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Turismo parola corrotta

Introduzione: Il turismo, inteso come lo spostamento di una o pi persone dal luogo di residenza a una destinazione per non meno di 24 ore, nasce agli inizi del 1800, con le famiglie alto borghesi e nobili, che , facendo riferimento al grand tour, andavano in giro per l'Europa acquistando servizi di alloggio e di trasporto in varie localit. Questo concetto di turismo era completamente slegato dal concetto di turismo attuale pi legato rispetto al primo al tempo libero molto presente soprattutto nell'epoca post industriale. in quanto il grand tour non era un mezzo per svagarsi ma un mezzo di studio e di conoscienza profonda delleuropa per ci esso poteva durare per lunghi anni. Con l'andare avanti degli anni si assistito a un evoluzione del turismo in senso popolare inteso come un ampliamento delle classi sociali cui potevano accedere ai servizi turistici, sino ad arrivare, negli anni 60 70 al turismo di massa, ossia il turismo che diventa accessibile a tutti grazie al crescere delle disponibilit finanziare e del tempo libero, al miglioramento della qualit delle infrastrutture e alla possibilit di usufruire di mezzi di trasporto sempre pi veloci e confortevoli. Numerosi esperti e intellettuali si sono proposti di studiare gli effetti di questa nuova tendenza soprattutto dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Che cos' il turismo di massa? Il turismo di massa un fenomeno sviluppatosi intorno al ventennio che va dagli anni 50 agli anni 70 del secolo scorso e caratterizzato dallo spostamento di grandi masse di persone dal luogo di residenza verso localit adatte ad ospitarli. Lo sviluppo del turismo di massa correlabile ad una serie di circostanze che ne hanno favorito uno sviluppo massiccio, quali: aumento del tempo libero, concezione che si sviluppata dagli anni 50 in poi , grazie soprattutto alle lotte sindacali che hanno fatto si che il lavoratore non fosse soggiogato ai ritmi di lavoro forsennati e massacranti delle prime due rivoluzioni industriali, infatti gli orari lavorativi di 8 ore hanno consentito la nascita della concezione del tempo libero che viene intesa, quindi, come tempo da dedicare alla propria persona.

crescita economica dovuta principalmente a1lattuazione dei piani di crescita e alla cessione di fondi da parte degli U.S.A; laumento del benessere economico e della qualit della vita permette alle famiglie di soddisfare bisogni ulteriori rispetto a quelli primari, quali lacquisto di macchine, case e servizi turistici. miglioramento del di trasporto in particolare l'avvento degli aerei nel mercato del trasporto con conseguente riduzione in termini di tempo e di costi; inoltre la maggiore disponibilit di mezzi autonomi1 aumenta la propensione al consumo nel settore alberghiero e della ristorazione.

Ricerca scientifica grazie sopratutto all'avanzamento della ricerca medica negli anni 30 si riusciti a capire che i bagni d'acqua salata avevano un effetto benefico sulla pelle, cos come l'aria di montagna sulla tubercolosi.

popolarizzazione del mito del viaggio sebbene il concetto di viaggio sia sempre stato presente nelle tradizioni orali che hanno influenzato limmaginario collettivo, cos come in molteplici testi classici, lavvento dei pi moderni Keruac, Hemingway o Fante, passando poi per la beat generation, con temi cos strettamente correlati al viaggio, da essi descritto come

