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3otia c^ams
rar^N

THE CUSTODY OF ThE BOSTON PUBLIC LIBRARY.

5HELF N

ADAMS

HDISTORI Ai CO R V
I

DELLA
Defcritta

DA ANDREA MARMORA
'

NOBILE CORCIRESE.
Ll'BR.l

OTTO.

PRINCIPE
ED EGGELLENS1SS."

AL SERENISSIMO

S E

N A T DI VENETIA.
M.DCLXXII.

VENETI A,
C<<"

PrefoilCum,

Con Licenza de

Superiori , e Prmilegio

iii

gr;<%,yy

WCBrontley Er(^/

oE

AbJjerlejVorcefterJbhe

ADA^IS

ni-^^

PRINGIP ECCELLENTISSIMO
S

SERENISSIMO

N
L L'epilogo
facro delle glorio,
ch' lo fteiTo^che direna voi

Sereniffimo Principe,con-

vn Compendio Hiche chiude i volu-

ftorico,

mi de' fatti Corcirefi, fi coquello reftrigne gli Annali delle marauiglie del Mondo Picciolo il dono che fi aggira nella circonferenza dVn Ifo^
.

me

la^

la,

e non conuencuole chi rende , con la. fama, incapace il vafto giro dell'orbe ma
:

ogni gran Circolo fi contenta di angu-

fto centro,

non deiie la Serenit Voftra.^

fdegnare nel libricciuoloilmiohumil^^


vaffallaggio . I Leoni generofi, che ribat-

tono con la forza le violenze accolgono piaceuolmente gli hiimili, e fi legge, ch^^ taluolta riceuefl'ero da mani offequiofi^ qualche minuzzolo E f il Leone di Venetia Tlnfegna come potr io dubita-? re che la prefente operetta con ogni pi baffa riuerenza, alla Serenit Voftra da-me prefentata,non habbia da incontrar^^ la benignit del fuo genio ? I Mari do
,
.

quali Voi Serenifsimo tenete l'Imperio non rifiutano l'omaggio de' rufcelli ; e nel medefimo modo accolgono i Rigagni, <^

acqueRegie del Po,che al vofro Adria tico rendono copiofo tributo Neirimmenfo Dominio dltalia, che in bella parle
.

te alla Serenit Voftra foggiace,non le fole

Citt magnifiche fi dicono di Venetia la quale gode pur anche di effer Signora.^
delle

mio dono Seremfsimo Dominio


lafciando
il

auguro al voftro
la

duratione del

quale nel fuo giro tiene la Venetiana Republica, quafi di nobile anello gemma ben pretiofa ogni vno poi'ru
,

Mondo

il

A
,

particolare,che del Corpo gloriofo

mem
Au-

bro, gli anni di Neftore la felicit di

gufto, e la pace di Ottauiano defiderando,

Rumile

e ojfTequiofamente

mi

confeflb

Della Serenit, ed Eccell.

V V.

VcRctia 11, Nouciijbre i6yt.

Bamiltfs, Deuotifs.eSmfceratifs, Suddito^

Scru

Andrea Marmer.

AL

LETTORE
/ come non <ui
y

fecondo Diodoro nel

Proemio delle ^ite di Filippo , e Alejfandroy cofapi ^zrtile^ e gioconda di *zfna^


Storici
y

ben compoja'y cos nonjitrmua^

lettione y

meno

dtletteuole dellajejfa^ y

quando le fue parti nonfon*ordinatamente tejfutey efallano nelle regole y che l'arte

a gli Scrittori prefcriue


fce orni
fio
//
y

^anto tifare ci fa dtffictUyil conol^Hiforicomi^

^noy che sd gli elementi , cheformano

in cuifi deuono inuefltgare le Perfone y le Caufcyil Luogo ,

Tempo y il Ad odo y t /frumento y la Materia ycla Cofa^feny

za chef 'veggaycome parla Str alone nel libro primo del la Geografia

col T>ero tlfalfo y

con la realt intrecciata lafauola

Hor chi negli anni y cheyfglt di Saturnoyfon dimrati dalgenitore


y

potr tali circofanze

trt^ottare

^ Se

luflri

mmiono y

in

tpialgt4faponnafar diptere la memoriay e illufrare con a/eri*

aere narrationi le carte ?

E poi yfe l*Hifloria nel Greco idiofcrtjfe t

ma ijnaferie di attiom fatte y com* pofsibtle rintracciarla con tante interrutioniper mancamento y non dt chi fece y ma di chi

fcrip / Molti luwi^ egli e ^eroy nelVofcuro dell'Antichit hi ritratti dall' ingegno luminofo dell* Eccellentifsimo Signor Gio"
uanni Cicala
^

lettore di

Fdofoja nel ^ di
il Signor

Padotta

qualche^

aiuto nelle medaglie mi diede


'Nobile

Spiridione Aulomtiy

mio Concittadino

che nelloJudio delle cofe recondite ,

henchegiomne d*anniynon la cede a' piti *-vecchi:ma in tanto bu^


ioy

che

mi poteuanogiouare due^tutto chefplendentifsimeyfaci ?


^

Io T^eramente

tali cofe confiderand

ho per molti anni ripu-

gnato dare

it

luce la

mia Storia ,

chefarebbe nelle ombre ri-

mafia y fele continoue ijanze degli amicmon m'haueffero perfuafo dfar la mia parte nella comedia del biafmo fra molti recitanti di picciola leuatura y che pretendono applaufi nella fcena

del

Adendo ,

Si aggiugneua al mio genio refo Vaunertimento

di Lucio Vtues y che pi y com'egli dice y del oggetto

-^

d gufo
y

chi legge la buona elocutione dello Scrittore y per la qualefono


cosfamofi Liuio
y

Tacito y Tucidide y e altri

cos Greci

co-

me

Latini : onde y

non potendo promettermela dalla poca mia


y

efperienza nel comporre

flimauo meglio lafciare ^na Selua , raccoltay a qualche penna y della mia pi elegante y e meno in-

feconda,

che puh fare

neW Italiano
y

idioma njn nato fra*


per efprimerCy chc^

Greci

Cor fu e la mia Patria : e

ci baji y

ilLatio non mifomminijra quelle '^oci

chefon necejfarie

a^

njn parlare y ne natio y n molto familiare alpaefey oue nacqui


.

Ma non

iflimerei quejlo di grande rilteuo qualora

mipo-

tefsi accertare delle altre parti della Storia

da me y con fatica ,
e

non so peri) f con ?netodo


nufcritti y

ricauata dagli Annali y


y

da'

Ma-

che logon dal tempo

frano appena mo
il

intero qual-

che carattere.

Mi

confolafolo

detto del

medefimo Viues y
Patria^

Satis eft Hiftorix

fi fit

vera

e in ciopoffo

affermare di noti^

hauer fallato s hauendopm

toflo le glorie dell' /fola , e

mia

miafojlo in dimenticante

che

trouatela dulie
,

ofofpette

le
,

habhia

io

ijoluto inferire nel mio racconto

Del

reflo confejjo

chey toltane la ruerity in tutto fon difettofo : nella lingua


perche Greco y nella frafe
,

percheforafliera y nell'ordine yper^


y

che avario ) e nella dmtfione


di meritar

perche intricata

^indijimo

sione almeno come accufator di mejlejo yfe compaf pure (hi legge non njf^olfare meco l'njfficio i Giudice rigor ofo,

che condanna

il

delinquente

qualora confejfa le colpt j e non

*uuel fomigliarfi
t

m tal cafo ajfolue gratiofamente rei nelfuopietoftfsimo tribunale Mi dirdjorfi alcuno che,
a Dio ,
che
.

per euitar tale contingenza , doueuojar nel mio nulla


<^ero
ri(pondo y

egli

ma chi agli Amici ,


y

aW Amore pu far refi*


m'ha indotto d non
la*

fenza f ^elli han njoluto

quefo
.

fciarfenzjt ilfuo Scrittore Cor eira

llafola non l ha ^-fapen*


compagni a di MileiOy Cad-

do per altro y che la Ionia hehhe

in

Lampfaco y e Creta mento Curone 5 Atene fu degna di'^n Xenofonte y di njn De-
mocarcy
deo y
e di

rno y che reggi fr leattioni de'fuoi popoli j

njn Filocoro

Focenfi ottennero Leone Alah an-


/

Timeo Siculo i

T ebani y

Rodij Zenone y egli

altri Paeft

Greci y bench ne gli antichifecoli de* Feaci meno potenti y fu" rono tlluftrati da' loro Hiflorici particolari y de* quali manca^

no iCorcircfty perche il l or ferro y pi che ad aguzzare penne


feruiua d recider efila di
to chi
o-'ite
.

Oh ! dunque tu pretendi ( afcol-

mi rimprouera ) andur del pari con huomini , cos infogni ? ^ella confeguenza in ^ero yfe dme y chefol mi njanto di
ccncfcer mejejfoyfipotefe appropiare njnafimil fuperbiay con^

uemente d

coloro

chefjtimano , hauendole di Coruo


.

maneg^
^'vo-

giar penne di Cigno


luto altro inferire
y

"Nominando

quegli Scrittori

non ho

f non y che il deftderio di non lajciar Cor eira fenza chi hauejfe cura di palefarc al -mondo ifatti de' fuoi
habi'

y ,

hahltdftt y
(lefi>

hfh mojfo d tl^nere d*mchtojlro fogli ; che nella tempo moflrano con la bianchezj^ la mia candida fedc^
,

rverfo la Patria

e nel nero la
.

mia ofcurafama nell' Accade:

mia

del ben iomponere


il

Accordianci di^^ratia Lettore

che

non mi torna

conto co' difgujli yftil bel principio trouare de


,

Momiy
di f

incontrarmi negli Ariflarchi


f

Dimmi y chepreten^
,

Che ho fatto male /lampare


metodica f

Spontaneamente te'l conChela/erte


e titt-

cedo. Che la dicitura bajjaf

Non m'oppongo
,

non

'Non ccntraduo
.

Chs

la

materia non

fa di rilieuo ^
jlo n
.

Stati per meffo

Che intreccio bugie t Hor quey

Contentati del rejoy lafcta?ni yfe non d'Hiftorico


titolo di
y

al-

meno
Greci

ti

yeridico

E f molte cofe non le truoui preffo


i

.degli altri
y

fappi y che pochifi fono introdotti negli Archiui d.'


curarji delle Prouincie pi ptccioley

epochifsimi in cjue* di Corcira y baftando loro il ridire

fatti di

Kegni ijajli^fenz^

quafiyche fieno

meno prodigi ofe le Iliadi y

copiate in riflrettOy di

quelle fcritte in uolumijc le Statue liuellate in angujo

marmo

de Colofsiycheijoleuano gli Steficrati fcolpire ne'monti,Non


di ogni pi

immenfa pittura ojferuata con mancofupore la lilille di Apdle y che fece tacere Protogene , // mio nea tndiuf
cerchio

ha poca gran dczj^a

7na

il fv.o

centro eforfipi
:

ammi-

rabile di quelli^ c'han ruafta la circonfercnta


ti

breuefi moflra

Circolo

Dir olio

ma l'Orizo^tey che lo diuide y e pieno di marauiglie con chiarezjji Non perche Corfue Ifola Pigmea ri5
*

petto f alle ^xltre Gigantejfe

non

nuriteucle y pari di quelle

degli encomi^

e delle lodi
.

tienza di leggere

Jl<li

y come potrai njcdere yfe hauratparefafolo di auuertirti , che non dettifi-

mare arroganz/i la mia^

nella ded/catione di
i

quefa Operetta al
qualunque dono
,

Serenifsimo Principe j poich

Grandi

di ogni

fogiicno compiacerfiy qualora ^^enga fatto per ofequio

non per

fupcr-

fuperhia .

Vh Re
y

di Francia non rifiuto le rape diain Conta*


il

dina , So

chegradir

mio Sottrano il mie libro ,

che^ bench

hafo y

fcritto

da njno , che non la cede

renz^ difermio y anche col angue .

chichefia nella riue^e altrimenti permetto-

no le mie ohligationi , emendo per fua benignit arrmllato nel


fiumero della 'Nobilt Corfota 5 bench per altro la mia Cafa^

daWImperatore EmanueUo Comnenoy in fvno Prmilegioy chc^


originale conferuoyfiaflimata di fua

Famiglia y e anticamente
.

godejfe Feudi co Ifol*omaggio

aW Imperio

Leggi dunque fen-

za liuore ye f Rincontri in qualche parola di Fato y dt Dei y di Definoy efimiliyfcufala come trafcorfo di penna y non dimena
te yfempreff^a conferuarmil nome di Cnfiano
,

f^iuifelice.

MARS

. .

MARS ARMATVM MINERVA DOCTVM ,


,

ANDREAM MARMORAj
Suum illcfuum haec praedicat
Litem componit
P.
S.

e. R.

PIGRAMMA.
CErtatim Martis contendunt iura Mineru^
Appetii elle fua hic y appetit illa
fibi
:

Turba fimul Procerum Martem comitantur ad arma j Inde Academi^ iura Minerua par^t
Cedite certantes
:

AND RE A S
,

Corphius ardat .

Sit Mars dextra tibi

mens tibi Pallas erit

FA-

FAMIGLI DELL'AVTTORE
'Breuencnte defcritta

DA VINCENZO MAZZOLENI
patricio crete n se.
^egiata trono la Famiglia Mannorana fin (la'Jecoi remoti della pi cor|5cua , ed antica Nobilt, che vrntafl'e la Grecia , e le bene le ilrane vicende del tempo, e gl'infaufti auiienimenti delle guerre , che fconuoirero l'Imperio Argino
flrof allo flato aella
,

fecero rifentire dolorofe cata-

fc^u, che dalTEgreggio Tronco di cfia^non pnllulancroTempre

mede/ima, non perci

mai defraudarle
onta dell'oblio
>

il

pregio dell'origine;

nelle

ma conferuandofi vino, ad memorie de'Pofleri coiradditarne perftipite va'


,

Emmanuello Comneno Imperatore , allringe ragionenolmente ogni vno coni^ituirla nel fuperlatiuo d'vna Reggia conditione , confeirandola capace delle pi fublimi honoranze

L'anno II 15 Emmanuel

Comneno Imperatore

Conllantinopolita,

no , fopranominato il Pacifico , priuilegio Giouanni Comneno Alialo di Georgio Marmor col dominio delllfola di Proconiiro , fruata_^ ne'mari dell'Afa , che fulTcquentcmente Georgio ic'ii'o , di lui degno Nipote j per le fegnalate fue attioni , che l'arrichirono di benemerenze, fiata la Giurifdittione medefma confermata daEmmanuello Comneno Difpota , e Duca di Morea nell'anno 1224 con aflbluta poter fopra e vite, e foUanze di quelli fudditi, da goderli fuccclluameute dalla di lui Profapia , non <^Qn altra obligatione , che di foccorrero
e

"la

iaMaerti Imperlale fntempo^itrauagl io con quattro nangli armati di (okhtcka. y e remiganti fuoi difpencHj , come diti'iimente va comprobando la ieri tlcrfcguente Diploma , rOri^inalc di cui in Idioma-* Greco , permane qiul gloriofa reliquia apprelb l'Auttore . Bic'cgi
AIA'*

XA'PIN TOT"'

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E'MMANOYHA M N H
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y^ctd-'t.uco?

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iyetp/L^jO' /Sofid-etet?

rueripctv ^eitzv

rucc^TrMuov

yC^*^ cwj^pduvrct;

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^trctcriv Traf'CtTtvog '^)c^v

^ ^^'^'^^'^ Sujua^euriveL Thrc zveiMTiCd^mour


^^^o^lu y cag VTrdunf

Ciuffi ci(^iv ewToc, TE

( ciTfcLV 77) Iau/tS Tcvot; }(^

E'MMANOTH a

S-iov Tti? yi/uiiipag

BacMeia^ ,

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TW , c^ .waJi/ ^W LcfmmK^jci^i^eu zuid Kcupcv TTO^^ijuLii iyig rifAm ^cta-tXsici^y tKoa tw et^t^juv liascipcL^ c ewTig Si iic Nwcy raZ'Hit tacec 7iX(^i<Q'cu 'izn oupi'mvy oTko^oL^Vy ( otjAojv fJc ThJ
vuZ a-oJUTtdg (aXfxi^aL

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tvSiKricvot;

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i^'

E'MMANOTHA K0MNHN02

AOX"a

E
nore^

trafportato nella lingua Latina fuona di tal te,

EM-

MMANV COMNENVS
Dei omnipotentis grafia Dux Peloponnell;, Romania^
Defpota,

& Succeflbr totius Gra:ci Imperi]


^cgum
.

, qui Trine ipiimj atabtcmperant liberiti qi^e animo fubjer^ uiunt-^ quoms honore , ne proemio dgnos ejic habendos, cos prafcrtim qui dulcijjim.: vita. , i^ inueitutc contewpt^U) , grauiun bellorum pcricfil's caput obii l,int pr Imperatoid enix cura^ re Jno , cum alienigenis hoftibnsprcsliante mus vt pramijs affiaantur illi , qui abietta quacunque occafwne-, ac neceffitate, ani ctiam bello aduerjns nosfujcepto , promptijjimajn^ vobis opem tulcrunt Hac de caufa cum exploratum habeaynus ^ quanto nobis avxilio fiicrit NobiliJJmus , ac Magn.ficentjjimus Dominus Georgius Marmora, Gcrmen Florentifsimum fiojre flirpis , vir honefli/simus , virtutibuscxcultus , magnanimus , fortitudinis gloria inclytus , quia, omni , fcienriarum genere, fapie'/itia, prudentiaque ornatus qui fiCpiuspro mcolumnitatc nofirilmperij meri fibi propofu!t,plurimis fefe offtrcns pcriculs , c^ (qi'.d caput eft) alacriori animo nobis pr^fiofuit tum , cum gloriofam aduerfus Gallos -viiloriam retulimus , eie6lis illis tx omni vrbe , atque Vroitintia nofiri Impcrij ; concedinus illi, atque elargimur InfuLvn Troco>itfum cuni^ omnibus locis , acprosdijs, atque etiam pottjiatem in omnes illorum Incolas, ita yt in eos habeat ius vitae , d'" necis , profpiciatque omnibus pr arbi tratti fuoabfque yllo impedimento ; nulliufque inquifitiom jubiaceat ; ncque vllus eoriim, qui ibi dcgunt, pofsit ei rclu&ari , aut rationem petendo , aut mercedem requircndo,fed pieno iure pojsideat InfuLmi, <^ dominetur tum is, cunu totaeius Familia per fuccefsionem per inde ac fi eadem Infula abeofujfet exadificata Huius donationis aliam quoqtte confimilem babemusfa&am ab Emmanuele Imperatore Tacifco nojln Maieflatis Vatruo (qtnBeatorur/Lo fortem obtinuit) qui donauit hanc Infulam Nobilifsimo, Gloriofijsi?no Domino Ioanni Conmeno ^uo antediBi Ceorgij aureo que figlilo donationem jirpiauit, adie&is obligationibus ferendi nobis fuppetias , quoties aut necefsitas aliqua pr amerei , autbellum ingrueret Volumus proind nos quoque, yt, graffante bello , quatuor nofira ditionis naues , e^x ipfa Infula bene infiruat tm'B^migibiis , tum armis , armatifque militibus ad defcndendum nojin:?}]^ mperium, n ab yllo hoftefubijciatur Hac fcripta junt in noflro B^gio Taytjyloris eji aureo figlilo infidem munita latio, Datum antedi6io Giorgio 1 2 Tvlenfts lulij Indizione feptima , 6j^ 2, 1 224.

Onfiderantes nos, iujiijfimum cfie illos

que

iujfis

&

&

^ EMMANVEL COMNENVS DVX.

Da

,.

Da Giouanni Marmord furono generati


toccato per naiura,
ta, prcfe l'altro
la

Georgio ,

& Andrea

i cui

come Primogenito , il commando deli'lfoU indetpartito, mntando Cielo,di rintracciare la fortuna^ dal-

quale anco felicemente Icortato nell'alma Citt diVenetia, gli t rinuenire pi ricco patrimonio, infignito col carattere della Nobilt Veneta l'anno 1 26-}, e confe^uiti nel giro degl'anni molti honori , continu nella Prole la ina nominanza , che poi mancata la fuccefIone_^ rimafe tal Caia ellinta in quelle parti l'anno 1441, conforme il rapporto delle Venete Cronologie Soggiogata Maina ila Citt celebre del Peloponelo, pafs Corfii Tommafo Palcologo igliuolo dell'Imperatore Emmanuello , e fratello di Giouanni, vnito al quale , approdato medcfimamente in quel luoco Andrea Marmer con Nicol ino figliuolo l'anno 1452, fiiiui da quello lafciata la Famiglia , e {correndo verfo l'Italia s'inoltr d Roma, doue dal Sommo Pontefice accolto con dimoftrationi i gran flima , non_* tralafci pure coll'allegnamento annuo di fci milla cecchini d'oro, di facilitarle il modo di mantenerli con lo fplendore domito alla fualllu,"

ftrifTimanai'cita

Antonio Marmora vno de Germi preclari della flirpe medefima , infultata rifola di Corfii da Solimano R de Turchi, refl vnitamcnte- con fuo figliuolo nominato Andrea lacrimeuole preda de'Barbari l'anno 1 5?75 qual oltre le perdite patite nel Sualeggio degl'Infedeli, di coatermin miferamente la vita fotto il giogo d'vna_> tirannica fchiauit . Siridulfe quafi profllma alla total annichilatione la fchiatta di fangiie cos eccelfo ; ma fortita la libert di Andrea l'anno i57^,rauuiulllafperanzadifcorgerla rifortacol primiero luflro nella propagatione . Reftituifl egli Corf efauflo d'haueri, non meno per gl'infortunij fcorf della cattiuit, che per l'incidenze iunefte dell'inuaione predetta ; onde per riftorarfi in qualche parte le di lui calamit,non fu l'carla la munificenza fpeciofa del Sereniillmo Principe Veneto di riconofcerlo con fette compartite di luoco di cafa , tanto pi che per erriggerfi le muraglie di quella Citt, conuenne fmantellargli
fderabili ricchezze,
la

propria.

Colata la difcendenza di tanti Perfonaggi nell'vnico rampollo di Vincenzo Marmor non ha egli tralignato dagl'Aicendenti ; anzi moftrara hereditaria la generoft eli efi,pcrfuafe con l'efficacia de luoi meriti la publica liberalit decorarlo maggiormente col grado riguardeuole di Caualierc , dichiarandolo pofcia Nobile fra la Cittadinanza Corcirefe, preros^atiua lui folamente concefla dalla grandezza Pviblica , mentre gl'altri di quel Configlio , niente derogando alla Nobilt dell' antiche^ Famiglie, col femplice titolo di Cittadini vengono tutt'hora chiamati Stancatafi , cangi ftile in quefto l'auuerfa fortuna , e raddolcitofi il rigore del dettino, conuert le pallate fciagure in contentezze, reftitucndogli le fmarritc facolt degl'Auoli , mediami le quali abbondantemente hora fpicca la magnanimit de fuperftiti fuoi figliuoli Andrea , e Spiridionc

ridione;; poich Antonia, che fu il terzo loro inferiore fratello , (g-^ giacque nel verdegf^iare dell'et trofeo delle Parche , doppo hauer dato fggi di fpirito ben eleuato Pofergatadalui la quiete del Patrio feno, tratto da bellicofo inftinto , portfi in Leuante col feguito di fette huomini d'armi fue (pefc condotti, oue nelle turbolenze pi horride^*
.

contribu piene tefiimonianze d'vn animo ripieno d'intrepidezza . Neil' incontro della vittoria Nauale, riportata con inaudita gloria dell'Armata Veneta l'anno 165 , nel canale de Dardanelli, con l'efterminio deirOttom.ana , trattenendofi Egli fopra la Galeazza Capitania, al!'hora ailftita dalla virt ingolare dcH'Eccellentiffimo Signor Giofeppe Morofini, fegnalil fuo valore fotto la fcorta del Publico riuerito Vefffllo . Fortunata fu la congiontura , hauendogli valfo ad'autenticare- vn'incorrottafede,e d'aumentarfi il merito, col fondamento del quale ad'immiratione del Genitore , fi guadagn la dignit di Caualiere , di(Iribuitagli dalla Publica gratitudine , in rincontro de fuoi commenda,bili diportamenti. Albergato vrbanamente li primi anni della proflma ceffata guerra.^, in cafa dj efli Marmer , nel tranfito , che fece da Corf il General Giidas, fpedito da Venetia alla direttione dell'Armi in Candia,infiammifi la diuotione del fecondo fratello Spiridione feguitarlo fi che eCequito il fuo lodeuole proponimento , & andato trauagliare con duo ter* iienti fuo foldo mantenuti, diede conofccre in quelle difaflrofe contingenze , che ad'altro non afpiraua , che di glorifcarfi nel feruiggio del fuo naturai Principe, nella guifa palefano moltiplici atteftati de i-'
;

PiibliciEccellentiflmiRapprefentanti Andrea medefimamentc fratelli , propenlo all'Armi, ed agli Studij , non fcans di manifeftarfi all'occafioni, non meno fufficiente iegreflerciti) litterari;, che habile agl'impieghi di Bellona i mentre all'opre della penna , ed al maneggio della fpa Ja, G addattato l'attributo Ex rtroq-ue Cafar. Nella guerra del Polefine > ha foftenuto il pefo decorofo di Gouernatore-* di Caualleria , qual ancorch folfe in quel tempo nella verde fia^ione- dell'Adolefcenza,, non gli fu ad ogni modo difficile di contraiegnare nelli cimenti perigliofi di Marte, vn robuflo corraggio, ftabilendofi nel
iierfi
il
.

maggiore de

concetto di prode Guerriere AfiiinfeEgUrarduaimprefa di compilare THifioria Corcirefe, non_.


eflendole r increfciuta rindefefl applicatione d pi lufri, nel progrcfl de'quali raccolte con fatiche intolerabili le memorie difperfe della Patria , efprelfe col mezzo di fierudita compofitione , che f le rimanenti

Citt della Grecia Ci gloriano d'hauer cadauna hauuto il fuo Scrittore natiuo, Corf non altrimentepu andar fafiofa, eflcndo vfcito dalle fue vifccre THiftoriografo deproprij vanti. Qual fia nell'opera ftefia la dolcezza, e l'energia della frafe , comprenderffi dalla lettura ; poich gli sforzi d'vn fiacco dire, mioco vagliono circonfcriuerla Fiorifce ho^gidi quelta famofa Progenie nel rifpetto, e nelle fortune,

connumerandofifrlepihonoreuoli, ed opulenti

di

Corcira. Nella
fplcn-

Tplendidezza del vinere , fa imparegnJcibilmcnre apparire la fiia cotiadeeoro de' natali, turale magnificenza , prefernando nei'operationi il raie qualit, fuoeriore ad'ogiValtTa la rendono. che appreflbmolf altre Noncede chiunque fi fianel zelo verib il Publico, haucndo in tutte le rapprefentanze , rimarcato refquifitezza della feddtd, che gl'ln^{longe

fopramorobliso d'ottimo vafTallagi^io Cortefe con gli Compatncij, con gTErteri , lincer con gl'Amici, pietola con li Poueri o benigna chinonhabbi Sff.'bile'con d'Inferiori, ed i tutti fauorcuole, non vi chi non tflalti lacontraifperimentato gl'cftetti della iuabeneficenza,e l'habitatione tiftinta human itdche l'accompagna. 'Corrifpondente
.

Signori alia tempra \\d loro Eroico j^enio,cnfftendola ftruttuquelra d'Ella in fabrichemagifiche,'e fontuole, che come l'arte ndiTfle perdette, cos foggetti grandi, che giungovio Corfu, le in eccellenza

di

tali

fcruonobene rptiTo d'agginftato alloggio. IRitiratifi nelle trelloleh prcfidiifoprananzatiallaToracir delle fiamme e ferro holble, attefa proportionato il la refa della piazza di Candia , non trono ricoasro fant' Andrea, gi General dell'armi VcriQU , che nel palazzo Marchefe di Marmora, efibitogli con applaudita prontezza In fomma chi volerle adeguare con fimetrica narratma le copioie
riufcendopcr altro temerit il rifringcrle nelle aiignftie de fogli. Mi fono accinto tiittaiiolta xilla breuit nulla dubitando d'efler tarlato cl'inconfideratezza, come inti'aucnnei colui , che propofe d'effigiarne retfra li confini d'vn monte le grandezze d'AleffandrOjquai che dal rift to d'vna montagna hauefle d'attendere l'immortaliti quel Monarca, le glorie di cui , volendofi bafteiiolmente delincare , appena capirebbono
.

preminenze della CafaMarmorana-, bifognarebbe formarne volumi,

iell'ampia tela dell'vninerfo

Non riprcnfibilepcr l'ardimento delle

mie rifolutioni , fouuenendomi ch'Trfintiera Iliade fu ricettata nel brefpaiie concauo di picciol noce,e la Diuinit degl'ifleUi Numi in puoco
tio viene dall'ingegno

humano figurata

a.y

lCf>

Tu Eywe^otTO), S

Aa^mpoTaTa

A'NAPE'A MAPMOPA'NX
Ek-MuiS

KEPKTTAS

IWcx(;.

Ahio-iV TToT^c

rm ttlKo^ ed cnAih;

Maj^/bLopoLVog ,

y^d-^aq Ilwr^io(; Wo^JlIuj


T^'y

0\fBim ^X^^^ ^<^7r^^

o^pctg

(pip^cru

Liidouicus Torrodeus

Gallus Rorhomagenfis
^iXta? jUi'iifAa-iwov Corcy\^ Jcrivji

Anno 1668

ALL^

, , ,

AL

L'

SONETTO.
COn
erudita penna, e
ftil

A V T T O RE. ^^^^^^
facondo

Defcriueil

M ARMOR A* grAlcinoipregij

Le glrie accrefce fuoi talenti egregi Mentre rende immortai la Patria al Mondo.
L'Oblio conculca , e lo deprime al fondo eh a Corcira inuolgranticlii fregi 5

De Feaci rauiua

Regi, E ftabilifce lor fiato giocondo


i

fafti

Se ne le prifche et fior famofo IlDrepanicofuol;


Pi4

d'ANDREA
il

Tingegno

cofpicuoraddita^eluminofo.

Quanti fcrittor'hebbe di Grecia Cedano il vanto alMA R

Regno

M O R A' Gloriofo,

Che quefto d*ogni honor affai pi degno

Infegno di maggior dimtiom,

V. M. T, C.

cf

ALL'-

ALL' A
C^Su
v4

VTTO RE.
t^ilt

%> '^^

c^

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"""V*

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**

""V *%*

s
Nchioftri n

o N
r

r T

o.

Verfdel

ma balfami pretiofi y MARMORA'lapennaaltieras


la Patria gloria vera,
.

Sublimaci

E ibnoi parti fuoi marauigliofi

Uetnon ha per lui denti dannofi Mentre Fama immorrai fua Foriera :
L'atro liuor confufb indarno fpera>

Vibrar danni fuoi


Tacinfi
i

fiati dolofi ^

fafti^ e le

memorie antiche
5

Di Feaco> e d'Alcinoo

ch'hoggi riiplende
ie fatiche^

Corcirapid'ANDREA
Conferugli Virt

Da Profipia ImperialEglidiicende :
le ftelle amiche;

Onde chiaro fra Dotti ^ anco fi rende ^

M dmofhatione pure di feruorofQ affetto


,.

r. M. T, e.

Ioan-

Hfk KEPKTPAI'OXS

A'NAPE'Or MAPMOPA" rZTOPI'AS

Ioannis Cigalas Nob.Cyprij, in celeberrimo Patauino

GymnafioPublico Philofophiae Profeflbre

Hy TTpOOT^C TVC^uTE
Kou
TToaop
Hgiq'ti'O'otp

JlOt-^lJ/

pGtfiTHpOQj CcG^HQ

E^Aa^/TCo^/ ttoXcopj TraTei^oQ ujmeTtpHQ,

qi 'TTToXijno/at 'koXitcu

IIpo^popfcooQ

&'cit(d'f
5

xXuTO TroXuiq-opa
lu

/Si73\op
xa|ioc'n)zc

A'

N A P E' O T

Tue KU^aXijioi<^

Tou;t);{ -^op TOKkOy jiEyotXopujia tpyoc o-OLfa^-ctC j

axoTcc;v \h3*hi; o?jLi^>ca\u'Nl.g |;^oq


ottooc

Ez'c 4^aoc ^La'tyKcjU)

ol

haaoj^Tj.

EV

TTzyuTcuc TToi^coy o'^l'iyyoY irpccKiai,

H'7r<^ UJHTpOZQ pX^T OpO^CTl 5

Xf'6>F*

pya ytp

Hpcooo^ Sajuaft ;\^t/oq

a^' ya

juiVvV

A'^SiTa , ^5

ivpoyyoy tdc acoa

xXta

COL-

COLLVSIO NOMINIS
E T

P E

Ave TORI
,

Conferuntur enim hxc

MARMORA5 & MARMORA* ANDREAS & A'NAPI AS


Quafi ftatua fit ipfe Marmorea in iEternitatis Tempio.
<^k*

c^

(\* c\* f^*

r^kk

EPIGRAMMA.
MArmora teflantur lahentis tempera Mundi y
Mormora dura quidem. At faptt A*ND R EAS Ductt de Marmare nomen Tempora commemorai , Marmora firma facit ,
Tempera fed
tollunt
.
,

Ant.Ab Aqua I.V.D.

ALL'-

. . , .

.,

ALriLLVSTRISSTMO SIGNOR

ANDREA MARMORA
NOBILE CORCIRESE.

SONETTO.
FAmofa vn tempo
Spinto quei
lidi ,
^

e rinomata vifle

Feacia all'hor ^ ch'accolfe in

grembo i Regi

Accrebbe poi de lafua Fama i pregi


il

naufragato Vlifl

Ci, che di Smirna la gran penna fcrifl De gli Horti Tuoi , deTuoi Giardini egregi Rec al nome d'Alcinoo eterni fregi 5 Ond' che illuftre ad ogni Clima ei gifle.
Belle, Corcira
(

ver) fur le tue glorie

Ma girne hor dei, con piii bel grido, altera


Cedan le prifche le recenti hiftorie

D'ANDREA
Hoggi t'inalza
S

la penna
.

pi fublime sfera

lungo il d,

Haurn le tue memorie che non vcdrn mai fera

F. L. L.

I.N.D.

I.

N.

D.

DE

ANDREA MARMORA
Hiftorte Corcyrenfis Scriptore primo, atque
lUuftriflmo,

Ifsfclyta Ph^acum qu^e njirtus gej^erat olim Aut face , aut hello , delimere dia ,
fsle

Marmora fed Patru^ (^ magnommfplendor Auorum


lateant ,

dar

frodit

m Htfloria
:

Jldator erit pojhc Corcyra gloria

quando

Tpicydidis famam iaElat^

(^

ipfafpth

Nicolai Mozzancga

iternum in Ciuem fuum obfequij

argumentum

ALL'-

, .

ALUAVTTOR
I

E.

O.

DA

Cherubin fourani Flapenna diuelta Del A R O R A'Erudito j Quindi con frafe fcielta.

Spiega ad*onta degl*anni


Li Patri] fafti in
ftil

molto fiorir :

E in quefte bafle riue.


Pieni di fuon celefte

Son gli accenti, che fcriue ^ TacinleMuf Argiue:, Ammutiichin di Roma gl'Oratori 5
Sparge egli a cokiuar grAlcinoi vanti. Pi purgati fudorij

-.

Che riflettono al Mondo


D'Egregi Cigni i canti

alti

iplendori

Cedano lui gl'honori ;


Mentre THiftoriafua chiude ftupori.

Di Corcira

la

Fama

Solo per lui,

Ah dorate fpande,
fon fue Ghirlande

E le (Glorie d' A N D R E A ,

In fui/cerata rimoflranx^<^l'J[ccademic9 ^jjicurato di Corfi) ,

Noi

Noi Reformatori

dello Studio di Padoua


del Padre Inqiiifitore defcritta da Andrea
,

HAuendo veduto per fede


lato Hiftora di Corf
eiierui cofa
,

nel Libro intitc-

Marmora ,

non_^^

alcuna contro la Santa Fede Cattolica , e parimente per atteftato del Segretario noftro , niente contro Principi, e buoni coflumi , concedendo licenza Stefano Curti , di poterlo ftampare ; offeruando rrordmi Dat. 27. Luglio 1672.
^luije Contarmi C. !?.!{. (Nicolo Segredo C.T,R.
( (

angelo Vicolofi
Segretario,

DEL-

DELLA

ISTORIA
DI C O R
Defcritta^

ANDREA MARMORA.
LI'BRO PRIMO.
ORFV,
I/bla nobilifsima
^

pofa.

nell'vltima parte del golfo di Venetia^

qtdnci bagnata dal Ionio, quindi

dall*

Adriatico , vari nomi hebbe antica-

mente o dalle fauole, o


ito, ch'ella pofledc.

dalle qualit^, e

Fu da Omero
voce Scoglia-

detta Scheria , che dalla


fia
;,

deduce Euftachio , a cagione che Cerere , partiale del


il

luogo, trattenendo con le u^ preghiere

cori de' fiumi


,

che da terraferma fcorrono

in faccia deirifola

opr, che
vnita

no l

accumiilaflero ^rene nel mare,che la diuidejoiide,mai

Della Hiftora di Corf

vnta al continente, rimaneffe Scoglio, che rompe l'audacia de' fuperbiflmi flutti 5 e in parte fpieg il fuopenfiero

fon le feguenti parole


O^Ttso; C4iXii^i
,

oTi Tra/pi

kltt.

Ayubcnt^o;

S'ijjff-ty

iTTl^iufOU

WL^'? OLiTlKpV HVg/pa 7ro(^/ud^ fiVfJLX^

Vn' Autor moderno ad ogni modo , guidato pi dall'inge-

gno 5 che dalla verit , l'etimologia di Scheria caua dal trafico delle mercadantic ,

deducendo la voce da Schara , che preflb i Fenici] fuona Mercatore Ifbla di Negotio: poich nauigando i Feaci prattichiffimi del mare, a lontani paefi,
da' quali trafportauano pretiofe le merci
jftrie,
,

dalle loro indu-

e fatiche diedero

nome alla Patria E par, che anche


,

Omero vi alluda nel fttimo deir Vliflea


A'M'lqo'i J^ ^^'^f^^ ^^^^
' ^^^^

^^^^ y

H^civ

oiyct?9\o[jSl/JOh TroXilwTnpio-i
ejl

^dKctTM.
,

*Non enim Phceacihus cur^

arcus , nejue pharetra


(dJT

Sed mali ,

remi nauium ,
altri

naues cequales j
.

^uibusfretipenetrantfpumofitmmare
Sia quel, che ad

piace, io

in cof di fecoli lontani^la

fimi, la pi vera opinione ftimo

piicommune, che, fecondo Dionifio ne' fuoi Comentari,chiam Corfu Coreira , o Cercira , variando gh Storici a lor capriccio le lettere. Di due Corcire truouo memoria ; di vna, fituata pure nel medefimo Golfo di Venetia , la quale da Valerio Fiacco vien detta Mellena : ma non ella quella , di cui qui parlo 5 eflndo fbggetto del mio racconto vn'altra pi nobile , che tal fi difse , f crediamo a Stefano , e Diodoro
nel

e ,

Libro Primo

nel quinto della fua Biblioteca, da Corcira Ninfa, figlia del fiume Afbppo, di cui Nettuno inuaghitofimboUa,

a quella Ifla la condufl : doue, pria di morire, partor Feaco , dal quale la terra fi chiam Feacia , e gli habitatori Feaci . Se pur non lice dire , lalciando a* Poeti le fauole ,

che Feaci appellaronfi i Corcircnfi da gli Arabi , nella lingua de* quali fignificano Eminenti; e tali cranoquegli antichi e per potenza , e per virt : onde Omero li difl
A'yx^^^^^>^^^^ Beati^ed eguali a gllddij.Dalla medefima h'ngua fi potrebbe dedurre Corcira daCarcarra,chcdenotaTerra , oue fi viue quieto , o pacifico 5 poich Carra

voce Arabica, che deriua da Carcarra , particolarmente nella decima congiugatione , fignifica quietarfi , ed efler ficuro. Non affermo ci con certezza, bench /ppi, che i Feaci viflro lungo tempo tranquillamente, confidando nel fito del luogo , e nel valore delle perfbne, che i popoli conuicini perfuadeuano alla riuerenza , non alle ofife.

Onde Nauficae ,
vanta, dicendo:

figlia del

Re de' Feaci , prefl il Poeta , fi


,

OvK 'cS* aij? uinp tii^q ^poiig itymTctfy 0'^i>civ ^ocjmm ailfv ig y/j \>mTciL\ , i^WTni^ ^ipm ^^a ydp (pi7\9i. oidiMitt'nimv
.

OhiofjSjfj

VoLTrm^^t TroKvicKvqo ivi Trnco

Non eji hk njr <u'mHS , homo^ ncque ejjfofsit


ad terram ijenint ^ellum inferens , ^alde enim carifuni ImmortalikHfe Hahitamus pr^tereafeorfum njndas in mari : Extremi , ncque aliquis nobifcum cemmercium bahet^altus.
Sfui Pheacum

QiL^i

4
elementi 3

Della Hifloria di Corfii.


gli

Quali y che non folo cancorreffera alla loro difefa, con gli

haomini della terra , ma pur anche i Numi del Cielo. Nafca Corcira da qualunque voce , infaUibile
fi
,

che

tal

nome fu caufa dell'errore di colora, che afei^

marono , che su i monti di quefta Ifola fi fermafl , dopo il diluuiOj TArca di Noe, della quale fino la fcrittura attefta-, c'hebberipofo fopra le montagne di Armenia, Conciofiache chiamandofi quc* monti e Gordieije Corcirei^diedero occafionediiuoleggiare5 che quella nane finifurata su k

montagne

di Corcirapofafl.

Oltre

fopradetti titoli,

hebbequello di Drepane, o Drepanum, che in lingua greca fignifica falce , perche la fua figura a forma di quello ftrumento, tanto odiofo a Saturno, il quale, per tal cau-

rhauea per ifcopo del fuo crudelilfimo fdegno, f crediamo a Licofrone illuftre Poeta , le cui parole in le feguenti
fa
N3!orflj/

IW(; Kpivcf

qvy^if^lw

Adiuuit Uarpen Infulam

quamfrce ommhts

Saturnus oit ^ partis ahfcijfe


glio del

memor ,

N mac chi la diffe Grato fuolo da Alcino,o Alcinoo,fiR Feaco: Macria da Macride nutrice di Dionifio:
:

Effiro dal Forcachi nel fuo Ifolario

Calfiopea, Argos,Ce-

raunia,o fecondo

il
.

capriccio de gli antichi, dal nome de*

fuoi Promontori;

Hoggid Corfu

fi

chiama

dalla fon>

mi. de* fuoi Colli , che furono ridotti in fortezza , mentre Kflpy^n^appoiGreci,fignificafommit^ Intalguif
le

vicende del tempo mutano in terra fino il nome alle creature, onde alcuna fl:abile non fi vegga , Inquefto

piodo l'antichit, perche vecchia , perde la memoria, C mai'n

;^

Libro Primo.
non li ferma ,
.

nuin vn

fbl titolo

fcordandofi fbuentc di

quel,che prima hauea dato

Si lafcino tali confiderationi

a gli Scrittori morali, e il fiJo della Storia fi ripigli, Corf dunque, o Corcira, infigne per altro nella fama
fra le Ifole

non la pi grande , bench vi fuflro habitapoich la fua longhez-za , fecondo Plinio ,

tori giganti :

o , come ferine il Volaterano > di miglia nouanta fette Italiane Per, non corrifpondendi miglia nouanta quattro ;
.

do

tal

mifura a quella diiioggidi pi riftrctta, bifogna afgli antichi Scrittori

fermare 5 che vi habbino inclufo llfola di Pax, quale , fc

crediamo a

e particolarmente a

Pao-

lo Paruta nella ftoria Veneta,era vnita a Corfu, e poi diuifa da* terremoti

per lo fpacio di diece miglia : cof ad altri

luoghi fuccefla , e alcuni l'affermano della Sicilia fiaccata

violentemente da Italia . Ne'noflri tempi non fi dilunga Corfu,che per fcttanta miglia, non fi slarga dal Capo verfo ponente,che miglia ventij e da quel di leuante Ibi dodcci;in altri luoghi pi,o

meno onde tutto il fuo giro,cento


: .

e ottanta miglia compifcono


tanta miglia
,

Ella;lontana dalTltalia ft-

o, dal

Capo di Otranto , al parer di altri,mi*

con forma lunaro, quafi che voglia all'OttomannicaLuna opponer la fua figlia feflanta;fiede in faccia all'Epiro

gura 5 che ben, perle noftre difgratie y ella diuenuta contra de' barbari bello arnel de' Criftiani .

Di Falce pi to*
i

Ilo ha l'effigie, e nel

me^^o lpra di vn promontorio , che

Iporge in fuora,la Citt giganteggia ,

Ma fe

Poeti intor-

no al nome di Coriu fcher2arono,non meno han giuocato circa la forma, che,benche di falce, non ha potuto troncare il filo delle fauoleloro . Dal libro di Ariftotile, che tratta del

gouerno de' Corfioti^

fi

caua ^c'haueodo Cerere di-

man-

Della Hiftor la di (2oy{il

mandato a Vulcano la falce per donarla a*Titam\hauutal3, nella pi interna parte delllfola la nafcoi ^ma che poi rofa dal continuo fluflo del Mare, nella terra imprefl reffigfo Quafi che pur le cofe infnfate , per naturale iib'nto , fua pretendano immortalare la lor memoria 5 e-uon potendo
.

viuere nella generatione futura y

fi

sforzino acquiftar vita

eterna nellafigura
Hiftorico,
genitali di
il

Pifauolofb Tinterpetre di Tieneo quale Icriue^che^hauendo Saturno tagliato i


.

Celo 5 o pur Gioue quei di Saturno con la falce ^ gi trolli nel mare 5 e che da loro nafceflfero due monti y fbpra de quali furono co'l tempo frabbricate le due fortezze inefpugnabiii di Corf > la cui forma diuenne di falce ; acci mai non fi perdefl la ricordanza del fatto Se fuflc ci vero , nulla temerebbero del Tracio orgoglio i fedeli ; poich llfola d Corf, che> al fntimto di Paolo Paruta^ antemurale del Crifliandmo j hebbe la fa nafcita tutta
.

virile.

In quattro regioni, o parti llfola diuifa, e da'paefani


Ballie fi dicono
:

Mezo f chiama T vna,Oros V altra. Agi*


Lefchimo,quaI daTucididevien det-

r
ta

la ter2a,e la quarta

Leucimne. Ogni vna di quefle ha i fuoi diflretti,e territori;, fminati non meno di giardini,che di ville ; popolati non fblo di huomini, che di biade, deirhumano fbftegno indiuif compagne . Mezo, in cui la Citt,ch' cuore del paef , rifiede,anticamente nel fo diflretto ne chiudeua vn*altra maggiore , di cui nel progrefTo dell'Hiftoria
fi

fcriueranno le marauiglievne'noflri tempi mezo

al

ficuro

poich la virt, e potenza delllfla tutta contiene, e in feffanta miglia di dominio flngne trenta Caflelli, Villaggi, che con la Citt capo, da venticinque mila perfbne fono
^

,, ,

Libro Primo,
fono habitatc
,

Oros ^ che

nel circolo di quaranta ini-

glia venticinque luoghi^da otto mila anime coltiuati^rin-

chiude^ ha campagne fertili/lime di vini^ di oglio,e di pafcoli per gli animali 3 che in gran copia iui campeggiano

Ne' trafcorfi icoli di s bel corpo era capo Calsiop , hor Caflbpo y famofiflma Citt ^ che mutando lacorona con. vna mitra , da Principefl, ch'ella era nel temporale ^ nello Ipirituale ritiene qualche dignit , pel Vefcouato , che vi fondarono Cosi anche Roma da profana Regina di v n_,
.

mondo fi vide Monarchefl


glio
,

lcra dell'orbe , c'h ibggio.

gato,lafciate le arme^co'l paftorale

O in peggi 0;,o in mei

fmpre ficangian le cof ^ e f rode co' fuoi denti Sa-

turno gli oggetti^li rifa talora Gioue , onde fi dica qui qui non ^ e fe pur , non pi quella . Di Cartaguie fe-

gno vn villaggio, e delle famofeSiracuie picciolo circuito


di muraglie. Se durafro le create ibftanze amifura d

Dio, o farebbe Tvniuerfo incapace a riceuerne delle altre^ o con gli antichi Filofbfi bifbgnerebbe fognare pi mondi, fuccelfiuamente creati
,

per dare ftanza alle creature , e'

han da ven ire , Cadde Cailop in Croste con quella cadde pur il Tempio di Gioue Cafllopeo, lungo paffa nouanta fettej fuperbifTimoper la magnificenza, e architettura.

come da Plinio ricaua il Volaterano, Pietro Bertio nella


fua Geografia
,

ricco fuor di mifuraper ledouitie, che of-

feriuanoiCorcirefi a quel

Dio, ftimato da loro protet-

tore deirifbla^ f non falla Polieno nell'Antologia greca,

oueefclama
Gioue ^ chere^giy egouerni ilfacrojuolo dt Corfa.

Hoggi

dalle rouine del demolito

Tempio forge vn fonte


di

8
di
alla

Della Hiftoria di Corf.


perfettiffima,
.

acqua abbondante', e
corruttione foggiace

che non di facile

Io fupifco di tante variationi

della natura, la quale dalle pietre fa ibrgcre le


le

onde , e dal-

che pretenda fcherzar corL la gratia , la quale pur'ella da' cuor'infalTiti caua acqua di pentimento , e altre fiate fofpefa permette , che i figli di Adamo , che fi diffondon con le acque, in macigni fi aflbe affermo
,

onde le pietre ;

dino. Preflb

le

cadute del
alla

Tempio

diGiouefifollieua

vnaChiefa, dedicata
fi

come il

Vergine, detta di Caflpo , che vicino porto chiama i legni a ricuouraruifi dalle
la fua

tempefte , cos con


la

diuotione inuita i Nocchieri a

offequiarla,per ifcampar da' pericoli . Nelle parti delllf,

verfo ponente ,

la Ballia di
al

Agir, che ne' fuoi campi

copiofa di ci , che
Villaggi alberga

vitto

hum ano appartiene , in venti


5

piij di

otto mila habitanti

e pi neha-

urebbero

fabbricata

non haueflrodefi:rutta la Citt, fopra di vna Peninfola , doue hora vn Monif gli

Africani

ftero di molti Religiofi, c'hanno alla Madonna dedicato la

Chief , in vece della terra rouinata da' barbari


.

edificano

Geruilemme celefte co le canzoni Paleo Caftrizza fi dice il Tempio , ma Angelo Caftron fi diie il Caftello, che nel promontorio Palacrum fabbric Michele Comneno Imperatore , e hoggi fi chiama Sant'Angelo forie perche
l'eminenza
arriuarui
.

truoua

fito

Angeli ad Afpri dirupi finno inacceflibile il fito, ih pur fi inacceffibile da gli huomini,che, al fentimento
,

nella quale pofto

inuita folo gli

Macedone preflb Plutarco , poflno auanti a loro condurre vn giumento, carico di monete Ma picdi Alelfandro
,

ciolo lo fpacio per doue

tal

giumento pofla

paflre ; poi-

chela peninfola , in cui'l forte fituato , quafi tutta cinta

Libro Primo.

p
a

ta dalle balze , e dal mare ^ il quale dentro picciolo fno 5

porto aripofare fiftende. QufrcfidenzavaGouernatore 5 creato dal Configlio di

Corfu y con autorit di giu.

cicar le caufe ciuili in determinata materia

Volentieri mi
,

fermerei a confiderare Tauueduteiza di coloro


fito inefpugnabile chiufero il giuditio^ e

che in vn il Giudice, quanmia Storia il corfb; poich coniado non rompeffi alla uio parere vollero dare ad intendere, chelagiuftitianon
.

ha da temere la forza 5 ne dubitare di violenza La quarta parte di Corf Alefchimo , in cui Tantica , e Velcoual Citt di Gardichi, difcofta ben due miglia dal mar di Garbino^mantiene della vecchia grandezza qualche memoria;
famofa per ella per vn fonte^che reftrignendofi'n fiume

manda tributo al mare , ma pria le fue acr^ue tormenta fi:a le ruote di molti molini , che proueggono all'abbondanza
del vicino paei , Si truouano nel territorio di Alefchimo

venti otto Ville , che albergano in circa diece mila perf-

ne;

pure

la groflfa

Terra di Potami (cos detta dal Ca-

nale,

che la diuide) piena di perfone ciuili , e commode , fi


dire Villaggio
.

pu

Ha

quella

vn canale di acqua naui-

gabile,per cui manda il mare i fuoi legnile i legni al luogo


dal loro feno
,

grauido di merci , partorilcon ricchezze


noftri giorni

Tali fono le membra di quelcorpo,alla cui vit3,inclufoui1

capo , cinquanta , e piii , mila anime, a


corrono.

con-

Si vanta la Sicilia di effere corteggiata da molte Ifole d'

intorno,che

la

riueriicono

non manca a Corf 5 eflrle valfalle Pax vna , detta da gli antichi Ericul ; ella non ha pij ch^ dodeci miglia di giro, ma cos fertile,
.

come Signora: tale prerogatiua poich molte n ha , che godono di

e cinta

Della Hijftora d Corf l


cos volorofi control coriria

e cinta di tanti porti 5 hglihabitatori^


niillca

numero fblo di cheinfftanoj che


al

ben poflb dire , che troppo auara a tante prerogatiue fu la natura^ nel concedere cos poca circonferenza . Antipax, bench coltiuatada que* di Paxriefca abbondante, ad ogni modo priua di huomini^ edipaefani^ nonmeritai voli di vnaragioneuole penna. Nel canal poi di Corfu
verfo l'Epiro Sciuota di otto migh'adi circuito > intorno
alla

quale 5

altre Ifolette,

o fcogliforman corona > bench

per tem a di perderla fra le catene de' barbari^che facilmente ponno paflare per le feccagne y non ammettano paefn

Nello fretto^ verfo Caibpo, fra Corfu e TEpiro , forge vno Scoglio di pietra viua , e pur minaccia a* nauiganti la morte con afcofti ferrh al ino piede y che fi dicon la Serpa; che ben de* ferpi no fi vede il morfo^ e pur fi pruoua il v eieno^ Verfo ponente poi rifbla di Ottonus 5 o Panari 3 di circonferenza otto miglia, quale a ducento Anime, che vi flanzano, fomminiflraabbondantifllme vittouaghe . Giace cita dal Capo di Agirti lontana quindeci migliale da quello di S.Maria , di Otranto circa cinquanta ma dall* Ifoletta di Merlere^pur^efl ricca di ogni cola neceffaria, di
i :

fole tre miglia di giro


t ,

poco difcofla

In faccia alla Cit-

nomealllfola di Corf , due miglia forf diflante , lo Scoglio di Vido , o , fecondo gli Antichi , T Ifoletta di Pitia , cos piena di Vliui , che da lungi fmbra

che d

il

vna felua in mezzo alle onde piantata Per verfo garbino forge vn'altro fcoglietto di pietra viua , doue gi nafceua.

no cannuccie , che nello fcriuere faceuano vfficio di penna onde pref il nome di Condiloniffi , che nel Greco > con poca variatione di lettere, fignifica calamo. Le pen;

ne

Libro Primo.

ir

ehora pi non nafcono, perche Maria , che quiui dentro yna Chiejf fi venera, bench Secretarla deironnipotentej non ha bifognodi quellepercottiporre memoriali a fauote de' fuoi dinoti .

Vi fono altre Ifolette , o fcogh , come


fra*

quello di S.Demetrio ^ in cui fabbricato il lazzaretto

con ogni neceilaria officina 5 e altri ^


bianco
,

quali vno di faflb

che moftra da lungi l'effigie di vna naue con vele ipiegate ^ e inganna hora Tocchio de' riguardanti , come

ingann vn tempo lementi de' gentili,che ftimarono ibrgefl dalla naue di Vliflfommerfa , e dagli Dei trasformata in ifcoglio 5 f pur Plinio non mentifce . Maperche il curiolb lettore habbia onde meglio appagare il fuo intellctto
3

quel , c'h icritto ,Tauuilercoa diligeu2;a nella

feguentetauola geografica delineato^

Dalla

Pianta Dell Isola DifrFvCNRmixD4iA.GBECiA

T4

DellaHiftoria di Corf

Dalla defcrittione , c'hai veduto puoi cauare In nobilt delllfola^no folo, pe'l fuo proprio fito vaga^ ma per TEpirOjche in faccia del ctinuo la rimira^quafi ricordeuole del
Tantico vaflallaggio ^ che offeriua a' Corcirefi,
de' quali nella terra
il

dominio

ferma per trecento cinquanta miglia^


,

ftendeuafi. Lefcada; Nicopoli

hora Preuef , Panaro ;

Parga; Gomenizze, famofa pe'l fiume Acheronte ; Baftia;


Strouilli ; e altte Citt felici ne' fcoli trafndati, con tutte
le loro delitie^ laghi, pefchiere, bofchetti
,

giardini, felue,
.

fiumi ,

al

dominio

di Corcira foggiacquero

Epidamo,o

Durano, Butrint^ Antigonia j Cimara , alle radici degli


Acroceraunei pofta ; e Apolonia , dal cui feno Ottauiano

Augufto fucchi il latte delle fcienze , come dice Giouanni Mofter , e afferma Francefco Angelloni; di Corf furono tributarie . Ma chi vn tempo impol leggi, horlo
riceue ; f pure il riccuer leggi dal SerenifTimo Principe di

fomma Corf di molte membra , adeffo picciolo membro di vn gran capo ma f membro deuo chiamarla dirolla mano, che dalVenetia non lofteflb, che darle. In
;

la

natura ha per iftinto

il

metterfi fempre auanti , per ripaella

ro della tefla ; che ben riparo

, che cuop rei Regni

Crifliani dall'Ottomana potenza.

Ma nella carta

cheli

Jettore ha mirato , non ha potuto vedere le altre prero-

gatiue , delle quali fu ella arricchita dall'autore della natu-

Vnaere, cosi temperato , che di mezzo inuerno fa comparir primauera; vn clima cos dolce, che mai non d luogo a' rigori de' ghiacci 5 pianure , che fmpre fi vefton della liurea di Aprile colline , che mai lafciano la bionda capellatura , per la canitie delle neui 5 riuoli di acque , che corrono da per tutto al bifbgno de'<:anipi 5 fono parte di
ra.
;

quel

Libro Primo:

15*

quel vago, che llfla veramente pouiede . Il vino di Corfu poi famofo nelle antiche fcritture di Atteneo DipnoIbfifta , il

quale

comparandolo con altri di Grecia , a lui

d il principatoionde Icrifle ne'fiioi xhx^V'mum Corcyr^um evetus admodum iucundum y fuaue f r^t die ant scontra

Zacchtntium y

atqtie

kant j capiti noe ere . fttiffime>come fono tutti gli altri frutti^de' quali
ra abbondanza, e particolarmente di agrumi,

Leocadmm^ qmniam nonmhdgyffifjo,^ Segno quello, che le vue fono perfi

gene-

come naran-

ci, cedri, elimoni>chefinoaVenetia per regalo riman-

dano. Infbmmaellavnfblogiardino, ma cos bello, che Orario , Poeta Romano , delcriuendo vn luogo delitiofb dille, che gli parea llfbla de* Feaci ^ e Valerio Fiacco cant Proxima Phcsacum , fcslicihus otjitapomis ,
Rurapetunt\

Dalla fbuerchia abbondanza di ogni cof nafceua il lufl >


di cui fgrid

Corcira la Sibilla

Ai cu (TOL KofKVpX KOLhn TTOM , TTOLViO KfJM


Hek te Corcyra^ njenuja Fthsy defme luxum , c dal luflb appettar non poteua , che la rouina , Si manten-

Roma fempre fublime , mentre ne' Cincinnati , negli Eli;, e in altri fi fblleuaua la humilt; ma baffa poi diuenire
ne
fi

vide nel fallo de* Neroni , de

gli

Eliogabali,de'Caligoli.

Dal luflb nafcono le mutationi e delle vefti,e del gouerno, come lo /perimento Corcira , per tralaiciar mille efempli
che dal gouerno Monarchico
,

paflando ad altro , fouente

in varie leggi pruou ferme le fue fuenture . Egli vero , che doppo i fiioi Re, che da Nettuno e Corcira, genitori
di Feaco , difcefero , per qualche tempo reflero
i

Corcireu

lottato

Della Hiftoria di Corf

forma Ariftocratica^ma con gli anni fi varia li penfiero^e a efempio de gli Ateniel> democraticamente fi gouernarono 5 ci non fofltendo i piii nobili , e pipotenti;, de' Lacedemoni fi fecero imitatori : cofa , cheriduA
io flato con la
f

Corcira all'vltimo flerminio

;,

e alla fine le fece perdere

con la libert la gloria , e la potenza


Quali fieno
le
il

flati

delllfola i primi habitatori

non faci-

poich dalla creatione del mondo fino al diluuio, toltene quelle della facra Scrittura , fi fommerfero
rintracciare,
le altre
.

memorie dentro dell'acque Che i Giganti fuflro in Corf non vi dubio alcuno y ladoue vn tefchio fmifurato
^

che truouarono tempi fono i guaflatori nel cauar

della terre^per ridurla in fortezza^cel perfuade .

E bench

per giganti intendano molti ^ alcuni huomini grandi nel*


lafuperbia^

non nella ftatura , negando loro l'altezza del


efperienza ad ogni modo c'infegna, che falfi

corpo j
larono
5

la

ladoue pii cadaueri di quelli


y

fono ritrouati nel^

la Sicilia

e in

altri

luoghi^ e

le

Storie Indiane

o del mon-

do nuouo raccontano , che Ferdinando Magaglianes^ pri-

ma di icuoprire lo ftretto ,
due prigionieri ^
variar del cfima
,

molti nevedeffe, enefacefl

de' quafi

vno mor per rabbia^ l'altro pe'l

vn pafto mangiaua pi pefi di bifcotto y e beuea vn fecchio grande di acqua a vn fiato Ne gli anni pafiti ^ gouernando il Meffico pe'l Re Cattolico il Duca di Alburcheque , fu viflo il corpo di vn gigante morto 3 il cui capo fblo giraua otto palmi , e l'effigie in pittura ammirarono i Palermitani quando lo fteflb Duca Vicer di Sicilia nelle fcalc del Regio Palazzo appefe vn
e quefto in

gran quadro

_,

moflrante parte di

fmifurato colotb
tale

Io

non so con quanta ragione nieghino

euidenza ,

f pur

, .

Libro Primo.
la ragione non
il

'

17
,

loro capriccio, fimile a quello


la

ga gli elementi , o

materia y in cu

fi

che niefoggetta la forma

Se poi tali giganti fuflro prima 5 o doppo il diluuio ^ fiippofto j che fieno flati , bifbgna regolarfi , neiraffermarlo
co*l
il

Sacro tefto
per tutto

il

quale

la

loro diiperfione mette

doppo

diluuio dalla fabbrica della torre di Babilonia. Quelli diil

mondo feruirono a'nipoti di No, cho rhabitauano, per fabbricieri , come i figli di Cham di louifi

ro

fi

auualle nell'edificare

Palermo. Poich, prima de*

Giganti difj^erfi , i fucceflbri di Noe fi di ui fero l'orbe 5 e a lauan toccarono lelfolc, fecondo il Pererio 5 ond'egli apprefe l'arte da nauigare , la quale da lui hebbe prinOnde fi vede il fallo del Valcipio , e a' pofteri fi diffufe
.

guarncra^compilatoreeruditiffimo dell'antichit di Falerni O5


il

quale 5 fondato fopra vn tefto di Omero , pretende,


.

che i primi habitatori di Corf paffaRro da Sicilia Conciofiacofa che , i Figli d lafet , o lafe t medefimo , di cui
i

furono
lidi

le Ifole
il

, fi

come l'Africa di Cham , e di Sem TAfia,


lidi

fecondo

Boccardi nella fua Geografia, nanigandoda*


di Corf,

Armeni, o Greci, douea prima toccare i


.

e poi le piagge della Trinacria pi lontana


fi

N poffibile
la fac-

che que'primi , ancora inefperti nella marinarefca


,

fi

ianciaffero a golfo

e lafciata
.

alle ipalle

Corcira ,

cia cercaifero di Sicilia

Se poi quefta fu di Cham ,


?

qiial

portione dell'Africa, acheintrometterfi nel dominio di


lafet, a cui

apparteneua Corcira
il

N vale

il

fondamento

che nella Sicilia vi fufi vna tale Iperia, di cui anche fa mentione Omero, e che da quefta nafcefl Iperia, Capo anticamente dell'Ifla di Corf,5 poich , pi tofto fi deue credere , che Iperia, piedel Valguarnera ,

quale ferine ,

ciol

18
bitatori di
.

Della Hiftoria di Corf.


,

ciol Caftello Siciliano

fufl

C o Ionia degripcriefi
:

ha-

vna Citt potentiiTima, e regina di pi4 prouinAltro Pano rmo , o Palermofi truoua , e pur niegano cie che da lui traheflr l'origine Napoli di i Palermitani, Romania non diede nome a Napoli di Campagna: e Aleffandria di Milano non ha che fare con Aleflndria di Egitto, quella detta cos dal
.

Sommo facerdote,

queftadal

maggior tra' Soldati Quindi chiaro fi vede^che ne meno i Giganti, o Ciclopi da Sicilia veniflero a Corf, anzi il contrario fi argomenta contro lo ftefb Valguarnera j che f da' lidi di Babilonia fciolfero con le naui,non poteuano

non

incontrar l'Arcipelago

e in confeguenza Corcira,

prima della Sicilia, Si vanti chi vuole di hauer per paefani, e fondatori Monocoli , che io la mia Patria voglio mirar con due occhi, edaArna, e Nettuno, come afferma
Dionifio , habitata la riconosco , Quefti , arriuando nella Teffaglia, oEolidejladifferoBeotia, e poi , fatti pa-

droni di Corcira, da vn loro figlio , che nomauafi Feaco , la chiamaron Feacia , Se Arna fia la fl:efla , che la Ninfa

Corcira non faprei dirlo con certezza , probabile per fi pe'l nome delllfola , la quale fi lungamente retta dal Re

moderator delle leggi; quefti colmolla di habitatori, o tirandoH con la fama di fua bont, o , fecondo Euftachio , cauandoli da altre Ifole a forza col braccio potentiffimo di fuo Padre A' tempi di tal Re arriuarono a Corcira Giafone, e gli Argonauti, che da Colco veniuano co'l vello d'oro rapito , e con Medea , figlia
Feaco,
giufl:iirimo
.

del

Re Geta , trafugata da amore

Il

vello

c'h tanto da-

non era fpoglia di vn montone, qual fi figne 3 bens il tefro del Re, rapito da que' ladroni non
to da dire alle fauole,
fenza

Libro Primo.
fcnta contrafto , e battaglia
y

ip

in cui ,

con moki altri , Gi-

fon fu ferito , Doppo il furto > su la nane Argo afcefi diedero all'acque i remi, e al vento le vele 5 e dubitando di effere arriuati nel Bosforo Tracio , nauigarono a dirittura
fino alla foce del fiume Iftro
,

da cui valicarono al Sacco ^

che fi perde neirAdriatico ; quindi y per terra traiportato il legno aNauporto, fecero ritorno nella TelTaglia. Apollonio altrimenti narra tal fatto 5 fcriuendo ^ che prefero li cammino per la palude Meotide , e varcato il Tanai vfciffero neirOceano , quale tralcorfb, per lo ftretto, ou'Ercole piant le colonne, entrati nel Mediterraneo , non fece-

oue dal Re Feaco , per via di Ambasciatori da Geta fatto confapcuole del fatto , furono gli Argonauti chiamati'n giuditio . Propofe loro il giufto Principe , che al Padre douefiro refl:ituire Medea , cafo per , ch'ella fufle ancora vergine, come veramente era : ma rauueduto Giafone fubito deflorandola, nella pruoua, che poi ne fece fare Feaco , trouoffi donna , e a lui rimaf per lentenza , che a fuo fauore fi data . Medea > lieta dello fponlalitio, in rendimento di gratie a gli Dei, iagrific nel Tempio di Apollo , ed erefle due altari, l'vno alle Ninfe y che ambo Taltro alleNereidi, bench Apollonio dica furono dedicati alle Parche Celebratele nozze partirono gli Argonauti, e gli Ambafciatori di Geta , timorofi dell' ira del loro Re , fi rimafero in Corcira , e da Feaco ottennero territorio da fabbricare vna Citt , che forf infigne col tempo . Mi fa dubitare > che negli anni di Feaco auuenifleci, c'hfcritto, quello , che ferine Filaoro, citato da Plutarco nella vitadi Tcfeojpoiche riferifce,che quelli,
ro pofa fino a Corcira
y
,> .

nauigando con gli Argonauti, hebbe per rettore della fua naue C 2.

zo
to

Della Hifloria di Corf.


figlicr

naue Naufitoo Re de' Feaci , nato da Nettuno, e il

Reffinore per fburaftante alla proraja'quali prefe tale affet-

che perla loro virt li ftim Diuini , e quafi a Dei dedic Templi 5 e a loro memoria ifitui annui giuochi. Pu effere, che Naufitoo fuffe fratello di Feaco , e me'l perfuade Teffere ambo generati da Nettuno : n importa Teffere detto Re deTeaci , poiche;,non trouando io ilirpe di Feaco ilimo, che Naufitoo, come immediato fucceffore alla
y
;,

corona , ottencffe

tal titolo

Doppo

quefti

Re leggo

il

nome di Alcinoo , fratello di Reffinore , e figlio di Nafitoo ma o fallano gli Scrittori , o Alcinoo non fu Padre di
5

Nauficaa poich queila nacque da Nafitoo , onde farebbe di Alcinoo germana, non figlia. E pur fi dice che paf:

feggiando

mare con le fue damigelle a diporto , vide vfcire dalle onde vn huomo ignudo , che a lei chiefe da ricuoprirfi Le fauole dififero, che fi vifta Venere forger dal mare , hor chi forge dal mare vede in terra vna Venere. Cortefe la giouinetta Nauficaa f parte al naufrago della proprie veili, e al Padre Alcinoo il condut f Era quegli VliiTe , che, doppo la guerra di Troia, nel Canal di Corf con tutt'i legni fu ingoiato dall'onde^:
sa le

riue del

cos alle vittorie della terra fuccedono le perdite del marej

gh trifi de' Campidogli su monti ondofi de' flutti facilmente precipitano. La fortuna inalz Vlif in Troia, le
e

fortune lo fpinfero

alle
s

cadute. Accolto Teroe greco da


della Storia delerouine
.

Alcinoo
di

gli

diuenne
j

caro , che dalia fua compagnia non

fapea di partirfi

godeua tanto

Troia, che pi volte ghela f replicare

Ma quando

mentione di Eucchenc, non poteua Alcinoo trattenere le lagrime. Fu quefo Eucchene ancor
Vliife gli iacea

gio-

Libro Primo.

21

giouinetto per la fua virt fcdto da' Corcirefi^qual Citta-

dino ringoiare > nella guerra di Troia . Acoftuiconfegnarono la condotta delle lor nani 5 ed egli alla commune

con attioni tali , che Vliffe parlandone con Alcinoo^il comparaua a gli Ettori^e a gli Achilli , il chiamaua inuincibile , e il facea caul potillma della
alpettatione corrifpof
roiiina di

Troia Di queik^ e altre materie parlaua IbuenteconVlifl Alcinoo 5 il quale ^ auuiftofi poi , che quello di Naufitaa era prefo, volentieri gliela concefle in moglie,
.

fi

celebr lo fponfalitio in Corcira , con la magnificenza

douuta al Re deFeaci , e a Vlife , Principe potentiffimo nella Grecia . E con ragione Vlile s'inuaghi di colei^che portaua il fole nel vifo, e lume ecceffiuo nell'intelletto Hauea ella apprefo le fcienze fotto Tinfegnamento di molti maeftri ^ fra quali fu annouerata Anagallide , perfettif
fima grammatica
coftei fan
>

e inuentrice del giuoco della palla : di

mentione Celio Rodigino , e Atteneo 5 bench la chiamino Agllide. Si confumarono le nozze, epoi con la moglie , e con buona (corta di foldati Corcirefi ritornando alla Patria , ricuper quello , che nella fua lontananza gli haueuano occupato i Proci, de* quali itct macello . Da tal racconto fi caua , che Naufitaa era fi glia di Alcinoo, non di Nafitoo fuo Padre , il quale da Aritti, vnigenita di Tefeo , l'hauea generato . Ma i n tanta confufione di tempi, e di nomi
t ?
alla
,

chi pu rintracciare la veri-

Noi vediamo , che il vero nelle col , che fuccedono


giornata ,
fi

mafchera da bugia; e ogni fogl e tto di

nuoue , che vengono , contiene volumi di appaflonate menzogne. Poco doppo di Vhflarriu al promontorio di Cafopo in Corcira Eleno Troiano, che fegudo Tefempio

2%

Della Hirtoria di Corf


fiamme . Vna fcintilla & amore , che nel cuor
^

pio di Enea> ramingo, e fuggitiuo fipofeanauigarle acque ^ perche la patria fua era rimafta naufraga in vn

oceano

di

di Paride per Elena fi accefe

fa caul:i di tanto fuoco . PaC-

so Enea auanti, radendo con l'armata le Q)iagge de' Feacf,

comx narra Virgilio y ma Eleno icef a terra ,


grificare a gli

a fine di l-

Dei liberatori vn toro , Fece^pel fgrificio,


5*

folenniffimo r<ipparecchio

ed efiendo ogni coia in pron-

profana Sacerdote gentile, gi ferita la vittima fi apparecchiauano i miniftri a incenerirla > quando fcappata, bench femiuiu dalle mani di coloro, chela teneuano , fi gitt in mare; econvelociffimo nuoto valicando lo fl:retto , sii le arene dell'Epiro cadde^ e lalii efingue la vita . Seguilla Eleno, montato fui fuo legno , la raggiunle , e vifto il luo^o , ou ella mor , k^t penfiero, che fufle caro a' Numi , che con tale prodigio Fauuifaflro ad habitarla. Onde, col

to, gi cadea su la ceruice del bue la icra fcure del

configho de'^fuoi, vi fabbric vna Citt, alla quale pof nome Buttront dal liiccefib delToro,e della ferita poich

EOT,che compone la prima fillaba della terra, fignifica^in greco. Bue 5 e POTO,cio Tro vuol dire nella fl:efl linferm Eleno mentre vif , e col tempodiuennepotentiffimaCoIoniade'Corcirefi,come vedrenio, Qu'^ftefbnole memorie, elio ritrouato, durante lar flirpe di Feaco , primo Re di Corcira
,.

gua ferita

lui

fi

..

T>i vn'altra linea di Re Corcirefi fanno mentione le Hiflorie,nata da Corinto della diiidenza di Bacchiade,figlia
di Dionifio,nella fua Republica potente, e di molta ftima: ^

Dicono , che i pofteri di Bacchiade , detti Bacchiadi , ve*


cifero violentemente

Atteone^

ildi

cuiPadreMelIino,
bene-

Libro Primo.
de

23
,

benemerito della patria^ incit il popolo a vendetta; onde furono i Bacchiadi cacciati , e con loro il giouine Cherfocrate della famiglia
rintio
5

gli Eraclidi

con Argia Coa Corcira^,

TvnOj, e Taltro de' quali

ritirofl

Argia y accompagnato da molti Greci pafs a Sicilia , oue edific quella Siracui 5 o quelle Siracuf ( che ben-, poi per la grandezza diede moftradi pi Citt) le quali fi

fecero ligia l'Africa, e caufarono timore nel itL,

de'

Romani Rimale Cherlocratc in Corcira^ accarezzato


.

da'paefmi,
crearono
linea di
elettiua.

i
:

quali ^ coltempoi*, prefidalfuo valore,

il

Re onde argomento ,

ch'eflendo mancatala
all'

Feaco ,

dalla fucceifion naturale paflafle llfola

Da

Cherlbcrate fu fabbricata Cheribpoli , q


altri 5

che fua origine tirano da^ bench Apollonio con la commune de gli ScritColchi ; tori ne faccia fondatore Chericrate Sopra di vna Peninfbla^chegira tre in quattro miglia , fu edificata CheriepoI5 che in magnificenza non le cedeua allepii infigni Citt della Grecia . Templi lauorati a mufaico , e a marmi ; palaggi y che adornano le lunghe , e dritte ftrade ; fontane con iftatue, chefacean diuenire di pietra per Io flupore j edifici Ibntuofi 5 oue la giouent fi efercitaua o nelle lettere , o nell'armi 5 bagni a commodo de' Cittadini ordinatamente diipofti 5 portici 5 chela cingono per ogni via. onde non fi tema mai ne del Solenne delle pioggie 5 larendeuano cosi illuflire , che Xenofonte hebbe ragione a lopure riftaurata , fecondo
.

darla fuor di mifura


le

Fortiflme muraglie

la

cingeuano, e

muraglie eran cinte dal mare per ogni verfb, poich^ pur correua per vn canale artificiofo dalla parte , per ^
quale Cherfepoli
fi

attaccaua con llfola di Corcira

Da..

diecc

24

Della Hiftoria di Corf i


,

diece miglia lontana veniua Tacqua


chi^ a fecondar la Citt,

fopra nobiliffimi

aN

non perche queila ne folle icarfi,


.

ma perche comparifse pii , vnita alla magnificenza dell'aTra due fni di mare ldeua Cherfepoli;e T vno^e l'altro fno era capace di molte naui^ambo frequentati non meno da' Grecijche da'Romani ; per pi quello , che a deftra della terra fi difl:endequedotto ,
la

naturale abbondanza

u poich megHo chiufo all'entrata de' ventile nella bocca difefo da due torri y e dalla catena airingreflb de' nemici
:

vafcellij inuitaua

marinari a npofarui con ficurezza mag-

Fu quefto porto da Dion Caflo in lingua greca detto , T'hv>LV<;KifJLluji cio Porto dolce ; non a caufa dell'
giore .

acqua, che veniua dal mare,


la terra in
li
,

ma per quella, che correa dal.

molti limpidiflmi fiumicelli


il

Tal fu Cherfpo-

porto pieno di feccagne alimenta copia di pefci 5 e della Citt , per opera de'Goti , che la deftruifero,

Hoggid
fi

non

veggon , che

le

rouine

ma

refidui magnifici di

templi, di archi, di teatri, di fcolture, di fabbriche, ancor-

ch caduti folleuano la gloria di vna illuftrillima terra , la quale, non potendo ilare fenza habitatori viui, invece*
de' ragioneuoli
,

alimenta i vegetabili'n molti vaghi giare in

dini.

Vna Regia diuenneHorto in Corcira,


fi

Roma i

Regi , e gl'Imperatori

videro diuenire hortolani . Cin-

cinnato , doppo tante vittorie coltiu la terra nel Latio


nella Grecia Ja trionfante Cherfopoli coltiuata

non piii

La figura dell'antica Citt vedrai, per piagnere le miferie del mondo, che pretendendo con le variationi abbelHrfi , da male in peggio del continuo trabocca Mirala lettore > e confider chi hora giace , quanto fuperba forgefle . Tal
dal ferro ,
. ,

ma dalla zappa

.Pianta Di Chers:'opou
:

Hora

Paleop
f^
i"

Porti
*^^'^''^''
^5

Antica Citta Di Cokfvl


ai

ralla^rio Reaaio 3 2ecce

[Sla: di

airi fcuao. di

wud

'fiton.te

Btpal

7 i^at.

German 'o Tmp " ai.Gimie di Seueto io Di Netttmo

'In'r iblJt Lora^

D, Cerere a+ D, Alnnoo ^7
Forhtna
a-

Porta Ito^fa

Dt A^rgfte

aaDi

DtB.Wjrt,ni^a^Brt^labn
o^PortaRari-

rSt<tt^'*'<l'All5[i''v^ttt}iA!Wekn

Di G

^^UiHerDlea6PtCiyec.3DtVlttoriaa,6DtBr>

2.8

Della Hiftoria di Corf.


j,

Tal dunque la terra, a cui diede il fuo nome , edifico Cherfocrate , il quale , f inaha pietre abbafla huoniini foggiogando molti popoli, e particolartnentei Viburni, nemici infeftifTimi , che furon dalle arme forzati , parte ad abbandonare il paef natio, parte a foggettarfi'n perpetuo vaffallaggio . Felici, e potenti eflndodiuenuti per opera del loro Re i Feaci ftimarono angufta sfera della loro
gloria
il

folo giro deirifoladiCorcira:

onde mandarono

colonie decloro a Epidamo,hora detta Durazzojedificarono Apolonia, gouernata lungo tempo con giuftiffimeleg^yC poi diuenuta potente,
te ftatue vittoriofe,

come fi pu dedurre d^Ue mol-

che i fuoi Cittadini IbUeuarono in Elea 5 e finalmente Iparfi ad habitat in Caonia, inTeipotide , e in molti altri luoghi , alcuni fi vnirono^ e in Epiro fabbricaronValona. Nelle regioni Goflopeei Cor cirefi diftefero il loro dominio fino a Lefcada , Signori di nobililfime Citt
,

come

fi

ricaua dal libro terzo di S trabone :


tutt'i

onde,fecondo Paufania, a
li
'y

Greci fi relero formidabi-

elfendo certo,che fortiflimi nelle battaglie, conia nauin cui

tica,

non folo ghhuomini, ma anche le donne ^

fuperauano tutti, poteuano negl'inctri nauali facilmente rompere gli auuerfari 5 e cos auuenne a' Corintij; che con
poderofa armata furono da' Feaci foonfitti . La caufa di tal guerra narrano gh Storici nel modo, chefgue. Morto
Cherfocrate,f daTeacieletto Re Alchemeo,e a quefti fuc ceffe Licofrone,il quale cacciato in efilio da Pendro tira-

no di Corinto,benche vno deTette faui j della Grecia,nauxg a Corcira,di cui per le fue rare virt ottne la Signoria, La caufa del fuo efilio narra Laertio, edridicola, tutto
che nata dal pianto, Dic'egh, chePeriandro, aperfuafione
.

Libro Primo.

2p

fionc di vna fiia concubina , co' calci vccif la moglie grauida; e perche Licofronc a tal cafb non puote ritenere le lagrime, fu dal tiranno caftigato col bando. Ma fatto

vecchio Periandro , e priuo di fucceflbri > fi compol col


fuo nimico , e con lui icc accordo di cangiare la fignoria di Corinto con quella di Corcira y Iperando di morir pi

quieto lontano da'Corintij^che Todiauano a morte , Sep-

pero , non so come , al racconto di Herodoto in Talia nel libro 3 il fcreto accordo i Feaci, e ardendo d'ira, e di fde.

gno contro del loro Re traditore , milramcnte T vccifro. Rugg guai leone a tal nuoua Periandro, e in vendetta mand a Sardi trecento fanciulli Corcireli nobili, che nella fua corte

viueano, acci iui fuffero caflrati , fperando abbattere in talguiia il mafchio valore de loro Padri ^

Non hebb'effetto la barbara intentionejpoiche,arriuando


aSamo
lanaue, caricade'perfguitat*innocenti,afinedi
i

acconciarfi, tard alcuni giorni, ne' quali fcefi terra

gar-

zonetti con la guardia de'Corinti

furono da'Samij , con,

lpeuoli del penfiero di Periandro


nel
i

perfuafi a ricuourarfi
:

Tempio di Giunone , come fubito fecero


i

e volendo

loro guardiani cauarli a forza,

alla difei della

innocenza ,

Samij noi permifcro , e e del luogo facro fi apparecfatelliti di

chiarono . Fecero incontinente vela i

Perian-

dro , per auuifare della violenza il loro Signore 5 e i Samij, per qualche tempo accarezzando,e alimentando que' giouinetti , con buona occafione a Corcira li rimandarono a grande honore Picciola non fu Tira del crudele tiranno burlato da' Samij, poich a danni loro moife porentiflima armata , la quale fenza fallo deitrutta haurebbe Samo , fe i Corcirefi grati , non foflero volati , con buon numero di
.

nani,

Della Hiftoria 5 muy^ loro, foccorfo. Si attacc la zuflra;,e que' di Corin toj fupeiiori ndk quantit de* legni/i inaiiteneuano' contro i Feaci>fiiperiorindlafcrz.a3 e nella virt di maneggiar le
vele I qiiefta in fine preualfe , e fconfitti gli auuerfari: , vitloriofi:, e trionfanti 5 fecero i Corcirefi alla loro- Patria

di Corf.'

ritorno 5 e Periandro ^ per Ja rabbiadi effere flato vinto perde fra poco infelicemente la vita Tare la natura de"*
^.

tiranni

L'odiofenonvccide^livccide^fnonisfogana contro degli altri le loro paifioni , a danni propri] Phanno>


.

a sfogare. Liberati dal pericolo i Corcirefi fi rifblfero di non creare pi Re e, a imitationedgliAteniefi, per qualche tempo y fi gouernarono da Republica^ Sepie veggono quattro occhi ^ che due ; meglio , che vno confiderano piceruelli. IlRevno_y molti fono nelle Re3-

publicheidiradoquef]:! fallano^nafcendo le determi nationi maturate


cirefi >

da pi

giuditij.

Onde con prudenza Cori

per non errare , pofero ai loro corpo pi capi In quefli tempi dedicarono i Corcirefi nel Tempio di Apolline iiaDelfo vn torodi bronzo, fcolpitodainnfigrre
di

mano

TeopropeEgi netta

^.

pervnoauuenimentocua' lidi

riofo , qualriferifce Paulania. Pafceuanfi prefllb

del

mare molti tori , guidati dairarmentiero ^ vno di quefli ogni fera ^correndo alla fpiaggia> muggiaua in guifa y che fpi nto alla fine da coriofit y volfe vederne la il paflore 5 caufu Corfeverfo quella parte,, cheiltorotracciaua5e vide vicina alle arene vna moltitudine infinita di Tonni, Stupito ne fece auuift" fcfci d flraordinaria grandezza i paesini , i quali , con varie arti pefcando , mai non pnolero fare preda di vnfolorondemandaronoaconfultare
..

Tor acolo di ApoUo;^ che ri fpofe fgrificafiro il Toro fcuopritore

e,

Libm Primo.
prtorc
de'' tonni

^i
i

a Nettuno^, f

vokuano di que*' pefci fare


..

abbondantilfima pefeaggione
i

Efeguirono

detti deli*

OraGolo Corcirefi e hauendo fatto ricca preda ^ mandarono in dono ad Apollo vn Toro di bronzo . Ma f in Delfo il toro, foilcuarono in Olimpia vna Vacca della fteffa materia y eliuellata dal medefimo Icultore 5 e nelfvno e nelFaltro luogo offerironopartedellatmaritima preda* Della Vacca offerta da*' Corcireffn Olimpia, narra Panfania,chedaglj Elei fulfe chiamata in giuditio, e condannata airefilio , bench poi perconfiglio di Apollo dichiaratainnocente, acagion, che,conleiicherzandovnfanullo> batt di capo nel fuo corpo di bronzo , e morto ricieca gentilit , bench ti vanti di Argo , ch'era mafe ,
,.
5.

tutt^occhi

Chi

di fimili , e pi grandi pazzie

non ammi-

non contenti di quel , c'haueano operata, in memoria del fatto> con vago impronto , fcolpirona
ra ? I Corcirefi >

molte medaglie..
Io non faprei dire con certezza f tali auuenimentifuCfero nell'anno 5 480, in cui , come riferiice Herodoto , fi conchiufe la lega de' Greci contro di Xerfe 5 so bene, che

armarono feffanta naui a fauoredi quella 5 ma Sion corrilpofero poi con gli effecti,o intimoriti dalla gran potenza del Pcrfiano , o per auanzare la loro fortuna col dichiararfi neutrali. Sciolfero eghno da'patrij lidi , ma
i

Corcirefi

fermatifi traPilo,eSenaro,, citt pofte su le riuiere della

Licaonia , furono folo Spettatori di quella fcena , che a fa-

uor

de'

Greci contro Xerf rapprefent

la

fortuna

Scu-

faronfi i Corcirefi co" vincitori,

ma quefti , nulla curando

la loro freddezza y caldamente perfeguitauano gl'inimici ^

Temiflocle ruppe vn potentiflmo efercito di Perfiani, poi

:^

Della Hiftoria di Corf

poi rifece le rotte mura di Atene^, a cui diede nuoue leggi, e nuoua bellezza . Ma dairingratiflima Patria^ da lui nata>
aftretto airefilio folpetti di hauer
,

fi

ritir

ad Argo

da doue ^ per alcuni

macchinato con Paufania contro la Grecia, maggiormente perfeguitato , ne venne a Corcira Accoller i Fcaci queirh uomo infigne con ogni dimotro di vna lite tra Corcirefi, e Corinti, hauea
quefti a pagare a quelli venti talenti
:

ftratione di oflquio^non eflendofi fcordati^che fatto arbi-

condannato e che Leucade , Co-

lonia deir vno , e Taltro popolo


fufTe

alPvna , e Taltra natione

foggetta . Rare volte nelle difgratie fi ricordano gli

huomini de' benefici^c'hebbero da coloro , che fono infelici


.

Bellifario

caduto dalla gratia di Giuftiniano y non

truoua fra gli antichi , e obligati amici ricuouero , e Cefre pianfe le difgratie di Pompeo , c'hebbe la morte da colui,
al

quale hauea conferuato

il

Regno. Nelle miferie

regna l'ingratitudine , n mai vi ottiene corona la ricordanza Mifero Temiftocle, f tali flati fuflro i Corcirefi: ma eglino, rimirando alpaffato, gli fecero tali honori, che
.

nell'eilio fteffo

parea acquiftatore di

vn nuouo , e pi

in-

ligne principato ,

ladoue non pi fbpra i corpi ,

ma Ibpra

gh animi

efercitaualafignoria.

N gli Ateniefi Thebbc-

ro a male , come quelli ^ che in Temiflocle temeuano la potenza , non odiauano la perfona . E fi conobbe chiaro dallo aiuto, che tempi doppo diedero a' Corcirefi contro
de' Corinti^ e quafi tutto il Peloponefo
,

allarouinade*

Feaci collegati

Nacque quefta guerra perEpidamo, hora chiamata communemente Durazzo Epidamo fi diffe aa vn Re barbaro di tal nome j che fondoUa $ Durazzo da Dirachfo
:

nipote

. , . ,

Libro Primo.

55

hpote del fondatore , che alla Citt aggiunfe vn lciiriffimo porto. Fu ella poi habitata da' Frigij 3 a' quali Tueceflro
i

Taulantij

ni

che alle

che a forza furono cacciati da' LiburLiburniche , nauigli veloci , e atti al corfo
,

(diedero illoro titolo.

Con tali naui corfeggiarono lungo tempo ^ formidabili a' Grecia ed a gl'Italiani ma diuc5

nendo

Corcirefipotent'inmare,
^

li

fcon fider ,

li

cac-

ciarono e dall'acqua

e dalla terra 3

onde a' Taubntij fu di

nuouo reftituitaDurazzo. Per, eflendo ridotti a picciolo numero i Taulantij > n ballando a far popolo bafteuole per vna vafta Citt, diedero luogo ad vna Colonia
di Corcirefi, e Corinti], che,
iniglia

di Cherfcrate, vi

con Talio Corintio della fapaflrono. Allora comincio


5

Epidamo a renderfi pii famofa di prima crebbe in nobilt , e fplendore


;

e fu arbitra di molte regioni di Grecia


fi

Lungamente
lin

tal

mantenne;

ma cominciando le ciuili
poco
a

difcordieacrefcerefra' Cittadini,a

poco s'indebo.

modo, che diuennefcherno de'

barbari conuicini

Si

auuidero,ma

tardi, della loro fciocchezza gli

Epidami

e rifoluti di rimediare a quelle guerre efterne, che dalla interna furono originate , mandarono ambafciatori a' Corcirefi,

fupplicandoli, che mandaflero


il

nuoua gente a

ri-

habitar Durazzo,

cui popolo per le difgratie era quafi

ridotto a nul^a . Afcoltarono i meflaggieri i Corcirefi, ma, n so dire la caufa , vna rifpofta diedero fenz'alcuna con-

chiufione : onde

quei di

bifogno ricoriro i Dirachij a Corinto, da' quali furono gratamente foccorfi


aftretti dal

Mofl i Corinti; , non folo la piet de gli oppreQ , ma anche l'odio, cheportauanoaXorcirefi, quahnegauario
^iefifere lor coloni,

quando quelli ci pretendeuano,fenza

alcun

, ,

Della Hiftoria di Corf

alcun fondamento. Poich Teflr paflato Cherfbcrat con molti Corinti) a Corcira , e Teffere da* Corcirefi eletto Re^non era ragion valeuole a dichiarare i Corcirefi Colonia de' Corinti], come ognifauio giuditio puconofcere
.

Ma

Corinti]
alla

mofl da paflone di gloria ,

poco con-

cedeuano

ragione , e voleuano , che i Corcirefi ne' fail

primo luogo a vnfacerdote Corintio, come faceuano le altre Colonie: col, che mai non vollero permettere i generofi Feaci Aggiugni, chela gran potenza de' Corcirefi, che talora metteuano in mare cento venti galee , bene armate, daua loro non picciola gelofia, efofpettoj dubitando, che vn giorno, ladoue li
grifici concedeflro
,

pretendeuan coloni, non li vedeffer padroni .

Da quefte

e altre cauie {pinti fecero decreto , che chi voleua gire ad habitat Duraizo , farebbe cofa grata al publico di Corinto ; e nello fleflb tempo Ipinfro per terra buona m^no
di foldatelca , fofpettando di quel , che poi auuenne
della mofla de' Corcirefi. Quefti, all'auuifo
,
,

cio

ch'Epida-

mo s'era fatta Colonia de' Corinti] ,

Ipeditamente arma-

rono venticinque naui , e nauigando verfo terra ferma fi fermaron in faccia della Citt, alla quale fecero comando,
che cacciaffe
riuolte
,
i

foraftieri

e riceuefle i nobili
:

nelle vltime

cacciati dal popolo


l'altra

ma ricufndo quei di Duraz-

20 r vna , e
al

cofa

, i

Corcirefi , accrefciut'i loro legni

numero di quaranta , quinci , e quindi nel mare , che la


.

circonda , l'afldiarono

Non iilettero a bada


co'

Corinti];

e fatta lega co' Pallichi] nella Cefalonia potenti, con gli

Epidauri
brafcioti

con gli Hermionij ^


e co' Frezeni
,

Leocadi , con

gli

Am-

a'

quali

fi

aggi un fero i Tebani


terra.

e i Fiefchi , e gli Eslei

3 fi

dimenauano alla gagliarda e per

,i ,

Libro Primo:
terra,

e per acqua. Impolro

aMoro

^f
vafllli ,

ochean-

goderebbero i priuilegi de' primi habitatori, o che ogni vnopagaflcinquan^


ca

daflro a diieader Duraz2.o , in cui

Dracme Corintie : molti

pi

vili

afficurarono col de-

naro la vita, alcuni pi valorofis'auuiarono alla difefa, I Corcirefi per non mancare a loro ftefli , mentre alla fama

d armi , e di amici mandaron con alcuni Lacedemoni due loro meilggieri a Corinto con comando, che perfuadeflro quel Senato a
di tanto apparecchio fan prouifione
lafciare la protettione di

Epidamo , Citt di ragione fpet-

tante

che ne furono fondatori, e per la frie di tanti luftri a Corcira foggctta ; e calo , che ricuiflro di
a'

Feaci

farlo, gli annunciaflero la guerra.

Corinti;
il

lordi a gli

Quella accettarono argomenti , perche troppo veggenti


j

loro vantaggio nella copia de' confederati

onde all'arche

mi fi venne . Settantacinque nani Corintie fecero vela , e


due mila
fanti s'iftradarono adaccreicerrefrcito,

non lungi da Epidamo campeggiaua: quelle con profpero vento arriuate ad Aetio videro vn bergantino con le infegne di Corcira ,
il

quale accoftandofi

alla

Capitana , per

mezzo di vn'araldo , ordin al comandante , che non pat lflc pi oltre, f non volea la battaglia La voglio riipo,

audacemente il nemico , e fubito fece mettere in ordinanza i fuoi legni onde i Corcirefi , mancando in tutto la
f
:

Speranza di pace , anch'eglino


conflitto
.

fi

apparecchiano

al

nauale

Settanta eran diuenute le loro nani fotto

Duqua-

razzo

airaildio di cui lafciatene trenta,

con
,

le altre

ranta fciolfero ad attaccare gli auuerfari

pi numerofi

ma meno
dell'acque

forti. Si
5

combatt con ardore, benchefopra fi pugn con coltanza fopra gonfiabili flutti^ e alla F 2

.'

36
e
alla fine
,

Della Hiiloria di Coif


collegatafi la fortuna co' pi animofi
,

viniero f

Corcirefi

che , oltre le fommerfe ^ qtiindeci de' Corintij legni conduflero prigionieri alla vifta di Epidamo, la quale nello fteflb giorno fi refe con patto , che i foraftieri fuC,

fero venduti all'incanto, e

Corintij reftaflero prigioni

fino
.

che altrimenti comandaflro i Senatori della FeaDoppo fi famof vittoria ereflro i Corcirefi vn trocia feo in vnode'loropromontorij, detto Capo bianco , e vccifi tutt'i prigioni , eccettuati que' di Corinto , che furono riferbati alle catene , fi fpinfero a danni di coloro , e
5

haueano dato foccorfo a' loro nimicij e fecero ftrage tale che di nuouoiCorintij) bche fpennacchiati nella pallata fconfitta, pofero le ale alle nauijC nel promontorio Aetio, preflb al Chimerio di Trefpotide y ancorarono , per cuoprire Leucade , e altri luoghi amici dalle inuafioni de* Corcirefi . Ma quefti y fuperbi per le felicit trafcorfe y ne girono a incontrarli, ficuri di vnafecond.a vittoria y quando fi fuffe venuto di nuouo alle mani Non prudenza efporfi al cimento con nemico pien di ffto y confoldati y
.

che temono , e delle frefche


ria:

ftragi

confcruano

la

memo^

onde i Corintij

accorti

non vollero Iperimentare la.,


fi

fortuna, rifiutarono

contennero nel pofto prefo y e baft loro Timpiegare i Corcirefun modo , che^ non poteflro danneggiare i collegati, come intendeuano. Hebbero l'intento ; poich, foracchi della dimora i Corci-la battaglia,
refi, alle

loro cafe fecero ritorno per ripoiire


i

Ma non ripofauano in tanto


.

loro auuerfari
fi

e da tante

ingiurie offefi , arrabbiati per tante perdite ,

accinfero a

vna memorabil vendetta Chi dice , che i vecchi perdono la memoria, falla mentre l'odio pi che inuecchia, pit man:

Libro Primo
mantiene
la

^7
altrimenti far con-

ricordanza.

Il

nimico, os'hdaftruggere

totalmente,

o nonfideueiftigarej
,

tinua la guerra

e da vna nafcer vn'altra rottura di pace J


la

Romana Republica quando giacque fpolta nelle fuerouine, ma mentre vifle fmpre da picciolfme f pullular grandi difcordie Vinti, non
Cartagine lafci quieta
.

per abbattut'i Corinti]^ di tutto il Peloponef , con lega ftrettiffima , fatto vn corpo , alzarono di nuouo il capo 5 e
fabbricando naui , e adunando dalla Morea marinari ,
pofero in
Corcirefi.
tale fato
,

fi

che allora dubitarono


cafi

della libert i

Da

vero penfino a

loro
fi

e impotenti a

refiftere alle forze delia

prudenza

il

con la Vn folo mezzo alla falute della Patria refta , ed


Grecia vnite^
configlian
,

tentare l'animo degli Ateniefi


fi

quali foli contro di lo-

ro non
teggiar

erano dichiarati

poich , fuccedendo la confedi froni

deratione con quefti,

non haurebbero poi paura


.

mezzo mondo
e ad

A tal fine de' pi faui fcielgono


:

Atene l'inuiano ma i Corinti] , ch'erano 3 vniti con que' di Argo, tenendo pi occhi aperti, nonfuronolentifarelofteflb, e anch'eghno fpediicono mef^ laggieri Gli vni , e gli altri Ambafciatori arriuarono a^ vn tempo e gli vni , e gli altri , auanti'l Senato Atenieie, ^diflro lor ragioni. E fama , che i Corcirefi furono ammefl prima, e che in fmigliante guifa parlaflero
migliori
. ;

Se nell'runione^che a danni nojln ha fatto la Grecia^el noJrofelo pericolo fi trattajfe^potrehhe ogni <-vno di uoi^gloriofifsi'

mi Padri.potrebbe dicofttmare la noflra uenuta per mtereffe^e il


noflro parlare dettato dal bifogno^^Bifogno^e intere
(f

hahbiamoy
cit-

non fi

niega;: perche la

Patria dcuejkre a cuore di ogmfedel

tadmojele nojreforzjpper altro pi che mediocri^no baftano alla

38
ibi

Della Hiitoria di Corf.

la ruiolenzd d'infiniti popoli ^che fi muouoiiofer atterrar ci.

Ma
f

non uee^fe hi- fufilU^che la tpefa^chc

a minacciaynoi foli
di

CoYcirefi

non guarda f Jlfulmine nonft contenta


.

^n met loyfc

le altre parti della torre

non rompe Credete ^ot che la lega or-

midahile fa per altro y che per difciogtiere la


di coloroj
e

mar it ima potenza


;

he l hanno f f^oifiamogli ^ni^njotgli altri

noi op-

prefsty an'<j not mjuitiy

come njintiy a

noflrt

nemici

comefi pacaufa

irannogli Atemefi difendere t la noflra , non

e noflra y e

commune.
ri

Si parla e di Corcira^edt

Atenej-e

di

ambe ^perche do-

minatrii idei mare.

La ragione^ilfine yil penf era degli auuerfa,

con cuiden^a ce'lperfuade

Poh he^ che

Corintij\, egli altrifi

muouanoy per hauer noi difefo il dominio nofl^o y non


che convincagli huominiy
ui
,

e difcorfo ,

hanno intelletto a fcmtinare t motiche han da fare con Dmazjsf i Corintif t luando mai alla
e

loro giurifditionefoggiacene ^ l noflri

Padri furonfigli di ciucila


le loflre douitie,

Cittyco' nojri amtifi

mantenne^ fi f ricca con


>

'Ne g* incontri chi la difefe

Nelle

carenile chi lafoccorfe ?

Ne"

pencoli chi aiuto leporfef ICorcirefi.


fatti capi di quel corpo, f l'hanno

Corcirefi^per tanti capiy

da lafciar recidere dalla fpa-

da Corintia yfen^a pur muouer le mani f Dir annoy che noi non afcoltafsimo lefuppliche degli Ambafciatori di Bpidamoy quado nel tempio di Cererey ci ricercarono difoccorfo
cofa abbandonata giuflamente hebbero
il
:

ondeycome di

dominio quei di Co-

rinto, "Bella ragione al certo^fe nonfuffe la rifpojiapiu bella,

in che modopoteuano

Dirachij afpetcare

il

nofro patrocinio in

tempo yche cacciata la nobilt paefanayalle nojir e preghiere noia


a^'ollero ripigliare^

Lafeccia delojolgo no

componeua la citt Ja

citta erafra noiyin tanti nobili efdiati.

Se dunque non pu ejfre

fcufa della loro mof^a ragioneuole la guerra , fatta per Epidamoyultra ellafia^ altro l'intento,

Equal altro puh effercychc^


lo

Libro Primo.
dere
iti

^p

iofneruare in Corcira lafintftradelleforz^ di mar e^ pn- poi reci-

Atene la dejraf Bfe

ci

chiaro fi ruedey a chejlar'in du-

hio di colUgarui con noi^ che dittenuti njoftn ^'ajjalidi affetto ,

hauremo fcmpre pernofri ,


trefe
,

ruoflrt.nemici
^

e nelledtd?ic

im-

con l'aggiunta del nofko potere

t;;

renderemo ajlt ^au^


y

uerfari del continuo fupericri, Jopiu non dico

perche fpero

hepiu d nojrofauore dir

il

njojlro

famo giuditio ^ checonofc^

tontmerji nella conferuatione di Corcira quella di Atene

Tacque il gentile Oratore , ch'era vno de' pi vecchi 5 cda vn confiifo mormorio accompagnato vici dalla gran fala> oue rimafro i Magiftrati aconfultareilnegotio.

Non deci fero,


Iciatori di

perche vollero prima afcoltar e gli AmtaCorinto ^ che ^ introdotti 5 con la bocca di vn

di loro cos fauellarono.,


//

Senato di Corinto ^ di cui pi fedele n" hifognimainon


l nojtro
,

hehbe Atene , co

della Greciafplendor

arrima ruoi augurafalute 5 egloria ^ e dalruojh'o lume attende chiarezza a*


.

fuoipenfieri ofcur pe'l duhie dell' amicitia ijojra

Poich qui
loro fro-

tffendo g' inuiati della rihelle Corcira^

teme , che dalle

di non fan corrotte le menti y per altro


fourano
confeffo,

incorruttibili del rvofuf}

^ely

chea njoihahbiano

detto

no'lfap.

piamo s fappiamo bene ^uel y

che contro noi hanno fatto

ef^erfifolleuati^daColoninoftriy ch'erano yfino

a pretendere^

V agguagliane^ s e poco: e da noifarebbefiato dif simulato per la quiete della Gruiay quando non ci haueffero con ijiolenza tolte
le Citt di noflro patrimonio
y

e in oltre prete fofopra Corinto la

maggioranza ^f*^^Z^ da' nofri Cittaaini^ che iJi a ndarono con njn capo pur Corintio della cafa ai i herfocrate y fatta fa-

mofa y

pretendono ligia del loro imaginario imp-. .0

E da tale
to

pretenfionefpinti

hanno aff ditto le nofre armateyhanno brucia-

4
to le nojre

Della Hiftoria di Corf.


nam hanno
y

jr e intere famiglie yoflo in ferri le no

l ,

B non

contenti i ci

mant^msjfe

le cofe le

amine ed humane

con barbarie inudita y han dato afacco


ci y fola perche fon nojri amici.

rimere de nojri ami-

Vinfolenzjt barbara di cojoroy


i

non fotendofi pia fojfrire , ha perfuafo


piacemlezjji y per cafltgarla con l'armi ,

nojri

a deponere la
y

^uejefon pronte

nonfar anno rmtuzj^te , fon ^aleuolt a deprimerti f da ''voi taudacia di coloro y che cantando la difcendenzA da 'Z'nfglia
di Nettuno y di tutto
Signori
lo
il

mare pretendon la Signoria

come
,

fcorrono

depredando legni con rouina del trafico y e

friggendo luoghi
f^i nella

nelle rtuiere con detrimento delle prouimie


y

Grecia arena

che non habbiano


terra
y

Corciref

bagnato

di angue

f
?

>

Euui mar tt ima

che a* loro mfulti non pian-

ga

VIfimo non fu da loro pfio cento njoltc in anguftie f


r*

Che

pifi afpetta

Regm

Che da Corfari delle onde diuengan tiranni di Slueflt pure hanno muafo y e in trecento e pi miglia di

paefe pojfeggono pi prouincie,

A che non mmuerfi A'^eniefi f


Citt,

Attendete forf y che pria '-vengano in faccia della njofra

fuento land 'vincitrici bandiere f


jringano y poi muouerui non potrete
.

Ada f lafci erete y chen;i Hora il tempo di dimey

nar

le braccia

e e d'I re fio della


,

Grecia 'Xfnirfiper legare lafu-

perbiay di fouerchio difciolta

E f duro parm tal partito


i

sione y ladoue non conueniente alla ijojra compaf


n,wi fi raccomandano y

Corciref

almeno contentateui di lafciarcifare

fenza y che ijoi evi moflrate partiali di alcuno , Di quefopur Corinto fi appaga , di cifolofi contenta la Grecia y la eguale da
ojoi fpera jauoreuole la rtfpofa
y

mentre crede non 'vogliate


che con eJfahauetCyper huo-

rompere l'antica confederatione

mini y che ne'T^ofri amici

'-vi

efero ojf

Qui fpuntoilmeiTaggiere,

e da tal punto comincia-

rono

, ,

Libro Primo
reno le linee de* diicorfi fra' Senatori
Corcirefi,
altri
5

41
alcuni de* quali co*
.

co' Corinti la fentiuano

parteggiani d

quedi diceuano^non douerfi prendere l'inimicitia di tante nationi per la difel de* Feaci : che , bench potenti ^ do-

ueano temere Tviiione di tali forze, f riftigauano : ch'era fplendore della loro Republica Tolcurare quella Corcira
che
fola facea
i

con Xerf
procurato

ombra alla loro potenza che nella guerra Corcirefi non haueano dato ibccorfo, anzi
:

di renderi

beneuolo quel Re barbaroje deftrut i

tore de' Greci . All'incontro

fautori de' Corcirefi after-

mauano, che leragioni, addotte da gl'Ambafciatori di quelli y erano potentiflme: che i collegati altro non prctendeflero , che fare eguale ogni potenza ad ogn vno di loro in particolare che i Corinti] con l'acquifto di Cori

cira diuerrebbero cos poderofi^che di loro farebbe

meno

Atene e che in fomma i Dei non vogliono che fi lafciano in abbandono glioppreffi Quefte ragioni preuahro ; onde co' Feaci conchiuiro lega difenfiua gli
forte la Reffa
:

Ateniefi , dichiarandofi vicendeuolmente nimici di quei^

che volefiro opprimere o Atene , o Corcira del refto a gli Ambafciaton Corinti] diflro , che non intendeuano per ci romper la pacete che mai co' Corcirefi fi mouerebbero a' loro danni Finito il negotio fi venne all'armi ; e i Corinti] da Leucade verfo il promontorio Chimerio fecero vela con cento cinquanta naui , delle quali nouanta
:

erano proprie, diece degli Elei, dodeci de' Magarefi diece de' Leocadi] , ventifette degli Ambrafcioti , e vna

Di tutta Tarmata era capitano Xenoclide, figlio di Euticle con quattro Configlicri'nfua compagnia , huomini di iperimentato valore , .nel quale non
degli

Anadori]

la

4x
la

Della Hiftoria di Corf


al

.'

ccdeuano

loro

medefimo Duce. Pinumerofido-

ucanoeflereilegni, maiCorintij fiaffrettarono^pernon dar tempo a gli Ateniefi di mandare grofib foccorfo , togliendo loro la commodi tdeirapparecchio^che richiedeua pi giorni. Ma gi i Corcirefi haueano in pronto

cento e diece naui fotto la prefettura di Miliadc , Efoide, ed Euribato , i quali ^ al primo auuifo della mofl de' lor iiimici/ecero vela da Corcira alllfola di Sibota^per afpettarli
.

Diece foli legni de

gli Ateniefi

erano arriuati^quan-

do i Corcirefi fi moflro a incontrare i Corinti] ; i quali hauendo prefo in terra vittouaglie per tre giorni^ e due
mila fanti amici per meglio prouedere Tarmata, a vele gonfie dal Chimerio fi partirono rifolutiflmi di combattere .
tra
5

Ma poi

vifte le naui di Corcira venire a loro

cen-

hebbero qualche paura , tutto che fi apparecchiafiro


diuidendoi legni in tre fquadre, comeap-

alla battaglia,

punto erano diuifi quelli de' Corcirefi.


ui de' Megarenfi
,

A man delira,
fi

fronte de' Corcirefi, ch'erano a finiftra , furon pofte le na-

e Ambralcioti 5 nella finiftra in faccia

del corno deftro de' Feaci , ou'eran gli Ateniefi ,

fermai

rono i legni Corinti] ;


fituate nel

le altre

fi

videro quinci , e qu odi


naui grofl , e galee . Si
,

mezzo ,

alla rinfufa

diede principio dal corno deftro de' Corinti;

quale in

picciol hora fu rotto inguif da' Feaci , che fi diede a

vna

difordinatiflma fuga 5 e incalzato da' Corcirefi vrt tra*


fcogli , e buona parte de' nauigli
fi

ruppe . Erano in t-erra

ipadighoni de' Corinti] col bagaglio, lafciato per fare pi leggieri i lor legni , qui credeuano ricuourars'i fuggitiui
:

ma

Corcirefi fcefero , e vccis'i guardiani , faccheg-

giarono lo fteccato , in cui fecero grofla preda d'oro , e di argen-

Libro Primo*
glt f dire Parmenione ,

4:;

argento ] Aleflandro , quando nella battaglia con Dario

che i Perfiani laccheggiauan g' impedimenti ^ rifpoie , che fi combattefl con fortezza ; poich perdendo la battagha^poco importaua il bagaglio,
vincendo, farebbe de* fuoi> non folo il proprio , ma an* fehaueflerohauuto che il bagaglio de' fuoinimici*

tale

auuertenza

Capitani de' Corcirefi


la
!

fenza fallo
>

non

ifcappaua loro dalle mani

pi infigne vittoria

che in

molti fecoli
deftro
fi

fi

fufle

ottenuta

Se doppo

la rotta del

corno

voltauano a circondare il finiftro^non farebbe fiail


,

to dubio

trionfo,

di cui

e i Corcirefi, eiCorintijfi

vantarono Nelle guerre ogni picciola negligenza partoriice grande rouina; e cento volte auuenne , che pe defio
della preda cangioffi in perdita la vittoria
.

Lo

fperimeni

tarono , lnza

gli altri

efempli degli Storici ,

vincitori

Feaci , che nel loro corno deitro , dal finiftro degli auuerlari

vrtato, videro finifl:ra, e infelice la forte. Poich

gli

Ateniefi , per paura di offenderei Corinti),facendofi fpettatori della zuffa, allora fblo
fi

moffero quando era irrepa-

rabile larouina. Riferifcono gli Scrittori,


le altre

chelevne,e

naui

fi

attaccaflroinmodofradiloro, che for-

mando larga pianura di legno, parca lazufiaterreflre, non naualcj e che il fuoco , e il ferro de' combattenti hebbero fblo parte nella battaglia,in cui Farte mariaarefca no hauea luogo . I Corcirefi , bench inferiori di numero , e
nelle naui ,

e ne' foldati , pugnarono lungamente di pari ;


fi

ma

foprafatti alla fine dalla moltitudine

annider della

perdita

: f pure veder poteuano fra tanti fumi , che mandauan le fiamme, accefe nelle naui , e vincitrici , e perden-

ti.

Gli Ateniefi vrtarono s,

ma

in

mal punto; poiche z

44

Della Hiftria ci ^orf,

che vinti anch'eglino fecero pi memorabile lalconfitta. Il mare Ionio diucnne roffo pe'l fangue, e di legni fracaflati fi riempirono le vafte pianure dell'acque, inguifa , che
parean campagne di terra
,

genitrici di tronchi .
,

Antenne

rotte, alberi fcheggiati, farti

remi , galleggiauan sii Ton-

de , di cadaueri popolate . I fremiti de' moribondi fi accordauan con quelli de gli orgoghofi flutti , i quali alla fine 5 o fuperbi, o pietofi , diftaccaron la zuffa , la cui faccia orribile, perTofcurit della notte, che fprauenne,

non
i

fi

vedea
5

Ritiraronfi a Sibota

Corinti;

,
:

a Corcira

Feaci

gli

vni , e

gli altri vincitori, e perdenti

ben' ve-

ro , che maggiore fu il danno di quelli , hauendo perduto da lffanta naui con prigionia di molti nobili , che poi furon caufa della rouina della patria loro Pi di trenta naui
.

mancarono
foldati
,

a quei di Corinto ,

e numero grandiffimo di

vccifi quafi tutti quelli del finiftro


il

corno , e nella

refiftenza , c'hebbc

deftro,gran parte atterrati . I

mede-

fimi Corinti] concorfro alla

morte de' loro3 poich truci-

darono i prigionieri

fatti

da Corcirefi , fenza conolcerli,


.

quando di qualche legno faceuano acquifto Ne qui hebbe fine la guerra,maggiore fia ftata tra Greci , e Greci,per
la

quantit delie naui; poich, ftimandofi vincitori!

Corinti} di

nuouo

fciolfero

a'

danni de' Corcirefi ,

quali

con

l'aiuto di trenta legni di


:

Atene, chefopragiunfero^

ne girono a incontrarli ma quelli , depofto Torgoglfo, dentro Sibota fi eh infero , oue furono af'ediati La paura allora fuccefe airaudacia j e il dubio di non potere pi ritornare a cafa , li altri nfe in modo , che ipedirono a gli
.

Ateniefi

de' quafi erano capi

Glauco,

figlio di

Leagro 5 e

Andgcidide 5 che nacque da Leogoro ; pi mefiaggieri


lagnata-

Libro Primo r

45'

kgnandofi , che rompeuan la pace con rintrapreia guerra afauorde'Feaci. Ma quc' di Atene, fecondo gli ordini del loro Senato , rilpofero^ che iui ftauano per difendere Corcirefi, non per offender Corinto 5 e che volendo a* patri) lidi nauigareUiafcierebberopa0r lenza contraQuello partito piacque a' nimici 5 onde ^ doppo di fto
.

hauere in Sibota eretto vn trofeo in memori a del loro


trionfo
5

veleggiarono verfb Corinto; e nei paflare auanti


e

a Vinoiza ^ Colonia pofta nella foce del golfo dell' Arta,

commune e a loro ^
ro.
I

a'

Corcired ^ a tradimento
paura
^

la

prefe-

Feaci,

liberi della

feppellirono

morti , e
ftimaua-

anch'eglino in Sibota, in faccia di quello de' Corinti; -,


folleuaroRo

vn altro
,

trofeo

come quelli , che

fi

nonfolo , per hauer diuifo con gli auuerfari la vittoria, ma per hauerli ^ prima chi ufi dentro Sibota, poi corretti a fuggire . E in vero il non hauer disfatto le

no

trionfanti

forze de' Feaci, e


gli Corinti]

il

non hauer foggiogato Corcira , fi per


:

vn man ifeftilim a perdita aggiugnipoi la poco honoreuole ritirata , e dirai;, che vnavnione cos grande , lungo tempo premeditata , o poco operaffe , o nulla 5 mentre non arriu al fine che pretendeua Fin qui le cofe de' Feaci non poffono lamentarfi della fortuna ; e la gloria de' Corcirefi fi pu dire nell'auge; onde non afpetta , chedifcendenza. Difcefebene5maper
.,

forza,

non de' nemici

ma de' fuoi fteil popoli

che nelle

ciuili difcordie annoiti

non puotero^ o non vollero difcioglier le mani alla communefaluezza. Io non vu finire quefto hbro con memorie lugubri bench il Sauio tn'in5

fgni

che
i

gli eftrcmi deirallegrezza

occupa

il

pianto

Poich

fegni della felicit Corcirefe voglio metterti

auanti

Deta^HrftoriadiCorfiji' nuanti a gli occhi nell'impronto di alcune meda glie , cFie con moka fatica ho raccolto Tanto pi , ch'elleno alfa^^
.

4^

narratione di quefto libro ponnofcruire di epilogov


fcolpire o in rame ,
era preiTo

La

o in oro ^ o in argenta > o in bronza , i


i

Greci argomenta di grandezza >e di proipero flato; non meno, che reriger trofei^ Molti di qiiefti folleuaronoiCorcirefijche hora> con le piramidi
loro
fatti,

di EgittO:,giaccion fbtterraj delle infinite delle altre, alcu^

ne ne ho ritrouato, quali qui ltto vedrai in copia , mentre io conferuo roriginale , Rapprefentano elleno variauuenimenti , de' quali per lo pi fi parlato , onde con la
poffibik breuit ilorofignificati fiipiegheranno

La prima , che vedrai , fu Icolpita in memoria di Gia-

no fauolofo , ma vero lauan ,

a cui

toccarono le Ifole co-

me

fi

diife

poichedacoftui ^ non (ola i Corcirefi ,


f

ma gli

non falla Dragone Feaco, citato da Ateneo E perche lauan ^o Giano, fu


altri

Greci b ebbero rorigine loro ,

e daluiappreferartedelnauigarecoiu refperienza deirArca, meritamente nel rouerfcio di detta medaglia fi vede reffigie di vna nane con la parola greca
nipote di

Noe,

KOPKTPAinN,cio Conyrcffm', quafi dice{rero,rC^


fequio de* figli Corcirefi al loro Progenitore quefto impronto confacra. Ma fda Giano 1 origine, da Nettuno
acquiilarono la potenza j che per grati , anche a quella dedicarono due medaglie^ l'vna efprime vn Nettuno fo-

pra vn delfino col fuo tridnte nella finiftra fcio vna galea co la fcrittura medefima
Corcyrenfmm
:

e nel rouer-

ROPKIPAHM

la

galea fu poflain ricordanza del potere

Feaco

numero di tali legni, de' quali vniuano cento venti, come fi fcriffe 5 quefta medaglia di argento di menel

diocre

, ,

Libro Primo.
diocre grandezza
.

