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• IL PERCORSO STORICO
• INTRODUZIONE AL NUOVO DECRETO LEGISLATIVO
N. 81 DEL 9 APRILE 2008 “TESTO UNICO”
• I SOGGETTI DELLA SICUREZZA
• D,V,R E PROCESSO VALUTATIVO
• LA FIGURA DEL RLS NELLA NUOVA NORMATIVA
• L’ORGANISMO DI CONTROLLO
• INTERRUZIONE PRANZO
• DISCUSSIONE E DOMANDE LIBERE
IL PERCORSO STORICO
L. 300/70
Statuto dei Lavoratori ART. 9. -Tutela della salute e
dell'integrità fisica
I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno
diritto di controllare l'applicazione delle norme per la
prevenzione degli infortuni e delle malattie
professionali e di promuovere la ricerca,
l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure
idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità
fisica.
IL PERCORSO STORICO
IL PERCORSO STORICO
Con la legge 3/8/2007 n. 123 contenente "Misure in tema di tutela della salute e
della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della
normativa in materia " pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 del 10/8/2007 il
Governo è stato delegato a predisporre entro nove mesi dall'entrata in vigore
della legge stessa il nuovo Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Con la stessa legge sono diventate inoltre immediatamente applicative alcune
disposizioni che possiamo definire come il nuovo pacchetto di sicurezza
finalizzato ad arginare il grave fenomeno infortunistico ed a far migliorare le
condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
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Testo Unico D.Lgs. 81/2008
306 articoli e XIII Titoli. 51 Allegati:
Titolo I: 1-61, Principi Comuni
Titolo II: 62-68, Luoghi Lavoro
Titolo III: 69-87, Attrezzature/DPI
Titolo IV: 88-160, Cantieri temporanei o mobili
Titolo V: 161-166, Segnaletica
Titolo VI: 167-171, Movimentazione manuale dei carichi
Titolo VII: 172-179,Attrezzature munite di videoterminali
Titolo VIII: 180-220, Agenti FISICI
Titolo IX: 221-265, Sostanze PERICOLOSE
Titolo X: 266-286, Esposizione ad agenti BIOLOGICI
Titolo XI: 287-297, Protezione da Atmosfere Esplosive
Titolo XII-XIII: 298-306, Disposizioni Finali
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Le finalità
• Semplificare la materia della salute e sicurezza dei lavoratori riunendo e
armonizzando la normativa specifica emanata negli ultimi 60 anni (a
partire dal DPR 547/1955)
in conformità all’art. 117 della Costituzione ed agli statuti speciali delle regioni e
province autonome (legislazione concorrente)
con riguardo alle differenze di genere, di eta' ed alla condizione delle lavoratrici
e dei lavoratori immigrati.
Testo Unico D.Lgs. 81/2008
LEGGI ABROGATE
• DPR 547/55
• DPR 164/56
• DPR 303/56 (tranne art. 64)
• D.Lgs. 277/91
• D.Lgs. 626/94
• D.Lgs. 493/96 e D.Lgs. 494/96
• D.Lgs. 187/2005
• Art. 36 – bis L.248/06 e Artt. 2,3,5,6 e 7 Legge 123/07
• Ogni altra disposizione incompatibile
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Testo Unico D.Lgs. 81/2008
LEGGI ABROGATE
• DPR 547/55
• DPR 164/56
• DPR 303/56
• (tranne art. 64)
• D.Lgs. 277/91
• D.Lgs. 626/94
• D.Lgs. 493/96 e D.Lgs. 494/96
• D.Lgs. 187/2005
• Art. 36 – bis L.248/06 e Artt. 2,3,5,6 e 7 Legge 123/07
• Ogni altra disposizione incompatibile
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D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303
Norme generali per l'igiene del lavoro(G.U. 30 aprile 1956, n. 105 - S.O.)
Decreto abrogato dall'art. 304 del Testo unico ( 81/08) tranne l'art. 64.
Articolo 64 - Ispezioni
[1] Gli ispettori del lavoro hanno facoltà di visitare, in qualsiasi momento ed in
ogni parte, i luoghi di lavoro e le relative dipendenze, di sottoporre a visita medica
il personale occupato, di prelevare campioni di materiali o prodotti ritenuti nocivi,
e altresì di chiedere al datore di lavoro, ai dirigenti, ai preposti ed ai lavoratori le
informazioni che ritengano necessarie per l'adempimento del loro compito, in
esse comprese quelle sui processi di lavorazione.
