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Introduzione
Pelvi
La pelvi è una cavità delimitata da pareti, che comunica largamente con la cavità addominale,
rispetto alla quale è individuabile mediante un piano che passa per lo stretto superiore della
pelvi.
Infatti passano visceri da una regione all’altra, quali:
- Colon sigmoideo (intraperitoneale)
- Ureteri (retroperitoneali)
Le pareti pelviche sono robuste e a costituzione ossea e muscolare. Delimitano una cavità
imbutiforme:
- chiusa lateralmente, anteriormente e posteriormente, dai muscoli che costituiscono il
diaframma pelvico (muscolo elevatore dell’ano principalmente)
- Inferiormente si trova il diaframma urogenitale, che appartiene al perineo.
- Attraversato dagli organi dell’apparato urinario e genitale.
- Anche il retto ha una porzione pelvica e una porzione perineale, divise dal muscolo
elevatore dell’ano.
Il peritoneo parietale discende dalle pareti addominali su quelle pelviche tappezzandone
soltanto una piccola parte:
- si porta infatti a rivestire i visceri della cavità pelvica (retto, utero, vescica) formando
recessi che rappresentano i punti più declivi della cavità peritoneale.
- I visceri pelvici sono pertanto rivestiti solo in parte dal peritoneo, mentre per la maggiore
sono sotto il peritoneo.
L’ambiente sottoperitoneale in cui si trovano i visceri pelvici è detto spazio sottoperitoneale,
in cui:
- si individuano logge delimitate da sistemi di fasce e legamenti sagittali e trasversali, che
derivano da addensamenti connettivali sul decorso dei vasi o da accollamento di foglietti
sierosi peritoneali
La cavità pelvica risulta nella sua parte superiore occupata dalla cavità peritoneale, mentre
sotto il peritoneo si trova un ambiente periviscerale sedimentato dal logge connettivali.
Perineo
Il perineo è un piano muscolo-aponeurotico situato sotto il diaframma pelvico. È formato:
- anteriormente dal diaframma urogenitale.
- Posteriormente dalle fosse ischiorettali.
Il diaframma urogenitale è attraversato dagli organi urogenitali come uretra e vagina, che
passano dalla pelvi nel perineo:
- contribuisce a delimitare logge (es loggia peniena o bulboclitoridea), che accolgono
organi erettili dell'apparato genitale e ghiandole.
Le fosse ischiorettali inviano prolungamenti anteriori compresi tra il diaframma urogenitale e
la faccia inferiore dei muscoli elevatori dell’ano:
- non danno alloggio a visceri
- Vi decorrono importanti rami vascolari e nervosi.
Il perineo ha una forma di losanga a asse maggiore anteroposteriore:
- delimitato superficialmente da linee virtuali che congiungono
- Linee anteriori: il margine inferiore della sinfisi pubica alla tuberosità ischiatica
- Linee posteriori: tuberosità ischiatica al coccige.
- In profondità, corrispondono
- Lati anteriori: branche ischiopubiche
- Lati posteriori: legamenti sacrotuberosi.
La diagonale minore, passante per le tuberosità ischiatiche, suddivide il perineo in due
superfici triangolari, affrontatesi lungo la base:
- triangolo anteriore o urogenitale, costituisce il perineo anteriore, caratterizzato dalla
presenza dei genitali esterni,
- Nel maschio vi passa l’uretra
- Nella donna sono situate l’uretra e la vagina
- Triangolo posteriore: o anale, costituisce il perineo posteriore, in cui è situato
l’orifizio analogo.
Nel suo complesso, il perineo è costituito da formazioni muscolari e fasciali che, procedendo
dalla profondità alla superficie, sono:
- diaframma pelvico e fasce annesse
- Muscolo sfintere esterno dell’ano
- Diaframma o trigono urogenitale con le sue fasce
- Muscoli ischiocaverosi e bulbocavernoso
- Muscoli trasversi superficiali del perineo.
Muscolo ischiococcigeo.
Diaframmi, fasce e muscoli Il muscolo ischiococcigeo è pari e di forma triangolare:
- costituisce la porzione posterosuperiore del diaframma pelvico, completando
posteriormente il muscolo elevatore dell’ano
- Origine: margine laterale delle ultime 3 vertebre sacrali
- Inserzione: spina ischiatica e porzione del legamento sacrospinoso.
Diaframma pelvico
Il diaframma pelvico è dato da una lamina muscolare incompleta nella porzione mediana e
anteriore, che chiude parzialmente in basso il piccolo bacino, inserendosi vicino allo stretto
inferiore:
- appare a cupola rovesciata, con
- Faccia superiore concava
- Faccia inferiore convessa
- Costituito dai muscoli
- Ischiococcigei
- Muscoli elevatori dell’ano
Innervazione
I muscoli del trigono urogenitale sono innervati dai rami del nervo pudendo:
Muscoli ischiocavernosi e bulbocavernosi
- la contrazione del muscolo sfintere striato dell’uretra determina la chiusura forzata I muscoli ischiocavernosi e bulbocavernosi sono muscoli pari situati inferiormente al
dell’uretra. trigono urogenitale nel perineo anteriore:
- Nel maschio, interviene anche nei meccanismi di eiaculazione.
- coperti dalla fascia perineale superficiale e dal piano cutaneo
- Nella donna funziona anche da costrittore della vagina. - Accolti
La contrazione dei muscoli trasversi profondi del perineo indurisce il pavimento pelvico e - Nel maschio nella loggia peniena
mette in tensione il centro tendineo.
- Nella femmina nella loggia bulboclitoridea
- Sono disposti convergenti in avanti, delimitando tra questi due muscoli un interstizio
muscolare triangolare, il triangolo ischiobulbare.
- base posteriore corrispondente al muscolo trasverso superficiale del perineo.
- L’apice è anteriore, in prossimità della sinfisi pubica.
Muscoli ischiocavernosi
I muscoli ischiocavernosi sono più sviluppati nel maschio e coprono, secondo il sesso, la
radice del pene o del clitoride:
- inserzione posteriore: superficie interna della tuberosità ischiatica
- Decorrono paralleli alla branca ischiopubica, assumendo la forma di doccia applicata
alla radice dei corpi cavernosi
- Inserzione anteriore: divengono tendinei e si perdono sotto la sinfisi pubica, nella
tonaca albuginea dei corpi cavernosi del pene/clitoride.
- Innervazione: sono innervati dal plesso pudendo
- Funzione: comprimono la radice dei corpi cavernosi, contribuendo all’erezione.
Muscoli bulbocavernosi.
I muscoli bulbocavernosi occupano la porzione mediale del triangolo ischiobulbare e
presentano differenze notevoli nei due sessi.
Maschio
Sono situati uno vicino all’altro, uniti da un sottile rafe mediano, in modo da costituire una
doccia a concavità superiore, in cui sono accolti il bulbo e la parte iniziale del corpo
spongioso dell’uretra:
- posteriormente: si inseriscono al rafe anobulbare e al centro tendineo del perineo.
- I fascetti si dirigono in avanti e all’esterno, circondando in alto il bulbo dell’uretra
- Si portano sulla superficie dorsale dove si intrecciano con i controlaterali.
- I fascetti più anteriori abbracciano anche i corpi cavernosi del pene e la vena dorsale
profonda, sotto la sinfisi pubica.
Sono innervati dai rami perineali dei nervi pudendi. Contraendosi determinano la
compressione dell’uretra, favorendo la fuoriuscita di sperma o urina.
Comprimono i corpi cavernosi del pene e dell’uretra, nonché la vena dorsale profonda del
pene, contribuendo all’erezione.
Forma e posizione.
La forma e le dimensioni della vescica, variano in relazione a:
- età,
- Sesso
- Stato di riempimento
Nell’adulto la vescica vuota è completamente contenuta nella parte anteriore della piccola
pelvi:
- maschio: tra la sinfisi pubica e il retto
- Femmina: tra la sinfisi pubica e l’utero.
Presenta un contorno triangolare a base posteriore, appiattita dall’alto in basso:
- faccia superiore: rivestita da peritoneo, è concava verso l’alto con vescica vuota
- Faccia inferiore: è convessa in basso.
- Lume: nella vescica vuota, il lume è ridotto ad una fessura
Quando vi si raccoglie l’urina, le pareti vescicali si distendono e si discostano:
- la faccia superiore diventa convessa Formazioni legamentose.
- La vescica acquista una forma ovoidale, con l’estremità più voluminosa inferiore I legamenti della vescica sono:
- L’asse maggiore si dirige in basso e posteriormente - legamenti vescicali anteriori: fascetti fibrosi pari che collegano la base della vescica
- Sorpassa il margine superiore della sinfisi pubica, spingendosi nell’ipogastrio contro la alla faccia posteriore della sinfisi pubica
parete addominale anteriore. - Nel maschio anche alla prostata
Nella vescica distesa si distinguono: - Lo spazio tra i legamenti di dx e sx è occupato da vene del plesso pudendo
- base o fondo: rivolto in basso e in dietro - Legamenti vescicali posteriori: solo nel maschio, collegano la base della vescica e la
- Corpo, che si solleva nella cupola, con facce laterali, anteriore e posteriore prostata alle superfici laterali del retto.
- Apice: da attacco al legamento ombelicale mediano. - Delimitano lateralmente il cavo rettovescicale.
Nella femmina, la vescica è più appiattita in senso anteroposteriore e sviluppata - Legamento ombelicale mediano: sottile cordone fibroso che dall’apice della vescica
trasversalmente per la presenza dell’utero. si porta all’ombelico, decorrendo applicato alla faccia posteriore della parete addominale
Nel neonato, la vescica è fusiforme, allungata in senso longitudinale con asse maggiore anteriore, in posizione mediana (dispari)
verticale.
- Coperto dal peritoneo parietale, che determina la piega ombelicale mediana. - le pieghe peritoneali mediali e mediana, ai lati della vescica, determinano le fosse
- È il residuo fibroso dell’uraco. sopravescicali destra e sinistra.
