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SCUOLA
e
INSERTOn. 15, 15 APRILE 2007, anno LII

DIDATTICA EDITRICE LA SCUOLA

New Media Education


A CURA DI PAOLO ARDIZZONE E PIER CESARE RIVOLTELLA

L a diffusione dei personal media lancia al-


l’educazione e alla didattica una sfida nuova.
La portabilità, la multimedialità e la facile
autorialità di questi media incidono in
profondità sulle pratiche di consumo delle
giovani generazioni, problematizzando il
compito della famiglia e della scuola.
La Media Education si trova chiamata in cau-
sa, presa tra la necessità di sviluppare un ap-
proccio specifico ai nuovi media (New Media-
Education) e l’opportunità di ripensare i suoi
stessi fondamenti metodologici (New-Media
Education).

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Il presente inserto contiene sette contributi: tre di carattere fondativo, quattro di taglio esperienziale-operativo. Il testo d’apertura ricostrui-
sce l’avvento della New Media Education, interrogandosi sulle prospettive che i nuovi media aprono all’educazione; il secondo intervento
guarda alla dimensione didattica, cercando di indicare alcune linee di lavoro che scaturiscono dalla reciproca attenzione fra scuola e nuovi
media. La parte fondativa si conclude con una disamina in ottica comunicazionale circa le forme e i linguaggi tipici dei nuovi media .
Nella sezione riservata alle schede didattiche, si trova una proposta di laboratorio sui videogiochi, a cui segue un percorso operativo sull’uso
critico del cellulare. Una scheda viene riservata a sicurezza nel web e gemellaggi on line, presentando due progetti-risorsa promossi dalla
Comunità Europea e rivolti agli insegnanti. I problemi relativi alla valutazione nella New Media Education sono affrontati nell’ultimo
intervento.

 La Media Education, l’avvento del colore (le trasmissioni


ufficiali della RAI iniziano l’1 febbraio
fra tradizione e sfida del nuovo 1977) trasformano la televisione in
fenomeno di grande consumo, iniziando
Pier Cesare Rivoltella a produrre cultura di massa anche in
senso basso, quello che fa dire a Pasolini
nell’ambito di questo processo e la RAI che «mai un “modello di vita” ha potuto

I l lavoro educativo e didattico sui


media e con i media appartiene alla
tradizione della scuola media unica, per
di quegli anni si rende protagonista in
tal senso esercitando una funzione
chiaramente pedagogica, sia nel senso di
un prolungamento dello spazio e dei
essere propagandato con tanta efficacia
che attraverso la televisione. Il tipo di
uomo o di donna che conta, che è
moderno, che è da imitare e da
realizzare, non è descritto o decantato: è
compiti della scuola (come nei
ragioni sia storiche che didattiche. Gli programmi del maestro Manzi, che tra il rappresentato! […] Appunto perché
anni della sua nascita (la legge istitutiva, 1959 e il 1968 con Non è mai troppo perfettamente pragmatica, la
come tutti sanno, è la n. 1859 del 31 tardi piega la televisione al compito propaganda televisiva rappresenta il
dicembre 1962) sono, infatti, densi di dell’alfabetizzazione), che in quello di momento qualunquistico della nuova
profondi cambiamenti per la realtà del una democratizzazione della cultura: a ideologia edonistica del consumo: e
nostro Paese, che vive la trasformazione questa seconda istanza rispondono tanto quindi è enormemente efficace»1. La
da paese agricolo a industriale e, proprio la radio che la televisione, che portano il scuola media, che già aveva consolidato
a seguito di questo, assorbe importanti teatro fuori delle sale teatrali e la sua consuetudine con i linguaggi
flussi migratori verso le realtà produttive favoriscono l’accesso alla grande dell’immagine è pronta a raccogliere la
dei distretti industriali. letteratura attraverso quel genere tutto sfida: l’attenzione si sposta decisamente
italiano che sono stati gli sceneggiati sulla televisione e, in particolare,
Dai media a scuola televisivi (si pensi ai teleromanzi di sull’informazione e la pubblicità, presto
alla Media Education Anton Giulio Majano, da Delitto e individuati come i due generi più capaci
Castigo del ’63, a La freccia nera del di incidere sulla formazione delle idee
’68). dei ragazzi e sulla loro appropriazione di
La scuola, in questo tipo di contesto, si La scuola media di quegli anni (e di modelli. Indicazioni che sono raccolte e
trasforma anch’essa: da scuola d’élite quelli successivi) diviene terreno di sintetizzate – insieme con una rinnovata
(quale in fondo era stata fino a quel sperimentazione delle stesse forme attenzione per lo specifico metodologico
momento, come la distinzione tra comunicative, portando in primo piano delle discipline e per la programmazione
ginnasio e avviamento professionale la funzione pedagogica dei linguaggi curricolare – nei Nuovi Programmi del
evidenziava) diviene scuola di massa e non verbali, a fianco di quello verbale, 1979. Questi brevi cenni servono a
questo proprio nel momento in cui il già tradizionalmente oggetto della comprendere come l’“importazione”
cinema, la radio, la televisione stanno didattica di scuola. Questo si traduce della Media Education2 in Italia alla fine
contribuendo in maniera significativa a nell’introduzione della cinelettura (sia degli anni ’80 non costituisse una novità
facilitare, a loro volta, un’analoga attraverso la pratica del cineforum – per la scuola italiana. Essa
transizione verso una cultura di massa. come emerge, ad esempio, nei primi rappresentava, piuttosto, un’occasione
Si tratta, come si può capire, di una anni ’60 nella sperimentazione nazionale per guidare un processo di
transizione che non necessariamente va assistita dal Centro Studi consapevolizzazione da parte degli
intesa in termini negativi. Almeno Cinematografici – che mediante
ancora lungo tutti gli anni ’60, infatti, la l’adozione di schede di analisi), nella ***
creazione di una cultura di massa si deve realizzazione di cortometraggi, nella 1 P.P. Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano
1990, p. 59.
intendere come l’estensione dell’accesso frequentazione dei linguaggi del corpo,
2 Sul significato della Media Education (intesa come
alla cultura ad ampi strati di dal teatro, all’animazione, all’espressione educazione ai, con e attraverso i media) e i suoi rap-
popolazione che, fino a quel momento, musicale. porti con la didattica e la ricerca educativa, cfr. P.C.
non vi avevano potuto accedere. I media Lungo gli anni ’70, la nascita delle Rivoltella, Media Education. Fondamenti didattici e
svolgono una funzione fondamentale televisioni private (a partire dal 1972) e prospettive di ricerca, La Scuola, Brescia 2005.

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insegnanti: comprendere che lavorare navigare in internet, scattare fotografie, di allontanare le generazioni, mentre
con i media nella scuola risponde a ben girare video e inviarli, vedere la potrebbe opportunamente avvicinarle
precise strategie didattiche e scelte televisione. Questa caratteristica offrendosi proprio come spazio di
metodologiche, sapere che in questa ridefinisce fortemente le modalità di negoziazione culturale tra esse.
linea lavorano altri educatori e consumo di questi media, invalidando • Nella loro camera i ragazzi hanno sul
insegnanti in contesto internazionale, accorgimenti educativi codificati piano della scrivania un libro di scuola;
ricondurre tutto questo a un campo di dall’uso e dai libri. È il caso delle davanti a loro un documento di Word in
ricerca unitario, poteva garantire (e ha indicazioni di non lasciare che il minore
garantito) a quegli sforzi cui, a partire da quel che stanno
consumi i media da solo, o di collocare leggendo, organizzano un testo; ma
coordinamento, continuità, maggiore la postazione internet in un ambiente
efficacia. nello stesso tempo sono aperte sullo
condiviso della casa. Come si capisce, la sfondo altre finestre: il client della posta
portabilità rende inefficaci tali elettronica, Messenger dove stanno
L’avvento dei nuovi media: indicazioni: affrancandosi dal luogo chattando con un compagno di scuola,
specificità culturali, fisico, l’accesso diviene attività che e-Mule da cui stanno scaricando musica;
sfide educative sfugge completamente al controllo intanto il cellulare è acceso sul tavolo e
diretto dell’adulto e che ricade del tutto riceve e invia SMS; tutto mentre
Proprio mentre l’elaborazione della sotto la responsabilità del ragazzo. ascoltano musica in cuffia, dal loro i-
prospettiva di lavoro della Media pod. È una situazione di consumo molto
Education da parte della scuola italiana è • Questo rilievo ne implica un secondo, diffusa e molto diversa da quelle
ancora in corso, l’avvento del digitale e ovvero la personalizzazione. La si può tradizionali. In essa vengono gestiti
l’evoluzione tecnologica dei media intendere in due modi. In un primo molti livelli di comunicazione
producono una vera e propria senso, i media digitali sono “personali” contemporaneamente e svolti molti
rivoluzione in tutto il sistema della perché appartengono alla sfera privata compiti allo stesso tempo. Si tratta di
comunicazione, ridefinendone in del soggetto. Perdere un cellulare senza uno stile cognitivo nuovo che ha fatto
profondità sia gli strumenti che aver condiviso la sua agenda con il parlare delle nuove generazioni come di
soprattutto le modalità di consumo. computer di casa è drammatico, perché generazioni multitasking, cioè in grado
Il dato macro-culturale, a questo comporta lo smarrimento dei numeri di portare avanti molte attività nel
riguardo, sta racchiuso nei titoli di telefonici del proprio intero network medesimo tempo. È un’attitudine che le
alcuni volumi che di recente hanno sociale. E poi un cellulare difficilmente tecnologie digitali incoraggiano. E, se è
provato a farsene interpreti: quello cui si si presta o si lascia usare ad altri, poiché vero che questo implica l’acquisizione di
assiste è la fine dei mass media3, cioè la il suo archivio di SMS inviati e ricevuti nuove competenze (velocità di
trasformazione profonda delle variabili e di fotografie custodisce segreti, né più esecuzione, flessibilità cognitiva,
che avevano caratterizzato nell’epoca del né meno che come i vecchi diari adattabilità, propensione a gestire
cinema e della televisione cartacei. È come se la tecnologia situazioni complesse), d’altra parte
l’appropriazione dei significati e la diventasse protesi tecnologica della
solleva dubbi circa la sua compatibilità
costruzione dell’industria culturale. nostra memoria, dei nostri vissuti: un
con l’esigenza di approfondimento del
Se si guarda dentro questo fenomeno pezzo del nostro mondo risiede in essa.
dato culturale o l’influenza sulla
con lo sguardo dell’educazione, si Ma i media digitali sono “personali”
compressione dei tempi di attenzione.
possono isolare almeno quattro aspetti anche perché l’uso che se ne fa,
che complicano l’ipotesi di intervento ancorché finalizzato all’interazione e, • Un ultimo aspetto appare interessante
chiedendo una ridefinizione di quindi, a costruire e sostenere un tessuto considerare, anch’esso facile da osservare
acquisizioni su cui la Media Education di relazioni, è un uso peculiare del nelle situazioni naturali del consumo
riposava. singolo individuo. adolescenziale di media. I ragazzi con
Qualche studioso ha parlato al grande facilità, grazie ai tools
• Il primo aspetto è quello della riguardo della formazione di una multimediali del cellulare, divengono da
portabilità. Uno dei trend di sviluppo bedroom culture, di una cultura della ricettori produttori di media. Si tratta
della tecnologia, oggi, è l’affrancamento camera da letto, alludendo al fatto che, di una pratica rilanciata da siti come
dell’utente dalla necessità di usufruire di soprattutto gli adolescenti, vivono snep.it o come YouTube; in essi trovano
una postazione fissa per l’accesso alle questo carattere personale dell’uso spazio gallerie di fotografie e filmati
informazioni. Il cellulare ha reso della tecnologia come un sistema di personali in cui ci si racconta in rete, ci
possibile ciò nei confronti del vecchio pratiche giustamente sottratto al si offre alla valutazione degli altri
telefono fisso, il palmare in relazione al controllo dell’adulto che, a sua volta, visitatori, si costruiscono reti sociali
PC di casa o dell’ufficio; l’incontro tra i trova assolutamente normale non attraverso le quali viene decretata la
due dispositivi (nei cosiddetti smart- violare i limiti del mondo privato del ***
phone) sta proponendo soluzioni proprio figlio. 3 P. Ferri, Fine dei mass media, Guerini & Associa-
attraverso cui con il cellulare è possibile In tutti e due i sensi la tecnologia rischia ti, Milano 2004.

