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La Teca Edizioni

ELAINE PAGELS

LO GNOSTICO PAOLO

Dedicato a Heinz

LO GNOSTICO

PAOLO

esegesi gnostica delle epistole Paoline

ELAINE PAGELS
Traduzione di Giovanni Maria Quinti
Barcellona 2012 La Teca Edizioni

Titolo originale:

The Gnostic Paul

Copyright Elaine Pagels 1992 Questa traduzione stata pubblicata con il permesso di: The Continuum International Publishing Group Inc.

Traduzione: Giovanni Maria Quinti


PRIMA EDIZIONE - Settembre 2012 La Teca Edizioni Associazione Culturale La Teca Fondata da Giovanni Maria Quinti Gran Va, 204 bis - local 4 08004 Barcellona - Spagna Tel. 0698357445 - 342/6123070 lateca@lateca.info www.gurdjieff.es Diritti esclusivi di edizione: La Teca Ediciones Deposito legale B-26760-2012 ISBN: 978-84-940125-2-5 Editing: Paola Grasso Collaboratori: Andrea Bertolini, Paola de Vera, Claudia Finetti, Linda Parrinello. Grafica di copertina: Jos Luis G. Muedra Immagine di copertina: Valentin de Boulogne Saint Paul Writing His Epistles (S. XVII) Impaginazione: Jos Luis G. Muedra Stampa: Cimapress Stampato in Spagna Come stabilito dalla legge, sono rigorosamente proibite, senza lautorizzazione in forma scritta dei titolari del copyright, la riproduzione totale o parziale di questa opera attraverso qualsiasi mezzo o procedimento meccanico o elettronico incluse le fotocopie, la diffusione attraverso Internet e la distribuzione di esemplari di questa edizione mediante affitto o pubblico prestito.

INDICE LO GNOSTICO PAOLO


Esegesi gnostica delle epistole Paoline

Prefazione Abbreviazioni Introduzione

11 13 31 85 141 149 167 191 195 201 221 235

I II III IV V VI VII VIII

Lettera ai Romani 1 Corinti 2 Corinti Galati Efesini Filippesi Colossesi Ebrei Conclusione Bibliografia scelta

LO GNOSTICO PAOLO

PREFAZIONE

Quando ho intrapreso questo lavoro, avevo lintenzione di approfondire alcuni argomenti che sono alla base delle diverse visioni su Paolo da parte dei valentiniani e dei Padri oppositori della Gnosi. Mentre le mie ricerche progredivano ed emergevano nuove comprensioni, mi resi conto che la complessit dellesegesi valentiniana andava ben oltre lo scopo che mi proponevo con tale studio. Il Codex XI, I, per esempio (prossimamente pubblicato in unedizione integrale della biblioteca di Nag Hammadi) dimostrava esplicitamente ci che gli eresiologi avevano suggerito: talune questioni teologiche suscitarono controversie che generarono divisioni fra i maestri valentiniani ed eterogeneit nelle loro scuole. Uno studio sulle controversie interne al mondo valentiniano e sulle loro basi ermeneutiche richiederebbe una dettagliata indagine, assai pi ampia della presente trattazione. Rendendomi conto di ci, mi sono limitata a tratteggiare quei temi che sembrano essere fondamentali per lesegesi valentiniana in generale. Unanalisi delle differenze teologiche ed esegetiche dei diversi gruppi valentiniani mi auguro possa essere oggetto di future ed ulteriori ricerche. Questo lavoro non sarebbe stato completo, tuttavia, senza limportante aiuto delle persone che vi hanno contribuito in maniera determinante. Helmut Koester, che stato il mio Direttore di tesi, il quale ha continuato ad offrirmi critiche ed incoraggiamenti rivelatisi fondamentali durante tutto il processo di ricerca e scrittura. Devo un particolare ringraziamento

