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Numero 53 gennaio 2007

Periodico in rete a cura della Associazione Culturale Idee e contributi per lALTERNATIVA Punto Rosso

In allegato a Carta in edicola da sabato 13 gennaio per una settimana sar acquistabile il libro 15 anni dopo: pubblico meglio. Indagine sulla trasformazione dei servizi pubblici, del lavoro e della partecipazione democratica a cura Cinzia Arruzza e Corrado Oddi (edizioni EDS), che contiene i risultati di una importante ricerca sui servizi pubblici condotta per due anni a cura di Attac, Arci, Cgil Fp e Rete Nuovo Municipio. Il libro, sulla base di dati e inchieste, fa un quadro chiaro di come la privatizzazione sia fallita da tutti i punti di vista. Da fine gennaio il libro sar disponibile anche presso Punto Rosso.

SOMMARIO
L'Appello di Milano L'Appello di Bergamo

Interviste I palestinesi del Libano: una realt dimenticata - a cura di Farid Adly
I palestinesi sono arrivati in Libano in diverse ondate come profughi di guerra. Nel 1982, dopo la sconfitta dellOLP in seguito allinvasione israeliana, le loro condizioni di vita sono molto peggiorate.

Per un socialismo latino-americano nel secolo XXI - a cura di Antonio Lupo


Occorre procedere alla fusione del marxismo con le caratteristiche particolari del popolo latinoamericano e del movimento indigeno e contadino per promuovere la costruzione del socialismo del XXI secolo.

Osservatorio Italia Acqua. Considerazioni di inizio anno di Emilio Molinari


E' partita un'offensiva per la privatizzazione dell'acqua molto pericolosa, sia per gli argomenti sostenuti che per il silenzio inquietante della sinistra radicale che sta nel governo centrale e nei governi locali.

Sanit italiana: tra scandalismo e realt di Franco Cilenti


I carabinieri nelle corsie ospedaliere non sono un bel vedere! Ci rappresenta uninutile intromissione, deleteria per limmagine di un Servizio Pubblico, comunque, di qualit professionale ed etica inconfutabile.

Europa in Movimento - Vittorio Agnoletto "Roaming", la lunga strada verso la trasparenza


Il Parlamento europeo sta cercando di sciogliere nello specifico due nodi: come ottenere la maggiore trasparenza possibile dalle compagnie telefoniche e come evitare che siano penalizzati i piccoli utilizzatori.

La Forza del Deboli - Alda Radaelli Libera nos a malo


Statistiche recenti calcolano in centomila il numero delle vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti cattolici solo negli Stati Uniti.

Energia, Rinnovabilit, Democrazia - Paolo Bartolomei Le molte vite dei CIP6


importante il fatto che finalmente ci sia stata una presa di posizione politica per porre termine a questo scandalo, ma le lobbies che in questi anni hanno beneficiato dei contributi cercheranno di

Autofinanziamento - Iniziative - LUP - Edizioni


Per andare ai testi cliccare sui titoli del Sommario

Redazione: Bruno Carchedi (339/2237866), Roberto Mapelli, Giorgio Riolo presso Associazione Culturale Punto Rosso di Milano tel e fax: 02/874324 - 02/875045 - carchedi@puntorosso.it Per approfondimenti: Archivio del Sapere Condiviso su www.puntorosso.it

Appello per la Sinistra Europea a Milano


Nel contesto di un mondo minacciato dai pericoli della guerra, della distruzione ambientale, della sempre pi acuta sperequazione sociale, della barbarie e dell'incultura, forte il bisogno di dare una risposta razionale e giusta, forte il bisogno di proporre alternative credibili a questo stato di cose. Nel tempo della crisi della politica, forte il bisogno di allargare i recinti delle forze politiche tradizionali per accogliere nuove forze, nuove soggettivit, nuovo protagonismo e culture alternative. di grande interesse la costituzione della sezione italiana della sinistra europea promossa, in primo luogo, da Rifondazione Comunista. Essa rappresenta una occasione per dare avvio ad un processo costituente che approdi ad una nuova soggettivit politica, che abbia come orizzonte l'Europa e come contenuti i tratti della sinistra alternativa. Un processo aperto e plurale, di costruzione di percorsi politici e di mobilitazione sociale, che vede sullo stesso piano e con pari dignit Rifondazione Comunista e gli altri soggetti, collettivi o singoli, che vorranno partecipare. La realt milanese e lombarda stata tradizionalmente laboratorio politico, sociale e culturale delle trasformazioni del paese, sia nel bene che nel male: dalle svolte progressiste di ieri a quelle di destra di oggi. Proprio qui, dove con il governo Formigoni stata rilanciata una visione della societ allinsegna del familismo con politiche che propongono un ruolo della donna che azzera ogni conquista di libert e soggettivit femminile, ci sentiamo sollecitati a promuovere ogni proposta che vada nella direzione di aggregare forze, singole persone, intelligenze ed esperienze che contribuiscano a costruire delle alternative nel paese e nei territori locali, facendo vivere la differenza di genere e la libert femminile in ogni luogo di elaborazione e di iniziativa come questione generale. Ancor pi in una fase in cui alla crisi sociale e di civilt che investe anche la realt milanese e lombarda si risponde assecondando spinte egoistiche e particolaristiche sul piano sociale, mentre a livello politico si fanno avanti nel centrosinistra soluzioni trasformistiche e subalterne che fanno da sponda a Formigoni e Moratti e che indeboliscono l'auspicata politica alternativa alla destra e al liberismo. Ci sentiamo sollecitati anche perch al centro di questo nuovo soggetto politico si pongono i temi della pace, contro la guerra, della condizione sociale di lavoratrici e lavoratori, contro la disoccupazione e la precarizzazione, dei beni comuni, contro le privatizzazioni, della difesa dello stato sociale, dei diritti dei migranti, dell'ambiente, della cultura, dellantiproibizionismo, dei diritti civili, della partecipazione politica, della democrazia. Ci sentiamo sollecitati perch nelle premesse di questo processo costituente vi il tentativo di sperimentare nuove forme politiche e nuove forme organizzative, mettendo a frutto le innovazioni del movimento altermondialista, il lavoro a rete, la democrazia partecipativa, la valorizzazione degli apporti di tutte e di tutti, quali migliori acquisizioni nel processo di rifondazione della politica in atto nel mondo. Invitiamo i soggetti organizzati e le persone ad aderire per costruire insieme a noi una Sinistra Europea che sia all'altezza dei problemi e delle risposte alternative necessarie per una metropoli come Milano, per il paese, per l'Europa e per il mondo. Agnoletto Vittorio, Agostinelli Mario, Amura Salvatore, Barzaghi Sandro, Benuzzi Nerina, Bersani Marco, Boni Alice, Bortolini Patrizia, Bosco Bruno, Brenna Sergio, Cagna Nichi Paolo, Calamida Franco, Capelli Giovanna, Cazzaniga Tatiana, Colonna Nico, Cusani Sergio, Del Roio Jos Luiz, Di Stefano Andrea, Dioli Irma, Farina Daniele, Ferrari Saverio, Gaeta Mario, Gibillini Luca, Jannetta Antonio, Jannuzzi Elena, Lareno Antonio, Mandreoli Corrado, Mantegazza Raffaele, Mapelli Roberto, Martorana Silvia, Mascia Graziella, Milani Sisinnio Guido, Molinari Emilio, Muhlbauer Luciano, Occhi Gianni, Padre Giuseppe Pirola, Patta Antonello, Perini Bruno, Pisapia Giuliano, Porta Stefano, Prencipe Matteo, Purpura Franz, Quartieri Patrizia, Rinaldi Graziana, Riolo Giorgio, Rocchi Augusto, Rodda Luca, Rozza Alessandro, Rutigliano Carlo, Salinari Raffaele, Sciancati Maria, Scipioni Marcello, Serafini Sergio, Siniscalchi Sabina, Sonego Anita, Stanzione Luca, Tagliafero Jos Luis, Vampa Raffaele, Vanacore Pino, Volpato Paolo, Vinci Luigi. Forum per la Sinistra Europea - Socialismo XXI Via Guglielmo Pepe, 14 - 20159 Milano +39 02 87 39 37 81 - +39 339 590 34 24 reda@forumsinistraeuropea.it - www.forumsinistraeuropea.it - elmilano@alice.it
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Appello per la Sinistra Europea a Bergamo


E tempo che a Bergamo si attivi il nodo cittadino della Sinistra Europea, al centro della cui attivit si pongono i temi della pace, contro la guerra, della condizione sociale di lavoratrici e lavoratori, contro la disoccupazione e la precarizzazione, dei beni comuni, contro le privatizzazioni, della difesa dello stato sociale, dei diritti dei migranti, dell'ambiente, della cultura, dellantiproibizionismo, dei diritti civili, della partecipazione politica, della democrazia. Nel contesto di un mondo minacciato dai pericoli della guerra, della distruzione ambientale, della sempre pi acuta sperequazione sociale, della barbarie e dell'incultura, forte il bisogno di dare una risposta razionale e giusta, forte il bisogno di proporre alternative credibili a questo stato di cose. Nel tempo della crisi della politica, forte il bisogno di allargare i recinti delle forze politiche tradizionali per accogliere nuove forze, nuove soggettivit, nuovo protagonismo e culture alternative. di grande interesse la costituzione della sezione italiana della sinistra europea promossa, in primo luogo, da Rifondazione Comunista. Essa rappresenta una occasione per dare avvio ad un processo costituente che approdi ad una nuova soggettivit politica, che abbia come orizzonte l'Europa e come contenuti i tratti della sinistra alternativa. Un processo aperto e plurale, di costruzione di percorsi politici e di mobilitazione sociale, che vede sullo stesso piano e con pari dignit Rifondazione Comunista e gli altri soggetti, collettivi o singoli, che vorranno partecipare. Vogliano costruire a Bergamo una Casa della Sinistra Europea, non della sinistra che, lungo il corso di una stagione politica che dura ormai alcuni lustri, si illusa di governare la globalizzazione neoliberista e ne ha accettato i paradigmi e lorizzonte ma una sinistra che pensa a come oggi possa essere riproposto, dentro un movimento reale, il tema della trasformazione; una sinistra che innova le sue culture politiche di provenienza ed in cui la partecipazione lelemento caratterizzante del processo di costruzione della Sinistra Europea, come alleanza plurale dentro una ispirazione condivisa. La realt bergamasca e lombarda stata tradizionalmente laboratorio politico, sociale e culturale delle trasformazioni del paese, sia nel bene che nel male: dalle svolte progressiste di ieri a quelle di destra di oggi. Proprio qui, dove con il governo Formigoni stata rilanciata una visione della societ allinsegna del familismo con politiche che propongono un ruolo della donna che azzera ogni conquista di libert e soggettivit femminile, ci sentiamo sollecitati a promuovere ogni proposta che vada nella direzione di aggregare forze, singole persone, intelligenze ed esperienze che contribuiscano a costruire delle alternative nel paese e nei territori locali, facendo vivere la differenza di genere e la libert femminile in ogni luogo di elaborazione e di iniziativa come questione generale. Ma anche nella nostra realt le gravi contraddizioni generate dallo sviluppo neo-liberista su scala planetaria stanno producendo i loro primi devastanti effetti. La crisi industriale ed occupazionale che attanaglia alcuni settori di punta della nostra provincia (tessile, meccanico, ecc.). tali fenomeni risultano aggravati dallinsipienza di una classe padronale incapace di proposte innovative sia di prodotto che di ciclo di produzione, spesso ancorata agli aspetti pi gretti dello sfruttamento della manodopera subordinata o impegnata in avventure nel capo degli investimenti finanziari. Situazione compromessa ulteriormente da una politica spesso subordinata ai poteri forti che propende alla privatizzazione dei servizi e dei beni comuni (acqua, salute, assistenza, ambiente e beni culturali) e alla realizzazione di grandi opere distruttrici del territorio e foriere di ulteriori elementi di speculazione (Bre.Be.Mi, Alta velocit, Pedemontana, ecc.). Una presenza di Sinistra Europea pu contribuire anche nella nostra realt ad avviare un percorso innovativo che punti alla riapertura della possibilit di unalternativa di societ. Una alternativa che non potr darsi senza lestendersi di forme di partecipazione democratica nei luoghi di lavoro, nelle scuole e sul territorio. Unalternativa che richiede di mobilitarsi per lo sviluppo dei movimenti di base sociali, ambientali, economici, antirazzisti e di genere, che mobilitino lintera societ in un grande movimento. Vogliamo partire dai conflitti presenti sul territorio: precariet, diritto alla casa, repressione (controllo sociale), immigrazione (diritti di cittadinanza), servizi e spazi comuni, mobilit sostenibile (potenziamento dei servizi collettivi, pendolarismo, metropolitanizzazione leggera, potenziamento linea ferroviaria sui servizi pendolari), salvaguardia dei beni comuni, partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di gestione della citt e fare tesoro delle esperienze maturate in questi anni per proporre una nuova idea di citt. Invitiamo i soggetti organizzati e le persone ad aderire per costruire insieme a noi una Sinistra Europea che sia all'altezza dei problemi e delle risposte alternative necessarie per Bergamo, per la nostra Regione, per il paese, per l'Europa e per il mondo. Gruppo Promotore della SE a Bergamo sinistraeuropea_bg@alice.it - 329/2141530
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I palestinesi del Libano: una realt dimenticata


