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Realizzazione
nuovo impianto fotovoltaico
con potenza 1377,50 kWp
in comune di Mottalciata(BI)
Indice
A.
1. LOCALIZZAZIONE DELLINTERVENTO
1.1 Identificazione del sito prescelto
1.2 Analisi del contesto socio-economico in cui lintervento si inserisce
1.3 Caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento
1.4 Caratteristiche dellhabitat rurale Baraggia
1.5 Caratteristiche morfologiche e geopedologiche
1.6 Flora e fauna
1.7 Il reticolo delle acque nel Vercellese
1.8 IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ESEMPI DI REALIZZAZIONE
2. ALTERNATIVE PROGETTUALI
2.1 Alternative strategiche
2.2 Alternative di localizzazione
2.3 Alternative di processo o strutturali
2.4 Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi
2.5 Alternativa zero
2.6 Confronto con lalternativa zero
3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
3.1 Inquadramento generale
3.2 Obiettivi di progetto
3.3 Normativa di riferimento
3.4 Consumo di risorse ambientali e del suolo
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B.
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C.
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A.
1.
1.1
Identificazione del sito prescelto
Larea individuata per la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicata nel comune di
Mottalciata (Prov. BI), a sud del centro abitato, sulla statale 232, in direzione di Villanova Biellese,
lotto con superficie pari a circa mq 40.400.
Catastalmente il lotto identificato nel Foglio n.27 del comune di Mottalciata mappali 316, 176,
177.
Larea su cui si interviene sempre stata destinata allattivit agricola.
Ai sensi dellart. 12, comma 7, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e dellart. 5,
comma 9, del decreto 19 febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati in aree
classificate agricole dai vigenti piani urbanistici senza la necessit di effettuare le variazioni di
destinazione duso dei siti di ubicazione dei medesimi impianti fotovoltaici.
Lintervento risulta quindi ammissibile, senza modificare la destinazione duso dellarea individuata.
In questo modo, la realizzazione dellintervento non implicher una modifica nelle possibilit di
utilizzo dellarea a seguito della futura dismissione dellimpianto.
Mottalciata
Stato
Italia
Regione
Piemonte
Provincia
Biella
Coordinate
4529 N
Superficie
18.48 kmq
Abitanti
1416
Densit
76.6 ab/kmq
Comuni contigui
812E
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1.2
Analisi del contesto socio-economico in cui lintervento si inserisce
Il contesto in cui si inserisce presenta una forte connotazione agricola, legata alla coltura del riso,
introdotta in questa zona nella prima met del XIX secolo, modificando profondamente lassetto del
territorio e lo sviluppo economico, e condizionando anche lhabitat rurale.
Leconomia locale, un tempo impostata prevalentemente sullo sfruttamento dellincolto e su
unagricoltura di sussistenza, attualmente incentrata sulla risicoltura, che dal XVIII-XIX secolo ha
assunto sempre maggiore importanza, prevalendo anche su pratiche oggi scomparse, quali la
viticoltura.
La prevalenza dei sistemi agrari a rotazione continua, che in buona parte della Pianura padana
cominci ad affermarsi verso la fine del 700, diviene generale ed esclusiva fra let Risorgimentale
e quella dellUnit italiana. Nella Padana irrigua, precipita verso la conclusione, in modo precoce e
rapido, la crisi dellantico sistema mezzadrile e si afferma un nuovo tipo aziendale dominante,
quello della cascina, condotta da grandi affittuari, con un impegno di capitali e con
unorganizzazione produttiva che ripetono le dimensioni e le forme caratterizzanti let della
manifattura.
Le bonifiche e le opere di canalizzazione realizzate nella prima met del XX secolo, anche grazie
alle acque provenienti dal torrente Cervo, consentono di annoverare Mottalciata tra i comuni che
producono il pregiato Riso di Baraggia, dalle notevoli caratteristiche organolettiche. Alcune attivit
manifatturiere completano il quadro delleconomia del comune, favorito anche dalla vicinanza al
bacino industriale biellese.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, nella zona dellalta pianura di Baraggia, grazie agli interventi del
Consorzio (istituito nel 1953), in pi di trecento cascinali stata introdotta lenergia elettrica. Questi
provvedimenti hanno consentito di migliorare le condizioni di abitualit nei nuclei isolati e nelle
campagne, frenando cos lesodo verso la citt. Inoltre il miglioramento della viabilit ha consentito
di rendere pi agevoli gli spostamenti e quindi la comunicazione tra i vari cascinali. Nel caso in cui
laccorpamento dei fondi fa assumere dimensioni maggiori allazienda anche le costruzioni rurali
vengono riadattate. La cultura del riso lunica praticata e al centro del fondo sorge la costruzione
rurale formata dalle abitazioni di conduttori, dai magazzini, dalle tettoie e dalle rimesse. Le varie
parti sono tra loro tutte staccate e non ci sono n stalle n locali per i salariati poich la
meccanizzazione dellazienda non necessita di manodopera.
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1.4
Caratteristiche dellhabitat rurale Baraggia
Mottalciata si inserisce nellhabitat rurale denominato baraggia. Il termine Baraggia ha origini
agronomiche e, da sempre, stato usato per indicare i terreni poco fertili, posti su diversi livelli e
occupati da vegetazioni spontanee tipiche della brughiera quali rovi, erica, querce, ecc. Lunico
mezzo per rendere i terreni utilizzabili dal punto di vista agronomico era rappresentato dalla
disponibilit costante di molte acque irrigue; lirrigazione pi di qualsiasi altro mezzo rappresenta,
infatti, lo strumento per neutralizzare lacidit del terreno, in particolare, se si tratta di irrigazione
per sommersione. Proprio per queste ragioni, il riso, che richiede nelle tipiche zone di coltivazione
padane la pratica dellirrigazione per sommersione, la stessa raccomandata per la bonifica, poteva
diventare una delle poche colture adatte a questi terreni. La coltivazione del riso venne
inizialmente introdotta in via sperimentale, usando le variet risicole pi adatte alle limitative e
difficili condizioni climatiche: i risultati furono subito incoraggianti dal punto di vista agronomico,
mentre a livello economico le spese di coltivazione non erano ancora compensate da adeguati
ricavi. Ladozione, nella zona della Baraggia, del riso quale pianta pioniera bonificante, ma capace
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anche di assicurare una produzione, poteva avere successo solo se fossero stati attuati grossi
interventi di bonifica: era essenziale assicurare una costante e notevole disponibilit di acqua
irrigua, per trasformare le desolate lande incolte in regolari campi coltivati. Era, inoltre, importante
la scelta di variet adattabili al particolare clima. Nella zona del basso biellese e vercellese
lirrigazione delle colture assicurata, mediante canalizzazione, dai corsi idrici che scendono dalle
Alpi e dalle Prealpi contribuendo, per il loro scarso titolo di inquinanti, a favorire un ambiente
relativamente protetto.
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1.5
Caratteristiche morfologiche e geopedologiche
La Baraggia larea pedemontana che dalle Prealpi, site sotto il massiccio del monte Rosa, si
sviluppa verso il piano a terrazzi o in lieve graduale declivio, da nord-ovest a sud est. Il suolo ed il
sottosuolo - contrariamente ad altri tipi di brughiera sabbiosi e con scheletro abbondante, dorigine
alluvionale sono generalmente compatti, asfittici, deficienti di vita microbica, poveri di humus.
Alcune differenze dividono questa parte di alta Padania dalla sottostante che sicuramente pi
fertile e umida. Sostanzialmente due: posizione morfologica rilevata rispetto alla restante
campagna e composizione del suolo. Il primo fattore si evidenzia sottoforma di altopiani, dove
manca quasi del tutto la circolazione idrica superficiale. Il secondo si caratterizza per la presenza
di terreni argillosi, fini e costipati, per nulla fertili.
Un elemento di interesse dato dagli affioramenti, osservabili lungo le incisioni dei torrenti, di
depositi deltizi e marini che inglobano numerosi fossili; sono questi i testimoni della presenza, in
tutta la zona, di un grande golfo marino, circa 5,2 - 1,8 milioni di anni fa.
1.6
Flora e fauna
Questa situazione si ripercuote negativamente sulla flora spontanea, soprattutto sulle piante,
consentendo lo sviluppo solo a erbe e cespugli. Gli alberi laddove crescono, rimangono minuti,
quasi "nanizzati", tranne alcune specifiche tipologie tipiche dellambiente baraggivo, quale la
quercia.
L'incapacit di trattenere acqua negli interstizi del suolo fa della baraggia un ambiente arido nei
mesi estivi, quando per effetto dell'evaporazione la terra si secca: questo aspetto contribuisce a
selezionare oltremodo la vegetazione. Inoltre l'uomo nei secoli l'ha sottoposta ad un trattamento
brutale: disboscamenti, pascolamento intensivo e ricorrenti incendi. Questi, se da un lato hanno
inibito la ricostituzione della flora originaria, dall'altro hanno favorito l'affermarsi di un'associazione,
la brughiera, che ha caratterizzato il paesaggio baraggivo sino ad oggi. Questa prende il nome dal
brugo che diffuso nei luoghi pi asciutti, mentre nei luoghi pi umidi prospera una graminacea, la
molinia che ingiallendo in autunno dona quell'aspetto suggestivo di savana africana.
La baraggia non importante solo per la fruizione, ma anche per la conservazione della natura,
poich ospita specie animali rare che nel resto della Pianura Padana trovano ormai pochi altri rifugi
naturali, scampati alla "bonifica agraria". Si possono trovare specie rare tra i gli insetti e tra gli
anfibi, ma la classe sicuramente pi rappresentativa quella degli uccelli. In totale sono state
osservate sinora 170 specie di uccelli, con "preziosit" come la cicogna nera, la gru, l'aquila
minore e la Ghiandaia marina."
