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SISTEMI FINANZIARI E MODELLI

DI INTERMEDIAZIONE
1)LE FUNZIONI ATTRIBUITE AI SISTEMI FINANZIARI
Il sistema finanziario costituito dal complesso integrato di strumenti , intermediari e mercati
finanziari e autorit di regolamentazione e vigilanza, esistenti in un dato luogo e in un dato
momento.
Esso svolge importanti funzioni:
1) Funzione creditizia o di allocazione delle risorse si basa sul processo di trasferimento
delle risorse finanziarie accumulate dagli agenti economici in surplus e quelli in deficit.
Implicala predisposizione di meccanismi che favorisco lincontro tra domanda e offerta di
finanziamenti
!) Funzione monetaria i sistemi finanziari determinano le modalit di regolamento degli
scambi reali e finanziari a disposizione degli operatori e quindi un efficiente funzionamento
del sistema dei pagamenti
") Funzione di trasmissione della politica monetaria impulsi di politica economica e
monetaria . il sistema finanziario determina il volume complessivo dei mezzi di pagamenti e
del credito e trasmette al settore reale delleconomia le varie azioni dellofferta di moneta
stabilita dallautorit responsabile. #ontinuit, affidabilit ed economicit sono condizioni
essenziali per lassunzione delle decisioni.
$operare congiunto di meccanismi istituzionali mira a tutelare lefficienza informativa e a
minimizzare la disuguaglianza informativa fra le controparti %riduzione asimmetria
informativa) per un corretto funzionamento del processo allocativo
&ue sono i tipi di asimmetria informativa: la selezione avversa e lazzardo morale. $a prima
si manifesta prima della conclusione dei contratti finanziari e la sua manifestazione sortisce
il potenziale effetto di facilitare il finanziamento di unit in deficit che hanno maggiore
probabilit di cagionare eventi avversi. $azzardo morale si verifica successivamente alla
conclusione dei contratti finanziari ed attribuibile alla messa in atto di comportamenti
opportunistici da parte di una controparte a danno dellaltra.
'enomeni originati da situazioni di asimmetria informativa sono anche linsider trading %uso
opportunistico di informazioni riservate) e il free riding %adozione di comportamenti
imitativi che presuppongono la rinuncia alla raccolta ed elaborazione delle informazioni
nonch( al monitoraggio degli investimenti allo scopo di evitare i costi correlati).
)naltra funzione quella di distribuire, trasferire e trasformare i rischi, a cui sono sottoposti i
diversi agenti economici, mediante lo sviluppo di strumenti contrattuali ad hoc e tecniche
gestionali idonee a limitare i rischi. $a rilevanza degli intermediari fin. *ella gestione dei rischi
risiede nel +no, ho, progettuale da essi posseduto e nella capacit di sfruttamento di economie
dinformazione e di costi di transazione via via decrescenti allaumentare della scala delle
operazioni realizzate.
2) LARCHITETTURA DEI SISTEMI FINANZIARI
Il sistema finanziario implica la presenza di diverse componenti: intermediari finanziari,
mercati, attivit finanziarie, norme e autorit di vigilanza. -gli intermediari finanziari e ai
mercati compete la creazione dei rapporti tra gli agenti economici nel sistema finanziario, basati
sulla produzione di attivit finanziarie.
#i sono due diverse strutture di collegamento fra unit in surplus e in deficit: la prima si basa su
circuiti intermediati per il tramite degli intermediari finanziari che realizzano il trasferimento
delle risorse mediante lintermediazione creditizia %banche e intermediari creditizi non bancari)
e lattivit di sottoscrizione e gestione di titoli di debito e di capitale emessi dalle unit in
deficit.
$a seconda modalit si basa sui circuiti diretti, in cui lorganizzazione dei mercati e
lintervento degli intermediari finanziari rappresentano condizioni necessarie per la
canalizzazione delle risorse finanziarie dellofferta e della domanda di fondi via mercato.
$allocazione delle risorse monetarie dalle unit in surplus alle unit in deficit pu. avvenire
direttamente tra le controparti interessate.
2.1 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
BANCHE: raccolgono fondi dalle unit in surplus %attraverso contratti di deposito ed emissione
di titoli di debito) che impiegano prevalentemente per la concessione di prestiti di varia natura
alle unit in deficit.
INTERMEDIARI CREDITIZI NON BANCARI: societ di credito al consumo, leasing,
factoring e forfaiting/ sono intermediari specializzati in una particolare attivit creditizia che
finanziano attraverso lassunzione di passivit finanziarie contratte con le banche e0o emissione
di titoli di debito sui mercati.
SOCIETA !EICO"O #ER "A CARTO"ARIZZAZIONE$ acquistano pool di prestiti
bancari o di strumenti di debito attraverso lemissione di titoli obbligazionari.
S%R %societ di gestione del risparmio): sono intermediari finanziari attivi sui mercati finanziari
che svolgono la promozione e gestione di fondi comuni dinvestimento, di 1Icav e di fondi
pensione.
SIM %societ di intermediazione mobiliare): specializzati nella produzione ed offerta di servizi
connessi allattivit di investimento sui mercati finanziari.
COM#A%NIE DI ASSIC&RAZIONE: attivi nella gestione dei rischi loro trasferiti dagli
assicurati dietro pagamento di premi.
2.2 LA FATTISPECIE DI CONTRATTI FINANZIARI
$allocazione dei mezzi finanziari fra agenti in surplus ed in deficit d luogo alla creazione di
attivit finanziari, in cui si formalizzano le condizioni giuridiche ed economiche dello scambio
finanziario. #aratteristica di questi contratti finanziari la duplice natura di attivit e passivit
finanziaria %componenti tipiche della ricchezza degli operatori economici e compaiono nello
stato patrimoniale di entrambi gli agenti economici)
2li scambi finanziari fra unit in surplus ed in deficit danno luogo alla produzione di contratti
finanziari sono riconducibili a " fattispecie fondamentali:
1. Il credito: comporta il trasferimento di risorse monetarie da unit in surplus ad unit in
deficit contro limpegno alla restituzione delle somme ricevute ad una data futura. 3restiti
bancari, obbligazioni, certificati di deposito sono esempi
!. $a partecipazione al capitale di rischio: comporta lacquisizione di diritti patrimoniali
amministrativi nei confronti di una societ ed espone il titolare ad aleatoriet nella
remunerazione e nel rimborso del capitale
". $assicurazione: con il versamento di premi a favore di un intermediario assicurativo, questi
si assume lobbligo di risarcimento dei danni subiti dai soggetti assicurati al verificarsi degli
eventi
1trumenti derivati: hanno natura ibrida: credito4 assicurazione
2.3 I PRINCIPALI MERCATI FINANZIARI
I mercati rappresentano i luoghi fisici o telematici in cui avvengono gli scambi finanziari attraverso
la negoziazione di strumenti finanziari e di valute straniere %mercati valutari). 1ono classificati
secondo alcuni criteri:
1. Grado di regolamentazione
*el caso di mercati re'olamentati il loro funzionamento avviene nel rispetto delle regole stabilite
dalle autorit di vigilanza e dalle societ di gestione dei mercati. 5ve manchi la regolamentazione,
si in presenza di mercati o(er)t*e)counter +OTC,.
2. Grado di novit
#i sono mercati primari, dove sono scambiati strumenti finanziari di nuova emissione, il cui
collocamento consente agli emittenti %in deficit) di reperire fondi da impiegare a fini di investimento
% in questi mercati che avviene la vera e propria allocazione delle risorse monetarie dalle unit in
surplus alle unit in deficit). $a negoziazione di strumenti finanziari gi in circolazione avviene nei
mercati secondari, che devono offrire ai detentori di strumenti finanziari la possibilit di
smobilizzare rapidamente gli investimenti effettuati, assicurandone la trasformazione in liquidit
prima della scadenza contrattuale.
3. Durata
Mercato monetario, dove lemissione e la negoziazione di strumenti finanziari di breve scadenza
%671! mesi)/ mercato dei capitali, dove ci sono strumenti con scadenza medio8lunga %91! mesi).
)naltra differenziazione riguarda il tipo di strumento finanziario: azioni %mercati azionari),
obbligazioni e titoli di stato %mercati o--li'azionari e dei titoli di stato), derivati %mercato dei
deri(ati) e valute straniere %mercati (alutari).
4. Rilevanza forza contrattuale
#i possono essere mercati diretti e mercati aperti, in base alla forza contrattuale.
2.4 REGOLAMENTAZIONE E AUTORITA DI VIGILANZA
$a regolamentazione e lautorit di vigilanza, dunque la prevenzione dei fallimenti nel sistemi, sono
collegati ai costi relativi alla crisi in quanto esse cercano di preservare le condizioni di stabilit,
efficienza, competitivit e trasparenza del sistema nel complesso e dei singoli intermediari0mercati
finanziari.
3) LEVOLUZIONE DEI MODELLI DI INTERMEDIAZIONE
$a canalizzazione del risparmio dalle unit im surplus a quelle in deficit avviene attraverso due
circuiti di collegamento:
:ar+et oriented: il finanziamento delle unit in deficit si compie mediante lemissione ed il
collocamento di strumenti finanziari negoziabili %azioni, obbligazioni e titoli di stato)
mediante lofferta di collocamento, negoziazione e pricing, riconducibili allattivit di
investment ban+ing/
;an+ oriented: il finanziamento dei progetti di investimento e consumo viene a dipendere
dallattivit di asset transformation svolta dagli intermediari bancari e non.
$a misurazione della dimensione e lorientamento dei sistemi finanziari pu. avvenire sia attraverso
limpiego di dati di stoc+ che mediante luso di ratios che facilitano le analisi di comparazione come
ad esempio:
#redito totale bancario03I$ banca
#apitalizzazione di borsa03I$ mercati
#apitalizzazione7 prezzo di mercato < numero azioni esistenti
#apitale netto societ7 valore contabile < numero azioni esistenti
3rice boo+ value7 prezzo di mercato0valore contabile azione %in teoria 91, ma in molte
banche 61)
Indici di 2oldsmith:
1. 2rado di intensit finanziaria: -' totale03I$7 =-' totali03I$
!. >apporto di intermediazione: -' intermediari03' utilizzatori7 = -' intermediari0 = 3'
utilizzatori
". 2rado di importanza relativa delle banche: -' banche0-' intermediari7 = -' banche0 = -'
intermediari.
%vedi doc. indici di 2oldsmith , slide pag? e quad.)
4)IL PERCHE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
$a scelta del canale di intermediazione funzione delle esigenze e degli obiettivi finanziari dei
soggetti economici coinvolti nonch( dei rischi finanziari connessi alle diverse modalit di
trasferimento delle risorse, del costo del rendimento dei fondi trasferiti.
In un contesto di incertezza e di asimmetria informativa tra i soggetti economi che intervengono
nello scambio dei fondi, lintermediatore si fa carico dei costi di transazione in maniera univoca.
I costi di transazione si dividono in:
1) #osti informativi oneri in termini di tempo e di risorse dedicate allacquisizione delle
informazioni necessarie alle decisioni finanziarie.
!) >ischio di prezzo definisce la variabilit del valore delle attivit in portafoglio ovvero
lesposizione dellinvestitore oscillazioni di prezzo degli strumenti finanziari acquisiti per
effetto di fattori sia di mercato che specifici dei singoli emittenti. )na variazione di valore
impatta sul rendimento di periodo dellattivit e pu. generare differenze fra il rendimento
atteso e quello conseguito.
") >ischio di liquidit associato allincertezza circa leffettivo prezzo a cui possibile
monetizzare unattivit finanziaria rispetto al suo valore teorico di mercato. Esso si traduce
nella possibilit per linvestitore di dovere riconoscere alla propria controparte negoziale
uno sconto per riuscire a dismettere lattivit in portafoglio.
$a capacit e volont degli operatori economici di farsi carico di questi costi funzione delle
preferenze dei soggetti che scambiano fondi, i quali potrebbero non essere in grado di gestire il
processo di investimento o non voler accollarsi i rischi connessi alla detenzione diretta di attivit
finanziarie.
2li asset -ro.er minimizzano i costi formativi e di transazione in senso stretto %1I:):
sfruttano le economie di scala nella produzione delle attivit offerte ovvero di ridurre i costi
unitari di transazione al crescere dei volumi di attivit prodotti.
2li asset tras/ormer agiscono sul rischio di prezzo e di liquidit %banche): intervengono
nello scambio di fondi interponendosi tra i soggetti in surplus e in deficit raccogliendo
risorse finanziarie presso i primi e impiegandole nella concessione di credito a favore die
secondi.
2li intermediari creditizi raccolgono fondi presso i soggetti in avanzo emettendo proprie passivit
%secondar@ 1ecurities) che costituiscono la raccolta da impiegare in crediti, titoli e partecipazioni a
favore delle imprese %primar@ 1ecurities).
$e secondar@ 1ecurities descrivono, nellottica dei risparmiatori0investitori che le
sottoscrivono, delle attivit finanziarie di secondo livello in quanto investite
dallintermediario, allattivo di bilancio, in crediti e titoli di imprese commerciali/
in maniera speculare questi crediti e titoli detenuti dallintermediario, trovano iscrizione nel
bilancio delle imprese finanziate quali passivit %in forma di debiti verso banche o) di primo
livello in quanto indirettamente rappresentative degli investimenti industriali e commerciali,
di cui allattivo di bilancio delle imprese.
$a differenza tra primar@ e secondar@ s. definisce il costo del processo di intermediazione e la
remunerazione lorda dellattivit degli intermediari finanziari a fronte dei rischi assunti.
o Intermediari creditizi bancari raccolgono il risparmio tra il pubblico attraverso
lacquisizione di fondi con obbligo di rimborso sia sotto forma di deposito sia sotto altra
forma e limpiego dei fondi raccolti nella concessione di credito. 3ossono esercitare ogni
altra attivit finanziaria
o Intermediari creditizi non bancari 1ono generalmente intermediari specializzati nei
servizi di finanziamento ai quali fatto divieto di raccogliere depositi dal pubblico %societ
finanziarie eA art. 1B?81BC D);). Dra questi vi sono: societ di leasing, societ di factoring,
societ di credito al consumo e merchant ban+s
LA FUNZIONE ALLOCATIVA E
MONETARIA DEL SISTEMA
FINANZIARIO
1)I RUOLI E LA CENTRALITA DEL SISTEMA FINANZIARIO
Il sistema finanziario svolge il ruolo di allocare capitale e rischi nel sistema economico e il suo
buon funzionamento indispensabile al raggiungimento di obiettivi macroeconomici come la
stabilit dei prezzi e la crescita. &eve allocare in maniera efficiente %applicazione minori costi) ed
efficace %raggiungere i destinatari leciti e che siano in grado di investire le risorse generando
ricchezza per il sistema economico).
E costituito da strumenti, operatori, mercati e regole.
Atti(it0 /inanziaria oggetto dei processi di produzione e di scambio che avvengono allinterno
del sistema finanziario. 1ono contratti nei quali entrambe le prestazioni sono in moneta e scadono in
tempi diversi. #aratteristiche:
&iverse tipologie % rapporti di credito, partecipativi e assicurativi)
1fasamento tra prestazione e controprestazione
*otevole grado di incertezza che varia a seconda delle condizioni a cui
avviene lo scambio
3resenza remunerazione
Informazione importante
>apporto di tipo monetario
Operatori detengono e negoziano sistematicamente contratti finanziari
Forte re'olamentazione
Funzioni$
:onetaria: disposizione di diversi metodi di pagamento intermini di qualit e
quantit ed erogazione di servizi di pagamento per far circolare moneta
Intermediazione: si basa sul fatto di facilitare il trasferimento delle risorse
monetarie dai soggetti in avanzo finanziario ai soggetti in disavanzo
'unzione di diversificazione e suddivisione del rischio: gli operatori devono
gestire il rischio, individuandone le componenti, stimando gli effetti,selezionando
e implementando le tecniche piF opportune di gestione e verificando i risultati
'unzione di produzione e diffusione di informazioni
'unzione di trasmissione della politica monetaria: il ruolo svolto dalle istituzioni
monetarie nella determinazione del volume complessivo dei mezzi di pagamento,
conferisce al sistema finanziario una posizione chiave del trasmettere al settore
reale delleconomia le variazioni dellofferta di moneta
'unzione dei riduzione della presenza di asimmetrie informative: la loro presenza
comporta da un lato la possibilit che lunit economica in surplus sia indotta in
errore di valutazione e assuma un rischio piF elevato di quello desiderato,
dallaltro lincompletezza dei contratti, ossia leventualit che i contraenti non
riescano a concludere i contratti desiderati.
2)FUNZIONE ALLOCATIVA E DI INTERMEDIAZIONE
$a funzione di intermediazione si basa sul fatto di facilitare il trasferimento delle risorse monetarie
dai soggetti in avanzo finanziario ai soggetti in disavanzo. $a capacit allocativa lefficacia nel
canalizzare le risorse scarse verso impieghi finanziari alternativi attraverso un processo sistematico
di valutazione e selezione che giunge a scegliere quelle opportunit che offrono un maggior
rendimento a parit di rischio, oppure un rischio minore a parit di rendimento.
2.1 SALDO FINANZIARIO
&al confronto tra il risparmio generato dalle attivit correnti e la spesa per gli investimenti nasce il
saldo finanziario.
- livello di sistema economico complessivo 17I %al netto dei trasferimenti da e verso lestero):
questo significa che tutte le risorse che vengono impiegate devono essere accumulate
originariamente da qualcuno e che tutte le risorse accumulate devono trovare una forma di impiego.
$e imprese finanziare si trovano per convenzione in una situazione di equilibrio dove 18I7B
- livello di singolo operatore difficile che 1 sia uguale a I, piF frequentemente: 19I: surplus o
avanzo finanziario, tipico delle famiglie/ oppure 16I: disavanzo finanziario o deficit, tipico di
imprese non finanziarie o pubbliche amministrazioni.
$a struttura dei saldi finanziari dipende da alcuni fattori:
- :odello di distribuzione dei redditi, cio landamento dei prezzi8salari8profitti % se ai
lavoratori sono distribuiti solo i redditi sufficienti ad alimentare i consumi e le imprese
trattengono non solo i ricavi per pagare i consumi ma anche quelli per fare investimenti, si
former una struttura di saldi tendente a zero per entrambe le categorie/ se ai lavoratori
vengono distribuiti redditi superiori, le famiglie avrebbero saldi positivi e le imprese, a
parit di investimenti, saldi negativi).
- )n altro elemento importante la strategia di finanza pubblica %se lo stato sceglie un regime
di bassa imposizione fiscale, si formeranno saldi positivi presso le famiglie e le imprese e
saldi negativi nei conti della 3.-. se lo stato impone un carico fiscale maggiore, avviene il
contrario).
$a struttura dei saldi finanziari, quindi il bisogno di intermediazione, deriva dal modello di sviluppo
e dalla distribuzione del valore aggiunto.
#hi detiene un surplus si presenta come 5''E>E*DE &I >I15>1E 'I*-*GI->IE, cio domanda
strumenti finanziari. #hi si trova in deficit domanda risorse finanziarie e offre strumenti finanziari,
con questi ultimi che si concretizza il trasferimento.
2.2 CIRCUITI E CANALI DI TRASFERIMENTO DEI FONDI
#i sono ! criteri di analisi con cui identificare il trasferimento del potere di acquisto tra operatori
economici.
Il primo criterio riguarda le interrelazioni di bilancio, e si distingue tra il canale di /inanziamento
diretto, dove le unit in surplus detengono nel proprio bilancio le passivit finanziarie emesse dalle
unit in deficit/ e canale di /inanziamento indiretto, dove tra gli operatori finali si inserisce un
intermediario finanziario che crea separati e distinti rapporti di investimento %per le unit in surplus)
e di finanziamento %per le unit in deficit).
Il secondo criterio di analisi identifica lintervento di istituzioni finanziarie e0o di organismi
specializzati. Huesto criterio permette di suddividere i canali di finanziamento tra circuiti autonomi
e circuiti intermediati. I circuiti autonomi fanno riferimento ai canali diretti: lincontro diretto tra
unit in surplus e in deficit si realizza in modo informale e in assenza di un intermediario
finanziario. I circuiti intermediari riguardano il canale di finanziamento diretto e il canale di
finanziamento intermediato.
Il canale di finanziamento diretto pu. assumere i connotati di autonomo o intermediato.
Indipendentemente dal tipo di circuito, gli strumenti finanziari emessi dalle unit in deficit sono
definiti primar@ securities e indicano il rapporto diretto tra i bilanci degli operatori economici,
quindi eventuali inadempienze da parte del prenditore di fondi si riflettono direttamente sul bilancio
e sul patrimonio dei prestatori finali.
$incontro tra domanda e offerta pu. realizzarsi autonomamente oppure tramite operatori
organizzati. 3iF frequentemente lincontro avviene allinterno di mercati, definiti anche aperti. $a
presenza dei mercati consente di superare i problemi della ricerca autonoma attraverso:
8concentrazione delle esigenze di finanziamento ed investimento espresse da operatori
economici/
8presenza di operatori specializzati/
8standardizzazione dei contratti che agevolano lincontro e la circolazione.
I mercati finanziari aperti svolgono diverse funzioni:
18 collegare le unit in surplus con quelle in deficit
!8 trasformare e gestire rischi
"8 informare attraverso la determinazione dei prezzi, che si formano dallinterazione tra
compratori e acquirenti/
I8 liquidare gli investimenti , fornendo la possibilit di convertire uno strumento finanziario in
moneta/
J8 ridurre i costi di transazione.
I mercati finanziari aperti sono costituiti dalle strutture, delle regole e delle procedure per lo
scambio di attivit finanziarie %standardizzate). *el mercato primario affluisce la domanda di
risorse da parte dellunit in deficit, che creano e offrono nuove passivit finanziarie, per
unadeguata copertura del proprio fabbisogno di fondi. *el mercato secondario vi sono gli scambi
di strumenti finanziari gi emessi/ esso facilita la negoziazione degli strumenti finanziari e ne
incrementa il grado di liquidabilit: permesso alle unit in surplus di rivedere le scelte di
investimento senza dover attendere la naturale scadenza.
-llinterno dei mercati organizzati gli scambi tra gli operatori si compiono grazie allintervento di
istituzioni finanziarie, che svolgono lattivit di intermediazione mobiliare legata alla produzione e
alla circolazione di strumenti finanziari, che si articola in una serie di attivit differenti:
a8 servizi di assistenza nellemissione di titoli da parte degli emittenti, in particolare imprese
non finanziarie %progettazione, prestazione di garanzia, collocamento)/
b8 servizi di corporate finance, quali consulenza alle imprese/
c8 servizi di negoziazione sui mercati secondari di strumenti finanziari per conto proprio o per
conto terzi/
d8 attivit di gestione del risparmio e offerta di servizi di amministrazione, custodia e
consulenza.
-ttraverso il canale di finanziamento indiretto o intermediato si realizza la funzione allocativa del
sistema finanziario. Il trasferimento di risorse avviene per tramite degli intermediari finanziari che
interpongono il proprio bilancio e i propri contratti di debito e credito tra le unit in deficit e in
surplus.
$a capacit allocativa collegata alla funzione di intermediazione, che si sostanzia nel facilitare il
trasferimento delle risorse monetarie dai soggetti in avanzo ai soggetti che devono fronteggiare
fabbisogni di fondi. Dutti gli intermediari finanziari che operano nel circuito intermediato svolgono
unattivit di trasformazione. -ppartengono a questa categoria gli intermediari che svolgono
intermediazione creditizia, assunzione di partecipazioni ed investimento, ed infine gli intermediari
che svolgono attivit assicurativa.
2li intermediari creditizi rappresentano il principale gruppo per quantit e qualit dellattivit
svolta. 3ossono essere bancari o non bancari. 2li intermediari -ancari sono abilitati allo
svolgimento dellattivit bancaria, definita come Kraccolta del risparmio tra il pubblico ed esercizio
del creditoL. 2li intermediari creditizi non -ancari sono societ di leasing, factoring, finanziarie
di credito al consumo e finanziarie di credito rateale/ non possono raccogliere risparmio tra il
pubblico, quindi le principali fonti di raccolta sono rappresentate dai mezzi propri,
dallindebitamento bancario e dalla emissione di prestiti obbligazionari. 2li intermediari di
partecipazione ed in(estimento assumono partecipazioni nel capitale di rischio di imprese non
finanziarie con lobiettivo di conseguire un capital gain dallinvestimento. 2li intermediari
assicurati(i sono specializzati nella gestione dei rischi che vengono loro trasferiti dagli operatori
finali per il tramite di contratti di assicurazione.
2.3 LE DETERMINANTI DELLA FUNZIONE DI INTERMEDIAZIONE
In un mercato perfetto le preferenze dei soggetti in surplus dovrebbero coincidere con quelle
espresse dai soggetti prenditori in termini di scadenza, importo, grado di rischio. *ella realt non
coincidono mai.
$a definizione dei contratti finanziari comporta una distribuzione dei rischi tra le parti e il contratto,
in quanto risultato di un processo di negoziazione, dovrebbe essere un compromesso accettabile tra
finalit contrapposte.
2li intermediari intervengono con il proprio bilancio per conciliare le esigenze degli operatori
finali, offrendo alle unit in deficit proprie attivit finanziarie, gradite in termini di costo e durata, e
alle unit in surplus proprie passivit finanziarie gradite in termini di rischio, rendimento e
liquidit. 2li intermediari svolgono quindi una trasformazione qualitativa e quantitativa dei contratti
finanziari: questa unattivit che si articola in trasformazione delle scadenze, in trasformazione
degli importi e nella riduzione del rischio, effettuata attraverso lo sfruttamento delle economie di
scala.
-ccanto ai vantaggi derivanti dalla trasformazione delle caratteristiche delle attivit finanziarie, gli
intermediari contribuiscono alla riduzione delle asimmetrie informative.
3) LA FUNZIONE MONETARIA
3.1 LA MONETA E LE SUE FUNZIONI
1.)na prima funzione della moneta quella di essere mezzo di re'olamento de'li scam-i e per
Kmezzo di scambioL si intende ci. che viene generalmente accettato in pagamento negli scambi,
liberando lacquirente di un bene o servizio da ogni obbligo nei confronti del creditore. $a moneta
linsieme dei mezzi che svolgono questa funzione.
$a forma della moneta cambiata nel tempo: da moneta merce, con un valore intrinseco, alla
moneta segno, priva di valore intrinseco. *ellepoca della moneta merce, il valore intrinseco
rappresentato dal costo di produzione, ed il valore estrinseco rappresentato dal valore di scambio,
coincidevano/ con la moneta segno i due valori divergono.
!.1trettamente collegata alla precedente funzione, la moneta unit0 di conto dei contratti e mezzo
di pagamento per saldare il debito. :isura ci. che in teoria non esiste, vale a dire il valore
intrinseco dei bene e dei servizi allinterno di un determinato contesto sociale.
".)na terza funzione: la moneta scorta di li1uidit0, trattenuta e disposta come cuscinetto di
sicurezza. Huesta funzione di riserva di valore non propria della moneta, ma accessoria e
secondaria. Huesta riserva di valore non si sostanzia in conservazione del potere di acquisto, ma in
potere dacquisto nominale. $a moneta si caratterizza per una propriet esclusiva: conservare il
proprio valore monetario intatto, a qualunque data futura decidere di impiegarla. $e altre attivit
finanziarie possono vedere il proprio valore nominale aumentare e diminuire.
3.2 LEVOLUZIONE DELLA MONETA
Moneta a corso le'ale: la sua accettazione imposta per legge, non potendo essere rifiutata dalla
parte creditrice. $a sua consegna determina lestinzione delle obbligazioni monetarie a carico del
debitore. E rappresentata dalle banconote e dalle monete metalliche, che circolano allinterno di un
sistema economico. 3roduttore ;anca #entrale
Moneta scritturale: utilizzabile in alternativa a quella legale , pu. essere definita come linsieme
degli strumenti e delle procedure di pagamento alternativi alla circolazione dei pezzi monetari. 3er
strumento di pagamento si intende, un sostituto temporaneo della moneta, che permette di ritardare
lesborso monetario ad un momento successivo alla conclusione dello scambio %assegno bancario,
assegno circolare, carta di credito, carta di debito, ricevute bancarie...). 3er procedura di pagamento
si intende invece linsieme dei sistemi di trasferimento della titolarit della moneta %bonifici,
girocontiM). 3roduttore sistema bancario, sistema postale e altri operatori non bancari
3.3 IL SISTEMA DEI PAGAMENTI
E costituito da una serie di elementi %strumenti, norme, procedure, produttori, istituzioni), la cui
attivit diretta ad assicurare efficienza ed affidabilit dei trasferimenti di fondi tra gli operatori
economici.
3er quanto riguarda la modalit di esecuzione attraverso moneta legale, il pagamento vede il
coinvolgimento solo dei due utenti finali, le cui esigenze si limitano alla disponibilit ed autenticit
del mezzo di scambio. In questo contesto, il mezzo di scambio e lo strumento di pagamento
coincidono e il trasferimento del denaro determina limmediata definitivit del pagamento stesso.
$utilizzo della moneta scritturale rappresenta un certo grado di complessit, poich( il processo si
articola in diverse fasi, vedendo il coinvolgimento di soggetti diversi oltre i due utenti finali. In
particolare il processo si articola in due momenti:
1) -ttivazione del pagamento da parte del cliente
!) 2estione del pagamento attraverso linstaurazione di rapporti tra le banche e tra queste
ultime e la banca centrale per il regolamento dello stesso, ossia per il trasferimento effettivo
del mezzo di scambio.
3.4 I COLLEGAMENTI DEL CIRCUITO DEI PAGAMENTI
Il sistema dei pagamenti il risultato di un processo evolutivo che ricerca una tecnologia di
pagamento sempre piF in grado di ridurre i costi associati agli scambi di beni e servizi nelle
economie e di minimizzare i rischi. $obiettivo quello di conseguire livelli superiori di sicurezza
ed economicit negli scambi, considerando la crescente integrazione economica.
Il circuito interbancario rappresenta larchitrave del sistema/ lattivazione richiede lo scambio di
documenti ed informazioni relative alle operazioni di pagamento e dincasso eseguite per conto dei
clienti, la compensazione dei debiti e crediti interbancari e la liquidazione degli eventuali sbilanci.
Il regolamento delle ragioni di debito e di credito della banche coinvolte nei servizi di pagamento
pu. configurarsi in " modalit:
-) 1chema bilaterale tramite conti di corrispondenza/
;) 1chema multilaterale su base lorda o netta/
#) 1chema ibrido.
-) $a prima modalit, basata sui conti correnti di corrispondenza, rappresenta quella meno
complessa e si caratterizza per lassenza di standardizzazione in quanto le controparti di
volta in volta si accordano circa le modalit di regolamento utilizzate. )na forma evoluta dei
sistemi di regolamento quella che si ha ricorrendo alla 1tanza di compensazione, in cui il
regolamento avviene a valere sui conti di un terzo soggetto che assume il ruolo di agente di
regolamento. -gente di regolamento solitamente la ;anca centrale. $o schema
multilaterale consente di superare le difficolt di tipo gestionale.
;) *ei sistemi di regolamento multilaterale netto, ciascuna banca deve regolare a fine giornata,
solo il saldo tra i pagamenti ricevuti e quelli inviati a tutti gli altri partecipanti durante una
giornata operativa. Huesto tipo di schema si articola secondo uno o piF cicli giornalieri in
cui si prevedono tre fasi distinte:
18 #omunicazione al sistema delle operazioni effettuate dai partecipanti
!8 #alcolo delle singole posizioni nette
"8 >egolamento delle posizioni
Il sistema di regolamento netto consente il massimo risparmio di liquidit ma la regolarit
della fase di regolamento richiede che tutti gli operatori siano in grado di onorare gli
impegni di pagamento presi.
$o schema di regolamento lordo prevede il regolamento immediato di ciascuna operazione
di pagamento. Il trattamento il regolamento delle istruzioni di pagamento avviene
operazione per operazione e nel momento in cui il pagamento inserito nel sistema/
loperazione ha luogo solo se il debitore ha i fondi necessari, azzerando il rischio di
controparte.
3er migliorare lo schema di regolamento lordo:
- #>E&ID5 I*D>-&-N: la banca centrale fornisce la liquidit necessaria e interviene, a
titolo oneroso, per eseguire il pagamento. In questo modo:
1i riducono i problemi di azzardo morale
1i incentivano gli operatori ad adottare tecniche piF efficienti nella gestione della
liquidit e nellorganizzazione delle proprie procedure di tesoreria.
- #5&E &I -DDE1- #E*D>-$IGG-DE: sospendono i pagamenti che non trovano capienza
inserendoli in una lista dattesa, la ;# detiene questa lista e mette in ordine cronologico le
richieste degli operatori.
#) $o schema ibrido cerca di superare le problematiche riguardanti la gestione della liquidit,
salvaguardando i vantaggi del sistema di compensazione lordo. $e soluzioni adottate sono di
due tipi: 1) la previsione di piF momenti di regolamento nei sistemi operanti su base netta,
riducendo la durata di ciascun ciclo. !) lintroduzione, nei sistemi lordi, di algoritmi di
ottimizzazione dei pagamenti, si compensano quei pagamenti che per controparte, tipologia,
importo di prestano a ci., anche parzialmente, mentre tutte le altre operazioni continuano ad
essere regolate su base lorda.
3.5 I PAGAMENTI NELLAREA EURO
*ell-rea Euro, tra le funzioni istituzionali del 1istema europeo di banche centrali %1E;#) rientra
la promozione del regolare funzionamento del sistema dei pagamenti/ questo obiettivo perseguito
dalla ;#E e dalle ;#*. -l fine di assicurare sistemi di compensazione e pagamento efficienti e
affidabili nella comunit e con paesi terzi, sia la ;#E sia le ;#* possono offrire servizi, mentre
solo la ;#E pu. emanare regolamenti.
#A%AMENTI A""IN%ROSSO
)n sistema specializzato nel trattamento di pagamenti di elevato ammontare considerato di
importanza sistemica, che una situazione determinata dalla dimensione o dalla natura dei singoli
pagamenti o dal loro valore aggregato.
