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356
Per una società a misura di uomo
e secondo il piano di Dio
In questo numero:
o Fatima e il dramma della modernità. Il viaggio di Papa Benedetto XVI in Portogallo
o Ignazio di Loyola e Filippo Neri
o Il diritto e le istituzioni in Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
o Miracolo a Torino. La campagna «Alleanza Cattolica per Cota» e le elezioni regionali
del 2010
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Fatima e il dramma della modernità
Il viaggio di Papa Benedetto XVI
in Portogallo
Massimo Introvigne
1
Cfr., per esempio, Fatima, la Chiesa e la Contro-Rivoluzione dei secoli XX e XXI, nu-
mero monografico di Cristianità, anno XXVIII, n. 301-302, settembre-dicembre 2000.
2
Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra
Signora di Fatima, del 13-5-2010, in L’Osservatore Romano. Giornale quotidiano poli-
tico religioso, Città del Vaticano 14/15-5-2010.
3
Idem, Incontro con le organizzazioni della pastorale sociale nella Chiesa della SS.ma
Trinità di Fatima, del 13-5-2010, ibidem.
4
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
5
Ibidem.
1
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
6
Idem, Discorso all’arrivo all’Aeroporto Internazionale di Lisbona, dell’11-5-2010, in
L’Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 12-5-
2010.
7
Idem, Discorso dopo la benedizione delle fiaccole nella Cappellina delle Apparizioni
a Fatima, del 12-5-2010, ibid. 14/15-5-2010.
8
Idem, Incontro con i giornalisti durante il volo verso Lisbona, dell’11-5-2010, ibid.
13-5-2010.
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Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
trava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai
piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararo-
no vari colpi di arma da fuoco e frecce»9. Lo stesso card. Ratzinger nel com-
mento teologico al segreto del 200010 aveva messo in relazione la visione di
Fatima con l’attentato che Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) aveva subito il
13 maggio 1981, giorno della festa della Madonna di Fatima. Chi ha scritto che
nel viaggio in Portogallo Papa Benedetto XVI ha «corretto» il card. Ratzinger,
cioè sé stesso, proponendo una diversa interpretazione della terza parte del se-
greto, non soltanto sbaglia, ma dimostra un’insufficiente comprensione del mo-
do in cui la Chiesa Cattolica legge i testi a diverso titolo divinamente ispirati. E
questo a prescindere dalla vexata quaestio se esistano testi della veggente di Fa-
tima più a lungo sopravvissuta, suor Lucia di Gesù dos Santos (1907-2005), che
ancora attendono la pubblicazione, questione su cui — contrariamente a certe
attese giornalistiche — Papa Benedetto XVI in Portogallo non si è pronunciato.
Le profezie hanno sempre più di un significato. La terza parte del segreto,
ripete ora Papa Benedetto XVI, è una «[...] grande visione della sofferenza del
Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II»11. Ma
questa «prima istanza» interpretativa, se mantiene tutta la sua importanza, non
ne esclude altre. Al contrario nel segreto, afferma il Papa, «[...] sono indicate
realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Per-
ciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la neces-
sità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del
Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si
annunciano»12. L’immagine centrale della terza parte del segreto è figura di
tutte le persecuzioni che i Papi e la Chiesa nella storia continuamente subiscono.
Anche le persecuzioni mediatiche contro il Papa successive al tradimento della
Chiesa da parte dei preti pedofili fanno parte dei «colpi d'arma da fuoco e
frecce» del segreto, che sempre «soldati» al servizio di progetti ideologici anti-
cristiani sono pronti a lanciare contro il Papa.
«Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio —
conferma Papa Benedetto XVI alludendo alla questione della pedofilia, che per-
altro nel viaggio in Portogallo non ha mai citato esplicitamente — vi è anche il
fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sof-
ferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che
esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in
9
Il «segreto» di Fatima, in Congregazione per la Dottrina della Fede, Il messaggio di
Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000, pp. 11-22 (p. 21).
10
Cfr. ibidem.
11
Benedetto XVI, Incontro con i giornalisti durante il volo verso Lisbona, cit.
12
Ibidem.
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modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non
viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa»13.
Più in generale, «si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di
Fatima sia conclusa»14, e in questo senso si può dire che sia sbagliato riferire la
terza parte del segreto solo all’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Nel 1917 la
Madonna annunciava una «passione della Chiesa»15 che si manifesterà «in modi
diversi, fino alla fine del mondo»16. È certo la passione di Papa Giovanni Paolo
II colpito dall’attentato del 1981. Ma si può lecitamente pensare che si tratti an-
che della passione di Papa Paolo VI (1963-1978), colpito e amareggiato dagli
attacchi inauditi del dissenso teologico postconciliare dopo la pubblicazione
dell’enciclica Humanae vitae, del 1968, sulla retta regolazione della natalità. È la
passione di Papa Benedetto XVI, ferito sia dai crimini dei preti pedofili sia dalle
calunnie di quanti manipolano i tragici casi di pedofilia per attaccare diretta-
mente il Pontefice. Sarà la passione di un prossimo Papa fra cinquanta o fra cen-
to anni, perché essere tradita, calunniata e perseguitata fa parte della natura e
della storia della Chiesa, non solo secondo la profezia di Fatima ma secondo la
parola profetica dello stesso Signore Gesù: «Se hanno perseguitato me, perse-
guiteranno anche voi» (Gv. 15, 18).
13
Ibidem.
14
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
15
Idem, Incontro con i giornalisti durante il volo verso Lisbona, cit.
16
Ibidem.
17
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
18
Idem, Discorso dopo la benedizione delle fiaccole nella Cappellina delle Apparizioni
a Fatima, cit.
19
Idem, Celebrazione dei Vespri con sacerdoti, diaconi, religiosi, seminaristi e laici
impegnati in alcuni movimenti ecclesiali nella Chiesa della SS.ma Trinità di Fatima, del
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Certo, Dio continua ad andare alla ricerca del cuore di ogni uomo, anche nel no-
stro tempo come in ogni tempo. «Ma chi ha tempo per ascoltare la sua parola e
lasciarsi affascinare dal suo amore? Chi veglia, nella notte del dubbio e dell’in-
certezza, con il cuore desto in preghiera? Chi aspetta l’alba del nuovo giorno,
tenendo accesa la fiamma della fede?»20. All’interno stesso della Chiesa non
mancano infedeltà, fraintendimenti, assenza di sano realismo. «Spesso — ha ag-
giunto il Papa — ci preoccupiamo affannosamente delle conseguenze sociali,
culturali e politiche della fede, dando per scontato che questa fede ci sia, ciò
che purtroppo è sempre meno realista. Si è messa una fiducia forse eccessiva
nelle strutture e nei programmi ecclesiali, nella distribuzione di poteri e funzio-
ni; ma cosa accadrà se il sale diventa insipido?»21.
Nel clero stesso non si può non fare cenno a «[...] un certo indebolimento
degli ideali sacerdotali oppure al fatto di dedicarsi ad attività che non si accor-
dano integralmente con ciò che è proprio di un ministro di Gesù Cristo»22.
«Qualcuno potrebbe dire: “la Chiesa ha bisogno di grandi correnti, movimenti
e testimonianze di santità..., ma non ci sono!”»23. Anche se il Papa risponde a
questo «qualcuno» ricordando la presenza consolante e positiva di movimenti e
altre realtà ecclesiali, alcune delle quali hanno al centro della loro azione pro-
prio il messaggio di Fatima, rimane grave nella Chiesa la presenza di un certo
fatalismo, «[...] la tentazione di limitarci a ciò che ancora abbiamo, o riteniamo
di avere, di nostro e di sicuro: sarebbe un morire a termine, in quanto presenza
di Chiesa nel mondo»24.
Alla crisi di fede si accompagna una crisi morale. Tutti rischiamo di soc-
combere alla «[...] pressione esercitata dalla cultura dominante, che presenta
con insistenza uno stile di vita fondato sulla legge del più forte, sul guadagno
facile e allettante»25. Anche in un Paese benedetto da Fatima e ricco di tradizio-
ne cattolica come il Portogallo è stato legalizzato nel 2007 l’aborto e, al mo-
mento della visita del Papa, il presidente della Repubblica dottor Anibal Cavaco
Silva si apprestava a firmare la legge che introduce il matrimonio fra persone
dello stesso sesso, il che è purtroppo avvenuto il 18 maggio 2010, nonostante gli
appelli di Papa Benedetto XVI. «Esprimo profondo apprezzamento — aveva
detto il Papa il 13 maggio — a tutte quelle iniziative sociali e pastorali che cer-
cano di lottare contro i meccanismi socio-economici e culturali che portano al-
l’aborto e che hanno ben presenti la difesa della vita e la riconciliazione e la
guarigione delle persone ferite dal dramma dell’aborto. Le iniziative che hanno
lo scopo di tutelare i valori essenziali e primari della vita, dal suo concepimen-
to, e della famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una
donna, aiutano a rispondere ad alcune delle più insidiose e pericolose sfide che
oggi si pongono al bene comune»26. Né, affrontando questi temi a Fatima, il
Pontefice pensava di allontanarsi dal messaggio del 1917: al contrario, «tutto
ciò ben si integra con il messaggio della Madonna che risuona in questo luo-
go»27, dove Maria parla di una crisi che ha nelle offese pubbliche alla legge
morale una componente essenziale.
La crisi di fede e di morale s’inquadra in una più generale crisi della no-
stra società, scristianizzata, frammentata, in balia di flussi d’immagini sempre
nuove che impediscono la riflessione e la vera comunione fra le persone. I veg-
genti di Fatima hanno insegnato che per ricevere veramente i messaggi del Si-
gnore e della Madonna «[...] si richiede una vigilanza interiore del cuore che,
per la maggior parte del tempo, non abbiamo a causa della forte pressione del-
le realtà esterne e delle immagini e preoccupazioni che riempiono l’anima»28.
Nell’incontro a Fatima con i vescovi del Portogallo, rispondendo a monsignor
Jorge Ortiga, arcivescovo di Braga e presidente della Conferenza Episcopale
Portoghese che nel suo intervento aveva evocato la categoria di «modernità
liquida»29 del sociologo britannico di origine polacca Zygmunt Bauman, Papa
Benedetto XVI ha ricordato «[...] quegli ambienti umani dove il silenzio della
fede è più ampio e profondo: i politici, gli intellettuali, i professionisti della co-
municazione che professano e promuovono una proposta monoculturale, con
disdegno per la dimensione religiosa e contemplativa della vita»30.
26
Ibidem.
27
Ibidem.
28
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
29
«Benedetto XVI chiede di essere “autentici testimoni di Gesù Cristo”. Incontrando i
vescovi del Portogallo a Fatima», in Zenit, 13-5-2010, disponibile all’indirizzo <http://
www.zenit.org/article-22461?l=italian> (consultato il 24-5-2010); cfr. Zygmunt Bau-
man, Modernità liquida, trad. it., Laterza, Roma-Bari 2008.
30
Benedetto XVI, Incontro con i Vescovi del Portogallo nel Salone delle Conferenze
della Casa Nossa Senhora do Carmo di Fatima, cit.
6
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31
Ibidem.
32
Idem, Incontro con le organizzazioni della pastorale sociale nella Chiesa della SS.ma
Trinità di Fatima, cit.
33
Ibidem.
34
Idem, Incontro con i Vescovi del Portogallo nel Salone delle Conferenze della Casa
Nossa Senhora do Carmo di Fatima, cit.
35
Cfr. idem, Discorso ai rappresentanti del mondo scientifico nell’Aula Magna dell’U-
niversità di Regensburg, del 12-9-2006, in Insegnamenti di Benedetto XVI, vol. II, 2,
2006, pp. 257-267.
36
Cfr. Idem, Enciclica «Spe salvi» sulla speranza cristiana, del 30-11-2007.
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esigenze o istanze dove non tutto è sbagliato corrispondono esiti o risposte che
partono da gravi errori e si risolvono in drammatici orrori.
Anche qui, il tema si ripropone non solo all’esterno ma anche all’interno
della Chiesa, dove il magistero di Papa Benedetto XVI si è spesso concentrato
sulla corretta interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965).
Si dice, senza sbagliare, che il Concilio si fece carico della modernità. Ma que-
sto significa che il Concilio accolse le istanze del moderno oppure che condivise
anche le risposte dell’ideologia della modernità a queste istanze? Nel primo ca-
so il Concilio può essere letto alla luce della Tradizione della Chiesa, che — dal
Concilio di Trento (1545-1563), il quale si confrontò con le domande poste da
Lutero dando però risposte totalmente diverse, fino a Papa Leone XIII (1878-
1903), di cui ricorre quest’anno il secondo centenario della nascita, di fronte alle
ideologie nascenti — ha sempre accolto le istanze proposte dalla storia trovando
nel suo patrimonio gli elementi per farvi fronte. Nel secondo caso il Vaticano II
sarebbe invece un’innovazione radicale, un cedimento della Chiesa all’ideologia
della modernità, una rivolta contro la Tradizione da leggere secondo quella che
Papa Benedetto XVI chiama «ermeneutica della discontinuità e della rottura»37
rispetto a tutto quanto è venuto prima.
Nel pellegrinaggio a Fatima il Papa torna su questi temi: e il discorso del
12 maggio a Lisbona rivolto al mondo della cultura è destinato a prendere posto
fra i testi principali del suo pontificato. Qui, come di consueto, il punto di par-
tenza è il Concilio Ecumenico Vaticano II, «[...] nel quale la Chiesa, partendo
da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, prende sul serio e
discerne, trasfigura e supera le critiche che sono alla base delle forze che han-
no caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. Così da sé
stessa la Chiesa accoglieva e ricreava il meglio delle istanze della modernità,
da un lato superandole e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza usci-
ta»38. Papa Benedetto XVI invita dunque a distinguere nella modernità le do-
mande in parte giuste e le risposte sbagliate, i veri problemi e le false soluzioni,
le «istanze», di cui la Chiesa si è fatta carico nella loro parte migliore — ma su-
perandole —, e gli «errori e vicoli senza uscita» in cui la linea prevalente della
modernità ha fatto precipitare queste istanze, ultimamente travolgendo e negan-
do quanto nel loro originario momento esigenziale potevano avere di ragionevole.
Per il Papa la modernità come plesso di esigenze può e deve essere presa
sul serio e diventare oggetto di discernimento. La modernità come ideologia de-
37
Cfr. Idem, Discorso ai Cardinali, agli Arcivescovi, ai Vescovi e ai Prelati della Curia
Romana per la presentazione degli auguri natalizi, del 22-12-2005, in Insegnamenti di
Benedetto XVI, vol. I, 2005. (Aprile-Dicembre), Libreria Editrice Vaticana, Città del
Vaticano 2006, pp. 1018-1032 (p. 1024).
38
Idem, Incontro con il mondo della cultura nel Centro Cultural de Belém a Lisbona,
del 12-5-2010, in L’Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città
del Vaticano 13-5-2010.
8
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39
Ibidem.
40
Ibidem.
41
Ibidem.
42
Ibidem.
43
Ibidem.
44
Ibidem.
45
Ibidem.
46
San Pio X, Lettre «Notre charge apostolique» à propos des théories sociales du
Sillon et le mirage d’une fausse démocratie, del 25-8-1910, in Enchiridion delle Encicli-
che, vol. 4, Pio X. Benedetto XV. (1903-1922), ed. bilingue, EDB. Edizioni Dehoniane
Bologna, Bologna 1998, pp. 828-873 (p. 871); cfr. doc. cit., in Idem, La concezione se-
colarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi «Notre
charge apostolique», trad. it., Cristianità, Piacenza 1993, p. 38.
47
Benedetto XVI, Incontro con il mondo della cultura nel Centro Cultural de Belém a
Lisbona, cit.
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duto nei labirinti del tempo e della storia»48. E anche questa conclusione corri-
sponde al senso profondo del messaggio di Fatima.
48
Ibidem.
49
Congregazione per la Dottrina della Fede, Il messaggio di Fatima, cit., p. 16.
50
David Morgan, Aura and the Inversion of Marian Pilgrimage: Fatima and Her Sta-
tues, in Anna-Karina Hermkens, Willy Jansen e Catrien Notermans (a cura di), Moved
by Mary. The Power of Pilgrimage in the Modern World, Ashgate, Farnham (Surrey) -
Burlington (Vermont) 2009, pp. 49-65 (p. 56).
51
Cfr. il mio Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo
XX nella Chiesa, Sugarco, Milano 2008.
52
Plinio Corrêa de Oliveira, Reunião de Recortes, del 9-4-1983, trascrizione a cura della
Commissão Plinio Corrêa de Oliveira, San Paolo 1983.
10
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53
Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di No-
stra Signora di Fatima, cit.
54
Idem, Omelia durante la Santa Messa al Terreiro do Paço di Lisbona, cit.
55
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
56
Ibidem.
57
Cfr. san Luigi Maria da Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, parte terza,
capitolo quarto, 5, [217], in Idem, Opere, vol. 1, Scritti spirituali, Edizioni Montfortane,
2a ed. riv. e aggiornata, Roma 1990, pp. 355-527 (p. 496): «Questo tempo non giungerà
se non quando sarà conosciuta e praticata la devozione che sto insegnando: ―Perché
venga il tuo regno, venga il regno di Maria‖»; e ibid., nota 13: «―Ut adveniat gnum
tuum, adveniat regnum Mariae‖: motto forse creato dal Montfort».
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degli uomini ma dalla voce stessa della Madonna che la Chiesa, nella persona
del Papa, accoglie e fa sua.
Sarebbe pure sbagliato abbandonarsi, a fronte di questa consolante pro-
messa, a un atteggiamento fatalistico, disinteressandosi del mondo e della storia
perché se ne occuperanno direttamente la Provvidenza e la Madonna. Il Papa
non ha nostalgia di un’epoca in cui «[...] dobbiamo anche confessare che la fede
cattolica, cristiana, spesso era troppo individualistica, lasciava le cose concre-
te, economiche al mondo e pensava solo alla salvezza individuale, agli atti reli-
giosi, senza vedere che questi implicano una responsabilità globale, una re-
sponsabilità per il mondo»58. Non è al disimpegno che ci chiama il messaggio
di Fatima, ma alla fedeltà e all’azione. «La fedeltà nel tempo è il nome dell’a-
more»59.
L’Occidente — Papa Benedetto XVI riprende qui il grande tema di Papa
Giovanni Paolo II della «nuova evangelizzazione», di cui Giovanni Cantoni ha
notato i collegamenti con Fatima60 — è diventato, con la crisi della fede, terra di
missione: «Il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente
ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche» 61. E
dal Portogallo il Papa «[...] ripete a ciascuno di voi: Miei fratelli e sorelle, biso-
gna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non
sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto?»62.
«Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti
per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madon-
na domanda: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli
vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di
supplica per la conversione dei peccatori?” (Memorie di Suor Lucia, I, 162)»63.
Il sì dei veggenti sarà la prima pietra per la costruzione del regno del Cuore Im-
macolato di Maria solo se sapremo accompagnarlo con il nostro sì, giorno per
giorno.
58
Idem, Incontro con i giornalisti durante il volo verso Lisbona, cit.
59
Idem, Celebrazione dei Vespri con sacerdoti, diaconi, religiosi, seminaristi e laici
impegnati in alcuni movimenti ecclesiali nella Chiesa della SS.ma Trinità di Fatima, cit.
60
Cfr. Giovanni Cantoni, La «purificazione della memoria» e la devozione al Cuore Im-
macolato di Maria per la Nuova Evangelizzazione, in Fatima: 1917-2000 e oltre, nume-
ro monografico di Cristianità, anno XXX, n. 313, settembre-ottobre 2002, pp. 25-30.
