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MECCANICA POLMONARE
Quasi tutte le malattie polmonari alterano le propriet meccaniche dei polmoni.
Surfactante e tensione superficiale
Il surfactante o tensioattivo una sostanza lipidica che riduce la tensione
superficiale che una forza provocata dalle molecole di acqua allinterfaccia
aria liquido che tende a ridurre al minimo larea di superficie rendendo. Quando
una piccola quantit di detergente viene sciolta nellacqua alla superficie del
liquido si stabilisce uno strato di molecole del detergente. Queste molecole non
solo attratte dalle molecole dacqua dellinterno cos fortemente come le altre
molecole di acqua e la tensione superficiale risulta perci ridotta. Espandendosi
il polmone, riduce la concentrazione del tensioattivo e la tensione superficiale
aumenta finch non si raggiunge un punto di equilibrio alla massima
espansione. Laumentata tensione superficiale che si ha nellalveolo espanso
aiuto poi questo a contrarsi durante lespirazione. Promuove inoltre una
distensione omogenea del polmone dal momento che gli alveoli pi espansi
avranno pi difficolt ad espandersi ulteriormente e si dar quindi possibilit a
quelli meno espansi di riuscire ad espandersi a loro volta.
Ps=2T\r
VENTILAZIONE ALVEOLARE
Composizione dellaria
Dobbiamo rispettare due principi:
- Le componenti sono in
frazioni di gas e la
somma delle frazioni dei
singoli gas mi deve dare
1
- La pressione parziale di
un gas si ottiene dalla
SPAZIO MORTO
La ventilazione dello spazio morto la ventilazione delle vie aeree che non
partecipano allo scambio gassoso. Il volume daria delle vie aeree chiamato
spazio morto anatomico che corrisponde essenzialmente alle viee aeree di
conduzione nelle quali non avvengono gli scambi gassosi. Si parla invece di
spazio morto fisiologico quando in una malattia polmonare alcuni alveoli non
sono perfusi ma continuano a essere ventilati . questarea polmonare ventilata
ma non perfusa proprio come le viee aeree di conduzione ovvero non
partecipano allo scambio gassoso ma sono ventilate. Pertanto lo spazio morto
fisiologico sempre grande almeno quanto lo spazio morto anatomico se non
di pi.
PERFUSIONE
Sangue deossigenato dallatrio destro entra nel ventricolo destro attraverso la
valvola tricuspide e viene pompato a bassa pressione nellarteria polmonare
attraverso la valvola polmonare.
Larteria polmonare si divide nelle arterie polmonari dx e sx.
Il sangue passa poi attraverso una serie di vasi secondari progressivamente pi
piccoli che terminano in una complesa rete di capillari. La ramificazione delle
arterie polmonari segue un modello molto simile alla ramificazione delle vie
aeree.
Lossigenazione dei globuli rossi avviene nei capillari che circondano gli alveoli.
Il sangue ossigenato lascia gli alveoli attraverso una rete di piccole venule
polmonari e di vene che alla fine si fondono per formare vene polmonari pi
grosse attraverso le quali il sangue giunge allatrio sinistro. Le vie venose
decorrono lontane dalle vie aeree.
anidride carbonica. Vi inoltre un piccolo flusso netto di liquido dai vasi allo
spazio interstiziale. Il liquido viene rimosso dallinterstizio polmonare mediante
il sistema linfatico e quindi rientra in circolo attraverso la vena cava in
prossimit dellilo polmonare.
Abbiamo infine anche una circolazione bronchiale che fornisce sangue arterioso
sistemico alla trachea e alle vie aeree superiori alle
cellule secretorie di superficie, ghiandole, nervi pleura
viscerale, linfonodi e vene e arterie polmonari. Non
raggiunge i bronchioli terminali e respiratori.
Dati questi rapporti fra la pressione alveolare e le
pressioni dei vasi possiamo suddividere il polmone in
tre zone partendo dallalto verso il basso:
- 1 che rappresenta lapice dei polmoni abbiamo
dove abbiamo PA>Pa>Pv e quindi i capillari
collassano a causa delle maggiore pressione
esterna dovuta a PA e il flusso sanguigno si arresta.
- 2 nella quale abbiamo Pa>PA>Pv nella quale
abbiamo un collasso parziale dei capillari. Quindi
aumentando la pressione nel versante venoso
aumentano di diametro per scaricare la pressione
accumulata
- 3 Pa>Pv>PA che dimostra che il flusso sanguigno
polmonare maggiore alla base dei polmoni
rispetto che allapice.
Con lesercizio fisico la differenza fra le regioni apicali e quelle basali del
polmone diminuisce perch aumenta la pressione arteriosa Pa che quindi
riuscir a vincere quella alveolare PA creando perviet in un numero maggiore
di capillari che quindi avranno un comportamento
simile a quello della zona 2.
Il rapporto ventilazione perfusione definito come
il rapporto tra ventilazione e flusso sanguigno. A
livello di un singolo alveolo il rapporto definito
come ventilazione alveolare diviso per il flusso
capillare. Questo rapporto diverso per le varie
zone del polmone e quando la ventilazione supera
la perfusione diventa superiore a 1, come avviene
negli apici che 3,3, mentre quando avviene il
contrario, come nelle basi che hanno rapporto 0,6.
Se invece facciamo quella totale polmonare
vediamo che la ventilazione a riposo in un soggetto normale 4L\min mentre il
flusso sanguigno polmonare 5L\min e il rapporto risulter essere 0,8.
Chemocettori centrali
Per quanto riguarda i chemocettori centrali abbiamo che questi sono situati
sulla superficie ventrolaterale del bulbo e sono sensibili al PH del liquido
cerebrospinale con cui sono in contatto. Il liquido cerebro spinale ha una
composizione diversa da quella del sangue sistemico grazie allazione di filtro
della barriere emato encefalica la quale risulta essere molto permeabile per
alla CO2 che quindi avr la stessa concentrazione nel liquido cerebrospinale
che ha nel sangue periferico arterioso e sar quindi anche sensibile alle
variazioni che avvengono in periferia. Viene inoltre prodotta dalle cellule
cerebrali quindi in definitiva avr una pressione parziale maggiori di qualche
mmHg rispetto alla circolazione arteriosa sistemica.
Chemocettori periferici
Abbiamo poi chemocettori periferici che sono i corpi aortici e carotidei che
rispondono alle variazioni dellO2, CO2 e PH del sangue arterioso e trasmettono
le informazioni al centro di controllo respiratorio attraverso il nervo del seno
carotideo e il nervo vago. Sono i soli recettori a rispondere alle variazioni di O2.
Sono piccole strutture altamente vascolarizzate.
Mostrano incrementi di scarica anche a piccole variazioni di O2 anche se in
realt gli incrementi maggiori si hanno quando la PO2 scende al di sotto dei
75mmHg.
Risposta alla CO2
La ventilazione regolata dai livelli di ossigeno, PH e anidride carbonica anche
se il pi importante la regolazione della anidride carbonica. Infatti il respiro
regolato per mantenere fondamentalmente la CO2 a 40 mmHg. Le variazioni di
CO2 vengono rilevate dai chemocettori centrali e periferici che inviano poi
stimoli al centro del controllo respiratorio bulbare. Da quando la PCO2 supera i
40 mmHg nella circolazione arteriosa abbiamo un incremento lineare della
ventilazione. Se a questo aumento di CO2 si associa anche una diminuizione
della O2 questo aumento diventer ancora maggiore. Quindi la bassa O2
amplifica la risposta (ipossia+ ipercapnia).