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Le emozioni autocoscienti

Corso di Psicologia dello sviluppo del sé


A.A. 2008-2009
Laurea specialistica in Psicologia
Dott.ssa Marina Camodeca

Le emozioni di base
Emozioni di base (gioia, rabbia, tristezza,
paura, sorpresa e disgusto)
Primi mesi di vita
Sono innate e universali (espressioni facciali,
Ekman & Friesen)

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Cosa sono le emozioni
autocoscienti?
Anche dette: secondarie, apprese,
complesse, sociali, morali
Si sviluppano quando:
Il bambino diventa cosciente di se stesso
come diverso dagli altri (autocoscienza)
Abilità cognitive per riconoscere norme e
standard sociali e comportarsi di
conseguenza

Lo sviluppo delle emozioni autocoscienti


Lewis (1989; 1992)

Consapevolezza di sé Modelli, regole, scopi

Emozioni autocoscienti
esposte (15-24 mesi)
Imbarazzo, empatia, invidia

Emozioni autocoscienti
valutative (30 mesi)
Orgoglio, vergogna,
senso di colpa, superbia

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Emozioni autocoscienti
valutative
Non solo autocoscienza, ma anche:
valutazione di sé o del proprio comportamento in base
a norme o standard interiorizzati (vergogna, orgoglio,
superbia, senso di colpa)

Giudizi sul sé, l’attribuzione di responsabilità a se


stessi in base al successo o al fallimento, capacità di
imitare il modello

Caratteristiche
Compaiono più tardi
Necessitano di una struttura del sé
Si basano sullo sviluppo cognitivo
(capacità di valutare una norma)
Dipendono dalla cultura
Sono legate all’interiorizzazione di
standard comportamentali di riferimento
Non sono caratterizzate da pattern di
attivazione fisiologica specifici e distintivi

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Vergogna e senso di colpa
Autoconsapevoli
Valutative (confronto con una norma)
Suscitate da comportamenti inadeguati
Spesso sperimentate insieme

Ma sono differenti…

La vergogna
Si assume un comportamento che non si
vorrebbe avere, giudicato in modo negativo
da se stessi, o dagli altri, o da convenzioni
sociali
Il sé si considera carente rispetto a regole o
modelli sociali (“identità non voluta”)
L’immagine di sé viene danneggiata
Esposizione pubblica (ma non sempre)
È diretta verso il sé, che si autovaluta
Sensazione di “sentirsi piccoli” e desiderio di
“sparire”

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Il senso di colpa
Il comportamento assunto (o mancato)
provoca un danno a qualcun altro
Emozione più privata
L’oggetto di valutazione è il comportamento
agito o non agito
Base dello sviluppo morale
Il comportamento suscita tensione, o
rimpianto, mortificazione, desiderio di
riparazione

Differenze principali
Vergogna Senso di colpa

Focus dell’attenzione Il sé nella sua globalità L’azione specifica

Percezione dell’evento Convinzione di non poter Convinzione che


controllare l’evento l’azione sia controllabile
Esperienza Ritirarsi, sentirsi senza Tensione, rimorso,
fenomenologica valore rimpianto
Sé compromesso da una Sé non intaccato da una
Impatto sul sé globale svalutazione globale svalutazione globale

Preoccupazione per Preoccupazione della Preoccupazione


l’altro valutazione degli altri sul dell’effetto del sé sugli
sé altri
Caratteristiche Desiderio di nascondersi Desiderio di confessare,
motivazionali e scappare scusarsi o riparare

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Differenze per la moralità
Senso di colpa legato a trasgressioni morali
(consapevolezza di cosa è giusto e cosa
sbagliato)
Vergogna non legata alla moralità, ma
piuttosto al senso di inferiorità, o alla rabbia
Ma: vergogna può essere sia morale che non
morale (Olthof et al., 2000; Smith et al., 2002)
L’aspetto morale: esperienza negativa per il
sé induce a non ripetere l’atto

La coscienza
Il senso di colpa e la vergogna sono legate
allo sviluppo morale
Se non sono vissute in modo patologico,
sono adattive e funzionali allo sviluppo
Sono associate all’empatia, alla prosocialità,
alla responsabilizzazione e
all’interiorizzazione delle norme
Ciò è alla base della coscienza
È la maturità che segna il passaggio
dall’obbedienza all’autorità all’autonomia
morale

