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Astrologia e antropologia
Il sapere antropologico nasce sin dai tempi di Erodoto nel 484 A.C. ma ha avuto ampia
diffusione solo a partire dall' 800 per poi fiorire nel'900 con un approccio totalmente
diverso. L'idea comune era quella che lo studioso fosse sempre un gradino pi in alto del
"selvaggio" che andava a studiare immergendosi nella jungla o esplorando le zone
tropicali del globo, dall'Asia, all'America, all'Australia. Con il passare del tempo, dicevo,
l'approccio dell'etnologo cambiato via via sempre di pi sino ad abbracciare l'idea che
una perfetta conoscenza delle diverse etnie la possiamo solo trovare attraverso un
atteggiamento empatico e partecipativo alla vita sociale degli individui.
Ognuna di queste quattro aree ovviamente trova delle applicazioni pratiche che possono
anche andare al di la della loro funzione d'origine. Per esempio, le ricerche in campo
biologico possono essere utili a definire l'identit di una vittima.
Nello studio dell'antropologia culturale e dunque nella ricerca delle diverse culture per
la loro comparazione, necessaria la figura dell'etnografo che ha il compito di raccogliere
i dati secondo presupposti di ordine teorico. Occorre che la teoria risponda a dei requisiti
specifici, come per esempio il fatto di
1) procedere con le giuste domande, quelle utili per comprendere la natura della specie
umana;
2) le risposte a queste domande, cio gli assunti, le informazioni ottenute circa le diversit
culturali;
3) i metodi di indagine, sia per pervenire ai dati e sia per compararli;
4) i dati stessi, cio quegli elementi che hanno la che fare con la questione da analizzare.
La relazione tra le diverse astrologie del passato e quelle moderne detta diacronica,
mentre quelle che analizza tutte le astrologie contemporanee detta sincronica. Nello
studio sulla materia astrologica, potremmo adottare una prospettiva di tipo interattivo, al
necessario diacronica e sincronica.
Nello studio dell'astrologia, al fine di comprendere sempre meglio i suoi limiti e quale
sia il giusto approccio per lo studio, necessario integrare ad essa altri saperi che
riguardano l'essere umano, i suoi comportamenti, le sue emozioni, perch inoltre, essi
possono farci comprendere in anticipo quali sono le affermazioni, su di essa, che
entrerebbero in contraddizione con le scoperte e i risultati scientifici. In questo modo sar
possibile costruire un'astrologia pi obiettiva e quanto pi libera dai condizionamenti
delle proprie idee. Infatti esse non hanno senso se non nascono da una conoscenza pi
accurata possibile di quel che gravita attorno all'universo umano, sull'universo umano.
Alcuni studi antropologici condotti nel 1700, possono esserci utili per il nostro obiettivo.
In quel periodo vi era l'interesse per i ragazzi selvaggi, cio per quelli abbandonati dai
genitori e allevati dagli animali per esempio. In quel periodo circolavano molte storie. Il
risultato delle osservazioni di alcuni di loro, fu che era importante l'interazione sociale.
Sul bambino selvaggio dell Aveyron, possiamo trarre interessanti spunti di riflessione.
Egli fu adottato da un certo dottor Jean Itard affinbch fosse rieducato, ma non si integr
mai alla societ perch gli strumenti necessari a comprendere le dinamiche fondamentali
del comportamento, debbono essere introdotte nei primi anni di vita.
Questo lascia intendere che la componente astrologica pur sempre relativa al contesto
in cui vive il soggetto; e questo un concetto forse fondamentale per poter leggere un
grafico astrologico nella maniera pi corretta possibile.
Altri studi erano condotti sugli Orang Outan, termine malese per identificare "l'uomo
delle foreste". Date le premesse di cui sopra, cio sul fatto che il grado di civilt di una
specie lo si individua dalla struttura sociale a cui fa capo, le idee erano che questi primati
non dovevano che essere una specie di versa di uomini, esattamente come gli indiani
d'america, perch in entrambi i casi, esisteva una struttura sociale su cui era imperniata
la loro esistenza: erano capaci di vivere in societ, di saper costruire abitazioni, armi.
James Burnett (1774) pensava che le specie potessero essere distinte dal linguaggio e per
questo, gli Ourang Outan potevano essere associati a esseri umani a tutti gli effetti, a cui
per manca la parola.
Bruti esseri "addomesticati"? Secondo altri studiosi, solo l dove c'era una societ c'era
pure una cultura e dunque l'essere umano. Di conseguenza, l'essenza stessa del genere
umano, quella naturale, strettamente connessa a quella sociale dato che anche gli
indiani d'america ne avevano una.
Russeau formula un pensiero molto singolare rispetto a tutto ci: egli pensava che l'uomo
naturale doveva essere sostanzialmente molto pi felice di quello che vive in un contesto
sociale e culturale pi evoluto, dato che la strutturazione della societ conduce a una serie
di regolamentazioni come per esempio la propriet privata, che far emergere sentimenti
di invidia e gelosia, nel constante bisogno di accumulare ricchezze. Ovvio, a questo punto
che la societ diviene di fondamentale importanza per definire le possibilit espressive
di una specifica posizione astrologica.
Molto simpatica pure la concezione di un certo Maistre che vedeva negli indigeni degli
uomini che non avevano avuto la grazia di Dio e che erano stati puniti a causa del peccato
originale. Il passaggio dallo stato di barbarie a quello di civilt, non era evidente, anche
perch nessun popolo visitato, col tempo aveva dato prova di essersi civilizzato, cio di
aver progredito. Possiamo definirlo degenerazionista. Ovvio che tale approccio forzato
comunque basato su questioni di tipo religioso che anche in astrologia, spingono talvolta
alla formulazione di teorie, che appunto possono fuorviare da una corretta
interpretazione dei fatti.
Darwin ha compiuto una rivoluzione in quel pensiero, poich si rende conto che da una
determinata specie ne pu nascere un'altra con caratteristiche diverse date
dall'adattamento all'ambiente. Ovvio a questo punto, come le stesse posizioni
astrologiche possano rappresentare qualcosa di simile alla matrice originaria, ma che
acquisisce delle caratteristiche peculiari in base al contesto in cui vive il soggetto, cio in
base alle sue capacit di adattamento all'ambiente e a quello specifico contesto sociale e
culturale. A dire il vero Darwin prese spunto da Lamark nella formulazione della sua
tesi.
Gli organismi che sono capaci di riprodursi e sopravvivere in un certo ambiente, riescono
a farlo a spese di altri organismi che sono privi di tale capacit. Cos come l'ambiente
muta senza sosta, cos il soggetto deve adattarsi, e cos si adattano i simboli astrologici,
attraverso la loro natura stessa che potenziale essendo racchiusa nell'archetipo. A
resistere sono quelle creature che si adattano ai cambiamenti esterni. In questo senso,
come ho scritto in altri contesti, la felicit dell'individuo dipende dalla sua capacit di
adattarsi senza contravvenire alla sua natura, alle sue aspirazioni e ambizioni.
Sensazioni ed emozioni, secondo Darwin possono essere osservati allo stato larvale in
tutte le specie animali, per poi trovare il massimo della evoluzione nell'uomo. A ci ci
aggiunge anche valori etici e morali come l'altruismo. Da queste idee nasce
l'evoluzionismo in antropologia. Nel prossimo capitolo vedremo come esso pu esserci
utile nello studio astrologico.
come primitivi che non si erano ancora evoluti ed erano un po' come le traccie fossili che
i paleontologi usavano per leggere il passato.
Sempre sulla scia dell'evoluzionismo, alla fine dell'800 si dibatteva sul matrimonio come
base del costrutto sociale. In particolar modo molte erano le teorie e gli scontri sul primato
della matrilinearit sulla patrilinearit, cio sul fatto che la discendenza e la parentela
fosse strutturata sull'importanza attribuite alla radice materna o a quella paterna.
McLennan sosteneva per esempio che nei periodi preistorici la carenza di donne port
alla poliandria. Non potendo stabilire chi fosse il padre di ogni bambino (dato che ogni
donna si accoppiava con pi uomini) giunsero a calcolare la discendenza in modo
matrilineare. Era la lotta per il cibo che portava all'infanticidio delle donne, che essendo
pi deboli non ce la facevano a sopravvivere alla dura lotta. E' uno scenario davvero
barbaro e selvaggio quello descritto da questo studioso. La patrilinearit si sviluppo
successivamente, quando gli uomini cominciarono a scambiarsi le donne.
Insomma, in ogni caso si tratta di stadi a cui ogni etnia deve sottostare e che
rappresentano i punti focali dell'evoluzione.
Lo studio delle popolazioni Indigene secondo il mio parere molto importante per lo
studio dell'astrologia. Non ne sono certo, ma secondo il mio parere Jung stesso,
nell'elaborazione dei concetti di archetipo, oltre che essere influenzato dal pensiero
platonico, sicuramente doveva essere stato condizionato dalle scoperte antropologiche
del XIX secolo perch furono materia di studio di Freud che come ben sapete era suo
maestro. Vorrei che il lettore concentrasse la sua attenzione su questi concetti che possono
essere davvero utili alla comprensione del funzionamento dell'astrologia.
Il totem un termine proveniente dalla lingua Ojibwa e si riferisce a una specie animale
che rappresentativa di un clan patrilineare. Possiamo dire che il Totem sta agli indigeni
come il segno zodiacale sta agli individui nati in un certo momento dell'anno. Si tratta di
un segno distintivo insomma. Al totem si contrappone il Manit che sempre
rappresentato da un animale (ed chiara la corrispondenza con lo zodiaco/ da zoo) che
per guardiano del singolo individuo. Potremmo dire che il Manit sta all'indigeno
come il pianeta dominante sta al singolo individuo.
La nascita del totemismo, pare abbia una ragione che risiede nell'incesto (di cui parler
tra breve) per spingere le donne a sposare o unirsi con uomini facenti parte di un totem
diverso. Questo rafforza ancora di pi la mia tesi (scritta nel mio libro "L'amor che move
il sole e l'altre stelle") circa cui la nascita dell'astrologia vincolata al matrimonio e quindi
al bisogno di proteggere la progenie. Raccomando sempre di acquistare quel libro poich
contiene concetti di assoluta importanza per l'astrologo desideroso di approcciare alla
materia in maniera pi razionale.
In quelle civilt indigene possiamo trovare pure totem che non solo possono indicare un
clan ma pure un singolo individuo che pu essere rappresentativo del clan stesso, come
per esempio uno stregone. Possiamo dire che il totem individuale sta all'indigeno come
il segno zodiacale sta a un'icona, per esempio un attore o una pop star con cui
identificarsi.
Non finita qui: esistono anche totem della fratria cio che mettono in comune pi clan.
Esso sta alle varie trib come il segno zodiacale sta a quei gruppi di persone che
condividono precise caratteristiche, sempre attribuibili allo stesso segno zodiacale, pur
presentando altri tratti diversi.
Poi esiste il totem della met dove ci si identifica nella parte maschile o femminile della
societ indigena a cui si appartiene. Dal punto di vista astrologico potremmo applicare
questo concetto a nostro piacere.
In Totem di sezione sono ulteriori suddivisioni sociali, sulla base dei principi
matrimoniali legati alle discendenze generazionali. Allo stesso modo, l'appartenenza a
certe caratteristiche astrologiche, indice dei legami che si possono o non si possono
avere con altre persone.
Tylor nello stesso periodo perviene alla conclusione che anche la religione nasce da tutto
ci. Infatti in ogni parte del globo si crede in un'essenza spirituale che sopravvive alla
morte. Se le anime esistono indipendentemente dal mondo materiale, allora ha senso
pure il totem che non altro che la manifestazione animica, spirituale, del proprio clan,
attraverso gli attributi di un animale. Di conseguenza l'adorazione e le forme di feticismo.
Ma ci sinonimo del fatto che esiste per davvero una cosa del genere? Certamente tutto
ci solo il chiaro sintomo di una coscienza collettiva che appunto risiede nell'inconscio
collettivo.
