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GRAMMATICA SANSCRITA
ABBREVIAZIONI
A., Acc.: Accusativo.
a.: aggettivo.
Ab., Abl.: Ablativo.
TM., .: tmanepada.
avv.: avverbio.
Caus.: Causativo.
comp.: comparativo.
cong.: congiunzione.
D., Dat.: Dativo.
d., dua.: duale.
Den.: Denominativo.
f.: femminile.
f.d.: forma debole.
f.f.: forma forte.
G., Gen.: Genitivo.
H.: Hitopadea (ed. Peterson, Bombay, 1887).
i.f.c.: in fine di composto.
i.p.c.: in principio di composto.
impf.: imperfetto.
ind., indecl.: indeclinabile.
indef.: indefinito.
inter.: interiezione.
interr.: interrogativo.
K.S.S.: Kathsaritsgara (ed. Durgaprasad-Parab, Bombay, 1903).
Kd.: Kdambar (ed. P. V. Kane, Bombay, 1921).
L., Loc.: locativo.
m.: maschile.
Mbh.: Mahbhrata (ed. critica).
N., Nom.: Nominativo.
n.: neutro.
N.P.: nome proprio.
P.: Pacatantra (ed. Kielhorn-Bhler, Bombay, 1891-96).
p.f.p.: participio futuro passivo.
p.p.a.: participio passato attivo.
PAR.: Parasmaipada.
pass.: passivo.
pl.: plurale.
prep.: preposizione.
prs.: persona.
S., Str.: Strumentale.
s.: singolare.
scr.: sanscrito.
sup.: superlativo.
T.: Tantrkhyyik (ed. Hertel, Berlino, 1910).
V., Voc.: Vocativo.
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PARTE PRIMA
FONETICA
I. Alfabeto, pronuncia, accentazione.
1. CLASSIFICAZIONE DEI FONEMI.
s
i
b
i
l
a
n
t
i
s
e
m
p
l
i
c
i
a
s
p
i
r
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t
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s
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l
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a
s
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t
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n
a
s
a
l
i
b
r
e
v
i
l
u
n
g
h
e
g
u

