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Strumentazione Biomedica Appunti di Sicurezza Elettrica

GianLuca DeMichelis

Appunti di
Sicurezza Elettrica
dal Corso di Strumentazione Biomedica
del professor R. Merletti

Seconda Legge di Sodd


Prima o poi, la peggiore combinazione possibile
di circostanze è destinata a prodursi.

Corollario
Un sistema deve essere sempre concepito in modo da resistere alla
peggiore combinazione possibile di circostanze

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Effetti fisiologici della corrente elettrica


Gli effetti della corrente sul corpo umano si dividono in
due grossi gruppi:
Eccitazione neuromuscolare:
il passaggio di corrente innesca un potenziale d’azione nelle cellule eccitabili del corpo. Questo può
causare contrazioni muscolari, sensazioni dolorose, spasmi. Se la corrente è applicata sul cuore
l’eccitazione non sincrona rispetto al battito cardiaco delle reti neurali del cuore (le maggiori delle
quali sono il nodo seno-atriale e il nodo atrio-ventricolare) può generare fibrillazione.

Effetti indotti da corrente alternata sinusoidale attraverso il tronco per la durata di un secondo:
Intensità di corrente effetti
1 mA Soglia di percezione
5 - 10 mA Intervallo di massima corrente tollerabile senza
effetti fisiologici
10 - 20 mA Si può lasciare la parte in tensione senza
contrazione apprezzabile dei muscoli
50 mA Dolore, probabile svenimento, perdita delle forze,
danno meccanico, le funzioni cardiache e
respiratorie non vengono compromesse, possibile
fibrillazione
100 mA - 2 A Ampio intervallo di insorgenza della fibrillazione
ventricolare, il centro respiratorio non viene
alterato apprezzabilmente
6 A ed oltre Contrazione sostenuta del miocardio seguita dal
normale ritmo cardiaco, paralisi temporanea
dell’attività respiratoria, ustioni per effetto Joule
se la densità di corrente è elevata
(Kouwenhoven e coll. 1957; Daltziel, 1959)

L’innesco del potenziale d’azione sulle cellule eccitabili avviene per correnti che vanno dalla
continua sino a qualche decina di kHz. Oltre questa frequenza la corrente passa senza causare uno
scambio di ioni attraverso la membrana delle cellule, il passaggio di corrente non è quindi avvertito
direttamente.

Effetto termico:
è l’effetto Joule, presente a tutte le frequenze ma utilizzato clinicamente con correnti intense e
frequenze superiori ai 300 kHz (elettrobisturi). In pratica il passaggio di corrente scalda il
conduttore.
Osserviamo che nei pressi di un elettrodo piccolo la densità di corrente sarà grande, e quindi sarà
grande la dissipazione termica; al contrario su un elettrodo grande, dove la densità di corrente è
bassa, l’effetto termico sarà trascurabile.

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Dispositivi di protezione per gli impianti


elettrici
Fusibile:
è un apparecchio inserito in un circuito tra la linea di alimentazione ed il carico; è costituito
essenzialmente da un tratto di circuito di materiale e sezione tali da far passare facilmente l’intensità
di corrente normale; viceversa per intensità superiori l’effetto Joule produce la fusione del circuito e
quindi l’interruzione dello stesso.

Interruttore magneto-termico:
è un dispositivo che contiene, al suo interno due dispositivi di protezione diversi e complementari:
l’interruttore magnetico, costituito da un relè, interviene rapidamente (tempi nell’ordine dei
centesimi di secondo) nel momento in cui si crea un cortocircuito diretto, e l’interruttore termico
che interviene in tempi maggiori (qualche secondo) per valori di corrente superiori ad una data
soglia.

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Dispositivi di protezione delle persone


Quinto Corollario alla Legge di Murphy
I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che
si prendono per impedirgli di nuocere.