La vegetazione tipica dell'ambiente baraggivo costituita da praterie e brughiere a prevalenza di
alte erbe (le molinie), di brugo, nonch, pi sporadicamente, di felce aquilina. Dominano il tutto
imponenti alberi di alto fusto pi o meno isolati: querce nelle baragge Biellesi e Vercellesi e talora
carpino bianco nei settori maggiormente boscati di fondovalle. Il paesaggio descritto costituisce
una fase si degradazione di boschi di quercia preesistenti, via via diradati a causa di ripetuti tagli;
l'aspetto di landa a copertura arborea rada si mantenuto nel tempo grazie ad incendi,
pascolamenti e sfalci. Non si tratta pertanto di ambienti di origine prettamente naturale: la loro
struttura e composizione nonch la loro conservazione sono strettamente legate all'attivit
forestale, agricola e zootecnica (in particolare pastorizia e raccolta di strame).
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Oltre alle specie vegetali sopra citate, costituenti "l'ossatura" principale della vegetazione
baraggiva, possibile rintracciarne altre pi localizzate e poco comuni: particolarmente
interessante in quanto tipica di climi molto freddi, relitto dell'era glaciale, il giaggiolo o iris
siberiano (Iris sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus = H. flava) considerato
preglaciale rintracciabile in ambienti umidi e ombrosi e la genzianella mettimborsa (Gentiana
pneumonante) tipica dei prati umidi torbosi e dei molinieti.
Interessanti, inoltre, gli ecosistemi di torbiera e acquitrini con alcune piante rare in prevalenza
acquatiche come gli sfagni (Spagnum spp.), la drosera (Drosera intermedia) caratteristica per la
sua capacit di catturare e digerire gli insetti che si posano su di essa e la ciperacea rincospora
scura (Rhyncospora fusca).
Tra gli animali selvatici sono gli uccelli ad avvantaggiarsi maggiormente di questo peculiare ed
ormai raro ambiente di pianura che alterna praterie e boschi; molte specie inoltre sono favorite
anche dalla vicina presenza di campi agricoli e soprattutto dalle risaie, che raggiungono per
alimentarsi, utilizzando la baraggia come area-rifugio per il riposo diurno e notturno.
Gli insetti, pur essendo pi difficilmente osservabili, presentano alcune specie strettamente
specializzati per l'ambiente baraggivo e quindi difficilmente rintracciabili altrove (come Agonium
livens a A. ericeti, Bembidium humerale e Fissocatops westi) e due farfalle (lepidotteri) quali la
ninfa delle torbiere (Coenonynpha oedippus) a rischi di estinzione in Europa e la Maculinea alcon
(strettamente legata alla genziana mettinborsa).
1.7
Il reticolo delle acque nel Vercellese
Nella pianura vercellese troviamo una rete idrografica naturale, formata dal fiume Sesia, dal Po e
dalla Dora Baltea e da torrenti nellaltopiano baraggivo, le cui magre non garantiscono la continua
irrigazione della zona.
La Baraggia attraversata dal torrente Cervo che la divide in due parti, a loro volta divise da
torrenti minori e canali.
La Bassa pianura presenta tre fiumi molto importanti: il Sesia, il Po e la Dora Baltea e una vasta
opera di canalizzazione, necessarie allirrigazione della plaga risicola. Il Basso vercellese ha una
struttura pi uniforme caratterizzata da terrazzi che delimitano landamento della Bona e della
Marcova (i due affluenti del Sesia).
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2. ALTERNATIVE PROGETTUALI
Vengono di seguito presentate le alternative progettuali che sono state prese in considerazione per
valutare attentamente lopportunit di realizzare un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione
di energia elettrica in comune di Mottalciata (BI).
2.1
Alternative strategiche
Si tratta di misure diverse per ottenere la realizzazione dello stesso obiettivo.
Unalternativa per a produzione di energia pu essere collegata ad una diversa scelta di tipologia
produttiva, ipotizzando una centrale elettrica di tipo diverso.
Qui si propone invece una centrale elettrica che utilizza lenergia solare, fonte rinnovabile che
consente di rendere sostenibile lintervento, e quindi si pone come un intervento pulito.
Si valuta che per la produzione annua pari a 1.694.325 kWh/anno con questo impianto
fotovoltaico, invece che con un impianto che utilizza combustibile fossile si riduce lemissione in
ambiente di 1101 tonnellate di CO2 allanno.
2.2
Alternative di localizzazione
La scelta di una localizzazione differente deve tener conto in primo luogo della disponibilit di
ampie superfici pianeggianti; in secondo luogo dellinesistenza di ostacoli al soleggiamento
dellarea, al fine di non ridurre la radiazione su pannelli.
Inoltre larea non deve essere prossima a centri storici o rientrare in punti di vista panoramici.
Si esclude quindi, per queste motivazioni legate sia alla funzionalit ed efficienza dellimpianto, sia
al suo corretto inserimento ambientale, tutta la zona dellarco montano e premontano.
Localizzazioni simili a quella presentata possono produrre gli stessi benefici.
In questo caso, inoltre, lampia superficie necessaria alla realizzazione dellimpianto risulta tutta di
un unico proprietario, facilitando in questo modo tutte le procedure burocratiche, autorizzative e
gestionali.
2.3
Alternative di processo o strutturali
Per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli solari, poteva essere anche valutata
lipotesi di non posare i panelli a terra ma di posarli su una copertura di un fabbricato esistente.
Per raggiungere le potenze indicate non stata rintracciata una soluzione idonea.
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2.4
Alternative di compensazione o di mitigazione degli effetti negativi
Interventi sullimpianto
Il principale impatto dellimpianto, come meglio illustrato nella sezione 3 della presente relazione,
relativa allidentificazione degli impatti, risulta essere quello visivo, legato allintroduzione di
elementi di artificialit, costituito dalla presenza dei pannelli fotovoltaici.
Tali pannelli sono stati dimensionati come nella sezione di seguito riportata.
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2.5
Alternativa zero
Lalternativa zero rappresenta lipotesi sull'evoluzione dello scenario ambientale nel caso non si
realizzasse l'intervento.
Lalternativa zero consiste nel non realizzare il progetto. In questo caso limpianto non viene
realizzato e nellarea interessata viene mantenuta la coltura del riso.
2.6
Confronto con lalternativa zero
stata portata avanti la scelta del sito che presenta i minori impatti negativi, in base
allindividuazione dei vincoli e alle potenzialit ambientali.
Il confronto tra lipotesi progettuale e lalternativa zero porta ad alcune considerazioni:
- Lestensione dei territori in cui viene praticata la coltura del riso considerevole.
Progressivamente si sta assistendo ad una graduale dismissione dei campi coltivati. La
sospensione della coltura nel lotto considerato non porter ad alterazioni nel ciclo
produttivo risicolo generale
- La sospensione della coltura del riso per il periodo di funzionamento dellimpianto consente
una rigenerazione del terreno e un aumento della fertilit dello stesso
- La sospensione della coltura del riso riduce i consumi idrici
- La realizzazione del nuovo impianto mira alla produzione di energia elettrica da fonti
-
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3.1
Inquadramento generale
Il progetto prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica GRID CONNECTED, esercita in
parallelo alla rete elettrica MT dellEnte distributore.
Limpianto di che trattasi, finalizzato alla produzione di energia elettrica a partire dalla fonte
solare (fonte di energia primaria e rinnovabile), sfruttando il principio della conversione fotovoltaica.
La potenza nominale prevista per limpianto di 1377,50 kWp. Limpianto sar realizzato
direttamente al suolo, nel territorio di Mottalciata in provincia di Biella.
Lenergia elettrica prodotta, fatto salvo lautoconsumo minimo di centrale, sar completamente
ceduta in rete e ritirata dal Gestore ai prezzi di mercato.
Lorganizzazione dellimpianto cerca di adeguarsi il pi possibile alla conformazione del lotto,
utilizzando uno schema di posa dei pannelli piuttosto rigido per dare regolarit allimpianto, ma allo
stesso tempo flessibile per adeguarsi alla conformazione del lotto.
3.2
Obiettivi di progetto
Il progetto si propone i seguenti obiettivi strettamente legati alla realizzazione dellimpianto
fotovoltaico in s:
1. Produrre energia alternativa pulita.
2. Contribuire a quanto proposto nella conferenza di Kyoto, ossia alla riduzione di agenti
inquinanti dovuti a combustibili fossili tradizionali.
3. Accedere alle incentivazioni previste dalle normative vigenti
4. Utilizzare gli incentivi, previsti dalle normative vigenti, anche per forme di reinvestimento in
modelli di risparmio energetico
5. Divulgazione informativa didattica
6. Produrre tutti gli elementi tecnici necessari per leventuale progettazione definitiva degli
impianti.
7. Produrre le indicazioni per la formulazione delle diverse fasi attuative (cronoprogramma)
8. Fornire le indicazioni necessarie per garantire laccessibilit, lutilizzo e la manutenzione
degli impianti che verranno costruiti, in caso di avanzamento delliter burocratico necessario
alla costruzione dellimpianto.
Un altro obiettivo legato invece allambito territoriale in cui il progetto si inserisce riguarda la
possibilit di rigenerazione del terreno durante i venti anni in cui non sar utilizzato per la
produzione agricola.
La sospensione dello sfruttamento del terreno con coltura seminativa consente al terreno stesso di
accumulare la ricchezza agricola pi preziosa, ossia laumento della fertilit.
