Você está na página 1de 3

Corda D Brexit: cosa bolle in pentola?

BREXIT: COSA BOLLE IN PENTOLA?


di Daniela Corda
26 feb 2016

Il 23 giugno ci sar il fatidico s, che nel caso del Regno Unito con lUnione Europea pi che un
matrimonio potrebbe sancire un definitivo divorzio.
David Cameron, primo ministro del Regno Unito, aveva promesso ai suoi elettori in occasione
delle elezioni dello scorso maggio di indire un referendum sul tema uscita/permanenza
nellUnione Europea. La data del referendum stata fissata e questo nonostante in questi giorni
il governo britannico abbia ottenuto importanti concessioni dal vertice europeo.
Quali sono le ragioni del referendum?
Quello che maggiormente preoccupa lesecutivo londata di immigrati provenienti dagli altri
Paesi membri dellUE: dal marzo 2014 a marzo 2015 ci contano circa 300000 unit in pi.
Quello che preme maggiormente quindi una riforma della libera circolazione in UE.
Il ministro dellInterno Theresa May ha dichiarato pi volte che lattuale livello
dellimmigrazione non sostenibile perch carica troppa pressione sulle infrastrutture, come
case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole ed ospedali, aggrava la disoccupazione degli
inglesi (in Italia diremmo ci rubano il lavoro!) e spinge i salari verso il basso (perch gli
immigrati si accontentano di remunerazioni inferiori). Leffetto economico complessivo sarebbe
vicino allo zero. Queste preoccupazioni verrebbero smentite dai dati ufficiali come riporta in
questo articolo il The Guardian (http://www.theguardian.com/uk-news/2015/oct/06/realitycheck-is-theresa-may-right-about-immigration).
Ma pi che il problema degli immigrati, in realt gli inglesi accettano mal volentieri che siano
terzi a prendere le decisioni in casa loro. Allo stesso modo mal digeriscono il primato del diritto
europeo su quello nazionale.
E cos il Premier, lo scorso novembre, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio europeo,
Donald Dusk, dove auspicava alcuni cambiamenti riassunti in quattro punti:
1. Maggiori poteri ai parlamenti nazionali. Il governo nazionale dovrebbe avere facolt di
apporre un veto sulle decisione assunte dalle istituzioni europee, e quindi poter decidere
di volta in volta se accettare o meno tali decisioni. Questo equivale a richiamarsi fuori
dalla clausola dellUnione sempre pi stretta.
2. Ridurre leccessiva burocrazia dellUE al fine di agevolare una maggiore competitivit.
3. Limitare laccesso dei migranti dei paesi membri dellUE nel Regno Unito, impedendo
loro di poter usufruire dei servizi connessi al welfare a meno di non aver trascorso
almeno quattro anni sul territorio britannico.
4. Riconoscimento della sterlina britannica. Leuro non sarebbe pi lunica valuta dellUE.
Cameron ha chiesto la garanzia che il Regno Unito non dovr contribuire al salvataggio
della zona euro e non dovr subire nuove regole imposte dai Paesi dellUE.
In realt quello che ha ottenuto Cameron molto di pi di quanto auspicato in questa lettera.
Come richiesto al primo punto della lettera, la GB verr esentata dalladerire ad un Unione
www.retemmt.it

Corda D Brexit: cosa bolle in pentola?