Mi ha stupito molto l'idea di James Frazer secondo cui la scienza non deve essere
necessariamente l'espressione di una societ acculturata, ma che peculiarit di ogni
cultura, anche la pi primitiva, se essa svolge una funzione pratica. Questo relativismo
culturale probabilmente avr influenzato pure il pensiero dei moderni espistemologi
come Feyerabend che nel suo "contro il metodo" oltre a parlare di un percorso storico
legato alla ricerca, ci parla pure di un relativismo/anarchismo applicato alla filosofia della
scienza, come possibile percorso di studi nella ricerca della verit.
Emile Durkheim fu uno degli autori che sicuramente era a favore della prima ipotesi, cio
che esiste una coscienza collettiva, un concetto sovraindividuale, indipendente dalla
singola coscienza. Siccome tutte le societ possiedono una coscienza collettiva, allora
sono paragonabili e comparabili per pervenire a leggi universali sulla vita sociale. Quel
che emerso che questa coscienza collettiva lega in maniera solidale i singoli individui
tale che l'individuo stesso si identifica nelle norme sociali. Tuttavia, l'individuo pu
riconoscersi nella comunit e quindi sentirsi legato a essa, se le stesse norme sono invece
predomina la tendenza del singolo a differenziarsi dagli altri. E' un paradosso mediante
cui si percepisce un legame con la societ stessa anche se essa invita all'individualit.
Fu lo stesso Durkheim a postulare l'universalit delle religioni sul presupposto che esse
nascondo dal bisogno di colmare la medesima necessit. Il Totemismo si manifesta come
la pi semplice tra le religioni e non mi sorprende che pure l'astrologia, in quanto
manifestazione elaborata di esso, abbia acquisito anch'essa una funzione religiosa, come
dimostrato da chiunque la applichi vendendo in essa la manifestazione di potenze
spirituali o cosmiche come le leggi karmiche legate alla reincarnazione.
Perci la societ stessa che viene venerata cos da mantenere gli individui in una sorta
di perpetua dipendenza, cio quella in cui ci si identifica. Questo non ha nulla che vedere
con la reale esistenza di leggi universali spirituali che invece dipendono da luogo a luogo,
da cultura a cultura.
L'astrologia di tipo spirituale, dunque risulta essere un modo per sentirsi appartenere a
una certa societ. I riti e le rappresentazioni religiose, o filosofiche sia che facciano capo
all'astrologia e o che siano indipendenti da essa, sono partecipazioni non razionali al
richiamo, direi quasi sovrannaturale che il corpo sociale.
Nella seconda met dell'800 in Italia, la ricerca antropologica si fonda su canti, leggende
e costumi, con lo scopo della ricerca delle nostre radici.
Tra gli studiosi degni di nota possiamo citare Costantino Nigra che svilupp l'idea (teoria
del sostrato etnico) secondo cui la produzione lirica Italiana divisa in due aree
geografiche: quella delle regioni tosco emiliane, e poi tutte quelle al di sotto di essa. Al
nord dell'appennino fiorivano produzioni a carattere narrativo storico-romanzesco
presenti anche nell'area francese e iberica, mentre pi a sud produzioni lirico-amorose.
Queste osservazioni lo spinsero a individuare una parte italica e una celtica dell'italia
stessa, due ceppi provenienti da un'unica radice latina.
Se qui, a causa del fascismo vi era una esasperazione del Darwinismo, il tedesco Boas, il
pi autorevole tra gli studiosi americani, nello stesso periodo era fautore del relativismo
culturale, rifiutava il razzismo e l'evoluzionismo ultra determinista, contrapponendo a
esso lo studio delle culture a diretto contatto con i nativi dei diversi luoghi. Numerose
sono le sue osservazioni su popolo degli Inuit in Canada.
C' sempre una tendenza di fondo all'evoluzionismo, ma con la premessa che anche le
popolazioni considerate pi primitive hanno contribuito allo sviluppo evolutivo
complessivo della civilt umana e contesta il fatto che solo la razza e l'ambiente siano i
fattori determinanti per lo sviluppo della cultura e del linguaggio. In contrasto con le idee
antropologiche e politiche del suo tempo, Boas rifiutava non solo la visione Eurocentrica
della storia, ma pure il fatto che la storia stessa non era presa in considerazione.
Gli evoluzionisti pensavano che gli elementi comuni sono da addurre sempre alle stesse
cause psicologiche, poich l'obiettivo era quello di ricercare una teoria universale.
Secondo Boas le similitudini erano solo apparenti, non effettive, e ci dipendeva dal fatto
che non si conosceva abbastanza bene le popolazioni in oggetto. Infatti, il significato di
determinati simboli, o rituali in determinate culture, era l'opposto di quello attribuito in
altre. Questa rivelazione importante per comprendere ancora meglio il concetto di
archetipo di Jung che stato travisato dal maggior parte degli astrologi (molti dei quali
usa il termine in maniera impropria, attribuendogli significati del tutto lontani da quello
originale, in un eccesso di presunzione e fanatismo egopatico). L'archetipo non una
immagine ricorrente in tutte le menti umane, ma un nucleo di opposti che in taluni si
esprime in un modo, in altri nel modo opposto. L'archetipo ci che sta alla base del mito
e non il mito stesso. facciamo un esempio: il serpente un simbolo ricorrente in tutte le
menti umane, ma la sua funzione positiva o negativa culturale. Non il valore positivo
o negativo che alberga nell'archetipo. Esso solo un concetto vuoto che viene riempito
dalla cultura. Per cui non ha senso parlare di archetipo Indiano o Africano o Europeo
come ho sentito bestemmiare da qualcuno. L'immagine archetipica una sola, ma vissuta
in maniera diversa a seconda della cultura e della societ a cui si fa capo.
Secondo Boas, dunque, la natura del rito andava ricercata nella storia e nelle tradizioni
specifiche dato che a loro volta esse dipendono dall'ambiente specifico. Nessuna legge
universale, ma solo un attento e puntuale esame della storia delle popolazioni.
universale e dunque archetipica la ritualizzazione di qualcosa; ma la natura stessa del
rito, la sua funzione strettamente dipendente dall'ambiente. Come dire, in poche parole,
che il simbolo astrologico qualcosa che di specifico che si manifesta secondo le regole
della cultura a cui si appartiene. Per questo motivo rappresenta sempre qualcosa di
diverso e non perfettamente determinabile, ma solo probabilistico. Se non si comprende
questo concetto basilare, allora si rimarr ancorati a una visione deterministica e
meccanica della materia astrologica.
Tra le ricerche di Boas spicca quella sul Potlatch, il rituale degli indiani Kwakiutl
impostato sul concetto della distruzione dei propri averi per dimostrare generosit e
disinteressamento. Questa manifestazione di "potere" serviva a consolidare la propria
posizione all'interno della societ, ma pure a impedire l'immissione di nuovi beni
all'interno di essa: l'aumento incontrollato di ricchezza avrebbe messo in discussione la
divisione della societ in liberi e schiavi.
L'individuo che interagisce con l'ambiente, secondo Boas, educato e abituato dalla sua
cultura, a recepire e interpretare gli stimoli in un modo specifico. Ma l'ambiente stesso,
in risposta a questi stimoli, viene modificato. Date queste premesse, i modelli
comportamentali sono sempre in continua trasformazione e nessuna teorizzazione potr
mai rivelarsi utile per prevedere l'evoluzione di una cultura qualsiasi. Ora, non so se allo
stato attuale delle cose, tale idea stata smentita: personalmente ritengo sia possibile
teorizzare dei flussi probabilistici.
Quindi, per Boas la visione psicologica che l'individuo ha di se stesso, sia come
individuo e sia come membro della collettivit, che influenza la sua percezione del reale
e lo fa reagire agli stimoli di essa in maniera diversa a seconda dei tempi e dei luoghi.
Dunque, una visione soggettiva del mondo, rimanda ancora una volta alle proprie
predisposizioni astrologiche, ma anche genetiche. Fondamentalmente la cultura
dovrebbe essere il risultato della costante interazione tra ambiente e soggetto. Per cultura
possiamo intendere pure quella astrologica, che appunto varia in base agli specifici
bisogni dell'individuo, in base alla sua personale visione e al contesto in cui vi immerso.
Ho notato, molta intolleranza circa l'approccio di qualche astrologo, soprattutto di chi
tende per esempio a tranquillizzare il consultante e chi invece tende a metterlo in guardia.
Ovvio che la personale visione del mondo e dei propri bisogni (quindi anche di quel che
si crede la gente abbia bisogno), fondamentale per la nascita delle diverse astrologie e
di come esse, in qualche modo possono influire in ambito sociale.
Agli stessi stimoli esistono reazioni differenti e questo era gi sostenuto da Ruth
Benedict, allieva dello stesso Boas, ma influenzata fortemente da Nietzsche sui concetti
di apollineo e dionisiaco. L'aspetto dionisiaco era quello che riguardava l'aspetto pi
selvaggio e passionale dell'essere umano, il trionfo dell'estasi sui sensi della logica; e
quello apollineo, all'opposto, basato sul controllo del corpo e degli istinti da parte della
mente. Nei cerimoniali di distruzione descritti da Boas sugli indiani Kwakiutl, la
Benedict ci vedeva chiari segni di una tendenza dionisiaca. Mi chiedo se sarebbe
possibile e anche sensato, applicare tale distinzione anche in ambito astrologico.
Oggi parler del funzionalismo, ossia quella prospettiva di pensiero che ha a che fare con
le azioni tra individui, come la societ imponga dei limiti a queste azioni, e come la
societ e la cultura siano in grado di soddisfare i bisogni individuali. Insomma, quale sia
la funzione della societ. Una variante del funzionalismo lo struttural-funzionalismo
che pone attenzione in particolar modo sulla posizione dell'individuo all'interno della
gerarchia e struttura sociale. Questa scuola di pensiero fa capo a Redcliffe Brown che
sosteneva come la societ fosse strutturata sistematicamente. Le strutture stesse potevano
esser materia dei sociologi, mentre lui era interessato pi che altro alle trasformazioni
della societ stessa. Come dire che ci sia chi interessato alla continua trasformazione
della struttura astrologica, e chi invece alle diverse strutture in se per se.
Herbert Spencer ancora influenzato dal Darwinismo, ipotizzava la societ alla stessa
stregua dei processi biologici, e immaginava che anch'essa potesse affrontare delle tappe
che fossero descritte da stadi come l'infanzia, la pubert, la maturit. Fondamentalmente
anche nell'astrologia possiamo vedere un percorso evoluzionistico e paragonarlo ai
processi biologici umani: potremmo vedere la fase di pubert in questo periodo storico,
Sempre sul tema della strutturazione della societ, Malinowski era in linea con il
pensiero di Redcliffe Brown, ma per evitare di impelagarsi in astrazioni teoriche,
preferiva compiere gli studi sul campo a diretto contatto con i popoli da studiare. In
"Argonauti del pacifico" scrive delle relazioni tra padre e figlio, per mettere alla prova le
teorie Freudiane. Il padre, per i Trobriandesi, (popolazioni a nord dell'Australia, in
Nuova Guinea) una figura di grande indulgenza, non un autorit come osservava Freud.
Piuttosto lo zio materno che una figura autorevole. Freud aveva un po' troppo
generalizzato. In questo modo, ignorando la paternit bilogica, il ruolo sociale che il
padre esercita, completamente diverso da altre culture basate sulla patrilinearit.
1) L'etnografo deve allontanarsi dai suoi simili per vivere tra le persone del posto. Allo
stesso modo, lo studioso del fenomeno astrologico dovrebbe allontanarsi dalla sua
personale visione dell'astrologia per risultare pi imparziale.
2) L'etnografo deve risedere per il maggior tempo possibile all'interno del villaggio da
studiare, in maniera tale che cos possa raccogliere il maggior numero di informazioni
utili alla sua ricerca. Allo stesso modo, l'astrologo desideroso di studiare altri
orientamenti astrologici diversi dal suo, dovrebbe capire che non sufficiente la lettura
dei testi, ma necessaria una partecipazione attiva con una figura guida che possa far
comprendere meglio quei concetti che possono essere travisati e male interpretati (per
questo motivo critico aspramente la formazione autodidatta in astrologia). Presuntuoso
colui che pensa di poter cogliere il senso di una scuola o le affermazioni di alcuni
caposcuola leggendo solo dei libri. Ritengo ci di una ingenuit sconvolgente.
