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COME GLI INGLESI UTILIZZANO I MEDIA PER LA GUERRA PSICOLOGICA DI MASSA

By Redazione Published: 2009-07-11 08:23

DI L.WOLFE global-elite.org

(comedonchisciotte.org) "Io conosco il segreto per far credere all'americano medio tutto ci che desidero. Datemi soltanto il controllo della televisione... mettete qualsiasi cosa in televisione ed essa diventa realt. E se il mondo esterno alla TV contraddice le immagini, la gente inizier a modificare il mondo per adeguarlo alle immagini della TV..." (Hal Becker, "esperto" di media e consulente del management per The Futures Group, intervista del 1981) [1]

Nei 15 anni trascorsi da questo commento di Becker, gli americani sono diventati sempre pi "connessi" a una rete mediatica di massa che ora comprende anche computer e videogames, nonch internet. Una rete onnipresente il cui potere cos pervasivo da essere dato quasi per scontato. Come ha detto un noto comico: "Siamo davvero un popolo la cui coscienza mediatica. Conosco un tale che stato investito da una macchina per la strada. Non ha voluto andare all'ospedale. Si trascinato invece fino al bar pi vicino per controllare se lo avevano messo nel telegiornale della sera. Quando ha visto che non c'era, ha esclamato: "Ma che bisogna fare, farsi ammazzare, per andare in televisione?".

Ai pi alti vertici della monarchia britannica e del suo Club of Isles, questo grande potere non viene dato per scontato. Anzi, viene attentamente gestito e diretto, come Becker spiega da una pi limitata prospettiva, per creare e forgiare l'opinione pubblica. In un rapporto pubblicato nel 1991 dal Club Malthusiano di Roma e intitolato "La Prima Rivoluzione Globale", Sir Alexander King, consigliere capo della famiglia reale e del principe Filippo su scienza e comunicazione, scriveva che le nuove scoperte nelle tecnologie di comunicazione avranno l'effetto di espandere enormemente il potere dei media, tanto nel settore avanzato che in quello in via di sviluppo. I media, egli afferma, costituiscono l'arma pi potente e il pi forte "agente di cambiamento" per la creazione di un "mondo unico" neo-malthusiano che travalicher e canceller il concetto di "stato-nazione".

"E' sicuramente necessario intraprendere un ampio dibattito con giornalisti e direttori dei principali media per studiare le condizioni che possano metterli in grado di ricoprire questo nuovo ruolo",

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scriveva King.

Nel suo progetto, il Club di Roma, di cui King fa parte, pu contare sulla cooperazione di un cartello mediatico, che una creazione britannica, come documentato nel nostro rapporto. Pu anche contare sulle capacit di una macchina da guerra psicologica di massa, anch'essa guidata dai britannici e dai loro interessi, che si estende a momenti chiave della produzione mediatica e comprende scrittori e psicologi che contribuiscono a definire i contenuti, nonch sondaggisti che provvedono a perfezionare e analizzare l'impatto su determinate fasce di popolazione. Oltre a questa rete di operatori interattivi, esistono poi milioni di altre persone che partecipano alla produzione, distribuzione e trasmissione dei messaggi mediatici, il cui modo di pensare stato anch'esso plasmato dai contenuti del prodotto mediatico e che hanno letteralmente operato su se stessi un auto-lavaggio del cervello provocato dalla cultura in cui sono immersi.

"Mamma" Tavistock

Lo storico centro di questo apparato di guerra psicologica di massa ha la propria sede fuori Londra, presso il Tavistock Center [2]. Creato subito dopo la I Guerra Mondiale sotto il patronato del Duca George di Kent (1902-42), l'originale Clinica Tavistock, diretta da John Rawlings Rees, si trasform nella centrale di guerra psicologica della famiglia reale e dell'intelligence britannica. Rees e un gruppo scelto di psichiatri freudiani e neofreudiani misero a frutto le esperienze di collasso psicologico osservate in tempo di guerra per elaborare teorie su come tali condizioni di crollo psichico potessero essere prodotte in assenza del terrore della guerra. Il risultato fu una teoria del lavaggio del cervello di massa, ottenuta attraverso lo studio delle reazioni di gruppo, che poteva essere utilizzata per alterare i valori degli individui e produrre, col passare del tempo, cambiamenti nei princpi assiomatici che governano una societ.