#on lintroduzione della moneta unica, i mercati e le infrastrutture nazionali, che pur avevano
funzionato bene per decenni, si dimostrano inadeguati per la nuova area valutaria. 1i deciso di
istituire nuovi servizi per il regolamento in moneta di banca centrale dei pagamenti in euro e per
lutilizzo delle garanzie su base transfrontaliera nelle operazioni di credito dellEurosistema. Dali
servizi sono denominati D->2ED e :odello di banche centrali corrispondenti %##;:).
D->2ED il primo sistema di trasferimento espresso trans8europeo automatizzato di regolamento
lordo in tempo reale per i pagamenti in euro di importo rilevante, gestito dallEurosistema. Oa il
fine di perseguire " principali obiettivi:
a) -gevolare la conduzione della politica monetaria unica/
b) 'ornire procedure sicure e affidabili per il regolamento lordo in tempo reale dei pagamenti
cross8border/
c) -umentare lefficienza dei pagamenti cross8border allinterno della )E.
D->2ED stato sviluppato su base decentrata ed costituito dai sistemi di regolamento lordo in
tempo reale %>D21) dei paesi partecipanti all)E, dalla procedura per i pagamenti della ;#E e da
un insieme di infrastrutture tecniche e procedure comuni %interlin+ing) atte a fornire un unico
sistema dei pagamenti cross8border. I conti di regolamento delle banche partecipanti sono detenuti
presso le rispettive banche centrali, ad eccezione di un numero limitato di pagamenti originati dalla
stessa ;#E.
D->2ED un sistema di corrispondenza tra ;#*: la ;#* mittente, dopo aver verificato la
copertura finanziaria sul conto della banca originante, addebita immediatamente il conto di
questultima e invia il pagamento tramite linterlin+ing alla ;#* destinataria che provvede ad
accreditare il conto della banca beneficiaria. Il processo tra ;#* completamente automatizzato e
viene lasciata al mercato la gestione tra banca e cliente: le ;#* hanno duplice ruolo, cio agente di
pagamento e agente di regolamento.
$a ;#E gestisce le procedure di fine giornata, verificando che tutte le operazioni tra le ;#* si
bilancino oppure coordina le ;#* al fine di ripristinare le condizioni normali del funzionamento
del sistema.
*el novembre !BBC stato avviato il sistema D->2ED!, che ancora un sistema >D21 basato su
una piattaforma tecnologica unica condivisa. #on questo nuovo sistema assicurata la piena parit
tra gli utenti delle diverse comunit bancarie europee, garantendo laccesso a servizi uniformi sulla
base di uno schema tariffario unico sia per i pagamenti domestici che transfrontalieri/ inoltre, offre
alle banche operanti in piF paesi dellarea delleuro modalit innovative per la gestione della
liquidit e garantisce elevati livelli di continuit operativa.
D->2ED! strutturato come una molteplicit di sistemi, ognuno dei quali operante sotto la
responsabilit della rispettiva banca centrale.
I soggetti che intendono usare D->2ED!8;anca dItalia per il regolamento dei pagamenti possono
scegliere tra:
- 3artecipazione diretta: detenzione di almeno un 3a@ment :odule %3:) degli operatori, sul
quale regolare i pagamenti. -i titolari di 3: viene data liquidit infragiornaliera illimitata e
gratuita
- 3artecipazione indiretta: possibile regolare i pagamenti attraverso il conto 3: di un
partecipante diretto.
#A%AMENTI A" DETTA%"IO
E un pagamento di limitato importo e contenuta urgenza. 1i deve introdurre il progetto 1E3-, che
si presenta come un obiettivo che permette di sfruttare i vantaggi della moneta unica nei pagamenti
al dettaglio. Dutte le operazioni sono considerate nazionali senza alcuna distinzione tra operazioni
domestiche e transfrontaliere. $obiettivo quello di consentire ai cittadini europei di effettuare o
ricevere pagamenti con strumenti diversi dal contante in tutta larea euro, con facilit, efficienza e
sicurezza analoghe a quanto avviene a livello nazionale.
$area unica dei pagamenti si compone di:
1) )na divisa: il contante il mezzo piF utilizzato e lobiettivo quello di incoraggiare le
famiglie e le imprese a spostarsi verso strumenti elettronici, perch( il contate il mezzo di
pagamento piF costoso in termini di gestione operativa/
!) )n insieme di strumenti di pagamento %bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento)/
") )ninfrastruttura di compensazione e regolamento pan8europei: deve essere garantita la
piena raggiungibilit di tutte le banche dellarea, in piena trasparenza del servizio reso e
delle tariffe applicate/
I) )na cornice regolamentare8giuridica: introduzione della &irettiva sui 1ervizi di 3agamento,
che facilita lapplicazione degli strumenti pan8europei da parte delle banche e la loro
adozione da parte degli utenti finali, rafforzando i diritti e la tutela di tutti gli utenti dei
servizi. Inoltre, viene favorito lo sviluppo di un mercato concorrenziale dei sevizi di
pagamento, istituendo uno schema di vigilanza prudenziale per i fornitori dei servizi stessi ,
incoraggiando il progresso tecnologico e la realizzazione di nuovi prodotti, riducendo luso
del contante.
$e infrastrutture della 1E3- hanno lobiettivo di trattare tutti gli strumenti pan8europei, assicurando
la piena raggiungibilit di tutte le banche dellarea, in piena trasparenza del servizio reso e delle
tariffe applicate. $infrastruttura di compensazione e regolamento dei pagamenti al dettaglio %#1:)
un sistema costituito da uno o piF enti che svolgono congiuntamente funzioni di clearing, cio di
trasmissione, riconciliazione, conferma delle istruzioni di pagamento e determinazione dei saldi
finali per il regolamento, e di settlement, per un insieme di partecipanti.
I" RE%O"AMENTO DE""E O#ERAZIONI IN TITO"I
$intervento delle banche centrali nel sistema dei pagamenti comprende anche la securities industr@,
per assicurare la stabilit finanziaria e disporre di infrastrutture che consentono di trasferire la
moneta e le altre attivit finanziarie in condizioni di economicit e di rischi finanziari ridotti.
3er questo c D->2ED!81ecurities %D!1), progetto diretto alla realizzazione di una piattaforma
informatica unica tramite la quale regolare ogni tipo di transazione in titoli in Europa, eliminando la
distinzione tra operazioni nazionali e transfrontaliere.
$o scopo principale quello di integrare le infrastrutture di post8trading in Europa. D!1
tecnicamente gestisce i conti degli utenti in titoli, per conto dei depositanti centrali, e quelli in
contante per conto delle ;#*.
BANCHE CENTRALI E POLITICA
MONETARIA
1)LA GESTIONE DELLA POLITICA MONETARIA E DEL CAMBIO
$a moneta : composta dai depositi bancari & e dal circolante #, che a sua volta costituito dalle
banconote e dalle monete metalliche, da cui :7#4&. mentre il circolante messo dalla banca
centrale i depositi sono emessi dalle banche. $e banche detengono presso la banca centrale depositi
chiamati riserve bancarie >.
$a -anca centrale controlla la quantit di moneta, infatti determina direttamente la base monetaria
e indirettamente la quantit di moneta. Inoltre controlla anche i tassi di interesse. #ontrolla
direttamente una variabile identificata con il tasso di interesse sulla scadenza piF breve possibile,
ossia il tasso 5vernight %tasso sui prezzi di interbancari della durata di un giorno).
'unzioni:
o 2estione della politica monetaria e del cambio, cio il mantenimento del potere dacquisto della moneta a livello interno %tasso di
inflazione) ed a livello esterno %tasso di cambio)
o 1upervisione e gestione dei sistemi di pagamento
o 3restatore di ultima istanza
o Pigilanza sul sistema finanziario
-lcune banche centrali non fanno uso di variabili intermedie: per esempio la ;anca centrale inglese
che prevede una strategia chiamata inflation targeting
1.1 GESTIONE DELLA POLITICA MONETARIA: LA STRATEGIA
$a principale responsabilit di ogni banca centrale la gestione della politica monetaria a livello
strategico e a livello operativo. $a strategia attiene alla definizione degli obiettivi finali della
politica monetaria/ la gestione operativa attiene alla definizione degli obiettivi operativi e alla
gestione degli strumenti di politica monetaria, volta ad attuare la strategia della banca centrale. 2li
o-ietti(i /inali della politica monetaria sono:
- stabilit dei prezzi % mantenimento del tasso di variazione dei prezzi 8 tasso di inflazione Q
sui valori contenuti)
- stabilizzazione delle fluttuazione cicliche delleconomia: lattivit economica di un paese
pu. subire oscillazioni misurabili attraverso il tasso di variazione del 3I$.
I due obiettivi appena descritti non sono indipendenti luno dallaltro: il perseguimento di un livello
piF elevato di attivit economica implica sopportare un tasso di inflazione maggiore di quello
previsto inizialmente.
$a scelta di quali tra i due obiettivi privilegiare rappresenta il dilemma del banchiere centrale
%nellarea euro il primo obiettivo prevale sul secondo). #i sono poi gli o-ietti(i intermedi che
sono piF facilmente controllabili e che hanno una relazione stabile con gli obiettivi finali. )n tipico
obiettivo intermedio il tasso di crescita della moneta e un altro il volume di credito disponibile.
2li obiettivi della politica economica sono specificati in base ai valori di talune grandezze
rappresentative e misurabili con specifici indicatori: 3I$ per la crescita economica, tasso di
disoccupazione per il lavoro, indice dei pressi al consumo per linflazione e saldo della bilancia dei
pagamenti per lequilibrio dei conti con lestero.
1.3 LA GESTIONE OPERATIVA DELLA POLITICA MONETARIA
$a gestione della politica monetaria avviene tramite la fissazione di un livello8obiettivo per i tassi di
interesse del mercato monetario. Il tasso interbancario costituisce lobiettivo operativo della ;#:
un tasso di mercato e il suo livello determinato in ogni istante tra le contrattazioni tra le banche.
&a un lato la domanda di riserva bancarie, che il livello di depositi che le banche desiderano
detenere presso la ;#, dipende dal tasso di interesse sul mercato interbancario/ daltra parte la ;#
regola lofferta di riserve bancarie, cio la quantit esistente di riserva di una certa data. 3oich(
linterazione tra la domanda e lofferta di riserve determina il livello di equilibrio del tasso
interbancario overnight, la ;# influenza questo tasso attraverso il controllo dellofferta di riserve.
)n deposito bancario overnight se deve essere estinto il primo giorno lavorativo successivo a
quello in cui stato costituito %la durata di una notte)/ un tipo di deposito che viene fatto da una
banca ad unaltra. $e banche che effettuano tali depositi investono a brevissima scadenza le loro
eccedenze di liquidit, mentre le banche che li ricevono possono supplire a temporanee carenze, le
une e le altre derivanti da squilibri nella distribuzione delle riserve libere
&unque la politica monetaria consiste nellinsieme delle azioni intraprese dalla banca centrale e
dirette a modificare0orientare la moneta il credito e la finanza. E un processo a uno o piF stadi in cui
vengono attivati determinati strumenti %tasso di finanziamento marginale, operazioni di mercato
aperto) per conseguire obiettivi operativi %riserve bancarie, tassi di mercato monetario) al fine di
influenzare in via diretta alcune variabili monetarie conseguendo obiettivi intermedi %quantit di
moneta, credito, tasso di interesse) e per influire su obiettivi finali di natura reale: prezzi, cambio,
reddito, occupazione ecc.
1.4 LA POLITICA DEL CAMBIO
$a banca centrale generalmente responsabile per la gestione della politica del cambio. #i sono due
livelli: strategico e operativo. Il livello strategico si rivolge alla volont della banca centrale di
perseguire un obiettivo di cambio. Pi sono diversi regimi di cambio possibili e una banca centrale
pu. decidere di far fluttuare liberamente il cambio lasciando al mercato il compito di determinare
ogni momento il valore della valuta nazionale rispetto alle altre cambio flessibile.
In alternativa essa pu. decidere di tenere sotto controllo il cambio evitando che esso assuma valori
troppo distanti dal livello fissato. 3u. addirittura decidere di ancorare il valore della valuta
nazionale a quello di unRaltra valuta cambio fisso. In alternativa diversi paesi possono decidere di
rinunciare alle valute nazionali e di condividere la stessa moneta.
- livello operativo, la banca centrale interviene sul mercato dei cambi per perseguire il suo
eventuale obiettivo di cambio. 3er fare ci. utilizza le riserve ufficiali che sono le scorte di valuta
estera accumulate in precedenza.
2) LA SUPERVISIONE E LA GESTIONE DEI SISTEMI DI
PAGAMENTO
$e banche centrali esercitano la supervisione dei sistemi di regolamento interbancario. #i sono due
aree di intervento:
- regolamentazione: le banche centrali stabiliscono le regole di funzionamento dei sistemi al
fine di contenerne il rischio
- liquidit: la banca centrale fornisce liquidit al settore bancario al fine di ridurre il costo di
funzionamento dei sistemi
la prima linea di intervento delle banche centrali consiste nel disegnare le regole di funzionamento
dei sistemi, con la finalit di ridurre il rischio di regolamento nei sistemi stessi. #i sono due fasi:
- la prima ha interessato i sistemi di regolamento netto multilaterale %:*1)
- la seconda i sistemi di regolamento lordo laterale %>D21)
*ei sistemi :*1 ciascuna banca deve regolare a fine giornata solo il saldo dei pagamenti ricevuti8
inviati a tutti gli altri partecipanti durante una giornata operativa. #i. introduce un ritardo
%settlement lag) tra il momento in cui un messaggio di pagamento viene trasmesso da una banca ad
unRaltra e quello in cui i fondi sono effettivamente trasferiti. Huesto ritardo implica unestensione di
credito infra8giornaliero.
$a banca che riceve il pagamento sopporta un rischio di regolamento che pu. essere scomposto in
rischio di liquidit % eventuale impossibilit della controparte a trasferire i fondi dovuti durante il
tempo prestabilito) o rischio di credito %eventualit di una vera e propria insolvenza della
controparte).
$inadempienza di una singola banca potrebbe contagiare le altre banche tramite la rete dei rapporti
interbancari.
*ei sistemi >D21 il settlement lag eliminato attraverso un regolamento immediato di ciascun
pagamento: nel momento stesso in cui un ordine viene trasmesso, la banca beneficiaria riceve un
accredito sul suo conto di regolamento presso la banca centrale. 5gni pagamento ha una finalit
immediata eliminando il rischio di regolamento. Huesti sistemi >D21 hanno risposto ad una
esigenza di sicurezza e vi un alto costo di liquidit che essi comportano. Infatti viene richiesto che
una banca abbia sempre fondi liquidi sufficienti per garantire limmediato regolamento di tutti i
pagamenti in uscita.
3)IL PRESTITO DI ULTIMA ISTANZA E LA VIGILANZA
PRUDENZIALE SUL SISTEMA FINANZIARIO
$e banche centrali svolgono un compito essenziale per la stabilit del sistema economico: il prestito
di ultima istanza. Huando una banca si trova a corto di riserve liquide pu. indebitarsi sul mercato
dei prestiti interbancari per rimediare a tale scarsit. *on sempre essa in grado di reperire la
necessaria liquidit del mercato, per una scarsit aggregata di liquidit e quando laffidabilit della
banca stessa messa in dubbio dai partecipanti al mercato. In questi casi una banca si pu. rivolgere
alla banca centrale per ottenere finanziamenti, generalmente a breve termine, che le consentano di
superare la temporanea carenza di liquidit.
$a stabilit del sistema finanziario dipende da una pluralit di strumenti che vanno
complessivamente sotto il nome di safet@8net %rete di sicurezza). Huesta rete comprende
lassicurazione dei depositi, dei coefficienti patrimoniali, i requisiti di liquidit, lattivit di
supervisione operata dalla ;#: ispezioni, controlli, raccomandazioni informali e provvedimenti
formali.
$a ;# deve assicurare le condizioni affinch non si verifichino casi di crisi, come liquidit e
insolvenza che coinvolgono uno o piF intermediari finanziari. Dale responsabilit affidata alla
banca dItalia.
"A #O"ITICA ECONOMICA
$a politica economica linsieme coordinato di provvedimenti che si avvalgono della politica di
bilancio, dei redditi e monetaria. Intende perseguire obiettivi in termini di crescita economica,
occupazione, stabilit dei prezzi e equilibrio della bilancia dei pagamenti.
2li obiettivi della politica economica sono specificati in base ai valori di talune grandezze
rappresentative e misurabili con specifici indicatori %proA@ del fenomeno)
Il 3I$ utilizzato per la crescita economica/ il tasso di disoccupazione per il mercato del lavoro/
lindice dei prezzi al consumo per linflazione/ il saldo della bilancia dei pagamenti per lequilibrio
dei conti con lestero.
4)LASSETTO OPERATIVO DELLA BCE
$a banca centrale emette circolante e controlla tutta la quantit di moneta esistente nel sistema
economico, controlla anche i tassi di interesse e direttamente il tasso overnight. $a ;#E
contribuisce anche a determinare i tassi attesi per il futuro e i tassi a lungo termine prevalenti oggi
sul mercato finanziario.
$assetto operativo costituisce linsieme delle modalit di attuazione della strategia di politica
monetaria e dello strumentario a disposizione della ;#E. 1trategia ed assetto operativo sono tra di
loro complementari: la strategia il livello dei tassi di interesse a breve necessario per mantenere la
stabilit dei prezzi nel medio periodo/ lassetto operativo stabilisce le modalit attraverso le quali
raggiungere e mantenere tale livello.
5biettivo ;#E: controllo del tasso di interesse a breve necessario a mantenere la stabilit dei prezzi
nel medio periodo %inflation targeting).
$a ;# fornisce liquidit alle istituzioni creditizie attraverso le operazioni di politica monetaria.
3er orientare i tassi di interesse a breve termine, verso lobiettivo stabilito dal consiglio direttivo
della ;#E, leuro sistema dispone di tre strumenti:
- le operazioni di mercato aperto
- le operazioni attivabili sulle operazioni delle controparti
- limposizione alle istituzioni creditizie di detenere riserve obbligatorie
OPERAZIONI DI MERCATO APERTO
)tilizzate dallEurosistema per controllare i tassi di interesse a breve termine, per determinare le
condizioni di liquidit sul mercato e segnalare lorientamento della politica monetaria.
$e operazioni sono di finanziamento se sono dirette a fornire liquidit al sistema bancario, sono di
assorbimento se dirette a drenare liquidit del sistema.
$e operazioni di mercato aperto e le operazioni su iniziativa delle controparti hanno caratteristiche
in comune:
- i soggetti ammessi
- le garanzie
- le procedure
- le tipologie di contratti
I s!!"##$ ammessi ad operare con lEurosistema nella realizzazione delle operazioni
di mercato sono individuabili nel vasto aggregato rappresentato dalle oltre 6000
banche assoggettate al vincolo della riserva obbligatoria. Inoltre i soggetti ammessi
devono soddisfare criteri di idoneit e il rispetto di requisiti operativi e prudenziali. Le
banche devono essere nanziariamente solide e in grado di poter condurre in modo
e!ciente le operazioni di politica monetaria.
"er alcune operazioni le singole #$% possono selezionare altre controparti nel proprio
stato che soddisfano altri criteri oltre quelli generali di idoneit. I criteri aggiuntivi sono
costituiti dalla rilevanza dell&attivit svolta sul mercato monetario' delle!cienza della
sala operativa e dal potenziale di partecipazione alle aste.
L" !%&%'($" sono tutte le operazioni di nanziamento che devono svolgersi a fronte
di adeguate garanzie' cio( cessione alla #$E di attivit idonee.
)utte le operazioni dirette ad immettere liquidit nel sistema bancario sono basate su
attivit sottostanti che le controparti devono trasferire allEurosistema. $i* pu*
avvenire a titolo di propriet' nel caso di operazioni denitive o di contratti di acquisto
a pronti con patto di riacquisto a termine +pronti contro termine,' oppure sotto forma
di pegno o cessione in garanzia nel caso di prestiti garantiti.
-ono attivit idonee le attivit negoziabili e le attivit non negoziabili. Le prime sono
intese come strumenti di debito ammessi alla negoziazione in un mercato
regolamentato o in mercati non regolamentati specicati dalla #$E. sono composte da
titoli di stato. Le attivit non negoziabili sono intese come crediti o prestiti bancari.
/l ne di limitare e gestire i rischi' lEurosistema applica scarti di garanzia sottraendo'
al valore di mercato dello strumento di debito o alla valutazione del credito' una
percentuale in funzione della categoria di emittenti' della scadenza residua e del tipo
di interesse corrisposto +sso o variabile,.
L" )&*"+,&"
Le procedure sono 0 +asta e operazioni sulla base di procedure bilaterali,. Lasta si
divide in1
- asta standard1 le controparti soddisfano i criteri generali di idoneit. "u*
svolgersi a tasso sso' dove la #$E stabilisce il tasso di interesse e le
controparti devono specicare alle #$% gli importi che intendono negoziare a
quel tasso' oppure a tasso variabile' cio( le controparti propongono alla #$% i
tassi e le quantit desiderate.
La #$E durante l&asta o2re una quantit stabilita di liquidit e' solo quando lo
ritiene necessario' pu* decidere di soddisfare l&intera domanda proveniente nel
sistema.
3 prevedibile la data nella quale lasta viene proposta al mercato1 circa 4 mesi
prima della ne di ciascun anno' lEurosistema pubblica il calendario delle
operazioni.
%el caso di asta a tasso sso' se la domanda aggregata di liquidit ( superiore
all&o2erta' tutte le singole richieste vengono accolte pro-quota in base al
rapporto tra l&ammontare o2erto e quello richiesto.
%el caso di asta a tasso variabile viene determinato un tasso minimo di o2erta e
le o2erte vengono ordinate in modo decrescente rispetto al tasso' quindi le
richieste vengono soddisfatte a partire dal tasso pi5 alto no ad esaurimento
della liquidit o2erta. $iascuna banca soddisfatta paga il tasso richiesto.
%el caso in cui l&asta a tasso variabile sia diretta ad assorbire liquidit' le o2erte
sono ordinate in modo crescente rispetto al tasso' ma le quantit richieste
vengono soddisfatte a partire dal tasso pi5 basso sino al tasso pi5 alto.
- asta veloce1 la #$E vi ricorre unicamente per operazioni di regolazione puntuale
o ne tuning. si svolge nell&arco di 60 minuti tra il momento dell&annuncio e la
comunicazione dei risultati e il giorno di regolamento' che di solito coincide con
quello di svolgimento.
Le controparti ammesse sono scelte dalle #$%' tra quelle del proprio stato che
risultato particolarmente attive sul mercato monetario' che dispongono di un
e!ciente sala operativa e che hanno un signicativo potenziale di
partecipazione in asta.
-ono operazioni sulla base di procedure bilaterali tutte quelle operazioni realizzate con
procedura diversa dallasta. -i tratta di1
-operazioni in cui le controparti vengono contattate direttamente dallEurosistema
-operazioni realizzate nei mercati regolamentati e7o tramite operatori di mercato.
L" #$)-!$" +$ *'#&%##
Le operazioni si distinguono in temporanee e denitive.
Le operazioni temporanee sono nalizzate ad immettere o drenare liquidit dal
sistema per periodi brevi compresi tra un giorno e un anno. -ono realizzate nella veste
di contratti di acquisto o di vendita a pronti da parte della #$E nei confronti di banche
dell&area euro e contestuale vendita o acquisto a termine di strumenti nanziari contro
liquidit +"89%)I $9%)89 )E8:I%E,' oppure attraverso l&erogazione di prestiti a fronte
di cessione di attivit poste a garanzia. Lesigenza di ricorrere a questi tipi di contratti
deriva dalla necessit della #$E di tutelarsi dal rischio di insolvenza attraverso la
garanzia rappresentata dagli strumenti nanziari che le controparti devono
consegnare alle #$% al momento dellavvio delloperazione.
Le operazioni denitive consistono nella vendita o nell&acquisto di strumenti nanziari
ad opera della #$E in contropartita del sistema bancario. $on l&acquisto si introduce
liquidit' con la vendita si drena liquidit. Le operazioni denitive sono svolte
mediante procedure bilaterali realizzate a livello decentrato dalle #$% ed
eccezionalmente possono essere svolte dalla #$E.
C%&%##"&$s#$*." "+ /$"##$0$ +"--" )"&%($'$ +$ 1"&*%# %)"&#
Le operazioni di mercato aperto sono uno strumento della #$E per perseguire gli
obiettivi operativi della politica monetaria. $i sono ; schemi che congurano le
operazioni di mercato aperto1 operazioni di rinanziamento principale +98",'
operazioni di rinanziamento a pi5 lungo termine +98L),' operazioni di
regolazione puntuale +ne tuning- 9<),' operazioni di tipo strutturale.
Operazioni di rifnanziamento principale: sono tra le pi5 frequenti. sono dirette a
soddisfare il fabbisogno di liquidit del sistema bancario in vista dellassolvimento
dellobbligo di riserva obbligatoria contribuendo a favorire il controllo dei tassi di
interesse a breve termine.
-ono operazioni temporanee realizzate nella veste di pronti contro termine di
nanziamento oppure di erogazione di credito garantito.
=anno cadenza e durata settimanale. Le 98" vengono realizzate a livello decentrato
dalle singole #$% attraverso la procedura dasta standard. il tasso delloperazione pu*
essere ssato dalla #$E +aste a tasso sso,' oppure essa pu* ssare un tasso minimo e
stabilire che lassegnazione della liquidit avvenga con modalit competitive.
Operazioni di rifnanziamento a pi' lungo termine: la #$E o2re ogni mese e per
durata trimestrale quantit aggiuntive di liquidit attraverso aste standard condotte
dalle #$%.
-i svolgono attraverso asta a tasso variabile' senza indicazione di un tasso minimo e
con annuncio anticipato della quantit di liquidit o2erta.
>urante la crisi la #$E ha proposto 98L) aggiuntive e speciali' con durata del
nanziamento compresa fra 4 settimane e un anno' attraverso aste a tasso sso e con
piena aggiudicazione degli importi richiesti.
Operazioni di regolazione puntuale: sono usate in occasione di inattese e improvvise
?uttuazioni del livello di liquidit del sistema bancario e sono dirette a mitigare gli
e2etti distorsivi che tali ?uttuazioni potrebbero produrre sui tassi di interesse a breve
termine.
)ali operazioni riguardano immissione o drenaggio di liquidit. Le tipologie contrattuali
sono1 operazioni temporanee' operazioni denitive' s@ap in valuta e depositi a tempo
determinato.
%ormalmente sono e2ettuate a livello decentrato della #$% in contropartita di un
numero limitato di controparti ed eccezionalmente possono essere svolte dalla #$E.
Le operazioni di regolazione puntuale dirette ad immettere base monetaria sono
e2ettuate nella veste di aste veloci o di procedure bilaterali. Le operazioni dirette a
drenare liquidit sono svolte attraverso procedure bilaterali nella veste di operazioni
temporanee.
Operazioni di tipo strutturale: sono nalizzate a modicare in modo duraturo
l&ammontare di liquidit detenuto dal sistema bancario. "ossono essere dirette ad
immettere o drenare liquidit e possono avere frequenza regolare o meno e
normalmente non hanno scadenza preordinata.
-e poste in essere' dovrebbero assumere la veste di operazioni temporanee realizzare
con aste standard realizzate a livello decentrato dalle singole #$%' alle quali
ammettere tutte le controparti che soddisfano i criteri generali di idoneit e
dispongono di attivit da stanziare a garanzia.
An particolare tipo di operazione strutturale e denitiva ( lemissione di certicati di
deposito della #$E' di durata non superiore a B0 mesi' collocati a sconto ed emessi
mediante asta standard.
LE OPERAZIONI ATTIVABILI SU INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI
9biettivo1 dare sistemazione a posizioni di carenza o eccesso di liquidit che possono
determinarsi alla ne o durante ogni giornata operativa. $i sono 0 tipologie1
B, il rinanziamento marginale1 un&operazione di brevissima durata con la quale le
banche possono ottenere liquidit in misura limitata a fronte di un
corrispondente ammontare di attivit idonee' depositate a garanzia presso
l&Eurosistema.
0, deposito presso la #anca centrale' attraverso il quale le banche possono
impiegare per un tempo breve la base monetaria in eccesso per importi
teoricamente senza limiti.
Le due forme di nanziamento7impiego sono regolate a tassi legati simmetricamente
alla misura del tasso delle operazioni di rinanziamento principale' cosC da
determinare un corridoio' delimitato in alto dal tasso di rinanziamento marginale' in
basso dal tasso del deposito presso la #$E e percorso al centro dal tasso
dell&operazioni di mercato aperto.
>ata l&illimitatezza del nanziamento e dell&importo depositabile vi ( un&in?uenza sul
tasso massimo e minimo dei depositi interbancari a un giorno' chiamato E9%I/ +Euro
9ver%ight IndeD /verage,' che si calcola come media ponderata del tasso sui prestiti
overnight non garantiti concessi da un gruppo selezionato di banche.
LA RISERVA OBBLIGATORIA
$a ;#E richiede alle banche di detenere riserve sui conti presso le rispettive ;#*. $obbligo opera
allo scopo di favorire la stabilizzazione dei tassi di interesse del mercato monetario, grazie alla
facolt di mobilizzazione della riserva e di concorrere alla creazione o allaumento del fabbisogno
strutturale di liquidit.
-llobbligo di riserva %>5;) sono assoggettate le banche con sede negli stati membri dell)E che
hanno adottato leuro e le filiali situate nellarea E)>5 delle banche che hanno sede al di fuori di
essa.
$e modalit di calcolo sono:
- aggregati soggetti a riserva/
1) depositi a vista con scadenza predeterminata e con preavviso sino a due anni
!) titoli di debito con scadenza originaria sino a due anni
") depositi e titoli con durata superiore a due anni
I) pronti conto termine
- aliquote
1) !S su aggregati 1) e !)
!) BS su aggregati ") e I)
- 'ranchigia: 1BB.BBB euro
- -ssolvimento dellobbligo: sui saldi di fine giornata osservati nellarco del periodo di
mantenimento di un mese
- >emunerazione
1) -l tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principale effettuate durante il
periodo di mantenimento
!) #alcolata sulla riserva dovuta e non su quella eccedente
Il periodo di mantenimento dato dal calendario della ;#E tre mesi prima dellinizio dellanno.
$a >5; viene tenuta su speciali conti di riserva presso la ;#* in cui una banca ha sede.
$a movimentazione: durante il periodo di mantenimento si pu. movimentare integralmente la >5;
cio si possono utilizzare i soldi sul conto riserva ma il saldo medio di periodo, calcolato allultimo
giorno del periodo stesso, non deve essere inferiore alla riserva dovuto %giornalmente la >5; pu.
essere superiore o inferiore a quanto dovuto).
IL MERCATO INTERBANCARIO
E linsieme delle negoziazioni attraverso cui le istituzioni creditizie si scambiano disponibilit
liquide a breve termine %da un giorno a un anno) indipendentemente dalla forma tecnica di prestito
utilizzata.
$e operazioni del mercato interbancario riguardano la raccolta di risorse finanziarie attuata dalla
banca %prenditrice) a fronte di risorse rese disponibili da altre banche con eccedenze di liquidit
%datrici). 3er la banca prenditrice lapprovvigionamento sul mercato interbancario rappresenta una
fonte di fondi necessari per lo sviluppo dellattivit di impiego. Huesta banca ha una raccolta troppo
contenuta rispetto alle opportunit di impiego ritenute profittevoli ed il suo intervento
sullinterbancario finalizzato a fronteggiare tale scarsit nella provvista.
Il mercato interbancario rappresenta il luogo per soddisfare le esigenze congiunturali delle tesorerie
bancarie, per gestire le riserve di liquidit e per migliorare la gestione dellattivo e del passivo
bancario.
$e forme tecniche principali attraverso le quali le banche possono procedere ad una raccolta
allingrosso sullinterbancario sono: i depositi interbancari, i certificati di deposito interbancari e le
operazioni pronti contro termine.
&al 1TTB operativo il mercato per la negoziazione di depositi inter-ancari attraverso il circuito
telematico e8:I& al quale possono partecipare alle banche. I depositi interbancari sono relativi a
fondi in euro o in valuta che una banca deposita presso unaltra su conti liberi e0o vincolati a un
tasso di volta in volta negoziato. 1ono depositi che originano da un surplus di liquidit presso
alcune banche, di breve durata. Huesti depositi sono articolati per durata in modo da offrire un
ventaglio di scadenze che copre tutti i segmenti di mercato/ essi sono:
- 5vernight %50*): contratti aventi ad oggetto un trasferimento di fondi da effettuare nella
stessa giornata in cui sono negoziati e da restituire nella giornata lavorativa immediatamente
successiva/
- Domorro, neAt %D0*): contratti aventi ad oggetto un trasferimento di fondi da effettuare
nella giornata lavorativa immediatamente successiva a quella in cui sono negoziati e da
restituire nella seconda giornata lavorativa successiva a quella di negoziazione/
- 1pot neAt %10*): contratti aventi ad oggetto un trasferimento di fondi da effettuare nella
seconda giornata lavorativa successiva a quella in cui sono negoziati e da restituire nella
terza giornata lavorativa successiva a quella di negoziazione/
- &epositi a tempo: contratti aventi a oggetto un trasferimento iniziale di fondi e la loro
restituzione ad una scadenza predeterminata, secondo le opzioni indicate %1 settimana, !, ",
1 mese,M 1 anno).
)n altro strumento di utilizzo nelle transazioni interbancarie rappresentato dai certi/icati di
deposito inter-ancari che, sono titoli a breve termine di taglio molto elevato rappresentativi di un
deposito vincolato, emessi da banche e la cui circolazione pu. avvenire solo tra controparti
bancarie.
$ultima forma tecnica di raccolta interbancaria attuabile dalle banche la stipulazione di
operazioni pronti contro termine con controparti bancarie di taglio minimo non inferiore a !,J
milioni di euro.
Il :I# %mercato interbancario collateralizzato) un comparto della piattaforma E:I& dedicato ai
depositi collateralizzati assistito dalla garanzia della banca ditalia. $e caratteristiche essenziali
sono:
- #ollateralizzazione degli scambi
- -nonimato delle contrattazioni
- 3arziale partecipazione mutualistica al rischio di credito
- 2aranzia della banca ditalia
E stato introdotto nel !BBT per favorire una ripresa delle contrattazioni sui circuiti interbancari e una
piF ampia articolazione delle scadenze dei contratti e per consentire agli operatori di scambiarsi
fondi minimizzando i rischi di controparte e liquidit.
