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201105
Sommario
Tipi di interventi su edifici esistenti
Edifici in cemento armato
Modellazione e input delle armature
Analisi con lo spettro di progetto (q=1,5)
Analisi con lo spettro elastico (q=1)
Analisi non lineari (pushover)
Edifici in muratura
Modellazione e input della struttura
Analisi con lo spettro di progetto
Analisi non lineari
Esempi di miglioramento sismico,
adeguamento sismico e interventi locali
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Richiami di normativa
8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
Si individuano le seguenti categorie di intervento:
interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di
sicurezza previsti dalle presenti norme;
interventi di miglioramento atti ad aumentare la
sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente
raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;
riparazioni o interventi locali che interessino elementi
isolati, e che comunque comportino un miglioramento
delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a
rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D.
lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del
paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad
interventi di miglioramento effettuando la relativa
valutazione della sicurezza.
3
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Richiami di normativa
È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza
e, qualora necessario, all’adeguamento della costruzione, a
chiunque intenda:
a) sopraelevare la costruzione;
b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente
connesse alla costruzione;
c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d’uso
che comportino incrementi dei carichi globali in fondazione
superiori al 10%; resta comunque fermo l’obbligo di
procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi
della struttura, anche se interessano porzioni limitate della
costruzione;
d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la
costruzione mediante un insieme sistematico di opere che
portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente.
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2
Richiami di normativa
8.7.5 PROGETTO DELL’INTERVENTO
Per tutte le tipologie costruttive, il progetto dell’intervento di
adeguamento o miglioramento sismico deve comprendere:
- verifica della struttura prima dell’intervento con identificazione
delle carenze e del livello di azione sismica per la quale viene
raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto);
- scelta motivata del tipo di intervento;
- scelta delle tecniche e/o dei materiali;
- dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali
elementi strutturali aggiuntivi;
- analisi strutturale considerando le caratteristiche della struttura
post-intervento;
- verifica della struttura post-intervento con determinazione
del livello di azione sismica per la quale viene raggiunto lo
SLU (e SLE se richiesto).
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Obiettivo dell’analisi
Per il progetto di un intervento di
miglioramento o adeguamento sismico
sarà necessario determinare le PGA
(livelli di azione sismica) che la struttura
è in grado di sopportare.
Nel corso della presentazione vedremo,
per le varie tipologie strutturali, come
ottenere i livelli di accelerazione
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3
Definizione delle normative
Con PRO_SAP è possibile effettuare le
verifiche di edifici esistenti in
ottemperanza alle NTC 2008
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Strutture in calcestruzzo
Prima di iniziare la modellazione con
PRO_SAP è necessario effettuare la
Caratterizzazione dei materiali,
della geometria e dei dettagli
strutturali
La normativa definisce 3 diversi livelli di
conoscenza (limitata adeguata e
accurata) funzione del numero di prove
e dei dettagli strutturali a disposizione
del progettista 8
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4
Livelli di conoscenza
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5
Archivio delle sezioni
Sulla base del
rilievo, sarà
possibile assegnare
l’archivio delle
sezioni.
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Analisi dei carichi
Paragrafo 2.6
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7
Definizione dei carichi dei solai
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Requisiti di sicurezza
I requisiti di sicurezza fanno riferimento allo stato di danneggiamento della struttura definito
mediante i seguenti quattro Stati Limite (SL):
SL di operatività (SLO): a seguito del terremoto, la costruzione nel suo complesso (includendo
elementi strutturali, elementi non strutturali, ecc.) non deve subire danni ed interruzioni d'uso
significativi.
SL di danno (SLD): a seguito del terremoto, la costruzione nel suo complesso(includendo
elementi strutturali, elementi non strutturali, apparecchiature rilevanti, ecc.) subisce danni tali da
non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza
e di rigidità nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente
utilizzabile pur nell'interruzione d'uso di parte delle apparecchiature.
SL di salvaguardia della vita (SLV): a seguito del terremoto, la costruzione subisce rotture e
crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali
cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la
costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine
di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali.