61
Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa nel Grande Piazzale di Avenìda dos
Aliados a Porto, cit.
62
Ibidem.
63
Idem, Omelia durante la Santa Messa sulla spianata del Santuario di Nostra Signora
di Fatima, cit.
12
Ignazio di Loyola e Filippo Neri
Hugo Rahner S.J.
Padre Hugo Rahner S.J. [1900-1968] ha pubblicato questo articolo nel 1956, all’inter-
no della miscellanea tedesca edita in occasione del IV Centenario della morte di S. Igna-
zio di Loyola. La traduzione integrale in italiano — apparsa, a cura dalla Congregazione
dell’Oratorio di Roma, nei Quaderni dell’Oratorio [n. 3, senza data] — è stata eseguita
dal marchese Giovanni Incisa della Rocchetta (1897-1980), rettore dell’Oratorio Secola-
re di Roma e curatore, assieme allo storico Nello Vian [1907-2000] e a padre Carlo Ga-
sbarri C.O. [1907-1987], dell’opera Il primo processo per san Filippo Neri [nel Codice
vaticano latino 3798 e in altri esemplari dell’Archivio dell’Oratorio di Roma, 4 voll.,
Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1957-1963].
[Ne pubblichiamo il testo per gentile concessione di padre Edoardo Aldo Cerra-
to, procuratore generale della Congregazione dell’Oratorio. Le note sono state unifor-
mate secondo gli standard della rivista. Le inserzioni fra parentesi quadre sia nel testo
che nelle note sono redazionali. Qualche ritocco è stato apportato alla traduzione.]
1
Per la vita di san Filippo Neri [1515-1595] usiamo la migliore biografia finora [1956]
comparsa, Louis Ponnelle [C.O. (1879-1918)] e Louis Bordet [C.O. (1874-1963)], Saint
Philippe Néri et la société romaine de sons temps (1515-1595), Bloud, Parigi 1929.
2
Cfr. ibid., p. 520. Sui malumori, già al tempo di Francesco Borgia [san Francisco de
Borja y Aragón S.J. (1510-1572)], cfr. ibid., pp. 264 e 58.
13
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
svolta così, che Filippo avesse pregato d’essere ammesso, e Ignazio cortesemen-
te ma seriamente avesse detto di no3.
E quando si sa questo, ci si può immaginare che Ignazio e Filippo, col
sorriso che, sulla terra, era proprio di ambedue, guardassero giù verso quella
Roma tanto poco illuminata, l’allegro Filippo ed Ignazio «il piccolo spagnolo
che zoppicava un poco ed ha occhi tanto lieti»4. Ed appunto immaginando que-
sto incominciamo a comprendere che questi due santi, nonostante tutti i contra-
sti, formano gruppo fin dalla loro vita ed esistenza terrena e si rassomigliano in
una comune profondità.
S’incontrarono a Roma, sicuramente, già in quel terribile inverno di fame
1538-1539, quando i compagni d’Ignazio raccoglievano gli infermi ed i poveri
nella casa Frangipani e li distribuivano poi fra i vari ospedali della città. Allora
Filippo conobbe Ignazio e Francisco de Xavier5 [san Francesco Saverio (1506-
1552)] e ancora parecchi anni dopo, nelle sue serate spirituali presso San Giro-
lamo della Carità, dalle quali ebbe origine l’Oratorio, egli leggeva ad alta voce,
con ardente entusiasmo, le lettere del Saverio dall’India6. Per tutti gli anni
(1537-1556) trascorsi da Ignazio a Roma, Filippo — il quale, dal 1534 al 1595,
per 60 anni del suo lavoro nella cura delle anime, ha benedetto quello stesso
suolo di Roma — si mantiene legato di rispettoso amore con il Magister spa-
gnolo di Santa Maria della Strada e ha spesso professato d’aver veramente im-
parato da Ignazio a conoscere la preghiera interiore7 e di aver veduto sul volto di
lui uno splendore misterioso; anzi, più tardi ha giudicato che nessuna pittura po-
8
tesse rendere tale splendore .
L’infallibile acuta percezione degli spiriti, che era in Filippo, vedeva in
Ignazio ben oltre l’apparenza: e precisamente in queste profondità, che si na-
3
Cfr. ibid., p. 54 e ss.; e Pietro Tacchi Venturi [S.J. (1861-1956)], Storia della Compa-
gnia di Gesù in Italia narrata col sussidio di fonti inedite, 5 voll. in 7 tomi, Edizioni
della Civiltà Cattolica, Roma 1943-1950, vol. II, t. 1, pp. 300-304.
4
Cfr. Fontes Narrativi de Sancto Ignatio de Loyola (d’ora in poi FN), 2 voll., Roma,
Edizioni della Civiltà Cattolica 1943-1951, vol. II, p. 637 (riedizione critica e aumentata
delle fonti contemporanee su Ignazio in [Dionysius Fernández Zapico S.J. (1877-1948)
(a cura di)], Monumenta Ignatiana, ex autographis vel ex antiquioribus exemplis collecta
(d’ora in poi MI), Monumenta Historica Societatis Jesu, Roma 1934-1948, vol. 4, t. I).
5
Cfr. G[eorg]. Schurhammer [S.J. (1882-1971)], Franz Xaver. Sein Leben und seine
Zeit, 2 voll., Herder, Friburgo i. B. 1955, vol. I, p. 427 e ss [trad. it., San Francesco Sa-
verio. Apostolo delle Indie (1506-1552), Apostolato della Preghiera, Roma 2005]. Sul-
l’incontro di Filippo con Ignazio e Francesco Saverio, cfr. ibid., p. 481.
6
Cfr. Monumenta Historica Societatis Jesu (d’ora in poi MHSJ), Epistolae S. Francisci
Xaverii, vol. I, p. 17; vol. II, p. 5.711 e ss.; e L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 163 e ss.
7
Cfr. [Societé des Bollandistes,] Acta Sanctorum Julii, vol. VII [Jean Baptiste Du Col-
lier S.J. (1669-1740) (a cura di), Anversa 1731, rist. anast. Culture et civilisation, Bru-
xelles 1970], p. 532 (n. 588).
8
Cfr. MI, vol. IV, t. 2, pp. 423 e ss.; e vol. IV, t. I, p. 513.
14
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
L’uomo
Filippo Neri giunge a Roma quattro anni prima d’Ignazio, certamente
verso la fine del 1533. Un giovane di diciotto anni, che non aveva la stessa
esperienza del peccato che l’elegante ufficiale Iñigo de Loyola, ma era spinto
dalla forza della «conversione» ad un amore fiammeggiante ed esclusivo per le
cose di Dio. Ciò significa, per Filippo, in primo luogo, un amore appassionato
per la povertà, quell’ardito ripudio di tutte le sicurezze apparentemente prudenti
della vita giornaliera, che era il compendio dell’evangelica sequela del Cristo
anche per Iñigo de Loyola, da quando, nel 1522, aveva lasciato la patria e la
famiglia, per tutti gli anni dello studio fino al beato eremitaggio di Vicenza. Nel
suo romitorio a piazza di Sant’Eustachio, Filippo abitava nel 1537, quando
Ignazio entrò in Roma. Di là fece un tentativo di studiare teologia alla
«Sapienza», forse ha assistito ad un paio di lezioni dei due compagni di Ignazio
Fabro [beato Pierre Favre S.J., 1506-1546] e Laynez [Diego S.J., 1512-1565], i
quali vi insegnarono, dal 1537 in poi; e poiché egli seguì anche conferenze teo-
logiche nel convento di Sant’Agostino, può darsi che egli abbia anche udito
quelle prediche quaresimali del famoso Agostino Mainardi [agostiniano, 1482-
1563], dalle quali divampò la prima lotta in Roma contro i magistri parigini di
Ignazio. Ma fin da ora balena la profonda differenziazione fra Filippo ed Igna-
zio. Per lo spagnolo, fin dal fallito pellegrinaggio a Gerusalemme, l’idea diret-
trice era: per aiutare le anime, occorre studiare; per anni egli siede sui banchi
delle scuole e la lotta fra l’arida metafisica e l’ardore mistico è sempre decisa a
favore della «ratio». Filippo mette presto da parte i libri. Mentre Iñigo si guada-
gna a Parigi, nel 1535, con diligenza ferrea, il diploma di Magister, Filippo con-
fessa: «Io non ho mai studiato molto e non ho potuto imparare molto, perché
9
ero occupato alla orazione e ad altri esercizi spirituali» .
Tutto lo spingeva colà, dove anche Ignazio era spinto con violenza (ma
Filippo si abbandona con impeto mistico a quella urgenza, alla quale Ignazio ce-
de temporaneamente, sempre sotto fortissimo controllo di se stesso): all’amore
di Dio e alla preghiera solitaria. Talvolta Ignazio, durante gli studi a Parigi, cer-
10
ca un compenso, nella mistica solitudine della cava di gesso a Montmartre o
9
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 34. «Egli stesso confidò a Zazzara [Francesco S.J.
(1575-1626)] che aveva studiato poco e che non aveva potuto imparare perché occupa-
to in preghiere e in altri esercizi spirituali» (G. Incisa della Rocchetta, N. Vian e C. Ga-
sbarri C. O. [a cura di], Il primo processo per san Filippo Neri nel Codice vaticano lati-
no 3798 e in altri esemplari dell’Archivio dell’Oratorio di Roma, cit., f. 39 v.)
10
Cfr. MI, vol. IV, t. 1, p. 524.
15
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
11
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 88.
12
MI, vol. I, t. 1, p. 138. Cfr. ibid., p. 143.
13
Ibid., vol. I, t. 7, p. 256.
14
Cfr. G. Schurhammer, op. cit., vol. I, p. 397 e ss., e p. 407 e ss.
15
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 524.
16
FN, vol. I, p. 609.
16
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
gni della casa dei Frangipani con sorprendente arditezza diedero l’addio a tutto
quanto fino allora si era considerato come caratteristica dell’ascesi, «al digiuno,
alle discipline, alla nudità del corpo e dei piedi, alle vesti di colore» 17, tanto ar-
diti, che i cardinali ordinarono di omettere quelle proposizioni nella Bolla di
fondazione dell’Ordine. Con ragione il biografo di Filippo dice: «Ciò nono-
stante egli [Ignazio] fonda l’avvenire sulla totale rinunzia agli aspetti eccentrici
della vita mistica e sulla subordinazione rigorosa delle persone al fine»18.
Ed ora comprendiamo meglio perché, in quegli anni, l’incontro di Ignazio
con Filippo non potesse portare ad altra conclusione, che ognuno dei due ri-
conoscesse più precisamente e più nettamente la propria peculiarità e la propria
vocazione. Filippo era onestamente impressionato dalla nuova fondazione reli-
giosa del Magister spagnolo e, secondo una tradizione a dir vero non controlla-
bile più esattamente, gli condusse anche un paio dei propri giovani seguaci19.
Egli stesso però (e questa è certamente l’interpretazione esatta dei dati
documentari) poteva soltanto rispondere con un allegro no al delicato invito di
Ignazio di aggregarsi alla nuova comunità. Se, più tardi, Muzio Vitelleschi
[1563-1645], generale dei Gesuiti, si appellò alla dichiarazione di Filippo, che
egli avesse voluto entrare nella Compagnia di Gesù, ma Ignazio gli avesse rifiu-
tato l’ammissione, tale detto di Pippo Buono deve essere stato uno di quegli
scherzi coi quali egli copriva gli abissi della propria umiltà derivanti da quel
modo graziosamente scherzevole, secondo una citazione che fa Pietro Tacchi
Venturi20. Ed Ignazio è pari a Filippo in questo sublime umorismo: da questo
incontro che li separa ed al tempo stesso li unisce deriva quel detto scherzoso
che Filippo è una campana sul campanile, che chiama col suo suono ad entrare
nella chiesa, ma non vi entra essa stessa21. No, questo Pippo non era fatto, né
chiamato per divenire un figlio d’Ignazio, e la ragione fondamentale di ciò era
semplicemente nella sua natura libera, nel suo umore, nel senso più profondo di
questo antico termine, nel suo cuore, che non si lasciava mai acchiappare.
Ma noi non possiamo fermarci a questo punto, nel quale le vie apostoli-
che dei due uomini della riforma romana si separano. Esistono, nell’interiorità
di questi santi, regioni beatamente vaste, nelle quali essi erano insieme, come
amici, e profondità, nelle quali essi sono sorprendentemente simili, ma appunto
sempre con la differenza che Ignazio non lasciava mai prorompere i tratti «filip-
pini» del proprio naturale, mentre il cuore di Filippo, quasi torrente senza freni,
17
MI, vol. III, t. 1, p. 20. Cfr. ibid., p. 30.
18
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 51.
19
Cfr. ibid., p. 54; e G. Schurhammer, op. cit., vol. I, p. 489, nota 4.
20
Cfr. P. Tacchi Venturi, op. cit., vol. II, t. 1, p. 303.
21
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 54, e [Societé des Bollandistes,] Acta Sancto-
rum Maii, vol. VI [Daniel van Papenbroeck S.J. (1628-1714) e Godefroy Henschen S.J.
(1601-1681) (a cura di), Anversa 1688, rist. anast. Culture et civilisation, Bruxelles
1969], p. 525.
17
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
22
FN, vol. I, p. 588.
23
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 91. Cfr. G. Incisa della Rocchetta, N. Vian e C.
Gasbarri C. O. (a cura di), op. cit., f. 113.
24
Cfr. Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise, Napoli 26 maggio 1787 [trad.
it., Viaggio in Italia. 1786-1788, con Introduzione e commento di Lorenza Rega, Rizzo-
li, Milano 2007].
25
MI, vol. IV, t. 1, p. 423.
18
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
26
FN, vol. I, p. 637. Cfr. H. Rahner, Ignatius von Loyola. Briefwechsel mit Frauen,
Herder, Friburgo i. B. 1956, p. 484 [trad. it., Ignazio di Loyola e le donne del suo tempo,
Paoline, Milano 1968].
27
Cfr. Carl Alois Kneller [S.J. (1857-1952)], Das Oratorium des heiligen Philipp Neri
und das musikalische Oratorium [L’Oratorio di san Filippo Neri e l’Oratorio musicale],
in Zeitschrift für Katholische Thologie, [Echter, Innsbruck] 1917, vol. 41, pp. 246-282.
28
MI, vol. III, t. 1, p. 19.
29
Diario di Ignazio, 11 maggio 1544, ibid., p. 137.
30
Cfr. FN, vol. II, p. 337.
31
Cfr. MHSJ, Litterae Quadrimestres, vol. IV, p. 328 e ss.; e James Brodrick [1891-
1973], Petrus Canisius [Pieter Kanijs S.J. (1521-1597)], [trad. ted., 2 voll., Herder,]
Wien 1950, vol. I, p. 384.
19
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Perché erano veri santi ambedue, ambedue erano anche veri uomini. Ed
ambedue erano perciò ripieni di quella serena ilarità celeste, che è il segno del-
l’autentica serietà cristiana. Presso Filippo era umorismo fiorentino, brioso, alle
volte rabbioso o capriccioso. Presso Ignazio era silenziosa superiorità, che, all’i-
nizio della conversione a Dio, spesso erompeva quasi da una sorta di disprezzo
per gli uomini da parte di chi bene li conosceva. In ogni caso è una delle comu-
nicazioni più caratteristiche fatteci da Pedro de Ribadeneira [S.J., (1527-1611)]:
«Il Padre, all’inizio della conversione a Dio, si sentiva spesso tentato di scop-
piare in una risata alla vista di certe persone. A colpi di flagello scacciò da sé
questo suo ridere e precisamente con tanti colpi per quante volte aveva anche
solo appena sorriso di altri»39. Della stessa inclinazione ci informa ancora per
l’anno 1555 il diario di Luis Gonçalvez ed insieme, come Ignazio avesse, per
così dire, asceticamente tramutato quel sorridere degli altri in un sorriso di com-
piacenza per le virtù o per i doni che arricchivano la persona che lo aveva pro-
vocato al riso40. Lo si vede: l’ilarità di Ignazio era diversa da quella di Pippo.
Per così dire è più acquisita, più cosciente, più atrabiliare. Ma essa è un tratto
essenziale d’Ignazio maturo, è quella «allegria e facilidade religiosa, gravidade
e prudencia»41, che, secondo la testimonianza del portoghese p. Gonçalvez, I-
gnazio desiderava vedere nei propri figli. E così avveniva che nessuno più d’I-
gnazio si rallegrasse di uno scherzo azzeccato o d’una situazione comica: tali
avvenimenti erano sempre per lui «una grande festa»42.
Il mistico
Fraintenderemmo i due santi, se volessimo paragonarli solo nella loro
amabile umanità. Ambedue sono dei mistici e l’irruzione prepotente del divino
nei limiti del loro umano supera ogni misura. Lì accadono, nella loro vita, cose
che noi non «comprendiamo» più. E nella parte dell’anima dove il divino incon-
tra, per così dire, la membrana divenuta sottile come il fiato di una umanità tra-
sfigurata, i fenomeni puramente spirituali e i fenomeni parapsicologici diventa-
no tanto simili da scambiarli fra loro e si possono distinguere soltanto per una
«discrezione degli spiriti», della quale, in ultima analisi, dispone soltanto il mi-
notitia di alcuni suoi compagni ... per opera del reu. p. maestro f. Giacomo Ricci,
Tizzoni, Roma 1678.
39
Pedro de Ribadeneira S.J., Vita P. Ignatij Loiolae, qui religionem clericorum Socie-
tatis Iesu instituit; autore R.P. Petro Ribadeneira eiusdem Societat. sacerdote nunc de-
nuo recognita & locupletata, Birckmann, Coloniae Agrippinae 1602, p. 636 [trad. it.,
Vita di Sant’Ignazio di Loyola, a cura di Bartolomeo Sorge S.J. e introduzione di Max
Bruschi, Claudio Gallone, Milano 1998].
40
Cfr. FN, vol. I, p. 542.
41
Ibid., p. 642.
42
Ibid., pp. 643. Cfr. ibid., pp. 656, 701, 703 e 713; e G. Schurhammer, op. cit. vol. I, p.
470.
21
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
stico stesso. Di qui il fatto sorprendente che tanto Filippo quanto Ignazio, ai
quali toccarono i più alti doni mistici, sono pieni d’una spesso addirittura ta-
gliente diffidenza contro questi fatti, nella persona propria ed in quelle degli al-
tri. L’illusione è la regola, il dono soprannaturale è l’eccezione: questa è la sen-
tenza conclusiva di Filippo43. Egli lo ha sperimentato nel caso della mistica in-
gannata Orsola Benincasa [1547-1618]44 così come Ignazio lo ha sperimentato
nella donna stigmatizzata di Bologna o nella spagnola Magdalena de la Cruz
[1487-1560]45. Le massime di direzione spirituale, che i due santi hanno pro-
nunciato soprattutto per la guida di pie donne, sono all’unisono perfetto46.
Ambedue avevano un fiuto straordinariamente fine del divino e del dia-
bolico nei confini delle profondità delle anime. Tanto più sorprendente è stabili-
re nei due santi la consonanza ed insieme anche la diversità delle loro esperien-
ze mistiche: la differenzialità delle loro reazioni deriva appunto dalla differenza
del loro naturale umano, e con ciò, della loro vocazione, nel campo immensa-
mente grande della rappresentabilità dell’esistenza cristiana. Tentiamo di accen-
nare un paio di questi fenomeni mistici.