a
v

d
d
h
i
s
e
m
i
v
o
c
a
l
i
S O R D E S O N O R E
Gutturali
Palatali
Cerebrali
Dentali
Labiali
Varie
occlusive occlusive vocali dittonghi
k kh g gh a
c ch j jh i e ai y
h " "h ar r r
s t th d dh n al l l
p ph b bh m u o au v
h
Gutturali
Palatali
Cerebrali
Dentali
Labiali
Varie
Nota Bene. Le sorde occlusive sono anche dette tenui; le sonore occlusive sono anche
dette medie. Ordine alfabetico: a, , i, , u, , , , , e, ai, o, au, k, kh, g, gh, , c, ch,
j, jh, , , h, !, !h, , t, th, d, dh, n, p, ph, b, bh, m, y, r, l, v, , , s, h.
(anusvra), il pi raro anunsika () e (visarga) non sono mai iniziali di parola.
2. PRONUNCIA E ACCENTAZIONE.
Vocali, dittonghi, consonanti vengono in generale pronunciati come in italiano, con
particolare cura alla quantit delle vocali. Si ricordi:
le cerebrali (o cacuminali o linguali o retroflesse) si pronunciano toccando la
sommit del palato con la punta della lingua;
c, ch sono sempre palatali (catur si pronuncia ciatur);
j, jh sono simili allinglese j (cfr. John);
come sc in italiano scena;
g sempre gutturale (gt si pronuncia ghita);
y sempre vocalico (italiano ieri);
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(visarga) indica una leggera aspirazione sorda;
CARLO DELLA CASA
h indica forte aspirazione;
(anusvra) indica spesso la nasalizzazione della vocale precedente;
le nasali hanno diverso valore a seconda del suono che precedono o seguono (cfr.
ital. dente e pancia);
si pronuncia appoggiandola a una i breve.
Laccentazione del sanscrito simile a quella del latino: se la penultima lunga
per natura o per posizione la parola piana, altrimenti laccento si ritira sulla
terzultima o anche sulla quartultima, se questa sillaba radicale. Esempi: bhrati,
bharmas, bharnti, dhitaram.
II. Alternanza vocalica.
3. Le vocali, soprattutto delle sillabe radicali, nel corso della flessione e nella
formazione dei derivati possono presentarsi in grado diverso: esistono cio dei fenomeni
dapofonia collegati con laccentazione, analogamente a quanto succede in altre lingue
indoeuropee (cfr. germ. werfen, warf, geworfen, Wurf; greco e.a, e.c|, ec.c). I
grammatici indiani partono dal grado debole o ridotto o zero, che caratterizzato dalla
mancanza di a; facendo precedere a alla vocale della sillaba (con gli esiti usuali
nellincontro delle vocali, cfr. 14-16) sottiene il grado normale o pieno o gua;
facendo precedere al gua unaltra a sottiene il grado allungato o vddhi, incremento.
Si ha quindi il seguente schema:
grado zero (a, )
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i, u, ,
gua a (a, ) e o ar al
vddhi ai au r l
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In realt, mentre per alcune radici a vocalismo a il grado zero si distingue dal grado pieno per
lassenza di a (es.: pt- : pat-; s- : as-), molto pi frequentemente grado zero e grado pieno coincidono
(es.: bhaj-, car-, s-). I grammatici indiani esprimono ci dicendo che a il gua di a. Le radici a
vocalismo a, comprese quelle che hanno il saprasraa (v. qui sotto), vengono sempre citate al
grado pieno (pat-, nam-, as-, s-, bh-, vac-, svap-); le altre vengono citate al grado zero (bh-, k-, ji-,
n-).
CORSO DI SANSCRITO
Esempi: pa-pt-ur vid-mas ru-ta-
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bht-a- kp-ta-
volarono sappiamo udito portato apprestato
a-pat-at ved-mi ro-tum bhar-mi kalp-ate
vol so udire io porto apprestato
pt-a- vaid-ya- a-rau-t bhr-a- ==
il volo sapiente ud il carico
La linguistica comparata parte invece dal grado pieno. Ci permette di spiegare meglio
alcuni casi. Ad es.: da yaj-, sacrificare, togliendo a si ha ij- (< *yj-), da cui si forma
ij-yate, sacrificato; partendo dal grado zero e facendo il gua savrebbe non yaj-
ma un non attestato *ej.
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4. Esistono ancora altre alternanze vocaliche. Notiamo alcuni fatti significativi.
a) La nasale sonante indoeuropea (m o n) diventa a nel grado zero davanti a
consonante, diventa m, n davanti a vocale. Si ha quindi:
grado zero: *m, *n (> a, m, n)
gua: am, an
vddhi: m, n
Es.: gam-, andare: ga-ta-, ja-gm-ur, andato, sono andati : a-gam-at, and :
ja-gm-a, andato. Han-, uccidere: ha-ta-, (g)hn-anti, ucciso, uccidono : han-ti,
uccide : hn-tra-, morte, strumento di morte.
b) Si osservino le forme: ta-sth-ur, sthi-ta- : sth-tum, rispettivamente perfetto,
p.p.p. e infinito di sth-, stare. In esse lalternanza , i : lesito indiano della
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La lineetta giustapposta indica che si tratta duna forma in stato tematico, ossia non declinata o
coniugata, o duna radice verbale.
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Esiste un certo numero di radici e di temi nominali che hanno nel grado pieno gli elementi va, ya,
ra, mentre compaiono u/, i/, / nel grado zero, che ha nome saprasraa (termine che indica sia
la vocalizzazione delle semivocali v, y, r quando siano private di a, sia le vocali u/, i/, / che
emergono da questa riduzione). Cos il saprasraa di vac-, dire, svp-, dormire, vap-,
spargere, vas-, abitare, vah-, portare, yaj-, sacrificare, grah-, afferrare, van-, cane,
ana!vah-, toro, saranno rispettivamente uc-, sup-, up-, u- (41 c), uh-, ij-, gh-, un-, ana!uh-.
Allinverso pu dirsi che queste radici e questi temi passano dal grado zero al grado pieno
rovesciando il gua, ossia posponendo a alla vocale radicale, che pertanto si semivocalizza (17).
Es.: uc- : *uac- > vac-.
serie : a, dove (va) un suono dal timbro indistinto che produce effetti
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particolari (scompare davanti a vocale, rappresentato da i, allunga la vocale precedente).
Analoga lalternanza , : .
Es.: h-na- : h-tum, p.p.p. e infinito di h-, abbandonare; kr--anti, kr--te :
kr--ti, da kr-, comprare.
c) Si osservino le forme della rad. jan-, nascere: ja-ta- : jani-tum, jan-man-,
j-ti- : ja-jn-a, rispettivamente nato, nascere, nascita, congiunto, nacque, dove
lalternanza (grado zero) : ani, an, n (gua) : n (vddhi). La forma pesante
della nasale sonante indoeuropea n, ossia quella in cui compare lo va, ha dato i
soliti esiti particolari (*n> ; *an > ani [an davanti a vocale e semivocale]
oppure *na > n con gua rovesciato, etc.). I grammatici indiani parlano di radici
se, con i, dato che lo va spesso rappresentato in sanscrito da i, e di radici ani,
senza i.
d) Sosservi infine la serie seguente dalla rad. ram-, stancarsi.
rn-ta- (< *rm-ta-, 40 c) : rami-tum, srm-a- : a-rm-a, stanco, stancarsi,
stanchezza, si stanc, dove la serie pesante della m sonante indoeuropea ha dato
gli esiti m (< *m) : ami (am davanti a vocale) : m.
III. Consonanti in pausa.
5. Subiscono il trattamento qui descritto (detto anche di finale assoluta) le consonanti
in fine di frase e di parola, le finali dei temi in consonante davanti alle desinenze
inizianti per consonante (-bhym, -bhis, -bhyas, -su, dette desinenze pada), le
consonanti finali delle radici verbali davanti ai suffissi inizianti per consonante (cfr.
per 38, 39, 40), le finali dei temi in consonante usati come primi membri nei
composti. Riassuntivamente, in pausa si trovano, oltre le vocali e i dittonghi, soltanto
k, , t, p, , , n, m, . Gli esiti sono poi soggetti alle regole del sandhi. Si ricordi che
gli esempi addotti si riferiscono, salvo indicazione diversa, al Nom. sing., che ha per
desinenza -s.
6. I gruppi consonantici sono ridotti alla prima consonante. Fanno eccezione -rk, -r,
-rt, -rp, quando sono radicali o sostituti di radicali.
Es.: bhavan < *bhavants, esistente; abibha < *abibhart (12), port (-t
desinenza); ma avart < *avarts ovv. < *avartt, 2 e 3 s. aor. ved. di vt-, trovarsi;
urk < *urjs, forza (8).
7. Le occlusive (escluse le palatali) si riducono alla sorda non aspirata della propria
serie: kh, g, gh > k; h, !, !h > ; th, d, dh > t; ph, b, bh > p.
Es.: samit < *samidhs, combustibile; suht < *suhds, amico; stup < *stubhs,
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grido di gioia; ma samidham, suhdam, stubham, Acc. sing.
CORSO DI SANSCRITO
8. Occlusiva palatale e sibilante palatale diventano k (per ch sempre, j, talvolta,
diventano ); nasale palatale diventa .
Es.: vk < *vcs, vox, parola; bhiak < *bhiajs, medico; dik < *dis, contrada
celeste; pratya < *pratyacs, rivolto a occidente; ma devaya < *devayajs, che
sacrifica agli dei; vi < *vis, contrada; apr < *aprcht, aor. ved. di prach-,
chiedere. (Il Nom. pl. sar vacas, dias, devayajas, etc.).
9. M rimane immutata quando di desinenza (es.: adm, aor. rad. di d-, dare;
avam, Acc. s. di ava-, cavallo); diventa n quando finale radicale o tematica
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(es.:
agan < *agas o *agat, 2 e 3 s. aor. ved. di gam-, andasti, and; pran <
*pras, calmo; garyn < *garys, comp. di guru-, gravis.
10. , h diventano (pi raramente k).
Es.: dvi < *dvis, nemico; madhuli; < *madhulihs, ape ; kmadhuk < *kmaduhs (11),
vacca dei desideri, e dvisu, madhulisu, kmadhuku (41 c), Loc. pl., ma dvim,
madhulihm, kmaduhm, Gen. pl.
11. Sillabe radicali inizianti per g, d, b e finienti in sonora aspirata (gh, dh, bh, h)
ripristinano sulla sonora iniziale laspirazione (perduta per la legge di Grassmann),
quando essa vien meno nella finale.
Es.: -dhuk < *duhs (< *dhughs), mungitore; bodh-ate (38), si sveglia, ma
bhot-syate (7 e 39), si sveglier, fut. di budh- (< *bhudh-). Cfr. greco .c ma
..
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12. R, s diventano .
Es.: puna < *punar, di nuovo; ava < *avas, il cavallo.
IV. Sandhi esterno.
13. Il sandhi (< sadhi, cfr. 40 c, nota), congiunzione, composizione, fenomeno
tipico del sanscrito, nel quale vocali e consonanti incontrandosi subiscono, per ricerca
deufonia, modificazioni soggette a regole rigorose, molto pi di quanto non accada in
altre lingue indoeuropee. Il sandhi esterno riguarda le modificazioni che subiscono i
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1
Si tratta probabilmente dei resti dun processo dassimilazione con la dentale o la sibilante dentale,
poi cadute. Es.: *agamt > *agant > agan.
2
Il fenomeno non si verifica davanti a -dhi, desinenza imperat. 2
a
sing. Es.: dug-dhi, mungi, da
duh-; ma dhug-dhve < *duh-dhve, voi mungete (7 e 22).
fonemi iniziali e finali sia di parole grammaticalmente distinte che vengono in
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contatto, sia di temi nominali che vengono accostati nei composti: evidentemente gli
esiti sono diversi a seconda della posizione occupata dalle singole parole nellinsieme
della frase o nellinterno dei composti. Il sandhi interno riguarda il comportamento dei
fonemi allinterno delle singole parole (ad es. nella declinazione e nella coniugazione).
In generale le regole sono comuni per i due tipi di sandhi.
A. Sandhi delle vocali e dei dittonghi.
14. Vocali simili si fondono nella lunga corrispondente:
+ = + = + = .
Es.: ihsti < *iha asti, qui ; nstha < *na asti iha, non qui; sktam < *su
uktam, ben detto, detto sentenzioso.
15. + = e; + = o; + = ar.
Es.: tavecch < *tava icch, il desiderio di te; sovca < *s uvca, essa disse; kva
ri < *kva is, dove [] lasceta?; yatha ri < *yath is, come lasceta.
16. + e, ai = ai; + o, au = au.
Es.: kvaiti < *kva eti, dove va?; sauadhi < *s oadhi, questerba medicinale;
tasyauadham < *tasya auadham, la medicina di lui.
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17. , , davanti a vocale dissimile diventano y, v, r (semivocalizzazione delle
vocali).
Es.: try etni < *tri etni, queste tre cose; svaka- < *su-aka-, dai begli
occhi; kartr- < *kart- -, fattrice.
18. e, o + , , , , e, o diventano a + , , , , e, o (con iato).
Es.: prabha ehi < *prabho ehi, o signore, vieni!; vana i < *vane is, nella
foresta [c] lasceta.
Osservazioni. Si trova anche, seppure raramente, la soluzione ay, av, che comune nel
sandhi interno (cfr. 35).
Es.: prabhav ehi; gajay ste, ovv. gaja ste < *gaje ste, seduto sullelefante.
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1
Talvolta pu essere utile, per evitare ambiguit (peraltro volute nella grafia originale), segnare con
un accento circonflesso la vocale o il dittongo esito di sandhi.
Es.: nbhijta- < *nbhi-jta-, nato dallombelico [di Viu], epiteto di Brahm, ma n {bhijta- <
*na abhijta-, non nato [di buona famiglia], ignobile; modakam, confetto, ma mdakam < *m
udakam, non lacqua, basta con lacqua; saikata, sabbioso, ma sakata < *s ekata da un
lato essa.
19. e, o + a diventano e, o + (avagraha).
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Es.: vane vasat < *vane avasat, nella foresta abitava; gaje sti < *gaje asti,
sullelefante; puruo sti < *puruo asti (30 a), c un uomo.
20. ai davanti a vocale diventa ; au davanti a vocale o dittongo diventa v.
Es.: tasm adt < *tasmai adt, a lui diede; tv ubhau < *tau ubhau, questi due.
21. -, -, -e, -o non soggiacciono alle regole anzidette se sono desinenze di duale o
finali dinteriezioni.
Es.: kanye ste atra, le due fanciulle siedono qui; ave iva, come due giumente,
Nom. dua. f. (ava iva < *ave iva, come sul cavallo, ovv. < *ava iva [30 b],
come il cavallo); aho Indra, oh, Indra!.
B. Sandhi delle consonanti.
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22. Occlusiva sorda:
a) davanti a sonora diventa sonora;
b) davanti a nasale diventa nasale della sua propria serie.
Es.: nagard gacchan npa < *nagart gacchat npas, dalla citt venne il re;
vg-devat < *vk-devat < *vc-devat, la divinit della parola; v nsti < *vk
na asti, non c parola; am-maya- < *ap-maya-, costituito dacqua.
23. T finale davanti a palatale, cerebrale, l sassimila alla seguente; inoltre t + = c ch.
Es.: tac ca < *tat ca, e questo; taj jalam < *tat jalam, questacqua; tal labhate <
*tat labhate, ottiene ci; tac chstram < *tat stram, questo trattato.
24. Tenue + h diventa media + media aspirata: t + h > d dh; k + h > g gh etc.
Es.: tad dhi < *tat hi, ci infatti; vg ghi < *vk hi, la parola infatti.
25. Ch iniziale diventa cch dopo vocale breve, , m; inoltre si comporta similmente
allinterno di parola.
Es.: na cchindanti < *na chindanti, non tagliano; m cchaitst, non tagli!, aor. di
chid-; ciccheda, egli tagli, perf. di chid-.
26. a) Nasale finale (esclusa m) appoggiata a vocale breve si raddoppia
davanti a vocale;
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Si ricordi che le consonanti finali di cui qui si tratta sono gli esiti determinati dalle norme
descritte nei 5-12.
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Davanti alle occlusive, m finale pu anche mutarsi nella nasale omogenea dellocclusiva (cfr.
40c). Es.: ki karoi ovv. ki karoi, che fai?; kinara- ovv. kinnara-, kipurua- ovv. kimpurua-,
esseri favolosi.
b) m finale si mantiene davanti a vocale, diventa davanti a consonante.
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Es.: sann atra < *san atra < *sants atra, che qui; pratya sna < *pratyacs
snas (8), seduto verso occidente; aha tam ava paymi, io vedo quel cavallo.
27. N finale davanti a occlusiva sonora palatale, cerebrale, , si muta nella nasale della
stessa serie della seguente ( pu diventare ch [23]); n + l > l + l.
Es.: t jann < *tn jann, queste persone; t an (ovv. t chan) < *tn
an, queste lepri; tl lokn < *tn lokn, questi mondi.
28. N finale davanti a occlusiva sorda palatale, cerebrale, dentale diventa e inserisce
davanti alla sorda una sibilante corrispondente alla stessa. Cos: -n + c- > - + c-; -n
+ - > - + -; -n + t- > -s + t-.
Es.: vk ca payati, e vede i lupi (< *vkn ca); ts tn < *tn tn, questi e
quelli; patas taru < *patan tarus, lalbero cadente.
Osservazioni. In realt si tratta, per la sibilante, non duninserzione, bens della
conservazione, nel sandhi, di forme antiche (ad es. lAcc. m. pl. era in -ns: *vrkns,
cfr. got. wulfans, ant. pruss. deiwans). La regola fu poi estesa a tutti quei casi in cui
compariva una nasale, anche se non derivante dal gruppo ns.
Es.: abharas tatra < *abharan tatra, portarono l. Vedi, per la conservazione nel
sandhi di forme altrimenti perdute, franc. a-t-il?, dal lat. habet ille.
C. Visarga finale.
29. Il visarga finale:
a) rimane davanti a sorda gutturale, labiale, sibilante e in fine di verso;
b) davanti a sorda palatale, cerebrale, dentale si muta nella sibilante
corrispondente alla sorda.
Es.: av khdanti gardabha pibati, i cavalli mangiano, lasino beve; pjita iva,
fu onorato iva; bhrtaras traya ca, e i tre fratelli; kuharai akai ca, con le
asce e con le vanghe.
Davanti a sonora il visarga finale si comporta diversamente a seconda dellorigine e
della vocale cui appoggiato. Infatti:
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CORSO DI SANSCRITO
30. A se risale ad as (12):
a) davanti a consonante sonora e a si chiude in o e quindi davanti ad a si
verifica il caso illustrato in 19 (o + );
b) davanti a vocale diversa da a il visarga cade e rimane lo iato.
Es.: blo roditi < *bla roditi, il fanciullo piange; devo pi < *deva api, anche il
dio; srya iva < *srya iva, come il sole.
Osservazioni. Sa, ea, pronomi dimostrativi, perdono sempre il visarga davanti a
consonante.
Es.: sa mta, egli morto; eo bhavat < *ea abhavat, egli era.
31. (da s) diventa davanti a qualsiasi sonora; leventuale iato permane.
Es.: np jayanti < *np jayanti, i re vincono; dev cu < *dev cur, gli dei
dissero.
32. A, , se risalgono ad ar, r (12), davanti a tutte le sonore riprendono lantica
forma.
Es.: puna puna, sempre di nuovo; punar gacchati < *puna gacchati, di
nuovo torna; dvr e < *dv e questa porta.
33. , , , e, ai, o, au davanti a tutte le sonore diventano r, r, r, er,
air, or, aur.
Es.: ravir udeti < *ravi udeti, il sole sorge; pitur ghe < *pitu ghe, nella casa del
padre; svasr ajanayat < *svas ajanayat, gener delle sorelle.
34. R finale, originario ovvero secondario per 33, cade davanti a r allungando la
vocale precedente.
Es.: nrga- < *nir-rga- < *ni-rga-, spassionato; i roditi < *iur roditi, un
fanciullo piange; pun ramate < *punar ramate, di nuovo gode; bhrt raka <
*bhrtar raka, o fratello, proteggi.
V. Sandhi interno.
Le regole del sandhi esterno valgono in generale anche per il sandhi interno. Esiste
tuttavia qualche fatto particolare.
35. E, o, ai, au davanti a vocale e dittongo diventano ay, av, y, v.
Es.: naya- < *nea-, tema del pres. di n, condurre; bhava- < *bhoa-, tema del pres.
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Davanti a y, o diventa sempre av, e diventa talvolta ay. Es.: bhav-ya- < *bho-ya-, futuro;
gav-ya- < *go-ya-, bovino; ay-y < *e-y, divano; ma je-ya-, ne-ya-, Kaunte-ya-.
di bh-, essere; nv < *nau, Str. s. di nau-, con la nave.
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CARLO DELLA CASA
36. , molto spesso si sdoppiano in iy, uv davanti a desinenze vocaliche (sempre
quando sono finali di temi monosillabici nominali e quando sono dopo gruppi
consonantici).
Es.: dhiy-, bhuv-, Str. s. di dh-, pensiero, e bh-, terra, ma devy- e vadhv-,
Str. s. di dev-, dea, e vadh-, donna; tuuv-ur, perf. di stu-, lodare, yuyuv-ur,
perf. di yu-, unire, pnuv-anti, ottengono (tema pres. pnu-), cikriy-ur, perf. di
kr-, comprare, ma niny-ur, perf. di n-, e sunv-anti, premono, pigiano (tema pres.
sunu-).
37. Davanti a vocale, diventa ir, davanti a consonante diventa r (r dopo labiale);
davanti a desinenza iniziante con y diventa ri dopo consonante semplice, ar dopo
due consonanti.
Es.: kir-ati < *k-ati, versa; kr-a- < *k-na-, versato; pr-ta- < *p-ta- e pr-a-
< *p-a- riempito, pieno; mri-yate < *m-yate, si muore, ma smar-yate < *sm-yate,
ricordato.
38. Davanti a desinenza o suffisso iniziante con vocale, semivocale, nasale (escluso il
suffisso -na- del p.p.p.), le consonanti finali di radice e di tema rimangono immutate.
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Es.: samidh-am, ma samid-bhis (< *samit-bhis < *samidh-bhis, 7 e 22 a); dvi-mas,
odiamo, ma dvi!-!hve, voi odiate (< *dvi-dhve < *dvi-dhve, 10 e 41 a); vac-mi,
io dico, ma vak-ti, 8; ak-noti, pu, ma ag-dhi, imperat. ved. di ak-; cit-ra-,
variegato, da cit-; bhid-yate, rotto, ma bhin-na- (< *bhit-na- < *bhid-na-, 7 e 22 b),
rotto; yat-na-, sforzo, da yat-, ma san-na-, seduto, da sad-.
39. Davanti a desinenze o suffisso inizianti con consonante (esclusa nasale a meno che
non si tratti del suffisso -na- del p.p.p.) le consonanti finali di radici e di temi sono
soggette al trattamento di finale assoluta e alle regole del sandhi esterno (con le
eccezioni di 40).
Oltre agli esempi di 38 si veda: lap-syati, fut. di labh-, ottenere, 7; bhot-syati, fut.
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Il trattamento della consonante finale davanti a desinenza o suffisso iniziante con m, y, v non
sempre univoco. Vedi per es.: ak-man- potenza, e ag-ma-, poderoso, da ak-; manas-vin-,
riflessivo, e vg-vin-, eloquente (da vc-); tapas-vin-, tapas-vat-, tapo-vat-, dedito allascesi;
garut-mat-, alato, e kun-mat-, affamato (da kudh-mat-, 7, 22 b); sek-ya- e sic-ya-, p.f.p. di sic-,
irrigare; a-gan-ma, ja-gan-vas-, aor. e p.p.a. di gam-. Cfr. anche 41 b, c.
2
Alcune radici in -j- (bhaj-, rompere, bhuj-, piegare, majj-, sprofondare, ruj-, spezzare,
vij-, tremare) davanti al suff. -na- mantengono la gutturale occlusiva, contro 22 b: bhag-na-,
bhug-na-, mag-na-, rug-a- (41 b), vig-na-. Vedi anche lag-na-, da lag-, aderire, k-na-, da c-
(a-ac-), piegare, e vk-a-, da vrac-, tagliare a pezzi, con saprasraa.
di budh-, svegliarsi, 7 e 11; chin-na- < *chit-na- < *chid-na-, tagliato, 7 e 22 b;
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CORSO DI SANSCRITO
-dhve < *s-dhve, voi sedete, 31; rund-dhve < *runt-dhve < *rundh-dhve, voi
ostacolate, 7 e 22 a; yuk-tha < *yuj-tha,
1
voi congiungete, 8; jagan-tha <
*jagam-tha, sei andato, 9.
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1
Si noti che per le radici inserenti una nasale (cl. VII, 91) non si ha riduzione del gruppo
consonantico alla prima consonante. Sincontrano tuttavia yu-tha, yu-te (ipersanscritismo?).
CARLO DELLA CASA
40. Esiti particolari del sandhi interno (eccezioni a 39).
a) Legge di Bartholomae o regola del Buddha.
Media aspirata + tenue dentale > media + media aspirata:
gh + t, th > gdh; dh + t, th > ddh; bh + t, th > bdh;
h + t, th > gdh (quando h risale a gh), altrimenti:
h + t, th, dh > !h con allungamento della vocale precedente, esclusa .
Es.: buddha- < *budh-ta-, svegliato; runddha < *rundh-tha, voi impedite, ovv.
< *rundh-ta, impedite voi; dug-dhe < *duh-te < *dhugh-te, egli munge; ma
l!he < *lih-te, egli lecca, l!hve < *lih-dhve, voi leccate; !ha- < *uh-ta-,
!hve < *h-dhve, p.p.p. e 2 pl. perf. TM. di vah-, portare, con saprasraa.
1
b) R finale di radice e di tema si mantiene nella declinazione e nella coniugazione
(es. vru, Loc. pl. di vr-, acqua, bibhari, tu porti, 41 c); inoltre la i o la u che
precedono la r (e anche la v radicale) sallungano davanti a desinenza o suffisso non
iniziante per vocale.
Es.: p (< *purs), pru, g, gru, Nom. s. e Loc. pl. di pur-, citt e gir-,
voce; dvyati, da div-, giocare; ma puram, giram, Acc. s.
c) La nasale diventa davanti a sibilante; diventa omogenea dellocclusiva
seguente e dellocclusiva palatale precedente.
Es.: hasi < *hansi, tu uccidi; yujate, yukte, uniscono, unisce, da yuj-; gantum
< *gamtum, andare;
2
yaja-, sacrificio, yac-, richiesta (ma prana-, domanda,
perch non occlusiva; vedi pure vka-, agni-).
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1
La diversit degli esiti possibili di h dipende dalla diversit dellorigine. H pu risalire alla velare
ie. gh, oppure alla palatale ie. gh, la quale ultima passata (in fase preistorica) a sibilante media
aspirata * zh, che ha sonorizzato e aspirato la tenue che veniva dopo, cerebralizzandosi (41 c) e
cerebralizzandola (41 a), cadendo poi (come spesso le sibilanti in antico indiano, 40 e) e allungando
per compenso la vocale precedente, esclusa . Si ha quindi: *ligh-te > *lizh-te > *liz-dhe > *liz -dhe
> *liz -!he > *l!he; per d!ha-, fissato, da dh-. Si noti lesito eguale di due processi diversi in
l!he < *lihte e in l!hve < *lihdhve (*ligh-dhve > *lizh-dhve > *liz-dhve [7] > *liz-dhve >
*liz-!hve > l!hve). Si noti ancora che lallungamento di compenso o in vo!hum, da vah-, e in
so!hum, da sah-, superare (< *vaz!hum, *saz!hum e cfr. 30 a).
2
Si noti che la finale di sam-, con, trattata per lo pi secondo 26 b: sapatti-, fortuna,
sagama-, incontro, sameta-, dotato. Fa eccezione samrj-, sovrano, e i suoi derivati, mentre
il termine sandhi (< sadhi) deve essere considerato una semplificazione dorigine recente.
CORSO DI SANSCRITO
d) + t, th > , h; + t, th > , h;
j + t, th talvolta > , h, talvolta > kt, kth.
1
Es.: da- < *d-ta-, veduto; dvia- < *dvi-ta-, odiato; ma- < *mj-ta-,