SL di Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi danni e crolli dei
componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la
costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di
sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
N.B.: l’inserimento dei casi di carico sismici di tipo Stato Limite di Salvaguardia della vita (SLV) e
Stato Limite di Danno (SLD) avviene in maniera automatica quando si genera un nuovo modello e
si effettuano le analisi secondo il DM 14/1/2008; la verifica per Stato Limite di salvaguardia della
vita (SLV) può essere eseguita in alternativa a quella di collasso (SLC) (par 8.3 DM 14/1/2008)
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8
Metodi di analisi
C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica
Gli effetti dell’azione sismica, possono essere valutati con uno dei metodi di cui al § 7.3 delle NTC, con le seguenti precisazioni.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi strutturali vengono distinti in “duttili” e “fragili”. La classificazione degli
elementi/meccanismi nelle due categorie è fornita in C8.7.2.5 per le costruzioni in c.a. e in C8.7.2.7 per le costruzioni in acciaio.
I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8A.1 servono a un duplice scopo:
a) per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli elementi duttili e fragili; le resistenze medie,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b) per definire le sollecitazioni trasmesse dagli elementi duttili a quelli fragili; a tale scopo, le resistenze medie degli elementi duttili,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.
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Criteri di verifica
In PRO_SAP è possibile operare con le 3
differenti metodologie per la verifica degli edifici
esistenti previste dalla circolare:
1. Verifica con l’impiego del fattore di struttura
q - analisi lineare- (par. C8.7.2 circolare DM
14/1/2008 per edifici in C.A.)
2. Verifica con lo spettro elastico (q=1) - analisi
lineare - (par. C8.7.2 DM 14/1/2008)
3. Verifica con analisi statica non lineare –
Pushover – (par. 7.3.4.1 DM 14/1/2008, par
C8.7.2.4 circolare DM 14/1/2008 )
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Edifici in Cemento Armato Verifica
con l’impiego del fattore q
È il metodo di verifica più semplice. I controlli da effettuare sono
analoghi a quelli per gli edifici nuovi. L’unica differenza rispetto
agli edifici nuovi è che è necessario inputare le armature.
Consente di utilizzare lo spettro di progetto che si ottiene dallo
spettro elastico riducendone le ordinate per il fattore di struttura
q, il cui valore è scelto nel campo fra 1.5 e 3.0 sulla base della
regolarità nonché sui tassi di lavoro dei materiali sotto le azioni
statiche.
Nel caso di uso del fattore di struttura, tutti gli elementi
strutturali devono soddisfare la condizione che la sollecitazione
indotta dall’azione sismica ridotta sia inferiore o uguale alla
corrispondente resistenza.
Tutti gli elementi strutturali “fragili” devono, invece, soddisfare
la condizione che la sollecitazione indotta dall’azione sismica
ridotta per q = 1.5 sia inferiore o uguale alla corrispondente
resistenza (è necessario fare girare il modello assegnando
q=1.5).
Lo Stato Limite di Collasso (SLC) non può essere
verificato con l’impiego del fattore di struttura q (paragrafo
C8.7.2.1 circolare DM 14/1/2008). 19
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Definizione dell’azione sismica
L’inputdei casi di carico sismici avviene
attraverso le consuete finestre
Al passo 1 è attiva la casella che
consente di specificare il livello di
conoscenza per l’edificio
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22
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Definizione dell’azione sismica
Di fondamentale importanza è la definizione
del fattore di struttura q:
PRO_SAP stabilisce il tipo di verifica in funzione
del valore di q assegnato al passo 3.
In questo primo esempio assegneremo q=1,5
quindi il programma applicherà le verifiche del
paragrafo C8.7.2.4
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24
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Combinazioni
La definizione delle combinazioni è
strettamente necessaria solo per la
verifica degli elementi strutturali. In
ogni caso combinazioni possono essere
definite per il controllo delle azioni
assegnate alla struttura e per il
controllo dello stato tenso-deformativo
della stessa.
Il programma prevede combinazioni SLU senza sisma
e con sisma.
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13
Combinazioni
NTC, Paragrafo 7.3.5
Gli effetti sulla struttura (sollecitazioni,
deformazioni, spostamenti, ecc.) sono
combinati successivamente, applicando la
seguente espressione:
1,00×Ex + 0,30×Ey + 0,30×Ez
con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e
conseguente individuazione degli effetti più
gravosi. La componente verticale verrà tenuta
in conto ove necessario (v. § 7.2.1).
