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LA LINGUISTICA, UN CORSO INTRODUTTIVO

(Gaetano Berruto, Massimo Cerruti)


CAPITOLO 1 --- IL LINGUAGGIO VERBALE
Linguistica studio della lingua. Si divide in: _ linguistica generale: cosa/come sono le lingue
_ linguistica storica: evoluzione e rapporto lingua-cultura
Lingue storico-naturali oggetto della linguistica, sono nate spontaneamente, espressioni del linguaggio
verbale umano (facolt umana). Si parla di lingua ma anche di dialetto (che per meno prestigioso)
Comunicazione pu essere o meno intenzionale, perch in ogni momento noi comunichiamo.
Segno unit fondamentale della comunicazione. Qualcosa che sta per qualcosaltro e lo comunica. Esso
_ biplanare. Ora dice una cosa, prima ne significava unaltra
_ significante. Per esempio la parola gatto una parola a cui si associa un
_ significato. Esso il concetto/idea di gatto
Codice insieme di corrispondenze significante-significato. Per capirsi bisogna usare il medesimo codice.
Codice lingua costituito dai segni linguistici.
Un codice arbitrario: non esiste naturalmente correlazione tra la parola gatto e lanimale, una
relazione arbitraria, una convenzione. Ci sono diversi livelli/tipi di arbitrariet della lingua, rappresentati nel
Triangolo semiotico
Tipi di arbitrariet:

significato (felino domestico,


etc)

_ tra segno e referente non c nessun legame

Segn
o

naturale e concreto
_ il significante sedia non ha in s nulla

significante (gatto)
referente (= realt
esterna)
Tratto sotto: il rapporto significantereferente NON diretto, MA mediato dal
significato

a che vedere (come sequenza di lettere-suoni)


nulla a che vedere col sul significato
_ arbitrario il rapporto forma-sostanza
del significato (ovvero tra struttura e materia)

_ allo stesso modo, arbitrario il rapporto forma-sostanza del significante


Eccezioni allarbitrariet: ci sono segni linguistici parzialmente motivati, come le onomatopee, che
imitano nella loro sostanza di significante il suono che designano, presentando quindi un aspetto iconico.
Principio di iconismo per es. lidea di pluralit implica, nelle lingue, laggiunta materiale linguistico per
indicare che esistono effettivamente pi cose (girl girls)
Fonosimbolismo rifacendosi alle onomatopee, certi suoni hanno per natura associati a s certi significati.
Doppia articolazione il significante di un segno linguistico articolato a due livelli:
_ il significante organizzato e scomponibile in unit portatrici di significato, riutilizzabili per far altri segni
gatto gatt-o

che origina gatt-i, gatt-e, etc

(unit minime di articolazione: sono morfemi)

_ i morfemi sono scomponibili in unit pi piccole, i fonemi (unit minime di seconda articolazione)
gatto g-a-t-t-o

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Il significante dei segni linguistici pu essere tramesso o realizzato:


_ attraverso il mezzo aria (canale fonico-acustico)

propriet di trasponibilit del mezzo

_ attraverso il mezzo luce (canale visivo-grafico)


