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INDICE
Abbreviazioni
Accento
Apostrofo
Bibliografia
Libri
Articoli
Citazioni
Prosa
Versi
10
Lettera
11
Corsivo (e Tondo)
11
D eufonica
12
Dialoghi
12
Epigrafi
13
Figure e didascalie
14
Lingue straniere
14
Parole straniere
14
Traslitterazioni
15
15
Maiuscoletto
15
Maiuscolo e minuscolo
15
Iniziale maiuscola
16
Iniziale minuscola
16
18
Note
18
19
Rimandi interni
19
20
20
23
Rientri
23
Segni di interpunzione
24
Lineetta
24
Punto
24
Puntini
24
Virgolette
25
Parentesi
25
Prefissi e trattino
25
Sigle e acronimi
26
Testatine
26
Titoli e sottotitoli
27
APPENDICI
27
28
Abbreviazioni bibliche
29
31
32
33
ABBREVIAZIONI
Si d qui un elenco delle abbreviazioni usate (le forme tra parentesi sono per il plurale).
Si noti che, quando labbreviazione costituita da due o pi lettere singole, non si lascia
nessuno spazio fra luna e laltra lettera (es. a.C.).
Luso delle abbreviazioni bibliografiche da limitare il pi possibile a note, regesti,
apparati e sim.
a.C.
AA.VV.
cap. (capp.)
cfr.
cit.
col. (coll.)
d.C.
ecc.
ed. cit.
ediz.
f. (ff.)
fig. (figg.)
fr. (frr.)
ibid.
loc. cit.
M.
Mlle
Mme
Mr/Mr. (Messrs/Messrs.)
Mrs/Mrs. (pl. inv.)
ms. (mss.)
n. (nn.)
N.S.
op. cit.
p. (pp.)
par. (parr.)
r. (rr.)
r
s.d.
s.l.
s.v.
sg. (sgg.)
tab. (tabb.)
tav. (tavv.)
avanti Cristo
autori vari
capitolo
confronta
citato
colonna
dopo Cristo
eccetera (sempre preceduto dalla virgola)
edizione citata
edizione (2a ediz., ediz. rinnovata, ecc.)
foglio
figura
frammento
ibidem
loco citato
Monsieur
Mademoiselle
Madame
Mister
Mistress
manoscritto
numero
Nuova Serie
opera citata
pagina
paragrafo
riga
recto
senza data (di edizione)
senza luogo (di edizione)
sub voce
seguente (mai preceduto da e)
tabella
tavola
3
trad. it.
v. (vv.)
v
vol. (voll.)
traduzione italiana
verso
verso
volume
Per le abbreviazioni dei titoli di classici latini e greci, si segue, in linea di massima, il
Greek-English Lexicon di Liddell e Scott (fotocopie presso Michela).
Non si abbreviano:
I simboli delle unit di misura non richiedono mai il punto e seguono sempre il numero
cui si riferiscono (10 m, 200 km, 300 l, ecc.); al pari del simbolo % e sim., vanno usati
preferibilmente solo nelle opere scientifiche e limitatamente a formule, tabelle e sim.
Negli altri casi si usano le espressioni a tutte lettere.
ACCENTO
APOSTROFO
Per quanto riguarda lelisione si ricorda che, al di fuori dei casi usuali, si preferisce evitarla, per cui si scriver: gli individui e non glindividui; questa avventura e non
questavventura; si accorse e non saccorse.
Per quanto riguarda i troncamenti, obbligatorio usarlo nelle parole be (e non beh o b)
e po, e negli imperativi va, sta, di, da, fa, (ve, tie, to).
4
BIBLIOGRAFIA
Le opere citate in una bibliografia devono essere complete di tutti i dati, che vanno
controllati consultando i repertori del caso o siti internet di comprovata affidabilit,
come quelli delle biblioteche nazionali (per lItalia, si segnala quello dellIstituto Centrale per il Catalogo Unico o ICCU, che sar a breve sostituito dal nuovo Internet culturale), aggiornati e integrati con lindicazione delleventuale traduzione italiana (per le
indicazioni bibliografiche nelle note, si veda sotto, p. 20).
Questa sezione comprende le seguenti sottosezioni:
Libri
Articoli
Libri
I dati completi di un libro sono, nellordine:
Autore
Titolo e sottotitolo
Curatore
Traduttore
Numero dei volumi
Collana
Editore
Luogo di pubblicazione
Data di pubblicazione
Titoli dei singoli volumi di unopera
Indicazioni bibliografiche della traduzione italiana.
I dati vanno indicati come negli esempi che seguono:
Hobsbawm, Eric John, Industry and Empire. An Economic History
of Britain Since 1750, Penguin Books, Harmondsworth, 1968 [trad.
it. La rivoluzione industriale e lImpero. Dal 1750 ai giorni nostri,
Einaudi, Torino, 1972].
