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Arnaldo Cervesato
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SAGGI DI CRITICA IDEATIVA
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1905
GIUS. LATERZA A: FIGLI
TIPOGRAFI-EDITOR!-IJBRAI
BARI
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CRITICA.
ARNALDO CERVESATO
CONTRO CORRENTE
SAGGI DI CRITICA IDEATIVA.
n prlmo nomo aeu; nuovn mun
n wtlmo uomo nu. nnnvn Enrnpa
n Laoplmdl Q 1. nnitrl clvlltl lndnstrlale
Eh; 1; anlme awoomone
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1905
GIUS. LATERZA & FIGLI
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rnurnnrl-A |.rrrlnn.n
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(11.67 ca
A Tn, MAMMA, presence In primu eopia di questo libto; esso compnsto dei saggi che sono le pietre
miliari del cammino di min giovinezzs. nutrita di fade,
di studio e di lavoro. E tn lo aceogli, se in esso sin
qualcuno dei moti generosi cui curasti sempre, sempre fossero le forze del mio animo mtte converse. Be
il tuo santo nome 6 lnce sulla. via dei miei ricordi,
M697990
PREFAZIONE
Contra Correnie il titolo di queslo libro: il
suo sottotilolo 6 Saggi di critica idealiva .
Altraverso gure duomini e momenti di lempi
diver-sl ma successivi, ma cronologicamenle e
soslanzialmeme legali da vlncoli essenziali pur
se non al tulle appariscenli -- l'idea dominatx-ice
di questo libro di enunziar giudizio (sia sugli scribtori meno modernl di cui vi si tratla, che dei piu
recenli) non anco manifestato, anzi, spesso in op-
Pnanzlnll
Questo taro Ira breve nel mio prossirno vulume: Per il nunvo idealisma.
Intanto a bene, perci0,ohe il lettore non cerehi
in questo libro, frutto del lavoro dl diversi momenti della mia vita letteraria, quello che non ce.
< Saggi di critica ideativa chiamo questi miei,
e lo sono, non perche thnzionino quale complete
modello di una nuova ed esatta via critica, ma
perch molti fra essi, da quello sul Goethe a
quello sullIbsen, attestano con evidenza che i
consueti metodi delia critica (esteriore perch sto-
rica e positiva nella disamina, e quindi rnai introspettiva) sono insufcienti a risolvere i pro-
Non meno della storia da.mbiente e di ogni documentazione sono adunque necessarie ad essa
proclamiamolo lintuizione, Pintrospezione,
lo studio e la conoscenza dell'anima e delle sue
crisi, delle sue scontte e delle sue vittorie.
Su quests studio e su questa conosuenza, dalla
critica detta positive. > non mai abbastanza negletti e dichiarati arbitrarii, posera principalmente
la. critics < ideativa > ohe proclamere. invece arbitraria perch personals e insufciente ogni
ARNALDO Csavssno.
is
.4 Bnaello BM-mm.
I.
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Didot, 1541. Avvert-issement, par 14.1.. s. Auger, 13.3. - Aussitm qua plfllt 1 V113 do Ln Bruyre, la miiiigiiite sen empm. On ernt qua 011541118 onrsnttre suit le pork-sit de qllelqll
parsonage oonuu, et rim voulut savoit le uomo dos originsux. On oss sad.resae1- A l auteur lui-meme poll! en avoir
in HEM. n out beau s'indig-nor, so wimouw, mi Aves sermiit qne son intention am em de p8i.I.\dI.'8 telle on tells Pb
uonne en pB1l:it:\1IiG1; on i'0I)SnB, et oe q\1il 116 Vollit hi
pouuit hire, on la t k son dfaut. Des lintol oournrent at
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delia malignita non prese di mira i difetti di persona veruna ne suoi poometti, ma servi alla Storia dei costumi e delle abltudini detempi suoi,
ne scelse i tratti piu singolari e li dipinse al vivo
colorandoli con la veritd e la naturalezza che sono
proprie di tutti i tempi e iii tutti i iuoghi possibili .
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sioni che il lettore messo sullavvei-tita trova facilmente da s; e nel loro insieriie hanno certo
moltsi importauza e signicazione.
c 1lPinelli dice che quando il Parini scriveva
e pubblicava la prima parte del poems, il Belgioioso era. presidente dellAccademia di belle arti
in Milano; tutto quel tratto del Muttino dove
introdotto il Giovin Signore a giudicare di pittura ricordsrlo e disegnsrlo in ohiarissimo modo :
E ver che m del grands di Cotton!
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per Ia vita del campo, per menar le mani, per conlandare, mattendosi con cinica indiereuza ora
con gli uni, ora con gli altri alla ventura. Ne]
concerto delle famiglie di Milano ha quindi quella
dei Barbiano un posto, un signicato (uno proprio
che la amcca con rilievo dalle altre, rappresenta
a cosi dire il soldato di venture, linstancabile irrequjeto condottiero del Medio Evo, il Bajardo dopo
la Rinaecenza .
>
Ai sosbenitori della tesi foscoliana (gi annuiranti forse Popportunit. della scelta per le magniche oontrapposizioni cui si presta) oonvien pen)
far nofare che Pironico precettore nrrmem invece
a rarnmenhr allalunno:
21
22
A la tinvi1.n,...
2!
Cucnnli u-gutemenm,
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Ma, lo stemma ideals dipinto dalfartisla (e, notiamolo, cosl bene descritto s con tale sovrabbondanza di particolari da prestarsi alla piu ssigsnte
rappresentazione graca) nou ore alcun riscontro,
nsmmeno parzials, con quello della famiglis Belgioiuso, nel quale si oercherebbero inutilments le
4 aquils e mancauo completamente c e timpani
s lance e spade poich risullava ai tempi
del Psrini, come tutt'0ra, duno scaccato rosso su
fondo argenteo ovale, che sale nella parts superiore in una gran croce rossa e latex-almente
retto da due leoni rampanti e coronati, i quali posano su candida pelli der-mellino orlate da drappeggiature rosse che sadunano A] sommo a reggsr una corona.
Anzi e mi par quests psrticolsre non disprezzabile non solo lo stsmma dei Bslgioioso non
0re riscontri con quello descritto nella Sara; ma
ssso e fra tutti gli stsmmi dells fsmiglie patrizie
di quel tempo uno dei pochissimi che mancasssro
e manchiuo di parscchi fra quei caratteristici simboli decorativi che il poeta ricordo nella conceziune del suo stsmma ideals; cosi si vedeva
. . . . 1 we
Spiegsr 1' Augsl che i fulmini ministra
nelle 4 domestiche insegne dei Villani, dei Visconti, dei Burromeo, dei Laudriani, dei Cnsati; le
aquile e ileoni ad un tempo si scorgevano in
quelle dsgli Aldifredi, dei Marinoni s dei Brambilla, mentrs a quelle degli Sfondrati, dei Trotti,
dei Mandelli srano comuni
. . . . . splde
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Canom trgutAmsnts.
pel semplicissimo motive, che, se viaggib la Fraucia s ls Germania, neppur pose piede in Ingliiltsrre.
Notevols dassai fra gli altri poi quel luogo
del Mattino essai hello ed sfcacs (che noto di
passata il Mnnzoni ebbs certs in mente scrivendo la scsna ds ritratti degli sntsnati di Don
Rodrigo) dove il precettore addita al nobils alunno
gli eminenti fra gli avi suoi.
Dice il maestro ironico:
.....A1zaibei'l\|m.i
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n.n.|xol70AmnIIJ4Il7oninI.\A
Ll gioventli peileglinlndo ei mm
A gli onooli Iuoi; indi nsdette
B1
.....d-sleneretnrri
Signoreggiando ii mu, verso 1! nduute
Spingge 1- predlrios Africa
4 spingesse 1. Nemmeno fra i cinque suoi autenati obs ds varie Corti ricevettero missioni diplomntiche e come veri ambasciatori o ministri di
governi possono essere considerati, novsrato alcuno che le c disperse lsggi raccolte > ue facssse
4 parts Al mondo iv; s il Calvi, accurate registratore di ben miuori vauti, non avrebbe tralasciato
di notsr fatto cosl importante per quslla, come
per ogni fsmiglia.
Qusl grands poi
A sui n fosoo pltrllovon rmmm
Bop:-A 1- fronts Iplzimil, e Aoende
Di minuti batten Aerie innit-A
Lungo ll vests
28
29
80
1
I
31
c Ma, rivolta 0 no coutro il priucipe di Bslgioioso, percli uou potrebbe la satira del Giomo rivestir caratters esclusivauieute personals? .
La domsnda possibile, ed iufetti la rivolse a
s medssimo, meditaudo lopera del posta, il dottors Giuseppe Agualli <1), e vi rispose fevorevolmsnte, alfermaudo e teutendo diuiostrare, non
senza uua tal quals balda vivaoitxi, 4 esssre il
Giowio un poems ad personam, cioe una satira
vera la quale fsriscs dirsttameuts uuo solo iv.
c Souo couviuto (coutiuus lautors) che il Parini uel meditars il Giomo desse forms al proprio
concetto peusando mi sol giovin Signore. Che questo fosse il principe Belgioioso, tipo dsgli sleganti
d'allora, come lo cliiama Cautii, non posso provarlo con argomsnti di fatto, uia posso credsrlo
per la teudenza naturals della satira alla persoualita, e per le argomeutazioni di analogia oxide
(1) Gmuxrn Aulll-LL, Precurrori ed imitated del ~ cams aa Giuseppe Par1'm'. Buiognu, ed, Zanicholli.
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ILPIIIDUOIBDZLAIUDYAIIAHA
83
B4
(1) In Lombudiu e nel secolo seorso - ripeterb 0010:11vi - dir lnmiglis notabile ern an sinonimo ea rmign. pnmm -.
35
B8
nobilte o vanta remote origini, 0 di data recente aut, aul, di qui non sesce.
E rievocando a questo punto quelle gure degli
avi che il precettoro addita allalunno diseguate
sulle
. . . . pendenli I-ole vetusu
non ore lecita e naturale Pipotesi chesse rappresentino qualcosa di piii importante che non
quattro persona, cblte a caso fra i ritrntti cluna
galleria di famiglin!
ll guerriero difensore della patria e sterminatore dei pirati di Barbaria, il giurisia innovntore,
il medico dotto e pietoso, il benefattore della citt
e degli < aviti fondi n, che Partista tratteggia con
tocchi cosl felici e sicuri, non rappresentano forse
in breve, elcacissima sintesi ls nobiltt. come doveva essere e come forse era staia un tempo: forte, istruita, pietosa e zelsnte del pubblico
bone; rievocata s chi essendo pusillanime e spro
giava la forza che e premio ai coraggiosi li<
struzione cui solo i volenterosi possono aspirare
la piet. che non pub trovarsi in petti incapaci
di umani pr0p0sitiZ
1V.
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321
- comera ad esempio nel secolo scorso rappresentato cosl degnamente dal gentiluomo inglese non
avrebba, colluso sapiente che dei suoi diritti e dei
suoi privilegi faceva, annichilito leetto duna satira come qualla del Giorno, che la facoli-Q dessere e la ragione di diondersi legittimamente
duveva pur chiedere allnniversale consenso?
ll Giovine Signore, adunque, piuttosto che il
4 campione della nobilti, di tutla la nobiltil n non
sarebbe per avventura il rappresontante fedele
(e come!) duna parts sola x di essa, anzi duna
nuova nobiltli sorta in seno alla nobilta stessa del
secolo passato e costituitasi a se, appunto per esser
distinta non solo dal 1 volgo , ma dal rasfante
patriziato? ll campione insomma di quellelegante
congrega che, con parole impropria, ma espressiva,
si chiamo del Bel Mondo, per essere ascritti alla
quale la nobilta e la ricchezza eran requisiti necessari ma non sufcienti.....
Non contro questa fortezzn di earfa pasta,
contro quesacropoli sorta e torreggiar sulla medesima cit!-'1 patrizia, che lartista vibra le sue
punte piii micidiali?
Ascoltiamoloz
. . . . Di zmvsm doti
Tu nun omi mi lo spim e i membri
Perch in mezzo a ls tua nobil earriem
Relegato Li giaoeim.
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quando non si vergogna di mischiar le sue c melensaggiui > coi peregrini soggetti
. . . . ands nvvm
Dahsgl.i spitti il wrrro amabil globo.
Pero, 0 x Signor-e 1, ti sceglierai una compagna
. . . . ll rsddo sposo
ocehi sul . Bel Mondo - ed s p\mg0rl0 col ridicolo, pessimmo agovolmente rilevera as un lungo, ax osrto, disonrso as lui
rocitnto al1Aeuldsmia clei 'l11.sformMit Pnutors norm certs
sue Inn!-astiehs lvvsnturs (scrive n Borgognoni che lo rlprodllsse) in una cittl dsllIndia P-natinaca s pi!) pa.rticolax-
0
A0
41
non puo essere dunque considerato se non il complesso degli 4 inviolabili riti tante volts omai,
qui ricordati, sui quali poggiano Pesistenza e la
prosperita del Bel Manda.
E del Bel Manda egli sarll. presto il campione
pi\'.l eletto, simbolo ideals e percio tipo artistico
non individuo, ms complessa ed omogsnsa sintssi duna catsgoria dindiviclui, le qualita caratteristicha dei quali possieda tutte in sommo grade sintesi perfatla ed umana.
4}!
V.
lntorno a pareochi fra i riti del Bel Manda si
trovauo acoenni nel Giorno, pin! 0 meno evidenti.
Quello inuiolabille che prescrive al c Signore
una oompagna
Ch: lin gionne (hm: e d'nlt'rui Iposl
43
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....oehui.mmvnlotliLldnno
45
stente sua aura di ferir colle armi della pill amara rampogna, delia ironia piii atroce, lo spirito e le tendenze antinaziouali del Bel Manda, lo
sdegno con cui inesorabilmente colpisce gli inutili
e gli abbietti, per cui non vera redenzioue possibile, ed assale tutta Pelegante congrega cosl privilegiata e cosl impolente ad usar in modo nobile
dei suoi privilegi, non sono for-se di questi patriottici sensi is garanzia pi\1 efcace?
E cosl il Giomo inizia gagliardamente quella
serie di nostre battaglie della penna a della spade
che forza umana non riuscini pi\1 ad interr0rnpere prima che la vittoria coroni i secolari sforzi....
Fu specinimente duranhe gli anni di quel1avec
chiaia, che la povertd e tame sofferenze resero
cosl triste, che il Parini spesso, voleutieri si compiaceva di vagheggiare col pensiero una nuova
rs per la patria mtura...
4 Se saremo liheri, diceva ai pochi intimi, avremo
una lingua la quale, se non sar aifatto la primiera, sar propria, espressiva, robusta, dignitosa,
perch i popoli liberi soglionn aver il tutto proprio e segualato >.
Casi, vate nel senso profetico della parula, vw
deva, oltre la restaurazione politics, altre mete dz
raggiungere, altri doveri da. compiere, perchele
coscienze degli individui tutti, dalla. comune favella fatta 4 robusta e dignitosa. iv, attingessero
il sentimento profondo di nuovialtissimi cbmpiti:
4< n cassava mai dinculcare lo studio dellita1iana
favella, che mostrava, con nissime investigazioni,
47
Ripmo Eupillno.
A mum Nata.
I.
A1lAccademia dei Trasformati di Miiano incontrava in una deile solenni sedute del 1754
vera opposizione la candidatura del giovane ababe
Giuseppe Parini.... Ad alcuni dei rimatori che la
cornponevano avevan dato ai nervi e la < rusticit. iv (tanto il fare rustioo, quanto Porigine canipagnuola) e la 4 causticita del novelio p0eI.a.....
Finairnente, dopo mnlto adoperarsi di Gian Carlo
Passeroni, Ia nomina fu approvata: costretto a
4: trasformarsi > il 4: Parino > (come leggo in carts
dei tempo) si tramutb anagrammaticamene in
<1 Ripano iv e ricordando desser natu in riva alPazzurra conca del breve Iago di Pusiano, tra le
colline lurninose dellEupiLi, si cognomino 4: Eupilino . Duuque Ripano Eupiiino il Parini principiaute, un accademico nell'esercizio delle sue
funzioni, e del suo lavoro di questo periodo rirnane il libro che maccingo a esaminare (1).
mun Innulo
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50
Le poesie di Ripano Eupilino cataloghiamole sono novanfatre, pane di ease serie (cinquantatre sonetti e tre egloghe), parte acherzevoli
(trentatre sonetti, tre capitoli in torza rirna ed
una epistola in endecasillabi sdruccioli).