Il canale orale prioritario rispetto a quello visivo. Il parlato, la fonicit, prioritario:
_ antropologicamente tutte le lingue hanno una forma orale, non tutte una forma scritta
_ ontogeneticamente tutti gli uomini imparano prima a parlare, poi a scrivere
_ filogeneticamente la scrittura si sviluppato dopo la parola
Il canale fonico-acustico e luso parlato della lingua hanno maggiori vantaggi biologici e funzionali:
si necessita solo di aria, si possono fare altre attivit mentre si parla, parlare pi veloce dello scrivere, etc
Lo scritto ha priorit sociale: fissa/trasmette leggi, tradizioni culturale e letteraria, sapere scientifico, etc
Linearit propriet dei segni linguistici, significa che il significante viene prodotto, si realizza e si
sviluppa in successione nel tempo e nello spazio. Implica la
Discretezza del segno linguistico la differenza fra gli elementi, le unit della lingua, assoluta, non
quantitativa o relativa. C un confine preciso tra un elemento e un altro.
Onnipotenza semantica con la lingua si pu dare espressione a qualunque contenuto (plurifunzionalit)
Schema di Jakobson esplica le funzioni della lingua. Ne identifica sei:
_ funzione emotiva, un messaggio linguistico volto a esprimere le emozioni del parlante
_ metalinguistica, specifica aspetti del codice
_ referenziale, fornisce informazioni sulla realt esterna
_ conativa, fa agire in qualche modo il ricevente
_ ftica, verifica e sottolinea il canale di comunicazione e il contatto fisico tra i parlanti
_ poetica, esplicita e sfrutta le potenzialit insite nel messaggio
La lingua inoltre ha altre propriet:
_ riflessivit, pu parlare di se stessa
_ produttivit, con la lingua sempre possibile creare nuovi messaggi
_ creativit regolare, produttivit infinita basata su un numero limitato di regole
_ ricorsivit, uno stesso procedimento riapplicabile un numero illimitato di volte
_ distanziamento, possibilit di elaborare messaggi relativi a cose lontane nello spazio e nel tempo
_ libert da stimoli, i segni linguistici rimandano e presuppongono una elaborazione della realt esterna
_ trasmissibilit, per trasmettere cultura e tradizione
Dal punto di vista sintattico, i messaggi linguistici possono avere un alto grado elaborazione strutturale
si parla di complessit sintattica. Aspetti:
_ ordine degli elementi contigui
_ relazioni strutturali di interdipendenza
_ incassature (come gli incisi, ma senza virgola)

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_ ricorsivit
_ parti del messaggio che danno informazioni sulla sua struttura sintattica (Es. subordinate, coordinate, etc)
_ possibilit di discontinuit nella strutturazione sintattica
_ equivocit, ovvero a un unico significante possono corrispondere pi significati
Lingua un codice che organizza un sistema di segni dal significante primariamente fonico-acustico,
fondamentalmente arbitrari e articolati, capaci di esprimere qualunque concetto, e che permettono di produrre
infinite frasi partendo da un numero finito di elementi
Per analizzare una lingua, bisogna compiere delle distinzioni:
_ distinzione tra sincronia, descrivere le cose cos come si presentano allosservatore in un dato momento
diacronia, esaminare lo sviluppo nel tempo delle cose
_ distinzione tra sistema astratto, cosa in potenza
realizzazione concreta, cosa in atto
_ distinzione tra asse paradigmatico, riguarda le relazioni a livello del sistema
asse sintamatico, a livello delle strutture che realizzano le potenzialit del sistema
Livelli di analisi di una lingua, ovvero come fatta una lingua:
_ fonetica e fonologia (realt fisica)
_ morfologia e sintassi
_ semantica e lessico (mondo esterno cognitivamente codificato)
CAPITOLO 2 --- FONETICA E FONOLOGIA
Fonetica parte della linguistica che si occupa della componente fisica/materiale della comunicazione
Campi della fonetica:

_ articolatoria, studia i suoni del linguaggio in base a come vengono articolati


_ acustica, studia i suoni in base alla loro modalit di trasmissione
_ uditiva, studia i suoni in base al modo in cui vengono ricevuti dallascoltatore

I suoni del linguaggio sono prodotti mediante aspirazione (flusso daria egressivo). In base al modo di
articolazione, i suoni son:

_ sonori, prodotti con vibrazione delle corde vocali (le vocali e alcune cons.)
_ sordi, prodotti senza vibrazione (le consonanti)

Fattori che influenzano lemissione di vocali/consonanti: apertura/chiusura della bocca, posizione della
lingua rispetto ai denti e/o al palato e/o alle labbra, passaggio di aria attraverso bocca e/o naso.
Nei sistemi alfabetici, i suoni sono rappresentati da un particolare simbolo grafico. Le grafie alfabetiche
non sono per univoche: allo stesso suono, in diverse lingue possono corrispondere diversi grafemi.
Lortografia italiana abbastanza fedelmente fonografica: ogni suoni rappresentato da una sola lettera, e si
legge come si scrive. Eccezioni: ca-ci-ch diversa la c.
Fonologia studia lorganizzazione e il funzionamento del suoni nel sistema linguistico.
Foni: sono la realizzazione concreta di un qualunque suono del linguaggio.
Allofoni: sono le realizzazioni foneticamente diverse di uno stesso fonema (diversi modi di pronuncia)

