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Il legame di Maria con la Persona-Dono della SS.

Trinit di Paolo GASPARINI

SOMMARIO LAUTORE, appellandosi alla possibilit dellintelligenza di leggere larmonia tra il mondo di Dio, rivelato nel Vangelo e nella Tradizione della Chiesa, e quello creato, per mezzo dei pensatori pi grandi che si sono succeduti nella storia, nonch di quello attingibile dallesperienza, vede una straordinaria evidenza del ruolo e della persona di Maria SS.ma nel cuore del mistero cristologico e trinitario. In particolare, forte della luce della logica, della matematica e della teologia cattolica, intrvede una colorata e ordinata trama, nella storia del pensiero e della vita della Chiesa, che conduce alla persona umana di Maria, indissolubilmente legata a quella divina dello Spirito Santo, filo doro che unisce con una chiarezza e una forza stupefacente i misteri cristiani. Tre persone conducono, infatti, al cuore di Dio: Giuseppe, che ci
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chiede il motivo, seguendo s. Agostino, del nostro rifiuto a vederlo vicino alla sua sposa; Giovanni, seconda forma del comandamento dellamore, dato ed esigito nellultima cena, ossia il sacerdozio cattolico, il figlio della Donna; il Figlio e Sposo della Donna, il Verbo incarnato, Unigenito del Padre, alla cui conoscenza i misteri della Incarnazione, centro della circonferenza del cosmo e della storia della salvezza, e della Redenzione sono ordinati. ______________________________________________ UNA LETTURA MARIOLOGICA DEL NOME DIVINO RIVELATO A MOS (ES. 3,14) E scientificamente certo che luomo fatto per la felicit, traguardo raggiunto a costo di atti intellettivi e volitivi, liberi, di scelte pratiche, concrete. La gioia, la pace sono le inevitabili conseguenze dellazione, o della non azione, mai per acquistabili a buon prezzo, con una tecnica, senza un atto personale, coinvolgente, affettivo e intellettivo.La logica la luce di Dio che illumina ogni uomo: le anime e le intelligenze non vengono per evoluzione, non c differenza nella logica di base delle close class words, function words di uso comune, ma solo nella cultura, che si serve delle open class words, content words. Non ci vuole meno del Signore e Padre Dio per fare unanima, una per una (R. Busa). Quidquid recipitur, ad modum recipientis recipitur: lintelligenza modo (incomunicabile), la cultura contenuto. Dio modo infinito, la creatura razionale modo partecipato (F. Vesprini). La logica la prima luce dellanima, il tentativo di capire il perch di tutto, dal mare delle parole al prima e sempre, dalla storicit alla eternit, dal multa al multum, dal fenomeno al fondamento, dai contenuti che specificano, declinano, determinano i messaggi alle parole frequenti e brevi, fisse, grammaticali, alcuni nomi e verbi comuni, come: ente, uno, bello, brutto, buono, cattivo, avere Nella figura geometrica del cerchio si nasconde un universo spirituale dalle profondit misteriose: il mistero dellessere, dellunit, della Trinit e dellIncarnazione del Verbo. La semplicit, la possibilit, la ragionevolezza e la realt di questa unica figura geometrica esprimono con rigore matematico, logico, i pi ricchi concetti teologici e rivelati. La matematica una scienza divina, perch non pu essere creata dalla mente di nessun uomo; o meglio, non ci vuole meno di Dio per creare la mente delluomo.Saliamo sulle spalle di uno studioso novecentesco di colui che stato definito il pi grande artefice di ordine e di organizzazione nella storia del pensiero, san Tommaso, ossia di Etienne Gilson, el primo e io secondo (Divina Commedia, 2,34,136). Esaminando i progressi realizzati lungo i secoli dal pensiero umano, la mia guida osserva che, sui temi essenziali, le tappe del progresso sono state pochissime. Egli prende come esempio una parola che, appartiene a quella che abbiamo chiamato una close class word, la nozione di essere. La troviamo paradigmaticamente espressa, a partire dal 1250 a.C. circa, nel testo dellEsodo: Io
