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Benvenuti in tempi interessanti di Slavoj iek. La rivoluzione possibile nel regno delluomo-massa?

Pietro Piro
Universit di Enna Kore UNED Madrid

In questo mondo, solo gli esseri caduti allultimo livello dellumiliazione, ben al di sotto della mendacit, non solo senza alcuna considerazione sociale ma guardati da tutti come se fossero sprovvisti del primo elemento di dignit umana, la ragione; solo questi esseri, in effetti, hanno la possibilit di dire la verit. Tutti gli altri mentono. Simone Weil, crits de Londres et dernires lettres.

I. In un mondo de-realizzato dove il pensiero diventato tanto raro quanto superfluo, incontrare un ragionare affilato e crudele come quello di Slavoj iek assolutamente necessario. Tuttavia, quando ci si trova di fronte ad un gigante di questa portata, azzardare una critica sembra essere unimpresa ardua e improduttiva e si rischia di fare la parte del nano. Nonostante questo, un lavoro critico non deve (e il dovere tutto soggettivo) risparmiare niente e nessuno. Lopera che voglio analizzare: Benvenuti in tempi interessanti1, densa di stimoli ma, allo stesso tempo, carica di contraddizioni che ritengo opportuno dover affrontare. iek parte da quella che ritiene una definizione esatta della realt:
questa esattamente la nostra situazione oggi: ci troviamo di fronte al cinismo spudorato dellordine globale esistente, i cui attori immaginano solamente di credere nelle loro idee di democrazia, diritti umani ecc., e, per mezzo di mosse come le rivelazioni di WikiliLeaks, la vergogna (la nostra vergogna per il fatto di tollerare un tale potere su di noi) resa ancor pi vergognosa dandole pubblicit.2

Purtroppo, lelemento pi complesso con cui dobbiamo fare i conti proprio limpossibilit di poter definire un quadro esatto della realt, che ci permetta poi di sollevare il mondo a partire da un punto dappoggio come fa (mi pare) iek. vero che il nostro mondo carico dingiustizie, sfruttamento, cinismo ma altrettanto vero (e forse questo lelemento pi impressionante che un marxista si trova ad affrontare oggi) che proprio grazie al cinismo del capitalismo che miliardi di persone possono permettersi di sopravvivere in un sistema che, pi o meno volontariamente, ha creato le basi materiali per un maggiore benessere degli individui (non tutti, ovviamente, con la stessa intensit e qualit). Basta fare un piccolo esercizio di memoria e gettare lo sguardo indietro a trenta o quaranta anni fa. Per quanto mi riguarda, posso testimoniare che quando ero bambino, non tutti i bambini con cui giocavo erano dotati di scarpe. Questi bambini appartenevano a quello che possiamo chiamare il proletariato. Quel proletariato era sfruttato, manipolato, mercificato e marginalizzato. Oggi quel proletariato subisce ancora le stesse dinamiche di allora (sebbene in
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Cfr. S. iek, Benvenuti in tempi interessanti, Ponte delle Grazie, Milano 2012. Ivi., p. 21.

2 forme pi sottili e seduttive) ma la propria condizione materiale (spicciola) notevolmente migliorata. Se si fa un giro nei quartieri di case popolari di quaranta anni fa e poi si osservino quelle di oggi, solamente un pazzo potrebbe affermare che prima si stava meglio. Se il materialismo innanzitutto una valutazione attenta delle mere possibilit materiali degli individui, non negabile che oggi il capitalismo abbia creato possibilit inimmaginabili e spazi di crescita personale e sociale enormemente pi ampli che in passato. iek riesce a comprendere questazione rivoluzionaria del capitalismo:
Oggi il capitalismo che propriamente rivoluzionario. Dalla tecnologia allideologia, esso ha cambiato lintero nostro panorama negli ultimi decenni, mentre sia i conservatori che i social democratici per la maggior parte non hanno fatto che reagire a questi cambiamenti, tentando disperatamente di aggrapparsi a vecchie conquiste.3

