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SALTO IN ALTO DA FERMO: UN VALIDO STRUMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI ALLENAMENTO DELLATLETA LUCIANO BAGOLI Ex responsabile del

settore velocit della FIDAL Lombardia, dal 980 al 2000 collaboratore alla ricerca sul movimento sportivo presso il Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Introduzione In ambito sportivo i test hanno lo scopo di indagare i livelli di efficienza fisica conseguiti dellatleta senza dover ricorrere al gesto di gara. Nella maggior parte dei casi ci si avvale di test di campo o palestra, i quali hanno diversi pregi rispetto ai testi di laboratorio: si svolgono nel luogo e nelle condizioni di allenamento, sono di facile esecuzione, non richiedono complesse rielaborazioni, sono di facile immediata interpretazione, sono correlati alle capacit motorie o alle componenti del gesto di gara, non richiedono apparecchiature costose o ingombranti, non richiedono una cultura scientifica specifica. Per queste ragioni gli studiosi hanno elaborato i test, ma specialmente perch gli allenatori possano disporre di un dato immediato che permetta loro di orientare il processo di allenamento. Tra questi il salto in alto da fermo ha il ruolo di indicatore della capacit di sviluppare una forza antigravitazionale da parte dei muscoli degli arti inferiori; vale a dire la forma principale di forza richiesta allatleta nelle attivit sportive terrestri. Con queste finalit il salto in alto da fermo stato analizzato fin dalla prima met del secolo scorso da diversi studiosi che ne hanno standardizzato lesecuzione in modo da poter rendere sempre pi significativi i risultati ottenuti. Sargeant (1921) ha adottato il salto nel quale col braccio in estensione si deve raggiungere il punto pi alto possibile di un metro posto su un muro. Il dislivello tra il punto 0 raggiunto dal braccio esteso in posizione eretta e il punto massimo raggiunto col salto il valore che indica la forza veloce dellatleta. Nello svolgimento di questo test il soggetto usa liberamente loscillazione delle braccia (fig. 1).

Fig. 1 - Il Sargeant test.

Presenta per alcune controindicazioni: il muro a fianco pu arrecare disturbo e obbliga a una posizione non perfettamente verticale ostacolando la massima espressione e correttezza esecutiva;

inoltre loscillazione delle braccia produce un effetto di trascinamento, aumentando la misura del salto. Per cui pi tardi V.M. Abalakov fa effettuare il salto con le mani fisse ai fianchi e con un metro a nastro legato alla cintura e applicato a un avvolgitore che si arresta alla massima altezza raggiunta, la quale si legge cos direttamente sul metro. Questi metodi sono stati utilizzati per decine di anni, finch Bosco non elabora il proprio test (C. Bosco, Valutazione della forza con il test di Bosco, 1992), divenuto mezzo pressoch universale per tutte le discipline che richiedano la forza veloce. Il test di Bosco, per affermazione dello stesso autore, ha intrinseco un errore di misura di 2,5 cm dovuti alle modalit di salto. Inoltre il sistema presentava diversi motivi di fragilit essendo fondamentalmente elettromeccanico. Tale inconveniente fu superato con le barre optoelettriche, le quali per non hanno potuto eliminare la differenza degli atteggiamenti degli arti allo stacco e allatterraggio del salto. Allo stesso tempo il test di Bosco, pur nella semplicit attuale della strumentazione, col suo aggiornamento tecnologico, che prevede barre optoelettriche e computer portatile, ha incrementato i suoi costi che ammontano ad alcune migliaia di Euro. Obiettivi dello studio Ci si perci posti la domanda se fosse possibile un utilizzo metodico del salto in alto da fermo al muro. La questione stata affrontata per mezzo di uno studio che valutasse lattendibilit del test e il possibile impiego in diversi ambiti di allenamento. Per gli obiettivi prefissati esso si svolto in due fasi. In prima istanza lo studio effettuato si poneva alcuni obiettivi: valutare lincidenza dei diversi atteggiamenti degli arti sul valore del salto calcolato col metodo di Bosco; valutare lerrore del salto in alto da fermo di palestra; verificarne lattendibilit in relazione ad un confronto con Bosco; valutare lapplicabilit del test nellambito sportivo. In una seconda fase, a seguito dellesito positivo degli obiettivi sopra i ndicati, stato svolto uno studio sul campo avente lo scopo di verificare se fosse possibile impiegare il salto in alto da fermo per: monitorare landamento della preparazione; valutare gli effetti dellallenamento; individuare il top e i momenti di calo della condizione fisica; individuare la specialit dellatleta. Strumenti e metodi La prima parte dello studio si svolto presso il Laboratorio di Analisi del Movimento Sportivo (LAMS) del Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano che aveva sede nella Fondazione pro Juventute. Per mezzo delle strumentazioni del laboratorio stato possibile calcolare laltezza di salto con tre diversi metodi simultanei di rilevazione: con Elite, con il metodo di Bosco, e col salto in alto da fermo denominato Sargeant test modificato. Per ottenere la simultaneit dellacquisizione i salti erano effettuati su una pedana dinamometrica Kistler di cm 60x40, rigida e perfettamente a livello col pavimento, che permetteva la registrazione dei tempi, intensit, direzioni e versi delle forze. I salti erano ripresi col sistema optoelettronico ELITE (ELaboratore di Immagini TElevisive). La strumentazione da palestra consisteva in una tabella centimetrata posta a fianco della pedana e sorretta da un braccio snodato, in sostituzione del muro del Sargeant test. Successivamente alle acquisizioni in laboratorio, in una seconda fase dello studio sono stati acquisiti i valori dei salti, col metodo di Bosco e col Sargeant test modificato, dei migliori atleti delle categorie giovanili della Lombardia in diversi periodi dellanno. Queste ultime acquisizioni sono state effettuate durante i raduni collegiali della Federazione di Atletica Leggera previsti dal calendario tecnico. Il sistema Elite consiste in un sistema di 4 telecamere, poste ai quattro angoli di uno spazio predefinito nel quale si muove il soggetto da riprendere, di un computer ospite e di un

