LE DUE RISATE

CAROLINA NUOVA NELLA NOSTRA SCUOLA E NON CONOSCE MOLTE PAROLE DI

ITALIANO PERCH ARRIVA DAL BRASILE. CHE RIDERE CI FA QUANDO CERCA DI PARLARE
COME NOI! DICE GAZIA INVECE DI GRAZIE; BOI INVECE DI VOI, E COS VIA
QUANDO LINSEGNANTE DOMANDA CHI HA TERMINATO IL PROPRIO LAVORO, CAROLINA GRIDA UN
IOOOO TANTO LUNGO CHE PARE STIA CANTANDO. LA MAESTRA DEVE AFFRETTARSI A TOGLIERLE
IL FOGLIO PER FARLA SMETTERE.
A VOLTE CAROLINA SI ARRABBIA PERCH NON LE VENGONO IN MENTE LE PAROLE NELLA NOSTRA
LINGUA. ALLORA SE LA PRENDE CON I FOGLI, LI APPALLOTTOLA E LI SCAGLIA PER TERRA. NOI
RIDIAMO TUTTI! MA PI NOI RIDIAMO E PI FOGLI LEI STRAPPA! IL SUO QUADERNO ORMAI NON
NE HA PI! A SUSANNA, A PAOLO E A ME FA PIACERE AVERE UNA COMPAGNA STRANIERA. MOLTO
DIVERTENTE!
IERI CAROLINA ARRIVATA TARDI A SCUOLA, PROPRIO MENTRE LA MAESTRA CI STAVA
LEGGENDO UNA FAVOLA; SI SEDUTA IN FONDO ALLAULA, SU UN CUSCINO, ED HA ASCOLTATO
FINO ALLA FINE SENZA INTERROMPERE. QUANDO LA MAESTRA HA FINITO IL RACCONTO, HA
CHIUSO IL LIBRO E CI HA DOMANDATO: VI PIACIUTA LAFAVOLA?. IOOOOO, CANT
CAROLINA. COME ABBIAMO RISO! IOOO NON LHO CAPITA TORN A RIPETERE E
ALLIMPROVVISO SI MISE A PIANGERE. PIANGEVA E PRONUNCIAVA PAROLE IN PORTOGHESE.
NON SMETTEVA PI DI SINGHIOZZARE, COS LA MAESTRA CHIAM LA SUA MAMMA PERCH
VENISSE A PRENDERLA.
OGGI CAROLINA NON VENUTA A SCUOLA. SIAMO RIMASTI TUTTI MOLTO SORPRESI.
ALLA FINE DELLE LEZIONI, PRIMA DI TORNARE A CASA, LA MAESTRA CI HA DETTO: SE VOI
RIDETE DI CAROLINA, LEI NON VORR MAI PI VENIRE A SCUOLA!. POI CI HA SPIEGATO CHE
ESISTONO DUE TIPI DI RISATE: UNA BELLA, QUANDO SI RIDE DI QUALCOSA CHE RENDE ALLEGRI
TUTTI I BAMBINI, E UNA BRUTTA, QUANDO SI RIDE DI QUALCUNO, PERCH QUESTA RENDE
TRISTE UN SOLO BAMBINO. LA MAESTRA CI CHIESE SE AVEVAMO CAPITO.
ALLORA IO MI RICORDAI DI QUANTA RABBIA MI VENIVA QUANDO MIO FRATELLO MAGGIORE
RIDEVA DEI MIEI DISEGNI. PAOLO DISSE CHE NON GLI PIACEVA PER NIENTE SE RIDEVANO DI
LUI QUANDO CADEVA DURANTE LA RICREAZIONE. SUSANNA AGGIUNSE CHE LA FACEVA PIANGERE
SUO CUGINO QUANDO RIDEVA DELLA SUA BAMBOLA PREFERITA.
IL GIORNO DOPO CAROLINA TORNATA A SCUOLA. IN PRINCIPIO ERA UN PO ARRABBIATA, MA
QUANDO HA VISTO CHE NESSUNO RIDEVA DEI SUOI IOOOO SI SENTITA PI FELICE ED
RIUSCITA ANCHE A PRONUNCIARE PI FACILMENTE LE PAROLE NELLA NOSTRA LINGUA. LA
MAESTRA AVEVA PORTATO UN NUOVO LIBRO DA LEGGERCI: ERA UN RACCONTO MOLTO
DIVERTENTE. COME HANNO RISO TUTTI I BAMBINI!