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notorietà del singolo videomaker e dell’adulto, il ragazzo se lo porterà lettura alla scrittura sono, dunque, le
valutato il suo lavoro. Educativamente è con sé. due principali sfide educative cui la
chiaro che questo comporta, come L’altro grande tema della Media Media Education deve rispondere di
sempre, opportunità e rischi, come la Education che ci sembra fortemente fronte alla diffusione dei New Media. Si
cronaca ha di recente evidenziato messo in discussione dai nuovi media è tratta di due punti di attenzione che sul
attraverso ripetuti episodi di intersezione il paradigma della lettura critica. piano metodologico costituiscono parte
tra bullismo e uso del videofonino. Tradizionalmente educare ai media ha di una New Media Education, intesa sia
sempre significato creare le condizioni come educazione ai nuovi media che
perché il ragazzo sviluppasse competenze come nuovo paradigma, nuovo modo di
Le linee della nuova pensare la Media Education. Di questa
di lettura intelligente e consapevole dei
Media Education New Media Education mi sembra
media: nella misura in cui questo si
verifica, si dovrebbe emancipare il debbano far parte altri due aspetti, uno
L’analisi dei quattro aspetti che abbiamo soggetto dalla dipendenza nei confronti di tipo organizzativo, l’altro culturale.
messo in evidenza porta a riflettere su dell’agenda dettata dai media, Sul piano culturale, le trasformazioni cui
alcuni capisaldi pedagogici acquisiti da rendendolo capace di intuire i sottintesi abbiamo accennato stanno modificando
anni dalle pratiche di Media Education. ideologici, le iscrizioni politiche, le in profondità gli scenari culturali che le
Ne individuiamo in modo particolare interferenze economiche che governano giovani generazioni contribuiscono a
due. la produzione e la distribuzione dei costruire. Tali scenari si configurano
In primo luogo, l’indicazione di optare messaggi. Proprio per questo motivo, la sempre più come media-culture.
sempre per un consumo condiviso, di semiotica e le tecniche di analisi testuale Una media-cultura è una cultura
creare contesti di consumo in cui l’uso sono con il tempo diventate uno caratterizzata dalla socializzazione
dei media sia il più possibile sociale, di strumento prezioso per la Media orizzontale (la «dittatura della
non facilitare l’isolamento del ragazzo Education, sia in funzione della lettura maggioranza», come l’ha di recente
nel suo mondo privato dotando la sua guidata (quella fatta dall’insegnante in battezzata Dominique Pasquier4), dalla
camera di televisore e connessione classe) che del lavoro personale dello ridefinizione delle logiche temporali
Internet, pare essere messa fortemente in studente sui messaggi dei singoli media. (annullamento del passato, perdita del
discussione dal carattere portabile e Certo non sono mancate nella scuola futuro, enfatizzazione del presente5),
fortemente personale delle nuove esperienze di produzione mediale: dal dalla integrazione e dalla
tecnologie. Come costruire situazioni di Superotto alle videocamere digitali, il sovraesposizione della comunicazione
consumo condiviso del cellulare? Come film-making e il video-making hanno mediata nella vita individuale e sociale,
far evolvere in senso sociale una costituito forme di esperienza didattica dal prevalere della dimensione tattile ed
tecnologia così fortemente personale? interessanti, producendo anche risultati emozionale, dal protagonismo –
Come elaborare la prospettiva di un apprezzabili; ma il costo degli strumenti, nell’appropriazione del sapere – di
futuro prossimo in cui il cellulare si la scarsa disponibilità di software per la forme di lettura “brevi” (perché si
proporrà (già adesso lo è) come centrale post-produzione, i tempi lunghi contraggono i tempi dell’attenzione),
multimediale di accesso a servizi necessari non hanno mai incoraggiato intermittenti (perché lo zapping, il
multimodali (messaggeria, navigazione gli insegnanti a sviluppare questo tipo di consumo a singhiozzo è la regola),
Internet, videofonia)? Microsoft sta lavoro. I nuovi media e in particolare i nomadi (in relazione alla portabilità cui
studiando un sistema operativo per videofonini, insieme alla diffusione dei si faceva cenno).
smartphone insieme a H3G e Skype: la blog e dei servizi di social network (come Ora, è facile comprendere come questi
compagnia di telefonia cellulare metterà YouTube, flickr o snep.it) fanno aspetti non costituiscano più “uno” dei
a disposizione nella partnership la compiere un balzo in avanti deciso alle caratteri della cultura dell’adolescente: la
propria tecnologia per lo sviluppo della possibilità di questo lavoro. Per un definiscono piuttosto dall’interno.
banda larga nella trasmissione di dati, ragazzo “girare” un video e “pubblicarlo” Analogamente, la medialità è diventata
mentre Skype cercherà di trasferire al in rete è diventato facilissimo; fare video pervasiva. Non è più confinabile al
cellulare il suo sistema VOIP per in scuola non comporta più costi consumo di singoli media (che dava vita
telefonare a basso costo in Internet. La particolari perché ogni studente ha il ai “vecchi” calcoli sul numero di ore
scommessa è configurare ogni telefonino suo telefonino e perché i servizi cui si passate davanti al televisore): il ragazzo
(di quarta generazione, o 4G) come un faceva cenno sono gratuiti e di uso di oggi dorme con il cellulare in vibra-
PC, con il suo numero di protocollo IP, semplicissimo; il problema vero è call, perché gli SMS potrebbero arrivare
per rendere disponibili servizi integrati educare la responsabilità di ragazzi che si a qualsiasi ora, si alza tenendo il
ad alta velocità e a basso costo. ritrovano ad essere non più solo ***
consumatori, ma autori, con tutto quel 4 D. Pasquier, Cultures Lycéennes. La dictature de la
La bedroom culture si trasforma
majorité, Autremont, Paris 2005.
in pocket culture, in cultura da tasca, che questo comporta in relazione con 5 G. Ardrizzo (a cura di), L’esilio del tempo. Mondo
perché il proprio mondo di connessioni l’etica del rappresentare. giovanile e dilatazione del presente, Meltemi, Roma
e di pratiche, sottratte al controllo Portabilità dei supporti e passaggio dalla 2003 (Nautilus).

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Media Education New Media Education (l’analisi dei testi all’italiano, lo studio L’efficacia
Lettura critica Educazione alla scrittura
dei linguaggi in funzione espressiva
all’educazione artistica, lo studio delle
Media residenti Media portabili Dal punto di vista dell’efficacia didattica
tecniche e degli strumenti all’educazione
Cultura dei media Media-cultura occorre riconoscere che l’introduzione di
tecnica, …). Ora, si capisce che, se vale
un medium rallenta i processi, nel senso
Disciplinarismo/
Educazione integrata quanto abbiamo accennato a proposito
trasversalità che la comprensione delle logiche
delle media-culture, risulta difficile
Media educator Insegnante-media educator operative non è immediata. Non può
immaginare un solo aspetto dell’attività
Aule dedicate Medialità distribuita didattica ed educativa che possa non esserlo, nonostante i progressi di
avere a che fare con i media. La Media usabilità friendly.
L’evoluzione della Media Education, in relazione
ai nuovi mezzi tecnologici diffusi tra i ragazzi. Education “migra” dentro la didattica e Da una parte l’efficacia la si ottiene
l’intervento educativo, l’educazione nel attraverso buone progettazioni e buoni
televisore acceso sullo sfondo, va a suo complesso diventa Media Education. procedimenti valutativi, che i nuovi
scuola con il lettore mp3 in cuffia, fa i Un risultato che comporta un media stessi sollecitano, in quanto
compiti con Messenger aperto sullo ripensamento radicale della formazione “ambienti da riempire” (scrivibili, come
schermo del suo PC. I media sono parte iniziale e in servizio degli insegnanti vedremo fra poco). Dall’altro canto, la
della sua vita, canali normali attraverso (ogni insegnante, nella misura in cui familiarizzazione con i nuovi media non
cui passa la sua comunicazione, vive e lavora insieme ai suoi ragazzi in è cosa pensabile a 360 gradi, dal
“tessuto” delle sue pratiche quotidiane. una media-cultura è un media educator) momento che le applicazioni
Un dato questo che comporta un come delle scelte curricolari e potenzialmente interessanti nascono di
cambio anche organizzativo. Per anni il organizzative delle scuole, dalla continuo: più che altro è un problema
dibattito su come si dovesse introdurre strutturazione del POF alla di “ingombro”. Occorre scegliere, tutto
la Media Education nella scuola è progettazione delle aule (con il non si può fare.
oscillato tra i fautori del disciplinarismo, superamento del modello delle aule I nuovi media si caratterizzano per la
cioè della necessità che diventi una dedicate – l’aula computer, il laboratorio loro portabilità e ciò fa sì che l’utente si
materia curricolare come le altre, e della audiovisivi – verso quello di una possa affrancare da un luogo stabile di
trasversalità, ovvero della possibilità di presenza diffusa dei media e delle fruizione. In particolare, è interessante
pensarla come un insieme di temi e di tecnologie nelle singole classi). pensare in termini didattici al cellulare
metodologie da “spalmare” sulle diverse (o videofonino o telefonino). Al di là
discipline secondo le loro competenze Pier Cesare Rivoltella degli usi impropri, di cui la stampa si
nutre con equivoco interesse, esso può
svolgere interessanti funzioni durante il
lavoro didattico6. Proviamo ad elencarne
alcune.
쐽 Nuovi media e didattica
쐽 Collegamento con compagni di
lavoro: nelle situazioni di lavoro in
Paolo Ardizzone piccolo gruppo il cellulare svolge
frequentemente la funzione di
organizzatore della vita del gruppo,
dell’individualizzazione). inserendosi negli interstizi lasciati vuoti

Q uando, alle origini della


didattica, Comenio ne tracciava le linee
Infine, la didattica si doveva
caratterizzare per la sua capacità di
applicarsi a tutti i soggetti
potenzialmente interessati, senza
dagli altri strumenti; è del tutto evidente
come le comunicazioni di servizio e di
contatto (telefonate e SMS) risultino
meglio gestibili, e quindi più efficaci, se
ispiratrici, pensava a tre aspetti: efficacia, effettuate con apparecchiatura portabile.
individualizzazione, universalizzazione. riguardo per nessuna differenza di stato
In sostanza, egli richiedeva alla didattica, o condizione (principio 쐽 Valorizzazione dell’identità: la
innanzitutto, di garantire l’effetto dell’universalizzazione). possibilità di scattare fotografie con il
conseguito con il minor dispendio Prendendo l’abbrivio dai principi di cellulare permette di fissare volti e corpi;
possibile di energia (principio Comenio, cercheremo di indicare quali a scuola ciò si traduce, per esempio,
dell’efficacia). possano essere le opportunità che i nella possibilità di fotografare un
In seconda battuta, la didattica avrebbe nuovi media propongono alla didattica,
***
dovuto essere capace di adeguarsi alla che è scienza ed insieme arte sempre
6 Per una prospettiva di lavoro critico “sul” cellula-
natura specifica del soggetto e alle sue curiosa e interessata a soluzioni via via re, si veda in questo inserto il contributo di Laura
condizioni ed esigenze (principio migliori. Comaschi e Magda Pischetola.

