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Illustrazione 1: Jackson Pollock e Lee Krasner

Dipingere un modo di essere. J. Pollock

Fu soprattutto Jackson Pollock, emblema di tutto lEspressionismo Astratto a rappresentare, con la sua
opera, una delle pi intense fonti d'ispirazione per tutti gli artisti che volevano utilizzare il proprio corpo come
forma darte. Nato nel Wyoming e cresciuto in California, Pollock fu da subito candidato naturale alla figura
del pittore americano d'eccellenza. Ci che vi era di pi grezzo nelle sue opere, la sua passione, la sua
intensit, vennero qualificate dal pubblico e dai critici d'arte, come le caratteristiche "tipiche" dellarte
americana. Temperamento ansioso, continuamente dipendente dall'alcool, insicuro di se, ben presto Pollock
interiorizz il modello dellartista romantico e visionario, anti-borghese e bohemien. La sua poetica venne a
formarsi sotto linflusso di suggestioni diverse; dal lavoro degli artisti messicani come Jose Orozco, Diego
Rivera e David Siqueiros, che lo aiutarono a liberarsi dall'influenza di Benton con il quale studi allArt
Students League: e di fondamentale importanza furono anche la figura di Picasso e soprattutto la sua opera
pi sconvolgente, Guernica, che arrivo a New York nel 1939. E poi l'interesse di Pollock per lautomatismo
psichico praticato dai surrealisti, che erano arrivati in America durante la Seconda Guerra mondiale, in
particolare quello di Masson, Matta, e Mir con cui entro in contatto diretto nel 1943 quando inizio a
frequentare la galleria Arte di Questo Secolo di Peggy Guggenheim. Questultima infatti, come moglie di
Max Ernst e mecenate dei surrealisti, ebbe limportante funzione di presentare i giovani pittori americani agli
artisti in esilio. Un pittore che se da una parte conosce un successo straordinario, dall'altra caratterizzato
da una natura psicologicamente instabile che lo porta a fare abuso di alcool per cui vive la sua pittura come
un continuo delirio creativo. I suoi primi lavori, negli anni Quaranta, avevano ancora un carattere figurativo,
evocavano la sensualit animale, riti notturni, leggende greco-romane, temi violenti e forme biomorfiche,
antichi simboli cabalistici, segni ideografici, correlati alla grande passione che lartista nutriva per la
psicoanalisi juinghiana, cosi come temi tratti dalla mitologia antropologica della pittura degli indios. Oltre a
ci, la sua ricerca artistica che traeva ispirazione dal metodo della scrittura automatica surrealista, passava
dai miti ancestrali della cultura greco-romana a quelli degli indiani dAmerica perch ricerca, tramite le
leggende popolari, nei riti delle religioni antiche, nella filosofia orientale, ma anche nella simbologia della
disciplina alchemica, quel "minimo comune denominatore" costituito dalle immagini archetipe (mandala)
originate dalla psiche umana e dai suoi processi inconsci, al di l di ogni differenza di razza. Poich la
ricerca dellespressionismo astratto innanzitutto una ricerca di liberazione delle energie interiori,
unevocazione pittorica degli antichi rituali magici diviene essa stessa una forma espressiva capace di
portare in superficie istinti, fantasie, desideri, ma anche incubi relegati nel profondo dellessere. Harold
Rosenberg a questo proposito scrisse;
Quello che finiva sulla tela non era un quadro, ma un evento. Il punto di svolta c' stato
quando ha deciso di dipingere "solo per dipingere". I gesti che si riflettevano sulla tela
erano gesti di liberazione dai valori - politici, estetici e morali A un certo momento i pittori
americani cominciarono a considerare la tela come un'arena in cui agire, invece che come
uno spazio in cui riprodurre, disegnare, analizzare o esprimere un oggetto presente o
immaginario. La tela non era pi dunque il supporto di una pittura, bens di un evento [...]