Intervista di Farid Adly a Suhail Al Natour * I palestinesi hanno rappresentato una parte importante della vita politica libanese degli ultimi trentanni. Sono arrivati in diverse ondate come profughi in seguito agli eventi bellici nella regione (1). Nella guerra civile libanese, a met degli anni settanta, i Fedayin dellOLP hanno combattuto a fianco dei progressisti e dei musulmani libanesi contro la destra maronita, provocando lintervento della Siria. Nel 1982, dopo la sconfitta dellOLP in seguito allinvasione israeliana e alloccupazione di Beirut, le condizioni di vita dei profughi palestinesi in Libano si sono fortemente deteriorate. Abbiamo chiesto a Suhail Al Natour, giornalista libano-palestinese residente a Beirut, di fornirci alcuni elementi sulla situazione attuale. Suhail Al Natour. Non ci sono statistiche precise sul numero dei palestinesi residenti in Libano. Il problema generalizzato: lo Stato libanese non compie censimenti dal momento dellindipendenza, nel 1943, per timore di causare un terremoto negli equilibri confessionali del paese. Le stime dei profughi palestinesi in Libano variano, a seconda delle posizioni politiche e degli obiettivi di chi le rende pubbliche. Le parti avverse alla causa palestinese gonfiano le stime fino a 800 mila unit, come annunciato da alcuni politici libanesi, in seguito alle ventilate compensazioni internazionali in vista di una soluzione negoziale del conflitto israelo-palestinese. La Lega maronita sostiene che ci sono 340 mila palestinesi regolarmente registrati a cui bisogna aggiungere altri 260 mila profughi entrati irregolarmente, per un totale di 600 mila unit su una popolazione libanese stimata in 3,2 milioni di abitanti. Il ministero dellInterno, invece, ha parlato di 250 mila palestinesi su un totale di 4,5 milioni di abitanti. LUNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per lAssistenza e il Lavoro ai Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente) (2) nel rapporto statistico del 1996 riporta, invece, la presenza di 349 mila profughi registrati, cui vanno aggiunti altri 20 mila palestinesi residenti in Libano da prima del 1948 e i loro discendenti (3). I profughi palestinesi vivono in dodici campi; molti, tuttavia, hanno lasciato i campi per stabilirsi nelle citt e nei villaggi libanesi. Da uno studio che abbiamo realizzato di recente risulta che nei campi profughi risiedono 208 mila palestinesi e fuori dai campi altri 165 mila, per un totale di 373 mila unit. La maggior parte di questi profughi sono nati in Libano, ma sono senza diritti. Non godono neanche delle stesse prerogative che regolano la vita degli stranieri residenti nel paese. Dal 1982 in poi, le condizioni dei palestinesi in Libano sono andate costantemente peggiorando. Uno degli aspetti pi drammatici nella vita dei palestinesi in questo Paese riguarda i documenti di identit. Nel 1995, il Ministero degli Interni ha annullato i documenti di viaggio dei palestinesi che si trovavano allestero e ha imposto la concessione del visto come condizione per poter rientrare in Libano. Centomila palestinesi che, per motivi di studio, lavoro o viaggio erano fuori dai confini libanesi, si sono trovati senza documenti validi. I palestinesi in Libano vivono una condizione giuridica particolare: a livello individuale vengono trattati come stranieri soggetti alla sovranit libanese; in quanto comunit, sono invece sottoposti alle risoluzioni internazionali che riguardano la causa palestinese. Lavoro e previdenza sociale, istruzione e sanit sono settori in cui i palestinesi vivono vessazioni quotidiane da oltre cinquantaquattro anni. Anche se sono nati in Libano, per poter lavorare come dipendenti, hanno bisogno di un permesso e non possono ottenere regolari licenze per esercitare un lavoro autonomo. Inoltre liscrizione al sistema scolastico libanese limitata, per i cittadini stranieri, al 10% e, come abbiamo visto, i palestinesi rientrano in questa categoria. Farid Adly. Queste restrizioni esistono da sempre o riflettono piuttosto orientamenti politici emersi in seguito alla guerra civile? Suhail Al Natour. Le restrizioni ci sono sempre state, ma adesso il loro effetto amplificato dalla mancanza di una prospettiva certa per il problema dei profughi allinterno dei negoziati di Oslo e in seguito allallontanarsi di una soluzione politica della questione. Un esempio pratico potrebbe chiarire la situazione: la legge libanese limita fortemente, per gli stranieri, la propriet di terreni e immobili. Anche le famiglie palestinesi che vivono in Libano dal 1948 sono sottoposte a questa normativa. Le case nei campi profughi non sono di propriet. Le autorit libanesi impediscono addirittura di allargare i confini dei campi malgrado, dal 1948 ad oggi, la popolazione sia aumentata del

300%. Non solo, nei campi profughi non si possono fare lavori di ristrutturazione n risistemare le infrastrutture. Gli accessi sono presidiati dallesercito libanese e i materiali per ledilizia vengono bloccati. Le autorit libanesi hanno intimato allUNRWA di non provvedere alla sistemazione delle fognature a cielo aperto in diversi campi profughi. Posso affermare, senza timore di smentita, che le condizioni materiali nei campi profughi palestinesi in Libano sono oggi le peggiori di sempre. Questo giudizio condiviso da diversi operatori degli organismi internazionali. Farid Adly. Quali sono le restrizioni che i profughi palestinesi devono fronteggiare in ambito lavorativo? Suhail Al Natour. Sono innumerevoli. I palestinesi non possono lavorare nel settore pubblico. Per lavorare nel privato necessario ottenere un permesso particolare rilasciato dal Ministero del Lavoro. Inoltre ci sono settanta qualifiche professionali inaccessibili ai palestinesi, tra cui quelle di autista o di guardiano notturno. Molti sono costretti a lavorare in nero, con retribuzioni pi basse e senza previdenza sociale. I palestinesi non possono svolgere la libera professione, la legge libanese lo consente ai cittadini stranieri solo a condizione che vi sia reciprocit tra stati. Non avendo i palestinesi uno Stato che li rappresenti, essi non possono esercitare la professione di medico o ingegnere nel paese dove sono nati. LUNRWA, a suo tempo, ha organizzato numerosi corsi professionali per insegnanti i quali, tuttavia, si sono rivelati privi di reali sbocchi lavorativi. I palestinesi, infatti, potevano insegnare soltanto nelle scuole dellUNRWA che, tuttavia, riescono ad occupare soltanto 2.440 persone. Molti di quegli insegnanti hanno dovuto emigrare in altri paesi. In Libano, soltanto lo 0,14% della manodopera palestinese lavora con un regolare permesso, l1,03% lavora presso lUNRWA e il 3,5% in settori nei quali non richiesto un permesso di lavoro (lagricoltura, il lavoro domestico, ecc). Il restante 95,33% lavora irregolarmente oppure disoccupato. Non un caso, dunque, se il 60% dei palestinesi in Libano vive sotto la soglia della povert. Farid Adly. E il sistema scolastico? Suhail Al Natour. Il sistema scolastico libanese quasi del tutto inaccessibile ai palestinesi. Le scuole per i giovani palestinesi sono garantite dallONU e, fino al 1982, anche dallOLP. Negli ultimi anni lUNRWA ha ridotto i servizi educativi per i profughi palestinesi, a causa della mancanza di fondi. Per molti bambini provenienti da famiglie povere questo ha significato labbandono scolastico. Il 40% dei bambini palestinesi in Libano escluso dal sistema scolastico, alcuni non hanno mai messo piede in una scuola. Le famiglie povere, soprattutto quelle dei martiri di guerra (4) sono indotte ad avviare i bambini al lavoro sin dalla tenera et per poter sopravvivere. Abbiamo di fronte a noi un futuro di analfabetismo. Possiamo fare un paragone significativo tra gli studenti palestinesi in Libano e quelli residenti in Siria: le due comunit hanno quasi lo stesso numero di componenti, ma gli studenti della scuola dellobbligo (elementare e media) sono 70 mila in Siria e solo 35 mila in Libano. Nellaprile del 2002 il Ministero dellIstruzione libanese ha deciso di triplicare le tasse universitarie per gli studenti stranieri e il 90% di questi ultimi sono palestinesi. La norma viene applicata anche ai palestinesi nati in Libano, senza alcuna considerazione per le loro condizioni sociali. Farid Adly. Come sono le condizioni sanitarie nei campi profughi? Suhail Al Natour. Pessime. Abbiamo gi accennato alle fogne a cielo aperto, allaffollamento demografico, agli spazi ridotti5 e alle difficolt economiche dei palestinesi. A questo si aggiunge lassenza di servizi medici adeguati. Lo stato libanese esclude i palestinesi dal sistema sanitario nazionale. Nessuna cura viene fornita loro negli ospedali pubblici. Non vengono garantite neanche la vaccinazione dei bambini e le altre cure preventive. Questi servizi vengono forniti dallUNRWA e dallUNICEF. LUNRWA garantiva inoltre un presidio sanitario di base nei campi profughi, ma negli ultimi anni i finanziamenti sono stati ridotti e il servizio si via via deteriorato. Un medico di base negli ambulatori dellONU visita novanta casi al giorno. Inoltre, dal 1982, la Mezzaluna rossa palestinese ha ridotto le sue attivit a causa delle restrizioni governative. Lo stato libanese considera la presenza dei profughi palestinesi come una bomba ad orologeria: non concede loro la nazionalit per decisioni di carattere internazionale (il diritto al ritorno dei profughi in Palestina) da una parte, e per il timore di rompere gli equilibri demografici confessionali della societ libanese, dallaltra. Allo stesso tempo chiaro a tutti che una soluzione internazionale

della questione profughi non alle porte. Nonostante le apparenze, lo stato libanese non segue affatto una politica attendista. Negli ambienti diplomatici si parlato prima della guerra di trasferire la maggior parte dei profughi in Iraq, nelleventualit di un cambiamento politico in senso filoamericano a Baghdad. Soluzione al momento attuale impossibile perch i palestinesi profughi in Iraq da decenni sono stati cacciati. Si parlato anche di stabilire quote di emigrazione, operazione questa che sarebbe stata sovvenzionata dai paesi occidentali, verso lAustralia ed il Canada. Nel frattempo, i governi libanesi restringono sempre di pi gli spazi vitali per i palestinesi, in modo da costringerli ad allontanarsi spontaneamente dal Libano per cercare lavoro negli altri paesi. E questo il senso politico di tutte le discriminazioni e vessazioni cui sono sottoposti i palestinesi quotidianamente. * Giornalista palestinese residente in Libano. E autore, tra gli altri, del libro I palestinesi del Libano. La situazione sociale, economica e giuridica, Beirut, Dar Attaqqadom Al-Arabi, 1999 (pubblicato in arabo e francese) Note
1. 1948 (nascita dello Stato di Israele); 1967 (guerra dei Sei Giorni); 1970 (repressione del Movimento di resistenza palestinese in Giordania). 2. www.un.org/unrwa (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East). 3. Cfr. www.un.org/unrwa/refugees/lebanon.html per le statistiche sui profughi registrati. Per le ultime attivit dellagenzia v. Rapporti annuali del Commissario Generale in http://domino.un.org/UNISPAL.NSF 4. Diecimila famiglie palestinesi hanno perso il capofamiglia durante gli anni della guerra civile. 5. Il campo di Chatila, quello del massacro organizzato nel 1982 dallesercito israeliano con la collaborazione dei falangisti maroniti, ha unarea di un chilometro quadrato e una popolazione di 9.000 unit.
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Per un socialismo latino-americano nel secolo XXI


