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15 LUGLIO 2011

VITA

10

esperenze

l cinema etnico ccoglienza


il contrario dellintegrazione. Nel centro di Bisson, che abbiamo visitato, maliani, senegalesi e mauritani smentiscono queste paure. In questo foyer del ventesimo arrondissement di Parigi, regna la pi assoluta normalit. Abbiamo culture diverse, da cui la necessit di imporre regole piuttosto rigide, spiega Waguy Coulibaly, delegato del foyer. Il rispetto della parola degli anziani la prima regola per chi vive qui da noi. Nonostante gli sforzi per aprirsi agli altri, i vicini non riescono ad andare oltre laspetto un po degradato del nostro centro. Per rompere il ghiaccio, da ormai tre anni il Festival del cinema organizza tra ne giugno e inizio luglio proiezioni cinematogra che allinterno dei centri. Come spiega Jonathan Duong di Attention Chantier!, da un lato proponiamo lm e documentari africani usciti al cinema e che la gente non ha avuto modo di vedere. Dallaltro incitiamo gli abitanti dei quartieri a entrare nei foyers per condividere un pasto africano con i migranti. Il pubblico? Si va da Anais, 26 anni, attratta da un manifesto nella rue Bisson, a Jan, un pensionato sorpreso dalla convivialit del foyer. Ci torner, anche perch mi hanno accolto molto bene.

yers

di Ottavia Spaggiari

aria lontariato ne al sangue

Estonia Cari immigrati, come si sta da noi?


Mappare letnicit di un Paese in evoluzione. questa la s da annunciata dal ministero della Cultura estone che a settembre 2011 dar il via a uno studio approfondito sullintegrazione dei nuovi immigrati. Il sondaggio, sviluppato grazie a una partnership tra il ministero e lUniversit di Tartu, prender in considerazione anche il grado di partecipazione alla vita politica, sociale e civica del Paese, limpatto che ha avuto limmigrazione sul mercato del lavoro e lin uenza della cultura estone allinterno delle comunit di immigrati.

ondo il Centro nazionale bulgaro per asfusione del sangue, da quando la mmissione Europea ha lanciato il 2011 no europeo del volontariato, sono auntati i donatori. La percentuale, scardelle persone che ha donato sangue 2009 (il 2%), ha avuto nel 2010 un emento dello 0,7%. Poco, ma stato imo anno con segno pi. Un songio tra gli universitari ha rivelato che il 29% dei donatori, la prima volta ata proprio nel 2010. I dati sono stati sentati al 51esimo convegno nazionaulla trasfusione.

stata resa illegale, ma non mai stata abolita. Judy Boyle, ideatrice di The No Project, la campagna contro il tra co di esseri umani lanciata in Grecia lo scorso ottobre, parla con una decisione tale da rendere subito chiaro perch questa donna dai mille interessi, laureata ad Harvard in Scienze delleducazione, autrice di numerosi libri di didattica inglese ma anche attrice e regista teatrale, ami de nirsi soprattutto unattivista. La campagna da lei ideata a ronta il sistema della tratta in modo rivoluzionario: Il tra co di esseri umani un mercato molto redditizio. Per capirlo e contrastarlo bisogna ragionare in termini economici. La miseria, la guerra e la mancanza di prospettive sono fattori critici ma se non ci fosse una domanda, non vi sarebbe uno erta.

A SCHIAVIT NON MAI STATA ABOLITA.

Grazie ai Radiohead

Land art Mollatemi!


Si dice che i panni sporchi vadano lavati in casa, ed vero. Per capita, se si artisti, che le mollette dei panni possano invece diventare installazionicapolavoro che attirano folle di curiosi - e di critici darte, naturalmente - in un parco cittadino. quello che sta succedendo nel parco di Chaudfontaine a Liegi, in Belgio, che da qualche settimana, in occasione del festival Five Seasons, ospita questa molletta gigante - alta sei metri - opera dellartista turco Mehmet Ali Uysal. Una s da surreale, perfettamente a suo agio nella terra del pap dei surrealisti Ren Magritte, che trasforma il parco in un magico set in stile Viaggi di Gulliver.

per questo che The No Project Campaign si concentra sulla decostruzione della domanda per annientare lo erta, ed per questo che si rivolge agli adolescenti, sensibilizzandoli attraverso lutilizzo dei social network e della musica: saranno loro i cittadini e i politici di domani, cos come potrebbero diventare i futuri clienti o tra canti della tratta. Limpegno della Boyle risale a dieci anni fa. La sera in cui la sua vita cambi se ne stava seduta sul divano a sfogliare un giornale e non si aspettava che un articolo sul tra co di esseri umani avrebbe cambiato la sua percezione del mondo per sempre. Intendiamoci, non che vivessi in una gabbia dorata: i miei genitori erano impegnati nel campo dei diritti umani e io ho sempre viaggiato molto. Mi ero gi confrontata con situazioni piuttosto di cili, eppure stato quellarticolo a fare la di erenza. Da allora la Boyle, neozelandese ma greca dadozione, ha dedicato la propria vita a combattere la tratta. stata responsabile per la Grecia di Exit, la campagna contro il tra co di esseri umani lanciata da Mtv, e a chi le chiede perch abbia deciso di diventare unattivista lei risponde ricordando il videoclip All I need dei Radiohead: C un istante, nel video, in cui viene mostrato un bambino seduto a scuola. La maestra gli passa a anco e lo accarezza sulla testa scompigliandogli i capelli. Sta tutto nellinnocenza di un piccolo gesto come quello, che gli schiavi non possono ricevere. Il motivo per cui ho deciso di agire sta in quellimmagine.

a ha gi preso e sui migranusa con grancipazione di co dei Cengione dellIi cui 40 solo 100mila minza africani.

Judy Boyle

Anche gli schiavi stanno alle regole del mercato

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