grazie alla maggiore disponibilit economica

una magnifica esperienza mistica e fantastica, accresce, soprattutto nelle nuove generazioni, la volont di viaggiare e scoprire nuovi mondi. Si ha dunque un cambio di paradigma: il viaggio come scoperta accessibile a tutti. Il desiderio di fuga dagli stress della vita quotidiana e dalla societ sempre pi opprimente determina il fattore Psicologico. La caratteristica principale del turismo di massa2 la standardizzazione, che si traduce nell'offerta ai turisti di servizi eccessivamente prevedibili e caratterizzati dalla ritualit,ci vuol dire che essi erano servizi offerti ogni giorno,alle stesse ore. I primi mercati in cui il fenomeno del turismo di massa assunse dimensioni importanti furono quelli relativi al mare(Crociere,Vacanze al mare etc etc) e alla montagna (rispettivamente d'estate e poi dinverno) per poi in seguito confluire nelle citt d'arte. L'evoluzione nell'ultimo quarantennio del mercato del turismo ha prodotto una sorta di identificazione delle parole turismo d'elite e di andando a sfociare nel concetto espresso dal termine pi generico pratiche turistiche, che contrariamente a quanto si intende, indica una molteplicit di modi di fare turismo, l'unica differenza di tipo esperienziale, cio pi relativa allesperienza personale che al viaggio stesso Naturalmente, l'avvento del Turismo di Massa ha avuto delle conseguenze ,sia nel turista sia nell ambiente locale (popolazione, cultura e paesaggio), ed proprio su quest'ultima che si accentrano gli studi degli amministratori locali e degli esperti. - Gli effetti: Gli effetti, inizialmente, furono economicamente positivi. Infatti, l'incapacit da parte degli alberghi di accogliere le grandi masse rese necessario il potenziamento dei servizi, e quindi, nuove assunzioni del personale e la costruzione o l'ampliamento delle strutture.Inoltre, il turismo, permetteva un aumento delle vendite di servizi, non necessariamente legati a quelli alberghieri, e dei prodotti locali acquistati dai turisti. Questo permise il coinvolgimento delle popolazioni locali, che videro nel turismo un occasione di crescita economica e sociale. All'incremento dei flussi turistici ha corrisposto lassenza di politiche di regolamentazione, che ha avuto come conseguenza l'intervento di logiche affaristiche spregiudicate, tese a sfruttare il mercato del turismo come canale di arricchimento, senza tener conto dell'ambiente e delle culture locali, ed evitando il coinvolgimento delle popolazioni locali nell'economia. Ed questo paradosso, aggiungendo anche la occidentalizzazione o colonizzazione delle culture locali (che un riflesse della globalizzazione)che ha portato a una devastante e progressiva distruzione a livello locale. Al problema della distruzione dell'ambiente locale, inteso come l'incontro tra tradizioni, ambiente e economia, si tentato di porre rimedio con la conferenza di Rio de Janeiro (1992), la quale ha introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, ossia un tipo di uno sviluppo che rispetti la popolazione e l'ambiente locale,ma la conferenza di Rio oltre che a essere stata molto generica, non ha avuto valenza di legge e quindi il business ha continuato ad agire indisturbato. La parola sviluppo sostenibile cos come sottolineato da Serge Latouche3 un ossimoro, infatti ha funzione puramente evocativa e mistificatrice,ci significa che gli effetti relativi allo sviluppo forsennato ci saranno ancora. Problemi relativi allo sfruttamento del territorio Il Problema del territorio nasce da un problema di spazio da dedicare ai turisti agli abitanti,infatti molto spesso il primo non rispetta il secondo,che si vede invadere e devastare il suo spazio dove ha sempre vissuto e il proprio paesaggio trasformarsi, ed chiaro che una volta mutatosi diventa quasi impossibile far partire un progetto di rilancio della localit.
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Il turismo di massa si sviluppa in 4 fasi: La scoperta,La consolidazione,Lo sviluppo intensivo,La stagnazione. Noto economista, filosofo e antropologo francese, conosciuto anche per la sua teoria della desscrescita