Negli impianti elettrici

Impianto di terra:
l’insieme dei conduttori che raggiungono le prese di terra disposte nell’edificio e la loro
connessione con il terreno tramite dispersori.
L’impianto di terra richiede assolutamente verifiche periodiche della sua efficienza. Deve essere
tenuto un registro di tali verifiche.
In ambito ospedaliero le norme CEI impongono che la massima tensione in caso di contatto esterno
non superi i 24 Volt. Osserviamo che questa limitazione non è assolutamente sufficiente a garantire
la sicurezza in caso di elettrodi applicati al cuore o su grossi vasi.

Interruttore differenziale:
è un dispositivo che sente la corrente su entrambi i conduttori; se la differenza tra queste due
correnti supera una certa soglia (tipicamente 30 mA), allora apre il circuito. La protezione è assoluta
nel caso di contatto indiretto e se c’è un buon impianto di terra; non è efficace nella prevenzione dei
microshock.

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Nodo equipotenziale:
Esso riduce il rischio di microshock.
Nella figura seguente analizziamo il comportamento della rete nel caso di un guasto: c’è un’avaria
in un apparecchio di potenza, che scarica a terra una grossa corrente (es. 5A). La corrente fluisce
nell’impianto di terra, attraversando una unità di terapia intensiva. Qui si forma un partitore, con
due resistenze in parallelo: apparecchio A + paziente + apparecchio B, e resistenza del tratto di
impianto tra apparecchio A e apparecchio B. Il problema evidenziato è che le prese di terra dei due
apparecchi non sono allo stesso potenziale.

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Trasformatore d’isolamento:
nelle aree ad alto rischio occorre garantire, oltre alla presenza del nodo equipotenziale, altre due
condizioni: 1) La protezione contro i guasti verso terra degli strumenti elettronici presenti nel locale,
e: 2) La continuità della fornitura di energia alle apparecchiature dalle quali dipende la vita del
paziente. Osserviamo che l’interruttore differenziale viola la seconda condizione. Solo il
trasformatore d’isolamento consente il soddisfacimento di entrambe.
Esso riduce il rischio di macroshock per contatti diretti o indiretti con la linea isolata.

La corrente di dispersione Ia si chiude a terra, risalendo attraverso Rt; la corrente Ib, invece, non si
può chiudere, a meno che vi siano capacità parassite Cp che facciano passare corrente Ic dal primario
al secondario.
Si osservi inoltre che il trasformatore d’isolamento non riduce di per sé il rischio di microshock

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Esempio di impianto in sala di terapia intensiva: dal funzionamento delle apparecchiature


dipende la vita dei pazienti. Occorre un trasformatore d’isolamento, con relativo Monitor, e il nodo
equipotenziale.

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Monitor d’isolamento:
il trasformatore d’isolamento deve sempre disporre di un monitor d’isolamento che attiva un
allarme ottico e acustico in caso di perdita di isolamento della linea.

Alimentazione

Secondo le norme CEI 64 - 4 le alimentazioni autonome sono così classificate:


• Alimentazione di sicurezza
tempo di intervento: 0,5 s
autonomia : almeno 3 ore
funziona con accumulatori
alimenta scialitica, eventualmente altro
• Alimentazione di emergenza
tempo di intervento < 15 s
tensione e frequenza pari a quelle di rete
funziona con generatori diesel
alimenta sempre sale operatorie, di rianimazione e terapia intensiva

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Negli strumenti

Norme generali per la sicurezza

• Collegamento a terra del telaio e di tutte le parti metalliche che possono essere collegate a terra
senza alterazioni funzionali.
• Utilizzo di fusibili e di interruttori di rete doppi (su entrambi i conduttori), di trasformatori di
alimentazione di buona qualità
• Isolamento delle parti applicate al paziente e non collegabili a terra
• Manutenzione e uso corretti degli strumenti

Isolamento e messa a terra

Il criterio principale per prevenire i rischi dei elettrocuzione accidentale consiste nella messa a terra
di tutte le parti metalliche di uno strumento che possono venire a contatto con il personale o con il
paziente:
• Conduttore di protezione con resistenza inferiore a 0,1 Ω (al nodo equipotenziale)
• Isolamento ottico o elettromagnetico del circuito paziente - a questo proposito si vedano gli
schemi nell’Appendice
• Doppio isolamento di sicurezza

Strumentazione di Sala Operatoria

• Apparecchi di monitoraggio non invasivi (ECG, EEG, termometri, ecc..)