Lafeconda di rame 5 e/prime in vn Iato il capo di Nettuno, eneiraltro ha la forma i vn canallo, circondato da quefte lettere KOPKTP $1-

47
.

AION

ACT AN^cohCorcyrenfium.
(denota
il

Philota,
;

La iconda voc e

nome

del monetalo

ma

h figura del Cauallo

c'hebbe Nettuno fopra Minerua. quando, venuti in con telfra di loro circa il nominar Atene^ fu decretata da gli Dei , che vincefl chi facea nafcere
fignifica la vittoria ,

cofa pi necelFaria al genere humano ;

onde Nettuno , fti-

mando fjfi il caullo ,

pcrcolTe co'l fuo tridente la terra

e'ITece Ibrgere dal fuo feno

ftamparono monete i Fcachij poiche,riconofcendo pure da gli altri raccrcfcimento


patri]

Marnonilo a' Numi

GioueCafllo , loro Tutelare, a cui haueano fabbricato vn tempio in Caflbpo. Vedeff n detta medaglia , quinci Gioue idente in maeft

della loro gloria^ ne fcolpirono vna a

con l'afta in mano, e la parola ZETEKASLOEy luppiter Cafsmsy quindi Pan del quale i Core irefieran diuoti con la
fcrittura

ArPET2;Co Agrefte3v egli'n piedi fottono,

con la fmiftraal fianco , e con la falce nella fuadeftra. A Bacco poi dedicarono tre medaglie, e ai fuo figlio Tioneo due. Diquelle di Bacco la Prima moflra da vnapartelafuatefta, dall'ai tra vngralpod'vua, quafi da lui conofcefiero Tabbondanza delle vue pretiofii^ fime,che in Corciranafceuano vna lettera lia abbreuiabiliffimo arco
:

ta, che vuole Ipiegar C(?rryrf?;y/?<w , ella contiene,

ed

quefta

pur vedere il fuo capo nel dritto, e nel rouerfcio vna corona di edera , nel cui mezzo fi le^se
: :

la feconda fa

ha la tefta di Bacco , Dionifio ( che Tvno , e Taltro nome egli hebbe ) con la parola Diomftus intorno,
la terza

fcritta

48
fcritta in

Della Hiftoria di Corf


greco

AT0NISH02

e nel fuo rouerfcio, \n

due lettere K.O. contiene vn calice . Vn calice pure 5 in mezzo alle medefime due lettere , ha il rouerfcio della prima medaglia , fatta pel figlio di Bacco Teoneo

mezzo

alle

contenendo per

altro nella parte oppofta la fua giouanile

figura. L^altra dello fteflfoTioneo di argentone moftra la

fua forma tutta ignuda in atto di fuggire, e nel rouefcio vn io ftimo fufle Toro con la parola fopra IIOSEIZi

AIN:

in

memoria di quello poi fcrifle Ouidio , c'hauendo Tioneo rubato vn toro, e per ci da* contadini perfcguitato >
il

chiedefl aiuto a fuo padre Bacco, da cui ottenne


fi*n

mutar-

Cacciatore, e

il

toro in cerno ; onde , perduto di vifta


tal

daque*bifolchi,puotefaluarfi:

medaglia di argento ^

ne confegrarono vna di argento di qualche pefo 5 e nel dritto fi mira egli con la claua nella> deftra mano, e con Tarco nella finiftra 5 dietro alle fue fpal-

A Ercole

poco da lui lontana, pende la pelle del Nemeo leone 5 nel rouerlcio figura vn toro cinto da gran ghirlanda di foQuefta moneta belliflma non B. leggere , che a pie glie di Ercole , Corcyrenfmm , con la medefima abbreuiatura di lettere K. Altra, ma di rame, fii liuellata per Ercole ; e nella faccia fa vedere la tefta di vn bue ornato, Ibpraui vna ftella ; nella deretana parte,in mezzo a vna corona di
le,
.

ellera,la lettera

K, che fignifica Corcyrenfmm Perico hebbe la fua parte nella veneratione de'Corcirefi con vna medaglia , o moneta di argento ; nel cui dritto il fuo ca.

po coronato ,

e nel rouerlcio

il

Pegafo con

le ale

e fotto

Ninfa Corcira perocch diede il fuo nome all' Ifbla di Corf, fu quella, che molte monete, impreid 3 foa gloria , ottenne , Vna di rame , ma d'infigne artefice,
:

Ta K K

la

ha

Libro Primo,
nel dritto la tefta della

49

Ninfa con diadema , e nonlun* ha gi della bocca vn timone, ma dietro del capo la parola K OPK rP A5 nel rouerfcio vnGioue fedente con Tafta in

mano

:,

e le voci

ZETZ K AZI02

>

cio Ipfiter Cafsius .

Alla ftefl Corcira fcolpirono altra di argto co la fua tefta


ghirlandata di fiori , e con lettere cifranti Corcira 5
le altre
5

come
vn le-

nel rouerfcio la fortuna fedente fopra di

gno, fbttoui il tridente , e nella mano gonfia la vela , e intorno fi legge KOPKXFAID.N Corcyrenfm. Altra di ra-

me picciola con la fiia effigie in fronte, e nel rouerfcio con vnanaue, eletteraK, fu fcolpita a nome della fteflfa Corcira
5

la

quale, perche fpof, e fauorita di Nettuno, n'heb-

be altra con la fua figura nel dritto, e col folito geroglifico K , e nel rouerfcio co'l tridente attribuito a Nettuno Due altre , di argento la prima , di rame la fconda,ne ho
trouate 3 quella eprime nel dritto Corcira con faccia reale

il folito
tra'

enimma K ,

e nel rouerfcio il canal Pegaf tanto

poeti famofo: quefta,fatta

doppo la fua morte,quaI co-

tiene

e nel

vn vafo, o Vrna nel dritto, e la parola KOPKTPA, rouerfcio Gioue fduto co Tafta nella fua deftra,e in-

torno

ZET2 KAEIOE A Cherfbcrate loro Re ne fcol.

pirono vna con la fua effigie in vn lato,e nell'altro convna


naue, fopraui le parole KOPKTPAiriN <E)IAaN lA-

A2, cio Corcira

vedetti.

Ad Alcmeopur

loro

Re due

ne dedicarono, vna di argento, quinci con la fua figura, quindi con vnaflellaj Taltradi oro con vn vafo grande nel dritto, oltre vn picciolo con la lettera K di fopra, e nel rouerfcio vna ftella con la parola KOPKTPAIUN Corcy-renftum d'intorno

In memoria del Toro, che fcopr i tonni,fe ne vede vna

di

, ,

di argto co

mezzo toro, e lettere KOPKTPAinN Cor^ cyrenftum , eflndo nel rouerfcio vna porta chiufa con vno grappolo dVua a deftra , e ftto K , e vn vafo a finiftra
I: il

fo

Della Hiftoria di Corf.

fottoui

vafo fignificaua rvrna, che accoglieua le ceneri di Corcira, da' Feaci venerata per Dea , e l' vua l'abbondanza de' vini delllfola; ma la porta daua a intendere,

che del Ionio , Adriatico , e Mediterraneo era Corcira la


porta , ladoue fenza confenfo de' Corcirel non fi poteua nauigare per quelli mari . N la vacca, dedicata a Giunone in Olimpia, rimafe fenza ricordanza 5 poich di quella

molte medaglie fi trouano, quali porge a' curiofi Golcio nel fuo libro delle Greche medaglie vna fola ne ho pofto,
:

bench ne habbiamolte,la quale moftra nel dritto Teffigie della fteffa vacca lattante vn vittello , con le parole fopra EI2 TIMHN, e fotto TaK , che dir vogliono in honor di Corcira; e nel rouerfcio vna porta, girata da quelle
lettere,

AIIOA.AAMO. $aN2,che fpiegano Taflo,

c'hebbe delPomicidio , per opera di Apollo , la Vacca , dichiarata innocente Le duevltime, ambe fcolpite per lo fleflb foggetto
lutione

bench la prima in Corcira, la feconda in Butront, in memoria di Eleno Troiano elleno fono; e T vna moilra nel dritto la fua figura, qual fa vedere pur Taltra , maquefta

ha nel rouerfcio vna naue co la parola KOPKTPAlf.N Corcyrenfmm y la doue quella fi vedere vn toro con la fcure
fotto de* piedi
,

e fopra

BT0PON, cio l^utront

per

Kv

caufa gi narrata di fopra

Quefte fono le medaglie, c'h potuto trouare , quali alfiemehqui raccolto ; bench fulfero fcolpite in tempi
diuerfi
.

Apparecchiff n tanto il lettore a vdire cataftof ri,

degne

>

Libro Primo.

5*1

degne di lagrime 5 poich di altro non poteua eflr cagione la corruttela di vnfcolo, che fu fchiauo dell'auoritia, dell'ira^ e deirambitione di dominare. Rapine/
crudelt, inganni, violationi di fede,

poco rispetto alle


Corcira rappre-

cofe facre, faranno

atti

che nel teatro

di

fenteranno funefta tragedia, che finir fempre col fangue.

Il fine

del Primo Libro

DEL

r4

DELLA

CO RF V
R O
I

DA ANDREA MARMORA.
L
1 1B

E C O
I

^N

O.
i

TIRA T
gli

alle cafe

loro

Corinti;,

Atenieil; e qiie' di Corcira

doppo

la battaglia;,

per ogni verfo fanguino-

fa>attefero a riftorarfi de'

danni vicendelle

deuoli

temendo ogni vno


alle inuafioni
,

macchine , e difegni delnimico^ adunaua nuoue fbrze^ o per refiftere


tare chi dilegnaffe d*inuadere.

o per afll-

Nonpteuafidarfi alcuno ; poich pi tofto la ftracchezia , che la pace ^ Thauea coftretto a ritirarfi dal fecondo cimento 3 al quale Todio,
e
li

defio di vendetta; iftigaua gli aniaii

pieni d'aftio per

, ,

Libro Secondo
le datCj e riceiiutepercoffe
.

^^

Gli Ateniefi ^ tardi auueduti

del loro errore in

i Corcirefi dello fdegno de' Corinti; contro di loro y da e cofl/peuoli

non hauer foccorfo a tempo

vero

fi

apparecchiano a ribbattere con la forza

la

violen-

za^che li minaccia .

N prendono a burla

il

negotio^ poi -

che da Etna, monte della Sicilia, preueggono adunarfi fiamme a incenerire la loro grandezza 5 e bench diuifi da tanti mari pur temono dell'incendio. Erangli Atenieil
nimici de' Siracufni potenti(Imi,e in terra, e su le onde
loro alcuni
:

con loro haueano di continuo guerra, difendendo a onta

popoH

di Sicilia, chericuluan l'imperio di

coloro, che Ibggiaceuano alla tirannide di Dionifio, Se a quelli fullroricors'i Corinti;, non vie dubio,c'haurel>

bero accomunato grinterefl, e che Atene potrebbe dubitare di fe medefima nella lega di due nemici formidabili , e

che poi non riufciron vani 5 onde ragioneuolmente attendono gli Ateniefi a fabbricar naui , a raccorre marinari , ad aflbldar militie, ad adunare teforo, hauendo per le fpei canato
.

anziofi di vendicarfi

Diicorfi furono quelli

dall'erario

commune mille talenti

Ne' folpetti

di guerra

non dubita incappa fouente nelle fciagure , Delle grandi mofl tutti deuon temere, e le non fi temono, fpef lo riducono alla rouina Il nimico mai non dorme, non
chi
.

bifgna chiuder le pupille; eancheacolui, c'hcuordi leone, conuengono occhi di lepre, che ne meno dormen-

do

chiudono . Il dire , no'l penfuo , non da huomo mentre fole le beftie fi aggirano co'l prefenre, e al futuro
fi

non mirano. Nerone cadde, perche alle Iblleuationi di Galba nelle Spagne non pofe rimedio , e quando le vide a
legno di deporlo dall'imperio
,

diffe a gli

amici

che mai

non

Della riifloria di Coi fu


gli

non

fi

farebbe perfuafavna COSI grande riuolution di forAteniefi^che operando da ragio-

tuna . Accorti furon


neuoli
5

ipedirono ambafciatori alle Citt circonuicine della Morea, allaCefalonia, alZante, adArcananea^e particolarmente a Corcira , quefta richiedendo di aiuto ,
quelle di confederatione
facilt
;
:

Tvno, e Taltra ottennero con

onde a cento galee proprie aggiunfero cinquanta

naui Corcirefi, e altri legni de* confederati , che formarono vna potentiffima armata 3 con la quale , hauendo prima
prefidiato tutte le Fortezz-e di loro
di veder qual piega prendeflero
i

dominio , afpettauano

difegni de' macchinatori

Corinti]

Quefti haueano in tanto molToalloro partito tutta


e fino da Sicilia j e dallltalia afpettando aiuti
^

la

Morea , dalla quale ottennero quaranta legni ^ bene armati^


,

con dopi

pia fperanza

e contro

Atene y e contro Corcira >


.

con-

uicini mari folcauano

Non

riufc loro l'abbattere gli

Ateniefi con la forza , poich


ta
fi

alla vifta della

nimica arma-

con loro noncongiurauano le fortune del mare y haurebbero prouato . che alle volte y chi vuol vendicarfi y con nnou^ingiurie, che riceue, fente accrefcerffl defio di vendetta La tempefta conduffo Tarmata Ateniefe fino a' lidi di Creta , oue fece preda di diece naui Leocade y e Ambrafciote y amiche de' Corinti;, a fdegno , alla fine contro i quali aggiugnendo fdegno y gli Ateniefi commoflro tutta la Grecia , che fi lacer da f medefima per quarant'anni Le arti di Perdicca y Re di Macedonia y da amico , ch'egli era y fatto auuerfario degli Ateniefi ; le violenze de Lacedemoni y ch'entrarono a parpoiro in fuga^ e
f
. .

te degl'intereffi de'

Corinti]

le

folleuationidiSamo, di Bizan

,,

Libro Secondo
Bizatlo^e di
altri

luoghi/oggetti ad Atene;le battaglie ter

pugne naiiali nel lonio^le fconfittc hora date^hora riceuute;e i mouimenti di quafi vn mondo^in
reftri nelI'Attica^le

otto libri defcriue Tucidide ,

al

quale i curiofi rimetto,

poich io deicriuo i fucceffi ^ non di tutta la Grecia y ma della fola Corcira . Ben' vero ^ che guerra s lunga , coin dice lo (cffo Autore ^ nacque dal foccorfb , che diedero gli Ateniefi a' Feaci: onde non fenza ragione ho accennato
i

fiumi di fangue , c'hebbero origine da quel fonte


Corinti; mai

di cui ragiono.

Ma i

non puotero con forza aperta op,

primere gh Ateniefi 5 e i Feaci; di quefti fecero macello

che nell'vltima battaglia rimafero in mano de' Corinti/ ducento cinquanta nobili Corcirefi prigionieri , delle catene di coftoro pen.

con la frode, econ menzione Tucidide

artificio, di cui

nel libro primo, fa

Gi

fi

difl,

fino eglino auualerfi


effetto a' cuflodi

per incatenare Corcira

E a tale

comandano , che toltane quella delia fii-

ga, lafcino a* cattiui ogni libert di fblazzarfi , e che l'accarezzino fuor d mifura. Lapiaceuolezzafemprevn
fifcino
,

che altera le menti ,


da' nimici
.

ma in particolare quando
f

fi

adopera

Aleffandro ,

con l'armi fi f padro-

ne de' corpi , con quella fi fece fchiaui gli animi de' Perfiani . Verga, come quella di Mos, valeuole a cauar da' petti piii

duri acquediamore, el'oflquioverfoimefchini,

che, afpettando ftrapazzi , fenza penfarloriceuon carezze.


Sifingambi Madre di Dario, perlariuerenzaleportauail

Macedone ,

del perfcutor di fuo figlio

fi

diffe genitrice

hauendolo generato con l'affetto. Apprenda chi vince a vincer l'ira, e doppiamente fi vedr vincitore , trionfando
I

enei-

f8

Della Hiftoria di Corf.^

nello fpirito , e nella carne de* vinti . I prigionieri Cor-' cirefi , allettati da' Corinti] con fimulati accoglimenti , fi affettionarono al loro partito in modo , che fecero penfiero ^ o di rouinare
fi ,

o di ridurla a lafciare gli Ateniecontro de' quali allora Todio Corintio fpiraua veleno
la Patria,

Sifuppone, chefecretamentepatteggaflro, poich liberati con la ficurt palliata di pagare ottocento talenti , folleuarono fubito macchine ^ tramarono frodi y adunarono conuenticoli , e vniti a vna delle fattioni della Citt diuifa^
Iconuolfero lo flato della potente Corcira

Due

partiti regnauano in

quel

tempo nelllfla, chea


l'altro

fomiglianza degli Ateniefi popolarmente fi gouernaua ;

vno era de' Nobili , che mal foffriuano tal dominio ;


del popolo, che nel poflflbvolea

mantener fi. Pi volte vollero venire all'armi 5 ma pi volte furono impediti dalle guerre di fuora^ da Sauij di dentro , che gridauano, che darebbero occafione a' loro nemici di foggiogarli
,

fra di

loro vccidendofi debilitauan


:

lo

forze della Republica


Patria ,

che la pugna farebbe contro Iju la quale fatta fcena di tragici auuenimenti , diuera'

rebbe comedia ridicola


in

barbari conuicini

che meglio

fbmma

fi

compongono le difcordie ciuili con la ragio-

ne , che con la fpada . Hebbero luogo tali difcorfi fin tanto 5 che non arriuarono i prigionieri da Corinto 5 poich,

venendo come afpidi


di alle

dall'incanto de' nimici allettati, for-

voci, poferoinifcompigliolecof^ e come afpidi appunto alla loro madre lacerarono il feno , Si legarono
frettamente co' Nobili dell'ordine loro, e ingrandendo le
forze Corintie
Ateniefi era
li

perfuafero a credere, che

il

difender gli

vno

efporfi a pericolo euidente di perderfi.

Air

, ,

Libro Secondo;:

^^

All'incontro la plebe , e Taltro popolo pi minuto y ricor-

deuole de' benefici ^ diceua^ che gli Ateniefi erano per caufa loro co* Corinti] alle mani onde la guerra pi ^ che
5;

agli Ateniefi

>

conueniuaa'Feaci. Soggiugneua, che


le

farebbe nelle occafioni vn metterfi a pericolo di efferc ab-

hor lafciauano in abbandono quei, che per la difef di Corcira fi hauean fatta nimica tutta la Grecia^ Mai nobili, corrotti da* Corinti; > non volendo?
bandonati da tutti y
afcoltare ragioni,
fi

flleuarono contro Pitia, Prefidente

che voleflTe metter Corcira lotto il dominio A tcniel . Sempre i feditiofi truouano qualche pretefto, c'habbia la mafchera di verit, almeno apparente Era Pitia amatore degli Ateniefi > e Talloggiana in fua cafa , oue Taccarezzana fblo a fine di mantenere 1 a Del fine loro Republica vnita a grinterefli de' Corcirefi buonO' non curarono i feditiofi, fiauuallrobenedelF amore, cheaqueidiAtenemoftraua, ingrandendolo a fegno , che il facean grauido di tradimento , e pur eglino
del Senato > accufandolo;,
. .

^rano

traditori

Ma Pitia niente atterrito per Taccufa

con vna contramina coraggiol , per non conueneuole al tempo y accus cinque de' pili ricchi degli aauerfiri prouando con teftimoni,degni di fede, c'haueflro tagliato i pali del Tempio di Giunone , e di Alcina , per ciafcheduno de' quali douea il reo pagare vna libra ; onde la fom-

ma alcendeua a notabile quantit d'ora, e di argento Ma


.

mentre gli accufati attendeuano con timone ^ per efler Pitw potente, lafentenza,. i loro amici feditiofi, con armi
corte fotto le velli ^ fecero impeto alleporte del Senato , e con violenza entrando , trucidarono Pitia, e fefnta de^

fin riguardeuoli Senatori.. Gli

altri

fi

faluaronofopra

vna

, .

6o

Della Hiftoria di Corfii


la

quale, poco prima era arriuata per trattare accordo co* Corcirefi , a qual fine fi trouaua nel

vna naue Attica ,

porto anche vna galea di Corinto . Spauentato il popolo decret per allora, che per gli iblpetti e degli vccifi , e de^li vccifori ,

non fi potendo fidare degh Ateniefi , de*


filafciaireroalie Corcirefi ipiagge accofare
,

Coriniij,
le

non

non vna per volta \ e dopo il decreto ipedirono ambafciatori ad Atene , quali,
nani n degli vni

n de gli

altri , i

per ordini del Senato di quella Citt , fijiono imprigiona-

ti'nEgina.

Duro per Tingratitudine contro gli Ateniefi , ma non


dureuole fu
il

partito prefo, e

fi

vide efimera la quiete,


.

che pi di vn giorno non puote durare


gi dichiarati nimici di

Lacedemoni

Atene , doppo di hauer tentato in vano Timprefa di Lesbo , ifola foggetta ad Atene , rinforzata Tarmata nauigarono verfo Corcira,per dar calore alla
fattione de' nobili
:

arriuarono in tempo, che pi boUiua-

no le diicordie , quali col nuouo fuoco fi auualorarono Erano i legni Lacedemoni] a vjfta della Citt , quando fuccefl la morte di Pitia , e degli altri Senatori 3 e , che
fulfero auuifati
,

che
fi

fofpettafiero dalle voci qualche tu-

multo, ipedirono dentro vna rinforzata galea , co' foldati


della quale
i

nobili

nfolfero alla fine di aflltare

il

popo-

lo

e farne crudeliifima ftrage . L'aflltarono

con violen-

con violenza molti ne vccifero 3 ma vnita effendofi la plebe , che fi arm alla difefa , comincioffi vna pugna da non finire per poco , f non fopraueniua la notte. Il popolo fi fortific nella Rocca , oue con la peggio della zuffa fi era ritirato ; i nobili occuparono il porto , e la piazza, trincierandofi con gli ikccati Spunt Talba rubiconda ,.
za
,
.

foriera

Libro Secondo
foriera del langue,

na

fer

chefidoueaipargerfrapoco; cappe-: gli occhii primo albore, che fi diede, quinci, e


principio.
fi

quindi

alle ferite

Co' dardi, econlelancie^

che (pragiunti gli Ichiaui delle ville in aiuto del popolo,e ottocento di terra ferma in foccorib de' nobili, fi ftrinfe la mifchia,
cqjj;)batt fino allora,

fempre da lontano,

ealJe fpadefivenne. Maquefti,

rofe

hauendo a fronte numefchire, e battuti dalle donne, chedallefineftre,c


fffi, alla

da' tetti lanciauan

fine cofretti

furono a ritirarfi,

poi a fuggire con difordine dalla piazza, a cui attaccarono


il

fuoco,

il

quale haurebbe bruciato la Citt, f il vento


.

pietofo

non cacciaua le fue fiamme verfb del mare


5

L'ar-

fenale feru di ricuouero alla nobilt

e a quelli
la

ch'eran

venuti da terra ferma in fuo fbccorfo ,


tij , la

galea de'

Corin*
i

quale accogliendo i fuggitiui


la vittoria del

diede poi all'onde

remi , anch'ella per


fa
.

Il

nemico popolo dubiomedefimo ftimo faceifero le naui de' Lacedemoni


-,

poich nel giorno fuifeguente arriu , fenza contratto , a


Corcira, Nicoftrato capitano deghAteniefi con dodeci
legni
,

fopraui cinquecento Meffenij armati

bench

conofcefl le ragioni del popolo, difenfbre del partito di

Atene , ftim meglio riconcihare le parti , e felicemente gli fuccedeua , f quello non hauefl pretef di cacciar
quattrocento nobili
, i

pi feditiofi , dalPlibla di Corcira

Pregarono Nicoftrato i popolani, chepereuitarnuoui tumulti , lafciafle cinque delle fue naui , in vece delle quali eglino armerebbero cinque delle loro; e fbpra quefte voleuano, come foldati, mettere que' nobili, che accortifi dell' aftutia fi chiufero, quafi'n ficuro afilo , dentro il tempio di Caftore, e di Polluce. Ma quindi tratti Thaurebbero
gl'in-

62^

Della HiftoHa di Corf :


non
li

grinfuriat cittadini^ f Nicofirato

hauefle fatto?

trafportare a

vn Ifoktta vicina > in cui loro fomminiftraua

ineceflri alimenti.,

Lecedemoni , che s'etano ritirati per meglio priiederfi nella Morea^ di nuuo a fauor de" Nobili comparuero con cinquanta tre naui y cariche di fldati , alla
i

Ma

Yifa delle quali y in vece di temere > corfero alFarmi quc*'

di Corcira della fattion popolana^, e montati ibpra ffTanta

legni

fi

modero coraggiofi contro degrinimici . Volea


5;

Nicoftratovfcir'egliprimacon le galee Ateniefi,, meglio prouifte , e pi efrcitate nelle battaglie ma no*I permifero gl'infuriati Cordrefi,
i

quali fenza ordine alcuno diefi.

dero dentro^ e co' Lacedemoni mifchiarono ^ Fu tale la confufione j che alle volte Feaci con Fcacf pugnauano ^
lnza conofcercd^efferepaefni^ eamici.. Iofl:imo> che

per non perder tempo, lafciaflro a terra anche le inlegnc,dalle quali


fi

potefifero difeernere fra loro

5:

porche quello
..

,,

che narrano le floriey non farebbeiucceffo Nicoftrata tanto co' fuoi dodeci legni era alle mani con parte della contraria armata con qualche vantaggio y e hauea iperanza di romperla , quando fi auuide del difordine de' Corcirefi: l'auueduto Capitano, bench hauefe gittato a fondo pi di vna naue nimica , cominci con tal arte a ritirarfi y che facea Ipalla alle galee Corcirefi, f haueffero faputo aneh'elleno fare vna hunoreuole ritirata,. Ma cbid legge al volgo intimorito ? Pichemaificonfufero^ onde

poi nella fuga perferoi Feaci tredeci naui, ebuona parte


dell'antica gloria , che li predicaua inuincibili ^
I
'

Lacedemoni

ritirati eflndofi la notte in terrai fermap.

per riftorarfiy la mattina a buon'hora contro Corcirai

, .

ILibro Secondo

^3
effendo priua di

comparuero. Afldiaron la Citt e per terra, e peraG.quafbttolafcortadiMnaflpOj, General Capitano j eie


tardaua
il

ibccorio J'haurebbero prefb

poco concordi Non lanciarono a ogni modo di rouinare le fue campagne,


vittouaglie, e

con

difenfori fra di loro

fccheggiando , e bruciando

le ville

amen iffime del conabbondanza, che


e dolci guftauano

torno , doue
i

di vinifcelti

hebbero

tale

pi

vili fantaccini de'


,

pi generofi ,

naufeati degli altri


fi

Ma come che quei poderi erano quaLacedemoni ,


_,

tutti de' nobili

quelli fparlando de'


li

ch'e

nelle loro foilanze

trattauano da nimici

diedero occa-

fione al

popolo di perfuaderli a vnirfi alla communeiluezza.Dentro ilTempio di Giunone fegui rabboccamenfi

to , in cui

conchiufe., che s*armafiro trentanaui rimatte

ciotto ilcomandode'nobihfivfciflc-a danneggiar Pinimico . Conchiufione , che faputa da' Laatte a nauigare,

cedemoni
fipo,

Paftrinle

apartire,hauendoprima vccifo Mnafftati {pinti


i

come caufa drtal lega , allaqualecrano


.

nobili per gli danni de' foldati, da lui retti fenza militar difciplina
Si affrettarono poi alla par tenza,perc he dalle Ipie
fi

feppero,che
rio di

accoftaua

il

foccorfo Ateniefe ltto Tunpe-

Eurimedonte,c Ifricate, Duci valorotfiuniyche con


,

Icfnta naui

forpreia la Cefalonia

fatti

prjgionieri

che in aiuto de Ladedemoni mandaua Dionifio Siracufano , gi verfo Corcira , per liberarla dall'afa
diece legni
,

fedio

veleggiauano . Libera la Citt dell'affedio , e del-

Lacedemoni, riceu come trionfanti i due Generali Ateniefi , con giubilo immenfo del popolo, ma con interno cordoglio di coloro, che defidcniuano co' nolo fpauento de'
bili'l

gouerno Ariltocratico , non nehaiicrcopifperanz.i

Della Hiftoria di Corfll

ia per la fattione Democratica pi potente Da fbccorfo , cos potente^auualorato il popolo , a onta de* nobili, ridufl dentro della Citt
i

Meffenij

che

prima haueano fuora le loro ftanze, e chiamate le loro naui dentro del porto Hiallico , con Taiuto di quefti kcc macello di quei , che ftimaua fuoi diffidenti . Quando vn

plebeo ha nelle mani la forza, il comandoli fuoi villani coftumi fubitamente palefa 5 e non hauendo fpiriti generofi fi lafcia guidare dall'ira . Dio guardi ogni vno dallo
fde2;no di chi da' nataH apprefe
la

baflezza dell'animo^poi-

che'neliuo cuore mn'i

to lo

non regge fcettro la prudenza,e tutdomina la rabbia, che non ha configliero il giuditio,
le paffioni
.

onde ritenga
giuditio
,

Cinquanta, ch'eran ricorfi

al

furono condannati a perder la tefta , dalla quale

fentenza fi appellarono alla morte con Tvccidere alcuni f ftelfi . In fette giorni , che fi ferm Eurimedonte , fi vide
carnificina tale , che mille e cinquecento perderon
f)

la vita,

perche fauoriuano
Il

la

parte Ariftocratica

perclic fotdell'ini micitic


il

to tale fcufa feruiuano a sfogare Io fdegno


priuate .
quefti

Padre di contraria fattione vccif


al
:

figlio

e
fi-

non la perdon
i

proprio genitore non eran

n il fngue operaua cofa alcuna afauore de' parenti, che lo fj^argeuano afiumi. Ogni caia hauea onde lagnarfi , e fi tollero dalle radici gli alberi d'intere, e glorioie Famiglie, che per l'addietro folto Tombra del loro valore haueano fatto ripofare ficura la Patria. Moki fono precipitati nel mare,molti foipefi'n aria
curi fra di loro
fratelli
,

agroffi tronchi

altri lacerati dal ferro, alciuii

bruciati dal

fuoco, ch'er'accefo fino negH occhi degli empi , e fuperbi


feicidiah
.

tal

fuoco in Corcira fola rimafe , hauendo


acce-

Libro Secondo
hcccfo gli

6f
.

animi di quafi tutta la Grecia:, cbe^n efempio de*


Sotto titolo di

Feaci, alla Democratia pretefe appigliarfi

Lacedemoni ^ e Ateniefi ^ duepartiti forfro , non meno empi di quelli^che poi laceraron lltalia co*J nomediGuelfi , e Gibellini ; di Bianchi , e di Neri , c'hebbero Pontefici, Cefari,

e Re per fautori. Chileggeleftoriedique'


,

tempi

infelici inorridifce

e accompagna Tincliioflro detratte a forza da

gli Scrittori

con le lagrime 5

vna cos mi-

fera ricordanza:

ma nello ftefl tempo forprefb dallo ftudi tante nationi


,

pore per

la

virt incomparabile degli Ateniefi ,

atterriti alla

congiura
;

/e

che non perdono piazze,

le ripigliano

fon vinti, fi rimettono;

fe

cadono ,
,

in pieecrli-

ciol

bora foUeuanfi , Son disfatte le loro armate


pi
,

ed

no efcono
ro
eferciti

potenti a nuoua battaglia; fugf^ono ioe poco doppo incalzano i fuggititii nimici ^
,

fempre aiTilliti da' Feaci

ma con deboli forze ,


fi

per le in-

teftme difoordie, quali

accrebbero

alla

partenza di

Eurimedonte, Poich cinquecento de' nobili , ch'erano fcappati dal


furor popolare, nelle fpiaggie dell'Epiro
fattifi forti

quindi fouente vahcauano contro delPlfola


fero a ftato cos miferabile
,

qualriduf-

chepinonficonofceuala
,

fua bella figura . Sacchi

rapine , incendi

la fertilit de'

campi calpeftando, introduflfero vna careftia di tal forte che gli huomini fi moriuan di fame , fi alimentauano d'immondezze. Chi d riceuc ; e le vendette de' difperati

fon pi fiere , perche nel futuro non attendon felicit aldalla forte
.

cuna

non

marauiglia
.

IfuggitiuiCorcirefitah erano, onde che di tanto danno , e rouina fieno cafar

gioni

Haueano intentione di

danno pi graue, chia-

iPiando

l6

DellaHift orla di Corf

mando in aiuto i Corinti] , e Lacedemoni , ma quefti^ che


con tutte le forze non poteuano refifterc a gli Ateniefi, non vollero mandare il ricercato fbccorlb , Con ci tutto
firifolfero

giurie 5

da fe foli far le vendette conueneuoli alle ine con animo veramente intrepido fecero paflag-

gio a Corciraalliumerodifeicento; equiuiarriuatibruciaron le naui rifoluti di vincere , o almeno di morir combattendo, Quefto ftratagemma, non so feapprefoda*
Feaci ,

da altri , vfarono poi col tempo molti Capitani di Romane Scipione, e Cefare f ne feruirono con vantaggio della loro Republica Quandononvifperanzadi falute ne' piedi , meglio fi adopran le mani $ e il non hauer
.

ritirata fa
.

che fi attenda all'incalzo , fi muoia da coraggiofi Non fecero a ogni modo le loro molle fenz*auuedimento ; poich fortificati al meglio fopra il monte Iftone 5 da qui faceuano le loro fortite con tal fracaflb , che in
,

poco tempo,

rimafl:a la ibla Citt a' nimici

dell' ifola

tutta s'impadronirono, All'auuifo di tal forprefa ritorn

Eurimedonte con l'armata di Atene in foccorfb del popolo 5 ilquale diuenuto forte campeggi fuperbo contro de'
nobih, e dentro
falti,
il

caftello del

monte Iftonechiufili,

di

ftrettiffimo afldio

li

cinfe. Softennero i miferi molti af-

amoltefcalatefioppoferoj
,

ma le

angufl:ie

nelle

quali li pofe la fame

non puotero fuperare 3 onde , doppo

lepruouedi vn'eftremo valore, a gfi Ateniefi , falue le vite , fi refro , con difgufto de' Feaci , che li voleuato nelle

mani . Furono trafportati nell'Ifola di Pitia fbtto la fede di non partire, hauendo difegnato Eurimedonte di quindi leuarh fra poco , e condurli ad Atene. MaiCorcirefi,
anziofi del fangue di quegl'infelici, fecero, che alcuni paefani

Libro Secondo
fin di Pitia loro diccflro
,.

6j

che gli Ateniefi haucano penfiere di darli n potere della contraria fattionej onde do* ueano prouedcrc allalorofalute^qualcercanda incontrarea la morte . Poich fopra di vna Naue imbarcatifi^per fuggire verfo Sicilia, da gli Ateniefi raggiunti fiarono prefi> e> pe*I rotto giuramento, dati al popolo, che li chiedeua, per caft%arli , Il caftigo fu il chiuderli dentro grande edificio j qua! , circondato da doppio ordine di armati,,
non. daua iperania alcuno alto fcampov Seflantadatal luogo poi cauarono,, eper tutta la Citt aggirandoli,) li

pugneuan con Tarmi, e con gni atto di villania l'affi iffero , finche non tolfero a ogni vno la vita. Io credo, che doppo tal fatto, epertale memoria ftampaffero i Corcirefi quelle due medaglie , e* hanno nel rouerfcio vna frufta,da me pofi con le altre nel
batteuano con le sferze,
li

j>rimo libro di quella Hiftoria.


Scrittura delTiniquit ?

A chegloriarfidicela

A che

moftrarfi potente nella

malitia

Fu

Tatto tanto pi federato , quanto pi vili


carnefici della nobilt diCorcirao

erano
Io

i violentiifimi

non vu fcufare quclta , bench fia ft:ufabile per la hbi-

dinedidominare ,e per la gloria di nonfoggiacere a huo mini,, che la natura ne* natali hauea fatti pi baffi: dico bens che la violenza finconueneuole a coloro , che la fecero, e a qu ei, che la riceue ttero ^ Ma di peggio rr elempli pieno il fecolo noftro , in cui baltafifia veduto vn
,.

Re,, giudicato reo da'fuoi vafllli, perdere fopra di vn

palcaignominiolamentelateffa.. Le ifoledi tali^ettacoli

fcnafcene, e Inghilterra, e Corciralerapprefenraronoi


,,

vna nel luo Principe Taltra ne' principali fuoi Cittadini. 5^ei^ cheumafero dentro dell'edificio,, crcdeuanfi,che

x-

iconx-

Della Hifloria di Corf ma quando fpi compagni jfuflero trafportati altroue

68

pero l'orrendo cafo, che non diflro contro de' loro nimici y contro la forte ? Quei chiamaron barbari , queila tiranna ; e gli vni , e l'altra fnza occhi , fnza fenno , fnza piet Non la perdonarono a' Numi^perieguitandoli con
.

le biaftemmie ; e

rifoluti di

ignommiofa
fo.

degli altri,
,

non accompagnare la morte niegarono a ogni vno Tingreffal-

Ma

Corcirefi

chetuttivoleanpriuaredi vita,

con pietre , e con rouine di muraglieli oppreflero in modo , che alla fine all'ira poCosi fi cftinfe la polare furono crudelmente lagrificati Nobilt de' Feaci^da Giano, e da Nettuno generata , e da fiero Marte diiperfa . Sopra tali rouine il gouerno Ariftocratico fi ftabil in modo, che per lungo tempo non hebbe a pauentar le vicende del fato^qual riconoiceuano quei
rando fopra i
tetti dell'edificio ,
.

fomma la forza , fu fuperata la virt j e i pochi furono opprefl da' molti Ma non perche vinti
Gentili . Vinfe in
.

iafciano d'effergloriofigfiEpaminondij e gli Ettori trucidati

viuono

alla

fama, e co' piedi de'

verfi trafoorrono

da per tutto .
polare,
traflro

con

la vita de' le

nobili fin lo fdegno po-

come

narran

Storie; poich dalle loro ceneri

di

nuouo fuoco contro le donne , mogli , parenti quelli, aftrignendole a vna durillima leruit, coiu
e con trattarle dalchiaue. Pi conueni-

farle fohiaue, iian catene di

amore, che

di

odio a quelle, che


al piede

fra le
5

Greche
ce delle

bellezze hauean vanto di riportare la palma.;

e pur conuenne loro di portarle

di ferro, in ve-

gemmate, che portarono al petto, afinedile-f. gar mille cuori. PouereDame! frue delle loro iruo piangono negli fpofi la met morta, inloromedefimo
l'altra

Libro Secondo

6^

Taltra met moribonda . La mia penna non di corbo , e pur' aftretta a fermarfi ibpra tante carnificine , che fpirano alla memoria de' pofteri abbomineuole fetore delle attieni de' Corcirefi , che apprefero i coftumi , non dagli

ma dalle fiere Che vccidcffero gli armati fupplicheuoli fu crudelt ma che imprigionaflro lefemine,
huomini ,
.

c'hauean per arme


tofagi
,

le

lagrime,fu villania.

Ne meno fra Lo,

e Leftrigoni

hebbero parte gli ron di gloria, molto d'ignominia preflo le nationi del

vna fimile empiet fi ritruoua Se vi Ateniefi , come fi crede , poco acquifta-

mondo

Ma eglino intenti

a maggiori diiegni

per hauer dalla


^

loro parte vnanim'i Feaci, permifero quello


.

che refe lo Haueanointentionc fiato di Corcira per allora quieto di aflaltar la Sicilia con pi potenza, che per Taddietro
fatto
,

cvoleuano dell'Ifblaauualerfiper piazza d'arme , come commoda al paflaggio , che macchinauano Qui adunarono i legni al numero di cento trenta quattro , oltre due galee Rodiane di cinquanta remi per ogni vna qui fecero la raflgna delle militie > che afeefero;, non computat'i marinari, a cinque mila e cent'huomimai haueflro
. :

ni d'armi
al fine

picciola fchiera

fi

mira alla groffa armata , e

d'inuadere la potenza Siraculna. Per io giudico,

che ogni huomo d'armi chiudeifepi di vn fbldatoj e me'l perfuadono le Storie Italiane, che di gradi eferciti parlando , folo di pochi huomini d*armi fan mentione , perche

perche militauano comecapi, de' quali, lafoiata la memoriade' fantaccini, fi facea ricordanza La verit ftia a fuo luogo , che non pretendo muouerla 5 balla a nie l'accennare il mio penfiere 5
di qucfl:i foli
fi

douefl far conto

gi-

p^t
^

'O

giudichi

Della Hifloria di Corfii. altri a fua voglia. Coa tale apparecchio fciolfc

Nieia,, generalCapitano degli Ateniefiycontro di SiracayCy hauendo fatto sbarco nella Sicilia ^ cominci a com-

battere eontra nimici


fti

con vicendeuole forte ^ Ma f que in guerra^i Corcirefi. non fono in pace, Nuouafedf-

tione fufcitofli a caufa di alcuni nobili ^ch'eranrimafti neirvhimo fterrainlor delloro partitolo perche tuffer {li-

mati pacifici
polare.

5,

perche G nafcofero a tempo dal fliror po,,

Veggendo eglino allontanate leforze Ateniefj limarono fuile tempo opportuno di eonfcrare mille vite
alla

vendetta degh vccifi amici londeicretamentefpedi'


>> i

ronomeflaggieri a'Laecdemoni

quali >iulcitandofi nel'

loro cuore Tanticadefiderio di foggiogar Corcira^ fecero

apparecchio di potentiffima armata.. 1 Corcirefi ^ fofpet-

tando del loro ftata, all'auuifo del grande armamento^ armano alla gagliarda, efimettono in punto y nonfolodi refjftere,, ma anche di opporli agli auuerfaii con forze

a tempo Timoteo con Taiuto Atenieie ,, eheafpettano,. Arriuegli^ onde contro Lacedemoni,, cheveniuano^, fimoffero,: e attaccata la mischiali ruppeeguali,, i arriua

ro ,.

li

aceiarono,eontotalerouinade*^loro legni.. Ritor-

narono i vittoriofi, ed eftinti affetto i nobili,co'l eontglia dello- ftdlb Timoteo yconceflero alla Deraocratia> libera i ogni fofpetto il regno > e rimperiov Combatteuano in tanto gli Atenieffn Sicifiay fomprc foecorfi dagli amici Feaci, con qualche vantaggio il quale per la lunghezza della guerra cominci a mancare 5 e debilitaronfile forze di Atene inquellTfolaafegno,.. che
,.
,.

Demoftene ,

figlio di

Aciftene ,, preflo: a cui alloraera lai

fomma

del comando^, fu forzato achieder foccarfo da*"

eoa-

t ,

Libro Secondo
confederati vicini
cirefi

Spedi Eurimedonte^jil quale da' Cor, ottenne quindeci galee , ben'armate , che vnite a
,

gli altri ibccorfi

auualoraronoin guifale armi di Atene ,


.

che fi oppofero alla potenza della Sicilia Ma la fortuna iu cos contraria nella zuffa , che gli Ateniefi furono di fatti con taleicofla, che Tucidide afferma datale battaglia nafceffe la rouina di Atene. Poich collegatifi co' Lacedcmonii Siracufni la ftrinfroporn modo yche fece
perdita della libert
,

e delle leggi

Ma non truouo io ri-

Icontro di quello, leggendo per altro negli Autori, che gli

nuouo fi rifecero, e per pi anni contra i Lacedemoni fi mantennero Grande , vero, fi larouina , e 1" auuedutezza di Euricle, Pretore de' Siracufni , hebbe vanto di hauer conceffo a' nimici vna gloriofa vittoria, Doppo tale fconfitta vacill il dominio Atenief, eflfendofi da loro ribellate con Negroponte molte altre Citt
Ateniefi di
.

maconTaiutode'Corcirefi, e ripigliarono ci c'hauean perduto , e di nuouo venuti alle mani co' Lacedemoni ottennero quella fegnalata vittoria , per cui eret fero vn'infigne trofeo. Da allora in poi fempre crebbe Atene , e del fuo accrefcimento fu caufa Corcira, per gli validi aiuti , che del continuo le porle , e Io flato di qudla Republica , vicino a inaridirfi , pi che mai nel fuo fiore
vaffaJle;

comparue.

Si

venne alla fine alla pace per opera di Arto-

xerfe Monarca della Perfia,il quale difegnando di muoucr

Tarmi contra TEgitto , per non lalciare , nella fua lontananza, la Grecia in armi, fi f mediatore, e le difcordie

compof.
Corcira cominci alloraa godere la fua quiete, e
cit, ricercata fu la fua
feli-

confedaratione da gni vno, e afilo


diuen-

72r
alledifgratie

Della Siflotia di Corf.


.

diucnne de' miferi,che altrouenon ritrouauano ricuouerd

Anche Ariftotile, Principe de*


dalle perfecutioni de'

Peripatetici

rhebbe benigna ,

Greci fuggitiuo
;

eleggendola perfliaftanza. Era Ariftotile filofofb

ma

non fmpre della filofofia egli nimico amore


.

Am Er-

mia , famofa meretrice ^ con tarecceflo, c*hebbe a perdere Alla Tua memoria erefl altari, il ceruello per vna donna

compofe Hinni; t folleuando al Cielo la concubina pretefe farla diuina.

Cofa, che, repugnante alle modelte leggi degli Ateniefi , perfuafe Demofilo ad accufarlo ; e fo Ariftotile non fi faluaua con la fuga, facilmente, per hauer voluto immortalare vna femina , haurebbe incontrato la^
morte. Ancheaglihuomini pi fenfatiincenerifceildifcorfo con la fua face Cupido; e conlefuefaettecolpifco
la ragione, f la virt

non mette a difefa

il

fuo feudo . Fre-

Greci per Ermia, e a prezz^o non folo d'oro, ma della Hbert comproffi quel pentimento , che non volle comprare Demoftene . Corcira accolfe Ariftotile , che s'innamor dell'Ifola in modo , che poi perfuafo
netic
il

pi iuio

tra'

Aleflandro Macedone, a palfarui , per vagheggiarla . In^ Epiro trouauafi Aleflndro,quando ci auuenne,hauendo
lafciato la

Macedonia per le difcordie con fuo Padre Filippo , il quale ripudiata Olimpiade , genitrice di cos grarL figlio,haueapaffato alleieconde nozze con Cleopatra. Ma b'v-'nche giouinetto fufle Aleffandro , conofcendo bene lo

mg] urie della Madre , per moftrare il fuo fentimento ,


tolfe dalla

la.,

Corte , e con lei , e con Ariftotilc fuo maefl:ro abbandonatala Reggia , vici fuora del Regno , e fermoffi con volontario efilio nell'Epiro . Qui, difcorrendo coru
Ariftotie dt conuicini paefi , fu fatto conlpeuole delLx.
ferti-

, .

Libro Secondo
fertilit
>

73

magnificenza ,

e bellezza di Corcira ; racconto,

che inuogli il giouine Principe a traghittar lo ftretto^per contemplarla . L'accolfero i Corcirefi con le dimoftrationi pi grandi di oflquio , lo fpefarono , e doppo di hauergli fatto

vedere le cofe piinfigni


gli

fino a terra ferma,

con

molte naui,
cireff n

termero compagnia. Aleflandro, grato


fi

alle affettnofe dimoftranze;,


:

promife protettore de' Cor-

ogni tempo parole , chepoi mantennero in freno l'auidit di alcuni , che macchinauano contro Corcira Poich per timore di quel Grande no hebbero mai ardire
d'intorbidar la quiete de' Feaci
disi gran
, i

quali fuperbi del fauorc

Re,

e gonfi] per la fortuna, che in que' tempi


,

loro fpiraua a feconda

poco ftimauano gli altri, nulla tcmeuano delle difgratie. Ad altro non attendono , che al luflb delle vefti, a cui concorreuan le donne Corcirefi, che nell'arte del tefre fcmpre hebbero il vanto d'impareggiabili Ma lo ftudio pi Angolare fi mettea nelle menze 5 e

le lor tauole

potean fr uire per tauola di geografia , f di t utt^i paefi chiudeuan le imbandigioni . Sibaritiche eraa le cene , e i lor conuiti durauano fino a fera Dromea da
.

Negropontc, accolto in Corcira, interrogato in vn paflo, f nel fuo paefe erano cos lauti i banchetti , rifpof , che maggiore era l'antipaflo, che dauano i Corcirefi, di quanto in due pranzi fi mangiaua nella fua Patria Cos quei c'hauean fatto macello di huomini , fi gloriauano di fare ftrage di fiere. Hauean gi popolato il mare di cadaueri
.

nemici, hora fpopolano ilmarediviuentiperTamicitia


della'

gola 5 e
, a*

non hauendopioccafionedi volar con le

tiaui

volatili

muouon la guerra

Ma

guerra pi crudele molfe loro Agatocle tiranno di

Sira-

74
Sraciifa
,

Della
,

ifloria di Corfii.

co'Ipretefto di vendicare ifuoi popoli de* danni

degli Ateniefi

Corcira .
la

mandato continoui foccorfi Coftui ^ che da Carcino Calabref nacque , per


a'

quali hauea

pouert elrcitaua co'l padre Tarte viliflma di vafaio ; ma per labelleizadiuennecosicaroaDamapotentiflimo


fi

CittadinodiSiracufa, che

vide com modo, edoppola

morte di Dama j per la medefim a bellezza fu partecipe di tutte le facolt, fpofando la moglie del defunto^ non menodel marito , di Agatocle accefa ^ Onde in poco tempo fi vide di tal potenza^ che morto Sififtatro , che Thauea cacciato in efilio j ritornando, della patria
fi

f tiranna

e Si-

gnore. Guerreggi lungamente co* Cartiginefi, e bianche vinto da Amilcare preflb ad Himera nella Siciha,rifatte fubito le forze

nauig in Africa ^ e prefe Tunifi , afledi

Cartagine, epididucentoCittmanumefle^ Ilfuo va-

non era communale onde non fTamarauiglia , cheaffiliti airimprouifoiCorcirefiprouaflro quello, che mai
lore
5

non. haueano fperimentato. Fiprefa la loro Citt,,

ma

fpargimento difanguede'foldatinimici,, che Agatocle fu corretto a ritornare a Siracusa per rifarotale


,.

con

Tefercito, quafi

che opprefb dal fuo trionfo


fcoffero facilmente
.

Lafci bene

fufficiente perfidio in Corcira;


zi

ma i Cittadini, non auuezil

a elfere ferui

giogo , e la libert

Io giudico, che ci auuenifTe in tempo, che la fortuna di Agatocle pruouaua le fue difcendenze ; e
raccquifiarono
i

foi

figli,

come

narra

Diodoro Siculo , con


.

lefercito fu-

rono

nell'Africa trucidati

E mei perfuade la natura del

tiranna vendicatore; che s'egli non fufe flato- af^-etto dalle difgratie
,.

fenza dubio farebbe corfa a vna furioia ven-

detta.

Ma

Libro Secondo

7f

Ma non rimafero fenza guerra i Corcirefi ; poich Pirro Re degli Epiroti, che fin da' teneri anni arfe di defidcro d'inuader l'Italia , conofcendo , che Corcira potea frurgli

adageuolarerimprefa^ raflltcon tutte le forze, quali


la

per

vicinanza puote facilmente trafinettere.

Non gli

riufc a

cirefi,

ogni modo il difegno di prenderla 5 poich i Corche, peribfpettodi Agatocle, erano in armi:, e
,

benprouifti di yittouaghe, foftennero Tafldio

eribbut-

tarono le fue violenze . Onde^ fnza la iperata vittoria, ritorn al fuo Regno a meditar per altra via la guerra contro
i

Romani, che

f cauf della fua morte .

Ma pria di

morire diuenne Signore imaginario di Corcira , ed hebbe il nudo titolo di padrone de' Feaci , che liberi fi mantennero. Poich Agatocle,pieno di fdegno contro de' Coreirefi
,

dall'altra parte inabile a

sfogarlo , fapendo

il

defi-

derio di Pirro ,

gli

diede Lanafla fua figlia in

moglie , e in

dote Corcira, dafoggiogarfi dalle armi Epirote . Ma Pirro , in vece di hauer la dote^perd h moglie : poich Lanafla vedendofi fra molte

mogli barbare , che tenea Pirro,


rifolfedinonfer-

pergelofia^
marfi'n Epiro
ra .

per non eflre fue pari,


5

e fecretamente imbarcata nauig a Corci-

Le accoghenze ^ e gli honori , che le furon fatti , non ponno imaginarfi , bench fi raccontino fi sforzarono a gara huomini ^ e donne grandi , e piccioH a farle offequi,
:

meditando fin d'allora , che farebbe ftrumento della loro confruatione, come dimoftr l'euento . Ma Pirro , doppiamente iftigato, e per quello, che non hauea acquiftato, e per quello, c'hauea perduto, pi che mai rabbiolb , di

nuouo

fi

fpinfe a rouinar Corcira.

Le pofe d'intorno il

cerchio

l'aflalt

con furore 5

ma con grande ftrnge fu rib-

but-

y6
fe.

Della Hiftoria di Corf


i

buttatOjbenche degrifolani gran numero ancora mancat

Ma

Corcirefi,

intenti a fortificare

il

loro partito,

col confenfodiLanafl, trattano con Demetrio Re di Macedonia lo fponfalitio di quella > che bench gi a Pirro hauefl partorito Aleffandro; nuoue noz^eauidamentc cercaua. Di buona voglia venne a tal matrimonio il Macedone,
il

qual pafato a Corcira

fi

congiunfe alla Siracus

fana Principefl con fafto degno di Re

grande

Nobili-

tarono gl'imenei gioftre y


ti

fefte,

banchetti ; onde per molfi

giorni , pofte in oblio

le

guerre ,

atte/ a' fblazzi . Par-

tito poi

con

la

fua Lanafa

Demetrio , per gratitudine , la-

Ici

a'

Corcirefi

buona mano di fcielti foldati, habili a frePirro

nare

le inuafioni di

Per 5 oue non hebbe la forza , trou frada Tinganno y a cui le porte chiufe , e le fortezze non ballano , quando gli occhi , e i'auuedutczza non formano vigilanti le fentinelle
.

Fu Ibrprcfa la rocca di Corciraje il modo fi racconmaniera, che fgue


.

ta nella

Erano

Corcirefi nimici

de' Crctenfi; e, ritrouandofi^doppo Tamicitia contratta.,

con Demetrio,
Creta,
la il
alla

in iftato felice,

meditarono l'imprefa di
fal-

quale fi accinlro con tutte le forze , le non

Tracagnota nel libro ventefimo quarto . Polro a tal fine affieme poderolb nauilio , a cui fi aggiunle Arco Re di Sparta, che in perlbnaguidaua numero confiderabile di legni, carichi di veterani guerrieri 5 e fciogliendo da
Corcira inualro Creta , alla quale aggiunfero r^uoui laberinti di armati
.

Combatteuano qui con ilperanza di vin,

cere, quando li richiam l'auuifo del pericolo della Patria,

pofta

m anguftieda Tolomeo

figho di Pirro, da Antigodi ftraordinario

iia, altra fua

moglie, generato; giouine

valore.

Libro Seconde.
Valoi*e
.

77
Corcirefi
al

Quefti per

le ingiurie, fatte da'

geni-

tore, pieno di maltalento, confeflantadellafuaet^e

mare , all'improuifo Suppongo, che fcal il caftello , e f ne fece padrone qualche intelligenza hauefl con le guardie ; perche non cos di leggieri , e con si pochi compagni , haurebbe prefbvn luogo, chelafamavantauaperinefpugnabile. E quandomai mancano traditori? E qual piazza, bench
del fuo coraggio , paflando di notte
il
.

Alefiandro diceua , che ogni pofto facile a prenderG , qualora arriuar vi polla va
refifta al ferro
,

ficura dall'oro

giumtOjCarico di monete.

tempi noftri di (mili elempli

fon pure fecondi , e non vi bilbgno , per ritrouarli , voitarfi all'et , che trafcorfero . Gonfio Tolomeo , co' continoui foccorfi, che gl'inuiaua il Padre ridufl a tale
cirefi,
i

Cor-

che furono aftretti a capitolare , e a far pace con TEpirota, il qualefi content dcl]a fola conditione, che i

Corcirefi raiutaffero nella guerra contra

Romani , ch'egli

hauea a cuore,

Mi gioua credere, chenonimpolepi


fi

duri patti , per auualerfi delfa potenza de' Corcirefi a' danni di coloro, che con Tacquifto d'Italia

erano refi for-

midabili

al

mondo.
accompagnarono Pirro,

Aftrett'i Feaci dall'accordo

che a perfuafione de' Tarentini , hauendo prima mandato Cinea con tre mila foldati,da' lidi di Epiro fciolecon venmila caualli , due mila Saettatori , cinquecento , che tirauano faffi , e venti elefanti , come narra
ti

tre mila fanti

tre

Plutarco.

Ma

nel Ionio affalito da fiera tcmpefta


,

buona

parte dell'armata perde

eperdeua f Hctb ,

col nuoto

doue accolto fu a grande honore Arriuato poi a Taranto con quei pochi,
fi
,

non

faluaua nelle {piagge de' Meifapij,

che

78

Della Hiftoria di Corf:


.

che gli rimafcro , attcfe a componer le difcordie della Cit^ Scrifle de' Tarent, tutta a' luffi y e alle crapole dedicata tini a forza molte compagnie, e bench alpettafle da' Corcirefi , e dagli confederati di Grecia nuoui foccorfi, a ogni iTiodo vfc all'aperto con quelle poche militie, c'hauea, per reprimere l'audacia di Valerio Leuino Confole Roma-

no y che fenza contratto la Lucania deuaftaua

Si accofta-

rono gli c(rciti/i venne alle mani, e Pirro ruppe i nimici, ipauentati dagli Elefanti , che mai non fi erano vifti nell' Italia onde pi tofto delle beftie y che degli huomini i. la vittoria Fugg Valerio, hauendo lafciati fu'l campo morti de' fuoi ben quattordeci mila , e a Pirro fi diedero molte Citt, che gli mandarono con ambafciatori le chiaui delle Ma i Romani , rifatte le fchiere di nuouo, preflor parte fo Afcoli'n Puglia fi oppofero al nimico , il quale ingroffato l'elrcito con gli aiuti gli ibprauenncro da Corcira, e da molte parti della Grecia , non rifiut il cimento , che il primo giorno per l'Epitota fu fnguinolb, nel fecondo gli diede vittoria; bench la virt di Sulpitio, e Decio, CapiSe t,ani di Roma , glie la faceflro molto fngue coftare Pirro allora paflua auanti , a mal partito farebbero fiate le cofc de' Romani ; ma egli ritorn addietro, non per folazzarfi, come fece, doppo la vittoria di Canne, Annibale in Capoa , ma per paffare in Sicilia , ou'era chiamato contro de' Mamertini,c de' Cartaginefi,che reggeuano tirannicamente c]uel Regno. Vi pafs con penfiero di farne
: .
.
.

Re il figlio di Lanalfa
cofa dubia ,
l'

a cui ,

come a figlia di A gatocle

Ipettaua l'imperio di Siracufa.

Ma

chi lafcia il certo per

vno ,

e Taltra fouente perde.


, fi

Cosi auuenne
e alla

a Pirro , che potendo hauere l'Italia

riuolfe alla Sicilia

Libro Secondo /
calla fine trouofT

j^

col folo Epiro* ICorcirefi,. checoiiferuauano contro i Siciliani Todio antico per lamemoria
,

a fauore di Pirro in tal paffaggio , flimo face/ero Tvltimo sfrzojpoiche leggo,che TEpirota potendi Agatocle
tiffimo
5

eprefe Siracufa

>

e ruppe i Mamertini;, e iconfifl


poi^ii

Cartaginefi.

Ma

venuto

odio de' popoli per le fue


i

tiranniche maniere, con la fcufa di foccorrere

Tarentini ^
j,

che ilrichiamauano, fu bifognolaiciafie Sicilia da cui nauig verfo ritalia con venti quattro mila foldati,, che gli eran rimaft Per nellltalia poco fauohlio la forte >
poich V icino a Beneuento hebbe tale fcofla da Curio Ro-

mano y che
Italia

perdute
y

le

forze

al

fuo regno fece ritorno ,


.

priuo di gloria
to

famelico di vendetta
,

Nudo arriu air


y

perche naufrago

Spogliato f ne part

perche vin-

Fin dal principio doueaegh apprendere y che alla fine


la fua fortuna.

Hauea ingoiato due Regni col penfiero , e fi truoua morto di fame, ienza teffarebbe naufragata

10 y lnza gente , e quel ch' peggio

fenza Thonore.

Ma

Corcirefi, che bench foccorreflro Pirro, hauean

altre forze

da combattere, non haueano ancora lafciato

Timprefa di Creta,in cui con Arco

Re di Sparta continuala^.

uan

la guerra.,

E f Pirro con Thauer prima fbrprefo


il

rocca > e

doppo Timprefadltalia voltato Tarmi contro


lorogloriofodif-'

Spartani, haurebbero ridotto afine

gno

Pirro nacque per iflurbare le vittorie de* Corfioti

Quefto

huomo ,

per altro infigne ,

non hauendo potuto

vincere i Latini,fi diipofe a opprimere i Grecite fotto prcteflo di non hauerlo aiutato nelle guerre dltalia, attacc

briga con Antigoio Re di Macedonia , ch'era fucceffo a

Dem etria In vn fiero conflitto

il

vinfe^e ritirandofi

An-

tigono

8o
nia
fi

Della Hiftoria di Corf.


la

tigono fuggitiuo a Salonicchi , Pirro di tutta


fece Signore.

Ma l'animo

initiabile di
;

Macedodominio,

non contento deiracquifto di vn Regno

due ne ricer-

c oltre mare , due in terra ne pretefe 5 onde contro SparPoich^ tani corfe con buona iperanza di fbggiogarli
.

Cleonimo del Regio fingue di Sparta , a cui fu antepofto Areo , non potendo foffrire l'ingiuria pretefa ^ e per la gelofiadi fua moglie ftranamente inuaghitadi

Acrotato ,

fi-

medefimo Areo , teneua con Pirro fecreta intelligenza, con promefla di dare all'Epirota la Patria nelle maglio del

ni. Gelofia;, e ambitionepriuano


la
5

dell' vna^e l'altra pupil-

ha nel cuore , di ambo gli occhi diuenta cieco Pirro, a cui pi grato fuono non potea giugnere , abbracciando fubito ilpartitOjintorno Sparta campeggi di note chi le
te
,

e f

come configliaua Cleonimo ,

hauefle allora dato

l'aflalto,

fenza fallo della nobile Citt acquiftauala coro-

na . Egli ad ogni modo, che dubitaua, e con ragione,del facco, c'haurebbero dato i Soldati a Sparta , e che volea
della terra,rimafta ricca,Io fcettro, volle indugiare fino alla

feguente mattina Quella tardanza fu caufa della falute-^


.

huomini , e le donne medeimo combatterono,auualorate da Archidamia femina nobiliffima, la quale co'l ferro nudo hauea minacciato quei, che^ per timore hauean trattato di renderfi . Non fra' Greci primo l'eimplo di donne guerriere,fe nella Teffaglia filauano propri capelli'n corda, per armarne gli archi . Pirro diede alla Citt , con interuallo di giorni,due crudelif^
di Sparta 5

poich e

gli

fimi affalti,e nel fecondo fu vicino aprenderla,ma la virt

de^iifenfori fu fempre pii grande delle fue furie

Arriu

in quefto mentre a gli afldiati foccorfo da

Antigono , poco

Libro Secondo

poco doppo venne il Re Arco da Candia conduttore di due mila fbldati , fra' quali^non vi dubio , fufsero molti
valorofi Cotcirefi, mtre a loro fauore in Creta quel Prin-

cipe militaua

Onde

a Pirro diuenne afsai pi dura Tim-

prefa^e rimpradronirfi di Sparta quas^impoflbile,

che pe-

r chiamato contro Ariftippo in

Argo

fciolfe

Y afs^dio ^ e

s'incammin a quella volta

Non permiise Areo^che par-

tile Pirro dal fuo paef^^fenza pagar gabella di fangue^gi

che vi hauea introdotto cos grolsa mercadantia d'armile


armati. Seguillo co' fuoijgli disfece la retroguardia^oue fu

vccilo TolomcOjfiglio dell'Epirota,


fiera

il

quale vrlando qual

volt faccia , e doppo di hauer contracambiato vna^

morte co mille vite de' fuoi nimici , il tralafciato cammino ripigli^e ad Argo peruenne Erano dentro di quefta Cit.

t Ariiko^e Ariftippo^i pi principali cittadini,fra di loro


difcordi^ Quello
citia
.

co Pirro^Paltro co Antigono teneua ami-

Da Arifteo fu inuitato Pirro^da Ariftippo Antigo-

no 5 l'vno^e l'altro vi corfjma vinfe Pirrone prefa la Citt;^


in Argo chiufe gli occhi alla morte, Poiche^mentre incal-

zaua vittoriof vn giouinetto , dalla madre di coftui, eh* era alla fineftra^con vn gran faflb , che gli ruppe il cranio^
colpito^lafci di viuere.Cos
fi

eftinfe Pirro^che f

trema-

re^ e Greci 5 e Latini.


fine

con vna pietra.


i

La durrezza di fua natura hcbbe Di coftui ho lungamente parlato,

perche

fuoi furon

lmpre mischiati con gl'intereffi de'

Corcirefi y quali
.

con lui y contro di lui , mentr'egli viff , pugnarono Quel , che auuenne , doppo la partenza di Arco 5 nella guerra di Creta , io non trono fcritto, onde
ftimo, cheiFeaci, rimaftifoli, concedeflfero
a'

alla fine^

Cretenfi la pace 3 che tante volte haueano richiefto .

nii

8z
Illirij,

Della Hiftoria di Corf


la

mi fpigne a crederlo
bora
detti

nuoua guerra , c'hebbero con g*


firetti^n

Schiauoni> da' quali furono

modo^che nonerapoffibileconfruareinCretala guerra,


difenderfi da nimici cos potenti

Era Re degillliri j Agrone 5 Principe Ai quefto pi fiiperbo non conobbe la Grecia . Egli, aperfuafionedi Demetrio fecondo l^cd Macedonia, con nuraerofb fiuo10 di caualli, efanti fi mofle contro degli EtoIi,cheafledia-

uano i MigdoniJ 3 e hauendoli fjperato > con le naui, cariche di preda al fuo Regno fece ritorno Mamentreiii vn fblenne banchetto celebra la memoria de' iuoi trionfi , aifalito da grane dolor i fi anco pel fouerchio bere , lafcia miferamente la vita Uintemperanza , bench non fia ferro ^ vceide 5 e fenza forca , laccio > molti fono per la gola impiccati . Il vino > in vendetta del piede , che volle calpeilarlo nelle vue > offnde il capo, e dal capo ogni male diftilla . Scapp Agrone da Marte^e fu vccifo da Bacco, Teuca fua moglie gli fccefse nel Regno , e fu gli heredo non meno nelle facilit > che nell'orgoglio , Coftei di genio violente, di coftumi orgoghofi , di animo crudele, appena hauea afoiugato da* fuor occhi le lagrime, che volle far piagnerei Regni e vicini > elontani con rapine de* fuoi legni , chefi pofero a corfggiare. Diede ella ordine a' fiioi^ch* egualmente trattafsero gl'inimici , e gli amici , purch dagli vni, e dagli altri ricauafsero ricche prede.. 11 danno, che fecero griUirij particolarmente a Corcira, che per tutta la Grecia eferciraua il negotio, non credibile i e bench contro loro fufsero ipediti molti legni non
3,

fecero effetto alcuno , per la velocit delle liburniche,

fo-^

pra

le quali

nauigauano contro di ogni vno.

Ma, noo
con-

Libro Secondo
Fenice
iiano
j,

83
^

contenti del folo corl , prefero a trad mento la Citt d


loro venduta da ottocento Galli

che la guardae fellon ia ^ ed

nome degli

Epiroti

Eran fiati queftj Galli dal

loro medefimo paefe banditi per infedelt ,

efsendofi pofti al ibldo Cartaginefe^ tumultuando comin-

ciarono a faccheggiare Agrigento , da doue condotti di


prefidio a Erice , cercarono tradire la Fortezza

nemici : jna fuanito il difegno fecero pafsaggio a' Romani^da' quaa'

hebbero in guardia il tempio di Venere Ericina, famolb nella Sicilia. Per gli empi barbari il manumeficro con tal dolore de' Romani , che per caftigo tollero a tutti Tarli

mi ,

e fuora dellltalia ^ e della Sicilia 5

li

cacciarono .

Na-

uigarono eglino verfo Epiro ^ e gli Epiroti y credendoli di hauer fatto vn grande acquifto ^ ammeifili fotto le loro infegne , della Citt di Fenice li fecero coftodi ; ed eglino ^ che non l'haueano perdonata a' Latini non la vollero ce;,

dere a' Grecia e^ come fi dille, diedero a gHHirij

la

Fortez-

2a .
to

Trem Corcira all'auif, che gHUiri j haueano fermail

piede su le ipiagge vici ne

;,

prefighi delle calamit

che fucceffero , E fi accrebbe il loro timore , quando gli Epiroti y che fi erano accampati fotto Fenice , per ripigliarla y da Scerdiiaido Capitano di Teuca y furono rotti bench iion fufero pi che cinque mila gllllirij . Onde forzati dal pericolo ^ con altri Greci , ricorfero alla Republica Romana, la quale in que' tempi potentiffima e in terra y e in mare , a molti popoli daua leggi , a molte nationi imperaua , Doppo la guerra con Pirro hauea ella conquillato tutta ritalia , Picenti da Publio Senfronio , e Appio Claudio Confoli;i Salentini da Marco AttihoRegolofoggiogati nonpi fi opponeuano a difgni di paffare pi oli

tre

84

Della Hiftoria di Corf:


.

ire con le armate nauali

Il

primo paflaggio , che fecero


,

oltre mare , fu a fauore de* Mamertini*n Sicilia

oue, con-

tro Hierone Re di Siracuf , e poi contro Cartaginefi feli-

cemente combattendo ,

ftabiliron

Timperio

La Sarde-

gna

fecero tributaria

degl'indomiti Corfi trionfarono

pi volte ; pi volte le armate di Cartagine fconfiflero 5 e valicando alle fpiagge Africane , coftrinfero la flefla Cartagine a chieder la pace. Gloriofi, non meno fui fuolo
fabile

che su le onde incoftanti , erano arbitri de* Principi 5 che a gara cercauano Tamicitia de' Romani . Hor'a quefti ricorfro i Corcirefi ^ e gli altri Greci oltraggiati
y

dalle infolenze di

Teuca

Introdotti

gh ambafciatori'n

Senato , fama , che in fimile guila parlalfero La Grecia, che vn tempo fu terrore degli huomini, pi coraggiofi 3 da vna femina opprefla a voi ricorre, Padri Conferirti, confpeuole delF vfb lodeuole delle voftre leggi
,

che vi comandono l'opprimere i fuperbi ,


vicini,

il

folleuare

gh afflitti. Teuca, Regina deglllHrij,o pi tofto tiranna de'

con lefue naui ha ridottole noftreProuincie


,

che fi confellano inhabili a pi refiftere. Le naui da negotio fon depredate 5 ilegni, che portano vittouaglie, fonprefi; onde, l'antica abbondana flato cos miferabile

za efiliata dalle Citt , regnare

vede la careftia Rinuoua ella ogni anno le forze, e hauendo in fuo potere Fenice , qual tolf all'Epiro , con le fue armate del continuo
ibi
fi
.

ringiouanifce.

Noi

decrepiti nelle miferieconfell amo

non eflr valeuoh a foftenere l'indomabil vigore , che con


Se il crefcere tanto di riputatione , e di forze l'Illirica potenza , fia conueneuole a difgni di Roma , che pur deue penfre a diftender l'imperio , noi
gli
fi
.

anni pi

auuolora

lafcia-

Libro Secondo

8 5"

kfciamo confiderarlo al voftrofauio intendimento.

importa, che fia caula di tali mofvna donna; poich donna era Tomiri, epurCiro, che agognaua al dominio di vn mondo, alla fua fpada foggiacque . Le donne^quan-

do hanno armi, guerreggiano con vantaggio ; poich


fanno
alle

armi aggiugncreleaftutie; e chi aftutaitiente

combatte ficuro della vittoria , Teuca piena di frodi cinta di foldati , protetta dalla fortuna poco pii che crefca, credete, che non vorr fermare vn piede fbpra
:

ritalia

Pirro ,

che auanti a gli occhi fi vede ? Ella pi forte di perche parte del regno , che fu di quello , s'h fotj

tomeflb
quefta

e pur Pirro vi die da fare per fei anni 5 hor come


?

non vi conturba

Ma quando la voftra gloria fia a

legno di nonpauentare pifcoiTc;,e vicenda di nimica forte ; non faremo noi applicanti efficaci a ottenere i voftri

almeno le voflre parole , dalle quali atterrita forf Teuca , ci lafcier in ripofo ? Saremo meno fortunati de' Mamertini , che , da' Cartagine^, e Siracufni anguftiati, hebbero potenti ffim'i voflri foccorfi ? Voftra gloria ella e
aiuti
,

il

diftdere la voftra protettione fra' Greci, e

il

poter dire,

che a voi fi raccomandano quei, che dominarono all' Vniche con le loro vittorie diedero alla voftra Patria principio Se Troia non cadea fotto le noftre fpade , non forgeua Roma , e altri 3 che Romolo, e Remo, haurebbero allattati la Lupa.
uerfo
.

Voftra gratitudine fia l'aiutare quelli

L'aquila voftra vigoroia, perche noi le appreftaflmio


incendi,

onde potelTe rinouare le penne


,

Ma le quefte vi

paiono ragioni

pii

tofto da eccitami a vendetta , che a

piet, per le ingiurie de' voftri aui^eccoui aperto bel cam-

po di vendicami

A'

voftri piedi

vengono gii perfecutori

de'

i
ri

Della Hiftoria di Corf.

maggior vendetta , che^il ridurre alle humili fuppliche vn trionfante ? Noi 5 Padri
de'voftri antenati : e qual

Conferirti

il

voftro aiuto imploriamo

a voi darlo con-

uiene ,

per titolo di animo grato , di cuore vendicatiuoy come a voi piacer di concederlo. Venga egli a noiftro

non ci curiamo del pretefto della venuta Difle il gentile Oratore con applaufo di quei ^ che cosi bene difcorrcuanne*roftri; edoppo di hauer detto vici dal Senato vn decreto fauoreuole di mandare alla barbara Regina ambafciatori con ordine, che la perfuadeflro a contenerfi ne' fuoi confini Furono fpediti Caio, e Lucio
fauore
y
.

Coruncani^che arriuati alla Regia di Teuca, alla fuperba.


eipolero le commiffioni del Senato Romano
:

diflero^che

per gli continui richiami de' Corcirefi, e di quafi tutta la^

Grecia ^ erano ftati da' Latini Padri a lei mandati, per auuifarla, che non conueniua a vna Regina permettere, che
i

fuoi vaffalli efercitaifero T vfficio di corfari: che i Pirati da

ogni giudo gouerno fi efcludono anche dal refugio de* porti, onde troppo difdiceuole farebbe al fuodominio,fe, non fblo li accogliefle,ma li nutriffe che il toghere,{enza giufta guerra, Taltrui^era di ladroni , non di foldati : che T obbrobrio preifo tutte le nationi farebbe il fuo , mentre^ ogni male delle membra fi attribuire al capo : che vna tefta degna di corona deue far capitale della giuftitia , qual mai non rifiede oue , non fi reftituifcono , bens violentemente fi cauano le foftanze dalle mani de' padroni, cheT acquiftarono Soggiunfero poi , che il Senato Romano, pronto a fauorirla, farebbe aftretto a qualche deliberationedi poco fuo gufto: che il vantarfidi proteggere gli
: ,

afflitti,come quei Padri

fi

gloriauano,non potea ftare col


per-

Libro Secondo
permettere tanti
prefenza
fi

87

danni contro de' Greci , quali alla loro erano dichiarati, per le violenze de grUlirij
:

Ibmma, richiamafl i fiioi^ aipettafl largurra.Tcuca,che bench non nata fii'l Termodoinfeliciffimi

e che in

onte , hauea lo fpirito di Amazone ,


gioni

fi

come alle prime raadiroifi


;

poco attefl, cos alle feconde molto

al

finire del difcorfo^che difl guerra, guerra,rilpofe io

noiu-

quando che Te/perienza moftra, che in mille guif la cerco.Mi fpiace bens,che i Romani, da me,e da'miei mai non oiFefi, vengano ad annunciarla, Siafi quel che voi voletejnon poffo impedirei vafralli,che non cerchino i lor vantaggi fbpra del mare 5 baftar dourebbe al voftro Senato,che non fieno a danni de'fudditi flioi . L'interruppe allora il pi giouine de' duo ambafciatori , e pieno di fdegno grid, i Romani, Teuca,fbgliono con forze pubhche le ingiurie de' priuati vendicare 5 che per fi forzeranno, che fra breue la tua cattiua vfanza fi emendi Parorifiuto
5
.

le,che gli cagionaron la morte

poich Teuca, ofTef la.,

fua fuperbiain ecceffo da

tali

minaccie, nel ritorno il fece

vccidere 5 onde

Romani, cheTvf delle genti vedeuano


fi

violato neMoromeflaggieri,

apparecchiarono

all'ar-

mi.

Ma Teuca, che ardea contro Corcirefi di fdegno, apponendoli cauf della mofi de' Romani, da loro iftigati y

mand fuora potentifima armata, che diuifa poi'n due, parte contro Durazzo , parto veleggio verfb l'ifoladi Corcira . S accoftarono gllllirij
su Io fpuntar di primauera,

aDurazzo, Colonia,comefi diffejde' Feaci , con ifcuf di


prendercvittouaglie>erinfrefchi
j

ma

pofero appena

il

piede dentro della Citt, che cauate le armi,che portauaa nafco-

88

Della Hifloria di Corf.


^

iafcoftc ftto le vefti

vccifro i foldati

;,

che guardauano

vna porta,della quale fubito fi fecero Signori; e^con Taiiito di altri compagni fopragiunti buona parte della murallpopolo, che al principio sbigottito glia occuparono f uggiua, auulftofi alla fine ^ che i nimici ancora non eran. molti,preib coraggio fi vn ^ e con impeto ailakndo glll.

lirij li

coftrinf alla ritirata

Vn timore panico

talora ca-

giona perdite confiderabili , e la paura concede fouente 2u gli nimici, men potenti, vittoria. Se quei di Epidamo non
cacciauan la tema
,

erano dalla patria cacciati . Gllllirij,

perfa la iperzadi fbrprender Durazzo^nauigaron a vnirfi

con gli altri, e tutti affieme aflediaron Corcira Fia improuifb rattacco,ma no fi sbigotiron gli animi feroci de'Cor,

totijafimih^epij dur'incontri auuezziper tanti luilri

liurapefero fortemte la difefa delle iAuraghe,e nello fkffo tpo fpedirono meflggieri a gli Achei, e agli Etoli per

foccorfo

hebbero da quefti dicce galee , con le quali,


i

loro legni, prefentarono

Corcirefi a gllUirij
la

la battaglia.

N la rifiutarono
gli

nimici , con

giunta di lette naui do


.

Acarnani loro confederati , pi che mai numerofi Si venne al cimento,che fu'l principio fu dubio, e a gli vni,e
:?gli altri

di pari finguinofo

ma

nel fine fuoreuole a

gF

Ilhri j,

che quattro quadriremi prefro , e vna quinquere-

me affondarono. Succefl il fatto d'armi nauale vicino ali*


Ifola di

Pax, e fu di tal danno a' Corcirefi,che poco doppo vennero in mano de gl'llliri j, i quali ritornando vitto-

riofi, ftrinfro

dinuouo

Taifedio intorno a Corcira.

Il

tempo, diuoratore
permette
fori
,
il

delle pili

nobih ricordanze, non mi

gH atti eroici di quei prodi difenche dalla fame vinti , pi che dal ferro > a griUirij
defcriuere
fi

ar-

Libro Secondo
fi

Sp

Onde loii f orzato adire ieccamente^ che in ma* no de' barbari cadde Corcira. Vna Ninfa le diede corona,
arrefero.
.

vna fiera le tolf lo icettro Corcira le diede il nome^Teiica le rub la gloria Demetrio Fario rimafe gouernatore
.

per rilliria Regina con


diane l'armata

buon numero di fbldati per guar-

verlbDurazzo s'incammin^fperando di hauerla con la forza ^ gi che gl'inganni non valler Teuca vegha a gli altrui danni , e non dormono i Romani , auidi di vendetta y alla quale li chiamaua , non folo la difei de' Greci , ma anche con voce di fangue Tambafciatore eftinto . GneoFuluioCentimalo Confole ^ con dugento legni ^ al primo auuifo deirafldio di Corcira , fi moffe da Italia 5 per liberarla ; e bench per iftrada fapefl, ch'ella era gi in potere de' nimici y non ferm y anziofb di difcacciarli. Ma quello, che difficilmente ottener poteuano con la forza y hebbero dal calo y nato dal genio di Teuca variabile y perche donna . Venne a coftei'n foIpetto Demetrio Farlo, gouernator di Corcira 5 e come ch'ella era femina y non frenando la hngua y gli amici del Fario fece auueduti de' fuoi cattiui difegni contro la perfona del fuo miniftro Vn Principe y che fra le labbra non imprigionai fuoi penfieri, poco cura de* fuoi'ntereffi. Il
.

fecreto del cuore;


.

non pi nel fuo centro y quando nella bocca fi ferma La loquacit fempre dannola, ma Icufabile in Teuca , perche con le donne ella nacque Fu fu.

bito auuifato

Demetrio
delle fua

il

quale, conolccndo bene la^


al

audclc natura

Regina , pens

fuo fcampo 5 e

non conofciu tofi habile a miglior partito , per la congiontura de* tempi , fi difpofe far ricorfo a* Romani Mand a
.

Roma

chi anomefuoofFeriflfefteflbp el'ifoladiCorfu

aUa

p
alla

Della Hi ftoria di Corf


e Taltra >
,

diuotione di quel Senato


Fuliiio

Fvno 5
tendeua
liet'i

che benignamente accett come mezzi efficaciffimi al fine ^ che prey


,

che ieppe anch'egli

il

negotio,

fi

acco-

f fubito a

Corciia con tuttllegni;, alla villa de* quali Corcircl , elTendo di accordo con Demetrio z' Roy.

mani il diedero . Poco qui fi trattenne il Conlole, hauendo difgnato di paffarui y come fece, doppo la guerra^ per componete lo ftato della Republica > ridotto a cattiuo termine dagl'Ili iri) tiranni . Prefo ico Demetrio Farlo ad Apollonia fi conduile, per vnirfi con AuloPoltumio,, Taltro Confble, ch'era venuto daUltalia con venti mila fanti , e due mila caualli , quali componeuano quattro le
gioni di veterani. Facile fu Timpadronirfi di quella Citl

occupata > onde qui fatta la raffegna,prouifti di vittouaglie y e per mare y e per terra , contro
y

allora dagrillirij

Teuca fimoffero. Ma Tintrepida donna ^ all'auuifo della gran tempefta > nhauea fatto ritirare i fuor dairaifcdio di Durazzo y n fi era partitada lia y che in perfona ftrettiirrmam ente affediaua . Gran coraggio di femina Se hauefse faputa imperare a ie f:efsa era degna d'imperio. Mai Confoli dubitando , che Durazzo non fi rendefse , fi af1
,,

,,

frettarono a tutto potere , e ben prouifti a incontrar rini-

mico ne vanno

O l'afsedio s'hda difiogfiere, s*h da


y

combattere^pcrche troppo importa a gl'intereffiloroEpi^

damo ,

epe'i pofto y ou'egli

e per laficurezza della rac-

quiftata Corcira

Non

alpettaronogrinirijrarnuode'

non poteuanrefiiere, maimbarcatifi fecero velale con Teuca fi vnirono . Fuluio^e Poftumio arriuati a Durazzo la riceuettero nell amicitia y e lega del Popolo Romano y e poi quindi partitifi cofteggiarono le
a'quali
,,

Romani,

riuiere

Libro Secondo

pr
la

riuicre degUllirij, e di molti luoghi fecero acquiftoyparte

co la forza^parte co larefajonde puotero aiiu icinarfi a Ufo,


dairoftinata Teuca^cinta di afledio
.

Egli teinpO;, che

due h uomini deprima Torgoglio, noapurefiftere vna donna;,re ne meno corro due fu valenoie Alcide , Fu rotta la Schiauona/ coflretta a fuggire, ricuourofl ella in Rinzone , Terra fortiffima, e lontana dal
fuperbia
fi

abbaffijj^

fi

mare^ con animo di rimettere nuouo elrci to ^ e perimentar di nuouo la fortuna della battaglia . Si vide maicuore^
pi intrepido di quel di coflei ? Sempre fuperiore alla forte 5 vincitrice^ vinta, non la cede ad alcuno , Coftante
nelle fue intraprefe de' vari] accidenti par^

che

fi

burli,

Riulciua alla Regina il rimetterfi


i

permelfo rhauefler<^

Confoli^che con velocit tralcorfero Tlllirio abbandona-

to , e quafi tutto alla Romana diuotione riduflro .


dotta in Prouincia . Cos il traditore
ftupifco de' Romani
,

A De-

metrio Fario parte del Regno fu confegnata , parte fu ri-

da reo 3 ch'egli era

preffoTeuca, diuenneRe^ con iftupor della Greda. Io

che fi fidarono di vn'infido Non pu ellr leale co' foraftieri quello , che congiura a' danni de' fuoi paefani Ma la congiuntura de' tempi, e la gelofia
^
.
.

de' Greci cos ricercaua. Poich gi gli Etoli, e gli Achei,

fofpettando , che
e armati faceuano
del partito latino
deirifola
5

Romani

hauefero penfiero fopra ku

Grecia , tumultuauano , e per ogni buonrifpetto d'armi

non

ordinario apparecchio. Corcira

daua loro molto da penfare, pe'l fito e perla potenza del fuo dominio , qual hauea

rrcquiilato

doppola fua libert


.

co*l calore delie vittorie

de Confoli
no
di

Mn Romani
i

che per allora fi contentauail

hauer itto felicemente

primo paflggionella^ Grecia, 2

, .

9i
f
5

Della Hiftoria di Corf

Grecia, mandarono ambafciatori a gli vni, cagli altri ^ per aflcurarli , che Teuca fola era il termine delle lor mot

non diftenderebbero il piede Erano gli Achei potentiflmi , e a loro y doppo molte riuolue che oltre Tlllirio
.

rioni di fortuna , foggiaceua

Corinto ;
:

gli Etoli

pur egli-

no di vaftc Prouincie eran Signori

Romana Monarchia ,
facea temere
:

non temeuano la ogni qual volta a quefta non fi acvniti

coftaflcro gli altri Greci,

Onde Corcira, con ragione, li dall'altra parte i Romani , che dubitauano


,

de' Cartaginefi, ed erano in guerra co' Galli


tirarfi

non vollero
1
i

addofb vna nimicitia nuoua di gente valorof, e ric-

ca d'oro , e guerrieri .

E quefta fu la caufa ,

che

fpinf a

mandar meffaggieri, che dagh Achei, e dagli Etoli furono accolti con honore , e attentamente afcoltati
Popoli'nuitti della Grecia , difleroFuluio, ePoftumo,

Confoli della Romana Rcpublica, a voi ci mandano, e per

che bramano la voftraj amicitia . E perche dubitano , che voi, delle loro vittorie ingelofiti, pretendiate di non darla , con giufte ragioni ve la ricercano Poich, Thauer eglino liberato Corcira dalle
augurarui ialute , e per farui certi
,
.

mani di Teuca, piii tofto , che darui ombra , dourebbe apportami allegrezza 3 ladoue, fenza fpargimento del voftro lngue,hnnno i Romani cocorfo alle voftre vendette G* Illirij ne fu ron cacciati; queHi , che con gli Acarnani, ruppero la voftra armata fpinta in foccorfo de'Corcirefi^quel.

li,

chedajlevoftre fpia^getolfero

le

riccheze; quell'in

fomma , che pretcndeuano il dominio di tutta la Grecia^


potrebbe dire alcuno, che mala cofa il fuggire l'incontro di vn'inimico,per incappare in

vn altro, pi vigorofo

non meno fortunato^ma chi d

noi

Romani potr

dirlo

s'h

Libro Secondo.
s'h fior di fcnno
?

p^
modo

Habbiaino noi liberato , non prefo lo

voftre prouinciemelle fue leggi viue Corcira^ a Tuo


fi

regge Durazzo^llllirio l'habbiam concedo a Demetrio; e di quel poco^ che ci habbiam ritenuto , vogliamo auualerci,

per tenere in fofpetto Teuca , che macchina nuouc.^


i

non ful^gi farebbero in Roma Romani, e voi liberi d'ogni fofpetto. Ma volete voi,che doppo tat*
guerre.Seci

oro {pefo fora fine di quietarla Grecia, la lafciamo inquieta ? Teuca ha molti difcgni y trama ancora inganni macchina frodile fi dimena per ogni vcrfo in vederci 16:

tani^dalla terra,oue giace,forger,come


le forze, vorr vendicarfi. I

Anteo, rinouer

Corcirefi andran di fotto,per-

chc ci chiamarono; n voi ftaretealdifopra^perchel'aiutafte. Grand' il voftro potere, ma Tira feminilepi grande Chi allora vi porger foccorfo Noi Falla il voiho penficro, e molto fi promette da quei, che fi (limaro. .
!

no

diffidenti.
?

Volete cacciarci con iiperanza dirichia,


,

nnarne

Non meglio contentarfi freno dell'indomita Teuca Ma su


?

che noi reftiamo per


voi non volete Lati-

ni'n

compagnia de' Greci

fi

adempifca il voftro voler,


Se fufl ragioneuole

per prima rifletta, che non cos facile aftrignere Telrcito

Romano,quando non vuole

ii

voftro dcfiderio ci partireffimo fenzacontrafto ,


elTendo giufto,combatteremo,per no partire
fra la perdita,nulla
.

ma noru
voftra
la

Se far no-

perderemo del noftro ;

f fia

non vi affilteriffimo nelle voftre medefime caie? Vogliamo permetteru ila vittoria,fiaui cofconfitta, noi oltraggiati
cefTa la noftra fuga: la

vendetta

ci

perfuader

il

reftituire a

Teuca il Regno, e a donarle tutt'i luo^hi,chepolfeggono i Corcirefi.Partiranno per acqua i Romani,e fia voi refterali

5^4
ir il

Della Hiftoria di Corf.

fuoco di Aletto y di vna rabbiofiffima furia Fecero qui punto gli ambafciatori Romani; e de gli Achei fu commune il parere di hauerli per amici , ondo
della Latina

Republica

fi

dichiararon compagni.

ICon-

foli^non hauendo pi, che fare fra grillirij /i riduffero iru Durazzo^qu rimafe Poftumio con parte delle legioni per inuernare^e col refto Fuluio a Roma tcc ritorno Teuca intanto, a cui i Romani haueano ftrappato dal capo pi
.

corone, dentro Rizone, viuea infeliciffima vita, quinci tiranneggiata dall odio,quindi dal defio di vendetta
dere,a fuo difpetto,Demetrio regnante
;
.

Il

ve-

il

conorcerfi,da-#

grande Pri ne ipefla, ridotta all'elfer priuata 5 ma quel, ch' peggio in cuor di donna, il mirarfi in iftato tale, che

non pu sfogar l'ira fuajcrano paffioni^che tutto l'inuerno le fecero trafcorrere fra tempelle. Venne alla fine la primauera 5 ed ella , non veggendo fiorire le fue Iperanze, (\ difpof a vn partito necefl'ario,benche poco conforme alTanimo fuperbo,e pieno di fafto Alcuni, che mai non 1*
.

haueano abbandonatOjleperfuafero il chiedere a'Romani lapace,mentrepoco, anzi nulla fi potea Iperar dalla guerra
.

Difficilmente s'indufl a farlo quella donna,ch'era au-

uezza a dare,n a riceuer le leggi j ma pur lo fece,e de'fuoi


pi cari,
i

pi iauij
.

mand a Poftumio, da

cui furono a..

Roma fpediti Nel Senato eipoiro gli ambaciatori lUirij


le

commifionidi Teuca,edifrero, ch'ella fi confefiaua vinta , ma che godeua,che i fuoi vincitori altri non fuflero , che Romani:chevoIontieri accetterebbe ogni partito,colpeuole , che dalJa loro generofit non potea afpettaro patti men, che benigni-.che f ftella, e quel poco,che poffedeua,depofitaua nelle lor mani, contenta di quello, loro
pia-

, ,

Libro Secondo
piacefl lafciailc
:

5?

che G doueano contentare di tali diino-

non ridurla air vltima diiperazione> perche fi farebbe difefa fino airvltimo fiato , onde poca.
ftranze di offequio^ e
gloria frebbe^che
fi

dicefle;,

che con gran fatica haiieano

che le ilie cofe non erano in tale ftato che non potefleriforgere : e che in vltimo^cfclufa da'Rovinto vna donna
:

mani, fi farebbe data in potere de dominio. Lungamente fi

gli Etoli^e

de gli Achei,

qual malamete ibffriuano ne'confini di Grecia fbraftiero


di (cor f di

queflo affare in queir

augufto Senatore alla fine ficchiufe>che fi riceuefeTeuca nella loro amicitia con cditione > che lafciafle llllirio
eccettuati alcuni pochi luoghi^

Lifb Ui

che le conceiferoje che da l non poteffe nauigare> che con due foli legni , e>
.

queflf difarmati

Non parlano pii di Teuca le Storie


f

perche perduto il titolo di Regina non

ne

facefle pi

conto 5 perche^ e mi gioua crederlo 5

fra poco lafciaffe la


.

vita per lo dolore di vederff n cosi mifro ftato

Per vn*
;

ambitiofo y non vi febbre pi mortale , che la baffezza


quella Tvccide^e

non potendolo fblleuare Tatterra.Ed ecco a che fi riduffero i vaftidifgni di Teuca, Regina naturale de glllliri/.e tirranade' Corcirefi Tutto il marepretefe j pocaterra le reft in vita, poca Taccolfe doppo la^ morte , Fu ella affai glorioia, perche fi oppofe a' Romani^ gran nome quefli non guadagnarono , perche la vinfero. Guadagnarono bene molto i Corcirefi y non folo pel dominio ripigliato, e per la ottenuta libert; mapergli
.

coftumi , ch'eran prima corrotti

e per le leggi , pofte in

non cale nella loro miferia


blica

..

Gllllirijhaueano in Corcira

introdotto le loro barbare vfnie, onde dell'antica Repu-

non era rimafta , che Tornbra ,

Non

fi

adunaua pi
il

Se-

96
il

Della Hiiloria di Corf.


fi

Senato ^ non

ciminauano le liti nel foro ^ non

fi

elcr-

citauano dalla giouent le lettere ^ della ftefsa religione fi faceapoco conto.L*vfo deirarmidifmefso^il negotio tralafciatO;,rotio intromefso^coftituiuano

vn corpo, priuoe
i

di alimento

;,

e di
i

membra
il

I templi lenza culto,


i

campi

fenza coltura,

fanciulli lnza maeftri,


.

vecchi fenza Ipe-

rienza, fenza capo

nome,

nel refto ella

gouerno DiCorciraviueillblo morta alla gloria Viuebenela-


.

gola 5 e , introdotta dagrUlirij

per tutta la Citt trionfa

rvbbriachezza

quando , doppo alsettate le faccende di Durazzo , vi pafs Poftumio , per rafIo non faprei fettarui lo flato difordinatiffimo delllfola
.

Tal'era Corcira,

dire f fin d'allora vi coftituiflvn Principe 3 poich ne*

tempi auuenire leggo i nomi di alcuni, che s'intitolauano Re di Corcira , tutto che fempre lotto la Romana protettione . Stimo , che Poftumio , co'l conlnfo de' Corfioti, mette/le alla loro Republica vn capo, il quale dagli ScritPoich tori , poco auueduti , poi regio nome ottenefl per altro tutte le Ipeditioni, che fifaceuano, anche a' tempi di coloro , che chiamano Re , erano a nome del Senato
.

Corcirefe

Ne par verifimile

che i Romani venuti per

liberar Corcira dalla foggettione di

vna Regina , la volefi,

fero fare vaffalla di

vn Re , Se le reftituirono h libert

come
del

lafecervaflalla? NiCorcirefi, tanto difenfoi!i

dominio Arillocratico , haurebbero permefTo il Monarchico, del Democratico piritretto. Aggiungafi^ che parlando le ftorie di Corcira , mai non fanno mentioiJie di Re alcuno f non allora , che furono martirizzati at
cuni Santi
,

che neirifola

la

fede Criftiana introduflro

.come

fi

vedr a fuo luogo.

Ma

fi

confufero nel cap


della

Libro Secondo

^y

della giuftitia , da quelle nominato Principe , per Principe intefero tutto il corpo della Republica , conforme-* a tempi noftri fi vede nella Sereniflma Republica di Venetia , Non niego , che in Corcira Ibrgeflro alcuni huomini principali 5 qual Temiftocle in Atene , che quafireggeuano, a guifadiRe, il dominio : ma non per quefto Regi erano ^ gouernando pi con Taura popolare, che con lo fcettro . Onde flimo , che Cercellino , e Dauiano 5 de* quali parleremo appreflb, nomati Principi di Corcira, fuflroprincipaliilmi Cittadini, che per loro potenza gouernauano ogni col a lor modo , co'l fauore degli aderenti . Ordin di pi Poftumio gli difbrdini e

moder le leggi , alle quali volle mifchiarc qualche coftitutione Romana E doppo di hauer dichiaciuih
,

e facri ,

rat'i

Corcirefi amici , e

Compagni del popolo, e del Sena-

to di

Roma,

fi

condufse alla patria, hauendolafciato

alquanti legni per loro difefa, e perche potcfsero ripigliare alcune

Terre di lor ragione, da vari j tiranni vfurpate in


trafico
,

tempo delle loro sfortune. Le Citt di mare, e c'hanno


quelle, che non fon mercantili

facilmente fi ripifi

gliano, lnza lunghezza di anni, quali


,

ricercano per

e le richeziLe fto di vnafol terra. La mercatura alchimia , chetrafforma le pietre di vn villaggio in oro , f il commodo di
iralportare le merci

mare vnifce i Regni di pi regni chiude fouente nel giro anguIl

con

facilt il permette.

Nonfia.*

dunque marauigha , che Corcira , che foggiacquea tante cadute , forga in vn fubito , pi che mai , potente 5 poiche il fuo fito , e le indufrie de' fuoi Cittadini , che fi rimefscro a gli antichi coftumi , furono tali , che la reftitui-

rono

Della Huloria di Corf. ono nella forma primiera Arm naui pe'l negotio ,
5?

!c

con quella formidabile a* Greci Ripigli in poco tempo il fuo dalle mani degli vfurpatori y che non hebbero ardire di opporfi a' legni Feaci ^ in compagnia de' quali fuentolauano Quefta , facendo delle guerre cale bandiere di Roma tena per legare vn mondo ^ vna ne attaccaua , quafi fufsero anella ^ a vn altra ; onde dalllllirio nella Gallia pafs , oue 3 rott'i barbieri , prefe Milano , riportando Marcello le ipoglie opime del Re Viradomaro vccifo ^ al tempio di Gioue Fererio Da gllnfubri^ Galli ^ a griftn i] riuol-

arm per la guerra; con quello


.

fi

fece ricca

f,

econmoltofanguefuperatili,
le

la

guerra Cartaginefe
,

Spagna Ma chiamata di iiuouo dalle Ilhriche frodi pafs il mare, e di nuouo venne all'armi con gli Schiauoni , Demetrio Fario , a cui haueano dato i Romani buona parte del Regno di Teuca a fommof-a del Re di Macedonia, fellone, e ingrato, da'" fuoi benefattori fi ribell ; e contro le Terre, foggetto a' latini, barbaramente fi moffe. I Romani fdegnati mandarono fubito Lucio Emilio con alcune legioni , alle quah fi aggiunfero lemilitiediCorcira, che con molte nani accompagn le armi confederate. Demetrio, e*
meditau per
difcordie di
:,

hebbe auuifo

del grande apparecchio, che gli veniua^

contro , prefidiando Dimala , e gli altri fuoi luoghi , con Ifola queiT;a , fette mila veterani dentro Faro fi chiufe
,

per ogni via fortiffima


te ;

tale refa

e dalla natura , e dairar-

onde fpera il ribelle qui tener tanto a bada i Romani, che ftracchi alla fine , V hanno da lafciar con ifcorno , gli hanno a coceder a lor dif}:)etto la pace. Ma EmiIio,che n Tvna cofa n Taltra fare intendeua > fotto Dimala accamj,

Libro Secondo
catnpstofi ftrinfc la terra in
5

pp
fi

modo , che doppo fette giorni laprefe ; e fu di tal momento la vittorria che le altre Fortezze di

Demetrio inpochi di, fenzacontrafto


alla conqiiifta della
la

refcro.

Faro fola reftaua 5

quale vsrauuedu-

to Romano e Tarte , e

forza

poich facendo icretaporto,

inente lo sbarco nelflfola^ dentro alcune bofcaglie afcoic


i

fuoi foldati

e poi con alcune naui veleggiando

al

ou'era la Citt finfe di voler prendere terra. Accorfeil

Fario co* fuoi lUirij , credendo facile Timpedirc


ni j che con pochi legni eran venuti
,

a'

Roma-

Io foenderes le are-

ne ;

ma da quei y

che fi erano imbofcati alPimprouifo affae dalle fpalle battali , che

lito fu poflo in

mezzo ; onde da fronte ,


gli
,

tuto fi

ritrou in anguftie
gllllirij

conuenne fuggire

Furono
lo

che non puotero ricuourarfi dentro Fa

ro y contcfo loro Tingreflo da' niniici , tagliati a pezzi 5 fo-

Demetrio fopra picciolo legno fi ilu con la fuga A Filippo Re di Macedonia ricorf , in fruigio del quale poi neiraffalto di Meffena perde la vita Tal fine hebbe quell'infido, che mai non riconobbe beneficio, ingrato egualmente a Teuca fua Regina 5 e a' Romani , che il fecero Re. Ma Emilio 5 ipianata Faro, e refe gratie a' Corcirefi degli aiuti , compofte le cofe deUlllirio , f ne ritorn a Roma , ou* hebbe la gratia del trionfo
. .

Feaci 3 pieni di gloria ,


y

ritiratifi alle loro


,
.

cafo

nel po-

co tempo

che lor conceffe Totio

attefero a ftabilire

con

Toflruanza delle leggi l'imperio


t gli abufi inuecchiati
,

Cacciarono dalla Cit-

e nel cuore de' giouani le antiche^

epii

lodeuoh vianzeiftillarono. Chi vuole far crefcere alla patria huomini di ceruello y li ammaefl:ri da garzonetti 5 poich mai noncrefcer dritto quell'albero , che prefe

cattiua

1 00

Della Hiftoria di Corf.


,

cattiua piega

quando era virgulto . I riuoli , che corra no torbidi , fe crefcono in fiumi , non hanno chiare le acque : ne fi vifto mai da fonticcUo fangofo Ibrger torrcn*te di limpide onde . La giouent cera; quel che vi s'imprime vi rcfl:a .
I Corcirefi, ch'a' paflti mali vollero met-

tere rimedio,

cominciarono dagrinfgnamenti de' fanciulli 5 a' quali proponeuano belli efmpli de' lor maggiori.

Fioriua in que* tempi CrifippoSelenle, difcepolodi

Cleante , in cui s'inarid la fetta de' Cinici , che germogli da Antiftene : fcrifl quefl:i gran copia di libri , che fi
Iparfero per la Grecia
te
.

Che Corcira ne hauefl la fua parfigli f'

non vi dubio ,

e che per l'eruditione de'

n'au-

ualeflro i Corcirefi probabile; eflendo pieni di fingolar

dottrina, e diottimi'nlegnamenti.

N della Religione
l'efer-

fecero poco conto , promettendo a' (cerdoti , che

citauano con decoro , premij condegni .


fi

E perche alcuni
numi,
che-r

fegnalarono fra

gli altri nel culto de' falfi

adorauano ; a quefti dedicarono anche medaglie, e in lor memoria ftamparon monete . Tre di quelle ho ritrouato, quali qui ibtto pongo con altre, che alle col raccontate in quefto libro fcruiran di compendio

Sono

152. Della Hirtoria di Corf. Sono dunque a gloria de' Sacerdoti Corcirefi letrS
prime, quali ftimo fuflero in tempi diuerfi fcolpite 5 anzi mi perfuado , che qualche vna fu fcolpita doppo la vittoria 5 ottenuta fopra i Corinti] , e la fuga de' Lacedemoni ; poich allora^con folennifTimi fagrifici refe gratie a gl'Iddi j, vollero i Sacerdoti fagriiScatori honorare . Si vede nella prima delle tre la tefta di vn giouine coronata , e nd
rouerfcio vn altare ,

Greche che dicono K.O.P. cio Corcyrenfmm : nella feconda vn capo di Vecchio , e nel rouerfcio vn tripode con Tinfcrittione AT-

ara con

lettere

KTSKOT, Lichifcu
tejC,herapprefenta
,

qual forf

fia il

nome del Sacerdo:

pure dello Scultore e la terza con tcfta pur di vecchio da vna parte ^ e con tripode pur dall* filtra^ma con differente fcrittura^dicendo $1 A, Fi-

AQT

lata.

Parr ftrano , che

la

prima rapprcfenti la

tefta di

vn

giouine^mentre moftra

la figura di

legge le Storie antiche fi uent efcluia dal Sacerdotio


refi

vn Sacerdote 5 ma chi auuede, che non fumailagio.

Onde credo , che

Corci-

anch'eglino haueffero tal coftume , che per animare i

giouani airelrcitio della religione a vn Sacerdote garzonetto dedicaffero la medaglia Ma f fcolpiron monete al
.

culto de' loro

Dei , ne improntarono pure a memoria do


Lacedemonf^delle qua-

gli trionfi riportati da' Corintij^e


li

due ne truouo 5 l' vna , e l'altra nel dritto ha vna tefta di huomo di et mediocre cinta di pelle di leone 5 ma quella nel rouerfcio fa vedere vna naue con lettere KOPKTPAIfN NIKAND.P> che fignificano Corcirei roittoriofi y quefta vna galea con diuerfa infcritione^ qual dico

K.
due

$IAON

cio C<7rar^ <i^^//^w/ a. Io giudi co, chele

tefe fieno di

qualche famofo Capitano, fottocuifi


acqui-

L ibro Secondo
acquiftaflero le vittorie,
delTe a gli

0^5
allti-

e
i

la

fcrittun della feconda

Ateniefi , che

Corcirefi aiutarono .

Ma nelle

vittorie di quefti

fi annouerala perdita della Nobilt^barbaramente trucidata 5 poich due monete furono pur an-

che flampate doppo


co'l

tal fatto

vna con

la tefta di

Netnel

tuno e fuo tridente nel dritto , e nel rouerfcio vna frufta^


detto
il

K.^IAON

Corctra degli amici

l'altra

dritto

Dea Cibele fa vedere , e nel rouerfciovna sferza co'l motto IC.^>I AON^che fuona come
Ccipo velato della

quel di fbpra
batteua

Cor eira degli amici

Le

sferze fono i n per^

petua ricordanza della barbarie del popolO;,che con quelle


i

nobili prigioneri, quando l'hebbe in mano


,

gli Ateniefi

fdegnati della fuga

;,

che preiro

da Quefte

medaglie Spettanti a quello , che icriuo ma per dare materia a'^ curiofi ne aggiungo altre cinque , ftampat in Corcira, nelle fue Colonie ne'tempi^che corfero

fono

le

doppo le guerre, che nacquero per Epidamo tra Coreirefi e

ne confagrarono vna i Botrontini con l'effigie fua nel drittone intorno , Pirro Re 5 e nel rouerfcio vn bue ginocchiato
Corinti]
.

A Pirro

BA2IAEOE

nXPPOT

donna alata^ che con vna mano gli ilrigne vn corno, con Taltra minaccia percuoterlo con vn martello,e le lettere dicono B0TPaT02 "Burront.Pc' bue n vi dubio s'intenda Pirrone per la dona ftimo fi fpieghi Coreira, che vna volta Taftrinie a fuggire , onde mi perfuado, che a fcorno , non a gloria di Pirro fufle la medalgia fcolpita. Ma, pel contrario, ahonore di Aleflandro figlio di Pirro , e Lanaffa , vna ne liuellarono i Corcirefi $ e nel dritto moftra vn capo di giouine con pelle di leane,nel rouerfcio vna naue, qual ha di fopra KOPKTPAiaN Cor^
Ibpraui vna
cjr^fp-

04 Della Hiftoria di Corf.

cyrenJum^cnQ mcizoNIKIif^ittoria y quafiche al fanciullo auguraflro nauali vittorie . In Apollonia ne ftam-

parono vnaconla figura di vna donna da vna parte, o dall'altra vna agulia , cinta di corona di alloro con lettere

AUUOAnNLATANyApollonia. Mi gioua credere^che


applaudendo i Coloni a gli trionfi del loro capo j con la- forma della donna efprimefier Corcira , e con la piramide coronata al Tuo nome volefero folleuare obelifchi. In Durazzonefufcolpitapurevna, che ha nel dritto vna^ vacca col fuo vitello^ enelmedefimovnaCiuetta, ma- nel rouerfcio vna porta con lettere ATP.ZOIITPOT,

La Ciuetta allude a gli Ateniefi, cherhaueanperinfegna, Zofiro al comandante, ch'era- allora per gli Corcirefi'n Durazzo. Stimo , che tal medaglia fcolpita fuffe quando a fauor di Corcira fi moffero gli L'Ateniefi contro i Corinti] , e Lacedemoni collegati
cio
.

Duraz^o

Zofiro

vltima di Leucade Colonia, chefcommune a' Coreirefi , e Corinti; per fentenia di Temifl:ocle , come fi difle.
Ella riguardeuole nel dritto
tutta circondata di
li

poich moftra vna donna

par che tagli

corona di ram'intrecciati, vno de'quacon la falce, efotto i piedi tiene timido

Ceruo5e nel rouerfcio fa vedere vna nane con la infcritione AIXIN, Leucadtum . Se lecito fi lo /piegare le antiche cifre dirci , che doppo la rotta de gl'inimici,

AEXK A

hauendo i Corcirefi prefo molti luoghi,e fra gli altri Leucade dalle mani de'Corintij,che a tradimento l'occuparono, Leucadi flampaffero quella moneta,che moftra Cori

cira nella

dona, cinta di vittoriofe ghirlande^e ilramo,chc


fl:eifa

recide, la

Leucade, che ftrappa dalla tirannia de'nifigura del ceruo


, fi

mici 5 che con

la

efprimono fu^gitiui. Quelle

Libro Secondo.
Qucfte fono
le

105*

memorie, che lafciarono imprefle gli


i

antichi Corcirefi,
il

quali attendeuan allora ad accrefcere

lume del loro nome all'ombra de* Romani, che amici, e collegati , li proteggeuano . E invero crebbe tal fgno la loro grandezza , che anche gli Achei , e gli Etoli oe diucnner gelofi 3 e Filippo Re della Macedonia , terzo di tal nome , fmpre di aftio ^ e d'inuidia ripieno , haurebbeabbaffata la loro potenza , i gli fufiero riufcit'i difegni , che macchinaua . N Toppreffione della Romana Republica, vinta da' Cartaginefi fu'lTefmo, preflballa Trebia, nelTrafimeno, einCannCjfvaleuoleadabbaflarli
;

poich Corcira fi mantenne nell'arido degli ami-

ci, Tempre fiorita.

Il fine

del Secondo Libro

iDEL-

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DELLA

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COR
Defcritta

DA ANDREA MARMORA.
L
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R Q

T B K Z

O.
Corcir^
>

DO TTA

a felice ftato
,

per opera de' Romani

come fi difse

ricordeuole de' benefici lefueforze^

Ibuente impieg a fauore di quelli >

che furon cauf y


f
.

ch'ella le racquiftaf-

Onde nella

lunga guerra , c'heb-

nia,

Macedomai non l'abbandonarono , Tempre furon fedeli > n


bero con Filippo
della

Re

le vittorie

di

Annibale fecero perdere

a'

Corcirefi la^

memoria

dell? loro obligqtioni 5

anzi e nella proipera , e

neiraiiuerfa fortuna iguaci del partito latino palefro-

no

Libro Terzo
no
al

07
nel-

mondo > che il vero amicoficonofce meglio


che
nelle

cofdegnadi ricordanz-a, che JpendoiCorcircfirorribile ihage^ cbe> de' Romani fu fatta in Canne, oue vinfero i barbai i'a..
le tempefte,

calme.

Ed

modo, che di fole anella 3


cifi,

tolte dal dito dc'caualierivc-

empiron pi moggia, e a Cartagine Tinuiarono; con ci tutto al Re Filippo fi oppofero, quando egli fi
moflecontrorillirio, per cacciarne
Iftigato quello
le mlitie di

Roma^.
fatte

Re

dalle perfuafiue 5

che gli hauea

Demetrio Fario , con la Grecia, f ne venne preflb a Leucade , da doue fi auuipotentiffima armata, corteggiando

cin ad Apollonia

e poi a Corcira, Se i Corcirefi

eraii

aieno

fedeli
,

fi

farebbero lafciatiperfuadere ad accordarfi

con

che altro non bramaua , che quefto gradino, per appoggiar la fcala al paflaggio d'Italia , MaegHno coftanti fi mantennero fino a che il Macedone, atterrito dalle nuoue, che Tarmata Romana era in Lilibeo, promontorio di Sicilia , pronta a far vela contro di lui , kcc rimbarcare Tefercito, e voltando le fpalle, prima alla^ Cefalonia , poi alla Macedonia fugg pien di timore , fenza che alcuno il perleguitafi , effendo pur troppo Roma dal vittoriofb Annibilc anguftiata . Non fi perde di animo Filippo, bench poco mortrato ne hauelfe nella fuga,
colui

e macchinando gran cofe


de*

mand Xenofane con altri per

ambafciatori ad Anniba!e,a fine di far lega con lui contro

Romani, fperando di vantaggiare almen nella Grecia la fua frte Smontarono , doppo felice nauigatione i mcffaggieri preflb al tempio di Giunone Lacinia , in Calabria porto e , prefa la via di terra per girne a Capoa ne ilCapitano Cartaginefe dimoraua , non lungi daNo,

cera

io8 Della Hiftoria di Corf.


cera
fi

videro fra le fquadre


.

Romane , da Marco Valerla

Leuino Pretore guidate Non fi confufe Taftuto Xenofan, e, nel raccontare la caufa del fuo viaggio, finfe di eflcr mandato da Filippo a Roma , per trattare , a nome del fuo Re la pace cofa , che riufc a Leuino di tanto gufto , che , fenza riflettere alla frode , honor gli ambafciatori, li fpes lautamente 5 e poi dando loro guide pratti:

che del viaggio , li fped verfo la fua Republica , a cui fperauaapportar con Tamicitia del Macedone qualche foli ieuo.Ma furono appena vicini a Capoa,che lafciando i con dottieri del Pretore^fiauuiarono aritrouare Annibale^, co cui accordarofi, che vnite le armi Cartagineu^ e Macedoniche,
ni
;

fi

gucrreggiafle a

nome commune contro Romai

quali deftrutti , a danni della Grecia le


;

vne e le

altre

fi

riuolgeffero

e che quefta fuifc diFilippo, eTltaliadi


tali

Cartagine.
acci vie
della lega .

Con

patti furono licentiatiXcnofane^ e

compagni , a' quali aggiunl Annibale fuoi ambafciatori,


pii ftabihifero

col Re confederato gli articoli

no ,

S'imbarcarono , per fuggir l'incontro di Leuinel mar di Partenope fopra vna nauc y Ja quale veleg-

giando verfo il Faro , ftrettO;,che la Sicilia dall'Italia diuide , fu veduta dall'armata di Valerio Fiacco , che guardaua le Spiagge della Calabria . Erano qui molti legni
Corcirefi ,
i

quali volociffimi nel fblcar le

onde fi pofe-

ro dietro

naue, che a vele gonfie fuggiua; e prefala in poco tempo a Valerio la conduflro . Stim Xenofane ingannar coftui , come hauea ingannato Leuino
alla

e difl , ch'efindo mandato


in potere de' Cartaginefi ,

dal fuo

Re a Roma come ne
,

potea far fede Leuino, e per eflre tutta la Terra di lauoro

non hauendo potuto paflaro


auanti

, ,

Libro Terzo
alianti, addietro f

op

ne tornaua

faaurebbe Fiacco ,

quando il

Facilmente creduto gir vedere in fua compagnia al.

cuni con habito Cartaginef non gli haueffe fatto fofpettare di frode , qual fu difcoperta : onde pofti fra ceppi fu.

rono

gli
fi

vni ^ e

gli altri

ambafciatori a Roma mandati

vede , che i Corcirefi , non folo fi mantennero nell*amicitia de' Romani con l'opporfi a Filippo in difefa del loro paefe; ma anche con Tinuiare foccorfi di naui 'n offefa deXartaginefi , che frigneuan Tltalia . N qui finirono i loro aiuti j poich doppo lunga guerra, evicendeuoli ftragi ^ hauendo i Romani contro il Macedone mandato Tito Quintio Flaminio Confble con otto mila legionari] 3 e cinquecento Caualli ; quelli fi ferm in Coreira, edallaRepublica amica ottenne vittouaglie, naui,

Da

ci

e buon numero difoldati^co'quah^accrefciuteleforzo


fne y aftrinfe Filippo a chieder la pace , che dur fino
alla-

morte mani

di quel Principe,

che poi fi conftru fedele a' Ro-

Ma Perfeo fuo figlio^che gli fuccef nel Regno


po^ch'egl fece vccidere Demetrio fuo
i

dop-

fratello;, a

cui per la

primogenitura di ragione toccaua; non potendo foffrire le dure conditioni y con le quali poco meno , che ligia de'

Romani era la Macedonia, icolfe il giogo,


bert fi ripof
.

e nell'antica li-

Fugli da Roma fpedito contro Publio Licinio Confole , il quale vinto prima, poi vincitore non^

puotc la guerraMacedonica finire,come iperaua il Senato,


e
il

Popolo di

Roma ,

anziofi di liberarfi di quel


la

nimico

Onde ne' comitij Confolari fu con Licinio Craflb eletto Confole Lucio Emilo Paulo,quel prode , che a' Liguri'ndomabili pofe il
Grecia,
freno

che mettea foflbpra tutta

Ilo
gli aiuti

Della Hiftoria di Corf.


fi

freno^e a lui diedero Timprefa di Macedonia. Pafs egli da


Brindifi a Corcra , e
5

rattennc finche furono all'ordino

chepotentiffimiappreftauanoiFeaci, auididj militare fbtto Timperio di vn tanto huomo > per fama da^
loro beniflmo coniufciuto.