PER NON HO CAPITO UNA COSA: COME MAI LA MAESTRA HA DETTO CHE, QUESTA
VOLTA, LA RISATA ERA BELLA PERCH AVEVA FATTO BENE A TUTTI?... MA SE I BAMBINI
RIDEVANO DI TONY IL PAGLIACCIO PROTAGONISTA DEL RACCONTO BOH, FORSE
SAR PERCH IL POVERO TONY NON NELLA NOSTRA CLASSE!
MARIA BRANDAN ARAOZ
(ADATTAMENTO: ANNALISA CONTE)
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Traduccin al italiano de Cuentos 5 para leer y compartir.
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LISOLA DEI PINGUINI
NELLISOLA DEI PINGUINI, TUTTI ORMAI AVEVANO CAPITO UNA COSA: NICO E LOLA
ERANO FATTI LUNO PER LALTRA. BISOGNAVA SOLO AIUTARLI.
COS, QUANDO I DUE PINGUINI SI PERSERO SULLA SPIAGGIA, LE FOCHE PROVARONO A
SOLLEVARLI SUI LORO NASI FACENDOLI GIRARE IN ARIA COME PALLE, PERCH RIUSCISSERO A
VEDERSI DA LONTANO, MA DOPO A NICO E LOLA GIRAVA TALMENTE LA TESTA CHE NON
TROVARONO COMUNQUE LA STRADA.
ALLORA SI OFFRIRONO DI FARE LORO DA GUIDA I GRANCHI CHE PER CAMMINAVANO DI LATO ED
I PINGUINI INCIAMPAVANO DEVIAVANO
SE NICO E LOLA SI TUFFAVANO IN ACQUA, IL POLPO ALLUNGAVA I SUOI TENTACOLI MOSTRANDO
ALLUNO DOVERA LALTRA, MA SE NON RIUSCIVA A FARLI INCONTRARE, SI AGITAVA COME UNA
TROTTOLA FORMANDO COS UN MULINELLO CHE, INVECE DI AVVICINARLI, LI ALLONTANAVA.
ANCHE I PESCI CERCARONO DI AIUTARLI DISPONENDOSI COME BANDIERINE ARGENTATE PER
TRACCIARE IL CAMMINO CHE DOVEVANO PERCORRERE, MA NICO E LOLA SONO DEI PINGUINI E
QUINDI MANGIANO I PESCI: SE NE AVVISTAVANO UN BRANCO SE LO DIVORAVANO IN UN SOL
BOCCONE.
I PESCI ALLORA DECISERO DI NON INTROMETTERSI: ERA MEGLIO LASCIARE CHE QUELLA
STRANA COPPIA RISOLVESSE I SUOI PROBLEMI DA SOLA.
OGNI TENTATIVO DI AIUTARE I DUE RISULT INUTILE: LA BALENA PROV A SOLLEVARE
NICO SUL SUO GETTO DI SCHIUMA, I GABBIANI MOSTRARONO LA STRADA A LOLA COME
FRECCE INDICATRICI MA LORO NON SI VEDEVANO! CONTINUAVANO A PERDERSI!
RIUSCIVANO AD INCONTRARSI SOLO PER CASO, QUANDO TENTAVANO DI ANDARE DA
QUALCHE ALTRA PARTE.
PERCI, COME SPESSO SUCCEDE, DOPO TANTO PERDERSI E RITROVARSI, LOLA E NICO SI
INNAMORARONO.
DECISERO DI SPOSARSI IN UNA NOTTE DI LUNA PIENA E TUTTI, NELLISOLA, PARTECIPARONO
AL MATRIMONIO (ALCUNI COME INVITATI, ALTRI COME CIBO).
UNA FILA DI PINGUINI SCORT LA COPPIA, UNO DIETRO LALTRO, COME TESSERE DI UN
DOMINO. MA QUANDO UNA NUVOLA SCURA COPR LA LUNA, LOLA INCIAMP SUL PRIMO
PINGUINO DELLA FILA CHE CADDE SUL SECONDO E QUESTI SUL TERZO TRASCINANDO A
TERRA TUTTI I SEGUENTI, FINO ALLULTIMO.
NONOSTANTE QUESTO INCONVENIENTE, FU UN BEL MATRIMONIO!
TEMPO DOPO, ALCUNI SPECIALISTI DI VITA MARINA, SBARCARONO SULLISOLA PER
ESAMINARNE GLI ABITANTI.
DA QUEL MOMENTO, NICO E LOLA NON SI PERSERO PI VOLETE SAPERE PERCH?