Berchet, Giovanni, Opere, a cura di Egidio Bellorini, 2 voll., Laterza, Bari, vol. I: Poesie, 1911; vol. II: Prose critiche, 1912.
Omero, Odissea, a cura di Alfred Heubeck e Stephanie West, trad. it.
di G. Aurelio Privitera, vol. I (libri I-IV), Fondazione Lorenzo Valla,
Mondadori, Milano, 1981.
Sisam, Celia e Kenneth, a cura di, The Oxford Book of Medieval
English Verse, Clarendon Press, Oxford, 1970, ristampa con correzioni, 1973.
et alii.
Vanno in corsivo. Se al loro interno compaiono termini che di
norma sono scritti in corsivo vanno messi in corsivo fra virgolette basse: Studio sul
Filottete di Sofocle.
I titoli dei lavori inediti (tesi di laurea, ecc.) vanno in tondo tra virgolette basse ( ).
Nei titoli in italiano luso delle iniziali maiuscole segue le consuete norme (nomi propri,
ecc.). Per i titoli in lingua straniera si seguono le rispettive convenzioni nazionali, badando in particolare che:
TITOLO E SOTTOTITOLO
in francese, quando la prima parola un articolo, in genere ha liniziale maiuscola anche il sostantivo che segue: Jean Cocteau, Les Enfants terribles;
in inglese hanno liniziale maiuscola tutte le parole che non siano articoli,
preposizioni brevi e congiunzioni: Charles Dickens, A Tale of Two Cities.
CURATORE preceduto dalla formula a cura di anche nei titoli stranieri. Il nome
(eventualmente anche abbreviato), precede il cognome. Quando un libro non ha autore,
il nome del curatore pu essere collocato al posto dellautore secondo le norme sopra
dette a proposito di questultimo , e la formula a cura di lo seguir tra due virgole:
LUOGO DI PUBBLICAZIONE
DATA DI PUBBLICAZIONE
Berchet, Giovanni, Opere, a cura di Egidio Bellorini, 2 voll., Laterza, Bari, vol. I: Poesie, 1911; vol. II: Prose critiche, 1912.
Va fatto ogni sforzo per
reperire il titolo delleventuale traduzione italiana di unopera. I dati relativi vanno posti
dopo quelli del testo originale tra parentesi quadre.
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE DELLA TRADUZIONE ITALIANA
Articoli
I dati completi di un articolo sono i seguenti:
Autore
Titolo dellarticolo
Titolo del periodico
Numero del volume e del fascicolo
Anno o data
Pagine.
I dati vanno indicati come negli esempi che seguono:
Nilsson, M.P., Second Letter to Professor Nock on the Positive
Gains in the Science of the Greek Religion, in Harvard Theological
Review, XLIV, 1951.
Golann, S.E., Psychological Study of Creativity, in Psychological
Bulletin, LX, 6, 1963, pp. 548-65.
Hirschman, A.O., The Commodity Structure of World Trade, in
Quarterly Journal of Economics, LVII, agosto 1943, pp. 122-28.
Stoll, W.A., Lysergsure-Dithylamid, ein Phantastikum aus der
Mutterkorngruppe, in Schweizerisches Archiv fr Neurologie und
Psychiatrie, LX, 1947, pp. 106-109.
Levin, Bernard, Three Blind Mice, in The Times, 27 ottobre 1978.
Nelle indicazioni bibliografiche dei periodici non si mette mai il nome della citt.
AUTORE
CITAZIONI
Sono di preferenza precedute dai due punti (:) e hanno in questo caso liniziale maiuscola. Pu esserci la minuscola se il discorso gi avviato e la citazione inizia con i tre
puntini.
Le citazioni in lingua straniera, soprattutto quelle di versi, vanno controllate su un originale autorevole.
Prosa
Le citazioni di brani di prosa vanno racchiuse tra virgolette basse ( ), ricordando che
allinterno delle virgolette basse si usano le virgolette alte doppie ( ).
Se compaiono come nuovo capoverso non devono essere separate con uno spazio dal
testo che le precede.
Se la citazione comprende pi di un capoverso, le virgolette basse devono essere riaperte
allinizio di ogni capoverso e chiuse solo alla fine della citazione.
Versi
I versi di norma vanno nello stesso corpo del testo e senza virgolette, col blocchetto
centrato nella pagina sulla base del verso pi lungo e staccato di mezza riga allinizio e
alla fine della citazione (con linterlinea di 11 pt., 5 pt. allinizio e 6 pt. alla fine). Se in
una pagina compaiono pi blocchetti indipendenti, lallineamento va fatto sul verso pi
lungo nella pagina e non blocchetto per blocchetto.