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PREFAZIONE

a John Strugnell, che mi ha inizialmente suggerito la struttura di questo lavoro. A Morton Smith, che mi ha offerto generosi incoraggiamenti, dandomi consigli sullorganizzazione e sulla ricerca delle fonti. Ai Professori Gilles Quispel e George MacRae, che mi hanno dato esempi di eccellenza accademica e occasioni di approfondimento per i quali sono profondamente grata. Cyril Richardson, Robert Kraft, e Birger Pearson, che hanno gentilmente accettato di leggere sezioni di questo lavoro contemporaneamente alla loro elaborazione ed hanno offerto critiche e suggerimenti che sono state successivamente incorporate in fase di revisione. Anne McGuire, che ha controllato e, in alcuni casi, revisionato la traduzione; a lei e a Nancy Carlin, per il supporto nella preparazione del manoscritto per la sua pubblicazione. Anche ad altri colleghi ed amici, in special modo Theodor Gaster e i membri del Columbia New Testament Seminar, i quali hanno contribuito in diversi modi che ho molto apprezzato. Se non sono riuscita a raggiungere i medesimi standard dei miei colleghi e insegnanti, la responsabilit solo mia: il mio debito verso di loro incommensurabile. Speciali ringraziamenti sono dovuti a coloro i quali hanno creduto in questo lavoro durante due anni di ricerche: al National Endowment for the Humanities, per la borsa di studio dellestate del 1973; alla Mellon Foundation, per avermi concesso di partecipare alle attivit estive dellAspen Institute for Humanistic Studies nel 1974; alla signora e al signor Joseph H. Aazen, per il loro entusiastico interesse nella ricerca accademica ed il loro generoso sostegno nel 1975 durante i lavori estivi allAspen Institute dandomi grandi incoraggiamenti; ai membri del Travel and Research Commitee of Barnard College; a Dean LeRoy Breuning e al Presidente Martha Peterson, per il loro incessante impegno accademico nella facolt di Barnard. Desidero inoltre ringraziare anche Mary Solazzo ed Eva Pesova, per il loro coscienzioso lavoro nella preparazione e battitura del manoscritto. Questo libro dedicato con grande affetto a mio marito, Heinz R. Pagels, con gioiosa gratitudine per la sua comprensione ed amorevole accompagnamento durante tutta lelaborazione di questo studio, mentre era impegnato nelle sue ricerche di fisica teorica. E.P.H.

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Abbreviazioni

AH

Adversus Haereses, Ireneo, ed. W. W. Harvey (Cambridge, 1857); le divisioni del testo seguono quelle di R. Massuet, in Migne, Patrologia Graeca 7 (1857). Queste sono anche indicate nei margini di Harvey. Adversus Marcionem, Tertulliano, edizione, traduzione e introduzione a cura di E. Evans, I-II (Oxford: Clarendon Press, 1972). Adversus Valentinus, Tertulliano, Opera quae supersunt omnia, Patrologia Latina II (Parigi: Migne, 1944). Commentarium in Johannis, Origene, ed. E. Preuschen, GCS 4 (Lipsia: Hinrichs, 1903). Le Commentaire dOrigne sur Rom, III. 5-V.7 daprs les Extraits du Pap. No. 88748 du Muse de Caire et les Frag. de la Philoc. et du Vat. Gr. 762, ed. J. Scherer, in: Inst. Fr. dArch. Orient., Bibl. dtude, T. 27 (Cairo: I.F.A.O., 1957). De Carne Christi, Tertulliano, Tertullians Treatise on the Incarnation, edizione, traduzione e introduzione a cura di E. Evans (Londra: S.P.C.K., 1950). De Praescriptione Haereticorum, Tertulliano, Opera, II , Patrologia Latina 2 (Parigi: Migne, l854). De Resurrectione Carnis, Tertulliano, Tertullians Treatise on the Resurrection, edizione, traduzione e introduzione a cura di E. Evans (Londra: S.P.C.K., 1960). Epistula ad Floram, Tolomeo, edizione, traduzione e introduzione a cura di G. Quispel, in: Sources Chrtiennes 24 (Parigi: dition du Cerf, 1949).