L'innovazione apportata dalla pittura di azione consisteva nel suo fare a meno della
rappresentazione dello stato per esprimerlo invece in un movimento fisico. L'azione sulla
tela divenne cos la stessa rappresentazione...
Ma la carriera artistica di Jackson Pollock fu decisamente segnata dall'incontro con l'arte dei nativi
americani, con cui l'artista sentiva di avere un forte feeling. Ed in effetti, il modo di esprimersi dell'arte dei
nativi americani era molto simile alla sensibilit di Pollock. Come l'artista traeva le proprie immagini
direttamente dall'inconscio, i nativi prendevano spunto dal "mondo degli spiriti"; cos come Pollock si serviva
di un'estetica primitivista, diventando "parte" del dipinto, cos facevano i pittori nativi americani con la sabbia.
Anche le tematiche, tendenti verso temi pittorici universali, erano affini. Intorno al 1947 Pollock arriva a
maturare la tecnica del cosiddetto dripping (sgocciolamento), mutuata dai sandpainting (pitture di sabbia)
degli indiani Navajos. Il metodo di lavoro adottato da Pollock abbastanza semplice: distende a terra una
tela, preferibilmente di dimensioni molto grandi, quindi, tenendo in una mano un barattolo pieno di vernice e
nell'altra un grande pennello, inizia a sgocciolare la vernice sulla tela, camminando intorno ad essa,
attraversandola, fino a essere, dir lo stesso artista, "letteralmente dentro il quadro". Con tale tecnica (il
dripping) tutto avviene in movimento, per cui durante le sue action painting (le pitture dazione) Pollock
lavora seguendo un istinto interiore; la sua performance prevedeva una vera e propria danza - non diversa
da quella di uno sciamano - che traeva energia dal contatto con la terra. Lartista utilizzava l'azione o
levento per fuggire dal mondo materiale e connettersi con un cosmo tutto interiore:
Quando sono dentro i miei quadri, non sono pienamente consapevole di quello che sto
facendo. Solo dopo un momento di presa di coscienza mi rendo conto di quello che ho
realizzato. Non ho paura di fare cambiamenti, di rovinare limmagine e cos via, perch il
dipinto vive di vita propria. Io cerco di farla uscire.
In questo modo il groviglio di segni che appare sulla tela il risultato dellazione di tutto il corpo e il dipinto
diventa un campo, senza pi centro e periferia, dove agiscono linconscio e le pulsioni vitali. Per meglio
capire il modus operandi adottato da Pollock (e in seguito da molti altri performer), pu essere interessante
leggere quanto scrive Jung, a proposito dellenergia circolare che governa un mandala:
In completa armonia con la concezione orientale, il simbolo del mandala, infatti, non solo
una forma espressiva, ma esercita anche unazione agendo a ritroso sul suo stesso
autore. In questo simbolo si cela un effetto magico molto antico, che deriva
originariamente dal cerchio protettivo, dal cerchio magico, la cui magia si conservata in
infinite usanze popolari. Limmagine ha lo scopo evidente di tracciare un sulcus
primigenius, una magico solco intorno al centro, templum o temenos (recinto sacro) della
personalit pi intima, per evitare la dispersione, o per tenere lontane apotropaicamente le
distrazioni provocate dal mondo esterno. Le pratiche magiche, infatti, altro non sono che
proiezioni di avvenimenti psichici, le quali esercitano una controinfluenza sulla psiche,
agendo come una specie di incantesimo sulla propria personalit. Si tratta, in altri termini,
di recuperare, con lappoggio e la mediazione di unazione esteriore, la propria attenzione,
o meglio della partecipazione a un recinto sacro interiore, che origine e meta dellanima,
e contiene quel'unit di coscienza e vita, un tempo posseduta, quindi perduta, e che
occorre ora ritrovare. () Il recinto o circumambulatio espresso () dall'idea di
circolazione. Essa non un semplice movimento circolare, ma significa da un lato la
delimitazione del recinto sacro, e dall'altro la fissazione e concentrazione; la ruota
comincia a girare, cio il sole si mette in movimento e inizia il suo corso, in altre parole il
Tao [unit di coscienza e di vita n.d.r.] inizia ad agire e ad assumere la guida. Lagire si
tramuta nel non-agire, cio tutto ci che periferico deve sottostare all'ordine del centro.
Perci si dice: "Movimento solo un altro nome per governo". Dal punto di vista
psicologico questa circolazione consisterebbe in un girare in cerchio attorno a se stessi,
cos da coinvolgere tutti i lati della propria personalit. I poli della luce e delloscurit si
pongono in movimento circolare, nasce cio lalternanza di giorno e notte. Luminosit
paradisiaca si alterna a orrida notte profonda. Il movimento circolare ha quindi anche il
significato morale di animazione di tutte le forze chiare e oscure dellumana natura, e di
conseguenza di tutti gli opposti psicologici, di qualsiasi natura possano essere. Questo non
significa altro che, autoconoscenza mediante unincubazione di s stessi. (C.G Jung,
Commento europeo, in Il segreto del fiore doro. Un libro di vita cinese, 1929)

Illustrazione 2: Jackson Pollock, Pasiphae


Eccellenti esempi delle opere di questo periodo sono: Pasifae, caratterizzata da un intenso impasto di colore
e da linee nervose e serpeggianti come cariche di energia elettrica che delineano delle figure totemiche, e
Occhi nella calura, in cui brevi e curve pennellate si incrociano in tutti i sensi dissolvendosi in un continuum
vorticoso.
In un film realizzato per il Museum of Modern Art di New York da Hans Namuth, Pollock mostra chiaramente
come si svolgeva una delle sue performance o come agiva durante il suo "processo pittorico"; la cui
incarnazione materiale era rappresentata dal dipinto stesso, che era quindi il prodotto di un evento.

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