Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
CANANA'
Di contro, nella capitale, un giovane come lui, esuberante e desideroso di piaceri e di avventure, si lasci prendere dal movimento, dal lusso, dalla confusione, dalla libert di costume e di comportamento pubblico e privato, che distingueva la vita della citt in quel momento. La sua anima conserv comunque sempre i segni dell'educazione seria, anzi rigorosa, ricevuta nella sua provincia natale, famosa per l'irreprensibilit morale dei suoi abitanti.
CANANA'
Il ritorno e la morte
Catullo torn dal suo viaggio nel 56 aC, e si rec nella villa di Sirmione, dove trascorse gli ultimi due anni della sua vita, consumato fisicamente da un'oscura malattia e psichicamente dalla sfortunata esperienza d'amore e dal dolore per la morte del fratello.
CANANA'
Il Liber catulliano
Il "Liber" catulliano consta di 116 di "carmi" (per un totale di circa 2300 versi), raggruppati in 3 sezioni non in base ad un ordine cronologico, bens in base al metro ed allo stile, seguendo un criterio di "variatio" e di alternanza fra temi affini, secondo la mentalit e l'usanza tipiche degli editori alessandrini. si divide in tre sezioni: nella prima ( carmi 1-60) si trovano brevi carmi NUGAE in metri diversi, di argomento vario e quasi sempre leggero e sono detti POLIMETRI, cio sono stati scritti in endecasillabi faleci, trimetri giambici, coliambi e metri lirici. Nella seconda vi sono i cosidetti CARMINA DOCTA ( carmi 61-68 ) in cui predominano l'esametro o il distico elegiaco e argomenti mitologici. Nell'ultima parte ( carme 69-116 ), sono collocati epigrammi in distici elegiaci GLI ELEGHEIA , tra i quali alcuni di carattere satirico.
CARMI DI CATULLO
OCCASIONE
PERSONALE
POLITICA
AMORE
AMICIZIA
CANANA'
CANANA'
LA CONCEZIONE DELLAMORE
Il mos maiorum tradizionale accorda poco spazio allamore I neoteroi fanno dellamore la ragione per cui vivere lamore per la prima volta nella letteratura una esperienza totalizzante
CANANA' 9
Il rapporto era un amore illeggittimo, Clodia era donna Vidua , cio senza marito. Paradossalmente Catullo desidera trasformare questo amore in un sentimento assoluto retto da foedus et fides Catullo trasforma Lesbia in unimmagine di libert e vitalit come segni di amore assoluto, ma non nega la sofferenza per i suoi tradimenti e il dolore per labbandono finale
CANANA' 10
Il liber catulliano
carmina occasione personale
amore
amicizia
politica
Lirica soggettiva Osservazione del mondo politico con distacco e spirito critico Conflitto interiore Sentimenti contrastanti dalla gioia al dolore
CANANA'
12
CANANA'
13
Sono definiti "carmina docta", di maggior respiro e complessit, tal che si portati ad individuarvi un maggiore impegno compositivo [ma, a tal proposito, vd. oltre]. Si tratta di elegie, epilli ed epitalami nei quali cresce il tono esplicitamente letterario, lasciando naturalmente ancora spazio alle caratteristiche catulliane: ovvero, lepitalamio per le nozze di Manlio Torquato; un altro epitalamio, in esametri, studiata e felice trasposizione moderna di Saffo; l' "Attis", poemetto in versi galliambi, strana evocazione dei riti dedicati alla dea Cibale, un pezzo di bravura callimachea; il celebratissimo carme 64, vasto epillio per le nozze di Pleo e Ttide (con inclusa la storia di Arianna), che una piccola epopea mitologica sempre alla maniera di Callimaco; la traduzione in esametri della "Chioma di Berenice" di Callimaco, preceduta dalla dedica allamico Ortalo in distici elegiaci; unelegia epistolare di gusto alessandrino, che ricorda il tempo felice dellamore di Lesbia. Carme 66 la chioma di Berenice la traduzione di un poemetto di Callimaco. Esso rappresenta un Catasterismo cio la trasformazione in astro celeste di un essere umano.
I carmina docta
Berenice aveva offerto come ex voto per il ritorno dalla guerra del marito, Tolomeo Evergete, la propria chioma. Lastronomo di corte scoperta una nuova costellazione nella via lattea la chiama chioma di Berenice come se i capelli della regina fossero stati assunti in cielo dalle divinit e trasformati in costellazione.