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Indici di interiorizzazione
I comportamenti che indicano lo sviluppo della
coscienza sono di disagio affettivo:
Sensi di colpa, ansia, rimorso
Vergogna e imbarazzo per trasgressione/
disubbidienza
Desiderio di riparazione
Confessione
Accettazione di responsabilità
e di controllo comportamentale:
Astensione, limiti
Resistenza alla tentazione anche in assenza
dell’adulto

Resistenza alla tentazione


Lasciati soli: i piccoli cedono alla tentazione e non
si sentono colpevoli. Crescendo: più esitazione e
sensi di colpa
Differenze individuali basate su emozioni morali,
temperamento, educazione genitoriale
Fornire una ragione è più efficace che punire
(dipendenza dall’età: es. il giocattolo si rompe o
appartiene a un altro bambino)
Crescendo la capacità di resistere alla tentazione
diventa stabile (anche senza adulto, con tentazioni
maggiori, con minori “rischi”)
Non c’è più bisogno della proibizione dell’adulto

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Articolo:
“Approccio contestuale al senso di
colpa e alla vergogna: ruolo degli
antecedenti e comportamenti correlati”

Camodeca, M., & Menesini, E. (2007)


Età Evolutiva, 87, 70-77

Modello di Olthof
Ciò che caratterizza l’emergere delle
emozioni di senso di colpa e vergogna
sono i contesti e le situazioni.
Situazioni morali: senso di colpa +
vergogna (responsabilità per il danno +
identità non voluta)
Situazioni non morali: solo vergogna

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SO e SAG
SO = “shame-only”. Situazioni che
elicitano solo vergogna
SAG = “shame-and-guilt”. Situazioni che
elicitano sia vergogna che senso di colpa

Le situazioni SO elicitano più vergogna


che senso di colpa
Il senso di colpa è elicitato più spesso
dalle situazioni SAG che da quelle SO

Validazione italiana: obiettivi


Adattare il modello di Olthof al contesto
italiano
Indicazioni psicometriche (analisi fattoriale
e affidabilità interna)
Validità concorrente: relazioni di senso di
colpa e vergogna con bullismo e
prosocialità

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Metodo
195 preadolescenti (106 maschi e 89 femmine)
Età: 9-11 anni (dai 9 anni i bambini comprendono
il significato dei termini relativi a vergogna e senso
di colpa)
Questionario per il Senso di Colpa e la Vergogna
(QSCV)
– 5 situazioni SO e 5 SAG
– Ad ognuna si risponde su scala Likert a 5 punti rispetto
a quanto ci si sentirebbe in colpa o ci si vergognerebbe
Nomine dei pari per la rilevazione dei bambini bulli
e prosociali

Risultati principali
Confermato il modello di Olthof:
– Situazioni SO: più vergogna che senso di
colpa
– Senso di colpa: più nelle situazioni SAG che
nelle SO
Validità concorrente:
– Bambini prosociali: più senso di colpa in SAG
e più vergogna in SO rispetto ai bulli

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Discussione
Specifiche situazioni sono alla base
dell’esperienza di senso di colpa e vergogna
Legame tra prosocialità ed emozioni morali
Limiti e sviluppi futuri:
– Ulteriori approfondimenti delle qualità
psicometriche
– Campione più ampio
– Età diverse (es. bambini più piccoli)
– Interventi basati non solo su comportamenti, ma
anche emozioni morali

Esercitazione pratica:
somministrazione del QSCV

Da discutere all’orale, con l’eventuale supporto


di materiale scritto (composizione del campione,
medie, grafici, commenti, ecc.)

