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Arnaldo Cervesato

EUNTRU BURRENTE
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SAGGI DI CRITICA IDEATIVA

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1905
GIUS. LATERZA A: FIGLI
TIPOGRAFI-EDITOR!-IJBRAI
BARI

@ntvo @1mente

LIBRI DI ARNALDO CERVESATO

CRITICA.

Uovlluzllll dul mmuu I|lh|rl.llIh (runu 1896, Mil;

ed. Aliprlndi (eumrito).


Irlnnvorn dIln nil: vlh nodorn - 1904, Bari, ad. LumL. 2.50.

Colin) 00711110 1905, Bari, ad. Lntmu. L. 3.

For ll uwo ldulluno (in prqmrazimw).


ARTE.

u Blnrll - mmm - 1992, Mam, ed. Sonzogno (emurin


Pull a Iqrlna ll Gruoll 1899, Roma, ad Lneschar. L. 2
L'lllll dull llllvl ~ (tfimnriotmlz pubbliraziane).

Anltrm - Rmuno _ (in preparazione).

ARNALDO CERVESATO

CONTRO CORRENTE
SAGGI DI CRITICA IDEATIVA.
n prlmo nomo aeu; nuovn mun
n wtlmo uomo nu. nnnvn Enrnpa
n Laoplmdl Q 1. nnitrl clvlltl lndnstrlale
Eh; 1; anlme awoomone
Plll dldQ|\lI!tl

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1905
GIUS. LATERZA & FIGLI
nromun-nnwn-umuu
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A mun nun vlutwrl um:

sump-m In mus uni ups \. Vecchi.

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(11.67 ca

A Tn, MAMMA, presence In primu eopia di questo libto; esso compnsto dei saggi che sono le pietre
miliari del cammino di min giovinezzs. nutrita di fade,
di studio e di lavoro. E tn lo aceogli, se in esso sin

qualcuno dei moti generosi cui curasti sempre, sempre fossero le forze del mio animo mtte converse. Be
il tuo santo nome 6 lnce sulla. via dei miei ricordi,

cosi splenda su! sentiero delle opera future e irraggi


snllhrdna meta can la vim: e In boum di ma pamla
e del mo esempio.
Benedici il mo Arnaldo.

M697990

PREFAZIONE
Contra Correnie il titolo di queslo libro: il
suo sottotilolo 6 Saggi di critica idealiva .
Altraverso gure duomini e momenti di lempi
diver-sl ma successivi, ma cronologicamenle e
soslanzialmeme legali da vlncoli essenziali pur
se non al tulle appariscenli -- l'idea dominatx-ice
di questo libro di enunziar giudizio (sia sugli scribtori meno modernl di cui vi si tratla, che dei piu
recenli) non anco manifestato, anzi, spesso in op-

poslzione con quello abituale e di convenzionale


anceltazione quesfidea dominalrice credo si
manifesli e affermi con indubbia evidenza: da
cib il sue titc-lo.
Contra Carr-ente 6 la sloria di un secolo del nostro pensiero, dlla Rivoluzione franceso ad oggi;
esposto in scene forse frammentarle, ma, spero,
non insufcienli, perche slnletiche e personali.
Uorigine del nuovo pensiero llaliano vi e sludiata in Giuseppe Parlni. il 4 primo uomo della
nuova ltalia >; lox-igine del nuovo pensiero europeo, in Volfango Goethe, il primo uomo della
nuova Europa , il pioniere nobile e sereno dei cosmopoliti; Giacomo Leopardi A vedulo in lutta la

modernith del sun pensiero di precursore, nel suo

giudlzlo sulla. noslra civilt. induslriale. Le 4 anime

decceziune , che studio nel volume, sono pur


dei lempl nostrl; sovrana fra esse quella di Enrico lbsen; e anime deccezione non I0 sono del

pari gli ldealisli da Edgardo Quinet ad


Edoardo Schur di cui sbozzo i prolil
Questi saggi ho inlitolati di crltica ldealiva .
l lellorl di Primavera d'1dee, di cui ll succes-so
inlernazionale sempre dura, sanno cha la parola
di mia creazione.
Nel mio ultimo libro ho infalli dimoslrala. la
uecessilh di surrogare il metodo 4 positive col

Pnanzlnll

metodo ~ ideativo e in esso ho promesso di


svolger presto, con maggiore ampiezza, la mia
tesi.

Questo taro Ira breve nel mio prossirno vulume: Per il nunvo idealisma.
Intanto a bene, perci0,ohe il lettore non cerehi

in questo libro, frutto del lavoro dl diversi momenti della mia vita letteraria, quello che non ce.
< Saggi di critica ideativa chiamo questi miei,
e lo sono, non perche thnzionino quale complete
modello di una nuova ed esatta via critica, ma
perch molti fra essi, da quello sul Goethe a
quello sullIbsen, attestano con evidenza che i
consueti metodi delia critica (esteriore perch sto-

rica e positiva nella disamina, e quindi rnai introspettiva) sono insufcienti a risolvere i pro-

blerni essenziali della critica. stessa e che percio


essa. abbisogna di piil largo zona dorizzonte e di

maggiore profondita di sguardo se voglia ben com-

prendere Vessenza dellarte e dell'anirna dell'artista.

Non meno della storia da.mbiente e di ogni documentazione sono adunque necessarie ad essa
proclamiamolo lintuizione, Pintrospezione,
lo studio e la conoscenza dell'anima e delle sue
crisi, delle sue scontte e delle sue vittorie.
Su quests studio e su questa conosuenza, dalla

critica detta positive. > non mai abbastanza negletti e dichiarati arbitrarii, posera principalmente

la. critics < ideativa > ohe proclamere. invece arbitraria perch personals e insufciente ogni

limitazione a quellindagine veramente moderna


che, per essere completa e realmeme oggettiva
non pub accogliere 0 ammettere limitazioni (Ii

sorta. al suo cumpito illuminatore.


Puquu, 22 nprile mos.

ARNALDO Csavssno.

IL PRIMO UOMO DELLA NUOVA ITALIA

is

ll iorno ,, poems nazionale.

.4 Bnaello BM-mm.
I.

Se iuterrogassimo oggi quanti ammirano i Cnratteri di Giovanni di La Bruyere intorno alle


ragioni per le quali Popera del pensatore franrese
ha gi sdato loblio di due secoli e sacoinge a
trioufare sulle eta future, qua] risposta. potrebbero
dare, se non che essa deve limmor1.a1itA al fatto
< che della vita, della natura umaua coglie certi
lati, certi aspetti verameute immutabili, perch
essenziali, perch profondamento congiunti dalle
radici alle radici dellessere nostro 2?
Quei Caratte1~i,infatt,i, non son forse per
quanta attinenti a certi tempi e a luoghi ed acategorie di persone parimenti determinate eternameute ve, tali insomma che Pumanite intera,
oggi come fra ceuto anni, posse. rispecchiarvisi e
riconoscorvisi selnprei Ebbene, per quanto oggi a
noi medesimi posse parer strano, non fua questi
meriti intrinseci (non possiamo affermarlo con sicurezza?) che il La Bwyre dovette la improvvisa

12

IL nun: noun DELLA luou ITAIJA

rinomanza sua, ma a ben altro motive, del quaie


la. storia della letteratura francese chiara testimone.... Poich le riessioni losoche dellautore
erano illustrate da simbolici ritratti di persona
designate con nomi chiesti allautichitil. romana e
greca, subito gazzettieri e cortigiani s'acciusero
ad indagini davvero curiose iutoruo alla uatura
dei Cm-atteri stessi (1); vollero decifrarli quasi fossero altrettante scisrade,e Q dopo sverli spiegati
a loro modo e creduto trovarne gli originali, diedero ai pubblico delle lunghe liste di nomi, 0,
come essi le chiamavano, le q chiavi, ) rec:-mdo
cosi noia tanto a ooloro che vi leggono ii loro
nome, quanto al1aut0re che ne Ia cagione innooentel ) (Y4).
Larte, la ragione, il buon senso si trovavano
d'avvero schierati in suo fnvore: i suo critici davano troppo evidente prova di ingeuuitzi 0 di mala
fede, diseordi comeran0 persin nellapplicar le
(1) Camctre: de LA Bnnrtu. Paris, Iibrairie do Finnin

Didot, 1541. Avvert-issement, par 14.1.. s. Auger, 13.3. - Aussitm qua plfllt 1 V113 do Ln Bruyre, la miiiigiiite sen empm. On ernt qua 011541118 onrsnttre suit le pork-sit de qllelqll
parsonage oonuu, et rim voulut savoit le uomo dos originsux. On oss sad.resae1- A l auteur lui-meme poll! en avoir

in HEM. n out beau s'indig-nor, so wimouw, mi Aves sermiit qne son intention am em de p8i.I.\dI.'8 telle on tells Pb
uonne en pB1l:it:\1IiG1; on i'0I)SnB, et oe q\1il 116 Vollit hi
pouuit hire, on la t k son dfaut. Des lintol oournrent at

1., izmym, qual1as dollbienl, out, an Wm le Ghbglill do


se lee voir sttribuer 2.

(2) Ln smsii Opfl. Profane Ml iliscourl prononc dons

1Accmdn1ie Fhneaise lo limdi 15 juin 1693.

1|. c mono 1 mun nnonu:

13

pretese allusioni ad una anzi ohe ad altra persona:


onde lo scrittore aggiungeva srgutamente: 4 Devono pur le mie pitture indicar assai bene luom0
con1' generalmente, se in esse tanti particolari
individui vengono ravvisati e ciaacuno credo di
soorger quelli della sua citts o della sua provincial 2.
Ma il La Bruyere aveva contro di so il piu formidabile degli avversari: il tempo stesso in cui
visse. La 8OCi6t. che lo circondava (e di cui tauta
parts nellopera sue) era forse capaoe di gustar
degnamente un lnvoro darte, di rioonoscere nel
poeta Pelevatezza dei seutimenti, la rettitudine
nelle opere, quellamore disinteressato del bello e
del giustio cl1e.... a lei mancavano?
Osservando come a chi oopriva alla Corte di
Francis ragguardevole carica e, unitamente al fa.vore del monnrca e duna Corte onnipotente, godeva quello dei grandi e dei dotti che Io vollero
dei loro consesso, osservando dunque come alPautore dei Camtteri oosi potente, cosi universalrnente stimato e forse anche temuto, non sin rinscito di far tacere la vooe posta attorno da pochi
maligni che riduceva il sun capolavoro alle proporzioni duu libello; qual meraviglia - couvien
dirlo (she in una societs la quale sulle mode,
sui gusti, sui costumi della francese veniva foggiandoi suoi, un povero istitutore a stento da
essa < tollerato , venisse aocusato - non appona
espose la pittura dei costumi duna classe di
aver scritto una satira personale, e uientaltro che
nna satire personale?

14

u. rule imim 1n:|.|.4 noon 1-1-u.u

Lalta societ. milanese giudicando il Gioww n


piii n rueno come la1f-a societi parigina aveva
giudicato i Caratteri, porgeva involoutariamente
assai severo giudizio di se; dava la misura del suo
valore.... E non si rioonobbe forse, cosi, inetta a
gustar le pure armonie della bellezza, a comprendere la superiorite dello scrittiore sugli odi meschini, sulle rivalite, sui puntigli?
Essa. nel < Giovine Signore 2 non vido che mi
petrizio... Partista dunque aveva osservato, lavorato, soerto, prodigati tanti tesori di studio e di
arte, unicamente perch eleganti disoccupati e
dame prese dalla noia passassero qualche oretta
piacsvole discorrendo e malignando: 4 Chi sara
questo giovine signorei
L idea che una satira oosi iusistente dovesse per
forza essere personale trovb vero terreno
ben propizio nei salotti di quel 4 bel moudo che
fra gli scandali propri ed altrui vivevai o si deliziava....
La rioerca del presunto eroe del Mattim non
dovette in tail frangente essere ne lunga, no penosa.
4 Non fuvvi un solo milauese scrive infatti il
Foscolo i1 quale non abbia riconosciuto nelleroe del poeta del Giorno il principe di Belgioioso, un individuo della regnante famiglia Estense
e fratello maggiore del feldmaresciallo dello stesso
nome 2.
Ilasserzione foscoliana trovb oontradclittori da
principio e in seguito.
Giii lavvoca.to Rejna, leditore delle opere del
Parini, eveva scritto intorno al suo poeta: 4: Alieno

u. ii mono 1 :01:-in siusoiuu

15

delia malignita non prese di mira i difetti di persona veruna ne suoi poometti, ma servi alla Storia dei costumi e delle abltudini detempi suoi,
ne scelse i tratti piu singolari e li dipinse al vivo
colorandoli con la veritd e la naturalezza che sono
proprie di tutti i tempi e iii tutti i iuoghi possibili .

Ed il Giusti con tale calore che intoppa no


Paerimonia, x dellaocusa data al Parini daver
scritto il poems ad personam non credo doverlo
difeudere, perch queste accuse sono miserie solite di cervellini stroppiati nel oranio, che misurano tutte le taste al giro del proprio cappello,e
che incarogniti nel puntigljo, nel ripicco e nel
pettegolume letterario e domestico non credono,
che possa essere al moudo uomo, che quendo piglia La penna in mano si scordi le punture, i fastidi, le invidiole e le persecuzioncelle che una
mano di poveri cuori e di povere taste possono
avergli create. Git il poets. vero sa che prendendo
di mira il tale o tal altro piuttosto che una data
forms di vizio in generals, verrebbe a restringere
il cerchio dellarte e farebbe danno e iugiuria a
se stesso: e poi lo spenders quattro righe sole
per vendicarsi di coserelle quali sono novant-anove
per cento quelle che riguardano il nostro misero
not non mi pare metta oonto .
Anche ii Cantu intese difendere ii Parini dalla
vaga accuse che il Foscolo aveva concretata ed
espressa. 1 Mal si pretese sorive egli in note
al primo verso del Mattim - che il Parini mirasse a descrivere piuttosto uno che un altro di

16

u. nsulo norm nun n110vA than

Sardanapali lombardi. Singolarmente si accennava


al principe di Belgioioso, che siocome per ricchezza cosl per isquisitezza di lusso trapassava
ogni altro in Milano e che si racconta ogni mess
facesse venir da Parigi un parrncchiere pagandogli
il viaggio, per farsi acoonciare tre o quattro volbe
sscondo il suo ultimo gusto. Pero il poeta toglieva
a bersagliare non un peccatore ma il peccato:
aveva per ne non la satira ma la correzione:
poteva rispondere con lAnelli: lo pimgo it vizio
e chi sen dual sa,ccusa .
E contro la tradizionale accusa voile spezzare
unaltra lancis: 4: Alcuno intese che ii Parini togliesse di rnira una persona particolare; e si accenno singolarmente al principe di Belgioioo,
tipo degli eleganti dallora. ll ssare un individuo repugnava. non meno alle condizioni dellart/e
che alla natura di quel severo lornbardo; il quale
agellando il peccato non il peccatore discerneva
i vizl della classe dalle persone e continue tutta
la vita ad usare famiglie signorili . Gosi il Cantu,
forte specialmente delle testirnonianze di persona
che furono intime del Parini e del vecchio poeta
raccolsero le oondenze testimonianze e condenzs favorevoli al suo asserto riusci collautoritd del suo nome a far considerate come risolta
una questions in realt:-i a pena sorata e discussa
quantunque da letterati di grido - con argomenti a fatto personali: -- e la frase: 4: il ssare

un individuo repugnava non rneno alle condizioni


de1la1-to che alla natura del Purim iv divenne,
dirb cosi, Pinterpretazione oiciale degli intendi-

n. c owuo r ronu lulonu

17

menti della satira del Giorno e ststte, dnrante


non brevi anni, quale vero e proprio suggcllo posto sulla questione stessa.
II.

Uasserzione del Foscolo - gia sepolta sotto tal


cumulo di risposte fu dissott-errata da Adolfo
Borgognoni, ora son parecchi anni, e dichiarata,
sia come docurnento dei tempi che qunl testimonianza di illustre scrittore, non solo degna di maggior feds, ma la sola attendibile. 4 Fanno pensare
al Belgioioso, egli sorive, molte espressioni, in
molti luoghi del poema, che a lui ricchissimo ed
elegantissimo tra i ricchi ed eleganti patrizi milanesi di quei giorni, sattagliano a meraviglia.
come, per taoer di tante altre:
Fregio ed om: de Ynmurnso regn/.1
. . . . pupilla

Del pin 11017118 montlu.


4 E a lui fa pensare1avvertirnento che il poeta
da al parrucchiere indigeno e ordinario del Giovin
Signore, di

. . . . pl'9n\It?t legge dn UOIII1 che giim-ii


Pu: ier di Frnnoil;

che parrebbe assai chiara allusions al pan-ucchiere


che ogni mese si faceva venire il Belgioioso da
Parigi.

x Non mancano altri indizi ed argomenti, in


frasi ed allusioni sparse pel poema, frasi ed allu-

18

ii. rum: non DELLA nion ITALIA

sioni che il lettore messo sullavvei-tita trova facilmente da s; e nel loro insieriie hanno certo
moltsi importauza e signicazione.
c 1lPinelli dice che quando il Parini scriveva
e pubblicava la prima parte del poems, il Belgioioso era. presidente dellAccademia di belle arti
in Milano; tutto quel tratto del Muttino dove
introdotto il Giovin Signore a giudicare di pittura ricordsrlo e disegnsrlo in ohiarissimo modo :
E ver che m del grands di Cotton!

Non iwiioiisi lo scuoln, B mi tun llllnll '

Non sblnissossi 1 la volgar main.

Ma che non puote quel d'011i precetto


Gusto t|.'iO!J.IlC0l' che lI1'0Id1ll vostro
In veos dj maestro il oiel eoncesse...?
Per no qiin pin ti pit lads, riprendi
Non men farmn de1lor che I SEYNLIIB siedi,
mimi giudicanda 0 1' alto eguale
Che del 3151: Home EHO lAd.ige 0201!,
E I le tavole ignote i mi HD1111
Grave compnrti iii color che primi
F111 tra pittorii
< E ii tutti gli altri argomenti e risccntri in
proposito addotti,voglio aggiungere un altro che
a me pare non dispregevole. La gura del Belgioioso da alcune pennellate del Mezzogiorno,
parmi esca. molto belie contornata e spiccata.
01- tu, Signoi-e,
Che feltrato per mille invitte reni

skge rtmtthllli, PDMIIQ in ultra was


Arte, fern B futtuns i padri moi
Gmndi 1-endette, piiieni ii tempo time

1|. 1 eiouo - Dona ILIIDMLLI

19

Lot divisi tasori in tie rlccolae,

on C110 561180 gtoisci, B ts ins llllli

Concessl patte; 9 riimii vulgo intlnto


Delfindirstrin donnto, on ministri

A te i piaoeri moi, nato l rocarli


Sn la mensn real, non n giainiz.

4: Ho sottolineato il gioioso e il gioirne, peroh


- come il lettore perspicace ha di gin inteso
io ponso che il Parini, con articio non sdegnato
da altri grandi artisti,volesse sppunto con quelle
parole far sentire come un richiamo, come nna
specie deco del nome di Belgioioso. Si noti hene
che, piu tardi, il Parini propose, nelle sue varianti
inanoscritte, di cambiar quelle parole collaltre
che in realta sarebbero state sin da principio cosl
pin proprie, come piii facili da trovare, godi e
godere. Ma la lezione da serbare , per me, la
prima: la proprieta qui deve cedere alla storia e
alla prima intenzione del poeta iv.
Fin qui il Borgognoni. Ora so il Gioirin Signore e realmento il principe di Belgioioso, il Pariui scelse 1 individuo che doveva essere bersaglio
ai suoi colpi fra i rampolli di quella che tra le
famiglie di quel tempo era la pin famosa per ininterrotte tradizioni belligere.
4: E quests dei Barbiano diBe1gioios0 scrivc
Felice Calvi, il diligente e minuzioso storico del
patriziato lombardo una di quelle forti schiatto
che dispiegarono uua persistenza prodigiosa in un
ideale belligero, quale non si riscontra nello casate di sangue piu anticamente milanese. Scevra
di opinioni radicate e libera di scrupoli, era fatta

20

u. nmo mm nI|.u non rnuA

per Ia vita del campo, per menar le mani, per conlandare, mattendosi con cinica indiereuza ora
con gli uni, ora con gli altri alla ventura. Ne]
concerto delle famiglie di Milano ha quindi quella
dei Barbiano un posto, un signicato (uno proprio
che la amcca con rilievo dalle altre, rappresenta
a cosi dire il soldato di venture, linstancabile irrequjeto condottiero del Medio Evo, il Bajardo dopo
la Rinaecenza .
>
Ai sosbenitori della tesi foscoliana (gi annuiranti forse Popportunit. della scelta per le magniche oontrapposizioni cui si presta) oonvien pen)
far nofare che Pironico precettore nrrmem invece
a rarnmenhr allalunno:

. . . . . gz-' Dlj illum-K


Che inlino A lui per seooli ootnuti

Misti melon-0 -1 chin-0 um lmgne.


Gli avi del principe Alberico avevano inveca
sempre trovaw un gran gusto nello sdar i disagi
delle guerre e, poich quanta preferenza era nelle
tradizioni della famiglia, pare che gli azj illustri
non fossero dunque il loro miglior divertimenbo...
Perb, con un po di buona volont, si pub anche
superare questo ostacolo preliminare e preudere
ad esaminare da vicino gli argomenti cosl magistralmente ordinati dal compianto Borgognoni,
seuza turharne neppur Pnrdiner
E convian anzitutto dire che quesm espressioni
4 fregio ed error de Pamoroso regno r < pupilla
del pill nubile xnondo 1 possouo aver valore nel
senso voluto dal Borgognoni solo quando risulti
in raalta che il c giovine signore xv davvero il

u. umuu n mun Iuroxuu

21

Belgioioso. Isolatameute perb, anche se pouderate


colle migliori intenzioni del mondo, non palesano
alcun siguicam personals: Peroe del poema, per
Peetto artistico del lavoro stesso, non deve forse
essere necessariammte il piu e1egane,il piu rafnato dei patrizi evocati?
E quests osservazione non si 4: attaglia forsauche ai versi:
Or m, Signore,
Che lam-w pa: mille invitta 1-uni
Slngue rncehiudi, poieh in sllra suds

Ana, forzn 8 lortunn i pndri moi


Gmudi rendelbe, puioh il tompo Alne
Lo! divisi tesori in la ruccolse,

Del tun -mu gioilci, - be an numi

cum pane; B Yumil volgo intmto


Dll.li.I.\d\1lh'il dumlfo, on minillri

A m i pimari moi, mm a recatli

Bu 1, meusa real, non a gioirne.

Intorno alla1lusione al gioisai ed al g-iaime sia


concessa una domanda: Pavrebbe notata 0 cercata
il Borgoguoni qualor il Foscolo del Belgioioso
non avesse fatto parola? E per lo meno lecito dubitarne. Troppo sottile quesfindagine fu ad ugni
modo e truppo pericolosal E chi non vede che asaminando le parole dun lavoro qualsiasi con Pintenzione di scoprirne solo i signicati ambigui si
durerebbe poca fatica a tramutar tutti gli scrittori
nostri in altrettanti autori di sciarade?
N quel tratto del Mattiaw dove introdotto il
u siguore a ragionar di pittura pub designar in
mode alcuno il Belgioioso, che nel 1763 - in cui

22

n. rum norm nun non 11-u.u

uscl il Mattino - non poteva esser presidente


dunAccademia di belle arti.... fomiala nel 1773,
cosl che i versi
Non men fermo d'lllo! che A aennnn liedi,
Rlanl giudiolndm...

posson riferirsi a persona che 4 siedenla scranna


solo dieci anni dopo... unicamente essendo disposti
ad arnmetbere uel Parini una specials virtu divinatrice....
Ma. vi sono nel Giomo altri luoghi di maggiore, anzi capitale importanza.
Il precettore damabil rito ed il sue scolaro osten~
tauo lo etesso disprezzo verso le imprese guerresche, vanto di pin: enlicbe e barbare eta. Lironico disprezzo del poem sappa1esa chiarameute:
. . . . In Vllm Mme

A la tinvi1.n,...

Ohl me Le in nl gentile stto mirnsee

!1 duro oapitan, qnalor cm lnrmi,..

Su dunque, 0 voi del prima ordine uervi


Che degli mm Signor minintri .1 mmo
aim inwnmmimm, or dunque voi
A1 mic divine Achille, -1 min Rinaldo
Um-mi eppreslake.
Ma il Belgioioso, sappiamo, nel 1757 passava in
Germania a premier part/3 alla guerra < dei sette
anni , dove fu preseule ad un fatto darmi, alla
battaglia di Rosbach, e venue promosso generals,
e frai soldati si troyava lautu bone che il governo
austriaco gli aldo il oomando del presidio di Milauo comando che teueva encore quando il Mattino uscl e, B6 non fu un eroe, sapeva, pare, pero

IL A nwllu 1 nvnu xuionu

2!

vestir qualcosa di piu peeante e meno solce che


non lossero 4 seriche zimarre 2 e c tiepide pelli ).
N a dire che rnanohino nel Gio/mu i luoghi
dove le possibili allusioni al principe di Belgioioso
avrobbero avuto agio dapparir evidenti e sicure
per chiarezza e precisione.
Quel tratto della Sam dove il c Signor-e 2 manda
al1amico malato la carta da visita cosl minutamenwe descritta non avrebbe potuto rivelar,
se oi fossero stati, glintendimenti persomzli del
poeta e in modo indiscutibile? Leggiamoz
Uelegnnle
Tno dipinwr pub eon lAvoro egrogio

'l\mi \l91.\'u.lli0ilil made ti mm

Compendinr gli uloi in breve on-1.1;


0 le tn vuoi che Aumpliee vi |plendA

m mm. mllbbde i1 tuo gran uomo;


0 -9 in mam lipids imiuu

Ineino ii hrlmi; n so in maleo sublime


Aeeumule A be mix-Ar vi pine

Le do!-nsltiche HIIBKIIG, mar un mm


RAmpim- furibondo, 5 quindi rm
Spiegsr 1'Angel che i fnlmini miniltu;

quA timplni 9 veslilli e lance e Aplde


E ll leottri e uolhna e mnnti e velli

Cucnnli u-gutemenm,

Esseudo della Sara questi versi (vale A dire duua


pane del poometto la quale non vide la luoe sin
che Pautore vissa) si pub aermare con sicurezza
che non furono dettati da tardi rimorsi 0 da preniaturi timori: poseono quindi riepecchiar limpidamenbe quelle 4: prime intenzioni dello scritI/ore di cui appare tanto e giustamente geloso il
Borgognoni.

24

IL ruin noun nlu.A won ITAI-IA

Ma, lo stemma ideals dipinto dalfartisla (e, notiamolo, cosl bene descritto s con tale sovrabbondanza di particolari da prestarsi alla piu ssigsnte
rappresentazione graca) nou ore alcun riscontro,
nsmmeno parzials, con quello della famiglis Belgioiuso, nel quale si oercherebbero inutilments le
4 aquils e mancauo completamente c e timpani
s lance e spade poich risullava ai tempi
del Psrini, come tutt'0ra, duno scaccato rosso su
fondo argenteo ovale, che sale nella parts superiore in una gran croce rossa e latex-almente
retto da due leoni rampanti e coronati, i quali posano su candida pelli der-mellino orlate da drappeggiature rosse che sadunano A] sommo a reggsr una corona.
Anzi e mi par quests psrticolsre non disprezzabile non solo lo stsmma dei Bslgioioso non
0re riscontri con quello descritto nella Sara; ma
ssso e fra tutti gli stsmmi dells fsmiglie patrizie
di quel tempo uno dei pochissimi che mancasssro
e manchiuo di parscchi fra quei caratteristici simboli decorativi che il poeta ricordo nella conceziune del suo stsmma ideals; cosi si vedeva

. . . . 1 we
Spiegsr 1' Augsl che i fulmini ministra
nelle 4 domestiche insegne dei Villani, dei Visconti, dei Burromeo, dei Laudriani, dei Cnsati; le
aquile e ileoni ad un tempo si scorgevano in
quelle dsgli Aldifredi, dei Marinoni s dei Brambilla, mentrs a quelle degli Sfondrati, dei Trotti,
dei Mandelli srano comuni

ix. < eiolio 2 ronu Iulenu

. . . . . splde

25

Scsttri s sollnne e nmnti e velli

Canom trgutAmsnts.

Tanto era evidmte nel Parini Pintenzione di


preuder di mire il Bslgioiosol Il quals, fra le altre
cose, non ehbe Poccasione, neppure se us avesse
sentita voglia, di visitar 4 in Albions
. . . . Psere s Veners Ame s Al gioostor
Mercurio....

pel semplicissimo motive, che, se viaggib la Fraucia s ls Germania, neppur pose piede in Ingliiltsrre.
Notevols dassai fra gli altri poi quel luogo
del Mattino essai hello ed sfcacs (che noto di
passata il Mnnzoni ebbs certs in mente scrivendo la scsna ds ritratti degli sntsnati di Don
Rodrigo) dove il precettore addita al nobils alunno
gli eminenti fra gli avi suoi.
Dice il maestro ironico:
.....A1zaibei'l\|m.i

A ls pendenti tnvole vstnste


Che 1 ta: degli mri tuni serbsno nnmre
GE Itti e le forms. Quei che in dun: dlnte

Strings le membrl, I cui Bi gmude ingombrs


Tnlorste collar la gnndi spills,
Fu di mmchine autor; einss dinvine

Mun i Penati; e d.A le nei-e ton-i

Signal-egginndo 11 Ell, verso le Aduute


Spinggie ls prednzice Afi-ion spines.

Vedi quel magro 1 sui aunuto e mo


Ponds il crin do la mien, e 1 altro chi

Sn IA gneneiu pienotta e sup:-A il meuto

Serps tripliee pelo? Ainbo s'AdornAno

28

n.n.|xol70AmnIIJ4Il7oninI.\A

m Iogl mAg-istrll eadenw - i piedi:


L'\1|.\o A Tami fu Awroi eniro A'Li|>ei

Ll gioventli peileglinlndo ei mm
A gli onooli Iuoi; indi nsdette

Nel Aemw dspAdri, e le dilpule

Leggi necolwe, ne rs pnrte Ii mondo.


lllltro more Ad Igel. Nnn odi Anoorl,
Prleo A un wool d.i Vila, ii buon vegiilrdo

Di lui narrlr quel che d-A pdri euoi

Noiugenui udi, comei epnrgeese


Su ll plobe infeliee on e nlute,
Peri A Febo luo numb? E000 quel gmnde

A cui Bi foleo plrruccon u'inI.\lizA


sup 1- fI0lli.B spurs, e leende
Di minuti batten lerie innite

Lungs IA ems, man Ei nevi nperlo


Bmdj I 1A p-mi; ei di p9l'BhhB ii
I mileri am; portioi e v-is
sum PEI in eitlade, e do gli oinbroei
Lo: lontmi reoessi I lei dedusse

Le pure ands sAlnbri, e nei qundrivj


E in mezzo igu Ampli fori mo ls fees
Sir sehernndo A rinftessu la Itle

Mudre di morbi popann...


L ironico maestro addita dunque allalunno un
guerrisro, un legislators, un medics e un benefattors pubblico; quattro antenati che, per diverse
vie, giunssro ad illustrars la famiglis e la patria.
Se fra gli avi del Belgioioso altrsttanti potassimo trovsrne,chiari per gesta simili a quelle che
il poeta rioorda, non seuza motivo si avrebbe ragione di credere che il Parini ne avssss presenti,
scrivsndo quei versi, le eigie e le azioni ed auche
di trovar nelle troppo evidenti rassomiglianzs fra
i ritratti idsali e quelli reali la causa della negafa

1|. qlollo 2 runn nAinxA|.||

B1

pubblicazioue a qusl tratto del Mattino che


apparve, deve notarlo, primameute nelledizione
postuma nells Opera del poets se non che....
un breve esams basis a rassicurarci che, anchs
se pubblicato, il Bslgioioso non avrebbs avuto motivo alcuno dinquiet-arsene.
Poiche, quautunque egli contasse fra gli avi
(cominciando da quellAlidosio conte di Gunio e
di Barbianu morto nel 1385 che il primo del
quals il Calvi, cui devousi cosl rsgguagliat/s notizie, dia ceuni biograci) hen ventitr guerrieri,
e quasi tutti,si tempi loro, di grido, non ue poteva, invece, Ira tanti trovar uno solo che
-

.....d-sleneretnrri
Signoreggiando ii mu, verso 1! nduute
Spingge 1- predlrios Africa
4 spingesse 1. Nemmeno fra i cinque suoi autenati obs ds varie Corti ricevettero missioni diplomntiche e come veri ambasciatori o ministri di
governi possono essere considerati, novsrato alcuno che le c disperse lsggi raccolte > ue facssse
4 parts Al mondo iv; s il Calvi, accurate registratore di ben miuori vauti, non avrebbe tralasciato
di notsr fatto cosl importante per quslla, come
per ogni fsmiglia.
Qusl grands poi
A sui n fosoo pltrllovon rmmm
Bop:-A 1- fronts Iplzimil, e Aoende
Di minuti batten Aerie innit-A

Lungo ll vests

28

u. rune uomo on.u IUOYA rm.

e flguru rnoralmeute e sicameute disegnats eon


contorni troppo vsghi sd ampj perch in essa un
determinate iudividuo sia, da noi almeuo, facilmsnte ricouoscibile.
Quauti putrizi milaussi uou c aprirouo uuovi
studj alla patria r o turouo deputati dell0spedale
Maggiore, o di altre epere pie 0 si trovarono fra
gli eletti per stabilire i provvsdimeuti sanitari
richissti dai coutagi di frequsnte uiiuaeciauti...
Erano ls cariohe ad assi soli riservatel
Ed oguuuo di loro avra avuto certo pistose iniziative, e varii certo Avrau benecato gli aviti
feudi; la gure, volutu, come ci ssmbra, del Pariui cosl vagemente indeterminate, rispeccbis u|1A
oategoria di uobili, che, esseudo privi dellA passions dells armi o poco vaghi di alti studj, A
mansioni pubbliche ed ouorichs dedicarono il
loro tempo. E in ne, dove trovarlo quel medico
che
. . . . . spnrgsvn

Eu ls pieize iuleliee om e nlute


Plfi e Febo Auo mums?
Fra gli anteuati del princips Alberico nou di
certo, il ceso aveudo disposto che nessuuo dessi
esercitasss l c arts salutare >.
Evidentsmeuts il Pariui svsva, per uua volta,
sbagliato palazzo s dirittura!
E a tutti questi risooutri sd argomeuti val la
pena di aggiuugerue uno aucora lultimo.
Che il 4 Gioviu Siguore uou solo rifugga dall idea del matrimonio, auzi dalfolirupica sua altezza veda caduti molto in basso ooloro i quali

n. A mouse 2 mun luionu

29

4 uou sdeguauo di chiamarsi mariti >>, eosa uota


ai lettori del Giorm s le prove abbeudauo.
Il marito, sui, quanta spisss,
E lo ltumaoo move iii delieuti

Del vostr Orbs leggimdro Abitawri,

Qiulor deleinplioett:i Avoli nostti


Porter on in ridinolo trionlo
La rimbambita Fe, in Pudieizia.

Se/veri nomi! E qual non suole A lorza


In que'1nelAti seui eeeitnr bile;
Qiuuda i culcoli vili del esetnldo,
La vendemmie, i ricnlti, i p9\1Q08hi
Di quesi doioi suoi bbmbini, nitrui

Gungoinudo rice:-dA; e non vergogiin

Di misohinr ootni lole s pevregrini

Subbistti, A uuove del dir forms, A soiolti


DA voiglr fren couoetti Oxide eAvrivA

DAbegli spix il vostm uzubil Globe.


Il innrito gentil queto sorririe
A 1e lot celie; u Aei Ai crucoia Alqimuto,
Del tuo lungo tardsnr B010 Ii cruooiu.

Null: psi-s di illi curl te ptmldl


Oggi, 0 Signore; s'egli a par del volgu

Sente 1A fm ssmiwgu iu petto


La stimol sro degli eziosi sughi

Avidi d'eecn, 0 iA un marito Aionn

D'Animn generoau ex-ms rinmne,


Adult: mense ii pie Volga s dAlt.ra
DAHLA Al nnco enssid.a ii sui mnrilo
Prmzi Alireve lont-in d\mllt1u B into

Ch!-bbia lungi 10 spoeo: s cosl nueve

Anella intrswi A il eaten iinmeun

Oxide, Alternnudn, Amor r Anime Aunoda.

u trnnquillu mlliin immoln siede:


E Anus impression Pngitn s senate

80

n. rule nouo nun non mus

Di bi-ms, 0 di timer; psi-a che Imeiie

ns eAp0 s pie flwllo. Imeue or pm.-

Non piu serti dj i-use Avvolti Al si-ms,

Mn stupiclo pnpnvuo, groudmte


Di ci-AAAA Ont!-I LON: lmene 9 ii Senna

Oggi hm purl ls insegne.


Uh lmpillo indiesuluhil 110110

Aguri 1 i voeu-i cor volglr OIDWXB;


Nwlir nobils Mu|A A V01 desia

501 n she pince A voi dilmvnl node.

Ma... ss il Belgioioso aveva sin dai 1757 sposata.


Anna Riccardo Inarchesa d Estetl Questo uoi sappiamo e, quel che piu importa, sapsva anche il
Parini, che, anzi, iu occasions dslln uascita del
loro priiuo glio, nel 1760 scrisss uu souetto. Via,
duuque... a uu patrizio, a un 1 uomo ammogliato
con prols , come dire?
Sci che uompuglm

Con eui divider posan il lungo pelo


Di quelt/inei1e vitu il eiel cieatina

A1 ginvin Siguere. impsiisaissn


No, non pa:-lo di nozze; antique s vista
Dott-or Blfi as cosl foils is dessi
A is ounsigiio. Di tAntAite deli
Tu nun orni cosl lo spine e i meinbri,
Peroh in mezzo B in tua nobil cnrriera

Suspender debbi '1 eorso, 0 fuors uscendo

us cotesto s region detto Bsl Mondo,


In t'ra i severi di famiglio padri
Relegoto ti giaoci, a un uodo Avviuto
Di giorno in giorno piu penoeo, e mu
Stallone ignobi! do in razza u.mAuA.

E non e tempo ora che io coucluda, aifsrmaudo


che, ss uel 4: Signore del Giorno il Belgioioso

1
I

IL e siollo 2 rumu IAIIOIALI

31

scorse s medesiuio come fu scritto che voce


pubblica aifsrmasse - mai forss artista vide lauto
completamsnte fraintese le sus iutsuzioui come il
Pariui, allorchs dopo la pubblicazione del 4: Mattiuo > dallo stesso priucipe veune fatto ammonire
come tradizions vorrsbbe - di non der fuori
il 4: Meriggio iv ss pur sveva caro di veder la
4 sera >2
III.

c Ma, rivolta 0 no coutro il priucipe di Bslgioioso, percli uou potrebbe la satira del Giomo rivestir caratters esclusivauieute personals? .
La domsnda possibile, ed iufetti la rivolse a
s medssimo, meditaudo lopera del posta, il dottors Giuseppe Agualli <1), e vi rispose fevorevolmsnte, alfermaudo e teutendo diuiostrare, non
senza uua tal quals balda vivaoitxi, 4 esssre il
Giowio un poems ad personam, cioe una satira
vera la quale fsriscs dirsttameuts uuo solo iv.
c Souo couviuto (coutiuus lautors) che il Parini uel meditars il Giomo desse forms al proprio
concetto peusando mi sol giovin Signore. Che questo fosse il principe Belgioioso, tipo dsgli sleganti
d'allora, come lo cliiama Cautii, non posso provarlo con argomsnti di fatto, uia posso credsrlo
per la teudenza naturals della satira alla persoualita, e per le argomeutazioni di analogia oxide

(1) Gmuxrn Aulll-LL, Precurrori ed imitated del ~ cams aa Giuseppe Par1'm'. Buiognu, ed, Zanicholli.

32

ILPIIIDUOIBDZLAIUDYAIIAHA

accertai nellanirno del Parini la propensione alla


allusioni personali >. Veramente peccam che
Pautora, cosl tenero di questo suo credo, non si
sis. accinto a meglio trasfondere la sua convinzione nella manta del letture... ulfipotesi Lanbo
precisa lo meritava dnvvero peccam dunque
ripeterb, deplorando che, quantunque parecchi episodi del poema gli sembrino c chiaramente riIeriti a persona, a luoghi, a ciroosmnze ban note
ad ognuno >1 non ne citi, sarebbe pur stato leggero lo sfurzo, nemmano uno solo, limitandosi a
rammenmr i tratti personali della gura del Cluvieno e di altri personaggi della Odi. Di questi
episoalj, cui lAgnelli non aocenna, facilmente possibile rammentarne pareuchi; in ease vere e proprie allusioni individuali (che anzi permisero ai
contemporanei del Pariui di ravvisarle diretoe a
noti personaggi) non mancano: nel c preclaro mangiatore , nel c losofo che declama. oontro Pammazzar delle bestio 1, nel c patrizio che si diverts
solo a slar drappi di seta >0 gli iniziati alle abitudini duna certa classe, al modo di pensare e
d'agire degli eleganti pii1 famosi, avranno certo
con pari probabilim. riconosciute determinate per
s0ue.....
Auzi, come dimostrb gi Domenico Gnoli, nel
convitato che con 4 fanatica vooe x gridava: 1 Gommercio, Commerciol , il Parini aveva con brevif
maestra designate Pietro Verri.
Ma gli episodj sono forse la parte essemiale, il
tessuto vero del poema? 0 non piuttosto la sua
frangia decorativa?

1|. < umuo 1 mun su||ouu.w

83

Ricca e superba decorezioue, vero, ma pur


sempre decorazione; cornice, elegantissima, ma non
quadro, che La tela occupata intersmente da una
sula gure: il 1 Giovine Siguore
Le sltre gura del Poems non avendo che lo scopo piii modesto di contribuire a render pix: elcacemente
varie e caratberistiche ie diverse scene in cui il
protagonists appare.
Soio edunque se in lui, nel Signore , e non
in tipi atfatto secondarj e complemenmri (e spesso
mute comparse), ravviseremo chierameute una data
persona, la satire del Giomo sari} personals; R6
no, no.
Ma se il Belgioioso non fu, n pote essere - A
possibile che sia stabo qualcbe altro patrizio milanese il berseglio \iellimplacabile derisore? ll
Parini, che passb, com now, grandissima parte
della sue vita. a Milano, ne mai uelle rare voile
in cui se ne ellontaub si spinse oltre Lodi da una
parte e Como dal1altra, non ebbe occasione di studiar ultra uobilui fuor della milanese: nel Gimvw
adunque, se fosse (data e non coucesso)que1la
satira ad per-sanam, che lAgne11i vuole, pel desiderato succasso 4 di scandalo che scopo di
simili lavori, dovrebberu essere allusioni nette e
precise a quelcuno dei piii famosi pstrizi del tempo.
Nel Poerna dunque queste sllusioni determinate
dovrebbero trasparir limpidarnente, come 4 festuca
in vetro 2: le principa1i,brevi e non frequenti se
si vuoie, ma cosl evidenti da non lssciare ambigui|A sulla direzione dei colpi (e quests fu norma
costante mi pare a tutte le satire personali

B4

u. rum nmm nnu non ITALIA

di ogni tempo e dogni popolo): poi, ae il memento


socinle lo richiede, si lascieranno vagar altre, a
belle posta sfumate a contorni mono precisi,cosi
che da cento diversi luoghi escano diversamente
fogginte ad alimentar coils varietn delle supposi~
zioni io scandalo diseret0.....
Quests possibili allusioni non dovrebbero a dir
ii vero essere cercate da chi si sforza. invece di
provare 1 impossibilit deliesistenza 1oro.... pure,
poich 1 pnrtiti presi in non esistono nella mia
mente, darb volentieri unnltra occhinta ai Giorno.
Fra i tanti accenni a persone ed n costumanze che
si possono riferire, e si riferiscono nl passato del
Pinter-a nobiltn piii che 8 quello duna particolare
famig1ia,la rlescrizione dello stemma nobiliare del
Giovin Signor: mi pare ancora un buon c punto
di partenza . . Se il Parini intese colpire un
patrizio milanese (e condo che questo l'Agnelli
lo voglia concedere) in quel tretto della < Sara
doveva pur scorgere il momenta pin propizio per
svelar questo femoso personaggio.
La voluminosn opera: Fumiglie notabili mimnesi, in cui di tutte queste famiglie i diligenti
compilatori riproducono gli stemmi gentilizi), gi.
Pabbiamo non vero? - esaminata e gin ho
mostrato come niuno dessi stemmi sia, no oompletamente e ne pur in gran parte simila allo
stemms del c lombardo Sardanapalo >, ma come

(1) In Lombudiu e nel secolo seorso - ripeterb 0010:11vi - dir lnmiglis notabile ern an sinonimo ea rmign. pnmm -.

u. a mono 1 ronu nnnnu

35

molti, per non dir tutti, abbiamo con lui comune


qualcuns fra lo decorazioni simboliche di cui risultano.
Il desirlerato c punto di partenza spnrisce inesorabilmente... ed ora, non mi sar. permessu fare,
a mia volta, la supposizione che, il Parini preoccupato dalliclea di possibili equivoci se toglieva
a copiar,cosl comers, uno degli < stemmi gen~
tilizi pin noti 2 abbia preferito invece, egli, che,
pur senza aver loro dediceti specisli studj, no doveva conosoer parecchi, servirsi delle pill comuni
gure ondersno fregiati, per foggiarne uno affatto
irreale, nel quale ogni nobile e nessuno dessi a
un tempo vedesse il proprio?
Di piu, mi par tempo omai- di notare un tratto
del 4< Mettino , desaminar i versi del proemio
stesso dellopera furono posti dal poeta pei primi, giova credere, non senza scopo; essi illuminano molto chiaramente glintendimenti suoi.
Rileggiamo:
Giovin Signors, o s to seeuth per lungo

Di mgmmimi lombi ordine il nngne


Purilsimo, celeste; 0 in to del ssngue
Emendino il difetw i oompri onori,

E la ndunste in tern o in mar ricehezze

Del gonitor frngde in poehi lustri,


Me, Preeettor :1 nmnbil Rita, ascolh,

Non sono dunque le due nobilt, quelle antica


del sangue e la pin recente del censo, che Partista
vuole anzitutto fuse e confuse nellopers sua? in
questi versi non solo pel Belgioioso, ma bensl per
qualunque altre persona co n di troppo: la vostra

B8

in rnum uollo nun IIIOVA ITALIA

nobilte o vanta remote origini, 0 di data recente aut, aul, di qui non sesce.
E rievocando a questo punto quelle gure degli
avi che il precettoro addita allalunno diseguate
sulle
. . . . pendenli I-ole vetusu

non ore lecita e naturale Pipotesi chesse rappresentino qualcosa di piii importante che non
quattro persona, cblte a caso fra i ritrntti cluna
galleria di famiglin!
ll guerriero difensore della patria e sterminatore dei pirati di Barbaria, il giurisia innovntore,
il medico dotto e pietoso, il benefattore della citt
e degli < aviti fondi n, che Partista tratteggia con
tocchi cosl felici e sicuri, non rappresentano forse
in breve, elcacissima sintesi ls nobiltt. come doveva essere e come forse era staia un tempo: forte, istruita, pietosa e zelsnte del pubblico
bone; rievocata s chi essendo pusillanime e spro
giava la forza che e premio ai coraggiosi li<
struzione cui solo i volenterosi possono aspirare
la piet. che non pub trovarsi in petti incapaci
di umani pr0p0sitiZ
1V.

Ad Adolfo Borgognoni parve che il Gioww


1: fosse n pin n meno che un assalto contro la
nobilta, una battaglie. contro il diritto del sangue,
combattuta da un equalifario cfingegno e di studj
elegantissimi ); 4: il concetto primo egli pro-

u. - Marlo ronu -mum.

31

segue - intimo, il concetto madre del Giorno ,


nella sua sostanziale unita, bicipite: 1. La nobilt.
in se sfessa, nolla sua origine e nella sua storia,
una ingiustizia e una prepotenza. 2. La nobilta
contemporanea (nolla sostanza non meno ingiusta
e prepotente dellantica) nella sua forma degenerata sino al ridicolo, sino alla caricature, manca
non solo dogni fondamento, ma persino clogni
pretesto storico 2.
Ho voluto citare queste frasi del Borgognoni,
non perch mi punga desiderio particolare di confutare le asserzioni di cosl eletto e ue scrittore e
caro e compianto mio maestro, ma solo per-che
in esse si rispocchiano con eleganza e precisione
insuperate, oltre a quelle dellautore, le idee di un
nucleo di studiosi.
E,prima desaminar (la. vicino quaste asserzioni,
che I'autore illustra con moltissima abilita, mi si
consenta anzi di convenire eon lui, e col Gnoli,
che cito, che il poeta 4 spesso non agella i costumi, ma la nobilta, la ricchezza in se stesse come contrarie alla uguaglianza degli uomini .
E il caso di sottolinearlo quollo spexso che il
Gnoli cosl opportunamente ha posto: da spesso
a 4: sempre nou pub correre buon tratto? E
nel Gioww corre in realia, poich, se in esso eviclentissimi sono sempre i segni di parecchie frecciate (per parlare allantica) drizzate contru la nobilta in se steesa, altre pure non mancano per avvisare che non quello il principale bersaglio che
lo sdegnoso saettatore prende di mira.
Basia considerare: il nobile laborioso e benevole

321

u. rnnw nun nun llron nun

- comera ad esempio nel secolo scorso rappresentato cosl degnamente dal gentiluomo inglese non
avrebba, colluso sapiente che dei suoi diritti e dei
suoi privilegi faceva, annichilito leetto duna satira come qualla del Giorno, che la facoli-Q dessere e la ragione di diondersi legittimamente
duveva pur chiedere allnniversale consenso?
ll Giovine Signore, adunque, piuttosto che il
4 campione della nobilti, di tutla la nobiltil n non
sarebbe per avventura il rappresontante fedele
(e come!) duna parts sola x di essa, anzi duna
nuova nobiltli sorta in seno alla nobilta stessa del
secolo passato e costituitasi a se, appunto per esser
distinta non solo dal 1 volgo , ma dal rasfante
patriziato? ll campione insomma di quellelegante
congrega che, con parole impropria, ma espressiva,
si chiamo del Bel Mondo, per essere ascritti alla
quale la nobilta e la ricchezza eran requisiti necessari ma non sufcienti.....
Non contro questa fortezzn di earfa pasta,
contro quesacropoli sorta e torreggiar sulla medesima cit!-'1 patrizia, che lartista vibra le sue
punte piii micidiali?
Ascoltiamoloz
. . . . Di zmvsm doti
Tu nun omi mi lo spim e i membri
Perch in mezzo a ls tua nobil earriem

Suspender debba il ooran e mm usoondo


Di cotesto a region detto Bel Mamie
In tra i severi d.i famiglis pldri

Relegato Li giaoeim.

ll marito ahi quanta spines

E lo stomaeo move mi clelicati


Del |708l'!'0VbG leggiadro abilawri

in c siouo ronu nuonu

39

quando non si vergogna di mischiar le sue c melensaggiui > coi peregrini soggetti

. . . . ands nvvm
Dahsgl.i spitti il wrrro amabil globo.
Pero, 0 x Signor-e 1, ti sceglierai una compagna

Che n giov-in damn, e dmltrui sposa,


Poiehe ll meals :m'ma rilo
1: Bel lllondo Mm 1.. sci ctmd|'vw(1)r
Agli sposi saranno concesse le tensbre e (meno
malel)
. . . . do la spose
Le oaste membrn; s n voi beats gents

Di pie nubile mondo il cor di quests


E il dominio dsl d.l,

Tu sai infatti che non pin Amore presiede ad


Imene. Gosi che si uni
'

. . . . ll rsddo sposo

na nu, non gih ma dolls nczzs smnnte,


La frsddissimn verrgins che in core
(1) Che il Porini avosse oomincisto per tempo a porre gli

ocehi sul . Bel Mondo - ed s p\mg0rl0 col ridicolo, pessimmo agovolmente rilevera as un lungo, ax osrto, disonrso as lui
rocitnto al1Aeuldsmia clei 'l11.sformMit Pnutors norm certs

sue Inn!-astiehs lvvsnturs (scrive n Borgognoni che lo rlprodllsse) in una cittl dsllIndia P-natinaca s pi!) pa.rticolax-

msnte in una villa pooo esmm rlalla ems, are poi - e


qusste sintends subito Milano,

0
A0

u. |-uno lmllo n:|.u non rn|.u


GM mlge i rid del Bel Honda a lint:
L indiorenzl mlrihls nmnb (1).

Ma lora del corso savvicina intanto A la clls


il Bel Mondo s dato convegno, lo dice il poeia
addimnrloci
. . . . le gnvi

Mltroml aha gum tempo Arlor as zelo


Comm ll Bel Honda, 0 ds1lignnto some

14: ulellentn polvsrs danluro;

Mn poi elm ll vines unnbil pl-ele


Crabbe e inviur eemme BOD gli occhi Imsns,
Cesare nlme, s ls tornile brncoia,

E del lorgente polto i mgimleel

Fruzti prndentemsnua nl glurlio epriro

De i nipo lli Ilium,


La 4: Notte colla sua ricehissima copia depisodj, ha il carattsre, Pimportanza dun vero e
proprio quadro di costumi: il Giovine Signore e
la Dama si eclissano, spariscono quasi fra quella
folla di gure e di macclliette che Partista svoca
e cui ea vita e movimento per render la scena che
descrive pin varia, e pin oompleta al possibile.

(1) Questi versi, sslisms ei prscsdenti, mostruw molto


chinumente elm il poet: non intendsva eonlondsre es p91metteva ni oonlondesne col - Bel Mondo - la eebllm tutu. Se
nlouno nllorn frn 1u.no e helm non fmeva distinzioni, so noi
painolarmonte (ohe vsdinlno gal qlmi tsmpi cosi1ont.a|:i)i.u
clinismo a non fax-ls, il poem, tsstimune e gindioe, volls e
seppe distingusrs. Dsgli squarci che ho oitsti le imemmel
sue appaiono ban limpids: il pntrlzio ohs s'n|'nmoglia, per
quest-0 solo nth: nontrnio al prime rm i riti del 1 Bel Mondo
A indsgnn ea appartsnervi encore.

u. e alouo r you-in lulosnn

41

Qeeeu relle dernil 'l\l che, modello


Dugni nobil virtu, d'ogni me egregio
Essen dei ha moi pm-l, i pnri tlwi
A conosoer apprendi; e in to raoeogli
Qunnlo di hello e glorioso e grands
Sparse m cento di lor arts e nature.
Ale-l as lor ne ls carriers illustre
Stlmpn 1 primi vestigi, elerl gnu parts
Di via gal corms; nltri a in meta e giunto.
In vane il Volga temsmrio a gli uni
Di fanciulli di noms, e qnelli adult-i,
Quest-i olznni vegli di ehiumnr erelleee.
men E011 pm-l. Ognun lelleggle e schsna,
Ognuu gludica e Libra: ognun del pm-1
Ijnltro abbraccia e vsueggie: m em Ioltnnto
mm simili t-rs lnr che ognlm sue em-e
Ha fra l'nltre dilstta undo pm l1ri1li,..
4 Tutti son pari >0. Ma pur fra tanti uno deve
essere elstto ad adunare in s 4 quanto di hello
e glorloso e grands sparse in certo di lor arte e
natura lv.