CANANA' 15
La dedica dellopera
Il "liber" dedicato a C. Nepote [c. 1], ma esso non certamente il "libellus" della dedica, nel senso che questo doveva comprendere, per esplicita dichiarazione del poeta stesso, solamente le "nugae", e non anche i "carmina docta", come invece noi lo possediamo. L'opera, quale a noi giunta, - dunque con molta verosimiglianza, una raccolta postuma, nella quale accanto ai carmi del "libellus" trov definitiva sistemazione il corpus - non per integrale - della produzione poetica catulliana: insomma, di quella produzione, esso sarebbe una raccolta antologica
La lingua e lo stile
Colloquio interiore e dialogo nelle nugae Atmosfera diversa nei carmina docta: uso della terza persona, i tempi al passato, appello diretto ad un interlocutore. Variet e sperimentalismo: neologismi, varietas, fusione di espressioni e modi della lingua colloquiale e popolare . Accostamento di elementi aulici e popolari: vocaboli del sermo familiaris e del sermo plebeius e oscenit; vocaboli dai dialetti gallo-celtici; basium invece di osculum; Abbondanza di diminutivi, insieme ad arcaismi, grecismi dotti,uso di numerose figure retoriche. Sintassi ben articolata con iperbati, antitesi, parallelismi, anafore.
CANANA' 18
metrica
Ripresa dei metri greci e metri tradizionali Ode saffica e alcaica Trimetri giambici scazonti o coliambi Distici elegiaci Endecasillabi falecei
CANANA'
19
LA FORTUNA
Catullo divenuto figura simbolo della cultura poetica occidentale Da Virgilio ad Orazio, Ovidio e Marziale e nel Satyricon di Petronio le tracce nella poesia latina sono evidenti Anche i Cristiani Girolamo e Boezio lo apprezzarono. Ma Catullo non era adatto alla scuola per questo nel medioevo il suo testo quasi scomparve finch esso fu salvato da un solo esemplare nella biblioteca capitolare di Verona, pi volte copiato da Petrarca. Nellumanesimo Catullo fu fonte e modello dei poeti damore moderni. Dagli umanisti Poliziano e Pontano del suo liber si conoscono circa 70 codici intorno alla met del 400. Nellet moderna da Shakespeare sino a Foscolo e Pascoli ricevono ispirazione per la brevitas e la levit dei suoi carmi fino alla poesia contemporanea e alle canzoni nel 900.
CANANA' 20
Carme V
"Dobbiamo mia Lesbia vivere, amare, le proteste dei vecchi tanto austeri tutte, dobbiamo valutarle nulla. Il sole pu calare e ritornare, per noi quando la breve luce cade resta una eterna notte da dormire. Baciami mille volte e ancora cento poi nuovamente mille e ancora cento, e dopo ancora mille e ancora cento, e poi confonderemo le migliaia tutte insieme per non saperle mai, perch nessun maligno porti male sapendo quanti sono i nostri baci".
"Vivamus mea Lesbia,atque amemus, Rumoresque senum severiorum Omnes unius aestimemus assis. Soles occidere et redire possunt; Nobis cum semel occidit brevis lux, Nox est perpetua una dormienda. Da mi basia mille, deide centum, Dein mille altera, dein seconda centum, Deinde usque altera mille, deinde centum. Dein, cum milia multa fecerimus, Conturbabimus illa, ne sciamus, Aut ne quis malus invidere possit, Cum tantum sciat esse basiorum."
Il componimento immaginato in un colloquio a due. Il nome di Lesbia associato ad un momento di felicit e di abbandono . E un' immagine di quella straordinaria stagione che corrisponde alla pienezza dell'amore. In particolare nella coppia di verbi "vivamus atque amemus" sta l'affermazione di valore di un sentimento che assume un significato importante, tanto pi in una societ che aveva confinato il sentimento fra i passatempi minori. Il poeta afferma di non voler tenere in considerazione le dicerie dei moralisti, ma di voler pensare soltanto ai piaceri e all'amore, alle passioni che la vita gli offre. Egli si rivolge direttamente alla sua donna e la invita a non dare ascolto " ai vecchi troppo severi".
Confronto..