Quando un verso supera la giustezza della pagina, lo si spezza, allineando a filo destro le
parole riportate a capo; queste ultime non devono essere precedute dalla parentesi quadra.
Nello spezzare i versi bene tener conto anche del senso della frase, evitando di separare
articolo e nome e sim.
Per evitare un numero eccessivo di versi spezzati, si pu decidere eventualmente di utilizzare per essi un corpo minore il quale va usato poi per tutti i versi citati nel volume,
anche se brevi.
I versi in italiano vanno in tondo e incominciano con la maiuscola solo quando lo richiedono le regole della punteggiatura.
I versi in lingua straniera vanno in corsivo (o anche in tondo, se le citazioni sono numerose) e per luso delle maiuscole si seguono le convenzioni proprie delle varie lingue
(per esempio, i versi inglesi cominciano di norma con la lettera maiuscola).
La traduzione dei versi in lingua straniera pu essere collocata in nota fra virgolette
basse con i versi scritti di seguito separati da una barra (due barre per separare le strofe),
con uno spazio prima e dopo, oppure, con gli stessi criteri, subito dopo i versi stessi, tra
parentesi quadre. Non occorre mettere la formula N.d.T.
Esempi:
... come diceva una filastrocca che la nonna le aveva insegnato e che lei recitava in tono
enfatico e cadenzato:
Se ortiche in marzo mangiassero
e in maggio artemisia bevessero,
negli anni le belle ragazze
ragazze resterebbero.
... secondo la descrizione che ce ne viene data nel quinto libro dellOdissea:
Un bosco intorno alla grotta cresceva, lussureggiante:
ontano, pioppo e cipresso odoroso.
Qui uccelli dallampie ali facevano il nido,
ghiandaie, sparvieri, cornacchie che gracchiano a lingua
distesa,
le cornacchie marine, cui piace la vita del mare.
10
Lettera
Si d qui di seguito un esempio di citazione di lettera:
Cos come cominciata, questa mia storia degli eremiti
finisce con una lettera:
[1 riga]
27 dicembre 1779
[5 pt.]
Amico mio, mio benefattore,
[3 pt.]
ero convinto che, se avessi aspettato a scrivervi, i miei
pensieri si sarebbero lasciati riordinare con pi facilit, ed
per questo che vi scrivo soltanto ora; ma a quanto pare mi
sbagliavo. Lucie, la vostra amabile e leggiadra figlia, la mia
felice e giovane consorte, non pi, e sono io, con il mio
sconfinato egoismo, il colpevole della sua morte. accaduto
quattro giorni fa, durante una terribile tempesta.
[5 pt.*]
Per sempre vostro,
Eugne Vandamm.
[1 riga]
* Se la lettera finisce con un righino, qui niente spazio aggiuntivo oltre all'interlinea.
CORSIVO (E TONDO)
termini stranieri che non rientrano nelluso comune italiano, quando compaiono
isolati o ripetuti a distanza. Se essi sono talmente numerosi che luso del corsivo
appesantirebbe graficamente la pagina si adotteranno altri criteri (ad esempio, si
pu usare il corsivo solo alla prima menzione). I termini stranieri entrati nelluso
italiano andranno invece in tondo e saranno invariati al plurale: film, toilette,
shock, sport, football, weekend, whisky, ecc. Consultare a questo scopo un buon
dizionario italiano;
titoli di libri, monografie, articoli, saggi, composizioni musicali. Quando questi
titoli contengono a loro volta un titolo o parole che normalmente vanno in corsivo, questi restano in corsivo e vanno messi tra virgolette basse (si veda sopra,
p. 6).
titoli di poesie, canzoni, arie e romanze, quadri e sculture, film, ecc.;
11
nomi di navi;
nomi latini della classificazione zoologica e botanica (il primo termine con la
maiuscola, il secondo con la minuscola);
termini o concetti che si vogliono mettere in evidenza;
brevi frasi (non pi di una riga) in lingua straniera;
poesie in lingua straniera, che vanno centrate senza virgolette (ma vedi quanto
detto sopra, p. 10).
D EUFONICA
DIALOGHI
no virgola
Noto con piacere disse lei che lumore buono.
S, certo comment il presidente. Questo lo si vede.
Ah disse Rex. Comunque, aggiunse possibile che oggi ci dicano: Andatevene a
casa.
Ma lei che glielha proposto?.
Be, disse Rex prima hanno voluto sapere se lei stava bene.
Non capisco con quali ragioni....
Lei lo guard in faccia. Ma davvero crede disse lentamente di avere un debole per
me?.