PERCH ORA SONO GLI UNICI PINGUINI AD INDOSSARE UN BEL PAIO DI OCCHIALI!
GRAZIELLA REPUN (ADATTAMENTO: ANNALISA CONTE)
NICO VIVEVA A UN CAPO DELLISOLA DEI PINGUINI E LOLA IN QUELLO OPPOSTO.
NON SI CONOSCEVANO, PER AVEVANO QUALCOSA IN COMUNE: SI PERDEVANO SEMPRE.
FU PROPRIO QUESTA LORO CARATTERISTICA A FARLI INCONTRARE, MENTRE ANDAVANO DI QUA E
DI L CERCANDO DI ORIENTARSI. SI DIVERTIVANO TANTO INSIEME, PARLANDO E LASCIANDOSI
TRASPORTARE DALLE ONDE, CHE SI SCORDARONO DOVE ERANO DIRETTI E CHE COSA DOVEVANO
CERCARE.
QUANDO SI SALUTARONO, PROMISERO DI TROVARSI DI NUOVO. PER PASS DEL TEMPO, PERCI,
QUANDO ARRIV IL GIORNO DEL LORO APPUNTAMENTO, AVEVANO DIMENTICATO LA STRADA E SI
SMARRIRONO UNALTRA VOLTA.
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LA STREGA VANITOSA
MOLTI ANNI FA, NELLA VALLE DEGLI ELFI GIALLI, AI PIEDI DEL FIUME INCANTATO,
SORGEVA UN PICCOLO VILLAGGIO DOVE VIVEVANO MOLTI ESSERI MAGICI, DEI QUALI AVRETE
CERTAMENTE SENTITO PARLARE: FOLLETTI, FATE, NINFE, GNOMI, MAGHI, STREGHE E ANCHE
FANTASMI BURLONI. TUTTI GLI ABITANTI DI QUEL LUOGO ERANO BUONI AMICI E VIVEVANO IN
ARMONIA: SI RISPETTAVANO GLI UNI GLI ALTRI E SI AIUTAVANO QUANDO CE NERA BISOGNO.
BEH, NON PROPRIO TUTTI: LA STREGA CLARETTA AVEVA RARI AMICI NEL VILLAGGIO E, I POCHI CHE
DICEVANO DI ESSERLO, CERCAVANO DI NON INCONTRARLA TROPPO SPESSO. LA RAGIONE DI
QUESTO ERA CHE LA STREGA CLARETTA SI CREDEVA LESSERE MAGICO PI BELLO DELLA VALLE. E LO
ERA DAVVERO!
ERA VERAMENTE SPLENDIDA! TANTO CHE PERFINO I FIORI SI NASCONDEVANO VERGOGNOSI AL
SUO PASSAGGIO. MA LA SUA ANIMA NON ERA AFFATTO COME IL SUO ASPETTO.
ALLA STREGA CLARETTA PIACEVA VANTARSI E QUANDO POTEVA SFOGGIARE UN LUNGO MANTELLO
DA STREGA, DELLE SCARPE O UN NUOVO CAPPELLO A PUNTA, USCIVA SEMPRE A PASSEGGIARE PERCH
GLI ALTRI MORISSERO DINVIDIA.
- AVETE VISTO LE MIE NUOVE SCARPE STREGHESCHE? SONO DELLA COLLEZIONE DI QUESTANNO
DEL FAMOSISSIMO MAGO DESIGNER LUIGI VITTONI. SECONDO LUI, PER CREARLE, SI ISPIRATO
ALLA MIA BELLEZZA.
HI, HI, HI, HI, HI RIDEVA LA STREGA CON FALSA MODESTIA.
UNA MATTINA, LA STREGA CLARETTA VIDE CANTERINA, UNA FATA MOLTO CARINA CHE
VOLAVA FELICE DAVANTI ALLA SUA CASA. ERA IL SUO COMPLEANNO E STAVA PROVANDO UN BEL
VESTITO ROSA. FU TALE LINVIDIA CHE PROV LA STREGA VEDENDO LA FATA TANTO BEN VESTITA,
CHE AFFERR LA SUA SCOPA E LE DIEDE UNO SPINTONE FACENDOLA CADERE NEL FANGO,
ROVINANDO COS IL SUO ABITO NUOVO.
QUANDO LA REGINA DELLE FATE FU INFORMATA DI QUELLO CHE LA STREGA CLARETTA AVEVA
FATTO A SUA FIGLIA, SI ARRABBI TANTO CHE TRASFORM LA BELLA STREGA IN UNORRIPILANTE
BEFANA PIENA DI BRUFOLI.
