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Dialettica negativa e dialettica speculativa.

Adorno ed Hegel
Anf!,elica Nuzzo
dai suoi anni giovanili, Hegel attribuisce alla filosofia il compito
concettualmente, in modo critico e comprensivo il
mondo contemporaneo. La filosofia stessa, d'altra parte, deve la SUa
si ad un 'bisogno' (Bedur/nis) ha le sue radici nelle contraddizioni st(J_
riche e oggettive che dominano la vita degli uomini!. Suo contenuto SOl)o
quegli stessi processi ai quali il pensiero filosofico deve la sua
na configurazione. filosofia, nella sua oggettivit esistente, diventa infi
ne parte costitutiva del mondo storico, diventa una delle molteplici fig\J
razioni del proprio mondo. L'intreccio che lega il pensiero filosofico al
mondo storico dunque, per Hegel, complesso essendo caratterizzato da
una interazione a pi direzioni ed a pi
Due sono i compiti fondamentali che la rivoluzione e l'irl.i
zio del nuovo secolo pongono alla filosofia. Si in primo luogo, di
comprendere filosoficamente il 'passaggio'
epoca di cui nulla, ancora, si sa sebbene presentimenti
patrimonio della coscienza comune. Ci che 'noto' (bekannt),
1807 nella prefazione alla Phinomenologie
noto non ancora 'conosciuto' Al compito
transizione oggettiva che separa con soluzione
numi epoche storiche successive si affianca cos quello di comprensiolp
concettuale di contenuti di coscienza inconsapevoli. Ma occorre anche
secondo luogo, trovare la forma filosofica adeguata a tale compito di
prensione del proprio storico proprio perch tale presente ':.
colto nel flusso di una trasformazione epocale, nel divenire di una
traddizione che accomuna mondo storico e coscienza soggettiva.
Questo , per il problema fondamentale del metodo filoso_
fico. Quali sono i processi e le strutture categoriali che il pensiero de"
mettere in atto se vuole conoscere il proprio presente in maniera
prensiva, sostanziale e critica? Quali gli strumenti ed i principi che COn
sentono al pensiero di andare al di l delle apparenze molteplici che si
muovono alla superficie del reale e di cogliere invece il senso profo
n
_
e la necessit del processo di transizione queste le
domande che permettono a Hegel di criticare e superare l'unilateralit
della Verstandeslogik e di giungere all'idea fondamentale della logica
dialettico-speculativa. Mentre la logica dell'intelletto (cos come la logi
ca trascendentale kantiana) necessariamente fallisce nel suo compito di
comprensione di un mondo storico internamente contraddittorio ed in
trasformazione, la dialettica hegeliana, addossandosi la contraddizione
ed instaurandosi come logica di movimento, ci porta al cuore del pre
sente storico, alla sua comprensione concettuale
l
.
1821, nel celebre, epigrammatico motto della prefazione alle
Grundlinien der Philosophie des Rechts, Hegel esprime il programma
propria filosofia presentando il pensiero tlosofico come il proprio
tempo appreso in pensieri. La fase iniziale e fondativa di tale program
ma era stata portata a compimento negli anni immediatamente preceden
ti con la Wsenschaft der Logik (1812/13, 1816) il cui compito
di trasformare radicalmente il modo di pensare o di far filosofia per poter
comprendere quella realt cui la filosofia stessa appartiene. La conver
genza strutturale che lega il pensiero filosofico alla realt storica , a
vedere, ripetuta nell'altro famoso epigramma della prefazione del 1821:
ci che razionale reale; e ci che reale razionale4. E questa , a
sua volta, la base teorica della limitazione del compito di comprensione
filosofica al presente contemporaneo alla dimensione della Gegenwart:
il filosofo non autorizzato a far previsioni sul futuro. Ovvero: il metodo
che permette di comprendere il presente nella ptopria struttura interna
di razionalit oggettiva e attuale (cui si oppone la manifestazione esterio
re e transitoria dell' opinione e del sentimento comune) non consente n
previsioni n prescrizioni riguatdo ad un irreale 'dover futuro.
Nelle Tesi su Feuerbach (Xl Marx, come noto, deplora i
di una visione della tlosofia ristretta ad una mera ermeneutica del pre
sente storico. Sinora, dichiara enfaticamente Marx, i tlosofi hanno sol
tanto interpretato il proprio mondo; il compito che ci sta ora dinanzi
invece quello di trasformarlo. A ben vedere, tuttavia, il programma
hegeliano difficilmente si lascia riportare all' alternativa netta di teoria
e prassi od ermeneutica intervento pratico proposta da Marx in
questa tesi. La dialettica hegeliana, precisamente in quanto compren
sione concettuale del proprio mondo, produce una radicale ttasforma
del pensiero. Se ed in modo la trasformazione del pensiero
implichi, dato l'intrecdo tra filosofia e ptesente storico, la conseguen
te trasformazione del mondo questione centrale che non posso qui
discutere. Per essa voglio tuttavia suggerire una risposta affermativa.
L'operazione hegeliana che stringe in un sol nodo sistematico
omnicomprensivo il metodo filosofico e il presente storico lascia in ere
dit uno scomodo dilemma. Come pu una filosofia intrinsecamente
dinamica come la dialettica andare oltre se stessa e rimanere pur sem
pre dialettica? Con l'inevitabile mutare del presente storico la dialetti
ca dovrebbe mutare la propria struttura e processo categoriale. Ma se
il merito centrale della filosofia hege1iana consiste nel decretare
e solidariet di forma e contenuto, metodo e sistema, voler separare
forma e contenuto, metodo e sistema significa togliere alla dialettica ci
che le pi proprio, significa snaturare la dialettica. Cos' dunque o
cosa pu essere la dialettica dopo Quale la sua struttura cate
goriale e quale la sua funzione filosofica in un nuovo, mutato presente
storico, sotto la condizione di nuovi, mutati 'bisogni'?
Adorno apre l'introduzione alla sua Negative Dialektik con una
gnosi che echeggia la constatazione epocale contenuta nelle prime pagi
ne del suo capitolo conclusivo (Meditationen zur Metaphyszk): che signi
far filosofia dopo Auschwitz? li compito che egli riconosce proprio
ad una "dialettica negativa" e che ne informa a sua volta l'idea, inscin
tale diagnosi. Il punto di partenza di Adorno simile al
di partenza hegeliano. Paradossalmente, per Adorno, la filosofia
un'attivit che sopravvive a se stessa soltanto in forza del suo 'fallimento'
storico. Tale fallimento, tuttavia, impone una trasformazione radicale del-
di filosofia come condizione di sopravvivenza della filosofia stessa.
Mentre la constatazione la filosofia aveva sinora soltanto interpreta
to il mondo conduceva Marx a proporre ottimisticamente la necessit di
trasforn1arlo, il verdetto di Adorno riguarda direttamente il fallimento
del progetto (illuminista e marxista) di trasformazione del mondo e degli
uomini.
6
La diagnosi di Adorno qui secca ed incontrovertibile: la cultu
ra illuminista ha portato ad Auschwitz.7 E qui la 'negativit assoluta'
divenuta realt - una realt ormai prevedibile che non sorprende pi nes
suno,8 una realt che entrata pertanto nel dominio del 'noto' hegeliano
e pervade ormai la vita degli uomini, ma non per questo pu
esser detta 'compresa' concettualmente. Il compito conoscitivo fonda
mentale della filosofia nella nuova epoca cos delineato. Ma la realt o
negativit del genocidio , al tempo stesso, la realt di una identit e
integrazione assoluta che si presenta come omologazione assoluta.