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gruppo di lavoro comunicandone per L’individualizzazione momento progettuale, che si fa


via iconica la composizione. distribuito lungo tutto il processo.
Queste operazioni possono svolgere la Quando Comenio parlava di In questo quadro l’attenzione
funzione di riconoscimento identitario individualizzazione non intendeva dell’insegnante si giocherà molto
di piccoli gruppi, soprattutto nei alludere al carattere personale, privato sull’emergente9, cioè su quanto i singoli
momenti di innesco del percorso o di della comunicazione didattica, quanto – genereranno durante i loro percorsi di
avvio di un ciclo di studi. Spesso è lo come detto sopra – all’adeguamento apprendimento negli spazi per la
studente stesso che procede allo scatto, della didattica alle caratteristiche del scrittura, e, più in generale, per
avvalendosi anche della possibilità di soggetto. È pur vero che le condizioni di l’espressione di sé, che nuove e vecchie
ripeterlo infinite volte, e ragionando, fruizione dei nuovi media favoriscono il tecnologie mettono loro a disposizione.
quindi, anche sulla composizione generarsi di un legame molto forte fra Nella direzione dell’individualizzazione
dell’immagine e, in definitiva, sul soggetto e tecnologia. Questo legame dei percorsi didattici si muove il blog.
linguaggio iconico. sconfina in sistemi difensivi molto Come è noto, si tratta di applicazioni
spesso insormontabili, come dimostrano che facilitano la scrittura in rete senza
gli archivi di messaggi SMS custoditi nei che sia necessario il possesso di
 Documentazione delle attività: cellulari, oppure l’impostazione dei blog particolari competenze tecniche. Il
tanto l’attività d’aula e laboratorio personali degli adolescenti: in questi sistema ordina gli interventi (o post) in
quanto le uscite didattiche sono ultimi, risulta molto complesso cogliere modo cronologico decrescente e li
situazioni che sarebbe utile il significato dei discorsi che vi vengono raggruppa secondo criteri temporali
documentare, in chiave didattica; il tenuti. In altre parole, se l’ingresso in un (mensilmente, annualmente) e/o di
cellulare offre il mezzo più versatile per blog è immediato (basta conoscere la contenuto. Strumento tipicamente
“fermare” le situazioni e “immortalare” URL), molto meno immediato è capire i individuale (nasce, infatti, come diario
gli ambienti e le produzioni. linguaggi allusivi lì presenti: è in grado personale), il blog si può aprire a
Naturalmente l’uso “turistico” della di farlo solo chi condivide modalità di contributi esterni nella forma del
fotografia, che è portato scrittura gergali, riferimenti a eventi commento o dell’intervento separato.
spontaneamente dagli studenti, può precisi e identità mascherate. In pratica, L’impalcatura del blog permette di
essere associato a logiche più progettuali la cerchia di interlocutori che l’utente stimolare tutte le forme di espressione,
di documentazione e archiviazione7 e, decide di condividere con altri. da testuale a audio a video: di recente
quindi, di metariflessione sui percorsi Ma non è tanto questo ciò di cui sono andati diffondendosi, infatti, oltre
didattici svolti. Fra l’altro il telefonino- vogliamo parlare qui. Senza trascurare ai blog testuali, anche i videoblog
videofonino è in grado di interagire l’importanza di queste azioni diffuse e (archiviazione e condivisione di
facilmente anche con situazioni inattese, vincenti di “secretazione”dei propri fotografie e video digitali) e gli audioblog
non preventivate, adeguandosi a una vissuti8, torniamo alla dimensione (archiviazione e condivisione di file
prospettiva più “cronachistica” della vita didattica. audio). Questa evoluzione del blog è resa
Uno dei caratteri forti dei nuovi media è possibile grazie alla contaminazione con
scolastica. Come si vede da queste poche
la loro scrivibilità. Essa affianca, in le tecniche di podcasting, che
osservazioni, il cellulare si ritaglia un
modo complementare, l’altra permettono di condividere in rete
ruolo che potremmo dire “animativo”:
dimensione, ereditata dalla tradizione materiali audio e video.
delle relazioni, delle identità, delle
dei mass media, della sola leggibilità. I
attività. Frequentemente le funzioni
nuovi media mettono a disposizione
indicate possono essere svolte da altri
ambienti che presentano architetture in
media: la fotocamera digitale o la buona misura decidibili dall’utente e ***
macchina fotografica tradizionale nel ampi modi e spazi di scrittura all’interno 7 Le fasi di catalogazione e archiviazione dei mate-
primo caso; il telefono fisso o la mail o di tali architetture. Questo aspetto è
riali fotografati spetta ad altra tecnologia; per esem-
il forum per quanto riguarda la gestione pio ai portali o alle piattaforme o ai blog stessi.
interessante ai fini 8 Il tempo libero, prima che come divertimento, è
del gruppo di lavoro; il Portfolio o gli dell’individualizzazione, poiché mette gli interpretato dagli adolescenti come amicizia. Su
archivi per la documentazione. Ma di studenti in condizioni attive, o questa vera e propria vocazione relazionale (non
fatto il cellulare è sempre a disposizione comunque permette di immaginare sempre colta da genitori e insegnanti) si sofferma
e, quindi, rende efficace l’esecuzione del una ricerca condotta sui comuni di Roma e provin-
percorsi didattici in cui possono cia dal Dipartimento di Sociologia e comunicazio-
compito, sia esso scattare una fotografia alternarsi apprendimenti veicolati dai ne dell’Università degli Studi di Roma “La Sapien-
o contattare una persona, cogliere un diversi linguaggi, dall’oralità za” di Roma e dall’Assessorato alle Politiche della
ambiente. Come si è detto, il cellulare è, all’immagine ed alla scrittura (tanto scuola della Provincia di Roma (Nonsolomedia. Luo-
da questo punto di vista, uno strumento verbale quanto multimediale). ghi e percorsi del tempo libero, 2004, consultabile in
rete sul sito www.provincia.roma.it).
vincente, proprio per la capacità di In questo quadro si aprono spazi di 9 E. Wenger, Communities of Practice. Learning,
adattamento alle situazioni e per la sua intervento per gli studenti e, nel Meaning and Identity. Institute for Research on
disponibilità just-in-time. contempo, acquisisce ulteriore peso il Learning, University Press, Cambridge 1998.

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Propensione di
dei relativi discorsi, è il cosiddetto Web
Principio didattico interesse didattico Possibili funzioni didattiche Esempi di nuovi media 2.0. Si tratta della tendenza a valorizzare
dei nuovi media la dimensione sociale della rete,
 Contatto vedendola come una realtà generata
Efficacia Portabilità  Valorizzazione delle identità Videofonino dalla collaborazione di tutti i suoi
 Documentazione fruitori, che assumono anche la veste di
 Autorialità costruttori.
Individualizzazione Scrivibilità  Recupero dell’oralità Blog Esempio di questa concezione sono le
 Informalità del clima varie forme di social network diffuse
 Accessibilità recentemente in rete10. I nuovi media
Universalizzazione Condivisione  Partecipazione Social network che interpretano questa tendenza sono
 Connessione fra persone
di differente natura e accomunati dalla
Tab. 1 - Didattica e nuovi media. stessa capacità di aggregazione di utenti
Giunti a questo punto, possiamo del risultato voluto; consente una e delle loro realizzazioni: gli utenti
sottolineare qualche aspetto che circolazione del proprio frame presso divengono la vera forza della rete.
giustifica la collocazione dei nuovi compagni e docenti, anche ai fini di una La didattica come entra in questa
media e in particolare del blog, nei suoi valutazione e correzione; permette una situazione? Riesce a conservare la
diversi formati, fra gli ambienti archiviazione della performance orale. propria natura universalizzante, di
potenzialmente interessanti dal punto di Ciò non toglie che rimanga l’interesse fronte al diffondersi dei nuovi media?
vista didattico, in particolare nel senso didattico per le forme più tradizionali di Difficile a dirsi.
della individualizzazione. oralità scolastica. Alcune realtà sono note e ci aiutano a
Soprattutto lo scambio orale dal vivo capire di che cosa stiamo parliamo
 Autorialità: la scrivibilità dei nuovi mette alla prova le competenze personali quando diciamo social network:
media implica una concezione dello e può generare conversazioni l’enciclopedia libera Wikipedia, il sito
studente come autore attivo dei percorsi “maieutiche” significative. Le ipotesi di dedicato alla condivisione di video
formativi. La centratura sulle produzioni lavoro con il podcasting e l’audioblog che YouTube e di immagini Flickr, ecc.
personali e collettive dà risalto al abbiamo indicato, si accontentano, qui, Si tratta di spazi che ospitano e fanno da
soggetto nelle varie forme: di delineare processi che coniugano vetrina a opere individuali e collettive,
dall’autobiografismo all’espressività l’individualizzazione del percorso con la nonché a servizi messi a disposizione di
artistica, dalla riflessione a tema alla gestione dell’aula e del contesto di tutti o delle community on line. Questi
comunicazione spontanea, dalla fruizione. spazi sociali sono eminentemente
partecipazione a discussioni alla presenza paritetici e normalmente migliorano la
in chat.  Informalità del clima: gli ambienti qualità dei propri servizi con
di cui stiamo parlando sono l’accrescersi dei propri membri attivi.
 Recupero dell’oralità: in particolare caratterizzati, nei casi più significativi, Utilizzi didattici dei social network sono
l’audioblog si presta per una da una certa dose di informalità. ancora tutti da sperimentare, ma
rivalutazione delle pratiche scolastiche Se il lavoro che “ci sta dietro” può essere probabilmente non si tratta di aspettare
che investono l’oralità. Queste il risultato di impegno e serietà, il frutto molto per cogliere il valore che può
tecnologie sollecitano una visibile (o, pensando al caso precedente, generarsi da un’attenzione della didattica
redistribuzione della gestione della udibile) si accompagna a un clima più a queste forme nuove del vivere
parola pronunciata: solitamente festoso, in cui le relazioni si ridisegnano, aggregato. Indichiamo solamente delle
appannaggio del docente, essa può ora i soggetti si avvicinano e si moltiplicano possibili linee di tendenza, che
tornare allo studente. le occasioni di esprimere la propria associano, per quanto possibile,
Non è facile, per esempio, gestire soggettività. l’impostazione degli apprendimenti
un’interrogazione orale o un’esposizione La costruzione di ambienti amichevoli,
in modo partecipato: spesso l’attenzione quindi, viene vista come una premessa ***
di chi non è direttamente coinvolto cala necessaria per fare emergere nel modo 10 Per una presentazione del dibattito circa la cre-
sensibilmente e il clima dell’aula si fa a più spontaneo possibile le esigenze e le dibilità di questa lettura si possono confrontare le
dir poco dispersivo. potenzialità dei singoli, sulle quali posizioni di Tom Berners-Lee (v. l’intervista in:
Lo spostamento della comunicazione lavorare al momento e in seguito. www-128.ibm.com/developerworks/podcast/dwi/cm-
orale dall’aula alla rete produce int082206.txt) e di Tim O’Reilly (What Is Web 2.0,
situazioni interessanti: permette allo in: www.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/
L’universalizzazione
studente di definire autonomamente i 2005/09/30/what-is-web-20.html). I due punti
tempi di preparazione del proprio frame di vista sono sintetizzati da Luca Alagna in un arti-
audio; permette di provare e riprovare a Uno dei fenomeni emergenti a livello colo (www.stilografico.com/2007/01/18/dal-web-10-
piacere il testo, fino al raggiungimento delle tecnologie della comunicazione, e allo-user-20).