Negli anni '30 la rete di Tavistock intess una relazione simbiotica con l'Istituto di Ricerche Sociali di Francoforte, creato dalle reti oligarchiche europee, che si focalizzava sullo studio e la critica della cultura da un punto di vista neofreudiano. Verso la fine degli anni '30, con il trasferimento dei suoi membri operativi dalla Germania a New York, la Scuola di Francoforte coordin la prima analisi dell'impatto di un fenomeno mediatico di massa, cio la radio, sulla cultura. Si trattava del "Radio Research Project", con base a Princeton. [3]

Con lo scoppio della II Guerra Mondiale, gli uomini del Tavistock presero il controllo effettivo del Direttivo di Guerra Psicologica dell'Esercito Britannico, mentre il network alleato negli Stati Uniti si integrava nell'apparato di guerra psicologica americano, che includeva il Comitato sulla Morale Nazionale e l'Osservatorio sui Bombardamenti Strategici.

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Alla fine della guerra, gli sforzi combinati del Tavistock (divenuto Tavistock Institute nel 1947) e dei funzionari dell'ex Scuola di Francoforte avevano creato un'equipe di "truppe di attacco psicologico", come le chiamava Rees, e di "guerrieri culturali" che contava diverse migliaia di persone. Oggi questo network conta diversi milioni di persone in tutto il mondo e rappresenta il fattore pi importante nella progettazione degli scopi e dei contenuti dei prodotti mediatici di massa.

Le "immagini nella vostra testa"

Nel 1922, Walter Lippmann defin come segue il concetto di "opinione pubblica":

"Le immagini che gli esseri umani hanno nella testa, le immagini di se stessi, degli altri, dei propri scopi e obiettivi, delle proprie relazioni, rappresentano le loro opinioni pubbliche. Queste immagini, quando vengono gestite da gruppi di persone o da persone che agiscono in nome di gruppi, diventano Opinione Pubblica, con le iniziali maiuscole".

Lippmann, che fu il primo a tradurre in inglese le opere di Sigmund Freud, sarebbe divenuto uno dei pi influenti commentatori politici [4]. Aveva trascorso gli anni della I Guerra Mondiale al Quartier Generale di Propaganda e Guerra Psicologica di Wellington House, fuori Londra, in un gruppo di cui faceva parte anche il nipote di Freud, Eduard Bernays [5]. Il libro di Lippmann, L'Opinione Pubblica, pubblicato un anno dopo l'uscita de La psicologia di massa di Freud, che trattava temi simili, fu un prodotto del periodo trascorso all'interno del gruppo di Rees. E' tramite i media, scrive Lippmann, che la maggior parte delle persone elabora quelle "immagini nella testa", il che garantisce ai media "un potere spaventoso".

Il network di Rees aveva passato gli anni della I Guerra Mondiale a studiare gli effetti della psicosi bellica e la sua capacit di produrre il collasso della personalit individuale. Dal loro lavoro emerse una tesi terribile: grazie all'uso del terrore, l'uomo pu essere ridotto ad uno stato infantile e sottomesso, in cui le sue capacit di ragionamento sono annebbiate e in cui il suo responso emotivo a vari stimoli e situazioni diventa prevedibile o, nei termini usati dal Tavistock, "sagomabile". Controllando i livelli di ansiet possibile produrre una condizione similare in ampi gruppi di persone, il cui comportamento potr cos essere controllato e manipolato dalle forze oligarchiche per cui il Tavistock lavorava [6].

I mass media erano in grado di raggiungere grandi quantit di persone con messaggi programmati o controllati, il che rappresenta la chiave per la creazione di "ambienti controllati" per il lavaggio del cervello. Come mostravano le ricerche del Tavistock, la cosa importante era che le vittime del lavaggio del cervello di massa non si rendessero conto di trovarsi in un ambiente controllato;

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pertanto doveva esserci un ampio numero di fonti d'informazione, i cui messaggi dovevano essere leggermente diversi, cos da mascherare la sensazione di un controllo dall'esterno. Quando possibile, i messaggi dovevano essere offerti e rinforzati attraverso l'"intrattenimento", che avrebbe potuto essere consumato senza apparente coercizione, in modo da dare alla vittima l'impressione di stare scegliendo di propria volont tra diverse opzioni e programmi.

Nel suo libro, Lippmann osserva che la gente pi che disposta a ridurre problemi complessi in formule semplicistiche e a formare la propria opinione secondo ci che credono che gli altri intorno a loro credano; la verit non ha nulla a che fare con le loro considerazioni. L'apparenza di notizia fornita dai media conferisce un'aura di realt a queste favole: se non fossero reali, allora perch mai sarebbero state riportate?, pensa l'individuo medio secondo Lippmann. Le persone la cui fama viene costruita dai media, come le star del cinema, possono diventare "opinion leaders", con il potere di influire sull'opinione pubblica quanto le personalit politiche.