- Legamenti ombelicali laterali: due cordoncini fibrosi, destro e sinistro, che derivano - Il peritoneo si riflette lateralmente sulla parete laterale della piccola pelvi, formando sia a
dall’obliterazione delle arterie ombelicali. destra che a sinistra il cavo parietovescicale o laterovescicale.
- Discendono dalla cicatrice ombelicale sotto il peritoneo e si fissano alle facce laterali Posteriormente, nel maschio, il peritoneo si porta sulla faccia anteriore del retto, delimitando il
della vescica. cavo rettovescicale di Douglas, che è il punto più basso della grande cavità peritoneale.
- Sono ex arterie ombelicali. Nella femmina, il peritoneo passa dalla faccia posteriore della vescica alla faccia anteriore
- I legamenti ombelicali laterali determinano le pieghe del peritoneo sulla parete dell’utero, formando il cavo uterovescicale:
anteriore (pieghe ombelicali mediali). - a vescica vuota è una fessura quasi orizzontale
Nonostante tutti questi mezzi di fissità, la vescica è mobile: - La riflessione del peritoneo avviene nell’utero a livello della giunzione tra collo e corpo e
- la base e l’orifizio ureterale sono le parti più fisse, anche per le connessioni al pavimento nella vescica a livello del passaggio tra la base e la faccia posteriore.
pelvico Vescica piena
- È fissata al pavimento dall’uretra, nella quale continua. Quando la vescica si riempie, si solleva portandosi oltre la sinfisi pubica:
- Nel maschio anche dalla prostata. - il peritoneo si inflette sulla porzione superiore della faccia anteriore del corpo vescicale
formando il cavo prevescicale o pubovescicale.
Fascia vescicale
- Quando la vescica è piena la distanza tra il fondo del cavo e il margine superiore della
La porzione della fascia pelvica viscerale che riveste la vescica costituisce la fascia
sinfisi è circa 1-2 cm
vescicale:
- addensamento del connettivo sottoperitoneale
- Molto sottile e difficilmente isolabile.
- Acquista consistenza
- Posteriormente, dove è rinforzata dalla fascia rettovescicale (maschio) o dal setto
vescicolovaginale (femmina)
- Anteriormente → fascia prevescicale, lamina fibrosa triangolare, con apice
corrispondente all’ombelico, la base al pavimento pelvico e ai lati i legamenti
ombelicali laterali
Tra la fascia prevescicale e la fascia trasversale1 rimane un intervallo lasso pieno di
connettivo e tessuto adiposo, lo spazio prevescicale di Retzius:
- poco ampio
- Si restringe verso l’ombelico
- Si allarga in basso e lateralmente fino ai legamenti ombelicali laterali
- Acquista spessore dietro la sinfisi pubica,
- Continua lateralmente e in basso con lo spazio perivescicale, situato tra le pareti della
vescica e della piccola pelvi.
Peritoneo
Il peritoneo parietale che tappezza la parete addominale discende a rivestire la vescica,
comportandosi in maniera differente a seconda dello stato di distensione.
Vescica vuota
Con vescica vuota il peritoneo passa direttamente sulla faccia superiore della vescia,
rivestendola completamente:
Rapporti
Nello studio dei rapporti, si descrivono i rapporti di:
- base
- Corpo
- Apice
Le vescichette seminali, i condotti deferenti e lo spazio tra i due controlaterali sono rivestiti
dalla fascia rettovescicale, sottile fascia che media i loro rapporti con il retto:
- lamina fibrosa di spessore 2-3 mm disposta su un piano grossomodo frontale
- Ha forma quadrilatera, tesa tra i due muscoli elevatori dell’ano.
- In alto raggiunge il cavo rettovescicale di Douglas.
- In basso raggiunge il pavimento pelvico continuando nella fascia pelvica parietale.
Il tratto inferiore dell’uretere, dopo aver incrociato il rispettivo canale deferente, si insinua tra la
vescichetta seminale omolaterale e la base della vescica, dove trova il proprio sbocco.
A vescica distesa, la faccia anteriore si porta in contatto con la parete addominale anteriore:
- il peritoneo si porta a costituire il cavo prevescicale o pubovescicale.
Le facce laterali della veccia sono individuabili solo a vescica distesa:
- corrispondono alle pareti della piccola pelvi
- Separate da esse dal cavo laterovescicale.
- Nella porzione inferiore, priva di peritoneo, è interposto lo spazio perivescicale, pieno di
tessuto adiposo e contenente il plesso venoso vescicoloprostatico/vescicolovaginale.
- A questo livello le pareti laterali contraggono rapporto con
- il legamento ombelicale laterale,
- Canale deferente (maschio) o legamento rotondo dell’utero (femmina)
La faccia posteriore è ricoperta dal peritoneo e guarda verso la cavità addominale:
- maschio: anse del tenue e colon pelvico
- Femmina: quasi tutta la faccia anteriore dell’utero, attraverso il cavo uterovescicale
Configurazione interna
La cavità vescicale riproduce la forma esterna dell’organo:
- la superficie interna è rivestita da mucosa vescicale, che ha colorito giallo-roseo
- Presenta numerose pieghe ad andamento prevalentemente trasversale, variamente
anastomizzate.
- Nella distensione della vescica, queste pieghe si riducono
In corrispondenza della base, la superficie interna della vescica presenta un’area di forma
triangolare, equilatera o isoscele, ad apice anteriore:
- costantemente liscia, anche quando è vuota
- È il trigono vescicale
- In corrispondenza degli angoli sono situati tre orifizi:
- Anteriore, il meato uretrale interno,.
- Due posterolaterali in cui sboccano gli ureteri (orifizi ureterali)
Il meato ureterale interno è di norma il punto più basso della vescica:
- nella femmina è circolare
- Nel maschio è a semiluna, con convessità anteriore.
- Dopo i 50 anni, il labbro posteriore può sollevarsi a costituire un rilievo conico (ugola
vescicale)
Gli orifizi ureterali si mostrano come sottili fessure dirette obliquamente in basso, in dentro e
in avanti:
- sono situati da ciascun lato su un rilievo allungato, la piega ureterica, che corrisponde
alla porzione intramurale degli ureteri
- Le pieghe ureteriche proseguono medialmente oltre lo sbocco degli ureteri,
congiungendosi e determinando un rilievo continuo, la piega interureterica,
corrispondente alla base del trigono vescicale.
La porzione della base situata dietro al trigono (dietro la piega interureterica) presenta una
depressione ellittica a asse maggiore trasversale, la fossa retroureterica:
- più sviluppata nell’anziano, specie con ipertrofia prostatica
- In tal caso è questa la zona più declive della vescica, in cui ristagna un po di urina anche
dopo la minzione, aumentando il rischio di infezioni.
Vasi e nervi
Arterie
Le arterie, molto presenti, sono tutti rami diretti o indiretti delle arterie iliache interne. Pur
con frequenti variazioni anatomiche, solitamente si trovano:
Nervi
I nervi destinati alla vescica hanno entrambe le componenti, simpatica e parasimpatica, e
contengono fibre effettrici e sensitive viscerali.
Le fibre simpatiche originano nel midollo spinale nei neuromeri T10-L2:
- attraverso i plessi celiaco e mesenterico raggiungono il plesso ipogastrico.
- Da questo discendono nella pelvi in posizione retroperitoneale.
Le fibre parasimpatiche originano dai rami anteriori dei neuromeri S2-S4 e si riuniscono
lateralmente al retto per costituire il plesso pelvico:
- la porzione anteriore di tale plesso costituisce il plesso vescicale.
L’innervazione visceroeffettrice è così distribuita:
- parasimpatiche: colinergiche, si distribuiscono al muscolo detrusore della vescica
- Simpatiche: si distribuiscono alla muscolatura del trigono e dello sfintere vescicale.
Le fibre viscerosensitive, principalmente parasimpatiche, trasportano stimoli dolorifici e
informazioni sensitive connesse al grado di distensione dell’organo.
Struttura
La parete della vescica può essere spessa fino a 1,5 cm allo stato vuoto, mentre nel riempirsi
diminuisce la sua sezione.
È costituita da:
- tonaca mucosa: formata da un epitelio di transizione e da una lamina propria priva di
papille costituita di connettivo denso ricco di fibre elastiche.
- Tonaca muscolare: formata da fasci variamente intrecciati a rete di miocellule,
circondati da abbondante stroma connettivale. È molto sviluppata
- Tonaca avventizia: formata da connettivo fibroso denso, appartenente alla fascia
vescicale
- Tonaca sierosa: data dal rivestimento peritoneale, riveste l’apice e parte del corpo
Muscolo detrusore della vescica.
Il muscolo detrusore della vescica è dato dalla muscolatura che riveste la vescica nella
sua tonaca muscolare, interamente e contraendosi determina la minzione.
È costituito da tre strati muscolari:
- interno plessiforme: formato da fascetti di miocellule variamente orientati, in una rete a
maglie allungate longitudinalmente
- Medio circolare: fasci di miocellule ad andamento circolare che avvolgono
trasversalmente la vescica, dall’apice alla base, senza soluzioni di continuità.
- A livello del meato ureterale entra a far parte del muscolo sfintere della vescica.
- Esterno longitudinale: fascetti di fibre disposti longitudinalmente secondo l’asse
maggiore della vescica. Più sviluppato nelle facce anteriore e posteriore.
Muscolo trigonale
In corrispondenza del trigono vescicale, dato dall’andamento particolare della muscolatura:
- fasci di miocellule si dispongono trasversalmente e formano uno strato spesso
- Ai lati del trigono i fascetti muscolari piegano in avanti per continuare nella muscolatura
dell’uretra
- Posteriormente la muscolatura trigonale continua in quella degli ureteri.
Sfintere vescicale
In corrispondenza del meato ureterale interno, la muscolatura del collo vescicale si dispone a
formare lo sfintere della vescica:
- cellule lisce del collo vescicale appaiono avere caratteristiche farmacoreattive differenti
dal quelle del detrusore
- L’organizzazione dei fasci di cellule differisce nei due sessi.