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sono Colui che .In questa prima formula, la nozione di essere rimasta a lungo implicita e imprecisata. Dopo secoli, con santAgostino, si sale un primo gradino nella storia , nella profondit del pensiero interiore, della legge dellessere, e il senso della parola essere, diventa: Io sono limmutabile. Non si tratta di un postulato o conclusione filosofica, ma di un dato parimenti ricevuto dalla rivelazione. In tre differenti luoghi, la Bibbia riprende la stessa affermazione: Dio non un uomo da potersi smentire (Nm 23,19); Io sono Dio, non cambio (Mal. 3,6); In lui non vi alcun cambiamento (Gc. 1,17).Otto secoli dopo, san Tommaso spiega questo stesso testo dellEsodo nel modo seguente: Io sono Colui la cui natura di esistere.Tutti gli altri nomi - continua lAngelico - esprimono lessere determinato e particolare, come saggio dice un certo essere; ma il nome Colui che dice lessere assoluto e non determinato da qualcosa di aggiunto; ed per questo che il Damasceno afferma che esso non afferma ci che Dio, ma un certo oceano infinito di sostanza, come non determinato. per questo che quando noi procediamo alla conoscenza di Dio per via di negazione (come noto, san Tommaso non condivide tuttavia lapofatismo assoluto: la negazione non sopprime i diritti della affermazione; dove non c vera affermazione, non ci pu neanche vera negazione: per esempio, il male c perch c il bene; la malattia, la salute; lipocrisia, la sincerit; il silenzio opprimente, il silenzio di raccoglimento; la scimmia, luomo; lo sgorbio, il cerchio; la stoltezza, la sapienza; la moneta falsa, quella vera; la macchia, limmacolatezza) neghiamo di Lui innanzitutto le cose corporali e in seguito anche le intellettuali secondo la modalit in cui si trovano nella creatura, come la bont e la saggezza.E allora non resta nel nostro intelletto che la sua esistenza (quia est) e nientaltro, e il nostro intelletto viene allora a trovarsi allora in una specie di confusione (J. P .Torrell).Il Gilson conclude questa faticosa salita nella storia del pensiero filosofico e teologico affermando il seguente postulato: Pi (uno o) vari progressi ci introducono nello spessore del loro oggetto, pi un ulteriore progresso diventa improbabile (J.Kiefer). Nello stesso tempo, anche vero che: escluso limpossibile, tutto quello che resta, per quanto improbabile, non pu essere che la verit. La esigenza, in altre parole, della modestia del proposito iniziale, della ascesi intellettiva, della negazione, non significa labdicazione dellintelligenza a cogliere il principio di magnanimit o sinergia, la necessit della affermazione della verit, ancorch inadeguata, imperfetta (palea), della realt (frumentum).Sessanta anni fa, il 12 aprile del 1947, a Roma, Grotta alle Tre fontane, dove un grande convertito fu ucciso, san Paolo, la Vergine
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della Rivelazione, la beata Vergine Maria, rivel a un Mos sui generis dei nostri tempi, Bruno Cornacchiola ( che il giorno dopo doveva tenere un discorso a Piazza della Croce Rossa contro i dogmi fondamentali della fede cattolica), il suo nome, convertendolo a sua volta: Sono Colei che sono nella Trinit divina.Ricordiamo lelementare verit geometrica della relazione tra il raggio della circonferenza, il pi-greco e il raggio: C = 2 R . La stessa formula matematica si pu riscrivere in questo modo:C = 2 R ( 3 + 0, 14) = 1 x 2 R x 3, 14;Tre Persone divine compongono quella circulazion ( o.c., 3, 33, 127)di tre colori e duna contenenza (ivi, 117; cf. inoltre ivi, 3, 30, 103). Il cerchio la figura della contemplazione e delleternit (tota simul), senza principio e senza fine, rappresentazione sensibile della realt puramente intelligibile del lume di gloria. Esprime con rigore matematico, infatti, la misteriosa realt delle tre Persone divine perfettamente distinte per le propriet personali della Paternit, della Filiazione e dell Amore procedente passivo (3) e perfettamente uguali per essenza, natura e attributi ( C).Allintuizione del mistero trinitario segue quella del mistero dellIncarnazione: il Figlio di Dio, assumendo ipostaticamente la natura umana, per la parte sensibile identica alla Madre, la introduce nellintimit trinitaria. Nellunit della Persona divina del Figlio assunta la natura umana che entra a far parte cos della forma del cerchio, perch