3) L'etnografo deve porsi obiettivi scientifici. Anche questo punto degno di
considerazione perch in astrologia, l'obiettivo scientifico spesso rimosso a favore di
un obiettivo empatico. In sostanza, non conta pi l'attendibilit di una previsione o di
una analisi astrologica, quanto invece il rapporto che si instaura con il consultante che
dovrebbe essere rassicurato, secondo il presupposto che, al di la di tutto, quel che conta
avere un atteggiamento spirituale positivo, tale da fronteggiare qualsiasi ostacolo.
4) L'etnografo deve applicare metodi particolari e raccogliere i dati. Ovvio che se in
astrologia impera la tendenza poc'anzi descritta, non avr senso n applicare rigidi
protocolli e n raccogliere i dati.
Con domande mirate sulla tecnologia e genealogia, ma vivendo all'interno del gruppo,
possibile comprendere meglio la trib indigena, stando alle considerazioni di
Malinowski.
Non solo lo scheletro della societ, man anche la sua carne e il suo sangue, possibile
cogliere, attraverso un approfondimento. Ecco, potremmo dire che l'autodidatta in
astrologia pu solo comprendere lo scheletro delle materie che studia. In questo discorso
includo anche me quando analizzo e giudico orientamenti astrologici diversi dal mio,
ben consapevole che non mio interesse approfondire ci che meriterebbe anni e anni di
studio e quindi la ridefinizione delle mie priorit.
Secondo la prospettiva malinowskiana, occorre in effetti avere una visione olistica dei
dati raccolti, visto che l'indagine su una precisa struttura della societ (come per esempio
quella del matrimonio o della parentela in generale) di riflesso riguarda anche altri
aspetti sociali, sempre per il motivo che ogni cellula sociale interagisce con altre in
sinergia per connettere le singole parti alla totalit per considerare l'oggetto di indagine
da un punto di vista globale. Ovviamente, il metodo partecipante, fondamentale per
ottenere i dati che interessa analizzare.
che a sua volta deve essere definito attraverso la conoscenza delle materie che sono
proprie della ricerca stessa. Dunque, statistica, comparatistica e non per ultima la
conoscenza dell'epistemologia, materia quasi del tutto sconosciuta all'astrologo che si
improvvisa e che concepisce la materia astrologica pi come una poesia che come un
complesso di elementi da analizzare e sintetizzare (sia con gli strumenti della ragione e
sia con una sufficiente dose di intuizione).
All'epoca di Malinowski, nei primi del '900 erano rare le universit in cui poter
apprendere i metodi di comparazione, anche perch la ricerca stessa in tal campo, era agli
albori. Malinowski stesso afferma che in fin dei conti mai riuscito per davvero a
effettuare un indagine di ricerca impersonale a causa di:
1) difficolt nello svolgere un lavoro e nella struttura stessa del suo linguaggio che gli
impediva di entrare totalmente in empatia con gli indigeni:
2) la parziale immedesimazione con il nativo;
3) dunque scarsa osservazione oggettiva;
4) nessun desiderio di parit sociale.
Possiamo estendere tutto ci all'atteggiamento dell'astrologo desideroso di scoprire altre
astrologie differenti dalla sua, alla mancanza di oggettivit a causa di un forma mentis
preimpostata a un personale modo di vedere le cose oltre che a un modo determinato dal
proprio orientamento scolastico. Sotto questo punto di vista, l'astrologo moderno non
altro che un teorizzatore pi che uno sperimentatore, poich anche le stesse
sperimentazioni sono subordinate a uno studio parziale delle regole astrologiche
specifiche di quell'orientamento di pensiero, e colpa anche di un atteggiamento non
completamente partecipativo, sempre a causa di quello che all'inizio abbiamo definito
etnocentrismo, qualcosa che in astrologia possiamo tradurre come la predisposizione
egopatica a credere che il proprio modo di approcciare alla materia sia pure quello
migliore.
Questo pone in risalto come la vera ricerca astrologica sia un poco come le vecchie
ricerche antropologiche mediante cui i dati venivano raccolti facendo testo ai racconti dei
viaggiatori e non a una esperienza diretta sul campo. Dati di seconda mano, anche in
astrologia, sono il motivo ricorrente e la "conditio sine qua non" del proprio orientamento
scolastico, non un reale studio a tabula rasa, con la conseguente lacuna nel definire come
i dati sono stati raccolti, e quali sono state le difficolt in tutto ci (e prendere in
considerazione pure l'ipotesi dalla scarsa validit delle fonti).
Nasce cos la monografia etnografica (cos come nascono gli orientamenti scolastici in
astrologia) in cui ci si concentra a mettere in risalto la componente partecipativa alla vita
degli indigeni, mettendo in subordine il presupposto secondo cui la propria posizione
interpretativa (data dalla propria cultura) sia una condizione privilegiata. Soltanto
Redcliffe Brown si opponeva alla visione boasiana poich, a suo parere non si poteva
sondare scientificamente la cultura, ma bisognava concentrarsi sulla societ come serie
di relazioni tra le persone. In ogni caso consapevole che una scienza della societ
nonostante sia possibile comunque agli albori, a uno stadio elementare e che ci
dipende dal fatto che non era stato condotto ancora uno studio comparativo tra societ
molto diverse tra loro. Soltanto grazie all'affinamento del metodo comparativo, secondo
l'autore, sar possibile migliorare la conoscenza dell'antropologia sociale. Per lui era di
fondamentale importanza la societ e non l'individuo tant' che il suo studio sui rituali
degli abitanti delle isole Andamane, era finalizzato al riconoscimento della funzione
sociale invece che sull'effetto sul singolo individuo. Alla stessa maniera, come percorso
di conoscenza per il miglioramento della propria formazione astrologica, sarebbe
interessante comparare le diverse scuole di pensiero circa la definizione di alcune
posizioni astrologiche. Mi viene in mente per esempio, la divergenza di opinioni
nell'attribuire all' "invidia", una precisa collocazione zodiacale, basate tanto sulla propria
esperienza empirica ma sopratutto sulle proprie capacit analogiche.
Sempre Redcliffe Brown paragona lo studio della societ a quello delle conchiglie: ogni
conchiglia ha una struttura particolare, che potremmo dire si basa su una struttura
ricorrente (Forma strutturale) (Qualcosa che io ricollego all'ideale Platonico o
all'immagine archetipica). La societ, allo stesso modo, ha una struttura che dipende da
quel che l'antropologo inferisce dai singoli individui, mentre la "forma strutturale" ha a
che fare con un sorta di generalizzazione, ci che l'antropologo inferisce a proposito di
una particolare societ sulla base delle osservazioni sugli individui. Ci che conta per
l'autore, non descrivere minuziosamente le singole parti che costituiscono la societ
(matrimonio, religione, politica etc. etc.) ma importante comprendere la funzione della
relazione e dei rapporti esistenti tra le diverse parti.
Egli elabor due studi sul totemismo: una di queste era in accordo con le idee di
Durkheim sul fatto che i totem svolgono una funzione legata alla solidariet del clan e
come ci possa essere utile per comprendere il modo di classificare il mondo. Per su di
una cosa non era d'accordo: Durkheim era convinto che specie diverse di oggetti,
rappresentando un gruppo sociale, di riflesso divengono oggetto del rito. Per Redcliffe
Brown invece ci che fa gi parte del rituale diviene una specie scelta per rappresentare
il gruppo. Quattro sono i punti cardine del totemismo da lui elaborati: 1) il gruppo
patrilineare da cui costituito il clan; 2) I totem scelti (che siano animali, piante, o
elementi naturali); 3) i luoghi sacri; 4) e gli esseri mitici che han reso sacri quei luoghi.
Il secondo studio sul totemismo invece riguarda non solo la relazione esistente tra le
diverse trib appartenenti a totem diversi, ma pure a come classificano gli animali della
stessa specie e le relazioni tra le diverse classificazioni. Egli si domanda: qual la
relazione simbolica tra due specie simili? Tutto si spiega con il mito, poich da esso che
si comprendono le relazioni di parentela tra le diverse specie, in base a principi di tipo
analogico ovviamente. Vedete come questa cosa non poi cos diversa da chi fa astrologia
oggi che proprio partendo dal mito cerca somiglianze tra due o pi cose o fenomeni.
Ovviamente, le somiglianze sono sempre arbitrarie e dipendono da quanto il soggetto
creativo. Ma l'astrologia un gioco di creativit basata sulle deduzioni o una disciplina
basata sull'osservazione empirica e quindi sul pensiero induttivo? Per molti, valida la
prima opzione, per me la seconda. Il primo metodo ovviamente non da sottovalutare
ma ci che si immagina poi dovrebbe essere messo alla prova dall'osservazione empirica:
e il numero dei casi di conseguenza deve essere il pi alto possibile procedendo
induttivamente.
Un breve riepilogo: il funzionalismo, abbiamo detto, sostiene che ogni istituzione sociale
deve essere interpretata in rapporto al proprio contesto per dimostrare come ognuna di
esse si riveler utile per consolidare l'ordine sociale. In questo modo si perviene alla
conclusione che ogni cultura una configurazione unica che impedisce una qualsiasi
generalizzazione. Il funzionalismo per presenta dei limiti: nessuno antropologo
funzionalista ha mai desiderato avvicinarsi davvero a quegli ideali; inoltre l'osservazione
partecipante deve in qualche modo rimanere oggettiva, cosa impossibile con tale
atteggiamento. Inoltre, la ricerca della popolazione da studiare non data da un interesse
di tipo scientifico ma da questioni di natura pratica. Impossibile pure una parit tra
nativo indigeno ed etnografo, anche perch le strutture sociali stesse degli indigeni non
avrebbero consentito allo studioso, di integrarsi perfettamente. In quale ambito della
gerarchia lo avrebbero collocato? Inoltre, Malinowski aveva a che fare per lo pi con la
classe aristocratica e non avrebbe potuto comprendere appieno il punto di vista delle
classi inferiori per avere un quadro completo di tutto il contesto sociale e culturale.
Inoltre, cosa ancora pi importante, l'autore stesso considerava gli indigeni come
rappresentanti di un et passata e quindi obsoleta. Aggiungiamoci ancora il contatto con
una fetta limitata di una certa societ. Di conseguenza, non si pu creare un quadro della
societ analizzata, ma solo descrivere le istituzioni sociali nella loro funzione pratica. E
ancora, il problema della traduzione in sintesi dell'esperienza vissuta oltre che del
linguaggio stesso un altro fattore da prendere in considerazione.
Nasce dunque l'antropologia strutturale di Claude Levi Strauss influenzata dal pensiero
sull'atteggiamento partecipante suggerito da Malinowski.
Sullo studio della parentela egli ottiene i primi riconoscimenti internazionali: egli
sostiene che l'unica regola universale a tutte le societ quella che proibisce l'incesto che
un fenomeno di cultura, ma pure radicato come fenomeno naturale. Questo
evidentemente segna il passaggio dalla natura alla cultura. Egli fu influenzato a tal
proposito da Westermark nel tentativo di dare una spiegazione al fenomeno.
Quest'ultimo, aveva una idea diversa da quella elaborata da Freud sull'argomento e
credeva che il tutto fosse generato da una repulsione istintiva. Freud invece sosteneva che
non la ripugnanza alla base del rifiuto dell'incesto, ma piuttosto si tratta di un desiderio
represso. Durkheim invece dava una soluzione di tipo sociologico e non psicologico come
questi due. Egli la vede piuttosto come una conseguenza dell'esogamia, cio del legame
tra persone appartenenti a gruppi e strati sociali diversi. All'opposto, e per logica,
l'esogamia a essere il risultato della proibizione all'incesto e non il contrario; e in questo,
sono d'accordo con Levi Strauss che vedeva, inoltre, nel rifiuto dell'incesto, la necessit
di stabilire contatti di comunicazione e scambio tra altri gruppi.
Egli teorizza quello che definisce "atomo di parentela", cio la minima parte costitutiva
della societ: padre, madre, figlio e fratello della madre o il nonno in sostituzione di esso.
