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Procura Generale della Repubblica di Palermo RICORSO PER CASSAZIONE Alla Cancelleria della Corte d’Appello Sez. lil penale ~ Palermo Il Procuratore Generale Esaminata la sentenza resa il 15.10 2014 con Ia quale la Corte d’Appello di Palermo ha assolto Anza Salvatore dal reato di cui agli artt. 81 cpv, ¢2 € 3 CP ritenendolo persona non punibile ai sensi dell’ art. 599 c.2 CP; ritenuto che in data 22 Dicembre u.s. la parte offesa Associazione Legambiente CRS Onlus, in persona del Presidente e legale rappresentante Fontana Domenico ha richiesto questa Procura Generale di impugnazione ai sensi dell'art 572 CP; ritenuto che la richiesta appare fondata; propone ricorso per Cassazione per i seguenti moTivi Il presente ricorso viene proposto con riferimento alle ipotesi di cui all’art. 606 lett. 8) ed e) CPP La Corte, infatti ha ritenuto sussistenti i presupposti di cui all’art. 599 cp _con motivazione che non si condivide, anche perché basata su un evidente travisamento del fatto frutto di una non giustificata lettura degli elernenti probatori acquisiti Nell’operato deli’Anza ha ravvisato in primo luogo la legittima reazione al fatto ingiusto altrui, cosi considerando il contenuto della conferenza stampa indetta da Legambiente ed avente ad oggetto la critica al “pianc regionale per la tutela della qualita dell'aria, licenziato con Decreto Assessoriale del 5 Agosto 2007. Alla base di tale atfermazione ha posta le conclusioni sul punto di una consulenza del PM, esperita nell’ambitc di altro procedimento; in particolare @ stata enfatizzata la parte della consulenza relativa alla correzione del decreto di cui si @ detto e che, eufemisticamente, sarebbe stata ritenuta correzione di taluni refusi, non sostanziali e per la quale, a deta di alcuni testi, non era occorsa pili di mezz’ora. Orbene, come affermato nella sentenza di primo grado, tale conclusione cozza con elementari considerazioni tra cui a necessita di nominare una apposita commissione che solo dopo quasi otto mesi aveva consentito I'emanazione di altro decreto in materia. E di cid, nel corso del giudizio di primo grado aveva riferito I'Assessore pro tempore Interlandi; di tale importante testimonianza non vé cenno nella sentenza d’appello, la cui carenza motivazionale sul punto costituisce un primo motivo dicensura. Si legge infatti, a pag 14 della sentenza del Giudice rmonocratico quanto riferito dalla Interlandi, secondo la quale “ a seguito delle critiche di Legambiente al piano regionale per la tutela della qualita delf’aria e del conseguente clamore mediatico era stata nominata una commissione che aveva lavorato per circa quattro mesi e, a conclusione dei lavori, loriginario piano era stato ritirato e sostituito con la versione corretta”. Non ha evidenziato, il giudice d'apoello che, non solo le critiche mosse da Legambiente erano fondate, tanto che vi fu la necessita della nomina di una nuova commissione ma che, ed & cid che pill conta nel preserte giudizio, al momento della conferenza stampa di Legambiente, le correzioni non erano state apportate. La conseguenza é la piena legittimita delle critiche mosse all’operato dell’Assessorato costituenti, anche per lo statuto dell’ associazione ambientalista, esercizio di un diritto ma anche, e ancor di pili, espressione di un dovere civile e politico. Va ricordato il principio espresso dalla Suprema Corte, secondo cui’ ai fini dell'applicabilita dell’esimente della provocazione di cui all'art. 599 cod, pen. non costituisce "fatto ingiusto" Nesercizio di un diritto (Cassazione penale sez. V 29/09/2011 Numero:42933) Quanto appena argomentato sarebbe sufficiente ad escludere l'applicabilita delf esimente ritenuta in sentenza ma, anche sotto i profilo della contiguita temporale, si ritiene che debbano considerarsi carenti i presupposti di cui all'art.599 CP. Vero @, come affermato dai Giudici di legittimita ( Cass. sez. V penale 16/05/2013, numero 30502) che in tema di reati contro |'onore, la causa di non punibilita della provocazione sussiste in presenza dell'mmediatezza della reazione, concetto questa che va inteso in senso rel; vo, richiedendo che tra linsorgere della reazione ed il fatto ingiusto aitrui vi sia una reale contiguita temporale. Ma la decisione dell'Anza di redigere ed inviare le note, oggettivamente diffamatorie, di cui in imputazione segue, quanto alla prima, del 27-11-2007, di ben sei giorni la conferenza stampa di Legambiente di cui, stando a quanto affermato dal Giudice d’Appello, avrebbero costituito la giustificata conseguenza. operate dell’Anz3 non pud ragionevolmente ritenersi legato in chiave di consequenzialita sufficiente al contenuto della conferenza stampa di ben sei giorni prima; sembra essere piuttosto frutto di altre motivazioni non foss’altro che per una ulteriore considerazione: le note diffamatorie a firma dell/imputato denotano una predisposizione d’animo ben diversa dallo stato d'ira, pill rispondente alle caratteristiche della fredda_e stabile determinazione tanto che si susseguono nel tempo, é ripetutamente, fino alla data del 4 Dicembre, ben lontana dalla data della citata conferenza. Valgono a tal fine le considerazioni espresse nella richiesta di impugnazione della parte offesa che si allegano e che devono