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UNIVERSIT DI FIRENZE

IL CONTRIBUTO DELLA GEOTECNICA ALLA RIDUZIONE DEI RISCHI DEL TERRITORIO E DELLAMBIENTE

Corso di Geotecnica II Anno Accademico 2003-2004

SCALA DI RIFERIMENTO E SETTORI PRESCELTI


Scala di indagine
Geotecnica MANUFATTO Geotecnica II TERRITORIALE

Settori prescelti Ingegneria Geotecnica Ambientale


Ingegneria Geotecnica Sismica Rischio naturale Rischio antropico

Territorio Ambiente

Processi fisici Processi fisici, chimici, biologici

PRINCIPALI SETTORI DI SVILUPPO DELLA GEOTECNICA

Geotecnica sismica

Geotecnica ambientale

Geotecnica per i centri storici Meccanica delle rocce

Geotecnica classica

Geotecnica stradale

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

1 2 3 4 5

Comportamento dei terreni in presenza di carichi dinamici monotonici e ciclici (micro e macroscala) Misura dei parametri dinamici in sito e in laboratorio Misura della severit del terremoto e delle caratteristiche del moto sismico Comportamento dei terreni in sito (megascala) Strumenti di prevenzione

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

Comportamento dei terreni in presenza di carichi dinamici monotonici e ciclici

microelemento macroelemento

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA Singolo ciclo di carico-scarico-ricarico

D = W = rapporto di smorzamento 4W
A

Curva dorsale

=
O

1 Go + max

Go = modulo di taglio massimo G = modulo di taglio secante D = rapporto di smorzamento max = resistenza dinamica

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


DOMINIO ELASTICO LINEARE

Comportamento del terreno sotto pi cicli di carico

t u t
1

SFORZO DEFORMAZIONE CONTROLLATO CONTROLLATA t


1

DOMINIO ISTERETICO DOMINIO ISTERETICO INSTABILE STABILE

G
1


1 10 100

u t t
1 G1 1
c

G
n

t u t

V
100

10

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA Domini di comportamento del terreno al variare della deformazione di taglio
Piccole deformazioni Medie deformazioni Grandi deformazioni

Lineare

Non lineare

Stabile

Instabile

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

Misura dei parametri dinamici in sito e in laboratorio G0 = VS2


CTX RC
TSC TTC

Misura di VS
LABORATORIO SITO

= densit
VS = velocit delle onde S VP= velocit delle onde P

IN FORO
Vs Vp Vs Vp Vs Vp

DI ALTRO TIPO
Vs Vp Vs

IN SUPERFICIE
Vs Vp Vp

SLT

DH

CH

SCPT

SASW

RIFR

RIFL

Misura diretta Misura indiretta

SLT = Suspension Logging Test CTX = Triassiale Ciclica DH = Down Hole RC = Colonna Risonante CH = Cross Hole TSC= Taglio Ciclico SCPT = Cono Sismico TTS = Taglio Torsionale Ciclico

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

Misura dei parametri dinamici in laboratorio


misuratore spostamenti verticali (LVDT)

cella in plexiglas

condotto idraulico pressioni interstiziali

condotto di spurgo

condotto idraulico pressioni di cella

cilindro portabobine piatto di base

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


amplificatore del segnale di uscita multimetro (misura lampiezza del segnale di uscita) amplificatore di potenza del segnale di ingresso

lettura degli spostamenti verticali

frequenzimetro del segnale di uscita

oscilloscopio generatore di funzioni

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


Schema della prova Cross Hole a tre fori
PLANIMETRIA
Foro sorgente
Df Dr

Fori ricevitori
L

S
SEZIONE TRASVERSALE

SISTEMA DI TriggerACQUISIZIONE Input

sorgente

cementazione ricevitori (geofoni) rivestimento

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


Schema della prova Down Hole
PLANIMETRIA
Df Dr

R
Input

S
sorgente

SISTEMA DI ACQUISIZIONE

Trigger

SEZIONE TRASVERSALE
Pr percorso delle onde I ricevitori (geofoni)

cementazione

rivestimento

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


Alcune correlazioni per la determinazione di Go o Vs (sito)
Autore Relazione
' G 0 = 20000(N SPT ) 0.333 ( m ) 0.5

