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CAPITOLO 1 (LE SOCIETA PREMODERNE) Cacciatoriraccoglitori : Societ basate sulla raccolta (donne) e sulla caccia (uomini).

Prevalentemente nomadi, senza capo a parte che per difendere il territorio. Figura di valore: sciamano che era capace di cacciare gli spiriti. Coltivatori- orticoltori : Con loro si ebbe linnovazione della coltivazione. Non pi nomadi, ma stabiliti in un territorio, fino a quando tale terreno aveva le risorse disponibili. Le aree si allargano sempre di pi quindi nascono le guerre. A tal punto la coltivazione spettava alle donne, mentre gli uomini si dedicavano ad attivit militari. Il capo di queste societ spesso un capo militare. Pastori: Con queste societ nacque laddomesticamento degli animali, quindi luomo ebbe pi controllo dei processi naturali. Poche erano le societ che vivevano di solo allevamento. Molte praticano anche forme di coltivazione e altre praticano forme di baratto con societ di coltivatori. Agricoltori: Con loro nasce una innovazione tecnologica importantissima, laratro. Laratro va a sostituire le zeppe e i badili dei coltivatori, che scavavano la terra troppo superficialmente. Laratro, oltre a essere molto pi veloce, soprattutto quando cominciarono a farlo trainare da animali, permise che un terreno riuscisse a dare una quantit di prodotto fino a 40 volte superiore a prima. Lagricoltura incomincia a produrre un surplus, ossia pi prodotti alimentari di quelli che si hanno bisogno. Feudalesimo : Con la caduta dellimpero Romano, tutto cambia. Le citt si spopolano, la popolazione si disperde nelle campagne, gli scambi via male non sono pi possibili perch infestato di pirati. In risposta a tutti questi processi, nasce il feudalesimo. Il feudo un pezzo di terreno sulla quale comanda un signore feudale, chiamato feudatario. Questo feudatario spesso un cavaliere che ha il compito di proteggere il sovrano che a sua volta gli da il terreno. Ogni feudatario, poi amministra e gestisce la sua terra e gli schiavi che ci vivono sopra a suo piacimento. Questa economia, chiamata economia curtense un economia chiusa perch riesce a mantenersi in moto autosufficiente. CAPITOLO 3 (FORME ELEMENTARI DI INTERAZIONE) Azionesociale : Per azione sociale si intende un agire che sia riferito al comportamento di altri individui. Possiamo distinguere diversi tipi di azioni: Azionirazionali rispettoallo scopo : Se chi agisce valuta razionalmente i mezzi necessari al fine preposto. Azioni razionali rispetto al valore : Se chi agisce ritiene di fare cio che gli viene comandato dal dovere, dalla dignit, senza preoccuparsi delle conseguenze. AzionideterminateEffettivamente : Se si tratta di pure manifestazione di gioia gratitudine, affetto, odio. Azioni Tradizionali : se riguardano semplici espressioni di abitudini, comportamenti che si ripetono nel tempo. Due o pi individui che orientano reciprocamente le loro azioni, formano una relazionesociale. Se queste persone che hanno una relazione fra loro, agiscono reagendo alle azioni degli altri, formano una interazionesociale . A loro volta, un insieme di persone che hanno fra loro una interazione sociale, formano un gruppo sociale.

I caratteri di questi gruppi cambiano con la loro dimensione. Se si parla di una famiglia, quindi di un gruppo sociale relativamente piccolo, allora linterazione sociale sar diretta (si parla faccia a faccia, con gesti e le informazioni sono scambiate con una alta velocit). Se si parla invece di una azienda, quindi un gruppo grosso, allora linterazione si svolge sia in modo diretto (fra colleghi) , che in modo indiretto ( ordini, scritti). Sempre riguardo alla dimensione del gruppo, si possono notare anche altre caratteristiche fondamentali: Un gruppo di due persone ( diade) ha una caratteristica molto importante, se un membro decide di uscire dalla relazione, il gruppo scompare. Anche le triadi (gruppi di tre persone) hanno delle caratteristiche molto importanti: Se due membri del gruppo hanno una controversia, il terzo membro spesso funziona da mediatore, permette di risolvere queste controversie. Unaltra caratteristica fondamentale dei piccoli gruppi e che nei gruppi pari, ci sono sempre pi controversie che in quelli dispari. Un carattere importante del gruppo il suo grado di completezza , ossia il rapporto fra i membri che fanno effettivamente parte del gruppo, e quelli che avrebbero le caratteristiche per entrarvi (sindacato operaio di 100 persone in una citt di milioni di operai). Allinterno del gruppo, ogni persona svolge dei ruoli, ossia linsieme dei comportamenti che in un gruppo ci si aspetta da un membro del gruppo. I ruoli possono essere classificati in due modi: Ruolospecifico : un ruolo che riguarda un insieme di comportamenti limitati e definiti (operaio) Ruolo diffuso : un ruolo che riguarda un insieme di comportamenti pi ampio e meno definito. (madre, padre). Con riferimento ai ruoli, i gruppi si possono distinguere in : Gruppiprimari : Piccole dimensioni a ruoli diffusi con contenuti affettivi (famiglia, amici) Gruppisecondari : Grandi dimensioni, ruoli specifici con contenuti pi freddi ( aziende) Inoltre i gruppi si possono dividere in gruppi formali se sono basati su uno statuto o regolamento esplicito, gruppi informali , se il gruppo si formato in modo spontaneo e senza regole per il suo funzionamento. POTERE E CONFLITTO Il potere la possibilit di trovare obbedienza a un comando che abbia un determinato contenuto (Weber). Un tipo di potere particolare lautorit o potere legittimo. Lautorit riguarda relazioni nella quale si ha il diritto di dare ordine e lobbligo di eseguirli, considerati legittimi da tutti e due gli attori. Se per i soggeti cercano di cambiare i criteri della legittimazione si apre un conflitto. Le propriet del conflitto sono: Il conflitto contribuisce a stabilire e mantenere i confini del gruppo (la destra e la sinistra) I gruppo che richiedono un impegno totale della personalit sono capaci di limitare i conflitti, ma se questi esplodono si arriva anche alla distruzione della relazione (famiglia) Il conflitto con altri gruppi normalmente aumenta la coesione interna (il nemico alle porte spesso fa dimenticare disguidi allinterno del gruppo, e si tutti pi uniti) Il conflitto pu generare nuovi tipi di interazione fra gli antagonisti ( due bambini che non si conoscono e litigano per un gelato, pu succedere che poi ci giocano insieme).

IL COMPORTAMENTO COLLETTIVO Si distingue dal comportamento di gruppo, il comportamentocollettivo . Il comportamento collettivo, si riferisce a un insieme di individui, sottoposti a uno stesso stimolo che interagiscono fra loro (le mode nel vestire, frequentare certi locali piuttosto di altri. Ma in assoluto, i tre comportamenti collettivi pi importanti sono: Panico : una reazione collettiva spontanea, che si manifesta in genere con una fuga. Questa comportamento, conduce a una perdita di controllo che spesso finisce in azioni violente, spingere per passare da una porta, calpestare gente caduta. Folla: un insieme di persone in un luogo che reagiscono a uno stimolo sviluppando umori e atteggiamenti comuni. La folla pu esprimere sia atteggiamenti violenti, sia pacifici. In particolare ci sono due tipi di folla: Folla espressiva: lo sfogo di tensioni sociali con comportamenti inconsueti (festival rock, raduni ecc.) Folla attiva: attenzione e sentimenti degli individui rivolte su persone e cose, che diventano lobbiettivo di azioni in genere violente ( azione dimostrativa contro un gruppo di immigrati neri). Pubblico : un insieme di persone che si confrontano con uno stesso problema, hanno opinioni diverse su come affrontarlo. La differenza fondamentale tra folla e pubblico dunque che la folla ha una sola opinione, il pubblico pi di una. INTERAZIONE E SOCIETA Tornando Sullargomento delle azioni sociali, molto importante dire che spesso lazione che viene eseguita dallattore, ha conseguenze inattese. Tali conseguenze inattese vengono chiamate: effetti di composizione. A seconda delle azioni e i loro effetti di composizione, si pu fare una distinzione fra sistemi di interazione , dove le conseguenze inattese fanno parte di caratteri dellinterazione diretta (insiemi piccoli di persone), e i sistemi di interdipendenza : dove le azioni di ciascun individuo si riflettono su tutti gli altri senza linterazione diretta (grandi gruppi). N.B.: paradigma dellazione

CAPITOLO 4(I GRUPPI ORGANIZZATI: ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI) Associazioni e organizzazioni : Sono dei gruppi progettati per raggiungere un limitato scopo, basati su regolamenti chiaramente stabiliti. Le associazioni, per, a differenza delle organizzazioni sono gruppi di persone che si riuniscono tra loro, perch hanno in comune degli interessi, e vogliono cercare di raggiungere o di difenderli, anche volontariamente. Nelle organizzazioni invece, partecipare un lavoro remunerato, spesso con il denaro. Allinterno del gruppo, le decisioni che possono essere considerate del gruppo, vengono definite azioni collettive . Lo studio delle associazioni, viene ben fatto da Tocqueville, un nobile francese. Egli, infatti individua uno spazio che le associazioni si sono create facendosi largo fra le istituzioni della societ, tale spazio viene chiamato societcivile.

Lo studio delle Organizzazioni invece viene ben fatto da Weber. Egli usa per definire la forma moderna di organizzazione il termine Burocrazia. Per Weber, i principali caratteri della burocrazia e quindi dellorganizzazione sono: -Una divisione stabile e specializzata dei Compiti -Una precisa struttura gerarchica -Competenza specialistica per ogni posizione -Remunerazione in denaro per il lavoro svolto Il problema che spesso la burocrazia risulta non efficace (capacit di unazione di raggiungere gli obbiettivi posti) e nonefficiente (dispendio di risorse utilizzate per raggiungere lobbiettivo). Questo problema, fenomeno, viene studiato dai sociologi, costruendo dei modelli teorici. Il primomodelloteorico di Merton : Secondo Merton la burocrazia richiede regole generali e chiaramente definite. Tutto nellorganizzazione deve essere previsto perch i rapporti siano pi impersonali possibili. Atteggiamenti cos ostacolano la capacit di adattarsi alle continue situazioni particolari, infatti Merton dice che proprio le condizioni che normalmente portano allefficienza, nelle situazioni particolari portano alla inefficienza. Il secondomodelloteorico di Crozier. (giochidi potere) Al centro della sua attenzione ci sono le relazioni di potere, ossia la possibilit di interferire sul comportamento di altri. Per Crozier, ogni incertezza sulla regolamentazione di un ruolo, da potere a chi quel ruolo svolge. (un ingegnere che produce una macchina, pu chiedere pi dipendenti nel suo reparto, anche se non servono, perch nessuno sa se vero o no). La burocrazia di Weber si basa su un principio fondamentale: la prevedibilit dei comportamenti ottenuta con la loro standardizzazione. Infatti, ogni comportamento deve essere eseguito senza errori da una persona, secondo uno schema organizzativo chiamato Organigramma. Questo principio si scontra con due difficolt: In primoluogo : luomo non una macchina e quindi non completamente prevedibile. In secondo luogo : possibile progettare uno schema organizzativo, solo se i problemi che incontra lorganizzazione nello svolgere i suoi compiti sono semplici. Una soluzione a tale problema la <<DirezioneperoObbiettivi>> proposta da Drucker. Secondo questo schema, pi che alle regole bisogna fare attenzione agli obbiettivi, fissati a grandi linee e non nei dettagli. Inoltre questi obbiettivi, possono essere cambiati o modificati a ogni riunione. Secondo Drucker, uno schema di questo genere, invoglia maggior mente le persone a impegnarsi, porta alla luce zone di inefficienza e permette di ridurre i giochi di potere. Anche questo schema per, si scontra con un problema: non facile da realizzare, e si sviluppa concorrenza fra gli individui e quindi nascono nuove tensioni. Allora una nuova soluzione viene proposta da Mintzberg, ossia la teoria delle 5 organizzazioni con figurative. Secondo Mintzberg, lo schema interpretativo, va costruito tenendo conto della dimensione dellorganizzazione. Si difiniscono quindi, 5 tipo di configurazioni tipiche Strutturasemplice : il controllo esercitato dal vertice che si accentra tutte le funzioni di direzione. Burocrazia meccanica : coordinata attraverso la standardizzazione dei compiti. in sostanza la burocrazia di Weber che diventa efficace solo se lambiente stabile. Burocrazia professionale : Coordina dipendenti con un lungo periodo di formazione esterno allorganizzazione ( insegnanti di una scuola) Struttura divisionale : si avvicina alla direzione per obbiettivi di Drucker, il coordinamento si ottiene fissando gli obbiettivi da raggiungere, a settori con funzioni diverse (acquisti, vendite produzione), in

questo modo una grande organizzazione complessa si adatta meglio allambiente. Abdocrazia: indica gruppi di lavoro formati da persone che si conoscono e che operano fidandosi uno dellaltro (gruppo di scienziati che studiano un fenomeno ancora sconosciuto). N.B. Coalizioni: gruppi di persone con interessi comuni che si alleano con altri gruppi di persone con interessi diversi dai loro contrattando certe decisioni cruciali. LA RAZIONALITA ORGANIZZATIVA E I SUOI LIMITI Secondo Weber le organizzazioni sono razionali perch gli attori al loro interno compiono azioni razionali secondo lo scopo. Simon, premio nobel per leconomia, contraddice Weber, dicendo che impossibile prendere una decisione, compiere una azione, calcolando ogni possibile conseguenza e avendo in testa ogni possibile alternativa, e quindi parla di: Razionalit limitata : la razionalit possibile e concretamente perseguibile in normali condizioni di incertezza. Per distinguere i due tipi di razionalit vengono usati i nomi Razionalit sinottica (quella di Weber) e razionalitincrementale (quella di Simon). Inoltre bisogna tenere conto anche della razionalit individuale (delle persone) e razionalit collettiva (dellorganizzazione). Simon dice, che una organizzazione non pu essere razionale, se non si comportano razionalmente le persone che ci lavorano dentro. Infatti nelle organizzazioni le persone in genere orientano i loro comportamenti a quello che gli viene richiesto, senza preoccuparsi di guardare alle conseguenze. A questo punto ci serve la distinzione delle razionalit fatta da Mannhein. Egli distingue la Razionalit Funzionale ( quella di chi si adatta agli ordini ricevuti eseguendoli senza errori e senza discuterli), Razionalit sostanziale (quella di chi cerca di comprendere come diversi aspetti di una situazione siano collegati fra loro.

CAPITOLO 5(VALORI, NORME, ISTITUZIONI) Valore : si usa il termine valore, sia per indicare qualcosa per non appartiene al mondo delle cose reali, ma alla sfera degli ideali, dei desideri, sia per indicare qualcosa di reale di cui si teme la perdita. Nel primo caso il valore orienta lazione in vista della sua realizzazione (realizzare un sogno). Nel secondo caso il valore orienta lazione in vista della sua difesa. I valori hanno delle definite caratteristiche:

-In primoluogo : i valori appaiono come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane. -In secondoluogo : i valori se non riguardano cose reali che si ha paura di perdere, riguardano sempre qualcosa di trascendentale rispetto allesistenza. -In terzo luogo : i valori esistono come fatti sociali, in quanto vengono fatti propri da individui o gruppi, i quali orientano in base ad esso il loro agire. -In quartoluogo : i valori vengono fatti propri da individui e gruppi, mediante processi di scelta. Una importante classe di valori, quella dei Valori Universali : (valori di tutti), sono quelli nei quali una civilt si riconosce e chi non li accetta si mette al di fuori di quella civilt. Alcuni esempi importanti sono: Il valore della pace, della libert della uguaglianza ecc.

Al giorno doggi noi viviamo in una societ e in unepoca caratterizzata da un pluralismodei valori. Questi valori, a loro volta possono essere compatibili o incompatibili fra loro. Le societ umane presentano gradi diversi di integrazione dei valori in sistemi di valori. Parson dice che le societ stanno in piedi perch sono tenute insieme dai sistemi di valori. Ma non sempre questo si verifica, infatti quando sistemi di valori o singoli valori sono incompatibili tra loro, spesso nascono conflitti tra chi si appropriati di tali valori. Anche il singolo individuo pu fare proprio dei valori incompatibili fra loro e trovarsi quindi di fronte a situazioni di dilemmaetico . (esempio della medicina per il figlio, non ho i soldi, la rubo o no?) ORIZZONTE TEMPORALE E MUTAMENTO NELLA SFERA DEI VALORI Col passare del tempo, e con lavvento delle societ avanzate e moderne, sono avvenuti alcuni cambiamenti alla sfera dei valori: Si allargato il grappolo dei valori universali, i sistemi di valori si sono frammentati e infine si assiste a un processo di presentifazionedellorizzonte di realizzazione, ossia ogni individuo cerca di realizzare il suo ideale di vita buona nellarco della sua esistenza staccandosi dai valori delloltre tomba, tutto questo prende il nome di processo di secolarizzazione. DAI VALORI ALLE NORME Norma : un mezzo che prescrive e vieta dei comportamenti in vista di qualche fine/valore. Se non si rispetta una norma, si incombe in una forma di sanzione . Le sanzioni possono assumere le forme pi diverse che vanno dalla disapprovazione sociale che si esprime fino alla pena capitale. Bisogna per distinguere due tipi di sanzioni: Le sanzioni Esterne : ossia una sanzione che ci viene attribuita da altri, ad esempio una multa per essere passati con il rosso. Le sanzioniinterne : Ossia il senso di colpa, di disagio che ci viene se violiamo una norma, ad esempio il senso di colpa per essere passati con il rosso. Queste sanzioni interne, sono possibili solo grazie al tribunale interno che c dentro a ognuno di noi, ossia il tribunale che giudica le nostre azioni e ci fa sentire in colpa quando deviamo una norma sociale. Tutto questo a sua volta possibile grazie allinteriorizzazione delle norme , ossia al processo con le quali lindividuo si fa proprio delle norme sociali. Quindi pi una norma sociale viene interiorizzata dalla societ, meno ci sar bisogno delle sanzioni esterne per quella norma. TIPI DI NORME Le norme possono essere classificate in: Regolecostitutivee regoleregolative . Le prime si riferiscono ad attivit che potrebbero esistere senza tali regole, non ammettono eccezioni e la loro applicazione non richiede un apparato per la loro interpretazione (gli scacchi). Le seconde, invece, indicano ci che possibile e ci che non possibile fare, nellambito di una attivit che gi esiste, permettono eccezioni, e c bisogno di un apparato per la loro interpretazione Norme Giuridiche : ossia le leggi. Le leggi sono emanate dalla autorit (potere legislativo) hanno bisogno di un apparato per la loro applicazione (potere giudiziario) e un apparato per le sanzioni da esse previste (istituzioni penali). Un'altra distinzione importante quella fra normeimplicitee normeesplicite Le norme implicite sono quelle non scritte, che gli individui compiono senza accorgersene (non stare attaccati a una persona mentre si parla)

Le norme esplicite sono quelle scritte. Un ultima distinzione importante di norme riguarda i codici deontologici (di avvocati, medici) che si applicano solo a determinati gruppi sociali Allinterno di un sistema normativo, possono presentarsi 3 casi in cui lindividuo non pi capace di capire cosa e cosa non pu fare, ossia quelle che le norme gli vietano o gli permettono: vi un eccesso di norme ( dichiarazione dei redditi) vi sono norme contraddittorie (scienziato che fa una scoperta) vi una carenza di norme e quindi lazione non trova chiari punti di riferimento normativi. (condizione di anomia) descritta da Durkheim, ossia situazione di crisi nella quale gli ordini normativi non hanno pi potere sugli individui, in questo caso si scatenano comportamenti scorretti e sregolati. IL CONCETTO DI ISTITUZIONE Istituzione: Si intende un modello di comportamento preposto allo svolgimento di funzioni, che in una determinata societ sono dotati di cogenza normativa, ossia sistemi di regole. (istruzione scolastica, fidanzamento, linguaggio). IL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE Quando nasce, unistituzione non si pu ancora chiamare un istituzione compiuta , perch molti comportamenti restano ancora in uno stadio poco elevato di istituzionalizzazione. Il gradodi istituzionalizzazionedi un sistema di regole dipenda da diversi fattori: Dalle norme flessibili o rigidi, dal grado di conoscenza di tali norme cha hanno gli attori che ne fanno parte, e dal grado di accettazione di tali regole da parte della societ. Nelle moderne societ occidentali, ad esempio, hanno un basso grado di istituzionalizzazione le istituzioni che prescrivono il digiuno, al contrario delle societ islamiche. Al contrario un caso di elevato grado di istituzionalizzazione presente nelle istituzioni che controllano permanentemente i comportamenti degli attori che ne fanno parte. Si parla quindi di istituzionitotali (galera, campi di concentramento). TIPI DI ISTITUZIONI Oltre al grado di istituzionalizzazione le istituzioni possono essere differenziate grazie alla loro formaorganizzativa . Ci sono delle istituzioni che si trovano in tutte le societ, queste istituzioni vengono chiamate : Universaliculturali. (il gioco, lo scambio di doni). Parson prevede che una societ per esistere debba avere 4 tipi di istituzioni che si differenziano per la loro funzione: Funzione Economica, Funzione politica, Funzione normativa, Funzione di riproduzione biologica e culturale.

CAPITOLO 6(SOCIALIZZAZIONE E IDENTITA) Socializzazione : Si indica il processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della societ. Questo possibile grazie a pratiche ed istituzione che trasmettono ai nuovi venuti una parte almeno del patrimonio culturale.

