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Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)


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Realizzazione
nuovo impianto fotovoltaico
con potenza 1377,50 kWp
in comune di Mottalciata(BI)

RELAZIONE PER LA FASE DI VERIFICA della procedura V.I.A


redatta ai sensi del comma 1 lettera b) dellarticolo 10 della Legge Regionale 14 dicembre 1998,
n. 40 e s.m.i. Disposizioni concernenti la compatibilit ambientale e le procedure di valutazione

Indice
A.

CONTENUTI TECNICI E AMBIENTALI DEL PROGETTO

1. LOCALIZZAZIONE DELLINTERVENTO
1.1 Identificazione del sito prescelto
1.2 Analisi del contesto socio-economico in cui lintervento si inserisce
1.3 Caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento
1.4 Caratteristiche dellhabitat rurale Baraggia
1.5 Caratteristiche morfologiche e geopedologiche
1.6 Flora e fauna
1.7 Il reticolo delle acque nel Vercellese
1.8 IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ESEMPI DI REALIZZAZIONE
2. ALTERNATIVE PROGETTUALI
2.1 Alternative strategiche
2.2 Alternative di localizzazione
2.3 Alternative di processo o strutturali
2.4 Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi
2.5 Alternativa zero
2.6 Confronto con lalternativa zero
3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
3.1 Inquadramento generale
3.2 Obiettivi di progetto
3.3 Normativa di riferimento
3.4 Consumo di risorse ambientali e del suolo
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3.5 Riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera


3.6 Ubicazione dellintervento in prossimit del casello autostradale di Carisio
3.7 Produzione di rifiuti
3.8 Dati elettrici e produttivit energetica dellimpianto
3.9 Interventi previsti e fasi di lavorazione
3.10 Movimenti terra
3.11 Accesso allarea
3.12 Realizzazione delle opere darte: CABINA ENEL
3.13 Recinzione dellarea
3.14 Viabilit interna allarea
3.15 Descrizione degli elementi che compongono limpianto
3.16 Opere connesse necessarie alla realizzazione dellintervento
3.17 Verifica della presenza di sottoservizi
3.18 Rumorosit degli impianti
3.19 Collegamenti elettrici
3.20 Protezioni di interfaccia
3.21 Manutenzione e gestione degli impianti
3.22 Regimazione delle acque superficiali
3.23 Realizzazione opere a verde
3.24 Caratterizzazione pedologica del sito ed effetti dellintervento sulla componente del
suolo
3.25 Problematiche relative alla cantieristica
3.26 Cronoprogramma

B.

INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI

4. Individuazione dei principali impatti


4.1 IMPATTI IN FASE DI CANTIERE
Impatti relativi alla movimentazione di materiale inerte
Impatti relativi allo stoccaggio dei materiali
Impatti relativi alle emissioni rumorose
Scenari incidentali
4.2 IMPATTI IN FASE DI ESERCIZIO
Impatto visivo
Recinzione: non costituisce elemento di ostruzione per la fauna
Impatti relativi al rumore
4.3 IMPATTI IN FASE DI DISMISSIONE
Impatti relativi allo smaltimento dei materiali utilizzati
Impatti relativi al ripristino dei luoghi
5. Individuazione degli impatti potenziali
6. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Check-lists
7. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso MATRICI
8. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Networks
9. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso CARTE TEMATICHE
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10. VALUTAZIONE DELLIMPATTO ACUSTICO


10.1 Descrizione dellattivit in progetto e dei macchinari di cui prevedibile lutilizzo
10.2 Descrizione degli orari di attivit e di quelli di funzionamento degli impianti principali
10.3 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse allattivit e loro ubicazione; dati di
targa relativi alla potenza acustica delle differenti sorgenti sonore
10.4 Descrizione delle caratteristiche costruttive
10.5 Identificazione e descrizione dei ricettori presenti nellarea di studio
10.6 Planimetria dellarea
10.7 Indicazione della classificazione acustica
10.8 Individuazione delle principali sorgenti sonore gi presenti nellarea di studio
10.9 Calcolo previsionale dei livelli sonori generati dallopera nei confronti dei ricettori e
dellambiente esterno
10.10 Calcolo previsionale dellincremento dei livelli sonori dovuti allaumento del traffico
veicolare indotto da quanto in progetto
10.11 Descrizione dei provvedimenti tecnici
10.12 Analisi dellimpatto acustico generato in fase di realizzazione

C.

OPERE DI RECUPERO, MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE

11. OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE


12. OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE
13. OPERE DI COMPENSAZIONE

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A.
1.

CONTENUTI TECNICI E AMBIENTALI DEL PROGETTO


LOCALIZZAZIONE DELLINTERVENTO

1.1
Identificazione del sito prescelto
Larea individuata per la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicata nel comune di
Mottalciata (Prov. BI), a sud del centro abitato, sulla statale 232, in direzione di Villanova Biellese,
lotto con superficie pari a circa mq 40.400.
Catastalmente il lotto identificato nel Foglio n.27 del comune di Mottalciata mappali 316, 176,
177.
Larea su cui si interviene sempre stata destinata allattivit agricola.
Ai sensi dellart. 12, comma 7, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e dellart. 5,
comma 9, del decreto 19 febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati in aree
classificate agricole dai vigenti piani urbanistici senza la necessit di effettuare le variazioni di
destinazione duso dei siti di ubicazione dei medesimi impianti fotovoltaici.
Lintervento risulta quindi ammissibile, senza modificare la destinazione duso dellarea individuata.
In questo modo, la realizzazione dellintervento non implicher una modifica nelle possibilit di
utilizzo dellarea a seguito della futura dismissione dellimpianto.

Mottalciata
Stato

Italia

Regione

Piemonte

Provincia

Biella

Coordinate

4529 N

Superficie

18.48 kmq

Abitanti

1416

Densit

76.6 ab/kmq

Comuni contigui

Benna, Buronzo(VC), Candelo , Castelletto Cervo,


Cossato, Gifflenga, Lessona, Massazza, Villanova
Biellese

812E

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Indicazione ubicazione comune di Mottalciata nel contesto Italiano

Cartografia con indicazione dellarea interessata dallintervento


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Vista aerea dellarea di intervento

Vista aerea dellarea di intervento


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Vista dellarea oggetto di intervento

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Vista dellarea oggetto di intervento

Vista dellarea oggetto di intervento

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1.2
Analisi del contesto socio-economico in cui lintervento si inserisce
Il contesto in cui si inserisce presenta una forte connotazione agricola, legata alla coltura del riso,
introdotta in questa zona nella prima met del XIX secolo, modificando profondamente lassetto del
territorio e lo sviluppo economico, e condizionando anche lhabitat rurale.
Leconomia locale, un tempo impostata prevalentemente sullo sfruttamento dellincolto e su
unagricoltura di sussistenza, attualmente incentrata sulla risicoltura, che dal XVIII-XIX secolo ha
assunto sempre maggiore importanza, prevalendo anche su pratiche oggi scomparse, quali la
viticoltura.
La prevalenza dei sistemi agrari a rotazione continua, che in buona parte della Pianura padana
cominci ad affermarsi verso la fine del 700, diviene generale ed esclusiva fra let Risorgimentale
e quella dellUnit italiana. Nella Padana irrigua, precipita verso la conclusione, in modo precoce e
rapido, la crisi dellantico sistema mezzadrile e si afferma un nuovo tipo aziendale dominante,
quello della cascina, condotta da grandi affittuari, con un impegno di capitali e con
unorganizzazione produttiva che ripetono le dimensioni e le forme caratterizzanti let della
manifattura.
Le bonifiche e le opere di canalizzazione realizzate nella prima met del XX secolo, anche grazie
alle acque provenienti dal torrente Cervo, consentono di annoverare Mottalciata tra i comuni che
producono il pregiato Riso di Baraggia, dalle notevoli caratteristiche organolettiche. Alcune attivit
manifatturiere completano il quadro delleconomia del comune, favorito anche dalla vicinanza al
bacino industriale biellese.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, nella zona dellalta pianura di Baraggia, grazie agli interventi del
Consorzio (istituito nel 1953), in pi di trecento cascinali stata introdotta lenergia elettrica. Questi
provvedimenti hanno consentito di migliorare le condizioni di abitualit nei nuclei isolati e nelle
campagne, frenando cos lesodo verso la citt. Inoltre il miglioramento della viabilit ha consentito
di rendere pi agevoli gli spostamenti e quindi la comunicazione tra i vari cascinali. Nel caso in cui
laccorpamento dei fondi fa assumere dimensioni maggiori allazienda anche le costruzioni rurali
vengono riadattate. La cultura del riso lunica praticata e al centro del fondo sorge la costruzione
rurale formata dalle abitazioni di conduttori, dai magazzini, dalle tettoie e dalle rimesse. Le varie
parti sono tra loro tutte staccate e non ci sono n stalle n locali per i salariati poich la
meccanizzazione dellazienda non necessita di manodopera.

1.3

Caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento:


1. Configurazioni e caratteri geomorfologici: gli interventi riguardano un lotto di terreno a
destinazione agricola, collocato in area periurbana, ubicato in zona pianeggiante, in
comune di Mottalciata
2. appartenenza a sistemi naturalistici: larea non appartiene a sistemi naturalistici quali
biotopi, riserve, parchi naturali. Larea non risulta boscata, essendo attualmente utilizzata
per la coltura risicola, coltura prevalente in tutto il territorio circostante del basso biellese
e del vercellese

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3. appartenenza a sistemi insediativi storici: larea non appartiene a sistemi insediativi


storici, quali centri storici, essendo ubicata in zona periurbana; non sono presenti nelle
vicinanze edifici storici di rilievo
4. appartenenza a paesaggi agrari: larea appartiene al paesaggio agrario tipico della
pianura biellese/vercellese con coltura risicola e si inserisce nellhabitat rurale
denominato baraggia
5. appartenenza a tessiture territoriali storiche: nellarea non sono presenti tessiture
territoriali storiche
6. appartenenza a sistemi tipologici di forte caratterizzazione locale e sovralocale (sistema
delle cascine a corte chiusa, sistema delle ville, uso sistematico della pietra, o del legno,
o del laterizio a vista, ambiti a cromatismo prevalente): nellarea non sono presenti
sistemi di forte caratterizzazione locale, dal punto di vista tipologico, di materiali,
cromatico
Lalta pianura di Baraggia, caratterizzata dal terreno ferretizzato e compatto, sempre
stata territorio di bonifica. Ad una zona di pi antica coltivazione, dove le risaie
rappresentano gi da tempo una faticosa conquista delluomo, se ne raggiunge una pi a
nord comprendente anche il comune di Mottalciata. In questa zona in cui si diffusa in
tempi pi recenti la coltura del riso non si radicata la forma di insediamento tipica della
bassa pianura, costituita dalla cascina a corte
7. appartenenza a percorsi panoramici o ad ambiti di percezione da punti o percorsi
panoramici: larea di intervento si colloca nella pianura biellese, in prossimit dellarea
sono presenti percorsi panoramici da cui larea risulta visibile. Gli unici punti da cui larea
potrebbe risultare visibile sono quelli lungo la Strada Provinciale Panoramica Zegna nel
tratto tra San Bernardo e Monte Marca (in linea daria sono pi di 30 km)
8. appartenenza ad ambiti a forte valenza simbolica: larea non appartiene ad ambiti a forte
valenza simbolica. Gli interventi non interferiranno con elementi importanti celebrati

1.4
Caratteristiche dellhabitat rurale Baraggia
Mottalciata si inserisce nellhabitat rurale denominato baraggia. Il termine Baraggia ha origini
agronomiche e, da sempre, stato usato per indicare i terreni poco fertili, posti su diversi livelli e
occupati da vegetazioni spontanee tipiche della brughiera quali rovi, erica, querce, ecc. Lunico
mezzo per rendere i terreni utilizzabili dal punto di vista agronomico era rappresentato dalla
disponibilit costante di molte acque irrigue; lirrigazione pi di qualsiasi altro mezzo rappresenta,
infatti, lo strumento per neutralizzare lacidit del terreno, in particolare, se si tratta di irrigazione
per sommersione. Proprio per queste ragioni, il riso, che richiede nelle tipiche zone di coltivazione
padane la pratica dellirrigazione per sommersione, la stessa raccomandata per la bonifica, poteva
diventare una delle poche colture adatte a questi terreni. La coltivazione del riso venne
inizialmente introdotta in via sperimentale, usando le variet risicole pi adatte alle limitative e
difficili condizioni climatiche: i risultati furono subito incoraggianti dal punto di vista agronomico,
mentre a livello economico le spese di coltivazione non erano ancora compensate da adeguati
ricavi. Ladozione, nella zona della Baraggia, del riso quale pianta pioniera bonificante, ma capace
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anche di assicurare una produzione, poteva avere successo solo se fossero stati attuati grossi
interventi di bonifica: era essenziale assicurare una costante e notevole disponibilit di acqua
irrigua, per trasformare le desolate lande incolte in regolari campi coltivati. Era, inoltre, importante
la scelta di variet adattabili al particolare clima. Nella zona del basso biellese e vercellese
lirrigazione delle colture assicurata, mediante canalizzazione, dai corsi idrici che scendono dalle
Alpi e dalle Prealpi contribuendo, per il loro scarso titolo di inquinanti, a favorire un ambiente
relativamente protetto.

Comprensorio della Baraggia ed area risicola

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1.5
Caratteristiche morfologiche e geopedologiche
La Baraggia larea pedemontana che dalle Prealpi, site sotto il massiccio del monte Rosa, si
sviluppa verso il piano a terrazzi o in lieve graduale declivio, da nord-ovest a sud est. Il suolo ed il
sottosuolo - contrariamente ad altri tipi di brughiera sabbiosi e con scheletro abbondante, dorigine
alluvionale sono generalmente compatti, asfittici, deficienti di vita microbica, poveri di humus.
Alcune differenze dividono questa parte di alta Padania dalla sottostante che sicuramente pi
fertile e umida. Sostanzialmente due: posizione morfologica rilevata rispetto alla restante
campagna e composizione del suolo. Il primo fattore si evidenzia sottoforma di altopiani, dove
manca quasi del tutto la circolazione idrica superficiale. Il secondo si caratterizza per la presenza
di terreni argillosi, fini e costipati, per nulla fertili.
Un elemento di interesse dato dagli affioramenti, osservabili lungo le incisioni dei torrenti, di
depositi deltizi e marini che inglobano numerosi fossili; sono questi i testimoni della presenza, in
tutta la zona, di un grande golfo marino, circa 5,2 - 1,8 milioni di anni fa.