Intervista al sociologo brasiliano Michael Lwy raccolta da Igor Felippe Santos e pubblicata sul Jornal Sem Terra del 12/06 (a cura di Antonio Lupo) Le organizzazioni di sinistra devono procedere alla fusione del pensiero marxista con le caratteristiche particolari del popolo latinoamericano per promuovere la costruzione del socialismo del XXI secolo. Perci, necessario tenere conto delle esperienze dei diversi movimenti sociali, in particolare quello indigeno e quello contadino, protagonisti delle lotte sociali nella regione. Lanalisi del professore Michael Lwy, sociologo brasiliano residente in Francia, dove insegna alla Scuola di Studi superiori in Scienze Sociali dellUniversit di Parigi. autore di Marxismo in America Latina. Il motore del cambiamento - spiega - in basso, passa per i movimenti sociali e le correnti politiche capaci di esprimere questa radicalit. Secondo Lwy, la sinistra deve trovare il punto di convergenza tra le mobilitazioni contadine e indigene e il movimento urbano per attaccare il capitalismo. Socialisti e marxisti devono prendere la bandiera del socialismo del XXI secolo e portarla nel dibattito della sinistra e dei movimenti sociali. D. Qual il percorso del pensiero di sinistra in America Latina nel XX secolo? Lwy. Il primo periodo rivoluzionario stato negli anni 20 e 30, con intellettuali come Jos Carlos Maritegui* e Julio Antonio Mella**. Sollevazioni si sono registrate in Nicaragua, El Salvador e Brasile. A partire dagli anni 30, passano a predominare lo stalinismo burocratico e il riformismo che, non essendo pi rivoluzionari, hanno condotto la sinistra latinoamericana a una impasse. Finch la Rivoluzione Cubana nel 1959 non viene a inaugurare una nuova epoca rivoluzionaria. Da qui sorge una serie di movimenti di lotta, guerriglie e mobilitazioni sotto linfluenza di Cuba e del pensiero di Che Guevara. Questo periodo finisce con la sconfitta dei sandinisti in Nicaragua, nel 1990. Limpatto della rivoluzione cubana, daltro lato, persiste ancora in modo meno evidente nella cultura politica che sorge dalle lotte sociali. D. In vari Paesi sono stati eletti presidenti la cui formazione di sinistra. Come valuta questo nuovo quadro? Lwy. Molte volte, quando discutiamo di America Latina, pensiamo ai governi di sinistra. un aspetto importante, ma non possiamo limitarci a questo. Negli ultimi dieci anni, si registrata una serie di vittorie politiche della sinistra (nel senso molto ampio della parola) nella regione. Esaminando da vicino il fenomeno, notiamo due versanti. Uno della rottura nei confronti del neoliberismo, come la rivoluzione bolivariana in Venezuela o il processo in Bolivia e a Cuba: un asse antimperialista, che cerca di rompere con il neoliberismo. Laltro versante costituito da governi che non hanno rotto con il modello economico, ma cercano di darne una variante pi sociale: quello che io chiamo social-liberismo. In questo quadro si pongono il presidente Lula in Brasile, Tabar Vzquez in Uruguay, Michelle Bachelet in Cile e Nstor Kirchner in Argentina. Non sono governi della destra neoliberista, ma non mettono in discussione questo modello. Nel campo del social-liberismo c una posizione pi aperta al libero commercio, che accetta le idee dei trattati commerciali degli Usa, come il governo cileno e in parte quello uruguayano. Laltra posizione punta allintegrazione latinoamericana, come il Brasile e lArgentina. I governi di sinistra hanno vinto perch c un enorme scontento sociale nella regione. I ventanni di politiche neoliberiste della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale hanno avuto conseguenze sociali catastrofiche per la maggior parte della popolazione. Le disuguaglianze sociali si sono aggravate e le conseguenze ambientali sono state drammatiche. D. In tale contesto, come valuta lazione di questi governi? Lwy. I governi corrispondono generalmente poco allansia di mutamenti radicali, con leccezione del Venezuela e della Bolivia. La speranza di cambiamenti non pu attendere il compimento delle loro promesse. Non possiamo puntare sullesistenza di dispute interne che cambino i rapporti di forza dei governi. Il cambiamento passa per la capacit dei settori popolari di organizzarsi e lottare per mutare il quadro. Questo vale per tutti i Paesi, compresi i pi progressisti. Il Venezuela, per

esempio, attraversa un processo molto interessante, ma eccessivamente dipendente da una persona, Hugo Chvez, e da iniziative che avvengono dallalto verso il basso. D. Cosa deve fare la sinistra latinoamericana per effettuare le trasformazioni sociali nella regione? Lwy. Il cambiamento dipende dallauto-organizzazione popolare, sociale e politica. importante avere espressioni politiche, partiti e correnti di partito radicali della sinistra, che devono essere espressione dei movimenti popolari e non manipolatori elettorali. Il motore del cambiamento in basso, passa per le organizzazioni sociali e le correnti politiche capaci di esprimere questa radicalit. Negli ultimi ventanni, il movimento contadino e indigeno stato il pi combattivo e radicale. il pi importante in America Latina. Questo vale per il Brasile, il Messico, lEcuador, la Bolivia (in parte, perch c una convergenza tra urbano e rurale). Con leccezione dellArgentina, dove il motore delle lotte la popolazione urbana povera; del Venezuela, con i poveri della periferia urbana che scendono in piazza per appoggiare Chvez; e ora di Oaxaca, in Messico. D. Alcune organizzazioni di sinistra usano le lotte sociali per giustificare le proprie linee di pensiero e di dottrina. Come possiamo analizzare il quadro politico e sociale senza ricondurre esperienze particolari a modelli europei prestabiliti? Lwy. Buona parte della sinistra latinoamericana pensa ancora in termini di modelli come quello leninista, quello maoista o quello trotskista. Abbiamo molto da imparare dal pensiero marxista europeo e asiatico. Il marxismo e il socialismo sono universali. Il riso, per esempio, lo stesso in tutti i Paesi, ma ogni popolo ha la sua maniera di prepararlo. Il riso socialista deve essere preparato qui in America Latina, alla nostra maniera e con le nostre condizioni afro-indigene. La sfida quella di non cadere nellidea di socialismo nazionale n di pensare che tutto nelle opere di Marx, Lenin o Trotski. Dobbiamo avere lumilt di imparare dalle esperienze delle lotte sociali. Non possiamo imporre il nostro schema e inquadrare i movimenti. D. Se i contadini e gli indigeni, che non sono al centro della produzione del capitale, sono i protagonisti politici, che ne del marxismo latinoamericano? Lwy. Il marxismo formidabile, ma deve essere attualizzato e latinoamericanizzato. necessario dar conto dellimportanza dei contadini. Gli intellettuali che hanno cercato di applicare il metodo marxista in modo creativo nella regione si sono resi conto che i contadini hanno un ruolo molto pi importante che in Europa o di quanto pensasse Marx. necessaria una lettura diversa da quella classica della sinistra, basata sulla classe operaia della fabbrica urbana. Gli operai possono fermare le macchine, ci importante, ma non sufficiente per rovesciare un sistema. Il capitalismo un sistema politico, sociale ed economico che pu essere rovesciato solo con unazione rivoluzionaria. Per questo, necessario contare sulla maggioranza della popolazione, costituita non da operai ma da contadini e dalla massa povera urbana. Nonostante la sua importanza, lidea della rivoluzione come compito della classe operaia e industriale non ha mai corrisposto alla realt, tanto meno in America Latina. Dobbiamo avere una visione ampia del soggetto del processo rivoluzionario. Il capitalismo pu sempre avere il sopravvento finch controlla la struttura dello Stato e detiene legemonia. Bisogna rompere legemonia ideologica e il controllo politico del capitale. D. Tra movimenti contadini e indigeni e rivolte urbane, qual la sfida della sinistra per resistere al neoliberismo? Lwy. La sfida trovare il punto di convergenza delle mobilitazioni contadine e indigene con il movimento urbano che sta emergendo attorno a una battaglia comune: la rottura dellegemonia neoliberista e imperialista. E anche cercare alternative. Se vogliamo essere radicali, dobbiamo attaccare alla radice il male del neoliberismo, della dominazione, della dipendenza e della povert. In ultima analisi, la radice il capitalismo. Questa comprensione si va gradualmente sviluppando nelle terre latine. Se il problema quello di cercare unalternativa al capitalismo, si pone nuovamente la questione del socialismo. Socialisti e marxisti devono prendere la bandiera del socialismo del XXI secolo e portarla nel dibattito della sinistra e dei movimenti sociali. Dobbiamo porre la prospettiva del socialismo, consapevoli che non sar domani, ma come un modo per alimentare le nostre lotte attuali, che sono concrete e immediate.

D. Come valuta lidea del socialismo del XXI secolo nel contesto latinoamericano? Lwy. La sfida posta da Chvez del socialismo del XXI secolo molto ricca. Dobbiamo ricordare le idee di Maritegui sul socialismo indo-americano, che io chiamerei afro-indo-americano. Il socialismo non sar una copia di altre esperienze, ma una creazione eroica dei popoli. Dobbiamo tracciare un bilancio critico tanto della socialdemocrazia quanto dellesperienza dei Paesi dellEst europeo. Il socialismo del XXI secolo ha futuro solo se incorporer le esperienze dei movimenti sociali, indigeni, contadini, neri, ambientalisti, delle donne. Passa da qui lutopia rivoluzionaria latinoamericana. D. LAmerica Latina sarebbe il terreno pi fertile per la costruzione di un nuovo socialismo? Lwy. Non conosco abbastanza lesperienza dei movimenti sociali in Africa e in Asia, ma lAmerica Latina sembra la punta avanzata di questo processo. Non si pu dimenticare per il resto del mondo: dobbiamo essere come una locomotiva che traina i vagoni. importante costruire ponti tra lotte sociali e movimenti di sinistra qui, in Europa, in Africa e in Asia. Limperialismo e il capitalismo sono un sistema mondiale. Forum Sociale Mondiale e Via Campesina sono un passo importante, ma la sinistra pi radicale e antiliberista deve costruire altri spazi. Vi sono poche esperienze di discussione e relazione della sinistra a livello internazionale. D. Come vede la connessione dei movimenti sociali con la lotta ambientale per la costruzione dellegemonia politica? Lwy. La questione ambientale la grande sfida per il marxismo nel XXI secolo, uno dei problemi centrali in cui si rivela il carattere minaccioso del capitalismo per lesistenza dellumanit. uno dei grandi temi dellanticapitalismo. La questione dellambiente sta sempre pi passando dai margini al centro del dibattito politico. Ci non dipende dalla buona o dalla cattiva volont dei capitalisti: la distruzione dellequilibrio ecologico del pianeta rientra nella logica espansionista di accumulazione del capitale. I marxisti, i socialisti e i movimenti sociali devono assumere la questione come una bandiera fondamentale. molto positivo che il Mst assuma sempre pi la questione ecologica. La lotta contro i transgenici e contro leucalipto permette una convergenza del movimento contadino, ambientalista e dellopinione pubblica. Ci rafforza le mobilitazioni. O il socialismo sar verde e ambientalista o non riuscir ad avanzare. La distruzione dellambiente da parte del capitalismo non solo un problema delle generazioni future, ma di chi vive oggi. necessario porre il tema al centro della riflessione del pensiero socialista.

* Jos Carlos Mariategui (18941930), attivista peruviano, uno dei maggiori esponenti del socialismo latino-americano, basato sul mondo indigeno. autore di I sette saggi di interpretazione della realt peruviana. ** Julio Antonio Mella (1903-1929) rivoluzionario cubano. Leader studentesco nellUniversit dellHavana, fu presidente del Primo Congresso Nazionale degli Studenti e fond lUniversit Popolare Jos Mart. Fond il primo partito marxista di Cuba.
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Emilio Molinari *

Acqua. Considerazioni di inizio anno


Tra la fine dell'anno e l'inizio del nuovo partita un'offensiva per la privatizzazione dell'acqua molto pericolosa, sia per gli argomenti sostenuti che per il silenzio inquietante della sinistra radicale che sta nel governo centrale e nei governi locali. Lo ripetiamo: il movimento dal 13 di gennaio impegnato nella raccolta di firme per la legge d'iniziativa popolare e questa sar la migliore risposta. Ma siamo preoccupati lo stesso dal fatto che se certe iniziative continuano a restare senza risposta da parte della politica, gli impegni presi nel programma da parte dell'Unione risulteranno del tutto vanificati e anche la raccolta di firme rischia di essere pregiudicata. Note per chi non sa. Il 4 dicembre su La Stampa il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta afferma: "Via i tesoretti compressi nella sfera provinciale e largo a un maxi matrimonio tra le utility del Nord nascerebbe un colosso che potrebbe competere sui mercati internazionali. Ma che potrebbe creare un mal di pancia a chi nel pubblico gestisce questi gioiellini. Non si possono tenere tanti tesoretti compressi". I tesoretti sono le aziende pubbliche municipali e provinciali dell'acqua, gas e rifiuti, che vanno "liberate", aggregate e messe sul mercato finanziario. E il mercato finanziario questo: l'11 dicembre 2006 il Corriere Economia intervista Chris Mayer, guru dei nuovi trend azionari, il quale invita: "Fate una scommessa sui mercanti di oro blu I titoli che distribuiscono acqua sono saliti del 30% ... il fondo della Merril Linch in tre anni salito del 94% ... Gli acquedotti sono vecchi e si stanno deteriorando. La soluzione la privatizzazione degli acquedotti". All'obiezione che con la gestione privata il prezzo dell'acqua aumenterebbe Mayer ribatte "Bisogna rassegnarsi all'idea che a un certo punto, o paghiamo di pi l'acqua o non ce l'abbiamo". E prosegue: "L'acqua il petrolio del secolo, si pu prevedere un cartello di fornitori dell'oro blu sulla falsariga dell'Opec e una Borsa che tratti i futures liquidi". Simili dichiarazioni si commentano da sole. L'Ato di Pavia ha scelto gli ultimi giorni di dicembre per ratificare un accordo con la Regione Lombardia che lo allinea alle disposizioni della legge regionale che separa la gestione dall'erogazione accettando l'obbligo incostituzionale di privatizzare. Nessuna opposizione da parte di nessun sindaco. Il sindaco Chiamparino intervistato dal Sole 24 Ore apre ai privati e scommette sulle aggregazioni di imprese. Chiamparino non ha dubbi e appellandosi alla sinistra radicale la sollecita: "Se vogliamo mantenere alcuni beni primari sotto controllo pubblico, come l'acqua, bisogna farlo dentro al mercato e non fuori dal mercato". Privatizzare per poter controllare? Cosa da non credere! E come fulgido esempio di mercato ci ricorda lo sbarco a Palermo dei "piemontesi" della Smat (l'azienda pubblica dell'acqua di Torino) sotto l'egida di Cuffaro, presidente della Regione e Commissario speciale per l'acqua in Sicilia. E infine arriva il Garante della Concorrenza che interpretando a modo suo la legislazione nazionale ammonisce i politici e li invita a realizzare al pi presto le privatizzazioni. Silenzio di tutto il Parlamento. Ebbene il 2007 inizia male e anche noi rivolgiamo un appello ai politici: Rispettate e fate rispettare gli impegni presi nel programma. Smettetela con le affermazioni, ormai prive di significato, sulle privatizzazioni come necessarie perch assicurano l'efficienza, l'efficacia, l'economicit. Abbiate il coraggio di guardare la realt: le privatizzazione dei servizi pubblici sono la nuova Tangentopoli e stanno producendo situazioni disastrose. Telecom: debiti aumentati, bancarotta, guasti e ritardi nelle riparazioni, scandali, illegalit nelle intercettazioni. Le ferrovie sono diventate una Spa: i servizi smembrati in numerose imprese private, degrado, incidenti, licenziamenti di massa,

debiti aumentati. Ospedali e sanit trasformati in aziende: servizio peggiorato scandalosamente, spesa sanitaria aumentata e debito aumentato. Acea di Roma trasformata in Spa al 49% privata: aumentate le perdite al 35%. Aem di Milano privatizzata: il servizio energetico peggiorato, aumentati gli incidenti dovuti a perdite di gas. Hera sul mercato: i profitti aumentano, gli incidenti pure, si discute sulla responsabilit dell'azienda per ben cinque incidenti mortali. Le stesse cose ormai sono verificabili in Gran Bretagna. Smettiamola di svendere il patrimonio pubblico accumulato con il denaro della collettivit. Dietro ai servizi pubblici c' la politica di un intero secolo, ci sono gli sforzi economici delle comunit. Ci sono i diritti fondamentali all'acqua potabile, alla elettricit, al riscaldamento, alla sanit.