• [2] Gli ispettori del lavoro hanno facoltà di prendere visione, presso gli ospedali ed
eventualmente di chiedere copia, della documentazione clinica dei lavoratori per
malattie dovute a cause lavorative o presunte tali.
• [3] Gli ispettori del lavoro devono mantenere il segreto sopra i processi di
lavorazione e sulle notizie e documenti dei quali vengono a conoscenza per ragioni
di ufficio
Testo Unico D.Lgs. 81/2008
Entrata in vigore:
• 15 maggio 2008: la parte generale.
• 29 luglio 2008 (1 gennaio 2009):
a) nuovi obblighi di valutazione dei rischi ex
art. 17, c.1°, lett a) e 28.
b) le altre disposizioni in tema di valutazione
dei rischi (art 29) e le relative disposizioni
sanzionatorie.
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Testo Unico D.Lgs. 81/2008
• Tutti i 4 adempimenti sono prorogati al 16 maggio 2009 (1 anno dall'entrata in vigore del
D.Lgs. 81/2008).
Quindi, ATTENZIONE:
NON esistono proroghe al 30 giugno 2009
il "DUVRI" NON è stato prorogato e sarà obbligatorio per tutti dal 1 gennaio 2009.
Gli UNICI ADEMPIMENTI PROROGATI (che entreranno in vigore il 16 maggio) sono i
seguenti
• 1) Valutazione dei rischi (e relative sanzioni), "SOLO" in riferimento ai "rischi Stress lavoro-
correlati" (art. 28, comma 1)
2) "data certa" del Documento di valutazione dei rischi (art. 28, comma 2)
3) invio all'INAIL e all'IPSEMA dei dati relativi agli infortuni superiori ad 1 giorno (art. 18,
comma 1, lettera r)
4) divieto delle visite mediche "preassuntive" (art. 41, comma 3, lettera a). Si tratta,
comunque, di un provvedimento di dubbia validità, poichè in contrasto con una altra Legge
comunque vigente, la Legge 300/70 "Statuto dei Lavoratori").
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Principali novità
• L'art. 2087 c.c. detta un principio generale:
“L'imprenditore è tenuto ad adottare, nell'esercizio dell'impresa, le misure
che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono
necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori
di lavoro”: il datore di lavoro, proprio perché esercita un'attività
economica, deve perciò garantire l’adozione di tutti i sistemi in possesso
della tecnica atti a prevenire e proteggere la salute e la sicurezza dei
lavoratori nonché a salvaguardare la personalità morale degli stessi.
La giurisprudenza è orientata a riconoscere inadempiente agli obblighi in
materia di igiene e sicurezza del lavoro il datore di lavoro che, pur avendo
osservato tutte le specifiche disposizioni in merito, non sia riuscito a
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LE NORME TECNICHE
• NORMA TECNICA ( lett. u art. 2 D.lgs. 81/08)
• Specifica tecnica, approvata e pubblicata da un organizzazione internazionale, da
un organismo europeo o da un organismo nazionale di normazione, la cui
osservanza non è obbligatoria . -> Direttiva europea 98/34/CE -> Norme tecniche
o standard .
• Fra gli Enti che producono norme tecniche :UNI, CEI -> Italiani ;DNA(tedesco), BSI
(inglese);CEN e CENELEC -> europeo; ISO -> internazionale Sono un importante e
affidabile riferimento, poiché forniscono dettagli tecnici di immediato carattere
applicativo, la cui valenza deriva da un iter di elaborazione che assicura
consensualità, democraticità e trasparenza .
• Stabiliscono le caratteristiche ( livelli di qualità, dimensionali, di prestazione, di
sicurezza, organizzativi, ecc.) di prodotti, processi o servizi, secondo lo stato
dell’arte , che non rappresentano obblighi per i soggetti interessati; a meno che
ciò sia esplicitamente stabilito da una legge ( es. ex L 46/90 UNI e CEI per
l’impiantistica oggi DM 37/2008) .