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Combinazioni
E’ possibile effettuare le
combinazioni sia con
approccio 1 e approccio 2
(paragrafo 2.6)
Tipicamente è necessario
inserire:
SLU stutt.
SL sismica (inserisce le
combinazioni SLO, SLD,
SLV, SLC)
SLE rare
SLE freq.
SLE perm
SLU accid (solo per le
verifiche di resistenza al
fuoco) 28
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Combinazioni
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Controllo spostamenti SLD-SLO
C8.7.2.1 Verifiche in termini di contenimento
del danno
Attivare una combinazione SLE (SLD o SLO)
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Controllo spostamenti SLD
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Input delle armature
Per assegnare le armature agli elementi strutturali è
possibile utilizzare alternativamente una delle
seguenti procedure:
1. Effettuare una progettazione simulata
basandosi su ipotesi in accordo alle norme
dell’epoca di progettazione dell’edificio, ove
necessario, modificare le armature realizzate in
PRO_SAP con il comando Edita Proprietà, poi
copiare le armature
2. Effettuare una progettazione esecutiva della
struttura, modificando gli esecutivi in base alle
armature ottenute dal rilievo, direttamente dal
software Procad Travi / Pilastri e realizzare la
lettura degli esecutivi con il comando Contesto ►
Controllo esecutivi c.a.
3. Verificare gli “schemi armatura” 35
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1) Progetto simulato
Lanorma consente il progetto simulato,
però i metodi di analisi consentiti sono solo
quelli lineari
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1) Progetto simulato
Per fare il progetto simulato di un edificio è
sufficiente salvare il modello con un altro nome
[ad es progetto_simulato.psp] , impostare la
norma (ad esempio D.M.’96) e personalizzare i
criteri di progetto.
Inserite le combinazioni di tipo tensioni
ammissibili è possibile progettare in accordo alle
norme selezionate ed eventualmente modificare
le armature.
Nel modello per la verifica dell’esistente è
possibile cliccare «modifica copia
armature» e indicare il modello con il progetto
simulato dal quale leggere le armature.
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1) Progetto simulato
PRO_SAP importa
automaticamente
le armature
progettate in
accordo alle
norme dell’epoca.
Il progetto
simulato si può
fare per :
- Travi
- Pilastri
- Setti
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2) Controllo esecutivi CA
È possibile realizzare i
disegni esecutivi degli
elementi strutturali e
verificarli con il comando
«controllo esecutivi
c.a.»
Il controllo esecutivi c.a. si
può fare per :
- Travi
- Pilastri
- Setti
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3) Verifica schemi
PRO_SAP consente di assegnare le armature
schematicamente per travi e pilastri.
Cliccando «edita proprietà» su una trave è
possibile assegnare:
Armatura superiore
Primo tratto e relativa area di armatura
Secondo tratto e relativa area di armatura
Terzo tratto e relativa area di armatura
Armatura inferiore
Primo tratto e relativa area di armatura
Secondo tratto e relativa area di armatura
Terzo tratto e relativa area di armatura
Staffatura
Primo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Secondo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Terzo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
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3) Verifica schemi
PRO_SAP consente di assegnare le
armature schematicamente per travi e
pilastri.
Cliccando «edita proprietà» su una
pilastro è possibile assegnare:
Armatura longitudinale
Primo tratto
Diametro dei ferri di vertice
Diametro dei ferri di lato
Numero di ferri sul lato 1 (totale)
Numero di ferri sul lato 2 (totale)
Staffatura
Primo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Secondo tratto e relativo diametro e
passo delle staffe
Terzo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe 41
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3) Verifica schemi
Una volta impostato lo schema è possibile effettuare
il comando «setta riferimento assegna schema
armatura» oppure è possibile leggere lo schema da
file.
Per memorizzare l’armatura eseguire il comando
«verifica schemi».
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Verifica edificio esistente
Una volta imputate le
armature con uno dei tre
metodi descritti in
precedenza è possibile
selezionare la struttura e
attivare il comando
contesto esecuzione
progettazione
verifica esistenti
Il programma controllerà il
valore di q assegnato e
procederà con la verifica
prevista da normativa
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Metodi di analisi
C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica
Gli effetti dell’azione sismica, possono essere valutati con uno dei metodi di cui al § 7.3 delle NTC, con le seguenti precisazioni.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi strutturali vengono distinti in “duttili” e “fragili”. La classificazione degli
elementi/meccanismi nelle due categorie è fornita in C8.7.2.5 per le costruzioni in c.a. e in C8.7.2.7 per le costruzioni in acciaio.