Il silenzio e l'indifferenza su questi argomenti sta diventando insopportabile. Su questo si gioca la credibilit della politica, dei partiti e della nostra democrazia. Guardate che negli Usa l'acqua municipalizzata. Che in Olanda non si privatizza per legge. Che nella Svizzera in questi giorni l'acqua stata considerata monopolio di stato. Che almeno se ne parli. * Presidente del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua
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Franco Cilenti *

Sanit italiana: tra scandalismo e realt


I carabinieri nelle corsie ospedaliere non sono un bel vedere! Non certo perch i NAS non siano soggetti competenti a verificare lo stato igienico-sanitario delle strutture adibite alla cura dei cittadini, ma perch ci rappresenta uninutile intromissione, deleteria per limmagine di un Servizio Pubblico, comunque, di qualit professionale ed etica inconfutabile. E sgradevole assistere a tutta questa schizzoide operazione mediatica ed paradossale che ogni anno gli stessi organi di dis informazione ci portino a conoscenza di statistiche che assegnano al Servizio Sanitario italiano un posto onorevole, se non di eccellenza in alcuni casi, su segnalazione di organismi quali il Tribunale dei Diritti del Malato piuttosto che sulla base di indagini Istat o di Istituti di ricerca. Altrettanto sgradevole e poco rispettosa del lavoro di migliaia di infermieri e medici, e di unaltra massa operante e disconosciuta, stata la risposta della Ministra della salute Livia Turco, alla quale bastato un ridicolo scoop scandalistico di un settimanale alla ricerca di lettori da erodere alla concorrenza - pare che non bastano pi tette e culi da sbattere in copertina - per abdicare al proprio ruolo politico di tutore di strutture pubbliche e dei lavoratori e alla seriet politica che gli riconosciuta. Va tutto bene nella sanit italiana? Certamente no, ma il quadro mediatico che ne uscito falso! Cosa c da cambiare e migliorare? Tanto c da fare e la Ministra, insieme ai Presidenti delle Regioni e assessori alla sanit delle Giunte di Centrosinistra (per natura o per forza di cose, vedi i programmi con i quali lunione ha battuto i privatizzatori folli del centrodestra) dovrebbero esserne a conoscenza se hanno dato ascolto, e acquisendone i contenuti, alle decennali battaglie e proposte di organismi collettivi di lavoratori, di sindacati, di associazioni nonch di esperti dei propri partiti. Cosa ha sempre fatto presente questo lungo elenco di folli difensori e propositori del Servizio Sanitario Pubblico (per capirci, cito faziosamente lAssociazione Medicina Democratica e il nostro periodico di operatori Lavoro e Salute)? Intanto, un principio elementare e democratico, mai pienamente assunto se non come propulsore elettoralistico, che assegna la prima e piena titolarit a esporre proposte in base alla quotidiana conoscenza dei fatti a coloro ai quali professionalmente e contrattualmente affidato il funzionamento quotidiano delle strutture funzionali al compito di cura e assistenza, cio a chi lavora! Chi pi di loro competente e strettamente interessato al mantenimento del proprio posto di sostentamento? Lovvia e logica risposta nulla vuol togliere al lavoro e al relativo peso degli studiosi come dei funzionari ministeriali e assessorili. Ma se a questi viene assegnato, dalla burocrazia piuttosto che dal mandato, un ruolo gerarchico predominante e istituzionalmente inconfutabile e impermeabile alle critiche di chi lavora sulle persone malate e di chi lavora alla prevenzione delle malattie, allora comincia a lavorare il virus dellinefficienza che d voce allo scandalismo, mai fine a se stesso in quanto funzionale a un disegno di sovversione degli spazi della legalit e del diritto alla salute. Quindi, i problemi sono a monte e non a valle dove vince chi ha pi potenza di fuoco. E ancora una volta dalla Riforma 833 del 1978 abbiamo potuto constatare che i fautori dellattacco al cuore dellinalienabile Diritto alla salute come Servizio pubblico hanno potenti eserciti finanziari. Come le case farmaceutiche, con propri strumenti di persuasione armata contro i popoli, e amici sotto mentite spoglie come i grandi editori dei media. Cosa era, e sar, possibile fare per affrontare le storture del sistema pubblico che da sempre hanno prodotto episodi di malasanit; di inefficacia di una spesso buona programmazione locale; di estemporanee organizzazioni ospedaliere e distrettuali, di fatto aggiustate in corso dopera dalla professionalit e dallimpegno etico dei lavoratori a discapito della loro qualit di vita lavorativa a familiare; di burocrazie degli ambiti dirigenziali produttori a getto continuo di parassitismi e clientelismi di comodo deleteri per le relazioni interpersonali e sindacali?

Ad esempio, per rimanere al pietoso scandalo sputato dalle pagine dellEspresso, dare facolt effettive dintervento agli organismi deputati al controllo interno, vedi i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che eserciterebbero funzioni di autocontrollo del corpo dipendente e controllo dellambiente di cura. Un altro esempio, pi riscontrabile, sono i Comitati Infezioni Ospedaliere (CIO): la professionalit degli infermieri coinvolti ha ridotto sensibilmente i danni per i pazienti, vedi in Piemonte. Quindi, nelle poche realt dove questi organismi hanno funzionato, nonostante i boicottaggi, molto forti verso i RLS, dei dirigenti ospedalieri e le deviazioni della burocrazia sindacale, i risultati sono evidenti, tanto vero che i NAS non avranno conferma del catastrofismo mediatico. Ne siamo certi! Per non siamo fiduciosi nella capacit di comprensione della realt da parte della politica e della managerialit; Berthold Brecht docet: la semplicit che difficile a farsi. * Punto Rosso Torino
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Europa in Movimento
Vittorio Agnoletto - segreteria@vittorioagnoletto.it

"Roaming", la lunga strada verso la trasparenza


Continua in Europa liter che dovrebbe portare a una regolazione equa del roaming, il sistema che permette a ogni utente telefonico di ricevere ed effettuare chiamate con il proprio cellulare in un qualsiasi paese estero dove sia presente un operatore che abbia stipulato un accordo con il proprio gestore. Ma chiedere maggiore trasparenza alle multinazionali del settore non cosa facile Lo scorso luglio la Commissione europea ha proposto un nuovo regolamento in materia di roaming internazionale, secondo il quale i cittadini europei potranno pagare al massimo 49 centesimi al minuto dallestero, con una riduzione fino al 70 per cento dei prezzi attuali per luso dei cellulari dallestero. Un buon esempio di quello che dovrebbe essere limportantissimo meccanismo del mercato domestico europeo: i costi non possono essere tanto pi alti di quelli per le chiamate dal proprio Paese, visto che non ci sono maggiori costi di produzione del servizio se non lutilizzo delle reti. Fino ad oggi, invece, i grandi gruppi di telefonia hanno applicato prezzi cinque volte superiori a quelli per le chiamate effettuate sulla rete dorigine. La tariffa media al dettaglio per le chiamate in roaming attualmente pari a ben 1,15 euro al minuto. Dopo la presa di posizione della Commissione, ora il Parlamento europeo incaricato di valutare la proposta relativa al roaming. In particolare, il testo sotto la lente delle commissioni competenti, la Commissione per lIndustria, la ricerca e lenergia e la Commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori. Allinterno delle due commissioni sono stati nominati due responsabili che dovranno redigere un rapporto sul tema, il quale sar oggetto di discussione e di voto alleuroparlamento. In queste settimane, quindi, il Parlamento europeo sta cercando di sciogliere nello specifico due nodi: come ottenere la maggiore trasparenza possibile dalle compagnie telefoniche e come evitare che siano penalizzati, tra i consumatori, i cos detti piccoli utilizzatori. Per quanto concerne i beneficiari del nuovo regolamento, infatti, lUE distingue tra i piccoli utilizzatori del sistema del roaming, da una parte, come gli studenti, i viaggiatori e i lavoratori e i businessman, dallaltra, ovvero una minoranza, che usa quotidianamente il sistema ma spesso o non paga direttamente o ha profitti talmente alti da non sentire il problema. La proposta che attualmente sta raccogliendo pi favori, cos come delineato nel regolamento della Commissione, prevede un abbattimento forte dei costi per gli utilizzatori frequenti, mentre un taglio poco significativo per chi fa un uso saltuario del roaming. In questo senso andrebbe trovata al contrario una soluzione che garantisca tutti i consumatori, indipendentemente dalluso che fanno del loro cellulare e dalla loro possibilit di viaggiare e telefonare allestero. Per quanto riguarda la trasparenza, invece, leuroparlamento sta discutendo in merito a due opzioni per informare al meglio i consumatori. Gli utenti potrebbero ricevere via sms la lista degli operatori presenti nel Paese in cui si trovano, con le relative tariffe; o in alternativa dovrebbero essere loro a chiedere il prospetto tariffario alle compagnie. Il tema, come avrete capito, preso in seria considerazione dalle istituzioni europee: entro la met dellanno molto probabilmente il roaming smetter di essere una grande truffa per i cittadini.
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La Forza dei Deboli


Alda Radaelli - jasna@iol.it

Libera nos a malo


La confessione di un prete pedofilo per la prima volta presentata in un documentario (fonte El Pais 5/12/2006) Il documentario Libera nos a malo di Amy Berg aspira allOscar per una ragione: esso presenta per la prima volta la confessione di un prete pedofilo, il curato statunitense Oliver OGrady, registrata su pellicola. OGrady racconta che cosa ha fatto, come lha fatto e perch lha fatto. Egli sodomizz e viol centinaia di ragazzini e ragazzine, compreso un beb di nove mesi. Alcuni di essi hanno ora tra i trenta e i quarantanni e raccontano gli sforzi per dimenticare e la paura di parlare. Paradossalmente il documentario rappresenta OGrady pi come un malato che come un delinquente mentre invece descrive la gerarchia della chiesa cattolica negli Stati Uniti a tinte particolarmente fosche, impegnata in una sordida macchinazione per occultare gli episodi di abusi e fuorviare lopera della magistratura. Il filmato contiene un altro documento inedito: la registrazione non solo della deposizione in tribunale di OGrady, ma anche dei suoi superiori. Tra loro appare Roger Mahony che, come vescovo di Stockton (California) trasferiva OGrady da una parrocchia allaltra ogni volta che si presentavano denunce di abusi di bambini contro di lui. Mahony divenne arcivescovo ed attualmente cardinale di Los Angeles. Una delle testimonianze pi sconvolgenti riguarda un padre che maledice se stesso piangendo davanti alla cinepresa per aver affidato la figlia a un delinquente. OGrady abus di sua figlia da quando aveva cinque anni fino a undici. Statistiche recenti calcolano in centomila il numero delle vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti cattolici solo negli Stati Uniti. Allinizio di dicembre 2006 Mahony firm un accordo con 45 vittime di abusi alle quali la sua diocesi verser un totale di 60 milioni di dollari. Centinaia di domande simili stanno facendo il loro corso. Il cardinale Ratzinger, prima di diventare papa, modific la dottrina canonica per intralciare qualunque indagine su sacerdoti accusati di abusi. E fu ancora il cardinale Ratzinger, dopo essere diventato papa, a chiedere al presidente degli Stati Uniti immunit legale riguardo a una richiesta presentata in Texas di accusa di cospirazione volta ad occultare delitti di abusi su minori. E significativo che questa petizione di immunit sia stata rivolta al Dipartimento di Stato in quanto il papa come capo di stato gode automaticamente di tale immunit. Sembra che gli avvocati del papa non vogliano rischiare.
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Energia, Rinnovabilit, Democrazia