Patrimonio culturale: Con tale termine si indica linsieme di tutti quei valori, norme , conoscenze e linguaggi che consentano alla societ di esistere e di adattarsi al suo ambiente. Nelle societ moderne, essendo differenziate, non possibile tramandare il patrimonio culturale in blocco, quindi viene diviso in due parti. Una parte va a formare le competenze sociali di base che vengono trasmesse a tutti i membri della societ (competenza comunicativa, cio la capacit di usare il linguaggio e la capacit di entrare in rapporto con gli altri). Linsieme dei processi che permettono la formazione delle competenze sociali di base prende il nome di socializzazioneprimaria. Un'altra parte va a formare le competenze sociali specifiche che sono quelle che consentono agli individui di svolgere ruoli particolari. Linsieme dei processi che permettono la formazione delle competenze sociali specifiche prende il nome di socializzazionesecondaria. Il patrimonio che in millenni stato accumulato dallumanit si trasmette alle nuove generazioni in due modi: Attraverso le informazioni genetiche: il bambino nasce gi sapendo tali informazioni e le mette in atto tramite listinto. Attraverso il processo di socializzazione :Riguarda tutta la parte di patrimonio che il nuovo individuo apprende durante la sua vita. LE FASI DELLA SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA La socializzazione primaria avviene secondo tre fasi: Attaccamento:appena nato il bambino vede il mondo impersonato essenzialmente dalla madre. Questa suo bisogno di dipendenza dalla madre, lo spinge a un forte attaccamento nei suoi confronti: Reciprocit del rapporto adultobambino : A sua volta la madre, interpreta i suoi messaggi e soddisfa adeguatamente i suoi bisogni. Determinazione di regole di comportamento : la madre, nel soddisfare i bisogni del bambino incomincia a stabilire delle regole, sulla base della quale si formano delle aspettative Di comportamento reciproche. Altro generalizzato : Il bambino si trova ad agire in una cerchia di persone allargata e quindi, man mano che cresce, opera una astrazione e generalizzazione dai ruoli delle figure parentali e a quelli in generale. Identitpersonale : per identit personale si intende limmagine che lindividuo a di se stesso. Questa immagine lindividuo lha costruita obbedendo alle norme autonomamente, e non pi per gratificare il genitore, perch esse sono entrate a far parte della sua immagine. Elaborazionecognitivadel mondosociale : Ad ogni stadio il soggetto assume ruoli nuovi che si aggiungono e si diversificano dai precedenti, cos si differenzia e specifica anche lidentit. Identitsociale: Linsieme dei ruoli svolti dallindividuo nelle varie sfere della vita alle quali appartiene. Si possono distinguere due componenti nel processo di formazione dellidentit: Identificazione: Il soggetto fa riferimento alle figure di cui si sente uguale, quindi conduce alla formazione del senso di appartenenza. Individuazione: Il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, sia gli altri gruppi, sia gli altri membri del gruppo di cui fa parte.

SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA Linsieme dei ruoli svolti da un individuo si disegna con il termine inglese RoleSet. I CONFLITTI DI SOCIALIZZAZIONE Il processo di socializzazione appare nel complesso tuttaltro che lineare . (i genitori hanno fornito un bagagli di valori, comportamenti, al figlio che sicuramente verranno cambiate dalle prime esperienze scolastiche. Questo crea incoerenza fra i vari agenti di socializzazione (ad esempio i genitori che manifestano ostilit contro la televisione). Per questo motivo lindividuo, fin da piccolo diventa un agenteattivodella propriasocializzazione , spettando a lui il compito di gestire linevitabile conflitto.

CAPITOLO 7(LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE) Gli studiosi si sono posti la domanda, da dove arriva la lingua: Ipotesi monogenetica:chi sostiene che le lingue attuali sono prodotte da una differenziazione di ununica lingua Ipotesi Poligenetica:chi sostiene che le lingue attuai sono prodotte da una differenziazione di pi lingue. Linguaggio innato: Per linguaggio innato nella specie umana si intende una sorta di caratteristica del suo patrimonio biologico che si formata gradualmente nel corso del processo di evoluzione. Prospettiva di Chomsky: Prevede che il linguaggio sia il risultato di un processo di selezione naturale che avrebbe fornito alla specie umana un decisivo vantaggio evolutivo rispetto alle altre specie. Prospettiva dei biologi evoluzionisti: Si divide in due considerazioni: Teorica: riguarda appunto il problema dei <<vantaggi evolutivi>> Empirica: riguarda lo studio di alcuni disturbi del linguaggio , che si manifestano nellincapacit di usare certe categorie grammaticali. FUNZIONI DEL LINGUAGGIO Il linguaggio svolge due tipi di funzioni che tra loro sono collegate: Funzione cognitiva del linguaggio: Le operazioni fondamentali del pensiero trovano corrispondenza nelle strutture del linguaggio (pensare qualcosa, vuol dire nominarla, sia verbalmente che mentalmente.) Funzione comunicativa del linguaggio: Va posta accanto a quella cognitiva, ed appunto la funzione che ci permette di nominare il pensiero. N.B. Affinch un atto comunicativo abbia luogo devono essere presenti 5 elementi: Un emittente, Un ricevente, Un canale, un codice e un messaggio. Il concetto di condivisione del codice comunicativo indica due aspetti: Primo: il linguaggio una convenzione sociale, un patto implicito stabilito allinterno della comunit. Secondo: Ha carattere normativo, cio formato da un insieme di norme, che definiscono quali sono i modi ammissibili per la costruzione del messaggio. LA VARIABILITA DEI LINGUAGGI UMANI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO Tutte le lingue presentano caratteristiche strutturali comuni. A tal proposito si sviluppata una scuola di linguistica che stata chiamata strutturalistica. Gi appartenenti a questa scuola studiano la lingua

come un sistema strutturato di parti indipendenti . Essi sostengono la presenza di elementi stabili in ogni lingua chiamati: Universali linguistici. Diversa la pensano i linguisti della scuola romantica fiorita in Germania. Essi vedevano nella lingua lespressione pi genuina dello spirito di un popolo, quindi erano portati a mettere evidenza quello che differenzia una lingua. A tal proposito la semantica prende il sopravvento sulla sintassi. Contaminazione linguistica: avviene per i movimenti migratori, conquiste e sottomissioni. Nella lingua che avr il sopravvento resteranno comunque tracce di quella soppressa. VARIABILITA SOCIALE DELLA LINGUA Stratificazione sociale: Si riferisce alla collocazione nello spazio socioculturale dellindividuo, ossia a seconda della classe sociale a cui lindividuo appartiene, presenta delle differenze nei modi di esprimersi. Oltre alla classe sociale i linguaggi si differenziano anche per genere: Linguaggi e generi: riferito alle diversit linguistiche tra maschi e femmine: certi espressioni possono essere prescritte o vietate a seconda del sesso dellindividuo. Troviamo differenze di linguaggio anche a livello di citt o campagna e infine anche differenze legati ai gruppi professionali, in tal caso si tratta di linguaggi specialistici. (avvocati, medici, ecc) TIPI DI LINGUAGGIO: PRIVATO, PUBBLICO, ORALE E SCRITTO Il linguaggio varia a seconda della situazione sociale nella quale avviene la comunicazione: Linguaggio privato: tra amici o famiglia, non si sta attenti alla correttezza delle forme grammaticali e sintattiche. Linguaggio pubblico: Molto pi formale e impersonale perch rivolto a un pubblico e non a una serie di persone bene individuate. Inoltre bisogna distinguere le differenze tra un linguaggio in forma scritta o in forma orale: Nella comunicazione orale, si aggiungono una serie di elementi metacomunicativi che sono assenti nella forma scritta, tipo il tono e lintensit della voce e tutta la gamma del linguaggio gestuale. Linguaggio gestuale: postura del corpo, movimenti delle braccia e delle mani che forniscono una serie di messaggi aggiuntivi. LINGUAGGIO E INTERAZIONE SOCIALE La comunicazione verbale, cambia a seconda del contesto nella quale avviene linterazione, in contesti altamente formalizzati vigono regole molto precise su chi al il diritto di iniziare, interrompere e concludere literazione, caratteristiche non presenti in un contesto pi informale. Inoltre fa la differenza anche la posizione sociale degli interlocutori: il linguaggio utilizzato varia molto se si ritiene che colui al quale sia indirizzato si collochi in una posizione superiore, inferiore o alla pari di esso. Analisi conversazionale: lanalisi dellinterazione sociale allinterno di un gruppo, ed in grado di mettere alla luce la struttura dei rapporti sociali tra i membri del gruppo (rapporti di potere, esistenza di regole pi o meno implicite). N.B. concetto di massa/audience: comunicazione rivolta da parte di un numero ristretto di emittenti ad un numero molto vasto di riceventi che restano nella maggior parte dei casi anonimi.

CAPITOLO 8 (DEVIANZA E CRIMINALITA) Devianza : Definiamo devianza ogni atto o comportamento di una persona o di un gruppo di persone che viola le norme di una collettivit e di conseguenza va in contro a una sanzione. Concezione relativistica della devianza : Un comportamento pu essere considerato deviante in una situazione, ma non in unaltra del tutto diversa. TEORIE DELLA CRIMINALITA Spiegazionibiologiche : Secondo questa teoria, la criminalit legata ad alcune caratteristiche fisiche di una persona. Uno dei primi studiosi di questa teoria , Lambroso, definisce il delinquentenato , con una serie di attributi fisici (sopracciglia folte, testa piccola ecc.) Teoria della Tensione: Secondo questa teoria, elaborata da Durkhein, le forme di devianza sono in parte dovute allanomia , cio alla mancanza delle norme sociali che regolano e limitano i comportamenti individuali. Merton ha ripreso questa teoria sostenendo che le situazioni di anomia nascono da un contrasto fra la strutturaculturale (obbiettivo da raggiungere) e la strutturasociale (mezzi consentiti). Teoriadel controllosociale: Questa teoria non studia il perch le persone commettono reati, ma il perch la maggior parte non li commette. Ossia, tramite i controlli sociali, che impediscono loro di violare le norme. Questi controlli possono essere di vario tipo: Esterni : le varie forme di sorveglianza esercitate dagli altri, Interni diretti: sentimenti di imbarazzo, di colpa e di vergogna, e Interni indiretti: lattaccamento psicologico agli altri e il desiderio di non perderli. Maggior esponente: Hirschi. Teoria della subcultura: Secondo questa teoria, una persona commette un reato, perch si formato in una subculturacriminale , che ha diversi valori e norme da quelli della societ generale. Sutherland, riprende questa teoria prevedendo che il comportamento deviante non ne ereditario ne inventato dallattore, ma appreso attraverso la comunicazione con altre persone. Teoria delletichettamento : Secondo tale teoria, per capire la devianza necessario tenere conto non solo della violazione, ma anche della creazione e dellapplicazione delle norme. Una persona che viene accusata di essere deviante, viene bollata con una etichetta di deviante. Di conseguenza lo si guarda in un modo diverso dagli altri, non viene pi accettato e continua a deviare. A questo punto necessario distinguere la devianza primaria da quella secondaria. La devianzaprimaria linsieme di quelle violazioni delle norme che presto vengono dimenticate. La devianzasecondaria quando la persona suscita una reazione di condanna da parte degli altri. Teoria della scelta razionale : Secondo questa teoria i reati sono considerati come unazione intenzionale adottata attivamente dagli individui. Gli esponenti di questa teoria, infatti, sostengono che una persona capace di scegliere liberamente se violare o meno una norma. DEVIANZA E SANZIONI Sanzioniformali: Attribuita da gruppi organizzati o organi specializzati. Sanzioniinformali: spontanee, attribuite da famiglia, amici. La severitdelle sanzioni dipende dalla gravit dellinfrazione commessa. Se una persona viola il diritto penale, commette un reato, se non rispetta le altre leggi commette un illecito. Per il reato prevista una pena, sanzione che pu misurare la libert personale dellindividuo.

Nel caso degli illeciti la sanzione colpisce il patrimonio di chi lha commessa. CAPITOLO10 (LA RELIGIONE) La religione un fenomenouniversale nelle societ umane. Pi in particolare, la religione una credenza, o un insieme di credenze, relativa allesistenza di una realt ultrasensibile, ultraterrena, e sovrannaturale. Per credenzasi intende, un giudizio sulla realt che si fonda su un atto di fede. Tali credenze religiose, postulano lesistenza di una sfera della realt trascendente rispetto alla sfera della realt percepibile. Questa sfera della realt trascendente , in molte religioni primitive formata da divinit che rappresentano fenomeni, oppure da divinit delle anime dei defunti, quindi abbiamo due sfere distinte: la sferadel sacroe la sfera del profano(tutto quello che non viene considerato sacro) Si pu dire che le varie forme di religione si differenziano tra loro a seconda del modo i cui articolato il legame tra le due sfere. importante distinguere la magia dalla religione . La magia si differenzia dalla religione per il diverso rapporto che si istaura tra sacro e profano: le pratiche rituali servono per influenzare gli spiriti e le forze occulte, mentre nella religione il fine quello di consentire agli uomini di accedere alla sfera del sacro attraverso pratiche mistiche. LESPERIENZA RELIGIOSA I tratti fondamentali dellesperienza religiosa, ossia il motivo per il quale gli esseri umani sviluppano la credenza nellesistenza del sacro, sono essenzialmente due: lesperienza del limite: riguarda la stessa vita umana. Gli esseri umani sanno di dover morire, essi vivono nella certezza che la loro vita a un inizio una fine: un limite. Lidea stessa di limite possibile solo se c anche lidea opposta di assenza di limite: se da un lato c il mondo delle cose mortali, dallaltro deve esisterne uno delle cose immortali. Lesperienza del caso : luomo ha bisogno di dare una spiegazione agli eventi naturali, sociali, e individuali che interferiscono con la sua esistenza, tuttavia le nostre spiegazioni rimangono sempre parziali e provvisorie, quindi ci rendiamo conto che il caso e il disordine dominano comunque una gran parte della realt nella quale si svolge la nostra esistenza. Vi inoltre un altro aspetto legato allesperienza religiosa: il problema dellordinemorale . Sia nella vita di tutti i giorni, sia in momenti cruciali della propria esistenza gli essere umani sono posti di fronte la necessit di scegliere tra corsi alternativi di azione. In molti casi queste scelte non coinvolgono solo la dimensione dellutile, ma anche quella del bene e del male. In questi casi, i criteri di scelta sono dei codici morali che consentono di distinguere ci che bene da ci che male. Tali ordini morali hanno quasi sempre trovato nella religione il loro fondamento. TIPI DI RELIGIONE Vi sono molti criteri in base ai quali possibile classificare i diversi tipi di religione da un punto di vista sociologico. Un primo criterio riguarda la natura delle credenze legate al mondo e allaldil. A tale proposito possiamo distinguere la credenzadel Mana delle isole della Melanesia, secondo il quale esistono delle forze sovrannaturali che influenzano positivamente e negativamente le vicende umane. Il toteismo , studiato da Durkheim, nel quale i credenti riconoscono in un oggetto, lantenato comune che ha dato origine al clan. Troviamo poi, le religioni animistiche , che credono che dietro agli uomini, alle cose e ai fenomeni vi siano degli spiriti che intervengono attivamente influenzandone il comportamento. Altre ancora credono nella presenza delle anime dei morti. Tutte queste religioni riguardano in genere societ semplici formate da pochi membri.

Molto diverse sono invece le grandi religioni <<Universali>> cio quelle religioni che uniscono grandi masse di uomini. Tra queste si collocano le religioni che credono nellesistenza di una (monoteismo) o di pi divinit ( politeismo). Tale divinit oggetto di adorazione da parte dei fedeli, i quali riconoscono in essa tutti gli attributi di cui sono privati (perfezione, onnipotenza). Nelle religioni politeiste , il mondo degli dei differenziato: quasi sempre gerarchizzato, e soprattutto tra il mondo divino e umano ci sono analogie e corrispondenze. Nelle religioni, monoteistiche , invece (ebraismo, cristianesimo e islamismo), leterogeneit tra divino e umano raggiunge il grado pi elevato: Dio unico, onnipotente e la sua potenza non pu essere messa in discussione dalla concorrenza di altri. Vi sono poi religioni, tipo il buddismo, che postulano lesistenza di una sfera dove regna quiete e armonia, raggiungibile mediante pratiche di contemplazione, queste sono chiamate religioni cosmo centriche . Al loro opposto troviamo,appunto,le religioni teocentriche , che postulano lesistenza di un aldil dominato dallesistenza di una divinit. Vi sono anche altri criteri in base al quale classificare i tipi di religione. Seguendo Weber, altri due criteri risultano di massima importanza: Il tipo di Promessa di premio che viene riservato ai fedeli, e il metodo di comportamento che garantisce la salvezza. In base al primo criterio, troviamo religioni la cui promessa consiste nella possibilit di raggiungere uno stato di beatitudine durante la vita terrena, o grazie a una reincarnazione, oppure religioni che promettono la redenzione delle pene nellaldil, queste ultime religioni vengono chiamate religioni della redenzione. Da punto di vista del metodo di comportamento, troviamo religioni che prescrivono di tenere un comportamento di rifiuto del mondo, perch soltanto cos luomo pu ricevere la grazia. Oppure religioni che prescrivono una condotta ascetica di vita, in cui luomo si fa strumento della volont divina. MOVIMENTI E ISTITUZIONI RELIGIOSE Le religioni non sono soltanto sistemi di idee, perch le idee per diventare socialmente operanti devono essere sostenute da uomini che operano nellambito di gruppi organizzati e istituzionalizzati. Anche nelle religioni delle societ pi semplici comprare una figura che si pone su un piano diverso da quello di tutti gli altri credenti, alla quale affidato il compito di fare da intermediario tra gli uomini e le potenze sovrannaturali. Questa una prima forma di divisione del lavoro, perch il ministrodel culto esentato dal provvedere direttamente ai suoi bisogni e vive per lo pi delle offerte dei fedeli. Si forma cos un ceto sacerdotale ( il clero). Quindi si formano delle organizzazioni religiose che possono essere: movimenti religiosi, chiese, gli ordini monastici, le sette e le denominazioni. Il movimento religioso nasce quando in una societ maturano le condizioni per una rottura delle credenze tradizionali. Allinizio di un movimento religiosi vi infatti una profezia e un profeta che rivela agli uomini la parola e la volont di dio, il profeta quindi uno strumento mediante il quale dio fa sentire la sua voce agli uomini. Successivamente intorno al profeta, si raccoglie una comunit di fedeli che crede nelle virt del capo. A questo punto tutto basato sul rapportocarismatico tra il capo e i suoi seguaci e sulla fratellanza che si viene a creare tra i membri del gruppo. Un movimento religioso nasce e si diffonde perch i suoi membri passano attraverso a una esperienza fondamentale: lesperienza della conversione che rappresenta una svolta nella vita dellindividuo. In epoca moderna il movimento religioso pi importante nellambito del cristianesimo stato la riforma protestante. Per poter sopravvivere un movimento religioso deve saper affrontare una serie di problemi; la successione del capo, la diffusione della fede e la definizione di regole. Il problemadella successione il pi difficile da affrontare. Non pi la persona capo che deve generare fedelt, ma le sue idee e la sua dottrina. In breve il movimento deve trasformarsi in chiesa attraverso un processo di istituzionalizzazione delle credenze e delle pratiche religiose. Le credenze devono poi

essere codificate in un testo scritto che valga come legge fondamentale e come strumento di trasmissione della fede. Quando la religione assume la forma organizzativa della chiesa si forma una differenziazione interna fra ceto sacerdotale e massa dei credenti. Molto importante prendere in considerazione il rapportofra chiesae stato che pu svilupparsi in termini di aperto conflitto o di sostegno reciproco attraverso una sorta di alleanza. Ad esempio nella chiesa cattolica sono comparsi movimenti considerati eretici e quindi duramente repressi e altri, gli ordini monastici(tipo comunit religiosa, separata dalla massa dei fedeli di una chiesa, ad essa si appartiene per scelta attraverso un atto di rifiuto del mondo ) che invece sono stati accettati. Lesito di un movimento, ereticale oppure no, per spesso la formazione di una setta. Una setta si differenza da una chiesa perch mentre a una chiesa ci si appartiene per nascita a una setta ci si appartiene per adesione individuale. La setta una comunit religiosa ristretta, tra cui i membri stabiliscono legami molto forti di fratellanza. Anche le sette passano attraverso un grado di istituzionalizzazione e si trasformano cos in denominazioni alle quali di nuovo, come per la chiesa ci si appartiene pi per nascita. Tra chiese e denominazioni la differenza fondamentale sta nel fatto che le chiese tendono ad essere organizzazioni religiose dominanti nella societ. Tra le diverse religioni, chiese sette e denominazioni la storia ci presenta un quadro di lotte invece che uno di tolleranza. C da tenere conto per che la maggior parte delle volte una guerra non mai pienamente una guerradi religione , ma interessi politici sono spesso nascosti dietro di essa. RELIGIONE E STRUTTURA SOCIALE Le religioni e le organizzazioni religiose, sono strettamente intrecciate alle strutture della societ entro la quale si trovano ad operare, la religione parte della societ e ne riflette le caratteristiche. Come stato detto, lesperienza religiosa nasce dal bisogno di dare un senso al mondo e alla propria esistenza, chiaro che questo bisogno diverso a seconda della posizione che un individuo occupa nella societ. I potenti, i ricchi, avvertiranno il bisogno di dare un senso al mondo e alla propria esistenza che giustifichi anche la loro posizione di superiorit; non a caso i faraoni dellantico Egitto venivano considerati delle divinit. innegabile poi, che queste persone acquistano poi pi potere se la loro posizione viene sanzionata dallautorit religiosa. Detto questo, facilmente deducibile che una religione come il cristianesimo, una religione che predica che <<gli ultimi saranno i primi>> contiene un evidente messaggio sovversivo che difficilmente sar ben accolto dai potenti della terra. La chiesa cattolica infatti un buon esempio di organizzazione differenziata, dove vi spesso omogeneit tra i rappresentanti del clero e i fedeli di una parrocchia. IL PROCESSO DI SECOLARIZZAZIONE Il posto della religione risulta nelle societ moderne ridotto rispetto alle societ del passato. Esse si collocano infatti in uno stato avanzato di un processo che viene chiamato processodi secolarizzazione. Alle origini di questo processo ci sono le stesse religioni che collocano il sacro e il divino su un piano trascendente in una sfera nettamente alta confronto al mondo e alle cose terrene. Un esempio molto importante delloperare del processo di secolarizzazione lo si ha nel significato del lavoro. Nel passato la concezione del lavoro era vista come pena e fatica, punizione del peccato originale, mentre ai giorni doggi come strumento di realizzazione della volont divina. Inoltre anche la sfera delle attivit e delle istituzionipolitiche si col tempo resa autonoma alla religione. Infine nel processo di secolarizzazione anche lo sviluppo della scienza ha senza dubbio svolto un ruolo decisivo. Scienza e religione si sono spesso trovate a combattere su fronti opposti, in quanto si pensava che scienza e ragione avrebbero contrastato ogni tipo di credenza mistica, mentre oggi, la scienza continua a produrre scoperte ma non vi pi una fiducia cos sicura nei suoi illimitati poteri.