Mi pare per, che questo cambiamento radicale messo in atto dal capitalismo non riesca a convincere chi si fa portatore di unistanza rivoluzionaria, perch in esso sono ancora molto vive le contraddizioni e i buchi neri. Ma se il capitalismo si evolvesse in maniera tale da ridurre queste contraddizioni, sarebbe ancora cos detestabile? Se riuscisse a essere meno ingiusto sarebbe allora possibile? iek sostiene la natura perversa del capitalismo e la sua sostanziale impossibilit di essere il modello che regola le nostre vite:
In altre parole, fintanto che rimarremo nel capitalismo, anche se allarghiamo il concetto di capitale fino a includere lintera realt, questa realt continuer a funzionare come un indifferente e quindi sacrificabile sfondo il cui ruolo di servire a fare profitti.4

possibile credere che oggi si possano determinare nuovi rapporti di produzione da prese di posizione ideologiche piuttosto che ipotizzare che lo stesso capitalismo produrr tali condizioni da determinare mutazioni nellambito di quei rapporti (ad esempio il passaggio da lavoro a tempo determinato a lavoro flessibile, dal magazzino allo just in time, etc..)? I cambiamenti che iek teorizza sono assolutamente necessari e moralmente urgenti. Sono, allo stesso tempo, possibili? II. Ritengo che le forze messe in atto dal capitalismo, non determinino solamente un profitto al capitalista. Esiste unonda durto del capitale che determina raggi di mutazione a distanze enormi. Il capitalismo ha cambiato la struttura antropologica delluomo e lo ha reso pi dipendente, pi passivo, pi attratto dal benessere, pi incapace di pensare in maniera autonoma, in una sola parola, ha omologato il mondo. In questomologazione dellimmaginario, il benessere materiale non pi sentito come il segno di un potere demoniaco (e quindi da rifiutare e da rigettare in toto) ma come la base assolutamente necessaria per vivere la propria esperienza vitale. Senza una base materiale stabile (da garantire o da promettere) ogni discorso critico sulla realt diventa impopolare e inascoltato e questo iek lo comprende perfettamente:
() Ci che di norma non viene messo in questione la cornice liberal-democratica stessa. Lo scopo esplicitamente dichiarato o meno quello di democratizzare il capitalismo, di estendere il controllo democratico sulleconomia mediante la pressione dei media, inchieste parlamentari, regolamentazioni pi severe, inchieste della polizia ecc. Ma la cornice democratica dello Stato (borghese) rimane la vacca sacra che anche le forme pi radicali di anticapitalismo etico () non osano mettere in discussione.5

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Ivi., p. 33. Ivi., p. 45. 5 Ivi., p. 74.

3 Quello che dobbiamo comprendere (ed chiaro che ci costa moltissimo farlo) e ci che si pu definire una tragica verit: vero che siamo quasi tutti oggetti passivi di accorte manipolazioni, che la politica il simulacro dinteressi pi grandi e intricati, vero che il capitale estorce lavoro sfruttando come un vampiro le migliori energie, vero che il mondo va a rotoli in tutte le direzioni ma allo stesso tempo, vero anche che per molti uomini questi tempi sono caratterizzati da un benessere materiale mai sperimentato prima e che questo benessere, ha creato una tale dipendenza, una tale sudditanza, una tale forza attrattiva, che solo il capitalismo stesso pu distruggere questo sogno che, per quanto imperfetto, garantisce a molti lenzuola pulite, materassi in lattice e teleschermi ad alta definizione. Questa tragica verit, sottende a ogni nostro ragionamento critico sulla societ contemporanea. Non si smetter mai di parlarne male eppure, quanti sono veramente disponibili a spegnere i cellulari, non usare pi i PC, rinunciare a vestiti ben fatti e mezzi di trasporto che permettono di vedere luoghi che per i nostri nonni erano cos lontani da non poterli neanche immaginare? Se la rivoluzione dei rapporti di produzioni deve essere realizzata veramente e fino in fondo, questo significa cambiare tutto, riscrivere la storia, ritornare anche allaratro trainato da buoi, se luso del trattore industriale implica sfruttamento e rapporti di produzione improntati al dominio e allo sfruttamento delluomo sulluomo. La democrazia che cillude di essere tutti uguali mentre in realt, crea solamente disparit e ingiustizia non la stessa che ci permette di andare a teatro, di ricevere aiuti alimentari in caso dindigenza e di coltivare le nostre passioni? allora vero quello che sostiene iek quando afferma che:
La chiave della vera libert sta nel sistema apolitico dei rapporti sociali, dal mercato alla famiglia. Qui il cambiamento di cui abbiamo bisogno non una riforma politica, ma una trasformazione dei rapporti sociali di produzione il che comporta precisamente una lotta di classe rivoluzionaria e non elezioni democratiche o qualsiasi altra misura politica nel senso stretto del termine. () Nelle prassi democratiche (che naturalmente possono giocare un ruolo positivo), per quanto radicale sia il nostro anticapitalismo, le soluzioni vengono cercate solamente attraverso quei meccanismi democratici che fanno essi stessi parte degli apparati dello Stato borghese che garantisce la riproduzione indisturbata del capitale. In questo senso preciso Badiou aveva ragione a sostenere che oggi il nome del nemico supremo non il capitalismo, impero, sfruttamento, o cose del genere, ma la democrazia stessa.6