E il precettore non tarder, a por gli occhi su


4 inclito rampollo di cui gia presagl gli alti
destini; a lui rivolgera ls sue cure, lui solo inizierll nei segreti di quell 4: amabil rito > che altro

non puo essere dunque considerato se non il complesso degli 4 inviolabili riti tante volts omai,
qui ricordati, sui quali poggiano Pesistenza e la
prosperita del Bel Manda.
E del Bel Manda egli sarll. presto il campione
pi\'.l eletto, simbolo ideals e percio tipo artistico
non individuo, ms complessa ed omogsnsa sintssi duna catsgoria dindiviclui, le qualita caratteristicha dei quali possieda tutte in sommo grade sintesi perfatla ed umana.

4}!

n. PIJIO non n:|.u Iuon rnnu

V.
lntorno a pareochi fra i riti del Bel Manda si
trovauo acoenni nel Giorno, pin! 0 meno evidenti.
Quello inuiolabille che prescrive al c Signore
una oompagna
Ch: lin gionne (hm: e d'nlt'rui Iposl

gi ho not/am, in un collinsistenza con cui su di


esso torna volentieri il poem: ma altro canone e
non nwno inesorabile del primo era pur quello che
bandiva quanto sapeva di nazionale nel liuguaggio,
nei custumi, ne1l'abbigliamanm.
Solo nellesotico si potevano trovare le cose pre
gavoli e rare di cui si giovava la eletfa Societzi.
ll 4 Signora lo sa molw bene:
. . . . Oh depnvlti ingegni
Dagli umei noatril In van n sperm
Dlll!'ineBrtn lot mun lnvoro indnltre,
Feline invanzion 1i'uom lmbil degnnt

cm an inlraonin, uhi ll pulit larmnglio


A nubile cnlnre? chi tanner drnppo
Snibil 9-Into, aha ufornnr presuml

La membrn di signer che un luau-n 1 perm


Di feudu eonti? Invnno s'sdoprn B aunan
Chi1 genio lot bituminoso e crnsio
Du dei!-nr. Di ll tle11AIpi Q fern

Rioercar Peloguuza: 3 chi ginmmni


Fuor che il Genie di Frmcin oauto uvrebhe
Sn i menomi lavori i Grechi nrnnti

Racer lelicemeute? Andb romito

11 Buonguato noru spuimdo


Sn 1 Auguste corniei, B Ill gli aeoelsi

u. c (noun n ronn sunoxuu

43

Timpani da 19 moli u Name a-sure,


E agli nomini scetlrl; oggi ne ewandn
Vngo -um di condurre i gravi iregi
Inn! la mm di envnlieri a dune:
Toeto forse il vedrem hnscinnr moo
Su molli veli 0 nuzilli tloni

Le Greche truvi, e docile trnmllo


Fion 4'19 In mod: la uolonne e gli Lmhi

Ove sedanno i aeooli eanuti.

E da cib, natural prima cura lo studio della


lingua francese. Coma potra altrimenti 1 c inclito
alunno gustar tutte le hellezze delle opere di quegli autori c dal gallico idioma che la Moda rese
oelebri e dei

. . . mill'nlLri an guidaro in Francis


A novallar con 1 V021/D!/B mhinve,
I bsnda sulums, x regi Parui,
E 1 poregrinlnli Aruba dnme;
0 che can pennn liberals Bi cui
Ragion donnro e Ii mum sedili,
E am mm B conviti B um scone
Ai polli ad .15 gru, d-nmor nmaatra?
I1 librn non ardisca capitar fra le mani de1< Signore prima che con 4 liscia, purpur-ea pelle
Pabbia reso degno dapparir al suo cospetto

0 Mnuritnno conuiulore, 0 Siro,


E \loro fregi deliunci, B vngo
Mutabile 00101 che an @0110 mm
De 1- colombn vhbbin pesto inwrno
Squinito 19;-m Bntavo 0 Franco,
Ma, sorseggiati gli aromi di 4 iudicha droghe >
in tazze parirueute iudiche, oppur in quelle

44

nu nun noun nun Ivan n-u.u

. . . . cha d'oro 1 di mm diveni


mmgin 1 Salons indullro
tempo che anchegli levi
u lerica mum ova diaegno
Dinmnd Chinanem.

....oehui.mmvnlotliLldnno

Con Hove man yli mama 18 vnti

Cui 1- mm 61 buon gum in an 1; Senna

Gli nbbhn tnnm n gun, s qui cucito

Abbi: rim uor che in Iu 10 nmrlo


Moltri introccicto 1 lorbini olagm
11 liml as Monsieur.

La natura e Ya:-be hanno schierati i prodotti del


mondo intern al serviziu del 4 Siguure >, ma inutilmante fra quelli di tante uaiioni e di pupoli
cosl lonfani tenfano farsi strada anche i negletti della sua patrim
I profumi aaranno arabi, il parrucchiere 0 franceee 0 ligio in tutto ai precetti di colui < che
giunse pur jer di Francis >, a render piil soave
1 Petereu ato di lui si scomoderanuo il Giapponese ed il Caramano, 4 anglira sank persino
la leue.

I tempi iutanto erano pur propizi a generosi


teutativi: alla redenziune della plebe, che il secolare abbrutimeuto aveva reso supinameute servile e cumpletamente priva di quel sensu di digniki che distingue i popoli liberi, ad un nobile
apostolato che tra menti e cuori fatti capaci dintendere e sentire diifondesse Fidea che ipensatori
e poeti nostri, da Dante al Filicaia, dal Petrarca
a1lAleri, si trasmisero come sacro retaggio, si-

u- ammo s ronu xumnu

45

mili ai cursori ateniesi i quali nelle sacre fesle


alwrnavansi correudo nel regger la accola che,
acoesa, nelia vertiginosa corsa dovevan recar slPaltare del Name.
Il sacro fuoco, di cui traverse i secoli fuiono
solitarii custodi i nostri grandi, era per divampare
con nobile veemenza, mille segni stavano a presagire Yimminenza de1lincendio -- Pidea di pawia stave per avventurar Puscita Iuori dei limiti
deliutopia... Non ancora per tut?/0 un popolo era
giunto ii momenta dellazione suprema, veru,
ma gixi dun rumors cupo fra le armonie le1.iose dei minuetti si udiva ii rombo lontano...
Ma Pelegauw congrega. dei Bel Manda aveva
da badar a ben altre cose, ed il Giomo ce ne fa
palese.
Ii Parini vide e semi per tempo che erano essi,
quei 4 Giovani Siguori , col loro amabile seetticismo, con quelle leggiadre teorie epicuree,mascheranti Pinettezza e Pegoismo, il vero, 1 unico
ostaoolo alla coucezione dogni elevate disegno.
Spazzata. via la folla di questi eroi da boudoir,
non avrebhero tardato a sorgere in seno allo stesso
patriziato giovani lieti di sacricare agi, liberal,
vita. ai divino soguo, alla grands idea duua patria
che sari, si sarebbe fatto pii1 arditamente quel
iavoro di preparazione di cui gli iniziatori dico
iPorro,i C0nfal0nieri,i Gasati seppero, con la
palms del martirio, additar nella via deiferoismo
e del sacrizio la sola strada capace di render a
libex-M un popoio oppresso.
Oh, i sentimenti pat:-iottici del Poeta, 1 insi-

n. rlnnn worm una Iuon nun

stente sua aura di ferir colle armi della pill amara rampogna, delia ironia piii atroce, lo spirito e le tendenze antinaziouali del Bel Manda, lo
sdegno con cui inesorabilmente colpisce gli inutili
e gli abbietti, per cui non vera redenzioue possibile, ed assale tutta Pelegante congrega cosl privilegiata e cosl impolente ad usar in modo nobile
dei suoi privilegi, non sono for-se di questi patriottici sensi is garanzia pi\1 efcace?
E cosl il Giomo inizia gagliardamente quella
serie di nostre battaglie della penna a della spade
che forza umana non riuscini pi\1 ad interr0rnpere prima che la vittoria coroni i secolari sforzi....
Fu specinimente duranhe gli anni di quel1avec
chiaia, che la povertd e tame sofferenze resero
cosl triste, che il Parini spesso, voleutieri si compiaceva di vagheggiare col pensiero una nuova
rs per la patria mtura...
4 Se saremo liheri, diceva ai pochi intimi, avremo
una lingua la quale, se non sar aifatto la primiera, sar propria, espressiva, robusta, dignitosa,
perch i popoli liberi soglionn aver il tutto proprio e segualato >.
Casi, vate nel senso profetico della parula, vw
deva, oltre la restaurazione politics, altre mete dz
raggiungere, altri doveri da. compiere, perchele
coscienze degli individui tutti, dalla. comune favella fatta 4 robusta e dignitosa. iv, attingessero
il sentimento profondo di nuovialtissimi cbmpiti:
4< n cassava mai dinculcare lo studio dellita1iana
favella, che mostrava, con nissime investigazioni,

u. 1 mono in ronu Iulonu

47

essere is piu ricca di modi, la piu armouiosa e


pieghevole delle viventi . Caro e suggestivo questo quasi ignoto episndio, non vero?
Francesco de Sanctis, in uno stupendo eaggio,
alla perenne freschezza del quale invano insidiano
trentanni d iudagini ininterrotte, dipinse con maestria la gura del poeta che non pavento

....g\m- can lungs ben


E In uuperbil prpolenle e 11 lusso
sum ed ingiusw e 11 mi 1/oatume s rum
E 1. $111179 molleua.
Bisognava rinnovare Puomo, egli scrive, dargli una. coscienza ed uu carattere: cosl poteva
nascere una nuova letteratura. Un nuovo contenuto cera gist nelle classi ooite, voglio dir un
complesso pin: 0 meno chiaro e corrente didee
religiose, morali e politiche in perfetta contraddizione cogli ordini e le istituzioni sociali, che
non avevano piu radice nella ooscieuza.
4 Chi pensi che restaurare nella coscienm italiana ii mondo interiore, iiberti, umanii, era ed
ancora la base della nostra rigenerazione, comprender Giuseppe Parini.
c Piu io la guardo e piu rni par bella questarmonica immagiue duom0 cosi sempiioe e sine/era.
nella sua grandezza morale, e miuchino reverente
innanzi a questo prima uomo della nuova Italia .
Nelfeicaoe sintesi non rivive tutta La gure del
poeta che, vagheggiando migliori tempi alla. patria, dedicb l'opera sua ad una societzi piil degna di
comprenderla che non fosse quelle con cui visse?

Ripmo Eupillno.
A mum Nata.

I.

A1lAccademia dei Trasformati di Miiano incontrava in una deile solenni sedute del 1754
vera opposizione la candidatura del giovane ababe
Giuseppe Parini.... Ad alcuni dei rimatori che la
cornponevano avevan dato ai nervi e la < rusticit. iv (tanto il fare rustioo, quanto Porigine canipagnuola) e la 4 causticita del novelio p0eI.a.....
Finairnente, dopo mnlto adoperarsi di Gian Carlo
Passeroni, Ia nomina fu approvata: costretto a
4: trasformarsi > il 4: Parino > (come leggo in carts
dei tempo) si tramutb anagrammaticamene in
<1 Ripano iv e ricordando desser natu in riva alPazzurra conca del breve Iago di Pusiano, tra le
colline lurninose dellEupiLi, si cognomino 4: Eupilino . Duuque Ripano Eupiiino il Parini principiaute, un accademico nell'esercizio delle sue
funzioni, e del suo lavoro di questo periodo rirnane il libro che maccingo a esaminare (1).

(1) Alcwne poesiz di Rwun Eurmuo. Londra, prssno 0.


Tomson.

mun Innulo

49

E dallesame di questo prezioso volumetto, come


da quello di tutte le opere minori di qualsiasi genio, non ricaveremo immediati ed irnportanti risultati? Cio: con una piu adegnata conoscenza
dellautore, il grado della sua evoluziona mentale
in quel momenta giovanile, e, vantaggio capitals, la
manifestazione delle fonti cui attinse negli anni
primi di sua preparazione artistica. Pin interessante da questo punto di vista Pesame del volumetro che ho sowoccbio, in edizione rarissima,
che non quello del Giorno medesirno.
Lo studio delle fonti di unopera 4 geniale )
serve assai poco per uzfindagine psicologicam. ll
capolavoro, in quanto capolavoro, non e neceseariamente < originals n e lindole sue curettaristica spesso in perfetta opposizione con quella
degli autori, qua e la incidentalmente imitatil
Invoce, se nelfartista che si sta formando, l idea
grande, potente c, per essere apprezzata e, prima
di tutto, conosciuta, ha bisoguo duna forma che le
corrisponda perfettainente. Or bene, questa forma, questabito che essa idea non quasi mai in
grade di fogginrselo cosl come desidera; si trova
percib in obbligo di pigliarne intanto un altro.....
a prestito,e questo spesso di tal natura da silgurarla in modo che di rado e riconosciuta per
quel che , apprezzata per quel che valet...
Percio non inutile sar9.- non vero? que
sta parca indagine per stabilire quali autori abbiano sul Parini principiante esercitata tale inuenza da indnrlo a speochiarsi in esai, ad esprimere le sue idee colla loro forma.
4

50

u. mum vonn nun luau mun

Le poesie di Ripano Eupilino cataloghiamole sono novanfatre, pane di ease serie (cinquantatre sonetti e tre egloghe), parte acherzevoli
(trentatre sonetti, tre capitoli in torza rirna ed
una epistola in endecasillabi sdruccioli).
Curiosa la pretazione, una delle ultirne del genere, ove la11tore per non aver seocature e prima di tutte un allegro auto-do/-f della sua opera... costretm a questa dichiarazione:
4 Tutte le espressioni che a qualunque orecchio
piii delicato possano suonar male si attribuiscano
alla liberta. della poesia si amorosa, satirica, bernesca, 0 di qualaltra specie ella sia e non gia
ai sentimenti dellnnimo dello scrittore, che crede
da buon cattolico e in ogni tempo e luogo vuol
asser gliuol obbediente della Santa Chiesa 2.
La forrna della prefazione appare, anche se osssrvata di sfuggita, inorata e constellata dei soliti
vezzi arcadici; quindi vi slano sotto un cielo
alla Watteau, il Sacra g1'og0,le Fronds di lauro in
Pamaso e via via. ll poet.-1 annunzia perb daver
fatto una disamina rigorosa dei suoi eomponimenti, e daverne scelti solo pochi < non volendo
colla moltitudine desuoi pessimi versi il secolo
nostro incornodare )E termina:
c Senonch io non sento cosi bassamente di me
medesimo che non condi poterci esser in questo
libro parecchi lavori. che, qual colla limatezza,
alcuno colla novitd, tale c0llevidenza e tal altro
col particolare e nuovo suo gusto, inveoe di noia,
diletto vi porgeranno.

nnm xormuo

51

4: Il che quantunque sia per negarrnisi da certi


matti abbaiatori che, 0 per astio 0 per altra cotal
loro passione, vorranno chio non ci abbia nulla
di buono, spero che voi, onesti e discreti lettori,
coufesserete esser vero, siccome colla prova potete
oonoseer leggendo 2.
Sdegnosa questalterezza ed indizio buono a moetrar come presto dalla crisalide accadernica sia
per balzar fuori Pindole personale del poeta alto,
civile, che, superbamente cantando,
Me, non nah) a pelootere

In dare illustri pone,


mm luworra, ma libero,
n 1'8QlM| della mm,

si arnmantera nella sua sdegnosa poverta come in


porpora di dominio,
ll.

Le poesie serie (per conservar la divisione stessa


del Parini) si presentan subito nettamente disposte
in tre claesi: umorose, paatorali, traduzioni; senza
alcun accenno di collegamento fra loro; e su tre
altri tipi dimitazione precisamente si modellano.
Curnincero dalle arnorose (1).
(1) Ne11ediuione delle OPBIB del Puini pubblientt do F.
Rejnn mumano verii sonetti omotosi delled.izione della Poesic di Ripmo Ellpilino, eonispondenti alla pngine:
Della prim an. qunttordieesima, della dieialmovesima
an ventuneaimn, e dam trentoseesiznn sino all: einquamwdueuinu (la trentanovesima omessa). on no-i sonetti e le

6!

u. ruin noun nnu non rnnu

Ease riaeutono tutto il fascino della lirica. petrarchauca, quel fascino che ha Liranneggiato si
a lungo ed ha coudotto poi alla parodia del sentimento uella falauge degli imiiatori.
Ma il Parini principinnw, degli 4: imifatori che
s ispirarono al cantore di Valchiusa non dei
pih volgari: la tecnica del verso rivals un arteoe
gih buon signona della rims. Un saggio non lo
porgo subito il prima sonetto della raccolt-9.?
Voi che npnni uwalute in roui mesnti

I pregi wualli am; donnn mil


Non inupite so kn quer nix

can eh-amem il Moder mm genti.


Pniehb, aabbena pet landnll 0 tenti

Le penne nlzar per og-ni Alpestre via

Qua! che meglio pm dir ni own-in


Rinmn coparto Alla terrena men.
Ne sin chi dLl.IeIh'emo mio dolore

Onde in pianti mi etruggo 0 poco 1 pnco

Minuri u pieu dentto u mo euoral


Pmhe, quummque in ogni tempo e loco
Far mosh-0 i loglin del mio grmde lrdnre
Ami nuggin: oh'i'non diapiego A il mu.
Artizio di forms, soggetto convenzionale certamante, mu anche plastioit di strofa a spontaneiti
malodica tuwaltro che mediocri per un esevdiente
e per di pi11 petrarchista.
E cosl, nel segue-nte, come non ammirare una
plastica uidif-A di immagini, per quanta vetustissime ormai?
raltlnti poosie fnrono fipnbblicnle nell'erlizione del Rljll.

Alumna poi ax quelle mm in emu: ii leggon DB1 volume am


della Rim degli Amnd-'.

unlo nwuno

53

Candida in cielo e di bifrnggi ldorno


Splendvu il B018 01110 l'mmt0 still!
E vestivlsi i! collie e il pi-Ito umile

Dogni ux pin loggindro intorno intorno.


Qua! lui rlmi d\m flggio e qunl dun oi-no

ogni nugol pi\\ cumro e pin gnle


Sud.\.| enntar, same i1 piI\ oacuro 5 rile
Fweu col mm u Filomela seorno.
Par la fronds degli ulberi batten

Z9510 1 lli, B ogni rascal pi\\ m6ndo


Saltelhndo tn sassi Al mar carton,

E con pi\\ doles volto e pi\\ gionnnrlo


Ride: Cupido a 1' Lmorosn Den
I1 iii che nmque la mi; donnl ll mnndo.

Le versioni di Gatullo, Orazio, Anacreonte non


portano alcuna indicazione specials, perb trattando
alcune delle loro piii note poesia, chi ha famigliarim cogli autichi Ia riconosce subim.
Nel secolo scorso (chi lo ignora?) i traduwori
sarrestavano alla corteccia de11alber0 pnetico cui
volevan rnutar terreno cominciavan dallepidermide e sovressa nivano.
La ( formal ) e veniva resa colla leggerezza

caratteristica. Qual meraviglia che cosl i classici


venissero al tutto svisati, e il loro pensiero umano
solo, quindi, parodiato in quelle volatine che avevanu la pretesa desseme Pespressionei
Di Anacraonte gaudente e losofo e sempre profondamente greco, di Catullo, gura Ia pi scapigliata della multiforme vita romana, di Orazio,
che contempla Pesiswnza, sempre ansioso di rimaner quasi solamente spettatore, allo svolgersi
delle la del destino, che fecero gli Accademici?

54

'

u. rule uomo nu. mun ITAI-IA

E che potevan farna se non trasformarli in tre


cicisbei incipriati?
ll Pnrini priucipianfe non sa resistere allandazzo e il traduttore di Anacreonte sente vergogua
dogli amori del suo poem, e vi pun riparo, mutando sasso a Batillo che divenm la mia bellal
Rondinelh glrruleth

So non mi, LID giorno, me,

lo V0. hr aoprl di le
Un'llp1'iBliml vendetu.

V0 piglinni ltrenn Iirlll


E legl-i per im pib,

Poi In quel che Tsroo re


Con cokeuh um lihgull.
14'3")! in ml non B1100 lpplre
Che C011 qnenlh lnvelln
'l\1 ne vioni u rilvegliu-e.

0: che dorms 1, mil haul,


Guudu hen, mm Ia desire
Glrrilletl-1 rondinellnl

Alwluorn, Ode Xi].

Ed econ Podicina di Catullo in morte del suo


cane:
Par melts genti e molli ncoinr condotto

0 mio germmo, aniimmm in Iona


A quoaesequie misc:-lndl maozw
Per far Yultimo I ts funebre done;

E poi che ta madeamo l me non buono


Doutinu, ahi, wise B i1 tuo bal mm 21. mm
Indegnalziante, nhim, V0 djr qui prono

Bu la min polve un vnno motto.

Quoati am pm tn aeuogli min


C118 lie flmbri sacrici otio
D9 lmsggiori il aoshune mt-ieo 9 Emto.

IIPAIO mnunn

55

Qiimi iiwigli pill eii c!\u9li del iiiio


SOHO gflldlll moor piicei-iiii pill,
E midio per sempre, u mio gamma, addin.
Cu-mm, Cu-in. XOLX.

IIX.

Le poesie seherwuoli forman la seconda parte


del volumetto. S0110 trentasette e iron mm riprodotte nelledizi0ne 4 solenne 2 del Rajua. Ease
non hanno colle esaminate rapporto alcuno; anzi
colie prime in pei-fetua. opposizione, tanto son mordaci e salate, quanto quelle inzuccheram ed incipriate.
Cosi anche Pimitazioue sgorga da fonti tuttaf~
fatto diverse, e principalmente, anzi esserizialmente: i. dalia satira bernesca, 2. dalla sara
popolare ambrosiana.
Uimitazione bernesca appara evidentissima.
Scalgo a case:
v0i new 1 IBPBI, biiiiiiii piimiiii
GOES ii lllhf EB! cmii a iiiiiuiiiimii,
xii am ii iiiiiimi iwi Cacao 06000110,
Deli! ])0VB'l"l'l0!1l0 ltlfgli A iiii pmm.

Egli ii VBDHM Illlghf B lplplbn


C118 511 lilwe ii feglto 9 '1 P011110!-18

E no gli vede lnrlar per ogni Into


Tatum: il bnrlellume s proceulione.

1: cnccin ziiiii qiiiigu Owhi 8 rii Ill can


0h'epar chegli lhhil vista Bilinnnslo,
E Porco, e In balms e In version

E V! g-i-ii.iiaii iii !'dB iiiiiie IBIBDI

001110 face PBKIIIGB qiiiiui BBYB

56

i|.rm|ono||nnn.|.AI\1an|n|.u

0 XIII"-ill ii:i'=:ii mth iii 00l'|l]l|.lll0Z


PGI6 Uh! giiiiiui in pulo
U quol furbo d'lmor hnvlevl il lwcio

vii pm EOIIO iiii Il\Bl'10 il Bfllfllllil).


In diaoz lYlCBi0 lvlccio

Pm) 0116 ADO! gli 1 hm Bill ftfill

Ch! hrgn llmeno qunm-o o cinque dim,

oiiaii d'I'B! piii vim

Non ei nperaro pin, nu: Cewo mio,


Be mm pow un minoolo di Din.

E quesfaltraz
sii, -igiiii: BOFIOKOYB, in nil Dlllbio
Mnttefnvi Pocohill del Galileo

E guudnle un po qui quanta libnocio


SB vi pur ch'euil buono 0 che lia rw.

L'lvele vim qiieiiui mi-umiiii?


Egli 0, n B01 iiiwii, il g-um

Che pub ginvar ml vomo oervellaocio

qiiuioii Id iiii iiiiiiiiimo iiii bIl01.\ mm.


Sn via ntudiim, ed impmm a manta,
Smdislelo, vi dice, llll nulon
Be voi bnmale dimpni-are nienm.

01111) um iiiipii-iiui? oii amiiiii iii-ii


50 un ulino dA1-eadin nnnipomnw
Pub gludiclr di vooe L"! e cnlwrn.

E pi iiii aim 1110011,


Be un wnemr padlnte coma mi

E inila, l|lOllI.\l6, iia lmbidlli.

E in molte, molte altre poesie(in una sinvoca


auche lam'ma biuarm del Burchiello) questo
studio, quests imitazione dei rimatori satirici toscani appare evidenbe.
Su quest inuenza, cosl poco conosciuta e noLata, si potrebbero condur a termine utilissime iudagini, e, gi. che non posso suermarmivi a posfa,

|.u-no IIIIILIIO

57

maccontenter0 di notnre anche una col-ta comunanza di scurrilitai. coi poeti florentini; e di segnalare - six pur di passata solo - una curiosa
novella giovanile del Parini, avante questo titolo:
c Baccio, pittore, dipinge sotto al bellico dellAgnolezta, sua moglie, un agnellino: indi la laacia
e va in Francis. Ella si gods con Massimo, pittore
anclfegli. Baccio ritorna e trova al suo agnellino
cresciute le corna. Saooorge desser mm belfato
e per lo meglio si woe .
Essa. mostra in modo inconfutabile sono il
primo a nutarlo? che, ultre ai rimatori, anche
i novallieri orentini furono oggetto di studio appassionato e profondo durante un cerw periodo
della preparazione pariniaua.
Certo, Pautore, qualo uoi lo conosciamo dopo
averlo osservato quasi unicamente attraverso la.
lente del G1Ior'no, appare in quests poesie pr0f0ndamente altarato: un brianzuolo che non s' mai
spinto piu in su di Como, n piu a mezzogiomo
di Lodi, non . non pub esser feline, seoondo il
pill beniguo degli apprezzamenti, profondeudo in
riboboli, usnndo il linguaggio dei beoeri e dei
barbieri orentiui.....
Un altro dagli elementi della satire pariniana,
a purer mio, mi i pit importanti, Q Pispirazione
della. t/radizione ambrosiana, di quella niasima
ironia tutta locale, ond caratteristica la letteratura dialettale lombarda.
ll carattera locale dellarte del Parini fu gial notato dul Carducci con quella sun frasa fortuuata,
in cui dice del poem:-< Mai, o quasi, allungb lo

5!!

II. rulm uomo nIu.A non PIAIJJ

sguardo oltre i tigli di Pnrta Orientals... , ma.


pure merits studio assai profondo, come quelle di
cui tutta lopora del poem, e per La. nascita lounbarrla e per la continua e quasi eselusive dimora
sua in Milano, versmeute irnbevuta.
Quesronia ambrosiana balm poi in tenti puuti
fuori, con tale e tanta precisa loquela, della locali
scaturigini, che il pensiero va subito al suo massimo interp;-ete e sintetizzatore: Carlo Ports.
E devvero frn il Psrini ed il Porta un x parallelo 2 non ancnre teutato, potrebbe esser coudottio
s iermine s con fortuna; troppe essendu ls analogie fra i due poeti cosl nel carattere della vita
come nella mat/aria e nelle forms dellerte loro.
E cosl, per trattar solo della principeli: cornuue
in loro Pavversions alla nobilt-9. basta oordare ls donna Fabia e la marchesa Tmmua del
Ports, tanto che persino nei particolari la vergine
Cuccia truva un risoontro nella Lilla ~ cosl, in
arte, il Parini e il Pom: son combattitori della
false unite di stile, e per i diritti del dialetto sostengono entrembi due are polemiclie, il primo
col Brande, col Giordani il secondo.
Amanti della grussa facezia troviam pure i due
artisti, anzi dello stexso tipo di facezia... E el disopm poi dei perticolari nun slauno furse tuavi
le loro opsre, le loro azioni, le loro attitudini a
segnere uifunione, uifarmonia ancor piu intirna
di quelle che dalle sole apparenze si posss. gindicare?
E, fra le poesie vernacole del Parini, questo
sonetto non veramente stupeudo per quelle che

,...-__'

______,,____

unlo IITIILIIO

59

si potrebbe chiamare 4 fattura portiana e tale


che il gr-an meneghiuo avrebbe novel-ato fra i
suoi migliori e piix caratteristici?
El "Id-90?! dij ddmm ds Mimi per i bllfhllli de Prmiw.
Mdlmm, g'lmLu qllihj ILOGYI do Libll?
Mesmi-sii l|.lI3h'ld9Z.I i pret s i 1i-u
Qiiij eoen blfblllli de FXIDZBI iilis mi rm
L; legg, ll fed, 0 um cosl I iiiiiiiziiii?
ciissii iis as eolil ds quel Pszuiii(1) 1
Che '1 iii-miid 6011 nu bsuii liliei-mi
mi iiim iii I821]!!! as iiiiii iiiiliiim

E do iiiiii niiiiiiii iiin qlllllli i lnl8(S8lZOIl?

A plpsili che Iii 1585! was


Qiisl upeu n, che '1 ghl dilfhl 0!] vell;
El mi iiiveiim depo che hm mun el Re?
Ell Q1 prim we riv? on bell! oli lieu!
oii i gran miiizsiii siiiiigiis dill, H0 giis
Piipi>1,<i1ie Ilppil fa i iiiei cola de qiieui (2).

Gosl, ampia e dilfusa, mal eelata delle imitazioni


arcadica, accademica e bernesca, circola anche nelle

(1) mi-ii il PBli0!\, il pi-seiaeiiui d8ul C0!|VB!lZi0l'lB N.lillll.


(2) Le iiimiiimiii dei Fmiiieii B il I,Bl'|LIIlll'iB0 asuii dll
di uuuiii. . 5lQ'll0!l, iii iiiiame dn Liiiiisv ciiiiuiiiisiiii B9!!!we I ll|llSLlll' preti 6 use qiisi llli xiii-biiiiii iu F1'AI.l08Bi
H18 han !0VBBOill0 In legiun, In [Bile e iigiii wen? ciie ii's
di qiiei plwiu di Peuiiiiii Ch, coll: iiiiii PIBIOIB misiu,
Vbb iii [I01 lwbili B dbm mi iiii fueio 120i iii-iiismiiii
iriigiii min
1 A pzopoeito, mi lesei un pifvedere quel sue nppello che

hi iiii VOID iii flml mipii l'\l00lli0l|6 del Re rii iiiii-iiaiimi,

iiiiii s vero7 E 11 p1lm0 giiiiieii qiii? oii qiiiiiim bellol Oh i

Kflll miiimix C0llViBl| phi. iiiiiimsii-iii, che lll vA piipiiiii


che llppil In mgli rli qiisuiii i.

60

u.ruuouom|m.uzunnnu.u

Poeaie di Ripano Eupilino la vena aalubre della ga<


gliarda ironin popolara e fa acceunar quelle velate
arguzie, eromper quegli sfoghi di sdegno che trove
ranuo poi Papogeo geniale e perfetbo nel Giomo.
' E se nelle poesie satiriche che al capolavoro
sex-viranno di prefazioue si pub trovare, e la'ermazioue, pur as uuova, beu so, non avveuiata,
un riscontro preciso u tuttii periodi della satira
italiana che si suocedettero, sino a quella del Giorno stesso, nel poernetto immortals, sacro alla Moda,
noto con sicurezza una completa trasformazinne
degli elamenti arcadici, rivolti oontro loro sfessi.
G051 il verso scioltu diventa hello in quanta 4
satira del verso sciolto stesso onde, considerate
in tal guiea, di lezioso e gono si fa incomparabilmente sottile e squisito cosl quella mitologia
decorative, veramente da sipario, che inora il
poems, A arms ritorta contra Pabuso della mitologia stessa.....
E come il capolavoro della maturiui pariniana
una spleudida atfermazione, anche il volumetto
che ho eaaminato, traendone conclusiuni non so
di quanto peso, certo mia e nuove in gran parts,
questo volumetto A una pmmessa che sari presto
mantenuta.
Poich presto ogni articiosa e grnssolana imitazione sgombrera dalle poesie satiriche del Pariui
e la Musa, assurta a volo valido ed alto, allelle~
nica venust della liriche amorose, dam, savers
compagna, la grandezza civile della Odi, alt/orilievi
della base, degno sostegno al monumento del Poema perfetto.

ll Parini e gli Enciclopedisti.


A Giorgio Elnlqaglla.

Quando, nell'iucalzarsi di avvenimenti che commovevano lEur0pa tutta, il Primo Console, Ira le
acclamazinni di due popoli, scese in Italia coi suoi
sansculomzx, i quali venivano appormtori di libert
e di fratellanza, in nome delle dottrine stesse degli Enciclopedisti non fu allora. un generals
entusiasmo in tutti i liberali, i quali plaudivano
ai coraggiosi militi della causa dei popolii
La benevola famigliarihl. dei Francesi contrapposta alla burbera baldanza degli Austriaci; quegli editti che promettevauo la ripristinazione della
giustizia a seminati dal Coudottiero persin nei pi
umili borghi, non potevano che sollevare sino al
delirio gli auimi deglItaliani....

Allora il Foscolo ecriveva l0de 4 a Bonaparte


liberatora n; allora lAleri, quautunque odiatore
dei Francasi e sempre aristocratico nei costumi,
era in fama pei suoi versi rudi e gagliardi; ed il
Monti, a scusare la senile aifezione portata alla
casa dAbsburgo, si ingegnava a mostrar ai nuovi
aifezione ancor piii servile; ed al solito patrioti e
scrittori li seguivano, e parve che allora si rideswsse improvvisa la amma patriottica nei petti
italiani....

82

u. ILIIII uomo nnu won rnlu

t*t

In Milano stessa una nubile schiera di giuristi


e di poeti assecondb questi moti, e il Parini e
Pietro Verri iuron chiarnati alfamministrazioue
della mm, degna ricompensa agli illustri che dignitosamente avevano aifermate idee che potevano
solamente an-ecar dispiaceri, e qualche cosa di
piu, specialmente al Parini, povero non solo per
metafora.
Degno premio al Parinil
Non aveva egli attinto i1 materiale del suo lavoro a quelle medesime fonti di caritt e di giustizia su cui si bass la losoa degli Euciclopedisti,
ed in ispecial modo del pin disprezzato -- dicia.molo, la stor-ia del psssato non una opinione
di essi, G. G. Rousseau?
Non a caso ho scritto il pin: disprezzato.
ll Voltaire era rlcco, godeva dellamicizin del
graude Federico, era uno dei 4 tre uomini piu
insigni del suo tempo . Il Diderot anchess0 era
ricco, acclamato da privati, da socademie, da sovrani, nientre il Rousseau era cunosciuto soltanto...
in quanta era fatto segno allinvidia generale, ed
in particulars a quella dei loso contemporanei,
i quali, non appena saccorsero che il ginevriuo
si poueva in lizza con loro e forse stava per superarli, lo perseguitarono con una guerra indegna
di tanti uomini.
E, poi, le cruciate che tutti gli Stati bandivauo
contro 4 Peretico Rousseau?
:
on

IL nun I nu ncxmormirn

63

ll Parini, disgraziato ugualmente, volle pin deguamente inclinarsia colui che sconto con insudite suereuze materisli e morali lavere osato
scrivere che gli uomini dovrebbero essere liberi,
e sono in ceppi; che la violenzae il furto si chinmano diritti.
ll Rousseau aveva scorta in tuna la Francis
una corruzione che partivs dalla reggia - una
corruzione fomentata dsl1aristocrszia e che costsva ennnni spese.... e losocamente demoli
quests sociem colla Nuova Eloisa, ad essa contrapponeudo la storia dun amore sltissimo, ideale,
qu.a.le soltanto gli uomini grandi possono sentire
ed ideare.
CollE'm1Il1Io studio poi Pox-igine dalcune piaghe
sociali, e bissimb vivacemeute quegli usi suggeriti dalta corruzione alle cche che non curavano, ue infondevano ai gli la'etto, lasciandoli in
braccio prima della balie e poi dei pedagoghi:
indi, dopo aver abbattuto e politicamente e socialmente, ricostrul col Czmtrutto sociule un nuovo
sistema di governo pratico insieme ed idesle, come
la rsgione in sua veduta - richiedeva.
Il Parini invece attese soltsuto a demolire, e
rifuse tutto le sue piii grandi idee nel Giorno,
che volle specchio fedele di quella vita frivola, la
quale non abbisognava che desser ritratta per
esser giuclicata.
Scrissero gli Enciclopedisti in genere, e il Rousseau in ispecie, essere gli uomini uguali (idea che,
quantunque antics, lo s meno del privilegio che la
sostituisce...) e il Pariui insegna al giovin siguore:

u. nun uouo nmu non nun

in gum-am, 0 signer, gultdlti, oh am


Dal maaico mortal che fiwtn esllii

on volumi Iuiwsi; B occulto poi


Sn, per la luci panotmto Au'All'l|l,

on Iei-panda nei cori; a non tnllaca


Lusinghsvole stil, oori-amps: tents

ii ganarolo de le Itirpi orgoglio

Che ti seevra del volgo. uam (ll quslli


Che eilnnun de'mnAli nllAlt~ro A pnri;

Che can alla Nltum e elm ll Gielo

E non meno d.i ts cnlui che ragga

i tuoi descrieri, s qiiei mm i tuoi cnmpi,


E che Lu tun pietade, i1 mo rispetto
Dovrlen ue I custom wander vilmsnte.
Folli sogni d inferinol Intltli Llscin

cm strnni consiglj; a sol no spprendi


Q05! che la doloe volutti rinlrllwl

Quel che scioglie i dssiri, e quel che nutre


La libenb nugmmima. Tu questo

Rena solo - ln merits; 9 sol dn quusto


Gem plnuai ed onor...

Ed altrove:
. . . . oar, -1 signers,
Sonar gib illwlt) la rm-.w lumps
De's\ipei-bi corsier che irrequieti
Negrs.ndi nntrri sospigne, nrretm e vnlgs
L: diaciplinl del.l'B1dit0 aizrigs.
Sorgi e fnppresu a render bsldj 6 lieti
DB1 tuo nubile ineareo i bruti umorn.

Mn 1 posiiente signer scsndsr non lice

11. le stanza suparne inn che al gelo

o =1 mariggio non alibi: il cocchier mm


D\l,lI|Al un peuo, oiide l'll0l'|J servo intend:

Per quanta immense via ll-Still-L il pmDal mo sig'noi'e....

ii. nun I an ncwmnmm

66

ll Rousseau nelle sue (Ion/essioni, il libro non


vi pare? pin sincero che uomo abbia nini osato
coinporre, narrando della miseria dei contadini,
scrisse parole che si ponno fedelmente riassumere
nel seguente ammaestramento che il Pariiii dz! al
suo slunno:

. . . . on-i animn 0 volgar 1- nun piellde,


A].l'\ioi'n rilerbi 6 {wile ribi-um
Destino in lei del Ill nimile i danni,
i binogni a le piahe....
E il Parini rincara la dose, esclamando s coloro
che stanuo elemosinsndo alla porta dei ricchi:
t . . . spa mortnli
Gui la mam. e ll sum. \.\ gm-iw
Snl meriggio guiam 1 quests ports;
'l\imultuou, ignuda, Mroce llh
Di uonehs inembra e di uqnnllids fnacie,
E di bare e iii gruccie, oi-n dn lungi
Vi eonlorute, e per le nparte 1-ll
Del divin pranzo il nature belle
Che fnvarwol nun 5 voi oonrluee;
Ml non oslte i limitnri illuatri

Ansediar, hstidioao orondo

Spettacelo di mu 1 shi ci rognn.


In ne, biasimando il losofo ginevrino, luso
invalso di far allattare i gli dalle lialie, cosl il
Parini esorta il giovine alunno, psrlandogli della
dama:
. . . . Sorbnln, oh dio,

Serbals ni olri gli. lkni an giorno


Che ls lllevini-0 il delicate umo
Non la rivider pii\; di ignobil pem
Eaauriro i us-i, e la rieolmn

Nitidexu uarharo nl an imterno.

66

u. nnm voila nun IUOYA ITALXA

Biistimi Fever citato questi pochi esempi, e il


ricordare come i due grandi alla cause, della
quale volli precedentemente narrere gli eifetti,
consacrarouo lo forze di lor vita e di lor arte.
Tuttavis, se al nonie del Parini ora saccompagna generale venerazione, inentre quello del
Rousseau ancora, sia pur nei ritrovi iutellettualmente < borghesi (4: listei ) direbbe lHme)
discusso e oifeso.
Sono le ingiustizie della storia....
a
an

Vediamo ors il Parini e il Voltaire.


ll Voltaire scrittore che bssts da solo a dar
unesstta idea di tutto il secolo XVIII, dellet.'.,
duuque, in cui alle arti rispecchianti fasto e frivolezze sottentro la letteratura degli Enciclopedisti, ditfonditrice di dottrine da secoli aspettanti il
loro svolgimento. In lui, pur considerando la sua
molteplice gura di artiste, di losofo, di critico e
di storico, furono hen presto studiati due uomini:
il cortigiano ed il pensatore.
c Profonda scrive il Bovio si manifesta
Ia dierenza tra il prime ed il secondo Voltaire,
quanta ti-a una generazione che chiude un periodo risoluto, ed unaltrs che prepara un periodo
nuovo .
Accennai-e al momento in cui il losofo spregiudicato prese il posto del letterato ossequiente a
tutte le scuole, e forse cosa impossibile; fscilinente
pero si puo intravedere nelle opera del pensatore

iv. i-Anni I nu xucicnormini

l
l

6'1

di Ferney, Partista che con arditezza, per unevoliiiione lenta, ma iucessante della sua inente, si
fa strada, prima ribellandosi ad un idea, poi ad
una scuola, di guisa che girl 4 in quel primo Voltaire, in quel cortigiano campato fra le massime
di Fnlon edi precetti di Baldassare Castiglione,
pill che spesso tra verso e verso scoppiano il motto
delfenciclopedista e Pimpertinenza del tribuno .
x Ebbene quelfimpertinenza e cio che ti-ascende,
cio che interrompe la volgarita. aiitica. e coiuincia
a scuotere ed a far pensare e ad accusare nel festeggiatore delle favorite del re il losofo ed il
critico futuro iv.
E la Francia acclamo continuainente colui che
fu 4: Fintelletto del secolo XVIII iv poich egli,
per mirabile coincidenza, si trovo sempre a corrispondere al sentimento dei tempi che continuamente si modicavano come il suo pensiero irrequieto. Il quale a tutte Ie forme delIai-te volle
piegarsi; ma riuscl grande e mordscissimo ( note)
nopratutto nella satira, in una satira ne, inesorabile che accenna ovuuque, ora apeita, ora celata:
la satira delluomo che atteggiava Ie labbra ad un
sorriso che il Bovio feliceinente chiama caustico e
dei-ivava dalla 4: celia di Boccaccio trasforrnatasi

I
r

nel1ironia sottile de' poeti cavallereschi e nel ghigno, che vuol parer festevole ed amaro, di Tassoni in quelle stessa guisa che Ia sua losoa
non era se non la conseguenza degli sclegni di
Arnaldo da Brescia, di Dante e del Savonarola,
delle riforme di Martin Lutero e di Calvino e
del panteismo di Giordano Bruno, che avevano

G8

u. IIIID uomo nlnm I-non ITAIJA

successivaiiiente colpito la religions sino ad annientare cnmpletarnente il dogma.


t:=1.
Di natura aatto cnutraria fu noto la.
satire del Parini.
Essa fu la satire verainente classica del poets.
che, cont/emplava lo sfacelo duna societa corrotta
e ne arettava Ia morte, fu il verbo di una di
quelle grandi aniine antiche cui sorrideva una.
grandiose meta, alla quale si sacricavsno, pur
scorgendola loutana e foriera intanto solo da.marezze e di patiinenti.
ll Parini, che pur fu dei prinii che in Italia facessero proprie le nuove idee afferniandola solennemente uel Gforno, se accetto e segul alcune massime di G. G. Rousseau, non volle 3.11JmiI8l'6 le
dottrine del Voltaire forse perche troppo in contrasto oolla comoda vita, che glielo fece chiainare:

. . . . il moi-bido Aristippo
Dal eesol we-0....
Percio lindole della satire pariniane, dove il
poets civile talora abbandona lo armi della satira
per prendere quelle dello sdegno, assai dissiiuile della volteriaiia, in cui domina sempre pin
0 meno acuto il soggliigno medesimo; non denvano esse da due fonti troppo lontane, che ebbero
diiferente corso?....
Gli stessi caratteri dei due scrittori servono a
mantenere piii vive le dissimiglianze che regnano
nelle loro opere; ed alcuni esempi, che verro ci-

n. nxuu 1 an llcwmrmwrl

G9

tando, serviranno a provare come il Parini non si


trovasse mai daccordo u col Vnliaire cortigiano,
n col Vultaire pensawre.
Allorquando al Parini fu annuuziato averlo indicaw il governo austriaco a commernorare Maria
Teresa, egli si dichiarb incapaoe a trovar ides per
quel panegirico:
( Io non trovo veruna idea soddisfacente su cui
tessere lel0gio dellIrnpenetrice: alla non fu che
generosa e donate 1a.ltrui non 6 virtil .
E vi son altre differenle. Cosi, ea un Voltaire
colla sua Henriade scriveva il poema della cortigianeria,la1trn Voltaire chiamava iufame il Crisf,0....., mentre il Parini, sedendo a consiglio in
Municipio e vadendo alcuno lavare un Gesh aisso
alla. parete, ( ebbena, gridb, ove non centra il
cittadino Oristo, nappure io ho a che fare ...
Non la perdonava - copio i1 Cantu} - a quegli ecclesiastici che deponevano i segni della loro
dignit e spesso coi segni la dignita, e negli ultimi anni, gi. cieco, quando Pabate Ca!-pani andava a visitarlo, gli palpava il collo per senre
se pormsse ancora il collare .
Non sia meraviglia dunque se il Parini, che

chiamava il Rousseau:
. . . . ll novo

Diogene delhuro apzezncm-e

E della opinions dei mortnli

apostro invece il Voltaire in questo modoz


0 de n Francis Promo mullilorme,
Sol-ittor ltnppo mm-w B trnppn B mm

'10

u. mum nouo nu. won rnnu

Lodntn annoy, che uni 0011 mm modi


lmbl-ndir wmi mam eterno ciba
Ai Bempliui palnli, B .9 121199110
Di 60101 aha 1 IQ ngnn di ampere;
1 uppreltl u mio -am! laggindri midi
Con quolh m fnncinlln, n1l'A.uglo infestn,
one 1' Enrioo tuo v-into 6 d'l.ssai,
LEn!'ico mo che invauo lhblnl mm.
Lit.nlI|m Oorsdo, =1-am uooglio
Contra B la Sauna ifogni unto mm.
Concludendo questo breve raifronto, dirb: lodaw e biasimato fu al suoi tempi il Voltaire; ai
nostri sia lodato solamenie, e uel secolo che tra~
scorso si sia appresn a ubliare quanta ancora potrebbe offuscare la memoria del losofo, come si
lasciarouo fra i ciarpami del passato varie puesie
del Parini che sapevan certamente pih della ma
niera del... Frugoni che di quella di Marziale. E
cosl la dimenticanza in cui i posteri hanno la~
sciatoi primi saggi di Rjpano Eupilino e ls opere
giovanili del cortigiano di Luigi XIV, serva oggi
a far spiccare pill maesbosamente i nomi di Giuseppe Parini e di Arouet de Voltaire.

IL PRIMO UOMO DELLA NUOVA EUROPA


i

I
\

L<<i|1dierenu del Goethe.


Ad Arturo GrafI.

Al cospetto della < consolatrioe suprema quegli


uomini di genie che la sorte voile incompresi
dai oontemporanei si rallegranoz
Mona sol dark lor lama e riposo.

I)altra parte, i vincitori superbi, i trionfatori


indiscussi, pensando alla aeconda e secular asisbenza che dal giornn sfesso della lor morte avra
prinoipio per Popera cui aidarono il nome, non
possouo non riettere: quale sonomia assumer.
essa, quando Patmosfera intellettuale, che fu propizia alla sua nasoita e ne protease lo sviluppo,
si trover ad essere dileguaia completamente, e
lodi e censure, manifeatazioni dodi0 e d'aett0,
saran obliate del tutto; meutre intorno alla lor
vita ed al momenta storico che fecoudarono di
loro attiviti, forse non tum la uotizie potrau dirsi
chiare e sicure! Devon pur riettere anchesai a
qnasm memento e.... non senza apprensionez la
posterit, si pub hen aermsrlo, vuole il giudizio

74

IL nnlo uomo mmu won nlnn

breve, ama la frase somrnaria che degli uomini


celebri esprimn con una sola parola - come nelle
classicazioni scientiche la qualite dominanbe...
Non si pub negare che quesoe frasi fatoe (le quali
sorton spesso singolar fortune, dinndondosi assai
pin vastainente che lor virtii non consenta) siano
spesso in rispondenza approssimativa - colla
veriti stories; ma. ad ogni modo esse riescon soltanto Pespressione di una faoolt, d'una qualit. la
quale si pub chinmar dominante vero, ma che
pur nun e Ia sola.
Una delle caratteristiehe pin sicnre del genie
non e forse appunto il contrasto incessante che
passioni e iendenze molbeplici e diverse in lui si
combationo contrasto che gli consents di individuarsi nei pill svariati, anzi negli c opposti tipi
dell'urnanitA - e non e una tradizione, troppo
spesso aifatto indipendente dal valore e dal carattere deliopera loro, quelle che si erroga il vanto
di conservare a traniandare attraverso i tempi la
fania degli artistii
Ma a questa tradizione faniasticatrice dei molti,
la gloria stessa dei grandi esige che dai capaci
sia contrapposta la verit. storica, quale traluoe
dalle sicure bestimonianze, dalle deduzioni rigorose, dalle induzioni lngiche. Forse nun meno
splendide delle convenzionali aureole popolari sono
quelle che rifulgono di luce sicura e propria!
ll Goethe previde colla sua nitida chiaroveggenza che c popolare > nel vero senso della
parole egli non sarebbe mai state; ma, se populare non fu mai e chinniar tale neppur oggi si

I. c ilnu-rnnn n nn. son-n

15

pub davvero la colossale e molteplice e anco armoniosa opera sua pur lautore universalmento
noto ed ammiratu... e dunque necessaric aermare
che la. rnaggior parte dei suoi ammiratori conosce
solo per riesso, per nozioni altrirnenti avute, lopera. e la gira dellartista? E, volendo ampliar
la. questione, si pub chiedere: Fra gli stossi attenti
lettori dun poema 0 dun romanzo, come fra gli
spettatori dun dramma ed i visitatori di una Galleria, quanti posson dir di trovarsi nelle condizioni di cultura, nelle disposizioni danimo che
consentano di avvicinarsi allartista con quel pensiero 4 simpatico > solo al contatto del qnale egli
si svela completamentei
Non meravigliamoci adunque che intorno a
questa gura la quale pur appartiena alla storia contomporanea - leggendo siano sorte e che,
non ostante la ricchissima biblioteca di studj e di
coineuti a essa dedicati (studj e comenti spesso
troppo eruditi e minutamente, e qualche volta,
mediocremente analitici per poter aspirare alla
comprensione di alte siutesi), varii anni or sono
Michele Kerbaker abbia dovuto intervenire da
pari suo, con uno studio dei pin niagistrali che
vanti la nostra letteratura, a chiarir quel famoso
4: eterno femminino > (das Ewigweibliche) che simboleggia pur tanta e cosl singolar parts del pensiero goethian0....
Quale stuporc dunque che -- simile alla accuse
infami con cui si tento perseguitar il Byron in
vita e la sua memoria dopo morte intorno al
poeia tedesco, tuttor vivente, siasi formats quella

76

n. nun nolo 1:11.14 won n1InrA

leggenda dell 4 indiiferenza goethiana 2, ignobile


leggenda che lo rappresentava insensibile e senza
fede, senza cuore e crudelmente egoista, sempre
superbamente avvolto nel manto dellimpassihilitA.
piii costante?
La super1oritA del genio non pub, vero, essere
facilmente perdonata; troppo alto dono , e troppo
bello pare perch non susciti linvidia e lodio dei
madiocri impotenti e inattivi: che, se il fascino
delle creazioni artistiche sa render vani non pochi
sforzi ostili, non per questo placa. la malevolenza
dei pochi che si sanno sorretti dai gusto iconoclasta delle inoltitudini, e, studiando il carattere
cl una persona o dunopera, giungono a. scoprir
quei tratti - imrnaginarj, se volete, ma pur aventi
verisimile apparenza di realta,che possono cooperare a renderla poco simpatica.....
Nella tlgura del Goethe tall linee ingannatrici
non mancano: anzi sono cosl marcate, a dir vero,
da consentire anche a osservatori leali di aer
mare come questindierenza che gli vien tuttora rimproverata fosse pur parte tangibilo delPindole sua: la volubilita dei suoi amori, i suoi
scarsi entusiasmi per rivoluzionari e belligeranti/
dogni sorta, la sua esistenza cosl znetodica
da c gaheimrat 1 assai piii che da poeta- larte,
la medesima sua poesia non sempre abbastanza
4 inevitabile congiurano a far credere ai molti
che questa maschera dellimpassibilitA, di cui ricopersero il viso del poeta accuse, di cui quasi
impossibile seguire il sotterraneo corso, sia fedele
imagine del sun volto rnedesimo.

r.ciInu1:|.nnnn.uol-nu

7'!

t Ma del Goethe rimangon pure le opere, ed a


queste glie della < rneditazione rivelatrice 2 egli
conde quauto non volle dire alle persona che lo
circondavano 0 ad iinportuni visitatori. 1 Cie che
non molesta egli ha scritto (Dichhmg urui
Wahrheit) che di passata gli uomini ordinari, i
quali non usano osservarsi, i rnigliori lo notanoe
lo aidano con aura ai loro scritti . E gli scritti
suoi restano a tostimoniare come lanima dellartista fosse realmente - al pari di tutte le grandi
anirne - superiore allingiuria, alfingiustizia, al
dolore, allo scheme e < sarebbe parsa veramente
invulnerabile se non fosse stata accessibile alla
compassione >.
ll.

La tarda et. cui il Goethe pervenne, il carattere


delle occupazioni della sua virilita e della sua
vecchiaia cooperano, e vero, a darci lillusione
che tutta la vita del poeta sia pressoche simile a
tale lungo periodo di sua esistenza, periodo tranquillo e serene in cui pare che sullartiuta il consigliere granducale ed il naturalista esercitino irresistibilmente una duplice pressione: luome maturo
iatto serio e grave, sembra specialmente preoccupato di mostrar nei ricordi quali va evocando
e atdando alla carta quanta il ritratto di sua
giovinezza fossa poco dissimile da quello che la
virilitet e la vecchiaia presentavano.