Curiosa la pretazione, una delle ultirne del genere, ove la11tore per non aver seocature e prima di tutte un allegro auto-do/-f della sua opera... costretm a questa dichiarazione:
4 Tutte le espressioni che a qualunque orecchio
piii delicato possano suonar male si attribuiscano
alla liberta. della poesia si amorosa, satirica, bernesca, 0 di qualaltra specie ella sia e non gia
ai sentimenti dellnnimo dello scrittore, che crede
da buon cattolico e in ogni tempo e luogo vuol
asser gliuol obbediente della Santa Chiesa 2.
La forrna della prefazione appare, anche se osssrvata di sfuggita, inorata e constellata dei soliti
vezzi arcadici; quindi vi slano sotto un cielo
alla Watteau, il Sacra g1'og0,le Fronds di lauro in
Pamaso e via via. ll poet.-1 annunzia perb daver
fatto una disamina rigorosa dei suoi eomponimenti, e daverne scelti solo pochi < non volendo
colla moltitudine desuoi pessimi versi il secolo
nostro incornodare )E termina:
c Senonch io non sento cosi bassamente di me
medesimo che non condi poterci esser in questo
libro parecchi lavori. che, qual colla limatezza,
alcuno colla novitd, tale c0llevidenza e tal altro
col particolare e nuovo suo gusto, inveoe di noia,
diletto vi porgeranno.
nnm xormuo
51
6!
Ease riaeutono tutto il fascino della lirica. petrarchauca, quel fascino che ha Liranneggiato si
a lungo ed ha coudotto poi alla parodia del sentimento uella falauge degli imiiatori.
Ma il Parini principinnw, degli 4: imifatori che
s ispirarono al cantore di Valchiusa non dei
pih volgari: la tecnica del verso rivals un arteoe
gih buon signona della rims. Un saggio non lo
porgo subito il prima sonetto della raccolt-9.?
Voi che npnni uwalute in roui mesnti
unlo nwuno
53
54
'
lo V0. hr aoprl di le
Un'llp1'iBliml vendetu.
IIPAIO mnunn
55
IIX.
56
i|.rm|ono||nnn.|.AI\1an|n|.u
E quesfaltraz
sii, -igiiii: BOFIOKOYB, in nil Dlllbio
Mnttefnvi Pocohill del Galileo
|.u-no IIIIILIIO
57
maccontenter0 di notnre anche una col-ta comunanza di scurrilitai. coi poeti florentini; e di segnalare - six pur di passata solo - una curiosa
novella giovanile del Parini, avante questo titolo:
c Baccio, pittore, dipinge sotto al bellico dellAgnolezta, sua moglie, un agnellino: indi la laacia
e va in Francis. Ella si gods con Massimo, pittore
anclfegli. Baccio ritorna e trova al suo agnellino
cresciute le corna. Saooorge desser mm belfato
e per lo meglio si woe .
Essa. mostra in modo inconfutabile sono il
primo a nutarlo? che, ultre ai rimatori, anche
i novallieri orentini furono oggetto di studio appassionato e profondo durante un cerw periodo
della preparazione pariniaua.
Certo, Pautore, qualo uoi lo conosciamo dopo
averlo osservato quasi unicamente attraverso la.
lente del G1Ior'no, appare in quests poesie pr0f0ndamente altarato: un brianzuolo che non s' mai
spinto piu in su di Como, n piu a mezzogiomo
di Lodi, non . non pub esser feline, seoondo il
pill beniguo degli apprezzamenti, profondeudo in
riboboli, usnndo il linguaggio dei beoeri e dei
barbieri orentiui.....
Un altro dagli elementi della satire pariniana,
a purer mio, mi i pit importanti, Q Pispirazione
della. t/radizione ambrosiana, di quella niasima
ironia tutta locale, ond caratteristica la letteratura dialettale lombarda.
ll carattera locale dellarte del Parini fu gial notato dul Carducci con quella sun frasa fortuuata,
in cui dice del poem:-< Mai, o quasi, allungb lo
5!!
,...-__'
______,,____
unlo IITIILIIO
59
60
u.ruuouom|m.uzunnnu.u
Quando, nell'iucalzarsi di avvenimenti che commovevano lEur0pa tutta, il Primo Console, Ira le
acclamazinni di due popoli, scese in Italia coi suoi
sansculomzx, i quali venivano appormtori di libert
e di fratellanza, in nome delle dottrine stesse degli Enciclopedisti non fu allora. un generals
entusiasmo in tutti i liberali, i quali plaudivano
ai coraggiosi militi della causa dei popolii
La benevola famigliarihl. dei Francesi contrapposta alla burbera baldanza degli Austriaci; quegli editti che promettevauo la ripristinazione della
giustizia a seminati dal Coudottiero persin nei pi
umili borghi, non potevano che sollevare sino al
delirio gli auimi deglItaliani....
82
t*t
IL nun I nu ncxmormirn
63
ll Parini, disgraziato ugualmente, volle pin deguamente inclinarsia colui che sconto con insudite suereuze materisli e morali lavere osato
scrivere che gli uomini dovrebbero essere liberi,
e sono in ceppi; che la violenzae il furto si chinmano diritti.
ll Rousseau aveva scorta in tuna la Francis
una corruzione che partivs dalla reggia - una
corruzione fomentata dsl1aristocrszia e che costsva ennnni spese.... e losocamente demoli
quests sociem colla Nuova Eloisa, ad essa contrapponeudo la storia dun amore sltissimo, ideale,
qu.a.le soltanto gli uomini grandi possono sentire
ed ideare.
CollE'm1Il1Io studio poi Pox-igine dalcune piaghe
sociali, e bissimb vivacemeute quegli usi suggeriti dalta corruzione alle cche che non curavano, ue infondevano ai gli la'etto, lasciandoli in
braccio prima della balie e poi dei pedagoghi:
indi, dopo aver abbattuto e politicamente e socialmente, ricostrul col Czmtrutto sociule un nuovo
sistema di governo pratico insieme ed idesle, come
la rsgione in sua veduta - richiedeva.
Il Parini invece attese soltsuto a demolire, e
rifuse tutto le sue piii grandi idee nel Giorno,
che volle specchio fedele di quella vita frivola, la
quale non abbisognava che desser ritratta per
esser giuclicata.
Scrissero gli Enciclopedisti in genere, e il Rousseau in ispecie, essere gli uomini uguali (idea che,
quantunque antics, lo s meno del privilegio che la
sostituisce...) e il Pariui insegna al giovin siguore:
Ed altrove:
. . . . oar, -1 signers,
Sonar gib illwlt) la rm-.w lumps
De's\ipei-bi corsier che irrequieti
Negrs.ndi nntrri sospigne, nrretm e vnlgs
L: diaciplinl del.l'B1dit0 aizrigs.
Sorgi e fnppresu a render bsldj 6 lieti
DB1 tuo nubile ineareo i bruti umorn.
66
66
l
l
6'1
di Ferney, Partista che con arditezza, per unevoliiiione lenta, ma iucessante della sua inente, si
fa strada, prima ribellandosi ad un idea, poi ad
una scuola, di guisa che girl 4 in quel primo Voltaire, in quel cortigiano campato fra le massime
di Fnlon edi precetti di Baldassare Castiglione,
pill che spesso tra verso e verso scoppiano il motto
delfenciclopedista e Pimpertinenza del tribuno .
x Ebbene quelfimpertinenza e cio che ti-ascende,
cio che interrompe la volgarita. aiitica. e coiuincia
a scuotere ed a far pensare e ad accusare nel festeggiatore delle favorite del re il losofo ed il
critico futuro iv.
E la Francia acclamo continuainente colui che
fu 4: Fintelletto del secolo XVIII iv poich egli,
per mirabile coincidenza, si trovo sempre a corrispondere al sentimento dei tempi che continuamente si modicavano come il suo pensiero irrequieto. Il quale a tutte Ie forme delIai-te volle
piegarsi; ma riuscl grande e mordscissimo ( note)
nopratutto nella satira, in una satira ne, inesorabile che accenna ovuuque, ora apeita, ora celata:
la satira delluomo che atteggiava Ie labbra ad un
sorriso che il Bovio feliceinente chiama caustico e
dei-ivava dalla 4: celia di Boccaccio trasforrnatasi
I
r
nel1ironia sottile de' poeti cavallereschi e nel ghigno, che vuol parer festevole ed amaro, di Tassoni in quelle stessa guisa che Ia sua losoa
non era se non la conseguenza degli sclegni di
Arnaldo da Brescia, di Dante e del Savonarola,
delle riforme di Martin Lutero e di Calvino e
del panteismo di Giordano Bruno, che avevano
G8
. . . . il moi-bido Aristippo
Dal eesol we-0....
Percio lindole della satire pariniane, dove il
poets civile talora abbandona lo armi della satira
per prendere quelle dello sdegno, assai dissiiuile della volteriaiia, in cui domina sempre pin
0 meno acuto il soggliigno medesimo; non denvano esse da due fonti troppo lontane, che ebbero
diiferente corso?....
Gli stessi caratteri dei due scrittori servono a
mantenere piii vive le dissimiglianze che regnano
nelle loro opere; ed alcuni esempi, che verro ci-
n. nxuu 1 an llcwmrmwrl
G9
chiamava il Rousseau:
. . . . ll novo
'10
I
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74
15
pub davvero la colossale e molteplice e anco armoniosa opera sua pur lautore universalmento
noto ed ammiratu... e dunque necessaric aermare
che la. rnaggior parte dei suoi ammiratori conosce
solo per riesso, per nozioni altrirnenti avute, lopera. e la gira dellartista? E, volendo ampliar
la. questione, si pub chiedere: Fra gli stossi attenti
lettori dun poema 0 dun romanzo, come fra gli
spettatori dun dramma ed i visitatori di una Galleria, quanti posson dir di trovarsi nelle condizioni di cultura, nelle disposizioni danimo che
consentano di avvicinarsi allartista con quel pensiero 4 simpatico > solo al contatto del qnale egli
si svela completamentei
Non meravigliamoci adunque che intorno a
questa gura la quale pur appartiena alla storia contomporanea - leggendo siano sorte e che,
non ostante la ricchissima biblioteca di studj e di
coineuti a essa dedicati (studj e comenti spesso
troppo eruditi e minutamente, e qualche volta,
mediocremente analitici per poter aspirare alla
comprensione di alte siutesi), varii anni or sono
Michele Kerbaker abbia dovuto intervenire da
pari suo, con uno studio dei pin niagistrali che
vanti la nostra letteratura, a chiarir quel famoso
4: eterno femminino > (das Ewigweibliche) che simboleggia pur tanta e cosl singolar parts del pensiero goethian0....
Quale stuporc dunque che -- simile alla accuse
infami con cui si tento perseguitar il Byron in
vita e la sua memoria dopo morte intorno al
poeia tedesco, tuttor vivente, siasi formats quella
76
r.ciInu1:|.nnnn.uol-nu
7'!
73
r.'liI|>irrnnnrnn.uon-n
79
_ .-_ ,
80
81
gine sensibile della bellezza, negli uomini altrettanti fratelli ed amici, e nellarmonios0 spatiacolo che contempla, solo un preludio a quelli che
gli si oriranno in seguito, tutti soavi, armoniosi,
ridenti?
Ed egli ignora che oltre la ubertosa pianura stan
ampj deserti inospitsli a pena celati dalle feraci
colline; nei boschi, nei prati stessi, fra lerbe rigogliose ed a piedi degli alberi occhieggiano serpi
e varnpiri.....
Solo pin tardi Pesperienza fa noto anche ai visionari pin ostinati Pesistenza di urnani cui non
fragranze primaverili, n magnicenza di luci inattese, ne purezza di cieli od innito di mari rinsciron mai a distrarre un solo memento, dai sospettar sempre e ovunque insiclie 0 agguati, dallo
studio di tenderne.....
Quale meraviglia che essi, scorgendo la sottil
schiera giovanile, estasiata della vita che e gaudio,
della giovinezza che e rapiment/0; si chiedano in
preda a livido attonimentoz
4 Perch ad essi tanta etfusione di gaudio interno traspare dai volti sereni, perche tanta beatitudine scevra di cure ad essi soltantoi is e sappiattino a tender insidie alla estatica schiera lungo
il cammino orito.
Lalbero dei sogni copra pur interamente delPornbra sua orizzonte e sentiero; larido deserto
delle passioni basse ed ignobili, che si stende sconnato innanzi agli occhi degli ingenui sognstori,
paia pur loro simile ad un giardino; insidie, pericnli li cbbligheranno ben tosto a guardarsi at-
B2
torno, a chinarsi, a scrutar nalmente quel terreno, a scorger raccapricoiando una rnoltitudine di
ignohili gure.....
Oh questi nemici dogni bonta il povero Werther quanto bene li conoscel Quante volte essi lo
hsnno crudelmente strappato ai suoi sognil Con
quale strazio egli esclama: c Ah purch gli alti-i
viventi mi lasciassero camminar in pace pel mio
sentierol lo non mi curo certo dinvestigare le
loro vie 2.
Ancheg1i un tempo appartenne alla sacrs schiera
dei sognatori e c non aneiava che a correre, nella
sua felice ignoranza, pei campi, cercando aria e
Ince al sua petto, ginvenilmente palpitante dallegrezza, iyiaro dei lunghi, cupi, inesorabili dolori
dellesistenza r; anohegli ha creduto nella bonta,
nella sincerit-13., nella virtu, anchegli ha esolamato
esultante: < Non ve gioia al mondo pin schietta
e pin soave delle spettacolo d'una bellanima che
senza sospetto si verse nel cuore altrui .
Ma poiche la biscia lo he morsoz c Quante speranze annientate, quante care illusioni sfrondate,
inaridite per sempre! iv. 4 Sa Iddio, egli escla-ma, s io non mi corico spesso col desiderio, anzi
talvolta, colla speranza di non pin ridestarmi; e
viene il mattino, apro gli occhi, riveggo il sole
e rni sento infelicissimo. Vorrei poter pigliarmela,
col tempo, con una persona qualunque, rovesciar
la colpa del mio state su d una impress andata a
vuoto; parmi che allora questo increscioso fardello
che mi grava insoifribilmente le spalle, mi si allieverebbe in parts. Ma non so essere bisbetico;
83
B4
us gli nomini; essi son was felieinal pnragoue, dz che nessnno di essi ha mai durato ls tus torture. E do HIIDO n
J
i
B5
88
|.u.mwrnnuun.mun-
8'1
di opposm pun-e.
mmultuon Ll gionezzn?
BB
Fa plrle an sua cnrallere quella oriai e in quala impormntissinu nunieml Essa spiegnla auueguente esiutenzl rlel
poem B ream ms (u pat di tutte la crisi giovunili) il periodo pi\\ uowvole B sincere d.i nus vita, Llnlzilndo Inca vi-
89
90
91
9i
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nimo di Kraft scrivo al Goethe ceroando interesssrlo ai miserandi essi che lo ridussero alla
miseria assoluta; narrandogli il suo state: non
nn volgaro accattone costui, ma la sua indigenza
cosl docorosa ed alters da imporre rispetto; si
rivola senza amici, senzs parenti, senzs. protettori,
6 malcontouto di se e del mondo, o pur cosl
ero o quasi insolente in questa sua dignitt che
qualuuque altro potente che non si fosso chismato il consigliere Goethe sarebbe rimasto
non solo atfatto commosso ma grandemento irritate leggendo la straua supplica dellorigiuale postulauto... Ma e on vinto e il Goethe gli si aeziona: questo ammiratore dei vincitori superbi,
questo vincitore indiscusso ogli stesso ama i
viuti, ha per essi una spociale tenorezza e pare
che osservando Ie lor disgrazie senta come spesso
la sorto inuisca irroparabilmeuto sulle uostre azioni e senza nostra colps; pare si rammenti quante
volte anchegli discoso sino a scorger il fondo dellabisso, e lieve, assai lieve segno sis quello che
separa la propizia fortuna dallavversa.... E gli
manda subito un podi dansro e gli oifre oggetti di vostiario do prima ed altri poi: sono 1: un
pastrano, degli stivali, delle ealze e un po didansro 2 che glinvia alcuni giorui dopo (1). Ne dai
doui e dalle elargizioni vauno disgiuute le buone,
lo consolanti parole. 4 Ed ora proseguite di nuovo
arditamento sul cammino della vita. Noi non viviamo che una sola volta.... S1, io so perfett-imente
(1) Epixtolario, lstten 2 nnvembre 1778.
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ll Goethe spiritunlistn.
Ad Annie Buant.
