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Annalisa Avon
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Captifs e Caryatides
Per le ragioni indicate e per le posizioni puriste
del suo autore, il Parallle stato giudicato lun
des premiers manifestes du classicisme franais7
ed sempre ricordato ove si parla di quellarchitettura francese che si vorr fondata su princip
obiettivi e che avr in Claude Perrault il rappresentante pi significativo8. Dunque, il Parallle di
Frart, anche se debitore nel titolo a un testo antico quale le Vite parallele di Plutarco, sembra piuttosto preparare gli sviluppi successivi della cultura
architettonica francese e annunciare sempre nel
titolo i paralleli che saranno in voga qualche
anno dopo la sua pubblicazione, per esempio i
Parallles des anciens et des modernes, di Charles Perrault9, voce autorevole nella famosa querelle.
Eppure, sin dalle prime pagine il trattato
segnato da una struggente nostalgia, ed subito
evidente come esso appartenga a unepoca che, al
momento della sua pubblicazione, gi completamente trascorsa. Nel frontespizio, il ritratto del
surintendant des btiments di Louis XIII, Franois
Sublet de Noyers10 riconduce indietro nel tempo
e sottolinea lintento di Frart di dedicare le proprie fatiche, pi che ai propri fratelli Jean e Paul,
cui pure si rivolge nellintroduzione, alla memoria di colui che non esita a indicare come le vray
Autheur de ce livre. Le prime frasi dellepistre
introduttiva sono amare considerazioni sulla
caducit della gloria e sulla vanit della grandeur
della vita di corte e furono ispirate a Frart proprio dalla vicenda umana di Sublet de Noyers,
caduto in disgrazia pochi mesi dopo la morte del
re e di Richelieu, e scomparso, ormai del tutto
dimenticato, nel 1645. Le osservazioni successive
della lettera dedicatoria divengono, di rincalzo, la
rievocazione puntuale delle imprese portate a termine dal sovrintendente nel campo delle arti e
dellarchitettura e si riferiscono in modo particolare alle due missioni a Roma portate a termine
nel 1640 e nel 1642 dallo stesso Frart de Chambray e da Paul Frart de Chantelou, suo fratello,
per volere di de Noyers. I fatti sono piuttosto
noti, poich la prima missione ebbe per esito il
ritorno a Parigi, nel 1640, di Nicolas Poussin;
entrambe, tuttavia, ebbero come scopo precipuo,
oltre allo ouvrir le chemin de France tous les
plus rares vertueux de lItalie, cosa che ai Frart
riusc solo in parte, quello di portare in patria calchi, copie e, se il costo lo permetteva, originali
des plus excellents antiques, tant dArchitecture
que de Sculpture11, al fine di arricchire le collezioni e le residenze reali
Nelle biografie di Roland Frart de Chambray si d per certo un suo viaggio a Roma, insieme al fratello Paul, gi intorno al 1635, occasio-
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ufficiale curiosit, di solito ricordato linsieme dei disegni che porta il titolo Proportions que
jai mesures avec le sieur Errard sur les originaux
qui sont Rome lan 1640, oggi conservati presso
la biblioteca dellcole nationale suprieure des
Beaux-Arts di Parigi15, cui forse pu essere
aggiunta parte dei disegni di Charles Errard raccolti in due volumi, conservati presso la
Bibliothque de lInstitut, sempre a Parigi16.