73

1|. ruxo wolo nI|.u won IUIDPA

Ma la sun giovinezza noi la conosciamo rneglio


di quel che egli non labbia narrata: le sue avventure e le sue creazioni, le sue lotteree le sue
stesse memorie restano a testimoniare quanta tumultuosa essa fosse; e come intensamente il poeta
vera sensitive dellamore e del dolore - ahbia
conosciutn le ipocondrie pi11 cupe e le crisi pin
snervanti accanto alle gioie dellamore ed alle
estasi dell'arte.
Tanto che, se il Goethe fosse rnorto prima di
compiere i trentanni; non forse a noi - a traverso ii Goat: ed il Werlher il suo nome, oggi
simbolo di olimpiea serenita, parrehhe degno di
trovar posto accanto a quelle di _un Byron, dun
Shelley, di Giacomo Leopardi?
Son le opera sue impagabile e inconfntabile documento (e Canto sacro da potersi e dover contrapporre vittoriosamente anche alle tarde resipiscenze dellartista), sono i lavori della sua giovinezza che restano a consentirci di giudicare i sentirnenti del poeta, tanto pill esattamente quanto
rnaggiore, ampio e favorevole comento essi trovano nei minori documsnti illustrativi di quel periodo della sua vita.
Due eroi restano a sirnbcleggiare due ben distinti periodi di quella giovinezza: Goetz von Berlichingen e Werther.
Goetz von Berlichingen, nobile gura d.i cavaliere che non conosce bassi compromessi ed azioni
sleali, il quale sda arditarnente ogni ostacolo
per compiere un dovere che la coscienza glimpone, e, e non pub essere che un ribelle.

r.'liI|>irrnnnrnn.uon-n

79

Egli e Puomo 1: che i principi odiano ed a cui


si rivolgono gli oppressi. Chiedon pace e riposo
questi principi (esclama), lo credo bene: e quanto
chiede ogni uccello carnivore per divorar comodamente la sua preda ). E alla vigilia di una lotta
micidiale, mentre i suoi militi gridane: Viva la
libertal < Se sssa ci sopravvive soggiunge
possiarno rnorire in pace, poiche collo spirito vediamo felici i nostri discendenti . E rnuore invocando la Dea cui ha sacrata la spada; ma Pultima
parola velail pensiero amareggiato da nequizie
etradimenti. c Chiudete i vostri cuori con maggior
cura delle vostre porte, itempi volgono propizj
alla frode.... >.
Non forse il giovane Goethe compiacendosi di
descrivere 4 i cavalieri di ferro,i vecchi castelli,
la lealta, la probita, la cordialita e sopratutto lindipendenza dei personaggi 2 pare senta che da quel
mondo ideale dovra allontanarsi fra breve? ll grido
doloroso del suo eroe ce ne avverte: 1 i tempi son
propizj allinganno >, il ribelle medievale avra presto un compagno nel ribelle moderno.
In quel grido delleroe morente forse da scorgere 1anello di congiunzione fra due opere cosl
diverse, quali sono il Goetz ed il Werther. I tempi
sono malvagi - forse < la vita di ogni tempo
che e triste ma il poeta deve alne farsene persuaso.....
Perche lo obbligate ad abbandonare il be] castello di nobili propositi ove abita la sua mantel
Egli andrzt errando, errandc senza posa, vedra
tuttii mali che non conobbe - o pur voleva

_ .-_ ,

80

u. nun noun nun mun Inlon

ignorare Li vedra piii brutti anco di quel che


siano..... (era tanto bello, tanto ameno, tanto conforme allindole sua il soggiorno eletto dove non
lo lasciaate tranquillul) e piangerd sugli incanti
svaniti e sulle nequizie apparse, sadirera dovendo
assistere agli inutili livori ed alle basse passioni
di quellumanitA che egli si compiaceva vagheggiar alta e pura al pari di se medesimo.
Werther e un ingenuo, un illuso: e la sua lacrirnevole storia e quindi alla sua volta qualcosa
di piu che la storia duna semplice passione infeiice. Egli, che ha Panimo schiuso ad ogni generoso sentimento, non vuole rassegnarsi ad adoperar le medesime armi di cui si serve la maggior
parte degli uomini; non sa e non vuole comprendere che, poicbe la vita a crudele, chi saccinge a lottar con essa deve pur far sua questa
qualita della nemica, e.... resta saldo alla sua chimera come il naufrago allo scoglio.
Gosl 4 la irrequieta tempra del suo carattere che
non sa tenersi celata, ne rimettere >, sta per essere spezzata in un combattimento disuguale.
,
a E noto (devo ricordarlo per necessit. di esame)
come ed ogni anima sensibile Palba della gi0vinezza giunga apportatrice di una luce novella,
cosl rediosamente splandida da trasformar comple
tamente il quotidiano spettacnlo delIesistenza.....
Non forse, in tale istante, tutte le inclinazioni dun
cuore puro prendono una direzione aatto ideale,
e Padolescente nella donna scorge solo lirnma-

1.: c rlnlrrllirn n nu. non-ru

81

gine sensibile della bellezza, negli uomini altrettanti fratelli ed amici, e nellarmonios0 spatiacolo che contempla, solo un preludio a quelli che
gli si oriranno in seguito, tutti soavi, armoniosi,
ridenti?
Ed egli ignora che oltre la ubertosa pianura stan
ampj deserti inospitsli a pena celati dalle feraci
colline; nei boschi, nei prati stessi, fra lerbe rigogliose ed a piedi degli alberi occhieggiano serpi
e varnpiri.....
Solo pin tardi Pesperienza fa noto anche ai visionari pin ostinati Pesistenza di urnani cui non
fragranze primaverili, n magnicenza di luci inattese, ne purezza di cieli od innito di mari rinsciron mai a distrarre un solo memento, dai sospettar sempre e ovunque insiclie 0 agguati, dallo
studio di tenderne.....
Quale meraviglia che essi, scorgendo la sottil
schiera giovanile, estasiata della vita che e gaudio,
della giovinezza che e rapiment/0; si chiedano in
preda a livido attonimentoz
4 Perch ad essi tanta etfusione di gaudio interno traspare dai volti sereni, perche tanta beatitudine scevra di cure ad essi soltantoi is e sappiattino a tender insidie alla estatica schiera lungo
il cammino orito.
Lalbero dei sogni copra pur interamente delPornbra sua orizzonte e sentiero; larido deserto
delle passioni basse ed ignobili, che si stende sconnato innanzi agli occhi degli ingenui sognstori,
paia pur loro simile ad un giardino; insidie, pericnli li cbbligheranno ben tosto a guardarsi at-

B2

ll -we U010 nlnu noon Innon

torno, a chinarsi, a scrutar nalmente quel terreno, a scorger raccapricoiando una rnoltitudine di
ignohili gure.....
Oh questi nemici dogni bonta il povero Werther quanto bene li conoscel Quante volte essi lo
hsnno crudelmente strappato ai suoi sognil Con
quale strazio egli esclama: c Ah purch gli alti-i
viventi mi lasciassero camminar in pace pel mio
sentierol lo non mi curo certo dinvestigare le
loro vie 2.
Ancheg1i un tempo appartenne alla sacrs schiera
dei sognatori e c non aneiava che a correre, nella
sua felice ignoranza, pei campi, cercando aria e
Ince al sua petto, ginvenilmente palpitante dallegrezza, iyiaro dei lunghi, cupi, inesorabili dolori
dellesistenza r; anohegli ha creduto nella bonta,
nella sincerit-13., nella virtu, anchegli ha esolamato
esultante: < Non ve gioia al mondo pin schietta
e pin soave delle spettacolo d'una bellanima che
senza sospetto si verse nel cuore altrui .
Ma poiche la biscia lo he morsoz c Quante speranze annientate, quante care illusioni sfrondate,
inaridite per sempre! iv. 4 Sa Iddio, egli escla-ma, s io non mi corico spesso col desiderio, anzi
talvolta, colla speranza di non pin ridestarmi; e
viene il mattino, apro gli occhi, riveggo il sole
e rni sento infelicissimo. Vorrei poter pigliarmela,
col tempo, con una persona qualunque, rovesciar
la colpa del mio state su d una impress andata a
vuoto; parmi che allora questo increscioso fardello
che mi grava insoifribilmente le spalle, mi si allieverebbe in parts. Ma non so essere bisbetico;

1. e unnnznn urn corral

83

pur troppo la colpe mia, mia tutta! Golpa?


forse fatalita. lnsomma, la fonte della mis miseria
dentro me, comera una volta la fonto della mia
felicita, della mia giois. E non sono io, per avventura, quel msdesimo ancora a cui un giorno
sorrideva, ad ogni passo, un paradiso? a cui, nella
pienezza delle sue facoltzi, batteva in petto un cuore
capace ifabbracciare tutto lunivers0 in un amplesso damorei E questo cuore agghiadato
oggi dai geli della morto, non ha pin gioia nelle
care estasi del pensiero, che solevano rallegrare
questaurora avvizzita innanzi tempo. Le mie pupille inaridiscono, prive del dolce sfogo delle lagrime...
4: Guardo dalls mia nestrs il lontano colle,
veggo i1 sole del mattino romper le nebbie e dardeggiarlo desuoi raggi, e spandersi sul tacito
smalto dei prati, e il mansueto ume serpeggiare
n sotto amiei occhi, attraverso gli sfrondati salici della riva. E tutta questa imponente maesta
di cose mi giace irrigidita innanzi, non altrimenti
che le mute immagini dipinte sur un vassoiol l
colori, lo armonie, le fragranze della natura, non
inviano pin allanima 'mia un solo alito di lotizia: io mi sto al cospetto del Creatore come un
pozzo essiccato, come il secchio che versa profusamente Pacqua dalle sconnesse doghe. Quante
volte non mi sono io prosteso sul suolo, e ho pregato Iddio che maccordasse il refrigerio del pianto,
siccome Pagricoltore invoca la pioggia, allorche il
cielo gli sta sopra ferreamente immoto e la terra
inaridita par che protenda, fendendosi, le labbral

B4

u. nnm norm nun non IUIDPA

Ma, ohimel Iddio non manda la pioggia e il sole


secondo le nostre importune preghiere: e quei
tempi, chio lamento perduti, non mi facevano
heato dillnsioni, se non perche io aspettava, riposato e paziente, i suoi beneci e il mio cuore
gli era riconoscentissimo della gioia chei mi stillava in seno .
E da una vere e propria crisi che e disperatamente traversato l'animo di Werther: alle illusioni
sconnate, alle estasi sovrumane irnprovvisamente
sottentrarono gli sconforti piii cupi, le piu atroci
dolusioni: lo opprimono sopratutto il mistero della
natura e la malvagit. umana tanto discorde dalla.
sua bonta espansiva.
Egli malcontento di se e della societe: di s
a causa della troppa sensibilita che gli rende solo
famigliari eccelse ebbrezze (1) o supren sconforti (1), ed ignora, 0 quasi, quelle ore di calina
serena che allietan Pesistenza della comune dei
mortali della societal, perche esss. turba i suoi
sogni, non vuole riconoscere la rettitudine delle
(1) . Io vivo giorni cosl felici come Die 1i concede ai suoi
santi, e on avvengl che puo non mi lagnero daver godnte
le pas pure gioie, ls alnozioni pin oars della vim -.
(2) c Talon in vo dicenrlomi: Ii tuo destino non ha egunle

us gli nomini; essi son was felieinal pnragoue, dz che nessnno di essi ha mai durato ls tus torture. E do HIIDO n

qualshe nntioo pnela e mi par di leggere nel mio cuore.


x Snifm orridamente. No, cosl e impossihile che altri
abbisno soerto mail 1.

J
i

I. umrrnnu 2 nu. am;-mx

B5

novelle aspirazioni (il Rousseau aveva fatto scuola


anche in Germania) di cui appassionato sostenitore. Werther inoltre artista e non pub soifrire
pedauti e 4 listei >, ha seutimenti troppo uobili
per viver afaccordo cogli ipncriti, per non detestar
pregiudizi e privilegi; non vuol inne privarsi a
nessun costo di quel1indipendenza che lo autorizza ad esprimere francamente diuanzi a tutti la
sua. opinione, qualunque essa sia.
Le sue desolanti grida, i suoi rimpianti tradiscon Pinterna veemente crisi a son cosl acuti e
sinceri, ne sentiamo Ieco vibrar a travel-so le nostre bre con Lal terribile forza da obbligarci a
chiedere se da una simile crisi non sia state conwmporaneamente scosso lanim0 del Goethe medesimo.
Questo si pub aermare, poich Fautore stesso
I0 alferma in modo esplicito. Che, so cerfamente
i1 ritratm del giovane Werther non in tutte conforme a quello del giovane Wolfango, non bisogna dimenticare che 4 quaudo un uomo ritrae s
stesso sempre restio a fare una confessione oomp1eta.....; noi ricusiamo di identicarci colle nosh-e creazioni 1 e pocbe cose cirritano |:naggiormente della pretesn. altrui di capirci interamente .
III.

I1 libro della passions del giovane Werther fu


scritto con molta Ientezza e Pautore dovette (come appare beu chiaramente dal contesto) servirsi
spesso di materiali gia preparati, dico sentenze e

88

n. nnno woio nnn nmn Il7IOPA

osservazioni gizi scritte, sotto l, impressiuna di una


deterrninata e for-he - per quanta fuggevole
sensazione ed aldaha concisamente alla caria.
Era sua abitudine di notare quanti fenomeni,
anche intimi, gii paressero importanti. c Gib che
non molesta che di paasaia gli uomini ordinari
(la preziosa confessions non merita desser rioordata nuovamente?) i quali non usano osservarsi,
i migliori lo notano e lo aidauu con cura ai loro
scrim . La storia della lacrimevole passione di
Werther non sostanzialmente che Ia storia x duna
veru. e propria crisi giovanile >, studiata nel suo
momenta culminanhe e resa. con troppa fedeli perch sia solo possibile concepire un diverso processo costruttivo a un lavoro che rappresenta won
rara eicacia ondeggiamenti del pansiero proprii
di diversissimi, anzi, opposti momenti dellauin1o.
E oerti slati dellanimo non son forse anormali
tanto da renderne impossibile Pesatta rievocazione
allorch non si piii da essi dominati, giungenrlo
essi appunto apportatori di idea e sentimenti, che
sembrano atfatta inverosimili e per nulla conformi
alla nostra indole, quando siano passati allo smdio
di ricordo vago e confuse?
Si stupisce davvero pensando alle crisi sentimenbali che il Goethe dovette traversare scrivendo quests lettere che 1: ban per mataria uno stabo danimo cosi indenito e passeggiero da connare calla
pazzia.
4 Si ha un bel dire che si tratta dun semplica lavoro dimmaginazione: per oonto mio ricuso assolutamente di credere che Ia sensibilitd

|.u.mwrnnuun.mun-

8'1

iutellettuale possa funzionare da una parte, Ia sensibilit reale dallaltra iv.


Son parole d un romanziere, questa, di persona
cui possiamo cradere, perch scrive fondandosi
anche sulla sua esporieuza (1).
(1) Sonn di P. Bowen, Etude: at Portraits. Reexion: sur
ll thle. Edondo Rod, invoce, nel lll0 Enai rm Goalie

di opposm pun-e.

ll am, ed 11 Werlhn rinacirono, Ieoondo i1 ma, 1-on


cosl diormi d-0l1'ind0le del loro vreltore, che quoili dnvelw

mm trulwrrere ben dioci anni prima as potar d.u'0l'0p01l


(I1/igenia) che del uuo on-alters lone -pmm venmonu
15110.

E qui mi -i conlsntu di non uomprendere: mm aha il


rilrntto delfuomo giovue potch conlervn mmi che gli
umi poi llwmno will 4Ins1' feale riprodluione dell:

Iu sonomin in rm am memento, nuohe la in null: lomiglil


n quelli oha lo nigurnno qmmdb onui mmu-o n vuochin?_
A lemurs il onmnere di nu uomo coupe;-no parocohie

au - ed ognunl di me in mode mm pin particollre, quanta


nuggiormenla can 6 dnlle ultra dillinta: dovrema dunque
atupirui che In lqreni eoroni ll veeqhiaia. (Ii uomo che ebbe

mmultuon Ll gionezzn?

La gnrn an Goethe e lmmnmenls nmmplelaa B gli am-ems


mntimenti sono pur 1-we del poliedxo di qllwlll guraz poich
iI dilcspolo della Spinnll l lomnumanla Qnpemiziolo ed il

plgmn in-Ipenitente mam alle pin te see-Am criama


(A, zm, emu 44 -'1 cattvlicirmo, in Nuova Antologia, may
pm-1:116 il oluaiao non pot eslere in buoiu lode ronumtieo e
l6lltilnBn|.BIBZ o l'uomo c indierente r LII! una volts un giavme piano di luooo?
Ed il pin carom poets inglase quel troppa mite lo-

ghiah del Wordsvorth - non conobbe .mneg11um orisi


l9'iI)i.IB nelln mm giovinezzn? (1m=n-mu, La jewnen: a
Wordsworth). Chi vorrb. dir par no aha in ul pariodo di lul

BB

Ix. nnw IIOIK! an-1:4 Ivan Inlon

La vera opera darte nun , non pub essere che


il comento dun'esistenza, 0 dun periodo di essa....
E le pin alto creazioni urnane che sono altro se
non Parmonica risultanzn clellaccordo di certi stab
de11animo, di oerti atteggiamenti del pensiero col
mondo ambiente e colla natural
Fu una crisi violenta ed acuta che wompiglib
nellanirno del poeta tutti i suoi sogni pin giovanili; ed egli medesimo ca no fa parbecipi. 4 Si parlb
spesso di < unepoca di Warmer n; questepoce.
non 6 aifatto un momento storico determinate
hens! un momenta della vita. dogni imiim'1iu,o:
felicit ostacolata, attivit, desiderii inesauditi
non sono malattie dun tempo speciale, bensl dogni
uomo; disgraziato, anzi, 1uomo che non conobbe
nella sua vita il momenf/0 in cui gli parve che
Werther sia. stato soritto per lui . < I0 conobbi
da me questi turbamenti e non li devo aifatto
allinuenza generals del mio tempo: furon pinbtosm certi Oorrnenti assolutamente personali che
posero la rnia mente nello stato descritto da Werther (Cunuersazioni can Eokermann).
vim egli Agipne 0 scrivasao in mod!) non confonna =1 BBO 09/
!l,e!'97

Fa plrle an sua cnrallere quella oriai e in quala impormntissinu nunieml Essa spiegnla auueguente esiutenzl rlel

poem B ream ms (u pat di tutte la crisi giovunili) il periodo pi\\ uowvole B sincere d.i nus vita, Llnlzilndo Inca vi-

vissiml mm !\LII'0!|:\11'l bass di mm prepuazione, quanta

nulls serene conseguenze che la seguirono.


Non MBHVAIAA

L c umrnlnn x nu. aorrhl

89

1 Sono aleuni scrive ancora nellAutobio


graa - che per mancanza di attivita, nella condizione piii cheta del mondo prendono la vita in
5lisgnsto.... Io stesso conobbi questo stato e so
quali pene mi feoe sorire e quali sforzi mi costo
per liberarmeua . 4: Amleto e i suoi monologhi
eran come fantasmi che non cessavano d'apparire
alla mia immaginnzione .
( Dio mi guardi dal trovarmi nuovamente in
caso di poter scrivere simili opere .
Lo aveva colto noto - una. vera mania
snicida, sl che si pose sariamente ad esaminar
fra le varie forme di morte la pin, diciamo cosl,
c0nvenevole....
1
*4

Quests crisi doveva pur avere le sue conseguenze.


Quali furono?
Le malattie delIanimo, non meno di quelle del
corpo, trasformano e rinnovellano gli individui.
4 Alcuni uumini nel corso di lor vita il
La Bruyre che lo scrive si trovano ad avere
idee e sentimenti cosl diversi da quelli che possedevano, che si sicuri di sbagliare giudicandoli
dalle apparenze della loro prima giovinezza 2. E
perch? possiamo chiedere. Per 4 natural evolgimanto di faoolt for-so? No: semplicemente pel
motivo contra.ri0.... io direi.
Convien riconoscere in quanti scorgono limpossibilit. di render-e Pesistenza conforme al loro sogno, e non risolvono il problema colla morte, la

90

u. ruuo U010 nu. Inou nmn

neoossitt, so voglion uscir vittoriosi della lotto, di


ordinsro alla loro volontA una determinate via.
Cosl il Goothe,alloi-che sulla soglia tuttora della.
prima giovinozu fu chiamatu a ossero consigliere
del granduca di Weimar,si trovb tosto, quantum)quo protetto ed amato dal suo signore, circondato do fortissime ostilitA..... la turbo degli scribi
4 dordine o di 4 concetto r aveva gi. unanime
protestato contra la nomina di questo poets che
1 ledovo tanti privilegi gerarchici; un ministro
si are persino dimosso in segno di solidarietal coi
prolestanti.... Fu necossaria tutta la fsrmezza del
Granduco perch e i1 Goethe potesso rimnnere al
suo posbo e quei livori si placassoro. Ma il poeta
dovette mostrar sul serio come saposso coprir la
caries conferitagli; le c praticho ci guadagnarono un tanto, 6 voro, ma le ooncszioni artistiche rimasero.... allo stato di concezioni. < Tuttii
lavori che portsi a Weimar son sue parole
non Ii potei continuare; il poets si crea un mondo
a parte, ma. la societ-L vile (e lui che parla) imponendosi a lui lo importnna e lo turba .
E, poi, i bei momenti di Strasburgo e diwetzlar,
delle dispute col Lavater o collHerder eran passati per sempre: e con Pallogra e sincera e tumultuosa turha degli studenti d Universiul, Ie persone della Corte ducalo, avevsn ban poca somiglianza di carattore e di contegn0....
x Quelque profonds que soient les grands de la
cour il La Bruyre mi socoorre di nuovo et quelquo art quils aient pour paraitre co qu
ils no sont pas, et pour no point paraitre co qui1.s

I. x mmn-nun 1 nu. non-an

91

sont, ils no peuvent cachor leur malignit, leur


extreme ponte A riro aux dpens dautrui, et .
jeter un ridicule souvent 011 il ny en pout svoir;
was beaux talents se dcouvrent on eux du premier
coup doeil: admirables sane duuts pour envelopper
un dupe at rendro sot celui qui Pest djs, mais
encore plus propre :1 leur oter tout le plaisir quils
pourraient tirer dun homme desprit qui saurait
so tournor st so plier en mills manires agrables
ot rjouissantes, si lo caractore dangereux du courtissn ne Pougagesit pas 9. uno fort grsnde retonue.
ll lui oppose nu caraetere sorieux, dsus lequel il
so retranche, et il fait si bien quos les railleurs,
avec des intentions si msuvaisos, manquent doccasions do so jouire do lui iv.
Gircopdato ds persone quasi tutte incepaci di
sentir sltsmente e pensar senzs malvagits, pronto
s gittar lsoqua gelsta del ridicolo sullo ammo
degli entusiasmi, che altro rimanova al giovane
poets so non colaro i suoi sentimonti ai piccoli, si
tristi i suoi dolori?
Non e tempo omai che egli ordini alla volonte
la sua strsda e 4 chiuda con curs le porte del suo
cuore, poicb il momento propizio alla frode iv
e si coli sdognosamento dietro unapparente indifferenzs, come al coperto di trincea, ove attender
con qualche sicurezza Psvsnzar dei nemiciZ....
- 1; ~
Ms do unindi'erenza appsrente alla insensibilit, di cui lo accusano alcuni contemporanei e
ls posterite inconscis, troppa difforenza percbe

9i

u. nnlo noun nun noon lemon

si posse. consentiro alla fusione fra. due sentimeuti


di cui uno e nsturule e pienamente spiegabile,
mentro laltro rimano assolutamoute indegno di
quslsiasi ingegno suporiore.
I trstti del suo cuore, < di quel cuore, son
parole di Jung Stilling che pochi conobbero,
ma era grande al pari de1lingegno, noto a tutti
furono molti. Dells generosita del poets il Riemer
addusse pare:-chi esempi: e abbastanza noto fra
gli altri Paneddoto che narra come, meutre scriveva Ylgemia, gli giungessero ls notizio della.
miseria e della fame che aliggevanoi tessituri
dellApolds, e come il Goethe, divenutone commosso come di propria scingura, scrivosso alla signora di Stein: x La tragodia non avanzera dun
passo: e maledotta, il re di Tauride deve parlare
come so nossun tossitore dellApolda sentisse gli
stimoli della fame 1; ne pogo dei provvodimenti
dati nfurgenza, si recasse subito sul teatro di quelle
misere scene.
Pur troppo, delle opere buono compiuto dal poeta
molto (o proprio per opera di lui - fattosi involontario complice dei suoi detrattori -) rimarranno per sempre ignorate; era troppo sincere. la
compassione che Pinfelicita gli inspirava perche
egli potesso solo pensar ad esporre lo sue buono
azioni alla teatrale ammiraziono dogli ipocriti.
Pure, un esempio, fortunatamente, ci rimasto
della sua sensibilite. nel parteoipar si msli altrui,
della sua delicatezza nellalloviarli.
Uuo sconoscito e seouoscinto A rimasto sempre questuomo cho le carts designano col pseudo-

L 1 nnirnuun 2 nu. oonn

93

nimo di Kraft scrivo al Goethe ceroando interesssrlo ai miserandi essi che lo ridussero alla
miseria assoluta; narrandogli il suo state: non
nn volgaro accattone costui, ma la sua indigenza
cosl docorosa ed alters da imporre rispetto; si
rivola senza amici, senzs parenti, senzs. protettori,
6 malcontouto di se e del mondo, o pur cosl
ero o quasi insolente in questa sua dignitt che
qualuuque altro potente che non si fosso chismato il consigliere Goethe sarebbe rimasto
non solo atfatto commosso ma grandemento irritate leggendo la straua supplica dellorigiuale postulauto... Ma e on vinto e il Goethe gli si aeziona: questo ammiratore dei vincitori superbi,
questo vincitore indiscusso ogli stesso ama i
viuti, ha per essi una spociale tenorezza e pare
che osservando Ie lor disgrazie senta come spesso
la sorto inuisca irroparabilmeuto sulle uostre azioni e senza nostra colps; pare si rammenti quante
volte anchegli discoso sino a scorger il fondo dellabisso, e lieve, assai lieve segno sis quello che
separa la propizia fortuna dallavversa.... E gli
manda subito un podi dansro e gli oifre oggetti di vostiario do prima ed altri poi: sono 1: un
pastrano, degli stivali, delle ealze e un po didansro 2 che glinvia alcuni giorui dopo (1). Ne dai
doui e dalle elargizioni vauno disgiuute le buone,
lo consolanti parole. 4 Ed ora proseguite di nuovo
arditamento sul cammino della vita. Noi non viviamo che una sola volta.... S1, io so perfett-imente
(1) Epixtolario, lstten 2 nnvembre 1778.

94

n. num noto nnu luon lemon

che oosa sia assumer sulla propria la sorte di un


altro; ma voi non perirete 1.
E la sun stossa benecenza oom'era estrema
mente delicate! 4 non vi ho msndato - scrivo a,I
prototto uno dei mioi vestiti, perche a Jena
potrebbe essore riconosciuto.... >.
Ma, quolluomo osaoorbato dai dolori e delle
privazioni, avvilito, inoerto, dildento di se e degli
altri, e stranamonte ombroso; cosl il Goethe intende mnndarlo munito di sue commendatizie a
Jena ed egli si riuta d'undarvi, cosl sltra volt-1
fraintonde il senso di qualche letters dol poets e
si risente amaramente.... ma il beneco protottore oonosco troppo bene il suo povero soorente e
lo cornpatisco e lo conforta e soocorre seuza posa
e durante sette Mam spende la sesta parte della
sua eutrata (modesta non ostanto Pimportanza
dol suo posto a Oorte ) a toglier quel1estraneo
dal bisogno, e solo in cambio di suo municenze
gli chiede la sua benedizione; 4: la preziosa benedizione del povero ) comegli esclama, ne psgo, allorquando il suo protetto muore, presiedo alla sua
sepoltura, sonza voler neppur allora, secondo la
prouiessa fatta, rivelar il nome della mistoriosa
persona, nome che tuttora ignoriamo.
Qusnte sono le szioni di 4< apostoli della fratellanza uuiversale >, di s lautropi che si possano vittoriosamente contrapporre alla delicate e
sublime carit. di quest < poeta sristocratico ,
di questo 4 pagano , di questo 4< sprezzatore di
nioti popolai-it
a
4-~

|.'cnImrn'n-Inon:-|.|\1IrII

95

Oseerviamo ora il Goethe nei suoi eentimenti


atfettivi, nelle sue opinioni politiche.
Questiuomo, cui si rimproverb negli amori quelFincostanza che speaso non A so non la prove
dellincont/entabilit delle anime uuperiori, contiuuamente anelanti a un ideale di perfezione assoluta non ea forse eaempio duna sensibilita e
d'una delicateua seuza pari ualla soelm dellaffetto pith alto e duraturo, dellamore da cui trasse
la maggiore, la miglioro ispiraziona sua? E la conuemplazione duna miuiacura che lo condurre a
quelle decennale nobilissima passione verso Carlotta di Stein, passions la quale resta pur Pepieodio suvrano del suo lungbiseimo poema amoroso.
c Quale epettacolo devessere esclama il poets
ammiranclo quel ritratl/0 -- osservar come il mondo
si rieua in quesanimel Essa vede il mondo a
traverso il medium della bonta. La dolcezza dz!
a questo viso Peupreasione sun domiuante xv.
He pur un faacino ben grande questa c espressione domiuante della signora di Stein sullanimo del Goethe so gli impedisce c di dormir per
tre notti consecutive , tanto la sua mente occupata dalmpressione che il solo ritratto vi lascib; so fra tante fresche bellezze di cui yinors.
la. come di Weimar egli trova poi solo degna del
suo aetto e duna bilustre fedelw, una donna,
non belliauima per aaaentimento di contemporenei
e testimonianza di ritratti ed a lui anche essai
superiore detM....
L 1 indiereuza politica del Goethe fu e rimane
sempre berseglio agli strali dei c militanti d'o-

96

u. ruuo norm n:u4 lnon Ivlan

gni partito: osserviamola qual'essa sia, pur alla


sfuggita, un poda vicino. E pure di questa 1 inditferenza. le parole del poem den ragionevole
spiegazione; < La facolva di comprendere le albe
idea rariasima r; a in cousegueuza bisogna nella
vita nrdinaria tenerle per s e non moetrarne se
non quanbo necossita per atfermare la propria
superioritt sugli altri .
c Non speriarno son sempre sue parole
che la ragione sia mai popolare,.... essa rester.
sempre proprieul esclusiva di pochi eletti.... Vi
un mistero nella losoa come nella religione e
il grade medic dellintelligenza umana non abbastanza elevate perche gli xi possa sottoporre
cosl alto problem: e perche possa eesere scelto
quale giudice estremo in tale maberia .
Non naturals ore che questo losofo il quele
osserva in modo cosi elevaw e sempre da un medesimo piadistallo avvenimenti umani e fenomeui
naturali, non piaccia ai molti politicanti d'ogni
colore, che, purch essa sia tratta a seguirli, non
si peritano di prodigal" alla folla incosciente dw
gfincapaci dogni classe gli elogi pin indegniZ.....
Sapete ad esempio 0omegli giudica sia la
rivoluzione francese che coloro i quali la provocarono? Ecco: 1 Della rivoluzione francese non
potevo esser amico, troppo mimpressionarono i
suoi 0rrox'i;..... ma ero anche assai poco amico
duna sovranit arbitraria. Odio eoloro che compiono le rivoluzioni al par di coloro che le rendono inevitabili... negli scompigli violenti si distrugge quanto si guadagna, tutto cib che e pre-

1. c mmnnnu nu. aormsl

9'!

cipitato e violento non mi va. perch non conforme


alla natura; per la politics come per la nature
tutte sta uel saper attendere 1.
ll consigliere privato aveva saputo, a quanto
pare, conservar intatta la sua intima libert. e in
omaggio ad essa gli era parso indifferente sdar
a un tempo e le ire cortigiane e Pimpopolariti
demagogica..... Onde, so evoluzione avvenne nelle
opinioni politiche del Goethe, non essa fl] spontanea sempre, frutto solo di studl, dosservazione
e di aooresciuta esperienza? ll giovane Wolfango
fu sempre assai democrat-ico nei modi e nei costumi e (mi si consenta di immedesimarlo col giavane Werther) tanto amante delle semplici e patriarcali abitudini popolari (1) quanto oordiale sprezzator di superui convenevoliz tale sirupatia non
solo non fu menomamente aievolita dal soggiorno a Weimar, ma si aocrehbe anzi cogli anni
e colfesperienza. 4: Come bornato forte in me scriveva dal1'Hartz alla signora di Stein Pamore per queste elassi inferioril Che si chiamano
aainferiori ma che certamente agli occhi di Dio
sono pin alte... Qui voi trovate tutte le virtii unite
insierne: couteuwzza, moderazione, veritzt, rettitudine, gioia nel giuoco, inuocenza, costanza >1
Ma i sentimenti veementi di sua giovinezza, gli
sdegni coutro la stupidaggine e la cattiveria degli
(1) Questo amore, quests ledeltl, quests pnssione non none

dunque nxfinvenzione de' poe, ma e eosn vars e reels, e vive


in mm la sua ensrgia, lrammozzo a quells ulmese di uomini

che noi ohilmiamu inooltn e rozzn. Noi, gem calm! oh, la


bells. coltun in veritil (Wenher).
I

BB

n. PILIO nouo nun non IUIOIA

uomini, la sua ira contro le classi c reggitrici >


che non sapevan neppur regger so medesirue, l0dio che gli inspiravano i pedauti tutti, cederanno
il posto a sentimenti conformi alla mente de1luo
mo fatto pit: esperto giudice di fenomeni e di
passioni.... E fardere luomo maturo forse a riconoscere che Punica lotta, implacahile ed etema,
Ia sola degna d'esser cornbattuta e quel1a1eg
genclaria invero e soggetto enche di favole dei
buoni e dei cattivi, e che le opinioni degli onesti, quali esse sieno, son sempre rispetiahilii...
Onde, divenuto profondo e sicuro conoscitore
di u0mini,i1 tenor di sua vita. non parve forse
tracciar conforme alle strofe del nostro poeta che
sopratutti amo ed ammiro e volle tradurre?
Niuna tregus cui v-ili: il unto Vera
Mai non ldif, no proferir mai verbo
Che plandl =1 vizio -1 is virtu dsrida.
Confessione di fede davvero uu po troppo ampia ed alta per quanti, abituati a osservar solo
le pareti della stretta valle delle gare partigiane
in cui si vollero racchiudere, ignorano quanto
Pocchio umano sia capaoe di contemplare di vastit innite!
:1--r

Gli avvenimenti umani son dal Goethe osservati


alla stesse stregua dei fenomeni naturali; per gindicare egli si pone nel giusto mezzo (e un po in
alto se occorre) - per soorgere quanta v di intrinseco in un fatto, in una questions. E neces-

|.<i.unn-rxusn1nu.aol'mI'

99

sario aggiuugere che questa uomo il quale he la


rara abiliia di saper vedere contemporaneamente
le ( sei facoe del dado e nel giudizio vuole conservar completamente intatta la sua intima liberti, avra virtii di conciliar gli adepti delle opposte parti nel biasimare la sua equanimit. e
con acrimonia tanto maggiore quanto pil'1 egli
pone a nudo le incongruenze e le piccinerie dello
spirito di parts?
1 Quando inteudo parlar di 4 idee liberali
son sue condenze devo pur stupirmi che gli
uomini tanto iacilmente si appaghino di sole parole. Un << idea devessere liberale ; cio non ha
senso deve essere precisa, forte, feconda sopratutto, poich tale e'la sua missione divina.
E nel sentimento che si deve oeroare il vero liberalismo, ma i sentirnenti sono assai raramente
liberali; poich sono Pespressione immediata delle
persona, dei loro rapporti, dei loro bisogni s dei
loro interessi >.
Retrivi e giacobini non devono ora purdimenticare sia anche per un istante le loro ire
per unirsi a combattere ohi ha questo coraggio
di riutar di schierarsi in una delle due le nemiche, e dantesoamente si oostituisce << parte di
se stesso porgendo un ideale salutn a tutti gli
indipendentidi tutte le nazioni? E, poiche ognuna
delle due parti sarroga il monopolio del patriot
tismo, bisogna pur convenire che questo pensatore (il quale di appartenere tanto alluna. come
allaltra si riuta cosl risolutamente) manca alfatto
di senso patriottico.....

l00

u. rlum uolm nu non anon

ll patriottismo del Goethe! Ma non era forse di


tanto superiors dovremmo vederlo ora almono - a quegli entusiasmi settari di quanto il vero
amor patrio sovrasta alle passioni di campanile,
di quanto lamore per Pumanite. eccelle sullo spirito patriottico (che inevitabilmente non si uutre
meno dodio che di amore) dei siugoli popoli?
4 Che sintende dioendo x amar la patria , c far
opera patriottica >2
1: Se un poeta durante Pintera vita ha lavorato
a distruggsr funesti pregiudizi, vedute strette ed
egoistiehe, a dar alle opinioni maggior rettitudine, maggior nobilt. alle idee, che poteva far di
meglio >2
< Il mondo assurdo,non sa quel che si vuole,
bisogna lasoiarlo parlare e agir come gli piaoe.
Come avrei potuto prender la.rmi senza odio7.l..
E, sia detto, i Francesi io non 1i odiavo.... Come
svrei potuto odiar una nazione che fra le piii
civili della term ed alla quale devo sl gran paroe
del mio sviluppo intellettuale? Lodio nazionale
un odio particulars: tanto piii nelle regioni inferiori che si rnanifesta pin energico ed ardente,
ma ad una data altezza svanisce, L9. si sta, per
per cosl dire, al di sopra delle nazionalita e si
risente la fortuna o La disgrazia dun popolo vicino come la propria .
Cost egli al suo Eckermann.
Ecoo: se Pelevatezza di mente si pub chiamar
indifferenza, certo rarainente si trovan uomini indiiferenti
tal rnodo di concepir la patria
e Pumauita e ancor oggi cosi super-iore alla me-

1. e mnmnnwn 1 on. eolrnz

101

dia intelligenza delle masse, che proprio non ce


da stupire, se un secolo fa.....
Ma quauti pensatori ettivissirni da Luorezio a
Newton non furono giudicati, alla medesima stregua, indifferenti di gran lunga piii ostinati! Come
denire adunque questa apparente indiiferenza del
poeta, tanto simile a quelle. di Leonardo c se non
- col nostro illustre Gabriele Seailles come la
sottile miscela del suo sdegno per la stupidaggine
degli uomini che solo lavorano e nuocersi, dellamore che portb loro e delle pin alte passioui
che traverso la scienza e Parte lo elevarono verso
la contemplazione e la creazione delle cose divine?
< Egli osservb i fenomeni della politica al mode
di Spinoza, sub specie aeternitatis, dal'punto di
vista delleternita, e soccupb meno del male che
fanno gli altri che non del hone che pot far
egli stesso .
IV.

Cost giunto e avanzato sulla soglia della eta


virile, liberatosi non senza duri sforzi dalle preoccupazioni che sono prerogative della mediocrita,
il poeta accintosi ad opera solenne a mira omai
ad innalzar la piramide della sua esistenza alta
quanto praticabile nellaria >, pens'a ad intracciare il ritmico accordo fra le sue opere e Ia sua
vita cosl intirnamente, da poter ben presto esclamare: < lo avanzo sempre senza mai indietreggiare, le mie azioni ogni giorno si fan piil armoniche, ogni giorno trove piii facile compiere quanto

102

u. ruuo noun nu. I\1ovA zvwn

credo giusto e buono; ne di questo potere e di


questa forza saro mai in pericolo di inorgoglire,
io, che vidi chiaramente qual mostro pub nascere
e svilupparsi nel cuore delluorno, qualora una possanza superiore non ci protegga >.
Ma pure egli deve cominciars dalle fondamenta ;
e, se alcuni anni della sua esistenze, se i primi
anni del suo soggiorno a Weimar semhrano vuoti,
le opere di cui i susseguenti furono testimoni, non
oonsentono forse di paragonarli alla stagione dellanno in cui non fronda o frutto sono a palesar
Pattivita della natura, ma il seme celato nel terreno aspetta e passa inosservato a quel primo
sviluppo che la fase pin importante della vita
dogni essere?
Opere artistiche quali Plgeniu ed il Tasso:
opera scientiche quali Lintrodu:io'/me allcmato~
mio comparata, gli studj sulle Metamorfosi delle
piante e sulla Teoria dei oolori verranno a scoprire in un coi nuovi ideali del poeta e dello scienziato quali crisi abhiano superato i primi, quante
pazienti osservazioni e quali induzioni ardite immedesimati i secondi.
Dovran passare degli anni, vero, sara necessario un Iungo viaggio in ltalia, perch questev0luzione possa dirsi veramente cornpiuta: ma
luomo cui sono omai familiari le pin alte gioie
dellbsservazione e della speculazione e sa limpidamente tradurre in immagini arnioniose e diafaue le aspirazioni piu oscure e le piu alte idee,
trovera che alle gioie ed alle glorie del lavoro
ogni altro godimento da posporsi.

1. 4 murnuxn nun corral

103

Esse generane salute e letizia ed han virtn anzi


di censolar lanimo di tutti quei turbamenti che
esso trevo nolla ricerca di altri godimenti meno
sicuri.
Epperb potra scrivere: 4 in egni tempo cio che
il poota, il lesofe hen preforito lavorare in silenzio intorne alle creazioni del loro spirito ), e
rivolte ai cultori del bello, del vero, esclamare:
c Quests sara la vostra parte, la piu invidiahile
di tutte, gieirete poi primi dei sontimonti di cui
un giorne saran piene le piu nobili anime 2.
Tale misura che a melti pub parere ogeistica,
non rappresenta il pin alto grade di disintoresse
per chi sappia e veglia comprenderla? 4: Ce que la
conscience timere des ames fendres et vertueuses
appelle Pgoisme du gnie nest dordinaire que
le dtachemant des jouissances personelles et ouhli
do sei pour lidal , val la pens di ripetere col
Renan.
Luome conscio dei deleri e delle gieie della
vita ha trevate lunice calico a cui pessa hero liberamente senza che feocia sagiti al fende; non
Pabbandenera pin, e, se daceostarsi ad altre coppe
ha gia riutato da tempo (sa quel che centengeno
0 possone contenere), so non ha troppa duoia nelPamicizia, so nei rapporti con conescenti od estranoi sempre e soltanto freddamonte cortese, non
fategli rimprovere.... vi sen carattori che dovono
di necessit-1 comportarsi a questo mode.
Nen esistene forse alcuni rari quante nebili
caratteri che, se stanchi di rimanere in unattitudine fredda e risorv_ata, tanto piii nooessaria quante

104

u. mum uolo nxua mun mien

meno conferme all indele lore, non riesceno a


dominare i lore sentimenti gonerosi e dalla forzata inanita destande ad attivits. feconda i loro nobili impulsi, non c conoscone limiti nellamicizia
o nella compassiene? Solo che ossi si pieghine al
bene, nen possono arrostare la lore henevolenza;
sen cosl inesauribili nel prodigare con benta, che
il lore stesse disintoresse e la lere lealta ecoitane
basse passioni in quanti non possono gareggiaro
in tal nobile lotta, in melti che si sentirebbere
meno umiliati dal bonezie qualora non fosso cosl
spontaneo e nobile, ma prive dollassenza di quelle
mire interessate cui la comune dogli uomini tendo
troppo sposse anche nel pergere sollievo a1trui....
E sevente necessarie che le anime buone rinuncine a compiere in special mode quelle fra lo pietose, ceraggiese, sublimi azioni, che la modiocrit.
non puo asselutamento comprendere, ossendovi
pur troppo uu grade di disiuteresse e di eroismo
che essa non A capace non sole di apprezzare, anche nelle pi\1 propizio disposizieni, ma neppur di
capiro....
8*8

Ne e a credero che tale apparonte inditferenza


di alcuni eletti sia. datrice di felicita, come velgarmente si credo, al sole pensiero delle noie che
pub evitaro. No, una doloresa necessita, eeco
tutte; come anelorebbere essi e strapparsi dal
volto la maschera che tante l.i sgura e pur devene censervare per non porre in balla d'egnuno
la lore stossa esistenza, poi che tanta parte del

1. 1 LIIILIIIRIIIA 1 Inn non-ll

105

loro pensiero e dei lore intimi sentimenti sparsa


pol mondo s in peter di chiunquo voglia scrutar
nei recessi di quelle loro anilne, di cui lo pill segrete passioni con sincera eifusiene ailidarouo alla
carta, alla tela, el marmel
Cosl, a quanti nellosistenza del Goethe si cempiaccieuo veder Pimmagine duna vita cosl felice
quale appena e date alluomo di vagheggiare, mi
si eensenta concludende queste audace Saggie -- desservare che alla bellezza delle sue
forme, alla sua robusta costituzione, al sue bel1 ingogno, allagiatezza di cui godotte ed agli onori
che gli furon trihutati ne al giemo della sus
dolce merte, comea tutti questi fattori, oongiunti
alla sodclisfazione daver terminata lepera cui afdo il suo uomo, uno si debba centrapperrs, uno
che basta a controbilancisrli tutti.
Quale? ll sue genie.
E date all'uemo di genio, sia il pi venturato,
di cenoscer la felicita? Lungo i sentieri della vita
orescono - e il detto A vieto, anzi piu spine che
rose, pit: deleri che gioie: se cost , l'artista
che 6 lesser sensibilo per eccellenza sontir.
maggiermente 1e gieie, ma anche i doleri....
Se interroghiamo il Goethe, omai mature ed
apparoutemonto soddisiatto nei desideri piu dimcili ad appagarsi come nella pill sfrensta ambizione e nelle aspirszioni piu alte, s con un fremite
strane che egli risponde per hocca del vecchio
Faust, il quale al par di lui, nella sue lunga e
venturosa vita, consegul, insioma a tutte lo velutta
della torre, egni gioia delle spiritom. x 0 Nature,

106

u. nmm vane nu. Ivan linen

chie sia sole un uomo al tuo censpetto, nientaltro


che un uomo. Allora varrebbo la pena desser
natel
Aspira alla mediecrita, dunque; i seli mediecri
gli pare abbian ragiene di ledari della vita"...
Poich vi sen gioie helle e tranquille nella vita,
gioie modeste facilmente accessihili e durature
anehe per il eosiddette uomo 4 normals .
Luomo normale non si essorva, non si scruta,
non eerca negli abissi della coscienza problemi
misteriosi.... egli eammina libero e risoluto per la
sua via, senza che lo zaine degli ideali gli gravi
lo spallo 0 le grida della passione laceratrioe valgano a distrarloz il suo carattere uniferme simile a minerale dalla semplioo cristallizzazione,
di cui tutte le faccie sen nettamente delineate non ha treppi misteri, non serba serprese no a
lui no ad altri; al dolere, alla compassione, agli
aetti, allamicizia, allodio ha prevvisto da tempo
a per det/erminati limiti: nee ultra. Ma questa
nermalita cosl preziesa ed invidiabilo, il genie la
eenosce appena, e sole perche 4 la traversa , direi,
senza arrestarsi, per scendere e per salire: por
scendere ad essore 0 sentirsi meno uomo del piu
mediocre ed umile rappresontante di nostra specie,
o per saliro ad inattinte plaghe, donde Pintera
umanita gli pare bon piccola e povera cosa.
ve un privilegio di delore come esisten privilegi di virtu e di bellezza, e questo privilegio al
genie non e negate, egli sente che deve far part/e
della sua corona un ben triste ore; ed in qua]
mode la sua breve vita mortale-debba scontar il

___

x. 4 ixnirrzuln 1 nu. non-n

107

gaudio glerioso del deminie secolare nei tempi e


sugli uemini.... e una somma di sciagure che deve
incomber sulla sua vita per dare allepera gli incorruttihili aromi vivicatori porenni.
Ha geduto ed amate il genie, ha sotferte ed
odiato.... ma, sen gioie inattinte, dolori non prevati? Lo raggiungeranno: ogli li aocogliera, tale
il sue compito, tale il sue destino, quanto
piii grande, quanto maggiormento destinato a
pin vasta gloria.
E cosl, non senza forse un fremito di amara
gioia quanti incisero il nome sulle hrenzee perte
della gloria sentirono Pappressarsi delle sventure
che eran necessarie alfimmertalits. dellepera loro; e ad essi, che tutti eonobhero gli insulti della
sorto, ls persecuzione fatta in nome del lor privilegie annunziava Pesistenza del privilegie stesso;
onde la < verita di lor vita > sta tutta nell implacabile imperversar di pessioni, di cui devettere rivelar la suprema ossenza, presorvandola collaroma
purissime dellarte.
4 Dov piil sentimento, e piii martirio ) scrisse
Leonardo, luomo cui naturae sorte vollero ailidare tutte quelle doti e quei pregi di cui uno
sole sutciente ad appagar unaltissirna ambizione.... < Dov'e pin sontimento e pin martiriol
Grave sentenza che rimane a testimonianza e dei
ponosi momenti che indugiarone su quell invidiato,
e della fallace illusiono della [elicit-t del genie, del
genie che il mondo chiama fortunate...
E pur basta ossorvare la via che han percorso
questi uomini per esser persuasi delfingiusta, in-

108

u. Plum umm nun non zvmn

vidiosa sentenza. Non s forse essa prodigiosamente


lunga e non A la sua lunghezza che ci cousenbe
di chiamarli privilegiati?
Gunrdiame pero al punte di lor partenza: esceno
dal pepolo essi, tutti o quasi: quanto di meglie
ha date lumani1-Q nelle arti, nelle scienze, quzmto
di msglio esso ha prodotto, non e uscito dalle
mani di ricchi o di potenti, cui condiziene sociale
censentiva anticipate plause e pit: facile via.... Essi,
che oltrepasseranno la interminabile schiera dei
centemporanei, si trevane spesso nelle ultimo suo
file: quale sforzo per attraversar le schiere compatte che preoeden la loro, per oltrepassarle tutte!
Alla tirannia del genio Pumanita non si assuefa se
non dope ripotute rihellieni....
Ecoo, perche il genie deve pur dolersi della
sorte che gli volle schiudere un destino diverse
da quelle della societa, qualunque essa sia, che lo
cireonda; ecco perche, anche dopo unesistenza cui
terra e ciolo predigarono inattesi e inauditi faveri,
A cestretto a supplicar Colei che volle farlo sensibile imagine di suporne gure. < 0 Natura, che
io sia sole un uomo al tue conspette, nientaltro
che un uomo. Allora varrebbe la pena di esser
neto!

ll Goethe spiritunlistn.
Ad Annie Buant.