9
E precisamente a questo punto, a questa constatazione che lega
identit e negativit in uno stesso destino storico, che occorre riallaccia
re il progetto della dialettica. Non si tratta pi dunque di trasformare il
mondo la filosofia ha qui fallito a suo tempo e imperativo
comunque diventato assurdo ed improponibile dopo Auschwitz. La
filosofia deve invece imparare di nuovo a trasformare se stessa imparan
do cos a pensare anche contro se stessa. w La dialettica negativa
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Adorno perci, come la dialettica hegeliana, prima di tutto un proget
to di auto-trasformazione del pensiero filosofico in quanto pensiero
solidale con la propria realt storica. Per Adornn, come per Hegel, il
pensiero filosofico (circolarmente) parte di quella stessa realt storica
di cui comprensione. Per Adorno - con Hegel e contro la riduzione
materialistica del Diamat - la dialettica negativa prima di tutto una
logica ed una teoria (della conoscenza o ErkenntniJtheorie); essa , pi
precisamente, una meta-teoria critica della conoscenza. Mentre infatti la
tesi dell'unit di teoria e prassi ha portato, dopo Hegel, alla liquidazio
ne della teoria ed all' asservimento della prassi alla politica (e pi preci
samente ad una certa politica), per Adorno che la teoria riacquisti la
sua autonomia interesse anche della prassi.J1 qui l'importante rico
noscimento del valore storico-critico della teoria e, di conseguenza, la
formulazione del compito di ripresa della dialettica hegeliana a partire
comprensione critica (e dall'emendamento) del suo difetto.
che in Hegel e Marx rimase teoricamente imperfetto si trasmise alla
prassi storica; perc deve essere teoricamente riflesso di nuovo, anzich
il pensiero si pieghi irrazionalmente al primato della prassL12
Ereditando qui il cuore teorico della posizione hegeliana e la ripre
sa che essa aveva avuto con Lukiics,B Adorno pone al centro la connes
sione tra critica della filosofia e critica della societ. Se le forme della vita
sociale divengono manifeste nelle forme e categorie del pensiero filoso
fico, la critica della filosofia diventa critica sociale. E ne consegue che le
filosofiche, comprese criticamente, aiutano la trasformazione
sociale. La dialettica negativa di Adorno implica dunque una ripresa cri
tica della teoria. Ed la dialettica hegeliana come della conoscen
za a guidare Adorno in questa ripresa. Ma la pur necessaria a rida
re credibilit e seriet alla filosofia in un momento storico di crisi, deve
portare in s la realt della negativit assoluta in modo tale da evitare il
rischio di divenire, sin dall'inizio, come quella musica d'intrattenimen
to con la quale le SS amavano coprire le urla delle loro vittime.14 Sono
questi gli scogli che danno forma al progetto adorniano di una appro
priazione negativa della dialettica speculativa hegeliana.
considerazioni che seguono presenter una lettura dell'idea
di 'dialettica negativa' in quanto sviluppo di questa posizione iniziale
comune ad Adorno e Hegel: la dialettica logica e teoria della trasfor
mazione del pensiero ai fini di una comprensione critica e pratica
mondo storico. Che cosa implica pensare la dialettica come program
ma di tradormazione critica del pensiero? E come fa il pensiero a tra
sformarsi dopo che Auschwitz ha prodotto una vera e propria 'parali
si'interna del pensiero metafisico?16 Nel rispondere a queste
la mia analisi si manterr sul terreno di un confronto serrato tra dialet
tica negativa e dialettica speculativa.
TRASFORMAZIONI: HEGEL. VERSTANDESLOGIK E LOGICA
DIALETTICO-SPECULATIVA
Sin dagli ultimi anni di Francoforte e poi negli scritti del periodo
jenense fino alle opere della maturit, Hegel stato fedele all'idea che
trasformazione e contraddizione appartengono in maniera essenziale e
costitutiva alla struttura della razionalit. Esse sono infatti tanto
fondamentali del mondo storico oggettivo (esse costituiscono das
Wirkliche nella sua stessa attualit in quanto ne rappresentano il cen
tro vitale ed effettuale: in Jich Lebende);17 quanto caratteri
scindibili del pensiero puro, centro generativo della dialettica.
Capire che la dialettica la natura del pensiero stesso, che il pensiero
come intelletto deve necessariamente cadere nel negativo di se stesso,
costituisce un aspetto capitale della logica.
18
relazione tra le due tesi - da un lato che la contraddizione sia la
dimensione in cui il mondo contemporaneo vissuto ed esperito
sua attualit (che dunque alla razionalit oggettiva appartenga in
essenziale un lato negativo); dall'altro che la contraddizione espri
ma la vera natura del pensiero - viene stabilita da una terza tesi, in cui
Hegel afferma che il pensiero (Nachdenken) responsabile della altera
zione (Veriinderung) di tutto ci che esso assume come proprio contenu
to. Se il pensiero in grado di raggiungere la verit, perch esso stesso
trasforma il proprio contenuto, non perch lo assume e riflette in una
neutrale fissit.
19
E dato che l'unico contenuto della logica
speculativa , per Hegel, il pensiero stesso (ovvero il pensiero 'puro'), il
processo logico la presentazione del pensiero in quanto occupato
processo della propria immanente auto-trasformazione.
Per Hegel i concetti della logica formale tradizionale cos come
quelli della logica trascendentale di Kant sono concetti fissi ed immobi
li, costitutivamente incapaci di cogliere e comprendere il movimento, la
trasformazione e la contraddizione che caratterizzano il mondo e la
coscienza contemporanei. sono piuttosto la base di ci che Hegel
chiama la "positivit" morta ed immota di forme di vita e di pensiero non
162
Tali concetti dell'intelletto, propri in di ogni
Verstandeslogik, hanno la funzione di serrare in fisse e cos clas
sificare e quindi dominare una realt che non ha ormai attualit alcu
na in quanto il movimento della vita l'ha completamente abbandonata.
Ci che le categorie dell'intelletto hanno da offrire dunque un'immagi
ne del mondo immobile ed ipostatizzata, Tale immagine certo rassicu
rante nei suoi tratti fissi e nelle sue rigide classificazioni. Essa tuttavia
la rappresentazione eli un ordine che non ha alcuna relazione con l'attua
sempre trasformantesi e contraddittoria che costituisce il vero pro
della filosofia e la vera sfida ai concetti, Tale rappresentazio
ne per questa ragione, falsa (e ideologica). La logica dell'intelletto
dai bisogni e dagli interessi concreti della vita degli uomini, n
applicazione possibile in essa, Verstandeslogik , di conseguenza,
essa stessa nient'altro che un repertorio di morte ed inutili forme,
Comprendere il mondo secondo una tavola, dichiarata completa una
volta per tutte, di categorie ed acriticamente date come voler
dipingere una scena dal usando soltanto due colori e due dimensio
ni,21 'T'ali procedure non portano n alla conoscenza n alla verit perch
la complessit e contraddittoriet del movimento costitutivo della vita
storica della realt vengono programmaticamente e sistematicamente eli
minate da un pensiero esso stesso reso incapace di pensare il movimen
to. La logica dell'intelIetto analizza e smembra che le di fronte, pro
cede isolando elementi e separando il vero dal falso, il positivo dal nega
tivo. Per essa, tuttavia, la transizione CUbergang) che porta il pensiero da
un termine all'altro resta interamente e per principio inintelligibile.
propone la propria logica dialettico-speculativa come cor
rettivo critico della immota Verstandeslogik e della metafisica l'ac
compagna. Nella nuova logica la contraddizione diviene motore
nente; il carattere processuale dell' esposizione riconosciuto legge
fondamentale del pensiero e carattere costitutivo della verit. Ma qual
, pi precisamente, la relazione che lega l'astratta logica dell'intelletto
dialettica speculativa hegeliana?
sostiene che la nuova logica, capace di cogliere nelle pro
prie strutture processuali il movimento di trasformazione immanente
del reale, implica a sua volta la delle categorie (Ver'n
derung der della logica e metafisica tradizionale. Cos
come la forma nuova epoca storica dischiusa dal nuovo
emerge dal processo storico che la precede, la dialettica hegeliana
segue la logica della tradizione e si presenta come sua radicale innova
zione. Pi precisamente, Hege1 afferma che la relazione di successione
aui una relazione dialettica di o confutazione, essa stes
sa parte integrante della nuova 10gicaP Nella introduzione
Wissenscha/t der Logik, Hegel definisce la sua prima divisione, la
oggettiva', in relazione ad una trasformazione operata sia sulla
metatsca tradizionale che sulla logica trascendentale kantiana. In rap
Hegel afferma che la logica oggettiva prende il posto
della metafisica di una volta od ontologia;24 in relazione alla secon
da, egli osserva la logica oggettiva corrisponde, in parte, a che
Kant la logica trascendentale.25 In che consiste dunque la alte
razione categoriale che consente a Hegel di presentare la dialettica
come il successore della tradizionale od ontologia, della
ca generale o formale, e della logica trascendentale di Kant? La logica
dialettica il sostituto delle forme di pensiero tradizionali in quanto le
assume, trasformate e criticamente' confutate', in se stessa.