deterso; ma yukta-, p.p.p. di yuj-.
e) S, cadono senza lasciare tracce quando sono tra occlusive.
Es.: atutta < *atut-s-ta, aruddha < *arudh-s-ta, 3 s. aor. sigm. TM. di tud-, battere,
e rudh-, impedire; utth- < *ud-sth-, sollevarsi.
2
Inoltre cadono sempre davanti a
dentale sonora, che viene cerebralizzata dopo vocale diversa da .
Es.: atrdhvam < *atr-s-dhvam, ak!hvam < *ak--dhvam, ane!hvam < *ane--dhvam,
3
2 pl. aor. sigm. TM. risp. di tr-, proteggere, k-, fare, n-, condurre.
f) Davanti a suffisso o desinenza verbali inizianti con s, la finale s talvolta diventa
t ; le finali , , gh, j, h diventano sempre k. Quindi:
s + s > ts; , , gh, j, h + s > k (41 c).
Es. vatsymi < *vas-symi, abiter; vekymi < *ve-symi, entrer; dveki <
*dve-si, tu odii; yakyati < *yaj-syati, sacrificher; like < *lih-se, tu lecchi;
ma rava-su, -vi-su, dvi-su, -ya-su, madhuli-su, Loc. pl. di ravas-, gloria, -vi,
che entra, dvi-, nemico, -yaj, che sacrifica, madhulih-, ape, cfr. 29 a, 8, 10.
g) Osservazioni.
l. Non sempre viene osservata la distinzione dorigine per quanto riguarda il
trattamento di h finale di radice.
Es.: da druh-, essere ostile, si hanno sia drogdha- sia dro!ha-; da snih-, aderire,
si hanno snigdha- e sn!ha-; da muh-, essere sconvolto, si hanno mugdha- e m!ha-.
2. Nah-, legare, al p.p.p. fa naddha-.
3. Ch, k si comportano per lo pi come e .
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1
Anche in questo caso la diversit dellesito provocata dalla diversit dellorigine. Scr. j risale
alla velare ie. g ovvero alla palatale ie. g, la quale, in determinate condizioni, diventa sibilante nelle
lingue satem.
Es.: scr. yuj-, gr. uyc|, lat. iug-um, lituano ing-us; scr. mj- gr. ce\ya, lat. mulgere, lituano
mils-ti.
2
Secondo i grammatici indiani s davanti a t, th cade nellaor. in -s- dopo vocale breve.
Es.: ak-ta < *ak--ta, adi-ta < *adi--ta, 3
a
s. aor. TM. di k- e d-; ma akr--a, ana-s-ta,
acai--a, 2
a
pl. aor. PAR. di k-, fare, nam-, piegarsi e ci-, raccogliere. Le prime forme sono
per probabilmente aoristi medi radicali (cfr. del resto forme come abodhiam, aor. in -i-, senza
caduta di s).
3
In realt i passaggi sono stati: *ane-s-dhvam > *anedhvam (41 c) > *anezdhvam (22 a) >
*anez!hvam (41 a) > ane!hvam.
CARLO DELLA CASA
Es.: prach-, chiedere: pa- (< *pchta-), prakymi; cak-, raccontare: cake (<
*ca-se < *cak-se), cae (< *cak-te), ca!!hve (*cak-dhve > *ca-dhve > *ca-dhve >
*ca!-dhve > ca!!hve 41 a), etc. Invece in jak-, mangiare, la finale si comporta
come gh: jagdhum (< *jagh-tum), vedi anche limperativo jagdhi (< *jagh-dhi, 7 e
22 a).
4. Ben illustrativo del vario comportarsi di in sandhi la coniugazione della
radice va-, volere. Pres. ind.: vami (38), vaki (40 f), vai (40 d), uva (38) etc.;
impf.: avaam, ava, ava (6, 8); imperat.: vani, u!!hi (*u-dhi >*u-dhi > u!!hi, 8,
22 a, 41 a).
41. Cerebralizzazione delle dentali t, th, d, dh, n, s.
a) Occlusiva e nasale dentali diventano cerebrali quando sono precedute da
cerebrale.
Es.: ie < *i-te < *i!-te, egli loda, 7; dvi!!hi < *dvi!-dhi < *dvi-dhi < *dvi-dhi,
odia tu, 10, 22 a; am < *anm < *anm < *anm, Gen. pl. di a- 6,
10, 22b.
b) N > se seguita da vocale, n, m, y, v e se preceduta da , , r, , purch
non siano interposte palatali, cerebrali, dentali (esclusa y).
Es.: ak, Str. s., con locchio; brahma, Str. s., con la formula sacrificale;
bharama-, p. pr. TM. di bh-, portare; ma Brahman, Voc. s. m., Arjuna-, nome
proprio, rathena, Str. s. di ratha-, carro, grasana-, linghiottire, perch
rispettivamente n non seguito da vocale e tra r e n inserita una palatale ovvero
una dentale.
c) S > dopo k, r, l, dittonghi e vocale diversa da , anche se sono interposti
anusvara e visarga, purch non sia finale o seguita da , , r.
Es.: bhiaku, pitu, deveu, cakuu, Loc. pl. di bhiaj-, medico, pit-, padre,
deva-, dio, cakus-, occhio; havi, Nom. pl. n. di havis-, offerta sacrificale,
dhanu- mat-, armato di arco; ma dhanus, arco, kanysu, havis-, tisu, tisra, le
ultime due forme Loc. pl. e Nom. pl. f. di tri-, tre.
1
d) Osservazioni. La cerebralizzazione di n e di s pu aver luogo non soltanto
allinterno di parola ma in composizione.
Es.: Rmyaa; pari-ad- (< *pari-sad-), seder vicino, pari-- (< *pari-n-), condurre
in moglie, vi-aa- (< *vi-sanna-), depresso, anu-hita- (< *anu-sthita-), accaduto.
Per prati-sad-, disperarsi, nau-stha-, che sta sulla nave, su-sthita-, che a
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1
S rimane dentale nella declinazione di pus-, uomo, e nella coniugazione e nei derivati di
his-, uccidere.
Es.: pus, Str. s.; ahis-, non violenza.
proprio agio.
CORSO DI SANSCRITO
PARTE SECONDA
LA DECLINAZIONE
I. Generalit.
42. Esistono in sanscrito otto casi
1
(Nominativo, Vocativo, Accusativo, Strumentale,
Dativo, Ablativo, Genitivo, Locativo), tre numeri (singolare, duale, plurale), tre generi
(maschile, femminile, neutro). Nom., Voc., Acc., Dat., Gen. esprimono rapporti analoghi
a quelli espressi dagli stessi casi nelle lingue classiche. Si noti il Nom. con iti
posposto, per introdurre determinazioni nominali. Es.: bhmipo blo pi nvamantavyo
manuya iti, un re, anche fanciullo, non deve essere disprezzato, pensando che sia un
essere mortale (lett.: [pensando] cos: un essere mortale). LAcc. pu esprimere
anche moto a luogo e tempo continuato. Es.: gacchanti nagaram, vanno in citt;
pratkasva kacit klam, aspetta per qualche tempo. Talvolta il Gen. corrisponde al
Dat. latino. Es.: hita tasya, buono per lui. Lo Strumentale indica i complementi di
mezzo, di compagnia, di causa, dagente e di causa efficiente. Es.: kudh kliyante,
soffrono per la fame; rajakena vyghracarma prptam, dal tintore fu trovata una
pelle di tigre; mahat sukhena, con grande piacere. LAbl. indica lorigine. Es.:
lobht krodha prabhavati, dallavidit procede lira. Il Loc. esprime lo stato in
luogo e il tempo determinato. Il Loc. assoluto ha costruzione simile allAbl. assoluto
latino. Es.: mle hate hata sarvam, quando recisa la radice, reciso tutto.
Nomi e aggettivi, che si flettono allo stesso modo, sono ordinati in declinazioni a
seconda delluscita dei temi. La situazione originaria si mantiene pi chiaramente nella
flessione dei temi in consonante; nei temi in vocale ai quali appartiene la parte
maggiore dei nomi sanscriti le desinenze talvolta sono mutuate dalla declinazione
pronominale, che ha caratteristiche proprie, talvolta si fondono con la vocale del tema,
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1
Il termine scr. per caso kraka, che indica la relazione dun nome rispetto al verbo (lett. ci
che rende realizzata [lazione del verbo]). Vocativo e Genitivo non sono considerati kraka: il primo
avulso dalla frase, il secondo indica una relazione tra due nomi.
s da essere difficilmente distinguibili.
CARLO DELLA CASA
II. Il nome e laggettivo.
A) Temi in vocale.
43. Temi in -a -, m. e n. Deva-, m., dio; yuga-, n., giogo
singolare duale plurale
N. deva
1
yugam devau yuge dev yugni
V. deva yugam devau yuge dev yugni
A. devam yugam devau yuge devn yugni
S. devena yugena devbhym yugbhym devai yugai
D. devya yugya devbhym yugbhym devebhya yugebhya
Ab. devt yugt devbhym yugbhym devebhya yugebhya
G. devasya yugasya devayo yugayo devnm yugnm
L. deve yuge devayo yugayo deveu
2
yugeu
Il neutro si declina dunque come il maschile, esclusi i casi diretti.
44. Temi in --, femm. Sen-, f., esercito
singolare duale plurale
N. sen sene sen
V. sene sene sen
A. senm sene sen
S. senay senbhym senbhi
D. senyai senbhym senbhya
Ab. seny senbhym senbhya
G. seny senayo sennm
L. senym senayo sensu
Osservazioni. Amb-, madre, al V. s. ha amba.
45. Molti aggettivi a tre terminazioni seguono per il m. e il n. il 43, per il f. il 44.
Es.: ppa, pp, ppam, malus, mala, malum. Molti aggettivi formano il femm.
con il suff. --, sostituito alla finale -a- (cfr. 51). Es.: sundara, sundar, sundaram,
bello. LAcc. n. s. dun aggettivo serve come avverbio. Es.: ghra-, rapido,
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1
Nei paradigmi si danno le forme in pausa; finale risale a s, salvo esplicito richiamo.
2
Per deveu, agniu etc. cfr. 41 c.
ghram, rapidamente.
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46. Temi in - -, -u-, maschili. Agni-, m., fuoco; vyu-, m., vento.
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. agni agn agnaya vyu vy vyava
V. agne agn agnaya vyo vy vyava
A. agnim agn agnn vyum vy vyn
S. agnin agnibhym agnibhi vyun vyubhym vyubhi
D. agnaye agnibhym agnibhya vyave vyubhym vyubhya
Ab. agne agnibhym agnibhya vyo vyubhym vyubhya
G. agne agnyo agnnm vyo vyvo vynm
L. agnau agnyo agniu vyau vyvo vyuu
Osservazioni. I temi in - -, -u- si declinano in maniera analoga: con leccezione del
Loc. s., si passa dalluna allaltra declinazione sostituendo la vocale caratteristica nei
vari gradi (rispettivamente , y, e, ay da un lato e , v, o, av dallaltro).
47. Particolarit. Pati-, signore, marito, se isolato, ha le seguenti forme. S. D. Ab.
G. L. singolare: paty, patye, patyu, patyu, patyau; in composizione (es. ghapati-,
padrone di casa) si declina come agni-. Sakhi-, amico, si declina come segue:
sing.: sakh, sakhe, sakhyam, sakhy, sakhye, sakhyu, sakhyu, sakhyau; N. V. A.
dua.: sakhyau; N. V. pl.: sakhya. Per il resto come agni-.
48. Temi in - -, -u-, femm. Mati-, f., pensiero; dhenu-, f., vacca.
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. mati mat mataya dhenu dhen dhenava
V. mate mat mataya dheno dhen dhenava
A. matim mat mat dhenum dhen dhen
S. maty matibhym matibhi dhenv dhenubhym dhenubhi
D. matyai matibhym matibhya dhenvai dhenubhym dhenubhya
(mataye) (dhenave)
Ab. maty matibhym matibhya dhenv dhenubhym dhenubhya
(mate) (dheno)
G. maty matyo matnm dhenv dhenvo dhennm
(mate) (dheno)
L. matym matyo matiu dhenvm dhenvo dhenuu
(matau) (dhenau)
Osservazioni. La declinazione dei femminili in - -, -u- influenzata, rispetto a
quella dei maschili, dalla declinazione dei temi in --, -- (51).
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CARLO DELLA CASA
49. Temi in - -, -u-, neutri. Vri-, acqua; madhu-, miele.
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. vri vri vri madhu madhun madhni
V. vri vri vri madhu madhun madhni
A. vri vri vri madhu madhun madhni
S. vri vribhym vribhi madhun madhubhym madhubhi
D. vrie vribhym vribhya madhune madhubhym madhubhya
Ab. vria vribhym vribhya madhuna madhubhym madhubhya
G. vria vrio vrm madhuna madhuno madhnm
L. vrii vrio vriu madhuni madhuno madhuu
Osservazioni. La flessione dei temi neutri in - -, -u- molto influenzata dalla
flessione dei temi in -n- (come se il tema fosse vrin- e madhun-). Per forme come
vri cfr. 41 b.
50. Gli aggettivi in - -, -u- seguono i 46, 48, 49.
Es.: uci, uci, uci, purus, pura, purum; mumru, mumru, mumru,
moribondo. Il femm. degli agg. in -u- pu anche formarsi aggiungendo --.
Es.: guru-, gravis: guru, gurv (< *guru-, 51), guru.
51. Temi in --, --, f., polisillabici. Dev-, dea; vadh-, donna.
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. dev devyau devya vadh vadhvau vadhva
V. devi devyau devya vadhu vadhvau vadhva
A. devm devyau dev vadhm vadhvau vadh
S. devy devbhym devbhi vadhv vadhbhym vadhbhi
D. devyai devbhym devbhya vadhvai vadhbhym vadhbhya
Ab. devy devbhym devbhya vadhv vadhbhym vadhbhya
G. devy devyo devnm vadhv vadhvo vadhnm
L. devym devyo devu vadhvm vadhvo vadhu
Osservazioni. I temi in --, -- sono tutti femminili. Si noti la differente desinenza per
il N. s. tra i temi in -- e quelli in --.
Lakm-, fortuna, dea della fortuna, al N. s. fa Lakm.
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CORSO DI SANSCRITO
52. Temi in --, --, f., monosillabici. Dh-, pensiero; bh-, terra.
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. dh dhiyau dhiya bh bhuvau bhuva
V. dh dhiyau dhiya bh bhuvau bhuva
A. dhiyam dhiyau dhiya bhuvam bhuvau bhuva
S. dhiy dhbhym dhbhi bhuv bhbhym bhbhi
D. dhiye dhbhym dhbhya bhuve bhbhym bhbhya
(dhiyai) (bhuvai)
Ab. dhiya dhbhym dhbhya bhuva bhbhym bhbhya
(dhiy) (bhuv)
G. dhiya dhiyo dhiym bhuva bhuvo bhuvm
(dhiy) (dhnm) (bhuv) (bhnm)
L. dhiyi dhiyo dhu bhuvi bhuvo bhu
(dhiym) (bhuvm)
Osservazioni. Cfr. 36. Quanto alle forme doppie, quelle date per prime sottengono
attaccando al tema sdoppiato le desinenze tipiche dei temi in consonante (56), le altre
seguono la declinazione di dev- e vadh-. Str-, donna, al sing. ha: str, stri, striyam
o strm, striy, striyai, striy, striy, striym; al plur.: A. striya o str, G. strm;
per il resto come dh-.
53. Temi in --, m. e n. Dt-, datore.
sing. duale plurale
N. dt dtrau dtra
V. dta (< dtar) dtrau dtra
A. dtram dtrau dtn
S. dtr dtbhym dtbhi
D. dtre dtbhym dtbhya
Ab. dtu (< dtur) dtbhym dtbhya
G. dtu dtro dtm
L. dtari dtro dtu
I neutri si declinano come i neutri in - -, -u- (49):
N., V., A. dt dt dti
S. dt dtbhym dtbhi
D. dte dtbhym dtbhya
Ab. dta dtbhym dtbhya
G. dta dto dtm
L. dti dto dtu
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CARLO DELLA CASA
I femm. (soltanto nomi di parentela) hanno lAcc. pl. in -.
Es.: mt, svas, duhit, Acc. pl. di mt-, svas-, duhit-, madre, sorella, figlia.
54. I temi in -- comprendono nomina agentis e nomi di parentela. Il femm. dei
nomina agentis sottiene aggiungendo il suff. --.
Es.: kart-, facitore; femm.: kartr-, declinato come dev- (51). I nomi di parentela
(esclusi bhart-, marito, propriamente sostenitore, svas-, sorella e napt-, m.,
nipote, che si flettono come dt-) hanno allAcc. s., al N. V. A. duale e al N. V.
pl. il gua e non la vddhi della vocale tematica. Quindi: pitaram, pitarau, pitara, da
pit-, padre; mtaram, mtarau, mtara, da mt-, madre, ma bhartram, bhartrau,
bhartra, svasram, svasrau, svasra, naptram, etc. N-, uomo, usato
praticamente soltanto al Nom. s.: n. I temi in -- (assai simili nella flessione ai temi
in -an-, 63) costituiscono una sorta di ponte fra i temi in vocale (di cui ripetono molte
desinenze, per es. quelle dellAcc. e del Gen. plur.) e i temi in consonante (dai quali
ripetono la distinzione fra casi forti e casi deboli, vedi 56).
55. Temi in dittongo. Go-, m. f., vitello; nau-, f., nave.
sing. duale plurale
N., V. gau nau gvau nvau gva nva
A. gm nvam gvau nvau g nva
S. gav nv gobhym naubhym gobhi naubhi
D. gave nve gobhym naubhym gobhya naubhya
Ab. go nva gobhym naubhym gobhya naubhya
G. go nva gavo nvo gavm nvm
L. gavi nvi gavo nvo gou nauu
Osservazioni. Anche i temi in dittongo (soltanto i due vocaboli citati sono usati)
presentano nella flessione parecchi tratti dei temi in consonante. Per le differenze
fonetiche (ad es. tra gavm e nvm) v. 35.
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CORSO DI SANSCRITO
B) Temi in consonante.
56. Desinenze.
maschili e femminili neutri
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. -s -au -as == - -i
V. == -au -as == - -i
A. -am -au -as == - -i
S. - -bhym -bhis
D. -e -bhym -bhyas
Ab. -as -bhym -bhyas
G. -as -os -m
L. -i -os -su
Alcuni temi distinguono i casi forti (N. V. A. m. f. s.; N. V. A. m. f. dua.; N. V. m. f.
pl.; N. V. A. n. pl.) dai casi deboli (tutti gli altri). Altri temi distinguono, tra questi
ultimi, i casi deboli (S. D. Ab. m. f. n. dua.; S. D. Ab. L. m. f. n. pl.) e i debolissimi
(S. D. Ab. G. L. m. f. n. s.; G. L. m. f. n. dua.; Acc. m. f. pl. e G. m. f. n. pl.).
1
1. TEMI MONOFORMI.
2
57. Temi in occlusiva e in sibilante palatale e cerebrale.
Marut-, m., vento; vc-, f., parola; ruj-, f., malattia; -duh-,
3
m., che munge;
di-, f., contrada; jagat-, n., mondo.
23
1
Sono deboli i casi la cui desinenza comincia per consonante (desinenze pada), debolissimi quelli
la cui desinenza comincia per vocale, con la gi detta esclusione dei temi forti. Si noti che lAcc. pl.
m. e f. sempre debole o debolissimo.
2
Per i temi monoformi non c distinzione fra casi forti e casi deboli. Si ricordino le regole
fonetiche che determinano lesito delle consonanti in pausa e in composizione (es.: marut < *maruts;
marudbhym < *marutbhym). Si ricordi ancora che i neutri inseriscono, nel N. V. A. plurale, una
nasale davanti alla consonante finale del tema.
3
Per la flessione di -duh- si cfr. il 11 relativo al ripristino dellaspirazione sulla sillaba iniziale.
Per gli altri casi come al maschile
CARLO DELLA CASA
s i n g o l a r e
N., V. marut vk ruk dhuk dik jagat
A. marutam vcam rujam duham diam jagat
S. marut vc ruj duh di jagat
D. marute vce ruje duhe die jagate
Ab., G. maruta vca ruja duha dia jagata
L. maruti vci ruji duhi dii jagati
d u a l e
N., V., A. marutau vcau rujau duhau diau jagat
S., D., Ab. marudbhym vgbhym rugbhym dhugbhym digbhym jagadbhym
G., L. maruto vco rujo duho dio jagato
p l u r a l e
N., V., A. maruta vca ruja duha dia jaganti
S. marudbhi vgbhi rugbhi dhugbhi digbhi jagadbhi
D., Ab. marudbhya vgbhya rugbhya dhugbhya digbhya jagadbhya
G. marutm vcm rujm duhm dim jagatm
L. marutsu vku ruku dhuku diku jagatsu
Esempi: samrj-, m., sovrano: samr, samrjam etc., samr!bhi etc.; lih-, m.,
che lecca: li, liham etc., li!bhi etc.; dvi-, m., nemico: dvi, dviam etc.,
dvi!bhi, etc., dvisu.
58. Temi in -as-, -is-, -us-, neutri.
Al N. V. A. pl., oltre allinserzione della nasale ( secondo 40 c), si ha lallungamento
della vocale finale del tema. Si notino le forme manobhi, havirbhi, manasu, etc.
(30 a, 33, 29 a), havi, caku, etc. (41 c).
Manas-, n., mente; cakus-, n., occhio.
singolare duale plurale
N., V., A. mana caku manas caku mansi caki
S. manas caku manobhym cakurbhym manobhi cakurbhi
D. manase cakue manobhym cakurbhym manobhya cakurbhya
Ab. manasa cakua manobhym cakurbhym manobhya cakurbhya
G. manasa cakua manaso cakuo manasm cakum
L. manasi cakui manaso cakuo manasu cakuu
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CORSO DI SANSCRITO
Similmente havis-, offerta sacrificale. Ad es. havi, havirbhym, havi, haviu.
Osservazioni. I pochi m. e f. in -as- allungano al N. s. lultima vocale.
Es.: sumanas-, benevolo: N. s. suman, N. V. A. dua. sumanasau, N. V. A. pl.
sumanasa. I m. e f. in - is-, -us- hanno invece al N. s. la stessa forma del neutro.
Es.: acakus-, cieco: N. s. acaku, N. V. A. dua. acakuau, N. V. A. pl.
acakua.
59. Temi monosillabici in -r-.
La vocale del tema sallunga davanti a desinenza iniziante per consonante e quindi
anche al N. s.
Es.: gir-, f., parola: g (< *girs), giram, gir, etc.; girau, grbhym, giro; gira,
grbhi, grbhya, girm, gru; pur-, f., citt: p, puram etc., purau, prbhym
etc. (v. 40 b).
2. TEMI BIFORMI
1
60. Temi in -at-, m. e n. (forma forte -ant-).
I temi in -at- sono per lo pi participi attivi del presente e del futuro, che distinguono
forme forti e forme deboli.
Bharat-, portante (da bh-).
maschile neutro
sing. duale plurale sing. duale plurale
N., V. bharan (< *bharants) bharantau bharanta bharat bharat bharanti
A. bharantam bharantau bharata bharat bharat bharanti
S. bharat bharadbhym bharadbhi
D. bharate bharadbhym bharadbhya
Ab. bharata bharadbhym bharadbhya
G. bharata bharato bharatm
L. bharati bharato bharatsu
Il femminile si forma attaccando il suff. -- di regola alla forma forte per i verbi della
coniugazione tematica e alla forma debole per quelli della coniugazione atematica (81
sgg.).
Es.: bharant-, da bh-, I classe; dviat-, da dvi-, II classe, odiare. I verbi della III
25
1
I temi biformi e triformi sono dati nella forma debole, che pure quella che essi hanno nei
composti.
classe (raddoppiati) usano al part. sempre la forma debole. Quindi da dh-, porre, si
Per gli altri casi come al maschile
CARLO DELLA CASA
avr: N. s. m. dadhat (< *dadhats), N. pl. m. dadhata.
Osservazioni.
a) La stessa flessione hanno gli aggettivi in -mat- e -vat- (forma forte -mant-,
-vant-), che significano avente la cosa indicata dal nome cui aggiunto il suffisso:
allungano la vocale al N. m. s. e formano il femm. dalla forma debole.
Es.: balavat-, forte: balavn, balavan, balavantam, balavat, etc. Femm.: balavat-.
b) Mahat-, grande, ha forma forte mahnt-. Sing. m.: mahn, mahan, mahntam,
mahat, mahate, etc. Plur. m.: mahnta, mahata, mahadbhi, etc. Femm.: mahat-.
c) Bhavat-, se part. pres. di bh-, essere, si flette come bharat-. Se usato
come formula di cortesia (= Vossignoria), al N. s. m. ha bhavn (si tratta
dunabbreviazione di bhagavat-, venerabile, e conserva pertanto la caratteristica
dorigine).
d) Jagat-, che si muove, vivo, come n. = mondo, propriamente un part.
raddoppiato da gam-, andare. Tuttavia al N. V. A. pl. n. ha soltanto jaganti.
61. Temi in -in-, m. e n. Balin-, forte.
maschile neutro
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. bal balinau balina bali balin balni
V. balin balinau balina bali balin balni
A. balinam balinau balina bali balin balni
S. balin balibhym balibhi
D. baline balibhym balibhya
Ab. balina balibhym balibhya
G. balina balino balinm
L. balini balino baliu
I femm. si formano con il suff. --. Es.: balin-.
Osservazioni. La -n- cade davanti alle desinenze inizianti per consonante e anche al
Nom. sing. m. e al N. V. A. s. n.; la vocale finale sallunga al Nom. s. m., il tutto
probabilmente per analogia con i temi in -an- (63).
26
Per il resto come al maschile
CORSO DI SANSCRITO
62. Comparativi in -yas- (f. f. -ys-). Garyas-, comp. di guru-.
maschile neutro
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. garyn (9) garysau garysa garyas garyas garysi
V. garyan garysau garysa garyas garyas garysi
A. garysam garysau garyasa garyas garyas garysi
S. garyas garyobhym garyobhi
D. garyase garyobhym garyobhya
Ab. garyasa garyobhym garyobhya
G. garyasa garyaso garyasm
L. garyasi garyaso garyasu
Il femm. si forma aggiungendo -- alla forma debole: garyas-.
Altro esempio: reyas-, migliore: reyn, reyan, reysam, reyas, etc.
Osservazioni. Si noti il Voc. s. m. che abbrevia lultima vocale, analogamente a
quanto succede per rjan- e vidvas- (63 e 64).
3. TEMI TRIFORMI.
63. Temi in -an-, m. e n. Rjan-, m., re; nman-, n., nome.
maschili neutri
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. rj rjnau rjna nma nmn (nman) nmni
V. rjan rjnau rjna nma nmn (nman) nmni
A. rjnam rjnau rja nma nmn (nman) nmni
S. rj rjabhym rjabhi nmn nmabhym nmabhi
D. rje rjabhym rjabhya nmne nmabhym nmabhya
Ab. rja rjabhym rjabhya nmna nmabhym nmabhya
G. rja rjo rjm nmna nmno nmnm
L. rji (rjani) rjo rjasu nmni (nmani) nmno nmasu
Osservazioni.
a) Le tre forme, forte, debole e debolissima, finiscono dunque in -n-, -a-, -n-
(rjn-, rja-, rj-; nmn-, nma-, nmn-). In realt a e n sono lesito storico duna
stessa *n (nasale sonante ie.), trovandosi la prima davanti a consonante, la seconda
davanti a vocale (cfr. 4 a).
27
b) Si noti la caduta di n finale al N. m. s. e al N. V. A. n. s. e la forma del
Per il resto come al maschile
CARLO DELLA CASA
V. m. s. (cfr. 62 e 64).
c) I temi nei quali -an- preceduto da pi duna consonante hanno -an- nella
forma debolissima, per evitare laccumulo di consonanti.
Es.: brahman-, n., formula sacrificale, Brahman, tman-, m., anima, fanno allo
Str. s. brahma, tman.
d) Le tre forme di vn-, m., cane, sono vn-, va-, un- (quindi: v, van,
vnam, un, etc.; vnau, vabhym, etc.; vna, una, vabhi, etc.).
Le tre forme di Maghavan-, liberale, epiteto di Indra, sono Maghavn-, Maghava-,
Maghon- (< *Maghaun-); del pari yuvan-, giovane, ha yuvn-, yuva-, yn- (<
*yuun-). Si noti il saprasraa.
e) Il femm. si costruisce sulla forma debolissima: rj-, un-, yn-.
64. Temi in -vas- (-vs-, -vat-, -u-).
1
Vidvas-, che sa.
maschile neutro
sing. duale plurale sing. duale plurale
N. vidvn (9) vidvsau vidvsa vidvat vidu vidvsi
V. vidvan vidvsau vidvsa vidvat vidu vidvsi
A. vidvsam vidvsau vidua vidvat vidu vidvsi
S. vidu vidvadbhym vidvadbhi
D. vidue vidvadbhym vidvadbhya
Ab. vidua vidvadbhym vidvadbhya
G. vidua viduo vidum
L. vidui viduo vidvatsu
Il femm. si forma sulla forma debolissima: vidu-.
28
1
Per lo pi sono part. perf. attivi (109). La forma in -vas-, che sola pu spiegare la forma forte e la
debolissima, compare soltanto in vedico.
Osservazioni. Si noti la forma del V. m. s. (cfr. 62 e 63).
Per il resto come al maschile
CORSO DI SANSCRITO
65. Temi in -ac- (-ac-, -ac-, -c-). Pratyac-, occidentale.
maschile neutro
sing. duale plurale sing. duale plurale
N., V. pratya (8) pratyacau pratyaca pratyak pratc pratyaci
A. pratyacam pratyacau pratca pratyak pratc pratyaci
S. pratc pratyagbhym pratyagbhi
etc. etc. etc.
Il femm. si costruisce sulla forma debolissima: pratc-. Altri esempi: udac-,
settentrionale (udac-, udac-, udc-); tiryac-, trasversale (tiryac-, tiryac-, tirac-).
Prc-, orientale, e avc-, meridionale, hanno soltanto due forme: prc-, prc-;
avc-, avc-.
C) Temi anomali.
66.
a) Ahan-, n., giorno: ahn-, ahas- (N. V. A. s. ahar), ahn-.
Sing.: N. V. A. ahar, S. ahn, D. ahne, Ab. G. ahna, L. ahni o ahani;