elaboratore. Le telecamere hanno un sistema (shutter) che elimina leffetto di trascinamento delle immagini televisive.

fig. 2 Un soggetto su pedana con i marker disposti per un protocollo total body Per mezzo di normale nastro bi-adesivo, ai soggetti sono stati applicati dei marcatori (marker, fig. 2) riflettenti sui centri articolari dellarto inferiore e sulla crest a iliaca, che consistono in semisfere di plastica di 1 1,5 cm di diametro ricoperte di carta riflettente. Il computer riconosce solo questi marker che si muovono nello spazio predefinito. Per ogni fotogramma ripreso dalla telecamera sono acquisite le coordinate spaziali dei punti di riferimento, le quali sono inviate al computer che le ospita. Un altro computer elabora i dati immagazzinati permettendo di avere tutte le grandezze cinematiche del gesto: spostamenti, spazi, velocit ed accelerazioni lineari ed angolari. Nellelaborazione possibile congiungere i marker con linee rette, sicch il soggetto osservato sullo schermo appare rappresentato dalle rette (stick) congiungenti i vari centri articolari (fig. 3). A seguito dellelaborazione il movimento pu essere osservato sui tre piani in diverse modalit: a) come posizione assunta dai marker fotogramma per fotogramma; b) come curve delle traiettorie, delle velocit e delle accelerazioni lineari e angolari di ogni punto o del baricentro (che deve essere calcolato). c) come figura a stick (stick diagram) che si muove e che pu essere visionata a velocit normale, a velocit maggiore o minore o con fermo immagine; d) con stick e traiettorie dei marker.

Fig. 3 Lo stick diagram dei marker posti sullarto inferiore.

Il sistema Elite ha un programma di calcolo che permette un errore massimo di 1 mm sul dato reale dello spostamento. Per tale ragione le misure calcolate da Elite saranno assunte come quelle reali e quindi di riferimento.

La pedana dinamometrica Kistler acquisisce simultaneamente ad Elite i dati relativi alla forza applicata ad una frequenza di 500 Hertz. I dati possono essere elaborati e rappresentati sui tre piani in diverse forme: punti di applicazione, vettori e curve di forza. Poich la pedana ci fornisce i tempi di applicazione delle forze del salto, abbiamo il tempo di caricamento e spinta, del momento di stacco e quello del momento di atterraggio. Otteniamo in tal modo il tempo di volo, utile al calcolo dellaltezza secondo il metodo di Bosco, per mezzo della seguente formula: h = g(tv/2)2. A fianco della pedana sulla quale sono state effettuati i salti era posta una tabella centimetrata, fissata a una struttura articolata che non ostruiva lesecuzione del movimento. Il Sargeant test modificato Per il fatto che non richiede strumentazioni di sorta, neppure il metro a nastro autobloccante richiesto da Abalakov, e quindi in assoluto il metodo pi semplice, si deciso di adottare il Sargeant test, al quale per, per gli elementi critici esposti precedentemente, sono state apportate alcune modifiche. Loriginale, infatti, prevede che latleta si ponga in posizione eretta col braccio disteso in alto a fianco di un muro sul quale posto o disegnato un metro sul quale si rileva con losservazione laltezza massima raggiunta dalla mano con braccio teso - H0 - e laltezza massima H max - raggiunta dalla mano nel salto. Il salto viene effettuato con la libera oscillazione delle braccia. Questo metodo ha intrinseci alcuni aspetti che lo rendono poco preciso. a) Lazione delle braccia comporta un contributo inerziale che incrementa notevolmente la prestazione. b) H0 calcolato col soggetto che appoggia tutta la pianta del piede a terra, mentre lo stacco avviene con i piedi nella massima estensione. Ci incrementa la misura del Sargeant classico. Per queste ragioni al test sono state apportate le seguenti modifiche: 1 H0 viene misurata col soggetto in massima estensione dei piedi, affinch la misura letta sulla tabella sia il pi possibile vicina a quella del momento dello stacco; 2 Il salto viene effettuato con un braccio fisso al fianco e laltro esteso ma rilassato verso lalto. Il braccio esteso deve raggiungere la massima estensione al momento delle massima altezza, come nel Sargeant test. In questo modo si creano inerzie minime con gli arti superiori.