• Apparecchi di monitoraggio invasivi (Misuratori di pressione con cateteri, cateteri per iniezione
di mezzi radio-opachi o farmaci, elettrodi endocavitari di stimolazione cardiaca o di prelievo di
ECG, ecc..)
• Defibrillatori
• Elettrobisturi
• Letti con motori elettrici
• Letti metallici collegati a terra
L’uso simultaneo di più apparecchiature sullo stesso paziente o il contatto, stabilito da un operatore,
tra un apparecchio e il paziente, possono dare origine a situazioni di rischio elettrico.

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Rischi derivanti dall’impiego dell’elettrobisturi

• Ustioni, a causa della scarsa pulizia della piastra


• Ustioni in corrispondenza di elettrodi ECG o di punti di contatto del paziente con parti
metalliche messe a terra
• Formazione di scintille con pericolo di esplosioni, nel caso che lo strumento venga attivato prima
di stabilire il contatto con il tessuto (prevenzione: uso di interruttori antideflagranti)
• Nel caso di elettrobisturi con circuito di uscita isolato, c’è il rischio di ustioni dipendenti dalla
capacità parassita della piastra verso massa.

Rischi nell’utilizzo di defibrillatori

• L’uso del defibrillatore su un paziente cui siano collegate apparecchiature di monitoraggio o


pace-maker, può danneggiare tali strumenti se essi non sono appositamente protetti. In
appendice, riportiamo il simbolo delle apparecchiature CF protette.
• Se le impugnature del defibrillatore non sono perfettamente isolate, c’è il rischio di ustioni o
fibrillazione per l’operatore.
• Rischio di ustioni per il paziente ( elettrodi sporchi, presenza di disinfettanti infiammabili sulla
cute..)
• Rischio di esplosioni, nel caso fossero presenti gas infiammabili (etere..)

Rischi nell’utilizzo di elettrostimolatori

• Rischio di fibrillazione cardiaca se è interessata la zona toracica


• Nel caso di stimolatori multicanale, c’è il rischio di fibrillazione o elettrocuzione, a causa di
scarso isolamento tra i canali.

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Appendice

terminologia

Correnti di dispersione

I1 = corrente di dispersione verso terra


I2 = corrente di dispersione sull’involucro
I3 = corrente di dispersione sul paziente

Classificazione degli strumenti elettromedicali


tipologia corrente verso terra corrente sull’involucro corrente sul paziente
tipo H 750 µA
tipo B 500 µA 100 µA 100 µA
tipo BF 500 µA 100 µA 100 µA
tipo CF 500 µA 10 µA 10 µA

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Simbolo sulle apparecchiature di tipo H

Simbolo sulle apparecchiature di tipo B

Simbolo sulle apparecchiature di tipo BF

Simbolo sulle apparecchiature di tipo CF

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Simbolo sulle apparecchiature di tipo CF protette

