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VI.

LA VISIONE TOMMASIANA DELLA CHIESA NEI SUOI


ELEMENTI FONDAMENTALI

1. Motivi dell'assenzadi un trattato ecclesiologico


nell'opera dell'Aquinate
Il prirno questoche diversi studiosi si pongono prima di esporre la visione tommasianadella Chiesa questo: perch I'Angelico
nelle sue opere, e in particolarenella STh, non ha dedicato un trattato alla Chiesa. Prendiarno la S"fh. c' la trattazione di Dio, della
Trinit, di Gesu Cristo, dell'uomo come soggettodelle virt teologali e morali, ma non vi si d una una trattazioneseparatasulla Chiesa.
Le opinioni dei teologi al riguardo divergono largarnente.l. Kleutgen dell'avvisoche I'Angelico sernplicementenon ha svilupparoil
trattato che avrebbecostituito la parte IV della sua S'I-l);A. Dernpf
pensa che Tommaso ha dirnenticato di inserire la Chiesa nel suo
sistcma;J.R. Geiselmannsostieneche I'Angelico stato il creatoredi
una nuova e originale ecclesiologia,anche se non ha raccolto i dati
ecclesiologiciin una sezionedella S7'h1;Y.-M. Congar riconosceche
sotto un certo aspetto sorprendenteche degli oltre 1000 arricoli
della STh non ve n' uno che porti la Chiesa come titolo; d'a\tra
parte osservache nella produzione teologicamedievaleuna trattazrone speciale,separatadella Chiesasorsesotto I'azionedi contingenze
storicheposteriori al tempo di Tommaso;comungue,aggiunge,sertbra difficile che I'Angelico non si sia posta la questionedella Chiesa,
per cui, conclude, da pensareche abbia ritenuto di avernesufficientementeespostitutti gli elementi nella sintesi infelicemenreincompiuta della STh. Di fatto, quando li si cerca,li si trova e se ne
pu elencare una lista2; San Tornmaso ha dovuto pensare di aver
trattato al loro posto proprio realtche integranola realtcomplessa
che la Chiesa,la quale non altro che il ritorno dell'umanita Dio
t Cf. Christus und die Kirche nach Thoruds
uon Aqun, n f hQ 107(1926)1982 2 2 ; 1 0 8' 1 9 2 7\ D ) - 2 5 5.
2 L'autore fa questaaf'fermazit-rne
e d tale lista nel suo srudio: L'ide tle I'Eglise cbez saint Thomasd'Aquin, in RSPT'291c)4A)11-58,ripreso in In. , Esquisses
du
mrstre de l'Eglise (Jnam Sanctam,B), Paris 194I, pp. l9-g|

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[,A L-IIIESA

attraversole vie e | nezzl atti a procu rarl. Lo studioso francese


perci clell'avvisoche l'Aquinate abbia ornessodeliberatamentedi
scrivere un trattato separatodi ecclesiologiaperch vedeva che la
Chiesa pervadevatutta Ia sua teologia in ogni sua parte; tuttavia, i
princpi cli una teologiadellBChiesasono senzadubbio presentinella
sua opera teologrca4.W. Swierzawskiosservache negli scritti di
Tommaso non si d un trattato sulla Chiesa;ma si pu clire che la
sua sintesi teoccntrica incorpori I'ecclesiologia:la Chiesa, specalrnentea causadell'eucaristia, il Corpo mistico di Cristo, Cristo,
colui che tutto abbraccia e porta a Diot. A. Dulles ritiene che la
valutazionedi Congar sia corretta, perch <<inverit possibiletrovare negli scritti di Tommaso afferrnazronl che toccano quasi ogni
questione sulla Chiesa che sarebbe sorta naturalmentedalle circostanzenelle quali egli vissee scrisse;d'altra parte non possiamofare
a meno di dispiacerci,dal nostro moderno punto di vista, che egli
non abbia trattato certi problerni ecclesiologiciin forma pi integrale e pi connessarr6.
G. Sabra aIIa questione d una risposta pi
articolatae piu profonda. Scrive:la domanda su formulata richiede
che si specifichicosasi intenda per Chiesa:se una realtistituzionale, visibile, gerarchicaoppure una realt spirituale,in concreto una
realt di grazra,una congregazionedi credenti, una comunione di
grd,zra
unita e ordirata a Dio dalla fede, speranza e carit. Se si considera la Chiesaprevalentementesotto il primo aspetto,si va facilmente verso la creazLonedi un trattato di ecclesiologia(cosa che
avvennenella prima parte del secoloXIV), se invece si considerala
Chiesaprevalentementenel secondoaspetto,allora il trattato di ecclesiologianon cos irnpellente.Ebbere, per I'Angelco che considera tutta la teologiacome una riflessionesulla realtche uscitada
una
Dio e a lui ritorna,Ia Chiesa prima di tutto <<essenztalmente
comunione in gazLr-e i suoi effetti>7. Si tratta di una prospettiva
t Cf. Vision de l'E,glise,o.c., pp. 523-524.
a Si veda Esqui.scrdu mystrade l'E,glise,o.c., p. 60. Dello stessoparere H.
lvluleN, Una mysticapersona,Citt Nuova, Roma 1968, p. 52.
r The mrsterr of Christ in the ministry of St ThornasAquinas, n StTom, l),
o . c . ,p . 2 1 1 . P e r q u e s t av i s i o n ed e l l a C h i e s ai n T o m m a s ol ' a u t o r er i n v i a a l i ' o p e r ad i
G. Aruru'rnno,La euolucin mistica, tradotta in inglese con il titolo: The ntystical
and uitality of the Church, St. Louis, 1950, I-II.
euolution in the deuelctpment
6 A Church to belieuein, N. York 1983, p. 150.
7 Cf. G. SRnRa,T-bomasAquinas' Vision of tbe Church, Griineu'ald, Mainz
1 9 8 7, p . 2 9 .

r_AcililisA

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profondarnenteteo-logaleche vede la Chiesa prirna di tutto come


conrunit di grazrache non esclude affatto l'aspetto istituzionale,
..anch'essoperaltro visto da Toffunasoteo-logicamentein quanto ha
la funzione di ricondurre l'umanit a Dio8. Ora I'aspettogiuridico
della Chiesapuo essere"separato"clallefonti dclla grazia(Dio, Ges
che dona la grazia)e costituire un
Crsto, lo Spirito come la " pgrazLa"
'
(e
trattato s ci per vari motivi cominci ad aver luogo nel secolo
XIV). Non cos quello interiore, misterico...Come communio sanctorum, corpus Christi o effectusgratiae,la Chiesanon separabile
dalle sue sorgentie dal suo fine: semprevista nei termini di un'altra realt:sotto la gazra,in Cristo, nello Spirito Santo,in breve, in
rapporto con Dio. Come tale essanon puo essereseparatadalle sue
sorgentie contenlltain un trattato scparatosenzacoinvolgerequesti
elementi strettamenteteologicire.
La separazronecomincia acJaver luogo nel secolo XIV e poi si
afferma sempre di pi per un progressivoimpoverimento del pensiero teologico sulla sostrlnzadella Chiesa.Questo comunque non
il caso di Tommaso: privilegiandoI'aspettomisterico,non senteil
bisogno di elaborareun trattato separatodi ecclesiologia:parlando
cli f)io grazra,di Cristo glrazl'dei sacrarenti come segni e strumenti della grazraf.a affermazLonrecclesiologiche.Se si tiene conto
di ci si cornprende rneglio anche la visione tommasiana della
Chiesa10.Per concludere possiamo richiamare anche il parere di
O.H. Pesch, che riconoscela validit delle ragioni upportate da
Sabra,ffra precisa:<<Lachiesanon appartienealla "sacradoctrina".
Questa... il parlare da dentro, la "clottrina di Dio" stesso.Come
ra tutto sub ratione Dei, in
discorso uffrano su Dio, essa consicJe
'a
relazione Dio, poich si tratta di un Dio in se stessoo di Dio
come origine e fine delle creature.La teologia tratta dunque, per
quanto riguarda I'uomo, della sua creaztonee compimento nella
comunione con Dio per grazra.E precisamenteper questola chiesa
non un tema proprio, che necessitidi un trattato specifico.Essa,
in
infatti, o risultato, frutto della comunione divina donata
quanto congregatiofidelium
per
in
mezzo
fonciarla
oppure

,
I cf. i u i , p . 2 ' ) .
' l u t. , p . ) 1 .

lo

S u questa ultima affermazionec t . i u i , p p . I 2 l ) .

C o m e s i v e d e ,l o s t u d i o s o

i n s o s t a n z a f a p r o p r i a I ' i d e a d i Y . - M . C o n g a r , a n c h e s e l a e s p o n ei n f o r m a p i
articolata.

144

LAcHutsiA

quanto legge, grazr'a,


e sacrarnenti>>ll.
Nell'Angelico quindi abbiarno
una dottrina indiretta della Chiesa, che talvolta diviene dottrina
direttal2.
Cornesi vede,i pareri sono diversi.Quelli di G. Sabrae di O.H.
Pesch ci sembrano i pi plausibili. Tutt avta non va dimenticato il
fatto, richiamatochiaramentedr J.-M. Congar, che al tempo di Tommasonessunteologo ha elaboratoun trattato "De EcclesLa". Quindi,
al di l delle motiv aziont interne alla sisternattzzazioneteologica delI'Aquinate, si deve tenere presenteche riguardo ai contenuti ecclesiologici la riflessioneteologica ancora non era giunta alla consapevolezzadi doverli disporre in un discorso organico, a s stante.

