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Le origini della comunicazione umana Tomasello


1. L'IMPORTANZA DELL'INFRASTRUTTURA
Se vogliamo capire come gli esseri umani comunicano tra loro usando la lingua e come sia
nata questa competenza nel corso dell'evoluzione, dobbiamo prima capire come gli esseri
umani comunicano attraverso i gesti. IPOTESI EVOLUZIONISTICA DI TOMASELLO (in contrasto
con la classica teoria di Chomsky): le prime forme unicamente umane di comunicazione sono
l'additare e il mimare, che rappresentano il passaggio evolutivo della comunicazione umana.
In particolare il gesto dell'indicare (gesto ostensivo).
Come si interpreta un gesto ostensivo (visto che un gesto che pu assumere molti significati,
anche complessi)? Per capire il gesto ostensivo dobbiamo condividere una qualche forma di
esperienza passata con l'individuo che lo fa (l'esperienza o l'info deve essere condivisa da
entrambi nello stesso momento non basta il conoscerla separatamente, ci deve essere stato
l'avvenimento condiviso che sancisce il fatto che entrambi la conoscano). Inoltre, per
interpretare il gesto necessario un terreno concettuale comune (attenzione congiunta +
esperienza condivisa + conoscenza comune).
La comunicazione umana un attivit cooperativa che funziona se esistono due variabili: 1.
un terreno concettuale comune reciprocamente posto 2.
motivazioni
comunicative
cooperative reciprocamente poste
Cooperazione umana=unica nel regno animale; si formata dall'intenzionalit condivisa, un
elemento che serve per impegnarsi in attivit cooperativa in cui c' un soggetto plurale (noi) --> fini congiunti + intenzioni congiunte + conoscenza comune + credenze condivise La
condivisione coinvolta in interazione istituzionalizzate e in attivit cooperative semplici.
Abilit e motivazioni per l'intenzionalit condivisa sono l'infrastruttura cooperativa della
comunicazione.
Come si evoluta la comunicazione umana? Un ipotesi che sia parte di un generale processo
di adattamento. Prima si sviluppata la comunicazione gestuale e poi quella linguistica. 3
ipotesi specifiche:
1.
la comunicazione cooperativa apparsa nel corso dell'evoluzione con i gesti dell'indicare
e del mimare;
2. la comunicazione cooperativa ha un'infrastruttura fatta da intenzionalit condivisa, che ha
avuto origine durante l'evoluzione come sostegno per le attivit di collaborazione tra individui
(l'intenzionalit formata da motivazioni+abilit)
3.
la comunicazione linguistica possibile solo quando i partecipanti hanno gi
l'infrastruttura cooperativa, un registro condiviso di gesti, abilit di apprendimento e
imitazione.
2. LA COMUNICAZIONE INTENZIONALE DEI PRIMATI
Nel mondo biologico la comunicazione non intenzionale e cooperativa, ma si basa sulle
caratteristiche fisiche e comportamentali che influenzano il comportamento altrui, senza tener
conto se il segnalante abbia un controllo intenzionale sul segnale. L'intenzione in psicologia
invece molto importante. Su questa base distinguiamo i segnali comunicativi veri (che
hanno intenzionalit) e le esibizioni comunicative (comunicazione in senso biologico). I
segnali comunicativi sono info che gli individui scelgono e producono in modo flessibile e
strategico, con fini sociali, modellabili a seconda delle circostanze.
SEGNALI GESTUALI: suddivisi in gesti fissati geneticamente, usati in attivit sociali urgenti e
gesti appresi e flessibili, usati in attivit sociali poco urgenti (segnali intenzionali). DUE TIPI DI

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GESTI DELLE SCIMMIE (da Darwin): 1)movimenti di intenzione=gesti ritualizzati


ontogeneticamente, flessibili (come il gesto tocca- schiena del piccolo che segnala alla madre
che vuole arrampicarsi su di lei).
2)richiami dell'attenzione=servono per attirare l'attenzione del ricevente, vengono appresi.
ATTENZIONE ALTRUI:differenza tra i due tipi di comunicazione (gestuale e vocale)=quella
gestuale diretta tra i due partecipanti, e implica una verifica dell'attenzione, quella vocale
invece non coinvolge l'attenzione in quanto i segnali vocali vengono inviati a prescindere,
senza che il segnalante si preoccupi che il ricevente sia attento.