In certe fasi storiche, sembra quasi che le religioni vengano sostituite da altre fedi di tipo secolare e politico , tipo il marxismo. Poi il declino di queste <<religioni secolari>> hanno portato alla formazione di nuove religioni e di nove sette che sono state raggruppate sotto il nome di NewAge . LE INTERPRETAZIONI SOCIOLOGICHE DELLA RELIGIONE Le principali interpretazioni sociologiche della religione sono 5: 1: Le interpretazioni in chiave evoluzionistica della sociologia positiva dellottocento : secondo questa interpretazione, la religione occupa uno stadio primitivo nella evoluzione delle societ umane. Comte individua tre stati nello sviluppo delle societ umane: stadio teologico, seguito da uno metafisico, per raggiungere in fine lo stadio positivo dellepoca moderna. Anche per Spenser la religione un fenomeno che appare nelle societ pi antiche che egli chiama societ militari in quanto in esse vige un rigido principio gerarchico. 2: La religione come ideologia delle classi dominanti : Secondo questa interpretazione la religione un fenomeno che oscura le menti e impedisce di vedere la luce della ragione. Per Volteire, la religione da un lato inganna i poveri facendo accettare loro la condizione di subordinazione, e dallaltro inganna i ricchi ai quale la chiesa estorce elemosine in cambio della purificazione dai peccati. Marx chiama la religione <<loppio dei popoli>> perch non permette lattivazione del processo mediante il quale gli oppressi prendono coscienza di essere vittime dei rapporti dominanti. 3: Linterpretazione funzionalistica: per i funzionalisti la religione svolge un ruolo fondamentale in ogni tipo di societ. Per loro le societ sono un insieme di varie parti tenute insieme da qualche credenza comune. (durkheim) 4: La religione come fattore di mutamento : Questa interpretazione risale prevalentemente a Weber. A differenza di Marx e Durkheim, Weber vede la religione come un fenomeno dotato di una sua autonomia specifica. 5: La concezione fenomenologica : Lelemento universale della religione lesperienza del sacro, essa pone quindi laccento sulla relazione tra il soggetto credente e loggetto di venerazione . Secondo questa concezione i tratti dellesperienza religiosa sono il sentimenti di essere creatura, (inferiore allonnipotente) e lesperienza del mistero (il sacro produce un emozione profonda). CAPITOLO1 (STRATIFICAZIONEE CLASSISOCIALI) Per stratificazione sociale , si intende il sistema delle disuguaglianze strutturali di una societ, nei suoi due principali aspetti: quello distributivo , riguardante lammontare delle ricompense materiali ricevute dagli individui, e quello relazionale che ha invece a che fare con i rapporti di potere esistenti tra di essi. Si definisce perci: strato un insieme di individui che godono delle stesse risorse occupano la stessa posizione di potere. Il sociologo americano Lenski ha tentato di individuare le condizioni che favoriscono le disuguaglianze sociali. Mettendo a confronto societ di tipo diverso, egli arrivato alla conclusione che la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, che era molto bassa nelle societ di cacciatoriraccoglitori, cresciuta in quelle orticole, e ha raggiunto il punto di massimo in quelle di agricoltori, per poi diminuire ancora (curva a campana). Secondo Lenski, la forma della curva a campana dipende da due fattori: le dimensioni del surplus economico ( che appunto si hanno con lavvento delle societ di agricoltori), e la concentrazione del potere politico (perch ad appropriarsi di questo surali quasi sempre chi ha pi potere). TEORIE DELLA STRATIFICAZIONE

Le pi importanti teorie formulate dai sociologi sono: La teoria funzionalista della stratificazione sociale : I funzionalisti hanno cercato di spiegare non le variazioni nel tempo della stratificazione ma le sue caratteristiche universali. E la tesi di fondo che la presenza universale della stratificazione spiegata dallesigenza sentita da ogni societ di collocare gli individui nella struttura sociale, in quanto essa, svolge per loro delle funzioni vitali. Tutto questo pu essere riassunto in 4 punti: 1: In ogni societ non tutte le posizioni hanno la stessa importanza funzionale, ma alcune sono pi rilevanti di altre. 2: Il numero di quelle persone dotate delle caratteristiche necessarie allo svolgimento di quella posizione limitato e scarso. 3: Il periodo di tempo necessario allacquisizione delle competenze necessarie per quella posizione, genera dei sacrifici che devono essere sostenuti da parte di coloro che si sottopongono. 4: per indurre queste persone bisogna ricompensarli materialmente e moralmente (reddito e prestigio maggiore degli altri) Teorie del conflitto : Del tutto diversa limpostazione della teoria del conflitto. I sostenitori di tale teoria negano che la stratificazione sociale svolga una funzione vitale . Ritengono invece che le disuguaglianze esistono perch i gruppi sociali che se ne avvantaggiano sono in grado di difenderle dagli attacchi degli altri. Anche internamente, tra i teorici del conflitto ci sono impostazioni diverse, una di Marx, e laltra di Weber. -Le classi sociali secondo Marx : In ogni societ le classi si formano per via dei rapporti di produzione e delle relazioni di propriet: un piccolo numero di persone ha la propriet dei mezzi di produzione, e la stragrande maggioranza non le ha. La forma di produzione e quella delle propriet variano poi a seconda del tipo di societ: nellantica Roma cera la propriet degli schiavi, nella societ antica invece la produzione si basava sulla propriet della terra e degli strumenti di lavoro ( proprietari terrieri) e dai lavoratori della terra. Infine nella societ borghese la propriet costituita dal capitale industriale e le due classi principali sono la borghesia ( che lo controlla) e il proletariato (la forza lavoro). Altre classi che Marx prende in considerazione sono la piccolaborghesia (artigiani e commercianti). Questa classe si pu collocare nel mezzo perch formata da persone che sono proprietarie di mezzi di produzione, acquistano forza lavoro, ma nello stesso tempo svolgono anche un lavoro manuale. Il sottoproletariato infine una massa nettamente distinta dal proletariato industriale e ne fanno parte ladri e delinquenti di ogni genere. Marx distingueva tra classi in s e classi per s. Con la prima espressione indicava un insieme individui che si trovano sulla stessa posizione rispetto alla propriet di mezzi terrieri. Usava seconda quando questi individui prendevano conoscenza di avere degli interessi comuni e appartenere alla stessa classe. Il passaggio da una classe allaltra favorito da tre fattori: Fattori che facilitano la comunicazione fra gli appartenenti a una classe, fattori che riducono stratificazioni interne di una classe e infine fattori che rendono pi rigide le barriere di classe. di la di le

-Le classi sociali secondoWeber : a differenza di Marx, Weber era convinto che le disuguaglianze fra gli individui andavano cercate in pi sfere: leconomia, la cultura e la politica. Nella prima gli individui si uniscono sulla base di interessi materiali comuni formando classi sociali, nella seconda seguono comuni interessi ideali dando origini a ceti, e nella terza si associano in partiti per il controllo dellapparato di dominio. Nella definizione di classe Weber non si allontana tanto da Marx. Per, mentre per Marx il criterio di appartenenza a una classe era la propriet e i mezzi di produzione, per Weber era la situazione di mercato. I mercati erano tre: del lavoro, del credito e delle merci. Nel primo si contrapponevano classe operaia e imprenditori, nel secondo debitori e creditori e nel terzo consumatori e venditori.

Weber distingue fra <<classi possedenti privilegiate positivamente>>(chi possiede) e <<classi acquisitive privilegiate negativamente>> (chi non ha niente). I ceti invece, sono insiemi di persone con uno stesso stile di vita, e si distinguono luno dallaltro per il diverso grado di prestigio (onore di ceto) di cui godono Per migliorare la loro posizione, i ceti seguono la strategia della chiusurasociale , ossia restringendo gli accessi ad un numero limitato di persone. (pezzo a parte) Lo squilibrio di status secondo i sociologi americani: Lenski e altri soci ologi americani, hanno proposto il concetto di squilibrio di status per spiegare alcune forme di comportamento, che riguardano la stratificazione sociale di Weber. Essi sostengono che c una pluralit di gerarchie: (di reddito, di potere, di istruzione ecc.) e ciascuno individuo occupa una posizione in ciascuna gerarchia. Ora si parla di equilibrio di status quando le posizioni occupate dallindividuo in ciascuna gerarchia si trovano in ranghi equivalenti, al contrario si parla di squilibrio di status. In questo caso lindividuo viene colpito da delle conseguenze che sono diverse a seconda del rapporto degli status ascritti (posizioni acquisite alla nascita) e acquisiti. Se lo status ascritto alto e laltro basso, lindividuo dar la colpa a se stesso, al contrario lindividuo dar la colpa alla societ. SISTEMI DI STRATIFICAZIONE SOCIALE I pi importanti sistemi di stratificazione sociale sono stati 4: schiavit, caste, ceti, classi. -Schiavit: forma estrema di diseguaglianza, in cui delle persone ne possiedono altre, le fanno lavorare, le puniscono e le possono vendere a proprio piacimento. La schiavit pu esistere soltanto in una economia poco sviluppata che richieda grandi quantit di lavoro umano. -Il sistemadelle castein India: Il sistema delle caste esiste in india da almeno 2500 anni. Secondo i testi sacri, la societ indiana si divideva in 4 grandi gruppi di caste che avevano funzioni sociali diverse ed erano poste in ordine gerarchico; al vertice vi era la casta dei sacerdoti, poi quella dei cavalieri, poi i contadini e come ultima, la casta dei lavoratori e dei servitori domestici. Sicuramente per lorganizzazione in caste dellindia formata da alcune migliaia di caste. Indipendentemente dal numero, per le caratteristiche presenti in ogni casta sono: 1:In primo luogo, la casta un <<ceto chiuso>> ci si entra solo per nascita. In certi casi per ammesso il matrimonio di una donna con un uomo di casta lievemente superiore. 2:In secondo luogo, caratteristica della casta la specializzazione ereditaria , ossia ogni casta legata allo svolgimento di un mestiere. 3:In terzo luogo, le caste formano un ordine rigidamente gerarchico, basato su un criterio religioso: quellodella purezza , pi una casta pura, pi sar elevata gerarchicamente. -Il sistema dei ceti nelle societ di antico regime : La societ articolata in ceti, aveva alcune caratteristiche distintive: In primo luogo gli status ascritti avevano unenorme importanza. In secondo luogo fra i ceti cerano differenze sociali non solo di fatto ma anche di diritto. Ad esempio, le norme giuridiche stabilivano che la nobilt e il clero fossero esentate dal pagamento delle tasse. Il quadro pi preciso che abbiamo sulle dimensione dei diversi ceti quello preparato da King, riguardante la societInglesedel 1688 , nella quale si possono distinguere sei grandi ceti, dove il ceto pi basso era occupato dai vagabondi, il cedo medio era occupato dai piccoli proprietari terrieri e infine nel posto pi alto cerano i tre ceti pi elevati (persone con cariche importanti, i cavalieri, e le famiglie con titolo di pari). Sempre nello stesso periodo, riguardo alla povert si sa che nelle citt europee vi erano tre cerchi concentrici di persone povere. Il cerchio interno era formato dai poveri strutturali (non pi in grado di guadagnarsi da vivere), poi i poveri congiunturali (lavoratori occasionari con bassi salari) e infine i poveri non indigenti (artigiani che quando si verifica una crisi economica devono per forza fare affidamento

allassistenza pubblica). -Le classi nelle societ moderne : A differenza di quelle nellantico le regime, la societ moderna caratterizzata dalleguaglianza di diritto di tutti i suoi membri: Tutti sono uguali davanti alla legge. Ma pur essendo uguali di diritto, i cittadini non lo sono di fatto. Quindi si pu dire che nella societ moderna le classi esistono ancora, ma sono classi di fatto e non di diritto. Ai giorni doggi vengono usati, principalmente due schemi di classificazione. DUE SCHEMI DI CLASSIFICAZIONE Il primo dei due schemi stato proposto da Labini, ed basato principalmente sul tipo di reddito percepito da un individuo. Vi sono 3 grandicategoriedi reddito : la rendita, il profitto e il salario. Sulla base di queste categorie di reddito, Labini ha distinto cinque grandi classi sociali: Borghesia: formata dai grandi proprietari (rendita) e dagli imprenditori (profitti e redditi misti). Piccola borghesia relativamente autonoma : composta dai lavoratori autonomi, coltivatori diretti, artigiani e commercianti (redditi misti). Classemediaimpiegatizia : impiegati pubblici e da quelli privati. Classeoperaia : braccianti, operai dindustria e delledilizia (salari). Sottoproletariato : composto da coloro che per lunghi periodi restano fuori dalla sfera di produzione, perch disoccupati. Il secondo schema di classificazione stato proposto da Goldthorpe e si basa su due criteri: la situazione di lavoro e la situazione di mercato. Con la prima espressione si fa riferimento alla posizione nella gerarchia organizzativa. La seconda espressione indica invece linsieme dei vantaggi e degli svantaggi che hanno i titolari dei vari ruoli lavorativi (livello di reddito percepito, possibilit di carriera). In base alle relazioni di lavoro, gli occupati possono essere divisi in tre categorie: gli imprenditori, i lavoratori autonomi senza dipendenti e i lavoratori dipendenti. Inoltre, tenendo conto della situazione del mercato e del settore di attivit economica si giunge al seguente schema a sette classi: Classe I: formata da grandi imprenditori di livello superiore. Classe II: Imprenditori di livello inferiore. Classe III: Impiegati di livello superiore e inferiore. Classe IV: Comprende la piccola borghesia urbana. Classe V: Tecnici di livello basso Classe VI: Operai specializzati di tutti i settori economici Classe VII: Operai non qualificati. ALCUNI GRANDI CAMBIAMENTI Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione sociale di tutti i paesi che oggi chiamiamo occidentali sviluppati. Ad esempio, allinizio del secolo scorso, in Europa, la maggioranza della popolazione faceva parte delle due principali classi agricole: quelle dei braccianti e quelle dei coltivatori proprietari. Poi, il processo di industrializzazione ha determinato il declino di queste due classi, facendone nascere unaltra: quella operaia di fabbrica, che diventata la pi ampia. Successivamente cominciato il declino di questa classe e ha iniziato a svilupparsi il settore dei servizi, quindi dalla societ industriale si passati alla cosiddetta postindustriale. Diverso stato landamento della classe media impiegatizia : tale classe ha continuato a crescere fino a diventare in alcuni paesi la classe pi numerosa. Sono cambiati anche i rapporti e le relazioni fra classe operaia e classe media impiegatizia. I primi colletti blu svolgono mansioni sporche, lavoro duro. I secondi colletti Bianchi operano negli uffici, lavoro molto pi semplice. Oggi per anche il lavoro nelle fabbriche diventato meno gravoso e

faticoso. Altri importanti mutamenti nella stratificazione sociale hanno a che fare con i processi di proletarizzazione: Espressione che viene usata per indicare un individuo che passa dalla piccola borghesia al proletariato (dal lavoro autonomo, al lavoro dipendente). Ci sono stati anche processi di De-proletarizzazione(il contrario) N.B (i Macjobs ) (lavori nelle catene di fast-food) LA SOTTOCLASSE I due schemi che abbiamo preso in considerazione per analizzare il mutamento della stratificazione sociale, presentano un grave problema: prendono in considerazione solo le persone occupate, mentre ci sono anche i disoccupati. Tuttavia alcuni sociologi hanno affermato che si sta sviluppando una nuova classe, la sottoclasse , che composta da tutte le persone che si trovano in uno stato permanente di povert. Le concezioni della sottoclasse sono prevalentemente 2: Culturalista; La sottoclasse costituita da tre gruppi: ragazze madri, persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Strutturalisti: La sottoclasse la debolezza delleconomia. Il problema della povert formato dalla mancanza di posti di lavoro. LIMPORTANZA DELLE CLASSI SOCIALI Secondo alcuni sociologi, ormai il concetto di classe non esiste pi, inutilizzabile. Ma questo non vero perch al giorno doggi, ad esempio, le classi sociali si differenziano per distribuzione di reddito e durata della vita. Distribuzione di reddito : Bisogna tenere distinto il reddito ( reddito generato in qualsiasi modo da un individuo) dal patrimonio(beni immobili e mobili posseduti dallindividuo). Per le ricerche viene utilizzato il reddito. Uno dei metodi per misurare la disuguaglianza le classi con diverso reddito il coefficientedi Gini, che viene espresso in una scala che va da 0 (uguaglianza) 1(disuguaglianza). La ricerca ha fruttato che Giappone ha il reddito pi uguale, stati uniti quello pi disuguale. La durata della vita: Alcune ricerche mostrano che vi era una relazione inversa fra classe sociale e tasso di mortalit . Ossia quanto pi bassa era la classe sociale, tante pi persone di ogni data et, morivano. Questa relazione, esiste anche oggi, anche se in forma molto ridotta, ad esempio gli operai hanno un tasso di mortalit molto pi alto rispetto agli impiegati.

CAPITOLO2 (LA MOBILITASOCIALE) Definiamo mobilit sociale ogni passaggio di un individuo da uno strato, un ceto o una classe sociale a un altro. I sociologi distinguono fra diversi tipi di mobilit: Innanzitutto la mobilit sociale pu essere orizzontale (spostamenti da una posizione sociale a unaltra dello stesso livello) oppure pu essere verticale (spostamenti da una posizione sociale a unaltra di livello superiore o inferiore). In questo caso, se il livello superiore si parla di mobilit sociale ascendente , se inferiore, mobilit socialediscendente. Se i due strati o classi, sono molto lontani tra loro allora si parla di mobilitdi lungoraggio , se invece sono congiunti fra loro mobilit di breveraggio . I passaggi fra una classe e laltra possono essere analizzati mettendo a confronto la famiglia di origine di un individuo con quella che egli ha raggiunto in un determinato momento della sua vita. Si parla in questo caso di mobilit intergenerazionale . Il confronto pu essere fatto anche fra le varie posizione che una persona ha occupato nel corso della sua esistenza. In questo caso si parla di mobilit sociale intragenerazionaleo di carriera .