Fig. 4 - Sargeant test modificato.

I soggetti Tutti i soggetti che hanno effettuato i salti in laboratorio, di ambo i sessi, erano atleti velocisti e ostacolisti di vertice nazionale nelle categorie giovanili, in et compresa tra i 15 e i 19 anni, come riportato in tabella 1. I giovani di cui sono stati acquisiti i valori di salto per la seconda fase dello studio, i migliori della Lombardia in diverse specialit veloci, erano di et compresa tra i 14 e i 20 anni. Tutti hanno svolto il test in periodi di piena efficienza fisica, senza postumi di traumi sportivi o periodi di malattia. Tutti gli atleti impiegati erano in grado di svolgere correttamente il test con contromovimento poich viene metodicamente svolto durante i raduni. Essi hanno comunque effettuato alcune prove di salto con la nuova disposizione degli arti inferiori. Inoltre, col fine di ottenere un adeguato impegno volitivo, sono stati istruiti in merito al significato del lavoro.

Svolgimento delle prove in laboratorio I salti furono effettuati appoggiando un solo arto sulla pedana dinamometrica. Ci permetteva di rilevare il diverso comportamento della forza tra i due arti, utile allo studio delle strategie motorie e delle asimmetrie.
SOGGETTO D.V. F.M. S.R. C.C. M.A. B.C. R.C. B.E. A.V. V.A. R.S. L.L. V.D. C.L. C.E. L.D. C.M. SESSO F F F F F F F F F F M M M M M M M GARA 100m 100m 100m 100m 100m 100m 100H 100H 80H 400H 100m 100m 100m 100m 400m 80m 80m PRESTAZIONE 12"29 12"31 12"46 12"59 12"68 12"90 14"44 14"74 12"20 1'03" 10"55 10"65 10"78 10"99 48"64 9"5 9"5 ETA 18 18 16 17 19 16 16 17 16 17 18 17 18 17 18 15 15

Tabella 1 I soggetti che hanno effettuato le prove in laboratorio.


SOGGETTO D.V. F.M. S.R. C.C. M.A. B.C. R.C. B.E. A.V. V.A. R.S. L.L. V.D. C.L. C.E. L.D. C.M.

H BOSCO 39,7 41,9 39,1 40,9 47 37,1 38,5 41,8 40 43,2 46,7 55,6 59,6 47,2 47,7 42,3 44,9

H ELITE 36,9 41,3 38,3 39,3 43,3 35,5 35,9 38,6 38,2 39,8 43,3 52,5 55,8 44 45,9 40 43,9

B-E 2,8 0,6 0,8 1,6 3,7 1,6 2,6 3,2 1,8 3,4 3,4 3,1 3,8 3,2 1,8 2,3 1

Tabella 2 Altezze dei salti calcolati col metodo Bosco e con Elite (in cm).