AM AV CJ CR

DC

DP DR

EF

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Abbreviazioni

EP

Das Evangelium nach Philippos, edizione e traduzione del testo copto a cura di W. C. Till, Patristische Texte und Studien 2 (Berlino: de Gruyter, 1963). Vedere anche la traduzione inglese di R. McL. Wilson, The Gospel of Philip (London: Mowbray, 1962). Epistula ad Rheginum (De Resurrectione), edizione e traduzione del testo copto a cura di M. Malinine, H. Ch. Puech, G. Quispel, W. Till, introduzione a cura di G. Quispel, H. Ch. Puech (Zurigo: Rascher, 1963). Evangelium Thomae, edizione e traduzione del testo copto a cura di A. Guillaumont, H. Ch. Puech, G. Quispel, W. Till, Yassah Abd al Masih (Leida: Brill, 1959). Evangelium Veritatis, edizione e traduzione del testo copto a cura di M. Malinine, H. Ch. Puech, G. Quispel, W. Till (Zurigo: Rascher, 1961). Excerpta ex Theodoto, in Stromata, Clemente di Alessandria, edizione, traduzione e introduzione a cura di F. Sagnard, Les Extraits de Thodote, Sources Chrtiennes 23 (Parigi: ditions du Cerf, 1948). Griechischen christlischen Schriftsteller. Harvard Theological Review. Journal of Biblical Literature. Journal of Theological Studies. Refutationis Omnium Haresium, Ippolito, Opera, 3, ed. P. Wendland, GCS 26 (Lipsia: Hinrichs, 1916). Stromata I- IV, Clemente di Alessandria, Opera, 2, ed. O. Sthlin, GCS 52 (Berlino: Akademie-Verlag, 1960). Texte und Untersuchungen. Vigilae Christianae. Zeitschrift fr neutestamentliche Wissenschaft. Zeitschrift fr Theologie und Kirche.

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INTRODUZIONE

Chiunque conosca gli studi attuali sul Nuovo Testamento sa che individuano in Paolo lavversario pi accanito delleresia gnostica. Paolo scrive le sue epistole, in particolare quelle rivolte ai Corinti e ai Filippesi, per attaccare lo gnosticismo e confutare la pretesa degli gnostici cristiani di possedere una saggezza segreta cos Schmithals afferma in alcuni suoi studi (Gnosticismo in Corinto, 1971; Paolo e gli Gnostici, 1972).1 Paolo predica il kerigma (dal greco messaggio o proclamazione) del Cristo crocifisso (1 Cor. 2:2), avverte dellimminente giudizio, proclama la resurrezione del corpo, insiste sulla superiorit dellamore sulla Gnosi (dal greco, conoscenza o insegnamento) e in questo modo dimostra la sua genuina attitudine cristiana2 contro gli avversari gnostici. Bultmann (Teologia del Nuovo Testamento, Brescia, 1992) ha spiegato che per Paolo, gli apostoli iniziatori di un movimento pneumatico-gnostico a Corinto sono degli intrusi (...) perfettamente chiaro che nella Chiesa essi possiedono lo stato di apostoli cristiani, ma per Paolo essi sono ministri di Satana che si mascherano come apostoli di Cristo (2 Cor. 11:13).3 Bornkamm (Paolo, 1969) afferma che Paolo, come Lutero, considera le persone ripiene dello Spirito come fanatici, lelemento veramente pericoloso che incontra nelle sue chiese. lo stesso apostolo, aggiunge Bornkamm, che respinge del tutto la saggezza segreta e la Gnosi che essi insegnano.4 Anche se questa visione di Paolo precisa, lesegesi gnostica paolina

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PAOLO

ESEGESI GNOSTICA DELLE EPISTOLE PAOLINE

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I LETTERA AI ROMANI

Rm 1:1: Paolo, servo di Cristo Ges, chiamato ad essere apostolo, appartato per lEvangelo di Dio (...)

Paolo apre la sua Lettera indicando la propria doppia responsabilit o per meglio dire la duale identit, cos come gli esegeti valentiniani lavrebbero definita. La sua prima identit, come apostolo, di servo di Ges Cristo (1:1) messa in relazione, come accade per luomo psichico, allo stato di servo rispetto alla rivelazione pneumatica.1 Paolo identifica se stesso, nella condizione di uomo psichico, una seconda volta quando dice di essere chiamato (in contrasto con gli pneumatici, che sono scelti).2 Inoltre paradossalmente continua a identificare se stesso come uno appartato per lEvangelo (1:1). Gli interpreti valentiniani correlano questo versetto con la sua lode allIddio che mi aveva appartato fin dal seno di mia madre (Gal. 1:15), impossessandosi di queste parole, dice Origene, per provare lo gnosticismo di Paolo.3 Lapostolo, essi spiegano, utilizza un linguaggio simbolico per rivelare che egli nato da Dio, lAltissimo Padre, attraverso la Madre, che la Conoscenza (Sophia) e la Grazia.4 Per quale ragione Paolo, il grande maestro pneumatico, identifica in primo luogo se stesso come un mero servo psichico? Teodoto, citando Fil. 2:7-9, ricorda come il Cristo pneumatico annichil se stesso per prende-