1.6
Flora e fauna
Questa situazione si ripercuote negativamente sulla flora spontanea, soprattutto sulle piante,
consentendo lo sviluppo solo a erbe e cespugli. Gli alberi laddove crescono, rimangono minuti,
quasi "nanizzati", tranne alcune specifiche tipologie tipiche dellambiente baraggivo, quale la
quercia.
L'incapacit di trattenere acqua negli interstizi del suolo fa della baraggia un ambiente arido nei
mesi estivi, quando per effetto dell'evaporazione la terra si secca: questo aspetto contribuisce a
selezionare oltremodo la vegetazione. Inoltre l'uomo nei secoli l'ha sottoposta ad un trattamento
brutale: disboscamenti, pascolamento intensivo e ricorrenti incendi. Questi, se da un lato hanno
inibito la ricostituzione della flora originaria, dall'altro hanno favorito l'affermarsi di un'associazione,
la brughiera, che ha caratterizzato il paesaggio baraggivo sino ad oggi. Questa prende il nome dal
brugo che diffuso nei luoghi pi asciutti, mentre nei luoghi pi umidi prospera una graminacea, la
molinia che ingiallendo in autunno dona quell'aspetto suggestivo di savana africana.
La baraggia non importante solo per la fruizione, ma anche per la conservazione della natura,
poich ospita specie animali rare che nel resto della Pianura Padana trovano ormai pochi altri rifugi
naturali, scampati alla "bonifica agraria". Si possono trovare specie rare tra i gli insetti e tra gli
anfibi, ma la classe sicuramente pi rappresentativa quella degli uccelli. In totale sono state
osservate sinora 170 specie di uccelli, con "preziosit" come la cicogna nera, la gru, l'aquila
minore e la Ghiandaia marina."
La vegetazione tipica dell'ambiente baraggivo costituita da praterie e brughiere a prevalenza di
alte erbe (le molinie), di brugo, nonch, pi sporadicamente, di felce aquilina. Dominano il tutto
imponenti alberi di alto fusto pi o meno isolati: querce nelle baragge Biellesi e Vercellesi e talora
carpino bianco nei settori maggiormente boscati di fondovalle. Il paesaggio descritto costituisce
una fase si degradazione di boschi di quercia preesistenti, via via diradati a causa di ripetuti tagli;
l'aspetto di landa a copertura arborea rada si mantenuto nel tempo grazie ad incendi,
pascolamenti e sfalci. Non si tratta pertanto di ambienti di origine prettamente naturale: la loro
struttura e composizione nonch la loro conservazione sono strettamente legate all'attivit
forestale, agricola e zootecnica (in particolare pastorizia e raccolta di strame).
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Oltre alle specie vegetali sopra citate, costituenti "l'ossatura" principale della vegetazione
baraggiva, possibile rintracciarne altre pi localizzate e poco comuni: particolarmente
interessante in quanto tipica di climi molto freddi, relitto dell'era glaciale, il giaggiolo o iris
siberiano (Iris sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus = H. flava) considerato
preglaciale rintracciabile in ambienti umidi e ombrosi e la genzianella mettimborsa (Gentiana
pneumonante) tipica dei prati umidi torbosi e dei molinieti.
Interessanti, inoltre, gli ecosistemi di torbiera e acquitrini con alcune piante rare in prevalenza
acquatiche come gli sfagni (Spagnum spp.), la drosera (Drosera intermedia) caratteristica per la
sua capacit di catturare e digerire gli insetti che si posano su di essa e la ciperacea rincospora
scura (Rhyncospora fusca).
Tra gli animali selvatici sono gli uccelli ad avvantaggiarsi maggiormente di questo peculiare ed
ormai raro ambiente di pianura che alterna praterie e boschi; molte specie inoltre sono favorite
anche dalla vicina presenza di campi agricoli e soprattutto dalle risaie, che raggiungono per
alimentarsi, utilizzando la baraggia come area-rifugio per il riposo diurno e notturno.
Gli insetti, pur essendo pi difficilmente osservabili, presentano alcune specie strettamente
specializzati per l'ambiente baraggivo e quindi difficilmente rintracciabili altrove (come Agonium
livens a A. ericeti, Bembidium humerale e Fissocatops westi) e due farfalle (lepidotteri) quali la
ninfa delle torbiere (Coenonynpha oedippus) a rischi di estinzione in Europa e la Maculinea alcon
(strettamente legata alla genziana mettinborsa).

1.7
Il reticolo delle acque nel Vercellese
Nella pianura vercellese troviamo una rete idrografica naturale, formata dal fiume Sesia, dal Po e
dalla Dora Baltea e da torrenti nellaltopiano baraggivo, le cui magre non garantiscono la continua
irrigazione della zona.
La Baraggia attraversata dal torrente Cervo che la divide in due parti, a loro volta divise da
torrenti minori e canali.
La Bassa pianura presenta tre fiumi molto importanti: il Sesia, il Po e la Dora Baltea e una vasta
opera di canalizzazione, necessarie allirrigazione della plaga risicola. Il Basso vercellese ha una
struttura pi uniforme caratterizzata da terrazzi che delimitano landamento della Bona e della
Marcova (i due affluenti del Sesia).

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1.8 IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ESEMPI DI REALIZZAZIONE


Vengono di seguito riportati alcuni esempi di realizzazione di impianti fotovoltaici, in Europa e in
Italia.

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2. ALTERNATIVE PROGETTUALI
Vengono di seguito presentate le alternative progettuali che sono state prese in considerazione per
valutare attentamente lopportunit di realizzare un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione
di energia elettrica in comune di Mottalciata (BI).

2.1
Alternative strategiche
Si tratta di misure diverse per ottenere la realizzazione dello stesso obiettivo.
Unalternativa per a produzione di energia pu essere collegata ad una diversa scelta di tipologia
produttiva, ipotizzando una centrale elettrica di tipo diverso.
Qui si propone invece una centrale elettrica che utilizza lenergia solare, fonte rinnovabile che
consente di rendere sostenibile lintervento, e quindi si pone come un intervento pulito.
Si valuta che per la produzione annua pari a 1.694.325 kWh/anno con questo impianto
fotovoltaico, invece che con un impianto che utilizza combustibile fossile si riduce lemissione in
ambiente di 1101 tonnellate di CO2 allanno.

2.2
Alternative di localizzazione
La scelta di una localizzazione differente deve tener conto in primo luogo della disponibilit di
ampie superfici pianeggianti; in secondo luogo dellinesistenza di ostacoli al soleggiamento
dellarea, al fine di non ridurre la radiazione su pannelli.
Inoltre larea non deve essere prossima a centri storici o rientrare in punti di vista panoramici.
Si esclude quindi, per queste motivazioni legate sia alla funzionalit ed efficienza dellimpianto, sia
al suo corretto inserimento ambientale, tutta la zona dellarco montano e premontano.
Localizzazioni simili a quella presentata possono produrre gli stessi benefici.
In questo caso, inoltre, lampia superficie necessaria alla realizzazione dellimpianto risulta tutta di
un unico proprietario, facilitando in questo modo tutte le procedure burocratiche, autorizzative e
gestionali.

2.3
Alternative di processo o strutturali
Per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli solari, poteva essere anche valutata
lipotesi di non posare i panelli a terra ma di posarli su una copertura di un fabbricato esistente.
Per raggiungere le potenze indicate non stata rintracciata una soluzione idonea.

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2.4
Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi
Interventi sullimpianto
Il principale impatto dellimpianto, come meglio illustrato nella sezione 3 della presente relazione,
relativa allidentificazione degli impatti, risulta essere quello visivo, legato allintroduzione di
elementi di artificialit, costituito dalla presenza dei pannelli fotovoltaici.
Tali pannelli sono stati dimensionati come nella sezione di seguito riportata.

Sezione tipo pannelli


Per esigenze di efficienza, i pannelli hanno dimensioni, inclinazioni e distanze tra le file che sono
state definite in modo fisso e costante per tutto limpianto.
Laltezza del pannello da terra stata determinata dalla volont di mantenere unaltezza libera al di
sotto dei pannelli pari a circa 1,00 m, al fine da un lato di consentire il passaggio di eventuali
animali presenti nellarea senza che i pannelli e la struttura possano costituire un elemento di
pericolo per la fauna stessa, dallaltro di facilitare uneventuale agevole manutenzione dei pannelli
e relative strutture in ogni loro parte.
Tutto ci ha portato ad avere altezze da terra nel punto pi alto dei pannelli pari a m 2,50.
Ne consegue che pannelli e relative strutture risultino visibili anche dallesterno dellarea di
intervento.
Lalternativa di posare i pannelli a quota pi bassa o con uninclinazione minore avrebbe reso
limpianto meno sicuro o efficiente.
Misure di ripristino e sostituzione
Le interferenze con la viabilit locale sono gi state ridotte al minimo, realizzando un unico
accesso dalla strada provinciale. Ogni parte dellarea raggiungibile dallinterno del lotto.
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Misure di compensazione montetaria


Non sono da prevedersi misure di compensazione monetaria in quanto tra il proponente
dellintervento e il proprietario dellarea stato redatto apposito accordo.
Misure normative riduzione degli standard di emissione
Questa tipologia di impianto consente riduzione annua di emissioni di anidride carbonica pari a
circa 1101 tonnellate rispetto a produzioni simili in centrali alimentate da combustibili fossili.

2.5
Alternativa zero
Lalternativa zero rappresenta lipotesi sull'evoluzione dello scenario ambientale nel caso non si
realizzasse l'intervento.
Lalternativa zero consiste nel non realizzare il progetto. In questo caso limpianto non viene
realizzato e nellarea interessata viene mantenuta la coltura del riso.

2.6
Confronto con lalternativa zero
stata portata avanti la scelta del sito che presenta i minori impatti negativi, in base
allindividuazione dei vincoli e alle potenzialit ambientali.
Il confronto tra lipotesi progettuale e lalternativa zero porta ad alcune considerazioni:
- Lestensione dei territori in cui viene praticata la coltura del riso considerevole.
Progressivamente si sta assistendo ad una graduale dismissione dei campi coltivati. La
sospensione della coltura nel lotto considerato non porter ad alterazioni nel ciclo
produttivo risicolo generale
- La sospensione della coltura del riso per il periodo di funzionamento dellimpianto consente
una rigenerazione del terreno e un aumento della fertilit dello stesso
- La sospensione della coltura del riso riduce i consumi idrici
- La realizzazione del nuovo impianto mira alla produzione di energia elettrica da fonti
-

rinnovabili senza aumentare il carico sullambiente


Lintervento si pone in accordo con le disposizioni legislative del decreto 19 febbraio 2007 e
di tutte le programmazioni in campo energetico
Limmissione di CO2 in ambiente viene ridotta di 1101 tonnellate/anno

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3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

3.1
Inquadramento generale
Il progetto prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica GRID CONNECTED, esercita in
parallelo alla rete elettrica MT dellEnte distributore.
Limpianto di che trattasi, finalizzato alla produzione di energia elettrica a partire dalla fonte
solare (fonte di energia primaria e rinnovabile), sfruttando il principio della conversione fotovoltaica.
La potenza nominale prevista per limpianto di 1377,50 kWp. Limpianto sar realizzato
direttamente al suolo, nel territorio di Mottalciata in provincia di Biella.
Lenergia elettrica prodotta, fatto salvo lautoconsumo minimo di centrale, sar completamente
ceduta in rete e ritirata dal Gestore ai prezzi di mercato.
Lorganizzazione dellimpianto cerca di adeguarsi il pi possibile alla conformazione del lotto,
utilizzando uno schema di posa dei pannelli piuttosto rigido per dare regolarit allimpianto, ma allo
stesso tempo flessibile per adeguarsi alla conformazione del lotto.

3.2
Obiettivi di progetto
Il progetto si propone i seguenti obiettivi strettamente legati alla realizzazione dellimpianto
fotovoltaico in s:
1. Produrre energia alternativa pulita.
2. Contribuire a quanto proposto nella conferenza di Kyoto, ossia alla riduzione di agenti
inquinanti dovuti a combustibili fossili tradizionali.
3. Accedere alle incentivazioni previste dalle normative vigenti
4. Utilizzare gli incentivi, previsti dalle normative vigenti, anche per forme di reinvestimento in
modelli di risparmio energetico
5. Divulgazione informativa didattica
6. Produrre tutti gli elementi tecnici necessari per leventuale progettazione definitiva degli
impianti.
7. Produrre le indicazioni per la formulazione delle diverse fasi attuative (cronoprogramma)
8. Fornire le indicazioni necessarie per garantire laccessibilit, lutilizzo e la manutenzione
degli impianti che verranno costruiti, in caso di avanzamento delliter burocratico necessario
alla costruzione dellimpianto.
Un altro obiettivo legato invece allambito territoriale in cui il progetto si inserisce riguarda la
possibilit di rigenerazione del terreno durante i venti anni in cui non sar utilizzato per la
produzione agricola.
La sospensione dello sfruttamento del terreno con coltura seminativa consente al terreno stesso di
accumulare la ricchezza agricola pi preziosa, ossia laumento della fertilit.
La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni senza concimazioni organiche i
terreni interessati dallintervento porter ad una fase di riposo per il terreno stesso che per tutto il
fase non sar interessato dallo sfruttamento.

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3.3
Normativa di riferimento
Per la redazione del progetto di impianto sono state seguite le seguenti normative di riferimento:

Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e 1500V in corrente continua;

Norma CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuit collegati
a reti di I e II categoria;

Direttiva ENEL DK5740 Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete MT di


ENEL DISTRIBUZIONE;

Direttiva ENEL DK5600 Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della Distribuzione;

Direttiva ENEL DK5310 Modalit e condizioni contrattuali per lerogazione da parte di


ENEL distribuzione del servizio di connessione alla rete elettrica con tensione nominale
superiore a 1 kV;
Considerando che per la centrale di che trattasi si intende richiedere laccesso alle tariffe
incentivanti previste dal DM 19/02/2007 e successive integrazioni e modificazioni, compresi
delibere e decreti attuativi, sono state anche seguite le prescrizioni normative e legislative come
indicate allallegato 1 del suddetto decreto.

3.4
Consumo di risorse ambientali e del suolo
Relativamente al consumo di risorse ambientali, nel progetto si prevede lo sfruttamento della
radiazione solare, che risulta essere una risorsa rinnovabile.
Relativamente allo sfruttamento del suolo, il presente progetto prevede di minimizzare il consumo
del suolo, ragionando attentamente sulla disposizione pi opportuna dei pannelli, in modo da
definire una distribuzione il pi possibile efficiente. Nellimpostazione generale dellimpianto sono
state individuate pause e corridoi di naturalit (aree verdi interne).

3.5
Riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera
La realizzazione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica attraverso lenergia
solare consente di diminuire il carico ambientale. Consente di minimizzare le emissioni di gas serra
in atmosfera. Questo tipo di produzione non rilascia sostanze inquinanti. La produzione di energia
elettrica attraverso il nuovo impianto pulito consente la riduzione dellenergia prodotta in unaltra
centrale in cui pu essere impiegato combustibile fossile (es. gasolio, carbone, metano). Qui si
produce energia da fonte rinnovabile, evitando la combustione e quindi la produzione di CO2.
Limpianto infatti consentir un risparmio di immissione di anidride carbonica in ambiente pari a
circa 1101 tonnellate annue.

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3.6
Ubicazione dellintervento in prossimit del casello autostradale di Carisio
Il nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicato in prossimit del casello autostradale di Carisio, lungo
lautostrada A4 Torino-Milano. Tale ubicazione risulta decisamente vantaggiosa soprattutto in fase
si cantiere, per la vicinanza al casello stesso e quindi percorrenza molto ridotta su strade normali
che dovr essere percorsa dai bilici per le forniture.
La distanza tra casello di Carisio e larea di intervento risulta pari a circa 6 km.

Vista aerea del percorso dal casello di Carisio Autostrada A4 Torino-Milano allarea di intervento
(il percorso indicato attraverso la linea rossa)

3.7
Produzione di rifiuti
Alla realizzazione del nuovo impianto non sar conseguente la produzione di rifiuti.
Per la realizzazione del nuovo impianto saranno utilizzati pannelli in silicio, con struttura portante
metallica.
Al termine del ciclo di vita dellimpianto, questi materiali potranno essere riciclati. In particolare il
silicio potr essere nuovamente riutilizzato con un processo di rigenerazione(vedi par 4.3).
Il silicio non risulta essere n un materiale inquinante n un rifiuto speciale n un materiale tossico.
E quindi previsto il recupero dei i materiali utilizzati per la realizzazione dellimpianto.

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3.8
Dati elettrici e produttivit energetica dellimpianto
Le norme di riferimento seguite per valutare la produttivit dellimpianto sono:
la UNI 10349 relativamente ai dati mensili di radiazione solare diretta e diffusa al suolo sul
piano orizzontale e su alcuni piani verticali per tutte le province italiane. I dati forniti dalla
norma UNI 10349, espressi in MJ/ (m2 giorno), saranno trasformati in kWh/ (m2 giorno) per
ottenere una pi agevole espressione e una pi diretta valutazione della produttivit di
impianto.
La UNI 8477 per il calcolo delle componenti diretta, diffusa e di albedo della radiazione
solare a partire dai dati forniti per il piano orizzontale dalla UNI 10349 su una superficie
piana comunque orientata.
Il comune di Mottalciata sito in provincia di Biella.
La posizione del Comune di Mottalciata, al fine di ricavare il valore di radiazione solare al suolo,
identificata dalle seguenti coordinate:
Sito di installazione:

Provincia di Biella_Territorio di Mottalciata

Tipo di installazione:

Non integrata Impianto a Terra

Latitudine

45 30 21 N

Longitudine

08 12 28 E

Altezza s.l.m.

203 mt

Inclinazione moduli:

30

Orientamento:

perfetto SUD

Superficie lorda impianto:

circa 40427 mq

Superficie netta captante moduli:

circa 9.989 mq

Potenza singolo modulo:

190Wp

Potenza nominale impianto:

1377,50 kWp

Numero complessivo dei moduli:

7250

I moduli fotovoltaici saranno installati con un angolo di TILT pari a 30 e con un azimuth 0
(orientamento a sud perfetto SUD)
Nei seguenti grafici sono rappresentati:
-

lorizzonte in corrispondenza del sito di installazione, utile per tenere in considerazione


eventuali fenomeni di ombreggiamento di grossa entit;

Il valore mensile dellirraggiamento sul piano dei moduli fotovoltaici considerando


linclinazione di 30 dei moduli stessi rispetto allasse orizzontale.