Prima dello svolgimento delle prove gli atleti effettuavano un adeguato riscaldamento. Col fine di avere un congruo numero di prove, ogni soggetto ha svolto 10 salti con contromovimento, 5 in appoggio con larto destro e 5 col sinistro. Otto soggetti hanno svolto anche 5 salti col metodo Sargeant modificato. Risultati Lelaborazione dei dati sia dinamici, sia c inematici, ha permesso una analisi complessiva del gesto. Una branca del lavoro si indirizzato verso le strategie motorie e lanalisi dinamica (Rodano e coll.). Quella di nostro interesse, dovendo essere di facile lettura e immediata fruizione sul campo, si orienta verso i dati cinematici. Per il calcolo delle varie altezze con Elite sono stati tenuti in considerazione i valori di diversi marker in funzione del parametro da osservare. Ci ha permesso di rilevare i valori allo stacco e allatterraggio e calcolare la differenza di altezza nei due momenti. Il marker di riferimento per il calcolo dellaltezza massima col sistema elite quello posto alla cresta iliaca. I dati relativi alle altezze di salto calcolate con Elite e col metodo di Bosco e la differenza dei due valori in ogni soggetto sono riportati in tabella 2. Tutti i salti risultano pi alti col metodo di Bosco e si ha un valore medio maggiore di 2,4 cm. Ci coerente con quanto gi rilevato dallo stesso Bosco e da altri. La differenza si motiva con i diversi atteggiamenti degli arti allo stacco e allatterraggio. Lipotesi stata confermata per mezzo del rilevamento delle altezze allo stacco e allatterraggio di altri marker di riferimento, i cui dati sono riportati nelle tabelle che seguono. I valori dellaltezza dei marker al malleolo sono riportati nella tabella che segue (tab 3). Allatterraggio il marker risulta pi basso in tutti i soggetti, con un valore medio di - 2,5 cm. Ci da motivarsi con la diversa disposizione del piede allatt erraggio, meno esteso, da parte degli atleti; fenomeno gi osservato da tutti coloro che utilizzano il test ma mai quantificato.
SOGGETTO D.V. F.M. S.R. C.C. M.A. B.C. R.C. B.E. A.V. V.A. R.S. L.L. V.D. C.L. C.E. L.D. C.M. H CAVIGLIA STACCO 7,6 8,3 8,5 9 9,4 9 8,3 8,8 9,4 9,3 9,9 7,4 9,6 8,3 10,1 7,8 7,5 H CAVIGLIA ATTERRAGGIO 5,2 5,8 6,4 6,2 6,9 5,8 4,6 5,7 6,1 5,8 8,3 4,8 6,9 5,8 8,1 6,9 6,7

A-S -2,4 -2,5 -2,1 -2,8 -2,5 -3,2 -3,7 -3,1 -3,3 -3,5 -1,6 -2,6 -2,7 -2,5 -2 -0,9 -0,8

Tabella 3 Altezza del marker al malleolo e differenze tra stacco e atterraggio (in cm). Nella tabella 4 sono riportate le altezze rilevate alla cresta iliaca. La differenza con valore reale incrementa perch gli atleti allatterraggio hanno tutte le artico lazioni flesse rispetto al momento

dello stacco. Perci alla minore altezza del marker al malleolo si sommano gli effetti delle flessioni al ginocchio e allanca. Flettendo le gambe in fase di discesa latleta ritarda il momento dellatterraggio. Il tempo di volo diventa maggiore, come se avesse effettuato un salto pi alto. E di fatto col calcolo della formula di cinematica usata da Bosco risulta che gli atleti abbiano effettuato un salto pi alto. Otto atleti hanno effettuato le prove col salto del Sargeant test modificato e nella tabella sottostante sono riportati i valori rilevati con la lettura a occhiosulla tabella centimetrata a confronto con quelli di Elite (tabella 5) e di Bosco (tabella 6).
SOGGETTO D.V. F.M. S.R. C.C. M.A. B.C. R.C. B.E. A.V. V.A. R.S. L.L. V.D. C.L. C.E. L.D. C.M. H CRESTA STACCO 108,9 116,6 107,8 111,7 112,6 110,9 114,6 115,6 114,2 109,2 118,5 111,6 125 116 116,9 114,2 109,6 H CRESTA ATTERRAGGIO 103,4 111,4 104,1 105,8 103,5 102,8 107 108 110,5 102,7 113,7 105,6 118 109,1 113 113,8 105,7

A-S -5,5 -5,2 -3,7 -5,9 -9,1 -8,1 -7,6 -7,6 -3,7 -6,5 -4,8 -6 -7 -6,9 -3,9 -0,4 -3,9

Tabella 4 Altezze dei marker alla cresta iliaca allo stacco e allatterraggio e differenze tra i valori rilevati (in cm).
SOGGETTO H S.T. mod. D.V. 38 C.C. R.C. R.S. L.L. C.E. L.D. C.M. 39 35 44 55 44 41 42

H ELITE 36,9 39,3 35,9 43,3 52,5 45,9 40 43,9

P-E 1,1 -0,3 -0,9 0,7 2,5 -1,9 1 -1,9

Tabella 5 Confronto delle altezze di salto rilevate col Elite e Sargeant test modificato (in cm). Nella tabella 5 i valori dei salti effettuati col Sargeant test sono vicini a quelli rilevati da Elite e si scostano poco sia per eccesso sia per difetto. Nella maggior parte dei casi, come ci si aspettava, sono maggiori. Ma il dato non appare costante. Osservando attentamente gli atleti, si dedotto che

fosse da imputarsi ai diversi atteggiamenti del corpo e del braccio in massima estensione. Nonostante ci i valori si scostano entro limiti inferiori rispetto a quelli previsti da Bosco.
SOGGETTO H S.T. mod. D.V. 38 C.C. R.C. R.S. L.L. C.E. L.D. C.M. 39 35 44 55 44 41 42 H BOSCO 39,7 40,9 38,5 46,7 55,6 47,7 42,3 44,9 P-B -1,7 -1,9 -3,5 -2,7 -0,6 -3,7 -1,3 -2,9