Rex tacque per qualche secondo e poi rispose:
Dipende.
Evitare forme del tipo:
..
, disse.
, disse
, disse,
EPIGRAFI
Vanno in corpo minore (di norma un paio di punti in meno del testo), a blocchetto allineato al margine destro, in tondo se in italiano, in corsivo se in lingua straniera
(leventuale traduzione va in nota al piede).
Per la giustezza del blocchetto ci si regola caso per caso a seconda della giustezza della
pagina e della lunghezza dell'epigrafe. Per epigrafi in prosa e che sviluppano almeno tre
righe di norma le proporzioni sono di 13 righe tipografiche su una giustezza di pagina di
20 righe (BA, Fabula, ecc.), 15 su 24 (Il ramo d'oro e Biblioteca Scientifica formato
grande, ecc.), 12 su 18 (PBA).
Il nome dellautore va in maiuscoletto, l'eventuale titolo in corsivo (altre indicazioni
come capitolo, numero dei versi, ecc. sono facoltative). Entrambi vanno sulla stessa riga,
a capo, allineati a destra e, nel caso che l'ultima riga dell'epigrafe non sia un righino,
lievemente staccati dal testo dell'epigrafe (3-5 pt.).
13
FIGURE E DIDASCALIE
In generale le figure e le tabelle vengono numerate progressivamente capitolo per capitolo (es. 1.1, 1.2, 2.1, 2.2, ecc.). Tanto nel testo che nella didascalia la parola figura/tabella va scritta sempre per intero; labbreviazione fig./tab. si usa solo tra parentesi e nelle note.
Nelle didascalie tra la dicitura introduttiva tipo Figura 1.1/Tabella 1.1 e il testo
della didascalia va un quadrato di bianco, o, in alternativa, un semplice spazio, nel qual
caso la dicitura iniziale deve terminare con il punto (Figura 1.1./Tabella 1.1.).
Le scritte allinterno delle figure (lettering) devono essere ridotte al minimo, trasferendo
nelle didascalie ci che di carattere esplicativo. Le diciture interne hanno sempre iniziale maiuscola e terminano senza punto; sono composte in tondo.
Le didascalie hanno la stessa giustezza del testo e vanno in tondo e in corpo minore (due
punti in meno del testo).
Fra didascalia e testo devono esserci almeno un paio di righe di bianco.
LINGUE STRANIERE
Parole straniere
Le parole tedesche, anche quelle di uso corrente, mantengono l'iniziale maiuscola e la
forma del plurale anche se scritte in tondo (Lied/Lieder, Gestalt/Gestalten, ecc.); le parole francesi e inglesi ormai entrate nellitaliano (lite, quipe, film, sport, handicap)
restano invece invariate al plurale.
Larticolo italiano che accompagna una parola straniera deve essere quello richiesto dal
genere e dal numero della lingua originale.
Per il neutro (tedesco e inglese) si utilizza il maschile o, pi frequentemente, il genere
del termine corrispondente in italiano (la review, una Haus, ecc.).
Per la divisione in sillabe delle parole straniere si seguono le regole della lingua originale, per le quali si consulti un buon dizionario monolingue. in generale si ricorda che il
francese e lo spagnolo vanno a capo come litaliano, tranne che per la s seguita da
consonante, che rimane sopra in spagnolo i due gruppi -ll- e -rr- non vanno mai divisi
(ca-lle, ca-rre-te-ra, ecc.)
Si ricorda inoltre che:
14
Traslitterazioni
Le parole traslitterate vanno sempre in corsivo.
Nella traslitterazione del greco (si veda la tabella a p. 32) vanno usati gli accenti greci
(acuto, grave e circonflesso); nei casi in cui, oltre agli accenti, si usano anche i segni di
lunga, si ricorda che laccento circonflesso rende superfluo il segno di lunga. Se la parola
greca entrata nella lingua italiana e viene usata come parola italiana, la si mette in
tondo senza accenti (es. logos, agape, pathos, ecc.).
Le parole arabe, ebraiche, sanscrite, russe, cinesi e giapponesi vanno traslitterate con la
consulenza di un esperto della lingua.
Sulle vocali dellarabo si usa il segno di lunga e non laccento circonflesso.
MAIUSCOLETTO
Sulle bozze viene indicato con la doppia sottolineatura. In generale usato solo per
parole, frasi, sigle in cui si preferisca evitare il maiuscolo, per il numero dei capitoli e per
quello delle pagine romane (es. cap. III, p. XXV).
MAIUSCOLO E MINUSCOLO
Sulle bozze il maiuscolo indicato con tre sottolineature, il minuscolo con tre lineette
poste sopra la lettera o la parola.