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Riassumendo: i foni sono le unit minime della fonetica, i fonemi sono le unit minime della fonologia
La prova di commutazione nella parola mare, ad esempio, ciascuno dei 4 fonemi identificato per
opposizione, confrontando ununit in cui compaia il fono di cui vogliamo dimostrare se o no un fonema con
altre unit della lingua che siano uguali in tutto tranne che nella posizione in cui compaia il fono stesso.
Gli inventari fonematici delle diverse lingue sono costituiti da alcune decine di fonemi (di solito). Litaliano
ha 30 fonemi (28 se non consideriamo le semivocali, 45 se consideriamo le consonanti lunghe (doppie) ).
Per trascrivere foneticamente bisogna basarsi sul modo in cui si pronuncia la parola, sulla fonia.
Sillaba: minima combinazione di fonemi, solitamente costituita da una consonante + una vocale
Dittongo: combinazione di una semivocale + una vocale (es: au-to, pie-no)
Trittongo: combinazione di due semivocali + una vocale (es: a-iuo-la)
Iato: combinazione di due vocali che non formano dittongo (es: spi-a, pa-e-se)
Accento particolare forza o intensit di pronuncia di una sillaba. Non va confuso con laccento grafico,
che si mette alla fine di una parola ossitona. La posizione dellaccento in una parola pu essere libera o fissa.
Tipi di parole: piane (casa), tronche (virt), sdrucciole (tenebra), bisdrucciole (scivolano), trisdrucciole.
Intonazione andamento melodico (la tona) con cui pronunciata una frase o un gruppo tonale. Permette
di capire se si pronuncia unesclamazione, uninterrogativa, un ordine, etc
CAPITOLO 3 --- MORFOLOGIA
Morfologia lambito che studia la forma, la struttura della parola
Parola: minima combinazione di elementi minori dotati di significato, ossia i morfemi.
La prova di commutazione vedi sopra, data la parola, la si confronta con altre simili, che contengano
presumibilmente uno o pi morfemi che vogliamo individuare
Esistono due punti di vista per individuare differenti tipi di morfemi:
_ classificazione funzionale, in base alla funzione svolta, al tipo di valore che attribuiscono alla parola. Si
dividono in morfemi:

_ lessicali, formano una classe aperta e stanno nel lessico di una lingua
_ grammaticali, una classe chiusa e sono nella grammatica; non accoglie nuove entit
Divisi in:

_ derivazionali, derivano parole da altre parole (es: camera-camerata)


_ flessionali, originano le diverse forme di una parola (alti, alte, alta)

_ classificazione posizionale, in base alla posizione che i morfemi assumono allinterno della parola. In base
alla testa della parola (il morfema chiave) si costruisce il resto, usando prefissi, suffissi, desinenze.
Categorie grammaticali ci sono quelle pi flessionali, che riguardano il livello dei morfemi stessi, e si
dividono in due categorie, che operano rispettivamente su:
_ nomi. Categorie della morfologia nominale: genere (masc/femm), numero (sing/plur), caso (dativo, etc)
_ verbi. Categorie della morfologia verbale: modo (certezza/incert), tempo (quando) , aspetto (azione
compiuta Vs azione vista come svolgimento), diatesi (attiva/passiva), persona (chi compie lazione)
Esistono anche le funzioni sintattiche, definite dallanalisi logica: soggetto, predicato, c. oggetto, etc

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CAPITOLO 4 --- SINTASSI


Sintassi si occupa della struttura delle frasi, ossia come si combinano fra loro le parole
Frase: fa da unit di misura della sintassi. Una frase di solito contiene una predicazione (un verbo), esistono
anche frasi nominali (senza verbo). Allinterno di una frase ci sono costrutti complessi: le proposizioni.
Un metodo di rappresentazione che permette di rendere visivamente la struttura della frase quello degli
Alberi etichettati
F