du.: N. V. A. ahn o ahan, S. D. Ab. ahobhym, G. L. ahno;
pl.: N. V. A. ahni, S. ahobhi, D. Ab. ahobhya, G. ahnm, L. ahasu.
b) Path-, m., strada: panthn- (N. V. s. panth), pathi-, path-.
Sing.: N. V. panth, A. panthnam, S. path, D. pathe, Ab. G. patha, L. pathi;
du.: N. V. A. panthnau, S. D. Ab. pathibhym, G. L. patho;
pl.: N. V. panthna, A. patha, S. pathibhi, D. Ab. pathibhya, G. pathm,
L. pathiu.
c) Pus-, m., uomo: pums-, pum-, pus-.
Sing.: N. pumn, V. puman, A. pumsam, S. pus, etc.;
du.: N. V. A. pumsau, S. D. Ab. pubhym, G. L. puso;
pl.: N. V. pumsa, A. pusa, S. pubhi, D. Ab. pubhya, G. pusm,
L. pusu (anche pumbhym, pumbhi etc., cfr 26, n. 2 e 41 c, n. l).
d) Ap-, f., acqua, in sanscrito classico ha soltanto il plurale:
N. pa, V. pa, A. apa, S. adbhi, D. Ab. adbhya (con dissimilazione),
29
G. apm, L. apsu.
Per il resto come al maschile
}
CARLO DELLA CASA
e) Dyu- o div-, f., cielo, giorno, al N. V. s. ha dyau, allAcc. s. ha divam o
dym; per il resto ha la forma dyu- davanti a desinenza consonantica, div- davanti a
desinenza vocalica.
Es.: plur.: N. V. A. diva, S. dyubhi, D. Ab. dyubhya, G. divm, L. dyuu.
f) -han-, uccisore, ha: -han- (ma N. m. s., N. V. A. n. pl. -hn-), -ha-, -ghn-.
m. sing. m. du. m. pl. n. sing. n. du. n. pl.
N. -h -hanau -hana -ha -ghn -hni
V. -han -hanau -hana -ha -ghn -hni
A. -hanam -hanau -ghna -ha -ghn -hni
S. -ghn -habhym -habhi
D. -ghne -habhym -habhya
Ab. -ghna -habhym -habhya
G. -ghna -ghno -ghnm
L. -ghni -ghno -hasu
III. Gradi di comparazione.
67. I FORMA
tema del positivo + -tara- per il comparativo.
tema del positivo + -tama- per il superlativo.
Per gli aggettivi a due forme si prende la forma debole, per quelli a tre forme la
forma media (o debole).
Es.: priya-, caro: priyatara- (-a, -, -am), priyatama- (-a, -, -am); balavat-,
forte: balavattara-, balavattama-; vidvas-, che sa: vidvattara-, vidvattama-.
68. II FORMA
comparativo: -yas-, -ys- (62) attaccati al grado per lo pi
superlativo: -iha- (-a, -, -am) pieno della radice del positivo.
Es.: balin-, forte: balyas-, baliha-; kipra-, rapido: kepyas-, kepiha-; yuvan-,
giovane: yavyas-, yaviha-.
Talvolta la radice fortemente modificata (es.: guru-, gravis: garyas-, gariha- ;
bhri-, molto: bhyas-, bhyiha-); per alcune forme non c il positivo dalla stessa
radice (es.: kanyas-, kaniha-, pi piccolo det, piccolissimo; jyyas-, jyeha-,
maggiore det, il pi anziano; reyas-, reha-, migliore, ottimo). Il femm. del
comparativo si costruisce sulla forma debole: balyas-.
Osservazioni. Il secondo termine di paragone per lo pi allAblativo.
30
Per il resto come al maschile
CORSO DI SANSCRITO
IV. Pronomi.
1
69. Pronomi personali.
Aham, io; tvam, tu.
FORME TONICHE
singolare duale plurale
N. aham tvam vm yuvm vayam yyam
A. mm tvm vm yuvm asmn yumn
S. may tvay vbhym yuvbhym asmbhi yumbhi
D. mahyam tubhyam vbhym yuvbhym asmabhyam yumabhyam
Ab. mat tvat vbhym yuvbhym asmat yumat
G. mama tava vayo yuvayo asmkam yumkam
L. mayi tvayi vayo yuvayo asmsu yumsu
FORME ATONE
singolare duale plurale
A. m tv nau vm na va
D. me te nau vm na va
G. me te nau vm na va
Osservazioni. In composto il tema rispettivamente mad-, asmad-, tvad-, yumad-.
Es.: mad-ava-, il mio cavallo; yuman-npa-, il vostro re. Per la 3
a
persona si usa
il dimostrativo tad-.
31
1
La declinazione pronominale presenta, rispetto a quella nominale, caratteristiche proprie (ad es.
diversit di temi per i diversi casi e i diversi numeri, desinenze originali, mancanza del vocativo).
Le forme atone, di uso peraltro frequente, non possono stare in principio di frase.
CARLO DELLA CASA
70. Pronomi-aggettivi dimostrativi.
1. Tad-, egli, questo.
singolare duale plurale
m. f. n. m. f. n. m. f. n.
N. sa s tat tau te te te t tni
A. tam tm tat tau te te tn t tni
S. tena tay tena tbhym tai tbhi tai
D. tasmai tasyai tasmai tbhym tebhya tbhya tebhya
Ab. tasmt tasy tasmt tbhym tebhya tbhya tebhya
G. tasya tasy tasya tayo tem tsm tem
L. tasmin tasym tasmin tayo teu tsu teu
Allo stesso modo si flette etad-, questo (ea, e, etat).
Osservazioni.
a) In composizione si usa tad-, riferito a tutti i generi e numeri.
Es.: tad-ava-, il cavallo di lui, di lei, di loro.
b) Sa (< sas) si ha soltanto in pausa; davanti ad a- si trova so + (avagraha);
davanti a qualsiasi altro suono si trova sa.
Es.: so va, questo cavallo; sa npa, questo re.
c) Cfr. scr. s-, gr. (j), got. s; scr. tam, gr. tc|, got. thana: lalternanza fra
tema sa- e tema ta- dunque dorigine indoeuropea.
2. Idam-, questo.
singolare duale plurale
m. f. n. m. f. n. m. f. n.
N. ayam iyam idam imau ime ime ime im imni
A. imam imm idam imau ime ime imn im imni
S. anena anay anena bhym ebhi bhi ebhi
D. asmai asyai asmai bhym ebhya bhya ebhya
Ab. asmt asy asmt bhym ebhya bhya ebhya
G. asya asy asya anayo em sm em
L. asmin asym asmin anayo eu su eu
32
CORSO DI SANSCRITO
3. Adas-, quello.
singolare duale plurale
m. f. n. m. f. n. m. f. n.
N. asau asau ada am am am am am amni
A. amum amm ada am am am amn am amni
S. amun amuy amun ambhym ambhi ambhi ambhi
D. amumai amuyai amumai ambhym ambhya ambhya ambhya
Ab. amumt amuy amumt ambhym ambhya ambhya ambhya
G. amuya amuy amuya amuyo amm amm amm
L. amumin amuym amumin amuyo amu amu amu
71. Pronome-aggettivo relativo.
Yad-, il quale, qui, quae, quod. Si declina come tad-.
Ad es.: N. s.: ya, y, yat; N. pl.: ye, y, yni; G. pl.: yem, ysm, yem.
72. Pronome-aggettivo interrogativo.
Kim-, chi? che cosa? quale? quis, quid?, qui, quae, quod? . Si declina come tad-.
Ad es.: N. s.: ka, k, kim; N. pl.: ke, k, kni; Str. s.: kena, kay, kena;
Str. pl.: kai, kbhi, kai.
73. Pronome-aggettivo indefinito.
Sottiene aggiungendo i suffissi -cana, -cit, -api alle forme del pronome interrogativo.
Ad es.: N. s.: kacana, kcana, kicana; kacit, kcit, kicit; ko pi, kpi, kimapi;
L. s.: kasmicit, kasycit, kasmicit; kasminnapi, kasymapi, kasminnapi;
L. pl. m. n.: keucana, keucit, kevapi.
74. Pronomi-aggettivi correlativi.
Yvat- ... tvat-, quanto, quanto grande ... tanto, tanto grande; yd - ... td-,
quale ... tale; yati... tati, quanti ... tanti (indecl. soltanto plur.). Per la declinazione
di yvat-, v. 60, Osservazioni a).
75. Aggettivi con declinazione pronominale.
Seguono la declinazione di tad- alcuni pron.-agg. tra cui: anya-, alius, itara-,
alter, ena-, egli, questo (enclitico, solo Acc. s. du. pl.; Str. s.; G. L. du.), katara-,
uter?, katama-, qui, quae, quod?, viva-, sarva-, ogni, tutto, para-, altro, sva-,
suus, eka-, uno.
Savr quindi ad es.: N. n. s.: anyat, itarat; L. m. s.: anyasmin, sarvasmin; N. m. pl.:
anye, sarve, sve, eke, gli uni. Si noti che al N. A. n. s. si trovano soltanto le forme
sarvam, param, svam, ekam. Altri aggettivi (tra cui adhara-, inferiore, uttara-,
superiore, antara-, interno, para-, altro, prva-, precedente) hanno allAb. L.
m. s. e al N. m. pl. le due forme. Ad es.: N. m. pl.: adhar e adhare, par e pare.
33
CARLO DELLA CASA
V. I numerali.
76. Cardinali.
1 eka-, 2 dvi-, 3 tri-, 4 catur-, 5 paca-, 6 a-, 7 sapta-, 8 aa-, 9 nava-, 10 daa-,
11 ekdaa-, 12 dvdaa-, 13 trayodaa-, 14 caturdaa-, 15 pacadaa-, 16 o!aa-,
17 saptadaa-, 18 aadaa-, 19 navadaa- ovv. ekonaviati- (eka-na-viati-,
venti diminuito di uno), 20 viati-, 21 ekaviati-, 30 triat-, 40 catvariat-, 50
pacaat-, 60 ai-, 70 saptati-, 80 ati-, 90 navati-, 100 ata-, 200 dve ate ovv.
dviata-, 300 tri atni ovv. triata-, 1.000 sahasra-, 100.000 laka-.
Es.: pacaviati-, 25; dvtriat-, 32; trayaai- ovv. triai-, 63; dvyati-, 82;
pacanavati- ovv. pacona atam, 95 (cento diminuito di cinque); pacdhika
atam, 105 (cento aumentato di cinque); dvyatis tri ca atni, 382.
Osservazioni. I numeri da 11 a 19, da 21 a 29 etc. sono degli dvandva (131). Quanto
a o!aa- (< a-daa-) si noti la cerebralizzazione della dentale (41 a).
77. Declinazione dei cardinali.
Eka- si declina come tad- (per il Nom. n. s. ekam).
Dvi- duale: dvau (dve f. e n.), dvbhym, dvayo. In composizione si trova ora dv-
ora dvi-.
Tri- ha la seguente flessione:
maschile femminile neutro
N. traya tisra tri
A. trn tisra tri
S. tribhi tisbhi
D. tribhya tisbhya
Ab. tribhya tisbhya
G. traym tism
L. triu tisu
Catur- si flette come segue:
maschile femminile neutro
N. catvra catasra catvri
A. catura catasra catvri
S. caturbhi catasbhi
D. caturbhya catasbhya
Ab. caturbhya catasbhya
G. caturm catasm
34
L. caturu catasu
Come al maschile
Come al maschile
CORSO DI SANSCRITO
Paca-: paca, paca, pacabhi, pacabhya, pacnm, pacasu.
a-: a, a, a!bhi, a!bhya, am, asu.
Sapta-, aa-, nava-, daa-: come paca- (esistono per anche le forme aau [duale!],
abhi, abhya, asu).
I numeri delle decine da 20 a 90 sono sostantivi femm. che si declinano secondo la
finale del tema; 100, 1.000, 100.000 sono sostantivi neutri. Reggono il Gen. del
sostantivo contato, oppure concordano con esso come apposizione, oppure formano un
composto.
Es.: viatir avnm, viatir av, 20 cavalli; varaatam, cento anni.
78. Ordinali.
1 prathama-; 2 dvitya-; 3 ttya-; 4 caturtha- ovv. turya-; 5 pacama-; 6
aha-; 7 saptama-; 8 aama-; 9 navama-; 10 daama-; 11 ekdaa-; 12
dvdaa-; 13 trayodaa-; 20 via- ovv. viatitama-; 30 tria- ovv. triattama-;
40 catvria- ovv. catvriattama-; 50 paca- ovv. pacattama-; 60 aitama-;
61 ekaaitama- ovv. ekaaa-; 70 saptatitama-; 80 atitama-; 90 navatitama-;
100 atatama-; 1.000 sahasratama-.
79. Avverbi numerali.
Sakt, una volta sola, semel; dvis, due volte; tris, tre volte; catur, pacaktvas,
aktvas, etc.
Ekadh, in un solo modo; dvidh, tridh, caturdh, etc., bahudh, in molti modi.
Ekaas, singolarmente; dvias, a due a due; trias, catuas, etc.
35
CARLO DELLA CASA
PARTE TERZA
LA CONIUGAZIONE
I. Generalit.
80. Il sanscrito ha tre persone (prima, seconda e terza), tre generi (attivo o Parasmaipada,
parole per un altro, medio o tmanepada, parole per se stesso, e passivo) e tre
numeri (singolare, duale, plurale). Il medio, quando si distingue dallattivo (molti verbi
hanno soltanto luno o laltro genere), indica che lazione ritorna sul soggetto o si
verifica nel suo interesse (es.: yajati, [per gli altri il sacerdote] sacrifica; yajate, [il
capofamiglia] sacrifica per s); il passivo, che ha coniugazione propria per il sistema
del presente, duso sempre pi frequente, anche con verbi intransitivi (es.: npena
nagara gamyate, dal re si va in citt). La distinzione tra modi e tempi diversa da
quella in uso nelle lingue classiche. Si hanno cio i sistemi del presente, del futuro,
dellaoristo e del perfetto, in ognuno dei quali si distinguono i vari modi. I vari
sistemi si formano, indipendentemente fra loro, dalla radice, che il nucleo fonetico
non ulteriormente riducibile senza che ne venga modificato il significato fondamentale.
Per esempio la radice vt- significa volgersi, trovarsi; riducendo ulteriormente il
nucleo fonetico a v- si ha unaltra radice, v- appunto, che significa coprire,
nascondere. Di gran lunga pi importante il sistema del presente, che permette di
formare lindicativo (presente e imperfetto), lottativo, limperativo e il participio. Nel
sistema del futuro si hanno indicativo, condizionale (morfologicamente imperfetto del
futuro) e participio. Nel sistema dellaoristo, sempre meno usato, nel sanscrito classico
si hanno indicativo e resti del precativo, che una sorta di ottativo. Nel sistema del
perfetto in sanscrito classico si hanno indicativo e participio.
Linfinito, il participio passato passivo, il gerundio e il gerundivo si formano a lor
volta direttamente dalla radice.
Il passivo ha per il presente coniugazione propria; per gli altri tempi usa le forme del
medio (esistono alcune forme di aoristo passivo).
Il perfetto caratterizzato dal raddoppiamento della radice.
Imperfetto, aoristo e condizionale hanno laumento, costituito da a- anteposto al tema
verbale (es.: pat-: a-pata-t, cadeva o cadde). Se il tema comincia per vocale si ha
per aumento la vddhi della vocale iniziale (es.: uk-: aukat, bagnava; ad-: dam,
mangiavo; i-: yam, andavo [35]). Nei verbi composti laumento si pone tra la
preposizione e il verbo (es.: pari--: pary-a-aya-t, condusse in moglie; anv-i-:
anv-aiccha-t, ricercava).
Le desinenze possono essere primarie (e son quelle dellindic. pres. e del futuro) o
secondarie (quelle dellimperfetto, dellaoristo, del condizionale e dellottativo). Perfetto
e imperativo hanno desinenze proprie.
Lindicativo presente il tempo dellazione attuale o abituale; in unione con le
36
particelle sma e pur indica il presente storico; talvolta ha valore esortativo (gacchma,
CORSO DI SANSCRITO
vogliamo andare, andiamo!). Lazione passata indicata, senza apprezzabili differenze,
dallimperfetto, dal perfetto e dallaoristo. Lottativo ha il valore del congiuntivo
presente latino: pu quindi avere valore esortativo (gacche, vieni!), augurale
(jveyam, possa io vivere), dubitativo (katha vidy Nalam, come potrei riconoscere
Nala?), potenziale (tyajet kudhrt mahilpi putram, una donna tormentata dalla
fame potrebbe abbandonare anche un figlio [ovv. potrebbe anche abbandonare]),
proibitivo (nnta vadet [luomo] non dica il falso), e nel periodo ipotetico usato
sia nella protasi sia nellapodosi (yadi janmajarmaraa na bhavet ... iha janmani
kasya ratir na bhavet se non ci fossero nascita, vecchiezza, morte, ... qui nel corso
della vita di chi non ci sarebbe la gioia?).
1
Molto usata la 3
a
sing. dellimperativo passivo nel senso di benevola esortazione:
ruyatm, si ascolti, vogliate ascoltare.
II. Sistema del presente.
81. I grammatici indiani distinguono le radici verbali, a seconda del modo di
formazione del tema del presente, in dieci classi, raggruppate in due sezioni: prima
coniugazione principale o coniugazione tematica (nella quale il tema rimane invariato
in tutto il sistema del presente) e seconda coniugazione principale o coniugazione
atematica (nella quale si distinguono forme forti e forme deboli). Al tema del presente
sattaccano (tenendo conto soprattutto delle Osservazioni di 82) le desinenze personali
attive e medie, per buona parte comuni alle due coniugazioni, ottenendo cos presente,
imperfetto, ottativo, imperativo e participio. Nel prospetto seguente, che ha scopi
essenzialmente pratici, sono riportate le desinenze; tra parentesi son poste le desinenze
proprie della coniugazione atematica.
37
1
Nel periodo ipotetico si trovano anche lindicativo (yadi santi gu pus vikasanty eva te
svayam, se ci sono, le virt degli uomini rilucono proprio di per se stesse) e il condizionale
(suvi ced abhaviyat subhikam abhaviyat, se ci fosse stata una bella pioggia, ci sarebbe stato
abbondante nutrimento: si noti il condizionale sia nella protasi sia nellapodosi).
CARLO DELLA CASA
Desinenze del presente Desinenze dellimperfetto
PARASMAIPADA TMANEPADA PARASMAIPADA TMANEPADA
1 s. -mi -e -m (-am) -i
2 s. -si -se -s -ths
3 s. -ti -te -t -ta
1 d. -vas -vahe -va -vahi
2 d. -thas -ethe (-the) -tam -ethm (-thm)
3 d. -tas -ete (-te) -tm -etm (-tm)
1 pl. -mas -mahe -ma -mahi
2 pl. -tha -dhve -ta -dhvam
3 pl. -nti (-anti) -nte (-ate) -n (-an, -ur) -nta (-ata)
Desinenze ottativo I coniugazione Desinenze ottativo II coniugazione
PAR. TM. PAR. TM.
1 s. -eyam -eya -ym -ya
2 s. -es -eths -ys -ths
3 s. -et -eta -yt -ta
1 d. -eva -evahi -yva -vahi
2 d. -etam -eythm -ytam -ythm
3 d. -etm -eytm -ytm -ytm
1 pl. -ema -emahi -yma -mahi
2 pl. -eta -edhvam -yta -dhvam
3 pl. -eyur -eran -yur -ran
38
CORSO DI SANSCRITO
Desinenze dellimperativo
PARASMAIPADA TMANEPADA
1 s. -ni -ai
2 s. = (-dhi, -hi) -sva
3 s. -tu -tm
1 d. -va -vahai
2 d. -tam -ethm (-thm)
3 d. -tm -etm (-tm)
1 pl. -ma -mahai
2 pl. -ta -dhvam
3 pl. -ntu (-antu) -ntm (-atm)
Part. pres. PAR.: I coniug.: -t-; II coniug.: -at- (cfr. 60).
Part. pres. TM.: I coniug.: -mna-; II coniug.: -na-.
Osservazioni. Le desinenze -et(h)e, et(h)m della 2
a
e 3
a
d. della I coniug. sono lesito
del sandhi tra vocale finale del tema e iniziale della desinenza (-a- + -t(h)e,
-t(h)m, le quali ultime sono forme attenuate di -t(h)e, -t(h)m, secondo lalternanza
: , per cui v. 4, b). La vocale caratteristica dellottativo -- (-y- davanti a
vocale) per la I coniug., -y-, -y- (--, -y- al medio) per la II coniug.: il sandhi fra
tema del presente, vocale caratteristica e desinenze secondarie ha per esito le forme
date. Es.: I coniug.: *-a--t > -et; *-a-y-tm > -eytm; II coniug.: *-y-tm >
-ytm. Si noti ancora che parecchie desinenze sono peculiari dellottativo.
A. Coniugazione tematica o I coniugazione principale.
82. Formazione del tema del presente.
La coniugazione tematica comprende le classi I, IV, VI, X dei grammatici indiani, che
hanno identica flessione e si differenziano soltanto per il modo di formazione del tema
del presente.
a) I cl. Tema del presente = radice guata + -a -.
Es.: bh-: bhara-, portare; bh-: bhava-, essere (35).
La vocale interna lunga non prende il gua. Es.: nind-: ninda-, rimproverare; jv-:
jva-, vivere.
39
CARLO DELLA CASA
b) IV cl. Tema del presente = radice invariata + -ya-.
Es.: kup-: kupya-, adirarsi. Si notino: jan-: jya-, nascere; ram-: rmya-,
affaticarsi, per cui cfr. 4 c, 4 d; vyadh-: vidhya-, perforare, con saprasraa, e
altre poche radici che presentano fenomeni analoghi. Paya- il tema del pres.
correlato alla rad. d-, vedere.
c) VI cl. Tema del presente = radice invariata + -a-.
Es.: tud-: tuda-, battere.
Alcune radici inseriscono una nasale, omogenea con il suono che segue.
Es.: muc-: muca-, liberare; sic-: sica-, irrigare; lip-: limpa-, ungere; vid-:
vinda-, trovare.
d) X cl. Tema del presente = radice variamente trattata + -aya-.
Es.: cur-: coraya-, rubare; p!-: p!aya-, tormentare; sph-: sphaya-, desiderare.
Osservazioni. Davanti a desinenze comincianti con -m e con -v, la vocale del tema del
presente sallunga, salvo che alla 1
a
s. imperfetto e al part. pres. medio.
Es.: bharmi, abharva, ma abharam, bharama-. Davanti a desinenze inizian ti con -e-
la vocale finale del tema scom pare: bhare, abharethm. Naturalmente -a- finale di tema
si fonde con -i, dando -e: abhare.
83. Paradigma del sistema del presente della coniug. tematica:
bh-, I cl., essere, diventare.
Presente Imperfetto
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. bhavmi bhave abhavam abhave
2 s. bhavasi bhavase abhava abhavath
3 s. bhavati bhavate abhavat abhavata
1 d. bhavva bhavvahe abhavva abhavvahi
2 d. bhavatha bhavethe abhavatam abhavethm
3 d. bhavata bhavete abhavatm abhavetm
1 pl. bhavma bhavmahe abhavma abhavmahi
2 pl. bhavatha bhavadhve abhavata abhavadhvam
3 pl. bhavanti bhavante abhavan abhavanta
40
CORSO DI SANSCRITO
Ottativo Imperativo
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. bhaveyam bhaveya bhavni bhavai
2 s. bhave bhaveth bhava bhavasva
3 s. bhavet bhaveta bhavatu bhavatm
1 d. bhaveva bhavevahi bhavva bhavvahai
2 d. bhavetam bhaveythm bhavatam bhavethm
3 d. bhavetm bhaveytm bhavatm bhavetm
1 pl. bhavema bhavemahi bhavma bhavmahai
2 pl. bhaveta bhavedhvam bhavata bhavadhvam
3 pl. bhaveyu bhaveran bhavantu bhavantm
Part. pres.: PAR.: bhavat-; TM.: bhavamna-.
84. Particolarit della coniugazione tematica.
a) Alcune radici della I cl. hanno il tema in -ccha-. Gam-: gaccha-, andare;
yam-: yaccha-, tenere a freno. Del pari alcune radici della VI cl.: -: ccha-,
muoversi; i-: iccha-, desiderare; prach-: pccha-, domandare, con saprasraa.
b) Alcune altre radici della I cl. hanno il tema del presente raddoppiato. Sth-:
tiha-, stare; ghr-: jighra-, odorare; p-: piba-, bere; sad-: sda-, sedersi
(contratto da *sisda- per *sisada-).
1
c) Si notino ancora le seguenti radici della I cl.: kram-: krma-, TM., avanzarsi;
guh-: gha-, nascondere; da-: daa-, mordere; e bhra-: bhraya-, IV cl., TM.,
cadere.
B. Coniugazione atematica o II coniugazione principale.
85. Generalit.
Caratteristiche comuni di tutte le classi della II coniug. principale o atematica sono:
a) alternanza tra forme forti e forme deboli. Le prime sono: 1
a
, 2
a
, 3
a
s. pres. e
impf. attivo, tutte le 1
e
pers. imperat. attivo e medio, 3
a
pers. s. imperat. attivo (in
tutto 13 forme);
b) desinenza -dhi (-hi dopo vocale) della 2
a
s. imperat. attivo (esistono tuttavia
parecchie eccezioni);
c) ottativo con sillaba caratteristica -y-, -y-, allattivo, -- (-y- davanti a vocale)
al medio.
Appartengono alla coniugazione atematica le cl. II, III, V, VII, VIII, IX dei grammatici
41
1
Cfr. 88 nota 1 (raddoppiamento) e osserva la dissimilazione in piba-.
indiani.
CARLO DELLA CASA
86. II classe (radicale). Forma forte = radice guata.
Forma debole = radice semplice.
Dvi-, odiare (dvi-, dve-).
Presente Imperfetto
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. dvemi dvie adveam advii
2 s. dveki dvike adve advih
3 s. dvei dvie adve advia
1 d. dviva dvivahe adviva advivahi
2 d. dviha dvithe adviam advithm
3 d. dvia dvite advim advitm
1 pl. dvima dvimahe advima advimahi
2 pl. dviha dvi!!hve advia advi!!hvam
3 pl. dvianti dviate advian adviata
Ottativo Imperativo
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. dviym dviya dvei dveai
2 s. dviy dvith dvi!!hi dvikva
3 s. dviyt dvita dveu dvim
1 d. dviyva dvivahi dveva dvevahai
2 d. dviytam dviythm dviam dvithm
3 d. dviytm dviytm dvim dvitm
1 pl. dviyma dvimahi dvema dvemahai
2 pl. dviyta dvidhvam dvia dvi!!hvam
3 pl. dviyu dviran dviantu dviatm
Part. pres.: PAR.: dviat-; TM.: dvia-.
Osservazioni. Per il diverso esito di -- sia in finale sia in sandhi cfr. 10, 22 a, 38, 39,
40 d, 40 f, 41.
42
CORSO DI SANSCRITO
87. Particolarit della II classe.
a) i-, andare.
Pres.: s. emi, ei, eti; d. iva, itha, ita; pl. ima, itha, yanti;
impf.: s. yam, ai, ait; d. aiva, aitam, aitm; pl. aima, aita, yan;
ott.: s. iym, etc.;
imperat.: s. ayni, ihi, etu; d. ayva, itam, itm; pl. ayma, ita, yantu;
part. pres.: yat-.
b) as-, essere.
Pres.: s. asmi, asi, asti; d. sva, stha, sta; pl. sma, stha, santi;
impf.: s. sam, s, st; d. sva, stam, stm; pl. sma, sta, san;
ott.: s. sym, etc.;
imperat.: s. asni, edhi,
1
astu; d. asva, stam, stm; pl. asma, sta, santu;
part. pres.: sat-.
c) duh-, mungere.
Pres.: s. dohmi, dhoki (11 e 40 f), dogdhi (40 a);
d. duhva, dugdha, dugdha;
pl. duhma, dugdha, duhanti;
impf.: s. adoham, adhok, etc.;
imperat.: s. dohni, dugdhi, dogdhu, etc.
d) br-, dire, inserisce -- nelle forme forti davanti a desinenza iniziante per
consonante. Es.: bravmi, bravi, bravti; abravt, ma abravam, bravi, bravma e
naturalmente brma. Per bruvanti, abruvan cfr. 36.
e) an-, respirare, rud-, piangere, vas-, sospirare, svap-, dormire,
inseriscono -i- davanti a consonante; nellimpf. PAR. 2
a
e 3
a
s. hanno -s, -t ovv. -as,
-at. Es.: roditi, svapiti, rudima, svapima ma rudanti, svapanti; impf.: arod ovv.
aroda.
f) Radici in -u- hanno la vddhi nelle forme forti davanti a consonante.
Es.: stu-, lodare: staumi, stauti, astaut, ma astavam (< *asto-am, 35).
g) y-, andare, s-, sedersi, conservano sempre le forme forti in tutte le
persone. Es.: ynti, sate, vanno, si siedono. Del pari tutte le radici in --.
h) -, TM., giacere, ha sempre il gua. Pres.: aye, ee, ete; emahe, etc.;
impf.: aayi, aeth, etc. Da notare le 3
e
pl. erate, aerata, eratm.
i) s-, partorire, TM., e -, dominare, TM., hanno sempre le forme deboli;
43
1
Da *asdhi > *azdhi > edhi, cfr. 107 g, n. 1. Forma comunque irregolare.
- talvolta inserisce -i-. Es.: ste, e, ie, idhvam.
CARLO DELLA CASA
l) han-, uccidere, ha come tema forte han-, come tema debole ha- (han-
davanti a m, v, y), ghn- davanti a vocale (cfr. 4 a).
Pres.: s. hanmi, hasi, hanti;
d. hanva, hatha, hata;
pl. hanma, hatha, ghnanti;
impf.: s. ahanam, ahan, ahan, etc.; 3 pl.: aghnan;
ott.: s. hanym, etc.;
imperat.: s. hanni, jahi (con dissimilazione), hantu;
d. hanva, hatam, hatm;
pl. hanma, hata, ghnantu.
88. III classe (con raddoppiamento). Forma forte = rad. radd.
1
guata.
Forma deb. = radice radd. semplice.
Hu-, sacrificare (juho-, juhu-).
Presente Imperfetto
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. juhomi juhve ajuhavam ajuhvi
2 s. juhoi juhue ajuho ajuhuth
3 s. juhoti juhute ajuhot ajuhuta
1 d. juhuva juhuvahe ajuhuva ajuhuvahi
2 d. juhutha juhvthe ajuhutam ajuhvthm
3 d. juhuta juhvte ajuhutm ajuhvtm
1 pl. juhuma juhumahe ajuhuma ajuhumahi
2 pl. juhutha juhudhve ajuhuta ajuhudhvam
44
1
Regole del raddoppiamento. Si raddoppia la consonante iniziale seguita dalla sua vocale, con le
seguenti avvertenze:
1) consonante aspirata raddoppia con la non aspirata;
2) gutturale raddoppia con la palatale, h (< gh) con j;
3) i gruppi consonantici raddoppiano con la prima consonante;
4) nel gruppo sibilante + sorda si raddoppia con la sorda o la sua corrispondente;
5) per le radici che raddoppiano al presente, vocale lunga raddoppia con la breve corrispondente,
raddoppia con i.
Es.: bh-: bibh-, temere; dh-: dadh-, porre; hr-: jihr-, vergognarsi; tvar-: tatvar-, affrettarsi;