Come abbiamo visto, ci che rende la Verstandeslogik inadeguata
a cogliere una verit i cui tratti costitutivi sono la processualit e la tota
lit, non tanto, o non prima di tutto, il suo carattere formale o la
mancanza di contenuto oggettivo. Questa era, se mai, la critica kantia
na alla logica che portava all'istituzione di una logica trascen
dentale come logica della conoscenza di oggetti. La posizione
na riprende qui la critica di Kant e la radicalizza. Il vero problema
accomuna la logica formale e quella trascendentale piuttosto, per
Hegel, il modo in cui tali teorie trattano la forma logica - sia poi tale
vuota ed astratta o trascendentalmente determinata nel suo rife
rimento ad un oggetto possibile.
26
Nella logica tradizionale, le forme
logiche o categorie dato che, in quanto determinazioni cadono
l'una al di fuori dell'altra e non sono tenute insieme in unit organica,
sono forme morte che non recano in se stesse lo spirito che, esso solo,
costituisce la loro unit vivente.27 La critica di Hegel alla logica
zionale dunque una critica di metodo. una critica al metodo
presiede alla costruzione delle sequenze logico-categoriali. Essa riguar
da infatti il modo in cui le categorie, assunte acriticamente come date,
ordinate poi in una tavola dichiarata completa, vengono isolate e non
fatte interagire tra loro in modo da una totalit spirituale
vivente. Non soltanto dunque la logica tradizionale incapace di dar
conto di processi reali di trasformazione oggettiva. Essa rende inoltre
impossibile sia la presentazione del processo in cui una categoria
sa nell'altra, che l'individuazione dell'unit del processo auto-trastor
mativo del pensiero. La dialettica hegeliana, al contrario, si costituisce
programmaticamente attraverso il metodo di un processo dinamico in
cui le forme logiche, in forza di una contraddizione immanente, si svi
luppano in successione fino a raggiungere l'unit comprensiva di una
765
totalit dinamica spirituale. Questa, in ultima istanza, la forma ogget
tiva concreta della razionalit dialettica. Ci che razionale reale; e
ci che reale razionale, potremmo ripetere a questo punto.
Si pu dunque concludere che l'alterazione o Veriinderung cui le
categorie tradizionali sono sottoposte nella dialettica hegeliana consiste
nel rendere i concetti 'fluidi', nell'infondere loro il movimento della vita,
nel considerare il movimento immanente del concetto come la 'anima'28
che muove dall'interno il processo logico del pensiero puro. Hegel insiste
che la trasformazione fondamentale operata dalla dialettica riguarda il
"metodo" di costruzione delle sequenze logiche. Esso consiste, in un'im
magine efficace, nel riportare alla vita del contenuto, attraverso lo spiri
to, le membra morte della 10gica.29 Nella Logica soggettiva, seconda par
tizione della Wissenscha/t der Logik, il compito si ripresenta pressoch
immutato. La logica dialettico-speculativa, dichiara Hegel, trova nella tra
dizione un materiale completo, pronto e solidificato (jestgewordenes), si
dovrebbe anzi dire ossificato (verknachertes), cos che il problema quel
lo di rendere questo materiale fluido (Fliissigkeit), di infondere la vita del
concetto in questo morto materiale.30 In altre parole, la novit della logi
ca del concetto hegeliana non data dal contenuto delle forme logiche
che essa presenta, quanto piuttosto dal modo in cui essa le presenta. La
dialettica cos il processo in cui le forme ossificate della tradizione, ani
mate dalla contraddizione che sorge dalla loro immanente interazione,
presentano la fluidit del movimento guadagnato attraverso il passaggio
ad unit superiori e pi comprensive di senso; la dialettica il processo in
cui transizioni si compiono, le forme di pensiero si generano come succes
sori una dell' altra, ed il loro significato si determina come funzione della
posizione assunta all'interno dello sviluppo complessivo costituitosi, infi
ne, a totalit.
31
,
TRASFORMAZIONI: ADORNO.
DIALETTICA NEGATIVA COME LOGIK VES ZERFALLS
La dialettica negativa di Adorno - questa la tesi che voglio pro
porre nelle analisi seguenti - in quanto teoria della auto-trasformazio
ne critica del pensiero resasi storicamente necessaria dopo la crisi epo
cale aperta da Auschwitz, la trasformazione immanente della logica
dialettica hegeliana nel suo metodo, procedura (Verfahren) e apparato
categoriale. Come accennato in precedenza, tale trasformazione
risponde alle stesse esigenze teoriche della Veriinderung cui Hegel sot
topone la logica e la metafisica tradizionali ai fini di una comprensione
del proprio presente storico. Capire in che modo Adorno realizza tale
trasformazione essenziale se vogliamo capire la specificit e la porta
ta della 'negativit' propria della dialettica da lui proposta, la presunta
distanza da Hegel.
La dialettica negativa di Adorno si allontana da Hegel a partire pre
cisamente dall'operazione che lo porta a pensare, con Hegel, la dialetti
ca ad un tempo come metodo e come realt oggettiva. In quanto
Verfahren del pensiero, la dialettica conduce a pensare in contraddizio
ni per e contro la contraddizione una volta percepita nella cosa. In
quanto la contraddizione oggettiva, la contraddizione come metodo
contraddizione contro la contraddittoria realt. A questo proposito,
tuttavia, Adorno conclude: una dialettica del genere non pi compa
tibile con Hegel.32 Il suo movimento non tende infatti all'identit di una
totalit finale conciliata e pertanto positiva, ma alla negativit. Su un
esame pi attento di questo punto torner in seguito. Per il momento
occorre osservare l'intento di modificazione immanente cui Adorno sot
topone la logica hegeliana per poter raggiungere la struttura specifica
della negativit dialettica. Distanziandosi da Hegel, Adorno dichiara che
il movimento della propria logica non tende all'identit nella differen
za di ogni oggetto dal suo concetto ch essa ha piuttosto in sospetto
l'identico. Il punto cruciale che, per quanto 'sospettosa', la dialettica
negativa di Adorno non pu per prescindere dall'identit - essa pu
infatti solo cercare di trasformarla criticamente. La trasformazione che
Adorno propone consiste nella procedura di disgregazione (Verfall).33
Come era il caso della dialettica hegeliana che riprendeva, modifi
candola, la logica tradizionale e quella trascendentale, la dialettica nega
tiva mantiene le procedure e le categorie della dialettica speculativa
hegeliana ma al tempo stesso le muta criticamente. La dialettica negati
va legata, come al suo punto di partenza, alle massime categorie della
filosofia dell'identit. E questo determina il suo primo atto critico che
quello che la porta a pensare contro se stessa. La dialettica negativa,
proprio per tale suo punto di partenza ed in tale suo punto di partenza
infatti da dichiararsi anch'essa falsa, logico-identitaria, lo stesso con
tro cui viene pensata - ovvero: nel suo punto iniziale, la dialettica nega
tiva in fondo identica a quella logica hegeliana, detta identitaria, con
tro cui essa programmaticamente si schiera. Questo inizio, in se stesso
'falso', determina tuttavia il compito ulteriore di auto-trasformazione cri
tica del pensiero. La dialettica negativa deve correggersi nel suo proce
dere critico che modtfica i concetti da essa stessa trattati formalmente
come se per lei fossero ancora i primi.34 Il processo dialettico dunque,
per Adorno, il movimento di auto-correzione critica immanente (quello
166 167
40
per Hegel era la Widerlegung) attraverso il quale la razionalit tra
se stessa nel suo punto di partenza. Questa correzione, compien
do il passo ulteriore oltre Hegel, sancisce l'apertura e ad un tempo la spe
cifica negativit della dialettica adorniana.
