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La porta della fede

La porta della fede (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette lingresso nella sua Chiesa sempre aperta per noi. E possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita Con questa asserzione Benedetto XVI ha indetto lundici ottobre del 2011 un anno della fede, che un dono di Dio e anche un atto umano, che ha anche necessit di conoscere le verit che vengono proposte. Nel motu proprio La porta della fede , Benedetto XVI dice: la conoscenza dei contenuti di fede essenziale per dare il proprio assenso, cio per aderire pienamente con lintelligenza e la volont a quanto viene proposto dalla Chiesa. La conoscenza della fede introduce alla totalit del mistero salvifico rivelato da Dio. Lassenso che viene prestato implica quindi che, quando si crede, si accetta liberamente tutto il mistero della fede, perch garante della sua verit Dio stesso che si rivela e permette di conoscere il suo mistero di amore ( n 18 ). E su come conoscere con sicurezza i contenuto della fede , il Papa dice Per accedere a una conoscenza sistematica dei contenuti della fede, tutti possono trovare nel Catechismo della Chiesa Cattolica un sussidio prezioso ed indispensabile. Esso costituisce uno dei frutti pi importanti del Concilio Vaticano II. Nella Costituzione Apostolica Fidei depositum, non a caso firmata nella ricorrenza del trentesimo anniversario dellapertura del Concilio Vaticano II, il Beato Giovanni Paolo II scriveva: Questo Catechismo apporter un contributo molto importante a quellopera di rinnovamento dellintera vita ecclesiale Io lo riconosco come uno strumento valido e legittimo al servizio della comunione ecclesiale e come una norma sicura per linsegnamento della fede. E proprio in questo orizzonte che lAnno della fede dovr esprimere un corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fondamentali della fede che trovano nel Catechismo della Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica e organica. Qui, infatti, emerge la

ricchezza di insegnamento che la Chiesa ha accolto, custodito ed offerto nei suoi duemila anni di storia. Dalla Sacra Scrittura ai Padri della Chiesa, dai Maestri di teologia ai Santi che hanno attraversato i secoli, il Catechismo offre una memoria permanente dei tanti modi in cui la Chiesa ha meditato sulla fede e prodotto progresso nella dottrina per dare certezza ai credenti nella loro vita di fede. Nella sua stessa struttura, il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta lo sviluppo della fede fino a toccare i grandi temi della vita quotidiana. Pagina dopo pagina si scopre che quanto viene presentato non una teoria, ma lincontro con una Persona che vive nella Chiesa. Alla professione di fede, infatti, segue la spiegazione della vita sacramentale, nella quale Cristo presente, operante e continua a costruire la sua Chiesa. Senza la liturgia e i Sacramenti, la professione di fede non avrebbe efficacia, perch mancherebbe della grazia che sostiene la testimonianza dei cristiani. Alla stessa stregua, linsegnamento del Catechismo sulla vita morale acquista tutto il suo significato se posto in relazione con la fede, la liturgia e la preghiera (11).

Facendo riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica, Fa,miglia e cultura della Parrocchia San Giovanni Bosco di Roma ha riflettuto e riflette sulle grani verit della fede cristiana, anche sottolineando quelle che negli annuali itinerari hanno una particolare richiesta. Ora progressivamente inserisce nel sito della Parrocchia le meditazioni secondo il seguente schema :