15
Iniziale maiuscola
In generale, si usa liniziale maiuscola per tutto ci che ha valore di nome proprio. In
particolare:
Iniziale minuscola
Hanno liniziale minuscola:
16
nei nomi geografici, gli aggettivi che indicano lappartenenza geografica, culturale o politica di un territorio e che non fanno parte del nome ufficiale: America latina, Asia sovietica;
indicazioni topografiche cittadine: via Manzoni, piazza San Luigi, rue des Rosiers (ma Jermyn Street, Sloane Square);
l'iniziale dei versi di poesia, quando la maiuscola non sia richiesta dalla punteggiatura.
lAfrica Nera
anni Venti
Antico Testamento
lAutore
Ca Foscari
la Camera
la Camera dei Comuni
la Casa Bianca
la Chiesa (quando non indica ledificio)
la chiesa di San Marco
Corte dassise
Donna Paola
lEstremo Oriente
Federico il Grande
Fifth Avenue
Frau Buddenbrock
la Grande Guerra
Herr Hauser
lImpero romano
Io, Es, Super-io, S (in psicoanalisi)
Lady Hester Stanhope
Lord Melbourne, Lord John
Madame Blanchot
Madame de Pompadour
la marchesa di Polignac
i Mari del Sud
il Medioevo
17
Iniziale maiuscola quando sono intesi come astri (in particolare nei
testi scientifici): la Luna disabitata. Iniziale minuscola in tutti gli altri casi: la luna si
rifletteva nel lago.
CORPI CELESTI
NOTE
In linea generale, le note vanno al piede e sono numerate ripartendo da 1 a ogni pagina.
Leventuale numerazione per capitolo e la collocazione in fondo al volume sono
determinate dalla natura delle note (bibliografiche, troppo estese, marginali), dal loro
18
terminate dalla natura delle note (bibliografiche, troppo estese, marginali), dal loro
numero e dalla natura del testo. La decisione al proposito comunque di competenza
della Redazione.
Le note vanno sempre in corpo minore (due punti in meno rispetto al testo). Il numero
dordine va scritto in cifre arabe, nello stesso corpo del testo di nota e seguito dal punto.
Tra una nota e la successiva vanno due punti di bianco:
3. Cfr. Frazer, Il ramo doro, cit., pp. 34-39.
Il richiamo di nota va posto in esponente dopo gli eventuali segni di interpunzione,
comprese le parentesi e le virgolette, tranne quando la nota si riferisce solo allultima
parola o espressione della frase: in questo caso si pone prima dei segni di interpunzione.
Frazer, nel suo studio Il ramo doro,1 sostiene che...
Anche Simone Weil avrebbe ripetuto: La libert est une limite.1
... (i pochi in rapporto a oi polloi 1).
Rimandi interni
Quando nel testo o nelle note si rimanda a un altro punto del libro, si usano le formulazioni seguenti:
Si veda sotto/sopra, p. 00 (rimando al testo).
Si veda sotto/sopra, p. 00 e nota 7 (rimando al testo e a una nota).
Si veda sotto/sopra, p. 00, nota 7 (rimando alla sola nota).
Si veda sotto/sopra, p. 00 nota (rimando allunica nota di una pagina).
Si veda sotto/sopra, nota 3 (rimando alla nota da un'altra nota nella stessa pagina o
comunque all'interno della sezione Note in calce al volume).
Si tenga presente che cfr. e si veda hanno un significato diverso: si veda rinvia
alla fonte di una citazione o a un luogo dove largomento viene documentato o ampliato;
cfr. rinvia ad altra opinione o stabilisce un parallelo o un contrasto.
19
7. mile Benveniste, Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee, Einaudi, Torino, 1976, vol. II, libro secondo, pp. 357-415.
Si usano le abbreviazioni cap. e capp.; il numero va in cifre romane e in
maiuscoletto.
Si ricorda tuttavia che nei libri della collana Il ramo doro i capitoli sono numerati con
cifre arabe, che devono essere conservate nei rimandi interni.
Il titolo di un capitolo, se citato, va in tondo tra virgolette basse, salvo quando il volume
sia composto di saggi autonomi in forma di capitoli, nel qual caso il titolo del capitolo
andr in corsivo.
CAPITOLO
20
1. mile Benveniste, Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee, Einaudi, Torino, 1976, vol. II, libro secondo, cap. VIII: Il giuramento
in Grecia.
8. Giovanni Macchia, Mozart: echi dOriente, in Elogio della luce,
Adelphi, Milano, 1990.
PARAGRAFO
cifre arabe.
Si usano le abbreviazioni p. e pp. Nel caso di pi pagine, si indicano secondo
gli esempi seguenti:
PAGINE
pp. 24-32
pp. 136-40, ma: pp. 102-106
pp. 145-46 (e non: pp. 145 sg.)
pp. 145 sgg. (= 145 e seguenti).