sempre pi stretta (ever closer Union), il principio su cui si fonda lEuropa sin dal trattato di
Roma del 1957; non far quindi mai parte di un esercito europeo, n parteciper ai salvataggi
finanziari, alleuro e ai confini aperti, ma godr della pi assoluta autonomia. Persino la
supervisione delle banche inglesi sar di competenza nazionale. Inoltre, mentre Bruxelles non
potr condizionare Londra, potr avvenire il contrario, infatti il governo inglese potr
intervenire su decisioni di loro interesse e prendere iniziative.
Per quanto riguarda gli immigrati, stata prevista la sospensione del diritto al welfare
britannico (sanit e sussidio di disoccupazione) per tutti i lavoratori comunitari per 7 anni (non
per 4, come si era chiesto inizialmente), rinnovabili poi per 3 anni; gli assegni famigliari erogati
in altri Paesi membri dellUnione verranno indicizzati in base al tasso dinflazione del Paese che
li riceve.
I punti su cui Cameron ha ottenuto il via libera da Bruxelles potranno essere operativi solo
nelleventualit della vittoria dellopzione europeista. In caso contrario laccordo cesser di
esistere e il governo britannico potr operare ancora pi liberamente.
Cameron ha ribadito la sua volont di restare in Unione prospettando scenari apocalittici nel
caso di uscita, e ha dichiarato che alla luce di quanto ottenuto con questo accordo cercher di
fare pressioni sullopinione pubblica affinch si voti per salvare questo matrimonio che in molti
pensano non fosse da farsi.
Quali sono le conseguenze di questo accordo e del referendum?
Nonostante la Gran Bretagna sia uno dei Paesi meno condizionati dallUnione Europea e abbia
conservato la sovranit monetaria, quello che si mostra pi insofferente per lingerenza di
Bruxelles.
Il problema degli immigrati comunitari in un Paese che gode della sovranit monetaria non si
pone: il governo inglese pu emettere tutta la valuta di cui necessita il settore privato, senza
dover togliere nulla a nessuno. Come abbiamo spiegato pi volte, la moneta ununit di conto
non un bene reale. E le tasse non finanziano la spesa pubblica, dal momento che vengono
incassate in un momento successivo: prima lo Stato spende e solo dopo incassa; se prima lo Stato
non spende, i suoi cittadini non possono pagare i tributi, perch i soldi necessari a pagare i
tributi gli vengono erogati dallo Stato attraverso la spesa pubblica.
Il vero problema economico del Regno Unito (se di problema si pu parlare, visti i livelli di
disoccupazione ridicoli rispetto ad altri Paesi, come ad esempio lItalia) la progressiva
riduzione della spesa in deficit (la differenza tra quanto il Governo spende al netto degli
interessi sul debito, per mezzo della spesa pubblica, e quanto incassa, attraverso i tributi). E pi
si decide di ridurre la spesa in deficit e pi si decide di aumentare la disoccupazione, che
trasforma la forza lavoro degli immigrati, che rappresentano una risorsa, in un problema. La
disoccupazione, infatti, non un fenomeno naturale ma una precisa scelta politica.
Malgrado a differenza dei Paesi aderenti alla zona euro, non debbano chiedere i soldi ai mercati
finanziari e non abbiano il vincolo del 3% imposto col trattato di Maastricht (infatti hanno
superato la crisi economica del 2008 grazie a un deficit pari al 9,4% nel 2009 e la sterlina
arrivata a svalutarsi del 40% rispetto al dollaro, senza che la popolazione si sia accorta di nulla e
senza che ci sia stato alcun assalto alle banche o uniperinflazione alla Weimar), si ostinano
a perseguire politiche neoliberiste di tagli alla spesa pubblica e aumento della pressione fiscale.
E come tutti i governi che giustificano le politiche di austerit come necessarie, gli inglesi non
sono da meno: cercano di convincere lopinione pubblica che il problema siano gli immigrati.
www.retemmt.it

Corda D Brexit: cosa bolle in pentola?

Tutto mondo paese.


Quello che spaventa invece i piani alti di Eurolandia leventuale uscita della Gran Bretagna
dallUE che potrebbe invogliare altri Paesi ad uscire, e questo fa tremare i mercati di capitali
privati che ormai da anni fanno affari doro con i Paesi delleurozona.
Di certo questo accordo potrebbe invogliare altri Paesi a seguire le orme della GB per
riappropriarsi delle sovranit cedute a Bruxelles, a meno che non si accetti che in questa Europa
esistano figli (la GB) e figliastri (vedi la Grecia con Tsipras).
Il referendum comunque una svolta decisiva nello scenario europeo, a prescindere che il 23
giugno si decida che il matrimonio venga salvato o no, perch comunque il matrimonio di due
coniugi ormai separati in casa.

www.retemmt.it

Você também pode gostar