Se la gente pensasse troppo a questo procedimento, il giocattolo potrebbe rompersi; ma Lippmann scrive:

"La massa di individui completamente illetterati, dalla mente debole, rozzamente nevrotici, sottosviluppati e frustrati assai considerevole; molto pi considerevole, vi ragione di ritenere, di quanto generalmente si creda. Cos viene fatto circolare un vasto richiamo al popolo tra persone che, sul piano mentale, sono bambini o selvaggi, le cui vite sono un pantano di menomazioni, persone la cui vitalit esaurita, gente ammutolita e gente la cui esperienza non ha mai contemplato alcun elemento del problema in discussione".

Nell'affermare di scorgere una progressione verso forme mediatiche che riducono sempre pi lo spazio di pensiero, Lippmann si meraviglia del potere che la nascente industria di Hollywood manifesta nel forgiare la pubblica opinione. Le parole, o anche un'immagine statica, richiedono che la persona compia uno sforzo per crearsi un'"immagine mentale". Ma con un film:

"Tutto il processo di osservare, descrivere, riportare e poi immaginare gi stato compiuto per voi. Senza compiere una fatica maggiore di quella necessaria per restare svegli, il risultato di cui la vostra immaginazione alla continua ricerca vi viene srotolato sullo schermo".

E' significativo che come esempio del potere del cinema egli utilizzi il film propagandistico "Nascita di una nazione", girato da D. W. Griffith a favore del Ku Klux Klan; nessun americano, scrive Lippmann, potr mai pi sentir nominare il Ku Klux Klan "senza vedere quei cavalieri bianchi".

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L'opinione popolare, osserva Lippmann, determinata in ultima analisi dai desideri e dalle aspirazioni di una "elite sociale". Questa elite, egli afferma, :

"Un ambiente sociale potente, socialmente elevato, di successo, ricco, urbano, che ha natura internazionale, diffuso in tutto l'emisfero occidentale e, per molti versi, ha il proprio centro a Londra. Conta fra i propri membri le persone pi influenti del mondo e racchiude in s gli ambienti diplomatici, quelli dell'alta finanza, i livelli pi alti dell'esercito e della marina, alcuni principi della Chiesa, i proprietari dei grandi giornali, le loro mogli, madri e figlie che detengono lo scettro dell'invito. E' allo stesso tempo un grande circolo di discussione e un vero e proprio ambiente sociale".

Con un atteggiamento tipicamente elitario, Lippmann conclude che il coordinamento dell'opinione pubblica manca di precisione. Se si vuole raggiungere l'obiettivo di una "Grande Societ" in un mondo unitario, allora "la pubblica opinione deve essere creata per la stampa, non dalla stampa". Non sufficiente affidarsi ai capricci di "un ambiente sociale superiore" per manipolare le "immagini nella testa delle persone"; questo lavoro "pu essere gestito solo da una classe di individui specializzati" che operi attraverso "centrali d'intelligence". [7]

Il "Radio Research Project"

Mentre Lippmann scriveva il suo libro, la radio, il primo mass media tecnologico a entrare nelle case, stava assumendo sempre maggior rilievo. A differenza dei film, che venivano visti nei cinema da grandi gruppi di persone, la radio offriva un'esperienza individualizzata all'interno della propria casa, avente per fulcro la famiglia. Nel 1937, su 32 milioni di famiglie americane, 27,5 milioni possedevano un apparecchio radiofonico, pi di quante possedessero un'automobile, il telefono o perfino l'elettricit.

In quello stesso anno la Rockefeller Foundation finanzi un progetto per studiare gli effetti che la radio produceva sulla popolazione. [8] Ad essere reclutati per quello che sar poi conosciuto come "Radio Research Project", con quartier generale all'Universit di Princeton, vi furono alcuni settori della Scuola di Francoforte, ormai trapiantatisi dalla Germania in America, oltre a personalit come Hadley Cantril e Gordon Allport, che diventeranno elementi chiave delle operazioni del Tavistock americano. A capo del progetto c'era Paul Lazerfeld, della Scuola di Francoforte; i suoi assistenti alla direzione erano Cantril e Allport, insieme a Frank Stanton, che sarebbe poi diventato capo del settore informazione della CBS, e pi tardi il suo presidente, nonch capo del consiglio di amministrazione della RAND Corporation.

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Il progetto fu preceduto da un lavoro teoretico realizzato in precedenza studiando la psicosi e la propaganda di guerra, nonch dal lavoro di Walter Benjamin e Theodor Adorno, operativi della Scuola di Francoforte. Questo lavoro preliminare era incentrato sulla tesi che i mass media potessero essere usati per indurre stati mentali regressivi, atomizzare gli individui e generare un incremento dell'instabilit. (Queste condizioni mentali indotte vennero poi definite dal Tavistock col termine di stati "brainwashed", e il processo d'induzione che ad essi conduceva venne chiamato "brainwashing", cio "lavaggio del cervello").