Frase

SN

Sintagma Nominale

SV

Sintagma Verbale

SN

Nome

SN

Sintagma Nominale

Verbo

Art

Articolo

SV
V

SN
Art

Sintagma minima combinazione di parole

Gianni legge un

Un sintagma nominale costruito attorno a un nome

N
libro

Ai sintagmi che riempiono le posizioni strutturali di un indicatore sintagmatico vengono assegnati diversi
valori. La prima classe di principi interna alla sintassi stessa: si tratta di funzioni sintattiche, le fondamentali:
_ predicato verbale, fulcro della frase, a cui si accodano degli argomenti (le valenze)
_ soggetto, la prima valenza di ogni verbo
_ oggetto, la seconda valenza del verbo
Nelle lingue, il tema compare di solito allinizio della frase, seguito dal rema (il seguito della frase).
Poniamo la frase Elena TEMA spegne il televisore REMA Si hanno degli ordini di dislocazione differenti:
_ dislocazione a sinistra

Il televisore TEMA lo spegno Elena REMA

_ dislocazione a destra

Elena lo spegne, REMA il televisore TEMA

_ frase scissa (particolarit)

Elena FOCUS che spegne il televisore

Focus: punto di maggior salienza in una frase ( si enfatizza su una sola parola)
Grammatica generativa (di Noam Chomsky) intende predire le frasi possibili di una lingua. costituita
da un lessico e da regole (istruzioni) che governano i diversi aspetti della grammatica e descrivono il
meccanismo di formazione delle frasi. Le regole generano una frase, e ogni frase ha assunto un indicatore
sintagmatico che ne rappresenta la struttura e ne
determina il significato globale: linterpretazione.
Le frasi, che funzionano da blocchi di significato,
si scompongono, partendo dalle unit complesse
fino alle minime (vedi schema)

FRASI

il cane abbaia

SINTAGMI

il cane

PAROLE

cane

MORFEMI

can-

SILLABE

/ka/

FONEMI

/k/

sintassi

morfologia

fonologia

Concetti di:
_ coordinazione, le proposizione di affiancano,

senza un rapporto di dipendenza tra le frasi, che invece caratterizza la


_ subordinazione, c un rapporto di dipendenza (una delle frasi gerarchicamente superiore allaltra)
Tipi di subordinate: avverbiali (mentre), completive (facendo questo), relative (a cui, per cui)

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CAPITOLO 5 --- SEMANTICA


Semantica parte della linguistica che si occupa del piano del significato, che un concetto complesso
perch esso non visibile. Per ci sono due modo di concepire il significato:
_ concezione referenziale, o concettuale. Il significato visto come un concetto, unimmagine mentale
_ concezione operazionale, o contestuale. Esso funzione delluso che si fa dei segni
Elementarmente, possiamo dire che il significato linformazione veicolata da un segno, e che pu
assumere valore: _ denotativo, per es. gatto significa felino domestico di piccole dimensioni
_ connotativo, per es. gatto significa animale grazioso, furbo, indipendente
_ linguistico, per es. buongiorno significa auguro buono giornata
_ sociale, per es. buongiorno significa riconosco la persona e le indirizzo un saluto
_ lessicale, parole piene come buono, bere, tavolo, rappresentano la realt esterna
_ grammaticale, parole vuote come di, a, con, sono concetti o rapporti grammaticali
Nota: esistono anche parole variabili (es: verbi, nomi) e invariabili (es: avverbi, congiunzioni)
Senso il significato contestuale, mentre a un significato possono corrispondere diversi sensi
Lessema: unit minima fondamentale del livello semantico. una parola studiata nel suo significato.
Linsieme dei lessemi di una lingua costituisce il suo lessico, che un insieme aperto e caotico. Per ordinarlo,
bisogna stabilire delle relazioni di significato, dei rapporti semantici. Attenzione a:
_ omonimia, termini identici con significati del tutto diversi

