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Cap XXIX

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A quel tempo accadde davvero un fatto nuovo e singolare: un delfino, attirato
da un canto, all'improvviso si accost ad un uomo che nuotava e facendolo
sedere sul suo dorso lo trasport e lo fece scendere salvo sulle coste della
Grecia. Da l Arione si diresse immediatamente a Corinto, dove and dal re
Periandro, suo amico, e gli raccont il fatto cos come era accaduto. Il re prest
poca fede a questo episodio e ordin che Arione fosse imprigionato come se
fosse un uomo bugiardo. Ma dopo l'arrivo a Corinto di certi marinai, il re
domand loro se sapevano dove si trovasse Arione e che cosa facesse.
Risposero che quell'uomo, dato che da l erano venuti, si trovava nel territorio
dell'Italia e che l faceva una bella vita, rallegrando con il suo canto le orecchie
e l'animo degli uomini e ottenendo un grande guadagno. Avendo raccontato il
falso, Arione all'improvviso apparve con la lira e gli ornamenti con i quali si era
lanciato in mare. I marinai stupefatti, poich avevano creduto che egli fosse
annegato, cos lo videro apparire in vita, e subito confessarono il loro crimine.
A questo punto Medo disse: "Sebbene sia risaputo che alcuni uomini siano stati
trasportati dai delfini, tuttavia dubito che questa storia sia vera".
E il timoniere: "Che sia vera o che sia falsa, mi piace molto la storia sulla
fortunata sorte di Arione, infatti come egli stato salvato in modo cos
singolare, quando ormai disperava della sua vita, cos talvolta gli uomini contro
ogni speranza vengono strappati dai pericoli pi grandi. Questa storia ci
insegna ad essere sempre di indole fiduciosa e di non disperare mai della
nostra salvezza. Mentre c' la fiducia, c' sempre la speranza".
Alla fine queste parole sembrarono essere di qualche conforto al mercante
turbato.

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