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De La Karl Du Pigné

l.Jnlibro sulla Dolce Vita e sulla mitica Taverna Flavia, il ristorante alle
spalle di Via Veneto che ha nutrito un'intera generazione di stelle, vitel-
loni e mondani delle notti capitoline. Ne è lhutrice proprio Franca Foffo,
nipote del proprietario dello storico ristorante. Un ritratto della Roma ani-
mata dalle star americane, dagli eccessi e dalle stranezze "umane,'di quei
grandi miti, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Soraya a Frank Si-
natra, fino a Marlon Brando che alla Taverna si presentò con it suo amante
del momento, Christian Marquand. Ne abbiamo parlato con lhutrice.
ll mio incontro con Franca Foffo è stato un vero e proprio questi ultimi tre anni ma soprattutto si è creata un,intesa
lampo a ciel sereno. Lei cercava delle drag queen per una formidabile. Lei è una di quelle amiche che a volta mi
ca-
serata in un suo locale. Sono andata a trovarla per ispe- pita di non sentire anche per qualche mese ma al suono
zionare la location e capire che tipo di spettacolo potevo della sua voce si ricrea quella 'icorrispon denza d,amorosi
proporle. Un amico comune, il famoso fotografo Matteo sensi", che è cosa rara.
Quando Franca mi ha parlato del
Basilé, con il quale ho avuto l'onore di lavorare, ha fatto da suo progetto di scrivere un libro sulla Dolce
Vita e sulla
tramiteed io, un pomeriggiodi qualcheannofa, sonoarri- Tavernallavia ne sono rimasta estasiata.
euello è un pe-
vata nel suo locale, assolutamente in "borghese". Mi sono riodo della mia Roma che amo moltissimo À Fr"n.u avreb-
presentata e solo a -quel punto lei è saltata letteralmente be raccontato delle star americane, degli eccessi
e delle
dalla sedia e mi ha abbracciato quasi soffocandomi. "Ma stranezze "umane" di quei grandi miti.i lo ha fatto
così
sai che tutte le mattine mi sveglio e vedo il tuo viso sulla comeè lei, con la delicateziaelasaggezzadi
una donna
parete della mia camera da letto?" ha esclamato, coglien- limpida, pennellando sapientemente-dli ritratti
di uomini
do anche me di sorpresa. Il buon Matteo ci aveva fatto un e donne,'grandi e piccoli, che hanno attraversato Ia vita di
piccolo scherzo! Franca aveva acquistato due opere di un suo zio Mr-mmo ed in parte anche la sua. Il libro è bellissi-
bellissimo lavoro di Matteo, chiamato Trans Avanguardia, mo, si legge tutto di un fiato ed è corredato da fotografie
in cui ero ritratta io. E'scattata in quel momento un'amici- chesono,óomedirebbeLizTaylor,,,astonishing,,.
Hoiivol-
zia che ci ha viste collaborare per vari eventi nel corso di to a Franca qualche domanda sul suo libro.

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LE STELLE DE
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Liz Taylor. Cran parte del libro ruota intorno a lei, sulla dità e di magia che sembrava circondarla: una bellezza
fascinazione di questa diva di altritempi ma così attua- capace di parlare direttamente all,anima, una donna che
le, una forte personalità, una donna beliissima e poi allo non si fermava allhpparire, vero tabernacolo di ogni arte.
stesso tempo così fragile. lo però vorrei invece parlare
di più di Mimmo Cavicchia, artefice di questo pàzzo di Cos'è rimasto della Dolce Vita ai nostri giorni, alla Ta-
storia romana che è la Taverna Flavia. Chi è Mimmo? verna Flavia e al di fuori?
