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Azione

Settimanale
di informazione e cultura
Anno LXXVII
30 giugno 2014
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Societ e Territorio
I cinema storici del Ticino
primo articolo di una serie
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di Sara Rossi pagina 9
Mani di fata
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La burattinaia
Personaggi Ioana Buu, migliore amica del cane Peo e di molti altri pupazzi, ci racconta
che cosa signifca per lei animare gli oggetti
Sara Rossi
Partiamo dai ricordi. Ioana Buu, nata
a Sibiu, bellissima cittadina nel cuo-
re della Romania, aveva quattro anni
quando ha inflato per la prima volta
una mano in una calza e lha trasfor-
mata in un essere parlante. Sono la
minore di tre sorelle, racconta. Per
quando facevamo teatro ero io che co-
mandavo: le mattine senza scuola pren-
devamo cucchiai di legno, gli dipinge-
vamo la faccia e incollavamo capelli di
lana; poi io creavo una storia, dicevo
alle mie sorelle che cosa dovevano dire
la sera, durante lo spettacolo che allesti-
vamo in cortile. Facevamo cos anche
con le calze, che diventavano personag-
gi. E il teatrino? Due sedie rovescia-
te e una coperta sopra!, ride allegra,
questa attrice burattinaia arrivata negli
anni Novanta dalla Romania nellam-
bito di uno scambio culturale con il Te-
atro Dimitri. Un po per amore, un po
per bravura, non se n mai andata. Ora
lavora alla RSI, nelle scuole e propone
spettacoli suoi di teatro; inoltre anche
animatrice di oggetti e oggi questa
sua parte di burattinaia che ci interessa.
Dalla Romania
alla Scuola Dimitri,
seguendo un costante
percorso professionale
di perfezionamento
Le bambole a me non bastava vestirle
e pettinarle, dovevo anche farle par-
lare, muoverle, prosegue. sempre
stato cos. Poi allasilo mi avevano
scoperto una memoria prodigiosa:
imparavo a memoria poesie, canzoni,
testi, dopo solo due volte che li senti-
vo. In questo devo molto a mio padre,
che mi teneva la mente sveglia con pa-
role, flastrocche, poemi che inventava
lui tutto il tempo. Anche mia mamma
recitava poesie: la mia casa era un vi-
vace laboratorio. Nonostante Ioana a
casa e a scuola fosse per totalmente
priva di timidezza e potesse allietare
tutti con le sue recite, al momento di
scegliere cosa fare da grande, non
fu facile sentirle dire Teatro, invece
che, per esempio, Facolt di chimi-
ca. Ioana, una volta fnite le scuole
and a lavorare per un grande Teatro
di Burattini, il Teatro Gong di Sibiu, di
quelli dove a muovere i pupazzi ci sono
magari perfno dieci burattinai alla
volta. Mi spiega i diversi tipi di bam-
bole di stofa, legno, cartapesta e cos
via che ha imparato a muovere: ci sono
quelli in cui infli due dita dentro la te-
sta; quelle testoline in cui ci sta un dito
solo; quelli in cui muovi testa, braccia
e gambe con una torsione delle dita
che provo a imitare ma che per me ri-
sulta impossibile; quelli dove dentro la
testa c una specie di pera molle che si
muove per ottenere efetti ancora pi
precisi... sono esterrefatta dalla ma-
nualit delle sue dita. Mi dice che i bu-
rattini sono come strumenti musicali;
ogni tecnica uno strumento diverso,
per non parlare di quelli con le bac-
chette, delle marionette (pupazzi che
si muovono grazie ai fli), delle fgure
dombra o del gioco di ombre fatto con
le mani e le braccia.
Un giorno, crollato il comunismo
e riaperte le frontiere, Pro Helvetia
organizz uno scambio culturale tra
la Compagnia Dimitri e tre teatri ro-
meni. Ioana part con i suoi colleghi
in un vecchissimo bus, che in Svizzera
non era considerato a norma. Li fecero
comunque passare. A Verscio i burat-
tinai allenarono per una settimana
limprovvisazione teatrale, la gioco-
leria, lacrobazia, la voce, il teatro. Al
momento di ripartire, il bus era rotto e
Ioana aspett una settimana; fece uno
spettacolo teatrale ad Ascona.