Quando si vuole indicare un argomento che si trova in diversi punti di un libro si user la
parola passim nei modi seguenti:
pp. 55-75 passim ( = in diversi punti entro le pagine citate)
pp. 55 e passim (= a partire dalla pagina citata)
Per citare le opere di poesia, quelle teatrali e i classici si procede come negli esempi
seguenti:
Dante, Purgatorio, VI, 35-40.
Iliade, XV, 57.
King Lear, atto I, scena II, vv. 47-50.
Per i libri della Bibbia si usano le abbreviazioni della CEI (se ne veda lelenco alle pp.
30-31) e i numeri arabi, in tondo per il capitolo, in corsivo per il versetto.
Ap, 7, 12.
Mt, 4, 6.
II Corano va citato secondo lesempio seguente:
Corano, I, 47.
Nelle note e negli apparati i titoli dei libri della Bibbia, del Corano o delle opere classiche si abbreviano; nel testo si abbreviano solo quando sono seguite dal luogo (numero
dei capitoli e dei versetti).
Il rinvio a un codice manoscritto si fa secondo l'esempio seguente:
Cambridge, University Library, ms. Add. 565, cc. 337-58.
21
trad. it. cit. Quando si citano le pagine della traduzione italiana dellopera si usa
labbreviazione trad. it. cit., tra parentesi quadre.
1. E. Auerbach, Mimesis, cit., vol. I, p. 201 [trad. it. cit., p. 221].
NUMERALI
Si esprimono ordinariamente in lettere (salvo che risultino notevolmente estesi); la desinenza mila non va mai staccata (cinquemila, settemila, ecc.).
Si esprimono sempre in cifre i numeri che si accompagnano a una unit di misura (la
quale segue sempre il numero cui si riferisce) o che indicano una pagina, un capitolo,
ecc.
Fino a quattro cifre i numerali si compongono uniti; oltre le quattro cifre si separano in
gruppi di tre, da destra, con un punto a uno spazio fine (70.000 oppure 70 000).
Si ricorda che nelle traduzioni da testi inglesi bisogna trasformare in virgola il punto
usato per dividere gli interi dai decimali e viceversa.
Nelle date con numeri di pagina abbinati il secondo numero di norma non si abbrevia
(1940-1945).
Nei rimandi di pagina con numeri abbinati il secondo numero si pu abbreviare alle ultime due cifre, purch la penultima cifra non sia zero: pp. 180-89, pp. 1140-42 (ma: pp.
105-109).
RIENTRI
In tutte le collane, fatta eccezione per la Piccola Biblioteca Adelphi, la prima riga di ogni
capoverso rientrata di due battute (un quadrato).
Sulle bozze per indicare landata a capo si usa il segno , per indicare il rientro .
Nelle note il primo capoverso a filo, mentre rientrano gli eventuali capoversi successivi.
23
SEGNI DI INTERPUNZIONE
La punteggiatura va fuori dalle parentesi, dagli incisi e dalle virgolette (salvo che si tratti
di punteggiature interne al dialogo, per il quale si veda sopra, p. 12).
Lineetta
Apre e chiude un inciso, specie se di estensione notevole e ha in generale una funzione di
stacco.
Si ricorda per che nei testi inglesi e tedeschi la lineetta ha spesso una funzione che in
italiano assolta da altri segni di interpunzione, quali i due punti, la virgola, il punto e
virgola o i puntini di sospensione.
Se la parentetica tra lineette termina con il punto, i due punti o il punto e virgola, la lineetta di chiusura non si mette.
Punto
Il punto fermo conclude sempre una frase che non termini con ?, !, ... o con il punto di
abbreviazione.
Quando chiude una frase tra parentesi o virgolette, il punto fermo va dopo la parentesi o
le virgolette di chiusura.
Il punto fermo segue la parentesi o le virgolette di chiusura anche quando la frase tra
parentesi o virgolette termina con ?, !, ... o il punto di abbreviazione (come in questa
frase tra parentesi che finisce con ecc.).
Per gli altri usi del punto, si vedano le sezioni Abbreviazioni e Numerali.
Puntini
I puntini di sospensione sono tre, uniti alla parola che precede e staccati dalla parola che
segue.
I puntini che segnalano lomissione di parte di una citazione o un taglio nel testo vanno
sempre staccati sia dalla parola precedente sia da quella seguente, senza parentesi quadre. In casi particolari si segnaleranno le lacune con segni scelti ad hoc.
Lenergia violenta ... inutile nelle arti.
Il nostro fuoco deve ardere lentamente....