Tipo di materiale sabbie sabbie sabbie quarzose argille lb/ft


2

Osservazioni

Ohta & Goto (1976) Imai & Tonouchi (1982) Rix & Stokoe (1991) Mayne & Rix (1993) Jamiolkowski & al. (1988)

G 0 = 325 (N SPT ) 0.68


' G 0 = 1634 (q c ) 0.25 ( v ) 0.375

kips/ft

kPa prove in sito e in camera di calibrazione kPa

G 0 = 406 (q c ) 0.695 e -1.13


G 0 = 30.1 q c p a (

'm
pa

) -0.08 e -1.84 Dr

sabbie

sabbie del Po Dr = f (N60 ) (Skempton) pa = 98.1 Kpa m/s

Imai & al. (1982)

Vs = 75.4

0.351 N SPT

ghiaie

Imai & al. (1982)

Vs = 87.8

0.292 N SPT

sabbie

m/s

Imai & al. (1982)

Vs = 107.0

0.274 N SPT

argille

m/s

Crespellani & al. (1989)

Vs = 71.5

0.535 N SPT

argille

m/s; argille di Firenze m/s, Kg/cm 2; tipo di terreno 8.534 1.219 riporti granulari comp. 6.096 1.829 sabbie - riemp. idraulici 2.134 terreni granulari

Marcuson & al. (1978)

Vs = SPT ; Vs = qc

incoerenti

Variabilit del danno in un quartiere residenziale dovuto ad amplificazione della risposta sismica locale (Izmit, Turchia, 1999)

Arretramento della linea di costa dovuto alla liquefazione del terreno e a laterla spreading (Izmit, Turchia, 1999)

Arretramento della linea di costa dovuto alla liquefazione del terreno e a laterla spreading (Izmit, Turchia, 1999)

LARGE SAND VOLCANO, LOMA PRIETA, USA, 1989

SAND BLOWS AT NIIGATA, JAPAN, 1964

GROUND SETTLEMENT, KOCAELI, TURKEY, 1999

LAKE FORMATION, KOCAELI, TURKEY, 1999

LOSS OF BEARING CAPACITY, KOKAELI, TURKEY, 1999

LOSS OF BEARING CAPACITY, ANCHORAGE, 1964

LOSS OF BEARING CAPACITY, KOKAELI, TURKEY, 1999

LANSLIDES Nigawa. The stratification of soil suggests that this upper material is fill. Building is pile supported. Kobe, Japan earth. (1995) - M = 6.7

SLOPE FAILURE AT TURNAGAIN, ALASKA, 1964

SLOPE FAILURE AT ANCHORAGE, ALASKA, 1964

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

3
a(t)

Misura della severit del terremoto e delle caratteristiche del moto sismico
a (t)

t
a(t)

t t

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


Parametri di severit del terremoto
Magnitudo Intensit Momento sismico

Parametri del moto


a) Parametri puntuali (picco di accelerazione, intensit di Arias b) Dominio del tempo (storia di accelerazione, velocit, spostamento) c) Dominio della frequenza (spettro di Fourier, spettro di risposta)

Leggi di attenuazione
Sito 0 Sito 1 Sito 2 Sito 3

Ipocentro

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


Spettro di risposta
a(t) fn,

t E un grafico che descrive la massima risposta di un sistema ad un solo grado di libert ad un moto di input in funzione della sua frequenza naturale fn (o del periodo T) e del rapporto di smorzamento Poich il moto pu essere rappresentato in termini di accelerazione, di velocit o di spostamento lo spettro di risposta pu essere rappresentato dai seguenti grafici
Sa Sv Sd

fn

fn

fn

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


SPETTRO DI RISPOSTA E NORMATIVE SISMICHE
Lo spettro di risposta di grande importanza in ingegneria sismica perch rappresenta uno strumento di caratterizzazione del moto sismico utile ai fini della progettazione delle strutture in zona sismica E stato perci assunto convenzionalmente nelle normative per descrivere lazione sismica in un dato sito Nelle normative per le costruzioni in zona sismica viene in genere assegnato per ogni categoria sismica del territorio: - il valore dellaccelerazione nominale a periodo zero (PGA o ag ) - la forma dello spettro per le principali classi di terreni In tal modo possibile dimensionare (o verificare) le differenti strutture (in funzione della loro massa, della rigidezza, e delle loro capacit smorzanti e quindi del loro periodo fondamentale T)