Nel 1938, quando era a capo della sezione "musica" del Radio Research Project", Adorno scrisse che gli ascoltatori di programmi musicali radiofonici:

"fluttuano tra l'oblio completo e improvvisi tuffi nella coscienza. Ascoltano in modo atomizzato e dissociano ci che sentono... Non sono bambini, ma sono infantili; il loro stato primitivo non quello di chi non sviluppato, ma quello di chi ha subto un ritardo mentale provocato da un'azione violenta".

Le scoperte del Radio Research Project, pubblicate nel 1939, confermarono la tesi di Adorno sul "ritardo mentale indotto" e servirono da manuale per i programmi di lavaggio del cervello.

Studiando i drammi radiofonici a puntate, comunemente noti come "soap opera" (poich molti di essi erano sponsorizzati da ditte produttrici di sapone), Herta Hertzog scopr che la loro popolarit non poteva essere attribuita a nessuna caratteristica socio-economica degli ascoltatori, ma piuttosto al format seriale in s, che induceva ad un ascolto abitudinario. La forza che la serializzazione possiede nel produrre il lavaggio del cervello stata riconosciuta dai programmatori del cinema e della TV; ancora oggi le "soap" pomeridiane sono quelle che generano maggiore assuefazione televisiva, con il 70% delle donne americane al di sopra dei 18 anni che guardano ogni giorno almeno due di questi programmi.

Un'altra indagine del Radio Research Project si occup degli effetti prodotti nel 1938 dalla lettura radiofonica de La guerra dei mondi di H. G. Wells da parte di Orson Welles, in cui si simulava un'invasione marziana. Il 25% degli ascoltatori del programma, che era stato presentato come se si trattasse di un notiziario, credette davvero che fosse in corso un'invasione, generando il panico nazionale; e questo nonostante i chiari e ripetuti avvertimenti che si trattava di un programma di fiction. I ricercatori del Radio Project scoprirono che molte persone non avevano creduto all'invasione marziana, ma avevano pensato che fosse in corso un'invasione da parte della Germania. Questo, come i ricercatori riferirono, dipendeva dal fatto che il programma era stato presentato nel format del "notiziario", che in precedenza era stata utilizzata per fornire il resoconto della crisi bellica che si prospettava a seguito della Conferenza di Monaco. Gli ascoltatori avevano reagito al format, non al

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contenuto del programma.

I ricercatori dimostrarono cos che la radio aveva gi condizionato a tal punto le menti dei suoi ascoltatori, le aveva rese cos frammentate e irriflessive, che nella ripetizione del format stava la chiave della popolarit [9].

La "baby-sitter con un occhio solo"

La televisione iniziava a fare il suo ingresso come nuova tecnologia mass-mediatica proprio nel momento in cui venivano pubblicati i risultati del Radio Research Project, nel 1939. Sperimentata dapprima su larga scala nella Germania nazista, durante le Olimpiadi di Berlino del 1936, la televisione fece la sua prima apparizione pubblica alla Fiera Mondiale di New York del 1939, dove attir vaste folle di persone. Adorno e altri riconobbero immediatamente il suo potenziale come strumento per il lavaggio del cervello di massa. Nel 1944 Adorno scriveva:

"La televisione punta alla sintesi di radio e cinema... ma le sue implicazioni sono enormi e promettono di intensificare l'impoverimento della sostanza estetica in modo cos drastico che in futuro l'identit appena velata di tutti i prodotti culturali industriali potr uscire trionfante allo scoperto, concretando in modo irridente il sogno wagneriano della Gesamtkunstwerk, la fusione di tutte le arti in un'opera unica".

Come apparve evidente fin dai primi studi clinici sulla televisione (alcuni dei quali furono condotti tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50 da ricercatori del Tavistock), i telespettatori, in un arco di tempo relativamente breve, entravano in uno stato di semi-coscienza simile al trance, caratterizzato dalla presenza di sguardo fisso. Pi a lungo si guardava, pi pronunciata diventava la fissit dello sguardo. In tali condizioni di semi-coscienza crepuscolare, gli spettatori divenivano ricettacolo di messaggi che potevano essere contenuti nei programmi stessi, oppure, per dislocazione, nella pubblicit. Il lavaggio del cervello era completo [10].