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re la psichica forma di servo diventando Ges, affinch potesse essere trovato nellesteriore come un uomo, e divenire in tal modo accessibile agli psichici.5 Come servo, Paolo imita Cristo: egli, anche se scelto, identifica volontariamente se stesso con gli psichici che sono chiamati.
Rm 1:3-4: (...) (Il Vangelo di Dio) che concerne il Suo Figliolo, nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuolo di Dio con potenza secondo lo Spirito (...)

Paolo qui mostra come egli predichi il Vangelo di Dio in due modi diversi: innanzitutto proclama colui che nato dal seme di Davide secondo la carne, e, in secondo luogo, colui che dichiarato Figliuolo di Dio (...) secondo lo Spirito. Che cosa vuole dire Paolo? Fa riferimento inizialmente al lignaggio umano del Salvatore e in secondo luogo alla sua relazione con Yahweh, il creatore? In questo modo gli psichici interpretano il messaggio di Paolo; ma i valentiniani rifiutano tale interpretazione letterale. Il lettore iniziato apprende dalla tradizione segreta che qui Paolo sta parlando simbolicamente. David indica lo stesso demiurgo unappropriata allegoria, in primo luogo per il fatto che egli domina le sue creature come un qualsiasi piccolo re;6 in secondo luogo perch, come demiurgo, egli ha formato e generato lumanit secondo la carne.7 Paolo caratterizza il vers. 3, quindi, con la predicazione rivolta agli psichici del Salvatore secondo la carne, come figlio del demiurgo (David); ma nel vers. 4 risiede la proclamazione pneumatica di Cristo secondo lo Spirito, come dichiarato Figliuolo di Dio ossia del Padre. Liniziato, allenato a leggere il senso profondo della struttura del testo, quindi, potrebbe vedere come Paolo nel vers. 1:1 identifica se stesso come psichico e nello stesso tempo come membro del circolo eletto degli pneumatici, e nei vers. 1:3,4 riveli i due differenti metodi di predicazione. Teodoto spiega che Paolo divenne lapostolo della resurrezione a immagine del Paracleto.I Immediatamente dopo la passione del Signore, egli ha iniziato a predicare. Perci annunci il Salvatore in entrambi i modi. Per amore degli psichici (quelli sulla sinistra) ha predicato il Salvatore
I (Ndt: lo Spirito Santo.)

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II 1 Corinti

1 Cor 1:1-3: Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Ges attraverso la volont di Dio (...) alla Chiesa di Dio che sta (t ous) in Corinto, a coloro che sono santificati in Cristo Ges, a coloro che sono chiamati ad essere santi, con tutti coloro che in ogni luogo invocano il nome di nostro Signore Ges Cristo, vostro e nostro. Grazie a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Ges Cristo.

Il saluto di Paolo mostra alliniziato valentiniano come egli operi una distinzione fra gli elementi psichici e pneumatici in se stesso, in coloro che lo ascoltano e nel proprio messaggio. Come accade nei saluti ai Romani, presenta se stesso dapprima con termini familiari agli psichici, come un chiamato, e in un secondo momento designa se stesso come un apostolo pneumatico attraverso la volont di Dio (1:1).1 Successivamente parla allEcclesia di Dio che sta in Corinto. Paolo si esprime qui in modo letterale alludendo semplicemente al dato geografico? Gli interpreti valentiniani suggeriscono che il lettore maturo potr riconoscere il contenuto metafisico dellespressione: coloro che sono di Dio, lunico che realmente , partecipano essi stessi alla sostanza della verit.2 Paolo designa tali credenti come pneumatici, diversamente da coloro che sono chiamati ad essere santi (1:2).3 Anche se Paolo nuovamente differenzia in 1:2 i chiamati da coloro

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III 2 Corinti

2 Cor 2:14-17: Grazie a Dio, che in tutte le cose ci conduce al trionfo in Cristo e che tramite noi rivela, in ogni luogo, la fragranza della Sua Gnosi. Per Lui noi siamo laroma di Cristo, in mezzo a coloro che sono stati salvati e a coloro che si stanno perdendo: per alcuni effluvio dalla morte sino alla morte, per altri effluvio dalla vita sino alla vita. E chi mai allaltezza di tale mandato? Noi non stiamo, come fanno i molti, commerciando con la parola di Dio, bens parliamo mossi dalla sincerit, come da Dio, confrontando (ketananti) Dio, noi parliamo in Cristo.