Dal punto di vista funzionale-comunicativo, le scimmie hanno pi comunicazione gestuale che
vocale. Molti gesti sono appresi e usati in modo flessibile, e i gesti di richiamo dell'attenzione
(che servono per richiamare l'attenzione del ricevente) sono un protosegnale di azione
intenzionale. COMUNICAZIONE CON GLI UMANI:le scimmie imparano solo ad additare in senso
imperativo, non in modo dichiarativo o informativo come fanno gli umani.
CONCLUSIONI:la maggioranza di ricerche condotte sulla comunicazione ha preso in esame il
livello vocale, e questo un errore, in quanto per la maggior parte dei mammiferi l'espressione
vocale geneticamente fissata, non appresa, usata in contesti emotivamente urgenti,
involontaria e inflessibile. Al contrario, i gesti sono atti comunicativi appresi individualmente e
flessibili, che implicano una certa dose di intenzionalit. In particolare i gesti di richiamo
dell'attenzione rappresentano una forma rara di comunicazione, perch sono un punto di
scissione tra intenzione referenziale che il ricevente guardi qualcosa e intenzione sociale
che il ricevente faccia qualcosa.
3. LA COMUNICAZIONE COOPERATIVA UMANA
ADDITARE E MIMARE(GESTI ICONICI):osservando i gesti umani dal punto di vista funzionale,
possiamo suddividerli in due grandi categorie: 1)gesti deittici (additare)=usati per dirigere
nello spazio l'attenzione del ricevente verso qualcosa di immediato nell'ambiente percettivo.
Nel contesto giusto, il gesto deittico pu comunicare quanto il linguaggio, dato che indirizza
l'attenzione del ricevente su elementi assenti.
2)gesti iconici (mimare)=usati per dirigere l'immaginazione del ricevente verso qualcosa di
non presente nell'ambiente percettivo, simulando comportamentalmente azioni, relazioni o
oggetti. Tali gesti vengono usati per riferirsi in modo specifico ai referenti. Il valore aggiunto di
gesti iconici e deittici viene dato dall'intenzionalit condivisa. Entrambi i tipi di gesti non hanno
avuto origine da un codice prestabilito, eppure vengono utilizzati nella comunicazione perch
ne permettono un'esposizione ricca. Il perch viene spiegato nel modello cooperativo della
comunicazione umana.
MODELLO COOPERATIVO:gli esseri umani sono capaci di comunicare in modi tanto complessi
perch possiedono modi di interagire tra loro specie-specifici-->la cooperazione. La
comprensione degli altri in quanto agenti cooperativi formata da due fattori: 1)abilit
cognitive necessarie a creare intenzioni e attenzione congiunta, creando un terreno
intersoggettivo comune (Clark, 1996).
2)motivazioni sociali per aiutare ed entrare in condivisione con gli altri; comunicatori e
riceventi hanno il fine congiunto del far passare il messaggio (il comunicatore trasmette
messaggi che il ricevente possa comprendere, il ricevente si forza di comprendere facendo
domane e inferenze e cos via) (Grice, 1975).
Il modello, quindi, si prefigura come la seguente serie di azioni: -il comunicatore persegue i
suoi fini e valori individuali -ad un certo punto, percepisce che qualcuno pu aiutarlo in

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relazione a uno o pi dei suoi fini, realizzando la sua intenzione sociale [che pu essere
un'azione, un informazione o una condivisione] -entra in gioco l'intenzione comunicativa,
che permette al comunicatore di rendere partecipi i riceventi della cornice congiunta in cui si
trovano - l'intenzione referenziale si attiva in seguito per attrarre l'attenzione dei riceventi
sul comunicatore, al fine di metterli in grado di attivare ragionamenti cooperativi, dando per
scontato che i riceventi siano interessati e motivati a farlo (mutue assunzioni o norme di
cooperazione). -il ricevente entra cos nel terreno comune e da l cerca di comprendere le
intenzioni sociali del comunicatore.