E tuttavia, criticandola - avverte significativamente Adorno _
<d'identit non si trasforma qualitativamente (durch ihre Kriti.k
venchwindet die Identitat nicht; sie vertindert sich qualitativ)>>.35 Per pen
sare oltre !'identit bisogna dunque abbracciare l'identit in tutta la sua
e falsit; inutile (perch a-critico) il tentativo di farla semplicemen
te 'scomparire'. Questo, per Adorno, ha un significato preciso al
critica sociale. Se infatti l'umanit vuole liberarsi dalla coercizione
subita realmente sotto forma d'identificazione che poi la servit
imposta dal principio di scambio ma anche l'omologazione propria del
pensiero amministrativo (Verwaltungsdenken)36 che ha condotto allo
omicidio amministrato di milioni di persone ad Auschwitz
37
allora
deve raggiungere al tempo stesso l'identit con il suo concetto. Ma in
senso, occorre a questo punto chiedersi, pu l'identit coercitiva
essere superata se quello che si propone pur sempre (ed in maniera
sempre hegeliana) il raggiungimento della identit con il concetto?
risposta di Adorno che nell' assumere l'identit come punto di parten
za critico l'identit non si dilegua ma si trasforma, diventando identit
razionale, dischiudendo cos possibilit reali precedentemente inesisten
ti. Mentre, per Adorno, !'identit totale hegeliana, come punto di arrivo
dei processo dialettico, blocca il processo e la trasformazione, uccide la
possibilit e resta prigioniera dell'attualit presente, !'identit razionale
adesso proposta negativa nel senso di rimandare necessariamente
di verso l'orizzonte di quello che potrebbe essere altrimenti e che
non ancora cominciato. E con questa osserva Adorn, tutte
le singole determinazioni della dialettica vengono di conseguenza modi
ficate.
38
precisamente in questa apertura dell'identit al possibile che
consiste il guadagno della dialettica negativa, la sua "promessa
Se non venisse pi sottratta a nessun uomo una parte del suo lavoro
si raggiungerebbe l'identit razionale e la societ oltrepasserebbe iI pen
siero identificante. Ci a U ~ ~ ~ I 39
Riconduce certamente a HegeI la struttura categoriale impiegata
da Adorno. Non per affatto hegeliano l'andamento condizionale in
cui quelle categorie sono disposte. La dialettica negativa apre, infatti,
un orizzonte di possibilit che , metodologicamente, del tutto diverso
dall' aderenza della razionalit hegeliana alla propria attualit. Adorno
riscopre qui piuttosto un 'dover essere' di sapore kantiano ma radica
to hegelianamente nella storia.
La dialettica negativa dunque una ripresa critica delle categorie
della dialettica hegeliana vengono tuttavia lette ed utilizzate secondo
una metodologia o secondo procedure nuove e diverse. Tale metodolo
gia consente al discorso della dialettica negativa di fare 'promesse' e di
aprirsi ad un condizionale che la dialettica hegeliana invece
Occorre adesso chiedersi quali sono, pi precisamente, le conseguenze
di tale modificazione critica operata dalla metodologia adorniana
repertorio categoriale della logica identitaria. In che senso la dialettica
negativa una Logik des Zerfal!J?41 Che cos' la disgregazione logica?
La dialettica negativa, dichiara Adorno, disgregativa della figura
armata e reificata dei concetti che il soggetto ha immediatamente di fron
te. Che questa figura sia al soggetto la non verit.42 La logica
adorniana attacca la reificazione dei concetti smascherando la relhcliZHJ
ne come procedura totalizzante di una logica che riduce la dialettica
soggetto ed oggetto al soggetto conoscente. Zerfall qui procedimen
to opposto alla sintesi (alla sintesi di Hegel cos come a quella di Kant).4J
Disgregando la armatura ordinante44 del pensiero totalizzante e sinte
tico, la dialettica negativa ne rivela l'ideologia implicita. La separazione
di soggetto e oggetto, condotta gi in Kant attraverso i concetti dell'in
telletto, ha infatti come fine la costruzione dell'oggetto come estraneo e
dominabile, come qualcosa sta di fronte al soggetto (e dunque come
;egen-stand ad esso estraneo) per essere da questo appropriato
quanto di valore inferiore). Ma tale separazione, che degrada l'oggetto (e
addirittura lo "danneggia"),45 opera del soggetto.
46
TI pensiero identita
ria tuttavia nasconde quest'origine soggettivistica della separazione1:nsi.
stendo invece sul momento della sintesi o della totalit unificata in cui la
separazione viene superata e conciliata. La degradazione dell' oggetto
strumentale all'esaltazione dei poteri del soggetto.
La coscienza si vanta di unificare d che ha prima scisso arbitrariamente
in elementi: di qui il sopratono ideologico di tutti i discorsi sulla sintesiY
Quello che metafisica e logica idealistica presentano come l'unica,
necessaria maniera di pensare la relazione di soggetto-oggetto - ovvero il
loro fronteggiarsi come entit separate - non affatto l'unica pos
sibilit disponibile al La loro relazione infatti per Adorno
quella di un reciproco compenetrarsi.
48
Ma se tale la loro relazione, la sin-
come conciliazione di un molteplice irrelato e caotico, non
d'essere. La dialettica negativa come logica della disgregazione
169
rovescia perci il procedimento della sintesi. TI principio di tale rovescia
mento quasi un principio morale di retribuzione: la tendenza degli atti
sintetizzanti pu essere rivoltata meditando su ci che essi infliggono al
plurimo.49 La logica disgregante restituisce il diritto oppresso dell'ogget
tivit e proclama cos il primato dell'oggetto.
5o
Essa parte dall'unit reifi
cata, disgrega l'unit della coscienza, critica l'origine soggettiva ed ideolo
gica della separazione di soggetto ed oggetto, e rifuta di riunificare o con
ciliare ci che realmente diviso ci che separato resta cos separato.
La separazione della coscienza viene tuttavia sostituita dall'idea di una
compenetrazione reciproca di soggetto e oggetto. Nella dialettica ador
niana la mediazione non conduce alla perfetta conciliazione della totalit,
come in Hegel, ma invece mediazione asimmetrica, sempre sbilanciata
verso l'oggetto.
5
! Con ci, la dialettica di Adorno raggiunge un risultato
negativo ovvero un'unit negativa, non conciliata ma scissa; dichiara il
primato dell'oggettivit ed il carattere negativo della totalit.
E tuttavia, nel suo gesto critico e disgregativo, la logica adorniana
accenna, ancora una volta, ad una diversa possibilit di pensare il rap
porto soggetto-oggetto: n separazione n unit ma relazione recipro
ca o reciproca compenetrazione. Infine, la critica alla sintesi in nome
della disgregazione dei concetti reificati svela, al tempo stesso, il
modello economico-sodale cui la coscienza sintetizzante inconsapevol
mente risponde. Il modello offerto dai processi razionali di lavoro
che necessitano della scomposizione (Zerlegung) come condizione
produzione di merci. Mente l'ideologia borghese declina ogni
responsabilit e imputa piuttosto la "parceUizzazione (Zestuckelung)"
ai suoi critici, essa invece proprio <<la sua opera inconsapevole.52
Questo , per Adorno, il modello della sintesi kantiana che sembra pre
supporre come dato il molteplice dei fenomeni da sintetizzare quando
invece lo produce inconsapevolmente attraverso quei medesimi con
cetti responsabili della loro sintesi.