Paolo Bartolomei - paolo.bartolomei@bologna.enea.it

Le molte vite dei CIP6


Ci sono provvedimenti amministrativi che passano inosservati e che hanno conseguenze sulla vita della gente e sullambiente molto pi pesanti di leggi che vengono dibattute a lungo. il caso della famosa delibera Cip (Comitato interministeriale prezzi) numero 6 del 1992, per i contributi a chi produce elettricit attraverso luso delle fonti rinnovabili. La truffa consisteva nellaggiunta del termine assimilate aprendo cos un varco impressionante alluso di rifiuti industriali e urbani di pesante impatto, come ad esempio i residui della lavorazione petrolifera. Il meccanismo stato riproposto nel meccanismo dei Certificati verdi (Decreto Bersani 1999) e ancor di pi nel decreto 387/2003 di recepimento della direttiva europea sulle fonti rinnovabili aggiungendo i benefici anche per la parte non biodegradabile dei rifiuti, come le plastiche. I risultati sono che dei circa 30 miliardi di euro che sono stati pagati dal 1991 al 2003 dai consumatori italiani attraverso le bollette elettriche (voce A3, circa il 6% della bolletta) per gli incentivi alle fonti pulite una cifra che va dal 76 al 92% andata a impianti inquinanti, come centrali a fonti fossili o inceneritori, mentre solo le briciole sono andate a chi utilizza le fonti pulite. Il danno di questo meccanismo non consiste solo nel regalare soldi pubblici ai petrolieri, ma una delle cause principali del fatto che nel nostro paese non sono partite politiche efficaci sulla raccolta differenziata e sulla politica sostenibile della gestione dei rifiuti. Infatti le ex Aziende Municipalizzate, sempre pi privatizzate (nel corpo societario e nella gestione), sempre pi autonome e sempre pi potenti, negli ultimi anni hanno puntato a un massiccio ricorso all'incenerimento con recupero energetico. L'attuale sistema di incentivazione/disincentivazione tassa poco la discarica (l'ecotassa regionale istituita con la legge 549 del 1995), favorisce solo in parte il recupero di materia degli imballaggi (contributo del Consorzio nazionale imballaggi), non favorisce minimamente il recupero della frazione organica dei rifiuti trasformata in ammendante agricolo di qualit negli impianti di compostaggio. Il risultato stata la politica drogata dei termovalorizzatori. Sembrava che finalmente ci fosse finito, poich il governo aveva accettato di inserire in finanziaria (con il maxiemendamento del Senato) un testo proposto da Sodano (PRC) e De Petris (VerdiPdCI) nel quale si stabilisce che dal 1 gennaio 2007 i finanziamenti e gli incentivi pubblici siano concedibili esclusivamente per lelettricit prodotta dalle fonti energetiche rinnovabili previste della Direttiva UE 2001/77. La battaglia sembrava vinta, ma, sorpresa!! Il testo messo in votazione nella notte nel 15 dicembre contiene un errore materiale che, guarda caso, non solo mantiene i diritti acquisiti, ma assicura i contributi anche agli impianti in costruzione e forse, addirittura a quelli autorizzati. Una beffa che vanifica di fatto limpatto della modifica legislativa. Nel decreto emanato con urgenza subito dopo lapprovazione della finanziaria per correggere il clamoroso errore sulla sanatoria dei reati contabili stata messa una pezza anche sullerrore dei CIP6, ma presto per dare un giudizio definitivo. importante il fatto che finalmente ci sia stata una presa di posizione politica per porre termine a questo scandalo, ma le lobbies che in questi anni hanno beneficiato dei contributi cercheranno di salvaguardare quello che considerano un diritto acquisito nella fase di attuazione del provvedimento legislativo.
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Campagna di autofinanziamento 2007


Sostieni il movimento dei movimenti Lotta per la pace Costruisci la sinistra alternativa e un mondo migliore

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La tessera di Punto Rosso un piccolo atto concreto per essere nel movimento e contribuire alla costruzione della sinistra alternativa; per non arrendersi al liberismo e alla guerra e per costruire un mondo migliore. Tesserandoti sostieni il contributo attivo di P.R. al Forum Sociale Italiano, Europeo e Mondiale e contribuisci economicamente alle attivit di Punto Rosso - FMA: l'organizzazione dei grandi convegni e di centinaia d'occasioni di confronto tra le forze della sinistra alternativa; le edizioni Punto Rosso e la Libera Universit Popolare. Per iniziare bene il nuovo anno, diventa socio di Punto Rosso. Segnatelo in agenda. Non hai ancora l'agenda 2007? Ragione di pi per diventare socio. Ai nuovi tesserati Punto Rosso regala, sino a fine 2006, un'agenda Smemoranda o Moleskine. Tesserarti semplice: puoi passare in Via Pepe e portati via la tessera, puoi mandarci una email o farci una telefonata e riceverla via posta, puoi rivolgerti a qualche socio che penser a fartela avere. Infine, puoi fare la tua tessera con un versamento sul c.c.p. n 37398203 intestato a Associazione Culturale Punto Rosso. Indicando la causale tesseramento 2007. La tessera ha un costo di 20 euro annui, poco pi di 1,6 euro il mese. E' un impegno minimo e sostenibile per tutte le tasche. Naturalmente, puoi versare di pi; stabilisci tu il valore che puoi e vuoi dare alla tua tessera. Se sei gi socio, per facilitare il rinnovo della tessera, abbiamo deciso di concentrare tutti i rinnovi a fine anno e non abbiamo quindi sollecitato il rinnovo a quanti avevano tessere in scadenza nei mesi precedenti. Da oggi, tutti possono rinnovare acquisendo direttamente la tessera 2007. A tutti i soci chiediamo di aumentare il loro contributo richiedendo la tessera sostenitore. La quota minima di 50 euro e pu essere versata in due rate semestrali con RID, un ordine di pagamento alla propria banca che si fa una sola volta e resta valido sino a disdetta. Con questa modalit si instaura un automatismo che elimina a voi la necessit di ricordare la scadenza e a noi quella di verificare e sollecitare i rinnovi: meno carichi e maggiore tranquillit per entrambi. In segreteria potete trovare i moduli precompilati da consegnare alla vostra banca. Per voi e per i vostri regali: il dolcetto che celebra la sconfitta di Berlusconi. Due bottiglie in confezione regalo: 9 euro; cartone da 6 bottiglie 24 euro. Agende Smemoranda e Moleskine: 10 euro anzich 12. La tessera annuale di Punto Rosso contempla l'iscrizione automatica nella mailing list di informazione e l'abbonamento a Lavori in Corso, periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso diffuso via posta elettronica. Inoltre, nuovi e vecchi tesserati godranno, per tutto il 2007, di uno sconto del 15% sull'acquisto delle Edizioni Punto Rosso (oltre 60 titoli in catalogo) e del 10% sull'iscrizione ai corsi della Libera Universit Popolare.

Via Pepe a Milano: una sede pi grande e pi funzionale che anche unopportunit di finanziamento
La nuova sede di Milano da tempo operativa. Con la sua apertura abbiamo fatto un altro importante passo avanti. Lattivit generale, le iniziative politiche di Punto Rosso e i corsi della LUP hanno trovato uno spazio pi consono e pi funzionale. Per fare ci, abbiamo sostenuto costi significativi di ristrutturazione e dobbiamo, ogni mese, fare fronte ad un affitto per noi consistente. E necessario che le potenzialit offerte dai locali e dalla loro ubicazione, facilmente raggiungibile, nel centro di Milano, siano adeguatamente sfruttate, per contribuire alla coperture delle spese sostenute e a quelle di mantenimento. Anche quest'anno puntiamo a realizzare una cena al mese. Il costo non superer i 18 euro, comprensivi di vino e caff. Tutte le volte che sar possibile abbineremo alla cena uno spettacolo, una proiezione, una narrazione o quanto altro riusciremo ad approntare o ci verr proposto (attendiamo suggerimenti). Il costo non subir variazioni. Continueremo a dedicare grande attenzione alla scelta dei men e alla qualit della cucina. Una scelta, questa, che ha trovato un puntuale riscontro, come pu testimoniare chi ha partecipato, nelle cene organizzate nel 2005. Per una buona riuscita delle iniziative importante raggiungere i 60 coperti ( utile passare la voce e organizzarsi per partecipare, ogni tanto, con amici). La prenotazione importante e deve essere presa sul serio: abbiamo avuto casi di prenotazioni a cui non seguita alcuna presenza. Altre opportunit. Il salone sar presto ulteriormente rinnovato con interventi che ne miglioreranno lestetica e la funzionalit. E a disposizione di enti, associazioni e privati con costi daffitto contenuti. Il salone ha una pedana rialzata di circa quattro metri per due, dispone di impianto di amplificazione, ospita circa 100 persone se organizzato a platea e circa 60 se allestito a sala ristorante. Sono inoltre a disposizione schermo e video proiettore oltre a una cucina professionale completa con quattro fuochi e forno. Incontri e assemblee, corsi di ogni genere, iniziative commerciali, cene dassociazione, feste di compleanno, spettacoli e mostre sono alcuni dei possibili utilizzi. Invitiamo compagni e amici di Punto Rosso a sfruttare questa opportunit e a diffondere presso quanti possono essere interessati la comunicazione della disponibilit di questo spazio. Eleonora (bonaccorsi@puntorosso.it) ogni giorno a disposizione per la verifica della disponibilit e per illustrare il tariffario.

Milano Cenone di autofinanziamento


Sabato 20 Gennaio ore 20,30 Via G. Pepe 14 (angolo via Carmagnola) Polentata Antipasti lombardi Polenta speciale "granito" di mais con sugo di funghi Chiodini in umido (se disponibili) Rag di carni miste Salsicce al sugo Gorgonzola Insalata e frutta di stagione Dolce a sorpresa Euro 18 a persona - disponibili solo 60 posti, prenotate prima possibile Per prenotazioni o informazioni 02/875045 - 02/874324 - bonaccorsi@puntorosso.it

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MILANO

Fuori dalla precariet


Proposte per una nuova legislazione del lavoro Sabato 20 gennaio 2007, ore 9.30 - 13 Camera del Lavoro di Milano - Corso di Porta Vittoria 43
Presiedono: Paolo Cagna Ninchi e Franco Calamida Ore 9 - 9.30 Proiezione del filmato "Lavoratori fuori del comune" sulla manifestazione del 4 novembre 2006 contro la precariet Ore 9.30 - 11 Relazione introduttiva Piergiovanni Alleva, giuslavorista Contributi e testimonianze di Bruno Bosco, Universit Bicocca di Milano Plema Falabella e Manuela Galetto, precarie Gianni Sozzi, avvocato Ore 11 - 13: Tavola rotonda: Un percorso possibile Titti DI SALVO - Commissione lavoro della Camera Fulvio FAMMONI - segretario nazionale CGIL Gianni PAGLIARINI - presidente Commissione lavoro della Camera Natale RIPAMONTI - vicepresidente Gruppo Verdi-PdCI, Senato Augusto ROCCHI - Commissione lavoro della Camera Maurizio ZIPPONI - responsabile lavoro segreteria Prc-Sinistra Europea

Centro diritti del lavoro "Pietro Al" Partito della Rifondazione comunista Sinistra europea

CORSICO
Comune di Corsico Assessorato alle Politiche Ambientali e Agenda 21 Assessore Dario Ballardini

Energia, rinnovabilit, democrazia


Ciclo di 5 incontri presso la Biblioteca Comunale di Corsico

Luned 18 dicembre ore 20.30 - 23,00 Serata introduttiva - relatore Mario Agostinelli, portavoce del Contratto Mondiale dell'Energia e del Clima, ricercatore Enea Fonti fossili e fonti rinnovabili - Insostenibilit dellattuale modello di sviluppo in termini climatici, economici, di salute, di vivibilit e di sicurezza - Lenergia come bene comune - Un nuovo modello energetico: distribuito, partecipato, democratico - Per un diverso uso del territorio e per una mobilit sostenibile Luned 15 gennaio ore 20.30 - 23,00 Risparmio ed Efficienza energetica - relatore Roberto Brambilla, Gruppo Impronta Ecologica di Rete Lilliput A partire da una sintetica esposizione dellimpronta ecologica, un indicatore che consente di valutare il peso del nostro stile di vita sul Pianeta, si effettuer una valutazione di cosa si pu fare concretamente studiando in particolare il caso di un edificio ecologico sperimentale realizzato in Brianza dal relatore per dimostrare che si pu coniugare rispetto dellambiente e qualit della vita. Luned 22 gennaio ore 20.30 - 23,00 Solare fotovoltaico e termico - relatore Giuseppe Farinella, Provincia di Milano, Assessorato alla Istruzione e alla Edilizia scolastica Si presenta un esempio concreto di intervento per promuovere l'uso della fonte solare mediante l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole superiori della Provincia di Milano. Le innumerevoli ricadute sul fronte culturale, sociale ed economico mostrano la notevoli potenzialit dell'intervento pubblico sul tema dell'energia. Luned 29 gennaio ore 20.30 - 23,00 Biomasse e biocombustibili - relatrice Marzia Campioni, Legambiente Luned 5 febbraio ore 20.30 - 23,00 Il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni relatori: Sergio Zabot, Provincia di Milano, Assessorato all'Ambiente, Direttore Settore Energia Giuseppe Giambersio, Settore Energia Le linee guida della Provincia di Milano per i regolamenti edilizi - Le esperienze positive di alcuni Comuni della Lombardia - Le azioni possibili per abbattere gli impatti ambientali A tutti i partecipanti verr dato come materiale didattico il libro Energia, Rinnovabilit, Democrazia, edito recentemente da Punto Rosso. Mario Agostinelli uno degli autori del libro.