I puntini di sospensione o di omissione che iniziano una frase sono sempre seguiti da
uno spazio.
... ci sarebbero voluti tre secoli per portare a compimento, ecc..
24
Virgolette
Esistono tre tipi di virgolette, i cui usi devono essere tenuti ben distinti.
1. Virgolette basse ( ). Sono quelle pi comuni e si usano:
nei dialoghi;
nelle citazioni in prosa (vanno riaperte a ogni capoverso e chiuse solo alla fine
della citazione);
per i versi citati allinterno del testo principale o di una nota. In tal caso i versi
vanno scritti di seguito, separati da una barra obliqua / (barra doppia, //, per
separare due strofe). I versi centrati non richiedono le virgolette;
per dare la traduzione di termini stranieri;
per i titoli di giornali e riviste;
per i titoli di capitoli citati;
per mettere in evidenza termini o espressioni fortemente connotati.
Parentesi
Normalmente sono tonde e non sono mai precedute da alcun segno di punteggiatura (nel
caso la frase lo richieda, va posto dopo la parentesi di chiusura).
Le parentesi quadre si usano:
per [N.d.T.] e [N.d.C.];
per inserire elementi estranei in una citazione;
allinterno delle parentesi tonde, sebbene si preferisca evitare per quanto possibile questa evenienza;
per inserire in una nota dautore unosservazione del curatore o del traduttore;
per dare la traduzione letterale di titoli stranieri.
Prefissi e trattino
Si ricordi che i prefissi sopra/sovra, infra, fra, ecc., comportano il raddoppiamento della
consonante che segue (soprattutto, inframmezzare, frattanto). Fa eccezione intravedere.
I prefissi e i prefissoidi non richiedono generalmente il trattino: antidiluviano, psicofisico, socioculturale, nordeuropeo, retroattivo, francogermanico, austroungarico, vicedirettore, ecc.
Il trattino invece necessario:
Quando si combinano due aggettivi indicanti colore, sono ammesse le due forme: grigio-verde e grigioverde; se invece la combinazione tra un sostantivo e un aggettivo,
si usa solo la forma: verde acqua, grigio perla.
SIGLE E ACRONIMI
TESTATINE
Le testatine (o titoli correnti) sono vivamente consigliate allinterno di opere di saggistica, opere teatrali e sim.
Dal punto di vista grafico, la testatina va in un corpo pi piccolo (1 pt.) rispetto al testo e
generalmente in corsivo o in maiuscoletto. La si omette, oltre che nella prima pagina del
capitolo, in tutte le pagine che inizino con una illustrazione o una tabella, oppure con un
titolo (anche di paragrafo) o una citazione centrata (per agevolare il lavoro del montaggista in tipografia bene tuttavia lasciarla indicata sulle bozze fino alle pellicole).
Quanto al contenuto, nella testatina sulla pagina pari (quella di sinistra) va data l'indicazione pi ampia (per es. il titolo stesso del libro o il titolo di sezione); in quella sulla
pagina dispari (quella di destra, la pi visibile), l'indicazione pi specifica, di solito il
titolo del capitolo.
Le testatine delle pagine con gli apparati paratestuali recano invece sia sulla pagina pari
sia su quella dispari il titolo del singolo apparato (es. Introduzione, Nota al testo, Indice
dei nomi ecc.).
26
TITOLI E SOTTOTITOLI
Il titolo di capitolo e, se presente, il numero progressivo vanno collocati nel margine alto
della pagina (per la distanza dal testo si veda sopra, p. XXX). Tranne casi particolari
dovuti a caratteristiche precipue della collana (si veda sotto), il titolo di capitolo va
centrato e in maiuscolo, sotto al numero (di preferenza arabo), dal quale va spaziato di 3
pt. L'eventuale sottotitolo va in maiuscoletto.
Nella collana Il ramo doro i titoli di capitolo vanno allineati al margine destro e posti
fuori gabbia, allaltezza della testatina.
Laltezza della prima pagina varia da collana a collana (per il formato standard equivale
alla giustezza; per le collane con formato grande o per la piccola biblioteca si veda di
volta in volta un esempio). Se oltre al titolo, linizio capitolo anche ha anche una epigrafe particolarmente lunga, laltezza della pagina pu essere ridotta rispetto alla norma
(tra lepigrafe e la prima riga del testo devono rimanere almeno 3 o 4 righe bianche). Si
ricorda che in questo caso tutte le prime pagine di capitolo dellintero libro avranno la
medesima altezza ridotta.
Per i titoli di livello inferiore allinterno del capitolo, si utilizza di preferenza il maiuscoletto centrato con tre righe sopra e una sotto per il primo livello, e il corsivo centrato
con una riga e mezzo prima e mezza riga dopo per il livello successivo.