La previsione di mantenere a verde per un periodo di 20 anni senza concimazioni organiche i
terreni interessati dallintervento porter ad una fase di riposo per il terreno stesso che per tutto il
fase non sar interessato dallo sfruttamento.
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3.3
Normativa di riferimento
Per la redazione del progetto di impianto sono state seguite le seguenti normative di riferimento:
Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e 1500V in corrente continua;
Norma CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuit collegati
a reti di I e II categoria;
Direttiva ENEL DK5600 Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della Distribuzione;
3.4
Consumo di risorse ambientali e del suolo
Relativamente al consumo di risorse ambientali, nel progetto si prevede lo sfruttamento della
radiazione solare, che risulta essere una risorsa rinnovabile.
Relativamente allo sfruttamento del suolo, il presente progetto prevede di minimizzare il consumo
del suolo, ragionando attentamente sulla disposizione pi opportuna dei pannelli, in modo da
definire una distribuzione il pi possibile efficiente. Nellimpostazione generale dellimpianto sono
state individuate pause e corridoi di naturalit (aree verdi interne).
3.5
Riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera
La realizzazione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica attraverso lenergia
solare consente di diminuire il carico ambientale. Consente di minimizzare le emissioni di gas serra
in atmosfera. Questo tipo di produzione non rilascia sostanze inquinanti. La produzione di energia
elettrica attraverso il nuovo impianto pulito consente la riduzione dellenergia prodotta in unaltra
centrale in cui pu essere impiegato combustibile fossile (es. gasolio, carbone, metano). Qui si
produce energia da fonte rinnovabile, evitando la combustione e quindi la produzione di CO2.
Limpianto infatti consentir un risparmio di immissione di anidride carbonica in ambiente pari a
circa 1101 tonnellate annue.
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3.6
Ubicazione dellintervento in prossimit del casello autostradale di Carisio
Il nuovo impianto fotovoltaico risulta ubicato in prossimit del casello autostradale di Carisio, lungo
lautostrada A4 Torino-Milano. Tale ubicazione risulta decisamente vantaggiosa soprattutto in fase
si cantiere, per la vicinanza al casello stesso e quindi percorrenza molto ridotta su strade normali
che dovr essere percorsa dai bilici per le forniture.
La distanza tra casello di Carisio e larea di intervento risulta pari a circa 6 km.
Vista aerea del percorso dal casello di Carisio Autostrada A4 Torino-Milano allarea di intervento
(il percorso indicato attraverso la linea rossa)
3.7
Produzione di rifiuti
Alla realizzazione del nuovo impianto non sar conseguente la produzione di rifiuti.
Per la realizzazione del nuovo impianto saranno utilizzati pannelli in silicio, con struttura portante
metallica.
Al termine del ciclo di vita dellimpianto, questi materiali potranno essere riciclati. In particolare il
silicio potr essere nuovamente riutilizzato con un processo di rigenerazione(vedi par 4.3).
Il silicio non risulta essere n un materiale inquinante n un rifiuto speciale n un materiale tossico.
E quindi previsto il recupero dei i materiali utilizzati per la realizzazione dellimpianto.
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3.8
Dati elettrici e produttivit energetica dellimpianto
Le norme di riferimento seguite per valutare la produttivit dellimpianto sono:
la UNI 10349 relativamente ai dati mensili di radiazione solare diretta e diffusa al suolo sul
piano orizzontale e su alcuni piani verticali per tutte le province italiane. I dati forniti dalla
norma UNI 10349, espressi in MJ/ (m2 giorno), saranno trasformati in kWh/ (m2 giorno) per
ottenere una pi agevole espressione e una pi diretta valutazione della produttivit di
impianto.
La UNI 8477 per il calcolo delle componenti diretta, diffusa e di albedo della radiazione
solare a partire dai dati forniti per il piano orizzontale dalla UNI 10349 su una superficie
piana comunque orientata.
Il comune di Mottalciata sito in provincia di Biella.
La posizione del Comune di Mottalciata, al fine di ricavare il valore di radiazione solare al suolo,
identificata dalle seguenti coordinate:
Sito di installazione:
Tipo di installazione:
Latitudine
45 30 21 N
Longitudine
08 12 28 E
Altezza s.l.m.
203 mt
Inclinazione moduli:
30
Orientamento:
perfetto SUD
circa 40427 mq
circa 9.989 mq
190Wp
1377,50 kWp
7250
I moduli fotovoltaici saranno installati con un angolo di TILT pari a 30 e con un azimuth 0
(orientamento a sud perfetto SUD)
Nei seguenti grafici sono rappresentati:
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Irraggiamento mensile sul piano dei moduli secondo dati PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System)
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I dati di producibilit dellimpianto sono valutabili come di seguito indicato. Essi sono stati ricavati
considerando lutilizzo delle banche dati solari fornite dalla norma UNI 10349, le stime ENEA e le
stime derivanti da impianti fotovoltaici gi installati e funzionanti nelle province di Novara, Biella e
Vercelli:
Producibilit netta kWh/anno per ogni kWp (fonte UNI):
1.634.610 kWh/anno
1.727.385 kWh/anno
Producibilit annua:
(monitoraggio impianti realizzati province Vercelli-Biella)
1.763.200 kWh/anno
1.694.325 kWh/anno
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3.9
Interventi previsti e fasi di lavorazione
Gli interventi previsti per la realizzazione delle opere in progetto possono essere individuati in linea
generale come segue:
sistemazione generale dellarea
realizzazione di recinzione perimetrale del lotto
posa di massicciata stradale con individuazione delle aree di passaggio per la viabilit
interna
realizzazione delle opere darte per la realizzazione dei fabbricati di servizio (cabina Enel)
realizzazione tubazioni di collegamento per impianti elettrici
realizzazione delle strutture portanti per i pannelli
posa dei pannelli
sistemazione zone di viabilit
realizzazione opere a verde (siepi, inerbimenti)
3.10 Movimenti terra
Le lavorazioni previste sono state organizzate in modo tale da ridurre il pi possibile i movimenti
terra. Il lotto su cui si interviene presenta una morfologia a vasche situate a quote differenti.
E stato previsto di mantenere inalterato lo stato di quote esistente: la disposizione dei pannelli e
della viabilit interna infatti, tengono conto di questi dislivelli, e sono state pensate mantenendo
inalterate le quote esistenti del terreno.
Le
differenze di quota minime verranno superate realizzando piccole rampe di terra della
larghezza necessaria a far transitare i mezzi per la manutenzione e che potranno essere
agevolmente rimosse al termine del ciclo di vita dellimpianto permettendo cos di ripristinare la
situazione esistente.
E stato inoltre previsto di mantenere inalterate le differenze di quota pi elevate, realizzando un
accesso separato nella vasca che presenta un maggior dislivello rispetto a quella adiacente.
La volumetria di scavo stata ridotta il pi possibile al fine di mantenere il lotto praticamente intatto
non compromettendone, al termine della vita utile dellimpianto fotovoltaico, un riutilizzo agricolo,
sia per minimizzare le lavorazioni e le opere che potrebbero interferire con il contesto (polveri,
rumori, aumento del traffico per il trasporto del materiale in discarica, etc).
Il materiale proveniente dagli scavi verr impiegato per la sistemazione finale dellarea e non sar
trasportato allesterno del lotto di intervento.
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Le acque meteoriche che interessano la copertura delle cabina non saranno convogliate e smaltite
in tubazioni ma verranno scaricate direttamente sul terreno al fine di garantirne limmediato
assorbimento da parte del terreno stesso. Pertanto la cabina non dotata di tubazioni pluviali.
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La rete risulter per dimensione e colore poco percepibile. Nella parte bassa della recinzione, ogni
5-6 m, si provveder a realizzare delle piccole aperture, al fine di consentire laccesso allarea e il
transito di animali di piccola taglia, senza interrompere quindi i corridoi naturali di passaggio di tali
animali.
Allinterno della recinzione sar posata una siepe sempreverde, che consentir un elemento di
mascheramento dellimpianto verso larea esterna. E inoltre prevista la cura culturale di
accompagnamento
alla
crescita
delle
essenze
arboree,
al
fine
di
migliorarne
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3.15
-
Moduli fotovoltaici
Per raggiungere tale potenza di picco saranno impiegati n. 7250 moduli fotovoltaici, ciascuno dei
quali ha una potenza di picco pari a 190 Wp.
I moduli fotovoltaici previsti saranno costituiti da celle in silicio monocristallino, testurizzato con
trattamento antiriflesso al fine di evitare fenomeni di riflessioni fastidiose verso lalto.
Avranno una tensione di circuito aperto pari a Vco = 30.6 V, e una tensione di massima potenza
pari a Vmax = 24.6 V.
I moduli fotovoltaici saranno raggruppati in 290 stringhe ciascuna delle quali contiene n. 25 moduli
collegati in serie tra di loro.
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In questo modo ogni gruppo di 25 moduli fornir una potenza di picco pari a 25 x 190 Wp = 4750
Wp.
In totale le 290 stringhe raggiungono 1377500 Wp.
Tutte le indicazioni specifiche sono riportate nello schema elettrico generale allegato alla presente
documentazione.
Le 290 stringhe saranno suddivise in 3 gruppi stringhe (96 -96 -98). Ciascun gruppo sar collegato
ad un convertitore CC / CA trifase.
Saranno impiegati, quindi, in totale n. 3 inverter trifasi.
La tensione massima di ciascuna stringa da 25 moduli connessi in serie sar pari a 765.00 V,
ottenuti come prodotto tra la tensione a circuito aperto del singolo modulo per il numero di moduli.
Tale tensione aumenta nelle condizioni a 10C, ma comunque compatibile con la tensione
accettata in ingresso dallinverter.