Eppure, anche tra le pagine del Parallle sono
custodite le tracce di un lavoro di verifica, di
registrazione e di documentazione dellantico
che si dovette svolgere dal vivo. In almeno un
caso, lo stesso Frart de Chambray a indicarlo:
per illustrare lordre persique (ill. 1), fu utilizzato
un prigione, desseign, come dice il testo, sur
un excellent original quon void Rome dans le
palais de Farnese17. Nel trattato, il Dace prigioniero, chiaramente identificabile con uno dei due
prigioni un tempo conservati appunto nella col-
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do del dipinto Rinaldo abbandona Armida, ma evidentemente anche i disegni del Parallle hanno
carattere di presagio)28: come evidente, la
cariatide del trattato fu infatti disegnata a immagine della Thusnelda (ill. 6, 7), altrimenti conosciuta come Germania, Medea o Vetturia, una
scultura antica proveniente dalla collezione
Della Valle e collocata allora in una nicchia del
loggiato di villa Medici, luogo in cui rimase fino
al suo trasferimento, nel 1789, nella loggia dei
Lanzi a Firenze, ove si trova tuttora. La scultura,
ai tempi del Parallle gi pubblicata da alcuni
autori29 e in seguito anche da Franois Perrier30
(ill. 8), in incisioni che per non ricordano in
nulla quella di Errard, non era certo tra le pi
belle statue antiche di Roma. Per la sua insolita
postura, tuttavia, essa si prest bene alla funzione cui doveva assolvere nella libera composizione del Parallle che illustra lordine delle cariatidi. Di questa, inoltre, fa parte anche un altro
elemento antico della stessa collezione, riconoscibile pur se riprodotto solo parzialmente e con
qualche adattamento: si tratta del rilievo con
scena di sacrificio, vale a dire di uno dei rilievi
che ornano ancor oggi la facciata verso il giardino di Villa Medici (ill. 9), racchiuso da Errard in
una ricca cornice con trofei31 (ill. 5).
I documenti che attestano lesecuzione di calchi, il loro trasferimento e la loro presenza a
Parigi dopo le missioni romane dei Frart citano
a pi riprese un relief Mdicis, nel quale crediamo debba essere riconosciuto proprio il rilievo del Parallle, come daltronde suggerito dalla
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Larticolo raccoglie una parte delle ricerche che ho avuto la possibilit di condurre nel 1999 grazie a una borsa di studio
ottenuta presso il Centre Canadien dArchitecture-CCA di Montreal, Canada:
colgo loccasione per ringraziare Phyllis
Lambert, fondatrice del Centro, e lo staff
della biblioteca e dellarchivio, per il prezioso aiuto.
Il mio lavoro dedicato a Luciano, per il
suo costante sostegno e per la pazienza
con cui ha seguito le mie ricerche.
1. Roland Frart de Chambray, Parallle
de larchitecture antique avec la moderne,
par Roland Frart sr. De Chambray, Paris
1650. Roland Frart de Chambray
(1606-1676) fu anche lautore de LIde de
la perfection de la peinture, Le Mans 1662,
di una traduzione della prospettiva di
Euclide (1663), della versione francese
dei Quattro Libri di Palladio, pubblicata
nello stesso anno del Parallle, e fu il
curatore, nel 1651, delledizione francese
del Trattato della pittura di Leonardo da
Vinci, illustrato da incisioni di Charles
Errard su disegni di Nicolas Poussin. La
sua attivit di cultore delle arti e dellantico si intersec spesso con quella del fratello, Paul Frart de Chantelou (16091694), noto per essere lautore del Journal du voyage du cavalier Bernin en France,
mentre in secondo piano sta un terzo fratello, Jean. Sui Frart, si veda H. Chardon, Amateurs dart et collectioneurs manceaux. Les frres Frart de Chantelou, Le
Mans s.d. [1867], e il pi recente I. Pantin, Les Frart de Chantelou. Une famille
damateurs au XVIIe sicle, Le Mans 1999,
che si avvale di qualche inedita notizia
tratta dagli archivi di Le Mans, citt dorigine dei Frart.
2. Il tema stato affrontato da G.
Morolli, ne Linvenzione del Parallle, in
Larchitettura a Roma e in Italia (15801621), Atti del XXIII Congresso di Storia dellarchitettura, Roma 1989, II, pp.
41-53, in cui lautore indica che il primato dellinvenzione del nuovo genere
andrebbe al Cigoli e allAleotti, in due
trattati composti tra il 1600 e il 1630,
rimasti per manoscritti. M. Curti, ne
La ricerca di una regola certa, pp.
XXVIII-XLIX, in M. Curti, P. Zampa,
Introduzione alli cinque ordini dellarchitettura. Trattato anonimo della fine del Seicento, Roma 1995, pur occupandosi di un
manoscritto anonimo derivato dal Parallle di Frart intorno al 1700, suggerisce
lindividuazione di alcuni precedenti
dellanalisi comparativa soprattutto in
Serlio e Palladio.