Nella femmina lo sfintere è dato da fasci ad andamento circolare del muscolo detrusore:
- in prossimità del meato uretrale si organizzano assieme alla muscolatura trigonale in
sottili fasci che circondano il meato
- Tali fasci ad andamento obliquo e longitudinale, continuano in basso con la parete
dell’uretra
Nel maschio, la struttura del collo vescicale è molto rappresentata:
Uretra maschile
L’uretra maschile è un condotto della lunghezza media, nell’adulto, di 18-20 cm:
- origine: a livello dell’apice anteriore del trigono vescicale, dal meato uretrale interno.
- Segue il collo della vescica e passa attraverso la prostata
- Poi oltrepassa il pavimento pelvico, nel perineo anteriore
- Percorre tutto il pene
- Si apre all’esterno, alla sommità del glande, con il meato uretrale esterno.
L’uretra maschile da passaggio solo all’urina nel suo tratto iniziale, poi anche allo sperma
durante l’eiaculazione. Si distinguono pertanto:
- uretra urinaria: corrisponde all’uretra femminile, è la porzione prima della prostata
- Uretra comune: è il tratto terminale, che va dallo sbocco dei dotti eiaculatori fino al
meato uretrale esterno.
- Porzione membranosa: accoglie la curva in cui l’uretra piega avanti, con la curva - Bulbo dell’uretra
sottopubica, concava anterosuperiormente, che si completa con il tratto iniziale - Corpo spongioso dell'uretra e corpi cavernosi del pene
dell’uretra spongiosa. - Fossa navicolare/orifizio uretrale esterno
- Porzione spongiosa: il canale uretrale assume un decorso obliquo e in avanti
- Anteriormente alla sinfisi pubica, dove l’uretra penetra nella porzione libera del
pene, il condotto cambia decorso, dirigendosi in basso e descrivendo una curva
prepubica, concava inferoposteriormente.
- Questa curva è molto variabile, in quanto dipende dallo stato di erezione o
quiescenza del pene.
Rapporti
Porzione prostatica. Dopo la sua origine, l’uretra entra nella prostata, decorrendovi per tutta
la sua lunghezza. Attraverso la prostata contrae rapporti con:
- anteriormente: porzione superiore dello sfintere striato dell’uretra, plesso venoso
pudendo, sinfisi pubica
- Posteriormente: fascia rettovescicale e intestino retto
- Lateralmente: plesso venoso vescicoprostatico e margine mediale del muscolo
elevatore dell’ano.
Porzione extraprostatica. Dopo la prostata, attraversa con decorso obliquo in basso e in
avanti il diaframma urogenitale e gli aderisce intimamente:
- l’uretra membranosa si trova a circa 2,5 cm dalla sinfisi pubica, situatagli
anteriormente
- Attraversando il trigono, entra in contato con un anello di fibre muscolari striate che
costituiscono il muscolo sfintere striato dell’uretra
- In avanti è in rapporto con il legamento trasverso del perineo, con i vasi dorsali
profondi del pene e con il legamento arcuato del pube
- Si lati e posteriormente contrae rapporti con le ghiandole bulbouretrali
- Posteriormente è in rapporto con il retto, dal quale è separata da un setto
triangolare a base inferiore, il trigono rettouretrale.
Oltrepassato il diaframma urogenitale, non presenta rivestimenti particolari per un breve tratto
di 1 cm circa, parte pretrigonale dell’uretra:
- lateralmente in rapporto con le ghiandole bulbouretrali e con i loro dotti
In seguito penetra obliquamente dall’alto in basso e dal dietro in avanti nel corpo spongioso,
poco davanti della sua estremità posteriore rigonfia (bulbo dell’uretra):
- completamente avvolta dal corpo spongioso percorre la loggia peniena del perineo
anteriore
- Incrocia la radice dello scroto
- Penetra nella parte libera del pene, accollandosi ai corpi cavernosi
- All’estremità del pene sbocca all’esterno attraverso l’orifizio ureterale medio.
Riassumendo:
- prostata
- Sfintere striato dell’uretra
- Parte pretrigonale
Configurazione interna - Sull’estremità mediana del collicolo, si apre l’orticolo prostatico, piccolo orifizio a
fondo cieco residuo dei dotti di Muller3
Nello stato di riposo il lume dell’uretra è virtuale e appare, nelle sezioni trasversali, come una
- A metà altezza, sulle pareti laterali del collicolo seminale, sboccano i dotti eiaculatori,
fessura, variabile per forma e direzione a seconda delle zone. mediante 2 piccoli orifizi allungati
Le pareti dell’uretra sono molli ed elastiche, permettendone, entro certi limiti, la distensione:
- Nei solchi laterali del collicolo e anche nelle pareti laterali dell’uretra, sboccano gli orifizi
- al passaggio di urina diventa cilindrico, puntiformi delle ghiandole prostatiche.
- Presenta tuttavia alternanze di restringimenti e dilatazioni. Nella parte iniziale dell’uretra spongiosa, in corrispondenza della fossa del bulbo, si trovano gli
Il meato uretrale interno è più ristretto, con diametro medio di 8 mm, della successiva orifizi dei dotti escretori delle due ghiandole bulbouretrali di Compre.
porzione prostatica. Lungo l’uretra spongiosa esistono altri piccoli orifizi dati dagli sbocchi delle ghiandole uretrali:
L’uretra prostatica è una porzione dilatata (diametro massimo 13 mm) compresa tra due - nella sua parete anteriore, piccoli infossamenti della mucosa disposti in serie longitudinali
restringimenti: sono detti lacune uretrali di Morgagni.
- prossimale, il collo vescicale con lo sfintere della vescica e lo sfintere preprostatico. - In corrispondenza della fossa navicolare, nella sua parete anteriore, è presente una
- Distalmente, lo sfintere striato dell’uretra (diametro 7 mm) piega semilunare della mucosa, la valvola della fossa navicolare.
Al restringimento dell’uretra membranosa, detto colletto del bulbo, segue una dilatazione
della prima parte dell’uretra spongiosa, la fossa del bulbo o ampolla uretrale: Vasi e nervi
- dilatazione della parete inferiore Le arterie che giungono all’uretra dipendono dalla porzione:
- Corrisponde al bulbo dell’uretra - uretra prostatica: arterie dalla rettale media e dall’arteria prostatica
L’uretra spongiosa è cilindrica a diametro uniforme fino alla fossa navicolare: - Uretra membranosa: dami della pudenda interna, della rettale media, dell’arteria
- dilatazione della cavità di forma ovoidale, lunga circa 20-25 mm e larga 10 mm trasversa profonda del perineo.
- Leggermente appiattita in senso trasversale, - Uretra spongiosa:
- Posta a 5-6 mm dal meato uretrale esterno - rami dell’arteria pudenda interna, che entra nel corpo spongioso come arteria
spongiosa,
Il meato uretrale esterno ha la forma di una fessura a sviluppo verticale, delimitata da due
labbri riuniti inferiormente da una sottile lamina: - L’arteria uretrale
- si trova sulla sommità del glande. - Rami dell’arteria dorsale del pene.
- È il tratto più ristretto di tutto il canale 6,5 mm Le vene formano un ricco plesso sotto la mucosa e si scaricano:
L’esatta conoscenza dei restringimenti dell’uretra è importante per l’introduzione di strumenti - in alto nel plesso pudendo e vescicoprostatico.
in vescica a scopo diagnostico o terapeutico (es cateteri rigidi, uretrocistoscopi, ecc…) - In basso nelle vene profonde del pene
Superficie interna I linfatici originano da una ricca rete nella lamina propria e tributano:
La superficie interna dell’uretra, percorsa da sottili pieghe longitudinali che scompaiono - parte prostatica: linfonodi iliaci interni
durante al distensione, presenta in alcuni tratti caratteristiche particolari. - Parte membranosa: linfonodi iliaci esterni
Nella parete posteriore dell’uretra prostatica si trova un rilievo longitudinale, il collicolo - Parte spongiosa: linfonodi inguinali.
seminale: L’innervazione somatica, sensitiva e motrice per il muscolo sfintere striato è fornita da rami
- ha contorno ellittico e superficie liscia del nervo pudendo.
- Lungo crac 1 cm e largo 3 mm L’innervazione viscerale, simpatica e parasimpatica è fornita bilateralmente dal plesso pelvico
- Le sue estremità continuano attraverso i plessi prostatico e cavernoso del pene.
- Superiormente con una piega mediana della mucosa, la cresta uretrale che Le fibre effettrici si distribuiscono ai vasi e alla tonaca mucosa, mentre quelle sensitive solo
termina in corrispondenza del contorno dell’orifizio uretrale interno. alla mucosa.
- Inferiormente continuano biforcandosi in due frenuli della cresta uretrale.
- Lateralmente al collicolo seminale, tra questo e le pareti laterali dell’uretra, si trovano i
seni prostatici, o solchi laterali del collicolo seminale
3 questi nella femmina si sviluppano per costituire l’utero e parte della vagina.
Uretra femminile
L’uretra femminile è un condotto di lunghezza 3-5 cm, che:
- inizia dalla vescica urinaria
- Attraversa il pavimento pelvico
- Si apre nella parte anteriore del vestibolo della vagina.
- Nella porzione perineale con i corpi cavernosi del clitoride. - Arterie pudende interne
Posteriormente è in rapporto con la parete anteriore della vagina per tutta la sua estensione: Le vene sboccano nel plesso pudendo e vescicolovaginale in alto, mentre negli organi erettili
- nei 2/3 inferiori aderisce intimamente in basso.
- Si costituisce tra i due organi un setto fibroso, il setto uretrovaginale, con spessore I vasi linfatici si scaricano:
crescente in senso caudale - superiormente → linfonodi ipogastrici e iliaci esterni
- Vi passano vasi venosi - Inferiormente → linfonodi inguinali
L’innervazione somatica, motrice e sensitiva è del nervo pudendo, mentre quella viscerale è
del plesso pelvico.