skand-: caskand-, inciampare (ma snu-: sunu-, colare, sru-: susru-, scorrere, perch il gruppo
sibilante + sonora); p-: pip-, riempire. Si noti che sth-, ghr-, p-, sad- raddoppiano con -i-
(alternanza : i, 4 b), cfr. 84 b.
3 pl. juhvati juhvate ajuhavu ajuhvata
CORSO DI SANSCRITO
Ottativo Imperativo
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. juhuym juhvya juhavni juhavai
2 s. juhuy juhvth juhudhi (ecc.) juhuva
3 s. juhuyt juhvta juhotu juhutm
1 d. juhuyva juhvvahi juhavva juhavvahai
2 d. juhuytam juhvythm juhutam juhvthm
3 d. juhuytm juhvytm juhutm juhvtm
1 pl. juhuyma juhvmahi juhavma juhavmahai
2 pl. juhuyta juhvdhvam juhuta juhudhvam
3 pl. juhuyu juhvran juhvatu juhvatm
Part. pres.: PAR.: juhvat- (f. forte: id. cfr. 60); TM.: juhvna-.
Osservazioni.
Si notino le desinenze -ati, -ur, -atu nelle 3
e
pl. pres., impf., imperat. PAR.
Davanti a -ur la vocale del tema, se finale, guata.
Altri es.:
bh-, temere, 3
e
pl.: bibhyati, bibhyate, abibhayu, abibhyata, bibhyu, bibhran,
bibhyatu, bibhyatm;
bh-, portare, 1
e
s.: bibharmi, bibhre, abibharam, abibhri, bibhrym, bibhrya,
bibhari, bibharai; part. pres.: bibhrat-, bibhra-.
89. Particolarit della III classe.
a) D-, dare, e dh-, porre, hanno le forme deboli dad- e dadh-, quindi per
es. 3
e
pl.: dadati, dadate, adadu, adadata, dadyu, dadran, dadatu, dadatm; dadhati,
dadhate, adadhu, adadhata, dadhyu, dadhran, dadhatu, dadhatm. Si noti ancora
che le 2
e
s. dellimperat. att. sono dehi e dhehi. Per la flessione di dh-, cfr. 38 e 39 e
nota che in essa, contro 40 a, seffettua il ripristino dellaspirazione sulliniziale (11).
Pres.: PAR.: s. dadhmi, dadhsi, dadhti; d. dadhva, dhattha, dhatta; pl. dadhma,
dhattha, dadhati.
Pres.: TM.: s. dadhe, dhatse, dhatte; d. dadhvahe, dadhthe, dadhte; pl. dadhmahe,
dhaddhve, dadhate.
N.B.: dhatta < *dhad-tas < *dadh-tas. Il contrario succede per es. in dugdha <
*duh-tas, cfr. 87 c.
45
CARLO DELLA CASA
b) H-, abbandonare, ha per forma forte jah-, per forma debole jahi-, jah-,
jah-.
Es.: jahmi, jahima (o jahma), jahati (3
a
pl.), jahym, jahihi (o jahhi).
c) M-, misurare, raddoppiato con -i-, soltanto medio, ha come forma debole
mim- davanti a consonante, mim- davanti a vocale: mime, mime, mimte, 3
a
pl.
mimate.
90. V classe (in -no-). Forma forte = radice debole + -no-.
Forma deb. = radice debole + -nu-.
Su-, spremere (suno-, sunu-).
Presente Imperfetto
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. sunomi sunve asunavam asunvi
2 s. sunoi sunue asuno asunuth
3 s. sunoti sunute asunot asunuta
1 d. sunuva sunuvahe asunuva asunuvahi
2 d. sunutha sunvthe asunutam asunvthm
3 d. sunuta sunvte asunutm asunvtm
1 pl. sunuma sunumahe asunuma asunumahi
2 pl. sunutha sunudhve asunuta asunudhvam
3 pl. sunvanti sunvate asunvan asunvata
Ottativo Imperativo
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. sunuym sunvya sunavni sunavai
2 s. sunuy sunvth sunu sunuva
3 s. sunuyt sunvta sunotu sunutm
1 d. sunuyva sunvvahi sunavva sunavvahai
2 d. sunuytam sunvythm sunutam sunvthm
3 d. sunuytm sunvytm sunutm sunvtm
1 pl. sunuyma sunvmahi sunavma sunavmahai
2 pl. sunuyta sunvdhvam sunuta sunudhvam
3 pl. sunuyu sunvran sunvantu sunvatm
Part. pres.: PAR.: sunvat- (f. f. sunvant-); TM.: sunvna-.
46
CORSO DI SANSCRITO
Osservazioni.
a) Le radici uscenti in vocale possono perdere -u- davanti a -m- e -v- e non
hanno desinenze alla 2
a
s. imperat. PAR.
Es.: sunuva, sunuma ovvero sunva, sunma, ma sempre e soltanto pnuva,
pnuma, da p-, ottenere; sunu ma pnuhi.
b) Radici uscenti in consonante hanno -uv- davanti a desinenza iniziante con
vocale (cfr. 36). Es.: p-: pnuvanti, pnuvan, pnuyu, pnuvantu.
c) ru-, udire, ha come tema forte o-, come tema debole u-. Es.: omi,
uma, vanti.
91. VII classe (in -na-).
Forma forte = rad. debole con -na- inserito avanti consonante finale.
Forma deb. = rad. debole con -n- inserito avanti consonante finale.
Yuj-, congiungere (yunaj-, yuj-). Rudh-, impedire (ruadh-, rundh-).
Presente Presente
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. yunajmi yuje 1 s. ruadhmi rundhe
2 s. yunaki yuke 2 s. ruatsi runtse
3 s. yunakti yukte 3 s. ruaddhi runddhe
1 pl. yujma yujmahe 1 pl. rundhma rundhmahe
2 pl. yuktha yugdhve 2 pl. runddha runddhve
3 pl. yujanti yujate 3 pl. rundhanti rundhate
Imperfetto Imperfetto
1 s. ayunajam ayuji 1 s. aruadham arundhi
2 s. ayunak ayukth 2 s. aruat arunddh
3 s. ayunak ayukta 3 s. aruat arunddha
etc. etc. etc. etc.
Ottativo Ottativo
1 s. yujym yujya 1 s. rundhym rundhya
etc. etc. etc. etc.
Imperativo Imperativo
1 s. yunajni yunajai 1 s. ruadhni ruadhai
2 s. yugdhi yukva 2 s. runddhi runtsva
3 s. yunaktu yuktm 3 s. ruaddhu runddhm
etc. etc. etc. etc.
47
CARLO DELLA CASA
Part. pres.: PAR.: yujat- PAR.: rundhat-
TM.: yujna- TM.: rundhna-.
Osservazioni.
Per yujva, yukte, etc. cfr. soprattutto 38, 39, 40 c; per ruatsi, aruat, etc. cfr. 39,
6, 7; per runddha (< *rundh-tha, *rundh-ta) etc. cfr. 40a; per runddhve (< *rundh-dhve)
etc. cfr. soprattutto 39 e 22 a.
92. VIII classe (in -o-). Forma forte = rad. debole + -o-.
Forma deb. = rad. debole + -u-.
La flessione identica a quella delle radici della V classe, quindi anche qui -u- pu
cadere davanti a -m- e -v-.
Per es., limperfetto di tan-, tendere, sar:
PAR.: s. atanavam, atano, atanot ;
d. atanuva (o atanva), atanutam, atanutm;
pl. atanuma (o atanma), atanuta, atanvan;
TM.: s. atanvi, atanuth, atanuta;
d. atanuvahi (o atanvahi), atanvthm, atanvtm;
pl. atanumahi (o atanmahi), atanudhvam, atanvata.
Imperat.: PAR. 2
a
sing.: tanu.
93. Particolarit della VIII classe.
k-, fare, ha come tema forte karo-, come tema debole kuru- (kur- davanti a m, v, y).
Pres.: PAR.: s. karomi, karoi, karoti; d. kurva, kurutha, etc.; 3
a
pl.: kurvanti;
TM.: s. kurve, kurue, kurute; d. kurvahe, etc.;
impf.: PAR.: s. akaravam, akaro, akarot; d. akurva, akurutam, etc.;
TM.: s. akurvi, etc.;
ott.: PAR.: s. kurym, etc.;
TM.: s. kurvya, etc.;
imperat.: PAR.: s. karavi, kuru, karotu;
d. karavva, kurutam, kurutm;
pl. karavma, kuruta, kurvantu;
TM.: s. karavai, kuruva, kurutm, etc.;
part. pres.: PAR.: kurvat-;
TM.: kurva-.
48
CORSO DI SANSCRITO
94. IX classe (in -n-). Forma forte = rad. debole + -n-.
Forma deb. = rad. debole + -n- (-n- davanti a
vocale).
Kr-, comprare (kr-, kr-, kr-).
Presente Imperfetto
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. krmi kre akrm akri
2 s. krsi kre akr akrth
3 s. krti krte akrt akrta
Ottativo Imperativo
PARASM. TMAN. PARASM. TMAN.
1 s. krym krya krni krai
2 s. kry krth krhi krva
3 s. kryt krta krtu krtm
Part. pres.: PAR.: krat-
TM.: krna-.
Altri es.: a-, mangiare: an-, an-, an-; grah-, afferrare: gh-, gh-, gh-;
j-, conoscere: jn-, jn-, jn-; bandh-, legare: badhn-, badhn-, badhn-.
1
Quindi per es.: 2
a
sing. pres.: ansi, ane; ghsi, ghe; jnsi, jne; badhnsi,
badhne.
95. Particolarit della IX classe.
a) La 2
a
sing. imperat. PAR. per le radici in consonante esce in -na. Es.: ana,
mangia!, gha, afferra!, badhna, lega!, ma jnhi, conosci!.
b) Radici in -- abbreviano la finale. Es.: p-, purificare: pun-, pun-, pun-;
l-, tagliare: lun-, lun-, lun-.
III. Tempi generali.
96. Generalit.
Futuro, aoristo, perfetto e altre forme derivate si costruiscono direttamente sulla radice.
Non vige dunque per queste forme la separazione in classi delle radici, valida soltanto,
come s detto, per la formazione del tema del presente. Occorre invece ricordare la
gi accennata distinzione (in verit non sempre mantenuta) tra radici se, che hanno la
vocale congiuntiva -i- tra radice e suffisso, e radici ani, che attaccano il suffisso
49
1
Pu dirsi che grah-, bandh-, j- formano il tema del presente aggiungendo -n-, -n-, -n- al grado
zero della radice, rispettivamente gh- (con saprasraa), badh- (< *bndh-, cfr. 4 a), j- (< *jn-,
cfr. 4 c).
direttamente alla radice.
CARLO DELLA CASA
1. Futuro.
97. Futuro semplice.
Tema del futuro = radice guata + -sya- (-iya- per le radici se).
Ottenuto il tema del futuro, saggiungono le desinenze del presente e del participio,
con losservanza delle regole del sandhi (cfr. soprattutto 35, 39, 40 f). Le forme medie
servono anche per il passivo. La flessione identica a quella dun verbo della I classe.
Alcune radici hanno i due suffissi.
Es.: d-, dare: dsymi, dsyasi, etc.; dsye, dsyase, etc.; dsyat-, dsyamna-.
Altri es.:
k-, fare: kariya-; kam-, perdonare: kamiya- ovv. kasya- (40 c); gam-,
andare: gamiya-; dvi-, odiare: dvekya-; n-, condurre: neya- ovv. nayiya-
(< *ne-iya-); prach-, interrogare: prakya-; budh-, svegliarsi: bhotsya- (11); bh-,
essere: bhaviya-; labh-, ottenere: lapsya-; vas-, abitare: vatsya-; ru-, udire:
roya- ovv. raviya- (< *ro-iya-).
Si notino: d-, vedere: drakya-; sj-, creare: srakya-, con il gua rovesciato;
grah-, afferrare: grahya-.
Osservazioni.
a) I causativi (112) e i verbi della X classe mantengono -ay- e aggiungono -iya-.
Es.: pat-, cadere, caus. ptaya-, fut. del caus. ptayiymi, far cadere; budh-: bo-
dhayiymi, far destare, illuminer.
b) Esiste anche un condizionale, di scarsa frequenza, morfologicamente imperfetto
del futuro.
Es.: d-: adsyam, adsya, adsyat, etc., darei, avrei dato.
98. Futuro perifrastico.
Si forma con il Nominativo irrigidito del nomen agentis del verbo + presente
indicativo di as- (alle 3
e
pers. solo il nomen agentis, che vale, al maschile, per i tre
generi).
Es.: d-:
PARASM. TMAN.
1 s. dtsmi (< *dt asmi) 1 s. dthe
2 s. dtsi 2 s. dtse
3 s. dt 3 s. dt
1 d. dtsva 1 d. dtsvahe
2 d. dtstha 2 d. dtsthe
3 d. dtrau 3 d. dtrau
1 pl. dtsma 1 pl. dtsmahe
2 pl. dtstha 2 pl. dtdhve
50
3 pl. dtra 3 pl. dtra
CORSO DI SANSCRITO
2. Aoristo.
99. Raro nel sanscrito classico, ma assai frequente nel vedico, laoristo ha sette forme,
tre asigmatiche, prevalentemente attive, e quattro sigmatiche. Al tema aumentato (80)
saggiungono le desinenze dellimperfetto (spesso per alla 3
a
pl. PAR. si ha la
desinenza -ur; vedi anche le desinenze della 2
a
e 3
a
sing. PAR. dellaoristo sigmatico).
Indica azione genericamente passata.
100. Aoristo radicale (per radici in --, dittongo e bh-).
Tema aor. radicale = radice aumentata (davanti a -ur, - finale cade).
Al tema saggiungono le desinenze dellimperfetto atematico.
Es.: s. adm, ad, adt; d. adva, adtam, adtm; pl. adma, adta, adu (< adur).
Osservazioni.
Bh- si sdoppia in bhv- davanti a vocale: s. abhvam, abh, abht; d. abhva,
abhtam, abhtm; pl. abhma, abhta, abhvan.
101. Aoristo tematico (per alcune radici della I, IV, VI classe).
Tema aor. tematico = radice aumentata + a .
La flessione identica a quella dellimpf. tematico. Raro ltmanepada.
Es.: krudh-, adirarsi, IV: akrudham, akruda, etc.; 3
a
pl.: akrudhan (impf. 1
a
sing.
akrudhyam);
gam-, I: agamam, agama, etc. (impf. 1
a
sing. agaccham);
sic-, irrigare, VI: PAR.: asicam, etc.; TM.: asice, asicath, etc. (impf.: asicam,
asice).
Osservazioni. Si noti il rafforzamento della sillaba radicale in akaram, da k-, e in
adaram, da d-.
102. Aoristo tematico con raddoppiamento.
Tema aor. tem. radd. = radice raddoppiata e aumentata + a .
La vocale del raddoppiamento quantitativamente diversa dalla sillaba radicale,
quasi sempre lunga per natura o per posizione, e spesso - - anche se la sillaba
radicale , . Questo aoristo ha valore causativo ed proprio dei causativi (112),
i quali daltra parte perdono talvolta le caratteristiche del causativo (rafforzamento
della sillaba radicale e suffisso -aya-) ma mantengono la -p- qualora labbiano inserita.
Esiste anche lTM., coniugato come un impf. tematico.
Es.: abbudham, feci svegliare, illuminai, da budh-; addam, mostrai, da d-;
auruvam (36), feci udire, istruii, da ru-; ammucam, liberai, da muc-; ajijapam,
feci conoscere, informai, da jpaya-, caus. di j-; addapam, feci dare, da
dpaya-, caus. di d- (si noti negli ultimi due casi la correptio della sillaba radicale
per mantenere il ritmo giambico); ajjanam, feci nascere, generai, da janaya-, caus.
51
di jan-.
CARLO DELLA CASA
Osservazioni. Si noti il grado debolissimo della sillaba radicale in a-pa-pt-a-m, caddi,
da pat-; avocam (< *a-va-uc-a-m), dissi, da vac-; asupam, feci addormentare, da
svap-.
103. Aoristi sigmatici.
a) Esistono tre aoristi rispettivamente in -s-, -i-, -si-. I suffissi vengono
aggiunti alla radice variamente trattata
1
e sono seguiti dalle desinenze personali
dellimperfetto atematico. La 3
a
pl. PAR. per sempre in -ur; la 2
a
e la 3
a
sing. PAR.
finiscono in -s, -t (o per linserzione di -- davanti alla terminazione o per una sorta
di allungamento di compenso [*-i-s > -s; *-i-t > -t; *-si-s > -ss; *-si-t > -st],
esteso per analogia allaoristo in -s-).
1. Aoristo in -s-.
n-, condurre:
PARASMAIPADA:
1 s. anaiam 1 d. anaiva 1 pl. anaima
2 s. anai 2 d. anaiam 2 pl. anaia
3 s. anait 3 d. anaim 3 pl. anaiu
TMANEPADA:
1 s. anei 1 d. anevahi 1 pl. anemahi
2 s. aneh 2 d. anethm 2 pl. ane!hvam
3 s. anea 3 d. anetm 3 pl. aneata
yuj-, aggiogare:
PAR.: s. ayaukam, ayauk, etc.; pl. ayaukma, ayaukta, ayauku;
TM.: s. ayuki, ayukth, etc.; pl. ayukmahi, ayugdhvam, ayukata;
k-, fare:
PAR.: s. akram, akr, etc.; pl. akrma, akra, akru;
TM.: s. aki, akth, akta, etc.; pl. akmahi, ak!hvam, akata.
2
52
1
Il trattamento delle radici sostanzialmente il seguente:
Aoristo in -s-: PAR.: vddhi; TM.: gua per le radici uscenti in - -, --, grado debole per le altre;
radici uscenti in -- si riducono a -i-.
Aoristo in -i-: PAR.: vddhi per le radici in vocale, gua per le altre; TM.: gua per tutte.
Aoristo in -si-: soltanto PAR.: grado pieno.
2
Vedi, per le varie forme, soprattutto 40 d, e, f, e ricorda che akth, akta e simili (per esempio
adith, adita, desti, diede) sono considerate da molti autori forme dellaoristo medio radicale
(aumento + radice debole + desinenze), anticamente assai frequente.
CORSO DI SANSCRITO
2. Aoristo in -i-.
L-, tagliare:
PAR.: s. alviam, alv, alvt; d. alviva, etc.;
TM.: s. alavii, alavih, etc.; pl. alavimahi, alavi!hvam, alaviata;
budh- destarsi:
PAR.: s. abodhiam, abodh, abodht, etc.;
TM.: s. abodhii, abodhih, etc.; pl. abodhimahi, abodhi!hvam, abodhiata.
1
3. Aoristo in -si-. Soltanto attivo.
Y-, andare: s. aysiam, ays, ayst; etc.;
nam-, inchinarsi: s. anasiam, anas; etc.
b) Esiste infine un aoristo in -sa-, suffisso che viene aggiunto al grado debole
della radice aumentata. proprio soprattutto delle radici in --, --, -h-, che si fondono
con -sa- a formare -ka- (41 c). Si flette come un imperfetto tematico, per allTM. la
1
a
sing. termina in -i, la 2
a
e la 3
a
dua. terminano in -thm, -tm.
Es.: di-, mostrare:
PARASMAIPADA:
1 s. adikam 1 d. adikva 1 pl. adikma
2 s. adika 2 d. adikatam 2 pl. adikata
3 s. adikat 3 d. adikatm 3 pl. adikan
TMANEPADA:
1 s. adiki 1 d. adikvahi 1 pl. adikmahi
2 s. adikath 2 d. adikthm 2 pl. adikadhvam
3 s. adikata 3 d. adiktm 3 pl. adikanta
104. Lingiuntivo in sanscrito classico laoristo senza aumento, usato con la
particella m per esprimere limperativo negativo.
Es.: m bhai, non temere!, aor. in -s- di bh-.
105. Precativo. una sorta di ottativo formato attaccando -ys + desinenze dellimperfetto
atematico al grado debole delle radici, con variazioni analoghe a quelle che si
registrano per la formazione del tema del passivo (111). Luso assai limitato, lTM.
non si trova in sanscrito classico. Es.: bh-: bhysam, possa io diventare, bhy,
bhyt (< *bhys-t, la dentale restituita per analogia con lottativo atematico), etc.;
53
1
Secondo i grammatici indiani nellaoristo in -i- sono ammesse anche le forme alavidhvam,
abodhidhvam.
yaj-: ijysam, possa io sacrificare; kriysam, possa io fare, da k-.
CARLO DELLA CASA
3. Perfetto.
106. Esistono un perfetto raddoppiato e un perfetto perifrastico. Il primo, di gran lunga
pi importante, ha forme forti (le tre persone del singolare attivo) e forme deboli (tutte
le altre).
Per il raddoppiamento valgono in generale le norme di 88 nota. Si osservi per:
a) le vocali interne - -, -- e il dittongo finale raddoppiano con -a- (bh-:
babh-; gai- ovv. g-, cantare: jag-);
b) il dittongo interno raddoppia con la vocale al grado zero (sev-, servire:
siev-);
c) a-, - iniziali di radice nel raddoppio diventano - (ad-, mangiare: d-;
p-: p-);
d) radici inizianti con - e con a- seguita da due consonanti raddoppiano con
n- (dh-, prosperare: ndh-; aj-, ungere: naj-);
e) radici inizianti con i -, u- raddoppiano con iy-, uv-, che nelle forme deboli
si fondono con liniziale a formare -, - (i-, desiderare: iye-, -; u-, bruciare:
uvo-, -);
f) le radici soggette a saprasraa raddoppiano con la vocale al grado zero
(svap-, dormire: suvap-, suup-; vyadh-, perforare: vivyadh-, vividh-; vac-: uvac-,
c- [< *u-uc-]; yaj-: iyaj-, j- [< *i-ij-]).
Al tema vengono aggiunte le desinenze personali, alle quali, quando iniziano per
consonante, viene premessa una vocale congiuntiva -i- (salvo alcune radici che tuttavia
la mantengono sempre alla 3
a
pl. TM.). La 2
a
sing. PAR. talvolta pu rifiutare la -i-
congiuntiva e spesso considerata forma debole.
Desinenze attive Desinenze medie
sing. duale plur. sing. duale plur.
1 -a -va -ma 1 -e -vahe -mahe
2 -tha -athur -a 2 -se -the -dhve
3 -a -atur -ur 3 -e -te -re
54
CORSO DI SANSCRITO
107. Vari tipi di flessione.
Forma forte = radice guata (o talvolta vddhata) con raddoppiamento.
Forma debole = radice debole con raddoppiamento.
a) tud-, battere.
PARASMAIPADA TMANEPADA
sing. duale plur. sing. duale plurale
1 tutoda tutudiva tutudima 1 tutude tutudivahe tutudimahe
2 tutoditha tutudathu tutuda 2 tutudie tutudthe tutudidhve
3 tutoda tutudatu tutudu 3 tutude tutudte tutudire
b) Radici con vocale interna lunga non hanno incremento.
Es.: jv-, vivere: jijva, jijvitha, jijva; jijviva, jijvathu, etc.
c) Radici con -a- mediana e radici in vocale (esclusa --) hanno sempre la
vddhi nella 3
a
sing. PAR.; nella 1
a
sing. hanno a piacere il gua o la vddhi.
Es.: n-: ninaya ovv. ninya (< *nine-a ovv. < *ninai-a), ninayitha, ninya; han-,
uccidere: jaghana ovv. jaghna, jaghanitha, jaghna, etc., jaghnu.
d) Alcune radici in -an-, -am- nella forma debole perdono -a-. Es. (oltre han-):
gam-:
sing. duale plur.
1 jagama ovv. jagma jagmiva jagmima
2 jagamitha (jagantha) jagmathu jagma
3 jagma jagmatu jagmu
In realt si tratta dellesito normale, davanti a vocale, del grado zero della nasale
sonante indoeuropea (v. 4 a).
e) Alcune radici rifiutano la -i- congiuntiva.
Es.: k-:
PARASMAIPADA TMANEPADA
sing. duale plur. sing. duale plurale
1 cakara (cakra) cakva cakma cakre cakvahe cakmahe
2 cakartha cakrathu cakra cake cakrthe cakdhve
3 cakra cakratu cakru cakre cakrte cakrire
Inoltre: ru-: s. urava (urva), urotha, urva; d. uruva, uruvathu (36), etc.
f) Radici in -- e in dittongo hanno -au alla l
a
e 3
a
sing.; nel tema debole
55
perdono --.
CARLO DELLA CASA
Es.: dh-, porre:
sing. duale plur.
1 dadhau dadhiva dadhima
2 dadhtha (dadhitha) dadhathu dadha
3 dadhau dadhatu dadhu
Inoltre gai-: jagau, jagtha (jagitha), jagau; jagiva, etc.
g) Radici con -a- mediano tra consonanti semplici di cui la prima ripetuta
nel raddoppiamento (es.: pac-: papac-, ma non gam-: jagam-) formano il tema debole
con la radice semplice, sostituendo -a- con -e-.
Es.: tap-, riscaldare: tatap-, tep-.
1
Si noti che la 2
a
sing. PAR., se ha la vocale
congiuntiva -i-, assume la forma debole.
PARASMAIPADA TMANEPADA
sing. duale plur. sing. duale plurale
1 tatapa (tatpa) tepiva tepima tepe tepivahe tepimahe
2 tataptha (tepitha) tepathu tepa tepie tepthe tepidhve
3 tatpa tepatu tepu tepe tepte tepire
Osservazioni. Si trovano tuttavia bheje da bhaj-, partecipare, distribuire, e reju, da
rj-, risplendere.
h) Si noti infine che molte radici in - - preceduta da due consonanti e le radici
in -- hanno nella forma debole sempre il grado pieno (es.: sm-, ricordarsi: sasmara
ovv. sasmra, sasmarima, sasmaru) e che radici in - - dopo pi consonanti e radici
in -- sempre sdoppiano - -, - - in -iy-, -uv- davanti a desinenza vocalica (cfr. 36).
Es.: kr-, comprare: cikriyu; ru-: uruvu; stu-, lodare: tuuvu; ma ci-,
raccogliere: cicyu.
108. Particolarit.
Vac-, parlare: uvaca (uvca), uvacitha (uvaktha), uvca; civa, cathu, catu;
cima, ca, cu; TM.: ce, cie, etc., cire.
56
1
Per capire lorigine di questi perfetti a vocalismo -e-, si pensi ad es. alla rad. sad-, sedersi, la
cui forma debole raddoppiata *sasd- (con caduta della -a- interna, come pat-: papt-, gam-: jagm-),
che diventa sed- (as- davanti a sonora talvolta diventa in sandhi interno non soltanto -o- ma anche
-e-, cfr. edhi, 87 b), o alla rad. yam-, raffrenare, la cui forma debole raddoppiata yem- < *ya-im-
(con saprasraa non attestato altrimenti per questa radice). Lalternanza sasad- / sed-, yayam- /
yem- condusse a ipotizzarne una analoga tatap- / tep- etc., ossia fu estesa a radici analoghe solo
formalmente a quelle dove il mutamento era giustificato da ragioni fonetiche.
Vid-, sapere, non ha raddoppiamento e ha valore di presente: veda, vettha, veda;
CORSO DI SANSCRITO
vidva, vidathu, vidatu; vidma, vida, vidu.
Bh- ha raddoppiamento particolare e non distingue tra forme forti e forme deboli:
babhva, babhvitha, babhva; babhviva, babhvathu, babhvatu; babhvima,
babhva, babhvu.
Ah-, dire, ha soltanto alcune forme: ha, ttha, ha; hathu, hatu; hu.
Ji-, vincere, fa jigaya (jigya), jigayitha, etc., jigyu.
Jaje pu essere il perf. tmanepada sia di j-, conoscere, sia di jan-, nascere
(al PAR. si avr jajau da j-, jajna da jan-).
109. Participio del perfetto.
a) Part. perf. attivo = forma debole del perf. + -vas- (-ivas- se la forma debole
monosillabica).
Es.: k-: cakvas-, che ha fatto; pac-: pecivas-, che ha cotto; n-: ninvas-, che ha
condotto.
1
Si noti vidvas-, che sa, da vid-.
b) Part. perf. medio = forma debole del perf. + -na-.
Es.: tud-: tutudna-, che ha battuto; k-: cakra-, che ha fatto per s; tap-:
tepna-, che ha fatto penitenza (propr. che s riscaldato).
110. Perfetto perifrastico.
Il perfetto perifrastico, proprio soprattutto dei causativi, si forma aggiungendo -m alla
radice o, per i verbi derivati, al tema del presente e facendo seguire il perf. attivo di
k-, as-, bh- e il perfetto medio di k-.
Es.: ik-, vedere: ikm cakara, cakre, babhva, sa, io vidi; k- (causativo):
kraym sa, sitha, sa; siva, sathu satu; sima, sa, su, io feci fare, tu
facesti fare, etc.
IV. Le coniugazioni derivate.
111. Passivo
Tema del passivo = radice debole + -ya-.
Al tema del passivo vengono attaccate le desinenze delltman. tematico, cos da
formare il presente, limperfetto, limperativo, lottativo e il participio. , u finali
sallungano; , ai finali assai spesso diventano ; finale dopo consonante semplice
diventa ri; finale dopo doppia consonante diventa ar; finale diventa r, dopo
labiale diventa r. Si noti il saprasraa nelle radici interessate.
Es.: ji-: jyate, vinto; ru-: aryata, era udito; d-: dyate, dato (ma
jyate, conosciuto, da j-); k-: kriyatm, sia fatto; sm-: smaryate,
ricordato; k-: kryate, sparso; p-: pryate, riempito; vac-: ucyatm, si
57
1
Per la flessione cfr. 64. Es.: pecivs-, pecivat-, pecu- (la vocale congiuntiva -i- cade nel tema
debolissimo). Femm.: cakru-, pecu-, ninyu-.
dica!.
CARLO DELLA CASA
Si notino iyate da s-, comandare, punire, e ayyate, si giace, da -.
I verbi della X classe e i causativi perdono -aya-. Es.: cur-, rubare: tema pres.
coraya-, tema pass. corya-; k-: tema caus. kraya-, tema pass. caus. krya- (kryate,
fatto fare).
Singolare del sistema del presente del passivo di dvi-, odiare.
Presente Imperfetto Ottativo Imperativo
1 dviye adviye dviyeya dviyai
2 dviyase adviyath dviyeth dviyasva
3 dviyate adviyata dviyeta dviyatm
Part. pres. pass.: dviyama-.
Al futuro, allaoristo e al perfetto lTM. supplisce la forma passiva.
Es.: cakre, fece per s ovv. fu fatto.
Esistono alcune 3
e
sing. dellaoristo passivo, formate aggiungendo -i- alla radice
aumentata e variamente trattata.
Es.: adari, fu visto, da d-; akari, fu fatto, da k-; adami, fu domato, da
dam-.
112. Causativo
Il causativo indica che lazione espressa dal verbo originario fatta fare.
Tema del causativo = radice guata o vddhata + -aya-.
Le radici in vocale e talvolta le radici con -a- interno seguito da una sola consonante
hanno la vddhi; le radici con vocale interna lunga non subiscono cambiamenti; le
radici con vocale interna breve hanno il gua; le radici in -- aggiungono -paya-
anzich -aya-.
Per il sistema del presente la coniugazione, cos come per i desiderativi, gli intensivi e
i denominativi, identica a quella dei verbi della coniugazione tematica (83). Si
ricordi che il causativo al futuro mantiene -ay- (97), al passivo perde -aya- (111) e ha
il perfetto perifrastico (110). Rari gli aoristi, per lo pi raddoppiati (102).
Es.: k-: kraya-, far fare; pat-: ptaya-, far cadere; bh-: bhvaya-, far essere,
produrre; i-: yaya-, far andare; n-: nyaya-, far condurre; jv-: jvaya-, vivificare
