O si prepara ad una terribile insurrezione? Carretti pieni di verdastre bombe (le ricopre la patina formatasi in fondo allumide cantine, nellattesa,) con la lor miccia pronta percorrono in tutte le direzioni la citt insorta. Le donne le nascondono nei grembiuli, vergini rosse; i bambini le portano in mano con disinvoltura come tanti Balilla gridando: Oh la romper! Nelle piazze, nelle vie, dovunque si scorgono minacciosi mucchi di cocomeri (le bombe formidabili si chiamano cos: e come si potrebbero chiamare altrimenti?) e ogni buon cittadino pu procacciarsene ed estinguere la sua ardente sete deroismo. Insegne rivoluzionarie fanno pompa del loro rosso patriottismo sulle porte di tutte le botteghe, incitanti. Scheggie di bombe esplose giaccion nei cortili, sopra le mura sui selciati, navigan nel canale. I monelli improvvisano elmi di bronzo. Non ostante il solito aspetto pacifico della quotidiana vita cittadina non c da dubitare che domani allalba poesie elettriche 51 insorgeranno tutti come un uomo solo quando voi batterete, o fabbri rudi, lavemaria sulle vostre incudini. corrado govoni 52 Variazioni autunnali Ora pi non saccendono sui campi le belle guerre elettriche dei temporali estivi, n crepano tra linfernal concerto degli elementi sulle case pallide i bequadri diabolici dei fulmini. Pi non sventola il candido bucato delle nuvole dietro il cimitero sopra la corda dellarcobaleno: sui comignoli tuban le colombe, il crepuscolo sfoglia rose e rose e larmoniosa squilla della sera canta la pace dopo la tempesta. Ora gli sparsi attendamenti dangeli della canepa furono levati e la piccola fiamma di speranza del colchico lillaceo, il fiore delladdio, s gi spenta tra lerba inaridita. Anche la verde solidariet delle foglie finita; vanno tutte chi qua chi l come comanda il vento, senza rammarico per il distacco. Oscuro il cielo e lacqua piovana seguita tutto il d lenta e monotona a batter gi dai tegoli nerastri sui marciapiedi rossi dei cortiletti chiusi col suo triste ticchettio di pendola. Ogni mattina l dal borgo avvolto poesie elettriche 53 nella malinconia della nebbia arrivan gli orrendi urli di dolore dei poveri maiali che si sgozzano, e fischiando unallegra romanella guida al campo il boaro il vecchio aratro; cantano i galli rochi dentro i chiusi pollai, e quei canti sonori suonano al cuore trepido del cacciatore che attraversa laia come un dolce saluto. Poi quando lalba spunta riecheggia nel paese il sottil grido dello spazzacamino; sulla soglia un cencioso vagabondo sveste il suo bisunto violino (oh magra nudit di crocifisso!) e si mette a solleticarlo ed ecco guizza pronta lanimula giuliva, salta, sgambetta, soffre, si schermisce, scivola via lontano balza in alto sta in equilibrio sopra un precipizio ferma su lesil gamba del cantino. Addio! Addio! il tempo dellautunno, lo scialbo indomani della festa, la feccia che si trova in fondo al calice. Basse e plumbee fuggono le nuvole nelluniforme grigio, il vento sibila vendemmiando lultime gialle foglie. Sui sassi della corte camminando con passi studiati al minuetto va un pavone, ora volgesi or solleva il suo strascico, verde cardinale. E i taciturni amanti provinciali, attardati al balcone nella sera di sabato, si bacian freddamente corrado govoni 54 con un gusto di cenere sui labri. Sentono lorfanezza della stagione penetrare nellanima e stringere il lor cuore sconsolato una mano di gelo. E vorrebbero piangere e morire tanto dolce leffluvio nuziale che manda il gelsomino, dallumido giardino; tanto acuto lodor che fluttua e sale dai fiori fradici degli oleandri, il triste odore di mandorle amare. poesie elettriche 55 Estratto da Corrado Govoni, Poesie elettriche, Quodlibet, Macerata 2008. Ulteriori informazioni: http://www.quodlibet.it/schedap.php?id=1779