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Grafico dellorizzonte (dati PVGIS Photovoltaic Geographical Information System)

Irraggiamento mensile sul piano dei moduli secondo dati PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System)

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I dati di producibilit dellimpianto sono valutabili come di seguito indicato. Essi sono stati ricavati
considerando lutilizzo delle banche dati solari fornite dalla norma UNI 10349, le stime ENEA e le
stime derivanti da impianti fotovoltaici gi installati e funzionanti nelle province di Novara, Biella e
Vercelli:
Producibilit netta kWh/anno per ogni kWp (fonte UNI):

1186,65 kWh/anno per kWp

Producibilit netta kWh/anno per ogni kWp (fonte ENEA):

1254 kWh/anno per kWp

Producibilit netta kWh per ogni kWp :


(impianti gi realizzati zone Novara-Vercelli-Biella)

1280kWh/anno per kWp

Ai valori sopra esposti corrispondono i seguenti valori di produzione media annua.

Producibilit annua (fonte UNI):

1.634.610 kWh/anno

Producibilit annua (fonte ENEA):

1.727.385 kWh/anno

Producibilit annua:
(monitoraggio impianti realizzati province Vercelli-Biella)

1.763.200 kWh/anno

Andamento della produzione annuale


Limpianto fotovoltaico soggetto, come qualsiasi altro macchinario, ad un invecchiamento con
conseguente perdita di efficienza. I nuovi moduli hanno limitato al minimo questa problematica,
assicurando un decadimento produttivo che si aggira intorno allo 0,5%.
Produttivit mensile
Analizzando i dati UNI ed ENEA (i pi rispondenti a quanto verificato in loco su impianti in esercizio
nellarea interessata) possono realizzarsi le seguenti produttivit mensili.
Ricavi per la produzione di energia elettrica da fonte solare:
Il calcolo dellincentivazione stato effettuato considerando come valore medio di produzione
annua 1230kWh per ogni kWp, derivante da una media tra i tre valori (UNI-ENEA-IMPIANTI
MONITORATI) sopra esposti. Tale ipotesi stata formulata a vantaggio della sicurezza di
produzione.
I CALCOLI di seguito indicati sono riferiti al PRIMO ANNO DI PRODUZIONE

Dato medio di produzione annuale:

1.694.325 kWh/anno

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3.9
Interventi previsti e fasi di lavorazione
Gli interventi previsti per la realizzazione delle opere in progetto possono essere individuati in linea
generale come segue:
sistemazione generale dellarea
realizzazione di recinzione perimetrale del lotto
posa di massicciata stradale con individuazione delle aree di passaggio per la viabilit
interna
realizzazione delle opere darte per la realizzazione dei fabbricati di servizio (cabina Enel)
realizzazione tubazioni di collegamento per impianti elettrici
realizzazione delle strutture portanti per i pannelli
posa dei pannelli
sistemazione zone di viabilit
realizzazione opere a verde (siepi, inerbimenti)
3.10 Movimenti terra
Le lavorazioni previste sono state organizzate in modo tale da ridurre il pi possibile i movimenti
terra. Il lotto su cui si interviene presenta una morfologia a vasche situate a quote differenti.
E stato previsto di mantenere inalterato lo stato di quote esistente: la disposizione dei pannelli e
della viabilit interna infatti, tengono conto di questi dislivelli, e sono state pensate mantenendo
inalterate le quote esistenti del terreno.
Le

differenze di quota minime verranno superate realizzando piccole rampe di terra della

larghezza necessaria a far transitare i mezzi per la manutenzione e che potranno essere
agevolmente rimosse al termine del ciclo di vita dellimpianto permettendo cos di ripristinare la
situazione esistente.
E stato inoltre previsto di mantenere inalterate le differenze di quota pi elevate, realizzando un
accesso separato nella vasca che presenta un maggior dislivello rispetto a quella adiacente.
La volumetria di scavo stata ridotta il pi possibile al fine di mantenere il lotto praticamente intatto
non compromettendone, al termine della vita utile dellimpianto fotovoltaico, un riutilizzo agricolo,
sia per minimizzare le lavorazioni e le opere che potrebbero interferire con il contesto (polveri,
rumori, aumento del traffico per il trasporto del materiale in discarica, etc).
Il materiale proveniente dagli scavi verr impiegato per la sistemazione finale dellarea e non sar
trasportato allesterno del lotto di intervento.

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3.11 Accesso allarea


Allarea sar possibile accedere dalla viabilit esistente sfruttando il collegamento con le strade
interpoderali, gi utilizzate da macchinari agricoli per laccesso ai campi.
Allarea dellimpianto si acceder tramite due cancelli ubicati lungo la strada interpoderale di
collegamento. Sono stati scelti questi accessi al fine di non modificare la viabilit esistente e
permettere di mantenere inalterate le quote del terreno, consentendo inoltre un accesso diretto, in
particolare ai locali tecnici a servizio dellimpianto (cabina Enel).

3.12 Realizzazione delle opere darte: CABINA ENEL


La cabina Enel di consegna/trasformazione che verr realizzata sar situata sulla parte del lotto
pi vicina alla strada statale esistente, in modo da favorire laccesso agli addetti che dovranno
effettuare le operazione di manutenzione o
La cabina sar accessibile direttamente dalla strada interpoderale , in modo da facilitare controlli e
manutenzioni.
La cabina Enel sar realizzata in opera con struttura tradizionale al fine di inserirsi armonicamente
nel contesto agricolo.
Le murature saranno intonacate e tinteggiate con coloriture naturali.
La copertura sar realizzata con manto di copertura in laterizio.

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Le acque meteoriche che interessano la copertura delle cabina non saranno convogliate e smaltite
in tubazioni ma verranno scaricate direttamente sul terreno al fine di garantirne limmediato
assorbimento da parte del terreno stesso. Pertanto la cabina non dotata di tubazioni pluviali.

3.13 Recinzione dellarea


Larea risulter completamente recintata e sar interdetto laccesso ai non addetti e a qualsiasi
altra persona estranea allimpianto di produzione di energia elettrica. Nellarea potr entrare solo
personale specializzato addetto alla manutenzione dellimpianto.
Linstallazione del nuovo impianto prevede la posa di strutture captanti, opportunamente
distanziate tra di loro. Sono previsti inoltre idonei passaggi per i mezzi di manutenzione allinterno
dellarea, in modo da non interferire con le strutture stesse.
Il nuovo impianto sar recintato con una rete metallica plastificata di colore verde con pali in
acciaio annegati in plinti di cls, di altezza pari a 2 m.

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Sezione tipo recinzione perimetrale lotto intervento

La rete risulter per dimensione e colore poco percepibile. Nella parte bassa della recinzione, ogni
5-6 m, si provveder a realizzare delle piccole aperture, al fine di consentire laccesso allarea e il
transito di animali di piccola taglia, senza interrompere quindi i corridoi naturali di passaggio di tali
animali.
Allinterno della recinzione sar posata una siepe sempreverde, che consentir un elemento di
mascheramento dellimpianto verso larea esterna. E inoltre prevista la cura culturale di
accompagnamento

alla

crescita

delle

essenze

arboree,

al

fine

di

migliorarne

lattecchimento.Lessenza che si previsto di utilizzare per la realizzazione della siepe la


Photinia intervallata con unaltra essenza tipo Carpino. Entrambi gli arbusti sono sempreverdi, le
foglie della Photinia in particolare acquistano colorazione rossastra durante lautunno e linverno,
integrandosi quindi con il variare stagionale delle colorazioni dellambiente circostante. Entrambi
sono arbusti che richiedono poche potature di tipo estetico. La non caducit delle foglie quindi,
permetter di minimizzare le operazioni di manutenzione. La presenza della siepe inoltre offrir
rifugio alla locale fauna di piccole dimensioni.

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Siepe di Photinia in periodo autunnale invernale

Siepe di Photinia in periodo primaverile - estivo

3.14 Viabilit interna allarea


Laccesso allarea avviene dalla strada interpoderale che costeggia il lotto.
E stata predisposta una viabilit interna allarea che permetta il pi possibile di mantenere
inalterate le quote del terreno esistenti. Pertanto ogni vasca della risaia ha una sola strada
principale di collegamento nord-sud in misto granulare che costeggia i filari di pannelli fotovoltaici e
permette laccesso a tutte le file di pannelli.
Gli assi di distribuzione orizzontale tra i pannelli presentano una larghezza di circa 3,50 metri ,e
saranno realizzati su fondo erboso.
E previsto inoltre un asse orizzontale di collegamento in misto granulare fra le vasche1-2-3, che
non presentano grandi differenze di quota.
La vasca 4 avr invece una viabilit interna uguale alle vasche altre ma separata da esse, in
quanto disporr di un accesso separato. Questa disposizione permetter di non apportare
modifiche alle quote del terreno esistenti.
In tutta larea di intervento non sono previste asfaltature.
La parte del lotto non interessata dalla massicciata sar trattata a verde.

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3.15
-

Descrizione degli elementi che compongono limpianto

Moduli fotovoltaici

Per raggiungere tale potenza di picco saranno impiegati n. 7250 moduli fotovoltaici, ciascuno dei
quali ha una potenza di picco pari a 190 Wp.
I moduli fotovoltaici previsti saranno costituiti da celle in silicio monocristallino, testurizzato con
trattamento antiriflesso al fine di evitare fenomeni di riflessioni fastidiose verso lalto.
Avranno una tensione di circuito aperto pari a Vco = 30.6 V, e una tensione di massima potenza
pari a Vmax = 24.6 V.
I moduli fotovoltaici saranno raggruppati in 290 stringhe ciascuna delle quali contiene n. 25 moduli
collegati in serie tra di loro.
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In questo modo ogni gruppo di 25 moduli fornir una potenza di picco pari a 25 x 190 Wp = 4750
Wp.
In totale le 290 stringhe raggiungono 1377500 Wp.
Tutte le indicazioni specifiche sono riportate nello schema elettrico generale allegato alla presente
documentazione.
Le 290 stringhe saranno suddivise in 3 gruppi stringhe (96 -96 -98). Ciascun gruppo sar collegato
ad un convertitore CC / CA trifase.
Saranno impiegati, quindi, in totale n. 3 inverter trifasi.
La tensione massima di ciascuna stringa da 25 moduli connessi in serie sar pari a 765.00 V,
ottenuti come prodotto tra la tensione a circuito aperto del singolo modulo per il numero di moduli.
Tale tensione aumenta nelle condizioni a 10C, ma comunque compatibile con la tensione
accettata in ingresso dallinverter.
Analogamente la tensione di massima potenza pari a 615 V ( prodotto tra la tensione di massima
potenza e i 25 moduli di stringa). La tensione di massima potenza diventa un valore critico quando
si innalza la temperatura di esercizio dei moduli. Allaumentare della temperatura la tensione si
abbassa, ma rimane comunque compatibile con i valori di tensione in ingresso agli inverter.
Si previsto limpiago di moduli fotovoltaici aleo s_17.
Tale modulo si contraddistingue per leccezionale qualit della lavorazione dei suoi componenti: 50
celle di silicio cristallino (6"+ | 156 mm x 156 mm) in ciascun modulo generano una potenza
elevata anche con limitata radiazione solare. La tolleranza di potenza molto bassa, pari a +/ 3%,
soddisfa anche gli utenti pi esigenti.
Le celle solari sono incorporate in EV Impatti relativi al riutilizzo dei materiali A (etilene-vinilacetato)
resistente ai raggi UV. Il telaio costituito da una lega di alluminio indeformabile e resistente alla
corrosione, che rende i moduli stabili e consente vari tipi di montaggio. Il lato frontale dei moduli
costituito da vetro solare termicamente precompresso, che garantisce unalta trasparenza,
proteggendo al contempo le celle solari dalle intemperie esterne, come grandine, neve e ghiaccio.
Inoltre, una pellicola in poliestere
garantisce una efficace sigillatura del modulo per una lunga e stabile durata nel tempo.
La scatola di collegamento sul retro dotata di diodi by-pass, che impediscono il surriscaldamento
(effetto hot spot) delle singole celle. Il cavo premontato ed i connettori utilizzati consentono un
facile collegamento in serie dei moduli.
I moduli solari aleo sono certificati secondo lo standard europeo IEC 61215 ed hanno Classe di
Protezione II. La potenza viene garantita per 10 anni sul 90% e per 25 sull80% della potenza
minima indicata.

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Sezione tipo pannelli

Gruppo di conversione CC / CA
Per la conversione dellenergia prodotta da corrente continua a corrente alternata, saranno
utilizzati 3 inverter trifase uno per ogni gruppo stringhe.
Linverter dimensionato per una potenza di picco del sottocampo fotovoltaico pari a 486,50 kWp.
Il range di tensione del campo fotovoltaico pari a 430 760 Vdc.
La massima tensione in corrente continua applicabile in ingresso allinverter pari a 880Vdc.
La tensione in uscita pari a 274V +/- 15% in corrente alternata alla frequenza di 50Hz.
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Ciascun gruppo di conversione sar installato in apposito locale dedicato, di dimensioni adeguate
e dotato di idonee aperture di ventilazione. Ciascun inverter conterr al suo interno il dispositivo di
generatore, dimensionato per la corrente di impiego effettiva dei circuiti e avente potere di
interruzione superiore alla corrente presunta di corto circuito nel punto di installazione.
La potenza dellimpianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dellente
distributore.
Per poter realizzare questa connessione sar realizzata una nuova cabina di trasformazione
secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA.
La cabina sar dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle
proprie apparecchiature, da un locale di misura per linstallazione dei contatori necessari alla
contabilizzazione dellenergia, ai sensi delle nuove delibere dellAutorit per lenergia elettrica ed il
gas.
Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sar utilizzato un dispositivo generale
conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in
esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da rel con funzione 50
(sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale
di terra).
La connessione dellimpianto fotovoltaico alla rete avverr per mezzo di 1 trasformatore elevatore
MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per lalimentazione
dei servizi di centrale, a 400V ac, sar utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac
da 100kVA.
La connessione di che trattasi subordinata allimpiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento
possa immediatamente escludere limpianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione
o frequenza.
Il dispositivo di interfaccia sar conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa
alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di
interfaccia sar asservito alla protezione di interfaccia costituita da rel di protezione con funzioni
di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione
omopolare. Anche la protezione di interfaccia avr le caratteristiche richieste dalla direttiva
DK5740 ultima edizione. previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire
linterruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia.
Limpianto sar dotato di sistema antifurto, realizzato con controllo di presenza di ogni singola
stringa connesso a sistema di telecontrollo tramite internet con accesso puntuale ai dati istantanei.
La protezione antifurto inserita nei quadri di parallelo stringhe, strutturalmente integrata con i
dispositivi di misura e conversione, non manomettibile senza il blocco dell'impianto e conseguente
allarme, integrato con la comunicazione via web che verifica costantemente la presenza della
connessione, lo stato dell'impianto e delle protezioni antifurto. Viene effettuato il controllo continuo
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dell'impedenza di stringa 24 ore su 24, con comunicazione sicura verso la postazione centrale e la
supervisione remota.
Quadri di campo
Per ciascun gruppo da 96

o 98 stringhe saranno impiegati n. 5 quadri di parallelo stringhe

(dimensionati per il parallelo di massimo 20 stringhe cadauno)


I quadri di parallelo conterranno al loro interno diodi di protezione per evitare le correnti di riflusso
sulla stringa, fusibili sezionabili, scaricatori di sovratensione e sezionatore generale per
azionamento sotto carico in corrente continua. I quadri di campo, in esecuzione da esterno,
saranno installati direttamente sul campo, in prossimit delle stringhe delle quali andranno a
realizzare il parallelo. Le uscite di ciascun quadro di campo saranno collegate ad un ulteriore
quadro di parallelo dei sottocampi da qui sar realizzato il collegamento allinverter.