Configurazione interna
La superficie interna dell’uretra, rosea e biancastra, presenta sottili pieghe longitudinali che
scompaiono con la distensione:
- fa eccezione la cresta uretrale, rilievo longitudinale permanente che si estende per
tutta la parete posteriore
- Sono visibili le lacune uretrali di Morgagni, disposte come nel maschio,
longitudinalmente in serie.
Vasi e nervi
L’uretra è irrorata da arterie provenienti da:
- arteria vescicale inferiore
- Arterie vaginali
Generalità
L’apparato genitale maschile è rappresentato da: Testicoli
- testicoli
- Vie spermatiche Forma, posizione e rapporti
- Ghiandole annesse
I testicoli sono organi pari di forma ellissoidale, posti sotto il pene tra le radici delle cosce:
- Organi genitali esterni
- contenuti in un sacco cutaneo, la borsa scortale
I testicoli, le gonadi maschili, sono situati esternamente alla cavità addominale, nella borsa
- Appesi all’estremità inferiore dei funicoli spermatici.
scortale:
Ciascun testicolo è estremamente mobile, in quanto può essere spostato in tutte le direzioni:
- svolgono funzioni di produrre gli spermatozoi nei tubuli seminiferi
- la posizione è determinata dallo stato di contrazione del muscolo cremastere e della
- Partecipano anche a secernere ormoni androgeni ad opera delle cellule interstiziali
parete della borsa scortale
Le vie spermatiche iniziano con i tubuli retti, in cui sboccano i tubuli seminiferi. A seguire
- Sono separati l’uno dall’altro dal setto scrotale
- rete testis
- Il sinistro è in genere più basso del destro
- Epididimo
Le dimensioni dei testicoli sono:
- Condotto deferente
- asse maggiore di 4-4,5 cm, diretto obliquamente in basso di 45°
- Condotto eiaculatore
- Anteroposteriore di 3 cm
- Uretra (tratto comune delle vie urinarie e spermatiche)
- Trasversale 2,5 cm
Alcuni tratti delle vie spermatiche non si limitano a permetter il passaggio degli spermatozoi
- Peso circa 20-30 g
dai testicoli all’esterno, ma contribuiscono alla loro maturazione. Inoltre:
La consistenza è molle, e il colorito bianco azzurrognolo. Si possono individuare:
- modificano la composizione del lume mediante assorbimento/secrezione
- faccia mediale: guarda verso il setto scrotale, è piana
Le ghiandole annesse alle vie spermatiche sono rappresentate da:
- Faccia laterale: più convessa
- vescichette seminali
- Margine anteriore: convesso e guarda in avanti e in basso
- Prostata
- Margine posteriore: quasi rettilineo, rivolto in alto e indietro.
- Ghiandole bulbouretrali di Compre.
- È sormontato per tutta la sua lunghezza dall’epididimo, che da attacco al cordone
Queste sono le principali sedi di produzione del liquido seminale, il veicolo in cui gli
spermatico
spermatozoi mantengono motilità e vitalità:
- Si trova l’ilo del testicolo, che da passaggio a
- assieme gli spermatozoi costituisce lo sperma.
- Condottini efferenti
- Le ghiandole annesse hanno caratteristiche funzionali determinate dalla presenza di
androgeni - Vasi sanguigni e linfatici
I genitali esterni sono rappresentati: - Nervi
- pene: organo della copulazione, sul cui apice (glande) sbocca l’uretra - L’ilo aderisce per tutta la sua lunghezza all’epididimo, ma più intimamente verso
l’estremità superiore.
- Scroto: sono contenuti i testicoli e parte delle vie spermatiche.
- Polo superiore: convesso, coperto dalla test dell’epididimo.
Al testicolo e alla prima porzione delle vie spermatiche sono annessi incostantemente dei
residui embrionali, organi rudimentali, quali: - Polo inferiore: più appuntito, da attacco a una lamina fibromuscolare, il legamento
scrotale, che lo collega al fondo della borsa scrotale, residuo del gubernaculum testis.
- appendice del testicolo
Il testicolo è contenuto in una cavità rivestita da una membrana sierosa, la tonaca vaginale
propria, che origina durante lo sviluppo embrionale dal diverticolo peritoneovaginale:
- dipendenza del peritoneo, che si forma con la discesa della gonade.
- Dopo la nascita diviene indipendente dalla cavità peritoneale, in seguito ad obliterazione
del tratto iniziale del diverticolo. Vasi e nervi
La tonaca vaginale propria è costituita da:
- foglietto viscerale: riveste e vi aderisce intimamente la superficie del testicolo (tonaca Arterie
albuginea) Le arterie che irrorano il testicolo sono principalmente l’arteria testicolare, che origina
- Foglietto parietale: applicato alla parete interna del sacco scrotale, costituita dalla direttamente dall’aorta addominale, sotto l’arteria renale:
tonaca vaginale comune. - decorre lungo il funicolo spermatico, fornendo alcuni rami per il canale deferente e per
I due foglietti continuano uno nell’altro in corrispondenza del margine posteriore del testicolo e l’epididimo
del sovrastante epididimo, costituendo il mesorchio. - Raggiunto il margine posteriore del testicolo, fornisce rami terminali
L’epiorchio (foglietto viscerale) a partire dal margine anteriore, riveste la faccia laterale del - Penetrano la tonaca albuginea a livello dell’ilo
testicolo e si addentra nel seno dell’epididimo: - Decorrono nella superficie interna dell’albuginea, inviando rami per i setti e per
- riveste l’epididimo lobuli
- Poi si riflette nel periorchio, (foglietto parietale) in corrispondenza del margine mediale. Il testicolo è raggiunto anche da piccoli rami di:
4 può divenire una cavità reale in condizioni patologiche in cui si abbia l’aumento di liquido in essa contenuto (idrocele)
- arteria referenziale
- Arteria cremasterica
Vene
Le vene testicolari, superficiali e profonde, si raccolgono in tronchi comuni a livello del
margine posteriore dell’organo:
- raccolgono le vene dell’epididimo
- Si portano in alto, andando a far parte del funicolo spermatico
- Nel funicolo si anastomizzano costituendo il plesso pampiniforme.
Dal plesso pampiniforme si costituisce la vena testicolare, che sbocca
- dx: vena cava inferiore
- Sx: vena renale sx
Linfatici
I linfatici originano da lacune a ridosso dei tubuli, nei setti e nella tonaca albuginea:
- emergono dal margine posteriore del testicolo
- Seguono il decorso dell’arteria testicolare
- Sboccano nei linfonodi preaortici e paraortici.
- Altri collettori linfatici possono raggiungere i linfonodi iliaci esterni.
I linfatici del periorchio sono tributari dei linfonodi inguinali.
Nervi
I nervi raggiungono il testicolo seguendo i vasi sanguigni:
- simpatico: giunge dal plesso celiaco
- Parasimpatico: giunge dal plesso deferenziale
Si anastomizzano costituendo un plesso testicolare.
Epididimo
L’epididimo è un organo pari, di forma allungata, addossato al margine posteriore e al polo
superiore di ciascun testicolo:
- contenuto nella tonaca vaginale propria (peritoneo)
- Riceve gli spermatozoi prodotti dal testicolo
- Questi si accumulano anche per 7 giorni, maturando e acquistando motilità.
- collegata anche al fondo della borsa scrotale dal legamento scrotale (gubernaculum - Costeggia la faccia laterale della vescica,
testis) - Incrocia il legamento ombelicale mediale (ex arteria ombelicale obliterata)
- Inferiormente si piega in alto e continua nel canale deferente. - Anche il nervo e i vasi otturatori,
- Raggiunge la faccia posteriore della vescica, incrociando anteriormente l’uretere.
Condotti deferenti - Si dirige verso la base della prostata, mantenendosi mediale rispetto alla vescichetta
seminale
Il dotto deferente segue la coda del condotto dell’epididimo, Nell’ultimo tratto è dilatato a formare l’ampolla deferenziale ed è situato tra la base della
- risale medialmente al corpo dell’epididimo vescica e il retto, anteriormente alla fascia rettovescicale:
- Continua nel cordone spermatico, attraverso il canale inguinale - le due ampolle delimitano medialmente il trigono interseminale.
- Decorre nella cavità pelvica, fino a raggiungere la base della prostata - Si riuniscono ad angolo acuto con i dotti delle vescichette seminali omolaterale,
- Nella prostata si riunisce al dotto della vescichetta seminale omolaterale, per formare il formando i condotti eiaculatori.
dotto eiaculatore
Funicolo spermatico
Il funicolo spermatico si estende dal margine posteriore di ciascun testicolo all’orifizio
interno del canale inguinale, fungendo da peduncolo del testicolo.
Risulta formato da vasi, nervi, canale deferente e legamenti, tutti accolti da connettivo lasso e
circondati da involucri muscolo-connettivali.
Appare come un cordone di consistenza molle di circa 1 cm di diametro, in cui è facilmente
palpabile il dotto deferente:
- lungo circa 14 cm
5 la medesima porzione di peritoneo, a livello del testicolo costituisce la tonaca vaginale propria, mentre nel funicolo risulta obliterata.
Pene - radice
- Porzione fissa, nella regione perineale anteriore
Il pene è l’organo maschile della copulazione e della minzione. Situato davanti alla borsa - Corpo, porzione mobile e normalmente flaccida
scrotale, è formato da tre corpi cavernosi allungati, rivestiti da involucri connettivali. - Glande, estremità distale, ingrossata.
Uno di questi corpi cavernosi, il corpo spongioso dell’uretra, contiene l’uretra peniena.
Radice
La radice è rappresentata dalle porzioni iniziali di:
- corpi cavernosi del pene
- Corpo spongioso dell’uretra.
Ogni corpo cavernoso origina mediante una radice conica, con estremità arrotondata in
corrispondenza della rispettiva branca ischiopubica della pelvi, anteriormente alla tuberosità
ischiatica:
- prosegue anteriormente e verso l’alto seguendo l’inclinazione della branca stessa,
applicata al suo periostio
- Convergono a livello dell’arcata sottopubica
- Entrano in contatto a livello delle loro superfici mediali, che risultano appiattite e separate
da un setto connettivale
La radice del corpo spongioso è posta tra le radici dei corpi cavernosi ed è data dal bulbo
dell’uretra:
- regione rigonfia, ricoperta dai muscoli bulbocavernosi, che aderisce intimamente al
diaframma urogenitale
- Dista circa 1,5 cm dal canale anale
- la sua faccia superiore è attraversata obliquamente dall’uretra
- Questa, a livello della sua curva sottopubica, presenta una dilatazione detta fossa
del bulbo.