I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8A.1 servono a un duplice scopo:
a) per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli elementi duttili e fragili; le resistenze medie,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b) per definire le sollecitazioni trasmesse dagli elementi duttili a quelli fragili; a tale scopo, le resistenze medie degli elementi duttili,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.
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Verifica edificio esistente con q=1,5
Gli elementi strutturali devono risultare verificati.
Al termine della verifica, è necessario eseguire i
seguenti controlli:
DUTTILI N/M 1.5<q<3
TRAVI V/T
FRAGILI Sfruttamento q=1.5
w%
N/M
DUTTILI Verifica 1.5<q<3
sismica N
PILASTRI V/T
Sfruttamento
FRAGILI q=1.5
w%
Verifica nodi
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Verifica edificio esistente con q=1,5
Nelle verifiche di resistenza il programma tiene automaticamente
conto dei Fattori di Confidenza assegnati al modello.
Travi Verifica N/M rappresenta la verifica a pressoflessione retta
delle travi (ok se < 1)
Travi Verifica V/T rappresenta la verifica a taglio lato calcestruzzo
(ok se < 1)
Travi Sfruttamento wd % rappresenta la verifica a taglio lato
acciaio (ok se < 100)
Pilastri Verifica N/M rappresenta la verifica a pressoflessione
deviata dei pilastri (ok se < 1)
Pilastri Verifica sismica N rappresenta la verifica prevista al
paragrafo 7.4.4.2.2.1 con resistenza ridotta del 30% (Ok se < 1)
Pilastri Verifica V/T rappresenta la verifica a taglio lato
calcestruzzo (ok se < 1)
Pilastri cls s.l. Sfruttamento wd % rappresenta la verifica a taglio
lato acciaio (ok se < 100)
D3 c.l.s. s.l. Verifica N/M rappresenta la verifica a pressoflessione
dei D3 (ok se < 1)
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Verifica edificio esistente con q=1,5
Metodi di analisi
C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica
Gli effetti dell’azione sismica, possono essere valutati con uno dei metodi di cui al § 7.3 delle NTC, con le seguenti precisazioni.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi strutturali vengono distinti in “duttili” e “fragili”. La classificazione degli
elementi/meccanismi nelle due categorie è fornita in C8.7.2.5 per le costruzioni in c.a. e in C8.7.2.7 per le costruzioni in acciaio.
I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8A.1 servono a un duplice scopo:
a) per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli elementi duttili e fragili; le resistenze medie,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b) per definire le sollecitazioni trasmesse dagli elementi duttili a quelli fragili; a tale scopo, le resistenze medie degli elementi duttili,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.
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Verifica edificio esistente con q=1
In questo secondo
esempio si assegna q=1
pertanto il programma
applica il metodo dello
spettro elastico.
Salviamo il modello con
un altro nome e, nel
contesto assegnazione
carichi assegniamo q=1.
È possibile aggiungere i
casi di carico di tipo SLC
perché lo stato limite di
collasso è verificabile
solo con il metodo dello
spettro elastico. ___
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Accettazione del
modello lineare
Verifiche
55
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28
Verifica edificio esistente con q=1
Seil controllo di accettazione non è
superato è necessario:
Fare le analisi con lo spettro di progetto
Fare un’analisi non lineare
57
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58
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Verifica edificio esistente con q=1
Le verifiche di tipo DUTTILE valutano
la rotazione rispetto alla corda e la
confrontano con la capacità totale di
rotazione della sezione (formule
C8A.6.5 e successive della circolare).
Le verifiche di tipo FRAGILE invece
sono semplici verifiche a taglio degli
elementi D2, in cui però la sollecitazione
tagliante è calcolata secondo quanto
indicato nello specchietto riportato a
destra.