Egli detiene un ruolo importante all'interno della famiglia: se il padre e il figlio hanno
un legame affettivo molto forte, allora il fratello della moglie risulta essere autoritario sia
sul nipote che sulla sorella. Se all'opposto autoritario il rapporto tra padre e madre o tra
padre e figlio, allora lo zio diviene una figura affettuosa. Ecco, attraverso l'analisi
dell'atomo parentale, egli fonda il suo metodo strutturale e comprende le regole su cui si
basano i vincoli matrimoniali nelle diverse societ. Le strutture complesse della parentela
invece riguardano i meccanismi psicologici ed economici che portano a favorire la scelta
di un dato partner. Le strutture complesse inoltre riguardno l'affidarsi alla scelta del
partner seguendo altri criteri e la proibizione di alcuni membri. Presso molte trib lecito
sposarsi con i cugini incrociati (per un uomo lecito e consigliato sposarsi con la cugina
materna, cio con la figlia del fratello della propria madre). Ecco perch lo zio materno,
acquisisce importanza all'interno del nucleo famigliare.
In sostanza abbiamo il fratello della propria mamma, lo zio materno insomma, che
assume pi importanza, nella famiglia, del padre della mamma, quindi del nonno.
Probabilmente, forse per una questione di vigore fisico, viene attribuito al fratello della
propria figlia data in sposa, il potere e l'onere di occuparsi di essa e proteggerla al posto
di una figura ancora pi anziana. Il Caso di esogamia perfetta, costituto, secondo
Strauss, dall'obbligo di risiedere nel villaggio della propria moglie cio la propria cugina,
cosicch possa esserci una continua mescolanza tra due villaggi per favorire meglio i
rapporti di scambio e fratellanza. Ecco come per Levi Strauss diviene cruciale il concetto
di reciprocit, elemento di natura inconscia, e che segna, a livello primordiale,
elementare, il passaggio tra natura e cultura. Ovviamente anche il linguaggio stesso sta
alla base della comunicazione necessaria alla reciprocit e quindi ai contatti sociali. La
proibizione dell'incesto cos come l'esogamia, sono fondati sulla reciprocit, sul fatto di
andare al di la della propria cerchia famigliare di origine.
Quanto detto sin'ora ha una importanza considerevole per definire prima di tutto le
motivazioni dell'unione matrimoniale, che evidentemente pone in secondo piano il
valore dell'amore rispetto al sentimento vero e proprio. Ecco inoltre come mai la
distinzione, in astrologia, tra VII^ e 5^ Casa. La prima legata all'aspetto sociale del
legame, mentre la 2^ all'aspetto sentimentale. Da ci possiamo trarre pure la conclusione
che nello schema zodiacale sia rappresentato, in maniera universale, il modo innato in
cui l'uomo osserva e vive nel mondo.
Rispetto a Redcliffe Brown, Levi Strauss utilizza il termine "strutturale" per descrivere il
complesso delle relazioni sociali. Il primo ci vedeva il complesso delle reti sociali, le
relazioni concrete tra gli individui, il secondo invece vedeva in questo il prodotto di una
struttura pi profonda, cio alla base delle relazioni e reti sociali, doveva esserci una
struttura di fondo data da termini in opposizione che servono a ordinare il mondo
dell'esperienza, al fine di farne un oggetto del pensiero. Insomma la struttura sociale
modellata e costruita su queste strutture del pensiero nascoste, e che si manifestano in
modelli come il matrimonio tra cugini incrociati. Quindi nell'inconscio che risiede la
vera struttura delle strutture sociali. Ovvio e del tutto scontato il parallelismo con il
pensiero Junghiano.
Prima di Levi Strauss il totemismo era stato considerato come la manifestazione del
pensiero mistico dell'indigeno. Egli sostiene che il pensiero di questi uomini non tanto
diverso da chi civilizzato e non nemmeno in ordine di successione. Anzi, i due
pensieri, quello "selvaggio" e quello civilizzato, sono due sentieri paralleli a proposito
Perci l'autore vede nel totemismo un semplice sistema di classificazione, non ci vede
necessariamente una sorta di unione prelogica tra il totem e il misticismo dato che il
misticismo non altro che il risultato di un operazione logica fondamentalmente, cio
ordinatrice dei fenomeni naturali. Se si tratta di sistemi di ordinamento, allora il
totemismo condivide qualcosa con la suddivisione in caste di alcune societ indiane: cos
come il totem ordina la diversit delle specie su fattori di tipo naturale, cos le caste
indiane sono strutturate in maniera di ordinare la societ secondo la cultura. Alla base c'
sempre una classificazione, catalogazione, ordinamento. Possiamo affermare a questo
punto che l'ordinamento in generale universale e quindi archetipico.
Ora entriamo nel vivo del lavoro di Strauss che potr fornirci ancora utili informazioni
per sondare la materia astrologica secondo la prospettiva antropologica. Intanto
premettiamo subito che parleremo dei miti e di come l'autore si distacca dal concetto di
natura e cultura per far fronte a ci, e si concentra invece su un altro tipo di dialettica:
quella tra mitemi e i fonemi.
I mitemi sono i nuclei che costituiscono un mito esattamente come le parole costituiscono
una frase, diversi mitemi posti in sequenza diversa, costituiscono il mito.
Gi questo sta a significare che prima del mito stesso esiste anche pi di un archetipo.
Questo significa che nello stesso elemento astrologico, se esso trae spunto dal mito, non
dobbiamo trovare qualcosa in analogia con il mito stesso, ma in analogia con i mitemi di
cui costituito. Ecco che cos salta ogni pretesa che il mito possa essere il modo per fare
ricerca in astrologia. Non ha senso il mito in s, quanto la sua struttura, che mette in
In "Tristi tropici" Strauss ci informa circa la sua nozione di progresso che intesa come il
frutto di una societ "calda", ovverosia trae energia dai suoi disequilibri per portare
l'innovazione culturale, ma anche per "bruciare" il mondo che la circonda, a differenza
di quelle societ fredde, che grazie al loro equilibrio non deturpano e non alterano
l'ambiente attorno. Il concetto tra natura e cultura si fa forte ancora una volta ma in modo
nostalgico, grazie alla riflessione che nella societ civile vi la perdita dell'unit tra
l'universo naturale e quello sociale. Anche in questo caso, tutto ci mi ricorda il film
Avatar, dove si apprende come la cultura cosiddetta civilizzata finisce per mortificare la
societ indigena degli alieni di Pandora, per fini economici ed energetici.
Dunque una visione oggettiva, lo ribadisco, non possibile a causa del fatto che
l'antropologo deve avere piena coscienza di come la sua cultura porti inesorabilmente a
leggere la realt in modo specifico. Nessun osservatore potr mai essere oggettivo perch
non potr mai distaccarsi dalla sua formazione e dal suo vissuto.
Per questo non significa che nella ricerca scientifica non bisogna omologarsi a ci che
d prova di funzionare: sarebbe una scusa troppo comoda per quegli astrologi fannulloni
che per mancanza di voglia di studiare preferiscono dedicarsi ad astrazioni spirituali che
non necessitano alcuna verifica. , Sarebbe, a mio parere, idoneo un venire a patti con
quanto fa parte del proprio percorso formativo e quanto fa parte del mondo ancora da
esplorare.
Questa mia stessa idea trova consenso nelle idee del moderno antropologo che non chi
pretende di studiare "l'altro" ma chi instaura un rapporto di reciproca conoscenza, un
venire a patti con i diversi punti di vista. Dati questi presupposti, quegli anni di fine del
XX secolo furono quelli in cui anche la metodologia di raccolta del materiale sub un
forte mutamento. la compilazione dei lavori era di tipo "polifonico" cio a pi voci
costituite dall'antropologo e dagli indigeni stessi per superare i limiti dell'antropologia
"positivista".
Un atteggiamento dialogico certamente importante se si ha necessit di conoscere il
prossimo; ma dal mio punto di vista "platonico" dovrebbe esistere un sistema di indagine
e di lettura del mondo oggettivo e universale.
L'idea dell'autodidatta quella di farsi un'idea personale su quel che studia; mentre l'idea
di chi appartiene a una formazione scolastica di apprendere oggettivamente il pensiero
del caposcuola, per eventualmente poi superarlo. Senza la conoscenza oggettiva
possibile farsi una idea personale, ma partendo da basi poco solide perch basate sulla
propria interpretazione dei fatti.
unitaria. La cultura, per l'autore, dunque appare come il prodotto di una esperienza
intercorporea tra soggetti. Nel prossimo capitolo affronteremo ancora meglio tutto ci.
Una delle cose su cui si preme in particolar modo nell'etnografia, il grado di empatia da
raggiungere con il l'altro, con l'indigeno, senza prevaricare, senza essere colonizzatore.
Ma possiamo riuscirci davvero? Non lo credo affatto dato che non capace di ci
nemmeno il marito nei confronti della propria moglie (o viceversa). Figuriamoci poi se
possibile una cosa del genere in Astrologia, dove la competizione ai massimi livelli.
Ecco: da questo punto di vista, il lavoro dell'astrologo deve basarsi su questa continua
tensione tra il proprio vissuto e quello della persona a cui sta analizzando i transiti per
esempio. Una chiara percezione di come essi possano funzionare sull'individuo pu
esserci solo per mezzo dell'analogia, che il modo per trovare delle somiglianze tra se e
lui, somiglianze non sempre sono coerenti con il vero significato dell'aspetto, dato che
talvolta lo studioso attribuisce a esso un significato che si discosta dal suo reale scopo e
significato, arricchendolo di speculazioni e deduzioni tutte da verificare. Si pu ben
applicare all'astrologia il concetto di Habitus se esso ha a che fare con la capacit di saper
mantenere vivi entrambi i punti di vista: il proprio e quello del consultante.
Unni Wikan, antropologa norvegese, oltre a cercare un approccio empatico con gli
indigeni balinesi, cerca di creare una risonanza tra lei, il testo che scrive e il lettore,
cercando di trovare una specie di ponte che possa collegare gli altri a se.
Leavitt aggiunge che la ricerca dell'empatia pu portare al malinteso, e questo ovvio
dato che non facile comprendere la linea di confine tra le proprie emozioni e costruzioni
logiche e quelle delle altre persone. Per questo invita all'empatia analogica e riflessiva,
che consiste nella costante riformulazione del proprio vissuto e delle proprie categorie,
mettendo in discussione la propria impressione circa quel che si appreso
empaticamente, con paziente disponibilit.
Allora sembra evidente che nel tentativo di percepire la realt, non sar pi sufficiente
una visione logica dei fatti, ma pure una visione emotiva. Ma cosa l'emozione? Non
qualcosa di universale! Non qualcosa che uguale per tutti! Sia nella forma che
nell'esposizione varia e dipende da cultura a cultura. Nell'800 il termine era impiegato
per descrivere una perturbazione psicologica, legata, talvolta, a stati di malattia in quanto
riguarda qualcosa che pu farci perdere il controllo ed sempre in contrasto con la
ragione.
I lobi frontali, l'amigdala, l'ippocampo, hanno collegamenti che si estendono per tutto il
corpo, in particolare con il sistema immunitario, con il sistema endocrino che regola gli
ormoni, con il sistema nervoso autonomo che regola il battito cardiaco, la pressione del
sangue. Questo ci dice molto su come la mente pu influenzare il corpo e viceversa!
Ma non tutto qui. Il cervello non un entit biologica predeterminata: le emozioni
vengono mediate dall'ambiente e dall'esperienza e sono essi che modellano il cervello.
Secondo il mio parere per, esistono disposizioni innate o disposizioni (quelle
astrologiche) che fungono da tracciato su cui l'ambiente e la cultura possono costruire la
loro struttura "mobile".
Clifford Geertz negli anni '70 sosteneva che il sistema nervoso, ha bisogno di un
ambiente culturale e sociale per poter funzionare. Nello studio sui bambini selvaggi
descritto nei capitoli precedenti, abbiamo appreso proprio come la componente
ambientale e sociale sia importantissima per educare le disposizioni innate a funzionare
in un certo modo, ad assecondare certi "binari", a modificare le strutture cerebrali anche
per quanto concerne la risposta emotiva a certi stimoli sociali. Per questo bisogna
concepire gli archetipi come qualcosa che sta a monte della risposta emotiva che
scaturisce da un aspetto astrologico, dato che essa fortemente condizionata da qualcosa
che non innato.
Sotto questo punto di vista, come dice Geertz. l'essere umano incompiuto e necessita
nel corso della sua vita di apprendere delle capacit e conoscenze che non sono date
dall'apparato istintuale come accade invece per gli animali che sono provvisti di istinti
utili alla loro sopravvivenza. Questo vuol dire che gli archetipi sono come delle scatole
vuote da riempire, ma con tutto quello che in analogia con la scatola stessa e non che la
scatole contenga gi al suo interno tutte le disposizioni di cui l'individuo adulto dotato.