Una volta aggiustato il bus, la com-
pagnia riprese la strada del ritorno e fu
fermata al confne con lAustria. Non
poteva n passare n tornare indietro,
si sentirono dire: tutti i doganieri afer-
mavano che il bus non era a norma. Gli
artisti presero a fare lo sciopero della
fame; giunse un prete da un villaggio
austriaco vicino e insieme ai teatranti
organizzarono uno spettacolo; la gente
del villaggio fece una colletta per cari-
care il vecchio bus sul treno; poi si fece
unaltra colletta per comprare i biglietti
a tutti gli attori della compagnia rume-
na... fno in Ungheria, dove il bus era
considerato perfettamente regolare e
pot riprendere a circolare...
Ioana in Svizzera aveva conosciu-
to gli attori della compagnia Dimitri e
quando tocc a loro di venire in Roma-
nia per lo scambio culturale, scoppi
un grande amore con uno di essi. La
burattinaia fece il provino per seguire
tutta la formazione a Verscio e fu scelta;
prosegu la sua carriera con il clown di
Ascona e la sua troupe, poi and a Pa-
rigi, cant nella Svizzera interna con la
cantante Dodo Hug, fece danza, teatro
e maschere per il Circo Balloni e lavor
in altri circhi, torn in Ticino al Teatro
Paravento.
Dal 1995 propone laboratori tea-
trali nelle scuole e nei teatri (lavorando
con persone dai 7 anni ai 60) e dallanno
scorso anche un atelier di burattini, a
Bellinzona, alle elementari Semine; dal
2004 lavora come burattinaia per la RSI,
a Colazione con Peo e ad animare S-
Rini e Tap-it. Quando lavoravo in Ro-
mania al Teatro di burattini mi mancava
la parte fsica e cos lho sviluppata al Te-
atro Dimitri; quando ero da Dimitri mi
mancava la voce e ho trovato Dodo Hug
con cui cantare; quando ero con Dodo
Hug mi mancava il corpo e sono andata
al circo; quando ero al circo mi manca-
vano i burattini e ho trovato il cane Peo...
allora mi mancato il palco e ho fatto il
mio primo spettacolo da narratrice e
cantante: Imbraiare. Un bellissimo
spettacolo, vorremmo aggiungere, che
racconta la storia della sua vita con una
valigia in mano.
Poche settimane fa andata in
scena con la sua prima opera a tutto
tondo: ha scritto un testo, si costrui-
ta i burattini, li ha mossi, ha dato loro la
voce, nello spettacolo Figuriamoci!
adatto ad un pubblico dai 4 ai 7 anni.
Questestate la vedremo al Festival Ter-
ritori di Bellinzona a presentare il suo
nuovo lavoro.
Insegno teatro a bambini, ado-
lescenti e adulti, ma per ora il corso di
burattini lo faccio solo in una scuola
elementare; mi piacerebbe ampliare
questa attivit perch c qualche cosa
di magico. Quando muovo un burat-
tino vedo i bambini che per un attimo
guardano me e subito dopo giunge
lincanto: si dimenticano della mia per-
sona o del braccio che vedono e sem-
bra che il pupazzo abbia una vita sua.
I bambini stanno totalmente al gioco,
entrano in pieno nellillusione fanta-
stica che il burattinaio crea davanti
a loro. Il corso che propone si basa
sul teatro, la voce, limprovvisazione;
gli allievi costruiscono il proprio bu-
rattino con le calze, gli spazzolini, le
spugnette da cucina, tutti oggetti che
possono trovare a casa e a cui basta
aggiungere due occhi e una bocca per
renderli espressivi; infne, imparano
a muoverli. Cos, torno alle radici,
sotto la coperta tenuta su da due sedie.
Quando i bimbi danno lanima al loro
pupazzo, lo muovono, lo fanno parlare,
sentono un potere bellissimo, di crea-
zione, di nascita, di vita. Ogni volta mi
emoziono tanto quanto loro.
Pitigoi, il primo
burattino che
Ioana ha animato
al Teatro Gong
di Sibiu. (Stefano
Spinelli)

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