Tabella 6 Confronto delle altezze rilevate con Bosco e Sargeant test modificato. Nella tabella 6, dove si confrontano i dati secondo Bosco e secondo il S.T. modificato, abbiamo che col metodo di Bosco le misure sono mediamente pi elevate di 2,3 cm, vicina alla differenza pi elevata riscontrata nel confronto Elite-S.T. modificato. Dalla lettura di questi dati abbiamo quindi che il Sargeant test modificato presenta valori pi vicini a quelli reali rispetto al test di Bosco. Seconda fase: salto in alto da fermo nellallenamento Verificata la validit del salto in alto da fermo come test da campo o palestra, stata sviluppata una seconda fase di ricerca che prevedeva lacquisizione dei dati relativi a questa prova con i migliori atleti lombardi di et compresa tra i 14 e i 20 anni.
SOGGETTO Bo.El. Ca.St. Co.Ro. Pa.Ce. Ro.El. Si.El. Ma.El. Lo.Fe. No.Ca. S.S.C. Pe.Ga. Tr.Ni. Ju.Is. Ra.Ma. La.Ma. Br.Am. Co.Da. Ma.Ma. Ri.Ma. Bo.Da. Pe.Da. Ra.Fr. La.Da. Fa.Ma. SESSO F F F F F F F F F F M M M M M M M M M M M M M M GARA PRESTAZIONE ET 16 // 17 17 // 18 15 // 16 15 // 16 15 // 16 18 17 15 17 15 19 17 18 17 // 18 16 // 17 16 //17 16 // 17 15 17 15 17 14 17 15 PERIODO TEST Nov // Agos Nov // Agos Nov // Lugl / Agos Nov // Lugl / Agos Nov // Lugl / Agos Agosto Novembre Luglio Luglio Luglio Agosto Agosto Agosto Nov // Agos Nov // Lugl Nov // Lugl Nov // Lugl Novembre Novembre Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio

400 // 100 / 200 / 400 58"67 //12"59 / 25"04 / 56"14 200 // 100 / 200 / 400 25"68 // 12"53 / 25"30 / 58"44 80 // 100 / 200 10"08 // 12"14 / 25"40 triplo // 100 / 200 / triplo 11,59 // 12"52 / 25"26 / 12,01 300 // 100 / 200 / 400 40"9 // 12"54 / 25"45 / 57"83 200 / 400 25"50 / 55"95 400 57"71 300 hs 46"4 200 25"33 80 9"98 100 / 200 10"95 / 22"05 100 / 200 / 400 11"09 / 22"19 / 51"19 100 / 200 / 400 11"22 / 22"10 / 48"74 400 // 100 / 200 / 400 49"43 // 11"24 / 22"39 / 49"40 100 // 100 11"21 // 11"15 200 // 400 22"61 // 50"54 200 // 100 22"88 // 11"14 300 37"77 400 50"31 80 9"4 100 11"01 300 36"21 100 10"96 80 9"3

Tabella 7 Velociste e velocisti che hanno effettuato i test nella seconda fase dello studio

Il campione ha compreso complessivamente 50 atleti, dei quali 24 velocisti (tabella 7) di cui 10 femmine e 14 maschi. 26 atleti erano ostacolisti e saltatori (tabella 8), di cui 10 femmine e 16 maschi. I dati del salto in alto da fermo in palestra sono stati confrontati con quelli acquisiti nel medesimo periodo con loptojump dal medico sportivo della Federazione di Atletica Leggera della Lombardia. Nella seconda fase i test sono stati effettuati con diverse condizioni: in tre diversi periodi di preparazione, novembre, luglio e agosto; prima e dopo lallenamento; con atleti di diverse specialit: salti, ostacoli, velocit.

SOGGETTO SESSO Qu.Gi. Ro.Si. Li.Ma. Ma.Mi. Za.Al. Di.Gi. Ri.Fr. Ac.An. Ba.Sa. Ch.Le. Pi.To. De.Gi. R.D.F. Ru.Ni. Ca.Fi. Su.Ma. Ze.Gi. Si.Do. De.Ce. Va.Pa. Pa.Gi. Fe.Lu. Ma.Gi. Me.Mi. Co.D. Mo.Lu. F F F F F F F F F F M M M M M M M M M M M M M M M M

GARA 100hs-pm 100hs-400hs 100hs 300hs 80hs 80hs 80 hs 100 hs 100 hs 400 hs 100 hs 100hs 110hs asta 400 100hs 100hs 400hs 100hs 300hs 400 hs 110hs-alto 100hs 300hs 100 hs lungo triplo