Filippo Neri è un mistico dell’età moderna, nel quale rivive tutto quanto
si è abituati a leggere soltanto alle volte dei Padri del deserto, i quali cercavano
il proprio ideale nella «pazzia per amore di Cristo»47. Egli è una figura mistica
ascetica di somma perfezione, in veste di arlecchino per amor di Dio 48. Fin dai
primi giorni della sua grazia mistica egli è quasi come scaraventato fuori da tutti
i binari di quanto è puramente umano: il divino, l’amore, il fuoco interiore, la
perdutezza nell’eterno che brucia il cuore, sembra esigano da lui che tutto
quanto è umano sia rovesciato, per così dire, che si rida cordialmente in faccia a
tutto quanto è puramente ragionevole, e che proprio in quella pazzia si profili la
dimostrazione visibile che il divino è sempre del tutto diverso dall’apparente-
mente normale. Questi che si camuffa da arlecchino sulle vie di Roma è, invece,
un uomo profondamente serio. Egli di passare per matto si fa una vera gioia,
43
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 530 e ss.
44
Cfr. ibid., pp. 85-87.
45
Cfr. ibid., p. 645 e ss.; MI, vol. IV, t. 1, p. 407; FN, vol. II, p. 328 e ss.; Bruno
Wilhelm O.S.B., Die Stigmatisierte in Bologna, in Zeitschrift für Aszese und Mysti,
[Franz Wegner, Innsbruck] 1930, vol. V, pp. 176-178; Anton Huonder [S.J. (1858-
1926)], Ignatius von Loyola. Beiträge zu seinem Charakterbild [Ignazio di Loyola. Con-
tributi per un profilo del suo carattere], Tat, Colonia 1932, p. 298; e H. Rahner, Ignatius
von Loyola. Briefwechsel mit Frauen, cit., pp. 28-30.
46
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 527; e H. Rahner, Ignatius von Loyola. Brief-
wechsel mit Frauen, cit., pp. 14, 16 e ss. e 23 e ss.
47
Stephan Hilpisch [O.S.B. (1894-1971)], Die Torheit um Christi Willen, in Zeitschrift
für Aszese und Mystik, cit., 1931, vol. VI, pp. 121-131.
48
Cfr. Josef Schmitz [C.SS.R.], Neri, Filippo, in [mons.] Michael Buchberger [(1874-
1961) (a cura di)], Lexikon für Theologie und Kirche, Herder, Friburgo i. B. 1930-1938,
vol. VIII (1936), p. 232.
22
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
egli si permette stravaganze che si perdonano solo a Pippo, usa parole che atter-
riscono persino il santo cardinale Borromeo [Carlo, 1538-1584], foggia «sotti-
tes» [stupidaggini], che suonano come pazzie, ma che invece devono solo copri-
re la timidezza da mimosa del suo amor di Dio. Stordisce in sacrestia il dolce
terrore del mistero della Messa coll’allegro chiacchierare e col giocare con uc-
celli e cagnolini. Se i visitatori vengono a lui nella piccola stanza alla Vallicella,
per ascoltare dalla bocca dell’uomo di Dio qualche cosa di elevato, egli è capace
di celarsi dietro una mordacità quasi villana e di dire: «Voi, certo, vorreste che
io prendessi una posa e sputassi parole edificanti?»49. Ed il suo addirittura
trepido amore di Dio, la sua fiducia e la sua abissale chiaroveggenza dei misteri
della grazia egli esprime con un paradosso apparentemente capriccioso che, ad
approfondirlo, dà invece i brividi: «Quando guarirò», disse un giorno durante
una malattia, «allora voglio fare il voto di offendere sempre Iddio, perché io
dalla sua bontà, mi aspetto che egli mi darà la grazia di non offenderlo mai»50.
«Io diffido Iddio dall’aspettarsi di compiere qualcosa di buono per mezzo di
me», ciò vale a dire: «io dispero di me stesso, ma confido in Dio, mi affido a
Dio»51. Veramente, questo pazzo è perduto in Dio, egli vive quanto ha cantato
nel suo sonetto: egli calca con i piedi tutte le stelle della ragionevolezza, perché
egli è già morto e vive soltanto più in Dio, perciò, per così dire, è sparito per lui
il senso della distanza della Maestà divina. La sua orazione è un incessante
«sforzare Iddio»52 ed egli può dire a Gesù: «Signore, la ferita del tuo costato è
grande, ma se tu non mi dai manforte la farò più grande». Spernere se sperni
[non far conto d’essere disprezzato], questa ultima stoltezza, follia dell’uomo ir-
49
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 96. «Che volete, che io mi metta in sussiego, et
che si dica: questo è il padre Filippo, con sputar belle parole?... Se ci viene, io farrò
peggio» (G. Incisa della Rocchetta, N. Vian e C. Gasbarri C. O. [a cura di], op. cit., f.
129 v.). «Non vedi, bestia, che diriano poi: ecco, messer Filippo è un santo» (ibid., f.
388).
50
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 529. «Un giorno in cui era malato l’ho sentito di-
re: “Se la scampo, faccio voto di offendere Dio per sempre”. E aggiunse: “Giacché at-
tendo dalla sua bontà che mi faccia la grazia di non offenderlo mai”» (Archivio di Ro-
ma, Fascicolo di alcuni ricordi cavati dalli processi, n. 215). Cfr. Notes de Frédéric
Borromée (Biblioteca Ambrosiana, Argumenta, riprodotto dal periodico San Filippo Ne-
ri, vol. 26, n. 7, 1923), che contiene un testo pressoché identico: «Egli diceva spesso:
“Prometto a Dio di non fare mai da me stesso alcun bene; io dispero di me stesso, ma
confido in Dio”».
51
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 529, nota 7.
52
Ibidem. Cfr. Archivio Roma, Scritture originali. Alcuni ricordi et consegli del B. Fi-
lippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio, n. 156, e Ponnelle-Bordet, p.
531. «Sforzare Iddio» (G. Incisa della Rocchetta, N. Vian e C. Gasbarri C. O. [a cura
di], op. cit., ff. 72, 188, 197 e 284.
23
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
53
Il motto, famoso per l’interpretazione che ne dà Goethe (cfr. Italienische Reise, In
viaggio 4-6 giugno 1787): «Spernere mundum, spernere neminem, spernere seipsum,
spernere se sperni» [disprezzare il mondo, non disprezzare alcuno, disprezzare sé stes-
so, non far conto d’essere disprezzato], che finora si attribuiva a san Bernardo [di Chia-
ravalle (1090-1153)], è di Ildeberto di Lavardin [vescovo di Le Mans e poi di Tours
(1055-1133)] (cfr. don Jacques Paul Migne [1800-1875] [a cura di], Patrologiae Lati-
nae Cursus Completus, 221 voll., 1844-1865, vol. CLXXI, p. 1.437).
54
FN, vol. I, p. 609. Cfr. H. Rahner, Ignatius von Loyola und das geschichtliche Wer-
den seiner Frömmigkeit, Anton Pustet, Graz-Salzburg 1949, pp. 60-62 e p. 84 [trad. it.,
Come sono nati gli esercizi. Il cammino spirituale di sant'Ignazio di Loyola, 2° ed.
rivista, ADP, Roma 2004].
55
Cfr. Karl Rahner [1904-1984], Die ignatianische Mystik der Weltfreudigkeit [La
mistica ignaziana della gioia del mondo], in Zeitschrift für Aszese und Mystik, vol. XIII,
1937, pp. 121-137; e Burkhart Schneider [S.J. (1917-1976)], Der weltliche Heilige. Ig-
natius von Loyola und die Fürsten seiner Zeit [Il santo del mondo. Ignazio di Loyola e i
principi del suo tempo], in Geist und Leben, vol. XXVII, 1954, pp. 35-58.
56
FN, vol. I, p. 140.
24
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
57
P. de Ribadeneira S. J., op. cit., p. 549.
58
MHSJ, Mon. Rodr., p. 548.
59
FN, vol. I, p. 768.
60
Cfr. MI, vol. IV, t. 2, pp. 571, 851 e 1.009; e P. de Ribadeneira S. J., op. cit., p. 562.
61
MI, p. 571.
62
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., pp. 79-82.
25
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
In quello stesso anno 1544, nel quale Ignazio annota, giorno per giorno,
nel diario mistico, le lagrime e gli ardori delle sue grazie d’orazione, Filippo è
colto da quell’«invasamento soprannaturale» che gli brucia il cuore e del quale
egli non «guarisce» mai più. Da allora in poi esso fa parte della sua vita di ogni
giorno: il tremore davanti al divino, il singhiozzare davanti a Dio, il dolce pian-
to, la rete d’amore che lo tiene avvinto63. Quando — prete dal 1551 — egli cele-
bra la Messa, spesso diventa mortalmente pallido; per intima commozione mor-
de coi denti l’orlo del calice, quando il Sangue veramente Sangue fumante del
Signore lo inebria. Esausto, stramazza nella sacrestia; più tardi, in una cappel-
letta, impiega ore ed ore nella celebrazione della Messa; fino alla morte, quando
i rottami della sua natura non stanno più insieme.
Le stesse cose accadono nell’Ignazio del 1544: qui, di nuovo, egli è inte-
ramente «filippino». Proprio come Filippo, durante la celebrazione dei sacri mi-
steri, egli è d’una sensibilità dolorosamente vigile, addirittura nervosa, al rumo-
re e ad ogni disturbo dall’esterno ed, una volta, pensa seriamente ad affittare
una camera in un’altra casa «per sfuggire al rumore»64, così come ancora il vec-
chissimo Filippo si riserba, all’ultimo piano della casa presso la Vallicella, una
stanza per celebrare, difesa contro tutti e contro tutto65. Nessuna parola torna più
spesso, nel diario di Ignazio, che «sollozo» (singhiozzo), «calor intenso», che si
comunica anche al corpo, «ardor en todo el cuerpo», i capelli gli si rizzano, il
petto gli si stringe, il sangue entra in sensibile agitazione. Spesso, esausto, cade
in ginocchio e non riesce più a rialzarsi. Non può più parlare per i singhiozzi e
per la «dulçura interior» (la dolcezza interna)66. Ma precisamente come, nella
sua discrezione degli spiriti, egli aveva rinunciato alla follia, alla stoltezza, alla
pazzia per Cristo, senza, con questo, rinunciare all’ardente desiderio di essa,
così anche qui: in mezzo alle ricorrenti effusioni mistiche, sta scritto: «A causa
dei dolori atroci, che io sentivo ad un occhio, in conseguenza del piangere, mi
venne il pensiero: se io continuassi a celebrare la Messa, potrei perdere que-
st’occhio, mentre è pur meglio conservarlo»67. Con questa parola del «meglio»,
si insinua qui, con ferma forza, nel fatto mistico, la discrezione e la ragionevo-
lezza e proprio questo è caratteristico per Ignazio e per lo sviluppo della sua mi-
63
Cfr. ibid., p. 79: «Vorrei saper da te com’ella è fatta questa rete d’amor che tanto
abbraccia».
64
MI, vol. III, t. 1, p. 124.
65
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 467 e ss.
66
MI, vol. III, t. 1, pp. 88, 91, 93 e 99 e ss. Cfr. il testo tedesco in Alfred Leonhard
Feder [S.J. (1872-1927)], Aus dem mystichen Tagebuch des heiligen Ignatius von Loyo-
la [Dal diario mistico di sant’Ignazio di Loyola], Anton Pustet, Regensburg 1922, p. 39;
p. 43; p. 46; p. 55; e p. 57; Victoriano Larrañaga S. J., Obras completas de San Ignacio
de Loyola, 2 voll., Bac. Biblioteca de Autores Cristianos, Madrid 1947, vol. I, p. 687,
nota 10; e H. Rahner, in Zeitschrift für Aszese und Mystik, vol. X, 1935, p. 266.
67
MI, vol. III, t. 1, p. 114. Cfr. A. L. Feder, op. cit., p. 77.
26
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stica come poco altro; qui si inserisce quella spiritualizzazione, che lo distingue
da Filippo e della quale, negli ultimi anni della vita, confessò al suo confidente,
il p. Polanco [Juan de, S.J. (1517-1576)]: «Un tempo mi consideravo sconsolato
se non riuscivo a piangere tre volte durante una santa Messa. Ma il medico mi
ha proibito di piangere e io lo accettai come un comando dell’obbedienza. Da
allora, senza lacrime, sento molto maggior consolazione»68.
Certo, anche presso Ignazio fino al termine della vita sussiste la soggezio-
ne a gravi disturbi fisici nell’incontro con i divini misteri. Il p. Nadal [Jeronimo
S.J. (1507-1580)] depone: «Egli aveva sempre ardente desiderio di celebrare la
Messa e vi provava tanta consolazione, e per vero così straordinaria, che quan-
do gli sopravveniva, subito ricominciava a soffrire del suo male di stomaco.
Stette ammalato per quindici giorni, dopo che, a domanda della figlia di don
Juan de Vega [viceré di Sicilia, m. 1558], ebbe celebrato tre Messe»69. Ma an-
che qui Ignazio lascia intervenire sempre più vigorosamente la «ragione»; prefe-
risce tralasciare la celebrazione della Messa per sfuggire alla scossa psichico-fi-
sica «vehemens commotio»70 ed è in verità un detto «non filippino», quanto è
annotato in un ricordo del p. Codretti [Annibale (1525-1599)]: «Ignazio, più
tardi, celebrava soltanto più nelle domeniche e nelle feste, ob metum visio-
num»71. Ma, alla fine della vita, Ignazio è pieno di dolce spiritualizzazione, tutte
le visioni, le lagrime e gli ardori d’un tempo sono lasciati dietro di sé, soltanto
l’amore ardente e la contemplazione dello Spirito Santo. «Versatur in pure in-
tellectualibus» dice di lui il p. Nadal72. Ed il p. Ribadeneira attesta che Ignazio,
già trasfigurato nell’attesa della morte, negli ultimi anni a Roma: «Egli sentiva
di progredire sempre più e che il suo fuoco interno diveniva più ardente. E
perciò non esitava, quando trascorreva a Roma gli ultimi anni della vita, di
chiamare ora propria scuola primaria e proprio noviziato il tempo di Manresa,
che in altri tempi, per l’illuminazione meravigliosa aveva detto la propria Chie-
sa primitiva»73. Ciò nondimeno, questa differenziazione dell’evoluzione mistica
presso Ignazio e presso Filippo non è l’ultima cosa che noi possiamo dire a que-
sto proposito. Tutto è giunto alla quiete, nel fondo mistico dell’anima, toccata
una volta da Dio ed inguaribilmente ferita, per quanto il corpo possa ancora su-
bire o meno le passioni; l’anima sta in misteriosa immediatezza davanti a Dio,
percepisce i suoi immediati influssi (Ignazio ne ha parlato nelle regole, di diffi-
cile interpretazione, per la discrezione degli spiriti, nella seconda settimana de-
68
FN, vol. I, p. 638 e ss.
69
Ibid., vol. II, p. 158. Cfr. H. Rahner, Ignatius von Loyola. Briefwechsel mit Frauen,
cit., p. 533.
70
FN, vol. II, p. 122.
71
MI, vol. IV, t. 1, p. 573.
72
MHSJ, vol. IV, p. 645.
73
MI, vol. IV, t. 1, p. 353 e ss.
27
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
74
Cfr. Ignazio di Loyola, Exercitia spiritualia, nn. 330 e 336; e MI, vol. II, t. 1, p. 528 e
p. 534.
75
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 34 e ss. «Fece, molti anni, vita come heremitica,
mangiando cose grosse, frutti et pane, dormiva vestito per le chiese, et altri luoghi
devoti, et haveva l’oratione pronta, che più tosto, era provocato dal spirito, che biso-
gnasse con la meditazione, eccitare la fiamma» (Extra Urbem, f. 27). Cfr. anche il giu-
dizio del card. Tarugi sulla santità d’Ignazio, in MI, vol. IV, p. 487 e ss.
76
FN, vol. II, p. 122 e ss.
77
Ibid., p. 125.
78
FN, vol. II, p. 158.
79
MI, vol. IV, t. 1, p. 470.
80
MI, vol. IV, t. 2, p. 425 e ss. Cfr.ibid., vol. IV, t. 1, p. 499 e p. 513.
28
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
I fondatori d’ordini
Ma questi due uomini, questi due mistici furono anche fondatori d’Ordini
ed ambedue impressero alle loro fondazioni, indelebilmente, qualcosa della loro
personalità. La loro somiglianza e la loro diversità continuano anche nella Com-
pagnia di Gesù e nella Congregazione dell’Oratorio. Già la storia dell’origine
delle due comunità è quasi riflesso della storia del cuore di Iñigo e di Filippo.
In primo luogo, la storia degli inizi della Compagnia di Gesù. I compagni
che Iñigo a Parigi ha conquistati, sono, fin dal principio, dediti al loro maestro
con una unione del tutto personale: simili, in questo, ai compagni che, più tardi,
Filippo riunisce intorno a sé e lega a sé col fascino del suo cuore. I «magistri»
parigini vogliono, appunto, solo seguire «il modo di vivere di Iñigo»82, che egli
ha loro posto innanzi negli Esercizi Spirituali. Ma, fin dall’inizio, c’è qui anche
un vigore nell’operare, che distacca nettamente gli inizi della Compagnia di Ge-
sù e quelli della Congregazione dell’Oratorio: Iñigo non è soltanto il cuore, ma
— al contrario di Filippo — anche la volontà della nuova comunità. Iñigo è
l’uomo davanti agli occhi del quale, già negli Esercizi Spirituali, sta sempre la
parola «regola di vita», un uomo della netta ordinatezza, della «pianificazione»,
dell’infallibile istinto per la gerarchia, per la subordinazione, per la potestà di
comando. Ciò diviene evidente da quando i compagni, nel 1539, si ritrovano a
Roma per discutere il problema che alcuni decenni più tardi venne in discussio-
ne anche nella comunità degli Oratoriani: dobbiamo rimanere un libero gruppo
di preti secolari, dediti all’apostolato, o dobbiamo riunirci in una famiglia rego-
lare? Questa «deliberatio primorum Patrum» porta ancora per così dire tratti
«filippini» in molte parti. Nella espressamente rilevata «pluralitas sententia-
rum»83, con la quale incominciano le vivaci discussioni, pulsa ancora il princi-
pio democratico, per così dire, della libera comunità dei fratelli di Parigi e di Vi-
cenza. Ma poiché tutti sono d’accordo, in forza degli ideali tratti dagli Esercizi
Spirituali, di mettere a disposizione le loro vite, in sacrificio totale per il Cristo,
per il suo Vicario in terra, immediatamente, dall’amorfo movimento degli
spiriti, si cristallizza la risoluzione guidata da Iñigo: costituirsi in famiglia rego-
81
MHSJ, vol. IV, p. 651 e ss.. cfr. H. Rahner, in Zeitschrift für Aszese und Mystik, cit.,
vol. X, 1935, p. 203 e ss.
82
FN, vol. I, p. 183. Cfr. ibid., vol. II, p. 82.
83
MI, vol. III, t. 1, p. 2.
29
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
84
Cfr. ibid., vol. III, t. 1, pp. 4-7; e G. Schurhammer, op. cit., vol. I, p. 437 e ss.
85
MI, vol. III, t. 1, p. 6 e ss.
30
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
86
Cfr. MI, vol. IV, t. 2, p. 828; e Benedetto Palmio [S.J. (1523-1598)], Autobiografia, p.
14, cit. in P. Tacchi Venturi, op. cit., vol. I, t. 2, 1950, p. 247.
87
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 95. Cfr. p. 317 e ss.
88
Cfr. ibid., pp. 58-62.
89
Ibid., p. 122.