Se(T) ag S
TA TB TC

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

Comportamento dei terreni in sito (megascala)

v 0

cyc

cyc 0

v D

Prima del terremoto

Durante il terremoto cyc


u

t max
t t

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA


EFFETTI DEI TERREMOTI DOVUTI AL SITO
Amplificazione della risposta sismica Crolli di roccia Densificazione Liquefazione Scorrimenti di faglia Ipocentro Movimenti franosi

Subsidenza

1) Amplificazione della risposta sismica locale 2) Liquefazione 3) Stabilit dei pendii

PRINCIPALI ARGOMENTI DI GEOTECNICA SISMICA

STRUMENTI DI PREVENZIONE 1) Dai terremoti possibile difendersi 2) La difesa dai terremoti si basa sulla prevenzione 3) La prevenzione si basa sul concetto di rischio accettabile 4) Gli strumenti di prevenzione sono: a scala nazionale a scala locale a scala di manufatto Classificazione del territorio Pianificazione urbanistica Progettazione antisismica

RISULTATI
SCALA NAZIONALE

. 100 =1. = Fa Fa=1.3 = 1.3

CAGLI

Fa=1.3 = 1.3
= 1.0 Fa=1.0

Fa=1.3 = 1.3

= 1.5 Fa=1.5

SCALA LOCALE


= 1.0 Fa=1.0

SCALA MANUFATTO

OPERAZIONI TECNICO-SCIENTIFICHE PER LA PREVENZIONE


SCALA NAZIONALE ZONAZIONE SISMICA Stato (criteri) e Regioni Suddivisione del territorio nazionale in
zone a diversa pericolosit sismica

SCALA LOCALE Enti locali (comuni e provincie)

MICROZONAZIONE
SISMICA
Suddivisione dellarea in sottozone a diversa pericolosit sismica indicando le aree sismicamente critiche e fornendo spettri di risposta per ogni zona

SCALA MANUFATTO

PROGETTAZIONE ANTISISMICA

OPERAZIONI TECNICO-SCIENTIFICHE PER LA PREVENZIONE


ZONAZIONE SISMICA
6 accelerazione normalizzata 5 4 3 2 1 0 0 0,5 1 periodo [s] 1,5 2

ag
S3 S4

MICROZONAZIONE SISMICA

a(T) PROGETTAZIONE ANTISISMICA ag T

UNIVERSIT DI FIRENZE

ESEMPI APPLICATIVI

Corso di Geotecnica II Anno Accademico 2003-2004

ESEMPI APPLICATIVI
Esempio n. 1 Analisi della risposta sismica locale (Umbria) Rischio di liquefazione nella costa romagnola Ricostruzione dei danni finalizzata alla ricostruzione (scala manufatto)

Esempio n. 2

Esempio n. 3

ESEMPIO N. 1 ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE IN DUE SITI NELLA FRAZIONE DI ISOLA (COMUNE DI NOCERA UMBRA)

ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA AD ISOLA (COMUNE DI NOCERA UMBRA)

Oggetto della ricerca: valutazione della risposta sismica locale finalizzata alla ricostruzione post-terremoto Promotore: Gruppo Nazionale per la Difesa dai terremoti (GNDT) Convenzione tra il GNDT e il Dipartimento di Ingegneria Civile Universit di Firenze

INFORMAZIONI SULLA SEQUENZA SISMICA CHE NEL 1997 HA INTERESSATO LUMBRIA E LE MARCHE
inizio della sequenza: 26 Settembre 1997 stata particolarmente intensa: - numero di eventi (pi di 2.000 dal 26 Settembre all11 Ottobre) - contenuto energetico elevato(19 scosse con Ms > 4) i due principali eventi ( Ms=5.5 and Ms=5.9)

LOCALIZZAZIONE DEI SITI


S3 S4
ISOLA La frazione di Isola ha avuto un elevato grado di danneggiamento E costruita su depositi alluvionali In vista della ricostruzione, stato deciso di effettuare unanalisi della risposta sismica locale La stazione accelerometrica pi vicina situata su un versante ad una altitudine di 490 m s.l.m. su una copertura detritica di c.a. 4 metri a circa 2 km da Nocera Umbra Sono stati effettuati tre sondaggi: - il sondaggio S1 stato realizzato a pochi metri di distanza dalla stazione accelerometrica - i sondaggi S3 e S4 sui depositi alluvionali
Nocera Umbra