(anche jvpaya-); vid-: vedaya-, far sapere, informare; j-: jpaya- (anche japaya-),
far conoscere. Si notino: gam-: gamaya-, far andare; jan-: janaya-, far nascere;
-: arpaya-, far andare; adhi-i-: adhypaya-, far studiare, insegnare; ruh-: ropaya-,
far crescere; p-: praya-, riempire.
58
CORSO DI SANSCRITO
Terze pers. sing. del caus. di bh-: bhvaya-, produrre:
Sistema del presente: PAR.: bhvayati, abhvayat, bhvayet, bhvayatu; part. bhvayat-.
TM.: bhvayate, abhvayata, bhvayeta, bhvayatm; part. bhvayamna-.
Futuro: bhvayiyati, bhvayiyate; part. bhvayiyat-, bhvayiyama-.
Perfetto: bhvay cakra, cre, bhvay cakre, fu creato.
Aoristo: abbhavat.
Passivo: bhvyate, abhvyata, bhvyeta, bhvyatm; part. bhvyamna-.
113. Desiderativo.
Tema del desiderativo = radice raddoppiata + -sa- (-ia-).
La vocale del raddoppio i, ovvero u se la radice contiene originaria o secondaria;
, u finali sallungano; diventa r (dopo labiale diventa r).
Es.: p-: pipsati, desidera bere; ru-: urati, desidera ascoltare, obbedisce; k-:
cikrama-, desideroso di fare; m-: mumrati, desidera, sta per morire. Si
notino ditsati, dhitsati,
1
lipsati, psati, rispettivamente da d-, dh-, labh-, p-, jighkati,
da grah- (11).
Alcune forme di desiderativo sono diventate radici autonome. Cos da muc-, liberare,
mokate, desidera dessere liberato, con valore passivo; da bhaj-, partecipare, aver
parte, bhikati, desidera daver parte, chiede lelemosina; da han-, uccidere,
his-, id..
114. Intensivo
Tema dellintensivo = raddoppio rafforzato della radice + -ya-.
Per lo pi solo tmanepada.
Es.: bh-: bobhyate, continua a essere; pac-: ppacyate, cuoce ripetutamente.
Osservazioni. Esiste anche una seconda forma dintensivo, che aggiunge le desinenze
atematiche PAR. alla radice guata con raddoppio rafforzato (talvolta sinserisce una --
congiuntiva). Es.: vid-: vevetti o vevedti; lup-, confondere: lolopti, rende assai
perplesso; bh-: bobhoti o bobhavti (< *bobho--ti), abitualmente.
115. Denominativo
Tema del denominativo = temi nominali + -ya-.
Il denominativo significa essere come, fare, desiderare la cosa indicata dal nome, la
finale del cui tema pu subire alcune modificazioni.
Es.: amitrayati, si comporta come un nemico (amitra-); cirayati, indugia (ciram, a
lungo); namasyati, rende onoranza (namas-); tapasyati, pratica lascesi (tapas-);
putryate, si comporta come un figlio; putryati, desidera un figlio; citryate,
59
1
D-, dh- perdono la vocale della radice: *did-sati, *didh-sati > dhitsati (11).
diventa variegato (citra-); kyati, rende nero (ka-).
CARLO DELLA CASA
V. Le forme nominali del verbo.
116. Del participio attivo e medio del presente, del futuro e del perfetto gi s detto
che si formano aggiungendo ai temi del presente e del futuro i suffissi -t- (-nt-),
-mna- (-at-
1
[-ant-], -na- aggiunti al grado debole della radice per la coniugazione
atematica) e i suffissi -vas- (-ivas-), -na- al tema debole del perfetto (cfr. 81, 97,
109). Il participio del passivo aggiunge -mna- al tema del passivo.
Es.: bh-: bharat-, bharama-; bhariyat-, bhariyama-; babhvas-, babhra-;
bhriyama-; caus.: bhrayat-, bhrayama-; bhrayiyat-, bhrayiyama-,
bhryama-.
117. Participi passati passivi.
a) 1 FORMA. Tema del p.p.p. = radice debole + -ta- (-ita-).
I causativi perdono -aya- e aggiungono sempre la vocale congiuntiva -i-. Le radici
interessate hanno il saprasraa. Si ricordino i . 35, 37, 39, 40 a, 40 d.
Es.:
k-: kta-, caus. krita-; k-: caus. krita-; d-: da-;
pat-: patita-, caus. ptita-; prach-: pa-; budh-: buddha-;
bh-: bhta-, caus. bhvita-; yaj-: ia-; yuj-: yukta-;
labh-: labdha-; lih-: l!ha-; vac-: ukta-;
sj-: sa-.
Si notino:
gam-: gata-; g- (gai-): gta-; grah-: ghta-;
jan-: jta-; d-: datta-; dh-: hita-;
p-: pta-; ram-: rnta- (cfr. 4 a-d);
sth-: sthita-.
b) 2 FORMA. Tema del p.p.p. = radice debole + -na-.
Talvolta la vocale della radice sallunga; sempre dn > nn, jn > gn.
Es.: l-: lna-; h-: hna-, lasciato, privo (h- allungamento di hi-, a sua volta
forma debole di h-); bhid-: bhinna-; sad-: sanna-; bhaj-: bhagna- (< *bhajna- <
*bhnjna-). Si ricordino kra- da k-, e pra- da p- (37).
Il significato del p.p.p. passivo per i verbi transitivi, attivo per i verbi intransitivi e
molto spesso sostituisce un modo esplicito. Es.: gardabho hata, lasino fu ucciso;
Rmo nagara gata, Rma and in citt; ghao bhagna, la pentola and in
frantumi.
118. Participio passato attivo.
Tema del p.p.a. = tema del p.p.p. + -vat- (-vant-).
Per la flessione v. 60 a. Anche questa voce pu avere valore esplicito.
60
1
I verbi della III classe hanno sempre la forma debole (cfr. 88).
Es.: cintita-, pensato: cintitavat-, che ha pensato, pens.
CORSO DI SANSCRITO
119. Gerundivo o participio futuro passivo.
Tema = rad. guata o vddhata + -ya-, -tavya- (-itavya-), -anya-.
-Tavya- e -anya- sattaccano alla radice guata; -ya- a radici vddhate, guate e
deboli; alcune radici in vocale possono attaccare -tya- alla forma debole. Il significato
simile a quello del gerundivo latino in -ndus.
Es.: k-: kartavya-, karaya-, krya-, ktya-, da farsi; bh-: bhavitavya-, destinato
a essere; ji-: jetavya- ovv. jeya-, destinato a essere vinto; ru-: ravaya- ovv.
rutya-, da ascoltarsi; vac-: vcya-; i-: itya-, eundum; d-: dya-, da vedersi,
degno desser visto; vadh-: vadhya-, da uccidersi. Si notino: deya-, che deve
essere dato, da d-, e dheya-, che deve essere posto, da dh-.
120. Infinito.
Radice guata + -tum (-itum).
I causativi mantengono -ay- e hanno sempre la vocale congiuntiva -i-. Es.: k-:
kartum; n-: netum; bhid-: bhettum; bh-: bhavitum; pat-: patitum; vac-: vaktum; caus.
di sth-: sthpayitum. Da notarsi: d-: draum (col gua rovesciato); t-: tartum;
grah-: grahtum.
121. Gerundio.
a) VERBI SEMPLICI = radice debole + -tv (-itv). La forma della radice quella
che compare al p.p.p.; i causativi hanno sempre la -i- congiuntiva.
Es.: n-: ntv; pat-: patitv; sth-: sthitv, caus. sthpayitv; vac-: uktv; gam-: gatv.
Si notino ghtv e dattv.
b) VERBI COMPOSTI = radice debole + -ya (-tya per i verbi in vocale breve).
Es.: prad-: pradya; satk-, essere ospitale: satktya; pravac-, informare: procya
(< *pra-ucya). Nihan-, uccidere, e gam-, venire, hanno sia nihanya e gamya,
sia nihatya e gatya (< *ni-hn- e *-gm-). I causativi dei verbi composti perdono
la caratteristica della coniugazione, che viene mantenuta soltanto se la sillaba radicale
breve: vibhvya, caus. di vi-bh-, apparire, ma sagamay-ya, avendo fatto
venire, caus. di sa-gam-.
Il gerundio, che pu riferirsi sia al soggetto grammaticale sia a quello logico, indica
azione che precede quella della frase principale, ed di uso assai frequente.
Es.: mantribhir militv Damayant vijapt: dai ministri, dopo che si furono radunati,
Damayant fu informata.
61
CARLO DELLA CASA
PARTE QUARTA
GLI INDECLINABILI
122. Avverbi.
Gi s detto (45) che il neutro Acc. s. degli aggettivi serve come avverbio: ciram, a
lungo, sdhu, bene, bhyas, pi. Acc., Strum., anche Abl. e Loc. (pi raramente
Gen. e Dat.) di nomi e aggettivi adempiono alla stessa funzione.
Es.: tatsamayam, contemporaneamente (lett. in concomitanza con ci); videna,
disperatamente; balt, forzatamente; dre, lontano; drt, da lontano; arthya,
allo scopo di; cirasya, dopo lungo tempo.
Esistono poi avverbi con forma propria (es.: punar, di nuovo, muhur, ripetutamente)
e infine avverbi prodotti con suffissi, attaccati al tema di nomi, aggettivi, pronomi,
numerali. I pi frequenti suffissi avverbiali sono:
-tas, che sostituisce la forma dellAbl.,
-tra, che forma avverbi di luogo,
-th, che forma avverbi di modo,
-d, che forma avverbi di tempo,
-vat, come.
Es.:
sarvatas, da ogni parte yatas, donde
sarvatra, dovunque yatra, dove
sarvath, comunque yath, come
sarvad, sempre yad, quando
amaravat, come un immortale.
Cfr. anche i 79 (avverbi numerali) e 135 (composti avverbiali).
123. Preposizioni e postposizioni.
La massima parte delle preposizioni viene usata nella composizione verbale (127)
salvo , da, con Abl., e prati, verso, anu, dietro, dopo, che precedono o
seguono lAcc. Altre locuzioni precedono o seguono il complemento che servono a
meglio specificare. Tra le pi frequenti sono: agre (Gen.), davanti; antar (Gen.,
Loc.), fra; upari (Gen.), sopra; pact (Gen.), dietro; prabhti (Abl.), a partire
da; bahis (Abl.), fuori; vin (Acc., Abl., Strum.), senza; samam, sah, srdham
(Strum.), insieme con.
124. Congiunzioni.
a) Le congiunzioni coordinanti uniscono tra loro complementi e frasi. Esistono
congiunzioni copulative (ca, e, api, pure [entrambe posposte]; atha, poi; aparam,
ki ca, inoltre), distributive (v ... v, oppure), avversative (tu, param, ma,
invece; ki tu, para tu, eppure), conclusive (hi, infatti; vai, invero; tasmt,
62
perci).
CORSO DI SANSCRITO
Assai frequente iti, cos, gi ricordata (42). posposta alla frase e indica che la
frase stessa un discorso diretto. Si trova con verba dicendi et sentiendi, talvolta
sottintesi.
Es.: s brhti pitr sacodit, essa fu spronata dal padre con le parole parla!;
vane toyam iti prdhavat, credendo che nella foresta ci fosse lacqua (lett.: [pensando]
nella foresta c lacqua ), corse avanti.
b) Hanno funzione di congiunzioni subordinanti e introducono le proposizioni
dipendenti molti avverbi, formati sulla base del pronome relativo (eccettuato ced < ca
id, se). Essi hanno spesso un correlativo, formato sulla base del pronome dimostrativo,
nella frase principale, che quasi sempre vien dietro alla proposizione subordinata.
Molto frequenti sono: yad, quando, yvat, mentre, finch, yatas, da quando,
yad, poich, anche = quod dichiarativo, yath, come, cosicch, yadi, ced, se,
yady api, sebbene, yena, affinch, che hanno come correlativi tad, tvat, tatas,
tad, tath.
Es. yvac ca sabandhino na parpatanti tvad vatsay Mlaty nagaradevatgham
avighnamagalya gantavyam, e mentre i parenti non sono [ancora] arrivati, allora la
cara Mlat deve recarsi al tempio della citt per [implorare] una felicit senza
ostacoli; yath svm jgarti tath may kartavyam, io devo fare cosicch il signore
si svegli.
125. Esistono infine particelle che possono riferirsi a una sola parola (aham eva,
proprio io, cora iva, come un ladro) o introdurre una frase (khalu, kila, nma,
certamente) e interiezioni (aho, ol, hanta, suvvia, dhik, indicante disprezzo), le
quali ultime non rispettano le regole del sandhi (cfr. 21).
63
CARLO DELLA CASA
PARTE QUINTA
FORMAZIONE DELLE PAROLE, COMPOSIZIONE NOMINALE
I. Formazione delle parole.
126. Generalit.
Secondo i grammatici indiani, teoricamente tutti i temi nominali (esclusi alcuni
risalenti a onomatopee o di origine dravidica o austroasiatica
1
) derivano, cos come i
temi verbali e le forme nominali del verbo, da radici verbali, munite o no di prefissi.
Talvolta il tema nominale uguale alla radice (dvi-, nemico; sp-, che tocca);
pi spesso si forma attaccando alla radice, che pu naturalmente essere soggetta a
fenomeni dapofonia, i suffissi. Questi possono essere primari o secondari, a seconda
che sattacchino direttamente alla radice, formando cos derivati primari, ovvero a temi
nominali a lor volta derivati (derivati secondari). Grazie al gioco dei prefissi e dei
suffissi gran numero di temi nominali pu derivare da una stessa radice. Per es. dalla
rad. vid-, sapere, si avranno ved-a-, scienza, vaid-ya-, saggio, nir-ved-ana-,
informazione, vid-y-, conoscenza, a-vid-y-, ignoranza, dur-vida-, difficile a
sapersi, vet-t-, conoscitore, vettr--, conoscitrice, etc., etc.
127. I prefissi modificano talvolta profondamente il significato della radice verbale e
dei temi nominali, di fronte ai quali seguono le regole del sandhi esterno (con qualche
eccezione riguardante la cerebralizzazione di s e di n
2
). I prefissi pi comuni sono:
ati: oltre: ati-kram-, oltrepassare (kram-, camminare);
ati-guru-, assai pesante;
adhi: sopra: adhi-h- (!), star sopra, predominare;
anu: dietro: anv-i-, seguire (i-, andare);
antar: dentro, fra: antar-dh-, frapporre;
apa: ab: apa-n-, portar via;
abhi: verso: abhi-dru-, correre verso;
ava: in basso: ava-t-, discendere (t-, passare);
: verso: -gam-, venire (gam-, andare);
64
1
Per es.: ulka-, gufo, dundubhi-, tamburo, kla-, nero, nra-, acqua, heramba-, bufalo,
mataga-, elefante, tmbla-, betel.
2
Come anche nella composizione (130), davanti a sorde gutturali e labiali -is-, -us- finali diventano
-i-, -u-; -as- finale rimane immutata.
Es.: ni-patati, vola via; dhanu-pi-, che tiene in mano larco; du-kara-, difficile a farsi;
namas-k-, onorare. Cfr. anche 41 d. Si noti infine che k- dopo prefisso sam- diventa -sk-:
saskta-, perfetto, compiuto.
-d-, ricevere (d-, dare);
CORSO DI SANSCRITO
ud: verso lalto: ut-pat-, alzarsi in volo (pat-, cadere, volare);
upa: presso, verso: upa-sad-, avvicinarsi con rispetto (sad-, sedersi);
ni: in basso: ni-pat-, cadere in basso;
nis: fuori: ni-kram- (!), uscire;
nir-vah-, portar fuori;
par: via, sopra: par-ji-, sconfiggere;
par-bh-, scomparire;
pari: intorno: pari-gam-, andar attorno, circondare;
pari-- (!), condurre attorno al fuoco, sposare;
pra: in avanti: pra-bh-, venir fuori, sorgere, primeggiare;
prati: verso, di rimando: prati-bh-, rispondere (bh-, parlare);
vi: separatamente: vi-yuj-, disgiungere (yuj-, congiungere);
vi-kr-, vendere (kr-, comprare);
vi-veka-, conoscenza distintiva;
sam: insieme: sa-gam-, convenire.
I prefissi possono essere anche pi duno: sam-upa-vi-, entrare insieme. Alle radici
as-, bh-, k- possono essere prefissi alcuni avverbi (es.: ala-k-, adornare; vi-k- (!),
rendere visibile; vir-bh-, apparire), e anche sostantivi e aggettivi. In tale ultimo
caso -a- finale diventa --, -i- ed -u- sallungano e il significato diventare ovvero
rendere ci che il sostantivo o laggettivo indicano.
Es.: namas-k-, onorare; avyay-bh-, diventare indeclinabile; uc-k-, purificare
(rispettivamente da avyaya- e uci-). Si ricordino infine i prefissi a- (an- davanti a
vocale), indicante privazione o opposizione, ku- e dus-, indicanti difficolt o cattiva
qualit, sa-, indicante unione, su-, indicante buono, bene, che son posti davanti a
sostantivi e aggettivi, raramente davanti a verbi. Es.: an-anta-, infinito; ku-karman-,
cattiva azione; dur-jana-, malvagio; sa-kala-, con [tutte] le parti; su-jta-, ben
nato, nobile; anche du-carati, si comporta male.
128. Derivati primari.
Sono derivati primari alcuni participi,
1
i gerundivi, i comparativi e superlativi della II
forma, di cui gi s parlato. Gli altri derivati primari possono dividersi in due grandi
categorie:
a) NOMI DAGENTE
b) NOMI DAZIONE, con qualche tendenza ad assumere significato dagente.
a) Il principale suffisso dagente -t- (-it-), che sattacca alla radice guata e
forma sostantivi maschili. Es.: kart-, fattore; yokt-, aggiogatore; rot-,
65
1
Si tratta dei part. PAR. e TM. del presente atematico, del part. del perfetto, del p.p.p. Gli altri
participi sono derivati dai temi verbali e non dalla radice.
ascoltatore; janit-, genitore.
CARLO DELLA CASA
b) I principali suffissi dazione sono:
-a-: sattacca alla rad. guata e produce sostantivi maschili.
Es.: ved-a-, scienza; yog-a-, aggiogamento; bhav-a-, esistenza.
-ana-, -as-, -tra-, -man-: sattaccano alla rad. guata e producono sostantivi neutri.
Es.: vac-ana-, discorso; man-ana-, il pensare; nay-ana-, il condurre e poi
conduttore ossia occhio; nam-as-, omaggio; rav-as-, rinomanza; ro-tra-,
udizione e poi organo delludito; vart-man-, cammino (da vt-, volgersi
delle ruote di un carro); jan-man-, nascita.
-ti-: sattacca al grado zero della radice e forma sostantivi femm.
Es.: k-ti-, azione; ma-ti- (< *mn-ti-), opinione; ga-ti- (< *gm-ti-),
movimento, destinazione, meta.
129. Derivati secondari.
I pi frequenti suffissi che permettono di formare derivati secondari, sostantivi e
aggettivi, sono: -a-, --, -ika-, -in-, --, -ya-, -ka-, -t-, -tva-, -mat-, -ya-, -vat-, -vin-;
inoltre -tara-, -tama-, suffissi della I forma di comparativo e superlativo. Se il tema
del derivato primario finisce in vocale, questa per lo pi cade davanti a suffissi
inizianti per vocale. Spesso la vocale della sillaba iniziale e la vocale finale subiscono
incremento di fronte al suffisso.
Es.: daiv-a- (< deva-), divino; dauhitr-a- (< duhit-), figlio della figlia; knt--
(< knta-), cara; putr-ika- (< putra-), figlioletto; kar-in- (< kara-), dotato di
mano, elefante; dev-- (< deva-), dea; prvat-ya- (< parvata-), montagnoso;
anta-ka- (< anta-), finale ovv. che d la fine, Morte; vka-ka- (< vka-),
alberello; tanu-t- (< tanu-), leggerezza; amta-tva- (< amta-), immortalit;
dhanu-mat- (dhanus-), dotato di arco; vaid-ya- (< veda-), saggio, medico;
bhgine-ya- (< bhagin-), figlio della sorella; nabhas-vat- (< nabhas-), nuvoloso;
manas-vin- (< manas-), dotato dintelletto.
Osservazioni.
1. Ricorda che nella formazione delle parole si applicano le regole del sandhi
interno.
2. Particolarmente ricca la produzione di sostantivi e aggettivi femminili,
ottenuti aggiungendo -- ovv. --, al tema del maschile, che, quando termina in -a-,
perde la vocale finale.
Es.: bl- < bla-, fanciulla; nr- < nara-, donna; gurv- < guru-, gravis;
kartr- < kart-, fattrice; bharant- < bharat-, che porta (ma kurvat- < kurvat-, v.
60); balin- < balin-, forte; balavat- < balavat-, forte; un- < van-, cagna;
rj- < rjan-, regina; vidu- < vidvas-, che sa. Si noti che nel caso di temi
biformi o triformi il suffisso del femminile sattacca alla forma debole o debolissima.
66
CORSO DI SANSCRITO
II. Composizione nominale.
130. Generalit.
Il sanscrito ha sviluppato grandemente la possibilit di fondere in un solo composto
due o pi vocaboli, esprimendo attraverso la composizione nominale relazioni in altre
lingue espresse per mezzo dei casi, delle preposizioni o addirittura delle frasi dipendenti.
Nei composti tutti i membri, eccettuato lultimo, appaiono nella forma del tema e
possono pertanto indicare o sostituire sia un singolare sia un plurale. I temi biformi
assumono la forma debole; quelli triformi la forma media; i pronomi personali
appaiono nelle forme indicate al 69, Osservazioni; gli altri pronomi assumono la
forma del neutro. I composti, escluso lo dvandva, sono sempre costituiti di due
membri; ogni membro a sua volta pu essere un composto (es.: [deva- rja]-[sama-dyuti]-,
avente splendore simile a [quello del] re degli dei). Valgono per i composti le
regole del sandhi esterno, salvo alcune eccezioni di non grande rilievo.
1
I nomi
assegnati dai grammatici indiani alle varie categorie di composti sono usati dai
glottologi per indicare fenomeni analoghi nelle altre lingue.
131. Dvandva, coppia.
Composti copulativi, costituiti di due o pi sostantivi (pi raramente di due o pi
aggettivi), declinati, secondo il genere dellultimo membro, al plurale, al duale (quando
le persone o le cose indicate sono due) o anche al neutro singolare collettivo.
Es.: putra-pautr, figli e nipoti; manuya-deva-rkas, uomini, dei, demoni;
suta-bhrye, figlio e moglie; priya-satya-, piacevole e veritiero; da-naa-,
veduto e scomparso, scomparso non appena veduto; sukha-dukham, felicit e
infelicit; bhta-bhavyam, il passato e il futuro.
Osservazioni. Se il primo membro nome di parentela in --, va al Nom.
Es.: mt-pitarau, i genitori; pit-putrau, padre e figlio.
132. Tatpurua, servo di lui.
Composti determinativi, costituiti di due sostantivi o di un sostantivo e di un aggettivo. Il
primo membro determina il secondo, dal quale dipende: sciogliendo il composto si vedr
che il primo membro ha il valore di uno dei casi, esclusi Nom. e Voc.; soprattutto ha il
valore di Gen. come nellesempio che d il nome alla classe di composti.
Es.:
Acc.: grma-gata- (grma gata-), giunto al villaggio;
Str.: ahi-daa- (ahin daa-), morso dal serpente,
67
1
I temi in generale rimangono immutati, cfr. per 127, n. 2. Inoltre nel primo membro -n- finale
cade sempre, mahat- diventa mah- e nella finale del composto tende a prevalere la flessione in -a-.
Es.: rja-putra- (< rjan-), mah-rja-, grande re, jala-ruha- (< ruh-), nato nellacqua, uro-ga-
(uras-gam-), che va sul petto, serpente.
deva-datta- (devena d.), dato dal dio;
CARLO DELLA CASA
Dat.: kara-sukha- (karya s.), gioia per le orecchie;
Abl.: svarga-patita- (svargt p.), caduto dal cielo,
vka-bhaya- (vkt bh.), paura proveniente dal lupo;
Gen.: sen-pati- (seny p.), signore dellesercito,
nara-reha- (nar .), ottimo fra gli uomini,
ava-kovida- (avn k.), esperto di cavalli;
Loc.: sagarnta- (sagare anta-), morte in battaglia.
Osservazioni.
a) Poich il primo membro in stato tematico, pu sostituire tutti i generi e
numeri. Es.: ari-daranam, la vista del nemico, dei nemici, dei due nemici;
tad-artham (Acc. avv.), a favore di lui, di lei, di loro, di ci, di queste cose, etc.
b) Talvolta il primo membro declinato. Es.: ari-damana-, conquistatore dei
nemici; Yudhi-hira-, saldo in battaglia, nome proprio.
c) Ogni radice pu essere secondo membro di composto: se finisce in vocale
breve saggiunge -t-, -- finale viene abbreviata, -n- finale si perde (si tende cio a
privilegiare la flessione in -a-).
Es.: veda-vid-, conoscitore del Veda; loka-kt- (k-), creatore del mondo; satya-jit-
(ji-), vincitore per mezzo della verit; sarva-ja- (j-), onnisciente; kula-ja-
(jan-), nato in nobile famiglia.
d) Viea-, m., particolarit, specialit, come secondo membro di tatpurua
significa eccellente; antara-, n., differenza, significa altro. Es.: brhmaa-viea-,
un brahmano eccellente; dentara-, n., un altro paese.
133. Karmadhraya, che qualifica loggetto.
Composti determinativi, con valore di aggettivo o di sostantivo a seconda del membro
finale, nei quali il primo membro qualifica il secondo, facendo in genere le funzioni di
attributo o di apposizione.
Esistono vari tipi:
a) aggettivo (o avverbio) + sostantivo: mah-rja-, grande re, su-jana-, uomo
buono, du-karman-, cattiva azione, a-dharma-, ingiustizia;
b) sostantivo + aggettivo (il primo membro termine di paragone per il
secondo: megha-yma-, nero come la nube, pra-priya-, caro come la vita);
c) sostantivo + sostantivo (i due membri sono paragonati fra loro: nara-vyghra-,
uomo simile a tigre, rja-ri-, asceta che un re, megha-dta-, nube che come
un messaggero);
d) aggettivo (o avverbio) + aggettivo: nava-baddha-, appena legato, legato da
poco, prathama-ja-, nato per il primo, punar-ukta-, ripetuto, a-kta-, non fatto,
parama-vigna-, sommamente agitato.
Osservazioni.
1. Si notino pitmaha- e mtmaha-, avo paterno e materno e i composti con
68
prva-, nei quali laggettivo occupa, contro il solito, lultima posizione.
CORSO DI SANSCRITO
Es.: a-da-prva-, non mai visto prima.
2. Se il primo membro un numerale il composto prende il nome di dvigu.
Es.: triloka-, n., o trilok-, f., i tre mondi; catur-yuga-, le quattro ere cosmiche.
134. Bahuvrhi, che possiede molto riso.
Composti possessivi, riferentisi e concordanti con un altro nome, al quale vengono
attribuite le qualit espresse dal composto (cfr. lat. magnanimus, gr. c5c-5c-tu\c).
Sono formati da aggettivo + sostantivo, da sostantivo + sostantivo, da avverbio +
sostantivo. Il secondo membro perde il suo genere, abbreviando la -- finale se si tratta
di femminile e aggiungendo talvolta -ka-. Il bahuvrhi quindi un aggettivo e come
tale vien declinato.
Es.: nla-kaha-, avente gola azzurra; alpa-vidya-, che ha scarsa scienza; gatyus-,
che ha la vita andata via, morto; gagana-gati-, che ha il cammino nellaria,
volatile; su-manas-, benevolo (Nom. m. s. s, 58, Oss.); dur-bala-, debole;
a-praja-, senza prole; mta-bhartka-, cui morto il marito; [nyak-kta]-[tad-vacas]-,
che ha disprezzato le parole di lui.
Osservazioni.
a) di-, principio, usato come secondo membro di bahuvrhi esprime il
concetto di eccetera; mtra-, misura, esprime il concetto di solamente.
Es.: Indrdaya dev, gli dei aventi come principio Indra, Indra e gli altri dei;
hastyavdi-, [lista] avente come inizio elefanti e cavalli, elef., cav. etc.; jala-mla-
mtrea vartayati, vive con la misura di acqua e radici, soltanto di ac. e rad..
b) In generale tutti i composti determinativi possono diventare bahuvrhi.
Es.: Viu-rpam, laspetto di Viu, rpa, -, -am, avente laspetto di Viu;
prpta-kla, il tempo opportuno, kla, -, -am, per il quale il tempo opportuno
venuto, tempestivo; kamala-netram, occhio di ninfea, netra, -, -am, avente
gli occhi di ninfea.
c) Si notino: da!a-pi-, avente la mano [munita] con lo scettro, con lo
scettro in mano; aru-mukha-, con il volto lacrimoso.
d) Frequenti i composti con il tema dellinfinito: tyaktu-kma-, avente desiderio
dabbandonare; vaktu-kma-, con il pensiero di dire.
e) Naturalmente il bahuvrhi, come ogni aggettivo, pu essere sostantivato
(a-pada-, avente sei piedi, ape; su-hd-, avente buon cuore, amico) o usato al
neutro avverbialmente (mukta-kaham, a gola libera, a gola piena).