Mio zio è un personaggio speciale e ha saputo trasfor- Mimmo ama dire che la Dolce Vita non è un farma_
mare Taverna Flavia in un posto speciale. Ma lo ha fatto co in scadenza. E' nata negli anni ,50, con Io sbarco di
con naturalezza e con garbo, senza mai mettersi troppo Hollywood a Roma ed è continuata ben oltre gli anni
al centro dell'attenzion"l E, ,"*pre stato capace di grande '60. Sino a sfiorare il nostro presente. Certo, carbi"no
generosità e di grandi passioni, ma anche molto timido, i nomi e i modi. Lo stesso star system è cambiato. Ha
attentissimo alla pubblicità e alla promozione, ma qua_ meno bisogno di divi, o meglio, li costruisce e li distrug-
si schivo, sempre lontano dalla ribalta. Un po, sapiente ge con una velocità impressionante. La tv, poi, ,angia
ch.aperon,.un po' Cian Burrasca, amava dirigere il gioco e macina tutto. Ma anche il piccolo schermo ha il zuo
sullo sfondo, vero regista di un film impossibile: il sòt era fascino. Tante star e starlettes brillano per un momento e
la Flavia e i protagonisti tutti, ma proprio tutti, i divi che poi spariscono, altre restano, meno ,divine, ma più uma_
hanno popolato gli schermi dagli anni ,50 ai giorni nostri. ne, amici ed amiche che entrano quotidianamente nelle
nostre case. E poi il grande cinema c,è sempre, con
Nel libro c'è un vero e proprio spaccato della Roma i suoi artisti. Ho conosciuto pedro
Almodovar. Woody
della Dolce Vita, con centinaia di personaggi più o Allen, Hugh Crant o Andy Carcia, tutti
personaggi che
meno famosi, con le loro storie personali e le loro ma_ mi hanno colpito soprattutto
per la loro grandlsem_
nie. Quali, secondo te, hanno colpito di più I'immagi_ plicità. Vedendo i muri della
Flavia copertidi foto e di
nario delle persone. e quali invece hanno lasciato ún ricordi Carcia promise di mandarci
subito una foto: vo_
segno su di te, che le hai raccontate in questo libro? leva assolutamente avere l,onore di essere anche lui fra
Elisabeth Taylor è e resta la vera regina della Flavia. Au_ i volti di quella
galleria straordinaria di star del passato.
drey Hepburn è ancora oggi un,icona insuperata di gla_
mour e di eleganza, le disavventure di Soraya, Ia priÀci_ Nel libro racconti
piccanti ed imprevedibili situa_
pessa triste, continuano a commuovere, ora come allora. zioni
alla Taverna, tra paparazzi e attori ed attrici.
Per non parlare poi di chi ormai è entrato definitivamente Te ne
ricordo due tanto per restare nel campo; Ciò
nel mito, come Marlon Brando o Frank Sinatra. Ma forse Staiano ma anche
Marlon Brando. euanto si parla-
è Verushka il personaggio che ho amato di più. Non l,ho va di omosessualità
in quel periodo, e soprattutto
mai conosciuta, eppure, attraverso il racconto di mio zio, come veniva vissuta
dallo star system?
sono rimasta letteralmente affascinata dall,aura di profon- Ciò Staiano è stato
un vero pioniere, ma proprio lhttenzione

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e lo scandalo che suscitava sono un segno di quanto allora maggior successo è sicuramente l'insalata Veruschka: lat
l'omosessualità fosse considerata un comportamento proibi- tughella, sedano e gruyère tagliati alla julienne, con sca-
to, scabroso, indecente. ll caso di Marlon Brando è addirittu- glie di tartufo bianco. Ha fatto davvero il giro del mondo.
ra emblematìco. Venne alla Flavia con l'ex marito di Tina Au-
mont, Christian Marquand, suo amante del momento, ma si E, dulcis in fundo, tu e tuo zio Mimmo. Questa corrispon-
rifiutò di entrare per via dei paparazzi in agguato, non senza denza dhmorosi sensi che arriva da lontano, da quando tu
aver mollato un sonoro schiaffone all'inconsapevole Mim- eri lrambina rna avevi già nel dna qr.resta particolare predi-
mo. Solo molto tempo dopo Brando fece un coming out in lezione per i racconti di tuo zio sul jet-set e sulla Taverna.