per lunione ipostatica Figlio di Dio per natura (C). Qual l geomtra che tutto saffige per misurar lo cerchio, e non ritrova, pensando, quel principio ondelli indige, tal era io a quella vista nova: veder volea come si convenne limago al cerchio e come vi sindova; (ivi,3,33,133-138). La domanda importante cui la formula del cerchio risponde, la seguente: Ov ella? (ivi, 3,31,64), dov la dimora dellEssere, chi il tempio dello Spirito Santo, la Vergine della Rivelazione? Il un numero imperfetto, figura del peccato originale, che inerisce tutti gli uomini, rappresentati dalla sua parte frazionaria, virtualmente illimitata, come hanno documentato gli studi al computer.Pertanto Maria si trova nel numero intero.Una natura in una Persona: il Padre. Due nature in una Persona il Verbo, pertanto, lo Spirito Santo sar strutturato dalle due nature di una Persona divina e una persona umana, la Vergine della Rivelazione, Colei che nella Trinit (Cf.: Es. 3,14: paradigma dellunione non casuale tra Gerusalemme e Atene, il Dio della Rivelazione e del Logos, dellEsprit de finesse e lesprit de geometrie; cfr. il Discorso allUniversit di Regensburg del Santo Padre Benedetto XVI).Maria il santuario e il riposo della Santissima Trinit (S. Luigi M. di Montfort).San Massimiliano M. Kolbe sale ancora un gradino, nello spessore delloggetto: Lei per cos dire la personificazione dello Spirito Santoin un certo senso (analogia entis) la incarnazione dello Spirito Santo. In lei c lo Spirito che noi amiamo e attraverso lei il Figliola Madre Santa fa una cosa sola con lo Spirito Santo (cit. in :M. D. Philippe, Giuseppe, Piemme, 2001, p.188).San Tommaso, con una
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intuizione centrale, vede il rapporto della creazione con Dio come un movimento circolare che riconduce (red-itus) verso la loro origine, ormai vista come fine, le creature che ne sono uscite (itus).

Allora un dato effetto raggiunge il culmine della perfezione, quando ritorna al proprio principio, cos, tra tutte le figure geometriche, il cerchio quella pi perfetta, come il moto circolare il pi perfetto tra i moti, perch in esso si fa ritorno al rispettivo principio (sicut motus circularis, carens principio et fine, uniformiter est circa idem centrum).Ora, affinch luniverso creato possa conseguire la sua ultima perfezione, necessario che le creature ritornino al loro principio in quanto rivestono una somiglianza di esso nel loro essere e nella loro natura che costituiscono per esse una certa perfezione. Lapparente semplicit del punto di partenza (lente geometrico) non deve dunque indurre a far pensare che si tratterebbe solo di una mera rappresentazione immaginativa.La formulazione filosofica pu essere molto pi precisa: Tutto ci che si trova in noi viene da Dio e a lui risale perch egli ne o la causa efficiente o la causa esemplare: causa efficiente, in quanto mediante la potenza attiva di Dio che tutto si compie in noi; causa esemplare, in quanto tutto ci che in noi di Dio, in un certo modo imita Dio (SCG).Il movimento circolare che il dottore della creazione descrive non si completa se non mediante Cristo. Lo schema circolare della Summa, trinitario, teologalmente unificato, il cor coris del pensiero filosofico e teologico dellAquinate.Nelluscita delle creature dal Primo principio si osserva una specie di movimento circolare (quaedam circulatio vel regiratio) per il fatto che tutte le cose ritornano, come al loro fine, verso ci da cui sono uscite come dal loro Principio. Ed per questo che necessario che il loro ritorno verso il fine si compia mediante le stesse cause per cui si ha la loro uscita dal Principio. Ora, come si gi detto, poich la processione delle persone la ragione esplicativa (ratio) della produzione delle creature operata dal primo Principio, questa stessa processione dunque anche la ratio del loro ritorno al loro fine (Sent.).Egli