La presente rioritura di studi spiritualisti potrebbe e dovrebbe, fra i suoi risultati, dame altresi uno storico; dico lesa.me delle intuizioui
che di una grands legge evolutiva dominata da
un senso aatto idealista della vita, ebbero forse
tutti gli scritiori, veramente graudi, dellEvo moderno.
'
Dalln Schiller al Mazzini, dai Michelet a Victor
Hugo, nel Leopardi stesso, e persino in quelli qualicati troppo frettolosamente come precursori del
materialismo, ricca, stupefaoente tal somma di
idea da raccogliere e rievocare nellattuale momento opportuuo.
Dirb di pi\1: la concezione spiritualism di questi scrittori, una volia dichiarata e riconosciuta,
ci aiuta fortemente nel lavoro della ricostruzioue
di lor iigura meutale; oso aermare che la determini a un tempo e la illumini. Essa ci dai inoltre
un altro dato prezioso, la storia della parts pill
ignorata delle iudagini che formarono la loro
preparazione 4 estema .
Correnti hen lunghe a ban larghe di doitriua,
pur se non uiciale, pur se, specialmente oggi,
110
111
studeube dalla mistica e arnbigua signorina De Cletwnberg, iuiziatrice del giovane a sedute e ricerche
d0ccultisruo, non pervade forse a traverso a ogui
rieerca di carattere strettamente sperimeutale ~
Pintera sua opera di scrittore per culminare nella
sintesi d0gui arte, dogni scienza e di ogni aspirazioue, nella sinbesi di sua vita e di quella del1 umanitl del poema del Faust?
Questa eoncezione di una piu vasta opera, di
una pil'1 vasta trama creatrice di quella che inostri occhi mortali possuno e sogliono scorgere, lo
fa scrivere nellel0gi0 di uno scienziato, G, B. Porta,
queste parole testuali: 4 La magia uaturale spera,
collixnpiego dei mezzi attivi, di eccedere i limiti
del potere ordinario e raggiuugere degli etfetti che
sorpassino la realta. E perch disperare del successo di una tale impresa? I cambiamenti e le metamorfosi che si suocedono davanti ai nostri occhi, senza che noi possiamo compreuderli, avvengono lo stesso per uua1tra folla di fenomeui, che
noi diseupriamo ed osserviarno ogni giorno, no
al punto che potremo prevederli. Pensiamo adunque alla potenza della verita, dellintenzione, del
desiderio,della preghiera; e come sincrociuu alFinnito le simpaitie, la antipatie e le idi0sincraeie; tanto vero che, presso tutti i popoli a in
tutti i tempi, ricontrasi la medesima incliuazione
universale verso la magia .
Mi pare straordinariamente notevole e Ziegno di
esser verameute esamiuato da un punto di vista,
che mi permetto di chiamare scientico, il momenta psiculogieo in cui la belhmima, nel libro
lli
u. uonul lrmnunnwm
113
coscientemante, del mondo dellanima, il qual mondo, sebbene invisibile ai nostri occhi terreni,
quello da cui verarnente scaturisc/e linusso della
grands poesia.
Dante, Eschilo, Milton, Shakespeare, VictorHugo, in quel mondo che hanno tolto le loro
immagini, alla stessa guisa di Goethe, perohe il
poets, secondo il giudizio che ne da la signora
DeStal, che di poesia di certo doveva inteudersene, e Pinterprete dellIdea Divine, che trovasi
al fondo (li ogni apparenza; ed come il rinnovellatore deIlinnito.
Percio non deve stupire, nota P. Raveggi, se
nei pensieri dei grandi poeti nuota sempre qualcosa di vago, dinnito, di misterioso, quale il
sorriso di una fat-a, che ne confermi la loro origins ispirativa e profetica; e che ce li fa sentire
usciti di getto dal loro cervello, alla stessa somiglianza di Minerva armata. Ed allora comprendiarno perch in essi debba esistere tanta lucidit.
di percezione, tanta potenza dinventiva e tanta
naturalezza di forma, come se le loro strofe fossero rnodellate avanti di sgorgarb dalla loro penna
per volonta di una qualohe forza sconosciuta, che
quasi le suggerisca al loro pensiero.
La loro ispirazione dunque il colloquio inco~
sciente col mondo delle anime; e quindi non ci
stupisce per niente affatto la seronita con cui questi animi eletti riguardarono il fenomeno della
morte, ritenendolo un fenomeno transitorio, che
prelude la metamorfosi della crisalide umana, dalla
quale deve sbocciare Pangelica farfalla pin eterea
o radiosa di una libellula terrestre....
1
114
I genii poetici seutono innegabilmente la presenza di questo mondo seonosciuto, onde per essi
la morte ha un che di fasciuo, il quale lascia adito
nella loro mente alle piii ardimentose fantasie:
cosl e non aitrimenti ci esplichiamo lindi'erenza, anzi il senso di simpatia, eon cui ne parlanol
Percio poteva con tranquilla indiiferenza escla.mare il Goethe al suo do Eckermann, che ne
oontemplava la gure. come adagiantesi in una
innite pace lfespressione: c Quando si ha settantacinque anni non si pub mancare di pensare
qualche volta alla morte.
1 Questo pensiero mi lascia in una calma perfetta, perch io ho la ferrna convinzione che ii
nostro spirito di unessenza assolutamsnte indistruttibile, e che continua. ad agire deternita in
eternita. Esso e come il sole, che non dispare che
a1l'occhio nostro mortele; giaoch, in realta, nel
suo cammino non si oeculta che in apparenza, da
noi, seguitaudo a rischiarare senza posa altri occhi,
che lo attendono desiosi .
Nessun losofo' platonico potrebbe aver avuto
della morte una concezione piii sereaa e tranquillal E a lui non appartengono ancora questa
parole, che hen palesano Pautore di quelle ripartate piu supra? 4< Tutti questi tempi son passati,
quelli che li seguiranno passeranno alla loro volta,
il corpo mio sara lacerato e ridotto in brandelli,
come un vestirnento disusato, ma io, che mi conosco cosl bene, io sono e 8671)! >.
Onde ban a ragione, e con esattezza invero scien-
IL Berra! IIHITUAIJIIA
115
118
abbandonare a Dio solo. Gli ultimi elernenti primitivi, e per cosi dire i punti iniziali di tutto cib
che apparisce nella natura, si dividono, seoondo
me, in diiferenti classi o formano quindi una gerarchia.Questi elernenti si possono chiamare anirns, poich essi animano tutto; ma ohiarniamoli
piuttosto monadi, procurando di conservare questa vecchia espressione leibniziana per signioare
la semplicita dellessenza pin semplice, tanto piil
LL oorrux BPIIJTUAI-IBTA
117
IL LEOPARDI
E LA NOSTRA cIv1L'rA IINDUBTRIALE
c LAccademia dei Sillogra attendeudo di continuo, secoudo il suo principale instituto, a procurare con ogni suo sforzo Putilita cornune, e
stimando niuna cosa essere piu conforrne a questo proposito che aiutare e promuovere gli andamenti e le inclinazioni
Del fortunate eeculo in cui sinmo,
come dice un poeta illustre, ha. tolto a considerare diligentemente lo qualita e lindole del nostro tempo, e dopo lungo e mature esame si e
risoluta di poterlo chiamare Peta delle macehine,
non solo perch gli uomini di oggidl procedono e
vivono forse piu meocanicamente di tutti i passati,
ma eziandio per rispetto al grandissimo numero
delle macehine inventate di fresco ed aecomodate
o che si vanno tutto giorno trovando ed accommdando a tanti e cosl varii esercizi, che oramai non
gli uomini ma le maechine, si pub dire, trattano
le oose umene e fanno le opere della vita .
122
Cosl - colla sicura antiveggenza del suo genio lu0mo, che, quantunque non avesse pututo
chiarnarsi al pari di Enrico Heine il primo del
secolo (no cronologicamente lo poteva proprio) fu
- pin che del tempo in cui visse dellera che
vaticino il poets e il profeta a un tempo; oosi
Giacomo Leopardi di questo secolo, appena iniziato, vide passar sotto il suo sguardo formidabile tutta la vita futura, quale si sarebbe svolta
no a settantanni dopo la sua morte e di ta]
vita le caratteristiche essenziali. Ed ore laermazione del poets, anche il piu umile degli eruditi in grade di valutarla esattamente alla stregua dei fetti compiuti.
9:9:
0. Llonloi I IL rwolnlo
123
124
125
126
e. uaonnu 3 u. nmnnm
127
Uuomo, 0 51 puo.
129
Ma al sorriso amaro non tarderanno a subeutrare i sensi di piix amaro corruccio e di pi!) aspra
indignazionez all ironia sottentra il linguaggio
precise, rivelatore delle verita angosciosamente
scrte. E
dngli aridi anehi
Del furmidubil manta
Sterminabor Vesvo,
al oospetto duno dei piix tragici naturali spatiacoli di rovine senza cessa rinnovantisi, egli lancia
Papostrofe veemente e famosa al secolo in cui
vive, a tutti i secoli che furono e sarannoz
....A questa piagge
180
14 magniche mu progreuiue.
Qni min e qui u lpeenhil
Del rilornar ti vm
E procedere il chinmi.
. . . . Pm mm
Di giorno in ginrno rliverrnn le vesti
0 di um 0 di sew. I rozzi puxmi
Laseiando I pr0Yl lgrimoltori e mum,
Chiuderanno in eaten in seubrn pelle,
E di custom eoprimu ls schiena.
'
131
132
Tanto mi basto aver rnostrato il senso di diviuazione veramente straordinario con cuiil grande
Giacomo dagli avvenirnenti in corso asuoi tempi,
seppe elevarsi al menlale spettaoolo e al giudizio
di re future e il pater suo medesixnn sui momenti storici cosl luminosamente vaticinati.
E su quesfepoca che cli nostra attivita stiamo
fecondando egli porto opinione che non potr.
non essere utile a quanti la considerino con serenit; non fossultr0 pei contrasti che evoca, per
gli inasplorati orizzonti che scliiude al pensiero....
Ovunque, ovunqne, dove la ricchezza pone in
alto, sempre piii, ooloro che sostiene, e si trovano
come sovra cima ogni di piii elevantesi, voi vedete altresi diritti, profondi, incommeusurabili, alla
base delle vette s\1 cui posto per pochi, gli abissi
neri, immani, spalancati, senza foudo ad accogliere
e richiedere senza pose. chi non puo i/enter la salita, chi .lunghessa indugia... E quei pochi cosi
chiamandoli fortunati, che lor orte propizia
fondan necessariainente su sventure innumerevoli,
son felici essi almenoi, lo sono davvero?
Inberrogateli, non quelli precipitati al momenta
di toccar la vetta, non quelli cacluti silniti appena
raggiuntala; no, chiediamone ai piii sodclisfatti; ai
piii gaudenti: oh nol neppur essi hanno bisogno di
o. l.2nruu>x I u. ruouusso
133
Eppure non e ignota La presenza di beni migliori, e piil sicuri di quelli cui dan la caccia
cosi iaticosarnente i giovani (in special modo delPoggi), e spesso non valgono clavvero quel che
oostano, vi son gioie pi\1 alte e piii pure delle
ambizioni appagate, dei guadagui realizzati.... il
denaro, creando appetiti insaziabili, il suo desiderio non fa spesso sciupar la vita, 0 almeno i
piii belli anni di essa, nella riceroa di bisogni da
creare e di mezzi onde appagarli?
Gib che il Leopardi pensasse del progresso, della
ricchezza, del comfort della vita, e di altre cose
belle, opportune forse rammentare ora.... La sua
parola non pub anche oggi, a forse oggi piil che
mai, suonar, una volta ancora, a chi sa e vuole
udirla, uunzia solenne di ideali salvatori ed eter-
ll tronco di colle su cui si adagia Recanati appare ben di lontano a chi giuuge dalla via maestra
dal Porto di Recanati che si trova a poca distauza
da Anoona ed la stazione ferroviaria piu vicina.
Una. strada per gran tratto in salita continua e
tale da obbligar i cavalli della diligenza a procedere al passo, dando cosl agio al viaggiatore di
contemplar piii cumodamente il naturale spettacolo pittoresco.
intorno intorno son campi di grano cui i rosolaoci screziano col loro cupo scarlatto: son vigne, slanciate quali festoni luugu i lari di pioppi;
son boschetti d0livi e querceti e canneti, sou ontani dal verde nietallico su cui Pocchio riposa oltre
le siepi polverose e larida via contorta ove passano
sui carri gaiamente dipinti a ori e a frutta, i contadini della Marca.
Saleudo, si soopre al termins della ubertosa
campagna, lene digradante sino al mare, la Iinea
turchina de11Adriatic0, doloe del refrigerante alitar della brezza. E Recanati intanto si fa. sempre
piu vicino e distinte vierneglio le iorti mura che
135
tuttora cingono il ero paese, anche oggi orgoglioso di sua passata grandezza comunale.
La piccola citta occupa in sua lunghezza un
paio cli chilometri la stretta piattaforma su
cui si adagia cosicch consists tutta, a prupriarnente parlare, iu una lunghissima strada che
no come la spina dorsale, cui mettono capo,
vertebra minori, talune brevi vie Laterali.
La piazza centrale, dov 1 la torre del borgo
cantata dal Poeta, eintit01a a Giacomo Leopardi
e sorna anche dun monumento del poeta, raigurato in piedi, tutto inferraiuolato e collo braccia al sen conserte, meditabondo.
Nel Municipio, prospiciente, la biblioteca. ove
son altresl aduuati preziosi documenti e autogra
dei Leopardi.
Dai balooni del palazzo; che dan sui carupi dalla
parts della marina, la vista incantevo1e.Tuttintorno, quasi a incorniciare il pianoro feracissimo,
che scende alla marina, che palpita e scintilla sotto
il sole, sono eolli dal pendlo lane, ben coltivati,
qua e lzl oosparsi da gruppi di casette gittate sui
loro dorsi come dadi su un mucchio di sabbia,
mentro, oltre a due magniche vallate circostanti
allorizzonte, i munti, dalle cime piii vicine, alle
lontane vette della Majella, del Catria, del Gran
Sasso, si prolano in cateua irregolare, ardendo
le loro cuspidi aguzze come accese dalla vampa.
del sole meridiano.
Tutto qui parla del Poeta. E non forse tutte a
lui parlarono le armonie della natura e della vita
130
I1 grido giornaliaro.
Eoco il sol che ritornl, ecco sorrida
l.IcAIn1 I u. mo l'0IlA
15!?
r: qua o ii iiuooao
188
ILLIOIAIDIILAIGIBA |1|n'|.1.1iIm7In.ux.I
139
Amplissima e davvero latrice della visioue dell iunito la vista che si gode di lassii.
Mentre a destra, sul poggio troncn, dal terreno
bianchiocio seminato darhusti su cui adagiata,
si scorge la citta. in tutta la sua lunghezu, a sinistra son sterrninati piani leggermente ondulati
e snlcati da simmetrici lari di piante. A traverso
la pianura, biauche vie si snodano serpeggiando e
mettendo capo alla prima la di colli, dietro ai
quali son le catene parallele dei monti dalle alte
cime avvolte sovento nei candidi uttuauti vapori
dellorizzonte: mari di nebbia ove il uaufragar
doles al pensiero.
Un altro poggio che, quantunque assai mono
noto, fu amato dal poeta quanto e piu forse dollinnito,'e Monte Tabor, che l Heyse parimenti
ricordo anch'esso in vicinanza della casa Leopardi,
ma situate pero dalla parts opposta.
Giacomo vi giungeva per un sonticro di cui sono
traccie ancora. Disagevole cammino, spocialmente
nelle ore di sera cherano le sue predilette per
recarsi a questa collo, ma per lui preferibili alla
curiosita degli abitauti....
Monte Tabor il colle che inspiro i versi alla
luna:
0 grazinsl lune io mi rammento
Che, or volge Vanna, sovra questa collo,
140
141
E per uno scalune, pure esso di marmo bianco, che si giunge allanticamera, dove chi accoglie di solito i visitatori il vecchio Benedetto,
il uouagenario servo di casa Leopardi, che conobbe ii poeta e se lo ramruenta benissimo tuttora,
anzi non chiede che di parlarne, mentre fa_vedere
le sale tsrrene e quelle del prima piano, le piii
interessanti per il visitabore.