2. I "modelli" adoperati dall'Angelico


per la comprensionedella Chiesa
L'ecclesiologiarecente,colne clel resto anche altri trattati teologici e prima ancorale scienzenaturali e antropologiche,fanno ricorso a "modelli" per cercare di comprendereIa realt o I'aspetto di
realtche costituisceI'oggetto del loro studiol]. I cultori di ecclesiologia li adoperano sia per comprenderele visioni ecclesiologiche
del
passatoche quelle del presente.Nel nostro caso ci possiamochiedere quale "moclello" abbia usatoTommaso per esprimerela sua visione della Chiesa,presente nelle slle opere nella forma gi richiarnata.
Per rispondere a tale questo opportuno delinearecon cura i
tratti fondarnentalidel concetto di "neodello" quale strumento di
ll Tommasod'Aquino, o"c.,p. )%. Lo studioso aggiunge:..f'onrmaso
rinuncia
',un trattato sulla chiesa non perch questctnon lo interpellasse,n perch non
avessealcuna coscienzadei problemi relativi alla chiesa e nemmeno perch non
avessenulla da dire in proposito; ma perch, nell'ambito del suo concetrodi teologia, della sua impostazionedi una sintesiteologica,non avevabisogno di tale mattato, anzi perch un trattato del genere avrebbe addirittura disturbato e rorto tutta
I'impostazione>>:
iui, p. )%.
1 2C f . i u i , p . ) 9 0 .
i) Per quanto riguarda la teologiain generesi veda B. LcINERGAN,II
metodoin
tcologia,Queriniana,Brescia I975, p. )03; per la cristologiacf. il breve ma illumi-fesamento
nante saggio di G. Secnlr-n, Il I',luouo
interpreta Ges: titoli e nryodelli
cristologici,n Credereoggi,
n,26, 1985,pp. )I-$. il "modello", osservalo stuclioso,
<<un'interpret'azione
nella fede della persona e dell'evento di Cristo considerato
nella sua globalit>:iui, p. ,. L'idea clell'interpretazione
nella globalitpu essere
applicataalla realt della Chiesa.

LA CHlt- :SA

r45

interp fetazronee comprensione11.A. Dulles ci sernbrache sia l'autore che ha studiato con rnaggiorcura I'applicazionedi tale concetto
alla realt della Chiesalt. Lo studiosoelenca5 "modelli" ecclesiologici applicati dalla teologiaalla Chiesanel corso dei secoli:istituzio'
fle, comunione mistica, sacramento,annunciatricekerygmatLc,serva/mrnistral6.Fa presente che gi questa pluralit un segno che
nessunodi essi coglie ed esprime in misura esaustivaIa realt della
Chiesa,data specialmentela sua dirnensioneprofonda, "nisterica";
per cui tutti i "modelli" sono da consideratecomplementarilT.Ma
ScriveA. Dulles:<Quando un'immagine
che cosa un "rnodello"?18
riflesso
e critico per approfondire la propria
in
modcl
rata
adope
comprensioneteoreticad una realtsi ha ci che oggi viene chiarnato "modello". Alcuni modelli sono anche irnmagini, qtrelli che possono essereprontamenteimrnaginati.Altri invecesono di natura pi
astratta e non sono precisarnenteimmagini. Nella prirna classesi
possono mettere tempio, vigna e gregge;nella seconda,istituzione,
societ,comunitrrle.Le scienzefisiche e sociali fanno uso di "modelli" per coglieree rappresentarsila realtsotto studio con supporti
conoscitivipi familiari oppure con strumenti concettualie vocaboI "modelli" non sono copie,
lario in qualchemodo corrispondenti2O.
ma elaboraziontsimbolichee concettualiche hanno una certa corrispondenzacon Ia rcalt e sono utili strulnenti per studiarla in pro14 Osserviamoche qualcheautore invecedi far ricorso al concettodi "modello" usa il termine "indiriz zo": si trarttaowiamente di un concetto meno scientifico,
tuttarriaespressivodel contenutoindicato dal primo: si'u'edaad esempioB. Moniur'i,
La cbiesaprimizia tlel regno, f)ehoniane, Bologna 1986, pp. I49-15I.
15Ci riferiamo in particolare al suo libro Models of the Church, f)oublecley,N.
York 19872.
t6 Per questo "modello", piuttosto recente,segnaliamolo stimolantestudio di
S. SasucRr.,La Chiesa serua di Dio. Per una ecclesiologia,lel seruizict,Dehoniane,
Bologna 1,992.
lz Si veda al riguardo quanto scrive nelle pp. 195-196.
l8 Va osservatoche A. Dulles usa anche il termine "paradigm" al posto di
" m o d e l " : c f. i u i , p p . I 0 - ) ) . I n t a l m o d o c o l l o c al a t e m a t i c ad e l " m o d e l l o " e c c l e s i o logico nel conresrodella grande problematica dei paradignri cultr-rralie del lorcr
"spostamento"o della loro successionenel corso della storia umana teotizzatiin
'l'.U.
Kuhn e I. Lakatos. Sul piano teologico il problema stato
particolare da
rratrato con cura da Il. KtlNc, Theologieim Aufbruch, Piper, Mnchen 1986, pp.
1 5 Is s .
te lui, p. T.
20 C[. iui,
1't.2).

146

LA CHIESA

strrettiva
teoreticae pratica. Certo, Va notata Ia differenza dello studio scientificodella realt da quello dell'esperrenz'a,
religiosache tocca la dirnensionesoggettivadell'^pertura dell'uorno al mistero2l.Ad
ogni rnodo, se si tiene adeguatamente
conto di tale differenza si pu
"rnodello"
far ricorso all'uso del
in teologia,tenendo presenti i due
tipi di essi:il chari.ficatore
e I'esploratore;il primo sintetizzaci che
gi conosciamoo almeno incliniamo a creclere;il secondo,di natura
euristica,ha la capacitdi condurre a comprensioniteologichepiu
profonde, ovviamentesulla basedella norma della fede che viene dal
passatodella Scrittura e della lradrzrone22.
Se ci avvaliamodi qucsta accezronedell'idea di "modello" in
teologia,possiamocomprendereche per studareil pensierodi un
autore non sufficienteconsideraresemplicementele irnmagini e i
concetti che usa, rna dobbiamo prestare attenzioneanche a quelle
realtpi cornplesse
ma allo stessotempo sinteticheche sono i "modelli" e/o i "lraradigmi"con cui esprimela sua intuizionedella realt
'fenendo
che tratta.
conto di quanto detto, prima di cercaredi individuare il "modello" o i "modelli" ecclesiologicicui l'Aquinate fa
ricorso, analizzramola variet cli linguaggioche usa per designarela
realt della Chiesa;essaci offre la base per poter dare una risposta
alla dornandasui "modelli" ecclesiologicicui fa ricorso.

J. Le designazioni tommasiane della Chiesa


G. Sabra in un lungo capitolo ha raccolto i vari termini con i
qtrali Tommasodesigna la Chiesa:I. Simboli occasionalie sirnili;II.
Immagini: Civitas; Dornus; Populus; III. Adunatio, Congregatiofidelium; IV, Corpus mysticum.Come si vede,I'Angeiico si accostaal
mistero della Chiesa da diversi punti di vtsta2s
.
) 1. I simboli occasionalie simili sono: nave, arca, fortezza (castra),torre, campo,torchio, Eva, sposadi Cristo. Si tratta di terrnini
2 t A . D u l l e sa p p o r t au n l u n g o p a s s od i E . C o u s i n sc h e m e t t e i n g u a r d i ad a l n o n
prenderein considerazionetale profonda differenza:cf . iui, p. 24.
22Per tutto ci si veda iui, pp. 24-25.
2t Per quanto segue esprin-riamoil nostro debito 'a questo studioso, che ha
studiato il linguaggio ecclesiologicotommasianoin mc'tdodiremmo esaustivo:cf.
o . c . ,p p . ) 4 J 6 .

LA CI{ IE,SA

147

biblici. In ci Tornmasonon originale,perch anchei Padri2ae gli


altri teologi medievaliavevanofatto largo ricorso ad essi.Non li usa
frequentementee, potrelnmo dire, neppure volentieri, tenendo conto della sua posizionesulla precisioneconcettualedel linguaggioteologico2t.
).2. Le imrrzaginisono:
3.2.L. Ciuitase dantus.'sono usateprincipalmentenei suoi
commenti biblici.
3.2.2. Populus un termine largarnentediffuso nelle opere
d Tomlnaso.In genere,gli studiosidel suo pensieronon hanno prestato molta attenzionead esso,f.attaeccezionedi Y.-M. Conga26.
Populus,populus Dei, populus fldelis, populus christanus,nouLtspo'
pulus, populus spiritualis sono espressioniche nell'Angelico hanno
diversi significati.Spessopopulus significaun'entit politica; talvolta
la Chiesa tntera2T
; per per lo pi designa la porzione laicale passiva
nella vita della Chiesadel tempo: il popolo cui vengonodistribuiti
in questosenso un'entitdistini sacramentidai ministri2s.Populus
ta dai rninistridella Chiesa.In sostanzaI'usodel termine non accentua I'aspetto "umano e cornulfionale"della Chiesa,ffia designaprevalentemente,oltre ad un'entit socio-politica,il laicatoquale campo
Siamo alquanto lontani dall'uso biblico,
di lavoro detl'istituzone2e.
patristico e anche teologico contemporaneodel termine.
3.2,3. Adunatio, congregatio fidelium. una categoria che
ricorre abbastanzafrequentementein Tommasoe non statastudiata
ancora sufficientemente.Per I'Aquinate, la Chiesa una <(congregaL'Angelico non
to")0 (collectio,adunatio,collegium,coetus)fidelium>>.
24Al riguardo si tenga presentel'opera di H. RaHNER,
L'ecclesiologiadei Padri,
Paoline,Ioma 197I.
25 Si renga presentequanto afferma in STh, I, 1, 9 sui lirniti del iinguaggio
simbolico biblico che la teologia deve portare a precisioneconcettuale.
26 Si veda il suo studio Ecclesia et Populus (fidelis) dans l'ecclsioktgiedc r.
Sturlies,'foronto1974,1,
Tboruas,in.!. ThomasAquinas 1274-1974.Commemoratiue
pp. Ir9 -17) .
27 Cf. In II Cor., c. I, 1.: <<inhoc quod clicit "EcclesiaeI)ei", quae est totus
populus fidelis, tam clerici quam laici>.
2 sC f . S G I V , 7 8 ; l n I C o r . , c . l V , 1 , I ; S T h , I I I , 8 2 , ) ,
2eC[. G. SRnR.n,
o.c., p. 49.
r0 Cf. .S1trnb.,
9: <.[:cclesiaest idem quod congregatio>;ln lI Tbess.,c. I, l. 1:
<<Ecclesiam
congregationemdicit>.