Analogamente la tensione di massima potenza pari a 615 V ( prodotto tra la tensione di massima
potenza e i 25 moduli di stringa). La tensione di massima potenza diventa un valore critico quando
si innalza la temperatura di esercizio dei moduli. Allaumentare della temperatura la tensione si
abbassa, ma rimane comunque compatibile con i valori di tensione in ingresso agli inverter.
Si previsto limpiago di moduli fotovoltaici aleo s_17.
Tale modulo si contraddistingue per leccezionale qualit della lavorazione dei suoi componenti: 50
celle di silicio cristallino (6"+ | 156 mm x 156 mm) in ciascun modulo generano una potenza
elevata anche con limitata radiazione solare. La tolleranza di potenza molto bassa, pari a +/ 3%,
soddisfa anche gli utenti pi esigenti.
Le celle solari sono incorporate in EV Impatti relativi al riutilizzo dei materiali A (etilene-vinilacetato)
resistente ai raggi UV. Il telaio costituito da una lega di alluminio indeformabile e resistente alla
corrosione, che rende i moduli stabili e consente vari tipi di montaggio. Il lato frontale dei moduli
costituito da vetro solare termicamente precompresso, che garantisce unalta trasparenza,
proteggendo al contempo le celle solari dalle intemperie esterne, come grandine, neve e ghiaccio.
Inoltre, una pellicola in poliestere
garantisce una efficace sigillatura del modulo per una lunga e stabile durata nel tempo.
La scatola di collegamento sul retro dotata di diodi by-pass, che impediscono il surriscaldamento
(effetto hot spot) delle singole celle. Il cavo premontato ed i connettori utilizzati consentono un
facile collegamento in serie dei moduli.
I moduli solari aleo sono certificati secondo lo standard europeo IEC 61215 ed hanno Classe di
Protezione II. La potenza viene garantita per 10 anni sul 90% e per 25 sull80% della potenza
minima indicata.
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Gruppo di conversione CC / CA
Per la conversione dellenergia prodotta da corrente continua a corrente alternata, saranno
utilizzati 3 inverter trifase uno per ogni gruppo stringhe.
Linverter dimensionato per una potenza di picco del sottocampo fotovoltaico pari a 486,50 kWp.
Il range di tensione del campo fotovoltaico pari a 430 760 Vdc.
La massima tensione in corrente continua applicabile in ingresso allinverter pari a 880Vdc.
La tensione in uscita pari a 274V +/- 15% in corrente alternata alla frequenza di 50Hz.
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Ciascun gruppo di conversione sar installato in apposito locale dedicato, di dimensioni adeguate
e dotato di idonee aperture di ventilazione. Ciascun inverter conterr al suo interno il dispositivo di
generatore, dimensionato per la corrente di impiego effettiva dei circuiti e avente potere di
interruzione superiore alla corrente presunta di corto circuito nel punto di installazione.
La potenza dellimpianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dellente
distributore.
Per poter realizzare questa connessione sar realizzata una nuova cabina di trasformazione
secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA.
La cabina sar dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle
proprie apparecchiature, da un locale di misura per linstallazione dei contatori necessari alla
contabilizzazione dellenergia, ai sensi delle nuove delibere dellAutorit per lenergia elettrica ed il
gas.
Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sar utilizzato un dispositivo generale
conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in
esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da rel con funzione 50
(sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale
di terra).
La connessione dellimpianto fotovoltaico alla rete avverr per mezzo di 1 trasformatore elevatore
MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per lalimentazione
dei servizi di centrale, a 400V ac, sar utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac
da 100kVA.
La connessione di che trattasi subordinata allimpiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento
possa immediatamente escludere limpianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione
o frequenza.
Il dispositivo di interfaccia sar conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa
alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di
interfaccia sar asservito alla protezione di interfaccia costituita da rel di protezione con funzioni
di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione
omopolare. Anche la protezione di interfaccia avr le caratteristiche richieste dalla direttiva
DK5740 ultima edizione. previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire
linterruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia.
Limpianto sar dotato di sistema antifurto, realizzato con controllo di presenza di ogni singola
stringa connesso a sistema di telecontrollo tramite internet con accesso puntuale ai dati istantanei.
La protezione antifurto inserita nei quadri di parallelo stringhe, strutturalmente integrata con i
dispositivi di misura e conversione, non manomettibile senza il blocco dell'impianto e conseguente
allarme, integrato con la comunicazione via web che verifica costantemente la presenza della
connessione, lo stato dell'impianto e delle protezioni antifurto. Viene effettuato il controllo continuo
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dell'impedenza di stringa 24 ore su 24, con comunicazione sicura verso la postazione centrale e la
supervisione remota.
Quadri di campo
Per ciascun gruppo da 96
Collegamenti elettrici
Tutti i collegamenti elettrici tra le stringhe saranno in cavo di tipo solare idoneo alle applicazioni da
esterno per tensioni di sistema fino a 1000Vdc.
Saranno previste canalizzazioni in acciaio zincato per il collegamento dei cavi delle stringhe ai vari
quadri di parallelo.
Saranno previsti cavidotti interrati per il collegamento dei vari gruppi di stringhe al locale inverter.
Saranno utilizzate scatole di derivazione e tubazioni in PVC con grado di protezione IP 65 per un
idoneo utilizzo allaperto.
Tutti i collegamenti tra quadri di campo e convertitori CC/CA e a valle del convertitore saranno
realizzati con cavo FG7(0)R.
-
Per il posizionamento dei moduli fotovoltaici sul terreno, garantendo la giusta inclinazione saranno
utilizzate strutture portanti in acciaio zincato Fe510. Le strutture saranno dimensionate per il carico
vento e neve specifici della zona di installazione. Saranno fissate al terreno previa realizzazione di
idonei plinti di fondazione in relazione ai carichi da sopportare. In una prima valutazione di
massima, ciascuna struttura dovr sostenere 2 stringhe di moduli fotovoltaici (ciascuna stringa si
compone di 25 moduli) per un totale di 50 moduli, inclinati a 30 rispetto allorizzontale.
Connessione alla rete MT , Protezione generale e protezione di interfaccia
La potenza dellimpianto fotovoltaico da realizzare, richiede la connessione alla rete MT dellente
distributore.
Per poter realizzare questa connessione sar realizzata una nuova cabina di trasformazione
secondo le prescrizione definite dal gestore di rete ENEL SPA.
La cabina sar dotata di un locale di consegna a disposizione ENEL per il posizionamento delle
proprie apparecchiature, da un locale di misura per linstallazione dei contatori necessari alla
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contabilizzazione dellenergia, ai sensi delle nuove delibere dellAutorit per lenergia elettrica ed il
gas.
Per rispettare le condizioni di connessione alla rete, sar utilizzato un dispositivo generale
conforme a quanto previsto dalla DIRETTIVA DK5600, costituito da interruttore automatico in
esecuzione estraibile associato ad una protezione di interfaccia costituita da rel con funzione 50
(sovraccarico), 51 (corto circuito), 51N ( massima corrente omopolare), 67 (protezione direzionale
di terra).
La connessione dellimpianto fotovoltaico alla rete avverr per mezzo di 1 trasformatore elevatore
MT/BT di potenza 1600 kVA con rapporto di trasformazione 15000V / 270 V. Per lalimentazione
dei servizi di centrale, a 400V ac, sar utilizzato un ulteriore trasformatore MT/BT 15000/400 Vac
da 100kVA.
La connessione di che trattasi subordinata allimpiego di dispositivi di interfaccia il cui intervento
possa immediatamente escludere limpianto fotovoltaico dalla rete in caso di anomalie di tensione
o frequenza.
Il dispositivo di interfaccia sar conforme alle prescrizioni stabilite dalla Direttiva DK 5740 (relativa
alla connessione di impianti produttori alla rete MT di Enel Distribuzione). Il dispositivo di
interfaccia sar asservito alla protezione di interfaccia costituita da rel di protezione con funzioni
di controllo della massima e minima frequenza, massima e minima tensione e massima tensione
omopolare. Anche la protezione di interfaccia avr le caratteristiche richieste dalla direttiva
DK5740 ultima edizione. previsto un rincalzo della protezione di interfaccia al fine di aprire
linterruttore generale di impianto in caso di mancata apertura dei dispositivi di interfaccia.
Sistema di supervisione
Saranno impiegati idonei sistemi per il monitoraggio dellimpianto fotovoltaico per garantire il
controllo sia in locale che in remoto. Per il controllo in locale sar utilizzato un PC centrale da
posizionarsi in locale dedicato. Per la gestione dellimpianto in remoto, soprattutto nel caso di
mancanza di qualsiasi tipo di presidio, saranno realizzate comunicazioni per mezzo di modem
GPRS da inserirsi allinterno degli inverter. Saranno utilizzati anche sensori ambientali per la
comunicazione istantanea dei dati climatici interessanti per limpianto (sensori di temperatura,
solarimetri etc.).
3.16 Opere connesse necessarie alla realizzazione dellintervento
Il nuovo impianto fotovoltaico dovr essere collegato alla linea di media Tensione.
LENEL ha fornito una soluzione tecnica che prevede di realizzare questo collegamento attraverso
lallaccio alla linea esistente denominata 3132 Motta, facente capo alla Cabina Primaria di
Cerreto Castello.
La linea esistente realizzata su palo e dovr essere interrotta e quindi ricollegata dopo avervi
collegato la linea proveniente dal lotto di intervento.
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Questo collegamento verr realizzato attraverso una tubazione interrata e dovr connettere la
cabina ENEL che sar realizzata sul lotto di intervento con la linea esistente su palo.