Stazione accelerometrica

S1

I fori sono stati attrezzati per le prove DH che sono state eseguite dal DIC Sui campioni indisturbati sono state eseguite dal DIC prove di caratterizzazione e prove dinamiche

ACCELEROGRAMMI (registrati a Nocera Umbra)


Componente NS
0.60 0.40 a c c e le ra tion (g) 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 0 0.60 0.40 a c c e le ra tion (g) 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 time (s) 5 10 15 20 25 30 35 40 45 time (s) 400

Spettro di Fourier
400

Componente NS
0.60

Spettro di Fourier
400 350 a mplitude (c m/s ) 300 250 200 150 100 50 0

NS -2.33
a mplitude (c m/s )

350 300 250 200 150 100 50 0 0 5 10 15 20 fre que nc y (Hz)

NS -2.33
a c c e le ra tion (g)

NS -11.40
0.40 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60

NS -11.40

25

30

0 0.60

10 15 20 25 30 35 40 45 time (s) 400

10 15 20 fre que nc y (Hz)

25

30

WE-2.33
a mplitude (c m/s )

350 300 250 200 150 100 50 0 0 5

WE-2.33
a c c e le ra tion (g)

0.40 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60

WE-11.40
a mplitude (c m/s )

350 300 250 200 150 100 50 0

WE-11.40

10 15 20 fre que nc y (Hz)

25

30

10 15 20 25 30 35 40 45 time (s)

10 15 20 fre quenc y (Hz)

25

30

Componente WE

Spettro di Fourier

Componente WE

Spettro di Fourier

SCOSSA DELLE 2.33

SCOSSA DELLE 11.40

Principali caratteristiche delle componenti orizzontali degli eventi sismici registrati a Nocera Umbra il 26 Settembre 1997
Ora dellevento Componente Durata di Bracketed [s] Durata di Trifunac [s] Picco di Accelerazione, PGA [g] Frequenza fondamentale f0 [Hz] Intensit di Arias, Ia [cm/ s] N-S 9.31 4.72 0.54 7.27 2.33 W-E 5.21 4.14 0.31 6.49 11.40 N-S 13.36 4.83 0.53 6.30 W-E 11.72 4.24 0.50 2.64

150.33 105.98 314.25 369.72

SONDAGGIO S1 - Stazione accelerometrica


Velocit delle onde di taglio (m/s) 0 0 Riporto Limo argilloso marrone giallastro con lenti sabbiose Limo sabbioso-argilloso con pezzi integri di marna Marna argillosa stratificata di colore grigio scuro Marna limoso-sabbiosa stratificata con inclusi arenacei 2 200 400 600 800 1000 1200

10

Marne calcaree di colore grigio chiaro

12

Profondit (m)

14

inversione intervallo diretto

16

SONDAGGIO S3 - Isola (centro abitato)


Velocit delle onde di taglio (m/s) 0 0 Riporto Ghiaia sciolta eterometrica Argilla limosa con rari ciottoli 2 200 400 600 800 1000 1200

Ghiaia con elementi arenacei 4 C1 Marna grigio scuro stratificata con livelli limo-sabbiosi 6

8 Marna grigio scuro con sottili livelli limoso-sabbiosi

10

12 Profondit (m)

14

inversione intervallo diretto

16

SONDAGGIO S4 - Isola (fuori dal centro abitato)


Velocit delle onde di taglio (m/s) Riporto 0 0 200 400 600 800 1000 1200

Limi argillosi di colore marrone giallastro

Argilla limosa C1 Limo sabbioso-argilloso scuro 4

Ghiaia limoso-sabbiosa grigia

10 Marna grigio scuro 12 Profondit (m)

14

inversione intervallo diretto

16

Parametri statici e dinamici


1.2 1 0.8

n 3

e -

w %

wL %

Ip %

Ic -

FC %

%S

kN/m

20.36
Dati sperimentali

0.575

22.3

38

18

0.87

68

32

G/Go

0.6 0.4 0.2 0 0.00001 40 35 30 25

Modello di Hardin & Drnevich G/Go = 1/(1+ 43.3 r = 0.99


2 1.198

0.0001

0.001

[%]