Associazione Culturale LiberaMente Associazione Culturale Punto Rosso - Libera Universit Popolare in collaborazione con: Liceo Scientifico G.B. Vico di Corsico, ITIS "Righi", ITC "Falcone"

MILANO
FRATELLI DELLUOMO, MANI TESE ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO ECOISTITUTO TERREMUTANTI, FNAC CENTRO REGIONALE DINTERVENTO PER LA COOPERAZIONE (CRIC) ISTITUTO COOPERAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE (ICEI)

VIAGGIO INTORNO AL TERZO MILLENNIO: IL MONDO E I SUOI PROBLEMI


Cari amici e care amiche, l'incontro di dicembre sui cambiamenti climatici stato buono e interessante perch ha evidenziato un aspetto del problema che il pubblico conosceva meno. Passiamo ora a parlare di un tema scelto dalle associazioni promotrici e proposto anche da alcune persone (Rosanna Cattani, Laura Mazza e Giulia Uberti): la cosiddetta integrazione delle popolazioni immigrate; in gennaio concentrandoci sulle fasce di breve permanenza, in febbraio su quelle di lunga permanenza e in marzo sulle donne mussulmane. Per migliorare l'iniziativa: a) prevederemo interventi in power point (Viviana Lorenzon e Luca Marazzi): b) abbiamo eliminato il rinfresco, come richiesto dal 58% del pubblico (Cecilia Cadeo, Gabriella Carlon, Alfredo Denzio, Diana DIsanto, Sara Faglia, Aldo Mezzetti, Ermanno Monti, Giulia Uberti); c) eventuali cambiamenti della formula degli incontri potranno avvenire, dora in poi, solo a partire dagli incontri che non siano gi stati pubblicizzati ufficialmente (Luca Marazzi). Il tutto secondo il seguente programma:

Sabato 27 Gennaio ore 10 precise Fnac, via Torino ang. Via della Palla, Milano (metro 1 Duomo, 3 Duomo; tram 2, 3, 14)

MIGRAZIONI TRA LOCALISMO E TRANSNAZIONALIT Relatori: Maurizio Crippa, responsabile del Centro immigrati della Cgil di Milano Mara Tognetti Bordogna, professora associata di Politiche migratorie nella facolt di Sociologia dellUniversit degli studi di Milano-Bicocca Lidia Acerboni, direttrice della Scuola araba bilingue Nagib Mahfuz Moderatore: Saidou Moussa Ba, Cric Lingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI NEL 2007 Sabato 3 Febbraio: LINTEGRAZIONE DELLE POPOLAZIONI IMMIGRATE (2) Sabato 10 Febbraio: DONNE MUSSULMANE E INTEGRAZIONE Sabato 5 Maggio: TEMA SCELTO DAL PUBBLICO Sabato 12 Maggio: TEMA SCELTO DAL PUBBLICO Sabato 19 Maggio: TEMA SCELTO DAL PUBBLICO Sabato 29 Settembre: LATTUALE SISTEMA ECONOMICO UN DOGMA? Sabato 6 Ottobre: SVILUPPO, POSSIBILI ALTERNATIVE E DECRESCITA Sabato 24 Novembre: DAL CAUCASO ALLA CINA: LASIA CENTRALE Sabato 1 Dicembre: LA CINA NEI RAPPORTI DI FORZA MONDIALI
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LIBERA UNIVERSIT POPOLARE


PROSSIMI CORSI - PRIMO SEMESTRE 2006-2007 Tutti i corsi si terranno dalle 18.30 alle 20.30 presso Punto Rosso, via G. Pepe 14 (ang. via Carmagnola) a Milano (MM2 Garibaldi) La Lup completamente autofinanziata. Per partecipare ai corsi, oltre alla quota di iscrizione singola, occorre fare la tessera annuale (da settembre ad agosto) che costa 3 euro. Attenzione! Chi intende partecipare ai nostri corsi pregato di avvisarci per tempo. La prenotazione per noi importante al fine di permetterci di meglio organizzare lattivit della Lup. Potete prenotare per telefono o via email.

CICLO MONOGRAFICO (3 CORSI) Una societ alternativa possibile? Rompendo il velo della rassegnazione e l'idea della fine della storia, i grandi movimenti sociali degli ultimi anni hanno rilegittimato l'idea che un altro mondo possibile. Tuttavia la societ capitalistica sembra oggi pi che mai capace di riassorbire le spinte pi radicali al cambiamento ed a neutralizzare mutamenti sociali veri e duraturi. I corsi che costituiscono il ciclo monografico della Lup 2006-2007, sono una ricerca attraverso i luoghi sociali, i grandi cambiamenti ed i soggetti collettivi per cercare di capire se oggi sia ancora possibile pensare davvero una societ alternativa ed immaginare una nuova teoria della trasformazione, ed a partire da quali fenomeni reali.

1) Comunit, territorio e nuove forme del conflitto sociale. Da Scanzano alla Val di Susa I territori e le comunit locali sono attraversati e cambiati dai processi di globalizzazione. Le reti ed i flussi economici, materiali ed immateriali, o ne annullano l'identit e la storia o le piegano a forme stereotipate adatte solo alla competitivit. I processi politici sempre di pi li escludono da vere forme di partecipazione alle scelte che riguardano la loro stessa vita. Proprio da qui, per, sembrano ripartire negli ultimi anni forme di conflitto che parlano a tutti. Durata: 4 incontri Quota di partecipazione: 15 euro Gioved 5 ottobre Globalizzazione, identit e territorio Relatore: Enzo Colombo (Universit di Milano) Luned 9 ottobre Territorio, crescita economica, capitalismo contemporaneo Relatori: Aldo Bonomi (Consorzio Aaster), Paolo Cacciari (deputato Rifondazione comunista) Gioved 19 ottobre La coscienza di luogo sta sostituendo la coscienza di classe? I conflitti delle comunit locali Relatori: Alberto Magnaghi (Univ. di Firenze, Rete nuovo municipio), Roberto Biorcio (Universit Bicocca) Gioved 26 ottobre Comunit locali e democrazia partecipata Relatore: Antonio Ferrentino (presidente Comunit montana bassa Val di Susa) 2) Il nuovo controllo sociale Nella societ contemporanea, il controllo sociale diventa sempre pi sottile, meno evidente e per questo pi pervasivo. Ma contemporaneamente, per assoggettare nuove sfere dell'individualit e delle reti sociali, deve garantire nuove forme di autonomia almeno apparente ad individui e gruppi.

Come si sta evolvendo questa contraddizione, quali spazi apre? Durata: 5 incontri Quota di partecipazione: 15 euro Gioved 16 novembre Dai corpi alle menti. Come cambia il controllo sociale? Dove immaginare nuovi spazi di libert? Relatori: Andrea Fumagalli (Universit di Pavia), Cristina Morini (saggista) Gioved 23 novembre Le reti dell'immaginario. Media e nuovi media tra manipolazione ed informazione diffusa Relatori: Giovanni Cesareo (sociologo della comunicazione), Roberto Rosso (Attac) Gioved 30 novembre Famiglie di individui. La modificazione della famiglia nell'epoca della centralit dell'individuo Relatrice: Silvia Vegetti Finzi (psicanalista, saggista) Luned 4 dicembre Educare chi? La scuola da formatrice del cittadino a fabbrica dell' individuo asociale Relatori: Paolo Giovannetti (Iulm), Francesco Muraro (Lup), Daniela Strona (insegnante) Gioved 14 dicembre Chi governa la societ? La privatizzazione della societ ed il ruolo dei media, della finanza e delle nuove agenzie di socializzazione Relatore: Oscar Marchisio (Universit di Bologna) 3) Natura umana, forme di vita contemporanee, istituzioni politiche Nella storia del pensiero moderno, diverse idee sulla natura umana sono state la base per costruire diverse teorie politiche, democratiche o autoritarie. Oggi la natura umana, le caratteristiche fondamentali dell'essere umano, sembrano diventare sempre pi esposte e visibili nelle forme di vita contemporanee, nella produzione, nel consumo, nella costruzione dell'immaginario collettivo. E' possibile, allora, ripensare al rapporto tra natura umana e politica ed immaginarlo come premessa teorica per una trasformazione radicale della societ? Durata: 3 incontri Quota di partecipazione: 10 euro Marted 30 gennaio Le basi materiali della vita e le istituzioni politiche. Il rapporto tra natura umana, condizione umana e trasformazioni politiche. Relatori: Paolo Virno (Universit della Calabria), Giuseppe Pirola (Istituto Aloisianum) Marted 6 febbraio Linguaggio, forme di vita contemporanee e trasformazioni sociali. Un passaggio d'epoca? Relatori: Felice Cimatti (Universit della Calabria), Carlo Casalone (Rivista Popoli) Marted 13 febbraio Le grandi mutazioni scientifiche e tecnologiche. L'ambivalenza tra intensificazione del controllo ed apertura all' autogoverno. Relatori: Massimo De Carolis (Universit di Salerno), Gianni Tamino (Universit di Padova)

ATTUALIT E FORMAZIONE Sociologia del calcio Il calcio cambiato. Lo scandalo di calciopoli ha fatto emergere, oltre ad un sistema fondato su una sorta di oligopolio criminale organizzato, una rete di rapporti e alleanze tra calcio, finanza, media e politica. Come fatta questa rete? E perch si fatto diventare il calcio una delle cose fondamentali (e immancabili) della nostra vita quotidiana? A cosa (a chi), serve? Durata: 3 incontri Quota di partecipazione: 10 euro Gioved 18 gennaio Economia e comunicazione del sistema calcio contemporaneo Relatore: Antonio Smargiasse (collaboratore de Il Manifesto) Gioved 25 gennaio La centralit sociale e culturale del calcio in Italia. Relatore: da definire Gioved 1 febbraio Il tifo, le tifoserie e le curve: caratteristiche e trasformazioni recenti Relatore: Aldo Pardi (ricercatore e saggista)

Associazione Culturale Punto Rosso Libera Universit Popolare Via Pepe 14, 20159 Milano Tel. 02/874324 - 02/875045 (anche fax) lup@puntorosso.it - www.puntorosso.it
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Novit Edizioni Punto Rosso


I libri si possono chiedere direttamente alleditore pagandoli con un versamento sul conto corrente postale n. 37398203 intestato a Associazione Culturale Punto Rosso (specificando la causale) I nostri libri sono distribuiti nelle librerie anche da: Diest Distribuzione, Via Cavalcanti 11, 10132 Torino. Tel. 011/8981164. I libri si possono acquistare on-line su www.consorzioequilibri.com e www.365bookmark.it ------------------------------------------------------------------------------------------------------------GIUSEPPE PRESTIPINO

La memoria del futuro


Ridefinire il capitalismo, ripensare il comunismo
A partire dalla convinzione che occorra una nuova cultura politica per il socialismo del XXI secolo, dopo le sconfitte del socialismo reale e della socialdemocrazia, e che per costruirla occorra guardare ai movimenti reali in campo e alla nostra tradizione come libera eredit, il libro traccia una analisi attenta dei problemi aperti, sia teorici che politici, che abbiamo di fronte, indicando alcune proficue linee di proposta. Indice del volume I. Nodi irrisolti della teoria e disfatte reali (1. Vita, coscienza e coscienza sociale, 2. Agenti individuali e intelletto generale, 3. Autosufficienza dell'economia?, 4. Cercare ancora? sul "socialismo reale", 5. Un ciclo concluso) II. Ridefinire il capitalismo (1. Il carattere del capitalismo, 2. Il capitale come capitale cognitivo, 3. La follia incendiaria del capitale globale, 4. Scienza-tecnica e antipolitica, 5. Guerra permanente e violenza diffusa, 6. Crisi globale dell'Impero e/o dell'imperialismo) III. Ridefinire la libert comunista (1. L'idea di comunismo, 2. Sapere individuale e sapere comune, 3. Beni comuni e beni pubblici, 4. Per la nonviolenza, non contro ogni statualit, 5. Utopia dell'universalismo) IV. Ripensare la transizione (1. Avanzamenti e impedimenti nella transizione, 2. Il vecchio e il nuovo, 3. Nuova e diversa lotta di classe, 4. Culture e generi, 5. Partito e movimento, 6. Porre fine ai cattivi ricorsi storici) Collana Il presente come storia, pp. 160, 11 Euro, ISBN 88-8351-067-4 Giuseppe Prestipino ha insegnato nell'Universit di Siena come ordinario di Filosofia della storia e di Filosofia teoretica. Il pi diretto impegno politico risale al 1944. In seguito, ha svolto attivit di giornalista, di sindacalista in Libia, di sindaco, facendo parte dell'Assemblea regionale siciliana e poi del Comitato centrale nel Pci. Tra le molte sue opere: Natura e societ (Editori Riuniti, 1973) e Da Gramsci a Marx (Editori Riuniti, 1979), Modelli di strutture storiche (Bibliotheca, 1993), Narciso e l'automobile (La Citt del Sole, 2000), Realismo e Utopia. In memoria di Lukcs e Bloch (Editori Riuniti, 2002), Tre voci nel deserto. Vico Leopardi Gramsci (Carocci, 2006). Ha lavorato per diverse riviste italiane e straniere, per l?Istituto Gramsci e per la Fondazione Basso. E' Presidente onorario del Centro per la Filosofia Italiana e Direttore della rivista filosofica "Il Contributo".