E rimasto attivo per tutti i depositi con scadenza entro il "181!8!B1B. &allottobre !B1B stato
introdotto il ne,:I#.
I TASSI DE" MERCATO INTERBANCARIO$ "E&RIBOR
$euribor lacronimo di E)>o Inter ;an+ 5ffered >ate, tasso interbancario di offerta in euro. E
un tasso di riferimento calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle
transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.
$Euribor rappresenta un tasso medio applicato da primari istituti di credito per operazioni a
termine effettuate sul mercato interbancario con controparte altri primari istituti di credito, con una
scadenza di una, due e tre settimane fino a 1! mesi. E un tasso di riferimento calcolato e non un
tasso relativo a operazioni che si sono verificate %negoziato).
*on c un solo tasso Euribor: vengono infatti definiti tassi per durate di tempo differente che
variano tra una settimana e un anno. $Euribor un indicatore del costo del denaro a breve termine
ed spesso usato come tasso base per calcolare interessi variabili come quello dei mutui. Inoltre
lEuribor divenuto il sottostante di molti contratti derivati.
I TASSI DE" MERCATO INTERBANCARIO$ "EONIA
$eonia lacronimo di Euro 5ver*ight IndeA Everage. E calcolato dalla banca centrale europea.
:isura il tasso di interesse a un giorno del mercato interbancario a un euro. 1i calcola come media
ponderata del tasso sui prestiti overnight non garantiti concessi da un gruppo selezionato di banche.
$e banche che contribuiscono a Eonia sono le stesse quotate nel 3anel ;an+s di Euribor.
I RISCHI DELLATTIVITA DI
INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
1)INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 2 INTERMEDIARI E
RISCHIO
Il rischio uguale allincertezza: i mercati non conoscono la conclusione delloperazione. #i. sia
una minaccia ma anche un opportunit. $a gestione dei rischi costituisce la base del processo di
intermediazione.
2li intermediari, per ridurre il rischio, si basano su:
- Informazioni7riduzione del gap informativo tra datori di risorse e prenditore di risorse, con
benefici sia a livello individuale che a livello sistemico
- *egoziabilit degli strumenti7 possibilit di smobilizzo a prescindere dalla scadenza %con
mercati efficienti)
- &iversificazione7gestione professionale di portafogli di investimenti
- Drasformazione delle scadenze7 tempi differenti tra raccolta e impieghi
TASSONOMIA DEL RISCHIO
1)Effetti dellevento:
- rischi puri o assicurativi: effetti negativi %la cui gestione oggetto specifico dellattivit
assicurativa)
- rischi finanziari o speculativi: effetti sia positivi che negativi %il soggetto disposto ad
assumersi un rischio con conseguenze positive come i profitti, oppure negative, come le
perdite)
!)*atura del rischio
8 rischi sistematici: nascono da situazioni generali %catastrofi naturali, innovazione
tecnologica,
regolamentazione, tassi di interesse e di cambio, prezzi, ecc)
Il rischio sistematico legato alla normale oscillazione del mercato influenzato da fattori
che
condizionano tutti gli elementi di un determinato settore o del mercato nel suo complesso.
- >ischi non sistematici: nascono da fenomeni relativi ai singoli intermediari %crediti e
regolamento, business e reputazione)
"O%ICHE DI MIS&RAZIONE DE" RISCHIO
EA ante: la finalit dellimpiego limitare il rischio potenziale/ gli obiettivi sono misurare limpatto
di una nuova operazione.
EA post: $a finalit dellimpiego misurare il rischio effettivamente assunto/ gli obiettivi sono
sintetizzare tutti i possibili profili di rischio assunto.
2li indicatori del rischio sono numerosi e in relazione allobiettivo prescelto: ad esempio la
duration, U %rischio di mercato: strumento finanziario in base ai soldi)
IL SISTEMA DEI RISCHI NELLATTIVITA DI INTERMEDIAZIONE
FINANZIARIA
Il rischio di impresa, ovvero la possibilit che limpresa non riesca ad ottenere valori positivi che le
consentano di crescere, si basa sulla variabilit del valore del capitale economico %differenza tra
valore economico dellattivit e delle passivit) o della sua reddittivit %return on equit@).
$esposizione al rischio di un intermediario dipende dalle scelte di composizione del portafoglio di
attivit e passivit, dalle caratteristiche degli strumenti sottoscritti e0o emessi e dalla normativa di
vigilanza.
$esposizione al rischio di un intermediario dipende da scelte di composizione del portafoglio di
attivit e passivit/ da caratteristiche degli strumenti sottoscritti e0o emessi/ da normativa di
vigilanza %se lintermediario non si adatta alle norme si procede con lintervento diretto delle
autorit per estromettere lintermediario finanziario dalla societ.
Il rischio di perdite nello svolgimento dellattivit creditizia %ban+ing boo+) per incapacit della
controparte per far fronte alle obbligazione assunte e quota capitale rischio di credito
Il rischio di perdita sul portafoglio di negoziazione %trading boo+) per variazioni avverse di tassi di
interesse, tassi di cambio, prezzi degli strumenti finanziari rischio di mercato
Il rischio di perdite per disfunzioni di procedure personale e sistemi interni, eventi esogeni/ viene
incluso il rischio giuridico, ma non quello strategico e di reputazione rischio operativo
"approccio di Basilea 2 un accordo che ha rivisto il sistema dei rischi e il sistema dei controlli
per fronteggiare i rischi. Il rischio si divide in rischio finanziario e non finanziario. Il rischio
finanziario a sua volta si divide in rischio di credito, rischio di mercato, rischio di -$: assicurativo
e altri rischi. Il rischio non finanziario si divide in fonti interne ed esterne del rischio %definizione di
;asilea ! del rischio operazionale) e rischio di business.
I RISCHI DI CONTROPARTE
I rischi di controparte si dividono in rischi di regolamento %legati al trading boo+) e rischi di credito
%legati al ban+ing boo+).
Il risc*io di re'olamento si basa sullinsolvenza nei contratti a pronti e a termine/ c la presenza
di una clearing house, che assicura ad entrambe le parti linsolvenza dellaltra.
Il risc*io di credito si basa su effetti dellinsolvenza e del deterioramento creditizio degli affidati.
#i sono diverse accezioni del rischio di credito:
- Insolvenza, che non riesce a far fronte alle sue obbligazioni
- :igrazione
- 1pread
- >ecupero
- 3re regolamento, che si assolve a dati obblighi
- 3aese nel quale il singolo debitore non fa fronte a singoli impegni per ragioni imputabili al
suo paese: diverso da stato sovrano, che non rimborsa piF il suo debito
1i possono prevedere elementi che possono portare a definire qual la perdita attesa: la stima e
levento incerto.
-ttivit finanziaria contratto che prevede lo scambio di denaro in tempi diversi t 6 t
Dasso di interesse prezzo pagato per la disponibilit di denaro i 7 i 4 spread
1pread misura del rischio di credito di unattivit finanziaria %maggiore il rischio insito
nellattivit finanziaria maggiore lo spread)
$a perdita attesa si compone del prodotto tra:
- Hual la probabilit di insolvenza della controparte %3&): probabilit che limpresa si renda
inadempiente nellarco di un dato orizzonte temporale %dipende dalle caratteristiche
economico finanziarie e di business dellimpresa)
- Huanto si perder al verificarsi di tale eventualit %$2&): la parte dellesposizione che
andr perduta alleventuale verificarsi dellinadempienza
- Huale sar lesposizione effettiva al momento dellinsolvenza %E-&): stima lammontare
della linea creditizia accordata, destinato ad essere utilizzato in caso di inadempienza
$e prime due sono legate al cliente e si basano su serie storiche.
$e ultime due, insieme a : %scadenza economica residua dellesposizione) dipendono dalle
caratteristiche tecniche del finanziamento, dalle garanzie, dalle procedure e dai costi per il recupero
in caso di insolvenza.
3er un efficace quantificazione del rischio di credito si valuta la probabilit di uno scostamento tra
perdita attesa, livello stimato eA ante, e perdita effettiva, livello rilevato eA post.
$a perdita inattesa espressione della variabilit della distribuzione delle perdite intorno al loro
valore medio. 3er coprire la perdita attesa si utilizzano accantonamenti e rettifiche/ per coprire la
perdita inattesa si utilizza il patrimonio di vigilanza.
METODO STANDARD E METODI INTERNA" RATE BASED +IRB,
Il metodo standard si applica a tutte le banche che non hanno metodo I>;. #i sono " metodi per
calcolare il rischio di credito. *el metodo standard non ci sono stime di indicatori.
$esposizione del cliente si moltiplica per il coefficiente di ponderazione fornito dalle agenzie di
rating %definisce il livello di rischiosit) e si moltiplica per lVS, ottenendo il requisito patrimoniale.
$esposizione del cliente corrisponde allE-&/ il coefficiente di ponderazione costituito dal
prodotto tra 3&,$2&,:, sommato o sottratto al granularit@.
3& il metodo I>; di base. 3&, $2&, : e il granularit@ sono valori calcolati dalle banche con il
metodo I>; avanzato %in Italia viene usato dalle banche piF grandi, che sono I o J).
I" RISCHIO DI MERCATO
E quel rischio associato alle oscillazioni dei prezzi di mercato di attivit e strumenti finanziari. Esso
indica la possibilit di ottenere delle perdite di valori su strumenti finanziari a seguito di variazioni
inattese di variabili di mercato come il tasso dinteresse, il tasso di cambio, il valore delle azioni, il
valore delle merci e la volatilit.
I" RISCHIO DI INTERESSE
Il rischio di interesse generato dalle variazioni dei tassi di interesse di mercato che possono
causare perdite o minori margini di guadagno. *el caso di un intermediario creditizio, una
diminuzione del tasso dinteresse obbliga lintermediario a pagare un tasso dinteresse piF elevato
sulle somme prese a prestito rispetto a quello di mercato ma allo stesso tempo aumenta il valore
delle attivit finanziarie, in quanto lintermediario ottiene una remunerazione in termini di tasso
dinteresse superiore rispetto alle normali condizioni di mercato.
$a gestione del rischio dinteresse avviene nellambito delle tecniche di asset W liabilit@
management %-$:): ossia linsieme di metodologie, strumenti, regole e procedure organizzative
finalizzate alla misurazione ed al monitoraggio di posizioni a rischio relative a tutte le poste in
bilancio.
$a misurazione dellesposizione al rischio di interesse da parte di un intermediario finanziario pu.
avere due approcci: uno di tipo reddituale, avente come obiettivo il margine di interesse %approccio
del repricing gap), e uno di tipi patrimoniale avente per obiettivo il patrimonio netto della banca
%approccio del duration gap).
1econdo lapproccio del repricing gap si vuole stimare leffetto di una variazione dei tassi
dinteresse sul margine di interesse dellintermediario finanziario. 1i analizza lo stato patrimoniale
dellintermediario finanziario e si suddividono le attivit e le passivit in sensibili e non sensibili
alle variazioni dei tassi dinteresse entro lorizzonte temporale prescelto %di solito un anno). $e
possibili politiche di gestione nel repricing gap sono:
- :inimizzare lesposizione
- 2overnare lesposizione in base alle attese, per ottimizzare il livello assoluto del margine di
interesse.
Il duration gap si focalizza sulla variazione del valore di mercato delle poste in seguito alla
variazione dei tassi dinteresse. Huesto tipo di approccio indica che per ciascun strumento
finanziario viene calcolata la duration, data dalla media aritmetica delle scadenze dei flussi di cassa
ad esso associati.
I" RISCHIO DI CAMBIO
Il rischio di cambio rappresentato dallinsieme delle conseguenze prodotte dalla variazione dei
tassi di cambio sulle posizioni in valuta detenute.
Il presupposto la detenzione di posizioni in valuta. *ellesposizione: gap tra attivit e passivit
denominate nella stessa valuta. $e politiche di gestione sono:
8 minimizzazione dellesposizione
8 gestione attiva dellesposizione con lobiettivo di ottimizzare i risultati.
I" RISCHIO DI #REZZO
>appresenta la variabilit dei risultati economici e delle consistenze patrimoniali dovuta alla
volatilit dei prezzi degli strumenti finanziari e allinstabilit dei mercati.
Il presupposto dato dai valori mobiliari in proprio %possesso e gestione di azioni, obbligazioni,
derivati) e posizioni su commodities.
$esposizione: posizione netta relativa ad uno stesso titolo o categoria.
3er quanto riguarda la misura ci sono molteplici indicatori di sensitivit@ %indicatori di rischio
relativo): per le obbligazioni c la duration e il modified duration/ per le azioni c U %1harpe,
#-3:).
I RISCHI DI "I3&IDITA
E il rischio derivante dallincapacit dellintermediario finanziario di far fronte, in modo efficiente e
senza compromettere la propria ordinaria operativit, ai deflussi di cassa attesi e inattesi.
1i indica il funding liquidit@ ris+, ossia il rischio di far fronte a dei costi per il reperimento
immediato di liquidit sul mercato %non si trovano soggetti che erogano finanziamenti alla banca e
quindi vengono apportati dei costi).
)n intermediario che necessita improvvisamente di liquidit e non ha abbastanza contante in
portafoglio pu. rivolgersi al mercato e quindi aumentare le sue passivit a breve/ nel caso in cui
questa scelta si rivelasse costosa o non realizzabile in tempi brevi, lintermediario pu. smobilizzare
le attivit in portafoglio. Dalvolta lo smobilizzo di ingenti quantit di uno strumento finanziario
comporta una significativa riduzione del prezzo di vendita, in tal caso si parla di mar+et liquidit@
ris+.
Il rischio di liquidit di primaria importanza, in quanto una situazione di illiquidit pu. causare la
chiusura dellintermediario finanziario.
Il presupposto per questo tipo di rischio lesercizio dellintermediazione finanziaria. 2li effetti
estremi sono la perdita della fiducia e la corsa agli sportelli.
$a misura di questo rischio data dalla differenza tra volume dei prestiti e componente stabile dei
depositi, duration della liquidit.
2li approcci gestionali sono: gap positivo tra attivit liquide e passivit instabili, e diversificazione
delle fonti di finanziamento.
I RISCHI DA RE%O"AMENTAZIONE
1ono il rischio legislativo e il rischio di compliance. Il rischio legislativo si basa sul mancato
adeguamento a una norma, quindi porta alla chiusura dallattivit dellintermediario.
Il rischio di compliance si basa sulladeguatezza allesercizio dellattivit/ difficile da assicurare e
gestire. $e peculiarit di questo rischio sono:
- *on business e non financial ris+
- 3rivo di logiche di rischio8rendimento
- *on cedibile
- *on oggetto di hedging
- &ifficolt di individuare i danni
$e uniche misure di contenimento dei danni sono: adeguata cultura aziendale, specifici presidi
organizzativi.
I RISCHI INTERNI
1.risc*io operati(o: il rischio di subire perdite derivanti dallinadeguatezza o dalla disfunzione di
procedure a seguito delloperare del personale e delle risorse umane, a seguito del mal
funzionamento di sistemi e procedure interne come pure a seguito della manifestazione di eventi
esogeni.
E caratterizzato dal controllo interno, trattamento8esecuzione8tenuta delle operazioni, articolazione
di ruoli8responsabilit, modelli organizzativi. $e risorse umane devono avere competenza,
esperienza, compliance normativa e deontologica. I fattori tecnologici usati sono i sistemi
informativi e informatici, la programmazione applicativa e le strutture in rete. I fattori esogeni sono
le calamit naturali, il contesto politico8legislativo8fiscale, lattivit criminale.
1i tratta di un rischio puro, cio il tipico rischio assunto dalle compagnie di assicurazione, che
genera delle perdite che impattano sulla gestione corrente dellintermediario, in quanto esso si
assume il rischio del verificarsi dellevento dannoso in funzione dellaccadimento di fatti e
circostanze, talvolta imprevedibili, alle quali lintermediario non pu. sottrarsi perch( strettamente
legato alla sua operativit.
>ischio operativo %rischio puro) P1 rischi di credito e di mercato %rischi finanziari):
- Il primo difficile da quantificare, mentre il secondo misurabile
- $a comprensibilit nel primo bassa, nel secondo alta
- $assunzione inevitabile nel primo e consapevole nel secondo
- $a prezzabilit bassa e altamente soggettiva nel primo, invece elevata e con buoni
margini di approssimazione nel secondo
- $allocazione del capitale difficile nel primo caso, facilmente quantificabile nel secondo
- Il principio rischio8rendimento sfuggente nel primo, coerente nel secondo.
!.risc*io strate'ico: si divide in rischio di business %o commerciale) e rischio strategico puro. $e
peculiarit del rischio strategico sono la difficolt di misurazione eA8ante e lassunzione speculativa.
$e uniche misure di contenimento dei danni sono i presidi organizzativi e i sistemi di governo e di
controllo.
".rischio reputazionale: dai comportamenti operativi e scelte strategiche si arriva al deterioramento
della soddisfazione della clientela e alloccultamento di informazioni rilevanti/ ci. porta al danno
alla reputazione/ a sua volta ci. porta al peggioramento dei risultati reddituali e allaggravio dei
costi. $e peculiarit sono la soggettivit %difficolt di misurazione) e il fatto che strettamente
legato al rischio operativo e alle perdite da esso generate. $e possibili misure sono:
8 approccio qualitativo: definizione di un ran+ing
8 approccio quantitativo: perdita di valore del titolo %se quotato) dellintermediario a seguito di
eventi negativi.
Risc*io di credito rischio di deterioramento inatteso del merito creditizio del soggetto
debitore al quale stato erogato un finanziamento/ quale conseguenza di ci. il creditore potrebbe
trovarsi nella condizione di subire una riduzione inattesa del valore di mercato della propria
posizione creditoria.
Il valore di mercato di un prestito a tasso fisso %P:) determinato dal valore attuale dei flussi
costituiti dal pagamento delle rate periodiche %'#) attualizzati ad un tasso di sconto calcolato quale
somma del tasso ris+ free %rf) per la scadenza considerata ed un tasso di mercato %rp, premio di
rischio) che riflette la probabilit di insolvenza della controparte.
$a diminuzione del valore di mercato del prestito a fronte del deterioramento del merito creditizio
tanto maggiore quanto maggiore la vita residua dellattivit e quanto maggiore la variazione
dello spread tra premio al rischio e tasso ris+ free richiesto dal mercato.
Il rischio di credito si manifesta laddove la valutazione sul merito creditizio della controparte
effettuata al momento dellerogazione del prestito si riveli a posteriori errata ovvero trovi degli
inaspettati cambiamenti.
-l fine di misurare gli effetti di una modifica del merito creditizio sulla solvibilit del finanziato
ma anche sulla solidit dellintermediario erogatore dei fondi si soliti stimare la cosiddetta perdita
attesa %EApected $oss Q E$).
1timando la perdita attesa, il creditore si cautela dai possibili impatti negativi sulla propria gestione
operande dei corrispondenti accantonamenti di fondi. Hualora la perdita sul valore dei crediti sia
inattesa %ossia si discosti da quanto stimato) il creditore %intermediario) deve cautelarsi costituendo
opportune e congrue riserve patrimoniali.
3er ridurre la probabilit che si manifestino perdite inattese, dato uno strumento, cio la
di(ersi/icazione dei soggetti debitori che permette di ridurre la correlazione del portafoglio. Il
rischio di un portafoglio finanziario ben diversificato inferiore sia alla media ponderata dei
singoli rischi presenti nel portafoglio dia al rischio associato allattivit meno rischiosa presente in
portafoglio.
Il rischio dato da due componenti:
>ischio specifico riguarda la singola attivit su cui vogliamo investire
>ischio sistematico rischio legato alla normale oscillazione del mercato influenzato da
fattori che condizionano tutti gli strumenti finanziari di un determinato settore o del mercato
nel suo complesso
Il rischio di un portafoglio decresce con laumentare del numero delle attivit presenti in esso %so
riduce quasi totalmente il rischio specifico e si minimizza quello sistematico).
Il rischio di credito di un portafoglio non la somma dei singoli rischi di credito in quanto fra
landamento delle diverse attivit esiste una correlazione. Il coefficiente di correlazione dato dal
rapporto tra la loro covarianza e il prodotto delle rispettive deviazioni standard e pu. assumere un
valore tra 81 e 1.
I MODELLI ORGANIZZATIVI
DELLINTERMEDIAZIONE
BANCARIO3FINANZIARIA
1)ATTIVITA BANCARIA
1econdo lart. 1B del D);: K la raccolta di risparmio fra il pubblico e lesercizio del credito
costituiscono lattivit bancaria. Essa ha carattere dimpresaL. 3er pubblico si intende una
definizione generica di persone che dispongono di risorse monetarie e che non necessariamente
hanno conoscenze finanziarie. $a raccolta e lesercizio di credito sono attivit svolte
congiuntamente.
Pi la presenza contemporanea di due attivit :
1. >accolta: acquisizione di risorse finanziarie dai risparmiatori %costo della raccolta)
!. Impiego: concessione di finanziamenti a imprese, famiglie e altri enti %ricavo da impieghi)
1e queste due attivit non sono svolte insieme, non si ha una banca.
$a banca pu. svolgere anche altre attivit finanziarie e attivit connesse e strumentali, cio attivit
il cui esercizio collegato allesercizio di attivit bancaria e finanziaria.
1ono necessarie delle condizioni per lautorizzazione allesercizio dellattivit bancaria dalla ;anca
dItalia:
'orma giuridica: 13- 5 1#->$ %banche popolari o bcc)
1ede legale in Italia: la banca estera pu. esercitare attivit in Italia e, se in Europa deve
comunicarlo alla ;anca dItalia oppure se eAtraeuropea deve avere lautorizzazione
#apitale minimo %?.! o ! milioni di euro per le bcc)
3rogramma di attivit
3resenza di requisiti di onorabilit %azionisti rilevanti), e di onorabilit, professionalit ed
esperienza per coloro che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo. 2li
azionisti rilevanti sono coloro che possiedono almeno il !S del capitale sociale della banca
Iscrizione all-lbo
-desione al fondo di garanzia dei depositi
2)I FATTORI E LE VARIABILI CRUCIALI NELLA SCELTA DEL
MODELLO ORGANIZZATIVO
Esistono dei '-DD5>I #>)#I-$I nella scelta del modello organizzativo. Il risultato delle
decisione assunte si basa su :
". :odalit di divisione del lavoro tra i diversi soggetti/
I. :eccanismi di coordinamento, di comunicazione e controllo.
Esistono anche dei '-DD5>I 1ID)-GI5*-$I che influenzano le scelte organizzative:
J. $ambiente nel quale limpresa inserita
?. Et e dimensione dellimpresa
C. $ivello della tecnologia
V. Pincoli regolamentari
T. :ercato0i di riferimento
Huesti fattori hanno significato anche in unimpresa cosX particolare come la banca che:
1B. 1volge una funzione monetaria e le cui passivit sono utilizzate come mezzo di pagamento
11. >iduce il fenomeno delle asimmetrie informative
1!. Esercita unattivit che presenta un forte interesse pubblico ed quindi meritevole di tutela
1". E caratterizzata da unattivit produttiva sui generis, in quanto trattasi di unimpresa
multiprodotto, i cui prodotti sono tra loro fortemente interdipendenti, non provvisti di
materialit e non suscettibili di essere brevettati.
-nche per questa impresa, lambiente un fattore fondamentale per la progettazione organizzativa.
# un ambiente molto piF dinamico, complesso e diversificato.
Il contesto contraddistinto da una crescente competizione, da un aumento delle dimensioni, da
operazioni di fusione e di acquisizione, da azioni di razionalizzazione della struttura organizzativa
%diminuiscono i costi dei fattori della produzione che diventano eccedenti).
2li obiettivi ricercati da questo aumento delle dimensioni sono:
1. Integrazione tra retail ban+ing e investement ban+ing
!. :aggiore presenza internazionale
". :iglioramento delladeguatezza patrimoniale
I. Inserimento in mercati specialistici
J. -ccrescimento della quota in particolari aree di business, sono necessari modelli
organizzativi piF complessi %a Kgeometria variabileL) ma flessibili.
3)ALCUNE DEFINIZIONI DI BAN4ING
3.1COMMERCIAL BAN4ING
&eriva da una operazione, che la forma di finanziamento piF diffusa, cio la raccolta dei depositi.
Oa un orizzonte di breve periodo, segue i bisogni di esercizio. E lattivit tradizionale della banca:
di raccolta di depositi %da qui anche il nome di banche di deposito) e di impiego di denaro.
1toricamente le banche commerciali erano impegnate per lo piF nello sconto0anticipo di crediti
commerciali %da qui il nome commercial ban+ing), diversamente dagli istituti di credito
specializzati, che fornivano invece credito a medio lungo termine. -ccanto alla raccolta di depositi,
le banche commerciali svilupparono fin dalla loro origine strumenti di pagamento alternativi alla
moneta che potessero favorire lattivit commerciali, artigianale e industriale. Dradizionalmente, la
banca si dedicata sempre e si dedica ad attivit di retail ban+ing.
3.2RETAIL BAN4ING
1i basa sul numero di operazioni svolte e sul grado di sofisticazione, riguarda la clientela ordinaria
della banca ed contraddistinta da:
1. processi produttivi industrializzati e standardizzati
!. canali distributivi diretti e capillari e fisici attraverso le filiali
". modalit di scambio orientate alle transazioni %per la banca conta di piF realizzare un
maggior numero di transazioni per conseguire le economie di scala).
$a produzione e offerta di strumenti e servizi di tipo standardizzato ed elementare, con valore
aggiunto unitario relativamente basso e dimensione media piuttosto contenuta. I criteri di efficienza
sono basati prevalentemente sullattuazione di processi ripetitivi a elevato contenuto tecnologico.
1i sono sviluppati recentemente nuovi modelli di ban+ing/ le banche , specie quelle piF grandi,
tendono a dedicare attenzione maggiore anche alle attivit di private e di corporate ban+ing, con
caratteristiche tipiche di ,holesale ban+ing:
1. 1trumenti e servizi complessi e integrati
!. #riterio di personalizzazione rispetto al bisogno specifico del cliente
". &imensione unitaria non piccola
I. Palore aggiunto unitario elevato
J. *egoziati allinterno di una relazione di clientela duratura e consolidata %relationship
ban+ing)
?. #on profili di qualit %performance) elevati
3.3PRIVATE BAN4ING
1i rivolge alla clientela ordinaria. E linsieme dei prodotti e servizi per il soddisfacimento dei
bisogni emergenti dalla gestione del KpatrimonioL %finanziario e non) della clientela KprivataL
%essenzialmente persone fisiche individuali e famiglie), appartenenti a categorie di reddito e0o
ricchezza finanziaria superiori alla media.
Il contenuto del servizio elevato e lofferta del servizio altamente personalizzata, cio focalizzata
alla specifica situazione del cliente. $a relazione di scambio tra cliente e banca orientata a
produrre con continuit le migliori soluzioni dei problemi finanziari %e non) del cliente, secondo una
visione integrata e unitaria della gestione del suo patrimonio. E contrapposto al retail.
3.4CORPORATE BAN4ING
-umenta la sofisticazione, perch( si intersecano competenze tipiche dellinvestment ban+ing. $a
logica sottostante analoga a quella vista per il private ban+ing. $a clientela costituita da imprese
di dimensioni medio0grandi %in relazione anche alle dimensioni della banca), e dotate di forma
societaria %corporate). $area di affari molto complessa ed estesa.
Il modello di offerta aggrega continuamente e con mutevole composizione prodotti elementari, per
consentire unefficiente ed efficace gestione della finanza ordinaria e straordinaria dellimpresa,
come ad esempio: gestione della tesoreria, gestione della struttura di indebitamento, gestione delle
operazioni sul capitale proprio, gestione dei rischi, M.
3.5 INVESTMENT BAN4ING
1i contrappone al commercial ban+ing e riguarda il finanziamento di operazioni straordinarie, cio
operazioni di medio8lungo periodo per il beneficiario.
E una serie di servizi molto ampia, offerti alle imprese di dimensioni elevate %ma anche ad altri
intermediari finanziari) connessi essenzialmente allintermediazione sul mercato mobiliare. $e
principali e tipiche attivit sono:
Intermediazione sul mercato primario %origination, under,riting e distribution) e secondario
%attivit di bro+er, attivit di dealer0mar+et ma+er, consulenza)
#onsulenza in operazioni di :W-,$;5, :;5 eccM
'inancial engineering
Penture capital
3rivate equit
EccM
#ommercial P1 investment: il primo finanzia i fabbisogni di esercizi, quindi resta nel breve
periodo/ il secondo soddisfa fabbisogni di medio8lungo periodo e si deve considerare una strategia
dimpresa.
4)DIMENSIONI DELLA BANCA
#i sono sostanzialmente due modalit di crescita di una banca:
1) -umento della produzione
!) &iversificazione della produzione:
o 3er via interna: aumento della capacit produttiva e apertura di nuove strutture
produttive0 distributive %flessibilit decisionale ma con lentezza nel conquistare
quote di mercato)
o 3er via esterna: fusioni0acquisizioni di partecipazioni di controllo, Yoint ventures,
accordi commerciali %la crescita rapida ma vi sono problematiche sul fronte
dellintegrazione0organizzazione)
Dra queste ! modalit non esiste una soluzione ottima.
)na banca pu. essere grande o piccola. $a banca grande ha responsabilit di politica economica e
rapporti privilegiati con le autorit di vigilanza % too big too fail), ha un intenso controllo dei rischi,
ha operativit con la clientela istituzionale e corporate di grandi dimensioni, ha operativit a livello
internazionale e agisce con le economie di scala e di scopo. $a banca piccola ha la conoscenza del
territorio in cui opera %possesso di soft information), ha maggior orientamento al relationship
ban+ing, si basa su concetto di localismo bancario, cio in rapporto privilegiato tra banca locale di
piccole dimensioni e clientela retail03:I.
$information possono essere hard % informazione facilmente processabile, come un bilancio) o soft
% informazioni non codificate, che riguardano persone che operano nellimpresa e non hanno fonti
codificate).
*egli anni VB erano meglio le piccole banche. *egli anni TB sono meglio le grandi imprese.
I #ROCESSI DI CRESCITA NE" SISTEMA BANCARIO ITA"IANO
$a crescita, sia per linee interne che esterne, favorita dalla liberalizzazione e privatizzazione del
sistema. # una predominanza delle aggregazioni in ambito domestico e allinterno della stessa
cateoria di banche. #i sono acquisizioni0fusioni di piccole banche in difficolt da parte di banche
piF grandi e creazioni di pochi big pla@ers. E prevalente il modello istituzionale del gruppo. #
internalizzazione soprattutto verso lest europeo e c aggregazione con il settore assicurativo.
5)LA BANCA UNIVERSALE
$a banca universale un impresa giuridicamente unica, che pu. svolgere tutte le attivit consentite.
-l suo interno prevede un organizzazione divisionale in base al tipo di business o cliente o prodotto
o miA di questi. $a banca universale un impresa unica che si caratterizza per una estrema variet e
completezza di offerta.
Essa opera sullintero ventaglio delle scadenza %breve, medio, lungo termine), pu. raccogliere i
depositi moneta e depositi tempo, coniugare lattivit di corporate lending con quella di corporate
finance, effettuare gestioni patrimoniali e sviluppare il business del private ban+ing, pu. operare
come banca di investimento e svolgere operazioni di capital mar+et intrattenere legami con societ
non finanziarie nelle quali pu. assumere partecipazioni e inserire propri rappresentanti nei consigli
di amministrazione. In aggiunta svolge una pronunciata attivit internazionale e si interfaccia con
numerose controparti istituzionali.
I vantaggi sono:
1. 3ossibilit di sfruttare economie di diversificazione %di scala o di scopo) sia globali sia di
prodotto specifico, portando ad una maggiore efficienza operativa
!. 5fferta completa di prodotti e servizi alla clientela e quindi un rafforzamento e
intensificazione della relazione di clientela
". 1tabilizzazione dei profitti realizzati dalla banca
I. >iduzione del comportamento opportunistico del management delle societ controllate
$a banca universale organizzata in maniera divisionale, con costi di coordinamento e controllo
esistenti ma in maniera inferiore rispetto al gruppo bancario.
2li svantaggi sono:
1) 3otenziali conflitti di interesse che si possono ingenerare tra la banca e la sua clientela: per
limitarli:
- si applicano efficaci meccanismi di controllo e di governo a livello organizzativo
- adeguamento alle migliori best practices internazionali e nelladozione di regole di
governance che contemplano un maggior numero di amministratori indipendenti
- inserimento nelle normative di specifiche norme sui conflitti di interesse
!) aumento del grado di vischiosit complessiva
)nRaltra caratteristica peculiare della banca universale riguarda il rapporto che essa pu. instaurare
con le imprese non finanziarie, sia alla luce della marcata diversificazione che permea la sua attivit
sia in virtF della possibilit di assumere in esse partecipazione nel capitale.
1otto il primo profilo la diversificazione dei servizi offerti allimpresa e la possibilit di
questultima di godere di unassistenza finanziaria globale rafforza il rapporto e gli conferisce
maggiori caratteri fiduciari. Dutto ci. consente di contenere le asimmetrie informative tra la banca
finanziatrice e limpresa prenditrice e agevola il perseguimento di un piF elevato grado di efficienza
allocativa. 1otto il secondo profilo c il consenso di unulteriore mitigazione delle asimmetrie
informative esistenti e un miglioramento nella gestione dei rischi. $e partecipazioni, a seconda del
mercato di riferimento e delle norme di vigilanza in esso vigenti, possono essere di minoranza
oppure anche di controllo e prevedere la nomina da parte della banca di un esponente nel consiglio
di amministrazione dellimpresa.
$a ;anca universale pu. diventare anche banca mista. *ella banca mista si rinviene una
pronunciata commistione tra la gestione bancaria e la gestione di impresa, la quale trova sovente
giustificazione anche a causa della frequente esistenza di partecipazioni di rilievo dellimpresa nella
banca.
*ella banca universale possibile investire in partecipazioni ma tutto ci. funzionale ad un
ampliamento dei servizi offerti alla clientela corporate e al consolidamento di relazioni preferenziali
con essa, e non a trasformarla in una sorta di holding industriale.