riso: cereale Vs riso: ridere

_ polisemia, termini con significato simile, ma non uguale

testa: parte sup. del corpo, estremit iniz

_ sinonimia, lessemi diversi con stesso significato

gatto, micio

_ iponimia, tra 2 lessemi, quando tutti gli x sono y, ma non viceversa


tutti i gatti sono felini, ma non tutti i felini sono gatti
_ antonimia, due lessemi di significato contrario/opposto

alto, basso

_ complementariet, un lessema la negazione dellaltro

vivo, morto

Solidariet semantica si ha quando un termine dipendente da un altro. Solo il gatto, per es, miagola
Sottoinsiemi lessicali:

_ campo semantico, es. i colori (bianco, nero, rosso, etc)


_ sfera semantica, es. linsieme della parole della moda, della musica, etc
_ famiglia semantica, es. parole imparentate (pace, pacifista, pacato, pacare, etc)
_ gerarchia semantica, es. dove un termine una parte del seguente (secondo,
minuto, ora, giorno, mese, anno, etc)

Analisi componenziale metodo per lanalisi del significato dei lessemi. Si tratta di scomporre il
significato dei lessemi, comparandogli gli uni con gli altri, cogliendo le differenze.
Esempio

/UMANO/ /ADULTO/ /MASCHIO/


componenti/tratti semantici
uomo
+
+
+
tra i significati
donna
+
+
bambino
+
+
bambina
+
La semantica componenziale concepisce il significato di un lessema come costituito da un insieme di tratti
semantici categorici, tutti ugualmente necessari e sufficienti a descriverlo.

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La semantica prototipica si basa sul lessema inteso come prototipo, ossia il punto focale di un concetto,
che varia da cultura a cultura, e che rappresenta limmagine mentale del concetto stesso. Esempio: pensando a
un uccello, nella nostra cultura lo identifichiamo come un passerotto, non solo animale volatile con piume,
ma anche piccolo, che canta. Queste parole hanno diverso potere identificativo. In questo contesto c il
grado di esemplarit: se pensiamo a frutto, il pi comune pensato sar mela. Problema della sem. protot.
che non facilmente applicabile a processi psicologici o astratti (es. amore).
La semantica frasale fa riferimento alle combinazioni di lessemi: le frasi. Si introduce il concetto di
enunciato: una frase considerata dal punto di vista della pragmaticit (concreto impiego nella comunicazione).
Gli enunciati costituiscono degli atti linguistici, che sono le unit di base dellanalisi pragmatica. Produrre un
enunciato significa produrre:

_ un atto locutivo, latto del dire qualcosa


_ un atto illocutivo, lazione compiuta nel dire qualcosa (ordine, invito, etc)
_ un atto perlocutivo, leffetto che si produce nel dire qualcosa (paura, etc)