-una volta capite le intenzioni sociali, il ricevente decide se cooperare o no. Il modello non pu
avere luogo senza livello linguistico della comunicazione, che stabilisce il contesto. Il punto
chiave, per, il terreno comune e il gesto deittico che pu essere fatto a scopo esplicativo
una volta che il ricevente si trova nello stesso contesto. In questo modello comunicatori e
riceventi creano l'intenzione congiunta della comunicazione efficace; gli atti comunicativi sono
fondati sull'attenzione congiunta e sulla comprensione; gli atti comunicativi sono eseguiti per
motivi pro-sociali; i comunicatori operano in base ad assunzioni di cooperazione condivise da
tutti
i
partecipanti;
le
convenzioni
linguistiche
sono
condivise.
CONVENZIONI
COMUNICATIVE:l'infrastruttura psicologica della comunicazione cooperativa umana (sia
naturale sia convenzionale), implica l'intenzionalit comunicativa, che a sua volta
composta da tre dimensioni: 1)motivazioni comunicative 2)intenzionalit soggiacente
(comprensione delle intenzioni, comprensione dell'attenzione e uso del ragionamento pratico
3) forma dello strumento comunicativo CONCLUSIONI:il modello cooperativo e l'utilizzo dei
gesti deittici e iconici specifico solo degli esseri umani (le scimmie cercano solo in modo
diretto di prevedere e manipolare le azioni altrui). I bambini cominciano a strutturare
cooperativamente la loro comunicazione gestuale gi in fase prelinguistica, e lo fanno in
sincronia evolutiva con la comparsa delle capacit di intenzionalit condivisa che si
manifestano anche in altri aspetti della vita.
4. ORIGINI ONTOGENETICHE
GESTUALITA' DEITTICA INFANTILE:intorno al primo anno di vita, prima che il linguaggio venga
acquisito pienamente, la maggior parte dei bambini inizia ad additare, un attivit transculturale universalmente diffusa. Lo sviluppo dei gesto deittico prima del linguaggio indica che
nell'ontogenesi umana l'infrastruttura della comunicazione cooperativa agisce inizialmente in
supporto del gesto, non della lingua.
MOTIVAZIONI COMUNICATIVE: Ipotesi classica=i bambini additano comunicativamente per
due motivi: 1)imperativo per chiedere cose 2)dichiarativo per condividere con gli altri le
loro emozioni ed esperienze Ipotesi Tomasello= 1)imperativo tale modalit viaggia lungo un
continuum, che va dall'ordine al suggerimento. 2)esistono due tipi di motivazione
dichiarativa, l'uno indipendente dall'altro: a)dichiarativo espressivo condividere con
l'adulto un atteggiamento su un referente comune b)dichiarativo informativo fornisce
all'adulto info necessarie o desiderabili su un referente La gestualit deittica infantile ha 3
categorie di motivazioni sociali, in modo simile a quella degli adulti: 1) condividere 2)
informare 3) richiedere tali motivazioni implicano tutte in qualche misura la motivazione
cooperativa dell'aiutare e del condividere (alla base dell'intenzionalit condivisa). I bambini che
imparano ad additare, quindi, comprendono gli aspetti pi importanti della comunicazione
cooperativa, in quanto comunicano a livello mentale, nel terreno comune concettuale e per
motivi cooperativi, avvicinandosi all'avere l'infrastruttura caratteristica della comunicazione

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adulta. Anche i bimbi sordi (che non sono esposti ad un contesto ricco di linguaggio vocale)
sviluppano la capacit di additare normalmente, nello stesso periodo dei bambini normali.
ORIGINI DELLA GESTUALITA' DEITTICA INFANTILE:le conoscenze attuali ancora non
permettono di spiegare alla perfezione il processo evolutivo dell'attivit deittica, ma i punti
chiave di tale evento sono due: 1)ciascuna delle tre motivazioni fondamentali dell'attivit
deittica deve essere spiegata separatamente, visto che ognuna rappresenta una modalit
fondamentale di interazione sociale, con
le proprie origini. 2)nonostante la precoce disponibilit di varie altre componenti nel corso dello
sviluppo, i bambini non sviluppano l'attivit deittica finch non gli emerge in loro la capacit di
intenzionalit condivisa. Tuttavia, i bambini di quest'et non sono ancora provvisti di tutti gli
aspetti dell'intenzione comunicativa e delle norme di cooperazione, due elementi che si
sviluppano
solo
successivamente.