5.1IL MODELLO DEL GRUPPO BANCARIO
E un modello organizzativo che comprende una capogruppo %holding pura o mista) e societ che
svolgono attivit bancaria, finanziaria e spesso assicurativa. Huesto modello consente di abbinare
un unico disegno strategico e imprenditoriale, e economie di specializzazione che scaturiscono dagli
elevati livelli di specializzazione che contraddistinguono i processi produttivi delle diverse societ.
E il modello inizialmente adottato dalle banche italiane degli anni novanta per realizzare la
diversificazione produttiva %vincoli normativi derivanti dalla legge bancaria del 1T"?).
$a societ capogruppo la societ posta ai vertici del gruppo e pu. essere una holding pura o una
holding mista. 1i ha una holding pura quando si ha una societ finanziaria che non svolge attivit
operativa ma si occupa della gestione strategica e del coordinamento del gruppo. Huesto modello di
capogruppo tende a favorire il perseguimento di un sostanziale equilibrio tra le societ controllate,
presenta caratteri di neutralit rispetto agli interessi che queste esprimono e pu. essere adatto ad
armonizzare culture difformi tra gli intermediari facenti parte del gruppo e ad agevolare il processo
di integrazione fra controllate che presentano vocazioni e mission eterogenee.
Il modello di capogruppo dellholding mista tende a prevalere laddove il gruppo viene a costituirsi
delleffetto proprio di un processo di espansione e di crescita esterna innescato da un intermediario
bancario. *on si attua una separazione tra la gestione operativa e quella strategica la quale non
sempre pu. essere realizzata con competenze e risorse dedicate e distintive.
$e societ specializzate svolgono singole attivit finanziarie, portando dei benefici derivanti dalle
economie di specializzazione.
$e subholding sono societ finanziarie alle quali vengono imputate partecipazioni in societ
controllate appartenenti a raggruppamenti omogenei. $a presenza di differenti sub holding pu.
consentire di configurare vere proprie divisioni contrassegnate da specifiche combinazioni
mercati0prodotti0clienti. $e subholding sono piF diffuse allinterno di articolati gruppi di grandi
dimensioni e possono limitarsi alla semplice esecuzione di decisione assunte a livello di
capogruppo, oppure svolgere un ruolo piF proattivo, presentando e suggerendo a questultima
specifiche strategie relative al raggruppamento di partecipazioni gestito.
#unti di /orza e di de-olezza del 'ruppo -ancario !S -anco uni(ersale
5.2 I CONGLOMERATI FINANZIARI
1ono gruppi di imprese assoggettate a un comune controllo, la cui attivit predominante consiste
nellerogazione di strumenti finanziari e in particolare almeno due e o tre servizi bancari assicurati e
quelli offerti dalle imprese di investimento. I conglomerati si distinguono rispetto ai gruppi
soprattutto in base alle eterogeneit delle societ che li compongono e alla presenza allinterno dello
stesso perimetro di imprese bancarie, assicurative e finanziarie. 1i definiscono puri i conglomerati
che derivano dallaggregazione di una banca e di una compagnia di assicurazione di dimensioni
equivalenti. Hualora invece lanima bancaria o quella assicurativa dovessero tendere a sovrastarsi
lun laltra avremo dei conglomerati specializzati di tipo bancario o assicurativo.
Oanno al vertice unimpresa regolamentata.
#i sono possibili arbitraggi sulla regolamentazione, ovvero la possibilit che il conglomerato
concentri le attivit che presentano il maggior grado di rischio nei paesi in cui i controlli imposti
dalle autorit risultano meno incisivi o dove minori sono le richieste di adeguatezza patrimoniale.
# la vigilanza sui conglomerati, cio la necessit di unautorit coordinatrice.
$eccessiva concentrazione di potere connessa alle rilevanti dimensioni che il conglomerato
potrebbe arrivare ad assumere potrebbe pregiudicare un efficiente funzionamento dei mercati e
ridurre in modo apprezzabile il livello di concorrenzialit, con evidenti svantaggi per gli utenti dei
servizi finanziari.
5.3 I PRINCIPALI ASSETTI ORGANIZZATIVI E I PRICIPALI ASSETTI
ORGANIZZATIVI DEI GRUPPI BANCARI
E possibile individuare alcune configurazioni pure dei modelli dei gruppi bancari che individuano
il modello funzionale, il modello divisionale, e il modello federale.
Il modello /unzionale sembra coerente con una ridotta complessit gestionale e ambientale e si
caratterizza per un pronunciato livello di autonomia0imprenditorialit concesso alle controllate dalla
capogruppo che svolge una contenuta attivit di coordinamento. $a struttura interna alla
capogruppo organizzata per funzioni, pu. essere snella e semplificata e consentire un contenimento
dei costi di struttura/ analogamente, i costi di coordinamento del gruppo risultano compressi, a
motivo della sostanziale assenza di un controllo stringente.
Huesta conformazione organizzativa, utilizzata quando, in situazioni di mercato poco competitivo
i gruppi procedono ad accrescere la loro quota di mercato attraverso strategie di integrazione
orizzontale, le quali si traducono nellespansione della propria attivit non tanto mediante uno
sviluppo interno ma soprattutto attraverso processi di acquisizione.
Il modello di(isionale consente di superare gli elementi di debolezza del modello funzionale e di
attuare una gestione piF efficace ed efficiente della complessit ambientale: esso si pone come una
sorta di approdo organizzativo per le grandi imprese diversificate. In esso ogni area strategica di
affari gestita operativamente da una specifica divisione che responsabile dei risultati economici
ottenuti. $a capogruppo si trova investita di compiti di indirizzo strategico di gruppo e dei diversi
business, di coordinamento e di controllo delle societ controllate e pu. focalizzarsi sullo
svolgimento di tali mansioni in quanto demanda alle business unit la gestione operativa.
Il modello di gruppo divisionale pu. assumere conformazioni eterogenee in base al criterio di
divisionalizzazione scelto allinterno del gruppo. 1i assiste alla formazione di divisioni per prodotto,
per segmento di clientela, per area geografica e per canale distributivo utilizzato.
Il modello di 'ruppo /ederale un modello che scaturisce dallesigenza delle banche di procedere
a un processo di aggregazione che consente di beneficiare di economie di scala e di preservare il
valore rappresentato dal rapporto di clientela detenuto nel proprio mercato geografico di elezione.
1ono le banche con vocazione locale che manifestano un elevata sensibilit al mantenimento dei
propri caratteri distintivi e della propria identit operativa/ e al radicamento locale.
- valle della holding si posizionano le societ prodotto, le banche federate %banche rete) e le societ
strumentali. E societ prodotto sono dedicate in modo specializzato a sviluppare servizi che poi
verranno destinati alla vendita da parte delle banche federate. 5ltre a svolgere lattivit bancaria
tradizionale, le banche federate si occupano della distribuzione dei servizi valorizzando i propri
punti di forza, quali la reputation, il marchio, la vicinanza e la conoscenza della clientela e il
presidio del territorio.
$e societ strumentali accentrano e producono per il gruppo una serie di servizi operativi, quali i
processi bac+ office, i servizi generali, lelaborazione dei dati, e i sistemi infirmativi, la logistica, la
gestione del patrimonio immobiliare e la formazione del personale.
5) LE BANCHE SPECIALIZZATE
$e scelte di specializzazione possono discendere da unampia gamma di determinanti tra le quali
possono essere ricordate le norme dellapparato regolamentare che disciplina gli apparati, il
desiderio di sfruttare competenze tecniche di eccellenza in un particolare ambito operativo e la
focalizzazione su un particolare segmento di mercato.
3er quanto riguarda le norme nellapparato regolamentare si configura una sorta di specializzazione
ope legis, in virtF della quale allintermediario demandata loperativit in un dato ambito e0o nei
confronti di un dato segmento target.
3er quanto riguarda il desiderio di sfruttare competenze tecniche e la focalizzazione su un segmento
di mercato, la scelta di specializzazione il frutto di un autonomo processo di elaborazione della
strategia finalizzata a perseguire un vantaggio competitivo o a difendere la propria posizione
allinterno dl sistema bancario.
1i possono individuare alcune tipologie di banche che propendono per strategie di focalizzazione: le
nuove banche, delle quali fanno parte le categorie delle societ finanziarie che si trasformano in
banca e quella delle banche neo costituite. $e societ finanziarie che si trasformano in banca sono
intermediari operanti nella gestione di patrimoni immobiliari, nel credito al consumo, nel credito
ipotecario, nella gestione delle carte di credito, nellattivit di leasing e di factoring. $e banche che
si costituiscono eA novo tendono a prediligere una specializzazione geografica e a concentrare
loperativit in unarea circoscritta, in cui cercano di soddisfare le esigenze finanziarie della
clientela.
Hueste nuove banche differiscono: per le finanziarie trasformate la fase di start up risulta meno
problematica, in quanto esse possono beneficiare di un avviamento, di conoscenze ed esperienze
pregresse nel sistema finanziario, di rapporti di clientela gi consolidati e di unimmagine gi
affermata. -l contrario, i primi anni di vita di una banca neo costituita si presentano piF critici,
perch( essa non pu. contare su un duraturo rapporto con il mercato in grado di garantire rendite
proficue di posizione, non dispone di un bacino di clientela ampio e consolidato, di unadeguata
esperienza operativa nellambito del sistema finanziario e di una significativa reputazione.
5ltre alle nuove banche, laltra categoria di intermediari che ricorrono al modello della banca
specializzata sono le banche di piccola dimensione aventi uno spiccato spirito localistico.
Dra le banche specializzate ci sono anche le banche on line.
$a scelta di specializzazione compiuta da una banca non definitiva e immutabile nel tempo, ma
suscettibile di dinamici cambiamenti in relazione al modificarsi di un ampia gamma di fattori di
natura strutturale e congiunturale, quali le esigenze della clientela, gli orientamenti del mercato, e le
normative in essere.
*el caso in cui la banca specializzata dovesse essere acquisita da un intermediario che si dotato
del modello organizzativo della banca universale, essa potrebbe perdere la sua autonomia e
individualit e subire un processo di internalizzazione da una divisione della banca. -d ulteriore
testimonianza dellesistenza sempre piF rara di modelli organizzativi puri, pu. avvenire che la
banca universale, per evitare costosi processi di ristrutturazione o mantenere in vita un marchio
prestigioso, propenda per mantenere lindividualit dellintermediario che risulterebbe controllato
dalla banca.
6)IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL NET7OR4
1i tratta di una formula organizzativa che si traduce in una serie di accordi e relazioni tra
intermediari bancari, organizzati a sistema attorno ad un organismo centrale che consente loro di
migliorare la propria funzione produttiva e distributiva, di creare sinergie che permettono di
conseguire benefici difficilmente ottenibili mediante uno sviluppo autonomo e di superare i propri
limiti dimensionali ed economici.
&ue prerequisiti fondamentali per rendere stabile laccordo di collaborazione, favorire un corretto e
duraturo funzionamento del net,or+ ed evitare situazioni di conflitto sono rappresentati dal fatto
che le banche aderenti possiedano una sostanziale omogeneit dimensionale degli aderenti e
unassenza di sovrapposizione territoriale8operativa degli intermediari.
Il funzionamento del net,or+ ruota attorno ad un organismo che ha il compito di coordinare, gestire
e controllare le varie funzioni svolte dai partecipanti e di combinarle in modo virtuoso in un ottica
sistemica.
I progetti sviluppati allinterno dei sistemi a rete possono essere molto vari, ma riguardano attivit
di interessa che richiedono investimenti e competenze specialistiche molto elevate per le modeste
dimensioni della singola banca aderente.
I vantaggi del modello del net,or+ sono:
1) $e banche locali che fanno parte del sistema a rete riescono a mantenere la propria
autonomia gestionale e operativa e a preservare la propria identit locale.
!) Il net,or+ tende a valorizzare i punti di forza e le capacit distintive delle banche
consentendo loro di accedere, condividere e trasferire risorse e competenze preziose
per la realizzazione e lo sviluppo di specifici progetti di attivit.
") $a banca aderente pu. valutare la convenienza nelladozione di politiche di ma+e or
bu@.
I) E possibile ripartire tra tutti i partner i costi e i rischi dei progetti delle iniziative
attuate ed agevolare la loro crescita competitiva a livelli che non sarebbero
compatibili con le singole capacit di investimento.
J) -ssenza di barriere allentrata e alluscita.
2li svantaggi sono:
1) &ifficolt nel diffondere una cultura del net,or+
!) 3reminente uso del net,or+ di tipo strumentale alle proprie specifiche esigenze
") &ifficolt di gestione e coordinamento del net,or+
I) :ancanza di barriere alluscita che pu. determinare un impoverimento del net,or+
LA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI BANCARI
In quanto azienda di servizi, la banca eroga i propri prodotti , cio servizi, proprio nel momento in
cui li distribuisce. $a banca non pu. produrre per il magazzino. #i sono tre momenti specifici nel
momento distributivo:
- #ontratto preliminare tra banca e cliente %attuale o potenziale)
- Eventuale vendita del servizio bancario
- -ttivit di supporto %commerciali o operative necessarie alla fruizione di servizi)
LA SCELTA DEI CANALI DISTRIBUTIVI
&ipende da fattori principali:
1egmentazione del mercato attuale e potenziale
Identificazione dei servizi da offrire
-nalisi della concorrenza
Pincoli di bilancio
#ompatibilit delle scelte distributive con la rete esistente
&ipende da fattori non secondari:
3otenziali commerciali e operative dei singoli canali
#osti di investimento e di gestione
'lessibilit organizzativa
3ossibilit di coordinamento e di integrazione con il resto della struttura
LA MULTICANALITA
&a una banca tradizionale, con laggiunta di:
") 1portelli: possono essere leggeri %minore di tre persone) pesanti %maggiore di tre persone)/
sono rivolti a retail %con prodotti piF standardizzati e con uffici comunemente intesi) o ha
imprese dove c maggiore sofisticazione sulla tipologia di servizi e prodotti. $ubicazione
non facilmente raggiungibile e sono uffici veri
I) -D:s: bancomat %circuito interbancario che consente il prelievo di denaro contante)
J) >eti di promotori finanziari dove prevale la consulenza
?) *egozi finanziari %banca)
C) :obile ban+ing %phone e internet)
si arriva ad una banca innovativa.
LA REGOLAMENTAZIONE DEL
SISTEMA FINANZIARIO
1)PERCHE LINTERMEDIAZIONE FINANZIARIA DEVE ESSERE
REGOLAMENTATA
2li intermediari finanziari hanno importanza macroeconomica e svolgono due ruoli:
o 'unzione allocativa %o creditizia)
o 'unzione monetaria %che porta alla moneta fiduciaria)
$obiettivo evitare il mar+et failure, cio il malfunzionamento dei mercati che pu. comportare il
blocco delle transazioni e limpossibilit di realizzare lo scambio di fondi.
2li obiettivi della regolamentazione sono:
1) 5biettivo finale: tutela della fiducia del pubblico e dei risparmiatori e si pu. perseguire
evitando situazioni di dissesto
!) 5biettivo intermedio: si basa sulla stabilit degli intermediari prodotto a livello
macroeconomico %sistema finanziario) e a livello microeconomico %singolo intermediario).
Dali regole vertono sulla valutazione del profilo di rischio delle attivit esercitabili e sulla
definizione di un capitale minimo che gli intermediari devono detenere a fronte di rischi
sostenuti.
1.1LINSTABILITA DEGLI INTERMEDIARI
$e ragioni che possono generare malfunzionamento o il dissesto degli intermediari o alimentare il
rischio di crisi dellintero sistema finanziario sono intrinseche alla natura delle banche e
riconducibili alla combinazione di due elementi fondamentali: attivit di asset transformer unita
allelevato livello di leverage/ allopacit del profilo di rischio dellintermediario in un contesto di
asimmetrie informative.
3er quanto riguarda lattivit di asset transformer, lattivit di trasformazione dimensionale, del
rischio e delle scadenze prestata dalle banche si traduce in una composizione critica dellattivo e del
passivo di bilancio. $e banche infatti impiegano passivit o depositi in attivit rischiose %prestiti) di
durata e taglio medio superiori alle corrispondenti scadenze e dimensione media unitaria della
raccolta. $elevato leverage fa sX che gli impieghi siano in larga misura finanziati da depositi con
caratteristiche monetarie.
In condizioni normali e perfetta asimmetria informativa tra depositanti %soggetti creditori) e banca
%soggetto debitore), questultima non avrebbe difficolt a far fronte alle richieste di rimborso
attingendo alle riserve di liquidit a tal fine precostituite. Esse sono formate da disponibilit di cassa
e da titoli prontamente liquidabili/ in aggiunta gli intermediari possono fronteggiare carenze di
liquidit ricorrendo al mercato interbancario. 1i origina la crisi del singolo intermediario: i
depositanti non motivati da esigenze di liquidit non richiedono la conversione dei loro depositi in
moneta, essendo interessati primariamente alla solvibilit della banca, che data fino a quando il
valore dellattivit superiore allimporto delle passivit e il patrimonio netto positivo
Hualora si diffondessero i rumor %voci non necessariamente fondate che interessano un
intermediario) in merito alle difficolt di un intermediario in presenza della regola di rimborsabilit,
%cio la banca rimborsa i depositi in ordine cronologico di domanda) anche i risparmiatori
inizialmente non motivati da esigenze di liquidit richiederebbero la conversione dei depositi
moneta, mettendosi in coda allo sportello, ovvero trasferirebbero le giacenze presso altri
intermediari non interessati dai rumor circa la loro solvibilit.
)na volta assorbite anche le riserve di liquidit primaria, la banca si troverebbe in una situazione di
reale illiquidit non sanabile senza interventi esterni. Il dissesto di un intermediario pu. estendersi
ad altri operatori o interessare lintero sistema finanziario crisi sistemica. #i. si verifica
attraverso due canali:
Il primo individuabile nei rapporti interbancari: gli intermediari sono legati da fitte
relazioni di debito e credito a livello sia bilaterale diretto, sia di mercato interbancario e di
sistema dei pagamenti.
Il secondo canale riconducibile al comportamento dei depositanti al dettaglio: in un clima
di incertezza generale, i risparmiatori che osservano una corsa agli sportelli da parte dei
depositanti di singole banche in dissesto, potrebbero temere per la stabilit degli
intermediari presso i quali detengono risparmi.
1.2 LA NATURA PUBBLICA DELLA REGOLAMENTAZIONE
E presente la necessit di monitoring sulloperato della banca per controllare la qualit dellattivo e
verificare il grado di solvibilit. $e caratteristiche di specificit dellattivit bancaria e di asimmetria
informativa che caratterizzano il rapporto tra intermediario e depositanti rendono lazione di
controllo costosa %notevole dispendio di risorse) difficile %limitata disponibilit di dati e notizie) e
soggetta al rischio di cattiva informazione %con operazioni di ,indo, dressing, cio la raccolta
esprime fiducia nella banca, che vuole chiudere i bilanci con volumi di raccolta ampi.
I soggetti datori delle risorse sono i mercati %,holesale) e i risparmiatori %retail).
$e potenziali imperfezioni della disciplina di mercato e lincapacit di monitoring dei piccoli
depositanti giustificano lintervento di soggetti esterni di matrice pubblica delegati a esercitare il
controllo sugli intermediari in rappresentanza dei depositanti. $a matrice pubblica delle autorit
richiesta in virtF dellinteresse collettivo a tutelare la fiducia del pubblico risparmio nel sistema
finanziario. $azione dellautorit considera linsieme dei costi economici e sociali conseguenti a
crisi finanziarie senza limitarsi alle valutazioni di convenienza dei singoli intermediari. $a natura
pubblica dellautorit di controllo giustifica anche la richiesta agli intermediari di dati e notizie,
mantenuti riservati, ulteriori rispetto alle informazioni di mercato.
2)8UALI SOLUZIONI IN CASO DI CRISI9
SAFET: NET
1ono presidi istituzionali e operativi volti a gestire situazioni di crisi e a sostenere i relativi costi. Il
safet@ net si compone fondamentalmente di:
V) )n prestatore di ultima istanza %lender of last resort), gestito dalla bce
T) )no schema di assicurazione dei depositi %differenze a livello territoriale)
Il safet@ net tendenzialmente esclusivo delle banche e non copre loperativit degli altri
intermediari. 1i possono creare problemi di coordinamento tra le autorit e di intervento nella
gestione di situazioni di crisi. $obiettivo mantenere la fiducia dei depositanti.
I" #RESTATORE DI &"TIMA ISTANZA
E unattivit spartiacque tra 3: e vigilanza. E rappresentato dalla banca centrale che ha la funzione
di regolare la liquidit del sistema bancario e di supplire ad eventuali malfunzionamenti del mercato
monetario assorbendo shoc+ di liquidit. $a ;#E interviene costantemente nei mercati monetari
attraverso operazioni di regolazione della liquidit aggregata, cio operazioni di mercato aperto.
2aranzie di mercato aperto possono assumere il carattere di prestito di ultima istanza in situazioni
eccezionali. $a ;#E pu. intervenire a supporto del sistema finanziario offrendo liquidit per
volumi elevatissimi allo scopo di assorbire lo shoc+ e assicurare il graduale ristabilirsi di condizioni
di normale operativit del mercato monetario.
SCHEMI DI ASSIC&RAZIONE DEI DE#OSITI
1ono intesi a o preservare la fiducia dei depositanti tutelando i risparmiatori nellipotesi di dissesto
di un intermediario bancario che la regolamentazione e la vigilanza prudenziali non fossero riusciti
a prevenire. *el caso di fallimento il valore corrente dellattivo bancario inferiore alle passivit
determinando una perdita in capo ai depositanti pari allammontare di tale differenza. 2li schemi di
assicurazione intervengono a copertura della perdita ovvero del disavanzo patrimoniale
dellintermediario insolvente rimborsando i depositanti.
1otto il profilo istituzionale operativo, gli schemi di garanzia hanno frequente natura di fondo
consortile, di matrice pubblica o semipubblica, ad adesione obbligatoria. $a contribuzione
generalmente funzione crescente del profilo di rischio dellintermediario partecipante al fine di
parametrare il premio assicurativo alla probabilit di insolvenza. $effettivo versamento del
contributo pu. avvenire a richiesta del fondo in base alla necessit di finanziamento degli effettivi
interventi di salvataggio ovvero avvenire annualmente in contanti a prescindere dallammontare
degli esborsi da finanziare. *el primo caso si parla di impegni allintervento, nel secondo di schemi
a contribuzione periodica.
3er quanto riguarda la dimensione degli intermediari e al grado di concentrazione del mercato
bancario, in presenza di gruppi bancari d dimensioni particolarmente rilevante o di mercati del
credito caratterizzati da quote di mercato dei primi intermediari molto concentrate, il fallimento dei
maggiori intermediari, rispettivamente too big to fail e too important to fail, comprometterebbe
lefficacia del sistema di assicurazione non essendo gli altri intermediari in grado di sostenere il
costo di salvataggio dei primi. Il fallimento di grandi banche comporterebbe il probabile dissesto di
altri intermediari di minori dimensioni.
Hueste situazioni di potenziale fallimento degli schemi di assicurazione possono giustificare
eventuali interventi di garanzia pubblica degli impegni di pagamento prestati dai fondi di tutela dei
depositi piuttosto che interventi di salvataggio diretti da parte dello stato al fine di preservare la
stabilit del sistema finanziario come superiore interesse della collettivit. In questo senso si parla
di garanzia di secondo livello, in quanto sovraordinata agli schemi di assicurazione di primo livello.
Il rischio di comportamenti opportunistici si risolve in due modi: coordinando strettamente
lorganizzazione degli schemi di assicurazione con la regolamentazione prudenziale/ introducendo
delle limitazioni allestensione della copertura assicurativa e correggendo le contribuzioni in
funzione del rischio.
3er quanto ottiene il primo aspetto, la regolamentazione prudenziale limita le attivit esercitabili
dagli intermediari e definisce il capitale minimo che le banche devono detenere in funzione della
qualit e del profilo di rischio dellattivo di bilancio. $a previsione di adeguati mezzi propri intesa
a minimizzare il rischio di fallimento considerato e ad incrementare lammontare di capitale di
rischio degli azionisti e lammontare di perdita accollato agli stessi, disincentivando i
comportamenti opportunistici.
*el caso delle limitazioni della copertura di norma sono tutelati i depositanti al dettaglio, mentre
sono esclusi dalla garanzia i depositi di investitori istituzionali e professionali a motivo della
supposta superiore capacit di questi ultimi di giudicare il merito di credito dellintermediario
debitore. *on beneficiano della protezione assicurativa e neanche di forme di deposito al portatore.
$a garanzia solitamente circoscritta alle passivit aventi natura bancaria con esclusione delle
passivit di mercato, in quanto rappresentate da strumenti finanziari idealmente assimilabili a
passivit cartolarizzate di imprese commerciali.
3)IL FONDO INTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI
E un fondo consortile con adesione obbligatoria %tranne per ;## 8 fondo di garanzia dei
depositanti del credito cooperativo) per le banche italiane, le banche europee su base volontaria,
banche eAtra europee se non esiste nel loro paese.
$a garanzia viene attribuita al depositante e non al deposito, infatti il depositante deve essere
chiaramente identificato e i depositi al portatore non sono assoggettati a tutela, perch( la tutela
aspetta al depositante. # un massimo di 1BB.BBB euro entro !B giorni dalla data di liquidazione
coatta amministrativa.
1ono esclusi dalla tutela %art. I 'ID&):
a) I depositi e gli altri fondi rimborsabili al portatore % fissati a !JBB euro)
b) $e obbligazioni e i crediti derivanti da accettazioni
c) Il capitale sociale, le riserve e gli altri elementi patrimoniali della banca
d) I depositi delle amministrazioni dello stato, degli enti regionali, provinciali, comunali
OBIETTIVI DELLA REGOLAMENTAZIONE
Dre sono le finalit essenziali che devono informare tutta Zattivit dei regulators:
1) 1tabilit 7 lazione regolamentare di dettaglio nei confronti dellintermediario volta ad
assicurare liquidit e solvibilit, attraverso la definizione dei vincoli allassunzione dei
rischi: si vuole evitare che la crisi di un soggetto danneggi non solo coloro con i quali
intrattiene rapporti ma soprattutto si propaghi allintero sistema originando una crisi
generalizzata di sfiducia creando un effetto domino. Huesto era dal punto di vista
microeconomico, invece in unottica macroeconomica la stabilit viene perseguita
creando meccanismi di prevenzione idonei a fronteggiare situazioni di crisi che
potrebbero manifestarsi
!) Efficienza 7 pu. essere allocativa %le risorse giungono dove riescono ad ottenere risultati
efficaci) e tecnico8operativa %la vigilanza deve agire realizzando il minor costo possibile
per coloro che hanno accesso a servizi finanziari)
") Drasparenza delle informazioni e correttezza del comportamento degli operatori 7 equit
nella distribuzione delle risorse %linformazione diventa una risorsa a disposizione degli
operatori)
4)COME SI ARTICOLA LA VIGILANZA
$attivit di regolamentazione pu. basarsi su un modello di tipo accentrato e decentrato.
*el primo caso ad unRunica autorit %single regulator) attribuito il compito di regolamentare e
vigilare tutti i comparti del sistema finanziario sia sulle tipologie attivit in esso svolte sia per gli
intermediari presenti, sia per le finalit. 2li obiettivi fissati dalla politica monetaria e la stabilit del
sistema a livello macro continuano a permanere in capo alla ;#E, mentre le competenze in materia
di concorrenza vengono affidate ad unautorit specifica in materia.
$accentramento dei poteri regolamentari garantisce maggiore efficacia nel perseguimento e
consente di realizzare economie di scala e di scopo poich( evita inutili duplicazioni nei controlli e
riduce i costi ad essi collegati. $a presenza di un regolatore unico contribuisce ad una maggiore
chiarezza nellindividuazione delle responsabilit di controllo di fronte al potere legislativo e nei
confronti del potere di mercato. 3er., si pu. venire a generare un appesantimento burocratico, con
una complessit degli assetti organizzativi interni.
*el secondo caso, il modello prevede la presenza di piF autorit, la cui suddivisione di competenze
pu. venire operata sulla base della tipologia degli intermediari %vigilanza per soggetti o per
istituzioni), delle attivit da questi esercitate %vigilanza per attivit) oppure degli obiettivi assegnati
alle singole autorit %vigilanza per finalit).
$a vigilanza istituzionale prevede la presenza di unautorit normativa per ciascuna categoria di
operatore finanziario e per le attivit da questo svolte: ci sono tre organismi regolamentari per gli
intermediari bancari, il mercato finanziario e le assicurazioni, a queste si aggiunge lautorit anti8
trust.I vantaggi di questo modello sono: la marcata specializzazione agevola la definizione
dellimpianto normativo, semplifica lesercizio dei controlli, consente allautorit di controllo la
realizzazione di economie di specializzazione. Il venir meno della riserva di attivit %svantaggi) da
luogo allapplicazione di regole non uniformi per operazioni che presentano la stessa natura ma
vengono svolte da soggetti differenti e producono fenomeni di arbitraggio regolamentare % gli
intermediari possono essere incentivati ad assumere configurazioni giuridico8organizzative
sottoposte a norme meno cogenti e a controlli meno pressanti
3er risolvere le criticit che si vengono a creare con il modello precedente si ricorre alla vigilanza
per attivit, dove ciascuna attivit di intermediazione corrisponde unautorit regolamentare e di
controllo a prescindere dalla forma giuridica Q organizzativa dellintermediario che la esercita,
garantendo condizioni di parit concorrenziale %level the pla@ing field). E molto elevato il livello di
specializzazione che le diverse autorit riescono a conseguire, con evidenti riduzioni di costi
nellattivit di controllo. Esistono anche numerose problematiche: la sovrapposizione di piF
organismi regolamentari sul medesimo soggetto pu. frammentare lattivit di supervisione
sullintermediario, impedendo la visione unitaria indispensabile allautorit di controllo per arginare
situazioni di crisi. Inoltre, ci sono fenomeni di duplicazione dei controlli, con evidente aumento di
costi per gli operatori vigilati.
Il terzo modello quello della vigilanza per finalit: ad ogni autorit viene assegnato un preciso
obiettivo %stabilit, efficienza, trasparenza, concorrenza) da perseguire, e lattivit normativa e di
controllo viene perseguita in maniera trasversale su tutti gli operatori, indipendentemente dal tipo di
attivit da essi esercitata. $a vigilanza per funzioni parte dal presupposto che al sistema finanziario
sono attribuite funzioni economiche, meno suscettibili di modifiche rispetto a quanto accade per gli
operatori e le autorit regolamentari medesime, in termini di struttura e di competenze.
$ultimo modello il modello ibrido: il caso dellItalia, dove la scelta di una vigilanza per finalit
non ha ancora impedito la sopravvivenza di regulator tipici del modello per istituzioni,
specificatamente dedicati a due categorie di intermediari finanziari %le compagnie di assicurazione e
i fondi pensione).
4.1FINALITA DELLA NORMA DI VIGILANZA
Pigilanza strutturale: complesso di norme che delineano la morfologia del sistema
finanziario, definendone lestensione e il numero di soggetti in esso operanti. I principali
ambiti in campo strutturale si riferiscono alle condizioni di entrata nel mercato, alle tipologie
di attivit che gli intermediari possono svolgere, agli assetti organizzativi e proprietari degli
operatori con riguardo alle operazioni straordinarie sul capitale e alle configurazioni che i
gruppi possono assumere, agli interventi amministrativi sulle quantit e sui prezzi praticati
dagli intermediari.
Pigilanza prudenziale: principali criteri di gestione cui gli operatori devono attenersi, volti a
limitare e monitorare i rischi assunti nellesercizio della loro attivit. 1ono caratterizzati
dalloggettivit e neutralit: le regole del gioco sono definite eA ante e sono conosciute da
tutti gli operatori e possono rappresentare vincoli e0o opportunit per gli intermediari nel
raggiungimento del loro equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.
In caso di crisi:
1. 1istemi di earl@ ,arning finalizzati alla salvaguardia della stabilit degli operatori, basati
sulla amministrazione straordinaria e sul credito di ultima istanza.
$a prima una procedura che, attraverso la sostituzione degli organi decisionali, mira a
riportare in condizioni di normalit lintermediario la cui attivit ha evidenziato
situazioni di anomalia gestionale.
Il credito di ultima istanza consiste in una linea di credito erogata dalla ;#E per evitare
che la condizione di illiquidit in cui versa listituto di credito degeneri in insolvenza
vera e propria, con potenziali conseguenze sistemiche.
!. $iquidazione coatta amministrativa: eliminazione definitiva dellintermediario
insolvente prima che le difficolt si propaghino allinterno del sistema nazionale e
internazionale.
4.2 CRONOLOGIA TEMPORALE
2li interventi di vigilanza eA ante sono piF rilevanti e costituiscono il complesso regolamentare che
informa tutta lattivit degli intermediari, sin dalla loro costituzione.
2li interventi eA post si riferiscono agli strumenti utilizzati al verificarsi di una situazione di crisi
dellintermediario e coincidono con le disposizioni riconducibili alla vigilanza protettiva.
4.3 ATTIVITA SVOLTA DALLE AUTORITA DI CONTROLLO
!i'ilanza re'olamentare: riguarda tutta la complessa produzione di norme e regolamenti,
di carattere secondario, attuativi della legge generale emanata dagli organi legislativi. Huesta
fissa i principi fondamentali tali cui deve uniformarsi tutta la regolamentazione,
demandando ad organismi tecnici la definizione di regole e meccanismi operativi cui gli
intermediari devono adeguarsi nellesercizio della loro attivit.
!i'ilanza in/ormati(a: tutti i provvedimenti volti a limitare le asimmetrie informative che
contraddistinguono lintermediazione finanziaria, attraverso strumenti di comunicazione e di
informazione i cui destinatari possono essere le stesse autorit di vigilanza, gli investitori o
il mercato. 1ono informazioni che gli intermediari forniscono alle autorit contabili o
eAtracontabili periodicamente.
!i'ilanza ispetti(a: verificano il corretto funzionamento dellintermediario, non solo sotto
il profilo rispetto delle norme, ma anche attraverso lesame dei profili qualitativi della
gestione: ad esempio la correttezza nei processi di valutazione dei rischi, ladeguatezza degli
assetti organizzativi, i meccanismi di controllo interno. 3rogrammate nel medio8lungo
periodo, le ispezioni possono assumere anche carattere di natura straordinaria quando le
segnalazioni sistematiche effettuate dallintermediario o da soggetti esterni rendono
necessari ulteriori approfondimenti.