LEnel potr continuare ad accedere alla linea su palo esistente attraverso due fasce di rispetto
laterali di 7 metri luna, alle quali si potr accedere direttamente dallaccesso sulla strada
interpoderale che costeggia il lotto sul lato sud, dal cancello di accesso allarea di intervento.
Tale tubazione interrata sar realizzata nella strada vicinale per la Baraggia che costeggia sul lato
sud larea di intervento. Le opere previste prevedono la realizzazione di uno scavo per una
lunghezza di circa 150 metri, la posa della tubazione e il ripristino dei luoghi.
Tali lavorazioni risultano essere molto limitate e tali da non comportare interferenze di alcun
genere con lambiente circostante, dal momento che la tubazione risulter completamente
interrata. E stato inoltre previsto il ripristino di tutte le parti stradali eventualmente manomesse e
delle opere darte eventualmente attraversate e il mantenimento in efficienza della viabilit per tutta
la durata della fase di cantiere per la realizzazione del collegamento.
La Ditta proponente disposta ad accollarsi ogni onere necessario per la realizzazione di quanto
sopra descritto e necessario per gli allacciamenti.
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3.17
Verifica della presenza di sottoservizi
Prima delle fasi di scavo per la sistemazione generale dellarea, e prima della posa di tubazioni e
cavidotti verr verificata leventuale presenza di sottoservizi nellarea, in modo da ridurre al minimo
eventuali interferenze.
3.18 Rumorosit degli impianti
Le uniche componenti degli impianti che producono rumore sono gli inverter.
La tipologia di inverter individuata produce 65 db a 1 m di distanza con le ventole in funzione e 55
db a 1 m di distanza con le ventole non in funzione.
La ditta produttrice degli inverter previsti in progetto ha stimato una riduzione di 3 db ogni 2 m.
Quindi a 10 m si ha la seguente situazione:
50 db con ventole in funzione
40 con ventole non in funzione
Ad una distanza di circa 50 m il rumore non pi percepibile.
Ad opere ultimate verranno predisposte verifiche periodiche di conformit rispetto ai limiti di legge
dei livelli sonori generati dallimpianto stesso.
3.19 Collegamenti elettrici
Tutti i cablaggi elettrici saranno effettuati a norma. I circuiti in corrente continua faranno capo ad
appositi quadri dedicati che conterranno gli organi di manovra e protezione. Gli inverter saranno
posti in locale dedicato. Tutti i cavi saranno a doppio isolamento FG7OR con grado di isolamento
06/1 kV in rame con isolamento principale in gomma e rivestimento protettivo in PVC. Per le
connessioni sul campo, tra le stringhe, saranno impiegati cavi di tipo solare, resistenti alle
intemperie e alle radiazioni, i cavi avranno sezione idonea alle correnti di impiego e tali da limitare
al minimo le cadute di tensione. Tutti i cavi del collegamento tra le stringhe ed i vari elementi
dellimpianto saranno protetti tramite tubazione in PVC fissata alla struttura di sostegno dei
pannelli.
3.20
Protezioni di interfaccia
Saranno utilizzati elementi di interfaccia conformi alle norme tecniche CEI ENEL. La descrizione
completa viene riportata sulla relazione tecnica.
3.21 Manutenzione e gestione degli impianti
Limpianto ubicato in posizione facilmente accessibile sia per la manutenzione ordinaria che
straordinaria. Viene effettuata manutenzione mensile e controllo strumentale per quanto riguarda
gli inverter. E prevista la pulizia dei pannelli due volte lanno. Per agevolare le operazioni di pulizia
e manutenzione i pannelli sono stati predisposti ad una distanza, in modo da consentire laccesso
a tutte le file (ogni passaggio ha una dimensione pari a circa 4,50 metri). Inoltre, per la pulizia dei
pannelli per la rimozione delle polveri che si possono produrre in particolari periodi di siccit e che
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3.24 Caratterizzazione pedologica del sito ed effetti dellintervento sulla componente del
suolo
Sulla base della Carta dei suoli inserita nellAtlante cartografico dei suoli, realizzato dal Settore
Suolo dell'IPLA per conto della Regione Piemonte, larea oggetto di intervento inquadrabile, dal
punto di vista pedologico, nella categoria Alfisuoli dei terrazzi antichi non idromorfi.
Gli alfisuoli dei terrazzi antichi Piemontesi sono poco adatti alle colture agrarie a causa della
presenza di orizzonti compatti e bassa permeabilit, che sendono difficili le lavorazioni.
Dal punto di vista della capacit duso il suolo rientra nella III classe, comprendente suoli con
alcune limitazioni che riducono la scelta e la produzione delle colture agrarie.
Nel caso in esame le limitazioni sono imputabili a limitazioni idriche provocate dalla bassa
disponibilit di ossigeno.
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Attualmente il suolo in oggetto, come la maggior parte dei terreni circostanti, utilizzato per la
coltura risicola; la realizzazione dellimpianto fotovoltaico comporter pertanto la sospensione della
coltivazione del riso e la conseguente messa a riposo del terreno agricolo.
Non essendo previsti significativi movimenti terra n sostanziali modificazioni inerenti il suolo, le
caratteristiche pedologiche generali del sito potranno considerarsi inalterate. Dal punto di vista
agrario, tuttavia, linterruzione delle pratiche agricole e linerbimento di buona parte della superficie
arrecheranno beneficio al terreno sia dal punto di vista fisico-chimico che biologico.
Il suolo agrario si differenzia infatti dai substrati naturali in quanto soggetto a periodici interventi
antropici che tendono a modificarne principalmente la struttura ed in parte la composizione. In
generale le lavorazioni meccaniche tendono a rimescolare la parte superficiale del terreno
impedendo la naturale formazione di orizzonti stratificati; il rivoltamento inoltre aumenta laerazione
e ci ha come conseguenza una rapida mineralizzazione della sostanza organica.
Con la messa a riposo verranno invece a cessare sia le annuali lavorazioni agrarie sia le
significative asportazioni di sostanza organica conseguenti alla raccolta del prodotto. Ci
consentir una ripresa della normale attivit biologica, favorir il reintegro della sostanza organica
e lavvio dei naturali processi di umificazione; la messa a riposo contribuir in questo modo ad un
miglioramento del suolo in termini di struttura e pi in generale di fertilit .
La copertura erbacea prevista preserver inoltre il terreno dai fenomeni erosivi derivanti dallazione
diretta degli agenti atmosferici, ed eviter il dilavamento di elementi nutritivi. Un certo arricchimento
in nutrienti sar ottenuto mediante la semina di un miscuglio comprendente specie erbacee
appartenenti alla famiglia delle leguminose, le quali sono in grado di arricchire il substrato
attraverso la fissazione simbiontica dell'azoto
Una composizione floristica adatta alle condizioni ambientali del luogo la seguente:
Per quanto riguarda le graminacee potranno essere impiegati miscugli di :
Festuca arundinacea
Festuca rubra
Lolium perenne
Poa trivialis
Tra le leguminose potranno essere utilizzati semi di
Lotus corniculatus
Medicago lupulina
Melilotus officinalis
Trifolium incarnatum
La presenza contemporanea di graminacee e leguminose sar favorevole per quel che riguarda la
complementariet delle caratteristiche dei loro apparati radicali: le graminacee, che presentano
radici fascicolate, aumentano la naturale fessurazione del suolo; le leguminose, con le loro radici
fittonanti, penetrano invece i profondit, contribuendo a migliorare il drenaggio.
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La permanenza per diversi anni di una copertura erbacea consentir la deposizione continua di
nuovo materiale organico, derivante dalla morte annuale delle radici e delle parti aeree non
allontanate dopo gli sfalci. Grazie alla flora microbica particolarmente abbondante intorno alle
radici tale materiale organico sar successivamente trasformato in humus.
Dal punto di vista ambientale, non trascurabile sar inoltre la sospensione dellapporto di sostanze
chimiche di sintesi, quali fitofarmaci ed erbicidi derivanti dalla pratica agricola.
Va infine messo in evidenza il fatto che le superfici a prato e la siepe di carpino rappresentano
sicuramente un elemento positivo, dal punto di vista ambientale, nel contesto agrario in cui si
andranno ad inserire. Larea presa in esame, in cui luso del suolo pressoch esclusivo quello
agricolo, caratterizzata infatti da una estrema povert biologica, derivante dal limitato numero
delle specie animali e vegetali presenti e dalle forti pressioni antropiche esercitate sullambiente
naturale. La creazione di habitat diversificati (il prato, la siepe) rispetto ai campi coltivati
comporter un incremento della biodiversit ed il conseguente aumento delle specie animali
potenzialmente presenti.
Per quanto riguarda le superfici al di sotto dei pannelli solari prevedibile che, conseguentemente
allombreggiamento ed al limitato apporto di acqua piovana, la copertura vegetale si sviluppi in
maniera ridotta e sia caratterizzata da predominanza di specie erbacee rustiche e tendenzialmente
sciafile. In questo caso il suolo non potr godere dei benefici derivanti dalla presenza del prato, ma
sar tuttavia preservato sia dal rischio di dilavamento di nutrienti che di erosione per
ruscellamento, in ragione della copertura dalla pioggia battente esercitata dai pannelli.
Alla luce delle considerazioni sopra svolte, si pu ritenere pertanto che la realizzazione
dellimpianto fotovoltaico non comporter modificazioni negative per quanto riguarda il suolo: in
nessun modo sar compromessa n ostacolata la ripresa dellattivit agricola successivamente
alla dismissione dellimpianto; per contro prevedibile un miglioramento dal punto di vista
agronomico del substrato, in seguito alla permanenza per numerosi anni del prato su buona parte
della superficie oggetto di studio.