• Le norme EN, quando elaborate dalla Commissione Europea e citate in appositi
elenchi nella GUCE, vengono dette ARMONIZZATE e definiscono le
caratteristiche prestazionali minime obbligatorie per il rispetto dei RES
BUONE PRASSI
definite dalla lett. v art. 2 D.Lgs. 81/08
• Soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e
con la norma di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a
promuovere la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la
riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro,
elaborate e raccolte dalle REGIONI, dall’ISPESL, dall’INAIL, dagli
Organismi paritetici di cui all’art. 51 del TU - VALIDATE dalla
COMMISSIONE COSULTIVA PERMANENTE di cui all’art. 6 TU, previa
istruttoria tecnica dell’ISPESL - che provvede ad assicurare la più ampia
diffusione .
• Sono documenti sempre a carattere tecnico, ma elaborati da Enti od
Organizzazioni che non sono ENTI di NORMAZIONE e pertanto non
hanno valenza di standard .
• Tra le misure generali di tutela art. 15 TU alla lett.t) programmazione
delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di sicurezza - CODICI DI CONDOTTA e DI BUONA
PRASSI .
LINEE GUIDA
definite dalla lett. z art .2 D.Lgs. 81/08
• 10. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia
di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria
rappresentanza, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e
prevenzione dei rischi stessi. 23
Informazione, Formazione e Addestramento
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Informazione, Formazione e Addestramento
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Informazione ai lavoratori
Oggetto:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività
dell’impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio,
l'evacuazione dei luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure relative alle
procedure di cui al punto b;
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di
prevenzione e protezione e del medico competente;
e) sui rischi specifici cui e' esposto in relazione all'attività svolta, le
normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
f) sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla
base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e
dalle norme di buona tecnica;
g) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
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Il libretto formativo del cittadino
La finalità prioritaria del Libretto riguarda la persona, essendo questo strumento al servizio del cittadino in generale
ed in particolare per il cittadino-lavoratore per renderne riconoscibili e trasparenti le competenze acquisite, e
renderle quindi utilizzabili, soprattutto in "situazioni di transito" e cambiamento nel contesto di lavoro o di
formazione.
Il libretto conferisce valore di scambio al patrimonio di competenze acquisite. Non ha, pertanto, una "valenza
burocratica" quanto l'intento di far emergere tale patrimonio nella sua integrità, rispettando l'unicità della persona.
Il libretto rappresenta, dunque, un raccoglitore di informazioni aggregate ed "evolutive" delle competenze della
persona e, in quanto tale, si distingue da altri strumenti di raccolta dati più "statici" e frammentati. E' da tener
presente, infine, che questo strumento, risultante da un confronto tra tutti gli attori istituzionali e non, propone un
format omogeneo a livello nazionale e trasversale ai diversi sistemi che governano l'istruzione, la formazione e il
lavoro nel nostro Paese.
FORMAZIONE
… Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore una formazione
“SUFFICIENTE ED ADEGUATA” in materia di salute e sicurezza, “CON
PARTICOLARE RIFERIMENTO AL PROPRIO POSTO DI LAVORO E ALLE PROPRIE
MANSIONI”…
… la formazione deve avvenire al momento dell’assunzione, del trasferimento
o cambiamento di mansioni, dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro
o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi …
… deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi …
… la formazione dei lavoratori (anche RLS di cui al comma 4) deve inoltre
avvenire in collaborazione con gli organismi paritetici e “DURANTE L’ORARIO
DI LAVORO E NON PUO’ COMPORTARE ONERI ECONOMICI A CARICO DEI
LAVORATORI”…
Nel T.U. non sono cambiati i casi in cui è obbligatorio svolgere attività
formativa MA IL LEGISLATORE HA VOLUTO INTRODURRE
ACCANTO AL CONCETTO DI FORMAZIONE ANCHE QUELLO DI
ADDESTRAMENTO SPECIFICO
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Principali novità
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I PRINCIPALI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
E DEL DIRIGENTE
• Obblighi non delegabili del datore di lavoro (art. 17)
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Il Dirigente
Obblighi :
a) Tutti quelli previsti dall’art. 18 del T.U. e dalle
altre norme vigenti.
Altri obblighi:
a) Quelli trasmessi con la delega di funzioni.