PRESTAZIONE 1495-4000 punti 1508-6671 1495 467 1234 1236 119 15"51 14"04 1'04"47 1400 1396 1509 3,90 515 141 140 5606 143 425 550 1503 - 1.88 142 422 15"02 6,85 13,99

ET 16 15 15 14 15 14 15 20 18 17 15 14 16 16 16 15 15 16 14 14 15 16 14 19 19 20

PERIODO TEST Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Agosto Agosto Agosto Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Luglio Agosto Agosto Agosto

Tabella 8 Atleti praticanti salti e ostacoli che hanno effettuato i test della seconda fase dello studio. Nelle tre tabelle che seguono sono riportati separatamente i dati relativi alle tre sezioni di test. Solo una parte degli atleti ha effettuato le prove nei tre periodi, possiamo per osservare che landamento dei valori del test pressoch comune a tutti. In tabella 9 sono riportati i dati acquisiti a luglio, in tabella 10 i valori dei salti effettuati a fine agosto e in tabella 11 i dati di novembre. Analizziamo ora i dati in relazione agli obiettivi prefissati.

Analisi dei dati Dalle tre tabelle che coinvolgono complessivamente tutti gli atleti per il confronto dei salti con in due diversi metodi nei tre periodi si nota che ad eccezione di un soggetto nella tabella 9, tre nella 10 e due della tabella 11, gli atleti hanno tutti valori superiori col test di Bosco rispetto al Sargeant test modificato. Questo dato coerente con quanto rilevato presso il Centro di Bioingegneria e

relativamente alle differenze dei valori rilevati e possiamo affermare che giunge ad ulteriore conferma della validit del salto in alto da fermo come test di campo. I valori medi della differenza sono rispettivamente di 3 cm, 3,9 cm, e 2,4 cm, pur osservando in alcuni casi dei valori che si scostano molto dalla media, come i valori positivi.

SOGGETTO Lo.Fe. Ro.El. Co.Ro. Pa.Ce. No.Ca. S.S.C. La.Ma. Br.Am. Bo.Da. Pe.Da. La.Da. Fa.Ma. Co.Da. Qu.Gi. Ro.Si. Li.Ma. Ma.Mi. Za.Al. Di.Gi. Ri.Fr. Pi.To. De.Gi. R.D.F. Ru.Ni. Ca.Fi. Su.Ma. Ze.Gi. Si.Do. De.Ce. Va.Pa. Pa.Gi. Fe.Lu. Ma.Gi.

SESSO F F F F F F M M M M M M M F F F F F F F M M M M M M M M M M M M M

S.T.M. 33 43 38 31 32 35 40 39 36 36 43 30 39 27 29 30 23 31 32 29 28 40 39 37 46 34 34 33 36 35 40 38 36

CMJ 35,6 39,8 42,3 35,6 35,7 42,8 44,7 42,3 41,7 38,5 43,8 39,9 44,8 32,3 29,5 39,2 27 33,5 32,7 31 35,6 40,5 41,5 41,5 46,6 40,6 38,1 39,2 40,6 36,8 47,7 40 38,5

STM CMJ -2,6 3,2 -4,3 -4,6 -3,7 -7,8 -4,7 -3,3 -5,7 -2,5 -0,8 -9,9 -5,8 -5,3 -0,5 -9,2 -4 -2,5 -0,7 -2 -7,6 -0,5 -2,5 -4,5 -0,6 -6,6 -4,1 -6,2 -4,6 -1,8 -7,7 -2 -2,5

Tabella 9 Dati dei salti effettuati nel raduno collegiale di luglio. S.T.M., Sargeant Test Modificato; CMJ, salto di Bosco con contromovimento.

SOGGETTO Ac.An. Ba.Sa.*** Ch.Le.*** Bo.El.** Ca.St.** Co.Ro.** Pa.Ce.** Ro.El.* Si.El.** Tr.Ni.** Ju.Is. Ra.Ma.** Me.Mi. Mo.Lu. Pe.Da.** Ag.Pa.**

SESSO F F F F F F F F F M M M M M M M

S.T.M. 30 35 27 33 34 33 33 35 34 46 49 40 61 50 44 43

CMJ 33,2 39,1 37 37,4 37,6 39,3 34,2 40 32,7 50,6 41 43,3 55 52,4 48,6 43,2

STM - CMJ -3,2 -4,1 -10 -4,4 -3,6 -6,3 -1,2 -5 1,3 -4,6 8 -3,3 6 -2,4 -4,6 -0,2

Tabella 10 Salti acquisiti alla fine di agosto. Con gli asterischi sono indicati i commenti relativi allatteggiamento assunto con i segmenti. Il commento sulla base dellosservazione degli atteggiamenti. * Atterra con flessione dorsale del piede ** Atterra con flessione dorsale accentuata *** Atterra con flessione dorsale molto accentuata, piede quasi orizzontale.