Collegamenti elettrici
Tutti i collegamenti elettrici tra le stringhe saranno in cavo di tipo solare idoneo alle applicazioni da
esterno per tensioni di sistema fino a 1000Vdc.
Saranno previste canalizzazioni in acciaio zincato per il collegamento dei cavi delle stringhe ai vari
quadri di parallelo.
Saranno previsti cavidotti interrati per il collegamento dei vari gruppi di stringhe al locale inverter.
Saranno utilizzate scatole di derivazione e tubazioni in PVC con grado di protezione IP 65 per un
idoneo utilizzo allaperto.
Tutti i collegamenti tra quadri di campo e convertitori CC/CA e a valle del convertitore saranno
realizzati con cavo FG7(0)R.
-

Strutture di supporto dei moduli fotovoltaici

Per il posizionamento dei moduli fotovoltaici sul terreno, garantendo la giusta inclinazione saranno
utilizzate strutture portanti in acciaio zincato Fe510. Le strutture saranno dimensionate per il carico
vento e neve specifici della zona di installazione. Saranno fissate al terreno previa realizzazione di
idonei plinti di fondazione in relazione ai carichi da sopportare. In una prima valutazione di
massima, ciascuna struttura dovr sostenere 2 stringhe di moduli fotovoltaici (ciascuna stringa si
compone di 25 moduli) per un totale di 50 moduli, inclinati a 30 rispetto allorizzontale.
Connessione alla rete MT , Protezione generale e protezione di interfaccia
La potenza dellimpianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dellente
distributore.
Per poter realizzare questa connessione sar realizzata una nuova cabina di trasformazione
secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA.
La cabina sar dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle
proprie apparecchiature, da un locale di misura per linstallazione dei contatori necessari alla
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contabilizzazione dellenergia, ai sensi delle nuove delibere dellAutorit per lenergia elettrica ed il
gas.
Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sar utilizzato un dispositivo generale
conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in
esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da rel con funzione 50
(sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale
di terra).
La connessione dellimpianto fotovoltaico alla rete avverr per mezzo di 1 trasformatore elevatore
MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per lalimentazione
dei servizi di centrale, a 400V ac, sar utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac
da 100kVA.
La connessione di che trattasi subordinata allimpiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento
possa immediatamente escludere limpianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione
o frequenza.
Il dispositivo di interfaccia sar conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa
alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di
interfaccia sar asservito alla protezione di interfaccia costituita da rel di protezione con funzioni
di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione
omopolare. Anche la protezione di interfaccia avr le caratteristiche richieste dalla direttiva
DK5740 ultima edizione. previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire
linterruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia.
Sistema di supervisione
Saranno impiegati idonei sistemi per il monitoraggio dellimpianto fotovoltaico per garantire il
controllo sia in locale che in remoto. Per il controllo in locale sar utilizzato un PC centrale da
posizionarsi in locale dedicato. Per la gestione dellimpianto in remoto, soprattutto nel caso di
mancanza di qualsiasi tipo di presidio, saranno realizzate comunicazioni per mezzo di modem
GPRS da inserirsi allinterno degli inverter. Saranno utilizzati anche sensori ambientali per la
comunicazione istantanea dei dati climatici interessanti per limpianto (sensori di temperatura,
solarimetri etc.).
3.16 Opere connesse necessarie alla realizzazione dellintervento
Il nuovo impianto fotovoltaico dovr essere collegato alla linea di media Tensione.
LENEL ha fornito una soluzione tecnica che prevede di realizzare questo collegamento attraverso
lallaccio alla linea esistente denominata 3132 Motta, facente capo alla Cabina Primaria di
Cerreto Castello.
La linea esistente realizzata su palo e dovr essere interrotta e quindi ricollegata dopo avervi
collegato la linea proveniente dal lotto di intervento.
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Questo collegamento verr realizzato attraverso una tubazione interrata e dovr connettere la
cabina ENEL che sar realizzata sul lotto di intervento con la linea esistente su palo.
LEnel potr continuare ad accedere alla linea su palo esistente attraverso due fasce di rispetto
laterali di 7 metri luna, alle quali si potr accedere direttamente dallaccesso sulla strada
interpoderale che costeggia il lotto sul lato sud, dal cancello di accesso allarea di intervento.
Tale tubazione interrata sar realizzata nella strada vicinale per la Baraggia che costeggia sul lato
sud larea di intervento. Le opere previste prevedono la realizzazione di uno scavo per una
lunghezza di circa 150 metri, la posa della tubazione e il ripristino dei luoghi.
Tali lavorazioni risultano essere molto limitate e tali da non comportare interferenze di alcun
genere con lambiente circostante, dal momento che la tubazione risulter completamente
interrata. E stato inoltre previsto il ripristino di tutte le parti stradali eventualmente manomesse e
delle opere darte eventualmente attraversate e il mantenimento in efficienza della viabilit per tutta
la durata della fase di cantiere per la realizzazione del collegamento.

La Ditta proponente disposta ad accollarsi ogni onere necessario per la realizzazione di quanto
sopra descritto e necessario per gli allacciamenti.

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3.17
Verifica della presenza di sottoservizi
Prima delle fasi di scavo per la sistemazione generale dellarea, e prima della posa di tubazioni e
cavidotti verr verificata leventuale presenza di sottoservizi nellarea, in modo da ridurre al minimo
eventuali interferenze.
3.18 Rumorosit degli impianti
Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter.
La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55
db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione.
La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m.
Quindi a 10 m si ha la seguente situazione:
50 db con ventole in funzione
40 con ventole non in funzione
Ad una distanza di circa 50 m il rumore non pi percepibile.
Ad opere ultimate verranno predisposte verifiche periodiche di conformit rispetto ai limiti di legge
dei livelli sonori generati dallimpianto stesso.
3.19 Collegamenti elettrici
Tutti i cablaggi elettrici saranno effettuati a norma. I circuiti in corrente continua faranno capo ad
appositi quadri dedicati che conterranno gli organi di manovra e protezione. Gli inverter saranno
posti in locale dedicato. Tutti i cavi saranno a doppio isolamento FG7OR con grado di isolamento
06/1 kV in rame con isolamento principale in gomma e rivestimento protettivo in PVC. Per le
connessioni sul campo, tra le stringhe, saranno impiegati cavi di tipo solare, resistenti alle
intemperie e alle radiazioni, i cavi avranno sezione idonea alle correnti di impiego e tali da limitare
al minimo le cadute di tensione. Tutti i cavi del collegamento tra le stringhe ed i vari elementi
dellimpianto saranno protetti tramite tubazione in PVC fissata alla struttura di sostegno dei
pannelli.
3.20
Protezioni di interfaccia
Saranno utilizzati elementi di interfaccia conformi alle norme tecniche CEI ENEL. La descrizione
completa viene riportata sulla relazione tecnica.
3.21 Manutenzione e gestione degli impianti
Limpianto ubicato in posizione facilmente accessibile sia per la manutenzione ordinaria che
straordinaria. Viene effettuata manutenzione mensile e controllo strumentale per quanto riguarda
gli inverter. E prevista la pulizia dei pannelli due volte lanno. Per agevolare le operazioni di pulizia
e manutenzione i pannelli sono stati predisposti ad una distanza, in modo da consentire laccesso
a tutte le file (ogni passaggio ha una dimensione pari a circa 4,50 metri). Inoltre, per la pulizia dei
pannelli per la rimozione delle polveri che si possono produrre in particolari periodi di siccit e che
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potrebbero compromettere la produttivit dellimpianto verr utilizzata esclusivamente acqua senza


laggiunta di solventi.
3.22
Regimazione delle acque superficiali
In tutta larea di intervento sar presente una superficie drenante; le acque saranno assorbite dal
terreno in modo naturale, senza modificare la situazione attuale.
Il terreno in oggetto attualmente coltivato a riso con una propria rete di carico e scarico delle
acque. A conclusione degli interventi i punti di scarico e presa delle acque resteranno comunque
invariati, al fine di consentire una riattivazione della coltura agricola al termine dellesercizio
dellimpianto, senza la necessit di affrontare lavorazioni per ripristinare la condizione attuale.
Nella fase esecutiva del progetto verr inoltre predisposto un confronto ed una verifica puntuale
con i consorzi irrigui locali competenti, al fine di limitare al minimo i possibili impatti sullattuale
situazione di distribuzione irrigua ai campi.
3.23
Realizzazione opere a verde
Intorno allarea occupata dai pannelli vi sar una fascia verde.
A conclusione degli interventi si provveder alla rapida ricostruzione di uno strato erbaceo (vedi
paragrafo 3.24) attraverso opportune tecniche, quali lidrosemina per tutte le superfici lasciate
libere dai pannelli e dalla viabilit.
Allinterno della recinzione perimetrale si prevede la posa di una siepe di Photinia o Carpino, con
altezza pari alla recinzione (circa 2 m), tale da impedire la visibilit dellimpianto a chi transita a
piedi o in macchina in prossimit dellarea di intervento.
E inoltre prevista la cura culturale di accompagnamento alla crescita delle essenze arboree, al fine
di migliorarne lattecchimento.

3.24 Caratterizzazione pedologica del sito ed effetti dellintervento sulla componente del
suolo
Sulla base della Carta dei suoli inserita nellAtlante cartografico dei suoli, realizzato dal Settore
Suolo dell'IPLA per conto della Regione Piemonte, larea oggetto di intervento inquadrabile, dal
punto di vista pedologico, nella categoria Alfisuoli dei terrazzi antichi non idromorfi.
Gli alfisuoli dei terrazzi antichi Piemontesi sono poco adatti alle colture agrarie a causa della
presenza di orizzonti compatti e bassa permeabilit, che sendono difficili le lavorazioni.
Dal punto di vista della capacit duso il suolo rientra nella III classe, comprendente suoli con
alcune limitazioni che riducono la scelta e la produzione delle colture agrarie.
Nel caso in esame le limitazioni sono imputabili a limitazioni idriche provocate dalla bassa
disponibilit di ossigeno.
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Attualmente il suolo in oggetto, come la maggior parte dei terreni circostanti, utilizzato per la
coltura risicola; la realizzazione dellimpianto fotovoltaico comporter pertanto la sospensione della
coltivazione del riso e la conseguente messa a riposo del terreno agricolo.
Non essendo previsti significativi movimenti terra n sostanziali modificazioni inerenti il suolo, le
caratteristiche pedologiche generali del sito potranno considerarsi inalterate. Dal punto di vista
agrario, tuttavia, linterruzione delle pratiche agricole e linerbimento di buona parte della superficie
arrecheranno beneficio al terreno sia dal punto di vista fisico-chimico che biologico.
Il suolo agrario si differenzia infatti dai substrati naturali in quanto soggetto a periodici interventi
antropici che tendono a modificarne principalmente la struttura ed in parte la composizione. In
generale le lavorazioni meccaniche tendono a rimescolare la parte superficiale del terreno
impedendo la naturale formazione di orizzonti stratificati; il rivoltamento inoltre aumenta laerazione
e ci ha come conseguenza una rapida mineralizzazione della sostanza organica.
Con la messa a riposo verranno invece a cessare sia le annuali lavorazioni agrarie sia le
significative asportazioni di sostanza organica conseguenti alla raccolta del prodotto. Ci
consentir una ripresa della normale attivit biologica, favorir il reintegro della sostanza organica
e lavvio dei naturali processi di umificazione; la messa a riposo contribuir in questo modo ad un
miglioramento del suolo in termini di struttura e pi in generale di fertilit .
La copertura erbacea prevista preserver inoltre il terreno dai fenomeni erosivi derivanti dallazione
diretta degli agenti atmosferici, ed eviter il dilavamento di elementi nutritivi. Un certo arricchimento
in nutrienti sar ottenuto mediante la semina di un miscuglio comprendente specie erbacee
appartenenti alla famiglia delle leguminose, le quali sono in grado di arricchire il substrato
attraverso la fissazione simbiontica dell'azoto
Una composizione floristica adatta alle condizioni ambientali del luogo la seguente:
Per quanto riguarda le graminacee potranno essere impiegati miscugli di :
Festuca arundinacea
Festuca rubra
Lolium perenne
Poa trivialis
Tra le leguminose potranno essere utilizzati semi di
Lotus corniculatus
Medicago lupulina
Melilotus officinalis
Trifolium incarnatum
La presenza contemporanea di graminacee e leguminose sar favorevole per quel che riguarda la
complementariet delle caratteristiche dei loro apparati radicali: le graminacee, che presentano
radici fascicolate, aumentano la naturale fessurazione del suolo; le leguminose, con le loro radici
fittonanti, penetrano invece i profondit, contribuendo a migliorare il drenaggio.
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La permanenza per diversi anni di una copertura erbacea consentir la deposizione continua di
nuovo materiale organico, derivante dalla morte annuale delle radici e delle parti aeree non
allontanate dopo gli sfalci. Grazie alla flora microbica particolarmente abbondante intorno alle
radici tale materiale organico sar successivamente trasformato in humus.
Dal punto di vista ambientale, non trascurabile sar inoltre la sospensione dellapporto di sostanze
chimiche di sintesi, quali fitofarmaci ed erbicidi derivanti dalla pratica agricola.
Va infine messo in evidenza il fatto che le superfici a prato e la siepe di carpino rappresentano
sicuramente un elemento positivo, dal punto di vista ambientale, nel contesto agrario in cui si
andranno ad inserire. Larea presa in esame, in cui luso del suolo pressoch esclusivo quello
agricolo, caratterizzata infatti da una estrema povert biologica, derivante dal limitato numero
delle specie animali e vegetali presenti e dalle forti pressioni antropiche esercitate sullambiente
naturale. La creazione di habitat diversificati (il prato, la siepe) rispetto ai campi coltivati
comporter un incremento della biodiversit ed il conseguente aumento delle specie animali
potenzialmente presenti.
Per quanto riguarda le superfici al di sotto dei pannelli solari prevedibile che, conseguentemente
allombreggiamento ed al limitato apporto di acqua piovana, la copertura vegetale si sviluppi in
maniera ridotta e sia caratterizzata da predominanza di specie erbacee rustiche e tendenzialmente
sciafile. In questo caso il suolo non potr godere dei benefici derivanti dalla presenza del prato, ma
sar tuttavia preservato sia dal rischio di dilavamento di nutrienti che di erosione per
ruscellamento, in ragione della copertura dalla pioggia battente esercitata dai pannelli.
Alla luce delle considerazioni sopra svolte, si pu ritenere pertanto che la realizzazione
dellimpianto fotovoltaico non comporter modificazioni negative per quanto riguarda il suolo: in
nessun modo sar compromessa n ostacolata la ripresa dellattivit agricola successivamente
alla dismissione dellimpianto; per contro prevedibile un miglioramento dal punto di vista
agronomico del substrato, in seguito alla permanenza per numerosi anni del prato su buona parte
della superficie oggetto di studio.
Per quanto concerne la falda superficiale e possibile dire che sullarea di intervento non verranno
apportate modifiche tali da variarne la condizione.
Essa pertanto rester nelle condizioni esistenti prima delle lavorazioni in progetto.
In caso di innalzamento della falda le acque verranno smaltite attraverso i canali esistenti di
deflusso, che resteranno invariati.

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3.25 Problematiche relative alla cantieristica


stato redatto apposito cronoprogramma delle fasi di cantiere, mirato al coordinamento delle varie
fasi lavorative.
Nel piano di sicurezza che verr redatto in fase esecutiva saranno fornite descrizioni dettagliate
delle modalit di montaggio dei pannelli.
Al fine di prevenire, in fase di cantiere, sversamenti accidentali nel suolo e nel sottosuolo di oli e
carburanti, in fase esecutiva, saranno specificate localit e modalit di rifornimento e
manutenzione straordinaria dei mezzi dopera e definite le procedure demergenza da attuarsi in
caso di sversamenti accidentali, oltre alle modalit di smaltimento dei rifiuti di cantiere, nel rispetto
della normativa vigente. Dovranno, pertanto, essere messe in atto tutte le possibili precauzioni e gli
accorgimenti volti a limitare i rischi di contaminazione, in special modo nelle fasi di cantiere che
potrebbero comportare i maggiori rischi, onde contenere leventuale diffusione di inquinanti a
carico delle matrici ambientali.
Si esclude la possibilit che nellambito delle attivit di scavo venga rinvenuta la presenza di
materiali pericolosi (quale amianto o altro).
Nelle fasi relative al movimento terra si porr particolare attenzione al sollevamento delle polveri,
mantenendo provedendo allumidificazione dei materiali terrosi movimentati; prevista inoltre la
telonatura dei mezzi di trasporto necessari allo spostamento e movimentazione di tali materiali .
Il traffico pesante sar da monitorare in fase si trasporto dei materiali dovuti al movimento terra e
alle forniture dei pannelli e relative strutture.

3.26

Cronoprogramma

Il progetto prevede le sottoelencate fasi di intervento per la costruzione degli impianti:


- Preparazione progetto esecutivo
40
- Preparazione del cantiere
10
- Opere edili
90
- Installazione pannelli e strutture
- Collegamenti elettrici di tutti i componenti
TOTALE

150
20
310 giorni

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B.

INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI


4.