- È attraversato dall’indietro all’avanti anche dai dotti escretori delle ghiandole
bulbouretrali
- Il bulbo continua con il corpo spongioso, a livello del margine inferiore della sinfisi pubica
- Il corpo spongioso aderisce al solco inferiore formato tra i corpi cavernosi del pene,
costituendo così il complesso del corpo penieno.
Corpo
Il corpo del pene, formato dalle tre strutture di tessuto erettile, ha forma cilindrica allo stato
flaccido:
- completamente rivestito da cute
- Misura circa 10 cm di lunghezza e 9 di circonferenza
- Pende verticalmente dall’arcata sottopubica, poggiando sulla faccia anteriore dello
scroto.
- In prossimità del glande, mostra un restringimento, detto collo del pene.
Con l’erezione il corpo del pene aumenta di lunghezza, volume e consistenza:
- si solleva dallo scroto e si avvicina alla parete anteriore dell'addome
- Assume in sezione una forma grossomodo prismatica triangolare, con apici segnati dai Il tessuto cavernoso è formato da lacune sanguigne di forma irregolare, le cavernule,
tre corpi cavernosi. separate da trabecole che si staccano dall’albuginea:
Glande - costituite da fasci di fibre collagene e elastiche. Contengono anche miocellule, che
aumentano di numero nelle trabecole più sottili
Il glande rappresenta l’estremità distale del pene, in continuità con il corpo spongioso:
Le cavernule hanno volume crescente verso la parte centrale del corpo cavernoso,
- a pene flaccido è ricoperto dal prepuzio, piega cutanea
comunicando tra loro:
- A pene eretto il glande risulta per lo più privo di rivestimento
- rivestite da endotelio non fenestrato
- Ha superficie liscia e rosea, che diventa più violacea durante l’erezione.
- Ricevono il sangue principalmente dalle arterie elicine, arterie sinuose situate nelle
- Forma conica con apice arrotondato, su cui si trova il meato uretrale esterno. trabecole, che
- La base p tagliata obliquamente a spese della faccia ventrale - a pene flaccido, riversano scarso sangue in quanto il loro lume è ostruito da
- Il contorno del glande è sporgente e più accentuato dorsalmente a formare la corona cuscinetti di cellule epitelioidi situate in posizione sottoendoteliale.
del glande. - Durante l’erezione si dilatano e riversano una notevole quantità di sangue.
- Separato dal collo del pene da un solco circolare. Il drenaggio di sangue dalle cavernule avviene mediante vene che, a pene eretto, risultano
Sulla linea mediana della superficie ventrale del glande è presente un solco, esteso dal meato compresse:
uretrale al solco balanoprepuziale: - determinano un ristagno di sangue nelle cavernule, aumentando l’erezione
- vi origina il frenulo del pene, piega cutanea triangolare che unisce il glande alla Nelle trabecole, oltre alle arterie elicine, decorrono alcune arteriole che provvedono al
corrispondente porzione di prepuzio. nutrimento.
- Delimita la retrazione del prepuzio durante l’erezione.
Nel solco balanoprepuziale può accumularsi lo smegma, sostanza caseosa costituita da
secrezioni sebacee e cellule epiteliali desquamate.
Formazioni erettili
Le formazioni erettili che costituiscono il pene sono:
- due corpi cavernosi
- Corpo spongioso dell’uretra.
Corpi cavernosi
I corpi cavernosi costituiscono la componente principale del corpo del pene:
- costituiscono anche la radice
- La lunghezza complessiva è di 15-16 cm, con diametro di 1-1,5
- Dall’accollamento dei due corpi cavernosi a livello dell’arcata sottopubica, si costituisce
un solco longitudinale che percorre tutta la lunghezza del corpo del pene,
- Solco dorsale: decorre la vena dorsale profonda del pene
- Solco ventrale: decorre il corpo spongioso dell’uretra. Corpo spongioso
- I corpi cavernosi terminano in alto con apice smusso, assottigliandosi, ricoperto dal Il corpo spongioso è impari e mediano:
glande. - cilindrico
Sono costituiti da un involucro fibroso, la tonaca albuginea, che accoglie tessuto cavernoso - Percorso per quasi tutta la sua lunghezza (12-16 cm) dal corpo spongioso dell’uretra:
o erettile. - alla radice è espanso nel bulbo spongioso
La tonaca albuginea è un involucro di tessuto connettivo fibroso scarsamente estensibile, - Al bulbo, in corrispondenza del margine inferiore della sinfisi, fa seguito la porzione
che riveste i corpi cavernosi: media, che si colloca nel solco inferiore dei corpi cavernosi del pene.
- viene tesa durante l’erezione Vicino all’estremità distale del pene si espande bruscamente, costituendo un cappuccio
- Medialmente si fonde con la controlaterale costituendo il setto del pene. conico sugli apici dei corpi cavernosi, il glande.
Il corpo spongioso dell’uretra presenta organizzazione simile ai corpi cavernosi del pene:
- tonaca albuginea più sottile e più ricca di fibre elastiche - Sottocute, con la tonaca dartos superficialmente e lo strato sottodartoico in profondità
- Cavernule più piccole, con trabecole fibromuscolari più spesse. - Fascia cremasterica (tonaca spermatica esterna)
- A livello del glande, la tonaca albuginea perde la propria individualità e il tessuto - Muscolo cremastere (tonaca eritroide)
cavernoso è costituito da vene dilatate e flessuose, le cui pareti contengono abbondanti - Tonaca vaginale comune (tonaca spermatica interna)
miocellule. La cute è sottile, elastica, pigmentata e pelosa, con associate ghiandole sebacee:
- presenta molte pieghe trasversali, numerose a scroto contratto
- Nello strato profondo del derma esistono fascetti di miocellule isolate
Scroto Lo strato superficiale del sottocutaneo è la tonaca dartos:
- costituita da miocellule lisce orientate longitudinalmente e da fascetti di fibre collagene e
Lo scroto è un sacco completamente rivestito da cute, situato sotto la sinfisi pubica, tra la
elastiche
radice delle cosce e dietro il corpo del pene.
- Continua in avanti quella del pene e indietro quella del perineo
- Lo strato profondo del sottocute, è dato dallo strato sottodartoico, costituito di
Forma, posizione e rapporti connettivo lasso.
Lo scroto presenta: La fascia cremasterica, il muscolo cremastere, la tonaca vaginale comune sono la
continuazione delle analoghe formazioni che rivestono il funicolo spermatico.
- fondo: estremità inferiore, allargata e libera, che sostiene i testicoli
- Radice: estremità superiore, più stretta e aderente alla regione pubica
Involucri e apparato sospensore.
- Faccia anteriore: presenta una doccia longitudinale, sulla quale poggia il pene allo
I corpi cavernosi del corpo del pene sono rivestiti, dall’esterno all’interno, da:
stato di flaccidi
- Cute
- Faccia posteriore: uniformemente convessa, che continua in alto con il perineo.
- Tessuto sottocutaneo
Lo scroto è suddiviso internamente da un setto scrotale, lamina connettivale mediana, che
- Fascia del pene
delimita cavità destra e sinistra, in cui sono contenuti:
- testicoli Cute
- Epididimo La cute è sottile, mobile sugli strati sottostanti e pigmentata nell’adulto, con annessi peli radi
- Prima parte del funicolo spermatico e lunghi e ghiandole sebacee in vicinanza del pube:
- verso l’estremità libera si ripiega su se stessa a livello del solco balanoprepuziale,
La forma e la dimensione dello scroto variano con:
- età - Continua nel glande, assottigliandosi, priva di peli e di pigmento
- Temperatura Sulla superficie interna del prepuzio, nel solco balanoprepuziale, sono contenute piccole
ghiandole sebacee che producono smegma.
- Stati emotivi e febbrili
- Altre situazioni fisiopatologiche. Sottocutaneo
Nel sottocutaneo si riconoscono:
Nell’adulto diviene più mobile e molle, nell’anziano diventa flaccido. Con il freddo si ritrae e
con la febbre diventa flaccido. - tonaca dartos superficiale, formata da miocellule aderenti al derma
Lungo la linea mediana, esternamente, è presente una cresta longitudinale, il rafe: - Strato sottodartoico, profondo e costituito da connettivo lasso che rappresenta il piano
- continua sulla faccia inferiore del pene e sul perineo, fino all’orifizio anale. di scivolamento della cute
- È una linea di saldatura delle pieghe genitali e scortali, che avviene il 3° mese di vita Tali strati sono in continuità con quelli presenti nello scroto e nel prepuzio.
intrauterina. Fascia del pene
- In profondità continua con il setto scrotale. La fascia del pene è data da una sottile lamina connettivale, ricca di fibre elastiche aderente
all’albuginea dei corpi cavernosi e interposta, tra la vena dorsale superficiale e profonda:
Struttura - posteriormente si connette con l’apparato sospensore del pene
- Con le espansioni tendinee dei muscoli ischiocavernosi e bulbocavernosi
La parete dello scroto è formata da vari strati sovrapposti: - Continua con la fascia perineale superficiale.
- cute
Apparato sospensore. I linfatici profondi originano con una ricchissima rete dal glande, da cui originano tronchi che
L’apparato sospensore del pene è costituito da due legamenti fibroelastici: seguono la vena dorsale profonda → linfonodi inguinali superficiali o profondi (attraverso
l’arteria femorale).
- legamento fundiforme: dalla linea alba dell’addome, scende per sdoppiarsi in due
lamine che circondano il pene a livello del dorso. Proseguono inferiormente riunendosi e Linfatici scortali → linfonodi inguinali superficiali.
andando nel setto scrotale
- Legamento sospensore del pene: triangolare, origina dalla faccia anteriore della sinfisi
pubica e si perde in basso sulla fascia del pene, a livello dell’accollamento dei corpi
cavernosi.