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prolunga poi la dottrina della processione con quella delle missioni delle Persone divine:malgrado la differenza di livello, Tommaso non vede nessuna rottura tra il dono dellessere e della grazia, nellimmediato prolungamento della Trinit creatrice, Tommaso ci parla della Trinit divinizzatrice, lorigine del mondo e la sua realizzazione finale nella beatitudine, la creazione e la salvezza., la storia e la Trinit, inglobati entrambe nel ciclo eterno delle processioni divine.La rivelazione concreta del mistero della Trinit come avvolta nella rivelazione delleconomia della salvezza e in quella delle origini del mondo (H.F. Dondaine). Lo schema neoplatonico, lunificazione nella circolarit divina dellindigenza creaturale, ma la realt biblica.Come la missione del Figlio ebbe leffetto di condurre al Padre , cos la missione dello Spirito Santo consiste nel condurre i credenti al Figlio (Super Ioannem).Riprendendo il movimento circolare, Tommaso offre una nuova prova della presenza costitutiva dello Spirito Santo nel mondo, il Dono primo, il Dono per eccellenza, colui nel quale e per mezzo del quale il Padre ci accorda la sua benevolenza.Nellagonia della croce, Ges ci ama di un amore che divino (agape), ed insieme forma singolarissima di eros. Lagonia comunione, la comunione agonia (Benedetto XVI).La comunione di due corpi in una sola anima (cf. lamicizia, definita da Aristotele e da san Gregorio Nazianzeno) avvenuta nella massima amicizia del patto coniugale verginale tra Maria e Giuseppe (compimento del primo patto), allAnnunciazione (tra le due nature umane di Maria e Cristo), dove Maria la Sposa del Padre, sulla Croce , ove Maria la Donna dellAgnello, la sua sposa, del Cuore sacerdotale, alla Pentecoste, ove ella sposa dello Spirito, per generare i fedeli, il corpo mistico delle Chiesa, al quale essa infine legata. Concludiamo, con H. U. von Balthasar e san Luigi M. G. di Montfort, dicendo che impossibile comprendere il mistero di Cristo senza il mistero della Trinit, nulla della Chiesa senza la fede nella divinoumanit di Cristo, la vita spirituale (la seconda nascita) senza il mistero nuziale tra Dio e Maria, ai piedi della Croce, nella comunione di tre Cuori (Ges, Maria e Giovanni) come impossibile capire la natura (la prima nascita) senza il s di un padre e una madre. NellAula Magna dellUniversit di Padova si trova unopera allegorica in affresco della Sapienza divina (cf. Sap. 7,26), unificatrice le cinque Facolt: la filosofia, che contempla lente, la medicina, custode della vita, nel senso di ente corporeo unito allanima, la matematica, alfabeto delluniverso, essendo i numeri (atomici) perfettamente corrispondenti alla realt visibile, la teologia, che contempla la deitas, sul versante speculativo, e il Verbo incarnato, la Persona vivente oggi nellEucaristia, il Dio dinfinito Amore rivelato nel Vangelo, sulla vetta della mistica, infine il diritto,
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fondamento della societ umana, della civilt, contrapposta alla barbarie e al dispotismo, con i suoi tre valori: neminem ledere, unicuique tribuere et honeste vivere, principi liberali della vita, libert e felicit.Come, infatti, senza grano non vi pane, cos, senza principi non vi diritto, senza affermazione della verit non vi filosofia, senza salute la malattia, senza la fede la libert. Infine, seguendo Aristotele, senza numeri non vi sono le essenze, i concetti e togliendo da un numero anche una sola unit, non si ha pi la stessa realt.In particolare, senza il numero perfetto non si ha limperfetto: in geometria vi una cifra la cui intelligenza di segno, rimanda al mistero trinitario e della creazione, il . Il cerchio, segno della perfezione, origina da tre fattori:uno, due e un numero imperfetto, a sua volta costituito dal tre e una frazione.Come il peccato originale infetta il creato, e luno la traccia della unicit della Persona del Padre in una natura, il due della duplicit della natura dellUnigenito, il tre del , rappresenter inevitabilmente, in modo rigoroso il riflesso dello Spirito Santo: una Persona pi una, la divina Maria di Montfort e lo Spirito stesso, in due nature, umana e divina.La conferma viene dalla Scrittura e dalla Rivelazione delle Tre Fontane: Io sono Colui che Sono (Es.3,14); prima che Abramo fosse Io Sono(Gv.8,58); RallegratiSionil Signore con te (cfr.Sof.3,14;Lc 1,28)Sono Colei che sono nella Trinit (la Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola, 