Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
118, è un “Infermiere”.
1
In Regione Campania nel triennio 2005-08 la mortalità da incidenti
lesioni agli arti (3%). Gli esiti di tali infortuni possono oscillare da
traumi lievi sino a traumi che possono mettere a serio rischio la vita
traumatica.
2
Capitolo 1
differenti.
parenchimatosi, emorragie.
3
4
1.2 Classificazione dei traumi
esterno con una delle cavità corporee; es. cranio, torace, addome).
5
1.3 Triage intra ed extra ospedaliero
6
APPROCCI AL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO
Approccio sul luogo − È importante garantire la pervietà delle
ventilazione;
l’emostasi;
bronchiale;
7
− Diagnosi e trattamento dello shock;
− Diagnosi e trattamento
dell’insufficienza respiratoria;
− Diagnosi e trattamento
dell’ipertensione endocranica;
Doppler, ecc.
1.4 Clinica
L’anamnesi diretta del paziente e dei testimoni del trauma deve avere
8
modificazioni del quadro clinico. Tra gli esami di laboratorio alcuni
Sanitarie Locali.
9
territorialmente competente, ma può accadere che ve ne sia un'altra
risposta:
l'intervento di elisoccorso.
richiesti.
10
Le domande chieste secondo il protocollo riguardano
principalmente:
- Tipologia dell'evento
intralcio al traffico...
11
È molto importante che la comunicazione sia chiusa solo
Codice Verde
è il codice di priorità minore, e viene usato nel caso in cui non siano
stabile.
Codice Giallo
12
Codice Rosso
Tutti questi codici sono sia di uscita che di rientro, ovvero possono
paziente.
13
1.7 Intervento
numero identificativo del servizio. Solo nei casi più gravi vengono
14
all'ospedale più vicino, in quanto la patologia del paziente può
feriti.
15
1.8 Cenni generali di triage
paziente stesso o dai familiari. Poi c’è una valutazione obiettiva che
16
mantenute, 4 il paziente deceduto. Il colore bianco che corrisponde a
17
attribuire agli utenti che giornalmente si recano in pronto soccorso.
questo che negli ultimi anni molti pronto soccorsi hanno attivato la
18
Formazione Triage ha contribuito alla preparazione di più di 1000
sono:
soccorso.
triage).
19
1.9 L’infermiere di triage
sala visita;
periodicamente;
20
ancora si svilupperanno con il tempo, grazie all’esperienza. Tali
requisiti sono:
• Laurea in infermiere;
servizio;
triage possono essere svolte anche in assenza del medico, mentre per
21
altre occorre una precisa indicazione medica. L’adozione di
dell’infermiere esperto;
22
tutti gli effetti. La formazione non si può dunque esaurire in pochi
pronto soccorso.
23
valutazione è quello di chiedere innanzitutto al paziente o
• Disturbi cardiaci;
neurologica;
• Violenze;
24
Capitolo 2
traumatiche e non.
25
2.2 - La Prevenzione
Gli eventi traumatici sono presenti in gran numero nella vita di tutti i
sanitaria, vale la regola del “prevenire è meglio che curare” A tal fine
principali:
corpo);
26
• Educazione sin dall’età scolastica al rispetto delle regole del codice
ricordiamo:
27
• Diffusione delle conoscenze di primo soccorso in particolari
extraospedaliero.
realtà italiana.
riassunte:
28
B. Trattamento ospedaliero: saletta di accettazione al pronto soccorso,
C. Trattamento riabilitativo.
“golden hour”, il 50% delle morti per trauma si colloca nella prima
29
incauto spostamento del traumatizzato con lesione della colonna
vertebrale).
scenario dell’incidente.
30
• RISCHIO SPECIFICO DEL SOCCORRITORE: Non è in comune
Inoltre ogni fase del soccorso presenta dei rischi aumentati, questi
sono:
viaggio
31
codificati i controlli alle parti meccaniche, elettriche e alla fornitura di
coinvolto nei colloqui con la C.O. Sarà compito della C.O. fornire ai
batteria.
32
B) FASE DI GESTIONE DELL’INFORTUNATO
• Defibrillare in sicurezza;
33
• Effettuare un esame generale del traumatizzato.
presenza di gas);
spazio);
34
2.6 - Esame generale del traumatizzato
momento del primo esame dei parametri vitali e come alcuni criteri
fasi ,un primo esame delle essere rivolto all’ monitoraggio delle
lesioni che possono non essere state osservate al primo esame. Infine
ospedalieri.
35
risponde a nessuno stimolo e quindi è privo di coscienza, si procede
emorragie);
36
può avvalersi della tecnica dell’iperestensione della testa e
(qualora non sia già presente): l’iperestensione della testa sul collo
mandibola.
esauriente trattazione.
