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ESPERIENZE SIGNIFICATIVE DEL PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE DI SIENA

> Antonella Porri(a,b), Roberto Benedetti(a), Emilio Mariotti(a,c), Vincenzo Millucci(a,c), Vera Montalbano(a,c)
SSIS Toscana, sede di Siena Liceo Scientifico F. Redi, via L. Leoni 38, Arezzo (c) Dipartimento di Fisica, Universit degli Studi di Siena, via Roma 56, Siena
(a) (b)

Sommario Il Dipartimento di Fisica di Siena ha realizzato alcune esperienze significative di connessione tra educazione formale ed informale in ambito scientifico: La Scuola Estiva del Pigelleto e I Giocattoli al Liceo. La scuola estiva nasce per orientare a studi di fisica gli studenti del triennio delle scuole medie superiori. Per quattro giorni studenti e insegnanti hanno soggiornato nella Riserva Naturale del Pigelleto con docenti universitari per discutere di fisica, progettare, fare esperimenti e comunicare i risultati ottenuti. Nei Giocattoli al Liceo sono stati proposti alcuni giocattoli come problemi di studio a studenti provenienti da classi diverse. Gli studenti sono stati guidati dai docenti di fisica e di scienze nellosservazione e nella ricerca del principio di funzionamento di alcuni giocattoli significativi nellinsegnamento della fisica. In entrambe le iniziative, gli studenti sono stati condotti ad elaborare, collegare ed applicare le conoscenze che avevano, a costruirne altre, a confrontarsi con difficolt del tipo di quelle che incontreranno negli studi universitari e nella ricerca. Infine, queste esperienze hanno rappresentato un importante momento di autoaggiornamento per gli insegnanti coinvolti. 1 Introduzione I modi tradizionali di trasmettere la cultura scientifica si stanno rivelando inefficaci, i risultati italiani nelle indagini internazionali OCSE PISA(1) sono preoccupanti e troppo spesso la scienza a scuola non riesce a coinvolgere e motivare gli studenti. Nellambito del Progetto Provando e Riprovando (2) (Progetto Lauree Scientifiche Dipartimento di Fisica di Siena(3)) sono state realizzate due esperienze significative di connessione tra educazione formale ed informale in ambito scientifico: La Scuola Estiva del Pigelleto e i Giocattoli al Liceo. 2 La Scuola estiva del Pigelleto La Scuola Estiva nasce come orientamento per gli studenti del triennio delle scuole medie superiori del comprensorio Arezzo, Siena e Grosseto. Gli studenti sono stati selezionati dagli insegnanti di matematica e fisica delle scuole. Lo stage si svolto in una struttura semplice ma confortevole, attrezzata per attivit culturali e didattiche, circondata da boschi e prati nella riserva naturale del Pigelleto, vicino a Piancastagnaio sul Monte Amiata. La scuola estiva(4), organizzata come attivit a tempo pieno, durata quattro giorni allinizio di settembre. La prima edizione (2006) dal titolo Luce colore e cielo: come vediamo il mondo e perch, stata riproposta nel 2007 sul tema Conservare, trasformare, risparmiare, trasferire, misurare lenergia... ed altro ancora. Tratto essenziale della scuola era la possibilit di progettare e realizzare prove sperimentali semplici, sia qualitative che quantitative, ma anche esperimenti e misure pi elaborate pur senza impiegare attrezzature costose. Daltra parte gli argomenti trattati dovevano coinvolgere sia la sfera emotiva che cognitiva cos da interessare studenti provenienti da classi di diverso livello. Partendo da concetti che fanno parte del comune lessico quotidiano (quali luce, colore, arcobaleno, crisi energetica, energia pulita, ecc.) si proposto un percorso di comprensione e approfondimento di questi concetti utilizzando le metodologie tipiche di un corso di laurea in fisica. Docenti universitari e di scuola superiore hanno organizzato lo stage discutendo sugli obiettivi e i contenuti delle lezioni, progettando le attivit sperimentali. C stato un confronto costruttivo su come i temi scelti sono trattati a scuola, su come possono essere trattati in modo da coinvolgere gli allievi, sul ruolo del lavoro sperimentale in un contesto non scolastico. Le lezioni sono state tenute sia da docenti universitari che da docenti di scuola superiore. Nelle attivit di laboratorio, gli studenti suddivisi in gruppi eterogenei per et e scuola di provenienza, guidati da un docente, hanno affrontato sia esperimenti di verifica di leggi note sia esperimenti di indagine, cio su fenomeni ancora non esaminati nel corso degli studi, con lintento di formulare ipotesi sulle leggi che li regolano e di confrontarle con i dati sperimentali. Un laboratorio aveva come scopo capire il funzionamento di oggetti di uso comune (macchina fotografica, lavagna luminosa, torcia ad induzione, motore elettrico, caffettiera moka). Alla fine ogni gruppo descriveva in una breve esposizione agli altri cosa aveva imparato nellattivit di laboratorio. Cos gli studenti erano informati dai loro coetanei sulle altre attivit. La fine della giornata era dedicata allosservazione del cielo, condizioni del tempo permettendo, 121