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IL PREPOSTO - Art. 2 c.1 lettera e
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Il Preposto
L'identikit
È la maggiore novità normativa. Per la prima volta una disposizione di legge
(articolo 2, comma 1, lettera e) del decreto legislativo n. 81/08) descrive
organicamente il ruolo del preposto, evidenziandon profili:
sovrintendere all'attività lavorativa,
garantire l'attuazione delle direttive ricevute.
A tal fine, la figura, secondo la norma, deve controllare la corretta condotta dei
lavoratori ed esercitare un funzionale potere di iniziativa.
In altre parole, il preposto deve inserirsi, nel sistema di sicurezza aziendale,
partecipando, con un ruolo sostanzialmente esecutivo (e non direttivo),
intervenendo nella fase operativa d'attuazione della sicurezza aziendale e
restando, comunque, sottoposto al controllo del datore (ed eventualmente)
dirigenziale.
Salvo vere e proprie deleghe di "funzioni", egli non svolge, perciò, mansioni
direttive che sono proprie, piuttosto, delle altre due figure.
Trovandosi "gomito a gomito" e considerando i suoi compiti di cui all'articolo 19,
egli, evidentemente, rappresenta anche una sorta di "sentinella" di fronte al
nascente malessere fisico, mentale del singolo.
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Il Preposto
Obblighi:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei
loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di
salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e
dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in
caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate
istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e
specifico;
c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di
rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso
di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro
o la zona pericolosa;
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Il Preposto
DOVERI DEL PREPOSTO
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un
pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o
da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai
lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui
persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le
deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di
protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi
durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della
formazione ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto
dall'articolo 37.
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FORMAZIONE DEL PREPOSTO
L'art. 37 - c. 7 disciplina la formazione specifica
obbligatoria per il preposto; evidenziando:
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Il Lavoratore
Persona che, indipendentemente dalla tipologia
contrattuale, svolge un’attività lavorativa
nell’ambito dell’organizzazione di un datore di
lavoro pubblico o privato, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli
addetti ai servizi domestici e familiari.
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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Miscelazione
stampaggio
Officina
Laboratorio
Controllo qualità
Uffici
Finitura/imballaggio
spedizione
L’ANALISI DEL CICLO PRODUTTIVO
oltre lo schema a blocchi
Ambiente di lavoro Organizzazione
Superficie e cubatura
Aeroilluminazione Orario di lavoro
Riscaldamento Organigramma funzionale Attrezzature e
Uscite emergenza
Illuminazione
Vie di circolazione impianti
Impianto antincendio Presse- rettifiche
ANALISI RISCHI Mescolatori
Mansioni: Bagni lamiere
Addetto
mescolatore
Addetto presse
automatiche
Addetto finitura
Addetto sala Sostanze
controllo Liquidi Impianti di protezione collettiva
Capo reparto Polveri Cappe/impianti di aspirazione
Addetto controllo Gas Sistemi antisversamento
qualità (schede) Docce emergenza - lavaocchi
miscele
DAL CICLO PRODUTTIVO ALLA VALUTAZIONE
DEI RISCHI:
l’analisi dei pericoli
Organizzazione
Stress
Turni – lavoro notturno
Ambiente di lavoro
Microclima
Rumore
ANALISI
Illuminazione
Attrezzature e
Circolazione dei mezzi
Incendio impianti
Esplosione
Sversamenti DEI Organi in movimento
Zone di presa
Elettricità
PERICOLI
Mansioni:
Movimentazione
manuale di carichi
Sovraccarico
biomeccanico arti Sostanze
superiori Inalazione,
Postura contatto
con agenti chimici
o loro miscele
DAL CICLO PRODUTTIVO ALLA VALUTAZIONE
DEI RISCHI:
la stima del rischio
DISPOSITIVI DI CONDIZIONI
PROTEZIONE OPERATIVE:
INDIVIDUALE MANSIONE E
CONTESTO
STIMA OPERATIVO
DEL
PERICOLI RISCHIO
ANALISI DI
MANSIONE
IDENTIFICAZIONE
DEI PERICOLI IDENTIFICAZIONE
ENTITA’ DEL DANNO
STIMA DEL RISCHIO
FORMAZIONE
MISURE DI
MIGLIORAMENTO
DEFINIZIONI
"Pericolo": proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (chimico, fisico,
biologico, meccanico, ecc.) avente il potenziale di causare danni;
"VALUTAZIONE DEI RISCHI": valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria
attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
salute e sicurezza;
Lo Schema di Rischio
Il rischio è rappresentato dall’intreccio, intersezione,
tra i due elementi fondamentali
RISCHIO
Pericolo
PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie
anche secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica,
per
evitare.... se si elimina il pericolo
RISCHIO
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Lo Schema di Rischio
RISCHIO
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Lo Schema di Rischio
Quindi la prima domanda era:
RISCHIO
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Pericolo Esposizione
Mi n o
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e
Lo Schema di Rischio
Quindi la prima domanda era:
“Si può eliminare il pericolo che produce quel
rischio?”