37
B: Respirazione
ferite aperte.
esempio:
38
In caso sia presente arresto cardiocircolatorio va eseguita la RCP
lesione. Nel caso dell’emorragia interna, ciò non può più bastare, ma
39
D: Esame neurologico
• Stato di coscienza;
• Diametro pupillare;
Stato di coscienza:
40
Le pupille: valutare il diametro pupillare (midriasi, miosi) e la
41
E: Esposizione
42
sequenza ABCD, al fine di escludere cambiamenti di stato in forma
possibile.
43
Capitolo 3
della colonna stessa. Si può avere sia danno dello scheletro vertebrale
applicato alla colonna, come l’iperestensione della testa sul collo, può
44
di fratture vertebrali. L’immobilizzazione spinale ha l’obiettivo di
- Collari cervicali;
- Estricatori
- Barella a cucchiaio;
- Materassino a depressione.
in una posizione che non sia quella supina, nella quale si ottiene il
45
maggior spazio all’interno del canale cervicale e allo stesso tempo un
colonna vertebrale.
tramite un bendaggio.
46
sacrale del paziente (C). Il soccorritore B posizionerà una mano sulla
corpo del paziente alle cosce dei soccorritori, poste aderenti alla
47
3.3 - Presidi per l’immobilizzazione spinale
del capo e del collo, anche ai fini del trasporto, esso è stato sempre
concepito come una misura aggiuntiva e non è stato mai inteso come
48
sistema per assicurare, se usato da solo, un immobilizzazione
midollare.
49
• La testa rivolta in avanti e lo sguardo rivolto diritto avanti a se, (se
flessione);
supina;
l’altro per il centro della testa e del torace formano un angolo retto.
• I movimenti causano uno spasmo dei muscoli del collo e del dorso;
NEC YORK
50
polietilene stampata ad iniezione. Schiuma in Volara®, cellule di
JEMS
51
CERVI FLEX
ed estremamente resistente.
DALLAS
lavaggio.
52
Radiotrasparenti. Grazie alla loro particolare forma anatomica, si
53
una persona da un’automobile incidentata, ma può essere anche utile
Estricatore K.E.D.
54
Grazie alla sua particolare forma può essere utilizzato
GIALLO/BLU.
cervicali.
55
Estricatore S.E.D.
bambini o neonati.
56
Indicazioni e controindicazioni all’utilizzo di Immobilizzatori
Indicazioni assolute:
• Paziente incarcerato;
midollare.
57
• Presenza di traumi associabili a lesione del rachide (trauma
sopraclavicolare).
Controindicazioni assolute:
• Arresto cardio-respiratorio;
• Pericolo d’incendio;
Fattori di rischio:
frattura);
Fattori di impedimento:
• Dimensioni pediatriche.
58
3.5 - Tavola spinale e accessori
compatibile con i collari Cervi Flex, Jems e Miami J Collar con i quali
59
E’ stampata in un unico pezzo in polietilene ad alta densità; questa
manovrabilità.
60
paziente e di caricarlo quindi sulla barella dell’autoambulanza.
61
3.7 Materassino a Depressione
immobilizza molto bene sia il rachide che gli arti, “fascia” il paziente
62
3.8 Altri presidi per l’immobilizzazione e il trasporto del
traumatizzato
Barella Principale
del ferito o del malato. Può essere di vari tipi: rigida o pieghevole,
63
L’intelaiatura è in lega d’alluminio, del peso di circa 15 kg. Sono
64
tronco, pazienti coscienti ma dispnoici ecc…), per le quali è
posizione seduta.
sanguinamento.
65
In commercio vi sono vari tipi, quali: le stecco bende rigide, stecco
bende a depressione.
Steccobende a Depressione:
66
Capitolo 4
principalmente in
tre categorie:
• Ambulanze di trasporto;
• Ambulanze di soccorso;
comfort di marcia.
67
perché è innegabile come il paziente debba già essere trattato sul
68
DOTAZIONE SANITARIA:
completata da:
temperatura;
eventi e stampante);
materassino a depressione.
69
• Materiale specifico per il trasporto oltre alla barella principale:
materiale.
4.4 Automedica
70
della massima visibilità, infatti essa è di dimensioni molto ridotte
ambulanze. Per ottimizzare poi il fine per cui è stata creata, risulta
4.5 Elisoccorso
71
ricordiamo invece più generalmente, che tale tipo di intervento è
avvicinamento e di decollo.
72
dell’ambulanza. Una volta stabilizzato il paziente poi, sarà l’equipe
73
Capitolo 5
ricovero.
non si è fatto, o che sia stata eseguita in maniera non corretta. Dal
condizioni:
74
giurisdizione.
75
• La formazione ricevuta presso il corso di laurea universitario per
di studio equipollenti.
l’assistenza.
76
prima di essere imposti da norme giuridiche, debbono essere sentiti
condizioni dello stesso e sulle cure a lui già praticate. Si può inoltre
quanto suddetto.