La televisione si trasform da curiosit di quartiere in strumento ad ampia penetrazione di massa, soprattutto nelle aree urbane, pressappoco tra gli anni 1947-1952. Come ha osservato Lyndon LaRouche, ci coincise con un momento assai critico della vita psicologica nazionale. Il sogno di milioni di veterani della Seconda Guerra Mondiale e le loro speranze di costruire un mondo migliore, si erano schiantati al suolo dinanzi alla corruzione morale dell'amministrazione Truman e alla successiva crisi economica. Questi veterani si ritirarono nella loro vita familiare, nei loro lavori, nelle loro case, nei loro tinelli. E al centro di quei tinelli c'era il nuovo apparecchio televisivo, le cui immagini banali assicuravano che le scelte moralmente ignobili che essi avevano compiuto erano

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state quelle giuste.

I primi programmi televisivi si rifacevano ai modelli gi sperimentati della radio, come descritti dal Radio Research Project: le "situation comedy", o "sitcom", i quiz, i variet, lo sport e le "soap". Molti erano in forma seriale, con personaggi, se non storie, collegate tra loro. Tutti erano banali e deliberatamente progettati per essere cos.

I figli di questi veterani infelici, i cosiddetti "baby-boomers", divennero la prima generazione ad essere accudita da ci che LaRouche chiama "la baby-sitter con un occhio solo". I genitori incentivavano i bambini a guardare la televisione, spesso come mezzo per tenerli sotto controllo, e loro fissavano per ore tutto ci che passava sullo schermo. I contenuti dei primi programmi per bambini erano banali (ma non pi dei programmi televisivi in generale) e mentalmente devastanti; ancor pi devastante fu la sostituzione del contatto concreto con la famiglia con la visione televisiva, quando il "tavolo per la cena" venne rimpiazzato dalla "cena televisiva" di fronte al tubo catodico. Com'era prevedibile, i bambini svilupparono fissazioni ossessive per gli articoli pubblicizzati dalla TV, chiedendo che tali articoli gli venissero comprati, altrimenti non avrebbero potuto essere come i loro amici [11].

A met degli anni '70, Eric Trist, che rimase fino alla sua morte (avvenuta nel 1993) a capo delle operazioni del Tavistock americano, e Fred Emery, "esperto" di media del Tavistock, scrissero una relazione sulle ricerche compiute riguardo all'impatto di 20 anni di televisione sulla societ americana. Nel lavoro di Emery del 1975, intitolato Futures We Are In, essi riferivano che il contenuto delle programmazioni non era pi tanto importante quanto lo era il totale delle ore trascorse davanti alla televisione. Il tempo di fruizione televisiva media era costantemente cresciuto nei due decenni trascorsi dall'introduzione del mezzo, tanto che a met degli anni '70 esso poteva essere considerato un'attivit quotidiana, seconda solo al lavoro e al sonno, che occupava circa sei ore giornaliere (e da allora cresciuta ulteriormente fino a sette ore, con l'aggiunta di videogames, videocassette, e cos via); fra i bambini in et scolare, il tempo trascorso a guardare la televisione era inferiore solo al tempo destinato alle attivit scolastiche. Queste scoperte, secondo il Tavistock, indicavano che la televisione era paragonabile ad una droga che produce dipendenza. Similarmente, Emery riferiva di studi neurologici i quali, a suo dire, dimostravano che la visione televisiva continuata "spegne il sistema nervoso centrale umano".

Che le loro affermazioni siano fondate o no su analisi scientifiche, Emery e Trist presentano prove convincenti del fatto che una fruizione televisiva prolungata e massiccia abbassa le capacit di riflessione concettuale su ci che viene presentato sullo schermo. Gli studi evidenziano che la semplice presenza di immagini sulla televisione, specialmente se presentate nell'appropriato format di documentario o di notiziario, ma anche nel corso della visione in generale, tende a far considerare quelle immagini "autentiche" e a far attribuire ad esse un'aura di "realt".

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Trist ed Emery non trovano nulla di sbagliato in questa evoluzione, la quale indica che la televisione sta producendo una generazione cerebralmente morta. Al contrario, essi evidenziano come tale evoluzione si inserisca all'interno di un pi ampio piano globale di controllo sociale, portato avanti dalla Tavistock e dai network suoi alleati per conto dei loro sponsor. La societ, essi affermano in A Choice of Futures, libro pubblicato nello stesso periodo, sprofondata in stati di coscienza mentale sempre pi bassi, al punto che anche uno Stato fascista di tipo orwelliano ormai non sarebbe pi realizzabile. A questo punto, grazie alla televisione e ad altri mass media, il genere umano versa in uno stato di dissociazione le cui implicazioni politiche si manifesteranno in una societ di stampo "Arancia Meccanica", dal nome del libro di Anthony Burgess, in cui gang giovanili scatenate commetteranno atti di violenza casuale, per poi tornare a casa a guardare i notiziari e vedere sullo schermo ci che hanno compiuto.