Ed eflndo ogni cof in pron-

to^con la compagnia di molti principali Corcirefi , diede le vele a' venti, e nauig verl Deli o , oue dairracolo
prefi gli auguri] della battaglia, fi riuolfealla

Macedonia

Perfco qui Tattendeua con elrcito formidabile , e volentierofb di cimentarfi

onde fu facile venire alle manij poiche i Romani , che non haueano auueririo pi nociuo della tardanza, niente pi bramauano che la pugna. In paefilontani chi non vince prefto, al ficuro perde ^ onde ipi accorti Duci nel proprio Regno ruppero il nimico conia lentezza. Fabioco'ltemporeggiareiluRoma^
:

dalle furie di Annibale, della

il

quale folca dirje,,che pi temea^

Fabio, che dell'ardore del coraggioi'o Marcello. Douea Perfeo tenere a bada i Romani , cho
di

flemma
fi

debellati

farebbero da loro
;

ftelfi ,

con

la

fame , con lo

infirmit, conle fughe


ria
,

ma, che ftimafe certa la vitto-

che daU'auuedutezza del Confole coftretto fuffe alla zuffa , fi attacc egli col nimico , e fu rotto non fenza^
fangue de' vincitori , che prima di difordinare la falango

Macedonica perlero molti,e i migliori foldati delle legioni , e de' Corcirefi Fugg Perfeo , ma da' fuoi vaflalli , e dagli amici abbandonato , per fuggir la moi te incontr
.

lalruit,

e a' Romani
il

fi

diede. Allora fu ch'Emilio


e
,

al-

zatofi per honorare

Re prigioniero ,

veggendolo gie perche


ti

nocchiato piagnere , Perfeo ,


fri della

gli difl

mo-

fortuna

che hauefti , indegno, e con tanta vilt


abbaili

abbaffila

Libro Terzo 1 1 gloria mia? Ma poi, compatendo allo ftato di


> il

quel mefchino

i'ece

fuo commenfale y e feco il condufle


,,

a Corcira, in cui fu il Confole i jceuuto come trionfante non Iblo per Tallegrezza della felicit dell'aulica Roma./

per anche a caufa , che Tottenuta vittoria aflcurausL a' Corcirefi il loro dominio, fouente da' Macedoni dan-

neggiato , Lucio Emilio effendofi per alcuni giorni con^ l'efercito, riftorato, fciolf per Roma > ouePaipettana-

vn

gloriof trionfo. Traeatenefi vide Perico,

il

quale

poi con Aleflandro fuo figlio confinato in Alba , doppo quattro anni di prigionia, per la meftitia fi eftinfe . Gran-

de efemplo per coloro, che non credono a quel , che dice Dauide , che Dio depone dal foglio i pi potenti , e fbpra
di loro gli humili
,

e deprefl folleua

Emilio , vilipefo

prima da molti , di Perfo trionfa , poco fa oflequiato da tutti. Se la fupcrbia fmpreafcendcfle col tempo batterebbe di capo nel fermamento , e per lei farebbe alla fine troppo baffo TOlimpo . EXoppo Perfeo forf nella Macedonia vn tal Filippo, che fignendofi figlio di quello, natogli da vna concubina , d tutto il Regno, parte coru la forza , parte per volere de* popoli , che mal foffriuano Kmpcrio de' Romani, fi fece Signore ; e , hauendo vinto, C vccilb Marco Giuuentio Pretore con vna legione , ne- godeua pacificamente il poffeflb. Contro coftui, che-
per le fue fauole PfeodofiHppo
fi

difle ,

fu mandato Quin-

to Metello , il quale aiutato da* Corcirefi , in

vn fangui-

nofo fatto d'armi,

il

vinf, e fece prigione. Quindi ri-

wolt l^efercito a* danni de* Corinti;, che haueano bar-

baramente trucidato gli ambafciatori di Roma , che a nome del Senato giuano a componer le dtcordie , e foUeuationi

, ,

112

Della Hiftoria di Corf


ma non puote ridurre a fine Timprefa,

tioni della Grecia 5

per Tarriuo di Lucio Mummio Confole ^ a cui era toccata r Acaia . Ruppe bene il loro orgoglio nello ftretto delle

Termopoli , oue co* foldati di Negropon te ^ e di Tebe che vennero in loro difefa, fi eran fatti forti 5 evintili aftrinfe Cntolao lor Capitano a bere per difperationc il veleno. Miunmio, trouando in buono fiato le cofo,

non hebbealaiicarmoltO:>
to ; poich con validi
cirefi,
^

a darui

Tvltimo

Compimen-

e potenti foccorfi aiutato da' Cori

prefib Tlflimo in altra battaglia


fi

Corinti] debel-

lando 5 di tutta r Acaia

padrone ; e paflato a Corinto, la Citt defl:rufle da* fondamenti . Cos giacque^ Temoladi Corcira,^ quale fati Tantico fdegno fin con le
refe

pietre,

poich ^ eilendo col Confole le fquadre Corcirefi^

non vidubio, chealladeftruttioneconcorreflerocon^ pi ardore , che gli ftefl Romani , ladouequefti di vna-.
cieca^ queUi di mille ingiurie pretendean vendicarfi . mente degli huomini , che agognando alla vendetta , co-

me cani^mordono fino
ta Cartagine
,

Romani, doppo defl:rutvi mandarono Crafso y acci con vna Coi

fafli ? I

lonia la'rihabitafse : a*Corcirefi toccaua il fare

il

medefi-

mo

con Corinto; poich non truouo paragone^pi fimile di nimicitie nelle fl:orie, di quello de*Romani , e Cartaginefi
;

e de* Corcirefi

e Corinti]

Gli vni , e
:

gli altri

lungamente contefero per Timperio gli vni , eglialtri con vicendeuoli fl:ragi fi afflifsero gli vni , e gli altri" hor vincitori , hor vinti e alla fine gli vni rouinaron Cartagine , gli altri alla rouina di Corinto concorfero.
: :

Da quefl:o tempo fino alla guerraciuile

tra

Cefare > /
torij

Pompeo^io npn truouo niemoriade'Corcirefi negUfcrit-

Libro Terzo.
:

113

tori non poflb con ci tutto imaginarmi^che non aiutaf/ero i Romani ctro i Scrui folleuati nella S icilia^ con-

tro Mitridate Re di Ponto^eflndo neir vna, e Taltra guerra neceflarie le forze nauali

bens 5 che nelle difcordic di

dairamicaCorcira. Stimo Mario, e di Siila non s*intro-

metteffero punto; e che allora

godendo la loro quiete, de-

pofte

le

armi , cercaflero vantaggiarfi nel trafico, e nel ne-

gotio.La penna,n6 meno che la fpada,s ingrandir leCit-

vn zero tal volta acquifta piij[,che vn circolo militare. Riporta fpef fiate pi dalle mercature vn negotiate, che dalle nimiche fpoglie vn foldato. Ma IGgo n fu Totio de'
t;e

Corcirefi

aftretti a

entrare a parte de gl'intereffi di

Gneo
*

Pompeo,chc

difendeua la libert della

Romana Republi

ca contro Cefare,che la tirannide meditaua . Quefta lite,


c'hebbe molti parteggiani,e fi decife
fu agitata nel dominio Corciref
alla
:

co'l ferro,quafi tutta

penna l'aggirarfi G neo Pompeo, che per le co(e da


,

onde fi pu permettere pi lungamente nel raccontarla


,

lui fatte

ottenne il co-

gnome di Magno,nelledifsetionidi Silla,eMario,di quello fi fautore

e all'incontro di quefto fu feguace Cefarc;

onde nel cuore deirvno,e dell'altro fi gitt quel feme,chc poi f pullular vn male, che non hebbe fine, che con la-, feruit della Romana Republica E bench per Tinterpo.

fition

de*cmuni amici,non fblo

fi

pacificaflero,

ma facef-

hauendo Cefiire pref in moglie Pompea,, figlia di evinto Pompeo,di Gneo con{nguineo,con ci tutto fempre l'odio interno mandaua qualche germoglio. Inimico, che fi riconcilia , poco fi deue credere aU'auuifo del Sauio,che vuole non f gh prelli fede iti eterno. Crebbe poi la contefa quando fu Cefare^effendo arbTo di Rofero parentela,

Q_

ma

14 DellaHiftoria di Corf
cflr

ha Pompeo, richiamato dal gouerno delle Gallie, vintcJ


dal fuo valorCjC'hebbe ftmpre la Tortura compagna. Poi-

che allora^ftimando non

pi tempo di fimularc^le ne

venne a dirittura dalla Francia veriblltalia 5 e paflato il Rubicone,fiume,che corre vicino a Rimini , nimico della Patria fi dichiar , mentre con legge fcritta fopra di vn_, ponticello 5 chi paflaua armato , di Roma auueriario s'intendea . Riflette prima di traghittare all'altra riua Cefire, ma rifoluendofi fubito , e tratto il dado ^ la carta^difle^o
prefto auanti frfpinfe .

Senato y trem lo ftelfo paura; e fra cento partiti^che


fi

Trem Roma alFauuifo , tremi il Pompeo , che mai non conobbo


gli

fouuennero ad vn punto,

appigli

al

peggiore di abbandonare l'Italia.

Con molti

Senatori fuggi da

Roma

ed eflendofi trattenuto qualche

tempo in Capoa, prefe alla fine la via di Brindifi, da doro con Caio Marcello^ e Lucio Emilio Paolo, Confoli , e la. maggior parte del Senato ne and a Duraizo. Ed ecco vna Colonia di Corcira/atta capo di vn mondo^; poich
oue rifiede
li

il

ceruello del Principe, iui

il

capo delle Pro-

incie

Vn anno intero accolienel fuo grembo Epidamo

Roma in riftretto -^cn quefto tempo Pompeo ad altro no


actefe^che a radunareNaui^e foldati.Quindeci legioni ba-

nca egli feco condotto dairitafia,

alle

quali

fi

aggiunfero

con le loro genti Deiotaro Re di Galatia, Ariobarzonedi Cappadocia^e il figlio di Coti Signor della Francia Altri popoH mandarono molti fanti , e fino a fette mila cauaili, oltre quei,che feco conduife da Sicilia Catone, il quale feguPompeo, non perche Tamafl, maperTodio, chea-
.

Cefare portaua , conofedolo vogliofe) di rouinar lo flato


della Romana

Republica. Tali erano

gli

apparecchi di

DuraZ"

Libro Terzo

Durazzo,n minori erano quelli Bibulo con cento venti galee fi trouaua , oltre le nani de* Corcirefijche fi palefarono Pompeiani . Appiano fcriuoy che i vafcelli, ch'erano al comando di Bibulo eran iicento, e che dall'Egitto > dalla Scria, dairAfia, e da tuttala^ Grecia fi radunaf tal numero di legni , il che , bench io
ftimi poffibile^non credo^non elTendo neceffario tale sfor-

115' di Corcira^in cui Marca

zo per mare contro Cefare , che tutte le fperanzc hauea> fopra la terra Siafi come vogliono gH Storici , vero fi > che Cefre doppo la fuga di Pompeo , fatto padrone , c>
.

della Italia, e delle Spagne^alle quali

and

in perfona, nel

ritorno fattofi dichiarar Dittatore in

Roma, per compo*

nere il gouerno della Citt, in capo di otto giorni depof


rvfficio,e co' fuoi foldati verfb Bnndifi fi mofl.
fcarlo egli era di nauilio,

E perche

co

fole ltte legioni pais in Ma-

cedonia , e in vna Ipiaggia {flfa , e aipra^ non lungi da^

Orico , fece lo sbarco ; e i legni vuoti rimand addietro per condur Taltr:! gente. Ma Bibulo , che da Cori u s'era auuiato a incontrar Ce{re,e non puote ritrouarlo,contro quelli sfog lofdegno, bruciandone da venti con tutti gli huomini, che vi erano fopra. Pompeo in tanto, chc^ non hauea potuto vietare,, che Marco Antonio {i vnilse con Celare, fi era fortificato in Alparagio, luogo com-

modo nel territorio di Durazzo


ftrignere Tinimico
,,

$.

e hauendo da* Corcircfi

fomminiftratedel continuo le vittouaghe, attendeuaa^

che per la fame, cpcnuria, di radici d"" herbe i fuoi foldati nutriua. Poich Gneo Pompeo il giouine, fcorrendo con vna fquadradilegniEgitij hauea^ bruciatele nauidi Cefare,che ftauano nel porto d'Orio^ e

venti valTelli di Antonio,ancoratiin quel di Lifs .Ondo

Q^

dal

li 6
dal

Della Hiftoria di Corf.

mare non potea hauere iperanzadi foccorfo da bocca, mentre Bibulo anch'egli afldiaua le /piagge ; e bench patifl d'acqua^, vietatali da* Cefariani la terra, a ogni modo fu Tempre prouiilo da' Corcirel^i quali mancando vna volta per gli venti contrari^ poco meiv) che non moriron
di fcte quei dell'armata, Intalianguftieeffendo CefrC',

ftim neceflario rallontanarfi

eienjpre co'l nimico

alla-

coda fi ridufle in Farfagliaiqu


riufci

venne al fatto d armi^chc fnguinofb , ma alla fine Cefare con ventidue mila^
fi

fanti

e mille caualli vinfe

Pompeo, che gli era vfcito in-

contro con cinquanta cinque mila pedoni , e fette mila valorofiffimi Caualieri . Quefa vittoria pofe fui capo di Cefre la corona imperiale, e a Pompeo f perdere j1 capo Scriuono molti in Egitto,in cui fperaua ritrouare TaClo
,

tali fucceffi;

a me non conuiene far con la penna voli cosi


fi

lontanijonde a Corcira ritorno . Qui

ritrouaua Catone,

ch'era rimafto a guardia di Durazz.o nella partenza di

Pompeo,
glia
,

ritiratouifi

doppo la nuoua dell'infelice


fu ggitiui fopra l'armata,
.

batta-

per accoglierei

chequafi

Corf dimoraua Arriu anche Pompeo figlio del Magno a Corcira con icllanta legni di Egitto , fopra. de* quah era la Regina Cleopatra, eintefa lafconfittadel Padre , licentiati gh Egitij , che ritornarono a cafa , con.* Catone fece paffaggio al Pelopenefo, in cui occup Patraflb , e pi fatto haurebbe , f l'auuifo della morte del genitore non gli haueffe fatto perdere l'efercito, chcfubito fi difciolfe . Catone fugg in Africa, oue, doppo qualche tempo di propria mano fi vccife , e Pompeo ne and altroue , per meditar col fratello il modo di rinouare la^ guerra Ma i Corcirefi , veggendo le cofe ridotte allMtimo
tutta in
.

Libro Terzo.

117

timo pericolo , fi difpofero ricorrere alla clemenza di Ccfare, come pur fecero quei di Atene, ambo del partita

Pompeiano ; onde gli mandarono ambafciatori, che non iblo furono cortefemente riceuuti , per anche ottennero , che , comperano prima , fulfero libere 1* vna , e Taltrsu Republica 5 e che viueiTero fecondo le loro leggi . Cos
finirono le grandezze di Roma, e
il

mondo fi pianfe fchia-

uo , fe fu da Cefre incatenato pe'l capo . Rimale dell 'antico Senato il fol

nome ,

del

reRo le determinationi fi fa-

ceuano fecondo gli oracoli del Principe , che Faggiraua a


fua voglia.

Ma Bruto
morire fra'
filo

che nacquero liberi , non vollero ceppi: onde fi ordin quella congiura^checol
,

e Caffio

hebbe il fuo compimento. Fu Cefare nel Senato vccife> con ventritre pugnalate 5 ma^ non per quefto fi eftinfe il dominio Monarchico, da lui'ntrodotto 3 poich il popolo , auuezzo a eflre fcruo, non. potea ridurfi facilmente alla primiera fibert di dominia 'Fu da Antonio folleuato contro grinterfettori, onde conuenne a Bruto, e Caffio fuggire , e , aprendofi'l teftamento di Celare , fu fubito chiamato Ottauiano fuo nipote^
della vita del tiranno

ch'egli facea erede delle fue facolt , e dell'Imperio


allora
iui
il

giouinc in Apollonia del dominio di


le

Era^ Corcira 5
.

trattenuto per apprendere

Citt a difmifura fioriuano ,


a Brindifi

che in quella^ Onde a Corf prima , e poi


fcienze ,

nauigando 5 a Roma ne and, e fu falutato Cefare con applaufo commune , bench contro voglia di Antonio, e Lepido, che pretendeuan la Signoria . Quindi nacquero le difcordie , che poi fi Ibpirono con la diuifionc dell'Imperio fra tutti e tre ^ e a Ottauiano,

permeglio

Della Hiftoria di Corfiu

glio ftabilirelapace, (h data in moglie Claudia figliaftra

AntOLo ^ Fatta la concordia, fi vn irono contro Bruto e Caflo , che in Durazzo y e Apollonia , ambe Colonie dc"^ Corei' efi^ l eran non iblo fatti forti perdifenderfi dentro le mura, ma per offendere Tmimico bifbgnandoj a
di

quareffetto hauean pronto numerofiffimo efercito


Corcirefi ,
hlica
fatto
l

filmando coftoro amici della

erano dichiarati del loro partito

Romana Repu, come haueano


,

con Pompeo ,

a fuor del quale combatterono


y

c^

vinfro Dolobella , luogotenente di Cefre

che fi era^

moffo, con grande sforzo contro Corcira,


.

Ludouico Dolce , e Pietro Meifia fortuna, ch' cieca fi vnifce con la ragione, che di molti occhi proni fta Antonio nel primo cimento vinf CaCf; o; ebenche Bruto rimaneireiuperiorcaOttauiano , nel fecondo conflitto da Ottauiano , e da Antonio fu fuperaro onde , perfa la speranza di pi rimetterfi , col medcfimo ferro , che tolfe la v ira a Cefare, miferamente l veci;

non fallano Ma non fempre la-r


f

fe ,

Doppo
fi

la vittoria
il

acci
:

non pi nafcelfe
Lepido

f i-a

di loro

guerra ,

diuifro

mondo

l'Africa > ad

A n to-

ni TOriente , a Ottauiano tocc l'Occidente con quali


tutta la Grecia , fra laquale
fi
fi

annouerata rilola di Cprftabilifcono

eira .

con le parentale , a perfiiafione del Senato Romano , diede Ottauiano fua forella Ottauiaad Antonio in moglie , la quale n^^and al marito a Corcira , ou'egli Tattendena ^ non cflndofi fidato di andare a

E perche le paci meglio

Roma,

fofpazofo di qualche inconfi

tro

,.

In Corcira dunque

celebraron le nozze

( al

raci'

conto di Dion Calfio Niceo nellafuaEpiromc)con folennitconueneuoleagliSpofi, a honor de* quali ilamparo-

noi

Libro Terzo.
1^0 i Corcrefi

19
.
.

tc

monete ^ come fi vedr a fuo luogo Fi nile fefte condufle Antonio la fua Ottauia ad Atene o
^

quiui lafciatala, pafs in Soria , poi*n Egitto

ouegli

amori di Cleopatra gli fecero dimenticarla moglie, leu ^uale, non perqueftolaici di amarlo. Efividechicro

poco appreflb , quando eficndo , per le calunnie di Alcuni rotta la buona corriipondenza tra il marito e il fratello 5 ella paflando a Cori u con Antonio , il quale trecento naui conducena a' danni di OttauianO;, quindi spart 2u jitrnouar quefto^ e Zeppe dir tanto, che li compof di nuouo 3 e li fece abboccare nel porto di Taranto , in cui era Antonio con Tarma ta , Vna buona moglie mai noii^ filcorda di eflrmoglie, bench il marito non fi ricordi d'effer marito . Quella , che fi lafcia vincere dalla gelofia,
_,

in vece di acquiftare , perde affatto lo ipirito dello Ipofo

intioducendofi^
uolezza
l'affetto ,

non con le violenze, maconlapiaceAmore vn fuoco di altra natura 3 che

l'elementare: quello fi eftingue, quello nelTacque di vna prudente fimulatione fi accende. Dottrina vniuerfalo
ella ,

ma falla talora , e fall in Antonio 5


la fua

il

quale , lafciu-

ta

a Ottauiano

Ottauia, all'Egitto fece ritorno.

Chi dice , ch'egh fufle ammaliato non erra 5 poich non


cos facilmente haurebbc abbandonata per

vna Egitia^ vna Romana 5 per vna lupa vn'agnella , per vn girifalco vna colomba, per vna Cleopatra meretrice la moglie Ottauia. Si accrefce
il

iblpetto per le tante rotte,

ch'egli

hebbe
turale

da' Parti a caufa ,


j

che mai non volle allontanarli


de' fuoi nimici
.

dal fianco della druda

poich fnza operation foprana-

non haurebbepermefible vittorie

queirhuonio , che fu auidiillmo di gloriofc attioni

Vo-

"linno

1 io Della Hiftoria di Corf.


gliono alcuni , che ci credendo , gii fofle pi compafloncuole Ottauia ^ la quale co'l configlio del fratello fi part da Roma per girnearitruouareilmarito,acuiportaua^ bei foccorfi di gente , e denari . Arriu ella a Corfu , da- doue, doppo riceuuti mille honof i 5 nauigando alianti

hebbe incontro gli ambafciatori di Antonio , che le imponeua il fermarli neirifola di Corcira fino alla fine della^
guerra Partica, alla quale egli fi apparecchiaua. Difiimul laprudentifTimadonnaroltraggio, e mandando al

fuo infido i foldati , e ricchiflimi doni, fi trattenne in Arene, alla quale pi vicina fi ritrouaua . Ma veggendo la^ piaga del marito ridotta in cancrena f ne ritorn al fratello , che meditaua medicarla e col ferro , e co'I fuoco
.

Fu

vinta la piet di Ottauia dallo fdegno di Ottauiano;anz la


fua pietverfo

vn cos empio marito feruia infirmare mag


.

giormte l'odio del fratello, che mal foffriua gli flrapaz/.i di vna dona di tanto merito Si bandi la guerra, e i Coreirefi fi dichiararono del partito di Antonio^ perche la piaceuolczza di quefto hauefl tirato il loro genio , perche la cattiua influenza delle ftelle, permettendolo Dio , Tinchinafl alla rouina della lor patria.

Antonio
e

fi

moflo
in-,

dall'Egitto, e Ottauiano dall'Italia

quello fi ferm

Corf , quefto prefib i monti Cerauni j ;


dofi

Tvno , e l'altro
,

auidi di decidere le loro pretenfioni con Tarmi

Ma eflcn-

Antonio partito con molte nani Corcirefi , che l'accompagnarono , per ritrouarc il nimico , egli arriu improuifmente fbpra deirifbla , che non era priua d difenOnfori y hauendoui quello lafciato numeroib prefidio de per lungo Ipacio fi difefero con grande ftrage degli ag.

greffori

quali oftinati alla fine prefero la Citt

eOttauiano
,

, .

Libro Terzo

121

ulano vcdfitutt'i fanciulli 5 e giouinetti , le tolfegli a litichi priuilcgi, edaliberalaffrua. Qui fi trattenne per
fabbricar naui nel porto dolce, eflndo iui

ne y e Sabellico

fecondo Diovn nobiliflmo Arfenale , ricco di o^d


,

cofaneceflariaatalfine. CoMegni^egalec, fattcinCorcira egli (ciolf a'

Cleopatra

alla

danni di Antonio, eilvinfc, percho vifta del nimico tolfe la fuga, qualigu

Tammaliato Antonio , che potea fperare vna bella vitto-

m
fi

L' vna, e l'altro in Aleffandria di Egitto ricuouraron-

jeTvna, eTaltro tolfero poi per dilperatione il veleno Veleno pur'hebbero i Corcirefi , quando , doppo la battaglia , humiliatifi al vincitore , bench otteneflro le /b~ ftanze, nonpuotero da lui impetrare la libert: onde conuenne loro fofFrire amarezze ltto Timperio di vn Prefidente, che con molte mihtie, e con ampia autorit, vi lafci Ottauiano , che fece ritorno a Roma trionfante di vn mondo A' tempi di coftui nacque Crifto Saluatore^ dell' Vniuerfb in Betelemme di Giuda da Maria Vergine
.

eilndo l'orbe vniuerfale ,

doppo

la

battaglia

in aurea^

pace^ e doppo
Tiberio.

la

fua morte

hebbe l'Imperiai diadema^

Se io
,

fcriueffi le

Hiftorie Romane, farei mentionc del


onta di

modo C0I quale ,


rella di

Druib;, e da Antonia, figlia

Germanico , che nacque da^ d\ Antonio , e di Ottauia , foegli arriuafle tale

Ortauiano Augufto

grandez-

perchehperibggerroleanguftie di vnlfola.. > dir folamente quello, che Parte dello fcrinere mi permette . Fu dunque Imperatore Tiberio , ma Germanico imperaua ne' cuori del popolo, incatenato al fuo vafilza;

ma

laggio dalle fue dolci maniere, e della memoria degli ani

Di

, ,

1 22 Della Hiftoria di Corf Di che auuiftofi Tiberio ad altro poi no attef, che recdere quella piata, che potea col tempo fare ombra alla fua grandezza Vn tiranno mai no viue quieto f non muoio.

no quei,a* quali fpetta legittimamete la fignoria.Co'l pretefto di acquietar le folleuationi mand egh'n Oriente il
nobil garzone ,
catofi,
il

quale con Agrippina fua moglie imbaril

doppo

di hnuer caramente abbracciato

fratello

Drufo, ch*era inDalmatia;, nauig Corcira , ouef Qui rifor l'armata , ed heb fpinto da furiofa tempefta
.

be trattenimenti, degni di vn
Corcirefi
,

tale Principe,
,

poich i

e per

la

ricordanza di Antonio
nobili parti,
.

di cui

egh era

nipote, e per
loro pi celebri

le fuQ

fi

forzarono gara di
gli

honorarlo per ogni via


fatti
,

Gli

iiece'ro

leggere

annali de'

le

croniche della loro antichiflTima^

origine, per hauerloforfiinterceflbr, preffo Tiberio


nelle loro calamit
libert ,
,

e per diiporlo efer

mezzano
.

della^

della quale fola fi

moftrauan biamofi
3

rono fua

gloria medaglie

Stampaedereflraalfuonomevna-

Statua di confiderabile grandezza del

marmo pi fino

che nella Grecia fi trouafle , e liuellata da infigne artefice


a'

piedi della quale, bafe maeftofa facea leggere in lettere^

greche la feguente infcrittione , che ancora in Corcira fi


confrua diipetto del tempo

nOAIS, rEPMANIKON KAISAPA, TIBEPIOT KAI2AP0S TION

2EBA2TOT KAISAPOZ
TIQNON.XnATErONTA EOI 2.

Cwtits

Libro Terzo.
e vuol dire in latino
Ciuitas Corcyra

izj

Germamcum defarem
ex fitta nepotem

Ttherij C<efarisflmm
At^gujii C<efaris

Confulatum germtem
Dijs commendati

Doppo tanti honori, accompagnati da poderofi fbccorfi,


fece vela

Germanico in mal punto; poich Pifne^crededofi far cola grata a Tiberio 5 gli diede il veleno 5 onde in
Agrippina , raccolte le ceneri deireftinto fuo fpofo , s'imbarc , e doppo lunga nauigatione ^ alle ipiagge di Corcira ne venne . Non fi pu raccontare Ja doglia de' Cittadini y che amauano come padre
lafci la vita .

Antiochia

il

defunto, quando videro

la

moglie, cinta di lugubri


nelle pupille
,

ammanti portar dal mare fiumi


la

e nelle ma-

ni l'vrna funefta. Hebb'ellagli applaufida'fingulti,

ben venuta da' gemiti , Le donne fcarmigliate Taccompagnauano , mentre i fanciulli fbipirantilc faceano intorno numerofo corteggio. Ma le dimoftrationi pi dolorofe faceuano , quei, che fotto l'imperio di Germanico hauean militato , de' quali non pochi erano allora ia
Corcira
le
;

poich molti erano i Corcircfi , che fguiuano

bandiere di

Roma nelle fue guerre


,

I principali dellsL

Citt, tolte ad

A grippina le ceneri , le ripofro in fuperba


canti, e hinni le por^
iafer-j

bara fopra le loro fpalle , e fra fuoni

tarono
nali

al

Tempio , oue fecero i Sacerdoti a gii Di;


.

pi

fagrifici

Non

fi

rifparmi fpefa ne* profumi,

cin-

124 Della Hiftoria di Corf*


onde A grippina ftcfl conkfs, che pi fiiperbi funerah non potea al fuo morto bene apprettare la Patria Si trattenne ella qualche giorno inCorcira, dadoue, accompagnata da molti de* primari/ , fi condufl Roma , dalla quale vennero incontrarla i Confbli , e quafi tutto il Senato , e popolo , idolatra E Tiberio^ Tiberio fteflb, della memoria di Germanico
e incenzi , che fi bruciarono ,
,
.

che diafflittionemafcherauarinterna allegrezza 5 perfimiilare al poffibile , inftitui fefte, egiuochi ne' templi,
ch'erano confgrati
ri
,

alle
,

pompe funebri

Da tanti hono-

fatti

Germanico

e ad Agrippina nacque qualche/

foilieuoalkmiferiede'Corcirefi, poich'effndo eletto,

Imperatore Caio Caligula > figlio deli'vno, e dell'altra, ottennerero molte efentioni , c^ priuilegi , per mezzo di quattro Ambafciatori , che Ipedivari] fucceffi
,

doppo

fi

furono

rallegrarfi

fcco deiracquifto della corona


,

Non credo per haueflero la totale libert


farono da Claudio, grato
naui
a*

quale acqui,
.

benefici di coloro

che
Set

l'aiutarono contro degl'Inglefi con potenti foccorfi


finta
,

ben corredate , mand Corcira Oftia, acci fuflro iruigio dell'Imperatore nelle guerre di que' popoli ferociflmi di natura Quel , che auuenne fi sa, e fi sa anchc,che Claudio de* Corcirefi viiTefmpre amatorc,co.

me furono gli altri fino a Tito,figlio di Vefpafiano,il quale rjtorndo dalla

guerra Giudaica,in Corf hebbe

tali

ac-

coglienze, che mai non fc ne puote dimenticare. Anzi


fra gli ipettacoli

famofi , ch*gli inftitu ,

doppo la morte

del Padre,

il

pi celebre fu l'abbattimento nauale, di cui

fmentioneDionCaifio, fotto nome di Corfioti , e Corinti;. Due armate comparuero in vn Iago, quinci ^c/
quin-

Libro Terzo,

125*

quindi Afpolle in atto di battaglia , quali axiuflaronli come nimiche^ladoue T vna rapprcfntaua i legni di Coreira
j

l'altra

di

Corinto , Republichc ; che fra di loro lunla

go tempo fi lacerarono
Magifiamoarriuatial tempo, che
denta prefcrifTe
alla llute

diuinaProui

de'Corcirefi, che in

molto

guerre vincitori , Tempre con rmfernoeran rimafti percenti , Viueano nel gentilefimo
( f

pur viue chi mor-

to alla gratia ) ciechi di mente, e priui di pupille uell'anime, lequali, nonveggendoil prccipitio, dentro vi

trabboccauano . Delirauan melchini , haucndo per capo Roma, ch'erapaizadietrotrenta mila Deit, che nu-

mera Efiodo , e nella Citt di Dio annouera S. Agoftino. Oltre Bacco , Giano , Nettuno , Gioue , Venere , e altri ridicoli Numi ^ che adorauanoi Feaci, Apollo era fra loro in tale veneratione, che ogni portento a lui attribuiuano , il faceuano autore di marauiglie Era allora Principe del Senato di Corcira Cercillino , ( qual molti dicono Re) huomofuperbo, e crudele, ma della fallii religione del gentilefimo cos oflcquiofo , che per quella non hauea mira al fuo medefimo fangue , come fi moftrc,

r nel progreflb di quella hiftoria

E come che Dio nelle

maggiori fceleraggini mai nonfifcorda d'eifcr benigno, a* tempi di coftui mand Corcira le fue mi feri cordi e per

mezzo

Giafone , eSofipatro, TvnoVefcouo dlconio, l'altro di Tarfb Giafone fauolofo port a quet l'Ifola il Vello d'oro di paflaggio ^ Giafone Criiliano volle iui lafciarlo con la fede, che v'mtroduffe Furono am%
de' Santi
.

huomini di Dio , difcepoli di S.Paolo, ambo nelle loro diocefi^ conuertite al crocififso; haueano tfercitatiu
bo,
gli

12,0
la

Della Hiftoria di CorfiL


ambo vollero
oltreiloro
il

predicanone Euangelica, e

confini portar vittoriofo

veflUo della Croce del Rer


al-?-

dentore .

O^de vniti nauigarono Corcira , in feccia


,

la quale , neirifoletta di Pitia

hora di Vito, fermaronfi, e qui ereflro al Protomartire S. Stefano vna Chief coiu

loro grande fatica . Accorftro dalla Citt molti vedere i! nuouo edificio , tutto differente dagli altri templi a gl^ridoli confgrati 5 e alcuni,

ftimando, che que' Santi har


.

uefiero ricchezze s*inuogliarono di rubarli

O quali ra-

pine voi fi apparecchiano fortunati Ladroni ! Gitene^ pure, che ruberete i telri della Sapienza , e icienza dellV
Altiffimo^che ftanno nelle mani di quei Prelati. Voi voler
te rapire ,
le
il

e farete rapiti dalla gratia, onde far vicendcuor


il

furto ; poich voi ruberete

Paradilb , e farete rubati

airinferno.. Pafarono di notte in qualche


tia, e la notte lor f incontrare
il

numero Pi-

giorno della vera creden-

za j cercarono dentro la Chiefa Toro nafcoilo, e fi veggo-

no auanti vna miniera , che , bench del continuo fi caui, mai non finifce . Giafone, e Sofipatro, mentre, orando
ehiufi occhi
ficgliati
,

incontrauano il cielo fenza vederlo , furono


,

dallo ilrepito , e dalle voci de' mafnadieri

che

Dulia trouando lagnauanfi, fecero lor trouaremolto, a cui

noli penfauano

Segnatifi

con

la

croce cominciarono
il

predicare a quella ciurmaglia , che fi ferm attonita,

omc di Gies , k vita di Crifto , i flioi miracoli,

e la fusu

legge con femore cosgi-ande, che alcuni fntendofi


Fni'm accefo cercarono Tacque icredcl battefimo, per
ciHiVguer le fiamme. Felici voi. chepalsandoilmarc/

con penfiero mpio, paride vn tal naufragio ,

dal quale,

tome

la

fenice dal fuoco., forge ringiouanito

Adamo
Voi

Libro Terzo.
!

127

Voi beati, che poteftecaunrdairondc quel lume, cho

Vn fole di chiapofto fu* candeliere , fempre rifplende ri raggi voi fpunta dall'acque ; e in s pretiofo lauacro le
voftre

macchie dilieguanfi , Cos di molte pietre di fcan-

Chiefa. Ma tutti non furono i ladri, che ottennero dal Cielo tal gratia ; onde da quei, ch'eran rimarti pi che mai fommerfi negli errori , perche fuggiron dall'acque battefimaall'edificio della
li
,

dolo feppc fare

Dio faffi fcalpellati

fu fubito auuilto CercilJino

,. ili

quale, pieno di fde-

gno, impof fuoi miniftri,che giflero a* catturar que' niinici di Apollo . Di Apollo erano al ficuro nemici quei
che teneuano folo amicitiacoU vero Sole del Paradifb.

Tra ceppi , e tra catene furon condotti al tiranno , il quale , ardendo di rabbia, appena li vide , che con voce di tuono , e non vi vergognate, grid , difbllcuar con la-. che , per le fue fceleraggini , fu fblleuato fo1 ingua vno , pra di vn legno ? E da quando in qua fon degni d'inccnzoi patiboli, e di adorationi le forche? Cos fi oltraggiano i

Numi ? E
la

io potr comportarlo
,

O voi lafcfe,

rete la falfa credenza

la vita . La

vita pi torto

rifj^o-

JeroiSanti, che
co'l

fede ci toglierai; poich rvnafinifco


.

vna eternit ci promette Ci fpiaco bene,che tu rimanga cieco, e che facci oflquio Dei fenza pupille ; del rerto il chiudere alla morte le pupille poco
l'altra

tempo ,

ci cale ,

Arfe di rabbia a tali parole rinfuriato Cercillino,

e volendo chiudere la bocca quelli, che cos fiiuiamente


parlauano, dentro tetra , e ofcura prigione li fc rinfrrare.

Qui erano fette ladroni, per gli loro misfatti tenuti fra' legamiy i nomi de' quali come degni di gloria fi deuono regi ftrarene^ fogli, e furono Saturnino ,Gianiculo, Faufti-

no

T z8
fioj

Della Hiftoria di Corf.

Gennaro, Marflio, Eufrafio, e Mamillo , che poi ottennero vn gloriofo martirio . Qucfti,airingrcflo di Giafone y e Sofipatro videro in loro compagnia gli Angeli ;
ondeftupiti a'Santichiefro, perche da* fburani
fuflro
(piriti

accompagnati

motiuo di do gli Angeli^adoratei


qual noi crediamo
?

prendendo ci per. conuertirli, e perche voi, fbggiunfc , veggen?

Ma Gialone,

diauoli,eil vero Dio

non cercate^

Crifto egli , che nacque mendico,


fi

per arricchirci di gratic ; che

vide fra' giumenti, per abtra' ladri


,

battere la parte animale; che mor

per rubar le^

anime al Cielo

Figli , f voi credefTiuo, vi

fi

muterebbe-

ro le catene in collane , i legami, che vi cingono , in coro-

ne 5
la
il

il

carcere in regno . Quell'infelici, che non haueano


,

in ftte giorni affaggiato cibo alcuno

non curando per

fame

ccorone, all'vdir di tah marauiglie^ racconto , baderebbe noi , ripigliarono, qualche


di regni
,
,

riftoro

per credere
,

a*

miracoli della voftra fedc/


il

E quefto haurete
'n oratione,

foggiunfe ,

Santo ; e fubito poftofi


iui era.

da vna colonna di marmo, che


il

pronta foftener

tetto della prigione^

kco, naicere
fi

uauifTimi frutti, co'

quah quc'

famelici

cibarono
Cecilia

L'orare di pi potenza della verga di

Mos, ladoue
,

dalle pietre caua rinfrefchi , pii fbdi deir acqua

d'inuernohebbclerofe, e i fiori; quei Santi dalla gelidezza di vn marmo fecero nalccr le frutta ; e quelli , zj

vago giardino del paradifo Poich f odorando le Rof di Cecilia il fu o fpofb, e il fuo cugnato hebqucfti del
.

bero quafi perdere il fnfb per la fragranza 5 all'odore-/, che mandarono le frutta , tal fbauit fentiifi nel carcere ,

che i prigionieri dubitauano,

s'egli

fi

fufle trafmutato in.

cielo;

Libro Terzo.
cielo;

iip
Angeli-

cben potcandirfi'ncielo,

f le melodie

che loro lufingauan rorecchio , Suoni vdiuanfi ^ e canti j e tali fuoni tali canti fuegliofl confufo il guardiano della prigione , che Antonio fi nomaua, e volendo ai carcere accoftarfi,
il

vide tutto illuminato, erauuisvna^

colomba, che, girandolo, con corone d'oro gignea i capidc'prigioneri. N lui venne meno la colomba^ ; poich lo Spirito Santo nel fuo feno s'introdufie , e fubito il fece proftrare a' piedi de* Vefcoui ^ che, doppo di hauerlo bene inftrutto nella fede, afleme con gli altri fette,il battezzarono con giubilo dell'Empireo , oue per vn
peccatore, che
fi

riduce

fi

fuol fare allegrezza

Beii^

auuenturolb Antonio , che, daclauigerodi terrena pri-

gione, ticangiafti'noftiariodivncielo, oue fanti,


Spiriti beati
ti facefti

godono

di albergare

Da

cuftodc di ladri,

con loro mafnadiero , fine di rapire con violenza il regno Iburano. Sij tu benedetto, che,la{ciando
le chiaui di ferro

che apron-, leporte della bella Sionne. Ma Cercillino, che defiderana qualche auuifo di Giafone, e Sofipatro, mand chiamare Antonio , di cui mai foipettato non haurebbo vna fimil mutatione Molti furono i meifaggieri , i qua,

quelle

gemmate

togliefti

li

luogo del carcere, gigU, edirof, che allettauan


arriuati al
5

il

mirarono coperto di la vifta, elufingauano

l'odorato

eoltreciafcoltando finfonie, e canti, fenfi

zapaifar oltre,

pofro dolcemente dormire; e dor-

mendo comparue loro in fogno vn Angelo in figura humana , che la prigione copriua con lampi di luce, e nella
deftra
di fra

impugnaua vna fpada forma di face tante fiamme , fi fuegliano , e in vece S


.

E pure freddi ricorrere^


a'

Santi,

ijo Della Hiftoria di Corf.


i* Santi, loro additati

da Dio con tanti prodigi, ne cor-

rono al tiranno ,

il

quale , airauuifo di quelle marauiglie

men recato , grand' , efclam,.il potere di Apollo . perche ti contradici con le tue ftefl parole ? Se i due Vefcoui
,

come diccfti, fon nimici di Apollo, hor come que?

fto opera fauor loro ftupori

Mais! l'intendo
le

ogni fto-

niaco guaito cangia in veleni

medicine; e chi lofco

vede cinto di tenebre il lume pili chiaro. Maeglifinfe, e altro hebbe nella bocca di quel , ch'efaminaua col cuo1 e.Poiche fra le altre cof gli haueano riferito i fuoi fgherrani , che vifto haueano quattro animali , che cantauano , SanEius , SanEins , SanEius , Dominns Deus Sabaoth s henediEim qui T'enit in nomine Domini: onde pi che mai
erarimaftoconfufb.

Non volle darlo

intendere; ma-

chiamando vn mago famofo, Zoitodinome, a lui raccont quello gli era fiato ridetto, e particohrmente il
fece confpeuole del miracolo delle frutta, nate dalla^

colonna; eflndo il Principe informatiffimo d'ogni fucceflb


.

Il

mago

rife

e pi grandi ftupori con l'arte fua

poter fare vantoflT: e in effetto alla prefnza di Cercillino , pofe fbtto il giogo due boui , co' quali ar vn pezzo
di terra, in cui fmin
il

frumento, che fubito crebbe

form le fpighe,
loda'fuoigufci,

pane, del quale


fece quello, che

ediuenncmaturoinguifa, che canatoe fattone farina, fi puote impaftare il cibofs'il tiranno . In vn giorno Zoito appena compilce in fette mefi la natura
.

con l'induftriade gli operari Ma inganni furono de gli occhi , a* quah traueggole mette il demonio , acci da lui gli huomini non fi partano : apparenze,non realt, come quelle di Simone dall' Apoftolo S.Pietro in Roma disfatte.

Libro Terzo.
te.

151
permittentc/y

Se non mancarono nel

mondo ^ Dio

pur nel Vangelo fi videro i Mosc, veri opratori di portenti , atti confondere i Faraoni . Cercillino , che rimale da Zoito perluafo credere noiu eflr diuini gli llupori , fatti da* due Santi Gialnc , e Sogli Egitij fattucchieri ,

fipatro, corfecoYuoiftelliti al carcere, eincontratofi

Antonio,
(durre
fo gli
re di
?

e tu

pure, efclam,

tifi lafciato da* maliardi

Appena fin la parola , che il guardiano animochiufe la bocca con vna guanciata. Grande ardi->
per altro vile
!

huomo ,

Ma gli cofter ben caro lo


Criftiaao , gli far {of-

fchiaffb,

che aggiunto
le

al titolo di

frire moltiplicati

tormenti . Egli gi tempo, che co-

minci no

fcene del fangne , iparfo in Corcira per la fede,


le

per dileguar
Corcirefi

macchie di tanto lngue , che fi era iparfo ne' teatri delle battaglie. Senza guerra non ponnoftarei
,

mancano quelle de' barbari, k comincia la barbarie 5 e non vi effendo nimici , fi mette
auuezzi all'armi
:

mano
la
il

contro de' Santi ,

Comand
,

il

Principe , che fi

troncafle la delira ad Antonio

il

quale con lieto vifo fe

vide recidere , quafi


e pure

non fufle fua, ne lui appartenefle


al

dolore . Dal che il tiranno vie piii infellonito, gli fe ta5

gliar la finiftra

fecondo colpo Antonio

fi

dimo-

fira infnfibile .

Fortunato martire, cui dal Cielo per-

mefJb , che non pof pi declinare , n delira , n finiftra

come Giof comand Dio; onde nel mezzo, oue la virtii rifiede, potr folo frmarfi . Poco fruono le mania chi non ha pi da flrignere le chiaui della prigione 5
5
il

poich quelle del Cielo s'impugnano con lo Ipirito. E perche ne anche de* piedi h bifogno chi corre per la Itra da dd Paradil , Tvno, e l'altro tolf ad Antonio il barba

Si

ro;

132.
ro
;

Della Hiftoria di Corf.


,

ond'egli cadde per terra

e con animo folletiato y

al

fuo Signore difl , voi vedete Gies mia falute , chcnoa* truoiio in quefto mondo foftegno alcuno , eflndomi gi

che mi don la natura 5 voi folo dunque farete il mio appoggio ^ godendo ip , che mi fieno fiate recife dal ferro quelle membra^ che vH tempo feru irono ojffentolti quelli
3

dere

la

voftra clemenza

Cercillino
^

che

fai ?

Non
fece al

afcolti le voci di vna fortezza

che non pu effere natura-

le? Leafcoltabenej e per

non vdirne delle altre ^

Santo togliere dalla bocca la lingua, la quale, ripoftadi fuo ordine dentro di vn vafo , parl , rimprouerandogli
la

barbarie , che viua contro i irui del Crocififfo

Che*

la lingua di Antonio di Padoua reftafle illefa nel fuoco fu grande miracolo:, ma che la lingua del noftro Antonio

recifa fauellafl

maggior marauiglia . Parla


forf

la

lingua^
ft

quando, fecondo gli Anatomifti , co* legami de' nerui


attaccata
ni

cuore

che

la

lingua del Martire, c'hcb-

be per cuore Dio, ancorch tronca , Dio legata , poteua non proferir le parole ? Ma f la lingua fenza bocca ragiona ^ la bocca di Antonio fenza lingua non lafcia di difcorrere con Gies ^ cui raccomanda lo fpirito , cui ringratia delia fortezza , che fomminiftra a' fuoi feguaci nel refiftere a tante pene . Cercillino , che mutolo vdiua vn,chc douea effcr muto , parlante , non potendofi fruir della^ voce legata dallo ftupore , fi auualf delle mani , fciolte^
dalla crudelt
,

e con molti fchiaffi procur ferrar quelle^

labbra, che con rAltiOmo facean continuati difcorfi

Preg allora il Santo , che Dio con qualche caftigo faceP


f palefe al

tiranno

>

ch'egli fapea vendicare le villanie de'

iuoi ferui: e fubito da fulmine improuifo tocca la cafa del

Prin-

Libro Terzo.

13:5

Principe, diuenneiepolcro della moglie, ede'figli;reftando fola viua vna fanciulla , detta Corcira , qual rifer-

b il Ciclo per f maggior confufione del genitore . Hor vanne al tuo Apollo, empio moftro d'infedelt , e pruoua fe i fuoi allori fanno difenderti dalle fette .
to togliefti
i

Tu al SanIbftengo di

piedi ,

Dio

ne' figli te togle

il

tua famiglia ; quello troncafti tu le

mani , il Monarca fb-

urano te nella moglie tronca le braccia: che pi penfi > Il fulmine non valeuole a introdurre nel tuo cuore Vn

lampo di fede > MaCercillino,c'hauealo {plrito pi duro dell'antico Re di Egitto, che mai non volle ammoUirlo
al

tocco de'

flagelli

comporti

dalla

Mofaica verga , fece

ftrafcinare

Antonio fuora della Citt ^ ouedopporelo gratie al fuo Creatore , fin di viuere , Quefto fu il primo

atto di quella tragedia gloriola , di cui fu teatro Corcira

Fu il primo Antonio entrar le porte del martirio , come


auueizo maneggiare le chiaui. Molto wel carcere del corpo non doueaftare il carceriere 5 libero vol fubito alla patria de* beati
.

Scriflc la fua vita

vn tal vecchio Teo,

dolio

il

quale di notte raccolfe il lcro corpo

e nella^

Chiefetta di S. Stefano dell'ifola di Vito ,

Pitia , nafco-

ftamente gli die fepoltura. Era pur Criftiano quefto

Teodofio ,
Principe,

ma
il

ftaua del continuo ritirato per paura del

quale,

non
fi

fatio delle paiTatecarnificine,

bere nuouo fangue gi

apparecchia .

Manda per gh due

Vefcoui, che, condotti alla fua prcfenza, furono da lui


tentati lafciareCrifo,

ad adorare Apollo. MaGiafo* ne , e Sofipatro , che furon maeftri di Antonio , non hauean da farfi'nfegnare la coftanza , dalla quale auualorati,
noi adoriamo , dilfero
, il

Dio

di

Apollo , che altro non^


fu,

134 Della Hiftoria di Corf.


1 ^ che vna viliflma creatura, dalle voftre fauole tra/por-

numi. Meglio per te farebbe illafciare il tuo Apollo 3 e donarti a colui 5 che regge Cieli > e TEmpiquanto di Apollo pi iplendc il noftro Cluifto reo.
tata fra*
i

priuodilumij che> fefecito ti fuflil mirarla > tiaccorgereffi, chepipura* fcintilla , che i raggi del fle 5 che acciecano . Ma Cercilli

Tu la fa luce non vedi, perche

lino, che hauea Iato


3,

il

fiio

mago ,

burlandofi delle loro

parole horsu via, fggiunfe, vediamo f cotefto voflro

Dio pi potente di Apollo! Comanda poi Zoito


che^ in
virtii di

Apollo, operi qualche prodigio; e- Zoit ondata vna gran voce fece, che non ilo gli huominf^ e le donne, ma anche gli animali^ e le pietre di Corcira.; % cominciaffcro frettolofamente a ballare , Al fuono della. magica voce fgu il ballo, e parea fi auuerafl la marauiglia del Profeta, mentreiffii^

come pecorelle,

f^Itaua-

no Non ballano per Giafbne, eSofpatro, checalcauano ilfrmamentoco'piedij balla bene il tiranno ,
il

quale , in urtando al ballo la lingua ,

a'

Santi riuolto , e^
?

voi che farete, difl fguaci del Crociffl

Vi bafa l'a-

nimo far fmilimarauiglie >

rifpof

Giafbne ; per-

che noi le facciamo al contrario di quelle opera Tinferno Il tuo Zoito ha fatto muouer le pietre j hor arrendi^ e vedrai y e qui facendo il fgno della croce verf del magoiltrasformarono in immobile fafl. La moglie di Lotperla curiofit in iflatua di Sale, Zoito per l'infedelt in coIoiTo di pietra
f:

cangia. Io non fprei dire>

ci, che auuenne di quel

marmoj poich

la Hifloria-i

grecanonnefamentione; flimo bens, che Cercillino , pi duro di quello, per togliere dagli occhi de' Gentili
reu-

Libro Terzo.
l'euidentilTimofgno del miracolo
,

13^
i\

faccffe fcppclirc

fotterra^glidaflcfpolcro dentro del mare. AlJavifta


di
tal

miracolo niente moflb

il

Principe , fa condurre alliu


ladroni furono

prigione i due Vefcoui^e da quella fa vlcire i fette ladroni,

per

inuiarli a*

tormenti

ma f

eferci-

teran no pi nobile latrocinio nella cafa del tiranno ^ su

cui fra poco ruberanno la figlia , per

dada Crifto . Poila

che^mentre

fra

legami auantilpalaggio di Cercillinopaf-

fauano, furono ofleruati dalla nobil fanciulla^

qualo

chiedendo la caula del


tefo

fu pplicio di

que' mefchini ^ e in-

chelafedediGies^fubito, dallo Spirito Santo infufa nel fuo cuore la gratia, corle al Paeifer altra,
diflfe fe

non

dre , cui

cifere Criftiana

Cercillino

quefto

vnbelcolpodiquel Dio, che tu difegni colpire , Chi puote mutare vnSaulo in Paulo ^ cangia la tua Corcira^ inallieua del Paradifo; e tu hauendo da tanti fuccelli aperti gli occhi non vedi? Che farai Padre? Ah non^
pii

Padre ,
?

f
ti

de gli

altri figli ti

priu

il

fulmine , deirvni-

carimafta
dre

priua

vn lampo

del Cielo!

Che

farai

Pa-

Ah

Padre

n;,

che padre non pueflerechiccrL,


figli ?

Saturno fa carnificina de'


tura

Che farai dunque barba-

rofnza legge, fenzahumanit, fenza dettami della na-

Egh con parole dolci procura piegare l'animo del la fanciulla ma, veggendo vano ogni fuo tentatine ,
?
5

pafs dalle minaccie

a'

tormenti . F condurre
{

la

Santa^

fopra di vna Collina fuora della Citt

Buono augurio

per

la

Vergine, cui, prima della battaglia, appretta

campidogli l'Empireo ) e qui la fece cruciare in modo , che, co'l detto dell' Apoftolo, potea dirfi Ipettacolo di

marauigliaghhuomini, gli Angeli, Dio

Mas
ella

1^6 Della Hiftoria di Corf


cllafopradivn colle , come pu allignare nclfuofeitS baflezza? Stoica fembraua alle pene; , come Anaffarco nel mortaio, burlauafi del tiranno. Gridaua talora,
elefuevoci non eran di donna, ( i carnefici incoraggiauano alla battaglia, alla pugna contro il fuo corpo . Stupiuano i circoftanti , e con le lagrime gli occhi compaffonauano fuoi dolori , ed ella contracambiando
i

il loro

pianto con
alle

vn

rifo giuliuo,

infenfibile

fi

facea>
f-

vedere

angofcie. Cercillino

poco puoi viuere

gi fi fpargono le vifcere tue .

Il tuo

{ngue allaga il terre-

no, e tu, vigorofb pia che mai, non indebolifci lo fdegno ? Ah, che l'accrelce in modo , che fu condotto comandare quell'orrendo misfatto , che la penna candida fi
macchia nella fuadefcritione ,ond*elIa anticipatamente fi
tigne d'inchioftro
.

Doppo
il

lunga fofferenza chiufa nel

carcere fla Vergine, e


federati di Cercillino
.

Cielo, che preuidei difegui

compagna vn Orf miracolofmente comparfa Corcira non temere 5 il tuo viaggio


,

le fece

far felice, f le Orfecelefti

ti

fon vicine.

Non

far infor-

me il parto della
lingua di
di

gratiainte, ladoueti mette apprefib la^


.

vn orfa

Crefcer

la

tua gloria pi che quella^


nobili delle Lupe.

Roma,efrendoIe Orfe p'm

Godi

Corcira nelle ombre della prigione la luce fcintillante-' delForl; n le nubi, che vedicomparire nel volto di vn'

Etiope ti fpauentino, poich faranfubito dileguate. Vn moro trou Cercillino, cui impofe, ch'entrafl nei
carcere, e forza

inudita barbarie) defloraffe la^


?

Vergine. Si

Ielle

mai cafo pi ftrano


!

Vn padre al fuo
Contcr D.GiuIl

frutto vuol far togliere il fiore

E quando mai gli antichi

Annali vna

limile

enormit raccontarono?

, .

Libro Terzo.

1:57

D. Giuliano allaga delle Spagne le ij^atiof pianure, con,, torrenti di armati , per la opprefla Florinda dal Re Rogrigo y e kct Mori compagni delle fue vendette 5 e CercilJino da vn moro vuol , che fi opprima Corcira Ma noi permife Dio, poich TOrfatoll dal naufragio la pericolante virginit delia fanciulla, che con lefue forze mal^
i
.

haurebbe potuto
AiTalt l'Etiope , e

refiftere alle

violenze di quel fellone.

con le vnghia > e col dente lacerandoCorcira,


la

lo, lo sforz a raccomandarfi

quale pietof,

orando , reftituillo doppia fciute , e del Corpo , e dell* anima Puote lauare, e far bianca , contro il detto del Sa.

vn Etiope la noftra Santa, e vn moro f diuenir tutto candido nella fede Con le acque di vna fonuio, la pelle di
.

tana , che prodi giofmente fcaturi nel carcere , battezz


il

nero, cui pofe


,

nome Criftodolo ,

e in quelle acquc/

cftin/ il fomite

che hauea acceib la libidine nel fuo cuo-

re

Indi dal

nuouo Criftiano interrogatale Verginella^


,

come douefle rilponderc quei , che Tinterrogaflro chi


egli fuflc , rispondi
i

gli diffe, io

fon feruo di Gies Crifto,

in lui credo , in lu /pero , e nel fuo


Licentioffi da Corcira cos

nome fui battezzato


fi

bene ammaeftrato Criftodolo,


paleal

e incontrandofi nel Maggiorduomo di Cercilhno

s Criftiano 5 onde fu condotto


il

fupplicio

Vna lega

diuif per mezzo,ma Tanirna vnita ne

vol all'Empireo.

Angeli viftadi tutti gli coronarono il capo , e le angeliche armonie fi vdirono alfuo paC^ggio* Cosi Criftodolo da coruo,ch'egli era,cigno diuene,e qual cigno hebbe canzoni nella fua morte.Mor egli,
Pria, ch'egli fpiraffe gli

non qual ville, perche viudo hebbe doppia nerezza, morendo acquif multiplicato il cadore.Nella patria de^bea-

ti

de-

138
ti

Della Hifloria di Corf.

depof le ombre del volt03eflndo aflai difimile dal materiale il fole increato: che f quello tenebre cagiona col

lume^ quefto le tenebre diliegua, ricuoprc i vifi di neuo, che non dilegueralli per tutta Teternita , Tal fu il fine di Criftodoloj^ chein vece di vn fiore 3 che non rub , ottenne pi rami di palme vincitrici, edi allori., Lefue membra furono gittate a* cani> madaqueftilediffroalcuni augelli con tal brauura> che mai non ardirono d toccarle.

Onde raccolte poi da'fedeli, f non degno del 10 merito,


hebbero almeno vn honorato fepolcro . Grande viluppo
di marauiglie !

Mori fatti bianchi , Orf cuftodi ,


!

volatili

guardianir Itupori del cielo

Ma nellalegge della gratia


comand

fon quelli miracoli communali; e quel Dio, che


a'

leoni nell'antico teftamento > e f ,


,
i

iro i cadaueri de' Profeti


alle

che le fiere cuftodif^ puote nel nuouofare precetto


pennuti
Santi
alla difefa de'

Orfo, e aftrignere
.

martiri

eftinti

cani

non lacerano , che le lezebeh , non cibo


de*^
j

delle loro

bocche la carne

n il fimbolo della-

fedelt potea lacerare gli prototipi della fede.


iftupifco di tali miracoli, lupifoo
coli Cercillino

lonoru

bene , chea tah mira-

non fi muouefl dalla fiia credenza, dichia,

Faraone, bench fempre ritornaife alla primiera durezza , ad ogni modo parea^ nmeffo ogni prodigio , che operaua Mos j ma Cercilrata falfa

da iegni cos manifefti

lino

mai non fi piega

e pi oftinato

che mai , fi deter-

mina finire tutti gli atti della intraprefa tragedia . Coreira compcfc il terzo , f i due primi haueano rapprefentati Antonio il Carcieriero , e Criftodolo il moro L'inuitta
.,

eroina , che con

la

fua Orf a canto dirizzaua fempre


il

la-

calamita della fede verfo

fuoDio

nulla

temea i furori
del

Libro Terzo.
del barbaro Padre^,

1:0

che guif di mare procellofo fen ,ca^ di rabbia 3 e con la fpuma alla bocca minacciaua naufrai^i.

And alla prigione il maggiordomo di Cercillino^per co nuoui fupplici , maTOrf, valoro&mente opponendofi , non permife , che fufle molla la Vergine, la quaOnde le 5 immobile pi che colonna , oraua al fuo Dio
durla
.

diiperato Tempio miniftro di pi empio fignore , comand 5 che fi cigneflla danza di legni , a' quali attaccato ef-

iendo

il

fuoco forf la vampa micidiale, cbapoteaince.

nerire gli bronzi

Che fa Corcira ?

Ella co' tre fanciulli

con l'Orfa intimorita, le diceua, che non haueiVe paura , perche non le nuocerebbe la fiamma . Snella hauefle veleno nel cuore , come la^
di Babilonia canta, e fcherzando

Salamandra , non
cendi]
,

iftupirei di vederla viuace

dentro gl'in-

ma non l'hauendo, ammiro di quello ardore , che


.

pu refiftere alle fornaci

Non fi eftingue , bench come

Fenice dentrolapiraj n cerca nuoue penne, tuttoch^

con l'Aquila firitruouinelrogo. Per dodeci giorni dur il fuoco , e quando credeuafi Cercillino di raccoglier le ceneri della Santa , per gittarle al vento , al vento vide^
fpars'ifuoidifegni, ritruouandolaviua,
di dolore tal vifta
,

Hebbe morir

tutto

vampa,

fi

hauendo apprefo dal fuoco l'eflre nccefe maggiormente nel defiderio di


e,
il

eftinguer colei,che

facea viuere,con le piraufte di Egit.

mezzo cocentiffimi ardori Condurla fece fuora della citt, e ini fopra di vna gran cattaftaco' piedi allins nppefala , dal fumo volle fufl tormentata chi non conobbe fuperbia E mentre il fumo co' fuoi giobbi procura^
to
,

in

ridurre al centro

cerchi della fua vita


leoifa
,

fatelliti

deltiranle

noco' baiioni

le

minuzzano

altri

con le flette
tra-

i/^o

Della Hiftpria di Corf.

tnfggon la carne . Ma dal Siggittario il fole di CoYclrl ch'era in Vergine^cominci tralcorrere per Teterno Zodiaco , oue gode i fegni della diuina mifricordia , Mor Corcira a' cinque di Aprile alla prefenza di Teodofio,che
fcriffe gli atti

del fuo martirio , diede fpolcro

al

fuo cor-

po y alla finifra di Criftodolo il moro, dentro della Citt,


mefta per tante ftragi Vergine gloriofa, di cui , pi dell'antica Corcira , li vanta Corf, quanto mi Ipiacedi
.

non potere al tuo nomeconfagrare, che neri inchioftri,


hauendoti per altro dedicato candidi
gli afftti dellani-

mo Tu
!

c'hauefti

nimic

il

padre

non ti Icordar della

che brama la tua protettione , giache la tua amicitia non merita. Nella gloria, oue 4, fnonperdefti l'efler Corcira , della tua Corcira fbuuengati , e il nome commune ti perfuada a rimirarla con benigne pupille.
patria
,

Cos dall'empio genitore fu trucidata la figlia, ma quella chef generata pe'l Cielo, al cielo folleuoffi con Tanirna

quando il cielo terra difcefe fbpra il fuo Corpo . Nella-, fua tomba la notte Iplendeuanofourane faci 5 evdiuanfi angelici concenti ; onde potea dirfi vn iepolcro cantoria
dell'empireo . MaCercillino, ch'era tigre
,

quei fuo-

ni, quelle molodie pi crudele di uenta; esfogarnoru

potendo la rabbia contro la morta , la morte apparecchia a' vini , e al quarto atto riduce la tragedia , douendo egli rapprefnare il quinto coi meritato caftigo Dentro vna gran caldaia , piena d*ogho , pece , e catrame i ltte Santi ladroni f mettere ; indi accefo vn grandiffimo fuoco volle poco , poco iquefare le loro membra Mi rallegro con voi, fortunati mafnadieri L'oro cercafte, in oro vi
. 1 .
!

fiere conuertiti,

ladoue

il

tiranno, per raifinarui

vno

cruc-

Libro Terzo,
<rucciuolo vi apprefta.

141

Mi congratulo delle voftrc felicitalo fortiffimi atleti/ L'ogliOjper vgneie le voftre memnonvivienmeno,
f

ve Tapparecchia il carnefice. Solcate pur lnza tema il mare del martirio , che la nane del voftro corpo 5 di frefco impegolata, non dar luogo di entrarui a' barbari flutti di Cercillino. Ma tu empio
bra,

miniftro deirinferno apparecchiati


dell'acque
,

al

naufragio dentro
crudelt

f in
.

fiamme ondeggianti fai naufragare le vi-

te di que' fedeli

Dimmi
.

da chi apprendefti

la

Dairrinni ? Queile al ficuro ti lattarono .


Ella al certo
ti

Da Megera?
5

partor
.

Da Tefifone ?

Qiiefta lnza du-

bio

ti

fu maeftra

Ma f delle furie li allieuo

vanne nll*
.

inferno ; che non vuole nel fuo feno tali parti


fei

la terra

Tu

fordo, dinonvdirmit'infigni? Io lafcio di parlar

che Dio riuolto , nome di tutt'i compagni fa fuc preghiere . Preg T Altif
teco per vdir le voci di Saturnino ^

fimo

il

Santo martire ^ chegliconcedefgratia^chefo

alcuno erger Tempio in fuo


la

nome ,

Icriuer

legger
-

fua vita ^ c'habbia da godere perfetta falutc nel corpo

lnza alcun male 5 e neiranima co'l fbggiorno dello Spri

to Santo

Ed

ecco in vn fubito fcende vn Angelo^

il

quale ^ con voce lonora, eda tutti vdita^ Saturnino, dice ^ feruodiGiesCrifto confida in

Dio,

la cui miferi-

cordia ha eludito le tue fuppliche^ otterrai quanto


chiedefti, e in oltre la gloria de' beati, che fefteggianto
ti

afpetta

Qui tacque l'Angelo 5


la

e Saturnino , e
,

compa,

gni perdettero con

parola la vita

a'

fedeci di Aprile^

come vuole la greca Storia. Ma f tacque T Angelo, o non pi parlarono martiri non tacquero , e parlarono circoftanti, che, al numero di quindcci milaficonuertii

rono

i/^z
rono
alla

Della Hifloria di Corf


fede, gridando vna voce fiam noiCriftianl,

eferuidiGiesCrifto. Infomma a' ladroni tocc il faro vna rapina , cos douitiofa pe'l Cielo . Furto , s nobile,,
n'gloriofi mafnadieri doueafi
,

Vn mare di popolo allag

quel martirio, che

mand

tributo di fangue perittc

bocche. Ovalorol campioni, che auuincono al vangelo 5 trionfante fopra i loro fette colli , cos grande moltitudine di nimici
te di quelle di
J

In quefte lette piramidi

pi. fblleua-

Menfi , quindecimila geroglifici fcrifle la^ fede : da quefte ltte marauiglie nacquero quindeci mila^ ftupori : da quefti fette Macabei la Criftiana legge fu
confermata. Inouelliconuertiti, de' quali
fi

fece

duco

Teodofio, e vna nobil donna, detta Matrona, tollero dalle mani de' carnefici le reliquie de' martiri ^ ed entrando in vn Tempio de gl'idoli , doppo gittate a terra le ftatue profane , nobilmente le lppeUirono . Ma , mentro
iui
fi

trattengono in diuote preci


fuo difegno
le

Cercillino auuifato
,

corre con moltitudine di foldatefca

per trucidarli

adempiua
fuga.

vno Dragone comparlb su le foglie del Tempio, Ipauentandolo non lo metteua in


il

Hor come
!

gli

dragoni, che fogliono precipitare


ftelle di

leftelleconla coda, le

Santa Chiefa conferua-

no ?

che vn horto , non fauololb , ma veritiero dell* Elperidi, ha gli dragoni per guardiani. lui dentro era^
raccolto vnparadilb di delitie;
;

Ah

non vi douea mancare il ferpente ma lrpente , che non inganna , bens fpauenta l'ingannatore. Veggendo Cercilhno , che gli fallai ogni penfiero , vn rigorolb editto contro di que' Cri-^
ftiani
;

del quale fatti confapeuoli


fi

Gialbne , e Sofipatro,;
quella

ch'erano carcerati,

dilpolro aiutare con leorationi

Libro Terzo.
quella greggia di Crifto pericolante,
Paftori > conueiiiua
il

14^
quefti, ch'eraa

fbccorrere le pecorelle del Vangelo,

periguitatedavnlupo. OrGiafne, eSofipatroj e cheauuenne? (!Jiiello appunto, che vide il popolo d*


lidraele fuggitiuo dalle perfecutioni di Faraone
il
,

Si diuif

mare, che Tilola d Corf dalla terraferma difgiugne, e


il

diede libero

paflaggioa'Criftiani nouclli.

Fuggono
la

quefti'n mezzo alle onde ,

ma Cercillino ,
!

per

mede-

fima via , armato


f
il

li

fgue . Sciocco

noa t'auuedr , che


Le flrade

popol fedele pruoua i miracoli del popolo Hebreo,


fi

te

minacciano i

caftigi deirEgitio tiranno >

Tacque non fon per te 3 che tracci fntieri di fuoco ; oue vai ? Ferma il pafib , addietro ritorna . Ma non pu ritornare pi addietrro Tempio , che douea conchiudere
fra

Tvltimo atto della tragedia col fuo naufragio dentro del

mare.

Si

vnirono di nuouo gli flutti y

fra'

quali rimaf
Il

con
fi

tutt'i

fuoi fguaci, Cercillino affogato.

Ion][o

fru al

nouello Faraone di mar roflb^e le Adriatiche onde


alle fiam-

cangiaron nelTEritree , DalTacqua pafs egh


e da

me ,

Nettuno Plutone.

melici chi fu fmpre fltibondo di

pure fra* cerberi fafngue 5 che io , lafcianScia


.

Qui di nuouo Principe fi prouide il Senato 5 e Cercillino Dauiano ffbftituito, il quale fui principio non fu meno empio del
dolonelTabiflb, Corcira ritorno
filo

anteceffore contro de* Crifliani,

Crifliano diuenne .
fiioi

ma nel fine pur'egli Queflo pofe mano in Sofipatro , e a*


.

danni Fantica inuentione di Perillo f rinuouare


feno 5

Vn toro di bronzo accolfe il Santo nel

ma f Gio-

ue con vn toro rap Europa, Dio con quel toro vuol rubare alTinfedeltTifola di Corcira Il fuoco, chefotco
iltoro

i44 Dt41aHiri:GriadiCorf,
il

coro era accef

per eftinguer

la vita di

Sofipatro

,
:

fparfe le fue

vampe , e molti de' gentili riduflc in cenere

onde gli altri col Principe Ipauentati gridarono^eftingiii,


Sofipatro Tincendio , e tutti faremo Criftiani . Cefs fu-

fiamma , e correndo togliere dal tormento Sofipatro trouarono^ che allora Ipiraua l'anima al fiio Creatore , Intero era rimafto il corpo , che accoli quell'anibito
la

che lnza lefione alcuna era volata alla gloria. Fu feppelhto entro vrna di marmo ^ intorno alia quale folleu il Principe cuertito vna Chieia col titolo di S. Andrea Apoftolo , bench poi da' Santi Sofipatro , e Giafb-

ma ,

neprendcfleilnome. Battezzofli Dauiano, e Sebaftianofidifl, econluitutta rifbJa Criftianadiuenne, eie


quella hebbe dalla Ninfa Corcira
e Principeffa Corcira .
eretto ,
co'l
la

nominanza , poi
dal

gu

fua Citt principale Corcira fu detta dalla Santa martire,


Il

Tempio ,

buon Sebaftiano

tempo hebbe nobil riftoro da Stefano ArciuefcouodiCorf, il quale ornollo di marmi ^ e colonne ^ e di due 11:9 tue , pofte nel SanSia SanFtomm ^ Tvna per
S.Andrea, Taltra per S.Sofipatro , efoprah'ngrefibpofc due infcrittioni'n lingua greca, delle quali la feguente
ila
fi

legge , ellndo Taltra roficciata da

gli

anni

,,

Libro Terzo

1 45*

Ei^ XoTLV ai^TucT wo^hm

dju.TrAoLKf/u.oi'ni

TLotKlhOILLOp<poy^Ti<pOlHT

U^i^p^i

La quarinfcri ttione > quantunque ofcura ,


tino cosi fuona.

tradotta in La-

Lttmine comfcans , (g^ confpicua Aedes Safientifsimomm ^ ac Diuomm Afojolomm y

^u^ frius incornata ^ (^ fama erat ,


^Hnc perptilchra , ac njalde glorwfa
Dicore Stephanus mclyttis Antijles
apparet

Hanc exornamt mente pia


Profoltittonepeccatomm anim^fuiC y

Jidemonaque eterna , atqm hommum lande

Et hoc conjmxit in Chnflo

Saluatore

legans opus Stephanus Praful

Profolutwnefuorum multorum peccatomm ^


Varijs piEiuYis^

(^ arttjiciofaforma , Stephani Pr^ftlis


,

Jngens lahor
Studuit

, Tempio njenuft componendo

admodum ^perennis opus memorile

Battezzato
gli^ ,
il

come il Principe , il cui efempio fegu la mo3

figlio

e tutta la fua famiglia , fcefe dal Cielo va'

Ange-

140 Della Hifloria di Corf.


Angeloadauuifirca' Corcirefi, che Dio hauealoro rimefle le colpe , e che non fi fcordaflro di fare limofina Onde ogni vno s'impieg /occorrere bifbgnofi , ad aiutare gli oppreffi
3

e particolarmente Sebaftiano , il quale il

lo palaggio conuert in Tempio honore della Regina^ degli Angeli , ed quello fteflb , che hoggid fi chiama^
della

Madonna di Pagliapoii j

canto cui fece fabbrica-

doue vifl da romito , mor da Santo y c^ fu ippdlito con honore . O quanto fiete voi diuerfo dsu
re vna celletta >

Cercellino ,

Quello vide perire su fua memoria col iono degli ondeggianti marofi > e voi
!

gloriofb Fri neipe

bench morto viuete nella ricordaniadi ogniuno 5 quello st i fogli vola col titolo d'infame^ voi gloriofo nomc^ dettate alle penne degli fcrittori 5 quello fi merco Tinferno, voi col terreno il regno eterno comprafle A voi

dcm Corcira la iiia fede


fua infedelt
,

, fi

come Cercillino incolpa della

Il Cielo,

il

Cielo fteffo volle p^lefare quan-

to da quello voi fofte diffimile 5 poich ladoue il barbaro


vccif la figlia, il vofl:ro eflinto fece rifbrgere dalla tomba^

Vnico egli era del padreil garzonetto , e in et di dodeci anni era morto ria Principefla madre > che perfa con lui vedeualafiia famiglia, rico^ Giafone , che allora viuea oflquiato da popoli , e il Santo con le preghiere gli ottenne la v^ta . Doppo ta! fatto la gloria di Giafbne crebbe a tal fgno , che beato fi Itimaua chi potefle toccar Ic/ liie velli, godere de' fuoi difcorfi Impiegffiegli gi vecchio fabbricar Chief, ad ammaeftrar nellafedei
conuertiti,

edoppomolte mai-auiglie oprate per conirmar maggiormente gli animi nella dottrina di Criflo, pieno di meriti , dalla carriera temporale vol airacquiflo
deU'

Libro Terzo,

47

deireterno premio. Cos rapprefentCercilJino tragedie, che finirono in lutto ; e Dauiano tragicomedie , che

cominciaron dal pianto , ed hebbero

il

loro termine ru

vnrifogiuliuo, in vna gioia di Paradifo, Siadettobaflanza della introduttion della fede 3 alprofeguimento
della fiori a
fi

ritorni

Morto Claudio Imperatore 3 da cui ottennero i Corfioti la libert,

gn Nerone , Imperio , come figlio di Claudio . Che non fa vna donna, quando ella combatte con le lufinghe ? Hauea Agrippina da Gneo Domitio , di cui era rimafta vedoua , gene rato Nerone , e fatta moglie di Claudio, che da Mefllina fua (pofa hauea hauuto Britannico, feppe far tanto , cho il nouello marito, accefo di lei fuor di mifura, adott il figlio del vecchio nella iua famiglia , e il fece fuccefforo
del principato . Vccif l'Ingrato
f gli

per leaftutiedi Agrippina fua madre rea onta di Brittannico legittimo erede dell'

Nerone la madre , veci-

amici, vccifelloma, bench dal fuo fuoco, qual fenice, ri forgefiTe pi bella 5 e alla fine vccif f ftefb, non

potendo refillere Galba, che flutato dall'efrcito di Spagna Imperatore caminaua verfo Roma, per liberarla dalla tirannide. Galba i Corfioti dedicaron medaglie, perche flimafkro, ch*egh le meritaua per hauer tolto dal mondo Tempio Nerone perche da lui otteneflro

come
coftui
refi al

pi credo, qualche fegnalato fauore . Succefie

Otone per opera de' Soldati Pretoriani ,


fuo i":omefl:amparon monete, forfi per

e i Corei-

la flefl

cau-

fa di

qualche priuilegio , efntione ottenuta , Gi fi sa, che, vinto Otone, Vittellio^ fuperatoVitelIiohebbe^

Timperio

falutato dalle mifitie di

Giudea ^ Vefpafiano j
2

doppo

, ,

148

Della Hiftoria di Corf


e poi
:

doppo cui Tito 5


iuoi coftumi^
al

Domitiano , fuoi

figli

hebbero

corona di vn mondo

ma trucidato quefti per gli barbari

buon Nerua tocc il Cefareo paludamento; e dominando con piaceuolezza , non meno gli animi che corpi hebbe vaflalli I Corcirefi alla memoria di fua
i

virtii

improntarono molte medaglie , delle quali alcuna-, truouo , e con le altre fi metter nel fine di quefto libro Traiano , che Vlpio fi dille , bench nato in lipagna , per le fue rare doti , fu tre mefi , prima ch'egli morifl , fatto figlio adottiuo da Nerua; e da figlio che diuenne d'Impefi

ratore 5 padre

f veder dell'imperio

quale arricch toi

gliendo le grauezze; onde anch'eglinoricch'i Corcirefi >


fecero v edere

monete 5 che fua fama- improntarono. Di Elio Adriano , che per la parentel-r fignoreggi doppo Traiano ^ io non ho trouato memoria
la

fua effigie nelle

alcuna

fra'

Corcirefi

ma

del fuo figlio adottiuo Atrio

Antonino ^ c'hebbe il cognome di Pio fi veggono ancora medaglie ; onde fi pu credere ^ che da Tvno, ma noru Anche a Marco Aurelio , e dall'altro riceueflr fauori
.

Fauftina fua moglie^ c'hebber

la

corona imperiale per l'a:

dottione di Antonino dedicarono i Corfioti monete

ma
j

Lucio Vero, compagno di Aurelio nella dignit, non fole medaglie ottenne, per che fi legge, c'hebbe potentiffimi aiuti ctra de' Parti Arriu Lucio Corcira con Tarmata Romana, e i Corfioti , richiedi da lui di qualche foccorfo, armarono fubito numerofo nauilio , e arruolando dall'
.

Ifola

e da' luoghi foggetti , groffo ftuolo di foldati


in Soria
,

lac-

compagnarono fino
i

oue fatto
fi

lo sbarco,

contro

nimici

fi

moller

e i Corcirefi

glie cos

bene, che Vero non

diife

portarono nelle battail falfo, quando li lod


alla

Libro Terzo.
ailla

149
guifa

honoraunno i buoni Imperatori le genti della noftra Corcira ; onde mi inarauiglio , che coniaflro monete a Commodo y cho {uccQ&. Lucio Vero , e Marco Aurelio fuo genitore ;
tal

prefenza di tutte le legioni . In

poich federato
Fauftina

egli fu ,

e pi tolto fimile alFinceftuof


:

&a madre, che al buon Marco fuo padre


,
fi

pure

fugli padre Marco

e non pi tofto qualche gladiatore 5


miichiaua Tinfame, e inde-

marinaro , co* quali fouente

gna Imperatrice. Ma fcufinfigh antichi Corfoti, fra' quali fi douea permettere ladulatione verfo del Principe anzi fi fcufino, perche quelle medaglie ftamparono in_. tempo , che Commodo era giouinetto, allora cha da fuo padre fu dichiarato Cefire , e fuccelTor delPimperio Vccifb quefto da' fuoi ^ Elio Pertinace, che nacque da vn.. Libertino su le montagne della Liguria, hebbe il dominio Romano , e da' Corcirefi la gloria delle monete coru ragione ; poich da lui ottennero quefli quello , che a gli nitri pertinacemente negaua . N le fue obligationi altrimente permetteuano, conciofache i Corfioti Taiutaro110 con le loro armi, e armate contro de' Parti. Pi ogni modo furono fauoriti da Settimio Seuero, erede del: .

la

fgnoria di Pertinace

come fi conofce da' grandi foc,

corli gli diedero nella guerra Partica

e dalle

non fblo al fuo nome , ma quello di glio, e di Caracalla, che , doppo lui, Imperatore diuenne. E bench Baffiano Antonino Caracalla fuffe empio , con ci tutto la buona memoria del padre oper , che i Corcirefi fu'l rame incidefro la fua figura, e n\ vn altro quella di Placilla fua moglie, cui liuellarono tre medaglie. Di Opitio Macrino , che doppo Caracalla imper, non
preffe

monete imGeta fuo fi-

^o Della Hiftoria di Corf.

non fi legge cofa alcuna ne gli annali de* Corfioti 5 ma di Eliogabalo , che lui dietro venne ^ fi veggono medaglie; u sindouinarelacaufaditalefcoltura^ mentro egli mai non fece bene ad alcuno Stupifco per pi di non trouare monete con Teffigie di Aleflndro Seuero ,
.

che disfece tutti

gli abufi

nell'imperio introdotti

dal fuo
titolo
,

anteceiforeEliogabalo; onde da' Romani hebbe


di padre della Patria
.

il

Meritaua ben egli tale honore


a*

o
,

per

le

fue virt 3 e per la piaceuolezza ^ vfata

Corcirefi

quando nelllfola loro fermffi , per girne poi a' danni de gl'indomiti Parti Ma non poflb credere^ che i Corfioti,
.

che l'accompagnarono in quella imprefa con molte nauf,


e ibldati
nali ,
,

e fotto

la

fua guida fecero attioni


,

non commu-

fo

almeno nel ritorno vittoriodedicato qualche medaglia onde il tempo ladro ,


haueifero poi
: .

non gli

che fuol rubare^ e nafconde ogni cof, ne incolpo Dopp Alefandro forf Maffimino, cui fuccefl Balbino , quello 5 che andando contro de' Parti arriu Corcira^,
e da' Corcirefi prouifto di legni , e militie , i Corcirefi arricch di priuilegi
nelle medaglie
.

eper gratitudine da quefti fu fcolpito Acoflui fegu Gordiano il giouine , che


,

luvccif in et di venti anni per opera di

Marco Giulio

Filippo y che fu Imperatore, al quale i Corfioti liuellaron

monete, che fino a' noflri giorni fi truouano . Eftinto Filippo, hebbero l'Imperio fucceffiuamente, Decio ,
Vibio Gallo , Emiliano , Valeriano , Galieno , Macrino, Flauio Claudio , Quintilio Aureliano , Tacito , Probo

Caro , e Diocletiano ,
tione alcuna le Hiftorie .

di cui folo truouo

memoria
lui

fra*

Corcirefi,non facendo degli altri in bene, in male,m-

Ma

prima, che di

cofa alcu-

na

fi

Libro Terzo.
na fi
icriua necefario ripigliare

15^1
il

da lontano

difcorfo

iGoti, che fecondo Plinio, eStrabone^ habitauano quelvaftopaefe, che chiudono in meizo la Scitia, la^
Tracia , e la Germania
la
;

impacienti de' ghiacci eterni del-

loro prouincia ne vfcirono, per portar fuoco all'impe-

rio di Roma.

Venneropi volte co' Romani battaglia,


:

e per Io pi rimafero perditori


dalla Mifia ,

poich LucuIIo

li

cacci

Augnilo ne vccifc cento fefsan ta mila 5 e da Domitiano>daCaracalla,e daFilippo furono opprefll con grande loro ftrage, erouina. Mai Goti, quafinouelli Antei , bench atterrati , frgendo pi vigorofi , e vinfe10 Decio, e aftrinfero vergognof pace Gallo Generale 5 e poi, a guifa di torrente, inondarono nella Tracia, nella Mifia, nel? Afia minore, nella Bitinia, neir Acaia, nella Macedonia, e nell'Epiro, Se temeflro i Corcirefi, non vi dubio alcuno ; poich quel fiume di armati non ciubitaua di valicare oltremare, non come^ Alfeo per amore nella Sicilia, ma per odio contro Coreira , la quale fola parea non pauentaflle Gotiche forze. Ma non per ci fi perfero d'animo , anzi veggendo la^ dcbilezza degl'Imperatori , fi difpofero far argine coloro petti a quella corrente, che cercaua di allagar l^vniuerlo .
Dalle loro colonie, e dalllfolacauando i foldati compofero gl'inuitti Feaci
la

vn giufto

elrcito,

col quale fotta


,

condotta di Demetrio Capitano generale

paifati

nell'Epiro attaccarono i Goti, e loro diedero rotta tale,

che furono affretti vlcire velocemente dalla Prouincia^^ Infommachi moftra coraggio, ottiene trionfo, Vna^ fiamma di valore fa paura aleoni . Laleprenon pi pieciola del gatto , eperche fon differenti neiranimo, quella fugge

i^z

Della Hiftoria di Corf.

fugge dal cane> quello Talllta , Non bifogna mai auuilirfi 3 perche la vilt toglie il valore da' foldati propri j, o nef dono a' nemici . iGoti hauean pollo in ilpauento r Afia, e TEuropa^e pure da* Corcirefi furon battuti . Ma f quelli vincono con la Ipada , perdono a* colpi della falce di fiera pelle , che miete migliaia le vite deirefercito
trionfante
.

Il

contagio , che fenza naui

valica talora le

onde, pafs Corcira, doue kcc macello crudele di cittadini 5 onde la citt , che douea efler Campidoglio^ fi
vide trasformata in fepolcro. Chiufe
le

botteghe

bar-

ricatele llrade> aperte fole le tombe danno figura di terra moribonda, e vicina lpirare. Giacciono monti i cadaueri , monti fopra de* quali la morte trionfa j onde^ quei , che viuono , con le infegne della pallidezza fui vifo,
fi

dichiarano fuoi vallai ti . Gialbne , e Sofipatro

cho

viuendo cacciarono , con l'idolatria ,


dal cuore de' Corcirefi
riale da' loro corpi
;

la pelle Ipiritualo

ancorch'ellinti la fugano mate-

e inuocati dalle preghiere del popo-

lo

ottennero da Dio la defiderata llute . Cefs miracola

lofamente

pelle

ef cos euidenteil miracolo


,

che*

molti , che viueano ancora nel gentilefimo

alla

fede di
Santi
il

Crilloficonuertirono, e

Corcirefi

il

tempio

a'

conlgrato riedificaron pi bello. Era finito di frefco

male , quando vn altro ne Ibprauenne con Diocletiano, il quale arriu Corf fine di pafiar da quel luogo verfo i' Egitto, contro cui mouea Tarmi , e la Romana potenza Qucfo federato Imperatore , nimico de' Criiliani, veg-

gendo nelilfola il culto de


gli habitanti

gl'idoli difmellb

e quafi tutti

fedeh, molle fiera perlecutione contro de*

battezzatijde' quali non pochi morirono,emoriuan tutti.

Libro Terzo.
fe

15'
di

Tempio,
i

c'fiauea

cuore l'imprefa
diflmulare,
.

Egitto^ nonhai

ueflftitTiato

meglio

il

acci

Corcirefi

gl'i

Cinquanta naui egli hebbe^di buona foldatefca ripiene, e con tale aiuto ruppe Achilleo,
preftaflro

loro foccorfi

che fi era fatto tiranno , e dentro AlcflTandria afldiUo ; e doppo moke fcaramuccie , e afalti , nelTottauo mef dell' afledio prefe la citt, e kcc morire il ribelle . Io credo, che
per gli buoni fcruigi predatigli da* Corfioti ,
nel ritorno in ripof
;

li

lafciaflo

go fi vedellro in
lui
,

mentre nuouc carnificine non legCorcira, e pure poco appreflb pat da-,

edaMalTimiano Tuo compagno, vna perfecutiono vniuerflelaChiefa Fin pure qucfta , perche i due moDioftri fi ritirarono tra le felue rinunziando l'imperio cletiano , e Maflmiano da Imperatori diuennero horto.
.

lani

forf per abbellire di fiori la terra ,


.

c'haueano lordahortolani , f
al

to con tanto fangue

Ma fmpre furono
le

giardino di Crifto aggiunfero


loro barbarie .

rof , imporporate dalla

O quanto meglio dello Icettro voi mameno aprire con quella le vifce!

neggiate la zappa , che

re della terra, che fuifcerare

con quello il feno de* martiri Godo di vedcruico'J faio, perche troppo la porpora v' i!fanguinaua il penfiero. Gioifco mirandoui forza di
colpi far forgere le piante, giacche poco fa vi mirai for-

za di tormenti atterrare
bofcaglie voi
,

fedeli.

Albergate pure
la

fra

lo

cheapprendefte
tre capi,
il

crudelt dalle fiere^

Cerberi
publica

che con Galerio Ccfare , componefte alla Refermateui all'ingrefb de


gli gli

Romana

Horti , che bene

cerbero guardaua de

EliGj

le

porce.

La lupa , che latt Romulo , e Remo , non vuole porgere pi le mammelle Diocletiano , e Mailimiano, che le fnc

chia-

, ,

1 5*4 Della Hiftoria di Corf. chiarono il fangue affieme co'l latte Le accorta s allu bocca di Galerio, e di Coftantio^ noueirimperatori ; perche dal fecondo ha da nafcere Coftantino ^ che otterr li cognome di grande . Da Coftantio y ed Elena fua prima moglie nacque Coftantino^ il quale doppo che in-
.

Eborace^

citt di

Bertagna, chiuf gU occhiai Padre


y

contro i tiranni fi mofle , e vinto Maflntio , e debellato Licinio y diuenne afibluto Signore
folleuato airimperio

non toglie il vaflallaggio che alle infirmit paga la natura dell'huomo Le corono non fon circoli y che incantano le malattie in guifa, cho non fi muouano contro de' Principi Diuenne Coftantino lebbrofo ; ne medici furon valeuoli truouar farmadeli'Vniuerfb * L'efTer grande
.
.

co y che
tefimo

il

guarifle dal male

Silueftro y che allora fedea-

nel foglio di S. Pietro, puote rifanarlo nelle acque del batt


y

c'han

piii virtii delle

onde del Giordane , dentro


la

cui y fecondo l'auuifo di Elifeo Profeta y depofe

lebbra

Naaman,

del

Re

di Siria general

Capitano. Sibattez^z
latte Crifi

Coftantino y che da Elena hauea fucchiato vn


ftiano y e per lafciare al Pontefice il capo del
part da

mondo y

Roma , e verfo Bizantio nauigando ,


y

qui folleu
Corcira y e
,

Coftantinopoli
Crocififfo
i

fede del

primo Imperatore leguace del


toccafl'e

Stimo , che di paflaggio

che allora Corfioti gli


fra
:

liuellalTero quella

medaglia

che^

poco vedrai ma f quefto

Elena Santa^madre di
lafci

mio giudicio y vero ^, che Coftantino, fufle in Cori u, quando


alla

Roma

per girne

Paleftina

poich fcriuono
i

che

al

fuopaffaggio apparecchiarono

Corcirefi venti

galee, ben'armate, e che alla donna infigne fecero molti

honori

And ella alla Giudea, doue la Croce di Crifto,


e
i

tre

Libro Terzo
e
i

15^5'
di

tic

chiodi

rcppelliu lotto

vna fcatua

Venere folle*
dircj iiia-

uacaui da' gentilijper


le,s'io diceflTijche
1

opera llia ritruouaronijn

Corcirefi vi hebbero gran parte 3 lado-

uecon le (pefe di venti legni tal ritrouamentoconcorfero E fofpetto> che a loro iftanza > fufl gittato vn Chiodo di Grillo dentro rAdriaticotempeftofo da Coltantino, che degli altri due fi auLiall contro nemici, attaccandone vno alla corazza, e l'altro al freno del fuo cauallo^ Poich quei > che ( affaticarono con Elena , del ritrouato teforo doueatoccarcla parte, fecondo le regole della-r
.

giuftitia diftributiua.

N parefuor di ragione >

cheri-

chiefta

de"^

Corfioti fuiie gittato quel chiodo dentro dell'

Adriatico , che in quei tempi dalle loro naui pi.frequen-

temente folcauafi

ondele fue tempefte , pi degli altri paefi oftendeuan Corcira . Creda circa quello ogni vno fuo modo , mentre non fon cole di fede , come quelle , che fi trattauano nel Concilio Ni ceno , oue trecento di;

ciotto Vefocui fi erano contro Atrio congregati


ftui

Fu co-

prete Aleflandrino

e fotto apparente diuotionepal-

liaua la fceleragginc interna ,

Volea > che in Dio fufro

diuife le perfone , e la foftanza , della quale diuerfa portio-

ne hauelfe il Padre di quella hauea il figho j oltre gli altri errori , che dal fuo falfo credere deriuauano . Aleflandro, Vefcouo di Aleffandria , che non hauea mai potuto con le fue ammonitioni ridurlo, ricorfo al Pontefice Silueftro,
e quelli

Coftantino , il quale in Nicea di Bitinia fece^ adunare i Vefooui che da ogni luogo concoriero . Ne vi manc ApoUidoro Vefcouo di Corf^ Prelato infigne e nelleopere virtuose nella dottrina^ Finquefto Co ncilio condannato com*heretieo Arrio ed hebbe da Co;^
,,

ftan-

1^6 Della Hiftoria di Corf.


fantiiio l'efilio
li
;

e in oltre i Fotiniani , e Sabdliani

quel-

perche con Forino Vefcouo de' Calati credeuano Crifo puro huomo 5 equefticagion^ che , con Sabellio non ammetteuano in Dio , che vna fola pei Iona . Apollidoro ritorn alla fuarefidenia^ e Coftantinodoppo alcuni tempi , mentre in et di feflantafei anni fi apparec-

chia diftender l'Imperio, e


fo fingolare

la

fede fin nella Perfia, prefo


.

dall'vltima infermit lafcia la vita


fi

Huomo per ogni ver nel vincere A lui deue molto

contempli nel campo , nelle chiefe 5

neirattcrrare nemici,

nel

folleuare templi;

con la mano , nel fuperar con la fede . la Grecia , oue pofe il capo dell'Imperio , che ripofaua^ pria nel feno del Latio onde non fia marauiglia, che vno Scrittore Greco qualche linea di pii alla fua memoria^ confcri. Cos hauefs'io penna di cigno , comevolon:

tieri

l'impiegherei a fpicgare

le
la

candide attioni di \il>

Principe, che mai non denigr

fua fama .

Ne Roma fi
fra'

pu

lagnare; poich'egli vna fola corona tra/port

Greci, tre pi degne nel Camauro lafci a' Latini^ quelli de' corpi , qucfti diede il dominio delle anime . Viua.
pur'egli gloriole), che io, per inchinarlo,
afcio

fermo la mano,

l'Hiftoria, e al

mio hbro formo l'epilogo conica

feguenti medaglie.

La prima dunque
l'effigie de*

di Marc' Antonio, ediOttauia,

quali moftra nel dritto con le parole JM.AN-

TONIOZ OKTABrA,

cwc

Mano

Antonio,

c^

Ottama e nel rouerfcio vna galea co'l fuo ordine di remi, e fopra vna fcritturajche dice ^lAH. ConyrcnfmrPt' , Philota La Seconda di Germani*

KOPKTPAIQN
,

TA

CO-, e

da vna parte l veder e la fua figura armata , perch*


esli

i^y egli giua alla guerra.e le lettere r2M ANIKOS K AI2 AP che fignificano nel linguaggio Italiano Germani.

Libro Terzo.

co Cefarc

e dall'altra vna naue


il

con vele gonfie , augurio

di felicit^ e

detto intorno

KOPKTPAIUN Corcyrendi alloro


^

fnmljL terza iu coniata per Galba^la cui forma rapprefcnta nel dritto^ co'l

capo coronato

come inf^na

l'infcritione

greca

SEPriOS TAABAS KAISP.


e
il

che dice Im^erator Sergms Gdba C^far^ nel rouerfcio Marte in piedi

con Taib in mano ^


5

motto

KOPKTPA-

IflN Corcyrenfium

quafi

che voleflro dichiarare viu

Marte quel che ippe vincere in Nerone vn fieriffimo moftro. La Quarta Camparono iCorcirefi per Ottone^ con la fua mezza igura nel drittone lettere K. AI 06lN;,cio Cefare MjOttone-^Q nel rouerfcio Marte^ma fed'

te,augurdo
la fcrittura

al

nouello Principe^doppo le guerre^ quiete:

T vfata KOPKTPAlflN Corcyrenfium .

Di

Nerua la quinta, fimile in tutto quella di Ottone/e n5


che nel dritto,allefueeffigie,coronatadi alloro,a^giugne

ATT.KAI. NEPBAS.
ua Augujlus .
in cui

La fefta ,

A^TF. cohimperator Ufar ISlere' ha il rouerfcio eguale quello di

Gaba^ fu fcolpita per Traiano, come moftra il fuo dritto,


li

legge, intorno alla fua tefta cinta di alloro, ATT.


.

K AI. TPAI AN02. AT

Jmperator Cdfiir

Traiams Ah-

gufus. Pi diffimile la fettima di Antonino Pio, bench nel dritto habbia fcolpita la fua effigie con corona di

alloro, e la fteifa infcritionemutatoilnome, dicendo

AT. KAI.

Jmperator c/far Antmi^ Mxjpoiche nel rouerfcio rapprefenta vn Gioue conrafta,


fcdte,e lettere

ANTnNINQ2

ZET2 K A22:i02, che fuonano Inppi,

ter

Cafsius .

N marauiglia fia

che i Corcirefi, gi ridotti alla

1
ti alla

58

Delia Hiforiadi Corfi.


Gioue Calilo ftaiiipa&ra nelle mo-

fede di Crifto y

nete 5 poich allora f ne fertiirono per nxtafbra di potea-

xa^ quale auguraiiano ad Antonino , Ne ira Criftiani ho^gld l ftima per fgno d'idolatria rimprimere nelle*

medaglie la fortuna altro tale geroglifico , che non eIprimequal vera la fauola> ma il Tuo fiL;nificato applica-r alleperfone^ ehelodanfi. OikIc non deuiftupue f nel
;,

rouerfeio deirottaua vedii


Tafa in

medefimo Gioue feduto eon^


che. corripotigona

mano > ma condiuerfe lettere ,

la parola

KOFKTV AIClN Corcyrenfium-j


fi

marauigliati

pili tofto del

fuo dritto^ in cui eflendo Iiuellata la immagi-

ATI. K. ANTMarcus Antonmus Au^ NIN 02. SEB. ETS. pfius Plus : ma bilbgna^ che fappia il Lettore y che i Corcjrefi^affettionati al merito di Antonino Pio > di cui Marco Aurelio era genero y di ambo i nomi fecero rinfcritione ; per augurare Moirco la piet di Antonino y perche la piet di Antonino riconofcenano in Marco ^ Lgu nona,. cheFauftina, moglie di Aurelio liuellarono dimezzana grandezza , e da vna parte t iene imprefl-r
ne
di

Marco Aurelio > pur

legge

Imperar or

la.

faccia delllmperatrice

conia

fcrittura

$AOTZTH-

NA. XEBAX

vna galea co' remi, e remiganti, e par che voga battuta voglia fokarilmare, con la parola fpeflbvfita nelle monete, poftadifopra K02YiJ.VAlt:iCorcyrenfimm^^ Lucio Vero Scolpito nel dritto della decima , e fi conoFmJinaAugufia'y e
dall'altra

fee 5

non

dalla tefa coronata di alloro ,

ma dille lettere

A.K0M0A02 KAISAR

che dir vogliono Lucms Comedus C^far^ nel rooerlcio quella medaglia mollra^. il Dio Pan , Agrefte fotto vn arco con falcein mano, e

Libro Terzo,
lafolit fcriftura

ifg
.

KOPKJPMQ.'NCorcyrenfiHm

(^lafi

chea tale Imperatore dedicauano in quel rame Tabbondanza deirifola fertiliffima di Corcira 5 onde fi cchfee-j che de' fall numi folo fi auualeuan per limboli. DiCommodp figlio di M^u co Aurelio rvndecima
VoJeflro dire 5
t

nel cui dritto comparircela figura del giouine, e la infcritione

A.KOMOAOXKAIZAP.

Lucius Comodus

C^far s e nel rouerfcio Pan , che 5 in luogo della falce^tienevna zampogna 5 peralludere gli amori proprij dell"
tgiouanile3 poiclip la zampogna de gli amori di
verfo Siringa Ninfa d Arcadia, immagine

Pan
,

eij:)ref

Fingono i Poeti, ch'eifendofi di quefta fanciulla inuagbitoPan, mentre la feguiuaper opprimerla 5 la vide in vii_,
fubito trasformare in cannucciepalufri
,

per opera delle

Ninfe ^ alle quali ella chiefefoccorfb. E Pan, che notT_, puotehauere la donna, prefevna canna, e comportane^'
boforecciafipofe cantare, e fuonare, fine di alleggerir con la mufica le fue angofcie. Elio Pertinace
fiftola

fdedicataladuodecima, che fa rauuifarenel dritto la^ fua effigie conia Scrittura AT.K. AIA.nEPTINAS
Imperator C^far
te
irt

Hdtus Pertinax

e nel rouerfcio

Mar.

piedi

eia parola

KOPKIPAIflN Corcyrenfium

N Settimio Seuero reftfenza la fua , ed quella fi vede nel terzodecimo luogo, c'h nel dritto la fua effigie con
la

parola

A.K.SEfHPOS. A.

Setmus-^^nd rouerfcio
-,

vna galea con remi , e.vale 'gonfie

oltre alcune figurine,

e delfini nuotanti,ela infcritionedice

KOPKTPAIQN^

Corcyrenftum , Del mcdefimo Imperatore la quartadecfma, c'h lo fteifo dritto, che l'altra, ma nel rouerlcio il
Pci^afo alato,

per denotarci voli di fue vittorie contro


de'

1 So
de' Parti
3

Del la Hiftoria di Corf.


le lettere

fono

fimili,

dicendo pur

KOPKT-

Scuero, per nomo Geta fu confgrata la quintadecima, la quale quindi palefa la fua forma coronata di alloro, e la (crittura A.

PAIQN CoYcyrenfum

Al

figlio di

KAL ANTflNINOS ET. ATBPI. C^ar AntonmGeta o


;

quinci
di

vnGioue fedente con lancia in mano,

eia parola

KOPKTPAinN

Corcyrenftum, Caracalla, pur figlia

Seuero , hebbe la feftadecima , in cui da vn lato fi vede la fua forma fino al petto , con corona d'alloro fu*l<apo, e lettere , che dicono ATT. KAI.

ANTQNlNOS

ET2. BPHTAN.

Imperator C^far Antonius PiusTriran-

vnanaue, con vele gonfiate , o fuoi remi , con figurine picciole di remiganti, marinari,: eilfolitodetto, KOPKTl?Aia<iCorcyrenfmm. AllaJ
nicusi enelrouerfcio

moglie poi di Caracalla ne furon liuellate


delle quali tiene nel dritto

tre; la prima^

mezza la firn effgie con lettere


Planila Imperarrix^, e

IIAATTIA AASEBASTH.

nelrouerfcioilPegafo, eia parola CoYcyrcnfiumi la feconda ha lo fteflb dritto, ma nel rouerfcio Corcira Ninfa , eia medefima fcrittura KOPKT-

KOFOPAION

VMD^Corcyrenfmm: la terza, che nell'ordine la decimanona, ha come le altre due il dritto, per nel rouerfciomoftraMinerua con Telmo in capo, e Tafta in ma-

no ,

e nel giro
la

KOPKTP AlflN Coycyrenfmm Th ElioA.K.ANTnNEIN02


cui
fi

gabolo

ventefima , che fa vedere nel dritto mezzo il fuo corpo,cLVparola v^rw/wj;


e nel rouerfcio

h figura del Sole,di

dichiar Elioga^

baio Sacerdote, co'i detto

KOPKTPAIQN Corcyrcnc'h nel driti\

fium.
to
il

A Balbino tocc la ventefimaprima,

fuo capo , cinto d'alloro,^ la infcritione d'intorno


tal

Libro Terzo. i6i tenore ATT. K AEK. K AIAIOS BABEINOS tal 2EB Imp<rator Cafar Decius Celis IBaliinus Auguflus e
.

vna nane con vele -(piegate ^ evento in poppa,con lagnale gli augurauano i Corcirefi aure fauorenelrouerfcio
uoli di fortuna nella fua fpeditione contro de' Parti,

T>i

Marco Giulio Filippo la ventefimafconda^ la quale dimoftra nel fuo dritto la fua effigie fino al mezzo , con capo circondato di alloro, e la fcrittura dice ATT. K,M. IOTAI.<&IAinn.SEB./?;^;?^r^r(?r Marcus luHus Phdipfusi e nelrouerfcio vna Chief, foftenutada molte colonne, e con vaghi nicchi, e lettere KOPOPAIiiN.
Corcyrenjjum , Stimo, che anche
i

Corcirefi crede Aero

quefto Imperatore nel fuo intrinicoeflre Criftiano, co-

me ftimauano tutti, onde vnaChief nelle fuc medaglio


(colpirono. L'vltima di Coftantino, fa vedere nel

nuda fenxa corona ; e nel rouerlcio l'effigie di Corcira la Santa Vergine , e Martire , in piedi con la palma in mano , e Tinfcritione KOPKTP AliN. Cor^
dritto la fua tefta

cyrenftum .

Il fine del Terzo

Libro.

DEL^

DELLA

HISTORIA DI CORFV
Defcritta

DA ANDREA MARMORA.
L
2 R O

^F ARTO.,
la

OPPO

morte di Coftantino il Grande^ Coftantino, Coftante^e Coftantio 5 fuoi figli , fi diuifer Timperio : al primo tocc la Francia , la Spagna^cllnghilterra; al Secondo ritalia,rillirio , la Grecia , e T Afi-icaj
al

terzo Coftantinopoli , TAfia, e le

altre prouincfe di

Oriente. Parue Coftantino , che pur'


ale

era il maggiore tra' fratelli^che picciolaportione^nfpetto

Libro Quarto
alle altre,

6f

dominio egli hauef 5 ondedalle> querele^che nulla fecero, venne all'armi contro Coftante, che gli era vicino E bench quello guerreggiafl allora^ co' Goti, ogni modo, per mezzo di vn fuo Capitano , c/
di s vafto
.

con

gli aiuti de' Corfioti, preflo

Aquileia,non folo ruppe

l'orgoglio del germano,

ma gli tolf mi/ramente la vita

Ma molto egli non fbprauifl^poiche refbfipe'l dolor delle

gotte infopportabile, in Elene, cartello pofto alle radici

del Tireneo , fu per congiura vcciib, e in fuo luogo aflun-

to all'Imperio Magnentio .

A' danni

di coftui

fi

moflc-

Coftantio,

il

quale arriuato daBizantio Corcira,qu,fra

mille dimoftrationi di ofTequio, di potentiflmi ibccorfi

fiprouide, fapendo, che bene apparecchiato lafpettaua


il

tiranno. Corrifpof, con molti priuilegi , e gratie all'

animo pronto de' Corcirefi Coftantio, e facendo vela, in poco tempo prefe le riuiere d'Italia. Ma Magnentio fuora di quella l'attendea ; onde gli conuenne pallre in_ Francia, oue due volte vinto hauendo l'inimico, Tafirinf allafinevccideref fteflb con le fue mani. N molto
lunghi furono i giorni di Coftantio ; poiche,hauendo dichiarato Cefre Giuliano fuo cugino,figlio di
di fuo

vn fratello

Padre , ladoue feppe , che doppo le guerre di Francia paflua per occupare rillirio, afflitto da vna talein-r
gratitudine, mentre penla di caftigarla, di quaranta cin-

que anni fi eftinf


uine termin
il

E Giuliano apoftata dalla fede,che gli


mano inuifibile ferito, anch'egli gio.

fucce(re,fra Perfi,da

Cos ia^ ftirpedelgranCoftantinoinbreuehora manc; ne fisu marauiglia , conciofiache i figli , che degenerano da' Fadri,n delle loro felicit, n de' loro luftri ponno godere/.
corlb nella carriera de gli anni

Arria-

i66

Della Hiftoria di Corf

Arriani furono Coftantio> e Coftante; e Giuliano da f-

guace di Criftodiuenne Idolatra. Qualche verme rode^ quelle frutta^ che cattine nafcono da buona pianta, f non pu y fecondo il vangelo , da albero fenza magagna prdurfi pomo marciose lnza fipore Giouiniano 3 che noru hauea altro merito > che Teflr buon foIdatO:^ delle vefti imperiali fi cinto doppo la morte deirapoftata^ elui
fuccefiValentinianOj padre di

Gradano Imperatore,

il

quale, intefa la fciagura di Valente iuo zio , da* Goti nella

Tracia vccilb,dalla Francia, ou'egli con felicit pugnaua,

velocemente fi molle. Pafs in Italia,edaqueftaCorcira,doue prouiflofi di piia naui,hebbe due mila Corfioti, guerrieri veterani,in foccorfo . Quindi/ciogliendo verfb
Coftantinopoli
nella Tracia,
,

in cui

moderaua

le

col

Teodofio Spa'

gnuolo , da lui eletto per compagno deirimperio, arriu

pugn co' Gotiji vinfe, e vittoriofo fece rial

torno Corcira. Refe mille gratie


d'Italia

Senato de

gli aiutila'

quali atcHbuiua i fuoi trionfi^diedele vele a* venti,e a' lidi

peruenne. Ma molto non fi puote fermare^poiche

feppe^che Maffimo fuo Generale, dall'efericito in Inghilterra gridato

Cefare, era gi nella Gallia con penficro di

ccupargli tutte le altre Prouincie . Pafs TAlpi , e quan*

do voleaprefentareal tiranno la battaglia, abbandonato


da' fuoi ili coftretto fuggire,

ma raggiunto dalle militie


bene le vendette
dalla^.

di Mallmo,dentro Leone fu vccifo.Fece

deireftinta

il

valorofo Teodoiio, che partendo

Grecia a' danni deirvccilbre, a cui dentro Aquileiatolf la vita . Concorfero tale impref con grande sforzo i
Corcirefi,non folo per
far cofa grata al

viuo Imperatorc/>
|

ma per confagrare alla memoria del morto mille

vite nij

miche

Libro Quarto
fimoall'occafbj ritorn a' paefi orientali
5

67

miche. Teodofio,hauendo neiroccidente mandato MaC-

ma prima alla>
lei

Republica Corcirei concefl tali prerogatiue, che potea

ben dirfi del Corpo Greco il cuore , mentre in


anfi gli Ipiriti vitali delle gratie pi nobili
.

aduna-

Ondepoco rimafe da compartirle ad Arcadio, e Honorio, ambo figli


ed heredi del paterno principato 5 poco a-^ Teodofio fecondo^ che nacque da Arcadio^e a Coftantio>
di Teodofio
>

che fu compagno di Honorio^-che per di quefti non fanno mentione le Storie Corcirefi . Fanno ben mentione di
Valentiniano Terzo figlio &\ Coftantio
, (

eflndo flato il

fecondo a* tempi del primo Teodofio , di cui folo , perche


la

meritaua habbiam fatto memoria

il

quale mandato da

Teodofio il giouine^ per acquietarci tumulti d'Italia^ , hebbe nel ilio efercito qnattro mila ibldati Corfioti,, che-^ nciraffedio di Rauenna fi fgnalarono in modo ^ che per opera loro venne la citt nelle mani deirimperatore , come ipriuilegiconceffi da lui Corcira chiaramente palefano
.

Ma tanta felicit de' Corcirefi hebbe alla fine le fuc/


.,

mifchianze dilutto^ perche in quefta valle di lagrime non


fi

pu lungamente reipirar ftnza pianto

Valentiniano y che deiropera di Etio s^'erafcruito contro degli Vnni 3 per lieue foipetto > perfuafione di vn tal

Maffimo fuo fauorito , quel valorofiffimo Capitana fcco


morire.,

Vn
,,

foldato impatiente del fine infelice del fuo

caro duce

non potendo foffrire la crudelt dell' Impera-

tore y Valentiniano tolfe la vita ^ dicefi ci anche fpin-

to dalle promeffe del medefimo Maffimo ,, che per la fua^


fellonia ottenne

llmperio Seppe

tale

tradimento Eualcuna;^

do ffia moglie di Valentiniano^e incapace di confolationc

68

Della Hiftor ia di Corf.


fcrifle
,

alcuna ^ determin vendicarfi :

Genferico

che in

promettendo dargli Roma 5 e ritalia , s'egli contro Maffimo il traditore fi fuflc molTo. Accett di buona voglia l'offerta il barbaro, con efercito^ compofto di Vandali, Africani, e Mori, pat so in Italia , prefe Roma , dalla quale Maflmo fuggendo da vno de' fuoi fu trucidato tra' bofchi . Leone Pontefice, che fece ritornare addietro Attila , non puote perfuadero Genferico , che lalciafl almeno intatte le cof (acre 5 poi-

Africa reggea il regno de' Vandali

che Tempio in dodeci giorni di facco , dato Roma , manumeffe quanto di humano , e diuino nella Citt fi trouaua . Ritorn lo federato moftro all'Africa , e i Romani raccolti eleflro vn tal Flauio Anito dell'ordine SenatoriO;,fbtto il cui dominio mor Leonesche hauea gi contro Neftorio , ed Eutichio , radunato in Calcedone vn Concilio di

Seicento trenta Veicoui,fra' quali

fi

Soterico,Ve-

fcouo di Corcira , come appare dalla fottofcritione della- lettera, mandata Leone Imperatore da' Velcoui del vec-

ferm Genferico nell'Africa, fuegliato all'armi dagli apparecchi, che facea contro di lui Leone Imperator di oriente , ch'era fucceflb Martiano, che doppo la morte di Teodofio fecondo, la cui fbrellaPulcheriahebbeper moglie, reffel'Imperio. Quello Leone , che fu il primo di natione Greca fbllcuato alla Corona Imperiale , fapendo , che con Velentiniano fi era
chio Epiro .
fi

Ma molto non

dominio di occidente pretef ricuperarlo , e di nuouo vnire T vna, e l'altra Monarchia, gi diuif . E auuengache Romani , morto Auito , fbftituiflro Maioraeftinto
il
i

no , e lui Seueriano ,

Antemio 5 ogni modo effendo Cefri fol di nome , e fnza fona , f fpettare ine queflo

ten-

. ,

L ibro Quarto

6p

tcndeua Leone la guerra contro Genferico tiranno. Ma quelli gi con potentiflima armata folcaua Tonde 5 e ha

uendo porto in rouina le riuiere dltalia, e di Sicilia , contro le maremme di Grecia fi ri uolfe. Corcira, bench^ fchiuaffe la fua potenza , non puote fuggire la fua barbarie
.

Si difef la Citt,

ma Tifbla fu laccheggiata in modo,


;,

che per pi anni fuccefe in luogo dell'antica abbondanza , lacareftia. E fu marauiglia , che fi conferuafl la Cit-

quando pochi difenfori dentro fi ritruouauano , eflendo ccorfi riempir le naui , che in gran numero haucano mandato i Corcirefi vnirfi all'armata di Leone , che lotto il comando di Bafilifco contro il Vandalo veleggiaua Doppo lungo errare pe'l mare incontraronfi alla finev
t,

r Africano ferpe, eilGrecoBafihfco, cui fi erano aggiunti molti legni di Antemio , per cui combatteuafi , e> predo Popolonia fi attacc la battaglia , dalla quale fugg
Genferico vinto con pochi nauilij
dalTincendio , e dalla fchiauit
gli
,

che dal naufragio


.

Quel , che> doppo tale fconfitta^auuenne, fi legge nelle Hiftorie Vniuerfali, doue pu vederlo il curiofo,perche la mia, n parrimafero
la delle tante

mutationi, che

fi

videro in occidente finche

ritalia fu in

Regno ri dottai n di Leone , cui fucceffe vn


,

figlio di fua forella

pur detto Leone ,

il

quale Zenone^

Jfaurico fuo Padre rinunti l'Imperio di Oriente.


io,che,

So ben*

morto Zenone, hebbe lofeettro in Coftatinopoli


herede Giuftiniano,il quale mand Bellifario alla
.

Anaftagioj e quefto eilinto, fu folleuato Giui:ino,che lafci fuo

Teodorico , vccifo Odoacre,fe n'erafatto padrone,e Thauea lafciato ad Amaconquifta dltalia opprei da' Goti
lafunta fua figfia , la quale da Eutarico Vifigoto fuo Ipofo

Aa

hauea

7 o Della Hiftoria di Corf.

hauea generato Atalarico , che molto non vifle : ond'ella pafs alle feconde nozze con Teodato iuo cugino , che al principio fece ftima della moglie , ma nel fine di lei infairidito confinolla nelllfola del lago di Bolinna,

oue la fe-

ce morire .

Hor Giuftiniano con la fcui di vendicar la- morte di coflei y ma in realt per vnire all'Imperio lltalia,
di rifpetto,

Iped BeUifrio, che da Coftantinopoh fpafggio

Corcira . L*accolfero i Corfioti con que'fegni

che vn tanto duce doueanfi


Telrcito

e non Iblo

il

proiiidero di

naui, ballanti traghittare le militie^


poi
feruiill nelle
la

ma gli accrebbero

con molte fchiere di giouani valorofi ^ de' quali


fue imprefe
;,

mife

Calabria

tempo tutta fottoefiendofi lui dato Embrino genero di


.
.

In poco

Teodato , che la guardaua j e fpintofi auanti 5 afledi NaIndi^ camminanpoli> e per via di vn aquedutto la prei do verio Roma^co^lfauore del popolo^che Taccolfe trionfante > di quella facilmente diuenne padrone
y

efendono

poco prima vfcito l'inetto Teodato, il quale fu vccifb per ordine di Vitige , che i Goti fi haueano eletto per Re^ fine di hauere vn buon capo nella guerra , che loro mouea^
Bellifario
y.

Vitige era bafmente nato ,

ma iblleuollo la^
alla fortuna.

forza e l'arte militare alia corona^ ond'egli

che gliela diede aggi ugnendo /piriti iblleuati,ficongiunf in Raiienna con Matafunta , figlia della Regina Amalafunta con poco gufto della fanciulla, chemalfbftriuadi

huomo
all'armi

vile la parentela.
,

Ma

dalle

nozze fu richiamato

Venere Marte , per rauuifb , c'hebbe della .rotta de' fuoi nella Tofcana^oue Bellifario mandato hauea due capitanila fine di foggiogarla . Part da Rauenna con
e da

centocinquanta mila foldati , e giunto Roma y vi afledi


Belli-

Libro Quarto
Bellifano per vn

171

anno e otto mefi , ma fnza frutto ; pol-

che i difenforj , per lo pi Corcirefi , fecero de' fuoi talo macello^ che fu aftretto disloggiare, e ritirarfi a Rauna,
dentro
la

quale
,

il

chiuf Bellifario, checonl'arriuodi

Narfete eunuco
gioniero

conduttore di molte fchiere, hauea ac.

crefciuto l'efercito
.

Rauenna

fu pref

e Vitige fu pri-

Conduflelo feco Bellifario Coftantinopoli

con la fcorta de' legni Corfioti , eflndo egli richiamato da Giuftiniano , cagion , che pii gli premea le guerra di Perfia y alla qual'era neceflrio vn tal Capitano . Ma peggiorando le cof d'Italia 5 di nuouo fu mandato Belhfano, e di nuouo hebbe da' Corcirefi confiderabili aiuti ; noii^ per di nuouo egli vinfe 5 poich Totila , fnodifpetto,
eprefe^edeftruffc

Romane quafi tutto togliendogli auanti


,
5

gli occhi

5 il

coftrinfe lalciar la prouincia


,

qual diipe1

raua difendere

Non perche vinto fuggiua


fi

Corcirefi

fuppone , che Taccompagnaflroconleloro galee fino Bizantio, oue caduto dalla gratia di Giufl:iniano , kco, vn fine indegno di huomo che nella Perfia , nell'Africa , e neiritalia hauea folleuato campidogli gloriofi al fuo nome Chi afcende afpetc la., difcefa ; poich f hanno l'apogeo, pruouano pure il perigeo le ftelle . Rauenna , Ancona, e Otranto foli , doppo
Jaiciarono di honorarlo 5 anzi
.

la
lia

fuga di Belli/rio

eran rimafti all'Imperatore


il

nell' Ita-

dal furore di Totila,

quale

dcfiderando aggiugnere
vi

al

fuo
,

Regno anche la Sicilia,


,
.

mand numerofemili-

tie

per occuparla

e nello ftefb

tempo ftrigneua Anco-

na , e per mare , e per terra Giuftiniano , c'h-^uea fatto pace co' Perfiani , e fugato gli Schiaui , vedendo le fuo
cofe in

buono

ftato

, (i

difpoi foccorrere alle miierie deli'

Aa

Italia,

I
Italia

jz
5

Della Hiftoria di Corf.

miftramente da' barbari lacerata . Narftc , di nationePerfiano, hebbeilcaricodeirimprefa;edcgli, che, come eunuco , era meno, che huomo , fi f conofcere pi che huomo nelle battaglie Per terra fi mofTc con fiorito cfercito, fine di vnirfi con Vitaliano 5 che con molto legioni neirUlirio Tafpettaua Ma mentre quefti fi appa
. .

recchiano pafare in

Italia

Totila

manda la fua armata^

verfo la Grecia, che in rouina fpofta dal ferro, e dal fuo-

co . L'Epiro, TEtolia , e TAcarnania hebbero di che piagnere , per Corcira non puote lagrimare , poich pochi furono gli occhi, che rimafero aperti alla ftrage, che in lei Il facco fu crudele , pii crudele Tincendio, fecero i Goti che le bellezze deirilblaridufle in cenere. Quei, che rimafero viui vollero vendicarfi,e forti loro rintento,men.

tre
a'

vnendo
fi

loro legni con alcuni, c'hauea Vitaliano,

aggiunfero diece galee Venetiane , diedero fopra Tarmata, che afldiaua Ancona, e la ruppero fegno >
quali

che

di quarantaitte naui
,

Gotiche , fole diece fuggirono,


al

e quelle

per paura , vicino

lido

furon bruciate .

vendetta minore prefe Narfete,il quale,vnito co* Longobardi , disfece prima Totila , e preffo Pauia Tvccife j e poi
del

nuouo ReTeia ottenendo vittoria, il Gotico imperio


.

neiritalia gloriofamente eftinfe

Eftinfe

il

Gotico,e vi f

forgere

il

Regno de' Longobardi , f non fallano le Hifto,

rie:c6ciofiacofache,regnando in Oriente Giuftino fecon-

do, nipote di Giuftiniano , ch'era gi morto


per l'odio
gli

fu Narfete^
alla

portaua l'Imperatrice Sofia , richiamato


,

corte con lettere obbrobriof

che

fra gli altri


la

chiudeua(pada
,

no

quefl:i fenfi

non conuenire vn'Eunuco


.

che ritornnfi alla conocchia , e al fulb

Il

che leggenda^
ci,

Libro Quarto.
e 10 , difTe Narfete , former vn
da' laberinti ,
filo
y

173
,

che non ifuilupper


Il difTe;,

ma fapr formar laberinti


.

e il fece,

cdoppo fatto pentiifi, eforfi, non potendo pi rimediarIli 5

perfe , per la doglia , la vita


,

Scrifle

ad Alboino ,

Ro

de' Longobardi

che le due Pannonie, e la Saflbnia allora


:

occupaua, e inuitoUo alla conquifta dltaha cofa pi pia-

onde fubito fi accinfe, e valicat'i monti , allag le Italiane campagne 5 e facilmente cacciatine Greci ^ di largo dominio
5
i

ceuole non potea arriuare all'orecchio del barbaro

fi

fignore/ermando la fiia refidenza

m Pania
^

Raiienna

co'I fuo diftretto rimafe all'Imperatore

che in fuo

nomo

vi

mand vn Eflrco , Gouernatore 5 per nome Smeral:

tempi di Maiiritio ^ fra cui , c> Giuftino era flato Tiberio, adottato dallo ftcifo Giftino perfuafione di Sofia fua moglie, che mainoiu hauea potuto generare figliuoli Cos l'empio Giuflino ( che ben empio poflb dire vn Arriano ) per vua donna> perfe l'Italia Io fcufo coflui , perche fi vide, per amore, Vn Ercole con la gonna, vn Onfale con la claua Il buontiarito ami , ma non tema la moglie \ le fia compagno non fuddito 5 poich i Nini , che fggiacciono per vn fol giorno alle Semiramidi , perdono, e la vita, e la fignoria. Giuflino per non conofcea le vere maffime di vn Principe, onde commife quel grane fililo di oltraggiare Narfete.
qiicfto
a'
.

do ma

auuenne

N vn folo errore nella fua vita egli kcc


che
a'

poich fi legge,

tempi fuoi Tlmperio fu opprelfo dagli efattori, vno de' quali'n Corcira oper tali tirannie , che i Corcireu furon forzati tumultuare , Il togliere le lane, va bene; ma

lo fcorticare fouerchio . Gli tributi fon neceilari ai

man-

tenimento del Principe, per talora chi ha cura di rifcuoterli

1
terli^
fi

74 Della Hiftoria di Corf.


rende infopportabili
a'

li

deue portare da gabelliere, . ze fon tali , quando fi ponno portare , del redo f fon fouerchie , non fi chiamano grauezze , ma oppreffioni . Il

Chi ft alle porte non da ladrone Le grauezpopoli


.