Sin dagli inizi del turismo di massa si teso a costruire vicino ai poli d'attrazione (monument mare, montagna) tutto ci ha arrecato al territorio degli scompensi di ordine: Psicologico: l'abitante del luogo non riconosce pi il proprio ambiente naturale,ormai mutato e provoca in esso ( dipende dal singolo ) un senso di smarrimento. Storico Artistico: Spesso nei centri storici ci si ritrova ad affrontare il paradosso architettonico tra le costruzioni storiche e quelle moderne, che spesso sono anche diverse dalle caratteristiche architettoniche locali Ambientale: non rispettare la natura costruendo sopra zone di nidificazione o zone di alto interesse ambientale e paesaggistico. I Problemi relativi allo sfruttamento del territorio,devono portarci ad una necessaria riflessione sulla capacit del territorio di sopportare i flussi turistici e su quanto si possa sfruttare, poich ,le risorse sono scarse, e difficilmente, una volta sfruttate,non sono rinnovabili, in conclusione, c' il bisogno di una regolamentazione pi adatta all'ambiente rispetto alle norme vigenti e di una piano di marketing, in comune con gli enti locali e le popolazioni,che rispetti e rispecchi il territorio. Sugli Abitanti (Socio-Culturale) Possiamo definire l'impatto socio culturale come l'insieme degli effetti sulla comunit locale derivanti dal rapporto che questa assume indirettamente o direttamente con la popolazione turistica4 Possiamo Citare anche la classificazione delle popolazioni urbane di Martinotti5 per meglio capire quali siano i rapporti tra abitanti e turisti, Martinotti divide le popolazioni urbane in diverse fasce, la prima la fascia degli Abitanti, coloro che risiedono nella citt; la seconda quella dei Metropolitan Business Man ossia chi lavora e consuma nella citt; l'ultima quella dei City Users6: chi non lavora e non risiede ,ma consuma nella citt. Ora pare logico che tra queste classi,che vivono in modo diverso l'ambiente locale, possano nascere conflitti di varia natura per aggiudicarsi gli spazi vitali necessari, ci evidenzia come la compresenza di queste tre fasce possa essere dannosa per il quieto vivere di tutti. Rifacendosi al principio atavico di spazio vitale chiaro che dove vi sia un conflitto la fascia pi debole sia quella degli abitanti, poich le altre si supportano a vicenda e sono strettamente legate. Proprio la debolezza della fascia degli abitanti,ha portato allo sviluppo di veri e propri movimenti anti-turistici7 sopratutto nella fase dello sviluppo intensivo intensivo del turismo di massa, poiche gli abitanti sentono il flusso turistico come un attacco alla loro cultura. Posto che le relazioni tra gli abitanti e i City Users in generale sono di tipo transitorio possiamo trovare grazie all'antropologo Doxey le diverse fasi del rapporto tra Turisti e Abitanti: Euforia: coincide sempre con la fase della scoperta 8i rapporti sono essenzialmente buoni,c' da parte degli abitanti un senso di ospitalit e di familiarit Apatia: coincide con la fase, della consolidazione9 ed data dall'aumento sensibile del flusso turistico, nei rapporti c' maggiore distacco Fastidio: la fase subitanea all'apatia, ed caratterizzata dal fastidio da parte degli abitanti nei confronti dei turisti

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Pollini , 2002 Martinotti, 1993 Nella fascia dei City Users sono fortemente riconoscibili i turisti I casi dell'isola di Pasqua e delle popolazioni della Galapagos, le quali hanno chiesto ai turisti di andarsene e al proprio governo di mettere un tetto al flusso di turisti Fase dello sviluppo del turismo di massa Fase dello sviluppo del turismo di massa

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Antagonismo: la fase in cui sicuramente i rapporti sono esasperati a tal punto da generare un conflitto tra le due fasce per lo sfruttamento delle risorse disponibili, tutto ci non dovuto necessariamente al turismo di massa ma anche alla cultura locale.
l'ultimo stadio, quello in cui tutte le risorse locali sono state consumate e il patrimonio sociale e ambientale perde tutte le sue peculiarit.