La presente rioritura di studi spiritualisti potrebbe e dovrebbe, fra i suoi risultati, dame altresi uno storico; dico lesa.me delle intuizioui
che di una grands legge evolutiva dominata da
un senso aatto idealista della vita, ebbero forse
tutti gli scritiori, veramente graudi, dellEvo moderno.
'
Dalln Schiller al Mazzini, dai Michelet a Victor
Hugo, nel Leopardi stesso, e persino in quelli qualicati troppo frettolosamente come precursori del
materialismo, ricca, stupefaoente tal somma di
idea da raccogliere e rievocare nellattuale momento opportuuo.
Dirb di pi\1: la concezione spiritualism di questi scrittori, una volia dichiarata e riconosciuta,
ci aiuta fortemente nel lavoro della ricostruzioue
di lor iigura meutale; oso aermare che la determini a un tempo e la illumini. Essa ci dai inoltre
un altro dato prezioso, la storia della parts pill
ignorata delle iudagini che formarono la loro
preparazione 4 estema .
Correnti hen lunghe a ban larghe di doitriua,
pur se non uiciale, pur se, specialmente oggi,

110

n. nun: mum n:|.u Ivan Iulon

trascurnte con manifesto danno della serietik stessa


degli studl, trascorrouo e peuetrano tutti i campi
del Bnpere. Non rigorose, forse, non sempre pl0
vate da quella che la scienza uiciale chiama
sols arbitra di veribi, lalogica dei seusi, pure esse, malgrado cib e forse ancha un poco per cib,
furono sempre ampiamute accolbe da tante menti
superiori, da menti specialrneute di poeii 0 di artisti ai quail il mondo non pub presentarsi solo
come una realtai. sensibilmeute logica, ma appare
e si presents invece, sempre 0 quasi, quale ben
pi vasta veril, complessa e in mode multiforme
immanente.
Lasciando anche da parte gli scrittori e i pensatori dellantichitd sui quali la nostra ignoranza 6
pronuba ad una cospicua variet di opinioni persouali, come non vedere che, se togliamo la fonte
di questi studl speciali e anzi occulti, come 1i chismava, la stessa gure del divino Leonardo, cessa
di esserci persinu comprensibile?
Nal Goethe stesso, che a taluno piacque onorar
dellepibet0 vezzosamente biblico di patriarca del
positivismo; non v'ha pi dubbio omai che, grazie agli studi del Caro, del Heinnel, di Paolo Garus
e sopratutto di una pill attenia lettura di tutta la
sua opera, siano invece da scorgere adnnate e chiaramente dichiarate, le idea madri del pit limpido
spiritualismo moderno. E quanto dimostra altresi
in un suo saggio notevule sul1< Idealiizl spirituale
nel Goethe uu critico di valorez Pietro Raveggi.
Lidea di un mondo pi11 vasto e pit profondo
di ogni mondo sensibile, dichiarata a lui ancora

xx. eon-an I.PLl!'l'UAL|EIA

111

studeube dalla mistica e arnbigua signorina De Cletwnberg, iuiziatrice del giovane a sedute e ricerche
d0ccultisruo, non pervade forse a traverso a ogui
rieerca di carattere strettamente sperimeutale ~
Pintera sua opera di scrittore per culminare nella
sintesi d0gui arte, dogni scienza e di ogni aspirazioue, nella sinbesi di sua vita e di quella del1 umanitl del poema del Faust?
Questa eoncezione di una piu vasta opera, di
una pil'1 vasta trama creatrice di quella che inostri occhi mortali possuno e sogliono scorgere, lo
fa scrivere nellel0gi0 di uno scienziato, G, B. Porta,
queste parole testuali: 4 La magia uaturale spera,
collixnpiego dei mezzi attivi, di eccedere i limiti
del potere ordinario e raggiuugere degli etfetti che
sorpassino la realta. E perch disperare del successo di una tale impresa? I cambiamenti e le metamorfosi che si suocedono davanti ai nostri occhi, senza che noi possiamo compreuderli, avvengono lo stesso per uua1tra folla di fenomeui, che
noi diseupriamo ed osserviarno ogni giorno, no
al punto che potremo prevederli. Pensiamo adunque alla potenza della verita, dellintenzione, del
desiderio,della preghiera; e come sincrociuu alFinnito le simpaitie, la antipatie e le idi0sincraeie; tanto vero che, presso tutti i popoli a in
tutti i tempi, ricontrasi la medesima incliuazione
universale verso la magia .
Mi pare straordinariamente notevole e Ziegno di
esser verameute esamiuato da un punto di vista,
che mi permetto di chiamare scientico, il momenta psiculogieo in cui la belhmima, nel libro

lli

u. mum noun nrIu.A InoVA Iwlon

che ne raccoglie le coufessioni, ha la coscienza di


una nuova luce, che non quella della ragione,
in atto (ii traversarla e dominarla ad aifermare
lesistenza e il dorninio duna forza dieci volle piii
sicura e piu rapida della ragione; Pintuizionel
Ecco come lo scienziato sperimentalista, fondandosi in lui col poata, con luomo intuitivo, dia il
risulmto mirabile dun equilibrio talmente ideale
da sembrare, come tutte le cose perfette, forse
freddo perche in realta esprime unespressione di
calma e non un anelitn, gia un appagamento e
non solo un'aspirazione.
Gosl la gura del Goethe mistico, del Goethe intuitivo, che scorge e suifraga la divina gerarchia
delluniverso, pub ben dirsi pracorritrioe di quelle
del Carlyle, del Mazzini, dellErnerson e spiega
come al1ango10so e quasi settario Carlyle, mistico
e pur chiaro, nella luce crude. del fanatismo, egli
fosse cosi oompletamente caro e quasi sacro.
E perch egli ne fu quasi un precursors e la
4: divina idea del mondo 1 del Fichte era gia immedesimata nella sua mente.
Da questo punfo di vista si cumprende come egli
ritenesse giusto, 4 che le religioni siano lopera
di uomini superiori (sono sue parole testuali) e
come tali proporzionate ai bisogni e alle facolta
di una grands massa dei loro simili, poiclie se
esse fossero Popera di Dio, nessuno lo comprenderebbe .
Gib perche Pautore del Faust fu un poeta nel
vero senso della parola; e come tale un inspirato, che deve aver avuto cogniziona, sia pure in-

u. uonul lrmnunnwm

113

coscientemante, del mondo dellanima, il qual mondo, sebbene invisibile ai nostri occhi terreni,
quello da cui verarnente scaturisc/e linusso della
grands poesia.
Dante, Eschilo, Milton, Shakespeare, VictorHugo, in quel mondo che hanno tolto le loro
immagini, alla stessa guisa di Goethe, perohe il
poets, secondo il giudizio che ne da la signora
DeStal, che di poesia di certo doveva inteudersene, e Pinterprete dellIdea Divine, che trovasi
al fondo (li ogni apparenza; ed come il rinnovellatore deIlinnito.
Percio non deve stupire, nota P. Raveggi, se
nei pensieri dei grandi poeti nuota sempre qualcosa di vago, dinnito, di misterioso, quale il
sorriso di una fat-a, che ne confermi la loro origins ispirativa e profetica; e che ce li fa sentire
usciti di getto dal loro cervello, alla stessa somiglianza di Minerva armata. Ed allora comprendiarno perch in essi debba esistere tanta lucidit.
di percezione, tanta potenza dinventiva e tanta
naturalezza di forma, come se le loro strofe fossero rnodellate avanti di sgorgarb dalla loro penna
per volonta di una qualohe forza sconosciuta, che
quasi le suggerisca al loro pensiero.
La loro ispirazione dunque il colloquio inco~
sciente col mondo delle anime; e quindi non ci
stupisce per niente affatto la seronita con cui questi animi eletti riguardarono il fenomeno della
morte, ritenendolo un fenomeno transitorio, che
prelude la metamorfosi della crisalide umana, dalla
quale deve sbocciare Pangelica farfalla pin eterea
o radiosa di una libellula terrestre....
1

114

u. rlnln IIOIO nnu luau IIIIOPA

I genii poetici seutono innegabilmente la presenza di questo mondo seonosciuto, onde per essi
la morte ha un che di fasciuo, il quale lascia adito
nella loro mente alle piii ardimentose fantasie:
cosl e non aitrimenti ci esplichiamo lindi'erenza, anzi il senso di simpatia, eon cui ne parlanol
Percio poteva con tranquilla indiiferenza escla.mare il Goethe al suo do Eckermann, che ne
oontemplava la gure. come adagiantesi in una
innite pace lfespressione: c Quando si ha settantacinque anni non si pub mancare di pensare
qualche volta alla morte.
1 Questo pensiero mi lascia in una calma perfetta, perch io ho la ferrna convinzione che ii
nostro spirito di unessenza assolutamsnte indistruttibile, e che continua. ad agire deternita in
eternita. Esso e come il sole, che non dispare che
a1l'occhio nostro mortele; giaoch, in realta, nel
suo cammino non si oeculta che in apparenza, da
noi, seguitaudo a rischiarare senza posa altri occhi,
che lo attendono desiosi .
Nessun losofo' platonico potrebbe aver avuto
della morte una concezione piii sereaa e tranquillal E a lui non appartengono ancora questa
parole, che hen palesano Pautore di quelle ripartate piu supra? 4< Tutti questi tempi son passati,
quelli che li seguiranno passeranno alla loro volta,
il corpo mio sara lacerato e ridotto in brandelli,
come un vestirnento disusato, ma io, che mi conosco cosl bene, io sono e 8671)! >.
Onde ban a ragione, e con esattezza invero scien-

IL Berra! IIHITUAIJIIA

115

tica, il Caro pot sintetizzare in breve e felice


frase la concezione cosmica goethiana:
4 La ereazione per Goethe lEterna evoluzione
della sostanza, sempre in azione, che dai fondo
delleternita realizza uninnita di tipi.
c La natura la serie delle forze e delle forme,
innite nel tempo e nello spazioz e le forrne o le
forze compongono una catena immense, che anella
il piil umile e piu scuro fenomeno alle piu gloriose manifestazioni delleterna sostanza; e senza
che vi abbia in nessun punto una soluzione delPilliruitata e vivente catena del.lessere. E Dio 6 il
nome di questa potenza di vita, che mantiene la
perpetuitzt dellessere nelle perpetuita. dol tempo.
Propriarnente parlando per Goethe, Dio non un
essere, Ina e lEssere.
4 Due grandi cose manifestano la sua presenza:
nellAnima Umana e Pamore, il quale non A altro
che il sentirnento del nostro essere aocresciuto, e
nel Mondo Fisico, che non e distiuto da questaltro che in apparenza, il sole, potenza {secondatrice.

< Larnore e la luce, diceva il celebre Poeta, ecco


i due agenti della presenza di Dio e nel mondo 2.
Onde, facendo conuire a un tempo il ume delle
evocate imrnagini e delle sensazioni profonde che
stanno negli osouri abissi della uostra coscienza,
con la visibile e aperta corrente in cui sono e
vengono trasportate a traverso i ternpi, a traverso
i luoghi, le esperienze visibili dei sensi, egli pot
alla foce di questi due umi, naviganclo sul mare
tranquillo e chiuso all'orizzonte da plaghe serene,

118

u. nun noun nu-Lu noon Iulnn

contemplare specchiata lannonia suprerna in cui


il suo pensiero, la sua anima, potevano omai dire
d'aver trovato il porto lurninoso. E questa armonia vibra soleune e limpida come in un dialogo
di Platone ed la vera, la totale sintesi del suo
pensiero e della sua opera.
1 Voi sapete do lungo tempo, che lo idee le
quali non trovano uel mondo dei sensi un appoggio soliclo, qualunqus sia il valore che conservano
in se, se non sono nel mio spirito delle ceri;ezze, vengono da me rigettate, perch io in faccia
della natura non voglio supporre o credere, ma
sapere. Cosl io ho agito, per cio che si riferisce
allesistenza personale della nostra anima dopo la
morte. Essa non naturalmente in contradizione
con le osservazioni prolungate per anni, che io ho
fatte sulla nostra costituzione e sulle. costituzione
di tutti quanti gli esseri della nature, invece, da
tutte questa ossorvazioni scaturiscono nuove dimostrazioni in favore di essa. Ma quante parti del
nostro essere meritano di persistere e di vivere
dopo la morte? E questa una questions aatto
nuova, anzi, invero, un punto, che dobbiamo

abbandonare a Dio solo. Gli ultimi elernenti primitivi, e per cosi dire i punti iniziali di tutto cib
che apparisce nella natura, si dividono, seoondo
me, in diiferenti classi o formano quindi una gerarchia.Questi elernenti si possono chiamare anirns, poich essi animano tutto; ma ohiarniamoli
piuttosto monadi, procurando di conservare questa vecchia espressione leibniziana per signioare
la semplicita dellessenza pin semplice, tanto piil

LL oorrux BPIIJTUAI-IBTA

117

che non saprei trovarne una migliore. Ebhene di


queste monadi, o punti iniziali, Pesperienza oi dimostra che ve ne ha delle sl piccole e delle sl
deboli, che non. sono atte se non ad un'esistenza
0 a un servizio subordinate, mentro altre sono
possenti ed energiche.
1 La monade di un mondo puo dal senso oscure
dei suoi ricordi far scaturire molte idee, che assumono Papparenza di idee profetiche, e che tuttavia nel loro fondo non sono forse che i ricordi
confusi di una vita anteriore trascorsa, e per conseguenza un atto della rnernoria.
4 E per questo mezzo, che il genio del1uomo
ha messo a nudo le tavole sulle quali sono iscritte
le leggi, che hanno presieduto alla nascita dellUniverso, una forte tensions dello spirito non
sarehbe stata suiciente, ed e abbisognato che un
ricordo, corne un lampo, sia venuto a brillare
nelle nostre tenebre, ricordo della Greazioue alla
quale la nostra anima stessa assisteva .

IL LEOPARDI
E LA NOSTRA cIv1L'rA IINDUBTRIALE

(1. Leopardie il progresso.


A Uliue Orteml.
1.

c LAccademia dei Sillogra attendeudo di continuo, secoudo il suo principale instituto, a procurare con ogni suo sforzo Putilita cornune, e
stimando niuna cosa essere piu conforrne a questo proposito che aiutare e promuovere gli andamenti e le inclinazioni
Del fortunate eeculo in cui sinmo,

come dice un poeta illustre, ha. tolto a considerare diligentemente lo qualita e lindole del nostro tempo, e dopo lungo e mature esame si e
risoluta di poterlo chiamare Peta delle macehine,
non solo perch gli uomini di oggidl procedono e
vivono forse piu meocanicamente di tutti i passati,
ma eziandio per rispetto al grandissimo numero
delle macehine inventate di fresco ed aecomodate
o che si vanno tutto giorno trovando ed accommdando a tanti e cosl varii esercizi, che oramai non
gli uomini ma le maechine, si pub dire, trattano
le oose umene e fanno le opere della vita .

122

ll uorunr I u Inn-1.4 crnvrh unurrluu

Cosl - colla sicura antiveggenza del suo genio lu0mo, che, quantunque non avesse pututo
chiarnarsi al pari di Enrico Heine il primo del
secolo (no cronologicamente lo poteva proprio) fu
- pin che del tempo in cui visse dellera che
vaticino il poets e il profeta a un tempo; oosi
Giacomo Leopardi di questo secolo, appena iniziato, vide passar sotto il suo sguardo formidabile tutta la vita futura, quale si sarebbe svolta
no a settantanni dopo la sua morte e di ta]
vita le caratteristiche essenziali. Ed ore laermazione del poets, anche il piu umile degli eruditi in grade di valutarla esattamente alla stregua dei fetti compiuti.
9:9:

Simile ellimpeto de1ialluvione presso la fooe


di un gran ume, semhra ora che pur alla fooe
di questa nostra eta fervano in piene confusa e
superha tutte le aspirazioni, le sensazioni, i sentimenti svariati che la caratterizzarono....
A noi, di questa corrente gigautesca e prooellosa che batte la riva con fragore insolito
presso a mari di silenzio e doblio - hen eoncesso omai risalire il oorso intero: rappresentarcela nella reale gurazione sua, osservarla nel
cammino, nei suoi meandri, nelle sue piene e
nelle sue normalita e descriverla, inne, esprimendone le prerogative essenziali e piil appariscenti.
Come fu variamente giudicato questo nostro
momento, e quante di tutte le denizioni onde

0. Llonloi I IL rwolnlo

123

si volle caratterizzarlo interesseranno la curiosita


soltauto nei posteri, che con maggior copia diargomenti potranno (meglio assai di quel che ora
a noi sia dato) sceverare cio che di caduco in
esso vi fu, da quel tanto di duraturo che lattivita nostre avre prodottol
Denizioni che non val la pena certo desaminar
tutte; e nemmeno tutte quelle serie: e come dubitare chei cultori di date discipline, osservando
i progressi grandi e tuttavia reoenti da esse compiuti, non sostengano (e aifatto in buona fedel) che
la nostra eta. deve prender nome da quella. scienza
cheesi coltivano e tanto avanzo sulla sua viai
Chiedete ad esempio al Berthelot, al superho chimico che scrisse or son quaranenni
4< il ny a plus des misteres > come denirebbe
il secolo XIX; egli certo, dopo avervi dimostrabo
che a lui spetta il vanto di aver elevata lalchimia a dignita di scienza, trovera nulla di pin naturale che ad essa sintito1i.
Immaginiamo ora questa demands. e questa risposta come porte e date in seno a una.ssemhlea
di dotti.... non vi par gia di scorgere lo scompiglio
che ne nascerebbe, e Pastronomo, il sico, il meccanico e magari anche il lologo sorgere protestando in nome delle loro discipline; rivendicando
a ciescuna desse lonore di caratterizzare col suo
nome I:-ittivita del secolo morentet
Fra le denizioni piu autorevoli dellet. in cui
viviamo, resta sempre quella di Guglielmo Gladstone che la chiamo il 1 secolo degli operai >.
Cert-amente, mai come ora e specialmente

124

n. LIOIAIDI I r.4 xonm eivmn u|>nrn.m.s

nei paesi angio-sassoni la classe operaia si


trovo organizzata cosl poderosamente. Si direbbe
che la comunita. dei lavori e dei bisogni abbia.
avuto virtii di stringere e ribadire fra i lavoratori tutti i vincoli duna fratellanza, duna solidarieta che selevano oltre ai conni delle singole
patrie e, sorvolando la vastita degli Ooeani, tendono alluniversalite completal
In verit. pero, che ad ogni modo questo dominio della olasse popolare non sia che unaspirazione
soltanto, tutti lo vedono; e la realta doggi si
che questo dominio nelle nazioni pin forti e piii
colte e pin ricche del mondo spetta alla horghesia; onde la cosl detta 1 lotta di classs >, con cui
la parts socialista volle affermar la sua esistenza
e i suoi metodi di battaglia, ebhe fra i suoi risultati - e il principale forse quello di iar
vieppiu e viemmeglio conscia la plutocrazia di sua
attuale enorme potenza e strapotenza.
e *1
Nessuna denizione adunque anche di gran
lunga posteriore credo posse. entrar in gara
c0llironico superbo vaticinio del poeta di Recanati.

Il 4: secolo delle macchine e qualche cosa in


realta che possiamo dir nostro senza dubbii e senza
eccezioni, che niuna eta conobbe nora. Nostra
(e solamente nostra tuttora) tutta questa congerie
multiforme di macchine, di ordigni, di meccanisrni
dogni misura e forma adoperati per ogni uso
che ci sta attorno ed a canto da ogni parte, e sem-

0. I-Irrnlnl. I :1. rloulnm

125

bra destinato a semplicare ogni atto della vita e


realizzar, colla rnaggior rapidita, ogni desiderio di
moto e di lavoro.
Si direbhe impresa cui il secolo abbia lavorato
e lavori tuttora con febbrile ardore, il suo scopo, il suo sogno incessante, la sua gloria. Sorgeva appena esso e sorgevano anche quei primi e
felici tentativi dei frat/elli Stevenson cui dobbiamn
il rudimentale tipo della 1ocornotiva.....
Da quelli anni chi puo noverare i progressi, i
perfezionamenti conseguiti della meccanica, dalPelettricita, delle scienze che convertirono il ferro
e il carbone in strumenti di luce, di mote, di calore, di vita e di morte? Chi puo descrivere le
innite applicazioni susseguitesi con vertiginosa
celerita; cosl che niuna minima legge di nature
rimase senza esperirnenti e pareochie ne vantarono
molti e svariati e ingegnosissirni?
Ancora oggi, da noi, assuefatti omai da continua
abitudine a non meravigliarci piii dune quantita
di ritrovati mirabili pur sempre, ogni giomo nuove
maochine meravigliose irnpongono, piu che lammirazione, uno sbigottimento quasi sacro al cospetto delle nostre medesime tacolta, di cib che
mente umana pub conoepire e creare in un campo
in cui pare che Pattivitt nostra voglia non solo
emular la natura, ma superarla nella rivelazione
e nelluso metodico delle sue stesse i'orze.....
Dopo le grendi leggi, le leggi universsli che
Leonardo divino e Galileo e il Newton e il Volta
formularono ewoci alle applicazioni loro e alla
soluzione di problemi del tutto secondarii, e di

126

ix. morn: I u xornu eivnn-A LIDDIMJALI

adattamenti ancor piil minuti e varii. E uno sforzo,


una ricerca continua nel realizzar colla.iuto dei
ritrovati, snche piu insignicanti, la piii grande
economia di forze, il maggior comfort possibile.
Nel mare della piccola industria si nuota fra i
brevetti inniti in cui i perfezionamenti continui,
e spesso appena percettibili, trovan la loro sanzione e i loro inventori spesso la ricchezza.
Edison il prototipo delluomo xnoderno; quale
questo scorcio di eta lha concepito e lintende.
Goi suoi quattrocento brevetti, colla rclame sapiente di cui li ha illnstrati, collabilita onde colpiscei sensi e le immaginazioni dei non competenti, egli puo passare e passa pel mago di
nostrepoca; cosl che intitolando a lui il memento
attuale se ne caratterizzerebbero forse le tendenze,i gusti ed il valore con non piccola esattezza.
II.

Ma questo secolo di cosi meraviglioso apparente


progresso, meraviglioso e nell.a rivoluzione delle
industrie e nello studio delle scienze economiche
ad esse attinenti, come -lo giudica il Leopardit
Come lo giudicat... A chi consideri 1 indole delluomo, la forza di penetrazione del suo intelletto
per naturale virtu sorvolante alle cime pin alte e
serene della speculszione, la sincerita della sua
parole, non deve riescir difcile Yargomentarlo.
A quanti altri avrebbe potuto esser soggetto di
illusioni belle e scientiche il momento storico che
dellattivita del poeta fu partecipe e testimonio,

e. uaonnu 3 u. nmnnm

127

momento curiosissimo e ricco talmente di vicende


appassionanti, da turbar e distrarre dalla c0nt.emplazione delle leggi assolute e immutabili che g0~
vernano il mondo altri spiriti (e ne turbb non pochi....) e non meno indipendeuti e solitariil Ghiuso
fra due rivoluzioni, una da poco frenata e ulfaltra
gi. matura e li per scoppiare, quel periodo fu caratteristico, oltre che pei primi forruidabili ritrovati
meccanici, i quali dovevano trasfox-mar tanta parts
di vim e dhbicudini uel mondo, altresi per La singolare attivit, che le scienze tutte, a le economiche in ispecie, suscitarono nei loro culbori, per
Laluue nuove orientazioni designate agli studii sociali, pei nuovi orizzouti che agli occhi di tutti
pa:-vero schiudere, per una notevole serie di indagini intorno alle societ. stesse ed ai progressi
loro: un periodo di tempo in cui a qualche diligente osservatore non sarebbe diicile sooprir fox-ti
aualogie con quelle in cui trascorre Pattuale parte
di nostra vita.
Ma. i1Leopardi guarda tacitamente intorno a s...
ed oltre, e vede ed usserva e scrive.... la 4 Palinodia. a Gino Capponi. Versi cosi garbate.mente ironici, da secoli non erano usciti da panna
di poeta:
Erin, 0-lndido Gino: lssli gran tempo,

E di gnu lung! ermi. M-isarn 9 vum


Sfjmni la vita, e aovra la.'lh'e inlulsa

La amgione ehor Volga. Lnwllermdn


Paws, e fu, la mil lingu: alla beau
Prole mo:-ml, no dir ni des mm-ule

Uuomo, 0 51 puo.

In uorum 1 n mun cnual uwrauu

Ma Palm progenie degli umani, fra. stupita e


sdegnam, ride dall c Olimpo doram x in cui soggnorna, alle atfermazioni del poeta, che per ncre
dersx va nei ca, in socieni, nai ritrovi del1umana
letma ove non tarda < a rifulgere viva an suo:
ooch1.... la giornaliera luce delle gazzette 2
Iudugia il poeta a soonfesaarsi completamente ?
No, certo:
. . . . Riconobbi a vidi
Ll pubbliu lelil, 0 la dnlcezze
D91 dalno mortal. Vidi P8009150

Sum Q il vslor della terrena nose,

E mm am il corao ummo, B vidi


Cums null; quagg-ix} dispince a dun.

N men eonobbi moor gli nmdii B 1'01)?!

Smpende, 8 n -em, = 1= virtudi B rm


Saver del lecol mio. N vidi meno
Du Mnrooco ml Cllai, da11'Orae ll Nile,
E (Ll Bolmn I Goa, cortex de11'lImA
Felici iu Panne Q gar: msandu

Ragni, impri e ducati; e gn tenex-In


0 per la chioma utluanti, 0 certo
Pu 1eB1:remo del hon. C081 vedendo,
E medihndo twvtl i Iarghi fogli

Profondnmenw, an mio grave, Qntica

mm, 8 as EB it/esso, ma Vurgogxm.

Aux-an seoolo orlnai volgono, 0 Gino,


1 iuli delle Paruhe. Ogni gionmle,
Genet vlrio di Hague e as eolonue,
DI tutti i Iidj lo prumene nl mondo

Coneordemente. Univorsale anmre,


Fe:-rate via, molt/epliei eommerci,
Vapor, tipi e cholera i pm div-lui
Papoli e climi utringertmno inuieme.
N meuviglin n se piuo e qua!-cin
Suderb latte e misle, 0 s'un|:o ll lnonn

1|, LIOIAIDI I u. rmauuo

129

D\m wdzer dnnzerl. Tame 1 polsa


mm qui dehmbiochi e delle mm
E 15 maechine .1 mm emnhtriai

Orebbero, s 2-um orenwernnnn al wmpo

Che seguiri: pmne di meglio in maglio


saw n voleri coal mai sempre
m Sam, di Cam e as ea-pm 11 sens.
E lironia suprema, il supremo dolore delluomo per cui Pumanit.-X e il mondo non orono
allettamenti, n iucoraggiano a ulfillusiune sula,
ch dillusioni non pi capaoe (n pur se vane)
a pupolar di liete parvenze Porrenda sulitudine
del caroere del suo spirito, delluomo che ha gii
bevuto sino alla feccia lama.r0 calice della grande
miseria nostra e dogni cosa creata, dellinnita
vanihk del tutto.
8*:

Ma al sorriso amaro non tarderanno a subeutrare i sensi di piix amaro corruccio e di pi!) aspra
indignazionez all ironia sottentra il linguaggio
precise, rivelatore delle verita angosciosamente
scrte. E
dngli aridi anehi
Del furmidubil manta
Sterminabor Vesvo,
al oospetto duno dei piix tragici naturali spatiacoli di rovine senza cessa rinnovantisi, egli lancia
Papostrofe veemente e famosa al secolo in cui
vive, a tutti i secoli che furono e sarannoz
....A questa piagge

Vang: colui che desall-nr con lode


11 B9001 noem: 11. in uno, Q vegga quanta

180

1|. Llonlm I I4 lnrnn child |Im7l'n\.IALI

E il genar nostro in em-n

All'l.mln0n nlturl. E 1- pomlnu


Qui can g-luau misun

A1160 salimu poirl aeuwmun seine;


Cui Ll dun nutxioe, ovei man tame,
Con lieve mow in un momenta llllln-B

In puu, 9 pub con mo

P000 men liefl IIIBO1 nubihmenl/B


Annichilue in tutto.

Dipinta in queue rive


Son l16l1'llIl|llll gums

14 magniche mu progreuiue.
Qni min e qui u lpeenhil

B9001 lnparbn 8 sciocuo,


C118 il Mlle inlino lllon

nu 1-mm penlior neg-unto immnti


Abbnndunllti B vblti lddieko i plsai

Del rilornar ti vm
E procedere il chinmi.

Non lo vedete prosegue il poeta quauto


natura sin cieca, sorda, per nulla preoccupata di
cib che accede a ogni essere da lei cream, tanto
che la furia immane della lava, seppellitrice di
cit!-A intere, is cosl ixnporf-ante ai suoi sguardi
quanto la rovina che pub produrre in un formicaio la wduta duna mela dallalber0 da cui pendeva? Certo, Pillusione del progresso cuntiuuenl
ad esser prta da non poche forrne ester-iori della
vim:

. . . . Pm mm
Di giorno in ginrno rliverrnn le vesti
0 di um 0 di sew. I rozzi puxmi
Laseiando I pr0Yl lgrimoltori e mum,
Chiuderanno in eaten in seubrn pelle,
E di custom eoprimu ls schiena.

va. uonmi I ix. noenmw

'

131

Meglio ma 11 biaogno, 0 pm leggindri


Cenamanta 1 veder, uppm e mm,
Seggiole, cnnnp, sgabelli B mensa,
Lotti, ad ogni altro arnens, sdornernnno
Di 1: lnenstnm belt) gli lppartamenti,
E nuovo forms di pniuoli, e nnovs
Pentole ammirerl Yarn encinn.

Du Pnrigi I! Calais, as quivi 1 Londn,


Dn Londm A Liverpool, rnpido mm
Sui, q\mnt'nlt*ri imnuginar non on,

n oammino, onzi il volo; s ioo Pnmpie


Vie del Tnmigi a. digchinso il vireo,
op" uditn immortal, clfassar rlischiuso
Doves, gas SOIL molfnnni. Illuminlbe
Meglio oh'o!' son, bemth sicnra nl pari

Nnttetempo sann 1 via men ii-ice


Dells emu eovrlns, O tnlor lune
Di suddite mm le via mggmri,
Tali doluezze e si been some

Alla prole vegnante il ml deal-inn.


Ma son veri e proprii fattori di felicitzi questi
cui accenna il poeta, 0 non piutbosto forms unicarnente esteriori della vita, e di soddisfazioni e
felicita simulacri pin che imrnagini, cornice al
quadro delfesistenza, adornamento e complemento
e non essenza e realti?
4< Ben altre sono le leggi che ban governam sin
ora e governano il mondo, hen piii vasbe e tenaci
delle elrnere speranze cui alimentano meraviglie
di ritrovati industriali e conoezioni novelle della
scienza e della losoa La risposta delluomo
che pose in opera tutte le magnicenze e le pntenze dellarte sua per svolgere in ogni parts con
rigore di fllosofo, con insuperata maestria di artece la sua dottrina del dolore universale, inevi-

132

u. norunx I u IOITIA clvu.-r1 unnl-ruu.:

tabile e irrimediabile. Il Leopardi diode a questa

dam-ina tanta parte dello scheletro onde il suo


organismo artistico sorretbo, da render inucile
ogni altra illustrazi0ne....
\Q

Tanto mi basto aver rnostrato il senso di diviuazione veramente straordinario con cuiil grande
Giacomo dagli avvenirnenti in corso asuoi tempi,
seppe elevarsi al menlale spettaoolo e al giudizio
di re future e il pater suo medesixnn sui momenti storici cosl luminosamente vaticinati.
E su quesfepoca che cli nostra attivita stiamo
fecondando egli porto opinione che non potr.
non essere utile a quanti la considerino con serenit; non fossultr0 pei contrasti che evoca, per
gli inasplorati orizzonti che scliiude al pensiero....
Ovunque, ovunqne, dove la ricchezza pone in
alto, sempre piii, ooloro che sostiene, e si trovano
come sovra cima ogni di piii elevantesi, voi vedete altresi diritti, profondi, incommeusurabili, alla
base delle vette s\1 cui posto per pochi, gli abissi
neri, immani, spalancati, senza foudo ad accogliere
e richiedere senza pose. chi non puo i/enter la salita, chi .lunghessa indugia... E quei pochi cosi
chiamandoli fortunati, che lor orte propizia
fondan necessariainente su sventure innumerevoli,
son felici essi almenoi, lo sono davvero?
Inberrogateli, non quelli precipitati al momenta
di toccar la vetta, non quelli cacluti silniti appena
raggiuntala; no, chiediamone ai piii sodclisfatti; ai
piii gaudenti: oh nol neppur essi hanno bisogno di

o. l.2nruu>x I u. ruouusso

133

cercar dolori, n pens a prestito, anche per loro


< a ogni giorno basta la sua pena .
k*

Eppure non e ignota La presenza di beni migliori, e piil sicuri di quelli cui dan la caccia
cosi iaticosarnente i giovani (in special modo delPoggi), e spesso non valgono clavvero quel che
oostano, vi son gioie pi\1 alte e piii pure delle
ambizioni appagate, dei guadagui realizzati.... il
denaro, creando appetiti insaziabili, il suo desiderio non fa spesso sciupar la vita, 0 almeno i
piii belli anni di essa, nella riceroa di bisogni da
creare e di mezzi onde appagarli?
Gib che il Leopardi pensasse del progresso, della
ricchezza, del comfort della vita, e di altre cose
belle, opportune forse rammentare ora.... La sua
parola non pub anche oggi, a forse oggi piil che
mai, suonar, una volta ancora, a chi sa e vuole
udirla, uunzia solenne di ideali salvatori ed eter-

narnente e fedelrnente consolatori, cui volgere non


invano lo sguardo nelle ore tristi della vita e
nelle liete?...

Recnnati e il suo poeta.


A Guido (Mlalvo.
I.

ll tronco di colle su cui si adagia Recanati appare ben di lontano a chi giuuge dalla via maestra
dal Porto di Recanati che si trova a poca distauza
da Anoona ed la stazione ferroviaria piu vicina.
Una. strada per gran tratto in salita continua e
tale da obbligar i cavalli della diligenza a procedere al passo, dando cosl agio al viaggiatore di
contemplar piii cumodamente il naturale spettacolo pittoresco.
intorno intorno son campi di grano cui i rosolaoci screziano col loro cupo scarlatto: son vigne, slanciate quali festoni luugu i lari di pioppi;
son boschetti d0livi e querceti e canneti, sou ontani dal verde nietallico su cui Pocchio riposa oltre
le siepi polverose e larida via contorta ove passano
sui carri gaiamente dipinti a ori e a frutta, i contadini della Marca.
Saleudo, si soopre al termins della ubertosa
campagna, lene digradante sino al mare, la Iinea
turchina de11Adriatic0, doloe del refrigerante alitar della brezza. E Recanati intanto si fa. sempre
piu vicino e distinte vierneglio le iorti mura che

ucunn I u. luo mun

135

tuttora cingono il ero paese, anche oggi orgoglioso di sua passata grandezza comunale.
La piccola citta occupa in sua lunghezza un
paio cli chilometri la stretta piattaforma su
cui si adagia cosicch consists tutta, a prupriarnente parlare, iu una lunghissima strada che
no come la spina dorsale, cui mettono capo,
vertebra minori, talune brevi vie Laterali.
La piazza centrale, dov 1 la torre del borgo
cantata dal Poeta, eintit01a a Giacomo Leopardi
e sorna anche dun monumento del poeta, raigurato in piedi, tutto inferraiuolato e collo braccia al sen conserte, meditabondo.
Nel Municipio, prospiciente, la biblioteca. ove
son altresl aduuati preziosi documenti e autogra
dei Leopardi.
Dai balooni del palazzo; che dan sui carupi dalla
parts della marina, la vista incantevo1e.Tuttintorno, quasi a incorniciare il pianoro feracissimo,
che scende alla marina, che palpita e scintilla sotto
il sole, sono eolli dal pendlo lane, ben coltivati,
qua e lzl oosparsi da gruppi di casette gittate sui
loro dorsi come dadi su un mucchio di sabbia,
mentro, oltre a due magniche vallate circostanti
allorizzonte, i munti, dalle cime piii vicine, alle
lontane vette della Majella, del Catria, del Gran
Sasso, si prolano in cateua irregolare, ardendo
le loro cuspidi aguzze come accese dalla vampa.
del sole meridiano.
Tutto qui parla del Poeta. E non forse tutte a
lui parlarono le armonie della natura e della vita

130

in Llnnlbl I Ll IOITIA clvn-IA uownuu

quali si svelan in questi luoghi al non disa.t


tonto uditore - quelle armonie di cui racoolse
Paco, ooncedendole il privilegio duniversali vibrazioni nel verso signorile pittore di locali oollumanze?

A Reoanati tutta La realti dellarta del graude


appare in sua meravigliosa ovidenza.
La vita per questa rustiche e solitarie vie
ancor quale il poeta rioordo nelle strofe memorande; ed ogni rumor di vuci, ogui gioco di fanciulli, ogui opera di donne od artigiaui noi sentiamo che meglio non potremmo denire so non
coi versi che abllano la mente:
Rinorge il romorlo,
Toma i1 llvoro ulalo.
Unrl-igilno I mini Fumido ciolo,

Con ropi-i in mln, ommndo,


Fasai in nu l'un:io; n prov:
Vien {nor la feinmineth I cor del1M>q\la

Della iiovoui piova;


E Parbniunl rinnova
Di uenlioro in sou!-ieto

I1 grido giornaliaro.
Eoco il sol che ritornl, ecco sorrida

PU! li poggi s la villa. Apre i biiooiii,


Aptl! wrmzzi o logge 1- fnmigliai

E, dalln vii norronw, odi lontnno


Tintinnlo ai aonagli; ii uno an-ide

Del pnasegger che il suo cnmmin ripiglia.

Val la pona davvoro di indugiar lungo quei


viottoli,dinanzi a quelle stanza terrene donde
esoe fumo e rumor di tolai per sentir tutta la
verita ineabile di quei versi in cui la donzelletta

l.IcAIn1 I u. mo l'0IlA

15!?

descritta in atto di iornar dalla campagna col


fascia delle1'ba e il mazzolino di rose e viole, mentro la veochierella seduta nella scala a lare va
novollando del suo buon tempo quando
...-,--ancorsanaennelh
Sale: danz In aera int di quei

Glrohho oompogiii del1etb. oiii balls.


E i fanciulli
. . . . . . piamio
Bu la piuzuola in lrottu,

r: qua o ii iiuooao

Fauna uu lietc ronwre:

E intnnto riorle alla sul. poi-oo mom,


Fisohiando, il uppatoro.

Certo questa descrizioni, epismlii che Yarte con


facilita pate far universali, sou di carattere cosl
comune che, pur non osservandoli, con Iiev illusiono La poesia li mostra presenti ovuuque voglia.
Ma in questi luoglii, al cospetto di questa geuti
e degli atti loro, Pevocazione delle note strofe si
fa spontanea, simpone. La realta del quadro, vero
ancha nei particolari pih minuti, la schiettezza
del tocco, cosl signorilmenta semplioe, appaiono
in tutta evidenza e, fra questa rude progenie di
aratori, il poeta si rivela sotto Paspetto novissimo di lor canfore, di interprets degli istiuti,
delle tendenze, dei sentimenti fondamentali della
propria stirpe; ci si mostra artista autoctono, nel
piu veraoe senso della parola, quale riuscl ad essere, trasportando in un ordine superiore i tipi e

188

ILLIOIAIDIILAIGIBA |1|n'|.1.1iIm7In.ux.I

le opera e i eosturni e la natura della sua terra


natale.
Qui tutto parla di lui. Ed fra tanta ribbondanza di rivelazioni che attendono il visitatore
che sinizia il pio pellegrinaggio ai luoglii cbegli
maggiormeute dilease, ripagando colli1nmortalit2'i.
le gioie che gli concedettaro.
ll collo c dellinilnitu r che Paul Heyse cita
anclie nel suo bellissimo racconto: Nerina!
l c ermo colle cosl caro allo soonsolato giovane
e sul quale indugiava le lungha ore della giornata e donde raooontano i vecchi del luogo
il giorno in cui scrisae i versi memorabili in cui
eternato, scese senza berretto, traversando il
passe a capo nudo!
E assai poco discosto dal palazzo Leopardi, e
il poeta vi giungeva passando rasente ai muri del
q paterno giardino > per una via campestre sempre desoria.
Ora. pero aifatto irriconoscibile da quellu che
era, occupato come si trova tutto intorno dal
muro quadrangolare dun conveuto che ai tempi
di Giacomo non esisteva, e quasi completameute
franato nella parte inferiore per sopperire al brec~
ciamento della strada sottoposta, anclressa deia
posteriore, essendo stata gittata nel 1846. Sussistono perb sempre al basso le couifere iormanti
la siepe
.i-.O11Bd/BLBXIIIPLILB
noiviiiiimo orizzonte il guardo ooouiao.

I-loan-n I in n10 rorln

139

Amplissima e davvero latrice della visioue dell iunito la vista che si gode di lassii.
Mentre a destra, sul poggio troncn, dal terreno
bianchiocio seminato darhusti su cui adagiata,
si scorge la citta. in tutta la sua lunghezu, a sinistra son sterrninati piani leggermente ondulati
e snlcati da simmetrici lari di piante. A traverso
la pianura, biauche vie si snodano serpeggiando e
mettendo capo alla prima la di colli, dietro ai
quali son le catene parallele dei monti dalle alte
cime avvolte sovento nei candidi uttuauti vapori
dellorizzonte: mari di nebbia ove il uaufragar
doles al pensiero.
Un altro poggio che, quantunque assai mono
noto, fu amato dal poeta quanto e piu forse dollinnito,'e Monte Tabor, che l Heyse parimenti
ricordo anch'esso in vicinanza della casa Leopardi,
ma situate pero dalla parts opposta.
Giacomo vi giungeva per un sonticro di cui sono
traccie ancora. Disagevole cammino, spocialmente
nelle ore di sera cherano le sue predilette per
recarsi a questa collo, ma per lui preferibili alla
curiosita degli abitauti....
Monte Tabor il colle che inspiro i versi alla
luna:
0 grazinsl lune io mi rammento
Che, or volge Vanna, sovra questa collo,

Io venia pian dn.ngo!oin I rimiru-ti:

E tu pendavi allor an quella oelva

Biwome or xii, che tutta lo i-ioohiii-i.


La selva, cui accenua, un boschetto dacacie
posto proprio a valle.

140

u. rmonum I I4 Iona; civinl um-In.iAx.l

Altre memorie sono prossime e tutte notevoli.


La < Torre del passero solitario si scorge assai
bone dai colle delfinflnito. Per udire pero il canto
duna coppia di pasaerotti eaigliatisi per davvero
come gli abitatori tradizionalmente ricordano
su quei ruderi, dal consorzio degli altri pennuti,
occorreva avvicinarsi di piii alla citta e alla torre
verso un luogo ombroao ove il poeta avrebbe concetta la lirica sconsolata:
D in Iu ll vet!-I della torre nntioa.

Luoghi questi che per le ideo e i sentimenti che


si associano non si possono scorgere senza emozione vivissixna e che al visitatore qualunqua persona, anche iudotta, addita o commenta. Poich la
caratteristica piu simpatica di Recanati e dei suoi
abitanti si appuuto il culto straordinario pei
grande che non iu -- lui noppure profeta in
patria, ma di cui la rnemoria sembra ora piil che
mai il nume tutelare della citta: tutti l hanuo letto
e sanno a mernoria, n chi ignori la storie di
lui e di sua. famiglia in quest/0 luogo, di cui la postuma riconoscenza fece un immenso altars eretto
alla memoria del Sommo.
ll.

ll palazzn dei Leopardi e allestremita del paeso


e spicca in fondo alla stretta via che ai Leopardi
altresi sintitola, alto, a tre piaui; il colore cupo
cli rnattone della facciata. gli da un aspetto piu
che severo, triste. Sotto larco dingresso, tutto

||.IOAIA'n I LL suo Porn

141

in marmo bianco, sono, eniru nicchie laterali, i


busti di illustri personaggi della. famiglia.

E per uno scalune, pure esso di marmo bianco, che si giunge allanticamera, dove chi accoglie di solito i visitatori il vecchio Benedetto,
il uouagenario servo di casa Leopardi, che conobbe ii poeta e se lo ramruenta benissimo tuttora,
anzi non chiede che di parlarne, mentre fa_vedere
le sale tsrrene e quelle del prima piano, le piii
interessanti per il visitabore.
E una straordinaria. ed indimenticabile impressione che produce la. visita di quelle vaste antiche
sale ove pare che ancora aleggi il dolente spirito
di Lui: una folla di peusieri assale ed occupa la
mente; si direbbe, per virth di singulare incanto,
di conoscere pit! intimamente il poeta che abiw
questa mura; sambra che esse dicano tante cone
che egli non condb alle cane; di vedere illuminata da nuovissima luce Popera sua: quauto egli
scrisse, quanto noi ricordiamo acquista forza speciale ed entra fatalmsuta in un circolo armonioso
dove tutto si comprende, tutto si connette, tutto
si ama di cib che face 0 disse lartisia.
Non una, sembrano mille lacune che la mente
colma. in quellisf.ante di fervida esaltazionez certo,
se non erro, uno dei fenomeni piii curiosi che a
molti appaiono nel visitar luoghi dove uomini illustri sbetnero, appunto la singolare visione che
fa percepire con inusitata prontezza tempi e gure,
sgombra la uebbia. che avvolge i primi, e delle
soconde delinea nettamenbe i contorni lasciando
rivivere per un istante quei1arnbiente scomparso,

H2

u. unrum I LA Ifl cnu.-1-A unwrnuu

di cui solo rimaugono traccie, simili a sassi sfuggiti alla rovina del mente ina.bissato....
Il vecchio Benedetto mi precede uella visit: delle
sale superiori, da cui cominciamo: la prima un
salone stile Luigi XIV. Fra i divani e gli alti
spewhi dorati sono trofei darmi antiche.
In un aalotto attiguo oominciano la memorie del
poeta che vi fece iprimisaimi studi e dal balcone
prospiciente:
V

Minvl il ciel lomno


La vie donte e gli nrti,

E quinci il mlr a hinge B quindi il manta.


Arnmiro, rievocandola, lesattezza delle descrizioni a traverso altre 4 sale autiche n, proprio
quelle dove
Rimbomblro i lnllazzi e la lsllole

voci di lui e dei suoi fratelli e dove ancor si vedono dei gurati armenti e, dipiuto a bempera, il
sol che nasce su romim campagua.
Poco discosto, dalla parte del giardino il famoso appartarnentinu, ove vissero assieme si lunghi
anni Giacomo e i suoi fratelli.
Uappartamento dettu tuttora < delle breccie
dal pavimento che di tessere di marmo alla veneziana.
I tre fratelli, oltre ad una saletta. in comune,
avevano una stanza per ciascuno. A quella di Luigino, il minore, era aggiunto un camerino ove
egli, dilettandosi di meccanica, aveva posto il suo
laboratorio e dove riceveva di frequenbe le visite

|.lcAn'r| I II. mo rorn

113

di Giacomo, curioso dosservar il lratello al la.voro.


Uultima, in fondo, la. stanza di Giacomo. Si
conserva tuttora mum - assicura il servo
tanto che la tendine di quando egli ci dimorava
si bangon riposte ainch non le sciupi la polvere.
Modeeta stanzetta, a.nzi umile, proprio da studente
povero! Osservo il letticciuolo e le veccbie a 8811]plici sedie, il tappeto verde che ricopre un piccolo
tavolo su cui un calamaio di terracotta: il sua
calamaiol
Proseguendo il giro, mi trove in un'alra piccola stanza che tiene appeso alla parebe un grands
albero genealogico della famiglia e disserninati sul
pavirnento una quantitei di proiettili, iatti raccogliere dal conte Monaldo, quale ricordo dei sanooulottzs e di loro passata.
Da quelle stanza superiori si scorge nelle. sua
considarevole ampiezza il 1 paterno giardino 1 assai bene tenuto e ricco di ballissime piante. Si vede
anche un po disqosto un gruppo di povere
casette.
Quala fra esse sar. la casa di Silvia, della umile,
soave gura muliebre, che con questo nome signoreggia la lirica lenpardianai Ne chiedo al vecchio servo che mi risponde la casa di Silvia non
essere pin. 1 Era ll dioe - davanti a quel laboratorio dove ora quel doppio lare dalberi
novelli - era proprio una vecchia oatapecchis. di
nessun valore, e fu dernolita una trentina danni
or sono .

1-I4

u. LIOPAIIJI I u uorrn t:AV|'|.'rA |Im7I'rnu.I

Scendiamo alla bihliowca, e traversato un vestibolo eococi innauzi a una bells fuga di sale,
colme di libri.
La prima di esse, e per la descrizione mi rimeim per una volia tanbo a quel che ne lascib
scritto il vecchio Monaldo Leopardi nells sue memorie: 4: sta nel mezzo della fzwciala della casa,
nel primo piano supsriore alle cantine. Verano
unalcova e alcuni carnerinl i quali io demolii, riduoendo tutto ad un solo vsno come sta ora. Gib
fu nell'ann0 1795, essendo io nelleiA di 18 anni.
In prinoipio feci collocarvi alcune soansie, poi,
cresciuto il nurnero dei volurni, ls scansie si dilatarono a tutto il giro delle pareti. Finalrnente
feci aggiungere due ordini supra la cornice, e la
camera si empl di libri da cielo a terra come si
trova presenwmsnter Contiene un poco piu di sei
mila volumi. Cosi in essa ebbs principio Ia nostra
biblioteca attuale, e percio la chiamiamo negli
indici la prima camera.
In essa faoeva regolarmente i suoi studi il mio
dilottissimo glio Giacomo, tenendo il tavolino
presso la nestra,con le spalle volto a levante .
A quel rnedesimo posto overa solito di studiare
ora il busto di marmo del poeta - opera dello
seultore romano Luigi Guglielmi.
Qui la raocolta delle edizioni del poeta e di
quanti scritti lo concernono, qui sono i suoi manoscritti dalla graa nitida e regulars chiusi
entro un armadio foggiato a pirarnide e coperto
di crisialli. Sugli scaali che girano attorno alla
camera e us ricoprono totalmente le pareti sono i

noun: : u. mo runs

145

titoli dei gruppi dopere in latino secondo la


classicazione del conte Monaldo. Leggo: 4 Jurisprudentia 4 Historia Sanctorum 4 Litterae
humaniores 2 e via via. Gli scaali son venti e
lultin1c 6 quello delle 4: Miscellanee >.
La seconda uguale alla prima; contiene molte
opera sacre: i cartellini portano scritto: 4 Concilia 4 Patres 4 Dogmatica > 4 Asoetica .
Fra tanta letberatura liturgica la scansia dei
libri..... proibiti 4 Prohibiti dalla sacra
romana inquisizione. Questa scansia e custodita
da una ben robusta rote di l di ferro.
Vedo fra le altre le opere di Galileo, il Poema
turtaro del Gasti e non vi trovo le Prose di....
Giacomo Leopardi, che pure vi stettero sino a venti
anni or sonol....
Proseguo il giro. La terza camera contiene
(leggo i soliti cartellini) 4 Poemata 4 Opera varia 4 Medicina )4 Poi in unaltra stanzetta_e una
raccolta numismatica, ricca di oltre duemila mo
note.
Nella camera seguente che lnltima della
biblioteca sono notevoli undiei volumi manoscritti, cui Paolina Leopardi, la sorella del poeta,
condb pensieri ed impressioni ed ampj sunti delle
sue letture assidue.
Usceudo dalla biblioteca, e proprio davanti ad
essa, a capo duna breve scaletta unaltra stanzetta, sacra anclfessa alla memoria del poeia: la
stanza d0vegli dormi negli ultimi anni delladolescenza. E quella madesima di cui parla nelPr1ma
HI

148

mlnrnnxnnlnnaavmumtnluz

amore e donde, nella fsrribile notte di veglia e


smanie e doliri che fu per lui qnella della partenza della cugina Geltrnde Lazzari, per cui sera
aoceso damore Rlrsennaio, egli udi
i...ideriarehcdnVnlnfarlod.enrln

battere
..-ihlnmpllolinilplirioollbllo,
mentro egli, come racconta,

.i..timiduee.hBIoodineape0,
Var lo balcone -1 huio pmtandac

Iforeoohio um 0 Pooehiu in-am lpen,


Ln voee ad laooltlr, no no down

Di queue Lnbhn mu, oh'ullimA fume.

Povero e grande sventurato e povero e sveuturam ianto perch cosl grandel


Sarebbe egli meno infelioe se poteese rivivere
ora fra noi, che ne onoriamo con ianto aelo la
memoria?

ll Zilmldollc.
Ad Alaumdro Ohtappol.

ll Ztballlone di (L Lcopardi non ci dice omai


che fra pow dovra cmzre univursalmuuw coinbrata la pill vasia gloria di eolui che gik calobrammo nommo nc1larie wvrann della press as
tlcl verso, e che dcvosnere alns rlconrmziuw come la meme riivinairim e sicuramente dominatrice del multifurme evo moderno?,l.
E in quonio giornale rlmaato inedite e in mane
di rlur: vemhie wrva per oltre einquanfanni, e di
cui In pubblieazione iniziauwi nella ricorronza 1!:-,1
cenwnario, fu mmpiuta or non 6 molto; nelle
qnattromila psginu della Zibaldone (mime tale now
ma uncor troppo poco noto sl pubblico) la
tlgura dol Leopurdi ci appare in pill nuovo e vsm e granrlimdmo Mpetw.
Veramenw --- ni aim non vern binolgno ripmrono della ntampa Jello Zibaldone per rivelaru
In gramlezza dullintuiziunu del lwcannieno: gin
delle opera sue, Ilu tempo odiw e mollo diffuse, il
Leopardi mm nppare, a chi voglia leggurlo, la
menu: pm vasia 0 aeuta 0 modern. che il nontru
wmpu wnvnca, quclla. che rivendica al genie italiano ls pifl chiura o mirahile intuiziono del sun
csatto carattcrc s di suo rlsarsei

148

u. LIOIAIIJI | u Ion-u mvinl LI\7UI1'llALI

Tutto il progresso industriale e sociale delleta


nostra non vediamo e vedemmo forse vaticinato
con sbaloniitiva esattezza sulla Pulinodia a Gino
Capponi, ed ironicamente contrapposto allunic0
vero eterno progresso della ooscienza umana; tutm
il caratiere ttizio di nostra civilia non forse
lnmeggiato a pieno in quel vero testamento di
un'anima che la Ginestra?
Ma ecco: da questo nuovo materiale che forma
sane tti volumi di sianipa (1), cio che con0scevamo indicato appare svolto a piano, che era. accennato sillumina di dimostrazioni; e tutfa Pimmensa oongerie degl'im1;nensi materiali adunata
da quella mente immensa appare documento straordinario della grandezza di tale genio, che in
realta nessuno di noi aveva sospettato grande e
profonda e straordinaria tanto.....
Uintelligenza sovrana, che detto tali note, appare veramente assisa alla fonte del gran ume
di tutto il sapere conternporaneo, quale attraverso
il secolo scisse poi il suo corso nelle arterie e nei
rivali minori delle specialiia; essa domina tutm
la scienza modema con la piii chiaroveggente intuizione, con la critica pin rigorosa.
4 Sono - come si legge nella concisa relazione
di Giosue Carducci pensieri, appuuti, ricordi,
conversazioni e discussioni, per cosl dire, del giovine illustre con s stesso, su lanimo suo, la sua

(1) Pmaisri in mzria loxan 6 4." bella lmeratura, as


Gnuolo nmim, volumi 1. Firenze, Suecessori Lemimm,
1895-1902.

u. nnmon

J 49

vita, le circostanze, a proposito della sue letture

e cognizioni (di losoa, di letteratura, di politica,


su luomo, su le nazioni, su Puniverso); materia
di considerazioni pin larga e variata che non sia
la. solenne tristezza delle operette rnorali; considerazioni poi liberissime e senza preoocupazioni,
come di tale che scriveva di giorno in giorno per
se stesso e non per gli altri, intento, se non a
perfezionarsi, ad ammaestrarsi, acompiangersi, a
istoriarsi. Per s stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico; cio non pertanto gran
conto egli doveva fare di questo suo ponderoso
manoscritto, se vi lavoro attorno un indice minutissimo e amplissimo, anzi, piii indici a siiniglianza
di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi
apponevano ai olassici. Quasi ogni articolo di quella
organica enciclopedia segnato e dellanno e del
mese e del giorno in cui fn scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 a14 dicembre del
1832; ma i1 pin fra il l7 e il 27, cioe dei dieci
anni della gioventii piii feconda e operosa, se anche trista e dolente .

Il Leopardi in queste pagine si mostra realmente una delle anime direbbe lEmerson -pi11 rappresentative che mai siano comparse al
mondo. Anima singolare che si svela sotto gli
aspetti piii varii e impreveduti, anima prof0ndamente osservatrice dei caratteri e delle vicende
umane; anima seinplioemente divinatrice di tutti
i nuovi eventi morali e sociali.
Studiare le divinazioni del Leopardi come losofo, mitografo, antropologo, astronomo (voglio

150

u. uonmn I u non-u cmmi ixnunnunz

dire: cultore dastronomia, poich anche in questo fu grandissimo e uno specialista, il prof. Millosewich, lo ha gia dimostrato), etnografo, naturalista, eoonomista, la sua sagacia profonda di
critico della civilta. antioa e rnoderna, dellarte e
delle lettere di tutti i tempi, lavoro che iiehiede
l'opera concorde ed assidua di tutto un vero e
vario collegio di specialisti, quello che a
quanto mi risulta un gruppo di scienziati e di
lologi si accinto a fare.
Conviene quindi iasciare alla critica speciala
delle varie discipline questo dovre e questa diritto di aifermare, dal particolare esame dogni
suo vario atteggiamento, tutta la grandezza di una
mente preoorritrice limpida e superba di tempi e
scienze e indagini nnovissime.
Poich ii Leopardi, in queste pagine memorande, appare di tutte 1e piii vicine anirne grandi,
cui la nostra avida coscienza chiese luoe di verita e chiara dottrina, il precnrsore, anzi il padre; onde, come gia le conosciamo, le massime
e le verihi in cui dirnbattemmo nei seggi dei
piii varii e alti interpreti della coscienza e della
sapienza rnoderna dallAscoli al Renan, al Taine,

al Rosmini, al Darwin, allo Spencer, dal Mommsen


ad Augusto Comte, ad Antonio Schopenhauer, al
Ruskin, al Carducci, al Brunetiere, tutta la somma
di queste dottrine, dico, appare negli appunti dottantanni fa, come nella piil limpida fra le profetiche visioni.
La teoria dellevoluzione (che nelle pagine di
Carlo Darwin prese inne gura e abito esatto)

I.I- lllllnoux

151

appare ben sovente chiaramente espressa in ialune sue leggi fondamentali, come quella della
selezione, gia illustrata nel dialogo: Della natura
e di rm Ixlamiese; quelle dei rapporti fra l'indole
degli esseri e Pambiente in cui si trovano e si
trasfsriscono; quella della lotto per les1'.rienzu
nella societ. animals e nella umana....
E la teoria positiva di Ippolito Taine coi suoi oelebri tre fattori: la race, le milieu, le moment, non
si trova gia esposta (senza soverchio apparato, e
vero, ma pur sempre pin che sostanzialmente)
nelle molteplici copiosissime osservazioni, di cui
abhondante lopera, sui caratteri delle civilta. an~
ticne e sullinuenza che ebbe la natura sica sul
tipo degli abitanti?
E riappare altresl negli studj sulla civilta moderna, sulle dijferenze fra settentrionull e meridionali, sulle caratteristiche di lontani popoli
esotici.
Poich di tutti e di tutto s veramente occupato il Leopardi, ed achi venga desiderio di cercare, ad esempio, sotto la rnbrica Chinesi, e dato
leggers copiose note sulla loro lingua, sui loro
costumi, sulla lor musica e letteratura. E altresl,
mentre dedica pagine dello pin curiose alle vetuste prime civilta dAmen'ca, il precooe e solitario
osservatore mostra di aver lucidissima la visione
della nuova funzione e del valore politico degli
Stati Uniti, appena sorti: lantico e il moderno
silluminano nella sua mente a vicenda, onde
egli passa dagli Ebrei e dai Greci ai Tedeschi, ai
Francesi, agli lnglesi modernissimi con osserva-

152

IL uonwi I 1.4 Iolrru crruzu x.Im7srru4r.:

zioni sulle essenziali e piii intime qualita di lor


carattere etnico da farci stupire una volta ancora
di tanta divinatrice penetrazione in chi, fuori da
ogni contatto geniale, scriveva le sue note nella
nativa borgata che egli qualico di 4 selvaggia
e, in realta, e piu pittoresca che intellettuale.
E le osservazioni sullindole dei varii popoli lo
portano a notare i vantaggi dellapplicazione (non
ancora tenmta, egli segnala) della psicologia alla
politica, e quelle sulle situazioni economiche delle
nazioni a piu vaste riessioni intorno alla moneta e alle sue funzioni, e ai cambiamenti presenti e fnturi e alle forme di Governo e loro possibili trasformazioni.
In questo campo dellosservazione di fenomeni
attuali, e con ogni probabilita futuri, il Leopardi
appare vero e grande sociologo, quanto al metodo
giornalista, nel oero (e un po decaduto) senso della
parola.
Non poche sue note sono veri e propri articoli
di fondo, che, del resto, fece assai bene a non
pubblicare, perch la censura ne avrebbe sequestrati con ogni prchabilita rnanoscritto e autore,
e anche a non pochi parrebbero oggi sovversivi....
Ecco due esernpi circa quanto il giovane Leopardi,
pochi anni dopo il congresso di Vienna, scriveva
a proposito di guerre e di eserciti permanenti e
della loro futura crescente importanza... Sembra
una pagina di Leone Tolstoy!
Nei tempi che vermnno, la armnte non solo iscsmei-sumo

pin, ma cresceranno sempre, cercando ii-miumeme cinscuno


di supernre lalr.ro con time le sue forte e le sue fll sten-

u. summon

153

dendoai qmm quelle della nnzione; quindi lo nuioni intero,


come rs gli ant-iahi, li lelnnerumo lcnmbievobnenta, ma
non, come fro gli Lnohi, lpontnnenmente e di pienl Yolanterolitl, nnzi vi urumo clceiate per innrcin forzn, non odioudosi l'\ma e Tnltri, ml elsendo in piano indierenznm.