3. Cfr. F. Lemerle, Frart de Chambray ou
les enjeux du Parallle, in XVIIe Sicle,
196, luglio-settembre 1997, pp. 419-453,
saggio cui si rimanda per le attente considerazioni riservate agli ordini moderni presentati da Frart.
4. Frart present a coppie, nella sequenza indicata, gli ordini rappresentati nei
trattati degli autori citati. Su di una sola
pagina compaiono perci, divisi a met e
ricondotti a ununica unit di misura, il
dorico di Palladio e Scamozzi, di Serlio e
Vignola, e via dicendo.
5. La citazione tratta dallintroduzione
di Frart de Chambray a Les quatres
Livres de larchitecture, traduit par Roland
Frart de Chambray, Paris 1651. Del
13. Della prima delle due missioni, ovvero quella che coinvolse Poussin, si trovano descrizioni circostanziate nelle recenti monografie di A. Mrot, Nicolas Poussin, Paris 1990 (trad. it. Milano 1990), e
di J. Thuillier, Nicolas Poussin, catalogo
della mostra, Paris 1994. Per entrambe,
si vedano anche E. Magne, Nicolas Poussin, premier peintre du Roi, Paris 1928, con
la trascrizione di molti documenti conservati alle Archives des Affaires
Etrangres di Parigi, e inoltre M. Laurain-Portemer, Mazarin militant de lArt
baroque au temps de Richelieu (1634-1642),
Paris 1976, ed Ead., Etudes Mazarines,
Paris 1981, il cap. Lintervention dans la
mission de Chantelou; I. Pantin, Les Frart
de Chantelou, cit. [cfr. nota 1], in particolare i capp. La mission romaine de 1640
e Lautomne de la surintendance. Sullacquisto di antichit e sullesecuzione di
calchi si veda soprattutto il saggio di A.
Le Pas de Secheval, Les missions romaines
de Paul Frart de Chantelou en 1640 et
1642: propos des moulages dantiques commands par Louis XIII, in XVIIe sicle,
172, luglio-settembre 1991, pp. 259-274.
14. Archives des Affaires Etrangres,
Rome, LXXII, f. 112, Lettera di Elpidio
Benedetti a Mazarino, Roma, 7 luglio
1640, citata in E. Magne, Nicolas Poussin, cit. [cfr. nota 13], pp. 181-182.
15. La raccolta Frart de ChambrayErrard costituita da 39 disegni a sanguigna di alcune fra le pi famose sculture antiche (il Nilo, il Tevere, il Laocoonte, il Meleagro, lApollo del Belvedere, lAntinoo, la Venere Medici, i Dioscuri di Montecavallo, lErcole e il Satiro Farnese),
ingabbiate in una rete di misure che
dovevano permettere la corretta identificazione delle proporzioni. La raccolta
non mai stata oggetto di uno studio
specifico, ma cenni al suo significato si
trovano in G. Kauffmann, La Sainte
famille lescalier et le problme des proportions dans luvre de Poussin, in A.
Chastel (a cura di), Nicolas Poussin, atti
del convegno, Paris 1960, pp. 141-150,
ove lautore attribuisce alla mano di
Nicolas Poussin alcuni dei disegni in
questione, e in E. Delapierre, La qute
dun vtement dides. La question des proportions du corps humain au XVIIe sicle, in
Revue desthtique, 31-32, 1997, pp.
211-217, numero dedicato a La naissance
de la theorie de lart en France, 1640-1720.
Sembra che la raccolta fosse allorigine
destinata a essere incisa, cfr. il saggio di
E. Coquery, I pittori francesi a Roma nella
prima met del 600 e lantico, in Intorno a
Poussin. Ideale classico e epopea barocca tra
Parigi e Roma, a cura di O. Bonfait e J.C. Boyer, catalogo della mostra a Villa
Medici, Roma 2000, pp. 41-53.