La mobilit assoluta data dal numero complessivo di persone che si spostano da una classe allaltra, mentre per mobilit relativa si intende il grado di eguaglianza delle possibilit di mobilit dei membri delle varie classi. In una societ vi una completa eguaglianza di chance di mobilit quando la classe di origine degli individui non influenza i loro destini sociali. Tutti questi tipi di mobilit elencati finora si riferiscono alla mobilit individuale . Del tutto diversa la mobilit collettiva : con questa espressione si intendono i movimenti verso laltro e verso il basso non di una persona ma di un gruppo di persone. DEU TRADIZIONI TEORICHE Lo studio delle mobilit stato intrapreso da due diversi angoli visuali: Il primo ha a che fare con il concetto di apertura di una societ o di fluidit sociale (cio le opportunit che delle persone con origini sociali diverse hanno di raggiungere le varie posizioni del sistema di stratificazione). Il secondo ruota invece, attorno al problema della formazione e dellazione delle classi. Alcuni sociologi hanno sostenuto che una classe diventa una formazione stabile quando coloro che ne fanno parte condividono, gli stessi ideali, gli stessi stili di vita e hanno interessi comuni. LE RICERCHE SULLA MOBILITA SOCIALE Il primo studio sistematico sulla mobilit sociale stato scritto da Sorokin. Egli analizzava la mobilit sociale in molti paesi per un lunghissimo periodo di tempo, basandosi per su una documentazione costituita da campioni rappresentativi non di tutta la popolazione ma solo di alcuni gruppi specifici. Dopo la seconda guerra mondiale, poi i sociologi hanno cominciato ad usare campioni rappresentativi della popolazione del paese. Lunico problema che tutte queste indagini (ad eccezione di quella svolta in Italia) tengono in considerazione solo la popolazione maschile , per due motivi: il primo che lunit di base del sistema di stratificazione la famiglia e non lindividuo in se, e secondo che la posizione della famiglia in questo sistema viene determinato solamente dal capogruppo che necessariamente un uomo. Ovviamente, molte studiose, hanno criticato questa concezione, sostenendo che essa rende impossibile lanalisi di una delle pi importanti forme di disuguaglianza sociale, quella appunto basata sulle differenzedi genere . LA MOBILITA NELLE SOCIETA NON CONTEMPORANEE Lindiae le caste : La religione ind molto severe a riguardo della mobilit fra le diverse caste. Tuttavia ammette una forma particolare si mobilit sociale: quella fra una vita e laltra. I due principi fondamentali dellinduismo sono la credenza nella metempsicosi e la teoria della retribuzione. (Ad ogni successiva morte in un corpo, lanima passa in un altro corpo, e la posizione che questo occupa nelle caste dipende da come si comportato nella vita precedente). Per quanto riguarda la mobilit sociale collettiva, invece cera una speranza movimento. Infatti le caste intermedie e inferiori cercavano spesso di conquistare una posizione pi elevata nella scala sociale. Questo processo viene chiamato di <<sancritizzazione>> (ossia il processo con cui gli individui di una casta cambiano costumi ideali e rituali, imitando quelli di una casta superiore). La Cina e il sistemadegli esami: In Cina, il rango sociale dipendeva dagli esami che un individuo aveva sostenuto. Questo perch quando limperatore, introdusse il sistemadegli esami , stabil che solo coloro che avessero passato tali esami potevano entrare a far parte del ceto al vertice della gerarchia, ossia i funzionari governativi. Questo sistema degli esami favor la mobilit sociale, in quanto anche proprietari terrieri, mercanti e

artigiani, potevano far parte di ceti molto pi alti. La societdi anticoregime : Le ricerche storiche mostrano ch nella societ di antico regime, era presente una notevole mobilit assoluta, non solo collettiva ma anche individuale. Molto forte era la mobilit intragestionale, che era dovuta in parte a quel fenomeno chiamata <<circolazionedei giovani>> (i giovani venivano mandati per alcuni anni a servire in casa di altre famiglie spesso di nobili). In altre zone di Europa, flussi consistenti di giovani lasciavano i genitori per emigrare in un centro urbano dove trovare unoccupazione, in attesa poi di tornare a casa e di sostituire il padre o il fratello nella attivit familiare. Questo tipo di mobilit viene chiamata mobilitcon ritornoalle origini. Nella societ di antico regine poi, non mancava neanche la mobilit di tipo intergenerazionale : in linea di principio laristocrazia era un ceto a cui si apparteneva per classe, alcuni riuscivano ad entrarci anche se erano nati da un'altra famiglia non aristocratica. Tanto vero che non si entra in una classe non si entrava solo per nascita, tanto vero che non si esce solo per morte. Infatti alcuni nobili hanno provato la brutta esperienza del <<Declassamento>> della mobilit sociale discendente. Coloro che si trovano in questa situazione venivano chiamati <<Poveri vergognosi>>. INDUSTRIALIZZAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO Le spiegazioni fondamentali che riguardano i mutamenti nella mobilit sociale, della societ contemporanea sono 5: 1: La prima la teoria liberale dellindustrialismo . Secondo questa teoria, il passaggio dalla societ preindustriale a quella industriale stato accompagnato da un aumento della mobilit sociale sia assoluta (grazie ai continui mutamenti del mercato) sia relativa (grazie a un processo di razionalizzazione che rende importanti i ruoli acquisiti e non pi gli ascritti). 2: La seconda in netto contrasto con la prima. I sostenitori di questa seconda tesi, prevedono che la forte mobilit di alcuni paesi dovuta a fattori di ordine culturale o politico (tipi di istituzione, comportamento del governo ecc.) Essi sostengono anche che landamento della mobilit sociale diverso da paese a paese. 3:La terza stata formulata da Sorokin. Egli ha affermato che in quei tempi la mobilit sociale era elevata, ma non vi era nessuna costanza del suo aumento, ma solo delle fluttuazioni che dipendevano da fattori esogeni e endogeni. 4: La quarta sostenuta da Lipset e zetterberg . Anche secondo loro tutti i paesi occidentali oggi hanno un elevata mobilit sociale. Ma loro sostengono anche che landamento della mobilit sociale sia simile in tutti i paesi, e che una forte mobilit sociale una caratteristica specifica dellindustrializzazione. 5: La quinta teoria di Jonese Hauser . Loro sostengono che per quanto riguarda la mobilit assoluta vi siano significative differenze fra i paesi perch dovuta da fattori esogeni, al contrario la mobilit relativa molto simile. N.B Grazie a numerosi indagini su molti paesi, si pu arrivare alla conclusione che la teoria che trova maggior conferma nei dati presenti quella di Sorokin. LA MOBILITA SOCIALE ASSOLUTA IN ITALIA Negli ultimi decenni, nel nostro paese vi stata una forte mobilit assoluta grazie alle trasformazioni nel mercato del lavoro. Per analizzare insieme i due aspetti della mobilit sociale (inter e intragenerazionale), possiamo prendere in considerazione tre punti: la classe sociale della famiglia di origine, quella della prima occupazione dellindividuo e quella attuale. Fra questi tre punti vi sono 5 possibili itinerari sociali. (Cobalti e Schizzerotto).

1: Gli immobili: Coloro che restano nella classe del padre. 2: I mobili con ritorno alle origini: occupano una posizione diversa da quella del padre, ma poi si ritrovano al punto di partenza. 3: I mobili allentratanella vita attiva: Partono da un occupazione diversa da quella del padre e vi restano. 4: I mobili nel corsodella vita attiva: Stessa posizione del padre, poi la lasciano per occuparne un'altra. 5: Supermobili: partono diversi dal padre, in seguito la cambiano ma senza mai tornare al punto di partenza. N.B Tasso di autoreclutamento: la % delle persone che fanno parte della classe del padre. LE CONSEGUENZE DELLA MOBILITA SOCIALE Che effetti ha sugli individui la mobilit sociale? I sociologi per rispondere a questo interrogativo hanno costruito due diverse ipotesi: 1: La prima dello sradicamentosociale: Gi ai tempi Durkheim rilevava che i bruschi aumenti di mobilit portavano a un aumento dei suicidi. Trentanni dopo poi Sorokin rilevava che la mobilit sociale favoriva la supercialit e diminuiva lintimit. Infine Lipset ha sostenuto che produce frustrazione. I sostenitori di questa ipotesi, prevedono che le risposte delle persone alla mobilit sociale sono di due tipi. Per quanto riguarda le persone che fanno parte della mobilit ascendente, la risposta riguarda il superconformismo(adeguarsi ai modi di pensare e di agire della nuova classe con molto impegno. Per quanto riguarda invece le persone che fanno parte della mobilit discendente, la risposta di rifiuto della nuova classe. 2: La seconda detta ipotesi della risocializzazione : Per i suoi sostenitori se una persona passa da una classe allaltra deve ridefinire la propria identit sociale, mutare sia il modo di pensare sia quello di agire. Le ricerche condotte finora, hanno dimostrato che questa lipotesi che trova maggior riscontro.

CAPITOLO3 (LE DIFFERENZEDI GENERE) Nelle scienze sociali si introdotta la distinzione fra sesso e genere. Per sesso si intendono gli attributi delluomo e della donna che riguardano le caratteristiche biologiche, per genere le loro qualit distintive definite culturalmente. Dimorfismosessuale : uomini e donne presentano caratteristiche diverse a livello di organi, peso altezza ecc. ESSENZIALISMO E COSTRUTTIVISMO SOCIALE Numerose teorie sono state elaborate e proposte per spiegare le differenze di comportamento e di atteggiamento fra uomini e donne, ma le pi importanti sono due e sono opposte: essenzialismo e costruttivismosociale. Per la prima le differenze fra mascolinit e femminilit sono naturali e universali, per la seconda sono una costruzione sociale. Dunque per la prima uomini e donne si nasce per la seconda si diventa. Secondo limpostazione essenzialistica: Gli ormoni influenzano il comportamento di uomini e donne, ma la relazione fra queste due variabili debole e non basta. Per quanto riguarda il cervello invece, alcuni studiosi riconducono le differenze fra uomini e donne alla lateralizzazione del cervello o alla asimmetria emisferica (ossia nel cervello ci sono due emisferi uno sinistro che prevale nelle donne, e uno destro che prevale negli uomini). Per quasi tutti gli studiosi, comunque tutte le differenze riguardano gli ovuli e gli spermatozoi . Infatti la femmina p specializzata nella produzione di uova, il maschio n quella di spermatozoi.

N.b: Investimento parentale : (linvestimento effettuato da un genitore per accrescere le possibilit di sopravvivenza del figlio, a spese della possibilit di investire in un altro figlio). Lessenzialismo femminista : uomini e donne hanno tratti completamente diversi. Gli uomini tendono al dominio, le femmine allunione. Per alcune donne queste differenze dipendono da fattori biologici, per altre allesperienza della maternit. GENERE E CULTURA Numerose prove a favore della tesi che il genere una costruzione sociale risultano da una ricerca condotta dalla studiosa americana Mead su tre trib della nuova Guinea: Gli Arapesch : Non solo le donne ma anche gli uomini erano miti, tranquilli, passivi e affettuosi. I Mundugumur : Una trib di cannibali e cacciatori nella quale non solo gli uomini ma anche le donne, erano sospettose, irascibili e aggressive. I Tschambuli : Nella quale le donne erano pratiche e efficienti, gli uomini passivi, sensibili e delicati. LA DIVISIONE SESSUALE DEL LAVORO NELLE SOCIETA PRE E INDUSTRIALI Per spiegare la divisione sessuale del lavoro sono state formulate varie ipotesi. La prima considera cruciale la maggiore forza fisica degli uomini. La seconda chiamata lipotesi della compatibilit con lallattamento dei bambini, sostiene che le donne svolgano i compiti che riguardano la cura dei bambini. La terza lipotesi della spendibilit e afferma che gli uomini svolgono i ruoli pi pericolosi perch dal punto di vista della riproduzione sono pi facilmente sostituibili. Lo status delle donne : Non mai esistita una societ nella quale il potere politico fosse nelle mani delle donne (matriarcato ). Sono invece esistite societ nelle quali le donne avevano un potere non trascurabile. Il caso pi famoso quello degli indiani Irochesi . In questa popolazione, gli uomini si assentavano spesso per andare a combattere contro altre trib, e quindi alle donne rimanevano dei compiti importanti. Nelle societ di caccia e raccolta invece le disuguaglianze fra uomini e donne erano molto basse. Poi per la situazione drasticamente cambiata con le societ orticole dove lo status della donna era molto basso, e si abbassato ancora di pi nelle societagricole . Le variazioni nello spazio e nel tempo dello status delle donne sono riconducibili a tre fattori: -Il sistemadi parentela -La frequenzaconcui una societ in guerra -Il contributoeconomicofornitodalle donne. Per quanto riguarda il primo, limportanza delle donne maggiore nelle societ con un sistema di parentela ma trilaterale. Per quanto riguarda il secondo, tanto pi una societ in guerra, tanto pi probabile che le relazioni tra uomini e donne siano accentuate. Quanto al terzo fattore: lo status sociale delle donne dipende anche dal contributo che esse danno alla produzione e al controllo che esercitano sulle risorse economiche. Un esempio di due societ nella quale lo status delle donne praticamente opposto sono LAfrica occidentalee LIndiasettentrionale . La diversit di status di queste due societ dipende da due tipi diversi di agricoltura. Nella prima un sistema femminile di coltivazione. Nella seconda vi invece un sistema maschile. Definizioni: Usodel tempo : come la popolazione impiega il tempo durante i giorni feriali e quelli festivi. Tasso di attivit della popolazione femminile : percentuale della popolazione femminile che svolge un lavoro retribuito. Segregazioneoccupazionale : indica la concentrazione di uomini e donne in lavori diversi. Si calcola con

lindice di dissimilarit , i cui valori vanno da 0 a 100. Tale indice 100 quando in una occupazione vi sono solo uomini o solo donne e 0 quando il rapporto fra i due sessi equilibrato. Differenze retributive : Le donne presentano delle retribuzioni pi basse per vari motivi. In parte per la segregazione occupazionale, in parte perch la popolazione femminile svolge occupazioni meno qualificate di quelle maschili. Vi sono varie spiegazioni del perch le donne abbiano tassi di attivit pi bassi: La teoria del capitale umano : Poich le donne hanno un forte orientamento verso la famiglia, scelgono di svolgere quei compiti che consentono una certa flessibilit e non quelli che permettono di fare carriera. Teoria della socializzazione di genere : cerca di spiegare perch le donne siano orientate pi verso la famiglia che verso la carriera. Questo si verifica perch fin dalla nascita, a famiglia, la scuola, e i mass media insegnano ai due generi, il modo di vestirsi, di parlare, e quali sono le lori ispirazioni professionali pi adatte. Teoria della discriminazione statistica : secondo la quale gli imprenditori trattano gli individui sulla base delle proprie credenze (ad esempio si rifiutano di assumere donne in t feconda perch hanno lidea che esse si assenteranno spesso dal lavoro e quindi sono meno produttive degli uomini. LA POLITICA Nellultimo secolo, le disuguaglianze di genere sono diminuite anche in questo campo, ad esempio le donne hanno ottenuto il diritto di voto in quasi tutti gli stati del mondo e aumentata la percentuale di donne iscritte a un partito politico. GENERE E SALUTE Nel campo della salute le donne sembrano essere avvantaggiate: Infatti le donne in quasi tutti gli stati del mondo hanno un indice di vita media pi alto di quello degli uomini. Questo, in parte dipende da fattori biologici , ma in parte anche da fattori ambientali e sociali. Infatti gli uomini bevono pi alcol, fumano di pi, fanno lavori pi pericolosi ecc. Ci sono paesi per, ad esempio le regioni del terzo mondo, dove il tasso di mortalit femminile pi alto di quello maschile. Questo perch le femmine ricevono meno cure dei maschi. Le minor cure ricevute dipendono dal sottosviluppo economico. CAPITOLO5 ( RAZZE,ETNIEE NAZIONI) Ogni forma di sapere, parte da una operazione molto semplice, la classificazione. La maggior parte delle classificazioni hanno una particolare struttura ad albero : ogni classe comprende una pluralit di sottoclassi e sottosottoclassi. Per classificare qualsiasi tipo di oggetti, innanzitutto bisogna sapere quali propriet prendere in considerazione. Poi la regola logica che si deve seguire dice che ad una classe appartengono oggetti simili per certe propriet (genere prossimo) e oggetti che non sono simili ( differenza specifica). Anche la specie umana pu essere classificata con questo metodo. Ad esempio gli esseri umani possono essere classificati in base alle caratteristiche somatiche, in questo caso vengono classificati in razze. Si definisce razza : un insieme di individui che condividono alcune caratteristichesomatiche. Dal punto di vista sociologico, il concetto di razza, molto importante perch serve per spiegare moltissimi fatti storici. IL RAZZISMO: DOTTRINE, ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI Verso linizio del 19 secolo cominciano a formarsi dottrine che attribuiscono alla razza tratti del comportamento, oltre che alle differenze somatiche. Queste dottrine della razza si formano su un

forte determinismobiologico , in base al quale il comportamento di individui, o gruppi di individui, viene determinato in base alla propria razza. Il fatto che ci siano differenze fra razze diverse, non implica che sia legittimo negare ad una razza di esercitare diritti, o posizioni sociali. Per, questo accaduto e accade molto spesso. Possiamo chiamare dottrine razziste : quelle dottrine, quegli atteggiamenti che discriminano, sulla base della razza, laccesso a diritti e posizioni sociali. Parliamo invece di discriminazionerazziale , quando in una societ, a tutti i membri di una popolazione, viene negato laccesso a diritti e posizioni sociali. Uno studioso ha evidenziato che bene sapere che il concetto di razzismo pu indicare due realt diverse fra loro. Nella prima il termine di razza, viene applicata al proprio gruppo, e vengono ripudiati tutti quelli che ne stanno fuori (auto-razzizazione). Nella seconda il termine razza viene attribuito a quelle popolazioni ritenute inferiori (etero-razzizazione). N.B. Derivagenetica : popolazioni che vivono geograficamente isolate e che si accoppiano fra loro. Selezionesessuale : Societ divisa con barriere non geografiche ma sociali, ad esempio caste, dove i membri si accoppiano fra loro. QUATTRO CASI DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE 1: Lantisemitismo(autorazzizazione) Il termine Antisemitismo fu adottato in Germania verso la fine del 19 secolo dai circoli nazionalisti che si opponevano di riconoscere agli ebrei uguali diritti di cittadinanza. Nel tardo medioevo, gli ebrei vennero esclusi sia dalla propriet della terra, sia dallesercizio di mestieri. Essi si specializzarono nellunico mestiere disponibile, il prestito ad interesse ( usura). Per legge, gli ebrei dovevano risiedere in delle aree a loro riservate, ai margini o al di fuori delle mura cittadine. Poi la segregazione spaziale tocc il suo vertice con la creazione del ghetto : un quartiere circondato da mura nella quale gli ebrei erano obbligati a risiedere e le cui porte venivano chiuse ogni sera. Agli ebrei venivano attribuite le colpe delle ricorrenti situazioni di crisi, divennero il capoespiatorio alla quale imputare tutti i mali. Questo port al tentativo di sterminio messo in atto durante la seconda guerra mondiale dal regime nazista. Infine la persecuzione subita rafforz il movimento sionista che era nato per dare al popolo ebraico un territorio e uno stato. Si arriv cos alla fondazione in Palestina dello stato di Israele nella quale emigrarono ondate di ebrei. Ci apri un nuovo fronte di guerra fra Israele e il mondo islamico che va avanti ancora oggi. 2: Il dilemmaamericano Negli Stati Uniti, i neri per parecchi hanno, sono restati lo strato pi povero della societ, in quanto subivano forme di discriminazione sia dal punto di vista residenziale sia nellaccesso al mercato del lavoro. La loro condizione cominci a cambiare, solo quando sotto la spinta del movimento non violento guidato da Martin Luther King , il congresso pass delle leggi che ponevano fine alla discriminazione razziale. Per contrastare la discriminazione per non bastano solo delle leggi, quindi furono adottate delle misure che vanno sotto il nome di Azioni positive, che consistono nel riservare agli esponenti delle minoranze, una quota di posti nellammissione alle scuole e nel mercato del lavoro. La grande maggioranza della popolazione nera, resta per ancora nel fondo della societ, e questo significa che il dilemma americano, resta ancora un problema aperto.

3: Il Sudafricadalapartheidalla convivenza(eterorazzizazione)

Nel Sudafrica il regime dell Apartheid si istaura dopo il 1948. La societ dellapartheid una societ rigidamente gerarchizzata; al vertice si trova la minoranza bianche, seguono gli indiani, i malesi, e infine gli altri neri. In regime di Apartheid i diritti politici, sono esclusivamente riservati ai bianchi e vige una rigida discriminazione nellaccesso al lavoro, proprio come negli stati uniti. Le cose cominciarono a cambiare, solo con a creazione e il rafforzamento di un grande movimento nero: LAfricanNational Congress . Nel 1990, il leader del movimento, NelsonMandela fu eletto presidente e il Sudafrica volto pagina; si passava da una forma di discriminazione assoluta, alla convivenza pacifica tra i bianchi e i neri. 4: Limmigrazioneversoi paesi europeie LItalia in particolare. Dopo che lEuropa ha cessato di essere area di emigrazione diventata area di immigrazione. Due fattori sono allorigine di questa corrente migratoria: 1: Lesplosione demografica che in molti paesi del terzo mondo ha spezzato lequilibrio tra popolazione e risorse. 2: lo straordinario periodo di sviluppo dei paesi deEuropa. In Italia la presenza di stranieri (solo quelli regolari) si aggira sul 2%. In altri paesi la percentuale pi del doppio. I paesi dellEuropa occidentale stanno quindi diventando societmultietnichee multirazziali. ovvio che queste correnti migratorie tendono a produrre tensioni e conflitti. Di fronte a queste tensioni, i paesi dellUnioneEuropea hanno adottato negli ultimi anni politiche di contenimento tendenti a porre un contenimento allimmigrazione. Anche in questo caso, ovviamente gli immigrati incontrano atteggiamenti discriminatori nei loro confronti. ETNIE E NAZIONI A differenza del concetto di razza, il concetto di etnia rimanda a differenze di ordine culturale che si trasmettono di generazione in generazione. Ci sono parecchie definizioni a riguardo del concetto di etnia, ma tutte hanno in comune degli elementi: In particolare, vi un etnia o un gruppoetnico , quando: 1:i membri di un gruppo designano se stessi, mediante un nome che li contraddistingue. 2: si prodotto il mito di una comune origine o discendenza 3: si creata una comunit che condivide certe memorie comuni 4: vi una cultura condivisa (linguaggio, credenze, costumi), diversa da quelle vicine. 5: vi un territorio (spesso solo simbolico) che i membri del gruppo considerano proprio. 6: si sviluppa un sentimento di solidariet tra i membri del gruppo. Questi elementi che costituiscono un'etnia si modificano nel tempo per effetto di fattori endogeni e esogeni. Nelle scienze sociali spesso si fa confusione fra concetti di etnia e i concetti di nazionalit e di nazione, perch gli stessi termini vengono usati con due significati diversi: Nel primo caso il concetto di nazione designa una collettivit (popolo) che ha discendenza comune. In questo caso la nazione si fonda sulletnia e insieme formano lo stato nazione. Nel secondo caso il concetto di nazione designa una collettivit di cittadini che hanno comuni diritti e doveri. In questo caso lo stato forma la nazione e la nazione pu essere composta da differenti etnie. N.B.: Societ e stati multietnici e multinazionali pi importanti: India, Stati Uniti, Svizzera, Spagna, Belgio, Canada. CAPITOLO6 (FAMIGLIAE MATRIMONIO) PARENTELA E DISCENDENZA

Si distinguono due tipi di discendenza: cognatico e unilineare. Nel sistema cognatico , il gruppo di parentela (chiamato parentado) formato da tutti i discendenti di una persona sia attraverso la linea maschile sia attraverso quella femminile. Nel sistemaunilineare , invece, il gruppo di parentela formato da tutti quelli che discendono da un antenato comune esclusivamente attraverso la linea maschile o quella femminile. Si parla di clan quando il capostipite mistico, lignaggio quando non mistico. Un gruppodi discendenza detto patrilineare quando lanello di congiunzione solo maschile (relazioni agnatiche), matrilineare , quando lanello di congiunzione femminile (relazioni uterine). ESOGAMIA E ENDOGAMIA Vi unaltra importante distinzione: quella fra endogamiae esogamia. Si usa endogamia per indicare le norme sociali che prescrivono la scelta del partner allinterno di un gruppo, esogamia per indicare le norme che vietano invece di sposarsi con una persona allinterno del gruppo. Ovviamente nelle societ occidentali, le relazioni di endogamia sono definiti incesto e condannati. Il tab dellincesto viene spiegato in diversi modi. Alcuni dicono che le relazioni fra consanguinei sono biologicamente pericolose. Altri, invece, prevedono che una forma di endogamia, riduce i conflitti allinterno della famiglia. Due sono i casi pi famosi di societ nella quale si pratica lendogamia. Il primo quello dellIndia dove bisogna sposarsi con una persona della stessa casta. Il secondo quello dei paesi Arabi, nei quali bisogna sposarsi con un parente prossimo, possibilmente il cugino paterno. MONOGAMIA E POLIGAMIA Oltre a con chi ci si debba sposare, le norme sociali prescrivono anche quanti coniugi si possono avere. Si parla di monogamia , quando non si pu avere pi di un coniuge. Si parla, invece, di poligamia quando se ne pu avere pi di uno. Quando una donna ha pi mariti si parla di poliandria , al contrario di poliginia. La poliandria si diffusa in pochissime societ, mentre la poliginia ha avuto grande importanza fuori dal mondo occidentale. Perch la poliginia possa esistere sono necessarie due condizioni: La prima: una forte differenza di et di matrimonio tra uomini e donne. La seconda: a causa della differenza di et e allalto tasso di mortalit le donne si trovano presto vedove e quindi sono disponibili per altri matrimoni. TIPI DI FAMIGLIA MONOGAMICA Le prime indagini empiriche sulla famiglia Europea sono state fatte da Le Play. Egli prevedeva tre tipi di famiglia: 1: Famigliapatriarcale : tutti i figli sposati convivono sotto lo stesso tetto con i genitori. 2: Famigliainstabile : piena libert di decisione dei figli 3: Famiglia ceppo: dove uno solo dei figli, scelto dal padre, sta a vivere con lui una volta sposato, mentre tutti gli altri, fuori. Troviamo diverse regoledi residenzaallinterno di queste famiglie: residenzamatrilocale : sposi con genitori della moglie. Residenzapatrilocale : sposi con genitori del marito Residenzabilocale : gli sposi scelgono dove vivere Residenzaovunculocale : sposi vanno nella casa dello zio materno dello sposo. Residenza neolocale: sposi vanno a vivere per proprio conto. Laslett, invece classifica la famiglia in 5 tipi: 1: Famiglianucleare : famiglia formata da una solo unit coniugale (marito moglie, figli).

