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Autori geniali cresciuti allombra del maestro che hanno cambiato il romanzo.

Ora li scopriamo anche in Italia

DIMENTICARE
MASSIMO RIZZANTE
uando mi sono messo in testa di tradurre le poesie di Osvaldo Lamborghini, poeta e prosatore argentino nato nel 1940 a Buenos Aires e morto, dopo una vita vissuta in camere dalbergo e stanze dospedale, nel 1985 a Barcellona, sapevo benissimo che era un azzardo. Anzi un duplice azzardo. Da anni un autore di culto in patria, ma sconosciuto nel nostro paese. Lamborghini, inoltre, che non ha mai voluto imparare nulla fino in fondo, aveva a suo tempo rinunciato ad apprendere qualsiasi lingua. Leggeva tutto, Rimbaud, Kafka, Dostoevskij, Broch, Musil, Marx, Freud, Lacan, nel castellano di Buenos Aires. Il suo museo immaginario costituito soprattutto dallepica gauchesca del Martn Fierro di Jos Hernandez, dai romanzi di Roberto Arlt che, con lopera di Borges e Cortzar, sono i pilastri della letteratura argentina del XX secolo, dalla poesia di Oliverio Girondo e da quella di Macedonio Fernndez, dallAdan so cos aliena dagli imperativi Buenosayres di Leopoldo Mare- della verosimiglianza e dal cochal, senza dimenticare il suo lore locale, sempre stata un amore per largot boarense, il po indigesta ai nostri palati. C lunfardo di tanti tanghi famosi. un caso eclatante: Rodolfo WilMentre traducevo, in un mo- cock, amico di Silvina Ocampo mento di pausa, mi sono chie- e Bioy Casares, scrittore, poeta, sto: che cosa ne sa veramente il traduttore e critico, nato a Buelettore italiano non parlo del- nos Aires nel 1919, trasferitosi in lo specialista della letteratu- Italia nel 1957 e morto nella sua ra argentina? E che cosa ne ha casa di Lubriano nel 1978. La tratto il lettore per definizione sua opera vive in due lingue, ma non specialista che dovrebbe mentre tra gli scrittori e molti essere lo scrittore della provin- lettori argentini e latinoamericia italiana allepoca della glo- cani quella festa dellumorismo balizzazione letteraria? Perch e dellirriverenza intellettuale se vero, come recita una vec- che si chiama La sinagoga degli chia battuta, che largentino iconoclasti (tra laltro pubblicaun francese di origini italiane, to nel 1972 da Adelphi in italiaaltrettanto vero che la sua mi- no prima che in castigliano) rigliore letteratura, cos segreta, tenuto uno dei libri pi imporenigmatica, polimorfa, perver- tanti del XX secolo, in Italia non sa, a volte paranoica, in ogni ca- ha praticamente pubblico. S, qualcuno dir: c sempre Borges. Ma Borges, dopo aver attraversato in buona compagnia il fuoco di fila degli armigeri del postmodernismo, diventato una figura totemica che non compromette pi nessuno, un oggetto di culto e come tale rischia di essere letto soltanto nei corsi universitari. Un po come Ernesto Sabato (leditrice Sur ha ripubblicato di recente lultimo dei suoi tre romanzi Langelo dellabisso), con la sola variante che il suo culto si appannato perfino in patria. Poi, mi domando, che ce ne facciamo oggi delle Finzioni di Borges, presi come siamo nella spirale della doc-fiction? E di Cortzar, cos lontano, schivo e intrattabile a causa della sua pericolosa immaginazione? Chiedere oggi a uno scrittore italiano, che scambia una cronaca giornalistica per un romanzo, di concepire questultimo come un luogo ludico e un campo di possibilit conoscitive, sarebbe tanto assurdo quanto chiedergli, prima di confezionare il suo ennesimo noir, di rileggersi Sei problemi di Don Isidro Parodi (1942), di recente ripubblicato da Adelphi. Che cosa fare anche di Manuel Puig, che alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, nel suo Il tradimento di Rita Hayworth, aveva gi inglobato nel romanzo i luoghi comuni

BORGES
LA NUOVA GENERAZIONE DI SCRITTORI CHE VUOLE RISCATTARE LARGENTINA
I casi
JUAN JOS SAER
(1937-2005) stato tra gli autori pi importanti della generazione del dopo Borges. La Nuova Frontiera ha da poco pubblicato il suo romanzo Cicatrici

RICARDO PIGLIA
(1941), tra i maggiori scrittori argentini viventi, ha scritto Soldi bruciati e Bersaglio notturno (Feltrinelli). Sur ha da poco pubblicato Respirazione artificiale

PATRICIO PRON
(1975) per Granta tra i 20 migliori autori di lingua spagnola. Da Guanda ora uscito il suo romanzo Lo spirito dei miei padri si innalza nella pioggia

del feuilleton, del cinema, della telenovela, anticipando e dando forma artistica a quello spreco onanistico che ancor oggi va sotto il nome di romanzo pop? Ci rimangono i simpatici mascalzoni del popolare e divertente Osvaldo Soriano, la deriva della literatura gangsteril... Roberto Bolao, che era cileno, ma conosceva a menadito la letteratura argentina, ha affermato in un saggio raccolto in