Ritengo che iek sottovaluti limpressionante penetrazione che abbia avuto la dolce vita capitalistica, tutelata dallo stato borghese, nellanimo delluomo. Qualora ci fosse attraverso la violenza (e questo pu avvenire solamente attraverso la violenza7) un cambiamento radicale nellordine delle cose, milioni di dormienti e obesi vittime del capitale, uomini considerati dai teorici di ogni parrocchia, masse anonime e senza volto, incapaci di qualunque azione volontaria, riprenderebbero volto e si schiererebbero al fianco del tanto vituperato capitale per ritornare al mondo dei loro privilegi. In loro, la memoria del benessere che hanno vissuto pi forte della coscienza morale dellingiustizia sulla quale si reggevano i propri banchetti e le proprie crociere. III. Luciano Gallino ha compreso perfettamente come lattuale mondo capitalistico sia retto da forze profonde e irrazionali che determinano stati di vera e propria possessione mentale:
Lideologia di un mondo dove si possa far denaro unicamente per mezzo del denaro, in un mondo globalizzato in cui, purch si tolga ogni vincolo ai capitali, si genera crescita, sviluppo e benessere per tutti: questa ideologia perversa ha fatto presa sullintelletto, le emozioni e il senso morale di miliardi di persone. Quando uno ha la mente cos posseduta perch di vera possessione si tratta, nel senso specifico che la parola ha nella psicologia del profondo non si
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Ivi., p. 81. Ivi., pp. 82 83.

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ribella: neppure se guadagna quattro euro lora rifacendo le camere in un hotel di Lipsia o sistemando la merce negli scaffali di un supermercato Wal-Mart dellIllinois.8

A questo mondo di possessione mentale non possibile opporre un discorso sul cambiamento dei rapporti di produzione senza che chi li propone garantisca un benessere altrettanto elevato e altrettanto de-responsabilizzante. Altrimenti, rischia di causare una contro-rivoluzione cos violenta che in confronto, la presa del palazzo dinverno, sembrerebbe loccupazione di unosapzio da autogestire. Non pi vero che la verit rivoluzionaria e che il marxismo forte nella misura in cui vero come afferma iek9, perch la verit fa presa su menti ancora fresche, su sensibilit adatte ad accoglierla, su persone che hanno fatto un percorso interiore e che gi sono in cammino verso la libert. Per luomo-massa,10 la verit il benessere che il capitalismo garantisce. Quando non lo garantisce perch c un difetto nellindividuo (perch un debosciato, un idealista, un romantico, un rivoluzionario, etc) e non nel sistema. Queste convinzioni per, non si trovano in un livello superficiale, sono costitutive delluomo-massa e nessuna educazione attraverso il lavoro in stile nazi-stalinista lo potrebbe mai cambiare. Luomo-massa cambia, quando muta la realt materiale tutta intera. Quando i supermercati non lo riforniscono pi di cibo-spazzatura, quando scarseggia la benzina, quando non pu prendere laereo per vedere la finale di Champions League, quando non pu connettersi a internet per rumoreggiare con una delle sue tante amanti, quando non pu pi andare a farsi estorcere la coscienza attraverso il lavoro alienato, quando non pu pi svagarsi come preferisce. Allora, ma solo allora, una forza inaudita, un desiderio eroico, gli permette di lottare come un vero bolscevico e di ottenere ci che desidera. Ma cosa desidera luomo-massa? Desidera svago e sport, tette e culi, grassi idrogenati e Disneyland. Su questo tipo duomo la verit non attacca perch la verit il godimento libidinale, non la ragione. In questo caso (e solo in questo caso) la ragione non ha futuro. IV. A quale tipo duomo propone allora iek la sua Idea di Comunismo? Non forse vero che gli uomini cui si affida il compito di rimanere fedeli a un certo ideale sono e rimarranno sempre una minoranza? iek scrive:
Il nostro compito dunque rimanere fedeli a questa eterna idea di comunismo: allo spirito egualitario mantenuto vivo nellarco di migliaia di anni in migliaia di rivolte e sogni utopici, nei movimenti radicali da Spartaco a Thomas Mntzer, incluso allinterno di grandi religioni (buddhismo contro induismo, taoismo e legalismo contro confucianesimo ecc.). Il problema come evitare la scelta tra insurrezioni sociali radicali che terminano in sconfitte, incapaci di stabilizzarsi in un nuovo ordine, e il rifugiarsi in un ideale rimosso in un ambito al di fuori della realt sociale (per il buddhismo siamo tutti uguali nel nirvana).11