Altra cosa importante per lo studio astrologico che le stesse aree cerebrali deputate
all'espressione delle emozioni, sono anche quelle deputate al comportamento sociale. In
particolare, la corteccia prefrontale che regola il rapporto tra emozioni, motivazioni, e
comportamento intenzionale. Nel mio libro di prossima pubblicazione, potrete leggere
le mie considerazioni e scoperte sul legame esistente tra le funzioni cerebrali e lo zodiaco.
Eccoci all'ultima parte del nostro viaggio antropologico. Oggi parliamo dell'appraisal e
ancora delle emozioni.
Uno dei maggiori teorici dell' "appraisal" lo psicologo Richard Lazarus con il suo
sistema esplicativo/cognitivo/motivazionale/relazionale.
Si tratta della valutazione, delle sollecitazioni dell'ambiente che non sono programmate
geneticamente ma che implicano una elaborazione complessa, mediata da attivit
cognitive controllate dai centri corticali superiori. Le emozioni sono il risultato di tutto
ci.
Questa valutazione dipende da quello che Lazarus definisce "core relational themes" cio
strutture di significato nucleari che sono causa di specifiche emozioni primarie. Si tratta
di un principio psico-biologico in cui si afferma che il tipo di valutazione dipende dalle
personali disposizioni acquisite, ma che il risultato della valutazione e la risposta
emozionale conseguente, biologicamente determinata. Dunque non esistono risposte
emotive tipiche a situazioni tipiche: l'emozione non ha carattere universale.
Berger e Likman parlano di "costruzionismo sociale delle emozioni" in cui si afferma che
le emozioni, per l'appunto, sono risposte apprese che servono per regolare l'interazione
sociale tra gli indvididui piuttosto che a salvaguardare la specie come sosteneva quella
evoluzionista. Le emozioni dunque sarebbero modelli di esperienza acquisiti attraverso
la vita socioculturale, cio basati su sistemi di credenze, sulle norme sociali, sul
linguaggio di una specifica cultura. Si tratta di un codice di comportamento che nasce
dall'educazione insomma. Noi astrologi sappiamo che questo non tutto anche se
molto. I costruzionisti vedono le emozioni come costruzioni legate a contesti sociali e
quindi variabili come ogni altro fenomeno culturale. Diviene ovvio che non ha pi senso
osservare le emozioni a partire da un singolo individuo se esso non altro che il riflesso
e l'adeguamento a quello che gli sta attorno.
Da Cartesio che ci vedeva nell'uomo una legge meccanicista, si giunti a Merleau Ponty
che sostiene il concetto della percezione che assume un ruolo creativo e dinamico e aiuta
l'uomo a prendere coscienza di se e del proprio corpo: corpo ed emozioni si influenzano
a vicenda. Un altro grande studioso dei giorni nostri, Antonio Damasio, nel suo "L'errore
di Cartesio" descrive come le emozioni stiano alla base di un buon funzionamento della
mente e non l'offuscamento della ragione come abbiamo sostenuto nel capitolo
precedente. Il corpo non il semplice agito della mente, come farebbe un auto nelle mani
del suo autista (in termini biologici). Se mente e corpo non possono essere separati alla
maniera dualistica cartesiana, ma unificati alla "orientale maniera", allora per Damasio
anche emozione e sentimento appartengono a un unico processo. L'idea di Damasio
molto vicina a quella astrologica del sottoscritto:
1)a un certo stimolo esterno avviene una risposta chimica e neurale
2)che si manifestano con risposte innate e inconsce
3) ma anche date dall'esperienza.
4) queste risposte si manifestano nel corpo
5) e influenzano il cervello
6)il cerchio si ripete.
Csordas di cui ho parlato nel capitolo precedente, elabora la teoria dell' "embodiment"
per descrivere l'interazione continua tra corpo e mente, interazione del biologico e del
culturale nell'esperienza vissuta.
Secondo Perkins le emozioni sono interpretazioni che si alimentano delle norme sociali
e che poi sono espresse a livello corporeo in base alla storia personale dell'individuo.
Insomma, cognizione ed emozione sono intimamente correlate, strettamente dipendenti
l'una dall'altra e non come poteva immaginare Durkheim che invece tracciava una netta
distinzione tra l'oggettivo mondo sociale e il personale mondo psichico.
Franz Boas lo intu alla fine dell'800 che impossibile determinare a priori quali parti
della nostra vita mentale sono comuni all'intera umanit e quali invece sono dovute alla
societ e alla cultura.
Un altro aspetto molto importante da analizzare rispetto alla tematica delle emozioni la
funzione del linguaggio come mezzo utile per costruire la cultura, che a sua volta
contribuisce a dare valore al linguaggio. Michel Foucalt, parlando del concetto di
discorso, afferma che non solo una pratica linguistica ma anche il mezzo mediante cui
si manifestano le pratiche sociali intese anche come i ruoli gerarchici. Questo significa
che il discorso diviene il mezzo per parlare dell'oggetto ma che dice molto anche su se
stessi e dei soggetti che in esso parlano, dunque la cultura che ne sta alla base, da cui
proviene e si formato. Come per dire, che per mezzo mio parla la mia cultura.
La stessa cosa pu essere stesa al discorso sulle emozioni che spesso non sono statiche
ma dense di ambiguit e contraddizioni: allora il discorso sulle emozioni un ponte tra
una serie di messaggi anche contrastanti. Per questo motivo, questi discorsi vengono
adattati da ogni singolo individuo allo scopo di rinegoziare costantemente il loro
significato in relazione al proprio vissuto. Allora non parliamo pi di rigidi schemi
condizionanti.
Per questo motivo diviene molto difficile la consulenza astrologica dato che la percezione
che si ha di un oggetto del discorso destinata a una continua interpretazione soggettiva
parzialmente condizionata dal proprio vissuto a da quello che rappresenta nella cultura
in cui si immersi. Lo stesso termine per taluni acquisisce una certa valenza, significato,
poich si colloca su un piano dell'esperienza che non mai simile in tutto per tutto a
quella degli altri individui, ma pur sempre omologata alla cultura e alla societ. Per
questo l'archetipo non pu che essere un contenitore vuoto da riempire e non gi pieno.
Durkheim vede il fenomeno come una primitiva forma di religione e pertanto bisogna
desumere che anche l'astrologia abbia avuto la stessa funzione (per alcuni astrologi
spiritualisti ce l'ha ancora). Per furono fatte molte critiche circa il fatto che alla base del
totemismo ci fosse necessariamente la religione di mezzo. Mauss aggiunse, a quelle idee,
il concetto che il totem non fosse altro che una organizzazione sociale. Allo stesso modo
anche l'astrologia poteva essere nata a partire da questi presupposti: era un modo per
catalogare gli uomini in funzione del matrimonio per esempio. Ho scritto davvero molto
a tal proposito e quindi non mi ripeter.
Con Boas nasce il relativismo culturale e il fatto che il semplice metodo comparativo non
poteva essere utile a spiegare le differenze e le similitudini tra le diverse popolazioni e
che era necessario considerare la storia di quei popoli anche in relazione al rapporto con
gli altri popoli vicini. Non credeva in una radice comune dei fenomeni appunto perch
bisognava partire da presupposti di tipo storico. Per studiare questa storia era necessario
calarsi nella vita degli indigeni attraverso la cosiddetta osservazione partecipante. Questa
esperienza indusse i ricercatori a mettere in discussione l'evoluzionismo, cio che la
cultura e la societ di taluni fosse migliore di altre. Secondo questa prospettiva, possiamo
affermare che esistono astrologie migliori di altre o astrologie semplicemente diverse? La
mia conclusione che ogni astrologia in linea con uno scopo diverso e funzionale a
quello scopo. Ma anche su questo argomento si potrebbero spendere chilometri di righe.
Levy Strauss parla di strutturalismo e fa a meno della relazione che intercorre tra le
diverse funzioni sociali. Il suo pensiero si basa sul semplice concetto di opposizione
poich esso la base del pensiero umano. Le strutture sociali sono modellate da ci e
pertanto anche le astrologie rispondono a questo schema basilare che si trova identico nel
pensiero dell'uomo primitivo e di quello civilizzato, ma che non sempre facile
riconoscere.
CONSIDERAZIONI:
Le radici psicologiche dell'astrologia
Possiamo cominciare col definire prima di tutto in che modo le diverse correnti di
pensiero dello studio dellantropologia possono risultare utili per tentare di formulare
unipotesi circa lo sviluppo dellastrologia prima in Mesopotamia (terra in cui nacque) e
poi nel resto del mondo. Prima per necessario premettere quali condizioni resero
possibile il diffondersi della mia materia.
Essa, nata nei pressi del Mar Caspio, in Mesopotamia, nel periodo Assiro-Babilonese,
in quel lembo di terra che oggi chiamata Turchia (c chi sostiene che la precisa
collocazione sia nella citt di Van). Da alcune ricerche storiche a proposito della civilt
Assiro-Babilonese (Babilonia, P. Brusasco, Raffaello Cortina Editore) ho trovato che
lastrologia nata in un clima di grande fervore culturale. Era appena nata la scrittura, e
la societ si strutturava in maniera tale da incentivare lo sviluppo di una cultura che con
le sue pratiche si legava alla difesa e al sostegno della maternit. Per questo, qualsiasi
mezzo potesse risultare utile a risolvere i problemi legati a queste due problematiche,
aveva la possibilit di svilupparsi. Medicina, Astrologia ebbero grande fioritura poich
si rivelavano particolarmente utili per lo scopo: Babilonia, nasce in un clima legato allo
scambio e al commercio grazie agli antichi Caldei, nomadi mercanti di stoffe e pietre
preziose. L dove cera il benessere si rendeva pure necessario difendersi dagli attacchi
delle invasioni dei predatori provenienti dalle regioni limitrofe. Era necessario avere una
potenza militare che potesse contrastare quelle invasioni. Nel corso dei secoli i Caldei
avevano osservato che il maggior numero di persone predisposte alla guerra erano quelle
nate in aprile (sotto il segno dellariete) e per questo fu stabilito che tutte le coppie
concepissero in un dato periodo dellanno, per favorire appunto il nascere di bambini pi
forti, resistenti e dediti alla guerra. Ecco che losservazione del cielo e della natura era
appena diventato il mezzo per consentire a quei popoli di continuare a fiorire e
svilupparsi. La societ strutturata in funzione dei bambini pi forti, ebbe modo di
produrre una cultura astrologica e pure il nascere dei culti legati alle potenze planetarie.
Nabucodonosor, sovrano di Babilonia lespressione pi palese della societ di quel
tempo: infatti scomponendo il nome in Nabu-Kundurri-Usur otteniamo la traduzione O
Nabu, proteggi il mio bambino.
Da quel momento in poi, lastrologia ha avuto modo di diffondersi a livello planetario,
ma abbiamo traccia del fatto che anche in altre parti del mondo esisteva un sistema
analogo a quello inventato dai Caldei. Che conclusione possiamo trarre da tutto ci?
Secondo il mio parere, lo studio del Darwinismo pu essere un ottimo punto di partenza
per cominciare il nostro percorso di ricerca e di analisi. Darwin con il suo lorigine della
specie, influenzato dalla filosofia di Hume, ha dato il via a una corrente di pensiero
(appunto il Darwinismo) di cui molti antropologi si sono avvalsi per poter costruire teorie
sulla societ e sulla cultura (parliamo della fine dell 800).