90
Cfr. ibid., p. 54, nota 6; il testo dell’elenco in P. Tacchi Venturi, op. cit., vol. I, t. 2,
1950, pp. 296-307; i nomi dei tre amici di Filippo e membri del futuro Oratorio che
compaiono nell’elenco della Compagnia della Grazia, fondata da Ignazio per la casa di
Santa Marta, sono Enrico Pietra (cfr. ibid., p. 305, nota 5), Teseo Raspa [m. 1507]
(ibid., p. 305, nota 6) e Prospero Crivelli (ibid., p. 306, nota 1). Sulla miracolosa
guarigione di Crivelli per opera di Filippo, cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 110.
31
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
91
MI, vol. I, p. 447. Cfr. H. Rahner, Ignatius von Loyola. Briefwechsel mit Frauen, cit.,
p. 21 e ss.
92
Cfr. P. Tacchi Venturi,op. cit., vol. I, t. 2, 1950, p. 278, che data il libello fra il 1547 e
il 1552.
93
Cfr. ibid., p. 281. Non è del tutto sicuro che si possa credere a questa notizia, perché
la relazione di fra Teofilo è piena di dicerie e di favole. In ogni caso fra Teofilo, il quale
abitava presso Santa Maria sopra Minerva, dove Filippo andava tanto spesso a pregare
con i suoi amici, potrebbe in questo caso esser il meglio informato. Al punto 7 del suo
libello all’Inquisizione è detto: «Ancora sta uno prete de Arezo in Santo Hyeronimo, lo
quale se domanda maestro Francesco d’Arezo, lo quale si è stato con loro. Quistui sa il
cotto et il crudo, lo quale l’hanno fatto fare professione, cioè tre voti, et dopo, videndo
quello che vide, se partio».
94
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 57, nota 3, e p. 58.
95
Cfr. ibid., p. 144 e ss.
96
Cfr. MI, vol. I, t. 3, p. 303 e ss.; Leonard von Matt [1909-1988] e H. Rahner, Ignatius
von Loyola, Echter, Zürich-Würzburg-Wien 1955, p. 289; e la riproduzione dell’ultima
pagina di questa lettera in ibid., tav. 201 [trad. it., Ignazio di Loyola, con introduzione
32
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
bracciare tutto il mondo, a Roma stessa le opere d’un tempo, volte all’assistenza
caritativa delle anime ed all’apostolato dei catechismi ai ragazzi, passano in se-
condo piano, mentre, al loro posto, sorgono ora il Collegio Romano ed il Colle-
gio Germanico; educazione e culto delle scienze, teologia al Concilio di Trento
[1545-1563] e Missioni, fino al Giappone ed al Brasile, devono essere guidate
ed ispirate.
Il numero e la formazione dei membri dell’Ordine richiedono rigorosissi-
ma concentrazione, ed Ignazio scrive la sua lettera sull’obbedienza (1553) e,
proprio dal 1551 in poi, la corrispondenza del generale dell’Ordine cresce smi-
suratamente: quella, che era una volta una cerchia di amici, in dieci anni è di-
ventata una vera monarchia, che tocca tenere in pugno fortemente e saggiamen-
te. Uomini, come, poniamo, Nicola Bobadilla S.J. [1511-1590], nonostante l’en-
tusiasmo per il loro «magister» Ignazio d’un tempo, sentono questo mutamento
come in contrasto ai beati inizi «democratici» dei primi tempi, e proprio quel
Bobadilla, poco dopo la morte d’Ignazio, scriverà a Papa Paolo IV [1555-1559]:
«Ignazio era finora padre e padrone assoluto e faceva quello che voleva»97. Gli
stessi più affezionati fra i figlioli del primo generale, come il Laynez ed il Po-
lanco, avevano difficoltà, alle volte, a scoprire il cuore pieno d’amore e la rag-
giante bontà del padre, sotto la coperta dell’autoritario, che dava loro in cibo
«pane duro e vivande da uomini fatti»98. Per quanto sussista ancora interamente
il legame personale allo spirito di «magister» Ignazio, proprio in forza delle sue
genialmente immaginate Costituzioni, il generale dell’Ordine Ignazio diviene,
per così dire, sempre più «superfluo», egli sparisce dietro l’opera sua, e si dile-
gua nella morte, con piena coscienza di non lasciare nessun «vuoto». Proprio
questa impressione è quella che manifestano i confratelli nelle loro lettere dopo
la morte d’Ignazio, avvenuta il 31 luglio 1556. Così il fedele Polanco scrive al
Ribadeneira, figlio prediletto di Ignazio: «Egli non ci ha convocati intorno a sé,
per darci la benedizione, egli non ha nominato nessun successore e neppure
nessun vicario, egli non ha dato nessun segno, come sogliono darne, alla loro
morte, i Servi di Dio. No, perché egli voleva, proprio perché pensava tanto bas-
samente di sé stesso, che la Compagnia di Gesù non fondasse la propria spe-
ranza su nessun altro che il Signore Iddio»99.
Filippo vide questo sviluppo della Compagnia di Gesù negli anni bene-
detti da lui passati a San Girolamo della Carità, dal 1551 in poi. Egli ha leal-
mente ammirato la Compagnia e leggendo le lettere di Francesco de Xavier dal-
l’India, in lui e nei suoi amici sorse un ardente desiderio di collaborare a quel-
l’opera grandiosa. Ma erano desideri, che non si adattavano all’anima di lui e
storica di Paul Imhof, 52 tavole a colori di Helmuth Nils Loose e 42 incisioni tratte dalla
biografia di Ignazio del 1609, Paoline, Roma 1979].
97
MHSJ, p. 732 e ss. Cfr. P. Tacchi Venturi, op. cit., vol. II, t. 2, p. 543.
98
FN, vol. I, p. 588. Cfr. MI, vol. IV, t. 1, p. 424; e FN, vol. I, pp. 87 e 673.
99
MI, vol. IV, t. 2, p. 21.
33
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
perciò neppure alla sua divina vocazione. Il mistico monaco delle Tre Fontane,
al quale ricorse per consiglio, gli disse: «Le tue Indie sono a Roma»100. Filippo
tornò nella sua cameretta e visse, come prima, «suo arbitrio». Nella casa profes-
sa vicino a Santa Maria della Strada non sarebbe stato a posto ed a persuader-
cene basta che leggiamo, accanto alle relazioni della vita deliziosamente libera
presso San Girolamo, dove si pregava e ci si beava delle musiche degli Oratori,
il regolamento di casa stabilito, negli ultimi anni della vita, dal generale Ignazio,
amico dell’ordine, nel quale tutto era regolato, persino la forma comune delle
scarpe101, eppure tutto tendeva alla rigorosa formazione di uomini, che si pote-
vano mandare nel Giappone o al Congo, senza che battessero ciglio. Di qui
comprendiamo anche perché Ignazio sia stato così ferreamente contrario alle
proposte di unire al proprio Ordine i teatini o i barnabiti102, quei buoni barnabiti
di Milano che si sentirono tanto a loro agio e compresi nell’Oratorio di Filippo
alla Vallicella103.
E così proprio in confronto col sorgere e svilupparsi della Compagnia di
Gesù, il lento formarsi, canonicamente, della vera e propria Congregazione del-
l’Oratorio di s. Filippo Neri è un’ultima prova della incommensurabile larghez-
za di ideali cristiani nella Chiesa una ed in vista dell’unica meta comune. Filip-
po visse più di vent’anni a San Girolamo, prima che, dal 1575 in poi, venisse in
discussione l’idea della fondazione di una famiglia «organizzata» di preti seco-
lari viventi in comune. Che differenza con la «deliberatio primorum Patrum»
dei compagni d’Ignazio nel 1539! In ogni modo per i confratelli della Vallicella,
fin dall’inizio, una cosa è già stabilita: non si tratta in nessun modo della fonda-
zione di un nuovo Ordine; non entrano in questione i voti. Anzi, presso Filippo,
non ci fu mai una vera e propria, riflessa intenzione di fondazione104. Egli è, in
vero, e rimane, fino alla sua santa morte, il cuore della comunità, ma le delibera-
zioni per così dire lo travolgono, lo sommergono. Egli stesso prende appena
parte alle lunghe sedute, perché, fra i suoi figli, sorge già la seconda generazio-
ne, che, cosciente, cerca una forma per la nuova comunità quale un «chiostro in
mezzo al mondo» ed un «aureo mezzo» fra Ordine religioso e libertà. Per dieci
anni, dopo l’inizio delle discussioni, egli persiste ad abitare, pertinace, e quasi
un po’ contrariato, nella sua cella presso San Girolamo. Soltanto l’ordine del
Papa lo costringe al trasloco alla Vallicella e Pippo, sempre uguale a se stesso,
sa dare a questo trasloco la forma di un delizioso corteo di pazzi per amor di
100
L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 164.
101
Cfr. MI, vol. IV, t. 1, pp. 483-490.
102
Cfr. ibid., p. 439 e ss. Per l’unione con i teatini cfr. ibid., t. 6, p. 84 e MHSJ, vol. III,
p. 182. Per l’unione con i barnabiti cfr. la lettera di Ignazio a mons. Girolamo Sauli [m.
1559] in MI, vol. I, t. 4, p. 495 e ss. e l’insistente domanda di Sauli, ibid., p. 497 e ss.
103
Cfr. L. Ponnelle e L. Bordet, op. cit., p. 264 e ss.
104
Cfr. ibid., p. 268 e ss.
34
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
105
Cfr. ibid., p. 353.
106
Cfr. ibid., p. 327.
107
Ibid., p. 317.
108
Ibid., p. 58. Il paragone fra la prassi della preghiera degli esercizi dell’Oratorio con
gli esercizi spirituali di Ignazio (cfr. ibid., p. 273 e ss.) sembra non riuscito in tutto feli-
cemente.
109
Cfr. una riproduzione in Charles Clair [1860-1930], La vie de Saint Ignace de
Loyola, Plon-Nourit, Parigi 1891, p. 310. Per un arazzo della chiesa del Gesù con una
simile rappresentazione dei due santi amici, cfr. Pio Pecchiai [1882-1965], Il Gesù di
Roma, Società Grafica Romana, Roma 1952, p. 203.
110
MI, vol. IV, t. 1, p. 513.
35
Il diritto e le istituzioni
in Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
Mauro Ronco*
che, vol. 6, Pio XII. (1939-1958), EDB. Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1995,
ed. bilingue, pp. 1336-1348 (p. 1338).
11
P. Corrêa de Oliveira, op. cit., p. 72.
12
Leone XIII, Epistola encyclica «Immortale Dei» de civitatum constitutione christia-
na, del 1°-11-1885, in Enchiridion delle Encicliche, vol. 3, Leone XIII. (1878-1903),
EDB. Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1997, ed. bilingue, pp. 330-375 (pp. 349 e
351).
13
P. Corrêa de Oliveira, op. cit., p. 73.
39
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Non è questa la sede per esaminare quale delle due tesi sia meno scorretta
sul terreno della razionalità giuridica. Si può soltanto osservare che la prima non
è tanto gravemente contraddittoria come la seconda: entrambe, invero, si sot-
traggono al tema fondamentale della legittimità dell’esercizio del potere; la pri-
ma, tuttavia, ha il merito, rispetto alla seconda, di rinviare, se non al vero, alme-
no al certo delle leggi, dalle quali spesso traspare una qualche impronta di veri-
tà, come nei casi in cui i costituenti, chiamando Dio a loro testimone, giurano
solennemente di rispettare i diritti fondamentali dell’uomo. La seconda tesi, in-
vece, è irrimediabilmente contraddittoria, perché, attribuendo la decisione circa
la legittimità delle leggi al soggettivo sentimento etico di giuristi che non assu-
mono alcuna responsabilità né di fronte a Dio né di fronte al popolo, non garan-
tisce né il vero né il certo del diritto, dissolvendo con ciò l’idea stessa della le-
gittimità dell’ordine giuridico.
16
Ibid., p. 74.
17
Ibidem.
41
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
di un’autorità è moralmente delimitato dalla sua origine divina, dalla sua natu-
ra ragionevole e dal suo oggetto specifico. Nessuno può comandare o istituire
ciò che è contrario alla dignità delle persone e alla legge naturale». L’autorità,
peraltro, dev’essere legittima, com’è detto nel paragrafo 1897, e ha per compito
di assicurare «ordine» e di contribuire «all’attuazione del bene comune in un
grado sufficiente». L’autorità, esigita dall’ordine morale, viene da Dio, come è
detto nel paragrafo 1899, che cita a conforto il passo di san Paolo ai Romani:
«Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se
non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone al-
l’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si at-
tireranno addosso la condanna» (Rm. 13, 1-2).
L’autorità ha per compito di contribuire all’attuazione del bene comune.
Quest’ultima nozione è particolarmente ostica alla mentalità moderna, che è in-
capace di concepire il bene se non come il bene di un singolo o come il bene di
un certo numero, più o meno consistente, di singoli. In realtà, come insegna il
Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 1905, non vi è bene del singolo che
non sia bene comune, perché, in conformità alla natura sociale dell’uomo, il be-
ne di ciascuno è necessariamente in rapporto con il bene comune. Per esso va
inteso, secondo la definizione della Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel
mondo contemporaneo «Gaudium et spes», del 1965, al n. 26, ripresa nel Cate-
chismo della Chiesa Cattolica al punto 1906, «[...] l’insieme di quelle condizio-
ni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di rag-
giungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente».
18
Sant’Agostino, De civitate Dei, libro XIX, 13, trad. it., La città di Dio, vol. III, (Libri
XIX-XXII), testo latino dell’edizione maurina confrontato con il Corpus Christianorum,
introduzione, traduzione e note di Domenico Gentili O.S.A. (1914-1992), indici di Fran-
co Monteverde O.S.A., Città Nuova, Roma 1991, p. 51.
42
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
19
Cfr. Alberto Caturelli, La metafísica cristiana de la justicia y el orden temporal, in
Mikael. Revista del Seminario de Paraná, anno 11, n. 33, Paraná terzo trimestre del
1983, pp. 141-168; cfr. pure Idem, I diritti dell’uomo e il futuro dell’umanità, in Cri-
stianità, anno XXIX, n. 307, settembre-ottobre 2001, pp. 11-18.
20
Idem, La metafísica cristiana de la justicia y el orden temporal, cit., p. 148.
43
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
21
Ibid., p. 149.
22
Ibid., p. 151.
23
Ibidem.
44
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
6. Le istituzioni legittime
Soltanto l’ordine sociale cristiano è in grado di confermare nel triplice di-
namismo della giustizia il permanente riconoscersi gli uomini debitori gli uni
degli altri, o nel rapporto da singolo a singolo nella giustizia commutativa, o
nella partecipazione proporzionale al bene comune nella giustizia distributiva o
nella donazione di sé stessi al bene comune nella giustizia cosiddetta legale.
Al detentore del potere di governo spetta il dovere di riconoscere il diritto
proprio della famiglia e delle società intermedie a partecipare alla direzione del-
la comunità politica, vuoi delle società di diritto naturale primario, come la fa-
miglia o il municipio, vuoi delle società intermedie di secondo grado, come i
sindacati, le associazioni imprenditoriali o professionali.
Corrêa de Oliveira esprime in maniera sintetica il ruolo essenziale dei
corpi intermedi fra l’individuo e lo Stato per la costituzione dell’ordine politico
legittimo. Nel paragrafo 3 del capitolo VII, focalizzando nell’ugualitarismo as-
soluto il frutto avvelenato dell’orgoglio, sottolinea la ricaduta sul piano delle i-
stituzioni dell’ugualitarismo radicale e metafisico. Obiettivo primario della Ri-
voluzione è l’abolizione dei corpi intermedi, fra cui, in primo luogo, l’aboli-
zione della famiglia, che, nella prospettiva ultima della sua estinzione, dev’esse-
re comunque sminuita, mutilata e vilipesa in tutti i modi, affinché si realizzi
«[...] quell’annullamento dell’individuo e quell’anonimato, che giungono al
massimo nelle grandi concentrazioni urbane della società socialista»27.
Lo Stato, «[...] costituito da un popolo indipendente, che esercita un do-
minio esclusivo su un territorio»28, ha altresì un ruolo fondamentale nel giusto
ordine politico, come istanza superiore che dirige e coordina la partecipazione
distributiva di tutti al bene comune e governa l’adempimento dei doveri di
ciascuno verso il medesimo bene comune.
Corrêa de Oliveira vede nel movimento verso la Repubblica Universale,
ove dovrebbe essere annullata ogni sovranità statale, in una sorta d’ingiusto e
utopistico ugualitarismo nell’ordine internazionale, che fonderebbe indistinta-
mente «tutte le razze, tutti i popoli e tutti gli Stati in una sola razza, in un solo
popolo e in un solo Stato»29, un pericolo gravissimo per il bene comune, contro
cui la Contro-Rivoluzione è chiamata a impegnarsi con tutta l’energia morale e
politica possibile. Il sogno della Repubblica Universale — e il movimento legi-
27
P. Corrêa de Oliveira, op. cit., p. 79.
28
Ibid., p. 80.
29
Ibidem.
46
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
30
Ibid., p. 139.
31
Ibid., pp. 139-140.
32
Ibid., p. 140.
33
Ibidem.
34
Ibidem.
47
Libreria San Giorgio
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Il resto
della Verità
1
Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sull’apostolato dei laici «Apostolicam Ac-
tuositatem», del 18-11-1965, n. 4.
2
Ibid., n. 7.
3
Ibidem.
4
Cfr., per esempio, Benedetto XVI, Discorso ai membri del Movimento per la Vita ita-
liano, del 12-5-2008, in Insegnamenti di Benedetto XVI. IV, 1. 2008. Gennaio-giugno,
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2009, pp. 777-780 (p. 779).
51
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
5
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dignità a ricevere la Santa Comunione.
Princìpi generali, nota trasmessa al cardinale Theodore E. McCarrick, arcivescovo di
Washington, e all’arcivescovo Wilton Gregory, presidente della Conferenza Episcopale
degli Stati Uniti, giugno 2004; trad. it. disponibile sul sito Internet del CESNUR, il Cen-
tro Studi sulle Nuove Religioni, all’indirizzo <http://www.cesnur.org/2004/04_ratzin-
ger.htm>.
6
Ibidem.
7
Cfr. Plinio Corrêa de Oliveira, Tradizione, famiglia e proprietà, trad. it., in Cristianità,
anno VI, n. 34-35, febbraio-marzo 1978, pp. 3-5.
8
Benedetto XVI, Discorso ai rappresentanti della scienza, Aula Magna dell’Università
di Regensburg [Ratisbona], del 12-9-2006.
9
Idem, Lettera enciclica Spe salvi sulla speranza cristiana, del 30-11-2007.
52
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
agenti segreti e quinte colonne10. Le truppe regolari sono composte dai sosteni-
tori delle ideologie che esplicitamente negano i princìpi non negoziabili. Gli a-
genti segreti sono le lobby che, per attaccare i princìpi, attaccano la Chiesa con
manovre di cui siamo particolarmente testimoni in questi giorni. Le quinte co-
lonne sono quei cattolici che oggi in linguaggio giornalistico si chiamerebbero
«benaltristi», nel senso che non sempre negano i princìpi non negoziabili ma
sostengono che i problemi principali sono «ben altri»: la legalità, la giustizia so-
ciale — di cui propongono peraltro idee distorte — e magari anche chi occupa
quel tal posto di governo o di sottogoverno.
Il fatto che — per complesse ragioni storiche — siano stati spesso (anche
se non sempre) cattolici di orientamento «benaltrista» a dominare i partiti detti
cattolici ha determinato una certa sfiducia dei cattolici più fedeli al Magistero
verso la forma del partito moderno, e una preferenza per accordi diretti con can-
didati sulla base d’impegni concreti su temi e valori, sul modello del Patto Gen-
tiloni del 191311 e di analoghe esperienze francesi e brasiliane.