INTENZIONALITA'
CONDIVISA
E
INIZI
DEL
LINGUAGGIO:l'uso quotidiano del linguaggio si basa sull'infrastruttura dell'intenzionalit
condivisa, in modo analogo agli altri gesti. Particolarmente importante, nel caso
dell'acquisizione del linguaggio nei bambini, la presenza del terreno comune (in quanto non
ne hanno mai avuto uno prima, quindi si trovano spiazzati totalmente), premessa centrale di
molte teorizzazioni sociopragmatiche dell'acquisizione del linguaggio (Bruner, Nelson,
Tomasello). Acquisire e utilizzare le convenzioni linguistiche: dopo aver cominciato ad utilizzare
i gesti convenzionali deittici ed iconici, i bambini iniziano anche a comprendere e ad usare le
convenzioni linguistiche arbitrarie, che possono essere acquisite solo nel terreno comune
concettuale stabilito dai parlanti maturi (i genitori), spesso nell'ambito di attivit cooperative
con fini congiunti e attenzione congiunta. Questo, nell'ontogenesi umana, diventa possibile solo
dopo il primo anno di et per merito di capacit specie-specifiche e motivazioni per
l'intenzionalit condivisa. EVIDENZE EMPIRICHE A SOSTEGNO DELLA SIMILITUDINE TRA
COMUNICAZIONE INFANTILE E MODELLO COOPERATIVO ADULTO: -l'infrastruttura cooperativa
completa disponibile prima che l'acquisizione del linguaggio sia avviata, come dimostrato da
vari studi sulla gestualit deittica nei bambini. I bambini sono immersi nel linguaggio fin dalla
nascita, ma la gestualit deittica che si sviluppa anche in bambini sordi che non sono stati in
contatto con nessun tipo di linguaggio dimostra che, nell'ontogenesi, la prima manifestazione
unicamente umana di comunicazione emerge in quella gestuale prelinguistica, e non dipende
da produzione e comprensione del linguaggio. -i gesti appaiono di solito prima del linguaggio,
ma comunque dopo l'emergere delle abilit fondative dell'intenzionalit individuale e condivisa.
I primi gesti emergono quando il bambino inizia a percepire gli altri come agenti intenzionali,
partecipando insieme a loro a interazioni attenzionali congiunte (mangiare nel seggiolone, fare
il gioco del pupazzetto che viene nascosto). Questo schema ontogenetico, insieme a diversi
studi sperimentali, da sostegno empirico al modello cooperativo adulto, compreso il ruolo
cruciale della cornice attenzionale congiunta e del terreno comune. - l'acquisizione e l'uso
iniziale delle convenzioni linguistiche sostiene il modello cooperativo. Quando i bambini si
confrontano con un adulto che usa convenzioni linguistiche di contesti significativi, essi sono in
grado di capire cosa gli viene comunicato indipendentemente dal linguaggio, acquisendo un
uso produttivo di quella convenzione. Al contrario, se l'azione viene fatta in contesti diversi da
quelli significativi, il bambino non acquisisce nulla. Una volta acquisita, una convenzione
linguistica viene usata similmente ai gesti deittici e iconici. Le prime convenzioni linguistiche
tendono a sostituire i gesti iconici, e ad accompagnare quelli deittici.
5. ORIGINI FILOGENETICHE

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La comunicazione cooperativa umana all'inizio era adattiva perch apparsa nel contesto delle
attivit di mutua collaborazione in cui gli individui aiutavano gli altri aiutando al contempo se
stessi. LA NASCITA DELLA COOPERAZIONE:rispetto agli altri animali, gli umani eseguono una
vastissima gamma di attivit cooperative che necessitano di una comunicazione che le
supporti. La comunicazione cooperativa, di fatto, condivide l'infrastruttura di intenzionalit
condivisa che hanno tutte le attivit cooperative in generale, come fini e attenzione congiunti,
o mutue assunzioni di aiuto e di intenzione comunicativa. La motivazione per la quale nata
adattiva, e non per permettere forme di competizione. Se cos non fosse, non dovremmo avere
una tale infrastruttura,
ne una tale motivazione. LA COMPARSA DELLA COMUNICAZIONE COOPERATIVA:i tre processi
fondamentali con cui i biologi spiegano la nascita della cooperazione possono essere applicati
ai tre motivi di fondo della comunicazione cooperativa: 1)reciprocit condiscendenza alle
richieste altrui 2)reciprocit indiretta offerta di aiuto informativa 3)selezione culturale
di gruppo condivisione di emozioni Le motivazioni fondamentali dell'intenzionalit
condivisa potrebbero essere sorte come parte integrante di un adattamento generale alle
attivit di collaborazione. L'attivit cognitiva fondamentale dell'intenzionalit condivisa la
lettura ricorsiva della mente, sorta probabilmente come adattamento specifico alle attivit
di collaborazione; il suo sviluppo ha portato alla creazione dell'attenzione congiunta e del
terreno comune. La combinazione aiuto lettura ricorsiva della mente ha permesso lo
sviluppo delle mutue aspettative di aiuto e all'intenzione comunicativa (intesa secondo la
teorizzazione di Grice). Le inferenze di rilevanza si sono sviluppate da una serie di norme
sociali che hanno avuto origine dalla tendenza umana di voler essere simili agli altri membri
del gruppo ed essere benvoluti da loro. Il meccanismo iniziale di tutto questo processo stato
il gesto deittico, mentre i gesti iconici sono sorti dopo lo sviluppo dell'intenzione
comunicativa. LA
COMPARSA
DELLA
COMUNICAZIONE
CONVENZIONALE:Passaggio
dalla comunicazione gestuale alla comunicazione
vocale=non stato un processo rapido; la comunicazione si evoluta lentamente.