Secondo i sostenitori di tali teorie, anche la societ soggetta a evoluzione come Darwin
sosteneva a proposito delluomo: erano indotti a ritenere che la loro societ fosse quella
pi evoluta e quindi superiore alle altre. Questa considerazione nasceva dal fatto che era
sufficiente studiare i popoli e le etnie indigene per rendersi conto del processo evolutivo
della societ, dato che all'epoca queste erano considerate come civilt primitive che non
si erano ancora evolute. Tali popolazioni rappresentavano un po il nostro passato e
potevano essere analizzate come fa il paleontologo che studia le tracce fossili di animali
estinti. Politeismo, poligamia, l'assenza di propriet, non poteva che essere l'indice di una
societ poco evoluta a differenza di quella europea che era considerata razionale.
possibile prendere in prestito il metodo della comparazione per trarre delle interessanti
considerazioni circa lo sviluppo dellastrologia? Partiamo dal presupposto che questa
materia durante il corso della storia ha subito numerose modifiche a seconda della cultura
e delle necessit degli individui. Da una struttura elementare, si passati a una sempre
pi complessa grazie al sostegno delle altre tecnologie per osservare il cielo e per
calcolare il tempo. Grazie alla trigonometria sferica diffusa dagli Arabi, gli astrologi
antichi potevano effettuare nuove sperimentazioni per metterle alla prova. Occorreva
dividere la giornata in dodici parti perch non era pi sufficiente la semplice divisione
dellanno per poter avere informazioni sulle caratteristiche degli individui (informazioni
prese in maniera induttiva). Oggi invece la cosa cambiata e il moderno ricercatore, ha
scoperto che possibile procedere anche deduttivamente partendo dagli assunti che la
tradizione ci ha lasciato in eredit (e questo parzialmente un male, e ne parler meglio
pi avanti). Le necessit dellastrologo moderno sono diverse rispetto a quelle delluomo
antico che era interessato a difendersi dalle invasioni. Nonostante la societ sia cambiata,
lastrologia continua a far parte della cultura di quasi tutti i popoli civilizzati della
terra. Questo lascia intendere che se vero che lastrologia muta in base alle necessit
delluomo moderno, dallaltra parte la sua nascita non da attribuire esclusivamente alla
societ ma a qualcosaltro di indipendente, perch il cambiamento dei bisogni
dellindividuo (mano a mano che la societ si trasforma) obbliga ad affinare gli strumenti
oppure a trovarne di nuovi e migliori. Se i nuovi pi razionali non hanno soppiantato
quelli vecchi vuol dire che questi ultimi soddisfano dei bisogni che non centrano nulla
con la societ ma che riguardano qualcosa di intimo e immutabile nelluomo. Di cosa si
tratta? Lo scopriremo durante il corso di questa trattazione. Per il momento torniamo alle
teorie dellantropologia.
Sempre sulla scia dell'evoluzionismo, alla fine dell'800 si dibatteva sul matrimonio come
base del costrutto sociale. In particolar modo molte erano le teorie e gli scontri sul primato
della matrilinearit sulla patrilinearit, cio sul fatto che la discendenza e la parentela
fosse strutturata sull'importanza attribuite alla radice materna o a quella paterna.
McLennan sosteneva per esempio che nei periodi preistorici la carenza di donne port
alla poliandria. Non potendo stabilire chi fosse il padre di ogni bambino (dato che ogni
donna si accoppiava con pi uomini) giunsero a calcolare la discendenza in modo
matrilineare. Era la lotta per il cibo che portava all'infanticidio delle donne, che essendo
pi deboli non ce la facevano a sopravvivere alla dura lotta. E' uno scenario davvero
barbaro e selvaggio quello descritto da questo studioso. La patrilinearit si sviluppo
successivamente, quando gli uomini cominciarono a scambiarsi le donne.
Ecco qui di seguito un estratto del mio libro lamor che move il sole e laltre stelle:
(Rimosso per copyright)
Sole e Luna, dunque, non sono solo rocce vaganti sopra le nostre teste, ma
rappresentano due componenti della nostra personalit. Limportanza delluno o
dellaltro elemento simbolico, dipende appunto dalla cultura delle diverse popolazioni.
Lo studio delle popolazioni Indigene secondo il mio parere molto importante per
approfondire la nostra conoscenza dell'astrologia. Non ne sono certo, ma secondo il mio
parere Jung stesso, nell'elaborazione dei concetti di archetipo, oltre che essere
influenzato dal pensiero platonico, sicuramente doveva essere stato condizionato dalle
scoperte antropologiche del XIX secolo perch furono materia di studio di Freud che
come ben sapete era suo maestro. Vorrei che il lettore concentrasse la sua attenzione su
questi concetti che seguono perch possono essere davvero utili alla comprensione del
funzionamento dell'astrologia. In particolare dalle teorie sul totemismo che possiamo
trarre le informazioni utili al nostro percorso di ricerca.
Il totem un termine proveniente dalla lingua Ojibwa e si riferisce a una specie animale
che rappresentativa di un clan patrilineare. Possiamo dire che il Totem sta agli indigeni
come il segno zodiacale sta agli individui nati in un certo momento dell'anno. Si tratta di
un segno distintivo insomma. Al totem si contrappone il Manit che sempre
rappresentato da un animale (ed chiara la corrispondenza con lo zodiaco/ da zoo) che
per guardiano del singolo individuo. Potremmo dire che il Manit sta all'indigeno
come il pianeta dominante sta al singolo individuo (il pianeta dominante quello che,
stando a certi calcoli, domina su tutto loroscopo).
La nascita del totemismo, pare abbia una ragione che risiede nell'incesto (di cui parler
tra breve) per spingere le donne a sposare o unirsi con uomini facenti parte di un totem
diverso. Questo rafforza ancora di pi la mia tesi (scritta nel mio libro "L'amor che move
il sole e l'altre stelle") circa cui la nascita dell'astrologia vincolata al matrimonio e quindi
al bisogno di proteggere la progenie, poich, secondo quanto emerger dalle prossime
righe, si evince che lastrologia non altro che totemismo.
In quelle civilt indigene possiamo trovare pure totem che non solo possono indicare un
clan ma pure un singolo individuo che pu essere rappresentativo del clan stesso, come
per esempio uno stregone. Possiamo dire che il totem individuale sta all'indigeno come
il segno zodiacale sta a un'icona, per esempio un attore o una pop star con cui
identificarsi.
Non finita qui: esistono anche totem della fratria cio che mettono in comune pi clan.
Esso sta alle varie trib come il segno zodiacale sta a quei gruppi di persone che
condividono precise caratteristiche, sempre attribuibili allo stesso segno zodiacale, pur
presentando altri tratti diversi.
Poi esiste il totem della met dove ci si identifica nella parte maschile o femminile della
societ indigena a cui si appartiene. Dal punto di vista astrologico potremmo applicare
questo concetto a nostro piacere.
I Totem di sezione sono ulteriori suddivisioni sociali, sulla base dei principi
matrimoniali legati alle discendenze generazionali. Allo stesso modo, l'appartenenza a
certe caratteristiche astrologiche, indice dei legami che si possono o non si possono
avere con altre persone.
I Totem territoriali sono di facile intuizione e possono essere equiparati a luoghi
caratterizzati da attributi astrologici. Come vedete, l'astrologia stessa non altro che una
forma pi colta e articolata di totemismo, ossia un elemento del pensiero umano che, per
motivi di tipo sociale e soprattutto per la salvaguardia della specie umana, struttura i
comportamenti in manifestazioni culturali e sociali peculiari.
Tylor nello stesso periodo perviene alla conclusione che anche la religione nasce da tutto
ci. Infatti in ogni parte del globo si crede in un'essenza spirituale che sopravvive alla
morte. Se le anime esistono indipendentemente dal mondo materiale, allora ha senso
pure il totem che non altro che la manifestazione animica, spirituale, del proprio clan,
attraverso gli attributi di un animale. Di conseguenza l'adorazione e le forme di feticismo.
Ma ci sinonimo del fatto che esiste per davvero una cosa del genere? Certamente tutto
ci solo il chiaro sintomo di una coscienza collettiva che appunto risiede nell'inconscio
collettivo. Il totemismo cos come lastrologia, quindi, non altro che la naturale
manifestazione di un principio che risiede nella struttura stessa della mente umana. Ne
parler meglio pi avanti.
Feyerabend che nel suo "contro il metodo" oltre a parlare di un percorso storico legato
alla ricerca, ci parla pure di un relativismo/anarchismo applicato alla filosofia della
scienza, come possibile percorso di studi nella ricerca della verit.
Emile Durkheim fu uno degli autori che sicuramente era a favore della prima ipotesi, cio
che esiste una coscienza collettiva, un concetto sovraindividuale, indipendente dalla
singola coscienza. Siccome tutte le societ possiedono una coscienza collettiva, allora
sono paragonabili e comparabili per pervenire a leggi universali sulla vita sociale. Quel
che emerso che questa coscienza collettiva lega in maniera solidale i singoli individui
tale che l'individuo stesso si identifica nelle norme sociali. Tuttavia, l'individuo pu
riconoscersi nella comunit e quindi sentirsi legato a essa. E' un paradosso mediante cui
si percepisce un legame con la societ stessa anche se essa invita all'individualit.
Fu lo stesso Durkheim a postulare l'universalit delle religioni sul presupposto che esse
nascondo dal bisogno di colmare la medesima necessit. Il Totemismo si manifesta come
la pi semplice tra le religioni e non mi sorprende che pure l'astrologia, in quanto
manifestazione elaborata di esso, abbia acquisito anch'essa una funzione religiosa, come
dimostrato da chiunque la applichi vedendo in essa la manifestazione di potenze
spirituali o cosmiche come le leggi karmiche legate alla reincarnazione. Soprattutto
lastrologia Indiana, conserva dentro di s il sapore di quella Assiro-Babilonese da cui
nata. Oggi, alcuni astrologi moderni sentono la necessit di usare lastrologia per spiegare
tutti i fenomeni della natura, compresa la creazione del mondo, spesso facendo
riferimento a tutte quelle discipline scientifiche e parascientifiche che possono dare
spessore allidea di una divinit creatrice o a delle leggi cosmiche divine. Altri astrologi,
Perci la societ stessa che viene venerata cos da mantenere gli individui in una sorta
di perpetua dipendenza, cio quella in cui ci si identifica. Questo non ha nulla a che
vedere con la reale esistenza di leggi universali spirituali che invece dipendono da luogo
a luogo, da cultura a cultura.
L'astrologia di tipo spirituale, dunque risulta essere un modo per sentirsi appartenere a
una certa societ. I riti e le rappresentazioni religiose, o filosofiche sia che facciano capo
all'astrologia e o che siano indipendenti da essa, sono partecipazioni non razionali al
richiamo, direi quasi sovrannaturale che il corpo sociale. E in questa societ sempre pi
tendente alla globalizzazione naturale ritrovare astrologi che inseguono con malinconia
il ricordo di una societ che perde la sua identit.
Scendiamo ancora pi nel cuore della questione. Marcel Mauss, ultimo grande allievo di
Durkheim, quindi anche egli neodarwinista, scopre affinit tra l'ordine che l'uomo
attribuisce alla societ e l'ordine attribuito alla natura. Secondo lo studioso, gli indigeni
catalogano il mondo e associano a ogni fenomeno qualcosa che lo rassomiglia. Insomma,
si basa sul principio delle analogie, principio universale del pensiero umano su cui si
fonda la conoscenza astrologica. Non poteva essere diversamente dato che essa nasce dal
totemismo. A un cambiamento della societ corrisponde pure un cambiamento all'ordine
di classificazione. Questo la dice lunga sulle analogie che saremmo capaci di identificare
tra due o pi classi di oggetti e fatti. Allinizio di questa dissertazione ho accennato al
fatto che il moderno astrologo oggi si occupa di ricerca in maniera deduttiva. Partendo
dal presupposto che possiamo trovare somiglianze tra due fatti o cose per mezzo del
principio della analogie, lastrologo moderno a priori associa a un dato pianeta un dato
fatto. Cio tenta nuove associazioni convinto che esse siano valide, per il semplice motivo
che tutto funziona per somiglianze. Il problema che la capacit di saperle trovare ha pi
a che fare con le capacit creative dellintelligenza umana, piuttosto che con il fatto che il
nesso trovato tra due oggetti sia per forza quello individuato. Pertanto, lastrologo di oggi
rinuncia alla verifica empirica oppure si culla di poche osservazioni a sostegno
dellanalogia riscontrata. Insomma, io amo dire che giustificazionista.