La prima repubblica è stata caratterizzata in Italia dalla presenza di partiti
ideologici e di un partito che si presentava come d’ispirazione cattolica, la
Democrazia Cristiana, ampiamente dominato da esponenti della scuola cattoli-
co-democratica, cioè di quella scuola che sui princìpi non negoziabili fa siste-
maticamente prevalere altri valori, a partire dalla democrazia considerata come
un valore in sé e anzi il valore supremo. Alleanza Cattolica non ha mai ritenuto
d’identificare la sua battaglia per la regalità sociale di Nostro Signore Gesù
Cristo con uno dei partiti presenti, dal momento che con ogni evidenza nessuno
presentava dottrine e programmi conformi alla dottrina sociale della Chiesa.
Questo non significa, naturalmente, che i partiti della prima repubblica fossero
tutti uguali: di qui gli appelli di Alleanza Cattolica a «votare anticomunista», ma
anche a non fermarsi al voto, guardando anzitutto alle battaglie di principio. Lo
strumento principale di queste battaglie sembrava essere principalmente negli
anni 1970 e 1980 il referendum, dove appunto non si votavano partiti ma temi.
Così Alleanza Cattolica per prima raccolse le firme in Italia per il referendum
contro il divorzio, poi celebrato nel 197412, e s’impegnò per proporre un serio
referendum contro l’aborto, non mancando di denunciare le incertezze e le com-
10
Cfr. Jean Ousset, Pour qu’Il règne, La Cité Catholique, Parigi 1959, p. 175. Sul punto
cfr. il mio Jean Ousset e La Cité Catholique. A cinquant’anni da «Pour qu’Il règne», in
Cristianità, anno XXXVIII, n. 355, gennaio-marzo 2010, pp. 9-61.
11
Cfr. Marco Invernizzi, L’Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un model-
lo di impegno politico unitario dei cattolici. Con un’appendice documentaria, Cristiani-
tà, Piacenza 1993.
12
Cfr. gli editoriali — non firmati, ma di Giovanni Cantoni — Il referendum per la fa-
miglia, in Cristianità, anno II, n. 3, gennaio-febbraio 1974, p. 1; e 13 milioni di italiani
resistono alla persecuzione laicista, all’aggressione comunista e alla corruzione del
progressismo sedicente cristiano, ibid., anno II, n. 5, maggio-giugno 1974, p. 2.
53
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
plicità di molti cattolici che ebbero un ruolo decisivo nel portare all’esito infau-
sto del 198113.
In Italia i partiti ideologici sono ampiamente — anche se non completa-
mente — venuti meno con il passaggio nel 1994 dalla prima alla seconda repub-
blica. Con i nuovi sistemi elettorali l’adesione a una coalizione e a uno schiera-
mento non aveva più il significato d’ingresso in una famiglia ideologica. Alle-
anza Cattolica ne prendeva atto, indicando in occasione di consultazioni eletto-
rali la coalizione di centro-destra non come nuova famiglia ideologica portatrice
di dottrine integralmente conformi alla dottrina sociale della Chiesa — il che da
una parte non era vero, dall’altra corrispondeva a schemi ormai andati in pen-
sione con la prima repubblica —, ma come spazio in cui, a differenza di quanto
avveniva nel centro-sinistra, i princìpi non negoziabili potevano essere libera-
mente e talora efficacemente difesi. Si apriva anche la strada — sostenuta in
particolare dal card. Camillo Ruini, nella sua lunga stagione di presidente della
Conferenza Episcopale Italiana — di nuovi Patti Gentiloni, cioè della richiesta a
politici che non si presentano come esponenti di un partito cattolico d’impegni
precisi in tema di princìpi non negoziabili, a fronte dei quali i laici cattolici fe-
deli al Magistero offrono pure un sostegno elettorale. La manifestazione anche
visibile di questa nuova presenza politica dei cattolici è stata il Family Day del
2007, cui Alleanza Cattolica ha attivamente partecipato, dalla fase dell’ideazio-
ne alla manifestazione romana del 12 maggio.
Le elezioni regionali del 2010 hanno visto la presentazione da parte del
centro-sinistra di due candidature — Mercedes Bresso in Piemonte ed Emma
Bonino nel Lazio — particolarmente emblematiche per una carriera militante
caratterizzata dalla lotta incessante ai princìpi non negoziabili e dall’esplicito
sostegno a forme di banalizzazione dell’aborto, all’eutanasia e al riconoscimen-
to delle unioni omosessuali, insieme all’ostilità contro le scuole non statali. La
situazione del Piemonte era a sua volta diversa da quella del Lazio per due ra-
gioni: perché il candidato del centro-destra Roberto Cota si presentava esplicita-
mente come cattolico fedele ai princìpi non negoziabili, e perché con la candi-
data del centro-sinistra Bresso era schierato un partito che si dichiara d’ispira-
zione cattolica, l’UDC, l’Unione dei Democratici Cristiani e di Centro.
Da qui l’iniziativa di Alleanza Cattolica, di Federvita Piemonte — cioè
dell’associazione che riunisce in Piemonte settanta organizzazioni che operano
sul territorio regionale in difesa della vita e contro l’aborto — e di esponenti del
mondo del volontariato cattolico di proporre a Cota un Patto per la vita e per la
famiglia contenente sei impegni concreti in tema di dissuasione nei confronti
dell’aborto e dell’uso della pillola abortiva RU486, esclusione di ogni registro
regionale dei testamenti biologici e delle coppie di fatto, sostegno alle famiglie
13
Cfr. G. Cantoni, Comunque è aborto!, in Cristianità, anno IX, n. 72, aprile 1981, pp.
1-2; e Idem, 17 maggio 1981: la verifica della confusione e della delusione, ibid., anno
IX, n. 73-74, pp. 1-3.
54
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
e restaurazione della piena fruibilità del buono scuola per tutti i genitori pie-
montesi14. Uno degl’impegni assunti da Cota nel Patto sottoscritto il 24 febbraio
2010 con quattro garanti — di cui due di Alleanza Cattolica, il sottoscritto e
Mauro Ronco, reggente regionale dell’associazione in Piemonte, mentre gli altri
garanti sono Marisa Orecchia, presidente di Federvita Piemonte, e Maria Paola
Tripoli, storica esponente del volontariato cattolico torinese — riguarda elemen-
ti concreti di una gestione ragionevole dell’immigrazione, che coniughi l’acco-
glienza, e la tutela della vita e della famiglia anche fra gl’immigrati, con il ne-
cessario rigore. A fronte di critiche spesso rivolte al partito di Cota, la Lega
Nord, per le sue posizioni — o per i suoi toni — sull’immigrazione, l’impegno
appare come particolarmente significativo.
Sulla base di questo patto, Alleanza Cattolica il 25 febbraio ha lanciato
l’appello Per la vita e per la famiglia. Alleanza Cattolica ha scelto Cota15, indi-
cando anche chiaramente come nella regione subalpina votare UDC significas-
se, in concreto, sostenere la Bresso, la quale fra l’altro aveva incluso nella sua
coalizione anche la Lista Bonino-Pannella e la sinistra ultra-comunista, per
conto della quale nel listino della stessa Bresso — cioè nella lista di candidati al
Consiglio Regionale che, in base alla legge elettorale piemontese, sono automa-
ticamente eletti in caso di successo della candidata presidente — era incluso il
consigliere uscente Vincenzo Chieppa, segretario provinciale a Torino del Parti-
to dei Comunisti Italiani, il quale si era segnalato per dichiarazioni particolar-
mente aggressive e offensive nei confronti della Chiesa e del Papa, oltre che per
campagne di sostegno alla Repubblica di Cuba e alla Repubblica Popolare De-
mocratica di Corea, cioè alla Corea del Nord. Per l’ultima settimana delle ele-
zioni, questa messa in guardia rivolta in particolare agli elettori dell’UDC era
reiterata nell’Appello agli elettori di Alleanza Cattolica, del 18 marzo 201016.
Per la diffusione di questi documenti Alleanza Cattolica ha scelto una
strategia di comunicazione diversificata, sia moltiplicando conferenze e incontri
pubblici, sia utilizzando le nuove tecnologie con l’apertura del sito Internet de-
dicato alleanzapercota.org, con l’invio — tramite una società specializzata, che
ha garantito fra l’altro il pieno rispetto delle norme sullo spam e sulla privacy —
di 56.000 messaggi E-mail, con la spedizione di buste con materiale relativo alla
campagna a seimila esponenti del mondo cattolico piemontese, ivi compresi tut-
ti i parroci, con una costante presenza su Facebook e con una campagna di
SMS. I numerosi echi di stampa, e le reazioni furibonde di esponenti della coali-
zione Bresso, dimostrano meglio di ogni altra argomentazione il buon esito del-
la campagna di Alleanza Cattolica.
14
Cfr. Patto per la vita e per la famiglia, del 24-2-2010, in questo numero, pp. 57-58.
15
Cfr. Per la vita e per la famiglia. Alleanza Cattolica ha scelto Cota, del 25-2-2010, al-
l’indirizzo <http://www.alleanzacattolica.org/comunicati/acnews/acnews_2010_02.html>.
16
Cfr. Alleanza Cattolica, Appello agli elettori, del 18-3-2010, in questo numero, pp.
59-60.
55
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Queste reazioni non si sono placate neppure dopo le elezioni, come mo-
stra la manifestazione Contro un patto per la vita che ha sapore di morte orga-
nizzata a Torino il 24 aprile 2010 dall’area della sinistra antagonista, dai centri
sociali e da diverse organizzazioni femministe e omosessuali, al culmine della
quale una versione — peraltro imprecisa e anzi caricaturale — del Patto per la
vita e per la famiglia riprodotta su un grande striscione è stata cosparsa di ben-
zina e pubblicamente bruciata in Piazza Carignano17. Alla manifestazione hanno
partecipato millecinquecento persone secondo gli organizzatori, duecentocin-
quanta secondo il quotidiano La Stampa18. I toni aggressivi e violenti, e lo stes-
so rogo pubblico del Patto per la vita e per la famiglia, confermano peraltro a
loro modo la centralità del documento nella campagna elettorale piemontese.
Nella vittoria di Cota, infatti — come tutti i commentatori hanno ricono-
sciuto —, una parte fondamentale ha avuto l’appoggio del laicato cattolico, che
ha determinato in particolare il crollo dell’UDC, un partito che in Piemonte in
un anno, dalle elezioni europee del 2009, ha perso circa metà dei suoi elettori —
da 147.365 del 2009 a 74.412 del 2010 — e forse più di metà, se si considera
che nel 2010, a differenza del 2009, insieme all’UDC si presentava l’API, l’Al-
leanza per l’Italia, partito guidato da Francesco Rutelli e che presentava in Pie-
monte nelle liste dell’UDC candidati rappresentativi provenienti dalle fila del
Partito Democratico. Considerando l’ampia coalizione messa in campo dalla
Bresso — dai Comunisti Italiani all’UDC — e il vasto sostegno da parte di tutti
i «poteri forti» industriali, bancari, culturali e giornalistici il successo di Cota ha
del miracoloso — come la sconfitta della candidata radicale Emma Bonino nel
Lazio, dove per di più nella circoscrizione provinciale di Roma era stata esclusa
com’è noto la lista del principale partito della coalizione di centro-destra —, ed
è certo dovuto anche al silenzioso impegno di preghiera di tanti cattolici.
I patti come quello siglato con Cota indicano un nuovo modo di fare poli-
tica dei cattolici dopo la fine della prima repubblica, che sceglie non sulla base
di vere o presunte affinità simboliche o ideologiche con un partito ma d’impegni
pubblicamente assunti e suscettibili di altrettanto pubbliche verifiche. Si tratta
certo di una strada faticosa. Ma per chi ha a cuore i princìpi non negoziabili or-
mai non ce ne sono altre.
17
Cfr. video postato dagli organizzatori della manifestazione su YouTube: <http://www.
youtube.com/watch?v=VFZ0m-IXB9o> (consultato il 26-4-2010).
18
«In trecento al corteo, flop del No Lega day», in La Stampa, Torino 25-4-2010.
56
Patto per la vita e per la famiglia
Esprimo apprezzamento per il comunicato pubblicato da Federvita Pie-
monte, che riunisce settanta Movimenti per la Vita e Centri di Aiuto alla Vita, in
occasione delle elezioni regionali e ho preso atto di appelli sugli stessi temi
provenienti dal Forum delle Associazioni Familiari, da Due Minuti per la Vita e
da altri.
Con tutti sottoscrivo un patto per la vita e per la famiglia: non generico
— perché è facile parlare di vita e di famiglia come concetti astratti, senza
precisare in concreto che si tratta della vita dal concepimento alla morte naturale
e della famiglia monogamica ed eterosessuale, fondata sul matrimonio di un
uomo e di una donna — ma specifico e articolato in impegni precisi.
Testo del patto sottoscritto da Roberto Cota, candidato alla presidenza della Regione
Piemonte, il 24 febbraio 2010 a Torino, con quattro garanti — Massimo Introvigne, vi-
ce-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, Marisa Orecchia, presidente di Federvi-
ta Piemonte, Mauro Ronco, docente di Diritto Penale, già componente del Consiglio Su-
periore della Magistratura, e Maria Paola Tripoli, fondatrice del Servizio Emergenza
Anziani —, i quali daranno vita a un tavolo di lavoro sulle politiche della nuova ammi-
nistrazione regionale in tema di vita e famiglia.
57
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
dazione Comunista e Comunisti Italiani, che invece gli elettori troveranno rego-
larmente sulla scheda tra le liste coalizzate con la Bresso con tanto di falce e
martello, in strana compagnia con lo scudo crociato dell’UDC, e del resto in-
sieme anche alla lista Bonino-Pannella.
L’invito dunque non cambia: resistendo alle sirene dell’astensione, del
voto alle «brave persone» che ignora i principi e i programmi, e ai falsi ―patti‖
con la Bresso che hanno il solo scopo di creare confusione, per la vita, per la fa-
miglia, per la libertà di educazione, per una politica realistica dell’immigrazione
votiamo Roberto Cota.
60
In memoriam
pubblicato in www.alleanzacattolica.org
1. Omosessualità
64
Ex libris
Pertanto l’autore definisce la liturgia stessa come «[...] un bel gesto di Cristo che coor-
dina a sé i nostri gesti» (p. 30). Il Canone Romano — o prex eucaristica — che parla di
sanctas ac venerabiles manus, «mani sante e venerabili», e di praeclarum calicem,
«glorioso calice», offre un compendio della bellezza e della maestà del gesto supremo di
Cristo. Non si tratta però di una bellezza soltanto plastica, esteriore. «In questo caso
Cristo non sarebbe stato l’unico a fare dei bei gesti. Dopo tutto l’arte statuaria della
Grecia classica ne ha immortalati anch’essa parecchi, e di molto belli» (p. 34). Nei
gesti di Cristo invece si manifesta una bellezza superiore che viene dall’alto — et eleva-
tis oculis in caelum —, l’aisthetòn ultimo «[...] che si chiama Grazia, Salvezza, Amore,
Vita» (p. 36) e non può prescindere dal lògos della croce che — stravolgendo e superan-
do i nostri criteri — opera una vera e propria pasqua estetica: «Il Bello muore sulla cro-
ce, sfigurato, ed è proprio da quella morte che resuscita, paradossale, la vera bellezza;
è proprio in quella morte che si manifesta la bellezza autentica» (p. 39). L’arte stessa
per entrare nel santuario non può aggirare la vera Bellezza che scaturisce dalla croce,
anzi deve lasciarsi permeare dalla logica della Pasqua, la logica suprema dell’Amore
che la Chiesa presenta nella liturgia: «Le mani sono “sante e venerabili” proprio perché
sono quelle dell’Amore, e il calice è “bello” molto semplicemente perché è l’Amore che
lo prende in mano» (p. 45). Dal «bel gesto» di Cristo scaturisce anche un nuovo ordine
per i nostri gesti, il loro tempo, il loro spazio, poiché «la liturgia è tutto lo spazio di cui
Cristo ha bisogno per esprimersi, tutto il tempo che gli serve per raccontare se stesso»
(p. 53).
Argomento del lungo capitolo successivo è L’ordine (pp. 55-108): fin dall’inizio
della creazione vediamo un Dio che mette ordine e tanto nell’Antico quanto nel Nuovo
Testamento viene continuamente ribadito il carattere gerarchico della liturgia, che
realizza la connessione etimologica fra ornare e ordinare, e di cui la regola aurea enun-
ciata da san Paolo offre un efficace compendio: «“Tutto avvenga decorosamente (eu-
schemónos) e con ordine (katà táxin)” (1Cor 14, 40)» (p. 61). Tale principio guiderà
persino la risurrezione dei morti nell’ultimo giorno (cfr. 1 Cor. 15, 22-23), poiché costo-
ro in fondo risorgono al fine di celebrare una liturgia eterna. «Il mondo dei risorti, che si
costituisce attorno a Cristo principio di vita, appare dunque come un mondo ordinato, e
in quanto tale atto a eseguire quella liturgia concentrica, scaglionata in diversi livelli,
che l’Apocalisse descrive» (pp. 62-63). I Padri della Chiesa insisteranno proprio sull’or-
dine e sull’armonia della liturgia, espressi nei ministeri, negli spazi, nei canti, nella dot-
trina. «Naturalmente ci sarà chi vorrà individuare, in questa costante attenzione dei
padri all’ordine, un tratto caratteristico della loro cultura greca: libero di farlo; resta
comunque il fatto che tale elemento si è incontrato con la rivelazione, che la chiesa l’ha
assimilato in profondità, l’ha accolto, e che per noi non è più possibile prenderlo alla
leggera sacrificandolo alle rivendicazioni dell’individualismo moderno, ordinariamente
egualitaristico e anarchico, che del resto si è fatto strada solo in questi ultimi decenni,
anche in ambito liturgico» (p. 73). La liturgia in realtà non fa che ristabilire quell’ordine
primordiale, a cui ogni uomo tende naturalmente poiché è la cifra che lo stesso Creatore
ha iscritto nella creazione.
Essa ordina innanzitutto il tempo, se ne appropria per riempirlo di significato, ripro-
ponendo attraverso i vari cicli — il ciclo delle ore diurne, l’anno liturgico e le feste dei
santi — il mistero multiforme di Cristo e inculcandolo sempre più profondamente in noi
mediante un movimento a spirale che concilia ciclicità e progresso, mediante «una sorta
68
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
di rivoluzione copernicana attorno al mistero di Cristo» (p. 80), che conferisce così un
senso a un tempo altrimenti in balia dell’assurdo.
La liturgia instaura e si appropria di un nuovo ordine anche nello spazio e nelle real-
tà materiali. Nella Gerusalemme celeste ci sono angeli agrimensori e geometri (cfr. Ap.
21, 15ss.): «Che lo Spirito divino [...] sia anche Spirito di geometria?» (p. 83). In fondo
Dio stesso afferma che non Lo si può incontrare nel caos senza forma (cfr. Is. 45, 19) e
la stessa creazione pertanto si configura come un kósmos di cui la chiesa è simbolo:
«[...] essa comprende il divino santuario come un cielo, e in aggiunta a esso è disposto
il corpo centrale dell’edificio (la navata) come una terra» (San Massimo il Confessore
[580-662], cit. pp. 85-86). La liturgia chiama a raccolta e porta a compimento tutta la
creazione, niente in essa ha una funzione puramente decorativa, anzi tutti gli elementi
— pane, vino, acqua, fuoco e così via — del mondo diventano addirittura co-liturghi.