ANDREA FUMAGALLI

LAVORO - Vecchio e nuovo sfruttamento Pubblicato in collaborazione con Carta


Nei tempi della flessibilit che si trasforma in precariet, il tema del lavoro sempre pi centrale nella vita degli individui. Ma che lavoro ? E che trasformazioni ha subito nella rivoluzione informatica degli ultimi trent'anni? Ci hanno sempre detto che il lavoro rende liberi e a maggior ragione dovrebbe essere vero oggi, dove la fatica della fabbrica sempre pi sostituita dalle capacit mentali. Ma proprio cos? Andrea Fumagalli insegna Economia Politica all'Universit di Pavia. Svolge attivit di ricerca sui temi del mercato del lavoro e della distribuzione del reddito. Collabora con Punto Rosso e scrive su numerose riviste di movimento. E' uno degli animatori della EuroMayDay precaria. I Tascabili Punto Rosso, pp. 210, 7 Euro, ISBN 88-8351-065-8

MARIO VITIELLO

TRASPORTI Mobilit, qualit della vita, democrazia


(in collaborazione con Attac-Italia)
La mobilit un diritto? Se lo , rientra tra quelli fondamentali di cittadinanza. Ma un diritto negato! L'ingorgo blocca la Ferrari e la Panda, e a suo modo rende democratica la congestione. Il mito dell'automobile inarrestabile, o le relazioni pi autentiche viaggiano su una bicicletta? La privatizzazione del trasporto pubblico obbligatoria? Oppure esiste un modo alternativo, partecipato, democratico e solidale per far funzionare autobus e tram? E cosa c'entrano le lotte in Val Susa con gli scioperi dei ferrotranvieri? E le mobilitazioni contro il Ponte con le proteste dei pendolari di Lodi? Questo libro, in modo semplice e chiaro, offre percorsi alternativi di analisi e delinea uno scenario di proposte non scontate che restituiscono a mobilit e territorio la dignit di beni comuni.

Mario Vitiello, 38 anni, ingegnere, ferroviere, socio di Attac Italia dal 2001. Collabora con il comitato locale di Milano. Per lavoro ha a che fare stabilmente con binari, stazioni, cantieri di lavori pubblici. I Tascabili Punto Rosso, pp. 112, 6 Euro. ISBN 88-8351-061-5

ROBERTO ROMANO

ECONOMIA PUBBLICA Stato, mercato, diritti


Presentazione di Alessandro Santoro Postfazione di Luigi Cavallaro
La globalizzazione ha tolto agli Stati ogni possibilit di un vero intervento nell'economia? Davvero il mercato pi efficiente e pi capace di garantire la crescita e lo sviluppo economico? In Italia ed in Europa molte cose sembrano dimostrare il contrario. Questo libro vuole essere un contributo per riaprire un grande dibattito sull'economia pubblica, sul ruolo dello stato nell'economia reale e su come sia possibile costruire un nuovo contratto sociale nelle nostre societ.

Roberto Romano lavora presso il dipartimento contrattazione della Cgil Lombardia con incarichi di studio ed collaboratore del quotidiano Il Manifesto. E' stato assistente del Presidente della Commissione Attivit Produttive della Camera dei Deputati Nerio Nesi nella legislatura 1996-2001. I Tascabili Punto Rosso, pp. 112, 6 Euro. ISBN 88-8351-062-3

AAVV

ENERGIA Rinnovabilit Democrazia


Aria, Acqua, Terra e Fuoco, i quattro elementi fondamentali impiegati da Empedocle per descrivere il mondo in cui viviamo, sono tra loro interconnessi. Il Fuoco lenergia viene oggi utilizzato dalluomo e consumato cos dissennatamente, in particolare nelle sue forme fossili, da compromettere i cicli della biosfera, dando luogo ad un inarrestabile degrado dellaria, dellacqua, della terra. C' bisogno di una alternativa. Questo libro cerca di fare delle proposte in questa direzione. "Nessuno potr pi dire che i movimenti non avanzino proposte positive e realizzabili.... Un documento di notevole lucidit e compattezza, che fornisce una coerente prospettiva di riferimento!" (Wolfgang Sachs, Wuppertal Institut) Energia vita e non solo, come avvenuto nella crescita del mondo ricco, consumo per il superfluo. Laccesso ad essa indispensabile affinch le parole democrazia e lotta alla povert si trasformino nel cuore di un programma di cambiamento. Ma abbiamo ancora molto da imparare (padre Alex Zanotelli, missionario comboniano) Sta crescendo impetuosa la consapevolezza che la riappropriazione dei beni comuni un diritto dellumanit. Il movimento per lacqua ha gi conquistato un posto rilevante nellagenda politica dei movimenti e attraversa ormai le istituzioni. Benvenuto al contratto per lenergia e il clima. (Riccardo Petrella, Contratto mondiale per lacqua)

Hanno collaborato alla stesura del presente saggio: Guido Agostinelli, Mario Agostinelli, Ugo Biggeri, Orsola Bolognani, Roberto Brambilla, Paolo Cacciari, Nicola Cipolla, Sandro Finardi, Maurizio Gubbiotti, Paola Iannizzotto, Gianni Naggi, Vincenzo Naso, Lorenzo Pagliano, Maurizio Pallante, Ciro Pesacane, Debora Rizzuto, Karl Ludwig Schibel, Massimo Serafini, Gianni

Tamino, Pierattilio Tronconi, Renato Valota, Antonio Vermigli. Collana I Tascabili di Punto Rosso pp. 112, 6 Euro - ISBN 88-8351-053-4

STAI VIVENDO UN EQUILIBRIO PRECARIO La precariet nella vita e nel lavoro delle donne
A cura di Linda Santilli Atti del III Campeggio di Scuola di Politica del Forum delle donne. Palermo, 3-8 settembre 2005
Il volume raccoglie gli atti del 3 Campeggio nazionale di Scuola di politica organizzato dal Forum delle donne di Rifondazione comunista a Palermo dal 3 all8 settembre del 2005. Al centro del dibattito un tema di straordinaria attualit, quello della precariet del lavoro e della vita delle donne, affrontato attraverso molteplici angolature dai partecipanti alliniziativa: donne e uomini di differenti generazioni, cittadinanza, provenienza geografica. La precariet sul lavoro, la precariet della propria identit, delle proprie relazioni e delle proprie collocazioni nel mondo, dei propri saperi per leggerlo e trasformarlo facendo tesoro della pratica femminista del partire da s e degli strumenti politici dellinchiesta/autoinchiesta il filo conduttore che attraversa i sette seminari, nel moltiplicarsi di domande. Quale il rapporto oggi tra riproduzione sociale, lavoro, reddito? Tra produzione e riproduzione? Quale peso hanno oggi queste sfere nella vita delle donne? In che misura e a quali condizioni il lavoro continua ad essere un canale di liberazione dentro cui si costruisce il senso di s? 24 punti di vista che dialogano tra loro tentando una narrazione che dia conto della complessit. Voci narranti non sulla precariet ma dalla precariet, attraverso le tematiche della femminilizzazione del lavoro, delle trasformazioni del mercato globale, dellimmigrazione, della cittadinanza europea, dei saperi e della scuola, del processo di militarizzazione della vita, del riemergere di ideologie identitarie.

Linda Santilli. Nata il 13 settembre 1966 allAquila. Laureata con una tesi in storia contemporanea sul progetto politico e culturale del Fronte Sandinista. Lavora presso lufficio nazionale del Forum delle donne. E responsabile scientifica dellArchivio femminista Rosa Luxemburg del Prc e coordinatrice del gruppo di ricerca Patriarcato del partito. Ha pubblicato articoli e saggi su tematiche ispirate al femminismo in varie riviste ed ha curato diverse pubblicazioni. Pubblicato in collaborazione con il Forum delle Donne del Partito della Rifondazione Comunista Collana I quaderni del mare, pp. 184, 10 Euro. ISBN 88-8351-064X

IL MIRACOLO CINESE Visto dallinterno, dal punto di vista di autori cinesi


Il titolo dell'edizione inglese di questo libro China Reflected. Esso va inteso in due sensi. Il primo rinvia allimmagine della Cina riflessa dallo sguardo degli autori cinesi. Che cosa succede oggi nellinterno del paese? Quali sono i problemi pi importanti agli occhi degli intellettuali? Le informazioni veicolate dai media dominanti non permettono di rispondere a queste domande. Il secondo senso rinvia alla riflessione propriamente detta, a quella necessaria per lavorare a una migliore comprensione delle tendenze di fondo, allo scopo di dare slancio alla nostra militanza. Pubblicare questopera non significa semplicemente mettere insieme una serie di articoli, ma anche incoraggiare e facilitare le interazioni fra i diversi autori. Questo libro daltronde un derivato dellazione di Arena (Asian Regional Exchange for New Alternatives). Praticamente tutti gli autori qui riuniti hanno gi partecipato alle nostre attivit in quanto personerisorsa su differenti problematiche di interesse generale per la Cina e il resto dellAsia. (dallintroduzione di Lau Kin Chi).

Indice:Introduzione. Condizioni della critica intellettuale in Cina di Lau Kin Chi. Rappresentazioni della Cina rurale nei discorsi della modernizzazione di Lau Kin Chi. Bilancio e prospettive dello sviluppo rurale in Cina allalba del ventunesimo secolo di Wen Tiejun. Problematica rurale e sviluppo diseguale in Cina di Huang Ping. Tavola rotonda sullo sviluppo rurale e lamministrazione locale in Cina con Lau Kin Chi, Bai Nansheng, Chen Xin, Huang Ping, Wen Tiejun, Jeannie Manipon e Lot Felizco. Repressione del movimento sociale di Tienanmen e nascita del neoliberalismo cinese di Wang Hui. Logiche e difficolt della cultura consumistica e della crescita cinese di Chen Xin. Ruolo e funzioni dei sindacati in Cina: realt e impressioni evolutive di Feng Tongqing. Classi e rapporti di genere nel discorso dominante in Cina di Dai Jinhua. Intellettuali, Stato, media e ideologia neoliberale in Cina di Dai Jinhua Le Edizioni Punto Rosso pubblicano in italiano i Cahiers di Alternatives Sud del Centro Tricontinentale di

Louvain-la-Neuve (Bruxelles) e diretti da F. Houtart. I quaderni di Alternatives Sud hanno lobiettivo di far conoscere il pensiero e le analisi del Sud sui rapporti sociali mondiali e sullevoluzione delle societ del Sud. La parola Alternatives indica una prospettiva diversa rispetto a quella delleconomia dominante nella fase attuale di ristrutturazione dellaccumulazione capitalistica con le sue conseguenze sociali, politiche, culturali. La parola Sud sostituisce linadeguata espressione Terzo Mondo. Collana Quaderni di Alternatives Sud, pp. 160, 11 Euro. ISBN 88-8351-063-1

AQUI MANDA EL PUEBLO! Chiapas: resistenza e autonomia dai caracoles zapatisti


Testi di: Miguel Alvarez Gndara - Marta Duran de Huerta - Giunta del Caracol di Morelia - Magdalena Gmez - Onsimo Hidalgo Dominguez - Mani Tese Lucca - Emilio Molinari - Carlos Montemayor - Miguel Pickard - Pablo Romo - Don Samuel Ruiz Garcia - Jorge Santiago Santiago - Serapaz
"Qui comanda il popolo e il governo obbedisce". I protagonisti del conflitto chiapaneco, e gli osservatori pi attenti, raccontano la storia e le caratteristiche della ribellione che svegli il mondo e che si trova ancora intatta a rinnovare sfide e ad accendere gli animi di milioni di persone unite nel grande movimento contro la globalizzazione neoliberista. Fotografie di volti coperti, che incarnano una proposta politica diversa, capace di rinnovarsi anche a distanza di 12 anni col nuovo slancio della VI Dichiarazione della Selva Lacandona. I concreti sentieri dell'autonomia che centinaia di migliaia di indigeni costruiscono quotidianamente in mezzo al silenzio dei grandi media, esempio di resistenza e di affascinante alternativa. L'esperienza di un dialogo fra due mondi che propongono un modo di fare solidariet che parte dal basso e cammina verso la dignit e la giustizia dei popoli.