Esempio:quando visitiamo un paese straniero con una lingua molto diversa dalla nostra
possiamo fare un sacco di cose ricorrendo agli atti comunicativi gestuali, specialmente usati in
attivit collaborative o istituzionalizzate, dove il terreno comune esiste ed solido. Tali attivit
comunicative vengono svolte con la com.gestuale e non con quella vocale ->non inventiamo
convenzioni comunicative nuove, ma usiamo quelle gi esistenti e riconosciute. In teoria
potremmo inventare convenzioni comunicative nuove basandoci sul livello vocale, ma solo
in due eventualit:1) se ci fosse un periodo di transizione in cui gli strumenti arbitrari fossero
usati insieme ad altri mezzi comunicativi gi dotati di significato. 2)se ci fosse molto tempo, le
convenzioni comunicative vocali potrebbero anche sorgere in modo spontaneo e implicito. >entrambe le eventualit implicano il passaggio intermedio della comunicazione gestuale. La
sequenza evolutiva delle convenzioni comunicative comporta 3 fasi: 1)attivit di
collaborazione
2)comunicazione
cooperativa
gestuale
basata
sull'azione
3)comunicazione convenzionale CONCLUSIONI:la cooperazione umana (caratteristica
esclusiva della nostra specie) si manifesta in contesti istituzionalizzati (moneta, matrimonio,
governo) in quanto tali contesti sono stati creati attraverso le credenze collettive dei gruppi
(Searle, 1995). le basi cognitive per le attivit cooperative sono le abilit e le motivazioni
dell'intenzionalit condivisa, che un'ulteriore manifestazione del cooperativismo estremo
proprio degli umani. Tabella riassuntiva dei fondamenti evoluzionistici della comunicazione

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cooperativa umana:
EVOLUZIONE
Grandi scimmie Homo - Richiedere
Primo Sapiens - Sapiens
Tardo
Informare
Condividere
Attivit di gruppo:
-comprendere fini e intenzioni -comprendere percezioni
Attivit di collaborazione: -intenzioni e
fini congiunti
-attenzione congiunta
Mutue aspettative di cooperazione
Ragionamento e norme cooperative
-Intenzioni comunicative -Chiedere e dare aiuto e
-ragionamento pratico
-terreno comune -lettura ricorsiva della mente
informazioni
Imitazione dell'azione
Imitazione con inversione di ruolo
Imitazione sociale
Grandi scimmie: hanno componenti della comunicazione cooperativa (attivit di gruppo in
tabella) ma non hanno abilit e motivazioni dell'intenzionalit condivisa, la loro comunicazione
non cooperativa e inferenziale e non esiste un terreno concettuale comune. Homo: abilit e
motivazioni dell'intenzionalit condivisa sono apparse nelle attivit di mutua collaborazione;
apparve anche la lettura ricorsiva della mente, che cre fini congiunti, che a loro volta
crearono i terreni concettuali comuni, contesti dove i gesti e gli atti comunicativi cooperativi
potevano avere un senso.