Camelo ft baflb
fi

fino , che la

foma moderata , e quando


fi

vuole aggiugnere di fouerchio, fubito


de* Corcirefi

foUeua ,

Fu ta-

, che Giuftino , da loro auuifale il tumulto to per via di Ambafciatori , ftim meglio acquietarlo coi

concedere airifola

gli antichi priuilegi

ed efentictni,

comprate dagli habitanti prezzo

di

fangue , che difeTa

delllmperio {parfero nelle battaglie.

Ma egli tempo
come fi
Corcira > ma

che ritorniamo Smeraldo, il quale mandato da Mauritio


fucceflbre di Tiberio,adottiuo figlio di Giuftino,
difle
3

con qualche numero di

foldati arriu

che puote poi reprimere^ Taudaciade' Longobardi, che mai l'Eflarcatodi Rauenna nonlafciaronoinpace.Conlagentedi Corfegli vinfo
qui accrebbe in
Feroaldo,

modo le forze ,

Duca di quella ferociflma natione,e prefa Ciaf,

fc, Citt fortiffima

vccife

il

tiranno

che dentro vi

fiera

ricuouerato

N fotto l'altrui Imperio folo ,


i

fauor

do

gllmperatori^combatterono Corcirefi, poich da fo fep-

pero reprimere l'audacia de' ribelli , che fnza ritegno per le foggette Prouincie briglia fciolta foorreuano I Dal.

mati,veggendo nelle guerre d'Italia diminuita l'imperiale potenza, fcofro il giogo , e apertamente negarono Cefare il vaflllaggio Erano allora diftratte altroue le mili.

tie

deirimperacore,

i)

quale vedea da lontano il difordine,


Corfioti

e bench bramafl,non potea porui l'opportuno rimedio.

Ma

non

foffrirono le ingiurie del loro fourano

fedeli, e fpefo proprie

armando potentilfima adunanza di


naui

Libro Quarto
tagliale all'antico
.

175*

naui/i ipinfero contro i felloni^li vinfro in vna fiera bat-

dominio li riduilero In quefto tempOj hauendo Smaraldo pacificato i confini dcirEflrcato , o cpofte le diicordie del Regno di Napoli, che per Mauritio
fi

tenea^hebbe iliuccefbre^Gallinico di nome,ilquale

poco tempo vifl^onde di nuouo fu fpedito Smeraldo^che da* Corcirefi ottenne nouelli fbccorfi . Ma^morto Maurilio, ed eletto Foca , fu Smerardo foftituito Eflrca Giouanni Lemigio , il quale , per la fua auaritia, e fuperbia, fu dal popolo di Rauenna tagliato pezzi . N meno auuenne allo fleflb Foca,trucidato da Prifco, genero di Eraclione , che , reggendo gli efrciti , volle con la potenza fare/
fuo figlio Eraclio Imperatore .

Fu da Eraclio^ mentr'egli

contro Cofdroe Re di Perfia combattea , mandato Eleuterjo in tafia


,

Cfino , che , gouernatore , ch'egH era di Napoli,


terio in

Giouanni doppo la morte dell'Eflarca Lemigio , da^


a fine di caftigarel'infolenza di
fi

f tirranno . Eleu-

Corfu fi prouide di quanto gli bifbgnaua per Fimprefa : hebbe naui,e fbldati,co' quali vinfe, e vccife il ribelle, fggettando di nuouo quanto s'era Iblleuato cont Giouanni Cafino Ma Eleuterio infedele, in vece di ipecchiarfi neirelmplo del morto , delle iuepretenfioni fi fce fpecchio ^ onde arriuato a Rauenna,Re d'Italia fi f intitolare . Poco a ogni modo god egli l'vfurpato Regno^
.

che {limarono dar gufto alllmperatcre, fu trafitto per Io cammino di Roma , oue ne gifoldati
,

mentre da alcuni

ua , per cignere il fuo capo con l'immaginaria Corona.,


Eraclio in tanto , che da Cofdroe

non hauea potuto otteguerra; alla quale conti, che

nere la pace ,

fi

apparecchiaua

alla

corfero i Corcirefi con fflanta naui , e quattro mila folda

I
ti
,

j6 Della Hiftoria di Corf.^


ritrouaiia

che diiiennero il neruo deirefercito Imperiale . Corfe il generofo Principe contro Tinimico , che in A^oto Citt di Soria ,
fi
,

e aftrettolo fuggire nella Mefo-

potamia, ruppe Salbaro , vno de' Capitani Perfi , che poderofo f gli f incontro : indi., abbattendo Saim, che con jnuoue forze f gli oppofe ^ sforz Cofdroe ritirarfi , e

mandargli Piazatenecon pi numero di militie, equafi con tutto il potere della Perfia ma qucfto pure fu da Era;

clio fuperato

Dicono^che della

triplicata vittoria fu cau,

fa principale il

valore de' Corfioti


5

Perfiane fi cacciauano

che dentro le fquadrc fenza tema di morte, e vccideua-

no^ e atterrauano , e degli auuerfari faceano Urano macel-

So bene^che vi hebbe la fua parte il miracolo^ma^jparlando fecondo quel^che humanamente comparue , la gloria maggiore fu de' Corcirefi , che poi dal vittoriofo Celo
.

fare

ottennero priuilegi

quanti mai feppero defideraro


benefici
.

da vn grato Signore , ricordeuole de'

Ma Cof-

droe^abbattuto dal triplice fulmine^altro fcampo no heb-

be^che la fuga nelle pii lontane parti del fuoRegno^oue fi fece compagno , e fucceffore Medarfe fuo fecondo figlio;
del che fdegnatoSiroe
clio
;

e,

primogenito fece lega con Eraco' fuoi foccorfi^il Padre, e il fratello fece morire
il

cinofferuanzade'patti

reflitui all'Imperatore tutt'i luo-

ghi occupati,tutti gli fchiaui , e prigionieri , ein oltre la^ Croce di Crifto , che Cofdroe hauea tolto a Foca , quando il vinfe in vn fatto d'armi, che itct rofleggiar l'oriente
difangue. Eraclio ritorn Coflantinopoli,e
alla patria, carichi di
i

Corcirefi

preda

di ricchezze

e di gloria .

Eraclio ,

bia ,

Eraclio / Volta l'armi vincitrici contro l'Aragi che la Perfiapii non t'offende Non vedi , che
.

comin-

Libro Quarto

jj

comincia fignoreggiare nel paefe della FeniceMaometto , che ne* pofteri , a' nollri danni , diuerr immortalo

Co* torrenti di fngue eftingui quella face, che col tem-

po

ridurr in cenere l'imperio c'hor tu poffiedi.


?

A che>

La croce reco porta-i contro colui, che, con la fua legge ermafrodita, impugna principalmente il Vangelo Mauritio,a'tempi di cui egli nacque, non puote conofcerlo, che bambino, lx il rauuifi gigante, e non l'opprimi > Vanne, va fpiegare la piace,

celebrare trionfi'n Gerufalemme

Arabi , e que' ladroni infgna ^ come poffa rubarfi facilmente l'Empireo . Vccidi Maometto,fe vuoi, che viua fempre gloriofa la fede Ma Eraclio , intento componere lo Iconcertato Imperio , noru afcolta le mie parole, Dell'Arabia non cura,hauendo l'occhio all'Italia , la qual'era in gran pericolo , bench fuffo
uolezza Criftiana tra
gli
.

eftinta la fellona di Eleuterio. Mand egli per Efarco Ifa-

cio , Patritio Coftantinopolitano

huomo facrilego ma^


,

per altro valorofb. Quefto, con


vinfe vn
li ,

gli aiuti de' Corcirefi

tal

Mauritio,capitano di alcune fquadre imperia.

che al Regno dltalia afpiraua N Teodoro Callipa-, che per l'improuif morte d'ifacio pafs al gouerho dell' Eirarcato,puotelagnar(i de' Corfiotijpoiche,oltre gli honoris fattigli nel paflggio in Corcira, fiiprouifto di naui,

e fbldati baftanza
tari
,

onde fu valeuole fronteggiar RoRe de' Longobardi , che in Italia fauoriua la parte^
\
.

de gli Arriani

Egli vero, che Callipa, preflo

Modona,

con la morte di fette mila de' fuoi , hebbe la peggio nella. battaglia \ ma f non erano i Corcirefi haurebbe hauuto vna totale fconfitta . Onde l'Eflarco fcrifie del valore di
quei marauiglie
all'

imperatore ,

il

quale con fueletterc^

Bb

rin-

178
fra'

Della Hiftoria di Corf.

fingratiIaRepublica^ cuiconceflepriuilegifingolari

Greci i e pi fatto haurebbe> f l'idropisa, doppo irent*annidi coronajnon Tvccideua . Coftantino terzo al morto Imperatore iccefTc 5 madalla Madrigna auuelenaIO diede luogo a Eracleone fuo frattclIO;j, figlio di Eraclio,
della horaicidai per molto
dicello,, co'l fauore del

non god dell" vfurpata-

fignoriajpoiche Coftanzo^ figlio di Collantino^gi gran-

popolo riliebbe il paterno dominioj e troncata la lingua olla donna micidiale;, e il nafb ali* vfurpatore tiranno Tvna e Taltro confin lungi dalla fua Regia.Coftanzo dunque^quartodi quello nome^ottennc
5.

rimperio;) e fubito> alle co f d'Italia volto,

mand per Effinoa*"

farcavntale Olimpio, che altri chiamano Alipio,acci la


difndeflda'Saracini.

Haueano quelli barbari,

tempi di Eraclio fpogliato gl'Imperatori delle piti vaghe Prouincie, e non trouando refiftenxa^fcorreuano per mare, eper terra, vfurpando j e fliccheggiando Regni fenza^, contralto Corfu , e le altre Ifole depredate , il limile atendeala SiciIia,quando da Napoh fi mofl Olimpio con poderol armata , nella quale erano cinquanta nani de*^ Corcirefi,e attaccata la battaglia, li vinf,epofein fuga coni fanguinol vittoria. Felice Coftanzo le haueflo, per mezzo de' Tuoi Capitani , amminillrato lltaHa ! Vi
volle paflareinperfona,

accompagnato da' Corfioti , vi


fpogliando le Chiel de' loro
ladrone..

f gran col 5

ma l'empio

ornamenti, ottenne il nome conueneuole di


in Siracufa
,

Pais- poi'n Siciha, e per pi anni fece la fua dimora.

doue le ricchezze dell'ilola giua adunando

per tralportare CoftantinopoIi,egl-Italian3ei Siciliani


lefori.

Ma

chierainabominationealCido^meritrodio

, ,

Libro Quarto

jp

dio della terra . ma;$'egli vero^chechi gli vfurp il titolo dlmperatore; ferifceco'l coltello^ di coltello penice; fi vide chiaro iiu

Vn foldato 5 detto Mc7:entio

Vwccfc ^

Mezentio trucidato da' compagni 5 i quali niandaronq il fuo capo Coftantinoquarto^ figlio di Coftante^ che tl, Coftantinopoli dominaua. Airauuifo della morte, e del
Padre, e del tiranno^ veleggi il nuouo Cefare verfo Sicilia^pcr ricuperare il corpo, ma pi le ricchezze del geni-

Fu in Siracufa,e,piacendogli la ftanza,vi ^1 trattenne tanto , che nel fuo ritorno fu detto da' Greci Pagonato,
tore.

barbato 5 poiche^eflndofi da Bizant io partito fenza peli vi ritorn con la barba . Ma ritorno non fu ilfuo, fu fuga perpaurade'Saracini, che dentro SiracufaPaifediarono;

ed e^li, che temea di venire


.

hi

mano de'

barbarij,montan-

do su le nani , iafcila Citt , che fu fubito da' nimici occupata Sono cos vari] ne' loro racconti gli Storici , che io mi confondo di teflere vn filo,che fempre dritto fi vega Vogliono alcuni, che doppo la fuga di Coftantino, i Corcirel, ch'erano di prefidio , non folo difendeflro , e
.

conferuafferoSiracufa,ma, facendo ftragede'Saracini forzafferli disloggiare. Altri dicono, che Coftantino

contro Mezentio
altrijche

fi

muoueffe,e che in battaglia Tvccife : e

mai non fu Coftantino quarto nella Sicilia. A chi s'h da credere?Creda ogniuno chi vuole,e come vuole,
che nonerefia il credere capriccio nella fede d'hiftorie profane. Si deue ben credere, eflendo commune l'opinione degli Scrittori , che Coftantino afflitto da' Saracini,che fino su le porte di Coftantinopoli correuano, adu-

nado il potere di tutto l'Oriente, non folo


pe ,

in Soria
li

li

rup-

ma in mare, co^i

foccorfo de* Corfioti,

fconfijle in^

Bb

modo,

i8o Della Hiftoria di Corf.


iTodo,
I

che fi fecero fuoi


i

tributari,

con la paga di

tre milaj

ogn anno , e altrettanti frui , e caualli . Ma-^ efsendo morto Coftantinodoppodiciafsettc annidi dominio, fcofsero il giogo, e occuparono l'Africa 5 onde Giuftiniano Secondo, figlio deireftinto, fu forzato
ibre d*oro

chiamare le militie fotto Tinfgne, e le galee Corcirefi all'


armata, che apparecchiaua. Alla fama deirapparecchio
s'intimorirono
i

barbari, e

con Giuftiniano fecero per

diece anni tregua,reftituendogli l'Africane pagandogli fra

quefto mentre ogni giorno mille pez^i d'oro ,


110 di

loro natione 5

vno fchiaevncauallo. Poco pi kce Giuftigli tolf l'Imperio, e tagliatigli il

niano, perche Leontio


berio,

nafb, e le orecchie, il confin in Ceriona di Ponto ; e Ti-

vn altro fuo capitano,

fi

f dire Cefare

ebench'

egli, per opera de* Bulgari,

ricuperafse la Signoria, e

l'vno, e l'altro tiranno priuafse di vita , ogni

modo vinirt*

to da Filippico,fuo ribello , co'l figlio fu trucidato , e


lui
fi

eftinic la ftirpe di Eraclio,

c'haueaper nouantatre^

anni retto l'Imperio di Oriente. Filippico fu acclamato

Imperatore , e aoppo lui Anaftagio,che da Teodofio terzo fuperato cangi lo Iccttro in vn paftorale, e lacorona^

Peggio auuenne a Teodofio, aftretto da Leone Ifaurico mutare il diadema in vn capuccio , e in cocolla-,
in mitra
.

la

clamide

A' tempi
ftantinopoli

Leone aflediarono Saracini Cocon trecento, , come altri dicono , con tre
di quefto
i

mila legni , e per lo fpacio d due anni la cinfro per terra, e per acqua in modo, che perduta fi farebbe, f i Corcirefi

nonlehauefseroinuiato, del continouo, foccorfiedi gente , e di vittouaglie. E bench fufle allora Corf trauagliata

Libro QLiarto.

18

eGligorita, chcii-u' uagliata dalle inuafioni di Sergio, cfercitauano la tirannide 5 con alcuni luoghi della Sicilia mandare aiuti , ftimando , che ci tutto mai non lafci di

deuonle altre membra riceuere le ferite, E ben conobbe la loro generofit Leone, che liberato de' diploma, connimici, in fe^no di gratitudine, con ampio e TArta, cede a*Corfioti quanto fi chiude tra Durazzo, dentro la terra Non-, co'l dominio di cinquanta miglia Leone Quarto, figlio^^di Coilantino quinto, che
in difefa del capo
.

cofi fece

Leone terzo fuo Padre era nell'Imperio fucceilb ^ poi,

che, fcordandofi de* benefici


fuo,
fta

fatti da'

Corcirefi alFauolo

mand vn'empio efattore di tributi , che rifola,efuigli partoriffe tefori


la
:

per tante guerre , volea

perche

loro impotenza pagare Ic/ ribelli Leone, che, ralle, furono dal minirtro dipinti per ruggendo , giur vendicarfi E qualche gran male fatto lo fcelerato, f i Bulgari no'l diftoglieuano , en^li habitanti

moftrarono

haurebbe

a' trando nel mar'Eufino con numero infinito di vele, danni dell'Imperio raccolte . Poich la tema del podero-

fo nimico,non folo
f

gh fece fcordare lo fdegno,ma raftrin*

periale le
ri

cho chiedere amicamente foccorfo da' Corcirefi, pronti armarono ottanta nani , e in aiuto dell'armata Imfi venne al cimento,perche mo-^ fpinfero .

Non

nimico de' Santi, de' quali ne meno potea^ vedere le immagini. Liber egli con la fua morte liu Chiefa cattolica di vn grande auucrfirio, e Corcira di vn fanguinario perfecutore . Poich certo fi , che doppo focacciatoi Bulgari , riuolte haurebbe l'armi contro dell'I

Leone,

il

la

elfendo

il

fuoco dell'odio fuo fotto

le

ceneri della dif-

fimulatione fopito, ina

non eftinto .Chi non la perdonau a

, .

i82. Della Hiftoria di Corf. a Dio 5 non haurebbe conceflb gl huomini , bench fenza colpa , facilmente il perdono ; e vno , che odiauale
immagini,con la fcufa de' tributi, fifarebbe moflb contro iCorloti, che co' Cattolici Tadorauano. Quando l'ira
di

vn Principe non isfoga fubito , come vna fiamma^ che lungo tempo rinchiufa ^ quando efce all'aperto non^ ha riparo . Il diffimulare non che vna ipruzzaglia di fabbro 5 che con l'acqua accrefce , non ifnorza la vampa Chi figne fa piii da vero y che chi moftra di fare da vero
;

poich a' colpi di quefto fi truoua riparo , ma nelle finte i pi periti macftri della fcherma s'ingannano . Non hebbero bifogno di taH documentai Corfioti , liberi affatto per la morte di Leone, di cui fu fucceffore Coflantno Sefotto la direttione della Imperatrice Irene , effendo ancora il figlio fanciullo. Di quefta donna, che conferfto
,

che dagli altrlmperatori ottennero , molto parlan le Storie 5 n poco pptrebbero dire di vna , che con la fua bont , e prudenza , diuenne^
,

m a' Corcirefi ruttai priuilegi

nuoua marauiglia nelmondo


fua bellezza fu moglie di

modo la perfona ,

Fu ella Ateniefe , e per la Leone quarto , di cui am fopra odi in ccceflb i viti; 5 poich, come
.

cattolica,non fi potea accordare co'l marito Iconoclaufta, eperfecutore de' Santi. Onde appena chiufe quello gli

occhi, che di fuo Ordine furono nel primiero luogo le immagini collocate. Di coftei fi narra, che non potendo
foffrire la peruerfa

natura del figlio eretico , co'l configlio de'principali della corte, gli tolfe gli occhi , e il chiu-

fe

prigione . Pare crudelt chi non-, confider pi addentro , che vna madre tolga le luci a coflretta
lui ,

dentro vna

che nouc mefi port nel feno ,

fol

per eiporlo alla luce


.

Libro Quarto
ce.
neficio della fede> e de'

185

Ma piet ella Io ipargerele vifcere fue a publico beRegni RefTe Irene fla per quat-

tempo fi celebr il fettimo Concilio Vniuerfale in Nicea > oue interuenne Filippo ,
tro anni Tlmperio, e a Tuo

Vefcouo di Corf^ fouente nelle feflloni nominato , Trecento trenta Prelati > effendo Pontefice Adriano > interuennero 3 e , per Jadeftrezza delllmperatrice > molte cole,, fauore della Chiel Romana, fiirono ordinate da Greci,

Ma

faftidit'i

popoli della Signoria di vnafeminala^'

depofro in tempo, che con Carlo Magno trattaua fponfalitio ,

tio di

e confinatala in Lesbo > eleflro Niceforo Patrigrande ftima, e autore della caduta ditene . Io non
,

moi to Leone, cho vn germano di tal nome hebbe, so bene , ch'egli con Car^
faprei dire
f

quefto

fufe fratello del

lo

c'hauea titolo d'Imperatore neirOccidente^ ^ diuife i confini , ritenendo per fe in Italia quello , che co,

Magno

mincia da Napoli , e da Siponto verfo Toriente con llfla di Sicilia, lafciando


il

refto Carlo, efclufo ci^

che pof

ldeualaChief . Corf rimaf Niceforo, il quale heb-

be tutta la Grecia,

inclufaui la Dalmatia ,

llllirio , che>
t

fu cauladi rottura tra Niceforo , e Pipino figlio di Carlo

poich paflando egli armato fopra quella Prouincia , da^


Coftantinopoli fugli contro mandato Niceta,. chearri-

uando Corf , aggiunfe alle fue , fflfanta nauiCorcirefi>


e por,, co' fccorfi de'

Venetiani confederati,, fatto pi


il

forte, nell'Adriatico fconfiflc

nimico

,,

e coftrinfelo

lafciareinripofo quelpaefe, che a lui


cenea..
fioti
,.

non apparGuerreggi Niceforo,, fempre aiutato da' Cor^ nella

lungo tempo* co' Bulgari felicemente 3

fendo

Re loro Crunno

ma, efMifia fuperiore hebbo


tale

,. ,

184 Della Hiftoria di Corf.


che rimafe atterrato; onde diuenne Imperatore filo figlio Stauratione , che , come inetto al gouerno 5 fu deporto doppo tre mei! , e in fuo luogo eletto il
tale fcofla,

cugnato Michele Curoplate, il quale vinto da' Bulgari mut la Regia in vn chioflro , e la fpada in vn Breuiario, Onde Leone, che fu il quinto^ figlio di vn Patritio , chiamato Pardojhebbe dall'elercito il titolo di Cefre^e da tut Poich la fola Republica ta la Grecia potentilfimi aiuti
.

di Corcira gli

mand ottanta naui ,


,

e otto mila foldari

co' quali relo formidabile

non lungi da Coftantinopoli


.

attacc i Bulgari;, e li deftruil^ vccidendo di propria^ ma-

no

il

loro

Re^che valorofamente fi difendea

Vinf Leo-

ne i nimici i e fu vinto da luoi domeftici 5 i quali ^ cauando di prigione Michele Traulo ( Traulo fi difle perche balbutiua ) oue ftaua con pericolo della vita , dentro la., camera delllmperatore Tafcofro , acci mentre dormiua r vccidef , come kcQ ; e per tal fatto ottenne l'Imperio Ma i Saracini gliene occuparono parte con Tifola di Candia 3 che quafi tutta fi perfe ; e reftaua perduta , k due volte i Capitani Imperiali ,

auualendofi de' legni Corcirefi,


le

non vinceuano in mare ; doppo


ni da Creta ^ e

quali vittorie

Saracir

to di

Michele part dalla vita . Mor con fofpetGiudaifimo , il quale fi accrebbe nelle pericutioni

che fece alleicre immagini fuo figlio Teofilo^ cui mandarono i Corcirefi Ambalciatori , per offerirgli le loro forze contro i Saracini deirAfrica^ che lidi delllmperio
i

deuaftauano. Poich, condotti da Saba, famofiifimo

Duce, haiieanofaccheggiatolltalia, e la Sicilia, e allora appunto airafledio di Taranto, citt fpettante al Greco Imperatore, fi ritruouauano. Ci intefo Teofilo rin^
grati

, ,

Libro Quarto,
grati
i

185'
i

Corcirefi ^ e

con buona armata mand Teodoiio


i

cui diedero venti legni

Corfioti ^ e quaranta naui

Y^

netianijco'quali fi combatt nel golfo di Cotrona contro Saba con tal vilt per la codardia del comandante Greco che fi perle la battaglia, che s'era cominciata co ifperanza ficuriifima di vittoria. Gonfio Saba per la fconfitta de* nimici corfe mettendo ferro 5 efuocoleriuieredella-r Grecia , e airifoladi Corfi diede il guaito, non hauendo potuto impadronirfi delle fortezze, ben diffeda' paefani. Ma molto non hebbero gloriarfi della fortuna loro i barbari 5 poich morto Teofilo , e doppo lui Michele fuo figlio cacciato da Bafilio Macedone, chedaSchiauofu folleuato airimperio , hebbero nell'Adriatico tale rotta , che ftentarono riunirfi. L'armata Venetiana, eventi legni Corcirefi furono in quefl:a battaglia gloriofa , per la quale Giouanni , figlio del Duce Veneto , fu creato Protofpatario dell'Imperio, e a' Corfioti furono aggiunti priuilegi nouelli . In quefti tempi fi adun Tottauo Concilio Vniuerfale

dentro Coftantinopoli , e v'interuennc/

Michele Veicouo di Corcira , Ipefb nominato negli atti che vi fi fcriflro . Succefl Bafilio Leone il figlio , di tal

nome ifto , perle applicationi allo ftudio detto il Filofofo, e,

hauendo cuore la guerra contro i Saracini di Egitto , che nell'Arcipelago , e ne' lidi dell* Afia faceano danni

non

ordinari],

fu'l

principio del fuo gouernochiefc*

foccorfida' Corfioti, quali gl'inuiarono molta gente, che

fu cauf della nobil vittoria , che ottenne il Generale Niceta

con la totale {confitta degl'infedeH . Coftantino fttimo , che Leone fuo Padre, ancor garzonetto fuccefl , hebbe pur'eglibifogno degli aiuti de' Corcirefi 5 poich

Ce

pi

1^6 Della Hiftoria di Corf.


pi volte rotto da' Bulgari > gli conuenne IbfFrire dentro Cofantinopoli vno ftrettiffiino afledio , per foftenere il
quale cre

compagno deirimperio Romano Leeapeno

fuo filocero ^ e poi chiam alla difef i Corfioti , che coru quaranta naui vi accorfero > e non fblo ali impeto de' ni-

micipofro freno, maraftrinfro, doppovna memorabile flrage > a ritirarli al fiio paef pi che di fretta . Grato non fu egli a^foi benefattori quefto Principe ^ poich
fcordandofi di quanto fiio pr fatto haueano i Corcire*
fi^

per alcLTne falf calunnie , chiamolli a comparire il..

giuditio auanti al fiio tribunale ^


fi

come pi diflefamentc

narrer fra poco

Reggeua a' tempi di Coft antino ^ e Romano Imperatori la Chiefa di Corf Arfnio ^ Prelato , che > oltre il
j.

candore de* fuoi cofumi^ mantenne fmpre bianca la^ fede^ che nelle difcordie de gli Orienta li,e Ponentini non poca nerezza foffikia. Nacqu*egli fotto l'Imperio di Bafilio

Macedone j

circa l'anno ottocento fttanta

fi ,

in Bi-

tniz da parenti fterili^e come marauigliofl fgliono eflr

que* frutti j che dapiante , che non foghono produrne > nafcono, vn prodigio di fritit comparue gli occhi del

mondo Con le preghiere impretraronlo dal Cielo i fuoi


genitori diuoti;
la g atia^che

ondepi tolto fi fece vederefglio


..

del-

ordinario parto della natura

Di tre anni fu

bambolo latte pi pretiof di quello ritraile pria dalle poppe di fa madre > che Falimentaua non meno alla vita> che alla fde, Didodeci anni vcfl Thabito Monaftico > fbtto cui Angelo ( che^
offrto a'facri chioftri^oue fucchi
tale fu il fuo nome) v n Serafino parea. Crefciuto
gli

poi

anni pi maturi hcbbe in Seleuciail Sacerdotio,

cho

ira

Libro Quarto

B7
non

virtuofe atiioni. Defiall'et-non anuftrijmaaliuftrodi


di Gerufalemme^natiuo derando di vifitare i luoqhi Santi fipofeinvia, fuolodelfuoCelefte, eWenoPadre, ladroni, a'qualiruboil incapp in mano de gli Agareni onde priui que' barbari di cuore con le fue dolci maniere ;

Criftiani folca concedcrfi al merito, fra gli antichi

cuore non hebbcro animo di paura di ceppi , n temono catene ; che gli fpiriti non han hebbela libert, e puoteja fua pridi legami . Fu fciolto, foUeuando il fole del fuo inmiera intentione adempire, ou'hebbel oralla viftadi quella terra,
telletto al paradifo

trattenere

Angelo

tra le.

Dalla Paleftina f. to, el'occafoilvagofoldigiuftitia. dalla medefima diuoconduffe Coftantinopoli , trattoui martino di Cnfto,e le altione di vedere gli ftrumenti del Cittfiadorauano. reliquie, che in quella
tre pretiofe

QuidaS

accolto , diedey Trifone, che fu poi Patriarca,


;

chiari fegni della fua fantit

onde alla cura del Monafte-

vi efercit l' vfticio di Padre rio deli-ordine fuo fu pofto, e

quellodiPaftoro finche, vacandolaChiefadiCorf,


fiaccinfe. Accett,

non

fenzarefifere, lacarica,e

com-

parendo con r A poftolo tutto tutti ,

prefe

la cura del.a.

corpi. anime, e non volle tralafciare quella de' orfani , folheuo degli aftore delle vedoue, tutela degli
facro Proteo, teforode' bifognofi ; potea dirfi vn trasformafle a benehche non lafciaua figura,incui non fi per le fue pecorelle, cio della greggia. La vita ponea perche non l'hauea , hauendola data a l'anima non gi
flitti
,

Protet-

Onde venendo quel Dio, cheghfufempreadiftente. per depredarla, iopra l'ifola numerofo nauilio di barbari , Attila, di gire non dubit come kce S. Leone Papa con
,

Ce

am-

i88

Della Hiftoria di Corf.


fine di perfuadere loro,

|
^

cheilfuoouill : ma da' que' lupi , in vece delle pficore , fu prefo il pallore , con iQ)eranza di manumettere con facilt priuo di guardiano l'armento . quanto fallano i voftri difegni fcrilegi pirati! Non fono i Corcirefi pecorelle, che perCrifto; fapranno contro voi moftrarfi leoni. Airauuifo della prigionia di Arfenio armano fubiro gl'inuitti Feaci que' legni , che fi ritrouauano in porto , danno le vele a' venti , feguono il nimico , il raggiungono, Tattaccano , il vincono , e del rapito teforo fanno nobiliffimo acquifto . Seguirono poi fino a' luoghi , detlafciafTero in ripofo

incontrarli,

ti

T^^yKx

fuggitiui

e quiui fermatifi

nelle^

quattro ifolette, che il nome greco compongono, non., ritruouando acqua , doppo la vittoria fi ftimaron perdu-

poich per la fretta non ne haueano fatto prouifiono inCorcira. Ma il gloriofo Arfenio, che hauea fperimentato Tardore de' fuoi popoli , non permife , che lunti
j

gamente agonizzaflero per Tarfura pofto in oratione, da srida ri?pe f forgere vna fontana, oue fecondo il bifogno iCorcirefifi diffetarono. Omarauigliede'frui diDio, che in Dio confidano / La fede, che muoue i monti, pu
:

liquefar le lor pietre; e alle lagrime di cuore s'intenerifco-

Co'I pianto Arfenio, e con le preci ottenne^ racqua,e al fuo pianto fi vide lagrimante vna felce . Non
i

no

ff

eraconueneuole, che, abbattut'i Filiftei , moriffcr di feteque'generofiSanfoni; davnamafcellan, dalfenodi

yn macigno forga l'acqua,


a gli trionfi
fta fiata,
,

e co' fuoi gorgogli applauda.,


.

e gli trionfanti riftori

Ma non fu fola que-

che Tonda public le marauiglie di Arfenio, poich per mancanza di humori, ftando in pericolo di feccarfi

tilt-

Libro Quarto
!

Sp

fitutti gli alberi di

Corcira, vnamiracolofa pioggia f

venir dalle nubi, che, per molti mefi


I

non comparfe^vn

Ciel di bronzo fcoprinano. Ealtrauokaconlofpruzzo dell'acqua , con cui s'hanea lanate le mani , ficilmente^

due gemelli vna tal donna , moglie di Andronico Cherico^ che in dolori infofTribili agonizaua . Hor menpartor
tre intento alla cura

deTuoiCorcirefiviuea il vigilante^

Arfnio , gli conuenne per la commun falute fra* difaggi morire. Era in ConciranomedeirimperatorCoftantino vn Prefidente , auaro fegno , fche pi ftimaua il conio di vna moneta, che l'impronto del battefimo, che pur

fegna telbri. Dacoftui, perche

non adeguauano le fue


i

cupide voglie, furono accufati di fellonia Magiftrati, e

il

popolo
materie
uraftaua

di fede

poco fincera
,

Onde al fuo giudicio cit

Celare i Corfioti
il

{nz'altra

informatione 5 perche in tali


a*

folo foipetto bafta a compilare i proceffi. Solieue pericolo

non

Corcirefi dallo fdegno di

Coftantino, quando Arfenio fi rifolfe, bench vecchio, farla da buon Pallore. Pres'egHla viadi Coftaiitinopoli,
Fermateui
!

Oue ne gite decrepito Arfenio ?

Il

verno

gi nella fua ftagione auanzato, e voi portate le neui fui

voftro capo 5 e nel raddoppiato inuerno voi Tonde folca-

mare vi minaccia tempefte , e Tet voftra naufragio Se voi pericolate , chi reitera per Tonile . A che girne incontrare il Lupo ? Ma egh fordo , perche troppo vede le future calamit di Corcira Giunfe Arfenio a Coftantinopoli , e ammeffo alTvdienza di Coft^ntino, doppo di hauerlo difj^ofto col fuo venerabil femte ? Il
. .

biante
za

ecco^ difse

Augujo
.

al tuo tribunale rea l'innocen-

di' fdeltfsimi Corjioti

Fno amhafaatore decrepito manda-'


no

, ,

ipo Della Hiftoria di Corf.

ma

te ^ acci conofca ogni

a;no , che non giomne^ md ^ecchl


.

la lorofede n^erfo l'imperio


alla tuaprefenz^ in

'Non hanno dubitato d'inmarc^

me il loro capoy perche tu njegga t loro pen^

furi yfempreftahili nelferttirti : anzi tt prefentano il loro capo , rifiuti di perder pi toflo la tefla , che il cuore amhitiofo del tuo

dominio .
intendere ,

Me

chegouerno le anime , fpedirono

per darti a

che i lorofpinti

mai non pretefero alienarfi dal tuo


hauerft *zfn talfofpetto de' Corci^

n^^aUdggio ,
refe y

E come puh
Saracini

che non filo a* tuoi maggiori

^mate la lorofedelt han,

angue f Per l'imperio Greco no autenticato colf


fatto ? l'Bulgari
tare
y i y

che non han

gli Sciti y

barbari Jefsi raton^

il potrebbero y

cjuando la tua gratitudine permettejf altri


.

teftimoni , chefefejfa

Dimmi y per chi ijincefli ^

Chi

ti tol-

f l*afedio f Chi pofe in fuga gli auuerfari tuoi ? / Corcirefi i Corcirefiy che s prontamente , si njalorof amente confagra-

rono d tuo beneficio la njita , ponno

ejfer felloni

/ lo

che come

padrefvirituale conofco il loro interno y potrei farti fede indubitata y chefempre tifuron fedeli .

Efe t humanagiujitiafuole
y

appagarfi dell'innocenza eflerna delle opere


l' mtentione

bench fujfe ren^

meno poffo de' miei Corcirefi attejare y che f fono candidi nell'apparenza y da te ben conofciuta y fono fenza macchia nel cuore , d mefilo palefi . f^el tribunale dele aminati y afsicurantiy che fi han peccato la cof ienza l ho ef contri di Dio y non han colpa ^erfo la tua per fina , Fdpruoua de* Corcirefi su la robba y sii le perfine y sii la ^ita , e f-ucdrai , per cuoprirei mancamenti dell' accufatO' fi le accufe datefono rey pi che per ifiuoprie i difetti degli accufati . Ada quando
y
io

non

di

fenza pruoua ^olefii

cafligare l'innocenza del

mio popolo yfap-

fiy Cefarey che ti Cielo sd prendere la difefa degl'innocenti CosconchiufeArfenio^ dal cui volto, dal cui parlare

con-

Libro Quarto

15^1

conuinto Coftantino affolf i Corcirefi ^ e al Santo Paitore permif il ritorno . Arinio tu da Corcira partirti viiio^

preueggo , che vi ritornerai efldnto $ polche Tinfirmit ^ che neirifola di Scio ti fbrprende , alla vifta par , che voglia atterrarti . Sei corraggiofo vero > onde infermo ti metti'n viaggio , ma Corinto non pallerai ; qui Tanirna^
tua felice voler gli eterni ripofu Cos auuenne : in

Corinto mor Arftnio con eftrema doglia de* Corfioti> che quando ilfeppero, fi farebbero contentati di hauerlo viuo, ed effereindifgratiadeirimperatore> pitofto^
che haueri comp'ato
la gratia di

Coftantino con la flia.^

morte .

Si

accrebbe il loro dolore > allor che fecero riflef^


,

fione al luogo del flio paflaggio

dubitando

che per lo

antiche gare

non poteflro con faciltrifcuoterc il fcro corpo dalle mani de' Corinti/ , emoli y e nimici de* Cor,

cirefi.

Ma

rifoluti di

hauer le ceneri di chi ne' loro petti

acccf tanto fuoco,

verfb Corinto

poco meno , che tutti s'imbarcarono per ottenerle con la forza ^ qualora non^

giouaflrole preghiere

NTvna, n le altre fruirono j

poich i Corinti] benignamente Taccolfro, e diedero loro Arfnio morto, che , onta della morte , conferuaua

bench ftrappata dalla-, diuodone degli habitatori di Corinto > al folito illefa fa cea fede>che, difpetto della medefmamorte^volea maitenerequel, ch'era fuperfluo nella vita
il

intere le membra : anzi la barba >

Fu trafportato
la quale

pretiofo teforo Corcira^e nella Cattedrale chiufo den-

tro vrna di marmo

con la fua infcritione greca ,

in verfi latini potrebbe nel fguente modo fpiegarfi

Arcana frorfus nk^elts attingere^ Si qmdmodejit cordegejias confili^ :

^are

19 ^ Della Hiftoria di Corf.


^uare a ffulcro tu manus hoc ahjiney
Horrore ed di^na fr'ms honefle , ac freme .
Si 'vero es audax qute <uide in

quem
.

m audea

luflitiafoenas repojcat njindices

BUta SanSiorum ejfewelpars ofsium


Idque ade cordtscum dolore

maximo s

Iffms in primis ftti exhortamine

ioni

tu njerendayfi fapis^'verehere.

Con grandiffima diuotione^accrefciuta da* continoui miracoli


fefta
y

venerato

il

corpo di Arfnio in Corf , e la fua-.


fi

con concorfo vniuerfale Gennaro.

celebra

2!

dicianoue di

Doppo lamorte di Arlnio mor Coftantino^e Romano fuo figlio tolfe lo fcettroihuomo di coftui pi empio non hauea conofciiito Coilantinopoli ; poich arriu
legno
te y
tale la fua

irelle,

madre^ e le leaftrinfe^per poter viuere^ vedere pubi icamenla


.

maluagit ^ che cacciando

come meretrici , il lor corpo


,

Con ci tutto fu felice

hauendo^ per mezzo di Niceforo Foca fuo capitano 5 e con gli aiuti de' Corcirefi ^ acquiftato molte^ belle vittorie^ delle quali non puote lungo tempo godere 5 eftinto di veleno nell'anno quintodecimo del fuo Imperio Anzi ne meno goder ne puotero per allora i fuoi figli 5 poich la memoria infame del genitore li priu del dominio^ cui afceie Demetrio Foca valorofo foldato, e capitano del morto ^ come fi difl . Queflo auido di ricunella guerra
,

perare il

Regno di Napoli ^ patrimonio

degl'Imperatori

Greci neiritalia^mand la fua armata Corcira ^ oue i fuo ordine ftauanopront'i paefni coniifanta legni , de'
quali fecero

Duce Niccol Vaglioniti^ ed egli poi per ter


ra

1 5 Botrint^da cui per mare fu trafportato Corravcnnc a

Libro Quarto

5>

fu, volendo prima ripofare, egodereledelitie di queir Ifola amena. Si trattenne in fede qualche giorno , lieto
delle dimoftrationi de' paefni, e pofcia dandaal

vento le

vele verfb Pltalia f viaggio: vi giun( felicemente/elice-

con grande ftrage dalla Calabria,e dalla Puglia;e col medefimo corlb di vittoria,paflato in Sicilia,liber pure quel Regno dalle mani
Saracini, cacciandoli
degl'infedeli. Indi valicando in Africa vi fece marauiglie,

mente pugn co'

finalmente trafcorf l'Egitto, riuolfc Tarmi per terra contro Antiochia, e

doppo ibettiflmo afldio

la pref.

In,,

tutte quefle guerre legnalarfi i Corcirefi,che ricordeuoli

dell'antica gloria,

mai non pugnaronienza trionfo


in brieue fparf al

Ma le fatiche loro furono

vento 5 poi-

che , hauendo Niceforo promefla Otone, primo figlio di Otone Imperator di Occidente, Teofania fua figlia^ per moglie , e negando di dargliela , incit in modo l'animo di quel Principesche con efrcitopotentiffimo di Tedefchi alfaltgli Napoli , e in poco tempo cacci da tutto
ilRegnolemilitiede'Greci. Perdita, chefcaufadella^ morte di Niceforo 5 poich, non potendo ffrire i popo-

Coflantmopoh, che perla fua oftinatione li fuflc perduto vno flato cos bello in Italia, il tagliarono pezzi , e diedero Teofania Ottone , e l Giouanni Zimifce l'imperio Dicono alcuni,che Giouanni fufl figlio di Niceforo,altri ,che gli fufle nimico ; parente, nimico egli fuccefl nel dominio , nel quale , per meglio flabilirfi, elefle fuoi compagni Bafilio , e Coflantino , ambo figli di Coftantino iettimo, i quali, morto il Zimifce, corno
li

di

fi

dice, di veleno, rimafro foli, e afibluti Signori

Valorofi

Dd

1 P4

Dcll3. Hifloria di Corf.

ToG furono , e fortunati affieme ; conciofiacofachc, noiC folo tolfero a* Saracini Candia , molti anni prima da quc' barbari occupata^ma paflando Corf, che fecero piana d*armi 5 adunarono potenriffima armata , con la quale rihebbero il Regno di Napoli, e poi ruppero Otoneiiu

modo 5

che f

Greci fi fpigneuano auanti , tutta Tltalia^


.

con facilt foggiogauano Maeglino contentaronfi del loro dominio , e ritornando in Oriente diedero licenza^ di girne caia z Corfioti , che con feffanta legni haueano accompagnato gllmperatori Douea Bafilio, doppo vinto Otone in Napoli , riuolgerfi cacciare grinfedeli che gh occupauano la Sicilia ; ma, che fuffe ftracco , che le forze rimaftegli non fuifero fufficienti, differ miglior tempo vna tale imprefa. Ma Tinfolenza de* Saracini, che nell'Italia non lafciauano cofi quieta, fu cagione di
.

anticiparla
legatifi

onde, a perfuafionedi Sergio Pontefice, col-

con Molocco , generale di Bafilio, il Principe di Capoa, e Guglielmo Ferebac, Fortebraccio , figlio di Trancredi barone Normanno , con forze communi paf^ farono in Sicilia , eilndo i Corfioti concorfi con quaranta galee 5 e con molto Sangue de' barbari , s'impadroniron deirifola , che , fecondo i patti ; fi douea fra' collegati diuidere.Ma Molocco diuif la preda, non il Regno,quale intero confgn a' fuoi capitani , acci a nome dell' Imperator di Oriente il guardaffero onde nacquero i difgufli con Guglielmo, il quale paflato fopra la Puglia , diipettode' Greci, prei Melfi, e fortificolla, e poi ruppeMolocco, che da Sicilia era venuto per difcacciarlo . Morto Guglielmo fenza figli, Drogone il fratello fegui
:

l'incominciata guerra

e bench

fu'l

principio haueiTc^

vna

Libro Quarto

i p 5'

vna fconfitta da Melo^ capitano Greco, che con due mila^ Corfioti^c altra gente raffalt, ognimodo, rifatto l'efercito, vinf il nimico ^ e da tutta la Puglia cacciollo . Bari^ e Otranto, difcfe da' Corcirefi , fi mantennero per tre anni^del retto gli altri luoghi poca refiftenza fecero al valore di coluijche nelle fue intraprefe hauea la fortuna com. pagna. Mor alla fine Bafilio, eCollantino^ottauodi queftonome, fuo frattello , c'hebbe in vita compagno lafci affolutamente llmpeno . Tre anni foli lo reffe ,

o
;

poi , finendo
concefie

la vita inettiffima al
,

comando ,
fua figlia,

Romano
il

Argiropilio, fuo genero


.

di

Zoe 5

marito,

Ma ne meno
tal

quefti pi

che

fei

anni regn

Michele diPalfagonia, acu l'Imperatrice tacca copia del fuo corpo , fu dentro di vn bagno affo gato , Zoe con T vccifre ipofolfi, e n'hebbe in guiderdone Tefiliojconfinata in vn Ifbla dal fuo amante ,
per quefta
,

poich da vn

il

quale^,

e altre fue opere maluaggie , in capo del ter-

zo mele fu dal popolo depofl:o dal fogho con la perdita* de gli occhi, che gli cauarono . Zoe, e Teodora fua forella prefro le redini del

gouerno 3

ma la libidine di quella^

Taftrinfedinuouo a foggettarfi a vn certo Coftantino

Monomaco,ch'era di fangue Cefareo,e, pel matrimonio, che contrade con Tlmperatrice , fu Imperatore Contro coftui fi folleu nell'Epiro Giorgio Moniaco fuo Generale, ma dall'armi vinto , pafiar volle Cor eira, doueconofciutofiipofto in ferri, e con buona guardia a Coftantinopoli da' fedeli Corcirefi mandato. Morta- Zoe , e Coftantino , Teodora , e Michele fuo fpofb , go.

iiernarono per qualche tempo

le

Prouincie ,

le quali poi

furonrcttedalfacio

Comneno, che, col

confenfo del
P^P<^-

Dd

ip6 Della Hiftoria di Corf.


popolo, Coftantino Duca
qucftoa'fuoi
rimaritarfi
figli lo

le

fece fbggette. Lafci

fcettro folto la cura di EudofTia fua^

moglie^la quale, hauendo giurato aireftintoDucadinon


,

per la paura de' Saracini , che Tinfeftauano,

perche fofinre non potea di ftare fenza huomo , fecc/ iuo fpoCo Romano Biogeno, valorofo Capitano,ch*ella^ rolfe dal carcere , oue ftaua chiufb per ordine del morto
Coftantino
.

G uerreggi Romano

fui principio

feli-

cemente co' Turchi , ma vinto alla fine fii fatto prigione^ onde in Coftantinopoli fu falutato Imperatore Michelo, figlio del Duca e bench Romano racquiftalfe la hbert^non puote rihauereil dominio, qual perfeaflieme con gli occhi. Ingannollo Michele, efottolafedeilprefo j
5

ma,fe merita l'ingannatore efler tradito, tradito da' fuoi vide egli
,

fi

quando,

fuo di (petto ,

acclamarono Cefare,

Niceforo Bottoniata , e forzaronlo fuggirfi fra* Latinij che di lui, come di ftrumento validiflmo , fi feruirono a' danni de' Greci . Combattea allora nel Regno di Napoli contro le reliquie de gh Orientali Roberto Guifcardo> che doppo la morte di Drogone,e poi di Gottifredo, flioi fratelli , a onta di Bagelardo il nipote, quafi tutta la Puglia,e

buona parte della Calabria poffedea


,

Vn tempo del

Pontefice nimico

e fcomunicaco, poi aflbluto dalle cen-

fure, e fatto ligio diChiefi Santa, le armi vittoriolo

moueahora'danni de' Greci, hora de* Saracini . Dalla> Sicilia quefti cacci j dal Regno di Napoli quelli , fe non^ aftto , almeno in modo, che poco loro reltaua, che per-dere, hauendo perduto le piii importanti prouincie . Hor coftui ne and Michele, dal Bottoniata depofto, con
trefuoifigli, e gli perfuafeinuaderela Grecia, vfiirpatagli

Libro Quarto.
tagli

iP7

da Niceforo . Roberto^ che odiaua i Greci , e per la compaflone del fuggiafco, e pel guflo del Pontefice, che

pocoquelhamaua perlofcifma, fi difpof ad aflltarc/ Durazzo , qual cinfe per terra con elrcito numerofo , o per mare con armata potente , Niceforo che poco confidaua delle fue forze , chief aiuto da' Venetiani ,
fotto l'imperio di
i

quali,

Domenico

Siluio, Ipinlero
fi

loro legni,

e dall'altra parte co cinquanta galee

moflero i Corfioti $

onde fu
Italia

facile gli vni,e gli altri^liberar dairaffedio

Du-

razzo , e disfare Roberto , che con poche naui ritiiofTf lu

con penfiero di rimetterfi^e vfcire di nuouo pi poderofb. Ne tard molto porre in efcutione i fuoi difegni ; poich , cacciato efendo Niceforo da Alleffio Comneno , fratello di Michele , che prefe llmperio di Oriente, ritorn Roberto ibpra Durazzo con le naui , mentre Boemdo fuo figlio ftrignea la citt con efrcito terreftre numerofo, e forte. Aleffio non fu tardo al Ibccorfo 5 ma poco felice portarlo j fi conduffe Botrint
per terra

eingrolfando l'armata co' legni Veneti , e le- galee di Corcira, prefent coraggiofmente al nimico la
,

battaglia,

doppo fiero combattimento fu fuperato onde gli conuenne fuggire, come pur fecero gli altri
e
colfe l'Imperatore
,

verlb doue ftimaua meglio per fuo ricuouero . Corf ac-

che

iui

fi

trattenne per tutto Tinuer-

no , doppo
razzo
.

il

quale cadde in potere del

Normanno Duprogreffi, ne an-

Aleffio,

temendo di maggiori

d Coftantinopoli fine di apparecchiarfi refiftere | e Roberto fece ritorno in Italia intento cofe pi grandi,
perle quali armati
quafii

trecento legni vfc contro la^


,

Grecia .

Hebbe

di

nuouo fronte Aleflio , i Venetiani


ei

. ,

Delia Hifloria di Corf. e i Corcircfi y ma di nuouo vinfe , e con tal vittoria inol-

1^8

trandofi pref terra nel promotorio di

Cor eira,

detto Ca-

ibpo. Stimo 5 che nelle fue mani caduta farebbe Tlfola,

vna febre acuta noU toglieua di vita . Poco doppo della morte di coftui , eflendofi partiti quei, che feguiuanlo , approd a' lidi di Corfu vna naue , che portila il corpo di S.Nicol Vefcouo di Mira in Licia, hora Caramania appellata 5 chea' Bari fu traiportato, oue con continuo concorfo fi riuerifce. Giorgio Arciuefcouo col Clero, e tutto il popolo fi mof ad adorare le facre oflL
f

e fu tale

la

diuotione, che molti

fi

fcordarono fino del

ci-

Quello Giorgio fii Prelato infigne nella fantit , e nelle lettere 5 onde nella morte hebbe honori , fopra l'ordinario di quelh , che fi fogliono fare agH eftinti Paftori Fu ieppellito nella Cattedrale, e al fuo fepolcro aggiunta in Greco la infcritione, che fegue
.

bo

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Afa

Libro Quarto.

199

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,

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Ap'HxTTCifoi^oi^^ rbjfJLiytpctix^^^i

E Voi oKoivg
fsfon efferatttr

;c,

Ke>t7-><;, )^

Ascaro rj;

Ticpyio; yiyfx(pi Yloifjilu KipKvpotg.

homo , ?^^^f infipienter honoribus judeat . ^omam quodnam remanet nomen 'vermis njilifsim f Atam confcus^ ano iji lapides^qut ah omnibus propter odium
defpicmntur
,

Etiam lachrymammfiii Bum erga me


Smite deincepSy
Sinite
y
r-i^t

trahent

faltem gtittatim prorsus dijfouar, Per

lachrymat

mecum ejfundire y ope'qHe mi ht /erte ,

,,

100 Della Hiftoria di Corf.


per quas Deusfrahet facilem folutionem
,

Vnum hoc maxime cupio , Amici ,


Vtfofl obitum 3

in feftdchro depofitionem ,

Funebres inmluu cineres fordidomm ofsium

^ullius membri fitum difiinSium demonjlrent


Quiprieeflis huic Ecclefi<e r*

borine accurate obferuabitis hremm meum fermonem


Certe quidem fubibit campine finalern p<cnam

Cum omnis creatura accedei ad Dmnum


Sacerdotalis funEiionis quintumperagens

iudicium

annumy

Brexiinept lapidibus conJruEium tumulum

Et

licei

m loco delitefcathonefltfSimo
memor erit Clerus ,

Intentionis me<t

Erexi hunc lapidibus conJiruSlum tumulum .


Etfletui meo , benignifsimi Amici ^

Addite fufpiria ,

depr<t catione s

^otquot

detenti eftisnuinculisnequitiarmn

Secund ^eropojlulo y (g^ ne contemnatis me , Ft pofl requiem meam y (^finem magnorum laborumy

Immtxtummaneat cadauer meum ynec aliorum ofa


nantur

hscrep^

Nonne concedetismihiparuamgratiam f
Ita rogo rvosper Triadem
,

^per ipfos SanBos Confejfores

Nemoobjethuicmece'-voluntatiy

i^ando etiamficpermittat FninerfiludeXy


Ceorgtus hcecfcripfitPaftor Corcyroe

^ Dominus,

Vna Profopopeia formano

tali

Verfi, co* quali parlai

Giorgio, pregando i lettori , che orino per lui , e che non permettano , che con le fue fi mifchino le offa degli altri,
per-

, ,

Libro Quarto
.

201

perche voleua per f folo il Sepolcro Molte altre fimili infcrittioni , per Prelati ^ per perfone infigni , fi leg-

gono in Corcira ( f pur tutte fi leggo r.o , efendo la maggior parte rof dal tempo) quali lafcio, fine di non^
cagionare tedio
de' morti
, fi

a' lettori

che , meglio che degli elogi]


.

dilettano delle glorie de' viui


il

Boemondo ^

che (guito hauea Roberto di vita ^ ritorn con Tarmata in Italia, oue Ruggiero, fuo fratello fecondo genito , gli hauea gi tolto il dominio ,
f di

Padre , veggendolo priuo

ragione fpettante . L'vno, e Taltro pofro la lite al


,

giuditio dell'armi

ma da' capitani , che ambo amauano ^

per la memoria del Padre, accordati , depofro gli fdegni^

contentandofi Ruggiero del principato di Taranto,

rinunziando

Beomondo
,
i

gli altri
.

Duca

di Calabria
fra di loro
,

e di Puglia

luoghi col titolo di Ma mentre qui conten-

deuano

due germani^ Durazzo, e le altre Ter-

re d Grecia

folleuandofi , cacciarono gli prefidij

Nor-

manni, e all'Imperatore Aleffio fi diedero. Inqueflo tempo fi fece la gran moffa de' ponentini Principi, per togliere terra Santa dalle mani de* barbari , che Toccupauano, alla quale pur concorfe Boemondo con dodeci mila eletti foldati, conducdo fco Tancredi fuo nipote, figlio
di

Ruggiero, cui cefl i fuoi

flati di

Calabria,e di Puglia.

Tutt'j Principi sVnirono in

Durazzo ^ fuora che lui , per

fbfpetto, c'hauea dell'Imperatore Aleffio fuo nimico

Se pure non fu altro il fuo fine 5 conciofiacofche truouo che doppo la conquifla di Antiochia, ritornando cgh

oue aggiuft le differenze di fuo fratello eoa Ruggiero Conte di Sicilia fuo Zio , con buon numero di fanti,eCaual|i vennefopraDuraz^o, eprefiThaurebbe,
neiritalia
,

Ee

fcil

%oz Della Hiftoria di Corf.


f
il

prefidio Corfioto

e poi l'armata Venetiana noiu

rhaueilro coftretto partirfi.


uiere
,

Con ci tutto corle le rialla

e fcco pof molte terre di AlefTio , col quale

finefiagjgiuft, chiedendogli,

come dicono le Hiftorie

Greche , di tanti danni perdono , Mor Aleflo, e gli fuccefle neirimperio Giouanni Caloianne, la cui figlia pref per moghe Guglielmo Duca di Puglia 5 ch'era rimafto Ma Ruggiero Secondo fucceflbre al Padre Ruggiero figliuolo di Ruggiero primo 5 Conte di Sicilia , hauendo per male tal parentado co* Greci y poco amoreuoli de' Normanni , non folo pa{s co' fuoi Siciliani contro la^
.

Calabria y qual facilmente fi prcfe^per la Puglia


getta ; indi Napoli
y

fi

f Ibg-

che

fola per gli

Greci fi mantenea^^
epaflauapiii

cinfediafledio, e in poco
oltre y f
il

tempo l'hebbe ,

Pontefice y concedendogli'l titolo di

Re dell'

vna, e l'altra Sicilia, non acquietaua quell'animo ambitiofo di dominare N depofe Tarmi per quefto , poich eflintoTlmperator Caloianne, fuccedendogli EmanuelIo fuo figlio, hebbe l'inuitto Normanno nuoua occafione
.

di guerreggiare fauor de' Latini

ncll' Afia dal


.

fudetto

Emanuello poco amoreuolmente trattati Si mofs'egli con la fua armata, con la quale poco prima liberato hauea il Re di Francia Ludouico Settimo , prigioniero de' Saracini, e non folo Tebe , Corinto , e Negropon te prefe, ma coftrinfe alla refa Corfu , rifoluto di paflare fopra Coftantinonoli fliefl, quando non l'haueflro impedito i Venetiani , che gli diedero vna confiderabile rotta Rimafo Corcira al Re Ruggiero , che Te ne impadron pi per difoordie inteftine,e la poca accortezza di Giouanni Argiocriftoforita , Gouernatorc dell'armi , che per la forza de*
.

fuoi

, ,

fiioi

guerrieri

Libro Quarto 20 3 Ma lungo tempo non foftenne Emanuelmano de' Siciliani,


.

Io

che vn pofto , cos importante alla conferuatione del


gouernati da'

fuo Imperio, reftalfe in

Normanni , fuoi capitali nimici


le

Racconta Niceta , che


,

naui , inclufui quelle de' Venetiani

arriuarono mil-

le, e Telercito di terra fu

fenza numero, quando l'Impera-

tore

fi

mofle, per ricuperare Corcira.

Non era pi vino

Ruggiero , regnaua bens Guglielmo fuo figlio nella Sicilia , poco amato da' vaffalli , che per Teftorfioni , che- iacea , gli diedero il cognome di Malo , Era egli valorofo , e nel Regno di Napoli hauea fatto belliffime imprefe ; con ci tutto non pens mai foccorrere i fuoi , che per ogni verfo da Emanuello furono affediati'n Corcira Il prefidio della Rocca , numerofo di pii di mille foldati, fe.

ce refiftenza , e tale , che


foftenuti.

doppo molti fanguinofi aflalti

con danno de' Greci , perfuafe l'Imperatore a vincerlo con la flemma, appettando gli approcci potentiffimi della fame , la quale non tard molto comparir contro gli afldiati Rimafro que' mefchini fenza vittouaglie,equel ch* peggio fenza fperanza di hauerne: onde furono neceffitati a capitolare con Emanuello , il quale
.

lieto dell'acquifto della

Fortezza
a'

da lui creduta inelpu,

gnabile, molti doni fece

Soldati 5 e a' Corcirefi

cho

mai da lui fi erano alienati con Tanimo , non pochi priuilegi concefl
.

Prima
,

di partire fece l'Imperatore fortifi-

car meglio la Citt ,


Feudi
,

e1 Caftello 5 e l'Ifola diuife in molti


com'Ecclefiaftici
,

con obligatione a' Feudatari] di feruirlo in tempo di guerra, dentro,


cos fecolari

fuora del loro paefe

Di pi concefl alcune prerogatiue

a'SiKerdoti, efentandolidaogniefrcitiorufticale, an

Ee

che

204 Della Hiftoria di Corfu.


che in feruigio del publico qualora haueflro dalle loro mogli figliuoli . Per quelle , e altre gratie difpenfate loro da Emanuello , folleuarono i Corcirefi fua gloria vna
;,

Statua di marmo greco, nella cui bafe leggeuafi la feguenteinfcrittione.


'

EMMANOTHA. KOMN. ATTOK. HNH. EXAAIM. Xm, EXAAlMONESTATil, SIKEAOXS TXPANNOXNTA2 EKnOAEMHSANTI, EXXAPI2IHPI0N KEPKXPA NIKHTHHON.
Direbbe in Latino.

Emmanueli Comneno ,
Imperatori FAicifsimo
lut Siculo 5
y

Tyrcmnos

denicit ^

FiEorUfr^emmm ,
Corcyra^

Imperatore ver/b Coftantinopoli con intentiono di muouerfi primo tempo contro Guglielmo , eaflltarPart
I

gli la fua Sicilia

qual fine cbiefe

ibliti

Ibceorfi da' Ve-

netianiima queii, che> pel guadagno del traffico ne* Regni di quello^ hauean fatto lega coIRe Siciliano, glieli niegarono 5 onde l'altrui guerra trafiero ibpra del loro Poich Emanuello, confederatofi con Stefano Re paefe
.

di Vngheriaj tolfc

a'

Venetiani Spalatro, Ragugia , e altri

luoghi
chele

nella Schiauonia^epii fatto haurebbe^feVital Mi-

Duce di Venetia no cacciaua con pottiffima armata!

Libro Quarto
tai legni Grecijncuperado
il

20 ^

occupando Scio nello fteflb tempo , che aflediaua Tlfla famola di Negroponte Tentarono pure i Veneti Tanimo de' Cor.

perdutO;,e inoltre

fioti

ma in vano

poich non fi lafciauano vincere dalle

che poco prima haueano fatto refiftenza Guglielmo Re di Sicilia, che venne rifoluto di aggiogarli . Pi che di fretta , poco men , che disfatto ^ fi part Guglielmo da Corcira y ou'era andato per ritogliere
parole quelli ,

Emanuello quel^che fuo Padre Ruggiero^benche n fno,


lui hauea per retaggio lafciato
.

Si pacific alla fine co'

Venetiani Tlmperatore , e hauendo vn figlio non iegittimoj Allelfio nominato


,

coftui diede Corcira^l'Etolia,


,

e TEpiro , co'l titolo di Duca di que' paefi

doppo la-,

Tutore di Aleffio , che con la moglie hauea generato. Io truouo grande variet fra gli Storici Greci y e Latini, circa tal fatto ; poich quefl:i , non fanno mentione alcuna della donatione fatta ad Aleffio , qual chiamano nipote di Emanuello , ne fi accordano nel racconto, chefegue, onde me par meglio ridire quel, che narrano i Greci Andronico Comneno , che il Tarcagnota fa figlio di vn fratello di Giouanni Caloianni , Zio del giouinetto Aleflo , e di Alelfio Duca di Corf , fatto morire il nipote , occupgli Tlmperio , aiutato in ci da^ Aleffio il Duca , cui diede la fua figlia Irene per moglie > con iiperanza di lafciarlo fuo fucceflbre . Ma poi pentito
morte
lafciollo
.

di quel

c'hauea fatto

tia, anzi
tale

non folo al Duca tolfe la fua graprocur per ogni via occupar gh lo ilato Di
,
.

mutatione del fuocero , confufo Aleffio , ch'era ifu Corcita , non trouando miglior partito a'fuoi mali , ricorfe

Guglielmo Re di Sicilia, Principe fra' vicini il pi( poten-

, . ,

zo6 Della Hiftoria di Corf.'


potente
^

e del greco Imperio nimico giurato

Ottenne

quanto volle 5 onde prouifto di numei ofa armata contro di Andronico fi fpinfe^egliprefeDurazzo. Nauigpoi Corcira con penfiero di paflar nelle vifcere della Grecia 5

ma

Corfioti gl'impediron lo sbarco ^


,

oli fuffero ribellati

ma per paura ,

elisegli
,

non perche fe non metteffc


molto

dentro

la

loro Citt prefidio di Siciliani

de' quali

temeuano. Gli mandarono bene rinfrefchi, ealtrecof neceflarie con refprefloni della loro fedelt verfo la fua^ perlbna onde il Duca fece vela verfo Teffalonica , oue^ fermoffi , licentiando i foccorfi di Guglielmo , de' quali poco reftauafodisfatto, perche con lui operauano per via d'inganni , e per le molte infolenze, che commetteuano Stimo 5 che allora fi trattafle qualche aggiuftamento co'l Suocero ^ il quale gli hauea fatto formar contto procedo
:

in cui lo dichiaraua reodilefamaef, e

come tale fog-

bando Non iprei dire in che modo poco doppo venne il Duca nelle mani di Andronico 3 so di certo 5 che quefto gli tolfe la vifta, e in Ponto il tenne lungamente prigione N le lagrime d'Irene fua figha ^ e del picciolo Michele ^ ch'ella con Aleffio hauea generato^ furon valeuoli ottenergli la libert 5 ami nemenopuotero operare, che gli lafcialfe almeno i Feudi, oue mand, a
gettaualo
al
.
.

nome dell'Imperio, gouernatori, da' quali fi retta Corcira, l'Etolia, e l'Epiro Dur il carcere di AlefTio finche^
.

depofto Andronico , non fu felleuato all'Imperio Ilcio

Angelo, da cui fu liberato , e del fuo antico dominio fatto fignore Accolfero i Corcirefi il cieco Duca con fgni di ftrao'rdinario affetto,e volendo egh foccorrere Tlmpc^ ratore contro vn tallfacio , che s'era ribellato in Cipri,
.

gli

, .

Libro Quarto.
oli

207
gli riu-

appreftnrono buona quatir di naui^ co le quali

ic rendere
iiuti.

ad Angelo

il

contracambio de' benefici]

rice-

Mala fama

della fua gratitudine olcur egli

poco

doppo per vna congiura 5 ordinata da' Tuoi configli , contro lo fteflb Imperatore
5

che Thauea arricchito

di gratic

Viuea in Teffalonica Andronico ^figlio di Alefsio, fi-ateilo del Duca y che 5 come dicemmo 5 fu vccifb da fuo Zio

Andronico 5 e fmpre afpiraua airheredit , lui di ragione fpettante Bench ricco egli futb^ non hauea teforo baftante , per muouere apertamente la guerra a vnlmperatore, n truouando di chi fi fidare , vifl quieto fino che il Duca non fu fciolto dalla prigione Ma quando il vide libero , rinouellatifi gli antichi pen fieri ^ iper la firn
.

luce di gloria da
Aleflo,

vn cieco, cui fece parte de' fuoi difgni.

che non era molto alieno dalle congiure^ cominci C0I nipote le macchine, che gli riufciuano , fe Ifacio

Angelo fcuoprendole non vi daua rimedio. F prendere man falua Andronico, e priuollo degli occhi , eal Duca diede vn monafterio per confine. Infbmmalaguidadi vn cieco conduce ne' precipiti] Chi troppo vuol vedere, e non ha occhi, fi dichiara fnzaceruello. Efenza..
.

jceruello

appunto credertelo l'Imperatore ; perche altrimenti nonhaurebbe lafciatofra' vini ringratiifimo Duca. Rimale di coftui Michele , non meno del Padre fraudolente, e pieno d'inganni, che fu poi cauf , che l'Imperio
.

Greco paiTafl in poter de'Latini Giouane egli era di alti fpiriti , e ambitiofo 5 e non potendo da Ifacio Angelo ottenere il Ducato paterno , fi difpofe a vn'imprefa , e' hebbe felicifnmo fine. Hauea l'Imperatore vn fratello, Alelfio di nome , da lui liberato con eran teforo dalle mani

28 Della Hiftoria di Corf.


ni de' Turchi
,

e teneramente amato

nutriua qcfti peit-

fieri feditiofi ,

auido di dominare 5 e come che s'accordacontraffe facihnente

uano nel genio ,

con Michele amicitia. L'aftuto Michele 5 infmuandofifempre pi nella fua familiarit , venne tale , che puote perfuaderlo occupare il luogo di Angelo^ come appunto egli fece . Vn d, che fenza tema ftaua nella camera il ftatello , il pref Tempio, e cauatigli
tradito
gli

occhi

dentro ftrettiffimo carcere il

chiufe, e volendo fare il medefimo ad Aleffio, figlio del


5

il

fanciullo ,

che non hauea allora dodeci anni


gli

con l'aiuto di alcuni fuoi fedeli ,


fubito fece vela verfo ponente
.

fugg dalle mani


,

Lafciamlo andare
ftabilitofi nel

che^
5

trouer bene vna fortuna ,

alla

quale forfi non penf


,

ritorniamo

domi* nio , non hebbe altra cura , che di moftrarfi grato Michele, cui , oltre Corf, l'Etolia, e TEpiro , altri luoghi
all' vlurpatore , il

quale

conced: molto per godere non li puote; poich il garzonetto Aleffio , che fuggiua, contro il fuo Imperatore, cinto

darmi ritorna.

Come

ci auuenifl

fi

sa:

Conti Baldouino di Fiandra , Giouanni di Brenna, Enrico di S.Paolo , e con quefti , e altri Signori , Ludouico di Sauoia , con eferciti numerofi erano venuti Venetia , a e non hauendo fine di girne alla difei di Terra Santa nani, hebbero da' Venetiani cento cinquanta legni lotto il loro Duce Dandolo con patto , che prima affediaffero
;

Zara, che s*era ribellata dalla Republica, e poi gli acquifti


di

Oriente per met diuideflcro

Sopra Zara erano

col-

legati,

quando

Aleifio, dalla Germania, ou'era flato

chieder loccorfo Filippo Imperatore , con lettere di coftui

ne venne porfi fotto Tombra della loro protettionej


eia-

Libro Quarto
gache Filippo , che
gli

zop
non Io
potea,"

era parente, aiutar

mentre con Ottone dilputaua llmperio. Promifro tutti la loro afllftenza al fanciullo, e, prefa Zara , quefto fino
fecero vela ver fo Coftantinopoli
;

ma arriuati , che furo-

no Corf 3 ou'era il Duca Michele, che benignamento h accolfe, liebbero a cangiar penfiero , f la fede data.,
nonTarreftaua. Michele, he preuedeuala tempefta
,

che,doppo di hauer colpito Aleffio il titanno,douea fbpra


di lui fcaricarfi, hauendofi fatti beneuoli co' doni, e co'regali ifbldati Latini
,

cominci fpargere fra di loro ,


a'

cho
cho
le

non era conucneuole , che le armi apparecchiate contro


de gPinfedeh fi muoueffero
loro forze , che
Paleftina;

danni de' Crifiani;

Timpref di Coftantinopoli haurebbe tanto diminuito

non farebbero poi baftanti difender la^^ e cheinfommaera meglio hauer per amico

vn , c'hauea in mano lo fcettro , che farfelo contrario per chi ramingo ne giua. Voci furono quefte, chefminate
fra la

moltitudine , fecero nafcere qualche tumulto


,

e^

che camminaro auanti, ognivolta, che termine del loro viaggio noa^
penfiero di ritornar pi tofto addietro

Gerualemme N acquietati fi farrebbero gli {piriti feditiofi, f i Conti , e alcuni Prelati, e con loro il fanciullo Aleffio, veftiti bruno, con le lagrime, e con Io preghiere, non hauefiro fatto in modo, chedinuouo
fuffe
.

promifro cacciare dall'imperio


dolente Michele, e
disfatti
, i

il

tiranno

Rimafo

Latini partirono, di lui ben fb-

ma

accefi

contro di Aleffio , qual cacciaro-

no poi da Coftantinopoli, e cauando il vecchio liacio Angelo dalla prigione , gli reftituirono l'Imperio
,

Ma mentre egli era

intento radunar denari per darli

a*

Ff

Vene-

2.10

Della Hiftoria di Corf.

Vcnetiani y e a* Conti , fecondo quello 5 c'haueano patteggiato col figlio, forprefo da graue infirmi t lafci la/:
vita. Alcflo, che gli fuccefl, meglio, che il Padre at-

tendendo alla ftefsa cofa, fu cauf , che i Greci fi foleuat fero ibtto la condotta di vn tal Mirtillo fuo fauorito, il

mano ftrangol il giouine Imperatore, vide efercitar la tirannide. Mai Latini, infiammati
quale di fua

fi

pe*l

doppio

tradimento del fellone , e contro loro, e contro il


fuggi Mirtillo, e raggiunto in Mo,

fuo Signore, diedero vn ferociffimo alsalto Coftantinopoli, e la prefro


:

rea , fu crudelmente

come meritaua, fatto morire


i

Bal-

douino. Conte di Fiandra, hebbe l'Imperio , e quel fiu-

me , c'hebbe per fonte

Latini

, a*

Latini fece ritorno

Si

diuifro poi le prouinciei Collegati, ei Venitiani heb-

bero quella portione di Grecia, che fi contentarono di accettare. Legga chi vuole le loro Storie, e ne vedr
minuti racconti , che la mia non permette il dilungarfi da
Corcira alla penna.Non perche llmperio fu tolto a* Greci
,

fu dal dominio greco allontanata Corcira : reft

nel fuo Trono Michele, che da due mogli, che hauea>

hauuto, gener quattro figli maichi , Michele, Teodoro,

Emanuello , e Coftantino

A Michele lafci
il

doppo la-

fua morte, la Signoria , e in vita perche l'amaua , gli die-

de Tlfola di Corf , nella quale

Principe

fi

trattcneua

con

fodisfattione de* paefni.

Adorn

egli di nobilif-

molto atto alla> difef, ilcaflel S.Angeloj fortific Gardichio, e altri luoghi importanti su rifola 5 ed eflendo mancato il Padre , cinf di nuoue muraglie Durano , e neir Epiro rel ine>ugnabili molte Terre . Fu egli vcciib tradimento,
fimi edifici] la Citt 5 fabbric in poflo ,

eMi-

Libro Quarto
Teodoro fuo fratello ,
aftrinfe
il

%1
,
5

e Michele terzo fuo figlio gli fuccelle fotto la tutela di


il

quale , da tutore fatto tiranno

nipote fuggirfi con la madre nel Peloponef


di

Corf dell'Epiro, e dell'Etolia affoluto onderimafe Signore . Valorofo egli era Teodoro , e molti danni fece
a* Latini
5

conefercitodiCorfioti prefe Teffalonica, e^

buona parte della Grecia fino Criftopoli aggiunfealla> da fignoria Ma non contento di tali acquifti , mentro
,

vuol combattere contro Afln Principe de' Bulgari , rotto, e disfatto il fuo efercito , rimane prigione ; dalla quale vici libero,

ma fnza pupille,dal crudel vincitore acciea'

cato . Ritorn Teodoro


difgratie la fua tirannide,

fuoi

imputando delle fue^

qqq ritornare dal Peloponef

Michele terzo fuo nipote, e refttituitegli le Prouincie, Taccas con Teodora, figlia del Sebaftrocrator Giouanni Petraliffi, Tenente generale delle armi, ed eferciti della Grecia Michele, che , fnza hauerne fperanza fi vide Signore , pof la fde in Corcira , oue cinfe di mura T Arta^ ^
.

edific Chief

e in terra ferma fece

il

caftello di Bottrinil

t, nelle porte del quale

ancor

fi

legge

fuo

Principe per ogni verfbriguardeuole, f

nome. Fu non quanto


.

amore per alcun tempo l'allontan dal douere Inuaghif^ fi di vna gentildonna vedoua fegno,che cacci di cafa la moglie 5 e i figli ; n valfro ammonitioni di Sacerdoti,e
auuifidipieperfone
fua.
,

farlo auueduto della fceleraggine

Furono bens potenti le lagrime , che a Dio fpargeua Teodora, principeflfa da' PopofideirAcarnania fino al d di hoggi creduta Santa ; poich da vn raggio di diuina gratia illuminato Michele , permif
formaflro procelfo
alla
,

che i giudici
arda

fua diletta, e , conuintala di mali-

Ff

z 1 2. Della Hifloria di CorfJ arda , feueramente la caftigaflero Vn folo figlio hebbo


.

da

coftei

il

Duca,

il

quale ritornando

al

giufto fender

con cui vif in pace fino alla Morto Mor egli, e Michele quarto fuo primogenito lafci Corcira, e Taltre terre air Ifo la appartenenti 5 perconicruarlequaliprcfilnuouo Duca in moglie Maria, figlia d Teodoro Lalcari Imperator di Oriente,con la quale gener Elena^ e Anna, quefta al Principe dell' Acaia , o Quello quella maritata Manfredo , che fu Re di Sicilia
accolfe la moglie 5
.

Teodoro Lafcari s'intitolauaImperatore,benche Coftan-

mano de' Latini che pur eglino haueano il titolo dell'Imperio Hebbe molti anteceflbri , de' quali
tinopoli fuffe in
,
.

fa mentione Niceforo , cominciando dal primo Teodoro

Lafcari^chein Necea, onta di Baldouino, Contedi Fian-

Morto coftui^elafciando Tutore di due piccioli fuoi figliuoli Michele Paleologo, che poco prima hauea acquiftato la dignit di Diipota ^ inuogli il Duca^
dra^f coronato.

Michele, che pur egli Diipota dell'Etolia, di Corf,e dell'Epiro,


fi

facea nominare, pretendere l'Imperio del fuo.

cero, e de' cugnati

A qual'effetto, collegatofi con Man-

fredo

Re d Sicilia, e co'l Principe dell'Acaia, fuoi generi, con efercito formidabile fi mode verfo la Macedonio,

ou'hebbe incontro Giouanni Sebaftocratore fratello del Paleologo con forze, non eguali alle fue, ma pure grandi.

Mihtauanoco'l nimico, CefareCoftantino, AleflioStrategopolo,eTorniciofuocerodel Generale, oltre molti Senatori, e altri Principi della Grecia^ e con ci tutto male haurebbero impedito gli progreffi del Duca Michele^,

quando

egli

non

fi

fufl laciato

vincere dalla facile fua^


,

credenza,

Vn

foldato aftutifsimo

dal Sebafliocratore^

man-

3 mandato,s*introdufl di notte nel Tuo padiglione^e gli dit


fe ,

Libro Quarto.
fluarti
5

zi

Michele procura
,

perche il Re di

Sicilia
a'

il

principe dell' Acaia

hanno nafcoftamente
ti

offrto

tuoi

daranno nelle lor mani , Il Duca cred fubito al fuggitiuo, einfugafipofe, accompagnato da poco numero de' fuoi pi intimi familiari 5 e non molto doppo lo fteflb fecero i fuoi foldati y che lnza^ ordine alcuno fguirono le orme del loro Signore , Mannimici la pace^ e fnza dubio
fredo, e
il

Principe dell'Acaia , quando ciieppero, rima-

che ftimandoii traditi dal fuocero^n fpendo quel che fi fare, furono facilmente rotti, e Tvnoreft prigione, appena l'altro , che fu il Re, fcappando dalle catene Meglio per lui farebbe flato il carcere greco, che
fero cos confufi,
.

non

lafciaua al ficuromiframente la vita fra' Galli,

cho

venuti con Carlo di Angi del real fangue di Francia , iru

vna battaglia iVcciiero , e dell'vna , eTaltra Sicilia lo fpogliarono Ma fuggir non fi pu quello , che negli eterni annali fu fcritto Ritorniamo Michele, cherauuifto del fuo errore , procuraua emendarlo con vfcir di nuouo con.

tro i fuoi nimici alla campagna.


re;e vi
li,

Riordin egli le fue fchieamici


fi

aggiunf molte compagnie fcelte diCorcirefi,Etogli aiuti di alcuni Principi

ed Epiroti 5 e con

mofl incontrare CefareAleflo, Capitano valorofifsi-

modelPaleologo: edhebbe l'incontro cosi fauoreuolc^


la

forte, chenonfolofoonfifTerefercito,
il

ma

fece prigio-

niero

fuo Duce , qual

mand tra legami Manfredo fuo

genera^ acci co'l iuo fcambio poteife rihauer la forella ,

che fu moglie di Giouanni Duca, anteceflor nell'Imperio


a

Teodoro Lafcari
.

lenza

Greci trattenuta fra loro con vioAggiuftaronfi alla fine le differenze tra Michele^c
,

da'

ilPa^

214 Della Hifloria di Corf.


ilPaleologo,
il

quale gi haiiea

a'

fuoi pupilli occupate

rimperio

e cacciati da Coftan tinopoli i Latini , che le

guironoBaldouiio, lor vltimo Imperatore nell'OHente

Vn

Baldouino acquift il dominio fra Greci, e dopp^ cinquanta , e pi anni, vn altro Baldouino perdette la Signoria . Ma Michele , per meglio ftabihre la pace , manfua moglie Coftantinopoli
a*
,

d Teodora

a fine di com-

porre alcune nouit circa

confini , e di trattar matrimofuc

nio tra Anna, confobrina delllmperatore,e Niceforo

Primogenito . Uvna, e l'altra cofa facilmente fi conchiuf; onde con regia magnificenza fu condotta lanuoua. Ipoi, e fi celebraron le nozze con apparato degno , nondi vn Duca, e Difpota , ma di vn Monarca . Ma la parentela non fu valeuole frenare Farmi del Paleologo in modoj che non fi muouefiro a' danni di Michele,che armate Icorreua ne' confini delllmperio Niceforo hifl:orico dice, che l'Imperatore inza battaglia fuggi l'incontro del Duca, atterrito da vra cometa, che verlb ilfegno del Te ro nel Solftitio eftiuo comparue . N credo, che Michele paflTaflauanti ; poich il fecQ ritornare addietro la mortej doppo la quale laici quattro figli , Niceforo, Michele , e Giouanni legittimi, e vn'altroGiouanni bafl:ardo, cho

amaua in ecceflt>. Onde nel teftamentodiuife tra il primo, e quello vltimo naturale le fue Proni ncic;inueftendo
Niceforo ddl'Epiro vecchio , che chiude i Trelpoti , gli Acarnani, i Dologri, i Corcirefi, i Ccfalonij , e glltacen-

hanno per confine il mare Jonio, e Adriatico ; dal Settentrione i monti Pidno,e Aucroceraunei 5 e dall'Oriente il fiume Acheloo ; e dal Mezzogiorno la Cefalonia^e l'Ifola di Corcir^. Giouanni hebi^ 5

regioni, che dalFOccidente

bei

Libro Quarto
:

21f

be i Pela/gi ; i Pitioti^ i Teflali ^ e i Locri , che terminano col Parnafb 5 e TOlimpo paefi vafti , da* quali Tinquicto falio deirinquietifsimo Michele caii eferciti poderofi contro il Paleologo^ cui tolfe molto dominio . Io noi-u faprei dire f Corfj rimafe realmente Niceforo , puro
di folo titolo
5

poich truouo

ch'ella fu preia dal

R di

Napoli Carlo^ quando fu richieflo d'aiuto da Baldouino vltimo Imperatore di Coftantinopoli, dal Paleologo cacciato. DoppO;,ch'egli dalia fua Regia fuggi ricorfe molti Principi Ponentini , da' quaH fol hebbe parole^ e pochi
fatti
5

folo

il

R Carlo di Angi^che^ vintole vccifo Man-

fredo^ delle due Sicilie diuenne Signore, e con Baldouino


contrafle parentela,e fuo fauore arm cento galee^e ven-

moltitudine innumerabile di loldati. Noa Kilafolapiaintentionedifoccorrerei bifogni, chevru


ti naui> fopraui

cos grande
igli

armamento lo fpinfe, ma

la

^peran^a, che

hauea dato Baldouino di farlo nel? Imperio fuo fucceC Sopra Durazzo fi fcaric la prima faetta , e la Citt, fore ibenche fi difendeffe per qualche giorno , cadde alla fino
.

in potere di Carlo,

il

quale, paflando oltre ,


all'afledio di
gli sforzi ,

mand Ludo-

uico di

Angi fuo nipote


fi

Corcira . Lungafece fen

mente
ua
tra'

mantenne ella
5
;

per non reftare fchia5

Franchi

foftenne afllti ferociffimi

fi

tire nelle fortite

ma

che potea

fare priua di vittouaglie


la

Dal fuo Duca non attende foccorfo,


de' nobili
,

plebe, difpetto

che voglion pipreflo morire, che cedere,gi folleuata co' 1 nimico patteggia; egHcd'vopo, che fi renda, f non vuol' eifere deftrutta dal facco. Si refo CorfalReCarlo, che iui era venuto in perfona ; e dal vincitorcortefe, cui giur vaflallaggio, hebbe la confer-

zi6

Della Hiftoria di Corf.

fermationede'fuoipriuilegi, Ben'vero, che poi polo


foflbpra Tordine delle cofe, e la clemenza cominci mutare in tirannide; poich tolf annobilii loro feudi,

molti Prouenzali

e Italiani

, li

diede ; pof neirifola

vnBagliuOjMaeftroMaflro, e tre Giudici, acci col mero, e mifto imperio, amminiftraflro la giuftitia ; leu r Arciuefcouo , e Clero greco dalla Cattedrale , e con licenza del Papa la conceflvn Prelato Latino, E perche i Greci lagnauanfi di queftovltimp fatto, cglipermif, che trenta due Canonici del rito greco con altrettanti nobili Corfioti creaflro vn Protopap, e Coroepit copo , cui fpettaffero le cauf di quei , che alla greca- viueano Sette dignit ecclefiaftiche, e otto altri Proto.

papi per gli Greci diftribu in tutta l*Ifola


Iciatofufficienteprefidio, Iciolf contro
gli prefe

nella quale la-

il

Paleologo,

Lepanto , e Patraflb, Vonizza,e molti altri

luo-

ghi, e Ifole nell'Arcipelago 5 epigU toglieua,

fc la^

morte di Giouanni XXI no'l richimiaua ad


crcatione del

aflftere alla^

nuouo Pontefice , come ch'egli era Senatore Romano. Pretef far Papa vn Francef, mai Cardinali ofinatamente li oppofero , e doppo fd mefi di Conclaue, Niccol Terzo della Famiglia Orfina crearono
,

Conuenne Carlo hauerpatienza,


i

la

quale pii efercit,

fc pure n'h ebbe, nelle iblleuationi diSiciha,

chevccifo

fuoi fbldati
,

e agli Aragonefi

fi

diede

I Siciliani di na-

tura gelofi

non potendo patire la libert , da loro {lima-

fommofl dd Paleologo , e incitati da vn tal Giouanni di Procida , che ord, col fignerfi pazzo , la congiura , il giorno di Palqua hora di vefpro, in tutt'i luoghi deirifola i Francefi crudelmente trucidarono.
ta licentiofa , de' Galli,

Libro Quarto.
I

ziy
dall'

rono, nonlaperdonandoallemogllgraiiidedegliftedij chevccifro. E perche male fi poteuano difendere da^


Carlo, cos vicino, e cos potente, chiamarono
Africa, ou'egli giierreggiaua,
cui giurarono vaflllaggio in

Pietro
.

Redi Aragona,

Palermo Era il Re Pietro marito di Coftanza,forelladi Manfredo,che fu Redi Napoli, e di Sicilia 5 onde non folo per leprefnti congiunture , ma anche per altro titolo , Ibpra T vno , e Taltro Regno pretendeua Carlo all'aunifo frem di rabbia, e con cfrcito numeroib palfato in Sicilia , afledi Meffina, e^ prefa Thaurebbe , f per le dure conditioni difperat'i Mcf.

iinefi,

fbrtendo dalla Citt

non

Thaueffero cofretto
,

fuggire , e ritirarfi nella Calabria


i

Si disfidarono

poi

due Re Pietro , e Carlo in Bordeos,poflduta da gllnglefi ; ma non hebbe il duello efftto , bench fufiro ambo comparfi nel luogo deftinato , vno per doppo dellaltro. In quefto mentre Ruggiero Loria, che s'era ribellato da^
Cariote paflato
al fei

uigio di Pietro,con quarantacinque^


i

Napol , oue in luogo del Padro gouernaua Carlo Zoppo, inuit il giouine, poco prattigalee comparfo fopra
co, battagha, ilvini, e fece prigione,conducendolo al-

Regina Cofl:anza,che da Pietro fuo marito era ftata polla gouernatrice della Sicilia. Voleuano i Siciliani farlo morire in vendetta di Corradino del fngue di Sueuia , che, doppo la morte di Manfredo fuo parente, era fccfb dalla Germania, per ricuperare dalle mani di Carlo il Regno di Napoli 5 ma vinto, e prefo , fu dall'Angioino latto publicamente decapitare No'I permife a ogni modo Coftanza, bench confanguinea di Corradino,e fatatola
,

lo

il

mand ai Re Pietro^ che, mentre vifl il padre,

il

ten-

Gg

ne

ai 8 Della Hiftoria di Corf.


ne {mpre prigione Eftinto Carlo primo , a interceflone del Papaie del Re d'Inghilterra, hebb'egli la libert , lafciandoper oftaggi'n Catalogna Ruberto , e Ludouico fuoi figli , e promettendo ad Alfonfo di far ritirare Parmi del Re di Francia, che aflediata Girona,e prefa, minaccia.

uano le Aragonefi Prouincie ; e in oltre oprarfi co'l Ponperche inueftifl Giacomo del Regno Sicihano Era morto il Re Pietro, e ad Alfonfo l'Aragona, Giacotefice,
.

mo iecondogenitolafciatohauea la
fua morte cadde Girona in
cia
,

Sicilia;

doppo

Ir^

mano di

Filippo

Re

di Fran-

che perfuafione del Pontefice , c'hauea fcommunicato Pietro , fi mof per occupar g il Regno , bencho vnalbrelladeirAragonele haucfle per moglie. Delle>
conditioni nulla ofru Carlo

Zoppo

fcufandofi

che^

Carlo di Valois , che , Filippo eftinto , regnaua in Francia , non hauea voluto acconfentire alle fue preghiera ; bench non potefle portare fcul circa il patto fauore di Giacomo , hauendo riceuuto per mano del Pontefice ja Corona dell'vna, e Taltra Sicilia, Giacomo , che fi vide non {blo non fauorito da Carlo , ma perfguitato , ar-

m a' fuoi danni

e gli tolfe

buona parte

della Calabria^
dl.

fino Catanzaro; e

con cinquanta galee paflando

Grecia procur fare acquifto di Corcira, qual, fedele Carlo , fi difefe in modo, che i Siciliani riuoltarono altroue le prore Circa a' fatti del Re di Napoli , e di Sicilia^,
.

onde noi con u iene toccare fol quelle cof, che fi appartengono a' Corcirefi Accordandofi con Carlo Zoppo Giacomo, che per la morte di Alfonfo il fratello pafs in Aragona, nonfologhrelungamente parlan
le

Storie

ftitu

figli,ma gli fece rinuntia del

Regno di Siciha, purch

Libro Quarto
j

zip

che

la

pace co*l

Re

di Francia grimpetrafl,

d in Francia , rihebbe i figli , do fi credea pacificamente impoflffarfi della Sicilia/la vi-

Carlo anritorn in Italia , e quan-

mano di Federico , vltimo figlio del Re Pietro, e fiatel minore di Giacomo Si venne contro il nouello Re airarmi , collegati eflndofi aTuoi danni^il Papa il Re di Francia, Carlo Re di Napoli, eloftellluo fi-atello Giacomo Re di Aragona Non fi sbigott Federico5ande in
.

zi

animato

da' Siciliani alla difeia


,

brauamentefi accinf.

Ma le icorrerie

che fanno nella Macedonia , e nell'Epiro gli Albanefi, m'allontanano per bora dalla Sicilia ^ tiran-

domi vn naturale iftinto

{occorrer

la

Grecia. GliAlond'

banefi,che parte dell'Epiro poflggono, in quefto flato di


cole, danneggiauano le Prouincie Carlo foggettc
egli, fine di prouederui,
;

md Filippo Principe di Tara-

Baldovino Imperatore di Coftantinopoli, fua feconda moglie . S'intitolaua


to, figlio di fuo Padre, e della figlia di

quefto Filippo, per retaggio dell'auolo materno, pur'egl*

Imperatore, onde co gran comitiua,e buono eircito

pat

so a Corcira, da doue, prefa la terra ferma,

fi

mofl contro
attacc

Spara , detto da altri Spatafora , capitano de gli Albanefi,


in cui aiuto era Prialupa tiranno dell'Etolia
;

il

nimico, eilvinfe,epoinella Grecia fece molte prodezile . Carlo, che per altri affari non potea attendere a' paefi oltre mare, hauendofaputo il valore, efuflicieniadi Filippo , il fece Signor di Corf, e de gli altri paefi , coiu
la

foggettione del Feudo , Fecero grandi allegrezze pe'l

nuouo , e valor ofo loro Principe i Corfioti , e gli prclero tale affetto, che per lui nulla filmarono la vita, quando la-
potentiflmalcgadegli Aragonefi, Venetiani;

eGenouefi

Gg

zzo Della Hiflora di Corf.


uefi,
pretefe. cacciarlo dairifola 5 e dalla Tua Signoria
.

Eglino furono Filippo cos fedeli ^ lifcliberidiognigrauezza, onde vie pi animati


il

che

grato giouino
al

fuo

fcruigiofguironlo nelle imprefe,


n:olti luoghi^ e

'per le quali
.

acquift

diuenne

anche Carlo il fratello ^ dotte da Ruggiero Loria , che a lui era tornato , attacc con Federico di Sicilia la battaglia, nella quale ruppe il nimico forzandolo fuggire fopra vn battello, e lafciare, di fffinta legni y ventidue prefi , efommerfi L'anno
;,

Aiut egli quando con ottanta galee , condella

Grecia terrore

fcgucnte tale vittoria^Ruberto^,


di

Duca di Calabria, figlio


fi

Carlo; pafs fopra Sicilia, e preftamente

padrone^

di

Catania 3

ma lafciando Tarmata con poca gente5 Sicila

liani

con

le

loro nani

prefro, efapendo, che Filippo

Principe di Taranto , con feflanta galee in aiuto del nipote

da Corf ne veniua , contro riuoltandofi lui


i

gli

de-

frufiero

legni

il

fecero prigione con dolore

nario de' Corcircfi

non ordiche teneramente i'amauano Le feC.

ianta galee , ch'egli condull, furono per lo pi fabbri-

cate nelTarinale di Corcira

in que' tempi cos famofo

cheNiceforo in vn dialogo , bench parli con nomi finti, dice per marauiglia , che Florentio era approdato quello, e iui hebbe incontro gli ambafciaton di Atene , cho portauano buone nuoue al Senato de' Corfioti . Filippo refl fra legami fino che Carlo non fece con Federico di Sicilia la pace, dandogli Leonora fua figlia per moglie, o
il

Regno nome di dote.


alla
il

Allora fu liberato Filippo

il

quale intento

confruation di Corcira , diede Nic-

col Barb

dominio del mare con obligo di mantenere^ fuelpefevna galea, e in tempo dibifogno quante gli
paref-

Libro Quarto
parcflero di necelTit alla
ditelli deli' Ifola
;

221
cofii nel
i

me-

defimo carico riiccefle Vincenzo da Trani, dal quariiebbe origine la famiglia Petretina In oltre conferm Filippo in Aimonetto , Barone pnncipalejla dignit^ diauea, diStradig^ con autorit aflbluta nell'lfola di aggiuftar
,

differenze, dar caftighi^mettere intorno le riuiere le guar-

die

:>

e altre prerogratiue , queirvflcio annell .

Lafci

liberi

Nobili , che a' tempi de' Principi Grecigodeuano^ auuenga che pure i feudatari] Latini
quegli h onori
a'

formando particolar Confilio gie della porta ferrea , eleggendo i tre giudici
haueffero iloro,
Sindici per la cura della Citt
fc
,

nelle log5

quattro

e di tutto lo flato Corcire-

neMuoghi del quale faceuanoi Gouernatori ; oltre due Camerlenghi pel denaro publico 5 tre Proueditori fopra la fanit , e due fbpra i viueri , e molti
in terra ferma
5

altri

che diftribuiua il Configlio . Pafs , doppo quefto, miglior vita Filippo, lafciandoLudouicoil Principato di Taranto, e il titolo d'Imperatore ; e Roberto fuo fecondogenito la Signoria di Corfi, co'l folito vaflllaggio al Re di Napoli , che n'era fourano Ma Lu*
carichi
,
,

douicodiuenne Re di Napoli, e di Taranto fu inueftito Roberto auuenne quefto , perche , morto Carlo Zoppo, Ruberto fuo figlio, hauendo hauuto il regno; da Carlo Duca di Calabria di cui era padre, non hebbe, che vna^ nipote , detta Giouanna, la quale , eftinto Carlo prima di Ruberto, e poi Ruberto, rimafe Reina di Napoli Era^ queftafinoa' tempi dell' auolo fpofata con Andreaffo ^ figlio di Omberto Re di Vngheria, ma gli f:)onfali noa^r fi contraifero , che quando ella hebbe il Regno. Ville co'l marito tre anni; doppo i quali , con vn capeftro di feta/
: .

22^ Della Hiftoriadi Corfi.


ta
5

telTuto

care ,

Capoa il fece impicE come ch'era libidinofa fopra modo ^ non potencon
le

fue ftefl

mani ,

in

do ftarefenza marito ^
ranto fuo parente
di quel
^

fi

tolfe

Ludouico Principe
,

di

Tatutti

giouine bello
^

manierofo fopra

che nel Regno d'Vngheriaera (ucceffo Omberto fuopadre^ volendo vendicare la morte indegna del fratello, fcef con efrcito numero-

tempo

Ma Ludouico

Giouanna, la quale, intimorita de gli progreffi, che facea T Vnghero, Ibpra tre velocifTime galee co'l nuouo ipofo imbarcoffi , e veleggi verf Francia , Rimaf per la Regina gouernatore Carlo da Durazzo , figlio di Ludouico, che fu fratello di Roberto Re di Napoli 5 ma^ tulio prefo con la Citt dalPVnghero, in vendetta di
fo contro

Andreailb fu fatto morire .

Vn picciolo

fanciullo hauea-

Carlo , dello fteflb nome che il padre 5 quefto fco cofdul in Vngheria il vincitor Ludouico , e fempre regia-

mente il

fece trattare

Pontefice ,

Fece poi , a' prieghi del Romano con la Regina Giouanna la pace Ludouico y.
,

con quefto
il

ch'ella fla hauefl

il

titolo di

Regina, e

marito

Ibi

quello di Principe di Taranto, e ta-

accordo fucceffe la reftitutiohe del Regno. Ruberto in tanto gouernaua Corf conapplaufo, eJbdisfatnone de' popoli; ma la morte il tolfe nel 15 <5'4, e all'
le

vnico figlio Filippo rimafe la Signoria . In quefti tempi Baiazete Signore de' Turchi, hauendo cacciato
molti Principi da' Toro domini j, tolfe la Signoria al Padre

diDepan, che fra gli Albanefi dominaua . Onde.Depan ramingo ne and a Corcira , oue dalle cortefie de' Cittadini,

e dalla vaghezza dell Ilbla allettato fermofl finche

prefo Baiazete dal Tamberlano 3

non

fu

egh richiamato
al

Libro Quarto zz^ a! paterno dominio. Ma ritorniamo a Filippo. Diquememoria non truouo , che vna bolla, fcnttura^ fauore del Clero greco y e de' fuoi Pro topata , la quale
fto altra

qui lotto regiftro


I

Filippo 5 per la Dio gratta

Imperatore di Coflantinopoli
,

Di/poto di

Romania ,
e

e di

Acaia

Principe di

Taranto s

a*

Capitani ,

Minijlri della Citt , e Ifola di Corfu y onero a*

Luogotenenti prefenti y e fuccej^un famigliari y falute^ eajfeti


di dtlettione .

Da parte delli Protopapati della Citt

noflra di

Corfuy i Ruerendi y e deuotifsimi , fono flati nella noflra prefenzji y e con requifitione hanno a noi dtchiaratOy

come dal tem^

fo antico y che in contrario non <-ui memoria y gliflefsi Protopapati hanno per confuetudine il cafltgare y e correggere t facer-.
doti Greci della detta Citt
.

E perche alcuni
y

ci impedifcono

in obbrobrio de' detti Protopapatt

egrane preuaricatione
il

de'

fuddttiy

nella noflra prefenzj flato richie/o

rimedio,
y

B
i

concioflache in aliena ?nefe

non

lecito poner lafalce e

e parti-

colarmente negli njfficiali de facrimmiflerij y


miniflri laici intrometterfn cofefpiritttali
y

non deuono

noi t tafcheduno

di njoi comandiamo efficacemente

determiniamo y che n^oi


y

non

'-i/ impacciate
y

n" negot^^ de' Cherici

e Sacerdoti

Greci

in modo alcuno

(^c.

Data

in Cera y

Per Giouanni

Fleccia di Rauenna Cancel,

ler y l'annofettimo del noflro Principato inditione Quarta^

Alcune altre prerogratiue concefs*egli


per fuo confultore Caftel

a'

Greci , hauendo

Romanopolo Coftantinopoli-

Arciuefcouo di Coi fi y foggetto di grande fcienza, e bont, del Pontefice amatore, e iguace . Ma nel
tano
y

nono anno dd fuo dominio mori, fenza fuccefsori , Filippo ^

224

Della Hiftoria di Corf.

p 5 onde Corcira , e gli altri Stati ricaddero ai SouranO, e alla Regina Giouanna foggiacquero. Era gi eftinto
Ludouico 5 che h tre anni di {ponfalitio , per fbdisfare alle difordinate voglie di Giouanna , disfece f fteflb ; onde non vi era chi meglio della Regina toccafl la fignoria di Corcira. Ma non bifbgna parlar di altro ^ elafciar fenza marito la lufliiriofa Giouanna , diamglielo , e fia il pi vago garzone della fua et,Giacomo di Aragona^ col
titolo folo di

Duca della Calabria. Ohim/ pur


in
.

quefto

Adone egli veci fo


dunque
il

quarto

poco tempo da Venere Venga- e con Giouanna fi accafi Otone de'

DuchidiBranfuicche, del fangue imperiai di Saffonia . Scuferei Giouanna^ fe vollefle attendere folo alle nozzo : vuoPella intrometterfi ne gli affari della Chief, e fi fa cauJa dello Sciima, facendo eleggere Clemente fttimo Antipapa , dispetto del vero Pontefice Vrbano Sefto . Non importa per , che Vrbano , c'h a le chiaui di Pietro aprir contro Giouan na certi v/ci , che daran paflaggio
gli eferciti 3

adunati

a'

fuoi danni

Scrifle

il

Papa Ludo-

uico Re d' Vngheria y pregandolo , che gli mandafle Carlo da

Durazzo

j,

figlio di

quel Carlo , che,

come dicem-

moj fu in Napoli vccifo 5 e gli confid, che volea y onta di Giouanna , coronarlo Re Ludouico 5 cheodiaua-^
.

Regina 5 facilmente acconfnt alle richieflie, e con- buone forze mand Carlo , il quale coronato in Roma , oue fi fatto Senatore , fino alle porte di Napoli giunfo
la

fenza sfoderarla ipada .

Otone di Branfuiche , che coix,


vna porta
della^
,

giuftoefercito l'attendea , mentr'efce da


citt per combattere l'inimico

d agio a Napolitani di

aprire vn'altra porta Carlo

che s'impradroni fubito


della

. .

Libro Quarto
della terra. Si

zz^
che pur'hebbeiiu
quale, co'iconil-

venne poi battaglia, e Otone , nonfolo


,

perde,
glio di
ella

ma

rimafe in potere di Cailo

mano fra pochi giorni la Regina,

alia

Ludouico d'Vngheria , fece lo fteflb giuoco , eh* hauea fatto al fuo marito Andreaflb .Mor Giouanna

impiccata per la gola 5 poich la terra, fbpra di cui ha-

uea feminato tanti mali, la volle nella morte lontana . Hebbe fcpolcro nella Chief di S.Chiara chi fu fcmpro ofcurifmia nella fama , che con cento lingue le fue libidini publicaua , Hebbero male i Corcirefi la morte della.

Regina, e ne haurebbero fatto qnalche rifentimento , fo Carlo non addolciua con molte gratie le loro amarezze^ Tanto amauano iloro Principi , bench peraltro cattiui Hauea Giouanna, quando {lppe,che Papa Vrbano hauea chiamato dairVngheria Carlo da Durazzo,dichiarato fuo heredeLudouico diAngi fratello del Re diFracia morto, e zio , e tutore del vino ; hor quefto , ibpra tale donatione fbndandofi , fi part dalla Gallia con trenta mila caualli , e

buon numero di fanti , fine d'impolleffarfi del Regno , a lui, doppo la morte di Giouanna , fpettante. Ma hebbo
cos duro incontro da' Capitani di Carlo , che rotto
disfatto, per cinque ferite, e
,

pel dolor della perdita, poco

doppo la battaglia fi cftinfe


Carlo
;

N miglior fortuna hebbe^

poich chiamato da gli Vngheri alla loro Coro-

na, effendo morto Ludouico, fu in vn conuito dalla Regina, moglie dello ikflb Ludouico ,miframente auuelenato.
la

Onde rimafe nel Regno

di

Napoli gouernatrico

fuavedoua Margarita nella minorit di Ladislao, e> Giouanni , figli di Carlo . Sucghorn allora Otone Ducsu di Branfuicche , e del gouerno di vna donna poco temeii-

Hh

do,

zz6 Della Hiftoria di Corf.


do , con Taiuto de' Tuoi paitegiani , che molti ne hauea fino da* tempi , che regn con Giouanna , quali che tutto Come Marle Prouincie fece al fuo imperio foggette gherita co' due figli fi difendeffe in Gaeta , che fla le ri.

mafe fedele ; come


naturale morifi
fatto

in Fogia^ citt di Puglia, di malattia^


:

Re

di

come da Clemente Antipapa^ Napoli Ludouico di Angi, figlio di quel


Orane

Ludouico, che fu rotto da Carlo 5 eperla doglia fieftinf; Icelda Tranciale di tutto il Regno^ toltane Gacta^s'infignorifle
:

come crefciuto Ladislao ,


il

figlio di

Margarita^
:

mani di Ludouico com morto, fenza fuccefibri , Ladislao ^ Giouanna fua Ibrella- come quefta , adottandofi prima Ludouigli fuccedeffe co terzo di Angi , e poi Alfonfo Re di Aragona , lafciafe di Carlo ,
ritogliefe dalle
:

fe vn fminario di

guerra
, fi

tra*

Spagnuoli ^ e Francefi
il

cho

poi, accordandofi

diuiiro

Regno

come alla fino

da gli Aragonefi cacciatoi Galli , intero quelli rimaneflo il dominio Napolitano; onde fino al giorno di hoggi

corona di Spagnajfono racconti^che non feruono alla mia ftoria di Corcira Bafta dunque me il dire, che veggdo i Corfioti, nelle inuafioni di Otone di Brandura fotto
la
,

iliicche,

poco fiabile la potenza de* lor fourani, e moffi


,

da'
,

cattiui trattamenti de* miniftri


gli vftciali

cacciarono

le

guardie

o
.

Napolitani , e

all'antica libert

ritornarono

Vi opinione , che ci faceffero , per non venire in mano del Branfuicchc;, di cui quanto temeuano la violenza, altrettanto odiauano la perfona. Cos Corcira, che da' fuoi Repafs allo (lato di Republica libera , e poi parte a' Romani , parte a' Greci Imperatori foggiacque , li Regio giogo fcolfe, e f medefima fece ritorno Molto ogni
.

modo

Libro Quarto
modo non mantenne;
fi

r%7
diminuir

poich

le

Tue forze

non le permifero
le
i

il

difenderfi da f fola contro cooro,che

tendcuanoinfidiefenza ragione. Lafciamo di gratia^ Corcircfi liberi fino al principio del fegaente libro , iru

cui vedremo la loro prudentiffima deliberatione nell* eliggerfi Principe, del quale non poteuano fceglier, n

ilpigloriofo, n pi benigno.

Il fine

del Quarto Libro

Hh

DEL-

DELLA

STORIA DI C O R
F

Defcritta

DA ANDREA MARMORA.
L
I

^ R O
I

^F / ^ T
lberi
,
fi

O.

M A S E R. O
i

ma non quieti,
gli prefidij

Corcirefi

doppo y che

Napolitani
fini
ci,
;

partirono da' loro con-

poich molti Principi^cos Grecome Latini , auidi di tal boccone,

pretendeuano d'mgoiarlo. Troppo commoda era Corcira eriiiterefli de gli Occidentali verfb Oriente^edeTeuantini verfo occidente, perche

non

fi

curailero gli vni

e gli altri di ha-

uernc

Libro Quinto .
j

22p
l'Ita-

oernclafignorfa.
ti,

La Grecia^ che diulf fra fette Difpoera diuenuta vn'Hidra di fetto

oltre l'Imperatore 5

telk;Con ogni fuo capo minacciaua diauuelenarlaje


lia in

pi domini] fquarciata volea lacerare le vifcere fuc^.

Genouefi > fopra tutti , parea voleflro contro i Corfioti aprire il tempio del loro Giano , da cui apprcfero , oltre Tarmi, di adoperar la doppiezza . Auuenne , che mentre
I

iCorcirefi
quiftata
,

felicitauano

fu'l

penfiero della libert rac-

due galee Ligure , condotte da Francefco Carrara y inimiciffimo del nome Venetiano ^ fbpra Cafopo fecretamente sbarcafero foldatefche , con le quali venne
luifattodiforprenderelaCitt, e
la

fortezza, Cafo

che y con ragione, in mille fofpetti pof Tanimo de' Corfioti , che , bench vfciti dalla dominante viua forza ne
cacciaflro gl'inimici
,

temeuano y che Genoua ,


il

allora^

potentilllma

fu'I

mare , non nutriffe difgni pregiudiciali


loro foipetto
fretta
fi

contro

la

loroRepublica. Si accrebbe
in Liguria

quando feppero, che

con molta
,

ar-

mauano nuoui legni ra 5 onde non poteano


fi ,

perfuafione dello fteffo Carraaltro

credere

queflo volefl ritornare per vendicarfi.

non cho Aggiugneuaf

Genouefi co' Venetiani particolarmente inLeuante, fipotea con facilt ftimare^ , che haurebbero ogni modo cercato d*impadronirfi di
che guerreggiando
i

vnlfola, di cui la pi commoda non


confiderationi moller
fero nello fteflb

fi
.

potea trouare

al

traghetto de* loro legni, e delle armate


i

Quefle

e altre

Corfioti a penfre ,
fchiaui ,

come

potef^
da-*

tempo non farfi


5

e difenderfi

gFinuafori, pi di loro potenti^ Ricorrere al


poli era pazzia

poich, oltre

Re di Nache da quel Regno, iiu


fattioni

2 o
:5

Della Hiftoria di Corf&


poceuanohauerefoccorficonuenedi chi
Il

fartioni diuifo ,11011 uoli


5

era

vn metterfi nelle mani


,

non haurebbe
;

la-

iciatofenzacaftigolaloro riuolta.
ratordi Coftantinopoli
che,

chiamare llmpeconciofiacofi^
,

era fciocchezza

non potendo difendere le Tue Prouincie pi vicine

mal poteua m-^ndare aiuto a' pael lontani . Il darfi a qualche Di(}:'Otoeravn euidente pericolo d^inuitaregli
altri, geloli

deiraccrefcimento de' compagni,

alla loro

rouina. A'Genouefinonfi penfaua,


ftimati n imici
,

perche

fuflero

perche non era prudenza efporfi a gl'infulti de Veneti confinanti quali , che del continuo contro di quelli , per la gloria, e pel dominio combatteuano Il miglior partito, che feppero prdere in tali riuolutioni di cofe i Corcirefi fu il riflettere alla potenza della Sereniflma Republica di Venetia , la quale, e poteua togliere 11folaloro d'impegno , e non haurebbe mai permefTo , che altri fi annidalfe inCorcira,perla gelofia deirimperio maf ittimo fopra dell'Adriatico . E bench non fi deliberaffe per allora cof alcuna, ogni modo fi mof qualche prattica con Giouanni Penefafco , Confole della Veneta- natione , il quale ne fcrif allafua Republica con quelle^
.

formole pi proprie vn' affare di tanta importanz-a

che quei Padri faceuano gitan'de rifleffione alla paflta mofsa del Carrara contro Corf al prefentc apparecchio de' Genouefi , come diceuafi ,
la lettera,

Arriu in tempo

fine di acquiftarfi quell'Ifola, di cui

poteuano far piazza d*

armi, cmoda mtener nell'orto, e nell'occaib la guerra.

Vn Principe, che penfa folo al prefentc, non cura di quel,


che polfiede ; ladoue ; n(jn pu quello difenderfi , f non fi preuede il futuro . Non bifogna lafciar , che s'auuicini

Libro Qpinto
j

231
.

non fi vuole in caf propria la guerra Vn buon pofto cauf 5 f non di tutta ^ almeno della met e chi cede vn ottimo ito al fuo auuerfario, della vittoria d a intendere;, che poco ftima la perdita Ragioni;,per le qual'iVenetianij non folo non rifiutarono le prime velni rinimico
,

de Corcirefi 5 come dal Confole furono auuifati^ ma intraprefero il negotio c5 tale ardore, che fubito Spedirono publichc comilTioni Gio: Miani, Generale del golfo,
leit

appoggiando alla fua prudenza la riufcita di faccenda cos importante. Paolo Morofini nella fua Hiftoria^in luogo di Miani,icriue Giurano 5 ma falla nel cognome, bench nel

nome di Giouanni non erri poich dalle Scritture


5

auten-

tiche, che firegiftrerannoqufotto, ficonofce, che al

Mianij non

furono mandate le commiffioni di negotiare co'Gorcirefi . Giouanni,che ne'publici maneggi hauea pochi pari, fiaccinfe all'opera, e facendo
al

Giurano

prelamente vela fi conduife a


di flraordinario

lidi di

Gorf,oue con fegni

amore fu riceuuto.

difaggi della^

nauigatione il puotc.o trattenere, che non fi portaffe fenza dimora al Configlio de Gorfioti, cherattendeua; ef-

fendo non
piici

meno quello bramofo


di fodisfare
i

di aificurare la patria^,

che quefto anziofo


parole
rapprefentare al
la fua

Venetia. Elpofeinfemfi

comandi del fuo Principe, e

diffufe nel

commune di

Corcira

li

defiderio^c'hauea

Republica di protegger Gorcira, eilbifogno, che hauea Gorcira di eficr protetta Le infidie de'Genouefi
.

la

loro l'orza , la fuperbia nel


i

trattar dafchiaui

vaflalli,

dominare , la pretenfione di e i mali, chefuccederebbeio le


;

furono parte del difcorfoeloquentiliiino dcMiani, Soggiunfe poi, che i Verifola andalfe in potare di quelli
neti

ZT^z
lieti fi

Della Hiftoria di Corf.


:

moueano pi pel loro , che per proprio interefli> che il fbggiacere citt libera non era perder la libert:

che il chiamare Venetia era vn godere la patria , e lafciare ad altri'l faftidio di difenderla nelle occorrenze : e che in fbmma bella cofa douea ftimarfi non perdere priuilegio alcuno (il che prometteua nome del fuo Principe ) e acquiftare la prerogatiua dell'altrui formidabil potenzju.

Doppo

di hauer parlato vfc dall'adunanza

il

Miani , e fi

cominciarono da' Configlieri Corfioti efaminare le fue ragioni , le quali approuateper validiflme , fu per ordine
d

vno de'Giudici^che reggeuano il Commune^paffato il


,

buflblo attorno

con pienezza di voti fi conchiuf di dare Corf aVenctiani, con quefto, che reftaflro nel loe

ro vigore glipriuilegi , conceffi da' loro antichi Signori

Greci , e poi da'Re Carlo Primo , e Secondo , da' due Filippi, da Ruberto, e dalla Regina Giouanna Patti, quali non folo promife il Miani, di nuouo introdotto,ma diede fperanza, che farebbero accrefciuti dal fuo Senato : onde
.

in

vn fubito fi venne

gli abbracciamenti

eil

popolo,

poich feppe l'accordo, ladoue prima era morto per la paura de' nimici , fcoppi in vn lietiffimo viua viua . A*
venti dunque di Maggio , che fu il
la fatta determinatione
,

medefimo giorno delIblle5

su la loggia del configlio


e

con contento vniuerfaleproceffionalmente auuiaronfi ad vn certo luogo nel corpo della Citt , oue gittarono la prima^ pietra al Tempio, c'hor forge fontuofiffimo, di S. Micheuoffi lo

flendardo fortunatiffimo di S. Marco

le,

come ch'egli

protettor degli eferciti; dubitando,


fabbrica aggiunto

che per la nuoua Signoria loro non mancherebbero guerre.

Fu co'I tempo alla facra

vn clauftro

Libro Quinto.
I

235
al

!^atiofb,che
de'pi
allora
illuftri

la

rendeua pi riguardeuole
.

fentiment

architetti
fi

Non

ogni

modo certo, che


5

queftaChief

ergefl da' fondamenti

poicho

non vi manca chi dice, ch'ella pi innanzi fii edificata da* Duchi Comneni, che al loro nome aggiugnendo fempre quello di Angelo , fant'Angelo la dedicarono 3 e cho fiifle data Monache Greche, edeflndoda quefte abbandonata , fij dal Principe Filippo di Taranto concefsa a'Padri Conuentuali di S.Francefco. Non niegaper chi iciaflrma, che in quel giorno fefl:iuo fi dilfegn vna nuoua Chiefa, qual e la Parocchia di S.Michele,oue molte famiglie nobili fi radunano, e dal Paroco riceuono i fagramenti Onde, neir vno, nell'altro modo, che fufsQ^
:

certo
I

fi

, che

il

nuouo dominio Veneto cominci bene^,


.

perche da Dio j acci fi conofca , che ne gii acquifti fmpre ha da precedere la Religione Io flupifco di coloro

non bene fi accompagni con che fi Je grandezze la piet Criftiana, quando che Crifto feco della fua corona di (pine vn diadema,e del Tuo patibolo vn trono . Tanto pi degno di ftima vn principato, quanto con Toflruanza della di u ina modera , e regge le mondane leggi,che da quella, come dal primo Mobile le sfere, 'mpre dipendono I Corcirefi,hauendo dato Dio quel,
danno intenderc,che
.

ch' di

Dio , fecondo

gli precetti del

Redentore , vollero

rendere Cefare quel che

Cefire apparteneua: cio dopTe-

po

gli vffic

diuoti della proccffione, e del difegnodel

pio , fpedirono a Venetia cinque Ambafciatori^ e per giurare fedelt


al

Principe , e per ottenere

la

conferma

de' ca-

pito! i,co'lMiani accordati.