Se la risposta era NO, allora...
....visto che il pericolo non si è potuto eliminare,
la seconda domanda era:
“Si può eliminare l’esposizione che produce quel
rischio?”
Se anche questa risposta era NO, allora...
L’ultima possibilità che rimane
è ridurre pericolo e/o
esposizione per diminuire il rischio
Documento di valutazione dei rischi
• VALUTAZIONE DEL RISCHIO (Art. 28 D.Lgs 81/08)
• Il documento della valutazione del rischio deve avere data certa e contenere:
• a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa,
nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
• b) l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione
individuali adottati, a seguito della valutazione del rischio;
• c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
• d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli
dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
• e) l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha
partecipato alla valutazione del rischio;
• f) l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che
richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e
addestramento.
• Il contenuto del documento della valutazione del rischio deve rispettare le indicazioni previste dalle
specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del D.Lgs 81/08.
•
• La valutazione del rischio deve altresì contenere i rischi collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i
contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli
connessi alle differenze di genere, all'eta', alla provenienza da altri Paesi.
Documento di valutazione dei rischi
Va rielaborato quando:
a) modifiche significative del processo
produttivo e/o organizzazione del lavoro;
b) evoluzione della tecnica;
c) a seguito di infortuni significativi;
d) su segnalazione della sorveglianza sanitaria.
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Documento di valutazione dei rischi
• Adeguamenti tecnico – valutativi AZIENDALI
• tutte le relazioni sono da adeguare in relazione alle nuove figure previste dal TU ed in conformità ai
riferimenti dei nuovi articoli e commi
• Valutazione dei rischi allargata a “tutti i rischi” compreso stress da lavoro, differenze di genere, età e
provenienza altri paesi (art. 28-29)
• Rimandata al 16 Maggio 2009
• Criteri e campi di applicazione variati per le valutazioni del rumore, vibrazioni, agenti chimici,
videoterminali, movimentazione manale dei carichi.
• Prevedere data certa e le procedure per l’attuazione delle misure da realizzare
• Rimandata al 16 Maggio 2009
• prevedere l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono a rischi specifici che richiedono
una riconosciuta capacità professionale
• Autocertificazione per aziende < 10 dip con valutazione “standardizzata” in base a linee guida emanate da
Commissione consultiva nazionale (non oltre 30/06/2012)
• Rispetto al corrispondente articolo 9 del DPR n. 303/1956, è stato aggiunto il punto 1.9.1.4 gli impianti di
condizionamento devono essere sottoposti a controlli, manutenzioni, pulizia e sanificazione per la tutela
della salute dei lavoratori.
• Predisporre procedure di uso e manutenzione per l’utilizzo di impianti e apparecchiature elettriche.
• Per i lavori su parti elettriche fino a 1000v c.a. e 1500 V c.c. diviene obbligatorio qualificare gli operatori
secondo le norme tecniche (PES-PAV CEI 11-27). Le operazioni su tensioni superiori devono essere
eseguite solo da aziende autorizzate, con rimando a successivo decreto
• nell’ambito delle prescrizioni minime per i computer portatili va segnalato che viene prescritta, in caso di
impiego prolungato, la fornitura di tastiera e mouse esterni, prevedendo quindi la costituzione di una
postazione fissa, nonostante la presenza di un elaboratore portatile. Le pause previste sono sempre nella
misura di 15 minuti ogni 120 minuti di attività al videoterminale senza la condizione della continuità
dell’attività di almeno 4 ore.