135. Avyaybhva, stato indeclinabile.
Composti avverbiali indeclinabili, che i grammatici indiani annoverano in una classe
speciale, aventi un indeclinabile come primo membro e foggiati allAcc. n. s.
Es.: sa-tvaram, frettolosamente; -mlam, dalle radici; prati-dinam, ogni giorno;
69
yath-kmam, secondo il desiderio; yvaj-jvanam, per tutta la vita.
CARLO DELLA CASA
ESERCIZI
LA SCRITTURA DEVANGAR
BRANI SCELTI
70
CORSO DI SANSCRITO
ESERCIZI
I
Temi in -a-; # coniugazione: presente.
1. sukheneha
1
ghe vasma. 2. yatra dhmas tatra pvaka.
2
3. yath vkas tath
phalam. 4. yad varati tad tni
3
sasyni ca rohanti. 5. phala vkt patati.
6. lobha ppasya kraam.
3
7. dukhny api
4
phalam nayanti. 8. i api pa"it
ngacchanti. 9. apy avn icchasi. 10. dukhyaiva mitrm
3
idn Rmasya daranam.
3
11. sarvam atimtra doya. 12. Varuo durjanebhya
3
kupyati. 13. kta vacanair,
gato vasara iti
5
videna
1
vadata. 14. parvateu vartante mg.
15. udyamena hi sidhyanti kryi
3
na manorathai
na hi suptasya sihasya pravianti mukhe
6
mg.
II
Temi in --; imperfetto.
l. Gag samudra
7
dravati. 2. vinaya para jyy bhaam. 3. yad jan Gagy
jvita tyajanti tad svarga
7
gacchanti. 4. jar rpa harati. 5. putrasya okd Daaratho
npo jvita paryatyajat. 6. iyau ghasthasya bhry bhikm aycetm. 7. bubhukay
p"ita glo vann nagaram adhvat. 8. bl atra ki
8
sukha payatheti iyn cryo
vadati. 9 citta dua trthasnne
9
na udhyati atao pi jalair dhautam.
10. vaidyarja
9
namas
10
tubhya
11
Yamarjasahodara
12
Yamas tu harati prn vaidya prn dhanni ca.
11. na paymo mukhe dar na pa v karcale
13
uttamaram avekyaiva
14
tathpy udvijate mana.
10
71
1
Lo Str. ha spesso valore avverbiale.
2
Il verbo essere (bhavati, bhavanti) spesso sottinteso.
3
Cfr. 41 b.
4
Api posposta alla parola cui si riferisce ha valore connettivo o concessivo (anche, pure); in
principio di frase denota invece uninterrogazione.
5
Iti segna la fine del discorso diretto e corrisponde alle nostre virgolette di chiusura o al nostro
cos [disse].
6
Loc. di moto a luogo circoscritto.
7
Acc. di moto a luogo.
8
Pron.-agg. interrogativo n. sing.: quid? quod?.
9
Composto tatpurua (es. deva-putra-, figlio di dio o degli di).
10
Nom. n. sing. in -as.
11
Tibi.
12
Tatpurua di cui il primo membro, Yamarja-, un karmadhraya.
13
Vedi alla nota 9, supra.
14
Avekya: gerundio di ava-k-, vedere.
CARLO DELLA CASA
III
Temi in - -, --; ottativo.
1. vyor balena tarava kampante. 2. dharmea hn
1
paubhi samn. 3. arayo
jann vasni haranti. 4. ntim icchanti sdhava. 5. rae npasya senayrayo jit.
6. naddn gabhrsti. 7. nrya picik iva haranti hdayni mugdhnm.
8. dsyo nnam nayan. 9. devr dev ca pjayanti mnu. 10. nagary gheu
dhenavo ntihan.
11. araddhay kt pj dna yajas tapo
2
vratam
sarva niphalat yti pupa vandhyataror
3
iva.
12. ajarmaravat
4
prjo vidym artha ca cintayet
ghta
5
iva keeu mtyun dharmam caret.
13. rahasyabheda paiunya paradonukrtanam
6
pruya kalaha caiva sdhava parivarjeyu.
14. vsavke
7
samgamya
8
vigacchanti yath"aj
niyata viprayogntas
9
tath bhtasamgama.
IV
Temi in --, --, --; imperativo.
1. Lakm riya yumabhya
10
yacchatu. 2. durjanev api m pp dhiya cintayasva
kadcana. 3. bhpataya sarvad praj dharmea rakantu. 4. kauliko npasya duhitara
paryaayat. 5. mta bhartra sdhv bhrynugacchati. 6. bhartr bhrytvd bhry-
abda.
7. anukl sad tu dak sdhv vicaka
ebhir
11
eva guair yukt rr iva str na saaya.
8. dr putreu rat putr pitdhanaparigrahavyagr
72
1
Hna-, privo di, con Str.
2
Nom. n. s.
3
Karmadhraya.
4
Ajara-amara-: dvandva; -vat, i.f.c.: come.
5
P.p.p. di grah-.
6
Tatpurua, di cui il primo membro un altro tatpurua (= anukrtana do parm).
7
Karmadhraya.
8
Gerundio di sam--gam-.
9
Bahuvrhi, nel quale i due membri sono paragonati fra loro: avente come conclusione la
separazione.
10
Dat. pl.: a voi.
11
Str. pl. di etad-, questo.
12
Pron.-agg. interr. Nom. m. sing.: chi? quale?.
rodanaara janan paralokagatasya ko
12
bandhu.
CORSO DI SANSCRITO
9. ki dtur akhilair doai
1
ki lubdhasykhilair guai
na lobhd adhiko doo na dnd adhiko gua.
10. asthira jvita loke asthire dhanayauvane
asthir putradr ca dharma krtir dvaya sthiram.
11. tyaja his kuru
2
day bhaja dharma santanam
svadehenpi sattvn vidhehy
3
upakti tath.
12. ahisrasya tapo
4
kayyam ahisro yajate sad
ahisra sarvabhtn yath mt yath pit.
13. blye pitur vae tihet pigrhasya yauvane
putr bhartari prete
5
na bhajet str svatantratm.
V
Composti e ricapitolazione.
1. aribala vihatavidhvasta
6
strblahryaastra
7
vartate. 2. jvane kartra eva
8
sukham
adhigacchanti. 3. andhasya npate kpae duhitarau vyapadyetm. 4. tvrea dukhena
vddhy nry netrbhym ari dravanti. 5. cravo lat surabhi kusumni codyne
rohanti.
6. na kasya
9
kurvanti
10
amopadea svapnopamni
11
priyasagatni
jarniptni ca yauvanni ktntadani ca jvitni.
7. bhrye dve
12
bahava putr dridrya rogasabhava
jrau ca mtpitarv ekaika narakdhikam.
8. yadi na syn
13
narapati sayanet tata praj
akaradhr
14
jaladhau viplaveteha naur iva.
73
1
Kim (Nom. n. sing.) con Str.: che cosa con?; ossia: che cosa importa di?.
2
2
a
sing. imperat. PAR. di k-.
3
2
a
sing. imperat. PAR. di vi-dh-.
4
Nom. n. sing.
5
Loc. assoluto.
6
Dvandva di due aggettivi.
7
[(str-bla)-hrya]-[astram]: bahuvrhi di un karmadhraya, in cui il primo membro un
tatpurua, del quale il primo membro (che sostituisce uno Str.) uno dvandva.
8
Eva ha valore enfatico: soltanto, proprio.
9
A chi?, Gen. con valore di Dat. latino.
10
3
a
pl. pres. indic. di k-.
11
Bahuvrhi.
12
Due, Nom. f. du.
13
3
a
sing. ottativo di as-.
14
Bahuvrhi con a- privativo.
CARLO DELLA CASA
VI
Temi in consonante.
1. yath citta tath vco yath vcas tath kriy. 2. ta brahmavida svargas ta
rasya jvitam. 3. auadha na gatyum.
1
4. suhd padi durlabha.
5. varo jagato nirmt. 6. paki dhrto
2
vyaso dari tu gla.
7. brhmao mghamse saumynile
3
pravti meghcchdite gagane manda manda
varati Parjanye
4
pauprrthanrtha grmntara gata.
8. jitendriyasya npater ntimrgnusria
bhavanti jvalit lakmya krtaya ca nabhaspa.
9. apriyai saha savsa priyai cpi vinbhava
asadbhi saprayoga ca tad
5
dukha cirajvinm.
10. Agnir devo dvijtn munn hdi daivatam
pratimsv alpabuddhn sarvatra samadarina.
11. guru hatv
6
diva ynti ta chittv
7
patanty adha
balin durbaln ca rutayo pi dvidh sthit.
12. apakraparm apy upakurvanti sdhava
chindantam api vka svacchyay ki
8
na rakati.
VII
Temi in consonante.
1. jtasya dhruvo mtyur dhruva janma mtasya ca. 2. na rjna vin rjya balavatsv
api mantriu.
3. buddhimanta ktapraja urum anasyakam
dnta jitendriya cpi oko na spate naram.
4. pahato nsti mrkhatva japato nsti ptakam
maunina kalaho nsti na bhaya csti jgrata.
5. nirguev api sattveu day kurvanti sdhava
na hi saharate jyotsn candra ca"lavemana.
74
1
Bahuvrhi.
2
Positivo con valore di superlativo relativo.
3
Karmadhraya.
4
Si notino i tre Loc. assoluti susseguentisi.
5
Nom. n. sing. di tat-, questo.
6
Gerundio di han-.
7
Gerundio di chid-.
8
Kim, neutro avv., introduce uninterrogazione: forse che?.
CORSO DI SANSCRITO
6. apaktya
1
buddhimato drastho smti nvaset
2
drghau buddhimato bh ybhy
3
hisati hisita.
7. na jtu kma kmnm upabhogena myati
havi kavartmeva
4
bhya evbhivardhate.
8. prve vayasi karmi ktv ppni ye
5
nar
pacd Gag nievante te pi ynty uttam gatim.
9. tvrai prayatnair vividhair avpt
kaena ye
6
nam iha praynti
svapnopabhogapratimeu teu
kmeu kasytmavato
7
rati syt.
VIII
Temi in consonante; temi anomali.
1. yath vkasya sapupitasya drd gandho vti eva puyasya karmao drd gandho
vti. 2. una puccham iva vyartha jvita vidyay vin. 3. riy striyo haranti
pus mansi ca caki ca. 4. sryasya tejas satapta pntha chym rayate.
5. un v jlena v jvadbhyo bhtebhyo bhidruhyal lubdhako dharma vyatyeti.
8
6. avidv caiva vidv ca brhmao daivata mahat.
7. sravanti na nivartante srotsi saritm iva
yur dya martyn rtryahni puna puna.
8. jarmty hi bhtn khditrau vkv iva
balin durbaln ca hrasvn mahatm api.
9. nindantu ntinipu yadi v stuvantu
9
lakm samviatu gacchatu v yatheam
adyaiva v maraam astu
10
yugntare v
nyyyt patha pravicalanti pada
11
na dhr.
75
1
Gerundio di apa-k-.
2
3
a
sing. senza soggetto; traduci luomo deve opp. bisogna. Iti indica che quanto precede
parola o pensiero del soggetto del verbum dicendi o sentiendi della principale.
3
Str. du. del pronome relativo, riferito a bh.
4
Kavartm (bahuvrhi) iva.
5
Ye nar ... te: qui homines ... isti, con prolessi della relativa e attrazione in essa del soggetto
della principale.
6
Ye ... teu kmeu: in his voluptatibus ... quae (ye): prolessi della relativa.
7
Kasya tmavata: per chi mai, che sia tmavat-?.
8
3
a
sing. pres. ind. di vy-ati-i-, II classe.
9
3
a
pl. imperat. PAR. di stu-. Si noti lo sdoppiamento di -u- in -uv- (cfr. 36).
10
3
a
sing. imperat. PAR. di as-.
11
Acc. di misura: neppure di un passo.
CARLO DELLA CASA
IX
Comparativi e superlativi; passivo.
1. priy suhda priyatarau pitarau priyatama satyam. 2. ao paramtm bhavaty
ayn mahato pi mahyn. 3. vyor naleu vy svdyasy vc kavi kanyy
vadati.
1
4. ditya candramaso na prathyn para tu ocyobh ramibhir upeta. 5.
ahissdhuhiseti
2
reyn
3
dharmaparigraha.
6. hasadbhir yat
4
kta karma kalua kalutmabhi
etat pariate kle kroadbhir anubhyate.
7. ntitulya tapo nsti na satot para
5
sukham
na ty paro
5
vydhir na ca dharmo daypara.
8. rji dharmii dharmih ppe pp same sam
rjnam anuvartante yath rj tath praj.
9. sarpa krra khala krra sarpt krratara khala
mantrauadhivaa sarpa khala kena
6
nivryate.
7
10. adeastho hi ripu svalpakenpi hanyate
grho lpyn api jale gajendram api karati.
X
Pronomi.
1. nrasny
8
api rocante na karpsasya phalni. 2. bhagavn asmka pit so smabhya
jvana yacchati vipado smn rakati suptn asmn playati ca.
3. te putr ye pitur bhakt sa pit yas tu poaka
tan mitra yatra vivsa s bhry yatra nirvti.
4. yasya bhry ghe nsti sdhv ca priyavdin
araya tena gantavya
9
yathraya tath gham.
5. vare vare vamedhena yo yajeta ata sam
msni ca na khded yas tayo puyaphala samam.
76
1
Costr.: kavir vadati kanyy (Gen. con valore di Dat. latino) vc svdyasy vy vyor naleu.
2
Asdhu-his = asdhn (Gen. oggettivo) his: violenza contro i malvagi.
3
Comparativo assoluto.
4
Yat ... etat ...: quod ... hoc ....
5
Superiore a con Abl., come i comparativi.
6
Str. sing. m. di kim-.
7
3
a
sing. pass. del causativo di ni-v-.
8
Cfr. 34.
9
Costruzione: gantavyam araya (Acc. di moto a l.) tena yasya ghe nsti bhry etc.
CORSO DI SANSCRITO
6. vieyasya hi yal liga vibhaktivacane ca ye
tni sarvi yojyni vieaapadev api.
7. yasmd av api bhtn dvijn
1
notpadyate bhayam
tasya dehd vimuktasya bhaya nsti kutacana.
8. vidvajjano vigatabhr vividhe pi dee
vidybalkramaabhtasamastaloka
2
svasthnavat sa khalu sarvata eva pjyo
3
vyghrasya ki nijavane paraknane v.
9. trthni drghdhvaparirami
4
bahuvyayni
4
kratu"ambari
tapsi muktv
5
tanuoani
4
hisvirme ramat matir va.
XI
Pronomi.
1. ki nu khalu ble sminn aurasa iva putre snihyati me hdayam.
2. sa jto yena jtena yti vaa samunnatim
parivartini sasre mta ko v na jyate.
3. chinnamle hy adhihne sarve tajjvino hat
katha nu khs tihera chinnamle vanaspatau.
4. dadhati
6
tvad am viay sukham
sphurati yvad iya hdi m"hat
manasi tattvavid tu vivecake
kva viay kva sukha kva parigraha.
5. varramcram akurvato jann anyyacen npatis tu da"ayet
neme careyur hi kukarma da"it dagdho bi"lo na mahnasa viet.
6. ki tay kriyate dhenv y na ste na dugdhad
ko rtha putrea jtena yo na vidvn na bhaktimn.
7. dndidharma kriyate dhanena dhanena dhany dhanam pnuvanti
7
77
1
Dvijt attratto nella relativa e concorda pertanto con yasmt. Senza attrazione dovrebbe
concordare con tasya. Si ricordi poi che bh- e derivati reggono lAbl. della persona o della cosa da
cui proviene il timore e che il Gen. bhtnm ha il valore, gi osservato, di Dat. latino.
2
Bahuvrhi. La delucidazione dei commentari indigeni potrebbe essere la seguente: yasya vidyy
balasya ckramaena bhta samastaloko sti, sa (vidvajjana).
3
Gerundivo di pj-.
4
Composti bahuvrhi.
5
Gerundio di muc-.
6
3
a
plur. pres. ind. PAR. di dh-.
7
3
a
plur. pres. ind. PAR. di p-.
dhanair vin kmakathpi nsti trivargamla dhanam eva nnyat.
CARLO DELLA CASA
8. anyad upta jtam anyad ity
1
etan nopapadyate
upyate yad dhi yad
2
bja tat tad eva prarohati.
XII
Ricapitolazione.
1. kpaena samo dt
3
na kacid bhuvi vidyate
aspann eva vittni ya parebhya prayacchati.
2. akahasya kahe katha pupaml
vin nsiky katha dhpagandha
akarasya kare katha gtantyam
apdasya pde katha me prama.
3. ivkhyay Vivabhidhnato
4
v sakt tu sakrtita eva deve
samastappni laya praynti kim asti kumbho hi d"ho gady.
5
4. gaccha gacchasi cet
6
knta panthna santu te iv
mampi janma tatraiva bhyd
7
yatra gato bhavn.
5. nave vayasi ya nta sa nta iti me mati
dhtuu kyameu nti kasya na jyate.
6. rpasya hantr vyasana balasya okasya yonir nidhana ratnm
na smtn ripur indriym e jar nma yayaia bhagna.
7. ym rddhu
8
na gaitam ida jvita v dhana v
yasy prtir manasi kalit jyyas mokato pi
saivedn vayasi calite saprahe ca vitte
tlypi Tripurahara m manyate
9
naiva bhry.
XIII
Numerali.
1. yath dhenusahasreu vatso vindati mtaram
78
1
Iti come al solito conclude il discorso diretto: questa affermazione (ossia aliud satum, aliud
natum).
2
Il pronome relativo ripetuto equivale a quisquis.
3
Trad.: donatore (= generoso) come con Str.
4
Si noti la variatio tra Str. e formazione con il suffisso -tas per esprimere la stessa relazione.
5
Gen. con valore di Dat. latino (relativamente a, nei confronti di).
6
Lindicativo mostra che si tratta di decisione irrevocabile: se vuoi andare.
7
Precativo di bh- (cfr. 105).
8
Infinito di -rdh-.
9
Man- + Dat.: considerare simile a, con intento spregiativo.
tath prvakta karma kartram anugacchati.
CORSO DI SANSCRITO
2. ekon
1
viatir nrya kr" kartu vane gat
viatir gham yt eo vyghrea bhakita.
3. llayet
2
paca vari daa vari t"ayet
prpte tu o"ae vare putra mitravad caret.
4. akaro bhidyate mantra catukara sthiro bhavet
dvikarasya tu mantrasya Brahmpy anta na gacchati.
5. skara uvca:
3
daa vyghr jit prva sapta sihs trayo gaj
payantu devat sarv adya yuddha tvay saha.
siha uvca:
gaccha skara bhadra te brhi
4
siho may jita
pa"it eva jnanti sihaskarayor balam.
6. mtyor bibhei
5
ki bla na sa bhta vimucati
adya vbdaatnte v mtyur vai prin dhruva.
XIV
Forme nominali del verbo.
1. yay naiva pupi bhtni katha sauadhi phalni bhtavat. 2. bho rja chatr
jitv rkas cpahatya svn eva rgn apahantum tmna caiva jetum arhasi. 3.
apriyy api kurvo ya priya priya eva sa. 4. duritn muca deva namaskurvata. 5.
bhagavat Buddhena parama satya veditam iti bauddh vadanti; nstikena Buddhenntny
uktni bahnti brhma. 6. virntena bhavat mamnyasminn anyse karmai sahyena
bhavitavyam.
6
7. yuktiyuktam updeya vacana blakd api
vidupi sad grhya vddhd api na durvaca.
8. na akyo vyur ke pair banddhu manojava
7
dpyamnasya vpy agner grahtu vimal ikh.
9. atithir yasya
8
bhagno
9
ght pratinivartate
79
1
Gioco di parole: eka-n o eko n.
2
Causativo di lal-.
3
3
a
sing. perfetto PAR. di vac-.
4
2
a
sing. imperat. PAR. di br-.
5
2
a
sing. indic. pres. PAR. di bh-.
6
Bhavitavya bhavat: da voi si deve essere, ossia voi dovete essere. Il nome del predicato va
nello stesso caso del soggetto logico, ossia allo Str.
7
Bahuvrhi.
8
Si riferisce a tasmai. Atithi, attratto nella relativa, il soggetto della principale.
9
Bahuvrhi.
sa dattv dukta tasmai puyam dya gacchati.
CARLO DELLA CASA
10. tvad bhayt tu bhetavya yvad bhayam angatam
gata tu bhaya dv prahartavyam abhtavat.
XV
Futuro.
1. yatra bhart bhaviyati tatrha ca gamiymi.
2. hato v prpsyasi svarga jitv v bhokyase mahm.
3. gantr
1
vasumat nam udadhir daivatni ca
phenaprakhya katha na martyaloko na ysyati.
4. m sa bhakayitmutra yasya msam ihdmy aham
etan msasya msatva pravadanti mania.
5. ki kariyanti vaktra rot yatra na vidyate
nagnakapaake dee rajaka ki kariyati.
6. in bhogn hi vo dev dsyante yajabhvit
2
tair dattn apradyaibhyo yo bhukte
3
stena eva sa.
7. yadi na praayed rj da"a da"yev atandrita
le matsyn ivpakyan durbaln balavattar.
8. yena uklkt has uk ca haritkt
mayr citrit yena sa te vtti vidhsyati.
XVI
Causativo e altre coniugazioni derivate.
1. da"ena taskarn bhyaya. 2. rj putram ajanayat. 3. yo vyu vpayati nad
vhayati tr clayati vkn rohayati sa sasrasya vipatsv adhvna tv darayiyati.
4. ya dev vardhayitum icchanti ta buddhy yojayanti. 5. hream avs ta
bubhukanti.
6. candryate uklarucpi haso hasyate crugatena knt
kntyate sparasukhena vri vryate svacchatay vihya.
7. na dev astram dya nighnanti
4
ripuvat krudh
ya tu hisitum icchanti buddhy vileayanti tam.
8. alabdha caiva lipseta labdha raket prayatnata
80
1
Il futuro perifrastico con il nomen agentis al femminile molto raro.
2
P.p.p. del causativo di bh-. Gli dei sono dunque tali per opera e volere del sacrificatore.
3
3
a
sing. indic. pres. TM. di bhuj-.
4
3
a
plur. pres. indicativo PAR. di ni-han-.
rakita vardhayec caiva vddha ptreu nikipet.
CORSO DI SANSCRITO
9. prakayaty ahakra pravartayati taskarn
protshayati dydl lakm kicid upasthit.
10. adhypayanti stri tkurvanti pa"itn
vismrayanti jti sv var paca kare.
11. aktv nijadeasya rak yo vijigate
sa npa paridhnena vtamauli pumn iva.
XVII
Forme nominali del verbo.
1. pathiko grmoma satapta kacin mrgastha vkam sdya tatraiva prasupta.
2. cakuy andhe calati daane marui vetamne
sdaty age manasi kalue kampamne kargre
dtair etair dinakarabhuva avad udbodhyamns
trtu deha tadapi bhiajm eva sntva vadma.
3. svabhvo nopadeena akyate kartum anyath
sutaptam api pnya punar gacchati tatm.
4. karma khalv iha kartavya jtenmitrakaraa
akarmo hi jvanti sthvar netare jan.
5. prrabhyate na khalu vighnabhayena ncai
prrabhya vighnavihat viramanti madhy
vighnai sahasraguitair api hanyamn
prrabdham uttamagu na parityajanti.
6. ncchitv paramarmi nktv karma druam
nhatv matsyaghtva
1
prpnoti mahat riyam.
7. putro v yadi v bhrt pit v yadi v suht
arthasya vighna kurv hantavy bhtim icchat.
8. nya vsagha vilokya ayand utthya kicic chanair nidrvyjam upgatasya
sucira nirvarya patyur mukha virabdha paricumbya jtapulakm lokya ga"asthal
lajjnamramukh priyea hasat bl cira cumbit.
XVIII
II coniugazione principale.
1. ko vetti kad kasya mtyuklo bhaviyati. 2. dentarastho dayitviprayoga so"hu
na aknomi. 3. yadi nityni karmi kury na vipadyeth.
4. madhuparke ca yaje ca pitdaivatakarmai
81
1
Luccisore di pesci simboleggia colui che uccide chi non ha mai portato offesa.
atraiva paavo hisy nnyatrety abravn Manu.
CARLO DELLA CASA
5. kva yma kutra tihma ki kurma ki na kurmahe
rgina cintayanty eva nrga sukham edhate.
6. eka hanyn na v hanyd iur mukto dhanumat
buddhir buddhimatots hanyd rra sarjakam.
7. yvata kurute jantu sabandhn manasa priyn
tvanto sya nikhanyante hdaye okaakava.
8. manyate ppaka ktv na kacid vetti mm iti
vidanti caina dev ca ya caivntaraprua.
9. apy uabhva jvalana prajahyd
po dravatva pthiv sthiratvam
anekakalpcitapuyakarm
na tv eva jahyd vyavasyam ea. (ea = Buddha)
10. kha hi mathnal labhate huta
bhmi khanan vindati cpi toyam
nirbandhina kicana nsty asdhya
nyyena yukta ca kta ca sarvam.
1
11. jnte yan na candrrkau jnate yan na yogina
jnte yan na Bhargo pi taj jnti kavi svayam.
12. mteva rakati piteva hite niyukte
knteva cbhiramayaty apanya dukham
krti ca diku vitanoti tanoti lakm
ki ki na sdhayati kalpalateva vidy.
13. dehti vaktukmasya yad dukham upajyate
dt cet tad vijnyd dadyt svapiitny api.
XIX
Perfetto e aoristo.
1. yad mantr nija nmrvayat tad ahastenau kampitum rebhte. 2. sainik bah
char cikipu ki tu jetu na eku. 3. adhyneu putreu mt kpa gatv jalam
ninya.
4. drgatena kuala p
2
novca s may kicit
82
1
Nota luso di ca ... ca, che indica connessione immediata tra le azioni descritte, ossia: ogni cosa,
unita al giusto metodo, necessariamente si compie.
2
Prach- regge il doppio Acc.
paryaru tu nayane tasy kathay babhvatu sarvam.
CORSO DI SANSCRITO
5. anyocchieu ptreu
1
bhuktvaiteu mahbhuja
kasmn na lajjm avaha chauce cint na v dadhu.
6. La vita e la moralit recuperate.
I. traya Prjpaty Prajpatau pitari brahmacaryam ur dev manuy asur. uitv
brahmacarya dev cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur dmyateti na ttheti. om ity uvca vyajsieti.
II. atha haina manuy cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur datteti na ttheti. om ity uvca vyajsieti.
III. atha hainam asur cur bravtu no bhavn iti. tebhyo haitad akaram uvca deti
vyajsieti. vyajsimeti hocur dayadhvam iti na ttheti. om ity uvca vyajsieti.
tad etad evai daiv vg anuvadati stanayitnur da da deti dmyata datta dayadhvam iti.
tad etat traya iked dama dna daym iti.
(Bhadrayaka Upaniad, 5, 2).
XX
Ricapitolazione e frasi curiose.
1. vaavko
2
mahn ea mrgam vtya tihati
tvat tvay na gantavya yvan nnyatra gacchati.
2. akhileu vihageu hanta svacchandacriu
uka pajarabandhas te madhur gir phalam.
3. akamlpavttij kusanaparigrah
brhmva daurjan sasad vandany samekhal (ovv.: same khal)
3
.
4. sendra svarga saail km sangendra rastalam
nirdagdhu hi kaenaiva vipr akt prakopit.
5. yvat svastham ida deha yvan mtyu ca drata
tvad tmahita kuryt prnte ki kariyati.
6. tyaktvtmasukhabhogecch sarvasattvasukhaiia
bhavanti paradukhena sdhavo nityadukhit.
7. yuprane drgham yur vcya mauhrtikair janai
jvanto bahu manyante mt prakyanti ka puna.
83
1
Sallude allo sfruttamento praticato da generazioni di sovrani, che hanno mangiato nei piatti
aventi i resti [lasciati] da altri.
2
Per la comprensione del gioco di parole si ricordi lo scambio frequente fra v e b (vaav = baav) e
lestensione al sandhi esterno dun esito (av + < o + ) usuale nel sandhi interno. Cfr. 18 e 35.
3
Lassemblea dei brahmani [(aka-ml)-apavtti]-j, (kua-sana)-parigrah, sa-mekhal; quella
dei malvagi [(akama-lpa)-vtti]-j, (ku-sana)-parigrah, same khal.
CARLO DELLA CASA
LA SCRITTURA DEVANGAR
La devangar [lipi], [scrittura] della citt celeste, comprende quarantanove segni.
Vocali iniziali
a a a i , u a
+ +
e ai a o a au
Consonanti
GUTTURALI ka kha ga gha z a
PALATALI ca o cha ja z jha a
CEREBRALI z a a ha z "a a "ha n a
DENTALI a ta tha q da dha na
LABIALI pa pha ba bha ma
SEMIVOCALI ya ra la va
SIBILANTI n a a sa
ASPIRATA ha
Ogni consonante sintende appoggiata ad a; la consonante semplice indicata dal
virma (( k, c); lappoggio a vocali diverse da a e a dittonghi indicato da un
sistema di segni posti a sinistra o a destra, sopra o sotto le consonanti citate.
Esempio::
k I ki k ku q k
k k ( k
ke kai ko kau
Altri segni
84
Esempio: ka ka : ka
CORSO DI SANSCRITO
Si notino:
du d d ru r
q hu h h
Si noti anche la grafia di r avanti e dietro consonante: rka , pra .
I gruppi consonantici sono espressi con le legature. Queste mantengono gli elementi
caratteristici delle singole consonanti, che vengono giustapposte (togliendo alla prima
la linea verticale che la chiude a destra: psa, q bda, vya, ka, ska,
stha) o sovrapposte (e allora cade la linea orizzontale che sovrasta la seconda:
a, ha, y ga, kka, q kva, a, z va).
Talvolta la grafia delle singole consonanti subisce mutamenti profondi.
Prospetto delle legature pi frequenti.
(Sosservino ka, ja, tta, tra, ddha, ca).
kka, kkha, kta, ktya, ktra, ktva, ktha, u kna,
kma, kya, kra, kla, q kva, ka, - kma, - kya, - kva,
khya, khra, q gda, gdha, gna, gbha, gma, gya, gra,
grya, gla, gva, ghna, ghma, ghya, ghra, _ ka, kta,
ka, kha, y ga, q gha, ma;
cca, o ccha, cchra, o cchva, ca, cma, cya, o chya,
chra, jja, jjva, z jjha, a ja, jya, jma, jya, jra,
jva, > ca, >o cha, ja;
z ka, ha, z ya, a hya, a hra, y "ga, ""ha, z "ya, m "hma, a
"hya, z a, a ha, z "a, a "ha, n a, ma, ya, va;
tka, tta, - ttya, ttra, - ttva, ttha, tthya, o a tna, tpa,
tma, - tmya, tya, tra, o trya, tva, tsa, tsna,
tsya, tsra, thya, dga, dgya, dgra, z dda, ddra, g ddva, g
ddha, g ddhna, , ddhya, dna, < dba, < dbya, dbha, ; dbhya, n
dma, o dya, dra, drya, < dva, < dvya, o dhna, dhma,
dhya, dhra, o dhva, -a nta, - ntya, -a ntra, - ntha, -q nda, -
85
nddra, -g nddhya, - ndra, - ndha, - ndhra, nna, - nma, - nya,
CARLO DELLA CASA
nra, - nva, - nsa;
a pta, ptya, pna, pma, pya, pra, pla, psa, phya,
bja, q bda, bdha, bna, bba, bbha, bya, bra, =
bhya, bhra, - mna, - mpa, - mba, - mbha, - mya, mra, - mla;
yya, yva, rka, rja, rdha, ~ lka, ~ lya, lla, ~ lva,
vya, vra;
- o ca, na, - ya, ~ ra, - rya, ~ la, - o ~ va, - vya,
ka, kra, a, ya, ra, rya, va, ha, hya, n
a, ya, pa, pra, ma, ya, va, ska, skha,
a sta, stya, stra, stva, stha, sna, spa, spha, sma,
- smya, sya, sra, sva;
ha, hna, hma, hya, hra, hla, hva.
I NUMERI
~ { , ~
1 2 3 4 5 6 7 8 9 0
~
1940.
Esempi di scrittura.
- IoI-a z
Ia I-aa a = Es. III, 14.
aqn I In ~I -a
:~I -I Ia = Es. IX, 10.
g InaIq Ia
IaI Ia a :I
q I Ia n I
86
aI I -a = Es. XII, 7.
CORSO DI SANSCRITO
BRANI SCELTI
I. Le cornacchie e il serpente [Il leprotto astuto].
1
IIa a qa Ia aI azIa nn
IqaI aa a a I a a a
aa nq a aIa IIa a
na I q
n
a I a
2
a a
a a Ia :a a a
n_ a
Ig a Ig a a
- I q- nn IIaa
aa Ia
aIa -qI a q -a I q n Iq
a
3
aa nI II I Iaa I Ia noq Ia
q n a I aa
aa n qqa a
3
a qIq gnn Iq
a :I-aa
a Ia a Ia Ian
4