Primo sapiens: la tendenza a dare e chiedere aiuto in questo contesto adattiva (utile per il
singolo e per il gruppo); il dare aiuto si pot generalizzare ad altri contesti basati sulla
reciprocit indiretta, che fece emergere la motivazione dell'informazione. Le mutue aspettative
di cooperazione e le intenzioni comunicative hanno avuto origine dalla lettura ricorsiva della
mente + le due motivazioni (aiutare e informare).
Sapiens tardo: la terza motivazione del condividere, ebbe origine dalla necessit umana di
sentirsi simili agli altri ed essere benvoluti da essi. Condividere + mutue aspettative = norme
cooperative.
Tabella riassuntiva dei gesti, in relazione ai momenti evolutivi:
Il passaggio alla modalit vocale accadde probabilmente perch tale livello comunicativo
colloca meglio del livello gestuale gli elementi nello spazio. Il passaggio ha fatto ricorso ai gesti
naturali usati come ponte tra la comunicazione solo gestuale e la comunicazione gestuale +
vocale.
6. LA DIMENSIONE GRAMMATICALE
Le tre dimensioni grammaticali sono associate alle tre motivazioni fondamentali
dell'intenzionalit comunicativa (aiutare, informare, condividere). LA GRAMMATICA DEL
RICHIEDERE(aiutare):tale grammatica dotata di una sintassi semplice atta a indurre gli altri
a fare cose nel qui-ed-ora. composta da combinazioni di gesti che creano significati nuovi,
ma senza alcun marcamento sintattico, in quanto tale elemento non avrebbe nessuna funzione
in un contesto del qui-ed-ora.
sviluppo infantile della grammatica del richiedere:i bambini, prima di acquisire il linguaggio

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vocale additano e usano altri gesti; i primi proferimenti monounitari infantili (le olofrasi)
sono una combinazione tra gesti deittici e linguaggio vocale, e avvengono intorno ai 18 mesi.
La combinazione gesto-parola il precursore della sintassi infantile. I piccoli non sono
confinati a una grammatica del richiedere, in quanto producono combinazioni di parole (parola
costante-parola variabile) anche con funzione informativa, ma non possiedono ancora una
sintassi matura (viene acquisita col tempo). Usano quindi una sintassi semplice che non fa
ancora ricorso ai mezzi sintattici generativi utilizzati dagli adulti, pur avendo tutte le adeguate
basi (motivazioni e capacit cognitive, comunit linguistica matura).
Evoluzione e sintassi infantile: la sintassi infantile che oggi si osserva nei bambini, pu essere
paragonata a quella che in ambito evoluzionista si ritiene abbiano avuto gli Homo (guardare
tabella
Grandi scimmie
Homo
Primo sapiens
Sapiens tardo
Richiami dell'attenzione
Additare (deittici)
Convenzioni
vocali arbitrarie
Movimenti di intenzione
Mimare
(iconici) - (convenzionale)
sopra), con 2 uniche differenze: -la motivazione a disposizione dell'Homo era solo la richiesta,
mentre il bambino ha tutte le motivazioni fondamentali gi a disposizione; -l'Homo poteva
utilizzare movimenti di interazione, mentre i bambini in questo stadio sono in grado di
combinare gesti iconici e parole. GRAMMATICA DELL'INFORMARE(informare):l'informazione
implica eventi e partecipanti che non siano tu-ed-io nel qui-ed-ora, dato che riguardano
elementi che il ricevente al momento ignora. Informare necessita di almeno 3 capacit da
parte del comunicatore: 1)identificare:deve essere in grado di riferirsi ad elementi assenti
o sconosciuti; 2)strutturare:deve essere in grado di marcare sintatticamente gli elementi
centrali dell'informazione 3)esprimere:deve essere in grado di far capire al ricevente la
distinzione tra motivazioni imperative e non imperative Nella grammatica dell'informare il
comunicatore usa meccanismi sintattici convenzionali per tre motivi (mossi in direzione di una
nuova funzione comunicativa - informare), connessi alle capacit del comunicatore: 1)fondare
e identificare i referenti della cornice attenzionale congiunta 2)strutturare in favore del
ricevente il proferimento grazie all'indicazione dei diversi ruoli giocati dai partecipanti all'evento
3)esprimere in modo convenzionale motivazione e atteggiamento. Nella grammatica del
richiedere non servono questi tre elementi, che sono invece necessari nella grammatica
dell'informare. Le competende della grammatica dell'informare sono simili a quelle del primo
sapiens. GRAMMATICA DEL CONDIVIDERE E NARRAZIONE(condividere):la grammatica del
condividere ha gli stessi fondamenti della motivazione del condividere, ed responsabile
della creazione della sintassi seria e articolata, convenzionalizzata, di cui noi oggi
disponiamo. Le motivazioni alla base di questi due elementi (motivazione e grammatica del
condividere) sono: -per espandere il terreno comune concettuale -per somigliare ed essere
accettati e benvoluti dagli altri del gruppo -per accrescere l'identificazione e il legame sociale
degli individui NARRAZIONE:una delle sedi pi importanti di condivisione la narrazione.