SOGGETTO Bo.El. Ma.El. Ro.El. Pa.Ce. Co.Ro. Ca.St. La.Ma. Ra.Ma. Ri.Ma. Br.Am. Co.Da.

SESSO F F F F F F M M M M M

S.T.M. 33 28 34 31 32 35 40 39 46 35 49

CMJ 37,2 35,6 38,8 33 37,8 40,3 47,1 43,2 36,3 40,6 43,6

STM - CMJ -4,20 -7,60 -4,80 -2,00 -5,80 -5,30 -7,10 -4,20 9,70 -5,60 5,40

Tabella 11 Dati dei salti acquisiti nel mese di novembre.

Capacit di salto in relazione al periodo di preparazione 9 atleti hanno effettuato i test nei tre diversi periodi e sono utili allosservazione dellandamento della capacit di salto in relazione ai periodi di preparazione. La tabella 12 mette in evidenza che negli atleti da noi considerati il vertice della capacit di salto spesso non corrisponde col periodo di massimo rendimento agonistico. E anzi evidente una distribuzione casuale delle massime capacit di potenza. Col Sargeant test la distribuzione appare suddivisa in modo equilibrato nei tre periodi, mentre con loptojump si ha una distribuzione paritetica tra luglio e agosto. La coincidenza delle migliori prestazioni con i due metodi sono nei soggetti 1, 4, 6, 7, 8. Il soggetto 2 vicino alla

coincidenza. Sembra evidente che su questo dato possa incidere lerrore intrinseco dei sistemi. Inoltre, dallattenta osservazione dellatteggiamento degli atleti nellesecuzione dei salti, sono stati osservati diversi impegni volitivi nonostante essi affermassero dessersi sempre impegnati al massimo. Si ritiene che questo sia un fattore determinante ai fini della prestazione, per cui lallenatore dovrebbe motivare adeguatamente latleta affinch si impegni adeguatamente.
ST Novembre 33 34 31 32 35 40 39 35 49 ST Luglio 43 31 38 40 39 39 ST Agosto 33 35 33 33 34 40 -

Soggetto 1 - Bo.El. 2 - Ro.El. 3 - Pa.Ce. 4 - Co.Ro. 5 - Ca.St. 6 - La.Ma. 7 - Ra.Ma. 8 - Br.Am. 9 - Co.Da.

Sesso F F F F F M M M M

CMJ Novembre CMJ Luglio CMJ Agosto 37,2 37,4 38,8 39,8 40 33 35,6 34,2 37,8 42,3 39,3 40,3 37,6 47,1 44,7 43,2 43,3 40,6 42,3 43,6 44,8 -

Tabella 12 Massime prestazioni nel salto in alto con i due metodi nei tre periodi considerati. Effetti dellallenamento Una seduta stata dedicata allosservazione degli effetti dellallenam ento sulle capacit di forza degli atleti. Le prove dopo lallenamento sono state effettuate 20 dopo il termine della seduta. I dati riportati nella tabella 13, mostrano come gli atleti abbiamo risentito dellallenamento effettuato. Il diverso esito dellallenamento pu essere legato a diversi fattori: grado di preparazione, carico affrontato, stato di efficienza momentaneo, capacit di recupero, effetto cumulativo, ecc. Il dato appare comunque significativo e si ritiene possa essere utile allallenatore. SOGGETTO Ac.An. Ba.Sa. Ch.Le. Bo.El. Ca.St. Co.Ro. Pa.Ce. Ro.El. Si.El. Tr.Ni. Ra.Ma. Me.Mi. Mo.Lu. Pe.Da. Ag.Pa. Sesso F F F F F F F F F M M M M M M ST prima 30 35 27 33 34 33 33 35 34 46 40 61 50 44 43 ST dopo Differenza 28 -2 32 -3 28 1 30 -3 31 -3 33 0 28 -5 35 0 31 -3 44 -2 40 0 61 0 52 2 41 -3 40 -3

Tabella 13 Valori del salto in alto da fermo prima e dopo lallenamento. Capacit di salto e specialit Allo scopo di individuare le caratteristiche degli atleti, i giovani che hanno effettuato i test sono stati raggruppati per sesso e per specialit. I dati raccolti nella tabella 14 e in figura 5 che riguardano le femmine, e nella tabella 15 e figura 6 che riguardano i maschi. Sono riportate le

misure medie dei diversi gruppi di specialit. Per una lettura pi immediata i valori sono rappresentati anche con diagramma a barre. I velocisti, sia maschi che femmine, risultano pi potenti degli altri atleti delle specialit veloci. Questo dato coerente col quanto rilevato in precedenza d a altri. E significativo che sia stato rilevato col Salto in alto da fermo a muro. In questo caso il test potrebbe essere indice del settore sul quale necessario sviluppare la preparazione del giovane, poich, nonostante in tutti gli studi sia dato per assodato che gli ostacolisti sono meno potenti, non sta a significare che ci debba essere assunto come dato immutabile.