Per quanto concerne la falda superficiale e possibile dire che sullarea di intervento non verranno
apportate modifiche tali da variarne la condizione.
Essa pertanto rester nelle condizioni esistenti prima delle lavorazioni in progetto.
In caso di innalzamento della falda le acque verranno smaltite attraverso i canali esistenti di
deflusso, che resteranno invariati.
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3.26
Cronoprogramma
150
20
310 giorni
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B.
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Nel caso di rotture incidentali delle strutture di sostegno dei pannelli o dei pannelli stessi, gli stessi
verranno immediatamente sostituiti, ed il materiale di risulta verr immediatamente prelevato e
portato in apposita discarica.
4.2 IMPATTI IN FASE DI ESERCIZIO
Gli impatti rilevati durante la fase di esercizio dellimpianto risultano molto limitati.
Impatto visivo
Limpatto prevalente risulta essere quello sul paesaggio (impatto visivo), in quanto questo impianto
introduce elementi di artificialit (pannelli e relative strutture) non ancora presenti nel contesto
circostante. Tali pannelli presentano un trattamento superficiale antiriflesso, che consente quindi di
limitare al massimo il riflesso della radiazione solare sulla superficie dei pannelli. In questo modo
sar praticamente nullo anche un eventuale abbaglio per chi transita nelle vicinanze dellarea. Per
eliminare linterferenza dei riflessi/abbagli per chi transita in prossimit dellarea (sia veicoli che
pedoni) si previsto di posare una siepe di altezza pari a due metri (interna alla recinzione
perimetrale), tale da schermare completamente la vista dellimpianto.
I pannelli sono esposti a sud e quindi eventuali riflessioni saranno orientate a sud. I punti
panoramici da cui larea risulta visibile sono disposti a nord (prealpi) e quindi gli eventuali riflessi
non saranno percepibili da tali punti.
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Non sono stati previsti altri mezzi di mitigazione in quanto, linserimento di essenze arboree di
altezze importanti, provocherebbe delle ombreggiature sui campi coltivati circostanti,
compromettendone la produzione agricola.
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Sezione recinzione
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Nella planimetria sopra riportata viene indicata la posizione dei tre inverter rispetto al limite del
confine dellarea di intervento. Nelle immediate vicinanze non sono presenti abitazioni o fabbricati.
Le distanze minima degli inverter dal confine del lotto pari ad almeno 45 m.
Al di fuori dellarea di propriet quindi il rumore non pi percepibile
E comunque previsto un periodico controllo strumentale delle emissioni rumorose.
Per una pi attenta valutazione del rumore si rimanda al capitolo 10.
4.3 IMPATTI IN FASE DI DISMISSIONE
A conclusione del ciclo di vita dellimpianto, nel caso si ritenga opportuno dimettere completamente
limpianto, si dovr provvedere allo smantellamento dei pannelli e delle strutture.
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Gli impatti principali riguardano lo smontaggio e il trasporto fuori dallarea delle parti che
compongono limpianto (pannelli e relative strutture), impatti per altro limitati ad una tempistica ben
definita (qualche settimana).
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strato di
massicciata in misto granulare e le rampe di terra realizzate per superare i piccoli dislivelli, e
saranno quindi risistemante le zone dove sono collocate le strutture di sostegno dei moduli
fotovoltaici.
Nel caso non venga immediatamente riproposta lattivit agricola sul terreno, si provveder al
ripristino di uno strato erbaceo su tutta larea, provvedendo alla semina ed allaccompagnamento
colturale, in particolare nelle fasce che durante la vita dellimpianto sono state occupate dalle
strutture di sostegno dei moduli.
Per effettuare queste lavorazioni non verranno prodotti scarti in quanto le porzioni di terreno che
verranno
rimosse
saranno
riutilizzate
per
la
sistemazione
generale
dellarea.
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5.
In questa fase di progettazione sono stati identificati gli impatti dovuti alla fase di cantiere e di
realizzazione dellimpianto fotovoltaico.
Le metodologie considerate per lindividuazione degli impatti sono:
le Check-lists
le Matrici
i networks
le carte tematiche
Con tali metodologie vengono individuate le modalit con cui lopera da realizzare andr ad
impattare sullarea, cio sulle grandezza che ne caratterizzano la qualit ambientale.
6.
Atmosfera
Paesaggio
Rumore
Geomorfologia
Vegetazione
Fauna
Ecosistemi
Sistemi antropici
Vengono di seguito analizzati gli eventuali impatti che la realizzazione del progetto proposto pu
causare allambiente, con un giudizio sugli effetti possibili.
Nella seguente tabella sono stati individuati gli impatti potenziali sulle componenti ambientali in
fase di cantiere e in fase di esercizio dellimpianto sulle principali componenti ambientali.
Componente
ambientale
Atmosfera
Paesaggio
Rumore
Geomorfologia
Vegetazione
Fauna
Emissioni polveri
Diffusione gas di scarico
Nessuno
Livelli sonori incoerenti con le caratteristiche
delle aree
Nessuno
Sottrazione diretta di vegetazione a carattere
temporaneo
Alterazioni dellequilibrio delle cenosi vegetali
(insieme di animali e vegetali che convivono
nel medesimo ambiente formando un
ecosistema)
Sottrazione diretta di habitat alla fauna
- Nessuno
- Inserimento di elementi di artificialit
- Nessuno
- Nessuno
- Nessuno
- Nessuno
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Ecosistemi
Sistemi antropici
- Nessuno
- Nuova rigenerazione del terreno con
sospensione della coltura e quindi aumento
della fertilit del terreno stesso
Nella seguente tabella stato valutato il grado di importanza degli impatti rispetto ai settori
ambientali delle componenti ambientali.
Componente
ambientale
Atmosfera
Ambiente Idrico
Litosfera
Ambiente fisico
Biosfera
Ambiente umano
Settori ambientali
Aria
Clima
Acque superficiali
Acque sotterranee
Acque marine
Suolo
Sottosuolo
Assetto idrogeologico
Rumore
Vibrazioni
Radiazioni non ionizzanti
Radiazioni ionizzanti
Flora e vegetazione
Fauna
Ecosistemi
Salute e benessere
Paesaggio
Beni culturali
Assetto territoriale
58
PEA Srl
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__________________________________________________________
SI
NO
X
X
X
X
X
X
X
59
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__________________________________________________________
ACQUE SOTTERRANEE
Potenziali effetti negativi
SI
NO
X
X
X
X
X
X
X
X
60
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__________________________________________________________
SUOLO, SOTTOSUOLO,
ASSETTO IDROGEOLOGICO
Potenziali effetti negativi
SI
NO
X
X
X
Alterazioni dellassetto attuale dei suoli
Induzioni (o rischi di induzione) di
subsidenza
Impegni indebiti di suolo per lo
smaltimento di materiali di risulta
X
X
X
61
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__________________________________________________________
FLORA e VEGETAZIONE
Potenziali effetti negativi
SI
NO
X
X
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da apporti di sostanze
inquinanti
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da schiacciamento
(calpestio)
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di vegetazione in fase
di esercizio da alterazione dei bilanci
idrici
Riduzione o eliminazione di praterie
fanerogame marine
Creazione di presupposti per
lintroduzione di specie vegetali
infestanti in ambiti ecosistemici integri
X
X
X
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) di attivit agroforestali
62
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__________________________________________________________
FAUNA
Potenziali effetti negativi
Danni o disturbi su animali sensibili in
fase di cantiere
Distruzione o alterazione di habitat di
specie animali di particolare interesse
Danni o disturbi in fase si esercizio su
animali presenti nelle aree di progetto
Interruzioni di percorsi critici per specie
sensibili (es. Per larrivo ad aree di
riproduzione o di alimentazione)
SI
NO
X
X
X
X
X
Rischi per lornitofauna prodotti da
tralicci o altri elementi aerei del progetto
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) del patrimonio ittico
Danneggiamento (o rischio di
danneggiamento) del patrimonio
faunistico (attivit venatorie consentite,
raccolta locale di piccoli animali)
Creazione di presupposti per
lintroduzione di specie animali
potenzialmente dannose
Introduzione di potenziali bioaccumuli
nelle catene alimentari presenti
nellambiente interessato
X
Lintervento non modifica la situazione attuale
63
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__________________________________________________________
ECOSISTEMI
Potenziali effetti negativi
Alterazioni nella struttura spaziale degli
ecomosaici esistenti e conseguenti
perdite di funzionalit ecosistemica
complessiva
Alterazioni nel livello e/o nella qualit
della biodiversit esistente e
conseguenti perdite di funzionalit
ecosistemica complessiva
Perdita di naturalit nelle aree coltivate
SI
NO
Limpianto non modifica gli ecosistemi esistenti
X
Limpianto non modifica la biodiversit esistente
X
X
X
X
64
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__________________________________________________________
PAESAGGIO
SI
NO
BENI CULTURALI
Potenziali effetti negativi
Eliminazione e/o danneggiamento di
beni storici o monumentali
Alterazione di aree di potenziale
interesse archeologico
Compromissione del significato
territoriale di beni culturali
X
X
SI
NO
X
X
X
65
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__________________________________________________________
ASSETTO TERRITORIALE
Potenziali effetti negativi
SI
NO
X
X
X
Impatti negativi diretti su usi e fruizioni
delle aree interessate dal progetto
X
X
X
X
X
La
realizzazione
dellintervento
non
comporta
danneggiamenti a beni di qualunque tipo esterni allarea di
intervento. Sullarea di intervento le uniche modifiche
riguardano la diversa tipologia di uso del suolo
Larea di intervento mantiene la destinazione duso agricola,
vista la compatibilit dellintervento con tale utilizzo del suolo.