E una straordinaria. ed indimenticabile impressione che produce la. visita di quelle vaste antiche
sale ove pare che ancora aleggi il dolente spirito
di Lui: una folla di peusieri assale ed occupa la
mente; si direbbe, per virth di singulare incanto,
di conoscere pit! intimamente il poeta che abiw
questa mura; sambra che esse dicano tante cone
che egli non condb alle cane; di vedere illuminata da nuovissima luce Popera sua: quauto egli
scrisse, quanto noi ricordiamo acquista forza speciale ed entra fatalmsuta in un circolo armonioso
dove tutto si comprende, tutto si connette, tutto
si ama di cib che face 0 disse lartisia.
Non una, sembrano mille lacune che la mente
colma. in quellisf.ante di fervida esaltazionez certo,
se non erro, uno dei fenomeni piii curiosi che a
molti appaiono nel visitar luoghi dove uomini illustri sbetnero, appunto la singolare visione che
fa percepire con inusitata prontezza tempi e gure,
sgombra la uebbia. che avvolge i primi, e delle
soconde delinea nettamenbe i contorni lasciando
rivivere per un istante quei1arnbiente scomparso,
H2
di cui solo rimaugono traccie, simili a sassi sfuggiti alla rovina del mente ina.bissato....
Il vecchio Benedetto mi precede uella visit: delle
sale superiori, da cui cominciamo: la prima un
salone stile Luigi XIV. Fra i divani e gli alti
spewhi dorati sono trofei darmi antiche.
In un aalotto attiguo oominciano la memorie del
poeta che vi fece iprimisaimi studi e dal balcone
prospiciente:
V
voci di lui e dei suoi fratelli e dove ancor si vedono dei gurati armenti e, dipiuto a bempera, il
sol che nasce su romim campagua.
Poco discosto, dalla parte del giardino il famoso appartarnentinu, ove vissero assieme si lunghi
anni Giacomo e i suoi fratelli.
Uappartamento dettu tuttora < delle breccie
dal pavimento che di tessere di marmo alla veneziana.
I tre fratelli, oltre ad una saletta. in comune,
avevano una stanza per ciascuno. A quella di Luigino, il minore, era aggiunto un camerino ove
egli, dilettandosi di meccanica, aveva posto il suo
laboratorio e dove riceveva di frequenbe le visite
113
1-I4
Scendiamo alla bihliowca, e traversato un vestibolo eococi innauzi a una bells fuga di sale,
colme di libri.
La prima di esse, e per la descrizione mi rimeim per una volia tanbo a quel che ne lascib
scritto il vecchio Monaldo Leopardi nells sue memorie: 4: sta nel mezzo della fzwciala della casa,
nel primo piano supsriore alle cantine. Verano
unalcova e alcuni carnerinl i quali io demolii, riduoendo tutto ad un solo vsno come sta ora. Gib
fu nell'ann0 1795, essendo io nelleiA di 18 anni.
In prinoipio feci collocarvi alcune soansie, poi,
cresciuto il nurnero dei volurni, ls scansie si dilatarono a tutto il giro delle pareti. Finalrnente
feci aggiungere due ordini supra la cornice, e la
camera si empl di libri da cielo a terra come si
trova presenwmsnter Contiene un poco piu di sei
mila volumi. Cosi in essa ebbs principio Ia nostra
biblioteca attuale, e percio la chiamiamo negli
indici la prima camera.
In essa faoeva regolarmente i suoi studi il mio
dilottissimo glio Giacomo, tenendo il tavolino
presso la nestra,con le spalle volto a levante .
A quel rnedesimo posto overa solito di studiare
ora il busto di marmo del poeta - opera dello
seultore romano Luigi Guglielmi.
Qui la raocolta delle edizioni del poeta e di
quanti scritti lo concernono, qui sono i suoi manoscritti dalla graa nitida e regulars chiusi
entro un armadio foggiato a pirarnide e coperto
di crisialli. Sugli scaali che girano attorno alla
camera e us ricoprono totalmente le pareti sono i
noun: : u. mo runs
145
148
mlnrnnxnnlnnaavmumtnluz
battere
..-ihlnmpllolinilplirioollbllo,
mentro egli, come racconta,
.i..timiduee.hBIoodineape0,
Var lo balcone -1 huio pmtandac
ll Zilmldollc.
Ad Alaumdro Ohtappol.
148
u. nnmon
J 49
Il Leopardi in queste pagine si mostra realmente una delle anime direbbe lEmerson -pi11 rappresentative che mai siano comparse al
mondo. Anima singolare che si svela sotto gli
aspetti piii varii e impreveduti, anima prof0ndamente osservatrice dei caratteri e delle vicende
umane; anima seinplioemente divinatrice di tutti
i nuovi eventi morali e sociali.
Studiare le divinazioni del Leopardi come losofo, mitografo, antropologo, astronomo (voglio
150
dire: cultore dastronomia, poich anche in questo fu grandissimo e uno specialista, il prof. Millosewich, lo ha gia dimostrato), etnografo, naturalista, eoonomista, la sua sagacia profonda di
critico della civilta. antioa e rnoderna, dellarte e
delle lettere di tutti i tempi, lavoro che iiehiede
l'opera concorde ed assidua di tutto un vero e
vario collegio di specialisti, quello che a
quanto mi risulta un gruppo di scienziati e di
lologi si accinto a fare.
Conviene quindi iasciare alla critica speciala
delle varie discipline questo dovre e questa diritto di aifermare, dal particolare esame dogni
suo vario atteggiamento, tutta la grandezza di una
mente preoorritrice limpida e superba di tempi e
scienze e indagini nnovissime.
Poich ii Leopardi, in queste pagine memorande, appare di tutte 1e piii vicine anirne grandi,
cui la nostra avida coscienza chiese luoe di verita e chiara dottrina, il precnrsore, anzi il padre; onde, come gia le conosciamo, le massime
e le verihi in cui dirnbattemmo nei seggi dei
piii varii e alti interpreti della coscienza e della
sapienza rnoderna dallAscoli al Renan, al Taine,
I.I- lllllnoux
151
appare ben sovente chiaramente espressa in ialune sue leggi fondamentali, come quella della
selezione, gia illustrata nel dialogo: Della natura
e di rm Ixlamiese; quelle dei rapporti fra l'indole
degli esseri e Pambiente in cui si trovano e si
trasfsriscono; quella della lotto per les1'.rienzu
nella societ. animals e nella umana....
E la teoria positiva di Ippolito Taine coi suoi oelebri tre fattori: la race, le milieu, le moment, non
si trova gia esposta (senza soverchio apparato, e
vero, ma pur sempre pin che sostanzialmente)
nelle molteplici copiosissime osservazioni, di cui
abhondante lopera, sui caratteri delle civilta. an~
ticne e sullinuenza che ebbe la natura sica sul
tipo degli abitanti?
E riappare altresl negli studj sulla civilta moderna, sulle dijferenze fra settentrionull e meridionali, sulle caratteristiche di lontani popoli
esotici.
Poich di tutti e di tutto s veramente occupato il Leopardi, ed achi venga desiderio di cercare, ad esempio, sotto la rnbrica Chinesi, e dato
leggers copiose note sulla loro lingua, sui loro
costumi, sulla lor musica e letteratura. E altresl,
mentre dedica pagine dello pin curiose alle vetuste prime civilta dAmen'ca, il precooe e solitario
osservatore mostra di aver lucidissima la visione
della nuova funzione e del valore politico degli
Stati Uniti, appena sorti: lantico e il moderno
silluminano nella sua mente a vicenda, onde
egli passa dagli Ebrei e dai Greci ai Tedeschi, ai
Francesi, agli lnglesi modernissimi con osserva-
152
u. summon
153
154
tici .
E altrove:
lb unumn
155
nan an che I wrivare. Egli mm uni lingnl naziunala modamn gm Inn-nuts, mbum 8 pBrfetta,impatll Ln qmle non
111 ehe B aervirlenmen divano e ogg-id] 11 also daIl'It.nlia.
Un ihliano, nncoruh perietumante intruito in mm; oib che
ni rinhiede oggidl in qunllivogliu lnogo 1 nn pqrfulio uomo
as letters..." Yolanda peettamente lcrivero in iulinno, ed B!lndo, per ogni altro rignntdo, clpnciasimo ax parletl-lmanta
active!-e, ei trovl mmcnre nlhno della lingun in cui POIIL
Idea questa che con la stessa parole trovo espressa da Alessandro Manzoni uel prime volume di
Swim postumi, uscito nel 99:
Qmmdo un {unease uercn di renders come egli pub ls sue
158
11. nmmon
157
Luso um monetl - agli scrivavl - quanta e necessario B quell! che oggi si chinmn perfezione della mzvo sociale,
mm nuoce -1 quelle perlezione che 10 vo predicnndo; giacch
11 demo uno 1 uno @191 p1-1m1p-11-am; onlucoli =11, conservazione s1lug\|Aglianzl rm gli uomini e qujndi rhagli am: 11beri,alln prepondernnza del merito vero B .1811. v'irh\, 0 1' una
.1911. principaliaaime m,;1um1 che introducono e . poco I pm
oostringono m mam nsa oppresiiane, Bl diapotismo, B11}
pm-nu, .1111 gnvilnziona della una 61.5.1 sulle mm, inlommn
estinguano 1- vim morale ed inma delle naziani.
C di tutto, insornma, e per tutti.
E per avers, adunque, adeguata idea delle innite faccie del poliedro di quelntelligenza, non
basta scorrere nei minutissimi indici dal Leopardi stesso con ogni cura oompilati la rubrics.
conmnuta sotto una delle qualsiasi letters dell'alfabeto?
Scegliamone una qualunque: la lettera D ; ecco
quanto somrnariarnente vi si comprende:
Dante (B iegnono 1 numeri delle plgine in cui Si discorre
del poem), henazio dn lui mm lH'Eu.ropA e @110 lpirito umana
non Pupplicare 11 vnlgmre am letterahzra.
vmmm, an-mbile, Deboleun corporal: prndo-a dnl!'ix1civilimeuto. Vedi Malattie, Delicateun dell: fonne. Dmuztrio,
dew: Falereo, e il suo libretto: Della edm-nzimne. Demoni, An-
geli. Anime umnne dorig'ine divinn. Semidei, Apoeosi.De.r1'derin. Luomo deaidera sempre aid che pBnal.De.r\'de1'ic della
158
Diverniti,g1-undo, @115 mm, che 9 dQ_uomini 9 nominir 11;vinitd amichz. Gli antichi non Bbbalsarono ln diviniti, nu inmlzarono lfumlnith, perchb ltimnono ls cons mmme lllli
pi!) che il crisliuwiimo non le stimm Dolore. Vadi Piaceree
Dnlnre. Dolote lntico. Dolore naturals dei oonmdini, degli oo-
n. ll1AlJ10II
159
160
11111 1 1-1111 11111 111111111111, 1111111-1 11 11-1113111111, 11111111111 111111111 11111111111111 1111111 1111111111 11 111111-111-111111,111111111111111 111111-111', 11111 1
111111 1111111 111111111 1111 111111111111 1111 111111 111111111111-11 111 11111
111111 111 11111 1111 11111111111, 111111111 1 111111111 11111 1111111111 11 1111;1111111 11111111 11151111111111 1111111.
01111111, 11111 111111-1111 1111111111 111 ogni 1111111111, 111111 11 11
111111111 111111 111 1111111-11 K111111111 111111 111111111 1111111 0111111 1~111u1_
11111-111 11 <11 121111111, 111 1111111 111111 111115111111-1111 11111111111 11111111
11111111111, 111111111111, 111111111111 11 1111111111 111 1111111 111111111111 11111
111111111 1111-111111111 11511 1111-1 <1 11111111111111 111 11111111 1111111-1, 111111
u. IIIALDOII
161
un Ariollo non Iono per i nontri tempi, n ox-ado par gli JV-
vano .= quei tempi. 11: =8 mm questa ci e impnlsibilu, impamm sdunque che inaiama coll: vim 9 001 corpo A cunhiuto
mobs 1 nuimo e che In mumzione di questa A \m elfam necessario, pevrpetuo e immancabile della mumziane di quelli.
162
II-LIOPAIIJIII-AI0l'l\AGIY|IlI1l.IlYI7l'mlALI
Nella. famiglia Leopardi alcune persona attenclono ancora la luce schietta che delinei la loro
gura morale in rnodo pil1 conforms a realta.
Monaldo Leopardi una di quests: e, nonosl-ante
gli aocurati e coscienziosi studj che sul padre di
Giacomo si vsnnero oompiendo in quasti ultimi
anni, non tutte le facco di questa gura veramente
poliedrica furono ancor studiate in modo da porre
in giusta evidenza la grandissima singolarila di
quel tipo, curioso e altresl assai piii geniale e
retto cli quel che la mediocrita di sue norrnali
attitudini possa far credere.
Nato di nubile famiglia infeudata. al Papa da
Lempi antichissimi: guelfo e legittimista oltre che
- direi - per uascita, per educaziune, per principj e per necessiti tanto morale che rnaterialo
quesliuomo, che derivava la sua autoritzi. dallautorita morale e materiale ecclesiastica, e, protetto
dalla forza e collaiuto della religione poteva benissimo agir in barba ad ogni legge morale che
non gli tornasse comoda, invece una vittima
delle idea assolute, degli scrupoli di coscienza.
164
Quindi egli crede nellonesf.a e prende sul serio le cariche pubbliche, tanto che nel 1830 B
costretto a dimettersi da una lucrosa siuecura,
aldatagli dal pontece, appunto perch egli non
vuol considerarla come tale, e negli alfari che gli
hanno aldati vuol fare e vericar di persona,
come credo suo dovere....
E una gura singolare, ripeto, questo Monaldo
Leopardi, e chi lo porn; sul giusto piedistallo fara
eosa che molto probahilmente giover. anche a far
comprendere meglio 1e varie alnit. che lo legano
al glio.
Ma una delle manifestazioni pin caratberistiche
delluomo data dal documento che citerb fra
breve, e porge, dirb cosl, misura. dellampieua
delle oscillazioni del pensiero di que1larrabbiato
e ourioso legittimista.
A Moualdo, nella sua qualita di primo fra i
maggiorenti di Recanati, fu otferta nel3l la pill
insigne delle earlobe municipali, quella di Pede503., una buona occasions per trionfar degli avversarii, non A vero? ma egli, quantunque, si noti,
vanitosissimo e pieno dambizione e infervorato ultrernodo nelle latte oomunali - contra ogni pressione damici e parenti, riuta; anzitutto perch,
dine, Yamministrazionn della oosa pubblica gli farebbe troppo trascurare gli affari suoi privati; ma
altresl per ben pill grave e forte motivo. Quale?
lo spiega egli stesso:
4 Ogni anno dal nostro paese partono 30 coscritti. E certo che ls. guerra e la sue conseguenze
tolgono la vita almeno alla mem. di questi uomini.
165
IM
uuuuumvmnnumn-ninuu.-mu
167
I12
mm mi Porn
173
Ora, so puo perdonarsi al glio di Rufus il tentative di riabilitazions della memoria del suo infelice genitore, non si possono parimenti pardonare quegli oredi dei calunniatori del Poe cbe,
affamati dal disonore del grands americano, morsero voraoernente coi loro denti guasti a qussto
nuovo pane mssso alla loro triste mensa dallaudace ereds di Griswold. Se veramente tutte quests
lettere fossero state buone ed efcaci a disoolparlo,
non si comprends come s percbe Rufus non 1e
avrebbe pubblicate durante la sua vita per chiudere
la bocca ai suoi acerhi critici. Ma in esse, per
fortuna, non vi ha ombra di quella prova invocata
dal glio in difesa almeno della buona fede di suo
padre, e la critica constato ancora una volta che,
msutre erano assolutamente innocue, non solo non
danneggiavano in alcun modo il carattsre del poeta,
ma invece riprovavano una volts di piii che quelle
di Rufus furono solo maligne invenzioni....
Peroib, quanta piu la gure del poeta di ogni
nobile trietezza spicohera vieppiii appariscente dallo
sfondo del quadro del tempo che fu suo, tanto
maggiormonte appariranno lontans, indistiute, larvate e nsbbiose lo persona e le voci che si leverono contro di lui o gli furono dappresso continuamente insidiose, come i tafani ronzanti alle
orecohie e pungenti ai anchi del cavallo buon
rnarciators lungo ls vie di salita.
Onde, di tutto quel mornento e di quante noiose
o peggio vicissitudini si tenth ingombrare la via
di quel grande, per rimanere solo Pimmortalita
del canto che consacra il poeta allammirazione
l74
In Ll nun xflctzloul
115
1'16
A F....
