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Two Much for You
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Two Much for You

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Il racconto di un triangolo amoroso dall’autrice di bestseller secondo USA Today Sky Corgan

Due settimane fa, due degli uomini più belli che abbia mai visto si sono trasferiti di fronte a casa mia. Da quel momento, non ho più smesso di drizzare le orecchie a ogni minimo rumore proveniente dalla porta accanto. Ogni suono implica la possibilità che siano fuori nel vialetto a lavorare su una delle loro macchine o a tagliare l’erba a petto nudo. Gnam.

Non posso far altro che guardarli, però. Sono entrambi al di fuori della mia portata. Uno è un meraviglioso biondo con un corpo da nuotatore. L’altro un moro robusto con un accenno di barba davvero sexy. E poi ci sono io, nella media a essere generosi.

Non avrei mai pensato che mi si sarebbero presentati sul pianerottolo di casa. E ciò che vogliono è tutt’altro che convenzionale.

Questo è un breve racconto autoconclusivo di un ménage a trois.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateMay 12, 2018
ISBN9781547530014
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    Two Much for You - Sky Corgan

    CAPITOLO PRIMO

    ROSE

    È sbagliato spiare il tuo vicino di casa col binocolo? E con spiare intendo sbirciare fra le veneziane della finestra del secondo piano, con la lingua penzoloni, guardando un ammasso di meravigliosi muscoli nudi ricoperti di bolle di sapone che strofinano una Camaro nel calore estivo. Il sapone fa schifo, ma vorrei davvero tanto leccarne via il luccichio da ogni millimetro del petto dei miei nuovi vicini.

    Di entrambi.

    Che fighi. Sorrido fra me e me mentre il vicino numero due esce di casa come si stesse preparando a uno shooting fotografico per il calendario dei vigili del fuoco: jeans scoloriti e strappati, biondi capelli pettinati in modo impeccabile. E, ovviamente, niente maglietta.

    Mi fa male il volto da quanto sorrido mentre lo guardo lasciva, pensando a cosa potrei fare con quel corpo.

    Sono una coppia perfetta: uno moro, l’altro biondo. Uno robusto e scultoreo, l’altro snello e scolpito. Entrambi potrebbero fare i modelli. Diamine, forse è così, per quanto ne so. Hanno entrambi belle macchine, un aspetto da capogiro, e tutti e due hanno riempito le mie fantasie notturne da quando si sono trasferiti qui, due settimane fa.

    Mi inumidisco le labbra con la lingua mentre guardo Mister Biondo afferrare una spugna dal secchio di sapone per dare una mano al suo amico. Di sicuro sono gay, penso con un cenno di broncio. Sono troppo belli e non ho mai visto prima due uomini lavare insieme una macchina in questo modo.

    Ritraggo le dita dalle veneziane e le sento chiudersi con un suono metallico, poi mi volto e appoggio la schiena contro il muro, inspirando a fondo. Il solo guardarli mi ha messa su di giri. Peccato che non porterà a nulla. Anche non fossero gay, non servirebbe a niente. A essere realisti, non avrei alcuna possibilità con nessuno dei due; sono troppo perfetti e dubito davvero che io sia il loro tipo di ragazza.

    Gli occhi mi scendono sulla mia pancia, che è tutto tranne che piatta. Non posso definirmi grassa, ma di certo potrei perdere qualche chilo. I ragazzi come loro quasi di certo escono con tipe magrissime, con capelli perfetti, un trucco impeccabile e seni giganti. Almeno, ho una di queste tre cose dalla mia parte.

    Mi metto le mani sui seni e me li sistemo nel vecchio reggiseno sportivo che indosso. Poveraccio, ha fatto talmente tanta strada che l’elastico al suo interno sta per scoppiare. Devo liberarmene, ma è uno dei più comodi che ho e non mi faccio problemi nell’indossarlo per girellare per casa. E poi, nessuno lo vedrà mai. Loro non lo vedranno mai.

    Mi mordo il labbro inferiore per un momento, poi cedo alla tentazione di spiarli di nuovo. Uno è allungato sopra al cofano, mentre l’altro sta strofinando il bagagliaio. Sospiro guardando i loro corpi luccicare sotto alle goccioline d’acqua che bagnano loro la pelle.

    Forse dovrei mettermi qualcosa addosso e andare a presentarmi. È così che si fa tra vicini, dopotutto. Mi ero detta che era proprio ciò che avrei fatto quando ho scoperto che ne avremmo avuto di nuovi... finché non ho visto quanto fossero belli.

    A essere onesta, avevo fatto un tentativo: pochi giorni dopo che si erano trasferiti, avevo preparato dei biscotti al cioccolato, mi ero messa in tenuta da allenamento e mi ero legata i lunghi capelli bruni in una coda alta, sperando di fare colpo facendo loro credere che mi importasse della forma fisica. Non è del tutto una bugia, in fin dei conti; il fatto che vado in palestra una volta a settimana con la mia migliore amica dovrebbe valere qualcosa, no?

    Mi ero ripetuta un discorso d’incoraggiamento mentre camminavo verso casa loro coi biscotti in mano. Ma, appena avevo aperto la porta di casa e gli occhi mi erano approdati sul vicino dai capelli scuri che lavorava alla sua macchina nel vialetto di accesso, le guance mi erano diventate paonazze e avevo fatto subito un’inversione a U per rientrare. Il cervello aveva cominciato a propormi all’impazzata mille scuse per le quali non sarei dovuta andare da loro. Cose come sembra impegnato. Forse dovrei provare un’altra volta. E, hanno entrambi meno del dieci per cento di massa grassa... forse neanche li mangiano, i biscotti.

    I dolci erano rimasti nella mia

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