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MARIA VITTORIA CALVI, Interferenze delle altre lingue straniere studiate nell'apprendimento dello spagnolo
LORELISA COSTA, L'USO di materiali autentici nell'insegna-
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toepia y ortografa del acento espaol) GIUSEPPE GRILLI, Insegnare catalano. Standard, lingua letteraria e altri concetti d'uso
MARIA GROSSMANN, El sistema lxico-semntico de los tr-
stinatario
ALESSANDRA MELLONI, L'USO di materiali autentici nell'inse-
gnamento dello spagnolo a studenti principianti di Scienze Politiche CARLOS RES, El texto literario y la enseanza de la lengua JOS M. SAUSSOL, Fonologa y fontica del espaol para italfonos: enfoque didctico
MARIAROSA SCARAMUZZA VIDONI, L'USO della TV nell'inse-
gnamento della lingua straniera PETER JAN SLAGTER, Ejemplo de aplicacin de un enfoque pragmatico al anlisis de manuales y a la lectura de textos autnticos
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AISPI. ndice.
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Questo volume raccoglie interventi e relazioni presentati al Convegno che l'Associazione degli Ispanisti Italiani ha organizzato a L'Aquila il 14 e 15 settembre 1981 sull'insegnamento delle lingue iberiche. Il tema della didattica linguistica ha avuto, in questi ultimi anni, come noto, una grande diffusione, sia per quanto riguarda la richiesta di informazione, sia per la produzione editoriale. Anche nell'area ispanistica, pur se con notevole ritardo rispetto alle altre lingue straniere, si sviluppata una viva attenzione a tutte quelle implicazioni di ordine linguistico, sociologico, psicologico, politico, pedagogico che sono connesse al problema della didattica della lingua. Gli studi e la prassi didattica pi recente hanno di fatto messo in crisi quel concetto di lingua come blocco unitario piuttosto che come fascio di variet linguistiche, perfettamente adeguate alle situazioni comunicative dei parlanti; quell'idea di insegnamento come trasmissione meccanica di regole astratte; e, in ultima analisi, quella visione ancillare della lingua stessa nei confronti della letteratura, considerata come l'obiettivo unico e superlativo di ogni curricolo di studi. L'A.ISP.I. stata sensibile a questo processo ed ha raccolto le esigenze di rinnovamento che provenivano tanto dall'ambiente universitario che dalla scuola secondaria, promuovendo in questi ultimi dieci anni una serie di iniziative di ordine conoscitivo, culturale e politico. Questo convegno dunque nato con l'intenzione di verificare lo stato della questione ai vari livelli e anche di stimolare una pi approfondita riflessione critica e scientifica sull'argomento. Certo la partecipazione dei soci avrebbe potuto essere
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pi ampia ed attiva, o si sarebbe potuto dare un taglio pi unitario alla tematica stessa del convegno; ma innegabile che questa iniziativa costituisca, per molti riguardi, un punto di riferimento assai utile per proseguire sul cammino intrapreso. Senza voler entrare nel merito specifico e scientifico dei singoli contributi, prover a segnalare alcuni degli elementi di maggiore interesse emersi nel corso dei lavori e che sono: il riconoscimento di una realt plurilinge della penisola iberica, che tra molte resistenze ed esitazioni si va facendo strada oggi nella Spagna postfranchista; le proposte articolate di una didattica della lingua che con accorta strumentazione scientifica si rivolga a pubblici differenziati, in vista di profili professionali coerenti; l'esigenza di un maggiore rigore nella impostazione di alcuni problemi didattici e nello stesso tempo l'abbandono di una visione puramente meccanica della didattica come mera trasmissione di un corpus di regole, la cui violazione vada rigidamente penalizzata; l'indicazione di concreti e suggestivi momenti di interrelazione tra didattica della lingua e didattica della letteratura; un modello di indagine al livello dei campi lessicosemantici; l'interesse dimostrato al confronto con altri sistemi della comunicazione non verbale, la rivalutazione della 'lettura' come approccio alla realt linguistica e letteraria del testo. C' ancora strada da percorrere, ma proprio per questo la pubblicazione degli Atti di questo convegno si presenta come un'assunzione di responsabilit da parte di tutti gli operatori del settore ispanistico e come riconoscimento, nello stesso tempo, del valore e dell'impegno di quei colleghi che hanno finora ben lavorato in tale direzione. Giovanna Calabr
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