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formali al bagaglio di quelli informali di neo-mediali; contemporanea. Ciò significa anche che
cui un social network si fa - il discernimento circa l’uso dei nuovi lo spazio da aprire per la didattica sui
spontaneamente promotore. media a supporto dell’insegnamento media e con i media va collocato
쐽 Accesso: l’ingresso in un social disciplinare; all’interno di uno sguardo complessivo
network è libero, e quindi è accessibile a - la consapevolezza critica circa usi e capace di fare un passo in là
tutti. Presupposto per la sopravvivenza e appropriazioni dei nuovi media. rispetto alla tecnica
lo sviluppo di un social network è L’atteggiamento di fondo delle e di cogliere le dinamiche, anche a
l’assunzione della condivisione come istituzioni educative non può che essere lungo termine, dei fenomeni e dei
filosofia di fondo. Ma in ingresso quello della ricerca e della curiosità rapporti educativi.
nessuna competenza è richiesta. intellettuale13 nei confronti di una
componente importante della cultura Paolo Ardizzone
쐽 Partecipazione: il ruolo che il
soggetto è chiamato a ricoprire non è
più solo quello di chi pubblica le
proprie realizzazioni, ma diventa quello
di chi partecipa al servizio e contribuisce 쐽 I nuovi media: forme e linguaggi
alla sua crescita.
쐽 Connessione: la connessione tra Francesca Pasquali
persone e non più solo fra documenti
costituisce un interessante approccio alla
sviluppare o nell’usare questi artefatti e

N
ricerca in rete e al knowledge
management: conoscere la persona dalla strumenti, vale a dire la dimensione
quale si può avere una certa el 1999 Roger Silverstone, degli usi sociali connessi ai nuovi media;
informazione, fare parte di un network scriveva «le tecnologie emerse negli anni • il più ampio contesto sociale e
chiaramente connotato, poter essere organizzativo nel quale si calano tali
recenti […] fanno cose nuove. Offrono
“presentati” ad altri tramite i propri strumenti e pratiche14.
nuove possibilità». Non si trattava di
contatti sono esempi di attività Significava riconoscere che all’idea di un
postulare la nascita di un insieme di
realizzabili grazie ai servizi di social paradigma dei nuovi media (separati e
nuovi media, contrapposti ai media
networking11. dotati di caratteristiche distintive)
tradizionali e di massa (quante volte si
La Tabella 1 riassume quanto detto in dovesse essere favorita l’idea di un nuovo
sente, ancora oggi, parlare della fine dei
queste pagine, evidenziando i nessi paradigma dei media, nel quale
giornali o della televisione?). Piuttosto si
esemplificativi fra nuovi media e andavano dispiegandosi nuove relazioni
didattica. trattava di riconoscere come la
fra media, soggetti e società.
digitalizzazione e l’informatizzazione
Un nuovo paradigma che, allo stato
Promuovere competenze abbiano investito il mondo della
attuale, sembra caratterizzato da due
comunicazione mediata, innescando
grandi tendenze:
spinte al mutamento che non
In conclusione, è opportuno ribadire, • l’accelerazione dei processi di
interessano esclusivamente l’uno o l’altro
anche sulla scorta di una recente ibridazione mediale rispetto a
medium (il web o la televisione, la
ricerca12, la funzione decisiva che viene infrastrutture tecnologiche, produzione
stampa o la telefonia mobile, ecc.), bensì
assunta dalla formazione dei docenti, sia e distribuzione dei prodotti mediali, e
tutto il campo dei media.
iniziale sia in servizio. Gli ultimi due pratiche fruitive;
decenni hanno, se così si può dire, arato • la crescente personalizzazione e
il campo della Media Education e hanno mobilità del consumo mediale, la sua
Il nuovo paradigma dispersione all’interno delle routine
permesso di indirizzare l’approccio ai
dei media digitali
media da parte della scuola. Il discorso
sui nuovi media prosegue in quella ***
Ciò significava riconoscere il 11 Vedi G. Bonaiuti (a cura di), E-learning 2.0. Il
direzione, che richiede il definitivo
superamento delle antiche mutamento in atto, invitando a futuro dell’apprendimento in rete, tra formale e infor-
indagarne la novità su tre differenti male, I quaderni di Form@re, Erickson, Trento
contrapposizioni fra scuola ufficiale e 2006.
scuola parallela dei media e fra cultura livelli:
12 P.C. Rivoltella, Screen Generation. Gli adolescen-
tradizionale e industria culturale. Il • il piano degli oggetti e strumenti che ti e le prospettive dell’educazione nell’età dei media di-
percorso di avvicinamento fra didattica e rendono possibili o estendono le gitali, Vita e Pensiero, Milano 2006.
medialità deve proseguire nella direzione capacità di comunicazione, vale a dire la 13 A.M. Mariani, La scuola può fare molto ma non
può fare tutto, SEI, Torino 2006, pp. 100-101.
della promozione di competenze che dimensione tecnologica;
14 Cfr. S. Livingstone, L. Lievrouw (a cura di),
toccano almeno tre punti: • il piano delle attività e delle pratiche Handbook of New Media, Routledge, London 2002
- l’acquisizione degli alfabeti di comunicazione messe in atto nello (in corso di traduzione per i tipi Hoepli).

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quotidiane e la crescente saldatura fra possibilità di interazione testuale, ma dei nuovi media sembrano rispondere a
attività di fruizione mediale e attività di anche interpersonale. Si pensi, rispetto a una logica simile, si pensi al download
interazione personale (si pensi al questo ultimo punto, alle messaggerie di file musicali, che raramente si esercita
fenomeno del social networking e a elettroniche che simulano le condizioni sull’unità comunicativa “album”.
community come Myspace). di conversazione faccia a faccia, Piuttosto si scarica il singolo brano che
Si tratta di tendenze che chiaramente rendendo possibile, peraltro, una poi, addirittura, può essere
non possono essere ridotte alle continua transizione dal regime del reale ulteriormente frammentato per farne
specificità di linguaggio dei nuovi media a quello del virtuale (per cui, ad una suoneria di cellulare o un Jingle da
(esse mettono in gioco, infatti, esempio, si parla contemporaneamente inserire nel proprio blog o in una pagina
importanti dimensioni tecnologiche, con persone presenti nella stessa stanza e di Myspace (che, a loro volta, spesso si
sociali, economiche, giuridiche, ecc.), con altre lontane). Per non parlare dei configurano come bacheche in cui si
ma che certo trovano in esse una delle mondi di gioco virtuali, come Second accumulano post-it digitali).
proprie precondizioni. Life, il mondo online in tre dimensioni Simulazione e database sono, dunque, le
creato nel 2003 e sviluppato nel corso parole chiave dei nuovi media “aperti” e
del tempo dai suoi abitanti. Oggi virtualmente convergenti in cui le
La simulazione e il database “dentro” Second Life vivono circa risorse sono usate orizzontalmente per
2 000 000 di persone sparse per il globo, offrire nuovi servizi che funzionano
In particolare, due sembrano essere le che nella rete hanno costruito una aggregando e mediando le informazioni
caratteristiche di linguaggio e di forma nuova identità: in alcuni casi totalmente già presenti. Sono il cuore di uno
dei media digitalizzati che incentivano le diversa da quella offline, in altri scenario di fruizione mediale “fai da te”,
più ampie tendenze di sistema cui si perfettamente integrata, come nel caso in cui sono gli utenti a riaggregare, “dal
faceva cenno: la natura simulativa e la di un gruppo di docenti della Harvard basso”, i contenuti: siano essi
centralità del database come forma Law School che hanno aperto una classe squisitamente personali o siano, invece,
organizzativa della conoscenza. virtuale nel mondo di Second Life, in cui frutto di operazioni di manipolazione di
I nuovi media sono simulativi non tanto gli studenti iscritti alla prestigiosa ciò che è messo a disposizione da altri
nella loro capacità di offrire esperienze università possono frequentare i corsi, soggetti (utenti, media, istituti di ricerca
immersive in mondi creati dalle studiare assieme, scambiarsi gli appunti o altro) in una sorta di taglia e incolla
macchine (era la vecchia idea della realtà (e poi andare ad un concerto, fare generalizzato.
virtuale, rimasta, però, poco più che shopping, chattare, ecc.). Si pensi a YouTube.com con i suoi
un’esperienza da luna park o una La seconda caratteristica di linguaggio sessantamila video scambiati in una
sofisticata applicazione in ambito dei nuovi media è quella data dalla loro giornata, caricati e fatti circolare online
medico o militare), quanto piuttosto predilezione per la modalità “a database” direttamente dagli utenti; la televisione
nella loro capacità di riprodurre modelli come forma di organizzazione del costruita come un enorme jukebox di
descrittivi e interpretativi della realtà, sia sapere. La scienza informatica ci dice video pubblicati dagli utenti: video
essa mediale che extramediale. Sotto il che i database sono raccolte strutturate amatoriali ma anche testi
regime della simulazione ricade il piano di dati. Più in generale, però, il database cinematografici e televisivi ridotti “in
dell’elaborazione delle interfacce d’uso è anche il modello di organizzazione pillole”. Esempi di una fruizione
con il loro portato metaforico e con la generale della conoscenza (e forse anche mediale, anche di contenuti
crescente capacità di riproporre stili e dell’esperienza) con cui più istituzionali, ormai sempre più
forme comunicativi propri di altri frequentemente entriamo in contatto interstiziale a punteggiare i diversi
media15. Si pensi alle radio online che nella nostra esperienza della media- momenti della giornata, e spesso
riprendono l’interfaccia dell’autoradio cultura: sapere navigabile, indicizzabile effettuata contemporaneamente ad altre
analogica, o alla televisione che divide il (sempre più spesso, fra l’altro, dagli pratiche, in modalità multitasking.
proprio schermo in finestre e menu stessi utenti, come dimostra l’esplosione Una fruizione che predilige quelli che
citando il web. Si tratta non solo di una del social tagging) fruibile “a pezzetti”. Si sono chiamati snackable contents:
scelta estetica ed espressiva ma anche di pensi alla navigazione del web, contenuti da consumare in fretta, ma
uno dei presupposti fondamentali all’utilizzo dei motori di ricerca, come anche attraenti e variegati, proprio come
(accanto ai processi di convergenza collage di contenuti diversi e disparati, una merendina, lasciando a ciascuno di
tecnologica) della nascente esperienza nell’esercizio di un’attività cognitiva che noi l’enorme responsabilità di cercare i
del consumo mediale come un predilige il frammento e la costruzione propri (parziali) percorsi di senso.
continuum, in cui i processi simulativi di percorsi rinegoziabili e di superficie
annullano le differenze fra tecnologie e alla linearità del senso e dell’esperienza Francesca Pasquali
piattaforme, offrendo al fruitore un di forme espressive presiedute, ad
ambiente senza soluzione di continuità, esempio, da una logica di tipo narrativo. 15 Cfr. L. Manovic, Il linguaggio dei nuovi media,
nel quale fluttuare fra immagini, suoni, D’altra parte, anche altre pratiche d’uso Olivares, Milano 2002.