«Altrimenti che senso avrebbero i salmi cosmici che recitiamo ogni giorno a corona-
mento delle lodi? [...] Qui si tocca con mano la facoltà simbolica della liturgia, non so-
lo nel senso che essa utilizza le realtà del mondo sensibile come simboli, ma anche nel
senso che essa “raccoglie” la creazione e la ricapitola» (pp. 88-89). In tal senso la li-
turgia è il vero «ecosistema», che inaugura l’equilibrio escatologico in cui ogni elemen-
to troverà il proprio posto.
A maggior ragione questo nuovo ordine riguarda gli uomini e non è casuale il lega-
me fra vocabolario liturgico e vocabolario militare, poiché il popolo di Dio non è «un
popolo informe e caotico, malgrado le rivendicazioni egualitarie di un certo anarchi-
smo ecclesiale» (pp. 91-92), che non tiene conto della necessità del battesimo e del sa-
cerdozio ordinato, della struttura che Dio stesso ha voluto. «Insomma, la liturgia pre-
suppone il sacramento dell’ordine, o l’ordine come sacramento» (p. 92), e questo si ri-
flette inevitabilmente anche nel cuore del singolo uomo, instaurando un momento di
pace e spostando il centro di gravità dall’io a Dio.
Infine nella liturgia, che è il luogo proprio dell’esegesi biblica, la Sacra Scrittura,
suddivisa, organizzata e «attuata» attorno ai diversi misteri celebrati, rivela il suo misti-
co ordine, quell’ordine che a noi peccatori, lasciati al nostro senso «privato», rimarrebbe
irrimediabilmente nascosto. Così come avviene per il tempo, lo spazio e l’uomo, la litur-
gia «[...] fa emergere la vera struttura e l’elemento formale di tale struttura, che è di or-
dine cristocentrico; essa organizza il corpo della rivelazione scritta attorno al suo asse:
Cristo salvatore» (p. 102). È infatti in ambito liturgico che si è formato il canone della
Scrittura — sia l’Antico sia il Nuovo Testamento —, che non è un libro morto da ana-
lizzare filologicamente dall’inizio alla fine, bensì da leggere in quello che il poeta fran-
cese Paul Claudel (1868-1955) definisce «l’enorme edificio della liturgia» (cit. p. 103)
innalzato dalla Chiesa che, «[...] come un poeta straordinario, ha preso da ogni parte
frammenti dei padri, della Bibbia, dei racconti agiografici, degli scritti poetici, per far-
ne una costruzione viva nella quale sono impiegate armonicamente tutte le ricchezze
dell’universo in un inno di gloria al Creatore» (ibidem). È il risultato di un ordine che
ha a che fare con la bellezza, ma anche con il precetto, poiché «[...] non c’è liturgia au-
tentica senza docilità intelligentemente scrupolosa alle rubriche» (p. 105) e «non esiste
estetica liturgica che possa eludere il carattere normativo della liturgia» (ibidem).
«Ordine infine nel senso di ordinamento a un fine» (p. 106), cioè la perenne liturgia
cui saremo chiamati nella Gerusalemme celeste, che in ultima analisi è l’epifania
dell’Amore di Cristo, dalla cui iniziativa e non dalle nostre invenzioni scaturisce la vera
bellezza. Questa infatti non è una bellezza qualunque, è La bellezza di Dio (pp. 109-
69
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
114) e il suo splendore è tale da risultare in qualche modo «tremendo» (phriktós), da su-
scitare profonda impressione; e proprio da qui deriva il suo potenziale missionario, in
quanto manifestazione di una Realtà che ci supera, e che tuttavia «[...] proprio allora,
paradossalmente, diventa vicina» (p. 114).
Nelle pagine finali — Dove si intrufolano gli angeli (pp. 115-118) — l’autore racco-
manda un particolare canone estetico che richiama molto da vicino quello spirito «ange-
lico» della liturgia caro a Papa Benedetto XVI: l’ariosità. «Non ci sia nulla, in essa, di
troppo sacrificato o di troppo pesante e opprimente, né i suoni, né la luce, né i protago-
nisti. Lasciamo alla Parola, alla preghiera, alle melodie, ai raggi di luce, all’incenso, il
tempo e lo spazio per arrivare a un’abside e ritornare a un nartece, il tempo e lo spazio
per toccare Dio e toccare l’uomo, il tempo e lo spazio per andare e tornare. Tutta la
liturgia sta in questo va e vieni, in questo spazio aerato, questo respiro, questo intersti-
zio dove s’intrufolano gli angeli» (p. 115).
Stefano Chiappalone
70
La buona
battaglia
Roma, 9 dicembre 2009. La trasmissione La vita in diretta, in onda su Rai Uno, condotta
dal giornalista dottor Lamberto Sposini, ha dedicato una puntata al tema Crocifissi e mi-
nareti, in relazione al referendum svizzero sui minareti e alle polemiche sull’esposizione
del crocifisso nelle aule scolastiche. Con altri è intervenuto il dottor Massimo Introvigne,
di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.
Bergamo, 11 dicembre 2009. Nella Sala degli Angeli della Casa del Giovane, organiz-
zato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo I cattolici di fronte alla Co-
stituzione. Tra realismo e ideologia. Presentato da Umberto Reniero, dell’organismo
promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, presidente dell’ISIIN, l’I-
stituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale.
Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 29 dicembre 2009. Presso il Cenacolo dei Padri
Venturini, la Congregazione di Gesù Sacerdote, organizzato da Alleanza Cattolica, da
Amicizia Cattolica e dall’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Forma-
zione Cattolica, si è tenuto un ritiro di formazione sul tema Il problema dell’ora presen-
te e la risposta dei cattolici. Dopo la recita del Rosario e i saluti di Umberto Bringheli,
di Alleanza Cattolica, che ha introdotto e moderato i vari momenti della giornata, duran-
te la mattina sono stati trattati gli argomenti Introduzione alla spiritualità ignaziana, re-
latore don Giuseppe Zanghì, parroco di Rodì Milici, in provincia di Messina, e, secondo
un percorso diversificato, contemporaneamente, Nel cinquantenario della pubblicazione
di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione: l’attualità di un libro da vivere, relatore Antonino
Teramo, dell’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Formazione Cattoli-
ca, e Interroga la Bellezza: ti risponderà Dio. Itinerario attraverso la via pulchritudinis,
relatore il dottor Daniele Fazio, della medesima associazione. Nel pomeriggio, dopo la
proiezione del filmato Plinio Corrêa de Oliveira: un uomo, un ideale, un’epopea, il
dottor Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Il mondo, la
Chiesa, il nostro apostolato.
Lamezia Terme (Catanzaro), 14 gennaio 2010. Nel Teatro Umberto, organizzato dal-
l’associazione Futura. Centro Studi politici, culturali, sociali e giuridici con il patrocinio
della Presidenza del Consiglio Provinciale, si è tenuto un convegno sul tema Immigra-
zione: problema o risorsa? Dopo gl’interventi di Carmelo Cortellaro, dell’associazione
promotrice, del dottor Giuseppe Ruberto, presidente del Consiglio Provinciale, e del-
l’avvocato Pasquale Scaramuzzino, pure dell’associazione promotrice, di fronte a un
pubblico di circa centocinquanta persone, ha trattato l’argomento il dottor Massimo In-
trovigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Re-
ligioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Lecce, 16 gennaio 2010. Nella sala congressi dell’Hotel President, organizzato da Pro-
getto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta,
Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio
dell’Associazione Industriali della Provincia, si è tenuto un incontro sul tema Globaliz-
zazione e sviluppo, la sfida demografica. Introdotto dall’onorevole Alfredo Mantovano,
sottosegretario di Stato agli Interni, ha trattato l’argomento il dottor Ettore Gotti Tede-
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schi, presidente dello IOR, l’Istituto per le Opere di Religione, e del Banco Santander-
Italia. Fra i presenti il pro-vicario monsignor Fernando Filograna, il vice prefetto vicario
dottor Umberto Guidato, la vice-presidente della Provincia avvocato Simona Manca, il
consigliere regionale dottor Saverio Congedo, i consiglieri provinciali Pasquale Gaetani
e professor Raffaele Capone, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto
Giuseppe Ripa, i consiglieri comunali dottor Corrado De Rinaldis e avvocato Luigi Co-
clite, il presidente del consiglio comunale di Surbo Domenico Bianco e il presidente
dell’Associazione Industriali della Provincia dottor Piero Montinari. Nell’occasione soci
di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e
ha avuto eco sui mass media locali.
Soverato (Catanzaro), 16 gennaio 2010. Nel salone parrocchiale don Bosco, organiz-
zato dall’Unione ex allievi/e di don Bosco, si è tenuto un incontro su Le radici cristiane
dell’Europa. Fede, ragione e cultura. Dopo il saluto di don Tobia Carotenuto, direttore
dell’Istituto Salesiano Sant’Antonio da Padova, presentato dall’avvocato Francesco Il-
liano, presidente dell’organismo promotore, di fronte a un pubblico di circa duecento
persone, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica,
direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annun-
ciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Lamezia Terme (Catanzaro), 26 gennaio 2010. Nella Casa del Sacerdote, organizzato
dal Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia, si è tenuto un incontro su Le radici
dell'Europa. Presentato dalla professoressa Maria Josè Sdanganelli, dell’organismo pro-
motore, ha trattato l’argomento il dottor Elia Sgromo, di Alleanza Cattolica.
Ferramonti di Tarsia (Cosenza), 27 gennaio 2010. Nel museo del Campo di prigionia
di Ferramonti, Filippo Salatino, di Alleanza Cattolica, segretario del Centro Studi Marco
Biagi delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, è stato decorato, con
altri, della medaglia Pro Memoria, in occasione del Giorno della Memoria, per il contri-
buto dato alla divulgazione della storia della Seconda Guerra Mondiale, in particolare
delle vicende riguardanti i cittadini polacchi. Ha partecipato una delegazione polacca
guidata da Jan S tan is ław Ciechanowski, membro del governo della Repubblica di Po-
lonia, viceresponsabile dell’Ufficio per i Veterani di guerra e i perseguitati, e di cui fa-
cevano parte la sen. Dorota Arciszewska, vicepresidente della Commissione esteri del
Senato, e Wojciech Bilinski, capo dell’Ufficio Consolare dell’ambasciata presso l’Italia.
Fra i presenti, il dottor Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, e Carmelo Cam-
polo, presidente regionale dell’Unione Sportiva ACLI.
San Pancrazio Salentino (Brindisi), 30 gennaio 2010. Presso la Casa della Catechesi,
organizzato dal circolo ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e dall’asso-
ciazione Retinopera Salento si è tenuto un convegno dal titolo Il Lavoro e la Dottrina
Sociale della Chiesa. Sono intervenuti il dottor Ettore Zantonini, di Alleanza Cattolica,
componente della presidenza provinciale ACLI, il dottor Rino Spedicato, presidente
dell’associazione promotrice, Antonio Lamusta, presidente del circolo promotore, Elisa
Vetrugno, delegata del Gruppo Giovani di Retinopera Salento, e don Michele Arcangelo
Martina, parroco della Chiesa Madre San Pancrazio Martire. Fra i presenti, l’assessore
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Torino, 8 febbraio 2010. Organizzato dalla parrocchia di San Massimo nei propri
locali, si è tenuto un incontro sul tema La sfida educativa: genitori e figli. Presentata dal
parroco, don Franco Manzo, ha trattato l’argomento la professoressa Silvia Scaranari, di
Alleanza Cattolica.
Paternò (Catania), 18 febbraio 2010. Nella sala del palazzo Alessi, organizzato dal
circolo di Azione Giovani e dall’assessorato comunale alla Cultura, si è tenuto un con-
vegno dal titolo Io non dimentico ... e tu? 27 gennaio. 10 febbraio tra Memoria & Ri-
cordo, tra Identità & Storia. Introdotti da Venera Palumbo, presidente del circolo pro-
motore, e dopo il saluto dell’assessore alla Cultura Gianfranco Romano, sono intervenuti
il professor Tino Vittorio, docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Poli-
tiche dell’università di Catania, e il professor Ferdinando Raffaele, di Alleanza Cattolica.
Erba (Como), 28 febbraio 2010. Presso Radio Maria si è tenuta una tavola rotonda sul
tema I princìpi non negoziabili come criterio di discernimento politico. Moderati dal
dottor Marco Invernizzi, sono intervenuti il dottor Fabio Luoni, vice presidente dell’As-
sociazione Nuove Onde, e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica.
Vercelli, 2 marzo 2010. Nel Piccolo Studio del Sant’Andrea, organizzato da Alleanza
Cattolica e dal gruppo consiliare della Lega Nord al Comune, si è tenuta una Conferenza
sull’immigrazionismo. Contro i luoghi comuni del «politically correct». Presentati da E-
manuele Pozzolo, capogruppo della Lega Nord, sono intervenuti il dottor Massimo Intro-
vigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e
l’on. Roberto Cota. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Vighizzolo di Cantù (Como), 7 marzo 2010. Nel Teatro Fumagalli, organizzato dalla
Comunità Pastorale di Brenna-Cascina Amata Mirabello-Vighizzolo, si è tenuto un in-
contro dal titolo Educazione... mettiamo le basi. Presentato dal dottor Armando Zilioli,
presidente provinciale dell’AGeSC, l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, ha trat-
tato l’argomento il professor Lorenzo Cantoni, di Alleanza Cattolica.
Patti (Messina), 10 Marzo 2010. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Ra-
dio Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato Giovanni Cantoni, direttore di Cri-
stianità, su Il rapporto tra i cattolici e la politica alla luce del Magistero della Chiesa.
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Torino, 13 marzo 2010. Nella sala convegni di Terrazza Solferino, organizzato da Al-
leanza Cattolica, da Giovane Italia e da Movimento Giovani Padani, si è tenuto un in-
contro di presentazione del programma del candidato della coalizione di centrodestra al-
la presidenza della Regione, on. Roberto Cota. Dopo l’introduzione dell’avvocato Car-
melo Leotta, di Alleanza Cattolica, giovani appartenenti alle organizzazioni promotrici
hanno intervistato il sen. Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Popolo della Libertà,
l’on. Elena Maccanti, segretaria cittadina della Lega Nord, e i due candidati del Popolo
della Libertà al Consiglio Regionale, dottoressa Augusta Montaruli e Cristiano Bussola.
Al termine della serata, dopo il saluto del professor Mauro Ronco, di Alleanza Cattolica,
è intervenuto telefonicamente il candidato on. Roberto Cota.
Torino, 14 marzo 2010. Nella Galleria d’Arte Moderna, organizzato da La Destra Pie-
monte, si è tenuto un convegno dal titolo Qual è la ricetta per uscire dalla crisi in
Piemonte? Nel corso del convegno, presentato da Valter Maccanteli, di Alleanza Cattoli-
ca, il dottor Massimo Introvigne, della medesima associazione, direttore del CESNUR, il
Centro Studi sulle Nuove Religioni, ha trattato de La crisi economica e l’enciclica
«Caritas in veritate». L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Venaria Reale (Torino), 18 marzo 2010. Presso il Centro Iqbal Masih, organizzato dal
Comitato Giovanni Baietto sindaco per Venaria Reale, si è tenuto un incontro sul tema
Patto per la vita e per la famiglia, inteso a presentare l’omonimo Patto sottoscritto dal
candidato alla presidenza della Regione, on. Roberto Cota, con quattro garanti, e il ma-
nifesto di Alleanza Cattolica sulle elezioni regionali. Presentato dal dottor Gianpaolo
Cerrini a nome del Comitato promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Intro-
vigne, di Alleanza Cattolica. Ha concluso il candidato Giovanni Baietto. L’iniziativa è
stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Rimini, 5-8 dicembre 2009. Presso il Palazzo della Fiera, organizzata dal Rinnovamen-
to nello Spirito Santo per i propri animatori e responsabili, si è tenuta la Conferenza Na-
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zionale Animatori dal titolo «Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l’arma-
tura di Dio» (cf Ef 6, 10-11). Il 7, presentato dal giornalista dottor Saverio Gaeta, il dot-
tor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi
sulle Nuove Religioni, ha trattato de «I dominatori di questo mondo tenebroso» (Ef 6,
12). Il male, la storia, la Rivoluzione. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui
mass media locali e nazionali.
Isernia, 6 febbraio 2010. Nell’aula magna dell’Università degli studi del Molise, orga-
nizzato dall’Ufficio Pastorale Giovanile della diocesi, nell’ambito di una serie di confe-
renze su Le ragioni della fede, si è tenuto un incontro dal titolo Buddha, Maometto, Ge-
sù. Chi è la verità?. Presentato da don Enzo Falasco, direttore dell’Ufficio promotore, di
fronte a un pubblico di oltre duecento persone, ha trattato l’argomento il dottor Massimo
Introvigne, di Alleanza Cattolica. Ha concluso il vescovo, S. E. mons. Salvatore Visco.
L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di manifesti.
Torino, 13 febbraio 2010. Presso Terrazza Solferino, organizzato dalla casa editrice
Arcadia, si è tenuto un incontro di presentazione del romanzo di Marcel Martin — pseudoni-
mo di Marcello Lattuca e Martina Carli —, Abrasax. Complotto in Vaticano, pubblicato dal-
la stessa editrice. Hanno trattato il tema di dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica,
direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e gli autori.
Ponsacco (Pisa), 26 febbraio 2010. Organizzato da Alleanza Cattolica e dal gruppo Gio-
vani per un Pensiero Forte, presso l’Auditorium della Mostra del Mobilio, si è tenuto un
incontro dal titolo Risveglio islamico e immigrazione nel declino morale e demografico
dell’Europa. Riflessioni a margine del libro L’ultima rivoluzione dell’Europa del
conservative statunitense Christopher Caldwell. Introdotto dall’architetto Stefano Giobbi,
di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, della medesi-
ma associazione. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Bientina (Pisa), 27 febbraio 2010. Nella sala conferenze dell’oratorio Regina della
Pace, organizzato dalla parrocchia di Santa Maria Assunta in collaborazione con l’asso-
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ciazione culturale La Compagnia del Lago, si è tenuto un incontro dal titolo Pluralismo
religioso, «sette», moschee: che cosa devono fare lo Stato e la Chiesa? Per la libertà
religiosa, contro il relativismo. Introdotto dal dottor Stefano Banti, dell’associazione
promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica.
L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali.
Chiesina Uzzanese (Pistoia), 27 febbraio 2010. Nel Centro Civico Lorenzo Mazzocchi,
organizzato dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune, si è tenuto un incontro dal titolo
Immigrazione: risorsa o problema? Introdotto dalla dottoressa Mariateresa Parrino,
vicepresidente dell’ente promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne,
di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Asti, 5 marzo 2010. Nella Sala Consiglio del Palazzo Provinciale si è concluso il ciclo di
lezioni Ai piedi dei grandi maestri, organizzato dall’Università della Terza Età in colla-
borazione con la Provincia, con la presentazione del volume omonimo, a cura del pro-
fessor don Luigi Berzano, ordinario di Sociologia presso l’Università di Torino, edito da
Spettatore Libri, che raccoglie gl’interventi dell’intero corso. Presentati dal dottor Antonio
Baudo, assessore provinciale all’Istruzione, sono intervenuti diversi co-autori, fra cui il
dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi
sulle Nuove Religioni, nonché il curatore dello stesso testo, il professor don Berzano. Nel
corso del ciclo, sempre presso il Palazzo Provinciale, il 22 gennaio PierLuigi Zoccatelli, di
Alleanza Cattolica e del CESNUR, ha tenuto una lezione sul tema Il monachesimo
benedettino; il 19 febbraio la professoressa Silvia Scaranari, pure di Alleanza Cattolica, è
intervenuta su I maestri sufi; e lo stesso 5 marzo il dottor Introvigne ha trattato il tema I
maestri hassidici. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Genova, 12 marzo 2010. Presso la Comunità delle Figlie di San Giuseppe, organizzato
da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su Islam, libertà religiosa e ruolo delle
moschee. Presentata dal dottor Marco Dufour, dell’organismo promotore, ha trattato il
tema la professoressa Silvia Scaranari, della stessa associazione e del Centro Federico
Peirone di Torino. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco su mass media locali.