Due canzoni damore che sono un inno alla vita, necessaria condizione per esorcizzare la morte; e Prvert lo fa come solo lui sa fare, col suo semplice linguaggio, quello di tutti i giorni, accessibile a tutti, ma con quella straordinaria musicalit che la caratteristica del canzoniere e della lingua francese in generale, musicalit che, con i suoi suoni nasali e schiacciati , si perde in qualsiasi altra lingua. Non per nulla la maggior parte delle sue poesie stata musicata in canzoni che hanno avuto un successo di pubblico non straordinario. Nelle prima delle sue poesie il cui titolo Canzoniere, la suggestione catulliana del carme V si ritrova nella domanda che il poeta e la sua donna, in quanto esseri umani capaci di amare, si pongono: quale sia la loro dimensione temporale; la risposta nella consapevolezza di essere eterni e nellidentificarsi tutti i giorni e con la totalit della vita: tale eternit non pu nascere che dallesperienza unica dellamore . Ecco perch al congiuntivo esortativo catulliano (Vivamusatque amemus) si sostituisce in Prvert laffermazione e la sicura certezza dellamare e del vivere che martellante si ripete in forma di chiasmo. In tale condizione magica dellamore che rende eterni gli amanti, essi perdono la consapevolezza del tutto, e annullandosi nellamore non sanno pi cosa sia la vita, il tempo e lamore stesso. Una pi puntuale memoria del carme V si esplicita nellaltra poesia I ragazzi che si amano, dove latmosfera tutta prvertiana che sa di Parigi, ma, in realt, sa di tutte le citt del mondo, evoca limmagine notturna dei ragazzi innamorati, che si abbandonano ai baci contro le porte della notte in un pacio che non solo esorcizza il buio della notte ( = morte) , ma anche linvidia e la rabbia e la rabbia dei benpensanti che li condannano, dei moralisti beceri e bigotti della vita contingente di ogni giorno ( =i passanti) che provano invidia e stizza proprio perch esclusi dallesperienza totalizzante dellamore. E questo amore isola e sublima i ragazzi in una dimensione magica che supera i limiti del tempo e dello spazio.
Disperazione/odio
Arrivano le infedelt e con loro diminuiscono la stima e l'affetto a cui subentrano risentimento e disprezzo.
Carme VIII
"Basta con la pazzia, sventurato Catullo. E ci che vedi morto impara che perduto. Ci sono stati giorni splendidi, nel sole. E andavi dove lei ti conduceva, l'amata come non sar nessuna, e avvenivano cose deliziose che tu volevi e lei non dissolveva. Davvero giorni splendidi nel sole. Ora non vuole pi. Dunque anche tu non volere. Non inseguire ci che fugge, o uomo senza freno, non vivere infelice. Sii ostinato, Catullo, sii deciso. Addio, ragazza. Catullo deciso, se non vuoi non ti cerca, non ti chiede. Per ne soffrirai, se non ti cercano. Sventurata, che vita ti rimane. Verr qualcuno? e ti vedranno bella? E l'amore? Dirai pi "sono tua"? Bacerai? Morderai le labbra amate? Catullo, sii ostinato, sii deciso".
"Miser Catulle, desinas ineptire, Et quod vides perisse perditum ducas. Fulsere quondam candidi tibi soles, Cum ventitabas quo puella ducebat Amata nobis quantum amabitur nulla. Ibi illa multa tum iocosa fiebant, Quae tu volebas nec puella nolebat. Fulsere vere candidi tibi soles. Nunc iam illa non volt; tu quoque, inpotens, noli, Nec quae fugit sectare, nec miser vive, Sed ostinata mente perfer, obdura, Vale ,puella, iam Catullus obdurat, Nec te requiret nec rogabit nulla. At tu dolebis, cum rogaberis nulla. Scelesta, vae te; quae tibi manet vita! Quem nunc amabis? Cuius esse diceris? Quem basiabis? Cui labella mordebis? At tu, Catulle, destinatus obdura".
L'inizio "Miser Catulle" ci parla del dubbio del poeta nei confronti del suo amore per Lesbia. Il Carme pu essere suddiviso in due parti : i primi 11 versi si ricollegano al tempo della felicit solare ormai perduta; gli altri 8 versi comprendono le ricorrenti forme verbali di "abdurare" (tenere duro) con le quali il poeta vuole ripetutamente mettere alla prova la propria fermezza. Il poeta, come gli innamorati delusi, vorrebbe salvare Lesbia con il proprio amore: glielo dicono i sentimenti ed i ricordi dolcissimi degli istanti trascorsi insieme, ma glielo negano sia la ragione sia la freddezza e l'ingratitudine di Lesbia. Catullo non adopera termini crudi o di insulto verso la donna lontana. Pertanto non sappiamo se si tratta di un addio definitivo.
Nel Carme LXXV troviamo la lacerazione che tormenta il cuore di un amante; egli non pu cessare di amare (in senso passionale ed erotico), ma al tempo stesso sa che non potr mai pi "voler bene".
"Huc est mens deducta tua, mea Lesbia, culpa, Atque ita se officio perdidit ipsa suo, Ut iam nec bene velle queat tibi, si optima fias, Nec desistere amare, omnia si facias."
"Lesbia mia, la tua colpa ha cos deformato il mio spirito, distrutto da se stesso nella sua fedelt, che se diventi buona non sa pi volere il tuo bene, e se tutto farai, non cesser di amarti".