Onde i popoli, ai per canes delle prop:-is a delle altrui


armnte, pi nltrnendo ds aid, !B!'lI.\!l0 amunti, impoveriti, dis-

simgima, pi-inn delle loro comoditl, impedita o illanguidit-s


Plgriooltum collo stnpparle i ccltivstori e collo spogliarla
dei pfodotl deile me laoicha, ineeppllo a soorlgginto il coinmeroin e lindultri.n coll'impsd:oni11i che flrh del loro frnlw
il sempre creleente sulilmo. Insomnia le nnzioni, senza

odjarui come anticnmenle, anmnna pm some nncnenm


desolate, benche Benn tumulto e senzl violenzl shnordinarim; lo saranno dalfintemo pi\\ che dQlieltero e do questa

anwn, seeundu ls oi!-aostnnze,

E dopo la profezie di terribile antiveggenza,


ecco lemaro sarcasmo del giudice esatto di nostra civilia e di sue pretese:
Eoco i van!-aggi del!'i.nciviliment0 della spirito lonco
e di ummzti, del diritto delle genti creato, dellnmore univennla immlginltn, de1l'odin senmbiavole delle nalioni diemim, delle nntiche barblrie nbolits.
Egli - in rapporto a pin vasto sistema di vedute, cui qui posso solo accennare fa una calda
apologia dellamor patrio e vede con nitida chiarezza i pericoli e i danni di un futuro cosmopolitisrno piii o meno imrninente.
Non lolamante le v-mu pnbbliohe, mu mobs la pi-were e
la motile e i costumi delle nalioni sono distrutti an loro
otate pi-seems (di DJBIIBBDZB di amor p-ti-re e di Bolionza
cit?-Ldina). Dovunque he elistito Vera e ma urmr di pntrin,
e mnlaiine dove pin, eio nei popoli liheri, 1 costumi sono
sempre mu qumm si-i, nltrettsnto pm, fermi, nobili, vir-

154

u. LIOIAI-ll! I u I0lfA'lA onim-A irnuivrnuu

tuasi, 01|BBij e pieiii iriiimgiim. Qiisire iiiiii eeiiiiegiiiiim


nnture dalllmor patrio, del sentiments che le nnziuni e
quindi gli.I.\dividni lunno d.i Be Btecai, della liiisrta, del valore, della iorzl delle nlzioni, della rivnliti ohe humm 00110

strluiere e di quelle illusioni grmdi s cosmnti s psi-sunsiw


che nnseono dn tutto eio e che vicendsvolments ls produceno; ed e coll evidente che Ln virt non hm fondamentl as
non nelle illusioni; dove manca in virth regna il vizio nelle

stone modo che In dappocaggine e LI vilta. Quests sono eole


evidenti nelle itorie ed oluervate l tutti i loso x e poli-

tici .

E altrove:

oiiiiiw iii. veto che 1'am0l'B \lX1iVB1Sl18, aim-iiggeiiai


PLIDOX plfilid, DOD gli maitiiim V9!'Ll11'l1l!D passions inivi,
B iris qiiiiiw pin 1'lll|0! di corpo giisaiigiiii iii Bt8l'|.SiOllB
mite perds iii 1.Il$l|Bi sd eicncin, B1 piii eeiiiiissms 8-DOh! do questa ehs i pi-iiiii iiiiwiiii della iiismiiii 111011618 0118
diilflle iii libertl a qiiiiiai la gmiamii di Rome !'iBll.g01m
sui Cittldilllll am sirmiiii dopo la glldl !00iBle....
Onde, qumdo pur tutto il m0hd0 xii iimiiiiiii wmii-i,
Roma DOD ebbs pio tiitiiaiiii, D qllld Bi"-Bi!10 mime iii
lo IISBBD che 00l11l0p0i.ill, HOD iii ima as Roms. iis il 1110116-D>..
B qllld Roma rii 10 stesso che il XO1ldlJ,0D fu pin pie-iii
di llEBS\lI|O, B i cittadini lBIJJBlli, iiveiiae per putrin il mio,
11011 Bbber IKGBILLIII p-mi e 10 ll108t'llIl10 col mai.
Cosi si esprimeva pei posteri tutti, e per noi
specialmente, luomo che, oltre ai moti generosi
che lui pure percosseru di giovanili fremiti, oltre
alla gloriosa epopea di martiri e audacie senza
paragoni onde la storia del risorgirnento italiano
appare cinta di aureola imperitura, oltre tant/o
fervore di eroiche lotte, aveva scoita la posizione
esatia, nella civilta, del momento nuovissimo di
questa nuova terza Italia. E con la necessita della

lb unumn

155

patria e dellam0re patriottico, un altro sentimento


lo urgeva, uzfaltra questions lo iuquietava, quolla
della lingua nostra:

Un {mucosa - egli ossarva - un inglese, un bedeaeu cha

ha anivn il suo ingegno a like ai trovn in mm di penllre,

nan an che I wrivare. Egli mm uni lingnl naziunala modamn gm Inn-nuts, mbum 8 pBrfetta,impatll Ln qmle non
111 ehe B aervirlenmen divano e ogg-id] 11 also daIl'It.nlia.
Un ihliano, nncoruh perietumante intruito in mm; oib che
ni rinhiede oggidl in qunllivogliu lnogo 1 nn pqrfulio uomo
as letters..." Yolanda peettamente lcrivero in iulinno, ed B!lndo, per ogni altro rignntdo, clpnciasimo ax parletl-lmanta
active!-e, ei trovl mmcnre nlhno della lingun in cui POIIL

rm mm @010 perfetmmente, mu pm mediocriauimlments.

Idea questa che con la stessa parole trovo espressa da Alessandro Manzoni uel prime volume di
Swim postumi, uscito nel 99:
Qmmdo un {unease uercn di renders come egli pub ls sue

idea, vadete che lbbondmzl B che vu-im di nwdi mm in


questa liugua che agli ha Iempre pulaw.... lmmng-lute, ll

conlrrlrio, \m itlljnno che wriva, as mm 0 boaeum, in una


lingna aha non 11. quasi mai pu'lato....Mnncn inwrlmeuln A
questa povero scrittore il Ientimentn, pa oon\ dire, di cumunione @111 suo leltore, 1- certezzn di mmaggilre uno itrumanto
imigmm Id sun-ambi..,.
E nel Leopardi le osservazioui sulle lingua. e
sulla letteratura nazionale Lraevano valore di piil
ampia auvorital dai confronti continui che agli faceva con la letterature antiche e con le moderne
straniere, dai giudizi sulle francesi, iuglesi, badesche, di cui peuetra le caratberistiche essenziali.
Rivolgendosi alle belle arti, la sua attenzione
A specialmente attratta dai problemi che noi cre-

158

1:. xzorum I 1.4 loo-rn crv1.1.rA unuunuzx

diamo ultraruoderuissimi e sono invece di ogni


em, e come tali siauo (con stupefazione grandis
sima di nun pochi che 4: modernita Q chiamano
appuuto la limitazione del loro sapere), egli dichiara e spiega nel oampo specialmente della pittura e della scultura.... E intomo alla musica ha
parole da far maravigliare (oome fu gm dichia
rato) i suoi st/essi cultori intorno alla. sua. couoscenza di loro arte, della sturia e della tecnica
musicale!
Lamentando la povert espressiva de110pera, il
Leopardi sembra un precursors di Riccardo Wagner:
Quanta della somnm poiertl deapressione e calare (Bgli
scrive) e pur troppo il generale difetto di mm Popera smasaims della mm, e mm an far totulmente servire 19 plrule
B110 spsttacolo e =11; musica.,e dalla cnnlensata nullit (Passe
parole, am; que uecesaaria-mente dariva la nullim dei peruonuggi e G091 del com, B quindi la muncanza di eetto morule, ossin di passions.
Le citazioni potrebbero seguirsi senza posa. Su
ogni arte, su ogni scienza egli impresse il suggello
originale delle sue indagini, delle sue riessioni.
Leggete le note sui caratteri pracipui del genio,
leggete quelle sulla necessita di disoipliuare a
scienza la. politica e gli studii sulla sociehi, tutta
1esa.t\.a diagnosi dei mali onde leA nostra sufferente e vedrete una volts ancora, nel solitario
pensatore di un secolo fa, un intense ed acuto
veggente.
Cosi (per uscire con uuultima citazione da questo campo che, dato il carattere deXlopera, pub

11. nmmon

157

clar solo msse in vero iusutciente) egli annota


peusieri sulluso della ruoueta, che, se da 1111 lato
sono simili, sino allabbaglio, alla dottrina di Carlo
Marx, dallaltro 1e sono di tanw superiori di quanta
la concezione serena e totale dellidea1e umano
supera la visions e lo spirito di parts.

Luso um monetl - agli scrivavl - quanta e necessario B quell! che oggi si chinmn perfezione della mzvo sociale,
mm nuoce -1 quelle perlezione che 10 vo predicnndo; giacch
11 demo uno 1 uno @191 p1-1m1p-11-am; onlucoli =11, conservazione s1lug\|Aglianzl rm gli uomini e qujndi rhagli am: 11beri,alln prepondernnza del merito vero B .1811. v'irh\, 0 1' una
.1911. principaliaaime m,;1um1 che introducono e . poco I pm
oostringono m mam nsa oppresiiane, Bl diapotismo, B11}
pm-nu, .1111 gnvilnziona della una 61.5.1 sulle mm, inlommn
estinguano 1- vim morale ed inma delle naziani.
C di tutto, insornma, e per tutti.
E per avers, adunque, adeguata idea delle innite faccie del poliedro di quelntelligenza, non
basta scorrere nei minutissimi indici dal Leopardi stesso con ogni cura oompilati la rubrics.
conmnuta sotto una delle qualsiasi letters dell'alfabeto?
Scegliamone una qualunque: la lettera D ; ecco
quanto somrnariarnente vi si comprende:
Dante (B iegnono 1 numeri delle plgine in cui Si discorre
del poem), henazio dn lui mm lH'Eu.ropA e @110 lpirito umana
non Pupplicare 11 vnlgmre am letterahzra.
vmmm, an-mbile, Deboleun corporal: prndo-a dnl!'ix1civilimeuto. Vedi Malattie, Delicateun dell: fonne. Dmuztrio,
dew: Falereo, e il suo libretto: Della edm-nzimne. Demoni, An-

geli. Anime umnne dorig'ine divinn. Semidei, Apoeosi.De.r1'derin. Luomo deaidera sempre aid che pBnal.De.r\'de1'ic della

158

n. LIOPAII-D! I u Iorru orvunk 1.:-nun-uu.:

ma. Dexidai Jnnidixfatti. Despulismo. Zialmi greci. Dialetli

14111;. Dialel amzams. Difettnm (parwn) non son @111-mm


par 1 pi\\ che 001 nome 1191 loro difetto: 9 perch: Difficaltd
moderahz nelle mmm, pinwvole. Diide-run 11; 19 .1-temo. 1.1+
gamma calico. Vudi Co-ncorao della voculi. D|'m{nun'm' usati

some poxitivi. Diritlo delle gmti, pubblico universale. Diritti

dd pvimepi al trono. Lagittimil-l: Dininvolmra nelln socield,


imporslibile I chi riatm. Di3pe1:i1)e. Nacossarig a goder
dulll vih. Dilpanziana vern non ui db in natun. Dispara-

lions tnnquilh e benevolsnte. Vecli Rarsegnnzione. Disposu}


no; mmwali. Vodj Aanaefnzione. Dispreuo verso nltrui, magli
uomini in ganare, nei lemruti, ancorchh gmm, 111101 essera
mgun di piooolo vllore. Dimmghi lani 2 gveci. Vedi Si/nizeri.

Diverniti,g1-undo, @115 mm, che 9 dQ_uomini 9 nominir 11;vinitd amichz. Gli antichi non Bbbalsarono ln diviniti, nu inmlzarono lfumlnith, perchb ltimnono ls cons mmme lllli
pi!) che il crisliuwiimo non le stimm Dolore. Vadi Piaceree
Dnlnre. Dolote lntico. Dolore naturals dei oonmdini, degli oo-

nupati. Sforri 6.11-smn del 1110 uaati dagli antichi, an


aelvlggi, villani, aoo.,q_uB.r100 nli, qumto provvidameute volnti dnlll Imtutn, ltrettlments interdetti dalll civiltb e dnlln

loaon. Dolore delle Bvanture a maggiore nei carpi vigor-osi.


Dolori \iellanima. Dolori del carpn. Molti arontann i pericoli

della morte; un dolnre mm certo, senzn naoassitk, hen pochi.


Donna, me nignora, gnlnnterin 111 quanta 11011191 Donne. 1111.11
rm:-w an G1-coi e an Romlmi mm, mm glimpe1'ato1'i
emno gli oggetto di gnhntoria. Dover; mmza. D-rammntica.
Vedl C01nmed\'a, amid, Corn, Tragedia, Tmrri, 11.11;;-7. Scab
ticismo. Du Gangs. Avvarteuza circa 11 suo gloasnriu 11mm,
nauansnrla 1111 vederui qunndo occorra 11 mm-1. 1.; poeti D
m-um mm; 1' MW xtassa genere, diluilmente Si trovemnno
in um! stessa lattariturn.

Tanto per la lettera D. U11 vero emporio, come


vedete, di ricerche e note e osservazloni le pi1'1 disparate che si possano iu1ma.gi11a1~e. Che, se volessimo passare a. unaltra. qualsiasi letters vi troveremmo non minore copiosa, meravigliosa varieta...

n. ll1AlJ10II

159

Coal, sotto la rubrica E (per sceglierue una a casu)


vediauio come attraiverso a una lanterna magica,
accauto alle uumerose ciiazioni sugli 4 ebrei e la
loro lingua e le loro leggi r, una nota sull c eco
e osservazioni la piu varie sulle edizioni, sulledu~
cazione, sulleg0isruo, sulla elegauza nelle scritture, aulleloque11za, sull'emulazioue militare autica
e ruoderua, poi sulleutusiasmo, sugli epiteti in
Omero, sullepopea, sugli eroi, sulleroisru0 del
delitto, sugli errori, sugli eserciti, eugli esercizi
del corpo, sullesilio, sullesperie11za, sulle etir11ologie e sulla liugua estraueal...
Ordiue questa, 11 meglio disordiue costante e
uguale sempre (se vogliamo presciudere dai legami
nissimi darmo11ia e duniiA onde erano strette
tutte le manifestazioui di quel sovrano intelletto),
che si seguouo attraverso i sette volumi del < gioruale leopardiano, a dichiararne ancora una volta
il carattere di libro divarie impressioni, a giusticare uellautore una sua massima in esso contenuta: che neeessario essere eucielopedico per
riuscire perfetto in una qualunque discipline.
Ed egli enciclopedico lo fu e qualcosa di piil
ancora.
Nota domiuante di questi pensieri il confrouto
continue, e girl. acceuuato, fra la eiviltd antica e
la moderua, le couclusioui che dal paragone e
dallo studio delle due derivano serrate.
Lo studio dellantichitA, delle arti e delle lettere pagane fu rimproverato al Leopardi da un
critico recente. Questi, che al poem nostro di
1-improveri e censure non fu avaro, note, adun-

160

r|. uonnnr I n IOIEIA civnm-A unnn-nu.

que, come <1 quel barlume che gli rimaueva di


luce obbiettava 2 fosse oscurato dagli studj classici, i quali, suscitandogli i ricordi di tempi ed
avvenimenti lontani, lo distrassero viemaggiormente dal mondo presents, favorendo qui11disempre piu la sua 4 iuvoluzione mentale .
Lasciaudo al nostro critico tutta la respo11sabi11111 di tale opinioue e solo per chiarire, iuveee,
se vi fosse bisogno, eon quale animo e con quali
criterii il Leopardi studiasse gli autichi e some
odiasse con tutte le sue forze la pedauteria accedemica e il feticismo dellimitazi0ue e ogni sciatteria di veclute convenzionali, come egli fosse moderuo - non per quelle estrema limitazioue di
conosceuza che znolti chiamauo 11111111111111 ed
invece semplicemeute iguoranza, ma per arupia e
illuminate visioue delle prerogative e dei bisogni
del suo tempo stanuo a provarlo principalmente,
fra. i moltissimi, due squarci del suo gioruale. In
uuc egli nota, con visibile sarcasmo, la. sorte che
i pedauti e i gretti eruditi amano far subire alle
massime coucezioni delliugeg11o umano:
131 1111 1111111111 11111111111111 11111111 11111111 111111111 - 11111-1111 -

11111 1 1-1111 11111 111111111111, 1111111-1 11 11-1113111111, 11111111111 111111111 11111111111111 1111111 1111111111 11 111111-111-111111,111111111111111 111111-111', 11111 1
111111 1111111 111111111 1111 111111111111 1111 111111 111111111111-11 111 11111
111111 111 11111 1111 11111111111, 111111111 1 111111111 11111 1111111111 11 1111;1111111 11111111 11151111111111 1111111.
01111111, 11111 111111-1111 1111111111 111 ogni 1111111111, 111111 11 11
111111111 111111 111 1111111-11 K111111111 111111 111111111 1111111 0111111 1~111u1_
11111-111 11 <11 121111111, 111 1111111 111111 111115111111-1111 11111111111 11111111
11111111111, 111111111111, 111111111111 11 1111111111 111 1111111 111111111111 11111
111111111 1111-111111111 11511 1111-1 <1 11111111111111 111 11111111 1111111-1, 111111

u. IIIALDOII

161

gohri, gmndi Q Bginnli coma lui.Io oompnloo mm, ml in


inpncie i pm!-1 grammltici, i qun1i,rlnvemio Iurmlrn lo pmsodin pm mp Olnern, hm dovum pnpolnre a1 Pnnnlo
grew di ewelioni 9 as ailhbe eomuni, 0 nlmeuo BV781!9 =11.
molli inaegnlnli as Omen ripllgnlvlno Li loro inlngnnnanli;
pomh Omern, innocenhemente, non aapendo il gnu mo della
regole, del quale mm pmguii suoi poemi,sdopomn la lillabs B suo hlenm 9 mm D9110 awsso pieda ncluperlvn 1- sveaaa
liulbl una volt: lungs 9 \|n'n1h'n breve!
Cos! Scriveva 1uomo cui lo studio dei classici
avrebba 4 ostaoolato Yevoluzione delle faccltak mentali! . E in altro brano, proprio a proposito della
imitazione servile degli antichi, chiedeva a s a
intorno a s:
Che mm. e quolm d.i velar mp quello utecuo che Inwvmo i noniri avi, qumdo Mi liamo cosl mntsli? Un Omen.

un Ariollo non Iono per i nontri tempi, n ox-ado par gli JV-

vsnire Quest-i, molw giudiziosamenta B nnhxrllmente, hmno


mono na11arw il oungiamento neoeasurio e derivnnte per u!
atesso dnl emgiamento dalluomn. Vogliamo proprio ensure
nuovi Omeri in I-Au!-A diverlitl d.i tempi? Fmciamo dunque

quelle -=11 =1 {Men n mmpi .11 Omero, vivinmn in qnallo


mm mode, ignuriuno quallu che mm n ignorava, mmmoci a quelle faehe, a quegli aseruizi eorpomli che mi usa-

vano .= quei tempi. 11: =8 mm questa ci e impnlsibilu, impamm sdunque che inaiama coll: vim 9 001 corpo A cunhiuto
mobs 1 nuimo e che In mumzione di questa A \m elfam necessario, pevrpetuo e immancabile della mumziane di quelli.

Con simili parole qualura pure non ne avesse


scritte altre Giacomo Leopardi ci porge la misura del suo carat!/ere e del suo iugeguo, del
modo come 1uuu sintegrava nel1altro a dargli la
cbiara e completa visioue delfetei in cui visse e
n

162

II-LIOPAIIJIII-AI0l'l\AGIY|IlI1l.IlYI7l'mlALI

di sue caratteristiche e dei suoi bisogni morali ed


inhallettuali.
Certo, egli non ne fu entusiaslar ma, se ebbe
ragioni e molteplici e valide, a quauto pare (day
poich non fux-onn ancora coufumoe), per opporre
A fante straordinarie apologie, che ancora ogg
non slnettono, il baluardo sottile della pil'1 ne
ironia, di chi la colpa se non di questa nostra
appellata civilt, vadova di ogni ideale,glia della
presuuzione, madre e sanzionatz-ice di ogni volgare desiderio, dogni bramosia mercantile? Di
chi la colpa, sa il giovane studioso ne1lanLica bibliobeca di Recanati, traeudo dalla indagine e dalPistruzione possente il quadro della civilm antica,
di molteplici civilkl antiche, lo scorgeva i.nnilamente pi11 ricco e bello di quello delIef.. grigia
in cui egli visse e noi viviamo tuttora, dove il
fume delle macohine e degli opici ha surrogata la nube armoniosa del1opera disinteressata
e dei sentimenti ideali che altre et. conobbero Y...

Nlonaldo Leopardi e i << diritti della guerru .


A E. T. Moneta.

Nella. famiglia Leopardi alcune persona attenclono ancora la luce schietta che delinei la loro
gura morale in rnodo pil1 conforms a realta.
Monaldo Leopardi una di quests: e, nonosl-ante
gli aocurati e coscienziosi studj che sul padre di
Giacomo si vsnnero oompiendo in quasti ultimi
anni, non tutte le facco di questa gura veramente
poliedrica furono ancor studiate in modo da porre
in giusta evidenza la grandissima singolarila di
quel tipo, curioso e altresl assai piii geniale e
retto cli quel che la mediocrita di sue norrnali
attitudini possa far credere.
Nato di nubile famiglia infeudata. al Papa da
Lempi antichissimi: guelfo e legittimista oltre che
- direi - per uascita, per educaziune, per principj e per necessiti tanto morale che rnaterialo
quesliuomo, che derivava la sua autoritzi. dallautorita morale e materiale ecclesiastica, e, protetto
dalla forza e collaiuto della religione poteva benissimo agir in barba ad ogni legge morale che
non gli tornasse comoda, invece una vittima
delle idea assolute, degli scrupoli di coscienza.

164

n. uonnnr I LA Iorru czvwrl un\1u-runs

Quindi egli crede nellonesf.a e prende sul serio le cariche pubbliche, tanto che nel 1830 B
costretto a dimettersi da una lucrosa siuecura,
aldatagli dal pontece, appunto perch egli non
vuol considerarla come tale, e negli alfari che gli
hanno aldati vuol fare e vericar di persona,
come credo suo dovere....
E una gura singolare, ripeto, questo Monaldo
Leopardi, e chi lo porn; sul giusto piedistallo fara
eosa che molto probahilmente giover. anche a far
comprendere meglio 1e varie alnit. che lo legano
al glio.
Ma una delle manifestazioni pin caratberistiche
delluomo data dal documento che citerb fra
breve, e porge, dirb cosl, misura. dellampieua
delle oscillazioni del pensiero di que1larrabbiato
e ourioso legittimista.
A Moualdo, nella sua qualita di primo fra i
maggiorenti di Recanati, fu otferta nel3l la pill
insigne delle earlobe municipali, quella di Pede503., una buona occasions per trionfar degli avversarii, non A vero? ma egli, quantunque, si noti,
vanitosissimo e pieno dambizione e infervorato ultrernodo nelle latte oomunali - contra ogni pressione damici e parenti, riuta; anzitutto perch,
dine, Yamministrazionn della oosa pubblica gli farebbe troppo trascurare gli affari suoi privati; ma
altresl per ben pill grave e forte motivo. Quale?
lo spiega egli stesso:
4 Ogni anno dal nostro paese partono 30 coscritti. E certo che ls. guerra e la sue conseguenze
tolgono la vita almeno alla mem. di questi uomini.

Ianmo Lmnml 1 1 c nllrrn nnu a|1n.u -

165

Ditemi dunque: Se vi si otfrisse un irnpiego,


da cui vi venisse imposto di condannare ogni mess
un malfattore alla morte, e so quesw dovere si
estendesse al perseguitare questi rei, allacuire
Pingegno per rinvenirli, allo strapparli alle braocia
dei loro padri eccetera, lo accettereste? Eppure sariano rei. ll Podesta di Recanati ogni anno cerca,
e spinge A morte alrneno quimiici suoi innocenti
cittadini. Li deve allettare colla sua voee, persuadere collo ragioni, atterrirli colle minaccie, ingannarli oogli artizi; deve perseguitarli nei loro
rifugi, strapparli dalle famiglie desolate, e spingerli nalmente ad una morte certs, crudele e non
merilata. Arnico, quali siano idiritti della, guerra
e le ragioni di Stato, lo conosceremo nella gran
valle, ma non mi proverete mai che sia prudente
il rendersi volontario attore di questa grande,
periodica, tragica soena.
c Direte che dovendosi pure eseguire questa
micidiale operazione, meglio che sia fatta da chi
sa renderla meno dannosa; ma fareste il boia per
il minor male dei condannati, se vedaste colui
strozzarli con poca rnaestrial .
E dire che quests righe - che a un secolo di
distanza ciascnno di noi posteri... illuminati, non
potrebbe tuttavia attribuire che a quellasceta del
pensiero che si chiama Leone Tolstoy, quests affermazioni, le quali si clirebbero tolte clalla piii
terribile opera del losofo russo (quelle intitolata: Le salut est en vaus) sono dun codino.... dun adoratore della legalita, del nobile
guelfo che sino alla morte porto la parrucca e gli

IM

u. uorum I u Ionu emu-A unurnuu

stivaloni e godeva rimaner fra tante rivoluzioni


del pansiero e della moda, vivente e appariscenw
rappresentante della feudalita inabissatasi e chia~
marsi con ostentato nrgoglio x l ultimo spadifero
dl1-alial

Mirabile documento resta questo a soswgno di


non inutili riessioni che sul caratlere di Monaldo
Leopardi possono esser fatte e specialmente sulla
singolar sua indipendenza di giudizio, e tanbo pix:
ammirevole inquantoch resa pin diicils dagli
attriti quotidiani delle lotte politiche e sociali in
genera, attriti che troppo spesso riescono a sottrarre ancbe agli occhi dei piii imparziali la visions delle nalita assolute della vita ed a radicar
nelle lor menti Pinutilit di quelle azioni disinteressate che molti ralgurano quals zaino gravoso
sulle spallo di chi oorre il pallio de1lesisbenza.
Gosl, che a Monaldo, conservators e < legittimo 2
com'egli si proclamava, e strenuo paladino del
trono a dell'all.are, i maggiori guai siano stati reoati da coloro che per consorteria politica dovevan
essergli arnici, non stupira gran che; solo che
si pensi che questuomo osava tratto tratto ricordarsi di sdar ogni legge e ogni consuetndine.
Eppoi egli, cosl oonvinbo della. oausa che propugnava, aveva fra 1altre lingenuita. di difenderla
con tutta serieta, senza esitare ad entrar in lizza
cogli scrittori e pensatori rivoluzionarj... Onde i
4 legittimi lo abbandonavano spesso nelln lotta
ed egli se ne lamentava allora cogli intimi'e no
scriveva anche al glio Giacomo tanto che questi una volta gli rispose, profondendo il suo terri-

uuuuumvmnnumn-ninuu.-mu

167

bile spirito caultiw nelle poche righe che leguonoz


4 Napoli, 19 febbraio 18%. Mi A slaw molw
dolorouo di lentire che la legmimim ni moutri
coll pooo grafa alla sua pemu di um che eua
ha combattum per la oauu di quella. Dico doloroao, non perb ntranoz perch tale il contains
degli uomini di tuttii partiti, e perchi legittimi
(mi permetlera di dirlo) non amsno troppo che la
loro calms xi difenda eon parole, atteao che il
nolo confeuare che nel globo terreatre vi sia qualcuno che Volga in dubbio la plsnltudine dei loro
rliritti, 6 cola che secede di gran lung: la libena
conceduta alle penns dei murtali; oltre che em
mollo uviameuw pmferiuwno alle ragioni, a cui,
hens 0 male, Ii pub sempre replicaro, gli argomenti del cannone 0 dai camera duro, ai quali i
loro avnmari per an non hanno che rispondere .

FRA LE ANIME IYECCEZIONE

Edgardo Poi poeta.

Per me la poosia non e stats un proposito,


ma una passione r suona la traae che il grande
poeta americano del1amore e del dolore e cli ogni
nostalgia del pensiero e del sentimenlo volle posts
come epigrafe a quel suo libro dei poemi, che
oggi piii che mai ne appare come urna in cui
siano adunati i pin; tenui e preziosi fastigi della
mente e dellanima sua.
E ancora in ease strofo, e forse vi rimarra a
lungo viva leco di tutto lo astiose controversie
con cui si volle far eapiaro a lui in vita il privilegio onde avrebbe preservato e conservato, coma
in aroma purissimo, il suo nome e la gloria di sue
parole. Poich c mai breve e svonturata vita di
sommo ed infelice genio > come scrive veracemente presentando Pedizione cornpleta dei suoi
versi nl pubblico italiano, Ulisse Ortensi 1 aocose tanta disputa fra i biogra quanto quella
di Edgard Allan Poe. Di fronts a vili calunnia'tori adoratori ardenti, amici devoti no alla
morte ed oltre la tomba, pertinacemente hanno
combattuto per salvare lo scrittore da ingiuste ac

I12

n4 1.: Alix! n'lcI.'H1oII

cuse, per redimere una vita di dolori, di sventure


e di malinconie dalla maeohia di un vizio che
avrebbe gettato per Peternita la sua fredda ornhra sullo splendore di un astro che fu, a giudizio
dei pin, unico al mondo v.
ll dottor Rufus Griswold, Pesecutore testamentario del poeta,i1ut/0 amico di Maria Glemm, la
suora di oarite e langel0 custode di Eddy (come
era appellativo famigliare di Edgardo), colui che
entro nel tempio domestico del poeta quando la
morte lo libero del malinconico peso della vitae
de1l'odio del mondo, Rufus Griswold nella sua
Memoria alla prima edizione delle opere del Poe
pose la pietra fondarnentale di quelle calunnie, che
gli fruttarono il disprezzo degli onesti e dei buoni
ed il titolo di villano da parte della suocera del
poeta. Cosl quellobbr0brio e que11oltraggio che
avrebbero dovuto ripoeare sulla tomba dello scrittore diffamato, coprirono quella del suo esecutore
testamentario. Quando questi morl, la vittoria aveva
arriso ai difensori di Poe e la lotta era nita. I\iuno avrebbe quindi pensato che dopo molli anni
un erede di Rufus avrebbe osato riprendere le arrni
per tentar di puricare la memoria del padre con
uno sforzo supremo diretto a puntellare la Biogwzu da lui scritta per la prima edizione delle
opere del Po. Questo erede, William Griswold,
pubblico nel 1894, per mezzo delleditore George
E. Woodberry, un volume di corrispondenza del
poeta, da cui, secondo egli, si sarebbe dovuto desumere la prova rnigliore e decisiva della verita,
delfanesta e della felicila dei propositi di suo padre.

mm mi Porn

173

Ora, so puo perdonarsi al glio di Rufus il tentative di riabilitazions della memoria del suo infelice genitore, non si possono parimenti pardonare quegli oredi dei calunniatori del Poe cbe,
affamati dal disonore del grands americano, morsero voraoernente coi loro denti guasti a qussto
nuovo pane mssso alla loro triste mensa dallaudace ereds di Griswold. Se veramente tutte quests
lettere fossero state buone ed efcaci a disoolparlo,
non si comprends come s percbe Rufus non 1e
avrebbe pubblicate durante la sua vita per chiudere
la bocca ai suoi acerhi critici. Ma in esse, per
fortuna, non vi ha ombra di quella prova invocata
dal glio in difesa almeno della buona fede di suo
padre, e la critica constato ancora una volta che,
msutre erano assolutamente innocue, non solo non
danneggiavano in alcun modo il carattsre del poeta,
ma invece riprovavano una volts di piii che quelle
di Rufus furono solo maligne invenzioni....
Peroib, quanta piu la gure del poeta di ogni
nobile trietezza spicohera vieppiii appariscente dallo
sfondo del quadro del tempo che fu suo, tanto
maggiormonte appariranno lontans, indistiute, larvate e nsbbiose lo persona e le voci che si leverono contro di lui o gli furono dappresso continuamente insidiose, come i tafani ronzanti alle
orecohie e pungenti ai anchi del cavallo buon
rnarciators lungo ls vie di salita.
Onde, di tutto quel mornento e di quante noiose
o peggio vicissitudini si tenth ingombrare la via
di quel grande, per rimanere solo Pimmortalita
del canto che consacra il poeta allammirazione

l74

In Ll nun xflctzloul

devota di quanti won simpatia gli si accostano e


dove il dolore assurge alla pi\1 alta sua funzione
di puricatore e ispiratore suleune dellan,e mm.
E tutta Yanima del poeta si rivela e si aerma
uella superba consapevolazza del proprio destino
e della for-za con cui la sua anima lo fronwggia
e lo domina.
Ascoltiamolo:
A....
1 Dovesse la mia prima vita. sembrare (come
ban lo pub) un sogno tuttav-ia io non pongn
alcuna fede uel re Napoleona - io non can-co 11$
in alto in una stalls. il mio destino. -- Par<
tendo da voi ova quest/e nose io voglio confessare: Vi sono esseri e vi sono stati che il mio
spirito non ha visto: - io Ii ho lasciati passare
presso di ma con occhio sognantez - se il
mio riposo svanito in una notte, in un gioruo
in una visions od in uessuua esso percib
meno svanito? Io sta in mezzo al muggito
duua. spiaggia battuta dai tempo, e tango nella
mia mano alcnni granelli di sabbia. Quando
pochi e come essi scivolano attraver-so 1e mie
dita uellabissoI Le mie prime speranzeZ 110, esse
passarono glorinsamente, come chiarore del
cielo dun tratto, e cosl passerb io Casi giovane? Ah! no, non ora tu non hai vista la mia
fronte: - ma dicono chio sono orgogliuso mentiscono, mentiscono ad alta voce il petto batte
per la. vergogua - alla vilt. del nome che si
osa combinare -- con uu sentimenbo come il mio --

n>AIP "I IUIIA

115

n etoicoi Io non lo 50110: nel terrors del mio


destinc, io rido nel pensare quanta povero
questa piacere di 4 wrire n Che, ombra di
Giove! lo sorire! no, no. lo ado .
n
as

Eppure, per quanto egli lo neghi, Porgoglio A


il suo nobile peccato, un peccalo perb che non so
chi di noi potrb condannare, quando si pensi a tutta
le privazioni cui Postinazione in esso coatrinse il
poeta, quando ai pensi alle lotto che gli procurb
la sua irriducibile avverniuue a starsi con la turba
dei mediecri, che lo volevano imbrancato e umiliato nelia loro schiera convenzionale e invidiosa
e ai quali egli gittb sul viso (poich proprio per
essi che c dellarte fanno un proposito n) la auperba aermaziane che < la poeaia una pauione v
2 come tale dev.ssere rispettata, poich le prusioni mm devcmo n ponono emrre evcttate a vo~
lzmtzt, nel pemlero d1 meschine ricompzme 0 di
piit machine lodi negli uomini.
Ad essa lanima dellartista aveva afdato tutti
i suoi sogni e tutti isuoi dolori, tutto le sue speranze e tutte 1e sue simpatie, e, col profumo d'ogni
delicatezza, tutta ae atessa.
Ed, simile a murmure che giunga dalle vagheggiate pill lontnne e superne plaghe, che accerezzauo il nostro pensiero i versi muaicanti una
tristezza ben soave:

1'16

II-L u um": nfwcumn

A F....

< Amata in mezzo agli ardenti dolori che si affollano intorno Al mio umano seutiero, - (triste
sentiero, ahiml dove non cresce neppure - una
sola rosa solitaria) Panima mia ha almeno un
sollievo nel sognare di te, ed in cib soopre
uu Eden di blando riposo. E cosl la tua memoria per me come uifincantata isola lonfana
dentro un mare tempestoso in qualunque
oceano palpitanto lontano e libero per burrascha
ma dove tuttavia i pill sei-eni ciali continuamente e proprio su quesla -~ sola brillaute isola
sorridono iv.
A Frances S. Osgood.
4 Vorresti esser amatal allora fa che il tuo
cuore dal suo attuale sentiero non si diparta;
essendo tutto cib che ora tu sei - non esser
null:-1 di cib che non sei. Cosi nel mondo le tue
geutili maniere, la tua grazia, la tua pill che
belta, saranuo un innito tema di elogio,
ed amore sarh un sernplice dovere >.
A A....

4: lo non mi euro che la mia tarrena sorte abbia poco di Terra. in s che anni darn0re
siano stati obliati - nellodio di un minuto:
io non piango parch i desolati sono pill felici
di me, 0 cara; ma solo perch voi valiggei4a
pei mio destino mentro io sono un pusmnte iv.

jIi 7

*--- ___i _

nnull-l> Po. mm

111

Non par di aasister alle mistiche nuzzo del


Bollo e della Bont/F
Nellonda dei versi uenti tutta Pappaasionata
lirica di quesm aenaibiliasimo fra i ppeti moderni
ban fortemente riecheggia e rivibra....
Ed 6 con sanuo di dolce soddisfazione altresl che
il lettore italiano nelle forti strofe ove la visiona
della grsndezza latina risorge, trova i versi suonanti, a un tempo monito, incoraggiamanto e presagio con cui nelle rovine della 4 citti dellanima egli, il vaggente, dallalba del secolo XIX
Ilcorgeva e sentiva la sempre vigile forza dominatrice dell1<lea:
c Quest/e mura, questi archi rivestiti dede1-a, quosti plinti che si riducono in polvere, quaste colonna tristo e nere, questi vaghi cornicioni,
quento fregio sgretolato, questa cornici frantumate, questo naufragio, questa rovina, questa
pietre ahimbl questa grigie pietre sono tutto
- tutto del famono e colossulo lasciato - dalla
roditrici ore al fato ed a me? - c Non tutto .
Gli echi mi rispondono: c Non tutto a Profatici suoni 0 forti ei levano sempre, Ila noi e
da ogni rovina, verso il saggio, coma melodia
di Memnone al sole. -- Noi dominiamo i cuori
degli uomini pit pownti, noi dominiamo - con
un dispotico impel-0 ogni giganwsoo spirim.
Noi non siamo impotenti noi pallide pietre non ogni nostro potere A spento, non ogni nostra
gloria, -- non tutta la magla della nostra alta rinomanza, -- non tutta Ia meraviglia che ci cir-

118

IIA Ll Alum lfwcnlon

couda, - non tutti i misteri che giaociono in noi


non tutte le memorie che pendonn e sa.ggrappano intorno a noi come uu vestimento, ~
abbigliandoci di una veste che val piii della steesa
gloria! .

GI/i mm giorni di P. B. Shelley.


c Sulloscura catastrofe onde la vita di P. B.
Shelley chiudesi tragicamente coma un dramma
antico , Guido Biagi, tempra eletta e severu. rli
studioso e dartista, ha voluto far indagini accurate a risolutiva.
Il poeta morl, com noto, sul Tirrano fra la
Spezia e Viaraggio.
u:

Uacqua ebbe sempre sullaut0re di Adonais nu


fasoino, uifattrazione irresistibile, che si coufermb
0 saccrebbe anzi - nelle varie occasioni che
egli ebbe di veder dappresso la morte.
Il suo divertimento preferito era di dai" la via
ad una ottiglia di bnrchettine di carta e di ssarle con acuto diletto u che roggevano; una
volta, seguendole collocchio: 4< Quanto mi piacerebbe disse sorridendo - di pot/er entrare in
uno di quemti navicelli e di naufragare; dovrebbe
essere un genera di morte piu desiderabile degli
altri 2!
Coal, essendo sul lagu di Ginevra e la bares
che conteneva lui e il Byron stando per affondare
x nel veder Ia morte cosl da presso (scrisse poi)

180

rn 1.: mum iflecullon

provai un miscuglio di sensazioni, tra le quali la


paura non aveva il primo posto. Se fossi stato
solo, i mioi sentimenti sarebbero stati meno penosi; ma sapevo che il mio compagno avrebbe
tentato di salvarmi, e fui umiliato pensando che
la. vita iii lui avrebbe potuto esser messa a repentaglio per salvare la mia iv.
Stabilitosi in Italia, questa passione dellaoqua
divenna addirittura morbosa.
La sua ssazione era causa dangoscie continue
nei famigliari, che, turbati, presentivano imminonte una oatastrofe; presago del suo dostino, vi
si abbondonb egli cosciente omai di non poterlo
fuggire no arettare?...
Gi. dal maggio del '22 lo Shelley sera stabilito
a S. Terouzio di Spezia abitando la case Magni
poetica dimora vicinissima al mare, che spesso
n entro le sue soglie vi portava il salso saluto.
E con lui: ls. diletta Mary, ideale gnra che
tutta la vita dedico al culto dellunico amor suo
poi Pamico Williams e la moglia sua Jane.
Lo Shelley, trovatosi padrone dun battello,lAriel, intraprese P8 luglio una gita con Williams
ed un rnarinaio.
Partirono - ma intanto, proprio in queglistant.i,
una tempesta terribile stava per troncare un lungo
periodo d iutenso sarono.... e nubi nerissime copriron presto Pazzurro implacabile del cielo.... ll
battello, guidato da gents mal pratica, fu avvolto
nelle spire della burrasca il mare spaventevole, il cielo buio, lo tolsero alla vista degli amici
trepidanti.

nu wurnn aw!!! In r. n, |ulI.|-mi

I81

1
an

Seguirono giorni et:-rni, orribili d'incerwzza, di


doloresa ansieta; le ricerche lath: non dierlero alcun imlizio.
Poi, qualche tempo dopo, giunae notizia di tre
cadaveri rotolati dai marosi nulla apiaggia di Viareggio; eran quelli dei tre naufraghi, che, mconrlo
lo disponizioni sanitario da1lora, dovevano essere
cremati.
Gli amici del poeta (e tra essi il Byron) |4iunsoro sul luogzo ssato pel rogo.
Gli inflmni cadaveri a stento furon riconosciuti,
. e il Byron ni pose a enclamare: 4 I51 questa un
corpo umano?... 0 pcrchb somiglia piii alla carcaasa dun:-1 pcoora che a un uomo? Quanta A la
satire della nontra nupcrbia rs della nostra follial iv.
Poi, mentro la pira ilcl Williams ardevu, cccolo
a proporre:
4 Sperimentiamo Ia forza di quenti utti che
annegarono i nostri compagni .
E ni slancil: nelle onde a;;itatisime.....
ll giorno apprenso (15 aguio) ai bruciarono gli
avanzi dello Shelley.
Quests vulta al Byron non ream il cuore desaer prenente alla neena; i tirli indietro verso la
epiaggiam.
4 ll fuoco era cosl violanto - narra il Trclawny
che il ferro era diventato bianco e il contonuto rlel fornelln rirlotto in ceneri grigie. Le sole
parti non consumate erano alrzuni pezzi (Posse, la

182

II-l Ll nun ifwcnron

mascelle, il tescbio, ma ci sorprese tutti il vedere


che il cuore era rimasto intero... Dopo aver fatto
freddare il fornello, immergenrlolo in mare, raccolsi le ceneri umane e le ruisi in una cassette >.
0
on

Ma la looalitzi precisa del brnciamento qual?


ll Biagi riuscl pel prima -a stabilirla in modo
esatto col1'aiuto di documenti del Govemo toscano
e delle testimonianze di vaochi pescatori che furono presenti al fatto.
Quesindagine la parte originals del suo la~
voro, un recente libro veranieute organico, una
Vera opera artistica, geniale e moderna.
Cosl rests. accertato che un vasto arenile presso
Viareggio, a circa 250 metri dal mare, il luogo
ove fu arso il 4: poeta lantropo, di cui il nobile
cuore in aperto ad ogni pin alta aspirazione... luomo di cui lo strano carattere spirituale sembrava
averlo preparato ad esser cosl strappato dal mondo in circostanze belle insieme e terribili; mentre le sue facolta erano ancor nella loro pin orente freschezza; n la vecchiezza era. sopraggiunta
a render decrepito quel corpo etereo o a disseccare quel cuore che non pot essere consnmato
dal fuoco .

ll peusiero di E. Ibsen nel << Borknlan .


Ad Andrea Lo Forte Randi.

Volfango Goethe si oompiaceva. di paragonare i


personaggi dello Shakespeare a < quegli orologi
di vetro che per la loro trasparenza non celano
uno solo dei rniuuti clrdigni onde son composti >.
Frase felice che val pill di dieci volumi di oommenti!

Gli eroi uomini u donne - dei drammi shakespeariani, e chi li usserva, non nascondono uno solo
dei moti dellanimo loro unicamente perch sono
< oompletamente sinceri ). Tutti sinceri, sl, anche
quelli dessi che per la rettitudine e la lealtt hanno
un particolar disprezzo, anohe quelli che trattano
la sinwrit-i stessa n pill n meno che da nemico
persoualem. Sinceri, non ustanti il loro carattere e
le loro tendenze individuali, solemente percb in
essi la ragione ha perduto il suo controllo slilla
coscienza, perch la psrola svela il segreto doloroso 0 pietosu o nefando dellanima, allorche si
presentano davanti e noi.
Sono dominati da una passione: econ tutto, e
quel che il Tommaseo diceva dellira ( che annebbia la mente e snebbia il cuore si pub affer-

18$

ru 1.: una 1: uclllon

mare non meno a proposito della passione: annebbi o no la mente, essa certo pone a nudo quei
sentimenti che tutti amiamo ordinarialnente tener
eelati: ibuoni per non essere lo zimbello dei tristi, custom per ordir meglio la rete dei loro inganni.....
E mentre dominano le passioni buone 0 cattive non siamo forse scbiavi duna misteriosa
forza impulsive che ha le sue radici nelle rarlici
stosse del1'essere nostro; quelle forza che, erompendo libera da freni, rivela Pessenza vera dogni
sentilnento, il principio unico ed indistruttibile
cui spesso inconscialnente sottomettiamo gli
stti ed ipensisri, il segreto della forza e della
debolezza nostra, dei nostri ideali, della. ooscienza
dogni uomo insomma?
I.

Nel penultimo dramma di Enrico Ibsen Giovanni


Gabriele Borkmun, qnello che colpisce mnggiormente, che appunto tutti i suoi personaggi sono
cosl x sinceri (alcuni critici preferiscono dir
< veri iv), sono talrnente dominati dallhmioa passione 4< rivelatrice > del loro carattare, pongon con
tania prontezza nelle nostro mani la c chizwe dellam'mo loro, che si deve riconoscer lfessere al
oospetto di unopera darte cosl grands e cosl
potente da rneritare dopo Pammirazione un
esame minuto ed attento quanto mai.
Chi legge Giovanni G. Borhman non si prewcupa gran che di sapere se nel dramma esistano

IL rnllzm lu I. IIIII IIL c nollnul 1

185

0 meno c simboli 2. I simboli si cercano volentieri e con pertinacia, specialmente quandu dal
dialogo i caratteri dei perllonaggi non balzan con
suiciente chiarczzn; buona impresn quindi indegarli nell'.4rchl'tetto Solneu, erl in un meno noto
dramma dello swsso Ibsen: Peer Gym; ma qui
si vedono persona che hanno amato o soiferto, che
amano e aorono intonsamellte; lo epettatore si
interassa subito ai loro caai profondnmente ed altamente umsni: i1 magistero deIlarte lo domills,
lo commuove, Io esalta a tel pullto da non concedergli tempo di oercar eltri signiflcati IA dove
vede tutto chisro, tutto simile alla vits d'ogni
giorno.....
~
(G

In una calletm dei dintonli di Gristiania nbitallo


Giovanni Gabriele Horkman, sua moglie Gunilde
ed il glio loro Eraldo; abitano eotto Io sweso
tetto e vero, ma non si pub dire per cio che facciano vita comurle, snzi,.... eon otto anni che la
moglie non vede il marito rinchiusosi volontnrismente sl pisno superiors della caea. Dal giorno in
cui vi si stabill reduce delta prigione - si
nuovsmsnte carcerato in una stanza ove neslluno
viene a visitarlo, so si eccettui un vecchio smico
ed una sua nipote, alla quale il Borkmsn db. leziolli di piano.
Egli fu condannam per 4 appropriazione indebita , ma chi credesse questuonlo - che s seseantsllni conserve un aepetto di nobile distin-

186

Ill 1.: urn lfueenion

zione (1) un volgare ladrcl, singanna; egli un


poeta, econ tutto.
Non tutti ammettono che esistan poeti fuclri della
sohiera dei tessitori di strofe: eppure i rornanzieri,
gli oratori, i generali, i nanzieri, gli scieuziati
veramente grandi che altro sono so non poeti
solnlni che ban saputo percepire (Iistintamente arlnonie segrete di Ieggi superior-i, non anco intraviste?

I grandi geni - in qualsiasi carnpo abbian esercitata la meravigliosa attivit. loro non han
forse tratti comuni i quali non possono sfuggire
alIosservatore attento: colnuni i casi di lor vita
ed uguali ls battaglie che dovettero superare per
giungere alla mta?...
Poich occorre del genie anche Ia. dove molti
si ostinano a non crederlo neoessario, e ban a
ragione uno scrittore americano (il signor Ghancey
Depew) parla del 4 genie smisurato lv del prirno dei
Vanderbilt, il farnoso oomlnodoro; svidentemente
quelluomo sogno dai prirni suoi anni una ricchezza sterminnta, cosl come altri vagheggia il
potere o la gloria: a questidea superiors sacrico
Iiutera esistenza ed agi e riposo, poich a lui,
appena nscito della miseria, non bastarono le prime migliaia di lire che avrebbero salziato ogni.
mediocre appetito, come non gli bastarono, poi,i
prirni milioni.....
(1) Tolgo questi e i seguenti ragguagli dalle note rimmtire ml cui lIbsen he creduto di lbozzeroi il mam sico
dei suoi personnggi.

IL Pllll lu I. LII! III. c IOIKIAI v

I81

Non forse cosl visse_Nap0Ieone, non curante di


onori presenti, sempre aspirando a pin alti poteri,
a dignita maggiori?
Come non osservare da questa l/endenza a realizzar un idea straordinaria con tanta persistenza
e con tanto rischio, quanto grands sia la distanza
che separa questi uomini dalla restante umanit?
Giovanni G. Borkrnan 6 un poeta; si presenta
ed agisce come tale, e non ci dobbiamo stupire
se dopo la triste esperienza di parecchi anni di
carcere egli continui a vagheggiare i sogni che
Io trassero alla rovina... Questo direttore di Banca
che ha poste le roani sui 4 depositi dei suoi
clienti per iniziar certe sue gigantesche impress
colnmerciali e ferroviarie, ora se la fa passaggiando nervosamente per la stanza aspettando il
giorno in cui gli azionisti verranno, torneranno a
lui per pregal-lo di riassumere la direziono-di una
azienda c che essi non sanno colldurre..... >. Quel
giorno verrs, ob se deve veuire, ne certo..... so
egli non ne fosse certo, si sarebbe gin ucciso da
l.lll pezzo.....

Ii} la ducia cieca in s che gli as vita, e << In


flducia basta Io sapote egli dice alla povera
giovinetta cui del lezione di piano non fate mai
la follia. di dubitar di voi stessa lb. E altrove:
< Se tu dubiti di te stesso, sei perduto anticipatamente iv, soggiunge al buono e fedele alnico suo
Guglielmo Foldal, un povero vecohio dallaodatura stanca, dagli ocohi azzurri, dalla capigliatura
grigia e rara, oadente sul colletto dell'abit0, che
gli va a far visits piil che per consolarlo (l indo-

IBB

Ill |.: nun nfnccumn

mabile Borkrnan non ha. bisogno di conforti) per


essare a sua volta conaolato.
Questo Foldal un povero illuso: non ha saputo arricchirsi come tanti meno onesti di lui, e
noi sappiamo dalla sua stesaa bocoa che quando
parla del successo e della gloria che si ripromette
da un suo vecchio dramma iuedito, la famiglia,
il suo sangue medesimo lo schernisce e lo deride...
c Ecco il nostro male, Ia maledizione che pesa su
noi, gli isolati, gli eletti: la massa, la folla dei
mediucri non ci comprendel . Ed anche il Borkman prova questo sentimento, - egli che si sente
come un 4: Napoleone reso invalido alla sua prima
battaglia, come unaqui1a. ferita egli che deve
c veder ancora gli altri impadronirsi delle su
idea - ad una ad una... >.
In questa massa dei mediecri che non comprendono gli eletti so1itarj,lIbsen pone anche la muglie del Borkman, la donua che dal memento in
cui egli riwrnb a case, si riutb sempre di vederlo
e di parlargli, e, dopo aver diviso con lui Pallegria dei giorni zfabbondanza e di prosperitzl, ora
non vuol partecipare alle sue tristezze, alla sua
onta.
Gunilde Borkman cosl essa si chiama
una 4: donna. det. avanzata, dal1espressione immobile, dalla.spetto nobils ma freddo; la sua capigliatura folla e bianca, le ruani trasparenti e
ni .
Essa ha una sorella gemalla Ella Rentheim
che le assomiglia A veto, ma a cui dal 4 viso (ove
son evidenti ancora le trance duua. balm espres-

u.ru||nom:.|.Iun|.:Ioulu-

'

189

siva) 6 sofferenza piuttusto che durezza quella che


traspare ).