Capitanodella Miliria

Furono i A leflaggieri Pietro Ricciardo di.Altauilla, Giouanni


Il
di

234 Della Hiftoria di Corf.


di Aleffio CauafTila Notare, Antonio di Enrico, e
il

Niccol Vrauagnoto , a* quali furono date milEoni con ifcrittura deirinfrafcritto tenore.
te

le

Concom-

In nome del mjlro Signor Gies Crijlo ,

Amen

^eWanm dellafua 'Narmitd 138^, dominando nella Cit^


tyC /fola di Cor , l'inclito fu
,

e tllujre

dominio della Commu^

nitd di Venetia nell'anno primo

a d ijentiotto del mefe di

Maggio y Inditione nona

'^loi

Enrico di Cajro Corjioto , an-

mal Giudice

*j

Giouannidi benedetto

deT locano

puhltco
e Teji*

^otaro di Regia autorit nella Citt ^ e /fola di Corf 5


ertiti , queflo fpecialmente chiamati , monifottof

e pregati

per

entefritto puhlico confefsiamo , lo pr ef

dichiariamo , efac^

damo
e

noto , e atteftiamo

che nel prefente giorno l'F^niuerfitd


njero la maggior parte di efsiy
y

f huomini della Citt di Cor ti y

nel luogo y oueper ordinario fogliono congregar/i per trattare^

efpedireloronegotij y hanno determinato auanti ami di

<i^n.

medefmo animo y e <-vna njoce y di trattare y


Inclita

ordinare
,

ed

efe^

guire molte faccende con la Ducal Eccellenza

e Configli dell':

Communit di Venetia'.e perche ejfa F'niuerjit di Corf fendo innon pu ejfer prefente alla direttione di tali negotiatiye
e legalit dellt

formata della fedey prudenzjiy tnduflriay

f^jN,

Pietro Capitano di militiayRicctardo di Altauillay Giouanni di

Alefsio Cauafstla "Notaroy Antonio di Enrico , e Conte "Niccolo

VrauagnotOyh eletto y creatoy


legittimi y e honorandi

or dinato y efatto quefliy fuoi ^eri

S indici y Economi y Prucuratori y Attori ,


y

fattori y e difenfori s in trattationi di negotij certi


ti

e indubitatitolo y
irtjf

^uncp/' fpecialt y ^'ero decorati di qualunque altro

che ragioneuolmente loro pojfa conuenire : accio pofand

folt-

Libro Quinto.
folidum conferirfi
,

235'
^

eprefentarjt

per

nome S indicatori o

t^
Ic^
loro
efsi
,

Procuratorioy a' piedi della predetta

Ducal Eccellenzjiy

auanti

ciafcun altro y e domandare y cfupplicare y


cofe
y

e ottenere tutte e confegnati

chefi contengono n* capitoli figillatiy

dallafudetta Vnmerftt di Cor eira .

E particolarmente a
efar

Stndici s'impone di dimandare lettere y priuilegiy


gratie j e ottenere le co f
y

mandati

che ne* capitoli fi racchiudono y e tuty

to quello y che ejfa Vniuerfitpotejfe

douefe

fifujfe pre^

fente y promettendo y
uer fermo
y

e ohligandofi la

medefima Vniuerfitd hae Procuratori


y

e rato cioy che per efsi


y

S indici y

da^

ciafcuno di loro fardfatto

e accordato.

In fede di che /oprey

detto f^otaro puhlico lefudette promif sioni


tieni
y

procure

e ohliga-

folennemente y

legittimamente ho fipulato y acci a

quejoftndicato y

e fritto puhlico d procura


il

de indubitata
per

f p&fsiprejiar fe-

prefente puhlico

frumento flato fritto

mano di me Giouannifudetto , puhlico notar o y come difopra y il quale d tutte y ed ciaf cuna delle permejfe cofe y chiamato
y

e rogato

fono flato prefente . Segnato dal mio

folitofegnoy e
ti

mia fottofcrittione'y e rohorato


de' tefl emoni/ y e

con lafottofrittione del Giudice

huomini della predettaVniuerfitd y fecondo


a'

folito coflume (^c,


TalfJoftrumento, che
i

loro Ambaciatori diedero

Corfioti y

al

quale y per fuggir la lunghezza y

ho tolto al-

cune parole fouerchie^ bench neceflarie allo ftile notarekoyQ airvfo di que' tempi, che attendeuano pi airefpreC(ione de* concetti , che alla coltura de' periodi y e della lingua . E perche in quello fi fa mentione de' capitoli figillati,

volentieri

li

metterei qui per curiofit deflettori

quando non fi potefro leggere nella Ducale y che fu fpedita dal Principe di Venetia , doppo gli vffici de' McflgIl

gien

z^ Della Hiftoria di Corf.


gl'eri

della

communit

di Corcira

Ma prima^ che quefti

partiflero, congregatifi di

nuouo iCorfioti {limarono

bene, per gratificare il Miani , ch'era ftato il principal promotore delle loro determinationi, e per far cofo di gufto alla Veneta Republica, eleggere lo fteffo MianiBaijo per interim y e Maeftro Mafiaro, con autorit di mero^e miPco imperio , per nfino , che non fufle altrimenti diipofto dalla Republica dominante.

Onde

fecero vnatto

publico della forma, che fegue


/

mme

del Signornojro Giesk Crifio

Amen,

^ell* anno della fua "Natimtd


nobili
5

i 3

8 d", con la ij al onta de

e Ifola di

Corfy dominando l'inclito dominio della Cit-

^ad noue delmefe di Giugno^ Inditionenona, ''Noi Anaflagio FicmacOy annual giudice Corfoto 5 e Giouanm di "Benedetto da Teano , puhlico notaro della
Citt e jfola di Corfu di Regia autorit , per lo pt;efcntefcritto

t di Veetia , Iranno primo

siamo confef

dichiariamo

facciamo noto

che nel predetto


, i.

giornoy ejfendoft fuono di campana congregata l'f^niuerft


^'ro la maggiore
,

e pili fana parte di ejfa


i

nelfolito luogo

oua

altra rvoltafoleua adunarfiper ifpedire


re in puhlico per
il

negotijjod fatto efp or-

'Nohil huomo Giouanni di Alefsio Cauafsi^

la

jui Cittadino
,

come

ejfendo morto
e

ti

Re Carlo Terzsf

loro

Protettore

ed ejfendo l'/Jola y

Citt di Corfu abbandonata di


y

cgni aiuto y e per ogni ruerfo da' nimici


pofla in afedio y acci non njenga in
biy di altri y che

ed emoli conuicini quafi


e di

mano di Turchiy
y

Ara^

Umetterebbero ingraue pericolo d'incurfioniy e


y

rapine y con deliberato

maturo

conftglio

doppo la morte del

pedetto Carlo

ha

eletto y cojituito , e ordinato

infuo difenfo^
re,

Libro Quinto.
^t y Procttritore , e Gouernatore ,
netta ,
//

237

Vmerahil Commune di Vt^

Doppo la qual'elettione , afpettando ifenft ^ e il confmjo

del Judetto

Commune y ha

l'Vnimrfiu di Corcira coftttmto^

ordmatoy e fatto Capitanale fm Maeftro JldaJJaro il'Nohtlc^


d egregio

Giouanm Miani^ Capitano del Golfoy


y

con meroy

c^

mtflo imperio
le

epotejld del coltello

y e

con ogni altra conuencuo-

giurifdittione (^c,

B accioche alprefente publico flrumento


fcritto per

fi

dia fede indubitata y flato

mano di me predetto
il quale

Giouanni ypublico 'Notar o come

fopra ,

alle predette

cofey pregatoy e chtamatOy fonoflato prefente

yfegnando col mio

confuetofegno quefla frittura , roborata con lafottofcriitionc^


del Giudice annualcy e de teflimonij y che fonoflati prefenti.
Io Anaflagio lo Io Io

Fiomaco annual Giudice di Corfu come fopra , Andrea "Barauella da barlettafon teflimonio , Andrea Adaflrofsi della Procimerafon teflimonio .
Giouanni Cicalenfe da Napoli alle predette cofefonojla^
teflimonio
Corjoto confejfo lepre^

to prefentey e fon

Io

Abbate Adafiero Moron Canonico

dette cofey e
Io

mifon fattofritto.
Notaro fon tgjiimomo.
gli

Padre Giulio tranello d'Auentino confejfo le cof predette^

Io Niccolo Io

Angelo da Napoli fon teJHmonio . Ho nella fudetta fcrittura lafciato le lodi del Miani

auguri) di felice gouerno^le raccomandationi^che gli ven-

gono fatte per la difefa


t,

delllfola^e refpreffioni della liber-

con

la

quale fu lo flrumento conchiuib ; perche non-

habbia tedio chi legge 5 e perche ci,


ciehte far conofcere
.

dio

pofto

fuifi-

con quale autorit fuffe conceda la carica Acccttolla il Miani con gufto y e nello fteflb tempo impofe Giouanni CiuranO;che con due galee conduceflc

2^8 Della Hiftoria di Corf ;


ceffc gli Ambafciatori Corcirefi Venetia
,

ou'eglino con

prolpero vento in breue tempo arriuarono. Furono accolti con fgni di ftraordinario afftto da' Nobili , e in vn

palaggio ben addobbato a

nome delPublico Ipefatijil che


fu neceflario per la (pedi.

dur per li mefi

tempo y che

tione de' negotijj loro dalla Patria commefl


centi ,con la lingua di

Introdot-

ti poi alla prefenza del Principe , fama , che in fimili ac-

vn

di loro parlaflero

Ecco a

'uoftri pedi , o

Seremfsimo y profrati colora , chc^


, co'l

njengono a mettere la Patria in libert


chi fuolfare
^

farla ^ajjalla di

de' fuoifcrui

Signori

"Non

diuenire noi

hm^

miniligijyfoggettandoci queiy che conia loro

amor emlezj^a
Corcirafin c^m
i

ingemmano le catene , ferua hor de* Romani y


chiy hor di

e filano d'oro i

legami

hor de' Greci Imperatori y hor di )y

Regima

a^ot corre
IL

per toglier y con fi


y

t njhidtrm

^
j

ogni anticoferuaggio,

Leone

bench

Re y nontiranneg-

'

giandogli animali foggettiy ojuole

l'ofeqtsio y

ma

lafcta loro

^ud libero comando di loroJief y si


lifece

del quale la

madre natura^

heredi . 'Non potr

il

njoflro

magnanimo Leonefcordarji
y

de'fm.i cojumi,' quindi cigiouafperare


noftro

che farete contenti del

humile -ijajfallaggio
(jue* priuifegi y

fcano

fenzA pretendere , che fi abol* che per lunga ferie di anni njimno cotL^
y

l'offeruaniay

non patifcan vecchiaia , Molto c'hd

concejfo

a nomeijofro Giouanni Miani s nulla noi pretendiamo y e on^


tentandoci di quello piacer alla T-'ofra cortefta di donarci y

poich priutlegio ptugrande


fi

dell' ejferfudditi di

Venetia noru*
agguA*-

puh ritrmuare

E qual Principe da qui auanti potr


?

gliare la nofira fortuna

Viueremo con

le nofir'e leggi y fiarC"

mo

nelle nofire cafe

goderemo

delle noflre ricchez^^e s

e le aU

trm naui difenderanno la

nofire rimere^ gli altrui

granai
fro'

Libro Quinto
trouederanno alla noflra abbondanza
cncilieranno faporitifsima quiete
toco temer
cive
.

z%9
y

le altrui a^igilie ci

l^engano bora i mmici ;

Cordra f hd Leoni per guardia ^ hdrunPrmintatto per protettore , Lanjofra Serenit mai non pu

permettere , che nubi di

miferie ,

b caligini di difgratte civjfu.

fchino quel chiaro

che ogni njn di noifi promette

It^if ite"

da alcuno j che noi Corfoti con lafperanza dell*otio , e del ri^ pfa ypamo ricorft d quejo dominio y fotto la cui ombra potefsi-

mo dormire yfenzafallofcuri ;
angue nojro hauercy col no flrof

poich ciprotefltamo , che co'l


y

e con la

njitamedefimafarem
impor-

per concorrerey nonfolo quandofi tratter di difender Corcira^y

ma quandofard hifogno di aiutarui a opprimere


tuni nimici.

njoflri

La fedelt , chabbiamo

njfato a* no fri antichi

Signoriy palefe al mondo: per loro han combattuto inofriauoliy

per loro

han njalicato mariy disft^itto ef creiti y d/fefo Citty


,

e,

con l*humorefparfo dalle pi interne eveney inaffiato le loropal^

me y egli allori
.

Figli

fam noi di quefti tali y


,

non deue il no

flro nuouo Principe meno prometter di quelliy che mai non tra^ fi

Ugnaron dagli antenati

^ cifa oppofa lafai ilefolleuatiO"

ne contro i Re dt Napoli y no fri legittimi dominanti sfe legitti^ mo padronefi pu dire ojn cheaforza chfoggiogati jpoichc^
fapete ojoiyfappiam noi , fanno tutti
,

che nel tempo della n9^

fra

rifolutione

non

fi

potea fapere chi douefsimo prefiare^

omaggio y f Otone di Tranfuiccheyglt Angioiniy e Ladislaoypretendeuano njn mede fimo tempo la Signoria

Tre capifacea*

no fvn Cerbero y f noi refiauamo y non ci farebbe fiato lontano njn inferno di tumulti, IJ inferno , cWe nel profondo y accio
pot Simo fuggirlo y

noiperfuafe difolleuarci ,

E cifiam 'ueCos

ramentefolleuatiy perche l*ahbaJ^arfi<UGy Serenifsimoy '^f*

glorwfofolleuamento

i4^ Della Hiftoria di Corf.


Cos diflero i Corcirefi , edKebbero eguale a* loro affettuofi detti Tattent ione del

Senato Vcnetiano,

il

quale/

con ogni amoreuolczia, moftrando di gradire i cordiali atteftati de* nuoui vaflalli . A gli otto poi di Gen narodelli 1 3 85(computandofiallora il principio dell'anrifpofe

no da Marzo) furono gli Ambafciatori date le fpeditioni con vn refcritto latino, che fuona cos in lingua^
volgare
1 3

8 (?,

Adi otto Gennaro

Effendo comparft allaprefen-

ta del noflro dominio i Sindici dell Kniuerfttd di Corf y doppo fatta la debita riuerenza , hanno prefentato Ofno ijlrumento di
accordifatti tra detta Vniuerfit
y

il

nobile

Giovanni Mia-

ni j Capitano noflro di Golfo ^ per l'autorittd lui concejfa


quefto Confeglio y

d^^

efmilmente alcuni capitoli , formatty dalla


dimandano, dal
,

medefima
ci
li
y

V'niuerfit perle quali fritture y

noflro dominio la

conferma^ e la concefsione di gratta


il

Eac-

chef conofcay che

noflro dominio

benigno ijerfo di quei"


^

che <uerfo noi l'animo loro difpongono inguifa

che nonpre-

tendono altro y che la fedelt y e deuottone noflro honore s ha-

uendo confederato tutte le cofe y chef efpongono dalli S indicifoj

predetti y tenendo fempre di certo


7ni
y

che faranno noflrifdelifsi-

e conofc eranno lagratia indubitata

da noi fatta y

e chiara-

mente y e manifeflamente comprenderanno laperfettay efincera


dtfpofitione del noflro

dominio nel reggerli y egouernarli cornea


contentiamo di compiacerli di tutti

carifsimifudditi humanamente y e benignamente y con lafolita


henignitdy e gratta noflray
ci

a capitoli qui notati in forma come notati fono s e delti medeflmifaremo far lettere y ouer Primlcgio opportuno^ munito con la noflraT^olla y onde ben contenti ne torneranno. Ada perche^
fjntentton noflra e
y

che la Citta con tutta l'/Jola

fa ben regolata

Libro Quinto.
tata
y

2,41
noftro

ordinata

,-

efimitmente
,

chefieno fatte quelle promfwnL

al buonoftatCy accrfjcirunto
honore s e

e conferuatione di quelle

mancando

delle informationi neccffarie^

malamente^

e nonfenz^tgrai difetto^

da noifotrehb'ejferprouiftojfiamo diquelle farti Prcued:tori de ^ohtli

fpo/Ii

mandare fra breue


Terra
, i

della nofra

quali faranno co'l fwjyo Rettore , che ini^

dimora ^

e opra le cofe necejfarie


^

opportune ^ cosi prone deran^

noy e ordineranno
te

mediante la gratta
y

Dmina y che chiaramen-

conofcerajmo la benignit

egiufitia della nojra Eccellen-

zjiy e

del reggimento noftro faranno contenti (^c.

Seguono quefto diploma le conceffioni , e conferme de* capitoli con le ftefTe parole, che fi leggerano nella Ducale, fpedita il giorno appreflb, la quale non tralporto
efprimono 1 d' concetti in quella lingua, che nel commune idioma Italici In pergamena fu ella data, e fi con/cru perche con le altre fcritture all'incendio infuiftifllmo de' Turchi non foggiacque , come fi dir fuo luogo onde , dall'originalcnondairarchiuiodi Venetia, fi eftratta la copia.;, che/gue,
dal latino per riuerenza , e perche meglio
fi
.

An T
teat

fi I

FS VE

B K

l 0,

Dei gra ti a Dux Vene^iarum ,


VniuerfiSy (^fngulis tampr^efentibuSy quamfuturis
,

pa-

ewdentcr , quod anno Domini 1386', Aienfis lanuarij die

nono y Indittone nonay "NobileSy^ prudentes ^iri Fniuerfta^


tis
y (gf"

homines Ciuitatisy

(^ JtifuU Corphienfis ,
,

per

legiti-

mum Stndicumy (^ Procuratorem


falliti
y

(^ conferuatiom y

^fatui
,-

ijolentes , (g^ intendente


pacifico Ciuitatis
y

fuUfipr adisca deb ite prouidere

(^ In^ confiderantes itfliciam y (^

z^z Della Hiftoria di Corf.


^quitatemycum qmhus Ilhflrifsma Ducdis Dominatiol^en^
ttarumfemper rexity
(dir

regit CiuitateSy

locafilpifuhieSia^^

matura deltheratione yfanoque

confilio ferhahttis y
y
y

[fonte

ex certa animi fcienttay elexerunt

confi ituerunty^ ordinaue^

rmtycorum y (^
Procurdtoremy

(^ Dominum excelfumy ac njenerabtlemy Cam* (^ s adente 'Nohilem , i^ Venetiarum s conjituentes y (^f rnune
egregiunk njrurn Ioannem Adiani de Venetijs.y Cafitancunt^
Culfiy fhipr<efn(emyac

dift^ Cmitatis

^ InfuU

dcfenforemy

nomine Serenifsimiy ac Bxcellentjfsimi


Cafiti".*

DnciSy (^ diBi Communis Venetiarum recipientemyin

neumy (^ Magiflrum Maximum diB^ Ciuitatisy (^


atquegladij fotejiate y

iurif* cum mero y (^ mixto imperio y dizione omni modo y cum intentione firmi/sima Commune Ve^

JrfuU ^

netiarum y omni futuro tempore , hahere y

tenere in

eorum^

0* Dommum naturalem y iJt conjat injlrumento public Oy mox confer y manu Joannis 'Be^
FroteBoremy Guhernatorem y
nediBi de Theano y puhlici y Cmitatis y
^otarij

(^ InfuU fupradiS ,
.

ydme y infrafcripto Lotario y ^-vifo y ac leBo Jdcirca pr cedicia VniuerfitaSy (^ homines Ciuitatis y (^ InfuU pradi*
rol?urpr<iedw B^y adperpetuam memoriamy certifcatimem y Rorumymiferunt adpr^fentiam D,D, Antony VenerioyDeigra'*
tia incliti Venetiarum

Ducisyfuorumque Confiliorum , 'Noiles

rviros

Petrum Capitem militumy Rizj^rdum de Alt amila y Ioannem Alefsj CauafsiU f^otarium-y Antonium de Enrico y CodiE^e

mitemque "Nicolaum FrauagnotOy infuos y

Cmitatis y

@*

InfuUy SindicoSy ProcuratoreSy aEiorum faBores y aEiores , defenfores y negotorumgejores y (g^ 'Nuncios fpeciales yfpecialiter
y

^ nommatim

adprteflandum eorum nomine y in nomini-

hominum y (^ Vniuerfitatis pr^diBte Ciuitatis y^ InfuU Corphienfs y hceredum y (^ fuctus omnium y (^ftngulorum

ceffo-

Libro Quinto

24 5

(jjorumfuomm ^ (^ in nomimhus eorum y (^ ctmslthet ipfo^ rum yfralikau Ducali Excellenti^e homagium , (g^ fidelitatts
debita facramentum
5

duniy

(^ ad quidam alia capitula /uppltcan^


,

henignitae Ducali defpecialigratiaprocurandum

proutpatet inftrumento SmdicatuSy inde confeBo, /cripto

manu vr^diBi Ioannis SenediBi de Theanoy in ipfa Cimiate ^ (^ Iny

fula'Notarij puhlici y fuprafcriptis anno

Inditione

die

cripto y a>ifo y 1 8. Menfis Maij y d mey "Notar io infraf

leBo

Comparentes igltm reuerentr coram fuprafcripto Serenifsi^ moy Excellentifsimo Domino Duce Venetiarumyatque Con^

fliarijSy

Smdiciy^ Procuratorespr<ediBiyprocuratoriOy(^Jin''

(^ omni modoy iurthuSyfor7na^(gj* caufa y quo meliiis potuerunt ypr^Jiterunt y (^ fecerunt y dido Domino Duce y (^ [uo Conftliopercipientil/us nomine y (^ ""vice eorumy (^ CommunisVenetiarumy acfuccejforumfuorumy homagiumy (^ adfanBa Dei Euangelia y taBis corporaliterfcripturis y fidelitatis dehitce Sacramentornm . ^od qmdem homagium y (g^ Sacramentorum y ipfe Dominus Dux y (gr Confiliumy pr f y Communi Veneiiarum y (^ fuccefforihusfuis y benigne y (^ alacriter accipiunt y (^ acceptauerunt y mtendentes haber e perpetuo y (^ tenere y (^ traBare V'muerftatem y (^
dicatorio nominefupradBoy

homines Ciuitatis CorphienfiSy acfucccfores eorumy infuos canjt manifef'e njideanty(^ rifsimos fubditoSyi^fideles .

^od

cognofcant

operibusper eJfeBumy auditis

(^ benigne

intelle-

Bis Capitulis fupradiBis y pr quihus diBi Ambafciatores y (^


Sindici humiliter fupplicant j

fupradBus Serenifsimus

(^

Excellentifsimus

Dominus Dux y cum

deliberatione fuorum^

Confiliorumyprofey

(^ fuccejforibusfuisy omnia y ^ftnguU-j


,

Capitula infrafcripta y diB^ Fniuerftati

(^^

hominibus dm"
tatiSy

Kk

244 Dcila Hifloria di Corfii*


iatis
>

(^ InfrU Corphienjts ^ de faa immenfa benignltate , (^


Promifit Ducalis Bxtellentia a^niuerfosy etftngulcs ha^
Ciuitatis^ et

gratta ffecialiy fremiftt ^


I.

mines

InfuU Corphienfisy cum totalnfula ,


et

tetrisy

et cafirisy et locisfibtfertinentthusJnahereytenere^regere^etgU'

kernare perpetu^ fub domintOy


tegere^

f tot e Et ione fua s tpfofcfue fro^ et de fender e j ac diBamCinitatem^ et InfuUm^ Cajraj


'-vnquam Dominoy Communitatiy Magnati^

et loca eiusy nulli

njel Principi orbis terree donare^ alienare^a^enderey'-velpermH''


tarCy aliqiia rationey

^el caufay

tituloy

'velmoda,

IL
*-i'rjlt

Item^njt omnes fenuant humanitatem nojri Dominif y

D^calis benignitas , qnod omnia , etfingtila deliEi.t y ex^

cejjhsy et cri?nina perpetrata olim in diSia

dui tate ^

et

InfuU^

Corphienfi

et refidua

debita Curi^ per Corphienfes faEla

donattuts Dominoritm preterii or u?ny a tempore preeterito nufque


in diewy quo njexillum

S,dara

extitit

eleuatum ^generaUtery

etfpeciabtcr remtttuntury et perpetu relaxantur y ita

tameng

quod per hoc non derogctur promtfsiombus y


Ctilfy

qu<e contrafaEtce

juerunt per Hslobtlem njirum loannem Adi ani y Capitaneum^

m aJpAmptione poffefsioms Cimtatis


5

et

InfuU fupradi^
ha--

t^

-vel loci de "Bpitrimo

et

fimi Ut er quod h^c locum non

heant
rent
y

m ahquibus

quce

cum aducrfarijs eorumpacificatis fo^

ad rccenfendas material iurgiorum


Item^ contenta efi Ducalis benigni tas^ quod omnes ho" qui erant 5 et habitabant in Cimiate ^ et Infulafupradiy

Iir.

mmes ^

tra tempore

quopr^ditlus n^ir nobili s Joannes Adiani


y

nomi-

ne pr^edi dice benig77 itati s Ducalis

habuit pacificam poJfefsiO"

nemearmny habeant y ette&eant ypacificeque pofsideant omnes domos y terras y campos y n^ineas y 'Barontas^ et Feuda cum eorum njafallis ^ et <utllams y c^teraque omnia alia eorunL.>
hona

Libro Quinto
k ona mobilia y et

24 ^
et

mfl hahehant^ tenehant ^etfofsidebant y nec non eorum kdHas confuetudines y


qtt^^
^

immohtlia^

rccie

quas anticjuitus hahuerunt

cum omni eamm arbitrio , et ofo^

luntatej ac fide nouo conceder entur eifdem

C<etermn^tilt
et cauillationes

ipfaducalis benignitas
iuridicasy
et per

ad tollendos libello s ^
prcefentes
y

confequens caufam ^ et materiam cxpenfatttnc

rumy quodRe^o'es
erunty

et qui per

tempora^
iufli--

rcgant CuriamCorphienfem ,
ciutlihui y

cuique ?mniftrent

tiam tam in

qumincriminalibusy fectmdun-^
qui

ritmn, etconfuetHdinemCimtatisF^emtiarum'y ita tamerL^


quodiudices Annales Ciuitatis Corphienfis pr^tfentes
per tempora fuerint
y
^

et

fint

et ejie

debeanty
y

apud Retiores
deliberatio f^e^

fuos

et in caufis eccurrentibus

dicant

et

confulant prout ipfis


:

iuridicttm ^idebitur y et

confonum rationi

et executio

caufarum tam
rej erbata

Cmilmm y

qmm

Crimina"

liurriy

pojearemanty
pr^cdtciorum
:

et fi nt in arbitrio y

et njoluntate

Re-

Borum
caufis

femper appellattone tam irt^


cmlibet
y

Cmtlibm y qudm

in Criminalibus y

qui repu-^

taret aliqualiter fs

grau>atumReEloribus fupradicis j qui


in-

teneantur

ad requifitwnempartisyfc appellare mtendentisy


et

fra tertiam diem y pojlqudmfuerint requifiti d parte pr^dtSla ,


dare fub fuo figlilo omnes fcripturas y
caufis pr^did's
y

attus fequutos in^

fub pcena Perpirorum qmngentorum , fcundum qmdferuatur omnibus alijs Terris diEii dominij .

Et

quia

ipfi

Corphienfes

m
y

faElo dohariorum
y

et

alif's y

poffent habere fuas confuetudines


tur per pr^fens capitulum

qute in aliquo derogaren-

referuatur in liberiate diii Jo-

minij potefias

addmdi y

'uel

minuendi q^od expediens nji-

iebiturpro bonofiatUy et conferuatione cimtatis ^ et/nfuUft"


pradtiite,

Item^

Z4^ Della Hiftoria di Corf ;


IV. Item , quod homines Cimtatis ^ (^ InfuU Ccrfhienftt
exijlentes in

Cmt<0e ^ (^ Infula fufradiB:a y nullo modo , njel


nifi

ingenio , perfpecialesperfonas ettari fofsint extra Infulam

in cafihus afpellatioms ,

(^

in quibus ettari pofsint Venetijs

dram

nojrts Indtcihus appellattonis ,

V, Jtem

contenta efl^quod^

feeundum n;fum ^

eligatur

njnus fslotariuSyfiu Sexiptor in Greeaferiptura ^profactendif


citatiomhus in fcriptis per Infulam inter Grecos : (g^ fimilitef
eltgantur duo Platarij ^fiue Pr<cones
^

n:jelplures

^fi

necejjorij

fuerinty pr exequendis eitatiombus ^


opportunis y qui Scriptor recipiat

(^ alys negotijs y Curii^

folum Tornenfes duos pr qtialthet eitatione^fecundm ijfum Patri^e y de botano ijero ^


fiu Cancellar io ^qui erunt eum ReEiorenoflroy ordinabitur^quod

pr primisfcripturis ^

^pro alijs omnibus ^ nullo modo grana--

huntur njltra debttum ratioms .

VI, Item^ eum Ecclefta CorphienftSy ^aroneSy Feudatarij^

alij

de Ciuitate pr^dtSia habeant eorum fz^illanos

zaffai*

iosy angararioSy

camfearioSyfm raeeomandatos

qmbus an*
y

no quolibet exigunt iura realia y

(^

perfonalta

redditus

(gjr

prouentusy ad quos tenentur y quo iureyft eorum altqutfoluerc^


recufantypojfunt ipfos capere in per fona y propria auEioritatt^

(^ eorm Capitaneo pr^fentare y


nei de mandato ypohere y

in career em tpfius Capita*

(^ tamdin retinere y donee fecerint de


ef

pr^diEiis debitis fatisfaEtionem eondigna?n s contenta


calis benignitas
y

Dp^

quodper ReBores fuos h^c eadem in omnibus


y

de

e<tero

obferuentur yfi ^af^dlt


y

'villani

(^ alij fupradiBi

capti fuerint

eum

eonfcientia y

(^ ojoluptate Reftorum fuo^


y

rum

prcediEiorum

VII. Item placet pr^diSia Ducali Dominio


CorfhienfeSy eorumffruitia pr^Jlent
y

quod jBarones

(^ pr^Jare debeantftbi ^
fen

Libro Quinto.
j

247

Feudis^/iu CaualUrijs^cum eqds fe ReBorihttsfuiS)proft4s arma , qui placeant ReEiortbm fufuffictentihus ^ (^ aptis ad
pradiSlis ,

(^ efl dtgntm
,

pora erunt

^ etijmper temVili. Item .quodReBores ,(^ Offiaales quocumqu nomme mncupentur ^fme altqm de[u

audcant , ^^/pr^umilt y nullo modo , ^'el ingemograuare


ets rviolenter barcas^ leBos, ft^mant cmes Corphoiy in captendo jimiliter nullo modo , eis nolentibusy accirvcl alta bona y

pere debcant carne s^ ptfces

fruBus , pullos ^frumentum , ^el

locis,(^ confuetis, ordeumyfiue alias res eorum ,'fod mfolitis ruttami cum pecunia fua y emant , r:/el emi faciant omnia ad

fuam necepriay et opportuna^fecundum a^Jm^


nesy etjatuta Patri^ypro njfu

et confuetudt-

tantum eortm^et non plus pr cut


njolentibus ipjis

factum ali^perfona extrane^ , et communes ,


,

ruenderenoCorphienfibus njendere , rvt eft dtclum tn^ermfi rvelOfficiahbus luertnt nullo modo cogipofstntd Retioribus y

ftpradtBts yruelaltodefamilfjrfuts

IX. ItemyquodReBoreSyetOffictalespr^diBiytamqmad
pr^fens funt y qum qui erunt temporibus futuri s , perfeyrvelperaliosycogerepofsmtptfcatores ad pifcandum^
pr
eis
y

nullo modo

rvelad rvendendum [ibi fuos ptfces yfeddebeantab


y

eis

pradiB^y pretto comnjt emunty petentefecundum ordmes Patruy et ad loca folita^


ptfces

emere pr rvfufuo

et famili^e fuce

etfpeciales perfine

yquanjenditur X. Itewyquod faBis njendemljsy menfura debeat de menfe^ ri'inum' notium tabernijs Cmtatis Corphoi y

ReBoreSy OBobriSybiillarifgnOyfe bulUy quce ordmabitur per confuetum: recipiendo de bulla pr< ditia quantum eft antiquitus

yqu^ fedfi^tdehituripfisReBorihuSy ad eui\indas fraudes qua^n^ committtpofsint y ipfam menfuram hulUri facereplus fcmel

148 Della Hiftoria di Corf


Jemel anno^-pofsint hoc facere per talem modumy quo^ ^mtiefcum^jueipfe menfur^ hullentur yfion foluantpro omnibus
li s plus eo 5 ijt4od ej

folui folitum
.

etfolui

^olumus ^fi

huU ojna^

njice

tmtummodo bullarentur
,

XI. Item contenta ej


afsisijs

qucd cffcmm Catapanomm fuper Ciuitatis Corphoi^ etfimiliter officium Sindicomm^con,

frmentur fecundm ijfum Patria

ita

quod milites yfmefocij

ReBoYum , non [e impediant de diSiis officijs s referuata tamen


omni
Ithettate

ReBortbus

pY<ediEts

fuper

ipfis

Catapmis ,

et

Sindicisy ijt aqui uflum e fi.

Fu quefta Ducale figillata con bolla d'oro ,


to voleuano
;

e gli Am-

balciatori confgnatajondc lieti di hauere ottenuto

quan-

confiftendo^nelleconceffioni fatte dal Prin-

de gl'Imperatori Greci , de' due Re Cari i, de* due Filippi , di Roberto , e della Regina Giouannajal ritorno fi accinfero Ma prima ceflero nome della Communit di Corcira , al Publico di Venetia il beneficio del Fifco , con obligo di rifar le mura della loro Citt 5 e impiegare il guadagno in altri abbellimenti della medefima Quello ^ c'haueano accordato col Miani , fu
cipe
5

gli principali priuilegi

loro liberamente concefb 5 onde nel Palaggio Ducale fe^

nefecepublicadichiarationein prefenza di Raffaello di Caracini Cancellier grande^ di Giouanni Vito, Defiderio Zucca, Pietro de' Roffi quondam Giacomo , Notaio della

Republica , e di altri 5 bench il priuilegiofoprapofto fia folo fegnato da Leonardo di Arroballi / che Io fcrifo per comando del SereniflunoDuce, e fuoi Configli. Per
gli fteffi

compiacenza poi de

Ambafciatori fu eletto per


a cui
fi

Comandante di Corf Marino Malipiero ,


titolo di Bailo ^ e di Proueditori^enerale^

diedo
tal

cagione, che

, ,

Libro Quinto.
j

24^

tal dignit era defiderata

da Corcirefi, come quelli, di'

erano auuetziftare (tto il Bailo, introdottoui da gli Angioini, quando neirifoladominauano. Partirono affiemedaVenetiailMalipicro, e i cinque Sindici, eiii^ pochi giorni approdando felicemente Corfu , furono riceuuti con quegli applaufi , che meritauano , e Tinfignc
perfona di quello, e
la

buona condotta di quefti nel ma-

neggio de* communi negotij . Se fuflro venuti da qualche battaglia vittoriofi, non ptoeuano hauere incontro pi nobile 5 poich ringreflb loro fi fimile vn trionfo
cuifiagggiugneuanokfeftofe acclamationi del Popolo, che alnuouoProueditoreauguraua felicit, ea'fuoi Mefaggieri lunghezza di anni, per beneficio della Pa-

Nonfboi Cittadini, ma tutta l'i fola concorfe alle ipiagge quando arriu quel legno , che in vn aureo fusello promettea a' Corcirefi fecoli d'oro ; n fu donna, fanciullo, che reftafc in caf , fi che parca trafportata fu*l hdo
tria.

Corcira , auidadi contemplare nella fronte del Bailo la^ maeft del fuo Principe . Prefe poi'l Malipiero il poflfb
della fua carica
,

nella quale diede tali faggi della fua prui

denza, e giuftitia , che


to volte quel giorno
,

Corfioti hebbero benedir cena'

in cui

Venetiani

fi

diedero

Non

incontr egh difficolt, che facilmente non fuperafie , hauendo in fe Tinnata accortezza , e n fudditi vn voler
prontiffimo compiacerlo , anche nelle pi fcabrofe occorrenze. E fi vide chiaro allora, che, iftanza del

Commune di Corcira, ordin,

che quei, c'haueano beni della Communit, in termine di vn'annodaflero IcU nota , e li reftituifero chi di ragione toccauano ; cho benchefuflecofa dura, ogni modo, fenzadifturbo al-

cuno

Z5'o Della Hiftoria di Corf,


cunorottenne. Haueano alcuni^ quando l'ifola fi fbttraffe dal dominio de' Re di Napoli ^ con la loro potenza^ occupato molti ftabili, fpettantiairVniuerfitj poicho fenzacapo, le membra fanno lor modo ^ e quello vince, c'h pi vigore Quafi che le robbe del commune fufero de'particolari ^ quefti f le haueano pacificamente diuif,
.

come che deftrutto il lus Gentmm ,


della natura
5

fola rcgnafse la legge>

anzi parca

che

la

legge della natura impe;,

rando, s'introducelse il /^J GVwr/V/;;^ appropiandofi le foftanze il primo, che Toccupaua , Dur tal male fino
al mille

trecento ottanta fette,

in cui per fuoi


tal

Nuncij

feil

ce il Configlio Corfiotoconfapeuole di

difordine

Bailo

, il

quale rihebbe tutto , bench tutto non reftafso


a*

airVniuerfit , efsendo alcuni effetti concefl

Cittadini,
,

cheli meritauano, per

le fatiche nel feruire la Patria


i

N
le

fola quefta liberalit co' fuoi vfarono

Corcirefi; poiperriiarc-i

che, veggendo, che non baftaua al Principe,

mura, e per le altre cofe neceflaric della Citt, quello , che dairifola cauaua , di buona voglia gli conceflro i dadelle marcantie
,

che s'introduceuano, fimandauano, per le quali pagandofi'l due percento, in capo dell* anno fi metteuano affieme molte migliaia di feudi Non
ti]
.

pu eflfere liberale vn Dominante,


lli.

fe

glifonoauarii vaf-

Ibifognidelpublicodeuono aiutarfi da' priuati 5 ed ricco il padrone qualora! feruinon fi fanno fimulatamente mendichi Non perche vno ha corona, co' circoli incanta tefbri j e lo fcettro non badile , che fuifceri
.

Se ipopoli non riempono l'erario del Principe , refta egfi vuoto, perche con la fola femenza
\t

indiane miniere.

de*donatiui fruttano le monete. Ci ben conobbero

Cor-

Libro Quinto
belle niercantili
;

2 5' r

Coffioti^ ondefi prillarono de gli einolumenti delle ga-

bench per altro, come Regalie ^ appartengano di giuftitia al Soiuano. Hebbero anche, nel far quello, mira alla paga de foldati , che la Republica^

mantenea per cLiilodia della fortezza vecchia, cui haiiea mandato poco prima vn Caikllano con quaranta foli
tale vi effendofofpetto alcuno di guerra. vfficio fon' eletti Nobili Venetiani, i quali albergano

fanti,

non

fommit del Caftello 5 vicini alla campana , n ponno vfcirc, lnche non finifcano il reggimento , e il fucceffore non venga. Ma f liberale moftroffi'l publico di
nella

Corcira verfo del fuo Principe , liberaliffimo fi fece vedere vn priuato Corcirefe verfo la Principelfa de gli i^ngeli

Maria Madre di Crifto . Pietro , Capo di militia , di cui fopra fi fatta mentione , alla Vergine Annunciata fabbric^ a proprie fpefe, vnaChiefa, alla quale aggiunfe
capaciffimo Clauftro,

Eremitani di

con intentione di darla S.Agoftino; onde ne fcrifal

a'

Padri

Sommo

Pontence>e al Generale dell'ordine^e da quello ottenne il Breue,e da quefto il Padre Fra Niccol Ruffino , che^ capitando Corf/ fubito
del

meOb in poffeflb del Tempio,e


i

P 4? fi cant la prima Meffa 5 e fi fece Tatto publico della co nfe* gna alla prefenza di Albano Michele Arciuefcouo , e de'

Conuento da

Pietro.

A* fette di Gennaro del

fuoi Canonici

Niccol Zeno, allora Bailo; diElia^ Monomaco Protopap^e del fuo Clero Greco , e di molti Nobili Veneti , e Corfioti , non computando la moltitudine innumerabile del popolo, ch'era a tal funtione concorfo,nonfolo dalla Citt, ma da tutt'i luoghi cir5

di

conuicini. Fece il Padre Fra Niccol leggere la Bollai

Li

Pon-

z^z Della Hirtoria di Corf.


Pontificia, e poi le procure della fua Religione; dop-

po che Pietro confgn


tata di
biti Sacerdotali
;]tra
3

al fiidetto

Padre

la

Chief, do3

buone renditeannuali, con tutti


Calici, argenterie,
lei

gli apparati

ha-

campane, e ogni
il

cofa, che

apparteneua

Fin la cerimonia , ma-

non hebbe fineladiuotionedi Pietro,

quale neirvl-

timo teftamento difpofe, che chiunque


pretendefle hauer ragione in detta Chiei
trate, fufe priuo della fuaheredit, in

de' fuoiheredi
,

nelle fue en-

luogo di cui gli lafciaualafuamaleditione, e quella della SantiflmaAn^ nunciata. Rifiedonofino al d di hoggi'n quella ftanza di Pietro i Padri Agoftiniani , con ogni commodit per loro , e con ogni afliftenza al beneficio delle anime $ poiche per quella ibno fufficientiffime Tcntratc , eperque*
Ila
fie,
fi

adopera

il
.

numero de' Religiofi , e la loro edificatioTraicorfero in


,

e modeftia

tali

faccende gli anni fino

al

40 1

fenza

che Marte

ofatre

con

gli ftrepiti

fuoi

rompere la quiete a' Corcirefi , che fiirono Tempre in pace , bench la Republica dominante , non lafciafle l'armi contro i Carrari di Padoua, hor fola , hor vnita co'l Duca di Milano Galeazzo Vifconti E non folo non piani g' incmodi della guerra , ma hebbe occafione di rallegrarfi ,per gli acquifti , che fece Venetia di Argo , e Napoli nella
.

Morea

e di Alcflo , e Scutari

per paura de* Turchi,da'

ioro Signori date a chi poteua difenderle . Egli vero , che qualche lagrima di cuore fparfero alla memoria di

Antonio Veniero , che doppo diciotto anni


fehce per ogni verfo, nel
1

di

Ducato

40 o

fi

eftinfe

Ma piagnere
,

goccie di fangue li fece Tommafb

Gianina,

il

Difpoto di quale, auido di allargare lo flato, entr poderofb

Comneo

Libro Quinto

2 5' 3

derofb ne* confini de* Corfioti'n terra ferma verfo TEpiro , e ogni cofa mettea ferro , e fuoco , de gli fteffi barbari pi crudele .

cemila foldati

Arruolarono aU'auuiflb i Corcirefi diefotto le infegne, e con quelli, poftifi

fronte dell'inimico , gli prefentarono la battaglia , la qua-

non lunga 3 poich rotto Tommafopofe lo fcampo nella fuga, come pur fecero le flic-* fchiere. Furono fubito racquiftat'i luoghi perduti, e
le s'attacc fieriflma^ma

oltre ci entrando
gli tolfro molte

vincitori nel pacfe dell'aunerfario

Terre , e cinta di alTedio Saiada , Citt principale, afleme co*l fuo caftello la preicro , e diedero
fcco a* Soldati.
Indi fbtto Parga accampandofi
,

dop-

po molti afllti, la coftrinfero renderfi , con grande cordogho di Bongo, Gibeis, che n'era fignore. Ne contenti di tali acquifli s'inoltrarono nella Prouincia fbggio-

gando

tutto fino a Panari , che pur

fi

diede nelle mani di

quei, che voleanomoftrareal loro Principe , che non-

degenerauano da* maggiori , e che godeuano in guifa del nuouo Reggimento,che, no fodisfatti di hauergli dato le cof proprie, glivoleano acquiftare quella, che toglieuano a*lor nemici Non fu ogni modo cos facile la- compra di tali luoghi , che non coftafle la vita di due mila
.

Corcirefi
icalate,

parte nella pugna campale , parte vccifi

nelle-

che diedero alle fortezze; onde diminuiti di numero, ma non di coraggio , pofto prefidk) fufficiente alle
frontiere , f ne ritornarono godere la Patria
fino al

con quiete

1405,

in cui di bel nuouo furono inuitatialParmi

da vn nimico , che venne pi da lontano. Venti galeo Genouefi, altri legni deftinati per Soria, fbtto l'imperio di BucinardoFranccfe, paflindo vicino al capo dell*
Ifola

2.5'4 DelIaHiftoria di Corf* Ifola , che riguarda la Puglia^ per difjietta de^Corfioti^ che s'erano dati a'Venetiani^ pel defio di arrichirfi coti/ le prede, fecero sbarco di diece rnila foldati > che fi fparfero a faccheggiar la campagna. IiidijVnitifijil Caftello
S.

A ngelo >
;

diciotto aiiglia dalla citt difcofto >

cinfer di

bench il luogo fuffe fortiirimo , e guardato dsu vn brauo Capitano Corcirefe, che iui Tempre fuol dimorare 5 lnza partirne fino che non finifca la Tuacondotta> a ogni modo 5 f non era fbccorfo > iri mano de'nimici
aiedio
e

facilmente cadea
feni
ii

Si feppe

il

pericolo , e al rimedio

pae-

acci nfero

v fcirono in

buon numero a fronteggia-

Genouefi, e crouandonevna groffa partita pref al cafale di Ducades> la disfecero conia morte di tutti ; e poi dando fopra a gli altri ; che cigneuano la fo tezza di fnt* Angelo y ne fecero ilrage tale y che Bucinardo con pochi^
re

che con lui fuggirono j rimbarcatofi


Paleftina y
f uaftretto

in

vece di girne

alla

ritornare a
II fiore

Genoua , hauendo le
Ligure
ri-

nani vuote di foldatefca *

delle militie

mafe in Corcira arido, eiecco,Ifciando a'Corfio ti il frutto della vittoria. Tal fine meritano leingiuflemoffe^ poich la guerra , ch' vna ipecie di lite , non ha fentenza
fauoreuole dalla fortuna , f non
fi

tratta

con

la

ragione,
fra mille,

Quefta, vnita al valore, difficilmente perde; n,

vna fola volta k giuftitia della caufa foggiace alla forzale Su la cote di vn giuiio motiuo fi affila la fpada 5 e Tingiu-

Ao attentato vn marteIlo,che le rompe il taglio,e la rende ottufa al ferire Non fecero mouimento alcuno i Ge,

nouefi, bench allora viueflro fotto la protettione del


di Pranci >
fole

Re

ma delle venti Galee

del

Bucinardo , vndeci

andandone; le mandarono verfb Soria , e quefle pure furono

Libro Quinto ;
della Morea;, tra Modone
^

z^^

furono rotte da Carlo Zeno^ Capitano deTenetij ne'mari


e
il

Zonchio , come riferifce i!

Contarjni, benchela prima fconfitta attribuita alletempefte,

non

al

valore de*Corfioti, contro latraditione^ che

n fuol fallare, de gli auoIi:,e de'noftri maggiori.Si vedicarono bene i Genouefi nel 3 2 del medefimo fecolo,hauendo tacqui ftata la libert;, prima con difcacciare gli prefidij di Francia^ poi quelli di Milano 5 poich al Re, a' Duchi Vifconti fucceiTiuamente foggiacquero . Ma fraquefto mentre in Corfu non forf nouit dirilieuo , ienon quanto nel i4o55efsendo Arciuefcouo Fantino Dandolo, che poi hebbe la Chiela d Padoua , fecondo Honofrio nella fuaCronologia, iftanze del Commune/u fatto decreto da'Signori Venetiani , che gli Hebrei Corfioti portafscro vn legno giallo fui pettO; per differirii da' Criftiani, con pena a'contrauentori di ducati trecento Spiacque tal legge a'Giudei tanto pi, quanto che il fegno era ridicolo ^ poich abbracciaua in tondo la circour ferenzadivn quarto di braccio; onde pofto in feno a foggia di feudo non potea riparare i colpi delle linguo, che auuentauan parole di maledicenze ^ e d'ingiurie Si aggiunfjper compimento deloro malj^che furono aftretti a vendere in termine di vn anno gli ftabili , che moiri n'haueano & in terra ferma, e nell'lfola , con ordine, che^ mai pi ne poteflro comprare ne'Juoghi del dominio
.

Corcirefe

A gran ragione

fi

prjuano di flabiH quei , che

non han fermezza alcuna di fede ; e troppo grande fcorno farebbe, f ne gli edifici j , nelle ville, e ne'campi , fi ve^
defro apertemente le loro vfure
.

Non conueneuole,
terre

che

f perdettero le

loro terre perhauere yccifoCrifto,

aj<^

Della Hirtoria di Corf.


fra'

trre acquiftino

Criftiani

ed eflndo meriteuoli di

morte, loro non conuiene di {labile , che il fpolcro. Vi fu pure di nuouo ; non foto la morte di Elia Monomaco ; e la elettione in Protopap, e Coroepifcopo di Andrea- Melliffinojfbggetto riguardeuole tra*Greci; ma raggiunta di due Configlieri , Camerlenghi , nobili Venetianj i quali nelle caufe ciuili , e criminali doueffero affiftere col Bailo, e con lui giudicare fecondo la ragioner la confulta
de'Giudici annuali
.

Qual feneffllacauf, ottennero

ci facilmente dal Principe iCorcirefiper


balciatori,

viadeghAm-

che Venetia fpedirono . Chiufe quefto affare Tanno 1420, e fino al 2 5 non fi vide, che Andrea^ Gritti federe fu'l foglio Arciuefcouale attempi di Martino

<^into Sommo Pontefice , e Michele Clecha eletto da' Canonici, e da'Nobili Protopap del Clero Greco, per la morte di Andrea Ma nel 1432 dalTotio fi fece pafsag.

gio
di

alTefercitio della guerra , accef tra

Genouefi,
,
i

&

il

Re

Aragona ,
,

ch'era protetto da' Venetiani e neHtalia


,

quali allora

potentiffimi

e fuora di quella, haueano ac.

quiflatonobih regioni , e paefi . Poich, oltre Padoua, Vicenza, Verona, Brefcia, e Bergomo , tolte a'Carrarefi,e
al

Vifconte, Duca di Milano, pofsedeuano Zara, venduta


,

loro da Ladislao
quafi tutti
il

Re di Napoli , per cento mila ducati


,

Frioli

e la Dalmatia , e buona parte dell'Alle Ifole

bania , oltre Candia ,


della Soria,
.

delTArcipelago , e i luoghi

che fempre furon cauf di rotture co'GenoueQuefti dunque sj Io fpuntar di primauera, come rifefi rifceilDoglioni, con armata di diece naui groffe, fette
galee, e altri legni minori, fbpraui otto mila fanti di sbar-

co ,

trafcorfi

nell'Egeo predarono

le riuiere

con

tal

cru

deit,

mm

Libro Quinto.
elt,

25^7

chenepianfero lungo tempo gli habltator'infelicf ; indi volgendo le prore al Ionio , in ogni lido piantarono

indegna de'Criftiani. NCorffii efente de'mali ; poich sbarcar 'i Genoiiefi fccheggiarono i campi , e haurebbero manumefb i luoghi murati;, i i
trofei alla barbarie,

Corcirefi
iparfi,

non fuflro vfcti incontrali ^ e trouandoli non folo ricuperarono la preda, c'hauean fatta, ma

parte ne vccifero , parte ne fecero prigioni , talch

Am-

brogio Spinola, Generale deirinfelice condotta, fufor-' zato ritirarfi su i vafcelli , e fuggire, feguito iempre da
Silueftro Morofini,

che con diece galee era venuto in ibc-

corfb de'Corfioti. Ritorn ben'egli poi con quattro

per innpedire la nauigatione , e fece non pochi mali aValfalli della Republica, ma da Giacomo Triuifano, c'hauea cura del golfo , incalzato fino Gaeta , qui
grofli legni
,

perde con le naui ogni iperanza di danneggiare,


co'l fuo

Veneti

Lunga fu, doppo quello 5 la pace de'Corfioti, n fino al 1440 altro dinuouo comparne, che Santo Veniero, da Eugenio Quarto fatto Arciue fcouo di Corcira Nel quaranta per furono fatti alcuni
moleftifUmo corfo
.

ordini pnblico beneficio,e principalmente circa Teltrat-

bench vi fuife abbondanza, caricando naui fra Panormo, e Panaro , fine di trafportarjia lontani paefi pel guadagno, fi venia cagionare, e nella Citt , e neirifola carcftia Onde, con ordine del Senato, fotto pena di contrabando, fu vietato ognVno il far condurre altroue qualunque forte di frumento; e co^i fi pofe rimedio vn male,che potea portare confeguenze di
tione de'grani, de'quali
,
.

qualche rilieuo

non

vi effcndo cofa
.

peggiore della faine,


ni

a eccitar tumulti ne'popoli

E perche da'remiganti delle

galee

, , ,

a 5* 8 Della Hiftoria di Corf.


galee Venete , e Candiote , fi commetteuano molti ladro-

necci 5 fu ordinato , che

fi

rifarcif

con la

reftitutione

il

furto^ che la camera dell'armamen to, cos di Venetia^co*

me di Candia ,

trattenefl delle

paghe de'rubatori tanto

quanto baftaffe pagare il valore del furto ^ riferbando fempre al Bailo l'autorit di caftigare i ladri . Ma, caufa, chepoteafuccedere, che i gouernatori delle galee noiu voleflro dare i delinquenti nelle mani della giuftitia^f in tal cafo prouifto, che gli ftefl gouernatori pagaflro la^ quarta parte di ogni dannose le tre altre i galeoti^che il fecero. Volendo in oltre il Senato, che i Corfioti^e fi efrcitalfero neirarmi, e hauefsero trattenimento di guadagno,
che i Cafteilani di Parga, Butrint, e Baftia hauefsero molti balefl:rieri , e foldati dell'Ifola con l'ordinafi

difpofe,

rio ftipendio :

con che fi prouide pure alla ficurezza mag-

giore di que'Iuoghi, che meglio flirebbero guardati da*

che vi haueano interefse^che da gH Albanefi da altri ftranieri,che altra premura non poteano hauere, che della paga. Efguite tali prudenti determinationi forf Tanno quarantadue, chefcarfb di nouit fi eflinfi/ con la (bla elettione del nuouo Protopap Giorgio Slerj e diede luogo al 4 3 , in cui fu determinato , cheficoncedefseal Commune fito bafleuole da poter'edificare fuo
Corcirefi,
fpefe Magazeni
,

per tenerui dentro grani

e farine vf

de'poueri, con queflo^che le chiaui reflafsero in


Sindici,
i

mano de*

quali darebbero ficurt di quel

numero di dena-

ro, che parrebbe al Reggimento. Vfcirono anche iru queflo anno altri decreti,e furono : che i mercadanti,che,
in Panaro, e Panormo,giurifditioni di

Corfu

in terra-

ferma, comprauano grano , per mandarlo Venetia , douefsero

..

Libro Quinto
tiefsero lafciare nell'lfola
il

z^p
,

con pena gli


lj

quendici per cento del corto trafgrefsori di ducati cento : che tutti queldouefsero preacci regiftrati

c'haueano priuilegi della Communit


y fi

intarii a'Rettori

confruafsero dentro

luogo chiufb con cinque chiaui, vna delle quali tenefic il


Bailo, le altre i Sindici ; e gli difubbidienti fu impoila^
la

paga di cento ducati

che fufscro efnti delle guardio


,

quei di ifsanta cinque anni ins

e di venti anni ingi, e


,

anche per vn anno


Bailo
la facult di

gli fpofi

nouelli

reftando prefso
:

il

caftigare gl'inoiseruanti

che i Sindici

poisano efiggere pena pecuniaria , e col Bailo dare altri cartighi a'miniftri deU'vfficio de'Giuftitieri , qualunque^
volta
li

troueranno mancar del debito loro, ch'efiggel^

lro pi della

met

delle condanne ,

che

fi

fuol dare loro


al-

per le denuntie, fotto titolo di angarie ; non hauendo

cun fermo falario


gli priuilegi
,

che i Baili, e Configlieri ofseruafsero

e gratie concelse alla

Communit , circa Ic/


,

Cafellanie , e gli altri vfficij, fotto pena di ducati cinque-

cento , e priuatione delle cariche per cinque anni


quale dourebbero ibggiacere
i

alla

Magiftrati diVenetia,

quando facefsero anch'eglino qualche cofa in contrario Cos trafcorfro gli anni con fomma quiete fino al 1 45 4 ; n in quelli ritruouo ricordanza , degna di Storia , f non fufse la creatione del Protopap Andrea Soteriano, fucceisa nel quarantadue di quel medefimo fecolo Somdi Mauminiftra bene materia alla penna la mofsa
.

metto

gran Signore de'Turchi, contro Coftantino Pa,

leologo

Imperatore di Oriente ,
,

il

quale

doppo vna

oftinata difefa

perde affieme con


,

In quefto folo

felice

llmperio che mor con la corona fu'l capo , o con m 2


la vita

x6o Dciia Hiftoria di Corf.


con

mano del redo sfortunatillimo almeno perche, portando il nome del primo fondatore , fu Tvltila

fpada alla

ma
ai

rouina della greca grandezza. Apparecchiarono i Principi di Ponente qualche foccorfo , ma prima , cho
nuafle cadde Coftantinopoli,
-,

poco difefa^ e molto tra5

dita

particolarmente da que' di Pera

per tacere
in

il

nome-*
infe-

di chi ai

primo attacco de gl'i nfedeh fi pofe


;

vna

dehifima fuga

ladoue de' Venetiani

uauano nella Citt afldiata , bandonare pofti 3 morirono quaranta fette gentiThuomini , e venti rimaicro fchiaui , oltre la gente pii minuta, che arriuaua al numero di forf due mila combattenti ,
i

che cafo fi truoperche mai non vollero ab,

parte trucidata ,

parte ridotta alle miferie delle catene

Giacomo Loredano, Generale della lega tra il Pontefice, bench fi affretla Republica , e Aifonib Re di Napoh tane , non iu a tempo di dar mano al pericolante Imperio,
,

onde fi accinfe reprimere l'audacia de' nimici , che per mare , e per terra , deuaftauan la Grecia. Poich lafiuto Maumetto , per diuertire le forze Criftiane, hauea mandato Turcano fuo vaici ofb ciipitano
ch'era precipitato ,

Demetrio, e Tommafo Paleologi, fratelli di Coftatino,cheiui gouernauano Furmi, epoi Agias Bei con qumdeci mila Turchi fotto Parga , e Caniz Zibei con diece mila all'affediodi Butrint, Fvna, e l'altra dinella Morea contro
iefa da' Corcirefi
.

Non
,

fi

fmarirrono

valorofi difenfbri
di folfi

all'improuifo attacco

hauendo hauuto rinforzi

datefca Corfiota , a fpefe del

Commune afibldata

ac-

cmfero a nbbattere col valore la barbara violenza . Comandauano ( come hoggid ancora ) nel vno , e l'altro
liogo Nobili di Corf,
1

quali hor difendendo le mura da


gli

Libro Qu into
gli aflalti
5

z6 1

hor afiTaltando

le trincee
i

te, feceroin

modo, che

nimichc con ie (ortiTurchi, doppo la perdita di

buona parte deirefercito , da Butrint disloggiaflro, facendo vna ritirata , fole nel nome differente vna diIlmedefimo aiiuenne loro fotto il fordinatiffima f uga
.

caftello diStrouilli 5eRignafa,da'Corfioti, e dalle loro

fpel, fnza intereffe alcuno di Venetia, conllruati al

Principe

onta de' barbari

che li tentarono con feroegli

ciffimiafialti.

Neil Loredano frattanto dormiua:


e tredeci
fiifte

diedela caccia quattro galee,


lafciando
paeflmi'l vendicarfi

Turchef-

che, e facendole dare in terra, s'impradroni de' legni,


a'

de

gli

huomini , che tutti

furono miferamentevccifi. Ma ritornato da Coftantinopoli ou'era gito per rihauere gli fchiaui Venetiani ,
fatti nella prefa della

Citt , Venetia , Bartolomeo Marfi

cello

quinci, e quindi,

cels dalleoffefcj poich port

la carta della
il

pace , fottofcritta dal Gran Signore , quale^

Senato
li

per le deboli prouifioni , e freddezza de' colle-

gati,
gli ria

compiacque accettare. Onde Tanno 5^ fu per

Corcirefi tutto pacifico ; e farebbe flato fenza


,

memo-

il

danno di Marino Canale ,


nel

e Tarriuo del

corpo di

S.Spiridione,
fucceffi
,

non rhauelferelbriguardeuole, conduca


.

bene , e nel male , fra di loro contrari li Nobile Marino Canale da gli habitatori di Sopot fu aCfaflnato ne gli haueri , onde vfc decreto , che dalle perfonediquelluogofufferolui fodisfatte interamente le-
Ibftanze, e

mal tolto,fo merci , che iui da Corf trafporlauanfi. Malatraslationedi S.Spiridione auuenne iru
riiarcire
il

quando non poteffero

gli pagafle da' dati] delle

tal

modo

Prefa da' Turchi Ccftantinopoli

fra

quei , e*

heb-

z6z Della Hiftoria di Corf l


liebbero fortuna di fuggire fu Giorgio CaIocheretti,cIie/
le pretiofe

Reliquie pofldeua 5 affieme con quelle di

S,

Teodora, quefta Imperatrice , e moglie di Teofilo Iconoclaufta > cui fmprc fi oppof fauor de Cattolici adoratori delle immagini fcre^ quello Velcouo diTreminto in Cipri , che nel Concilio Niceno opr marauiglie, o
confufe
gli eretici , e gl'idolatri
,

Il

Calocheretti

ricco

diqueitefori,
di dell'Epiro,

cammin

tanto finche non peruenneaMifer-

pofti fronte dell'lfola di Corcira, e

moffi nella terra di Paramiti, lieto di hauer condotto in


faluo le {ut ricchezze ,

Ed cofa , degna

veramente

di

marauiglia , che
tcfche , mai

camminando per iftrade,

cinte di iblda-

non hauefle patito incontro dalla licenza militare , fiafi de' Criftiani , de gl'infedeli , che batteuano lacampagna. Ma douei Santi non fi fanno la via? Lc' armi non ponno offendere le fj^oglie mortali de gl'immortali ipiriti 5 e cittadini della pacifica Geruflemmo non han paura di guerra Adopr ogni modo Giorgio
i ,

anche l'ingegno, hauendochiufoque' due corpi dentro lacchi pieni di paglia , e pollili ibpra vn giumento daua mtendere a coloro , cheTincontranano^ che la fbma era^ cibo della beftia , quando che conduceua gl'inuitati al fblenne banchetto della beatitudine eterna.

Non

douca^

temere con le paglie , e co'l giumento ^ ladoue Criflo con quelli poco conto kco, delle minaccie di Erode . Arriu

dunque faluo ilpietofb Giorgio , e doppo di eflrfi ripofato , conipeuole , che Corf , fbtto il dominio Venetiano, godeua feliciffima quiete, fi difpof valicar lo flretto , e fermarfi nell'lfola ,
afilo de' fuggitiui
,

e ricuouero

de gli afflitti. Pofeincfecutioneilpenfiero, e oltre mo-

do

Libro Quinto.
morto

z6^

do della terra delitiofa inuaghitofi , vi pofe fua ftania, e fi iprouide di moglie , dalla quale gener tre figli , Marco ,
iLuca, e Filippo, che,
il

Padre, diuifero 1 heredir


al primo le

ot e con rheredit i corpi de' Santi, toccando del miracolofo !fadi S.Teodora , a* due fecondi le membra ^piridione . Marco della fua parte fece generofo dono alla

Communit ,

dalla quale

jf^

riporta nella Chiefedi San

Lazaro, che, prima fi fabbricaflro le muraglie, erafuora della Citt, dirimpetto alla Porta Reale, nel Borgo di S.R0CC0 5 bench poi fullro trasferite le reliquie della^ fanta Imperatrice al Tempio di S.Niccol,oue hora ripofano. MaLuca,eFilippo, bench haueflro, inluogo di depofito , collocato labro portione nella ftefia Chiefa di
I

S.Lazaro , e quindi'n quella dell'Arcangelo S.Michele, di ragione deirVniuerfit , voleuano toglierla , per trafportarla fuora delllfola
cirefi co'
;

che vi u amente

fi

oppoferoiCor-

onde fi venne alle liti auanti'l Senato Venetiano, da cui fu fatto decreto,chei due fratelli poteffero togliere, e mandare ouunque voleflro il corpo di
loro Sindici:
S.Spiridione, loro di giuftitia ipettante.

Con ci tutto

rimafe ou'era, e col

tempo rhebbeStamatelIoVulgari

Corfioto, che l'ottenne in dote da Filippo , che con quello accas la fua figlia, facendo ceffione del fuo/j alla ni-

pote cortefemente pur Luca. Fabbric Chiefa nel Borgo fudetto di


S,

il

Vulgarivna^

Rocco ,

prefib a quella di

S.Lazaro, e dedicolla S.Spiridione,le cui offa vi colloc, lafciandoneillufpatronatoa'fuoi heredi, che fino a' nofiri

tempi fi conferua nella fua cafa 5 bench il Tempio , da


,

lui fatto

per le nuoue fortificatjoni


le

fia

fmantellato , e iru

fuo luogo erettone , con

limofine de' fedeli, vn'altro

den-

2^4

Della Hiftoria di Coi fu.

dentro la Citt, pi magnifico, abbellito di marmi, e eoa addobbi, non punto ordinari) , effendo per altro ftraordinaria la diuotione,per la quale fi rende il luogo pi riguardeuole fra tutte le Chiefe, cos de' Latini, come de* Greci.

Ma non conuiene di vno


fier' egli fia, pe'l

ch' Protettore di Corf , ridi*

relatraslatione, fenza toccare la vita; che bench fora*

lungo albergo^ eper glimiracoli,

fi

de-

u ftimar cittadino.

Nacque Spiridione in Cipri,


fino da' teneri anni fu tutto
di quella fallace
egli fpunt dal

e nel Regno di Venere,


di

amore verfo

Dio 5 e onta

Dea , che forf dall'acque , e port fuoco,


e guidar

fuoco dello Spirito Santo, e in acqua di

gratiefidiiTufe. Ilfuo efercitio erail pafcere,

pecorelle , dalle quali apprefe la manfuetudine, e,fconda


il

camminando dietro Torme delle/ greggi , puote arriuare all'Empireo Premea il latte con le mani , ed era nell'animo tutto candore ; onde non fia
detto della fcrittura ,
.

marauiglia , che iempre fufle vicino


lattei fentieri del

al fole della gratiajfe^


.

continuo tracciaua La fama di fua bont, approuata da* miracoli , no'llafci lungo tempo tra^
gli

armenti
3

da' quali fece palfaggio alla cura dell'ouilc/

di Crifto

minto,
tino
.

a'

Arciuefcouo di Tretempi, che l'Imperio gouernaua il gran Cofl:anfatto per gli meriti fuoi
la

La ficcit,

fame, e

la

pefte , dalle fuQ orationi fu-

gate da Cipri, diedero intendere, che diuenuto Pallore,

pi nobile, lupi pi voraci

fapea cacciare

Auuennc/

che vn ricco opprimea vn pouero debitore,!] quale ricorfo al Santo, hebbe da lui vn ferpe,che fi cangi in oro,bafteuolc fbdisfare l'auaritia di quello
,

che co'l tempo, iii^

vece dell'oro troune'fuoi fcrigni chiufb vnferpente^.

Mos

Libro Quinto.
la fua verga pi

z6f
il

non fece alla prefnza di Fa4 Mos con raone. Se io volefli a vno, vno raccontare i fuoi prodigi,
bifbgnerebbe , che quel fiume, che ferm
perio di queftonouello Elia,
inchioftro
,

corfo all'Im-

mi

fomminiftrafl tanto d*

quante erano

le

fue acque,

quando rimaf agIl

giacciate alla voce dell'accef Spiridione .

liberare gli
il

huomini

da* patiboli,

il

togliere da gli afpidi'l veleno,


il

raddrizzare le ftorte membra,

fldarpericolofe ferite/,
lui ordinarie-*

ilconoicererinternode' cuori, furono


marauiglie .

Nel Concilio Niceno confufe, con {empiici parole, i filoffi dell'Egitto, e conuinfe con dilemmi
dttatigh dalla Cattedra dell'Empireo, laoftinationc de
I

gli
fi

Arriani

lagna di

Ritornato alla fua fde, mentre vna donna^ hauerconfgnato Irene (fu quefta figlia del
.

Santo, da lui generata con la moglie^ che mor prima, che fufl Vefcouo ) vna gioia, acci fuo nome la confruaffe, eperefferelafanciuUa, gieftinta,

non la

potea-

rihauere ; egli

non trouandola nella caf , che tutta cer,

c,
rrii

al

fpolcro della morta auuicinato, Irene^ grid


il

dim?

ou'

depofito , che quella buona donna


nel tal luogo nafcofto
il

ti

diede

AL
,

lora, ftupore! quafifuegliatadalfbnno la don2,ella

mio Padre, rilpof,


re, con tutti gli
ftanti
,

Hors,fogcirco-

giunf Spiridione , dormi figlia finche


altri
5

commun Signoi

ti

fuegli.

Serimaneffero

che molti furono , fenza parlare alla fauella di vna morta, non vi dubio alcuno ; poich mutulo per lo ftupore reft Saulo, quando la Pitonefla gli f vdire la voce^

Samuele , eftinto ; e pur quelle furono larue , quefto fu miracolo prodigiofo del noltro Santo . Ne qui finirono
di
i

fuoi portenti

fino da gli Angeli palefati a Coftantio

Nn

ch'era

66 Della Hiftoria di Corf.


ch'era Coftantino fucceflb
;

poich trauagliato da gr-

uiflma infirmitllmperatorejmentre

Dio fi raccoman-

da , vede in fogno vn Coro di Vefcoui, e fra loro due, pi riiplendenti de gli altri , additati da vn celefte meflggiere, per medeci del fuo male. E perche Coftantio non.,
puptefapere di quelli nlapatria, n
fcoui fece chiamare
:

il

nome,

tutt*i

Ve-

comparue Spiridione con vefti cos

pouere ,che vn Cameriere del palaggio Imperiale, veggendo vn mendico, che fi facea lecito entrar nella Regia,

gh diede vnoichiaffo, e il Santo, fecondo l'aunifo del Vangelo, porgendo al percufloreTaltra guancia, ilconfuie in modo , che genufleflb , e piagnente gU chiefe perdono del fallo, commeflb, per non haucrlo riconofciuto * Ammeflb poi con gli altri alla prefenza di Coftantio , che
fopra
il

foglio, ricco d'oro, e di


al

gemme maeftofmento
,

ldea , riuolto

fuo caro difoepolo Trifillio, dimoftrami,

dilse, ou'eglirimperatore?
della richiefta
te
fi

marauigliandofi quello

ladoue fra

gli altri

per
,

la

pompa facilmen-

che quel , cos douitiofo, morir da pouero, e non haur , che poueriffimi funerali Profetia, che fi auuer, quando egli fu vccifo, come fuo luogo dicemmo. Ma l'Imperatore, voltando gli
difcernea, hor fappi, foggiunfe
,

occhi intorno, ferm fopra Spiridione lo fguardo; poich

gliparuevndique'dua

che

gli

furon moftrati nella vila te-

fione, e fatto certo dalla fomiglianza fcefo dal trono, e hu-

mile fi pofe auanti del Santo ,


tta

il

quale , toccandogli
.

con la mano, fubito il refe libero da ogni male Onde Coftantio grato al beneficio , compiacenza di Spiridione, fece immuni
gli Ecclefiaftici
,

ftimando cofa

inde-?

gna , che quei , che feruono al Re Celefte, pagaflero gabella

Libro Quinto
bella
a*

2^7
gratia fatta vna->
,

Re della terra

Maggiore fu la
viuo
il

vedoua^cuij come alla Sereptana ,


Eliade Elifeo, ritorn

calla Sunamitide
;

figlio eftinto

e,aggiugnen-

do marauiglia miracolo , f la madre cadde morta al forgere del fanciullo


^

pur' quefta diede la vita ^ reflituendo


il

prima alla genitrice


ce.

fuo parto

e poi al parto

la genitri-

Noncosauuennead
il

vn'adultera, che

negando

al

Santo

fuo peccato^ con l'infame concetto

nell'vtero

miframente fi eflinfe . fiorepianf, e determin di mai pi intrometterff n cofa, che potefle cagionar danno graue ad alcuno . E fi vide
chiaro poi
5

Morte^, per la quale il pietofb pa-

quando

alcuni ladri, che Spiridione volea-

no rubatele greggi^, altro cafligo non hebbero , che il refare

da

mano inuifibile legati,


.

e corretti dal Santo furon

diiciolti

pellito in

Tal fi la vita di Spiridione 5 che morto , e fpTreminto , trafportato indi Coflantinopoli


fcarfo di io-

venne ad arricchire Corcira , oue mai non


urani fauori.

Hor torniamo alla Storia , che non trouando cof di rilieuo fino al 1 4^2 , in quefto fi ferma , per confiderare^ prima Tarriuo di Tommai, figlio di Emanuello Paleologo, che ritenea ancora il titolo dlmperatore,benche fenza Imperio , in Corcira , oue capitando con molti
bili
5

No-

e fra gli

altri

con Niccol Marmoran ,


edegli

lafci la fua.

donna, ei

non fi trattenne, perche la benignit del Pontefice il chiamaua Roma, col tratteni mento annuo di fei mila cecchini Onde fi pu conofcefigli;

re

quanto allora

fuil

potente Corfii

la

doue
.

in quella

Principi lafciauano, fenza

tema le cofe piii care ,

nulla fo-

fpettando della indomita forza de gVinfedeli

Ne alla^
fama

Nn

z6 8

Della Hiftoria di Corf.

lama cedeuano le attieni y conciofia cofache , cominciando i Turchi romper la pace co' Venetiani , i Corfioti ar-i J niarono loro fpef due mila huomini , e collocatili su la^
Penifola di Xamillia ne* confini di Butrint ,
fi

oppofero

gagliardamente al pafaggio de' nimici ^ che per quel luo-

go voleano auuiarfi a'danni della Republica.Efrendofi poi nel 63 dichiarata apertamente la guerra, non potendo
pi i Veneti diffimulare le ingiurie di que'barbari^ che fot-;
,

to la fede e danneggiauano i vafalli 5 e hauean prefb Co-? rinto, i Corcirefi pi validi foccorfi fi accinfro in difel

Pi di mille fbldati, a loro paghe mandarono Corinto, e Patraflb , in diuerfi tempi afldiati dall'armi Criftiane con eguale sfortuna ; poich quella, vicina cadere , fi mantenne , per la morte di Bertoldo da Eflc
del Principe
.

condottiere dell'armi Venete, vccifb da vn

faflb

e quella^

bench hauefle chiamato i nofl:ri , per


itarfi,

la poca

fortuna di

Vittor Cappello, Generale dell'armata , in vece di acquifu caufa di molte perdite. Milit fbtto coftui anchc^
dalla Cittadinanza apparecchiata di
il

vna galea Corfiota ,

tutto punto, e trouofl all'imprefa di Metelino , quando

Giuftiniani ne pretef Tacquifto con


la

poco buon fine , per

grande refiftenza de'Turchi . Ma, volendo moftrare la brama , c'haueano di fruir la Republica , non fbdisfatt'i

Corfioti di tante dimoftrationi di fedelt,fbtto la condot-

Girolamo Molino loro Bailo , sbarcarono in terrai ferma , ed entrati nel paefe nimico prefro Cimara, Sopot, Porilla, e Sagiada 5 e poi con poco fngue manurnefl10 Cocchino, Litari con pi di cento Cafali , e Villaggi di qucldiftretto, onde con tali acquifti fi compenfrono in: parte le perdite, che altroue fi fecero , Ne minore fu l'aiu*
ta.di

to

Libro Quinto
I

z^

to preftarono nella sfortunata guerra di Negroponte^ che


fi

perde pi perla poca rifolutione di Niccol Canale,che

per gli sforzi di


to vele

Maumetto , il quale nel i ^69 con trecen-

approdando fpra quelllfola 3 da cento venti mila Turchi la kc^ inondare . E certo y che non Thaurcbbo preib, mentre nel primo aflalto dato alla Citt, perfe^ pi di ventimila Turchi 5 f il Canale, ch'era ^'icino con numerofo nauilio, al quale fi aggiunfero due groffe
fi
I

naui , e molti legni Corcirefi ,

la

foccorreua

Ma egli
a'do'

trattenne tanto , che gl'inimici , per tema appunto di


y

lui

fi

sforzarono conquiftarla,

come

fuccefl

deci di Luglio,

con danno de'poueri Cittadini, edella^


I

momenti , trafcurati nelle guerre,partorifcono fecoli di affanni. La tardanza fempr' catVenetiana Republica.
tiua,

ma principalmente nelle condotte dell'armi ,


fi

nello

quali

deue mifurare

il

tempo minuti. La
la poca
fi

rifolutione
a,.

Ibuerch fa degenera in temerit , e

attribuifce

codardia

Quindi

dal Sereniffimo

Dominio

fu

il

Canale

fpogliato dell'vfficio , ed

hebbe

in tutta la fua vita la terra

di Portogruaro per confine. Gli fucceffe nella carica Pie-

Mocenico, che,accreiciuta l'armata con molti legni di Venetia, di Corf , e di Candia , fi pofe all'ordine per di{cacciare i Turchi da Negroponte , e gli riufciua, f meno
tro

guardigli erano i difenlori


i

c'hauea lafciato Maumetto

Da

tanti feruigi animat'i Corcirefi Spedirono Venetia.

Giouanni Morello, e Zaccaria Alemano , loro Ambafciatori, per fupplicare il Senato fi dcgnafl conceder loro la^ conferma de' Priuiiegi , con imporre al Reggimento la- puntuale oflruanza di quelli j in oltre che fi compiacefl, che armando vna, pi galee nell'Ifola; reftalfe al Confi-^
1Q

, ,

270 Della Hiftoria di Corf.'


glio di Corcira la facolt di eliggere
nali
;
i

fopracomiti natio-

che i Corfioti non fufsero giudicati fecondo le leggi di Napoli di Romania, maconforme gli Statuti di Veiietia : e per vltimo applicarono, che non fuifero caftigati con fola pena pecuniaria quei, che portauano acciaio in
terra

ferma , per venderlo a'Turchi


;

ma

n oltre con torfi

menti corporali

acci la loro fedelt non


,

vedefse mac-

chiata per la fellonia di alcuni pochi

nimici e del Princi-

pe, e della fede . Richiede, delle quali furono i Meiaggieri

cortefemente compiaciuti

Poco prima
,

di tali coi fu

fatto

Protopap Timoteo Vari


i

e nel medefimo

tempo

fguitando laRepublica la guerra contro i Turchi, fegui-

rono Corcirefi le bandiere del Mocenigo con pili di cento Grippi , fabbricati co'loro denari , e mandarono foldatefcheairelpugnationedi Strouilli ,eRigna{fa,per ifcaociarne grinfedeli, che Thaueano prefo

non molto auanti

Ma per non intrometterci nel racconto di vna guerra,delia

quale hanno fcritto molti, eprima , e

doppo Sabellico ,

diremo breuemente, ch'efsendo durata la rottura tra'Venetiani e Turchi fino al 1478, incuifi venne alla pace 5 fempre i Corfiotijfenia Ij^eie del Principe, nel difendere le piazze, nell'afsalirle , la loro fedelt , e valore molrarono , Segnalaronfi nel doppio afsedio , pofto da'Barbari a Scutarj , e in Lepanto trattennero lungo tempo la caduta della fortezza, bench vecchia , da f lle/sa minacciafse rouina , E ibtto Vittor Salomone Proueditore di Corf

numero d'vndecimila, diuifi in Parga, Sopot, e Bafia, fecero coloro petti argine vn fiume di armati,che inondaua le loro campagne . Si conchiufe dunque con Mau* metto k pace nel fettantaotto, in cui faebberoi Corfioti
al

con-

Libro Quinto.

271

confermati dal Principe i loro priuilegi, ed efentioni , ma nell'ottanta di quel fecolo ripigliarono di nuouo Tarmi contro de'Turchi^iquali^doppo di hauer tentato in vano

Rodi, fi fpinfero contro Tltalia^e con poco contratto prepotea, perla fero Otranto, e minacciauan la Puglia. Non confederatione, la Republica offender que' barbari, chinodeua ogni modo gli occhi, quando i fuoi vafsalli , me priuato foccorreuano i Criftiani; come auuennea' Corcirefi,che con pi di cento Grippi ne andarono in difefa di Monopoli,

ta

da que*barbari, poco meno cheafsediaCefs pur'anche alla fine quefta tempefta,ed efsendo
gli

morto Maumetto,furono
fo.

Ottomani aftretti da Alfon5

Duca di Calabria, e figlio di Ferdinando,Re di Napoma non per d quietali, ritirarfi, e fuggire dal Regno
mente fi vifle poich altre nubi , grauide di fdegni , partotiron nuoue procelle Per alcune differenze di non po:

co rilieuo fi accefe
cole

fierilfima guerra

traTenetiani , ed Er-

Duca di Ferrara , c*hebbe il patrocinio di Ferdinan contro


il
.

Duca, e conI Corcirefi con due galee , c^ tro il Re alle mani fi venne P, feifanta Grippi accrebbero Tarmata Venetianafu'l con buon numero di fcelte militie rinforzaron Tefercito de' Ferraredi terra, che, diuifo, hebbe doppia vittoria , e

do di Napoli fuo Suocero 5 onde

fi

fottoSigifmondo da Efle, fratello; e de' Napolitani, Rouigo , e tutto guidati da Alfonfo , cognato del Duca GailPolefine venne in potere de' vincitori,epoi anche da Giacomo lipoli'n Regno, acquiifato con la fua morte Marcello Generale di mare , il quale fciogliendo da Cor-
,

fu,

con molte naui de' Corcirefi afalt la Citt , che feco. fuo4 vna oftinatadifefa E volendo il Marcello animarci
.

aU*

%yi Della Hiftoria di Corfit.


irafsalto, colpito difgratiatamente da

vna palla pcrfeiju


, i

vita

ma non perfero il coraggio g

aggreflbri

quali ^

fcalando le mura aftrinfero la terra cedere al loro inuitto

Fu Tacquifto di Galipoli caufa della pace, che fi conchiufe;, fbmmofsa di Ferdinando,nel 1 484confbmvalore .

ma gloria de* Venetiani ,


il

a'

quali, per gli capitoli

rimafe

Polefine , oltre altri luoghi de* nimici , che in damo pri-

ma haueano tentato Tlfola di Curzola , dal Marcello,e da^


cento Grippi Corcirefi difefa con eftrema fortezza . Non auuenne in tempo di quefta guerra nouit alcuna nell'
Ifbla^fenonche nel
cochefalo, e
1

480

fu eletto Protopap

Leone Ro-

nell' ottantadue

Arciuefcouo Bernardo So-

riano,nobiIe Veneto,creato da PioTerzo,Sommo Pontefice,Prelato di meriti infigni,che ordin,in rendimento di

gratie Dio , per eflcr ceflta la pefte, vna fblenne proceP

fione,che fi fa pure tempi noftri in commune daXatini^e


da'Greci.

N fino al 9 5 io truouo altro degno di


,

fcriuerfi,

eflendo fiata laRepublica con poca guerra

e Corf corL.

moka pace ,

qual fi ruppe per Tinuafione de' Francefi nel

-Regno di Napoli, che fopra le altre Prouincie del mondo ibggetto alle volubilit , in poco tempo fi vide cangiar padrone, con Pentimento de' Principi dell* Europa Caul della moda de' Galli fu Ludouico Sforza, detto il Moro, chea nome di Gio: Galeazzo fuo nipote gouernando lo Stato di Milano, afttaua la Signoria, qual, bench gi
.

grandicello egli fuflfe, non volea rendere al legittimo Du-

ca

E perche Ferdinando di Napoli, e Alfonfb fuo figlio

conleminaccieraftrigneuanoallecofedeldouere, egh, e per mantenerfi nel dominio , e per vendicarfi nel mede-

fimo tempo di coloro, che voleuano

il

lafciafle, inulto

con

Libro Quinto
'

27 ^

con

fue lettere Carlo

Re di Francia all'imprefli di Napoli

e Carlo , che com'herede della Caf Angioina vi pretendeua, non fu reftio dar orecchio al partito^ cuifidit pof con tutte le forze del Regno . Era morto Ferdinan-

hauendo prefntito tali apparecchi, anch'egli, collegato co'l Papa , alladifefafi accinfe: ma rotto Federico di Aragona nella Liguria da^ Ludouico di Orleans , e hauendo i Francefi foggiogato
do 5 e Alfonfo, che
gli fuccefle
,

le

maremme della Tofcana^prefa la Citt di Fifa


il
il

e affret-

to
re

Pontefice far pace 5 Alfonlb, dilperato di difende-

fuopaef, oue non pochi baroni tumultuauano fi,

uore di Carlo , che feguiua il fuo viaggio vittoriofo


telbro fi ritir in SiciHa,

co'i

hauendo prima rinuntiato il Regno perdi nardo fuo figho . Si dimen bene il giouinetto per qualche tempo per non puote lungamente refifiere ali armi del Gallo, che in brieue hora di ogni Pro5

uinciafpogliollo forzandolo fuggire airilbla d'Ifchia

qual fola

gli era

rimafta

In

tale fiato eran le cof

quan-

do apriron gli occhii Pontefice , Tlmperaror Maifimiliano^Ferduiando Re di Spagna, iVenetiani, e il medefimo Ludouico Sforza, cccitator della guerra Queft , folpettando, che Carlo agognafl alla monarchia d'Italia, fecero fra di loro lega offnfiua, ogni qualunque voltjo vn di loro full attaccato da Carlo; e perch'egli, doppo
.

la vittoria di

Napoli,

, Ci

volt contro

Roma
fi

da cui fug,

giilVl

Pontefice 3 apertamente i collegati

dichiararono

Onde Carlo , che non volea ellcr chiufo fuora di Francia,


prefidiato
il

Regno,co*l refto dell'efercito prefela via dell'


e Milanefi co' quali fece fatto d'armi

Alpi;

ma fu'l Taro hebbe durifTimo incontro con gli fqiu,

droni Veneti

con

Oo

dubia

274

Della Hiftoria di Corf.

dubia vittoria , e poi nelle Gallie ricuourofl . Quando Ferdinando di Napoli Teppe la partenza di Carlo and in Sicilia Tuo Padre Alfonfo, da cui hebbe buona fbmma.
di contanti
ral
,

co' quali fece, che


, fi

Antonio Grimani, Gene-

dell'armata Venetiana

cefi,

contro la Puglia .

muouefle a' danni de' FranTre galee Corfiote fotto il gouer-

no di Oliuiero Morello , di AleflTandro di Gotti , e di Andrea Protocinio , oltre molti grippi , furono col Grimani, che conduflfe anche dalllfola buona caualleria coiu Giouanni d'Altauilla valorofiiTimo Capitano La prima^ imprefa fu di Monopoli , doue i caualli Corcirefi , fpalleg.

giando i fanti

fecero marauiglie

tali

che furono cauiL


a'

della prefa della Citt 3

che fu data fcco


,

Soldati

Si

fpinl pi auanti Tefrcito Veneto , e mand qualche fbc-

corfo con TAltauilla Ferdinando

che conquiftata Se-

minara ne giua a incontrare Obegino Vicer di Calabria, checonlefquadreFrancefi veniua per combatterlo ; o bench Confaluo , il gran Duce Spagnuolo, diflliadefl al

Re la battaglia , pur'egli volle attaccarla


to
;

e vi reft disfat-

e vi reftaua prigionero
il

eflndogli per le ferite mor

Giouanni d'Altauilla, flnontando dal fuo , no'l porgeua al caduto ; ond'egli hebbe tempo
to di fotto
cauallo
,

di faluarfi , e

il

fuo liberatore fra mille fpadeperfe glorio-

famente la vita .
le ftatue

Huomo Angolare
i

per cui, non le carte,


liuellati nel-

ma dourebbero parlare
;
.

marmi, e gli bronzi,


de'

Romani'n fimil fitto irebbe auuenuto E tanto pi degno di lode , quanto che non del fuo Principe , ma di vn amico d quello fi trattaua E fi pu dire, che il Corioto con la fua morte gli donallc fufc riil Regno , qual mai non haurebbe acquiftato , f
.

come tempi

marto

Libro Qiiinto
;,

275*

mafto prigioniero de'Galli . Acquiilolloben poco cfop p e per la dichiaratione fuo fauore di molti Nobili , e perlefbrzepotentirime^cheglifomminiftrlaRepiiblicadiVenetja, epe'lvalore di Confaluo, che Tefercito
Francefco ailediando
ch'ei volle
.

il

coftrinfe riceuere quelle le^m,


felicit

Ma molto non puote delle fue


de
gli

gode;

re vccifo dalla parca nel fior

anni fenza heredi

on-

de fuo Zio Federico con miglior fortuna glifuccefse, e fopra le fatiche deireftinto nipote compofe la fua quiete
la
.

Ma quiete, le non efimera, poco dureuole ella flipper

nuoua guerra , che , vnito co'Venetiani , mofe a Ludouico di Milano , Ludouico di Orleans , ch'era fuccefr fo Carlo Ottauo nel Regno di Francia; poich il Redi Napoli y e per ragione della lega, c'hauea con lo Sforza, e
per la politica
1

che gli perfuadeua non

lafciare

annidar

neiritaha Francefi,fipofe fubito in armi^pronte e dif-

con pi calore, quando leppe, checo'l Re di Francia, e Venetiani, era entrato in lega il Papa,e Ferdinando Re di Spadere Tamico^e offendere Tmimico
.

fi

accinf poi

gna,equefl:iconpatto,chefcacciatoluidaNapoli,egual-

mentefi douelfero di uidere con l'Orleans

il

fuo

Regno.

Ma Duca di Milano
il

atterrito de'grandi apparecchi de*

Collegati

non trouando fcampo alle cofe fue , con poca^

reguladiCriftiano, inuitBaiazettoImperatorde'Turchi alla conquifta deiritalia,le cui porte trouerebbe aperte

per la intelligenza di Federico di Aragona , che in Na.

poh dominaua

Inuito , che accefe

il

fuoco

tra quel bar-

baro, e la Republica Venetiana, che, f

gue, fparfo fiumi


della fede
.

non

fi

eftinfe

non con gran fancon danno irreparabile

Poich l'Ottomano poftapoderofa armata in punto, o 2

, , , ,

zj6 Della Hifloria di Corf \


punto^ e all'ordine Tefrcito, l' vno, e Taltra
ni della

mand dan-

Morea , che fu

teatro delle carnificine infedeli

Dubitarono fui principio i Veneti, che Corf fufselo fcopo delle mofse Turchefce, e per meglio afficurarfi dell' Ilbla, vi mandarono con la condotta di Angelo Querini e Luigi da Canale cento foldati , acci meglio prefidiat fero la fortezza ; ma veggendo altroue riuolte le armi nimiche, fpinfero Antonio Grimani,Generale di mare,con
quarantafci galee, diciafsette naui, e quaranta tra fufte,e>
nitri

legni minori; acquali poi s'vnironofeflanta grippi

(co'l
ria )

pefc per

la

Republica del folo pane, e dell'Artiglie-

e quattro vafcelli groffi Corfioti fopraui da milieu


\

huomini di Corcira , con la guida del Bailo Andrea Loredano. Ma nonfemprele fpeditioni hanno quel fucceifo che merita la loro grandezza Bench i Turchi co'loro
.

legni fuflero nel porto di Sapientia affediati da'Criftiani

che

haueflero voluto,rhaurebbon tutti disfatti, a ogni


la

poca buona condotta de*noftri , non foio fi faluarono, ma, hauendo prima prefb Lepanto, fi condufiro poi fbtto Modone , e tutto che trouafiro gagliarda^ xefiftenza, lne impadronirono per vn cafo inopinato dellafortuna. Il Generale Grimani,conolcendo il valore di Aleflandrode'Got ti, Nobile Corfioto , gl'impolo, che con la fua galea , e quella di Francefco Cacuri , pur Corciref, ed vn'altra dell'armata al numero di tre,negifl portar ibccorfo Modone j come fece , difpetto de', legni Turcheichi entrando nel porto. Succeffehco/

modo per

che port feco vna difgratia irreparabile 5 poich gli affediati,per l'allegrezza di tale arriuo coriro tutti alla fpiag-"

gi , e lafciarono

la

muraglia fenz'alcuna difefa

Di ci fi
aiiui-

. ,

Libro Quinto

tyy

auuiderobene i Turchi^ eprendendo Toccafione, che loro prefentaua la frte ^ appoggiate le fcale fai irono fopra^
de merli ^ e d'indi lanciaronfi dentro della Citt , vuota di
habitatori
i
.

E bench rauueduti

dell'errore ritornairero

Cittadini

e glihuomini delle galee

con grande brauura


fallo
,

contro i nemici ^ per difcacciarli ^ altro non puotero fare,

che confegrar le loro vite in


delt,

ammenda del

e alia fe-

che doueano

al

loro Principe .
,

Fecero sforzi mag-

giori della loro poflnza


tare gli auuerfari,

ma non fi mai poifibile ribbu-

che li auanzauano di gran lunga nel nu-

mero, epugnauano in fiti, da loro eletti per vantaggiofi

Onde,doppolepruoue di vno sfortunato valore,conuenne cedere, lafciando l'armi, e la terra in potere de'Turchi,
nelle

mani

de*quali rimafe prigioniero lo fteilb Aleffan-

dro, che liberato col tempo hebbe dalla Republica ricompenza eguale alla fua fortezza e per fejC per gli pofteri
fuoi
.

(^uefta

fi

vnaquafi giudicatura fopra


ciuile,

Cingani

che molti fono nelllfola , cosi nel


nale
:

come nel crimi-

vmcio ftimato di non poco lucro , e di grandiffimo honore Ma i Turchi, prefa Modone , con lo fpauento pi , che
di

con Tarmi, s'impadronirono dello Zonchio, e poi


ueditore con diciotto galee grofse , e venticinque
oltre venti naui,fra le qiiali

Co-

rone; e pi fatto haurebbero, f Benedetto de Pefaro Profottili,

ve n'erano tre di Corf,efsertritrouaua


defiderofb di
il

dofi la quarta bruciata,

non hauefse veleggiato fopra Nafi


,

poli

oue

lo ftefso Baiazette
.

conquiftarla

Alla viila della noftr'armata disloggi

gran Signore, e i fuoi legni fi auuiarono verf Collantinopoli j fempre feguiti dal Pefaro , che fece loro grauiffi-

mi

27 8 Della Hifloria di Corf


mi danni
.

E quando egli conobbe, che

nemici erano in

faluo ritorn addietro, e faccheggi^e prefe Ylfoh di Egi-

na^ e vnjtocon Confaluo Ferrando , mandato in foccorIbde'VenetianidalRedi Spagna, diede fopra la Cefalo-

nia^econ grande ftrage deTurchi , l'ottenne; e poi di Santa Maura, e dello Zonchio s'impadron con corfo feliciilmo di continue vittorie
co'l
.

Dur crudeblfima la guerra

5o3,incuilaRepublica ,piitoftorichiefta, ch'ella richiedeffe , fi pacific con Baiazette , il quale alle impref dell' Afia hauea riuolto il penfiero Co-

Turco

fino al

Federico Re di Napoli , e Lodouico

danni de'Criftiani,
l'altro

Duca di Milano a* incitarono l'Ottomano: mal'vnoo

pena j poich quello , ipogliato delle fue^ prouincie da'Francefi , mor prigione ; e quefti priuo del fuo Regno da'Galli,e da gli Spagnuoli , hebbe di gratia riceuere da Ludouico di Orleans , cui humile ricorlo

pag

la

tanto,che potef mantenerfijn


rio vaffallo
.

pii

daRe,ma da ordinalafci

EgH

per vero

che in Napoli

aTuoi

nimici vna fcena di fijneftiffime tragedie, c'hebbe


tore
ti
i

filetta-

vn mondo, non potendofi accordare genij differende'Francefi , e de gl'Iffiani nel dominio di vna fleffa co.

rona

Se la diuifro prima pacificamente ,

ma poi procu-^

rando hor gli vni , hor gli altri d'ingrandir la fua parte^ , vennero a manifefte rotture , che non fi racconciarono fino a che da tutto il Regno non fijrono i Francefi fcacciati . Onde rimafe poi alla Corona di Cartiglia quel paefo che lungamente foggiacque allo fcettro di Aragona ; non hauendo pa{ato,che da Spagnuoli, a Spagnuoli,non iftimo di hauer fallato qualora difl,che da Alfonfo in qua fempre i Re di Spagna lno flati Signori di Napoli; tanto

pi;

Libro Quinto
;,

2.79

pi 5 che Caftglia e Aragona attempi di Ferdinanao ^ e d'ifabelJa^ erano vnite fottola medeiima Signoria. Mentre la guerra

Corcira cofa di riguardeuolefuoradeirclettione di Giacomo Chirio in Protoin

dur non auuenne

pap , che fuccefle nel 1 5 00 con fodisfattione vniucrfale de'GrecijC Secolari, ed Ecclefiaftici Ne fino al noue fb.

cinquecento nacque nouit di confideratione; eccettuatine alcuni ordini ^ fatti dal Principe per regola di
pra
il

buon gcuerno, come furono, che il rifcuotere,&:il pagare denari di camera non fipoflafare^ che nella medefima
camera fbtto pena di cento ducati : che i Cancellieri tanto ciuili , quanto criminali in niun modopoflanoefminar teftimoni , che alla prefnza di

vn de'giudici annuali

del Bailo Proueditore che


:

il

lucro delle fntenze , fot-

topofte a carati,
tra

fia

diuifo

la

met a'giudici annuali, d'al,

met

al

Cancelliero^ calla Camera Fifcale

oltre la pe-

na commune; douendofi dimefe in mele rifcuotere dal per che ne' Maggiftrati de'Reggimenti ordinari que' cento teftimoni, che non fpefsero fottofcriuere di propria mano , fufsero cfminati auanti i Giudici annuali , vno de*
l'viilt

Configliere della cafi con


:

per

lui di

due

foli

Sindici della

Communit, fine^ che da'miniftri inferiori


tali
,

nonfipotefse vfar frode di forte alcuna. Si fecero


leggi nel
I

da Giuho Secondo Sommo Pontefice fu creato Arciuefcouo di Corfi Criftofalo Marcello, Nobile Ven^o ^ Prelato ^ che alla^ bont de'coftumi accoppiaua [Ingoiare eruditione, come ne fanno fede i fuoiicritti , fra'qual'infigne fi vede l'opera deirautorit del Papa contro Lurero , e quella dell'anima in li libri diuifa, Compoi anche due ornatiifime Ora-

505

e nell'otto di quel icolo

tioni;,

2l8o Della Hiftoria di Corfii


tioni,

vna in lode di Pietro Barozzi, Vefcouo di Padouju,.1 l'altra , da lui recitata nel Concilio Lateranenfe con marauigJia de' Padri, che nel i 5 1 2 in Roma fi congregarono

Noi fiamo arriuati vn tempO;,in cui laRepublica dominante pat le vicende pi ftrane della fortuna^dalle quali con la fola virt fi puote alla fine folleuare , bench oppreffa in modo, che gli occhi del mondo parea , che mai pi non potefTe riforgere . La palma s'inchinasi, ma non foggiace al pefo 5 e l'arco quando pi tormentato dallo
violenze della mano,allora fcagHapi vigorofe le fue
te .
Il

faet-

Leone, quinci, e quindi

riftretto,fe

vna volta rom,

pe il cerchio,

de' fuoi perfecutori fra ftrage,e macello

Si

conchiufe in Cambrai , Citt di Borgogna vna lega contro Venetiani tra

Papa, l'Imperatore Maffimiliano , Ludouico Re di Francia, Ferdinando di Spagna, Alfonfo


il

Duca di Ferrara, e quello di Man tona , fommoffa di Ce*


fare,
il

quale, chiedendo il pafb per lo dominio della Re-

publica fine di girne a Roma per la Corona , hebbe Tefclufiua qualora pretendeife venire

armato

in Italia.E per-

che forza volea Maffimiliano ottenerlo , e i Venetiani glierimpedirono con la rotta de' fuoi Tedefchi s ne' confini de'

Grigioni, come nei Friuli, adirato per ci egli kcQ

tanto, che l 'Europa

commofse a' danni

di quei
.

che l'Eui

ropa difendono
quale alla difefa

dalla potenza de gl'infedeli

Si diuifero
,

Collegati, prima di acquiftarli, i paefi della Republica


fi

la

con eifempio forfi raro, le offrte del Gran Signore , che le prometaccinfe da f fola, rifiutando,

teua la fua affifl:enza , e le forze del fuo vaftiffimo Imperio.

Vn fiorito efercitopofro alla


del Conte di Pitigliano , e di

campagna

fotto la guidai

Bartolomeo d'Aluiano , co*


Pro-

Libro Quinto

281

Proueditori Gritti, e Cornato 5 e nello fteflb tempo ordi-

narono Vicenzo Cappello , ch'era in Corf, che allo noue galee , ch'egli haiiea 3 aggiugneffe quel numero pi grande di legni Corcirefi , che poteua adunare ^ e che no gifie ad affaltare il Regno di Napoli , fine di diuertir per quella parte le for^e Spagnuole E i Corfioti ^ auidi di fegnalarfi nel feruigio del loro Principe in tempi di tanto bifogno y appena ippero Tintentionc fua dalla bocca^ iel Cappello, che fubito pofero all'ordine quarantacine que grolle fregate , Liburniche ; e altro non afpettauano , che il tempo fauoreuole alla loro intrapreia . Ma furono da nuouo comando arredati con Ibmmo dolore 5 poich la Republica , che hauea , doppo la rotta di Caraaggio y perfo quafi tutte le Citt di terra ferma in Italia non volea auuenturare quelle genti, delle quali ne gli eftremicafifipoteaferuire. Fquefta vna guerra, che non fin veramente, che fino al 1 528 , quando Carlo Quinto venne coronarfi'n Bologna ^ poich fu ella cos piena di viluppi, che da vna forgeua vn'akra maggiore difcordia. Si fciolf prima dalla lega il Papa, poi coii^ lui, e co' Venetiani fi vnirono gli Spagnoli, e gllnglcl contro ilRedi Francia 5 eairvlrimo, morto Ferdinando di Spagna, contro Carlo Imperatore , che gli fuccefi,
.

fi

riuoltarono e Pontefice, e GaUi, e Veneti, e molti

Principi dell'Itaha. Maftracchialla fine delle date,

^
.

riceuute rotte, conucnnero nella pace , e


a'

con pi profitto

danni del

commune nimico

fi

conleruarono l'armi
Corfioti,

Ben vero , che prima di tal concordia non furono fenza.^


lagloriadiferuirela Republica
i

fcguen do
galee,

ai
il

numero

di feicento, diuifi fopra ventiquattro

Pp

Gene-

zSz

Della Hiftoria di Corf.

General Pietro Land, il quale , prefo Monopoli , Mola J ePoligranoinPuglia^epoiBrindifi, per ordine del Senato n'and Napoli, per dar calore dall'acque airafldio, chea quella Citt haueapofto per terra Lutrecco .
Quel, che, fra
le

.,

armi, fuccefl in Corcira , bench

non di

grande momento, conueneuol ridire , acci gli ordini de* tempi non fi confondano . Nel 1 5 1 1 dunque fu determinato , che la eletti one del Capitano di Parga fia^
fatta di

no

del

anno in anno dal Bailo, Configlieri, e CapitaBorgo 5 con quefto , che Teletto non poffa*
ogni

fare mercandantia di frte alcuna, quel fine


tre anni

debba vno

de' Rettori andare quel luo-

go
tre

per findicare le attioni del comandante. In olfi

che da' Gouernatori delZante, e Cefalonia, fieno mandati Parga venticinque huomini cauallo di quei, e' haueano prouifione, e ftipendio dal Principe, douendofi di tempo in tempo mutare: che il
ordin,
caftello di Butrint fi fortificafle, e alla fua cuftodia
fi

eleg-

vn Cittadino d'ottime qualit per vn anno,e rifiutando la carica ftafl per anni tre in con
gefle dal Cfiglio Corfioto

ma che habbia publico ftipendio ,625 Soldati fotto di f, quali fieno tenuti fomminiftrare dalle Compatumacia ,
gnie di guardia i Rettori. Nel mille poi cinquecento
quindeci , effendo capitato da Venetia Corf Natal Salomone Sindico , Auuogadore , e Procuratore delle par-

tidiLeuante, pol molti difrdini proportionato ri-

hebbe premura^ pili grande, fu l'abuf, che haueano introdotto i Fendadatarij nel mantenimento de' caualli, che fono obligati pe'I Feudo , tenere pronti alla difefa dell'lfola , e dello
in cui

medio. Quello, ogni

modo ,

fue

, .

Libro Quinto.
fueriuiere, qualora
il

283

biibgno , Sonoiiu Corf ventiquattro Feudi, che anticamente fblo a' nobili Corcirefi apparteneuanOjhora per la maggior parte a' Signori Venetiani foggiacciono, hauendoli quefti hererichiedeise
il

ditato
glie y

con

le

doti delle mogli

figlie

vniche di fami-

che fi eilinlro , di Padri^ ch'altra prole mafculina^


vi nelllfola la legge Salica^ch'efclude

n hebbero. Non
la fucceffion delle

donne^gouernandofi ella con gli Statuti feudali di Napoli di Romania, che ammettono le femine alla participatione del Feudo, e danno al pi grande di

non alla primogenitura il dominio di quello Onde f vno hauefle piii fi-atelli con figli, effendo egli fenza fucceflbri, il feudo non anderebbe al figlio del fuo primo fraet,
.

tello

ma al figlio pii grande de* foi fratelli

, fiafi

pur del

fecondo, del terzo. Per tali leggi dunque molti de' Feudi Corcirefi fono paffati, per via di matrimonio a'

Gentirhuomini Venetiani con la ftefla obligatione c'ha^ ueano gli antichi baroni , di mantenere vn cauallo per ogni Feudo. Hor fuccedeua, c'hauendo il feudatario comprato il fuo Cauallo, doppo due , tre anni di flalla^ e buon gouerno , riufcendogh buono , pel guadagno, il vendeua, e comprauane minor prezzo vn'altro,di cui facea al medefimo modo , f priuo di difetto gli riufciua^ A tal ch'era la cofa ridotta mercato con detrimento del publico feruigio , non comparendo alle neceifit , che poliedri indomiti, deiirieri con qi^alche magagna Onde tu altretio il Salomone ordinare, che i Feudatari, non folo doueifero tenere in punto i caualli fecondo le loro obhgationi, ma che non li poteflro vendere, f non erano inabili, fnza efpreifa licenza del Reggimento, auanti cui Pp %
.

2.84 Della Hifloria di Corf. CU5 eflendo Bailo Luigi Dannano , fece fare la mflraper
alIora;^imponendO;che ogni

anno il primo di Maggio do-

comparfa . Bella riufc 3. prima volta^perche fi sforz ogni vno far vedere il fuo cauallo bene addobbato: vno ne mand Andrea Bragadinoj vno Vittore de' Gotti; vno Niccol dello ftef cognome ; e vno Aleffandro pur della medefima Famiglia 5 Fanti n ViarOj come fucceifor di Giorgio de' Gotti , tre ; duc^ Andrea Petretino; tre Michele Tron; due Pietro Malipiero di Aleffio 5 vno Giacomo Ralli; due Girolamo Malipiero ; Giouanni Fiomaco vno 5 vno Daniel Darmano; G iorBattilh Erizzo,herededi Francefco di Altauiilajtre ; e due Luca de' Gotti; onde da quattordeci Feudatari j, che pofsedeuano ventiquattro Feudi, fi compi il numero di
uefle ogni Feudatario fare la fua

ventiquattro caualli^che, inza fpefe del commune^ del

Principe 3 e in tempo di pace, e di guerra


.

del continuo

fi

mantengono L'anno poi, che quello fuccefe , due ordini fece per Corf la Republica , il primo che il Camerlengo, il quale doppo il fuo vfficio, per tre anni , non pu concorrere ad alcuna dignit, habbia per quel tempo di
contumacia qualche filarlo da fcuoterfi daUi crediti della-r camera ; il fecondo , che i Cittadini foliti condurre il fale ne magazeni della Republica non fieno aggrauati pi del
Tordi nario
;

la

pena de' trafgreiri

fia

rifcofsa dal

tano , e da lui fpefa nelFammacilrar altri tar detto fale , douendofi le Balie delllfola ordinare ciafcheduna per f a proportione del fuo bifogno, e interefse ,
Altri decreti vfcirono da Venetia nel

Capihuomini nel por-

1524, efsendonel

venti fiato eletto in Corf Luigi Beneuiti in Protopap, e iurono, che tutte le Chiefe, chefufsero rouinate per la^
forti-

Libro Quinto
fortificatione della Citt
y

28 f

fieno da' padroni rifatte in luo-

go j che non dia inpedimento alla bellezza della terra ; e^ che fi folleuafe vn tempio a San Spiridione, acci pofl il popolo render le douiite gratie vn Santo ^ che liber
l'Ifola

dall'vltima peftilenza

che gli officile benefici della

Cattedrale fieno conceiTi a* nationali,

come fi

offeruajru

Candia^Cipri^Corone, e
a'

Modone che fufl confermata^


:

Caftellano di Parga^e Butrint j cio, che fia eletto dal Reggimento Cittadino , con pena di ducati ducento chi altrimenti facefl 5 e la paga di detti Caftellani fi debba caCorcirefi la gratia^pur dianzi concefTa loro > circa
il

uare daireftrationi de' Datij della Citt : che niuno pofl

impetrare gratie contro i priuilegi di Corfu fotto con-

danna di ducati cinquecento, e inualidit della medefiina^ gratia,riirbandofi folo il Senato di poterne concedere ad alcuno che tutte le intcnze,che dar il Reggimento cos fopra gli ftabili,come fbpra i mobili , da ducati cinquatainggi,non habbiano appellatione a Venetiaj ma fieno da' Sindici orientali, onero Capi da mare riuifte. Nel 1 5 2 (5 fi eletto in Protopap Domenico MamomatijC nel trenta Arciuefcouo Maffeo Veniero dal Pontefice Clemente VII. quello fra' Greci di molta bont , e dottrina^ ,
:

quefto fra* Latini, e ne* coftumi , e nelle lettere Angolare.

furono da' Corcirefi mandati Gualtier Morello, e Giorgio Lanza, loro Ambafciatori Venetia , perfupplicare il Principe Serenilfimo della conferma de'
priuilegi

Due anni doppo

(come in ogni ambafciata fogliono fempre


conuocar configlio
, il

fare)

e fine di ottener,che, volendo i Deputati, oucro Sindici


della Citt

pofino fare fenza , che


e

fieno impediti dal

Reggimento j

quando quefto

ripu-

gnaf-

2-8(5

Della Hiftoria di Corf;


trasferirfi

gnafse,che fia permefso a' Sindici^ Deputati


loro doglianze, e i richiami della

Venetia con lettere^ fbttofcritte da* Cittadini per elporro

Communit: di pi, che i capitoli formati nel Cocfiglio non pollano impedirli da' Rettori , acci non s'inuijno Venetia fotto pena di ducati cinquecento; e nel cafo,che il Reggimento Timpele

Cittadina fottofcriuerli 5 e mandarli al Senato, dal quale furono compiacciut'i Meflaggieri^ottenendo lettere pe'I Bailo , e Conf/glieri fauoritiffime per Tofseruanza delle cofefudette, come anche per larichiefla^che fecero, che gli Hebrei habitafsero in luogo diuiib da' Criftiani^e che non potefsero prendere ad affitto ftabile di forte alcuna , Ho trafcorlb molti anni con la breuit
difse^fbfse lecito
a'

poffibile,

per arriuare al

5 3 5, in cui

cominciarono quel-

le lagrimeuoli Cataftrofi,che,

togliendo dalle campagne-

fin le verdure, l'Ifola di

Corcira al verde ridulfero.

Mi fo-

no affrettato, auido di vfcire da vn racconto , nel quale, f


la

penna fparge

inchioftro, diluuiano da' miei occhi le la-

grime, per la dolente memoria di que' giorni , che caliginofa notte cagionarono alla mia allora infeliciffima Patria,
Lafcierei volontieri

vna narratione piena di duolo, quan^


5

do la Storia,ch'io foriuo, me'l permette/se e l'ordine prefcrittomi da vna ragioneuole teffitura mi concedere di farlo Quel,che pofso vfurparmi come lecito fi non fu.

neftare le carte di quefto libro

rilerbandomi pe'l iefto la.

materia di dolorofifucceffi, facendo qui folo quafivn.*

proemio quel difoorfo , c'h da ieguire Regnaua nell' Oriente Sohmano fopra i Turchi , nello fteffo tempo , che Carlo Quinto reggea l'Imperio di Occidente i e all' vno, e all' altro furono propitie le llellc
fico-

Libro Quinto
fi

287

come del medefimoafpetro ne' loro natali participarono , efindo nati nel medefimo annone mefe,con differenfoli

za di

giorni. Emoli furono nella gloria, e nelle imfi

pref ; e grande fuentura

che affieme non fi accozzafsero ; poich rintuzzati da Carlo gli sforzi di Sohmano 5 non haurebbero hauuto fopra de' Criftiani
della noftra fede ,

tempo . Ben vero, che il Turco non volle cimentarfi quando , doppo pref^ Buda/i pofe fotto Strigonia fauor del Vaiuoda Giouanque* vantaggi , che acquiftaron co*l

che Celare con poderofo efercito ne andana incontrarlo, ritorn addietro, lafciando Carlo
ni
:,

e alFauuifo

;,

fama di hauergH fatto paura Nel tempo di quefta moffa comand l'Imperatore ad Andrea Doria ( che, lafciato il feruigio di Francia, fi era con lui comporto ) che ne gifla
.

fe

ad alaltare la Grecia ; ed egli con quaranta otto galee


altri

trentacinque nani grof , e


fi,

legni piccioli mouendo-

Corone, e Patrafso , e haurebbe disfatta Tarmata infedele, f Vincenzo Cappello, ch'era al Zante con le^ Venete forze,fi fufse vnito con lui. Ma i Veneti religiofifprefe

fimi ofseruatori de* loro giuramenti


la

non

vollero violare^
ali*

pace,c'haueano con Solimano,


,

il

quale, {pergiuro,

come fi dir fuoluogo. Racquiftaronopoii Turchi Corone per la- pefte, che contro il prefidioCriftiano fauor loro comvfo de' barbari
fenza cagione la ruppe,
battea;
e
il

gran Signore con efercito di ducento


alla

mila,/

combattenti auuicinato
qual tent in

ValonadifegnauaTimprefL,

vano ,

del

Regno di Napoli , quando Ibrai-

mofuofauorito gli perfuaferiuolger Tarmi contro Tamas Sofi della Perfia , che a Ifinaele fuo Padre era nuouamente fuccefso Vogliono alcuni , che Ibraimo , bencho
.

Turco

288 Della Hiftoria di Corf:


Turco neirapparenza , fiifse neirinterno Criftiano J come nacque tra' Greci^ che almeno fauorifse le cofe de'
Solimano rimpegnafseini^ vna guerra 5 lui difsuafa dalla Madre, e dalla Rufsa fua- moglie. And egli, combatt 3 vinfe, ma nel ritorno hebbe tali afsaltida' Perfiani, che la minor parte deirefercitocondufsecafa: difgratia, che attribuita ad IbraiCriftianij

onde per

diuertir

mo

a quello cagion la morte , facendolo

Tempio tiran-

no ftrangolare mentre dormiua, cagion, cheglihauea promefsodimainon farlo vccidere ne' giorni della fua^
vita ; poich da' dottori della fua legge fu perfuafo
il

che^

fonno non era vitale cos non fi credette di rompere fua parola. Morto Ibraimo , pi che mai fiero , firiuolfea' danni de' Criftiani, iftigato e dalla vittoria di Carlo

Quinto in Africa , oue fi (qcq vafsallo il Regno di Tunifi, eda'maligrauiffimi, che facea alle fue riuiere il Doria ,
che mai non lafciaua in ripofo le prouincie orientali,cho lui foggiaceuano Onde con numero innumerabile cii foldati per terra verfola Valona iihadoili, e nello fleflb tempo pinfe vna felua m^obile di legni per acqua rifoluto di foggiogare Napoli, e f gli veniua fatto; anche tutta^
.

ritala.

Fu

ci nell'anno

1537, ma prima bifogna,


,

la*

fciando i Turchi'n viaggio


tabile

ridire quello,
dalla quale ci

che pi

di

no-

auuenne in Corcira ,

fiamo non poco


vi fu

fin'hora per neceflt allontanati

Nel trentacinque fopra il mille cinquecento non


altro
,

ro 5

che la nuoua creatione del Protopap Luigi Rartuma nel trentafci varie leggi , fpettanti al buon gouer-

no, ealladifefadeli'IfolafiieccrodallaVenetiana Republica. PerriftanzadiGiouanni Quartano^ e Antonio


Eparco

Libro Quinto

289

Eparco^fi determin, chedouendofi fortificarla Citt fi fcefl con la minor rouinapoffibile delle cafe del borgo,

che feruiuano per diporto de* Corfioti, eflndo loro fiati demoliti per Taddietro pi di due mila edefici per lo
fortificationi gi fatte
,

oltre

danni de' barbari

al

che>

dal Principe (n prouifto

con rifponderc , che qualora^ douefl principiare tal cof haurebbe hauuto riguardo al,

la ficurezza

e fedelt de' fuoi popoli

Di pi fi conchiu-

ie, che

fia
il

oflruato Tantico priuilegio del Configlio di

eliggere

medico
la

fifico

il

Chirurgo fua volont


alla R:^
-

Cittadino, foraftiero, dal Sindico Orientale contefb


alla

Comunit,

quale per quello hauea donato

publica le doane : che fi commettefTe a' capi di mare, cio


al

Proueditor dell'armata , e Sopracomiti ,

il

prohibire

al-

le

chiurmei ladronecci particolarmente de' legni fruttiferi fotto pena di pagar'eglino danni ; e che per l'auucnire il legname dell'lfola fi lafci per gh bifogni della gueri

ra, chepoteffenafcereperla volubile natura


.

delGraru Signore E per vltimo fi ordin tutt'i Capitani Generali , Rettori , proueditori , Gouernatori , Sindici , Caqualunque grado dignit,e vfficio,che debbano olTeruire e far'ofseruarei priuilegi concefT , oda concederfi a' Corfioti da quei , che n'hanno l'autorit, dal Principe, e dal
Senato. Si aggiunf
armarfi contro
il

pitani di Parga,e Butrint,e qualfifia altro Magiftrato di

quefl:i

ordini

il

pi nece{lrio,e fu

1'-

Turco, le cui niofle metteuano il Criftia.

nefimo in fofpetto di qualche funeftifimainuafione

Che

bench fulTero con lui'n pace iVcnetiani, non fi poteuano promettere ficurezza alcuna, mentre chi buona fede non profefla con Dio,poca fede fuole olferuare gli huo-

Q^

mini.

ipo

Della Hiftoria di Corf.

mini , Stabile nelle fue promefle non pu cfere chi por5 ta per infegna la luna, pianeta, che altro non ha di fermo, chel'incoftanza. Afficuraua Solimano, per mezzo del Bailo Canale, laRepublica, chevoleafeco mantenercA la buona corrifpondcnza, e che le fue forze non erano per danneggiare i fuoi fudditi ; ma Venetia , ammaeftrata
nella fcuola deirinfedelt di
le parole del figlio,

Maumetto , poco credeua alnel Padre conofciuta la fuoL*


rifpet-

hauendo

fimulatione, e doppiezza.