< Amata in mezzo agli ardenti dolori che si affollano intorno Al mio umano seutiero, - (triste
sentiero, ahiml dove non cresce neppure - una
sola rosa solitaria) Panima mia ha almeno un
sollievo nel sognare di te, ed in cib soopre
uu Eden di blando riposo. E cosl la tua memoria per me come uifincantata isola lonfana
dentro un mare tempestoso in qualunque
oceano palpitanto lontano e libero per burrascha
ma dove tuttavia i pill sei-eni ciali continuamente e proprio su quesla -~ sola brillaute isola
sorridono iv.
A Frances S. Osgood.
4 Vorresti esser amatal allora fa che il tuo
cuore dal suo attuale sentiero non si diparta;
essendo tutto cib che ora tu sei - non esser
null:-1 di cib che non sei. Cosi nel mondo le tue
geutili maniere, la tua grazia, la tua pill che
belta, saranuo un innito tema di elogio,
ed amore sarh un sernplice dovere >.
A A....
4: lo non mi euro che la mia tarrena sorte abbia poco di Terra. in s che anni darn0re
siano stati obliati - nellodio di un minuto:
io non piango parch i desolati sono pill felici
di me, 0 cara; ma solo perch voi valiggei4a
pei mio destino mentro io sono un pusmnte iv.
jIi 7
*--- ___i _
nnull-l> Po. mm
111
118
180
I81
1
an
182
Gli eroi uomini u donne - dei drammi shakespeariani, e chi li usserva, non nascondono uno solo
dei moti dellanimo loro unicamente perch sono
< oompletamente sinceri ). Tutti sinceri, sl, anche
quelli dessi che per la rettitudine e la lealtt hanno
un particolar disprezzo, anohe quelli che trattano
la sinwrit-i stessa n pill n meno che da nemico
persoualem. Sinceri, non ustanti il loro carattere e
le loro tendenze individuali, solemente percb in
essi la ragione ha perduto il suo controllo slilla
coscienza, perch la psrola svela il segreto doloroso 0 pietosu o nefando dellanima, allorche si
presentano davanti e noi.
Sono dominati da una passione: econ tutto, e
quel che il Tommaseo diceva dellira ( che annebbia la mente e snebbia il cuore si pub affer-
18$
mare non meno a proposito della passione: annebbi o no la mente, essa certo pone a nudo quei
sentimenti che tutti amiamo ordinarialnente tener
eelati: ibuoni per non essere lo zimbello dei tristi, custom per ordir meglio la rete dei loro inganni.....
E mentre dominano le passioni buone 0 cattive non siamo forse scbiavi duna misteriosa
forza impulsive che ha le sue radici nelle rarlici
stosse del1'essere nostro; quelle forza che, erompendo libera da freni, rivela Pessenza vera dogni
sentilnento, il principio unico ed indistruttibile
cui spesso inconscialnente sottomettiamo gli
stti ed ipensisri, il segreto della forza e della
debolezza nostra, dei nostri ideali, della. ooscienza
dogni uomo insomma?
I.
185
0 meno c simboli 2. I simboli si cercano volentieri e con pertinacia, specialmente quandu dal
dialogo i caratteri dei perllonaggi non balzan con
suiciente chiarczzn; buona impresn quindi indegarli nell'.4rchl'tetto Solneu, erl in un meno noto
dramma dello swsso Ibsen: Peer Gym; ma qui
si vedono persona che hanno amato o soiferto, che
amano e aorono intonsamellte; lo epettatore si
interassa subito ai loro caai profondnmente ed altamente umsni: i1 magistero deIlarte lo domills,
lo commuove, Io esalta a tel pullto da non concedergli tempo di oercar eltri signiflcati IA dove
vede tutto chisro, tutto simile alla vits d'ogni
giorno.....
~
(G
186
I grandi geni - in qualsiasi carnpo abbian esercitata la meravigliosa attivit. loro non han
forse tratti comuni i quali non possono sfuggire
alIosservatore attento: colnuni i casi di lor vita
ed uguali ls battaglie che dovettero superare per
giungere alla mta?...
Poich occorre del genie anche Ia. dove molti
si ostinano a non crederlo neoessario, e ban a
ragione uno scrittore americano (il signor Ghancey
Depew) parla del 4 genie smisurato lv del prirno dei
Vanderbilt, il farnoso oomlnodoro; svidentemente
quelluomo sogno dai prirni suoi anni una ricchezza sterminnta, cosl come altri vagheggia il
potere o la gloria: a questidea superiors sacrico
Iiutera esistenza ed agi e riposo, poich a lui,
appena nscito della miseria, non bastarono le prime migliaia di lire che avrebbero salziato ogni.
mediocre appetito, come non gli bastarono, poi,i
prirni milioni.....
(1) Tolgo questi e i seguenti ragguagli dalle note rimmtire ml cui lIbsen he creduto di lbozzeroi il mam sico
dei suoi personnggi.
I81
IBB
u.ru||nom:.|.Iun|.:Ioulu-
'
189
l90
la zia Ella Rantheim, essa dovrebbe accompagnarlo ad una festa da hallo presso la famiglia
dun svvocato Hinkel.....
Ma poich la zia arrivata, egli disposto a
rinunciarvi, bench a malincuore -- e non senza
risponder alla madre,la quale non oessa di ricordnrgli la 4 grands missions x cui chiamato,
che egli c non vuol saperne di re il missionario 1. E questo sa ancbe la signora Wilson che,
prima di congedarsi per audar sola alla festz
dov attesa, si arrests sulla soglia e gli dice
scherzando:
Psrb state in guardian, signor studente, nou
vi dico altrol
ERARDO. - Percb devo star in gunrdia!
Sig. Wu.so1< (allegramente). Lo volete saperei Io, per istrada, mentre camminerb sola e
abbandonata, sperimenterb su voi il mio potere
magnetioo.
Ensrwo (riziendo). Ancorai
Sig. WILSON. Sicurol Discendendo la costa,
concentrerb tutta la mia volonia nel dir Ira me:
Erardo Borkman, pi-endete il vostro cappellol
Sig. BORKMAN. E credete voi che lo prenderzi?
Sig. Wmson. Certo, lo prender. imrnediatamente. Dirb poi: Erardo Borkrnan, mettete il vostro soprabiw e le vostre culuches, e poi seguitemi; su, su, obbedite. Questa signora Wilson ha raglone di contare
sul suo potere magnetico: a pens. uscita si pub
dir che, adducendo un vano pretesto, anche il gio-
lLrIl'lllIBDXI.I_IlIIl.cIlllAI
ll
Ella Renlheim la padrona della casa ove abitano i Borkman: qnella case 6 sua tutto in
quella casa e suo, poiche gli avsri dei Borkmsn
furono ssqusstrati ad essi non banno e non possono posseder cosa alcuna, che i creditori tosto
la sequestrsrebbero.
Nells stessa ssrs del suo srrivo, ancor vibrante
della scena avuta culls sorella, sale s tar visits s
Giovanni Borkman.....
Con quale emozione si rivedono essi, che avrsbbero potuto ssser tanto felici assieme s che il destino face sacri separandoli n unsngoscia
senza nomel
Poich anche Giovanni Borkman ha amato Ella,
l'ha prolondamente amata: ed anzi a lei (solo a
lei) ebbe rigusrdo nel concepir i colosssli disegni
che dovevsno condurlo alla rovinal
I beni che Ella gli aveva aldati furono i soli
che dallautoril.. fossero trovati intatti, perch egli,
pur condandu nslla sua impress, non aveva mai
avuto il coraggio di toccarlil
Ms questo amore non gli impsdl di sacricarlaz
il cupido desiderio 4 vfarrivars dominavs tanlo
tutte ls altre sue passioni, le dominava tanto tub
tors, che egli alla donna, cui rose vuots lesistenza, non si psrita di narrare come, pur essenilo
innamorato di lei, rinunciasse alla sua mane per
192
l
I
195
19
Omai spetta ad Erardo di pronunciarsi, di scegliere fra la. madre e la zia che si contendono il
suo affetto.
La signora Borkman lo manda subito a cercare;
ma Erardo non alla festa dei signori Hinkel
come aveva fatto creders, si trova invecs assieme
alla signora Wilson colla quala ha progettato di
fuggire lontano, nelle plaghe luminose del Mezzogiorno.
Egli giunge perb, e credendosi sorpreso, svela
il suo intendimento; invano la madre lo sconginra,
195
la zia Ella gli rivolge calde preghiere di rimanere con lei, di assisterla pnich malata di male
che non perdnna, e il padre (disceso anchesso con
Ella nella sala terrena) lo invita parirnenti a
restare.....
Erardo resiste, resiste sempre. Egli arna tutti:
la. zia, la madre, il padre, ma non puo sopportar
il giogo one essi vogliono imporgli; egli e giovine,
il fuoco della giovinezza gli arde nelle vene; egli
vuole 4 vivere, vivere, vivere . Egli ha trovato
la vila, la felicita, perch ha trovato Pamore, e so
ne andra subito, come aveva prornasso alle. signora Wilson.
Nelle scene dadr1io il contrasto fra i caratteri
delle due donne che si oontendono il suo aifetto,
si fa sempre piii acuto:
Addio madre, dice Erardo, e vuol tenderle la mano.
Non toccarmi, risponde essa; ed alla richiesta del glio: E la tua ultima parola?
Si, risponde duramente.
Ma la zia Ella lo saluta con tutto laetto di
cui oapace; essa sa sacricare la sua felioiui a
quella dellesssre amatol
Addie Erardo, gli dice, vivi dunque
la tun vita..... e sii felice, tanto felice, quanta puoi
esserlo!
Egli parte e tre anime si sentono schiantate per
sempre.
Ma ecco che Giovanni Borkman sembra preso
da una risoluzione irnprovvisa: egli vuol uscire,
vuol slanciarsi solo, di quellora, nella tormenta
196
n4 L: Alum rfleonmn
1-I4PIlIIODlI.l.IIIll'lI.lIOI-IIAI:
19'!
198
|.LrlIl|ll0n|I.|-ullncnonxuun
188
200
m u Alum dxccxuon
della cui coutante misura i drammaturghi semenzrionali ban most:-ato sinora di sprezzare, piil che
gustare, le delicate armonie? Laermarlo non manifeewrebbe che la minor parte della verita.
Forse che sotbo opposti cieli non possono manifesfarsi identici fenomeni?
Per canto mio dirb che ebbi occasions, durante
una recente gita in Gracia, di visitar Poracolo di
Delfo ed il vicino Lorreggiante Parnaso, quei luoghi
onde tanta e pobente inspirazione venue ai tragici di
Ellade dalla natura loro selvaggiamenw maestosa.
Osservando quel paese che fu portato quale scena
sul teatro al dramma greco, provai un impressioue
stranamente complessa e non scevra di paura, che
si pub pill agevolmente gurare che non descrivere... Per giungere alle falde del Parnaso dalia
stazione pin; vicina non piccolo tram) di via, e
il sentiero va tortuosamente incassato fra monti
dalle schiene aride e nude; menti bassi perb, consiclerando la mole del mente gi caro alle Muse,
che Ii domina con maeswsa erezza, cosi come
Parts pure domiua le angoscie umane... Proprio
ai piedi di esso una valle a grandi rocce, larga e
profonda, scende gi giil e par pit fosca e oscura,
coperta corn, al foudo e alle pareti, dalla ttis~
sima verdura dun bosco selvaggio.
Armonica questa scena fu detta, 0 certo anche
Yorridu pub simular armonie: quelle rocce, quei
menti torreggianti intorno con selvaggia maesm,
quelle echiene colossali senza un lo derba, quasi
che un solo maligno fosse trascorso a inaridirle,
da cui i massi sovrapposti sembrano minacciosa-
1Ln|IBln0ml.usInIl'Lcno.I.nuI-
201
mente pronti a stritolare, precipitaudo, il viaggiatore;1a maesf terribile dei luoghi sui quali pare
pesi una millenaria maledizione, auche sullauimo
piu avvezzo e meno impressionabile pruduoono
uxfimpressione penosa, quel sentimeul/0 che grave
nelluumo allorquando violeuternenm persuaso
e, direi, costretto a riconoscere Pesistenza di una
fatalit, superiors, invincibile e forse incomprensibile, e della meschina irrisoria capacitzk delle sue
forze, ragguagliate a quelle dellinvisibile Nume.
Quelle solitarie rupi alpestri, allombra delle quali
si compierono i crimini etferati che il carme dionisiaco immortalb negli epbdi angosciosi, percosse
pur leco delle grida vendicatrici duna Nemesi
inesorabile, quali sembran tuttora risuonare fra
loro fosche cavifzll
Quelle grida e que1l'eco cui la tragedia sofoclea coucesse larduo privilegio di vibrazioni
eterue sono rirnasti a rappresentarci il law do~
loroso nellesistenza quale si manifesta anche nella
piix serena e gioconda letteratura del mondo, anche
fra gli eletti che pill serenamente sognarono il
sogno della vita e dogni attivit. nostra, videro a
conseguirono la perfezione e 1e iutraviste forme
piu pure de1lumana specie, tradussero nelle arrnoniose gure che Parte crea a compimento e
gloria della natural
V Q
Ed in Scandinavia?
Oh non tanto clilcile il supporre che in quel
fantastico e mostruoso mondo boreale, su cui le
202
rn u una naecuron
u.rununnniI.manln.cuo:nu1n
203
111.
Dilcilniente anche i pill esigenti fra gli spottatori vorranno alfaticarsi nella ricerca di alti simboli e di ascosi intendimenti nel Borhmun, dove
tutto semplice, tutto visxuio, dove lamara esperienza della vita ed il n-iagistero mirabile dell:-irte
sono indissolubilrnente nniti a formare il capnlavoro: pure, poich ogni lavoro della mente umaua.
non che Pestrinsecazione e il comento dnna
idea, non sar. oziosa la rioerca della legge, del
principio superiors cui Fautore subordino gli avvenimenti: poich non occorre, parmi, che il dram<
ma sia er a tesi , perche una besi qualsiasi esisf.a....
I lavori che si dicono 4 a besi son quelli salvo
errors in cui il principio che li domina completamente scoperto; Ina. ve ne sono altri (a. questa categoria non appartengono forse iveri capolavori?) in cui questa principio oosi alt:-imente
e spesso cosl semplicemente umano, che
Pautore non sente il bisogno di rivelarlo a tutti....
vs
In Giovanni Borkman un critico tedesco volle
gia scorgere nisnterneno che Papologia del famoso c superuomo > (Uebermensch) di F. Nietz-
804
rn|.:nuun:ocnmn
ache, lapologia della. crudelta, della ferocia, dell'audacia, della rnancanza di scrupoli nella lotia
per la vita.
Ma... dove e quando quesasserzione e giusticata dai fattii Nessuna scena, nassuna Erase nel
dramma ibseniano ci consente di dire in modo
esplicito che Panto:-e abbia voluto simboleggiare
lUebermensch del Nietzsche.
Giovanni Borkman inatti, quantunque sia un
c Napoleone ferito alla prima battaglia ed apparbenga ad una razza di vincitori, (non dobbiarno dimenticarlo) nn vinto, non solo, ma cosl
poco 1 superuomo (alla Nietzsche), ma unanirna
tanbo candida da condar i suoi piani ardilamenbe semicriminali - a un.... aniico che poi Io
tradisoe denunziandolo.
Egli un vinto; e come dovremmo stupire so
qualcuno volesse dimostrarci Peilicacia ad esempio del... siero Maragliano presentandoci tel individuo il quale, pur usando di quel rimedio, si fosse
ridotto agli estremi, cosl non meno curioso echo
si voglia scorgere Papologia duna teoria colla
presentazione dun personaggio, che se pur avesse
accennato seguirla, invece del trionfo vi ha trovato
il disonore e Pannichilimento assoluto.
Eppoi..... il carattere del protagonista forse
quello delluomo risolutamente e deliberatamenie
u.rlIl1Il0n|I-I-IllIll|.llullI.Al|
206
n
an
$06
lLIlIllIIODXI.L_III'ILlIOIII|
207
208
PROFILI D IDEALISTI
Edgardo Quinet.
La Francia e con assa tutta qualla parte durnanita che non conosoe conni per Pammirazioue di
quanta bello e grande, di quanto rappresenta
uno sforzo dellintelligenza e del sentimento verso
le pin luminose plaghe in cui questa due doti supreme armonizzano in supremo equilihrio -- ha
ben celebrate, nella ricorrenza del centenario di
sua nascita, in Edgardo Quinet, uno dei piu grandi
evocatori e aniniatori delle grandi idee della storia e della vita che Peta nnstra abbia mai conosciuto.