Nervi
I nervi superficiali del pene sono rappresentati da:
Ghiandole annesse alle vie spermatiche
- nervo spermatico esterno (nervo genitofemorale)
- Ramo genitale del nervo ileoinguinale Vescichette seminali.
- Rami perineale superficiale e dorsale del pene (nervo pudendo). Le vescichette seminali sono due organi ghiandolari cavi di forma allungata, situati nella
Le terminazioni di questi nervi sono date da: piccola pelvi:
- corpuscoli tattili di Meissner - superiormente alla prostata
- Corpuscoli genitali di Krause, abbondanti in corrispondenza del glande e del frenulo - Tra la base della vescica e il retto
I nervi profondi per gli organi erettili provengono dal nervo pudendo, tramite: - Sono considerate diverticoli delle rispettive ampolle deferenziali.
- nervi dorsali del pene - Comunicano con l’uretra attraverso il dotto eiaculatore.
- Nervi perineali profondi
L’innervazione delle due componenti proviene: Prostata
- simpatica: plesso ipogastrico. Azione vasocostrittrice.
- Parasimpatica: parasimpatico sacrale. Azione vasodilatatrice La prostata è un organo solido, impari e mediano, situato nella piccola pelvi tra la base della
vescica in alto e il diaframma urogenitale in basso:
I nervi scortali si distinguono in:
- anteriori: nervo spermatico esterno (genitofemorale) e ramo genitale del nervo - posteriormente alla sinfisi pubica
ileoinguinale - Davanti all’ampolla rettale
- Posteriori: nervo perineale superficiale (nervo pudendo) Presenta componenti ghiandolari e fibromuscolari:
- Inferiori: rami perineali del nervo femorocutaneo posteriore. - circonda la prima porzione dell’uretra
- Vi versa il succo prostatico durante l’eiaculazione, attraverso numerosi dotti escretori.
- È attraversata anche dai condotti eiaculatori nella parte superiore.
Vasi e nervi
Le arterie per la prostata provengono da:
- arterie vescicali inferiori
- Rami accessori dalle arterie pudende interne, rettali medie e otturatorie.
Costituiscono una rete superficiale, da cui originano rami che si approfondano nell’organo.
Le vene sboccano nei plessi vescicoprostatico, per pori sboccare nelle vene iliache interne.
I linfatici della prostata formano reti locali e si distribuiscono ai linfonodi:
- iliaci interni
- Del promontorio
- Iliaci esterni
I nervo formano un ricco plesso, che contiene gangli. Derivano dal plesso ipogastrico.
Rapporti
Il contatto intimo della superficie posteriore della prostata con l’ampolla rettale, consente di
palpare la prostata mediante esplorazione rettale.
La faccia vescicale della prostata contrae rapporti con:
- orifizio uretrale interno e trigono vescicale
- Posteriormente è in rapporto con i condotti eiaculatori, le ampolle deferenziali e l’apice
delle vescichette seminali. Ghiandole bulbouretrali
- L’apice della prostata è a contatto con il diaframma urogenitale, che è attraversato
dall’uretra. Le ghiandole bulbouretrali di Cowper sono formazioni pari sferoidali situate nel perineo
anteriore:
L’apice della prostata è in contatto con il diaframma urogenitale, che è attraversato
dall’uretra. - son situate nello spessore del diaframma urogenitale, sopra la fascia inferiore e
lateralmente all’uretra membranosa
Sotto la fascia pelvica viscerale è presente la capsula della prostata, che è derivata dalla
stessa fascia pelvica: - Sono immerse nel muscolo sfintere striato dell’uretra
- si approfonda con un setto mediano che separa i lobi laterali - Il dotto si dirige in avanti e sbocca nell’uretra.
- Si approfonda con setti fibromuscolari che avvolgono il parenchima ghiandolare.
Generalità
L’apparato genitale femminile è costituito da:
- gonadi femminili
- Vie genitali
- Genitali esterni
Localizzato profondamente nella piccola pelvi, svolge una duplice funzione:
- gametogenica
- Endocrina
Inoltre, a differenza di quello maschile, l’apparato genitale femminile rende possibile l’incontro
delle cellule germinali femminili (oociti) con quelle maschili (spermatozoi):
- garantisce il microambiente per lo sviluppo dell’embrione, del feto
- Rende possibile il parto.
Dall’infanzia alla maturità sessuale alla menopausa, l’apparato genitale femminile va incontro a
notevoli modificazioni strutturali e funzionali, per azione degli ormoni sessuali.
Questi inducono anche variazioni cicliche, a carico dei vari organi che costituiscono l’apparato
riproduttivo stesso.
In tabella si illustra la principale suddivisione dell’apparato genitale femminile
Classe Organo
Gonadi femminili Ovaie Le ovaie sono le gonadi femminili e sono responsabili della produzione degli oociti e degli
ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) che preparano la mucosa dell’utero
Vie genitali Tube uterine all’impianto embrionale.
Le vie genitali iniziano a livello delle tube uterine, in cui l’oocito, espulso dall’ovaio, va a
Utero
localizzarsi:
Vagina - ha luogo la fecondazione
- Si svolgono le prime fasi dello sviluppo dello zigote (segmentazione)
Genitali esterni (vulva) Monte di Venere
Le tube terminano nell’utero, organo cavo della gestazione:
Grandi labbra - modifica nella vita fertile la sua struttura ciclicamente
- In tal modo consente l’impianto dello zigote e la successiva evoluzione in embrione e
Piccole labbra feto.
Organi erettili (clitoride e bulbo del vestibolo) - Al termine dalla gravidanza, la sua contrazione provoca l’espulsione del feto
- Se non si verifica espulsione, desquama la sua mucosa con decadenza ciclica (ciclo
Residui embrionali mestruale)
Vasi e nervi
In genere, gli organi genitali ricevono vascolarizzazione da più tronchi, anastomizzati tra i loro
rami terminali e i vasi controlaterali:
- permette di avere garantito sempre il regolare apporto di sangue agli organi interni
dell’apparato genitale
Arterie
L’ovaio ha una duplice irrorazione:
- arteria ovarica o genitale
- Arteria uterina
L’arteria ovarica nasce a livello di L2 dall’aorta addominale:
- a destra incrocia la vena cava inferiore,
- In seguito da entrambi i lati incrociano l’uretere e il tratto iniziale dei vasi iliaci esterni,
all’interno del legamento sospensore dell’ovaio.
- Nel polo superiore dell’ovaio, entra nel mesovario e si anastomizza a pieno canale nel
ramo ovarico dell’arteria uterina.
- Si forma un’arcata arteriosa i cui rami penetrano nell’ilo per distribuirsi al parenchima
ovarico
Il ramo ovarico dell’arteria uterina nasce sotto la tuba, a livello dell’angolo superiore
dell’utero:
- segue il legamento uterovarico.
- Si anastomizza nel mesovario assieme all’arteria ovarica.
Vene
Le vene si riuniscono a livello della zona midollare, contribuendo a formare il bulbo
dell’ovaio:
- mettono capo
- Medialmente → vena uterina
- Lateralmente → vene ovariche
Le vene ovariche, formano poi un plesso, detto plesso ovarico o pampiniforme, che in
analogia con quello maschile, risalgono nell’addome all’interno del legamento sospensore:
- si riuniscono in un tronco unico
- Questo sbocca
- Destra → vena cava inferiore
- Sinistra → vena renale sinistra.
Linfatici
I linfatici sono abbondantemente presenti attorno sia ai follicoli che ai corpi lutei:
- si portano nella midollare ovarica
- Nascono tronchi efferenti che percorrono il legamento sospensore, assieme alle vene e
alle arterie ovariche, per sboccare nei linfonodi pre e paraaortici,
Nervi
I nervi raggiungono l’ovaio tramite i vasi arteriosi, attorno ai quali formano un ricco plesso, il
plesso uterovarico:
- è un’emanazione del plesso celiaco
- Accompagna l’arteria genitale
Altre fibre nervose provenienti dal plesso pelvico seguono il ramo ovarico dell’arteria uterina.
Si ritiene che nel parenchima dell’ovaio le fibre si distribuiscono principalmente ai vasi. Tuttavia
vi sono fibre indipendenti dai vasi, che sono sensitive e forse anche effettrici.
- ha forma di imbuto
Tube uterine - La parete è sfrangiata, in quanto il suo orifizio, detto ostio addominale della tuba, è
circondato da 10-15 fimbrie, che possono superare il centimetro
Le tube uterine o salpingi sono organi pari, localizzati nella piccola pelvi, tra le ovaie (laterali)
- Una di queste, la fimbria ovarica, è la più lunga e collega l’infundibolo con l’ovaio, al
e l’utero (mediale).
quale si fissa grazie al legamento tubovarico.
Sono gli organi in cui avviene la fecondazione e la prima segmentazione dell’embrione:
In prossimità delle estremità delle fimbrie possono essere frequentemente riscontrate
- danno passaggio anche agli spermatozoi, oltre all’oocito vescicole peduncolate che contengono un liquido trasparente, le appendici vescicolose:
- rappresentano un residuo embrionale
L’ampolla della tuba è il tratto più lungo e tortuoso, 7-8 cm:
- ha spessore variabile da 4 mm (istmo) a 10 mm in prossimità dell’infundibolo
- Inizialmente forma un’ansa, l’ansa tubarica, che sormonta il polo superiore dell’ovaio
- Piega poi in basso, decorrendo quasi verticalmente sulla sua faccia mediale
- Assume poi un decorso orizzontale, descrivendo un angolo aperto medialmente, quasi a
livello del pavimento pelvico.
- Percorre il margine superiore del legamento largo in direzione dell’utero.
L’istmo è la porzione più ristretta della tuba uterina:
- lungo circa 3-6 cm
- Ha decorso rettilineo
- È la parte più consistente
- Raggiunge il margine laterale dell’utero, tra corpo e fondo, per continuare nella
porzione intramurale.