Ai sensi dellart. 12, comma 7, del decreto legislativo 29
dicembre 2003, n. 387 e dellart. 5, comma 9, del decreto 19
febbraio 2007, gli impianti fotovoltaici possono essere
realizzati in aree classificate agricole dai vigenti piani
urbanistici senza la necessit di effettuare le variazioni di
destinazione duso dei siti di ubicazione dei medesimi
impianti fotovoltaici. Lintervento risulta quindi ammissibile,
senza modificare la destinazione duso dellarea individuata.
In questo modo, la realizzazione dellintervento non
implicher una modifica nelle possibilit di utilizzo dellarea a
seguito della futura dismissione dellimpianto. Sullarea non
sono stati proposti utilizzi di tipo alternativo.
La realizzazione dellintervento non interferisce con spazi
esterni al lotto individuato. Non comporta quindi la limitazione
dellaccesso ad aree di interesse pubblico.
Una volta realizzato, il nuovo impianto non comporter
modifiche al traffico sul territorio. Lunico momento in cui il
traffico avr delle leggere variazioni sar durante la fase
realizzativa. Laumento del traffico sar legata principalmente
alla fase delle forniture dei pannelli e relative strutture
portanti, come per qualunque altro tipo di cantiere.
Larea interessata dallintervento attualmente destinata
allattivit risicola e non fruita da nessuno per altre finalit.
La realizzazione dellintervento non compromette il terreno
dal punto di vista agricolo. La sospensione della coltura
risicola per il tempo di vita utile dellimpianto consentir
invece una rigenerazione del terreno e una riacquisizione di
fertilit da parte dello stesso.
La realizzazione del nuovo impianto dar nuovo valore a tutta
larea.
Il lotto interessato dallintervento risulta di ununica propriet
e non porta alla frammentazione di altre unit aziendali
agricole.
La realizzazione del nuovo impianto non necessita di ulteriori
opere collaterali oltre a quelle gi previste in progetto (cabina
Enel e locale inverter). Non prevedibile quindi che in futuro
possano essere proposte nuove edificazioni nelle fasce
laterali.
Limpianto viene realizzato completo e in futuro non
richieder ulteriori servizi.
Limpianto non prevede una riduzione del numero di occupati
66
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__________________________________________________________
X
Miglioramento dellofferta di servizi
X
Offerta di nuove opportunit
occupazionali
67
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__________________________________________________________
Viene di seguito riportata una check-list con punteggi, per definire il peso dellimpatto.
Tabella Domande-punteggi per individuazione dellimpatto del progetto
1
2
3
4
5
Criteri
Costo approssimato
dellopera in progetto
Estensione dellarea su cui si
prevede di realizzare lopera
Realizzazione di unopera di
tipo industriale di notevoli
dimensioni
Infrastrutture connesse allo
sfruttamento di risorse idriche
Reflui riversati nei ricettori
naturali
Generazione di emissioni in
atmosfera
Quota di popolazione
interessata dallopera
Risorse uniche e pregiate
8
9
10
11
12
Disponibilit di servizi
Valore
Costo tra 1 e 10 milioni
Livello
Basso
Medio
Lopera comprende
industriale rilevante
un
progetto
di
tipo Si
Punteggio
5
5
10
No
No
No
No
Basso
No
No
No
No
Totale
20
68
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__________________________________________________________
7.
INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso MATRICI
Possono essere considerate delle check lists bidimensionali, in cui il primo asse descrive le azioni
proposte, mentre il secondo asse elenca le componenti ambientali.
Le intersezioni indicano gli impatti che si creano tra i progetti e lo stato dellambiente (vengono
utilizzate in fase di assessment).
Si procede in questo modo:
- individuazione delle componenti ambientali
- individuazione delle caratteristiche di attivit dellopera (eliminazione delle voci di
importanza ininfluente)
- attribuzione di uno o pi coefficienti numerici legati allimpatto
z
z
z
z
z
Atmosfera
Ambiente idrico
Suolo
Flora
Fauna
z
z
z
z
z
z
z
z
Aspetti fisici
z
z
Smantellamento
impianto
z
z
z
Smaltimento
rifiuti
z
z
z
Esercizio
impianto (e
relativa
manutenzione)
PARAMETRI
Trasporto e
stoccaggio
Modifiche
infrastrutture
AZIONI
Realizzazione
impianto
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
z
Suolo
Flora
Fauna
Aspetti fisici
Aspetti estetici e culturali
Aspetti socio-economici
z
z
z
z
z
Aspetti socioeconomici
Fauna
z
z
z
z
Aspetti
estetici e
culturali
Flora
Aspetti fisici
Suolo
Ambiente idrico
Ambiente
idrico
Atmosfera
Atmosfera
z
z
z
z
z
z
z
69
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__________________________________________________________
ACQUE sotterranee
ATMOSFERA
FLORA
FAUNA
RICREAZIONE
AMBIENTE E BENI
CULTURALI
FATTORI SOCIO-ECONOMICI
X
X
X
X
X
X
X
Spesa locale
Forniture
Occupazione
Immigrazione
Rilevati in terra
Mov. e stocc. mater.
radioattivi
Scarico di effluenti liquidi
Bacini idrici
Spesa locale
Immigrazione
Estrazioni inerti
Sterri e riporti
Bacini idrici
Forniture e appalti
ESERCIZIO
Occupazione
Barriere e recinzioni
Suoli
Quantit
Qualit
Temperatura
Quantit/qualit
Qualit
Clima
Vegetazione naturale
Vegetazione coltivata
Specie protette
Uccelli
Animali terrestri
Animali acquatici
Specie protette
Zona umida
Boschi
Zone coltivate
Zone residenziali
Escursionismo
Caccia e pesca
Paesaggio
Ecosistemi
Beni culturali
Parchi e riserve
Sistema culturale
Salute e sicurezza
Popolazione
Occupazione
Economia locale
Attivit agricole
Attivit industriale
Strade
FATTORI
TERRA
ACQUE di superficie
Edifici e infrastrutturazioni
CATEGORIE
COMPONENTI
AMBIENTALI
Canalizzazioni
AZIONI RILEVANTI
Occupazione di suolo e
vincoli
Alteraz. idrologia sotterranea
COSTRUZIONE
X
X
70
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__________________________________________________________
Realizzazione fondamenta
Manutenzione
Controllo a distanza dellimpianto
Produzione energia
elettrica
Consumo energie e
materie prime
Prelievo acque
potabili
Emissione materiali
inquinanti
Produzione di
vapore acqueo
Presenza deposito di
stoccaggio
Emanazione odori
molesti
Emissione rumori e
vibrazioni
Produzione e
diffusione polveri
Emissioni gassose
Traffico veicolare
Emissioni rumore e
vibrazioni
Emissioni gassose
Produzione
materiale inerte
Traffico veicolare
pesante
Accesso al cantiere
Fattori di impatto
Esercizio
Presenza mezzi e
strutture
Costruzione
Produzione e
diffusione polveri
Fase
Paesaggio
Rumori e vibrazioni
Assetto demografico e sociale
X
X
Discariche controllate
X
Costruzione
Viabilit
Esercizio
71
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__________________________________________________________
8.
INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI attraverso Networks
Si tratta di diagrammi di flusso che rappresentano le catene di impatti generati dalle attivit di
progetto, si evidenziano non solo gli impatti diretti delle azioni di progetto sulle componenti
ambientali, ma anche gli impatti di ordine superiore a carico di altre variabili del sistema
Progetto
Attivit
Produzione di
energia
elettrica da
fonti rinnovabili
Abbandono
coltivazione
risicola
Azionifonti
Occupazione
del suolo
Circa 4 ha
Qualit
dellaria
Intrusione
nellambiente
Pannelli
fotovoltaici
Rigenerazione
terreno agricolo
No immissione
concimi
Risorse
idriche
Effetti di
primo
ordine
Effetti biotici
Riduzione
emissioni
anidride
carbonica
Effetti sul
paesaggio
Rinaturalizzazione
del terreno
Riduzione
della
quantit di
acque
utilizzate
Disturbo
habitat
naturale
fauna
Introduzione
elementi di
artificialit
Effetti di
secondo
ordine
72
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__________________________________________________________
unit ecosistemiche
elementi di interesse storico-culturale
elementi di degrado ambientale
di
seguito
riportate
alcune
immagini.
73
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__________________________________________________________
74
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
Mottalciata
San Bernardo
75
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__________________________________________________________
10.
VALUTAZIONE DELLIMPATTO ACUSTICO
Viene di seguito riportata una valutazione dellimpatto acustico, redatta secondo i parametri stabiliti
dalla D.G.R. n. 9-11616 del 02.02.2004 Criteri per la redazione della documentazione di impatto
acustico
10.1 Descrizione dellattivit in progetto e dei macchinari di cui prevedibile lutilizzo
La realizzazione del nuovo impatto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonte
rinnovabile (sole) prevede linstallazione di pannelli fotovoltaici e relative strutture, la realizzazione
di una cabina ENEL/locale utente e linstallazione di nr. 3 inverter trifase, necessari per la
conversione dellenergia da continua ad alternata.
Limpianto, avendo una potenza installata pari a 1377.50 kWp, sottoposto alla fase di Verifica
della procedura di VIA ai senti dellart. 4, comma 1, della Legge Regionale 14 Dicembre 1998, n.
40 Disposizioni concernenti la compatibilit ambientale e le procedure di valutazione, in quanto
esso rientra nella categoria progettuale n. 36 dell''Allegato B2: con denominazione Impianti
industriali non termici per la produzione di energia, vapore e acqua calda e non ricade neppure
parzialmente all'interno di aree naturali protette.