considerarsi parte integrante del presente ricarso, Ancora, per rimarcare l'errore di fondo della sentenza per cui é ricorso, va evidenziato che le affermazioni in merito al legame ci consequenzialita tra la conferenza stampa e la reazione dell’imputato, per la verita di una aggressivita tale da esorbitare i limiti della civile € legittima reazione, sono affette da apoditticita, in quanto non supportate da alcun valido elemento di prova: solo opinioni del decidente e, per di pil erronee, stante quanto affermato, in modo condivisibile, dalla parte offesa Fontana nel corpo della richiesta di impugnazione. il Fontana scrive, tra altro, “Aggiungevo la Corte, nelle more de! corpo motivazionale della sentenza, che tra il sottoscritto e 'An2é vi sorebbero stati preesistenti motivi di astio “in quanto I'associazione ambientolista si era espressa contro la realizzazione di quattro inceneritori voluti dal governo regionale e Legambiente, mentre era sostenuta dal predecessore di Anza, Genchi, una volta che questi era stato rimosso, aveva trovato nel suo successore Anzé una persona ostile" In primo luogo, oppore assolutamente decisivo chiorire che tale contestata circostanzo, emersa nel corpo della motivazione della pronuncia d'appello, é immotivata e non suffragata da validi elementi a sostegno, dal momento che il Servizio 3 dell'Assessorato, di cui Legambiente criticava loperato in relazione al Piano delta qualité dell'aria, nan si era in precedenza occupato della diversa ed altra questione dei rfiuti e della proposta del governo regionale di costruire gli inceneritori. Non si comprende percid in che modo Legambiente e il presidente Fontana avrebbero potuto nutrire motivi di astio personale nei confronti dell'Anza, in relazione ad una vicenda di 3 cui il Servizio 3 dell’Assessorato non si era mai occupato. Ad ogni modo, é di pubblico dominio la circostanza che Legambiente Sicilia si era espressa a quel tempo contro il piano dell’ allora governo regionale che prevedeva la realizzazione di alcuni inceneritori sul territorio regionale, e che aveva esercitata in quell'occasione, cosi come regolarmente e normalmente questa associazione ambientalista fa € faceva, il proprio Jegittimo diritto di critica nei confronti di chi si schierava a favore di sceite energetizhe che, a parere di Legambiente, contribuivano ad un peggioramento della qualit dell'aria. Appore perd incongrua ed obiettivamente ingiusta Vaccusa secondo la quale il predetto diritto di critica esercitato in quell'occasione costituirebbe un motivo di astio personale del sottoscritto nei confronti della persona del dirigente Anza, solo perché egli avrebbe in seguito preso il posto di altro dirigente regionale, il Genchi, che invece era stato contrario al piano regionale degli inceneritori e che si era trovato, per quella volta e segnatamente per quella volta, sulla stessa lunghezza d'onda delle posizioni espresse da Legambiente Sicilia. Per ai pit, lo si ripete e sottolinea con forza, le due vicende, quella del Piano Rifiuti ed inceneritori e quella successiva del Piano per la qualita dell'aria, afferivano a Settori detl’Assessorato diversi, erano riferibili a momenti storici diversi e non possono mai essere poste sul medesimo piano di valutazione. Peraltro, la Suprema Corte di Cassazione si sempre, anche recentemente, espresso nel senso di chiarire che “ai fini dell'opolicabilita dell'esimente della provocazione di cui al'art 599 cp. non costituisce "fatto ingiusto" lesercizio aii un diritto" (Cass. Pen. Sez. V'n, 42933/11).. Occorre inoltre precisare e chiarire ulteriormente, che eventuali contrasti interné agli Uffici regionali e/a tra dirigenti regionali, nello specifico Anza e il Genchi, erano e rimangono totalmente estranei a Legambiente, e tali rapporti non possono in aleun mado rappresentare un elemento penalizzante nei confronti del legittimo diritto di critica che lassociazione sempre deve essere posta nelle condizioni di esercitare. Ad ogni modo, ed a campletamento di quanto finora detto, il sottascritto non ha ma‘ diffamato in alcun modo I'Anzé, e non & emerso agli atti di questo o di altri processi alcun elemento idoneo a configurare espressioni o termini offensivi, diffamatori o lesivi della dignita personole da porte del sottoscritto verso imputato, tali da determinare un fatto ingiusto rispetto al quale la reazione, invece diffamatoria dell’Anzé, potesse ritenersi giustificato.” Alla luce delle argomentazioni svolte, la decisione impugnata appare pertanto inficiata da insanabi i sotto il profilo argomentativo, avendo ingiustificatamente ed immotivatamente Pretermesso testimonianze di indubbia valenza probatoria , affermato circostanze, quali il clima di 4 astio tra’ imputato e lassociazione Legambiente e richiamate nello scritto della parte offesa, prive di riscontri probatori e infine sotto il profilo della erronea applicazione della legge avendo applicato I’ esimente della provocazion2 in assenza dei presupposti di fatto e di diritto. POM Si chiede che la Corte di Cassazione voglia annullare 'impugnata sentenza adottando le determinazioni consequenziali, Si allega la richiesta di impugnazione a firma di Fontana Domenico Palermo 29 Dicembre 2014 Procuratore Generale Ettore Costanzo Sost.

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