Tornando a quel che afferma Mauss, abbiamo che la componente sociale strettamente
connessa a quella simbolica tant' che possiamo parlare di omologia strutturale. A sua
volta, abbiamo visto che la societ muta in base al modificarsi dell'ambiente. Possiamo
comprendere meglio il tutto facendo riferimento alla vita sociale degli Esquimesi che si
presenta in maniera bipolare (inverno ed estate), andando a incidere sulla struttura
sociale e quindi pure sul piano simbolico, piano legato alla dualit, all'antitesi,
all'opposizione. A seconda delle varie stagioni, per scopi di tipo vitale, per il
sostentamento e la sopravvivenza, la societ strutturata sul mutare delle stagioni,
assumendo, sempre ciclicamente forma aggregativa e disgregativa. Le regole del
comportarsi, dunque, divenute automatiche in risposta all'ambiente, spesso sfuggono
alla comprensione dei membri stessi. Questo mette in evidenza:
1)
2)
3)
4)
5)
Ci che rimane di fondo, sempre qualcosa a cui non possiamo sottrarci: il richiamo tra
noi e le stelle che un tratto comune a tutta la razza umana.
Anche in questo caso si nota come la componente ambientale legata al susseguirsi del
giorno e della notte, crea comportamenti dipendenti da ci. In che modo linfluenza
dellambiente ha portato lastrologia ad evolversi? Da quel lembo di terra del medio
oriente era facile osservare il cielo e calcolare il cammino delle stelle. E nei luoghi in cui
non era possibile farlo, si costruivano templi e osservatorii astronomici che potessero
sovrastare la vegetazione. Gli Arabi, esperti in calcoli matematici, avevano a disposizione
le sterminate pianure desertiche per controllare la levata eliaca degli astri e per poterne
calcolare bene i movimenti. Tutto sommato si erano resi conto che, con quei pochi mezzi
a disposizione non riuscivano a descrivere tutto luniverso umano e per questo divennero
maestri nel calcolo di alcuni punti virtuali in seguito denominanti parti Arabe. Con il
trascorrere dei secoli, con il mutare dellambiente cambi la societ. Lastrologia dal
medio oriente era giunta in Italia che nel 1500 era tutta un fiorire di scienza e tecnologia.
Con Galileo Galilei, essa sub una trasformazione incredibile. Infatti grazie
allinvenzione del cannocchiale (per scopi militari, vedi Contro il metodo di P.
Feyerabend, Feltrinelli) si ebbe modo di scoprire altri corpi celesti al di l di Saturno che
prima di allora era considerato lultimo del sistema solare. La scoperta di altri tre corpi
celesti port a rivedere alcuni dogmi astrologici come quello che essi dovevano essere
sette come gli orifizi delluomo (due genitali, la cavit orale, le due narici e quelle delle
orecchie) e quindi anche a rivalutare lefficacia delle parti Arabe, delle Stelle fisse (i
pianeti venivano indicati come stelle erranti, e le stelle, come fisse) e di altri punti virtuali
come il nodo lunare e la Luna nera (usati ancora dallastrologo tradizionale o
dallastrologo di stampo orientale).
Il tedesco Boas, il pi autorevole tra gli studiosi americani, nello stesso periodo del
darwinismo era fautore del relativismo culturale: rifiutava il razzismo e l'evoluzionismo
ultra determinista, contrapponendo a esso lo studio delle culture a diretto contatto con i
nativi dei diversi luoghi. Numerose sono le sue osservazioni su popolo degli Inuit in
Canada. In questa filosofia di pensiero c' sempre una tendenza di fondo
all'evoluzionismo, ma con la premessa che anche le popolazioni considerate pi
primitive hanno contribuito allo sviluppo evolutivo complessivo della civilt umana.
Boas contesta il fatto che solo la razza e l'ambiente siano i fattori determinanti per lo
sviluppo della cultura e del linguaggio. In contrasto con le idee antropologiche e politiche
del suo tempo, Boas rifiutava non solo la visione Eurocentrica della storia, ma pure il fatto
che la storia stessa non era presa in considerazione. Da qui la critica all'evoluzionismo e
quindi la nascita dello storicismo in relazione al fatto che bisognava spiegare l'apparire
di tratti culturali simili in popolazioni distanti e di cui non era documentata una
interconnessione.
Gli evoluzionisti pensavano che gli elementi comuni sono da addurre sempre alle stesse
cause psicologiche, poich l'obiettivo era quello di ricercare una teoria universale.
Secondo Boas le similitudini erano solo apparenti, non effettive, e ci dipendeva dal fatto
che non si conosceva abbastanza bene le popolazioni in oggetto. Infatti, il significato di
determinati simboli, o rituali in determinate culture, era l'opposto di quello attribuito in
Secondo Boas, la natura del rito andava ricercata nella storia e nelle tradizioni specifiche
dato che a loro volta esse dipendono dall'ambiente specifico. Nessuna legge universale,
ma solo un attento e puntuale esame della storia delle popolazioni. universale e dunque
archetipica la ritualizzazione di qualcosa; ma la natura stessa del rito, la sua funzione
strettamente dipendente dall'ambiente. Come dire, in poche parole, che il simbolo
astrologico qualcosa di specifico che si manifesta secondo le regole della cultura a cui
si appartiene. Per questo motivo rappresenta sempre qualcosa di diverso e non
perfettamente determinabile, ma solo probabilistico. Se non si comprende questo
concetto basilare, allora si rimarr ancorati a una visione deterministica e meccanica della
materia astrologica.
Tra le ricerche di Boas spicca quella sul Potlatch, il rituale degli indiani Kwakiutl
impostato sul concetto della distruzione dei propri averi per dimostrare generosit e
disinteressamento. Questa manifestazione di "potere" serviva a consolidare la propria
posizione all'interno della societ, ma pure a impedire l'immissione di nuovi beni
L'individuo che interagisce con l'ambiente, secondo Boas, educato e abituato dalla sua
cultura, a recepire e interpretare gli stimoli in un modo specifico. Ma l'ambiente stesso,
in risposta a questi stimoli, viene modificato. Date queste premesse, i modelli
comportamentali sono sempre in continua trasformazione e nessuna teorizzazione potr
mai rivelarsi utile per prevedere l'evoluzione di una cultura qualsiasi. Ora, non so se allo
stato attuale delle cose, tale idea stata smentita: personalmente ritengo sia possibile
teorizzare dei flussi probabilistici.
Quindi, per Boas la visione psicologica che l'individuo ha di se stesso, sia come
individuo e sia come membro della collettivit, che influenza la sua percezione del reale
e lo fa reagire agli stimoli di essa in maniera diversa a seconda dei tempi e dei luoghi.
Dunque, una visione soggettiva del mondo, rimanda ancora una volta alle proprie
predisposizioni astrologiche, ma anche genetiche. Fondamentalmente la cultura
dovrebbe essere il risultato della costante interazione tra ambiente e soggetto. Per cultura
possiamo intendere pure quella astrologica, che appunto varia in base agli specifici
bisogni dell'individuo, in base alla sua personale visione e al contesto in cui vi immerso.
Ho notato, molta intolleranza circa l'approccio di qualche astrologo, soprattutto di chi
tende per esempio a tranquillizzare il consultante e chi invece tende a metterlo in guardia.
Ovvio che la personale visione del mondo e dei propri bisogni (quindi anche di quel che
si crede la gente abbia bisogno), fondamentale per la nascita delle diverse astrologie e
di come esse, in qualche modo possono influire in ambito sociale.
Agli stessi stimoli esistono reazioni differenti e questo era gi sostenuto da Ruth
Benedict, allieva dello stesso Boas, ma influenzata fortemente da Nietzsche sui concetti
di apollineo e dionisiaco. L'aspetto dionisiaco era quello che riguardava l'aspetto pi
selvaggio e passionale dell'essere umano, il trionfo dell'estasi sui sensi della logica; e
quello apollineo, all'opposto, basato sul controllo del corpo e degli istinti da parte della
mente. Nei cerimoniali di distruzione descritti da Boas sugli indiani Kwakiutl, la
Benedict ci vedeva chiari segni di una tendenza dionisiaca. Mi chiedo se sarebbe
possibile e anche sensato, applicare tale distinzione anche in ambito astrologico.
Prima di Levi Strauss il totemismo era stato considerato come la manifestazione del
pensiero mistico dell'indigeno. Egli sostiene che il pensiero di questi uomini non tanto
diverso da chi civilizzato e non nemmeno in ordine di successione. Anzi, i due
pensieri, quello "selvaggio" e quello civilizzato, sono due sentieri paralleli a proposito
dell'osservazione della realt. Dunque non un percorso evoluzionistico, ma percorsi
paralleli e diversi l'uno dall'altro. Il pensiero "rozzo" degli indigeni, assume quindi le
stesse valenze di quello dell'uomo contestualizzato nella civilt, perch si basa sulle
stesse strutture logiche. Gi il fatto che ancora oggi esistano approcci astrologici
diametralmente opposti, e che io definirei antiquati e obsoleti, mostra in maniera
inequivocabile che lastrologia pu seguire una sua logica valida se coerente a quelli che
sono i principi culturali a cui fare riferimento. Per questo condivido lidea circa cui
giustificabile lesistenza delle diverse astrologie ma che allo stesso tempo molto
difficile gettare un ponte tra di esse.
Ora entriamo nel vivo del lavoro di Strauss che potr fornirci ancora utili informazioni
per sondare la materia astrologica secondo la prospettiva antropologica. Intanto
premettiamo subito che parleremo dei miti e di come l'autore si distacca dal concetto di
natura e cultura per far fronte a ci, e si concentra invece su un altro tipo di dialettica:
quella tra mitemi e i fonemi. Premettiamo subito che lastrologia si fonda sul mito e che
quindi costruita non solo sul fatto che necessario ordinare il mondo secondo uno
schema ben preciso, ma che costruita anche sulle espressioni culturali delluomo. Il mito
infatti la manifestazione di una cultura. Vi un problema di fondo veramente
importante da considerare: secondo gli astrologi moderni, il mito non solo qualcosa che
serve a spiegare come funzionano i pianeti, ma anche la dimostrazione del fatto che
esiste una vera e propria legge di corrispondenza sincronistica tra il mito e leffetto del
pianeta. Questo, ovviamente, a mio parere, un grosso azzardo privo di qualsiasi
fondamento scientifico, nonostante la sincronicit sia in effetti un approccio alternativo
alla causalit (La sincronicit, C. Jung, Bollati Boringhieri). Il mito in realt stato
costruito dopo losservazione empirica e non prima, dato che lastrologia nasce prima che
i greci potessero inventare la loro mitologia (infatti lastrologia nasce in meopotamia
molto molto prima). Per questo non si pu studiare lastrologia a partire dal mito ma
vero linverso, cio che possibile scoprire la ragione del mito studiando lastrologia.
Per parlare del mito necessario accennare ai mitemi: sono i nuclei che costituiscono un
mito esattamente come le parole costituiscono una frase. Diversi mitemi posti in
sequenza diversa, costituiscono il mito.
Gi questo sta a significare che a monte del mito esiste anche pi di un archetipo dato
che questultimo ha a che fare con dei nuclei di significato che possiamo identificare con
i mitemi. Mi sento di azzardare lipotesi che i mitemi, in quanto elementi basilari
costitutivi del mito, riguardano quei nuclei di pensiero su cui si fonda larchetipo. Ecco
che cos salta ogni pretesa che il mito possa essere il modo per fare ricerca in astrologia.
Non ha senso il mito in s, quanto la sua struttura, che mette in sequenza specifica piccole
componenti, in modo diverso.
In "Tristi tropici" Strauss ci informa circa la sua nozione di progresso che intesa come il
frutto di una societ "calda", ovverosia trae energia dai suoi disequilibri per portare
l'innovazione culturale, ma anche per "bruciare" il mondo che la circonda, a differenza di
quelle societ fredde, che grazie al loro equilibrio non deturpano e non alterano
l'ambiente attorno. Il concetto tra natura e cultura si fa forte ancora una volta ma in modo
nostalgico, grazie alla riflessione che nella societ civile vi la perdita dell'unit tra
l'universo naturale e quello sociale. Tutto ci mi ricorda il film Avatar, dove si apprende
come la cultura cosiddetta civilizzata finisce per mortificare la societ indigena degli
alieni di Pandora, per fini economici ed energetici.
Vorrei concludere spendendo qualche pagina per affrontare il tema dellapproccio
dellastrologo che vuole analizzare il mondo del suo consultante.