Macroshock:
si verifica quando un uomo ha un contatto con una parte in tensione, chiudendo il circuito verso
terra o in altro modo.
Possiamo distinguere i seguenti casi:
• Contatto diretto = contatto con una parte normalmente in tensione (es. metto un chiodo nella
presa di corrente). La presenza di un interruttore differenziale protegge parzialmente l’operatore:
l’interruttore differenziale limita la durata (e non l’intensità) della corrente che attraversa il
soggetto in contatto diretto. La protezione nel caso di contatto diretto con un polo della rete è
assicurata solo dalla presenza del trasformatore d’isolamento. Osserviamo che se l’operatore
tocca i due poli della rete non può essere protetto in nessun modo!
• Contatto indiretto = contatto con una parte accidentalmente in tensione (es. c’è un guasto nella
lavatrice, e l’involucro va in tensione). In questo caso la prevenzione più efficace consiste nella
presenza contemporanea di interruttore differenziale e impianto di terra efficiente.
Il contatto indiretto è spesso dovuto alla mancanza di manutenzione preventiva, e si verifica
soprattutto quando il telaio metallico dello strumento assume un potenziale diverso da quello di
terra.

Microshock:
distinguiamo due casi di rischio:
• Un apparecchio collegato al cuore o a grossi vasi, vi fa affluire una corrente di dispersione che si
chiude a terra attraverso altri strumenti o contatti diretti tra paziente e oggetti a terra
• Altri apparecchi, anche collegati sulla cute tramite elettrodi, fanno affluire una corrente che si
chiude a terra attraverso l’elettrodo o il catetere interno.

Il microshock è estremamente pericoloso, perché è molto difficile identificare le situazioni di


rischio, essendo coinvolte correnti molto basse (per la fibrillazione bastano 50 µA), al di sotto della
soglia di percezione (circa 1 mA sulla cute).
Molte configurazioni di rischio possono essere evitate utilizzando solo strumenti con uscita isolata
appartenenti alla classe CF.

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Isolamento elettromagnetico:
riduce fortemente il rischio di microshock; all’interno dello strumento c’è una barriera
d’isolamento, in modo che gli elettrodi applicati al paziente siano completamente flottanti. I dati
vengono comunicati attraverso un altro accoppiamento elettromagnetico.

Isolamento ottico:
l’alimentazione della parte applicata al paziente è flottante, ma i dati tornano attraverso un led ed un
sensore di luce. Rispetto all’isolamento elettromagnetico, questo tipo di trasmissione offre una
maggiore banda, ed anche una minor complessità realizzativa.

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Sommario
EFFETTI FISIOLOGICI DELLA CORRENTE ELETTRICA ...................................................................................2
GLI EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO SI DIVIDONO IN DUE GROSSI GRUPPI: ..................................................2
Eccitazione neuromuscolare:.....................................................................................................................................2
Effetto termico: ..........................................................................................................................................................2
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER GLI IMPIANTI ELETTRICI .......................................................................3
Fusibile:......................................................................................................................................................................3
Interruttore magneto-termico:...................................................................................................................................3
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE PERSONE .................................................................................................4
NEGLI IMPIANTI ELETTRICI ...............................................................................................................................................4
Impianto di terra: .......................................................................................................................................................4
Interruttore differenziale: ..........................................................................................................................................4
Nodo equipotenziale:..................................................................................................................................................5
Trasformatore d’isolamento: .....................................................................................................................................6
Monitor d’isolamento: ...............................................................................................................................................8
Alimentazione.............................................................................................................................................................8
NEGLI STRUMENTI............................................................................................................................................................9
Norme generali per la sicurezza ................................................................................................................................9
Isolamento e messa a terra ........................................................................................................................................9
Strumentazione di Sala Operatoria ...........................................................................................................................9
Rischi derivanti dall’impiego dell’elettrobisturi......................................................................................................10
Rischi nell’utilizzo di defibrillatori ..........................................................................................................................10
Rischi nell’utilizzo di elettrostimolatori...................................................................................................................10
APPENDICE ...................................................................................................................................................................11
TERMINOLOGIA ..............................................................................................................................................................11
Macroshock:.............................................................................................................................................................13
Microshock:..............................................................................................................................................................13
Isolamento elettromagnetico: ..................................................................................................................................14
Isolamento ottico:.....................................................................................................................................................14
SOMMARIO ...................................................................................................................................................................15

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