148

r-A (.l"ilti.sA

ha l'.tpressione <<colfvocatio
fideliurnr>]1.
Per quarlto riguarda "congregatio",si tratta di un termineche egli usain quasitutti i suoi scritti.
Tuttavra,va notatochein alcunipassilo intendepiuttostosottoI'aspetto
societarro)2,in altri nell'ottica della fede: la Chiesa non altro che
aggrega'ztone
dei fedelili; congregazionedei feclelill, riunita grazLe
j6.
all'unit della fedelt in Dio
TaIe caregoriaallora in Tomrnasodesigna Ia Chiesa come realt che dotata di e deve mirare all'unit,
principahnenteall'unit teologale,unit nella fede, unir in Diol7.
-_ la Chesa- da altre con<Ci che distinguequestacongregazione
g,reg,azioni,
osservaG. Sabra,non si colloca sul piano della struttura
tliuridicae sociale,ma piuttosto su quello del rapporto con Dio Trinit
e, di conseguenza,della condotta morale che deve seguire da tale
rapporto>>i8.
Il terminefirelium tntendesottolineareI'aspetto militantc,l'esserein via versola patrr.l,che invece la congregaliocompre/tentiunie. Con il richiarno alla fede ffirJeles) sottolineato I'aspetto di
pellegrinaggionella prospettivadella conoscenzaancora imperfetta;
per I'Angelico infatti la salvezza sta nella conoscenzadella verita0.
In base a quanto richiamato,fatte le debite precisazron1Si pu
dire allora che I'Aquinate concepisceed indica la Chiesacome <<congregatio fideliumn4I.
3.2.4. Corpusrnysticum.Si tratta della designazrone
tomrnasianaclellaChiesaindubbiamentepi studiata42.
Vediamo I'uso e la
) r C f . G . S R s r u ro, . c . ,p . , 1 .
) 2 C f . I \ / S e n t . ,2 0 , I , 4 a d 1 .
) ) I n I D e c r . ,( 1 1 8 2 ) .
)a Symb.,9: <<Circa
quod scienc'lurn
est, quod ecclesiaest idem qucld congregatio. Unde L,cclesiasanctaidem est quod congregatiofideliumo.
) i I n I D e c r . ( 1 1 8 2 ) :< U n i t a sa u t e m E c c l e s i a ee s t p r a e c i p u ep r o p t e r
fidei uniIatem>>.
16Cf. In II Tltess.,c. I, l. 1: <Ecclesiamcongregationern
dicit: quae debet esse
in l)eo, alias est malarr.
)7 Cf . G. SannR,o.c., pp. 56-i7 .
)8 lui, p. 57.
t e I u i , p . 5 7 . E l o q u e n t eq u e s t op a s s ot o m m a s i a n o<: < E , c c l e s i a
e c u n d u ms t a t u m
viae est congretatiofideliutn; sad secrrn,lurustatumpatriae est congregatioconprehentiumrr: .|Th, III, 48 , 4, ad 2.
40<rConsistit
humanasalusin veritatiscognitione)):Corrupend.
Theol.,c. 1, proem. Ci vale anche per il suo prolungamentonella visione beatifica.
'rr
Cos Y.-M. CoNc,qt<,Ecclesiaet populus, o.c., p. 162.
a2Sono moltissimigli studi al riguardo.Ne richiamiamoalcuni: M.
GnnnuANN,
Die Lehrc des hl. Thomas uon der Kirchc als Gottesuerk, Regensburg 19; J.Il.

I-A CIJIISA

t49

natura di questa designazroneecclesiologicain Tommaso. Alcuni


ricercatori sostengonoche I'Aquinate alrbia dato aI termine una
i cos che " Corpus mysticum"
valenzaprevalentemente giuriclicaa
,
designerebbeIa Chiesa nei suoi aspetti istituzionali e giuridici:
secondo questi autori I'Angelico avrebbe portato un significativo
contributo alla comprensioneclellaChiesaquale "corpo mistico" in
prospettivapuramentegiuridica (BonifacioVIII: "{Jnatn sanctam")
per il fatto che avrebbeapplicatopiuttosto libcramenteI'espressione "corpo mistico" alla Chiesacore "feuomenosociale"e avrebbe
" una mystica persona" , che non altro
fatto uso dell'espressione
" 14.
"
giuridica
che una astrazione
quello di H. De Lubac "Corpus MystiMolti studi, specialmente
cum", hanno mostratoI'iter che ha percorsola teologianell'usodelin questione.Lo richiamialnoperch rnolto istruttivo.
I'espressione
La Chiesasin dal tempo dei Padri, sulla scia della dottrina paolina,
erastatadesignatacolne "corpo di Cristo", nra I'aggettivo"tnistico"
In conseguenzadelle controversieeufu aggiunto successivamente.
caristiche del prirno Medio Evo (Berengarioe Ia presenzareale),
I'eucaristiacominci ad esseresempre pi frequentementeindicata
come "corpus Christi verum". A cominciaredal XII secolo,la parola
"mysticum" venne aggiuntaa "corpus" (Christi) per significarela
Chiesae distinguerladall'eucaristia.Con Gugliehno di Auxerre (sec.
XIII) si inizi ad usarel'.rpresssionecorpusruysticumin un contesto
non eucaristicoe a distinguere sempre pi chiaramentetra corpus
Christi naturale,corpusuerum e corpusmysticurn.Cos, verso la met
GEtsEt.rvtANN,
Christusund die Kirchc nacb Thontasuon Aquin, in ThQ 107(1926)198222; 108(1927\T)-255; T.M. KpptLI, Zur Lehre ,Jeshl. Thoruasuon Aquin uom
Corpus Christi Mystirum, Fribourg 1%l; E. Ml,ns<-tt,Le Corps mltstique du Cbrist.
tudes de thologiehistorique, Paris-Bruges I%), 19552;I I. nE Lun tc, Corpus MyE/
sticum,Paris 1919 (it.,.|acaBook, Milano 19962,spec.pp. 107-I57); E,.SnLrnas,
Cuerpo Mistico de Cristo, BAC, Madricl I95('; S. 1'RoMp,Corpus Christi quod est
-1.
Ecclesia.De Christo capite, Il, Ronra 1960; MRsorusv, The Churcb and the Lloly
Spirit in Aquints, in Iil 15(1974) 18-16; ll. RIxHor, Oorpus Christi Mystiutm. An
Inquiry into'fbomas Aquinas' Useof a T'erm,n Bijd )7\11)76)149-17I;J.VclnoprvEc,
La gratia Oapitis" in .San Tommaso in rclazione all'ecc,lcsiologiadi comunione, in
Cristoy la plenitudiStTom, lJ, Citt del Vaticano 1981,pp. )27 1)9;J.A. RIESIRR,
ne del Cuerpo misticct.Estudictsobre la uistologa de Santo T'om.s,cit.; C. ScnNZILLo,
La gratia Capitis in Tornmaso d'Aquino, cit.
a' Cos A. DnneuENNES,
De juridische structtur uan tJeKerk uolgensSt. Tbomas
The King's Tuo Botlics.A Stuclyin
uan Aqrrino, Leuven 1949: E.H. KnruroRO\x'IT'2,
Medieual Political Theologtt,Princeton Univ. Press, Princeton 1957.
aa Cos ts.II. KnNronc)w,Irz,o.c., pp. 196-204.