4.4 AUTORITA NAZIONALI E SOVRANAZIONALI
Evidenze dalla crisi finanziaria: assenza0carenza di regolamentazione, mancanza di coordinamento
tra le -utorit, assenza di vigilanza macroprudenziale e assenza di vigilanza per 1I'Is.
*uova architettura a livello europeo:
1) #onsiglio Europeo per il rischio sistemico %European 1@stemic >is+ ;oard8 E1>;):
controlla e valuta i rischi per la stabilit del sistema finanziario nel suo complesso
%vigilanza macroprudenziale). #omposto dai governatori delle banche centrali dell)E,
dai presidenti delle nuove autorit di vigilanza e da un rappresentante della
#ommissione Europea. Il consiglio deve:
i. >accogliere ed analizzare tutte le informazioni rilevanti per monitorare e
valutare i potenziali rischi per la stabilit finanziaria, identificarli e
classificarli sulla base di un ordine di priorit
ii. Emanare allarmi se i rischi possono originare conseguenze significative e
formulare raccomandazioni sui provvedimenti da adottare a seguito dei
rischi individuati, e monitorare i provvedimenti presi al riguardo
iii. #ollaborare con il 'ondo :onetario Internazionale, il 'inancial
1tabilit#ollaborare con il 'ondo :onetario Internazionale, il 'inancial
1tabilit ;oard e i paesi terzi.
!) 1istema europeo delle autorit di vigilanza %European 1@stem of 'inancial 1upervision8
E1'1): salvaguardia la solidit finanziaria dei singoli intermediari finanziari %vigilanza
microprudenziale) e la protegge gli utenti dei servizi finanziari, costituito dalle autorit
nazionali di vigilanza e dalle nuove -utorit europee, dall-utorit ;ancaria Europea,
dall-utorit europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali e
dall-utorit Europea per i valori mobiliari. Il compito :
i. definire standard tecnici, linee guida e raccomandazioni comuni in materia di
regolamentazione e vigilanza per le singole autorit nazionali
ii. garantire unapplicazione uniforme della normativa comunitaria
iii. farsi promotrici della coerenza di comportamento da parte delle singole
autorit di vigilanza nazionali, assicurandone una risposta coordinata in caso
di crisi, e intervenire in caso di applicazione non corretta o di inerzia da parte
degli organismi nazionali
iv. raccogliere informazioni di tipo microprudenziale necessarie per valutare i
rischi del sistema finanziario.
LA VIGILANZA IN ITALIA
$E -)D5>ID- >E25$-:E*D->I E &I PI2I$-*G- I* ID-$I-
Dra le autorit regolamentari e di vigilanza in Italia, vi sono organi politici, che si occupano di
definire i principi informatori della normativa di vigilanza, demandandone la declinazione degli
aspetti operativi e regolamentari ad organi tecnici, cui viene affidata lattivit di vigilanza e
controllo sul rispetto della normativa.
Dra gli organi politici ci sono: #I#> e :inistero delleconomia e delle finanze. Dra gli organi
tecnici ci sono: ;anca dItalia, #onsob, -utorit garante per la concorrenza e il mercato, Isvap e
#ovip.
CICR +COMITATO INTERMINISTERIA"E #ER I" CREDITO ED I" RIS#ARMIO,
-d esso, il D); attribuisce lalta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio. $e
delibere del #I#> riguardano la regolamentazione dellattivit delle banche e degli altri
intermediari finanziari e la trasparenza delle condizioni contrattuali delle operazioni e dei servizi
bancari e finanziari.
E composto dal ministro delleconomia e delle finanze, che lo presiede, e dai ministri delle
politiche agricole, alimentari e forestali, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei
trasporti e per le politiche europee. Pi partecipa pure il 2overnatore della ;anca dItalia, senza
diritto di voto.
"A BANCA DITA"IA
$e principali funzioni sono dirette ad assicurare la stabilit monetaria e finanziaria/ come autorit di
vigilanza, lIstituto persegue la sana e prudente gestione degli intermediari, la stabilit complessiva,
lefficienza e la competitivit del sistema finanziario nonch( losservanza delle disposizioni che
disciplinano la materia da parte dei soggetti vigilati.
$istituto dispone di autonoma capacit normativa, svolge compiti di tutela della trasparenza delle
condizioni contrattuali delle operazioni bancarie e finanziarie. E impegnata attivamente in campo
internazionale e contribuisce alla predisposizione della normativa comunitaria e alla convergenza
delle prassi di vigilanza/ partecipa alla formulazione di regole di condotta %best practices). Oa
compiti di prevenzione dei comportamenti illeciti nel settore finanziario, del riciclaggio e
dellusura/ svolge anche compiti di supervisione sui mercati finanziari, con lobiettivo di assicurare
la stabilit dei sistemi operativi, la trasparenza e la qualit dei servizi.
CONSOB +COMMISSIONE NAZIONA"E #ER "E SOCIET4 E "A BORSA,
1volge unattivit rivolta alla tutela degli investitori, allefficienza, alla trasparenza e allo sviluppo
del mercato mobiliare italiano. $e funzioni della #onsob riguardano i prodotti oggetto degli
investimenti e i relativi emittenti, cio gli intermediari dei quali i risparmiatori si avvalgono per
effettuare tali investimenti e i mercati nei quali essi vengono realizzati.
Il controllo sui prodotti finanziari si realizza garantendo ai risparmiatori tutte le informazioni
necessarie per effettuare e gestire i propri investimenti in modo consapevole %controllo di
trasparenza). Il controllo sugli intermediari si realizza con lemanazione di norme dirette a
proteggere linvestitore da comportamenti scorretti che possano danneggiarlo %controllo di
correttezza). $a #onsob svolge le seguenti funzioni:
8 >egolamenta la prestazione dei servizi e delle attivit di investimento da parte degli
intermediari, gli obblighi informativi delle societ quotate nei mercati regolamentati e le
operazioni di offerta al pubblico risparmio.
8 -utorizza la pubblicazione dei prospetti informativi e dei documenti relativi alle offerte
pubbliche di acquisto e di vendita, lesercizio dei mercati regolamentati, le iscrizioni allalbo
delle imprese di investimento e delle societ di revisione.
8 -ccerta eventuali andamenti anomali delle contrattazioni su titoli quotati
8 3romuove un maggiore sviluppo della cultura finanziaria dei risparmiatori
IS!A# +ISTIT&TO #ER "A !I%I"ANZA S&""E ASSIC&RAZIONI #RI!ATE E DI
INTERESSE CO""ETTI!O,
$a legge assegna allI1P-3 una rilevante missione di tutela del consumatore, con particolare
riguardo alla trasparenza nei rapporti tra imprese e assicurati/ disciplina linformazione che deve
essere messa a disposizione del contraente, stabilisce le regole di comportamento che le imprese e
gli intermediari sono tenuti ad osservare nellofferta. Hueste competenze vengono esercitate nei
confronti di tutte le imprese operanti sul mercato italiano.
LA VIGILANZA SULLE BANCHE E SUGLI INTERMEDIARI
FINANZIARI NON BANCARI
$e banche esercitano in esclusiva lattivit bancaria. $art.1B del D); dice: la raccolta di risparmio
tra il pubblico e lesercizio del credito costituiscono lattivit bancaria, che ha carattere dimpresa/
lattivit bancaria riservata alle banche/ le banche esercitano anche ogni altra attivit finanziaria,
secondo la disciplina propria di ciascuna, nonch( attivit connesse o strumentali %sono salve le
riserve di attivit previste dalla legge).
2li intermediari finanziari non bancari, iscritti in un apposito albo tenuto dalla ;anca dItalia, sono
autorizzati a concedere finanziamenti nei confronti del pubblico sotto qualsiasi forma, a prestare
servizi di pagamento e di investimento e ad esercitare altre attivit a loro consentite dalla legge,
purch( connesse o strumentali, nel rispetto delle disposizioni di legge e della normativa di vigilanza.
$a ;anca dItalia esercita poteri di vigilanza nei confronti delle banche avendo riguardo alla sana e
prudente gestione, alla stabilit complessiva, allefficienza e alla competitivit del sistema
finanziario, allosservanza della normativa in materia creditizia e finanziaria, come prescritto
dallarticolo J del D);. 3rudente: si cerca di contenere il rischio nello svolgimento di attivit
finanziarie/ sana: le decisioni delle banche non devono essere influenzate da decisioni esterne %non
ci devono essere interessi esterni che compromettono le scelte di gestione della banca, quindi si
vogliono evitare le banche miste, cio la banca che partecipa al capitale dellimpresa, e le captive
ban+s, cio le banche la cui propriet nelle mani di azionisti e limpresa partecipa al capitale della
banca per favorire lazionista).
-lmeno tre sono i tratti caratterizzanti lazione delle nostre autorit di supervisione. Il loro infatti
un approccio:
8 #onsolidato, volto cio a cogliere rischi e presidi complessivi degli intermediari,
indipendentemente dallarticolazione organizzativa e societaria prescelta/
8 Incentrato sui rischi %ris+ based), finalizzato a valutare tutti i rischi rilevanti e i relativi
presidi organizzativi, attraverso lapplicazione di controlli e schemi di analisi uniformi agli
intermediari che operano negli stessi ambiti di attivit/
8 3roporzionale, cosX da graduare i controlli in proporzione alla dimensione, alla rilevanza
sistemica alla problematicit degli intermediari vigilati.
%"I INTER!ENTI DI !I%I"ANZA STR&TT&RA"E
$a vigilanza preventiva o regolamentare: ha lo scopo di prevenire le situazioni di difficolt e
stabilisce le regole usate dagli intermediari finanziari per svolgere lattivit. $a vigilanza inoltre
conoscitiva e protettiva.
Il tradizionale paradigma Kstruttura8condotta8performanceL ha influenzato in modo significativo
obiettivi e strumenti delle autorit di vigilanza italiane.
$e direttive europee hanno ridimensionato il ruolo delle autorit nazionali, obbligandole a
liberalizzare le scelte di natura strutturale degli intermediari finanziari e a spostare lattenzione
dellazione regolamentare su aspetti di natura prudenziale, piF adatta a consentire un trattamento
equo ed imparziale di tutti gli operatori e a perseguire in maniera piF efficace gli obiettivi di
efficienza e competitivit.
Duttavia permangono alcuni interventi di natura strutturale che riguardano principalmente:
8 $a definizione dellattivit bancaria e le condizioni per il suo esercizio
$articolo 1B del D); prevede che la raccolta del risparmio tra il pubblico e lesercizio del
credito costituiscono attivit bancaria e che lesercizio di tale attivit sia riservato alle
banche le quali possono svolgere ogni altra attivit finanziaria, nonch( le attivit connesse e
strumentali.
$e condizioni per il suo esercizio sono:
18 $adozione della forma giuridica di 1p- o societ cooperativa a responsabilit
limitata
!8 $a presentazione di un programma di attivit iniziale, unitamente allatto costitutivo
e allo statuto, dove indicare: 8 i settori di intervento, le operazioni e i servizi che la
banca intende svolgere/ 8 la struttura tecnica, organizzativa e territoriale nonch( il
sistema dei controlli interni di cui la banca si intende dotare per conseguire gli
obiettivi prefissati e raggiungere le caratteristiche dimensionali previste/ 8 le
specifiche del sistema informativo che la banca utilizzer/
"8 Il possesso da parte dei partecipanti al capitale dei requisiti di onorabilit
I8 Il possesso da parte dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione
e controllo dei requisiti di professionalit, onorabilit e indipendenza
8 Il controllo degli assetti proprietari e organizzativi degli intermediari
3er assetti proprietari si definiscono quelle soglie minime del possesso di capitale sociale
della banca/ viene lasciata allimprenditore la scelta dellassetto organizzativo e
patrimoniale che meglio risponde agli obiettivi gestionali a condizione che questo non
contrasti con le esigenze conoscitive della vigilanza. In altre parole, lorgano di vigilanza
lascia piena autonomia al banchiere nella definizione di assetti organizzativi attraverso i
quali esercitare lattivit bancaria, limitandosi a definire cosa debba intendersi per gruppo
bancario, come esso pu. articolarsi e quali norme devono sovraintendere al loro
funzionamento.
8 $e modifiche dello statuto e le operazioni straordinarie sul capitale
$o statuto lo strumento che disciplina i rapporti tra i soci e i terzi e delinea le linee
fondamentali in materia di organizzazione e operativit della banca. $a banca dItalia deve
accertare che le scelte effettuate non contrastino con il principio della sana e prudente
gestione. #onsiderazioni analoghe valgono per tutte le operazioni straordinarie sul capitale
delle banche quali fusioni, scissioni e cessione di rapporti giuridici.
8 $o svolgimento dellattivit bancaria fuori sede e allesterno dei confini nazionali
-lle banche data la possibilit di offrire strumenti finanziari e servizi di investimento fuori
sede nel rispetto delle norme che disciplinano tale attivit. Esse possono fare attivit di
promozione e di collocamento dei propri servizi bancari e finanziari utilizzando i proprio
dipendenti o promotori finanziari o societ di intermediazione mobiliare o imprese di
assicurazione.
%"I INTER!ENTI DI !I%I"ANZA #R&DENZIA"E
$a variabile chiave di tutta la normativa prudenziale rappresentata dal patrimonio di vigilanza, che
costituisce il primo presidio a fronte dei molteplici rischi che contraddistinguono lattivit bancaria,
accentuatisi nel corso degli anni a seguito della crescente complessit dellattivit finanziaria e delle
strette interconnessioni venutesi a creare tra i diversi segmenti dellintermediazione.
Basilea 1: nel 1TVV c il rischio di credito con ponderazione in base al prenditore: BS per banche
centrali e istituzioni sovrannazionali, !BS per le altre banche, JBS per i mutui, 1BBS per quello
che avanza.
Il patrimonio di vigilanza si basa sul patrimonio di base %Dier18 D1), sul patrimonio supplementare
%Dier!8 D!) e su elementi da dedurre.
*el 1TT? c lemendamento sui rischi di mercato.
Basilea 2: stato introdotto nel !BBI, anche se la prima versione risale al 1TTT ed entra in vigore
nel !BBV. 1i fonda su tre pilastri:
8 Il primo pilastro conferma la necessit di un requisito patrimoniale minimo obbligatorio per
fronteggiare i rischi tipici dellattivit bancaria e finanziaria %rischio di credito, di
controparte e di mercato), e riconosce lincidenza di altri rischi non considerati in
precedenza %rischio operativo), e prevede metodologie alternative di calcolo dei requisiti
patrimoniali, caratterizzate d a diversi livelli di complessit nella misurazione dei rischi
stessi e nei requisiti organizzativi e di controllo.
8 Il secondo pilastro richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di
controllo delladeguatezza patrimoniale affidando alle autorit di controllo il compito di
verificare laffidabilit e la coerenza dei relativi risultati e di adottare le opportune misure
correttive. $e autorit di vigilanza devono riesaminare periodicamente il processo attraverso
il quale le banche valutano la propria adeguatezza patrimoniale, intervenendo qualora il
patrimonio scenda sotto i livelli minimi compatibili con il profilo di rischio. $a banca
dItalia ha previsto che il processo di controllo prudenziale %1>3), si articoli in due fasi
integrate: la prima rappresentata dal processo interno di determinazione delladeguatezza
patrimoniale %I#--3) e fa capo alle banche/ la seconda consiste nel processo di revisione e
valutazione prudenziale %1>E3). Il processo I#-3 imperniato su idonei sistemi aziendali
di gestione dei rischi e presuppone adeguati meccanismi di governo societario, una struttura
organizzativa con linee di responsabilit ben definite, efficaci sistemi di controllo interno.
8 Il terzo pilastro introduce obblighi di informativa al pubblico %disciplina di mercato) riferiti
alladeguatezza patrimoniale, allesposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei
sistemi di controllo e di gestione implementati dalle banche.
;asilea ! si basa su rischio di credito %variazione dei coefficienti) e sul rischio operativo. $ascia
immutata la disciplina sul patrimonio di vigilanza, ma modifica radicalmente la misurazione del
grado di rischio, che diverso in base al rating che il debitore ha e divide i prenditori in J piF 1
categoria.
Basilea 3: stato sviluppato dopo la recente crisi nel !B1B, ma lentrata in vigore piena sar nel
!B1T. 1i basa sulla rivisitazione del patrimonio, introducendo azioni di miglioramento della qualit
del patrimonio stesso e amplia i rischi considerati dalle disposizioni regolamentari. Il rafforzamento
patrimoniale viene perseguito sia mediante linnalzamento della qualit del patrimonio di vigilanza
ottenuto attraverso la ricomposizione del capitale delle banche a favore di azioni ordinarie e riserve
di utili e ladozione di criteri piF stringenti per la computabilit di altri strumenti di capitale, sia con
la fissazione di livelli minimi piF elevati per il capitale di migliore qualit. Il patrimonio di
vigilanza viene modificato in base al D1: il capitale vero e proprio in grado di assorbire le perdite in
condizioni di continuit di impresa/ al D! ci sono forti limitazioni in grado di assorbire le perdite in
caso di crisi.
$- &E'I*IGI5*E &I 3-D>I:5*I5 &I PI2I$-*G-
E costituito dalla somma del patrimonio di base e del patrimonio supplementare. &a questa somma
vengono dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale, gli strumenti
ibridi di patrimonializzazione e le passivit subordinate, le partecipazioni in societ di
assicurazione. Esistono limiti di computabilit di alcune voci che compongono il patrimonio, come
gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale con scadenza contrattuale %1JS del patrimonio
di base al lordo delle deduzioni), la somma di questi strumenti non pu. superare il "JS del
patrimonio di base al lordo delle deduzioni/ sono computabili fino al JBS del patrimonio di base al
lordo delle deduzioni gli strumenti non innovativi di capitale per i quali prevista la conversione in
azioni. $altro limite di computabilit dato dalle passivit subordinate, computate nel patrimonio
supplementare entro un limite massimo del JBS del patrimonio di base al lordo delle deduzioni.
#i sono ! aggregati del patrimonio di vigilanza:
A, 3atrimonio di base o Dier1 %D1): contiene strumenti di debito e non di capitale/ gli strumenti
innovativi di capitale sono obbligazioni con caratteristiche che danno una natura ibrida
%pagamento della cedola pu. essere sospeso se la banca in crisi), ma sono riconducibili
giuridicamente alla natura di strumenti di debito
B, 3atrimonio supplementare o Dier! %D!): non pu. essere maggiore di D1 ed composto da
elementi con natura di titoli di debito.
I COEFFICIENTI #ATRIMONIA"I
$e banche e i gruppi bancari sono tenuti a rispettare un requisito patrimoniale minimo complessivo
dato dalla somma dei requisiti patrimoniale a fronte del rischio di solvibilit, dei rischi di mercato e
di quelli relativi ad immobili e partecipazioni.
Il rischio di solvibilit rappresenta il rischio tipico dellattivit creditizia, essendo riferito alla
possibilit che la controparte del rapporto creditizio non assolva ai propri obblighi di rimborso del
debito e dei relativi interessi. &iversamente da quanto accadeva con ;asilea 1,
$a crescente operativit su strumenti finanziari, valute estere e merci ha indotto lautorit di
vigilanza a prevedere requisiti patrimoniale per i rischi di mercato, che possono essere determinati
secondo una metodologia di calcolo standardizzata oppure secondo una metodologia basata su
modelli interni. $a normativa identifica e disciplina il trattamento dei seguenti rischi:
1) #on riferimento al portafoglio di negoziazione:
8 >ischio di posizione: loperativit in strumenti finanziari comporta la possibilit di
subire perdite conseguenti alloscillazioni del corso degli strumenti finanziari
negoziati a causa dellandamento generale del mercato %rischio generico) oppure
della particolare situazione dellemittente %rischio specifico)
8 >ischio di regolamento: legato alle transazioni dei titoli, si manifesta quando la
controparte, alla scadenza del contratto, non adempie allobbligazione contrattuale
8 >ischio di concentrazione: il rischio in cui possono incorrere le banche che
superano il limite individuale di fido
!) #on riferimento allintero bilancio:
8 >ischio di posizione su merci, che origina dalle posizioni su merci connesse ad
attivit e passivit in bilancio e fuori bilancio
3er rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dallinadeguatezza o dal
malfunzionamento di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.
>ientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni delloperativit, in
disposizione dei sistemi, in adempienze contrattuali, catastrofi naturali. *el rischio operativo
compreso il rischio legale, ma non quello strategico e di reputazione. $a banca dItalia prevede tre
metodi di calcolo caratterizzati da livelli crescenti di complessit nella misurazione dellesposizione
al rischio e da presidi organizzativi in termini di meccanismo di governo societario e di processi per
lidentificazione, la gestione e il controllo di rischio. 1i hanno:
8 :etodo base %;I-), che determina il requisito patrimoniale applicando un
coefficiente regolamentare pari al 1JS alla media degli ultimi tre anni nel margine di
intermediazione considerato come un indicatore del volume di operativit della
banca
8 :etodo standardizzato %D1-) prevede lapplicazione di coefficienti regolamentari
differenziati in base alle linee di business in cui suddivisa lattivit aziendale
8 :etodi avanzati %-:-) che determinano lammontare del requisito patrimoniale
quale misura calcolata dalla banca attraverso lapplicazione di modelli basati su dati
di perdita operativa e altri elementi di valutazione dalla stessa raccolti ed elaborati
Il rischio di liquidit il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento
per lincapacit sia di reperire fondi sul mercato sia di smobilizzare i propri attivi a causa del
fenomeno della trasformazione delle scadenze.
I "IMITI A""A CONCENTRAZIONE DEI RISCHI
$e regole in materia di concentrazione dei rischi sono mirate a salvaguardare la stabilit
dellintermediario bancario, limitando la concessione di finanziamenti di importo rilevante rispetto
al patrimonio di vigilanza. #i sono due precise finalit: limitare la potenziale perdita massima che la
banca potrebbe subire in caso di insolvenza di una singola controparte e mantenere un soddisfacente
gradi di funzionamento del rischio creditizio del portafoglio prestiti.
$a normativa definisce il grande rischio qualunque posizione di importo pari o superiore al 1BS del
patrimonio di vigilanza e richiede che le banche nel concedere un grande fido, si attengano a regole
di comportamento in grado di assicurare la possibilit di conoscere i grandi rischi, valutarne la
qualit e seguirne landamento nel tempo.
"ASS&NZIONE DI #ARTECI#AZIONI
3er partecipazioni si intendono gli investimenti effettuati dalla banca rappresentati dallacquisizione
di quote del capitale di un soggetto terzo, che realizza un legame durevole tra la banca e il soggetto
partecipato. $e nuove disposizioni di vigilanza in vigore dal giugno !B11, prevedono ! regole
generali. $a prima regola, di natura quantitativa, prevede che lammontare del complesso delle
partecipazioni detenute, unitamente agli investimenti in immobili, non deve eccedere lammontare
del patrimonio di vigilanza. Dale limite trova applicazione sia a livello di singolo intermediario, sia
a livello di gruppo. $a seconda regola generale, di natura qualitativa, trova applicazione con
riferimento a due distinte fattispecie di partecipazioni:
8 $e partecipazioni in soggetti di natura finanziaria %banche, istituti di moneta
elettronica, imprese finanziarie e imprese di assicurazione) e societ strumentali
8 $e partecipazioni in imprese non finanziarie
#on riferimento alle partecipazioni in soggetti di natura finanziaria previsto lintervento
autorizzativo della banca dItalia solo nel caso in cui la partecipazione superi il 1BS del patrimonio
di vigilanza consolidato del gruppo bancario partecipante oppure comporti il controllo o linfluenza
notevole e limpresa in cui si intende acquisire la partecipazione sia insediata in paese diverso da
quelli appartenenti allunione europea.
1ono considerate societ strumentali, le societ non finanziarie nelle quali la banca o il gruppo
bancario detiene una partecipazione di controllo ed esercita in via esclusiva o prevalente attivit con
carattere ausiliario allattivit della banca o del gruppo.
3er lassunzione di partecipazioni in imprese non finanziarie sono stati determinati due limiti che si
applicano alle sole partecipazioni qualificate %almeno pari al 1BS del capitale della partecipata, o
che consentono di esercitare il controllo o uninfluenza notevole):
8 )n limite di concentrazione, che consente agli intermediari bancari di acquisire
partecipazioni al capitale di una singola impresa o gruppo di imprese non finanziarie
entro il limite del 1JS del patrimonio di vigilanza
8 )n limite complessivo in base al quale il complesso delle partecipazioni non
finanziarie non pu. superare il ?BS del patrimonio di vigilanza
>ientrano in questo ambito di applicazione anche le partecipazioni assunte per il recupero crediti e
tutti quegli investimenti che comportano lassunzione di rischi di equit@, pure se effettuati in altre
forme.
E esclusa dalla disciplina delle partecipazioni lacquisizione di interessenze in imprese in
temporanea difficolt finanziaria, la cui convenienza economica deve essere valutata con estrema
cautela per la complessit e lelevato gradi di incertezza che caratterizzano tali operazioni.
&N EFFICACE SISTEMA DI CONTRO""O INTERNO
Il sistema di controllo interno costituito dallinsieme delle regole, delle procedure e delle strutture
organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle
seguenti finalit: efficacia ed efficienza dei processi aziendali/ salvaguardia del valore delle attivit
e protezione dalle perdite/ affidabilit e integrit delle informazioni contabili e gestionali/
conformit delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, con le politiche, i piani, i
regolamenti e le procedure interne.
#i sono diverse tipologie:
8 I controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni/ sono
effettuati dalle stesse strutture produttive, o incorporati nelle procedure operative o
eseguiti nellambito dellattivit di bac+8office.
8 I controlli sulla gestione dei rischi, hanno lobiettivo di concorrere alla definizione
delle metodologie di misurazione del rischio, verificare il rispetto dei limiti assegnati
alle varie funzioni operative e controllare la coerenza delloperativit delle singole
aree produttive con gli obiettivi di rischio8rendimento assegnati
8 $attivit di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni
delle procedure e della regolamentazione e a valutare le funzionalit del complessivo
sistema dei controlli interni.
LA VIGILANZA CONOSCITIVA
$a vigilanza informativa riveste un ruolo fondamentale nellattivit di supervisione
sullintermediazione finanziaria. Il nucleo centrale della vigilanza informativa rappresentato dalla
matrice dei conti, un sistema di segnalazioni periodiche di tipo statistico8contabile, utilizzate per
realizzare analisi di varia natura: patrimoniale, reddituale, di controllo della liquidit, della
rischiosit e di tutti i profili rilevanti per formulare un corretto giudizio sulla sana e prudente
gestione.
$a banca dItalia trasmette periodicamente alle banche un flusso di ritorno elaborato sulla base delle
segnalazioni periodiche fornite dalle banche medesime.
$a vigilanza su base consolidata si basa sullacquisizione di elementi informativi sulle societ
appartenenti al gruppo bancario da parte della banca dItalia e risponde ad un duplice obiettivo:
consente di verificare losservanza delle disposizioni di vigilanza da parte di tutti i soggetti
appartenenti al gruppo e acquisire un insieme di informazioni necessario per la valutazione della
situazione del gruppo nel suo complesso/ permette una congrua valutazione delle sue risorse
patrimoniali, per evitare che la loro adeguatezza sia condizionata dalla possibilit di utilizzare quote
del patrimonio da parte di aziende dello stesso gruppo.
$a vigilanza ispettiva rappresenta il naturale complemento di quella informativa: essa la integra e la
completa consentendo di verificare lattendibilit dei dati segnalati, ma soprattutto di esaminare con
maggiore e migliore grado di dettaglio i profili qualitativi della gestione: gli aspetti organizzativi, la
professionalit del management e la correttezza dei suoi comportamenti.
LA VIGILANZA PROTETTIVA
$e autorit di vigilanza rivolgono attenzione alla prevenzione di situazioni di crisi dellistituzioni
creditizie, attraverso la predisposizione di sistemi di controllo %earl@ ,arning sistems) volti a
evidenziare con anticipo il verificarsi di difficolt gestionali degli intermediari e a fornirne soluzioni
adeguate. Dali sistemi vengono attivati sia a livello interno, attraverso la funzione di ris+
management, sia da parte dellorgano di controllo: la banca dItalia utilizza una metodologia di
valutazione della stabilit finanziaria dei singoli intermediari basata su elementi essenziali di una
corretta gestione: adeguatezza patrimoniale, qualit dellattivo, redditivit, organizzazione e
liquidit %3-D>5$).
$a presenza di strumenti anticipatori non esime dalla necessit di predisporre un set accurato di
strumenti che consentano di proteggere o tutelare gli interessi dei risparmiatori.
$emergere di situazioni di difficolt induce le autorit di vigilanza ad intervenire rapidamente
attraverso una serie di azioni che portano ad una soluzione della crisi prima che questa diventi
definitiva. -ccanto alle forme di credito di ultima istanza vengono privilegiati interventi correttivi
di carattere interno riferiti alla struttura organizzativa e0o allassetto proprietario della banca, quale
ad esempio la creazione di gruppi di lavoro dedicati allelaborazione di specifiche linee di azione
mirate al superamento delle difficolt in atto %crisis management team), oppure la predisposizione di
piani di risanamento aziendali, con la previsione di modifiche rilevanti nella struttura manageriale e
proprietaria dellintermediario creditizio. -ncora, possono essere previste operazioni di
cartolarizzazione o la creazione di una bad ban+, struttura societaria dedicata nella quale far
confluire gli assets problematici, per ricondurre la gestione dellintermediario a situazioni di
normalit.
Hualora vengono riscontrate gravi irregolari gestionali o perdite patrimoniali che possono mettere a
repentaglio la stabilit dellistituzione creditizia, si preferisce ricorrere ad una soluzione esterna,
attraverso la procedura dellamministrazione straordinaria: gli organi decisionali della banca
vengono rimossi e sostituiti da commissari straordinari, nominati dalla banca dItalia con il compito
di accertare la situazione di crisi, rimuovere le irregolarit che lhanno generata e adottare tutti i
provvedimenti utili a garantire linteresse dei creditori e dei depositanti.
Hualora non sia possibile ricondurre la banca in bonis o ancora le irregolarit nellamministrazione
o le violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie o le perdite del patrimonio
siano di eccezionali gravit, diventa inevitabile il ricorso alla liquidazione coatta amministrativa. $a
conseguenza immediata della procedura la revoca dellautorizzazione allesercizio dellattivit
bancaria a tutela dei risparmiatori. $a banca dItalia nomina i commissari liquidatori, che assumono
la rappresentanza legale della banca e provvedono a svolgere tutte le operazioni della liquidazione/
nominato anche il consiglio di sorveglianza, cui vengono affidati compiti di direzione e controllo
di tutto il procedimento.
Dra gli interventi eA post vi anche lintervento di assicurazione e depositi, il cui scopo di tutelare
i risparmiatori inconsapevoli, che ricorrono alle forme piF semplici di investimento %depositi
bancari), non essendo in gradi di valutarne il livello di rischio. *el nostro paese operano due
consorzi di diritto privato riconosciuti dalla banca dItalia, la cui adesione da parte delle banche
obbligatoria: il fondo interbancario di tutela dei depositi e per le banche di credito cooperativo, il
fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo.
Pale la pena di ricordare che esiste nel nostro paese la fattispecie del leasing operativo, che ha per
oggetto beni di ampio mercato, aventi caratteristiche standardizzate, dove il produttore del bene
assume anche la figura di locatore dello stesso. Huesta tipologia utilizzata per ottenere la
disponibilit temporanea di un bene strumentale: a differenza del leasing finanziario il riscatto del
bene locato rappresenta una conclusione poco frequente rispetto alla restituzione del bene, che
costituisce la modalit piF diffusa di cessazione del rapporto. Il locatore non ha difficolt a vendere
o a concedere nuovamente in locazione il bene alla scadenza del contratto.
I soggetti interessati sono !: locatore e il locatario/ la durata del contratto in genere non superiore
a 1!81V mesi/ loggetto del contratto sono i beni fortemente standardizzati/ i servizi accessori sono a
carico del locatore. Il prezzo di riscatto elevato. $a conclusione di tale contratto porta spesso alla
restituzione del bene.
I MERCATI FINANZIARI
N%#,&% +"$ 1"&*%#$ " $- -& ";*$"'#" <,'($'%1"'#
I mercati sono un insieme delle operazioni di creazione e di scambio dei contratti, dove lincontro
tra domanda e offerta avviene o in maniera diretta o agevolato da strutture organizzative e
operatori specializzati.
Intermediazione diretta incontro diretto
Intermediazione indiretta intervento di un terzo operatore che si frappone tra offerenti e richiedenti
$incontro diretto non sempre agevole in quanto le esigenze delle parti sono solitamente
divergenti: tale rapporto si manifesta in presenza di strumenti finanziari standardizzati nelle
caratteristiche tecniche come i titoli di debito, titoli azionariM
#riteri di classificazione:
1. In relazione alla natura dei contratti
o mercato assicurativo % polizze)
o mercato creditizio %depositi e prestiti)
o mercato mobiliare %titoli)
!. in relazione a categorie di titoli omogenei
o mercato azionario, obbligazionarioM
". distinzione tra
o mercato primario %dove avvengono le emissioni di strumenti finanziari)
o mercato secondario %complesso di negoziazioni su strumenti finanziari gi in circolazione)
I. in relazione alla presenza di regole
o mercati regolamentati
o mercanti non regolamentati %5D#7 over the counter)
J. in relazione alla categoria a cui sono destinati
o mercati allingrosso
o mercati al dettaglio
?. in relazione alla durata delle attivit finanziarie
o mercato monetario %titoli a b 7 maA 1! mesi)
o mercato finanziario %titoli m0l durata 7 oltre lanno)
$emissione di strumenti finanziari pu. avvenire con diverse modalit. Dra le principali tecniche le
piF note sono le aste per lemissione dei titoli di stato, il collocamento di titoli di debito mediante
lintervento dei consorzi di intermediari finanziari appositamente costituiti e le operazioni di
aumento di capitale.
3er quanto riguarda il mercato secondario esiste la distinzione tra mercati regolamentati e non
regolamentati %per i primi esistono modalit di negoziazione standardizzate e strutture organizzative
assoggettate a specifiche discipline).