I valentiniani raffigurano la fragranza della Gnosi (2:14) mediante il simbolo dellolio profumato usato nel sacramento dellapolytrsis (redenzione). Tolomeo spiega come esso rappresenti la fragranza su tutte le cose.1 Coloro i quali la ricevono diventano laroma di Cristo per quelli che sono nel cosmo (2:15). Secondo lautore del Vangelo di Verit, i figli del Padre sono il Suo profumo e Lo manifestano in ogni luogo, perch essi sono la grazia del Suo volto. Di conseguenza il Padre ama questo profumo e lo rende ovunque manifesto. Miscelandosi con la materia d il Suo profumo alla luce e, nel silenzio, pu assumere qualsiasi forma, qualsiasi suono.2 Daltra parte, continua Paolo, noi (gli eletti), non stiamo commerciando con la parola di Dio (logos to theo) come i molti (2:17), ossia gli psichici.3 Eracleone narra di come gli psichici, alla stessa stregua dei mercanti del tempio, commercino con il messaggio della salvezza, non attri-

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IV
GALATI

Gal 1:1-5: Paolo, apostolo non degli uomini, n attraverso gli uomini, bens attraverso Ges Cristo e Dio, il Padre che lo resuscit dai morti (...) Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Ges Cristo, che offr se stesso per i nostri peccati, per liberarci dal presente eone, secondo la volont di Dio e di nostro Padre, cui va la gloria fino agli eoni degli eoni.

Paolo nellEpistola ai Galati vuole separare il proprio insegnamento pneumatico del Vangelo dalla predicazione meramente psichica degli altri apostoli; cos credono gli interpreti valentiniani. Ireneo dedica il terzo libro del suo trattato alla confutazione di tale interpretazione, evidenziando come la testimonianza di Paolo nella sua lettera ai Galati sia in sintonia con la versione di Atti 15. Infatti Ireneo insiste nellaffermare che il messaggio di Paolo non solo concorda con quello degli apostoli di Gerusalemme, ma anche con quello della tradizione dIsraele. Daltra parte i valentiniani utilizzano un argomento abbastanza verosimile: mettono in contrapposizione la libert con cui Paolo, il maestro pneumatico, insegna ai gentili,1 con il kerygma psichico di Pietro, che insegna ai giudei senza possedere la Gnosi perfetta.2 Lautore del Vangelo di Filippo, citando frequentemente lEpistola ai Galati, differenzia gli ebrei, che identifica con i morti, con gli apostoli e gli uomini apostolici, dai gentili, che sono i viventi.3

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V EFESINI

Gli esegeti valentiniani concordano con i loro oppositori ortodossi sul fatto che Paolo sia lautore delle epistole agli Efesini, Colossesi ed Ebrei.1 In contrasto con gli eresiologi, i valentiniani omettono qualsiasi riferimento alle Lettere Pastorali;2 la mancanza di prove evidenti suggerisce che essi non le considerassero autenticamente paoline. Nonostante ci, la questione dellautenticit, per lo gnostico, basata pi su criteri squisitamente teologici, che storici.3 Essi davano un grande peso soprattutto allEpistola agli Efesini, per il suo valore fortemente teologico: perch qui, affermavano, Paolo esamina il mistero della salvezza pneumatica. I commenti di Origene sugli Efesini offrono unimportante e dettagliata prova dellesegesi valentiniana,4 che anche altre fonti spesso confermano. Secondo i valentiniani, Paolo parla dellelezione pneumatica in Efesini 1 e della chiamata psichica in Efesini 2. In Efesini 3 descrive la propria missione pneumatica; in 4-5:30 illustra lattuale struttura della comunit cristiana e in 5:31 rivela il grande mistero del matrimonio escatologico della Chiesa con il Salvatore. In conclusione, in Efesini 6 mostra, sia agli psichici che agli pneumatici, come la loro vita rifletta tale visione escatologica.
Ef 1:1-6: Paolo, lapostolo di Cristo Ges per volont di Dio, ai santi che siete (tois hagiois tois ousin) in Efeso5 e ai fedeli in Cristo Ges. Grazia