Rotaz corda
DUTTILI q=1
(SLV,SLC,SLD)
TRAVI
Verifica a taglio
FRAGILI q=1
(SLV,SLC)
Rotaz corda
DUTTILI q=1
(SLV,SLC,SLD)
Verifica a taglio
PILASTRI
(SLV,SLC)
FRAGILI q=1
Verifiche nodi
(SLV) 59
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Verifica edificio esistente con q=1
I controlli da effettuare sono i seguenti:
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Metodi di analisi
C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica
Gli effetti dell’azione sismica, possono essere valutati con uno dei metodi di cui al § 7.3 delle NTC, con le seguenti precisazioni.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi strutturali vengono distinti in “duttili” e “fragili”. La classificazione degli
elementi/meccanismi nelle due categorie è fornita in C8.7.2.5 per le costruzioni in c.a. e in C8.7.2.7 per le costruzioni in acciaio.
I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8A.1 servono a un duplice scopo:
a) per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli elementi duttili e fragili; le resistenze medie,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b) per definire le sollecitazioni trasmesse dagli elementi duttili a quelli fragili; a tale scopo, le resistenze medie degli elementi duttili,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.
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Analisi pushover
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Analisi pushover
In questo terzo esempio è
necessario cambiare le
proprietà degli elementi D2 e
mettere «trave non lineare».
Inizialmente le caratteristiche
limite sono nulle; per importare
la capacità dei D2 è sufficiente
selezionare l’opzione
«aggiornamento consentito» e
cliccare «importa capacità D2»
e specificare da quale file
importarla. 65
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Analisi pushover
Una volta importate le capacità, nel
contesto assegnazione carichi, eliminare
i carichi sismici precedenti e inserire
sismi di tipo «statico non lineare».
Per procedere allo sviluppo dell’analisi è
necessario definire, oltre ai carichi
gravitazionali, i carichi sismici.
Per l’analisi è necessario introdurre
almeno due distinte distribuzioni di
forze orizzontali (7.3.4.1 DM
14/1/2008) applicate a ciascun piano,
con accrescimento lineare.
Gruppo 1 a) Una distribuzione di
forze proporzionali alle forze statiche
(“come per statica lineare”) (fig 2)
Gruppo 1 b) Una distribuzione di
forze proporzionale alla forma del
modo di vibrare (Funzione forma
modale)
Gruppo 2 a) Una distribuzione di
forze uniforme (Proporzionale alle
masse) (fig. 1) ___
66
33
Analisi pushover
Bisogna inoltre inserire le eccentricità accidentali.
In questo modo, per ciascun tipo di azione (SLD, SLV e SLCO) serviranno 8 sismi.
Ad es. per sisma di tipo SLV (Salvaguardia della vita) i casi di carico sismici
saranno i seguenti:
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità positiva e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità negativa e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità positiva e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità negativa e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità positiva e distribuzione di forze come per statica lineare o funzione
della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità negativa e distribuzione di forze come per statica lineare o
funzione della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità positiva e distribuzione di forze come per statica lineare o funzione
della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità negativa e distribuzione di forze come per statica lineare o
funzione della forma modale;
67
___
Analisi pushover
Prima di eseguire un’analisi di Pushover, consigliamo di eseguire i
seguenti passi:
realizzare un’analisi del modello con i soli carichi verticali e
controllare i risultati dell’analisi (spostamenti, rotazioni e
deformate, eventuali messaggi di avviso/errore dati dal
programma)
creare inizialmente 2 casi di carico di tipo Pushover (solo
angolo di ingresso 0 e 90)
lanciare il check dei dati di carico che effettua l’analisi dinamica
modale, quindi verificare le masse per l’analisi modale (ad
esempio freq.=0 non sono ammissibili)
lanciare l’esecuzione del modello senza combinazioni
controllare le deformate delle forme modali
creare una sola combinazione con peso proprio + carichi
verticali e controllare spostamenti, rotazioni e deformate o
eventuali messaggi di avviso/errore dati dal programma
definire le combinazioni di carico sismiche
procedere con l’analisi di pushover.
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Analisi pushover -Calcolo della curva
di capacità
Analisi pushover Applica Aggiorna curve
69
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Analisi pushover
Una volta realizzate tutte le curve, se
nella colonna «domanda» è riportato il
messaggio OK (D<C) è possibile
procedere alle verifiche nel contesto
assegnazione dati di progetto.
Se la domanda fosse > della capacità
sarebbe necessario ridurre le
sollecitazioni con il comando «modifica
accelerazione <ag>.