- Questa attraversa la parete uterina e vi si apre, tramite l’ostio uterino.
Rapporti
La tuba uterina decorre nella piccola pelvi compresa e sospesa tra:
- angolo tubarico dell’utero
- Legamento sospensore dell’ovaio
Nella porzione istmica e ampollare è rivestita dal peritoneo, che costituisce l’ala media del
legamento largo dell’utero, detto mesosalpinge:
- piega peritoneale
- Vi decorrono vasi e nervi
La tuba possiede comunque notevole mobilità:
Forma, posizione e rapporti - segue l’utero nella cavità addominale durante la gravidanza
- Altri movimenti sono dovuti a spostamenti o stiramenti del legamento sospensore
Ogni tuba, di lunghezza 10-14 cm, decorre dal polo superiore dell’ovaio all’angolo superiore dell’ovaio, della fimbria o del legamento largo
dell’utero, accolta nel margine superiore del legamento largo. - Tale mobilità, assieme a quella delle fimbrie, rende possibile la raccolta della cellula uovo
Si possono distinguere quattro porzioni: espulsa dal follicolo maturo.
- ampolla
- Infundibulo Configurazione interna
- Istmo
- Porzione intramurale La configurazione interna è estremamente irregolare per la presenza delle pieghe tubariche:
L’infundibolo, o padiglione, lungo 1-2 cm, è la porzione più vicina all’ovaio: - Formate dalla mucosa
- Hanno decorso parallelo all’asse maggiore dell’organo I linfatici iniziano con ampi capillari nella mucosa, per formare reti all’interno della parete, da
- Appaiono ridotte a livello dell’istmo e si fanno più alte e ramificate nella porzione cui originano i tronchi che, assieme a quelli dell’ovaio e del fondo dell’utero
ampollare. - vanno ai linfonodi preaortici e paraortici
- Continuano nell’infundibolo, sviluppandosi sulla superficie interna delle fimbrie. I nervi provengono alla tuba dai plessi uterovaginale e uterovarico, attraverso i corrispondenti
vasi:
- destinati ala muscolatura liscia della parete
- Sottili rami penetrano anche nelle pieghe della lamina propria.
Vasi e nervi
La tuba uterina possiede un ricco corredo vascolare. Le arterie provengono dai rami tubarici
delle arterie:
- arteria uterina
- Arteria ovarica (genitale)
Queste arterie si anastomizzano a pieno canale, formando un’arcata arteriosa che decorre nel
mesosalpinge.
Le vene della tuba, dopo aver costituito un’arcata analoga, sboccano in:
- vena uterina (medialmente)
- Vena ovarica (lateralmente)
Alcune piccole vene raggiungono la vena epigastrica inferiore, seguendo il legamento
rotondo.
Utero
L’utero è un organo muscolare cavo, impari e mediano, posto nel centro della piccola pelvi,
dietro alla vescica e anteriormente al retto:
- riceve lo sbocco delle tube uterine
- È connesso con l’esterno mediante il canale vaginale.
È l’organo della gestazione, permettendo l’annidamento della blastocisti, e il suo successivo
sviluppo:
- il parto è reso possibile grazie alla folta componente muscolare uterina.
Nel corso della vita fertile della donna, va incontro alle modificazioni cicliche del ciclo
mestruale, sotto il controllo degli ormoni sessuali prodotti dall’ovaio.
- In sezione sagittale il legamento ha forma triangolare con base in basso - A direzione trasversale: legamenti cardinali
Attraverso la base, penetrano nel legamento largo da dietro e lateralmente i vasi uterini e Legamento rotondo
vaginali, assieme all’uretere, accompagnati da guaine fibrose: Il legamento rotondo è un cordone fibroso lungo circa 10-12 cm, di diametro 2-4 mm:
- sono contenuti in ambiente connettivale ricco di cellule adipose e miocellule - origina da ciascun lato dall’angolo superolaterale dell’utero, davanti allo sbocco della
- Assieme a quello della porzione sottoperitoneale e alla porzione sopravaginale della tuba
cervice, formano il parametrio. - Si porta nell’ala anteriore del legamento largo e raggiunge la parete anterolaterale della
In alto, a partire dall'angolo superolaterale dell’utero, sino al contorno dello stretto superiore, pelvi
le due pagine peritoneali del legamento largo continuano l’una nell’altra, formando il margine - Incrocia lo stretto superiore con i vasi iliaci esterni
libero:
- Si dirige verso l’orifizio addominale del canale inguinale, incrociando i vasi
- sotto a questo decorre la tuba uterina, il cui legamento largo forma un meso, il epigastrici inferiori.
mesosalpinge.
- Percorre il canale inguinale, contornato da una guaina connettivale proveniente dalla
Dal legamento largo si staccano rilievi o ali secondarie sotto forma di lamine a doppia fascia trasversale.
parete:
- Fuoriesce attraverso l'orifizio esterno
- ala anteriore: avvolge il legamento rotondo, che è diretto verso l’orifizio addominale del
- Si fissa nel corpo adiposo del grande labbro, o anche sul tubercolo pubico
canale inguinale
- Ala posteriore: emerge dalla pagina posteriore, che avvolge l’ovaio lateralmente e il Legamenti larghi e cardinali
legamento uterovarico medialmente. È il mesovario. Nella porzione sopravaginale della cervice, i legamenti larghi si fanno pi ampi e il connettivo
Il peritoneo avvolge dunque il fondo e il corpo dell’utero, nonché la gran parte della faccia sottoperitoneale (parametrio) risulta addensato e in continuazione con quello degli organi
posteriore del collo. vicini;
Sono privi di rivestimento sieroso: - i vasi uterini e vescicovaginale, diretti trasversalmente dalla parete laterale della piccola
pelvi ai margini laterali di utero e vagina.
- faccia anteriore
Queste formazioni trasversali (vasi, nervi e connettivo), prendono il nome di legamenti
- Facce laterali del collo.
cardinali:
I legamenti larghi non sono mezzi di fissità per l’utero, ma sono necessari a mantenere i
- si possono distinguere una porzione mediale e una laterale, il cui limite è dato dal punto
collegamenti con tube e ovaie.
in cui l’uretere è incrociato dall’arteria uterina
- Porzione mediale: più robusta, con più connettivo fibroso. Contiene il plesso venoso
Mezzi di fissità uterovaginale
- Porzione laterale. Più sottile, formata dal connettivo che accompagna i tronchi
L’utero è un organo molto mobile, che anche in condizioni fisiologiche può subire notevoli
arteriosi e venosi uterini, anche il tronco venoso rettale medio.
spostamenti, specialmente a livello del corpo:
- fissato da numerose formazioni, soprattutto a livello della cervice al centro della pelvi. Legamenti a direzione sagittale
- Vasi, tessuto connettivo e fascetti di miocellule costituiscono spesso entità di difficile A livello della porzione sopravaginale della cervice, in direzione sagittale dai lati e dalla parete
identificazione. posteriore originano:
- A livello perivascolare il connettivo tende ad addensarsi e formare dei cordoni o - legamenti sacrouterini: si allargano a ventaglio in direzione dorsocaudale, fino a
lamine che sono dette legamenti. raggiungere il sacro (S2-S3)
- Tuttavia il termine è improprio, poiché tali strutture hanno capacità contrattili e il - Legamenti rettouterini: fasci connettivali e muscolatura liscia si portano verso il retto,
loro sviluppo è legato all’azione degli estrogeni sotto le pieghe peritoneali rettouterine che delimitano lateralmente il cavo di Douglas,
per perdersi nel connettivo perirettale
- Nel corso della gravidanza sono infatti possibili notevoli variazioni di posizione, forma e
dimensioni, permesse dalla plasticità delle strutture legamentose. Anteriormente, fasci di connettivo lasso costituiscono i legamenti vescicouterini:
Da un punto di vista topografico si possono distinguere nell’utero dei mezzi di fissità: - formazioni pari, che collegano l’utero alla vescica
- craniali: legamento rotondo - Continuano in avanti nei legamenti pubovescicale.
- Laterali: legamenti larghi L’utero e la vagina poggiano su un piano che è dato dalle formazioni muscolofasciali di:
- Caudali, tra cui si possono suddividere - diaframma pelvico (pavimento pelvico)
- A direzione sagittale: legamenti rettouterini, sacrouterini e vescicouterino. - Diaframma urogenitale (perineo anteriore)
Nonostante non prendano attacco diretto sull’utero, queste formazioni garantiscono solido - Cavità del corpo: porzione superiore all’orifizio uterino interno.
ancoraggio alla porzione caudale della pelvi, con azione rilevante nel mantenimento della
posizione.
Cavità del corpo.
La cavità del corpo ha nelle nullipara forma di una stretta fessura triangolare:
- margini superiore e laterali convessi verso la cavità,
- Le pareti anteriore e posteriore sono lisce e a contatto tra loro
Nelle multipare la cavità è più ampia e i margini sono rettilinei:
- l’orifizio uterino interno, stretto nelle nullipare, è più ampio dopo uno o più parti.
Cavità del corpo
Il canale cervicale è fusiforme, ovvero più ampio nella parte media e ristretto in
corrispondenza dei due orifizi uterini.
Le pareti anteriore e posteriore del canale cervicale si presentano irregolari per i sollevamenti
della mucosa dovuti a fasci sottostanti di muscolatura liscia, le pliche palmate:
- sono percorse a destra e a sinistra della linea mediana da due pieghe longitudinali pari,
le colonne principali delle pliche palmate, sia sulla faccia posteriore che su quella
anteriore.
- Lateralmente alle colonne nascono rilievi secondari, diretti quasi trasversalmente
- L’arborizzazione che ne risulta viene detta albero della vita.
Le pliche palmate sono più sviluppate nelle nullipare.
Vasi e nervi
Arterie
La vascolarizzazione arteriosa dell’utero è data dall’arteria uterina:
- origine: tratto pervio dell’arteria ombelicale omolaterale o dal tronco anteriore
dell’arteria iliaca interna
- Decorso.