12 aprile 1947).Infatti, lo Spirito Santo la Persona divina pi vicina alla creazione e Maria santissima non pu far parte della creazione imperfetta, cio della parte frazionaria del .Come Ges Cristo stato mandato per rinviare al Padre, cos lo Spirito Santo e Maria, sua incarnazione (M. Kolbe), sono stati mandati per rivelare il Figlio. Quando Dio, nostro Signore, ricapitoler tutte le cose in se stesso, al momento della parusia, scopriremo sia il mistero del , che il numero di coloro che comporranno la divina circulazion, il cui centro il mistero dellIncarnazione.Se possiamo articolare laspetto statico, atemporale dei misteri mariologici, riassumeremo, con il linguaggio filosofico, i seguenti termini, qualit dei rapporti tra le Persone divine e Maria SantissimaImmacolata:Credo in unum Deum: lunica essenza divina, possiamo denotarla con la lettera maiuscola N: natura divina, che condividiamo con il popolo ebreo e musulmano.Patrem omnipotentem: due essenze, NP, natura divina e Persona divina;Et in unum Dominum Jesum Christum...et incarnatus est tre essenze, NPn, la natura umana contrassegnata dalla minuscola.Et in Spiritum Sanctum: quattro essenze, NPnp.Vediamo in questo schema (N, NP, NPn, NPnp) che si evita il modalismo, poich ogni Persona divina distinta, come un numero diverso corrisponde a una essenza distinta, 1, 2, 3, 4; e il triteismo, in quanto le lettere sono sovrapponibili; ma emerge altres la singolarit di Maria, Colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto, lo Spirito Santo (cf. Cantico dei cantici 8,5), il suo Sposo, a Pentecoste, in relazione alla maternit della Chiesa, come sul Calvario si compiva il suo matrimonio con il Cuore Sacerdotale del Figlio, e allAnnunciazione con il Padre.Sulla Croce, il Figlio esprime la Misericordia, la Maternit, le viscere di Dio, il suo governo materno del mondo, che compie il primo patto, della giustizia.

Anche Maria sul Golgota ha manifestato il dolore e il sorriso di Dio-Spirito Santo, lAmore che lega il Padre e il Figlio intratrinitario, si riversa, come da un vasi di alabastro pieno di nardo, sullumanit, spezzandosi e spezzato dalla lancia, in intima comunione con la Madre e il discepolo prediletto, poich il Suo effondersi che unisce in un nuovo patto la Trinit e la creatura razionale in Giovanni. La Sponsa Verbi, la Donna, riveste ancora una volta la sovrabbondanza dAmore di Dio, il nexus tra il Padre, la Madre e gli uomini, mentre prima (sempre!) lo era in modo inconoscibile, nella Famiglia Divina.La maternit e la Maternit allAnnunciazione,sulla croce e nel Cenacolo costituiscono il di pi di Dio, la sua divina Misericordia, esclusiva invenzione divina, chiamata ad entrare nel cuore umano e dei redenti. Ci che c di pi grande nella Creazione dunque la maternit (M. D. Philippe): Maria! Ed ella non pu che essere accostata e camminare se non alla e con la Persona dello Spirito Santo (cfr. Lc.24,15).Con questa verit evangelica possiamo dimostrare la dinamicit spirituale del filo doro che lega tutti i misteri cristiani: la persona umana della Madre di Dio, che non opera meraviglie se non nei cuori dei fedeli che accolgono NPnp: Maria-Spirito Santo!Come il calore di una giornata di primavera riflette e media i raggi del sole, cos Maria- Spirito Santo rinvia, come una finestra, al Verbo Incarnato, alla Sua Luce e Questi al Padre della luce. Maria rinvia a Uno pi grande di lei, lo Spirito Santo, al suo Amore (la Madonna del Divino Amore), tuttavia ella esprime ci che c di pi grande, sapiente e buono, originale, profondo e attuale nel governo del mondo: ci che misericordia, compassione, pi grande di ci che pura giustizia.La ribellione delluomo postmoderno, la sua autosufficienza tecnologica e la sua indipendenza da Dio nellOccidente, trova la sua soluzione nel mistero di Maria, nella saggezza di Dio esclusivamente, che inventa Maria, modello di superiorit femminile, divina, realizzata nel Cuore di Dio, nel Cuore dello Spirito Santo, e, logicamente, fino alla Croce, aperta alla cooperazione nellannientamento, nella sconfitta del Figlio, per ribaltarsi nella Libert divina della Risurrezione, risposta definitiva alla libert ribelle e mortifera delluomo di tutti i tempi.