70
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35
Verifica edificio esistente pushover
Analogamente ai casi
precedente è necessario
imputare le armature con uno
dei 3 metodi descritti, poi
eseguire le verifiche
dell’edificio esistente.
Le verifiche sono le stesse del
metodo dello spettro elastico,
71
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Edifici in muratura
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Strutture in muratura
Prima di iniziare la modellazione con
PRO_SAP è necessario effettuare la
Caratterizzazione dei materiali,
della geometria e dei dettagli
strutturali
La normativa definisce 3 diversi livelli di
conoscenza (limitata adeguata e
accurata) funzione del numero di prove
e dei dettagli strutturali a disposizione
del progettista 75
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FC
76
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Materiali
Tabella C8A.2.1
77
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39
Cenni di modellazione
Lamodellazione può avvenire tramite
importazione di un file DXF oppure
tramite i generatori automatici:
79
___
Cenni di modellazione
Nelcaso di analisi non lineari è
necessario modellare la struttura a
telaio equivalente
• La tecnica di
modellazione è analoga
alla generazione con
elementi shell, solo che
in questo caso i maschi
murari e le travi di
collegamento saranno
automaticamente
modellate come
elementi di tipo beam
80
___
40
Analisi dei carichi
Analogamente a quanto visto per
strutture in CA è possibile
personalizzare l’archivio dei carichi dei
solai
81
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Criteri di verifica
InPRO_SAP è possibile operare con
differenti metodologie per la verifica degli
edifici esistenti in muratura:
analisi lineari
analisi non lineari (pushover)
83
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Analisi lineari
Per la verifica di edifici con analisi lineare ed
impiego del fattore q, il valore da utilizzare per
quest'ultimo è pari a:
- q = 2,0 αu/ α1 per edifici regolari in elevazione
- q = 1,5 αu/ α1 negli altri casi
in cui αu e α1 u e sono definiti al § 7.8.1.3 delle
NTC. In assenza di più precise valutazioni, potrà
essere assunto un rapporto αu/ α 1 pari a 1,5.
La definizione di regolarità per un edificio
esistente in muratura è quella indicata al § 7.2.2
delle NTC, in cui il requisito d) è sostituito da: i
solai sono ben collegati alle pareti e dotati di una
sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano.
84
___
42
Inserimento dei casi di carico in
PRO_SAP
Per un’analisi con il fattore di
struttura q sarà necessario inserire
i seguenti casi di carico:
85
___
86
___
43
Definizione dell’azione sismica
87
___
88
___
44
Definizione dell’azione sismica
89
___
Combinazioni
La definizione delle combinazioni è
strettamente necessaria solo per la
verifica degli elementi strutturali. In
ogni caso combinazioni possono essere
definite per il controllo delle azioni
assegnate alla struttura e per il
controllo dello stato tenso-deformativo
della stessa.
Il programma prevede combinazioni SLU senza sisma
e con sisma.
90
___
45
Combinazioni - paragrafo 2.5.3
91
___
Combinazioni
NTC, Paragrafo 7.3.5
Gli effetti sulla struttura (sollecitazioni,
deformazioni, spostamenti, ecc.) sono
combinati successivamente, applicando la
seguente espressione:
1,00×Ex + 0,30×Ey + 0,30×Ez
con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e
conseguente individuazione degli effetti più
gravosi. La componente verticale verrà tenuta
in conto ove necessario (v. § 7.2.1).
92
___
46
Combinazioni
E’ possibile effettuare le
combinazioni sia con
approccio 1 e approccio 2
(paragrafo 2.6)
Tipicamente è necessario
inserire:
SLU stutt.
SL sismica (inserisce le
combinazioni SLO, SLD,
SLV, SLC)
SLE rare
SLE freq.
SLE perm
SLU accid (solo per le
verifiche di resistenza al
fuoco) 93
___
Combinazioni
47
Esecuzione delle analisi
Nel caso di analisi statica è possibile passare
direttamente alla visualizzazione dei risultati.
Nel caso di analisi dinamica devono essere considerati
tutti i modi con massa partecipante significativa. È
opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con
massa partecipante superiore al 5% e comunque un
numero di modi la cui massa partecipante totale
sia superiore all’85%.