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VI FILIPPESI

Fil 1:21-2:11: Per me la vita Cristo e morire un guadagno. Se devo scegliere di vivere nella carne, questo per me frutto del lavoro; per non posso sapere cosa sceglier. Sono infatti incerto tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio, ma rimanere nella carne pi utile al vostro bene (...) A voi stato concesso per il bene di Cristo, non solo di credere in Lui, ma anche di soffrire per Lui, portando la stessa sofferenza che avete visto in me (...) Rendete perfetta la mia allegrezza, avendo la stessa mente, lo stesso amore, in unione con lanima (o con gli psichici, sympsychoi). Non fate nulla per egoismo o vanagloria, bens nellumilt, considerando gli altri migliori di voi stessi. Che ciascuno si preoccupi non di se stesso, bens degli altri. Abbiate fra di voi gli stessi sentimenti che avete in Cristo Ges, il quale, essendo nella sostanza divina, considerato uguale a Dio, non ritenne ci un privilegio, bens si svuot di Se stesso, assumendo la condizione di schiavo, giungendo ad essere simile agli uomini. Ed essendosi trovato nella condizione umana, umili Se stesso, arrivando ad essere obbediente fino alla morte, la morte nella croce. Per questo Dio Lo esalt e gli concesse il Nome che al di sopra di ogni nome, in modo che nel nome di Ges qualsiasi ginocchio si pieghi, sulla terra e nei cieli, e qualsiasi lingua confessi che Ges Cristo il Signore della gloria di Dio il Padre.

I valentiniani, esattamente come altri cristiani, facendo riferimento alla lettera ai Filippesi, ci mostrano come fossero affascinati dal contenuto

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VII COLOSSESI

Col 1:15-17: (Il Figlio del suo amore, 1:13) limmagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione (prtotokos pass ktises), perch in Lui furono create tutte le cose, nei cieli e sulla terra, il visibile e linvisibile, troni, domini, governanti o poteri: tutte le cose furono create attraverso di Lui e in Lui: Lui prima di tutto e tutto formato in Lui.

I valentiniani spiegano che il Padre inconoscibile, volendo essere conosciuto dagli eoni, gener lunigenito Suo figlio, in un atto di simultanea autoconoscenza e autorivelazione,1 nel quale lo Spirito dellAmore si fuse con lo Spirito della Gnosi.2 Ma colui che era Figlio unigenito nel Pleroma, successivamente fu rivelato come primogenito (prtotokos) nella creazione, cio in relazione alle cose di qui.3 Tolomeo cita 1:6 per spiegare che il Salvatore (...) fu dotato di tutto il potere dal Padre che mise ogni cosa sotto la sua autorit; gli eoni parteciparono in questo, in modo che da Lui furono create tutte le cose (...) visibili e invisibili, troni, domini, governanti e poteri.4 Il Salvatore, quindi, divenne il primo creatore universale della sede invisibile dei poteri cosmici, ancora prima che venisse creato il demiurgo e gli elementi della creazione cosmica fossero resi visibili.5 Molte signorie e deit vennero allesistenza prima che fosse creato il sistema cosmico (sytasis).6 Queste rivelazioni, come quelle di 1:16-17, mostrano (secondo linterpretazione valentiniana) che

