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"Non giudicate, per non essere giudicati"

Mt 7,1-11
1 Non giudicate, per non essere giudicati; 2perch con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con
la misura con la quale misurate sar misurato a voi. 3Perch guardi la pagliuzza che nell'occhio del tuo
fratello, e non ti accorgi della trave che nel tuo occhio? 4O come dirai al tuo fratello: Lascia che tolga la
pagliuzza dal tuo occhio, mentre nel tuo occhio c' la trave? 5Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e
allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perch non le calpestino con le loro
zampe e poi si voltino per sbranarvi.
7Chiedete e vi sar dato, cercate e troverete, bussate e vi sar aperto. 8Perch chiunque chiede riceve, e chi
cerca trova, e a chi bussa sar aperto. 9Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, dar una pietra? 10E se gli
chiede un pesce, gli dar una serpe? 11Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto pi il Padre vostro che nei cieli dar cose buone a quelli che gliele chiedono!

Questo il contenuto della Legge e i Profeti di cui parla il versetto 12: fare agli altri quello che si desidera sia fatto a se
stessi attraverso il non giudicare, non esercitare il potere con la parola, ma avere uno sguardo largo secondo la misura
data dalla fede e attraverso limparare a chiedere da figli gi amati.
Ges esorta non giudicate, perch sarete giudicati voi in egual misura. Il giudizio ci separa dal fratello e da noi stessi,
esprime la nostra autocondanna perch lo stesso criterio che noi usiamo per laltro, sar usato con noi.
Mentre giudichi laltro condanni te stesso; tu che giudichi infatti fai le medesime cose (Rm 2,1). Giudicare,
contrapporsi al prossimo non ci fa vedere in profondit e nella verit, ma mostra la nostra cecit tanto da vedere solo le
travi che stanno negli altri anzich le nostre.
Il giudizio nasce perch si fatica ad accettare che laltro sia diverso e la pensi in modo diverso cos da considerarlo un
potenziale rivale. Ma la buona notizia ci viene incontro donandoci la misura con la quale entrare in una relazione
autentica, invitandoci a giudicare secondo giusto giudizio, ad indossare gli occhiali del perdono e dellamore che ci
fanno vedere meglio noi stessi e discernere la pagliuzza nellocchio dellaltro solo dopo aver visto le travi nel nostro.
Levangelista Luca aggiunge date e vi sar dato: una misura buona, pigiata, colma, e traboccante vi sar versata nel
grembo perch con la misura con la quale misurate sar misurato a voi in cambio (Lc 6,38). La misura diventa il limite
senza limiti posto da Dio e vissuto da Ges, e donato alluomo nella fede accolta.
Compito delluomo chiedere a Dio lo spirito di discernimento che egli ci accorda nella sua infinita misericordia
attraverso il perdono. Una delle richieste nella preghiera al Padre infatti di perdonare a noi le nostre colpe affinch
anche noi le possiamo perdonare ai nostri debitori. Se il nostro giudicare generato dalla generosit e misericordia nei
confronti del fratello, allora sar accordata anche a noi la stessa generosit e misericordia. Perch la misericordia ha
sempre la meglio sul giudizio umano (Gc 2,13).
Di fronte alla tentazione del giudicare, del vedere riflesso nellaltro solo il male, Ges ci invita ad abbandonarci, a
mostrarci nella nostra verit, e osare chiedere con quella fiducia e abbandono nelliniziativa di Dio. Ogni figlio chiede al
padre perch si fida di lui, perch sa che pu contare su di lui. Ogni relazione damore ha il suo fondamento e
compimento non nella pretesa della richiesta ma nella fiducia del dono. Il nostro chiedere, cercare, bussare trova
risposta, ascolto, una porta aperta se ci lasciamo guidare dalla fiducia di figli.
Dietrich Bonhoeffer parla di una grazia che costa, levangelo che bisogna sempre cercare, il dono per il quale
bisogna pregare, la porta alla quale bisogna bussare. Anche noi oggi cogliamo questo invito allascolto per rinsaldare il
nostro cammino di conversione, purificando i nostri atteggiamenti al cuore delle nostre relazioni.
Sorella Francesca

Monastero di Bose - Pagina 1 di 1

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