Onde per ogni buon

topofero

Veneti all'ordine potentiflma armata fbtto il

General Girolamo da Pefaro, dalla cui prudenza, evalore, poteuano afpettare ogni felice fuccefso . Il premunirfi atto di fbmmo giuditio , e il fidarfi fbuerchio im-

prudenza, chefuole condur feco

la

rouina de' Regni

Vn'armato vicino, bench amico, ffpetto; poichc da ogni picciolaoccafione potendo prendere motiuo di dilgufti, punafcere, cheriuolga Tarmi contro le pr- uincie , che ripofuano ficure all'ombra della pace, noa* mai certa con grinfedeli. Sialleftironoper ci i Venetiani , e il Pefaro, le cui infegne fguirono due galee Corfiote, fipofetralelfolediCorcira, e di Cefalonia, per

oflruare gli

andamenti di Solimano,

il

quale al Bailo

che feco conduceua, mai non lafciaua di dar parola di non offndere il fuo Signore. Io vogho credere, che per allora hauefs'egli qualche opinione di non romperla co* Venetiani, temendo, checoUegatifi con l'Imperator Car-

non iblo gl'impediflro gli acquifti, che diignaua,ma ghportaflro in caf propria la guerra. Vedea il Doria-.
lo,

corfcggiar per que' mari, e

il

Pefaro con pi di cento le-

gni ricuoprire gli flati del fuo Principe 5 e ragion poteua


dubi-

Libro Qi^into.

zpt
ondo

dubitare , che fi vn iflero y quando hauefle dato caufa alla> Rcpublica di farlo, fenza pefo di mancamento . Aggiungali, che
il

Regno di Napoli

gliftaua nel cuore,

poco curaua di altra imprefa, alla quale poi fi accinfe , per pel iciljtarene l'acquifto 5 e tocc Corcira la difgratia fitocommodiffimoalpaffaggio d'Italia. Mi confermo di afdirlo perche la fcufa, ch'egli prefe , come diremo,
,

faltar Corf

non fu valeuole togliere dalle menti de gli huomini^che Solimano neirinterno hauefle occulte mac,

chine, e
alla fua

fini

pi rileuanti chela forprefa di vnlfola, che,


i
.

partenza, facilmente haurebbero racquiftata Venetiani , e per efler vicini , e pe'l valore delle lor armi

Qual f ne fufle la cagione pofe SoUmano l'afledio Corcampaf , e f non l'ottenne , rouinolla pe'l facce delle
gne, e per la moltitudine de
le ville,

gli fchiaui

che fpopolarono

e le terre meno forti delllfola. Apparecchifi dunque il lettore leggere rouine , incendi] , deftruttioni di palaggi , e altri mali, che pu fupporre da vn barbaro ,

non meno
forzuto.

crudele, che potente 3 pari fanguinario e

Il fine

del Quinto Libro

Q5

DEL-

2^2.

DELLA

TORIA DI CORF V
Defcritta

DA ANDREA MARMORA.
SESTO.
del gran
5

'B

LL A morsa mo Y Europi]

Solimano
la terra

trefi

il

mare, e

vi-

dero oppreflj quello all'incarco de* legni^quefla al pefo degli armati, che,
calpeftando i campi^lafciauanofol or-

me di careftia
cufa ne' paefi Ciitimerij fermoffi
,
:

L'efcrcito arriu alla


il

Valona;> e tragittando

fiume Aue-

e iui diiteie del fuo Si-

gnore

il

fuperbiffimo padiglione

ma Tarmata marittima^
lun-

Libro Serto
lunghefso
citia ,

25?^

le

riuediCortucomparue:, e in fegno di ami-

con le bocche di tutte le artiglierie , alla fortezza fece vn folenne faluto , corrifpoHa egualmente da' cannoni
.

dcirifola

Hor chi non direbbe , che douefse conferuarfi


,

eternala pace
di bronzo ?
cefe,
fui

que' barbari Tautenticauan con linguo

E pure il fuoco , ch'allora per allegrezza ii ac-

preludio del vicino incendio, che contro la Venetiana Republica douea diuampare . Non fi truoua mai k-

de ne gl'infedeU 5 e quando par che lufinghino y comela-i pantera;, minaccian la morte . Si trattenne Solimano nella Prouincia de' Cimmerioti per qualche giorno^ auido di deftruggere que' popoH , che continoui danni faceuano ne' monti pi a' fuoi vaffalli circonuicini . Albergauano
fcofceij.da'quali talora fortiuan

contro de' barbari^^e fatto-

ne macello , ricchi di fpoglie, e di fchiaui facean ritorno a* lor nidi 5 n raggiugnere li poteuano i nimici ^ hauendo
eguale velocit nella mano rapace
,

e nel pie fuggitiuo

Quel che fa il lupo nell'armento^ di cui fatio fi ritira al couacchio con paifi velociffimi onta de* paftori , che tardi eli dan la caccia , oprauano i Cimmerioti ne' fudditi del
Turco, di cui eran contrari e di legge, e di genio . Com* mand Solimano , che Aias Bafs co'l capo de' Gianizzeri,

ne gilTero fnidare dalle loro grotte quelle , com'ei diceua, fiere^e ne faceifero ftrage tale;>che altro di fimil gente non reftafse y che la memoria di efsere ftate deftruttc^ . Ma il contrario auuenne di quel, ch'egli fognaua 3 poich quegli huomini agilifsimi, hor da' fianchi, hor da fronte > hor alla coda afsaltando i nimici , hor ritirandofi , hor vrtando negli fquadroni, piii di otto mila , con poco danno delle loro vite , miferamente ne vccifero , e afrinfero gli
altri

2^4

Della Hiftoria di Corf.


pi che difretta ^ confufi deirinllice
,

altri ritirarfi

fiic-

ceil de' lor compagni

Non contenti di quanto

in pro-

pria difefa fatto haueano i Cimerioti,fi determinarono aflltare


i

Turchi ne' loro fteccati y e vccidere 5 f loro venia

fiuto

dentro il fuo padiglione^ efrale fue guardie il medefimo Solimano. E chi pu negare, c'habbia pur la^
5

Grecia i Muti j , f non le mancano gl'inuafori Porfenni ? Damianno> vn de' capitani del Cimmerio dominio, fi of-

Turchefco, e il fitOjOue il gran Signore pofaua ; acci poi meglio potefro tut aifieme dar dentro , e condurre a fine il lo
ferita'

compagni di^^iarelo

ftato dell'efrcito

IO glorioib difegno . La notte dunque di S.Giacomo a'

2 5 di Luglio nel 1557 partito da' luoi Damiano, preflb il padighone di Solimano ibtto di vn albero fi pofe federe, a^ettando, che l'alba gli daffe qualche lume alla grande imprefa con difcuoprire chiaramente gli oggetti . Era ella vicina, quando AiasBafs, che fi aggiraua per

campo , all'improuif vicino Damiano c6parue ; e pien di fofpetto pe'l luogo, e per l'hora , al Cimmerioto richiefe la caufa di fua di mora in quel fito , e xu quel tempo poco opportuno . Nonfifmarrl'aftutOjO
faccende del

francamente riipofe, ch'eflndo egli Carachiar del granu Signore ( cio vaflallo del Turco ) era venuto per pagar le
colte ; e che ibpragiunto dalla notte , contro voglia fa.,,

ltto quell'albero addormentandofi

fino a quafi giorno

non s'era fuegliato . Si potea dar vanto di lmma accortezza Damiano, fenonhaueil hauuto che fareconvno
pi dilui accorto,
il

quale, fattolo prigioniero ,


la verit,

fra'

tor-

menti gli f confelfare

edoppo
.

la
fi

confeifiono

^ondannollo crudeliflima morte

Cos

cftinfe quella

vita.

Libro Sefto,
vita, 5
Ti

2.9 f

re

che meritaua vn'eternit ; e in vn picciol momento disfece quella macchina^ c'haurebbc potuto immortalaper gli fecoli da venire . L'aril nome de' Cimmerioti

Luftibeio Bafs mata di Solimano in tanto , condotta da famofo corfale , hafuo tenero, e da Ariadeno Barbaroffa Taranto , prefo terra uea nelle fpia^ge d^Otranto 5 verfo afldio Caftro,che brauamene sbarcate le militie cinfe di TroiloPignattello^ch' difefe^, finche perfuafione di
te
fi

Turchi per difguftico'l Vicer diNapon, non fi diede a' barbari , che , contro i capitoli della refa^
era fuggito a'

faccheggiarono la Gittate fchiaui fecero i Cittadini . Ben loro rende vero,"che poi Solinaano liber quefti ^ e fece oltre morirei re quel, che fi puotetruouare^ facendo in violatori de' patti :attione piena di ogni lode, quando

rompendo co'Venetianilapace;,nonhauefsedato conofcere^ che dal capriccio , dalla fua firaulatione nafcefse vn fatto^ fenza dubio eroico neirafpetro.
egli

Ma per venire a'motiui della guerra^ che Solimano intraprefecon

Republica^aunenne ^che, mentr'egli contro i Cimerioti; e i fuoi legni contro Napoli combatteuale

no 5 vn nauiglio Turchefco^ carico di yittouaglic, inconle troffi in vna galea Dalmatina, e non hauendo abbaflto vele^come s* vfa in fegno di vbbidienza, con vn colpo del cannon di Corsa battuto and fondo : difgratia , che
rapportata air

Ottomano
,

contro Venetiani

Taccefe di fieriffimo fdegno bench per allora fottole ceneri della

fintione ricuoprifle il fuo fuoco. eagion,che

non gli

tor-

nana

conto inimicarfi all'aperta coloro , che co'Cimenoii^ rioti, e Imperiali, Thaurebbero faci! mente bai aito, hauendo vnite,ma diftratte in molti luoghi le irze.Conil

fide-

2p^ Della Hiftoria di Corf.


fidcraua anche, che

non era tempo di romperla , ladoue il

General Pefaro gli haurebbeimpedit'i foccorfi, che ogni giorno gli veni nano , pe'l canal di Corf, da molte parti
del fuo Imperio
di gente
.

onde refterebbe priuo e di vittouagliejC Per tali caufe , bench co'l Bailo hauefl fatto
;

rifentementodiparole,

mand

al

Pefaro lanus Bei con.

due galee, e vna fufa> fine di pregarlo, che non permettefle 5 che i fuoi legni fuflro danneggiati , mentre veleggiauano
ficuri

su la bonaccia della pace,quaregli promet-

teaconfruare; echenoneraconueneuole, cheperl'lnfblenza di

vn fopracomito fi fomentafle qualche difcordia


,

traini e iVenetiani fuoi amici

e confederati

Contale
fi

ambafciata part lanus, (mala nuoua f Giano

diflerra^)

ma incontratofi'n quattro galee Venete,


nale,

ch'erano nel ca-

veggendo, che quefte f gli auuentauano addoflb, fi pofe fuggire verfoi lidi di Cimara , oue diede in terra, e fu da'Cimmerioti fatto prigione, e i fjoi fguacipofti
filo di

fpada

Succefle quefto inconueniente per


far

la

fuper-

biadeTurchi, che non vollero


fiani
,
i

fgno alcuno a'Cri-

non conofcendoli , fi pofero (eguitarli Spiacque fbmmamentc al General Pefaro queliti ncontro.
quali ,

preuedendo , che feruirebbe di legno al fuoco occulto di Solimano ; e per rimediarui'n parte , fpcd Francefco Zeno co n due galee , fine di rihauer con denari dalle mani de'Cimmerioti anus, qual,redento, mand al Gran Turco con la fcuf veritiera del fatto. Moftrdiacquietarfi'l barbaro, e chiamato a f il Bailo Canale , volle che mandafleperfona Corcira,per inueftigare
laveritdelfuccefibj en'hebbe
la
pii

diftintamente

cura Alelfandro Orfifa-

no, che al megho , ch'ei feppe , prefe le informationi a


uore

Libro Serto,
uore de' Criftiani . Fin qui
gnafsc;, e
fi

2^7

pu dire, che la fintione re-

dur anche per vn pezzo la fua Signoria^benche

nuoui difgufti al Turco fi aggiugnefsero per la credenza, che la Republica fauorifse fotto mano Ilmperatore . Andrea Doria Generale di Carlo Quinto, folcando il maro
vicino
la
,

Corf ; sul Capobianco , promontorio delllfo,

prefe dicce fchirazzi

che da Alcfsandria veniuano al

campo Turchefco

carichi di baftimenti;

epocodoppo

nelle Ifole Merlere s'impadron di alquante galee, ch'era-

no auanzate da dodeci, co' quali hauea fatta fiera battaglia, e per compimento bruci la fufta, e le due galee, eh*
erano ancora arenate nelle ipiaggc di Cimer per la fuga,*
di lanus ,

Auucnimenti,che, bench non fufsero fpallegper efser fatti ne* loro mari,e vicini
la
a'

giati da' Veneti,

lo-

ro paefi, perfuafero Solimano, che


tendefse co'l

Republica f l'inDoria, e in confeguenza con l'Imperator


atto confermarlo in tale cre-

Criftiano.

N fu meno

denza il fucccflb della galea guidata da Bafln Rais,, pronta per la perlbna del Gran Signore^ poich incon*
trandofi di notte nella vanguardia de* noftri fotto
il

co-

mando
rimeffa

di Aleffandro Contarini

negando l'omagalla fine^

gio , che s' vf fra legni , raggiunta nella fuga fu

con la morte di trecento Qiannizzeri,chc vi eraiu difopra. Diede per Pvltima mano a' difgufti l'aftutia^ di Andrea Doria, che volle impegnare la Repubhca iiu vna guerra faftidiofa , per bberarne il Principe , cui feruiua Veggendo egli , che i Venetiani voleuano in ogni
.

conto mantenerfineutrah fra l'vno e l'altro Imperatore^ per non tirarfi adofl qualle armi , ch'erano apparecchiate per altri 5 per Tamore, che portaua Carlo Quinto , pel Rr

z^S Della Hiftoria di Corf,


genio natio poco amoreuole alla noftra Republica^ ] finfe vna lettera fcritta da lui al Peiro y e fatta da lui capipe'l

mani di Solimano Conteneua ella, che il tempo di opprimere la potenza Turchefca era giunto con-r r vnione delle loro forze ^ alle quali non haurebbe potuto l'Ottomano refiftere 5 e fimili concetti, che paleiauan^ l'intelligenza fra' due Generali , Cefareo , e Veneto Intare nelle
. .

uentione ^ che forti l'intento d'intricare la Republica pri-

ma nella dilidenza, poi nelle armi di Solimano ,

il

quale,

per la poco felice condotta de' fuoi nel Regno di Napoli j


era gi in procinto di disloggiare, e ritornarfi Coilantir<

nopoli. Haurebbe il Doriaarriuato quanto bramaua^


fenza il fuo foglio
;

ma volle l'inganno fudctto non so fo

compiacenza di Carlo, che nulla fpeua, del fuo ge-

nio, che molto penetraua con difcapito de' Crifiani , e

poca gloria del fuo nome, per altro famofb , e degno di ri-, cordanza Solimano , i cui pi fiero non hebbe la Tracia, quando vide nella carta eiprefla l'infedelt de gl'innocentilfimi Venetiani venne in tanta furia, che fubito
.

comand fi rompef la pace , tuttoch hauefl dato parola al Bailo di non muouerfi prima della venuta dell'Orfino, che fi afpettaua momenti Io credo , che la rabbia^ di vedere , doppo tanti apparecchi , le fue vittorie imaginate contro Napoli effere ftanite co'l fumo delle bom.

barde , Fincitaffe

far

qualche impref , acci lafuafama-

non naufragalfe in quel mare , c'hauea cosi infelicemente folcato.Impofe dunque tutt'i Capi cosi di terra,come del
Tarmata, chefiadunaflero alla Valona, ou'egli voleafar
piazza d'armi, efattalarafsegna,ifl:radarfi
gli acquifti

contro Vcnetia .

And egli'n

perfona quel luogo, da^


cui

,,

Libro Serto.
flato
il

zp^
il

CUI fece /piccare co' legni AriadenoBaibarofsa, ch*era-


principale ifligatore della guerra 5 verfo

canale

Corf , per doue pafs pacifico falutando le fortezzo dalle quali gli fu refo il falu to . Cercaua quefto barbaro il Doria 5 ch*era ritornato da Meffina;, oue hauea racconcie le fue galee y e non hauendolo potuto rtruouare , \h di nuouo volta alla Valona , per aflftere gli ordini di Solimano ^ che non fiera determinato per ancora verib doue
i

volefie

muouer

la

guerra. S'incontr nel ritorno con_

l'armata Veneta, la quale, per

ro volle fuggire i
chi di far
:

comando del General Pefaattacco , per non dare occafione a' Tur-

con ragione quel , che meditauano per meri fo fpetti e bench gl'infedeli facefsero qualche danno nella retroguardia Criftiana , con ci tutto parue per allora bene il diffimulare, e fignere di non accorgerfi dell'i ngiuftif. fima violenza. Grande fortuna hebbe in quefto incontro la galea di Giouanni Mircouich da Pago , laqual , per efser tarda al moto, rimafta T vltima, e fola, fi puote faluare , pe'l iegno di vna mezza luna , che portaua cafo in^ poppa 5 onde da' Turchi fu creduta delle loro, e come tale fenza offefa trafcorfe felicemente con Taltre, Arriuato, che fij Ariadeno conuoc Solimano il configlio , in cui Aias Bals fempre mantenne , che non fi douefse romper co' Venetiani la pace , per non accrefcere all'Ottomanico
Imperio nuoui nimici
fecero in
;

ma lanus Bei ,

e Barbarofsa all'in^
alla

contro , dando h colpa di ogni difgratia

R.epublica

modo, che

il

Gran Signore determinoffi, doppo


per iico-

tre giorni di difcorfipolitici,alla guerra,e deftin

podelfuo fdegnoCorcira.

Non furono cos fegrete le altercationi, Rr 2

che non

tra-

pelaf-

5 oo

Della Hifloria di Corf


il

pelalsero farne auuifato

Pefaro, che

non dormiua

grintereffidelfuo Principe: quindi nacque, cheilbar-^

baro non puoteritrouarefenza

difefa rifola, chefuppo-^

nea di fbrprendere . Cinque galee furono difarmate, per munire le fortezze^e fi demolirono da tre mila caf de'borghi, per togliere
a'

nemici la commodit di annidaruifi


le pro-r

dentro. Nonfololechiurme^maglihuomini^eledon-

ne di Corfu feruiron da guaftatori , deftruggendo


foggiaceuano .

priehabitationi volontieri per feruigio del dommio^ cui

Due mila Italiani, e altrattan ti

Corcirefi

prodi nell'armi fbtto Colonelli nobili delllfola furono


diftribuitine'caftelli, ene'pofti

pi opportuni della citt^


valorofiflmo

{tto la direttione di

Giacomo Nouello

Capitano, e Luigi da Rina Proueditore ftraordinario . Simon Leone hebbe comando fra le truppe , e fortezza^

di mare fu data in cura ad

Andrea Falieroj tutti comandanti di primo grido , che poco delle Tracie fpade pauentauano, e molto fi prometteuano dairefperienza d'incontri pur formidabili
.

Se alle prouifioni, che fi fecero

fi

aggiugneua la diligenza delle vittouaglie,delle quali non poco fi fcareggiaua , certo , che Tafldio di Corf fi porca annouerare per feliciflmo
,

per la gloria fi acquifl:aro,

no i difcnfori
alla fine
fi

e per la ftrage , che fu fatta de'Turchi


,

che

difpofero partire

conofcendo Timprefa pi

difficile di
fi

quella,che fi haueano creduto.Il Doria in tanto


,

tratteneuanelportodi S.Caterina
fcrifl al

poco difcoftoda^
:

Cafopo, dadoue

General Pefaro,ofterendogli1

& il Duce Veche fapea l'imminente pericolo di Corf , verfo la> neto ,
fbccorfo della fua armata ctro deTurchi

quale Ifola gi veleggiaua poderofiifimo Barbaroflra;acce-

, , .

Libro Serto.

301

t l'offerta : onde IVao, e l'altro conuennero di vnirfi y e prefentai* la battaglia alcommune inimico ogni qualun-

que volta il poteflro far con ficurezza della vittoria- Determinarono di farla raccolta de* legni nella Cefalonia 5 oue fi riduffe fubito il Doria y & il Pefro fi trattenne in Corfu per ordinare meglio le col neceffarie alla difeCi; e quando feppe^che BarbarofTa entraua nel canale^fi ritir alle Gomenixze, dal qual porto mand auanti'l Galeone di S.Marco,che,portando fbpra cento bombarde di bronzo y era la macchina piprodigiol, che in que'tempi Iblcafsele onde Ed egli poi^vnitofi con Giouanni Vitturi
.

Generale delle galee di Dalmatia , fi condufl alla Cefalona,

fecondo

il

concerto prefb con Andrea Doria , anzio-

fo di mettere qualche vngucnto quella piaga/atta a'Ve-

netiani dalle fue aftutie,ed inganni .

Ma Barbarofla^dopque'marij
alla fine a'

po di hauer alquanto aggiratofi per


venticinque di

A gofto

quattordeci hore di giorno fo-

pra Corf comparue , e prefe terra con poco contratto

non vi

eflendo nell'Ifola gente da perdere nell'i mpedirgli


.

lo sbarco
aiuti del

Io

non fprei perche il Pefaro , che , con

gli

Doria, era potcntiffimo ci permettefl , poten-

dolo feguire da lontano , f non volea auuenturar le forze


della
il

Republica al dubio euento dVna battaglia Poichc* nemico^ timorofoperla vifta dell'armata Criftjana,non
.

haurebbe al ficuro pofto le fue militie su le arene , almeno haurebbe differito di farlo 5 cofa, che molto giouaua-
alla

ficurezza per eflr vicino Tautunno^nel qual

Tempo i

Turchi difficilmente campeggiano. Voglio perfuadermi> ch'egli afpcttafl da Vcnetia nuoui rinforzi, che fulTc/ aftretto racconciare i legni , c'hauean patito non poco
per

, -

32,

Della Hiftoria di Corf.

per la lunga dimora dentro dell'acque^e nelPincontro con le galee infedeli , che gli danneggiaron la retroguardia^ :

non potendo immaginarmi pigritia in vn Capitano , cui la fama vanta di rifoluto nelle fue magnanime imprefo.
Barbarofladunque^hauendo prima attaccato
le nella ferpa
il

fuoco nel-

lo fcoglio di Ottonusj, e nell'entrar del canale fatto il fimi,

in

Corf efpof venticinque mila combat*

tenti^co'quali la Villa di
dalla Citt,

Potamo, dittante foli tre miglia^

col fuoco^e co'l ferro, miferamente deftrujGTe. E Solimano,che per dar calore alla guerra hauea piantato il fuo padiglione alla Baftia nella terra ferma in faccia ali Ifla, con cinquanta galee altri venticinque mila Turchi
fece traghittare in rinforzo di

Ariadeno , cui

fi

aggiun-

fero TAg de'Gianiizeri,il Beglierbei dellaNatolia,l' Ag

de*Zanguri,(fbno queftigli auucnturieri) Muftaf Baffa^,

e anco AiasBafs il primo per/bnaggio della Parta, il quale ogni giorno fi portaua dal Gran Signore , per rag-

La prima cofL che fecero que'barbari, fu il dare il guaftoalla campagna, C il fccheggiar que'luoghi, che non fi poteuan difender con tale crudelt, che deftauano compaflone a'medefimi^ che rhauean cagionato La Citt fola , e il Caftel S. Anguagliarlo deTucceffi di quella impref .
.

gelo furono efenti delle rouine, effendo Tvna, e l'altro ia


iftato di

non temere 5

quella perle prouifioni del Pefro,

e quefto per la vigilanza del Gouernatore Corfioto , che

hau eri piii pretiofi, nello fteflb tempo fluando quella mifra gente,
tre mila villani co'i loro

hauea accoltopi di

econtalprefidioafficurando

la fua

fortezza. Auuicina-

ronfi poi i Turchi alla Citt, e quei borghi,che non eranQ>


flati deftrutti da'noftri, ariro

iu viue fiamme 5 poich vi


attac-

Libro Serto.
dori di Solimano
icon la peggio del
tenuti per
.

505
gli ar-

attaccarono il fuoco auidi di rinfrefcare con quello

Fecero i noftri diuerfe fortite/emprcy


il

nimico ^ ma da*comandanti furono rat-

non diminuire

numero

de'difenfbrij

quali

bench vinceflero , qualcheduno de*compagniperdeuano, non potendofi gl'incontri fare cos man falua ,

cho

fnza goccia di fangue fi acquiftino le vittorie. Si tratten-

nero

Turchi

nelle fudette barbarie fino

a'

trentuno di

Agofto, nel quale diedero principio all'afldio della Citt capitale^ e piantaron tre batterie 5 vna fu*l monte preflb la Chiefa di S. Michele con otto cannoni 5 Taltra fopra il

Tempio di S. Bafilio^verfo quello de'Santi Padri con cinque cannoni ; e la terza non lungi della Chiefetta della^ Madonna de'CauafTileni con vndeci cannoni; e da ogni luogo cominciarono a fulminar le muraglie. Ma i Comandanti, che di tutto abbondauano fuorch di vittouaglie 5 conolcendo bene, che alla fine farebbero coftretti
render la Piazza, prima che altro auuenifl, conchiuferjB
di liberarfi dalle

con empiet pia , percho neceflria alla conferuatione deirafldiata Corcira . Vecbocche
inutili

chi,

donne, fanciulli furono efclufi dal riparo della Citt,

e cacciati fuora alla diicretion de' nimici,che accortifi del

bifogno di que'di dentro, non lilafciarono accoftarealle


loro trincee

onde que'miferi quindi da'Turchi , quinci battuti da'Criftiani, non fapeano qual partito prendere al loro fcampo Pareano tante naui nel mezzo di Aquilone, e d' Auftro ipinte, e rifolpinte co'pericolo di fommergerfi fra breue , fenza ipcme alcuna di lor falute Era vna- compalFione vedere fra la linea de gliafsedianti, e le mura de gli afsediati quegl'infelici hor gire,hor ritornare 5 hor
: .
.

giacere

304 Della Hiftoria di Corfix;


giacere fui fuolo immobili, hor darfi a velociflTimo corlb

Piagneiianoallarinfufa^lagnauanfi le donne cle*mariti,


fanciulli

deloro padri, i vecchi de'figli, e tutti del Reggi*

mento,checon tanta crudelt l'hauefsero efclufi dalla Paed clpofti alle ingiurie del fieriffimo Trace . E fu vC" ramente grande la fede de'Corcirefi, che non fi mofsero quelle voci , che loro trafiggeuano l'anima, e toccauano in qualche parte l'honore , di cui fono in eftremo gelofi Confiderauano , cheflelor femine andauan in mano de* Turchi fi farebbe macchiata la fama di efser caftiflmc/,,
tria,

non potendo
cipitate
.

leLucretierefiftere gli sforzi de'Tarqui-

nij,a*quali aggiunta la neceflt farebbero alficuro pre*

L'eiporre poi li figli alla certezza di rinegar la^

fede era motiuo di cordoglio pi grande,

non efeendo

picciolo male , che le vifcere loro da Crifto facefsero paf^

faggio a'fgrifici d Maumetto

Ma quando poi mofra,

uano i vecchi

le cicatrici di

quelle piaghe , c'hauean rice-

uute nel feruigio del Principe, non folo i Corfioti

mai

Venetiani fi affliggeuano in
nefo fpettacolo

modo , che molti vi furono ^


fi

che defiderauan la morte , per non fbprauiuere cosi fu*


,

E con ci rutto niente

alterarono gli

ordini di difenderfi fino airvltimoipirito,facendo de'Parenti

vn olocauftoalla fede , che doueuano alla dominante Republica Onde gli efclufi, non trouando riparo alcuno n fra gli amici n fra' nimici, fi iparfero ne'foffi pria
.

di morire feppelliti dentro la terra, I difenfori percoffi


dalle

bombarde,e dalle ftrida,e


,

vlulati de'parenti,doppia-5

niente erano trafitti e da fotto , e da ibpra


quali fufsero colpi pi mortali
altri

n feprei diro'
vni i corpi
,

ladoue

gli

gli

vccideuano l'anime. Fra tanti mali foprauennero,'

ad

, ,

Libro Sefto.
ad
accrefcerli
^

gof
non

alcune tempefte ^ che i quei miferi ^ elle*

nuati dal digiuno, fecero ftrage tale, che gliafsediati

poteuano rimirarli fenza^che accompagnafsero il tempoNon ceflauano in tanto i rale con vn diluuio di lagrime Turchi di battere la Citt, e veggendc , che poco profit,

to iaceuanlc batterie, piantarono su lo fcoglio di Vito

vn Cannon da cinquanta , e in tre giorni fecero dicianou tiri , vno de' quali colpi il torrione della Cittadella , o La cafi del CaV n altro la Naue Gritta con poco danno pitano de gli vfficiali di giuftitia hebbe qualche rouina.,
.

ma per lo pi le palle paffaron alto ,


verfo la Verfiada,le

tuffandofi nel

maro

non quanto Tvltima diede

nella corti-

na non lungi dal Porto, detto communemente il Mandracchio. Per cospicciole oifei arrabbiarci Turchi fi
fparfero per gli

campi , e tagliarono gli


,
,

alberi fruttiferi ,
,

e
e

deftrufro le cafe delle ville

e depredaron gli armenti


cos huomini,

condufiro in feruit quelli

come donne

che ritruouarono . Molti , che fi eran con le riccheJLze^ ritirati nel Mandracchio, vennero in potere de'nimici

fame , o per gli difgi patiti dalla piouofa ftagione , che non puotero con le loro donne fatiar la libidine , f con Toro , e

con tutte le foftanze

ma

cos macilenti per la

l'argento diedero ciboairauaritia de' barbari

N onci
;

ch'eran dentro

il

Caftello S.Angelo ftauano in ripofo

poich, durando l'affedio della Citt, hebbero molti affalti dalle truppe , che campeggiauan perl'Ifola ; ma fi difefero con tal valore, che fempre cofirinfro Pinimico
ritirarficon

gran macello de'fuoi foldati . In qiiefto flato


gli adediati portaie

eran Jecofe, quando arriu nel porto vna fregata, qnal

lupponeuano

qualche auuifo di vici-

Sf

.no

,,

3 o6

Della Hiftoria di Corf.

madarono fubito intendere le nuoue^ch'ellarecaua. Nulla di buono port 5 f non la fua- flute eflendo per fortuna frappata dalle mani de' nimici mentre ne veniua con la prefadi tre Turchi fatta in Panofoccorfb*, onde
traflb .

Rifer

il

padrone, che in Perama, porto della Cit-

t vecchia di Corcira , eflndofi'ncontrato in quattro ga-

che ftauan sii l'ancore, e chiedo loro, che legni fufsero, rifpofe prima vno, Venetiani, e poco doppo foggiunlee,

fe del Principe

Doria: ma nello ftefso tempo farpando ve-

locemente il fecero auuifto dell'inganno 5 onde fi pofe in fuga, che gli era riufcita feliciisima, per hauer in quella liberato vn'altra fregata paefana , c'hauea la caccia da gl'infedeli. Fqueftarelationefattaauantidi

Simon Leone
i

ordinario, e Luigi da Rina Proueditoreftraordinario,


quali non

poco fi affliffero di non hauer nuoua del Pefro, che per ogni ragione douea hormai muouerfi, f non^ per combattere, almeno per portar vittouaglie, noncibandofi gli afldiati , che di picciola portion di bifcotto
.

Ma
lo
,

diuerferailconro,* che faceua

il

Generale da quel-

che faceuano eglino , dal bifogno e anguftie forzaci non la difcorrendo , che con qualche parte di paflonc'
combattere
,

.
il

Il

diceuailPefro,nonchepericolofo;

portar foccorfofenza combattere quas'impoffibile, ef^

fndo Tarmata Turchefcalmpre all'ordine prefTo Corcira. Se nella battaglia vincea, liberaua Tlfola,

ma poco

ancorch vinto nel mare, p-' derofiilimo fopra la terra : s'egli perdea, chi haurebbc. aflcurate le altre Prouincie, e Regni della Republica ?

danneggiaua Solimano

Cipri, Candia

laDalmatia,

la

ftefiVenetia quale ripa-

ro haurebbero dalTarmi dcir Ottomano, tanto pi infoiente.

Libro Sedo.

307

lente, quanto pi vincitore? Oltrechela Ragione auanzatajelepioggicj cherouinaiiano, gli dauan ficura fperanza del prefto disloggiamento de'barbari ; n fuppo-

neua tale fcarfezza nella Citt , che non fi potef mantenere per qualche giorno. Che quando f la fuflTe immaginata 3 non dubito punto , che fi farebbe efpofto ogni
pericolo, per

non perdere vn'lfola

grinterelTi della

Re-

Thaurebbe anipublica cosi neceflaria ; e il mato 5 acci i Turchi con Tacquifto di Corf non minacciafsero pi da vicino il Regno di Napoli , la cui ficurezza Carlo Quinto/uo Signore, molto importaua. Quel-

Doria pur'egli

lo, di che

fi

pu notare il Pefaro,
fi

, chedoueaauuentu-

rare qualche legno, carico dibaftimenti,per


nelle anguftie, nelle quali
di Corcira
:

non mettere

trou

il

fedehffimo prefidio

pure , che prima douea prouedere baftanza la Citt, dalla quale non farebbero vfciti quei, chc/ miferamente perirono Ma f dentro fi patina , non ban.

chettauano quelli di fuora , anch'eglino ridotti fcarfzza

ondeper l'intemperie dell* aria, fi attacc fra' Turchi vn tal male , che , non Tera , efacearvfficio di pelle, vccidendone centinaia ogni giorno. E bench
indicibile di cibo 5

dal

campo del Gran Signore pafsafsero nuouirinforzi,con


,

ci tutto nulla operarono


gli afsediati,

efsendo inuitto

il

valore dc/

che con rarefortitefmprediminuiuanoil

numero de' nimici. AiasBafs, ch'era il principale tra* Comandanti Ottomani , non lafciaua mezzo , per venire
alfinediquell'afsedio. Replic gliafsalti, e femprein.^

vano 5 e vn d, che finoalfofsoperuennefribbuttato con tanta ftrage de' fuoi , che hebbe per bene di lafciarein r ipofo gli afsediati, tra' quali non tr uouaua , che la falce
.

Sf

fune-

T^oS

Della Hiftoria di Corf;

morte. Vfar volle anche l'afiutia, facendo tendere fui lido della Badia infiniti padiglioni , acfuneftiflma della

ci atterrit'i difenfori penfaifero alla refa

e pur la coftan.

Altra fiata montando fopra alcune galee affieme con Barbarolfa ne and al Cardacchio^dou' la Chief di S.Niccol, e la fontana di acque limpidilfime , epereni^ e da qui volle berfagliar la Citt^ e la fortezza^ma vna palla fola percofl nella Caf di Niccolaio da Modone , con derifo de' Criftiani 5 che con vn fol colpo tolfro lo /prone e la palmetta al legno di Ariadeno . Si ritirarono ambo con prefezza;,eAiasBafs5difperatodivincere, pafsda Solimano;, e gli perfuafe a ritirare Tefrcito da vn luogo ^ cho appena fi potrebbe conquiftare con lunga ferie di mefi , Gli diffe, che le fquadre ^ poco men che disfatte dal male dalla fame, e dal ferro de gli aifediati, bramauano la quiete: che lortinarfineiraifedioeravn metterfi a pencolo d perdere molto^e vincere poco che i Gianizzeri tuniultuauano pe'l fine vicino della campagna e che in fino dubitaua di qualche notabile rotta, f i due Generali Pe faro , e Doria, fi fuifero nfoluti di attaccar Tarmata , poco
i
;,

za di quefti refe van'i fuoi inganni, e delufe le frodi

allora atta refiftere

effendo

legni logori

e gli huo-

min'infermi. Solimano, che gi s'era finto padrone di

Corf, hebbe non poco difpiaceredi vdir dalla bocca del fuo fedele mi niftro, che neceifiria pareua la ritirata ver-

gognofa da vn luogo picciolo , Ichernitore di cosi grandi apparecchi


.

Che

diranno

potea dir nel fuo cuo1

le, iCriliani? Solimano vinto daXorcirefi


in faccia di Carlo

Io, che

Mie glorie ,

ho prefo Buda , fuggir da Corcira.. ? che folcafte vn mare di Iodi , in vno fcogho rom-

,.

Libro Serto.
rompendoui ,
pi non diffe
faceile cos vile naufragio
il

^509
?

Vn Ifoletta fi

vanter di haiiere fronteggiato


nell'interno
5

Signore di vn mondo ? poich Aias, acni premea il

ritorno Coftantinopoli, Tinterruppe

con tali repliche,


Fece
fiibito

che quietollo

&

il

dilpofe richiamar le militie co'l difo.

nore

meno apparente^che gli fulle poflbile


il

chiamare

Bailo Venetiano , e
fi

gli

parl d'accordo pur

che il fuo Principe


le

difponeffe a dargh fodisfattionc del-

ingiurie pretefe, e

gH

rifaceiieidanni^ cagionati a'fuoi

legni , per gli quali hauea mofio la guerra, antiofo per altro di conlcruar la pace
le

con la Republica.
del

Il

Bailo^che per

guardie gli hauea pofte Solimano, nulla fapea, riipofo>

Gran Signore che fubito fcriuerebbe al Senato , da cui non dubitaua haurebbe iriceuuto ogni honefta ammenda, qual volta vi fuffe fallo
lieto della

buona dilpofitione

.,

E in tal conformit ipedi per mare, e


jtempo,

per terra lettere fue


;

ma non erano i Turchi in iftato di afpettare nfpofte

il

&

malori Tailriniero disloggiare Furono rim.

Ibarcatele artiglierie, disfetti gli ileccati


;glioni
,

abbattut'i padi-

e Fefercito prele la marcia per traghittare lo tret-

to

Maggiori furono i danni, che fecero nella partenza ^


c'hauean
fatti

di quelli,
tutt'i

per Taddietro

poich rouinaron
deli'afl'edio ferui-

palaggi delitiofi, che nel

tempo
j

ron di Ibnza a'capi delle militie


fero

& in particolare deitruC'


de'borghi fu at-

vn palaggio di vn nobile CorfiotOjdi famiglia Aurafontane .


Il refto delle cafe

mi, adorno di ftatue, infigne nelFarchitettura, ameno per


gli giardini, e
I

terrato, atterrati i'urono gli edifici,lparfi per le


le

quah

riinafero

ignude

delle

campagne, antiche vaghezze . Pi di


che

ldici

mila anime conduifero que'barban'n cattiuit^ poi-

, ,

310 Della Hiftoria di Corf l


che oltre le giprel^veftendofi da Corfioti ingannarono molti y che s'erano ritirati su le cime de'monti , da douo fcendeuano^ e in vece di abbracciare i paefani/i ritruouai]ano ftretti dalle catene de'loro nimici
.

Vollero nel pat


il

faggio moftrar di fare qualche cofa , e cinfero d'intorno

Camello S.Angelojma giunto alla Citt rauuilb, vfcendo fuora coi prefidio Baione di Naldo y che per la morte del Nouello era Gouernatore deirarmi^irtradofl al foccorfb, che fu infruttuofo , poich per la ftrada fppe , che i Tur-

hauendo dato allafortezza vn affalto, erano flati riggittati con grande loro mortalit , e che cominciauano imbarcarli. NoncosauuennaPax,eButrint^ che prima dell'afledio di Corcira , non potendo difenderfi da^ vn'efrcito fenia numero ^ con honorate conditioni fi relro Solimano ^ che ricco di preda , ma pouero di gloria alla fua Regia fece ritorno. Tal fine hebbe Taffedio di Corcira^ che, bench non duraHepi d quindeci giorni,
chi,

ogni

modo fipuannouerare tra'pii famofidel fetode-

cimo fcolo , qualora fi confider la potenza de gli afldianti, le poche forze de gli aflediati 5 la fortuna di vn Solimano^ la mancanza de'ibccorfi 5 e la fedelt de'popoli Corfioti. E pi fi deue ammirare quanto 5 chelofteflb Gran Turco y che quindeci anni auanti hauea pref Rodi dalle mani de'Caualieri di S. Giouanni Gerolblimitano

non puote impadronirfi di vn'Ifola meno forte ^ e manco


prouifta
.

So bene io y che vi fu. tradimento fra'Rodioti


5

ma fu fcoperto
nel loropaefe

e poi f vi fufse flato fenzafcuoprirfi^pu^

rei Corcirefi dourebbero vantarfi

non vi in quefto anno fola Corcira mantenne

almeno di quefto^ cho fu traditore , Si pu anche dire^che


la

riputatione delle

armi

, ,

Libro Sefto
le armi Criftiane, in

511

ogni luogo infelici ; poich Gabriel da Riua fu rotto Obroazzo da Amurat rinegatO;,il quale predo Clifa fconfife Pietro Croficchio con molta gente Italiana, e

Tedefca ; e Maum>etto Sangiacco di Belgrado fug Giouanni Cacciane con Tefercitodel Re Ferdinando neirVngheria , vccidendo il Conte Ludouicodi

maggior parte della caualleriaS^flQna-/, Carintia;, e Auftriaca, che fola f tefta Che fe bene il Ge-

Lodrone con
5

la

neral Pefaro

&il Vjtturi prefero, efinantellarono Scar-

dona, non fu che poca vendetta, confifendo la gloria^ neirhauer fugato il vincitor Solimano. Io non fono copieno di paflone , che non confeffi , che gli fece paura> la lega , che contro lui fi conchiufe tra il Pontefice , Tlm peratore , i Venetiani , ma dico , che la caufi principale della fua ritirata fu la coftanza de'difenfori, n dalla fame
s

&

tema , n dalla compaffione indotti picciolo fgno di voler cedere alle Turchefche minaccie Cofa, che rapport Solimano Aias , e fu motiuo , che fi fciogliefle
n
dalla
.

quell'alfedio,

che parca voleflfe durare fino all'acquifto to-

tale dell'I fola.

Rimaf , doppo la partenza de'Turchi , la Prouincia^ cos deftrutta , che del fuo bel corpo non moltraua , cho vn defonniffimo fcheltr05l quale nelle nude pietre di ofla Le campagne^efifpolpate portaua vna miferabil figura
.

liate

Flora , e

Pomona , fol di fpine , e di lappole feconde

non poteuano promettere, che aborti di careftia. Tronch* inutili erano gli alberi, che, fenza fronde, poco fi folleuauan dalle radici ; e le piante fruttifere, non foftenendofi n
piede, ladoue

non fomminiftrano cibo alla bocca, diuengon cibo di fiamme Gli edifici pi nobili,fotto vn muc.

chio

, ,

31

^ Della Hifloria di Corfii.


;

chiodjfafljcalce, traui, emarmirotti^ feppellifcon Tanti-

ca magnificenza

n vi di vino a
piti

gli

occhi

che

la roui-

na

I cafli

non han

cafe

non hanno

piii

habitationi

le Ville,

animali

terra le Terre, &: i borghi fon ricuouero di Sola la Citt nuda delle conuicine fabbriche/ . che la veftiuan d'intorno 5 fifalu dal naufragio deTur-

fono

contrada . E pure non puote vantarfi di non hauer patito le fue difgratie poich ; oltre i vecchi , le donne, &i fanciulli , che morirono centinaia fuora delle muraglie; dentro per la maggior parte de'Nobili, onde il Configlio firidufiTe non hauer
e

chi, cheinondaron, quafi rapaci torrenti ,


tutte deirifola infeliciifima di Corcira

Al rimedio di quello mancamento fi pofe> la prima applicatione , e non potendofi far altro , dello
Configlieri
.

cafe de'Cittadini,fi fcelfero le pi cofpicne, e le pi facoltof, e alla nobilt fi aggregarono , e cos de gli antichi, e

de'noueUi Nobili fi fece l'adunanza , non pi nel primiero luogo, deftrutto daTurchi , ma nel Palaggio Pretorlo

dentro della fortezza. Quali fuffero le famiglie aggiuntepoco importa faperlo, onde baftaqu foggi ugn'ere il catalogo di quelle , ch'entrano in Configlio (bench ve
,

ne fieno delle afcrittepi modernamente) da me pofi:e per ordine alfabetico finedieuitarele mormorationi di
coloro, che, contro l'auuifo di Crifto, ftimano ilfeder fia
gli virimi
le

luogo pi vile. Sono dunque a'nof;ri giorni Cafate, che godono il priuilegio di Nobili
5

Alipuzza.
Altauilla.

Arcudi. Argiro.

AfTimopulo. Bacco.
Auloniti.
Bagfiarin.

Andiocho.

Argiropulo. Aurami.

Bambati.*
Baf,

, . . .,

. .

, . . ., . , . .,

. ,. . , ,

,. .

Libro Sello
Badati

Bellanda.
Beneuiti.

Dimani, Dondi.

3M
Reggini. Ricchi.
Rificari

Malrachi,
Maftraca.

Bua.
Bulgari

Doria. Metax. Dramitino , Midei Eparcho. Minio.


Morello.
Figlio
.

Roditi.

Rodoftamo

Calichiopolo.Fefta.

Romano.
Sachlichi
Soffiano.

Calogera
Carnali,

Mofco.
Moftoxidi

Calotheto

Fiomaco
Floro.
Fortio
Galiello.

Canaglioti ,

Mozzanega, Spada Padouan Spanopulo.


Palatian
Spinelli

Canal.

Capadoca
Capello.

Gafin,
Giropetri.

Palazzuol.

Stefanopulo

Geromeriati. Pandin
Pangali*
Paniperi
Giuftinian.

Theotochi.

Carid.
Cariofilo.
Caftrici

Thomopulo
Trandafilo
Trifer

Gonemi.
Grapf.

Papadato
Petretin

Caualari

Pendamodi. TriuoUi
Vandalacchi.
Vaffilato.

Cau affila.
Cazaiti

Lanza. Cauodiftria. Lepegnoti


Lifgar

Piero
Polil.
Politi,

Veia.
Venier.
Veruicioti,

Cochini.
Coit.

Lucani,

Comi
Damilo,
Digoti.

Lupina, Luuro, Marcoran,

Proflalendi.

Quartano. Rarturo.
Refcletti

Vlaffopulo,
Vngleffi,

Marmora,

Zacchi,

Quefte fono le Famiglie, inCorfu, delConfiglio chc> eleggono gli vffici, e dignit, checoncelTea' lationalila-.
Republica, quando rifola le diede f
llefl.

per noiL.

farealtrouememoriadi

tali

cariche, chcfidi/penfanda'

Tt

Cor-

,1
.'

314 Della Hiftoria di Corf


Corfioti

fbggiungeremo pure breuemente, acci il lettore non refti defraudato di ogni picciolo, e curiofo ragguaglio della mia Patria Ogni anno fi eleggono tro Giudici ^quattro Sindici , due Cenfori, e tre Capitularij, che formano il Conclaue , vero CoUegietto , dal qualo grinterefl della Communit fi maturano . E in oltre tre Proueditori allafanit; vn Sopracomito^ vn Gouernatore^e Capitano alla Parga; vn Caftellano S. Angelo^ tre Proueditori al Fornico; due Proueditori alle Tolele 3 tre Proueditori alle ftrade ; due Giuftitieri, Proueditori fbprai viueri; dueEfeminatoridiNotari; due Contradittori , e Difenfbri del Commune 5 vn Gouernatore dello {pedale deirarmata 5 due Gouernatori del Monte, tre>
,

le

Proueditori dello Ipedale della Piet; e molti

altri vffici

di amrainiftratione, dalfudetto Configlio diftribuiti, con

Tinteruento di cento cinquanta, che il formano


fero poi le nouit del
1 5

Si chi-

37 con Farriuo

di Valerio Orfi-

no. Conduttore di mille fanti mandati dalla Republica^

poco fodisfatta del Naldi, cheinvecedelNoucUo morto hauea il comando dell'armi. Fecefi tale apparecchio per dubio , che Solimano non ritornafle nella fufleguente

primauera a' danni dell'Ifbla , contro la quale parca do-

uerfi

muouere, per

racquiftare la riputatione perdu-

ta

Ma egli,
non venne
eira la mafia

trattenendofifraledelitiedel fuo ferraglio


in perfona;

mand
i

bens Barbarofl con^


quali faceuano

forte armata contro de'Criftiani,

inCor-

de loro legni ,

rifbluti di

terminar la guerra-

con vna battaglia. Giil


lec Ponteficie, e
il

Patriarca d'Aqujleia

con legaf

General Vincenzo Cappello conlc/ Vene-

Libro Serto.
Venetiane
fi

315*
il

erano vniti ^ e fi afpettaua folo


fi

Doria y che

non

tard comparire 5 onde fi^bito

irparon le ancoil

re, per girne incontrare

Ariadeno^

quale ^

doppo

tentata in

vano Candia^nel golfo della

Preuefli

poderofb

fitratteneua. Mille fanti Corfioti rinforzarono la {qua-

dra Veneta , eflendone pofti da quattrocento fopra

leone della

GaRepublica, guidato da Alefsandro Bonduil

miero , e

gli altri diuifi

su le galee . Si potea fperare vna^

nobil vittoria 3 e pel valore de' Capi, e pel


nauigli , e perla prattica de'marinari
de' veterani ibldati
de' Criftiani
fi
;

numero de*

e per Teiperienza..

ma non so per quale fatalit le cofo

{compongano facilmente, e i Turchi dalle


Vennero fronte Tvna dell'altra le

noilre difcordie, pi che dalle loro forze ibccorfi^ricono-

fcano

loro vantaggi .

due anTiate,e Barbaroffa timido pfaua alla fuga,quale haurebbe,fenza fallo,intrapref, leMonuco,eunuco di Soli-

mano,non ranimaua,promettendogli la gratia del fuo Signore nella vittoriano nella perdita Frattanto il Galeone, e due nani de' Venetiani haueano dato principio a fulminare i Turchi,e nella vaguardia nimica fracaflarono piii
.

di veti galecj rouina^che f fuffe ftata da gli altri legni

con

valida impreffionefguita, potea partorire


.

il

totale fter-

minio de' barbari Ma il Doria , quafi fufl venuto per ifpiare, appena vide l'ordinanza Turchelca, che, alla^ prefenza di Marco Grimani Patriarca , del Cappello , e di tanti nobili Capitani, volt le prore , e fi pof vergognofamente fuggire . Fuga infelicejpoiche fu nece{rario,che
il

refto dell'armata

fi

ritirafl, lanciando in

potere de

g'

infedeli

due galee; vna dell'Abbate di Bibiena, l'altra di Frane eleo Mocenigo ; e quel, che importa pi, la gloria^ di Tt 2

^l Della Hiftoria di Corf:


di vnficuro trionfo.
Il

Galeone, e

le

due Nani furono

circondate da' Turchi , e pur'hebbero fortuna di faluarfi hauendo rotto il cerchio con vn diluuio di faette, che ful-

minauano le bombarde. Se lice inueftigare i fecreti de* Principi, bifogna dire, cheilDoria hauefl ordine di non combattere , per non auuenturare le galee , per non incitare Solimano contro llmperatore, col qualo per altro fi moftraua fieramente fdegnato. Poich noru poifo darmi a credere5che Andrea Doria , da gli huomini
tutti di

quel fecolo ftimato coraggiofo/uggife per vilt,

e paura. Bcn' vero, che Thauer prefo

doppo

Caftel

nuouoa'Turchimif dubitare, ch'egli commetteffe fimile mancamento per non accendere Tanirno dcirOttomano contro Carlo Quinto , che pur non douea pauentare de grinfedeli Onde vari pcnfieri mi s'aggirano per la mente quali volentieri lalcio allo fcrutinio de'politici, che fanno , meglio di me, criuellare le attieni de'Grandi Non pofib per lafciare di dire , che il Doria hebbe tanta vergo gna di quel, c'hauea fatto 5 che, arriuato a Corfi doppo la fuga , mai non volle comparire in publico , per
.

noneiporfi

alle derifion idei


i

volgo, e

alle villanie della^


fi

plebbe

Ma

Venetiani

confiderando quanto poco

poteifero promettere dal le leghe, nelle


de' capi

quah
,

la diuerfit
,

formano

diuerfe le fentenze

5
i

e fofpettando
patti

che-

rimperator Criftiano, che, fecondo


loro Caftelnuouo
li,
,

non volle dar

macchinafie d'impadronirfidi

Napofi

e Maluafia, e inoltrar gli acquifti nella Dalmatia;

ri-,

flfero di far tregua con

Sohmano , come legu nell'anno

medefimo,e poi la pace nel trentanoue con la celfine de*, luoghi della Morea. Ed hebbero tale folpetto de gli an* daman-

Libro Serto.

317

damenti del Doria i Veneti , che non fi mofsero punto quando Ariadeno ^ ricuperata la fortezza di Caftelnuouo con la morte 5 e prigionia de gli Spagnuoli, cheladifendeuano, fi pofe fotto Cataro, qual poi lafci, fcufandofi di

non hauer faputo la tregua^conchiufa col fuo Signore .Si mofsero s contro Dragut Corfaro , che con trenta legni nel golfo di Lepanto impediua la nauigatione, e facea- egualmte danno grinimici^e gli amici.Contro coilui fi Ipinfe da Corf il Proueditor Paiqualigo , ma^conducdo feco fol dodeci galee, gli conuenne ritirarfij perche Tafuto barbaro procuraua di metterlo in mezzo , e farlo fua facihffima preda Hauea Dragiit fatto nafcondere buona
.

parte delle fue naui nelllfola di Pax^ed egli co'pi veloci

legni fcorreua prefso S.Niccol di Siuota 5

il

Pafqualigo,
la

creddofi di hauer da fare co lui folo,fi pofe dargli


cia, mentr'ei
ra
.

cac-

fimulatamtefuggiua verfo il golfo dell'Ard'impepoich, e da fronte ^ e da tergo fiirebbo

Fu fortuna,che fi auuide dell'inganno, prima


;

gnarfi pi oltre

ftato battuto dal corfaro,

che altro non aipettaua perri-

uoltarfegli contro,
ferirlo alle ipalle
,

che la mofla de'fuoi da Pax , fine di

Die fubito volta il Proueditore ; e^ Dragut , per tema, che non ritornalfe pi poderofo , fi allontan da que'mari, per portare al troueroui ne, furti, ed incendi] Tal fin'hebbe la guerra , cominciata per lo
.

aftutie di
gli

Andrea Doria , e non feguita glorioCimente per


.

fuo'inganni
,

Che s'egli hauefle combattuto la vittofi

ria era certa

e la pace

poteua conchiudere con vantagnofl:ra

gio del fuo Principe, e della

Republica
di

che bifo-

gn cedere all'ingordo Solimano Napoli

damo dalle

fue forze aflediata

Romania, in per molti mefi. E nonf poco

3i8 DellaHiftoriadiCorfi;
poco dolore de'Venetiani'l douer dare vna Citt fdeliflima, e popoli, che haueano iparfo il loro fngue , per conferuare la Patria fotto la Signoria di Venetia
.

E fi accreb-

be la doglia, quando, confegnata aTurchi Napoli, vollero piii'tofto Cittadini abbandonar la culla de'lor natali, che non hauerlpolcro nel dominio della Republica , che amoreuolmente gl'accolfe , diftribuendoli ne'Regni di Candia^, e Cipri ; nella Dalmatia , e in Corfu , oue paflronofefantahuominicauallo, con tre Capitani, e^ Agoftino Barbati loro Gouernatore Hebbero nelUfbla terre , e campi in luogo delle poiseffioni , e feudi , c'hauean perduto 5 e molti benefici preftarono con l'opera loi
.

ro, cos in Corcira,


in terra

che s'haueano

eletta

per Patria,

come

ferma, e nel

Regno

di

Napoli, per feruitiodel

Principe,da cui ottennero molti priuilegi perfonali,e per

ghlorofucceisori lagratia di poter liberare tre condan-

banditi neutre giorni celebri dell'anno , di Paicha di Natale, e di S.Marco, comefiicommefso con vna Ducale ad Andrea Gritti, allora Proueditor Generale. Si mantennero que'caualli lungo tempo , anche doppo mortai Napolitani , ma bora vanno poco , poco mancando, non foftituendofi altri viui gli eftinti , epur fon
nati,

necelsari alle guardie delle riuiere, efpoftealle inuafioni


de' vicini corfari.

Fin
f

la

guerra tra la Republica,e Solimano, ein

Corf

ne accefe vn*altra pi pacifica tra TArciuefcouo Latino, e il Protopap de'Greci, caufa, che volea quello in-

trometterfi nella giurifdittione di quefto. Eral'Arciue-

fcono Maffeo Veniero nobile Veneto,e il Protopap Luigi

Rarturo,huomo di pi che mediocre letteratura,il quale,

veg-

Libro Serto.
le,

zip

veggendo le anguftie della firn Ch iela, fi difpofc pafsa-

re Roma a'piedi di Paolo

Tcruoiemmo Pontefice^, cui

fpettaua la decifione della fua lite . Port lco la bolla di

che hauea aTuoi permefso il rito Greco ^ contradettogli dai Veniero, e Teppe far tanto, che ottenne fa-

Leone

uoreuole la fentenza con vn refcritto del feguente tenore, trafportato in volgare per intelligenza de'miei Paefani,

poco prattici della lingua Latina

PAOLO TERZO PONTEFICE.

AL
ca
felice

fu 'generabilefratello l'Arcuefcomdi Cor

e adileu

tifigli Prelati^ e altre perfine y

in dignit Ecclefiafli-

coftitutcy che neWlfola di


.

Cor fi ritrmmnoy falute^ e Apofu


diletto figli-

flolica benedittione

Auantid noi 5 per parte del


5

uolo Luigi Rarturo Prelato ^ detto Protopapd


ty e /fila di Cor fu
,

Greco della Cit"

fu efpoflo s

che ^ fi bene

Papa Leone X, di

memoria ^ nofiro Predecejfore ^ cosi da ragioneuoli caufi con la pienezza perfuafi , di proprio moto , di certa faenza y e dell' Apofiolicapotefid y con fi^e lettere y da ijalere in perpetuo ,
decret y e conce fie
y

tanto a' Prelati

fonc-^ (guanto alle altre per

della natione Grecay chepotejfero

^fare il loro RitOye ojferuan-

loro ze y celebrare le Mejfey egli altri Diuini njfficiy fecondo la

confuetudine

parimente gli Arciuefiom yVefioui y e altri Prelati Greciy tra de' loro efircitar liber amentey e lecitamente^
:

glinjffici Ponteficali>
e Prelati Latiniy ouero

ne potepro

ejjere in ci e

da* Prefidenti

Ordinari del luogOy


:

Signori temporaliy
,

e Maggiflratifecolar' impediti

che gli Preti

e Cherici

Lati-

de Greci y mnpojfano celebrare y e intrauentrt^ afuneraliy "Battefimiy ouero altri atti puhliciy opriuati de Gre-*
niy nelle Chiefe
ciy

zo

Della Hiftoria di Corf.


cfs't ,

y h mifchiarjt con

d c^ueflo non fajjero per


pene^
,

gli flefsi

Greci chiamati y e ci sfotto

le

e cenfure allora efpreJJL^y

daincorrerfi per gli contrafattori , hahbia ordinato

che fi

ojfer"

ui

nuilladimem tanto

lofteffo

Luigi , quanto gli altri Cherici


<z^oi

Greci di quella Citt ^ e Jfola , da


ciuefcouoy

'venerabilefratello Ar-

daW Ordinario del luogo ^eda


dannoy
e

alcuni njojri Cherici


e

Latiniy e parimente da Signori temporali^


Jatiy efono impediti^ in loro

Maggiorati yfono
,

detrimento

de fattoy e-

contro le lettere di Leone y noflro Predecejforey che

non ruiuano
e libera^

fecondo il loro Rito Grecoy hattez^ndo y henedicendoy

menf efer citando y efenzlalcuna compofnione di


tri

denaro y gli al'


e

Diuini njffici nelle loro Chiefcy e cafe all'Tjfanzji Grecai .


^volendo noi ouuiare dfmil'impedimenti
ejfo
y

Per, y

che nell'au^
il

uenire da' Latini non fieno molejiatiy tanto

Luigiy quanto

Prelato nomato Protopapy che coH tempo far n ella detta Cit-

t y e /fola di Corf

egli altri Greci s e per prouederefopra^


lor quiete s in tal parte incli-

quefe cofe opportunamente alla


cretiamo y che lo^ejfo Luigi y

nati alle preghiere del medefmo Luigiy Prelato Protopapy dee il

Prelato Protopapfuturo co'l

tempo y e tutti gli altriy e ciafcun Greco y predetti y ne llWfola di


Corfpoji ygiujla
il

tenore delle prefenti lettere


i

e di

Leont^
y

Predece^or nojro^pofsino affare

loro riti

oferuanz^e

con-

fuetudini loro y efimilmente quelliy


le Adeffcy e altri

e quefle ojferuareye

celebrar

Diuini

njffici

Greci y fecondo la loro confuetuche far col tempore gli

dine s e miniflrare i Sacramenti Bcclefaflicifimilmente^- tanto

Luigiy quanto il Prelato Protopap

altri

Greci prefati y dare Ecclefiafticamente fepoltura a' loro


y

mtti Greciy efeppellendolty portare la loro Croce liberamente

lecitamentey efenta pagamento di alcun denaro da far a'Lafi

tmiy efenzjt cercar licenza ^d alcuno ^ nfopr' cipojfano in^

alcun

Libro Sefto. i^zi alcun modo efere impeditile moiejati d njo^ e d cmfcun di
,

rvoi^in rvirtu dtfanta ojlbidienz^^ per le preferiti ordiniamo y e

omandiamOyche le lettere di Leone


ciafcheduna cofa^ in
rna a Cherici^
ejja cojitenute^

noftro Predecejfore^e tutte^e

muiolabilmente ojjennate y
e altri di
^

e Signori e

temporali ^

qualfuoglianato

grado ^conditione^

dignit fifi eno

fiotto pena de It/nter detto

deWingrejfio della Chiefia^ di fofpenfiwne a dimnisjimilmente^

dificommumca y
ejfiere afifoluti^

e altre cenfiure^ epene^delle quali nonpojfano


il

confeguire

beneficio della relafiatione

da altri

che dal Pontefice Romanojiwrche nell'articolo della

morte,Pm

firettamente inibiamo yche

il

detto Luigi ^e

il

Prelato Protopapd

futuro

e 0*1

tempo y egli

altri tutti y

e ciaficun de' Greci predetti y

ouero alcun di loroy diritta indirettamentefot to qualfimoglia^


pretefioy o cercato colore
y

non prefiumiate in qualfiimglia modo


che per njoin contrario acca-

wolefiarey ne inquietar e y ouero per turbare: dichiarando ancora


irritOy e di

mun ijalore tutto no y

der e fiere attentato .

Epure nel Signore ricerchi amoy e pi attentamente efiortiamo il Diletto huomo y figlio nofiro il Duce di
y

Venetiay che per la fina diuotione njcrfio queflafianta Sedey e per


debito digiufiitia

con pio affetto riceua Luigi Prelato y

detto

ProtopapyC gli altri Greci pr edetti per raccomandatiy e con bc^


neuoli fiauort
fieri ano y e
li

protegga : e a' ''venerabili firatelli i Veficoui Cah

Melipotamenfie comandiamoych' efisiy


y

alcuno di locofia

roy perfiey per altro

le prefienti noflre lettere y e

ogni

irt^

quelle contenuta

doue^ e quandofiajd bifiognoyfiacciano ofierua-

rei e per parte di Luigi yC del Prelato Protopapdychefia co'ltem^


si fOy e degli altri Greci predettiy nelle cofiefiudette af fiano
fileno in
y

l^

pre dio di efficace difiefa y e facciano con l'autorit nofi


di Leone ^noflro PredecefforCy e le prefienti nofircy e
accio pacifica-

fitra le lettere

le cofie

m efe contenute fermamente offeruare y

VV

7ncnt

l^zz Della Hiftoria di Corf


mente legodinoy non permettendofopra eia , per noi;, o alcun i rvoiy onero da qualjifia altro in qualunque modo fieno impediti^
perturbati y e mole/lati ^ raffrenando anzj L^ejlorfioniy e impedii

mentiy

e i contradittoriy chefienose

rthelliycon
,

cenfure^epent^

Eccleftafliche , pofpofla l'appellatione

con aggrauare anchc^


ciOy

grettamente le cenfure^e penejlej^es chiedendo di piti fopra


braccio fecolare^ ffar hifognoy l'aiuto del

non ojantela ^olla

della pia memoria di 'Bonifacio Ottauoypur noflro Predeceffore,


e altre Coflttutioniy e

Ordinatiom Apofolichey comunquefieno y

fenoiy b qualfmoglia altro communementey dimfamente dalla Sede Apoflollcafia conceffoyche non
contrarie s i^-vero

voffano ejfereper lettere Apojioltche interdettiy fofpefi

ofcom*

municatiy non facendo pienay ed e/prejfa mentione paroUyper

parola dell*Indulto prefente

Dato in Roma appo S.Pietrofotto l'anello del Pefcatore a di


8 Marzo I 540 lannofefto del noflro Pontificato . Con quefto Breue cels la lunga difcordia tra* Latini.e

Greci y e la Citt diede principio godere la fua quiete no hauendo pi paura di Solimano y il quale facea progreffi neirVngheria contro il Re Ferdinando, cui ruppe pi
efrciti
,

e pref molte Fortezze .


,

Ma la memoria de* mali

ttafcorfi
li

facendo auuertit'i Corcirefi penfare al futuro y

perfuaf ad adunare il Configlio, fine di eliggere trc/

Ambafciatori, che rapprefntaflro al Principe di Venetia


le

loro difgratie

la fedelt ,

il

modo di conieruarfi nell*-

auuenire , Contro Simon Leone y che in tempo deirafledio era Proueditore ordinario, Bailo, vollero fi eiponeffero le doglianze
;

poich per opera fua furono efclufe lo

famiglie intere dal coperto delie muraglie,e nel Mandrac-

chio miferamente perirono . Molte crudelt vfte a* Corfioti

Libro Sefto.
fioti

323

ho trafcor{

nel racconto

riferbandomi nai rarle^

pv^r la

bocca de' Meflaggieri y che Telpolro auanti'l Scnato> finC;, che ia mia penna non dia occafione di lagnarfi
coloro y che non fono amici della verit y quando ella
fce.

feri-

Furono dunque da' Configlieri eletti Andriolo Quartano , Benedetto Lanz-a, ed Emanuello Mofco > tutti e tro
di elperienza (ingoiare
tria
y

>

everfti nelle faccende della Pa-

e nel maneggio de* negoti j pi importanti 5 e fi conle lettere

fognarono nelle loro mani

publiche ,chedouea-

no regolare l'ordine dell'imbafoiata da farfi alla Republica Sereni/sima di Venetia Nel 1542 partirono, e felice.

mente approdando a* lidi della Citt dominante,


trafcriuoyalterando fole le parole, ma

alla

pre-

fenza de' Padri elpof^o le loro richiefte y quali fedelilfimo

non il fnfo^che dal-

TArchiuio di Corcira ho con diligenza cauato. E f pare, ch'eccedano nella lode de' loro meriti y nel biafimo delle perfone, fi compatifcano i Corfoti , pieni di dolore, per la perdita de' beni, de gli amici , de' parenti , e di ogni
delitia,
gli

che pria di tanti mali godeuano . Diflro dunque

Ambafciatori nel
Sempre
ti

modo , che igue.

nome

del Signor noflro

te sii Criflo

inuocmdo ,

Serenifsimo Principe , Illuflrifsima Signoria , noi fedeli Coreirefi ci

rallegriamo di poteryfenza tema diguerrayper la pacegi

fattay '-venire a'pedi della Serenit ^-vofra , djne di efporrc^


nelloJejfo

tempo quel , chahhiam^&fatto ,

e contro il
ilfecondo

doucre mi-

feramente patito , Acci meglio fi conofca


dere la ricordanzjt del primo / poich
tare con

deue prece-

qmndtfi potr argomefi"


i

quanta poca connenienzafufero


,

nojri

abbandonati

nel tempo del hifogno


la "Bolla d'oro
,

contro le promefe del primo capitolo del-

in cuifi

da parola di difenderci nelle occorrenza di Vi/ 1

Della Hiftoria di Cori 3 iguerra da qualunijue nimico , Se dal l 3 8 6'^ chefu a noifi-

24

licijsimope'l Tojro dominio Ji tirano


jriy che

conti sfochi fono

qulu-

nonfieno luminoftfcr lofplendore delle


,

noflre attionin

feruigio del nofiro amatifsimo Principe

Creder e non pof sia-

mo ^che la ^'ofragratittidinefe le fa dimenticate y ma cenando


il

tempo y dmoratore delle imprefepi

belle ^ tolte le hauejfe alla


^

*z^ofra

memoria ,
.

in dimenticanza

non le han pofe Hel 1401 chi dejruffe Sagiada^ e lefuc^


Corcirefiy che le operarono

jamofe macchine di fabbricare il Sale y fol perche i Difpoti di Gianina faccuano apaefi della Serenit Tofra continoui y c^
gramfsimi danni ? Inoflri antenati fenza dubio , che con 1(l^ cri angue ne vomorte di due mila di lorof fero a caratteri i f

lumi del tempo


gnori
.

la lealt douuta

da fuddiii a'
i

loro

fomam

Si-

'^el meefuvo anno non furono


co' l fio

Corfotiy che alfuo


difretto
y

Pa-

drone "Bongois tolfero la Parga


ron Panaro ^
cov forte

e conquifta-

IGenouef y

che nel trentadue dello fefo fecola


y

mano hebbero ardire f ajfaltare L'Ifola di Cor eira


i

da

qual potenzafurono riggitati con taleflrage y che appena la m^eta delle loro militiefalua rimafef "Nonfurono
noflri

Maggio*
parmerc che

ricche prefe le armici' arriuaronoyh ruppero Ji disfeceroy e


tir li coftr infero f

Ada ^eniam^o geflapiuglorwfe y


e

oprate contro nimici pia forti, Agias 'Bafs nel


deci

1^^^ con quin

mila 7 ^urchi la Pargay

Camcizebei con altrettanti y

poco

menoy "ButnntOy

e l'njnoy e l'altro le ijoflre terre ajfaltarono y e


e

ture noi efponefsimo allorale nofre ruite y


Corfoti abbattendoli y
li

con

e fer cito

di foli

afrinfmo d disloggiare yfenza fpefa^


Strouili
y

della n.ofIraSerenifsima Signoria,

Rignajfa nel

"yf refero alle nofre armi con niun difpendio <uoflroy e due grojfe naui con le Corcireffacolt pofle all'ordine di ogni cofa y

145

feguirono

le galee

Venetiane alfoccorfo di "Ncgroponte.lRoiynoi

M-

Libro Serto.
fufsimoy che nelfejfantaduey con mille jer Ione
Jri pagate per quattro mefiyconcorrefsimo
Ih'
y

^i^
dagli auoli no"

aWimprefa di Xami'
e con (^na
ali* aiuto

con cinquecento
il

huomimfoce or ref Simo Patrajfo ,

galea fotto

Generale Vittor Cappello

andammo

di

Metelino contro deTurchi.Cimara^SopotyArilay l' Agiate poi

CochmO)

e Litariy

con pi di cento Cafali^nonfoggiacquero alla

fvojra Republica ^

quando i nojlri , guidati dal 'Bailo Adelina

con le loro dejrcjprez^ cari fs imo diijene recife^ne fecero glo^


riofifsimo acquijo f Adarco Barboynel fettanta tre^cento Grippi

Carpati alla

Valona condusse y

e Stromli^e

Rignaffa^che s*eran

perduteyda cinquecento de'nojriftracqmjarono,

Chepm ^ 'Nel

fettdtacmquefi perdettero di animo i Cor e ir e quado Amaz^ "Be'tfi


con trentamila barbari afsediar njolle Butrint y pure, difvo^

nedomi(le di

loro alla cufiodia di PargaySopotyC^afliayal nu-^


y

mero di due mila dentro quella fii chiufero


piti

e rifioluti di

morire
di-^

di

quaranta giorni foflennero ijn ferocifisimo ajjediofin

ciotto

annidiguerraychela Serenit Voflra hebbe con l'Ottoma^

noyfu da^nofiri rifparmata fipefay rifparmiato [angue y rifpar^ miata la njitafue njolte almeno ogni anno dgrofisifsime trup^
pe alla guardia de' luoghi nella terraferma negiuanoyela doue
fi

per

f molto nella Aioreay ne

meno njn palmo del ruofiro


,

da

noi difefoypuotero acquifiar g' mimici gli altri fegni della noflra

Si mettano in runfajcio

humilifsima fedelt mofirati nelle

guerre di Lobardiaye ne' due afedij di ScutariyC di LepatOy afsi^

fendo noi al primo con lefufiey e co Grippi y e alfeco do dentro le wmra con le perfine, Non fifacci memoria dc^nofiri legniyche al
fioccar fio di

Galipoli 'Zfeleggiaronosh di quelliy che con dittar So^


cofie

rdzpfifpinfiero ijerfio tAbbruzjip y poich ojifiono molto


direy e
ro
i

da

non bifiogna

noflri

anche sul Pfit videnamgli fauor a^ofiro contro gli Eflenfii di Ferrar a'yC
laficiare adtetroy che

^z6 DelIaHiftoriadiCorf:

m Corzpla^affiuiata dal Re Ferdinando di 'Napoltycompamero cauallt che non fecero m Puglia r Tren* centinaia, /
,

nofir't

tafei njele ^

e hefi

accoppiarono

aWarmata dt Andrea Loredc*

noy che non oprarono per

Adodone ? Cinquanta Grippty d noflre

fpefeguidati da 'Benedetto daPefaroynon rotferutrono forft per fanta Maura ^ La Cefalontafu da n^oi Serennifsiwo conglo*
ria conquifatas

mapur mille Corfotiycon grande loroftrage^a*

fero^ T.'oflri trionfi e onc or


ajalita

La Pugliafu da

f^mcenzp Cappella

/
e

e purfeguirono le noflre

infegne cinquanta de^nojr

Grippi y

numero conueneuole difaldati , Giouannetto Adora

efinfe t danni yC hefaceuano nelle acque ijojre i Corfar ^ e puf


centinaia di Corfotiy che altro premio non <uolleroy che ilfedele

mente fermrui , montarono su le galee y che ritornarono n^nnci^


trici
,

^ando il Serenifsimo Duce ^olle paj^are in Leuante ,


!

lenojrenauiy cariche dt^ittottaglie ymantencuand'abbon-

danza
piti,

quando Girolamo Canalefi mojfe contro

gl'infedeli ,

di trecento d'nofri a^enturierijuronfeguaci della fuafor-

te

equandoy infomma^fi eprefentata la occafioncy ne i nofri

Antichi y ne noi hahhiam difmejfo l'affo delia fedelt njerfa

qud Principe y

di cui'l
li ce

mondo

tutto dourehbe gioriarfi d'ejfer

ruafallo ^ Ada^fe

dirloy nell*ultimo ajfedio dt

S animano y
co-

non hahhiara noi ^njo corrifpondenza eguale alla nojira


caio y

Jiantifsima fede y non perche <uot Serenifsimo habhiate man-

ma per qualche minifra ,


tetti efclufi
y

ehe y non efeguendoglt ordini


.

^oftriy hpermejfo della nojira Patria la rouina


patr^'

Fummo da^

con iflupore de' barbari y e dentro ilmandrac-

chioTHnchiufi

comepeeore de nate al fagrifcw crudele de fi


l'opera noftra

Turchi y nel tempo y che


inutiley
"Bailoy ci

non

eraforfi alla Cittd>


Il

conforme poifece conofcer l'efperienzjt.

Leoney nojira
dalle
|,

f diuorar buona parte da'difaggiy dalle infrmitdy _-*

Libro Serto.
j

3x7
adunate con It^
ci

dalle tempep^che
doct Quelleflanze
5

a Cielo aperto foftene-e ti fu hfogno^tcgUai'


le pi erre delie quali furono

fpalle de'noftri Maggiori ,

E per che noi talora

auuicmafsi-

mo alle muraglie per chieder piet ^ d

si colpi di faf cifacea al-

lontanare^ negando alle noflre bocche fitihonde n^nafolgocctola d'acqua s onde fi conuenia bere ondefaife^ h pur mifchiatc^
co" lfango,

^e puh darft per caufa di quefld immanit lafcarpoich poi chi pagana oro^ argento
e con tal

fez^

ielle ojittouaglte ^

fu dato lUngreJfo ,

cinque mila Cittadinifi ricuourarono dentro la terra^ rcfimdo efcluft queiy che non pu-

modo quafi
il

terocomprofi con le ricchez^

riparo.

Anzi con danari fi

comprarono il poter feruire da riparo alla Citt rvacilldnte^ y pochcy mnrvolendogU altrifaticar e al rifar cimento de'danniy
che nelle fortifcationi faceuano le Turchefche bombarde^eglino
di notte y digiorno feruirono al necejfarw lauoro
.

"Ne farebbe^

fallo

il

dire
3
.

eh e per quelli ^a quali fu

lecito l'entrareffitogliefe

i'ajfedio

mentre poco doppo del loro mgrejfo njergognofamente

fifciolfe

Con ci

tutto hebbero quejtfortuna^^contraria

a que-

g' infelt cicche perirono nel mandracchw^ d'mdifuron condottiybenchefemimuiyd

n.>na conttnoua mortefra le catene

^^f
,

*-uenti

mila patirono tale difauuentura ^


militie

'-L'eggendof ogni gior-

fola terra ferma no legni carichi di fchiam traghittar dall'I


cue rifedea colgrofo delle fue
gicy noi non [appiamo :

Solimano . ^antiper
duliafarnese dalle piogche pochi

?nancaferOy a-^ccifi dal ferroso

eftinti
y

fappiamo s

fiam rimaft ,
Repuolica Se-

quale mifero auanzp delle difgratie^ e rifiuto della morte , alla

farem^fempre difpofiiyper
beffe nel mandracchio
in dfifa delie

lofei'uigio della noftra

pi rentfsuna, Solofupplichiamoyche la noftra morte ncnfa


,

da

ma da huomint ceri ferro alle mani ,


de rt
offri

mura^

e in off fa

nmici nelle campali


batta-

^3

2,8

Della Hiftoria d Corf.


i

lattarne,

^eflo quello yfer cuiftam


Simo Principe ^ Serenif
e

njenuti fttpplicheuoli <C

'^ojr't fici

dalla ^ojira bont cigio"

ufpcrarefacile la gratia^ quando che non ci occulto il difpta"


cere^ c'haueje delle nojre miferie
,

Ordinate dunque a Coman,

danti^ che in altra occafione


tro della

che

Dio allontani

ci

lafcino den*

Fortezza j che noi promettiamo prouederla hajante^

mente di njittouaglie .

E perche non

auuenga d gli altri ,


le ginocchia
,

d'

fi [per per l'ifola^il perder di nuouo^con fi

terra nji

preghiamo^ che facciatefar e qualche capace recinto


di htfogno hahhiano tutti ijn opportuno ricuouero

ejfendoui

pronta la materia delle cafe demolite de"Borghi^ aceto in tempo


.

Sarehhe opi-

nione de'noflri

chef cignejje di riparo la terra dal Capo di S, Hsltccol di Cazjnafno al Capo de'magazjni del Salcy e pure
,

nel luogo di S^Sidero y

mafi rimettono alfauto parere

del n^o^

fro

cui appendiamo noi Cor cir fn fuoto lanjolont^e conf agramo volentieri la iJita . Hebbe il lungo difcorfo pietofa l'attentione ^ e fauoi euole il refcritto , ordinando il Principe, che in ognioccafionequeiCorfioti, chevipotefscr capire, fieno accettati dentro la Terra e che il luogo di S.Sidero fi munifca. E perche alla fopradctta diceria iguirono molte richiefte , io foggiugner qui fotto le conceflTioni gratiofc della Republica , la quale permife a' Corcirefi, che i CanBccelfo Dominio^
5

cellieri, e Vfficiali

non

s'ingerifcano in ci

ne a' Sindici, ea'Giuftitieri, e gli altri che le condanne fi diuidano per met , e vna parte
Rettori, e

che appartieMaggiorati :
fi

dia a*

Communit, Taltra a' Giuftitiei i, non

vi efinI

do denuncianti: che le icntcnze, date da^Maggi (irati di Venetia, non fi efeguifcano da' Rettori di Corf, Tepri^.
malalitenonfi agit
nell'ifola auanti a' Rettori

conio
I

folite

Libro Sefto
fblite citationi delle peribne, e regole ,

3 25?

che fbgliono o(-

lruarfi
la

chela gabella di
fi

ci nque

per cento , impofta per


il

guerra co' Turchi ,

leui, gi

che

Capitan Generale^
:

cui fu tal negotio commeflb , non fi voluto ingerire^ che il Reggimento non debba permettere , che fi faccino fouuention j riprefiglie per alcuna fcrittura di debito

contro coloro

che poflggonobeni

ftabili

e fono

iii^

Corcira accafti , douendoi con quefti procedere con le> citationi del giudicio j ben pofla ci farfi con quei , che

non pofleggono ftabili , n hanno conforte che il Reggimento non fia partecipe delle condanne pecuniarie ,
;

com'era flato ordinato nella commiffione del Teopolo, e Gritti: che fieno confermate, eapprouatetuttele concelfioni fatte al
fi

Clero Greco dal Sommo Pontefice e che


:

vna copia de'Pnuilegi , loro conceffi , eflendo gli origmah bruciati neirincendiode' Turchi del i 5 37, come fi difle Ma perche le rouine, e difbrdini di Corf haueano, doppo la guerra, bifbgno di appficatione maggiodia
.

re, l'anno appreilb a tale ambafciara


tre del fecolo fteflb , fped la
alla vifita delle Ifole
5

cio nel quaranta-

Republica Stefano Teopolo

dominio, e g* impoie, chepoico'lGiuftinianoProueditoredi mare fi fermafie nel golfo , e che Aleifandro Bondomiero con,, quindeci delle migfiori galee guardaflle acque di Corf,e in ogni cafo di comparl di armata dentro il mandracchio ficuramence fi ritiraffe . Diede in oltre ordine, che fi fchiuaffe ogni occafione di romperla co' Turchi poich Andrea Doria non bauealafciato modo, e aitutia d'impegnar di nuouo la Republica nella guerra , allora poco ragioneuoleperlapaceconchiufa, Gfi apparecchi ogni
e delle riuiere di fuo
;

XX

modo

3^0 DellaHiftoriadiCorfii;
modo de' Venetiani erano neceffarij mentre Tarmata Turchefca
fi

facea vedere quafi ogni

di CoittinopoIi> e

anno luora dello ftrerto nel quaranta due prefe Reggio di Ca.

epoi Niiza in Proti enza fauor de' Francefi , che controCarlo Imperatore Tiiauean chiamato Anziviera auuifo, che nelfeguente verno doueli fermarli nel mar Tirreno, LigufticO:> per efe e pronta primauera allo
labria
,

fatrionilagrimcuoli, perche

a'

danni de'Criftiani,

cieca ragione di (latore in quali errori glihuomini pi au-

neduti
d

fai

tu trabboccare

Crinfedeli aiutano folo fine


,

debilitare le noftre forze

e poi opprimerci

con fa-

cilt, e

con minore

fatica

Francefco

Re

di Francia^

lavolle, e auuiflofide'danni, che a fedeh faceua quell^arraata,

dall'empio Ariadeno condotta, nel quaran-

tatre licentiolla in

tempo , che pi

di fette mila Criftia-

m'ncattiuit puote fraudolentcmente condurre. Tolfe perqualche annoia tema de' barbari , chepaurofidiuen-

nero,lapacenel44fguita
ileflb

tra

Carlo V. Imperatore e lo
fucceC-

Re Francefco , onde fino al cinquanta non


.

fero per mare, che picciole icorrerie , hor di Barbaroll^

hor di Dragut, che diuenne poi formidabile


frattanto
della Patria , e

I Corcirefii

non attendeuano, chea racconciar le rouinc/

co frequentiifime imbafciarie Iblleci tauano la Repubhca ordinare quello, che megho ftimaua pel
beneficio delFifola.

Nel 154^ mandarono Ohuiero


fotto pretefto di guardie, tolti de-

Morello,e Stamatello Borforfich ; e perche alcuni Vfficiali

haueano
,

a'

Villani
i

mare li condannaflro reflituirliinza dimora. L'anno poi apprefib , in cui Giacomo Petretino , e Andriolo Quartano furono eletti per
nari

fecero , che

Sindici di

rim-

Libro Serto.
fitribafciata
5
i

^^t

varie richiefte furono fatte al coitcfiflmo

Principesche a' fuoi vadali comp iacc[ue . Fi fupplicato, che la fentenza in fauore del Proropap contro TArciuefcouO;, haiiuta dal fommo Pontef ce, fi confermaifc, mentre hauearicorfo per appellatione Vcnetia
f
:

che fi facef-

vn depofito di cinque mila ducati in camera , iSne d' inueftirli ogni anno in tanto grano per le yrgenze della./

Commiunit;, che fi confermafleil fontigo per diece anni: che niffuno de' Rettori, Sopracomiti, altri Nobili

Veneti ^ che fufsero in Corf , polsano efercitar commifche il Reggimento faceffioni per chiedere a' nationali
:

f vedere, i la caualleriaoccupaua pi delle quattrocen-

to moggiate di terra ^ che le hauea concefse il Principe, e cafo che fufse pi,la forzafse lafciarlo : e che al Commuconcedefsero cento paill di luogo , per fabbricami la piazza , i magazzini , labeccaria , lapefcaria , e altre ne-

ne

fi

celfarie officine

elTendo

le

antiche llatedeftriitte nella.,

guerra con Solimano. Ma nuoui timori di qualche improuilb attacco de*Turchi nacquero nel cinquantauno poich il Gran Signo re armaua alla gagliarda n per allora fipoteuano fcuopri
:

re

emendo la fua molla folo , per fauorire Dragut, che, doppo la morte di Ariadeno Barbaroffa, era neir Africa diienuto molto poi

fuoi fecreti difgni,come poi

fi

feppcro,

EpercheGiouandiVega Vicer di Sicilia, e il Doria, comando delilmperatore gii hauean tolta iau
tente.

Citt di Africa,e Monaftero,con la prigioniadi diece mila

barbari, forgiandolo fuggir co*lpocoauanzo de'fuoi


;

ncirifola delle Gerbe


all'ordine

Solimano,per vend]car]o,metteua

vna poderofiflima armata . Vfc ella alla fine , e

XX

paf-

. .

^332^
fluto , e

Della Hiftoria di Corf.


fuoi
i

paflfando vicina Corf, refe alla fortezza cortefemente il

Comandanti accettarono regali del Bailo Canale con ogni dimoftraza di amore Non kcc offbfa di
i
.

forte alcuna alle noftre riuiere , e tutta pacifica pafs auati

quelle imprefe^ch'erano note a Sinan Bafsjche la con-

duceua^c a Dragut, per cui veleggiaua . Ben' veroj che j Stefano Teopolo y Generale de' Venetiani , che con quaranta fette galee iblcaua Tonde 3 fmpre da lontano fife

vedere, pronto ogni motiuo, c'hauefTero tentato a'danni della Republica


i

Turchi . Malta fu lo fcopo dello fdei

gno de'barbari ,
galee , e

ni rintuzz in guif
fu*l

loro colpi

cho
:

Sinan, cui furono

bel principio fracaffate quattro

vna pofla in fondo da' cannoni della fortezza, fu coftretto leuarfi ; bench con lui fi giuntaife Dragut ^ doppo la burla,che fece ad Andrea Doria , che nelle Gerbe raffediaua Qual ella fufre, nota ; e ogni vno sa, che veggendofi ftretto Taftutifimo Corfle da* legni Ceflirei ^ f da gli Schiaui cauare vna foffa dal porto fino alla contraria parte delTlfola, non guardata da' Crifliani , per donecondufl fuoi nauigli , e fuggiflne con iftupore di vn mondo. Horeffendo felicemente fcampato,auido di ven^ detta, fi vn con Sinan, e noneflndoriufcitarimprcfa
.
i

ne girono fbpra Tripoli di Barbaria, che dairimperatore Carlo fu gi concell a'Caualieri di S. Giouanni, per euitar la fpef di mantenerla , per notu impegnar Tarmi , e la riputatione nella difefa di vn luogo pericolofo,epocoficuro. Fu prefa Tripofi , e Dragut, llimando picciola vendetta Taquifto di quella Citt, Tandi Malta,ailemc

no feguente , prefTo il monte Circello , diede ad Andrea^ Doria vna buona /confitta , forzandolo fuggire con la^
per-

.i-

Libro Serto.
cibile.

i^!^^

perdita di fette galee, e della fama, cheilvantaua innin-

armate, veleggiando non pi nel Ionio , come facean nel Tirreno , Corcirefi mandarono Venetia Antonio Eparco,e Stamatello Bori

Ma eflendo cosi lontane le

forfich

fine di fupplicnre
il

il

Principe , che

fi

contentaffc

mare S.Sidero vn_. riuellino , acci in tempo di guerra il popolo potcfl ini difenderfi ; e chiefero , che con gli ftefll Ambafciatori fi raandafl tal'effetto il denaro Grande premura del publico beneficio Io non so qual altra Natione con tanta^
di far fabbricare dietro

Cartello di

efficacia attenda conferuar f fiefla al fuo

agguagli

la

Corciref

Signore , cheche ftudiaua fmpre il modo di


gli

mantenerfia' Veneti fedelmente ibggetta. Cos far deiiono que* popoli , che non fon felloni ; e con
fi

Atenic-

non cercano i Temiftocli , loro Principi nclbifogno, e^


li

poi

cacciano nelle felicit, da'confini delle proprie ter-

re, oda' termini delia riuerenza, ed offequio.


vafl'alli

Quando

cercan difefe fcgno , che non s'intendono co'l nimico , cui non ageuolano , ma difBcultano con nuoui ripari le defiderateconqui Ite,

perche iCorfioti

(i

auuidero, che nell'vltimoalsedio

la

mancanza

delle vit-

touaglie hebbe gran parte nelle loro difgratic ;

doppo di hauer creato nel cinquantafi Antonio Spiri nuouo Protopap, eleflcro nel cinquanta otto Giacomo Cacuri , e-/
ncuelli Ambafciatori alla Republica
,

Giorgio Eparco,

pregandola, che prefcafse quattro mila ducati a'Villani


deirifola, acci cprafsero

Boni lauoratori,echepe'l primo anno fufse loro fomminiftrata la imenza,che nella ricolta farebbe deglivni, e dell'altra puntualmente fodif fatta Non vi fu difficolt alcuna per vna cosi giufta di.

manda.

'^:54
ni
lieti al

Della Hiftoria di Corf


i

manda , quindi fpediti furono


lauoro
fi

mafsaggieri

e i Contadi-

accinfro,

frutto dalle terre dell'Ifola;,


re pi la

con ifperanza di hauer tanto che non haurebbero da teme-

fame nella ftagion della guerra, che parca minacciafse il cinquantanoue tra la Republica e Solimano; bench poi
tilla
fi

all'aura di picciola fodisfattione , data


il

da quella a

quefto, felicemente

nembo fi disfacefse. Davnafcin-

accende gran fiamma , e da picciol vapore talora-, forge rouinofa tempelta . Pandolfo Contarini , Proueditor Generale dell'armata Venetiana , vfcito
lee dal canale di

con diece ga-

Corfu , diede la caccia a' corfari , fugandoli da per tutto ; e non molto lungi da Durazzo ( prima^
de'noftrijallora de*

Turchi) s'incontr in fette loro legni,


prefrofubitamente la
fuga-,

tra fuflic, e galeotte 5 quali

verlb la Terra . Volea il Contarini combatterli nel porto

medefimo^perhberare le acque da queiadroni, ma Durazzini, preffauordiquefl:ilearme glieTimpediron , con ifdegno tale del Proueditore , che fece cannonar la^ Citt, nella quale alcuni huomini vccife , e rimalero molte caf abbattute. Eperche, cinon oftante, haueano
i

fatto fuggir que'furbi

vie pii adirato

il

Contarini

le ri-

uierediDurazzo fi pofe predare, facendo danni non ordinari 2l barbari , che Solimano ricorfi Tacceisero contro Venetiani fegno tale, che fi dubitaua di qualche rottura . Per vi rimediarono fubito que'prudentifTimi Padri, che hanno la cura del Publico, prima co'lperfuaderc
al

Gran Signore Tinflenza de'corfari, e il patrocinio,che

haueano i Durazzini , il porto de'quali era afilo di ladri 5 e poi col bando del Contarini, che non puotero haucr nelle mani Al pubhco bene deue cedere il priuadi loro
.

to;

Libro Serto.
to;

^gf

e i Cittadini anche con

la

vita
.

fono tenuti concor-

rere alla conferiiation della Patria

quanti Principi

(qualcheuuno non lontano da'fecoli vicini ) fi fon comprati la pace con la tefta di coloro , che furono i pij fedeli
!

Vno innocente, quando

fi

tratta del

co mm un benefi

ficio,non gran cofa, chereodiuenga; e


nibale che altra colpa

vide in

An-

non conimife, cheThauer di

fouer-

chio feruiio Cartagine y e pur fu da Cartaginefi promefso neiraccordo a' Romani j e quando egh, per fuggire il

colpo^non fi fufse ritirato prelfo di Antioco , fnza dubio ilconfgnauanoinmanode'fuoinimici Vada dunquo fuggitiuo il Contarini , e goda di comprare alla fua Re.

publicaco*lfuoefiliolapace, qual farebbe ftata rotta


fenza fallo , con danno di Corf

le cui riuiere paf, predo sil 1 5 50 l'aimatavittoriofadiSohmano, condotta da Luzzal rinegatto Calabreie , e gouernata da Piali Bafs il quale ^ dimorando fino al primo di Settembre alla Pre-

uefa,
fa del

fi

condulfe poi Coftantinopoli trionfante


la

Cau-

fuo trionfo fu

tralcuraggine de'Criftiani^chedopdifordine , che

po di hauer prefo llfola delle Gerbe , al primo apparir de'


legni Turchefchi
lanciarono
al
fi

pofero in fuga con

tal

nimico dicianoue galee;,oltre quelle^ che vrtando in terra furono da gli ftell Spagnuoli bruciate , acci non capitaner in potere de g' infedeH . Il Vicer di Sicilia , ch'era il Generale, e Andrea Doria faluaronff n Malta ; ma D. Aluaro di Sande, e altri Caualieri, che fotto
difendeuano la fortezza del Gerbi, furon fatti fchiaui 5 e condotti a Solimano fra' ceppi . Imprefa sfortunati^fima per gh Spagnuoli, che allora da Filippo Secondo, fidi lui
gl io di

Carlo Quinto , c'hauea lafciato i Regni , e llmperio,

33^ Della Hiftoria di Corf:


no,
retti
y

ficredeuano hauere in ogni luogo quella fortu.

na y c'hebbero in S.Quintino
ni^non ha di continuo
cefle

Non Tempre
fito
,

lo feflb piafi

reta predomina 5 e Marte , che con


il

gli altri Cieli

aggi-

niedefimo

e figura

Se via-

vn folo le battaglie^non folo vn mondo farebbe fuo, ma con AlelTandro gli conuerrebbe cercare nuoui mondi, per conquifarli La forte, c'h la ruota , non pu ftaro ferma in vn punto e lo sferico fuo nel piano della felicit continuamente fi volge. Ben fi vendicarono nel feffanta quattro Criftiani con laprefa del Pignon di Velez della Corner fotto la condotta di D.Garzia di Toledo, il
.

quale, prefidando quello fcoglio, pofe freno a*Mori,che

da quelle parti Icorreuano contro

lidi di

Spagna fenza ri-

tegno .

Ma Solimano , che non la volea cedere a'noftri, e


mand la-

fcontaua vn'onta con mille, nel feiTanta cinque


fua armata

numerof di cento ottanta vele a'dannidi Malta, ouesbarcarono venticinque mila Turchi, checinfero di ftrettilfimo affedio la fortezza,eflendofi loro aggiunti LUiLzal con le galee di Aleflandria, e Dragut con tredeci legni di Tripoli lui conccffa da Solimano Fu prefa* la rocca di Sant'Ermo , e fi perdeua il Caftel S. Angelo,rilola, e il Borgo , i la morte di Dragut , che fu vccifo da:, vna fcheggia di pietra , rotta da vna palla di cannone ; e })0i D.Garzia di Toledo , Vicer di Sicilia con Tarmata*
.

del Re Filippo

non

Lauefro aftretto l'inimico partire^

Terfo leuante,

fi

Talfedio di Corf, e di

deue qui confiderare la differenza tra Malta ; bench gli Storici facciano

lunga mentione del fecondo , epoco parlino del primo y volando con le lor penne oue guidati fono da vn appafionatoincerefse. Malta hebbe

tempo

di prouederfi;
tutti

Libro Sefto.
tutti

3:57

che il gran Maeftro, hauendo nuouaj della aioisa de' Turchi 5 li diede fare ogni forte di prouiconfefsano
,

fioneperreiftere; e in effetto
fparfi
la

chiam tutt*i Caualicri perTEuropa ^fortiic S.Ermo , ed il Borgo y fece


,

rafsegna di mille trecento Soldati Italiani


,

Spagniioh^e
:

Francefi
iie

ed hebbe

fei

mila paefani

atti

alParmi

ladovit-

Corf appena l minacciata, che afsahta, priua di


,

touaglie

di fortificationi

,
.

e di gente bafteuole

al biib-

gno di confruar tanti pofti Malta fu foccorfa pi volte, e dal Cardona con quattro galee , e da molti legni , che fi fpiccarono da Sicilia , e alla fine con diece mila huomini
fcelti
5

guidati da' Capitani pi famofi di quei fecolo : la-

doue Corf non vide nel tempo dell'afsedio 5 che vna fregata y che anLi con le bocche de* marinari accrebbe 1^ caMalta per vltimo non fu reftia , che le portafse follieuo attaccata da ottanta mila Turchi, e da Solimano in perfona, come Corf^che delle fue Fortezze niuna perfe, quan.

do iMaltefipianfero
mafe in

di

S.Ermo

la

miferabilrouina.
la

N
ri-

dellenoftredeftruttionifefentequeirifola,

quale
,

modo danneggiata, che il Gran

Maeftro

doppo
le

TafsediojVolea abbandonarla 5 e Tabbandonaua, f

pro-

mefsedi tutta laCriftianitdi ponente no'l tratteneuano.

Onde fi caua,che gli Scrittori ibn'hoggid pi tofto Oratori


,

facendo comparire lor capriccio Giganti

nani, e^

nanii giganti. Madicifiadetto baftanza. Non poca era Papprenfione de' Venetiani per tanti

moti de'Turchi contro de'Criftiani,fofpettando, che alla fine haurebbero aflalite le loro terre , pi commode gl*intereHi del
i

Gran Signore,e pi vicine a'ioi flati. E fi accrebbero loro folletti nel felfancafei, quando Piali Bafs

Yy

podc-

.,

poderofo di legni, con correrie irregolari , hor in vn luogo, bora fi facea vedere in vn altro, fnza chemoftraffo fine legittimo deTuoi nafcofti difegni. Affalt egli la^ Puglia, e vi lece gran danno ; indi verfo la Valona iflrapofe in terranelididi Cimara diece milafoldati,per aftrignere que'popoli pagare il tributo,che all'Ottomadoflj

3 38

DellaHiftoria di Corf:

no negauano ; ma eflndo da'Cimerioti rotte le fue militie, volt il cammino alla Preuefa , fine di prouederfidi
vittouaglic, e di altre cofe necefiarie aTuoi nauigli
.

Pafi

per Corciraj cui refe


fi

il

iluto,e hauendo dato ordine,che


S.

fortificafie fubito

il

porto di

Maura

hebbe ardir

contro i capitoli della pace ,

d'inoltrarfi nell'Adriatico

con danno de gli Auftriaci di Germania. Mouimenti, che, non fnza ragione, cagionauano nel cuore de'Veneti A che munir graui penfieri di qualche frode ne'barbari S. Maura ? Perch'entrare nell'Adriatico ? Come hor gire , hor ritornare ? Erano veramente inditi j di qualcho macchina , quale fuan per gli ordini di Solimano , che, iftanza della llepublica , cui fece richiamo TAmbafciatore Celreo , f partir dal golfo Tarmata , la quale di nuouo falu tata rifalut l'ifola di Corcira . N la fola partenza
.

improui% poich vi fi aggiunfe la morte di Solimano , che manc fotta


di Piali afficur
i

noftri di qualche guerra

Sighetto neirVngheria

e per le fatiche , e per gli anni

Maumetto Bafs tenne occulta la ilia morte finche noiu kppe , che in Cofi:antinopoli era gi dichiarato fuo fuc-^
ceObre il
figlio

Selimo, a cui puote , con tale aftutia, con-

feruare il teforo del Padre dal fcco de'Giannizzeri, e dare


la

Citt pref per affaIto,per dare gufl:o Solimano , che fi


.

ftimaua viuente

Cos

fi

eftinfe quella face funefta per gii

Cri-

, .

Libro Seio.
Criftiani ;

339
meno chi ne fw

e per vn

fluffo di
lui

fangue venne

fitibondo5potendofi

appropiare il detto di Tomiri

Ciroeftinto; bench come Ciro egli non perdeffe 5 anzi fuffe;, anche doppo la vita ^ vittoriofo . Principe , per al-

amatore della giuftitia ; fe giftitia potea conolcere vn barbaro , che fi facea legge del fuo capricciose violana la pace fecondo gl'intereffi del fuo fiatone deTuoi voleri, contro de'Criftiani fempre riuolti
tro, di eleuato ingegr.0, e

Ma f mor Solimano forf Selimo, nimico de'fedeli tanto


pi empio, quanto

mcn generofo

Qiiefti,

volendo,air-

vfo de'Maumettanlmperatori , fabbricare vno fpedalo pi magnifico di quelli , c'hauean foUeuat'i fuoi Maggiori, per non impegnarui le fue ricchezze, fi difpof dotarlo

con vn Regno, che toglierebbe a'noftri con la forza dell* armi. Huomo veramente fenza fede, che volea comporre
vn'opera di Carit con vn atto ofcenifsimo d'ingiuftitia E acci che potefse mafcherare con qualche ragioneuole pretcftolefue mofse, hauendo cuore Tlfola di Cipri
!

mand Cubat Chiaus a'Venetiani

per chieder loro quel

Regno, appartenente, com'ei diceua , alllmperio di Cofantinopoli, di cui egli era Signore.

Hebbc

Tinfolente

ambafcieria quella riporta 5 che meritaua , e la RepuUica cominci ad armarfi , per refiftere Selimo, ch'era gi ar-

mato

Fu tal propota nel

1 5

70 ,

e nel

medefimo anno

Ciprifinuafo,elaCitt diNicofiaprefa; poich Tarmata Venetiana , condotta da Girolamo Zanne , ben numerofadi cento ventifette galee fottili, vndeci grofse, vn galeone, e quattordeci naui, ladoue fi trattenea in Cori u,
diede tempo
d!

Barbari di acquifl:arla .
il

Che f dirittura fi

mouea contro

nimico l'haurebbe coftretto partirfi con Yy 2

54^ Della Hiftoria di Corf


con poco honore, tuttoch ancora non fufser arriuati Marc'Antonio Colonna 5 e Gio: Andrea Doria, quello con le Ponteficie, quefto con le galee di Filippo Secondo Re delle Spagne Arriuarono bene poco doppo^e fi congiunfero co'l Zanne, ch'era ito in Candia 5 da doue ne fi
.

foccorfe Nicofia afsediata da Muftafa,n


Piali,

fi

combatt con
.

che fcorreua le acque dell'Arcipelago


,

Ma la guer^
fofFrendo

ra

non era iblo in Cipri

non efsendo
3 l'

fi-a

quefto mentre

in pace la Dalmatia^ e l'Epiro

vna , e

l'altro

vincendeuolmentc l'armi hora dc'Criftiani, hora de'Turchi. Sebaftiano VenierOjche gouernaua Corf con titolo di Generale , ftimando bene il diuertir le forze Turchefche,

con le galee, ch'egli haueua, prefidiato il Cartello d Sopot onta de'barbari , che rafl'ediauano, fi riuolfe (r pra Durazzo sii le relationi falfe di alcuni, che riferirono> che la Citt era debole di mura, epocoprouiftadidifenfori
.

Cominci egli batterla da tre IatJ,diuifi5Co'l Querini,e Canale Proueditori, tutt'i legni'n tre iquadre ma> fecerocos poco efftto le Cannonate, che ncomparue
;

breccia, n

fi

videro diminuire i guardiani , de'quali ogni

hora entrauano centinaia da'luoghicirconuicini. Onde , per non perdere con la polue , ch'era mancata , anche
il

tempo di far qualche altro tentatiuo, pi gioueuole alla


fine ritorno

Republica, fece in

Corcira, da doue fu
,

fpedito Paolo Orfino per riftorare la Parga


terla in iftato di ficura difefi
;

e met-

ma con poca confideratio-

ne,potendo da molte parti

efser facilmente battuta ; e Te-

uento fece vedere, che meglio era lafciarla nelle antiche^ rouinc ; poich non molto doppo fu ella pref da'Turchi,
e vn'altra volta deftrutta .
Pii^i

felice

puote dirfi l'impref


di

Libro Serto.
di Sopot, che fece lo
di Napoli di
{^ che in
tutt'i

^dr

ftefb

Proueditor Generale Venicvalorofb, e accorto in ^uifatta in


, fi

ro, conladirettionediEmnnuelloMonTsori, Citradrno

Romania^huomo

vna confulta , che prima hauean


in

Corf

capi deirarmata Venetiana co'l Zanni

era con-

chiufbdi fguirlafua guida

terraferma

^
il

come ch'egli
Veniero con
Celfi Pro-

era prattichifsimo del paefe .

Hor

partito

dodeci galee,

alle quali
il

comandaua Giacomo
di

ueditore, traghittato

cauale,fce sbarcare le artiglierie,

e le genti fotto

la

guida

Natale da Crema , che allora^


il

reggeualemilitiediCorcira, e circondato

Cartello di

Sopot y e per mare, e per terra fi diede principio berfagliarlo


:

ma

difenfori

che videro a'colpi

farfi

grande.

apertura 5 fecretamente fuggendo^ tolferola fatica a'no-

che vi entrarono vincitori , e vi piantaron le infgne gloriofillme di S.Marco. Acquiflo^che pol in grande riftri,

putatione

il

nome de'Venetiani ,
tutti
,

acquali

molti Ci merioti, e promifro

aggettarono da fare lo ftei , quanfi

do hauefero

affiilenza di forze

habili alla difefi


in guardia del

contro
il

l'Ottomana fortezza. Rimaf

luogo

Mormori, che, auido d danneggiare i nimici , con parto del prefidio vfcito fino Niuizza, lontana da Sopot ben
cinquanta miglia, trafcorf,eprefala Terra,la
diftrufl da'

fondamenti
ta

tent poi Gordichi

ma in vano ,

efiendo

fortiirima'jhor
,
fi

mentre,per ritornare alla fua ftanza,d volvede incontro i Sangiacchi di Dulcigno,e della Vaafal icori
.

lona con numero grande di barbari

Non

fi

per-

de d'animo

l'inuitto

e prefa la cofta di

vna montagna^

comincia fcaramucciare 5 e hora ritirandofi,hora incalzando, fa tanto, che alla fine Cikio, e con pochifllmo dan-

no

'542' Della Hiftoria di Corf. no Sopot fi riduce. Ma qui fu egli aflediato da'Turchi, che condufle Luccal^e bench facefle ftupori,per la tema^ de'fuoi , e la fuga del Capitano Giouanni da Pefro , gli conuenne alla fine cedere ; poich rimafto con pochi , in vn ferocifsimo afialto , ferito nella mano , nella gamba^e^
e nel petto, perle il caftello^e la libert y che rihauer non-, puote, che doppo quattro anni di mifera prigionia ,
Il Generale Zanne
..

j '

era in tanto fiato fpettatore de gli

progrefsi de'Turchi, non ofndo di accoftarfi da Candia,


ou'egli era, Cipri,

oue il nimico lnza paura ftanzaua. Si mols*egli co*l Colonnare co'l Doria,vna volta ; e percho feppeper iftrada,che Nicofia s'era refa, ritorn addietro, e fcaul, che le Iquadre Pontificia, eSpagnuola firitiraflro verlb Ponente. N molto tard egli feguirle,lafciando in Candia ilQuerini conlegaleedi quel Regno, e con altri legni di Venetia, veleggiando coi refto de' nauigli verlb Corfjma prima di giugnerui fcorfe graue fortuna, perla quale gli fu di
ca.

vopo

faluarfi nel

porto di Vati-

La tempefta diuenne caufa di qualche fereno per la Re-

publica,efsendofi per Tarmata, vicina a'ioro lidi,dichiarati

fuo fauore infiniti Cimerioti,che diedero gli oftaggi,

e a'Venetiani giurarono vafsallaggio. Il Zanni,che forte fi vide nel fono di Vatica,determin di afpettare iui gli ordini del Senato
,

e per

non

iftare frattanto in

otio
sii

fi

di-

Ipofe battere

il

forte diMalgaritini, pofto

lacinia^

divnmonte,encdiedelacuraalPallauicino, che, ingannato da* falfi rapporti, mai non vi puote condurre il cannone per batterlo ; e Timpiego di cinquanta galee , e li mila foldati, che sbarcarono, firidufl lccheggiar certi piccioli borghi , che giaceuano appiedi della Fortezza.

Libro Sefto.
za
.

343

Vogliono alcuni , che i Capi non fuflro di accordo, e cheilVeniero, ch'era iuifipiccaffero col Pallauicino circa il modo di condurre le artiglierie ; onde i fbldati dalle difcordie de' Comandanti prefero occafionedisbandarfi 5 e di nuouo montarono su le galee. Il Cielo , diceua-. Aleflndro , non patifce pii Soli , e il comando non vuole
pi Principi.

Dio

airefrcito delle ftelle diede per prefi-

dente
fola

la Luna; e le sfere

cos vafte non

ammettono, che

vna Intelligenza motrice. Vn corpo con due tede mofl:ruofo;e vna Iquadra di militie con due capi nelle opere non ha molto del naturale La diuerfit de' pareri partorite molti danni ; e vniforme nonmailafentenza^, quando nafce da pi intelletti Io credo,chc anche il Colonna^ il Doria , e il Zanne , che non erano fra di loro fubordinati^ impediflero, co' configli non concordanti, i ibccorfi di Nicofia , che con la fua caduta tir poco apprefso
.

larouinadiFamagofta. Onde nella lega , che tra Pio V, hora BeatOj Filippo Secondo, e Venetiani fi conchiuf totalmente nel fettant'vno , per rimediare tale inconueniente, fi diede

fupremo maneggio delle armi D. Giouanni d' Auftria , fratello naturale del Re di Spagna , cui
il

doueflro gli altri Capitani vbbidire : e perche, fucceden-

do sbarco , non nafcefse in terra qualche controuerfia tra' Comandanti , al Duca di Sauoia fu data la direttione afsoluta de gli eferciti , e delle imprefe I Venetiani al Zanne
.

foftituirono Sebaftiano Veniero, ch'era allora Proueditore in

Candia , e in Corf Proueditor Generale fi elefse^ Agoftino Barbari go , foggetto riguardeuole, e per gli biibgni, che correuano, molt'opportuno,

Ribonbauano per ogni parte il fuono,e la fama de'grdi

44

Della Hiftoria di Corf


i

di apparecchij che faceuano neiroccafb

Criftiani

e nell'

Oriente Selino
dabile mofsa,

il

mondo afpettaua il fine della

formi-

quando comparile laprimauera del cinquecento fttanta vno grauida di fiori per gli fedeli 5 e per gli
barbari feconda di fpine.
Il

Venieroallavifta della bella

ihgione

affrettoifi di
5

racconciare in Corcira i ftioi legni 5

e i Corcirefi

oltre le due galee delllfola, delle quali era-

no Sopracomiri Pietro Bua> e Criftofalo Condocalli, no


armarono due altre ftraordinaric, e lor pofero, per guida, Giorgio Cechini 5 eStelioCalichiopolo, il quale per due anni proprie fpef^co'lfolo pane del Principe, mantenne con ifplendore il fuo legno. Deliber pofcia il Veniero girne Melfina, per vnirficon le forze del Papa^ e di Spagna 5 qual'efFetto , doppo di hauer col mezzo di Giouan Loredano fpiato il diigno dell'armata Turcheica^ che s'era mofla per dare
il

guaito

al

Zante; egli

con cinquanta galee fottili ,


Sicilia
fi

fei

galeazze y e tre naui, verlb


il

medefimo faceflero , co* loronauiglij iducProueditoriCanale, eQuerini, Ar^ nuato Meffina hebbe di che rallegrarfi pe'l grande appa*
moffe, ordinando^che

recchio delle genti della lega^ e pii fi farebbe coniblato^f

D. Giouanni d'Auftria ^ non gli hauelse ripiena la mente di angofciofi penfieri Confideraua berL
la

tardanza di

egli, che

Turchi

fenza ritegno haurebbero frattanto


5

fcorfe le riuiere della Republica

come in effetto fuccefie;

poich , fciogliendo da Cerigo, pofro ferro , e fuoco quanto incontrarono , Nel Zante, e nella Cefalonia preiro da fei mila anime ; e pofti fotto Butrint , acquifl:ato-

Sopot imbarcati molti Spahiinfupplimento, s'impadronirono di due nauiVelo, lo {pianarono;


in

ehauendo

Dcria-

Libro Sefto.
ntiao,

'

^45*

h Lcge

braiia refiftenza^ che^

Moceniga ^ non fcnza (ngue ^ per laj contro tutta rOttomonica potenza,

fecero per pi hore .

N Cori u puote totaiment'erentarfi

tJalle inuafioni nimiche^ poich ibpra deirifola sbarca-

rono gl'infedeli y e alle antiche aggiunsero nuoue rouine, Nonriufcogni modo loro il fare quel danno, cbcii penfauanOjhauendo da fare con huomini rifoluti^edifpofti incontrar la morte;, fenza paura. Molti deloro le^ni, fulminati dal cannone^girono fondo^ e fino al giorno di Iioggi, quando il mare in calma , fi veggono le rotture ; trofeo 5 confruato da Nettuno in memoria di quei , cho
da lui
trafser l'origine.

Ma infiniti furono gli vccifi nell:^


j

campagna dal valore de'Corcirefi 5 che vniti co'cauallidi Napoli fecero ftrage orrendi/sima di Turchi e molti ne
fecero prigioni, fra'quali Cafsnn, detto Baffo^che nato in

Candia Criftiano rineg la fide, e fu Dio , e al fuo Principe doppiamente infedele. Non tardarono i Turchi moltoinCorfu, auuifati, che Tarmata Crifiana era gi pronta far vela , come fegu , bench tardi , a'quattro di
Settembre; edoppodi efserfi trattenuta bora per fareacqua, e legni nel capo Boriano 5 bora per gli venti contrari nella valle di
5

'

Crotone bora
;

nelle confuite del

camarri

mino bora per leuare


poli
,;

foldatefche in Taranto, e in Galli-

alla fine

Corcira peruenne , oue prima erano


la

uate le nani , c'hauean fatta pi brieue


fece D.

loro ftrada

Qui

Giouanni vn bando pena la tefta a chi fmontafio in terra , e cominci ordinare le cofe neceflarie alla battaglia, qual volea prefentare al nimico , di cui hauea nuoua., che fi trouaffe fopra Lepanto , anch'egli rifolntiflmo E quando fi vide airordinc,lafci Tarmadi combattere
.

1z

ta

3 \6

Della Hiftoria di Corf

taCorcira^ ealIeGomenizze fi ridufle, oue la furia de* Scirocchi per qualche giorno la trattenne ; e in quell'otio
fece il Generaliffimo
Tvfficio
.

la

raflgna

e compart ogni vno

E per eu itare la confufione^ volle, che Gio: A nil

drea Doria con cinquanta tre galee , e bandiera verde,


reggefle

corno deftro ; con altrettante Agoftin Barbarigo, e infgna gialla, moderaie il corno finiftro ; egli nel mezzo de'Generali Pontificio , e Venetiano , fi eleffela^ battaglia di feffantauna galea con ftendardo turchino \ la
retroguardia di trentaotto galee,e bandiera bianca, fu deftinata
al

Croce Spagnuolo , con quello che otto fue galee, fottoil comando di Giouanni tardona doueflro andare con due fregate , venti pi miglia^ auanti , per dilcuoprir l'inimico Delle fi galeazze , due gouernate da Andrea Pefro, e Pietro Pifani,auanti*l corno deftro; due di Antonio,e Ambrofio Bragadini'n fronte del finiftro; e due da Giacomo Guoro, e Francefco Duodo , prima della battaglia furono da D.Giouanni faMarchefe di
S.
.

uiamente diftribuite . Ceflarono alla fine i venti , e i noftri puotero prendere il porto di Val di Alexandria nella^ Cefalonia, ou'hebbero pi fre/co auuifb delParmata Turchelca,contra la quale la notte delli fi di Ottobre fciolf-

ro, e far di giorno

la

videro

non lontana da gH
la

fcogli

Cruzolari , Ifble Echiande, cflndo anch*ella vfcita dal


golfo di Lepanto,per incontrare la noftra. Era
fua ordi-

nanza bella, e pel numero de'legnirecaua nel medefimo tempodiletto, efpauento. Nouanrnfi tra galee, e ga-

vedcuan nel mezzo,oue due Generali,Ali Bafs i mare, e Portau di terra , comandauano alla battaglia :
leotte
fi
i

Maumetto Sirocco,Gouernatore di Aleflndria,formaua


il

Libro Serto
il

547

corno deftro con cinqiiantacinquc galee ; noiiantacinque legni erano nel ilniitro lotto la condotta del nuouo
RediAlgieriVluzzaliCalabrele: trafcorreua alianti co' nauigli pi leggieri Caracozza 5 famofifsimo tra'Corfari >

non meno dell'eftinto Dragut valorofo^ ed ailuto Qnefto iucauf del conflitto > al quale mai non farebbe venuto Ali y quando gli haueffe riferito giufto il numero delle
.

galee Criftiane

ma egli

che ardeua
al

di dcfidcrio di rouile

nar le noftre eoi, col diminuire

Bafs

forze fedeli

animollovna battaglia, che difluadeuano gH altri Capitani y che fi accomodarono alla pugna , perche fu loro
che tal'era il volere del Gran Signore Hor 5 effendo quinci, e quindi pari la volont di combattere, non fi difficile gli vni, e gh altri, l'attaccare la mifchia, che
detto
,
.

poco , poco diuenne


fi
il

cos fanguinofa

che vermiglie-^
fi

diuentar

videro quelle onde, che ne'loro azurri

glo-

riauano copiare

Cielo nel loro grembo

Le galeazze
fi

fecero l'imprelsio ne pi formidabile, che immaginare


polla s e de nimici legni deftrufsero

de in vn baleno , al mare iminato di farti, e innaffiato di fangue. Vluzzache , allargandofi prenl fi mofl contro il Doria , dere il vento , diede fperanza al barbaro , che fuggifl
:

vna gran parte , onfulminar de' cannoni comparue il

su la quale credenza fegu l'incalzo


,

e diece-/
le

galee, che s'erano diuife dalle altre

circond con

fue

doppo

oftinato combattimento f prigioniere.

Era fra quefte quella di Pietro Bua Corcirel , il quale con tanto valor fi difef , che la picciola vittoria al rinegato fece coftare cariffima , Opr egli cofe tali,che la morte non
gli tolfe

l'immortalit della fama,

al

fentimento del mede2

Zz

fimo

348 Della Hiftoria di Corf.


fmioVluziali, che
al

fuo Signore non feppe portare tro-

feo pi bello della pelle del Bua^che fece fcorticare ^ e ap-

pendere alle antenne del fuonauiglio.


noftri del

Ma mentr'eglisfoi

'

ga contro rinuittO;,bench'ei^into,Corfioto lo fdegno>

corno deftro^ e della battaglia^ deTurchi fanno oiTendiffimaftrage. Millecinquecento Corcirefi, ch'ernno sii i legni Venetiani^ricordeuolide'lorodanni^ hebberooccafone, edimcftrarlaloioforza^ enellofteflb tempo fare le loro vendette. Criltofaio Condocalli Sopracomito Corf oto con la Tua abbord la galea Capitana li Rodi ^ e con fomma gloria, tuttoch con grande contrailo ne fece nobiliflmo acquifto ; e gli altri Condottieri

noftri

e in particolare Stelio Calichiopolo

infigne

nella nobilt de gli aiii^e nella fortezza hereditata

col fan-

gue,fi legnalarono in

modo
a'

;,

che non

meno della idolatra

fapea vincere la CriftianaCorcira.


fui principio, pe'i vento
traria
,

Gi la fortuna, cho

nimici fauoreuole , parca con-

s'era vnita co'fedeli,


5

che in ogni luogo facean

ma'

cello de'Turchi

quando

il

Doria vele piene rvrt,e/


-

rOttomanaordinanza,quafi che tutta difordinata,poie in maggiore confusone, facendole perdere ognifpeme di fehcefuccefso. D.Giouanni, con gli altri Generali al- >
lora diedero dentro

con pi

fierezza, e dello fconfitto


'

Trace fecero quello , che r fogliono i lupi pi famelici col pi timido ouilc Non battaglia pi, fola trage 5
.

glivniprelentanolagola,
quinci
fi

gli altri
,

adoprano

il

ferro

5 "

penfa folo

ad vccidere

quindi fuggire^.-

Fugge folo Lu zzali con circa quaranta galee , ma feguito da D. Gicuanni, e dal Doria, f non venne in ma- ^ np de' noilri , a' noftri delle diece pref lafci noue^

r^alee,

, ,

Libro Serto*
galee
,

;54P
Bua , per
vantarli

conducendo ieco

la fola del

auanti Selino dihauerfuperato

vn legno, va Capi-

tano , che baftauano dichiararlo gloriofiffimo trionfante


.