3er valutare il funzionamento di un mercato secondario si valuta un mercato sulla base del suo
grado di perfezione ed efficienza. )n mercato perfetto quando tutti i soggetti che in esso vi
operano dispongono di assoluta omogeneit di informazioni/ nella realt per. difficile che ci sia
questa situazione infatti vi una distribuzione non uniforme dellinformazione tra gli operatori che
d luogo alla cosiddetta asimmetria informativa. Il venir meno del mercato perfetto porta a svolgere
una valutazione sullefficienza. $efficienza pu. essere valutativa %si ha quando i prezzi di uno
strumento finanziario riflettono il suo valore intrinseco dato dalle sue redditivit di lungo periodo) o
informativa %si ha quando i prezzi di uno strumento finanziario rifletto no le aspettative che su di
esso hanno gli operatori tenuto conto delle informazioni a disposizione). *el caso dellefficienza
informativa si possono distinguere tre forme di efficienza:
forma debole: quando la sola conoscenza delle info passate sui prezzi non consentono
allinvestitore di migliorare la propria capacit previsiva sullevoluzione futura dei prezzi/
forma semiforte: quando il livello di info che gli investitori riescono a formulare per la
previsione dei prezzi dato da tutte le info di dominio pubblico/
forma forte: quando gli investitori formulano le aspettative sui prezzi degli strumenti
finanziari tenuto conto di tutte le info a disposizione anche quelle che provengono dagli
insiders cio coloro che sono piF vicini alleffettiva situazione economico8finanziaria
dellemittente dello strumento finanziario
R"=,$s$#$ " *'+$($'$ +$ ";*$"'#" &!%'$((%($'" +"$
1"&*%#$
I re1uisiti di un efficiente funzionamento di mercato sono:
1pessore %o profondit) che riscontrabile in quei mercati in cui si hanno ordini %effettivi o
potenziali) di acquisto0vendita di strumenti finanziari a prezzi prossimi a quelli negoziai in
un determinato istante/ leventuale sbilancio temporaneo tra tali ordini non provoca una
variazione eccessiva del prezzo dello strumento finanziario in quanto mancano i presupposti
per il verificarsi di un vuoto tra domanda e offerta potenziali dello strumento stesso. )n
mercato dotato di spessore quello in cui agli investitori consentito di conoscere con
immediatezza le condizioni di domanda e di offerta degli altri investitori e di operare
altrettanto prontamente.
-mpiezza %dimensione del boo+) il cui concetto attribuibile ad un mercato quando in esso
gli ordini di acquisto e di vendita oltre ad avere prezzi prossimi a quelli correnti sono anche
di importo consistente. Dale attributo congiunto allo spessore aumenta la capacit del
mercato di agire quale stabilizzatore dei prezzi al manifestarsi di variazione degli stessi
generate da temporanei sbilanci tra domanda e offerta.
Elasticit di un mercato per la quale al mercato stesso data la capacit di generare
tempestivamente nuovi ordini al manifestarsi di fluttuazioni di prezzo/ un mercato elastico
se in grado di attirare un consistente numero di nuovi ordini a seguito di temporanei
squilibri tra domanda e offerta.
-ltri parametri per la valutazione dei mercati mobiliari sono:
$a liquidit %attrattivit)
Immediatezza
Drasparenza
Equit %fairness)
"e /unzioni del mercato mobiliare:
'inanziamento delle imprese attraverso emissioni e collocamento dei titoli
3ricing dei titoli negoziati
-umento della liquidit degli scambi
>iduzione dei costi di transazione
Drasferimento della propriet delle societ per azioni
Fi'ure di operatori sul mercato:
;ro+ers che operano esclusivamente per conto di terzi
&ealers che operano per conto proprio ed assolvono la funzione di rendere liquido il mercato
di particolari attivit finanziarie assicurando la continuit degli scambi e detengono un
proprio portafoglio di attivit finanziarie che utilizzano %bid0as+ spread)
:ar+et ma+ers che agiscono per conto proprio e si impegnano a rendere pubbliche le
condizioni di prezzo a cui sono disposti a negoziare quotando i prezzi a cui intendono
acquistare %prezzi denaro) e vendere %prezzi lettera)/ sono sempre obbligati ad esporre in via
continuativa le proposte del momento che egli, pur essendo ristretto nei titoli, impegnato a
garantirne semza interruzioni la negoziabilit.
Forme di or'anizzazione dei mercati mobiliari
1. :ercato a ricerca autonoma: la forma piF elementare in quanto sono i singoli
investitori che vanno alla ricerca della controparte sopportando in tal modo tutti i costi
relativi allo scambio degli strumenti finanziari. 3oich( la ricerca della controparte
avviene senza il coinvolgimento di un intermediario, probabile che lo scambio non
avvenga ad un prezzo ottimale infatti gli oneri di informazione e il tempo speso a cercare
la controparte possono indurre linvestitore a limitare la ricerca al soddisfacimento della
maggior parte delle sue richieste. Inoltre il volume degli scambi sar inferiore e questo
non rende conveniente ad alcun intermediario fornire agli investitori qualunque forma di
servizio.
!. :ercato di bro+er: i bro+er sono intermediari puri infatti offrono un servizio di ricerca
della contropartita per il cliente senza diventare essi stessi contropartita diretta. >icevono
la remunerazione a scambio avvenuto infatti hanno convenienza ad operare solo nei
mercati in cui il volume delle negoziazioni rilevante e solo a questa condizione
riescono a coprire i costi per effettuare il proprio servizio. 2razie alla struttura di questo
tipo di mercato ne trae vantaggio la qualit dei prezzi che risulta superiora a quella dei
prezzi che si formano nel mercato a ricerca autonoma/ tuttavia nemmeno in questo
mercato possibile avere unalta qualit in quanto i prezzi si formano comunque da una
trattativa bilaterale tra bro+er dellacquirente e bro+er del venditore e non
necessariamente sono il risultato di un meccanismo di comparazione tra tutte le
potenziali controparti presenti nel mercato. E importante considerare lintervallo di
tempo tra la trasmissione dellordine al bro+er da parte del cliente e il momento della
eventuale esecuzione: quanto maggiore questo intervallo tanto maggiore il rischio
che in tale periodo i prezzi possano cambiare divenendo incompatibili con lordine
impartito allintermediario.
". :ercato di dealer: essendo il dealer un operatore che acquista in proprio i titoli per
rivenderli alla sua clientela, egli negozia direttamente con il cliente assumendo una
Kposizione in titoliL/ per tale motivo tenuto ad avere una sorta di magazzino dei titoli
per poterli consegnare al cliente che intende acquistarli e deve avere una certa liquidit
per poter pagare chi vuole vendere i titoli. Il dealer opera indicando al cliente due prezzi:
uno piF basso al quale il dealer disposto a comprare gli strumenti finanziari al cliente e
uno piF alto al quale invece disposto a vendere gli strumenti al cliente/ la differenza tra
i due si definisce spread denaro8lettera che rappresenta la remunerazione per il rischio
connesso al mantenimento della posizione in strumenti finanziari e costituisce il ricavo
tipico del dealer con il quale far fronte ai costi per leffettuazione della propria attivit.
Huanto piF alto lo spread tanto piF appare lincertezza del dealer sulla futura
negoziabilit dello strumento finanziario. &i solito i prezzi di un titolo sono proposti da
piF dealer in concorrenza tra loro/ sta a colui che intenzionato allacquisto o alla
vendita a rivolgersi a quel dealer che presenta le condizioni di prezzo piF convenienti.
$a caratteristica tipica di questo tipo di mercato lopportunit per linvestitore di
negoziare immediatamente lo strumento finanziario al prezzo proposto dal dealer/ il
prezzo a cui si conclude la transazione il risultato di una trattativa condotta tra
lintermediario e il cliente.
I. :ercato ad asta %order driven): si caratterizza per la sua attitudine a concentrare tutti gli
ordini provenienti dagli investitori permettendo la fissazione di un prezzo espressione
dellintera domanda e offerta presenti nel mercato in un determinato momento. Dale
concentrazione di ordine pu. avvenire sia fisicamente sia attraverso lausilio di supporti
telematici. Huesto mercato pu. essere visto come una evoluzione di carattere
organizzativo del mercato di bro+er: i bro+er concentrano in un unico luogo fisico o
telematico gli ordini da eseguire purch la loro numerosit e il relativo contro valore sia
tale da giustificare i costi. #i sono due tipi di aste:
a. -sta a chiamata: con cui la fissazione del prezzo avviene chiamando uno per
volta, secondo un ordine prestabilito, i titoli da negoziare/ si ha la fissazione di
un unico prezzo in grado di soddisfare quanta piF domanda e offerta possibili: il
prezzo che scaturisce dallasta senza dubbio qualitativamente buono e molto
prossimo al prezzo perfetto. #i sono! principali difetti, dovuti entrambi
allistantaneit dellasta stessa: I) la circostanza che lasta abbia luogo in unico
momento determina una scarsa attitudine a soddisfare gli ordini che provengono
in via continuativa dai soggetti intenzionati a vendere o acquistare gli strumenti
finanziari %spesso si procede con lattivazione di negoziazioni al di fuori dallasta
regolati da prezzi differenti dal prezzo di equilibrio formatosi al momento
dellasta compromettendo la qualit dei prezzi)/ II) la difficolt di creare una
reale interazione tra i partecipanti allasta e tutti gli altri operatori, in quanto per
questi ultimi non agevole reagire con tempestivit alle info che intervengo in
occasione del processo di formazione del prezzo durante lasta %il prezzo che si
forma non tiene conto di tutti i possibili nuovi flussi di domanda o offerta che
potrebbero essere generati se glinvestitori potessero conoscere in tempo reale
levolvere dellasta stessa)
b. -sta continua: attraverso questa asta vengono rimossi i difetti precedenti infatti
svolgendosi in modo continuativo lungo larco della seduta di borsa %non
istantaneamente) tale tecnica comporta la formazione di prezzi quando sia
possibile un incrocio di ordini di acquisto e di vendita presenti nel mercato.
3oich( $a negoziziano degli strumenti finanziari avviene simultaneamente e in
via continuativa, gli operatori non sono tenuti a ricorrere a negoziazioni al di
fuori dellasta, inoltre lasta assicura una maggiore partecipazione tra i
partecipanti allasta stessa e tutti gli altri operatori, in quanto questi ultimi
reagiscono immediatamente allevolvere del mercato. Il vantaggio avviene
mediante supporti telematici. Dra gli svantaggi vi limpossibilit di disporre di
un unico prezzo che soddisfi per intero la domanda e lofferta. Essendoci piF
prezzi per ciascun strumento la loro qualit risulta inferiore a quella del prezzo di
equilibrio che scaturisce dallasta a chiamata infatti durante lasta i prezzi
subiscono fluttuazione a seconda della fluttuazione momentanea dei flussi di
domanda e offerta.
Nellarco di tutto il secolo scorso la Borsa valori italiana ha avuto la sua sede fsica in un
edifcio di Milano dove centinaia di agenti di cambio acquistavano e vendevano azioni
gridando e gesticolando per poter far accettare le loro proposte dafari.
<ino al B66B le quotazioni in borsa avvenivano esclusivamente tramite la *'#&%##%($'" >%--" !&$+%? in
particolari recinti +corbeilles, nelle quali avevano luogo tutte le operazioni relative allaccertamento dei
prezzi u!ciali e alla redazione dei listini. I prezzi venivano costantemente trasmessi da un funzionario che
si trovava al centro del recinto' il quale era incaricato di raccogliere le notiche. / ne giornata il comitato
direttivo degli agenti di cambio deniva il listino u!ciale. +Il listino conteneva solo i prezzi deniti' quelli
cio( per i quali lo2erta aveva incontrato la domanda,. Il sistema di negoziazione Ealle gridaF era un
esempio paradigmatico di asta a chiamata.
/ causa delle $'";*$"'(" di questo tipo di mercato si cerc* n dagli anni 9ttanta di porre rimedio
attraverso il perfezionamento del sistema introducendo dei sistemi computerizzati sempre pi5 avanzati1
era il primo passo verso la borsa telematica. Le due lacune principali erano1
la +"/-" &%))&"s"'#%#$0$#@ +"$ )&"(($ che si formavano sul mercato u!ciale' dato che al di
fuori degli orari di borsa gli agenti comunque continuavano la loro negoziazione +borsa non
u!ciale,.
-$'%+"!,%# <,'($'%1"'# +"--" s#&,##,&" #"*'$* &!%'$((%#$0" di supporto alle
negoziazioni' che non permettevano un riscontro in tempo reale delle quotazioni.
Gli sforzi di modernizzazione hanno avuto concreta attuazione soprattutto nellultimo decennio del
%ovecento' apportando nuovo vigore' trasparenza e competitivit ai mercati nanziari. Le borse valori di
tutto il mondo cercarono di adeguare i mercati alle nuove invenzioni della tecnologia informatica no a
raggiungere il moderno sistema di contrattazione che ( la /&s% #"-"1%#$*%. Essa non ( pi5 un luogo
sico dove gli agenti cooperano gli uni accanto agli altri' consiste piuttosto in un grande cervello
elettronico che elabora gli ordini di vendita e acquisto pervenuti da ogni parte del mondo attraverso la
rete.
>al BH aprile B66; il mercato borsistico italiano Ealle gridaF non esiste pi5. Lormai generalizzato ricorso
alle nuove tecnologie telematiche ha portato nel mercato mobiliare un *%1/$%1"'# &%+$*%-" ''
s-#%'# +"--" )&*"+,&" 1% %'*." +"$ >-,!.$? +"--% *1,'$*%($'"1 se un tempo la #orsa' con
le sue strutture siche' i suoi recinti e la concentrazione degli operatori' rappresentava anche
tangibilmente il mercato quale centro delle negoziazioni' oggi sono i mercati telematici a consentire
lincrocio di domanda e o2erta nel parterre virtuale delle reti.
I vantaggi del sistema telematico sono1
o minor costi
o migliore esecuzione del clearing I settlement Liquidazione e regolamento
sono fasi del post-trading' ossia ci* che avviene dopo che una transazione ( stata
eseguita sul mercato. La liquidazione +o clearing, avviene dopo le fasi di conferma e
riscontro ed ( nalizzata a denire gli obblighi di acquirente e venditore circa le
transazioni concluse andando a ridurre il rischio di mercato. Il processo di regolamento
riguarda tempi e modalit con le quali acquirente e venditore si scambiano
rispettivamente il contante e i titoli. In Italia l&istituzione che si occupa di organizzare e
gestire tutte le fasi del post-trading +e quindi anche liquidazione e regolamento, delle
operazioni aventi ad oggetto titoli non derivati ( :onte )itoli. La liquidazione delle
operazioni aventi ad oggetto strumenti derivati ( invece gestita dalla $assa di
$ompensazione e Garanzia.
o :igliore bacJ o!ce.
o "i5 trasparenza e liquidit del mercato.
o :igliore monitoraggio da parte delle /utorit di Kigilanza.
E0-,($'" +"--%ss"## &!%'$((%#$0
In mancanza di strutture in grado di trasmettere velocemente e a costi contenuti le info necessarie a
realizzare lo scambio di strumenti finanziari e una piF che adeguata qualit dei prezzi non vi poteva
essere alcuna struttura di mercato alternativa al modello dellaccentramento degli scambi in un
unico luogo considerato mercato ufficiale di borsa. -l di fuori di questi mercati lo scambio di
strumenti poteva realizzarsi attraverso lintervento di operatori specializzati prevalentemente su
base telefonica venendo cosX ad identificare i cosiddetti mercati over the counter. Huesto consente
di ricordare che i mercati siano classificabili come mercati order driven o mercati quote driven, i
primi prevedono che il prezzo scaturisca dal fluire degli ordini da parte dei venditori e compratori, i
secondi prevedono che il prezzo sia quello proposto dagli intermediari e eventualmente accettato
dai potenziali compratori e venditori.
Mercato re'olamentato e mercati alternati(i
Il mercato regolamentato definito come un sistema multilaterale amministrato e o gestito del
gestore del mercato che consente o facilita lincontro al suo interno e in base alle sue regole non
discrezionali di interessi di acquisto e di vendita di terzi di strumenti finanziari in modo da formare
contratti relativi agli strumenti finanziari. E un mercato autorizzato dallautorit di vigilanza che
deve essere multilaterale e caratterizzato da regole e sistemi di negoziazione non discrezionale che
da luogo a contratti vincolanti. Il sistema multilaterale di negoziazione %multilateral trading
facilitisies mtf) definito come un sistema multilaterale gestito da unimpresa di investimento o da
un gestore del mercato che consente lincontro di interessi multipli di acquisisto e vendita di terzi
relativi a strumenti finanziari finalizzati alla realizzazione di un contratto. 1ono definiti dei requisiti
minimi per il funzionamento di questi mercati. 2li internalizzatori sistematici vengono definiti
come piattaforme di negoziazione gestite da intermediari abilitati che compensano al loro interno
gli ordini ricevuti. - questi intermediari viene riconosciuta la possibilit di internalizzare gli ordini
di compravendita della clientela eseguendoli in contropartita diversa senza indirizzarli verso gli altri
mercati in cui tali strumenti sono negoziati. - fronte dellaumentato livello di concorrenza tra
mercati e di un efficiente processo di price discover@ si assiste ad una frammentazione delle
negoziazioni fra piF mercati che di fatto porta ad una pluralit di prezzi che talvolta mina il piF
generale concetto di efficienza dei mercati.
Atti(it0 di post tradin'
E costituita da un insieme di procedure quali in primo luogo il clearing e il settlement che
contribuiscono a garantire il buon fine delle negoziazioni avvenute sui mercati. Huesto insieme di
procedure costituisce il completamento dellattivit di negoziazione senza un riscontro delle
transazioni effettuate e la verifica e lassolvimento degli impegni presi. Il rischio tipico di ogni
contratto lincapacit di adempiere/ poich( linadempimento pu. avere connotati differenti dando
origine a tipologie di rischio diverse, si soliti separare il rischio di liquidit %non si ha disponibilit
per regolare la transazione conclusa) dal rischio di credito % il rischio della controparte adempiente
per linadempimento della sua controparte). 1e la manifestazione dellincapacit avviene nel
periodo compreso tra la stipulazione del contratto e il suo regolamento il rischio a cui sottoposta la
controparte muta se tale manifestazione avviene nel momento in cui dovrebbe avere luogo lo
scambio dei titoli contro il denaro. *el primo caso si dice che la controparte adempiente
assoggettata al rischio di capitale in quanto adempie ai propri impegni senza ricevere la
controprestazione pattuita, mentre nel secondo caso assoggettata al rischio di mercato in quanto il
contratto dovr essere sostituito con un altro a condizioni differenti. E evidente che leventuale
inadempimento di uno o piF contraenti potrebbe avere effetti sullintero mercato finanziario. Dale
fenomeno origina il cosiddetto rischio sistematico. )n intervento per favorire la riduzione dei rischi
connessi al regolamento e alla liquidazione delle transazioni la clearing house che agisce come
controparte centrale interponendosi tra le parti del contratto/ questo sistema si sta diffondendo
anche ai mercati a contante soprattutto per effetto delle operazioni in cui una delle parti risiede in un
paese estero %operazioni cross8border) in cui alta la probabilit che una delle parti non sia disposta
ad assumere il rischio di controparte nei confronti dellaltra. $e attivit di post trading si
completano con la cosiddetta custod@ cio lattivit destinata alla custodia in forma centralizzata
degli strumenti finanziari oggetto di negoziazione, spesso accompagnata dalla dematerializzazione
dei titoli, cio il processo attraverso il quale il trasferimenti degli strumenti non ha luogo
fisicamente ma attraverso la movimentazione di scritture contabili.
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G-$ "-"1"'#$ 1&<-!$*$ +"!-$ s#&,1"'#$ +$ +"/$#
I titoli di debito o titoli obbligazionari sono espressione del credito vantato dal loro possessore nei
confronti dellemittente il quale si impegna ad erogare un interesse a cadenza periodica e a
rimborsare il debito ad una o piF epoche prefissate. Il codice civile consente lemissione delle
obbligazioni per le societ in accomandita per azioni, alle societ cooperative, a quelle a
responsabilit limitata e alle societ per azioni, ma per queste ultime pone un limite %possono
emettere obbligazioni per un importo non superiore al doppio del capitale sociale, della riserva
legale e di quelle disponibili)/ tale limite pu. essere superato nel caso di societ quotate in un
mercato regolamentato.
Il regolamento di emissione del prestito il documento dal quale possibile venire a conoscenza
dellintera gamma delle informazioni riguardanti le caratteristiche del prestito medesimo.
Il prestito pu. essere definito ad elementi fissi o ad elementi variabili a seconda che le
caratteristiche siano immodificabili oppure vengano rideterminate di volta in volta/ allinterno della
categoria dei prestiti ad elementi variabili si distinguono:
o 3restiti a tasso variabile
o 3restiti a prezzo di rimborso variabile
o 3restiti a tasso e presso di rimborso variabili
$e caratteristiche comuni a tutti i prestiti sono:
1. Dasso nominale la misura della redditivit ritraibile da un investimento ed indica in
percentuale il flusso di interessi erogati dallemittente nel corso della vita del prestito/ se il
prestito non produce interesse cedolare allora si tratta di prestiti a zero %zero coupon bond)
peri quali la redditivit prodotta determinata solo dalla differenza tra il prezzo di rimborso
e quello di emissione/ pu. essere fisso %crescente o decrescente) e variabile.
!. :odalit di rimborso si distinguono in ordinarie %rimborso ad epoche predeterminate) e
straordinarie/ le prime si dividono in rimborso ad ununica soluzione e rimborso progressivo
%per estrazione o senza estrazione che si pu. anche definire mediante riduzione del valore
nominale di ciascun certificato)/ le seconde prevedono o il rimborso anticipato
%comunicazione indirizzata dallemittente ai portatori dei titoli di un termine a partire dal
quale lintero prestito o una parte diverr anzitempo rimborsabile/ questa facolt viene
esercitata dal debitore quando il tasso di interesse del prestito diviene penalizzante rispetto a
quelli di mercato) ed estinzione mediante acquisto sul mercato%questa clausola tipica dei
prestiti rimborsabili progressivamente e consente allemittente di acquistare sul mercato e
destinare allannullamento un quantitativo di titoli al massimo pari alla quota che di tempo
in tempo deve essere rimborsata/ questa clausola viene utilizzata dallemittente quando i
prezzi di mercato risultano inferiori alla pari, cio al valore nominale del debito).
". &urata pi. essere massima %che va dal momento dellemissione alla scadenza finale del
prestito) e minima %che va dallemissione al primo rimborso)/ la scadenza pu. essere
determinata %breve quando 6 o 7 a 1! mesi e medio0lunga quando 9 di 1! mesi) e
indeterminata %irredimibili 8 perpetual). #on piano di ammortamento si intende la sequenza
di pagamenti che lemittente pone a servizio del prestito pu. essere a rata crescente
decrescente o costante.
I. 3rezzo di rimborso il prezzo a cui viene restituito il prestito/ il prezzo di emissione pu.
essere fissato alla pari, sotto la pari %la differenza tra prezzo di rimborso e valore nominale
detta scarto di emissione) oppure sopra la pari %la differenza in questo caso detta premio di
rimborso).
3er quanto riguarda i titoli di debito a elementi variabili, il ricorso a clausole di correzione del tasso
nominale e0o del prezzo di rimborsi di un prestito obbligazionario da influenzato da i cosiddetti
parametri di riferimento che sono idonei a esprimere le variazioni intervenute nei mercati che loro
stessi rappresentano. Dali parametri possono essere:
o natura finanziaria: la variabilit del tasso nominale e0o del prezzo di rimborso di un prestito
si definisce di questa natura quando la modifica di tali caratteristiche tecniche dipende dai
mutamenti intervenuti in un indicatore di mercato nel quale si negoziano attivit finanziarie
e tale indicatore rappresentato da un tasso di interesse a breve o a piF lungo termine. 1e le
variazioni sono da riferirsi a mercati di attivit finanziarie a breve termine si in presenza
di parametri monetari %;5D, Euribor
o di natura reale: la variabilit del tasso nominale e0o del prezzo di rimborso di un prestito si
definisce reale quando la variazione di tali elementi tecnici viene correlata ai mutamenti
intervenuti nei prezzi riferiti al piF generale settore delleconomia produttiva %indici
generali) oppure ad uno o piF mercati considerati singolarmente di materie prime, beni,
merci o servizi %indici specifici). Huesti parametri assumono a riferimento landamento dei
prezzi di panieri di beni e si pu. ritenere che il loro andamento approssimi il tasso di
inflazione.
o di natura valutaria: qualora nei titoli la variabilit del tasso nominale e0o del prezzo di
rimborso di un prestito determini dal rapporto di cambio tra due monete ovvero tra una
moneta e un insieme di altre monete %paniere) si in presenza di una indicizzazione di tipo
valutario.
I #$#-$ +$ s#%#
)ipologie1
o B# #uoni 9rdinari del )esoro sono titoli a capitalizzazione integrale +o zero-
coupon, con -cadenze 4 L 6 L B0 mesi +o inferiori, e sono emessi con asta
competitiva. questa tipologia di asta ( usata -9L9 per lemissione del #9)'
vengono emessi sotto la pari
o C#( $erticati del )esoro a tasso zero sono titoli zero-coupon +forte somiglianza
ai #9),' scadenza 0; mesi' emissione sotto la pari mediante asta marginale
o C*# $erticati di $redito a tasso variabile sono titoli Ea reddito ssoF ma a
tasso variabile +?oater,' scadenza M anni' $edole semestrali posticipate.
indicizzazione al tasso #9)6m N spread +oggi BO b.p.,' sono emessi ad asta
marginale $alcolo interessi cedola1 407460 $alcolo dietimi1 /$)7/$)
o CCTeu %A9KI )I)9LI >I -)/)9 a tasso variabile +?oater, con scadenza O e M
anni' cedole semestrali posticipate. indicizzazione al tasso Euribor6m N spread
+costante durante la vita del titolo,' a regime emessi in asta marginale' $alcolo
interessi cedola1 /$)7460' $alcolo dietimi1 /$)7460
o B#) #uoni del tesoro "oliennali sono tradizionali titoli a tasso sso' con
scadenze 4 L O L B0 L BO L 40 anni' cedole semestrali posticipate. tasso cedolare
deciso allemissione e costante nel tempo +il tasso semestrale ( pari alla met
del tasso nominale annuo,' emissione mediante asta marginale' $alcolo
interessi cedola1 407460' $alcolo dietimi1 /$)7/$)
o B#)$ B$'C%($'" %&"% ",& D $'C%($'" I#%-$%) )itoli a tasso reale sso' cio(
pagano una cedola in termini percentuali ssa' mentre in valore monetario
variabile in termini nominali' ma ssa in termini reali' cio( di potere dacquisto.
lindicizzazione riguarda sia il pagamento cedolare che il rimborso del capitale a
scadenza. Indicizzazione al I./.".$. su base europea. Garanzia del capitale +P
K.%.,. -cadenze1 O L B0 L BO L 40 anni. Emissione mediante aste marginali. -ono
quotati in termini reali +il prezzo osservato non contiene il parametro di
rivalutazione per lin?azione,. $alcolo interessi cedola1 407460. $alcolo dietimi1
/$)7/$)
Il dietimo ( il valore espresso in valuta normalmente impiegato per
determinare l&incremento degli interessi per ogni giorno di ritardo.
Questo termine interviene' di solito' nellipotesi di estinzione
anticipata del mutuo rappresenta la somma giornaliera che dovr essere
corrisposta dal mutuario alla banca mutuante qualora tra la data del
pagamento dellultima rata ed il giorno in cui avviene le2ettiva estinzione
decorra un determinato lasso temporale. Il dietimo si determina sommando al
debito residuo il valore che si ottiene moltiplicando lo stesso per il tasso
giornaliero di interesse ed i giorni di ritardo.
As#% *1)"#$#$0%
o due volte al mese1
R#9) trimestrali ed annuali1 met mese
R#9) semestrali1 a fine mese + cedola $$),
o asta competitiva' senza indicazione del prezzo base1
Rle domande presentate dagli operatori disposte in ordine decrescente
Rvengono soddisfatte al prezzo indicato dai partecipanti no al completo
esaurimento dellimporto oggetto di emissione
o richieste
Ra B%'*% +I#%-$% mediante la rete nazionale interbancaria +8%I,
Rcontenuto1 importo dei titoli che si intende sottoscrivere e relativo
prezzo +maD O domande,
Il prezzo che gli operatori aggiudicatari dovranno applicare alla clientela ( il prezzo
medio ponderato di aggiudicazione' calcolato come media dei singoli prezzi rimasti
aggiudicatari ponderati per le relative quantit. / tale prezzo si devono aggiungere le
commissioni di sottoscrizione che la clientela dovr versare per lacquisto dei titoli di
nuova emissione. L&importo 1%ss$1 della commissione da applicare al ":"
sull&operazione di sottoscrizione dei buoni ordinari del )esoro e& stabilito come segue1
E2E5 euro per i buoni aventi durata residua pari o inferiore a H0 giorni +:ini e micro,.
E21E euro per i buoni aventi durata residua compresa tra HB e BM0 giorni +)rimestrali,.
E22E euro per i buoni aventi durata residua compresa tra BMB e 440 giorni
+-emestrali,. E23E euro per i buoni di durata residua pari o superiore a 44B giorni
+/nnuali,
As#% 1%&!$'%-"
Il funzionamento dellasta marginale ( simile a quello visto per lasta competitiva1 le
domande vengono sempre ordinate in ordine di prezzo e poi si procede alla
aggiudicazione partendo dal prezzo pi5 alto no ad esaurimento. Il prezzo di
aggiudicazione ( per* ,!,%-" )"& #,##$ i partecipanti ed ( quello relativo allultimo
prezzo aggiudicatario' anche se pro-quota' vale a dire il pi5 basso. /l prezzo di
aggiudicazione non devono essere aggiunte commissioni.
O)"&%#&$ %/$-$#%#$
R#anche italiane' banche AE e eDtra AE +autorizzazione #I dintesa con $onsob,
R-I: e imprese di investimento eDtra AE +iscritte ad albo $onsob,
RImprese di investimento AE +iscritte ad albo previsto da )A<,
R-pecialisti in titoli di -tato
G-$ s#&,1"'#$ +$ +"/$# +$ "1$##"'#$ )&$0%#$
1ono rappresentati da:
1. 1trumenti a breve termine che ricomprendono:
a. le cambiali finanziarie: possono essere emesse soltanto da societ che rispettano
alcuni requisiti imposti dalla legge purch lammontare di tali strumenti sommato ad
eventuali altre obbligazioni e certificati di investimento non superi il doppio del
capitale sociale, della riserva legale e felle riserve disponibili/ vengono collocate
sotto la pari per essere rimborsate a scadenza al valore nominale, la scadenza tra i "
e i 1! mesi e devono avere un taglio minimo non inferiore ai JBBBB euro.
b. le polizze di credito commerciali %commercial paper) sono strumenti finanziari
utilizzati dalle societ non finanziarie e rappresentati da una lettera di
riconoscimento di un debito nella quale la societ stessa dichiara i l proprio impegno
a pagare una determinata somma ad una determinata scadenza ad unimpresa terza
che generalmente un intermediario finanziario. Dale lettera accompagnata da una
fideYussione comprovante lobbligo della banca di versare la suddetta somma a
favore del creditore/ si tratta di un credito assistito da garanzia bancaria la cui durata
tra 1 e " mesi.
c. le accettazioni bancarie sono una forma di cambiale tratta
%titolo di credito all'ordine con cui un soggetto, traente, ordina incondizionatamente a un
altro soggetto, trattario, di pagare una certa somma a un terzo, beneficiario, a vista a una
determinata data futura) in cui limpresa affidata ordina alla banca di pagare
allimpresa stessa una somma predefinita ad una scadenza predeterminata
!. 3restiti obbligazionaria medio8lungo termine:
a. obbligazioni ordinarie rendimento periodico tasso fisso o variabile
b. obbligazioni convertibili sono titoli intermedi o ibridi composti da una obbligazione
con cedola %fissa o variabile) e una opzione %a favore del possessore
dellobbligazione) di acquisto di azioni della stessa societ emittente o di una terza.