150

LA CI{IESA

del rnedesimosecolo, speciahnentecon i grandi scolastici "corpus


rnysticLun"divent la designazLonedella Chiesa. Verso Ia fine del
secoloXIII e I'tntzo dcl secoloXIV I'espressione
fu totalmentesvincolata dal contestosacramcntale;spessovenne usatain analogiacon
il corpo umano e con la societ.Con Bonifacio VIII e i suoi canonisti il termine corpusmysticurnfu trasferitoall'ordine giuridico-sociale; con ci "mistico" persela prevalenteconnotaztonespirituale che
avevain antecedenzaa5
.
Tommaso si colloca nel flusso di questa evoluzione teologica.
"corpus (Christi) verum" in riferimento all'eucariUsa I'espressione
stia. Talvolta tuttavia, nei prirni scritti, il "verum" viene rapportato
da lui al corpo storico naturale di Cristo. L'.spressione " corpus
Christi" o "Domini" da lui quasi semprerifeta al corpo del Ges
'ocorpus(Christi)
mysticum" oppure
storico:;rncntre le espressioni
"corpus Ecclesae(mysticum)" sono da lui riservateesclusivamente
alla Chiesa;nei suoi scritti non designanomai l'eucaristia.Sebbene
la Chiesasia da lui designataanche senzaI'addizione "mysticurn" a
"corpus", tuttavia I'aggettivo riferito da lui esclusivamentealla
Chiesaa6.
il termine "mysticum" applicato alla Chiesa appare prirna di
tutto in contesto eucaristico. La Chiesa il "corpus mysticuln",
mentre I'eucaristiail "corpus mysticumverum". Tuttavia il termine
appare successivamente
e, in larga misura, anche in contestocristologico, non solo in luoghi ove la dottrina della personae dell'opera
di Cristo attata espressamente4T,
ffia anche ove signifi cata,
irnplic ata e presupposta:dove si tratta della gratia Capitis, ovvero
del rapporto di Cristo con i suoi; dove viene esposto l rapporto
dei rnembri della Chiesatra loro; dove esposta Ia variet dei doni.
L'immagine afferma48:
3.2.5. La "capitalit"di Cristo. Ges Cristo, Verbo increato
diventato redentore dell'umanit, il "Capo" della Chiesa,che il
4' Per questa ricostruzione storica ci siamo avvalsi dello studio di G. SRrne,
o.c.,pp. 60-61.Con I'ultima espressione
ci distanziamodall'opinionedello studioso,
ogni connotazionespiritualeche poteva
secondoil quale "corpus mysticum" <<perse
non condivisibile.La preiui, 61. L'asserzioneci sembraesagerata,
ancora avere>>:
valente attenzioneall'aspretto
sociale,storico, istituzionalenon port alla totale dinrenticanza di quello spiritualee sacramentale.
a6 Per ci si veda G. Snnne o.c., pp. 60-61.
,
4 7c f . s r h , l l l , g , 1 .
a8 Per quanto seguesi veda G. SRnRA,
o.c., pp. 64-68.

I.A ('HIESA

15r

suo "corpo"le.In analogiacon il capo naturaleCristo denorninato


"Capo" della Chiesa per tre ragioni: perch la sua grazia la pi
eminenree Ia prirna (sebtrenenon temporalmente);per il fatto che
tutti ricer,,onola grelztain rapporto alla sua grazla,perch egli abdi tutte Ie grazre dato che ha il potere di distribraccia la pLenezza
il "corpo" di Cristo,
buire la grazra tutti i meml:ri della Chiesa50"
la Chiesa,riceve tale grazra.
3.2.6.L'intima unit di GesCristo con,la Cbiesa.Per carattertzzareil rapporto "Capo"-"corpo", in particolareI'unit tra le due
realt, Tommaso usa di frequentc I'espressioneuna (mystica)persona5r. Laimpiega principalmentenell'esposizionedell'opera salvifica
di Crisro. Cristo ha meritato realmenteper gli altri per il fatto che
un'unica person'53,
il "Capo" del "corpo"52,con il quale costitl,risce
a eS c r i v eI ' A n g e l i c o :" l s t e i n q u o h a b e m u sr e d e r n l r t i o n e mC h r i s t u se s t p r i m o g e n i t u sc r e a t r l r a e . .h. u i u s m o d i f a c t u s e s t c a p u t E c c l e s i a e " I: n ( ' o 1 . ,c . I , l . 1 8 . P e r
intendere rneglio la " capitalit" di Cristo in Tclmnaso,si pu tenere presentela
medievale:<Mentre fann.r
seguenrevaluiorioneche J. L. Goff d dell'ecclesiologia
"
C h i e s am i l i t a n t e " , e m e r s a
d
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'

p
A
r
s
a
,
la
dalle lotte che la Chiesadovevaaftfontrarecontro I'eresiae contro I'islam,e ntentre
la tradizionirleantitesicitr rerrena- citt celestetende a iclentificarsicon i1 nuovo
b i n o m i o C h i e s am i l i t a n r e- C h i e s at r i o n f i n t e ,I ' e c c l e s i o l o g idae l s e c o l oX I I I f a p a s s a r c i n p r i m o p i a n o I ' i d e a d e l l a ( . h i e s ac o m e u n c o r p o , c h e i n r p l i c au n i t e o r d i n e ' .
come in ogni corpo, I'essenziale, per i maestri del XIII
Nel corpo ecclesiastico,
Il cristanesimoin Occidente da I'licea alla Rifonna, in II.-I{.
secolo, la resra>>:
Oscar Mondadori, Milano 1992, p- 299.
ryistianesimo,
del
Prrr,cH,Storia
50.57'h,lII, B, 1. Si renga presentequestaaffermazionefondamentaledell'Angelico: .<Ipse(Christus)est principium quodammodo omnis gratiae,secundum htr> :e V e r i t . , 9 , 5 . S i t r a t t a o w i a m e n i t a t e ms, i c u t D e u s e r s tp r i n c i p i u m o r n n i s e s s e >D
di ri-creazione.
postlapsaria,
grazia
pensiero,
della
suo
del
contesro
nel
nrente,
t l P e r u n ' a n a l i sd
i e l l ' e s p r e s s i o need e l s u o c o n t e n u t os i v e d a I { . M H L E N ,U n a
ruysticapersona,Citt Nuova, Roma 1968; pp. 52-57. Per l'uso che f'omnraso fa
dell'.rpi.rrione nei stroi commenti alle lettere paoline si veda I'accuratostudio di
Cbrist antl the Church: una personamysticain the pauline commenV. SwTERAZ!(rsr;^,
taries of St. 7'homasAquinar, in St'fom, 59, Libreria Editrice Vaticana, Citt del
Vaticano 1g9i, pp. ng-250; cf. anche C. Scnruznro,La gratia Capitis in San T'ontmttso d'Aqttino, cit.
, 2 C f. S I ' b , I I I , 1 9 , 4 , a d 2 ; I I l , 4 8 , 1 : < < l nq u a n t oC a p o d e l l aC h i e s aC r i s t oc o n l a
s,ma per tutte le membratt;Il Sent.,27,
sua passionemerit la salvezzanon solo tr'rer
l, 6. Su questo asperrodel merito in Tommaso si veda A. Mtnar-lEsLa perspectiua
sapiencialtle la teologadel merito,in StT'om.11, o.c., pp. 2%J03, spec.100-101.
5r Cf. Ill Sent, 18, 1, 6, qla. 1 ad 2. AffermaancoraTommaso:<<Ergo
dicendum
(,hristi ad
ideo
satisfactio
E,t
persona
mystica.
quasi
una
quod caput et membra sunt
a n c h e/ z
v
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d
a
1
.
S
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2
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o-n.,

r52

t,A CIIIESA

Parlanclodella "comllnione cJeisanti", I'Aquinate fa ricorso


all'ideadi "corpo rnistico":il rapporto con Cristo rende possibilela
necessarra connessionee unit dei membri tra loro nella fede, nelI'arnoree nella pacesa.
3.2.7. La uarietdei tloni e degli uffici. I mernbri del cnrpus
ruy.rticumsono connessiI'un con I'altro attraversole virtu teologali,
rna hanno anche diverse funzioni e differenti doni . La diversit dei
cloni e delle funzioni il risultato della prenezzadr graztadi Crisro;
essifluiscono da Cristo "Capo". Nel contestodi questeriflessioni
presentela metaforadel "corpo"55.
In base 'd questi punti della clottrina tommasianadel "Corpus
NIysticLtftT"
si pu riassumere:
- Ia designazronedella Chiesacorxe Corpusmysticum frequenrenel
pensieroecclesiologicodi Tommaso;ricorre in tutti i suoi scritti;
- I'idea di unit essenztalenell'uso che egli fa di questadesignazrone;
ovviamentequi intesain rnodo principale I'unit nella fede, speranzae carit, ma anche nel e per il battesimo che fa dei fedeli un
solo corpo;
- la designazione"corpus mysticum" prevalenternenteteologrca,
non giuriclicao sociologica.Al riguardo va sottolinearoche I'Aquinate, ricorrendo al termine "corpus", non insistesulla visibilit e,
per lo pi, ignora I'aspettogiuridicos6;
Ps. J0,1, ove Tommaso, dietro I'esegesiagostinianadei salmi che vede Ges e la
Chiesa come il "Christus totus" e I'uno che parla o soffre per I'altra, scrirre:..vel
intelligitur, verba psalmi huius quasi ab una personaprolata: quia caput, corpus er
membra sunt una persona,quia Christuset Ecclesiasunt una persona>.Questaunione intima fa dire all'Angelicoche ogni giusto "quasi membrunr" di Cristo "Cdpo":
<<Christus
et E,cclesia
est una personanrystica,cuius caputest Christus,corpusomnes
iusti: quilibet autcm iustusest quasi membrum huius capitis>:ln Col., ,. \ l, 24; cf.
ancheiui, c. I, l. 6. Va osservatoche I'Aquinate coscienteche questa unt non
comporta confusionen dimenticanzadell'incolmabiledistanzadella Chiesa e del
singoloda Cristo per il peccatoche in loro: si veda al riguardoIn Ps 2, I; In Ps J0,
l; -lI, III, 15,1, ad 1. L'Angelico talvoltaper attenuareI'arditezzadell'espressione
< < s u nut n a p e r s o n a ' f a r i c o r s oa l l ' a w e r b i o " q u a s i " : c f . S T b , I I I , 4 8 , 2 , a d l ; 4 9 , 1 .
ta <<Iluiusautem corporis mysticiest
unitasspiritualis,per quam fide et affecru
c h a r i t a t i si n v i c e m u n i n r u r f ) e o r > l:n R o f f i . ,c . X I I , l . 2 ; l n E p h . , c . I V , l . 5 .
55.,ltem, divcrsactfficiasunt in Ecclesia,
sicut diversamembra n corporerr:C.
I*p., p. II, c. 2.
t6 Si veda su ci in particolareY.-M. Coucat,La
uisionde l'Eglise,o.c.,pp. i2G527: <<Nile concept d'ecclesia,ni celui de corpus n'impliquent les notesde visibilit
e d'historicitdescorpssociauxterrestres.Quand Thomascrit on sujetdesjustesde