Torino, 12 marzo 2010. Nel Salone delle Feste del Circolo Ufficiali, organizzato dal-
l’Associazione Immagine per il Piemonte in collaborazione con il Comando Regione
Militare Nord, si è tenuto un incontro dal titolo Perché Rol affascina sempre? Il mito in-
tramontabile del grande sensitivo rivive nei nuovi libri di Maria Luisa Giordano, cui
hanno partecipato circa quattrocento persone. Dopo il dibattito moderato dal dottor Vit-
torio Giovanni Cardinali, presidente dell’Associazione promotrice, e la proiezione di se-
quenze dal documentario di Nicolò Bongiorno Gustavo Rol, un mondo dietro al mondo,
ha concluso il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR,
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il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui
mass media locali.
Roma, 19 marzo 2010. Nel corso del programma La notte di Radio 1, il giornalista
dottor Sandro Capitani ha intervistato sui nuovi movimenti religiosi, in relazione a
episodi di cronaca, il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del
CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.
Roma, 19 marzo 2010. Il programma Radio Anch’io, condotto dal giornalista dottor
Ruggero Po in onda su Radio 1, ha dedicato una puntata al tema Arcipelago sette. È
intervenuto, con altri, il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del
CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.
Milano, 25 marzo 2010. Nel corso del programma Mattino Cinque, in onda su Canale 5,
i giornalisti dottor Paolo Del Debbio e Federica Panicucci hanno intervistato il dottor Mas-
simo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove
Religioni, sul tema dei nuovi movimenti religiosi, in relazione a episodi di cronaca.
Buona stampa
Ferrara, 10 dicembre 2009. Organizzato nella propria sede dal Circolo di Cristianità, si è te-
nuto un incontro di presentazione della rivista Cristianità. Sono intervenuti il professor Leonar-
do Gallotta, coordinatore del Circolo, e Renato Cirelli, entrambi di Alleanza Cattolica.
Ferrara, 25 marzo 2010. Organizzata da Alleanza Cattolica nella propria sede, si è te-
nuta la presentazione del numero 355 della rivista Cristianità. Le principali tematiche
trattate nel fascicolo sono state illustrate da Renato Cirelli, dell’organismo promotore.
Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle
Nuove Religioni, e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Ha concluso Claudio Accardi,
del Circolo promotore. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Erba (Como), 27 dicembre 2009. Presso Radio Maria si è tenuta una tavola rotonda
dal titolo Il pensiero e l’opera di Plinio Corrêa de Oliveira. Moderati dal dottor Marco
Invernizzi, sono intervenuti Giovanni Cantoni, di Alleanza Cattolica e direttore di Cri-
stianità, il dottor Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuo-
ve Religioni, e il giornalista Marco Respinti.
Napoli, 4 marzo 2010. Nel salone del Circolo Artistico Politecnico, organizzato da Al-
leanza Cattolica in collaborazione con l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà,
TFP, si è tenuto un convegno inteso a presentare l’opera di Plinio Corrêa de Oliveira
(1908-1995), Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Edizione del cinquantenario (1959-
2009) con materiali della «fabbrica» del testo e documenti integrativi, edita da Sugarco.
Presentati dall’avvocato Giovanni Formicola, dell’organismo promotore, sono interve-
nuti il dottor Julio Loredo de Izque, presidente dell’Associazione Tradizione Famiglia
Proprietà, su «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione»: sintesi di una vita, e Giovanni Canto-
ni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, su «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione»
cinquant’anni dopo. Fra i presenti, don Marcello Stanzione, parroco della chiesa di San-
ta Maria la Nova di Campagna, in provincia di Salerno, fondatore e responsabile della
Milizia San Michele Arcangelo, e il consigliere regionale della Campania, Pietro Diodato.
Magistero
Torino, 14 dicembre 2009. Nell’Aula Magna dell’Università Pontificia Salesiana, or-
ganizzato dall’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, si è tenuto un convegno su
Politica e sviluppo. La sfida etica della «Caritas in veritate». Dopo i saluti dell’assessore
provinciale all’Agricoltura, dottor Marco Balagna, e della presidente della Regione, profes-
soressa Mercedes Bresso, e l’intervento dell’arcivescovo S. Em. il card. Severino Poletto,
che ha assistito a tutti i lavori del convegno, presentato dal dottor Riccardo Ghidella, presi-
dente provinciale dell’UCID, di fronte a un pubblico di oltre trecento persone, il dottor Mas-
simo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove
Religioni, ha presentato il tema e ha rivolto domande ai partecipanti alle due sessioni: nella
prima, gli onn. Michele Vietti ed Enrico Letta e il sottosegretario al ministero dei Lavori
Pubblici, Infrastrutture e Trasporti, dottor Bartolomeo Giachino; nella seconda, il vicepresi-
dente nazionale di Confindustria dottor Antonio Costato, la presidente di Confindustria Pie-
monte dottoressa Mariella Enoc e il vicepresidente dell’Associazione Bancaria Italiana, dot-
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tor Camillo Venesio. Presentato dallo stesso dottor Introvigne, ha concluso i lavori il dottor
Giancarlo Abete, vicepresidente nazionale dell’UCID. L’iniziativa è stata annunciata e ha
avuto eco sui mass media locali e nazionali.
Bergamo, 16 gennaio 2010. Nella Sala degli Angeli della Casa del Giovane, organizza-
to dal Circolo culturale Tradizione e Nuova Evangelizzazione in collaborazione con Al-
leanza Cattolica, Fede e Cultura, il Centro culturale Alle radici della Comunità e Il Ti-
mone, si è tenuto un incontro dal titolo Le prospettive di una «riforma» della riforma
liturgica. Il giornalista dottor Alessandro Gnocchi ha intervistato monsignor Nicola
Bux, consultore dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
Villafranca in Lunigiana (Massa), 16 gennaio 2010. Nel Cinema Teatro Città di Vil-
lafranca, organizzato dall’Associazione Scienza & Vita Pontremoli-Lunigiana in collabo-
razione con l’assessorato comunale alle Attività Produttive e con l’Editore Cantagalli di
Siena, si è tenuto un incontro su Lo sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera alla
luce dell’enciclica «Caritas in veritate». Introdotti dall’assessore alle Attività Produttive,
avvocato Umberto Zangani, sono intervenuti il dottor Cristian Ricci, di Alleanza Cattolica,
presidente dell’Associazione promotrice, la dottoressa Ana Cristina Villa-Betancourt, re-
sponsabile della Sezione Donna del Pontificio Consiglio per i Laici, gli onn. Alessandro
Pagano e Massimo Polledri. Fra i presenti, il vicesindaco reggente ingegner Pietro Cerrut-
ti. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
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Copertino (Lecce), 28 gennaio 2010. Organizzato dalla parrocchia della Beata Vergine
Maria del Rosario nei propri locali, si è tenuto un incontro dal titolo Se vuoi coltivare la
pace, custodisci il Creato: una riflessione sulle tematiche ambientali a partire dal mes-
saggio per la pace 2010. Presentato dal parroco, don Santino Bove-Balestra, ha trattato
l’argomento Cosimo Galasso, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha
avuto eco sui mass media locali.
Alatri (Frosinone), 5 febbraio 2010. Nella Biblioteca Comunale, organizzato dal Circolo
culturale Vivarium, si è tenuto un incontro dal titolo Carità contro avidità. Benedetto XVI e
la sfida della «Caritas in veritate». Presentato dall’ingegner Guido Verna, di Alleanza Cat-
tolica, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, della medesima associazione,
direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha concluso l’avvocato Remo
Costantini, presidente del circolo promotore e assessore al Bilancio. Fra i presenti, il sen.
Oreste Tofani e il dottor Giuseppe Ciuffi, sindaco di Pescosolido, in provincia di Frosinone.
L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Torino, 25 febbraio 2010. Nel Salone Teatro Giulia di Barolo, organizzato dalla par-
rocchia di Santa Giulia, si è tenuto un incontro dal titolo La cultura e la politica si con-
frontano con l’enciclica di Benedetto XVI «Caritas in veritate». Presentati e moderati
dal professor Luca Finatti, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti il dottor Massimo In-
trovigne, della medesima associazione, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle
Nuove Religioni, e i consiglieri regionali Davide Gariglio e Giampiero Leo. L’iniziativa
è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
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Milazzo (Messina), 26 febbraio 2010. Nella chiesa parrocchiale di San Giacomo, orga-
nizzato dal Rotary Club Milazzo, si è tenuto un incontro dal titolo «Caritas in veritate»
enciclica sociale di Benedetto XVI. Dopo il saluto del professor Biagio Ricciardi, presi-
dente dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di
Cristianità, e ha concluso l’avvocato Massimiliano Fabio, assistente del Governatore,
dottor Francesco Arezzo. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno
stand librario. Fra i presenti, il professor Dario Caroniti, assessore alle Politiche della
Famiglia, ai Rapporti con le Chiese e alle Politiche per la Sicurezza del Comune di Mes-
sina, e padre Alessio Mandanikiotis, presbitero della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Ita-
lia e Malta ed Esarcato per l’Europa Meridionale. L’iniziativa è stata annunciata con
l’affissione di locandine e sui mass media locali.
Lucca, 27 febbraio 2010. Nella Villa Le Quattro Torri, nell’ambito di un convegno sul-
le problematiche del mondo del lavoro organizzato dal movimento Stella e Corona, il
dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, ha svolto una relazione sull’enciclica
Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto
eco sui mass media locali.
Prato, 28 febbraio 2010. Organizzata da Alleanza Cattolica, nella Villa del Palco, si è
tenuta una giornata di studio dal titolo La bellezza, la Contro-Rivoluzione, Benedetto
XVI. Ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, dell’associazione promotri-
ce. La Messa è stata celebrata da padre Serafino Lanzetta F.I.
Patti (Messina), 3 Marzo 2010. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Radio
Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza
Cattolica, su Il primo quinquennio del pontificato di Papa Benedetto XVI.
Bergamo, 6 marzo 2010. Nella Sala degli Angeli della Casa del Giovane, organizzato
dal Circolo culturale Tradizione e Nuova Evangelizzazione in collaborazione con Al-
leanza Cattolica, Fede & Cultura, Centro Culturale Alle radici della Comunità e Il Ti-
mone si è tenuto un incontro sul tema Dal discorso alla Curia Romana al Motu Proprio
Summorum Pontificum. Continuità e riforma. Presentato da Giuseppe Beretta, di Al-
leanza Cattolica, ha trattato l’argomento don Pietro Cantoni, moderatore dell’OMME,
l’Opus Mariae Matris Ecclesiae, e docente presso l’Istituto Teologico Interdiocesano di
Camaiore, in provincia di Lucca.
Lamezia Terme (Catanzaro), 7 marzo 2010. Nel Grand Hotel Lamezia, organizzato
dal Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia, si è tenuto un incontro di spiritualità
per le proprie aderenti. Nel corso della sezione mattutina, presentato dalla professoressa
Maria Josè Sdanganelli, dell’organismo promotore, il dottor Elia Sgromo, di Alleanza
Cattolica, ha trattato de La via della bellezza nel magistero di Benedetto XVI. Fra i
presenti la professoressa Anna Canale Parola, vicepresidente nazionale dei Convegni.
Cosenza, 11 marzo 2010. Nella Sala Conferenze dell’Holiday Inn, organizzato dalle
ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e da Alleanza Cattolica, si è tenuto
un incontro dal titolo Benedetto XVI. 5 anni di pontificato: un maestro del nostro tempo.
Dopo il saluto del dottor Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, e l’introduzio-
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Roma, 11 marzo 2010. Presso la Pontificia Università Lateranense, promosso dalla Con-
gregazione per il Clero, si è tenuto un convegno sul tema Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacer-
dote. A conclusione della I sessione — aperta dal prefetto, cardinale Claudio Hummes —,
presentato dal professor Massimo Serretti, docente presso l’ateneo ospitante, il dottor Massi-
mo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove
Religioni, è intervenuto su «Recenti» mutazioni antropologiche. Al convegno hanno parteci-
pato circa mille persone, di cui oltre sessanta fra cardinali, arcivescovi e vescovi. Il 12 marzo
Papa Benedetto XVI ha ricevuto i congressisti e ha salutato ciascun relatore. L’iniziativa è
stata annunciata e ha avuto ampia eco sui mass media italiani e internazionali.
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Pie pratiche
Ferrara, 17 dicembre 2009. Organizzata da Alleanza Cattolica e dal Circolo di Cristia-
nità nella chiesa di Santa Chiara delle Cappuccine, si è tenuta un’ora di adorazione in
preparazione del Natale.
Ferrara, 4 febbraio 2010. Nella sede di Alleanza Cattolica, organizzato dal Circolo di
Cristianità, si è tenuto un incontro di preghiera con meditazioni e recita del Rosario in
preparazione della Giornata per la Vita.
Padova, 23 marzo 2010. Nella chiesa parrocchiale di San Tomaso Becket, organizzata
da Alleanza Cattolica si è svolta una Via Crucis in riparazione dei peccati sociali e per
la Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa. Fra i presenti il parroco, don Luigi
Faggin, che ha portato la Croce per la durata della pia pratica.
Agiografia
Roma, 26 dicembre 2009. Nel corso del programma In Europa in onda su Radio 1, il
dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Stu-
di sulle Nuove Religioni, è stato intervistato dalla giornalista dottoressa Tiziana Di Si-
mone sul significato della festa di Santo Stefano nella cultura religiosa europea.
Piacenza 29 gennaio 2010. Nella sala didattica della Galleria d’Arte Moderna Ricci
Oddi, organizzato dal Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia, si è tenuto un in-
contro dal titolo La parabola del Figliuol Prodigo secondo il Vangelo di San Luca. Pre-
sentato da Rossella Beoni Bigli, presidente del Convegno, ha trattato l’argomento il pro-
fessor Giovanni Destri, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto
eco sui mass media locali.
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In memoriam
Milano, 8 gennaio 2010. Nella parrocchia di san Gioachimo, a richiesta di Alleanza
Cattolica, don Pietro Damian, dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae, e don Ferdinando Cit-
terio, docente di etica sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno celebrato
una Messa in suffragio del dottor Enzo Peserico, nell’anniversario della scomparsa.
Ferrara, 11 febbraio 2010. Nella chiesa di Santa Maria della Pietà, detta dei Teatini, a
richiesta di Alleanza Cattolica, padre Riccardo Linares dei Chierici Regolari ha cele-
brato una Messa in suffragio dei defunti dell’associazione e del Circolo di Cristianità.
Lecce, 11 febbraio 2010. Nella chiesa di Santa Maria della Porta, a richiesta di
Alleanza Cattolica, il parroco don Antonio Perrone ha celebrato una Messa in suffragio
dei defunti dell’associazione.
Modena, 11 febbraio 2010. Nella chiesa dello Spirito Santo, a richiesta di Alleanza
Cattolica, il parroco don Giorgio Bellei ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti
dell’associazione.
Pisa, 11 febbraio 2010. Nella chiesa di Santa Caterina di Alessandria, a richiesta di Al-
leanza Cattolica, il parroco monsignor Guido Corallini ha celebrato una Messa in
suffragio del professor Marco Tangheroni e dei defunti dell’associazione.
Portici (Napoli), 11 febbraio 2010. Nella Cappella Reale, a richiesta di Alleanza Catto-
lica, il rettore don Michele Borriello ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti del-
l’associazione.
Roma, 11 febbraio 2010. Nella Rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza, a richiesta di Allean-
za Cattolica, don Dominique Rimaz, del clero di Friburgo, in Svizzera, ha celebrato una
Messa in suffragio dei defunti dell’associazione. Fra i presenti l’on. Alfredo Mantovano,
sottosegretario di Stato all’Interno, e il dottor Mario Cicala, consigliere della Corte di
Cassazione.
Tunisi (Tunisia), 13 febbraio 2010. Nella chiesa di Sainte Jeanne D’Arc, a richiesta di
Alleanza Cattolica, il parroco, don Jawad Alamat, ha celebrato una Messa in lingua
italiana in suffragio dei defunti dell’associazione.
Massoneria
Crotone, 15 gennaio 2010. Nel Salone Sant’Agostino della parrocchia di Santa Rita, or-
ganizzato dall’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, si è tenuto un incontro della Cattedra
Ratzinger dal titolo Massoneria: Dan Brown dice sì, perché la Chiesa dice no. Introdotto
dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, di fronte a un pubblico di circa
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Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Napoli, 20 gennaio 2010. Nell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, organizzato dal
CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, in collaborazione con Alleanza Catto-
lica e l’adesione del Master in Studi Storico Religiosi dell’Università L’Orientale, si è
tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Massimo Introvigne Il simbolo ritrova-
to. Massoneria e società segrete: la verità oltre i miti, edita da Piemme. Presentato dal
dottor Alessandro Iovino, referente del CESNUR in Campania, dopo un’introduzione
del professor Giancarlo Rinaldi, ordinario a L’Orientale, e un intervento dell’avvocato
Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, su Le teorie del complotto, ha trattato l’ar-
gomento lo stesso dottor Introvigne, della medesima associazione, direttore del CES-
NUR. Fra i presenti, il vicequestore Davide Rocco.
Vercelli, 18 febbraio 2010. Presso il Circolo Ricreativo, organizzato dal Lions Club, si
è tenuto un incontro dal titolo Il simbolo ritrovato. I romanzi di Dan Brown — dal «Co-
dice Da Vinci» a «Il simbolo perduto» —, le società segrete e le religioni, volto a pre-
sentare l’opera di Massimo Introvigne Il simbolo perduto. Massoneria e società segrete:
la verità oltre i miti, edita da Piemme. Introdotto dal dottor Pier Giuseppe Raviglione,
presidente del sodalizio promotore, trattato l’argomento lo stesso dottor Introvigne, di
Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’ini-
ziativa ha avuto eco sui mass media locali.
Bioetica
Sant’Elpidio a Mare (Fermo), 16 gennaio 2010. Nell’Auditorium Graziano Giusti,
organizzato dall’Associazione Culturale Donne per la Vita, si è tenuto un incontro sul
tema Pillola RU486: la favola dell’aborto facile. Presentati dall’avvocato Franca Roma-
gnoli, presidente dell’associazione promotrice, che ha introdotto e coordinato i lavori,
88
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
San Cataldo (Caltanissetta), 26 gennaio 2010. Nella sala comunale Paolo Borsellino,
organizzato dall’Associazione Culturale San Giorgio, si è tenuto un incontro in prepara-
zione della Giornata della Vita. Presentato dal professor Francesco Lo Valvo, presidente
del sodalizio promotore, di fronte a un pubblico di circa cento persone, ha trattato l’ar-
gomento il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica. È seguita la proiezione del
documentario La vita è una cosa meravigliosa.
Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 6 febbraio 2010. Organizzato nei propri locali
dalla parrocchia di Santa Venera in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un
incontro dal titolo La cultura della vita contro la cultura della morte in preparazione
della Giornata per la Vita. Dopo la recita del Rosario e la Messa in suffragio di tutte le
vittime degli attacchi alla vita, celebrata dal parroco, don Cosimo Genovese, sono inter-
venuti Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica, su La difesa della vita nel Magistero
della Chiesa e l’impegno dei cattolici, e il dottor Luca Basilio Bucca, della medesima
associazione, su Difendere la vita: ragioni laiche. L’iniziativa è stata annunciata con
l’affissione di locandine.