La Donna per eccellenza accoglie il sogno di Dio di promettere la salvezza, di riparare ma, soprattutto, di farlo al di l della mascolinit creatrice, adulta, omogeneizzante, attraverso la femminilit trinitaria (il Figlio) e creata (Maria): lo stesso genoma! Allo stesso modo lo Spirito Santo agisce per il corpo mistico della Chiesa, come aveva fatto per quello dellUmanit Santissima di Cristo. Noi avremmo usato lagiustizia, la violenza e lo stiamo facendo abbondantemente e tragicamente! stupefacente come Dio ricorra alla Misericordia, nel Cuore del Figlio e della Madre, volti materni della divinit! Dio va molto al di l della ribellione, creando i suoi capolavori: n, pn : lUmanit di Cristo, Maria.Pur essendo, dal punto di vista ontologico, posteriore, la Donna superiore nellAmore, appunto, lo Spirito Santo! Lei ha una superiorit non dellessere, dellautorit, ma della misericordia, della persona.Non c verit senza carit, dottrina senza dolcezza; il nodo tra giustizia, verit morale, e carit, verit ontologica, sciolto dalla femminilit di Dio: ci che ci viene suggerito da una lettura oggettiva delle tre saggezze, quella filosofica, teologica e mistica, unificate da Maria-Spirito Santo, persone che compiono la prima alleanza nella sponsalit e cooperano alleffusione della seconda , nella maternitfecondit divina! Siamo nella teologia della Grazia (kekaritomene), nella Pneumatologia.Tre persone pi una, in conclusione, sono indissolubilmente legate, dalla Annunciazione, alla Pasqua e alla Pentecoste. Il segreto divino, la vita intima trinitaria, lesistenza di Dio (teologia) non altro che la verticalizzazione della trinit orizzontale, terrena, Maria, Ges e Giuseppe/Giovanni, ossia quella economica, il mistero dellUmanit di Cristo, attingibile dai sacramenti cristiani e dalla orazione,

mistero della scoperta dello sguardo di Cristo (cf. Mc 10,21):da: (NP):Trinit economica : NP NP(n) NP(np) Trinit increata Laus tibi, Christe, per Mariam et Josephum! Copyright 2007 Paolo Gasparini - Il Fuoco Necessario All rights reserved

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NOTIZIA SULLAUTORE PAOLO GASPARINI nato nel 1962 in provincia di Treviso, attualmente vive a lavora a Roma. Medico chirurgo e bioeticista perfezionato allUniversit Cattolica del S. Cuore e al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, da vari anni si interessa di teologia morale e filosofia, associate ai temi della bioetica e alla cosiddetta nuova evangelizzazione. Dal 2 aprile 2007 il responsabile del portale di spiritualit, informazione e cultura di ispirazione cristiana Il Fuoco Necessario. Scrivi allautore il tuo commento: paologasparini@davide.it

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