Tutte le culture hanno narrazioni che aiutano a definire il gruppo come entit coerente nel

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tempo, e tali narrazioni vengono tramandate attraverso le generazioni come parte della
matrice culturale del gruppo. I problemi temporali e di comprensione per i riceventi sollevati da
lunghe narrazioni di avvenimenti passati, sono stati risolti mediante la creazione di una sintassi
articolata e convenzionalizzata, che desse delle regole di strutturazione dei discorsi articolati,
tipo la narrazione. (tali capacit sono emerse in quello che nella tabella viene definito sapiens
tardo). Le caratteristiche di maggior rilievo della sintassi narrativa sono la possibilit di una
collocazione temporale attraverso l'uso di tempi verbali, e le costruzioni complesse (frasi
principali, subordinate, coordinate). In sintesi: -la narrazione e il discorso prolungato hanno
delle esigenze funzionali, come quelle di correlare eventi, rintracciare partecipanti e dare conto
di punti di vista diversi; -tutte le lingue hanno meccanismi grammaticali per soddisfare tali
esigenze (meccanismi che variano da una lingua all'altra); -le sequenze ricorrenti di discorso
che implicano eventi multipli sono la fonte delle costruzioni sintattiche complesse. Grammatica
del richiedere e dell'informare non hanno bisogno di una struttura sintatticamente cosi
complessa. CONVENZIONALIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI LINGUISTICHE:esiste ambiguit
tra i termini grammatica e sintassi. La grammatica presuppone alcuni requisiti
minimi:comunicazione intenzionale, proferimenti multiunitari che abbiano un significato,
costruzioni grammaticali. Meccanismi e costruzioni grammaticali convenzionali sono prodotti
storico-culturali creati dai
gruppi per soddisfare i loro bisogni comunicativi. Gli universali del linguaggio sono prodotti
dalle comunit a partire da materiali grezzi sociali, cognitivi e vocali-uditivi che permettono il
processo di convenzionalizzazione (Bates, 1979). tali universali linguistici esistono perch in
tutto il mondo gli individui devono sbrigare faccende comunicative simili e possiedono
strumenti sociali e comunicativi simili.
Nei gruppi moderni esistono sia universali linguistici sia diversit linguistiche. Ci dovuto
all'evoluzione dei gruppi linguistici. Inizialmente vi era un unico gruppo africano, che svilupp
una protolingua vocale; successivamente si disgreg in gruppi diversi che si dislocarono in
posti diversi, elaborando convenzioni e costruzioni linguistiche proprie. Tutti questi gruppi
hanno mantenuto le stesse capacit cognitive, sociocognitive, comunicative e vocali-uditive, e
quindi i vincoli naturali del processo di convenzionalizzazione sono stati simili per tutti.
CONCLUSIONI: le costruzioni grammaticali dei linguaggi moderni sono il prodotto di una lunga
e complessa serie di eventi storici, che comprendono processi evoluzionistici e culturali. Una
percentuale rilevante di tali processi si avvalsa della modalit gestuale. La creazione e
modificazione delle costruzioni grammaticali possibile solo perch gli esseri umani
interagiscono comunicativamente nell'ambito di una attivit congiunta dotata di un fine
comune in cui il comunicatore lascia parecchio non detto se questo pu essere dato per
scontato nel terreno comune e, dunque, inferito pragmaticamente dal ricevente.
Anche nelle fasi pi tarde del processo evolutivo del linguaggio le abilit e le motivazioni
fondamentali dell'intenzionalit condivisa, da cui si sviluppata la cooperazione comunicativa,
rimangono il cuore del processo.

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