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con la collaborazione del gruppo di astrofisica del dipartimento di fisica. La scuola estiva si concludeva con interventi di giovani ricercatori su temi di ricerca di base legati agli argomenti trattati. Il fatto che queste lezioni fossero tenute da poco pi che coetanei degli studenti ha incoraggiato la partecipazione attiva, con domande di approfondimento. Gli studenti sono stati impegnati per molte ore, molto pi che a scuola, ma hanno affrontato il lavoro con seriet ed entusiasmo, mostrando capacit di utilizzare strumenti di misura in modo corretto ed intelligente, di individuare gli elementi essenziali, di osservare e riferire quanto osservato. Gli insegnanti si sono confrontati su ci che avevano organizzato, per rivedere e migliorare con atteggiamento sperimentale linsegnamento della fisica. 3 I Giocattoli al Liceo Questa iniziativa prende spunto dalla mostra I Giocattoli e la Scienza(5) ed attivit simili. Alcuni giocattoli sono stati proposti come problema di studio a circa cinquanta studenti provenienti da classi diverse del Liceo Scientifico F. Redi di Arezzo, per far comprendere la rilevanza della fisica nella spiegazione del mondo che ci circonda, di cui il giocattolo fa parte, costruendo un ponte tra vita quotidiana e il contesto di apprendimento scolastico. Abbiamo scelto dispositivi che fossero significativi per linsegnamento della fisica, divertenti, non pericolosi e poco costosi, come oggetti che non cadono, i pendoli di Newton, il diavoletto di Cartesio, il termoscopio, il radiometro. Gli studenti, divisi in gruppi, sono stati guidati nellosservazione mediante schede esplorative(5,6,7) in cui sono poste domande utili nella ricerca del principio di funzionamento dei giocattoli considerati. I gruppi hanno riferito ai compagni sul lavoro svolto ed hanno prodotto cartelloni e materiale multimediale. Il lavoro si svolto in orario extracurriculare, nella. s. 2006-2007, nei laboratori del Liceo, e con la guida di insegnanti di fisica, di scienze e tecnico-pratici. La preparazione delle schede ed in generale del progetto stata unoccasione di attivit di autoaggiornamento per gli insegnanti, sia scientifico che didattico e metodologico, ed ha avuto ricadute immediate anche nella prassi didattica in classe. Inoltre, stata allestita, con i giocattoli studiati, una mostra-laboratorio rivolta agli alunni delle scuole elementari e delle scuole medie in cui si poteva guardare, giocare e capire. Gli studenti del Liceo hanno curato la guida della mostra, avvalendosi del materiale cartaceo e multimediale elaborato, e si sono posti il problema di comunicare ci che avevano imparato a studenti pi piccoli, con meno conoscenze. Gli insegnanti che hanno accompagnato le classi in visita, hanno mostrato molto apprezzamento per liniziativa: quelli di materie scientifiche hanno dichiarato di aver trovato numerosi spunti didattici e metodologici da trasferire nel loro insegnamento, gli altri di aver acquisito un atteggiamento pi positivo verso la scienza. 4 Conclusioni Le esperienze descritte sono state tra le pi efficaci del Progetto Lauree Scientifiche(3) tra quelle organizzate dalla sede senese. In entrambe gli studenti sono stati condotti ad elaborare, collegare ed applicare le conoscenze che avevano, a costruirne altre, a confrontarsi con difficolt simili a quelle che si possono incontrare negli studi universitari e nella ricerca con lobiettivo di renderli pi consapevoli dei propri interessi e delle proprie capacit aiutandoli cos anche a decidere responsabilmente cosa fare dopo la scuola superiore. Infine, entrambe sono state un importante momento di aggiornamento per gli insegnati coinvolti, un collegamento tra scuole anche di diverso ordine e grado e hanno mostrato linteresse suscitato da iniziative volte ad avvicinare alla scienza collegandola al mondo che ci circonda.
1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) http://www.invalsi.it/ric-int/Pisa2006/sito/pagine/documentazione.htm http://www.unisi.it/fisica/laureescient/index.htm http://www.progettolaureescientifiche.it/cgi-bin/WebObjects/pls http://www.unisi.it/fisica/laureescient/orientam/stage/index.htm V. Zanetti I giocattoli e la scienza, Quaderno 4, supplemento de La fisica nella scuola, XXVI, 4 (1993). J. Walker, Il Luna Park della Fisica (Zanichelli, Bologna, 1991). C. Siddons Esperienze di fisica, Quaderno 15, supplemento de La fisica nella scuola, XXXVII, 2 (2004).

Referenze

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