Questi esempi di iek, dimostrano che gli eredi di quelle idee saranno sempre una minoranza e quando, (com successo nel caso delleresia cristiana) diventeranno maggioranza, assumeranno la conformazione e la violenza (a volte, anche maggiore come nel caso della Russia staliniana) dellapparato che cercavano di demolire. Nel mondo dominato dalla figura delluomo-massa, non vale pi la proposta di iek quando afferma:
Cfr. L. Gallino, L. Gallino, La lotta di classe dopo la lotta di classe. Intervista a cura di Paola Borgna, Laterza, Roma-Bari 2012; pp. 55-56. 9 Ivi., p. 86. 10 Per una analisi delluomo-massa si vedano i riferimenti bibliografici contenuti in P. Piro, La peste emozionale, luomo-massa e lorizzonte totalitario della tecnica, Mimesis, Milano 2012. Per una descrizione antropologica del predecessore delluomo-massa, il borghese si veda; P. Piro, Uno sguardo sul dominio borghese. Un breve scritto politico, La Zisa, Palermo 2011. 11 Ivi., p. 120.
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Oggi non sappiamo cosa fare, ma dobbiamo agire subito, perch le conseguenze dellinazione potrebbero essere catastrofiche.12

Non dobbiamo per niente, agire subito. Dobbiamo al massimo sforzarci di agire il meno possibile, di produrre il meno possibile, di sprecare il meno possibile, persino di nutrirci il meno possibile. Solo cos potremmo creare le condizioni di vuoto necessario a farci venire idee nuove, e sensate. Solo allora, e solo dopo unattenta considerazione dei pro e dei contro, di ogni nostro agire, si potr decidere che fare. Una scelta che implichi la violenza (il terrore di iek13) sebbene possa essere comprensibile (dal punto di vista del serratissimo ragionamento di iek) come conseguenza del terrore attivo del capitalismo sulle nostre vite, dovendosi ancorare sui corpi di uomini concreti, come pu condurre allagape egualitaria tra credenti collegati, se gli uomini che dovrebbero farsi carico di questo cambiamento, sono posseduti da desideri talmente folli e radicati da oscurare ogni razionalit per quanto moralmente irreprensibile? V.
Il male che temi diventa realt. In seguito a ci che tu stesso fai. Goethe, Egmont.

Lo studio del taoismo mi ha insegnato che spesso il desiderio di fare, quando non sostenuto da una saggezza profonda, pu generare il suo esatto contrario, rispetto agli intenti prefissati.
Invero luomo perfetto dellAntichit consolidava prima se stesso, poi gli altri. Tu che ancora non sei giunto a consolidare te stesso, come puoi osare di presentarti di fronte a questo principe feroce? Inoltre sai tu da che cosa viene traviata lintelligenza? La virt traviata dallamore per la fama, lintelligenza nata dal desiderio della lotta. La fama crea i conflitti fra gli uomini; lintelligenza fornisce loro i mezzi per combattersi. La fama e lintelligenza sono strumenti nefasti; non possono perfezionare la condotta umana. Solida virt e buona fede non bastano a combattere il temperamento di un altro uomo; il suo cuore non necessariamente toccato dalla buona reputazione e dallo spirito di pace; se vuoi predicare a forza la bont, la giustizia e qualunque regola di condotta di fronte a questo uomo violento, non farai che opporre la tua onest alla sua bassezza. Il tuo agire lo si chiama danneggiare laltro. Colui che danneggia laltro sar da questi danneggiato e tu stesso verrai danneggiato da questuomo violento. () come voler spegnere il fuoco con il fuoco e arginare lacqua con lacqua; non che un aggravare il male. Poich quando si inizia con lubbidire non si finisce pi.14

Slavoj iek un gigante. La sua produzione e lintensit del suo ragionamento sono veramente degne della massima attenzione. Tuttavia, ai giganti pu capitare dinciampare in un piccolo sasso dalla durezza inaudita che ne blocchi il cammino trionfale. Questo piccolo sasso luomo-massa. Non si far cambiare cos facilmente dalla verit. Non accetter la lezione di un filosofo (per quanto grande). Sapr sprigionare una violenza inaudita e far in modo di perpetuare il suo stile di vita. Ma fino a quando?

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Ivi., p. 127. Ivi., p. 121. 14 Cfr. Zhuang-Zi, Fabbri Editore, Milano 1997, p. 37.

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