Documento di valutazione dei rischi
• Adempimenti organizzativi A ZIENDALI
• Deleghe datoriali e di funzione
• Verificare presenza ed adeguatezza delle deleghe datoriali e di funzione
• Individuare dirigenti e preposti in seguito alle nuove definizioni
• In relazione alle nuove definizioni apportale dal TU individuare e se possibile delegare le figure citate
• I preposti devono frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
• adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento ai lavoratori di cui agli articoli 36 e
37;
• ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa deve avvenire previa verifica della comprensione
della lingua utilizzata nel percorso informativo
• il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori (per i lavoratori
immigrati, la formazione avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare
utilizzata)
• ripeterla periodicamente
• Prevedere che venga tassativamente individuato dai lavoratori il RLS (rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza)
• Il RLS ha diritto ad una formazione periodica, la cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per le
imprese da 15 a 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese con più di 50 lavoratori
• comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
• consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi ,
copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) e il documento di cui all’articolo 26, comma
3 (DUVRI)
• individuare i manutentori elettrici al fine di effettuare formazione obbligatoria PES e PAV
Definizione (art.2 - D.Lgs.626/94)
• Il datore di lavoro
• Il servizio di prevenzione e protezione
• Il medico competente
• (esperto qualificato)
• (dirigenti, preposti)
• (addetti primo soccorso e antincendio)
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IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA
Il legislatore del 2008 continua a prevedere che in tutte le aziende deve
essere designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Art.47, c. 2)
“Qualora non si proceda alle elezioni previste dai commi 3 (aziende <
15 dipendenti) e 4 (aziende > 15 dipendenti), le funzioni di
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono esercitate dai
rappresentanti di cui agli articoli 48 (rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza territoriale) e 49 (rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza di sito produttivo), salvo diverse intese tra le associazioni
sindacali dei datori di lavoro comparativamente rappresentative sul
piano nazionale” (ART. 47, COMMA 8)
FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO RAPPRESENTANTI
(ART. 37, C. 11)
… ma stabilisce (art. 37, c. 11) che “le modalità, la durata e i contenuti specifici
Della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono
stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei
Seguenti contenuti minimi:
Altrimenti …
....... si elegge ed opera RLST
Il RLS Territoriale (o di Comparto) esercita le stesse competenze di quello
aziendale per i lavoratori di tutte le aziende del territorio o del comparto di
competenza nelle quali non sia stato individuato l’RLS.
L’ individuazione e l’operatività del RLST sono definite nella contrattazione.
In mancanza di accordo le modalità saranno definite per Decreto
(Ministero del Lavoro)
Per l'esercizio delle proprie attribuzioni, il RLST accede ai luoghi di lavoro
nel rispetto delle modalità e del preavviso individuati negli accordi. In caso
di infortunio grave, niente preavviso, ma segnalazione all'organismo
paritetico.
Ove l'azienda impedisca l'accesso, al RLST, questi lo comunica
all'organismo paritetico o, in sua mancanza, all'organo di vigilanza
territorialmente competente.
L'organismo paritetico o, in mancanza, il Fondo di cui all'articolo 52
comunica alle aziende e ai lavoratori interessati il nominativo del RLST.
Per l’RLS aziendale (RLS), i “numeri” sono così individuati
N° N° RLS modalità
lavoratori
Fino a 15 1 Eletto direttamente oppure RLST
Da 15 a 200 1 Eletti tra
rappresentanti
201 – 1000 3 sindacali
su rischi specifici
Ore disponibili
Ore di formazioneIn
Figura da più di 50 Divieti
15
a
50
contrattazione
RLS 32 12 4 8 NO SI
RLST o 64 ?? 8 NO SI ?
(RLSC)
Incarichi
sindacali
RLSS ? ?? ?? ?? ?? SI
?