Teoria degli atti linguistici ha descritto le condizioni che devono esser soddisfatte perch un dato atto
illocutorio valga come tale, ovvero che lintenzione e leffetto siano soddisfatti e corretti. Si pu parlare di
presupposizione: ci che si ricava implicitamente da ci che stato detto e lo si d per scontato (esempio: dire
il gatto dorme pu far sorgere il dubbio che il gatto dorma o meno, ma d per scontato che esista il gatto)
CAPITOLO 6 --- LE LINGUE DEL MONDO
Le lingue del mondo sono alcune migliaia. Per ordinarle, si pu raggrupparle in famiglie, secondo criteri di
parentela genealogica, riportandole a un antenato comune: per esempio, litaliano si classifica come lingua del
sottogruppo italo-romanzo del gruppo occidentale, del ramo neolatino, della famiglia indoeuropea.
Solo alcune si possono dire grandi lingue, con un numero sostanzioso di parlanti. In ordine, abbiamo:
cinese mandarino (902 milioni), hindi-urdu (457), inglese (384), spagnolo (366), 22: italiano (70).
Tipologia linguistica individua cosa c di uguale/diverso nel modo in cui sono organizzate le lingue
storico-naturali. Essa connessa allo studio degli universali linguistici, ossia le propriet ricorrenti nella
struttura delle lingue (presenza di vocali e consonanti, di vocali orali, etc)
Tipologia morfologica classifica le lingue in base alla struttura della parola. Tipi di lingue:
_ lingue isolanti: la struttura della parola la pi semplice possibile (spesso sono monosillabiche)
_ lingue agglutinanti: le parole hanno struttura complessa, sono catene di morfemi incollati insieme
costituite da una radice lessicale a cui sono stati attaccati pi affissi
_ lingue flessive: costituite da parole internamente complesse (es. dellitaliano: buono - bont - bonario)
_ lingue introflessive: il fenomeno di flessione avviene allinterno della radice lessicale
_ lingue polisintetiche: nella stessa parola si trovano due o pi radici lessicali
Tipologia sintattica classifica le lingue in base allordine dei costituenti. Ci sono 6 ordini diversi: SOV
(Soggetto-Oggetto-Verbo) il pi frequente. Il secondo per frequenza quello dellitaliano (SVO). Agiscono
due principi fondamentali su questa condizione basilare (a cui SOV e SVO aderiscono):
_ principio di precedenza, il soggetto (pi forte) deve precedere loggetto
_ principio di adiacenza, verbo e oggetto devono essere contigui, per relazione di dipendenza di O da V

~7~

CAPITOLO 7 --- MUTAMENTO E VARIAZIONE NELLE LINGUE


Una propriet delle lingue la loro variazione: una lingua non un blocco uniforme e immutabile, ma
subisce delle modifiche sullasse diacronico (quello del tempo), dando origine a un
Mutamento linguistico studiato dalla linguistica storica, pi veloce del mutamento genetico, ma pi
lento dei mutamenti socio-culturali, e molto pi lento dei mutamenti del costume e della moda. Cambiamenti
multipli possono ingrandire le differenze fra uno stato di lingua e un altro, originando una nuova lingua o
portando alla morte di unaltra, la quale per lascia comunque un sostrato (tracce di s) in quella che subentra.
Nel mutamento fonetico ci sono fenomeni di:
_ assimilazione (nocte > notte _ la c stata assorbita dalla dentale)

Vs

_ dissimilazione (arbore > albero _ la r si trasformate in l)


_ metatesi (peligro > pericolo _ la l e la r si sono invertite)
_ soppressione (civitate > citt _ le tt hanno preso il posto del resto)

Vs

_ aggiunta (cor > cuore _ sono state aggiunte delle lettere)


Nel mutamento morfologico ci sono fenomeni di:
_ analogia, un fatto regolarizzante, che crea simmetria eliminando le eccezioni (es. nelle forme verbali)
_ rianalisi, per es. la formazione nelle lingue romanze del passato prossimo, inesistente in latino
_ grammaticalizzazione, un elemento del lessico diventa della grammatica (es. mente)
Nel mutamento sintattico coincide con quello tipologico: muta lordine dei costituenti (SVO-SOV, etc)
Nel mutamento lessicale e semantico si nota di solito un arricchimento e approfondimento del lessico
La ragione ultima della variazione linguistica sta nellessere funzionale alla comunicazione e alla socialit.
La sociolinguistica studia la variazione, correlando la lingua con la societ e gli usi linguistici delle persone.
Una variet di lingua costituita da un insieme di forme linguistiche che vengono usate dalla societ, e le
varianti stesse possono essere correlate con diversi fattori sociali. Dimensioni di variazione:
_ diatopia, variazione nello spazio geografico (topos). Prendendo ad esempio lItalia, si fa riferimento agli
italiani regionali: i dialetti, che possono essere diversissimi da regione a regione.
_ diastratia, nello spazio sociale (stratos). Non si parla solo di fattori come il reddito economico, ma da
indicatori sia economici che culturali: istruzione, occupazione lavorativa, ambiente in cui si cresce.
_ diafasia, nella situazione comunicativa (phasis). Luso di registri (alto/basso) e di sottocodici (linguaggi
settoriali) in base alla situazione: scrivere un saggio, una lettera, un manuale implica diversit di scrittura.
_ diamesia, nel mezzo di comunicazione (mesos). La lingua parlata corrisponde allinformalit, quella
scritta alla formalit; ma anche: la scrittura consento progettazione e rielaborazione, il parlato no.
_ diacronia, nella dimensione cronologica (cronos). Tutte le lingue evolvono nel tempo, e sono soprattutto i
giovani i portatori di questi cambiamenti.
Lingua standard con la quale tutti in un Paese si capiscono. Esistono in ogni Paese per anche delle
minoranze linguistiche (non imparentate con la lingua s.) e dei dialetti. Pu verificarsi il contatto linguistico fra
lingue diverse, causando interferenza e seguente trasporto di materiale linguistico da una lingua allaltra.