La porta della fede Dio uno e trino La preghiera

Vicendevole ricerca La Chiesa Vita in Cristo

Ges Cristo I Sacramenti

LA FEDE E DONO DI DIO

La fede atteggiamento esistenziale: ci d la convinzione di essere amati, ci libera dalla solitudine e dallangoscia del nulla, ci dispone ad accettare noi stessi e ad amare gli altri, ci da il coraggio di sfidare lignoto. La fede dono di Dio, frutto dellazione interiore dello Spirito Santo. Non basta lannuncio esteriore a suscitare la fede; occorre anche unilluminazione interiore. Gi lAntico Testamento aveva chiara questa consapevolezza ( Il Signore si legato a voi e vi ha scelti... Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio Dio, il Dio fedele (Dt 7,7.9). Ges lo ha dichiarato pubblicamente: (Nessuno pu venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato (Gv 6,44); N la carne, n il sangue te lhanno rivelato, ma il Padre mio che nei cieli (Mt 16, 17 ) . La fede dono dello Spirito Santo, che la previene, la suscita, la sostiene, laiuta a crescere. lui che illumina lintelligenza, attrae la volont, rivolge il cuore a Dio, facendo accettare con gioia e comprendere sempre meglio la rivelazione storica di Cristo, senza aggiungere ad essa nulla di estraneo. Qualcuno potr obiettare: E se questo dono non viene fatto da Dio? Questo non pu succedere, dato che viviamo in un regime di grazia e Dio offre a tutti il dono di credere, almeno implicitamente, come per tutti fa sorgere il sole; nessuno escluso. Certamente molti fatti concorrono a creare un clima di incredulit: la mancanza di educazione religiosa, lateismo pratico di tanti, lindifferenza religiosa dilagante, la scarsa testimonianza dei credenti, ecc. e noi non possiamo, n dobbiamo giudicare nessuno; inoltre forse qualcuno pensa di non credere e invece crede, almeno a livello di disponibilit e adesione implicita, mentre altri pensano di credere e invece danno soltanto unadesione teorica e non di fede autentica. Ma dal momento che Dio offre e non impone la fede, chi davvero incredulo, vuol dire che rifiuta la sua accettazione e cooperazione.

LA FEDE E UN ATTO UMANO

La fede un atto umano, ragionevole, libero e cosciente, mediante il quale aderiamo con tutta la nostra persona a Dio, unadesione personale, totale, libera delluomo a Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo che si rivela nella storia, affidamento di s e del proprio futuro a Lui e assenso libero a tutte le verit che Egli ha rivelato e che la Chiesa propone a credere. La fede un atteggiamento esistenziale: ci d la convinzione di essere amati, ci libera dalla solitudine e dallangoscia del nulla, ci dispone ad accettare noi stessi e ad amare gli altri, ci d il coraggio di sfidare lignoto. La fede credere, aprirsi, uscire da se stessi, fidarsi, obbedire, rischiare, mettersi in cammino verso le cose che non si vedono (Eb 11,1), andare dietro a Ges, autore e perfezionatore della fede (Eb 12,2), assumere un atteggiamento di accoglienza operosa, che consente a Dio di fare storia insieme a noi, al di l delle umane possibilit. Allo stesso tempo la fede assenso a un contenuto dottrinale. Affidarsi a Dio significa aderire fermamente al suo messaggio, alla dottrina da lui rivelata e proposta autorevolmente in suo nome dalla Chiesa. Alcune figure sono emblematiche per la fede. Abramo, ebbe fede sperando contro ogni speranza (Rm 4,18); fece un lungo viaggio, senza sapere dove andava (Eb 11,8); Egli credette al Signore, che glielo accredit come giustizia (Gen 15,6). La Vergine Maria : Eccomi, sono la serva del Signore (Lc 1,38); Divenuta madre del Messia, avanz nelloscurit della fede fino al dramma angoscioso del Calvario. I discepoli che seguono Ges (videro passare Ges, gli andarono dietro).

CARATTERISTICHE

Illuminazione. Agli occhi del credente la vita si illumina di nuovo significato e luomo svelato pienamente alluomo: ogni persona acquista valore assoluto; ogni dimensione della persona si mostra nella sua autenticit; la vita appare degna di essere vissuta. Carit e speranza. La fede opera per mezzo della carit (Gal 5,6); non solo manifesta il senso delle cose, ma d la forza di attuarle. Il cristiano, mentre anela alla perfezione definitiva oltre la storia, sperimenta gi nella vita presente un anticipo di essa, si sente risanato o almeno in via di guarigione, assapora la bellezza di vivere, anche nella fatica e nella sofferenza, mentre pregusta nella speranza la salvezza eterna, ne pone i segni nella citt terrena: libert, giustizia, solidariet, sobrio benessere nel rispetto della natura, pace. Chiunque segue Cristo, luomo perfetto, si fa anche lui pi uomo; scopre di essere infinitamente amato e di poter egli stesso amare sempre pi. Ora camminiamo nella fede e non ancora in visione ( 2 Cor 5, 7 ) e vediamo Dio come in uno specchio, in maniera confusa.in modo imperfetto ( 1 Cor 13,12 ), nella visione beatifica lo vedremo faccia a faccia ( 1 Cor, 13, 12), cos come egli ( 1 Gv 3, 2). Libert e necessit della fede. Per essere umana la risposta della fede deve essere volontaria; nessuno pu quindi essere costretto ad abbracciare la fede contro la sua volont. Ma credere in Ges Cristo e in colui che lo ha mandato necessario per essere salvati; senza la fede impossibile piacere a Dio (Eb 11, 6 ). E per vivere, crescere e perseverare nella fede fino alla fine, dobbiamo nutrirla con la Parola di Dio, e chiedere al Signore di accrescerla.