5ffrono in piF al loro possessore la facolt di convertire linvestimento
obbligazionario in un investimento azionario in base alle modalit e ai tempi indicati
dallemittente nel regolamento del prestito/ non possono essere emesse ad un prezzo
inferiore al valore nominale e offrono un rendimento inferiore rispetto ai titoli di
debito analoghi. E possibile distinguere tra prestiti totalmente convertibili %al
momento della conversione lintero valore nominale dellobbligazione viene
trasformato in azioni chiamate azioni di compendio) e prestiti parzialmente
convertibili %soltanto una parte del valore nominale viene trasformato un azione
mentre laltra parte viene rimborsata contestualmente). In entrambi i casi il
possessore dellobbligazione perde lo status di creditore diventando socio e il titolo
di debito cessa di esistere. 3ossono essere emesse in modo diretto %il possessore
dellobbligazione riceve a seguito dellesercizio della facolt di conversione azioni
emesse dalla medesima societ emittente le obbligazioni) oppure in modo indiretto
%le azioni di compendio sono emesse da una societ terza).
c. obbligazioni con arrant sono strumenti finanziari che incorporano un diritto
accessorio denominato ,arrant che conferisce al possessore la facolt di acquistare o
di sottoscrivere una o piF azioni ad un prezzo prefissato/ offrono al possessore la
facolt di diventare azionista della societ come le obbligazioni convertibili, ma
differiscono da questultime su tre punti: mentre nelle convertibili la facolt di
conversione implicita nello strumento, nelle obbl. con ,arrant il ,arrant
staccabile e pu. circolare autonomamente sul mercato/ lesercizio della facolt di
conversione implica la cessazione dellobbl. convertibile, mentre lesercizio del
,arrant non pregiudica il mantenimento in vita anche del titolo obbligazionario/
lesercizio del ,arrant richiede un ulteriore esborso di denaro necessario per
acquistare le azioni di compendio, mentre nel caso delle obbligazioni convertibili
lesercizio della facolt di conversione non implica alcun costo.
d. !bbligazioni drop loc" sono titoli di debito che nascono con un rendimento variabile
%tasso variabile ad esempio $I;5> o E)>I;5>) il cui valore dipende
dallandamento di un parametro sottostante di tipo finanziario, valutario o reale/ il
regolamento del prestito stabilisce una soglia minima %trigger rate) per il parametro
sottostante sotto la quale il titolo si trasforma automaticamente in una normale
obbligazione a tasso fisso %il livello di questo tasso fisso stabilito nel regolamento
ed leggermente superiore al trigger rate).
e. obbligazioni subordinate sono strumenti finanziari il cui rimborso postergato
rispetto alle altre categorie e sono considerate uno strumento di investimento che
presenta un rendimento maggiore rispetto alle obbligazioni ordinarie a fronte di un
livello di rischio superiore. Pengono classificate in tre livelli: Dier ", Dier !, Dier 1 in
funzione del fatto che godono in misura via via minore dei vantaggi degli strumenti
di debito e assumono sempre piF le caratteristiche delle azioni
f. obbligazioni strutturate sono strumenti finanziari che rappresentano una categoria
ibrida tra le normali obbligazioni e gli strumenti derivati/ appartengono alla categoria
degli strumenti di debito ad elementi variabili in quanto nascono dallaccostamento
di unobbligazione ordinaria con uno o piF strumenti derivati: la componente
obbligazionaria assicura la restituzione del capitale nominale alla scadenza piF un
eventuale flusso cedolare nel corso della vita dello strumento, mentre la componente
derivata assicura un eventuale eAtra rendimento che funzione dellandamento di un
parametro di indicizzazione sottostante. E possibile suddividerle in due categorie in
funzione di due elementi: il tipo di attivit sottostante %il parametro sottostante pu.
essere rappresentato da una grandezza di natura finanziaria, valutativa o reale per
esempio un tasso di interesse unazione un indice ecc) e la struttura di
indicizzazione %fa riferimento alle modalit di calcolo delleAtra rendimento che
viene corrisposto al possessore del titolo strutturato in caso di andamento favorevole
del parametro sottostante/ questo rendimento aggiuntivo viene corrisposto
allinvestitore o con una cedola finale unica 8premio a scadenza8 o con cedole
periodiche Qfisse, variabili, variabili indicizzate8 oppure con cedole periodiche piF
premio a scadenza). $e caratteristiche principali sono: indicizzazione a titoli azionari
o di borsa, la modifica nel livello del tasso nominale, la trasformazione da titoli a
tasso fisso a titoli a tasso variabile e la presenza di opzioni di rimborso per
lemittente.
1ulla base della struttura di indicizzazione si distinguono due categorie:
Linked bond titolo caratterizzato dalla combinazione di unobbligazione
ordinaria con un opzione call implicitamente venduta dallemittente al
sottoscrittore/ il possessore riceve oltre al rimborso a scadenza alcune cedole
periodiche oppure unRunica cedola finale il cui valore risulta indicizzato ad un
parametro sottostante. 2li elementi che lo caratterizzano sono:
o il coefficiente di partecipazione %la percentuale di rendimento del
sottostante che viene riconosciuta al possessore),
o le modalit di osservazione del sottostante riguardano la periodicit
con cui vengono rilevati i prezzi del parametro e dipendono dal tipo di
azione call implicita nel titolo %la call pu. essere di tipo plain vanilla
quando vi unRunica osservazione finale che coincide con la scadenza
del titolo e il rendimento percepito dal possessore dipende dalla
differenza tra il prezzo finale e il prezzo finale del sottostante ossia il
rendimento puntuale oppure lopzione call implicita di tipo esotico
per cui il prezzo iniziale del sottostante viene confrontato con una
media di prezzi rilevati in determinate giornate/ si parla di frequenza
regolare quando le osservazioni del sottostante sono equidistribuite
nel tempo quindi mensili, trimestrali etc., mentre la frequenza
irregolare quando il periodo che trascorre tra una rilevazione e la
successiva si modifica nel corso del tempo/ le osservazioni sono
crescenti0decrescenti quando la distanza temporale tra due date di
osservazioni aumenta0diminuisce pertanto si avr un maggior numero
di prezzi riferiti al periodo iniziale0finale di vita dello strumento)/
o la regola di calcolo del rendimento variabile %rappresenta la formula
algebrica per la valorizzazione delle cedole/ indicizzazione diretta nel
caso di aumento del valore del sottostante che determina un
incremento di valore della cedola, mentre indicizzazione indiretta
quando ad una performance positiva del sottostante corrisponde una
diminuzione di valore della cedola).
Il reverse floater uno strumento strutturato che nasce dalla combinazione di
una obbligazione ordinaria con uno strumento derivato denominato s,ap/ si
tratta di un titolo di debito a lungo termine %da 1B a "B anni) provvisto di una
cedola periodica inversamente indicizzata ad un tasso di interesse. $e cedole
pagate nel corso dei primi anni di vita dello strumento sono variabili ma
predeterminate: sono di tipo step8up quando hanno cedola crescente e tasso
fisso crescente/ sono di tipo step8do,n quando hanno cedola decrescente a
tasso fisso decrescente. Il meccanismo dellindicizzazione subentra dopo
qualche anno. Il parametro sottostante rappresentato da tassi come $I;5>
E)>I;5> e tasso s,ap. Il valore della cedola viene calcolato sottraendo da
un tasso fisso predeterminato il valore del tasso variabile di riferimento/ alla
scadenza il possessore del titolo riceve come rimborso il valore nominale
dello strumento se esiste un pagamento cedolare iniziale a tasso fisso si parla
piF propriamente di fiAed reverse floater. Esistono le obbligazioni mirror
ossia combinazioni di una step8up ed una step8do,n consecutive spesso
coprono scadenze molto prolungate e prevedono periodi senza cedole
Index/Equity linked rendimento collegato allandamento di un
indice azionario +o di un paniere di indici azionari, o di una
azione +o di un paniere di azioni nella loro forma pi5 semplice
sono composte dallunione di un titolo zero coupon e da una
opzione che permette di puntare sul rialzo +opzione call, o sul
ribasso +opzione put, di un determinato sottostante +azione o
indice,. "ossono per* essere costruite anche con cedola nella
forme pi5 complesse' invece' le opzioni utilizzate per
costruire questi titoli possono essere )($'$ "s#$*." che
prevedono particolari meccanismi di funzionamento.
Reverse Convertible titolo con un funzionamento diametralmente opposto a
quello delle normali obbligazioni convertibili, linvestitore che lacquista a
fronte di un rendimento cedolare molto piF elevato rispetto a quelli presenti
sul mercato rischia tuttavia di avere una perdita in conto capitale. Infatti a
scadenza potrebbe ricevere al posto del rimborso dei titoli azionari di valore
inferiore a quanto investito. $investitore vende implicitamente un opzione
put allemittente dellobbligazione stessa. % Reverse convertible, obbligazione a
capitale non garantito che conferisce il diritto ad avere una remunerazione pi
elevata rispetto ad obbligazioni di pari durata in cambio del riconoscimento
allemittente dellopzione di rimborsare a scadenza tramite azioni anche con valore
inferiore rispetto al capitale investito.)
/lcune clausole particolari
8imborso anticipato +titoli callable o putable,
L"revedono la possibilit per lemittente +callable, o per
il sottoscrittore +putable, di procedere7richiedere
lestinzione del prestito obbligazionario prima della
scadenza prevista
LI titoli callable comportano un rischio per linvestitore
+se lemittente rimborsa i titoli ( perchS li ritiene troppo
costosi da mantenere in vita,
-ubordinazione
Lil loro rischio ( potenzialmente superiore rispetto alle
normali obbligazioni tassi di rendimento superiori +TT,
Lin caso di default dellemittente' queste obbligazioni
vengono rimborsate solo dopo lintegrale
soddisfacimento degli altri creditori non subordinati
Lil grado di subordinazione dovrebbe determinare il
livello di rendimento
An&)($'" *%-- ( uno strumento derivato in base al quale l&acquirente
dell&opzione acquista il diritto, ma non l'obbligo' di acquistare un titolo
+detto sottostante, a un dato prezzo d&esercizio +ininglese strike price,. /l ne
di acquisire tale diritto' l&acquirente paga una somma detta premio
L" %($'$ &+$'%&$"
-zioni ordinarie i possessori di queste azioni partecipano direttamente alla gestione della
societ poich( dispongono del diritto pieno di voto che consente loro di partecipare
allassemblea ordinaria e straordinaria/ sono nominative quindi la loro intestazione deve
essere in capo di una persona fisica o giuridica con annotazione sul libro dei soci/ la
remunerazione assicurata dal dividendo che a sua volta dipende dallandamento della
gestione della societ ovvero dagli utili conseguiti nel corso dellesercizio.
-zioni di risparmiosono titoli al portatore eccezionalmente nominative e sono prive del
diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie anche se lassemblea speciale degli
azionisti di risparmio ne elegge il rappresentante comune che pu. presenziare alle assemblee
dei soci ordinari le cui deliberazioni egli pu. eventualmente impugnare/ lemissione
consentita alle societ italiane quotate in mercati regolamentati italiani od i altri 3aesi
dell)E e pu. aver luogo sia in sede di aumento di capitale sociale sia di conversione di
azioni ordinarie o di altra categoria con diritto di conversione deliberato dallassemblea
straordinaria
-zioni privilegiatepossono essere emesse anche da societ non quotate e sono
rappresentate da titoli nominativi e, a fronte di priorit nella distribuzione degli utili e nella
liquidazione del capitale, consentono il diritto di voto nellassemblea straordinaria ma non in
quella ordinaria.
G-$ s#&,1"'#$ +"&$0%#$
1ono strumenti finanziari il cui valore dipende dallandamento del prezzo di un altro strumento
finanziario o di unattivit reale che prende il nome di sottostante. 3ossono essere:
Simmetrici quando lacquirente e il venditore dello strumento si assumono lobbligo di
effettuare una prestazione alla scadenza
o 'utures
o 'or,ard
'5>[->& E ')D)>E sono strumenti derivati mediante i quali acquirente e
venditore si impegnano a scambiarsi una determinata quantit dello strumento
finanziario o della merce sottostante ad un prezzo prefissato %stri+e price o
prezzo di consegna) in corrispondenza di una data futura predeterminata.
$acquirente assume una posizione lunga sul derivato mentre il venditore
assume una posizione corta/ lunica differenza tra for,ard e future dipende
dal fatto che i primi vengono scambiati esclusivamente su mercati 5D#
mentre i secondi sono negoziati nei mercati regolamentati. Il valore che
assume il derivato il giorno della scadenza viene denominato pa@off e
coincide con il valore intrinseco dello stesso. 3er entrambi il pa@off pari alla
differenza tra il prezzo del attivit sottostante il girono della scadenza del
contratto e il prezzo concordato dalle due controparti al momento della stipula
del contratto.
$a conclusione del contratto pu. avvenire mediante la vera e propria
consegna %deliver@) del bene sottostante al compratore a fronte del pagamento
del prezzo pattuito al venditore oppure pu. avvenire mediante regolamento
differenziale %#ash 1ettlement) in cui vene scambiata soltanto la differenza tra
il controvalore monetario della posizione lunga rispetto a quella corta.
#on i 'uture possibile chiudere il contratto prima della sua scadenza
naturale negoziando un altro contratto future avente la medesima attivit
sottostante e la medesima scadenza e assumendo una posizione opposta
rispetto a quella del contratto originario %non pu. succedere con i 'or,ard
perch( sono strumenti molto personalizzati). )naltra carattersitica che
distingue il future dal for,ard la clearing house ossia un organo del mercato
che diventa controparte di tutti i soggetti che neogziano future al fine di
minimizzare il rischio di insolvenza su questo mercato e diviene venditrice
nei confronti dellacquirente originario e contestualmente acquirente nei
confronti del venditore.
o 1,ap
-ono contratti derivati in cui due controparti si accordano per
scambiarsi in date future ?ussi monetari periodici calcolati in
funzione di un parametro sottostante e di un capitale nozionale. il
capitale nozionale non viene mai scambiato e serve per
determinare lesatto ammontare dei versamenti periodici. Il
parametro sottostante ( spesso rappresentato da un tasso di
interesse +I8- interest rate s@ap, oppure da un tasso di cambio
+currencU s@ap,' ma ( anche possibile scambiare s@aps su rischio
di credito' su beni reali +commoditU s@aps, e su titoli azionari
+ equitU s@aps,. Il contratto I8- consiste in una successione di
contratti for@ard tali per cui lacquirente si impegna a versare alla
sua controparte' in corrispondenza delle date concordate' una
somma calcolata applicando il tasso di interesse sso anchesso
concordato contrattualmente applicato al capitale nozionale.
Intanto il venditore si impegna a versare al compratore una somma
calcolata applicando un tasso di interesse variabile al capitale
nozionale. "er esempio' un soggetto / pu* acquistare
un&obbligazione a tasso variabile e corrispondere gli interessi che
percepisce a un soggetto #. #' a sua volta' acquista un bond a
tasso sso' percepisce gli interessi variabili di / e gli gira gli
interessi a tasso sso. Questa struttura +chiamata I!' cio( interest
rate s"ap, pu* essere utile per immunizzarsi da ?uttuazioni di
mercato o gestire fondi comuni +con la strategia $""I,. %ell&accordo
di s@ap vengono stabilite le date in cui i pagamenti verranno
e2ettuati e il modo in cui saranno calcolati. La nalit di uno s@ap
pu* essere1
8 #edging1 riduzione +no ad annullamento, di una
potenziale perdita +rischio nanziario,.
8 $rading1 protto sulla variazione di prezzo +nel tempo,'
assumendo un rischio nanziario. )utti i ?ussi si
eseguono in un unico mercato.
8 %rbitraggio1 protto sulla di2erenza di prezzo fra due
mercati +in un dato tempo,. -i acquista in un mercato' e
si vende il derivato o il sottostante in un altro.
Lo schema dei ?ussi nanziari degli s@ap ( completamente diverso
da quello degli altri derivati.
Lo s@ap non ha un prezzo di acquisto col quale la controparte
diviene proprietaria di un sottostante' o del diritto di
acquistarlo7venderlo a un dato prezzo alla scadenza +come per le
opzioni call e put,' nS a scadenza ha facolt di esercitare o meno
tale diritto con dei gradi di libert1 i ?ussi hanno date certe e
stabilite dal contratto' di segno opposto +spesso pi5 di due nel
tempo,' e quelli di almeno una controparte sono deterministici +di
importo noto1 es. quantit di valuta' tasso sso' premio per un
$>-,.
La quantit e valore degli s@ap scambiabili +e il rischio di
controparte, sono meno legati al prezzo del sottostante rispetto ad
altri strumenti derivati1 con un&opzione' la controparte che acquista
deve avere liquidit pari al prezzo del derivato e del sottostante +se
esercita l&opzione,' mentre per uno s@ap entrambe le controparti
devono essere solvibili' ma solamente per la di&erenza 'ra due
tassi di interesse +spread sso-variabile' cambio fra valute'
probabilit di de'ault per un $>-, che sono percentuali del
sottostante +interessi rispetto al capitale di debito' delta cambio fra
valute,' e aventi il solito ordine.
/d esempio' se la controparte non vende a terzi il derivato o non si
copre con un derivato di segno opposto +stessa scadenza e
sottostante,1 nello s@ap di commoditU non ( necessaria la
disponibilit sica del bene sottostante. in quello di interessi il
contratto di s@ap non necessariamente ( legato all&esistenza e7o
unicit di debiti a tasso sso e variabile sottostanti +che potrebbero
per contro essere coperti da molteplici s@ap,. nello s@ap di valute'
dove ( invece necessaria la disponibilit del bene' a pronti al
cambio corrente di mercato' questo ritorna alla controparte a
termine al cambio iniziale' in modo indipendente da quanto varia il
prezzo relativo fra le valute fra la data a pronti e a termine.
G-$ s#&,1"'#$ +"&$0%#$
1ono strumenti finanziari il cui valore dipende dallandamento del prezzo di un altro strumento
finanziario o di unattivit reale che prende il nome di sottostante. 3ossono essere:
S$11"#&$*$ quando lacquirente e il venditore dello strumento si
assumono lobbligo di e2ettuare una prestazione alla scadenza
o <utures
o <or@ard
<98V/8> E <A)A8E sono strumenti derivati mediante i quali
acquirente e venditore si impegnano a scambiarsi una determinata
quantit dello strumento nanziario o della merce sottostante ad
un prezzo pressato +striJe price o prezzo di consegna, in
corrispondenza di una data futura predeterminata. Lacquirente
assume una posizione lunga sul derivato mentre il venditore
assume una posizione corta. lunica di2erenza tra for@ard e future
dipende dal fatto che i primi vengono scambiati esclusivamente su
mercati 9)$ mentre i secondi sono negoziati nei mercati
regolamentati. Il valore che assume il derivato il giorno della
scadenza viene denominato paUo2 e coincide con il valore
intrinseco dello stesso. "er entrambi il paUo2 ( pari alla di2erenza
tra il prezzo del attivit sottostante il girono della scadenza del
contratto e il prezzo concordato dalle due controparti al momento
della stipula del contratto.
La conclusione del contratto pu* avvenire mediante la vera e
propria consegna +deliverU, del bene sottostante al compratore a
fronte del pagamento del prezzo pattuito al venditore oppure pu*
avvenire mediante regolamento di2erenziale +$ash -ettlement, in
cui vene scambiata soltanto la di2erenza tra il controvalore
monetario della posizione lunga rispetto a quella corta.
$on i <uture ( possibile chiudere il contratto prima della sua
scadenza naturale negoziando un altro contratto future avente la
medesima attivit sottostante e la medesima scadenza e
assumendo una posizione opposta rispetto a quella del contratto
originario +non pu* succedere con i <or@ard perchS sono strumenti
molto personalizzati,. Analtra carattersitica che distingue il future
dal for@ard ( la clearing house ossia un organo del mercato che
diventa controparte di tutti i soggetti che neogziano future al ne
di minimizzare il rischio di insolvenza su questo mercato e diviene
venditrice nei confronti dellacquirente originario e
contestualmente acquirente nei confronti del venditore.
o -@ap
-ono contratti derivati in cui due controparti si accordano per
scambiarsi in date future ?ussi monetari periodici calcolati in
funzione di un parametro sottostante e di un capitale nozionale. il
capitale nozionale non viene mai scambiato e serve per
determinare lesatto ammontare dei versamenti periodici. Il
parametro sottostante ( spesso rappresentato da un tasso di
interesse +I8- interest rate s@ap, oppure da un tasso di cambio
+currencU s@ap,' ma ( anche possibile scambiare s@aps su rischio
di credito' su beni reali +commoditU s@aps, e su titoli azionari
+ equitU s@aps,. Il contratto I8- consiste in una successione di
contratti for@ard tali per cui lacquirente si impegna a versare alla
sua controparte' in corrispondenza delle date concordate' una
somma calcolata applicando il tasso di interesse sso anchesso
concordato contrattualmente applicato al capitale nozionale.
Intanto il venditore si impegna a versare al compratore una somma
calcolata applicando un tasso di interesse variabile al capitale
nozionale. "er esempio' un soggetto / pu* acquistare
un&obbligazione a tasso variabile e corrispondere gli interessi che
percepisce a un soggetto #. #' a sua volta' acquista un bond a
tasso sso' percepisce gli interessi variabili di / e gli gira gli
interessi a tasso sso. Questa struttura +chiamata I!' cio( interest
rate s"ap, pu* essere utile per immunizzarsi da ?uttuazioni di
mercato o gestire fondi comuni +con la strategia $""I,. %ell&accordo
di s@ap vengono stabilite le date in cui i pagamenti verranno
e2ettuati e il modo in cui saranno calcolati. La nalit di uno s@ap
pu* essere1
- #edging1 riduzione +no ad annullamento, di una potenziale
perdita +rischio nanziario,.
- $rading1 protto sulla variazione di prezzo +nel tempo,'
assumendo un rischio nanziario. )utti i ?ussi si eseguono in
un unico mercato.
- %rbitraggio1 protto sulla di2erenza di prezzo fra due
mercati +in un dato tempo,. -i acquista in un mercato' e si
vende il derivato o il sottostante in un altro.
Lo schema dei ?ussi nanziari degli s@ap ( completamente diverso
da quello degli altri derivati.
Lo s@ap non ha un prezzo di acquisto col quale la controparte
diviene proprietaria di un sottostante' o del diritto di
acquistarlo7venderlo a un dato prezzo alla scadenza +come per le
opzioni call e put,' nS a scadenza ha facolt di esercitare o meno
tale diritto con dei gradi di libert1 i ?ussi hanno date certe e
stabilite dal contratto' di segno opposto +spesso pi5 di due nel
tempo,' e quelli di almeno una controparte sono deterministici +di
importo noto1 es. quantit di valuta' tasso sso' premio per un
$>-,.
La quantit e valore degli s@ap scambiabili +e il rischio di
controparte, sono meno legati al prezzo del sottostante rispetto ad
altri strumenti derivati1 con un&opzione' la controparte che acquista
deve avere liquidit pari al prezzo del derivato e del sottostante +se
esercita l&opzione,' mentre per uno s@ap entrambe le controparti
devono essere solvibili' ma solamente per la di&erenza 'ra due
tassi di interesse +spread sso-variabile' cambio fra valute'
probabilit di de'ault per un $>-, che sono percentuali del
sottostante +interessi rispetto al capitale di debito' delta cambio fra
valute,' e aventi il solito ordine.
/d esempio' se la controparte non vende a terzi il derivato o non si
copre con un derivato di segno opposto +stessa scadenza e
sottostante,1 nello s@ap di commoditU non ( necessaria la
disponibilit sica del bene sottostante. in quello di interessi il
contratto di s@ap non necessariamente ( legato all&esistenza e7o
unicit di debiti a tasso sso e variabile sottostanti +che potrebbero
per contro essere coperti da molteplici s@ap,. nello s@ap di valute'
dove ( invece necessaria la disponibilit del bene' a pronti al
cambio corrente di mercato' questo ritorna alla controparte a
termine al cambio iniziale' in modo indipendente da quanto varia il
prezzo relativo fra le valute fra la data a pronti e a termine.
As$11"#&$*$ quando lobbligo di e2ettuare una prestazione alla scadenza
ricade unicamente sul venditore dello strumento
o $ontratti di opzione le options sono contratti derivati in cui il
compratore paga un prezzo +premio, e acquista la facolt di decidere che
seguito dare alloperazione' mentre il venditore incassa il premio iniziale
e si obbliga a soddisfare la volont della controparte. %e esistono due
tipi1
Option call rappresenta il diritto di acquistare lattivit sottostante
contro il pagamento di un prezzo sso +striJe price, determinato al
momento della stipula del contratto. il possessore dellopzione
decider di esercitare tale facolt di acquisto soltanto se il prezzo
dellattivit di mercato sottostante risulta superiore allo striJe
price' in caso contrario abbandoner lopzione rinunciando al
proprio diritto.
Option put rappresenta il diritto di acquistare lattivit sottostante
incassando un prezzo sso +striJe price, determinato al momento
della stipula del contratto. il possessore dellopzione decider di
esercitare tale facolt di acquisto soltanto se il prezzo dellattivit
di mercato sottostante risulta inferiore allo striJe price' in caso
contrario abbandoner lopzione rinunciando al proprio diritto.
#i sono quindi le seguenti categorie di soggetti:
B. Lacquirente della call +posizione lunga, che ha diritto di acquistare
il sottostante ad un prezzo pressato.
0. Il venditore della call +posizione corta, che ha lobbligo di
consegnare alla controparte il sottostante incassando lo striJe price
qualora il compratore decida se esercitare il proprio diritto di
acquisto.
4. Lacquirente della put +posizione lunga, che ha il diritto di vendere
il sottostante incassando un prezzo pressato.
;. Il venditore della put +posizione corta, che ha lobbligo di
acquistare dalla controparte il sottostante versando lo striJe price
qualora il compratore decida se esercitare il proprio diritto di
vendita.
#on riferimento al momento vi sono:
- Opzioni europee per le quali la facolt pu* essere esercitata
soltanto alla scadenza
- Opzioni americane per le quali la facolt pu* essere esercitat in
qualsiasi momento sino alla scadenza
$e opzioni vengono anche distinte in:
In t(e money quando conviene esercitare la facolt
%t t(e money quando il possessore ( indi2erente +ossia quando
il prezzo di mercato del sottostante ( pari allo striJe price,
Out o' t(e money quando non conviene esercitare la facolt
G-$ s#&,1"'#$ +$ !"s#$'" +"- &$s)%&1$
$a gestione del risparmio si esplica tramite la vendita di di 5I#> %5rganismi di Investimento
#ollettivo del >isparmio) cio i fondi comuni, la gestione dei portafogli su base individuale e la
consulenza in materia di investimenti
Fondi comuni di in(estimento e Sica(
'ondo comune sono fondi di investimento +9rganismi di Investimento $ollettivo
del 8isparmio' 9I$8, che utilizzano strumenti finanziari detti Wquote di fondi
d&investimentoW e che raccolgono il denaro di risparmiatori che a!dano la
gestione dei propri risparmi ad una societ di gestione del risparmio +-G8,
con personalit giuridica e capitale distinti da quelli del fondo. 3 denito come il
patrimonio autonomo raccolto mediante una o pi5 emissioni di quote tra una
pluralit di investitori con la nalit di investire lo stesso sulla base di una
predeterminata politica di investimento. ( suddiviso in quote di pertinenza di
una pluralit di partecipanti' gestito in monte' nellinteresse dei partecipanti e
in autonomia dai medesimi. +I <'+$ *1,'$ +$ $'0"s#$1"'# sono fondi di
investimento +9rganismi di Investimento $ollettivo del 8isparmio' 9I$8, che
utilizzano strumenti finanziari detti Wquote di fondi d&investimentoW e che raccolgono il denaro di
risparmiatori che a!dano la gestione dei propri risparmi ad una societ di gestione del
risparmio +-G8, con personalit giuridica e capitale distinti da quelli del fondo.,
1icav %1ociet di investimento a capitale variabile) sono societ per azioni aventi a oggetto
esclusivo linvestimento del proprio capitale, raccolto mediante collocamento pubblico o privato
delle azioni, in strumenti finanziari e altri beni/ possono svolgere le attivit connesse e strumentali
stabilite dalla ;anca dItalia sentita la #onsob, a condizione che sia garantita la finzione di supporto
dellattivit core e il carattere meramente ausiliario allo sviluppo della stessa. #aratteristica
importante la variabilit del capitale, sempre coincidente con il patrimonio in gestione %che
aumenta e diminuisce in funzione delle sottoscrizioni e dei rimborsi nonch( dalle oscillazioni del
valore dei beni in cui investito). Il requisito delle 5I#> dellautonomia del patrimonio qui deve
essere inteso non tanto come separatezza del patrimonio della societ8gestore del patrimonio in
gestione, quanto piuttosto come separatezza interna tra le azioni dei singoli creditori dei partecipanti
e quelle dei creditori di altri partecipanti/ viceversa i creditori della 1icav potranno soddisfare le
loro ragioni sul patrimonio della stessa concorrendo con le ragioni dei partecipanti8soci secondo le
regole comuni. 2li aderenti a tale societ sono azionisti e quindi dotati di diritto di voto. $e azioni
emesse possono essere nominative o al portatore e devono essere liberate al momento
dellattribuzione al partecipante. $a 1icav non dispone di un capitale nominale fisso quindi il valore
delle azioni determinato con il rapporto tra il patrimonio netto e il numero delle azioni in
circolazione.
#aratteristiche comuni:
)atrimonio: inteso quale complesso di strumenti nanziari' crediti' liquidit e
altri beni mobilie immobili suscettibili di una trasformazione in denaro. deve
essere autonomo in quanto si forma con i conferimenti dei singoli partecipanti
+pooling,' ma ( separato dai patrimoni dei singoli. Infatti sul patrimonio in
gestione non sono ammesse azioni dei creditori di altri investitori o della -G8 e
non operano la compensazione legale e giudiziale rispetto ai crediti vantati dal
depositario o dal sub depositario nei confronti del gestore. "er e2etto della
sottoscrizione gli aderenti acquistano delle quote di partecipazione al fondo e
assumono il diritto di beneciare della rivalutazione del patrimonio autonomo.
Le quote sono tutte di eguale valore e incorporanti i medesi diritti' possono
essere rappresentate da certicati sici oppure immesse in un certicato
cumulativo. Il patrimonio deve essere gestito dalla -ociet di Gestione del
8isparmio +-G8, per conto dei partecipanti +gestione in monte,. infatti ogni
partecipante con ladesione al contratto investe il gestore di tutti i poteri di
e2ettuare scelte dinvestimento degli attivi senza interpellare il partecipante
stesso.
*ompetenze specialistic(e1 le -G8 sono intermediari altamente specializzati nel
settore delle gestioni patrimoniali ai quali il nostro legislatore ha consentito lo
svolgimento delle attivit di gestione del risparmio in forma collettiva con la
duplice nalit di meglio disciplinare i requisiti di professionalit e
organizzazione e di vigilare pi5 agevolmente loperativit.
egolamento di gestione1 i fondi comuni e le -icav sono disciplinati da appositi
documenti istitutivi rispettivamente il regolamento di gestione e lo statuto
Organi competenti per la scelta degli investimenti per conto dellorganismo'
delleventuale struttura delle deleghe di gestione e dellidentit e ruolo della
banca depositaria +( lente creditizio a cui vengono a!dati le disponibilit
liquide e gli strumenti nanziari raccolti dalla -G8. accerta la legittimit delle
operazioni di emissione e rimborso delle parti dell9I$8 e la destinazione dei
redditi. ha il compito di vericare la correttezza del calcolo del valore delle
quote o azioni. accerta che nelle operazioni relative all9I$8 la
controprestazione sia ad essa rimessa nei termini duso ed esegue le istruzioni
della -G8 o della -I$/K,
&ifferenze
$a principale differenza attiene alla disciplina giuridica: nelle 1I#-P la posizione del partecipante
coincide con quella dellazione del veicolo gestito, mentre nel fondo il partecipante meramente
titolare di un diritto di credito nei confronti del patrimonio comune e non pi. esercitare alcuna
influenza diretta sulla 1>2 e sui suoi assetti organizzativi/ poi nel fondo comune la regola della
separazione del patrimonio gestito dal soggetto gestore pu. trovare applicazione, nelle 1I#-P no.
#ategorie riconosciute:
o 9I$8 aperti i partecipanti possono sottoscrivere in qualsiasi momento le
quote mediante il versamento di un importo corrispondete al loro valore oppure
nei fondi detti Ead apporto privatoF mediante il conferimento di strumenti
nanziari presenti nella composizione dellindice di riferimento +#enchmarJXXX,
in conformit al quale il fondo investe le proprie attivit. Il sottoscrittore ha la
facolt di richiedere in qualsiasi momento il rimborso delle proprie quote +il
patrimonio varia a seconda dei rimborsi e2ettuati,. dunque questi fondi devono
essere altamente liquidabili. I fondi aperti consentono nello stesso momento in
cui avviene la liquidazione delle quote' di sottoscrivere quote di nuova
emissione. fondi aperti vengono suddivisi, da un punto di vista giuridico, in! i fondi di diritto
italiano armonizzati "#, fondi di diritto italiano non armonizzati "# $fanno parte di %uesta categoria
i fondi di fondi e i fondi speculativi) e i fondi immobiliari.
o 9I$8 chiusi i soggetti interessati possono sottoscrivere le quote solo
nellambito di una o pi5 emissioni a date pressate e per importi massimi
predeterminati. la sottoscrizione avviene mediante il versamento di un importo
corrispondente al valore delle quote di nuova emissione. %on ( possibile il
rimborso prima della scadenza +solitamente non inferiore ai B0 anni, e questo
rende il patrimonio sso. La funzione principale ( quella di consentire laccesso
dei risparmiatori ad una forma di investimento di di!cile approccio +investire in
beni immobili' diritti reali immobiliari e partecipazioni in societ immobiliari'
cosa che non ( possibile con fondi aperti,.
o <ondi riservati1 -ono fondi aperti o chiusi che riservano la partecipazione a
denite categorie di investitori' deniti EqualicatiF' quali banche' sim' fondi
pensione' -icav' societ nanziarie e assicurative e altri particolari soggetti
esperti secondo un elenco fornito dalla $onsob.
"ossono investire in fondi speculativi' italiani ed esteri entro il limite del 40Y del
totale delle attivit del fondo e in fondi chiusi entro un tetto del O0Y. %el
regolamento di gestione' possono derogare dai limiti alla concentrazione dei
rischi previsti dalla disciplina di #anca dItalia.
o <ondi speculativi 1 si caratterizzano per1
Z l&utilizzo di tecniche e strumenti di gestione avanzati' spesso non
adottabili dai fondi comuni +o direzionali, per motivi regolamentari.
Z la struttura commissionale' basata su una commissione di gestione
annua ed una commissione di per'ormance +tipicamente
rispettivamente pari a 0Y e 00Y,.
Z l&investimento nel fondo speculativo di una quota rilevante di
capitale da parte dei gestori
I fondi speculativi hanno l&obiettivo di produrre rendimenti costanti nel tempo'
con una bassa correlazione rispetto ai mercati di riferimento' tramite
investimenti singolarmente ad alto rischio finanziario' ma con possibilit di ritorni
molto fruttuosi.
-ono contraddistinti dal numero ristretto di soci partecipanti e dall&elevato
investimento minimo richiesto. -ono soggetti ad una normativa che' per quanto
riguarda la prudenza' ( pi5 limitata rispetto a quella che vincola gli altri
operatori nanziari.
Ana tipica operazione e2ettuata dagli (edge 'unds ( la vendita allo scoperto' a
scopo ribassista. tale operazione infatti non ( permessa' di norma' ai fondi
comuni canonici di diritto italiano +costituiscono eccezione i fondi che hanno
recepito le nuove normative A$I)- III,. -ono fondi ad alto rischio per
l&investitore.
In Italia sono rappresentati dai 'ondi comuni di in+estimento speculati+i +decr .
:in . Desoro 00H7B666, recante norme per la determinazione dei criteri uniformi
per i fondi comuni di investimento. Quest&ultimo costituisce uno schema
strutturale atipico disciplinato attraverso negozi privatistici' disancorato dalle
modalit di partecipazione e dall&oggetto tipico dell&investimento rispetto ai
fondi comuni classici. Le 1ociet di gestione del risparmio +-G8, possono istituire
fondi speculativi il cui patrimonio ( diverso da quello previsto in via prudenziale
dalla ;anca d RItalia con reg. 007067B666.