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CAPITOLO 8 --- CENNI DI STORIA DELLA DISCIPLINA


La linguistica una disciplina relativamente giovane, dal punto di vista del suo riconoscimento come tale.
Ci non significa che non siano esistiti studi o descrizioni grammaticali precedenti.
Platone (428-348 a.C.) fu uno dei primi a studiare la linguistica, grammaticalmente e filosoficamente, nel
Cratilo: parla dei Sofisti e della loro idea che tra parole e cose vi fosse unassoluta convenzionalit.
Aristotele (384-322 a.C.) sostenne una prospettiva convenzionale tra parole e realt.
I grammatici greco-latini fissarono le nozioni fondamentali della grammatica.
Isidoro di Siviglia (560-636), nellAlto Medioevo, fu autore di venti libri di Etymologiae.
I grammatici arabi, nellVIII sec d.C., fissarono nozioni della loro lingua.
Dante Alighieri (1265-1321), ovviamente, occupa un posto di tutto riguardo, soprattutto per il De vulgari
eloquentia dove traccia una panoramica dei dialetti italiani.
Il Seicento fu caratterizzato dallinteresse per la documentazione di lingue esotiche, che port anche
linteressa per la creazione di lingua artificiali, valide per la comunicazione universale.
Il Settecento present dibattiti sulle origini del linguaggio. Emerse la posizione di Giambattista Vico che
sostenne il radicamento spontaneo del linguaggio nella natura umana.
LOttocento present la svolta: alla fine del secolo precedente, William Jones riconobbe la parentela tra
sanscrito e lingue europee (1786). Prepar cos il lavoro a studiosi come Rasmus Rask e Franz Bopp e i loro
studi di linguistica comparativa.
Il Novecento, dopo un secolo di studi di fonetica, grammatica, etc aveva terreno fertile per le questioni
teoriche, che portarono alla nascita della vera e propria linguistica generale. Data storica della nascita: 1916
pubblicazione del Cours de linguistique gnrale di Ferdinando de Saussure, che proponeva separazione
tra la diacronia (studio lungo lasse del tempo) e la sincronia (studio della lingua in un dato periodo). Inoltre:
lassunzione della nozione di sistema come concetto centrale per la considerazione della lingua /e/ la
rilevanza della nozione di struttura come manifestazione del sistema stesso (da qui strutturalismo)
Sorsero, col tempo, le prime scuole strutturaliste: il Circolo linguistico di Praga (1926), che ha direzione
funzionalista, la Scuola di Copenaghen, con orientamento formale, e lo strutturalismo americano.
La linguistica contemporanea si distingue principalmente in:
_ generativa, il linguaggio verbale riflessione del pensiero e le strutture della lingua sono costrutti formali
_ funzionalista, considera il linguaggio verbale come strumento di comunicazione e vede le strutture
correlate con le funzioni
Il panorama della linguistica generale, al giorno doggi, molto mosso e variegato: lavori e ricerche,
correnti e specializzazioni, campi e sottosettori, etc Tutto si alterna e si amplia continuamente.
Occorre infine tener presente che sono nate e si sono sviluppate aree disciplinari nuovi, similari alla
linguistica, che hanno per sempre la lingua come fulcro delle riflessioni.

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