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New Media Education SD INSERTO

Schede didattiche
 Scheda 1 sto insegnare ai corsisti a utilizzare in modo diverso strumenti che
magari già conoscevano e utilizzavano in modo tradizionale.

I videogiochi in prospettiva educativa: Video


un laboratorio
Un primo gruppo ha riscritto i diversi blocchi di testo che componevano
Massimiliano Andreoletti, Giulio Tosone il suo ipertesto in un formato adatto alla realizzazione di un filmato (que-
sto ha comportato, per esempio, la riscrittura di buona parte del testo in

L a prima difficoltà che viene in mente nella progettazione di un labo-


ratorio sui videogiochi è sicuramente quella legata alle necessità (e
forma di dialogo). Poi ha provveduto a realizzare le diverse sequenze.
La particolarità, in questo caso, non consiste tanto nel mezzo usato (la
videocamera), quanto piuttosto nel modo in cui le diverse sequenze
competenze) tecniche richieste. vengono fruite. La scelta, infatti, non è stata quella di organizzare le di-
Se un laboratorio richiede la riflessione iniziale su alcuni presupposti verse sequenze girate dai partecipanti in un’unica sequenza narrativa:
teorici, non può esulare dalla realizzazione di un prodotto come fase di non abbiamo realizzato un film! Al contrario, le diverse sequenze sono
sperimentazione sul campo. Un laboratorio di produzione di videogiochi state salvate su un DVD e organizzate tra loro grazie al ricorso ad un
non è sicuramente alla portata di un percorso di Media Education per la menu a livelli. Ogni livello di menu permette la visione della sequenza
scuola secondaria di I grado. Ma l’esperienza degli ultimi anni del Ma- che racconta un pezzo della storia; terminata la visione (proprio come
ster in comunicazione e formazione e del Corso di perfezionamento in accade nei videogiochi) lascia aperta la scelta tra i due successivi sot-
Media Education svolti in Università Cattolica ci sembrano segnare una tomenu. Così, di scelta in scelta, si compone il senso complessivo della
interessante pista di approccio al riguardo. In particolare, quella che vor- storia lasciando intatta la possibilità di ripercorrerla facendo altre scelte
remmo qui rileggere per stimolare la riflessione è l’esperienza dello e, quindi, configurando altri percorsi.
scorso anno in cui i due week-end laboratoriali sono stati dedicati pro-
prio al tema del passaggio dal testo al videogioco. Le disponibilità tec- Presentazione multimediale
niche sono state volutamente limitate a una normale attrezzatura ama-
toriale, per fornire ai corsisti una esperienza ripetibile nei loro contesti di Tutti noi siamo ormai abituati all’utilizzo di presentazioni realizzate con
attività educativa. PowerPoint. Ma lo stesso programma, nato con evidenti intenti sequen-
ziali (un file di questo programma è l’equivalente digitale del caricatore
Il punto di partenza di diapositive), può essere “forzato” – attraverso gli strumenti e i bottoni
che consentono di introdurre link tra le diverse diapositive - creando un
L’idea è stata quella di assumere il termine videogioco con l’accezione percorso di narrazione ipermediale.
più generica di gioco interattivo multimediale. Questo ha portato natu- Una sorta di fotoromanzo in cui a ogni passaggio è l’utente che sceglie
ralmente a dedicare la prima metà del laboratorio a riflettere sulle modi- come mandare avanti la storia. I corsisti hanno, così, rielaborato la loro
fiche (mentali e costruttive) che comporta il passaggio da una logica narrazione traducendola in immagini fotografiche e commenti sonori. Il
narrativa sequenziale (quella a cui siamo abituati leggendo un libro di tutto è stato assemblato in una presentazione di PowerPoint in cui i col-
narrativa) a una logica narrativa ipertestuale. Il videogioco, nel nostro as- legamenti ipertestuali, realizzati tra una diapositiva e l’altra, permettono
sunto, è inteso, quindi, come uno strumento che in qualche modo per- di superare il vincolo sequenziale, navigando liberamente in questo ve-
mette di ricreare una “narrazione” diversa ogni volta che si gioca una ro e proprio libro-game ipermediale.
partita … perché pur combinando gli stessi elementi, ogni partita è una
Fase Modalità Elementi
avventura a sé.
Per facilitare la concentrazione dei partecipanti sul processo di de-co-  passaggio dalla logica narrativa sequenziale ad
Ideazione
una logica narrativa ipertestuale
struzione del racconto lineare e di ri-costruzione, abbiamo scelto di la-
vorare sulle fiabe. In questo modo si hanno due vantaggi: il testo narra-  de-costruire la struttura lineare
Progettazione
 ri-costruire una struttura ipertestuale
tivo iniziale è conosciuto da tutti i partecipanti (con un discreto guada-
gno in termini di tempo) e fornisce già degli elementi di base da ricom-  riscrittura del testo in una struttura ipertestuale
binare (e magari anche degli stereotipi da rovesciare). Ogni gruppo ha  progettazione delle sequenze
Video  realizzazione dei filmati
così re-inventato, utilizzando il principio del libro-game, una fiaba a scel-
 montaggio in un DVD seguendo la logica dell’i-
ta, sperimentando, così, la difficoltà di costruire uno schema di gioco (in pertesto (menu e sottomenu di scelta)
questa fase in formato testuale – narrativo) abbastanza articolato da
permettere al giocatore di muoversi liberamente al suo interno per vive-  creazione di una struttura narrativa ipermediale
re più avventure.  realizzazione delle immagini fotografiche
Presentazione
La seconda fase ha chiesto ai partecipanti la fatica di accostarsi alle Realizzazione  scelta del commento sonoro
multimediale
 organizzazione dei contenuti all’interno di
tecnologie. La nostra meta è il videogioco, quindi la componente irri- PowerPoint seguendo una logica ipertestuale
nunciabile deve essere quella dell’interazione non con un testo car-
taceo, ma mediato dal computer. Abbiamo, così, scelto di proporre ai  riscrittura narrativa ipermediale del testo scelto
gruppi tre diverse piste di lavoro (legandole anche ai diversi spunti of-  strutturazione dei contenuti in passaggi adatti al-
ferti dal lavoro svolto da ogni gruppo nella prima parte) corrispondenti Animazione l’animazione multimediale
 organizzazione dei passaggi scelti tramite un
a tre diversi strumenti: la videocamera, la presentazione multimedia- software di animazione multimediale
le e l’animazione in formato Flash. Non era nostro interesse formare
dei tecnici esperti in programmazione di video game, quanto piutto- Le diverse fasi di lavoro, gli strumenti e le operazioni richieste.

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SD INSERTO New Media Education

 Scheda 2
LEGGENDO & NAVIGANDO...

Per il contenuto e le forme del libro-game, si può consultare utilmente: Mobile Education: l’uso critico del cellulare
• A. Angiolino, Costruire i LIBRI-GIOCO. Come scriverli e utilizzarli per la didat-
tica, la scrittura collettiva e il teatro interattivo, Sonda, Casale Monferrato 2004. Magda Pischetola, Laura Comaschi
Per i lavori di Bruno Bozzetto, si può visitare il sito:
• www.bozzetto.com/flashfilms.htm.
L a diffusione massiccia delle tecnologie digitali sta comportando
conseguenze sociali rilevanti, che non possono lasciare indifferenti gli
SwishMax si può scaricare in versione demo o acquistare nel sito:
• www.swishzone.it. educatori.
Tra queste tecnologie, per la sua presenza nelle abitudini di consumo
Animazione dei minori, uno spazio privilegiato lo reclama di sicuro il telefono cellula-
re; agli insegnanti si richiedono, pertanto, strategie di intervento per pro-
muovere da parte dei ragazzi una riflessione e una valutazione critica
Ad un altro gruppo è stata, infine, proposta la sperimentazione di qual-
delle loro pratiche, fornendo loro gli strumenti utili per un uso pondera-
cosa di più sofisticato (… ma non troppo). Dopo aver visto le possibilità
to, con l’obiettivo di indirizzarli verso una responsabilità personale più
narrative di uno strumento come Flash (in particolare l’analisi di quello
marcata e una più completa consapevolezza delle proprie azioni.
che riesce a creare con questo programma un animatore esperto come
Per attuare strategie educative che siano valide a questo scopo, è ne-
Bruno Bozzetto), è stato proposto ai corsisti di ricreare alcuni passaggi
cessaria, in primo luogo, una buona conoscenza delle caratteristiche del
(questa è la modalità di lavoro che chiede più tempo a disposizione per
mezzo, in modo da poterne valutare le potenzialità e prevederne i peri-
completare un buon prodotto) sotto forma di animazione multimediale.
coli.
Non essendo proponibile per un’attività didattica l’utilizzo di Flash (vista
la sua complessità di uso richiede un tempo di apprendimento troppo
Portabilità
elevato per essere utilizzabile in questo contesto) è stata fatta la scelta
di puntare su un programma diverso (SwishMax) che, pur mantenendo
la stessa logica di lavoro e lo stesso formato fine, risulta molto più sem- Il cellulare consente di ridefinire la nostra collocazione spazio-tempora-
plice da usare soprattutto per chi è alle prime armi. le, rendendoci “contattabili” in qualsiasi momento della giornata e in ogni
parte del globo. Allo stesso tempo, però, ci dà l’illusione di conservare la
Percorso di lavoro e prodotti nostra autonomia, che anzi risulta potenziata dalla decisione di negarsi
o concedersi alla comunicazione: basta, per esempio, non rispondere a
chi chiama, una volta visualizzato il nome sul display, o spegnere addi-
Ripensando alle attività svolte e ai prodotti realizzati possiamo dire che
rittura il cellulare per evitare che qualcuno ci possa cercare.
in qualche modo i tre gruppi hanno rappresentato un crescendo nella
La portabilità dello strumento cellulare induce, inoltre, ad una sempre
complessità sia del lavoro sia delle abilità tecniche richieste. Tale gra-
più frequente sovrapposizione tra tempo privato e tempo pubblico.
dualità può costituire un suggerimento anche per l’insegnante per un
Quante volte ci è capitato di assistere involontariamente a una telefona-
possibile percorso che parte dal testo, lo scardina nella sua linearità e
ta molto privata, quando non intima, in spazi pubblici quali l’autobus o
prova a ri-narrarlo con strumenti mediali sempre più complessi. Com-
una sala d’attesa?
plessi non solo per la difficoltà tecnica di saper utilizzare uno strumen-
to, ma complessi anche (e, soprattutto, dal nostro punto di vista) perché Far riflettere i ragazzi…
chiedono di ragionare in modi completamente diversi e nuovi… quindi
strumenti altamente stimolanti. … sull’uso corretto e critico del cellulare nei diversi ambienti in cui vivono, indivi-
duando i luoghi e i momenti adatti per una buona comunicazione.
Massimiliano Andreoletti, Giulio Tosone Il fatto di essere reperibili attraverso la mediazione del cellulare non significa elu-
dere le regole di comportamento, sia nei confronti del proprio interlocutore sia del-
le persone che involontariamente sono presenti durante la chiamata. Spesso que-
sta mediazione diventa l’alibi per nascondersi da qualcosa/qualcuno.