SCELTA CONSAPEVOLE

. La scelta di fede, di adesione a Cristo deve essere consapevole e responsabile, tanto pi nella situazione di pluralismo culturale e religioso in cui viviamo. La rivelazione di Dio, la sua parola e il progetto di vita, donato a noi in Cristo e nello Spirito Santo, non sono una delle tante verit, ma la Verit che d luce e fondamento a tutta lesistenza. Nella Chiesa siamo chiamati ad accogliere il dono della fede e a crescere in essa, per poterla esprimere e testimoniare nella vita.

FEDE E RAGIONE

La fede una scelta responsabile e ragionevole. Il motivo di credere non consiste nel fatto che le verit rivelate sono vere e intelligibili alla luce della ragione naturale. Noi crediamo per lautorit di Dio stesso che rivela, il quale non pu n ingannarsi, n ingannare (CCC 156 ). Nondimeno Dio ha voluto che ci fossero prove esteriori della sua rivelazione: miracoli, profezie, diffusione, santit e fecondit della Chiesa; esse sono motivi di

credibilit, i quali mostrano che lassenso della fede non affatto un cieco moto dello spirito. (vedi CCC 156 ) Da una parte la fede prende avvio da unadesione ragionevole alla rivelazione; dallaltra schiude alla ragione lorizzonte di una comprensione pi profonda della realt, perch il mistero, anche se rimane in se stesso oscuro, illumina e d significato e valore a tutto. La fede va oltre la ragione; ma la conoscenza genera, nutre, difende e fortifica la fede. Non per nulla Ges faceva spesso appello allintelligenza dei suoi ascoltatori. Agostino diceva. credo per comprendere e comprendo per meglio credere. C chi dice che la fede sia un atteggiamento immaturo e una rinuncia a pensare: se si vuol credere - si dice -, non bisogna fare troppe domande. Non si pu negare che a volte il comportamento dei credenti possa dare adito a questa impressione. Ma di per s la fede cristiana apertura coraggiosa e sottomissione incondizionata alla verit e pertanto costituisce lo spazio vitale pi adatto per lo sviluppo della ricerca razionale e del senso critico. Esige solo la rinuncia, anchessa ragionevole, alla pretesa di capire tutto. La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano sinnalza verso la contemplazione della verit. E Dio ad aver posto nel cuore delluomo il desiderio di conoscere la verit e, in definitiva, di conoscere Lui, perch, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verit su se stesso. (Fides et Ratio: inizio del documento )

CONTENUTO DELLA FEDE

La fede ha un contenuto che pu essere detto e formulato. Deuteronomio 26, 5 inizia asserendo: Mio padre era un arameo errante, e ricorda lintervento di Dio nella storia del popolo eletto. Dio colui che elegge, che dirige la storia e promette un futuro. Lelemento centrale che guida il progresso e conferisce unit a tutte le vicende dellAntico Testamento il Dio salvatore che vuole stringere unalleanza salvifica per il suo popolo. Anche nel Nuovo Testamento c un contenuto centrale: la persona di Ges Cristo, la sua azione salvifica, la sua morte e risurrezione che sono causa universale di salvezza. Con Ges giunge a compimento il disegno divino, gi annunziato nellAntico Testamento, di fare