La, la durezza e limmobilitA; qua la. sclfereuza


e Fespressione: la due sorelle non sono mate per
intendarsi; la prima. scena del dramma ca ne fa
consapevoli. Poich appunto il lavoro sinizia con
una scena fra le due sorelle che non si rivedono
da one anni anclfesse dal gioruo in cui Giovanui Borkman fu rimesso in libel-ta.
Qual motivo spinse Ella Rentbeim a far questa
visita dopo una cosl lunga assenza?
Essa viene per riprendersi Erardo, il glio dei
Borkmau, ch suo glio adottivo, a fu da lei allevato e tenuto per lunghissimo tempo: essa lu
rivuole, perch lo ama, perch sul suo volto la
par di scorgere il ritratto delluomo cui era promessa, deI1unico uomo che easa amb in sua vita;
di Giovanni Borkman. Ma Gunilde Borkman non
ha nassuna intenzione di oederle il suo Erardo:
egli deve far la felicitk di sua madre restando
presso di lei, polcb assa saute che destinato
ad c una grands missione e dice c sparger. tanta luce intorno al loro nome da far sparire completamente la ombre sinistre che lo circoudano xv.
ll glio Erardo, a dir vero, pare che pel momenm alla c grands missions 2 cui destinato
non penal gran che; egli, quando non alla vicina Gristiania pe suoi studj, molm owupato con
una bella signora Wilson, veuuta a atabilirsi in
passe, la quale lo porla di qua e di lb. a {sate e
divertimenti; anzi, nella sera stessa in cui giunta

l90

rn 1.: nun nmc5ion

la zia Ella Rantheim, essa dovrebbe accompagnarlo ad una festa da hallo presso la famiglia
dun svvocato Hinkel.....
Ma poich la zia arrivata, egli disposto a
rinunciarvi, bench a malincuore -- e non senza
risponder alla madre,la quale non oessa di ricordnrgli la 4 grands missions x cui chiamato,
che egli c non vuol saperne di re il missionario 1. E questo sa ancbe la signora Wilson che,
prima di congedarsi per audar sola alla festz
dov attesa, si arrests sulla soglia e gli dice
scherzando:
Psrb state in guardian, signor studente, nou
vi dico altrol
ERARDO. - Percb devo star in gunrdia!
Sig. Wu.so1< (allegramente). Lo volete saperei Io, per istrada, mentre camminerb sola e
abbandonata, sperimenterb su voi il mio potere
magnetioo.
Ensrwo (riziendo). Ancorai
Sig. WILSON. Sicurol Discendendo la costa,
concentrerb tutta la mia volonia nel dir Ira me:
Erardo Borkman, pi-endete il vostro cappellol
Sig. BORKMAN. E credete voi che lo prenderzi?
Sig. Wmson. Certo, lo prender. imrnediatamente. Dirb poi: Erardo Borkrnan, mettete il vostro soprabiw e le vostre culuches, e poi seguitemi; su, su, obbedite. Questa signora Wilson ha raglone di contare
sul suo potere magnetico: a pens. uscita si pub
dir che, adducendo un vano pretesto, anche il gio-

lLrIl'lllIBDXI.I_IlIIl.cIlllAI

ll

vane Erardo in istrsds e volge le spalle alla


triste dimora ove abita.
0
so

Ella Renlheim la padrona della casa ove abitano i Borkman: qnella case 6 sua tutto in
quella casa e suo, poiche gli avsri dei Borkmsn
furono ssqusstrati ad essi non banno e non possono posseder cosa alcuna, che i creditori tosto
la sequestrsrebbero.
Nells stessa ssrs del suo srrivo, ancor vibrante
della scena avuta culls sorella, sale s tar visits s
Giovanni Borkman.....
Con quale emozione si rivedono essi, che avrsbbero potuto ssser tanto felici assieme s che il destino face sacri separandoli n unsngoscia
senza nomel
Poich anche Giovanni Borkman ha amato Ella,
l'ha prolondamente amata: ed anzi a lei (solo a
lei) ebbe rigusrdo nel concepir i colosssli disegni
che dovevsno condurlo alla rovinal
I beni che Ella gli aveva aldati furono i soli
che dallautoril.. fossero trovati intatti, perch egli,
pur condandu nslla sua impress, non aveva mai
avuto il coraggio di toccarlil
Ms questo amore non gli impsdl di sacricarlaz
il cupido desiderio 4 vfarrivars dominavs tanlo
tutte ls altre sue passioni, le dominava tanto tub
tors, che egli alla donna, cui rose vuots lesistenza, non si psrita di narrare come, pur essenilo
innamorato di lei, rinunciasse alla sua mane per

192

In I-I um: D'l0ClLIlDIl

qnslls della sorells, ainch un amioo, che era in


grade di farlo snlire a pin alle cariche, potesse
ssser libero di chieder in isposa Ella di cui era
a sua volta innamorato....
Ella, udendo la stupefacente rivelazione, essa
che sin allora aveva creduto che il Borkman lavesse abbandonata solo per un cnpriccio, non pub
padroneggiarsi e proferisoe la psrola che esprime
tutto il sun orrore: Soelleratol
Bomnum (trwsalendo, ma dommamiosi). Non
la prima volts che odo questa parola.
ELLA. Non alludo a cio che potesti fare contra
le leggi della naziunsl Che importa a me delluso
che tn facesli delle azioni, delle obbligazioni, di
quanbe carts erano in tua mano? Oh, ma se io ti
fossi slats vicina al momento della catastrofe.....
Bommsu. Che avresti fatto, Ella?
ELLA. - Oh credimi: tutto avrsi sopportato
con gioia. Avrei diviso tutto, ls. tua onta, la tua
rovina.... tutto.... tutto; ti avrei aiutato a porlar
il fardello.....
.
Bomuann. Tu avresti fatto cib? Ne avresti
avuta la forza?
ELLA. For-zs. e volonl. non mi sarebbero
mancats. Si che allora ignoravo il tuo orribils
misfatto.
Boruuasu. Di qual misfatto tu parlii
ELLA. - Dun delitto per cui non v remissione.
BOR.Kl\lAN(08S87Ut1mi0l.). - Tu perdi i sentimenti.....
ELLA(ll1)Ui6i7Ml7ld08l a lui). Tu sei un malfal
tore, tn hai commssso il gran peccato della morte.

l
I

u.rlI||Ia 0|. I. lIuIlIl.lo|lIlAIr

195

Borunnn (indletregglanda). Sei tu pazzs, Ella?


ELLA. Tu hai ucciso in me la vita dollamore. Capisci quelle che dicoi La scritturs parln
dun misterioso peccsto per cui non v remissions. Slnora non nvevo mai oompreso quel pocesse essere quest/o pewito, ors lo capisco. ll gran
peocato che non ottisne grazia lo commstte colui
che uccida la vita dsllamore in una persons... tu
hai uocilo in ms ogni gioia umana.
Borunms (can form). - Non dirlo, Ells!
ELLA. - Sl, tutte le gioie cui una donna pub
aspirare. La tun imagine, dsl momenta in cui
mspparve, eclissb ogni altra luco.... Durante questi iunghi anni crebbe in me Pimpossibiliw. damare crestura vivente, fossero uomini, animali 0
pisni/e.... dopo che tu mi tradisti ho perduto ogni
sentimsnto caritawvols. Non potovo piii esssrlo....
Se quslchs povero rugszzo lacero e sifamaf/0 entrava in cssa per chiedsr qualche cibo, lo mandsvs in cucins. Mai una volts provni ii bisogno
di accoglierlo colle mie mani, farlo sedero a un
canto del fuoco e contemplsrlo mentre mangiava
e si risoaldavs. Eppure nella rnia giovinezza sentivo hen diversamsnte; mi ricordo come se losse
oggi swsso...
1'

Pero Ella non pub obliare lo scopo principals


di sua venuts, dopo che la sorella le ha riumto
il glio, e con tenacis maternal disposta an contenderglielo sino all'estrerno.... Essa e sslita ad otll

19

In I-I Alum nmcnion

tenere da Giovanni Borkman il consenso a questa


novella adozione di Erardo.
Borkman non gliela nega: tanto che egli omai
quasi uno straniaro pal glio suo. Ma i propositi
di Ella non si fermano alladozione, essa intende
lasciar ad Erardo, oltre ai beni, anche i1 nome suo.
Cornprendo, -- risponde il Borkrnan, tn
vuoi clia Erardo non abbia piii ad arrossire del
miol lo pero sono uomo da saperlo portar anche solo.
Grazie, risponde Ella, aiferrandogli le
mani, grazie; tu hai fatto il possibile con questatto per farmi dimenticare i tuoi torti. Io sarei stats ora, felic-/e di portar il nome di Giovanni
Borkman, morro senza aver conosciuto quest:
gioia, pero Erardo Renlzlieim vivre dopo di me.
Ma una ports si spalanca, Gunilde appare:
Erardo, questo nome non lo porters) mail
1
on

Omai spetta ad Erardo di pronunciarsi, di scegliere fra la. madre e la zia che si contendono il
suo affetto.
La signora Borkman lo manda subito a cercare;
ma Erardo non alla festa dei signori Hinkel
come aveva fatto creders, si trova invecs assieme
alla signora Wilson colla quala ha progettato di
fuggire lontano, nelle plaghe luminose del Mezzogiorno.
Egli giunge perb, e credendosi sorpreso, svela
il suo intendimento; invano la madre lo sconginra,

Lr. runzlo nl I. |-in In 1 IOIIIAI r

195

la zia Ella gli rivolge calde preghiere di rimanere con lei, di assisterla pnich malata di male
che non perdnna, e il padre (disceso anchesso con
Ella nella sala terrena) lo invita parirnenti a
restare.....
Erardo resiste, resiste sempre. Egli arna tutti:
la. zia, la madre, il padre, ma non puo sopportar
il giogo one essi vogliono imporgli; egli e giovine,
il fuoco della giovinezza gli arde nelle vene; egli
vuole 4 vivere, vivere, vivere . Egli ha trovato
la vila, la felicita, perch ha trovato Pamore, e so
ne andra subito, come aveva prornasso alle. signora Wilson.
Nelle scene dadr1io il contrasto fra i caratteri
delle due donne che si oontendono il suo aifetto,
si fa sempre piii acuto:
Addio madre, dice Erardo, e vuol tenderle la mano.
Non toccarmi, risponde essa; ed alla richiesta del glio: E la tua ultima parola?
Si, risponde duramente.
Ma la zia Ella lo saluta con tutto laetto di
cui oapace; essa sa sacricare la sua felioiui a
quella dellesssre amatol
Addie Erardo, gli dice, vivi dunque
la tun vita..... e sii felice, tanto felice, quanta puoi
esserlo!
Egli parte e tre anime si sentono schiantate per
sempre.
Ma ecco che Giovanni Borkman sembra preso
da una risoluzione irnprovvisa: egli vuol uscire,
vuol slanciarsi solo, di quellora, nella tormenta

196

n4 L: Alum rfleonmn

della vita..... e della neve in quella della neve


intanto, per forza, giacch infuria in quel momento.
Ella Rentheim tenta invano di persnaderlo, poi,
vedendolo cosl risoluto, lo accompagna: l1alaspetto tsnto cadaverico il povero Giovanni, certo
si sente male!
E salendo nn pnggio, in mezzo al turbinar della
neve, in quella cupa notte, il Borkman ha la visione straordinaria e sovrumana dellopera sua,
compiuts, quale egli la vagheggio la visione
del suo 4 regno - come egli lo chiama c di
vita s di lavoro ); vede il gran mare coperto di
navi, ode il rumore continuo delle macchine delle
fabbriclie che egli ha creato a benecin di migliaia e migliaia di uomini. Ecco il mondo dei
suoi sognil Ed egli saluta i suoi monti, le immense catene di montagne, nelle viscere delle
quali dormon ls ricchezze enorrni che egli sarebbe
sceso a libersre e profonder pel mondol... qnando.
nel momento supremo della sua visions, una c mano
di ferro > gli strings il cuore: egli rnorio, morto
di freddo; il freddo della notte lo ha ucciso, ma
un altro gelo ben piii terribile, il a gelo dellsnima ), aveva gia da tempo 1: fatto un carlavere
di lui, delle sorelle rivali, due ombre >.
ll.

Tutto A umeno in questo dramma, pr0fondamente e dolorosamente umsno; le voci che vi si


odono parlano al cuore e non alla mente, n per

1-I4PIlIIODlI.l.IIIll'lI.lIOI-IIAI:

19'!

cio e chi possa non comprenderlo, non essere commosso nellascoltarlo.


Troppa parts, anzi, in esso della commozione che
suscita,dellammirazione che impone dovuta al
meraviglioso megistero onde Paulore ha dato vita
potente alle sue creature, perch a questo mirabile magistero darte sia permesso solo un semplice acoenno.
E il dramma, inoltre, colla squisita semplicita
della sua ieonica, oolle armonie in cui il dialogo
ondeggia, colle sue serrate unite. rioorda credo
poterlo dimostrare le creazioni che il genio
greco feoe, colle tragedie dionisiache, tipo insuperato dequilibrio scenico.
Cosl non solo le farnose unita vi sono osservate,
ma con tanto scrupolo che per la prima volta,
credo, sulla scena rnorlerne l'azione si svolge
4: nel tempo strattamente necessario che si richiede
dagli attori per riprodurla sulla scene . Ma poi,
altre relazioni di psnsiero e di forrna comuni alla
tragedia greca ed a questo dramma ibseniano meritano dessere notate con ettenzione.
Sara curioso anche - non vero? - di scorgere in quali rspporti si trovi coi Grsci e o0llarte
loro questo genio soandinavo, one psrve sinora
inspirarsi solo alla teonica insofferente di freni e di
norme quale quelle. dello Shakespeare ed ai drammatnrghi psicologi tedeschi (acoenno al Grabbe, allHebbel, al Ludwig), dai quali piii particolarmente
deriva; di questo genio che dei sogni nuovi sembro sinora il guratore pin espressivo e in tutte
le sue produzioni (nelle ultime in ispecial modo)

198

Ill 1.: nun: n|:ov:ninn

si e mostrato cosl nordico per inspirazione, cosl


moderno (nel senso anti-classico della parola) per
arte e per carattere...
Per toccare solo intento di rapporti tecnici, notero ancora nel dialogo del Borkman un < artizio , come lo cbiamo il Lemaitre c che ricorda
i monostici e i distici dei tragici greci. Se si
eocettuino alcuni rari e brevi < couplets r, le
x battute > sono tutto di due o tre righe e si alternano con regolarita scrupolosa (1), Il critico
francese, cui dobbiamo questa pur fondatissirna,
per quanto evidente, osservazione, volle (peccato,
davverol) limitarsi e questa soltanto, mentre altri
termini di rapporto si orono allindagine dellosservatore attento e si pub dir anzi che tutte, o
quasi, le leggi che determinarono Pelaborazione
della tragedia greca si trovino qui osservate.
Alle unite. meravigliose gi. accennai: e come
non rievocar il deus ea: maahimz, solo che consideriamo un po' attentamsnts Pepisodio della morte
di Gabriele Borkman che tronca oosi inopinata-

mente lazione scenica? Ne nianca al nale del


dramma la oatharsi: il riconoscimento duna possa
supreme e la rassegnnzione nel suo reggimento...
e le due sorelle, mentre ai loro piedi giaoe il
Borkman, si porgono la mano... non lian pin forza
ormai di resistere a questo potere.
(1) 11 Mliller 10 deniine un Eintomo che Pazinne drammstica he petdulo ii prinoipio del naturals svelgimento (Smria della lm. green, vol. II, pug. 141), una soluzione quindi
nppmrentementa illogicl e che in reelta non risolve mun.
Che pin?

|.LrlIl|ll0n|I.|-ullncnonxuun

188

Ancora: lidea della fatalita superiore sd ogni


legge urnana, questidea (da cui il dramma atenisse e completamente soggiogato) non domina
anche i personnggi del norvegese con terribile
inesorabilimi Chi son essi se non povere marianette cui guida s suo talento il lo invisibile del
destino che stacca violentemente due snime che
si amano e le costringe a vivere nel disinganno
e nel rimpianto, che rende il giovine Erardo cosl
involontariamente crudele verso i suoi cari e spinge
il vecchio Borkman a rigetzar la facile via della
felicita per quelle aspra della rovina; mentre, non
ancora page, costringe Pangelica Ella Rentheim a
subire durante lintera vita ls tremsnde conseguenze dei falli non suoi?
Deniamolo edunque questo rude dremma colle
parole onde Aristotile carstterizzb la trsgedia sttica: 4 Una perfetta e compiuta azione soenics che
per mezzo del timore e delle compassione, opera
la puricazione delle psssioni iv, e non avremo
nulls da aggiungere 0 levare.
1
an

Ora, questa rievvicinamento di due tipi dsrte


che esprimono il carattere e le aspirazioni di due
popoli cosl diversi frs loro, e non solo per ls diverse civilte che di loro attivite fecondarono, come devessere considerate? forse soltanto qusle
conseguenza degli stndi e delle attitudini di un
genio che vuol ore mostrare la sua abilita nel
manifestersi coi mezzi tecnici di qusllurte classics

200

m u Alum dxccxuon

della cui coutante misura i drammaturghi semenzrionali ban most:-ato sinora di sprezzare, piil che
gustare, le delicate armonie? Laermarlo non manifeewrebbe che la minor parte della verita.
Forse che sotbo opposti cieli non possono manifesfarsi identici fenomeni?
Per canto mio dirb che ebbi occasions, durante
una recente gita in Gracia, di visitar Poracolo di
Delfo ed il vicino Lorreggiante Parnaso, quei luoghi
onde tanta e pobente inspirazione venue ai tragici di
Ellade dalla natura loro selvaggiamenw maestosa.
Osservando quel paese che fu portato quale scena
sul teatro al dramma greco, provai un impressioue
stranamente complessa e non scevra di paura, che
si pub pill agevolmente gurare che non descrivere... Per giungere alle falde del Parnaso dalia
stazione pin; vicina non piccolo tram) di via, e
il sentiero va tortuosamente incassato fra monti
dalle schiene aride e nude; menti bassi perb, consiclerando la mole del mente gi caro alle Muse,
che Ii domina con maeswsa erezza, cosi come
Parts pure domiua le angoscie umane... Proprio
ai piedi di esso una valle a grandi rocce, larga e
profonda, scende gi giil e par pit fosca e oscura,
coperta corn, al foudo e alle pareti, dalla ttis~
sima verdura dun bosco selvaggio.
Armonica questa scena fu detta, 0 certo anche
Yorridu pub simular armonie: quelle rocce, quei
menti torreggianti intorno con selvaggia maesm,
quelle echiene colossali senza un lo derba, quasi
che un solo maligno fosse trascorso a inaridirle,
da cui i massi sovrapposti sembrano minacciosa-

1Ln|IBln0ml.usInIl'Lcno.I.nuI-

201

mente pronti a stritolare, precipitaudo, il viaggiatore;1a maesf terribile dei luoghi sui quali pare
pesi una millenaria maledizione, auche sullauimo
piu avvezzo e meno impressionabile pruduoono
uxfimpressione penosa, quel sentimeul/0 che grave
nelluumo allorquando violeuternenm persuaso
e, direi, costretto a riconoscere Pesistenza di una
fatalit, superiors, invincibile e forse incomprensibile, e della meschina irrisoria capacitzk delle sue
forze, ragguagliate a quelle dellinvisibile Nume.
Quelle solitarie rupi alpestri, allombra delle quali
si compierono i crimini etferati che il carme dionisiaco immortalb negli epbdi angosciosi, percosse
pur leco delle grida vendicatrici duna Nemesi
inesorabile, quali sembran tuttora risuonare fra
loro fosche cavifzll
Quelle grida e que1l'eco cui la tragedia sofoclea coucesse larduo privilegio di vibrazioni
eterue sono rirnasti a rappresentarci il law do~
loroso nellesistenza quale si manifesta anche nella
piix serena e gioconda letteratura del mondo, anche
fra gli eletti che pill serenamente sognarono il
sogno della vita e dogni attivit. nostra, videro a
conseguirono la perfezione e 1e iutraviste forme
piu pure de1lumana specie, tradussero nelle arrnoniose gure che Parte crea a compimento e
gloria della natural

V Q
Ed in Scandinavia?
Oh non tanto clilcile il supporre che in quel
fantastico e mostruoso mondo boreale, su cui le

202

rn u una naecuron

polenze ten-ibili della natura iucombono sempre


come un tempo gravarono misteriose su ogni luogo
cui la meno delluomo non avesse ancora conformto di sue attivihi agresti, il pensiero corra non
dirb oon intensit.-5. superiore che non sulla via di
Delfo - ma con frequeuza maggiore, ovunque
ordi giganteschi e ghiacciai e monti ed onde e
bufere parlino della poteuza irresistibile al cui
cospetto gli sforzi uniti tli rnilioni duomini sono
cousiderevoli quanto quelli del pill debole insettol
Le narrazioni dei viaggiatori in proposito sono
ooncordi: no scelgo una fra le piu recenti ed autorevoli: 4 In quella solitudine, al cospetto di quella
natura famastica e misberiosa e terrorizzante, come
non ponsare alla fatalilel, alla sovrumana potenza
di forze superioriZ (1).
E questa natura nellopera ibseniana. si riette
tutta come in terse e uitido specchio: dai dialoghi
della. Fattoria Rosmer, della Dorma del Mare, del
Borhmun, traspare tutto Phorror clfessa. inspira:
lo stesso horror che si prova e scuote con strani
fremiti al oospetto delle giogaie spaventose del
Parnaso, e scosse quei tragici greci cui inspire
gli amrnouimenti misteriosamente solenni e minacciosi, gli tluna sapiente rivelazioue, non meno
che di un sacro terrore.
Non cosl forse il dramma antico e questa tragedia del norvegese si trovan vincolati, oltre che
da logami letterari, da piu misteriosi e robusti
(1) V. Revue lie: deua: Mondes (15 febbrnio 1891), - Norvge - pl: Anode Barine.

u.rununnniI.manln.cuo:nu1n

203

ceppi che indican superiore a1luomo ed ai suoi


tempi, alla sua coltura ed alle abitudini della sua
razza, la forza capace di piu arnpie e meno appariscenti armonie, cui Pingegno solo iutravide e
non spiega e non comprende ancora?

111.

Dilcilniente anche i pill esigenti fra gli spottatori vorranno alfaticarsi nella ricerca di alti simboli e di ascosi intendimenti nel Borhmun, dove
tutto semplice, tutto visxuio, dove lamara esperienza della vita ed il n-iagistero mirabile dell:-irte
sono indissolubilrnente nniti a formare il capnlavoro: pure, poich ogni lavoro della mente umaua.
non che Pestrinsecazione e il comento dnna
idea, non sar. oziosa la rioerca della legge, del
principio superiors cui Fautore subordino gli avvenimenti: poich non occorre, parmi, che il dram<
ma sia er a tesi , perche una besi qualsiasi esisf.a....
I lavori che si dicono 4 a besi son quelli salvo
errors in cui il principio che li domina completamente scoperto; Ina. ve ne sono altri (a. questa categoria non appartengono forse iveri capolavori?) in cui questa principio oosi alt:-imente
e spesso cosl semplicemente umano, che
Pautore non sente il bisogno di rivelarlo a tutti....
vs
In Giovanni Borkman un critico tedesco volle
gia scorgere nisnterneno che Papologia del famoso c superuomo > (Uebermensch) di F. Nietz-

804

rn|.:nuun:ocnmn

ache, lapologia della. crudelta, della ferocia, dell'audacia, della rnancanza di scrupoli nella lotia
per la vita.
Ma... dove e quando quesasserzione e giusticata dai fattii Nessuna scena, nassuna Erase nel
dramma ibseniano ci consente di dire in modo
esplicito che Panto:-e abbia voluto simboleggiare
lUebermensch del Nietzsche.
Giovanni Borkman inatti, quantunque sia un
c Napoleone ferito alla prima battaglia ed apparbenga ad una razza di vincitori, (non dobbiarno dimenticarlo) nn vinto, non solo, ma cosl
poco 1 superuomo (alla Nietzsche), ma unanirna
tanbo candida da condar i suoi piani ardilamenbe semicriminali - a un.... aniico che poi Io
tradisoe denunziandolo.
Egli un vinto; e come dovremmo stupire so
qualcuno volesse dimostrarci Peilicacia ad esempio del... siero Maragliano presentandoci tel individuo il quale, pur usando di quel rimedio, si fosse
ridotto agli estremi, cosl non meno curioso echo
si voglia scorgere Papologia duna teoria colla
presentazione dun personaggio, che se pur avesse
accennato seguirla, invece del trionfo vi ha trovato
il disonore e Pannichilimento assoluto.
Eppoi..... il carattere del protagonista forse
quello delluomo risolutamente e deliberatamenie

crudele quale lo vagheggiava Pinferma mente del


losofo tedescoi... Giovanni Borkman ha ainato il
dominio, il potere, vero, ma quale? Lo dice egli
sbessoz 4 ll potere di creare e diifondere la felicitzi intorno a s.

u.rlIl1Il0n|I-I-IllIll|.llullI.Al|

206

n
an

La tesi del dramma convien dunque cercarla


in principio diverse, anzi affatto contrnrio. A letturn nita non par forse che una voce salzi (la
quelle pagine a sussurrarci: La felicita vicina,
perch aaticarsi a cercarla attravorso stenti e
peripezie cosl lontano da uoi? Chi la vuol conseguire non sacricbi gli affetti suoi a passioni, a
brame, ad onori che aseolutamenle non lo possono compensare di cib che ha lasciato e spesso
sconipongono la sua integrita. morale; ricordi che
solo lnoxno puro pub aspirare impunomente alle
piii alte conquiste, egli ha sempre una linea di
ritirata sicura, poich non ha giocato i suoi affetti sul tappeto delfambizione, 4 perche non
mai vinto un uomo cui rasti un aezto .
ll Borkman ha c errato fra le tenebre delle
montagne, A dlweso nelle loro visoere con un
lume per cercarvi la ricchezza, la felicita (1).
E pure 4 vicino a lui, alla gran luaei-U del
giomo, un cuore umano caldu e ardente di vita
batten damore per lui . Quel cuore egli lo ha
spezzato, peggio lo ha vonduto, lha cerluto in cambio degli onori, del potere. Ed ha cosl uccisa la
(1) Sana parole dal drlmml. Alto IV, ultinu scam.

(2) Bono pu-ole del drlmml, msdanimp loom. Snnolineo


quelle parole; non 6 chi non Veda la elucin del voluw
contruto.

$06

on 1.: Alum n':o<muon

vita dell'amore nella donna che lo amava e che


egli pure arnava con tutte le sue forze: a ecco
perch non trovb il preniio del suo niisfatto, perche non pot entrare, n entrera mai nel suo re
gno di ghikwcio e tmebre (1).
Se intenziona sua era di far la felicit dellintera uinanita, doveva prima cominciar col disporre le la della sua e di quelle. della donna
che amava; e allora, anche quando non avesse
vinto la lotta terribile cui sapparecchiava, gli
sarebbe rirnasta al tlanco colei one era disposta
a dividere le amarezze della scontta, il disonore stesso: non mai vinto luom0 cui resti un
affetto.
E lo stesso principio da cui retto un dramma,
dirb maglio un poema drarnmatico giovanile del1autore: Peer Gynt.
Peer Gynt. il giovane che abbandona nella. sua
Norvegia la donna amata per cercar nel mondo,
lontano da lei, ricchezze, potere, felicita. Egli viaggia, viaggia continuamente dalla Norvegia al Marocco, dal Far-west all1talia, e la stessa fortuna
che lo aiutb a salire, lo tradisce replicatamente,
cosicch si riduce in patria vecchio e povero come
ne era partit0.... Nel villaggiu natale trova Solveig la donna del suo cuore che gli rirnasta fedelo, ed a lui (poco prima che egli muoia)
mormora: Eppnre a canto a me stava la gioia,
stava la felicital

(1) Atto iv.

lLIlIllIIODXI.L_III'ILlIOIII|

207

Ma Peer Gym e poerna dalle allegorie spesso


troppo oscure, e, pur essendo robustiesimo lavoro,
tradisce qua e la difetti notevoli,cosicch il pubblico d'un teatro hen diicilmente potrebbe cornprenderne e gustarne a volo il valore e gli alti
intendimenti.....
Giovanni Borkman invece A accessibile a qualunque platea; esso parla, ripeto, un linguaggio
che tutti cornprendono: il' linguaggio del cuore.
Certo taluno, sedate la commozione, vorra pur
anche gustar lelotta gioia di scoprir gli intendimenti dellautore; vorra. veder lautore stesso.
Dietro a quale dei suoi personaggi si cela egli?
Dietro ad uno solo forse? E difcile, credo, stabilirlo, poiche in queeto dramrua se vi sono personaggi antipatici, mancano i malvagi propriemente detti; ecco perche a quasi tutti Pautore
ha prestato alcuni dei suoi sentimenti, dei suoi
peneieri.....
La sovrana delicatezza della Rentheim, l'espansiva aezione del povero Foldal, le titaniche visioni di Giovanni Borkman non gli possouo essere
sconosciute; poich anclfegli conobbe, e per lunghi anni, quel senso di penosa umiliazione che
provano gli eletti, i solitari i quali si sentono
sacri n grandi cose, di veder incompresa 0 derisa
la loro grandezza, di dover obbedire a leggi aesurdo, a menti piccolo, a caratteri odiosi e prapotenti, di dover lottare colla ruiseria....
Nellopera dei grandi sta il segreto di lor vita;
rispettiamolo pure quello delrlbsen nche duru
(e duri a lungol) Pesistenza sua gloriosa, ma a lui

208

In I-I urn ifnocnion

dai molti, in ogni paese, cui soggioga Pemozione


solenne, che le sue pagine fan scaturire veemente,
giunga a lui un saluto consapevole di quanta do
lore devessere nutrita unopera darte perch attinga all'eccellenza suprema: 1 Noi ti amianio
perch hai molto soerto r.

PROFILI D IDEALISTI

Edgardo Quinet.

La Francia e con assa tutta qualla parte durnanita che non conosoe conni per Pammirazioue di
quanta bello e grande, di quanto rappresenta
uno sforzo dellintelligenza e del sentimento verso
le pin luminose plaghe in cui questa due doti supreme armonizzano in supremo equilihrio -- ha
ben celebrate, nella ricorrenza del centenario di
sua nascita, in Edgardo Quinet, uno dei piu grandi
evocatori e aniniatori delle grandi idee della storia e della vita che Peta nnstra abbia mai conosciuto.
Quest'nomo nato di povera famiglia, visse poveramente e amrnantandosi nella sua indigenza
spesso con nubile ostentazione, diede attraverso
diversi, anzi oppoeti, momenti della storia del suo
paese Pesempio della vera saggezza e del vero
valore che, prernj a e stessi, non chiedono allopinione del pubblico nemmeno il suragio della
lode che pur consola, e da animo e forza.....
Non nelle note di un breve prolo che si pub
pretender di porgere tutta Pimagine della vita e
dell0pera di questo sublime che si adattb a ogni

212

norm ifmnunn

professions e, dalla liberta che gli veniva dalla


sua erezza, trasse le multiple aspirazioni onde il
suo ingegno di poeta e di storieo e di critico e
di losofo, appare cosl notevolmente vario.....
lo mi appago di salutar era, con gioia duciosa
e con aspettazione sicura, il risorgere dei grandi
ideali che al Quinet furono cari, s che, integrati
dalle scoperte della scienza, giungeranno fra breve
allindiscueso dominio che li attends appunto da
oltre mezzo secolo.
Dopo quella giornata luniinosa, troppo lunga fu
la notte, troppo livido leclissi dogni idealita perch da tutti non si aneli, con aspirazione omai
irrefrenabile, alla nuova luce di un nuovo giorno
di speranza e c0nforto.....
Evocare Edgardo Quinet signica. dunque celebrar le sue idee, signica celebrare gli sforzi
suoi e della nobile schiera dei suoi comniilitoni
per un piii alto ideale di pensiero e di fede, la
schiera eletta dei grandi che gli furono padri o
fratelli intellettuali.

Dal Rousseau - trionfante ancora al principio


del secolo su tanti cuori e tante menti (comprese
quelle sovrane del Goethe, del Foscolo e del Leopardi),dal Lessing, dal Novalis, dal Fichte per cui
il Carlyle ebhe cnlto al Carlyle stesso, allE!nerson, al Mazzini, a Victor Hugo, al Michelet, al
Ruskin, tutta una serie (e non accenno che ai
sommi) di nomi e di progran-in-ii che in lor ben
armonica a varia unita dicono lo sforzo magnico - quale mai forse la storia dellurnanita. conobbe uguale di uneletta di apostoli che le

imoum avurn

213

rnagle de1larte vollero guida e sprone alla conquista dogni diritto, alla percezione dogni dovere, all'eccelsa nalitt. dunesistenza di uomini
e popoli, pnggiante suIlnsservanza e sulla pratica
d'una moraliti austere, di una giustizia confortatrice, duna nobilta sponfaneamente diretta a un
abbellimento e ad unelevazione sempre maggiori.
Victor Hugo dava ai personaggi della storia e
alle creature di sua immaginazione possente le
idee e le parole del suo pensiero, ed essi sergevano e agivano grandiosamente ribelli a ogni meschinita, a ogni ingiustizia, a ogni bassezza.
ldealista e moralista, il bel genio simpatico di
Carlo Dickens sposava Partistica concezione di una
vita molto piu vera di quella riessa nei romanzi
nnturalisti, allelevatczza di un animo che non sapeva adattarsi alle comode nalita indeterminate,
ma larte e le sue espressioni voleva consolatrici
e maestro di rettitudine.
Ed appunto il Dickens che al romanzo inglese
del secolo ha impressi quei precisi suoi oaratteri
di verita poetica e grandezza morale: i suoi scolari
(e sono legione) possono essere rnediocri spesso,
ma banali e volgari mai; poich alla sua scuola
appunto essi appresero che se bisogni ha 1'uomo
che apre un libro,questi sono di rispetto e di conforto.....
E in cosl vasto movimento orientato a ogni direzione dell:-ittivita umana, un altro grande, il Michelet non cooperava, recando colla fervida ed entusiastica potenza del suo genio, la sanzione della
storia? di lui un giovine e lien simpatico scrittore

B14

rmnu n mnun-i

francese, Jacques Bardoux, traccia un ritratto di


rara efcacia: 4 A questa triplice movimento economico, cristiano e losoco, Michelet volle diretta,
con la sanzione del genio, una corrente storica.
c Michelet somiglia a Ruskin; inipossibile avvicinare una di questa anime senza amarla. Profondamente religioso (lirnmortalits. dellanirna era
ben per lui un bisogno del pensiero), egli scrisse
in principio della sua Storia di Francia: x unanirna pesa innitamente piu che un regno, un impero, perno pin che il genere urnano r. Come
Ruskin ancora,egli aveva una sensibilita vibrante
alle grida di tutti gli esseri deboli clfegli vedeva
ferire dagli uomini o soifrire nella natura: della
donna, soccoinbente sotto i dolori della lnaterni
e sotto le meschiuita di un monotone ordine sociale, del bainbino, di cui gli occhi cercano sempre su ogni labbro un sorriso e la luce nei cieli,
delloperaio dolorosamente cnllato dal battito regolare della macchina, e isolato nel suo triste sobborgo, dellanimale, di cui il tristo sguardo non
conosce che lo lagriine.... Come Ruskin, aveva una
imrnaginazione abbastanza vigorosa. per prestare
una vita alla pianta timida, tremante sotto la sua
veste verde e al mare agitate dal suo utto eterno per far zainpillare fuori dalla polvere dei
manoscritti, in una visione, le gure degli uomini
spariti e la sonomia delle eta sparite; per afferrare, in uno slancio dal suo pensiero, il senso dei
miti religiosi e i segni persistenti delle razze... iv.
E intanto, dall una e dallaltra sponda della Manica, non vibravano arnionicamente le nobili anime

IMIAIIIO Qmln-r

215

di Mathew Arnold e del Lamennais, entrarnbe aspiranti ai piii alti acoordi di una religions in armonia con ls sovrane leggi e la nalita delluniverso, con la scienza e con la morale e percio
arnareggiate dalla duplice sorda persecnzione della
Chiesa uiciale e degli atei di professionet
Ed a noi italiani che devo ricordars la gura
di Giuseppe Mazzini per non nominare quella gia
cireonfusa da11'aureoIa di spica leggenda, di Giuseppe Garibaldii...
E fu appunto in Francia che, mentre i1 Fourier
individuava il tipo delleconoznista idealista, apostolo di un socialism0,che non esonerando Dio dalle
fatiche della creazione,aveva schiuso innanzi a so
pin vasta zona dideali aifetti, Edgardo Quinet si
accingeva a svolgere il suo programme di nuove
e piu alte armonie.
Anima essenzialniento religiosa, egli oi dieds in
una lingua incomparabile, tanto armoniosa quanto colorita, una nuova teologia delluniverso. Per
Edgardo Quinet, il sentimento religioso e tutta la
storia; onde nel suo concetto non e lo state sociale che si riette nella religions, ma 1' idea di
Dio, che costituisce uno stato sociale, lo ferina
nelle sue forrne sse e ne disegna la gerarchia rigorosa. Cosl, secondo lui, se la Rivoluzions francese non ha dato irisultati sperati, so una febbre
strana ha insanguinato i suoi giorni piii belli e
l ha inipedita di organizzare una societ. paoica,
e perch essa non A stata inspirata e diretta dal
desiderio di portare nel mondo una religions nuova.
Con lo stesso rnisticismo, questo grands idea-

B16

norll-1 n rnnuwri

lista, interprste dei fenomeni della natura, vi scopre degli srgomenti per sostituire alla idea del
progresso lidea di ovoluzione, piu morale e pin
equa, per giusticare la divisions del lavoro e mostrare che Pumanit. 4: trovera la sua legge nella
legge del mondo in ne ricondotta a sua unite >.
Una medesima legge, scorta nelle formazioni
geologiche, riconosciuta nei movimenti dei cieli,
scoparta nella successions dei regni, si applica alluomo: c Tutto gli risponde nellinnito iv, ed
c egli mnrcia in cornpagnia dei mondi iv.
E questo ammirevole cantore del sentimento re-

ligioso, questo poeta della metasica, fu un uomo


dazione.
Altresl attaccato all'idea repubblicana, perch
vi vedeva lincoronazi0ne dei suoi sogni mistici e
Papplicazione delle sue conoezioni morali, Edgardo
Quinst lotto e sorl per essa.
Come pensatore Edgardo Quinet A veramente uno
dei rnaggiori del tempo suo. one egli irnpersona
la evoluzione del libero pensiero europeo nella
prima meta del XIX secolo. Egli si stacca dal
pensiero losoco del secolo a lui precedente, si
rende interprets delle tendenze idealiste del nuovo, si manifesta, per mezzo per cosl dire -di una losoa razionalmente mistica, alla quale
aggiunge, nel corso di sua vita, gli elementi e i
lumi che la storia, lo studio del pensiero umano
attraverso le eta, la lologia comparata, le scienze
naturali, possono porgergli per giungere a spiegare il vero problema dogni mente: il problema
umano. Ma cio che lo rese grands fu il modo con

mtnnm anlrn

217

cui tenth giungere alla soluzioue di esso, fu 10


studio del fenomeno pin complesso epiii intricato
che la storia de1lumanit& mai presenti, intricate
nei suoi mille aspetti, ma radicato in ogni popolu
ed in tutti costante: il fenomeno religioso. Giii
quandu studiava giurisprudenza in Parigi si era
invaghito del famoso Idea sulla losaa della storia dellumam'td di Herder, tanto che lo tradusse
e venne cosi in fama fra i letterati. Questo fu il
rnotivo occasionale che 10 face addentrare negli
studj di losoa e di storia religiosa del genera
umano e che ci diede piii tardi IZ genio delle religioni. Di questa feuomeno umano egli tenth scoprire la legge seguendo attentamente il modo di
esplicazione di esso e il successive perfezionamento.
E cib che lo rende meritevole di lode nei uostri
giorni,nei quali simili studj si sono tanto diffusi
e ban dato principio ad un nuuvo ramo della.
scienza - e che spiega pure Pisolameuto in cui
ii grande peusatore fu iasciabo dai suoi contemporanei (caduti, verso la meta del secolo, nei po<
sitivismo e nei matei-ia1ism0) questo, che egli
non voile cedere alla tendenza antiscientica, sebbeue di scientioa avesse Papparenza, di considerare gia a prion il fenomeuo religioso come un
errore dello spirito umano e a confonderlo con 1e
istituzioni ecclesiastiche e gerarchiche a le dottrine dogmatiche e ristrette di una casts speciale.... vi scorse invece, dopo mature studio, piii
profondo di quel che altri non avesse fatto, una
< funzione necessaria nella storia delfumanit .
Sicch, le sue opera losoche su questa argo-

uonu n mnurn

meuto che egli, precorrendo i tempi, predilesse,


mostrano una speciale cultura, un pensiero fecondo ed originaie, una forza logica e spesso
ulfacutezza di giudizi alla quale i suoi contemporauei non erauo abituati. Egli senti nel suo
animo di poeta La pi\1 graude attrazione per il
lato pittoresco che i1 cristianesimo assunse presso
gli occidentali, pur opponendosi con ogni energin, auzi combattendole, alle restrizioni che sulle
pure dottrine aveva imposto dovunque, e specialmente in paesi cristiaui, uu dogmatismo malinteso, intento a iimitare Pespressione della volonfri
individua.le.....

Edgardo Quinet fu dunque anzitutto e sopratutto Pespressione armoniosa del rapporto che deve
incessantemente trascorrere,_fra la simpatia. che
ciascuno di noi deve all idea che ha. sposafa, e il
culto assiduo onde deve aitresi uno:-aria di continuo. Egii fu uu apostolo e non un dilettaute.
Egii miro a comprendere e a soeverare Pessenza
vera. delle cose e non ad accarezzarne la forma ed
a giuocare, come il bimbo con i trastulli, con le
idee piii varie che si succedono, rapide come icapricci della moda, nella instabile storia del pensiero.
Egli fu, ripem, un apostolo e non uu dilettante.
E bene quindi che in questo momento, in cui
i dilettauti vacui tutti assorti in una articiosa e
puramenw formale adorazione delle cose, sembrano esser riusciti a diondere ovunque la confusione in tutto cib che invece devessere beu
distiuto, e ad ammantare di una medesima apparenza le pit opposte idee e i fenomeni piil incom-

mxumu Qmn-r

219

patibili; bene adunque che una rievocazioue di


codesto austere apostolo del dovere suoni condanna di noi tutti ed in ispecie di uoi giuvani,
contro le steriii (pur se adorne di ieziosa eleganza)
accademie del dilettsntism0,da un lato e dallaltr0 contro le assurde limitazioni di un metodo
che di scientico non ha che il nome, suragante
dei suoi asserti, la vanit e la pomposa e leggiera
( amoralitt di essi dilettanti.....
Agli uni e egli aitri lopera di questo grande
cittadino della Francis e de1lumanit. dica
rimproverando prima, incilando poi ie sovrane,
pur se ardue, armonie cui1uomo sempre e ovunque deve e pub tendere come a esatto dovere, come a gioia suprema - nelIa.rte, nella scienza,
nella vita.

Giovani De Castro.

J. Salvatore Fzwlna.

Questuomo moclesto e grande fu un educatore


e uno scrittore. Del valore dellopera. sua di scritbore ragionerb in seguit0.... E di lui, che intanto

intendo principalmente far ricordo delluomo


che fu piu grande dei suoi libri, poich appunto
la maggiore opera sua fu la sua vita stessa, votata
al culto della bont e deIl'abnegazione e tutta dedicata. ad iniziar a quesbo culto quauti stimo degni
di far tesoro della sua parole, e dellesempio suo
vivicante. Poich (devo notarlo n dora) tutte le
energie della vita conversero in lui ad un unico
ideale ue: e la sua attivita di storico delle nostre glorie piix pure, il suo apostolato di giornalista e di scrittore, le sue lezioni e la medesima
sua conversazione mrono le varie e molteplici
forme con cui questo mirabile suscitatore di giovauili energie miro a difondere quelle idee di
bontzl, di bellezza e di rettitudine che aveva la sua
mente in armonico connubio disposate. Di quella
mente,nou piccola parte rivive, vero, nellopera
sua: ma pur quanta con lui scomparsa per sempre, lascianclo vivissimo solco di lucel

ulonln DI cuno

221

I.

Giovanni De Castro quantunque nato a Pedova nel 1837 fu milaneee oltre che per elezione,
per la dimora lunghissima.
Egli eveva nove anni quando il padre suo, il
professors Vineenzo De Castro, privato dalla cattedra di letteratura greca, che teneva allUniversite. di Parlova, per aver fatto della sue cesa luogo
di ritrovo egli studenti piii anaiosi di abbattere
il dominio euetriaco, venue a Milano dove la sua
attivita In subito sssorbita in numerosi lavori di
compilazione.
Fu nei giornali letterarii diretti dal padre, che
Giovanni De Castro fece le 1 prime ermi letterarie, segnalandosi, a quattordici anni, per rara
precocim e maturite dingegno. I moti patriottici
ei faceveno intanto sempre pill tumultuosi; venuto
il cinquantanove scrive E4 T. Moneta in un
saggio eflettuoso non potendo abbandonare
egli, glio unico, i suoi genitori, e pur sentendo
il dovere di cooperere alla liberazione della patrie,
si adopero, non senza Atfrontare gravi pericoli, e
lacilitare la partenza clandestina dei giovani che
andavano in Piemonte ad arruolarsi.
Dopo ls. liberszione di Milano entro nella redazione del Pungolo, invitatovi du Leone Fortie, antico aniico di suo padre. Scrisse piu tardi nella
Gents Latina, diretta da Ezio Castoldi, e nel Mamenlo di Benedetto Castiglia.

222

rm:-in n' mnum

Ma, alieno comegli era dalle lotte partigiane,


e non sentendosi arlatto a dettar pronostici, che
gli avvenimenti s'incaricano sovente di smentire,
lascio dopo breve tempo la stamps politics, per
darsi allo studio e alla divulgazione delle cose piii
rnemorabili della. storia patria, passata e recente,
quale egli credeva utile non solo alla cultura,ma
slleducazione politics del nostro paese.
Nel 1862 il De Castro entrava a far parte quale segretsrio della redazione del Politeanioo
di Carlo Cattaneo,e della pienissima ducia, delPaetto e della stima che per lui ebbe il Cattaneo
fa prova tuttora una corrispondenza epistolare assai atfettuosa che io vidi e meriterebbe di essere
pubblicata.
E che il De Castro amasse singolarmente il suo
maestro e ne studiasse Popera e quasi vi si immedesimasse, lo testimonia lepisodio curiosissimo,
che egli stesso mi racconto, dellattribuzione di
parecchi scritti suoi (stampati seuza rms. sul Politecnioo) al Cattaneo medesimo e la. conseguitane
pubblicazione loro fra le opere del peusatore lombardo nella grande edizione Lernonnier, curate da
Agostino Bertani.
,
Pero, se il giomalismo letterario sempre coltivo
sino allultimo,le risorse che as - singolarmente
in Italia non erano n potevano essergli suloienti: si diede quindi allinsognamento, attrattovi
anclie da una necessita imperiosa. e non passaggera ad entrare e rimaner in comunione con quella
gioveutiil di cui lanima agevolmente si adatta,
come il metallo in tempera, ad assumer quegli

ewvuzu nu sumo

223

atteggiamenti cui sa piegarla coscienza di amoroso educatore. Uinseguamento secondario lo ebbe


ben presto fra. i docenti piu attivi e sapienti nel
suscitar giovanili energie: le sne conferenze (che
tali erano in realta le lezioni che tenne a Brera ia
quella cattedra, inaugurata da Giuseppe Parini)
di storia letteraria erano magniche per la fulgida vena di cui animava la sua originals erudizioue. Se ne compiaceva singolarmente egli, e cousiderava lattenzione riverente e procua di quei
giovani artisti il migliore e piu ambito premio alle
sue fatiche!
.
La memoria di lui e di sue lezioni restera a
lungo, poiche ad eltezzo veramente ideali egli seppe
(a detta dei suoi scolari stessi) elevar se e loro:
e i suoi inseguamenti rimangono parte delleredita
intellettuale di questa educatore, che semino sine
allu1timo giorno germi suscettihili di gagliardo
sviluppo.
Rimangono parte ho detto e infatti la molteplice attivitrl. sua. di docente (che sarebbe bastata
a riempir da sola unintera esistenza) non fu che
una parts - per quanta precipua di quella di
Giovanni De Castro.
Ed il lavoro da lui compiuto quale scrittore,
rimane come saggio di straordinaria fecondita,
tanto piii meravigliosa quando si consideri che
la vera biblioteca di opere uscite dalla sua penna,
non era che il frutto del lavoro della minor parte
di sua giornata....
E nei suoi < ritagli di tempo iv il De Castro non
pubblico meno di quaranta volumi fra opere sco-

224

norm n mnuni

lastiche, libri di erudizione, di critica storica e


letteraria, di geograa, darte, di educazione.
La sionomia di lui quale scrittore adunque
abbastanza complessa e non puo essere considerata alla stregua di piii reoenti criterii sorti a stabilire nuove classiflcazioni di lavoro....
Ora siamo in pieno momenta di speoialisti e non
6 raro trovar chi dediclii liutera esistenza allo
studio di una sola letteratura o dun sol periodo di
storia: lavoro paziente e sagace in cui lo studioso
porta certo eccellenti frutti dal breve campicello
che gli e dato vangar e rivangare a sazieta: quarantanni fa, quando il De Castro studiava. e comincio a lavorare, eravamo ancora nel periodo
eroico delle enciclopedie e delle storie universali,
dello sintesi ampie ed erudite.
La generazione che ci precedette rispecchio anchs nelle arti e nelle scienze quel carattere stra.ordinario che la distingue, In < gigantesca nel fare
e nello scrivere e nella mancanza di conni a.llat
tivitzt poso appunto le sue caratteristiohe -- e gli
scrittori (segnatamente gli storici) che le appartennero furono poligra addirittura cosl ai giovani che
la osservano lopera del Cantu, dello Stoppani, del
De Castro, dello Stra"orello,scrittori tutti che in
ogni campo del lavoro umano lasciaron tracoie
di lor presenza, pare non a torto simile a
quei giganteschi saggi di fauna preistorica che si
ammirano nei musei oon stupefazione e quasi con
sbigottimento...

nrunln DI cuno

H5

Non tutti fra i volumi che uscirono dalla feconda peuna di questo scrittore son collegati fra
loro soltanto da quel neseo ideale che stringe in
un solo vincolo le opere tlglie della stessu mente.
Parecchi di essi son saldamente uniti a formar
piu vasts ed unica opera, di cui ciascuuo s parts
ed suello dunarmoniosa cateua che lamoroso
artece non ebbe la gioia di veder compiuta: sou
quei volumi che il De Castro dedicb alla studio
della vita popolare paseata dell( ambieute iv di
Milauo 4 giusta le poasie, le caricature ed altre
testimouiauze del tempo .
Fu non comune ardimento questo di ritrarre
iruportauti momenti storici,attingendo quasi esclusivameute a quella {ante popolare conosciuta 0
meglio disconosciuta sin allora quasi solo pel
tramite di un ingiusticato disprezzo: ed il De
Castro riuscl cou una serie di poderosi lavori s
far notare tutta Piruportauza del documento popolare per la ricostruzione di un memento storico
sconipsrso ed egli seppe dimostrar Ia satirs plebea
o la grottesca caricature documento spesso non
meno prezioso - pin sincero sempre di meruoriali e carteggi diplomatici.
Fu cosl che dopo aver notato in un ssggie di
capitale import-enza (1 Ls storia nella poesia popolare milauese iv) quale ricca. messe si potesse
trarre da campo quasi scouosciuto, avvaloro le sue
asserzioni con quella serie di volumi, in cui studio
Milsno nei suoi piu notevoli momenti storici a
che he determinate stabilmeute di fronts alla
posterite la sua gura di storim.

226

rmnu D mnum

A quosto ciclo di cpere storiclie appartengono:


Milam nel settecento, Illilano 2 la Repubbhca C1}
salpina, Milano durante la domirumtone napoleonica, La naduta del Reg-no Ilaliao, Milano e le
corpirazioni lombarde.
Opere tutte queste, cui le miscellanee della. biblioteca Ambrosiana e della Braidense, i manoscritti dellArcbivio di Stato fornirono copiosissimo
materials a far note le sincere ed originali manifestazioni duua popolazioue cui ultima e pur
terribile -- era rimasta uuarma, larma del ridicola che nessun dispotismo di governo riuscl an'cora a sequestrare.
Cosl in Milano nel xettecento son vividamente
lumeggiate le tristi condizioni d una popolazione
in perpetuo tumulto perch sempre atfamata, che
di ogni pubblico avvenimento doveva far le spese,
e sfogava in satire feroci il suo odio contro la
fastosa nullita e Falterigia degli Spaguuoli goveruanti.
Ed in Milano durante la dominazirme napaleom'nu,nou meno che in Mdano e le caspirazioni
lombarde sono dipinte in modo vivo ed efficacissimo le coudizioni dei tempi: la Muse popolare diveuta caustics. coutro i Fraucesi apportatori di liberta. e di licenza, sarcastica e mordente
nel colpire la tracotanza anstriaca diideute e fe
roce.
Ne con questi sei volumi iuteudeva il De Castro
cliinso il suo ciolo storieo su Milano: rammeuto
come a me dicesse un gioruo esser sua. inteuzioue
dedicare uu iutero volume allo studio di < Milauo

lonlll DI CAIIIIO

227

nel seicento ed uu altro e forse non uno solo per coudnrre a termine lopera collesame delle
ultime e gloriose insurrezioni lombarde.
Fra i numerosi scritti ed appunti che la famiglia del defunto mi avvisa esser iucompiuti,certo
ve ne saran rimasti di suicieuti da cousentire che
al ciclo storico del De Castro su Milano si aggiunga ultimo anello - un volume che riunieca gli ultimi lavori suoi -- sia editi che inediti svolgentisi intorno allo stesso argomeuto
delle rivolnzioni milanesi.
0'0

Accanto a questo podsroso e felice tentative di


far rivivere con degns esattezza Pesisteuza dun
popolo con fouti e documenti forniti dal popolo
stesso, accauto a quests serie di opera magistrali
che pin sicurameute aida alla posteritt il uome
Iii Giovanni De Castro, altre e altre restano a testimoniare della versatilita di questo scrittore, cui
gli studj e Pingeguo conseutivano di discorrere con
ugual competenza dei Popoli delhmtico Oriente e
della congiura di Arnaldo do Brescta, della riveluzioue francese (Ghigliottina) e dellitalisna. a piu
riprese e siugolarmente in quello stupeudo libro:
I processi di Mantoua e il 6 febbrniio 1853.
Lavoro rigorosamente bssato - come tutti gli
altri scritti del De Castro su beu discussi documenti e percio imparziale, superiore ad ogni
passione, scritto con quella elegante semplioita che
e comuue ai migliori ingegni per uulla bisognosi

228

nonu n murmur

di coprir la maucauza di idee con fatue fosforescenze di forma, quiudi potentissimo per naturale
segreto dsrte e rioco di pagiue indimeuticabili
per La vivezza con cui sono lurneggiate le narrazioui terribili delle stragi che prelndiarouo la
morte degli eroi di quel moto, per la potenza
suggestive con cui quelle sereuissime e uobili gure sono evocate dallamoi-oso storico che ls
pose in altare beu degno di loro eroica grandezza.
4 Non ho compiuto che nu dovere iv rispondeva a chi gli accennava un giorno uu luugo articolo che veuiva ad aggiungersi alla serie delle
numerose recensioui entusiasticameute plaudeuti
al lavoro magistrate c la vita pubblica va perdendo ogni idealita: quando i partiti si formano
sulliuteresse e sul raggiro piuttosto che coi sentimeuti e colle conviuzioni, mentre la uube dellaarismo ingombra. il cielo ed impedisce ai giovani di scorger quelle alte idealita che sono unico
ecopo alla vita degli individui e delle nazioni, che
altro rimaue allo scrittore se non di rievocarle e
tent-are porle cosl come argine alla correute che
trabocca? .
Cosl egli parlava e peusava, n poteva altrimenti; ed iu omaggio al sacro dovere impostosi,
contiuuo in questi ultimi auni (cosi riochi pur
troppo di amare delusiuni per tanti vecchi patriotti
e per tauti giovani entusiasti) a rievocar fatti eroici
ed eroiche gure iuspiratrici di piu uobili seusi,
conforto ed eselnpio a quanti pur ignoti
oombattono e solfrono per una causa, per una idea.

nwnln 11: cumin

229

II.