Sul patrimonio Artistico I beni Artisti e Storici sono sempre stati riconosciuti come beni sensibili ad ogni mutamento,tutta via il turismo di massa non ha risparmiato neanche essi dall'usura e dalla distruzione.Vi sono diversi studi sull'impatto dei flussi turistici sul patrimonio artistico, essi dimostrano che il turismo di massa non si curi neanche di preservare la propria memoria storica. Questo un paradosso per il turismo in quanto i turisti vanno a visitare una cosa che loro stessi rischiano di distruggere, un esempio la Valle dei Re in Egitto, che all'interno delle tombe presenta, soprattutto lungo le pareti affrescate, diverse chiazze di muffa o di umidit dovute al respiro dei turisti, che spesso affollano queste tombe, oppure l'esempio di Piazza San Marco a Venezia che rischia di inabissarsi, rischio dovuto all'eccessiva folla dei turisti che schiacciano le palizzate che tengono la piazza sopra il livello del mare.Si possono anche elencare i danni ai monumenti dovuti all'inquinamento causato dai flussi turistici come il Colosseo di Roma che costretto a continui restauri dovuti alla continua pulizia delle macchie create dalle polveri sottili, oppure il caso del danneggiamento di palazzi veneziani dovuto al continuo moto delle barche per turisti,che emettendo gas nocivi nell'acqua danneggia le fondamenta degli edifici oltre che danneggiare la Laguna. Spesso i danni al patrimonio artistico vengono causati in maniera diretta dei turisti, che con le loro macchine fotografiche e i loro scatti danneggiano sculture e dipinti di altissimo valore,i quali sono sempre pi soggetti a usura dovuta principalmente al fattore tempo che agisce lentamente sui tessuti dei dipinti e sul marmo delle statue, a questo fattore poi si aggiunge il calore provocata dalla folla di visitatori che va a provocare un sbalzo di temperatura che provoca il restringimento improvviso dei tessuti, a questi poi si aggiunge,il flash che crea un ulteriore sbalzo di temperatura, tutto questo viene fatto dai turisti solo per avere un ricordo di ci che hanno visto. L'imposizione di tetti massimi di visitatori giornalieri oppure l'imposizione di divieti, sopratutto per quanto riguarda i musei, pi che mai necessaria, in quanto attrattive turistiche di alto potenziale oltre che memoria storico-culturale, infatti il preservamento di questi dimostrerebbe non solo una vicinanza del turismo alle popolazioni locali fortemente radicate nelle loro tradizioni, ma anche che il turismo non l'immagine o l'effetto della crisi di valori che affligge la societ moderna e sopratutto consentirebbe un flusso turistico duraturo, in caso contrario si andrebbe incontro ad una crisi di identit molto forte, in quanto la perdita della memoria storica corrisponderebbe ad un involuzione della societ e delle masse, e ci darebbe il la ad eventuali dittature10 o porterebbe all'alienazione. Sul Patrimonio Naturale e sull'ambiente I danni ambientali provocati dal turismo possono essere molteplici e vanno dall'inquinamento atmosferico,inquinamento terrestre,distruzione di habitat naturali,sino all'avvelenamento delle acque e delle falde acquifere. Differenti studi dimostrano quanto il turismo abbia contribuito in modo importante,alla distruzione degli ecosistemi mondiali, infatti , con l'aumento della domanda di trasporto, per motivi di natura varia ,tra cui il turismo11,negli ultimi periodi triplicata, grazie all'avvento nel mercato delle popolazioni cinesi,indiane e brasiliane tutto questo ha prodotto un aumento dell'emissione di gas serra nell'atmosfera, I principali responsabili di quest'incremento dell'effetto serra sono stati gli aerei e le
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G.Orwell 1984 Il turismo e l'apertura dei nuovi mercati asiatici verificatasi alla fine del 20simo secolo ha avuto un ruolo fondamentale nell'aumento della domanda di trasporto

macchine,i primi infatti entrano a contatto pi ravvicinato rispetto ai secondi con l'atmosfera e arrivano ad avere un effetto 30 volte superiore rispetto a quando sono a terra, ma l'inquinamento e il danno ambientale provocato dal turismo non solo questo, andando pi nello specifico, il turismo ha come conseguenze la produzione di rifiuti di qualsiasi tipo e natura, sia da parte dei turisti che di chi li ospita, e questi possono essere di tipo organico e dei prodotti usa e getta la produzione dei rifiuti di tipo organico comporta dei danni che non sono dovuti alla produzione dei rifiuti in se ma alla cattiva gestione di essi dovuta al disinteressamento degli operatori e degli amministratori locali verso la questione della gestione dei rifiuti organici attraverso la costruzione di impianti di depurazione in cui scaricarli,infatti essi spesso vengono convogliati verso i letti dei torrenti, verso il mare oppure scaricati nelle falde acquifere,invece i rifiuti deiprodotti usa e getta sono dovuti all'insensibilit dei turisti che gettano per terra cicche,bottiglie di plastica etc etc, e cos come per i beni Artistici anche per i beni naturalistici i turisti hanno l'abitudine di danneggiarli portandosene via dei pezzi.12 Di altro tipo il danno ambientale portato dalla costruzione scellerata che viene detto Subdolo poich infatti essa non danneggia direttamente l'ambiente se non in modo limitato, ma lo danneggia in modo indiretto danneggiando gli habitat naturali, ossia spesso gli alberghi costruendo in zone di alto valore naturalistico non fanno delle analisi adeguate sull'impatto che esso ha sull'ecosistema e se la zona abitata da specie protette, infatti non conducendo queste indagini spesso finiscono sopra nidi di specie protette e danneggiano permanentemente l'ecosistema, alla costruzione viene anche imputata la scomparsa di spiagge di assoluto rilievo dal punto di vista paesaggistico, si calcola che quasi 20.000 km di spiagge Mediterranee siano scomparse per colpa della cementificazione sfrenata portata dal Business Turistico

Nel mentre in Sardegna...