Gli artefici del lavaggio del cervello sottolineano che questa evoluzione, che secondo loro ha il proprio modello nella violenza in Irlanda del Nord, non stata indotta dagli effetti della sola televisione. La societ passata attraverso una "turbolenza sociale" dovuta ad una serie di shock politici ed economici, che comprendono la guerra in Vietnam, il rialzo dei prezzi petroliferi e l'assassinio di alcuni leader politici. L'impatto psicologico di questi eventi, la cui responsabilit essi omettono di attribuire all'establishment anglo-americano, stato amplificato dalla loro penetrazione nelle case, in dettagli crudi e spaventosi, attraverso i notiziari televisivi. Nello scenario descritto da Trist e Emery, sembra quasi di sentire il possibile sommario di un futuro telegiornale: "La fine del mondo: tutti i dettagli nell'edizione delle 11".

Consolidare il paradigma

Nel 1991, in un'antologia dei lavori del Tavistock che egli stesso aveva pubblicato, Trist scriveva che tutti i "nodi" internazionali o centri dell'apparato di brainwashing dell'istituto miravano allo scopo fondamentale di consolidare uno spostamento di paradigma verso un "ordine mondiale postindustriale". Il loro obiettivo, egli affermava, era di rendere questo cambiamento irreversibile. In quest'opera, e in altre, Trist, proprio come Alexander King, invita ad una campagna di "rieducazione" di massa che distrugga le ultime vestigia di resistenza nazionale, soprattutto all'interno degli Stati Uniti, a questo nuovo ordine mondiale.

Circa dieci anni prima, un altro dei serventi del Tavistock, Bernard Gross, in una relazione consegnata alla conferenza del 1981 sulla Societ del Mondo Futuro, presieduta da Al Gore, offriva uno spiraglio sulle caratteristiche di questo "nuovo ordine mondiale". Gross affermava che nel periodo che stava per iniziare il mondo si sarebbe trovato di fronte a ci che il Tavistock ama chiamare una "scelta critica": una serie di opzioni, ciascuna delle quali appare cattiva, ma, a causa del terrorismo diffuso e della pressione degli eventi, una decisione va comunque presa scegliendo l'opzione che rappresenta il "male minore". La societ industriale dell'occidente scivoler nel caos; questo caos, egli affermava, potr condurre o a un fascismo di tipo autoritario, come quello che gli inglesi contribuirono ad instaurare nella Germania nazista; oppure ad una forma di fascismo pi umana e benevola che Gross definiva "fascismo amichevole". La scelta, sosteneva Gross, tra il tentativo di ritornare al vecchio paradigma industriale, nel qual caso avremo un fascismo di tipo

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nazista; oppure di abbracciare il post-industrialismo, in cui avremo il "fascismo amichevole". Quest'ultimo, egli affermava, chiaramente preferibile, poich esso rappresenta una mera transizione verso un nuovo "ordine mondiale di informazione globale", che comporter una maggiore libert e possibilit di scelta individuale, una vera democrazia di massa aperta e partecipativa.

Per Gross la scelta chiara: in ogni caso vi saranno dolore e sofferenza; ma solo il "fascismo amichevole" dell'informazione globale, di una societ interconnessa da TV via cavo, satelliti e reti informatiche, offre speranza per un "futuro" migliore.

Ma chi amministrer questo ordine mondiale del "fascismo amichevole"? Gross spiegava che oggi esiste una vera e propria "Internazionale Aurea", termine che egli ricalcava sull'Internazionale Comunista (Comintern) di Nikolai Bukharin. Si tratta di un'illuminata elite internazionale, avente per fulcro la potente oligarchia eurocentrica che controlla l'industria della comunicazione globale, nonch varie altre risorse chiave e la finanza globale. Questa elite deve essere istruita e informata dall'intelligence delle reti Tavistock; deve comprendere che le grandi masse di zombi teledipendenti possono essere facilmente costrette ad amare questo nuovo mondo, grazie alla persuasione degli spettacoli televisivi e all'infinita fornitura di "informazione". Una volta conquistate le masse attraverso questa "educazione", la resistenza dei settori nazionali si sgretoler.

Nel 1989, per iniziativa di Trist, il Tavistock tenne un seminario presso la Case Western Reserve University per discutere dei mezzi con cui arrivare a creare un fascismo internazionale "senza pi Stati", un nuovo ordine mondiale basato sull'informazione. Nel 1991 il Tavistock incaric il suo giornale, Human Relations, di pubblicare gli atti di quel seminario. Molti interventi contengono un appello ai mass media affinch si schierino a favore di questo progetto.