LA CI.IIESA

153

- la categoria"corpo mistico" che designala Chiesacome realtche


appartienea Cristo "CApo" ha rnolti significati:pu indicare una
realt onnicomprensivache abbracciatutte le creature razronali,
ma speciahnentei gitrstie i predestinati;desgnai credenti dell'Antico e del Nuovo Testamentocome anchela comunit della Chicsa
trionfante e gli angeli, pcrch Cristo "Capo" sia della Chiesa
militante che di quella trionfante,che costituisconodi fatto un solo
"corpot'57
. D'altra parte, "corpo mistico" puo semplicementeriierirsi alla Chiesamilitante del Nuovo Testarnentoo alla realt storica visibile e gerarchicaconosciutacomc ChiesaCattolicaRorna"Corpusmysticum" tutt'altro che una nozioneunin'a,.Insornfia,
voca58.

per la Chiesa,le
Tomrxasousamolte designazronL
Conclu,Jendo:
due pi frequenti e pi significativesono congregatiofldelium e corpus ruystcu?/.
Sono entrambecentrali nel suo pensieroecclesiologico; ambeduesono profondamentcteologiche.Non sono coestensive.
Corpus rnysticum un concetto pir arnpio di congregatiofideliurn,
che pu essercriferita solo alla Chiesanella storia. corpus pi cristologico; congregatio sottolinea rneglio la dirnensionedella Chiesa
come corurrit urn'anae la realtdella fcde dei soggetti.I due termini accentuanoaspetti diversi, comunque si richiarnanoI'un l'altro,
coffre in qucsto testo tommasiano:<<quantumad corporis unitatem
dicens,"nos autem", scilicetqui estisin unitatefide congregati,"estis
corpus Christi>rt').

t d i d e m c o r p u se c c l e s i aaed q u o d
i ' A n c i e n ' l - e s t a r n e n"ti:t a p a t r e sa n t i q u ip e r t i n e b a n a
n o s p e r t i n e m u s "( . f / . r ,I I I , 8 , J , a d l ) , i l e n t e n ds i m p l e m e n tp a r c o r p u s " a l i q u a m u l t i t u t o o r d i n a t a " ( l l l . , 8 , L , a d 2 ) . D s q u ' i l a i d e n t i t d e f o i e s s e n t i e l l ei l, y a u n t e l
corpus,une rglir.".Si vedaancheiui, p.5)L):<.Chez'l'homas
et en gnraldansI'ide
'I
corl)orativede son poque,corpus n'implique pas la visibilit. honraslui-mmele
d l t i n i t" m u l t i t u d o o r d i n a t ai n L r n u m "( S T ' h I, I I , 8 , 1 , a d 2 ) > > .
5 7 C f . S ' L ' hI,I l , 8 , 3 ; I I I , 8 , 4 , a d 2 ; I I I , 8 0 , 2 , a d 2 : g l i a n g e l i s o n o d e t t i
pur se in diversi modi; ln Col., c. I, l.
appartenentialla ..societascorporis mystici>>,
s i t e n g a p r e s e n t eq u a n t o e s p o s t os u l r a p p o r t o d i C r i s t o
5 . S u q u e s t aa p p a r t e n e n z a
con gli angeli nella cristologia.
tti Ci. G. Snnna,o.c., pp. 67-6t1.Si veda anche Y.M. CoNc;Rn,La uision de
l'Eglisc, o.c., pp. fi8-54I.
5 eI n I ( r t r . , c . X I l , 1 . 3 .

154

t " Ac H t E S A

4. Un "modello" o diversi "modelli" di Chiesa in Tomrnaso?


Dobbiamo ora rispondereaila clomandaformulata in antecedenza:se Tornmasofaccia ricorso ad un "modello" o a diversi "nlodelli"
di Chicsa.Certo, il suo linguaggio,coffteabbiamovisto, vario; come
differenre anche la lettura chc gli studiosi fanno del suo pensiero.
Prirna di tutto possiamo osservareche nor tutte le immagini
ecclcsiologicheche I'Aquinate adopera possono essereconsiderate
"modelli" in sensostretto.Abbiamo detto che "mo,Jello" ull concerro cornplessoche sintetizz',diversi elementidi una realt e la indica nella sua globalit;quindi non tutte Ie suddetteimmagini (ad es.
vigna,greggcecc.)possonoesserlo.Diverso invece il casodi "cor"citt", "popolo", concettie simboli piu alpo", "con gregazione",
pli e complessi.Gli studiosi valo rrzzanoi dati clel testo tommasiano
in rnocJidiversi. Richiamiamoalcune interpretazioni.
Y.-M. Congar, ad es., ritiene che il "ntodello" ecclesiologico
tommasiano fondamentalesia l"'assoluto di comunioneteologale"
di fede, speranzae carit dei rnembri della Chiesain Dio e tra loro,
clei credenti";
o\ryerola "comunione dei santi" e la "congreg,azone
e di storicit
visibilit
di
note
prer
le
s
di
irnplicate
non
sono
in esso
"in
clesigna
che
Ia
Chiesa
poich
ffia
dei corpi sociali terrestri,
di
org'a,nrzzazione
e
statu viac", Vi sono connotatele note di visibilit
In altri termini, la
proprie dei corpi sociali, quincli di storicit('O.
bhi.r, l"'ecclesia",o il "popolo" o la "citt dei santi" che vive la
vita teologalee ora camtninanella storicit con la dote cli note organrzzativevisibili proprie ad una societ:comunione in forma di societ;"ecclesia"esistentecome popolo con un'autorite degli statu'
1o6t;ci che conra di pi, ci che essenzialeovviamente la vita
teologale dei santi fedeli (sancti) in Dio e tta loro.
M. Bordoni, accostando
, anzi connettendo la visione tommasiana di Cristo con quella della Chiesa, individua un altro
modello ecclesiologiconell'Aquinate62.Scrive che in Tomrnaso la
cristologia, che si fonda sulla dottrina trinita tra, base della
soreriologia e della stessaecclesiologia.Poich Cristo nella sua
umanit da lui fondamentalmente visto come Ia " via" che
60 Cf. Vision de l'Eglise, o.c., pp. 526-527.
6r Cf. iui, pp. 526'528.
62Si veda il suo studio ll significato ecclesiologicodel concetto tomista di incarnazione nella .Summa7'heologica,n StI'om, 1), o.c., pp. )20J26.

LA CI{IESA

155

conduce al Padrel, la Chiesa gli si rivela come la <<comunit


Essa allora
di coloro che hanno ricevuto la grazLadella via>r64.
la <<comunitin camnlino, nella g;razLadella via>>e <<tuttoci
che si dice nella secondaparte della Summa sul " motus creaturae
rationalis in Deum" e che concerne Ia "via salutis" in realt
<<tuttala vita teologale e morale... in
un discorso sulla Chiesa>>;
quanto appartiene al "motus creaturaein Deum", ecclesialett6t.
Ovviamentequesto "modello" non chiuso, perch la "via" trova
il suo compimento nella "patria", di rnodo che al Verbo eterno
che visto colne Ia " patrra" dell'uomo corrisponde la visione
della Chiesa nella sua perfezioneultima, definitiva e trascenclente,
la Chiesa celesteche ha terminato il suo cammino ed diventata
"E,cclesiasecundum statum patriaar'(16.
Con questo "tnodello" il
volto della comunit ecclesiale clto nella sua identit cristologica e in e per esso ..nel Cristo (viene colta) la pienezza
della gr,,zradella vla che costituiscc I'elemento forrnale della
comunit ecclesialeo6T.
B. Mondin ritiene che il "rnodello" cui Tommaso fa rcorso in
un "corpo" che ha
misuraprevalentesiaquellcl"somatico"il'a.Chiesa
e braccia
un"'anima",lo Spirito Santo,e un "Capo", Ges Cristo68,
all'interno
con esattezza,
con le quali opera.Scrivelo studioso:<<Fissati
cJelrnodellosomatico,le posizionie i ruoli delle tre massimcrealtche
il "corpo" (la chiesa),l"'anima"
riguardanoil rnisteroecclesiologico:
(lo Spirito santo) e l "Capo" (Ges Crsto), san Tornmasonon ha
difficolt ad inserirenello stessomodello anchegli altri elementiessenEcco allora il
ziah della chiesa,come i sacramentie i ministeri>>e.
"modello": un "corpo" animato da un "Capo" con la sua "anima"
6 t A b b i a m o v i s t o c i i n c r i s t o l o g i ac: f . S T b , l , 2 , p r o l . ; I I [ , p r o l . A l r i g u a r d oM .
Bordcrniscrive: <<Lagraziadella via aliora Ia graziache pi propriamente riveste
iui, p. n.
e santificala sua umanit>>:
s L o s t u d i o s or i n v i aa S T h , I I I ,8 , 4 , a d 2 ; I , 4 7 , 2 , ' a d
I; De Verit.,29,4; CG, IV, c. 78: cf.iui, pp. 122]T.
6t Iui, p. )D.
66cf. s'r'h,IIl, g, 3, ad 2.
6 7 O . c . ,p . ) 2 ) .
68 L'autore nota che Tommaso in alcuni passi delinea il rapporto corpo- animalChiesa-SpiritoSanto senzamenzionareil "Capo" (cf., ad es.,Symb, 9\: in altri
invece sottolineain particolarela funzione del "Capo" rispetto al "corpo" (cf. in
particolareSTh, III, 8, l-41: cf. iui, p. 106.
6elui, p. 107.