La riflessione in classe potrebbe partire da queste domande:


– pensando a una tua giornata tipo, in quali momenti ti capita di utilizzare più fre-
quentemente il cellulare? Come lo utilizzi?
– qual è la relazione tra il cellulare e la nostra libertà di utilizzo nei suoi confronti?

Ecco un esempio da sottoporre ai ragazzi per avviare la discussione:


«Sei sul treno e ricevi una chiamata da qualcuno che non hai voglia di sentire: de-
cidi di rispondere (perché lo squillo insistente continua a infastidire visibilmente l’in-
tero scompartimento) e scopri che il tuo interlocutore vuole venire a prenderti in sta-
zione. Per evitare l’incontro decidi di mentire su dove ti trovi e riesci a cavartela. Tut-
ti però sul treno hanno sentito la tua bugia e dalle loro occhiate capisci che ti stan-
no giudicando. Come ti senti? Perché? Pensi di esserti comportato correttamente
con il tuo amico? E con gli altri viaggiatori?».

Valore relazionale

Il cellulare modifica le modalità della comunicazione, aprendo tra le per-


sone relazioni in un certo senso più distanti (e proprio per questo facili-
tate?) e molto diverse dalle tradizionali comunicazioni faccia-a-faccia.

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New Media Education SD INSERTO

Sembra, talvolta, diventare quasi un’estensione fisica di noi stessi, un Valore performativo
apparecchio vitale di cui si dimentica l’essenza di strumento. Ciò spes-
so induce alla ricerca smodata della connessione, ad atteggiamenti Questo aspetto è legato alla multifunzionalità del cellulare, che da te-
compulsivi comparabili a una vera e propria dipendenza. lefono è diventato con il tempo uno strumento completo: dispone di
macchina fotografica, modalità video, collegamento a Internet, TV, let-
tore musicale. È un errore – che fanno purtroppo soprattutto gli adulti –
Far riflettere i ragazzi…
pensare che si tratti tuttora solo di un telefonino, perché di fatto le altre
…sull’importanza di creare momenti di comunicazione diretta, in modo che il cellu- funzioni di cui è dotato ne fanno un mezzo molto più complesso. Per
lare non sostituisca la presenza fisica, ma si riduca ad essere uno strumento di co- questo è importante indagare sulle abitudini di consumo dei ragazzi, per
municazione, la cui importanza è relativa al contesto d’uso. È fondamentale che gli capire come usano le diverse opzioni che hanno a disposizione e quali
adolescenti imparino a distinguere i momenti in cui è utile usare il cellulare – per- sono gli aspetti critici di questa loro libertà di utilizzo.
ché serve a prolungare il tempo della presenza quando questa viene meno – da Merita un cenno, a questo proposito, la più recente evoluzione dei te-
quelli in cui è meglio parlare direttamente con una persona. lefonini verso la videotelefonia. Si tratta di una trasformazione che ren-
de possibile a chiunque di essere autore di un piccolo video e di condi-
Sarebbe interessante proporre ai ragazzi di osservare i propri comportamenti quo-
viderlo facilmente in rete con altri utenti (come in YouTube).
tidiani e gli stati d'animo che conseguono all’utilizzo incontrollato del cellulare. Ecco
Gli (ab)usi recenti di questa possibilità, proprio da parte di adolescenti a
alcune domande guida:
– quanto sono condizionato dal fatto di ricevere o scrivere un messaggio? Quante scuola, portano a riflettere sulla necessità di un approfondimento volto
volte guardo il display? a chiarire le logiche strutturali che sottostanno alla costruzione e alla
– che cosa significa sentirsi “connesso” con i propri amici? E quando diventa una pubblicazione di un audiovisivo: chi è l’autore? Cosa intende comunica-
vera e propria dipendenza? Quanto questo condiziona la mia vita privata e quella re? Per quale motivo? Cosa comporta essere fruitore del messaggio?
degli altri?

Esempio per avviare la discussione:


«Due amici litigano. Il cellulare può servire per contattare l’altro e decidere di fissa- Far riflettere i ragazzi…
re un incontro per chiarire la questione di persona: lo useresti in tal modo o preferi-
resti sistemare la faccenda mandando un SMS? Perché? Quale credi sia la moda- …sulla mania di filmare e fotografare tutto e sul rischio concreto di non dare la giu-
lità più corretta per risolvere il problema?». sta importanza alle situazioni che vengono immortalate (perché, per esempio, foto-
grafare un incidente? Si comprende in questo caso la gravità della situazione, an-
che a livello di privacy?).
Valore simbolico È fondamentale far comprendere agli adolescenti che il cellulare è un ATTORE
STRUMENTALE: fa cose, cioè svolge delle funzioni di volta in volta diversificate
(agenda, sveglia, suoneria, album foto, archivio, ecc.) ma soprattutto è anche in gra-
La mobile communication introduce linguaggi innovativi, sulla base dei do di farci fare cose, ovvero dispone di un enorme potere performativo, che ricade
quali si creano nuove comunità linguistiche. Si pensi, per esempio, alle sulle nostre responsabilità, di cui dobbiamo necessariamente prendere atto.
abbreviazioni degli SMS, alle emoticons attraverso le quali si sopperisce
alla mancanza dell’espressività tipica della comunicazione faccia-a-fac- Suggeriamo alcune domande per la discussione in classe:
cia, alla possibilità di condivisione delle immagini tramite MMS, allo – perché fare una fotografia o un video con il telefonino? Quando utilizzo queste
“squillino” tra gli amici. Tutti questi modi di comunicare rientrano in nuo- funzionalità? Cosa significa avere la possibilità di immortalare in qualsiasi momen-
vi codici condivisi e delimitano vere e proprie appartenenze di gruppo, to situazioni di vita?
rafforzando il valore simbolico della comunità. – cosa comporta la pubblicazione in Internet di un evento privato? Quali sono i ri-
Tale valore è dato, inoltre, dagli aspetti più “concreti” della scelta del mo- schi cui si va incontro?
– in cosa consiste la strumentalizzazione di un messaggio mediatico? Come que-
dello, che determinano un vero e proprio status symbol. Un cellulare, og-
sto aspetto potrebbe interferire anche in un video amatoriale?
gi, non ha più soltanto la funzione di telefono, ma si carica di una serie
di significati che dipendono dalla marca, dalle funzionalità, dalla scelta Esempio:
dell’operatore. «Sono a un concerto del mio cantante preferito. Porto il telefonino per cercare di im-
mortalare ogni momento e contattare gli amici che non sono riusciti a venire in mo-
do da far ascoltare anche a loro alcune canzoni. Fino a che punto vivo veramente il
concerto? Il fatto di voler fotografare o filmare tutto quello che vivo mi porta a vive-
Far riflettere i ragazzi…
re gli eventi sempre dietro uno schermo, in questo caso quello del cellulare. Tutto
questo quanto mi condiziona? Riesco a trovare il giusto equilibrio?».
…sulla necessità di non confondere l’uso corretto della grammatica con i codici lin-
guistici introdotti dai nuovi media. I ragazzi devono imparare a utilizzare i diversi ti-
pi di comunicazione nel modo adeguato e nel momento opportuno: scrivere un te-
ma è diverso dallo scrivere un SMS!
Possiamo sintetizzare gli elementi emersi in una tabella:
È importante guidare i ragazzi alla scelta critica del cellulare e all’analisi dei propri
bisogni per definire quali sono le funzionalità del mezzo che più rispondono alle lo-
ro esigenze. Alcune domande guida: Valore Valore Valore
Caratteristica Portabilità
– perché ho il cellulare? A cosa mi serve? Relazionale Simbolico Performativo
– da cosa stabilisco i miei criteri di priorità nella scelta del cellulare e nell’uso? Qua-
li sono le funzionalità del cellulare che ritengo indispensabili e perché?
– che peso ha la pubblicità sulla scelta del modello?
 bisogno di
 reperibilità  multifunzio-
Esempio per avviare la discussione: sentirsi  identità di
Criticità  pubblico/ nalità
«Un amico/a ha mandato un SMS ad un numero pubblicizzato in tv per sapere che sempre gruppo
privato  autorialità
punteggio ha in amore con te e risulti essere la sua ‘anima gemella’. Come reagi- connesso
sci? Cosa pensi di questo tipo di servizio offerto dalle compagnie telefoniche?».

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SD INSERTO New Media Education

Una proposta operativa: il laboratorio in classe I nuovi media nel quadro delle iniziative Europee

A seguito delle riflessioni precedentemente delineate, proponiamo una Queste condizioni si rispecchiano nell’impegno assunto da organismi e
traccia di lavoro da svolgere in classe secondo le modalità che il docente centri che hanno raccolto l’invito della Commissione Europea alla sen-
ritiene più opportune. sibilizzazione dell’educazione in tema di nuove tecnologie. Tra le inizia-
tive europee finalizzate all’attivazione dell’educazione, due ci paiono
Obiettivi formativi particolarmente significative, evidenziando come si tratti di una selezio-
- Riflettere sul ruolo del cellulare nel contesto sociale e personale. ne operata per esemplificare le dinamiche di intervento e per dare inizio
- Individuare le caratteristiche della comunicazione mobile attraverso l’a- al circolo virtuoso della ricerca personale16.
nalisi delle abitudini di consumo. La tabella che segue il compito di introdurre le iniziative censite:
- Sviluppare una sensibilità di utilizzo del cellulare attraverso l’individua-
zione di comportamenti corretti rispetto al contesto d’uso. Iniziativa Cornice Descrizione Destinatari
- Sviluppare un forte senso di responsabilità nell'essere autori di testi Webwise Promozione Iniziativa promossa dal NCTE17, nodo Ir- Studenti,
mediatici. della landese del Network Insafe18 creato dalla insegnanti,
sicurezza in Commissione Europea per promuovere la policy makers,
Prima fase Rete sicurezza in Rete. genitori

• Indagare sull’utilizzo del cellulare all’interno del contesto classe.


eTwinning ICT in Iniziativa della Commissione Europea per Studenti e
Due spunti per partire: educazione favorire il confronto tra le scuole utilizzan- insegnanti
– Se penso al cellulare cosa mi viene in mente? do le ICT come ambiente collaborativo.
– Tre aggettivi per descrivere il cellulare.
Seconda fase
• Individuare i macro ambienti-momenti in cui viene utilizzato il cellulare
dai ragazzi (es: scuola, casa, in compagnia, in gita, in famiglia, durante
Webwise: approccio e risorse
lo studio, la notte, il pranzo, ecc.).
• Dividere i ragazzi in gruppi rispetto ai macro ambienti-momenti. Ogni
gruppo individua alcune regole comportamentali che verranno poi con- Alla luce della consistenza numerica e qualitativa delle proposte avan-
divise da tutta la classe, al fine di stendere un vademecum sull’utilizzo zate da Webwise, proviamo a definire schematicamente alcune risorse19
del cellulare. (Tabella 1) – indicando destinatari, obiettivi e punti di forza – per discu-
tere in un secondo tempo le specificità e la rilevanza educativa di un do-
Terza fase cumento rappresentativo.
Completiamo la panoramica commentando il pacchetto Webwise Inter-
• Rispetto a quello che è emerso dai gruppi, creare una pubblicità pro- net Safety Resource Pack, che è stato scelto per l’articolazione della
gresso (può essere un video, un prodotto di podcast o di grafica, un rac- prospettiva assunta (strumentale e critica, ludica e al contempo ben
conto, ecc.) sull’utilizzo del cellulare. strutturata) intrecciando la priorità educativa della sicurezza in Rete con
Questo spot potrà, poi, essere pubblicizzato (internet, podcast, ecc.) al le potenzialità di Internet per la didattica. Il prodotto sviluppato consiste
fine di far comprendere ai ragazzi cosa significa essere autori respon- in cinque moduli, pensati per supportare gli insegnanti nella predisposi-
sabili e quali distorsioni di significato potrebbero esserci da parte del zione delle attività in classe e a casa, progettate in maniera dettagliata,
fruitore. indicando i risultati attesi (learning outcomes). Il pacchetto è composto
da guide didattiche e risorse multimediali, che consistono in due video
scaricabili: il primo, rivolto a insegnanti e genitori, affronta in maniera
Magda Pischetola, Laura Comaschi dettagliata le tipologie di attività condotte in Rete dai giovani; il secondo,
una lezione animata rivolta a insegnanti e studenti (7-14 anni), prevede
percorsi interattivi con domande e attività in classe (fig. 1).
 Scheda 3 Segnaliamo in questa sede il modulo Source Criticism, lasciando agli in-
segnanti il compito di visionare il pacchetto completo. Il modulo, finaliz-