Per la combinazione degli effetti relativi ai singoli
modi deve essere utilizzata una combinazione
quadratica completa degli effetti relativi a ciascun
modo
95
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96
___
48
SLD
Attivare
deformazioni
sismica 1000/H
(nodi) (per
strutture a
pareti,
rendendo visibili
solo i nodi che
appartengono
agli implacati)
97
___
Verifica
È necessario differenziare i criteri
di progetto per maschi murari e
travi in muratura.
È possibile specificare la formula
da utilizzare per la valutazione
della resistenza a taglio di calcolo:
Attivando l’opzione «usa formula
7.8.3» viene usata la formula per
la resistenza al taglio degli edifici
nuovi
Se l’opzione non è attivata viene
usata la formula 8.7.1.1 (da
usarsi nel caso di muratura
irregolare o caratterizzata da
blocchi non particolarmente
resistenti)
98
___
49
Verifica edificio esistente
Una volta assegnati
i criteri di progetto
è possibile
selezionare la
struttura e attivare
il comando
«esecuzione
progettazione
verifiche esistenti»
99
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50
Analisi non lineari
L’analisi statica non lineare consiste
nell’applicare all’edificio i carichi
gravitazionali e un sistema di forze
orizzontali che, mantenendo invariati i
rapporti relativi fra le forze stesse, viene
scalato in modo da far crescere
monotonamente lo spostamento
orizzontale di un punto di controllo della
struttura, fino al raggiungimento delle
condizioni ultime.
101
___
51
Analisi non lineari
Utilizzando il generatore di telai il programma aggiunge in
modo automatico all’archivio delle sezioni le sezioni
trasversali necessarie per la definizione del telaio
equivalente, assegnando a queste sia deformabilità
flessionale che a taglio. Vengono aggiunti, inoltre,
all’archivio dei materiali due materiali infinitamente rigidi:
uno con lo stesso peso specifico della muratura (utilizzato
per i tratti dei pilastri infinitamente rigidi) e uno con peso
specifico nullo (utilizzato per i tratti delle travi infinitamente
rigide).
103
___
104
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52
Analisi non lineari
105
___
106
___
53
Analisi non lineari
Per lo svolgimento dell’analisi di pushover è necessario definire gli
elementi strutturali in cui si ipotizza possano verificarsi, alle estremità, le
cerniere plastiche. A tali elementi deve essere assegnata la tipologia
Trave non lineare all’interno della Tabella delle proprietà per elementi
D2.
Selezionando l’opzione Aggiornamento automatico, il programma
determina per ciascun elemento strutturale la resistenza ultima in funzione
dello stato di sollecitazione in base al paragrafo 7.8.2.2 del DM 14/1/2008.
Tale resistenza verrà utilizzata durante la generazione delle curve di
pushover e verrà aggiornata in ciascun passo dell’analisi.
107
___
108
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54
Meccanismi locali
Il consorzio
reluis
fornisce
gratuitamen
te un
software per
l’analisi dei
principali
meccanismi
locali nelle
murature
(da
utilizzare
per
integrare la
relazione),
109
___
Richiami di normativa
8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
Si individuano le seguenti categorie di intervento:
interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di
sicurezza previsti dalle presenti norme;
interventi di miglioramento atti ad aumentare la
sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente
raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;
riparazioni o interventi locali che interessino elementi
isolati, e che comunque comportino un miglioramento
delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a
rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D.
lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del
paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad
interventi di miglioramento effettuando la relativa
valutazione della sicurezza.
110
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55
Richiami di normativa
8.7.5 PROGETTO DELL’INTERVENTO
Per tutte le tipologie costruttive, il progetto dell’intervento di
adeguamento o miglioramento sismico deve comprendere:
- verifica della struttura prima dell’intervento con identificazione
delle carenze e del livello di azione sismica per la quale viene
raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto);
- scelta motivata del tipo di intervento;
- scelta delle tecniche e/o dei materiali;
- dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali
elementi strutturali aggiuntivi;
- analisi strutturale considerando le caratteristiche della struttura
post-intervento;
- verifica della struttura post-intervento con determinazione
del livello di azione sismica per la quale viene raggiunto lo
SLU (e SLE se richiesto).