piena regola, parlando finalmente in pubblico della sua bi- Raccontami di Taverna, di Mimmo e di te ai nostri giorni...
sessualità. Allora sarebbe stato semplicemente impensabrile. ln questo libro ho cercato proprio di trasmettere le emo-
zioni che i racconti di mio zio mi hanno regalato quando
La vita di Mimmo pare costellata di continue adorazioni del- ero bambina. Prima fra tutte, la favola della regina dagli
le star americane e non solq vissute sempre con un incredi- occhi viola, l'indimenticabile Liz. Ma il racconto è diven-
bile aplomb, qualcosa di veramente principesco. Se tu fossi tato esperienza personale molto presto. Cià piccolina, non
costretta a fare una classifica, a parte l'immutabile amore appena potevo, andavo da zio, alla Flavia. Ma ho dovuto
per Liz Taylor, chi metteresti in questa classifica e perché? aspettare un po' di tempo, prima di avere l'autorizzazione
Metterei al primo posto proprio Verushka, per il magneti- a fermarmi per cena. E allora ho cominciato a vivere il mio
smo, l'intelligenza e la spiritualità che riusciva ad emanare, piccolo sogno. Vedevo quei personaggi al cinema, in tv, sui
poi Ava Cardner, sempre affamata d'amore, e Francesca giornali e poi, come per magia, li ritrovavo la sera, seduti ai
Bertini, che ormai non era più sotto le luci dei riflettori, ma nostri tavoli. E Ia magia, a poco a poco, è diventata normale.
aveva conservato dignità, fascino e stile. Brigitte Bardot Ia la-Ho imparato ad andare al di là dello scintillio che sembra
scerei al 4o posto, per via del suo musetto imbronciato e sen- circondare i cosiddetti vip, a vedere il loro lato più uma-
suale le si potevano perdonare molte cose. Fuori Iista, ma no, più quotidiano. Negli ultimi anni da noi sono passati
sempre in vetta per quel che mi riguarda, citerei Hugh Crant. tantissimi mostri sacri: Bo Derek, Quentin Tarantino, Stal-
Bellissimo e timidissimo, venne alla Flavia con sua madre. lone, Jodie Foster, Ben Kingsley, Mike Tyson, Joan Collins.
Tanti cantanti, da Roger Waters dei Pink Floyd a Zucchero
Ora passiamo ai piatti gustosissimi della Taverna: leg- e Toquinho. Hugh Crant e Pierce Brosnan hanno dovuto
gendo il libro si evince che molti sono i nomi dei piatti persino aspettare, perché mio zio non li aveva neppure ri-
che nel corso degli anni sono stati dedicati alle persona- conosciuti: sono stata io a rimediare, andando a riceverli e
lità ospiti del ristorante. Cosa è rimasto di quel tripudio accompagnandoli finalmente al tavolo. Vittorio Sgarbi, poi,
di "lingua alla Capucine", "boccnncini alla Tony Curtis'i ci ha regalato parecchi momenti di dolce vita quasi d'antan,
le "pere al vino rosso alla Abbe Lane"? spogliando Anne Nicole Smith sotto i flash dei fotografi.
La frutta cotta, pere comprese, sta tornando di gran moda, lvana Tramp veniva sempre con il suo compaSno Roffredo
soprattutto nelle cene autunnali. I bocconcini alla Tony Caetani Lovatelli. ln macchina li aspettava l'autista: Rossano
Curtis sono diventati alla Hugh Crant. La lingua, ahimé, Rubicondi. ln poche parole, il mondo è cambiato, ma per
è del tutto scomparsa dal menù. Ma il nostro piatto di noi della Flavia, come dico nel libro, 'la dolce vita continua'.

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