> q II I I
a -q -q ,oI aa I :I Iza a a ,
a I-q
5
aa :I :a
87
1
Per facilitare lapproccio alla devangar, in questo brano si semplificata la maggior parte delle
legature.
2
Acc. di tempo continuato: per lungo tempo.
3
s-, o sam-s-, con part. pres.: stare a, continuare a.
4
Vinta predicativo, jvitay indica una limitazione: uno si fa umile per paura quando ci sia
speranza di vita.

5
LAbl. avverbiale: in ritardo.
I I-an q a a n
CARLO DELLA CASA
I IqIa aa :I I a qn
qa aa nn a -q a a -a
aI q a IaI- qIn a aa : a q a a
II > a aa : I Ig Iq
1

~a a I :qa a I a
aa a Ia aqyq aaIa > I z
II a qIa a I aq aIa a
n z In n Iqa aa :
I
, I o a o
n n aaa
2

II. Il ladro di cipolle.


aIa
3
I I z a - a ,
I na qz o nna zna
Ia a- Ia a Ia a aIa Iaa z
I a z a-I Ia az a
z Iza Iaq I Ia
na qa a naz a I a n IaIq
z-a a aI a n na qqI q
88
1
La versione buddhistica di questa fiaba (Jtaka, 385) esalta la bellezza e lefficacia del sacrificio
di s: una gazzella (che poi il futuro Buddha) soffre come vittima al posto duna cerva gravida e
tocca con la sua abnegazione il cuore del re cacciatore, che rinuncia per sempre alla caccia. Nel
Pacatantra e nei suoi derivati, tutti protesi a cercare lutile in questo mondo, la fiaba illustra le
possibilit offerte dallastuzia ai deboli contro i forti, prepotenti ma stupidi.
2
Il motivo del furto attribuito falsamente a un avversario per rovinarlo noto sia alla tradizione
buddhista (Jt. 546, v. 41) sia anche altrove (cfr. per es. Genesi, 44: Beniamino accusato di furto
da Giuseppe che ha fatto nascondere un boccale nel suo bagaglio). Le due favolette sono riportate
nella versione del Hitopadea (II, 7-8) e corrispondono a Pacatantra, I, 6 e I, 8.
3
Serve a introdurre le favole: una volta.
a- IIIa
CORSO DI SANSCRITO
a a nq a
1
(Tantrkhyyik, IV, 1)
III. L'icneumone fedele.
qn n qIa
azqIa I n-
a a a
qI :I a II I I<
a-a a aq
qn a a -a Inn {
aqI a -aa ga
Iz nIaI ,
aa qIn Inn
I I~Ia
aI-a : InnaI-aa
I a
a a qnna - a
I : I
qn ag a -a
a :Ia a ~
I- -a a a
-a Ia n :-aaa
aI I a
89
1
Racconto ampiamente diffuso nella letteratura universale, dalla Mechilta ebraica (II sec. d.C.) ai
predicatori medievali, ai versificatori italiani (v. ad es. Simone Prudenzani di Orvieto: di denari et
de cipolle fo correcto et di bastone), alla poesia popolaresca germanica rinascimentale, a La
Fontaine. Lo stesso motivo della scelta cattiva si ravvisa nel racconto del monaco, che, costretto dal
diavolo a scegliere tra ubriacarsi, fornicare e uccidere, sceglie come pi lieve il primo peccato, poi
nellebbrezza compie anche le altre due infrazioni.
aa I aq a ~
CARLO DELLA CASA
a Ig- q I
I -a <
1

(Kathsaritsgara, 64, 3-13)
IV. I cigni e la tartaruga.
aIa I II - o IaIa a < q
Iz_z a I <qnI IIaa
aaa Ia naIq a- n o
2
Ia I IIa
II -- a Ia oIIa --n
Ia Iq a :Ia aa - a n
aq ~ I-~q I a n
aI<I-a a nI a=IIa
aa I a Ia a-
2
a -a
I I< a I qn z g
nIIn I -a
2
a I Ia
I an II IIq nz n
3
Ia
4
a Ia a ~ In o I
IIa a o q Ia Ia
- ~I IIaa I a
90
1
Il motivo dellanimale fedele ucciso per imprevidenza (che costituisce il racconto cornice di
Pacatantra, V) riecheggia in molte leggende europee. Una delle attestazioni pi antiche si ha nella
storia del principe gallese Llewellyn e del suo cane Gelert, risalente almeno al 1205 e raccontata per
spiegare il toponimo Beddgelert, tomba di Gelert; ma gi Pausania il Periegeta (X, 33, 9) nel II
sec. d.C. narra analoga storia dun serpente che salva un bambino dallattacco dun lupo avvolgendo
con le sue spire la culla ed ucciso insieme con il protetto dal padre che agisce senza riflettere.
2
Lindicativo esprime certezza dellazione.
3
Bahuvrhi: akaasya cakrasya prama yasyedam. Traduci: Che cosa, avente la grandezza di
una ruota di carro, etc..
4
Attraverso latmosfera.
a-nn zn I Ia aa : I
CORSO DI SANSCRITO
In Ia I-qIa
q Ig I-Ia
(Tantrkhyyik, I, 11)
V. I brahmani che ridanno vita al leone.
I IqI n I a I-a a
n a a IgIa a Ig- n a a
qII-I-a n Io qn-a a-Ia
Ia aa qn o aIa I- a a
1

a aa a Ig Ia , =a Io
I a Ia
2
qI aoa aa I<aIIa
g o aa Io Ia aaaaIIa a a
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I IaIa ,
I a Ia -- I
- - Ia
a
a I Ia n a
,qIa z-
aqo :Ia
aIa aI~az aII I aaIIa q
3
a
Io Ia IIaa- a IaIa aI<o Ia
aI I aaqI a I<a I
Ia aa :I Ia aIg IIg Iaa
I Ioa
4
o II aa I qIIa
91
1
Si noti il comparativo dun superlativo.
2
Ci che stato procurato personalmente da me.
3
Yad introduce in questo caso il discorso diretto.
4
Siha complemento predicativo di nipdyate: costui fatto diventare leone.
Ia aIIa a I Io Ia I aaaIIa
CARLO DELLA CASA
aI a n q I aIa aa :I
I Iqa qa a aa :I
Ig Io Io Ig
Ig I-I-a a I
(Pacatantra, V, 4)
VI. Il padre di Somaarman.
IIqI In n IaIa a IIa
I Ia z I Ia a z q-a :- aaz
I aa
1
aIa a qI I-aa I
I n : z a a Iq I IIa aq n na a
aaa < aa I nq IIa aa :I
a I I I II z z a a a~ II-a
a I a n IIa n a n a aa I< n
a
2
a - qIa an IIa
a n Ia II aI> a : a
~n q n ,IaqII a-a n
- y :~ a IIa aa : n
I :II n a< I a <
~Ia aa : a qn azII a Ia
a q q z I z a a aa :
I
aaa I-a
3
Ia
z na nIa
(Pacatantra, V, 9)
92
1
Tatpurua: con lo sguardo [rivolto] a una sola cosa.
2
Bahuvrhi: = prpto varo yay t kanym, fanciulla dalla quale la dote stata ottenuta.
3
Entrambi gli aggettivi sono attributi, collegati per asindeto, di cintm: [colui che si preoccupa di]
cose relative al futuro, irrealizzabili.
CORSO DI SANSCRITO
VII. L'asino con la pelle di pantera.
aIa I Iaz q : I-a
nIaa a ~I a n
a n <I =a a oo Ia
II anq n~ I -IIa a Ia -n
I In Ia qI a <
:Ia -I q-oaIn n nIa a
q a q IIa I
1
I a aI
n a Ia q I-aa qIIq <I Ian
- o a aa : Ia Ina q II
Ia Ina a ~I In I q :IIa IaI
aIn=a a
2
>a aa : I
I I I Ig
<IIao a a
(Tantrkhyyik, III, 1)
VIII. La bilancia mangiata dai topi.
aIa I IqI n- In a q n-a II Ia
a a a Ioa :-I-In a II qn-a
a n a I IIqIqa a a
a a I a a Ia Ia aI-aa
I aa a I-aIa
a-a a a- aq n q
93
1
La cui vita era stata tratta via, condotta al termine.
2
Acc. avverbiale: contemporaneamente a ci.
3
Bahuvrhi: avente la voce di chi ha acconsentito.
II-a Ia Ia(
3
aI Iq oIq a
CARLO DELLA CASA
a- Ia a Ia q a =oa
a
1
nIz a a Ia aI o
q-II- a I a q
nI_aq aoa q qaqIa I
Ia a :a -a Ia a I Iqa a
a a I a q qI Ia
Ia Iz Iaa aIIa Ia -a
Ia aaa I IaIIIa - qIaIa q Ia a
o : a I I a q Ia
a q - Ia Ia a ~ IaIqa-aa Iz
aazq
2
Ia
(Tantrkhyyik, I, 17)
IX. Il pidocchio e la cimice.
aIa Ia na-n n aI-oqzqn -qIIn
IaIa a aI IIz n Ia IIaa
a aoIa-oq II I
Iaa an aa I-I a -qII
a aIIa aI I aa a-aIqIa
n a aIq In -IqaI n-
IIz o -aI IIn aI In IIo-a IaI
nIa a aaIIa a II
q ao q aI~ Iq aa
3
In
4
94
1
Il Gen. retto da phata.
2
Tatpurua, il cui primo membro uno dvandva costituito da due karmadhraya (quella bilancia
e quel fanciullo).
3
Letteralmente: Per effetto della buona salute, [derivante] dal controllo etc...., [originato] dalluso
di medicinali e simili da parte dei medici sempre con impegno.
4
Dvandva di tre aggettivi, concordante con il successivo hrai.
5
Sakha!a- qualifica gu!a-: melassa insieme con zucchero candito.
zzqIzIzzI
5
IInaIa a
CORSO DI SANSCRITO
,Ia I I - a I I o- qqqIa IIa
aa : -qII a a-I<I q n
a-aoa aa : a qI Iaa a qI
Ia Ia I a Ia q a IIa
: a : aIa :IIaa a
~aI IaIIa nqa a In
q~Ia n a Ia Ia q a
q aI I ,~q Iqn
1
a q
:I I a nIa ~ nq aa-I<I~a
nI -qnInI-I IaI a-a -qIIn
Iqa Iqa
aa : I
Iaan IzoIa~
IzIz a qn a -qIIn
(Tantrkhyyik, I, 7)
X. L'uomo che parlava con il re.
aIa qIn ~
a :ga >I
q oqa I-aa
an I qIqa
a a ~az I I ~
Inq I
,a < a
a- I--a a
-a :Ia IaIaIIa a
aI -a aIa
95
1
Con la regione del ventre coperta, ossia tenendosi con le mani il ventre.
aIa Ia-aa Iaa {
CARLO DELLA CASA
Iq Iq I
-a n ,
aa
1
IaIq qna>
qq- q a I
aI-a q I
Ia q-qqIa a-
a In
Ia Iaoa a aa
:I a qq a qa-Iqa
a I-q a-a ~~
I Iq a -II
qa a ~
Ia Ia n
IIn a qa ~~
qn Iaa : a Ia
aa nI- a ~
a :I-n
aIa n a q ~
a-o a a
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I a Iqa
a Io ~,
Ia a I :I a
aI q aaa ~
n = II= Ig
= = = II ~
Iqq : a
> z n a ~
aa I a- q
96
1
Tvat: Str. sing. n. per una cos grande cosa, per tanto.
q q-I I a qna> ~
CORSO DI SANSCRITO
q- a > >z
aq na n
1

z a a=qa
I aa a ~
a I-q a
:I I~ a qa
2

(Kathsaritsgara, 66, 110-133)
XI. Il figlio del buddhista.
a a : a In
Iaaq Ia {
aqI a
a Ia n~ a ,
I-qI -IIa I a
o In =a
aa I
<n-I ~n>n~qI
Iq-n n
aaInnnIa
3

Iq :a
~I-a I a a a ~~
a In a
a- :- I ~
I aIqI
97
1
Svam si riferisce al soggetto di gha: prendi questoro, che tuo: io che sono in rapporto a
esso?, ossia: io che cosa ho a che farci?.
2
Nota il concetto: si onora la fortuna godendo dei suoi beni.
3
{[(apsta-saikha-aea)-(kea)]-[kaupna]}-susthit: lett. a loro agio con tutta la capigliatura
insieme con la treccia rifiutata e con i cenci.
q a IaI ~~
CARLO DELLA CASA
I qna- -q
qn IaI ~
, Iq Ia Ia
aq - Ia ~
1
aqI
2
:I- qII
qn :IaIa- aq ~{
Ia aIqa I In
a Iaq aII-q=I ~,
aa aIa q nIa
a Iyq a a ~
:I a Ina
Ia Iqna ~
~a In :Iaqa
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Iaa I aIa I
Ia < I ~
I aq-a
a aIaa -aa Ina
:I I a In
I a a IqIa II-a ~
an I<-a n I
aI :Ia-aa IqIn
aa < a nz
I a Ina
a aa -a
I na I g a n {
a In aa
98
1
Nessuno disputa sul fatto che sia giusto far del bene - e il mio far del bene non altro che dare
sicurezza alle creature (anya- con Strum.; pi frequente con lAbl.).
2
Tad- si riferisce probabilmente a bhta-: non violenza contro queste, le creature.
aI Ia n ,
CORSO DI SANSCRITO
qIqI~nIa
-a-a- I-a-
-a a Ina
Ia :I n
1
a
I -a a
an :=I q
aqa qIna
a I aa Ig ~
aa n :ag Ia
Ia ~ :q<Ina
qnz a aq a
o a aIqn ~
a a In a a
an q- q
q I - I
aI-qIa n a
IIaIa oaI-qIaa
o IaII-a a aa {
I Ina
,ay--q- Ia ,
In :I aIa
aIa - qI-a
:Iaaa a=a
I :o : a
a In IaI
q II ~a
a anIIa
yaaq {~
99
1
Con unastuzia io ho fatto in modo che tu fossi informato personalmente per quanto riguarda la
paura della morte.
CARLO DELLA CASA
Ina Iq a
-aI IIqIa {
a
I IIIa-a {~
a- a
qna Ia {
Ia a Ia a q
a In Ia {
(Kathsaritsgara, 27, 15-54)
XII. Il dialogo tra il padre e il figlio.
I<a I Ia
a
:Ia n a
n a-In
I Ia
I -a
Iaaq-
{
Ia
q n
Io Ian
a IIa
1
I- Ia ,
,
=a -aIIa
100
1
Ca ia-yaja: avendo compiuto i sacrifici.
a a-a I
CORSO DI SANSCRITO
Ia
=a IIa
a a-a I
,
=a IIa
a a-a
qaI IaaIa
: aI IIa
1
~
aa~a q
q I-qa aq
aq - IqIIa IoI<n
aa =Ia
nn II--a-a
no q oIa ~
ao :q
aa Ia
~o a I
I aa a a
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n qII I Ia
a IaI {
I I qoa
I oIa ,
a n
a
2
q oIa
I- Iaa
nIq q oIa
q aIq Iq-aa
101
1
Nota la costruzione participiale di prati-k-: come potr tollerare di vivere.
2
V = iva.
a-a a n
CARLO DELLA CASA
a a
1
n Iy
n q oIa ~~
I q n
a q q I IaI ~
a-a :-a -Ia qI
a <a y ~~
ao a Ia
q
2
qIIa ~Ia ~
I- a Ia
Io- a I-a Io-qI-a qa ~
IIa n-aI
Ia I a ~{
3
-a a Ia
+a aI~a ~,
aa n
q-a -a a ~
aa < q IaIa
oa oa :a ~
: I Ia
-a ~
nI-aaa q-a a Ia I
102
1
Phalam Acc. di moto a luogo, dipendente da aprptam, colui che non giunto.
2
Deva denominazione antica per i sensi, i quali nella foresta sono meno esposti alle tentazioni.
3
Linterpretazione pi probabile della strofa sembra essere la seguente: Chi non lede la vita [di
alcuno] con azioni nate dalla mente, dalla parola, dal corpo tali da portar via vita e ricchezze, costui
si libera da ogni legame.
4
Il sacrificio del brahman la riflessione sulle eterne verit, il sacrificio di parola, mente, azione
riguarda la recitazione di formule sacre, la contemplazione dellEssere Supremo, le osservanze
cultuali. Losservanza di prescrizioni tradizionali, sia pure senza alcun formalismo ed esclusivismo,
non quindi respinta da chi aspira a una religiosit rinnovata. Nel brano riprodotto ci sono sia motivi
sottolineati nelle dottrine eterodosse del Buddhismo e del Giainismo (impendere della morte,
imprevedibile ma sicura, rifiuto dei sacrifici animali), sia motivi upaniadici (e come tali accolti
nellampia ortodossia brahmanica), quali lessenzialit della verit (si ricordi che satya deriva da
sat, ci che ) e laffermazione dellunica realt delltman, che, nascosto nellintimo dellindividuo,
a
4
I-q ~
CORSO DI SANSCRITO
na In Ia
a-aIa a a Ina
a -InIa q
a a ~
Ia Io Ia Io
Ia q Ia
a- a aI : :I
a- II aIa
an nIa I
a a a
n IIaqzI
aaaa I= {
I a -I I a
I a qn II
aI-o I
Iaa q a Ia ,
(Mahbhrata, ed. crit., XII, 169, 3-36)
XIII. Il monismo teistico e panteistico della Bhagavadgt.
II. an-n aq
aa nI-a Iza
a I
I a ~
qI :I- q
a q-aIaa Ia
...
103
il nucleo irriducibile e inalterabile sotteso a ogni molteplicit che non pu essere che illusoria.
CARLO DELLA CASA

1
I -a -a a
, a Ia I-a -a
...
I nI I
I Ia :In
a nIn I n-
--I Ia I q ~~
Io-qI-a naIn qIa
q- nIa a ~
aoo :q :o :n
I a n : a ~
a :I- :I :a
aq IIq nIaI ~{
VI. -Ia I -Ia
a
2
n-I n-Ia ~
XI. q a q
n I I {
...

3

4
yIa
I a Ia z {{
(Bhagavadgt, passim = Mbh., VI, 24; 28; 33)
XIV. Contro il suttee.
qaqn aqIaI aI<Ia IIaaa
104
1
Si riferisce a dehin, che in questo brano ha il significato di anima incorporata.
2
Tasya e il successivo me hanno il valore del Dat. latino.
3
Tatpurua: madartham eva karmi karotti matkarmakt.
4
Bahuvrhi: aham eva paramo nikala prpyo yasyeti sa matparama.
aagIaI IaIq I aIaq : IaIq
CORSO DI SANSCRITO
q a IaI aI Iq a I n I-a Ia
I a I I n nI :n q aq
a ,a a I nIa a
n na Iaa qn
II a- IIa
1
an a
I a
1
aIa a a IqIq
a aa I
(Ba, Kdambar, cap. 177).
XV. L'episodio di Unara.
(130)
a a o a -a
nn aq II~ Iza ~~
(131)
- ,
-Ia
Ig II
IIa n -z
I ~

an a I<
na n I<
=a aI
aq : I - -I
-q -a a - -a
105
1
Asau ... asau: luno ... laltro.
n Ia a IIa {
CARLO DELLA CASA
- ,
aaI I-a a
an I-a a I-a -a ,
na : I Ia
1

a n aIa I
-I<Iao n In a
I I-a -
2

a I -q InIa
n a -nInI
3

a aa
aI a I ~
II II
Ioa a qa
a II
a
4
aa - II ~

~n I
n IIz an
a I I
a :IIqa IIIqIa -
nnIn I IIa -
a -a I
n- a :I {
I :I
106
1
Anche se difficile rinunciare ai beni terreni, si pu vivere per lungo tempo (senza di essi).
2
Apunarbhavam apposizione di panthnam: quella regione che la liberazione finale.
3
Nota il valore diverso, prima intransitivo poi transitivo (e causativo) del futuro di na-.
4
Donde maggior [giustizia deriva].
qo Ia <-qI ,
CORSO DI SANSCRITO
- ,
n I-Ia
I Io a
a qIIa I
a aI
- a-qI-a IIa a
-a q-

Ing nI InIa
< IIo qqI a
I In - nnIa ~~
n I
aq- II I q a ~
- ,
,n a a Iq I
a aa a
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(Mahbhrata, III, 130, 20 - 131, 30)
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Lepisodio di Unara (o di ibi), che in sostanza agita il problema del possibile conflitto di diritti
contrapposti, probabilmente dorigine buddhistica e bene sinserisce nella serie di racconti che
illustrano i sacrifici impostisi dal futuro Buddha per beneficare o anche soltanto per compiacere
altrui. Lepisodio, oltre che nella tradizione buddhistica (per es. Jtaka, 499), si ha pure in versioni
brahmaniche (delle quali qui riportato un esempio) e giainiche. Il fatto che il colombo sia
considerato animale malauguroso sottolinea la generosit del protagonista. Curioso e tipico dellestenuarsi
dun motivo antico pervenuto in un ambiente sostanzialmente diverso il racconto di Mbh. III, 198,
dove ibi accetta, per compiacere un brahmano, di compiere sacrifici assurdi, che culminano
nelleffettuata uccisione dun figlio.
CORSO DI SANSCRITO
109
CARLO DELLA CASA
110
VOCABOLARIO

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