Indicazione dei principali impatti

4.1 IMPATTI IN FASE DI CANTIERE


I principali impatti individuati per la realizzazione dellimpianto fotovoltaico sono da segnalare
durante la fase di realizzazione.
In particolare si prevede un aumento del traffico veicolare pesante, conseguente al trasporto del
materiale da costruzione, allo stoccaggio dei materiali.
Impatti relativi alla movimentazione del materiale inerte
Vi sar una limitata produzione di materiale inerte, conseguente alla sistemazione generale
dellarea e alla realizzazione degli scavi (anche se saranno contenuti il pi possibile). Tale
materiale proveniente dagli scavi verr impiegato per la sistemazione finale dellarea e non sar
trasportato allesterno del lotto di intervento.
Durante il trasporto del materiale, la sistemazione generale e la realizzazione degli scavi vi potr
essere la produzione e diffusione delle polveri. Al fine di limitare al minimo i problemi provocati
dalla formazione di tali polveri, si provveder alla costante bagnatura dei materiali terrosi stoccati e
delle piste di cantiere e tenere bagnato il fronte di scavo. Le strade sterrate percorse dai mezzi
dopera verranno mantenute umide per minimizzare il sollevamento di polveri. Varranno inoltre
sottoposti a regolare pulizia i mezzi in uscita dalle zone di lavorazione e vi sar unottimizzazione
del flusso dei mezzi di cantiere. I mezzi eventualmente utilizzati per il trasporto di materiali terrosi
dovranno essere opportunamente telonati.
Impatti relativi allo stoccaggio di materiali
Nella fase di cantiere verr realizzata un apposita area per lo stoccaggio dei materiali, situata
allinterno del lotto di propriet.
In quest area sar predisposto un fondo stabilizzato dove potranno sostare momentaneamente, e
comunque per brevi periodi, i mezzi necessari alla realizzazione delle lavorazioni.
Il rifornimento dei mezzi utilizzati non avverr nellarea di cantiere e non pertanto previsto lo
stoccaggio di carburanti e materiali combustibili.
Non inoltre previsto lo stoccaggio di altre sostanze ma esclusivamente dei materiali per la
realizzazione delle opere, principalmente prefabbricate, che sul posto dovranno esclusivamente
essere assemblate.

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Impatti relativi alle emissioni rumorose


Durante le lavorazioni potranno esserci emissioni di rumore e vibrazioni, dovute al trasporto e alla
movimentazione del materiale da costruzione. Tali emissioni non risultano significative ma verr
comunque predisposta unottimizzazione della movimentazione dei mezzi, al fine di limitare il pi
possibile le emissioni rumorose .
Scenari incidentali
Al fine di limitare il rischio di sversamenti accidentali di materiali o carburanti da parte dei mezzi
che operano sullarea di cantiere, essi verranno sottoposti a periodici controlli tecnici.
Nel caso di sversamenti accidentali di combustibili e olii utilizzati dai mezzi nel cantiere, al fine di
salvaguardare le componenti relative alle acque superficiali, a suolo e sottosuolo, verr
predisposta unadeguata procedura che prevede limmediato confinamento con cordolatura di terra
dellarea interessata dallo sversamento. Inoltre il cantiere sar dotato di idonei mezzi tecnologici,
quali panne adsorbenti e di adeguate procedure operative, per garantire sia il tempestivo
intervento al verificarsi dellemergenza, sia la successiva bonifica dei luoghi contaminati.

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Nel caso di rotture incidentali delle strutture di sostegno dei pannelli o dei pannelli stessi, gli stessi
verranno immediatamente sostituiti, ed il materiale di risulta verr immediatamente prelevato e
portato in apposita discarica.
4.2 IMPATTI IN FASE DI ESERCIZIO
Gli impatti rilevati durante la fase di esercizio dellimpianto risultano molto limitati.
Impatto visivo
Limpatto prevalente risulta essere quello sul paesaggio (impatto visivo), in quanto questo impianto
introduce elementi di artificialit (pannelli e relative strutture) non ancora presenti nel contesto
circostante. Tali pannelli presentano un trattamento superficiale antiriflesso, che consente quindi di
limitare al massimo il riflesso della radiazione solare sulla superficie dei pannelli. In questo modo
sar praticamente nullo anche un eventuale abbaglio per chi transita nelle vicinanze dellarea. Per
eliminare linterferenza dei riflessi/abbagli per chi transita in prossimit dellarea (sia veicoli che
pedoni) si previsto di posare una siepe di altezza pari a due metri (interna alla recinzione
perimetrale), tale da schermare completamente la vista dellimpianto.

I pannelli sono esposti a sud e quindi eventuali riflessioni saranno orientate a sud. I punti
panoramici da cui larea risulta visibile sono disposti a nord (prealpi) e quindi gli eventuali riflessi
non saranno percepibili da tali punti.

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Non sono stati previsti altri mezzi di mitigazione in quanto, linserimento di essenze arboree di
altezze importanti, provocherebbe delle ombreggiature sui campi coltivati circostanti,
compromettendone la produzione agricola.

Recinzione: non costituisce elemento di ostruzione per la fauna


Tutta larea sar perimetralmente delimitata da una recinzione con siepe, ad file di chiudere larea
e mascherare parzialmente lintervento. Al fine di consentire il passaggio della fauna di piccole
dimensioni, sono state previste delle aperture lungo la parte inferiore della recinzione, in modo tale
che i piccoli animaletti possano transita allinterno dellarea.
La siepe impiantata inoltre, potr costituire un ambiente di rifugio per la fauna locale di piccole
dimensioni.

Prospetto recinzione perimetrale (vista dallesterno dellarea verso limpianto)

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Sezione recinzione

Impatti relativi al rumore


Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter.
La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55
db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione.
La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m.
Quindi a 10 m si ha la seguente situazione:
50 db con ventole in funzione
40 con ventole non in funzione
Ad una distanza di circa 50 m il rumore non pi percepibile.

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Caratteristiche Inverter con evidenziato rumore a 1 m di distanza

Risultati altrettanto soddisfacenti si ottengono considerando il livello di pressione sonora in


funzione della distanza da una sorgente. Se il suono emesso da una sorgente puntiforme in
unatmosfera omogenea e indisturbata, lontano da ogni superficie riflettente o assorbente, il suono
si irradia sotto forma di onde sferiche. La pressione sonora delle onde sferiche diminuisce in modo
inversamente proporzionale alla distanza della sorgente. Il livello di pressione sonora diminuisce di
6 dB ogni volta che si raddoppia la distanza dalla sorgente. Per calcoli rapidi a grandi distanze si
pu dire che il rumore diminuisce di 20 dB ogni volta che si riduce la distanza di un fattore 10.
Quindi a 10 m si ha la seguente situazione:
45 db con ventole in funzione
35 con ventole non in funzione

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Nella planimetria sopra riportata viene indicata la posizione dei tre inverter rispetto al limite del
confine dellarea di intervento. Nelle immediate vicinanze non sono presenti abitazioni o fabbricati.
Le distanze minima degli inverter dal confine del lotto pari ad almeno 45 m.
Al di fuori dellarea di propriet quindi il rumore non pi percepibile
E comunque previsto un periodico controllo strumentale delle emissioni rumorose.
Per una pi attenta valutazione del rumore si rimanda al capitolo 10.
4.3 IMPATTI IN FASE DI DISMISSIONE
A conclusione del ciclo di vita dellimpianto, nel caso si ritenga opportuno dimettere completamente
limpianto, si dovr provvedere allo smantellamento dei pannelli e delle strutture.

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Gli impatti principali riguardano lo smontaggio e il trasporto fuori dallarea delle parti che
compongono limpianto (pannelli e relative strutture), impatti per altro limitati ad una tempistica ben
definita (qualche settimana).

Impatti relativi allo smaltimento dei materiali utilizzati


Al termine del ciclo di vita dellimpianto, i materiali componenti pannelli e strutture potranno essere
riciclati.
Lacciaio ed il vetro, utilizzati per le strutture di supporto dei pannelli sono materiali che tra 20 anni
potranno essere ancora utili e riutilizzabili, attraverso il riciclo che ne permetter il recupero e la
rimessa in produzione.
Per quanto riguarda i plinti per il sostegno delle strutture vengono ipotizzati due possibili riutilizzi:
essi potranno essere recuperati per il sostegno di strutture analoghe in altri impianti fotovoltaici o
potranno essere impiegati per la realizzazione di strutture resistenti, quali muri.
Il silicio invece potr essere nuovamente riutilizzato con un processo di rigenerazione per la
produzione di nuovi pannelli. La teoria in fase avanzata di sperimentazione e accreditata per il
recupero del silicio, prevede che le celle di materiale utilizzate per la realizzazione dei pannelli,
vengano sottoposte ad un processo di laminazione con materiali specifici che eliminino la parte
opacizzata del blocco, permettendone un riutilizzo per la produzione di altri pannelli.
E immaginabile inoltre che il processo di laminazione potr diventare negli anni sempre pi
preciso e tecnologico e che lo spessore dello strato opacizzato che sar necessario rimuovere
sar negli anni sempre minore. Sar in questo modo possibile realizzare uno spreco sempre
minore di materiale, e questo potr garantire un maggiore riutilizzo dello stesso
Quanto sopra immaginando lattuale tendenza di crescente necessit di materie prime, pi che un
onere diverrebbe una possibilit di arricchimento, in quanto, il materiale da rimuovere e recuperare
(ferro, vetro, silicio, calcestruzzo) tutto completamente riciclabile e quindi soggetto di aumento di
valore al venir meno della disponibilit sul mercato dei materiali stessi.
E comunque importante sottolineare che i materiali utilizzati non risultano essere n materiali
inquinanti n rifiuti speciali n un materiali tossici.
La diffusione di massa del fotovoltaico inoltre un fenomeno relativamente nuovo e le tecnologie
di smaltimento di questo tipo di prodotti, ed in particolare in queste quantit, sono per la maggior
parte sperimentali.
Alla fine del ciclo di vita dellimpianto (circa 30 anni) concepibile immaginare che esisteranno
nuove tecniche di produzione e di smaltimento con modalit e costi difficilmente valutabili oggi ma
per quanto sopra gi descritto e plausibile che i materiali, oltre a non costituire un elemento
inquinante per lambiente, tramite la rimessa in produzione, costituiranno pi che un onere una
fonte di guadagno, che permetter di evitare gli sprechi e di riutilizzare i materiali.

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Impatti relativi al ripristino dei luoghi


Al termine del ciclo di vita dellimpianto, ed in seguito al suo smantellamento, il terreno verr
riportato alla sua condizione originaria.
Verr risistemato lo strato superficiale del terreno su tutta larea, rimuovendo lo

strato di

massicciata in misto granulare e le rampe di terra realizzate per superare i piccoli dislivelli, e
saranno quindi risistemante le zone dove sono collocate le strutture di sostegno dei moduli
fotovoltaici.
Nel caso non venga immediatamente riproposta lattivit agricola sul terreno, si provveder al
ripristino di uno strato erbaceo su tutta larea, provvedendo alla semina ed allaccompagnamento
colturale, in particolare nelle fasce che durante la vita dellimpianto sono state occupate dalle
strutture di sostegno dei moduli.
Per effettuare queste lavorazioni non verranno prodotti scarti in quanto le porzioni di terreno che
verranno

rimosse

saranno

riutilizzate

per

la

sistemazione

generale

dellarea.

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5.

Individuazione degli impatti potenziali

In questa fase di progettazione sono stati identificati gli impatti dovuti alla fase di cantiere e di
realizzazione dellimpianto fotovoltaico.
Le metodologie considerate per lindividuazione degli impatti sono:
le Check-lists
le Matrici
i networks
le carte tematiche
Con tali metodologie vengono individuate le modalit con cui lopera da realizzare andr ad
impattare sullarea, cio sulle grandezza che ne caratterizzano la qualit ambientale.
6.

INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Check-lists

Le check-lists sono costituire da un elenco selezionato di fattori ambientali e hanno costituito la


guida di riferimento per lanalisi ambientale, lista di potenziali aree di impatto riguardanti specifiche
attivit di progetto.
Le principali componenti ambientali che dovranno essere analizzate riguardano i seguenti aspetti:
-

Atmosfera

Paesaggio

Rumore

Geomorfologia

Vegetazione

Fauna

Ecosistemi

Sistemi antropici

Vengono di seguito analizzati gli eventuali impatti che la realizzazione del progetto proposto pu
causare allambiente, con un giudizio sugli effetti possibili.
Nella seguente tabella sono stati individuati gli impatti potenziali sulle componenti ambientali in
fase di cantiere e in fase di esercizio dellimpianto sulle principali componenti ambientali.
Componente
ambientale
Atmosfera

Identificazione impatti potenziali


Cantiere
Esercizio

Paesaggio
Rumore

Geomorfologia
Vegetazione

Fauna

Emissioni polveri
Diffusione gas di scarico
Nessuno
Livelli sonori incoerenti con le caratteristiche
delle aree
Nessuno
Sottrazione diretta di vegetazione a carattere
temporaneo
Alterazioni dellequilibrio delle cenosi vegetali
(insieme di animali e vegetali che convivono
nel medesimo ambiente formando un
ecosistema)
Sottrazione diretta di habitat alla fauna

- Nessuno
- Inserimento di elementi di artificialit
- Nessuno
- Nessuno
- Nessuno

- Nessuno

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Ecosistemi
Sistemi antropici

- Interferenza con gli spostamenti della fauna


- Disturbo dovuto ai mezzi di cantiere
- Abbandono coltivazione

- Nessuno
- Nuova rigenerazione del terreno con
sospensione della coltura e quindi aumento
della fertilit del terreno stesso

Nella seguente tabella stato valutato il grado di importanza degli impatti rispetto ai settori
ambientali delle componenti ambientali.

Componente
ambientale
Atmosfera
Ambiente Idrico

Litosfera

Ambiente fisico

Biosfera

Ambiente umano

Settori ambientali

Aria
Clima
Acque superficiali
Acque sotterranee
Acque marine
Suolo
Sottosuolo
Assetto idrogeologico
Rumore
Vibrazioni
Radiazioni non ionizzanti
Radiazioni ionizzanti
Flora e vegetazione
Fauna
Ecosistemi
Salute e benessere
Paesaggio
Beni culturali
Assetto territoriale

Valutazione del grado di importanza


dellimpatto
ACCETTABILE GESTIBILE
INACCETTABILE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X

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LINEE DI IMPATTO E POTENZIALI EFFETTI


ACQUE SUPERFICIALI
Potenziali effetti negativi

SI

NO

Deviazione temporanea di corsi dacqua


per esigenze di cantiere ed impatti
conseguenti

Inquinamento di corsi dacqua


superficiali da scarichi di cantiere

Consumi ingiustificati di risorse idriche

Deviazioni permanenti di corsi dacqua


ed impianti conseguenti
Interferenze negative con lattuale
sistema di distribuzione delle acque

X
X

Inquinamento permanente di acque


superficiali da scarichi diretti

Inquinamento di corpi idrici superficiali


per dilavamento meteorico di superfici
inquinate
Rischi di inquinamenti acuti di acque
superficiali da scarichi occasionali
Rischi di inquinamento di corpi idrici da
sversamenti incidentali di sostanze
pericolose da automezzi

X
X
X

La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non prevede


la deviazione temporanea di corsi dacqua, non richiedendo
n in fase di cantiere n in fase di esercizio da necessit di
acqua
La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non prevede
scarichi in cantiere che possano quindi inquinare i corsi
dacqua superficiali
La realizzazione del nuovo impianto non necessita
dellimpiego di risorse idriche
La realizzazione del nuovo impianto non prevede la
realizzazione di deviazioni permanenti di corsi dacqua
La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non avr
alcuna interferenza negativa con il sistema di distribuzione
delle acque
Il nuovo impianto non produrr alcun tipo di scarico. Non vi
sar quindi nessun inquinamento permanente dovuto
allinquinamento di acque superficiali.
Nel nuovo impianto non vi saranno superfici inquinati quindi
non vi sar nessun inquinamento dei corpi idrici superficiali
Non sono previsti rischi di inquinamenti acuti di acque
superficiali
Nellarea non saranno presenti sostanze pericolose che
potranno comportare rischi di inquinamento

Potenziali effetti positivi


Riduzione degli attuali consumi di
risorse idriche sul territorio
Riduzione dellinquinamento attuale
delle acque superficiali

X
X

Il passaggio dalla coltivazione al nuovo utilizzo dellarea (per


la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico) consentir la
riduzione degli attuali consumi di risorse idriche
Il nuovo impianto riduce i consumi idrici rispetto allo stato
attuale e non richiede lutilizzo di fertilizzanti, che, assorbiti
dal terreno, potrebbero inquinare, anche se in minima parte,
le acque.