- SOLO QUANDO TROVERAI QUALCUNO CHE TI VORR BENE VERAMENTE, TORNERAI ALLA
NORMALIT DISSE LA REGINA DELLE FATE, MENTRE CLARETTA PIANGEVA INORRIDITA DAVANTI
ALLO SPECCHIO.
LA STREGA, DISPERATA E ANGOSCIATA, CERC QUALCUNO CHE LAMASSE VERAMENTE,
PER TUTTI FUGGIVANO QUANDO LA VEDEVANO ARRIVARE, POICH IL SUO NUOVO ASPETTO NON
ERA CERTO GRADEVOLE. SICCOME GLI ADULTI SI NASCONDEVANO E I BAMBINI SI BURLAVANO DI
LEI, LA STREGA CLARETTA PRESE LA DECISIONE DI RINCHIUDERSI IN CASA E DI NON USCIRE MAI
PI!
GLI ANNI PASSARONO E LEI CONTINUAVA A VIVERE NASCOSTA IN CASA, DOVE AVEVA RICOPERTO
TUTTI GLI SPECCHI CON DELLE LENZUOLA PER NON VEDERE LE SUE ORRIBILI SEMBIANZE. SOLO
QUANDO SCENDEVA LA NOTTE E APPARIVANO LE STELLE, LA STREGA CLARETTA USCIVA PER ANDARE
A PASSEGGIARE VICINO AL FIUME INCANTATO. FU QUI CHE INCONTR UN GRUPPO DI ARTISTI DI
STRADA CHE CANTAVANO E BALLAVANO ATTORNO AD UN FAL. AL SUONO DELLE CHITARRE E DEI
LIUTI, UNA BELLA BAMBINA DALLA PELLE BRUNA, OCCHI CHIARI E CAPELLI CASTANI, BALLAVA AL
SUONO DELLA MUSICA OFFRENDO LA SUA DANZA ALLA LUNA. LA STREGA, TRA LA BOSCAGLIA,
OSSERV LO SPETTACOLO SBALORDITA. DA ALLORA CLARETTA TORNAVA OGNI NOTTE SULLA RIVA
DEL FIUME E SI NASCONDEVA TRA I CESPUGLI PER VEDER BALLARE LA BAMBINA.
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UNA SERA, POCO TEMPO DOPO, LA STREGA RECATASI AL SOLITO POSTO, NON TROV
NESSUNO. SOLA E DELUSA SI NASCOSE COMUNQUE NELLA SPERANZA DI VEDERE PASSARE
QUALCUNO. INFATTI, QUALCHE MINUTO PI TARDI, CAMMINANDO LUNGO LA RIVA,
COMPARVE LA BAMBINA.
ALLIMPROVVISO, LA PICCOLA SI FERM E SI GUARD INTORNO:
- ESCI, STREGHINA. NON TI SPAVENTARE. SO CHE SEI QUI DISSE LA BAMBINA,
RIVOLTA AI CESPUGLI DOVE LA STREGA ERA NASCOSTA. CLARETTA USC UN PO
VERGOGNOSA:
- MI DISPIACE BAMBINA, NON VOLEVO SPAVENTARTI. VENGO QUI SOLO PER VEDERTI
BALLARE SPIEG LA STREGA ARROSSENDO.
- E PERCH FACEVI QUESTA COSA? CHIESE LA BAMBINA ANCORA PI SORPRESA. LA
STREGA CLARETTA, STUPITA PER LA DOMANDA DELLA PICCOLA, RISPOSE:
- PERCH SONO ORRIBILE! SONO VECCHIA E BRUTTA. LA MIA PELLE PIENA DI VERRUCHE E IL
MIO NASO COS GRANDE CHE SI POTREBBE USARE PER STENDERE IL BUCATO DI UNA
SETTIMANA.
- AH, AH, AH, COME SEI SPIRITOSA, STREGHINA RISE LA BAMBINA AVVICINANDOSI PER
VEDERLA MEGLIO.
- A ME NON SEMBRI TANTO BRUTTA. A PROPOSITO: IO MI CHIAMO ELENA.
- E IO CLARETTA RISPOSE LA STREGA COMMOSSA. DA QUEL MOMENTO DIVENTARONO
GRANDI AMICHE E SI RITROVARONO OGNI NOTTE PER PARLARE, BALLARE E GIOCARE INSIEME
SULLA RIVA DEL FIUME INCANTATO. LA STREGA CLARETTA ERA MOLTO CONTENTA DI
QUELLAMICIZIA POICH, QUANDO ERA IN COMPAGNIA DELLA BAMBINA, NON SI RICORDAVA
NEMMENO DI ESSERE TANTO BRUTTA.