Casi intendeva la storia Giovanni De Castro,


cosl la voleva, inspiratrice ed educatrice anzitutto:
poioh tempo omai di notarlo egli fu anzitutto e sopratutto nu educator-e in quanta pil1 ha
di grands e sublime il signicato della pamla, di
cui Pideale valore disconosciuto da non pochi.
Quanti non lo conoscono, quanti non io canosceranno che dallopera (a sono e saranno necessariamante i piii) G storico v chiamerauno il De
Castro e sar di storico la sua. gura quale rivivr nelle menti di studiosi futuri e quale apparir loro dallopera sua: ma per noi che lo amammo
e venerammo, egli fu sovratutto un educators.
Uaspirazione educatrice, questa necessit di senzire Ia vita come un apusbolabo e di agire e far
agire a spender il ma-ggior bane possibile, a terger lagrime, a ban guidare giovanili energie non
per teatrale vanita, ma per intime bisogno, ma
per sacrosanto dovere, era gi nelle tradiziuni famigiiari, e Vincenzo De Castro, padre al cumpianto che amgio, la illustrb degnamenw colle
parole e collesempio.
Giovanni De Castro cousiderb la vita come una
missione beu determinata, missions alta 0 severa
che non couseutito di elndere, ma si deve compiere sino a1iestremo a traverso qualunque osmcoio, ed a quel1anin1o austero e delicato, conservatosi buono, n mai di sua boma disperando,

230

rnonu u mnurn

ullaui1no suo credo mai forse si alfaccio il dubbio


che diverso potesse essere lo scopo dellesistenza,
rivolto n cure men alte e men degne e certo io
penso da ninn Labbro meglio che dal suo avrebbero potuto uscire santicate da quarantanni
di quotidiana applicazione queste parole del Vil~
lari: <1 Unomo nato a. vivere per gli altri e solo
in cib pub ritrovare la sua. felicit; esso fatto
dalla natura in maniera che tutto qnello che nella
sua vita intellettuale non riesce a santicar col
dovere resta profanato e decade .
Della sua attivitsl cli educators restano scritti e
non pochi: parecchi manuali distruzione popolare,
di quelli che fan tnnto bane allartigiano, alloperaio, e cui, un tempo, i migliori scrittori non silegnavano poi" mano, taluni libri ad uso delle scuole
e fra qnesti notevole Form, poderoso e geniale
volume cui la molestia dellautore (e solo essa,
bisogna confessarlo, sia pur con rarnrnarico) non
consent! che il successo grande subitamente ottennto, non divenisse clamoroso ed nniversale a
dirittura.
Neils pstrla degli Stuart-Mill e degli Smiles ed
in tutti i paesi abitati dagli anglo-sassoni, quel
libro avrebbe avuto clamoroso successo; Penorme
esito che ebbero lavori di tal genere (e men belli
e meno perfetti) consents di atfermarlo con sinurezza: troppa irnportanza dai alleducazione ed ai
suoi problemi la razza che tiene ora i destini del
mondo per non approttare di opera di cui A incalcolabile Pinuenza che esercitano sulle giovani
generazioni l

monln nn ouvnn

B31

De noi invece del Iibro clie dest/.5 entusiasmi,


si vendettero a pena tre o quattromila esemplari
e parvero moltil
innumerevoli scritti sempre di educazione, egli
diffuse su giornali e riviste, specialmente in riviste per giovani.
Scritti brevi per lo pin, schietti, semplici, di
vero sapore frankliniano, notevoli per le massime
che vi erano profuse: chi potra misnrar il bene
che inoessantemente essi diusero, sparsi su tante
riviste dltalia e dati dal suo autore a chiunque
glieli chiedesse, per dovere, per metodo, non potenrlo egli riutarsi dal partecipare a far opera
buona e stimandola tale quella che gli si chiedeva, quella che egli poteva fare porgando brevi
righe consolatrici di nascostidolori, eccitatrici ad
alto e nolli opera?
Fra gli scritti del De Castro uno degli ultimi,
da lui dato allamico E. T. Moneta pei suo almanawco om le armi, contiene parole che sono note
il Moneta giustamente 4 la sintesi di tutta la
sua vita di pensiero e daetto , e sembranc in
realta il testamento morale delluomo che sente
prossima la ne di sua vita e vuole che lapostolato cui essa dedicata si manifesti tutto nelle
linee che, forse per Pultima Volta, sta per scrivere:
4 Nolla vita, tutti lo rioonoscono e lo ripetono,
il vantaggio spettera sempre alla.zione. Ma quale
azione? Disordinata, violenta, capricciosa, ovvero
ordinata, pacica, razionale? Vano il rispondere;
ma i1 problems morale e sociale tutto quit Ren-

232

rmnu |>'mlAuI1!

dare procua la vita, il modo di aesociare al


progresso generals il benessere particolare.
4 Tutti utili, tutti laboriosi, tutti amantie tutti
felici se possibile.
Tranne i rnali inevitabili, ogni altro male si
dovrebbe puter sbenrlire e lever via.
c Quests, la missions, la febbre, la gloria. dellumanit, adulta.
4 Moltiplicarsi tanto colla vita da pater dare il
rnaggior quoziente: non perdere mai no il tempo,
n la feds, ne la sperauza: oredere nellideale e

volerlo; mirare in alto e arrivare lontano, eoco la


grandezza delluomo.
c Gioire, ha detto il poeta tedesco, la sapienza;
far gioire la virtu.
< Gioire e il godimento in cio che vi ha di piii
delicato e spirituale: non , per ora, da tutti: e
la morte dellagoismo; o,se vi par meglio, la sua
riabilitazione. Costringere legoismo eteeso a disdirsi, a ricredersi; costringerlo a condarsi, a oompiangere, a dare, a ricevere, a sentire, ad agire, in
una parola, nella piu larga e fraterna oerchia,
senza dubbio la piii bella vittoria della famiglia
e della scuola, della letteratura e dellarte, della
parola e dellesempio .
In realt:,puche perdite pub far la patria gravi
quanto quelle di oodesti illuminatori di coscienze,
di questi predicatori e fattori di virtu, che colla
parola e collesempio indicano la meta ideale cui
ogni giovanile energia, ogni attivitzi ben diretta
deve tenders per sorpassare s medesima in uno
sforzo di perfezione ideale!

(IIDVAIII on cu-no

238

Molto ha, couvien aifermarlo, perduto la patria


con Giovanni De Castro. I ministri e i piu alti funzionari dello Stato si surrogano con una facilita
che puo talvolta far sorrideregli soettici sulla importanza di lor mansioni; gli scieuaiati, gli artisti
piu insigni (cui natura non nego privilegio dipiu
alte gioie e cli piii acuti dolori) lasciano spesso,
morendo, collopera, scolari che percorreranno lor
via,forse sino al punto ove essi giunseroforse
oltre: ma chi sostituisce Peduoatore quando egli
scompare?
Ueducazione non e anoor unarte, tanto meno
un mestiere e per farne lo soopo di propria vita
non sempre la buona volontzl. e suiciente, occorre
molto ingegno e molto carattere e particolari attitndini; occorre una somma di energie che contribuiscano a fare delleducatore un apostolo e spiegano perch nella vita egli sia piu raro a trovarsi
dellartista e dello scienziato stesso.
Ueducatore, morendo, lascia.- e vero una
eredita di bene di cui nessuno pub misurar il valore....lascia a piangerlo persona chegli fece migliori e delle quali sooprl attitudini a loro stessi
ignote, innalzando le attivit di lor vita a lor integra nalita: ma quanti 0 quali di costoro sono
in grado di continuar lopera del Maestro?
Nessuno forse, poiche la sola buona volonta non
puo bastare a crear gli apostoli del bene, a scoprir
giovanili tendenze e dirizzarle a lor meta naturale, a eusoitar celate energie convergendole a innalzarsi, pnricandosi nellatto magnico di superar se medesimel

%4

norm: nn1lu.|In

Quando si pensi agli onori sovraumani tributati agli educatori dalla razza che e oggi sovrana
del mondo: quando si pensi alla cosciente amxnirazione ed al sinoero protto con cui in Inghilterra e nellAmerica del Nord si seguita e si segue
l0pera degli Smiles, dei Stuart-Mill, dei Thaler,
dei Blackie, dei Channing, dei Holland e di tanti,
cui bastb a render celebri e ricchi un semplice
libretto d'educazione - che da noi forse non
avrebbe trovato neppur editors vien fatto di
pensar anche, e non senza rammarioo, alla ben
diversa sorte che avrebbe atteso su quelle terre
4 so vi fosse nato Giovanni De Castro lui,
preoursore di molti fraipiii arditi di quegli educatori, lui, per larghezza di vedute e natural ingegno a non pochi di loro superiore!
Certo n piu oospicui agi, n maggiori onori
< uiciali gli sarebbero mancati, senza parlar
della fama, che, malgrado la sua modestia, altri
avrebbe avnto interesse a dilfondere assai lontano...
Invece egli nacque e visse in Italia e dellimprobo lavoro cui spesso dovette sacricarsi e dei
erncci che Pinsipienza burocratica seppe procurargli negli ultimi anni di sua vita, questa sua
patria s responsabile - la patria che dovrebbe
stimar qnale primo e piu alto dovere lo scoprir
le singolari attitudini dei suoi cittadini pin insigni,
Paiutarli a svilupparle liberamente nella totalita
loro, cosl che nulla si perda dellopera bella 0
buona di cui sono capacie del decoro e del lustro
a un tempo, che con quella, essi possono recare
alla Madre comune.

l
l

nwnur on numm

285

Pur, st: pub parere men che benevolo il destino


che fem nascere e morire in ltalia Giovanni De
Castro non sia tnttavia senza conlorto il ricorulare che questa vita si svolse quasi interamente
in terra lombarda.
Le regioni d'ltalia si onorano, in lor pitt0
resca dissonanza, di svariate caratteristiche: quale
e In migliore'?.... Tutte forse son belle n un mode:
certo perb che singolar vanto della mite terra
lombarda si s appunto Ponorata tradizione educatrice di cui tanti eetti tralucono dalle opere
dei suoi Ilgli: tradizione educatrice che, neppur
allartista, mai consentl di trattar l'arte con indeterminate nalital, ma la volle maestra di rettitudine; cosicch pub dirsi suo primo educators
il suo primo poeta: Giuseppe Parini, ed educatrice
fu sovra ogni eona Yarte del Manzoni, del Crossi,
del Cantu, dei suoi poeti c prosatori piu insigni.
La tradizione continua a traverso tempi nuovi e
nuove vicende, coal che fra gli artisti ors pitl cari
alfingegno lombardo si noverano Tullo Massarani
e Salvatore Farina e Raffaello Barhiers ed Emilio
De Marchi; educatori tutti forti e veri, anche so
indossino Pelegante veste del poeta o del romanziere.
E Giovanni De Castro, giunto fanciullo da quel
Veneto, che anchesso vanto nelle albe medisvali
un Vittorino da Feltre, e pianse nell'ultimo ventennio Nicolb Tommaseo e Carlo Combi ed Aristide
e Federico Gabelli suoi ilgli - Giovanni Dc Castro
trovo a Milano la nalitit edncatrice prepusta ai
pin eccelsi atti della vita e dellnrte: lalt.a mora-

236

nan-n.r n urnurn

lita della Musa pariniana e dei Promexri Sposi ausiliatrice agli sforzi degli Aporti,dei Ravizza, dei
Cattanao, che alla patria futura preparavano dei
cittadini e per unaltra patria pin lontana ancora
- Pumanita stavan formando degli uomini.
Egli vide che fra le migliori tendenze, quali si
svolgevano intorno a lui,e le aspirazioni sue non
era contrasto: e la gloria calma e serena che coronava lopera di quegli illustri e, pin ancora, dell'opera i risultati, lo convinsero non osservi missione piu alta e giovevole, meglio rispondente
allindole sua ed ai doveri delluomo, di quel sacerdozio fecondo che la parole 1 educare rappresenta.

Ed egli sino allultimu suo momento fu come


scrisse con eletta parola Raaello Barbiera soldato del bene: ad amarlo, a farlo amare dedico la
sua vita e fn dei primi a rivelarci tutta lineabile poesia dei pin pertinaci, ad atfermare che
c leroismo pin sublime e speso quello di cui
meno si parla e che si svolge nei luoghi pin osouri
e nelle pin umili condizioni sociali I1).
Cosl il De Castro precorse anche nuovi e migliori tempi e ne affretto lavvento....
Ben onori dunque la patria questo educatore,
e il secolo che vide la marmorea apoteosi di tanti
mediocri arroganti e di tanti ciarlatani, assista pure
allerezione di un ricordo n questapostol0 del bene,
che dica esservi un premio anche per la virtii, af-

(1) Joan Srnsn Buns, Self-education.

Dl0VA!Il hr uslrl-no

237

lluche non sinn troppo disanimati i buoni a incltrarsi sulla via che percorrono, e dove, so possono, e vero, andar soli, vanno piu celoii e denti, e lieti qualora li acoompagni (approvaziono
all'opers loro) Pelogio si degni che li precedsttaro.

Mnlvidl di Mcyscnlmg.

AGlb1l4!klll0n0d.

Nel giorno natalizio di Roma, in una casa soleggiata che prospetta il Colosseo e lo scheletro
riarso di Roma pagana, alla presenza di Gabriele
Monod, lo storico illustre, della sua famiglia e di
pochi intimi, una gura veneranda di donna, gia
sacra al Destino, aveva voluto solennizzare la nascita di Roma e la sua rimucita. Cosl, la grande
gnra di Malvida di Meysenbug, giunta al termine
dalla sua lunga e intimarnente lnniinosissima vita,
con la serenita degli antichi propinava alla sua
prossima ne, annunciata da unincurabile malattia e da essa chiamata 1 sua rinascita .
in questa tratto non si rivelano interamente
tutta una gura e tutta unesistenza?
Troppo inadegnata cosa oggi per essa, dopo
la sua recente ecomparsa e ben lo sentono
quanti conobbero lalta virtu consolatrice della
sua parola - la frase che rammemora con gli
epiteti abituali di elogio...
Troppo inadeguata cosa a dichiarare tutta la
bellezza di unanima grande di una grandezza
quasi inconscis e per la quale ogni alto proposito

nulmm w ununvu

239

era prima e natural conseguenza di cosl rara parfezione.


Pure, per Pesempio che laacib, sarebbe necessario parlar di essa e molto a lungo... ll cmpito
del narratore per fortuna reso agevole dagli
scritti in cui questa bella gura di donna e di
pensatx-ice ricostrul le soventi agitate - trame
della sua vita, e adunb la somma dei suoi pensieri.
Ed principalmente in quei Ricordi di1midealiata che sono i1 vero teatamento di quella bellanima che appare nei pensieri e nei propositi
tutta la elevatezza di questa rara gura.
Nei suoi Pen/sieri Giacomo Leopardi scrive che
gli autori non mai riescono cosl efcaci come
quando parlano di a medesimi...
lnvero: pnchi fra i piil intrecciati romanzi possono in realm, a parer mio, reggere al paragonc
di questa autobiograa, pur cosl aemplice, pur
coal piana, pur cosl nazuralmente (e quasi modestamente) dettata.
Ma un tal libro ha ben di che vincere i racconti pit fastosamente immaginarih... esso la
vita di una donna, di una rara donna,nalmom1o
sociale e in quella --ad esso opposw delfanimo
suo, B a un tempo la storia delle lotte e delle crisi
che un'animn pub incontrare lungo ls. via di una
ideale evoluzione e altresl la storia stra0rdinariamente impreasionante (lo vediamo ogni dl, omai
pi_l'l chiaramente) wli un per-iodo storico eccezi0nalmenw eroico e grands dal quale uscirono trasgurate tutte le concezioni del diritto e del dovere, e in cui si nermarono e dichiararono sacre

ill)

norm n mnurn

non una eola, ma tutte le liberta cui la cowienu


delluomo deve realizzar in so stesea e intorno a s.
l Ricordi di una Idealism sono la narrazione dl
quest/0 momenw - solenne nella elm-is dei tempi
nostri.
Per una eingolare eequela di casi (dovrei, forse,
dire per una specials predestinazione) la Meyseu~
bug essiet alle grandi hattaglie che la metal del
secolo scoreo dichiarb per ogni libertz la politica,
le morale, la religioea, la ecouornica, successivemente, e dai riepettivi grandi teatri eu cui eingaggiarono. Dal 48 al 70 eesa, prima in Germania,
poi in Ingllilterra e in Italia, apettatrice di tre
grandi, etraordinarie lotte. E epettatrice non perduta nella folla, ma spesso cooperante agli awenimenti emssi, oerl/0 depositaria di lor le men
not/e, amica come eeea fu dei maggiori agitatori
di idee di quella epica et.
E per la storia morale di tale eccezional perlodo forse solo una persona del carattere e delle
sue condizioni poteva eseere chiamata.....
Agli occhi noetri e, pit chiaramente forse
ancora, a quelli dei posberi non appere eeea ll
giudice 0 il partecipe perfetto di quei moti,1a vera,
ideale coemopolita, che, oltre le barriers delle
eingole nazioni, gill vede e vagheggia. solo un
campo di lavoro cornune agli uomini tutti, sacro
solo alla conquieta dei diritti e al compimento dei
doveri - e in quanti chiedou giustizia e per esea
lottano ravvisa ed ama i conoittadini dellanima
sua?
>1:
an

uuvuu DI nnlrnim

241

Poich, essa nacque tedesca, ma, come alferma


il Monod:
< Nel suo stile, nelle sue aspirazioni, nel suo
modo di comportarsi rispetto alle tradiziuni nobiliari inltrabesi nella sua famiglia oriunda franoese, si riscontra qualche cosa dello spirito democratioo e diudipendenza caratieristico della nazione della quale eesa aveva nelle vene il sangue .
Cresciuta in una femiglia luterana e conservatrice,
alla riuecl a liberarsi dalla costrizione che Pal,mosfera delle tradizioni politiche e religiose locali
esercimva sopra di lei, e cib specialmenbe per
l inuenza di coloro che in quel tempo fermavsno
il partito della giovane Germauia tra i quali
primo Teodoro Althaus. Uu romanzo sentinieutale
sini,recci0 a questa nobili aspirazioni: ma gli avvenirnenti del 1849 fecero svanire ogni eperanza di
liberia democratica e di unione nazionale, e apportarono nello stesso tempo una grande delusione
al cuore di Malvida di Meysenbug. Virilmente alla
sopportb il duplice dieinganno, perseverb nelle sue
idee e, dopo breve soggiorno ad Amburgo, esulo
in lughilterra, dove sosbentb la vita dando lezioni
e traducemlo. Londra allora ere come un orbis
refugium, il luogo di ritrovo degli esuli e dei
proscritti d'ogni passe: Herzen e Kossut, Pulsky
o Mazzini, Oreini, Ogare, Ledru-Rollin e Luigi
Blane; in questo ambiente La giovane fuoruscita
fece le prime conoscenze, e il suo caratiere franco,
inirepido e puro le valse Parnicizia della eocieia
iuglese, di Sbanseld, di Cobden, di Schwabe. Ella
s'incaric0 del1educazione delle glie dellil1ustre
N

M2

rlonu n'muuxn

proscritto russo, Alessandro Herzen, e si atfezioub


tanto alla picoola Olga che la condusse nel 1862
seco in ltalia, che da allora fu sempre suo soggiorno. Fu presso di noi che ella sentl, sotto
Yinuenza della bellezza della natura, manifestarsi
le sue attitudini letterarie rese da lei azione, e
azione umanitaria e moralizzatrioe. La sua vita. era
stata ricca di avvenimenti svariati e di peripezie;
perch non dame la narrazione come un insegnamento utile ad alleviare la vacuita. dellesisLenza
delle giovani viventi nell'attesa del matrimonio e
in una compressione di ogni attiviia spontanea;
perch non darla come un esempio ed unesortazione? E le memorie (tradotte ora e pubblicate in
italiano, grazie alle cure di uu nostro illustre
uomo politico e della sua colta signora) furono in
parte puhblicate, ma, nelle condizioni che in quei
tempi agitavauo ogui paese, ease non deetarono
grande atteuzioue. Nel 1884 scriveva un volume
di pensieri, nel 1885 piu racconti e uu romanzo,
Fedra, nel quale tratta con utile audacia dei piu
ardui problemi morali. Nel frattempo la traduzione
tedesca, da lei stessa compilata, delle proprie mernorie, uscita nel 1876, aveva avubo in Germania
un successo completo e unammirazione grande,
cosl che dun subiw ella vide il modesto appartamento, che occupava in Roma non lontano dal
Golosseo, meta a molti e molti suoi counazionali.
Uidealismo che aveva inforrnato la sua giovinezza aveva sublto una trasformazione progressive,
no a identicarsi con una concezione delluniverso, euperiore a tutta le limitazioni delle reli-

iunnu nz nnnnnu

243

gioni positive.... Questo camhiamento ban rispecchiato nel libro suo pubblicato nel 1897 in eta di
80 anni, La sews della vita d'tma Idealiata, che
porta sulla scene parecchi nuovi personaggi, come
Nietzsche, Minghetti, Lietz, Wagner. Uamicizia del
Wagner ha avuto gran parte nella vita di lei e a
lui dovette ella 1 impulso allo studio di Schopenhauer, che la impressiono tanto. Ne in sl tarda
eta volle ancora cessare dal lavoro: rest-sn tuttora
ad attestarlo un articolo peril Gather Jahrbuch e
un lavoro a proposito dellaaire Dre;/fus....
Grande fu la sua arnmirazione per Maziini,
chella conobbe a Londra in casa Stanseld; tutto
un capitolo delle sue Memorie gli dedicate.
or Era lui che dir-igeva la conversazione, senza
saperlo e senza volerlo, come ogni uomo superiors
domina un gruppo di persone che lo ammirano.
Quando egli cominciava a parlare, i suoi occhi
cupi lanciavano lampi, ci si sentiva davanti ad un
uomo straordinario. Cola irnparai ad apprezzare la
bella, seria e doloe nature di Mazzini: il suo prolo
ricordava quello di un suo cornpatriota, cli Dante;
e in lui eorne in questa le eoncezioni losoche
avevano una tinta di rnisticismo dove tutto diveniva simbolo. Come uomo politico si avvicineva a
Cola di Rienzo: del 1 tribuno avava la tenace
fede in un ideale politico che credeva destinato
a divenire realta a dispetto dogni ostaeolo. Dal
punto di vista pratico aveva anche qualche cosa
del Macchiavelli. La sua vita era duna semplicita
estrema non per ascetisrno, che egli amava la bellezza, ma per patriottismo e spirito di escricio;

non-u u'mnu|n

abitava una piocola camera modesta, ma non uno


dei suoi connazionali bisognosi lo lasciava eenza
aver rieevuto un aiuto; quando nun aveva che
dieci scellini ne dava cinque. Non c stato santo
n eroe che piii cli Mezzini abbia fatto della vita
Pespreasione della propria fede; egli ha vuotato
no alla feccia Pamaro calice: fu un martire della
fede, piil dogni altro; poriava la corona di spine
e la croee nel suo sacricio di tutta la vita per
una idea. Era sbagliala questa idea? Che imporia,

so per lui era la verita? >.


1
at

Pur in rnezw a tanto variar di eonoseenze e a


cosl rapido suocedersi di scuole e di tendenze diverse, anzi opposte fra loro, Ia Meysenbug mantenne coetante un equilihrio che la prove piii
forte della sua originale individualita. e che le
permise di essero moderna sempre e rnodemissima
poi negli ultimi anni di sua vita.
Coel eesa riassume in brevi linee lalta sua coueezione della vita e del problerna delle cause nali:
x Per i cristiani credenti - specialmente peri
cattolici che in tutto hanno idee piii precise e fede
piil profnnda - la risposta rnolto facilel Esei si
sono costruiti un cosl belledieio di speranze che
possono aspettare tranquilli la soluzioue del grands
prnblema ultre la tomba. ll sogno bello, ma le
scienze naturali lo ban fatto svanire e il pensiero
logico, freddo ed inesorabile ha dettato la sentenza
alli0 che sperava. La losoa pero ha laseiato qua

uuvms DI nnnzexunn

245

e la aperto qualche spiraglio sul trasceudente cui


poteva rifuggire la vaga speranza, sl da scorgere
alla luee della accola lontana Pultima ora oscura.
x Ed anche Schopenhauer, cui non rimaneva
duhbio sullannichilarnento della personalita, ci fa
presentire nelle profondita dellessere la possibima di una condizione inconcepibile dalla nostra
limiiazione, ma che non il nirvana dellannientamento, ma la gioia di Dioniso tornato a ricomporsi dalla sua divisione. Che cosa eonduca a manifestazione la volonta di vivere da questa uniti,
un enigma; la volonta, come fenomeno, e cieca,
che se tale non fosse sarebbe assurdo e terribile
insierne il suo rnanifestarsi, quale sarebbe la cosciente creazione di un mondo pieno di colpa, di
dolore, di pena. G' un mezzo di liberarsi da questa
sequela di male conseguenze: Ia negazione appunto
di questa volonta. di vivere, negazione che aleuni
falsamente hanno interpretata come un rivolgersi
passivamente dalla vita, anzi come una volenterosa separazione. Piuttosto essa indica la maseima
attivita che eleva la cecita. dell'atto volitivo, la penosa brama di cio che di brama non degno, e
gia. qui rioostituisce il distrutto sentimento dellunii.a nella calma del saggio che uellinte11ettuale facolta. conoscente e creativa gode del vero
nirvana.
4 Un materialismn ainato e venutoa porsi fra
il brutale dominio della forza e della materia e la
losoa che ha ancora lasciatn uno sfondo metasico: la losoa realistica di Diihring. Questo eevero pensatore, tenendosi saldo sul l/erreno della

BIB

norm n mnum

scienza moderna, nega assolutamente ogni metasica, ma solleva, sulla base di una realtzi che
abbraccio ogni esistenza, la bandiera di un idealismo reale che spiritualizza la vita. Nel suo sistema della unita reale di ogni essere, al di la
della quale non pin si cela un secondo mondo metasico, si evolve, per il principio inerente all'essere, la molteplicita del mondo. Uesistenza personale s'innalza come onda sulla quieta supercie
delloceano, sinnalza no al massimo e ricade poi
no a perdersi nella immensa massa.
s ll principio dellunita e saldo nelpensiero dei
due loso come quello della molteplicita in essa;
la grande diereuza fra essi e modo di apprezzsre la vita, che Schopenhauer ritiene errore e
colpa, mentre per Diihring e una realia capace della
perfettibilita massima. ll primo protesta contro un
mondo che egli concepisce come risultato di condizioni cieche coscientemente, che Pintelletto e la
morale devon repudiare. Ualtro pure protesta contro Pattuale ordinamento del mondo: in ambo i
casi we la negazione della vita come esistenza puramente animale, come puro desiderio di essere,
come pura brama di piacere, in ambo i casi la
negazione porta gi. in questa vita ad un risultato:
per lo Schopenhauer questo nella felicita del
saggio che si liberato dal desiderio, peril Diihring
nel mondo rigenerato dalla ragione e dallumanita. Il cbmpito che i due grandi pensatori oi propongono si pub esprimere in una parole: Liberati,
fa di te unopera darte, un essere divinizzato, completo; il velo di Maja equareiato, non we piii

nuunu ni nnuuw

247

inganno alcuno ne illusiono. Questo sia per noi


la morte, la grande ammonitrice che ricorda il
cbmpito di riempir la vita con i piu nobili elementi. che annichilera i doloridella ue, che lo
spirito eterno come la Luce 2.
a
as

E la sua mente, avida sempre di maggiori e piii


dirette conferme alle intuizioni di un sentimento
che eesa sapeva, quando si manifesta, infallibile,
pereh riilesso del divino, cereava avidamente e
aperiamente si compia/ceva. di tutte quelle scoperte della scienza che suifragassero di un alto
dato indiscutibile la sua oonvinzione dellunit-5 primordiale e della nale arrnonia clelluniverso.
Percib tu a lei di sovrane gioia la scoperta recentielima del Bose sulla sensibiliia dei minerali
che le porse la doleissima occasione di scrivere il
testamento morale di queste sue ultime parole:
4 Chi rietta al processo di genesi del mondo
non pub non vedere che la piii alta sommita delletern0 nella manifestazione, della quale siemo
venuti A conoscenza, lo spirito peusante, e che
possiamo dedurne che questa energia unica, in
tutte le cose attiva, anche qui si manifesta come
spirito risplendente in noi, come un raggio individuato e riconoscibile in tutta la sua maesla solo
per cib che ne possiamo intuire. Naturalment/e
questa onnipotente conosoenza poteva manifestarsi
presso i popoli giovani solo in forme limitate; ma
come avviene che lo spirito che ancora non si

248

mmu ifmnum

completamente liberato scambi cio che e transimrio costituito dai mutevoli feuomeui del divenire con cio che e permanente, cosi le rappresentazioni che solo designavano lo stadio temporaneo della couoscenza, furouo stimate verita
eterne e vennero ssate in dogmi piil 0 meno limiiati. Questa lotta dello spirito liberantesi con
la indolenza e col timore della ragione di fronte
alle possibili conseguenze, andb tantoltre che il
soprasensibile fu foggiato secondo il piii oompleto materialismo, se non altro per assicurarci
del mondo che cade sotto i sensi, visto che la.ltro'
evauiva in nebbie sempre piii tte. Daltro canto
per fortuna risorto Pidealismo vittorioso che
pone chiaramente come leterno, il primo, appare,
obbedendo alla sete del divenire, in polimor
aspetti ed in forme sempre piii elevate no a raggiungere il sommo che, come fu detto, lo spirito pensante. Ma poiche questo, sottoposto alle
leggi della manifestazione, si vede solo come isolato, come raggio individuato delleterna luce, la
couoscenza di se stesso resta di rousegueuza incompleta. Forms religiose limitate hau sempre
tentato di cornprendere in forma terrena, individuata, Pincomprensibile, primordiale, e percio sono
sempre caduie o, se conservatesi, non han piii
avuto alcunintluenza nobilitante. Riconoscere la
nostra limitazione la sola cosa che ci resia. E in
questo mi ha colpito come una conferma la notizia
della seoperta dello scienziato indiano J. C. Bose,
professors allUniversita di Calcutta, scoperta meravigliosa che ci da Passicurazione che anche i

uumm m IIIIIIIIUG

249

metalli, ilu qui creduti materia morta, hanno sensitivita, che essi rispondono allo stimolo, che anche
in essi e attiva la grands universale energia che
penetra ogni cosa vivente. E una scoperta dimportanza somma non solo per quel che riguarda
la scienza, ma anche per la losoa. Questa unite.
di un principio che si manifesta in ogni cosa e
tutto foggia, davanti alla certezza del quale cadono nella polvere tutti gli dei e glidoli creati
dalla nostra inquieta umanite, vive anche in noi,
e nostro compito di farlo manifest-are in noi
stessi in modo sempre piii sovrano .
Non una pagina dogna di Goethe? Oh, se
fosse fattibile, io vorrei poterla narrare la serie
delle evoluzioni 0, meglio, delle asceusioni continue di questa rara creature che consacrb la vita
a suffragar le sue idee e consacrb gli studj a dar
loro per gioia sua ed altrui una base sempre piil inoppugnabilmente scientical....
Onde essa eegul e accompagnb il eepere moderno in tutte le sue vie, spesso tortuose ed anfrattose, a questo, unico soopo.
iv
am

Ora, essa dorme in quel cimitero di S. Paolo,


che a ogni mente di poeta sembra certo - coi
suoi alti cipressi peusosi fra lo sbocciar e Paulire
dei ori un'immagine della verde soglia di quellEliso dove nella calma serena della natura le
omhre dei grandi si adunano a conversar di cose
calms, serene ed alte.

260

rlonu. I>'lDIJ'|

Vicina alla tomba del glio di Goethe, non lontann da quella dello Shelley, la sua cenere e gia
meta al peregrinar reverente di quanti la conchbero in vita e cosl sta per esserlo di quanti
le vorran dir: c grazie pel bene che avre. loro
recata Popera sua e in cui la sua vita e il suo
pensiero ei continuano senza ne.
Su questa citta, che il Byron he chiamato < citti
dellanima in forse perche in niuualtra come in
essa lauims. 4 vede > -- e l'uomo chiaramente
distingue leterno dal caduco, il reale dall illusorio, in questa citte su cui sempre spazia in sensi
di amore il pensiero del Goethe, dello Shelley, del
Byron, dello Stheudal, del Keats, e con essi, quelle
recente del Myers, graude e umano e dolce come
uno scolaro di Platone su questa citte, meta di
tanto arnore, sacra nel vaticinio dei graudi a sempre nuovo missioni da unurna di purezza, vibra
dolcement/e e si diifoncle pur la voce di Malvida
di Meysenbug e, in questo coro alto e grande,
essa dichiara la hellezza dello sforzo, iufaticabilmente diretto a un ideale di armouia all ideale
supremo.

Alfredo Loisy.
Un edialn elarnn nun -1 pub BIh'DlIQ will
chmun an pemlaro mm am. lmmnhhllu
A 14 Verlbl. non rm che u mm-1 mm -x
1- an own.

A. mm, rxwwm -1 |'9I\'4s, p. nae.

La simbolica nave di San Pietro non ha omai


pi1'1 a lottare solo contro la furia delle onde che
si agitano intorno a lei da ogni pan-be e contro la
forza dei venti troppo spesso contrari, ma. anche provata nelle persone dei suoi capi dalla nuove
esigenze e dalle nuova idee dei suoi gregari.
Non voglio dire che costoro attantino al buon
cammino della venerauda nave come, seuza dubbio, fauna coi venti e con la onde tante correnti
piix 0 mano... sottamarine della. societb. moderna.....
Anzi 6 francameute dubbio quali delle due forze
(che tali omai si manifestano) dei capi e dei gregari, sia maggiormente ansiosa della buona rotta
del vascello.
E i gregari, anzi, sembrauo dire ai capi, mentre il tamporale imperversa: Vedete, siete voi che
oi avete condotti a quests male venture da cui
ogni memento sempre pi11 diicile uscire.....
Ed essi, i gregari, si preparauo a far da s, a
salvare ad ogni costo il venerabile naviglio che

252

ywrml n mnuun

umano per Ia maest, nohilmente dominatrice cui


sperano possa essere ricondotto e continuano oxnai
nella loro via can una sicurezza degna spesso di
cause meno dubbie e con una forza che ha loro
conciliats (non giova nasconderlo) indubbie simpatie fra le intelligenze di ogni paese.
Essi hanno veduto qual tesoro di forze avesse
lasciato alle fedi tutte Pincauto procedera del matorialismo storico che giunse con troppo celere
pretensions a proolamare la scienza 4 la sola superetite nel deserto dei oieli > ad hanno altresi
scorto facilmente come < Peducazinne positiva ,
solo preoccupata di guidare le iutelligenze, si fosse
fatta dimentica in tutto dellesistenza a del reggiruento dei cuori.
Onde a essi fu facile cbmpibo di rievocare la
parola di Gesil 0 di ripresentarla scevra il pih
possibila delle iugiurie e delle coutaminazioni di
tanti suoi miuistri.
F11 cosl che si venue sviluppaudo in tauti paesi
quel movimento democratico cristiano che poi/
sambrar a molti compimento di pix) vasta promessa che non fosse appunto quella prta dal
materialismo.....
Ma poich, quando Ia carrozza deve ribaltare a
ogni oosto, Dio accieca 0 inebria il coochiere, cosi
accadde che questa movimento della democrazia
cristiana, proprio quando e mentre siava iniziaudo
le sue prime uotevoli vittorie, venue fermato dalPordine imperiuso del Vaticauo, e reso cosl inutile, persino anche IA dove (provvida irouia delle
case) di esso e di sue larghe vedute avevano gis

n.ru.no win

253

oominciatu a servirsi gli alfaristi del potere temporale, per fascinare le moltitudini....
Fra le giovani furze di cui dispone oggi il mondo
cattolico, se na trovano altre che fanno opera in
apparenza meno forte e temibile, ma in realta
(come i fatti dimustrano) assai pii1 dannosa agli
interessi che, nel Home di Gesix, si vogliouo continuare a rivestire di religioso ammanto. Sono
quests le forze degli studiosi che vigilano sulPevoluzions del dogma e dei suoi rapporti con le
nuove vedute e le nuova scoparte e interpretazioni
della scienza.

Essi, pur so fanno opera di cui il pubblico


Liens per ancora poco conlo, perch, specialmenbe
fra noi, assai pooo la cumprende, sono tuttavia
Lemuti formidabilmenbe dal Vaticano, che, con questi suoi timori e con le rnisure di repressibne onde
Ii soddisf:-mmostra una volts ancora persino alle
menti piil ingenue - che cosa voglis. dal mondo
e che cosa chieda, pure ai suoi seguaci piil ortodossi, nel nome della religions cr'isana-catt0lica.
E il case de1labate Loisy giunge propizio 11 cunferrna (se ne fosse bisogno) dei miei assen-ti.....
Uabate Alfredo Loisy uno dei sacerdoti pit
illuminati e pii e colti che la Chiesa couti nel
suo seno.
Solitario, studioso, egli non si occnpa che di
cose raligiose e di studj ad esse attinenti. Intelligente e ne quanta erudito, egli appartiene a
quella schiera di graudi pensatori di cui la Chiesa,
molti secoli or sono, onorava e beuediva lesi-

254

rwnl-x D' mnnun

stanza, gloricando San Clemente, Sant'Agostino


e San Tommaso.
Egli , ripeto, un solitario, un pio, un erudito,
e i libri da lui sci-itti non sono opera di reboante
dottrinarismo o di rumoroa. propaganda, bensl
saggi profondi sulla Storia del Cmume del Vecchio e Nuovo Testamento, sul Libro di Giobbe,
sugli Evangeli sinottici, sui Miti babilonesi in rapporto ai primi ca/pitoli della Genesi, sulla Religions d'Israele, sullEvangel0 e la Chiesa.
Egli, in tutti questi suoi lavori, non ha mai tralasciato di ribattere, ogniqualvolm lo poteva, le
opinioni della critica che il clero chiama. razionalista; iusomma uno di quegli uomini che si invidiano al partito 0 all'idea cui hanno dedicata
la loro attivita.
Orbenel quest'uon1o e il lavoro di questa intelligenza sono stati scoufessati dal Vaticano.
Per quale causa? A causa del recente libro delFabate Loisy: IZ Vamgelo e la Chiesa.
Che c in questo libro? si chieder. il Iettore,
abituato alle sfrenate intemperanze della stamps
politica; un libello, un'opera sovvertitrice,qualcosa che arieggi agli scritti di Giordano Bruno 0
alle apostro del Savonamla?
Niente di tutto questo; questa libro, di cui tutta.
Pedizione scomparsa improvvisamente dal mercato librario, questa libro, gizt condannato dalla
Congregazione dell'Indice e per cui Yantore fu
chiamato innanzi al Tribunale dellInquisizione,
(davvero c da far trasecolare l) soltanto e niente
altro che la clifesa che un prete cattolico ve-

unnvo win

255

ramente orwdoauo fa del cattolicismo contro


gli attacchi di un critico protestante, il celabre
Harnack.
Edicante, non vero?
Eppure cosl. Ii libro del Loisy non 6, per
cosl dire, che un lungo articulo poleinico interamente dedicate alla confutazione del libro del
prof. Harnack: L'e.!.\ren1a del crtettanesima.
Naturalmente non a credere che le intelligenze
che governano il Vaticano siano coal sciocche
da condannare un libro che difende la feds ortodossa..... ease lo hanno condannato inveca samplicornante perch con la fade non difende altresl i
tanti interesai che ad essa si vogliono, in Vaticano, inseparabilmente connessi; perch, anzi, mostra che quasti interessi non li vuole (e non si
possono tampoco) difendm-e.....
ll libro del Loiay si cornpone, oltre che di una
introduzione, di cinque capitoli: ll regno dei Cieli;
ll glio di Dio; La. Chiesa; Il dogma cristiano;
ll culto cattolieo.
Occupa duacentoquaranta pagine di formato ordiuario dedicate, ripeto, completamenw alla confutw
zione dellEsseMa del crixtianeaimo di A. Harnack.
Uautore vi si mostra stilista pertetto, logico ed
erudito fortissimo. E il libro nu vero capolavoro
di nezza polemica e dialettica.
E opera poi di cosl profondo wume e non facile lettura, che lo steam cardinale Richard dovette leggerlo tre volto prima di giungere alla
conclusions an cui bash la sua accusa invero interessante che il libro minava le fondamenla pietrim della Chiesa.

256

rl0In.| n'lnIAul'r|

II libro rnina le fondarnenta c pietrine > della


Chiesa. Invano si cercherobbe, per voro, frase
piii scultoria in cui sintetizzare una-ccusa e caratterizzare la quintessonza di un libro e di un
metodo di vedute.
Ed e proprio cosl: mina nel campo dei dogmi
ogni limitazione e ogni superstizione, nel campo
dellazione ogni rivendicazione temporale, ogni tendenza. anticristiana, nel senso piu nobile della parola.
Vediamolo da vicino.
l-lo detto che Pautore difende cio e solo cib che
nella Chiosa possibile difendere.
Vediamo quindi con quale straordinaria nezza
egli risponda allI-Iarnack a. proposito del potere
temporale e del carattere politico della Chiesa.
(Ripeto: tutto il libro opera tale che conusce le insidie e sa su quali punti del suo cammino possano specialinente essergli tese; quindi
non chiediamogli volgari frasi reboanti, non aspettiamo da lui dichiarazioni troppo ingenuarnente
aperte....).
Leggiamolo invece con grande attenzione e rileggiamolo noi pure, come il cardinals Ricliardl...
solo a questa prezzo scopriremo tutto il valore
delle frasi a mezzaria e delle idee espresse a meta
che hanno fatto suscitare i segni di furore dalla
Curia o condannare il libro.
c Se la Chiesa fosse, come la concepisce e la
rappresenta lHarnack, una istituzioue atfatto politica, non avrebbe certo nulla di comune col Vangelo e succederebba immediatamente a.llImpero
l"0l'l'l8.IlO.

u.n.mo Lois!

257

4: La tradizione ei ricordi di quosto hanno, per


cosl dire, condizionato Iazions della Ghiesa, ma
senza cambiarne il carattere essenziale. Checche
se no possa dire, ci corre da Leone XIII a Traiano,
dai vescovi ai proconsoli, dai monaci alle Iegioni,
dai gesuiti alla guardia pretoriana. Il papa non 6
re come papa, e qul si tratta di Chiesa universale,
non d Impero. I cattolici non considerano il papa
corne sovrano, ma come guida spirituals. Pur ricevendo Pinvestitura dal papa,i vescovi non sono
ne in diritto n in fatto semplici delegati; ss il
papa 6 successore di Pietro, i vescovi succedono
agli apostoli e il loro ministero non A dordine
politico o purarnente nmministrativo. Solo con una
metafora si possono paragonare i religiosi ad un
esercito; quel che predjcano i preti secolari ed i
monacinon Ia politica del papa, neanche quando
questi ne ha una, ma il Vangelo con linterpra
tazione chiesastica tradizionale, e il regno che essi
cercano propagare quello del Vangelo, non quello
del papa come differente dal regno del Crista. Anche i geauiti, istituiti per difendsre la Chiesa romana contro la riforxna protestante ed antipapale,
non sono agenti politici, ma predicatori di religione ed edncatori, malgrado tutto cib che si
possa pensare dei loro rnotodi e tendenze particoIari. II lato politico di oodesta grands istituzione
del cattolicismo e naturalmente quello che pm colpisce chi Posserva daIIestern0, ma esteriore e
si potrabbe dire esterno. Bench lo sviluppo cattolico, osservato alla supercie, sembri tenor solo ad
accrescere Pautorita della gorarchia 0, piuttosto,
\-

258

rlonu n IDIALIITI

del papa, il principio fondamentale del cattolicismo


non ha cessato di esser quello stesso del Vangelo.
I fedeli non esistono per il servizio della gerarchia,
ma questa per il ssrvizio loro; oosl non la Chiesa
per il servizio del papa, ma viceversa.
1 Certo Ia Chissa ha. rivostibo, per molti riguardi,
la forma di un governo umano ed 6 divenuta, e lo
6 ancora, una potenza politica. Tuttavia ha sempre
voluto e ora vuole essere altra oosa. Che abbia
un punto di vista politico e con la politica sia in
contatto, e una condizione inevitabile della sua esistenza, da quando la dottrina prese nelIImpero
romano una. certa diusinne. Che essa stessa si
eriga a. potenza politica, trattando i governi dal1'aIto in basso 0 da pari a pari, negoziando aifari
religiosi come alfari internazionali, 6 questa una
forma transitoria dei suoi rapporti con i poteri
urnaui. In questa senso essa non 6 sempre stata
una potenza politics. e potrebhe cessaro di esserlo.
Lo stato attuale 6 nu lascito del passato, che si
pub Iiquidare con procauzione. Ma si pub prevedere nelIavvenire uno stato generale delle nazioni
civili in cui Ia Chiesa, potenza spirituale e non
politica nel senso accennato, nulla perderebbe del
proprio prestigio, indipendanza, inuenza morale.
La politica cade sempre piii, e non cadra inne
dalle mani dei roggitori in quelle degli affaristi?
Che guadagnerebbo la Chiesa a trattare con questi
cib che la riguarda, e che interesse avrebbsro essi
ad occuparsi di queste cose?
4 Si puo andare ancora_oItre, e congetturare
che la Chiesa, nel suo modo di trattare con Ie

u.runo LOIIX

259

persona che riconoscono la sua autorita, trovera


dei prooedirnenti piii consoni con la eguaglianza
fondament-ale e la personale dignita di tutti i cristiani. Nel livellamento universale che si prepara,
i membri della gerarchia ecclesiastica potranno
esser men grandi secondo iI mondo, senza nulla
perdere dei diritti del loro ministero, che (liventeranno, in modo pin visibile, doveri. Non 6 del
resto vero che Pautoritzi ecclesiastica sia mai stata
e sia una specie di oostrizione esteriore su ogni
moto della coscieuza. Essa , prima di esser dominatrice, educatrice, istruisoe prima di dirigere,
e colui che Ie obbedisce lo fa secondo la propria
cosoienza e per obbedire a Dio. In principio il cattolicisrno tende, come il protsstaniismo, alla formazione di per-sonalil. religioso, di anime padrone
di s6, di coscienze pure e libere. Iuvero non si
pub negare che per esso Io scoglio 6 appunto
voler troppo governare uomini invece di elevare
solo delle anime, ne che la sua tendenza 6 stata,
per reazione contro il protestantesimo, di annullare Pindividuo, di tutelare I uomo, di controllare
la sua attivita: iI che non provoca davvero iniziativa alcuua. Ma 6 stats. solo una tendenza, che
difcilmente si potrebbe dire che nella. Chiesa c6
una legiane il cui ideale politico e religioso 6 una
socieia regolata da una sorta di consegna militare
in tutti gli ordini del pensiero e dellazione; ideale,
il cui difetto principale 6 non dessers contrario
al Vangelo, ma di essere pericoloso ed irrea1izzsbile.
q Il Vangelo di Gesu non era del tutto indivi-

280

rlnnu nmnr.|m

dualista nel senso protestante, ne del tutto ecclesiastico nel senso cattolice. Si rivolgeva alla massa
per costituire la societa Iibara degli eletti; ci si
pub fare un idea della personalita, della forina di
governo nel regno dei Cielii La vita e Ia durata
del Vangelo ne han fatto un principio penznanente
di educazione religiosa e morale, una societal spirituale in cui vige il principio. N6 questa regge
senza quella, n6 quella senza il principio, che,
unico il protestantesimo e lI-lei-neck, voglionu tener ferino, con una concezione inconsistente e irreale.
1 Le circostanze storiche hen fatto sembrare che
Porganisrno socinle abbia compromesso il principio, e che ancora lo minacci. Ma tutto cib che 6
nel mondo non 6 perietto..... )Quale sottilissima nezza, non 6 vero? E tutto
un alto e nobile programme verarnents r1'generatore che egli addita - con quanta eicacia sappismo..... -- alIazione della Chiesa, sotto Paspetto
di non irnportanti constatazioni e di polerniche necessita.
Ed ecco con quali sapienti reticenze egli oonstati,
con Iassoluta bancarotta dogni profess temporale,
e con una ironica difesa delle colpe del passato,
Purgente neoessita della Chiesa di spiritualizzarsi
o di perire:
1 Dal XVI secolo in poi le condizioni geuerali
della societa cattolica si sono rnodicate. Non c6
pil1 vere repubblica cristiana, ma Sfati cristiani,
sulcientemente consolidati, che il sentimento di
una fede 0 dun pericolo coinune non riunira piii

Aulmo noun

261

in unazi0ne concorde cornera accaduto per le


Crociate. Infatti Yautorita del papa si esercita con
sempre maggior diicolta neIlordine pubblico; la
Chiesa, ricca e potente in ogni Stato,6 rninata da
una crescente corruzioneg e una grands riforma
si rende necessaria per liberarla dal mondo e restituirla ai suoi ni. Ma Chiesa e Stato si trovano
sl intirnarnente Iegati che Porganizzazione indipendente dei poteri religioso e politico non potsva
avvenire ssnza torsioni, scosse, lacerazioni. Osservando in distanza i fatti, dopo aver constatato
che il Papato dei secoli XV e XVI fu in continue
preoccupazioni per i suoi interessi pariicolari e
non abhastanza per la riforma sempre piii urgente,
si vede che, se per la forza delle coso Pinuenza
politica della Chiesa 6 andata sempre scemando, il
potere spirituale del papa sempre pin crssciuto
ed 6 divsnuto cib che aveva hisogno dessere per
assicurare la conservazione della Chiesa cattolica
nelle rivoluzioni e nei tumulti deIleta moderna.
II papa resta il padre dei fedeli e il capo delle
Ghiese, e si pub prevedere che la sua azione non
si esercitera. piii nelle forms in cui si esercito nel
medio evo.
c Non v6 istitnzione sulla terra 0 nella storia
urnana di cui non si possa contestare Ia Iegittimita
e il valore, qualora si ponga a fondamento che
nulla ha diritto di essere fuori del suo siato originale. E un principio contrario alla Iegge della
vita, movimento e sforzo continuo cradattamento
a eondizioni sempre variabili e nuove. Il cristianesirno non si 6 sottratto a questa legge e non

282

rwnu n uannurn

bisogna biasimarlo perche vi si 6 sottoposto, ch


non poteva fare altrimenti.
4 La conservazione del suo state prirno era impossibile, come Io 6 la restanrazione di quello
stato, perch Ie condizioni in cui-il Vangelo 6 sorto
sono scomparse per sempre. La storia mostra Ievoluzione degli elementi che lo costituivano,i quali
hanno sublto, e di necassita, molte trasformazioni,
pur restando sempre ricouoscihili, sl che 6 facile
vedere cib che adesso rappresenta, nella Chiesa
cattolica, 1 idea del regno dei Cieli, del Messia suo
annunciatore, delIapostoIato 0 della predicazione
del regno, ossia dei tre eleinonti essenziali del
Vangelo vivents, che hanno snbito cambiarnenti
necessari alla loro esistenza, La teoria del regno
pnramente interno Ii sopprime e fa astrazione dal
reale Vangelo. La tradizione della Chiesa Ii conserva interpretandoli e adattandoli alle rnutovoli
condizioni dellumanif.6.
< Sarebbe assurdo volere che il Cristo avesse
a prion determinato le interpretazioni e gli adattamenti che itempi dovevano esigere, poich6 questi non avevano ragione dessere prima delIepoca
che Ii rese neceseari. Non era n6 possibile n6 utile
che Gesii rivelasse ai discepoli l'avvenire della
Chiesa; il pensiero che egli trasmetteva ad essi
era la necessita di continuare a volere, a preparare, a realizzare il regno di Dio. La prospettiva
di questo si allargata e modioata, quella del
suo avvento denitivo si 6 allontanata, ma il _ne
del Vangelo 6 restato il ne della Chiesa.
< E invero degno di attenzione che Ia Chiesa,

unmo win

283

per quanto cosl antica, per quanto gin cosl sicura


del giudizio nale imminente, per quanto lungo
possa assere Pavvenire che si promette, riguarda
s6 stessa come istituzione provvisoria, oome organismo di transizione. La Ohiesa della terra, 0
Ghiese militants, 6 come il vestibolo della trionfante, che 6 il regno dai Cieli realizzato nelleternita, ritenuto realizzabile ancora all'estremo limite
dei tempi. Se son cambiate le dimensioni dellorizzonte evangelico, il punto di vista 6 sempre qnello,
La Chiesa ha ritenuto l'idea fundamentals della
predicazione di Cristo: nessuna istituzione terrostre realizza deflnitivamente il regno, e il Vangelo
ne prepara solo il compimento iv.
Da queste coustatazioni s da questo augurio di
una nuova era pel papato, il Loisy assurge alla
concezione della fede e del culto nelle sue manifestazioni.
Ed egli, qui, con alta siourezza, scrive:
4: La vita duna religione non 6 nelle idee, non
nelle formula, non nei riti come tali, ma nel principio segreto che ha dato in prima uifattrattiva
potente, una sovrannaturale elcacia alle idee, ai
riti, alle formula .
Onde trova b_en meschini i dettami della superstizions, e grande e ben accolta la pregbiere
sincera delluomo, chiunque egli sia, sincero a
sua volta:
< Sarebbe certo prudente moderar questo cnlto
in talune manifestazioni e soppratutto chiarirlo
nella sua vera funzione. Le considerazioni generali che legittimano, dal punto di vista cristiano,

284

norm: n mnurri

la preghiera d'intercessione come mezzo per fissure in Dio lanima, pol tramite delle creature
nelle quali egli si riconosce e si 6 particolarmenle
rivelato, esigono che codesta preghiera diiferisca,
per lo spirito, dalla superstizione pagana, e non
si nutra di chimera.
x E le puerilita apparenti della dovozione sono
lontane dalla religione meno di quel che paia.
Uaspetto delle cose 6 duplice. Luomo 6 come
messo fra la natura ove tutto par fatale e la coscienza dove sembra libero tutto. L universo 6 per
lui un gigantesco meccanismo che lo attornia dogni
Iato e ove so ne presenti Poccasione lo urtera spietatamente, 6 lo spettacolo che un essero onnipotente e buono oifre a s6 stesso. La contraddizione
che si rileva nella condotta delluomo che chiede
di essere esonerato dalla fatalita esiste anche nel
mondo, ove vediamo la necessita e la libei-ta. Nessuna preghiera 6 per lu0mo di feds insigniflcante
0 ridicola, pnrch6 essa non misconosca Dio nella
sua bonia e no rispetti la sovranita; nessuna 6
giusticata come atto di ragion pura e di perfetta pieta se non 6 la rettitudine dintenzioni, lapplicazione al dovere, la sommissione alla volonta
divina .
Ne viene quindi, di necessita, il razionale adattamento dellEvangelo alle condizioni sempre mutantisi dell'umanit6:
E vero che, in seguito aIIevolnzione politica,
intellettuale, economica del mondo odierno, e a
cio che si dice, in una. parola, lo spirito moderno,
una grande crisi religiosa si 6 prodotta un poco

I
I

Au-uno mu!