16. Recueil de desseins de statues et basreliefs
et autres ornemens de sculpture antiques,
Mss. 1029 e 1030, Bibliothque de lInstitut, Paris. Si tratta di due volumi che
raccolgono un centinaio di disegni di
grande formato, eseguiti a penna e
inchiostro bruno o bistro, gi propriet
di Mariette, acquistati dallInstitut de
France nel 1809. Tra i soggetti raffigurati, oltre a particolari di architetture
moderne quali palazzo Massimo e il
palazzo dei Conservatori, spiccano i
rilievi del basamento della colonna
Traiana e alcuni bassorilievi dellarco di
Costantino, la cui presenza ha suggerito
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non porta alcuna notazione. Lattribuzione a Poussin stata data per certa da
K. Oberhuber, Poussin. The Early Years
in Rome: the origins of French classicism,
New York 1988 , p. 70, ma sia W. Friedlander, A. Blunt in The drawings of Nicolas Poussin: catalogue raisonn, Warburg
Institute, London 1939-74, p. 54, sia P.
Rosenberg, L.A. Prat, in Nicolas Poussin
1594-1665. Catalogue raisonn des dessins,
Milano 1994, 2, p. 842, respingono lattribuzione, giudicando poco convincente la sua fattura. Lo stesso Pierre Rosenberg, da me contattato e che qui ringrazio sentitamente, ha voluto giudicare
molto convincente lipotesi di unattribuzione a Errard del disegno di
Chantilly. Di diversa opinione Emmanuel Coquery, anchegli da me consultato e che ugualmente ringrazio. Coquery
nega levidenza della somiglianza tra il
disegno di Chantilly e la tavola del
Parallle, soprattutto basandosi sulla
diversit tra la fattura del disegno in
questione e un gruppo di disegni che
egli ha riconosciuto come di Errard,
questi ultimi oggetto di un suo studio di
prossima pubblicazione.
24. Cfr. Thuillier, Proposition, cit. [cfr.
nota 12].
25. Le otto colossali figure libere che
coronano le colonne furono decapitate da
Pierfrancesco de Medici nel 1530 e
rimasero acefale sino al 1732, quando
Pietro Bracci ne fece un restauro integrativo, cfr. F. Haskell, N. Penny, Taste and
the Antique, cit. [cfr. nota 18], p. 438.
26. Va ricordato che Rosenberg, Prat in
Nicolas Poussin 1594-1665. Catalogue,
cit. [cfr. nota 23], hanno suggerito che
le mme personnage sia stato inciso da
Perrier nellimmagine n.16 dei Segmenta
nobilium signorum et statuarum quae
Romae adhuc extant, 1638. Il Dace di Perrier, tuttavia, detto in Horti Medicei, ed
effettivamente due prigioni, ora non pi
in situ facevano parte della collezione
Medici: lanalogia nella postura non ci
sembra sufficiente a ipotizzare che il
disegno di Chantilly possa avere qualche
relazione con Perrier.
27. Frart de Chambray, Parallle, cit.
[cfr. nota 1], p. 52.
28. Il dipinto, commissionato a Errard da
Franois-Hannibal dEstres per la galleria dellhtel de la Fert-Senneterre,
stato esposto nel 2000 a Villa Medici,
Roma, nella mostra Intorno a Poussin,
a cura di O. Bonfait e J.-C. Olivier,
mostra di cui Intorno a Poussin. Ideale classico e epopea barocca tra Parigi e Roma, cit.
[cfr. nota 15], il catalogo: la citazione
di Villa Medici stata indicata come linvolontario presagio della direzione da
parte di Errard dellAccademia di Francia a Roma e, soprattutto, del trasferimento di questa, un secolo e mezzo pi
tardi, nel celebre edificio.
29. Si vedano per esempio G.B. De
Cavalleriis, Antiquae Statuae, cit. [cfr.
nota 22], e J. Episcopius, Icones Signorum
Veterum, s.l. 1630.
30. Thusnelda fu incisa da Perrier nei suoi
Segmenta nobilium signorum, cit. [cfr.
nota 26], citato, come Veturia Martii
Coriolani Mater, in Horti Mediceis, ma
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