2: Famigliasenzastruttura : famiglia priva di unit coniugale (fratelli non sposati) 3: Famigliadel solitario : Famiglia costituita da una persona. 4: Famiglia estesa : con una sola unit coniugale e uno o pi parenti conviventi. Pu avere estensione verticale (padre del capofamiglia) e orizzontale (fratello del capofamiglia). 5: Famigliemultiple : due o pi unit coniugali: multiple verticali (padre, madre, figlio, moglie) Multiple orizzontali (due o pi fratelli con rispettive mogli). Oltre che per la loro struttura le famiglie sono classificate anche in base ai loro rapporti di autorit e di affetto . Da questo punto di vista troviamo la famigliapatriarcale e la famigliaconiugaleintima. Per patriarcale si intende una famiglia dove vige una solida divisione dei ruoli, per coniugale intima una famiglia con divisione dei ruoli pi flessibile. SISTEMI DI FORMAZIONE DELLA FAMIGLIA Un importante studioso, ha sostenuto che nella societ preindustriale, vi erano due diversi modi di formazionedella famiglia: Il primo tipico dellEuropa nord-occidentale. In questo caso sia gli uomini che le donne si sposavano abbastanza tardi. In secondo luogo, gli sposi mettevano su casa da soli creando una famiglia nucleare. In terzo luogo, prima delle nozze, i giovani servivano per alcuni anni in casa di altri per guadagnare. Il secondo modo invece tipico di tutti gli altri paesi. In questo caso uomini e donne si sposavano abbastanza presto. In secondo caso, la nuova coppia andava a fare parte di una famiglia multipla, e in terzo caso, i giovani non prestavano servizio nelle altre famiglie. LA NASCITA DELLA FAMIGLIA MODERNA (nuclearee coniugale ). famiglia monoparentela Molti studiosi hanno pensato che la nascita della famiglia nucleare sia dovuta al passaggio dalla societ tradizionale a quella moderna. Ma questo vero solo in parte. Infatti per quanto riguarda l Europa centro settentrionale, la maggior parte della popolazione ha sempre seguito la regola di residenza neolocale e quindi la famiglia nucleare a preceduto la nascita della societ moderna (industrializzazione). Per quanto riguarda invece lEuropa meridionale, le famiglie compresse hanno sempre avuto molta importanza. E la loro importanza cominciata a calare appunto con la nascita della societ moderna. Con il passare del tempo sono cambiate anche le relazioni familiari. Un tempo le relazioni, fra moglie e marito, genitori e figli e fratelli e sorelle era molto diversa da oggi. In tutti i ceti sociali, dominava un modello di autorit patriarcale dove a capo cera il capofamiglia (padre, marito). Inoltre fra marito e moglie cera una rigida separazione dei ruoli che li portava a un massiccio distacco. Infine i genitori non mostravano affetto per i figli e li educavano fin da subito alla sottomissione. Poi ancor prima dellindustrializzazione la famiglia patriarcale entr in crisi. I rapporti diventarono pi confidenziali, il capofamiglia non aveva pi lautorit di prima e ai figli veniva dato molto affetto e confidenza. Si pass appunto alla famiglia coniugale intima. IL DECLINO DELLA FAMIGLIA CONIUGALE NEI PAESI OCCIDENTALI In tempi assai recenti, la famiglia coniugale ha perso importanza nei paesi occidentali. A partire dagli anni 60 infatti, ci fu infatti una forte diminuzione del numero delle nozze, e un forte aumento del numero dei divorzi. Questo accade sostanzialmente perch: in primo luogo vi un aumento dei giovani ch vanno a vivere da soli, in secondo luogo aumentata la propensione dei giovani a restare pi a lungo in casa dei genitori. In terzo luogo si sviluppata la convivenza more uxorio (convivenza prenunziale). Questo tipo di convivenza che di solito ha durata breve ed infeconda, in moli paesi per sta venendo sostituita dalle unioni libere, (convivenza senza nozze e feconda).

LAUMENTO DELLINSABILITA CONIUGALE Come detto, prima a partire dal 60 di molto aumentatoil numerodei divorzi e separazionilegali. Questo accaduto perch sono avvenuti dei mutamentinel dirittodi famiglia. Infatti prima il divorzio era concesso solo se uno dei due coniugi, commetteva una colpa. Ora invece viene concesso anche se fra marito e moglie ci sono delle differenze inconciliabili che portano al fallimentodel matrimonio . Le due variabili pi importanti che portano al divorzio sono: un mancato attaccamento alla religione, alla chiesa cattolica, e un aumento del tassodi attivit delle popolazionefemminile. N.B. Le famiglie ricostituite sono quelle famiglie che si formano con l'aggiunta di un genitore ai due naturali

CAPITOLO7 (EDUCAZIONEE ISTRUZIONE ) Nella trasmissione del patrimonio culturale si possono distinguere tre elementi: In primo luogo , ogni generazione lascia alla successiva la cultura materiale della societ in cui vissuta (insieme di strumenti ereditati o prodotti). In secondo luogo , ogni generazione trasmette alle seguenti, i modi di agire, che possono essere comunicati anche senza mezzi verbali (accendere il fuoco). In terzo luogo , da una generazione allaltra passano le conoscenze e i valori che possono essere trasmessi solo attraverso parole, per via orale o scritta. Per pi del 99% della loro storia, gli esseri umani hanno vissuto in culturesoloorali. Solo dopo molti anni, nasce la prima forma di scrittura . Poi, fra lintroduzione della scrittura e la sua diffusione trascorso un lunghissimo periodo di tempo. Dai dati in possesso, il processodi alfabetizzazione fece i suoi primi grandi passi ad Atene e a Roma. Il passaggio da una cultura orale a quella scritta ha avuto conseguenze di grande portata: ad esempio ha favorito lo sviluppo dellindividualismo e della scienza. Inoltre, molto importante evidenziare che il passaggio dalla cultura orale a quella scritta stato accompagnato dalla nascita e dallo sviluppo della scuola. TEORIE SULLISTRUZIONE Le principali teorie riguardo alleducazione e ai sistemi scolastici sono: -funzionalista -marxista -weberiana Teoria funzionalista: secondo i funzionalisti, lespansione dellistruzione legata alla modernizzazione. Pi in particolare: Il livello di qualificazione richiesto in molti posti di lavoro cresce costantemente, e quindi, essendo le istituzioni scolastiche a fornire tale qualificazione, aumenta anche la percentuale di popolazione che passa attraverso istituzioni scolastiche. Si deduce che listruzione rende la forza lavoro pi produttiva. Inoltre lunica istituzione specializzata che fornisce qualificazione la scuola. Teoria marxista: La teoria marxista vede nell'istruzione l'istituzione che svolge la funzione di un'arma usata dai proprietari dei mezzi di produzione per mantenere l'ordine sociale esistente. Tali studiosi,

hanno sostenuto che il sistema scolastico serve a riprodurre il sistema capitalistico. Lo fa in due diversi modi: Innanzitutto promuovendo la credenza che il successo economico dipenda dal possesso di determinate capacit. In secondo luogo, trasmettendo agli allievi quegli attributi che permettano la divisione gerarchica del lavoro (passivit, obbedienza, docilit). Teoria weberiana : Per Weber i tipi fondamentali di potere sono 3: carismatico, tradizionale, legalerazionale. Per ogni tipo di potere vi un diverso ideale educativo: -Al potere carismaticocorrispondelideale delliniziato : La persona ha accesso a un sapere segreto tramite prove e cerimonie. -Al potere tradizionale corrisponde lideale del luomo colto: il fine delleducazione in questo caso il raffinamento della persona. -Al potere legale-razionale corrisponde lideale dello specialista: listruzione che viene fornita ai giovani ha unimmediata utilit pratica nelle officine e negli uffici. Secondo questi studiosi , lo sviluppo dellistruzione che si avuto nella societ moderna non dovuto tanto allaumento della domanda di qualificazione tecnica, ma alle azioni condotte dai vari ceti sociali per mantenere la propria posizione nel sistema di stratificazione. Sono queste azioni che hanno portato il fenomeno del credenzialismo(uso dei titoli di studio come mezzi per controllare alle posizioni chiave nella divisione del lavoro). Molti altri fattori hanno influito sullandamento dellistruzione, ad esempio la religione, la concezione che della scuola hanno avuto i gruppi dominanti e infine lo sviluppo dello stato nazionale. La religione : Le differenze presenti nel 20 secolo nel grado di istruzione fra le varie regioni, erano riconducibili al diverso atteggiamento che cattolici e protestanti avevano nei confronti dellalfabetizzazione . Le ricerche storiche ci dicono che la riforma protestante diede un contributo straordinario alla diffusione della scolarizzazione. Questo perch i protestanti sostennero che per raggiungere la salvezza bisognava leggere da soli le sacre scritture nella propria madre lingua. La chiesa cattolica reag negativamente a quanto stava accadendo, allontanando i fedeli dalle bibbie in volgare. Nonostante questo, per con il passare del tempo, i protestanti ebbero la meglio, riuscendo a convincere la gente dellimportanza di sapere leggere. Le concezioni dei gruppi dominanti : cosa vantaggiosa o dannosa per lo stato avere contadini che sappiano leggere e scrivere? Questo problema stato discusso moltissime volte e si arrivati a due tipi di conclusioni proposte da sovrani o governi dellEuropa. Da una parte si trovavano chi sosteneva che listruzione di massa comportava un grave pericolo, in quanto avrebbe insegnato al popolo a disprezzare la loro posizione nella vita e li renderebbe ribelli. Dallaltro lato, si trovavano invece, chi sosteneva che listruzione fra tutta la popolazione fosse la politica migliore da adottare, in quanto listruzione popolare era ci che distingueva una societ civile da una barbara. Questa seconda conclusione fu quella accettata da tutti i paesi occidentali. Lo sviluppo dello stato nazionale : La nascita e lo sviluppo degli stati nazionali, sono stati accompagnati dal riconoscimento di molti diritti civili, politici e sociali. Degli ultimi, fa parte il diritto-dovere dellistruzione elementare. Gli stati nazionali si basavano infatti su alcune idee di fondo che favorivano la nascita e lo sviluppodei sistemi scolastici. In primo luogo pensavano che lattore principale della societ era lindividuo. In secondo luogo che la nazione era formata da uninsieme di individui. In terzo luogo avevano fiducia nel progresso. E in quarto luogo, attribuivano grande importanza allinfanzia, fase nella quale gli individui venivano formati. Di conseguenza erano convinti che con la scuola fosse possibile creare adulti leali e produttivi. SOMIGLIANZA E DIFFERENZE

Fra i paesi occidentali si trovano oggi molto differenze a livello di istruzione. Questa la conclusione che si deduce confrontando i diversi paesi riguardo 4 aspetti: 1: grado di diffusione dellistruzione nella popolazione : Per quanto riguarda la scuola elementare e media inferiore le differenze poco a poco sono sparite, rimangono invece quelle riguardanti listruzione secondaria superiore. 2: curriculumdella scuola elementare : Prima le differenze sulle materie insegnate nella scuola superiore erano molto accentuate, oggi vi una standardizzazione dei curricula. 3: struttura interna dei sistemi scolastici: Da questo punto di vista si distinguono due tipi di sistema scolastico: il primo a selezione tardiva, presente negli stati uniti, prevede per tutti gli studenti una scuola secondaria unica, al termine della quale si pu procedere con gli studi. Il secondo, a selezione precoce, tipico dellEuropa: la scuola secondaria viene divisa in scuole che permettono la continuit di studio superiore, e in altre che non lo permettono. Uno studioso americano ha sostenuto che a questi modelli corrispondono due diversi tipi di mobilit sociale, il primo competitivo, il secondo cooptativo. Il sistema competitivo incoraggia gli individui a competere con gli altri per raggiungere posizioni pi elevate. Il sistema cooptativo , invece addestra le masse di individui a considerarsi incompetenti a dirigere la societ. LISTRUZIONE E LE DISUGUALIANZE La prima forma di disuguaglianza scolastica quella nel rendimento scolastico, cio nel diverso grado di conoscenze acquisite dagli allievi nelle materie di insegnamento. La seconda forma di disuguaglianza riguarda lintelligenza degli allievi. La terza invece ha a che fare con lambiente di origine degli studenti. Infine la quarta forma di disuguaglianza riguarda lambiente scolastico (caratteristiche delledificio, attrezzature disponibili). Intelligenza e la sua origine : alcuni studiosi hanno sostenuto che lintelligenza ci che viene misurato dai test del QI (il primo fu creato da Alfred Binet). Dalle ricerche effettuate, risulta che il QI correlato sia con il rendimento scolastico, sia con le caratteristiche dellambiente. Jensen ha scritto che ci che i test del QI misurano, dovuto per l80 % a fattori ereditari e per il 20% a fattori culturali. Questa tesi viene respinta da molti studiosi, in quanto, in primo luogo i test del QI sono condizionati culturalmente e premiano coloro che hanno pi familiarit con alcune idee e conoscenze. In secondo luogo, vero che i test dipendono sia da fattori ereditari che culturali ma impossibile quantificarne le percentuali. Classi sociali e successoscolastico : Le ricerche condotte nellultimo mezzo secolo sono arrivate tutte alla stessa conclusione: fra la classe sociale di appartenenza e il successo negli studi vi una relazione positiva. (quanto pi elevata la classe di origine, tanto pi elevata la probabilit che uno studente abbia un buon rendimento scolastico). Per questa relazione sono state fornite spiegazioni diverse: Secondo la teoria del Deficit, se i giovani provenienti da classi sociali pi basse, hanno rendimenti peggiori perch la famiglia non trasmette loro, le capacit e i valori che la scuola richiede. Al contrario la teoria della differenza , critica la teoria del deficit perch cerca le cause dei fallimenti nei bambini e non nellistituzione scolastica che crea delle discriminazioni sociali. La spiegazione pi convincente stata proposta da Bordieu. Secondo questo sociologo, se gli studenti delle classi agiate vanno meglio a scuola perch godono di un certo capitale culturale , trasmesso dalla famiglia, che le classi sociali pi basse non hanno. ISTRUZIONE E MERITOCRAZIA

Nel corso del tempo gli studiosi funzionalisti hanno ritenuto che la societ moderna sia diventata sempre pi meritocratica . Ci che caratterizza tale societ il passaggio dallascrizione allacquisizione. LA VITA QUOTIDIANA NELLA CLASSE SCOLASTICA Stili di leadership: il pi famoso esperimento nello stile di leadership degli insegnanti stato fatto negli stati uniti. Questi studiosi crearono 3 gruppi di ragazzi, e a ciascun gruppo assegnarono un leader con uno stile diverso: autoritario, democratico, e laissezfaire. Alla fine, il primo gruppo era quello pi produttivo, ma pi aggressivo, il secondo quello meno aggressivo con un morale pi elevato, e il terzo quello che funzionava peggio di tutti. Flanders , psicologo sociale, elabor un altro metodo per studiare linterazionein classe . Egli divideva il comportamento dei soggetti in tante unit. A questo punto lo studioso avr il compito di classificare ogni tot. Tempo i comportamenti dellinsegnante e degli allievi nelle diverse unit. Si deduce che gli insegnanti parlano per un enorme quantit di tempo, gli allievi per molto meno. Inoltre per tutto il tempo che parlano gli insegnanti, met del tempo lo usano per spiegare, laltra met per mantenere il controllo sulla classe. Strategie e negoziazioni: Questa impostazione fa parte dellinterazionismo simbolico . Secondo tale impostazione; sia linsegnante che gli allievi hanno dei fini, diversi tra loro e li raggiungono elaborando delle strategie . Naturalmente linsegnante a pi potere, ma per il suo dominio non mai completo. Quindi perch linsegnamento possa avere luogo necessario un processodi negoziazione fra allievi e insegnante. La negoziazione implica il raggiungimento di un accordo, nella quale vengano stabilite e mantenute alcune regole. La profezia che si autoadempiein classe : Si parla di profezia che si autoadempie quando una definizione falsa di una situazione da origine a comportamenti che la rendono vera. Quindi lidea di fondo del teorema formulato da Thomas che se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze.

CAP. 18 - ECONOMIA E SOCIETA economia: linsieme delle attivit orientate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di beni e servizi per la sussistenza delluomo. Per ad es. vestirsi risponde alla necessit di ripararsi dal freddo, ma ha anche altri scopi come definire una posizione sociale, la moda. In questo modo abbiamo allargato e precisato il significato di economia riferendoci a quellaspetto di ogni attivit, organizzazione o associazione che riguarda procurare mezzi materiali per i fini che ci si propone. In questa concezioneformale delleco si comprendono una quantit infinita di attivit. In genere i mezzi a disposizione per i nostri fini sono scarsi e si considera economico un comportamento che in questo caso orientato ad ottenere il massimo risultato con i mezzi a disposizione: comportamentorazionale . Bisogna chiedersi se anche in societ in cui non esiste il mercato ci si comporti secondo principi di razionalit economica , cercando di tenere massimi vantaggi e minimi i costi, piuttosto di seguire semplicemente le abitudini. Anche questo un punto di vista, ma gli antropologi ci mettono in guardia: es. la pratica del potlach tra gli Indiani Kwakiutl: accumulare ingenti quantit di beni al solo scopo di offrirli in dono a membri di altre famiglie: chi riceveva non poteva rifiutare e doveva contraccambiare in quantit ancora maggiore; dal p.d.v. economico irrazionale: diventa per comprensibile se lo si considera una specie di gara che riguarda la distribuzione del prestigio sociale. In conclusione possiamo considerare lECONOMIA come insieme di attivit, organizzazioni e istituzioni specializzate riferite al mercato; in quanto sociologi vedere come linsieme degli aspetti delleco siano rsi compatibili, accettati o contrastati dalla societ.