TRASCORSE QUALCHE GIORNO E LA PICCOLA ELENA GIUNSE ALLA RIVA DEL FIUME CON UNA
BRUTTA NOTIZIA PER LA SUA AMICA STREGA: LEI E LA SUA FAMIGLIA SI TRASFERIVANO IN
UN ALTRO VILLAGGIO PERCH DOVEVANO ESIBIRSI PER ALTRI ESSERI MAGICI. CLARETTA, CON
LE LACRIME AGLI OCCHI, ABBRACCI ELENA PER SALUTARLA:
- SENTIR MOLTISSIMO LA TUA MANCANZA, PICCOLA DISSE LA STREGA PIANGENDO
E LA LUNA FECE CAPOLINO TRA LE MONTAGNE.
- TI VOGLIO TANTO BENE, STREGA CLARETTA E TE NE VORR PER SEMPRE DISSE LA
BAMBINA RATTRISTATA.
IN QUEL PRECISO ISTANTE, COMPARVE UNA BRILLANTE LUCE BIANCA CHE AVVOLSE LA
STREGA DALLA TESTA AI PIEDI E LA TRASFORM NUOVAMENTE IN UNA BELLISSIMA
DONNA. LA STREGA CLARETTA ORA ERA MOLTO CONTENTA, MA NON TANTO PER AVER
RECUPERATO LE SUE VECCHIE SEMBIANZE, MA PER AVER TROVATO UNA
GRANDE
AMICA: QUELLA PICCOLA BAMBINA CHE AVEVA SAPUTO
GUARDARE IL SUO CUORE E NON IL SUO ASPETTO FISICO.
LA STREGA CLARETTA NON SI VANT MAI PI DELLE COSE CHE
AVEVA, ANZI, SI SCUS CON GLI ABITANTI DELLA VALLE DEGLI
ELFI GIALLI PER GLI ERRORI CHE AVEVA COMMESSO IN
PASSATO E FECE AMICIZIA CON TUTTI GLI ESSERI MAGICI.
FU COS CHE, A POCO A POCO, TUTTI SCORDARONO IL RANCORE
E SI INNAMORARONO DEL SUO GRANDE CUORE.
FINE
ROCIO CUMPLIDO GONZALEZ
(ADATTAMENTO: ANNALISA CONTE)
NONNO INFINITO
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QUANDO IO SAR NONNO DESIDERER VIVERE PER SEMPRE. PER SOLO QUANDO SAR
NONNO.
PERCH ESSERE BAMBINO TUTTA LA VITA E VIVERE COS MILIONI DI ANNI, ALLINIZIO PU
ESSERE DIVERTENTE, MA POI NO, PERCH RIMARRESTI DA SOLO: INFATTI TUTTI I TUOI
AMICI DIVENTEREBBERO VECCHI E NON GIOCHEREBBERO PI CON TE CHE SEI ANCORA
PICCOLO, MENTRE LORO DEVONO STARE CON I NIPOTINI.
NEMMENO MI PIACEREBBE ESSERE GRANDE E VIVERE COS COME UN PAP PER SEMPRE,
PERCH ALLORA LAVOREREI TUUUUTTA LA VITA, PER MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ANNI.
MA SE SEI NONNO E VIVI COME NONNO PER SEMPRE
TE NE VAI A DORMIRE ALLA STESSA ORA DEI BAMBINI, PER, SE VUOI, PUOI ANCHE RIMANERE
ALZATO A GUARDARE LA TELEVISIONE, NON SOLO PERCH SEI GRANDE E
PUOI DECIDERE, MA ANCHE PERCH IL GIORNO DOPO NON DEVI ANDARE N A LAVORARE N A
SCUOLA.
INOLTRE SE SEI NONNO, A VOLTE I TUOI FIGLI TI DICONO COSA DEVI FARE, MA COME SE
FOSSE UN GIOCO: NON ESISTONO LE PUNIZIONI PER I NONNI!
ESSENDO NONNO INFINITO POI, ARRIVA UN MOMENTO NEL QUALE CONOSCI
TUTTE LE STORIE DEL MONDO DA RACCONTARE.