Dur

la

ventidue, nella

pugna dalle hore diciaflette fino alle^ quale morirono venticinque mila Turfi

fommerfero nuotando, e da cinque mila reftarono prigioni , e fi-a quefti due figli di Ali Bafs, e Maumetto Gouernatore di Negroponte Fra gli eftinchi, oltre quelli, che
.

ti fi

numerano ventiquattro Capitani di Fano , e centoAli

uenti Gouernatori di Prouincie, Citt, e luoghi:

con la fua galea , combattuto dalla Reale di D.Giouanni prima lafci di viuere , che di difenderfi Sirocco fu dal
:

Colonna attaccato,edoppo fiero conflitto cadde fra'morti 5 Soli Porta , e Luziali , deTupremi Capi , faluaronfij queflo con parte della fua Iquadra , quello fopra vno fchifo Otto , diece mila ( bench altri Teflendano a' tre^ deci mila ) mancaron de'noftri ; ma fii ben rifatto il danno co la libera tiene di forfi qumdeci mila Crifl:iani ichiaui, che leruiuano al remo , e con Tacquiitodi cento p pi galee, e dodeci galeotte, buone poterine feruirc^ efiendone rimaftc fommerlc , fracaffate da ottanta . Doppo la vittoria fi ritirarono i noltri a Corf , oue diui.

fero pacificamente la preda, della quale il


ficio

General PontiVenetia-

hcbbe dicianoue galee, due galeotte, dicianoue^


^ i

pezii di artegliaria grolla, e tre della picciola

ni trentaotto galee, quattro galeotte, trentaotto


grofli, efeifottili;
gli

cannoni

fei

Spagnuoli cinquantafettc galee , galeotte, cinquanta cannoni , e fei petriere 5 e fecondo la ileifa proportione fi diftribuiron glilchiaui. Si trattennero in Corcira qualche giorno per rinfrefcarfi , e poi

ogm

. ,

370 Della Hifloria di Corf


ogni vno de' collegati prefe ia Tua via , iflradandefi Don Giouanni verfb Mefsinaj^e il Colonna verfo Roma^ou'catr per ordine del Papa con trionfo non diUimile da gli
~

antichi

Quefto fu il frutto, che produfro tanti legni de' Crifliani 5 poich ne fi liber Famagofa^n Nicofia fi rihebbe; onde noi la fama> a' Turchi rimair gli acquifti. Si rallegrarono con ci tutte le Prouincie fedeli , e Venetia^ non il puote itiare di rendere Dio gratic > che Thaueise liberata almeno da'pericofi vicini y che minacciauano alle ftie

porte

barbari

, f reftauan vittoriofi
i

Non fu poi

fcarfb il Principe premiare

meriteuoli , come fi vide in^

concede fauori non ordinari, e mercedi , che ballerebbero ftiare l'animo di ogni pi ambitiofb, edauoro , Quefto infigne Cortoto , hauendo
Criflofu o Condocalli, cui

a fue fpef fatto molti iruigi al publico , nella battaglia fi

port y

come fi difl , cosi brauamente, che puote con ra-

gione chiedere dalla Rcpublica qualche ricompenfa al Ilio fedele operare . In molte guerre fpef molto 5 e la galea^

chedelfuomanteneua, gli hauea diminuite le facolt iru Qiodo , che Itentaua a mantenerfi col douuto fplendore^ Quindi gli fu di miftieri ricorrere al fuo Sourano , cui f capo con vn memoriale , prefntato diciotto di Giugno I 5 7 2, Tanno appunto, che fgu quel flicifTimo della-
Crifliana vittoria
.

Rapprefntaua in quello le fiie attioni

ferma^come in Butrint,e in Baftia^ e nell'vltima battagliala prefa della Capitana di Rodi (di cui fino al giorno di hoggi dentro Tarfnale di Venetia fi confrua memoria ) rimefla con la fua fola galea^.
in diuerfi luoghi di terra

Aggiunfe

al

memoriale le lettere di buonfruitio

di

An-

tonio

,,

i^^t tonio Canal Proueditored^irarmata, di Nata^ Donato


Bailo di Corjfi;, e di Sebaftiano Veniero G^neralede' Venetiani , che con fbmma lode del fuo nome parlaron nelle
Scritture,
ccffoy

Libro Sefto.

Onde fu prefa parte nel Senato,


i

egli fcon-

per In

e per gli fuoi

figli

difendenti legittimi

dodeci miglia di giro nel territorio di Butrintdetto Xamilijch^ vna Penifola di terra ferma;,p inoltre gli fu conferito

Tordine di Caualiere; dignit'nonordinaria^

pochi 5 particolarmente in que' tempi, conceda . Furono poi le gratie confermate al CondocalliconpriuilegiodelDuce^ quale io non regiftro^ per vitarja lunghezza^ Ho voluto diftelmente mettere tal fatto, acci ogni

vno vegga la
vaflalli
;,

benignit del noftro Principe vcrfo i iuoi


fedelt di

la

vn vafsallo verib il fuo amatiffimo


il

Principe. Bellacofi
inarato 5 pi bella
il

feruire Signore, che nonfia-*

fare attioni,

chcaflrngano
.

il

me-

deimo Signore non effere ingrato Criftoforocosi fece, en'hebbe honori, che viueranno ne'SecoJi futuri

bench la fua Famiglia fia eftinta , Di Igratia di Corcira > oue innumerabili Cal Illuflrifsime mancano; econquelJe fi dileguatala memoria di fatti, che recherebbero ftupore alle piiiiiuide nationi d^HVniuerfo.

Il fine del Sello Libro.

DEL-

DELLA

HIS
DI

CORF V
Defcritta

DA ANDREA MARMOKA,
L
J
'B

K O

SETTIMO.
s'af-r

LUauiiifo della rotta deTuoi legni


flifle

Selimo, nel cui cuore nacquerai


ajj^a

fubiro penleri di pace;

quak/en'

za fallo farebbe venuto, ie Luzzali,

comparendo

in Collantinopoli pi

tofto da trionfante^ che da fuggitiuo,

non Tanimaua a fegu itare

la guerra.^

(^efto empio apoftata diminu la perdita in modo, che il Gran Signore credulo ( che facilmente fi crede ci, che fi

brama) cacci ogni tema,e a nuoue impref per la fguente

Libro Settimo ^
te

^^^

campagna fi accinfe . Diede il Generalato di mare al medciimo Vluzzali , con ordine > che rifacefle le forzo con accrefcere li numero delle vele a' danni de'Criftiani. Dall'altra parte i Veneti 5 a' quali non chiufe gli occhi lafoituna lufinghiera, tutto potere
fi

apparecchia-

uano
za di

a'

vn fecondo cimento, con cuihaueano fperanmettere fbflbpra TOttomanico Imperio Accreb.

bero

le

galeazze, c'haueano cos ben feruito

fino dodeil

ci, delle

galee prefe armarono le migliori


gli

e perche
,

Ve-

niero

non era grato


5
,

Spagnuoli^gli ibftituiron

nella^

carica di Generale

Giacomo Fofcari ni,


Accett

ch'era Prouc-

ditore in Dalmatia

egli P v fficio , e portatofi

Corcira, mentre
re
i

fi

forniuano i legni , attef ad afficura-

luoghi di terra ferma , che


la

per

Repubiica
da
e
refiftere

modo
forte
,

teneuano ancora^ La Parga fu ftimata luogo com2l Turchi ; e perche non era molto
fi

poco era il fuo prefidio , vi mand Pietro Lanza> Corfioto con cento cinquanta fanti fotto il Capitario Angelo Paradifo da Lorena, e buon numero di muratori , e marangoni 5 acci gli vni guardaflero , gli altri fortificalfero

Timportantiffima Terra
di

Butrint non

fi

kcc penfiero
e
il

mandar gente, eflndodefrutta la Citt,


la

callello
3

e baftaua per allora gouernare


,

ficurezza

del lago

che Crilloforo Condocalii hauea^ munita con molti braui Corcirefi , che , bench fuorofciti, dentro vi fi chiufeioin feruigio del Principe. Comquella torre
parl poi
la

ftagicne

atta naujgare,fi lafciarono gl'imil

pieghi delia terra, per attendere quelli del mare 5 e


Fofcarmi;> cui
fi

General Pontificio, con cento quaranta galee,dodeci galeazze, e ventidue naui ^


era aggiunto
il

Aaa

fciolfe

3 5'4 fciofedaCoif, efecevela verfonfoladiCerigo, per incontrare Luzzal^ che con cento venti legni;, ^,^ corno vaffeialtri pi probabilmente dicono ^ con duccnto e pai
y

Della Hiftoria di Cori

tra galee

;,

e gaIeotte,iui preifo,

come le fpie riferirono,


;,

s'aggiraua. NrauuifofLifelfo, poich nelluogo defignato fi videro je armate, che fi polro in ordinanza ma-,

condiuerfodifegno; laVenetiana rifolutifima di combatterC;, la Turchefca deteruiinatiilnna non volerla battaglia. L'allutia di Luzzalfi grande nel fuggire 5 fenza^
moftrarlo

facendo rimurchiaie da poppa le galee , che^ moftrauano a' Veneti la prora; e mentre co'l cannono parea, ch'egli attaccafil cimento, i fuoi legni fempre
;
.

che non s'auuidero dell'inganno, a poco poco auuiciiiaLianfi,e mai non giugneuano rinimicojche co'paffi rcuerfcio da loro s'allontanaua. Soprauenne in tanto la notte,e Turchi fi pofero fuggiaddietro ne giuano
I noftri ,
i

molte fregate , e fchifi con lumi accefi , a line , che fi credefero i fedeli , che iui afpettauano il nuouo giorno, per feguitare il conflitto. L'alba difcopr Taftutia , e i noftri prefero terra Cerigo , da douepartironfi'n bilica dell'armata Ottomana, qual di nuouo trouarono
re, lafciando

vicina

al

porto delle quaglie 5 e di nuouo videro, che ,

al-

largandoli neirordinanza,parea voleffe prepararfi

alla pu-

gna.

Ma

appena

il

ProueditorSoranzo fece qualche im-

prefTione nel fuo corno finiftro cla rouina di alcune ga-

pofe fuggire con difordine tale, che f i noftri rhauefrofeguitata, fenzadubio, della maggior parte s'impadroniuano . Molto fi dourebbe incaricare il Fofcarini, che non folo con la battaglia, e co'l corno finilee, ch'ella
fi

ftro,

ou'erano

Ic^ni della le^a

non

fi

mofi ,

ma alla vifta

Libro Settimo.
fta della fuga de'Turchi,

^fy
,

kcc
.

vela

ritiroff!

coftrignenchi

do far lo fteflb
lo fcufa,

il

Soranzo

A ogni modo io truouo

non combatnon era pur anche tere 5 fenza D.Giouanni d'Auftria, che arriuato ; e che lo fefib Colonna.General del Papa fi prteftalTe, che non poteuafarfattione^ f il Generahfimo non v'era 5 che s'afpettaua momenti Ritornarono i CriftianiCorf, da doue Giacomo Soranzo con venper ordine del ti galee 5 e tre mila Corfioti 5 fi conduOe Senato Cattato , che per vn forte edificato i Turchi
dicendo ,
c'hauele ordini fecreti di
.
;,

Verbagno,

era in pericolo euidente di perderfi.


il

Ar-

duo i combatt il Forte ,


citore fece ritorno
,

prefe , cacci l'inimico

e vin.

per vnirfi co'l corpo dell'armata , che

Gomenizze, adafpettare D.Giouanni y che nel mefe di Settembre alla fine comparue . Ed effendo pur venuto il Proueditore Antonio Canale^checon
s'era pofta dentro le

quattordici galee portaua le fanterie di

Regno

;,

aflbldato

per la Republica, e condotte in Otranto dal Conte di Sor110 ; fi kcQ configlio , e determinoffi di fpignerfi incontrar l'inimico
.

S partirono dalle riuiere di


rinfrefchi;, e prouifioni
,

Corf u jdouc^
llati

con continoui
fi^
i

erano

foccor-

Generali della lega; e fapcndo, che Luzzal fi trattenea nel porto di Nauarino, fiauuiarono ritruouarlo. Ma_. quello, che non volea in conto alcuno cimentarfi;,appena
la

feppe

loro mofla, che

ritiroffi

Modone^ e quiui fi man-

tenne fempre fermo ; n mai fu polfibile tirarlo iuora^benche fi adopraflro cento aftutie militari . Tenne l'accorto rinegato tanto a bada i noftri ^ che fopragiunta la cattiua^
ftagione/urono aftretti
ni; e
il

al

ritorno ritirandofi
*,

D.Giouan.

Colonna in Sicilia ^ e Corf il

Fofcarini

Ma perche

Aaa

^6

Della Hiftoria di Corf 1

che Tinfolenza de' foldati nella lunga dimora 5 che fecero


neirifola^era giunta fegno^che a forza togh'euano a'paefani le proprie caf,
tieri le ingiurie
,
i

Corcirefi, che

non foffriuano volon-

fpedirono due Ambafciatori Venetia.^


il

acci fupplicaflro
uoli, che,
le

Senato porui opportuno rimedio.


e

Furono iMeflggieri Giorgio Eparco,


doglianze, e ottennero, che
, fi

Demetrio Tri-

nome della Communit , efpofero al Principe


fabricaffero alloggia.

menti

per albergar le militie

Chiefro in oltre , che fi


i

cignefse di

mura

la

Citt, offerendo
,

Cittadini

la

ma-

teria, ch'era nella vecchia Paleopoli


la

e di pi cento mi-

opere di fabbricieri . Hebbe la richieda effetto , ma doppo qualche tempo , come vedremo ; e frattanto in Corcira hebbe
la

prelatura di Protopap Aleflo

Rarturo ; e i Corcirefi'n Venetia concorfero airediiicio di vna nuouaChiefa,chefolleuaronoi Greci Vffiti^rano


.

quefti dentro S.Biagio, pofta su d'vna riua di Caftello,

ma

eflendo crefciuta la natione Greca,doppo

la

perdita di

Ni-

cosain Cipri, e degH

altri

luoghi della Morea, riufciua^

quella eh iefetta di fouerchioangufta, e qualche volta in-

capace. Onde,eperhauerfitobafteuole, e per decoro


della Grecia,

conuennero nationali di fare vna contributione vniuerfale fecondo le Prouincie , e Regni , ch'erano
i

molti ,
fa,
fi

Corcirefi diedero

la

quarta parte di tutta la fpe-

en'hebbero, per priuilegio, che nelle baliottationi,che


vffici della
; il

fanno; per eliggere i Gouernatori, gli

me-

defima Chicfa , di quaranta haueffero none voti


paefi pi vaili
ca

che

non fi concefi

Onde la liberalit Corfio-

chiaramente fi conofce , e ii palef,che per le fpefe delle

armi non rifparmiauano nel culto della loro Religione.

Quefle

3 5^7 Quefte furono le no uit^ che chilifero Tanno 1 572,


per l'accortezza di Luzzal poco noi gloriofb; eperla^ tardanza di D.Giouannij non molto nociuo a* Turchi ,
che^jf nulla fecero^nulla

Libro Settimo

perdettero delle foggiogate Cit-

t, e delleregionidiCipri, quafi tutto prigioniero de*

barbari

Se noftri haueflero vfta diligenza maggiore,


i

almeno nel campeggiare a buon'hora, nonlblofi farebbe racquiftato il perduto , ma , al fentimento de gli Scrittori , fi daua fcofl'atale al dominio di Selimo^cheThaurebbero vifto vacillante; gi che per Tvrto
glia,
dell' vltima

batta-

appena in piedi

fi

fofteneua.

Dio non
che
i

volle per

le noftre

colpe la gloria del Criftianefimo, per fuoi oc-

culti giuditijpermif tanti fconcerti,

Venetiani
alla

pcnfando da vero a'


pri

cafi

loro

, fi

determinarono

pace,

qual fgu nel fettantatre con


,

la ceffione del

Regno di Ci-

Sopot ; reftando le altre frontiere nel termine,ch'erano prima di cominciare la guerra. Ma Filippo Re di Spagna, che hauea gi all' ordine Tarmata^ veggendo,che non feruiua pi alla lega disfatta, comand,che ne giife con D.Giouanni ricuperare Tu nifi dalle mani di VIizzali\ che ne hauea cacciato Amida , tributario deir A uftriaca Corona And quel giouine , e valorofbPrincipe,e in poco tempo prefe la Citt principale , il forte della Goletta , eBiferta , che volontariamente poifi refe . Le fue conquifteper non furon dureuoli ^ che Tanno fcguente Sclimo rihebbe tutto, con grande ftragedegli Spagnuoli difenfori, e con la prigionia d
e del Cartello di
.

Amida di cui , comedi palla, bora sbalzandolo


no, hor folleuandolo
,

dal tro-

fi

feruia la fortuna.

Delle Tur-

chefchefquadre^e le^ni fu conduttore Sinan Baf>a,il quale

5*

8 Della Hiftoria di Corf


hebbe penfiero
la

le, ritornando dal l'Africa vittoriofo,

diibrprender Corf, non oftante


auanti
,

pace feguita^ l'anno

Selimo, elaVenetiana Republica, Comparue dunque fopra l'Ifbla ^ e conia fua armata, diuifa in due, poftafi'n mezz-o la Citt^ fine di fpauentarla, pertra

mife molte fquadre Io sbarco, e con lo sbarco le violeze. Soffrirono fu'l principio i Corcirefi le barbare inuafioni,
per non dar cauf al General Turco di prender motiuo di romperla ; ma quando videro Tegno, le ingiurie , che^

non

con Tarmi alla mano fi fecero auanti , e non folo lor venne fatto il reprimere Taudacia,. de gli Ottomani , ma lo aftrignerli ritornare fopra lo
fi

poteuan

foffrire,

galee, pieni di fdegno, e timore


vittoria di Tunifi
,

Sinan , che perla frefca

credea inabile
i

vn mondo fargli non volea

refi-

ftenza ,

veggendo

fuoi fuggire ,

hebbe fcoppiare di
afcoltaro
le

rabbia; e determinato di vendicarfi


gli

Ambafciatori Corfioti , che

gli

furon mandati con


.

fcufe del fatto, e


fiut quefti
,

con doni

piia

dell'ordinario pretiofi
vili
,

Ri-

perche gli parucro

non confaccenti
:

vn domatore dell'Africa; n accettar volle quelle anzi comand , che fufero condotti alla fua prefenza que'Car
pitani, c'hauea prefi nel Forte della Goletta , e auanti de*
noftri Meffaggieri
,

loro richief in quanti giorni hauefie

foggiogate quelle Fortezze? In trentafei d, rifpofeil

Serbellone;(cherailCapo, eThauea difefeconeftremo valore) e molto pii preilo , foggiunfe allora Sman , ibggiogheremo Corcira , per cailigare fuoi habitanti de gli
i

llnipazzi, fatti aTudditi del Suliano Selimo.


il

perche^
'

Serbelione, cui

le

catene ftiigneuano
jl

il

piede, non la

lingua , che fu fempre libera , n

cuore , che fu fempro


fran-

, ,

Libro Settimo
franco^ volle ripigliare, dicendo,, foi
iierete
fi

^p
il

che
,

in Corfii ritro-

pi forti, e pi pertinaci difenfori

flcgnato

bar.

baro, gli diede


gli

vn calcio, e caccio!Io dal fiio cofpctto Ambafciatori , che non poteuanopiroikricrc la


,

Ma
tra-

cotanza del Bais

arditamente dificro, che,mentre


alla

Cooc-

mandanti del Gran Signore

fede chiudeuan

A
le

chi,trouercbbero ne'vailalli della Rcpublica aperte


pille alla giuftitia della loro caula
i

pu-

qual difenderebbero

con valore,e poffanza: e che Te Turchi fi ftimauano ofFefi, poteuano ricorrere alla Citt, che non mancherebbe^
di render loro ragione, qualora facefiero coftare la verit delle

loro doglianze

Tali furono
licentiatifi

coraggiofi fenfi de'

MeiTaggieri, chefubito
tria,

ritornarono

alla

Pa-

biciando Sinan, della loro pronta intrepidezza quafi ftordito La rifolutionedeTaefani, la lunghezza deirim.

prefa , la dubia riufcita del negotio , la vicinanza dell'in-

uerno, gliperfuadeuano non impegnarfiin vna guerra

che potrebb'efere

che non fufie da Selimo approuata


,

Thonore fuo quafi perduto nella fuga di fue militie, la ftrage , che di loro hauean fatta i Corcirel , la poca ftima delle fue forze ^ erano ragioni, che gli configliauano di fermarfi all'affedio, alDall'altra parte, le minaccie gi fatte

meno
fta

qualche grane rifntimento


fei
,

Che farai

Sinan.. ?

Sinone non
Troia
.

che con gl'inganni pofla tu vincere queSolimano morto ti d efempio viuo delle difj

ficolt

della vittoria
ti

la

Goletta domata pertevno


il

Specchio, che

rapprefenta vicino

trionfo
,

Ma tu ha-

urai da fare co'Corcireff n caf propria

gnuoli nella Africa foraftieri

non eoa gli SpaSegui, credilo me,il mio


fama,

configlio^ vanne Coftantinopoli, fenz'auuenturarel.a-

x6o Della Hiftoria di Crf. fama che acquiftafti fra'barbari Ne Siiian refto di
,

ti

appigliarfialmioparere, fecondo cui regola ndofilafcia-r Corcira , e ne va ritrouare Selimo ^ al quale apprefcntib
glifchiaui, e cinquecento pezzi di cannone, acquiftati

Goletta^effendouenequalchuno con Tarme di Franccfco primo Re di Francia , da Carlo Quinto , che glieli
nella
folfe;, iui

riporto. Partito Sinan,

non rimaicro
,

inz.*

apprenfione di futura guerra i Corcirefi

conofcendo bech'egli

ne la natura di chi

fi

dichiaraua

offelb;> e l'autorit,

hnueaibpra lo fpirito di Selimo, ilqule fi farebbe facilirite lafciato perfuadere a muouer le armi crro Venetiani.

per politica folo,ammelfi allafuadilseale amicitia

furono vani; poich cominci TOttomano ad armare alla gagharda,e f la morte non gli troncaua il filo della vita, e de'difgni, haui ebbe ordito nuoue trame
ifcfpetti

contro Corf , , come altri dicono , contro di Candia . Mori Selimo nel fine del 1 5 74, e fu nel principio dcU'aa-

no feguente gridato Imperatore fuo figlio Amurat, terzo


di tal

nome,

il

quale attefeftabilirfi nel

Regno,
,

e non.,
,

volle per allora

romper con alcuno

la

pace

Ma prinia

chequefoauueniffe, per le iltanze de'Corfioti ,

s'era la^

Republica

rifoluta alla fine di fortificare la Citt,

cingen-

dola di mura, e di aggiugnere alla vecchia vna nuoua fortezza. Per tarefietto furono mandati Giulio Sauorgna-

no , Morato Calabref , e Ferdinando Vitelli , fmiofifimi ingegnieri di quel lecolo, quali , doppo fcandagliato beneilfito, fi determinarono in vn modello, che hogi

gidfifima Angolare da chi di fortificationi s'intende

Ma,perche meglio s'intendaquello, che quefl:i braui Matematici fecero , lcceilrio prima ridire lo ftato , in che
allora

Libro Settimo.
allora
fi

31

ritruouaua la Fortezza di Corcira, in vanoafl-

ctiata da Solimano.

che guarda tra Leuante y c/ Mezzogiorno , vna Penifbletta fi diftende fui mare ^ lunga pi di pafll quattrocento^fopra cui la Fortezza vecchia con due Caftelli^ vno ver/b il mare , Taltro verfb fi vede fituati nelFerto di due colline. Quel da terra-* la terra, predomina quel da mare^che tiene di fotto il capo Sidero, la cui punta par, cheriuoiga le fpsWc airoriente, per riIn quella parte delPlfbla
,
;,

mirare
forti

il

mezzod,pi4 vicino
,

Cingono tutta la Penifola


il

muraglie , che tra loro

giro de'Cafelli accolgoalla

no molte cafe, che anticamente dauano

Citt

il

no-

me, bench fuflero incapaci de' Cittadini, come fi conobbe neir afledio di Solimano , quando , per le anguftie del fito furono efclufi, e fi riduflro nel Mandracchio 5 il quale comincia dalla met della ftefl Penifola, e fi dilunga-r fino allo ipatio , che la congiugne con la terra ferma dell' Ifola , hauendo per afpetto il Mezzo giorno , che fi piega. Ponente . Quefto era quanto di forte hauea da quel lato Corf y del refto le habitationi, che nel piano delllfo* la,doppo Tvnione della Penifola, forgeuano, coltitelo di Borghi, nude di ogni riparo , ne* tempi della guerra non feruian, che far piagnere i Corcirefi con le rouine . Hor arriuando i tre ingegnieri mandati dalla Sereniffima^i Repubhca penfarono come poteifero i fopradetti Borghi chiudere dentro, evnirli, con vnanuoua alla vecchia^ fortezza . Conuennero dunque di cignere di mura tutta lafpiaggia, ch' bagnata dal mare, cos nella parte chc^ mira tra Leuante, e Mezzod; come in quella , che y
piisgandofi nella punta di S.Niccol, riguarda fra

Mezzo

Bbb

giorno,

, , .

7^6z

Della Hiftoria di Corf.


,

giorno 5 e Ponente ; e nel confine di quefta

in faccia al
,

monte di Abramo, ergere vna Cittadella , e poi quindi

declinando da Ponente verfo Settentrione , vnire , coii^

due balouardi , e fue cortine.al muro del mare tra Mezzodi, e Leuante,la fortificatione , per ogni verfo , perfetta^ Tal fu ildifegno , che , poco , poco, pollo in opera , fi

pu dire compito , e riefce la marauiglia de' riguardanti


e ladifperatione de

Ottomani, che ben coopfcono vano ogni sforzo fottomettere vn luogo , refo inefpugnabile,"e dalla natura, e dall'arte. Poich, quando ancho Penifola , che , alfi perdeifero le nuoue fortezze, rettala
gli-

zando il fuo ponte, con cui fi attacca al continente, poco teme del fuoco pe'l foccorfo delle acque, che da ogni lato la circondano , e la rendono dell'Ifola di Corcira Ifoletta figliadirei, fenonladifendefequalmadre. Queftafola refe cos difficile Solimano Poppugnatione di Corcira^ ^ e pure alloranon hauea quelle fortificationi, che hoggi l'allicurano : onde fi pu dire, che f nuda , e fenz'armi tutta la Turcha fi oppofe, che far cinta d'inefpugnabili difefe,

e di ottimi, e ben'intcfi balouardi, e muraglie


,

che la Fortezza vecchia dandofi mano con., la n'uoua j'iadoue dupplicata fi vede , de gli Alcidi non teme, f due non ponno refiftere gli Ercoli . Dir alcuno,
S'aggiunga

che non

vi

luogo, che non

fi

efpugni

fpondo , ma, lafciando l'impoffibilit , no, per non direimpoffibilc, rimpadromrfi di forti ficationi cos bene intefe , e con l'aggiunta di altre macchi-

vero ridifficiliffimo alme:

egli

ne formidabili

gli nimici: poche tra


alla

il

balouardo de'
riuellino
for-

Sarandari, ch'pr'efib

Cittadella, e

il

balouardoRa-

mondo ,

ch'

non lun^i "^

dall'altro

mare , vi vn

7^6^ guarda ilborgo di San Rocco ^ e vicina^ fortifsimo, che al riuellinovn Piataforma, che le due cortine quinci, quindi, brauamente difende Io ftimo , che meglio con^

Libro Settimo*

gli occhi pofa


la verit;

il

lettore conofcere della mia defcrittione


il

onde5fenza pi dilungarmi,

tutto nella f-

guente figura gli prefento delineato

Bbb

E per-

^s,>

^^^?

i^#^^^^

TE Z ^

'

ilTO

J,

:^66
la

Della Hiftoria di Corf.


Turche dauano
li 5

E perche gli grandi apparecchi del


pocodoppo, mand Sforza

al-

Republica molto da fofpettare , con

tre ingegnieri,

Pallauicino

infigne Capi-

tano^ con titolo di Gouernatore delle armi'n Corcira^doue l'anno fieffo fi vide il nuouo Protopap Niccol PetrU ci^e il nuouo Arciuefcouo Antonio CoccO;,che fcriffe c6tro gli Eretici

vn libro^pieno di conuincenti dottrine.Ma


gli

nonceflandonelfettantacinquegliauuifide

prepara-

menti dell'OttomanOjbenche, come fi diffe, Selimo Riffe foftituito Amurar , che fui principio comparue pacifico;
uifo
i

Signori Venetiani 5 per

non

efire colti all'impro-

armarono molte galee , e le aggiunfero alle ordinarie demandarono Corfu Gio: Maria Martinengo con^
5

ottocento fanti , in riforzo de gli prefidij deirifola,di cui temeuano 3 per le minaccie di Sinan^ e per Tinganncuole- natura de grinfedeli Si fond circa quefti tempi vn Fon.

tico, Monte, e Banco, pelbifognode'poueri, fotto


la

cura di treProueditori,e altri Vfficiali,che nelcorlb de^li anni fi auanzato non folo nelle fabbriche , ma nel ca-

pitale ,

che ha di fondo pi

di

cento mila feudi


,

accumu-

lati dalla

pietofa carit de* Corcirefi

emolumenti , gabella del pane, che in capo dodeci mefi mettono alfieme pi di due mila ducati Lafciamo di gratia quefto antre gli altri
.

che gli rendono, olquattro foldi per ducato della^

no infelice per efler precorlb airinfeliciffimo del ittantafei,nel quale Corf non vide di nuouo , che Niccol SpiProtopap , ma Venetia fu in guifa afflita dalla pefte , che rimafe fenza popolo , e per queijche moriuano , e per coloro, che fuggiuano, fine di allontanarfi da vna eui* 'dentiflma morte.
ri

Le

7^6 Leondefalfe non furon valeuoli preferuare quella,* .Citt dominante dalla corruttione ; ed eflndo fenza por-

Libro Settimo

te, per ogni


la

luogo puotehauerTingrefro alle fuerouino

parca , che parca

non fu

ladoue ingoiaua i Cittadini


gli Tuoi canali

migliaia.

Non
;

fi

vedeuanper
i

barcheggiar,
i

che

gli eftinti

battelli, pieni di
alle

cadaueri , portauano

fiamme. Sei mefi dur Tempio male, che fece pi danno , che non haueano iru diciotto anni fatto i Turchi fotto l'Imperio di Solimano epoi'n tre nelle inuafioni del crudele Selimo . Poich^ non contento del Capo , lacer le altre membra , e in Padoua,Vicenza, Verona, eBrefciafeceorrendidlma ftrage; tal che pu ftimarfi fortuna , che A murar , temendo de' Perfiani , che minacciauano diaflaltarlo , non fi muoueffe contro la Republica , la quale allora poteua fare ben picciola refiftenia . N puote farlo nel fettantafette , in cui Emircan Mirize , figlio di Cudabende , Re di Perfia , fece grandiffimi progrefl ne gli Stati deirOttomano,chepeni^ua difendere il fuo , non inuadere le Prouincie de gli altri Onde in quelTotio fu lecito a noflri il por mano alla fabbrica de'due balouardi , e della Cittadella, con Taffiftenza delFingegnier Martinengo j bench la Communit Corcirefe defideraffe pi largo il giro delle nuoue muloro paffagg ieri dalle acque
.

raglie, a fine,

che non fblo

Cittadini ,
,

ma gllfolani an-

oue difenderfi da'ni-^' .*^ mici . Fu ci richiefto nelTambafciaria del i 542,maper allora fu negato , fl:ante , che non fi poteua immaginare alcuno , che , doppo tante calamit , fi douefl ripopolare il paefe nella forma nella quale al giorno di oggi fi truou. Non dunque il circuito 3 che circa palli duemila,
.

Cora hauefro , in tempo di guerra

efclufa

68

Della Hiilona di Cori


che Tantica for-

eiclula la Fortezza vecchia^ la Penjfola,

ma, bench migliorata, ancora confeiiia; e al doppio maggiore il voleano Paefani , non confiderando, chele
i

Piazze pi grandi fanno per ordinario pipicciola refiftenza . I Principi fanno ci, che fi facciano ; nei vaiTalli

deuono
della

inueftigarc leoperationi
.

maturate ne'configli
i

prudenza
,

Chi vede Corf loda

Venetiani di Sa-

vn Forte, che, fenza tradimento , noa^ pu cadere,e vna macchina non meno inefpugnabile,che bella, a cui fino le porte rendono tale ornamento, che mentre il penfiero nelle difefe fi ferma, godono gli occhi. Dietro al Riuellino, che fronteggia il Borgo di S.Rocco , fi folleua vna porta, che di Reale ha il nome, e la magnificenza, potendo concorrere di pari con le fabbriche piti ilkiftri, de'Romani, de'Grcci Ma Topera piir infigne la Cittadella, oue rifiede vn Nobile Venetiano con titolo di Capitan Grande , e ducento fanti per ordinario vi alfiuiezza
e uuiidia
.

buon numero di bombardieri, neceflari per quantit de'cannoui , che la munifcono Ella ibpra vru
ftono, oltre
.

maflb di pietra viua rileuato forge contro

la

collina di

Abramo , oue i Turchi vn tempo vollero fagnficare, non Ifaac , ma figh di Corcira , piantandoui vna formidabile batteria con gh aufpici di Sohmano In fomma fi prini
,

cipiarono da per tutto


fciatori

le fortificationi'n

quefto anno , nel

quale furono dal Configlio Corcirefe fpediti , per

Amba^

Venetia,Girolamo Morello, Demetrio Triuoli^ e due Niccolai , Quartane , e Rificari , fine d'impetrare conferma de'Priuilegi, echc fufle concedo a'padronil vendere loro modo il vinomele ^Itre frutta delle loro poffefsioni , il che ottennero, riferbnndalla Serenifsima Signoria la

Libro Settimo
bandofi fblo
farfi
il

3 6^
i

Principe la ftima fbpra

riuenditori , dsu

capitanano

. E perche fpeflb in Corf armate della Republica, e i Conjandanti toglieuano forza a'Contadinil beftiame, cbicfero Mei-

da

gli ordinari Giuftitieri


le

fggieri^che fi rimediafl fimile inconueniente,


fatto

come f

con ordine chi che fij di non isforzare i Villici a 5 venderemo darei loro armenti, fc non volontariamente-/ non il faceflro . Comp poi Tanno lttantaftte Telettione del Protopap Fotio Palatian , il quale ottenne, cho nelle Ifble Greche i Latini non oiferuaflero la re:olatione de Calendario , fatta da Gregorio XIII Sommo Pontefice, hauendone facult da Roma , doue Niccol Qiiartano tal'eifetto era ito con lettere fauoreuoli della Republica
Sereniflma
.

Onde fu la

gratia publicata dalP Arciuefco-

uo Cocco, e da Pietro Emo,e Giouanni Contarino,Tvno Bailo, Taltro il primo, che otteneflc iltitolo di Proueditore, e Capitano deirifola
,

che

della elettio ne del fuo

Prelato Fotio, fan io per ogni verib, gioiua .


f

N
,

tali

co-

diuertiuano dallauoro delle fortificationi


fi

che tut-

non fi potefle finire , che fino al 1588, nel quale fi fece, per adornamento della Citt, vna vaga piazza, cinta d'intorno d'archi, con due cifterne nel mezzo , copiofe d'aqua , e ricche per
to potere

feguitaua , bench

gTintagli

e figure di pietra , che le rendon pi bello

N Turchi frattanto
Bals , e

vennero difturbare

le

opere co-

minciate 5 poich nel iflanta otto attefero fbtto Mufl:af

Acmat pur Bafs Eunuco ,

a trauagliare la Perfia
^

con fortuna bora fauoreuole , bora contraria : nel fettan-. tanoue, bench haueifero per guida Sinan , quello , ch'e fpugn la Goletta, e minacci Corcira,non fecero poco

Cee

liluar

3 70

Delia Hifloria di Corf \


^

faluar picciola parte del loro efercito

rotto daTerfiarii j e

ne gli anni fegiienti hebbero tanto da fare nell'Afia , che>

non penfarono alle guerre di Europa, doue

fra

di loro

Quindi, crudelmente fi lacerauano i non hauendo da impiegare il ferro per le ipade i Corfioti,
Principi Criftiani.

l'adopraron ne

gli

ftrumenti delle fabbriche; e

alla

Chief

magnifica di
le

S.

Spiridione , ch'entro le nuoue mura coii^

limoPne de' Cittadini fu compita nel


aggiunfero vn campanile 5
.

ta

8p, nel nouanche pu gareggiare co'pii


1 5

nouantauno fenza nouit in Corcira^ma nel nouantadue furono inuiati Filippo Quartano, e Andrea Fiomaco a Venetia contro gli Hebrei^^che neirifbla con gli affitti delle pofeffioni , e delle cafe ^ caufauano graue danno a'contadini 5 e non fblo dal Principe fu loro prohibita ogni forte di negotio co' Villici 5 ma anche Thabitare fuora del luogo defignatoper lorollanza^ commune , Nel nouantatre poi hebbe fine la v ita degniffima di Fotio Protopap , e in fuo luogo fa eletto Pietro Petrizzi con applauib commune ; e in quefto anno i Venetiani deliberarono di fare vna Fortezza nel Friuli , che fi dice Palma , a fine di fronceggiar la Crouatia confinante, in cui ogni giorno pi crefceuano le guerre tral'Aufriaco, e Ottomano Monarca . Doppo la pace col Perfiano fi erano rotti fra di loro , e bench poi facefl'ero tregua, di nuouo Amurat la ruppe, e aflaltandola Crouatia vi fece tali progreffi, che la Republica dubit , che i barbari , fupcrbi per molte vittorie , non volefiero pafl&ro auanti , e aflaltare l'Italia ; e perci Palma erelfero alle/ frontiere del loro dominio, e con tal Palma tolfero a' Turchi la ijoeranzad'inoltrarfi a' trionfi. Ma Tanno apfiiperbi d'Italia

Trafcorfe

il

preflb

Libro Settimo
preflb^ fentendofi altri

371
di guerra p^r via di
la

mouimenti

Coftantinopoli
blica,

oue s'armauano cento galee ^

Repii-

che s'era prouifta in terra 5 non volle trouarf lnz*apparecchio su l'acque. Pofe anch'ella in ordine moiri legni^ de'quali cre Capitan Generale Giacomo Foicarini^quelprode^ che tre volte aftrinfe Luzzal rifiutar la
battaglia

eperchenonmancallro i numeri d'vna perfetta prudenza fi mandarono mille fanti Corf^ perac;

Con tali prouifioni pronta ribattere }e violenze alpettaua Venetia la piega , cho
crefcere gli ordinari prefidij.

prenderebbe l'armata infedele^


parire ne'mari di Corcira
,

la

quale non tard


regali

comil

ma eflndo
i

deftinata dare
,

guafto alle riuiere della

Sicilia^ prefe

e iftradoifi

portare altroue le fuerouine.

Conci tutto ancor dubi-

tauano i Venetiani
lea y

;,

econragione^ poich vna loro ga-

che nel porto di Cofgonzza , villaggio fotto Spalatro^ftaua sii l'ancore^ in tempo di notte allita , mentre^ ogni vno dormi u; da due fu fte infedeli , fi prefa con \su prigionia di Marino Gradenigo Gouernatore, che in vano l proteftaua^ che non fi douefie violare la pace .Onde cefs fi potea dubitare da tale preludio qualche rottura per la rema^quando Amurat , informato del fatto, diede ordine, che fi reftituifie il legno nel modo, ch'era primate che fuifero fciolti tutt'i prigionieri , come puntualmente fuccef Meglio ogni modo fiallcurarono nel nouanta
:
.

cinque , che tolfe dal


fette anni^

mondo Amurat in et di quaranta^


della ri;

pe'l fouerchio bere, per lo difgufto

bellione prima de'Giannizzeri, che s'acquietarono


del Vaiuoda di Valachia^che vnito co'l

poi

Moldauo, e Trani
di

filuano,

gli

negaua3pert.mentc

il

tributo, e minacciaua

Ccc

, ,

'3

yt DellaHiflori a di Corf
.

di portargli nel cuore del fiio Imperio la guerra

Si

co-

minci ella nel principio del Regno di fuo figlio Maunietto Terzo , il quale fi pretefe afficurar la corona ^ che non meritaua , con la morte di ventuno de'fratelli , che hauea lafciato fuo Padre ; e feguit per molti anni'n modo, chencl i5ppardeuapichemaifiera5 equinci, e quindi oftinata . Io ho fatto mentione f^\ quello anno perche non trouo ne gli altri cofa, degna di ricordanza in Corcira , f non fuffe nel nouanta cinque Telettione del Protopap Giorgio Floro : ma nell'anno fudetro auuenne vn fucceflb cjuriofo, e lieto forfi , { non termi naua con
fangue

Era nella nuoua Cittadella Gouernatore delle armi Romanello da Viterbo,Capitano,pe1 fuo valore condotto dalla Venetiana Republica , epofto in difef di vn luogo di tale importanza Horquefti, che Meo l diccua^-j eilndo molto efrcitato nelle gioftre, ches'vfuanoirL, que' tempi , con pi frequenza, nell'Italia, volle far'elpe.

rienza, f in effetto erano

Corfioti

cosi valorofi

come

lipredicaualafama. In Corcira non erano allora introdotti


i

tali

giuochi,ne'quali alle volte

fi

fa da vero;

ma folo

Nobili per pafitempo fleuano correre al moro , faracino di legno \ e vi erano di quelli cos forzuti , che

impugnando quattro, e iei lancie nella ftefsa carriera,colpiuano Io icopo con eftremo vigore Da corpo corpo mai non s'era per fintione pugniito, riferbandofi ogni
.

vno di farlo realmente contro deTurchi , quando il bifbgno lo prefentafse, in difefa della fede a'danni de'barbari.

Ma Meo , in mal punto per lui


forte di battaglia,

volle introdurui quella-


traftulio, e folazzo

che,benche paia di

in

Libro Settimo.

373

in altro non diffimile alle vere, che nel fine, pugnandoli qui per odio, ini fblperl'honore. Sfid egl'i Corcirefi

con vn cartello, le cui copie fi fparfero perle mani de'Cittadini , non auuezzi {ntir vanto foraftiero , fenza che
procurairo di agguagliarne
tur^.
//

la gloria

Diceua la

fcrit-

Caualier Tolmiro , Principe ^etrifcoy procurando difar,

fifimile al Sole
nell'altro

che in ogni luogo rifplende / e nel noftro

-^

Emifperio fparge lummofi raggi con continuo moui"


di hauer fatto conofcere altroue
il

mento ; doppo

lume dell^^

fuafawa , defidera diffonderne la chiarez^fopra Corcira^ Ammir l'Infuhrey il Ligure^ e il Sannite ygl'inuittl colpi della
fua lancia s
fie

il

Crete s'inuiluppo ne^lahermti della confufiof


,

colfio delfuoglorioffsimo acciaio

Il

Latto ^ eld Grecia

furono fpettatori dellefcene , nell'ano y


fentate da njna poffanza
,

e l'altro luogo rappre-

che afrigneua

comici

applaufi

l'ammiratione

ed tragici

lutti l'arroganzji

degli auuerfart .

Jnfomma del Pianeta maggiore egli fatto emolo ^ eimitatorc^^


all'Artico^ e l'Antartico Polo fece arriuare la chiarezsia dellc^

fuegenerofe attionij le quali su

le

njerdeggianti colline di Fea-

eia njogliono pur fecondare le <^erdure con la fperanta di

fcu,

ra littoria

f^on

douere,
il

che queftafola parte del

Mondo

cue pe'lfuo arriuo

yfd

Sole diTolmiro^ nelfuo Zenit y


.

non^

riconofca lofplendore della fua defra


iijoi

Ond'cgli, auido ycht^


benefici
,

Caualieri Feacifiate

d parte defuoi

nfinuita d

incontrare ifuoi raggi neHofleccato s che f bene il Sole , auuezjjo ad abbattere t Pitoni , fenza dubio <-vt fard cadere nell*Eclitica della

Liz^a . gloria fia la i^'ofra lejfere da


il

lui atter.

rati ^ offendo fommo <^anto

poter dir^che contro lui pt{gnafte

Superba, eorgogliofa difoiicrchioparuea'Corcircfi

5 74 I^^ll^ Hiftoria di Corf


ladisfida, alla quale
,

eflfendo rifoluti di rifpondere


la

conia

lancia, vollero prima dare rifpofta

con con Cefare, Tvna , eTaltra fapean^ fapefle ogni vno, che, maneggiare, potendofi di loro , come di quello fcriucMolti furono i cartelli , che fi re, Bx njtroc^ue Corcyrenfes affifsero 5 vn folo noi ne reggiftreremo , perche compo * Ecco il fuo fto da quei , che doppo gioftraron co'l Meo
, .

penna 5 acci

tenore p
In njece difaettare
i

noflri cuori

qualSUy

Tolmiroy *uoi

acccndeje i nojri petti al lo degno ^ per l'audace propofia, e piegli na di a/antiy che nonfogliono nafceredal njalore^ comef d sima a^anagloria. Se ijoiftete Sole^ faremo noi , runafciocchif

chefapremoy con Giofue^ arreftare i ojojn


correre nel ruitio dellanjojra fuperhia
,

corfi y ,

per non in*


,

diverremo nubi

cht^

fanno mettere in faccia al Sole le tenebre, Corctra^ ^^^ffi^Si^' re in Solimano la Luna ^faprd non temere il lyojlro Sole : per
non dtre^ che 1*1 fola noflra^ ch'ha nella forma tfemtcircoli deU
la Luna , puh njoi cagionare leclifsi y ejfendo certo che la^

Lunafd patire al Sole l'eclifsi .


haurd
il

f^ello

Zodiaco della Lz3,^l^

njojro Sole ilfuo

Gemini y

poich due

famo pronti d
La librai

mcontrarut^ quando correte , Guardateui^ che la Cafa del Sagittario

non riefca al ^oflro Sole nociua^ onde rui conuenga dal

Leone dell'orgoglio p affare all' humi Ita dell'Ariete ,


di '-unagi a ijendetra oj attende s ft

ma cifpiacerebbe^ che poi


,

njinto ruidiffondefsiuo in Aquario

a di lagrime

b di

fangue

Le nojlre ruerdure non han bifogno


*-vfa ta

de'/TjoJlri raggi ,

^endo a
Feacia

bafanza fecondate dalla Corcirefe

fortez^zjt

e la
,

d compartire ^ nona riceuere glifplendori

/ yoflr' in-

ganni compariranno m^oglio nello/leccato , oue del rL/oftro SoU


fard pi fplendente il nofro Parelio ,

Tal

Libro Settimo
la

7^y^

Tal fu e Niccol Sdii j , Capitano di caualleria, che poi gioftraron con Meo 5 il quale, prima deirabbattimento, andando co'l Lucani diporto, venne al luogo , doue fi fabbricauan le lancie , e vedutele grofe fuor di mifura , quello difl, che tanto maificcie non fi cofumauano neiritalia ; e n'hebbe per rifpofta , che allo Sfidatore del Campo^allo
sfidato toccaua l'elettione deirarmi.E in vero erano trop-

Carta di Niccol Lucani, Nobile Corfioto,

po eccedenti nella grolfezza , come


delle fdetre lancie ,

fi

pu vedere da vna^

miglia Pohti
r iufc di

che ancor fi conferua da alcuni di Faper memoria del cimento, che a* Corcirefi
.

gloria immortale
alla

Frattanto nella fpianata della

Citt,vicina
,

mento fi per gh Rettori, e altri Personaggi di fangue


tro per le

Fortezza vecchia, per ordine del Reggiapparecchiaua il campo , con due palchi , vno
illuftre, Tal^

Dame
,

e piantarons'i padiglioni del


;

Meo
1

e^

del Lucani

e dello Scfiri

quello tra

il

Corpo di guardia
Beluequafi che prima^
.

della Fortezza vecchia e

il

Configlio j quefto su

dere preflb l' Arfenale in fito eminente 5


della battaglia
fi

auguraifero trionfi nel Campidoglio

Alla fama di
Ifolani,

tal

curiof cimento comparuero

non folo g'


gli Spet-

ma fino dall'Epiro,e dal Regno di Napoli,venneil

ro non pochi ad accrefcere


tatori
,

numero grande de
in

che riem,piuano quel vaftiffimo largo

modo

che fi facea vedere angufto , e riftretto , A' ventifette di Febraio douea principiare la gioftra 5 e in quel giorno

appunto fi f vedere il Meo cinto efarmi color verde


conVer'anche la foprauefte , e l'ornamento del cauallo

,
5

ch'emolando
tefta
,

il

padrone ,

e'

hauea vaghe piume fbpra la


di.

egli

per la velocit-, le penne portaua fotto de'pie-

17 6 Della Hiftoria di Corfiu


di
.

A bizzarri falci del deiliere paflggi lo (leccato, preeccompagnatodavnde'

corfo da trombe, e tamburi,

Giudici eletti, e molti Caualieri , che vollero honorarlo e (Tendo egli per altro cortei , e affabile di natura . Molti palafrenieri, con liurea fuperba, conduceuano mano alcuni caualli, che douean feruire di muta, qualora il primo
iiffe

ftracco per le carriere \ e molti ferui

ornati di mille

gale,faceuanoilfuoingrelfo pi maeftoib.

Ne tardo

comparire dall'altro lato

il

Lucani ,
-,

prima pofto di quel dello Scliri Circa i Giudici, e con nobile comitiua di Cittadini fuoni , i cauaHi, e Taccompagnamento, non difFcrjua dal
.

padighone era-, anch'egli con vn de*


il

cui

Meo

era bens diuerfo nell'habito

effendo veftito da^


al

Ninfa, per ofteruare quel,c1iauea promefso


fario nel cartello
,

fuo auuer-

vmcere il fuo Sole con Corcira, dia figura di luna Era ben di fotto armato,ma l'acciaio deli' vsbergo , coperto di feminili fpoglie , non fi vedeua. Sul capo hauea corona di alloro, per contraporla al coloro
di

del

Meo, che
fi

con Tallero

coi verde fperaua vittoria, ilLucani prefigua il trionfo Hor ecco vn Onfalo
f
.

poft' fronte di Alcide,

vna Dahda
,

di

va Oloferne Cat.

tiuo l'augurio

ma far poco diflmilela fortuna, che ine poi in tutto


,

contrer
nella

li

Viterbefe co'l Lucani

eguale-^

pugna sfortunatiffima con lo Scliri Fatta lacomparf , i' vno , e Taltro gioftratore fi ritir , per aipettaro ,
i

che fi barricafse l'arringo , acci fruifsc di argine alla folla ondeggiante, e di regola alcorfode' Caualieri. Ma.*

trombe, furono ambo iru fella , bench il Meo , preuenendo l'auuerfario , fufse gito fino al fuo padiglione , toceargli con la fpada Io feudo
Icoppiandoinorribil fuono
le

in

, ,

Libro Settimo.
in fcgno d*inuitarIo battaglia
;
,

'^y'j

Si corfe il

primo

arrin-

go in vano poich il Meo fall il colpo^ e il Lucani , non


potendo vedere Tinimico per le fifsure deirelmo , di
uerchio chiufe^
il

{o-

fuo contrario \2.{q\o pafsar , fenzaofFef.

Grande fu
gnato

il

tumulto,che non puote non efsere accompa-

dalle rifa di molti,

che inuidiauano la virt del Lu-

cani , e fcherniuano l'arroganza del

Meo , parendo ,
i

ch^

non corrifpondefse a* vanti fuperbi dell' vno , e deiraltro


quell'incontro fallace . I motti mordaci ,

prouerbij di

fcherno non furono poch i

tal'

vno volle dire parole^ >


,

che, arriuate all'orecchie del Lucani

gli fecero fare

cofa

che metteua pericolo la fua vita


la vifiera
;

Sces'egli da cauallo, e

chiamati quei , che gli affifteuano, volle, che gli aprifsero


e ripugnando di farlo/urono aftrctti dal fuo riil

gorofb comando . Fu

Meo ,

per termine cauallerefco

inuitato allo fteiso , e non acconfntendo , rimafe fblo al

Corfioto il correre la feconda lancia vifo feopcrto ,

che i fuoi amici , e parenti piagneuanlo qual morto, e gi gli celebrauano con le lagrime i funerali. Ma tolfe loro l'occafione del pianto la marauiglia di vedere il Lucani fenza offef , e
il

Meo ftordito da vn colpo

c'hebbc'
,

nella fronte su l'occhio fmiftro, piegare hor' dcftra^

hor dall'altro Iato,e gi vicino cadere,fc i fuoi non l'aiutauano difhiontar fubito dal deftriere La lancia, che fi ruppe in pi pezzi,era cosi nerboruta , che io non mi ma.

che il Meo,grauemente offefo , non potef per allora feguitare la gioira , che al feguente giorno fu difrauiglio
,

ferita.

Hebbero tempo

di difcorrere lor

modo

par-

reggiani fino all'aurora dell'altro di,che nuntia di fangue,

rubiconda fi f vedere , e dando

al

fole

luogo nell'oriente,

Ddd

ij

7^ Della Hiftoria di Corf


.

te > Meo infelice minacciaua roccafo

popolo afFol* kto^gi impatiente5mifuraua lunghe le hore^quando tut* ti e tre i Caualieri fi videro su 1 campo, paffeggiarlo lento moto de' loro deftrieri , chc;, con ifpefle pedate faltelIl

lando^ poco s'auanzauano nel cammino . Pi faftofa della prima fu la

feconda comparfa del Lucani^ ilquale, non

folo condufle maggior

numero di feruitori , ma moki

ar-

mati di vari bellici ftrumenti^ e in particolare di Spadoni, che ne gli antichi tempi s'vfauano, e hora fono difineffi
nelle guerre^perche colpifcono le infernali

da lontano .
tore

bombarde piij Si diede dalle trombe il fegno^e il Gouernail

Meo fi fpinfe alla terza carriera contro

Lucani

ma

ruppe con gran fracalTo la fua lancia nelle tauole


fu tolto vn pezzo deirarmatura

della liz-

za , e airincontro colpito dalfuo contrario nella ljpalla,gli

onde , fecondo le regole della gioftra,hebbe il fuo auuerfario Thonore della vit* toria. Grandi furono gliapplaufi, che fece ogni vno ai
:

Lucani 5 che fi ritir fubito al fuo padiglione, per dar luogo allo Scliri , che fi pofein arringo, e al primo incontro j
difgratiatamente colpendo

doue la corazza fi congiungne co' bracciali, ferillo nel viuo con piaga tale> che portato di pefo alla fua ftanza , f>er lo ipafimo , in pochi giorni perfe la vita. Mentre ancor viuea ,'f vifitato dalla Nobilt, e particolarmente dal Lucani , che gli volil

Meo

continuo aififtere, e n'hebbe dal Meo il titolo del pi valorofb , e compito caualiere , che mancggiaffe Tarle del

mi j lagnandofi per altro dello Scliri , che fegn con su


lancia COSI ballo

che haurebbe potuto anche ferirlo nel ventre , non efndo il cimento , che da burla , da lui pro,

pofto per pafl tempo, nonfinedi nimicita. Termin


egli

Libro Settimo
eglf poi gli anni del fuo viuere^ed

jg

chio entro la

hebbe nel Duomo vecCittadella honoreuole fepolturay accom-

pagnato ne' funerali dal Clero Latino^e Greco^da' publici Rapprefentanti;, da* Sindici ^ e da tutt'i Nobili con lu-

me accefo
Tbccafo
tio
j

m mano 5
e
la

fi

che Meo

che fi diede il vanto di

Sole , hebbe,

come il fle , fra cento , e cento fiammelle^ tomba La difgratia di Meo perfuafe Ora,

Delfino, nobile Italiano > a


,-

ilare, nella Tua: carica di

Gouernatore dell'armi, quieto


fo
fi

bench giouine fpirito,

dilettafle, pari deireftinto

delie gioftre

e tornea-

menti , che in que' tempi erano fi-equentiflimi nell'Italia Anzi fu ofler nato, che mentre dimor in Corcira, mai non fi vide maneggiar cauallo, far'altro efrcitio,per cui potefi mettere f fteflb in qualche gara co'Corfioti Bello l'efemplo , che d lettioni a gli huomini , pi erudite di quelle fi dettauano s\x le cattedre da gli Ariftotel5e da' Fiatoni Vn fatto vai per mille detti 5 poich quefli fuanifcono con l'aure, e quello frue da fpecchio, fempre ftabile, gli occhi della mente de'ragioneuoh. Anche gli bruti fchiuanoquel foffo , oue videro pricipitare il compagno y e fblo delle pecore fi narra y che T vna fgue Taltra pure nelle cadute.
. ,

Il

fucceffo del

Gouernatore Meo chiuf il

Tanno , che diede compimento al doppo Tincarnationedi Crifto, Signor noltro j n


quello cofa auuenne di rifieuo, come anche fino

5pp,e apr fflodecimo Secolo


1

in-,

al ficen-

to tre, in cui Agoflino Canale Proueditore, e Capitano ,


fabbric in Fortezza vecchia Tarco del voltone ibpra
il

Contrafoflo , con vna Chieftta per celebrarui

la

meisa^

comodamente per le militie. L'opera per la fualarghez-

Ddd

za

380 Della Hiftoria di Corf:


za non par fattura di huomo^ma chi
la

fece neirintregit,
fra'

e coftumi fi fece conofcere vn' Angclo;,viuendo


cirefi la

Cor-

fama del Canale fino al giorno di hoggi , come di vno , che altro non hauea di terreno 5 che il corpo . Mor in quefto anno Maumetto Terzo Imperatore de* Turchi
la
,

che mai non ruppe la quiete della noftra Republica,

quale in
,

fomma tranquillit^fbla

forfi tra

Principi Cri,

iliani

mantenne le fue Prouincie lontane dalle guerre

che
7a

fierilfime

neirVngheria^ nella Tranfiluania^nellaVa-

lachia, e nella

Crouatia vicina/ra'fedeli ^ e i barbari , lnintermifFione, feguitauano con vicendeuol fortuna^ .

Ma lafciamo gli Ottomani^e ritorniamo al Canale^il quale


5

non contento di ci^ c'hauea

fatto

volle riftorare

la..

Chiefa di noftra
celle,

Donna di Paleopoli ,

accommod lo
i

ouei Monaci Greci rifiedono per conceffione del Publico, che diuenne padrone del luogo , quando Turchi fotto Solimano deftrirfserorifola
,

e forzarono

TAbfu

bate, ei Religiofi, cheThabitauano, ad abbandonarlo,

per la paura. Molte altre cofefec'egH nel tempo del

keggimcto, degne di memoria,, che fi tralafcianoper breuit, come pure vu fare delle fefte, che folenni celebraronfi per Tarriuo di Vincenzo Querini Nobile Venetiano da Clemente Ottauo Pontefice Maffimo di goriofa memoria eletto Arciuefeouo di Corcira. Il Turco frattanto per noi donnina; poich, aflunto airOt-. tomanico trono Achmet fanciullo di quindici anni,, hebbe da vegliare difouerchioneirAfia, oueilPerfiano, e il Bafs d'Aleppo ribelle, co'Principi della Giorgia , gli dauano tanti trauagli,che non folo per allora,ma per molto tempo doppo non puote aprire gli occhi contro de*
noftri.

Libro Settimo l
noftri
.

381
i <^o 5

Onde Filippo Pafqualigo^che nel

ibftene^

la carica di

Proueditor Generale, puote riftorareil molo

del

Mandracchio con marmi alla ruftica ; e i Corcirefi ati

tefro al buon'ordine delle loro leggi y e alla coniruacio-

nedeirifbla. Fi per ci ordinato, che

Proueditorifb-

pra
ti

la fanit

poflano bruciare barche, e punirei delinque,

del loro Magiftraro

e che quei della natione nella ven-

dita delle loro facolt fullro liberi, e non /oggetti alla fti-

ma

E perche molti Nobih Ciprioti

che

fi

truouauano
, fi

in Corf pretendeiiano di entrare in Configlio

otten-

ne dal Principe la conferma del Priuilegio,ch'efclude i fo-

ogni qualuolta non fieno ammeffidal Commune voti fecreti , per gratia fpeciale dalla Rcpublica Alla
raftieri
,
.

ficu rezza de' denari del

di

Fontigo fi prouide con la fattura^ quattro chiaui , Tvna delle quali douea Ilare nelle mani
,

del Bailo

e le tre altre in potere de* Proueditori


fi

e alla^

morte del Protopap

rimedi con Telettione di Artecafa fi


6^

mio Bulgari, che per la nobilt della fua


con^randefplendo re. L'anno poi
del

manteneua

i (5o

qualche ftre-

pito di guerra vdifffnCorcira, per Tarriuo del General

Bembo con vn'armata


fcarfadi gente,

bcn'alPordine di ogni cofa >

ma^

che in gran numero fi raccolfe dalPllbla^


il

che arm vna galea fotto


di gloriofa
fti
.

comando

memoria Caufa di tali tra Paolo Quinto Sommo Pontefice


,

Niccol Lucani molfe furono i difgudi


,

e laRepublica^

Serenifsima

nati per materia di giurifditione ,

onde

dal

Papa fi promulg l'Interdetto, che potea partorire qualche


affalto foraftiero,
fi

qualora i Venetiani, per mare, e per

t^rra,non

fuiTero poili'n difefa

do

)I

Bembo occafione

Non hebbe ogni mocom fuo valore di moflrare


.

il

, fi

l'heb-

i^^z

Della Hiforia di Corf.


.

Ilebfcedi far pi^Iefe la fiia gentilezza

e giuftitia:, per c^

quali nella mia Patria rimale adorno di lode il fuo

nomo

Suan

la

guerra in fole minaccici

li

pacific con Paolo

SouranoSacerdote Venetia> la quale depofe l'armi, che-non le conuenne ripigliare > che nel 1 5 1 5 ^ prima per opporfi a"
la
gli

mouimenti dlralia, lacerata da gli itranierr^

e dal-

natura inquieta diCario


Auflriaci di

Duca di Sauoia^ e poi contro

Germania, che proteggeuano gli Vfcocladroni neirAdriatico..

chij, infeftiffimi

M'auueggo d'hauer fatto vn gran falto;maIa poca materia d fcriuere;, chefrailmezzo mi Ibmminillra Corcira;, ailrignela penna talora a fai tare poich altro di degna non truouO;,che nel 1 5o8 Telettione di Giorgio Floro in Protopap : nell'anno appreifo il decreto>che Marco Poij.

lila;^

e Giorgio Politi, Ambafeiatori y ottennero dal Sena-

to Venetianov circa i Cancellieri, che

non potellro effefuo


y
r

re Nationali,foraftieri accafti neirifola, per euitare^

Teflorfioni,

ma che ogni Reggimento conducefle il

che^finendo Tvfficio, facdfe quattro anni di contumacia


nel

1612 TAmbafciaria di Demetrio Chiprian,e Marco Antonio Quartano, i quali hebbero vn refcritto dal Principe, che il Canceilieredel Bailo non teneisepiii infua^ libera dilpofitione i depofiti, ma che quelli nella Camera
Fifcale
al
fi

depofitafsero lotto tre chiaui

conlgnate vnaj
^

Bailo

vnV Sindici ,

e vna al medefimo Cancelliere

Arriuarono nell'anno 1^14 Corf tre Inquifitori il Bono, il Lored^no, e il Palqualigo, che lu biro pofero rimedio molt'incouenienti , e in particolate al prezza
delle col, fcritture, e giudici/
ftrie
,

facendo le

tariffe

neceCj,

e ben'intefe ,

Ardeua in tanto la guerra nel Friuli


accela

, -

Libro Settimo
accelperrinfblenza de
gli

5S5
,

Vfcocchi ira'Venetiani
;,

e>>

Ferdinando Arciduca d'Auftria


fto liaueano tolte pi tene.,
gli Gradiica
.

e gi quelli que-

e defignauano di affediar-

Chi legge le Hiftorie pu ammirare la gran


la pace;

patienza della Republica, prima di rompere

che

ju aftretta , perche n le furono ofTeruatelepromelle , n mai queladroni fi alknnero di predare ne' loro mari , I

Turchi^ ch'erano danneggiati , pi volte ricorfro al Senato, il quale temporeggiando , hora all'Arciduca , hor*
all'Imperatore mandauaMeflggieri, ^cci mettefTero

qualche rimedio a'difrdini, checagionauanoiloro vaffalli.

Ma bench l'vno^

l'altro daflro fmprebuone^

parole ^ gli Vfcocchi non cefiuano da'fatticattiui , dan-

neggiando, nonchegl'infedeli , gli Criftiani medefimi con crudelt cos barbara, che non fi legge fierezza fimile Non puote pi /offrire la Republifra gli antichi Pirati ca, e ceffando dal negotio, ch'era riufcito vano, impugn
.

l'armi, e

fi

fece flrada con la forza alle giufte fodisfattioni,


.

che pretendea
co'l

I Corcirefi
le

doppo di hauere aggiuftato


i <5i <5

Reggimento

differenze circa l'elettione de'Nobili

nuoui nell'anno antecedente, nel

armarono a loro
li

Jpefe fei cento fanti per quattro mefi,e confegnandoli alla

cura di Niccol Schiadaloro Cittadino di Configlio ,

mandarono in foccorfo del Campo Venetiano,che allor affediaua Gradifca, Qui fecero Corfioii marauiglie, fecondando la direttionede'Capi,che co'l valore fi vedeuano vicini alla conquifta della Piazza, che in quarantai

quattro giorni di affedio, e venticinque di batteria, hauea


moftrata bailanza
il

coraggio di Giouanni Peri no Val-

lone, che con mille e ducento

huomini la difendea

M^

l'ordine

, , .

^5

84

Della Hiftoria di Corf :


,

l'ordine del Principe aftrinfe gli aggreffori

poco men' che trionfanti, ritirarfi dalFattacco , con dolore immenfo di Francefco Giuftiniani, edi Orario Baglioni
.

diret-

cornando fu TinterpoCaufa tori di queirimprela fitione del Papaie di altri Principi, che pregarono i Venedi tal
tiani defiftere dalle offf ,

mentre fi maneggiaua con./ gran calore l'accordo > che fuan alla fine, non conuenendo ne gli articoli della pace , che maneggiata per tutto il

i5 1 7 5
ciotto
y

fu conchiufa , e fottofcritta nel principio del di.

con grande vantaggio de'Veneti Ho trafcorfb conbreuit i fuccefFi di vna guerra faftidiof pi di quello, che fi pofla mai credere, perche molti ne hanno difufamentefcritto; n ho fatto mentione delle armate^ poderofe,che il Duca di OfTuna, Viceredi Napoh, fpinf
neirAdriatico, fine di diuertire le forze della Republica,
(eflendo gli Spagnuoli'n lega con rArciduca)perche

non

fecero male airifola di Corf, lecofe della quale mi con-

uien iblamente narrare .

Ma nome
il

del

Duca di Ofluna

mi fafouuenirevnaintrapref, che, f non fifcuopriua, Venetia non farebbe pi, pur farebbe fchiaua , ladoue^ adeflb Signora. Lapace,che non hauea potuto impedire con tutti gli sforzi del fuo ingegno, incit l'Ofluna vna nuoua guerra, che non fi deue pratticare traTrincipi, potendo, co'l fuo efmplo , anche a chi la muoue, riufciro
dannof
.

Uacquiftare vna Citt con qualche inteUigenfi

za, quando apertamente

efrcita inimicitia,

hoggid

non

male 3

ma il volere fbggiogarla in tempo di quiete

per via di congiure , attione deteftabile per ogni verib

RipofiuaVenetiafottolafede, el'Olfuna non poteua^ quietare, tanto era Todio, che portaua vnaRepublica^

che

,. , , ,

Libro Settimo

8^

che altra occafione di odiarla non gli daua, che Teflere propugnacolo iniiitto della libert Italiana, Cento ^ e
cento modi fpecol egli ^ e all' vltimo y confederatofi con laQiieua^ ch'era del Re Cattolico Ambafciatore, refidente in Venetia^ elefle vno ardito di eccefb^e tale proportione empio^ e federato . Fecero ambo icelta di huo-

mini micidiali y per lo


fero nella Citt y e

pii

Borgognoni ,

e Francefi

(per

non dare fo (petto con introdurre Spagnuoli ) Tmtrodufqualchuno dentro l'Arfenale fotto co;

lore d'efercitarui Tarte di fabbricar fuochi artificiali

di-

uilero ipofl:i, e in giorno determinato

al

comparire di
di

molti legni , che doueano venire dal

Regno

Napoli

hauean fatto concerto

di attaccar le

fiamme all' Arfnale

afsaltar la Citt, impadronirfi della fprouifta Venetia,

Ma l'huomo macchina
.

mi fura de'fuoi giufl:i difegni I bcrgantir.i ye barche y che veniuano 3 fi difperfero^parte prefi da'Corfari , parte battuti dalle tempere e differendofi fino all'Autunno l'elccutione della congiura, ( ella da due Nobili Francefi, vn Normanno,
y

Dio dif}')one

Taltro Delfino, fcoperta

al

Configlio di Diece, che, con,

cefsa l'impunit a'riuelatori

ch'erano complici

diede

mano

prendere

congiurati, de'quali molti fuggirono


.

ed hebbero prefso l'Oisuna ficuro ricuouero Cofa, che accredit la fama, ch'egli fufse l'orditore della tela infa-

bench coftantemente il negafsc alla Corte di Spagna, oue f ne fece richiamo La Queua fugg Milano perche il popolo, fenzadubiofagrificato Thaurebbe al fuo furore 5 e l'Oisuna hebbe doppo la condegna mercede dal fuo Re, che, per foipetti di non so che pen fiero fo.

me ,

pra il Regno di

Napoli

il

kcc morire prigione. Furono


F. e e
i

'^26 Della Hiforia di Corf.


in Venetia punit'i delinquenti
^

e perche alcuni

fi

ritroua-

uano in Corf su Tarmata, condotta da Pietro Barbarigo,


fi

fpedirono ordini pel loro caftigo

e per la vigilanza-,

maggiore fopra i legni delTOfsuna^ che veleggiauan numerofi per l'Adriatico . Chiufi quelli dentro Tacchi furo-

mare (degna pena di chi volea accender fuoco il perire fra Tacque ) e fine di prouedere quello che potea fuccedere con le naui delTOiluna , fi rinforzarono le galee Venete con gente delTlfola,e Giorgio Politi ne pof vna in punto , al pubHco feruigio apparecchia-

no

gittati nel

ta

Non fecero altro riintimento

Venetiani y per non_,

intorbidare la pace d'Italia^ch'era vicina conchiuderfi^e

perche fapeuano, che l'attentato non dal Re^ma dal catti-

no miniftro fu, fenza fuo confnfo^intraprefo L'ai'mata, bench fguifle la pace, non fi disfece y e alBarbarigo defunto fu fubrogato Lorenzo Veniero nella carica i Capitan Generale, poich , e gli Spagnuoli non deponeuano Tarmi , eTOffuna , oltre il differire la reftitutionede'legni prefi, tenea apparecchiate molte galee, che, bench correff voce fuisero defl:inare per l'Albania contro i Turchi, fi dubitaua non s'inulaffero nella Dalmatia a' danni de' Criftiani Fece molte reprefaglie il Veniero di Naui,che caricauanoper Napoli, e poi fi ritir CorfLi,doue Tanno
, .

auanti, chefir

il 1

6i 8,era arriuato Benedetto Bragadino,

nouello Arciuefcouo,pur ,
cora viuea

come il fuo Antecefsore , tal

dignit promofso da Paolo V.


.

Sommo Pontefice, che an-

Seguit la difcordia tra Spagna e la Republi-

anno 5 e bench non fi venifse manifefta guerra , ogni modo era poco fl:abjle la pace , s per gTintereffi delki Valtellina , come per l'alleanza , che Veneca per qualche
i

tiani

3 87 che s'erano fottratti daUVbbidienza dell'Auftriaca Monarchia. Quindi di raro era fenza le armate nauali Tlfola di Corf , che dalle
tinn contrarsero con gli Olandefi ,

Libro Settimo

genti di galea patiua molti oltraggi, per gli continoui la-

dronecci anche dentro della Citt ,

la

quale f ne dolfe in

modo, che volle fpedirefuoiAmbalciatori, perelporre al Principe le fue giufte doglianze. Che, bench nel
1611 Giufto Antonio Belegno , Proueditor Generale
hauefse pofto rimedio molt'inconuenienti , fino coil.

prohibirea'publiciRapprefntanti

il

negotio fopra

le

robbe de gllfolani , con ci tutto aTurti non feppe truouare riparo. Diflmularono per qualche tempo i Coreirefi,

e per non dare dilgufto alla Republica

ro, che ne parlafle nel

non permife1^24 il Meflggiere , chea loro


,

conto and Venetia , per ottenner molte gratie , e fi'a le altre, che gH huomini,che fruono a'Cittadini, non fieno

non potendo pi tolerare l'audacia de'Galeo ti , chehaueano rubatola borfa vn


aftretti

pagare grauezze

Ma

Fante

mentre facea la raflgna auant'il raftello della Fortezza , e perche quefti f ne lagn fu co* compagni, e il Capitano della fua Compagnia , villanamente trattato 5 fi determinarono nel i52(5 d'inuiarc^ Luca Quartano , e Niccol Beneuiti co' procedi del fatto Qui arriuati efpofro le loro commiffioni con Venetia dolore grande di que'Padri , che non voghono, ne mai permettono gli fl:rapazzi de'loro vaflalli . Si hebbe ordine rigorofo contro i rematori di galea, a'quali fu prohibidelle Cernidi
,
.

to lo fcendere por auanti piti in terra; e per


li,

gli altri vfficia-

e foldati dcterminofl

fopra i nauigli : e acci

che non poteffero dormire , che fi ofleruafl rvno,e l'altro rimedio^


,

Eee

fu

388 Della Hiftoria di Corf.


fu impofto a

Comandanti , che non poreffero pretendere vantaggio di pofto , f non portaffero fedi autentiche di hauer fatto efeguire quanto \ Principe hauea comandato
.

Non vi nel mondo ragione^ che inciti meglio alla^

quanto l' Ambitione^ la quale velie i lupi di fpoglie di agnello^ e d in mano a' Mercuri , pii ladri^ le biquanti per faHr nel grado fi allegJanciedi Aftrea. gerifcon delle rapine, moftrandofi, almeno nell'apparenza 3 cos amatori della giuftitia, che preflb di logiuftitia,

ftimerebbe ingiufto Minoe, eRadamento. Non poteuano dunque i Venetiani porre pena, pi a propofito, per Tefecutione de' loro decreti 5 n i Miniilri miro
fi

naccia^ pi grande , hauere della prohibitione di auanzarfi nelle dignit/e non metteuano ad efletto quel ^ che^

iauiamente fu loro impofto . Ceflarono frattanto nell' Italia gli difturbi della Republica con gli Spagnuoli per le
cofede'Grigioni, ediSauoiaj

ma,

eflendo morto Vin-

cQmo Secondo, Duca di Mantoua,

e di

Monferrato, non

puotedifmettere Farmi, valeuoliioH eftinguere vn'incen dio 5 che forf fienirimoprefloaMoro confini, Carlo

Gonzaga, Duca

di

Niuers, che, per ragion di Sangue

fuccedeua ne' due

Stati, Mantouano, e

Monferrino,eflen-

do mancatOjfenza Succelfori Vincenzo, non fu polfibile, cheotteneileil Dominio, prima di vederlo deftrutto .
Gli Spagnuoli, ftimandolo diffidente, perche nato in^
Francia, noi voletuino vicino 5 e perch'eglis'hauea fatto giurare fedelt da' popoli , per mezzo del Duca di Re-

Maria figlia di Francefco, ch'era fratello deireflinto Vincenzo , e ci fenza darne parte' all'ImpcratorejeCefare^e Sauoiacon gli Spagnuoli s'vnirono ?
tei

fuo figlio

cui fpos

Libro Settimo.

38^
.

fono ; quello^perche ftimaua vilipei la llia fuprema autorit nel Feudoj quefto^perche co le nozze di Maria haureb be voluto tirare il Monferrato nella fua Cafi Si maneggi la lega nel i ^27, e nel ventiotto fi diede principio alla guerra con Tafledio di Mantoua , che da' Venetiani foccorfa, alla fine cadde in

mano de' Tedeichi, che


.

la foc-

cheggiarono ^ con eftrema barbarie E pur farebbe flato picciolo male quefto;, quando fi fufse la rouina fermata in vna fola Citt ^ deftrutta dal ferro 5 il peggio fu ^ chele^ Prouincie intere nel ventinone /popolarono con la pefte, che da Germania condufsero. Il morbo, che ne'paefi Settentrionali freddamente fi dimenaua, nel Chma d'Italia temperato prefe vigore 5 e , guifa di Serpe , che da'
ghiacci
ftrage
al

caldo paflTando auuenta mortale


toffico
.

il

veleno^facea

Vi fama, che nel folo dominio della^ Repubhca in Italia mancafle la met delle perfone ; e bcn^ che non cos fiero, pur pafs il mare la micidiale contagione j e comparue in Corcira Qui fi viuea con quiete n altro ftrepito di Marte s'vd, che l'armamento di vna-i nuoua Galea , di cui fu eletto dal Configlio per Sopracomito Matteo Quartane , del refto il campo guerriero fi cangiaua in Moate di pace , da Antonio Pifani Proueditor Generale iftituito , pel bifogno de' poueri U fei per cento co'l pegno pagauano quelli, che voleaa denari , il fondo de' quali , che poi crebbe molto , fu poflo dalla.
col
.
.

Communit, e da molti Nobili, defideiofi dell'erettione di vn luogo cotanto pio Hor mentre ci s'attende, .

ua,nella notte del Santiffimo Natale in quattro parti della


la

Citt

fi

fcuoprirono fegnidipefte, con pericolo, per


l'Ifola tutta,

frequenza del popolo, d'infettar

effendo

dentro

3 p dentro le mura^non folo i Cittadini , ma buon numero di Villani 5 corfi alla folennit da diuerfi Caftelli . Si viaro-

Della Hiftoria di Corl

no 5 per troncarne le radici diligenze grandiffime,


tanto
gli

efrat-

Proueditori

alla

Sanit inueftigauano il

modo,
fernet

come

potefero venire in cognitione del

primo
,

del male.

Doppo rigorofi proceffi feppero chevn

Ser-

nitoredi Odigitriano Sarandari, loro collega , dentro

due facciolettiTurchefchirhauea introdotto in Cafa del Padrone , da doue s'era il morbo iparfo per le altre contrade Hauca quei feruo hauuto que' lini da non so chi^doppoc'hebbe prattica vna naue foraftiera ^ienzafo/petto alcuno di pelle, e parendogli belli nellauorone iecevii^
.

dono alla Padrona, che


vnafua figliuola 3
fro,
la

li

f riporre dentro
in

qualemor

vna caflda^ poco tempo. Accore abbracciando Ja^

come s'vfa , le Dame a' funerali ,

Madre, e le altre congionte della fanciulla morta, alcune


furono tocche dall'infettione, che in pi luoghi orgoglioi comparue Fu fubito il Sarandari con tutta la Fa.

miglia mandato al Lazaretto , e


tillmo per alti-o
,

del

come comphce, innoccnfallo , hebbe da' fuoi Compagni ^ o


morte, qual fi efe-

da' pubJici Rapprefentanti fentenza di

con grane dolore de' Nobili, che , quafi tutti , Thaueano per loro Auuocato . Il fecero venir fuora del Lazaretto, e ordinandogli , che fi confeflfl con vn Religiofo , c'hauean condotto tal fine fopra vna barca, com* egli fcce^ colpi d mofchettil'vccifero. Cosi Sarandari lnza difeie, inza piet, fenza delitto cadde vittima deirinuidia, non della colpa. Egh era Auuocato principale: bafta ci per far conolcere,che il fumo,che co h fna eloquenza metteua in faccia gli altri, { cauf di
gu
,

quel

quel fuoco,

Libro Settimo/ :59i che incenerino. N Reggimento Veneil


,

tiano concorle alla fua morte

non forzato da' Paefani,

che vollero in ogni conto la crudele fentenza . Che dentro due panni lini fuffe afcofta la pefte, pu elere , ma^ come il Seruitore non hebbe prima il morbo ? Come nelnaue, cheportolli, non vi era fgno di male ? Io per me 5 pi tofto credo , che dall'Italia infetta valicafl Tan
la

gue velenofo Corcira ,

la

quale alle humane aggiunfe le


.

diligenze Diuine^perifcacciarlodafuoi confini

S. Spiri-

dione , c'hauea nella fua vita dominio fbpra


cangiarli'n oro, fu inuocato
chi, e fanciulli ricorfero,
ipiri alla
;

frpi fino

lui

huomini , donne , vec-

con lagrime gli occhi, e co' fo-

cuore

bocca , che vfciuano dall'interna diuotione dei e il Santo con le fue preghiere ottenne da Dio la^

morte di foli effanta , e non pi , fi kcc palef nel giorno delle Palme del r ^5 o. Le Palme portaron vittoria, e con vnafolenne proceflone fu condotto il Corpo di Spiridione in trionfo : che trionfo fu per gli addobbi, le tapezzerie delle ftrade, i veflllli , le bare, e il numero immenfo delle perfone. Ogni anno, nello ftefso giorno , con la medefima folennit fi celebra la memoria
gratia , che con la
del fauorericeuuto dall' Altiflmo interceffione del San-

tempo del contagio apparue molt'infermi,e loro promifefalute;e fu'I fuoTemplo f (empre vedeto ,
il

quale nel

re

vn lume forma di lanterna , ofleruato ogni notte dalle


.

fntinelle delle Fortezze


cati
,

Si raccolfero

da cinque mila du

per tante gratie

e applicaronfi ne gli abbellimenti

della Chiefa,

che chiude Tofla di colui , che non

mai du-

ro

alle

fuppliche de' Corfioti, oflquiofi adoratori de'fuoi

meriti Angolari

Ma

3 p 2.

Della Hiftoria di Corf.


il

Ma f Dio fbfpefe da Corf

flagelIo,fcaricarlo

fi

com-

piacque fopra di Napoli, con l'incendio del Vefuuio, che all'Italia apport terrore grandifsimo, e allaCampngna
Felice infelici rouine , Se in Corcira Spiridione fece Vvfficio

d'Hercole nell'vccidere
S.

il

velenofo ferpente; in Par-

tenope

Gennaro fi port da Alcide nell'atterrar Tauda-

cia di quel MontC;, che da fette bocche, fomiglianza del-

THidra^vomitaua fiamme, con deftruttione del vicino paefe. Le gratiede* Santi cagionano diuotione ne'popoli ; ond', che in Napoli fi vide riforma ne'coftumi,e in..
Corcira fi attefe a'foli
efercitij di diuotione,fra'quali

fu

la

traslationede*Corpi di Sant'Arfenio Arciuefcouo, e de


SS. Sofipatro, e Giafone, che
,

del

numero deTettantadue

Difcepoli, erano
uertita alla fede,

fiati gli

Apofl:oli deirifola, da loro con.

come fi detto Erano le venerande Re,

liquie nella Chiefa de Santi Pietro

e Paolo , dentro

la.

Vecchia Fortezza, eflndo quella la Cattedrale ; ma perche,doppo la fabbrica delle nuoue mura,f eretto il Duor
e Crifl:oforo
trasferirono folennemente qui nel
i

mo nel mezzo della Citt, co'l titolo de'Santi Giacomo


5 fi

(Ss 2,,

e furono dentro

vago depofito conferuate

Fj

anche al--

lora conceflb dal Senato all'Arciuefcouo, per fua refiden-

za,vnPalaggio, vicino alla fudetta Chiefa, chedalla^ Communit, due anni auanti, era fl:ato fabbricato per vno de'Configlieri , che fuole habitare in Citt , fiando
Taltro in Fortezza
.

Ma

la

trafportatione di que'Santi

dentro il

Duomo delPArciuefcouo
Greco ,

Latino non ( cort,

pregiudicio del Clero

cui lecito
il

ogni anno

nel giorno della fefl:a, T vfficiare fecondo

fuo rito , e fare

ne'Veiperi laProceffione da dentro la Sagrefl:ia.

Noi vor-

reffimo

, , .

Libro Settimo
non intricarci ne gli effetti
dell* Ambitione,

^93
che, nel tren-

refllmo volentieri fermarci ne gli atti di Religione, per


tatre, hebbero Tconcertarc lo flato pacifico della Citt che 5 f non era la prudenza del Principe , rinouaua le anLoratione , che fece tiche fcenc tra'Nobili , e Popolari
.

Pattiti j folleuata i , Menna alla che le membra del corpo non deaono fare da capo,quan-r
i

plebe di Roma contro

do con Tiftefso capo non voglion perire E vero , che^ la mano pu pretendere di non fruire , fomminiflrando cibo alla bocca, ma f non frue, per mancanza di vigore, che nafcedal cibo, ella pure s'illanguidiice La vgua. .

glianzabuona, ma con proportione Aritmetica, ouei numeri flanno alfieme , per fanno diuerfa figura , e flannoinfitoben differente. Se gli Zeri voleifero precedere il numero , ftare nel luogo fleflb , quando mai fi conterebbero le partite ? Anche Dio, che fece le opere fuo
perfette, volle^che
fi

conferuafe l'ordine in uariabile nelle


il

create foflanze

Vn Primo Mobile (qual farebbe


,

Prin-

cipe nel gouerno ) regge il tutto


le sfere, rutto

e al fuo moto

fi

aggiran

che il loro naturala iftinto le guidi contraque'fourani Circoli , che fra di loro fi rio cammino . cedon la precedenza gli Elementi foggiacciono 5 n su

Terra fi lagna di

effere T vltima, e
fi

condannata alla

fatica^

ladoue i Cieli non

degnano , che di mandare influenze Se quefla volefl formontare, e con l'opinion fallii di Co-

pernico pretendefl niuouerfi


quali difordini

non fi

e diuenir Cielo de'Cieli vedrebbero neir Vniuerf?Le Crea,

ture flanno ne'loro alberghi,

iPefci dentro le acque,

Quadrupedi nelle campagne, e nell'aria gli Augelli , che come ^ nobih panno pofare co'i pie su l'onda , e fopra^ pi

Fff

dd

, ,

3
aria
;

P4
;

del fuolo

Della Hiftoria di Corf l ma gli altri non permefb foJIeuarfi nell'il


,

e f taluolta faltano

ricaggiono fubito

infegnan-

doci la natura , che nelle conditioni 5 e gradi , vi la fua- differenza . Bafti'l detto, per far conofcere l'errore di que^

che voleuano nelle cariche della Nobilt^e nel Gouerno infinuare i Popolani per forza, qualfoggiacque al Decreto del Senato Venetiano , ch'efclufe la loro vana^ pretenfione. Furono poi Ipediti Venetia due Ambafciatori, Niccol Quartano Caualiere, e Dimo Beneuiti,
Corcirefi
,

per impetrare,

come ottennero, che il Reggim.ento non^


,

potefle impedire ci
circa gli vffici

che fi determinaua nel Configlio fpettanti al medefimo Configlio che fi


,
:

huomini di Galea che tutto giorno cagionauan rumori , con rinuouare gli ordini a'Sopracomiti di non lafciarlivfcire da'legni: che fieno caftigati quei , che dalla Fortezza colpirono con-, vn cannone la Spetieria di Criftodolo Ferrici , con pericolo di fblleuatione nel popolo: che i Giudici Annuali debbano intrauenire in ogni Giuditio , per dar il loro vo*
dia rimedio gl'inconuenienti de gli

to confultiuo, fecondo Tantico coftunie : eche,trouando-

Capitan Generale in quelle parti , non fulsero i Corcirefi obligati , qualora vogliono mandare Ambafciatori
fi

Venetia, dargli conto,che della fmplice Ambafciaria. >

douendofi folo alla Rcpublica efponere


fi

negotij

che/

Cosi , mediante la pace , fi trattauaru facilmente le faccende economiche; ma Tanno appreifo qualche lampo fi vide, che minacciaua tempefte, pel grande apparecchio di naui, chefaceano gliSpagnuoli,
trattare
.

deuon

fnza poterfi penetrare il lor fine

non efsendo in rottura^ con la Francia 3 ma, Ih lampo fu, fuan in vn baleno,fcuo,

pren-

Libro Settimo ;

^p^

prendofi pocodoppo ^ che la volean co'Galli^a'quali tollero ilfola di S. Margherita nel 1(^34, in cui cadde nella. citt di Corf u vn fulmine , e attaccando il fuoco nell'Angelo , ch'era su la cima del campanile della Chiefadi

Spiridone , e nel legname , che fofteneua le campano difparue. Seiononifcriueffi vna Storia, ma componeffi
S.

Panegirici

belle confiderationi potrei farefbpra quefta-

che cadde dal Cielo in tal luogo , e con^ Dir fi potrebbe , cheSpiritali ammirabili circoftanze dione^ tutto accefo di amore verfo il fuo Dio, volle , cho
faetta mifteriofa,
,

al

fuo

Tempio affiftefsero, non Angeli, ma Serafini^ onde


.

all'Angelo
Serafini

fiamme , che fono propie de' Tocc il fulmine TAngelo , perche di legno ;
fi

aggiunfero

le

volendo il Santo puri fpiriti al fuo corteggio , non efsendo cofa materiale, degna di accompagnarlo Volea pure^ la vampa vendicarfi delle campane , a cagione , che nelle torture di bronzo non confefsauano , bench gran fuo.

no parlafsero ,

il

merito grande di quell'Eroe , che rollo


e

co'fuoi prodigi le cento lingue alla fama. Accorferoi

Cittadini eftinguer T incendio

vno , che per la paura^ delle nubi, non ancora fuie di fulminare , non vide il pericolo di cadere , precipit dall'alto fino terra,fenza ma,

le di forte

alcuna ; poich inuocato


iu da

il

nome di Spiridione,
leggermente

non cadde n,
fui fuolo
.

mano

inuifibile pofto

Greco , o in Latino, Niccol Vulgari, che con tale occafione comBelliffimo Elogio fa di tal fatto in

pendia molte marauiglie del Santo, che moftra di conti-

nuo la fuaprotettioncfopraCorcira,
dicorrifpondere
alle fue gratie

la

quale

non

lafcia

Non vorrei

che

il

con l'oflequio douuto. fulmine mi trafport alle, inora del

^f

mio

^p6 Della Hiftoria di Corfrnio propofitOj quel fuoco, che,doppo la fua caduta, nel
i(> 3 5
fi

accefe nell'Italia tra Francia e Spagna,

al

quale

la

Ilepublica, che potea farlo

con fuo vantaggio, non volle a ggiiignere legni, ed efca , procurando anzi di fmorzar,

mezzo deTuoi Miniftri refidenti nelle Corti dell'vna, e l'altra Corona Guerra fu quefta, nella quale i Veetiani fi mantenner neutrali , bench Parma , e Sauoia^
lo per
li

per Francia,e
fi

Modona poi nel trentafeiper gli Spagnuoli


.

dichiaraffero

Ma f

Veneti non s'intromettono nelle


Tintiicaruiale ,

difcordie altrui,
fi ;

non fia lecito alla mia penna


fi

che per, raccogliendo le

ferma fopra Corcira

doue nel trentafette fi videro Marco Contarini , Giouanni Cappello, e Marco Antonio Corraro Inquifitori, Sindici,e Auuogatori di Leuante, quali con Ibdisfattione de'popoliefrcitaronogiuftitia e/emplare. Riformarono gli abufi , introduflero l'offeruanza ddk buone leggi| e per togliere ogni fomento airambitione,fecero ordine, che fi leuafero tutte le Statue,Infegne, Arme, ed Epitafi, con non poca fpefa , intagliati alla memoria delle attioni
i

eroiche di alcuni publici Rapprefentanti dalla Communit oflequiofa .

Ma f quefti alle pietre ,

l'anno apprello

Antonio Cappello mofe guerra a'icgni, chedepredauan nell'Adriatico: onde gli vni conceflero a) tempo ladro i furti de marmi fopra la terra y l'altro tolf a'iadroni le rapine del mare . I Barbarefchi con fdeci, come altri di- cono, con diciaffette galee rinforzate, vicendo da'loro
porti , portarono incendi] nelle riuiere della Calabria^ y

con numero, noilk ordinario di prigioni . Haueano corlb il Mediterraneo^ formidabili a'Criftiani , che non haueano altro riparo
dalla quale ritrafsero ricchiflme prede,
t;anto

Libro Settimo
tanto male
5

3^7

che
e

la

diligenza di guardarci lidi, quando^


,

auidi di fare acquifti pi grandi

riuolfro le prore verfb

deir Adriatico
fori della

voce > c'hauefsero la mira a' teCafi Santiffima delFOreto Non fi puote
j

fi

Iparfe

a ogni
la

modo conofcere il loro difegno ,

aggirandofi tra

Valona^ e Corf , oue il Cappello ^ terzo Proueditore con Tarmata Venetiana facea dimora. Appena quefti
fcppe y ch'eran comparfi Corfari
batterli, f facefsero refiftenza
:

che \Cc fine di comcercain vederlo fi

mai Barbari, che

nano il lucro ficuro, non le dubie battaglie ,

pofero fuggire, e nel porto di Du razzo fi chiufero , con penfiero di vfcirne alla partenza de'legni Venetiani . Fa-

ceuano i conti lor modo3poiche


di

il

Cappello erarifluto

non lafciarli fino

alla totale

loro defl:ruttione,come fe-

ce con gloria del fuo nome,che fi refe celebre nell'Europa


tra fedeli,che giubilaronojnelTAfia

traTurchi,che fi fde-

gnaronoje nell'Africa tra'Barbari,che pialro larouina de


loro infelici

compagni S'erano i Pirati fatti forti fui lido


.

con buone trincerete fopra qualche baftione,ch'erefsero,


pitaron cannoni,tolti dalle loro ftefse galee,e difefi dalla
fortezza hormai credeuanfi ficuri dalTinuafione de'noftri.

Ma non cos auuenne per Tinduftria del Proueditore, che


opponendo alloro Caftelli le Galeazze, mand i Soldati,
fra'quali

erano molti Corcirefi, fopra barche alTaflalto ,


,

il

quale poco puote durare

per la codardia de'Mori, che fi


la
.

faluarono dentro le mura con

fuga, e pel valore de'Cri-

ftiani,che fuperarono le difefe

Tutte le galee vennero potere del Cappello , e i vincitori hebbero onde fatiare^ Tauaritia, eflendo i legni carichi di ricche fpoglie , guadagnate in pii^facchi di Terre, e Villaggi de'Regni di Napoli,

i^pB

Della Hiftoria di Corf;

De' vafcciliprefijdoppoch^eglifecd/ ritorno a Corf^quattordeci furono , per ordine del Cappoli;, e di Sicilia.

pello

affondate preffo la Chiefa di S.Niccol^ perche fofi

pra di loro fi fabbricane vn molo, che fatto

disfece

col

tempo 3 vna fu mandata Venetia,(

altri

dicono tre) e>

vna^diauearinfegna Imperiale > ficondufle Coftantinopoli^ perdonarlaal Gran Signore, che allora fi triiouauafotto di Babilonia* Ma il Caimecano, che per la
lontananza deirOttomano^e del Primo Vifir,gonernaua> inBizantio, accefod'ira, pofe a Luigi Contarini Bailo
guardie , e del fucceffo fece auuiiato

Amurat Gran Turla

co >
Ca
il

il

quale comand , che s'interdiceffe con

Republi-

comercio, con minaccie di guerra * Atto, che aftrinfei Venetiani ad apparecchiarfi per terra 5 e per acqua , rifoluti di difendere le loro ragioni col ferro ^ il quale/

cadde fenz*adoprarfi; poich il Contarini con la fuadeftrezza , non folo plac lo fdegno deirOttomano , ma ottenne la fottofcrittione di vn nuouo Capitolo, che permetteuaa'noftriilperfeguitare
de'porti
re della
.

Il

caftigo di

Corfan, anche dentro quefti ladri di mare mi fa fouuenii

pena fu data da' Venetiani nel 1540 ad alcuni

la-

dri di terra,

che vollero rubare in Corf, difpetto della^

Giuftitia^dalle carceri vnprigionere.

HaueaDomenico

Vendramino Proueditore ( di cui mai non fi fcorderanno i Corcirefi,da lui eletti per Compadri nel battefimo di Daniele fuo fighe) doppo vn gouerno tutto d'oro, confegnato la crica a Marc'Antonio Memo , che gli fu mandato per fucceilbre , quando vniti mpiti mal viuenti, di
giorno, nel Palaggio Pretorio
,

refidenza del Bailo , heb-

bero ardire

di allaltare le

prigioni,rompere le lor portelo

cauarne

Libro Settimo

3 99

cauarne vn tale^ che per gli enormi Tuoi delitti era degno di mille morti. Le circoftanze del fatto ^ del luogo, del

congiura, aggrauauanola colpa in modoj che la Republica , fatta confpeuole della fceleraggine, fped Luigi Giorgi con titolo di capitan

tempo,

della perfona^ e della

Generale , bench fufl desinato Proueditore Generalo delle tre Ifole. Perlonaggio egli era d'incorruttibile leuerit ; e ben moftrolla contro de'rei,de'quali parte con-

dann all' vltimo fupplicio , parte la menocolpeuolealla.^


galea, conapplaufode'buoni, che
fi

videro liberi dal ti-

more, chea ogni vno cagionaua la vnione di quegli huominifcelerati. Fin poi di eftirparli Pietro Nauaglier , che nel ^xeflendo Proueditore la fua natura di angnello prouide contro gH fcelerati di vn coraggio leonino ; e affabile co*buoni , contro chi viuea male era tutto furore^, Seguiuano frattanto, pii che mai ofl:inate,le guerre nell* Italia 5 e gli Spagnuoli,doppo di efferfi accordati con Parma, fomentauano le ciuili difcordie del Piemonte tra Madama la Ducheffa di Sauoia , Sorella di Luigi Terzodecimo Re di Francia , e gli Principi , che pretendeuano, co-

me Zi j,

la

tutela del

Duca

fanciullo.
,

Nei

Venetianifi

erano moffi per rvna,per Tal tra parte

bench all' vna,e altra perfuadeffero la pace,qual eglino ruppero nel 1 6'4s co'Barberini per difefa del Duca di Parma, a cui quelli haueano tolto il dominio di Caftro Fin dal quarantadue nel quale s'erano aggiuirate le differenze del Piemonte, cominci ella pullulare, per qualche inuafione, che nello Stato Ecclefiaftico fece il Panneggiano, ma inquefto anno fiera fi accefe , e non fi eftinie , che fino al (^aranta quattro con fodisfatione di ambe le parti Per altrsu
. ,

pi

"^o

Della Hiftoria di Corf :


la

pi faftidiof ne forf contro la Republica 5 che in venti-

cinque anni appena, con


minata .
Il

perdita di

vn Regno,

s' ter-

Turco infedele doppiamente ,

e nella creden-

za,e nelle promefe 5 la cominci, prendendo le occalioni

da lontano , e da fucceffi, che non appartcneuano alla noftraRepublica, Ne died'egli qualche fgno nel quarantatre di quello Secolo, quando pafs la fua armata per Corcira,elrmatafine'luoghiverfbCardacchio,dppo, che tolf i regali , foorfe verfo Cafopo,e fcandagli le acque , lafciando di tale attione grande fofpetto Ma fuan egli, non eflndo per due anni comparia, onde daua a credere, che il fatto fufl nato da femplice curiofit de* Nocchieri, non da malitia , fine d'inganno Per col tempo fi connobbe,che i fini de'barbari , bench occulti, erano indrizzati a'danni della Republica , come chiaramente fi vide nel i6'45, che diede principio ali*infelico guerra di Candia. Era fucceffo ad Amurat, Quarto di quefto nome , Imperatorde' Turchi, morto fnza figli , Ibraimo il fratello, che preflb di ogni vno era in concetto d^inabile gouernare ; s chelo ftefso Amurat, credendolo tale,volea,che il Chamde'piccioh Tartari fulsefuo Succefsore. Ma dal luogo, dou*eglieracuftodito, tratto da'Grandi della-
.

Porta,acci non mancafsela Famiglia

Ottomana, ottenne con applaufo la Corona de'fuoi Antenati Sul principio diede legni di buon giuditio , poich attef ftabilir le leggi , non fece mutatione nel goucrno, rinou la pace co' Principi Criftiani ^ n altro rumore d'armi f , che
.

che quello contro Cofacchi, per togliere dalle^ loro mani la Piazza di Azach,che per terra , e per mare in
s'vdiil,

vano

Libro Settimo*

4^f

vanofuafldiata. Hor'auiienne, che veleggiando nel

Mare Carpatio verfb la Meca vn Galeone Turchefco,ch e n'hauea vn altro , per pi picciolo , di confrua , incontroffi nelle

galee di Malta
la

acque

Era
;

che corfeggiaiiano per quello nane fmifurata nella macchinale da feicento


,
^

ben difefli ; il Tuo Capitano era brauo; ma Genlis Ag, che comandaua alle milifbldati

quali tutti Giannizzeri

tie
ri
.

y fi

potea mettere nel numero de' pi valorofi guerrie-

Tanjti armati

allHkuano

alla

guardia di vna donna del

Gran Signore ^ e di vn bambino da lui generato y che giuano y con gr.wdi ricchezze , a vifitare il corpo del falfb Profeta M.iumetto . Ci credo non fapefro Caual ieri, chellciputoThauefro, non haurebbero cos al vino offefo Ibraimo , che hauea forze y e volere di vendicarfi Ma eglino y che folcano le onde y per deso di gloria y non di preda y veggcndo quel legno fmifurato s'inuogliarono tanto pi di attaccarlo , quanto meno fi fperaua vi ttoria,. da quei y che fanamente la difcorreuano Sei erano le galee e non pi , e il Vaifello fu in Coftantinopoh da Genlis afficurato per feflnta y tanto egli era poderofo 5 e potente. Temerario molti pareua Tardire del Generale/ Boisbdrant, che col Configlio conchiufe Talfalto ; ma pi a' Turchi, che pieni di confidenza,con le burle, e con
i .

:,

le rifa

fi

apparccchiauano

alla difefa

I
la

Maltefi per

non

burlauano , e doppo di hauer rimefio k cannonate and fondo, fpinfero

confrua, che per

tre galee all'abbor-

do della Gran Sultana, ( che cosi nomauafi la Naue) e^ con grande loro ltra:2;e furono coftretti ad ailontanarfi . La Capitana in tanto con le altre due galee , che ad vn Vafcello

Greco daua la caccia ,

fece ritorno, e vnita

con

cut-

Ggg

tala

402 Della Hiiforia di Corf.


ta la fqiiadra fhol lafalto
,

gittando fopra

il

nimico

fc-

gno
fero
fi

circa cinquecento Soldati ^


la

che

in

poco tempo riduf-,

gran mole ad alzar bandiera bianca in fegno , che rendeua* 11 Capitano;, l'^g 3 e quafi pi della met de'

difen fori 3 erano mortij

quando irimafti
oltre

ci fecero,
il

gran de allegrezza de'Caualieri^c'fiauean perfo


e^ e molti

con Genera-

compagni^
Il

numero grande di foldatef^

ca
la

e di

chiurma .

facco fu riguardeuole, e la prefa del^

Donna >

e del fanciullo

fu gloriofa 5 effendo la prima>

volta 5 che del fangue


Crifiani.
tra Sicilia, e

Ottomano fi vedeffero Scfiiaui ira' Lanaue, c'hauea patito molto, fi fommerfo


Malta , oue arriuarono
le

galee trion&nti., e
,

tlepoierolafeniina, chemorfrabreue, per vna ferita

chea cafo le fu data , e il bambino , che poi col tempo (i lece Crifiano , e fi veft iliabito di S.Domenico , e ancora in quella Religione efemphrmente dimora Ma Maltefi, per vn legno, cheprelero, fecero perdere a' Venetiani vn Regno , che bifogn cedere alla forza d'vn barbaro, che in vece di vendicarfi contro chi gli kcQ oltraggioj fi riuolfe contro coloro, che non l'oflefero . Poich, ali auuifo della perdita del Galeone , cominci ad armarli Tempio Ibraimo, e fpargendovoce, che gh apparecchi
.
i

erano contro Malta, procuraua, ches^addomentafroi Venetiani , che mai non chiudono gli occhi gT interelfi
della loro

Republica .

E in effetto fecero vedere , ch'era-

apparecchiandofi,malentamente,pernondar foipettoalTurcho della fua intentione; quando i Maltcfi alla gagliarda armatifi gli Aiuano intendere di noiu
defi,

no

debbano que'Religiofi lodare delle grandi prouifioni, che fecero, non vie dubio alcuno j poich
temerlo
,

Se

fi

di

Libro Settimo

<,

40^
fi

S ragione a loro toccaua foftenere


loro i ntempeftiiie in traprefe .
preuentioni , che potenano
,

la

violenza , nata dalle

Ma non per ci
non

deuona
al loralc'

biafimarei Signori Venetianij che

fecero

quando Ibraimo con loro

non hanea caufa di romperla , e dal Bailo di Coftantinopoli erano afficurati, che il Gran Signorereplicaua giura* menti di non offendere la Republica. N furono cos fcarfe le munitionij, che non poteflero refiftere f la dif;,

cordia de' Capi,


forte

ma

pilanollra sfortuna, nonfuffero


la

concorl nella prima Campagna ad accrescere

buona>

de gli Ottomani , Poich fecero i Venetiani leuate

numerofedifoldatefca; rinforzarono gli prefidij dellc>

piazze pigelofe 5 Ipedirono Corf il Colonnello Giidasjcon titolo di Comandante Generale delle tre
Ifole,

con

lui

GioiBattifta GrimaniProueditor Generale del-

le medefime; fu

mandato in Candia con molte Compagnie di mofchettieri D.Camillo Gonzaga ; hebbe com*
foldati'l

mifionedi aflbldare

Principe Luigi da Ef1:0;

il

Conte della Maffa hebbe ordine

di mettere aflieme cin-

quecento Corazzeje il Colonello Cofa ^ e il Conte Taffoni cinquecento Fanti per ogni vno , e pofro in marc^ cinquantaquattro galee^ otto Galeazze, e buon numero
di Galeoni
,

(tto

il

comando di Francefco da Molino

che,con autorit di GeneraliOTimo, cfrcitaua Tvificiodi Proueditor Generale del mare . E che fi potcua fire di pi
nello fpacio di
fa nel

vn folo inuerno ?
nel

1^44,

Gran Sultana fu prequarantacinque a*confini di Maggio


]La

vfc

Tarmata Turchefca 5 comporta di cento ottanta ga-

lee,e di

ducento quaranta altri legni d'ogni

forte, da

Mo-

done^ oue s'era fatta Umafsa de*Nauigli, chedoueano

Ggg

2^

eoa-

404 Della Hiftoria di Corfii


condurre la gente fopra di Candia . Doppo di eiTerfi pofta non lungi da Cerigo , Ifola^ che fiede in faccia alla Licaonia, nauig
ella dirittura)

vifta della Citt di

Canea ,

eimprouifacomparue che con la Metropoli del Re-

gno gareggiaua in nobilt ^ fito y e belieiza Io mi fono trattenuto tanto fuora di ftrada , che appena truouo la via di ritornare Corfi, doue fatta la elettione di Teodofio Floro nella carica di Protopap^ fi attefe fortificar le muraglie con diligenza pi efatta Con Taflflcnza del Proueditor Grimani f ne prefe la cura il General Gildas y Giulio d' As, il quale gi era nelllfola , e habitaua nel Palaggio ^ che il CauaHer Vincenzo Marmora mio Padre gli diede addobbato di tutto punto Poich non vi effendo ftanza del Commune per vn tal Perfonaggio, e truouandoff 1 Proueditore confufo^ perche, fecon. .

do ghPriuilegi) non' potea togliere Thabitatione ad alcun Cittadino, il mio Genitore gli offcrfe la fua,e Taftrinfe con cortefia ad accettarla, con gufto grande del Grimani, che gli volea dare la Cafa Generalitia , che , come pofta in Fortezza , fu rifiutata da quel Signore . Qui f lunche intento alla fortifi catio ne fece^ Ipianare da cinquecento edifici nel Borgo di S.Rocco ,
,

ga dimora il Gildas

con no poco danno de*Borghelni,e fra gli altri la Chief maeftofa, che al luogo daua il nome 3 la quale cintai d'intorbo di molte delitiofe ville,fruia , in tempo di eft,
Nobili Veneti di ricreatione,e di Ipalfo . Indi fece auanti le due Porre, Reale, e Remonda due baftioni,fiancheg2'

giatidaibrtifsimibalouardi, per tenere dalle muraglie^ *

quanto

fi

potefl ,

il

nimico lontano , Prouifto dunque a


i

quello bifognaua per la difefa della Citt, riuolfero

du^

Gene-

Libro Settimo .
Generali Tanimo oflfcndere
i

bLi

40 ^

Turchi , e liauendo qualche corpo di armata ^ fra molte 5 che loro fi oftriuano , fi determinarono all'imprefa di Patrafto, che 5 al dire della/
fpie, era facile conquiftarfi
.

Molti Corfioti s'imbarca-

rono, ma Morello Giuftiniano, vno di effi, arm vna galea vebciOnna con huominidcirifola, edifbldati, e di chiurma la prouide fopra l'ordinario, portando cento perfone di pi delle altre , che folcano il mare Spefe del ilio, perche diece mila feudi, che paga il Principe , non^ puotero baftare vn tale armamento 5 ma l'honore d'eflerne Sopracomito non hebbe miraali'interefse nell'apparecchio del legno . Quefto Nobile Corcirefe , co' fiioi
.

Paefni, fece nelle occorrenze palefe

il

valor della Patria,

e fi diport con gloria Angolare nel fcco di Patrafso, dalla quale


fi

riportarono ricche fpoglie, e

buon numero

di prigioni

Ma
1

Venetian'n tanto ,
la

fatti certi a'

2 5 di

Giugno

del

6^4 5 ,

che i Turchi

voleuano con loro , bench per la^

prigionia del Bailo di Coftantinopoli prima lofofpettaffero, attendeu ano , e oflruare gli

andamenti dell'inimialle Ifole

co, e

fortificare

il

loro partito coToccorfi de'Principi


,

Criftiani.

Mandarono il General Molino

e>

Marin Cappello con cjiciotto vaflelli tondi , ventitre Ga^ lee, e due Galeazze al Porto di Suda , e nello fteifo tempo fecero fortificare il palio di Monfalcone nel Frioli , per impedire rauanzarfi dodeci mila caualli Turchi , cho,
su le frontiere della Carintia comparfi, minacciauan iTtalia

Le fquadre del Marchel Malatefta furono trafportate in Candia ; il Barone Echenford hebbe il gouerno dell'
.

armi'nDalmatiaj

il

Caualiere della Valletta ottenne

il

pofto

, ,

j\o6 Della Hiftoria di Corf.


pofto di Luogotenente Generale dell' armata ; e diiierfci iftanze furono fatte al Pontefice, che mandafle le galee^
flufiliarie

verfo Corf, per impedire a'barbari l'entrata*

dell' Adriatico.

Pergliaiuti di altre Potenze femprc^

Ottomani velociffimi nell'operare hauea110 gi prefb per affalto , con la morte di quattro mila di loro, e la perdita di quattro galee, il Forte di S. Teodoro pofto fopra vno fcoglio , circondato dal mare . E dilpofon tardi , e
gli
fti

maggiori conquifte, b^tteuano la Canea, qual cinfee

ro con trecento vele per mare, e con cinquanta mila huo*

mini per terrajoltre i guaftatori, fantaccini,

frui

altri

che fi iparfero predare i contorni , calcolandofi'l numero della gente sbarcata a centouenti mila perfone Era^ dentro della citt fcarfo il prefidio rispetto al giro delle muraglie , ma fuppliua il valore del Conte Albano , e la^
,

fede de'difenfori, che giorno,e notte aififteuano con i/peranza, che fra brieue cederebbero le moleftie,pe'l foccor*

fo,che afpettauanoda Andrea Cornaro,Generale di tutte

Regno, che fi adunauano quefto fine. Ma^, mentre biibgnaua da lontano alpettare le truppe , i Turchi replicarono il lettimo affalto, che , bench vigorofmente fftenuto , perfuafe a'pochi, ch'eran rimafti'n vita dentro le mura , non afpettarerottauo , in cui mal fi farebbero difefi, e farebbe fucceflb, il facco con rouina de' Paefn , la ref con meno vantaggiofe conditioni Si tratt di conuenire, e di rendere la Canea , e il General Turco , che conceffe gli affediati tutto quello , che vollero, doppo due mefi , e tre giorni di alsedio, memorabile per la morte di venti mila aggrefsori , hebbe la Pjazza a' ventili di Agoftocon eftremodiipiacerede'Criibani,
le militie del
,

Era

Libl'o Settima l
,

407

quando il Principe Ludouifio^ Gneralifllmo delle fquadre aufiliarie, con le galee del Papa ^ di Napoli, di Sicilia, di Tofcana^edi Malta, fi congiunfo con parte deirarmata Venetiana, che lotto il General Molino Tattendeua y per fare qualche fattione, qualora fi
Era gi perla fa
citt

fufsero

legni vniticon quei


Il

ch'eranoin Suda co'l Profi

ueditore Cappello .

diiegno era buono, e f

fufseprat-

ticatopoteuafuccedere qualche battagha conilperanza ma , qual fi f ulse la caul, non hebdi legnalata vittoria
^,

be reffetto,che fi fperaua , I Turchi, che afsediauano Suda, ou'era co'l Cappella anche il General Cornaro, norL^ furono afsaltatf , e fopragiugnendo la rigorol ftagioncr non fi pens, dall'vna, e Taltra parte , che ritirarfi , per
fuggir

tempefte , Se airinfermo Regno di Candia, fui principio del fuo male, fi applicaua la medicina , non hale

urebbeprelb quel vigore, che poi comparueinfanabik.

Ma mentre pi Medici confultano ,


Tvccide,

non

accordanfi ne'

rimedi, Fammalato peggiora, e la morte ineuitabilmente

Pafsl'inuernoin apparecchi d'armi, e di negotio


quelle lotto
netia
,
il

comando

di Francelco Erizzo
-y

Duce di Ve-

che fi offerfe morir per la Patria quello maneggiato co'l Re di Polonia, che per compiacere a'Venetiani s'era rifoluto di attaccar TOttomano . Ma fi oppole al
negotio
fc forze
la

Dieta dei

Regno , che impedi al Re il muouer


al

contro del Turco 5 e

maneggio

dell'armi

con-

tradilfe la

morte, che sii lo Ipuntar del 1 545 tolle dal mondo il Serenilfim.o Erizzo, con quel fentimento della^
tra le fue difgratie'queia

Republica, che
giore
.

ftim la mag*
fpo-

Era gi flato richiamato il Molino per le lue indi-

, ,

4o8 Della Hifloria di Corf!


fpofitioni, che mefi prima

Thauenn ridotto aireftremo


alle

dellafuavita^ e per dare


titolo di Generaliffimo
citare la carica
5

vn Capo
il

fquadre, cuil

portaffe cieca vbbidienza^


;

Capo della Republica hebbe


onde fu
afforto dal

ed egli apparecchiandofi efr-

pria di folcar le

comfi

mune
al

naufragio. Pianfe caldi occhi Venetia, che


tal

prometrea felici fuccefll da vn

Conduttiere^ e celebrati

defunto Principe fuperbiffimi funerali , venne alPelettione del nuouo iiipremo Comandante , che Ri Giouanni
Cappello;, foggetto di iperienzaj,non ordinaria. Part egli

con grande rinforzo


fiio

di legni , e arriuato Corcira fece

il

folenne ingrefib lotto di

vn baldachino, foftenuto

da'

quattro Sindici della


no;, e

Citt;, e

precorfo da'due Cleri, Lati-

Greco, alla Chiefa Cattec^ale inuiatofi , ini giunto afcolt Mefsa, e Ij^arf diuotamente le fuc preghiere. Ma, non permettendo il tempo lunga dimora 5 fece vela per Candia, feguito dalla Galea Corfiota,il cui Sopracomiro,

luogo del Giuftiniani indifpofto, era Giorgio Triuoli, che in ogni luogo fgnaloffi , e fempre fi Ipinfe il primo incontrar rinimico. Molti de eli altri Cittadini accomin

pagnarono il Cappello , il quale arriuato in Regno kce h raifegna di cinquanta Galee , f^ Galeazze , quaranta GaJeoni, e altri minori legni , che irebbero ftati valeuoli a dcftruggere, non Tarmata, ma l'Imperio delTOttomano E con ci tutto non fi vide legno di buona piega per la* Pvepubhca poich la Canea, afldiata dal Cornaro , non fi liprefe , e Rettimo , con la morte del ilefl Cornaro , fi perle , e i Turchi fccorlero , voglia loro , compagni per la poca rifolutione di combattere della noftra armata, e il grande ardire, c^haueano prefo que'barbari. Lalciamo
5
i

di

Libro Settimo J
d gratia

40P

memorie y cos funefe , e fia oggetto del noftro difcoi fo, non pi Candia, ma Corcira, oue Niccol Delfino^ chepe'l pafsaggio del Grimani all'vfficio di Proueditor Generale di mare , efercitaua la fua carica neUlfola, attendeua fortificar meglio la Citt, la quale in poco tempo vide mutationi fpefse di Comandanti Poich il
.

Delfini^iatto Generale in Candia^cefse il fuo poila Luigi

Moccenigo

e quefti

eletto Proueditor
,

Armata, diede luogo a Lorenzo Delfini


fece molti

Generale in:^ che vigilantiifi.

mo fi fece conofcere nelferuigio del fuo Principe


mancamenti
nelle

Egli

ri-

muraghe,

quali cinf di

guardiole , per
ti, e,

commodo delle fentinelle 5 aggiufi forRegno pericolane

concorrendo il Commune alla fpei, afsoldmili,

tie Corcirefi

e le /pinle in fbccorfb del

te.

Cafopo in quello anno fridotto qualche miglior


le

fortezza, temendofi da quella parte improuifo sbarco de'

Turchi, che per tenere diilratte

forze della Republica ,

non

lafciauano di campeggiar nell'Albania^neirEpiro, e

oue acquiftarono Nouegardi , e tentarono ma in vano,la fortezza di Sebenico Pi felice fu la campagna del quarantaftte , e pel valore di Tommafo Morefini, che con ventidue Naui, poftofi tra'Dardanelli,os fronteggiare tutta la potenza Turchefca 5 e per la buona condotta dello fteflb,cbeneirifola di Zia ruppe vna fquadra nimica, e fece prigione Memet Celebi , fratello del Bafs di Algieri 5 e bench poi lafciafl la vita nel combattimento, che fece col fuo folo Galeone contro quaranta galee, che il circondarono,la fua morte, morte non., fu, fu tnonfo,e come tale furono in Venetia aireftinto ce*
in Dalmatia,
.

lebrate trionfali Tefequie

Ein vero rairacolofi

fu lapu-

Hhh

gna,

. ,

410
gna, doue
la

Della Hifoi ia di Corf


virt preualfin

.'

modo al numero, che la crediuifero

denza fi fofpefe alla prima fama della difguale battaglia.

Doppo la vittoria di Zia, per tempefta di mare^fi


le naui del

Morcfini^e la fua rimafta

fola,

verfo Rafti fu dal

Capitan Bafs, con quaranta Galee , cinta , e berfagliata^ per ogni parte Non fi perde d'animo,non mut colore, non illanguidi la vocel'inuitto, e comparfo con le fue ar.

mi nel mezzo de'fuoi , quafi cuore nel mezzo del petto indufle in ogni vno coraggio tale, che alla refiftenza non_.
folo,

ma all'offefa

fi

accinfero . L'aria

fi

vide in fuoco ,

il

mare infngue, i legni'n rouina. L'abbordo fu pi volte tentato, e pi volte difciolto Le vocide'combattenti, il bombo de'cannoni, il fracafb delle rotture, chiamarono
.

quella volta due Galeazze Venetiane, che appena furo-

no vifte, che fi diedero vna vergognofilfima fuga , con^

h perdita del Bafs Comandante,del fuo figlio, di Muftafa

Ag, di molti Capitani, di cinquecento fbldati


,

di

vna

galea incendiata , faluandofi le altre

per ftiar la rabbia.

dlbraimo,che in Coftantinopoli le fece tutte bruciare Morirono de'noftri molti, mail Morefin'n particolare^, colpito in tefta , mentre animaua i fuoi al pericolofo cimento, che f conofcere gli auuerfari , che quando vuole, vale pi di molte Fiere della Tracia vn fol Leone Ba--.
.

f quefto gloriofo principio, per tirar,

come anello lun-

ga catena , molte buone confeguenze fiuore de' Veneti, che , foftituendo al General Cappello il Proueditor Griniaiii , feppero, che quello non folohaueapoftoTafledio alle foci de'Dardanelli , ma pi fiate dato la caccia all' Ar?nata Ottomana, chenonvolea cimentarfi, e che di molti

luoghi deLrArcipelago ,

nome della Republica, s'era'


refb

, .

refb padrone.