0.01

0.1

Soglie di deformazione: elastica l = 0.002% volumetrica v = 0.02%

dati sperimentali D = 50.94 exp(-1.06 G/Go) r = 0.99


2

D [%]

20 15 10 5 0 0.0001

0.001

0.01

0.1

[%]

ACCELEROGRAMMA DI INPUT
stato ottenuto mediante la deconvoluzione delle due principali scosse della sequenza sismica (registrate alle 2:33 ed alle 11:40 del 26 settembre 1997) Levento delle 2.33 fece registrare il massimo picco di accelerazione dellintera sequenza sismica Levento delle 11.40 ha avuto un contenuto energetico maggiore dellevento delle 2.33, sebbene con PGA leggermente inferiori

Principali caratteristiche delle componenti orizzontali degli accelerogrammi ottenuti su roccia dalle analisi di deconvoluzione
Ora dellevento: Componente Picco di Accelerazione, PGA [g] Frequenza fondamentale, f 0 [Hz] Intensit di Arias, Ia [cm/ s] 2.33 N-S 0.36 7.45 88.3 W-E 0.25 6.70 78.5 11.40 N-S 0.36 4.54 274.6 W-E 0.39 2.64 323.6

S3 - Risposta Sismica Locale (SHAKE)


0,60

a m ax (g)
0,3 0 1
0 5 10 15 20 25

m ax

(% )

m ax (MPa)
0,00 0,04 0,08 0,8

G/Go
0,9 1

acc. (g)

0,30 0,00 -0,30 -0,60

0,45 0,6

0,01 0,02

2 3 4 z (m ) 5 6 7 8 9 10

tem p o (s) amplificaz ione


14 12 10 8 6 4 2 0 0
0,60 0,30

10

20

30

frequ en z a [H z ]

acc. (g)

0,00 -0,30 -0,60 0 5 10 15 20 25

11

tem p o (s)

S4 - Risposta Sismica Locale (SHAKE)


0,7 0 0,3 5

a m ax ( g )
0,3 0 1 2
0 5 10 15 20 25

m ax

(% )

m ax

(MP a)

G /G o
0,5 1

a c c . (g )

0,5

0,7

0,1

0,2 0,00

0,05 0,10 0

0,0 0 - 0,3 5 - 0,7 0

te m p o (s )
4

3 4 5 6

a m p lific a z io n e

3 2 1

z (m)

0 0 10 20 30

7 8 9

fre q u e n z a (H z )
0 ,7 0 0 ,3 5

a c c . (g )

10 11 12 13
0 5 10 15 20 25

0 ,0 0 - 0 ,3 5 - 0 ,7 0

te m p o (s )

14

Confronto tra le funzioni di amplificazione (accelerogramma di input NS-11:40)


14 12 S3 S4

amplificazione

10 8 6 4 2 0 0 5 10

frequenza (Hz)

15

20

25

30

Confronto tra gli spettri di risposta normalizzati (accelerogramma di input NS-11:40)


6 accelerazione normalizzata 5 4 3 2 1 0 0 0,5 1 periodo [s] 1,5 2

S3 S4

CONCLUSIONI
Sondaggio S3 (centro abitato di Isola): il livello medio raggiunto dalle deformazioni di taglio ( < 0.02%) indicano che il deposito presumibilmente rimasto nel dominio isteretico stabile (<v) Lalto valore raggiunto dal fattore di amplificazione (circa 12 per la frequenza di 11 Hz) imputabile al basso spessore ed alla elevata rigidezza del deposito alluvionale di copertura