Quest'nomo nato di povera famiglia, visse poveramente e amrnantandosi nella sua indigenza
spesso con nubile ostentazione, diede attraverso
diversi, anzi oppoeti, momenti della storia del suo
paese Pesempio della vera saggezza e del vero
valore che, prernj a e stessi, non chiedono allopinione del pubblico nemmeno il suragio della
lode che pur consola, e da animo e forza.....
Non nelle note di un breve prolo che si pub
pretender di porgere tutta Pimagine della vita e
dell0pera di questo sublime che si adattb a ogni
212
norm ifmnunn
imoum avurn
213
rnagle de1larte vollero guida e sprone alla conquista dogni diritto, alla percezione dogni dovere, all'eccelsa nalitt. dunesistenza di uomini
e popoli, pnggiante suIlnsservanza e sulla pratica
d'una moraliti austere, di una giustizia confortatrice, duna nobilta sponfaneamente diretta a un
abbellimento e ad unelevazione sempre maggiori.
Victor Hugo dava ai personaggi della storia e
alle creature di sua immaginazione possente le
idee e le parole del suo pensiero, ed essi sergevano e agivano grandiosamente ribelli a ogni meschinita, a ogni ingiustizia, a ogni bassezza.
ldealista e moralista, il bel genio simpatico di
Carlo Dickens sposava Partistica concezione di una
vita molto piu vera di quella riessa nei romanzi
nnturalisti, allelevatczza di un animo che non sapeva adattarsi alle comode nalita indeterminate,
ma larte e le sue espressioni voleva consolatrici
e maestro di rettitudine.
Ed appunto il Dickens che al romanzo inglese
del secolo ha impressi quei precisi suoi oaratteri
di verita poetica e grandezza morale: i suoi scolari
(e sono legione) possono essere rnediocri spesso,
ma banali e volgari mai; poich alla sua scuola
appunto essi appresero che se bisogni ha 1'uomo
che apre un libro,questi sono di rispetto e di conforto.....
E in cosl vasto movimento orientato a ogni direzione dell:-ittivita umana, un altro grande, il Michelet non cooperava, recando colla fervida ed entusiastica potenza del suo genio, la sanzione della
storia? di lui un giovine e lien simpatico scrittore
B14
rmnu n mnun-i
IMIAIIIO Qmln-r
215
di Mathew Arnold e del Lamennais, entrarnbe aspiranti ai piii alti acoordi di una religions in armonia con ls sovrane leggi e la nalita delluniverso, con la scienza e con la morale e percio
arnareggiate dalla duplice sorda persecnzione della
Chiesa uiciale e degli atei di professionet
Ed a noi italiani che devo ricordars la gura
di Giuseppe Mazzini per non nominare quella gia
cireonfusa da11'aureoIa di spica leggenda, di Giuseppe Garibaldii...
E fu appunto in Francia che, mentre i1 Fourier
individuava il tipo delleconoznista idealista, apostolo di un socialism0,che non esonerando Dio dalle
fatiche della creazione,aveva schiuso innanzi a so
pin vasta zona dideali aifetti, Edgardo Quinet si
accingeva a svolgere il suo programme di nuove
e piu alte armonie.
Anima essenzialniento religiosa, egli oi dieds in
una lingua incomparabile, tanto armoniosa quanto colorita, una nuova teologia delluniverso. Per
Edgardo Quinet, il sentimento religioso e tutta la
storia; onde nel suo concetto non e lo state sociale che si riette nella religions, ma 1' idea di
Dio, che costituisce uno stato sociale, lo ferina
nelle sue forrne sse e ne disegna la gerarchia rigorosa. Cosl, secondo lui, se la Rivoluzions francese non ha dato irisultati sperati, so una febbre
strana ha insanguinato i suoi giorni piii belli e
l ha inipedita di organizzare una societ. paoica,
e perch essa non A stata inspirata e diretta dal
desiderio di portare nel mondo una religions nuova.
Con lo stesso rnisticismo, questo grands idea-
B16
norll-1 n rnnuwri
lista, interprste dei fenomeni della natura, vi scopre degli srgomenti per sostituire alla idea del
progresso lidea di ovoluzione, piu morale e pin
equa, per giusticare la divisions del lavoro e mostrare che Pumanit. 4: trovera la sua legge nella
legge del mondo in ne ricondotta a sua unite >.
Una medesima legge, scorta nelle formazioni
geologiche, riconosciuta nei movimenti dei cieli,
scoparta nella successions dei regni, si applica alluomo: c Tutto gli risponde nellinnito iv, ed
c egli mnrcia in cornpagnia dei mondi iv.
E questo ammirevole cantore del sentimento re-
mtnnm anlrn
217
uonu n mnurn
Edgardo Quinet fu dunque anzitutto e sopratutto Pespressione armoniosa del rapporto che deve
incessantemente trascorrere,_fra la simpatia. che
ciascuno di noi deve all idea che ha. sposafa, e il
culto assiduo onde deve aitresi uno:-aria di continuo. Egii fu uu apostolo e non un dilettaute.
Egii miro a comprendere e a soeverare Pessenza
vera. delle cose e non ad accarezzarne la forma ed
a giuocare, come il bimbo con i trastulli, con le
idee piii varie che si succedono, rapide come icapricci della moda, nella instabile storia del pensiero.
Egli fu, ripem, un apostolo e non uu dilettante.
E bene quindi che in questo momento, in cui
i dilettauti vacui tutti assorti in una articiosa e
puramenw formale adorazione delle cose, sembrano esser riusciti a diondere ovunque la confusione in tutto cib che invece devessere beu
distiuto, e ad ammantare di una medesima apparenza le pit opposte idee e i fenomeni piil incom-
mxumu Qmn-r
219
Giovani De Castro.
J. Salvatore Fzwlna.
ulonln DI cuno
221
I.
Giovanni De Castro quantunque nato a Pedova nel 1837 fu milaneee oltre che per elezione,
per la dimora lunghissima.
Egli eveva nove anni quando il padre suo, il
professors Vineenzo De Castro, privato dalla cattedra di letteratura greca, che teneva allUniversite. di Parlova, per aver fatto della sue cesa luogo
di ritrovo egli studenti piii anaiosi di abbattere
il dominio euetriaco, venue a Milano dove la sua
attivita In subito sssorbita in numerosi lavori di
compilazione.
Fu nei giornali letterarii diretti dal padre, che
Giovanni De Castro fece le 1 prime ermi letterarie, segnalandosi, a quattordici anni, per rara
precocim e maturite dingegno. I moti patriottici
ei faceveno intanto sempre pill tumultuosi; venuto
il cinquantanove scrive E4 T. Moneta in un
saggio eflettuoso non potendo abbandonare
egli, glio unico, i suoi genitori, e pur sentendo
il dovere di cooperere alla liberazione della patrie,
si adopero, non senza Atfrontare gravi pericoli, e
lacilitare la partenza clandestina dei giovani che
andavano in Piemonte ad arruolarsi.
Dopo ls. liberszione di Milano entro nella redazione del Pungolo, invitatovi du Leone Fortie, antico aniico di suo padre. Scrisse piu tardi nella
Gents Latina, diretta da Ezio Castoldi, e nel Mamenlo di Benedetto Castiglia.
222
ewvuzu nu sumo
223
224
norm n mnuni
nrunln DI cuno
H5
Non tutti fra i volumi che uscirono dalla feconda peuna di questo scrittore son collegati fra
loro soltanto da quel neseo ideale che stringe in
un solo vincolo le opere tlglie della stessu mente.
Parecchi di essi son saldamente uniti a formar
piu vasts ed unica opera, di cui ciascuuo s parts
ed suello dunarmoniosa cateua che lamoroso
artece non ebbe la gioia di veder compiuta: sou
quei volumi che il De Castro dedicb alla studio
della vita popolare paseata dell( ambieute iv di
Milauo 4 giusta le poasie, le caricature ed altre
testimouiauze del tempo .
Fu non comune ardimento questo di ritrarre
iruportauti momenti storici,attingendo quasi esclusivameute a quella {ante popolare conosciuta 0
meglio disconosciuta sin allora quasi solo pel
tramite di un ingiusticato disprezzo: ed il De
Castro riuscl cou una serie di poderosi lavori s
far notare tutta Piruportauza del documento popolare per la ricostruzione di un memento storico
sconipsrso ed egli seppe dimostrar Ia satirs plebea
o la grottesca caricature documento spesso non
meno prezioso - pin sincero sempre di meruoriali e carteggi diplomatici.
Fu cosl che dopo aver notato in un ssggie di
capitale import-enza (1 Ls storia nella poesia popolare milauese iv) quale ricca. messe si potesse
trarre da campo quasi scouosciuto, avvaloro le sue
asserzioni con quella serie di volumi, in cui studio
Milsno nei suoi piu notevoli momenti storici a
che he determinate stabilmeute di fronts alla
posterite la sua gura di storim.
226
rmnu D mnum
lonlll DI CAIIIIO
227
nel seicento ed uu altro e forse non uno solo per coudnrre a termine lopera collesame delle
ultime e gloriose insurrezioni lombarde.
Fra i numerosi scritti ed appunti che la famiglia del defunto mi avvisa esser iucompiuti,certo
ve ne saran rimasti di suicieuti da cousentire che
al ciclo storico del De Castro su Milano si aggiunga ultimo anello - un volume che riunieca gli ultimi lavori suoi -- sia editi che inediti svolgentisi intorno allo stesso argomeuto
delle rivolnzioni milanesi.
0'0
228
nonu n murmur
di coprir la maucauza di idee con fatue fosforescenze di forma, quiudi potentissimo per naturale
segreto dsrte e rioco di pagiue indimeuticabili
per La vivezza con cui sono lurneggiate le narrazioui terribili delle stragi che prelndiarouo la
morte degli eroi di quel moto, per la potenza
suggestive con cui quelle sereuissime e uobili gure sono evocate dallamoi-oso storico che ls
pose in altare beu degno di loro eroica grandezza.
4 Non ho compiuto che nu dovere iv rispondeva a chi gli accennava un giorno uu luugo articolo che veuiva ad aggiungersi alla serie delle
numerose recensioui entusiasticameute plaudeuti
al lavoro magistrate c la vita pubblica va perdendo ogni idealita: quando i partiti si formano
sulliuteresse e sul raggiro piuttosto che coi sentimeuti e colle conviuzioni, mentre la uube dellaarismo ingombra. il cielo ed impedisce ai giovani di scorger quelle alte idealita che sono unico
ecopo alla vita degli individui e delle nazioni, che
altro rimaue allo scrittore se non di rievocarle e
tent-are porle cosl come argine alla correute che
trabocca? .
Cosl egli parlava e peusava, n poteva altrimenti; ed iu omaggio al sacro dovere impostosi,
contiuuo in questi ultimi auni (cosi riochi pur
troppo di amare delusiuni per tanti vecchi patriotti
e per tauti giovani entusiasti) a rievocar fatti eroici
ed eroiche gure iuspiratrici di piu uobili seusi,
conforto ed eselnpio a quanti pur ignoti
oombattono e solfrono per una causa, per una idea.
229
II.
230
rnonu u mnurn
monln nn ouvnn
B31
232
rmnu |>'mlAuI1!
(IIDVAIII on cu-no
238
%4
norm: nn1lu.|In
Quando si pensi agli onori sovraumani tributati agli educatori dalla razza che e oggi sovrana
del mondo: quando si pensi alla cosciente amxnirazione ed al sinoero protto con cui in Inghilterra e nellAmerica del Nord si seguita e si segue
l0pera degli Smiles, dei Stuart-Mill, dei Thaler,
dei Blackie, dei Channing, dei Holland e di tanti,
cui bastb a render celebri e ricchi un semplice
libretto d'educazione - che da noi forse non
avrebbe trovato neppur editors vien fatto di
pensar anche, e non senza rammarioo, alla ben
diversa sorte che avrebbe atteso su quelle terre
4 so vi fosse nato Giovanni De Castro lui,
preoursore di molti fraipiii arditi di quegli educatori, lui, per larghezza di vedute e natural ingegno a non pochi di loro superiore!
Certo n piu oospicui agi, n maggiori onori
< uiciali gli sarebbero mancati, senza parlar
della fama, che, malgrado la sua modestia, altri
avrebbe avnto interesse a dilfondere assai lontano...
Invece egli nacque e visse in Italia e dellimprobo lavoro cui spesso dovette sacricarsi e dei
erncci che Pinsipienza burocratica seppe procurargli negli ultimi anni di sua vita, questa sua
patria s responsabile - la patria che dovrebbe
stimar qnale primo e piu alto dovere lo scoprir
le singolari attitudini dei suoi cittadini pin insigni,
Paiutarli a svilupparle liberamente nella totalita
loro, cosl che nulla si perda dellopera bella 0
buona di cui sono capacie del decoro e del lustro
a un tempo, che con quella, essi possono recare
alla Madre comune.
l
l
nwnur on numm
285
236
nan-n.r n urnurn
lita della Musa pariniana e dei Promexri Sposi ausiliatrice agli sforzi degli Aporti,dei Ravizza, dei
Cattanao, che alla patria futura preparavano dei
cittadini e per unaltra patria pin lontana ancora
- Pumanita stavan formando degli uomini.
Egli vide che fra le migliori tendenze, quali si
svolgevano intorno a lui,e le aspirazioni sue non
era contrasto: e la gloria calma e serena che coronava lopera di quegli illustri e, pin ancora, dell'opera i risultati, lo convinsero non osservi missione piu alta e giovevole, meglio rispondente
allindole sua ed ai doveri delluomo, di quel sacerdozio fecondo che la parole 1 educare rappresenta.
Dl0VA!Il hr uslrl-no
237
lluche non sinn troppo disanimati i buoni a incltrarsi sulla via che percorrono, e dove, so possono, e vero, andar soli, vanno piu celoii e denti, e lieti qualora li acoompagni (approvaziono
all'opers loro) Pelogio si degni che li precedsttaro.
Mnlvidl di Mcyscnlmg.
AGlb1l4!klll0n0d.
Nel giorno natalizio di Roma, in una casa soleggiata che prospetta il Colosseo e lo scheletro
riarso di Roma pagana, alla presenza di Gabriele
Monod, lo storico illustre, della sua famiglia e di
pochi intimi, una gura veneranda di donna, gia
sacra al Destino, aveva voluto solennizzare la nascita di Roma e la sua rimucita. Cosl, la grande
gnra di Malvida di Meysenbug, giunta al termine
dalla sua lunga e intimarnente lnniinosissima vita,
con la serenita degli antichi propinava alla sua
prossima ne, annunciata da unincurabile malattia e da essa chiamata 1 sua rinascita .
in questa tratto non si rivelano interamente
tutta una gura e tutta unesistenza?
Troppo inadegnata cosa oggi per essa, dopo
la sua recente ecomparsa e ben lo sentono
quanti conobbero lalta virtu consolatrice della
sua parola - la frase che rammemora con gli
epiteti abituali di elogio...
Troppo inadeguata cosa a dichiarare tutta la
bellezza di unanima grande di una grandezza
quasi inconscis e per la quale ogni alto proposito
nulmm w ununvu
239
ill)
norm n mnurn
uuvuu DI nnlrnim
241
M2
rlonu n'muuxn
iunnu nz nnnnnu
243
gioni positive.... Questo camhiamento ban rispecchiato nel libro suo pubblicato nel 1897 in eta di
80 anni, La sews della vita d'tma Idealiata, che
porta sulla scene parecchi nuovi personaggi, come
Nietzsche, Minghetti, Lietz, Wagner. Uamicizia del
Wagner ha avuto gran parte nella vita di lei e a
lui dovette ella 1 impulso allo studio di Schopenhauer, che la impressiono tanto. Ne in sl tarda
eta volle ancora cessare dal lavoro: rest-sn tuttora
ad attestarlo un articolo peril Gather Jahrbuch e
un lavoro a proposito dellaaire Dre;/fus....
Grande fu la sua arnmirazione per Maziini,
chella conobbe a Londra in casa Stanseld; tutto
un capitolo delle sue Memorie gli dedicate.
or Era lui che dir-igeva la conversazione, senza
saperlo e senza volerlo, come ogni uomo superiors
domina un gruppo di persone che lo ammirano.