MAH! SE SEI NONNO PER SEMPRE, SAI TUTTO DI - TUTTO, PERCH I NONNI NON HANNO
NONNI AI QUALI DOMANDARE LE COSE, ALLORA DEVONO GI SAPERLE. ANCHE PERCH AVENDO
MIGLIAIA DI ANNI A DISPOSIZIONE PER IMPARARE DI TUTTO, TI TRASFORMI IN UN NONNO
GENIO.
MA, PER ME, IL MEGLIO DEL MEGLIO CHE, SE SEI UN NONNO INFINITO,
SAPRAI SEMPRE CON CHI GIOCARE.
PERCH CON LE MIGLIAIA DI ANNI CHE HAI VISSUTO, SARAI NONNO DI UNA
QUANTIT ENORME DI NIPOTI E LA TUA CASA SAR SEMPRE PIENA DI BAMBINI CHE
VOGLIONO GIOCARE CON TE IN OGNI MOMENTO.
INOLTRE UN NONNO INFINITO HA BISOGNO DI UN SACCO DI NIPOTI, PERCH SULLA
SUA TORTA DI COMPLEANNO CI SONO MOLTISSIME CANDELINE E LORO DEVONO
AIUTARLO A SPEGNERLE.
I NIPOTINI POI INVITANO SICURAMENTE AL COMPLEANNO DEL NONNO I LORO
AMICHETTI, I QUALI, DOPO, RACCONTANO AI LORO GENITORI CHE VORREBBERO
AVERE ANCHE LORO UN NONNO COS: INFINITO. COME MIO NONNO, CHE OGGI
HA GI CINQUECENTO ANNI E CONTINUA ANCORA A
FESTEGGIARE!
LISA PORCELLI PIUSSL (ADATTAMENTO:
ANNALISA CONTE)
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IL PRINCIPE ARCIMBOLDO
PRUA SCAL E RIDISCESE MONTAGNE ALTISSIME FINCH NON RIUSC A TROVARE UN ALBERO
PIENO DI ARANCE CON LE QUALI RIEMP UNA CESTA. MA DURANTE IL VIAGGIO DI RITORNO LE
VENNE SETE, COS FECE DEI FORI SU OGNI FRUTTO PER BERNE UN PO DI SUCCO. QUANDO
RAGGIUNSE IL CASTELLO DI ARCIMBOLDO ORMAI LI AVEVA COMPLETAMENTE SPREMUTI.
SOLE GALOPP FINO AD UN BOSCO INSIDIOSO DOVE TROV UNA PIANTA CON UNUNICA PESCA.
MA AL RITORNO LE SI AVVICIN UN GROSSO CERVO CHE LE DISSE: HO FAME!. LA PRINCIPESSA
SOLE GLI OFFR UN TERZO DEL FRUTTO APPENA COLTO E PROSEGU IL SUO CAMMINO. POCO DOPO,
UN UCCELLINO VOL FINO DA LEI E LE CINGUETT: HO SETE!, E SOLE GLI DIEDE UN ALTRO TERZO
DELLA PESCA. ORA GLIENE RIMANEVA SOLO UN PEZZETTINO. A SOLE NON PASS NEPPURE PER LA
MENTE DI TOCCARLO E, QUANDO MANCAVA POCO ALLA META, A CAUSA DELLA PROLUNGATA
MANCANZA DI CIBO E ACQUA PERSE LE SUE ULTIME FORZE E CADDE DA CAVALLO, SVENUTA.
ALLORA COMPARVE IL CERVO AL QUALE AVEVA DATO DA MANGIARE, CHE CON CURA LA RIANIM E
LA TRASPORT SULLA SUA GROPPA. ARRIV ANCHE LUCCELLINO CHE, CON IL BECCO, LE OFFR
DELLE GOCCE DI RUGIADA DEI FIORI.
POPPA NAVIG, INSIEME AL SUO CAVALLO, PER MARI TEMPESTOSI E, SU UNISOLA,
COLSE UN ANANAS, UN MELONE E UN COCOMERO CHE RIPOSE IN UNA CESTA. MA DURANTE IL
VIAGGIO DI RITORNO LE VENNE FAME E COMINCI A MANGIARE QUALCHE PEZZETTINO DI
QUEI FRUTTI. QUANDO ARRIV AL CASTELLO DI ARCIMBOLDO, DELLANANAS, DEL MELONE E
DEL COCOMERO NON RIMANEVANO CHE LE BUCCE.
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MOLTO TEMPO FA, IN UN GRANDE CASTELLO, VIVEVA UN PRINCIPE CHE SI CHIAMAVA
ARCIMBOLDO.
