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Il progetto nuovamente sospeso per irregolarit nel bando di concorso

Continua la saga della centrale Karuma


Carlo Cattaneo
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Descrizione:

Il progetto nuovamente sospeso per irregolarit nel bando di concorso. Pare che la multinazionale cinese Water & Electric abbia corrotto le autorit preposte al controllo dei requisiti per vincere la gara. Le valutazioni verranno eseguite daccapo.

L'Indro

Data Pubblicazione: luned 10 settembre 2012

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Continua la saga della centrale Karuma

La notizia, che da un mese circolava tra gli ambienti politici ed economici dell'Uganda, stata resa ufficiale venerd 7 Settembre 2012. La Direttrice Esecutrice dell'Autorit di Controllo degli Acquisti e Patrimonio Statale (PPDA), Cornella Sabiti, tramite lettera raccomandata ha ordinato al Segretario Permanente Kabagambe Kaliisa di sospendere la pre selezione della ditta incaricata alla realizzazione della centrale idroelettrica da 600MW che dovrebbe sorgere presso le cascate di Karuma, al nord del Paese.

Ufficialmente la gara del progetto di Karuma sospesa. Le verifiche sulla compatibilit tecniche e legali dei partecipanti devono essere rifatte su basi professionali ed imparziali. Vi avevano partecipato la nostra multinazionale Salini Construttori SPA, la francese Vinci Construction in joint venture con la Sudafricana Group 5 (che sta gestendo i lavori di infrastrutture della pi grande minera al mondo ubicata a Kibali, est del Congo), l'Egiziana Orascom Construction Industries, due multinazionali Cinesi la China Sinohydro e la China International Water & Electric (CWE) e l'Iraniana Perlite Industries.

A provocare questo drastico provvedimento stata la volont del Presidente Yoweri Museveni in persona. Nonostante la vitale necessit di questa centrale idroelettrica per aumentare la capacit di corrente per il Paese ( sopratutto all'adiacente zona petrolifera) il Presidente ha preso la sofferta decisione dopo aver riscontrato prove evidenti che la gara d'appalto stata manipolata da alcuni concorrenti. Prove che non potevano essere ignorate dal Governo, sul quale gi gravano diversi scandali e dalla nuova politica di trasparenza e di lotta alla corruzione voluta dal Presidente Museveni che ha permesso il mese scorso l'avvio di una mega inchiesta sui vari Ministri sospettati di corruzione: la famosa Tangentopoli Ugandese.

A scoprire il vaso di pandora sono state le denunce presentate nel giugno scorso da un pubblico ufficiale del Ministero dell'Energia e della multinazionale Francese Vinci Construction. Entrambe parlavano di irregolarit nella gestione della gara d'appalto, attirando cos l'interesse dei mass media regionali che persiste tutt'ora.

Sul banco degli accusati si trova la China International Water & Electric (CWE). La multinazionale Cinese avrebbe infatti falsificato i documenti dimostranti le sue capacit tecnica e finanziaria per poter eseguire un progetto di grandi dimensioni. Inoltre avrebbe corrotto con un'ingente somma di denaro la Commissione di Valutazione affinch approvasse la documentazione consegnata senza le obbligatorie perizie tecniche.

Anche sulla multinazionale iraniana Perlite Industries vi sono dubbi. Teoricamente l'azienda non poteva partecipare in virt delle sanzioni economiche Americane a cui il Governo Ugandese aderisce. Oltre a questa motivazione politica vi sarebbe una pi pratica: l'embargo renderebbe quasi impossibile per la Perlite Industries, il Governo e gli istituti bancari Ugandesi effettuare transazioni finanziarie internazionali a favore di una multinazionale Iraniana. Inoltre l'apertura delle offerte stata fatta a porte chiuse con la sola presenza delle multinazinali cinese ed iraniana.

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Forti i sospetti di un coinvolgimento del Ministro dell'Energia che, secondo indagini svolte, durante la gara d'appalto avrebbe tenuto vari incontri informali con altri esponenti delle ditte cinese ed iraniana. Il Ministro dell'Energia si trova ora in una delicatissima posizione, essendo stato preso di mira direttamente dal Presidente Museveni. In una lettera ufficiale indirizzata al Ministro e parzialmente pubblicata sul quotidiano 'Daily Monitor' (edizione del 08 Settembre 2012) il Presidente scrive: "La vostra valutazione doveva essere in grado di individuare la documentazione alterata presentata. Mi dole constatare che queste irregolarit sono state riscontrate in altri sedi e non dalla Comissione di Valutazione".

Il progetto di Karuma ha una storia molto travagliata. La stampa regionale lo ha sopranominato 'Saga Karuma project'. Ideato nel lontano 1995 con un costo inzialmente preventivato di 1,2 miliardi di dollari (ora saliti a 2,2 miliardi), ma non fu mai attivato a causa delle condizioni di sicurezza nel nord Uganda. All'epoca il territorio era controllato dal movimento ribelle Lord Resistence Army di Joseph Kony e quindi teatro di guerra.