La Sardegna storicamente sempre stata una terra di conquista, sin dall'epoca punica e lungo la sua storia ha alternato periodi di autogoverno a periodi di colonizzazione,le quali si sono limitate alla loro presenza lungo le coste , sino ad arrivare al 1720 con la cessione della Sardegna ai Savoia e poi 1860 con l'annessione al Regno d'Italia e ai giorni nostri. Da questo breve excursus storico, si evince subito che la Sardegna sempre stata una terra mercificata, utilizzata come merce di scambio, svenduta e svenduto par far fronte agli interessi degli stati colonizzatori, sicch anch'essa stata scelta, per i motivi qui citati, come terra per accogliere i flussi turisti. Il turismo di massa in Sardegna sempre andato a fasi alterne partendo dagli anni 40 con le prime politiche di promozione turistica dell'Esit a quando l'Aga khan acquist i terreni a basso prezzo della costa Smeralda e a colpito zone diverse dell'isola da Capo frasca e Teulada, ed caratterizzato dalla stagionalizzazione, ossia durante la stagione estiva si verifica il fenomeno dell'overbooking, e nelle altre stagioni si ha solo il 2% delle richieste di pernottamento annue, ci porta alla composizione di un reddito prodotto dal turismo di poca forza,e addirittura porta le localit turistiche da periodi di estrema ricchezza periodi di recessione. Intorno agli anni 70 si conosciuta in Sardegna una fase di sviluppo turistico dovuta alla crisi agricola che imperversava in tutta l'Italia, infatti i privati,le grandi aziende trovarono un altro modo,per sfruttare le ricchezze sarde sino a ridurle all'osso. Gli effetti iniziali furono benefici ma gi dopo pochi anni di sviluppo turistico i danni erano gi lampanti,ad esempio la perdita del patrimonio storico, naturalistico e culturale, infatti la Sardegna pi tante altre regioni italiane e del Mediterraneo ha pagato il caro prezzo del business.

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Es la spiaggia della pelosa nel comune di stintino stata chiusa perch i turisti si portavano via i granelli di quarzo come ricordo e quindi la peculiarit della spiaggia era a rischio oppure la spiaggia rosa nell'arcipelago della Maddalena chiusa sempre per lo stesso motivo