ERA UN PRINCIPE BUONO E ANCHE ABBASTANZA CARINO, MA UN GIORNO UNA MALATTIA
RARISSIMA GLI TRASFORM IL VISO. LE SUE SOPRACCIGLIA DIVENTARONO DUE BANANE.
GLI OCCHI DUE CILIEGIE. LA BOCCA UN FRAGOLONE. LE GUANCE DUE MELE. I RICCIOLI NERI
UN GRAPPOLO DUVA. LE ORECCHIE DUE FETTE DI LIMONE. IL PIZZETTO UNA PERA CON IL
PICCIOLO.
A QUEL TEMPO NON ESISTEVANO N DOTTORI N MEDICINE, COS I GENITORI DI
ARCIMBOLDO CONSULTARONO STREGHE, FOLLETTI, MAGHI E FATE CHE INCANTARONO E
DISINCANTARONO IL PRINCIPE, SENZA PER RIUSCIRE A CURARLO.
UN GIORNO UNA SAGGIA CUOCA DISSE:
- IO CREDO CHE ARCIMBOLDO DESIDERI SEMPLICEMENTE MANGIARE DELLE FRUTTA.
QUANDO UNA DONNA DI BUON CUORE GLIENE OFFRIR, IL PRINCIPE GUARIR!
QUELLANNO NON ERA CADUTA NEMMENO UNA GOCCIA DI PIOGGIA E NEL REAME
NON ERA CRESCIUTO NEANCHE UN PICCOLO LIMONE.
POICH PER TROVARE QUALCHE FRUTTO BISOGNAVA ANDARE
MOLTO LONTANO, TRE SORELLE ASSAI CORAGGIOSE, PRUA, POPPA E
SOLE, DECISERO DI INTRAPRENDERE QUEL LUNGO VIAGGIO. SALIRONO IN
GROPPA AI LORO CAVALLI, E SI INCAMMINARONO PER STRADE DIVERSE .
COS SOLE RAGGIUNSE IL CASTELLO E CONSEGN AD ARCIMBOLDO CI CHE RIMANEVA DELLA
PESCA.
IL PRINCIPE RINGRAZI SOLE DANDOLE UN DOLCE BACIO CON LA SUA BOCCA DI
FRAGOLA, QUINDI MANGI IL PEZZO DI FRUTTA E GUAR. DOPO QUALCHE TEMPO, SI SPOS CON
SOLE.
AL MATRIMONIO VI ERA INSALATA DI FRUTTA PREPARATA DA TUTTI I CERVI E GLI UCCELLINI DEL
BOSCO. DA QUEL GIORNO, NEL REGNO, NON MANCARONO MAI PI LAMORE, LA PIOGGIA, IL SOLE E
LA FRUTTA DI OGNI TIPO.
GRAZIELLA REPUN (ADATT. ANNALISA CONTE)
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UN CUCCIOLO BIRICHINO
IO VOLEVO ADOTTARE UN CANE, MA MIA MAMMA NON
ERA DACCORDO.
- UN CUCCIOLO IN UN APPARTAMENTO, LUCA, NON SE NE PARLA!
- I CUCCIOLI NON PARLANO, MAMMINA.
- OVVIAMENTE NO; ABBAIANO, MORDONO TUTTO QUELLO CHE TROVANO E FANNO PIP DA
TUTTE LE PARTI. PERCH NON SCEGLI UN ANIMALETTO PI TRANQUILLO?
SICCOME NON RIUSCIVO A CONVINCERLA A COMPRARMI UN CANE, ANDAMMO IN UN NEGOZIO A
VEDERE DEI PESCI COLORATI. APPENA ENTRAMMO UN CUCCIOLO BIANCO E NERO SCODINZOL E
ABBAI VARIE VOLTE DIETRO LA VETRATA COME SE DICESSE: - DAI, PORTAMI VIA CON TE!!
- LO HANNO APPENA PORTATO, PER SENTE TALMENTE TANTO LA MANCANZA DI UN
PADRONE CHE, SE NON LO VENDO SUBITO, HO PAURA CHE SI AMMALI CI SPIEG IL
NEGOZIANTE MOLTO PREOCCUPATO.
ALLORA IO GLI DOMANDAI IL PERMESSO DI PRENDERLO E, CON IL CUCCIOLO IN BRACCIO, GUARDAI
LA MAMMA COME SE LE STESSI CHIEDENDO: - DAI, LASCIAMELO PORTARE A CASA!