285

ovunque, la quale colpisce le chiese, le ortodossie,


le forme del culto. I1 miglior mezzo di rimecliarvi
non samhra sia sdpprimere ogni organizzazione
ecclesiastica, ogni ortodossia a il culto tradizionale,
cib che getterebbe il cristianesimo fuori della. vita
e dellumaniL; ma far pro di cib che , in vista
di cib che dovrzl essere, non ripudiar nulla del retaggio Lrasmesso dai secoli cristiani al nostro, apprezrare come convieue la necessim e1utilil-A delPimmenso sviluppo avvenuto nella Chiesa, raccoglierne i frutti, continuarlo, poich oggi, pi che
mai, come sempre, si impone ladatt.amento del
Vangelo alle mutevoli condizioni umane v.
I1 capitolo che il Loisy dedica al dogma cristiano
grnnde per la serenim e la vera e sincera simpatia a cib che vha di essenzialrnente sublime
nellessenza vera del cristianesimo.
E la Chiesa ha condannato anche questa!
Scrive il Loisy:
c Non indispensabile allauwriu1 della fade
lmmutabilit, rigorosa nella sua rappresentazione
inf/ellettuale e nella verbale esprensione, e tale
immutabilit sax-ebbe incompatibile con la natura
dello spirito umano. Le nostre wnoscenze piil
oerte ne1l'ordiue della. natura e della scienza sono
sempre in moto, relative, perfettibili sempre. Con
elementi del pensiero umano non si pub costruire
un edicio aterna. La verihi sola immutabila,
non la sua imagine nel nostro spirito. La fede a
quella si dirige a travel-so la formula necessariemente inadeguata, suscettibile di miglioramento e,
percib, di mutazioni.

268

nonu n mnnml

c Gli antichi dogmi ban la loro radios nella


predicazione e nel minisl/ero del Oristo, nalle esperienze della Chiesa, nel pensiero teologico: non
poteva essere altrimenti. E cib che non men
naturals che i simboli e le denizioni dogmatiche
siano in rapporto con lo stato generals delle conosoenza umane nel tempo e neIlambienf,e dove si
son costituite. Ne segue che un carnbiamento 00nsiderevole nello stato della scienza pub render
necessaria una nuova interpretazione delle formule
antiche, che, concepite in unaltra atmosfera intellettuale, non dicono piil tutto quel che bisognarebbe 0 non lo dicorio come andrebbe detto.
Qui si distiuguerzi fra il senso materials della
formula, Pimagine sua. esterna in rapporto con le
idee ricevube dalfantichit. e il suo signicabo
propriamente religioso 0 cristiano, Fidea fondamentale conciliabile con altre vedute sulla costituzione del mondo e la natura delle cose. La
Ghiesa ripate, nel simbolo degli apostoli, c disease
allinferno, risuscitb da morte , esprassioni che
per lunghi sacoli sono slate press alla lettera.
Le gene:-azioni cristiane si son succedute credendo
alllnfexno, dimora dei dannati, al disotto, e al
cielo, dirnora degli eletti, al disopra. NA Ta eologia
dotta, n la predicazione popolare mantengono ancora questa localizzazione; e non si pub nemmeno
determinare il luogo del soggiorno dellanima del
Cristo nel tempo fra la morte e Fascensione, n
quello della sua umanita gloricata, dopo. I1 senso
propriarnente dogmatico di questi articoli resta lo
stesso, perch sinsegna sempre un rapporto tran-

ALIIIDO I-out

287

sitorio dell'anima del Crism con i giusti dellantico patio e la gloricazione della sua umaniui
risuscitata. Si pub partanto dire, davanti alla trasformazione snblta dal senso apparents delle formule, che ls beologia futura non si fan! unidea ancora piii spirituale del loro contenuto? E vero, si,
che la Ghiesa corregge le proprie formole dogma
tiche con distinzioni talvolta sottili; ma agendo
cosl. continua a far cib che sempre ha fatto, ad
adattare il Vungelo alle oondizioni perpetuamente
mutevoli delfinwelligenza e della vita. umsna 2.
E con che duciosa simpstia egli, ii cristiano
vernments devoto e illuminate, presents una nuova
rn per le idee che unto ama poich tanto le conosce e tanta profondsmente le sentel...
4 Di fronte al protestantesimo che logicamente
conduce la. reiigione cristiana sllindividualismo
assoluto, il cristianesimo cattolico ha preso una
piii chiara coscienza di s stesso, si dichiarato
istituzione divina in qnanto sociel. esterna e visibile, con un solo capo che ha la pienezza dei
poteri dinsegnamento, di giurisdizione, di santicaziona, di tutti i pohari cio che sono nella
Chiesa e che i secoli anberiori avevan dato alPepiscopato universsle sotto Yegernonia del papa,
senza pecicsre se questi li possedessa tutti. Le
denizioni del Vaticano si sono svolts, per cosl
dire, dalla realm; ma so ii movirnento accentutore sembra uito, la riessione teologica non ha
sncor detto Pultima parola. Si pub credere che
Pavvenire far, circa la vera natura e Poggetto
delfautorif ecclesiastica, usservszioni che certo

26B

rmnu n mnum

reagiranno sul modo e le condizioni del suo escrcizio. Per cbiunque ha seguito il movimento del
pensiero cristiano n delle origini, evidente che
n il dogma cristologico n quello della grazia
devono esser considerati come estrerni di dottrina
al di ii dei quali non si aprs, n mai si apriral
peril credenbe, la prospettiva abbacinante del pensiero innite; che essi starebbero piix fermi della
roccia, inaocessibili ad ogni cambiamanto neonchs causalo e sarebbero tutiavia intelligibili per
tutte le generazioni; ugualrnente applicabili, senza
nuova traduzione od esplicazione, a tutti gli stati, a
tutti i progressi della scienza, della vita, della societzi. Le concozioni presontato dalla Chiesa some
dogrni riveiati non sono verifA caduto dal cielo
e conservate dalla. tradizione religiosa nella forms stessa. primitive; lo storico vi vede 1'interpretazione di fatti religiosi, raggiunta con laborioso
sforzo dal pensiero 0/eologico. I dogmi, bench divini d0rigine e di sostanza, sono umani di strut,tura e di cornposiziona. Non si pub pensare che
il loro avvenire non risponda al passato. La ragione rnuove delle dornande alla fade e le formula tradizionali sono sottoposbe ad nu perpstuo
lavoro dintsrprstazione, dove la lenera che uecide A elcacemente controllata dallo spirito che
vivica.
.
< Se mai una conclusione dogmatica formulaia
sullo sviluppo cristiano, si pub presurnere che sari
Yespressione della legge evolutiva che governs la
storia del cristianesirno dai suoi inizi. Finora i
teologi cattolici sono stati specialmente preoccu-

Aulmo min

269

pati dal carattere assolubo che il dogma riceva


dalla sua origine, la rivelazione divina, ed i critici
han vedubo solo il suo carattere relativo che si
manifests nella sua storia. La sana teologia dovrebbe tendere alla. cessazione dell'antinomia esistente fra Pautoritil. indiscutibile che reclama la
fede per il dogma e la variabilila, la relativiia
che la critica non pub osservare nella storia dei
dogmi e delle formule dogmatiche.
La vita eterna, nella predicazione di Gesii, non
il possesso di Dio per mezzo della fade, ma del
regno della vita futura, che non ha ne, che e garanzia per coloro che vedranno lora del grande avvento, che risorgeranno per goderne, che un elemento del Vangelo, oondizione necessaria e molto
chiaramente formulate, per prender parte al regno
di Dio. ll dono dellimm0rtalii.e non A ancora concepito come un riscatto, una ristorazione della
umanitzi, esso costituisce la ricompensa promessa
al giusto .
LHarnack chiama essenza del crislianesimo:
l idea della remissione dei peccati e della riconciliazione con Dio.
Essendo questi i due elementi in cui si afferma
tutta la limitazione del cristianesimo, e ben evidente che, accettandoli come essenziali, 1'1 cristianesimo, non solo csssa di armonizzare con la religione ebraica da cui derive, e con la persiana e
legizia che tanto inuirono su di esso, ma si trova
in aperta opposizione con quests religioni da cui
invece pur scaturisce.
Ne viene quindi unidea ben piccola di suo va-

210

nonu nnvnu|'rx

lore e di sue lunzioni nel mondo... E non forse


meschina lidea d'una religione che si fonda su
quel che non ha di cornune con le altre proprio e
perche vuol stabilire con esse divergenze incompatibili e quindi il diritto ad oltranza della conversione degli a infedeli e loro conseguente persecuzione?
ll Dio dellHarnack non si riconcilia che con
Pumanita cristiana, e il cristianesimo non ha altra
funzione, secondo lui, che di mostrare che non ha
nulla a fare con lo altro religioni....
Siamo di fronte a un dio e a un cristianesimo
molto miseril e il padre Loisy lo dimostra con
formidabile dialettica....
Certo egli scrive - non e possibile siabilire
a priori che Pessenza. del cristianesimo sia cib che
esso ha di comune con le altro religioni, ma nun
certo molto legion oonsidemre essenza totule di
una religiane aid che la fa, differ-ante do uwallra.
< La fede monoteista comune al giudaismo,
al cristianesimo, allislamismo. Non se ne trsrra la
conseguenza che lessenza di questa tre religioni
devessere cercata fuori dellidea monoteistica....
Nessun credente di ssse ammettera che la fede in
un solo Dio non sia il primo e principale articolo
del loro simbolo. Ognuno critichera la forma particolare che lidea riceve nella fede del vicino, ma
nessnno vorra negare, sotto il pretesto che il monoteismo appartiene anche alla religions degli altri, che esso non sia un elemento della sua religione. Le loro dilferenze stabiliscono la distinzione
essenziale fra quests tre religioni, ma lelemeno

u.!u.no will

271

costitutivo di esso non sta qui. E dunque somrnamente arbitrario decretare che il cristianesimo
debba esser essenzialmente cib che il Vangelo non
ha tolto al giudaismo, come se cio che il Vangelo
deve alla tradizione ebraica sia per necessila. di
valore secondario. L Harnack trova naturalissimo
metter Pessenza del cristianesimo nella fade al Dio
Padre, supponendo, molto gratuitamente, invero,
che questa elemento del Vangelo sia estraneo al
Vecchio Testamento. Anche quando lipoi.esi fosse
fondaia, non sarebbe legittima la conclusione. Questa pub presentarsi spontanea allo spirito dun
teologo protestante, per cui la parola tradiziorw
s sinonimo di aattalicismo e di errare, e che
felice di pensare che il Vangelo 6 stato quasi un
protestantesimo della Legge. Ma lo storico non
pub vedere in essa che unasserzione della quale
manchi ancora la prova. Gesu non ha preteso di
distruggere la legge, ma di cornpierla. Bisogna
dunque pensaro a trovare, nel giudaismo e nel cristianosimo, degli elementi oomuni, essenziali ad
ambidue, poich la diiferenza delle due religioni
consiste in quel < compimento r proprio al Vangelo, e che, unito agli elementi comuni, deve formare Pessenza totale del cristianesimo. Limportanza di questi elementi non dipende dallantichita,
no dalla novita loro, ma dal posto che essi occupano nelfinsegnamento di Gesn e dell'importanza
che questi ha loro dai:o....
c Per stabilire in che consists Pessenza del regno del Vangelo e del cristianesimo, lHarnack
partito da un principio evidentissimo per se stesso,

212

norm: n u>n|.|n|

che coutradice allattitudine generale di Gesn verso la religione mosaica e la tradizione israelita.
4 Certo, egli scrive, cbmpito dilcile e grave
responsabilita quella dello storico che distingue
cib che tradizionale da cib che personale, il
nocciolo dall'inviluppo, nella predicazione di Gesii
sul regno di Dio . Cosl, cib che tradizionale
linviluppo, cib one personale il nucleo. E siccome la nozione escatologica del regno appartiene
alla tradizione ebraica, lHarnack trova naturalissimo considerarla come linviluppo del Vangelo; il nueleo sarebbe la feds nel Dio di misericordia, quale elemenho originale nelfinsegnamento
cli Gesil.

4 Aocettare una tal conoezione dellessenziale e


del1access0rio, in materia di fede evangelica, e
per lo storico e il losofo, che non possono credersi in diritto di decidere se Pelemento tradizionale del Vangelo sia sospetto 0 genuino pel solo
fatto di esser tradizionale, ma che devono solo
esaminare Yimportanza che Gesu stesso accorda
ai dierenti oggetti ed aspetti della sua doth-ina,
assolutamente impossibile. Ora, il Cristo mai ha
detto 0 ha fatto supporre che lantica rivelazione
avesse minore autorit. di quella di cui egli stesso
era lorgano. Invece egli non preteudeva che compleiare la legge ed i profeti, allargando, senza
dubbio e perfezionando, ma egli intendeva conservare; egli non si presentaio come il rivelatore dun principio nuovo: segli non da mai del
regno di Dio una denizione sua, A perch il regno
di cui egli il messaggero e lagenLe, nel suo

Au-I.:no win

273

pensiero ed in quello dei suoi ascoliatori sidontica con quello annunciato dai profeti: egli annette alla speranza nel regno tanta importanza
quanta al precetto dellamore e alla fede in Dio.
Questi tre elementi sono nel Vangelo oonnessi,
inseparabili, essenziali, benohe, o meglio, perche
tradizionali; sono Pessenza del Vangelo, perch lo
sono della rivelazione biblica. Per quanto il suo
modo di sentire Dio, lamore e il regno sia pin
puro, piii intimo e vivo di quello del Testamento
Vecchio, esso perfeziona questo, non lo distrugge.
Cercare nel Vangelo un elemento del tutto nuovo
circa la religions di Mose e dei profeti, vuol dire
cercarvi cib che Gesii non ha vuluto metterci, e
che, a suo parere, non c >.
Invece essenza del cristianesimo la pol Loisy (e,
francarnento, per ogni intelligente) < i1 messaggio
dellavveno del regno di Dio iv; messaggio non
solo non opposto alla tradizione giudaica, ma in
stretta, inseparabile relazione con essa:
< ll Gristo non intende salvar gli uomini precisamente con la oonoscenza di Dio: parlando ad
israeliti, egli suppone questa conoscenza e non
pretende nemmeno presentare un nuovo aspetio
di essa. Il suo messaggio nellannuncio del regno prossimo e nellesortazione alla penitenza per
prendervi parte. Tutto il resto, preoccupazione
comune dell'umanita, come non avvenuto.
a ll Vangelo non entrato nel mondo come un
assoluto incondizionato, somma di una verit-. unica, immutabile, ma come una fede viva, concrete
e complessa, la cui evoluzione procede senza dub-

214

rlorlu n mnuln

bio dalla form intima che l ha resa duratura, subendo nulladimeno l'inusso, e cib n da.glinizi,
dellambiente dove si e pmdotta e si svolta.
Quests fede si denisce nell idea del regno di Dio.
L idea del Padre non e che un elemento, tradizionale per la sua origine come tutto il resto, e
che come tutto il resto ha la sua storia nello sviluppo del cristianesimo.
< Ad unidea molto particolare del regno dei
Cieli deve corrisponderne una altrettanto particulare della missione del salvatore. ll Cris?/o delll-larnack diiferisce non solo dal Crisio della tradizione, ma da1lirnmagine che la sola critica dei
Vangeli potrebbe fornire allo storico di Gesu. Quesii, ci dicono, , come rivelatore dol Padre, glio
di Dio; ma questi solamente appartiene al Vangelo; Gesu si creduio messia, ma questa concezione giudaica non altrimenti legata. a quella
della liazione divina; 4: era la condizione necessaria perche colui chera stato internamente chiemato potesse esser riconosciuto nella storia della
religione ebraica iv; la morte espiatrice di Gesil
l'ha faito Signore, e, checch si pensi dei racconti
della risurrezione, la fede indistruttibile nella vittoria delluomo sulla. morte e in una vita eterna
nata sulla tomba del Cristo .
Gesu siesso aveva coscienza di essere il messia, il messia dellhntichissima tradizione israelita...
E il Loisy porge qui un bcl quadro dellevoluzione psicologica dellidea messianica del Cristo:
<< Egli aveva dunque coscienza di essere il messia quando lascib la Galilee, e la confessions di

nunammir

215

Pietro, della quale non si ha daltronde alcun motivo per sospetiare la storicita, viene a chiarire la
situazione. La convinzione dei disoepoli non era
mai-to di lungs data quando Simone la espresso;
ma nulla vieva di ammetuare che Gesu stesso,
quando comincib a predicare il Vangelo, non mnsiderava se stesso come il semplice messaggeru
e proleta del regno; egli pensava di esserne il
capo predestinato. Qui la chiave della singolarita
che si nota nel suo atteggiamento. Siccome il re
gno e futuro, lulcio del messia semplicemenw
escawlogico. ll C1-ism il presillente della Societ.-'1
rlegli eletti; il ministero di Gusii era preliminare
riguardo al regno e allu1cio proprio del messia.
ln un senso Gesii era il mcssia e in un altro senso
non lo era ancora. Lo era, in quanta chiamato personalmenie a guvernare la nuova Gerusalernme;
non lo era, pcrch questa non esistcva e il potere
mensianico non poteva esplicarsi. Gesu aveva dunque davanti a se la prospettiva del suo proprio
avvenw. La demands di Giovanni Battista: Sci tu
colui che viene? cosl facilmente comprensibile
quanta la risposta di Gesli, il carattere indiretto
della quale e la riscrbatezza calcolata non son
dovuti alla modestia del Salvatore, ma imposti
dalla condizione sttuale del regno. Non dice Giuvanni: 4 Sei tu il Crista? perch il regno non
realizzato, e Gesu non come messia; ma domanda
ne Gesii non sara il Cristo, ed egli gli rispbnde
in modo da fargli capire che colui che prepare
eettivamente la venuta del regno e chi con quesw deve venire. Quando Pietro dice: 4 Tu sei il

278

rnorlu n mnnun

Cristo non dice che il Salvatore sia gi ne1lesercizio della sua funzione messianica,ma che egli
la persona per essa designata. Cosi lo intends Caifa
e il discorso che gli dirige Gesti non si pub invero
capire che in tale ipotesi. Il Salvatore riconosce
di essere ii Cristo; ma per spiegare la sua affermazioue soggiuuge subito: < E voi vedrete il Figliuolo delluomo seduto alla destra della sua
potenza, cio di Dio, e veniente sulle nubi del
cielo 2. E precisamente quel pesto donore, questo giungare sulle nubi che caratterizza il messia.
Gesil dichiara di essere il glio delluomo che
deve venire. Si comprende facilmante pei-ch egli
non abbia voluto confessar la sua qualiht che il
dl della sua morte, e si vede in qual senso 1abbia fatto. N vera luogo di farlo prima, non solo
perch non Pavrebbero creduto 0 immediatamente
si sarebbe esposto alla vendetta dei puteri pubblici, ma parch non lo poteva, non essendo la
sua predicazioue la funzioue del Messia e dovendo
il suo avveuto come Cristo prodursi solo pi\1 tardi,
al memento ssato dalla Provvideuza. Si comprende anche come la Chiesa apostolica abbia insegnato che Gesll era divenuto Oristo e Signore
per Ia risurrezione, per il suo ingresso cici nella
gloria celeste, e che essa. abbia nello stesso tempo
atteso la sua venuta, il suo avvento, cio come
Cristo, e non il suo ritamo, poich il suo ministero terrestre non era ancora considerate come
avveuimento messiauico .
ll Loisy confuta colle pit in-efutabili prove
della storia la concezione de11Harnack che dime
stra stretta e uuilaterale:

Aunmo min

$77

c In questa tesi assoluta dellHarnack come


nella sua concezione del regno dei Cieli si riconosce la tendenza a concentrate la religions in un
sol punto, dove si dovrebbe veder la realizzazione
del perfetto: la vita eterna acquistata presentemente nel1unione con Dio: Gesii sarebbe lunico
araldo di quest'unica rivelazione, che resta immutabile in questa forms pura, senza che nulla la
prepari e senza che avanzi con i secoli che la segnono. Invece del sovrannaturale chegli abbandona e invece di chiarirne la nozione, il sapiente
beologo introduce qualche cosa d'assai inconsistente, una specie di rivelazione nrnana ad assoluta, subitanea e immutabile che sax-ebbe produtw
nella coscienza di Gesii e che ii Vangelo non concsce. Ora il cristianesimo non A entrato nel mondo in
qussto modo. Se non , e poco manca, il prodotto
fatale della combinazione di fecli diverse di Caldea, Egitto, India, Persia e Gracia; so A nato dalla
paroia e dallazions incornparabili di Gssn, non e
men vero che questi ha raccolto e vivicato il
miglior capitals religioso che Israele avesse accumulate, e che lo ha trasmesso non come un semplice deposito che i credenti dogni epoca debbano
custodire, rna come una fede viva, sotto un insirame di credenze che,vissute a sviluppate prime.
di lui, dovevano dopo vivere e crescere per linuenza preponderante dello spirito che egli vi aveva immesso. Per esser isolato nella storia, il Gristo
di Harnack non piil grands; solo meno intelligibile e meno reale .
Non quindi a stupire che con tanta iarghezza

278

non-u.i n'mIAI.ll!1'l

di vedute Alfredo Loisy spinga lo sguarclo tutto


intorno oltre le viete barriere, e vede le armonie
esssnziali che trascorrono fra le religioni tutte.
Queste armonie esistono malgrado glinteressi
che vorrebbero soocarle,malgrado i fantasmi di
ogni sorta e le limitazioni intellettuali dogni sorta
altresi. Esse esistono e la scienza delle religioni
le trova ogni giorno piil essenziali e profonde,
si da giusticare la vecchia felice frase di Cesare
Cantu che le chiamo, con rnolta arguzia: I dialeth di una medesima lingua.
4< (re qualche esagerazione a matter da parte
Platone, la religione persiana e le credenze del
gindaismo postesiliano come se non evesser giovato a nulla nel creare la certezza della vita eterna
e che tal oertezza fosse venuta solo dalla fede nel
Cristo risorto. Uevoluziona religiosa del giudaismo,
nei tempi immediatamente precedenti allera cristiana, he contribuito non poco nel preparare il
terreno per tale fede; Gesu stesso presso gli ebrei
ha trovato la fede alla risurrezione dei morti e
conforme ad essa ha parlato. L idea della risur
rezione personale suppone quella della risurrezione
comune. Che la fede a quella. del Cristo abbia dato
un impulso decisivo alla credenza ulteriore, non
si pub negere; ma lo storioo non deve eontestare
il legame di questa fede con quella che l ha preceduta. Ne si pub dire che la fede nel Cristo sempre vivente sia oggi quella. che sola sostiene la

credenza nellimmortalit:l. Altro che Pumanita


non abbia acquistato questa fede per mezzo di
speculazioni losoche, altro che essa lattinga

u.nu:>o IDIII

2'19

unicamente nella vita c morte del Criuto per sempre uniti a Dio.
1 Quando il Salvatore manrlb i suoi apostoli a
predicarc, gli evangelisti dicono chegli sottintese
ls peniwnza e il mesaaggio chegli condb loro
non contiene che la frase: 4 ll regno dei Cicli e
vicino , che senza dubbio pub esser benissimo
la cosa essenziale nel Vangelo, la lnuma novella
annunziata dal Crisw. Quando qualcuno gli chieso
un segno, Gesu spose che egli non avrebba data
altro segno che quelle rli Giona, Iacendo intenrlere cool ai suoi udiwri che Ii rimandava s1 pros
simo giudizio di Dio.... Egli assicura ai suoi discepoli che parecchi di loro vivranno ancora quando
verr. il regno, e quando essi osservano che Elia
dovi-A venire aucor prima, rispondo che cosa
latte e che Elia venuto nella persona di Giovanni Battista 1.
Quando si noti che in lunghe mirahili pagine
il Loisy dimostra le intluenm che sul cristnnesimo
ebbero Pantica religione egizia a la loaoa dei
neo-platonici, quando si connideri che pur nelFaocenno riguardante Elia, or ora citsto, e una
chiara immagine dellides buddies della rincarnazione, facilrnenio sarzt dato concludere che il
Loisy sente e comprende la necessiw dei tempi
nuovi (ds tante scoperte suragsta) di comprendere e interpretarc la religions come fenomeno
ben zliverso da quel cho la si voleva considerare
nel passaw.
Ma queste vedute e queste interpretazioni non
possono euere accolte dalla Ohiesa; dalla Chiesa.

280

rlqnu n'mlAL|M1

che vuole la religione cristiana non in armonia


ma in costante e perfetto antagonismo colle altre,
non fossaltr0 per giusticare tutte le sue persecuzioni passate e presenti; che vuole il pot/ere
temporale strurnento efcace di agitazione e molto
piil pratico di un regno tanto di l. da venire oggi
quanto diciannove secoli fa che di ogni limitezione e di ogni superstizione ha bisogno, per la
guida di tutte le sue pecore tosate e da tosare.
Ecco perch il libro di Alfredo Loisy stato
condannato proprio dallEnte che sernbrava difendere e di amici e rlifensori come lui non
sa proprio che farsenel

Per Herbert Spencer (*1.

Pubblicando il volume di Fatli e Cammenti Erberto Spencer nveva, dichiarandol l ultimo suo
libro, preso commiato dal pubblico e dal mondo,
Cosl, totalmente compiuta nella mnggior e nella
minor lines, lopera sua, egli poteva sulla soglia
dell'ultime vecchieie considerare - come il vecchio Goethe dopo il secondo Faust - qusle dono
del cielo ogni restsnte giorno di vita; ogni giorno che gli rimanesse per scorgere vie piii da
lontano -- in sua complessa, armonica unite la
somma dellopera sua.
Per pater dire degnamente di lui e di quesfopera
converrebbe risalire anzitntto alle condizioni e alle
cause che ne determinarono liniziale apparita e
come essa, dopo di aver rappresentato e suo tempo
una nuova parola iii austero equilibrio intellet(') Queue nggio Ill Herbert Spencer viene dsllhntore po-

ll h-n i holi nflduzlirti per mm ms ragione: mantra 1'0porn deli 1 evoluzioninn per eecellenu, dl un nngolo vinnnle
pom noto. Deva aggiungere che do tale Angelo visuals, anche
la mente sovrane del1Inglele scone non tutta, 6 vero, me pur
um grands pom del valore e della nesellitt dalfldsslismol

QBQ

norm n mnun-i

tuale e morale, fosse poi base sicure casellario


quasi in cui riunire a un tempo e suddividere
tutti i nuovi sforzi e inuovi risultati di discipline
variamente sperimentali.
Ecco come e perch la sua losoa possiamo e
dobbiamo cousiderarla (se comprenderla vogliamo
ed apprezzarla al giusto) come ( la grande arma-

tura di tutto ledicio del sapere oontemporaneo ).


Solo che la grandiose opera sintetica non poteva
(come non fu, e ogni giorno lo si vedre piii chieramente) essere considerate con criteri larghi da
quella vera folla di specialisti di cui dirigeva e
incanalava le ricerche e che, per natura di lor
portata, non potevano e non sapevano lavorar che
sul piccolo onde pub ban dirsi che, a lungo e
tuttora, di questo gran nme di sua logica dottrina ognuno trasse lacqua al proprio mulino.....
Poich non soltanto la schiera degli scolari di
Augusto Comte 4 arbitrari scolari, sento il dovero di aggiungere , non soltanto quella che si
chiamo 4 giovane scuola positiva > italiana (e di
cui ora tutti vedono che del bello e del nuovo
onde si vantb proclamatrice, il nuovo non era bello
e il bello non era nuovo) ma anche tutte le innumerevoli fazioni dello sfasciantesi materialismo
storico vollero essere ciaxouna la piii genuine e
diretta espressione del suo pensiero.....
E non giova quindi ritenere che, quando lo
Spencer con rassegnata mestizia scriveva nel suo
ultimo libro che c in tre cssi su qnattro le sue
pretese opinioni non erano opinioni sue affatto
pensasse anche ai troppo frettolosi e non abba-

nu nun:-r srxicn

283

stanza onesti scolari, autori della materia su cui


10 combattevano non meno frettolosi e..... ugualniente onesti avversari?
E per cio che noi, che ci prepariamo alle ardue
lotte dellavvenire, sentiamo di poterlo e dover
onorare pur se egli appartenga el passato
nellausteritA dellopera non meno che in quella
della persona e ammirare in lui quella veramente
sublime e dicilmente esprimibile sua superiore
ininterrotta coerenza che lo fece del continue alleato con la forma della piii alta veritd che pot
percepire.
Fu cosl quindi, che, negli ultimi suoi anni avendo
egli scorto come si esagerassero grandemente
alcune sue conclusioni, per mire sia pur di
scuola non del tutto < oggetve , egli, che
aveva magnicate e anatomizzate tutte le virtii
dellintelligenza, non si perito col saggio meraviglioso sull< intelligenza e il sentimento > ad insistere (anche a rischio di essere -- come fu
mal compreso) nel proclnmsre la sovranite del
sentimento dolninatore s della intuizione rivelatrice.
Tale luomo, tale il tllosofo.
Certo egli lascib fuori del quadro rigoroso delle
sue classicazioni molti dati e molti fatti: passe,
assolutamente, o quasi, at cote di un mondo di fenomeni e_ di risultati per cui il sapiente alveare
della classicazione evoluzionista non he caselle
sutcienti, anzi non ne ha aatto.
Ma cib che egli non vide, non era, ai tempi in
cui il suo ingegno tracciava il piano dellattivit.

284

rnorun 0' mnuni

future, visibile che allo stato di personale intuizione.l..l E non fu da questa parte e noto
che gravo la bilancia di sue ricerche.....
La 4: relativit. > di sue. coucezioue e quindi fenomeno ben < umano >, siologicamente.
E pur in tale relativit. > talora solo e si
angolosamente mentale quale costante aspirazione a superiori armonie che la cosoienza seutiva
vive e solo Pintelligenza era. costretta di lasciar
< fuori quedro! >.
Essa vibra in tante note del concerto di sua
opera; essa vive e palpita con sensibile evidenza
nel lavoro magistrale e di rara esattezza con cui
un nostro serio studioso, il dottor Guglielmo Salvadori, ha saputo di recente riassumere e presenter lopera del Maestro (Letica evoluzionista,
studio sulla losofla morale di Erberto Spencer).
Onde il Salvadori pub ben scrivere:
x Come risultato della sua critics profonda e
radicale della ragione pratica, lo Spencer condotto ad aermare che la felioita il fondamento
della morale: il piacere e una forms dintuizione
morale, come lo spazio una. forma necessaria
dintuizione intellettuale..... E ricollegando il ne
delle condotta umana alla legge universale di evoluzione, di cui quel ne diventa la conseguenza
necessaria, il losofo ingleee riesce a conciliare il
principio endemonistico con la dottrina aristotelica della virtu, con la nozione astratta della perfezione, con la dottrina dellintuizionismo, e con
la. dottrina spirituale del bene in s: le quali teorie
tutte non possono fare a meno di prender per ul-

rll ntlllll IPIIUII

285

time ue etico uno state piacevole di sentimenti.


Ma erroneo il credere (e con cib si travisa completamente il pensiero dello Spencer) clfegli deduca le norme della oondotm umana semplicemente
dalle condizioni di esistenza. Certo la condotta
umana ci rivela un aspetto biologico, in quanta
si presenta come un coordinamento di funzione,
ed avvi un rapporw neoessario tra le sanzioui piecevoli e le azioni utili allorganismo; ma cib non
basta a determinate la moralitzi clegli alti. Il valore morale delle azioni urnane dipende dalla complessihl del motivo, a costituire il quale concurrono elernenti aettivi ed elemenzi intellettivi; e
anzi si pub aennare che la coscienza morale non
sorge, se non nell ultime fase della evoluzione psicologica dei motivi, in cni i sentirnenti, fattisi innitamente piri complessi e ideali, si sono allontanati dalla semplici sensazioni e dai semplici appetiti. E Pideulitd del motivo psicalogina che area
la momlitd dellzxione esterna. E cosl, soddisfacendo alle esigenze di una morale scientica, si
mantiene inmtto e anzi pieno di solennit. e sacro
un ideale di moralitai, a cui si rapportano continuamenw la azioni umane. E lEtica Assoluta che
cindica il modo ideale di condotta che deve essere attuato dallindividuo in societal, per assicu
rare la pi grande felicil individuals e sociale.
Coal lo Spencer, come aveva saputo conciliare la
morale induniva con la intuitiva, riesce a una.
nuova conciliazione dal criterio relative di muralitzl. 001 criteria assoluto. E cosl rimane possibile
un giudiziu sicuro e sso intomo alla moralit

286

rlonu n muum

delle azioni umane, in base a norme universali e


coslanti di condottaz giudizio tanto piu certo, in
quanto quellidsale supremo di moralitzl 6 conforme alla legge cnsmica di evoluzione, ed suggerito e imposto alla coscienzn umana dalla realta
stessa tutta quanta. Ma esso e allo stesso tempo
un prorlotto dello spirito, e Pattuarlo dipende da
noi, dalla nostra coscienza autonoma e creatrice
rlelleterno ideale >.
Pagina spenceriana di cosl perfetto equilihrio,
di cosl rara commovente indipenrlenza da peter
suscitar solo, come tutte le impressioni troppo
forti e grandi, un reverente silsnzio.....
Ed la sua onesh-1, il suo ingegno diciarno
il nome del llglio di questa doti - il suo genio
che fa concludere (pur nel sunto elcaee del volgarizzatore) il fllosofo inglese:
4 Quella forza superiors della coscienza che impone il dovere e che si attua nellideale, il cui
contenuto la scienza concorre a rinnovare perpetuamente, non forse una manifestazione, anzi la
pin elevate. manifestazione, di quel Potere innite
ed etemo, dal quale tutte le cose derivano, e nel
quale la ragione ultima della nostra esistenza,
e quindi della moralit? E la coscienza, che si risveglia in noi quando la scienza si arresta davanti
ai limiti inesorabili del nostro pensiero e oi pone
cosl in relazione col mistero ultimo delle cose,
non assume forse una attitudine essenzialmente
morale e religiosa lu questa armonia sublime tre.
lo spirito etioo, lo spirito scientico e lo spirito
religioso, la coscienza. nostra si acqneta e, mossa

Ill uunrr lrncu

287

dalla fede profonda nel bene, acquista la forza necessaria a proseguire costantemente vivendo per
Pideale supremo, in cui si riassume la mm-alital r.
Tale l'uomo, tale il pensatore compress solo in
minirna parfe, come Augusto Comte, da troppi che
si chiamarono suoi soolari, mentre in realist non
erano che indotti corifei adoratori del vano orpello di cui essi stessi drappeggiarono .la sua non
vana gura di solitario.
Ora, Porpello sbrandellatosi al primo sofo di
vento, la gura rimane sulla soglia del Tempo
nuda 0 sola, come fu nella vita, superiore alla piccola critica, alla piccola ciarla, al piccolo elogio,
alla piccola scuola.
Rimsne nuda e sola e a se sulciente, corue
l1dea, come la Verihi. E i pochi fedeli che accompagnarono - il dl delle esequie - il Maestro allultirna dimora sono forse simbolica espressione
del numero dei cultori che 1 Idea e la Voriti hanno
nel mondo.....

Eduardo Schur.

La gura di Edoardo Schur non e stat-a sempre artisticamente e moralmente troppo aristocratica per essere compresa da altro pubblioo che non
sia quello vastissimo... per dispersione degli
intellettuali e degli indipendeuti dogni paesei
Poicb egli anzitutto un solitarioz i maggiori
pensatori del nostro tempo sono dei solitarj. Nei
tempi di decadenza morale e politica la solitudine
una forza as una protezione, la prima e sola
tutela dei liberi.
Ma la solitudine di Edoardo Schur piu formale che intima: la solitudine di chi scorge
prossimo lavvento di nuovi ideali nellarte e nella
vita e si prepara ad arettarne Papparita; e per
cio che, se accenno ad essa, lo fsccio solo par indicare che in lui lu0mo, il losofo, e lartista
vanno studiati con oriteri omai un po diversi da
quelli delle convenzionali, e omai viete, classier
zioni.
Poche gure moderne sono per me belle come
questa di vero e superiore uomo libero, di cui
tutta lattivita sempre stata, dai suoi inizj non

Ibouwwllill

388

reoenti, come mngneticamente attirata e orientata


del cootinuo - in ogni fase del suo svolginientu verso qualche ideale non ancora visibile alla folla
dei contemporanei e quindi imponibile solo colla
lotta e col sacrizio della persona.
Piu che diffondermi a considerar tutta lopera
di E. Sehur, voglio qui ssarne alcune linee essenziali, quali si rivelano da tre opera: il Riacardu
Wagner, i Grzmdi Iniziati, il Teatro delhmimn.
Tre opere, tre battaglie per quanta, nella vita
del pensatore, tre episodj dellunica lotta losoca
da lui intrapresa.
Quale questa lottal
1'1 la lotta contro il materialismo insufflciente,
rlogmatico e umai supernto dai fatti stessi. E di
questa lotla lo Schur e a un tempo un precursore e Papostolo maggiore.
Leggiamo insieme questo brano di una lettera
gia edita che l'illustre Maestro ed amico mi dirigeva or sono dus anni, o vodremo come in essa,
e nel programme. che con cbiarezza insuperata
clisegna, sia ben adunata lessenza d'ogni sua aspirazione, il < primo mobile d0gni sua attiviut:
<< Alcuni pretesi sociologi, confondendo il microscopic con la coscienza, lo scalpello con la
ragione, e cliiamando dottrioa le limitazioni dol
loro intelletto, hanno proclamato la ne di ogni
metasica; ma non hanno mostrato che la irrimediabile aridiul della loro anima e la sterilita
radicals del loro spirito. Al loro seguito una lettcratura chs si 6 chiamata realista 0 naturalista
ha creduto di rinnovare larte riducsndola a dei
n

290

rmrm! n mnuxn

brani di vita e oonnandosi tra i bassi istinti delluomo; ma, dopo un sucoesso efmero e superciale, essa provoca il disgusto a causa del suolo
putrido su cui si aggirava e perche i personaggi
che ha creato nun rappresentavano che una umanilzl. inferiore, avvilita e degenerate.

a Ora pero la reazione cominciata dappertntto.


Una losoa piii larga si prepara, una poesia piii
profonda si annuncia, unarte cosciente e forte s
per nascere. La dottrina materialista che regna
ancora col prestigio del potere uiciale e la forza
rlellabitudine, gia. non orienta piii la parte piii

eletta degli spiriti s non dirige il cuore dei popoli; gli sgnardi si volgono da unaltra parte,
perche la Iuce sparsa nellaria viene cl'altro luogo..., la gioventu ancora ineerta, ma seria e rioca
daspirazioni, ha sete di nobilta e di bellezza, di
sintesi e clarmonia.
4 Se tento cli immaginare cio che avverra. nel
ventesimo secolo, io vedo il rinnovameuto idealista
operarsi simultaneamente nei tre dominj della.
scienza, della losoa e dellarte. La scienza contemporanea ha misurata e pesata la materia. Essa
ha penetrato Pinnitamente grande e linnitamente piccolo sino egli estremi limiti della percezione e clellipotesi che i sensi possono suggerire,
sino al conne estremo dove la materia impenderabile e indeilnibile sidentica colle-idee di forza
e di moto. Essa ha. esplorato e passato, per cosi
dire, in rivista il mondo visibile; cio era necessario; cio pub dirsi alt-resi grande ma non
tutto.

nmnw lcarrll

291

c Pero, poiche ls scienza ebbe percorso il mondo


flsieo e appreso il modo di adoperarne le forze,
essa si penso di aver la conosoenza delluniverso
e di poter aspirare al governo dellumanita....
1 Questo fu un errore grave, poich ben altra
forza le resta a sooprire. Le resta a seoprire, a
conoscere, a porre in azione la forza della forze:
lanima umana e la,nima delluniverso, di cui il
nostro corpo e il mondo sico non sono che le
manifestazioni visibili.
c La losoa, fondata sui proprj stessi esperimenti, dara stabile esposizione alla gerarchia delle
forze che costituiscono luomo e a un tempo segnano in via di parallela piii vasta analogia sulPuniverso.
c Da tale sistemazione saranno completamente
trasformate le nostre attuali concezioni della vita
individuals e sociale >.
Non e cosl? E non e questa la mira ideale cui
tende ogni nobile fatica delle\A nostra?
E tutti coloro che operano per un ideale di pace
e di armonia futura non si sono pur anco avvisti
che nel campo delle idee il piii grande ostacolo
alla accettazione di esso e venuto da alcune tooricbe di sociologia che sembravano moderne e
scientiche mentre in realtt. non sono (come
ora fortunatamente bene appare) che vedute affatto
personalii
La dottrina della < lotta per la vita poata
dalla oscure e men note vicende della vita inferiore a espressione di legge umaua questa dottriua e stata forse la piii formidabile, pur so in-

29$

rmnu 11' uznurri

consapevole, uppositrice dogni recente aspirazione


di armonia.
Volontariamente o no, essa, come si presentava
con uaapparenza scientica e moderna, non mandava forse proprio alle agresti fronde dei monti
dArcadia ogni inerme che si presentasse a dir il
canto della pace nelluniverso?....
Percib, a pochi, io credo, come ai fautori sincen' e convinti della 4 legge dominatrice della
forza >, deve recar gioia profonda e cordiale il
risultato degli studj nuovissimi che suragano il
vaticinio di E. Schur ed han gia dato il crollo
a tutta una dottrina troppo arbitraria per esser
veramente positiva come si chiamava.
Non Vegoisma della 4: lotta per lesistenza ,
ma la,ltmismo - lo atfermo per la gioia di ogni
pensatore veramonte libero scaturisae dalle
stesxe forme piit elementari della vita.
Contro Parbitraria critica del Nietzsche, lo dimostra il Guyau nei suoi saggi, di cui solo ora si
comincia a scorgere il valore vero; e a lui, il sociologo, tende la mano dai dominj della biologia
il sommo Leukart
La stessa vita della cellula sta, come il Leukart
ha dimostrato, agli inizj della esistenza a dimostrar questa legge darmonia nel creato in un
con quella dell< unit.-1 . Ogni accrescimento,
come ogni fecondita, e prodotto e base dellaltruismo. E altresl nei regni della natura inferiore
non la lotta ma 4 la solidarieta e1armonia per
la vita > che si presenta. agli occhi del non superoiale osservatore. Non sono io che lo dico in

Iuoumo mlvll

N93

qucste troppo brevi linee: Alfredo Fouille che


lo ha affsrmato e dirnostrato in saggi recenti o
gia celebri e gia classici.
Percio tutti i successi della causa vera dellumaniiA ci recheranno, credo, piu gioia quando
si sappia che non son gli solo di geueroso e piu
umano proposito, ma scaturiscono in via affatto
diretta pur so lunga quanto Pinnita catena
delle evoluzioni del creato dalla origini, dalla
base e dalla missione della vita tutta delluniverso.
#'i

Il vaticinio del poeta ha svuta la conferma nella


parola della scienza.... Ma E. Schur non fu solo in
cio precursore. Non stupiamoci, dunquo, che egli
scrivesse il libro che rivelo Wagner, proprio nel
momento piu terribile dcllanti-wagnerismo, e i
Gmmii Iniziati Papologia degli < erci > e dell idealismo -- in pieno turbine materialista, prepotente e assurdo e che insorgesse, inne, in nobilissimi articoli contro Nietzsche proprio quando
Nietzsche fnnatizzava, e ora, essendo trionfante ii
cocottismo teatrale, tenti contrapporvi il suo Teatro dell'um'mu.
I1 fatto e che quanta pin lo scrittore e intimamente grande, tanto maggioro il suo bisogno
di lottare per unalta idea non anco a tutti manifesta, di sprezzar ogni cornpromesso colla folla
e ogni wdulazione altresl, ogni transizione per asservirla ed averla facile 0 plaudente.....
Il libro su Riccardo Wagner e il secondo volume dellopera ll Dramma muaicale; secondo vo-

294

rwnu l|' uvnusrl

lume, ma in vsrita piuttosto che essere Pappendice


di tal vasta sintesi, ne appare talmente integra1.ione e svolgimento da far apparir quello piuttosto come prefazione alla nobile battaglis delPapologia del musicista tedesco.
Questopera sul Wagner -- che ha permesso ai
pochi di giungere alla vittoria evidente ora a
tutti - meriterebbe in vero di essere con cura
studista nella sue genesi e nella manifestazione
sua prima.
Essa e il prodotto di una somma di cause di cui
divisne sempre piu malagevole cercar la primitive
armonia; la quale si spenta, in realt, col cessare delle cause medesime. Voglio dire che vi fu
un momenta nella storia del pensiero moderno
(memento che giunse al suo apogeo fra il 1860 e
il 1870) in cui parve che, auspici altresi alcune
donne di raro intelletto, fra cui Malvida di Meysenbug, si realizzasse una vera armonia fra le due
aspirazioni idealistiche, la francese e la tedesca, e
apparissero insieme strette a formar una specie
di a pensiero dellEuropa centrale >. E a questo
periodo che rimonta la prima attivita letteraria di
Eduardo Schur - come quella di un altro suo
conterraneo e storioo illustre, Gabriele Monod e ad esso che rirnase del continuo legata, sia pure
inconsciamente, quasi ad augurio perenne dellauspicata lstteratura europea.
L0 Schur, che nellomai men diicile oompito
di critico musicale avrebbe potuto benissimo adagiarsi a gustar tutti i sorrisi duna popolarita
tanto piii degna quanto pin meritata, non appena

n>nAll-ooclvli

285

scorse vinta la battaglia cui si era accinlo, sdegnando preda e successo, si aocinse invece ad una
lotta novella.
E fu quella dei Grandi Iniziati. Che cosa sono
i Gmmii Iniziati? Sono le guide dcll'umanita. A
traverso i secoli dei secoli, a traverse i vasti continenti, fra i milioni e i miliardi di umani che si
sucwdono nel tempo e nello spazio, di questc
guide, di questi eroi non siamo riusciti a trcvarne
che sette od otto. E sono coloro che Io grandi
razze delfumauiti 0 assegnano al mito oppuro
alladorazi0ne, censiderando ciascuno di esso come il piii perfetto degli esseri, come un Dio. Da
Krisna, a Rama, a Cristo noi li conosciamo.
Lo scoperte moderne hanno omai co11aiuto
dcllo studio delle civilia passate mostrata questa grands veritz che le rcligioni tutte dell'umanita hanno, oltrech punti di diilcrenza a tutti noti,
altresi punti di somiglianza non a tutti noti ancora; hanno dimostrato questo anche, che ipunti
comuni rignardano lessenza slessa delle idee, mentre le dierenzo conccrnone solo alcuni particolari.
Di qui una nuova visiunc dellumanita rispettu
alla storia del suo passato c specialmcnte ai suoi
destini futuri; di qui la concczionc, che per ora
forse unaspirazione solianto, teosoca nel
senso platonico e ciccroniano della parola della
vita o dellunivcrso.
Tale il coneetto ilominatorc e trionfanie nei
Grands Iniziati.
Ma a quel modo che gia al momento del trionfo
dollidea wagneriana piacque allo Schur lasciar

296

noun n' wnum

il campo della vittoria per quella di una battaglia


novella, cosi, pur dopo il compimento di questa
opera magistrale che legava il suo nome a
tutto un nuovo orientamento di vedute egli non
volle rimaner in attesa dei trion che le nuovc
idee, per quanto anoor poco chiare ed ambiguamente comprese, gli avrebbero procacciato (non
fosse altro col favor della moda) ma, come ritemprato in nuova energia egli, che aveva iniziato
la sua carriera col sogno di un nuovo Teatro e
Faveva continuata aifermando la bellezza e il culto
del Mistero, parve, da questi due tipi salienti di
sua attivita, trarre in armonica deduzione la costruzione di un ultimo e sintetico e piii coraggioso ideale di lotta.
E fu il Teatro dellam'ma. Su questo Teatro
dellamma che sentiamo, sara la piii bella battaglia dellArte Nuova, lo Schur stesso nella lettera
che ho girl citata ha scritto una pagina che mi
piu che mai caro far noto e diffondere in questo
memento:
< ll Teatro, che dellarte e la forrna piii perfetta
e viva, e destinato dalle sue stessc caratteristiche
a farsi di questa vita novella linterprete piil efcace e il rivelatore piil profond0..., E qua] migliore specehio, atto a riflettere ogni luco d'ideale,
quale speochio piii bello di alta e cosciente umanita, quale piu nobile educatore del popolo, del
teatro, trattato dai degni e dai capaci, sesso torni
a divenire cib che fu e cio che in ogni tempo
dovrebbe essere? Poiche il sacerdote si tace, e lo
scienziato uega, e il losofo esita ancora, sia il

nnannlclnlt

297

poeta adunque che ci appresti con le sue libere


creazioni la visione della divina Psiche sempre intenta allopera eterna. A lui ora il compito glorioso di dimostrare, alla luce dellidea, colla forza
del verbo, oolle magic della bellezza che l'anima,
Pldeale e Dio non vane parole, ma son vere potenze creatrici che esistono e regnano sempre nel
cuore delluomo.
c Egli, il poeta, deve mostrare a noi tutti, evoca-ndo le cupe tragedie del passat/J, ls lotte ardenti del presente,i radiosi sogni de1l'avvenirs,
che ogni trionfo di volonta s awessibile ai nostri
sforzi, e come Pumanita, per lunga ma sicura
strada, sia avviata alla sua liberazione, al regno
dellannonia, retto dagli scettri dominatori della
giustizia, dellamore e della saggezza.
c Sta a lui sempre di farci presentir la realt-A
del mondo invisibile e divino posw sopra questo
nostro visibile e imperfetto, la preseuza di un sole
di gloria e di bellezza onde leterua salvatrice,
lArte, scompone e fa evidenti i raggi, passati attraverso il prisma dellanima ,4
1!

E al compile, arduo quanta alto, egli si accinto non solo con la penns del critico, ma pur
con quella, di men agevole uso, del drammaturgo.
I tempi sono maturi allev<-into?
Nel momento in cui anche Parte di altri sognatori sembra lasciar le vie diicili del proposito
per avviarsi su quelle men contrastate del plauso
comune; in questo memento in cui tutti chie-

298

nnnu n mnunl

douo, e nessuno sa 0 pub dare, e truppi indugiano


nel banale e di esso si compiacciono come non
vedere povero lo spazio alle ali di una sperauza
qualsiasii Ma forse a notte pi scura, alba pi11
vicina , ed Edoardo Schur abituato a questa
battaglie antelucaue e buoni auspici a questa sua
decisiva attuale noi possiamo omai trarra - olrech' dalla sue vittorie passate bene pure da
truppi segni evidenti.....
Come il nuovo idealismo, per cui auchio, da
anni, combatto, in Iialia, giunga al coratto del
gran pubblico, forse pih mnturo ad esso e di esso
impazienbe piix di quel che non si pnssa supporre, si vedr che A ben qualohe cosa di piix e
di meglio di quel sernplice eutusiasmo nubaceo e
vanescente che taluno ama credere, pur tuttora...
E, poich omai tempo che alla luce mattutiua.
succeda, pit forte e men dubbia, quella meridiana,
cosl i0 auguro,c0n fervure di combattente, salutandolo a un ernpo, prossimo il trionfo del pensiero idealism.

Fmm.

INDICE.

Drown . .
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1

1|. runm uomo ran. Ivan Inna:

IlGio'rm2pnam1nAzionAIa. . .
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RipunnE\1pi1i.no....
n Parini 9 gli Enoiolopedinti. . .

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I1. ruxo nouo nun won Enmn:


L'indi'e'ren:a del Goethn .
ll Goethe lpirituzlilh . .

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73
109

In Lzmmmx I u IOIIIA cnu.-:1 LInvn'uu.I:

G.Leopard.iailprog-reuse . . . .
Reca|mtiei1suopoefa.... ...

. .

121
134

!lZibnld.<me.........<..

147

Mnnaldo Laopu-di e i dirini dalla guemz . . .

163

Fu LI um: nfxxrlnonz

Edgn-doPopoeIa........

Gli ultimi giomi dj P. B. Shelley . .


ll pensiero di E. Ibmn nel Parkman .

171
179
183

Pmnu n'mn1.wn!

Edgardo Quins! . . . . . .
Giovumi De Claim . .
Mnlvidn di Maylenbng .

.
.

.
.

Al1rod.oIniay......
Per Herbert Spanner . .
.

Edou'doShur...........

211
220
B
251
281
288

DEL MEDESIMO AUTORE

Paesi e Marine (Ii G1-ecia Un volume


di 250 pagine, lire 2 E. Loescher, Roma.

Prilnavera dIdee nella vifa moderna


Suggio critico sulla socictd e il pensiero cantemporaneo, seguito da un1'nchz'esta internazz'0nale ricca di oltrc canto risposte ~ Un volume
di 280 pagx, lire 2,50 Gius. Laterza & Fig-li,
Bari.

LA NUOVA PAROLA
Rivista mcnsile dcdicam ai nqovi ideali
nellarte, nella scienza, nella vitpa; fondata nel
1902 Direttore ARNALDO Cmvzsxro, Roma,
Piazza Borghese, 12.
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