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Esercitazione pratica
Numero soggetti = almeno 6
Età = 9-13 anni
Reclutamento: bambini e preadolescenti conosciuti,
oppure approccio presso scuole, centri ricreativi o
sportivi, associazioni formali o informali, ecc.
Somministrazione del QSCV, in appendice
all’articolo di Camodeca & Menesini (2007) (pag.
77)

Istruzioni QSCV
Istruzioni per la compilazione del questionario e situazioni
presentate. Per ogni situazione sono state poste le due
domande a) e b) riportate, per motivi di brevità, solo nella
prima situazione.
Stiamo per leggerti alcune storie che riguardano cose che
realmente accadono ai ragazzi della tua età. Fai finta di
essere il protagonista di queste storie. Dopo che ti avrò letto
ogni storia ti farò alcune domande perciò stai molto attento.
Ad ogni domanda dovrai rispondere indicando quanto sei
d’accordo: NIENTE AFFATTO, POCO, ABBASTANZA,
MOLTO, MOLTISSIMO. Prova ad entrare nella scena e a
metterti nei panni del protagonista e pensa a ciò che
realmente proveresti.

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Esempio di domande SO e SAG
Stai giocando al Game Boy con un tuo amico a casa sua.
Improvvisamente senti che la tua mamma è venuta a prenderti. Le
corri incontro ma all’improvviso senti: crack! Hai pestato la
cassetta del Game Boy del tuo amico. Cosa provi?
 Ti vergogni
Niente Poco Abbastanza Molto Moltissimo
affatto

 Ti senti in colpa
Niente Poco Abbastanza Molto Moltissimo
affatto

La scorsa notte non hai dormito bene. Eri stanco quando ti sei
svegliato al mattino. A scuola eri ancora mezzo addormentato.
L’insegnante ti ha fatto una domanda ma tu eri confuso e non
capivi niente. Cosa hai provato?

Accorgimenti
Riscrivere gli item in un altro file:
– omettendo la dicitura SO e SAG
– inserendo, all’inizio, informazioni riguardo il genere e l’età
– omettendo le istruzioni: “Stiamo per leggerti…”
Per ogni item devono essere ripetute le domande
a) Ti vergogni; e b) Ti senti in colpa
Le domande a) e b) devono essere seguite da 5
quadratini corrispondenti alla scala Likert: niente
affatto, poco, abbastanza, molto, moltissimo
Per ogni item ripetere anche il significato dei punti
Likert (da niente affatto a moltissimo)

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Per i soggetti di sesso femminile, l’item n° 4
deve essere posto al maschile (“compagno di
classe”, “Nicola”, ecc.)
Assicurarsi che i soggetti rispondano, per tutti e
10 gli item, ad entrambe le domande a) e b)
Assicurarsi che i soggetti completino il
questionario da soli
Rendersi disponibili per eventuali chiarimenti
Rassicurare i soggetti che:
– le risposte sono anonime
– i risultati non saranno divulgati a nessuno
– nessuno sarà valutato
– non ci sono risposte giuste o sbagliate

Cosa fare dopo?


Attribuire ad ogni punto Likert un valore da
0 a 4:
– Niente affatto = 0
– Poco = 1
– Abbastanza = 2
– Molto = 3
– Moltissimo = 4
(totale punteggi per ogni questionario = 10 item
x 2 domande = 20 punteggi, o “crocette”
corrispondenti ai quadratini)

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Calcolare la media di:
– Senso di colpa in SO
– Senso di colpa in SAG
– Vergogna in SO
– Vergogna in SAG
(fare la media per ogni questionario = 4 punteggi. Fare poi
la media per i soggetti, sommando i 4 punteggi relativi ad
ogni soggetto e dividere per il numero di soggetti)
Se il campione lo consente (cioè, se è vario e
numeroso) calcolare anche i quattro punteggi
precedenti:
– separatamente per maschi e femmine
– separatamente per fasce di età (eventualmente
dividendo in due il campione: “piccoli” e “grandi”, oppure
“scuola elementare” e “scuola media”)

Cosa considerare?
Considerare la differenza di medie (M)
sulla base dei risultati dell’articolo, cioè:
– M di vergogna in SO > M di senso di colpa in
SO?
– M di senso di colpa in SAG > M di senso di
colpa in SO?
Considerare eventuali differenze di medie
per genere
Considerare eventuali differenze di medie
per età

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Discussione
Commentare criticamente il lavoro fatto e i
risultati ottenuti
Spiegare se i risultati confermano o no le
ipotesi e il modello proposto
Commentare le differenze di genere e di età
Delineare pro e contro della metodologia
utilizzata e dell’esperienza compiuta
Immaginare possibili ambiti di applicazione
e utilizzi per l’intervento

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