156

t.A CFIITJSA

qualeprincipio vitale (Spirto)in tutte le suemembra, attivatee ordinate a svolgereuna funzione per il bene rJell'insieme70.
Da quantclabbiamo rnessoin evidenza nell'analisidel linguaggio
usato da Tomtnaso,sulla base dello studio di G. Sabra,possiamo
dire che i "modelii" indicati claCongar e da Mondin nelle pagine
tommasianerisaltanocli piu, sono pi espliciti;tuttavta' anchequello
indicato da Rclrdoni realmentepresentee pu raccoglierein unit
sintetica,coerenteed euristicai diversi elementiecclesiologicilargamente diffusi nell'opera dell'Angelico. indubbio che il "modello"
somaticoa livello di forrnulaztoneesplicitasia predominante.Tuttavla, opportuno osservareche il "modello" della "comunione/societa dei santi" esprimein modo piu eloquentela partecipazione
soggettiua dci credenti alla vita comunionaledell'insiemedel "corpo" di
Cristo "Capo" animato dal suo Spirito, mentre quello della "comunit in via" sottolineamaggiorrnentela dirnensioneclinarnica,
peregrinante erJescatologica
della Cornunit dei credenti. Uno studio adeguato della visione della Chiesadi Tommaso deve tenerli presenti e
ualorizzarli tutti, nella consapevolezzache tutti, nella loro apertura
reciprocama anchenella loro identit e irriducibilit colgono e rendono una realt di per se ricca e cornplessa.

5. Ges Cristo e lo Spirito Santo


princpi costitutivi della Chiesa
opera della grazia di Dio Trinit
Si detto che la Chiesada Tommaso sussuntanelle sue sorgenti, non tratt ata a p'rteI tuttavia una realt ben presenteal suo
pensiero,espressacon immagini e clta con "modelli" diversi. La
realtecclesiale,proprio come la vede l'Aquinate, non esisteda s;
adunata da Dio Padre, "corpo" di Cristo, antmatadallo Spirito.
un'opera della grazLadi Dio Trinit, che la costituiscemediante
I'aztonedi Cristo e dello Spirito. Nella storia della salvezza l'Angelico vede all'opera tutta la Trinit divina come causaefficienteunica
e quindi comune, tuttavia con un modo partecipativo proprio alle
singole Persone71.Quindi su tntztatrvadel Padre l Figlio divino in70Si veda iui, pp. 104-109.Per il medesimomodello si veda A. Dut-LES,o.c.,
pp. 5l e 59.
7r Cf. CG, IV, c. 21.

l-A C[{rF.SA

157

carnatoe lo Spirito concorronoa metterein atto un medesimoprogetto divino, rna con partecrpazroneappropriataalle singolePersone.
Su questosfondo trinitario va collocatoil suo discorsosulla Chiesa,
etfetto o produzione dell'rntzLativadi graziadi Dio kf{ectus gratiae,
bontmgratiac).Vedianroin dettaglioi suoi tre princpi costitutivi:la
g,raziadi Dio, I'azione di Cristo e l'anim^zrone dello Spirito.
5.I . La Chiesa ef.fettodella grazia di Dio
Per Tornmasoil principio di esistenzae di vita della Chiesa la
grazLad Dio. Vista alla luce di Dio, quindi nella tipica prospettiva
teologicatommasiana,la Chiesa I'effetto della pot enzadivina sul
piano della grazta72.
Essa "effectusgratiae"T);appartiene"ad bo"ad
num grattae"T4
essegratiere"75.
La sua storia uno sviluppo
o
dell'azione della graziadivina nel ternpo76.
Questo I'aspetto teo-logicodella sua ecclesiologia.Corne vedremo, dall'Angelicoesso messoin rapporto con Cristo e lo Spirito
divino. Tutt avia,in corrispondenzaal suo metodo di considerarela
realt "sub ratione Dei" e nella sua uscita kxitus) e nel suo ritorno
a Dio Ueditus)prima di aver spiegatoil mistero di Cristo (la II e IIIIae sono posteprirna della III), egli non si senteobbligato a premettere la tr^ttazione di Cristo a quella della Chiesa77.
Ma come si rcahzzaIa Chiesanella storia quale opera della gtazra di Dio? Qui emergeil discorsosu Gesu Cristo come "origo" e
"fons" della graziae quello sullo Spirito come distributore di essa.
Per questo prestiamo attenzioneai suoi fondamenti costitutivi cristologico e pneumatologico.

72 Sulla Chiesa como opera di l)io nell'Angelico si veda M. GnannnNru,Die


Lehre des hl. Thomas uon Aquin uon der Kircbe als Gctttesuerk,cit.
7) Cf . De arr.
fid. I; In I Decr. (11S2).
7 4C f . I I I S e n t . ,2 5 , I , 2 .
7 5C f . S T h , I I a - I I a e , 1 , 8 .
t6 CI. PrincipiumIl ,11208):
<.Executioautem virtutis gratiaeostenditurin progressuEcclesiae>>.
77 Anzi, se Chenu vede nel giusto, vi sarebberomotivi per pensareche Tommaso abbia fatto una sceltaragionataal riguardoperch avrebbeconsideratoI'evento Ges Cristo come "concretizzazione"storicacli "quel percorsoviale" che la Chiesa
chiamatarr fare come creazioneche torna a Dio.

158

LA Cf"IIESA

5.2. I-a Chiesa costituita nella storia sia da Cristo


che dallo Spirito Santo con funzioni cJiuerse
Il Dottore Angelico con chiarezza insegnachc Cristo origct7g,
e lo Spirito Santo agiscegi
auctor gratiaeTe,auctor sdntificationiss
quella
della nuova leggesl,di nrodo
ora nell'epocadel Cristo, che
che ci che ora ha luogo per mezzodello Spirito avvieneanche per
mezzodi Cristos2e viceversa,e I'effetto proprio della missionedello
Spirito Santo quello di rnanifestaree glorificare il Figliosl e di
..condurre i fedeli al Figlio> (ducereficlelesad Filium)84,tanto che
nessunopu riceverela grazLaclello Spirito Santo se non ha la fede,
esplicitao irnplicita,in Cristost, e lo Spirito Santo non raggiunge
I'uomo se questi non congiunto (per la fede) aI Cristo "Capot'86.
Da questitesti il pensierodell'Aquinate risulta chiaro. La Chiesa
ha come sorgentela grazLdi Dio (Padre, Trinit), che le perviene
attraverso Cristo, Verbo fatto carx,origine e autore di essa,nella
vivificazionedello Spirito Santo, che Spirito di Dio e di Cristo.
Detto ci, vediamo brevementecome I'Angelico caratterrzzale
funzioni proprie di Cristo e dello Spirito nell'effettuazionedell'opera della gtazradi Dio che costituiscela Chiesa.

78 Cf. Principium (1208).


7 eC f . I n G a l . , c . l , l . 2 .
80cf. sT'h, l, 4), 7 .
81 Cf. STh, I-Ilae, 106, 4, ad ): <Similiter etiam lex nova non solum est
C h r i s t i , s e d e t i a m S p i r i t u s S a n c t i > ;s i v e d a a n c h e S - [ h ,I , 4 3 , 5 , a d ] ; . 9 7 ' h I, I I , 7 8 ,
4 , ad I . Si tenga presente questo passo: <Similiter etiam lex nova (l'economia
nuova, quella della Chiesa)non solum est Christi, sed etiam Spiritus Sancti>:STh,
Ia-llae, 106, 4, ad 2. In essa<quidquid fit per Spiritum Sanctum, etiam fit per
In Eph., c. II, l. ).
Christtrm>>:
82Cf. In Epb., c. II
,l. r: <<Etideo quidquid fit per Spiritum sanctum, etiam fit
per Christum>>.
si Cf. In loan.,c. I, l. 14; c. XVI, l. ).
84 Iui, c. xIV, l. 6.
st Pensierochiaro in questopasso:<Nullus unquam habuit gratiamSpiritusSanc t i n i s i p e r f i d e m C h r i s t i e x p l i c i t a mv e l i m p l i c i t a m r >S: T ' b , I - I I a e ,1 0 6 , I , a d 2 .
s,.Quiascilicetipse Spiritusnon datur nisi iis qui sunt in ChristoJesu...Spiritus
ln Rom.,
Sanctusnon pervenit ad hominem qui non est capiti Christo coniunctus>>:
c. VIII, l. 1.