Le risorse europee: overview


***
Alessandra Carenzio 16 Suggeriamo, per iniziare, la guida Internet Literacy Handbook, redatta dal
Council of Europe: www.coe.int/T/E/Human_Rights/media/links/Events/Inter-
I nuovi media identificano uno spazio di sperimentazione e riflessione
educativa che necessita, come ogni nuova impresa, di strumenti di com-
net%20Literacy%20Handbook_en.asp.
17 Sul National Centre for Technology in Education (www.ncte.ie) si veda: A. Ca-
renzio, Modelli ed esperienze di ricerca: linee di tendenza in Europa, in P.C. Ri-
prensione e accompagnamento, per trasformare un richiamo istituzio- voltella (a cura di), Educare per i media, ISU, Milano 2005.
nale o un interesse embrionale – quello per le tecnologie – in risorsa per 18 Il Network Europeo Insafe (www.saferinternet.org) è finalizzato alla promozio-
l’educazione e la didattica, a patto che vengano rispettate alcune condi- ne di atteggiamenti responsabili nei confronti di Internet in funzione dell’auto-
zioni fondative, che riassumiamo in due presupposti: nomia del minore in Rete. Al momento della redazione del contributo, l’area de-
- la chiarificazione del valore aggiunto e del significato di quanto si sta dicata alla Media Literacy era in fase di aggiornamento, in vista del Safer Internet
sperimentando, trasformando l’atteggiamento iniziale, spesso rigido e Day. Consigliamo di visitare questo spazio a breve, monitorando la pubblicazio-
orientato alla conservazione del sistema, in appropriazione consapevo- ne dei nuovi materiali che riteniamo di particolare interesse (Dossier and Surveys;
le e ragionata; Audiovisual Awareness Kit; Games and Quizzes; Safety Kit).
- la predisposizione di risorse accessibili in grado di supportare le azio- 19 Le risorse, le iniziative e le pubblicazioni sono rivolte a scuola, ragazzi, fami-
ni progettuali, pena la relativizzazione del percorso intrapreso e la di- glia, istituzioni educative e referenti politici e la varietà dei materiali è innegabi-
spersione del potenziale emotivo legato al proprio compito educativo. le. Lasciamo all’insegnante il compito di esplorare il sito. URL: webwise.it.

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New Media Education SD INSERTO

Risorse Destinatari Obiettivi Punti di forza


online
Be wise on Insegnanti, Segnalare risorse e Presentazione di linee guida
the net: dirigenti opzioni tecniche per per definire politiche scolasti-
information scolastici usare Internet a scuola. che d’uso condivise e certifica-
and advice for Predisporre strumenti te (Acceptable Use Policy), tra-
schools operativi per il lavoro in sformando Internet in “proget-
aula. to” sistematico.
Completezza degli strumenti,
che comprendono guide d’uso
e glossari.
www.webwise.ie/article.aspx?id
=4526.
Internet Safety Insegnanti Supportare gli insegnanti Ricchezza delle risorse messe
Awareness nella gestione delle a disposizione.
Education Pack lezioni.
Be Wise on Studenti Promuovere comporta- Sinteticità e chiarezza
Figura 1 - Lezione animata, da test.scoilnet.ie/webwise/lessons/index.html. the Net: A (6-14 anni), menti responsabili per na- linguistica mediante un
pupils’ guide insegnanti vigare sicuri. L’utilizzo del formato agile (poster colorato
poster si colloca su due li- dominato dalla figura di
velli: - in funzione di me- Captain Zorg – ideale
morandum per la classe; - traghettatore dei giovani
in qualità di spunto di la- internauti).
voro per l’insegnante nel-
l’ottica della negoziazione
dei contenuti.

Tabella 1 – Presentazione delle risorse per la scuola all’interno di Webwise.

Kit eTwinning – Articolazione tematica


Lingue straniere, letteratura e cultura
Matematica e scienze, ambiente, geografia
Informatica e TIC per la comunicazione Kit: TIC per la comunicazione
Cittadinanza, religione ed etica, filosofia
Storia e geografia
Arti visive, teatro, musica, danza, Mass Media
L'Europa - le sue istituzioni, i diritti e i valori
europei
Educazione ai bisogni speciali
Industria, economia, mobilità, formazione
professionale
Sport
Figura 2 - Scheda di lavoro per l’attività in classe, Tabella 2 – Articolazione tematica dei kit eTwinning, da:
adattamento italiano da Source Criticism. www.etwinning.net/ww/it/pub/etwinning/ideas_and_practice/project_kits.htm

zato a «incoraggiare gli studenti a essere critici e a interrogarsi di fron- collaborativa, l’obiettivo prioritario è l’incontro tra le scuole europee me-
te a ciò che trovano in Internet», è organizzato in sessioni tematiche re- diante la condivisione in Rete di progetti comuni.
lative al tema dell’affidabilità delle risorse online, evidenziando l’esigen-
Alessandra Carenzio
za di porsi domande – questioning the media seguendo il suggerimen-
to di Buckingham20 – per mettere in discussione il medium e, quindi, il ***
proprio atteggiamento in Rete. Per esemplificare, riportiamo la sezione 20 Cfr. D. Buckingham, Questioning the media: a guide for students, in UNE-
di una scheda tratta dalle attività in classe (fig. 2).21 SCO (a cura di), MENTOR. A Media Education Curriculum for Teachers in the
La rilevanza educativa del pacchetto risiede, dunque, nella possibilità di Mediaterranean.
costruire percorsi di senso interattivi e ragionati, creativi e facilmente ap- 21 Classroom Activity – Student Sheet, Appendix B – Sheet 5. Da:
plicabili in contesto. Poter predisporre di risorse pratiche rappresenta un www.webwise.ie/article.aspx?id=3077.
22 Come descritto sul sito, «eTwinning si occupa di collaborazione fra scuole in
punto importante in favore della realizzazione di attività sistematiche e
Europa per mezzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione
interessanti, sia dal punto di vista dell’insegnante (apprendimento e va- (TIC) allo scopo di portare avanti delle attività significative dal punto di vista
lutazione dei risultati), sia dello studente (approccio ludico e riflessivo ai pedagogico». Possono partecipare scuole di primo e secondo grado e insegnanti
nuovi media). di ogni materia. Si veda: www.etwinning.net.
23 Una delle proposte presentate, il kit TIC per la comunicazione, comprende di-
eTwinning: Internet come ambiente di condivisione versi livelli di utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica in funzione dell’affi-
namento delle capacità comunicative degli studenti (10-16 anni) e della com-
prensione delle norme di base della comunicazione in rete.
Le risorse presentate nello spazio online dell’iniziativa eTwinning22 sono
Il kit prevede la definizione di obiettivi, destinatari, tempistica, ma soprattutto
particolarmente ricche e ben organizzate, garantendo reperibilità e un
indicazioni per la valutazione finale del percorso e un nutrito elenco di link uti-
utilizzo ragionato mediante una chiara indicizzazione. Segnaliamo23 i li divisi per tematica. A differenza delle risorse didattiche discusse in precedenza,
materiali messi a disposizione nello spazio dei kit pronti (nell’area Idee i materiali raccolti in eTwinning intendono promuovere idee e progetti, avendo
e pratiche). La Tabella 2 ripropone la suddivisione presentata nel sito. a disposizione canovacci progettuali, un helpdesk di supporto e la possibilità di
Emerge la volontà di fornire strumenti utili all’interno di una prospettiva confrontarsi con insegnanti e scuole dislocate sul territorio Europeo.

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SD INSERTO New Media Education

 Scheda 4 ESEMPI CONCRETI DI ALCUNI STRUMENTI CITATI


La cassetta degli attrezzi, proposta da D. Felini e L. D’Abbicco,
Valutare la New Media Education: che suggeriscono griglie per riflettere sulla Media Education
www2.unipr.it/~dafef623/_private/cassetta_attrezzi_1.2.pdf
una proposta
Esempio di diario narrativo e Guida alla costruzione
Simona Ferrari di percorsi valutativi, di A Parola e R.Trinchero
www.medpiemonte.it/sperimentazionecurricoli.aspx

P roprio dalle caratteristiche dei nuovi media, messe in luce nel con-
tributo che apre il presente inserto, nasce il problema valutativo. Come
Strumenti di indagine su appropriazione,
uso e rappresentazione
omero.unicatt.it/ricerca/
valutare in una situazione in cui l’accesso agli strumenti sfugge al con-
trollo (portabilità), la personalizzazione richiama ad utilizzi diversi da
quelli pensati dai progettisti e non standardizzabili, gli strumenti incenti- A differenza degli approcci di educazione con i media (media a servizio
vano consumi paralleli tra loro, moltiplicano gli stimoli nei quali siamo im- del processo educativo), in cui la valutazione si concentra sull’efficienza
mersi e richiedono l’attivazione di competenze nuove, non ancora ben che questi strumenti hanno sull’organizzazione didattica e sull’efficacia
codificate? Se, come la teoria ci insegna, un buon impianto di valuta- in chiave di apprendimento, e dei percorsi di educazione ai media (i me-
zione (approccio, metodologia, strumentazione) dipende dall’oggetto dia stessi diventano l’oggetto di studio), in cui la valutazione cerca di co-
che si intende analizzare e dal contesto di riferimento, ci accorgiamo su- gliere conoscenze tecniche (regole, sistema di produzione, di fruizione,
bito delle difficoltà che si incontrano nel voler cogliere questa “nuova cul- processo comunicativo), la New Media Education sembra mettere l’ac-
tura mediale” in cui i ragazzi sembrano muoversi con naturalezza. cento sull’educazione dentro i media, trattando il fenomeno come se
La faccenda si complica quando vogliamo utilizzare questi strumenti al- fosse una tra le tante variabili “ambientali” che strutturano il contesto nel
l’interno del contesto scolastico, attivando processi articolati, come quel- quale non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, i genitori, gli amici
li innescati dalla (New) Media Education, per sviluppare il senso di cit- sono inseriti, in quanto caratteristica peculiare della società dell’infor-
tadinanza, la creatività, l’autonomia, la coscienza critica, aspetti che dif- mazione e della comunicazione.
ficilmente riescono ad essere “registrati” con la strumentazione con cui L’azione della valutazione, proprio per cogliere questo aspetto conte-
siamo soliti formalizzare i giudizi sugli apprendimenti all’interno della no- stuale, dovrà dotarsi di una logica costruzionista, quella che vede il sog-
stra disciplina. getto inserito in un contesto di senso e significato da lui stesso co-co-
Risulta difficile capire come tradurre questi aspetti in indicatori da os- struito, come la più idonea a comprendere i feed-back e il ri-orienta-
servare e in descrittori da far oggetto di strumenti valutazione. mento sistemico che questi significati soggettivi determinano ai fini del-
l’apprendimento.
L’approccio sistemico alla valutazione Essendo immersi nei media, occorre proprio partire da come ciascuno
li “vede”, come li considera, come li utilizza, per comprendere se, attra-
Proprio le difficoltà che abbiamo tracciato ci aiutano, a nostro avviso, verso un processo di riflessione e di “distanziamento” da questi stru-
ad individuare l’approccio da cui partire; ci richiamano, infatti, ad una menti, siamo stati in grado, come facilitatori ed educatori, di ridefinire le
cultura della valutazione che valorizza completamente la dimensione relazioni che ciascuno aveva innescato.
processuale sottesa nelle azioni di cambiamento e, quindi, di appren- Ci viene in aiuto un approccio alla valutazione, la cui finalità è proprio
dimento. «l’individuazione di legami funzionali, e non meccanici, tra le modifica-