- Scende lungo la parete laterale della piccola pelvi
- Decorre medialmente nella base del legamento largo, per raggiungere la porzione
sopravaginale del collo.
- Inizialmente è accompagnata dall’uretere
- Poi lo incrocia sul davanti a circa 2 cm a lato della cervice.
- Nel legamento largo l’arteria uterina fornisce rami
- Arteria vescicale inferiore, per la vescica
- Arteria ureterica, per l’uretere
- Raggiunga la cervice l’arteria si divide in due rami
Configurazione interna - Inferiore: cervicovaginale, provvede all’irrorazione del collo e della parete
anteriore della vagina
Nell’utero si possono distinguere internamente due porzioni, delimitate dall’orifizio uterino - Superiore: sale con decorso molto flessuoso verso l’alto, a circa 1 cm dal
interno, a livello dell’istmo: margine laterale del corpo, che irrora per mezzo di rami collaterali che
- canale cervicale: porzione inferiore, che sbocca in vagina per mezzo dell’orifizio contraggono molte anastomosi con i controlaterali.
uterino esterno.
- Rami terminali: a livello dell’angolo superiore dell’utero, il ramo ascendente si divide nei
suoi due rami terminali
- Ramo ovarico: decorre davanti al legamento uterovarico, andando ad
anastomizzarsi a pieno canale con l’arteria ovarica
- Ramo tubarico: irrora la porzione mediale della tuba, si anastomizza con il ramo
tubarico dell’arteria ovarica a pieno canale.
I rami dell’arteria uterina si distribuiscono al corpo dell’utero e si anastomizzano
abbondantemente a livello dello strato intermedio del miometrio:
- nasce una rete arteriosa
- Partono i rami per l’endometrio.
Vene
Le vene originano dalla parete uterina e formano una ricca rete vascolare nello strato
intermedio del miometrio:
- sono dette seni uterini.
- Si raccolgono lungo il margine laterale dell’utero, formando una serie di plessi che
complessivamente costituiscono il plesso uterovaginale.
- Si scarica principalmente nella vena iliaca interna.
- Nel decorso nel legamento largo, le vene sono contenute in un’area di connettivo che
concorre, assieme a quello che circonda l’arteria e i linfatici, il legamento cardinale.
- Altre vene si uniscono alle vene ovariche, per poi immettere nel plesso pampiniforme,
tributario di
- Destra → cava inferiore
- Sinistra → vena renale sinistra.
Linfatici
I linfatici dell’utero formano reti tra loro comunicanti nei diversi strati della parete:
- fanno tutti capo infine nella rete superficiale sottosieroso.
- Linfatici del corpo comunicano ampiamente con quelli del collo
- Il destino dei loro collettori è tuttavia differente, e ha notevole importanza clinica.
I linfatici efferenti del corpo seguono principalmente i vasi ovarici, facendo capo →
linfonodi paraortici e preaortici. Tuttavia:
- vasi della parete anteriore del corpo seguono il legamento rotondo → linfonodi inguinali
superficiali
- Vasi delle porzioni più laterali → linfonodi iliaci esterni.
I linfatici efferenti del collo accompagnano i vasi uterini e si portano ai linfonodi iliaci interni:
- alcuni possono raggiungere un linfonodo posto sui vasi otturatori
- Altri, provenendo dalla faccia posteriore del colo, si portano ai linfonodi sacrali e del
promontorio. Nervi
I nervi dell’utero provengono essenzialmente dal plesso uterovaginale:
- parasimpatico: giunge attraverso i nervi sacrali
- Fibre sensitive: giungono da T10, T12, L1
Il plesso uterovaginale ha anche un grosso ganglio, il ganglio cervicale a cui sono annessi
due piccoli gangli vescicali in rapporto con l’uretere: Vagina
- fornisce fibre per l’utero, la vagina, la vescica e l’uretere.
La vagina è un condotto muscolomembranoso impari e mediano, situato nella piccola pelvi,
- Fibre destinate all’utero formano un plesso sulla superficie dell’organo
posteriormente alla vescica urinaria e all’uretra, anteriormente al retto e all’ano.
- Da questo, sottili fibre amieliniche penetrano nel miometrio, decorrendo assieme ai vasi
Fa seguito al collo dell’utero e, portandosi in basso e in avanti, attraversa il pavimento pelvico:
e ai muscoli.
- decorre nel perineo anteriore
- Sbocca nel vestibolo della vagina.
Struttura. È l’organo della copula femminile:
La parete uterina, con spessore medio di 1-2 cm, è costituita da: - accoglie il pene, il quale emette lo sperma con l’eiaculazione.
- endometrio: tonaca mucosa provvista di numerose ghiandole e vasi nella lamina - È la parte inferiore del canale fisiologico del parto, dando transito al neonato nella fase
propria. espulsiva.
- Miometrio: tonaca muscolare, moto sviluppata. - Durante la vita fertile da anche passaggio al flusso mestruale.
- Perimetrio: tonaca sierosa di derivazione peritoneale, non presente ovunque.
Il tessuto connettivo che circonda l’utero sotto il peritoneo, nella base del legamento largo, è
detto parametrio. Forma, posizione e rapporti
L’endometrio si desquama ciclicamente durante l’età fertile:
- influenzato dagli ormoni La vagina ha forma di un condotto cilindrico, appiattito in senso anteroposteriore:
- Sono presenti due tipi di arterie che permettono la morte e la desquamazione - nella parte centrale, infatti, le pareti anteriore e posteriore entrano a contatto
dell’epitelio - In sezione trasversale, il lume assume forma di una fessura trasversale o di una H
- Arterie rette: destinate allo strato basale maiuscola (molto smussata ovviamente)
- Arterie spirali: tali arterie sono destinate allo strato funzionale dell’epitelio e della - Nella porzione superiore il lume assume contorno circolare
lamina propria con le sue ghiandole. - Inferiormente tende ad assumere forma ellittica con asse maggiore anteroposteriore.
- Si chiudono sotto stimolo ormonale, determinando la morte per necrosi Nel portarsi in basso, la vagina forma con un piano orizzontale passante per il suo orifizio
dell’endometrio funzionale inferiore, un angolo di 70° aperto all’indietro:
Ovviamente, una volta desquamato, l’epitelio funzionale si rigenera a partire dallo strato - è infatti concava posteriormente.
basale, così come le arterie spirali a partire dalle arterie rette. L’antiversione fisiologica con l’utero, inoltre, prevede che l’asse della vagina, formi con
l’asse del collo dell’utero un angolo aperto in avanti di circa 90-110°.
La lunghezza della vagina, pur con notevoli variazioni individuali, è negli adulti di 7 cm per la
faccia anteriore e 8,5 per quella posteriore:
- tale differenza è legata al rapporto della vagina con il collo dell’utero
- Nella vecchiaia, la lunghezza tende a diminuire
- Durante la gravidanza può aumentare anche a 15 cm
Anche il calibro è molto variabile i relazione all’età e agli stati funzionali:
- vuoto è di circa 2,5-3 cm
- Durante il parto raggiunge anche 10 cm
Nella vagina si possono distinguere:
- estremità superiore uterina o fondo (fornice vaginale)
- Corpo, parte centrale
- Orifizio vaginale, estremità inferiore.
Pertanto, tra la porzione vaginale del collo dell’utero e la parete vaginale si forma un solco
circolare a fondo cieco, il fornice vaginale:
- poiché l’inserzione della vagina al collo dell’utero avviene secondo un piano obliquo
dall’alto in basso e dal dietro all’avanti, il fornice è più profondo anteriormente
- 1-1,5 anteriormente
- 0,5 circa posteriormente
Corpo
Il corpo della vagina, allo stato di vacuità, presenta:
- faccia anteriore
- Faccia posteriore
- Margini laterali destro e sinistro.
Estremità inferiore
L’estremità inferiore della vagina è data dall’orifizio vaginale, situato nel vestibolo della
vagina:
- situato tra le due piccole labbra
- Parzialmente chiuso da una piega cutaneomucosa, l’imene.
Rapporti
I rapporti contratti dalla vagina con i visceri circostanti sono stretti, causa la ristrettezza della
piccola pelvi e del perineo, e dei numerosi organi che queste cavità contengono.
Anteriormente è in rapporto con:
- base della vescica (trigono vescicale)
- Uretra, assieme alla quale attraversa il diaframma urogenitale
- Setto vescicovaginale: connettivo contenente numerose vene, situato tra vescica e
vagina.
Ai lati la vagina corrisponde:
- in alto alla base del legamento largo
- In tale sede sottoperitoneale esiste uno spazio connettivale occupato da tessuto
connettivo, con fascetti di miocellule in continuazione del parametro, con strutture
vascolari molto importanti
- Margine mediale dei muscoli elevatori dell’ano (diaframma pelvico)
- Attraversa il diaframma urogenitale
- Circondata dai bulbi del vestibolo, coperti dai muscoli bulbocavernosi, in prossimità
dell’orifizio vaginale.
Posteriormente, è in rapporto con:
- nella zona del fornice, è coperta dal peritoneo parietale , che la separa dal cavo
rettouterino di Douglas.
Estremità superiore
L’estremità superiore o fornice vaginale è caratteristica: - Inferiormente, la vagina si avvicina al retto, dalla quale è separata dal setto
rettovaginale.
- abbraccia a mo’ di manicotto il collo dell’utero
- In questa zona è in rapporto con i fasci più mediali dei muscoli elevatori dell’ano, che su
- Si inserisce sulla sua superficie esterna ad una certa distanza dall’orifizio uterino
di essa si attaccano, costituendo i muscoli pubovaginale o costrittore della vagina.
esterno.
- Nella regione perineale, il retto e la vagina divergono in senso sagittale.
- Il collo dell’utero viene dunque distinto in una porzione sopravaginale e una vaginale
Posizione Rapporti
L’arteria iliaca comune sinistra è lunga circa 4 cm, e presenta rapporti differenti dalla
sinistra.
Posizione Rapporti
i rami collaterali sono esili rami per il peritoneo, per il grande psoas, per l’uretere e i nervi
adiacenti.