Azioni prioritarie del
rappresentante
1. RAPPRESENTARE I LAVORATORI
2. ORGANIZZARE UN RAPPORTO PERMANENTE CON I
LAVORATORI, GLI ALTRI RLS E CON LA RSU
1. DEFINIRE LA MAPPA DEI RISCHI E IL PROGRAMMA
DI INTERVENTO – RECUPERARE LE INFORMAZIONI UTILI
1. ANALIZZARE IL COMPORTAMENTO DELL’AZIENDA:SU
VALUTAZIONE RISCHI – DEFINIZIONE MISURE
ORGANIZZAZIONE SERVIZIO – DEFINIZ. MISURE
INFORMAZIONE E FORMAZIONE LAVORATORI
1. ELABORARE IN FORMA SCRITTA PARERI E PROPOSTE SU
MATERIE OGGETTO DI CONSULTAZIONE
6. PREPARARSI ALLA RIUNIONE PERIODICA ANNUALE
1. VERIFICARE L’APPLICAZIONE E L’EFFICACIA DELLE MISURE
ADOTTATE E DI QUELLE PROGRAMMATE
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Attribuzioni del rls
a) Accede ai luoghi di lavoro
b) E’ consultato preventivamente e tempestivamente
c) sulla valutazione del rischio
d) E’ consultato sulla designazione dell’RSPP degli addetti al
Servizio di prevenzione, antincendio, primo soccorso,
evacuazione
a) E’ consultato sulla formazione dei lavoratori
b) Riceve, su sua richiesta
le informazioni e la documentazione inerente alla
valutazione rischi, misure, sostanze e preparati,
macchine, infortuni, malattie professionali
a) Riceve le informazioni dai servizi di vigilanza
b) Riceve una formazione adeguata
c) Formula osservazioni nelle ispezioni
d) Partecipa alla riunione periodica
e) Può fare ricorso alle autorità competenti
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Responsabilità penali del rls
• E' configurabile una responsabilità penale del Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza?
• Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha compito di "rappresentare (e tutelare) i lavoratori per
quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro" (art.2, lett.f, del D.Lgs.n.
626/94).
Le sue funzioni non possono pertanto essere assimilate o confuse, come è talora avvenuto, con quelle
del preposto, chiamato a svolgere un ruolo di sorveglianza circa il rispetto delle norme antinfortunistiche
da parte dei lavoratori.
Il r.l.s. potrà in sostanza avvertire il lavoratore in merito agli obblighi concernenti la sicurezza e alle
eventuali sanzioni a cui può andare incontro, ma non sarà certo tenuto a richiedere l’osservanza dei
comportamenti dovuti né tanto meno potrà essere considerato responsabile riguardo ad essi.
E’ da rilevare che il decreto opportunamente non pone sanzioni penali a carico del r.l.s. .In primo luogo
per non scoraggiare l’assunzione di tale incarico, ma anche sulla base della considerazione che perfino la
consultazione, che rappresenta la forma più avanzata di partecipazione prevista dal decreto, implica
comunque, che la decisione finale, e quindi la relativa responsabilità, spetti al datore di lavoro. Ciò non
toglie che il r.l.s. non sia responsabile su un piano più generale, politico e morale, nei confronti dei
lavoratori e degli altri soggetti coinvolti, in merito all’esercizio delle funzioni che gli sono attribuite. Da
qui la necessità di una sua adeguata preparazione anche sul piano tecnico (si pensi, per tutte, al parere che
il r.l.s. deve dare in merito alla valutazione dei rischi).
Datore Lavoro
Staff
S.P.P
.
RLS RSU
Preposti
Lavoratori
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MOTIVI DELL’INTERVENTO IN AZIENDA
VIGILANZA PROGRAMMATA
Capo Preposto Dare attuazione Vigilare sulla corretta Assicurare il flusso delle
reparto alle misure di applicazione da parte dei informazioni utili alla gestione
prevenzione lavoratori della sicurezza, alla riduzione degli
previste nel DVR •delle disposizioni aziendali in infortuni, all’adozione di
materia di igiene e sicurezza, comportamenti idonei e sicuri sul
•del rispetto delle normative, lavoro
delle procedure e istruzioni
operative Collaborare alla definizione ed
Controllare le condizioni di attuazione delle misure di
sicurezza ed igiene degli prevenzione e protezione della
ambienti, delle macchine ed salute
attrezzature
Vigilare sull’uso corretto di
attrezzature, impianti, processi,
Segnalare al DdL o suo sul rispetto delle procedure di
incaricato eventuali non igiene e sicurezza,
conformità, infortuni, sui comportamenti dei lavoratori
incidenti, comportamenti E l’impiego dei DPI
pericolosi rilevati
Proporre misure di
prevenzione e protezione
SOPRALLUOGO
Per questa analisi si raccolgono le informazioni del RSPP del RLS e degli stessi
lavoratori che vengono intervistati durante l’ispezione