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ACQUE SOTTERRANEE
Potenziali effetti negativi

SI

Interferenze negative con le acque


sotterranee durante le fasi di cantiere
Riduzione della disponibilit di risorse
idriche sotterranee
Consumi ingiustificati di risorse idriche
sotterranee
Interferenze dei flussi idrici sotterranei
(prime falde) da parte di opere
sotterranee di progetto
Inquinamento delle acque di falda da
percolazione di sostanze pericolose
conseguente ad accumuli temporanei di
materiali di processo o a deposito di
rifiuti
Inquinamento delle acque di falda da
percolazione di sostanze pericolose
attraverso la movimentazione di suoli
contaminati
Inquinamento delle acque di falda da
sostanze di sintesi usate per coltivazioni
industrializzate previste dal progetto

NO
X
X
X
X

La fase di cantiere non comporter compromissioni delle


acque sotterranee
La realizzazione dellintervento non porter ad una riduzione
della disponibilit di risorse idriche sotterranee
Non sono previsti consumi di risorse idriche sotterranee
Le opere in progetto non interferiranno con i flussi idrici
sotterranei, dal momento che tutte le opere saranno fuori
terra
Limpianto non prevede in nessuna fase, dal cantiere alla
realizzazione, al periodo di esercizio, limpiago di materiali o
rifiuti che, percolando nel terreno, possano provocare
inquinamento alle acque di falda
I suoli in cui si interviene non sono contaminati

X
X

Il progetto non prevede coltivazioni industrializzate, n,


quindi, sostanze di sintesi

Potenziali effetti positivi


Riduzione degli attuali prelievi di acque
sotterranee
Uso complessivo pi razionale delle
risorse idriche

Riduzione dei livelli o dei rischi attuali di


percolazione di sostanze pericolose
nelle acque sotterranee

X
X

Il progetto non prevede il prelievo di acque sotterranee. Non


viene modificata la situazione attuale
La realizzazione del nuovo progetto non prevede lutilizzo di
risorse idriche, comportando quindi una forte riduzione
dellimpiego della risorsa idrica rispetto alla situazione
attuale.
Non si prevede limpiego di sostanze inquinanti

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SUOLO, SOTTOSUOLO,
ASSETTO IDROGEOLOGICO
Potenziali effetti negativi

SI

Incremento dei rischi idrogeologici


conseguenti allalterazione (diretta o
indiretta) dellassetto idraulico di corsi
dacqua e/o di aree di pertinenza fluviale
Induzione di problemi di sicurezza per
abitanti di zone interessate in seguito
allaumento di rischi di frane indotti dal
progetto
Erosione indiretta di litorali in seguito
alle riduzioni del trasporto solido di
corsi dacqua
Consumi ingiustificabili di suolo fertile

NO

La realizzazione dellimpianto non interferisce con lassetto


idraulico di nessun corso dacqua.

La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico non


comporter una modifica dellassetto del territorio.
Lintervento viene realizzato in pianura, ove non sono mai
stati presenti rischi collegati a franamenti e simili
Lintervento non viene realizzato in prossimit di litorali

X
X

Consumi ingiustificati di risorse del


sottosuolo (materiali di cava, minerali)

X
Alterazioni dellassetto attuale dei suoli
Induzioni (o rischi di induzione) di
subsidenza
Impegni indebiti di suolo per lo
smaltimento di materiali di risulta

X
X
X

Inquinamento di suoli da parte di


depositi di materiali con sostanze
pericolose

Per limpianto viene utilizzato un terreno in cui ora si coltiva


riso. Dopo 25 anni, con rigenerazione del terreno, vi sar un
incremento di fertilit del terreno stesso
La realizzazione dellintervento non richiede limpiego di
risorse del sottosuolo presenti nellarea.
Per la realizzazione del nuovo impianto saranno utilizzati
pannelli in silicio. Al termine del ciclo di vita dellimpianto,
questo materiale potr essere riciclato e riutilizzato con un
processo di rigenerazione
Il nuovo impianto non alterer lassetto attuale del suolo
La realizzazione dellintervento non generer fattori che
potranno indurre subsidenza
Il nuovo impianto non produrr rifiuti o materiali di risulta, dal
momento che i pannelli convertono direttamente la radiazione
solare in energia elettrica.
Nellarea non sar necessario depositare alcun tipo di
sostanza. Non vi sar quindi il rischio di deposito di materiali
pericolosi che potrebbero inquinare il suolo

Potenziali effetti positivi


Riduzione dei rischi di dissesto
idrogeologico esistenti attraverso azioni
collegate al progetto
Recupero di suoli fertili

Nellarea non sono presenti rischi di dissesto idrogeologico

Eliminazione o riduzione di attuali aree


con suoli contaminati

La sospensione dello sfruttamento del terreno per scopi


agricoli consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza
agricola pi preziosa, ossia laumento della fertilit.
La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20
anni senza concimazioni organiche i terreni interessati
dallintervento porter ad una fase di riposo per il terreno
stesso che per tutto il fase non sar interessato dallo
sfruttamento intenso.
La sospensione della coltura agricola consente anche la
sospensione dellintroduzione per 25 anni di concimi organici
sul suolo.

61

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FLORA e VEGETAZIONE
Potenziali effetti negativi

SI

Eliminazione diretta di vegetazione


naturale di interesse
naturalistico/scientifico
Eliminazione e/o danneggiamento del
patrimonio arboreo esistente

NO
X
X

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da apporti di sostanze
inquinanti

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da schiacciamento
(calpestio)

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da alterazione dei bilanci
idrici
Riduzione o eliminazione di praterie
fanerogame marine
Creazione di presupposti per
lintroduzione di specie vegetali
infestanti in ambiti ecosistemici integri

X
X
X

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di attivit agroforestali

Introduzione di potenziali bioaccumuli


inquinanti in vegetali e funghi inseriti
nella catena alimentare umana

Nellarea non presente vegetazione naturale di interessa


naturalistico/scientifico.
Lunica
vegetazione
presente
nellarea quella legata alla produzione agricola.
Nellarea oggetto di intervento non presente un patrimonio
arboreo. Il terreno infatti risulta libero e utilizzato per la
coltivazione del riso.
Il nuovo impianto non produrr nessun tipo di sostanze
inquinanti. La vegetazione presente nellarea una volta
completato limpianto, consistente in alberature, siepi, e
inerbimenti, non sar sottoposta ad alcun tipo di rischio di
danneggiamento.
Nelle zone viabilit previste per i collegamenti interni allarea
e per raggiungere i pannelli in caso di manutenzione non
sar presente vegetazione. Infatti le parti dedicate alla
viabilit interna avranno una pavimentazione in massicciata
stradale, come pure le aree di manovra.
Con la realizzazione dellintervento non vengono alterati i
bilanci idrici

Lintervento viene realizzato in zona di pianura, ai piedi delle


prealpi, ove non sono presenti praterie fanerogame marine.
La realizzazione dellimpianto non porter allintroduzione
nellambiente circostante di specie vegetali infestanti che
possano alterare lecosistema in cui il progetto si inserisce.
Le specie utilizzate per le siepi e per linerbimento saranno
quelle gi presenti nel contesto territoriale.
Il nuovo impianto non comporter rischi di danneggiamento
per lattivit risicola presente nei lotti circostanti, dal momento
che gli interventi previsti sono circoscritti al singolo lotto di
intervento.
Limpianto non produce nessun tipo di bioaccumulo

Potenziali effetti positivi


Incremento della vegetazione arborea (o
comunque para-naturale) in aree
artificializzate

Aggiunta di elementi di interesse


botanico al territorio circostante
attraverso azioni connesse al progetto

Con le opere a verde si prevede la reintroduzione di


vegetazione tipica della baraggia, costituita da querce per le
piante di alto fusto e del brugo per la vegetazione bassa delle
aree mantenute a verde.
La sospensione dello sfruttamento del terreno dalla coltura
del riso consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza
agricola pi preziosa: il riposo consentir un aumento
dellindice di fertilit

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FAUNA
Potenziali effetti negativi
Danni o disturbi su animali sensibili in
fase di cantiere
Distruzione o alterazione di habitat di
specie animali di particolare interesse
Danni o disturbi in fase si esercizio su
animali presenti nelle aree di progetto
Interruzioni di percorsi critici per specie
sensibili (es. Per larrivo ad aree di
riproduzione o di alimentazione)

SI

NO

X
X
X
X

Rischi di uccisione di animali selvatici


da parte del traffico indotto dal progetto

X
Rischi per lornitofauna prodotti da
tralicci o altri elementi aerei del progetto

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) del patrimonio ittico

Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) del patrimonio
faunistico (attivit venatorie consentite,
raccolta locale di piccoli animali)
Creazione di presupposti per
lintroduzione di specie animali
potenzialmente dannose
Introduzione di potenziali bioaccumuli
nelle catene alimentari presenti
nellambiente interessato

In fase di cantiere ci potr essere uninterferenza con la


fauna presente nellarea.
Gli habitat naturali non verranno modificati. La recinzione
dellarea sar realizzata in modo tale da consentire il
passaggio degli animali di piccola taglia
Limpianto in fase di esercizio non comporter danni o
disturbi su animali presenti nellarea di progetto.
La realizzazione dellimpianto non comporter interruzioni di
percorsi critici per specie sensibili. Infatti la recinzione
dellarea, unico elemento di sbarramento che modifica la
situazione attuale, sar realizzata in modo tale da consentire
il passaggio di animali di piccola taglia
Per limpianto fotovoltaico non saranno richieste
manutenzioni particolari o presenza costante di personale
nellarea dellimpianto. Non vi sar quindi il rischio di
uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal
progetto, visto che la situazione non viene modificata in modo
significativo rispetto a quella attuale
Il progetto non prevede la realizzazione di elementi (tralicci o
altro) che possano in qualche modo costituire dei rischi per
lornitofauna
Lintervento non viene realizzato in prossimit di corsi
dacqua e non vi saranno quindi interferenze con il patrimonio
ittico
Gli interventi prevedono la realizzazione di una recinzione
perimetrale del lotto, al fine di garantirne la protezione e la
sicurezza. nella parte bassa della recinzione saranno per
lasciati dei passaggi per gli animali di piccola taglia che
vogliono attraversare larea
La realizzazione dellimpianto non collegata allintroduzione
di specie animali potenzialmente dannose
Limpianto non produce nessun tipo di bioaccumulo

Potenziali effetti positivi


Miglioramento indiretto della situazione
faunistico attuale attraverso la creazione
di nuovi habitat funzionali
Miglioramento diretto della situazione
faunistico attuale attraverso azioni
dirette di reintroduzione

Lintervento non modifica la situazione attuale

X
Lintervento non modifica la situazione attuale

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ECOSISTEMI
Potenziali effetti negativi
Alterazioni nella struttura spaziale degli
ecomosaici esistenti e conseguenti
perdite di funzionalit ecosistemica
complessiva
Alterazioni nel livello e/o nella qualit
della biodiversit esistente e
conseguenti perdite di funzionalit
ecosistemica complessiva
Perdita di naturalit nelle aree coltivate

SI

NO
Limpianto non modifica gli ecosistemi esistenti

X
Limpianto non modifica la biodiversit esistente

Frammentazione della continuit


ecologica complessiva nellambiente
terrestre coinvolto
Impatti negativi sugli ecosistemi
acquatici conseguenti al mancato
rispetto del deflusso minimo vitale
Interruzioni della continuit ecologica in
ecosistemi di acqua corrente
Eutrofizzazione di ecosistemi lacustri, o
lagunari, o marini

X
X
X
X

La sospensione dello sfruttamento del terreno con coltura del


riso consente al terreno stesso di accumulare la ricchezza
agricola pi preziosa, ossia laumento della fertilit. La
previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni
senza concimazioni organiche i terreni interessati
dallintervento porter ad una fase di riposo per il terreno
stesso che per tutto il fase non sar interessato dallo
sfruttamento intenso.
Anche se il lotto sar recintato, verranno comunque lasciati
dei piccoli vani attraverso cui possano passare i piccoli
animali, in modo tale da non creare nessun disturbo e non
costituire elementi di discontinuit
Lintervento non viene realizzato in prossimit di ecosistemi
acquatici
Lintervento non viene realizzato in prossimit di acqua
corrente
Lintervento non viene realizzato in corrispondenza di laghi,
lagune o mare

Potenziali effetti positivi


Creazione, attraverso interventi di
mitigazione o di compensazione, di
nuovi elementi con funzioni di
riequilibrio ecosistemico in aree con
criticit attualmente presenti

Nellarea non sono presenti criticit ecosistemiche

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PAESAGGIO

SI

NO

Potenziali effetti negativi


Alterazione di paesaggi riconosciuti
come pregiati sotto il profilo estetico o
culturale

Intrusione nel paesaggio visibile di


nuovi elementi potenzialmente negativi
sul piano estetico percettivo

Nellarea dellintervento non sono presenti paesaggi ritenuti


pregiati sotto il profilo estetico e culturale.
Ci emerge anche dallanalisi delle cartografie tematiche che
individuano aree con particolari pregi o caratteristiche
ambientali (indicazioni non presenti nella zona oggetto di
intervento)
La realizzazione dellimpianto fotovoltaico inserisce nel
paesaggio elementi di artificialit costituiti dai pannelli
fotovoltaici.
Attualmente non sono presenti nellarea impianti fotovolaici a
terra e quindi tali elementi potrebbero risultare, dal punto di
vista percettivo, estranei al territorio.
per ipotizzabile che in futuro, abbastanza imminente viste
le linee di investimento europee, statali e regionali, questo
tipo di impianto possa essere proposto anche il altri lotto
ubicati in prossimit di quello dintervento.

Potenziali effetti positivi


Eliminazione di elementi attuali di
criticit paesaggistica
Realizzazione di nuovi elementi di
qualit paesistica in seguito ad azioni di
progetto compensative
Introduzione sul territorio di nuove
opportunit per fruire vedute
paesaggistiche di qualit

BENI CULTURALI
Potenziali effetti negativi
Eliminazione e/o danneggiamento di
beni storici o monumentali
Alterazione di aree di potenziale
interesse archeologico
Compromissione del significato
territoriale di beni culturali

Nellarea non sono presenti criticit paesaggistiche


Non saranno introdotti nuovi elementi di qualit paesistica

X
X

SI

Sul territorio non vengono introdotte nuove opportunit per


fruire di vedute paesaggistiche di qualit

NO
X
X
X

Nellarea interessata dallintervento non sono presenti beni


storici o monumentali. La realizzazione del nuovo impianto
non avr interferenze con beni di questo tipo
Nellarea in cui si inserisce il progetto non vi sono potenzialit
di interesse archeologico
La realizzazione del progetto non porter ad una
compromissione del significato territoriale di beni culturali.
Nellarea oggetto di intervento non sono presenti beni
culturali significativi.