NEGATIVA E UNGEDECKTER LrEDANKE
Nel dichiarare il primato dell'oggetto conseguito nel processo
decostruzione o disgregazione della sintesi conoscitiva, la dialettica
negativa trasforma la mediazione propria della dialettica hegeliana ren
dendola asimmetrica. Nella sua oggettivit, tuttavia, la dialettica di
Adorno rivendica, ed al tempo stesso modifica, un altro carattcre della
logica hegeliana, vale a dire il carattere concreto e contenutisticamente
determinato della razionalit. Contro l'astrattezza od addirittura falsa
170
concretezza di tanta parte della filosofia contemporanea, la dialettica
negativa dichiara sin dall'inizio il Primat inhaltlichen Denkens.
53
Ma
che contenuto il contenuto rivendicato dalla dialettica negativa?
Riprendendo il tema cruciale della reificazione dei concetti, Adorno
indica nell'ideologia della Verdinglichung la genesi del concetto in quanto
concetto logico. Tale genesi dischiude un movimento di astrazione che ha
luogo anche quando il concetto sembra avere un contenuto. La reificazio
ne che crea la "armatura" concettuale contro cui lavora la logica dclla
disgregazione responsabile dunque di una duplice perdha di oggettivi
t da parte della razionalit. Da un lato, come abbiamo visto, la reificazio
ne degradazione dell' oggetto a qualcosa di estraneo e dominabile da
parte del soggetto per mezzo della sintesi conoscitiva. Dall'altro lato, la
reificazione istituisce il concetto come concetto nell'atto di separarlo da
qualcosa di 'altro' dichiarato pertanto non-concettualc (Nicbtbegriffliches
o Begriffsloses). TI concetto, per sopravvivere in quella presunta superiori
t e purezza logica che lo definisce, ha bisogno di una armatura protetti
va che ne sancisca l'in1permeabilit nei confronti del non-concettuale.
precisamente tale armatura che la Logik des Zerfalls si ripropone di
distruggcre mettendo a nudo il concetto ideologizzato nella sua autentica
mancanza di contcnuto. La dialcttica negativa ha a questo punto il com
pito ulteriore di operare su questo vuoto sostituendovi un pensiero con
tenutisticamente determinato. Qual dunque il vero contenuto che la
dialettica negativa rivendica per i propri' disarmati' e 'indifesi' concetti?
Che il concetto sia concetto anche quando tratta di un ente
ovvero anche quando sembra avere un contenuto che resta per sempre
astratto, come nel caso nell'inizio della logica hegeliana, oppure, in
generale e molto pi trivialmente, ogni volta che il pensiero si presenta
nel suo carattere intenzionale come pensiero di qualcosa - non vuoI
dire che esso non sia intrecciato in un intero non concettuale da cui esso
si isola solo attraverso la sua reificazione, che per lo istituisce come
concetto,54 Adorno presenta qui la concatenazione delle tesi seguenti.
(i) La reificazionc istituisce il concetto in quanto Begri//' in quanto
momento della logica dialettica. (ii) Tale istituzione reificazione in
quanto ipostatizzazione che isola il concetto dal suo intreccio con un
intero non-concettuale (tale intreccio e talc intero vengono dunque
prima del concetto, ovvero prima che il concetto sia propriamente Con
cetto - il che pu venir letto come un altro senso del primato dell' ogget
tivit). (iii) La reifcazione cancella la traccia dell'interazione (originaria
o pre-concettuale) del concetto con il non-concettuale sostitucndovi
l'astrazione di un pensiero che pensa un ente in generale (l'inizio della
logica hegeliana non sarebbe cos altro che un inizio che ideologicamen
171
te nasconde il vero inizio). (iv) Ci che la reificazione nasconde il fatto
che il concetto invece geneticamente mediato dal non-concettuale.
L'interazione originaria , in verit, la mediazione del concetto.
Il problema della dialettica negativa quello di disgregare e rove
sciare questo procedimento liberando i concetti dalla loro reificazione e
riempiendoli di un nuovo contenuto. E questo il programma di una
logica della non-identit o dialettica negativa.
55
Il contenuto del concet
to , dialetticamente, il non-concettuale: in ci consiste per Adorno il
cardine della dialettica negativa. Punto di paltenza di Adorno (iv),
l'affermazione che il non-concettuale media il concetto in quanto forma
della logica dialettica conferendogli "significato" (Bedeutung).56 dun
que il contenuto di una dialettica negativa deve essere il Nichtbegri/l
liches, il problema fondamentale diviene quello di capire che cosa inten
da Adorno per 'non-concettuale'.
Il problema del rapporto tra concetto e non-concettuale problema
ampiamente discusso nella filosofia dell'inizio del ventesimo secolo. In
realt, la questione aperta per la prima volta dalle immediate interpreta
zioni della Kritik der reinen Vernunft e domina successivamente lo svilup
po della filosofia idealista prima, neokantiana poi, trovando importanti
ramificazioni all'interno del marxismo. Il non-concettuale il limite dupli
ce della razionalit kantiana: da un lato, l'impenetrabile Ding an sich che,
per Adorno, gi vale come apprezzabile precursore del primato dell'ogget
to;57 dall' altro, la materialit indistinta e caotica del molteplice pre-catego
riale che l'intelletto deve poi sintetizzare con l'intuizione pura.
Nell'interpretazione di Emil Lask, che Adorno cita appena prima del pas
saggio sopra analizzato, il Nichtbegriffliches , direttamente, l'irrazionale
(ed l'individuo in quanto irrazionale).58 E questa una interpretazione in
varia misura dominante, controbilanciata soltanto dal materialismo trivia
le e dogmatico che identifica il non-concettuale con la datit materiale.
Lask esercita un'influenza fondamentale su Lukacs che, a propria volta,
autore importante per Adorno. Per Lukacs la datit non-concettuale ed
irrazionale il fantasma che minaccia ogni idealismo e ogni concezione
sistematica della razionalit.
59
Qual la posizione di Adorno in proposito?
Adorno d'accordo con Lask su un punto fondamentale: proprio
della natura stessa del Begriff rimandare, dialetticamente, al Nicht
begrijjliches.
60
I concetti, riconosce Adorno, intendono (meinen) , con
l'espressione di Lask, 'oltre di s' (iiber sich hinaus)>>. Il Nicht
begriffliches, per Adorno come per Lask (e in fondo gi per Aristotele),
l'individuale, ovvero ci che essendo qualitativamente (e non quantita
tivamente) differenziato, inesorabilmente sfugge al concetto.61
L'individuale qualitativamente non neutrale ma sempre asimmetrica
172
mente sbilanciato dalla parte dell' oggetto, sempre affetto da un' esperien
za segnata da una assoluta contingenza62 e pertanto, nonostante
Hegel, opposto alla necessit totalizzante della sintesi sistematica.
Rivendicare al concetto d che oltre il concetto, tuttavia, non significa
per Adorno rivendicare rispetto al concetto un'alterit assolutamente
altra rispetto al razionale, non vuoI dire trovar rifugio nell'idea dell'irra
zionale avanzata da Lask. Significa piuttosto rivendicare il primato di
un'oggettivit diversa, concepita in maniera non reificata e non antago
nistica assunta come contenuto concettuale possibile. Significa e
questo il punto centrale della interpretazione che voglio qui proporre
- presentare l'idea di un contenuto pur sempre razionale ma "non gamn
dall' armatura perentoria e difensiva del concetto reificato, l'idea di
un contenuto se mai affetto dall'incertezza e dal rischio del 'non-ancora',
dall' anelito del 'dover-essere' e del meramente possibile come immagina
zione di ci che potrebbe essere altrimenti e che non ancora comin
ciato.