Inoltre, a partire dal 1981, esisteva ormai un'altra tecnologia a disposizione dei funzionari del lavaggio del cervello: internet. Secondo Harold Permutter, uno dei partecipanti al seminario della Case Western, internet rappresenta uno strumento sovversivo per penetrare i confini nazionali con "informazioni" relative a questo nuovo ordine mondiale; esso funziona anche come collante per un network di organizzazioni non governative che avrebbero fatto circolare propaganda a favore del nuovo ordine mondiale. Queste ONG avrebbero dovuto essere la sovrastruttura su cui sarebbe stato edificato il nuovo ordine mondiale. Perlmutter e altri partecipanti alla conferenza affermarono che il loro movimento non poteva essere sconfitto, perch non esisteva in senso formale. Risiedeva solo nelle menti dei suoi cospiratori, menti che erano a conoscenza della macchina per il lavaggio mediatico del cervello creata dal Tavistock. Come la televisione era stata la droga informativa dell'ultima parte di questo millennio, cos internet, con la sua abbondanza di chat e "informazione" per la maggior parte inutile, con i suoi messaggi sovversivi programmati, sarebbe stato la droga del nuovo millennio, si vantava il Tavistock. [12]

"Gli americani, in realt, non pensano. Hanno solo opinioni, sensazioni", diceva Hal Becker di The

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Futures Group in un'intervista del 1981. "La televisione crea le opinioni e poi le conferma. La gente ha davvero subito un lavaggio del cervello ad opera del tubo catodico? In realt c' molto di pi. Io credo che la gente abbia perso la capacit di collegare insieme le immagini della propria vita senza l'intervento della televisione. E' questo che intendiamo quando diciamo che ci troviamo in una societ catodica. Ci dirigiamo verso una societ orwelliana, ma Orwell commise un errore in 1984. Il Grande Fratello non ha bisogno di guardarti, finch sei tu a guardarlo. E chi pu dire che si tratti, in fondo, di una cosa cos malvagia?".

La mosca nella pomata

Ma perfino i circoli elitari dei network internazionali del Tavistock hanno la vaga sensazione che ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato nel loro piano. Questa sensazione fu espressa da un autore che Emery citava nel 1973, il quale si chiedeva cosa sarebbe successo quando la generazione di baby-boomer teledipendenti fosse arrivata alle redini del potere. Li avevamo davvero preparati ad esercitare il comando? Sarebbero stati in grado di ragionare e di risolvere problemi? Emery ignorava il problema, affermando che esiste tempo sufficiente per addestrare i nuovi quadri dirigenti. Ma la questione rimane aperta. Nel 1981, alla conferenza Societ del Mondo Futuro, durante la quale Gross inton il suo peana al nuovo ordine globale dell'informazione abbigliato da "fascismo amichevole", Tony Lentz, assistente professore di lingue presso la Pennsylvania State University, fece notare di aver personalmente osservato una devastazione delle capacit di espressione scritta e orale, dovuta ai mass media e alla televisione; molti studenti non solo non riuscivano pi a scrivere in modo corretto, ma non riuscivano pi nemmeno a pensare in modo intelligente. Non si trattava di un semplice caso di scarsa istruzione, come egli faceva notare nel suo articolo "The Medium is Madness", ma del fatto che essi non sentivano pi alcun desiderio di pensare. Ricordando che, secondo Platone, la nostra conoscenza del mondo deve fondarsi sulla conoscenza del pensiero di qualcuno che conosce il mondo, Lentz affermava che la televisione ha instillato nelle persone l'idea che le semplici immagini rappresentino la conoscenza. Non esistono pi interrogativi, non vi pi lo sforzo per penetrare il pensiero di altre persone, ma soltanto dialogo e immagine, suono e furia, che naturalmente non significano nulla. [13]

"Permettere a noi stessi di essere influenzati dalle sottili ma potenti illusioni presentate dalla televisione", scriveva Lentz, "conduce ad una sorta di follia di massa che potrebbe avere implicazioni piuttosto spaventose per il futuro della nazione... Inizieremo a vedere cose che non esistono, daremo a qualcun altro il potere di creare per noi le nostre illusioni. La prospettiva agghiacciante, e visto il nostro retaggio culturale dovrebbe essere motivo di riflessione".