Quando egli cominciava a parlare, i suoi occhi
cupi lanciavano lampi, ci si sentiva davanti ad un
uomo straordinario. Cola irnparai ad apprezzare la
bella, seria e doloe nature di Mazzini: il suo prolo
ricordava quello di un suo cornpatriota, cli Dante;
e in lui eorne in questa le eoncezioni losoche
avevano una tinta di rnisticismo dove tutto diveniva simbolo. Come uomo politico si avvicineva a
Cola di Rienzo: del 1 tribuno avava la tenace
fede in un ideale politico che credeva destinato
a divenire realta a dispetto dogni ostaeolo. Dal
punto di vista pratico aveva anche qualche cosa
del Macchiavelli. La sua vita era duna semplicita
estrema non per ascetisrno, che egli amava la bellezza, ma per patriottismo e spirito di escricio;
non-u u'mnu|n
uuvms DI nnnzexunn
245
BIB
norm n mnum
scienza moderna, nega assolutamente ogni metasica, ma solleva, sulla base di una realtzi che
abbraccio ogni esistenza, la bandiera di un idealismo reale che spiritualizza la vita. Nel suo sistema della unita reale di ogni essere, al di la
della quale non pin si cela un secondo mondo metasico, si evolve, per il principio inerente all'essere, la molteplicita del mondo. Uesistenza personale s'innalza come onda sulla quieta supercie
delloceano, sinnalza no al massimo e ricade poi
no a perdersi nella immensa massa.
s ll principio dellunita e saldo nelpensiero dei
due loso come quello della molteplicita in essa;
la grande diereuza fra essi e modo di apprezzsre la vita, che Schopenhauer ritiene errore e
colpa, mentre per Diihring e una realia capace della
perfettibilita massima. ll primo protesta contro un
mondo che egli concepisce come risultato di condizioni cieche coscientemente, che Pintelletto e la
morale devon repudiare. Ualtro pure protesta contro Pattuale ordinamento del mondo: in ambo i
casi we la negazione della vita come esistenza puramente animale, come puro desiderio di essere,
come pura brama di piacere, in ambo i casi la
negazione porta gi. in questa vita ad un risultato:
per lo Schopenhauer questo nella felicita del
saggio che si liberato dal desiderio, peril Diihring
nel mondo rigenerato dalla ragione e dallumanita. Il cbmpito che i due grandi pensatori oi propongono si pub esprimere in una parole: Liberati,
fa di te unopera darte, un essere divinizzato, completo; il velo di Maja equareiato, non we piii
nuunu ni nnuuw
247
248
mmu ifmnum
completamente liberato scambi cio che e transimrio costituito dai mutevoli feuomeui del divenire con cio che e permanente, cosi le rappresentazioni che solo designavano lo stadio temporaneo della couoscenza, furouo stimate verita
eterne e vennero ssate in dogmi piil 0 meno limiiati. Questa lotta dello spirito liberantesi con
la indolenza e col timore della ragione di fronte
alle possibili conseguenze, andb tantoltre che il
soprasensibile fu foggiato secondo il piii oompleto materialismo, se non altro per assicurarci
del mondo che cade sotto i sensi, visto che la.ltro'
evauiva in nebbie sempre piii tte. Daltro canto
per fortuna risorto Pidealismo vittorioso che
pone chiaramente come leterno, il primo, appare,
obbedendo alla sete del divenire, in polimor
aspetti ed in forme sempre piii elevate no a raggiungere il sommo che, come fu detto, lo spirito pensante. Ma poiche questo, sottoposto alle
leggi della manifestazione, si vede solo come isolato, come raggio individuato delleterna luce, la
couoscenza di se stesso resta di rousegueuza incompleta. Forms religiose limitate hau sempre
tentato di cornprendere in forma terrena, individuata, Pincomprensibile, primordiale, e percio sono
sempre caduie o, se conservatesi, non han piii
avuto alcunintluenza nobilitante. Riconoscere la
nostra limitazione la sola cosa che ci resia. E in
questo mi ha colpito come una conferma la notizia
della seoperta dello scienziato indiano J. C. Bose,
professors allUniversita di Calcutta, scoperta meravigliosa che ci da Passicurazione che anche i
uumm m IIIIIIIIUG
249
metalli, ilu qui creduti materia morta, hanno sensitivita, che essi rispondono allo stimolo, che anche
in essi e attiva la grands universale energia che
penetra ogni cosa vivente. E una scoperta dimportanza somma non solo per quel che riguarda
la scienza, ma anche per la losoa. Questa unite.
di un principio che si manifesta in ogni cosa e
tutto foggia, davanti alla certezza del quale cadono nella polvere tutti gli dei e glidoli creati
dalla nostra inquieta umanite, vive anche in noi,
e nostro compito di farlo manifest-are in noi
stessi in modo sempre piii sovrano .
Non una pagina dogna di Goethe? Oh, se
fosse fattibile, io vorrei poterla narrare la serie
delle evoluzioni 0, meglio, delle asceusioni continue di questa rara creature che consacrb la vita
a suffragar le sue idee e consacrb gli studj a dar
loro per gioia sua ed altrui una base sempre piil inoppugnabilmente scientical....
Onde essa eegul e accompagnb il eepere moderno in tutte le sue vie, spesso tortuose ed anfrattose, a questo, unico soopo.
iv
am
260
rlonu. I>'lDIJ'|
Vicina alla tomba del glio di Goethe, non lontann da quella dello Shelley, la sua cenere e gia
meta al peregrinar reverente di quanti la conchbero in vita e cosl sta per esserlo di quanti
le vorran dir: c grazie pel bene che avre. loro
recata Popera sua e in cui la sua vita e il suo
pensiero ei continuano senza ne.
Su questa citta, che il Byron he chiamato < citti
dellanima in forse perche in niuualtra come in
essa lauims. 4 vede > -- e l'uomo chiaramente
distingue leterno dal caduco, il reale dall illusorio, in questa citte su cui sempre spazia in sensi
di amore il pensiero del Goethe, dello Shelley, del
Byron, dello Stheudal, del Keats, e con essi, quelle
recente del Myers, graude e umano e dolce come
uno scolaro di Platone su questa citte, meta di
tanto arnore, sacra nel vaticinio dei graudi a sempre nuovo missioni da unurna di purezza, vibra
dolcement/e e si diifoncle pur la voce di Malvida
di Meysenbug e, in questo coro alto e grande,
essa dichiara la hellezza dello sforzo, iufaticabilmente diretto a un ideale di armouia all ideale
supremo.
Alfredo Loisy.
Un edialn elarnn nun -1 pub BIh'DlIQ will
chmun an pemlaro mm am. lmmnhhllu
A 14 Verlbl. non rm che u mm-1 mm -x
1- an own.
252
ywrml n mnuun
n.ru.no win
253
oominciatu a servirsi gli alfaristi del potere temporale, per fascinare le moltitudini....
Fra le giovani furze di cui dispone oggi il mondo
cattolico, se na trovano altre che fanno opera in
apparenza meno forte e temibile, ma in realta
(come i fatti dimustrano) assai pii1 dannosa agli
interessi che, nel Home di Gesix, si vogliouo continuare a rivestire di religioso ammanto. Sono
quests le forze degli studiosi che vigilano sulPevoluzions del dogma e dei suoi rapporti con le
nuove vedute e le nuova scoparte e interpretazioni
della scienza.
254
unnvo win
255
256
rl0In.| n'lnIAul'r|
u.n.mo Lois!
257
258
rlonu n IDIALIITI
u.runo LOIIX
259
280
rlnnu nmnr.|m
dualista nel senso protestante, ne del tutto ecclesiastico nel senso cattolice. Si rivolgeva alla massa
per costituire la societa Iibara degli eletti; ci si
pub fare un idea della personalita, della forina di
governo nel regno dei Cielii La vita e Ia durata
del Vangelo ne han fatto un principio penznanente
di educazione religiosa e morale, una societal spirituale in cui vige il principio. N6 questa regge
senza quella, n6 quella senza il principio, che,
unico il protestantesimo e lI-lei-neck, voglionu tener ferino, con una concezione inconsistente e irreale.
1 Le circostanze storiche hen fatto sembrare che
Porganisrno socinle abbia compromesso il principio, e che ancora lo minacci. Ma tutto cib che 6
nel mondo non 6 perietto..... )Quale sottilissima nezza, non 6 vero? E tutto
un alto e nobile programme verarnents r1'generatore che egli addita - con quanta eicacia sappismo..... -- alIazione della Chiesa, sotto Paspetto
di non irnportanti constatazioni e di polerniche necessita.
Ed ecco con quali sapienti reticenze egli oonstati,
con Iassoluta bancarotta dogni profess temporale,
e con una ironica difesa delle colpe del passato,
Purgente neoessita della Chiesa di spiritualizzarsi
o di perire:
1 Dal XVI secolo in poi le condizioni geuerali
della societa cattolica si sono rnodicate. Non c6
pil1 vere repubblica cristiana, ma Sfati cristiani,
sulcientemente consolidati, che il sentimento di
una fede 0 dun pericolo coinune non riunira piii
Aulmo noun
261
282
rwnu n uannurn
unmo win
283
284
norm: n mnurri
la preghiera d'intercessione come mezzo per fissure in Dio lanima, pol tramite delle creature
nelle quali egli si riconosce e si 6 particolarmenle
rivelato, esigono che codesta preghiera diiferisca,
per lo spirito, dalla superstizione pagana, e non
si nutra di chimera.
x E le puerilita apparenti della dovozione sono
lontane dalla religione meno di quel che paia.
Uaspetto delle cose 6 duplice. Luomo 6 come
messo fra la natura ove tutto par fatale e la coscienza dove sembra libero tutto. L universo 6 per
lui un gigantesco meccanismo che lo attornia dogni
Iato e ove so ne presenti Poccasione lo urtera spietatamente, 6 lo spettacolo che un essero onnipotente e buono oifre a s6 stesso. La contraddizione
che si rileva nella condotta delluomo che chiede
di essere esonerato dalla fatalita esiste anche nel
mondo, ove vediamo la necessita e la libei-ta. Nessuna preghiera 6 per lu0mo di feds insigniflcante
0 ridicola, pnrch6 essa non misconosca Dio nella
sua bonia e no rispetti la sovranita; nessuna 6
giusticata come atto di ragion pura e di perfetta pieta se non 6 la rettitudine dintenzioni, lapplicazione al dovere, la sommissione alla volonta
divina .
Ne viene quindi, di necessita, il razionale adattamento dellEvangelo alle condizioni sempre mutantisi dell'umanit6:
E vero che, in seguito aIIevolnzione politica,
intellettuale, economica del mondo odierno, e a
cio che si dice, in una. parola, lo spirito moderno,
una grande crisi religiosa si 6 prodotta un poco
I
I
Au-uno mu!
285
268
nonu n mnnml
ALIIIDO I-out
287
sitorio dell'anima del Crism con i giusti dellantico patio e la gloricazione della sua umaniui
risuscitata. Si pub partanto dire, davanti alla trasformazione snblta dal senso apparents delle formule, che ls beologia futura non si fan! unidea ancora piii spirituale del loro contenuto? E vero, si,
che la Ghiesa corregge le proprie formole dogma
tiche con distinzioni talvolta sottili; ma agendo
cosl. continua a far cib che sempre ha fatto, ad
adattare il Vungelo alle oondizioni perpetuamente
mutevoli delfinwelligenza e della vita. umsna 2.
E con che duciosa simpstia egli, ii cristiano
vernments devoto e illuminate, presents una nuova
rn per le idee che unto ama poich tanto le conosce e tanta profondsmente le sentel...
4 Di fronte al protestantesimo che logicamente
conduce la. reiigione cristiana sllindividualismo
assoluto, il cristianesimo cattolico ha preso una
piii chiara coscienza di s stesso, si dichiarato
istituzione divina in qnanto sociel. esterna e visibile, con un solo capo che ha la pienezza dei
poteri dinsegnamento, di giurisdizione, di santicaziona, di tutti i pohari cio che sono nella
Chiesa e che i secoli anberiori avevan dato alPepiscopato universsle sotto Yegernonia del papa,
senza pecicsre se questi li possedessa tutti. Le
denizioni del Vaticano si sono svolts, per cosl
dire, dalla realm; ma so ii movirnento accentutore sembra uito, la riessione teologica non ha
sncor detto Pultima parola. Si pub credere che
Pavvenire far, circa la vera natura e Poggetto
delfautorif ecclesiastica, usservszioni che certo
26B
rmnu n mnum
reagiranno sul modo e le condizioni del suo escrcizio. Per cbiunque ha seguito il movimento del
pensiero cristiano n delle origini, evidente che
n il dogma cristologico n quello della grazia
devono esser considerati come estrerni di dottrina
al di ii dei quali non si aprs, n mai si apriral
peril credenbe, la prospettiva abbacinante del pensiero innite; che essi starebbero piix fermi della
roccia, inaocessibili ad ogni cambiamanto neonchs causalo e sarebbero tutiavia intelligibili per
tutte le generazioni; ugualrnente applicabili, senza
nuova traduzione od esplicazione, a tutti gli stati, a
tutti i progressi della scienza, della vita, della societzi. Le concozioni presontato dalla Chiesa some
dogrni riveiati non sono verifA caduto dal cielo
e conservate dalla. tradizione religiosa nella forms stessa. primitive; lo storico vi vede 1'interpretazione di fatti religiosi, raggiunta con laborioso
sforzo dal pensiero 0/eologico. I dogmi, bench divini d0rigine e di sostanza, sono umani di strut,tura e di cornposiziona. Non si pub pensare che
il loro avvenire non risponda al passato. La ragione rnuove delle dornande alla fade e le formula tradizionali sono sottoposbe ad nu perpstuo
lavoro dintsrprstazione, dove la lenera che uecide A elcacemente controllata dallo spirito che
vivica.
.
< Se mai una conclusione dogmatica formulaia
sullo sviluppo cristiano, si pub presurnere che sari
Yespressione della legge evolutiva che governs la
storia del cristianesirno dai suoi inizi. Finora i
teologi cattolici sono stati specialmente preoccu-
Aulmo min
269
210
nonu nnvnu|'rx
u.!u.no will
271
costitutivo di esso non sta qui. E dunque somrnamente arbitrario decretare che il cristianesimo
debba esser essenzialmente cib che il Vangelo non
ha tolto al giudaismo, come se cio che il Vangelo
deve alla tradizione ebraica sia per necessila. di
valore secondario. L Harnack trova naturalissimo
metter Pessenza del cristianesimo nella fade al Dio
Padre, supponendo, molto gratuitamente, invero,
che questa elemento del Vangelo sia estraneo al
Vecchio Testamento. Anche quando lipoi.esi fosse
fondaia, non sarebbe legittima la conclusione. Questa pub presentarsi spontanea allo spirito dun
teologo protestante, per cui la parola tradiziorw
s sinonimo di aattalicismo e di errare, e che
felice di pensare che il Vangelo 6 stato quasi un
protestantesimo della Legge. Ma lo storico non
pub vedere in essa che unasserzione della quale
manchi ancora la prova. Gesu non ha preteso di
distruggere la legge, ma di cornpierla. Bisogna
dunque pensaro a trovare, nel giudaismo e nel cristianosimo, degli elementi oomuni, essenziali ad
ambidue, poich la diiferenza delle due religioni
consiste in quel < compimento r proprio al Vangelo, e che, unito agli elementi comuni, deve formare Pessenza totale del cristianesimo. Limportanza di questi elementi non dipende dallantichita,
no dalla novita loro, ma dal posto che essi occupano nelfinsegnamento di Gesn e dell'importanza
che questi ha loro dai:o....
c Per stabilire in che consists Pessenza del regno del Vangelo e del cristianesimo, lHarnack
partito da un principio evidentissimo per se stesso,
212
norm: n u>n|.|n|
che coutradice allattitudine generale di Gesn verso la religione mosaica e la tradizione israelita.
4 Certo, egli scrive, cbmpito dilcile e grave
responsabilita quella dello storico che distingue
cib che tradizionale da cib che personale, il
nocciolo dall'inviluppo, nella predicazione di Gesii
sul regno di Dio . Cosl, cib che tradizionale
linviluppo, cib one personale il nucleo. E siccome la nozione escatologica del regno appartiene
alla tradizione ebraica, lHarnack trova naturalissimo considerarla come linviluppo del Vangelo; il nueleo sarebbe la feds nel Dio di misericordia, quale elemenho originale nelfinsegnamento
cli Gesil.
Au-I.:no win
273
pensiero ed in quello dei suoi ascoliatori sidontica con quello annunciato dai profeti: egli annette alla speranza nel regno tanta importanza
quanta al precetto dellamore e alla fede in Dio.
Questi tre elementi sono nel Vangelo oonnessi,
inseparabili, essenziali, benohe, o meglio, perche
tradizionali; sono Pessenza del Vangelo, perch lo
sono della rivelazione biblica. Per quanto il suo
modo di sentire Dio, lamore e il regno sia pin
puro, piii intimo e vivo di quello del Testamento
Vecchio, esso perfeziona questo, non lo distrugge.