t,A C} I IESA

r59

6, La persona del Verbo Incarnato


principio e origine della Chiesa
Tonrmasoha trattato questatematica,del resto gi approfondita
prirna di lui da teologi quali Pietro Lombardo, S. Alberto Magno,
;\lessanelrodi Hales, San Bonaventura,in diversi scritti, in ultirno e
.
nel modo pi ampio e profondo nella SumrnaT'heologiaesT
Tomrnaso consapevoleche si ha a che fare con una similitudine che dice e non dice, ffia che comunqlle contieneuna verit che va
da questasimilitudine?
Bene,cosaricavateologicarnente
enucleatass.
Per far comprendereil suo pensieropartc dalla constclerazione
delle funzioni che il capo, Iu testa,esercitanell'organismoumano. Il
pcr tre qualit: ordine,
capo rispetto al corpo umano si caratterLzza
.
perfezione c potere/potenzase
superiorea tutto il resto,
Per l'orrJinsesso la parte prima rL'd,,
il principio di tutto il restoeo.il concetto di "Capo" comporta I'origine e I'inizioel.Applicando I'immagine aIIafunzione di Crsto,Tommaso afferma che Cristo "Capo" della Chiesain quanto sua origine c principict Ci ta s che egli sia pi eminente e anche anteriore
in sensotempoad ogni esseredotato di graza(non necessariamente
rale, ffia certo logico e ontologico, perch tutti hanno ricevuto la
. Non si d grazia per
grazia <<perrespectum ad gratiarn ipsius>re2
I'Angelico che non sagratia Christi, da Abele in poiel. Tuttavra,y
notato, si tratta di graziaredentrice, posdapsariaea.
s ; S i v e d , t n o I: I I . S c n t .I,) , 2 . 1 ; D e V e r i t . , , 2 9 , 4 - 5I;n 7 C o r . ,c . X I , l . l ; I n E p h . ,
c . l , l . 8 ; c . I V , l . 5 ' ,I n C o l . , c . I , l . 5 ; c . I I , l . 4 .
8s Cf. ,\7-b,III, 8, 1, ad 2: <In metaphoricislocutionibus non oportet attendi
sirnilitudinemquantum ad omnia: sic enim non essetsimilitudcl,sed rei veritas>>.
8eCos n .57-b,III', {, 1. Su ci e quanto seguesi veda G. SneRA,
o.c.,pp. 84 ss.
eo Cf. iui.
e r C f . I I I S e n t . , 7 ) , 2 , 1 , a d 6 : < < l nn o m i n e c a p i t i s i m p o r t a t u r p r i n c i p i u m e t
clrigo alicuius rei>>.
9 2S T h , I I I , 8 , 1 .
el Si tengapresenteal riguardo il testo tommasianogi citato: <<Nullus
unquam
habuit grariam spiritus Sancti nisi per fidem Christi explicitam vel implicitam>>:
STh, I-IIae, 106,l, ad 2.
e4 l)iciamo cic perch nell'impostazionegeneraledella riflessioneteologica
dell'AquinareGesu Cristo rapportato all'uomo conle suo redentore.Sulla grazia
di Cristo e quindi sulla Chiesafondata su di essa,da Abele in poi, idea di Agostino
ritrrresa
dall'Aquinate,si veda lo studio di .1.-M.CoNcAR,Ecclesiaab Abel, n An.Vv.,
Abhanrllungeniiber T'heologieuntl Kircbtt, Diisscldorf 1952, pp. 79-108.

160

LA CHIESA

Ora Cristo in quanto "Capo" la per-fezionedella Chiesa. Il


corpo serlzail capo irnperfettoe incornpleto.Sul piano spiritualeia
perfezionedel "Capo" la pienezzadella graz;'a.Colui che I'origiza e per questo la fonte di tutte
ne della graziane anchela trrienez
(gratiagratumfaciens)che delle
Ie grazre:sia della grazl'agiustificante
grazlegratuite, dei carismi (gratia gratis clata). In Cristo, come gi
bbiuroovisto in cristologia,si danno tutte le grazre,radicate nella
"gr32la dell'unione" (gratia unionis), perci si d la perfezionesul
,
piano della graztaet
il capo rispetto al corpo ha il potere; con essoimprime energla
e muove I'organismo,re governae dirige Ie aztoni.Allo stessomodo,
Cristo "Capo" ha il potere di influire la graztain tutti i membri del
suo " corpo" che la Chiesae6.
o'Capo"
della Chiesae solo lui le comunicail
lvla solo Cristo il
I'Angelico risponde: come nel
quesra
domanda
A
grazta?
di
dono
interno ed esterno,cos in
un'influsso
corpo ulnano il capo esercita
"Capo"
esercitaun'influssointerno con il dono
Cristo
quello misticr-r
e ci da s e prer s (col suo Spirito), e un'influsso ester'
della g1z1n,
del suo potere a persone,quali il papa,
no mediantela partecip'd,zLone
tuttavia "Capo" in ogni tempo
Cristo
i vescovi,la gerarchia.Solo
"in
statu gloriae", colne principio costitue luogo, "in statu viae" e
tivo .fr. d la grazra,mentre gli uomini possono solo stimolare gli
altri perch si aprano alla g$azLadi luie7.
"Capo" e
Quale la radice di questacomunione di grazlatra il
pensiedi
un'evoluzione
il corpo? In Tornffrasoal riguardo vi stata
ro: rnentre nei primi anni vedeva tale radice nella conformitasnattt'
nella S'fh si
re tra Cristo e il "corpo" stabilita dall'in carn'azionees,
deriva da
non
<la
grazra
che
in
afferma
essa
diversamente;
orienta
persoazrone
per
la
sola
ma
Cristo a noi rnedianteIa natura umana
(hristo
nos
in
nale del Cristo stesso>>
Ged gratia non deriuaton
et Cf. S'I'l?,
III, 8, 1.
e6 Cf. iui. Si veda G. SRSRA,
o.c., p. 86. Per i passi delle varie opere in cui
I'Aquinare esponeil rema della "gratia Capitis" e dell'influssoUnfluentia\ di quest'ultinrcr sul corpo si veda J. VoooplvEc, La "grAtia Capitis" in San Tommasctin
di comunione,in StT'om, 13, o.c., pp. )27 J38; spec. 33)relazioneall'ecclesiolctgia
fi7; C. ScaNzl-t.O,La gratia Capitis in Tommaso d'Aquino, cit'
e7..Hclmonon dat gratiarninterius influendo, sed exterius persuadendoad ea
quae sunt gratiile>:ST'h,III, 8, 6 , acl2.
e s S i v e d a n oa d e s . 1 / I S e n t . ,7 ) , 2 , I ; D e V e r i t . , 2 9 ,4 ; I n I C o r . ,c . X I , l . I ' , l n
Eph.,c. I, l. 8.

161
r::rt)o,n p ersonalem at:tionem ipsius
merJiante natura u mant, seclto^
Christi)".
Qui abbiarno un'afferrnazLoneirnportante, che ci rinvia al teura,
gi trattato in cristologia,della strurnentalitdell'urnanitdi Cristo
nell'opcra della salvezza.Dal testo per si evince un'accentttazione
della grazla: la Personadivina
della dimensione dialogico-personale
tnrziattva
sovranasi rivolge aIIapersocon
che
clel Verbo incarnato
na urnana per anirnarla con la sua vita di grazra con lo Spirito;
che ha Ia sua radice nell'incarnazione,lna, come abbiamo
Lnlzrativa,
visto nella cristologia, ha la sua causameritoria nella passionee la
sua causaefficientenella risurrezionedi Cristo (da ricordare quanto
detto nell'esposizioneclella cristologia:per alcuni tale causa il
"Cristo risorgerte",in fieri, per altri il "Cristo risorto", in facto
esse,pcr Galot il Cristo nei clue mornenti intimamente connessi).
e risorto, il
La persona del Verbo incarnato, sofferente-crocifisso
"corpo"
che la Chiesa, cotne Dio il
principio della vita del
principio di tutto l'essereloo.
7. Lo Spirito Santo e la Chiesalol
Ma la grazia anche grazladello Spirito Santo,che, come abbiai fedeli aI Figlio>, facendo s che essi vivano
mo detto, <<conduce
della grazrache Ges Cristo Verbo incarnato, quale sua origine e
autore,intendedonareloro. Vediamo brevementequestoaspettodeltommasiana.
I'ecclesiologia
La teologia dello Spirito Santo, speciahnentein rapporto aIIa
Chiesa,non stata molto sviluppata dall'Aquin atet]2. Tuttavia ci
e e. s T b ,I I I , 4 9 , ) , a d 1 .
r00
Questa anaiogiasi trova in De Verit., 29, 5: <Poich il Cristo produce
Unfluit) in cerro modo gli effetti della graziain tutte le creature razionali,ne segue
che egli in certo modo la fonte (principium) di tutta la grazia secondo la sua
umanit, come Dio la fonte (principium) di tutto I'essere.Cos, conle in Dio si
trova riassuntatutta la perfezionedell'essere,cos nel Cristo si trova tutta la pienezegli stessopu agire in grazia,ma
za della graziae della virt. Per questo non solc-r
anche condurre gli altri alla grazia;per questo egli Capor.
l0l Si vedano gli studi gi citati di
J. lvahoney,E,. Sauras;si veda anche E.
VarrrmER,Le S. Esprit principc tl'unit tJcl'E,glised'aprs5.T'hctruasd'Aquin, rn MlLa uisionde l'Eglise,o.c., pp.fi2-fi4;
ScReli|c)48)175-I96;cf. ancheY.-M. CoNGAR,
G. Snnna, o.c.,pp. 94 ss.
I t l 2p i q u e s t op a r e r e s o n o Y . - M . C o n g a r ,G . S a b r ae a l t r i .