LEI SI INTENER COS, ALLA FINE, USCIMMO DAL NEGOZIO CON IL CANE. IO, PER DIMOSTRARE LA
MIA GRATITUDINE ALLA MAMMA, PROPOSI DI CHIAMARE IL CUCCIOLO FIORENZA COME LEI.
- MA UN MASCHIETTO! MI SPIEG RIDENDO.
- ALLORA SI CHIAMER FIORE! LE RISPOSI.
IL PRIMO GIORNO PREPARAI AL MIO CAGNOLINO UNA CUCCIA NEL BAGNO E TRASCORSI TUTTO IL
TEMPO ENTRANDO E USCENDO DALLA STANZA PER ACCAREZZARLO, DARGLI IL LATTE IN UN
PIATTINO E COPRIRLO CON UN ASCIUGAMANO PERCH MI PAREVA CHE AVESSE FREDDO.
IL MATTINO SEGUENTE, QUANDO MAMMA ENTR IN BAGNO, STAVA QUASI PER SVENIRE!
FIORE AVEVA FATTO PIP DAPPERTUTTO E LASCIUGAMANO BIANCO E NUOVO ERA
DIVENTATO GRIGIO E PIENO DI BUCHI.
IL SECONDO GIORNO TRASPORTAMMO LA CUCCIA IN LAVANDERIA. SECONDO ME IL CUCCIOLO SI
ERA COMPORTATO MEGLIO PERCH AVEVA FATTO PIP SOPRA DELLA BIANCHERIA SPORCA (IN FIN
DEI CONTI ERA DA LAVARE) E AVEVA S MORDICCHIATO DELLE CIABATTE DI PAP, MA ERANO GI
ABBASTANZA VECCHIOTTE. PER LA MAMMA NON LA PENSAVA ALLO STESSO MODO.
- BISOGNA PORTARLO FUORI, LUCA. DOBBIAMO EDUCARLO DISSE UN PO ARRABBIATA.
FIORE AMAVA PASSEGGIARE IN PIAZZA, PER NON ERA MOLTO EDUCATO. INSEGUIVA TUTTI I
CANI, ANCHE QUELLI PI GRANDI DI LUI; ABBAIAVA AI PASSANTI; MANGIAVA QUELLO CHE
TROVAVA NELLA SPAZZATURA E, INVECE CHE CONTRO GLI ALBERI, PREFERIVA FARE PIP ADDOSSO
AI MONUMENTI. DOPO LA PIOGGIA, SGUAZZAVA IN OGNI POZZANGHERA CHE INCONTRAVA FINCH
NON SI COPRIVA TUTTO DI FANGO.
ALLORA, QUANDO TORNAVAMO A CASA, GLI FACEVO SUBITO IL BAGNO, COS LA MAMMA NON SI
ARRABBIAVA TROPPO. RIEMPIVO LA BACINELLA CON ACQUA SAPONATA, MA APPENA LO IMMERGEVO,
SI AGITAVA TUTTO, CORRENDO SCAPPAVA NELLA MIA CAMERA E SALIVA SUL MIO LETTO.
FORSE GLI ENTRAVA IL SAPONE NEGLI OCCHI, POVERINO!!
- QUESTO CANE MI FAR DIVENTARE PAZZA! SE NON VIENE EDUCATO SUBITO LO RIPORTO
INDIETRO MI HA DETTO LA MAMMA LALTRO GIORNO.
QUELLE PAROLE MI HANNO SPAVENTATO MOLTO, MA IERI NOTTE MI SONO ALZATO PER ANDARE
IN BAGNO E, PASSANDO DAVANTI ALLA CAMERA DEI MIEI GENITORI, HO SENTITO LA MAMMA CHE
DICEVA AL PAP:
- SE QUESTANNO ANDREMO IN VACANZA, COME FAREMO CON IL CUCCIOLO?
- UN COLLEGA DI LAVORO HA UNA CASA IN PERIFERIA, GLI CHIEDO SE LO POTREBBE TENERE HA
RISPOSTO PAP.
- NON POSSIAMO LASCIARE FIORE CON ALTRE PERSONE! SENTIREBBE LA NOSTRA MANCANZA! HA
AGGIUNTO LEI.
ALLORA MI PASSATA OGNI PAURA ED HO PROVATO UNA GRANDE GIOIA. CERTO PENSAI
NON POSSIBILE CHE LA MAMMA NON GLI VOGLIA BENE IL CUCCIOLO HA QUASI IL
SUO STESSO NOME!
MARIA BRANDAN ARAOZ (ADATT. ANNALISA CONTE)
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