Che ce ne facciamo delle Finzioni presi come siamo nella spirale della doc-fiction?
Tra parentesi che forse linflusso di Soriano radicato nella vendita dei suoi libri. Certo, oggi bisogna tenerne in debito conto. Un giorno, rileggendo alcuni appunti di Lamborghini, mi sono ricordato di quando nel 1963 Witold Gombrowicz, il grande romanziere polacco autore di Ferdydurke, lasci lArgentina dove era giunto nel 1939 poco prima che i nazisti invadessero il suo paese. Salut amici e discepoli dicendo con il suo solito humour: Muchachos, maten a Borges!. Perch uccidere Bor-

ges? Da che cosa Gombrowicz voleva mettere in guardia i giovani scrittori argentini? Non certo dal suo cosmopolitismo, dalla sua curiosit da forzato delluniversalit, come disse di lui una volta Cioran. Forse Gombrowicz non amava di Borges ci che Cioran invece prediligeva: il fatto che nella sua opera profondit ed erudizione, che di solito non vanno daccordo, si conciliano, che ogni suo ragionamento filosofico, anche il pi astratto, fosse trasfigurato in qualcosa di aereo, in un merletto. Forse mi sbaglio, ma credo che quei giovani scrittori argentini di allora non abbiano dato ascolto al monito di Gombrowicz. Penso a Rodolfo Walsh, a David Vias, a Juan Jos Saer (di cui La Nuova Frontiera ha pubblicato di recente Cicatrici), a Toms Eloy Martnez (il cui capolavoro Santa Evita, appena uscito da Sur) e ai pi noti Ricardo Piglia, che con i fantasmi di Gombrowicz combatte da sempre (Respirazione artificiale, il suo primo romanzo del 1980, uscito di recente da Sur), a Csar Aira (amico di Lamborghini e curatore delle sue opere), a Rodolfo Fogwill... Tutti costoro hanno fatto una cosa diversa, li hanno letti entrambi: tutti sono figli della profondit erudita di Borges e

del profondo scetticismo nei confronti dellerudizione di Gombrowicz, dellironia metafisica del primo e della comicit rabelaisiana del secondo, della libert di Borges di trattare un documento come un racconto e di quella di Gombrowicz di immaginare il romanzo come un Grand Jeu, un gioco dove la gravit dei temi non rinuncia allinvenzione delle forme. E questo vale anche per gli

scrittori argentini di oggi come Sergio Brizzio, Alan Pauls, Rodrigo Fresn, Sergio Chejfec, Damin Tabarovsky e Patricio Pron (di cui appena uscito da Guanda Lo spirito dei miei padri si innalza nella pioggia), il quale, oltre che buon romanziere, ha scritto un saggio su Copi (Buenos Aires, 1939 Parigi, 1987), scrittore, fumettista, attore, drammaturgo e travestito la cui opera (per altro quasi tut-

ta in francese) dovrebbe finalmente essere scoperta anche in Italia. Perch esiste una relazione molto specifica tra lAmerica Latina e in particolare lArgentina, e lEuropa, che spiega forse, al di l dei meriti e della passione di qualche casa editrice, la nostra difficolt di avvicinarci davvero a questi autori: mentre in America Latina sono molto consapevoli delle loro radici

La scoperta

USA, I PADRI FONDATORI DIVENTARONO CANNIBALI


WASHINGTON In Virginia, allinizio del XVII secolo, i primi coloni britannici sopravvissero a un inverno durissimo grazie al cannibalismo. A rivelarlo sono stati gli archeologi dello Smithsonian Institute di Washington. La prova nelle ossa di una ragazza di 14 anni. Lepisodio di cannibalismo accadde a Jamestown, citt fondata nel 1607 sul fiume James da un centinaio di avventurieri inglesi che attraversarono lOceano Atlantico in cerca di fortuna. La scoperta conferma le ipotesi degli storici e risolve una serie di interrogativi su quel che accadde nellinverno tra il 1609 e 1610. Fu una stagione di carestia in cui mor di fame l80 per cento dei coloni. Un recente scavo sul sito di Jamestown, la pi antica colonia delle Americhe, ha rivelato i resti non solo di cani, gatti e cavalli mangiati dai coloni, ma anche il teschio con segni di cannibalismo di una ragazzina che i ricercatori hanno soprannominato Jane.

In America Latina sono consapevoli delle radici europee ma noi ignoriamo questo vincolo
europee, noi in Europa, e in particolare in Italia, non siamo per nulla coscienti del nostro vincolo con lAmerica Latina. Ci crediamo superiori? Non lo so. Di sicuro, sebbene invasi da ogni sorta di retorica multiculturalistica, non sentiamo lesigenza di completarci, di creare un mondo pi complesso, neppure dopo aver constatato per lo pi a pezzi e bocconi che il solo evento significativo della storia del romanzo della seconda met del XX secolo accaduto proprio in quei paesi. E continua ad accadere.
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