Specialit N atlete F Misura 100/200 6 39,5 400 3 35,3 100 h 7 34,3 400 h 4 29,8 Tabella 14 Atlete divise per specialit e rispettivi valori medi di CJM.

Valori medi di CJM di velociste ed ostacoliste


45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Specialit

cm CJM

100/200 400 100h 400h

Figura 6 Istogrammi delle misure di salto femminili.

Specialit 100/200 400 110 h 400 h

N atleti M 9 6 8 4

Misura 44,1 42 41,5 40,6

Tabella 15 Atleti divisi per specialit e rispettivi valori medi di CJM.

Valori medi di CJM di velocisti ed ostacolisti


45 44 43

cm CJM

100/200 400 110h 400h

42 41 40 39 38 Specialit

Figura 6 Istogrammi delle misure di salto dei maschi.

Commento e conclusioni Dallanalisi dei dato raccolti s avuta conferma dellipotesi della validit del salto in alto da fermo, che abbiamo denominato Sargeant test modificato, come test di campo o palestra. Considerate lelevato livello tecnologico delle apparecchiature disponibili per lacquisizione in laboratorio dei dati di riferimento, lelevato numero di soggetti impiegati e il rigo re nel controllo delle condizioni e delle esecuzioni dei test, il lavoro assume valore metodologico e attendibilit anche nel caso delle acquisizioni in palestra. Dallanalisi dei dati si sono potute trarre utili indicazioni riguardanti la preparazione e le caratteristiche degli atleti. In particolare: 1 Il Salto in alto da fermo come proposto utilizzabile per verificare gli effetti dellallenamento nel tempo in relazione allandamento della forza degli atleti. Questo dato pu essere utilizzato sia per la preparazione poliennale, sia per la comprensione della condizione fisica nei diverso periodi dellanno. 2 Esso permette inoltre di comprendere gli effetti pi o meno intensi prodotti dalle singole sedute di allenamento. A tale proposto crediamo che p ossa essere utilizzato anche per losservazione e la valutazione dei tempi di recupero ai fini della determinazione di carichi e distribuzione dei mezzi di preparazione e allenamento. 3 Pu fornire un contributo per comprendere verso quale specialit possa essere proficuamente indirizzato il giovane atleta. 4 Con lacquisizione di un congruo numero di dati potrebbero essere stabiliti i valori di riferimento generale del test. Il salto in alto da fermo, se svolto correttamente, un test attendibile, pu essere effettuato in qualunque situazione poich richiede solo un muro, o una tabella centimetrata che ha inoltre il vantaggio di essere facilmente spostata in qualunque luogo e fissata a un qualunque muro con del nastro bi-adesivo. Ha costi pressoch nulli e i dati sono immediatamente leggibili.

Ringraziamenti E doveroso un sentito ringraziamento, pur ad anni di distanza, alling. Renato Rodano, direttore del Laboratorio di Analisi del Movimento Sportivo del Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano Fondazione pro Juventute, che ha permesso, supportato e sollecitato il lavoro. Ling. Alberto Marzegan per il contributo nella difficile opera di estrapolazione e analisi dei dati cinematici. Si ringraziano gli atleti e gli allenatori che hanno collaborato, per quali ci auspichiamo che il lavoro possa essere utile per sul campo.

Bibliografia Ferrigno G. , Pedotti A. ELITE, a digital dedicated ardware system for movement analysis via real-time tv signal processing; IEEE, 1985. Assente R. , Ferrigno G. , Pedotti A. , Rodano R. Application in sport of Elite: a dedicated system of tv signal; Iternational Symposiom of Biomechanics in Sport, 1986. Bosco C. La valutazione della forza col test di Bosco; SSS, 1992. Rodano R. Bulgheroni M.V. Evaluation of the Lower Limb Motor Strategies During Vertical Jump; 10th ISBS , Milano 1992. Nelson R.C. , Martin P.E. Effects of gender and load on vertical jump performance; 10 th ISBS Symposium, Milano, 1992. Rodano R. , Squadrone R. Monitoring of sprinters motor coordination through vertical jump exersises; Biomechanics in Sport n 11, 1993. Bosco C. Proposte Metodologiche di valutazione delle capacit fisiche nei giovani ai fini di individuare le caratteristiche specifiche delle varie propriet fisiologiche coinvolte nelle diverse specialit dellatletica leggera; Atletica Studi, novembre -dicembre 1993. Dal Monte A. , Faina M. Valutazione dellAtleta; UTET, 1999.

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