Solo la sconfitta del LRA (2006) e il processo di stabilizzazione del nord, hanno permesso al Governo di Kampala di riattivare il progetto. La Compagnia Energetica Norvegese Norpak fu inizialmente incaricata di effettuare lo studio di fattibilit e di impatto ambientale. All'epoca si era ventilata la possibilit che il Governo Norvegese fosse disponibile a finanziare il progetto assieme alla Banca Mondiale. Lo studio della Norpak, sottomesso al Governo nell'ottobre 2006, avanzava perplessit sulla sostenibilit della mega centrale idroelettrica e sull'impatto ambientale nell'area non lontana dal parco nazionale che ora ospita al suo interno i pozzi petroliferi. La Norpak consigli di costruire una piccola centrale da 200 - 250MW.

A seguito dello studio il Governo decise di continuare la realizzazione diminuendo la capacit della centrale di Karuma da 600 a 250MW e annunciando l'intenzione di indire un gara d'appalto internazionale. Nel 2009 il progetto fu rivisto aumentando la capacit a 750 MW. A seguito di questa decisione la Norvegia si ritir. A salvare il progetto fu la Banca Mondiale che annunci la disponibilit di sostenere per intero il finanziamento.

Il Governo, per controbilanciare le critiche nazionali ed internazionali, ingaggi una ditta Energy Infratech Pvt. Limited che conferm la possibilit tecnica e la sostenibilit della mega centrale. Nel Luglio 2011 il Governo ridusse nuovamente la capacit della centrale da 750 a 600MW. Lanciata la gara d'appalto internazionale, la pre-selezione delle ditte fu eseguita il giugno scorso e furono ritenute la Cinese CWE e l'Iraniana Perlite Industries.

La realizzazione della centrale idroelettrica considerata strategica ed inserita nel piano di sviluppo economico Vision 2040. Attualmente la capacit produttiva del Paese in grado di coprire solo il 25% del fabbisogno energetico nazionale. Anche se la situazione migliorer con l'attivazione della centrale di Bujagali (di cui realizzazione recentemente terminata), la centrale di Karuma indispensabile per sostenere l'imminente attivit petrolifera e il programmato boom industriale su cui si basa il piano trentennale del Governo per rendere l'Uganda un Paese Emergente.

Altre possibilit di fonti energetiche ventilate (come la costruzione di una centrale nucleare con tecnologia Iraniana) sembrano irrealistiche per le difficolt tecniche e le complicazioni politiche intrinseche. La nostra multinazionale Salini rappresenta certamente un candidato tra i meglio qualificati per la realizzazione della centrale idroelettrica di Karuma avendo gi realizzato quella di Bujagali (dalla capacit di 250MW). Nel mondo economico ugandese la notizia che la Comissione avesse privilegiato l'offerta della societ cinese (pi economica) a quella della Salini aveva gi allungato ombre sulla regolarit della gara d'appalto, visto che molti davano per certa la vittoria della multinazionale italiana.

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La valutazione delle offerte dovr dunque ricominciare e i risultati potrebbero arrivare il prossimo Dicembre. Vi sono forti possibilit che le multinazionali Cinese e Iraniana vengano escluse dalla gara per corruzione ed incompatibilit politica. Nonostante che la Salini SPA sia la favorita i concorrenti rimasti non sono da sottovalutate. La Vinci associata a Group 5 offre altrettante capacit tecniche ed esperienza che la multinazionale Italiana.

Vi da sottolineare per che entrambe le multinazionali non godono di buona fama. La sudafricana Group 5 coinvolta in vari controversi progetti come quello aurifero di Kibali all'est del Congo. La Vinci, da parte sua, rientra nella altrettanta controversa autostrada Mosca-San Pietroburgo che attraversa la foresta di Khimki. Il 75% della popolazione di Khimki (circa 208.000 cittadini) si fermamente opposta al progetto la violenta repressione del Governo per piegare le proteste, registrando numerose violazioni dei diritti umani compreso arresti e pestaggi di giornalisti e attivisti, alcuni di essi misteriosamente assassinati. L'Egiziana Orascom dispone di una discreta capacit e il supporto del Governo Egiziano. Un elemento da non sottovalutare a causa delle complicate trattative sull'accordo di sfruttamento delle acque del Nilo in attesa di revizione, di cui la centrale di Karuma parte integrante.

Ora non ci rimane che attendere la rielaborazione delle compatibilit tecniche e legali dei partecipanti dove probabilmente le multinazionali cinese ed iraniana verranno scartate. Gli esiti, attesi per il prossimo Dicembre, potrebbero riservare altre sorprese. Nel frattempo vari tecnici internazionali consigliano vivamente di costruire una centrale con capacit massima di 450MW al fine di garantire la sua sostenibilit e diminuire l'impatto ambientale. Ma per il momento il Governo sembra intenzionato a mantenere il progetto senza ulteriori revisioni.

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