XVIII sec. si sviluppa in UK la rivoluzione industriale. Nelle economie preindustriali la produttivit del lavoro era pi bassa. Gran parte del prodotto era destinata alla sussistenza degli stessi produttori, ovvero allautoconsumo. Unagricoltura con un sovrappi per la sussistenza delle persone che non lavorano nei campi essenziale perch compaiano artigiani, guerrieri, funzionari, sacerdoti----> PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE che comincia nella preistoria. La comparsa di istituzioni e organizzazioni economiche specializzate con lo sviluppo del mercato un aspetto del processo di differenziazionestrutturale = le attivit e le relazioni economiche nelle societ preindustriali non sono mai del tutto distinguibili da altri tipi di relazioni sociali. Pur essendo immensa la variet di economie concrete nella storia, si individuano 3 modi di interazione: Reciprocit: prestazione di servizi o la cessione di beni materiali con la previsione di avere successivamente una restituzione di servizi o beni in modi, tempi e quantit fissati da norme culturali. 2 tipi: reciprocit generalizzata che non ha contenuti precisi, non fissa limiti di tempo etc. tipo allinterno della famiglia; reciprocit bilanciata che riguarda le relazioni allesterno della famiglia. I 2 tipi sono accumunati dalla presenza di norme e sanzioni sociali che hanno anche un contenuto economico incapsulato. Le relazioni descritte assomigliano pi a un dono che a uno scambio. In societ a economia di reciprocit non esistono organizzazioni economiche separate dalla famiglia, e posizione nella famiglia definisce posizione allinterno del processo produttivo. Sino alla comparsa delle societ agricole stato il modo tipico di integrazione delleconomia nella societ. Es. Anello di Kula uno dei casi pi complicati e organizzati, scambio di monili fatti di conchiglie da isola a isola: 2 funzioni non solo economiche: 1)mantenere rapporti fra popolazioni distanti, confermando appartenenza culturale comune e 2) crea condizioni di fiducia reciproca per il commercio vero e proprio di altri beni. Redistribuzione: trasferimento di risorse di produzione, di lavoro, di beni di sussistenza a un centro e successivamente una ripartizione di risorse e beni fra i membri della societ. Un capo trib/signore con aiuto di apparato amministrativo raccoglie e conserva prodotti consegnati dai contadini e artigiani, ne trattiene per s, e li redistribuisce in modo egualitario e con quote diverse a seconda dello strato sociale. mentre contenuto della reciprocit incapsulato allinterno dei rapporti sociali e culturali, qua parte di un rapporto politico. Questo schema serve a definire uneconomia regolata da un potere politico centrale. Es. Antico Egitto, Babilonia, FeudalesimodellEuropa medievale. Scambio di mercato: MERCATO= luogo dove si vende e si compra, la compravendita (scambio di mercato) il trasferimento di un bene ( merce ) che ha un valore economico dal venditore al compratore. In senso pi ampio mercato usato per definire tutto linsieme dei rapporti (tu compri al mercato, che aveva prima comparto allingrosso....) e meccanismo di regolazione complessiva delleconomia basato sulla formazione di prezzi fluttuanti a seconda della domanda e dellofferta. Rapporto economia societ si pone in modo tutto nuovo rispetto al passato: ECONOMIA NON E PIU INCASPULATA NELLA SOCIETA, ma diventa AUTOREGOLATA. mercatocomemeccanismoregolatore delleconomia: eco autoregolata dalla formazione dei prezzi. Grafico con prezzi e quantit, offerta e domada, il prezzo di equlibrio il punto dove le 2 curve si incrociano e tende a fissarsi dove quantit di domanda e offerta complessivamente coincidono. Se domanda cresce, il prezzo tende a salire e venditori dovranno produrre di pi, e viceversa. MERCATO una specie di grande calcolatore che fornisce informazioni importanti agli operatori per mezzo dei prezzi che si formano e regola leconomia nel suo insieme. Economisti del XVIII sec. come Adam Smith rimasero stupidi di come questa mano invisibile era capace di combinare tanti singoli scambi ognuno con interesse particolare. economia regolata dal mercato: si basa sulla propriet privata dei mezzi di produzione e sul fatto che anche il lavoro fornito con un compenso fissato dalle due parti con una contrattazione sul mercato. Si chiama capitale una somma di denaro investito per produrre o commercializzare delle merci in vista di un profitto . Listituzione fondamentale della produzione e del commercio l impresa . Le banche sono organizzazioni che operano su un mercato particolare, quello del denaro. Il mercato inoltre regola anche la distribuzione del lavoro: se un settore in espansione non trova operai pu ad es aumentare le paghe mercato del lavoro . CONCLUSIONE sistema economico basato sulla propriet privata, libera concorrenza tra imprese e libero lavoro pagato a prezzo di mercato detto capitalismo . raccordotra economiadi mercatoe societ: considerare in relazione a 2 rapporti:

tra economia e sistema istituzionale : economia e mercato sono stati istituzionalizzati: nel 2000 a.C. societ cretese era gi presente il commercio ed era disprezzato, non ben distinto dalla rapina e il furto. Pian piano fu accettato nelle citt greche. Anche limpero azteco conosceva un mercato fiorente come descritto da Cortes. In Europa nel medioevo si sviluppa nelle citt italiane: Dante li disprezza mentre gi per Boccaccio sono nuovi eroi. Lo sviluppo del mercato parte del pi ampio processodi modernizzazione : dalla comunit alla societ, dalla solidariet meccanica a quella organica, il mercato stato veicolo di modernizzazione, diffonde la razionalit ed istituzionalizzato e accettato come regolatore delleconomia quando sono istituzionalizzati i valori della societ moderna. Nel passato i commercianti erano pericolosi perch potevano accumulare denaro mettendo in pericolo gli equilibri politici. Comunque la resistenza culturale nei confronti del mercato persistente perch cmq considerato invadente. Senza sostegno culturale il mercato non pu funzionare: basti pensare che lo scambio di mercato non si innesca se non vi fiduciareciprocache i patti saranno rispettati. tra stato e mercato: questione della regolazione politica delleconomia. Mercato e stato sono considerati 2 poli di un continuum, dove a un polo sta leconomia di puro mercato, allaltro economia completamente gestita dallo stato: uneconomia concreta sar di solito la combinazione di entrambi. Di puro mercato leconomia di laizzezfaire, anche se anche lei richieder importanti elementi di regolazione statale, come ad esempio far rispettare leggi e contratti. Al polo opposto sta l economia pianificata , come quella socialista, con propriet statale dei mezzi di produzione. Ovunque ci si avvia verso uneconomiamista . Tra i pi tipici interventi politici in economia troviamo i beni pubblici che nessun privato ha interesse a produrre perch una volta prodotti sono accessibili a tutti (illuminazione pubblica). Nel caso esista una sola impresa fornitrice di un bene/servizio ( monopolio ), non sar controllata dalla concorrenza ma dal mercato si. Lo stato interviene anche frenando o stimolando leconomia a secondo dei cicli economici , ossia fasi di crescita o recessione che si attraversano. assetti keynesianie differenti capitalisminazionali: 2 aspetti essenziali della politica keynesiana: 1)Governo delleconomia con interventi di stabilizzazione dei cicli, ma oientati allidea che il mercato, lasciato a se stesso, tende cmq a trovare un equilibrio: per vincere la disoccupazione lo stato deve stimolare leconomia con interventi pubblici e 2) Sviluppo di sistemi di sicurezza sociale sostenuti pubblicamente per garantire a tutti pensioni e sussidi. Questi sono 2 principi seguiti in modo diverso dai diversi stati, sencondo forme di assetti istituzionali: forma ANGLOSASSONE con maggiore regolazione di mercato e forma EUROPEA CONTINENTALE con invece maggiore intervento pubblico. Gli anni successivi alla guerra, chiamati dai francesi i trenta gloriosi sono stati quelli che maggiormente si avvicinano a politiche keynesiane e infatti i capitalismi continentali hanno avuto risultai migliori di quelli anglosassoni. Poi le politiche nazionali hanno cominciato a funzionare meno bene e l inflazioneerode la capacit di consumo creando malcontento e disordine economico; inoltre tornato in primo piano il problema delloccupazione. Ci si avvia lontano dalle politiche keynesiane lasciando spazio alla regolazione di mercato: infatti negli anni 90 sono leeconomie pi liberiste ad ottenere i risultati migliori. Perch oggi le politiche keynesiane funzionano meno bene? Non c risposta semplice: ingresso di India e Cina, concorrenza pi forte e i processi si sono accelerati. schemariassuntivo:economiaformalee informale: 3 caratteri fondametali delleco nelle soc moderne: differenziazione dal resto della societ, con sistema di azione specializzato, regola essenz dal mercato sviluppo di specifiche organizzazioni, le imprese orientate al profitto e con dipendenti salariati stabilirsi di raccordi tra economia e resto del sistema tramite elaborati complessi di norme economia in senso formale: processi di produzione e scambio di beni e servizi regolati dal mercato e realizzati tipicamente da imprese orientate al profitto, che agiscono sottomesse alle regole del diritto con cui lo stato regola lazione politica economiain sensoinformale:tutti quei processi di produzione e scambio che tendono a sottrarsi per uno o pi aspetti ai caratteri distintivi indicati. Non sempre i diversi tipi vengono distinti con cura (economia sommersa) e non sempre sono studiati gli intrecci di questa con quella formale. problema dello sviluppo: si pu paragonare lo sviluppo delle economie di diversi paesi confrontando il prodotto interno lordo (i valori del rapporto fra ricchezza prodotta e abitanti). Se le economie sviluppate hanno il problema di tenere alti i consumi, per le economie pi arretrate innescare un

processo di crescita in rado di vincere la povert. Nessuna economia ha mai seguito il percorso di unaltra. in Uk paese primo venuto, le imprese sono state il soggetto attivatore con economia di laizzez-faire, in Francia e Germania, le banche sono state soggetto attivatore dellindustrializzazione, in Italia sostegno decisivo per banche e imprese da parte dello stato. Acceso dibattito sulla questione del contatto tra economie sviluppate e non, se tende a diffondere lo sviluppo o se invece polarizza solo certe zone. Tema dello sviluppo emerso anche in rapporto nuovo ordine di problemi intorno ai limiti dello sviluppo : la continua crescita economica rischia di andare oltre alle capacit fisiche di adattamento del pianeta (consumo di risorse non rinnovabili, inquinamento). Non si tratta di fermare lo sviluppo, ma di pensare a uno svilupposostenibile . CAP. 19 - IL LAVORO lavoro: ogni attivit diretta a trasformare risorse materiale per produrre beni e servizi necessari alla sussistenza delluomo: secondo idea sostanziale facciamo un lavoro anche nelle attivit domestiche, mentre secondo idea formale, non essendo regolata dal mercato lattivit domestica, no. divisionedel lavoro: occupazione(job) indica il lavoro remunerato. Linsieme delle persone che hanno un lavoro creano la popolazione attiva (forza lavoro). Per professione si indica tipo di attivit svolta per ricavare un reddito indipendentemente dal fatto di essere occupati o non. Distinzione importante tra i lavoratori indipendenti coltivatori diretti, piccoli commercianti e artigiani, liberi professionisti, imprenditori, industriali (PROPRIETARI DEI MEZZI DI PRODUZIONE) e lavoratori dipendenti operai, impiegati e dirigenti. Questa distinzione individua 1 ASPETTO divisionesociale del lavoro . Agricoltura, industria e servizi sono i 3 grandi settori della produzione: specializzazione settoriale delle imprese crea 2 ASPETTO divisionedel lavoro sociale. 3 ASPETTO: organizzazione della divisione del lavoro: economia sviluppata ha elevata organizzazione e quindi divisionetecnicadel lavoro . popolazioneattiva : rapporto tra le forze lavoro e popolazione di riferimento il tassodi attivit. In genere i paesi ad alto sviluppo hanno anche alti tassi di attivit. Settore dei servizi mette insieme attivit molto eterogenee, per questo si parla di terziario . Il peso dellagricoltura ancora molto alto nei paesi in via di sviluppo: c tendenza alla diminuzione della popolazione attiva in agri nel processo di sviluppo. Economia italiana ha conservato molte piccole imprese industriali e commerciali, mente invece le economie sviluppate hanno quota maggiore di grandi imprese. MERCATO DEL LAVORO domandae offerta: disoccupati sono coloro che non hanno trovato unoccupazione corrispondente alla loro offerta. Tasso di attivit della popolazione tra i 14 e i 64 anni il rapporto fra quanti hanno un lavoro o ne cercano uno sul totale della popolazione nella stessa fascia di et. Il tasso di occupazione invece si riferisce a quanti lavorano nella stessa fascia di et distinguendo tra maschi e femmine. CASO ITALIANO: tasso di attivit basso e tasso di occupazione il pi basso della media europea. Ingresso nel mercato del lavoro difficile: fino al 72 si osserva una tendenza alla diminuzione di occupati e forze lavoro, poi aumentano tutti e due con divaricazione che segna aumento della disoccupazione. Questa inversione dovuta in parte allingresso delle donne nel mercato del lavoro. condizioni di lavoro: esistono modi diversi di essere occupati: se consideriamo tipica loccupazione dipendente stabile a tempo pieno, oggi esistono molti lavorati in condizione atipica : lavoro part-time, apprendistato, lavoro interinale, a domicilio, telelavoro, job-sharing, lavoro a chiamata; dunque le differenze sono per durata, stabilit, remunerazione, diritti di sicurezza. Lavoro atipico aumentato nel tempo e la sua diffusione dipende anche dalla regolazione politica. part-time pu essere una scelta, riguarda molto pi le donne (combinare lavoro e famiglia). lavoronero attivit di chi non risulta a libro paga di un imprenditore ed caso limite di lavoro non-normale. secondo lavoro chi avendo gi occupazione garantita svolge seconda attivit nascosta (molto diffuso in Italia). mobilit dei lavoratori: chi si licenzia o licenziato e cambia. come funziona il mercato: 2 modelli interpretativi: differenza tra 2 parti del mercato, per questo si parla di modelli dualistici del mercato del lavoro : cerca da un lato della domanda di lavoro delle imprese le radici

economiche dei lavoratori precari (dualismo del sistema produttivo legato allincertezza). Altro modello dualistico si basa sulla distinzione fra mercati esterni del lavoro, vero e proprio mercato dove si offrono persone non ancora occupate e mercati interni procedure allinterno di unorganizzazione per spostare gli occupati da un posto allaltro (percorsi di carriera). Le imprese hanno vantaggi a ricorrere a mercati interni: modello spiega la forte rigidit del mercato del lavoro a vantaggio di chi gi occupato. Oltre ai modelli dualistici che cerano di spiegare lesistenza di pi mercati del lavoro, si sviluppa lidea della segmentazione del mercato del lavoro : gioco sempre di individuare parti stabilmente differenziate del mercato del lavoro. Come si trova davvero un lavoro? Riferimento alle reti sociali, al network di relazioni dellindividuo; possibilit di trovare o cambiare posizione dipende dall ampiezza del network di relazioni di cui uno dispone, non le reti a maglie strette dellamicizia o parentela, ma i legami deboli superficiali, ma composti da catene lunghe disoccupazione:fenomeno difficile da studiare, 3 tipi diversi: 1)FRIZIONALE: dovuta al fatto che ci sono continuamente persone che cercano lavoro (finisco scuola...). Spesso componente di crisi sociale in aree di grandi stabilimenti che chiudono i loro impianti 2)STRUTTURALE: cattiva corrispondenza tra domanda e offerta, certe professioni non sono pi chieste 3)CICLICA: domanda di lavoro pi bassa in tuta leconomia per fase ciclica recessiva Nel dopo guerra con boom economico, politiche keynesiane e sistemi di walfare economia andava verso piena occupazione; il meccanismo si inceppato negli anni 70. Disoccupazione di lunga durata (pi di un anno): stata contrastata la tesi secondo la quale gli aiuti pubblici siano incentivo a non cercare nuovo lavoro per ragioni di segregazione sociale: pi uno disoccupato pi aumentano le reti segregate tra disoccupati e occupati. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO evoluzione del sistema industriale: le forme moderne di organizzazione industriale si affermano nella prima met del XX sec. Artigiano un imprenditore che conduce la sua impresa prevalentemente con il lavoro proprio e dei suoi famigliari, si usano strumenti che servono a pi cose (flessibili) e si impara con lungo tirocinio. Nel XVIII nasce lorganizzazione di fabbrica e si passa dal puttingout system (coordinamento di artigiani che lavorano a domicilio) al factory system ossia le prime concentrazioni di manodopera nello stesso luogo sotto il controllo dellimprenditore. Si introduco le prime macchine utensili, ma sempre flessibili (macchine universali ). Inizia cos la 1 FASE del lavoro di fabbrica, con operai organizzati in squadre, sono specializzati ossia operaidi mestiere . Nasce a questo punto lidea di introdurre un metodo nellorganizzazione del lavoro: taylorismo . Organizzazione centralizzata, rigida divisione del lavoro, processo smontato in una serie di operazioni da poter essere standardizzate (luomo giusto al posto giusto). Secondo Taylor i lavoratori erano spinti ad accettare da migliori condizioni e salario maggiore che derivava da produzione pi effeciente, anche se in realt sottraeva potere e autonomia. E il periodo delle macchinespeciali che compiono una sola operazione, veloci ma non flessibili; aumentano cos operai non specializzati. Nasce dunque la lavorazionea catena . 2 FASE La catena di montaggio viene inserita nella produzione di auto da Ford nel 13. Il fordismo accentu ancora di pi la segmentazione del lavoro cancellando il mestiere. Nella 3 FASE nascono nuove qualificazioni necessarie per operazioni di controllo tecnico, manutenzione e riparazione. La sfida maggiore lanciata al fordismo il sistema toyota che ha rivoltato con un vestito vecchio il metodo di Ford: la produzione di massa era basata sullidea che si sarebbero trovati cliente per tutto ci che si produceva, ma cos non fu. Ora lordinazione di un certo numero di auto pervenuta agli uffici commerciali che mette in moto la lunga linea produttiva: la produzione just in time , dove ogni componente arriva alla linea di montaggio solo nel momento in cui ce n bisogno. Il sistema toyota meno sprecone e pi capace di adattarsi al mercato ma richiede gioco di squadra, sostenuto dalla sicurezza del posto di lavoro a vita e dagli stipendi dei manager pi bassi che in Europa. Possiamo dividere il settore dei servizi in servizi al consumatore (ristoranti, bar, lavanderie), servizi sociali (salute istruzione..) e servizi alle imprese (consulenze, programmazione). Questi settori che sono in espansione possiamo chiamarli portindustriali. Sono soprattutto i servizi alle imprese che

aumentano il loro peso, subito dopo i servizi sociali con un gran balzo in avanti negli ultimi 25 anni. le relazioni industriali: sindacati sono associazioni di lavoratori che si riuniscono per tutelare i propri interessi professionali. Sono associazioni particolari, 2 tipi polari: sindacati associativi e sindacati di classe . Il sindacalismo nasce nel conflitto tra lavoratori specializzati e non, ma si evoluto diventando da sindacato di mestiere a organizzazioni che comprendono i dipendenti di un intero ettore senza guardare alla professionalit. In Europa e Usa ci sono alcune differenze: 1) esistenza di sindacati fondati su base ideologica/politica e 2) rapporto con lo stato: mentre in Usa le parti sociali chiedono allo stato solo di fissare e garantire regole di contrattazione, in Europa spesso chiedono allo stato regolamentazione politica delleconomia. I processi di contrattazione collettiva fra org di lavoratori e datori di lavoro sono dette relazioni industriali: per salari o parte normitiva, pu sfociare in sciopero , riconosciuto come diritto dalla costituzione. Dalla parte opposta corrisponde la serrata , non riconosciuta come diritto. Studio sociologico degli scioperi molto complesso, 2 interpretazioni: 1) modelloeconomico : la probabilit degli scioperi aumenterebbe o diminuirebbe i relazione allandamento del ciclo economico e 2) modello politicoorganizzativo : conflittualit aumenta a secondo della capacit del sindacato di mobilitare i suoi iscritti. Forme triangolari con anche il governo al tavolo, chiamate neocorporiste (paesi scandinavi e Austria). CAP. 20 - PRODUZIONE E CONSUMO Imprenditore chi esercita professionalmente attivit economica organizzata al fine della produzione e delo scambio di beni e servizi. Impresa lattivit organizzata a questo fine. Azienda lorganizzazione dellImpresa. Imprenditivit la capacit dellimprenditore di introdurre innovazioni economiche per ottenere sempre buoni risultati. Rischio economico dellimprenditore che ha la responsabilit delle perdite. Per diminuire questo rischio e aumentare il capitale si creano imprenditori collettivi, le societ. Il tipo pi complesso la societ per azioni, posseduta da numero molto grande di persone, la corporation . Dal p.d.v. sociologico, la societ commerciale un tipo particolare di associazione che per svolgere la sua attivit d vita ad unorganizzazione, lazienda. Italia caso particolare,caratterizzata da tante piccole e medie imprese. PRODUZIONE DI MASSA E SPECIALIZZAZIONE SENSIBILE le grandi imprese: economia contemporanea formata non da monopolio, ma oligopoli, concorrenza con poche altre grandi imprese. Lintroduzione di macchine aumenta la produttivit del lavoro , cio quantita prodotta per addetto; si realizza cos produzione di massa o di grande serie, che per diventare conveniente ha bisogno di mercati grandi; secondo modello del dualismoproduttivo , si distinguono due settori delleco: uno centrale dove operano le aziende grandi e stabili, e uno periferico di piccole imprese pi instabili. La crescita della grande industria ha provoca grandi cambiamenti sociali, con un tipo particolare di operaio, ma col crescere dellorganizzazione, anche tipo particolare di coordinatore, il manager . Le funzioni imprenditoriali si dividono fra pi soggetti: gli azionisti sono maggiormente interessati a massimizzare i profitti nel breve periodo, mentre dirigenti puntano alla crescita dellorganizzazione. La concentrazione di potere nelle mani di alcuni gruppi che controllano porzioni importanti di grandi industrie posso condizionare landamento dellintera economia: per limitare questo eccesso c legislazioneantitrust. mercatoe gerarchia: limpresarete: Mercato e organizzazione (gerarchia) possono essere pensate come alternative che dipendono dai costi di transazione: se un impresa deve comprare da un altra un prodotto semplice, offerto da molte, senza variazioni nel tempo= alternativa mercato. Ma la transazione pu essere pi complessa, dilazionata nel tempo, con aggiustamenti futuri, una sola azienda produttrice che pu approfittarne= conveniente produrre invece di comprare, ovvero la crescita organizzativa verso la gerarchia . Esistono anche soluzioni intermedie di quasi-mercato e quasiorganizzazione . In questo caso si apre la strada ai sitemi di imprese: consorzi, joint venture ( contratti con cui imprese diverse decidono di collaborare per realizzazione di un opera), franchising (contratti con cui impresa concede a una catena di altre di vendere con proprio nome). La grande impresa a