27
APPENDICI
28
Diamo qui di seguito un elenco alfabetico delle grafie utilizzate in Casa editrice per
alcune parole ricorrenti:
be
chassidim
dinanzi
dopotutto
ebbrezza
familiare
fintanto che
gigol
golem
hashish
intelligencija
intelligibile
intravedere
medioevale
mtro (spec. nei Maigret)
pt
pressappoco
psicoanalisi
tout court (tondo senza trattino)
Yahveh o Yahv
vud
29
ABBREVIAZIONI BIBLICHE
I libri dellAntico e del Nuovo Testamento si citano usando le abbreviazioni della CEI,
riportate qui di seguito. Si noti che le abbreviazioni sono senza il punto. Tra
labbreviazione e il numero che segue va posta una virgola. Il numero del capitolo va in
tondo, quello del versetto in corsivo (es. Ab, 3, 11).
Ab
Abd
Ag
Am
Ap
At
Bar
Col
1 Cor
2 Cor
1 Cr
2 Cr
Ct
Dn
Dt
Eb
Ef
Es
Esd
Est
Ez
Fil
Fm
Gal
Gb
Gc
Gd
Gdc
Gdt
Ger
Gl
Gn
Gio
Gs
Gv
Abacuc
Abdia
Aggeo
Amos
Apocalisse di Giovanni
Atti degli Apostoli
Baruc
Colossesi
Prima lettera ai Corinzi
Seconda lettera ai Corinzi
Primo libro delle Cronache
Secondo libro delle Cronache
Cantico dei Cantici
Daniele
Deuteronomio
Lettera agli Ebrei
Lettera agli Efesini
Esodo
Esdra
Ester
Ezechiele
Lettera ai Filippesi
Lettera a Filemone
Lettera ai Galati
Giobbe
Lettera di Giacomo
Lettera di Giuda
Giudici
Giuditta
Geremia
Gioele
Genesi
Giona
Giosu
Vangelo secondo Giovanni
30
1 Gv
2 Gv
3 Gv
Is
Lam
Lc
Lv
1 Mac
2 Mac
Mic
Mc
Ml
Mt
Na
Ne
Nm
Os
Prv
1 Pt
2 Pt
Qo
1 Re
2 Re
Rm
Rt
Sal
1 Sam
2 Sam
Sap
Sir
Sof
Tb
1 Tm
2 Tm
1 Ts
2 Ts
Tt
Zc
31
a
b
g (n davanti a , , , )
d
e
z
(oppure e)
th
i
k
l
m
n
x
o
p
r (rh a inizio frase)
s
t
y
ph
ch
ps
(oppure o)
Osservazioni:
32
a
b
v
g
d
e
z
i
j
k
l
m
n
o
p
r
s
t
u
f
ch
c
e
ju
ja
33
Collana: Biblioteca Adelphi, gli Adelphi, Saggi. Nuova Serie, Fabula, ecc.
Giustezza 20 righe tipografiche Altezza pag. 36 righe tipografiche
Corpo 10, giust. 20 = 55 battute per riga
Corpo 11, giust. 20 = 52 battute per riga
Corpo 12, giust. 20 = 50 battute per riga
Corpo 10/10, righe 43 = battute 2450 per pag.
Corpo 10/11, righe 39 = battute 2250 per pag.
Corpo 10/12, righe 36 = battute 2050 per pag.
Corpo 11/11, righe 39 = battute 2150 per pag.
Corpo 11/12, righe 36 = battute 2000 per pag.
Corpo 11/13, righe 33 = battute 1850 per pag.
Corpo 12/12, righe 36 = battute 1800 per pag.
Corpo 12/13, righe 33 = battute 1650 per pag.
Corpo 12/14, righe 31 = battute 1550 per pag.
Con giustezza 22 righe tipografiche
Corpo 10 / 10, righe 44 = battute 2650 per pag.
Collana: Piccola Biblioteca Adelphi
Giustezza 18 righe tipografiche Altezza pag. 32 righe tipografiche
Corpo 9/9, righe 39 = battute 2300 per pag.
Corpo 10/10, righe 38 (+1) = battute 2000 per pag.
Corpo 11/11, righe 35 (+1) = battute 1800 per pag.
Corpo 12/12, righe 32 (+1) = battute 1500 per pag.
Con giustezza 17 righe tipografiche
Corpo 10/10, righe 38 (+1) = battute 1880 per pag.
Collana: Il ramo doro, Biblioteca Scientifica o gli Adelphi formato grande, Biblioteca Orientale
Giustezza 24 righe tipografiche Altezza pag. 42 righe tipografiche
Corpo 11/11, righe 46 = battute 3050 per pag.
34