Ne ho parlato ampiamente nel mio "L'amor che move il sole e l'altre stelle"; un lavoro
utile per ogni astrologo che voglia approfondire la parte teorica della materia astrologica
anche dal punto di vista filosofico.
Dunque una visione oggettiva, lo ribadisco, non possibile a causa del fatto che
l'antropologo deve avere piena coscienza di come la sua cultura porti inesorabilmente a
leggere la realt in modo specifico. Nessun osservatore potr mai essere oggettivo perch
non potr mai distaccarsi dalla sua formazione e dal suo vissuto.
Per questo non significa che nella ricerca scientifica non bisogna omologarsi a ci che
d prova di funzionare: sarebbe una scusa troppo comoda per quegli astrologi fannulloni
che per mancanza di voglia di studiare preferiscono dedicarsi ad astrazioni spirituali che
non necessitano alcuna verifica. Sarebbe, a mio parere, idoneo un venire a patti con
quanto fa parte del proprio percorso formativo e quanto fa parte del mondo ancora da
esplorare.
Questa mia stessa idea trova consenso nelle idee del moderno antropologo che non chi
pretende di studiare "l'altro" ma chi instaura un rapporto di reciproca conoscenza, un
venire a patti con i diversi punti di vista. Dati questi presupposti, quegli anni di fine del
XX secolo furono quelli in cui anche la metodologia di raccolta del materiale sub un
forte mutamento. La compilazione dei lavori era di tipo "polifonico" cio a pi voci
costituite dall'antropologo e dagli indigeni stessi per superare i limiti dell'antropologia
"positivista".
L'idea dell'autodidatta quella di farsi un'idea personale su quel che studia; mentre l'idea
di chi appartiene a una formazione scolastica di apprendere oggettivamente il pensiero
del caposcuola, per eventualmente poi superarlo. Senza la conoscenza oggettiva
possibile farsi una idea personale, ma partendo da basi poco solide perch basate sulla
propria interpretazione dei fatti.
Secondo questi termini, la consulenza con il consultante appare possibile nella misura in
cui possibile stabilire un contatto empatico che consenta di riconoscere in anticipo
quale strada bisogna percorrere per avvicinarsi il pi possibile al suo mondo e per poterlo
comprendere. Grazie allastrologia possibile oggettivare alcuni comportamenti e
atteggiamenti dellinterlocutore, ma sempre se si in grado, non solo di entrare in
empatia con il consultante, ma pure se si in grado di collocare questi comportamenti
facendo le giuste associazioni analogiche. questo fondamentalmente il problema pi
grande dellastrologo: la falsificazione in termini popperiani non sempre possibile
poich parliamo di tendenze che possono prendere strade alternative da quelle che ci
aspetteremmo di trovare. Pertanto vi una discrepanza tra quelli che sono i dati e le
aspettative. Per ovviare a questo problema, il moderno astrologo, ma anche quello
vecchio, ha escogitato uno stratagemma (che io critico aspramente) che quello di
prendere in considerazione tutta una serie di pratiche e punti astrologici, tali che se non
si trova qualcosa in un modo, allora la si trova in un altro. Ancora una volta si tratta di un
atteggiamento giustificazionista che non permette allastrologo di ottenere riscontri
oggettivi.
BIBLIOGRAFIA COMPLETA
Sezione Psicologia:
L'uomo e i suoi simboli -C. G. Jung- Raffaello Cortina Editore
La psicologia dell'inconscio -C. G. Jung- Newton Compton
Psicologia e alchimia -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
Ricordi, sogni, riflessioni -C. G. Jung- Bur
Il libro rosso -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
La sincronicit -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
Gli archetipi dell'inconscio collettivo -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
L'interpretazione dei sogni -S. Freud- Mondolibri
Complesso, archetipo, simbolo -J. Jacobi- Bollati Boringhieri
Metodologia della ricerca psicologica -Pedon, Gnisci- Il mulino
Oltre la coscienza ordinaria -V. Ampolo- Kurumuny
50 grandi idee di psicologia -A. Furnham- Dedalo edizioni
Costruisci la tua intelligenza -M. Polito- Editori riuniti university press
Dispense di Psicologia generale prof. Velardi (facolt di Psicologia)
EMDR -F. Shapiro, M. S. Forrest- Astrolabio
Dispense di psicologia della comunicazione prof. Vannoni (facolt Psicologia)
Dispense di psicologia clinica prof. Vegni (facolt Psicologia)
Potere,
Pensiero,
Violenza,
Passione,
Senso,
Linguaggio,
Scienza,
Filosofia.
Il fuzzy pensiero -B. Kosko- Dalai editore
Dal mondo del pressappoco al'universo della precisione -A. Koyre- Einaudi
Logica della scoperta scientifica -K. Popper- Einaudi
Storia della filosofia della scienza -D. Oldroyd- Net
Non vero ma ci credo -J. Brockman- Il saggiatore
Idea di natura -E Cadelo- Marsilio
Il vangelo secondo la scienza -P. Odifreddi- Einaudi
Corso di logica -D. Palladino- Carocci
La causalit -F. Laudisa- Carocci
Logiche non classiche -Palladino- Carocci
Pensare -Coliva, Lalumera- Carocci
Ragionare con chiarezza -J. Canseco- Giunti
Linguaggio e analisi filosofica -E Picardi- Patron
Contro il metodo -P. Feyerabend- La Fletrinelli
Pensiero e realt -M. Dummet- Il Mulino
Come ragioniamo -M. Frixione- Laterza
Pauli e Jung un confronto tra materia e psiche -Tagliagambe, Malinconico- Cortina
editore
La logica delle scienze sociali -K. Popper- Armando editore
L'arte di essere felici -L. A. Seneca- Newton compton editori
Il Libro del Tao -Lao-Tze- Newton compton editori
La filosofia delle origini -G. Bonomo, L. Zamperini- Demetra edizioni
Godel-Turing,
sul DNA,
Teoria dei Giochi,
Genoma umano,
Teoria dei numeri,
Teoria delle stringhe.
La fisica unigravitazionale -R. Palmieri- III M
La grande storia del tempo -S. Hawking- Rizzoli
Il tao della fisica -F. Capra- Adelphi
Dio e la nuova fisica -P. Davies- Mondadori
I Numeri dell'universo -J. Barrow- Mondadori
Entanglement -M. Teodorani- Macro edizioni
La sezione aurea -M Livio- BUR
La strada che porta alla realt -R. Penrose- BUR
Pianeti -D. Sobel- Rizzoli
Intervista al cervello -Diolaiuti, Bonuccelli- Sperling & Kupfer
La scienza volume 1 -AAVV- biblioteca di Repubblica
Einstein: la teoria della relativit -D. Blanco Laserna- RBA
L'origine delle specie -C. Darwin- Newton Compton
Dispense di Piscobiologia -Prof. Peluso Cassese- (facolt di psicologia)
Dispense di psicometria e nozioni di statistica -Prof. F.M. Melchiori- (facolt di
psicologia)
Le coltivazioni e la Luna -AAVV- Mariotti publishing S.r.l
Dispense di pedagogia sperimentale -Prof. R. Melchiori- (facolt di psicologia)
Sezione Astrologia
Le effemeridi dal 1900 al 2010 -C. Discepolo- Armenia
Le effemeridi dal 2000 al 2050 -C. Discepolo- Armenia
Le tavole delle case -C. Discepolo- Armenia
Revisione dell'astrologia -C. Discepolo- Armenia
Astrologia esoterica -C. Negri- Armenia
Astrologia esoterica onomantica -A Del Bello- Hoepli
Moderno trattato di astrologia -B. Crozier- volumi I II e III- Armenia
Sinastria -J. Texier- Armenia
Astri e denaro -E. Acampora- Armenia
Astrologia Karmica -D. De Bizemont- Armenia
Mercurio -P. Tyler- Armenia
Astrologia della coppia -R. Hand- Armenia
L'interpretazione del tema natale -C. Discepolo- Armenia
Giove -E. Jackson- Armenia
Cicli planetari -B. Lundsted- Armenia
Tecnica delle rivoluzioni solari -A. Volguine- Armenia
I pianeti nelle case -R. Pelletier- Armenia
Gli aspetti planetari -R. Pelletier- Armenia
Rivoluzioni lunari e terrestri -C. Discepolo- Armenia
Nuovo trattato delle rivoluzioni solari -C. Discepolo- Armenia
I simboli planetari -C. Discepolo, M. Rossena- Armenia
I fondamenti dell'astrologia medica -C. Discepolo- Armenia
Putone -H. Paul- Armenia
Nuovo trattato di astrologia -C. Discepolo- Armenia
Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo Miele -Discepolo, MieleAstrologia scientifica -P. Foglia- dal web
Astrologia umanistica -AAVV- Albatros
Per una rifondazione dell'astrologia -C. DiscepoloAstrologia si e no -C. DiscepoloQuattro cose sui compleanni mirati -C. DiscepoloRisonanze celesti -L. Marinangeli- Marsilio
Guida ai transiti -C. Discepolo- Armenia
Principi di astrologia medica -A. Cavadini- Hoepli
Linguaggio astrale -AAVV- dal 150 al 159- Alzani
Sestile -AAVV- dal 160 al 188- Alzani
Le basi astronomiche dell'oroscopo -M. Gambassi- Capone
Ricerca '90 - AAVV- dal 34 al 80- Edizioni Ricerca '90
Astrologia e amore -L. Greene- Astrolabio
Il tuo oroscopo -Lyle, Aspland- tecniche nuove
Venere e Marte -AAVV- Mir
Noi e le stelle G. Melluso- Le dispense
Lo zodiaco applicato alla psicologia -M. Senard- vol I, II- ECIG
Terapia familiare astrologica -E. Bauer- Mediterranee
Transiti e rivoluzioni solari -C. Discepolo- Armenia
Introduzione all'astrologia -L. Morpurgo- TEA
Il convitato di pietra -L. Morpurgo- TEA
La natura dei transiti -L. Morpurgo- TEA
La natura dei segni -L. Morpurgo- TEA
La natura delle case -L. Morpurgo- TEA
La natura dei pineti -L. Morpurgo- TEA
Nuova guida al'astrologia -C. Discepolo- Armenia
L'astrologia rivisitata -C.Negri- Capone
The love relationship formula - C. Rakele- Llewellyn
Amore e discernimento -S. Berti- GE l'Espresso
BIOGRAFIA AL 2015
-Nato a Fasano il 21 dicembre 1975 alle ore 21.58. Sagittario ascendente Vergine.
-Astrologo ricercatore professionista.
-Non autodidatta ufficialmente riconosciuto da uno dei massimi astrologi al mondo (Ciro
Discepolo).
-Inventore dell'escluisiva formula Wild Horse di biocosmologia motivazionale e studioso
della psiche.
-Formazione astrologica dal 1997 alla scuola di Astrologia Attiva di Ciro Discepolo, il pi
grande esperto al mondo di rivoluzioni solari e lunari mirate.
-Responsabile per la provincia di Brindisi della scuola di Astrologia Attiva.
-Studioso di importanti testi di autori antichi e contemporanei. Ricercatore astrologico e
fondatore del G.R.A.S il gruppo di ricerca di astrologia sperimentale per soli
professionisti.
-Studioso autodidatta di testi di logica e fisica quantistica.
-Studioso di neuroscienze, sociologia, antropologia a livello universitario nell'ambito
della facolt di psicologia.
-Iscritto alla facolt di PSICOLOGIA.
-Formazione artistica, teatrale e cinematografica. Qualifica di maestro di arte.
-Mi occupo di:
Lettura del telma natale: le tue caratteristiche astrologiche.
Affinit di coppia: Lei, Lui e la compatibilit matrimoniale.
Astrologia elettiva: le date migliori per inaugurare un'attivit o per sposarsi.
Rivoluzioni Solari e Lunari mirate: il luogo migliore per festeggiare il compleanno e
ottenere il meglio da un anno astrologico.
Esorcizzazione del simbolo: come sostenere i transiti negativi.
Rilocazione: il luogo migliore dove vivere.
Metodo Wild Horse: come potenziare i propri punti forti facendo ricorso all'astrologia.
-Lavoro per radio, televisione e giornali.
-Autore del libro astrologico sui rapporti di coppia intitolato "L'amor che move il sole e
l'altre stelle" e di un romanzo sul pensiero positivo intitolato "Non sar una bolla di
sapone".