L’Aquila, 7 febbraio 2010. In località Pettino, nella parrocchia di San Francesco d’As-
sisi, in occasione della Giornata per la Vita, organizzato dal Movimento per la Vita, in
collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare e con l’Associazione
Scienza & Vita L’Aquila, si è tenuto un incontro dal titolo La vita e il silenzio. La don-
na e la pillola RU486: implicazioni mediche ed antropologiche di un aborto chimico.
Moderati dal diacono dottor Raimondo Dionisio, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti
il dottor Arnaldo Foresti, presidente dell’Associazione promotrice, e la psicologa Pia
Saraceni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Portici (Napoli), 7 febbraio 2010. In occasione della Giornata per la Vita, nella Cap-
pella Reale al termine della Messa, il dottor Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica,
ha tenuto una meditazione sul significato dell’evento.
Paola (Cosenza), 11 febbraio 2010. Nel Salone Montevergine, organizzato dalla par-
rocchia di Santa Caterina Vergine, in collaborazione con le ACLI, le Associazioni
Cristiane Lavoratori Italiani, Alleanza Cattolica, Forum delle Associazioni Familiari,
Ufficio Migrantes e Associazione Scienza & Vita Cosenza, si è tenuto un incontro di
presentazione del tema della Giornata per la Vita. Dopo i saluti del parroco, don Bruno
Di Domenico, responsabile dell’Ufficio Migrantes, sono intervenuti il magistrato Do-
menico Airoma, di Alleanza Cattolica, il dottor Michele Florio, dirigente dell’Associa-
zione promotrice, e il professor Salvatore Turano, dirigente provinciale delle ACLI. Fra
i presenti, il presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale, Alessandro Perrotta, e i
presidenti regionali delle ACLI, dottor Saverio Sergi, e dell’Unione Sportiva ACLI,
Carmelo Campolo. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Napoli, 19 febbraio 2010. Organizzato dal Comitato Civico Prima Municipalità Napoli
nella sala consiliare di quest’ultima, si è tenuto un incontro sul testamento biologico.
Dopo un intervento del consigliere municipale Francesco Esposito, promotore dell’ini-
ziativa, e del presidente della Municipalità Fabio Chiosi, moderati da Domenico Spena,
responsabile dell’Associazione Luca Coscioni, sono intervenuti il notaio Giuseppe Di
Transo, l’avvocato Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, il dottor Mariano Mari-
no, consigliere comunale di Casoria, in provincia di Napoli, e Mina Welby, pure del-
l’Associazione Luca Coscioni. Fra i presenti, i consiglieri della Municipalità Ugo Chi-
rico, Vincenzo Serio, Laura Capobianco, Alberto Pierantoni, Diego D’Alessio e Cristina
Caria. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Palermo, 25 febbraio 2010. Presso l’Hotel President, organizzato dalla FILDIS, la Fe-
derazione Italiana Laureate e Diplomate Istituti Superiori, si è tenuto un incontro su Il
testamento biologico. Dopo la relazione del dottor Goffredo Vaccaro, direttore dell'Ho-
spice per le cure palliative ai malati terminali di Salemi, in provincia di Trapani, è inter-
venuta l’avvocato Maria Letizia Russo, presidente regionale dell’IDIS, l’Istituto per la
Dottrina e l’Informazione Sociale.
Napoli, 13 marzo 2010. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia del SS. Crocifisso
e di Santa Rita, si è tenuto il secondo di due incontri su temi di bioetica per un gruppo di
fidanzati. Presentata da Antonio Barbato, responsabile decanale per la Pastorale Familiare,
la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica, ha trattato di Sessualità umana: ve-
rità e significato. L’incontro precedente si era tenuto con lo stesso presentatore il 6 su La
paternità responsabile, relatore il dottor Carmine Napolitano, pure di Alleanza Cattolica.
Palermo, 22 marzo 2010. Nella sala conferenze dell’Istituto delle Suore di San Vincen-
zo, organizzato dal Movimento per la Vita, in collaborazione con l’AMCI, l’Associazio-
ne Medici Cattolici Italiani, e con il Centro Metodi Naturali per la Regolazione della
Fertilità, si è tenuta la prolusione al corso di formazione sul tema generale Ai confini
della vita. Sono intervenuti l’on. dottor Nicolò Piccione, presidente regionale dell’AM-
CI, su La riforma sanitaria e il diritto a vivere, e l’avvocato Maria Letizia Russo, presi-
dente regionale dell’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, su Il testamento
biologico.
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Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Famiglia
Torchiarolo (Brindisi), 18 gennaio 2010. Nel Salone della Scuola Materna San Giu-
seppe Suore Salesiane Ss.Cc., organizzato dalla parrocchia di Maria Santissima Assun-
ta, si è tenuto un incontro dal titolo Giovani coppie: crisi del settimo anno o settimo
mese? La famiglia cristiana ai tempi del relativismo. Introdotto dal dottor Nicola Seri-
nelli, responsabile del gruppo coppie della parrocchia, ha trattato l’argomento Cosimo
Galasso, di Alleanza Cattolica. Ha concluso il parroco, don Luigi Greco. L’iniziativa è
stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Storia
Ferrara, 18 febbraio 2010. Organizzato da Alleanza Cattolica nella propria sede, si è
tenuto un incontro dal titolo Andreas Hofer a duecento anni dalla morte. Presentato da
Leonardo Gallotta, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento Renato Cirelli,
della stessa associazione. In video-conferenza hanno assistito all’incontro alcuni espo-
nenti della Scuola di Comunità di Casalecchio, in provincia di Bologna.
Portici (Napoli), 20 febbraio 2010. Nella Cappella Reale, organizzato dal rettore don
Michele Borriello, in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul
tema Pio IX e il Risorgimento. Mito e luoghi comuni. Presentato dal dottor Antonio
Mondelli, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento il dottor Francesco Pappalardo,
della medesima associazione. Ha concluso don Borriello.
Staggia Senese (Siena), 12 marzo 2010. Nella parrocchia di Santa Maria Assunta, or-
ganizzato dal Centro Culturale Amici del Timone, si è tenuto un incontro dal titolo Martiri
cristiani della Guerra di Spagna. Cosa è successo davvero dal 1936 al 1939. Presentato
dalla dottoressa Angela Petraglia, presidente del sodalizio promotore, di fronte a un pub-
blico di circa duecento persone, ha trattato l’argomento l’avvocato Giovanni Formicola, di
Alleanza Cattolica. Ha concluso il viceparroco don Stefano Bimbi. Fra i presenti, il
parroco don Giovanni Rinaldi e il dottor Leonardo Tirabassi, presidente del Circolo dei
Liberi di Firenze, federato alla Fondazione Magna Carta. L’iniziativa è stata annunciata
con l’affissione di locandine e sui mass media locali, sui quali ha pure avuto eco.
Sindone
Torino, 18 febbraio 2010. Presso la parrocchia dei Santi Angeli Custodi, organizzato
dal parroco, don Ettore Maria Cattaneo, si è tenuto un incontro sul tema La prima foto-
grafia della Sindone all’Esposizione di Arte Sacra di Torino 1898. Presentato dal
parroco, ha trattato l’argomento l’architetto Marco Albera, di Alleanza Cattolica, vice-
presidente dell’Accademia di Belle Arti.
Copertino (Lecce), 11 marzo 2010. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia della
Beata Vergine del Rosario, si è tenuto un incontro su La sindone e i vangeli. Presentato
dal parroco, don Santino Bove-Balestra, ha trattato l’argomento Cosimo Galasso, di
Alleanza Cattolica.
91
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
Copertino (Lecce), 28 marzo 2010. Nella parrocchia della Beata Vergine del Rosario,
organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su La Sindone e la verità
storica dei Vangeli. Introdotto dal parroco, don Santino Bove-Balestra, ha trattato l’ar-
gomento Cosimo Galasso, dell’associazione promotrice. L’iniziativa è stata annunciata
e ha avuto eco sui mass media locali.
Satanismo
Lecce, 26 febbraio 2010. Organizzato nei propri locali dalla Libreria Edizioni Paoline in
collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro, con supporto multimediale,
di presentazione dell’opera di Fra Benigno Palilla, dei Frati Minori Rinnovati, Il diavolo
esiste. Io l’ho incontrato, Edizioni Paoline. Presentato dal dottor Roberto Cavallo, di
Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento l’avvocato Vincenzo Scarpello, della medesi-
ma associazione. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Sassari, 24 marzo 2010. Organizzato dalla Libreria Internazionale Koiné, dalla Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’università, nel proprio Open Space, e dall’Associazione Cul-
turale Larathanos, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Massimo Intro-
vigne I satanisti. Storia, riti e miti del satanismo, edita da Sugarco. Presentato a nome
degli organizzatori dal dottor Vincenzo Mangione, ha trattato l’argomento lo stesso dot-
tor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuo-
ve Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Olbia, 25 marzo 2010. Presso Olbia Expo, organizzato dall’Università delle Tre Età, si
è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Massimo Introvigne I satanisti. Sto-
ria, riti e miti del satanismo, edita da Sugarco. Presentato dal dottor Agostino Amucano,
presidente dell’Associazione Culturale Larathanos, ha trattato l’argomento lo stesso dot-
tor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuo-
ve Religioni. Ha concluso don Giovanni Sini, direttore del periodico della diocesi di
Tempio Ampurias Gallura e Anglona. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui
mass media locali.
92
Pubblicazioni
delle Edizioni Cristianità
MAGISTERO PONTIFICIO
1. GIOVANNI PAOLO II, Per iscrivere la verità cristiana sull’uomo nella realtà della nazione
italiana. Loreto, 11 aprile 1985, 1985, € 1,55
2. PAOLO VI, La società democratica. Lettera «Les prochaines assises», 1990, € 1,03
3. GIOVANNI PAOLO II, Annunciare il valore religioso della vita umana. Discorso «Sono lieto»,
2a ed. accresciuta, 1993, € 1,55
4. PIO XII, I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico. Radiomessag-
gio natalizio «Benignitas et humanitas», 1991, € 2,07
5. SAN PIO X, La concezione secolarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e ai
Vescovi francesi «Notre charge apostolique», 1993, € 2,07
MAGISTERO EPISCOPALE
2. MONS. HANSLUDVIG MARTENSEN S.J., Vescovo di Copenaghen — Danimarca, Reincarnazio-
ne e dottrina cattolica. La Chiesa di fronte alla dottrina della reincarnazione, 1a ristampa,
1994, € 3,10
IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE
2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Via Crucis. Due meditazioni, con 14 tavole di
Giorgio Fanzini, 1991, € 5,16
LABATTAGLIADELLEIDEE
Dottrina e teoria dell’azione
1. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, con lettere di
encomio di S. E. mons. Romolo Carboni, arcivescovo titolare di Sidone e nunzio
apostolico, e con L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Saggio introduttivo
di Giovanni Cantoni, 3a ed. it. accresciuta, 1977, € 10,33
2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, La libertà della Chiesa nello Stato comunista. La Chiesa, il
decalogo e il diritto di proprietà, con una lettera di encomio della Sacra Congregazione dei
Seminari e delle Università, 1978, € 3,62
3. GIOVANNI CANTONI e MASSIMO INTROVIGNE, Libertà religiosa, «sette» e «diritto di
persecuzione». Con appendici, 1996, € 7,75
Panorami e documenti
1. FABIO VIDIGAL XAVIER DA SILVEIRA, Frei, il Kerensky cileno, con lettere di encomio delle
LL. EE. mons. Alfonso Maria Buteler, arcivescovo di Mendoza, in Argentina, mons. Antonio
de Castro Mayer, vescovo di Campos, in Brasile, e mons. Antonio Corso, vescovo di Mal-
93
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
donado-Punta del Este, in Uruguay, e con prefazione di Plinio Corrêa de Oliveira, 1973, €
7,75
2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA E SOCIEDAD CHILENA DE DEFENSA DE LA TRADICIÓN, FA-
MILIA Y PROPIEDAD, Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, 1973, € 10,33
3. GIOVANNI CANTONI, La «lezione italiana». Premesse, manovre e riflessi della politica di
«compromesso storico» sulla soglia dell’Italia rossa, con in appendice l’Atto di consacrazio-
ne dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria, 1980, € 12,91
4. ALFREDO MANTOVANO, La giustizia negata. L’esplosione della criminalità fra crisi dei valori
ed emergenza istituzionale, con presentazione di Mauro Ronco, 1992, € 7,75
5. GIULIO DANTE GUERRA, La Madonna di Guadalupe. Un caso di «inculturazione»
miracolosa. In appendice «Preghiera per la Vergine di Guadalupe» di Papa Giovanni Paolo
II, 1992, € 1,55
7. MARCO INVERNIZZI, L’Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di
impegno politico unitario dei cattolici. Con un’appendice documentaria, 1993, € 4,13
8. ALFREDO MANTOVANO, Giustizia a una svolta. Verso il ricupero o verso il tramonto della
legalità?, con prefazione di Mario Cicala, 1993, € 10,33
10. LORENZO CANTONI, Il problema della popolazione mondiale e le politiche demografiche.
Aspetti etici, 1994, € 5,16
11. OSCAR SANGUINETTI, Le insorgenze contro-rivoluzionarie in Lombardia nel primo anno
della dominazione napoleonica. 1796, con prefazione di Marco Tangheroni, 1996, € 10,33
12. IDIS. ISTITUTO PER LA DOTTRINA E L’INFORMAZIONE SOCIALE, Voci per un «Dizionario
del Pensiero Forte», a cura di Giovanni Cantoni e con presentazione di Gennaro Malgieri,
1997, € 12,91
13. ERMANNO PAVESI, Follia della Croce o nevrosi? «Funzionari di Dio. Psicogramma di un
ideale» di Eugen Drewermann e la critica della psicologia del profondo alla religione, con
presentazione di S. E. mons. Wolfgang Haas, arcivescovo di Vaduz, in Liechtenstein, e am-
ministratore apostolico di Coira, in Svizzera, e con prefazione di don Pietro Cantoni, 1998, €
9,30
Distributore esclusivo nelle librerie: Mescat s. r. l. — viale Bacchiglione, 20/A — I-20139 Mila-
no — tel. 02-55.21.08.00 — fax 02-55.21.13.15
Ordinazioni: (a) per posta: Cristianità, C.P. 185, I-29100 Piacenza; (b) per e-mail: info@
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di Alleanza Cattolica in Torino: 011-53.44. 54 — Milano: 02-73.05.14 — Bergamo: 035-
24.90.73 — Modena: 340-54.82.252— Roma: 06-68.76.738 — Napoli: 081-47.03.57 —
Palermo: 091-6788289 — Caltanissetta: 333-5768518
94
Cristianità in libreria
ABRUZZO
Chieti — Libreria De Luca — via Cesare De Lollis 12-14
L’Aquila — Libreria Colacchi — via Andrea Bafile 17
BASILICATA
Matera — Libreria Di Giulio — via Dante 61
Potenza — Edicola Arcangela Rondella — piazza Vittorio Emanuele II
CALABRIA
Lamezia Terme (Catanzaro) — Libreria Gioacchino Tavella — via Crati 15/17
CAMPANIA
Avellino — Libreria Guida — corso Vittorio Emanuele II 101
Caserta — Libreria Guida — via Caduti sul Lavoro 29/33
Napoli — Libreria Guida — via Port’Alba 20/23
Salerno — Libreria Guida — corso Garibaldi 142/b
EMILIA-ROMAGNA
Ferrara — Libreria Edizioni Paoline — via San Romano 35
Modena — Galleria Incontro Dehoniana— corso Canalchiaro 159
Parma — Libreria Fiaccadori — strada Duomo 8/a
Piacenza — Libreria Berti — via Legnano 1
Reggio Emilia — Libreria S. Paolo — via Emilia Santo Stefano 3/B
Sassuolo (Modena) — Libreria Cefa Galleria — via C. Stazione 30-35
LAZIO
Frosinone — Libreria Il Sagrato — via Mastroianni
Roma — Libreria Coletti a San Pietro — via della Conciliazione 3/A
— Libreria Edizioni Paoline — via della Conciliazione 22
— Libreria Àncora — via della Conciliazione 63
LIGURIA
Genova — Libreria Ed. San Paolo — piazza Matteotti 31/33r
LOMBARDIA
Bergamo — Libreria S. Paolo — via Paglia 2/H
Chiavenna (Sondrio) — Cartolibreria Paiarola — piazza Bertacchi 8
Cremona — Libreria S. Paolo — via Decia 1
Mantova — Libreria S. Paolo — viale Rimembranze 1/A
Milano — Libreria S. Paolo — piazza Duomo 18
— Libreria Àncora Artigianelli — via Larga 7
Pavia — Libreria S. Paolo — via Menocchio 8
Varese — Libreria Ambrosiana — galleria Manzoni 3
Varese — Libreria Don Bosco Elledici — via Cesare Battisti 6
Voghera (Pavia) — Libreria Bottazzi — via Cavour 59
95
Cristianità n. 356, aprile-giugno 2010
MARCHE
San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) — Libreria Nuovi Orizzonti — via Montebello 61
PIEMONTE
Biella — Libreria Paoline — via Seminari 9/a
Cuneo — Libreria Stella Maris — via Statuto 6
Torino — Libreria San Paolo — via Consolata 1 bis
Tortona (Alessandria) — Cartolibreria E. Balbi — corso Montebello 45
PUGLIA
Lecce — Libreria Edizioni Paoline — via S. Lazzaro 19
Taranto — Paoline Libreria — corso Umberto 76
SICILIA
Acireale (Catania) — Libreria Cattolica Veritas — via Genuardi 1
Agrigento — Libreria Edizioni Paoline — via Atenea 143
Caltanissetta — Libreria San Paolo — corso Umberto 125
Catania — Libreria C. Bonaccorso & A. Di Stefano — via Etnea 20/22
Gela (Caltanissetta) — Cartolibreria Miriam — via Cappuccini 26
Messina — Libreria Figlie di S. Paolo — via Garibaldi 59/61
Palermo — Libreria Lombardo-LDC — via Autonomia Siciliana 16/D
TOSCANA
Massa — Libreria Marzocco Paoline — via S. Sebastiano 2
Pisa — Libreria Edizioni Paoline — via Capponi 6
Lucca — Lucca Libri — corso Garibaldi 56
VENETO
Padova — Libreria San Paolo Gregoriana — via Vandelli 8-9
Verona — Libreria Editrice Salesiana — via Rigaste San Zeno 13
***
ARGENTINA
Buenos Aires — Club del Libro Cívico — M. T. de Alvear 1348-Local 147
Buenos Aires — Librería Huemul — Avenida Santa Fe 2237
Villa María (Cordova) — Expolibro — San Martín 85
FRANCIA
Parigi — Duquesne Diffusion — 27 avenue Duquesne
SPAGNA
Barcellona — Librería Balmes — Durán i Bas 11
96
Il sito Internet di Alleanza Cattolica — Cristianità
è raggiungibile all’indirizzo:
www.alleanzacattolica.org
info@alleanzacattolica.org
Alleanza Cattolica
la presentazione dell’associazione, lo statuto, le sedi principali
l’annuncio delle attività, con aggiornamento quotidiano
i comunicati stampa
i messaggi dell’agenzia ACNews
documenti e materiali suddivisi per aree tematiche
***
EX LIBRIS
67 François Cassingena-Trévedy O.S.B., La bellezza della liturgia, trad. it.,
Edizioni Qiqajon, Magnano (Biella) 2003
Recensione a cura di Stefano Chiappalone
71 LA BUONA BATTAGLIA
grafica: gae@gaecammarata.it