produzione di massa in crisi e fa la comparsa l impresarete=grande impresa che coordina rete di imprese collegate da rapporti di quasi mercato o quasi organizzazione. Considerare gli effetti dellapplicazione della microelettronica: le macchine a controllo numerico con tecnologia molto flessibile e della telematica : nuovi mezzi di comunicazione e dellinformatica. perch nellindustria continuano a esserci piccole imprese? differenze tra i paesi sono relative ma importanti; in Italia gli operai della grande impresa sono in una quota contenuta, ma esistono molti imprenditori. Piemonte la regione pi tipica di industrializzazione di grande imprese, centro industrializzazionediffusa di piccole imprese. Perch? Perch le piccole imprese hanno aperto la strada ala specializzazione flessibile e le grandi hanno imparato da loro; piccole imprese possono vivere nei mercati locali, nei mercati di consumo ristretti altamente specializzati, pubblico di oggi non piben disposto verso produzione eccessivamente standardizzata; stanno in nicchie di mercato molto sicure. Modello del dualismo produttivo consiste: decentramento produttivo (impresa grande decentra lavorazioni piccole dove i costi sono pi bassi) che mira alla semplice compressioni dei costi, NON deve essere confuso col decentramentodi specialit che prevede sub-fornitori specializzati in lavorazioni complesse. Unaltra srada al posto di entrare nellorbita di una grande impresa, si possono creare sistemidi piccoleimprese , localizzate le une vicine alle altre. distretti industriali: esempi di paesi-fabbrica a economia di piccola impresa tipo area tessile di Prato. le citt sono state le attivatrici del processo, utilizzando in modo selettivo risorse culturali che appartenevano al patrimonio tradizionale. In tutte le regioni italiane a piccole imprese c stato passaggio dalla crescita estensiva (che deriva dal crescente impiego della manodopera) alla crescita intensiva (con investimenti tecnologici che aumentano produttivit del lavoro e paghe pi elevate). Lo sviluppo dei distretti possibile se continua ad essere unimpresa collettiva, sempre di pi costruita consapevolmente. Durante il boom economico degli anni 70 basato sulla grande produzione soprattutto automobilistica, oggi invece industria del made in Italy, che esporta molto prodotti di consumo prodotti in piccola serie. FINANZA E PRODUZIONE Attivit finanziaria la raccolta di capitali per investimenti in imprese o per il fabbisogno dello stato. Una societ per azione dispone dei capitali investiti dai suoi azionisti, una public company una societ con una propriet delle azioni molto diffusa e quindi i dirigenti hanno un peso maggiore. Le azioni, una volta emesse, possono essere comprate e vendute, la borsa il mercato dove avviene: funziona dunque anche come termometro per dello stato di salute delle imprese e di riflesso delleconomia nel suo insieme. Differentemente agisco i piccoli risparmiatori che cercano un reddito sicuro e dagli speculatori (operatori di borsa) che guadagnano sulla differenza tra prezzo di acquisto e vendita. Fondi comuni di investimento raccolgono i risparmi di una grande massa di risparmiatori e diversificano linvestimento e dunque il rschio, sono chiamati investitori istituzionali , come anche lo sono le banche, le assicurazioni, fondi pensione. Banchesono imprese commerciali che raccolgono e imprestano denaro. Una tipo di banca particolare la merchant bank , la banca daffari, che si incaricano di collocare azioni e titoli di unimpresa e acquistano quote di capitale sociale di imprese diverse. I maggiori soggetti che interagiscono negli strati alti della finanza sono le conglomerate ( grandi imprese che ne controllano un gruppo di altre in settori diversi con partecipazioni azionarie) e le holding (societ finanziaria senza funzioni produttive dirette che controlla un insieme di altre imprese). Viene chiamato Gruppo , insieme di imprese sottoposto al controllo di uno stesso vertice per mezzo di catene di partecipazioni. LA NEW ECONOMY E il settore delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione, o Ict: information and communication technology. Sta diventando il settore trainante delleconomia, apparecchiature informatiche (hardware), programmi di calcolo (software), televisioni, settori multimediali, telefonia e Internet. Oltre ad essere di diffusione molto rapida e anche fattore di accelerazione dei processi

economici----> commercioelettronico , come le transazioni tra imprese (business to business), aumenta dell80% allanno. Oggi al centro delleconomia non c pi la produzione di beni materiali, ma beni immateriali, ossia informazioni che possono essere sviluppate conseguenze sociali: non facile individuarle essendo in un periodo di transizione, in ogni settore si stanno cercando forme di organizzazione pi flessibile. Il ricorso a produttori esterni specializzati, outsourching , sempre pi diffuso. Inoltre Proprietari e manager di grandi industrie sono oggi meno influeti. Oggi meno importante possedere un bene, quanto invece decisivo avere accesso alla sua fruizione: si pu temere un grande monopolio di gestori dellaccesso ad ogni tipo di servizio a pagamento. Cambiamenti importanti si stanno verificando nella struttura sociale, in particolare la consistenza delle classi sociali: aumentata la disuguaglianza sociale , differenza di reddito tra classi alte e basse (anche loutsourching ricorre a imprese dove lavoro meno stabile---->tiene salari bassi. Non facile dire cosa succeder, si sta diffondendo senso di insicurezza, meno possibilit di dedicarsi a interazioni sociali stabili, coltivando capitalesociale di relazioni diffuse. CONSUMO DI MASSA Il CONSUMO il solo fine di ogni produzione; secondo Galbraith il flusso di istruzioni su cosa e quanto produrre non va dal consumatore al produttore ( sequenza ritenuta ), ma dal produttore al mercato ai consumatori (sequenza aggiornata ). Le grandi imprese insomma riescono a indurre il comportamento di consumo. consumismo nasce per indicare la ricerca della felicit attraverso laccumulazione di beni di consumo. Non facile dire cosa sia un bisogno reale o un consumo inutile, se si esce dal livello di sussistenza ogni bisogno diventa culturale---->il consumismo rende le persone culturalmente e politicamente passive: i consumatori non costituiscono un pubblico ma un folla di persone tra loro isolate e sottoposte a stessi stimoli: FOLLA SOLITARIA. Consumerismo lazione collettiva di movimenti e organizzazioni a difesa del consumatore. Caso tipico quello del crollo del consumo del tabacco. Non facile vedere cosa succeder, c chi vede un futuro mondoalla McDonald e chi allopposto vede emergere consumatori imprenditori, capaci di decidere le proprie strategie di consumo. CONSUMO COME COMPORTAMENTO COLLETTIVO Limmagine del consumatore solitario sbagliata. A parit di reddito i consumi cambiano a seconda della classe sociale o della cultura di appartenenza; il consumatore non mai davvero solo, ma consumo considerato un COMPORTAMENTO COLLETTIVO: meccanismi della moda: saggio di Simmel a riguardo: attraverso la moda si esprimono 2 tendenze: fusione con il nostro gruppo di appartenenza e il distinguersene individualmente. Nella grande citt luomo sottoposto a un numero enorme di stimoli che alla lunga diminuiscono le sue capacit di reazione: solo la differenza e la novit destano la sua attenzione. CONSUMO E STILI DI VITA Consumo una specie di linguaggio con il quale si comunica con glia altri: si trasmettono messaggi per definire appartenenze di gruppo; quindi consumo come parte di un pi generale stile di vita: insieme coerente e distintivo di scelte di consumo ma anche di modi in cui si consuma (regole a tavola). Vleben parla di consumo vistoso come componente essenziale dello stile di vita ella classe agiata; nella nostra cultura sopravvivrebbero tratti tipici della cultura barbarica che definiva onorevoli le attivit predatorie e oziose. Es servitori, duello, perdere al gioco dazzardo, gusti raffinati e costosi stili di vita, regole di etichetta, tutto senza utilit pratica. Vleben fa troppo la caricatura, ma qualcosa di vero c. Esistono pi classi fondate sulla disponibilit di capitale culturale . Gli stili di vita sono differenziati e resi operanti da criteri di gusto : bello e brutto, distinto e volgare...Facendo dei questionari, viene fuori che i gusti nellalimentazione, nel modo di vestirsi, attivit sportive....si individuano stili di vita propri dellalta borghesia, professori universitari, dei funzionari pubblici...Professori e funzionari pubblici pi verso aristocratismo ascetico, con attivit di tempo libero poco costose, mentre imprenditori vero consumi di lusso pi adatti alla loro onorabilit.

CAPITOLO 21 - LO STATO E LINTERAZIONE POLITICA LO SPAZIO DELLA POLITICA Nel linguaggio comune il termine POLITICA usato in senso ampio. In linguaggio Sociologico si riferisce a un ambito istituzionale distinto dove troviamo lo STATO e la sua organizzazione, i partiti... Dunque lazione politica tende a GOVERNARE E REGOLARE la vita in societ. Guardando non ai fini, ma ai MEZZI di cui dispone, la politica diviene LESERCIZIO DEL POTERE: necessario distinguere 3 tipi di potere: -economico : chi possiede certi beni materiali o risorse pu indurre chi non li possiede a tenere una certa condotta -ideologico : capacit di influenzare i comportamenti della gente che ha idee espresse da persone alle quali riconosciuta unautorit al riguardo -politico : pu utilizzare una risorsa soltanto sua: CONTROLLO DEGLI STRUMENTI ATTRAVERSO I QUALI SI ESERCITA LA FORZA FISICA Weber: lo STATO (principale istituzione politica) ha il monopolio delluso legittimo della forza. Un potere riconosciuto LEGITTIMO si trasforma in AUTORITA: Ne derivano 2 conseguenze: 1) lo stato sottrae a qualsiasi altro gruppo luso della forza e 2) il possibile uso della forza per ottenere obbedienza LA MINACCIA DELLUSO DELLA FORZA E GARANZIA CHE LEGGI, DECRETI, SANZIONI SIANO OBBEDITI. Bisogna distinguere lo stato dalla societ civile: relazioni, istituzioni, associazioni che non sono politiche, ma culturali ed economiche. Problema dei limitii della politica : tende ad essere invadente nei confronti della societ civile. A questa idea cupa della politica, si contrappone quella solare della politica come ESERCIZIO DELLA LIBERTA: Grecia antica, con la sua POLIS (da qui politica), dove la produzione economica era organizzata su base famigliare veniva distinta dalla sfera pubblica, sfera di un certo tipo di relazioni di tipo opposto chiamate politiche. La vita pubblica si decideva con la persuasione e la parola, non con la forza e violenza la sfera nela quale si accede alla libert, perch non si sottomessi e perch al contrario che in casa ci si pu sentire se stessi 3)si fra eguali, mentre in famiglia si tra ineguali Due punti di vista da cui considerare la politica, ma non si escludono tra loro, anzi possiamo parlare di due dimensioni, una VERTICALE, relativa al potere e al controllo, e una ORIZZONTALE, delle scelte liberamente prese discutendo e convincendo POLITICA E STATO La politica moderna ruota intorno allo stato : organizzazione attraverso il quale nelle societ moderne viene istituzionalizzato il potere politico. Weber unimpresa istituzionalizzata. In conclusione, LO STATO unorganizzazione politica complessa che governa, organizza e controlla nel suo insieme una societ stabilita in un certo territorio. Stato moderno : o stato nazionale, preso forma in Europa negli ultimi 200 anni. Indietro nel tempo troviamo uninfinit di forme statali differenti: dopo crollo impero romano, epoca feudale, stato assolutista, stato dei ceti. statofeudale : organizzazione territoriale del potere basata sulla fedelt di un signore subordinato ad un altro superiore che riceveva da questo diritti di sovranit su una terra in cambio di tributi e prestazioni militari. Coordinamento a cascata del potere che lasciava molta autonomia e quindi debole dal punto

di vista organizzativo. stato teocratico : evoluzione astratta in questo senso, dove sacerdoti detengono potere politico. Breve esempio di Trento con vescovo-principe e Citt del vaticano imperi: grandi organizzazioni politiche che riguardano popoli di differente origine etnica, sparsi su territori molto estesi e sottomessi a un POTERE CENTRALE in seguito a guerre di conquista. Lordine assicurato in ultima istanza dalla forza militare dellimperatore che ricava dai sudditi tributi con i quali d vita a sistemi burocratici di controllo, vie di comunicazione. Sacro romano impero, Impero francese, Impero coloniale britannico CARATTERI DELLO STATO MODERNO Differenziazione: lo stato non la societ, ma la organizza nel suo insieme. Ossia lo stato regola in generale e in astratto i comportamenti dei cittadini, ma riconosce e tutela il loro diritto a perseguire fini privati e di interesse generale. es. in ambito economico, lo stato definisce le leggi che disciplinano i contratti ma non dice alle aziende dove investire. Sovranit : riguarda suo potere che gli esclusivo delluso legittimo della forza. Stato che ha controllo politico di una societ (governarla e organizzarla nel suo insieme) uno stato sovrano. Centralizzazione : consolidamento dello stato comport ovunque la progressiva omogeneizzazione di regole e centralizzazione del potere politico: stato diventa organizzazione unitaria con governo centrale. Distinzione stati unitari e federali Nazionalit e cittadinanza : Popolo qualcosa di pi di una popolazione, perch ci sono 2 fattori, uno politico e uno culturale Persone sono CITTADINI di uno stesso stato nel senso che sono sottomessi al suo potere regolativo come titolari di diritti e doveri. In ordine cronologico cittadinanza civile (libert di parola, pensiero, fede..), poi cittadinanzapolitica (diritto ad eleggere ed essere eletti) ed infine la cittadinanzasociale (diritti ad accedere a certi standard di consumi, salute, istruzione C anche per la dimemsione culturale di un popolo che riguarda comuni radici , storiche religiose di costumi di lingua... NAZIONE una COMUNITA dappartenza. Sono 2 poli di differenti modi di espressione, nazioneethnos (germania: dove molto difficile avere la cittadinanza, anche se vi si nasce e risiede) e la nazionedemos (Francia: quasi automatica a 18anni se vi si nati) Legittimazione democratica : Democrazia= la sovranit appartiene al popolo, che la esercita sulla base dei diritti politi riconosciuti a ogni cittadino. Dunque la Democrazia un regime politico basato sul consenso popolare e sul controllo dei governanti sui governati. Ma quali sono i caratteri che distinguono una stato come realmente democratico: libert di associazione, espressione, diritto di voto, elelzioni libere e corrette, eleggibilit alle cariche.... Lopposto lautocrazia , regime in cui il potere detenuto da dittore o gruppo ristretto, lesempio pi tipico il totaliratismo , che prende elelmenti tipici della democrazia negandola in sostanza: unico partito, negazione diritti politici, invadenza della politica nella societ civile e sfera del privato IDENTITA E INTERESSI: I DILEMMI DELLAZIONE COLLETTIVA Perchsi obbedisce? : Perch si temono le conseguenze della disobbedienza. Tuttavia, ogni potere per stabilizzarsi ha bisogno di giustificarsi, ossia essere legittimato: in quanto tale si trasforma in autorit. 3 tipi di potere legittimo (Weber): POTERE TRADIZIONALE: carattere sacro delle tradizioni che valgono da tempo immemorabile che sanciscono il diritto a esercitare il potere da parte di un signore POTERE CARISMATICO: credenza nel carattere straordinario di un capo come eroe POTERE RAZIONALE: credenza che un certo sistema di norme statuite valido: si obbedisce dunque allordinamento impersonale, riconoscendo che chi occupa una posizione di potere ne ha il

diritto in quanto correttamente nominato. Sono tipi puri, nella realt si hanno delle combiazioni, es le forme di potere razionale USA lasciano importante spazio allemergere di figure carismatiche. Inoltre una tipologia formale, che non lascia distinguere figure come De Gaule o Kennedy da Hitler e Mussolini. Perch si prende parte a unazione collettiva? : Una persona inserita in una certa relazione, quando trova difficolt nella sua condizione ha 2 possibilit (Hirschman): exit o voice : non sempre sono entrambe possibili e come meccanismi regolatori sono ingredienti fondamentali delle libert democratiche. Exit pi tipica delleconomia, mentre voice della politica ed ha 3 caratteristiche fondamentali: 1)trasmette un maggiore contenuto di informazione su ci che va e non va 2) mira a vantaggi che si possono ottenere senza traumi investendo su un periodo pi lungo 3) deve essere espressa da un numero di persone che si uniscono, DIPENDE DALLA POSSIBILITA DI AZIONE COLLETTIVA. Abbiamo supposto attori razionali; scelgono di intaprendere unazione collettiva (es. costituzione di un comitato) come uno sciopero: se riesce tutti avranno un aumento, per qualcuno pu pensare che se proprio lui non partecipa non cambier niente, dunque perch pagare i costi dellazione collettiva? E il problema del cosiddetto free rider o libero battitore, caso simile al comportamento di voto, ossia del paradosso del votante : perch andare a votare se il mio solo voto non cambier niente? Ls spia della sua esistenza si trova gi nella frase ma se tutti facessero cos... La POLITICA COSTITUISCE DELLE IDENTITA COLLETTIVE, produce idee e programmi che definiscono e giustificano fini ed interessi collettivi di lungo periodo e fornisce i simboli per riconoscersi membri una certa colletivit. DUNQUE partecipare non un costo ma un VALORE in s, sancisce lidentificazione di una persona, in quanto riconosciuta dagli altri come membro di quel gruppo. IDENTITA POLITICA produce inoltre lealt nei confronti della linea scelta, la quale favorisce la voice e contrasta lexit LA PARTECIPAZIONE POLITICA E il coinvolgimento dellindividuo nel sistema politico a vari livelli di attivit secondo una scala dal completo disinteresse al rivestimento di una carica. Votare la forma pi diffusa, influenzata da molte condizioni. Es. in Belgio obbligatorio, Italia Olanda si fa molto, USA siccome devi registrarti lo fanno in pochi. Salendo i gradini troviamo organizzazioni politiche come i partiti: associazioni di cittadini per sotenere candidati alle cariche pubbliche e promuovere determinate idee e interessi nellesercizio del potere pubblico. Altre associazioni hanno carattere pi specifico, gruppidi interessee gruppidi pressione , per affrontare un problema specifico. In cima alla scala c chi riveste una carica politica: anche se nelle moderne democrazie si parla delleleggibilit di tutti, la strada molto stretta da genere, istruzione, professione, etnia. Sulla base del rapporto tra votante e votato si pu costruire una TIPOLOGIA DI VOTO: voto di opinione : se orientato alla scelta fra i vari programmi e da una valutazione del proprio interesse. Essendo razionale, si pu trasferire da un partito allaltro nelle elezioni voto di appartenenza : non sancisce una scelta tra programmi, ribadisce una certa identit, si voto per un partito in quanto considerato il partito degli appartenenti voto di scambio : specie di transazione, votante che ha richiesta da soddisfare e cadidato che ne ha le possibilit---> voto clientelare e pu cambiare da elezione allaltra 2 attivit principali dei partiti: domandapolitica dove raccolgono problemi di una societ e delegapolitica dove appartenenti alla societ si identificano con partito considerandolo suo rappresentante nella scena politica. Svolgono funzione di integrazione in societ attraversate da linee di frattura cleavage (stati nazionali): centro-periferia, stato-chiesa, citt-campagna, capitale-lavoro. Compaiono a met 800 in UK estendendosi in EU in movimenti diversi ( partito dei notabili), comitati per elezione di un rappresentante che poteva svolgere attivit politica senza vivere di politica. In seguito arriva il partitodi massa : primi sono i partiti socialisti, ora ridimensionati e in crisi. Modelli teorici cercano di trovare nuovi tipi di partito: pi interessante il partito elettorale , senza grandi strutture burocratiche ma con professionisti di vari settori, campi e problemi diversi, fa leva su voto di opinione cercando di rappr valori ed interessi diversi per elettorato variegato.

I MOVIMENTI SOCIALI Sistemi democratici hanno istituzionalizzato il conflitto sociale, soluzioni di compromessi si posso trovare finch non venga meno la lealt dei cittadini alle istituzioni. In precedenza si vista la differenza tra MOVIMENTO e ISTITUZIONE: societ sempre in tensione tra momenti di fluidit e fasi di ordine istituzionale stabilizzato: movimenti sociali sono forme di azione collettiva non istituzionalizzata che producono cambiamenti importanti delle regole, dei valori...Nascono allinterno di una societ, nel senso che sono espressione di interessi e valori da questa esclusi. Movimento si esprime attraverso forse di comportamentocollettivo (cap.3) ma arriva presto a darsi unorganizzazione, spontaneit iniziale si accompagna alla comparsa di figure carismatiche: azione collettiva non istituzionalizzata: scioperi della fame e anche attivit illegali (gandhi). Esistono molti tipi diversi, per cambiamento sociale o per restaurazione di questo... movimenti riformatori o movimenti rvoluzionari . Quelli democratici per lestensione dei diritti civili e quello operaio sono i due pi importanti della soc contemp, pi femminista, ecologista, pacifista. I primi studiosi tendevano a ridurre il coinvolgimento emotivo, mentre ultimamente si sono messe in luce le valutazioni razionali della situazione da parte degli attori: caso della legge della mobilitazione politica di Tocqueville accade il pi delle volte che una popolazione che aveva sopportato senza lamentarsi di condizioni pessime, le rifiuti violentemente non appena esse migliorano Es. movimenti post- perestrojka. Il peggioramento delle condizioni di vita produce malcontento, ma azione collettiva si innesca a seconda delle valutazioni razionali degli attori (es. crisi economica cmq meglio non licenziarsi) LA STRUTTURA DEL POTERE Potere politico, prima ancora che nella disponibilit dei mezzi di coercizione, consiste nella capacit di elaborare nella competizione politica interessi sociali costruendo identit politiche. Inoltre consiste nella capacit di prendere decisioni in grado di migliorare o difendere gli interessi materiali e ideali della collettivit che rappr. Nessuna delle teorie soddisfacente, pi che altro fra le relazioni di potere. Esistono 2 importanti teorie per interpretazione delle strutture di potere: teoria pluralista teoria elitista (Mosca, Pareto, Michels, Hunter, Mills): in tutte le societ solo poche persone prendono le decisioni fondamentali. Mosca: una minoranza al potere pu facilmente organizzarsi, mentre maggioranza no perch anche se cerca di farlo costituisce partiti con successiva divisione del lavoro creando una minoranza organizzata: la legge di ferro delloligarchia (Michels). Altre ricerche sul potere di comunit (Hunter): studia una cittadina americana, Regional City, interrogando molte persone in grado di poter conoscere mondo degli affari, politica, ass civiche e sociali viene fuori sempre la stessa rosa di nomi: questo gruppo riusciva a controllare tutte le decisioni importanti e, allinterno del gruppo, i leader economici erano pi importanti. Avere potere non significa quindi per forza esercitarlo. Walton: tipi di strutture di potere: PIRAMIDALE: monolitico, lite stile Regional city DI FAZIONE: 2 fazioni stabili in lotta DI COALIZIONE: fluide coalizioni di interesse AMORFA: assenza di modelli di leadership Piano metodologico: Hunter criticato per aver usato il metodoreputaionale : si basa sulle opinioni, ma la reputazione di potere non per forza potere. Secondo il metododecisionale avrebbe dovuto guardare alle importanti decisioni prese nella comunit. Il primo conduce quasi sempre a strutture piramidali e lo usano i sociologi, laltro alle altre tre e lo usano gli scienziati della politica. La critica a Hunter fatto da Dahl con teoria pluralista della democrazia : democrazia metodo per arrivare a decisioni politiche, in societ grande dove democrazia diretta impossibile pi lite entrano in concorrenza per suffragio degli elettori e investitura a governare. Per essere rielette sono sensibili allelettorato, quindi contrallate. Anche Dahl criticato: esiste anche un potere che consiste nel fatto che certe decisioni non vengono neanche proposte: non in agenda politica.

