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Auschwitz, Canzone del bambino nel vento, di F. Guccini e G.

Carletti,
Auschwitz una canzone scritta da Francesco Guccini e G.Carletti nel 1964 e interpretata in
seguito dallEquipe 84 e dai Nomadi. La prima versione incisa da Guccini appare nell'album
Folk beat n. 1.
Il testo che segue parla di Auschwitz in maniera fortemente simbolica, mantenendo il rispetto che
questa tematica impone. Pur nascendo in un periodo di grandi contestazioni, riesce a trattare un
tema cos importante senza alimentare polemiche, ma conducendo unattenta riflessione su
quello che Auschwitz rappresenta ancora oggi. A distanza di oltre trentanni questi versi sono
ancora attuali, soprattutto le ultime strofe che pongono domande a problemi che forse
rimarranno insoluti, ma che sicuramente accompagneranno e tormenteranno lUomo fino a che
luomo imparer a vivere senza ammazzare e il vento si poser.
Son morto che ero bambino
Son morto con altri cento
passato per il camino
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento
Ad Auschwitz cera la neve
il fumo saliva lento
nel freddo giorno dinverno
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento
Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
strano non riesco ancora
a sorridere qui nel vento
a sorridere qui nel vento
Io chiedo come pu luomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento
in polvere qui nel vento
Ma ancora tuona il cannone
e ancora non contento
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento
e ancora ci porta il vento
Io chiedo quando sar
che luomo potr imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poser
e il vento si poser
( x2)

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