UNA PROPOSTA D’IMPIANTO - TABELLA SINOTTICA

Dimensioni Strumenti Timing Feedback


Strumento proiettivo (collage, costruzione Restituisce l’idea del media posseduta dai soggetti. Utile per la
Rappresentazione di uno spot pubblicitario…) Pre – fase iniziale negoziazione del contratto formativo iniziale, per orientare il pro-
del media getto didattico e per verificare nel tempo le modifiche della rap-
Focus group Finale presentazione.
Questionario Pre – fase iniziale
Consumo Restituisce il quadro del consumo e stili di uso del media.
Intervista Pre – in itinere
del media Coinvolge anche figure esterne (genitori, amici, educatori..).
Osservazione strutturata in contesto In itinere
Questionario Pre – fase iniziale
Appropriazione Consente di cogliere come il soggetto si appropria del media.
Focus group Iniziale
Test di rilevazione delle competenze nel-
l’uso Pre – fase iniziale Rilevare i diversi livelli di competenza tecnica e mediale.
Osservazione da parte del docente
Competenza
Analisi della produzione rispetto al prodot-
d’uso
to (griglie di validazione/valutazione del Fase in itinere e fi- Valutazione delle competenze nella creazione e uso mediale, in
prodotto) e del processo di lavoro (osser- nale uscita dal percorso formativo.
vazione con griglia)
Competenza Osservazione strutturata In itinere
Comprendere il processo di mediatizzazione
mediale Diario di bordo In itinere

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New Media Education SD INSERTO

zioni avvenute e certe categorie di risultati organizzativi»24. L’approccio Terza dimensione è l’appropriazione, che restituisce «una collocazione
sistemico sembra essere l’unico possibile quando ci si confronta con attiva del soggetto nella sua relazione con il medium»30.
progetti complessi di formazione. Affrontare la valutazione di un sistema Si traduce nell’analisi dei meccanismi di socializzazione del media (co-
aperto, caratterizzato da elevata complessità e cercare di fotografarne i me e da chi il singolo impara a usarlo), nella raccolta dei discorsi che su
cambiamenti, non può che seguire l’ottica sistemica ben descritta e questo si fanno, sia a livello sociale (come altri media ne parlano, cosa
adottata da Bateson25 in poi. Questo significa cercare di attuare una va- ne dicono), sia a livello della propria sfera di vita personale (con chi ne
lutazione multilivello26, multiattore27 e processuale28. parlo, cosa diciamo), nella rilevazione del tipo di controllo a cui si è sog-
Due le conseguenze di questo approccio. Da una parte, la trasversalità getti (cosa mi viene permesso/vietato di fare, quali regole ci sono ri-
dell’azione valutativa in termini sia temporali che spaziali, ossia non re- guardo il suo uso ecc.). Gli strumenti in questo caso spaziano da do-
legata alle fasi iniziali e finali del progetto, ma parallela a tutto il proces- mande strutturate in un questionario o in un’intervista, al focus group.
so, e non chiusa tra le pareti della scuola, ma che si apre anche alla rac- Rappresentazione, consumo e appropriazione sono fondamentali per
colta di analisi di altri contesti (familiare, amicale, ecc.). Dall’altra, il re- riuscire a costruire il punto di partenza soggettivo: comprendere in qua-
cupero attraverso gli apporti di diverse discipline scientifiche (psicologi- le mondo mediale il soggetto è inserito e i significati di partenza che at-
che, sociologiche e comunicative29) di un giusto bilanciamento tra aspet- tribuisce. Questo dato è un indicatore importante per la costruzione di
ti quantitativi e aspetti qualitativi dei dati raccolti, utilizzando, quindi, un un progetto di Media Education fattibile, rappresenta l’input su cui con-
mix di strumenti diversificati. frontare l’output finale per verificare un cambiamento, indica le criticità
maggiori su cui intervenire e quali altri attori coinvolgere nel processo.
Dimensioni e strumenti della valutazione Più facile da registrare, soprattutto perché più vicino agli strumenti della
valutazione formale (prove, test, ecc.), è la competenza tecnica sullo
strumento. Questa spesso non è la dimensione centrale del progetto,
A nostro avviso, cinque sono gli aspetti da considerare nel processo va-
ma rappresenta un valore aggiunto (facendo attività sul video o su in-
lutativo qualunque sia il medium specifico a cui ci rivolgiamo: la rappre-
ternet gli studenti apprendono nuove capacità tecniche rispetto allo stru-
sentazione, il consumo, l’appropriazione, la competenza tecnica e quel-
mento). La si registra anche attraverso griglie di analisi dei prodotti co-
la mediale. Vediamoli in sintesi, lasciando a ciascuno il compito di tra-
struiti, che possono essere applicate sia dall’insegnante, sia dai pari at-
durre questi aspetti in relazione proprio alle specificità di media con cui tivando la peer-evaluation.
intende confrontarsi. Ultimo aspetto è dato dalla competenza mediale, cuore di qualsiasi pro-
Prima di implementare qualsiasi progetto didattico dentro i media, oc- cesso di Media Education e indicatore di efficacia del percorso attivato.
corre interrogarsi sul significato che per il soggetto assume il processo Questa dimensione fa leva proprio sul processo di mediazione, metten-
stesso di mediazione. La rappresentazione è in grado di restituirci l’idea do in evidenza come questo influisca sull’identità, sui processi di comu-
che i soggetti hanno del medium. È un indicatore predittivo dell’attiva- nicazione, apprendimento, socializzazione, sul senso di responsabilità,
zione dei soggetti in termine d’uso e della loro futura appropriazione/at- sui valori e sul processo di mediatizzazione e virtualizzazione della
tivazione. La rappresentazione fa emergere le connotazioni personali realtà. Richiama livelli di meta-valutazione in cui il soggetto, proprio a
date allo strumento (in chiave di sviluppo personale, di sviluppo sociale, partire da una riflessione sul percorso in atto, attiva livelli critici di anali-
di disagio personale, strumentale): quali emozioni suscita (positive, ne- si su di sé e sul mondo che lo circonda. Due, a nostro avviso, gli stru-
gative, ambivalenti), quali funzioni questo assume per il soggetto e qua- menti che consentono questo livello: l’osservazione e il diario di bordo.
li attese fa emergere. Questa dimensione può essere colta meglio con La prima si declina non tanto sul versante esterno (l’insegnante che os-
strumenti qualitativi (collage, disegno, costruzione di una metafora, co- serva i suoi studenti durante tutto il progetto, resta uno strumento im-
struzione di uno spot pubblicitario sul mezzo) e va registrata nella fase portante per la raccolta di questi elementi), quanto proprio come stru-
iniziale dell’attività, ancor prima di aver presentato gli obiettivi del pro- mento in mano agli studenti durante tutta l’attività31.
getto. Il secondo focus è rappresentato dal consumo, ossia dal rilevare Il diario di bordo, costruito con domande guida poste dall’insegnante,
rispetto al medium i luoghi, gli usi che ne vengono fatti, le persone che consente di fermarsi a riflettere fase per fase sul percorso personale.
ne condividono l’utilizzo. Il consumo può essere colto e monitorato con
strumenti strutturati e di tipo quantitativo (questionario). Simona Ferrari

GLI AUTORI DI QUESTO INSERTO ***


24 P.L. Amietta, F. Amietta, Valutare la formazione, Unicopli, Milano 1996, p. 62.
Massimiliano Andreoletti è project manager del CEPaD (Centro di Ate- 25 Cfr. G. Bateson, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano 1976.
26 Coerente con i diversi livelli previsti dall’attuazione del progetto e dei diversi
neo per l’Educazione Permanente e a Distanza) dell’Università Cattolica obiettivi.
del S. Cuore (UCSC); Paolo Ardizzone insegna Didattica generale presso 27 Coinvolgendo tutti i soggetti che intervengano nel progetto, anche se con mo-
la Facoltà di Scienze della Formazione dell’UCSC; Alessandra Carenzio è dalità e spazi diversi.
dottore di ricerca in Pedagogia e collabora ad attività di formazione e ri- 28 Attivando una valutazione non solo in chiave di prodotto (analisi di realizza-
cerca presso il CREMIT (Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, al- zione e risultati), ma dei processi attivati dall’azione formativa.
29 Dalle scienze della comunicazione recuperiamo gli strumenti per l’analisi te-
l’Informazione e alla Tecnologia) dove coordina il progetto OMERO; Lau- stuale dei flussi comunicativi, dei codici e del consumo.
ra Comaschi collabora ad attività di formazione e ricerca presso il CRE- 30 P.C. Rivoltella (a cura di), I rag@zzi del web. I preadolescenti e internet: una ri-
MIT; Simona Ferrari è assegnista di ricerca di Didattica e coordinatrice cerca, Vita e Pensiero, Milano 2001, p. 89.
del CREMIT, presso l’UCSC; Francesca Pasquali insegna teoria e tecnica 31 Naturalmente osserviamo per essere più presenti nella realtà, per cercare infor-
dei nuovi media presso l’Università degli Studi di Bergamo; Magda Pi- mazioni, per dare senso e significato, per capire e capirci meglio. Questo deve es-
sere oggettivizzato e reso utile ai fini della relazione individuo-media. Nel proces-
schetola è dottoranda di ricerca in Pedagogia presso l’UCSC e collabora ad so osservativo occorre passare dall’osservazione oggettiva (tipica dell’età infantile in
attività di formazione e ricerca presso il CREMIT; Pier Cesare Rivoltella cui la realtà è considerata vera perché basata sulla realtà esterna) al costruttivismo
insegna Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento presso la facoltà relazionale (si considerano entrambi i poli, realtà e soggettività) per arrivare al re-
di Scienze della Formazione dell’UCSC ed è Direttore del CREMIT; Giu- lativismo scientifico (non è possibile una osservazione a prescindere dalla teoria
lio Tosone è project manager del CEPaD dell’UCSC. dell’osservatore). Proprio in questo processo applicato all’oggetto media si aprono
gli spazi di negoziazione dei significati utili per meta-apprendimenti.

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