L. Wolfe, tratto da The American Almanac del 5 maggio 1997 Fonte: www.global-elite.org

Versione italiana:

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Fonte: http://blogghete.blog.dada.ne Link: http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2009-07-08 8.07.2009

Traduzione a cura di Gianluca Freda

Note

1. The Futures Group, un think-tank privato, fu una delle prime organizzazioni a specializzarsi nell'utilizzo di interfaccia computerizzate per la manipolazione psicologica di direttori d'azienda e di leader politici. Nel 1981 progett il programma RAPID per il Dipartimento di Stato americano, che utilizzava la grafica computerizzata per fare il lavaggio del cervello a leader selezionati di settori industriali avanzati e spingerli a sostenere le politiche del Fondo Monetario Internazionale e i programmi per il controllo della popolazione. Partecip anche all'elaborazione di una mappatura completa della popolazione americana per le maggiori multinazionali. 2. Il movimento LaRouche inizi il suo sconvolgente lavoro sulla rete Tavistock nel 1973-74 e pubblic i risultati delle sue indagini sulla rivista Campaigner (numeri di Inverno 1973 e Primavera 1974). Informazioni aggiuntive sono state pubblicate su EIR, le pi recenti nel numero del 24 maggio 1996, in un rapporto speciale intitolato "The Sun Never Sets on the British Empire". 3. Per un rapporto completo sulla Scuola di Francoforte e sui suoi network, compreso il suo ruolo nell'elaborazione delle strategie dei mass media e della guerra culturale, si legga Michael Minnicino, "The New Dark Age: The Frankfurt School and `Political Correctness,'", Fidelio, Inverno 1992. 4. Lippmann, che migr dai network socialisti della Fabian Society ai circoli di Thomas Dewey e dei fratelli Dulles, divenne portavoce di una fazione imperialista americana, controllata dai britannici, che si schier contro la visione anti-imperialista di Franklin D. Roosevelt. Si legga in proposito Lyndon LaRouche, The Case of Walter Lippmann, Campaigner Publications Inc., New York, 1977. 5. Bernays noto per aver elaborato la pubblicit di "Madison Ave", sfruttando le teorie freudiane di manipolazione psicologica. 6. Tutta la teoria psicologica del Tavistock (come anche quella freudiana) muove dalla concezione dell'uomo come bestia dotata di pensiero. Essa rifiuta esplicitamente, con grande malizia, l'immagine giudaico-cristiana dell'uomo creato ad immagine di Dio, la quale implica che l'uomo, e l'uomo soltanto, sia stato beneficiato dal suo Creatore con la creativit. Il Tavistock sostiene che la creativit derivi unicamente da impulsi nevrotici o erotici sublimati e vede l'uomo come una lavagna su cui disegnare e ridisegnare le proprie "immagini". 7. Si tratta di una concezione simile a quella espressa da Rees nel suo libro The Shaping of Psychiatry by War, in cui si parla della creazione di un gruppo elitario di psichiatri che dovranno garantire, a vantaggio dell'oligarchia dominante, la "salute mentale" del mondo. 8. I nazisti avevano gi ampiamente utilizzato la propaganda radiofonica per il lavaggio del cervello come elemento integrante dello Stato fascista. I loro metodi vennero osservati e studiati dai ricercatori del Tavistock. 9. E' importante sottolineare che non vi nulla di intrinsecamente malvagio nella radio, nella televisione o in qualsiasi altra tecnologia. Ci che li rende pericolosi il controllo del loro utilizzo e dei loro contenuti da parte del Club of Isles per fini malvagi, per creare ascoltatori e spettatori assuefatti e perfino maniaci, le cui capacit critiche vengono cos seriamente compromesse.

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10. Per una pi completa trattazione sulla televisione, sulla sua programmazione e sul lavaggio del cervello che essa produce sul popolo americano, si veda la serie di 16 articoli "Turn Off Your Television" dello stesso autore, pubblicata su New Federalist, 1990-93. E' disponibile in ristampa presso la EIR. 11. Una delle specializzazioni del Tavistock lo studio della manipolazione psicologica dei bambini e dell'impatto della pubblicit sulla mente dei minori. Tali pubblicit vengono progettate con cura per indurre i bambini a desiderare il prodotto pubblicizzato. 12. Vi sono stati investimenti massicci sull'infrastruttura di internet, sproporzionati rispetto alle possibilit di rientro a breve o a medio termine. Ci porta a pensare che si tratti in realt di "investimenti a fondo perduto" per favorire l'impatto psicologico delle nuove tecnologie. 13. Queste espressioni riecheggiano il pensiero di Platone, ma ne sono appunto soltanto un'eco. Per una migliore comprensione dei problemi educativi si veda Lyndon LaRouche, On the Subject of Metaphor, Fidelio, Autunno 1992.

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