77
sempre meglio avvertire il medico del pronto soccorso al fine di
• L’errore compiuto;
possiamo elencare:
dall’avente diritto;
78
collaudate o inadeguata valutazione del rischio;
l’immobilizzazione di un arto);
Ecc…
79
5.4 Il segreto professionale
622 del C.P.: “Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio
Alla tradizionale tutela del paziente, contenuta nell’art. 622 del C.P.
personali”.
80
La legge distingue i dati comuni dai dati sensibili: i primi sono
la vita sessuale”.
81
dati personali, sono infatti previste delle eccezioni nei casi che il
82
Capitolo 6
norma elevata, fino al 50% del totale. La metà dei decessi avviene
calo della pressione arteriosa. Questi due fattori, insieme all'età, sono
83
le variabili che più marcatamente incidono sul recupero dei
distinguendo:
84
- I TRAUMI CRANICI DI MEDIA GRAVITÀ si accompagnano
85
somma la migliore risposta oculare, motoria, e verbale (O.M.V.): 15 è
erniazione.
Infatti il 56-60% dei pazienti con G.C.S. < 7 presenta lesioni associate,
86
6.3 Gli interventi da effettuare sul luogo dell’incidente sono:
87
Dopo aver esteso il capo, stendete lungo il corpo il braccio che si
sul torace. Piegate verso l'alto il ginocchio della gamba che si trova
88
con il suolo e la mano è posta sotto la testa.
elevato.
89
Capitolo 7
1
Trattamento del trauma cranico minore e severo linee guida nazionali di riferimento
90
solo anello di questa catena può compromettere in modo
gli esiti del trauma, consente una prognosi precoce sin dal luogo
dello incidente, pur con i limiti della precoce sedazione sul luogo del
sino ad uno stato di coma e presentare quello che viene definito come
91
lesioni cerebrali che, a partire dal danno iniziale, possono evolvere ed
estendersi.
nel caso
paziente su sette che entra con una diagnosi di danno diffuso tipo II
92
Tabella 1. Glasgow Coma Scale
93
94
La mortalità nei traumi maggiori si attesta fra il 20-60% e si presenta
temporali:
- un primo picco durante la prima ora per lesioni talmente gravi per
- un secondo picco nelle prime 4 ore dal trauma per lesioni pluri
organo
sopravvenute complicanze.
95
integrata fra Pronti Soccorso dovranno garantire il trasporto
2 invalidi gravi; il 50% dei traumi cranici e dei traumi midollari sono
2
Trattamento del trauma cranico minore e severo linee guida nazionali di riferimento
96
Confronto tra esperienze regionali e linee guida nazionali, con
particolare riferimento al paziente con trauma cranico. La ricerca si
è svolta presso tre ospedali cittadini sede di pronto soccorso .
attraverso tale ricerca sono stati esaminati i seguenti dati :
40%
35%
30%
25%
Ospedale A
20%
Ospedale B
15% Ospedale C
10%
5%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
97
Le cause maggiori sono da attribuire a:
90%
Incidenti
80%
Stradali
70%
Strade Città
60%
50% Autostrade
40%
30% Aggresioni
20%
10%
Cadute
0%
Osped A Osped B Osped C Attività Sportive
0,8
0,7
0,6
0,5
0,4 16-20
0,3 21-40
0,2 oltre i 40
0,1
0
Ospedale Ospedale Ospedale
A B C
98
rispettivamente la seconda ovvero quella dai 21 anni ai 40 e quella
dai 40 in su.
Di queste fasce d’età le persone colpite come si deduce anche
attraverso il grafico sono gli uomini
80%
70%
Femmina
60%
50%
40% Maschio
30%
20%
10%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
70%
60%
50%
40% Lieve
30% Moderato
20% Grave
10%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
99
Si può ben dire come si evince anche dai grafici seguenti che le prime
ore successive al politrauma da incidente stradale risultano essere
decisive per la sopravvivenza e gli esiti invalidanti del traumatizzato
grave, è dimostrato inoltre che decisivi in questa fase sono: la
tempestività dell’intervento, la professionalità degli operatori
sanitari, il trasporto nella sede più adatta e l’ospedalizzazione.
100%
90%
80%
70%
60% 1h
50% 4h
40% 1 giorno
30% 1/2 settimane
20%
10%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
SOPRAVVIVENZA
100
70%
60%
50%
1h
40%
4h
30% 1 giorno
10%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
DECESSI
100%
80%
60%
Dimessi NO Accert
40% Ricoverati
20%
0%
Ospedale A Ospedale B Ospedale C
BIBLIOGRAFIA
101
• S. Badiali – A. Zappi, “Organizzazione dell’emergenza”, Editore
1999.
1989.
1997.
102
• A. Ruol – A. Peracchia, “Le urgenze” – Collana “Photobook”, Edizioni
RINGRAZIAMENTI
103