Libro Settimo. 411 N diuerfi erano gli progreffi nella Dal-

matia, da Leonardo Fofcolo, preffo^ che tutta, ridotta ali*

vbbidienza del Principe, con Tacquifto di Terre, e Citt,

ccon la ricuperatone di Nouegradi , chef fmantellata


Sebenico , afsediata da quaranta mila Turchi , fu foccorfa dal Fofcoli, che conualcicente volle , che prouafTero gl'inimicilemortarinfirmit del fuo ferro.
e

Xemonico all'-

incontro, con la prigionia di Ali Bel, Sagnacco di Licca


la

morte di Durac Bei, fuo figliuolo era gi in potere de'


fi

noftri,che
il

ritirarono alla fine a'quartieri

per afpettaro

nuouoanno delquarantaotto, che contamin le fortu-

ne con qualche difgratia, nata dalla fortuna tempeftoiL del mare. Qualche fegno di pefte affliffe fu'l cominciar di quefio anno llfola di Corcira , che nelle parti verfo Icfchimo pat danno, ma poco, perle intercelfioni di
S. Spiridione
,

e le diligenze vfate , eflendofi eft into, apil


.

pena comparfo ,

male contagiofo Affliffe s oltre mifura tutti Tauniib del naufragio deirArmata Venetiana ^ con la perdita di buona parte deMegni, e della Galea^ Generalitia, edello fteffo Generale Grimanij il quale, partito da Candia, per girne a'Dardanelli per combatte^
re,

per impedire Tvlcita alle

di Piar fouragiunto dalla

nimiche, nell'acque-^ tempefta, miframente fi fomnatii

merfe, Ataleannuntiofuneftofetemeffe Venetia, non

non lo giudichi; ma ch'ella temeffe fegno di cedere gli Ottomani, fciocco farebbe quello, che figneffe di crederlo, LaRepublica come la Palma, che^ Fece nuoua raccols'inchina al pefo , e fubito fi folleua
vi chi
.

ta di foldati

e di legni

fi

armaron galee
z

e Stelio
Cali-

Hhh

, , ,

4'i

2.

Della Hiftoria di Corf.

Calichiopolo Sopracomito Corciref ne forni vna ^ chc^ gli fu confignata, d'ogni neceflrio apparecchio ; e Luigi

Mocenigo ,
aireftinto

ch'era in

Candia Proueditore Straordinario


nell* vfficio di

deirarmi, fu fiibrogato,

Capitan Generale ,

Port tale auuifo vna Tartana , capitata in Regno da Corf, onta de' Turchi, che, appro.

Grimani

lttandofi delle noftre difgratie,aflediauano la Metropoli^

con tale oftinatine , che haudola cinta il primo di Maggio y non fi partirono , che q' diece di Noiiembre , contro l'vfo di que' barbari 5 che non fogliono campeggiare in^ tal tempo. Quali fulTero gli auuenimentidiqueftoafledio 5
le

fcrinono

altri

diftefimenre

il

valore del Gildas

che difefe la Piazza , commendato da molti , a* quali riinetto il Lettore^ effendo la mia Storia^non di Candia, ma di Corcira , Egli per vero, che trattandofi delle glorie
del

mio Principe, non pofsofardi meno parlar incidcn-

temente di quelle cofe;,che appartengono alle fue famofiffime imprefe. N poflb tacere l'honore,ch'egh s'acquift in Dalmatia,per mezzo del Generai Fofcolo, con la prefa di Clifla, ftimata inefpugn abile in modo,che,prima della^
vittoria
,
,

molti tacciauano

il

Comandante di temerario
,

Ma egli

fordo

gli altrui
,

rimprocci

e intento al beneil

ficio della Patria

l'afilt

con coraggio,e rotto


,

foccor-

Capitano de*Morlacch3e poi dal Proueditore Giorgi vinto in campagna lo ftefso Tecchiel , la coftrinf felicemente alla refo di Tecchiel Bafs dal Prete Stefano Sorich
fa
.

A tanti mali d'Ibraim s'aggiunf

l'

vltimo , che fu

la^

morte, procuratagli dalla fua ifteffa Madre, per mezzo de* Giannizzeri folkuati , che frangolarono il Primo Vilir
poi con la corda d'vn'arco
il

Gran Signore, e all' vltimo la


Ikisa

Libro Settimo.
ftefla fua

41^
figlio eftjnto, ln-

Genitrice crudele , che vide il


.

za pur verfre vna lagrima


re, che talora
il

Tullia co*l Padre in

Roma

^ueftaco*! figliuolo in Coftantinopoli, diedero diuede{fsofcminile, s^accoppia con le Furie


^

che pur fono donne. Mehemet^ Mau metto fuccef al Padre in et cosi tenera che poteua far a' Criftiani /perare, che fi ammoUifro quelle durezze, che hormaiper tre anni rhauean tormentati. Egli pur allora hauea compito il primo luftro , e fiprometteaogni vno, che vna bocca di latte non poteflcmoftrarfifitibonda del noftro fangue ma i Grandi della Porta n'eran cos fitibondi , che procurauano fucchiarne fino airvltima flilla. Si rinou nel quarantanoue Tafldio della Citt di Candia con for:

tuna nondiffimile quella dell'anno trafcorfo


l'attacco^che
rauiglie
il

bcncho

non fuflecos lungo^principiando a' diciaflette di Agofto


fi

difciolf a' ventifi di

Settembre Fece ma-

General Mocenigo neladifef di dentro , e Giacomo da Rina di fuora opr ftupori 5 poich con do-

deci

Nani ,

e altre fette di Bertuccio Ciurani ,

hebbe

ar,

dire di adaltar nel porto di Focchie Tarmata Turchefca

comporta di iettantadue Gelee , diece Maone , e vndeci Vafllli, ibpraui da diece mila foldati, i pi efperti dell' Oriente , Si combatt con fierezza fu*/ principio , ma i Turchi 5 hauendo contemplato la rifblutione de' noftri , fuggirono a terra , abbandonarono i legni, de' quali furono bruciati noue VaflJli , tre Maone,e due Galee , oltre^

due galee,e vn Galeoncjche furono prcfi nella battaglia . E f non era il fuoco , che, accefo nella munitione de'Nauigli vinti,

danneggiaua Vincitori;,che furono aftretti ritirarfi,tutta TArmata nimica reftauapred<^ di fiamme ,


i

'414 Della Hiftoria di Corfu:


Mancarono de gli Ottomani fettemila ,
feriti ,

de' Criftiani

non

ma pi di tredeci 5 ottanta furono i de*barbari . Tali auuenimeche fi liberarono dalle catene ti fucceflro nell'Arcipelago 5 mentre nella Dalmatia 2u
feicento quei,

pefte feruia di guerra


pili vite,

e la morte

con la fua falce mieteua^

che

le

fpade de' combattenti. Corcirafolaftaferro Venetianoaccompagnaua

uainripofo, e

con Toro facendo , compiacenza di Antonio Zeno , Generalo


il

delle tre Ifole,

vn buon donatiuo al Principe, cheipen-

deua tefori

L'otio , che fi godea nelTlfola , diede moti-

uo Marino Marcello,Proueditore,e Capitano,di far numerare le perfbne , che in Corf habitauano e fi trou che da cinquanta mila anime erano allora nel diftretto del Paef, da cui mancauan molti, fparfi ne gli prefidijp foldati,e remiganti su le galee Ne' tempi antichi aflai maggiore doueaeifere il numero de gl'Ifolani, f s'h riguardo alla loro potenza , che kce tremare la Grecia 5 ma hora
;
.

piagne la ftefl sfortuna delle altre Nationi , peggio, chc/ decimate da gli anni. I milioni de* Romani oue fono >

La folla de* Carteginefi come


cufa in qual luogo s'afcofe
?

difparue

La gente di Sira-

Per vna Coftantinopoli , eh' crelciuta,leintereProuincie fi fono /popolate. Babilonia grande nel

nome ,

picciola ne

gh habitanti j

il

Cairo contiene quanto ha di buono tutto il Regno di Egitto . In fomma, f in vna parte fi creice , afli pi nell'altra fi manca; e pe'l fondamento di vn'edificio, che fi folleua , f ne deftruggono mille , Roma antica giaco
fotterra, e

ogni vafta mole calpeftata da vn'ordinario edificio. La culla accoglie vnfolo, centinaia di huomini ammette nel fuo feno vn fepolcro . Se fi facefl conto
di

Libro Settimo
di quei, che nafcono, e di quei, che

Aif
Non la

zeribifbgnerebbeaggiugnere

al

muoiono, oquanti numero di quefti, che

aggiungono /opra T vnit de* viui belle decine .

bilancia di Lucina eguale quella della Parca 5 l'vna pe-

fa pochi, Taltra, che l'hpicapace, molti libra ad vn


trattole fconta grofle partite al debito della colpa di

mo.
fi

Inuecchia

il

Mondo,

e peggiora nelle forze

Adaonde

lefue generationi

non ponno e/Tere cos frequenti , come vedeuano ne* fuoi anni pi vigorofi Quindi non fia^
.

marauiglia , che pur Corcira patifca l'impotenza di vn^


quafi decrepito , che di raro con
la

Natura fi congiugne
i

e partorifce figliuoli
facilmente hora
le
fi

Senza numero furono gi


il

Feaci

numerano i Corfioti , che vorrrebbcro


loro Sereniflmo

primiere forze, acci conofcefle

Prmcipe , che fi come le picciole, cos fuo beneficio impiegherebbero le piti grandi.

Il fine

del Settimo Libro.

DEL-

DELLA

DI

CO RF V
Defcritta

DA ANDREA MARMORA.
L
^ K O LLA
O T
felicit

T A r

O.

deirarmi Criftiane, che


fi

nel quaranrnnoue^come

detto/ii-

rono maneggiate con ogni fortuna,, aggiunle nuoue glorie il cinquanta^


inuidiof delle lodi
,

e benedittioni

fi

daiiano all'anno fuo antecelfore da'


Fedeli
^

e da Veneti

Poich Giaco-

mo da Rina con le fue Naui alla porta de' Dardanelli chiufe

r vfcita

a'

legni Tiirchefchi $ e

il

Mocenigo ; nipote del Gene^

Libro Ottano,

417

Generale , nel porto di Maluafiaprefe venti tra Galee , e Bergantini, che voleuano traghittare in Candia nuoui
foccorfi. Quello afsediaua da lungi Coftantinopoli, e

doppo tale vittoria , cinfe di afiedio la Fortezza^ di S.Todero, e rhebbeperafsaltoconpocofanguede* fuoi , quando che nel prenderla i Turchi v'haueanoperlb pi di quattromila perfbne. Ma non pono in quefto Mondo le fortune difcompagnarfi dalle dilgratie e il bene ha
quefto 3
5

fmpre qualche mifchianza d male y con cui tiene indiuifibile parentela Leicoffe, c'hebbela potenza Ottomana , furono accompagnate da vn'orribile Terremoto^che
.

Corf 5 oue la confufione y e lo fpauento fi videro fegno y che meno farebbe comparfb il timore y feriforto Solimano fufse venuto , per vendicarfi . molti furono i danni y ma il maggiore nel balouardo di S. Atanafio^che fu dVopo rifare y pi ftabile y e pi fermo ; come fi fece, baftando appena a nuoui foli fondamenti di tutta la macchina la materia 5 tanto fi cauaron profon* Stimarono y credo io , co'l profondarfi tanto fotto la di
f vaccinare Tllbla di
.

terra y d'incontrare quell'efalationi

che chiufe nelfuo iela


i

no y nel volere con violenza vfcire y


paura
.

fanno fcuotere per


terremoti;, perche^

Vn aura prigioniera cagiona

le creature

bench infenfate^alla Hbert fempre afpirano 5 procurando acquiftarla, pur co'l mezzo dellerouine. E

pure r

huomo folle fai principio diuennefchiauo; e poco


il

ftimandoTerfereliberoficompr

carcere,

oue con

lui

rhumana generatione fu chiuf


ferie
y

Quindi

le careftie,

mi-

infirmit,morti,e in particolare le guerre , che dany

no

titolo di vincitori
il

e di vinti 5

ma
,

degli vni

e de gli

aUrj fpedifcQno

priuilegio ^fcritto

e fugellato

col langlie.

lii

418
^ue.
delle

Della Hiftoria di Corf :


etra'fafci

Non vi trionfo lenza qualche perdita;

palme fuol mifchiarfi alcun virgulto di ciprefso^ di mirto . E pur quefta regola vniuerfale patiice la fua eccettione: e i Vene ti ani nel 155 1 fecero conofcere^, che fi pu vincere fenza danno, Haueano eglino {pianato S.

Todero^per non dare occafionea'Turchi di ripigliarlo, quando, Giorgio Morofini , Proucditor Generale, comefta la cura di Candia
,

fi

moflero incontrar Tinimico

con ventiotto Naui , fei Galeazze^e ventitre Galee . Alla bocca de' Dardanelli , per prender lingua , fi drizzaron le
prore;

ma per via auuifato il Mocenigo Generaliffimo de'


fi

difgni de' barbari

port Santorini

dal qual pofto

fi

vide Tarmata Ottomana


cinquantatre Galee
,

veleggiar verfo Candia con^


fei

cinquantacinque Galeoni, e
ancore
;

Galeazze .
to
le

Si frparono fubito le

fubito

al

ven-

vele

, i

remi

fi

diedero alTacque

e alla coda bat-

tcndofi rnuuerlrio fu alla fineaftretto a riuolgereilca-

e ad accettarla battaglia.

Ma

disfatta quafi

la^

Galea del Bafs Comandante, e gli altri legni rouinati dal noftro cannone , i Turchi (limarono meglio il ritirarfi , rimurchiando le loro Naui con le Galee, per mancanza di vento , Lofteflbeiemploiguirono i Veneti, che non voleuanolafciarfifcappar dalle mani lnza gabella. coloro , che voleuano introdurre ne' loro Regni mercadantie , cos grofle, d'huomini , e d'armi e di tanto fauorilli fortuna, che sforzarono prima le Galee lalciare il rimurchio , poi coftrinlro i legni rimafti diuenire preda del mare, del fuoco, de'gloriofiflmi vincitori Tre mila Turchi morirono , cinquecento Criftiani furon tol:

ti,

dalle catene, quattordeci Valfelli

furono prefi, efraj


quelli

Libro Ottano allori della

4 ^9
Republica.

queftivnaMaona, e tre Sultane ^ e la medcfima Nauc> pu Generalitia ; e ci con s poco fangue de'noftri , che
dirfidificuronon viefferetragli

pugnauan su Fonde 1 picciolo ramofcel di cipreflb . Cos combateuano in^ Venetiani , e non meno glof iofamente
Girolamo Fofcarini;,Pro-=. in camueditor Generale inDalmatia il quale^rompendo da lui pagna Daniel Bafs.chevolea foccorrere Duare, con quelle conditioaffediata/i refe padrone della Piazza
terra fotto la felice direttio ne di

Auuenne quefto ni, chea lui piacquero di concedere, nelle parti d'Oros.e nel cinquantadue,nel quale in Corf
A^imfividevn'improuifafolleuatione di Villani, che^
per ci fpearmati faccheggiauano la campagna . Furono Dimo Beneuin, diti Venetia quattro Ambafciatori ,

NiccolCocchinijDemetrioPetetrino^eStamatelloBulmandaffe prende-gari, fine di fupplicarel Senato , che gh informatione della caufa di tale riuolta, e porui,con
re

opportuni mezzi , qualche rimedio


ni, ch'era

Girolamo Fofcari-

tefe tale

Proueditore, con ogn'induftria , e diligenza atnegotio, efercitando , fi come in ogni altra oc^

prudentiiTimo ze^ cafione , anche in quefta gli atti del fuo


lo

Generale Marco da Molino fin l'opera 5 perche della Citt, in^ vfcito con conueneuolefoldatefcafuora rotta, e de' contratofrn que' ribelli, diede loro yna buona alla giuftitia prigioni, che molti furono, fece quello , che trauaconueniua. I Corcirefi lieti dei caftigo de' rei, che
.

Ma

il

gliauano

la

Republica opprefl, procurarono, moftrata la


Con-,

fecero loro fedelt,folleuare il buon Prmcipe^ onde Marcoran figlio,oue Vittor Capodiftria, e Ottauio
dfci
,

Sin-

propofero

corpo de! e determinofll di aggregare al


lii

jTaede-

420

Della Hiftoria di Corf,

itiedefimo Configlio que' Cittadini, che pagaflero vna tal

fomma, qual dourebbe impiegarfi nella guerra di Candia. Qui frattanto nulla di rilieuo fucccfle , hauendo Turchi
i

fuggito rincontro della noftr'Armata


pofta
al cimento,

che gi

s era

dit

per fgnalare le glorie di Leonardo Fo-

fcolo , che n'era direttore in luogo del

Mocenigo

Que-

fto fu Tanno feguente rieletto alla carica di Generaliirimo,

perche quello , per le fue indifpofitioni , chiefe licenza di ripatriare, ma prima fucceffe la perdita , che fecero i no-

doue Giuieppe Delfino , Capitano de* Galeoni , con quindeci Naui , e tre Galeazze , all'alito da quarantacinque Galee/ei Maone^e ventidue Vafleli Turchefchi, faftretto ritirarfi, lafciando due legni al fuoco 3 e altrettanti all'acqua . E con ci tutto i nimici , cho nel combattimento di fei hore hebbero pi danno , che non ne fecero , non ardirono di pafare in Candia , timofri a'

Dardanelli

rofi d'vua feconda battaglia

qual loro fu poi preintata-i

dal

Mocenigo , che venne da Venetia 5 e per la ftefsa caufa della fua venuta, da'barbari , che il temcuano , non acLa fucettata , bench di lunga mano fuperiori di forze
.

ga fu il loro fcampo , e il valore del Generale fu caufa della lor fuga 5 poich di lui haueano tale paura,che con ducento quaranta vele non hebbero ardire d'incontrare lo
noftre
dal
,

che non eran pii di fttanta

La morte, che tolfe


e la fua vir-

mondo il Mocenigo , li liber della tema ,

t li perfuafe a moftrar fegni di duolo,

Galee de'Bei bandiere , che fi ftrafcicauano per l'acque j efmpio delle quah pur le mililie di terra^ per ordine del Capitan Bafs,{i

comparendo Ic^ vifta di Candia con nere diuif , e con le>

vcftiron di luto

Ma non perche a'noftri

mancafsc vn

Libro Ottano

42.1

vn tal Capo manc il cuore , che pi vigorofo s'accinfe reprimere rinimico, che fino sii le porte della Metropoli faceua continoue correrie Marco da Molino, Generalo
.

in Regno, l'audacia deTurchi riprelTe con le ibrtite ; no fece poi meno il valorofillnno Andrea Cornaro, cho Quefto , iftanza de gli nella carica fugli foftituito Ambafciaton Corfioti , hebbe Tvfficio di Generale del.

le tre Ifole,

e cominci formare procedo fopra


,

la folle-

uatione de'Villici

ma quando

fi
, fi

attendea qualche pufopi

ogni cof , perche la piaceuolezza del Principe cosi volle ; perche l' vicera communicaua con qualche parte vitale, e nobile,
blica dimoftratione deireccefib

da cui bifognaua, che il tafto di ferro fi allontanafio. Bafta che, qual f ne fuffe la cagione , fu pofto filentio al delitto dal Cornaro , che pafs doppo in Candia far conofcere , che il taglio , che non volle dare in Corcira , fo
l'era riferbato iui

danno de'Turchi . Fu il fuo pailaggio


,

nel
il

Regno l'anno cinquantaquattro, fatale al Mocenigo


,

cui cadauere
al

trafportato Venetia

hebbe gli honori

douuti

merito di quella grande anima y che intempeftiuamente fi diuife dal corpo . Aireftinto fuccefse Girola-

che doppo di hauere introdotto foccorfi'n Candia , e mandato Lazaro Mocenigo , Capitano de'Galeoni, eilProueditorMorofini alle fauci de'Dardanelli, nelle bocche d'Adro , forprefo dall' vltima malattia , perfe la vita. Ma per la morte <. nuouo Generale niente auanzarono 1 Turchi, rotti, e disfatti dal folo Mocenigo; ben-

mo Fofcarini

ch queUi numerafsero
trenta nani da guerra
,

fefsanta

Galee, otto

Maone ,0
ben rinfor-

oltre fefsanta Galeotte

zate; e quefto

non hauefse, che

trenta Vafselli, due-

Ga-

, . ,

"/j^iz

Della Hiftoria di Corf

Galeazze, e otto fole Galee ; efsendofi partito per Candia

Morofini con quattordeci Galeoni , quattro Galeazze e tutta l'Armata fottile , per alcune faccende del Regno E pure gli Ottomani , doppo molte hore di fiero comil

battimento , perfro quattordeci Naui , vna Maona , vna galea y cento cannoni quafi tutti di bronzo ; e i Veneti

con Tacquifto di
morti
tra loro
,

feicento fchiaui

non numerarono

de'

che cento cinquanta foldati .

N qui fer-

maronfi le vittorie , hauendo gi il Proueditor Morofini co'l General Borri conquiftatol'Ifola Egena , e nella Macedonia la piazza importantiflma del Volo, e
tadella,
la fua

Cit-

che cefsero

gli afsalti de'vincitori


,

Ma

in

Cor-

eira fuccefsero altrimenti le cofe

e la Torre delle pefchie-

re di Butrint

venne in potere del nimico,non perch'egli


la forza,

rhauefse con

ma perche a'noftri parue allora be-

ne di abbandonarla . Fi il luogo afsediato da*barbari , e- nel medefimo tempo venticinque perfone 3 che attendeuano alla pefcaggione , e doueano in tal congiuntura difenderlo , vilmente fuggirono , lafciando
il

Caualier An-

tonio Marmoran

che

iui
il

cafo

fi

ritruouaua , folo con,/

cinque di iua famiglia,


fiftere,

quale coraggiofo s'accinf reiti

bombardieri f n'erano anch'egiino

per pau-

onde lui conuenne far tale vfficio con s buona forte, che fece macello de'Turchi,i quali,diffidando di loro fteffi, per iftrade difagiofo fecero condurre il cannone dcu Deluino,ecominciaron la batteria. In tale flato veggendofi'l Marmaran fcrifse Stefano Magno Proueditora, re, e

Capitano di Corfu,per foccorfo,e la fua lettera fu del

fguen te tenore.

Libro Ottano
IlluJriJJ]'^'

425'

ed Eccellenti^/*'' Signore

ILmt

cafoy apportator di molt'inafpettati fuccefsiyfece


trouafsi

che io

"Butrinto

^mentre e aUuano quindeamila^


y

Turchi j tra pedoni ^eda cattai lo

con animo di hauer in ogni


Il

maniera la Torre y per farfi poi padroni della Pefchieria,


tutto lor farebbe riufcitOyfendoche njenticinque PefcatoriyC

due

bombardieriy che cujodtuano il luogOy non cos

tojio 'X'eduta la,

faceta del nimico affieno mefsnifuga , non a;alendo neprote^

fiy ne ammonitioni , per farli fermar e . Rtfoluei per ci io con cin(]ue miei huomint y pia tojofagrifcar lamia^itay che ce"
dere ilpoflo al nimico
.

La difendiam.o dunque a pi poterci >


i

ne manchiamo di offendere
riay che

Turchi con molti tiri d*artiglici

qui fi ritruoua

Ada hora , ijedendo auanzare leforz^

de'medefimi col cannoney dal quale njengonofatti molti rombi


y

con pericolo euidente della perdita della Torre 5 lafuppltci

chiamo

prouegga di gente y
y

munitione quanto primuy per africetto di

ft curar e quefio luogo

acci

non diuenga
il

Turchi , Io

frattanto non mancher y


fino aWnjltimofpirito.

con tutto

mio potere y di difenderlo

B qui

d F.E. humilifsimamente^^

m'inchino

Dalla Torre di*Butrinto a'd\ 20. Maggio


Dell'

16^%

B.K
Humilifs.
Il
e Obligatifs, Seruitore

CauaL Antonio Marmer,

Letta dal Proueditore la lettera , confultofl'l negotio


tra'

Capi

di guerra, e fu ftimatoimpoflbile il difender

quelpofto, eflendo le mura debili, cnonterrapianatof

onde

42^4 Della Hiftoria di Corf.


onde fu
al

Marmora

fcritto,

cherabbandonaflc, con..

carta>chedicua

LAfedey ch'elUy conpercolo della propria 'vitaydimoftra^


^erfo il Publico y la rende degna di e [fere contrac ambiata dellagratta del Senato s ne mancher io
in coteja occafioue

d'atteflareyappodt cjuelloyil fuo impareggiabile njalore,

^an^
i

toalfoccorfo

ci

^ieneda leiaddimandato yjimandonottm"


Fai"
i

Slide p f
conetti
y

il

fofienere la Torre , [ara contenta inchiodare

leuare

Mafcoli y

Mofchcttom y

e co'l

^crgantino ,

che perci gli mandiamo y non faccia di meno dipartirfi d^z^


cojl.

(^c,
Stefano Magno ProueditoYyC Capitano .

Corfu z I Maggio 16$^,

Riccuuto quell'ordine, partifll Caualiere, e con fommo dolore lafci la Torre a'Turchi, che poi fabbricarono

vna Fortezza Reale^ed efclufero quafi totalmente dal dominio di Terra Ferma i Corcirefi . Ma la perdita di vna Torre fcontarono Tanno appreflo^ che fu il i6^6yi Veneti^ con la pref di due Ifole celebri^Lenno, e Tenedo y e delle Naui y e Galee dell'Armata Turchefca^ che fu totalmente fconfitta, non hauendo i noftri perfo di rilieuo, che Lorenzo Marcello Generahifimo^ colpito da vna palla di cannone in vn fianco. Fii quefta vittoria^ infigne, perche di feflanta Galee y ventiotto Galeoni y ^ fioue Galeazze non fi faluarono y che quattordeci legni co'l Capitan Bafs, il quale fi era dato intendere, che faiui predo
;,

cilmente haurebbedeftrutto lefquadre Venetiane, che^

non coftauano^ che

di feflanta cinque vele in tutto , coni-

prefcui

, .

Libro Ottano l
preluile Galee della Religione di Malta.

42 f
Hor mentro5

qui le fpade , in Corfi

fi

maneggian

le penne

e ladouo

dairArcipelago s'ergon
refe,

trofei a Pallade, in

Corcira fi ibl-

euan Academie alla fbrella Miiierua . L'ingegno Corei-

che nel naturale non ammette fuperiore, hauea bilbgno delle colture delFarte , per non la cedere qualfifia./ intelletto di Grecia , oue fiorirono vn tempo le fcienze-
Dottori, e
altri ,

pi nobili . (^nindi flitta vna fcelta di trenta fra Religiofi

che amauano

la virt

fidifpofero vn*-

adunanza di lettere^di cui eleffero Principe la prima volta il M.R. P.Maeftro Gregorio Gritti dell'Ordine Eremitano di S. Agoftino y e Cenfori Niccol Quartano Caualiere , e Panagioto Giuftinian , con Spiro Altauilla , e Segretario Demetrio Ricchi Vollero , fotto titolo di S S 1 C V R A T 1 5 per imprefa due Rupi, fopraui vn.* Leone, quafi Hbrato in aria, col motto /Jisfemper s e con ci diedero intendere , che il loro efercitio mai non patirebbe al teration di fortuna, loftimo, che fi feruiflro di tal pitofto Simbolo , che Frenofchema, per alludere^ alla Patria, e alla Republica dominante, che Taffidauano j quella con le due Rocche della Fortezza Vecchia, quefta> co'lfuo inuitto, e generofb Leone, Poich per altro le
.

giufte regole dell'Imprefa

della quale le conditioni

foru

molte, fallerebbero nel Corpo, non ef'endo propriet


conofciuta del Leone TalTicurar

quando in aria fi libra. Dico quefto, perche i Signori Latini non fi credano , che fehaueifero i noftri Greci voluto fare vn giufto Freno,

fchema , che pur vanta per Inuentrice la Grecia , farebbe lor mancato il modo di farlo con quelle regole prefcriuono i libri de gli Scrittori pi faui. Ma f in Corcira par che Kkk Mer-

^ z 6 Della Hiftoria di Corf


Mercurio regni, Marte alerone trionfa, e VenetianJ fanno ftrage de'Turchi, che rouinati , e deftrutti non hebbero in tutto Tanno altra confblatione , che della morte del General Marco Aboris nobile Fiorentino, che, com'Eleazaro , hebbe fepolcro nel fuo trionfo . Quefto vaio * rofo ]:>ucc, conducendo Corcirala Moglie , chellfola- hauea eletta per habitatione , incontr con la fua Nane
i

treVafelljBarbarefchi, da'quali afsalito

fi

difere in mo-

do, che li coftrinfe allafugaj marimaftoegli nel conflitto ferito^ poco doppo il fuo arrido in Corf , refe l'anima
al

Creatore. Si fecero aireftinto fuperbiffimi funerali


fi

nella Chiefa delFAnnunciata, e i fuoi Elogij

fcrifsero in

marmo , acci il tempo trouafse materia


del

dura al luo denfpedito

te, di ibuerchio vorace. Alla voracit purede'Miniftri

Reggimento pole nmedio Gio: Dandolo,


Republica
fi

dalla

richieda de'Corcirefi , per tafsare lo


,

.pnghe 3 che
ceffi di

fcuoteuano lenza mifura

con formar propic-

niunrilieuo, a fine di elfigger

fommedinon
;

ciol

momento.

Alle volte Tintegrit de'Supremi vieiL#


baffi
fi

macchiata da'loro familiari pi


quelli, per gli misfatti di quefti,

e Tinnocenza
,

di

rende apparentemente
e gli
.

colpeuole .

I irui talora

fon dishonore deTadroni


i

efecutori fan parer fenza /nno

Capi

della Giuftitia

La

perdita delle battaglie, bench nafca dalla vilt de'foldati,


s'attribuifcea'Generali; e lacattiua direttione delle im-

prefe toglie la gloria quei , che

comandano ,
il

e pure fa-

rebbero ben guidate,

f gli Vfficiali faceflro


,

debito lo^

ro neireiguire quello

che fu importo fuiamente dal


del

Duce

E al contrario tutto Thonore


fuoi, pofti

Comandante ,
quifto

quando gli ordini

bene in prattica, fanno ac-

Libro Ottauo.^f)n 4x7


quifto di vittoria
5

e di trionfo .

Quindi

viiie

immortalo

la fama di Lazzaro Mocenigo , che nel i<557ruppc,erouin i vafTelli Barbarefchi^ prefe il Forte di Siiazich 3 fece

preda de'fuoi legni qiiindeciSaiche, e due volte trionf dell'Armata Tiircheica , bench il fecondo conflitto gli coftaffe la vita , pe*l fuoco accefo nella munitione di fua^
galea .

Mor di fuoco chi era tutto ardore , e


che
il

le

ombre

della Parca Taffalirono fra le jf^mme,

renderanno

luminofo fin che il Sole s'aggiri . Doppo^ ch'egli s'eftinfe fra le vampe^ qualche fcintilla di buona fortuna hebberoi Turchi nella riprefa del Tenedo^ abbandonata vil-

mente da'difenfori , che poteuano appettare i foccorfi ^ e mentenere quell'lfola , che teneua Coftantinopoli'n vn^
continuo affedio , e in perpetue fciagurc . Cattaro nella^ Dalraatia fi difefe 5 e la Parga nella Terra Ferma di Coreira fi mantenne pel valore di Luigi Beneuiti Corfioto^che
la

guardaua con titolo di Caftellano , e Gouernatore . Il Beico, e Inco Bafs con puattro mila tra Fanti , Caualli, comparueroslacollinadiLitizza dirimpetto alla Parga,
e sfodrando vn di efll la fcimitarra sfid i noftri battaglia; indiauanzatifialmonticellodiS.Saluatore, non.,
lungi dal Forte, minacciauano pi da vicino l'attacco 5 ma da Giorgio Culifi<:h con la fua Compagnia di Schia-

uoni , e dal Beneuiti con parte del prefidio battuti , furono aftretti ritirarfi, lafciando ottanta deloro diftefi sia la

campagna Con ci tutto non fi partirono i nimici, e fui


.

Colle di Litizza accampati afpettauano il cannone, qual venne, e fi piant la prima batteria nel medefimo pofto di due artiglierie delle Comenizze, e otto gabbioni ; vn altra, pur di due cannoni di fefianta, difefi da dodeci gab-

Kkk

bioni,

42.8 Della Hiftoria di Corfii


l)ioni,fi difpofe S.Saluatore
;

e la terza fimile appiedi del-

la

Collina; onde da tre parti


trincere,

vn tempo fu colpitala^

Parga, ouc i noftri, non la perdonando fatica^, haueano,

con

con baftioni, e con fortite, procurato di di-

fendere la Terra , e impedire le opere de

gli aflalitori Ottomani . E fu tale la diligenza degli Aflediati^ che alla fine i Turchi, veggendo di non far nulla, fi tolfero con vergogna da'loro polli , lafciando a'Corcirefi la fama di vn va-

lor, fenza pari

L'auuedutezza delBonauiti hebbegraa.

parte nella ritirata de'barbari,i quali fcarfeggiando di palle da cinquanta, e da feflnta , quelle , che tirauan di gior-

no, facean di notte raccogliere 5 del che auuifato ifCouernatore promife vn quarto di reale per ogni palla , che
gli portaffero, e in

poco tempo,

glie

neconfegnaron

tre-

Beico, che pieno d'aftio non potea foffrire, che vn vii Caftello gli hauefle fatto tale refiftenza , Tanno
il

cento .

Ma

feguentedeli558ritorn confei mila Turchi da fattione, quattro mila guaftatori, e con molti cannoni , che da tre mila tiri fecero contro la Parga , dentro alla quale Spiro Petrctino, ch'era fucceflb al Beneuiti, valorofamente fi difendea . Otto mefi fpefe in vano il Beico , poich fu tale la coftanza de gli affediati ; e i foccorfi , che di mano
in

mano inuiaua al luogo Lorenzo Sagredo, allora ProueCapitano di CorfLi,hebbero"cosl buona condot-

ditore, e
ta,

che difpernto Tinfedele fciolfe Tafldio, e con la perdita di due mila huomini pien d confufione aliafua ftanza^
fece ritorno.

N piia felice fine forti

l'i

mprefa, che nel

medefimo tempo difegnarono i noftri fopra S.Maura,fottoladirettionedelProueditor Generale delle tre Ifolo Marino Marcello,il quale co' Priore Biechi Comandante
delle

Libro Ottano
delle

^zp
mano

Galee Pontificie, e con le tre Galee di Coi fU;, di Cepartifl

falonia^eZante, e molti bergantini, fopraui buona


di Corcirefi
,

per togliere a'Corfri quel nido infemiilmo di Pirati. haurebb*egli prefo, i fcoperto
,

prima, e poi da' Soldati Papalini


giare i borghi,

che fipofero facchegpure


f

non fuffe flata difinefla Tordinania, che m

talcafobifgnauaofferuare.

ilBichi voleua-.

ritornare airafsalto, facilmente farebbe caduta la Piazza

priua di vittouaglie,e delle neceflarie difefe;


partirete tolfea'Venetilagloria di

ma egli volle

vn cos nobile acqui-

lo

Si aggiunle quefta cattiua

condotta l'incendio del

depofito della poluere, fabbricato con

fomma induftria, e

gran maeftria da Filippo Pafqualigo Generale intenipo del fuo gouerno dentro la Fortezza vecchia della Citt di
Corcira. Duefoldati Francefi, auidi dirubare,penetraron

oue chiudeuanfi quaranta barili di poluere , o mentre s*ingegnauano dar mano al furto , da vna corda.
nel luogo
,

iccefa

cadde vnafauilla di fuoco, che,

candofi a quella

vn baleno attacmateria combuftibile diuamp con_in


,

di molte cafe conuicine, che vccifro quaranta perfone nella caduta. Moi fra gli altri Spiro Altauilla, infigne e nella

rouina non folo del ridotto,

ma

Nobilt, e
gli
te-

nella medicina; e pi numero reftato farebbe per fafll , che volarono fopra le ftrade , f la notte non
ritirati gli

nea Ma f qui arde la terra, nell'Arcipelago brucia fino su l'acil fuoco fopra que, e i Veneti dan la caccia a'Turehi, e poi nel nana-

huomini dentro le ftanze

le conflitto riportan vittoria

con grande

ftrage

do
,

gli

auuerfari

a'

quali

tolfero l'importante
tali

Fortez-

za di Caflel Ru(fo.

Ma

cofe furono nel

1559 non

'4^0

Della Hiftoria di Corf

non elfendofi nel cinquantaotto fatta cofa di gran momento pe*l naufragio dell'armata Venetiana , che manc poco non perifce intera fra Tonde Luigi Giurano fucceC.

f in quefto anno al Marcello nella carica di Generale le tre Ifole


,

del-

e d fuo ordine

fi

rifece la ftanra della poluere,

hauendonelacurailProueditore, e Capitano di Corf Giacomo da Canale . Arriu in tal tempo il nouello Arciuefcouo D.Carlo Labia Nobile Veneto, da Aleflandro
Settimo, Sommo Pontefice, tolto alla Religione de'Cherici

Regolari , oue fioriua in bont,e dottrina

e donato

alla noftra

CattredaIeconfbdisfattione,e de'Greci .

Que-

non pu fcriuere quanto egli merita la mia penna , accolfe con tale amoreuolezza tutti , che tutllo Prelato, di cui
ti

rimafro , pi che dalle fue braccia , dalle catene di vn'

affetto indiflblubile al fuo

gran merito auuinti . Sul prin-

cipio diede gran gufto a* Corcirefi ,

quando gli Hebrei,

che fecondo Tvfanza andarono portargli la legge, fece vn difeorfo, degno di vn huomo, che neiritalia hauea fa-

ma traTredicatori pi

fmgolari.

Sono

Corfioti natu-

ralmente poco amici de*Giudei , co' quali Tanno auanti

haueanohauutodifparere, percaufa, che contro gli ordini del Senato pur s'vfurpauano Stabili , e fi auualeuano
di Serui Criftiani
5

cofa , che , iftanza del noftro

Com-

mune , il Generale Lorenzo Delfino prohibi loro , togliendo vn tal Chaimo vn Palaggio, ches'hauea Ibntuofit
fimo fabbricato . Nonpoteua dunque meglio lufingare il genio de' Corfioti TArciuefcouo Labia, bench per altro
la

fono le fue qualit cos celebri,epe'l

difintercfse, e pef

modeftia,e per la piaceuolezza, e per l'amor del fuo oui-

le y

che chi non lo ftima , e Tama , cieco di mente ,

non

Libro

O ttauo

431

noi! ha ragioneuole rintelletto.

Sorfe,doppo ci Tanno i (55o,che con la prefa di Schiatti^, fatta da FrancefcoMorofini, Capitan Generale , e
Tapparecchio vigorofo, che fi facea, prometteua vna C-

pagna veramente fehce


ignominie .

Ma

giudicij

humani

fpeffo erfi

rano, e talora d'onde fi penfa raccogliere glorie ,


neti le iquadre aufiliarie, e

mieto NelTlfola di Cerigo sVnirono co* legni Veil

Principe Almerico d*Efte

fi

f vedere con numerofacomitiua e di Caualieri, e di Ibidati


5

che

nella raflgna

compirono con le altre militie vn


e pi di mille du-

Corpo di vndeci mila e ducento fanti ,


cento Caualli
ro con
fi
, fi'a'

quali feffanta de'Corcirefi , che volle-

le fpefe del

Commune militare per la


,

Republica

fece lo sbarco in vicinanza di


il

tuti

rimbarcai ono i nollri

Canea^ ma da Turchi bate con altro difegno veleg-

giarono verlb Candia, a fine di accignerfi alTelpugnatio-

Vecchia, eretta gi da' nimici E pure qui s'hebbc duriffimo incontro , per Tauidit di rubare in tempo , che fi douea combattere con
in faccia alla
.

BediCandiaNuoua,

gli

Ottomani , che atterriti meditauan la fuga,


fatti
.

e pe'l

dit

ordine dell'Efercito Criftiano


raofi

impenfatamente ani-

hebbe vna mofa,che f tremar T Oriente: ma pi profperi furono i fuccelfi'n Corcira , doue Luigi Cintano meditaua gran cofe e f le forze hauefero cor^ rifpodo al fuo coraggio, poco farebbe rimafto a' Turchi nella Terra Ferma, da loro occupata Mand il Proueditore Niccol Barbati , per ifpiare lo flato della Torre di Butrint,con ifperanzadi cacciarne gl'infedeli , e di nuouo ridonare al Principe gli emolomenti delle pelchierc . Partifl'l Barbati , e veggendo difficile hauer con l'armi!
Tal
fine
;
.

Por-

43^ Della Hiftoria di Corf.


Forte 5 volle tentare raaimo del Comandante Turco , dal quale non hebberifpofte y che dubie , e poco confaccenti
al

fuo genio.

Onde fi

dilpofealla violenza da qual-

che militare ftratagemma induftriofamente accompagnata 5

e in efcutione gli riufci di mettere


.

fuoi generofidi-

fegni

Concert egli co'l Generale il modo di forprendere il luogo 5 eritiratofiGerouaglia gli capitarono {ci bergantini ^ bene armati con l'auuifo ^ che il Giurano cou altri fedeci bergantini, e due Galee , fra le quali la Corfiota, eranell'Armura, daButrintdifcoftatrefole miglia Allora Niccol fcegliendo tre legni , e caricatili di militie 3 li fj>infe alla bocca della fiumara di Butrint dalla
.

^ 1
1

parte di leuante , e iui f fare lo sbarco ,

indi auanzandofi

naicofe le foldatefche dentro vn bofchetto, lontano dalla-

Torre vn tiro d'arcobugio 5 edeglicondue felluchefif; vedere nel lago Non videro i Turchi la mattina , efl'en-. do ogni cofa fatta di notte , che quelle due barche dalle^
.

.|

qualil Barbati facca fegno


lare .

al

Comandante di volerfi
,
.

par-

E quello , c'hauea riceuuti molti doni y e ne fperaua


,

de

gli altri

fcefe fubito

, il
y

fimile facendo Niccol


fi

con-

quattro fuoi confidenti


s'accorfe

abboccarono affieme

Non

mai d'inganno il barbaro, f non quando dalle felluche fi cominci sbarare contro deTuoi , che malmenati
fi

ritirarono al Porter cui fu attaccato da'foldati, ch'il

erano nel bofco ,

petardo con rouina della porta, e ficu.

Poich gi erano arriuati altri rinforzi di gente , che mand con vna Galeotta il GeceraIe,checompref dal rumore de'colpi, che i noftri erano alle mani con l'inimico. Ma non fi perfero d'animo i
ra iperanza della conquifta

Turchi

rifoluti anzi di

morire , cherenderfi

epure alla.'
fine

Libro Ottauo ;
fine bifogn darfi alla difcretione de' noftri,

455
che per ifni-

dare quelle volpi dalla tana fi auualfero del

fumo , accen-

dendo fotto l'arco , che foftienc la torre , molte falcine . Conia medefima felicit fu il giorno feguente prefa la-* Fortezza^ che fu fabbricata da gli Ottomani ; poich per tema del cannone, che fi minacci di condurre, elpofero
bandiera bianca^e
fi

refero patti

Lieto

il

Generale dele ritor1

Tacquifto , vi lafci per guardia ducento foldati

nando
lo ,

vittoriofo Corcira hebbe gli applaufi de


gli aufpici fortunatifluni del

popo-

che benediffe
5

fuo y per al,

tro giufto

gouerno ,

Ma poco egli ferraoil


sii la

ambitiofb

di ftendere lefue glorie^come

terra,

anche fopra dell'

acque , quali defideraua liberare da'Corfari , che l'infeftauano . Seppe , che in Lepanto fi fabbricaua vna Galea da

Durach Bei, famofiffimo Pirata, fine di feruirfene


ni de'Criftiani
j

a'dan-

e rifbluto di togliere dalle radici quel f-

me cattiuo , che da tal legno haurebbe fatto nafcere frutta


di fciagure,
fi

pofe all'ordine con la Corfiota, Sopracomi,

to Antonio Quartano

e vn'altra Galea guidata da Anto-

nio di Mezo
leni nobile

in cui luogo

comandaua Vincenzo Mazzolafciato l'impiego s'accas

Candioto,qual poi

con vna Cittadina Corfiota di nobilt non ordinaria j e molti bergamini per partire, con ogni fecretezza , verfo doue il guidaua l'ardire. And Lepanto, incendi la^ Galea , due Galeotte , e vna felluca , faccheggi la Terra ritorn trionfante. Ma f il Giurano deibuggeftanze di
nimici,altroue

poich in
Corcirefe;

vn Corfioto edifica habitationi di amici ^ quefto anno foUeuolfi vn feminario prefb S.


le

Giorgio de' Greci con


il

ricchezze di Antonio Flangini

quale in Venetia facendo l'vfficio di

Auuo-

Lll

cato,

4^4
file

Della Hif!ofia di Corf.


accumul gran tefbro, Lc
ad aggregarlo
fra'
i

catOj per lafua rara eloquenza


parti eccellenti moflero

Paefinii

Nobili > ed egli ^ grato al beneficio della Patria ydifpofe/ nel Tuo teftameto ^ che mancando fenza fucceflbri vnVnica figlia, chebauea^accafata con vn di Cafa Soranzo^ che
iti

Procuratore di S. Marco ,

le fte facolt feruiflero allab

fabbrica del Colleggio,

ua d prole la donna, e fi
re per

Auuenne il eafo, morendo pridie mano all'opera^chefar viue-

fempre

il

nome del fuo Fondatore , quanto celebre/

nelle lettere, altrettanto famofb nella piet del fuo zelo

Nel Regno di Candia intanto non fi ftaua in ripofb,e i Turchi^ non potendo venire capo di prendere la Citt
capitale,sfogauano contro de' prigionieri
vi fu crudelt
,

la rabbiii.

Non

che contro di loro non vfafler o 5 e perche/ neirvnione accennata dell'armi , i Greci dell'Ifola fi moArarono fauoreuoli a' Venetiani, non andarono, anch eglino, efenti dalla barbarie,che rouinaua le loro cafe,e de*
tgli
,

e delle loro mogli facea macello

Era Creta tutta

vn laberinto di (^onfufione, n filo fi truouaua per difciorauuengache il filo della fpada riufciua inabile, per liberar da quel viluppo, che chiudeua tanti Minotauri crudeli 3 quanti barbari Traci ^ Giorgio Morofini , ch'era fuc^ cello Francefco niella carica di Capitan Generale, pr-
la,

curaua applicare
era flato baftante

alla
il

piaga qualche rimedio^


il

ma f noa^

ferro vittoriofo, e

fuoco,G'hauea ar-

fo tante fiate i legni fimG> daua ad intendere^ che ridotta in mortale cancrena

non

vi fuffe farmaco, valeuole a riipefft 1


i

fanarla ,

Poich le vittorie , che riportauano cos


fortificati

Venetiani fopra dell'acque, non cofrigneuano *rurchi


ad abbandonare la terra ^ oue
facean conolccre^

che

Libro Ottauo.
era nelle lor mani

4?^
.

che poco fi curauan delle perdite iftabilj dell'onde , meotreteneuano fermo ^ e ftabile il piede invniRegiiOj elio

poco men , che tutto

Non manc ^

ogni modo a Te fteffo, e alla Patria ilMorofini.cdoppo di hauer fugato i Corfari da* lidi di Grecia^ e di Albania^ nel i!S6i diedelacacciaalla Carauana diAlefrandria^ che portaua foccorfi'n Candia, epoipreflb Miloottenney vna fegnalata vittoria . Hauea egli fatto qualche dimora
nel canale di Scio, per chiudere i legni barbari, acci non conducefero gente in RegnOj, quando fu auuifato, che il

BafsComandantecon quaranta Galee

fi

trxiouafte in^

Rodi, fine di vnirfi co' Nauigli di Alefsandria,che qui^ ni dimorauano , e pafsarne alla Canea ^ con leprouifioni c'hauea raccolte. Fece allora il Capitan Generale fcelta di venti Galee ^ fra !e quali le Maltefij, e due Galeazze ^ e fi
port alle Sdille^ lafciando nelle acque di Scio
il

refto del-

r Armata
fei

Girolamo Battaglia, valorofo guerriere. Seppequ dalle fpie, che il Bafs, con trentafotio la cura di

Galee,era gito Tri^ fine di faccheggiare queirifoTinimico, il qualc^ le, e fubito fece vela rifoluto d'attaccar

fcppertalanoftrapicciolafquadra^ in vece di accignerli alla battaglia , fi diede alia fuga , Ma raggiunto da' Vene-

^appena egli puotefaluarfi^ lafciando diece Galee diffatte, e quelle, checonlui fuggirono, mezze rouinate dal cannone 5 onde fra morti , e prigioni , pii di quattro mila
ti

Turchi mancarono al Bafsjdicui non fapreidire,fe maggiore fulse la codardia, ola fortuna, che faluo alla fine il
condufse , Altro non vi fu di nuouo in Leuante^ e nel fdfsntadue poco fuccefse dicuriofo ^ e remarcabile cos nel regno di Candia, come neUlfola di Corcira,doue Nicco-

Lll

fc

lo

m' Della Hiftoria di Corf


lVcndraminoProueditore
altro interefse

.'

mai non mo-

ftrjchedelferuigiodelfuoPrincipej inaiando aCandia


del continouo foccorfi di gente
5

e denaro^ di cui
.

mai non

moftroffi auidojche publico beneficio


Tvfficio
y

Confgn egli

amminiftrato con ogni rettitudine , e applaufo

fino al 55, Niccol Michele,


i

huomo^che compiila tiitt*

numeri d'vna perfetta prudenza . Era quefto digniffimo Senatore cos amato da' Corcirefi , che fuo compiacimento inaiarono del continouo foccorfi di gente da fattione, e da remo in Candia 5 e nel Configlio, appena apr egli la bocca per iipiegare il bifogno delle paghe del prefidio, che gli furono di buona voglia conceffi tareffetto tre mila ducati. Nfiamarauiglia, che in Corfifuflo grande la fua ftima, la doue in Venetia era maggiore , f fi ha riguardo al non hauer mandato Generale in tempo del fuo gouerno, perche vn tal Soggetto non meritaua Superiore ; e airhauergli delegate le caufe de' villici oppreffi da*

Nobili y autorit , che a' foli Generali dal Principe fi concede . Io vorrei hauer pi candido inchioftro per moftrare airEccellentiflmo Michele la bianca fede della mia^ Patria , che da lui eletta per Commadre nel batteffimo di
Spiridione fuo figlio ,
rituale , cos
fi

fi

come fi gloria di tal parentela Ipiil

vanta di hauere incontrato


cui col tempo
il

patrocinio di
i

vn Padrone ,

fuo merito prefggifce

gradi, pi fublimi della Republica .

Ma per non moftrar,

mi , bench fuo feruo ,


glio la penna
,

in nulla appaffionato

da lui rito-

e volo Corcira , per condurre Venetia^

Michel Digioti , e Panagioto Giuftiniano,Ambafciatori


eletti dalla

Communit ,

per impetrare molte gratie dal


i

Senato^ e in particolare,che

libri delle fentenz.e

criminali,

Libro Ottaud.
li j

437

ogni quattro anni 5


:

fi

daflro in

mano di chi fabilifle il

CommuneCorcirefe che nella formatione de gH procet


fi ,

e nella loro fpeditione

il

Bailo debba intrauenireco'


forafieri preferit'i

Configlieri : e che nelle vacanze dk Chiefe, Monifteri,

lufpatronati dell'Ifola

fieno

a'

Na-

qualora habbiano i debiti requifiti deiret , merito y e dottrina Altra Ambafciaria io truouo nel iflantationali,,
.

quattro, in cui furono fpediti Luigi Beneuiti

Antonio

Vulgari^ per ottenere^che, circa i pagamenti de' Miniftri^


s'ofrui quelloj

che lafci

fcricto nel

ventefimo Capitolo

Hnquifitor Dandolo ; che i Miniftri^ e Coadiutori habbiano la contumacia d'anni due: e chele Con-

de

gli ordini

ceffioni^ e inueftiture delle Bale , e Notare^ fieno incii

e annullate cos, che fi vnifcano alla Cancellaria Pretoria, come prima ; e fieno da perfbne foraftiere, idonee^e legali,

fecondo la confuetudine^efercitate . M'auueggo d'ha;

uer fltato Tanno fellantatre , qual fu nudo di nouit


fteffo

e lo

mi conuien fare ogni volta^clie non m'incontro iru materia , degna di Storia^ qual non mi fmmiuiftra Candia, che nel feflantacinque, e pure fcarf,per non edere arrinato, che tardi, il Marchefe Villa condotto dalla Republica per Generale di Fanteria
.

Ma in quefto anno, iru


vna Loggia
di nobile

cui

fi

attefeda' Corfioti fabbricar

architettura per adornamento della Cirt , e

commodo al

palleggio de' Cittadini, bel

campo di feriuere mi porge h


de gli Hebrei
e vfure

malitia, e l'inganno auariflmo

Son nella Citt di Corf da 5 qo Cafe di Giudei,com

mode , e facoltofe per gli traffichi

ch'efcrcitano

C0I leuante , e co' Ponentini ; ericche farebbero in ecceA fo, quando rauuedute7zad?'Corcirefi non hauefl loro
tolto

:^ 3
tolto
il

8 Della Hiftoria di Corfu


d'ingoiare,

modo

come

forfi

pretendeuano lo

poflfloni tutte deirifola.

Fra quefta Gente, odiofa Dio, cui non credono , negando la Trinit, e gli huomini, chevoglion Tempre ingannare, viueavn tal Cairn

d'Aron douitiofo vn tempo , e fra primi mercadanti delia


fua Natione ,
gli

ma poi per fallimento refo cos pouero, che

bifognaua mendicare il vitto dalle aftutie , e dalle frodi . Intacc egli le borfe di molti Mercadanti Venetiani,
da'qualiprefco*l primiero credito, molte merci cre-

denza, e non potendole fodisfare partiiTi , e comparue improuifamente Corcira . Haueaegli vna figlia di qual-

che bellezza , f bella pu dirfi chi ha Talma deforme, col mezzo di coftei pretefe rifarcire i danni della fortuna, e fare, almeno preflb i fuoi,acquifto della riputatione pergenitore, degno frutto di vna tal pianta ;
dal feno del nero nalcefl

duta . Era la fanciulla di fpirito accorto,e aftuta pari del

n le mancauae

no modi da far credere,, che le ombre partoriflro luce ,


il

bianco pi bello

Chiufa col

Padre in vna ftanza fi addeftr per pi giorni farfi vedere affalita da Ipirito fburano , che le dettaua ci , che poi douea dire al popolo pazzo della Sinagoga, che facilmente crede le impofture, della verit perpetuo nimico. Il
contorcer le membra, l'accender gli occhi , l'agitare il fe-

no,

il

riempir di fpumala bocca,

il

variar colori, furono le

prime lettioni,che apprefe l'allieua di Caim,che volea vccidere la fimplicit de'fi'atelli,che niente ritcneu^no dell*-

innocenza d'Abele . Parole interrotte, profetie dimezzate, promefle di libert, auguri] di futuro Mefla, e cento, e cento fimili follie, fi fcrifle la giouinetta nella mente , per
proferirli

fuo tempo con labbra fraudolenti, e mendaci.

Le

Libro Ottauo ;
Le donne
effe

43p

fanno ci,

che vogliono , e la fimulatione cli/

onde quelle^e quefta fon nel mondo gemelle Nacquero dal Tonno; non fa marauiglia f hanno familiari le lame , e di fnti ritrouati fono macchiDal rifb del cuore fanno cauar lagrime natrici eccellenti per gli occhi , e Tinterna allegrezza mafcherano fbuento
nacque a vn
,

parto,

di

duolo

Socrate, che nel petto de gli


;

huommi volea vn

criftallojiyi

mine, che il
brea
,

poich meglio flarebbe nel feno delle fcuore, qual', mai non palefano .Tal fu THe-

che in buona fchuola ammaeftrata feppe ingannare che f non fi fcuopnua la cofa per i fuoi vccchi'n modo , accidente, qualche gran male poteuafuccedere, anche a

danno de'Criftiani Cominci nel 1 666 Caimo fpargere fra Giudei, con motti , vn non so che di Angolare, che fcorgeua nella generatione di Giuda , e con fue paro.

le

che delle flrauaganze fon fedeli fguaci indi, difcifrando a poco, poco il foglio, difle,che volea fapere, che {limerebbero f vna fanciulla di vita in*
fece curiofi coloro
:

nocente, di coflumi fantiffimi, facefse attioni fbpra le naturali, e dicefse

auuenimenti,che nulla haueano dell'ordi-

Poich flimaua egli , che nelle afBittioni del popolo d'Ifdraele gi comparile qualche foUieuo, che il Meffia non potefse tardare per gli fegni , che fcorgeua in.
nario

vna fua
de
gli

figlia,

ricolma d'mtelhgenza diuina

Non hebbe

fatica perfuadere quello,

che piaceua , efsendo coflume

huomini rimmaginarfifenzaditficult tutto ci,

che lufinga il genio,benche dalla ragione efaminato fm-


bri impolfibile.

fu

Fu fubito codotta in giudicio la fanciulla,' da'Santoni della Smagoga richiefla di molte cofe , alle
ere-*

quali rifpondendo mifura del concerto co1Padre,f

duta

44^

Della Hiforia di Corf i

duta in guifa^ che non rimafe dubio y ch'ella douefsedare principio alle felicit de gli Hebrei Hor ecco il primo

punto guadagnato da Calmo ; poich i Rabbini, e


tri

gli al-

fciocchiMaeftri vollero;, ch'ella fimantenefse incafa^

con o^ni commodo fpefe communi 5 fine il principale^ delfuo genitore fallito. Correuano tutti alla magione della domiate Tadorauano come Dea, offerendo doni, e fcordati dell'antico viteIlo,porgeuano incfi a vna nuoua giuuenca Il fatto venne in luce,degno per dell'ombre, per la curiofita di vn giouine Criftiano di famiglia nobile , il quale veggendo lo flraordinario ccorfo, che giornalm.

te

fi

facea alla tanza di

Caimo , innuoglioffi

di faperne la

no fufle Giudeo^ond' egli di logori panni fi cinfe, e bene auuolto in vn manto pur lacero , con cappello fegnato di marca Hebraica , fep-. pe far tanto , che ingann i cuilodi , ed entr , e vide , che vifta vide la donna lduta in maeft con vefte biancaufa. Difficile era Tingreflo per chi
!

ca , fra circoli

che le faceuano quei fciocchi ,


le

quali in^

fua gloria cantauanohinni di lode.

Vna lampada,

trat

portata dalla Sinagoga ,

pendeua fopra del capo , i dot-^ tori co' libri della legge la cigneuan d'intorno, e le adora-

tioniFofiequiauandauanti. alSantuario, all'Arcadel

Teltamento non haurebber fatto di pi4 d quello a vna-* ^eminella faceuano . Ma mentre alle loro infane idolatrie
^ttendeuanofconofciuto il Criftiano,
il quale non fece poco fuggire lo fdegno di quella furioi ciurmaglia^ cheperrifpetto di fua nobilt no'i lacerarono, non lo li

sbranarono , tanto

forprefe il furore

Fu egli cacciato

con qualche violenza dal luogo , che per lui gi ftimauan


profano, eilcafofifparfeperlaCitt, che frale rifa, e lo fdegno

Libro Ottano.
ftigo.

441

{(legno medicaua contro gli Hebrei qualche rlgorofb ca-

Ma

per ih fteifo

pi Sauij ftimarono meglio iafciar, che da fi fcuoprif l'inganno , come auuenne con^

confuhone di coloro ^ che videro alla fine vn monte genitore di vn ridicolo topo . Mi fi permetta qui fare vna nccefiaria digreffione
5

per conuincere

gli

Hebrei, che noi

giudicano idolatri , perche adoriamo Grillo , e offeriamo lui incenzo^e profumi . Ditemi^ mentecatti Vna don!

na puote da voi eflere adorata fenza fcrupolo di concorrere co' Gentili^e noi fiamo i cultori de gl'Idoli ? voi fl;imauate la faciulla grauida di vn huomo femplice, ed ecco-

ui nell'idolatria incorfii il fuo concetto ftimauatediuino^

voleuo.Dunque diuino ha da eflere il voflro MefTia 5 e come tale gli ha da^ conuenire l'adoratione di vn mondo , Hor f Crifto fuffe il Meffia , giufta farebbe la confguenza^ch'egli fia Dio, e qual Dio meriteuole di eflere daTedeli adorato E con qual ragione potete voi dubitare^ch'egli non fia il Meflla, chevi haurebbe liberati dalla fruiti 5 f non fufluo voi
ed eccoui prefi
nella rete nella quale io vi
.

ftell

fabbri delle vofl:re catene


ve'] perfuadono ?

Daniele non
lo con

Le fettimane compite di Le commotioni ^ nel Cie-

nuoue fl:elle , e foli triplicati 5 bella terra con milieu fegnijnel mare con tante rimoftranze^predette da Aggeo, e ville nella nafcira di Gies, non vi conuincono ? Ifaia che dal principio fino alla morte defcriue la vita , epaffione del Redentore, non ve'Idimofl:ra? Zaccaria, Amos, Geremia, Dauide,non vi conchiudono ? Euuifenfo nella Scrittura, che delnofliro Crifl:o non parli ? Euui verfetto, che di lui non ragioni ? Euui fimbolo, che chiaramente non refprima I voftri medefimi Antichi Rabbi,

Mmm

ni,

442^ Della Hiftoria di Corf.


ni,

come Salomone , Saulia Gaon, Chimch ^ Accados


le

Addarfan, Maimardone; e

Glofle Maggiore, e Minore;

EchRabbai, Ech Etthenn; le Parafrafi Caldea^ ed Hebrea ; le Cabale de' Voftri Dottori non mutilate nella^
trafportationede'punti, da voi inuentati
,

per togliere

ogni linea di verit;non vi

fanno chiaramente conolcero


,

inCriftoilMeflajcheafpettate? Daqueftinonficaua

che ha da nafcere da vna Vergine fecondo Ifaa? Che non ha d'hauer Padre terreno , f Giobbe il chiama pupillo ? Che ha da nafcere in vna ftalla , f il voftro Profeta non v* inganna? E poi la voftra fchiauitii non dourebbe icioglierui dall'intelletto
i

legami? Mille e pi di feicento anni

fono trafcorfi^ela voftra difperfione par, che hora cominci . Tempio non ne hauete , l'Altare vi prohibito , i fagrifici

non vi fono, fuanirono Sacerdoti .Chi di voi pu dire,queftomio? Chi ha {labile la fuaftania. Chi non piagne Teflr cattiuo ? I voftri Mos oue fono ? Oue i Gei

deoni, i Macabei
feruaggio
?

, i

gloriofi guerrieri

che vi liberino dal


, i

Turchi v'opprimono, i Perfiani vi legano

barbari v'inceppano , gl'infedeli vi tiranneggiano, e fola. fortuna la voftra quando vi vedete fotto il giogo de'
Criftiani. V'odiano tutti,tutti vi trattan

da cani,tuttT delle
fchiaui,

voftre calamit

fi

rallegrano .
il

Su l'onde vi fanno

in terra vi ftiman frui ,

parecchia prigioni.

mondo Manna per voi'ltoflico, la Verga

in ogni fua parte vi ap-

non ferue,che batterui,e T Arca,qual carcere,vi rinchiude Bafta dire Hebreo , per efprimere vn compendio d'ingiurie, vn libro di villanie, vn volume di vihfllmi ipregi In fcdeci fcoli , che non hauete foffrto ? Tito
.
,

figlio

deU'ImperatorVefpafiano

vi tolfe l'imperio 5 egli


di

Libro Ottano
di voi pi di vn milione f perire
;

44
iil

egli de' voftri corpi ,

vendetta di vn Crocififlb^ riemp millc^e mille croci , che


cinfro di
vi

Gerufalemmele mura. Ceftio, e Floro prima


tolta la Galilea
5

hauean

centomila divoi'n Cefarea


alle fiere
.

diedero diletto ne' Teatri condannati

Stra-

ge fece la fame, macello il ferro, inhumanecarnilicine la diuifione de' ladroni , e Zeloti Ma poi , che godefle? Co' Giganti 5 ch'edificaron Babele, voifighdella^
.

confufione fofte diuifi, e


il

fenz,a

corona, fcnza Sacerdotio


.

Regno temporale , e fpirituale perdefte Onde tanto rouine ? Quando mai la voftra miferia dur tempo s lungo
la
?

Vn

vitello

che adorafte

foli

quaranta anni vi trat-

tenne fuora della Terra promeffa , e prima di entrarui per


pefle dellldolatria commefla , vi fu prefcritta vna qua.

rantena
fra le

E qual colpa
?
il

hora vi ferma per migliaia d'anni

catene

Io non trouando fallo pi grande , fopra^


Deicidio,fon coftretto dire, che il com-

ridolatria,che

metteile.

Il

commetteftesinCrifto,nelvoftroMefl]i,

che nacque da vna fanciulla no Corfiota n,ma Gerofolimitana della ftirpe gloriofa di Giuda. Vi compatirei, miferi
,

e potrei ftimare la voftra oftinatione fermezza nella^

legge,quando n folo leragioni,ma l'euidcza de' miracoli


in contrario
alla

non vi conuincelTe. Non parlo di quelli,che giornata fi veggono per Tintercefllone de' Santi , ma^
ha fatto vedere la fede Criftiana , che
.

di quei prodigi, che

miracolo de' miracoli ragioneuolmente pu dirfi


s' fparfa
jTo ,

Ella^

per tutto l'vniuerfo, e


.

e pochi Pefcatori miniftri

Autore ne fu vn Crocifit E che volete i pi ? La^

Dio s'l Sinai,tra* confini di Dan^ e Berlbee fi chiufe, hor come la noftra,che non ha termi*;
voftra legge,data da vn

Mmm

2=

ne,

t)^l^^ Hiftoria di Corf ne, fu noi concefla da vn huomo ? L'EuropaierAmeri-

444

ca tutta di Criflo^ tutta fi fua TAfia^e T Africa . N Maunxtto deue metterfi'n conto 5 poich altra cof il vince-

con le parole , e il trionfare con Tarmi ; il catti uarfi'l genio con le lafciuie , che fi permettono da quello , e lo ftrire

gnere

la libert

co' rigori predicati da Crifto.

LaMau-

mettana legge tutta del fenf y ftiana ; onde 3 che quella fi iparga non marauiglia, fi come ftupore ^ che quella fi fia diffuf per Torbe. Il fuono
della predicatione

tutta dello Ipirito la Cri-

Euangelica

fi

f fentire fino gli vltimi


fi

cardini delTVniuerfo^ che volontario

refe al

Nazareno,

che sa infiorare le ipine. Dal noftro Emifpeno fino alT vltima Tuli la vece de' Predicatori arnu,elepartidiuife di vn mondo fi vnirono alla Ikfla credenza . L'Albionne non bianco per Tacque del battefimo ^pi che per le candide arene^ che gli diedero
il

nome ?

L'aggiacciata Irlan-

da non tutta fuoco, per le fiamme vi fparfero quei , cho pubhcaronui vn Dioiche brucia^ma non confuma ? Qua!

vampe del Cnftiano ardore ? La Francia co'l fiore del campo non abbellifce i fuoi Gigli ? La Spagna il fuo Gerione non lafci vincere da quelTAlcide , che per noi , non di Onfale , ma^
gelido clima del Settentrione non fnte le
fpoglie mortali
fi

cinfe

L'Italia, bel giardino

d'Europa,

non pregia fola la Rofa di Gerico , che nacque da vna pugnente Corona ? La hnea equinotiale non diuenne luminofa pel giorno , che vi portarono gli promulgatori del
CrocififTo
la
.

Nella

Brafiiia,

che merci furono introdotte

Fede Nel Per confinante quafi ricchezze fi diedero in contracambio delTargento, e delToro? La Fede, Il Meflc;o che col hebbe in ricompenfa de' fuoi tefori k \j Fede.

, .

Libro Ottauo ;
fe la Perfia, s'inoltr nella Tartaria ,
fi

44

5*

Fede . La Fede noftra, pi che AlefTandro con Tarmi, vinfece ligia la Mofco-

uia i fecefi vaflalle le Indie , e fotco

vn medefimo dominio

r Afia i n poco tempo ridufle . La Grecia vaftifllma Crifto vbbidifce, Grillo chinoffi TArabo^e piaceuole fu gi per Crifto il Barbaro , il Moro , e l'Egitio . E non vi pare quefta vna marauiglia da far credere voi, Hebrei, che^ noi fiamo veggenti, voi cieci, noi capaci di giudicio , voi priui di fnno ? Ho fin hora difcorfo con voi perche amo
lavoftra
flilute

altretanto

quantoodio

voftri

coftumi,

che vorrei veder mutati , per potermi cangiare co' miei Concittauini, che neli'Ifola di Corciramal volontieri vi mirano , Qui in tanto, per tornare alla Storia, cadde, per

piogge , parte di vna Cortina di muraglia^ qualffubito in miglior forma rifatta dall'Eccellentiffimo Michel Fofcarini , Proueditore , e Capitano ,41 quale in tempo del fuo gouerno diede tali fggi di prudenza , e deflrezza , che cattiuofli all'oflquio l'animo di ogni vno Le diflntioni tra' Nobili , e Villani, da lui , che n'hebbe dal Senato la cura, furono compofte con Ibdisfattionc/ delle parti , e particolarmente de' contadini , che mai non
le ibuerchie

fogliono contentarfi , e per ogni picciola caufa fi foUeua-

no contro i padroni Ma tempo hormai di dare vn'occhiata in Candia,out i Corfioti, che feruono , mi fan cenno, che non fi deue lafciar fenza

ricordanza vna guerra , nella quale pur eglino


.

fanno lor parti nei feruir la Republica Il Marcbef Giron Fracefco Villa, partito da Venetia fin da' quattro di Maggio dell 66")
,

non arriuin Regno, che a'


:

ventifei di F*

braro dell'anno feguente

poich, per vifitarle Fortezze


fi

trac-

44<^
fi

Della Hirtoria di Corf.


Nouembre jpoi pel tempo

trattenne in Dalmatia fino

in Corf^

doue il Proueditor Fofcarini incontrolio con le Galee , e gli fu fatta vna folenne faina dalla Citt , e da legni, Afcolt egli
la

Meda

nella

Chiefa della Madonna^


far vela
il

miracolofiffima di
%'ento
il

Cafopo , e quando credea

coftrinfe fermarfi per cinque giorni

godere le>

delitiedeirilola^la cui fertilit^ e fortificationi gli diedero

moltodilctto. A'noue fece vela, e giunfe alzante, equi fece laraifcgna delle militie, ch'eran compofte di ottomila

ducento nouantacinque

fantine circa mille caualli

che^

sbarcarono nella terra dirimpetto al porto di Suda, onta de'nimici,che con grande loro mortalit tentarono d'impedire
a"

nofri le arene

Era penfiero del Generaliifimo,

e del Marchefe l'attaccare Canea,

male piogge impediro-

no rnnprefa 5

foldati disfatti dall'intemperie dell'aria,

furono trafmefsi nella Citt di Candia , per vedere f da- quella parte fi potefsero danneggiar gli Ottomani Ma^ eglino rotti'n molte picciole battaglie, mai non vollero
.

venire ali' vniuerfale cimento , e i Veneti hebbero


di allargarfi fuora delle muraglie,
il

campo

folo giro delle quali

era loro prima rimafto

Non
il

fi

auuenturarono mai i Turr

Primo Vifir, che comparue iiu Regno nel fefsantafette , e allora cominci Taffedio memorabile , di cui fimile non fi legge nelle Storie , pe'l vachi, perche afpettauano

lore di quei

che lungamente

il

foficnnero

e perl'oftina-

doppo di hauerlo intraprefOjHo'l penfarono abbandonare Ogni ontione di coloro, che, cofto delle loro vite ,
,

compraua a prezzo di mille morti 5 ogni palmo fi vendea moneta di ingue Iparfo torrenti 5 e vn^ paflbjche s'aua^aua,bifo2;naua metterlo fopra monti orricia di terra
fi

bili

Libro Ottauo
bili di cadaueri.Il ferro

"

44 7
-

kcQ molt^^nicipiti ilfuoco^chc dal.

lefotterraneeminefcoppiando fi portaua glihuomini per aria migliaia ; e parca che tanti Dedali volafero in Gre
ta
5

non per fuggire , ma per incontrare laberinti di fiamme Non han numero i Turchi vccifi da'fornelli , cheda^ vn temoorale vn perpetuo Inferno li trafportauano^e da vno ad vn altro incendio^pi cocente. Le fortite mieteua^
.

noie compagnie, ma la poluere inceneriua le intere truppe 5 e il Villa", fempre in fatica , non daua folazzo gli au^ uerfari>chevedeuano partorirfida vna Villa gli affanni. Di giorno, di notte non fi difmetteuan le opere; e cento volte vna linea perduta 5 eriprefa, f terminare nel punbombo to fatale le vite de gli a{laliti,e de gli aggreffori Il
.

rauco fuon dello de'cannoni, lo ftrepito de*tamburi , trombe, le voci de*combattenti,lo fcoppio delle mine, afil

fordano in modo l'orecchio , che non fi fente il calpefto Hora al Balouardo di S. Andella morte, che s'auuicina tentano drea, hora al Panigr, bora all'opera Moceniga da di-^ auuicinarfi gli Ottomani , ma fono fempre rigttati e quinci uerfi luoghi con eguale macello ; poich quindi ,
.

la fortezza

deVeneti fa marauiglie. Il Generaliffimo , il TinVilla, e gh altri Capi alla teftade'foldatiefpongono tema trepido petto alle palle , a'dardi , incontrando fcnza
la

Parca, che vola con l'acciaio, e co'l

piombo .

Non badefcriue-

fterebbero volumi, f ad vno,ad

vno fi voleffero

replicarono neirre gli atti Eroici, che ogni momento fi ammirabil difefa , che toglie il vanto alla fama de' Saguns'oppofcr alla forza de'Cartaginefi anticamente
tini,

che

ro.

Qui fingolare comparue il valore de'Corfioti, che al numero di cinquecento mand Andrea Valier? Prouedi-

448
di

Della Hiftoria di Corf.

tor Generale delle tre Ifole y nello fteflb

tempo purgando huomin mal viuenti Tlfola, e prouedendo a'bifogni di Candia oppugnata. Quefto prudentiffimo Senatore ^ di-

Corcira viuer Tempre la ricordanza ^ volendo darc^ rimedio a'mali, che cagionauano i Corfari di S.Maura , e
cLii'n

Preuel , diede licenza a'Corcirefi di armare contro di lorojcome fecero^co'l mettere fubito in acqua fette bergantini^

concorrendo quei della Citt, alcune Vk ^ e gli ha-

bitatori di

Pax alla commune faluezza . E fii tale lardo* re , che non folo fi difperfero quegFinfami pirati , ma dal
paefenimicofi riportarono molte prede di animali, e di

onde aflliti gli aflalitoripenfarono mantenere il proprio 5 non pi toglier l'altrui. Ma non contenti gl'fchiaui;

Ifolanidihauermoftrato

loro fede al Principe con gli huomini trafmefT nel Regno, e col corfo intraprefo, volla

lero manifeftarla condoni,

per gli bifogni della guerra-,

confegnando fette mila ducati al Valier,]! quale dal Publico di Venetia eletto Ambafciatore al Sultan Hibraim fece
Patria, e del fuo gouerno lafci inCorcira-r perpetua la memoria. Pur defiderio rimafe di Michele
alla

ritorno

Fofcarini, a cui fu foftituito

Girolamo Delfino,che diede perfettione alla fabbrica della cortina , che non puote finirffn tempo del fuo anteceflbre nella carica di Proueditor, e Capitano delllfola; doue per la rinunza di Antonio
Digioti,hebbe dal Configlio l'vificio di Sopracomito il Caualiere Luigi Minio, che arm la fua Galea fecondo i
dettami della iua nobile iplendidezza Seguiua frattanto Tafledio di Candia , e l'Inuerno non fii valeuole raffreddare l'ardore de'Turchi, che dal Gran
Vifir^ tutto fuoco
,

haueano dd continuo fomminiflrato


le

Libro Ottano
le

44P
richiamato dal Du-

fiamme ,

L'Aprile del

66S
il

part

ca di Sauoia fuo Signore ,


ftagione pi mite

Marchefe Villa >


gli affediati
,

ma non per
anzi nella>
le lor

quefto intepidirono nella difefa


,

pi vigorofe comparuero

fiam-

me. La Republica non lafciaua di mandar continouamente foccorfi, e da Coftantinopoli arriuaiianofpelli gli aiutij quefti ingrofiTauano il Campo Turchefco, quelli faceuano pi numerofo il prefidio Mai non manc fcfteflb il no-^ ftro Principe , bench folo contro vna potenza, che delle E f alcutre parti del Mondo ha la portione pi grande no mi dicCj che folo non fu per le Galee aufiliarie, che per lui veleggiauano, bafta che io glirifpondaco'l fucceifo di quefto anno, in cui le fquadre foraftiere nulla fecero , per
.

la

tardanza deirvnione. A'fedeci di


il

Giugno

arriu

iiL.

Corcira

Vincenzo Rolpigliofi Generale delle- Galee Pontificie, e nipote di Clemente Nono, il qualo, mentre a' legni fi daua carena , fi trattenne nel Conuento de' Padri Minori di S. Francefco nelle ftanze del P,MaeBali Fra

ftroLudouicoLippi,chefabbriccollefuefpef, Felet^
to
tal

Moniftero pel commodo dell'habitatione , e perla


fi

copagnia de'Soggetti infigni , che ini fiorifcono,

come
il

fempre di huomini fingolari fi vide ripieno.Poiche oltre


viueano , in
tutti tre
tal

detto Lippi riguardeuolc per ogni verfo, e altri,che allora

luogo fi allenarono i Maeftri Ruberto Tabo, Santo Zeruo, e Antonio Garzoni, tutti treCorcirefi,
ammirabili nelle lettere,e ne'coftumi
.

Conduce-

ua

il

RofpiglioG nobile comitiua di Caualieri,Fra Tomaio

Ottomano dell'ordine di S.Domenico, quel figho del Gran Signore , che con la Madre fu prefo dalle Galee di Malta, che caufa furono della guerra. Fu egli mandato

Nnn

dal

/^^'o

DelIaHiflomdiCoffi!
il

de P^n con JiTcgno d muoiiere col ilio meizo qualche^


folleuatione ncirOriente ^ oue allofa contro

gouerno d*

Hibraimo compar iudno cattioi humoty e piccioli iemi d


grande difcordja. E fi poteuafperare qualche vniueriale iolkuatione co'l proporre a' Turchi vn del Sangue Ottomano per direttore delle loro mofe, e per capo de*tumulti^
ti

che fi attendeuano ,
,

Ma negli Eterni decreti altrimen,

fu fcritto

Fra Tonimfo douea maneggiare


il

non

su

Ipada ^ bens

breniario, e

il

Tuo Imperio era determinato


.

ne

gli

angufti confini di vna fol Cella


Ci

Sono ftrauaganze^

che di raro

na ^ di cero nouita 5 e le Galee del Papa ^ e di Maltn ritornarono a Corf d*onde partirono alloggiando il Rofpigliofi nel Palaggio Arciuefcouale j dallllluftfifuiio Labia fpefato con tale magnificenza, che gliene profefs obligationi lo
ilefib

veggono^Ie mutationi di cappuccio in coroPatienza in paludamento Reale, 1 Turchi non fe-

Pontefice.

Le Galee di Napoli,
le

e di Siciiia^che

do-

ueanovnirfi con
tardi
5

Papaline

e Maltcfi, arcuarono cosi


il

che termine del loro viaggio fu


a*

Zante^ d'ondo

diedero volta , per ritirarfi

loro paefi, timide del verno


le

che cominciaua a comparire con

tempefte ,

perche fuffe auanzata la ftagione fi mancaua di Veneti gente in Candia; e Pietro Valier , ch'era fuccedb

Ma notu mandar da'


da Cor-

sd Andrea
lafci

nella carica di

Generale delle tre

Ifole,

eira inui molti

con

le necefiarie

prouifioni. Egli

noa^

mai
y

la

vigilanza douuta alPamore , che portaua alla^

Patria

e in

vn tempo ftelTo fi

facea vedere in due luoghi,

in Creta coTocGorfi, nelle Ifole

<^aggiuft differenze 5 na gli opprefi^tolfe gli abufi, e riform

con Tincorrotto gouerno, compofedifcordie, leie ragiogli fconcerti del-

le

Libro Ottauo,
;,

4^1

kcarichc ? ordinando che non potcfeo entrare in Coo* figlio queijche non haueflero venticinque annidi et y n
hauere
vffici
,

dignit chi non compiua gli trenta . Hor

mentre il Proueditore attende alla riforma delle liqrnan^, rArciuefcouoLabia s'ingegna mettere in affetto le cofe Diuine 5 edella Cattedrale angufta, e riftretta, follena va.

Tempio , Con ifpefa confiderabile^ per lo pi del fuo, j-ifece Altari^ accomod archi, ereffe Cappelle, fra le quabel
li

quella di S.Arfenio;, le cui Reliquie dairArcinefcouo Bragadinonel I <^S 5 tralportatedaFortexzia nella nuoua

Chiefa Maggiore di S.Giacomo, furono dalui pi nobilmente ripofte in vn Vrna d'oro^e di criftalli adorna ^on h
infcrittionep chefegue^

a
M.

o,
fofl

M,

Ojpc infignia, S, Arfmtj hu'ms Cimtas Archiefifcopi

qu^/hb altari dia tegejyan^W^

mmm

defofttiont$
col-

eiptfdemoBigefimum y exnjeteriTemflo pa^n


lahnpip in h^nc Eccleftam tramlata f^ere, PC, XXX/II, Kal, Imuarij

4nno

nuener/^r^ Pofle ifla inAedicda^ CapfuUtju aurata ^ kiliterftc poppa d Caroto f^aha ArchiepifcopOy ijt

ftimdatiiis rpenerarentur

Annp

M. pC, LIX, Sextodecimo J^al^


pebrufirij

Corpore)

[me pinimo Unguens hc pronns adora ^ce Reges neqmunt p Pr^fulis offa qumj^t
m',auueggo
d'effere,arginato 3ir

Ma

dalla Infcrittione

Nnn

anno

Della Hiftofia di Corf 45' ^ anno feflantanoue alla Criftianit infeliciffimo^non per la
fola perdita di

Candia, ina per quelle

che fi ponno teme.

repellendo

mancato allltalia il forti (Inno antemurale Io non poifo non piagnere la caduta di vn Regno che bench della Republica Venetiana^ douea da altri Principi et
_,

fer difelb

come proprio ^ feruendodi arnefe

a*

loro Stati
.

che hora fono


tiani

efpofti alle inuafioni de' barbari

Vene-

conimmenfo teforo han fatto per la caufa^dir commune, quello, che forfi non farebbero le Monarchie, pi
potenti;e in cinque luftri^difllpando quafi centocinquanta millioni^hanno acquiftato la gloria di pi (hcl

Gran-

de,

non fi pu negare, fPaiuto, che mand in quefto anno Luigi Quartodecimo , fra' R della Francia gloriofifllmo; ma quando Tinfrmo fpedito le medicine pivirtuof non vagliono Candia agonizza , f forza fopranaturale non la ibccorre , ella muore fenza rimedio Ccru ci tutto i Veneti fi dimenano per ogni parte 5 e il General Valiero (pra di vna Galea part per incontrare Tarma.

ta Franccie

lafciando ordine

al

Colonello Culifich

chc>

guardaffe le riuiere da* Corfari, che l'infeftauano .

Ne fu

quefto reftio all'efecutione , e aggiugnendo


gantini

a!

tre fui bcr-

vn altro di Pax , e vna felluca , fi pofe cercarequei di Preuef , e S.Maura, che fottoCuzzopali, e Mofcobei fcorreuano il mare S'incontrarono di notte , e il
.

legno di Pax, che foli trenta Criftiani portaua,attacco(li

con quello di Mofoobei da nouantacinque infedeli guardato , mentre gli altri erano alle mani con le conferue del
Barbaro.

Ma

il

Colonnello, che

fi
il

auuide della difugua-

bifogno, e in poco tempo del nimico bergantino con tutta la gente fece noglianzade*noftri,foccorf ou'era
bilifl-

, ,

Libro Ottano,
pe'l faiiore dell'ombre
cirefi, e
fi
.

45^5
Cor-

biliffimo atquifto ^ fluandofi gli altri , quafi che disfatti

Grande fu

Tallegrezza de'

accrebbe per l'arriuo delle Galee di Francia^

condotte dal Duca di Viuon , efendo le Naui gi pafato 00*1 Duca di Bcufort verfo il Regno , c'hauea bifogno d
aiuto
.

Le fquadre Pontificia^e di Maltajanch'elleno com-

paruerO; e gi fi penfaua qualche nobile imprefa , quan

do arriu l'auuifo dellarotta de'Galli^delIa morte del Beufortj della capitulatione della Piazza^ della perdita di

Cre-

ta^della sfortuna de' fguaci di Crifto


!

O Europa

Eu-

che lacerarti da te medefima , f l'armi meglio ropa potrebbero da te impiegarfi contro colui , checoala Ipnda alla gola del continouo ti minaccia ? E come le Aquile,

che fogliono fiifarfi nel Sole, alla vifta della Luna chiufono fuenati, s'impiegauano a' danni de*

dono le pupille? Se le forze de' Criftiani^che fra loro nel


prefnte leccio
fi

Turchi j Turchi pi non vi farebbero , n palmo di terra^


pofiederebbero gl'infedeli
,

E pure la politica mondana >


dia fatto ve-

che
gli

alle

volte contradice quella del Ciclo,

dere formidabili fchiere, che indirettamente fbccorfro

Ottomani

ta

da mari di

La Fiandra, cinta dall'Oceano, fi bagnafangue fedele . La Germania , la Polonia, la


.

Dania, l'Vngheria, l'Inghilterra, la Suetia , la Francia , la Spagna, la Mofcouia, paefi, che adorano Crifto,quali fcene funefte di tragici auuenimenti non rapprcintaro-

no , per fare fpettatori gli Traci


noftre difcordie
?

Non

che fi profittano delle^ farebbe mai guerra noi il Mau,

mettano,
to,

noi fuOmo in pace; poich


reliftere al
fi

la

fua poten-

za non farebbe valeuole a

CriftianeHmo vniil

quando da f medefimo non

debilitafse

vigoro
il

45*4
Il

D^U^ Hiftoria di Corf.


gli
fi

Perfiano mai non flato foggiogato, perche folo atten^


confinanti viene rottura. L'Oriente
perd:)perche

dea ofleruar gli andamenti del Turco, e rare volte con


altri

diuifoj guardifida fimilefciagurarOccafo. Sicilia et

non hauendo pi il bello arnefe di Candia Quefta in fbmma cadde nel Mefe di Settembre , e la Vergine , che dominaua nel cielo , vfurpllay al Leone. Si partirono quafituttele nobili Famiglie con Tarmata Venetiana, che a Corf findufe, con quella meftitia y che pu ogni vno immaginarfi doppo tale sfortunato fuccefl . Il Generaliffimo 5 il Proueditor Generalo Antonio Bernardi , Mons di S.Andrea Generale della^
pofta , n gioua l'Italia vicina ^
.

Fanteria ,

il

Caualier Grimaldi Sargente General di bat-

Capi fi ritirarono Corcira, oue la^ mia Cafa hebbe Thonore di albergare^ fi come nel primo anno della guerra il Gildas , cos nell'vltimo il S.Andrea,
taglia , e tutti gli altri

Fu poi richiamato a Venctia il Capitan Generale Francefco Morofini , e Pietro Valier Generale delle tre Ifole,e al

gouerno di quelk^e dell'Armata rimafe con auttorit Generalitia il Bernardi , il quale con prudenza impareggia bilerafltt le cof fconcertate per la refa di Candia.Coniblimifri Candioti , che nel volontario efilio per la Tua piaceuolezza hebbero foUieuo alle loro difgratie 3 eicondo la diuerfit della conditione fece , che fi compartiflro que' infelici commodi alloggiamenti Diipofe , che i Capi delle militie, e le militie ftefle^ritornate da Candia^fi
.

parti{IrO;,e della Republica^e di lui fodisfatti'n guifa^che^

nonhaueflrooccafionediritirarfidal feruigio del Principe, qualora fuccedefle


ridufl
il
il

bifogno, Prouide

a'

legni

o
i

numero de'Nauigh a fegno ^ che f mancaflro


Turchi

Libro Ottano l

5* 5^

Turchi alle conditioni gi ftabilite, non mancafl il modo di aftfignerli con la iorza. E perche molti latrocini;
da' galeoti
clami;)
ii

iaccuano^ egli , oltre i rigorofi bandi

e pro-

con impiccarne vno^c'hauea rubato alcuni panni vn pouer*huomo^ pof tal terrore ne gH altri, che d'allora in poi non fentifli lamento di bench picciolo furto. Era> cosipioco'mefchini, che fuelpefe mantenne due Auuocati ) che
li

difendcfero

ma era all'incontro cos rigominuta informatione,

rolb nella giuflitia^che doppo di hauer chiamato i Proueditori del

luogo

e da loro chiefto

kce carcerare alcuni fofpetti di hauer fraudato il Capitale


del Fontico>

Banco, che
la

di

quaranta milla ducati' n circa


,

ra fotto

poca cura y vfurpation de'min iftri Doprepotenti; diede ordine al Reggimento^che fi cafti,

per

gaffero i rei

, fi

aflblueflTero gl'innocenti

conceffe

a'

Giu-

dici annuali pri uilegi pii

ampli ; riftor il Porto del


partifTe

Man,

dracchio; eauanti, che


cui

per ripatriare fece dar

principio all'ampliarione della Chiefa di S.Spiridione

Niccol Politi 5 gentil'huomo facultofo^haua lafciato nell'vltima fua difpofitione vna lampada d'oro di trecentocinquanta oncie di pefo. E acci non reftad'eaggrauato il Commune in tal fabbrica^oltre l'emolumento delle condanne applicatoui, concorf con molti danari del ilio patrimonio . Il medefimo Bernardi fu, che fece ampliare la ftanza de' Proueditori della Sanit ,
i

quali'n

me-

moria del beneficio Tarmi fue nella nuoua frabrica affiflero-, non potendo per altro liuellare Statue, dalle fuerare^ conditioniben meritate. L'annullatele condanne da dieceanniins, per fbllieuo degli affliti 5 l'ordinare, chei

p agamenti

fi

faceffero nel

banco de'Notari, per euitare le


fraudi
;

, , .

A ^ 6 Della Hiftoria di Corf


buon gouerno^ opere furono dell'Eccellentiflmo Bernardi , che nel ljoy doppo tante calamit^ kce a* Corcirefi godere giorni^ meriteuo11 del fgno di candide pietre, che vn tempo foleuano vfarfi'n Creta^che hora con negri fallai va mifurando i mofraudi ;
il

dare mille regole

al

menti del fuo leruaggio Si aggiunfe alla feh"cit deirifola la buona condotta di Domenico Gritti Proueditore ,e Capitanio , e di Giouanni da Mofto Bailo li quah diede.
;,

ro tutt'i legni di
fcro

vna nnpareggiabil giuftitia


.

ghno tol-

gH abufi de' pegni per debiti, compofero paternamente le dilcordie Nelle penurie di Corcira , con la fua amoreuolezza , f veder il Mofto Tabbondania. Giufto. Tvno, e l'altro ne' giudici] , ambi rigorofi contro i rei , ne
grinterefi della

Communit , e del Fontico zelantiffimi


Paftori
paflare pi auanti
,

Splendidi ne* banchetti, liberali co' poueri,fi fecero conofcere veri,

non mercenari;

Non e mia intentione


ccfb
,

il

per lafciar

materia gli altri Scrittori di raccontare quello , ch' fuce fucceder di

mano in mano col variare de' luftri

Mi fpiace bens di terminare l'Opera con vn fine lugubre,


Candia , c'h fatto la Criftianit 5 poich la Republica ci, c'h lafciato in quella,h riprelb in Terdelia perdita di

ra

Ferma ;

e gli acquifti nella Dalmatia, oltre la gloria di

mantenuta per vticinque anni contro de' Turchi^ ponno contrapefare in buona parte il dominio di Creta Aprano per gli occhi gli altri , e ftiano con auuertenza,. che chi non teme i Leoni , de gli Augelli non ha paura .
efserfi

Il fine

deirOttauoj&Vltimo Libro.
TA-

TAVOLA
DELLE COSE PIV NOTABILL
A.
Ccadenaia eretta
'

in Corf. libro 8. foglio 425.


lib.y.

Achmet fanciullo fatto Gran Turco,

380.

Agatocle contro Corf. lib.2. 73. Agiru Prouincia di Corf. lib. 1.8. Agoftino Canale fd fare l'arco del voltoue
lib.7.379.

in fortezza

Agrippina moglie di Germanico con le ceneri del marito riccmita nonoreuolmente da' Corfoti. lib.3.1 23. Agrone Re de gl'Illirij vince gli Etoli,e muore per rinteniperanza.l.i.Si. Alefchimo Regione di Corf. lib.i 9.
.

Alelfandro Magno in Corf. lib.2. 72 Aleflandro Seuero Imperatore, lib.3.1 50. Aleffandro di Gotti fuo valore . 276. lib. 5 fua prigionia , e ricompenfa con la Giudicatura di Cingani. lib.4.2 27. AlefTio Imperatore, e fuoi fatti, lib.4. 1 97. Ale/fio, figlio dell'Imperatore Emanuello , Signore di Corf . lib.4. 205, ribelle all'Imperio. ao5. congiura con Andronico. 207. chiufo iji^ vnmoniftero. iui. Alefio yccide il fratello Imperatore d perfuafione di Michele Signor di Corf. Iib.4.208. Aleflo fanciullo , vccifo il Padre Imperatore , ricorre a' Principi di Ponente lib.4.208. racquifta l'Imperio, log. vccifo. 2 1 o. Ambafciatori Corciren i Venetia difcorrono auanti'l Senato . libro 5
-

238.1ib.9.323.

Amurat Terzo Gran Turco, lib.7.350. muore. 371.


Andrea Gritti Arciuefcouo di Corf. lib. 5. 255. Andrea Valier Proueditor General, e fue opere, lib. 8. AntoniovinccBruto,eCaffio. lib. 2. 118. innamorato iip. evinto da Ottauiano. 120. Antonio martirizzato in Corf per la fede, lib.3 .131.

di Cleopatra-

Anto-

Tauola
Antonio Cocco Arciuefcouo di Corfii. lib.7. ^66^ Antonio Cappello deftrugge i Corsari, lib.7. 397Antonio Pifani iClituifce vn Monte in Corf. hb.7. 389. Antonio Bernardo Prccurator di S^Marco^e fuo Elogio, lib. 8. Antonio Marmora coTnoifcruitori difende la Torre di Butrint contro
i

Turchi,

lib.

8.422.

Antonio Flangini fonda vn Seminario, lib. 8. 433. A{ oJonia fabbricata da'Corfioti.lib.1.28. Argia edifica Siracnfa. lib. 1.23. Argonauti, doppo il Vello, e Medea^ rapiti, in Corf. lib.1.18.
Ariilotile in Corf. lib. 2. 72.

Armata Criiiiana s'incontra con la Turchefca. lib. 6. 347. combatto * 348. vince. 349. Armata infedele vifta di Corf- lib. 7.371.
Arfenio Arciuefcouo fanto di Corf. lib. 4. 186. va a Cortantinopoli fauorcde'Corcirefl. 188. fue parole allTmperatore. i8p. ritorna, e :

muore. 191. Arr io Antonino Pio Imperatore, lib.3. 148. Afledio memorabile di Corf lib.<5.302.fi fcioglic. 309.
Atenicf fauore de'Corfioti.
tij.

1
j

lib. i .41

s'apparecchiano contro i Corin


''

lib.2.5 5.

contro

Sicilia.

6^. fon disfatti da'Siciliani. 71

E.
co'Venetiani. lib. 5. 206. Bailo primo in Corf Marino MalipieroJib. 5. 249. Ballilo Macedone vince SaraciniJib.4. 185. Bailifco Generale di Leone Imperatore lpera i Vandali, lib. 4. 1^9 Bellifaria in Italia .,lib.4. 1 70. fuoi progred. 171. fugge, ini. Bembo Generale di mare in Corf. lib.7.3 8 1 Benedetto Bragadino Arciuefcouo di Corf. lib.7. ^S6. Boemondo in Italia ruerreggia co'l fratello, libro 4. 201. va in foccorfo^ di Terra Santa- iu. mucue guerra alla Grecia , e s'accorda co'J fuo, Imperatore. 202 Bolja del Papa fauore del Protopapi di Corf. lib..s 1 8. Bruto vccide CefarcJib.2.117. s'vccide con le fue mani, 118 Butrint come fabbricato ? lib. i s i =,
i
.

BAiaz^tte Gran Turco rompe la pace

C.

CAlendario

antico ofleruata in Corf. lib.7. ^^9' Capitoli, co'qualif.diede.orf a'Venctiani.lib. Candia vedi Guerra.

5.

240^

Carlo V. contro Solimano. Iib.5. 287. CarloLabia Arciuefcouo Corf. lib.8.430. rifa
(j.i

il

Duomo pi magniCarlo

fico. 451.

Delle cofe pi notabili


Carlo Re di Francia in Italia, lib.5 .273 ritorna in Francia. 273. Carlo d'Angi conquifta le due Sicilie, lib.4.2 1 5. prende Corf. ini. to.

glie molti priuilegi a'Greci.2i5.

Carlo Zoppo prigione degli Aragonefi. lib.4.1 17. liberato. 118. Caflope famofa citt di Corf. lib.i .7. Calilo contro Cefare. libro 2. 1 1 7. vinto da Ottauiano , ed Antonio
118Cercillino Principe di Corcira
nel mare.
1
,

e fua crudeki. lib. 3.

25.

fi

fommerge
in

43.
il

Cefare difcorde con Pompeo.lib.2.1 13. paffa


Farfaglia. iui.

Rubicone. 114. vince


iui,

Cherfocratc Re di Corf.
Cherfepoli, e fua figura,

lib. 1.23.
.

fabbrica Cherfepoli.

lib.i

z6.

Claudio contro gl'Indefi. lib.3 .1 24. Congiura di forprcnder Venetia. lib.7. 385. Conliglio di Corf quali vffici diftribuifca ?
Corcira. vedi Corf.
lib.
.

lib. 6. 3

14.

Corcira

figlia di Cercillino fi fa Criftiana lib. 3. 135. martirizzata dal Padre, iui. fegue. CorfiotifoccorronoiSamij.lib. i.ip. ftannoneutrali nella guerra tra Xerfe, e i Greci. 3 1 . vincono i Corinti). 35. difcordi tra di loro lib, 2,.58. vincono i Lacedemoni 70. attendono banchetti. 73. fottomefl da Agatocle. 74. fi liberano. 75. fan pace con Pirro. 77. affah tano Creta. 79. ricorrono a'Romani per paura de gllllirij. 83 fon- vinti dagl'Illirij. 88. foggiogati dagli (lem. 89. liberati da'Romani. 90. s'oppongono Filippo Re di Macedonia, libro 3.107. vanno co' Romani alla defiruttione di Corinto. 112. fauore di Pompeo . 113. amici di Marco Antonio. 1 20. fon'opprefll da Ottauiano. 121. ergono memoria Germanico. 122. foccorrono Claudio contro gl'lnglefi. 1 24. aiutano Lucio Vero. 148. vincono i Goti. 152. afflitti dalla pefte. iui. foccorrono Diocletiano. 153. Valentiniano. libro4. 167. Eraclio 175. gli Efarchi di Rauenna. 177. Leone. 181. Niceforo. 183. vincono i Dalmati. 175. foccorrono Bafilio. 185. Cofianrino Settimo. i85. Niceforo. 192. foggiogati da Ruggiero F di Sicilia, liberati da Emanuello Imperatore. 203. il quale dona l'Ifola ad Aleffio fuo figlio baftardo. 205. in potere di Carlo d'Angi. 2 1 5. diuengono liberi 226. penfano darfia'Venetiani . Jib. 5. 230. fi danno. 232. fanno guerra con Tommafo Ccmneo, e vincono. 253. vincono i Genouefi. 254.dinuouo Jifuperano. 257. difendono Parga, e Butrint 260. foccorrono il Re di Napoli. 274. aflediati da contro i Turchi Solimano .libro 6.302. fi liberano. 309. foccorrono l'armata Venetiana. 31'). fanno ftrage di Turchi 345. fi difendono da Sinan Baffi . libro 7.358. mandano gente al campo VenctianofottoGradifca, 383. fominifirano denari per la guerra di Candia. libro 8.419. difenilono Parga. 427, Cor2
. .
.

Ooo

*. , .

Tauola
Corf,
i . i . Tua defcrittionc geografica. ^, (tie f fitoi nomi ^ioni.5. fua figura delineata. 12. fuo dominio in Terra Ferma. 14. Tue qualit, ini. abbondanza , e delitie. 1 5. fuoi habitatori antichi 16. quanto miferabile doppo l'affedio di Solimano, libro 6.3 1 1. fua_> Citt defcritta.lib.7.351. 368. infame. 364. Corint})conrroCorcirefi. libro 1.32. fon vinti. 35. fan lega con moki contro gli Ateniefi. lib.2.5^. con frode rouinano i Corfiti. $7.

vari, libro

Coftantino Primo Imperatore e fua hiftoria. lib.3.1 54. Coftantino Settimo vinto da'BuIgari. lib. 4. 36. foccorfo da'Corfioti
ini

Sicilia, lib.4. lyp* Coftanzofacrilego.lib.4. 178. Crifo nafce. lib.3 1 1 1 Criflodolo moro martire in Corfi.lib.3. 137. Criftoforo Marcello Arciuefcouo di Corf. lib.5. 27p. Crifofor Condocalli, e fuo valore. lib.(5.3 50.
.

Conftantino Quarto in

^74* ^^^ vinti da CorfiorL ^75Dauiano Principe di Corcira fi fi Crifiano. lib.3 .144. Demetrio Fario fi ribella Teuca, lib. 2. B9. fi folleua contro Romani 98. perde Faro. 99. fuggCj ed vccifo. iui. Defcrittionc della pefte di Corf. lib.3 .152. della Citt di Corf . lib.7,

DAlmatifi folleuano contro l'Imp. lib.4.

3^2.3^4.

Diocletiano in Corf perfeguita i Crifiani< lib.3. 1 52. va in Egitto.i 53* diuiene hortolano iui Difcordia tra l'Arciu. Latino,e il Protopap Greco, lib.^.3 1 8. Difcorfo de'Cornoti gli Ateniefi. lib.i. 37. de'Corinti) a ^li ftefii. 39. de'Corcirefi a' Romani lib.2.84.de'Romania'Greci.92. de Corcirefi al Senato diVenetia, libro 5. 238. libro d. 323. contro gli Hebrei lib.8.^41. fegue. Diuifione in Corcira. lib. 1.58. della preda tra* Collegati Crifiiani dop.

po la battaglia
Doria
5.

di Lepanto.lib.3/19. co'fuoi artifici f,che Solimano


afiut, lib.d.3 17.

rompa la guerra
1 5.

a'Venetiani.
il

lib,

97. fugge vergognofamente. iib.6.3


fi

Dragut

libera dal Doria. 332.


lib. 7. 3

rompe

Doria. iui.

Duca di Oiliina congiura contro Venetia


forprefa da

84.

Ducale fauore de''Corfioti.lib.5.24i. Durazzo Colonia de'Corfioti.lib.i.28.caufa


gl'Illiri; fi

della

guerra Corintia.33,

libera

lib.3.87.

S.EIcrtl

Delle cof e pi notabili


E.

$'

con le nani deirifola vd in Paleftina.lib.j Butrint;. lib.i .2 1 Jt/ Eleno Troiano fabrica Imp. lib.g.148. Elio Andriano

T? Lena in Corf

54.

Elio Pertinace Imp.lib. 3.149

Emanuello libera Corf

da' Siciliani. Iib.4.203. conibatte contro

Vcnc-

tiani.204. , r J-t Emilio vince perfeo.lib.^.iao. trionfa di lui. ili. Eraclio contro Cofdroe.lib.4.i75.il vince. 176, Eucchene Corfioto,e fuo valore.Iib. i .20. Eudofla chiama i Vandali in Italia. Hb.j.i^S. Eudonia Augnila fi fpofa con Romano Diogeno. 10.4. rp5.
F.

FAmiglie nobili di Corfi.lib.^.5 1 2.


Panari ifoletta vicina Corfi.lib.r. io. Fantino Dandolo Arciu. diCorF.lib.5.255. Faro prefa da' Romani.lib.2.99. Fesco R di Corf. lib.i. 18. _ Federico Re di Sicilia fi difende da potentiflima lega. 220. Ferdinando R di Napoli perde il Regno.lib.5.274.il ricupera, 27$. Feudatari di Corf quanti? lib- 5 .284. Figli di Coftantino fi diuidon l'Imperio.lib.4.i<J4. Figura di Corf delineata, lib.i .1 2. Filippo R di Macedonia contro i Rx)mani.lib.5 .107. manda Ambafcia^ tori ad Annibale . ini. Filippo Principe di Taranto Signor di Corf. lib. 4.222. concede al Pro-

topap priuileggi. 22;. Filippo Palqiia lii^o fa riflorarc il molo di Corf . lib. 7. 381 Francefco Re di Francia chiama l'armata Turchefca controCarlo V.
lib.6.330.

Fulmine mifteriofo

in

Corf.

lib. 7.

395.

G.

GAlec di Malta prendono Galeone della Gran Sultana.lib.7.401. medaglie da' Corfioti.lib.3.147.
il

Galba Imp. hebbe

Genouefi'n Corf. lib.5.2 5^ fon disfatti. 254. contro l 256. faccheggiano Corcira,e fon rotti,2 57. GenfericoinItaiia.lib.4.id8.faccheggiaCorcira.i^9.
_ ,

R d'Aragona

Gerbeinpotere de'Turchi.lib.d.335. .. .^ Germanico amato da' Romani.lib.j .121. vccjfo di veleno. 1 22. S.GiaOoo j

Tauola
S. Gl'afone, e fua Hiftoria . lib.5. 225. fcgue. Giganti primi habitatori i Corfii. lib. 1.16, Gioftra inCorfu.lib.7.^72. Gergie Arciu. di Corf buono,e fua infcrittione al Sepolcro lib. 4. T9S. Giouanna Prima Regina di Napoli fa impiccare il marito , e fugge dal

Regnc,e poiritorna.lib.4.222. prende


cata.225.

il

quarto marito . 224.0 impic-

D.Giouannid'Auflriaj Generalijffimo delta lega, in Corfii.lib.5.545. ordina l'armata nel porto delle Gomenizze 346, vince i Turchi. 349. prende Tuniii. lib.7.357. Giuliano Apoftata vccifo .lib.4*i^5. Giuftiniano Imp. manda Bellifario in Italia lib. 4. 170. Ciiufto Antonio Belegno Proueditor Generale lib. 7. 387. Goti , e loro potenza . lib. 3 1 5 1 . vinti da' Corcirefi . iui. dcftruggono Corf. lib ,4.172.
. .
.

Guerra

de' Corcirefi co' Corinti), lib. i .3 2. fino al fine di

Mantoua
,

lib.

7.388. di Candia . lib.7.405. fino al fine del libro ottauo di anno in anno ifuccefsi

narrandofi

H.

H
I
.

Ebrei in Corfi con vn fegno ridicolo in mezzo del petto, lib. 5.2 5 5, fon priuati <ii (labili, iui. loro cccelfinell'adorare vna donna era-

iuda.lib.8.437.
I.

Braimo Gran Turco (limato inetto al gouerno. lib. 7.400.


'-

Imperio i Coftantinopoli'n poter de' Latini.lib.4.2 1 o. Incenciioin Corf.lib.S.


efilio.

Irene Imperatrice Cattolica gouerna l'Imperio, lib.4. 182. e cacciata in


183.
Ifolette intorno

Corf

lib.i .p.

I.

LAcedemoni in aiuto de' Nobili di Corf lib.2.^2.


e fuggono. 63.

afsediano Corcira,

Lanafsa moglie di Pirro fugge Corf . lib.2. 75.fi fpofa con Demetrio

R di Macedonia 75. Lega tra il Papa,Spagna,e Venetiani contro il


.

Turco.lib.(5.343.

Leggi CorfioteJib.5. 283. Leone Papa muore, lib. 4. i(J8. Leone empio Imp. muore.lib.4. 181. Leone detto il Filolofo vince i Saracini

lib. 4.

185.

Loren-

Delle cofe pi notabili


lorenzoVeniero Capitan Generale .Jib.7.386.

LuHCiuranoProueditorGenerale ricupera Butrint c?a i legni di corfo nel porto di Lepanto 437.
.

.lib. 8.

4^1. btU-

i Lufc^i Giorgi Capitan Generale ca^Yi^a facinorof. lib.y.^pp. Vero chiede foccorfo da' Corfoti. lib.5.148. Lucio

ludouico Moro Duca di Milano chiama i FranceTi . lib. 31.^75. i Turchi.


275. perde lo Stato
.

MAffeo Veniero Arciuefcouo di Corf .lib.4.155.


Magentio tiranno Malta inuafa fenza
frutto da' Turchi
.

Iib.5.B^

^
332. afsediata

lib. 6.

da

**.

gli fteffi.

Malte/ prendono vn Galeone co'l figlio del Grafi Turco. lib.7.4o. Marco Aboris vcci'b da' Turchi, lib.8.426. Marco Aurelio xnip.lib.5.148. Marco da Molino Proueditor Generale acquieta 1 tumulti de'villani.1.8. Marano Mal ipiero primo Bailo in Corf. lib. 5.249. Maumetto Gran Turco prende Coftantinopoli . lib. 5.^59. conqmftaJ
^

.,..?*

Negroponte 76^, Maunnetto Terzo muore, lib. 7. 3^0. Medaglie antiche de' Corfioti. lib i .47. loro figure in rame . 51. altre a tempi de' Romani lib.2. 1 01 altre negli ftefsi tempi, lib.3.1 5^. Meo. vedi Romanello da Viterbo Mezo Baliaggio di Corf lib. 1.6, Michele Trailo vccidc Leone Imperatore, lib.4.1'84. Michele Signor di Cortu fraudolente. libro 4.207. ottiene la Signoriaj;
.

-,

208.

Michele Terzo ammaliato da vnaVedoualafcia la moglie, lib. 4. in. Michele Quarto Signor di Corf fi muoue contro il Paeologo libro 4. 212. funge. 213. ritorna, e fi molte conquide, iui. fa pacc,e parentela
.

co'l Paleolo^Oje

poi

muore

214,
lib. 5.

Modone fi pere per cafo inopinato,lib. 5.277.


Motiui di Solimano contro Venetiani.
287.

N.

N
^

Arfete in Italia ha molte vittorie lib.4.172. chiama i Longobardi, e muore. 175. ^ Nauficaa foccorreVlifse naufrago, lib. 1.20. e conluififpofa.ar. ^kroneJe fue crudelt lib.3.147. Ncrua buono Imperaror . lib.3.1 88. S. Niccol Vefcouo di Mira,morto,in Corfi. Hb.4.198. Nicol Micheli Proueditore di Corfi^e fue opere.lib.8.43^.
.

Nicc-

.,

Tauola
Kiccford vnce Pipino. lib.4.T8^. Niceforo Bottoniata Imperatorc,Iib.4.ip5. Niceforo Foca,e fue vittoriejlib.^.ip;. Nobili Corciref nimici del Popolo. lib. 2. 58. fi foleiinio contro di quefto. 5p. combnttono. 61. fon vinti, iui: s'vnifcono co'J popolo contro i Lacedemoni. 6^, fono vccifi dal popolo , 6^, tentano vendicare. ^$. fono trucidati. 60,

O.

ODigitriano Sarandar innocentemente fatto morirclib.y.ipoj


Oratione vedi difcorfo.
.

Oros j Regione di Corf


fratello. 119.

lib. 1.7.

Ottauia moglie di Antonio

in

Corf
1

lib. 5. 1 18.

pacifica

il

marito

co'l

Ottauiano va Roma . lib. 3. Corfi .121. Ottone Imperator . lib.5. 147.

17, vince

Bruto, e Caffio .118. prcnd*

P.
."

Venetiani.lib.7.58r Pax Ifola vicina Corf .lib. i.p. Periandro,efuacrudelti.Iib.i.28.


i

PAolo V. interdice

Perfeo
I

Re di Macedonia fi ribella da* Romani

lib. 5

lop. rotto fugge l

condotto in trionfo. 1 1 1 Perfiani fanno ftra^e di Turchi,lib.7.35p.


IO.

Pefte in Venetia. b.j.^j. in Corf. 389. Pietro capo i militia,e fua pietd . lib.5.251. Pietro Bua , e fiio Valore,lD.5.345. fcorticato.545.

Pietro Valicr Proueditor Generale,e fueopere.lib.8. Pignon di Vclez prefo da' Spagnoli. ib..^^. Pirro afialito da tempefta naufraga.lfb.2.77. vince due volte i Romani 78.pafra in Sicilia.iui. ritorna in Italiane rotto da' Romani fugge. 79. fi muoue contro Antigono^eil vince.iui.contro Sparta.So. vccifo.81 Pompeo difcorde con Cefare . lib.2. 1 13. fugge da Italia. 1 14 rotto in Farfag!ia,e in Egitto vccifo .116, Protopapd Greco ottiene dal Pontefice vna boUafuo lauore contro l'Arciuefcouo Latino.lib.5.3 ip. Pfeudofilippo s'vfurpa la Macedonia , ed vinto da' Romani lib.3.1 1 1.
.

R.

Oberto ROber Cuifcardo

e fue vittorie

Iib.4.ip5.

combatte

e'

Greci

Roma-

Delle cofe pi notabili


Roitianello da Viterbo sfida i Corciref alla gioftra. lib.7. 17^. comprifce in campo.?75.fi batte co'l Lucani.377. vccifo dallo Scliri. 378. Romani vinti da Pirro. Iib.2.79. il vincono. 79. loro conqiiifte.83 mandano Ambafciatori Teuca Regina dcprilliri;.8(5. liberano Corcira, e vincono Teuca. 90. la sforzano chieder la pace . 95. fuperano Demetrio Fano. 98 vincono Perfeo. lib.3 .1 io. fan prigione Pi'eodo. .

deftruggono Corinto. 112. Romano Diogeno Imperator. lib.4.296. Romano imperator Icelerato. lib.4.192. Rotta deirannata Crilliana alle Gerbe. Ub.6. ^35. Ruggiero Re di Sicilia, e fue vittorie fino prender Corf. lib,4.202.
filippo. III.

S.

SAba Generale de*Saracni, e Tue vittorie. Iib.4. 184.


Saracini vinti da'Greci. lib.4.185.

Selimo afTalta Cipri. lib .6.359. muore. Iib.7. ^60. Settimo Seucro Imperator faucrifce i Corcirefi. Iib.31.149. Sicilia fi ribella da Carlo d'Angi. lib.4. 216. fi dd Pietro d'Aragona.^,
217. Sinan Bafsi prende la Goletta. lib.7.j 57. aflalta in vano Corf. 3 58. Solimano contro Carlo V. lib.5. 387. contro i Venetiani , e perche ? lib, 6.ig^. alfedia Corf. 302. muore. 338. Solle uatione di Villani in Corf.lib.8.419. S.Sofpatro, e fua Hiftoria. lib.3.1 25. legue Spiegatione delle Medaglie Coriotc. lD.3.47.1ib.2.io2. S.Spiridione come trasferito Corf ? lib.5. 262. fua vita. 264. liberaJ

Corf dalla pefle. lib.7.391. T.

TEmiftocle

in Corf. lib.1.32.
di Valentiniano. lib. 4. i^^.

Teodofo vendica la morte

benefico

a'Corciref. 167. S. Teodora come trasferita d Corf. lib.5. 252. Teodoro tiranno, e fue vittorie, lib. 7. 2 11

Terremoto in Corf. lib. 8. 117. Teuca Regina deglTllirij crudele

. lib. 2. 82. prende Fenice. 83. yincci Corcirefi'n mare. 88. lifoggioga. 89. vinta da'Romani fugge . ^i.

chiede la pace. 95. Tiberio Imperator. lib.3 .121. Tolomeo figlio di Pirro forprende la Rocca di Corf. lib.2. 7^. Tommafo Paleologo lafcia in Corf la moglie, e i figli. lib.5. 257.

Torofcuopre i tonni, lib. i. 30. Torre di Butrint prefa da'Turchi. lib.8. 422.
Totila

Tauola delle cofe pi notabili


Totila vince Bdiifario. lib.^. 171. Translatione di Corpi Santi'n Corf. lib. 7. 382. Tripoli prefa da' Turchi. \ib.6.z^2. Turchi prendono Modone.lib.5.277. danneggiano! Crifliani.lib.^.j 3 8. rouinano le riuiere de'Venetiani. 334. contro la Crouatia. Iib.7.379.

V.

VAlcntiniano Imperator, doppo molte vittorie,


Vandali in Italia,
lib.4. i<58.

vcciro.lib.4.155.

Valentiniano Terzo aiutato da'Corfoti. Iib.4.id7.


Venetiani, eloroconquifte.lib.5.252. loro potenza. 2 5(^. fan guerra^ con Maumetto Gran Turco. 260, con Baiazctte. 276. fan pace. 278. combattono con quafi tutt'i Principi Criftiani. 280. con Solimano lib. 5. 208. fan pace. lib.(5. 316. vanno contro Dragut. 317. contro Selimo. 340. acquiftanoSopot. 341. combattono contro l'armita di Selimo. 347. vincono. 349. s'apparecchiano nuoua battaglia, lib. 7.353. fi preparano contro Amurat. ^66. interdetti da Paolo V. 381. fan guerra con l'Arciduca d'Aulkia. lib.7.383. affediano Gradifca_= ini. contro Barberini. 399. contro Turchi. 403. fegue. Vefuuio danneggia Napoli, lib.7.392. Vido Ifola intorno Corf. lib.i i o. Vincenzo QueriniArciuefcouo di Corf. lib. 7. 380. Vittoria de'Corcirefi contro i Corinti;, lib. i .35. Vlifle naufrago preflb Corf. lib. 1.20. Vluzzal, e fue aftutie. lib.7.3 54.3 5 5. yfcocchicaufa della guerra tra Venetiani^e l'Arciduca, lib.7.3 S^.
.

X.

XEnofane Ambafciatore di Filippo di Macedonia e lue aftutie


3.108. fatto prigione dalloiiuiii. ic?^^ Xerfe vinto da'Grcci. lib.i .31.

lib,

Oe
'

Imperatrice lafciua. lib. 4. 19^. 2^oitoniago, e fuoi prodigi apparenti,

lib* 3. j

J^*

il

Fine delia Tauok,

Dop-

, . . . .. . ..

, .

Doppo

fione, e vi

laftainp della prefette IRoti ft n*ftta ddofatala rciuho fcoperto alcuni errori, de' quali li pi eflbntiali fono
,

gli infrafcritti

rimettendo

gli altri, ineuitabili della

ftanipa

alla difcretione di chi legge.

Errori
lib.i. f.9.14.

Correttane >.
giuri rcar

giucicar
feglctto

.21.1.27.

foglietto

Ib.2 67.1.9.
f.73.1.14.
f.75.1.2.

fpcranz'alcuno

fpeianz'alcuna
attcndeiiano,
defiderio
fciolfc >

attendono dtndcto
fciole

f.77-l-M-

78.1.14.
85.1.26.
Lib.j .114.1.25. fl25.1.. f.l3}.l6. Lib.4 166.1.17.
.190.1.23.

patte

porte
haiircbbe allattati.

iiaurebbcro allattati Plancia

ignea
logie
il

Tracia, cignea
toglie
il

loftengo

foflegno.

cui
aillcuranc

lui.
aflcurati

205,1.29. Lib.;. 154.1.30. 245.1.16.

Corcita

podando pojlea remsKt


fatni/fr ctoeiiano
Bainbati.

Corcira pofTano
foftea

remane/mt

i47.Ii3246.1.18.
Lh.6. 312.1.29.
Lib.6. 322.1.1.

famil^s.

poteuano
fiaibati.

lio.

per noi vero f noi


di Antonio
fa eletto
ceflc
il il

per voi

f)46.

I.15.
1

o vero f voi da Antonio,


fu eletto il fuo pofto il General
ce/Te

Uh 7

.370.

18.

409.

1.

7.

fuo pofla

412. 1. 19369.1 26.

Generai

feflanta otto.

fettanta otto

3711.6.
377-l-aiiib.S 427.1.29.

Vcllasgi
Dalida.

Velleggi
Giuditta.

Comcnizzc
perifcc

Gomenizze.
perifle

430 Ij430.1 II.


f.4J^l.I5'.

con fodisfattione,ede'Greci Antooio de Mezzo.

con

fodisfattionc de*e,Ladc*

Irancefco de Mezzo

Cdmllo mha

P.C..

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