Gli spettri di risposta elastici normalizzati, determinati con uno smorzamento del 5%, sono piuttosto irregolari, hanno i valori massimi (circa pari a 4) per periodi inclusi tra 0.10.25s e suggeriscono che presumibilmente si sono verificati fenomeni di doppia risonanza (nelle strutture con uno o due piani fuori terra) Sondaggio S4 (fuori dal centro abitato di Isola): gli alti valori raggiunti dalle deformazioni di taglio ( > 0.1%) indicano che il terreno ha raggiunto il dominio isteretico instabile

cos, il comportamento non lineare del terreno sarebbe potuto essere responsabile di grandi assestamenti con il conseguente collasso delle strutture il picco di accelerazione passa da valori di circa 0.3g al bedrock a valori superiori a 0.6g sulla superficie libera del deposito il valore massimo assunto dagli spettri di risposta elastici normalizzati varia tra 4 e 5 per periodi compresi tra 0.15 e 0.25 s

comunque, occorre sottolineare che i problemi in cui vengono raggiunti alti livelli deformativi devono essere analizzati con modelli numerici che prevedono approcci non lineari

ESEMPIO N. 2 RISCHIO DI LIQUEFAZIONE NELLA COSTA ROMAGNOLA

RISCHIO DI LIQUEFAZIONE NELLA COSTA ROMAGNOLA


Oggetto della ricerca: valutazione del rischio di liquefazione nellarea del territorio riminese e forlivese Promotore: Ufficio Geologico della Regione Emilia Romagna Convenzione tra la RER e il Dipartimento di Ingegneria Civile Universit di Firenze LUfficio Geologico ha fornito: le carte geologiche di superficie, i dati delle stratigrafie e i profili in forma digitalizzata di 1009 prove penetrometriche statiche con punta meccanica (CPT). LIstituto di Ricerca sul Rischio Sismico (CNR) ha fornito i dati sismici di input indispensabili per lo studio della liquefazione

CARTA DEL RISCHIO DI LIQUEFAZIONE IN ITALIA

LIQUEFAZIONE DEI TERRENI

La liquefazione di un deposito il risultato delleffetto combinato di due principali categorie di fattori: -fattore scatenante: sismicit (IMCS > VIII) -fattore predisponente: le condizioni del terreno (sabbie fini sature sciolte) Nella costa romagnola sussistono entrambe le condizioni e in passato sono stati documentati fenomeni di liquefazione

a)

b)

Cervia Cesenatico

Cesenatico

Rimini Rimini
PESARO PESARO

Fano

Fano

c)

d)

Cervia Cesenatico

Cervia

Rimini

PESARO

PESARO

Fano

Fano

ANCONA

Isoseismal maps of 1672 (a), 1786 (b), 1875 (c), 1916 (d) Rimini earthquakes (after Guidoboni & Ferrari, 1986)

DATI DISPONIBILI

DATI SISMICI : mappa delle accelerazioni massime (PGA) DATI GEOLOGICI: carta geologica e geomorfologica DATI GEOTECNICI : 1009 Prove CPT

Seismogenetic Zonation of northern and central Italy and spatial distribution of historical earthquakes from year 1000 to 2000

Source Zone N48

4 < Io< 6 6 < Io< 8 8 < Io< 10 10 < Io< 12 Io epicentral Intensity (MCS)

EXPECTED PGA VALUES (IN GAL) IN CENTRAL ITALY AND AREA UNDER STUDY (in grey)

Rimini

Ad ria tic

se a

Figure 5 Geological map and location of available CPT

LITHOLOGICAL UNITS AND CPT LOCATION

OPERAZIONI PRELIMINARI
CAMPIONE ESAMINATO: 200 CPT: controllo della base dati confronto fra procedure
Robertson e Fear (1990) Shibata e Teparaska (1988) Stark e Olson (1995), Robertson e Wride (1997a), Suzuki et al. (1997), Robertson e Wride (1997b), Olsen (1997)

METODO SCELTO: Procedura di Robertson e Wride (1997b)

PROCEDURA DI ROBERTSON E WRIDE (1997B)


Per ogni verticale si determina:
dai DATI CPT: il profilo di resistenza ciclica CRR (Cyclic Resistance Ratio) dai DATI SISMICI: il profilo del rapporto di taglio ciclico CSR (Cyclic Stress Ratio)

Si calcola quindi:
il profilo del fattore di resistenza alla liquefazione FS = CRR/CSR lindice del potenziale di liquefazione PL :
zcrit

PL =

0 dove : F(z)= 0 per FSL>1 F(z)= 1- FSL per FSL<1 una funzione linearmente decrescente della profondit

F ( z ) w( z ) dz

Indice di liquefazione e livello associato di rischio Valore di PL PL = 0 0 < PL 5 5 < PL 15 15 < PL Rischio di liquefazione molto basso basso alto molto alto