Potenziali effetti positivi


Introduzione di opportunit positive
(migliore fruibilit, nuove conoscenze)
per i beni culturali del territorio
interessato dal progetto

Lintervento non risulta collegato ai beni culturali presenti sul


territorio

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ASSETTO TERRITORIALE
Potenziali effetti negativi

SI

NO

Impegno temporaneo di viabilit locale


da parte del traffico indotto in fase si
cantiere

Eliminazione, alterazione e/o


spostamento sfavorevole di opere
esistenti con funzioni territoriali
Eliminazione o danneggiamento di beni
materiali esistenti di interesse
economico

X
X

Consumi di aree per le quali sono


previste finalit pi pregiate dal punto di
vista territoriale

Interruzione di strade esistenti o pi in


generale limitazione dellaccessibilit di
aree di interesse pubblico
Alterazione nei livelli di distribuzione del
traffico sul territorio interessato

X
Impatti negativi diretti su usi e fruizioni
delle aree interessate dal progetto

Potenziali perdite di valore economico di


aree ed abitazioni adiacenti agli
interventi di progetto
Frammentazione di unit aziendali
agricole
Innesco sul medio-lungo periodo di
nuove edificazioni ed infrastrutture nelle
fasce laterali

Induzione di fabbisogni non


programmati di servizi
Riduzione delloccupazione attuale

Il traffico indotto dalla fase cantieristica per la realizzazione


del nuovo impianto sar estremamente limitato in quanto
connesso principalmente a:
fase di sistemazione generale
fornitura dei pannelli (si suppone che ogni bilico possa
trasportare circa 60KW occorrono 23 bilici, distribuiti
per su pi giorni)
fornitura delle strutture e altro materiale
da sottolineare il fatto che il nuovo impianto verr realizzato
vicino al casello autostradale di Carisio autostrada A4
Nellarea non sono presenti opere con funzioni territoriali

X
X

X
X
X

La
realizzazione
dellintervento
non
comporta
danneggiamenti a beni di qualunque tipo esterni allarea di
intervento. Sullarea di intervento le uniche modifiche
riguardano la diversa tipologia di uso del suolo
Larea di intervento mantiene la destinazione duso agricola,
vista la compatibilit dellintervento con tale utilizzo del suolo.
Ai sensi dellart. 12, comma 7, del decreto legislativo 29
dicembre 2003, n. 387 e dellart. 5, comma 9, del decreto 19
febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere
realizzati in aree classificate agricole dai vigenti piani
urbanistici senza la necessit di effettuare le variazioni di
destinazione duso dei siti di ubicazione dei medesimi
impianti fotovoltaici. Lintervento risulta quindi ammissibile,
senza modificare la destinazione duso dellarea individuata.
In questo modo, la realizzazione dellintervento non
implicher una modifica nelle possibilit di utilizzo dellarea a
seguito della futura dismissione dellimpianto. Sullarea non
sono stati proposti utilizzi di tipo alternativo.
La realizzazione dellintervento non interferisce con spazi
esterni al lotto individuato. Non comporta quindi la limitazione
dellaccesso ad aree di interesse pubblico.
Una volta realizzato, il nuovo impianto non comporter
modifiche al traffico sul territorio. Lunico momento in cui il
traffico avr delle leggere variazioni sar durante la fase
realizzativa. Laumento del traffico sar legata principalmente
alla fase delle forniture dei pannelli e relative strutture
portanti, come per qualunque altro tipo di cantiere.
Larea interessata dallintervento attualmente destinata
allattivit risicola e non fruita da nessuno per altre finalit.
La realizzazione dellintervento non compromette il terreno
dal punto di vista agricolo. La sospensione della coltura
risicola per il tempo di vita utile dellimpianto consentir
invece una rigenerazione del terreno e una riacquisizione di
fertilit da parte dello stesso.
La realizzazione del nuovo impianto dar nuovo valore a tutta
larea.
Il lotto interessato dallintervento risulta di ununica propriet
e non porta alla frammentazione di altre unit aziendali
agricole.
La realizzazione del nuovo impianto non necessita di ulteriori
opere collaterali oltre a quelle gi previste in progetto (cabina
Enel e locale inverter). Non prevedibile quindi che in futuro
possano essere proposte nuove edificazioni nelle fasce
laterali.
Limpianto viene realizzato completo e in futuro non
richieder ulteriori servizi.
Limpianto non prevede una riduzione del numero di occupati

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Potenziali effetti positivi


Consolidamento infrastrutture esistenti

Limpianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica


consente un potenziamento dellinfrastruttura di distribuzione
dellenergia elettrica
La realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico consentir
un incremento dei servizi connessi alla distribuzione di
energia elettrica
Lintroduzione di nuovi impianti fotovoltaici in un contesto in
cui sono ancora poco diffusi pu far prospettare a larga scala
una diversificazione produttiva alternativa alleconomia
consolidata sul territorio.
Lintroduzione di nuovi impianti fotovoltaici in un contesto in
cui sono ancora poco diffusi pu far prospettare a larga scala
una diversificazione produttiva alternativa alleconomia
consolidata sul territorio.
Lintervento non collegato a fruizioni di tipo ricreativo

X
Miglioramento dellofferta di servizi

X
Offerta di nuove opportunit
occupazionali

Nuovo presumibili attivit economiche


indotte dallopera

Opportunit, attraverso gli interventi di


inserimento ambientale, per nuove
fruizioni di tipo ricreativo
Risparmi nellutilizzo complessivo di
combustibili fossili, e dei rischi
energetici conseguenti

Il progetto propone la realizzazione di una nuova centrale


fotovoltaica per la produzione di energia elettrica, con una
potenza pari a circa 1377.50 Wp. La realizzazione del nuovo
impianto per la produzione di energia elettrica attraverso
lenergia solare consente di diminuire il carico ambientale.
Consente di minimizzare le emissioni di gas serra in
atmosfera. Questo tipo di produzione non rilascia sostanze
inquinanti. La produzione di energia elettrica attraverso il
nuovo impianto pulito consente la riduzione dellenergia
prodotta in unaltra centrale in cui pu essere impiegato
combustibile fossile (es. gasolio, carbone, metano). Qui si
produce energia da fonte rinnovabile, evitando la
combustione e quindi la produzione di CO2. Limpianto infatti
consentir un risparmio di immissione di anidride carbonica in
ambiente pari a circa 1101 tonnellate annue.

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Viene di seguito riportata una check-list con punteggi, per definire il peso dellimpatto.
Tabella Domande-punteggi per individuazione dellimpatto del progetto
1
2
3

4
5

Criteri
Costo approssimato
dellopera in progetto
Estensione dellarea su cui si
prevede di realizzare lopera
Realizzazione di unopera di
tipo industriale di notevoli
dimensioni
Infrastrutture connesse allo
sfruttamento di risorse idriche
Reflui riversati nei ricettori
naturali

Generazione di rifiuti solidi

Generazione di emissioni in
atmosfera
Quota di popolazione
interessata dallopera
Risorse uniche e pregiate

8
9

10
11

12

Opera realizzati in aree


esondabili
Incompatibilit con uso del
territorio circostante

Disponibilit di servizi

Valore
Costo tra 1 e 10 milioni

Livello
Basso

Superficie area tra 4ha e 20 ha

Medio

Lopera comprende
industriale rilevante

un

progetto

di

tipo Si

Non vi saranno infrastrutture connesse allo


sfruttamento di risorse idriche
La costruzione e la gestione del nuovo impianto
non genera riversamento di rilevanti quantit di
reflui in ricettori idrici naturali
La costruzione e la gestione del nuovo impianto
non genera la produzione di significative
quantit di rifiuti solidi che andranno smaltiti nel
territorio interessato dal progetto
La costruzione e la gestione del nuovo impianto
non genera emissioni in atmosfera
La realizzazione dellopera non comporta la
delocalizzazione di abitanti
Lopera non interferir con opere uniche e
pregiate (geologiche, storiche, archeologiche,
culturali, ecologiche)
Larea non viene realizzata in aree soggette ad
esondazioni
La costruzione e la gestione del nuovo impianto
non sar incompatibile con luso del territorio
circostante
in
termini
di
estetica/rumore/odore/accettabilit
La domanda di servizi richiesta dal progetto non
supera la disponibilit attuale degli stessi

Punteggio
5
5
10

No

No

No

No

Basso

No

No

No

No

Totale

20

Limpatto risulta pari a 20/120 corrispondente circa ad un peso di 16%

68

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7.
INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso MATRICI
Possono essere considerate delle check lists bidimensionali, in cui il primo asse descrive le azioni
proposte, mentre il secondo asse elenca le componenti ambientali.
Le intersezioni indicano gli impatti che si creano tra i progetti e lo stato dellambiente (vengono
utilizzate in fase di assessment).
Si procede in questo modo:
- individuazione delle componenti ambientali
- individuazione delle caratteristiche di attivit dellopera (eliminazione delle voci di
importanza ininfluente)
- attribuzione di uno o pi coefficienti numerici legati allimpatto

z
z
z
z
z

Atmosfera
Ambiente idrico
Suolo
Flora
Fauna

z
z
z
z
z
z
z
z

Aspetti fisici

z
z

Aspetti estetici e culturali


Aspetti socio-economici

Smantellamento
impianto

z
z
z

Smaltimento
rifiuti

z
z
z

Esercizio
impianto (e
relativa
manutenzione)

PARAMETRI

Trasporto e
stoccaggio

Modifiche
infrastrutture

AZIONI

Realizzazione
impianto

MATRICE DEGLI IMPATTI PRIMARI

z
z

z
z
z
z
z

z
z

z
z

z
z

z
z
z

z
z
z

z
z

z
z
z
z

Suolo
Flora
Fauna
Aspetti fisici
Aspetti estetici e culturali
Aspetti socio-economici

z
z
z
z
z

Aspetti socioeconomici

Fauna

z
z
z
z

Aspetti
estetici e
culturali

Flora

Aspetti fisici

Suolo

Ambiente idrico

Ambiente
idrico

Atmosfera

Atmosfera

MATRICE DI INTERAZIONE DEI PARAMETRI AMBIENTALI PER DETERMINARE GLI EFFETTI


DEL SECONDO ORDINE

z
z
z
z
z
z
z

69

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ACQUE sotterranee
ATMOSFERA
FLORA

FAUNA

USI DEL SUOLO

RICREAZIONE
AMBIENTE E BENI
CULTURALI

FATTORI SOCIO-ECONOMICI

X
X

X
X

X
X
X

Spesa locale

Forniture

Occupazione

Immigrazione

Scarico di effluenti aeriformi

Rilevati in terra
Mov. e stocc. mater.
radioattivi
Scarico di effluenti liquidi

Bacini idrici

Servizi per limpianto


Occupazione di suolo e
vincoli
Alterazioni idrologia
sotterranea
Modificaz. portata corsi
dacqua
Edifici e infrastrutturazioni
Linee di trasmissione
elettrica
Barriere e recinzioni

Spesa locale

Immigrazione

Cambiamenti nel traffico

Estrazioni inerti

Sterri e riporti

Bacini idrici

Forniture e appalti

ESERCIZIO

Occupazione

Barriere e recinzioni

Suoli
Quantit
Qualit
Temperatura
Quantit/qualit
Qualit
Clima
Vegetazione naturale
Vegetazione coltivata
Specie protette
Uccelli
Animali terrestri
Animali acquatici
Specie protette
Zona umida
Boschi
Zone coltivate
Zone residenziali
Escursionismo
Caccia e pesca
Paesaggio
Ecosistemi
Beni culturali
Parchi e riserve
Sistema culturale
Salute e sicurezza
Popolazione
Occupazione
Economia locale
Attivit agricole
Attivit industriale

Strade

FATTORI

TERRA
ACQUE di superficie

Edifici e infrastrutturazioni

CATEGORIE

Rumori, vibrazioni, polveri

COMPONENTI
AMBIENTALI

Canalizzazioni

AZIONI RILEVANTI

Occupazione di suolo e
vincoli
Alteraz. idrologia sotterranea

COSTRUZIONE

X
X

70

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MATRICE DI SCOPING INERENTE FASE SI COSTRUZIONE E FASE DI ESERCIZIO


Azioni di progetto
Trasporto materiale da costruzione

Stoccaggio provvisorio materiale da costruzione

Realizzazione fondamenta

Costruzione edifici ed impianti


Pavimentazione strade e piazzali

Produzione energia elettrica

Manutenzione
Controllo a distanza dellimpianto

Produzione energia
elettrica

Consumo energie e
materie prime

Prelievo acque
potabili

Emissione materiali
inquinanti

Produzione di
vapore acqueo

Presenza deposito di
stoccaggio

Emanazione odori
molesti

Emissione rumori e
vibrazioni

Produzione e
diffusione polveri

Emissioni gassose

Traffico veicolare

Emissioni rumore e
vibrazioni

Emissioni gassose

Produzione
materiale inerte

Traffico veicolare
pesante

Accesso al cantiere

Fattori di impatto

Esercizio

Presenza mezzi e
strutture

Costruzione

Produzione e
diffusione polveri

Fase

Componenti e fattori ambientali


Atmosfera
Acque superficiali
Acque sotterranee
Suolo e sottosuolo
Ecosistema

Vegetazione flora e fauna

Paesaggio

Rumori e vibrazioni
Assetto demografico e sociale

Assetto igienico sanitario


X

Assetto economico e territoriale


Assetto urbanistico

X
X

Discariche controllate
X

Costruzione

Viabilit

Esercizio

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8.
INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Networks
Si tratta di diagrammi di flusso che rappresentano le catene di impatti generati dalle attivit di
progetto, si evidenziano non solo gli impatti diretti delle azioni di progetto sulle componenti
ambientali, ma anche gli impatti di ordine superiore a carico di altre variabili del sistema

Progetto

Realizzazione nuovo impianto


fotovoltaico

Attivit

Produzione di
energia
elettrica da
fonti rinnovabili

Abbandono
coltivazione
risicola

Azionifonti

Occupazione
del suolo
Circa 4 ha

Qualit
dellaria

Intrusione
nellambiente
Pannelli
fotovoltaici

Rigenerazione
terreno agricolo
No immissione
concimi

Risorse
idriche

Effetti di
primo
ordine

Effetti biotici

Riduzione
emissioni
anidride
carbonica

Effetti sul
paesaggio

Rinaturalizzazione
del terreno

Riduzione
della
quantit di
acque
utilizzate

Disturbo
habitat
naturale
fauna

Circa 1101 ton

Introduzione
elementi di
artificialit

Effetti di
secondo
ordine

Non sono stati individuati effetti di secondo ordine

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9. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso CARTE TEMATICHE


Non stata fatta valutazione con carte in quanto non sono stati individuati aspetti significativi che
potessero essere pi chiaramente esemplificati in una cartografia specifica.
Per la valutazione degli impatti dovuti alla realizzazione del progetto proposto non sono state
redatte carte di valutazione in quanto si ritiene che gli elementi di impatto siano limitati e circoscritti
a singoli aspetti.
In particolare nellarea di intervento (considerata a scala territoriale ampia) non sono stati
individuati elementi ambientali rilevanti, quali:
-

siti di rilevanza faunistico


siti di rilevanza botanica
siti di rilevanza geologica

unit ecosistemiche
elementi di interesse storico-culturale
elementi di degrado ambientale

Larea oggetto di intervento non caratterizzata da aree soggette a valanghe, a dissesti


idrogeologici in atto (frane ed erosioni), zone alluvionabili, aree sismiche, incendi, inquinamento
idrico superficiale, inquinamento delle falde, inquinamento atmosferico, degrado ecosistemico,
degrado paesaggistico, degradazione del suolo.
Non sono presenti caratteristiche ambientali significative, quali stabilit dei versanti, naturalit,
potenziali di biomassa, permeabilit.
Non sono stati riscontrati elementi significativi relativi al valore naturalistico-scientifico, al valore
paesaggistico, alla vulnerabilit idrogeologica, alla sensibilit ecosistemica agli inquinanti idrici e
allinquinamento atmosferico; non stata individuata una fragilit ecosistemica strutturale n una
vulnerabilit antropica.
Gli aspetti per i quali si ritenuto opportuno procedere con un approfondimento grafico riguardano
gli elementi di importanza estetica (vedute tradizionalmente fruite, degradi visivi).
Vengono

di

seguito

riportate

alcune

immagini.

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Mottalciata

Vista aerea dal San Bernardo verso larea di intervento

San Bernardo

Vista aerea dallarea di intervento verso larco alpino

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10.
VALUTAZIONE DELLIMPATTO ACUSTICO
Viene di seguito riportata una valutazione dellimpatto acustico, redatta secondo i parametri stabiliti
dalla D.G.R. n. 9-11616 del 02.02.2004 Criteri per la redazione della documentazione di impatto
acustico
10.1 Descrizione dellattivit in progetto e dei macchinari di cui prevedibile lutilizzo
La realizzazione del nuovo impatto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonte
rinnovabile (sole) prevede linstallazione di pannelli fotovoltaici e relative strutture, la realizzazione
di una cabina ENEL/locale utente e linstallazione di nr. 3 inverter trifase, necessari per la
conversione dellenergia da continua ad alternata.
Limpianto, avendo una potenza installata pari a 1377.50 kWp, sottoposto alla fase di Verifica
della procedura di VIA ai senti dellart. 4, comma 1, della Legge Regionale 14 Dicembre 1998, n.
40 Disposizioni concernenti la compatibilit ambientale e le procedure di valutazione, in quanto
esso rientra nella categoria progettuale n. 36 dell''Allegato B2: con denominazione Impianti
industriali non termici per la produzione di energia, vapore e acqua calda e non ricade neppure
parzialmente all'interno di aree naturali protette.
Lintervento viene realizzato nella pianura biellese, in un contesto agricolo, utilizzando unarea
attualmente coltivata a riso.
10.2 Descrizione degli orari di attivit e di quelli di funzionamento degli impianti principali
Limpianto sar in funzione in relazione alla radiazione solare, variabile quindi sia in base al
calendario sia in relazione alle condizioni metereologiche.
Il funzionamento degli inverter sar relazionato alleffettivo funzionamento dei pannelli.