alleanza con tutti gli uomini, di riconciliarli con s e tra loro, di offrire loro la vita, affinch si riconoscano fratelli, perch figli di un Padre che per loro amore non ha risparmiato il proprio Figlio. E questa la buona novella che nel giro di pochi anni ha precorso il mondo intero. Essa espressa talvolta con queste semplici parole: evangelizzare Ges Cristo ( At 5, 42; 8, 35 ). Lanalisi di tutta la Bibbia porta a scoprire che il centro unitario il seguente: Dio vuole salvare lumanit per mezzo di Ges Cristo. Questa stessa affermazione costituisce quindi anche il centro della fede cristiana: lagire di Dio attraverso la persona e la storia di Ges Cristo dunque il centro della fede cristiana. Ogni predicazione posteriore rimandata a questo centro, lo deve esplicitare e attualizzare ( W. Kasper). Potremmo anche dire, ispirandoci a San Paolo, che credere significa essere in Cristo , fondare la propria vita su Cristo, considerato come norma decisiva di tutte la nostra esistenza. Immedesimarsi nellatteggiamento pi profondo di Ges nei confronti del Padre, degli uomini, della storia. Partendo da questo centro, Ges Cristo, vero Dio e vero uomo, la fede cristiana capace di gettare un fascio di luce sui pi profondi interrogativi che ogni uomo si pone nella sua esistenza personale e sociale.

IO CREDO -- NOI CREDIAMO

La fede un atto personale: una libera risposta delluomo alliniziativa di Dio che si rivela. La fede per non un atto isolato. Nessuno pu credere da solo, cos come nessuno pu vivere da solo. Nessuno si dato la fede da se stesso, cos come nessuno da solo si dato lesistenza. Il credente ha ricevuto la fede da altri e ad altri la deve trasmettere. E innanzitutto la Chiesa che crede e ovunque confessa il Signore e cos regge, nutre e sostiene la nostra fede. Dalla Chiesa riceviamo la fede e la vita nuova nel Battesimo. Certamente la salvezza viene solo da Dio, ma la Chiesa la madre della nostra nuova nascita e leducatrice della nostra fede. Essa colonna e sostegno della verit ( 1 Tm 3, 15 ) conserva fedelmente la fede che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. (Gd 3 ), custodisce la memoria delle Parole di Cristo e trasmette di generazione in generazione la confessione di fede degli Apostoli. (Vedi CCC n 168171 )

FORMULE DELLA FEDE

La fede comunitaria e la comunit madre e maestra di credenti. Per condividere la fede e professarla insieme, occorre un linguaggio comune. La Chiesa presenta la fede anche in formule, che sono necessarie. Noi non crediamo alle formule, ma alla realt da esse enunciata. Le formule di fede sono gi presenti nellAntico Testamento e hanno un carattere storico, come la rivelazione. ( Una professione di fede, molto usata dagli israeliti, ha la forma di un vero e proprio racconto: Mio padre era un arameo errante; (Dt 26,5-10). E le troviamo anche nel Nuovo. ( per esempio: crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Ges nostro Signore (Rm 4,24), vangelo di Dio, che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Ges Cristo, nostro Signore. (Rm 1,1-4) SIMBOLO DELLA FEDE

Ben presto le principali verit rivelate vennero raccolte in un sommario chiamato Simbolo della fede. La sua struttura articolata in tre parti, che mettono in luce il mistero trinitario e, dalla sua prima parola , detto anche Credo. Si tratta di una sintesi organica che implicitamente abbraccia tutta la rivelazione, un sommario breve e organico delle principali

verit contenute nella rivelazione; costituisce un segno di riconoscimento del cristiano e di appartenenza alla Chiesa. Cos lo consegna a ciascuno di noi un vescovo dei primi secoli: Nellapprendere e professare la fede, abbraccia e ritieni soltanto quella che ora ti viene proposta dalla Chiesa ed garantita da tutte le Scritture... Io ti consiglio di portare questa fede con te, come provvista di viaggio per tutti i giorni di tua vita e non prenderne mai altra fuori di essa. Due sono i simboli pi conosciuti : il Simbolo apostolico e il Simbolo nicenocostantinopolitano. Unesposizione pi diffusa di quanto i simboli presentano in sintesi, lo abbiamo nei Catechismi, che mantengono il carattere storico-salvifico e trinitario del simbolo della fede. Quello universale della Chiesa il CCC, quello della Chiesa italiana per gli adulti La verit vi far liberi .

Bibliografia

Catechismo della Chiesa Cattolica (Lev)) Verit vi far liberi (Cei) Fides et Ratio (Sei ) Dizionario dei temi della Fede ( Sei ) La porta della fede (Lev)

n. 142-165; 166-175 pag. 50-55 pag. 3 pag. 117 ss. ( Benedetto XVI )

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