63
Una volta tale contenuto sia assunto nel concetto, esso viene a
mutare la natura stessa del concetto e della razionalit.
Il contenuto del pensiero della dialettica negativa adorniana
riprende cos quell'intreccio con il non-concettuale che segnala l'istan
za di un reperimento od invenzione delle possibilit alternative che il
concetto reificato e identitario aveva perso optando per il sacrificio
della possibilit e per la prigione di un'attualit soffocata dalla necessi
t che non lascia pensare ad alternative. Questa stata la scelta di
Hegel nella prefazione delle Grundlinien. Il pensiero critico sopravvi
ve invece perch
il persistere della sofferenza, della paura e del rischio richiede che il pen
siero che non pu essere realizzato non venga tuttavia gettato via.
M
La dialettica negativa, a differenza da quella hegeliana, spinta
dalla negativit del reale a far posto a quelle alternative di pensiero
pur valore nonostante non siano (ancora) potute divenir attuali
(e forse mai lo diverranno). Il Nichtbegriffliches che Adorno rivendica
al pensiero della dialettica negativa in quanto ungedeckte(r) Gedanke
in quanto pensiero non "garantito" o piuttosto "scoperto"65 -
que l'apertura su una possibilit alternativa ed a sua volta non garanti
ta, l'apertura su un' alternativa alla realt alienata e reificata e ideologiz
zata del presente.
66
Tale alternativa una scommessa ovvero anche una
'promessa'67 per la quale, tuttavia, non ci sono n garanzie n rassicu
rante necessit. All'interno della dialettica negativa il non-concettuale
piuttosto un memento della fragilit del vero;68 esso produce nel
173
pensiero la "vertigine" che si prova con la perdita del fermo terreno
quale i concetti reificati erano radicati.
69
Il pensiero scoperto, avver
te Adorno, anche pensiero aperto (o!fene(r) Gedanke),7 Esso non
protetto contro il rischio di scivolare nell' arbitrario; nulla gli garanti
sce di essersi saziato sufficientemente della cosa per sostenere quel
rischio:71 l'oggetto che gli fa da contenuto infatti eccedente
il concetto, sempre ulteriore rispetto ad esso, portatore una possibi
non inscritta nei limiti dell' attualit data.
Proponendo un'interpretazione divenuta corrente (quanto, a mio
parere, semplicistica ovvero della logica hegeliana, Adorno con
sidera l'andamento processuale della dialettica speculativa come preordi
nato da un telos di positivit immanente. La finalit che d direzione e
senso all' andamento dei diversi passi della dialettica , per Adorno,
tero totalizzante e conciliato del sistema.T
3
Questo significa tuttavia che la
dialettica hegeliana solo apparentemente dinamica e processuale. La
realt chiusa e predeterminata del sistema infatti la possibilit di
una autentica dinamica concettuale. La "dinamica" richiede piuttosto,
Adorno, l'assicurazione che ci sia sempre ancora qualcosa al di
del concetto, vale a dire il non-concettuale. Contro Hegel, dunque,
Adorno impugna la connessione tra Nichtbegri/fliches e dinamica di un
processo che, per essere processo, non pu essere prede
terminato da un fine positivo. Contro le sue stesse intenzioni, il sistema
hegeliano, osserva Adorno, non era internamente davvero
ma implicitamente gi premeditato in ogni determinazione singo
la,74 Responsabile della preordinazione statica (quanto acritica) del siste
ma di , in ultima istanza, la concettuale che il
non-concettuale dall'orizzonte possibile dei contenuti della dialettica
dichiarando il concetto in se stesso assoluto.
Trovandosi da sempre nel medium del concetto e riflettendo soltanto
in termini anche sul rapporto tra il concetto ed il suo contenuto,
il non-concettuale, la logica hegeliana si assicurata
lutezza del concetto che s'impegna a dimostrare.
n
Il bisogno di garantirsi il risultato gi nn aall I01Z10 come una
nece!;sit, ovvero l'incapacit da parte del pensiero di correre rischi e
andare incontro ad alternative possibili, fanno tutt'uno con l'iscri
del contenuto all'interno di un concetto dichiarato gi da sempre
assoluto. In questo quadro, nonostante la reazione della dialettica
hegeliana contro la Verstandeslogik della tradizione, il movimento o la
dinamica del divenire resta una semplice finzione.
174
Abbandonando la garanzia fornita dalla copertura reificata
concetti, la dialettica negativa accetta l'apertura del pensiero ad un
contenuto che il Nichtbegri//liches. Il non-concettuale per Adorno
l'aperto e il non garantito - (das O!fene und Ungedeckte).76 In tal
modo essa recupera quella dinamica che la dialettica hegeliana, per
Adorno, finiva con lo sconfessare. Mentre la dialettica di Hegellimita
va la presa oggettiva della razionalit alla dimensione di un presente
che, esso solo, veniva dichiarato attuale o wirklich, la teoria di Adorno
si muove nella dimensione della possibilit. Ci implica, a ben vedere,
una revisione critica delle categorie modali. In una frase celebre
Adorno dichiara:
Ci con cui la dialettica negativa penetra i suoi oggetti irrigiditi la possibilj.:
t che stata frodata dalla loro realt e che per guarda da ciascuno di essi. 1/
abbiamo visto, la Logik des Zer/alls attacca la reificazione di
oggetti. Adorno indica ora nell'idea di 'possibilit' la chiave
questa procedura disgregativa della dialettica. La possibilit, tuttavia,
non concepita aristotelicamente come l'antecedente virtuale di ci che
si fatto reale, come d da cui il reale precipita per farsi appunto reale.
La possibilit piuttosto d che risulta dalla reificazione implicita
farsi reale del pensiero sotto le condizioni storiche della societ bomne
se. La possibilit il segno invisibile (invisibile alla logica
invisibile all'ideologia borghese) del furto perpetrato dalla soggettivit ai
danni dell'oggetto; il segno invisibile (eppure tangibile) della 'violen
cui l'oggettivit sottoposta per essere resa appunto 'oggettivit',
separata dal soggetto, altra da esso, disponibile per esso. La possibilit
una richiesta implicita, sebbene sinora inascoltata, di retribuzione.
Compito della dialettica negativa dunque riportare alla luce la possibi
lit che stata sottratta alle cose da uno svolgimento di attualizzazione
storica gi truccato sin dall'inizio (dalla totalit hegeliana;
reificati); dar voce, criticamente e consapevolmente, a quella
t latente sinora tadtata insieme alla quale una parte della razlOnallta e
stata condannata come impossibile e non-concettuale. La dialettica nega
tiva ha perci ad oggetto il possibile come ci nel reale, potrebbe
essere altrimenti e che per non ancora cominciato.l
9
Eppure que
sto compito, Adorno riconosce, non pu essere portato avanti altro che
sua espressione pur sempre concettuale. Il recupero della virtualit
implicita nel non-concettuale non un appello all'irrazionale. Pur nel
l'estrema fatica di esprimere linguisticamente questa storia coagulata
nelle cose, le parole usate restano concetti.80
Nella teoria di Adorno la possibilit come non-concettuale conte
1
nuto del pensiero gioca dunque un ruolo duplice. Mentre la dialettica
negativa usa la possibilit per effettuale la disgregazione logica e
ca della reificazione, la possibilit apre al pensiero un compito ulteno
re di ricostruzione che , ad un tempo, una sorta di mora
le dell'oggettivit danneggiata dalla storia ed il portare alla coscienza
una procedura inconsapevole del pensiero.