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VIII EBREI

I teologi valentiniani prestavano molta attenzione al documento conosciuto come lEpistola di Paolo agli Ebrei; probabilmente trovavano la sua peculiare terminologia e il suo tessuto esegetico1 compatibili con quelli utilizzati da loro. Interpretavano la tematica principale di questa lettera la superiorit del patto stabilito da Cristo su quello dIsraele come una chiara descrizione delle differenze nella relazione con Dio esistenti fra lo psichico e lo pneumatico.
Eb 1:1-6: Nei tempi passati Dio parl ai padri per mezzo dei profeti in molte parti (polumers) e in molte forme (polutrops); per in questi ultimi giorni ha parlato attraverso Suo Figlio, che design erede di tutte le cose e attraverso il quale costitu anche gli eoni; questo Figlio irradiazione della Sua gloria, impronta della Sua ipostasiI e sostiene tutte le cose (il tutto; ta panta) nella parola del Suo potere. Avendo portato a termine la purificazione dei peccati, si sedette alla destra della grandezza (tes megalsyns) nellalto dei cieli, essendo giunto ad essere molto pi degli angeli, ha ottenuto un Nome superiore a essi. Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio (...) oppure Io sar un Padre per Lui e Lui sar un figlio per me? E nuovamente
I (Ndt: lipostasi (dal greco hypostasis, sostanza) un concetto che assume diversi significati: in teologia e in filosofia, in particolare quella neoplatonica e in Plotino, lipostasi la generazione gerarchica delle diverse dimensioni della realt, appartenenti alla stessa sostanza divina, dalla quale tutto viene creato per emanazione.)

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CONCLUSIONE ESEGESI GNOSTICA DELLE EPISTOLE DI PAOLO


Lo studio dellesegesi gnostica apre nuove prospettive sul processo che port Paolo a essere conosciuto, nel II secolo, come lapostolo degli eretici. Ireneo, Tertulliano, Ippolito e Origene, travolti dallimpeto della loro confutazione anti-gnostica, non possono n vogliono riconoscere la forza ed il fascino dellinterpretazione valentiniana di Paolo. Ireneo deplora il fatto che molti vescovi e diaconi siano stati convinti dalla propaganda valentiniana;1 Tertulliano ammette che alcuni dei membri pi fedeli ed importanti della sua comunit (inclusi vescovi, diaconi, saggi e martiri) abbiano voluto essere iniziati nella comunit valentiniana.2 Entrambi considerano i valentiniani molto pi pericolosi dei marcioniti o di qualsiasi altro gruppo che apertamente criticava la chiesa. Perch, come scrive Ireneo, queste persone in apparenza appaiono pecore mansuete, perch sembrano come noi in ci che dicono in pubblico, ripetendo le nostre stesse parole (di confessione); per internamente sono dei lupi.3 Nonostante dicano di accettare ed essere concordi con tutta la dottrina e confessione della chiesa, in privato cercano di rimediare alle lacune di questa fede attraverso la propria tradizione apostolica. Ireneo esprime la sua indignazione per il loro appellarsi allautorit di Paolo nel giustificare le proprie violazioni e contraffazioni della dottrina della chiesa e per il tentativo di difendere i suoi punti di vista utilizzando la Scrittura.4 Lanalisi dellesegesi gnostica indica quanto, effettivamente, Ireneo

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BIBLIOGRAFIA SCELTA

Le fonti testuali sono elencate nella lista delle Abbreviazioni a pag.11.

BARTH, CAROLA. Die Interpretation des Neuen Testaments in der Valentinianischen Gnosis. (TU 37.3). Lipsia: Hinrichs, 1911. BAUER, WALTER. Orthodoxy and Heresy in Earliest Christianity. Traduzione inglese edita da R.A. Kraft, G. Krodel. Filadelfia: Fortress, 1971. BIANCHI, UGO. Gnosticismus und Anthropologie. Kairos II (1969): 6-13. Le origini dello Gnosticismo: Colloquio di Messina 13-18 Aprile 1966. (Supplemento a Numen, XII). Leida: Brill, 1967. BORNKAMM, GNTHER. Paul. Traduzione inglese a cura di D.G.M. Stalker. New York: Harper & Row, 1971. BROX, NORBERT. Offenbarung, Gnosis und gnostischer Mythos bei Irenus von Lyon: Zur Charakteristik der Systeme. (Salzburger Patristische Studien, I). Salisburgo/ Monaco: Anton Pustet, 1966. BULTMANN, RUDOLPH. Theology of the New Testament. Traduzione dallinglese a cura di K. Grobel, 2 vol. New York: Scribner, 1951-1955. CAMPENHAUSEN, HANS F. VON. Die Entstehung der Christlichen Bibel. Tubinga: Mohr, 1968. CONZELMANN, HANS. Der erste Brief an die Korinther. (Meyer 11 ed.). Gottinga: Vandenhoeck und Ruprecht, 1969. Paulus und die Weisheit. NTS 12 (1965/66): 231-244.

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