La colonizzazione e la distruzione della cultura sarda stata una delle conseguenze immediate ed hanno portato alla scomparsa di diverse tradizioni e alla perdita della lingua sarda da parte dei sardi, ai quali veniva richiesto di parlare Italiano, salvo poi ripresentarsi sotto forma folcloristica negli anni 2000, quando la massa aveva deciso di differenziarsi, ma la perdita del patrimonio culturale non riguarda solo la lingue e le tradizioni ,ma anche il modo di vivere che mutato in quanto la regione ha perso le caratteristiche di insularit ed stato sostituito da un modo di vivere pi occidentale, ci ha portato ad un indebolimento del settore agro-pastorale in quanto nessuno voleva impegnarsi in questo settore Barbaro, e quindi la perdita fu culturale, in quanto la sardegna ha una cultura di tipo agro-pastorale. Anche dal punto di vista ambientale la Sardegna non stata risparmiata agli effetti del turismo di massa essi si notano sopratutto lungo le coste e i litorali sardi sempre pi ricchi di alberghi fatiscenti e di case sfitte costruite tutte lungo le spiagge dove spesso risiedono specie protette come la caretta caretta e quindi ne danneggiano l'habitat naturale, ma non solo, infatti gli effetti portati dalla cementificazione spesso si riflettono anche sul patrimonio boschivo sardo, infatti essa pu portare ad una modifica dei microclimi interni dovuti alle correnti dei golfi locali che hanno impedito alla sardegna di diventare un deserto vero e proprio,e poi anche gli incendi boschivi appiccati per poterci costruire sopra,sono la causa della desertificazione del patrimonio boschivo Sardo a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi. Ma la costruzione sfrenata non ha portato solo effetti negativi dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista paesaggistico, ed grazie a questo tipo di problema che si cercato il problema della cementificazione delle coste sarde con la legge salva coste, che impediva ad alberghi e ristoranti di costruire a 2000 mt di distanza dalla battigia marina, distanza successivamente modificata a 800 mt sino ad arrivare ai 200 mt e quindi all'abrogazione, in quanto strozzava lo sviluppo turistico. Inizialmente non ci siamo resi conto di cosa significasse permettere ad albergatori e T.O di costruire sulle spiagge e farle scomparire per sempre, senza nessuna analisi dell'impatto ambientale e di compatibilit architettonica con il posto. Architettonicamente parlando la Sardegna stata vittima di una trasposizione dell'architettura di montagna sul mare ha prodotto di riflesso la riproduzione del modello marino in montagna, scompensando sia l'uno che l'altro elemento13 Il problema dei rifiuti sulla costa si possono notare gli effetti prodotti dai rifiuti organici e di prodotti usa e getta rilasciati dagli albergatori e dai turisti, l'insieme di questi rifiuti ha contribuito a danneggiare notevolmente il patrimonio marino e le barriere coralline, i nfatti sempre pi spesso si incontrano lungo le strade o lungo le pinete che portano al mare cataste di rifiuti di vario genere create da turisti, oppure facendo il caso del fiume Cedrino, dove si sversano ogni anno milioni di ettolitri di rifiuti dannosi, in parte prodotti dalle citt ed in parte prodotti dagli alberghi presenti nella zona. Il problema della pelosa come problema delle spiagge sarde Il problema comune delle spiagge sarde quello dell'erosione, negli ultimi anni passato alla ribalta il problema dell'erosione della spiaggia della Pelosa nel comune di Stintino che ha svolto il ruolo di vessillo per quanto riguarda la protezione delle spiagge sarde. L'erosione della spiaggia della pelosa ha tra le tante cause quelle dovute al turismo, dalla costruzione della litoranea che passa nel mezzo delle dune, alla cementificazione di tutta la costa del comune di Stintino, sino al paradossale furto delle sabbie di quarzo da parte dei turisti sino alla distruzione delle dune stesse, anche la spiaggia rose nell'isola di Budelli all'interno dell'arcipelago della Maddalena ha lo stesso problema solo che a differenza della Pelosa non ha alcuna strada che passa nel mezzo delle dune, quindi il problema della pelosa un problema comune a tutte le spiagge ed tutto posto sotto
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Caso costa Smeralda

un comune denominatore l'incuria. Lungo tutti questi anni in cui la Sardegna ha ospitato flussi turistici non mai venuta alla ribalta una vera e propria politica di protezione seria delle spiagge sarde, se escludiamo la legge salva coste che per limitava il tutto al reparto costruzione, e si dovuti arrivare al limite massimo per riuscire in qualche modo a risvegliare i sardi e gli enti dal torpore in cui erano caduti. In Conclusione... I sardi non devono pi permettere che la loro costa venga devastata dalle continue cementificazioni che fanno della Sardegna una piattaforma di cemento , e non devono pi permettere che venga venduta come terra selvaggia o di selvaggi, stereotipo di cui spesso sono portatori i sardi stessi,bisogna uscire degli stereotipi del' ajo e del eja e incominciare a promuovere la sardegna per ci che , una terra di straordinaria bellezza, ricca di cultura e di storia.,la Sardegna in fatti non solo mare ed ora che i sardi dicano basta a questi stereotipi che hanno reso le coste sarde una piattaforma di cemento agli amministratori locali sempre assenti quando si tratta di salvaguardare il territorio. Insomma per la Sardegna ci potrebbe essere una nuova vita se e solo se nelle nuove politiche di marketing pubblico e privato se vi sar un maggiore coinvolgimento degli attori locali a livello decisionale e se si tenesse pi conto ad essi che ai privati

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