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Metodi di lotta

Il metodo piquetero.
Partiamo da una constatazione: gli studenti sono improduttivi, non rientrano quindi in quella fascia di popolazione che produce ricchezza, e non contribuiscono quindi ad ingrassare i profitti della classe dominante... Quali strumenti devono utilizzare per farsi sentire? Chiaramente necessario saldare lo lotte dei lavoratori salariati, con quelle studentesche, ma non solo. Le manifestazioni studentesche, in questi anni sono stati null'altro che cortei o "presidi colorati", che per quanto partecipati non hanno arrecato nessun danno al sistema capitalista. Per questo necessario trasformare ogni mobilitazione in una trincea contro il padronato e uscire dalle regole imposte dall'avversario. Solo i blocchi stradali e il blocco dei binari, possono scalfire in qualche modo gli interessi padronali, e trasformare le mobilitazione da massa critica di opinione (inconcludente) a uno strumento in grado di strappare risultati. Il padronato disponibile a concedere qualcosa solo quando ha paura di perdere tutto. La fase storica in cui viviamo ci impone di trasformare le street parede in lotte di strada.

Le occupazioni e le autogestioni.
Queste possono essere utili al solo scopo che sappiano dialogare con la citt e con quanto avviene all'esterno. Occupare una scuola o una universit, non l'equivalente di occupare una fabbrica. Anche in questo caso la differenza costituita dal soggetto sociale protagonista della vertenza. Occupare una fabbrica arreca migliaia di euro di danni, bloccare la didattica ,di rado, produce questi effetti. A che serve quindi occupare? Innanzitutto a cementare il grado di consapevolezza. L'occupazione permette di sperimentare sul campo momenti di discussione assembleare e di partecipazione attiva: un germe di rivolta difficilmente removibile. Sono quindi di utilit estrema, purch siano pianificate,programmate e capaci di saldare rivendicazioni parziali con una prospettiva generale, divenendo quindi laboratori di contropotere.

L'autodifesa contro gli sgherri del capitale.


In diverse situazioni di lotta si assistito ad attacchi e provocazioni, non si pu stare a guardare necessario organizzare la nostra risposta con per mezzo dell'autodifesa di classe. Il coraggio di essere vili, cos come la metafisica della non-violenza non ci appartengono.

Democrazia nei movimenti.


Lo sviluppo del movimento di lotta degli studenti impone la costruzione di una strutturazione realmente democratica che permetta il libero confronto ed elaborazione delle posizioni e la massima efficacia nella mobilitazione conto il governo e le sue politiche. Per questo rivendichiamo una struttura di delegati, eletti dalle assemblee delle diverse facolt/scuole/istituti con criteri proporzionali al peso delle diverse posizioni presenti - delegati sempre revocabili dallassemblea stessa- che costituiscano in ogni ateneo un coordinamento interfacolt. A loro volta tali coordinamenti devono eleggere, con criteri analoghi a quanto sopra indicato e in rapporto alla presenza numerica del corpo studentesco, delegati anche qui sempre revocabili- di ateneo, che si strutturino in un coordinamento nazionale che sia il centro del movimento. E stato esattamente questo tipo di struttura che ha diretto pochi anni fa la lotta dei nostri compagni francesi contro il progetto del Contratto di Primo Impiego del governo di centro destra. Si tratta di cercare di ripetere qui quella indimenticabile esperienza vittoriosa di democrazia di movimento.

Cambiano i governi del capitale rimane lo stesso nemico


Il movimento degli studenti s'inserisce oggettivamente in un pi ampio movimento di lotta contro la politica del governo, della Confidustria e delle Banche di attacco, sempre pi netto pi si sviluppa la crisi capitalistica, contro tutti i settori sfruttati ed oppressi della societ. Dobbiamo creare tra questi e quindi essenzialmente tra studenti e lavoratori la pi stretta unit di lotta. Solo lunit lavoratori-studenti la chiave della vittoria. Per questo il movimento studentesco deve realizzare la massima convergenza dazione con il movimento operaio e sindacale. Nel quadro di questo approccio strategico necessario rivendicare lo sciopero generale e prolungato.

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