Cercare nel Vangelo un elemento del tutto nuovo
circa la religions di Mose e dei profeti, vuol dire
cercarvi cib che Gesii non ha vuluto metterci, e
che, a suo parere, non c >.
Invece essenza del cristianesimo la pol Loisy (e,
francarnento, per ogni intelligente) < i1 messaggio
dellavveno del regno di Dio iv; messaggio non
solo non opposto alla tradizione giudaica, ma in
stretta, inseparabile relazione con essa:
< ll Gristo non intende salvar gli uomini precisamente con la oonoscenza di Dio: parlando ad
israeliti, egli suppone questa conoscenza e non
pretende nemmeno presentare un nuovo aspetio
di essa. Il suo messaggio nellannuncio del regno prossimo e nellesortazione alla penitenza per
prendervi parte. Tutto il resto, preoccupazione
comune dell'umanita, come non avvenuto.
a ll Vangelo non entrato nel mondo come un
assoluto incondizionato, somma di una verit-. unica, immutabile, ma come una fede viva, concrete
e complessa, la cui evoluzione procede senza dub-
214
rlorlu n mnuln
bio dalla form intima che l ha resa duratura, subendo nulladimeno l'inusso, e cib n da.glinizi,
dellambiente dove si e pmdotta e si svolta.
Quests fede si denisce nell idea del regno di Dio.
L idea del Padre non e che un elemento, tradizionale per la sua origine come tutto il resto, e
che come tutto il resto ha la sua storia nello sviluppo del cristianesimo.
< Ad unidea molto particolare del regno dei
Cieli deve corrisponderne una altrettanto particulare della missione del salvatore. ll Cris?/o delll-larnack diiferisce non solo dal Crisio della tradizione, ma da1lirnmagine che la sola critica dei
Vangeli potrebbe fornire allo storico di Gesu. Quesii, ci dicono, , come rivelatore dol Padre, glio
di Dio; ma questi solamente appartiene al Vangelo; Gesu si creduio messia, ma questa concezione giudaica non altrimenti legata. a quella
della liazione divina; 4: era la condizione necessaria perche colui chera stato internamente chiemato potesse esser riconosciuto nella storia della
religione ebraica iv; la morte espiatrice di Gesil
l'ha faito Signore, e, checch si pensi dei racconti
della risurrezione, la fede indistruttibile nella vittoria delluomo sulla. morte e in una vita eterna
nata sulla tomba del Cristo .
Gesu siesso aveva coscienza di essere il messia, il messia dellhntichissima tradizione israelita...
E il Loisy porge qui un bcl quadro dellevoluzione psicologica dellidea messianica del Cristo:
<< Egli aveva dunque coscienza di essere il messia quando lascib la Galilee, e la confessions di
nunammir
215
Pietro, della quale non si ha daltronde alcun motivo per sospetiare la storicita, viene a chiarire la
situazione. La convinzione dei disoepoli non era
mai-to di lungs data quando Simone la espresso;
ma nulla vieva di ammetuare che Gesu stesso,
quando comincib a predicare il Vangelo, non mnsiderava se stesso come il semplice messaggeru
e proleta del regno; egli pensava di esserne il
capo predestinato. Qui la chiave della singolarita
che si nota nel suo atteggiamento. Siccome il re
gno e futuro, lulcio del messia semplicemenw
escawlogico. ll C1-ism il presillente della Societ.-'1
rlegli eletti; il ministero di Gusii era preliminare
riguardo al regno e allu1cio proprio del messia.
ln un senso Gesii era il mcssia e in un altro senso
non lo era ancora. Lo era, in quanta chiamato personalmenie a guvernare la nuova Gerusalernme;
non lo era, pcrch questa non esistcva e il potere
mensianico non poteva esplicarsi. Gesu aveva dunque davanti a se la prospettiva del suo proprio
avvenw. La demands di Giovanni Battista: Sci tu
colui che viene? cosl facilmente comprensibile
quanta la risposta di Gesli, il carattere indiretto
della quale e la riscrbatezza calcolata non son
dovuti alla modestia del Salvatore, ma imposti
dalla condizione sttuale del regno. Non dice Giuvanni: 4 Sei tu il Crista? perch il regno non
realizzato, e Gesu non come messia; ma domanda
ne Gesii non sara il Cristo, ed egli gli rispbnde
in modo da fargli capire che colui che prepare
eettivamente la venuta del regno e chi con quesw deve venire. Quando Pietro dice: 4 Tu sei il
278
rnorlu n mnnun
Cristo non dice che il Salvatore sia gi ne1lesercizio della sua funzione messianica,ma che egli
la persona per essa designata. Cosi lo intends Caifa
e il discorso che gli dirige Gesti non si pub invero
capire che in tale ipotesi. Il Salvatore riconosce
di essere ii Cristo; ma per spiegare la sua affermazioue soggiuuge subito: < E voi vedrete il Figliuolo delluomo seduto alla destra della sua
potenza, cio di Dio, e veniente sulle nubi del
cielo 2. E precisamente quel pesto donore, questo giungare sulle nubi che caratterizza il messia.
Gesil dichiara di essere il glio delluomo che
deve venire. Si comprende facilmante pei-ch egli
non abbia voluto confessar la sua qualiht che il
dl della sua morte, e si vede in qual senso 1abbia fatto. N vera luogo di farlo prima, non solo
perch non Pavrebbero creduto 0 immediatamente
si sarebbe esposto alla vendetta dei puteri pubblici, ma parch non lo poteva, non essendo la
sua predicazioue la funzioue del Messia e dovendo
il suo avveuto come Cristo prodursi solo pi\1 tardi,
al memento ssato dalla Provvideuza. Si comprende anche come la Chiesa apostolica abbia insegnato che Gesll era divenuto Oristo e Signore
per Ia risurrezione, per il suo ingresso cici nella
gloria celeste, e che essa. abbia nello stesso tempo
atteso la sua venuta, il suo avvento, cio come
Cristo, e non il suo ritamo, poich il suo ministero terrestre non era ancora considerate come
avveuimento messiauico .
ll Loisy confuta colle pit in-efutabili prove
della storia la concezione de11Harnack che dime
stra stretta e uuilaterale:
Aunmo min
$77
278
non-u.i n'mIAI.ll!1'l
u.nu:>o IDIII
2'19
unicamente nella vita c morte del Criuto per sempre uniti a Dio.
1 Quando il Salvatore manrlb i suoi apostoli a
predicarc, gli evangelisti dicono chegli sottintese
ls peniwnza e il mesaaggio chegli condb loro
non contiene che la frase: 4 ll regno dei Cicli e
vicino , che senza dubbio pub esser benissimo
la cosa essenziale nel Vangelo, la lnuma novella
annunziata dal Crisw. Quando qualcuno gli chieso
un segno, Gesu spose che egli non avrebba data
altro segno che quelle rli Giona, Iacendo intenrlere cool ai suoi udiwri che Ii rimandava s1 pros
simo giudizio di Dio.... Egli assicura ai suoi discepoli che parecchi di loro vivranno ancora quando
verr. il regno, e quando essi osservano che Elia
dovi-A venire aucor prima, rispondo che cosa
latte e che Elia venuto nella persona di Giovanni Battista 1.
Quando si noti che in lunghe mirahili pagine
il Loisy dimostra le intluenm che sul cristnnesimo
ebbero Pantica religione egizia a la loaoa dei
neo-platonici, quando si connideri che pur nelFaocenno riguardante Elia, or ora citsto, e una
chiara immagine dellides buddies della rincarnazione, facilrnenio sarzt dato concludere che il
Loisy sente e comprende la necessiw dei tempi
nuovi (ds tante scoperte suragsta) di comprendere e interpretarc la religions come fenomeno
ben zliverso da quel cho la si voleva considerare
nel passaw.
Ma queste vedute e queste interpretazioni non
possono euere accolte dalla Ohiesa; dalla Chiesa.
280
rlqnu n'mlAL|M1
Pubblicando il volume di Fatli e Cammenti Erberto Spencer nveva, dichiarandol l ultimo suo
libro, preso commiato dal pubblico e dal mondo,
Cosl, totalmente compiuta nella mnggior e nella
minor lines, lopera sua, egli poteva sulla soglia
dell'ultime vecchieie considerare - come il vecchio Goethe dopo il secondo Faust - qusle dono
del cielo ogni restsnte giorno di vita; ogni giorno che gli rimanesse per scorgere vie piii da
lontano -- in sua complessa, armonica unite la
somma dellopera sua.
Per pater dire degnamente di lui e di quesfopera
converrebbe risalire anzitntto alle condizioni e alle
cause che ne determinarono liniziale apparita e
come essa, dopo di aver rappresentato e suo tempo
una nuova parola iii austero equilibrio intellet(') Queue nggio Ill Herbert Spencer viene dsllhntore po-
ll h-n i holi nflduzlirti per mm ms ragione: mantra 1'0porn deli 1 evoluzioninn per eecellenu, dl un nngolo vinnnle
pom noto. Deva aggiungere che do tale Angelo visuals, anche
la mente sovrane del1Inglele scone non tutta, 6 vero, me pur
um grands pom del valore e della nesellitt dalfldsslismol
QBQ
norm n mnun-i
nu nun:-r srxicn
283
284
future, visibile che allo stato di personale intuizione.l..l E non fu da questa parte e noto
che gravo la bilancia di sue ricerche.....
La 4: relativit. > di sue. coucezioue e quindi fenomeno ben < umano >, siologicamente.
E pur in tale relativit. > talora solo e si
angolosamente mentale quale costante aspirazione a superiori armonie che la cosoienza seutiva
vive e solo Pintelligenza era. costretta di lasciar
< fuori quedro! >.
Essa vibra in tante note del concerto di sua
opera; essa vive e palpita con sensibile evidenza
nel lavoro magistrale e di rara esattezza con cui
un nostro serio studioso, il dottor Guglielmo Salvadori, ha saputo di recente riassumere e presenter lopera del Maestro (Letica evoluzionista,
studio sulla losofla morale di Erberto Spencer).
Onde il Salvadori pub ben scrivere:
x Come risultato della sua critics profonda e
radicale della ragione pratica, lo Spencer condotto ad aermare che la felioita il fondamento
della morale: il piacere e una forms dintuizione
morale, come lo spazio una. forma necessaria
dintuizione intellettuale..... E ricollegando il ne
delle condotta umana alla legge universale di evoluzione, di cui quel ne diventa la conseguenza
necessaria, il losofo ingleee riesce a conciliare il
principio endemonistico con la dottrina aristotelica della virtu, con la nozione astratta della perfezione, con la dottrina dellintuizionismo, e con
la. dottrina spirituale del bene in s: le quali teorie
tutte non possono fare a meno di prender per ul-
285
286
rlonu n muum
287
dalla fede profonda nel bene, acquista la forza necessaria a proseguire costantemente vivendo per
Pideale supremo, in cui si riassume la mm-alital r.
Tale l'uomo, tale il pensatore compress solo in
minirna parfe, come Augusto Comte, da troppi che
si chiamarono suoi soolari, mentre in realist non
erano che indotti corifei adoratori del vano orpello di cui essi stessi drappeggiarono .la sua non
vana gura di solitario.
Ora, Porpello sbrandellatosi al primo sofo di
vento, la gura rimane sulla soglia del Tempo
nuda 0 sola, come fu nella vita, superiore alla piccola critica, alla piccola ciarla, al piccolo elogio,
alla piccola scuola.
Rimsne nuda e sola e a se sulciente, corue
l1dea, come la Verihi. E i pochi fedeli che accompagnarono - il dl delle esequie - il Maestro allultirna dimora sono forse simbolica espressione
del numero dei cultori che 1 Idea e la Voriti hanno
nel mondo.....
Eduardo Schur.
La gura di Edoardo Schur non e stat-a sempre artisticamente e moralmente troppo aristocratica per essere compresa da altro pubblioo che non
sia quello vastissimo... per dispersione degli
intellettuali e degli indipendeuti dogni paesei
Poicb egli anzitutto un solitarioz i maggiori
pensatori del nostro tempo sono dei solitarj. Nei
tempi di decadenza morale e politica la solitudine
una forza as una protezione, la prima e sola
tutela dei liberi.
Ma la solitudine di Edoardo Schur piu formale che intima: la solitudine di chi scorge
prossimo lavvento di nuovi ideali nellarte e nella
vita e si prepara ad arettarne Papparita; e per
cio che, se accenno ad essa, lo fsccio solo par indicare che in lui lu0mo, il losofo, e lartista
vanno studiati con oriteri omai un po diversi da
quelli delle convenzionali, e omai viete, classier
zioni.
Poche gure moderne sono per me belle come
questa di vero e superiore uomo libero, di cui
tutta lattivita sempre stata, dai suoi inizj non
Ibouwwllill
388
290
rmrm! n mnuxn
brani di vita e oonnandosi tra i bassi istinti delluomo; ma, dopo un sucoesso efmero e superciale, essa provoca il disgusto a causa del suolo
putrido su cui si aggirava e perche i personaggi
che ha creato nun rappresentavano che una umanilzl. inferiore, avvilita e degenerate.
eletta degli spiriti s non dirige il cuore dei popoli; gli sgnardi si volgono da unaltra parte,
perche la Iuce sparsa nellaria viene cl'altro luogo..., la gioventu ancora ineerta, ma seria e rioca
daspirazioni, ha sete di nobilta e di bellezza, di
sintesi e clarmonia.
4 Se tento cli immaginare cio che avverra. nel
ventesimo secolo, io vedo il rinnovameuto idealista
operarsi simultaneamente nei tre dominj della.
scienza, della losoa e dellarte. La scienza contemporanea ha misurata e pesata la materia. Essa
ha penetrato Pinnitamente grande e linnitamente piccolo sino egli estremi limiti della percezione e clellipotesi che i sensi possono suggerire,
sino al conne estremo dove la materia impenderabile e indeilnibile sidentica colle-idee di forza
e di moto. Essa ha. esplorato e passato, per cosi
dire, in rivista il mondo visibile; cio era necessario; cio pub dirsi alt-resi grande ma non
tutto.
nmnw lcarrll
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29$
Iuoumo mlvll
N93
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n>nAll-ooclvli
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scorse vinta la battaglia cui si era accinlo, sdegnando preda e successo, si aocinse invece ad una
lotta novella.
E fu quella dei Grandi Iniziati. Che cosa sono
i Gmmii Iniziati? Sono le guide dcll'umanita. A
traverso i secoli dei secoli, a traverse i vasti continenti, fra i milioni e i miliardi di umani che si
sucwdono nel tempo e nello spazio, di questc
guide, di questi eroi non siamo riusciti a trcvarne
che sette od otto. E sono coloro che Io grandi
razze delfumauiti 0 assegnano al mito oppuro
alladorazi0ne, censiderando ciascuno di esso come il piii perfetto degli esseri, come un Dio. Da
Krisna, a Rama, a Cristo noi li conosciamo.
Lo scoperte moderne hanno omai co11aiuto
dcllo studio delle civilia passate mostrata questa grands veritz che le rcligioni tutte dell'umanita hanno, oltrech punti di diilcrenza a tutti noti,
altresi punti di somiglianza non a tutti noti ancora; hanno dimostrato questo anche, che ipunti
comuni rignardano lessenza slessa delle idee, mentre le dierenzo conccrnone solo alcuni particolari.
Di qui una nuova visiunc dellumanita rispettu
alla storia del suo passato c specialmcnte ai suoi
destini futuri; di qui la concczionc, che per ora
forse unaspirazione solianto, teosoca nel
senso platonico e ciccroniano della parola della
vita o dellunivcrso.
Tale il coneetto ilominatorc e trionfanie nei
Grands Iniziati.
Ma a quel modo che gia al momento del trionfo
dollidea wagneriana piacque allo Schur lasciar
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nnannlclnlt
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E al compile, arduo quanta alto, egli si accinto non solo con la penns del critico, ma pur
con quella, di men agevole uso, del drammaturgo.
I tempi sono maturi allev<-into?
Nel momento in cui anche Parte di altri sognatori sembra lasciar le vie diicili del proposito
per avviarsi su quelle men contrastate del plauso
comune; in questo memento in cui tutti chie-
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INDICE.
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Edgardo Quins! . . . . . .
Giovumi De Claim . .
Mnlvidn di Maylenbng .
.
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Al1rod.oIniay......
Per Herbert Spanner . .
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Edou'doShur...........
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LA NUOVA PAROLA
Rivista mcnsile dcdicam ai nqovi ideali
nellarte, nella scienza, nella vitpa; fondata nel
1902 Direttore ARNALDO Cmvzsxro, Roma,
Piazza Borghese, 12.
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