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10.3 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse allattivit e loro ubicazione; dati di
targa relativi alla potenza acustica delle differenti sorgenti sonore
Le uniche sorgenti rumorose presenti nel nuovo impianto fotovoltaico saranno i 3 inverter
posizionati tra i pannelli come indicato nella seguente planimetria. Gli inverter si configurano come
una sorgente puntiforme.

Di seguito viene riportata una tabella contenente le specifiche tecniche della tipologia di inverter di
cui si prevede linstallazione.

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10.4 Descrizione delle caratteristiche costruttive


I dati di rumorosit sopra riportati fanno riferimento allinverter considerato da solo. Bisogna per
tener conto che, posizionandoli in mezzo al campo, sar necessario prevedere un piccolo box che
li contenga, in modo tale da proteggerli dalle intemperie. Tale box sar climatizzato, isolato e
insonorizzato in modo opportuno. I valori di rumorosit saranno cos ulteriormente ridotti.

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10.5 Identificazione e descrizione dei ricettori presenti nellarea di studio


Nellarea di studio presente Cascina del Bon ad una distanza di circa 81 metri dallinverter pi
vicino. Nelle vicinanze vi sono altri due piccoli fabbricati , situati ad una distanza maggiore.
In prossimit dellintervento non sono presenti aree naturalistiche vincolate, n parchi pubblici e
aree esterne destinate allattivit ricreativa e allo svolgimento della vita sociale della collettivit.
I terreni circostanti risultano tutti a destinazione agricola.

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10.6 Planimetria dellarea


Planimetria con indicazione ubicazione inverter, loro distanza dai confini.
Gli inverter saranno ubicati ad una distanza dai confini di almeno 45 ml.

10.7

Indicazione della classificazione acustica

Il comune di Mottalciata non ha ancora provveduto a far redigere ai sensi della L.R. 52/2000,
Legge Quadro 447/95 il Piano di classificazione acustica e pertanto non stato possibile effettuare
una verifica con dei valori base di riferimento. Tuttavia, considerata la collocazione extraurbana e
la considerevole presenza di attivit agricole e rapportandola a zone analoghe, concepibile
immaginare che un area come quella in oggetto possa in futuro rientrare nella Aree di tipo misto,
Classe Acustica III, (Classe III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane
interessate dal traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densit di popolazione,
con presenza di attivit commerciali, uffici, con limitata presenza di attivit artigianali e con
assenza di attivit industriali; aree rurali interessate da attivit che impiegano macchine operatrici).
In basa a questi dati il valore limite massimo di emissione che pu essere emesso da una sorgente
sonora, misurato in prossimit della sorgente stessa dovrebbe essere:
- Diurno: 55 dB
- Notturno: 45 dB
80

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10.8

Individuazione delle principali sorgenti sonore gi presenti nellarea di studio

Nellarea di studio non sono presente sorgenti sonore.


10.9 Calcolo previsionale dei livelli sonori generati dallopera nei confronti dei ricettori e
dellambiente esterno
Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter.
La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55
db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione.
La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m.
A 10 m si ha la seguente situazione:
50 db con ventole in funzione
40 con ventole non in funzione
A 35 m si ha la seguente situazione:
13 db con ventole in funzione
3 db con ventole non in funzione
A 50 m si ha la seguente situazione il rumore degli inverter non pi percepibile.
Si pu quindi sostenere che allesterno dellarea di intervento non verranno superati i valori limite
massimo di emissione previsti per le Aree di tipo misto, Classe Acustica III.
Saranno comunque predisposti controlli periodici per verificare la conformit ai limiti di legge dei
livelli sonori generati dallimpianto stesso.

10.10 Calcolo previsionale dellincremento dei livelli sonori dovuti allaumento del traffico
veicolare indotto da quanto in progetto
Una volta entrato in esercizio, il nuovo impianto fotovoltaico non andr ad interferire con il traffico
veicolare. Vi sar infatti la presenza molto ridotta di personale nellarea, limitatamente alla
necessit di realizzare delle manutenzioni o delle rilevazioni particolari.

10.11 Descrizione dei provvedimenti tecnici


Al fine di diminuire la rumorosit degli inverter sar possibile prevedere linsonorizzazione acustica
dei box in cui gli inverter vengono inseriti per essere protetti dagli agenti atmosferici.

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10.12 Analisi dellimpatto acustico generato in fase di realizzazione


Viene di seguito riportato un RAPPORTO DI VALUTAZIONE DELL'ESPOSIZIONE DEI
LAVORATORI AL RUMORE, ai sensi dei DLgs 277/91, 494/96 e 528/99, D.P.R. 222/2003
NATURA DELL'OPERA:

Pannelli solari

TIPOLOGIA:

Rumori di fondo per funzionamento inverter

GRUPPO OMOGENEO:

Condizioni di esercizio impianto fotovoltaico

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Media valori ambienti aperti con inverter e ventilatori in funzione


Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE

Leq

100,0

65,0

65,0

dB(A)

SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

NATURA DELL'OPERA:

Realizzazione impianto fotovoltaico

TIPOLOGIA:

Opere di allestimento per posa pannelli fotovoltaici

GRUPPO OMOGENEO:

Opere di allestimento per posa pannelli fotovoltaici

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Installazione cantiere

Leq

5,0

77,0

Scavo di sbancamento

69,0

83,0

Strutture in C.A. per plinti fondazione

22,0

83,0

4,0

79,0

83,0

dB(A)

Opere esterne varie


Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A)

NATURA DELL'OPERA:

Allestimento terreno e opere accessorie

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Responsabile Tecnico di Cantiere

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Attivit di ufficio

Leq

68,0

68,0

Installazione cantiere

1,0

77,0

Scavi di sbancamento

1,0

83,0

25,0

83,0

5,0

0,0

78,0

dB(A)

Strutture in C.A.
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

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NATURA DELL'OPERA:

Allestimento terreno e opere accessorie

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Capo Squadra (installazione di cantiere, scavi di sbancamento, scavi


di fondazione)

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Installazione cantiere

54,0

77,0

Scavi di sbancamento

27,0

83,0

Scavi di fondazione

14,0

79,0

5,0

0,0

80,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
NATURA DELL'OPERA:

Livellamenti terreno

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Palista

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Utilizzo Pala

60,0

88,0

Manutenzione e pause tecniche

35,0

64,0

5,0

0,0

86,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 85 fino a 90 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)
O Distribuzione materiale informativo;
O Formazione e addestramento uso DPI;
O Formazione specifica uso macchine/attrezzature;
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
(1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal
medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza);
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NATURA DELL'OPERA:

Livellamenti terreno

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Escavatorista

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Utilizzo Escavatore

60,0

87,0

Manutenzione e pause tecniche

35,0

64,0

5,0

0,0

85,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)
O Distribuzione materiale informativo;
O Formazione e addestramento uso DPI;
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
(1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal
medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza);

NATURA DELL'OPERA:

Livellamenti terreno

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Autista Autocarro

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Utilizzo Autocarro

60,0

78,0

Manutenzione e pause tecniche

35,0

64,0

5,0

0,0

76,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
84

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NATURA DELL'OPERA:

Posa plinti di fondazione

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Autista Autobetoniera

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Carico (vedi impianto di preconfezione calcestruzzi)

10,0

84,0

Trasporto

40,0

78,0

Scarico

30,0

78,0

Manutenzione e pause tecniche

15,0

64,0

5,0

0,0

79,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

NATURA DELL'OPERA:

Casseri plinti di fondazione

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Carpentiere

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Fondazioni e strutture piani interrati

12,0

84,0

Strutture in C.A. in elevazione

65,0

70,0

Struttura di copertura con orditura in legno

7,0

78,0

Utilizzo sega circolare

5,0

93,0

Montaggio e smontaggio ponteggi

6,0

78,0

Fisiologico

5,0

0,0

82,0

dB(A)

Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)

O Distribuzione materiale informativo;


O Formazione e addestramento uso DPI;
(1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal
medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza);

85

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NATURA DELL'OPERA:

Opere edili varie

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Muratore polivalente

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Opere varie

85,0

79,0

Assistenza scavi

10,0

78,0

5,0

0,0

79,0

dB(A)

Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

NATURA DELL'OPERA:

Posa struttura metallica di supporto

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Fabbro

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Utilizzo mola da banco (B398)

5,0

84,0

Utilizzo trapano a colonna (B650)

5,0

81,0

Operazioni di saldatura elettrica (B576)

5,0

72,0

Operazioni di saldatura e taglio ossiacetilenico (B170)

4,0

87,0

70,0

78,0

Spostamenti con automezzo (B34)

6,0

79,0

Fisiologico e pause tecniche (A322)

5,0

64,0

80,0

dB(A)

Utilizzo di avvitatori vari per montaggio

Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza necessario non superare il tempo
medio giornaliero dedicato alle lavorazioni di maggior esposizione.

NATURA DELL'OPERA:

Posatore tubazioni

TIPOLOGIA:

Impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Posatore tubazioni

ATTIVITA'
Preparazione materiale con utensili vari (utilizzo filiera ecc.) (B273)
Assistenza agli scavi

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

15,0

80,0

2,0

65,0
86

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Posa tubature (A24)


Fisiologico e pause tecniche (A315)
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE

78,0

76,0

5,0

64,0

77,0

dB(A)

SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)


MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Utilizzare i DPI durante le fasi di lavoro con rumorosit > a 90 dBA (es.: Scanalature e forature - utilizzo
scanalatrice o elettrodemolitore). Durante le fasi di lavoro che eccedono i 90 dBA necessario evitare la
concomitanza con altre lavorazioni nelle immediate vicinanze; inoltre opportuno delimitare e segnalare la
zona di lavoro con mezzi appropriati. Non superare il tempo dedicato nella settimana alla lavorazione di
maggior esposizione adottando, ove del caso, la rotazione fra il personale.

NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:

Manutenzione impianto Fotovoltaico

GRUPPO OMOGENEO:

Manutenzione dell'impianto fotovoltaico

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE

0,0

Leq
dB(A)

SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

NATURA DELL'OPERA:

Costruzioni Edili in Genere

TIPOLOGIA:

Manutenzioni

GRUPPO OMOGENEO:

Assistente Tecnico di Cantiere (generico)

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Installazione cantiere (A3)

Leq

3,0

77,0

Sollevamento materiale (B409)

12,0

76,0

Ripristini vari (A93)

55,0

80,0

Verniciature e tinteggiature (A94)

25,0

74,0

5,0

64,0

79,0

dB(A)

Fisiologico e pause tecniche (A315)


Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

87

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NATURA DELL'OPERA:

Costruzioni Edili in Genere

TIPOLOGIA:

Manutenzioni

GRUPPO OMOGENEO:

Fabbro
%
Esposizione
Massima
Settimanale

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Manutenzione di opere in ferro (A74)

95,0

95,0

80,0

Fisiologico e pause tecniche (A315)

5,0

5,0

64,0

80,0

dB(A)

Lep=
80,0
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
Sulla Settimana di Maggior Esposizione: Fino a 80 dB(A)
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza necessario non superare il tempo
medio giornaliero dedicato all'attivit di maggior esposizione.

NATURA DELL'OPERA:

Costruzioni Edili in Genere

TIPOLOGIA:

Manutenzioni

GRUPPO OMOGENEO:

Operaio generico per impianto

ATTIVITA'

%
Esposizione
Media Cantiere

Leq

Interventi di ordinaria manutenzione

60,0

80,0

Sollevamento materiale (B409)

20,0

76,0

Pulizia (A315)

15,0

64,0

5,0

64,0

79,0

dB(A)

Fisiologico e pause tecniche (A315)


Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)

88

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C.

OPERE DI RECUPERO, MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE

11.OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE


Gli interventi di recupero consistono nel ripristino dei luoghi interessati dallesecuzione dei lavori e
dalla cantierizzazione.
Si segnala che lorganizzazione del cantiere rispecchia limpostazione futura dellimpianto, in
particolare per quanto riguarda la viabilit interna dellarea. Gi in fase di cantiere verranno
individuate le zone di viabilit, che saranno le stesse dellimpianto concluso. In questo modo si
riducono le lavorazioni e si limitano le aree di cantiere da recuperare a conclusione degli interventi.
Al termine degli interventi di posa dei pannelli e sistemazione della viabilit interna verranno
realizzate le opere di verde, che consentiranno anche di recuperare tutta larea dal punto di vista
ambientale.
In particolare si prevede la posa di siepi sempreverdi a mascheramento della recinzione
perimetrale.
A conclusione degli interventi si provveder alla rapida ricostruzione di uno strato erbaceo
attraverso opportune tecniche, quali lidrosemina per tutte le superfici lasciate libere dai pannelli e
dalla viabilit.
Si prevede la riproposizione nelle aree verdi della vegetazione tipica della baraggia (che in queste
zone ospita specie animali rare) quali molina, brugo, felce aquilina.
12.OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE
Gli interventi di mitigazione sono finalizzati al miglioramento dellinserimento ambientale delle
opere in progetto, particolarmente importanti nelle situazioni ambientali di pregio naturalistico e
paesaggistico, quando le opere in progetto sono visibili e comportano interferenze con il contesto
ambientale e paesaggistico in cui si inseriscono.
Le mitigazioni sono accorgimenti tecnici per ridurre gli impatti ambientali previsti.
Una prima categoria di mitigazioni attiene alla localizzazione dellintervento in progetto.
Lintervento stato collocato in un sito non posizionato in aree ad elevata sensibilit ambientale
relativamente alle interferenze prodotte. Larea prescelta non presenta nessun livello di criticit.
Altre mitigazioni sono relative alla scelta dello schema progettuale e tecnologico di base. Lo
schema progettuale adottato quello che minimizza le interferenze indesiderate, massimizzando
gli aspetti positivi.
Per la realizzazione dellintervento non sono previste opere di scavo rilevanti. La sistemazione
generale del terreno prevede un semplice livellamento del terreno ove fosse necessario (il terreno
presenta gi una conformazione pianeggiante dovuta alla coltura risicola) e in particolare nelle
aree destinate alla viabilit interna.
Per ridurre le opere di scavo e i movimenti terra non sono state previste altre movimentazioni. Le
uniche opere di scavo sono quelle connesse alla realizzazione delle impronte in cui realizzare i
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PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
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plinti delle strutture di supporto dei pannelli e quelli necessari per la posa delle tubazioni interrate
(per i cavi in corrente continua e in corrente alternata).
Il materiale proveniente dagli scavi verr impiegato per la sistemazione finale dellarea e non sar
trasportato allesterno del lotto di intervento.
Al fine di ridurre il sollevamento di polveri si provveder a mantenere il terreno bagnato prima degli
scavi stessi.
Le operazioni di scavo prevedono il preventivo accantonamento e conservazione del materiale di
scotico.
Tutte le aree interessate dal movimento terra saranno, al termine delle lavorazioni, inerbite e
rinverdite.
Larea sar chiusa da una recinzione perimetrale realizzata in rete metallica di coloritura verde, al
fine di meglio inserirla nellambiente naturale. Allinterno si prevede la posa di una siepe di altezza
pari alla rete stessa, al fine di mascherare lintervento per chi transita in macchina o a piedi nelle
immediate vicinanze dellarea di intervento.
Le essenze che si previsto di utilizzare sono sempreverdi, in particolare la Photinia acquista
colorazione rossastra durante lautunno e linverno, integrandosi quindi con il variare stagionale
delle colorazioni dellambiente circostante. La non caducit delle foglie quindi, permetter di
minimizzare le operazioni di manutenzione.
Per ledificio ospitante la cabina Enel vengono forniti elaborati di progetto relativi alla soluzione
prescelta. Per quanto possibile per i prospetti dei fabbricati saranno adottate soluzioni compositive
ed architettoniche riferite alla tradizione locale, quali copertura a doppia falda, manto di copertura
in tegole, murature intonacate e tinteggiate con coloriture naturali.
Per la fase si esercizio si prevede la realizzazione di piccole aperture a intervalli di pochi metri
lungo la parte bassa della recinzione, al fine di consentire il passaggio di fauna di piccola
dimensione. Si prevede inoltre la posa di una siepe allinterno della recinzione al fine di mitigare,
dal punto di vista visivo, la presenza dei pannelli fotovoltaici allinterno dellarea.
13.OPERE DI COMPENSAZIONE
Gli interventi di compensazione: sono finalizzati a controbilanciare gli inevitabili impatti ambientali
negativi indotti a livello di area vasta.
Con misure di compensazione si intende qualunque intervento teso a migliorare le condizioni
dellambiente interessato ma che non riduce gli impatti attribuibili specificatamente al progetto.
Nel presente intervento non stata valutata la necessit di provvedere ad opere di compensazione
di alcun tipo.

Borgosesia, marzo 2009


Il Tecnico
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