Mentre il pensiero usa violenza verso ci su cui esercita le
segue, al tempo stesso, un potenziale (Potential) che
che gli di fronte (in seinem Gegeniiber) ed ubbidisce inc:oDISa)Je,rollnen,
te all'idea di risarcire i frammenti di ci che ha ad essi
coscienza di questa ;_M 81
Adorno crea una sorta di chiasmo od inversione tra dialettica
identitaria e sua trasformazione negativa: l dove la prima costruisce la
sintesi sistema, la dialettica negativa disgregativa; l dove
la dialettica opera la frammentazione dell'oggettivit (il molte
smtetlzzare:), la dialettica negativa rivendica all'oggetto
possibile ed aperta - effettuando cos quella sorta di resti
tutto in che l'oggetto stesso sembra richiedere.
82
Questa ,
istanza, la liberazione od emancipazione dell'oggettivit operata
dialettica negativa il rivendicare quella <<libert per l'oggetto
F'reiheit zum Objekt)>> che Hegel ha invece distorto in favore del sogget
to e che, per Adorno, uno stato possibile, ancora da produrre.
B
}
Per la sua necessaria apertura al possibile - necessaria in quanto essa
ci che fa del pensiero della dialettica negativa un pensiero contenuti
sticamente determinato la teoria adorniana separata dal pensiero uta
pico da una linea molto sottile.
84
il progetto della dialettica adorniana
quello di assumere il non-concettuale come contenuto
esso rimane legato al modello dialettico di (almeno) in due rispet
ti. Da un lato, come si visto, la dialettica di Adorno assu
me come punto di partenza la dialcttica cos identitaria, volgendosi
cos criticamente contro se stessa -la teoria di Adorno non pu in fondo
fare a meno dell'identit; essa mira tuttavia a trasformarla. Dall'altro lato,
invece, la razionalit critica, pur in s il non-concettuale, resta
pur sempre teoria, operante con concetti, espressa nell'elemento concet
tuale - se la teoria critica non pu fare a meno del concetto essa mira tut
tavia a trasformarlo. (C)he il concetto [... ] possa trascendere il concetto
e cos arrivare all'aconcettuale (das Begriffilose), irrinunciabile per la
filosofia. E questa, per Adorno, in certo senso la condizione della veri
t. TI contenuto vero dei concetti d che i concetti reificati hanno fino
ra rigettato. Ma quel che di vero pu essere raggiunto dai concetti oltre
176
la loro astratta non pu avere altro scenario che ci che i con
cetti reprimono, disprezzano e gettano via. Se questo sembra, in
conti, lo stesso programma della logica hege1iana, Adorno segna la diffe
renza con la formulazione condizionale che introduce !'idea di utopia:
l'aconcettuale con i
l'utopia della conoscenza sm'ebbe
di
concetti, senza 0l11010garlo ad essi.
Questo, annuncia Adorno, pur sempre un concetto
anche se la sua stessa "possibilit" dubbi.
86
Contro il radicamento
della dialettica hegeliana nell' attualit del contemporaneo, la dia
lettica di Adorno ha dunque un sapore programmaticamente utopico.
Una differenza, tuttavia, viene indicata tra dialettica utopia
essa consiste nel valore critico t1Pllfl nep'ativit orooria dialettica.
possibilit concreta dell'utopia, la l'ontologia
condizione falsa. Una condizione pi sarebbe libera da essa,
sarebbe n sistema. n ...
A differenza dell'utopia, la dialettica negativa tenderebbe, sotto
e 'giuste', alla propria auto-eliminazione. Non questa,
tuttavia, l'utopia propria della dialettica negativa? Alla fine dell'introdu
zione alla Dialettica negativa, Adorno riprende la questione dell'utopia e
della sua relazione al pensiero dialettico. In quanto pensiero contenutisti
co, la dialettica assume come proprio contenuto l'aperto, il non pre
deciso dalla struttura: protesta conto il mito, ovvero, protesta contro
la reificazione che immortala la realt, la formalizza in concetti, l'assolu
tizza in soggetto. TI mito l'opposto dell'utopia. La conoscenza che
vuole il contenuto vuole l'utopia: pu dunque non essere dit:ett:arrlente
identica all'utopia ma non la rifugge, anzi l'abbraccia consapevolmente
(la 'vuole' appunto). L'utopia, coscienza della possibilit,
creto in quanto non deformato - il reale invece deformato,
perch gli stata sottratta la possibilit. il possibile, mai l'immediata
mente reale, che sbarra la strada all'utopia;88
strada alla dialettica nelYfltliVfl.
pi ricco di potenziale criti
Concludo con una domanda:
r,PMiprn dialettico immerso
presente attuale, o un pensiero
stato amputato al reale, un pen
sapore kantiano? Al di
dialettica identitaria e dialettica neg
a

domanda centrale che la trasformazione ador


lascia aperta alla nostra riflessione.
177
NOTE
l la celebre tesi del der Philosophie. Cfr. G.WE HEGEL, tra il
sistema filosofico di Fichte e Schelling, in: ID., Primi scritti critici, Milano
1990, pp. 2-120, si veda in particolare p. 13 e ;egg. Per l'idea di Bediirfn. si vedano le ulti
me pagine della Dialettica negativa.
2 G.WE HEGEL, Lineamenti di/iloso/ia
l Per l'idea della logica hegeliana come
Dialectic as of Trans/ormative Processes, in: K. DEUGIORGI (a cura di),
Uir,ect1ms, AS!1gat:e, 2006, pp. 85-104.
4 Lineamenti dif"losofia del diritto, cit., p. 16.
Le tesi furono redatte nel 1845 e pubblicate da Engels nel 1888.
6 Tll. W ADORNO, Dialettica negativa, Einaudi, Torino 2004, p. 5. I corsivi sono sem
pre miei. Gi nella conferenza inaugurale del 1931 alla Universit di Francoforte, intitolata
Vie Aktualitiit der Philosophie, Adorno discute il problema del fallimento della filosofia con
temporanea (Heidegger, neokantismo della Scuola di Marburgo, irrazionalismo) nel propor
re una spiegazione dell'esperienza (in: ID., Gesammelte Schnften, Bd. l, Suhrkamp,
Francoforte 2003, pp..325-344).
TE. W. ADORNO, Dialettica negativa, cit., p. 330.
326.
!O lvi, p. 328.
Il Ivi, p. 130.
12 p.DI.
13 G. LUKcs, Storia e coscienza di classe, SugaICo, Milano 1978.
14 Tll. W ADoRNO, Dialettica 328.
In che segue uso il speculativa' (e spesso anche semplice
mente 'dialettica') per indicare la logica Intendo con d riferimli, sebbene solo
indirettamente e non tematicamente, alla precisazione con cui nella (op. dt.,
227-229) Hegel "tre lati" del secondo la forma. contrastare
la dialettica speculativa a quella di Adorno, tuttavia, non intendo prende
re qui posizione sulla dell'in che modo in Adorno sia presente un momento spe
culativo (per questo What is 5,)eculative Thinking?, in: Revue Internationale
de Philosophie, n. 1/2004, pp. 70-83; G. ROSE, t-rom to Dialectical Thinking.
and Adorno, in: ]udaism and Modernity, Oxford 1993, pp. 53-63). Una
a tale problema potr tuttavia esser letta nello sviluppo della mia
Or. TI!. W. ADORNO, Dialettica cit., pp. 5 e 325.
G.W.F. HEGEL, Fen'omenG>logia ,pirito, voI. 1, La Nuova Italia, Firenze 1973,
p.37.
lH lo., Enciclopedia delle voI. 1, UTET, Torino 2004, 137.
19 lvi, pp. 160-161. In merito anche lo., Fenomenologia voI. 1, dt.,
p.37.
20 Per il concerto hegeliano di positivit si veda TH. W ADORNO, Dialettica negativa,
cit., 143 e segg.
Si vedano attacchi di Hegel al <<tabellarischer Verstand e al suo gleichtonige(r)
Formalismus, cfr. HEGEL, Fenomenologia dello spirito, cit., p. !] 1.
G .WE Enciclopedia delle scienze filosofiche, voI. 1, cit., p. 134.
lo., Scienza val. 2, Laterza, Roma-Bari 1999, p. 655.