r62

t"AcHttisA

non significache dalle sue opere non si possanoricavareelementidi


Lrnasua clottrina pneumatologicaed ecclesiologicasignificativa.
Prma di tutto si deve nrettereil rilievo che Tomrnasoattribuisce alla potenza dello Spirito di amore sia l'exitus della cre^zloneda
Dio (rnotivato cristianamentecon I'amore divino che personalrncnte lo Spirito Santo) che il suo reditus,il suo ritorno ^ lui quale
sua clrigine e suo finel0l. Ma ci si pu chieclere:non dice diverse
A
volte I'Aquinate che la via del ritorno a Do Cristo salvatorel0a?
a
ritorno
del
la
uia

pu
rispondere:
Cristo
tale qtresitoI'Angelico
(Padre,
^
I'uomo
Trinit), ffi lo Spirito la forza che rporta
Dic
Cristo e quindi a Diolot. Riferendosi sia all'aztonedi Cristo che a
quella dello Spirito per il ritorno dell'uomo (e della creazrone)a
f)io, in particolare nella Chesa e attraversola Chiesa "corpo" di
Cristo, G. Sabr;gscrive ottimamente:<<CristorcahzzI'opera oggettiva della saVlza, ma la partecipazione a frutti di tale reahzzazione opera dello Spirito Santo.Perci, si potrebbe dire che Cristo
il cQ:sltuenteoggettiuo della Chiesa quale sorgente e mezzo di
gra'zia,nia lo Spirito che abilita gli uomint a ricevere e ad
"appropriArsi" di tale gazra,ed egli perci il costituentesoggettir)o della Chiesal06.Con la sua potenza motrice ed impellente lc>
Spirito ci rende abili ^ rispondere all'opera di Cristo, perci portando la Chiesa all'esistenz4 come per dire, dal basso.Queste due
attivit, comunque, non dovrebbero essereviste come sostituentesi
l ( ) ' S c r i v eI ' A n g e l i c oi n C G , l V , c . 2 0 : < < E xh o c e t i a r nq u o d S p i r i t u sS a n c t u sp e r
nroclumamoris procedit; anror autem vim quandam impulsivam et motivam habet:
morus qtri est a l)eo in rebus, Spiritui Sanctoproprie attribui videtur>.
l()4(-f. specialmenteS'l'h, Ill, prol. e diversi passiaprportatinella cristologia.
Itrs1, ftrase di Y.-M. Cc,NcaR,
La uisionde l'Eglisc,o.c.,p.5)2. L'autore rinvia
a t e s t it o m m a s i a n iC: o* p t i l . T h e o l . , I ,c . 1 4 7 ; L G , I V , 2 0 ; S T h , l , 4 r , 6 , a d 2 ; I n G a l . ,
c . V , 1 . 4 . S i v e d aa n c h eq u e s t ot e s t o :< < [ nv i t a s p i r i t u a l io m n i s m o t u s n o s t e rd e b c t e s s e
a S p i r i t u S , a n c r o >I n> :G a l . , c . V , 1 . 6 . L o s t u d i o s oe s p o n ei l p e n s i e r od e l l ' A q u i n a t ei n
qucsn rernrrni:<<f)onnaux honrmeset l'gliseen suite de la Passion-Rsurrection
d . J s r r s i, l d o n n e I ' o e u v r ed u V e r b e i n c a r n l e m o u v e m e n te t I ' e f f i c a c i t p o u r l a v i e
ternelle.S. Thomas attribue l'sprit tout le mouvementdu retour l)ieu. C'est lui
a t t r i b u e rl ' t r ec l y n a m i q u leu i - m m ed e I ' E g l i s e >i>u:i , p . f i 2 . I l C r i s t o i l " C a p o " d e l l a
(-hiesa,lo SpliritoSantone il "cuore", .,1.rnoteursecretde sa vie>>:
iui, y-tp.
Y2-5)),
r i n v i a n d oa D e V c r i t . , 9 , 4 , a d 7 ' ,S " [ h , l I I , 8 , 1 , a d J .
106qi rengapresenreil seguentepassodell'Aqtrinate:<Filius ergo tradit nobis
d o c t r i n a m ,c u r n s i t V e r b u m ; s e d S p i r i t u s S a n c t u sd o c t r i n a ee i u s n o s c a p a c e sf a c i t .
, t i o s u s e r i t s e r m o d o c t o r i s ,J o b ) 2 , 8
N i s i S p i r i t u s S a n c t u sa c l s i tc o r d i a t r d i e n t i s o
I n: I c t a n , n . 1 0 5 8 .
I n s p i r a t i oO m n i p o t e n t i sd a t i n t e l l i g e n t i a m ) >

r6)
l'una l'altra e non ctovreoo.: :::1.
troppo separateo clisti.te,
perchTornrrasoritiene che Io Spirito opera attraversoCristo e che
Cristo dona lo Spirito>>l07.
Detto questo,si pu comprendereil cornpito che I'Angelico ri. realtzzandola vita
conosceallo Spirito: donare I a grzrasantificante
di fede, speranzae carit; donare le grazLegrattrite, ovvero t carisrni
come gratiae gratis datae: essereil principio di unit che fa dei
fedeli Ia "congregatiofideliun", Ia "congregatiocredentium'r108,
Dopo aver espostoil pensiero dell'Aquinate al riguardo, ci potremmo chiederese I'ecclesiologiatommasianasia primariamentecnstologicao pneumatologLca;se la Chiesasia essenztalmente" corpo di
In sostanzaci si pu
Cristo" oppure "Chiesadello Spirito Santo't10e.
chiederese la graztadi Dio, costitutivo fondamentaledella Chiesa,
vada riferita primariamente all'azionedi Crsto o a quella dello Spirito
Santoll0. Una rispostaadeguataalla domanda richiederebbeun'analisi della dottrina trinitaria e della visione di Cristo e dello Spirito
dell'Aquinate nella storia della salvezza,che qui non possiarnof.arc.
Comunque,pensiamoche si possasostenereche per I'Angelco,pur
essendosiail Cristo "Capo" che lo Spirito "anima" del "corpo" principi vitali costitutividella Chiesacome effectusgratae,abbia una cerla prospettivacrstologicarispetto a quellu pneuT??atolota precedenza
gica.In quanto Ges Cristo, Verbo fatto carne, "origire" e "fonte"
di essa,si deve pensaread una certa premi nenzadella sua funzione
rispetto a quella dello Spirito, quindi ad una preminenzadell'aspetto
cristologicorispetto a quello pneumatologicolll. Lo Spirito Santo
comunqueanch'esso principio costitutivodella Chiesa.AIla funzio-

107O.c., p. 96.
Lo8Cf . iui, pp. 96-104.
loe pri titoli di studi cledicatiall'argomentosi potrebbe dedurre che sia entranrbe le cose:si vedano ad esempio:T.-M. Kpppu,Zur Lehre tles hl. Tbomasuon
Aquin uom Corpus Christi M),sticum, cit.; J. MRrtoNEy, T'he Churcb and the Iolv
Spirit, cit.; P.L,. SauRas,Esquema tomista de una teologa sobre la "Iglesia del E,spiritu", in St'lom, I), o.c., pp. 107119.
1r0Cf. su ci in particolareG. SRnRA,
o.c., pf). 77 -18.
lll Tomnrasoesprime questo pensiero nei termini seguenti:<<Latesta ha Llna
superioritmanifestasugli altri membri esteriori.Il cuore esercitaun influssonascotto. per questoche al cuore si paragonalo Spirito che vivifica e unifica invisibilnrentela Chiesarr:STh,III, 8, 1{. Si tratta, come si ;ruo ben vedere,cli una superior i t s u i g e n e r i s ,p e r c h i l " c u o r e " , l o S p i r i t o S a n t o , " s o t t c l " l ' t,e s t ai n m o d o d e l
tutto diverso dalle altre nrembra.

164

r.A('llll..sA

ne dello Spirito infatti attribuito uno spazio ragguardevole nella


costituzione e nella dinamica di azione della Comunit dei credenallo
tir12.Tommaso parla di <EcclesiaSpiritus Sanctb>;<<attribuisce
Spirito I'esseredinamico stessodellaChiesarrlli;connettecosintimamente lo Spirito Santo con la Chiesa da affermare che oprofessaredi
credere quest'ultima una, santa,cattolica e apostolicasignifica in realt credere nello Spirito Santo che unifica, santifica, cattolicizzae apostolicizza la Chiesat ll{. Perci non il caso di parlare di "cristomonisro" nella sua posizione ecclesiologica.
Tuttavia, non lo Spirito Santo ma Cristo, inviato dal Padre, la
r- /r
reak Drimaria della nascita e della vita della Chiesa come "corpo".
E per Cristo cla intendere l'euento Cristo, perch I'accento deve
essereposto pi sull'opera salvifica di Cristo (i misteri di Cristo,
specialmentela passione,con I'inclusione della risurrezione) che
sull'incarnazionein quanto tale, dato che la Chiesanon nata solo
per il fatto che il Figlio di Dio si fatto carne, ma a fortiori grazie
alla sua opera redentrice, che la fonte della grazia,tenuta presente
la visione redentrice dell'incarnazione propria dell'Aquinate.
La Chiesacome "effectus gratiae" in conclusione scaturita dalla
c3rit di Dio Padre che ha amato per primo I'umanit peccatricellt,
sita rcalizzatasul piano storico dall'opera di amore del Figlio che
si dato tutto per essa,redimendola dal peccato, specialmentecon
la sua passione,e riportandola alla comunionecon il Padre, animata costantementedalla carit dell Spirito Santo che stimola la Comunit dei credenti e I'intera umanit ad accogliere I'offerta di riconciliazione e di vita che il Figlio ha fatto e fa loro in forza della
missione ricevuta dal Padre, fonte della carit. La visione tommasia, na della Chiesa , come gi detto, chiaratnentetrinitaria.

r12qi veda A. I)trplrtx, Saint Thomas matre spirituel, in An.Vv.,, Le tbomisme


t a n t i e n tl e l i e n c o n t i n u e n t r e
rlans la pensecontetnporaine,o.c., p . 4 6 1 : < < L ' E s p r im
l e C h r i s t e t l e s m e m b r e s ,s c e l l a n tainsi la communion de saints et permettant par
son rle specifiquel'conorniede salut, signifiepar l'gliseo.Lo Spirito <celui
qui pernlet la ralizationdu corps du Christ et la communion spirituelle de I'Egliiui, p. 461.
se>>:
rll Y.-M. CoNc;RR,\lision de l'Eglise,
3r4o.c.,p. Y2. Ci.STh,-lll,8,11
r r 4l u i , p . 5 ) 2 . ( . o n g a r r i n v i a in particolare ',III .Sent.,25:"I, u. 2 sol e ad 5;
S T h ,I I - l l a e , 1 . , 9 , a d 5 .

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