Robertson & Wride Procedure

q c /p a 0 0 20 40 60 80
0 0 0. 6

fs / pa 1. 2 1.8

F R (% ) 0 0 2.5 5 7. 5 10

z (m)

z (m)

10

10

15

15

20

20

z (m)

a)

b)

c)

10

15

20

Ic 0 0 1 2 3 4 5
0 0 20

F C (% ) 40 60 80 100
0 0

q c1N ( 20

), (q c1 N) cs ( 40 60 80

) 100

3 - silty clay to clay

z (m)

z (m)

7 - gravelly sand to dense

4 - clayey silt to silty clay

5 - silty sand to sandy

6 - clean sand to si lty

10

10

2 - organic soils

15

15

20

20

z (m)

d)

e)

f)

10

15

20

C S R M WF (
x

), CRR 7 . 5 ( 0.2 0.3

) 0. 4
0. 4 0 0. 6

FS L 0.8 1 1. 2
0 0 5

p L z p LdzpLz
X

0 0

0. 1

PL

10

20

15

20

z (m)

z (m)

10

10

10

15

15

15

20

20

20

very high liquefaction risk

z (m)

g)

h)

i)

high liquefaction risk

low liquefac tion risk

ESEMPIO N. 3 ANALISI DEL DANNO INDOTTO DAL TERREMOTO DEL 26 SETTEMBRE 1997 NELLA CHIESA DI S: FILIPPO (NOCERA UMBRA)

ANALISI DEL DANNO DELLA CHIESA DI S.FILIPPO (COMUNE DI NOCERA UMBRA)

Oggetto della ricerca: valutazione del danno finalizzato alla ricostruzione post-terremoto Promotore: Ricerca di interesse nazionale del Ministero della ricerca scientifica e tecnologica (MURST) Finanziamento MURST Unit di ricerca: Dipartimento di Ingegneria Civile Universit di Firenze

CHIESA DI S.FILIPPO (NOCERA UMBRA)

IL SITO DOVE SITUATA LA CHIESA DI S.FILIPPO CHE COLLASS NEL 1626

The town of Nocera Umbra in a print of 1626 by Luigi Bertelli, with a shaded area indicating the buildings and walls which collapsed as a result of the XVIII century earthquakes.

RICOSTRUZIONE STORICA DEGLI EVENTI SISMICI E DEGLI INTERVENTI SULLA CHIESA

RICOSTRUZIONE STORICA DELLE MURA SU CUI INSISTE PARTE DELLA FONDAZIONE DELLA CHIESA

PIANTA DELLA CHIESA

RICOSTRUZIONE DELLO STATO FESSURATIVO

FENOMENOLOGIA DEL DANNO

RICOSTRUZIONE DELLO STATO FESSURATIVO NELLAREA CIRCOSTANTE LA CHIESA

MODELLO DEL SOTTOSUOLO E PUNTI DI INTERESSE PER LA VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE

MESH PER LAPPLICAZIONE DEL PROGRAMMA FLUSH PER IL CALCOLO DELLINTERAZIONE TERRENOSTRUTTURA

PROPRIET DEI TERRENI E DELLA MURATURA


Soil Bedrock Detritus Fill

(kN/m3)
21.6 18.6 17.7

()
35-45 28-30 25-28

DR (%) 60 20

PROPRIET DEI TERRENI E DELLA MURATURA


(kN/m ) Soils TR1 TR2 TR3 Masonry MR1 MR2 MR3 Rock substrate Detritus Fill Brick masonry Stone masonry of good quality Degraded stone masonry 21.6 18.6 17.7 18.0 22.0 22.0
3

G0 (MPa)

D0 (%)

5400 139 46 1750 1170 290

0.50 1.00 2.50 0.50 0.50 0.50

0.25 0.35 0.40 0.25 0.25 0.25

RISULTATI DELLANALISI
A FREE FIELD B INTERAZIONE TERRENOSTRUTTURA

RISULTATI DELLANALISI

RISULTATI DELLANALISI

CONCLUSIONI
Le analisi numeriche hanno pienamente confermato le ipotesi sui cinematismi desumibili dalla fenomenologia del danno

FINE

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