CAP. 23 - STRUTTURA E DINAMICA DELLA POPOLAZIONE Demografia introdotta da Guillard nel 1855, ma fondatore Sussmilch che diede sistemazione teorica alla disciplina. Per studiare la popolazione ci si basa su dati di flusso (nascite, morti...) e dati di stato (caratteristiche di basse della pop). 3 GRANDI VARIABILE CHIAVE: Natalit: il numero delle nascite un numero assoluto e non ci dice niente; dobbiamo usare numeri relativi, ossia tassi (rapporti di frequenza): TASSI GENERICI rapporto tra un certo evento in un certo periodo con dimensioni della popolazione; tasso generico di natalit in Italia nel 1993 era 9,4 per mille abitanti. Per meglio usare tassi specifici che mettono in rapporto un evento con segmento particolare della popolazione, es . le donne in et fertile. Il rapporto tra le nascite e le donne in et fertile di ottiene il tasso di fecondit , da non confondere con la fertilit che solo la capacit di avere figli. Mortalit: anche qui meglio usare tassi specifici, come tasso di mortalit infantile , ragguagliando il numero di bambini morti tra 0 e 1 anno in determinato anno al numero dei nati vivi nello stesso intervallo. Correlato vi la speranza di vita a una certa et, ossia il numero medio di anni che restano da vivere ai sopravviventi a quellet. Mobilit: tendenza di una popolazione a spostarsi sul territorio, ma solo quella che comporta un trasferimento della dimora abituale; emigrazioni quando ci si riferisce al luogo di provenienza, immigrazione quando si pensa a quello di destinazione. Migrazioni possono essere interne, se hanno luogo entro confini territoriali dellunit considerata, esterne quando li varcano. Vi sono differenze tra i fenomeni di movimento naturale (eventi unici, biologici, come morte e nascita) e movimenti migratori (ripetibili, fenomeni sociali, come spostarsi da una regione). Dei 3, il fattore pi difficile da studiare. COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE Per definire lo stato di una pop. bisogna analizzare alcune caratteristiche delle persone che ne fanno parte Sesso:distribuzione per sesso. rapportodi mascolinit : dividendo il numero degli uomini per quello delle donne e moltiplicandi lottenuto per 100; media mondiale 101, ma in tutte le pop. alla nascita 105106, tanto da pensare che sia una costante biologica, poi c eliminazione per morte maggiore negli uomini. nelle regioni aperte le correnti migratorie sono composte maggiormente da uomini, con eccedenza donne in zone emigratorie e viceversa. Et: ancora pi importante perch influisce su aspetti della vita economica e sociale; si usa L indice di vecchiaia , moltiplicando per 100 il rapporto fra il numero di persone anziane ( >65) e quelle giovani (014/20), oppure per calcolare il peso della popolazione inattiva su quella attiva si calcola l indice di dipendenza dividendo numero di giovani e vecchi per quelli in et attiva (14-64) e moltiplicando per 100. Si usano anche le piramidi di et, perch dallesame della composizione per et si pu capire a quale tipo di seguenti 3 si avvicina: 1) STORICHE STAZIONARIE : uguale numero di nati e morti (equilibrio), ma con tassi di entrambi molto alti (molti giovani e pochi anziani; tipo Europa del XVI-XVII prima della transizione demografica). 2) MATURESTAZIONARIE: ugual numero di nati e morti, ma con tassi bassi (pochi giovani e molti vecchi) 3) PROGRESSIVEDI TRANSIZIONE:alta natalit, bassa mortalit e forte incremento (paesi in via di sviluppo). SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE NEI SECOLI Lo sviluppo della popolazione avvenuto in arco di tempo relativamente breve della storia umana. E dal 1750 che vi stata unaccelerazione decisiva: il tasso di incremento medio annuo che era stato dello 0,06% diventa 0,60, raggiungendo la quota pi alta nel quinquennio 1965-70 con 2,04%. Il tempo di raddoppio che si contava in migliaia di anni, mentre ora solo in decine. Perch? Fra le molte risposte c saggio di Malthus: per raggiungere e mantenere equilibrio tra popolazione e risorse ci sono 2 strade diverese: 1)freni repressivi: tipica di paesi e ceti meno civilizzati, hanno influito sulla popolazione europea prima della met del 700: ad esempio le 2 grandi epidemie di peste e altre malattie procuravano aumento della mortalit e conseguente diminuzione della nuzialit e della natalit, anche se nel periodo

successivo alla crisi cera grande recupero. Nella storia delle crisi demografiche 2 periodi: 1 da met 300 a met 600 dominato dalla peste. il 2 da met 660 fu periodo delle epidemie sociali, tifo, malaria, vaiolo, colera, che termina a met XIX sec. La differenza fu le varie epidemie non colpivano le stesse classi di et: peste soprattutto giovani, tifo il contrario. Negli ultimi anni Aids . 2)Freni preventivi: et al matrimonio delle donne un potenete sistema regolatore della fecondit dellEuropa preindustriale: le persone si sposavano in un et avanzata (26-27 anni) riducendo il periodo riproduttivo delle donne e facendo salire il tassodi fecondittotale a mai pi di 5 figli per donna. In UK dove giocavano ruolo maggiore: tasso di nuzialit ha subito notevoli variazioni nel tempo, e sono sempre correlate alla dinamica dei salari reali (curve hanno stesso andamento). Squilibrio tra popolazione e risorse veniva corretto dalla nuzialit. Per spiegare forte aumento della popolazione dellEuropa a met 700 si ricorre alla teoria della transizione demografica : popolazione europea passata da un equilibrio basato su livelli relativamente alti di fecondit e di mortalit a uno radicalmente diverso di livelli di fecondit e mortalit molto bassi: nel corso di questa transizione si avuto lincremento demografico; 3 periodi: societ a regimedemograficoprimitivo: stile storico stazionario, con nat e mort molto alti (per milleni) esplosione demografica dovuta alla transizione: grande declino della mortalit con livello di fecondit immutato, dovuto a miglioramento delle condizioni di vita declino della fecondit: Francia met 800. Fu provocato dalla diffusione dei sistemi di controllo volontario delle nascite. stagnazionedemografica:mortalit e fecondit cessano di essere variabili incontrollabili In realt la storia dei fatti sociali molto diversa da questi schemi teorici: es. dopo guerra mondiale il declino della fecondit si arresta con baby boom di 20 anni; nel 1965 altro cambiamento con seconda transizione demografica con fecondit che torna a diminuire. Nel 1975 ci si attesta a 2,1 figli per donnache assicura lequilibrio, ossia il livello di rimpiazzodelle generazioni . paesi in via di sviluppo: nei paesi pi poveri sta avvenendo passaggio da vecchio a nuovo equilibrio demografico. La transione iniziata pi tardi, verso anni 20-30 e la caduta del tasso di mortalit stata pi brusca: questa per rare volte stata accompagnata da una diminuzione della natalit; infatti il tasso di fecondit resta molto alto (6.37 figli per donna). CONTROLLO DELLA FECONDITA Nella societ di un tempo il numero di figli dipendeva da: et matrimonio, durata dellallattamento, ricorso allaborto . Non cera contraccettivi e il coito interrotto non veniva praticato: entrambi si diffondono a alla fine del XIX sec. Oggi il 70% delle coppie pratica la contraccezione . Differenze significative tra i paesi, da un lato il Giappone che usa solo il preservativo, mentre Usa e Canada usano molto la sterilizzazione. Sono stati i paesi dellest i primi a varare leggi pro aborto (Urss 1920), in Italia nel 1978. Oggi il 40% della pop mondiale vive in paesi in cui si pratica entro le 12 settimane. Notevoli differenze tra paesi, si usa molto nei paesi dellest tranne in polonia per limportanza della religione cattolica. perch c stato declino della fecondit tra 1890 e 1920? Non si pu spiegare seplicemente con industrializzazione e urbanizzazione perchj processo inizia si in Uk, ma anche in Francia. diminuzione della mortalit brusca causa veloce aumento della pop e quindi diminuzione risorse aumento del costo relativo di allevamento dei figli; teoria di Caldwell: livello di fecondit dipende dalla direzione dei flussi di ricchezza; se sono verso genitori conviene la fecondit, verso i figli no secolarizzazione fa si che si possano usare metodi contraccettivi cambiamento delle relazioni coniugali con diminuzione della distanza tra marito e moglie perch in paesi in via di sviluppo n di figli per donna resta alto? Non ha fondamento lidea che questo comportamento riproduttivo sia dettato dallignoranza. In questi paesi avere molti figli pu essere un vantaggio per i genitori, anche se svantaggioso per la societ nel suo complesso LINVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E un processo che cambia la struttura di et portando aumento delle persone con oltre 60 anni. Processo dovuto al calo della natalit. Iniziato nei primi anni del 900 ed proseguito ininterrottamente. Svezia e Liguria rappresentano il futuro dei paesi occidentali (17-20% di ultrasessantacinquenni): il prima pese in cui la quota degli anziani superer quello dei giovani sar

lItalia, anche se gi avvenuto in citt come bologna con il pi elevato indice di vecchiaia . Lindice di dipendenza quindi molto alto nei paesi sviluppati. Futuro? Lipotesi media delle Nazioni Unite che si dovrebbero raggiungere 10 miliardi nel 2050 e 11 nel 2150: alcuni sono preoccupati, mentre altri sdrammatizzano perch la terra passata da 3 a 6 in poco tempo e perch superati gli 11 dovrebbe cominciare a scendere. CAP. 24 - LORGANIZZAZIONE SOCIALE NELLO SPAZIO stipati in un ascensore dobbiamo attuare misure perch ci sia estraneit nonostante la vicinanza, come guardare fisso davanti a noi: un esempio di disattenzione civile (cap III vicinanza-lontananza; interazione diretta-indiretta). Nella prospettiva che consideriamo lattenzione alla dimensione spazio-temporale dellinterazione sociale. Diversi cambiamenti: processo di disenbedding di Giddens: i rapporti sociali nella societ moderna sono tirati fuori da contesti locali di interazione e riallacciati su archi di spazio-tempo lontani e indefiniti: la societ e per cos dire STIRATA nello spazio-tempo; es che le nostre condizioni di vita possono cambiare anche radicalmente per decisioni prese da non sappiamo chi, dove, quando. Paradosso di Luhmann: la societ composta in ultima analisi da interazioni dirette , ma la societ che cresciuta non pi accessibile alle persone per mezzo dellinterazione diretta accresciuta mobilit nello spazio , moltissime persone si spostano con frequenza per vari motivi su lunghe distanze e soprattutto con velocit incredibile: lo spazio diventato pi piccolo. Inoltre anche le informazioni sono scambiate velocemente, anche se con una vera e propria interazione diretta, attraverso internet , i geografi usano limmagine della rete, attraverso cui qualunque impresa/istituto...in un certo luogo costituiscono la loro rete di relazioni collegandosi con partner sparsi nel mondo, liberi di cambiarli quando vogliono e saltando possibili relazioni nelo spazio. LA SOCIETA LOCALE Linterazione sociale definisce nello spazio delle unit sociali riconoscibili: le societ locali. In riferimento ad esse linterazione pu essere debole e povera o forte e ricca; cos un quartiere pu essere semplicemente un dormitorio o un riferimento per le amicizie. Per per quanto ricca e densa possa essere non tuttavia separata dal resto della societ; a causa del disembedding i processi generali influiscono anche sulle societ locali e le rendono stabilmente pi aperte e permeabili ( 2 assi uno ORIZONTALE della societ locale e uno VERTICALE del rapporto con cultura ad es. nazionale). Altra conseguenza del diembedding limpossibilit di definire in modo univoco i confini di ununit sociale locale : es . dove comincia e dove finisce una citt? esistono i confini amministrativi ma ad es. i confini economici li scavalcano, oppure due regioni possono essere divise da cofine di stato da avere cultura unica. STUDI DI COMUNITA Comunitlocale: tipo di collettivit i cui membri condividono unarea territoriale come base di operazioni per le attivit giornaliere. Il concetto di comunit era stato introdotto da Tonnies per indicare un tipo di relazioni sociali particolari improntate ad intimit con contenuti multipli. Le relazioni nella comunit locale posso essere comunitarie nel senso di Tonnies o tipo societario (superficiali). Studi di comunit: incominciano quando le relazioni osservate sono considerate in rapporto ad altri caratteri della societ locale: reti amicia studiate in rapporto alla creazione recente di un nuovo quartiere....alcuni esempi: relazioni di vicinato: meno forti della parentela, ma cmq molto dense. Stabiliscono regole che devono garantire interazione e distanza, riservatezza e comunicazione. Le donne pi degli uomini e i bambini pi degli adulti, le coppie pi dei single. Larchitettura pu favorire o rendere impossibile linterazione. Gradatamente il rapporto di vicinato pu scendere fino al livello della relazione di traffico , completamente anonima. Spesso inteso come sinonimo di quartiere , in realt i rapp di quartiere stanno tra quelli di vicinato e quelli di citt; possono nascere attraverso la catenamigratoria , come Little Italy. Villaggiurbani : quartieri tradizionali di artigiani e operai colonizzati da intellettuali studi di comunit nel mezzogiorno: studio di Banfield su paese della Lucania di contadini totalmente isolato:non esisteva vita associativa e se ne chiese il perch dati i problemi sociali; la risposta fu cercata nel familismo amorale: tratto culturale per il quale cercano solo di massimizzare ivantaggi

materiali immediati del nucleo famigliare. Secondo Pizzorno non cos: la rinuncia allazione collettiva pu essere una scelta razionale date le condizioni (nessuno disposto a rischiare per risultati incerti). Anni seguenti si distinguono diversi tipi comunit: studio sulle comunit della calabria. Infine casi meridionali di distretti industriali, economie di piccola impresa capaci di conquistarsi spazi di mercato esterni. Cos una citt? def. pi citata di Wirth: insediamento relativamente vasto, denso e duraturo di persone socialmente eterogenee. Funziona solo grosso modo: dimensione : si contano solo i residenti o anche chi ci va per lavoro? densit: popolazione-territorio o soglia che vale in generale (paradosso della densit indiana minima uguale a quella della campagna giapponese!); eterogeneit: ne esistono tipi diversi: cultura, razza, etnia, divisione del lavoro..Anche il fatto che le tre componenti si verifichino contemporaneamente difficile: tipo citt molto grande ma poco eterogenea (Torino nel dopoguerra). A seconda def. diverse; Weber: completa societ locale perfettamente strutturata quando arriva a darsi i suoi ordinamenti da sola. Da Gerico a Messico: le citt nella storia: prime citt luoghi diversi e lontani tra loro, per favorevoli ad agricoltura stanziale (babilonia, valle del nilo, fiume giallo in cina). Dopo 9000 anni si stima Citt del Messico la pi grande con 25 milioni di ab. Dal 1000 al 1900 in Europa le citt sono ben distinguibili dalle non-citt, paesi e campagne. Nel nuovo millennio le cose sono pi difficili: la cornubazione e i bacini di pendolarismo si estendono oltre i confini amministrativi delle vecchie citt, arrivando ad essere delle zone di agglomerazione (Reno-Ruhr). Oltre alle dimensione, soprattutto la velocit di crescita a creare problemi di affollamento, inquinamento, occupazione, org. dei servizi. Africa citt enormi con incremento annuo del 5%, Europa invece non ha grande inurbamento ma nessuno altro ha cos fitta armatura di citt medie e minori: patrimonio di grande valore per lo sviluppo sostenibile il fatto che da qualunque punto si possa raggiungere citt in max 2 ore. modello parigino: (primate city) citt molto grande, area vasta e poco urbanizzata (madrid, lisbona,londra). tipo renano: opposto al primo, tessuto diffuso di citt (germania e italia centro/nord-orient). tipo periferico: (francia occ, meridione, tolosa, bordeaux, napoli, monaco..) grandi capitali regionali, lontane da capitale nazionale. IL GOVERNO LOCALE: principiodi sussidiariet: governo superiore deve intervenire solo se in grado di risolvere meglio (trattato di maastricht le decisioni prese il pi possibile vicino ai cittadini). Ultimi anni istituzione di governi regionali, germania che stato federale, ha governo federale. Infine citt oggetto di governo (governourbano ), per lo sviluppo della societ locale. LA VITA URBANA E DEF. CULTURALE DI CITTA: Simmel: profilo delluomo che vive in citt; subisce continuo sovraccarico di stimoli diversi, ai quali reagisce con razionalizzazione delle reazioni individuali (favorito da uso del denaro e orologi), e inoltre relativa dissociazione dagli altri condizione necessaria. Ritratto delluomodella metropoli stato fatto da molti. Wirth sottolinea la difficolt di avere rapporti veramente personali. Non bisogna per banalizzare troppo questi aspetti. Simmel lurbanizzazione parte del pi generale processo di modernizzazione . Anche nelle citt gli abitanti sono capaci di tessere relazioni strette, durevoli e personali. Inoltre entrando in contatto con una variet cosi grande di incontri fonte di apprendimento e di nuove sintesi culturali. Hannertz: luogo dove possibile trovare una cosa mentre se ne stava cercando unaltra. GLOBALIZZAZIONE: il raggio di strutturazione dei fenomeni sociali diventato troppo grande da un verso (globalizzazione) e troppo piccoli per altri (regionalizzazione). Globalizzazione: relazioni sociali sono sempre pi spesso stabilite a grande distanza e la societ stirata in tutto il mondo. In rif. alleconomia abbiamo 3 processi principali: internazionalizzazionedei mercati dei prodotti, beni, servizi. internazionalizzazionedei mercati finanziari. sviluppodi impresemultinzioanli Questo tipo di processi economici mettono in grande difficolt lazione politica; globalizzazione economica quasi esclusivamente regolata dal mercato nel quale per si creano concentrazioni finanziarie e produttive, con capacit di condizioanare i meccanismi economici (concorrenza). Lazione politica cerca di stare dietro a questi processi con la sua globalizzazione attraverso istituzioni transnazionali (ONU). Il processo di globalizzazione tocca nel profondo lorganizzazione sociale perch

cambia la logica stessa del rapporto dei fenomeni sociali allo spazio: lo spazio dei luoghi entra in conflitto con lo spaziodelle reti. GLOBALIZZAZIONE/REGIONALIZZAZIONE: pi che a iniziative globali, ormai ci si riferisce a effetti globali. Lidea di questo processo non controllato suggerisce limmagine di conseguenze sulle persone, sui loro modi di vita e di pensare. Quella globalizzata una societ del rischio e dellincertezza. C il radicarsi possibile della tendenza alla individualizzazione , tipica della modernit fin dalle sue origini. Il processo di glob. sembra accompagnato da un processo parallelo di regionalizzazione: glob. va di pari passo con persistenza di vecchie e la formazione di nuove aree economiche regionali : sviluppo tende a concentrarsi in certe zone piuttosto che in altre, economia continua ad avere profili regionali diversificati e si individuano chiaramente spazi economici regionali. Economista francese Veltz usa unimmagineper far capire questo gioco incrociato: le imprese (anche capitali e persone) una volta erano radicate nelle economie e nelle societ locali, ora sono ancorate a queste. Weber osserva che la citt nella storia acquista autonomia politica quando i poteri superiori diventano confusi; successo nelleuropa dei comuni, questo succede anche oggi dove citt fanno piani strategici per promuovere iniziative presso organi statali o dellunione europea. Quindi anche in paesi con tradizione centralista in atto un processo di decentramentoe ridefinizionedei rapporti tra stati e regioni. DILEMMI CULTURALI DELLA GLOBALIZZAZIONE: Il disembedding e la globalizzazione non riguardano solo leconomia, ma anche relazioni sociali causando senso di insicurezza. Questo causa formazione di nuove sub-culture e la rivitalizzazione di identit tradizionali e locali. Per gli effetti culturali della glob eco sembrano farsi vedere anche in direzione opposta, ossia verso la rivitalizzazione di grandi aggregazioni culturali storiche: dopo la fine della grande contrapposizione del muro di berlino, la principale frattura alla base dellorganizzazione politica sta diventando quella culturale. Ma esiste una globalizzazione culturale? Sembrerebbe poter dire di si, se si guarda alla diffusione della conoscenze e ricerca scientifica, stessi prodotti e modelli di consumo nel mondo. Gli antropologi non si stancano di ripetere che per la produzione culturale continua e che quindi se vogliamo parlare di una cultura globale questa per deve essere intesa come linterconnessione di differenti culture locali. Su un punto sembrano daccordo i ricercatori: non bisogna confondere la globalizazione dei flussi culturali con la creazione di un unico sistema di valori e norme; questa continua elaborazione di una nuova cultura, date le crescenti possibilit di contatto tra culture, potr assumere la forma di ibridi culturali (creolizzazione della cultura)

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