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Hathor

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La dea Hathor. Hathor una divinit antichissima della mitologia egizia, multiforme e collegata all'archetipo delle Grandi Madri protostoriche,[1] il cui nome significa "casa di Horus". Dea dell'amore e della gioia, dea madre universale, in quanto generava il dio sole e allattava Horus e il suo rappresentante, il faraone, dea della vita ma anche patrona dei morti e spesso aiuta Osiride nell'accoglienza dei defunti nell'Oltretomba. Si considera protettrice delle sorgenti del Nilo e della potenza creatrice delle inondazioni, oltrech protettrice delle arti, della musica e del canto.[1] la dea che al tramonto mangia il sole (Horus identificato come dio-sole) per restituirgli la vita poche ore dopo; anche la signora dei venti del nord.
Indice
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1 Caratteristiche, forme e culti 2 Hesat 3 Sokaret 4 Racconti mitologici 5 Note 6 Voci correlate

7 Bibliografia 8 Altri progetti

Caratteristiche, forme e culti [modifica]

Statua di Hathor conservata nel museo di Luxor Il nome di Hathor compare nei testi delle piramidi risalenti alla IV dinastia. Venne definita Nut (la dea del cielo) e Mehetueret (la vacca celeste), associata alla dea di Eliopoli Nebethetepet (la graziosa) molto venerata dagli operai. Quando assume le sembianze di vacca protettrice dell'abbondanza e propiziatrice della fertilit.[1] Viene raffigurata come una donna con corna bovine e un disco solare, altre volte come una giovenca e sovente regge il bastone uadj. Durante il Medio Regno ricevette l'epiteto di Nub (dorata), diffondendo poi il culto anche in Palestina ed in Fenicia, di cui si menziona un tempio a Biblo. In seguito venne identificata, in queste regioni, con Astarte e con altre divinit cananee come la dea Qadesh. Ai tempi della dinastia XVIII molte donne dei villaggi rivestivano il ruolo di "cantori di Hathor", cantando e suonando durante le feste religiose.

Scultura di Hathor-vacca, comprendente tutti i suoi simboli pi significativi Hathor era considerata anche Signora del sicomoro del sud ed in tale veste onorata solennemente a Dendera da sacerdoti e sacerdotesse, che dirigevano i riti ufficiali all'interno di un importante tempio eretto in suo onore. Con il nome di Hesat era venerata ad Afroditopolis nel ventiduesimo nomos dell'Alto Egitto.

Hesat [modifica]
Voce principale: Hesat.

Hesat un delle forme della dea Hathor. considerata madre di Anubi.

Sokaret [modifica]
Voce principale: Sokar.

Sokaret o Sekeret uno degli appellativi di Hathor.Sokar la versione maschile di Sokaret.

Racconti mitologici [modifica]


Un altro aspetto della dea, forse poco noto, riguarda i suoi slanci distruttivi, quasi da vendicatrice divina, che in qualche modo confermano la variegata complessit delle sue caratteristiche rielaborate nel corso dei secoli. Direttamente dalla tomba di Tutankhamon ci arriva il racconto del compito, assegnatole dal padre Ra, di vendicare lui e le divinit, sdegnose in quanto trascurate dagli esseri umani. La dea esegue l'ordine paterno e sotto le sembianze di Sekhmet sbrana molti uomini e per placarla deve intervenire Toth con un'abile stratagemma: le diede del vino e ella lo scambi per sangue, bevve e si ubriac e quando si svegli era tornata Hathor.

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