Lintervento viene realizzato nella pianura biellese, in un contesto agricolo, utilizzando unarea
attualmente coltivata a riso.
10.2 Descrizione degli orari di attivit e di quelli di funzionamento degli impianti principali
Limpianto sar in funzione in relazione alla radiazione solare, variabile quindi sia in base al
calendario sia in relazione alle condizioni metereologiche.
Il funzionamento degli inverter sar relazionato alleffettivo funzionamento dei pannelli.
76
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__________________________________________________________
10.3 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse allattivit e loro ubicazione; dati di
targa relativi alla potenza acustica delle differenti sorgenti sonore
Le uniche sorgenti rumorose presenti nel nuovo impianto fotovoltaico saranno i 3 inverter
posizionati tra i pannelli come indicato nella seguente planimetria. Gli inverter si configurano come
una sorgente puntiforme.
Di seguito viene riportata una tabella contenente le specifiche tecniche della tipologia di inverter di
cui si prevede linstallazione.
77
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__________________________________________________________
78
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
79
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
10.7
Il comune di Mottalciata non ha ancora provveduto a far redigere ai sensi della L.R. 52/2000,
Legge Quadro 447/95 il Piano di classificazione acustica e pertanto non stato possibile effettuare
una verifica con dei valori base di riferimento. Tuttavia, considerata la collocazione extraurbana e
la considerevole presenza di attivit agricole e rapportandola a zone analoghe, concepibile
immaginare che un area come quella in oggetto possa in futuro rientrare nella Aree di tipo misto,
Classe Acustica III, (Classe III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane
interessate dal traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densit di popolazione,
con presenza di attivit commerciali, uffici, con limitata presenza di attivit artigianali e con
assenza di attivit industriali; aree rurali interessate da attivit che impiegano macchine operatrici).
In basa a questi dati il valore limite massimo di emissione che pu essere emesso da una sorgente
sonora, misurato in prossimit della sorgente stessa dovrebbe essere:
- Diurno: 55 dB
- Notturno: 45 dB
80
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__________________________________________________________
10.8
10.10 Calcolo previsionale dellincremento dei livelli sonori dovuti allaumento del traffico
veicolare indotto da quanto in progetto
Una volta entrato in esercizio, il nuovo impianto fotovoltaico non andr ad interferire con il traffico
veicolare. Vi sar infatti la presenza molto ridotta di personale nellarea, limitatamente alla
necessit di realizzare delle manutenzioni o delle rilevazioni particolari.
81
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__________________________________________________________
Pannelli solari
TIPOLOGIA:
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
100,0
65,0
65,0
dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Installazione cantiere
Leq
5,0
77,0
Scavo di sbancamento
69,0
83,0
22,0
83,0
4,0
79,0
83,0
dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Attivit di ufficio
Leq
68,0
68,0
Installazione cantiere
1,0
77,0
Scavi di sbancamento
1,0
83,0
25,0
83,0
5,0
0,0
78,0
dB(A)
Strutture in C.A.
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
82
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__________________________________________________________
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
Installazione cantiere
54,0
77,0
Scavi di sbancamento
27,0
83,0
Scavi di fondazione
14,0
79,0
5,0
0,0
80,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
Livellamenti terreno
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Palista
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
Utilizzo Pala
60,0
88,0
35,0
64,0
5,0
0,0
86,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 85 fino a 90 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)
O Distribuzione materiale informativo;
O Formazione e addestramento uso DPI;
O Formazione specifica uso macchine/attrezzature;
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
(1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal
medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza);
83
PEA Srl
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__________________________________________________________
NATURA DELL'OPERA:
Livellamenti terreno
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Escavatorista
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
Utilizzo Escavatore
60,0
87,0
35,0
64,0
5,0
0,0
85,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)
O Distribuzione materiale informativo;
O Formazione e addestramento uso DPI;
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
(1) C = Consigliata (prevenzione generale); O = Obbligatoria (per disposizione di legge); D = Disposta (dal
medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza);
NATURA DELL'OPERA:
Livellamenti terreno
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Autista Autocarro
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
Utilizzo Autocarro
60,0
78,0
35,0
64,0
5,0
0,0
76,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al
minimo l'esposizione dell'operatore.
84
PEA Srl
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__________________________________________________________
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Autista Autobetoniera
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
10,0
84,0
Trasporto
40,0
78,0
Scarico
30,0
78,0
15,0
64,0
5,0
0,0
79,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Carpentiere
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
12,0
84,0
65,0
70,0
7,0
78,0
5,0
93,0
6,0
78,0
Fisiologico
5,0
0,0
82,0
dB(A)
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Superiore a 80 fino a 85 dB(A)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protettori Auricolari: Dotazione personale;
Protezione dell'Udito: Obbligatoria;
Tipo di Dispositivo: Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
SORVEGLIANZA SANITARIA (1)
O Preassuntiva generale attitudinale;
O Preventiva e 1 visita successiva;
O Periodica biennale;
O Periodica annuale;
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (1)
85
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Muratore polivalente
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
Opere varie
85,0
79,0
Assistenza scavi
10,0
78,0
5,0
0,0
79,0
dB(A)
Fisiologico
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Fabbro
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
5,0
84,0
5,0
81,0
5,0
72,0
4,0
87,0
70,0
78,0
6,0
79,0
5,0
64,0
80,0
dB(A)
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza necessario non superare il tempo
medio giornaliero dedicato alle lavorazioni di maggior esposizione.
NATURA DELL'OPERA:
Posatore tubazioni
TIPOLOGIA:
Impianto Fotovoltaico
GRUPPO OMOGENEO:
Posatore tubazioni
ATTIVITA'
Preparazione materiale con utensili vari (utilizzo filiera ecc.) (B273)
Assistenza agli scavi
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
15,0
80,0
2,0
65,0
86
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
78,0
76,0
5,0
64,0
77,0
dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Lep=
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
0,0
Leq
dB(A)
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Manutenzioni
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
3,0
77,0
12,0
76,0
55,0
80,0
25,0
74,0
5,0
64,0
79,0
dB(A)
87
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Manutenzioni
GRUPPO OMOGENEO:
Fabbro
%
Esposizione
Massima
Settimanale
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
95,0
95,0
80,0
5,0
5,0
64,0
80,0
dB(A)
Lep=
80,0
FASCIA DI APPARTENZA RISCHIO RUMORE
Sulla Settimana di Maggior Esposizione: Fino a 80 dB(A)
SullAttivit di tutto il cantiere: Fino a 80 dB(A)
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Se si vuole evitare il passaggio alla fascia superiore di appartenenza necessario non superare il tempo
medio giornaliero dedicato all'attivit di maggior esposizione.
NATURA DELL'OPERA:
TIPOLOGIA:
Manutenzioni
GRUPPO OMOGENEO:
ATTIVITA'
%
Esposizione
Media Cantiere
Leq
60,0
80,0
20,0
76,0
Pulizia (A315)
15,0
64,0
5,0
64,0
79,0
dB(A)
88
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
C.
PEA Srl
Via B. Sella 178 bis - 13867 Pray (BI)
__________________________________________________________
plinti delle strutture di supporto dei pannelli e quelli necessari per la posa delle tubazioni interrate
(per i cavi in corrente continua e in corrente alternata).
Il materiale proveniente dagli scavi verr impiegato per la sistemazione finale dellarea e non sar
trasportato allesterno del lotto di intervento.
Al fine di ridurre il sollevamento di polveri si provveder a mantenere il terreno bagnato prima degli
scavi stessi.
Le operazioni di scavo prevedono il preventivo accantonamento e conservazione del materiale di
scotico.
Tutte le aree interessate dal movimento terra saranno, al termine delle lavorazioni, inerbite e
rinverdite.
Larea sar chiusa da una recinzione perimetrale realizzata in rete metallica di coloritura verde, al
fine di meglio inserirla nellambiente naturale. Allinterno si prevede la posa di una siepe di altezza
pari alla rete stessa, al fine di mascherare lintervento per chi transita in macchina o a piedi nelle
immediate vicinanze dellarea di intervento.
Le essenze che si previsto di utilizzare sono sempreverdi, in particolare la Photinia acquista
colorazione rossastra durante lautunno e linverno, integrandosi quindi con il variare stagionale
delle colorazioni dellambiente circostante. La non caducit delle foglie quindi, permetter di
minimizzare le operazioni di manutenzione.
Per ledificio ospitante la cabina Enel vengono forniti elaborati di progetto relativi alla soluzione
prescelta. Per quanto possibile per i prospetti dei fabbricati saranno adottate soluzioni compositive
ed architettoniche riferite alla tradizione locale, quali copertura a doppia falda, manto di copertura
in tegole, murature intonacate e tinteggiate con coloriture naturali.
Per la fase si esercizio si prevede la realizzazione di piccole aperture a intervalli di pochi metri
lungo la parte bassa della recinzione, al fine di consentire il passaggio di fauna di piccola
dimensione. Si prevede inoltre la posa di una siepe allinterno della recinzione al fine di mitigare,
dal punto di vista visivo, la presenza dei pannelli fotovoltaici allinterno dellarea.
13.OPERE DI COMPENSAZIONE
Gli interventi di compensazione: sono finalizzati a controbilanciare gli inevitabili impatti ambientali
negativi indotti a livello di area vasta.
Con misure di compensazione si intende qualunque intervento teso a migliorare le condizioni
dellambiente interessato ma che non riduce gli impatti attribuibili specificatamente al progetto.
Nel presente intervento non stata valutata la necessit di provvedere ad opere di compensazione
di alcun tipo.