Le caratteristiche indicate dal detto >ecreto sono1
Z il numero dei partecipanti inferiore alle 000 unit.
Z l&ammontare minimo non inferiore a O00 mila Euro.
Z le quote non possono essere oggetto di sollecitazione.
Il regolamento del fondo deve' inoltre' menzionare la rischiosit e la circostanza
che esso viene gestito in deroga ai divieti stabiliti dalla #anca d&Italia e
dalla $9%-9#. %el regolamento del fondo sono indicati i beni oggetto
dell&investimento e le modalit di partecipazione +conferimenti e ritiro delle
quote,. In considerazione degli e2etti potenziali sulla stabilit delle -G8' i fondi
speculativi possono essere istituiti o gestiti solo dalle -ociet che hanno per
oggetto esclusi+o l&istituzione o la gestione di tali fondi.
o <ondi armonizzati -ono fondi e sicav di tipo aperto' costituiti nei paesi
dell&Anione europea' che investono prevalentemente in strumenti nanziari
quotati +azioni' obbligazioni' ecc.,. Il termine WarmonizzatiW deriva dal fatto che
seguono regole e criteri comuni' previsti a livello comunitario +direttiva n.
HO76BB7$EE, e recepiti nelle legislazioni nazionali' volti a tutelare gli interessi dei
risparmiatori' sostanzialmente attraverso una limitazione dei rischi assumibili e
la predisposizione di una serie di controlli. %el disegno tracciato dalle norme
comunitarie' quindi' i fondi WarmonizzatiW' a prescindere dal paese di origine'
devono avere caratteristiche simili e' pertanto' poter essere agevolmente
commercializzati nei paesi dell&Anione. La realt' a volte' presenta sfumature
diverse' in quanto i paesi membri potrebbero aver recepito le norme della
direttiva in maniera non perfettamente identica. Inoltre' si deve sottolineare che
la vigilanza su questi strumenti ( a!data alle autorit del paese di origine +ad
esempio' un fondo lussemburghese sar vigilato dall&autorit del Lussemburgo'
anche se o2erto in Italia,. /lle autorit italiane spetta esclusivamente la
vigilanza sulle modalit di commercializzazione nel nostro paese.
o <ondi non armonizzati 1 sono fondi comuni dinvestimento che non
rispettano le direttive comunitarie in materia di organismi dinvestimento
collettivo' pertanto per essere commercializzati in Italia' le societ di
gestione devono essere autorizzate dalla Banca dItalia +sentita
la onsob, che concede il suo nullaosta a condizione che i relativi assetti
organizzativi e regolamenti di gestione del fondo siano compatibili con quelli
previsti per le societ di gestione italiane. al ne di livellare gli obblighi
normativi e di trasparenza a benecio dellinvestitore italiano. I fondi non
armonizzati hanno una maggiore libert dinvestimento in quanto sono
sottoposti a regole meno stringenti. La maggiore libert dinvestimento si
riferisce principalmente alla tipologia di strumenti fnanziari in cui (
investito il patrimonio del fondo. /d esempio i fondi non armonizzati possono
investire in strumenti derivati per la copertura dei rischi per un ammontare
totale superiore al valore netto del fondo. )ra i fondi non armonizzati pi5 noti ci
sono i fondi hedge e i fondi speculativi fondi riservati generalmente indirizzati
ad un pubblico di investitori con risorse nanziarie elevate e con una
conoscenza degli strumenti nanziari adeguata al tipo di rischio associato.
o <ondi di fondi 1 sono una categoria di fondi comuni di investimento i quali'
piuttosto che investire il denaro raccolto con le operazioni di collocamento in
attivit nanziarie primarie' investono in altri fondi comuni di investimento'
ossia in attivit nanziarie prodotte sin dall&origine dal mercato nanziario e
quindi secondarie. I fondi di fondi sono spesso gestiti da diversi gestori di
diverse -gr' anche di -tati esteri rispetto alla piazza nanziaria di riferimento. Il
vantaggio dei fondi di fondi ( l&ampia diversicazione del rischio
dell&investimento che permettono' in quanto articolano le operazioni' oltre che
su settori economici diversi' su merci diverse e su valute diverse' nonchS su
gestori diversi. Lo svantaggio dei fondi di fondi deriva essenzialmente
dai costi che il sottoscrittore sopporta1 infatti' oltre alle commissioni di ingresso
nel fondo di fondi' l&investitore paga o rischia di pagare commissioni di gestione
sia al fondo di fondi' sia ai singoli fondi comuni in cui investe il fondo di fondi. -i
pone inoltre un signicativo problema di trasparenza degli investimenti'
potendo non essere chiara' talvolta' l&esatta destinazione economica delle
somme investite.
o E)< +EDchange )raded <unds, sono fondi indicizzati +indeD fund, quotati sui
mercati regolamentari' in Italia sull&E)<plus' operativo da aprile 000M' negli -tati
Aniti sull&/:E[.
>al punto di vista nanziario possono essere interpretati o come titoli azionari o
come fondi comuni' a seconda che se ne vogliano enfatizzare le caratteristiche
di titolo nanziario acquistato dall&investitore o di prodotto venduto.
La storia degli E)< risale alla met degli anni ottanta' quando
il mercato americano /:E[ +-merican 1toc+ EAchange, stava cercando di
sopravvivere ad un ambiente competitivo a causa della presenza di mercati
come il %Use e il %/->/Q. L&inizio fu contrastato e incontr* poco seguito da
parte dei risparmiatori. $on il tempo la situazione ( cambiata e il prodotto sta
diventando sempre pi5 popolare' anche a causa di un mutato atteggiamento
degli investitori verso la gestione passiva della ricchezza.
I principali vantaggi per gli investitori sono1
Z costi minori rispetto ai fondi indicizzati non quotati +in genere' i
caricamenti di gestione annui oscillano tra 0'4Y e 0'HY,.
Z possibilit di essere negoziati durante tutta la giornata di
contrattazione come un normale titolo azionario.
Fondi immo-iliari
&el corso di %uesti ultimi anni il settore del risparmio gestito ha subito un processo di profonda
trasformazione che ha permesso agli operatori di offrire alla propria clientela prodotti e servizi sempre pi
innovativi in grado di soddisfare la domanda crescente di nuovi prodotti finanziari. &ascono cos' i fondi
comuni di investimento immobiliari che consentono di trasformare investimenti immobiliari, che per loro
natura richiedono tempi pi lunghi degli investimenti di tipo mobiliare, in quote di attivit finanziarie che
consentono di generare li%uidit( senza che linvestitore debba ac%uisire direttamente un immobile. )resente
in talia dal *++, %uesta tipologia di fondi, data la propria capacit( di conservare valore attraverso il passare
del tempo, rappresenta un interessante alternativa agli investimenti di tipo tradizionale, soprattutto in %uelle
fasi di mercato in cui la riduzione progressiva dei tassi di interesse rende attraente investire in immobili.
fondi immobiliari investono il patrimonio in misura non inferiore ai due terzi in beni immobili, diritti reali
immobiliari e partecipazioni in societ immobiliari. -ono chiusi, ovvero prevedono un diritto al rimborso
della %uota sottoscritta solo ad una certa scadenza. .on il dl n. /0* del 122* e il dm n. 34 del 122/ 5 poi
stata introdotta la possibilit( di emissioni successive di %uote e di rimborsi anticipati per aumentare la
li%uidabilit( del fondo. fondi immobiliari sono classificati in base ai soggetti ai %uali si rivolgono $retail o
investitori %ualificati), alle modalit( di ac%uisizione degli immobili $ad apporto, non ad apporto) e alla politica
di distribuzione dei dividendi $a distribuzione o ad accumulazione). 6a durata minima prevista da %ueste
particolari tipologie di investimento finanziario 5 pari a *2 anni mentre la massima pu7 raggiungere anche i
/2. 6a data di scadenza segna anche il momento in cui il patrimonio verr( ripartito, e distribuito, come
stabilito allinterno del prospetto informativo. 8i solito poi viene anche previsto un obiettivo di rendimento che
5 poi distribuito attraverso dividendi di acconto.
fondi immobiliari nascono con una dotazione iniziale prestabilita di patrimonio, variabile per effetto delle
normali variazioni di valore connesse all'apprezzamento9deprezzamento dei beni. :ale patrimonio viene
suddiviso in un numero predeterminato di %uote. 6a prima fase della nascita di un fondo immobiliare parte
con la sua sottoscrizione. ;biettivo del fondo 5 infatti %uello di raccogliere un determinato ammontare di
denaro presso i suoi sottoscrittori $investitori), denaro che sar( poi utilizzato per la gestione del portafoglio.
6e sottoscrizioni sono aperte fino al raggiungimento di tale ammontare, raggiunto il capitale necessario le
sottoscrizioni vengono chiuse. <i 5 poi una seconda fase, in cui, una volta che il denaro 5 stato raccolto, il
fondo seleziona gli immobili da rilevare. =li immobili vengono selezionati secondo le linee di gestione del
fondo! alcuni fondi privilegiano immobili residenziali e ad uso uffici, altri immobili commerciali $centri e
gallerie commerciali in particolare), altri ancora zone da edificare o complessi da ristrutturare. 6e %uote
possono essere sottoscritte, entro i limiti della disponibilit( del fondo, solo durante la fase di offerta ed il
rimborso avviene di norma solo alla scadenza, resta invece possibile ac%uistarle o venderle in un mercato
regolamentato nel caso siano ivi negoziate. 6a %uotazione in un mercato regolamentato 5 prevista dalla
legge e garantisce al capitale una maggiore li%uidabilit(. partecipanti possono poi rientrare in possesso dei
capitali investiti, maggiorati degli eventuali capital gain o penalizzati dal mar>et discount, ovvero dalla
differenza che esiste in un determinato momento tra il prezzo di mercato e il valore patrimoniale della %uota.
Fondi pensione
I fondi pensione sono gli strumenti tecnici individuati dal legislatore per
realizzare la previdenza complementare o pensione complementare' aggiuntiva
rispetto a quella erogata dagli enti pensionistici obbligatori. )ramite un fondo
pensione il lavoratore investe volontariamente risparmi durante la vita
lavorativa' allo scopo di garantire prestazioni pensionistiche aggiuntive
+pensione integrati+a, rispetto a quelle erogate dagli enti previdenziali
obbligatori. I fondi pensione negoziali' detti anche 'ondi ad ambito
defnito o 'ondi c(iusi' sono istituiti sulla base di accordi tra le organizzazioni
sindacali e quelle imprenditoriali di settori specici1 l&adesione a questi fondi (
riservata a speciche categorie di lavoratori.
-econdo la normativa italiana +decreto legislativo n. 0O07000O,' chi vuole una
pensione integrativa pu* scegliere di aderire a un fondo' negoziale o aperto' o di
sottoscrivere un "I" +acronimo di 3iano 3revidenziale Individuale, che ( una vera e
propria polizza assicurativa' pur potendo utilizzare la denominazione 'ondo pensione.
\B]
<ondo pensione a contribuzione defnita1 ( certa l&entit dei contributi'
che ( periodica e costante' ma non ( certa l&entit della prestazione
+il rischio cade sull&aderente,. l&entit della prestazione dipender dalle
performance di gestione del fondo.
<ondo pensione a prestazione defnita1 ( certa l&entit della prestazione'
ma l&entit dei contributi varia a seconda delle esigenze del gestore del
fondo con riguardo agli obiettivi che intende perseguire +il rischio grava
sul gestore del fondo,.

"a (i'ilanza
La vigilanza sulle -G8 ( esercitata da1
*onsob +#ommissione *azionale per le 1ociet e la ;orsa, che vigila sulla
correttezza dell&operato della -G8 e dei soggetti incaricati del
collocamento. /lla $onsob' inoltre' ( demandato il compito
dell&approvazione dei Wprospetti informativiW che devono essere consegnati
ai risparmiatori interessati a sottoscrivere un fondo.
;anca d RItalia' che autorizza' sentita la $onsob' l&attivit alle -G8. approva il
W8egolamento di Gestione dei fondi comuniW e vigila sull&operato
delle ;anche depositarie.
FFFI- /"'*.1%&G
Il benchmarJ ( un parametro oggettivo di riferimento con cui confrontare l&andamento
del fondo comune e valutare il prolo di rischio. 3 costituito da uno o pi5 indici di
mercato' elaborati da soggetti terzi' che sintetizzano l&andamento dei mercati in cui
investe il fondo.
I fondi comuni di diritto italiano hanno l&obbligo di indicare il benchmarJ su tutta la
documentazione rivolta al pubblico +prospetto informativo' rendicontazione e
pubblicit, e di metterlo a confronto con l&andamento del fondo.
Il requisito essenziale che un parametro oggettivo di riferimento deve avere' secondo
il regolamento $onsob B06M47B66M sulla prestazione dei servizi d&investimento e dei
servizi accessori' ( la sua coerenza con il rischio sottostante la gestione del fondo con
il quale si vuole operare il confronto.
Gli altri requisiti necessari sono1
La trasparenza' che consiste nella chiarezza delle regole di calcolo utilizzate per la
costruzione del benchmarJ. Questo signica che le formule matematiche usate dalla
societ di gestione devono essere semplici e comunicate in maniera chiara ai
risparmiatori.
La rappresentativit' che implica che la composizione del benchmarJ debba essere
coerente con quella del patrimonio del fondo.
La replicabilit' ossia deve essere composto da attivit nanziarie che il risparmiatore
pu*' almeno in linea teorica' acquistare direttamente sul mercato.
R%#$'!
Il rating delle obbligazioni ( calcolato dalle principali agenzie internazionali
come giudizio sulla solvibilit di un emittente generalmente viene indicato in
lettere' dalla tripla / +massimo rating, a $ +insolvenza quasi certa, esprime il
rischio di credito di un investimento' stimando la probabilit di default
dellemittente +o dellemissione,. L,s +"- &%#$'! *'s"'#" +$ "H"##,%&"
))&#,'" >#%&"? s,$ )%!%1"'#$ %##"s$
ating e rischio di de'ault
3 bene ricordare che il rating non esprime direttamente una probabilit di de'ault, tale
indicazione pu* essere ricavata dalle statistiche storiche legate al de'ault di emittenti
per classi di rating- )alvolta le statistiche possono divergere per orizzonte temporale o
per la denizione stessa di de'ault
An rating elevato corrisponde dunque a promesse di elevata qualit +ossia si
reputa che vengano onorate integralmente e con puntualit, mentre un basso
rating dimostra scetticismo in merito al fatto che i pagamenti promessi
vengano e2ettivamente onorati +da cui il termine EI,'G /'+sF' attribuito ai
titoli con basso rating' letteralmente traducibile con Eobbligazioni spazzaturaF,.
>i regola un rating elevato ( attribuito a emittenti che presentano1
Lbassi livelli di indebitamento
Lalto rapporto tra redditivit del business e oneri per il pagamento del debito
Lelevata liquidit
Lelevata redditivit
Lbassa volatilit degli utili
Il rendimento delle attivit di
investimento
R"'+$1"'# +"$ #$#-$ +$ +"/$#
I titoli di debito sono strumenti finanziari che garantiscono al loro possessore il rimborso del
capitale a scadenza piF eventuali cedole periodiche: il loro rendimento pertanto funzione delle
somme che linvestitore si aspetta di ricevere in conto interesse e in conto capitale.
I- &"'+$1"'# +"!-$ s#&,1"'#$ +$ +"/$# +$ 1"&*%# 1'"#%&$
1ono strumenti di debito a breve termine che hanno una durata che non supera i dodici mesi %per
esempio ;5D). 1ono titoli denominati zero coupon poich( vengono emessi sotto la pari per poi
essere rimborsati esattamente al valore nominale.
I- &"'+$1"'# +"!-$ s#&,1"'#$ +$ +"/$# % 1"+$J-,'! #"&1$'"
1ono caratterizzati dal fatto che nella maggior parte dei casi pagano al loro possessore una serie di
flussi periodici in conto interessi oltre al rimborso del capitale a scadenza/ pertanto la stima della
loro reddittivit deve tenere conto di tutti i pagamenti avvenuti nel corso della vita dellinvestimento
e delle loro rispettive scadenze %per esempio ;D3) per valutare il rendimento necessario utilizzare
il tasso nominale annuo indicato nel regolamento di emissione di ciascun prestito obbligazionario in
base al quale vengono calcolati gli interessi periodici pagati sotto forma di cedola.
>endimento immediato rapporto tra lammontare della cedola e il corso secco di un titolo di
debito
>endimento effettivo tasso di interesse che eguaglia finanziariamente il prezzo di un titolo di
debito alla sommatoria dei valori attuali di tutti i flussi di cassa futuri/ detto anche tasso interno di
rendimento
#orso secco prezzo di un titolo di debito che non tiene conto della cedola in corso di maturazione
3rezzo tel quel prezzo di un titolo di debito che tiene conto anche della cedola in corso di
maturazione, somma tra corso secco e rateo
Dasso di interesse nominale tasso di interesse che non tiene conto del tasso di inflazione e della
perdita di potere di acquisto nel corso del tempo
Dasso di interesse reale il tasso di interesse al netto dellinflazione/ pari alla differenza tra il
tasso nominale e il tasso di inflazione
)8E-tasso di rendimento e2ettivo a scadenza. E un indicatore pi5 sosticato
per capire quanto rende un titolo a tasso sso. >etto anche yield to maturity, (
il tasso che eguaglia la somma investita' ossia il prezzo tel quel' al valore
attuale dei ?ussi di pagamenti futuri +remunerazione periodica e rimborso del
capitale,. -e calcolato eD-ante ed eD-post' per i titoli con cedola' non fornisce di
regola lo stesso risultato. Ipotizza che i ?ussi siano sempre reinvestiti allo
stesso tasso. -e il titolo presenta tasso cedolare superiore al tres il titolo quota
sopra la pari. -e il titolo presenta tasso cedolare inferiore al tres il titolo quota
sotto la pari.
P&$*$'! +"--" //-$!%($'$
"er calcolare il prezzo di una obbligazione si utilizza il metodo dei .iscounted
cas( /o"s +cosC come accade anche per i titoli azionari e' pi5 in generale' per i
progetti di investimento,
Il vantaggio' nei titoli di debito' ( la frequente presenza di EmiglioriF aspettative
sui ?ussi di cassa attesi
Elementi necessari
R"er il calcolo del prezzo1
- <lussi futuri stimati
- )asso di attualizzazione +rendimento, adeguato
R"er il calcolo del rendimento1
- <lussi futuri stimati
- "rezzo di negoziazione
Eventuali divergenze dal prezzo possono derivare da1
Incertezza nel regolare pagamento dei ?ussi di cassa +rating,
)assi di rendimento attesi divergenti nel tempo dal B0Y ipotizzato +variazione
dei tassi di mercato o del rischio emittente,
Ine!cienze di mercato +9.).$. ma anche #orse u!ciali,
R"'+$1"'# *"+-%&" " &"'+$1"'# $11"+$%#
Il rendimento cedolare fornisce una mera informazione circa il tasso
percentualmente pagato a titolo di interesse sul valore nominale. 3 un valore di
rendimento poco informativo perchS non tiene conto del prezzo pagato per il
titolo. Il rendimento immediato ha componenti migliorative' ma non
completamente risolutive' delle problematiche valutative-
I- *'*"## +$ D,&%#$'
)na variazione del tasso di interesse di mercato produce un duplice impatto sul valore dei titoli
obbligazionari e fa si che il rendimento calcolato dallinvestitore eA post differisca dal rendimento
atteso eA ante: il primo la variazione del prezzo del titolo %effetto prezzo), il secondo riguarda il
fatto che i proventi potranno essere reivestiti ad un tasso diverso rispetto al passato %effetto
reinvestimento). *el primo caso si parla di rischio di tasso di interesse cio il rischio che il prezzo
di un titolo di debito possa variare in aumento o in diminuzione a seguito della variazione dei tassi
di interesse di mercato/ nel secondo caso si parla di rischio di reinvestimento cio il rischio che si
manifesta nel momento in cui i flussi intermedi derivanti da un investimento vengono reinvestiti a
condizioni di mercato diverse dal passato. -d un aumento del tasso di interesse del mercato
corrisponde un immediata riduzione del prezzo dei titoli e un aumento dei proventi risultanti dal
reinvestimento delle eventuali cedole. Il legame tra le variazioni dei tassi interesse di mercato e le
corrispondenti variazioni dei prezzi dei titoli rappresentato dalla duration %durata media
finanziaria) che un approssimazione lineare della relazione prezzo8rendimento ed raffigurata
dalla retta tangente alla curva nel punto in cui il tasso di interesse pari a quello di mercato. &al
punto di vista finanziario la duration un valore espresso in anni che rappresenta il periodo entro
cui il possessore del titolo di debito rientra in possesso del capitale inizialmente investito ed
considerata un buon indicatore del rischio di tasso di interesse legato ad un titolo, in quanto misura
la sensibilit del prezzo del titolo al variare del tasso di rendimento. Huesto significa che i titoli con
duration piF elevata sono anche i piF rischiosi poich( una variazione del tasso di interesse di
mercato provoca una variazione di prezzo piF ampia. &al punto di vista economico pu. essere vista
come lelasticit %sensibilit) del valore di un titolo al variare del tasso di interesse: una piccola
variazione del tasso di interesse del mercato provoca una variazione del prezzo delle obbligazioni
inversamente proporzionale alla variazione dei tassi e commisurata alla duration. 3er gli zero
coupon la duration coincide con la scadenza del titolo stesso in quanto non vi alcun flusso
intermedio. 3er i titoli con cedola sempre minore della scadenza del titolo stesso poich(
calcolata tenendo conto sia del valore di rimborso a scadenza che delle cedole periodiche/ a parit di
altre condizione i titoli con cedole piF basse hanno duration piF elevata inoltre essa tende a
diminuire allaumentare dei tassi di interesse. 2ode della propriet additiva per cui se loggetto
della valutazione un portafoglio composto da una pluralit di titoli la duration dellintero
portafoglio pari alla media ponderata della duration delle singole obbligazioni. - parit di
variazione del tasso di interesse lerrore di approssimazione in aumento o diminuzione non
simmetrico: piF ci si allontana dal punto di tangenza maggiore lerrore/ lerrore di valutazione
tanto maggiore quanto piF convessa la curva prezzo rendimento %la convessit la sensibilit della
duration di un titolo di debito al variare del livello dei tassi di interesse di mercato). $a duration pu.
essere definita in funzione della duration modificata che permeette di calcolare la duration di un
titolo in funzione di unintera curva di tassi anzich( in funzione di un unico tasso di interesse/ il
risultato espresso in percentuale e non in anni. &unque la duration modificata risponde al quesito
di quale potrebbe essere la variazione del prezzo della mia obbligazione a fronte di una variazione
dei tassi di rendimento di un punto percentuale ed conosciuta come volatilit percentuale.
L% s#&,##,&% % #"&1$'" +"$ &"'+$1"'#$
R"'+$1"'# +"$ #$#-$ %($'%&$
-nche per le azioni il rendimento ottenuto dal possessore dipende dai cash flo, incassati durante
linvestimento ma non esiste un prospetto dei flussi di cassa noto a priori poich( il rendimento
percepito dipende dagli eventuali dividendi che la societ decider di pagare ai soci.
I- +$0$+"'+ +$s*,'# 1+"-
Il &ividend &iscount :odel %&&:) un modello di valutazione dei titoli azionari che si basa sul
concetto di attualizzazione dei dividendi. 1econdo questo modello il valore di un titolo azionario
deve essere il valore attuale dei flussi di cassa attesi e in particolare per un titolo azionario il flusso
di cassa atteso rappresentato dai dividendi che lRazione staccher durante lRorizzonte temporale di
valutazione e dal prezzo di vendita atteso al termine del periodo. Huesto modello presuppone una
stima accurata dei dividendi futuri, del tasso di attualizzazione appropriato e del prezzo di vendita
futuro del titolo. #hiaramente, quanto maggiore il flusso di dividendi e il prezzo di vendita futuro
tanto maggiore il valore teorico del titolo/ mentre quanto maggiore il tasso di attualizzazione
appropriato tanto minore il valore teorico del titolo secondo questo modello. Il tasso di
attualizzazione pu. essere considerato come il tasso di rendimento richiesto dagli investitori per
impiegare un capitale unitario nel titolo azionario in considerazione.
$e azioni sono sostanzialmente rendite perpetue e i dividendi attesi sono i flussi di cassa da scontare
%difficolt nella stima dei dividendi attesi e possibilit di default del soggetto emittente)/ si
applicano le regole per il valore attuale di una rendita perpetua, con o senza rivalutazione delle
prestazioni
$a formula generale del &&: pu. essereriassunta come:
3 7 &10 %r 8 g)
&ove
Q&1 esprime il dividendo atteso allanno 1
Q r esprime il tasso di rendimento atteso dal titoloazionario
Q g esprime il tasso di crescita atteso dei dividendi
M+"-- +$ G&+'
Il modello a crescita costante di 2ordon del &&: il modello a crescita costante di 2ordon8
1hapiro %modello di 2ordon) nel quale si assume che i dividendi crescano ad un tasso costante . Il
prezzo di vendita futuro pu. essere immaginato come dipendente dai flussi di cassa futuri attesi
oltre il periodo considerato per la vendita del titolo. 3er cui per che avvicina lRinfinito nel modello
di 2ordon il valore teorico di un titolo azionario dipende dal dividendo corrente, dal tasso di
crescita del dividendo e dal tasso di attualizzazione appropriato .Il valore teorico del titolo
azionario secondo il modello di 2ordon tanto maggiore quanto maggiori sono il dividendo
corrente, il tasso di crescita atteso per i dividendi ed tanto minore quanto maggiore il tasso di
attualizzazione appropriato . )nRavvertenza da sottolineare: il tasso di crescita nel modello di
2ordon deve essere inferiore al tasso di attualizzazione appropriato altrimenti la condizione di
convergenza della serie verrebbe a mancare facendo diventare assurdamente, applicando la %!.!I), il
valore teorico del titolo negativo\ In 'igura !.1B riportiamo un esempio concreto di come nel &&:
le ipotesi relative alla crescita dei dividendi possano trovare un riscontro credibile nella realt
finanziaria di alcune societ. In particolare da osservare come la crescita dei dividendi di 2eneral
Electric %2E) sia stata alimenta da una crescita molto simile degli utili riportati dalla societ. E
sorprendente, inoltre, la costanza con la quale 2E ha pagato %pay-out) annualmente i dividendi.
Il Modello di %ordon si -asa su tre ipotesi$
Q Il flusso di dividendi pagato dallemittente perpetuo
Q I dividendi crescono costantemente a un tasso KgL
Q Il tasso di sconto KrL maggiore di g
I dividendi aumentano in progressione geometrica, la cui ragione il fattore:
Q %14g)0%14r)
da questo si ricava che
Q 3 7 &B%14g) 0 %r8g) 7 &10 %r8g)
&alla formula precedente possibile ricavare la seguente
Q > 7 &10 3 4 g
Il rendimento complessivo di una azione pu. essere scomposto in ! componenti:
Q &10 3 tasso di dividendo %&ividend Nield)
Q g tasso di crescita
M,-#$)-$
"rice Earnings +"7E, +rapporto tra prezzo di mercato e ultimo utile societario
disponibile,
"rice #ooJ Kalue +"7#K, +rapporto tra prezzo di mercato e patrimonio netto per
azione,
>ividend ^ield +>^,+rapporto tra dividendo e prezzo di mercato della societ,
-ltri multipli vengono utilizzati per specifiche indagini in merito allappetibilit del titolo
Analisi Tecnica
metodo previsionale basato sullo studio di grafici storici
Q prezzi
Q volumi
Q open interest
diversi approcci
elevato grado di personalizzazione dei tools di analisi
osservazione degli accadimenti di mercato, senza prestare particolare attenzione a dati futuri
osservazione congiunta di figure e volumi
alcuni principi generali
Q il prezzo sconta tutto
Q le figure presentano ricorrenze nelle configurazioni
8la storia si ripete
Analisi Fondamentale
3revisione dellevoluzione dei prezzi delle attivit finanziarie attraverso losservazione congiunta di
fattori ambientali
Q accadimenti politici
Q livello dei tassi di interesse e di cambio
Q indicatori macroeconomici %I-3#, :", prezzi alla produzione, 3I$, produzione industriale, livello
disoccupazione, deficit pubblico,..)
Q redditivit settoriale
Q dati societari
Kisioni adottabili nella predisposizione del processo valutativo1
L Economica1 pi5 elementi considerati congiuntamente
L <inanziaria1 basata su sconto di ?ussi di cassa che si vericano nel tempo
L "atrimoniale1 ottica di liquidazione +Evalore minimoF,
I due approcci principali di analisi delle attivit quotate sono lanalisi
fondamentale e lanalisi tecnica. "er analisi fondamentale si intende una
metodologia di analisi basata sulla teoria economica' che utilizza metodi
statistici' econometrici' contabili' e che si propone di valutare il prezzo EgiustoF
dellattivit.
>i conseguenza' se il valore dellattivit cosC determinato ( inferiore al prezzo
di mercato' si provveder a operazioni dacquisto' viceversa si provveder a
vendita' se in possesso dellattivit' e7o a vendita allo scoperto nellattesa che
il mercato ne riconosca la sopravalutazione. $ome si nota lapproccio di analisi
fondamentale si muove pienamente nel solco della scienza economica' laddove
lanalisi tecnica fa riferimento soprattutto a considerazioni di natura
psicologica.
-econdo i sostenitori dellanalisi tecnica' i suoi vantaggi principali sono1
R cogliere ci* che i metodi dellanalisi fondamentale non colgono' e cio(
le tendenze nei prezzi delle attivit quotate.
R essere un insieme di metodi di analisi immediatamente applicabile da
parte di chiunque' anche non in possesso di nozioni economiche o
statistiche' in quanto di tipo essenzialmente graco' mentre lanalisi
fondamentale richiederebbe una certa competenza per valutare
correttamente il valore delle attivit nanziarie.
R essere applicabile a qualunque mercato e a qualunque attivit' purchS
gli scambi relativi siano liberi e non regolamentati. Lanalisi fondamentale
richiede invece una specializzazione dellanalista in determinati settori di
attivit o in particolari mercati.
R non richiedere dati di di!cile reperimento o di mole elevata come per
lanalisi fondamentale' ma solo dati relativi a prezzi e quantit trattate
nei mercati' che si trovano anche sulla stampa quotidiana +per non
parlare di internet,.
R fornire indicazioni immediate e legate alla quotidianit' quindi
utilizzabili nellattivit di compravendita quotidiana' mentre molte
caratteristiche fondamentali non sono note o lo sono a cadenza talmente
dilazionata da non renderle utilizzabili per lo sfruttamento dei movimenti
di mercato di pi5 breve periodo.
-econdo i sostenitori dellanalisi fondamentale' la critica principale rivolta
allanalisi tecnica ( sostanzialmente la messa in dubbio dei suoi
fondamenti e quindi della sua utilit pratica. /nche coloro che pure le
riconoscono una certa utilit' sottolineano il fatto che quasi sempre essa
sia in grado di spiegare perfettamente eD post ci* che ( avvenuto'
mentre non ( cosC e!cace eD ante. %ella realt operativa entrambi gli
approcci vengono usati e un operatore avveduto si avvale di entrambi
integrandoli opportunamente' assegnando allanalisi fondamentale il
compito di selezionare le attivit sopra o sottovalutate' mentre lanalisi
tecnica dovrebbe occuparsi di selezionare il momento in cui
intraprendere le operazioni.
P"&*.K s$ L s0$-,))%# $- 1"#+ +"$ 1,-#$)-$9
R Immediatezza e semplicit di utilizzo
R /mpia disponibilit dei dati
R <iducia nella rappresentativit dei prezzi di #orsa
R 9ggettivit
R Limiti intrinseci di altri metodi
I -$1$#$ +"$ 1,-#$)-$
R componente irrazionale presente nei prezzi di mercato
R signicativit dei dati contabili utilizzati al denominatore
R distorsione nelle comparazioni tra titoli indotta da politiche contabili di2erenti
+confronto internazionale,
R scarsa indicativit dei multipli storici
M% %--&% $ 1,-#$)-$ s"&0'9
"otenzialit elevate nella valutazione se1
R esiste ed ( individuabile un nesso causale fra quantit aziendali e prezzo.
R sono individuabili gli elementi in grado di giusticare eventuali di2erenze tra
multipli di imprese simili.
R il multiplo ( ragionevolmente stabile nel tempo.
R esiste una omogeneit di fondo +contabile e valutativa, tra i mercati azionari
dei vari paesi' tale da rendere il confronto pi5 ampio ed e!cace.
R ( possibile e relativamente agevole apportare rettiche per disporre di valori
pi5 veritieri.
A-#&$ $'+$*%#&$
_ Ebit +earnings before interest and taDes, esprime il reddito operativo di
unimpresa' ossia il ritorno del business
_ Ebitda +earnings before interest' taDes' depreciation and amortization, ( il
margine operativo lordo +:9L,' cio( il ritorno grezzo del business
_ Enterprise value ( il valore dellimpresa ottenuto come somma della
capitalizzazione di borsa e del valore dei debiti dellimpresa. -i usa spesso
Ev7Ebit e Ev7Ebitda
_ EK/ +Economic Kalue /dded, ( dato dal rendimento del capitale investito in
eccesso rispetto al costo del capitale impiegato
_ E"- +Earnings per -hare, ( lutile per azione e sintetizza la redditivit
dellimpresa. E bene studiarlo in congiunzione con la sua evoluzione storica ed
attesa
_ Earnings momentum evidenzia il ritmo di crescita su base periodica degli utili e
pu* servire per individuare aziende con crecsita sostenuta +momentum
investing strategU,
_ "rot @arning ( un annuncio preventivo da parte di unazienda che mira ad
avvertire il mercato che gli utili attesi saranno pi5 bassi di quelli stimati dal
$onsensus
_ Earnings surprise ( un annuncio di utili da parte di unazienda circa uno
scostamento rilevante degli tuili rispetto alle valutazioni del $onsensus
_ $onsensus ( la media delle valutazioni degli analisti sullE"- atteso

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