24 lo., Scienza della voI. l, Laterza, Roma-Bari 1999 p. 47. Cfr. anche lo.,
178
Enciclopedia delle scienze filosofiche, cit., pp. 162-172.
Ivi, p. 45 (corsivo mio).
26 Ivi, pp. 28-29.
II lvi, p. 29.
28 L'espressione "Seele" usata da Hegel a pi riprese nella logica. Cfr. lo., Scienza
della logica, voI. 2, 881-885 a proposito del metodo.
29 ID., Scienza val. 1, cit., p. .35.
30 ID., Senza della voI. 2, cit., p. 649.
H Ho sviluppato questo tema in dettaglio in: A. Logica e sistema. Sull'idea
di filosofia, Genova, Pantograf, 1992 e in ID., Language of
Spf'CUl'att:ve Philosophy, in J.P. Surber (a cura di), Hegel and Language, SUNY, New
75-94.
W ArxlRNo, Dialettica negativa, dr., p. 131.
l3 Ibidem.
34 Ivi, p. 134.
J5 Ivi, p. 135.
l(, Ivi, p. 31.
37 Ivi, p. 325.
38 Ivi, p. 132.
39 Ivi, p. 133.
mquesto senso non penso che la negativit della dialettica adorniana sia da
si come un atteggiamento scettico, come invece afferma H.H. HOLZ, und
Versuch einer der Dialekttk, Stuttgart, Metzler 2005, 109-110.
invece d'accordo con l'altra di Holz in proposito, che vede nella negazione
adorniana della determinazione una "negazione indeterminata" che da ultinlO offre la
"Denkfonn" dell'anarchismo.
41 TH. W ADORNO, Dtalettica negativa, cit., p. 131.
42 Ibidem.
43 Cfr. ivi, 142 e segg.
44 lvi, p.
45 Ivi, p. 41.
46 Cfr. ivi, p. 126.
47 Ivi, p. ]58.
48 Ivi, p. 126.
49 lvi, p. 143.
50 Meno perentoriamente Adorno dichiara che la critica dell'identit cerca a tentoni
preponderanza dell'oggetto (cfr. TH. W ADORNO, Dialettka negativa, cit., p. 165). Per la
relazione soggetto-oggetto, si veda TE. W ADORNO, e oggetto, in: lo., Parole chia-
Co, Milano 1974, pp. 211-231.
Si veda in proposito il volume di B. O'CONNOR, Adorno's Negative Dialectic:
}'h;itosotl/7, and the Possibility ofCritteal Rationality, MIT Press, Cambridge 2004.
W ADORNO, Dialettica cit., p. 158.
5l lvi, p. 3.
54 Ivi, p. 13 e segg.
55 Tn; - 14.
56
166 e B. O'CONNOR, Adorno and the Problem in: Revue
Internationale de 63, n. 1/2004, pp. 85-99, citazione a p. 91.
's Per la logica di Lask e per il suo con IIegel, si veda A.
J)!Siem bei Hegel und Lask, in: ILE Fulda, (a cura di), Systemphilosophie als
Selbsterkenntnis. Hegel und der Neukanttanmus, & Neumann, Wi.rzbUT2
179
2006, U3-158.
Si veda H. ROSSlfOFF, Emil Lask als Lehrer von Lukacs: zur Form ihres
Gegeflst(,tncl'be!;f7..lts, Bouvier, Bonn 1975.
l'H. Dialettica negativa, cit., p. B.
Cfr. ivi,
62 Ivi, p.
63 Ivi, p. 132.
lo., Wozu noch Philomphie, in: lo., Gesammelte Sc!Jlilten, Bd. lO tomo 2, pp. 459
473, in particolare p. 470 (corsivo ITO). Si veda anche ivi, p. 472, a del potenzia
le di ci che potrebbe essere il quale deve permeare la
65 ID., Dialettica negativa, cit., 32. I.:espressione ricorda, di nuovo, Lask nell'idea del
Nacktes". Si veda per questo Nuzzo, Logik und System und Lask, cito
66 Cfr. ivi, p. 20 e segg.
67 Ivi, p. 133.
68 lvi, p.32.
Ivi, p. 31.
34.
A. Nuzzo, Logica e sistema.
recente, The End olHegel's 1.A!'I5,,". E1f!JC'''''''' '" /lI?I.(Jlure j'VleWG'LL,
in: Cardozo Policy, and Ethics Iournal, n.
l'H. W. ADORNO, Dialettica negativa, cit., p. 12.
74 lvi, p. 27.
lvi, p. 37. Lo stesso di rassicurazione opera in per il
il non-Io in realt fin dall'inizio stesso (cfr. ivi, p. 134).
1vi, p. 20.
lvi, p. 49: Womit negative Dialektik ihre verharteten Gegeustande durchdringt, ist
die Moglichkeit, um die ihre Wirklichkeit betrogen hat und die doch aus einem jeden
blickt.
78 Ivi, p. 20.
Ivi, pp. 132 e 330.
72.
p. 30 e segg.
82 lvi, 57.
83 Ivi, rislpettiv8lme:nte 58 e 38.
84 Per si veda A. ALLKEMPER, und
zu Adorno, Sch)Jnitlgh S. BENIIABIB, Critique, Norm, and utopIa: ./1
01the Foundation \..Olumbia University Press, Ne'W York 1986; D. COOK,
Ein reaktioniires Schwcini and Prospects lor Change in Adorno, in: Revue
Internationale de PhiJosophie, 47 67; Y. SlIERRATr, Adorno's Positiue Dlalectic,
Cambridge University Press, Cambridge sostiene che la dialettica di Adorno possieda
un carattere fondamentalmente
l'H. W. ADORNO, Dialettico p.21.
ibidem.
lvi, p. 22.
lvi, p. 66.
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Perch "negativa"?
L'ontologia dell'inassimilabile di Th.W Adorno
Francesco Saverio Trincia
Una presa di metodologica si rende prioritariamente
necessaria. Dialettica negativa deve essere affrontato in modo 'speri
mentale', nel senso che un vero e proprio 'esperimento' di
dev'essere compiuto nei suoi confronti. Esso consiste essenzialmente
nell' applicare alla scrittura adorniana lo stesso atteggiamento di avvici
namento mimetico che Th.W. Adorno mette in scena nei confronti di
suoi grandi interlocutori, da Kant a Hegel, da Husserl a
Non si tratta di un' opzione di lettura marginale o negoziabi
le con magari concepite come pi sostanziali o pi serie. Ancor
meno si tratta di una lettura capace di toccare soltanto
pensiero di Adorno. Nello scegliere uno stile di lettura per Dialettica
negativa si compie invece quell'unica opzione capace di far accedere
all'autentico contenuto di un pensiero che ha fatto della rinuncia al con
tenuto e alla trattazione nella forme dell' argomentazione deduttiva, giu
stificata e comprovata, la sua pi autentica fisionomia.
I
Di fronte a una lettura mimetica dei grandi che la storia del pen
siero gli offre, il lettore non pu procedere attraverso la messa in atto di
un' analisi critica, n limitarsi al puro commento esplicativo di una prosa
sempre veloce, allusiva, saettante. Comunque orientata a un
assenso. Procedere mimeticamente significa rinunciare a un atteggiamen
to che tenta di confinare la comprensione del pensiero adorniano, ma
comprendere che ]'entrare in contatto con esso, il trovare una via
di accedervi, richiede di operare nei suoi confronti nello stesso
in cui esso stesso procede nei confronti di tutto ci che esso stesso
'tema' per se stesso. Se di 'superficie' e di con la superfi
di 'sorvolo' superficiale dei contenuti, si deve a proposito del
pensiero di Adorno e, in particolare, a proposito negativa; se
questa modalit del sorvolo radente sulle superfici del pensiero ottiene il
risultato che le stesse si aprono trasversalmente, svelando
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