111
___
56
Intervento di adeguamento sismico
La valutazione della sicurezza, nel caso di
intervento di adeguamento, è finalizzata a
stabilire se la struttura, a seguito dell’intervento,
è in grado di resistere alle combinazioni delle
azioni di progetto contenute nelle NTC, con il
grado di sicurezza richiesto dalle stesse. Non è,
in generale, necessario il soddisfacimento delle
prescrizioni sui dettagli costruttivi (per esempio
armatura minima, passo delle staffe, dimensioni
minime di travi e pilastri, ecc.) valide per le
costruzioni nuove, purché il Progettista dimostri
che siano garantite comunque le prestazioni in
termini di resistenza, duttilità e deformabilità
previste per i vari stati limite.
113
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114
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57
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione della PGA dello stato di
fatto
Determinazione della PGA dello stato di
progetto
PRO_SAP prevede una procedura
automatica nel caso di analisi lineari. La
normativa prevede che «il progetto e la
valutazione della sicurezza siano estesi a
tutte le parti della struttura interessate da
modifiche di comportamento, nonché alla
struttura nel suo insieme»
115
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116
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58
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione automatica della PGA
tramite analisi lineare
117
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118
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59
Intervento di miglioramento sismico
E’ possibile
visualizzare
tutte le
verifiche per
ogni livello di
ag considerato
sia per edifici
in cemento
armato che per
edifici in
muratura
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120
___
60
Intervento di miglioramento sismico
La PGA dello stato di fatto è determinabile
nel seguente modo:
1) Determinazione della quota di ag per
cui tutte le verifiche risultano
soddisfatte (ad esempio 0,78 ag)
2) Identificazione dell’ag utilizzata nelle
verifiche SLV (in questo caso 0,104
g)
3) La PGA dello stato di fatto sarà quindi
61
Intervento di miglioramento sismico
Dopo aver confrontato le PGA a livello
globale dell’intero edificio è possibile
assicurarsi che, nelle parti di struttura
interessate dall’intervento le singole
verifiche risultino migliorative nello stato
di progetto.
123
___
Intervento locale
Rientrano in questa tipologia tutti gli
interventi di riparazione, rafforzamento o
sostituzione di singoli elementi strutturali
(travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri,
pannelli murari) o parti di essi, non adeguati
alla funzione strutturale che debbono
svolgere, a condizione che l’intervento non
cambi significativamente il comportamento
globale della struttura, soprattutto ai fini
della resistenza alle azioni sismiche, a causa
di una variazione non trascurabile di
rigidezza o di peso.
124
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62
Intervento locale
PRO_SAP consente di progettare anche
questo tipo di intervento.
Il caso più comune di intervento locale è
la creazione di una apertura in un muro
esistente.
125
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Intervento locale
Il modulo PRO_CAD particolari
costruttivi consente di progettare e
verificare l’apertura.
Le verifiche possono essere
eseguite limitandosi a valutazioni
numeriche relative alla sola parete
interessata dall'intervento solo a
condizione che si dimostri che la
rigidezza dell’elemento variato non
cambi significativamente e che la
resistenza non peggiori ai fini del
comportamento rispetto alle azioni
orizzontali.
Una mutazione significativa della
rigidezza delle pareti muterebbe il
comportamento globale della
struttura e pertanto non
risulterebbe sufficiente la verifica
locale.
La verifica risulta positiva quando la
rigidezza K e resistenza alle forze
orizzontali V allo stato di progetto
risultano maggiori o uguali a quelle
dello stato di fatto, con incrementi
di rigidezza non sostanziali.
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Intervento locale
Il modulo PRO_CAD particolari costruttivi
consente di progettare e verificare
l’apertura.
Le verifiche possono essere eseguite
limitandosi a valutazioni numeriche relative
alla sola parete interessata dall'intervento
solo a condizione che si dimostri che la
rigidezza dell’elemento variato non cambi
significativamente e che la resistenza non
peggiori ai fini del comportamento rispetto
alle azioni orizzontali.
Una mutazione significativa della rigidezza
delle pareti muterebbe il comportamento
globale della struttura e pertanto non
risulterebbe sufficiente la verifica locale.
La verifica risulta positiva quando la
rigidezza K e resistenza alle forze
orizzontali V allo stato di progetto risultano
maggiori o uguali a quelle dello stato di
fatto, con incrementi di rigidezza non
sostanziali.
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