Formato 21x26, pp. 296 - 100 foto, 25,00 - ISBN 88-8351-052-6

SAMIR AMIN

PER UN MONDO MULTIPOLARE In appendice l'Appello di Bamako


Il momento attuale della globalizzazione caratterizzato dallemergere dellimperialismo collettivo della Triade, composta da Stati Uniti, Europa e Giappone, attraverso la quale si esprime la solidariet fondamentale del capitale dominante. Contemporaneamente, attraverso il controllo militare del pianeta, gli Stati Uniti subalternizzano i loro alleati per costruire un mondo unipolare. I popoli non possono avanzare i loro progetti di progresso sociale e di democratizzazione se non contrapponendosi al progetto di Washington e cercando di imporre la ricostruzione di un mondo multipolare. In questa prospettiva, il libro analizza gli ostacoli e i dilemmi che interpellano il movimento mondiale. LEuropa sar in grado di rompere con latlantismo e con la sua subalternit agli Stati Uniti? La Cina riuscir a perseguire il suo sviluppo sulla base di un socialismo di mercato, nonostante la sua adesione al Wto conprometta le sue potenzialit? Il Sud riuscir a ricostruire una sua autonomia e alleanza allaltezza della sfida in corso? La prospettiva multipolare richiede una riforma radicale dellOnu che qui formulata nello spirito del rispetto della sovranit dei popoli e della democratizzazione della societ. Questa analisi evidenzia le interdipendenze che legano le opzioni politiche e sociali, peculiari delle diverse nazioni e regioni del mondo, con le loro implicazioni geostrategiche.

Collana libri/FMA n. 14, pp. 234, 12 Euro

GLOBALIZZAZIONE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


Atti del corso sulla cooperazione organizzato dalla Provincia di Milano - Assessorato alla pace e alla cooperazione, in collaborazione con la Libera Universit Popolare e lAssociazione delle Ong Lombarde (gennaiogiugno 2005) Saggi di: Gildo Baraldi, Andrea Baranes, Guido Barbera, Davide Bazzini, Augusta Borghi, Giampaolo Calchi Novati, Marco Capodaglio, Francesco Castelli, Janiki Cingoli, Ada Civitani, Jos Luiz Del Roio, Fabrizio Eva, Fabiana Folloni, Giorgio Garelli, Maria Gatti, Giordano Golinelli, Silvia Jelmini, Gian Paolo Morelli, Isidoro Mortellaro, Mauro Perini, Lele Pinardi, Giuseppe Pirola, Elena Pisano, Rosa Riboldi, Carla Ricci, Maurizia Russo Spena, Raffaele K. Salinari, Roberto Savio, Javier Schunk, Lorenzo Sola, Andrea Stocchiero, Luigi Vinci, Alberto Vitali, Angelo Zorzoli Collana Libri/FMA n. 15, 12 Euro

Il libro stato realizzato con il contributo della Provincia di Milano - Assessorato alla Pace e alla Cooperazione Internazionale

IL DIRITTO ALLA SALUTE


a cura di Fulvio Aurora e Erminia Emprin Gilardini
Il libro prova a definire una alternativa credibile all'antitesi tra la "libert del mercato" e "l'opprimente burocrazia dello stato", in cui il diritto alla salute per tutti si coniughi con il diritto di ognuno ad essere preso in carico individualmente dal sistema sanitario nazionale. La necessit di garantire il carattere pubblico del sistema sanitario si coniuga quindi con la necessit di garantire l'individualizzazione delle prestazioni. Per questo si propone che la programmazione pubblica si intrecci con il controllo sociale sulla macchina sanitaria: per questo si propone che la gestione statale si integri con meccanismi di controllo che incorporino la partecipazione dei cittadini, che valorizzino le mille esperienze di organizzazione e di autotutela a cui il popolo dei cittadini ha dato vita in questi anni. Alla barbarie di uno stato succube del mercato si contrappone una socializzazione dello stato, un processo di partecipazione dal basso che possa correggere i burocratismi statali e determinare il pieno rispetto dell'individuo dentro il processo di prevenzione, di cura e di riabilitazione.

Questo libro stato realizzato dal Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Area tematica Lavoro e Diritti sociali. Con il contributo di: Gruppo consiliare del Prc - Regione Emilia Romagna; Gruppo consiliare del Prc - Regione Piemonte; Gruppo consiliare del Prc - Regione Toscana Le autrici e gli autori: Fulvio Aurora, Franco Berrino, Marco Caldiroli, Silvana Cesani, Luciano Cristaldi, Patrizia Dicaccamo, Erminia Emprin Gilardini, Paolo Fierro, Walter Fossati, Matteo Gaddi, Julian Tudor Hart, Paolo La Marca, Andrea Micheli, Angelo Minghetti, Mauro Perino, Francesco Piobbichi, Dorino Piras, Nicoletta Pirotta, Roberto Polillo, Elio Rossi, Gabriella Stramaccioni, Pippo Torri, Mario Valpreda, Arduino Verdecchia, Anna Villarini. Introduzione di Paolo Ferrero. Coedizione Punto Rosso / Carta, pp. 360, 12 Euro

FABRIZIO GIOVENALE

LA RISALITA
Oltre che libro di indagine sul degrado ambientale globale, La Risalita pu essere considerato un semplice e lineare manifesto per il nuovo governo dell'Unione. Un auspicio, una speranza, una necessit. Il mondo sta andando per il verso sbagliato. Sembra che non ci sia la possibilit di sopravvivenza per la nostra specie. A meno che non si cambi paradigma rispetto a quello imposto dal mercato e da un'idea perniciosa di sviluppo e si cominci ad occuparci di fatti concreti: l'acqua, l'aria, le risorse, la flora, la fauna. A preoccuparci della salute del mondo. Per il futuro. Fabrizio Giovenale con parole facili ci indica la strada possibile dopo l'ubriacatura della "Terza via" in parte svanita, ma sempre incombente. Quella che partendo dalla forza di coscienza del limite delle risorse mette il primato sulle motivazioni ambientali. I beni comuni sono di tutti e devono bastare per tutti. Il libro indica sinteticamente, come una mappa che offre ai nuovi governanti, gli elementi programmatici di una piattaforma alternativa che si nutre di ciclo corto, di isole urbane, di salvaguardia della superficie agraria nazionale, rimboschimento, risparmio idrico ed energetico, ma soprattutto di nuova cultura e di "educazione permanente" per re-imparare sobriet e cooperazione.

Fabrizio Giovenale urbanista. Decano della vecchia guardia ambientalista, quella di Aurelio Peccei, Laura Conti, Antonio Cederna. Gi vicepresidente di Italia Nostra, tra i fondatori di Legambiente. Autore di saggi sulle politiche territoriali e ambientali: Come leggere la citt, 1977; Il tempo delle vacche magre, 1981; Nipoti miei, 1995; Rapporti uomo-Terra: che cosa cambiato, ottobre 2005 (in Accadde domani a cura di G. Prestipino e T. Serra, ed. Aracne). Ha collaborato a "Paese Sera", "Il Manifesto", "Avvenimenti". Scrive su "Liberazione", "La Nuova Ecologia", "QualEnergia". pp. 160, 10 Euro

PIETRO MITA

LO ZINGARO E IL COMUNISTA Ritratto di Pietro Al

Una vita nomade quella di Pietro Al. Militante di base, instancabile organizzatore politico nella sua Puglia degli anni 70. Senatore della Repubblica. Impegnato in forme nuove di militanza nellet del precariato diffuso, alla ricerca di un rapporto inesplorato tra politica di movimento e riflessione teorica nella Roma di inizio millennio. Proprio le generazioni di giovani che oggi si ribellano al neoliberismo possono leggere questo libro come il racconto di uno simile a loro, che ha provato a cambiare il mondo. E anche un libro sulla Puglia. Sulle contraddizioni, sulle aspettative e sulle lotte che hanno attraversato questa regione negli ultimi 40 anni.

Pietro Mita, per decenni insegnante di scuola media superiore, ha sempre conciliato lattivit politica e limpegno nella scuola pubblica italiana. La contestazione del 68 lo vide protagonista nellUniversit di Lecce e nella societ pugliese. Negli anni 70 partecip a diverse esperienze di movimento e di organizzazione politica nella nuova sinistra. E stato promotore di numerose iniziative culturali ed ambientaliste. Eletto Deputato nel 1992 per Rifondazione Comunista, nella Commissione Cultura della Camera, si occup di informazione radio-televisiva, Beni Culturali e Pubblica Istruzione. Sindaco di Ceglie Messapica fino al 1999 e dirigente nazionale dellANCI (Associazione Nazionale Comuni dItalia). Attualmente Consigliere Regionale in Puglia per Rifondazione Comunista. Novit Edizioni Punto Rosso, pagg 160, 10 Euro

ERNESTO SCREPANTI

IL CAPITALISMO Forme e trasformazioni


Il modo di produzione capitalistico non riducibile alla propriet privata dei mezzi di produzione. La storia cinsegna che ci pu essere sfruttamento capitalistico anche in sistemi in cui la propriet privata non svolge alcun ruolo nel controllo del processo produttivo. Abbiamo dunque bisogno di una teoria generale che riesca a dar conto anche del capitalismo di stato, del capitalismo corporativo e di altre forme ancora, oltre che di quello classico. La prima parte del libro propone la costruzione di una tale teoria generale partendo dalla tesi che listituzione fondamentale del capitalismo il lavoro salariato, cio la relazione contrattuale che genera il comando capitalistico nel processo produttivo. La seconda parte del libro affronta vari temi del dibattito sul capitalismo contemporaneo, dal postfordismo alla globalizzazione alla disoccupazione di massa. Dopo aver criticato varie opinioni correnti, propone uninterpretazione delle trasformazioni attuali del capitalismo come determinate dai movimenti di lungo periodo del conflitto di classe fondamentale e delle scelte politiche del grande capitale multinazionale. Conclude offrendo una spiegazione degli attuali processi di mondializzazione come manifestazioni di una forma nuova di imperialismo, limperialismo globale.

Ernesto Screpanti insegna Economia Politica allUniversit di Siena. Tra le sue pubblicazioni recenti sullo stesso tema si segnala The Fundamental Institutions of Capitalism, Routledge, Londra 2001. Collana Il presente come storia - pp. 184, 13 Euro - ISBN 88-8351-054-2

EUROPA, DOVE VAI? Dalla crisi del percorso liberista della costruzione europea alle prospettive alternative
Saggi di Luigi Vinci, Franco Russo, Isidoro D. Mortellaro, Lidia Menapace, Andrea Ricci, Roberto Musacchio, Mario Agostinelli, Marco Bersani Formato 11x16, pp 144, 8 Euro, ISBN 88-8351-051-8
Dopo la bocciatura della Costituzione europea ad opera dei referendum popolari di Francia e Olanda, eventi che denotano la crisi profonda del percorso liberista della costruzione europea e non un arretramento nazionalistico e di destra, quali prospettive alternative si aprono per un processo di unit europea basato sulla democrazia partecipativa reale e sui bisogni fondamentali delle popolazioni? E quali le analisi e le proposte di una sinistra alternativa all'altezza della sfida sociale e politica in campo?

GIOVANNI VIANSINO

IMPERO ROMANO - IMPERO AMERICANO Ideologie e prassi


E possibile la comparazione tra lImpero Romano e lImpero Americano? Il libro mostra come questa comparazione fatta dagli intellettuali di Bush sia solo un prodotto ideologico con lo scopo di legittimare un dominio tuttaltro che simile a quello antico dei romani.

Novit, pp. 198, 12 Euro

STEFANO CALZOLARI - MIMMO PORCARO

L'INVENZIONE DELLA POLITICA Movimenti e potere


Quali sono le pi importanti novit introdotte dal "movimento dei movimenti" nel pensiero e nell'azione politica? E' possibile restare fedeli a queste novit e, nello stesso tempo, trovare la strada d'una maggiore continuit e di una maggiore efficacia, evitando sia l'ossessione per il potere di Stato che la retorica del "sociale"? E, ancora, quanto siamo di fronte a novit reali e quanto invece a indicazioni urgenti per un pensiero della politica all'altezza dei tempi che ancora non c'? Con tagli teorici che si incrociano e si differenziano i due saggi contenuti nel volume iniziano a rispondere a questi problemi che sono all'ordine del giorno.

Novit. pp. 664, 15 Euro

RAFFAELE K. SALINARI

RE-ESISTENZA CONTRO SOPRA-VIVENZA - SECONDA EDIZIONE Tredici affermazioni di liberazione dallImpero-fattuale


"Questo un saggio di critica del bioliberismo. Tutto ci che vi si critica dunque intimamente connesso al nostro essere. La lotta politica e quella interiore si riflettono reciprocamente, dato che l'avversario parte di noi. Chi presume di essere gi nel numero dei "re-esistenti" non lo legga. Chi invece intuisce di essere a cavaliere tra le due concezioni opposte dell'essere ci trover - spero - argomenti di riflessione". La fase imperiale realmente operante vede contrapporsi due espressioni del vivente radicalmente distinte. Da una parte lottanto i Re-esistenti: nati per creare l'Evento Unico della liberazione, essi affermano il libero dispiegarsi di ogni espressione-di-vita, la loro necessit di perseguire il gioco dell'appartenenza ad un sistema-mondo di relazioni che si riconosce nel "rispetto del destino di tutti". Ad essi si oppongono i Sopra-viventi, gli adepti del potere gerarchizzante, i servi dell'Impero-fattuale. Il loro scopo quello di sequestrare la possibilit della liberazione totale reificando la vita. Alienando il vivente da se stesso essi cercano di impedirne la liberazione perch non possono riprodursi che all'interno di un sistema imperiale nel quale, alcune espressioni-di-vita, letteralmente sopra-vivono ad altre. In tredici affermazioni l'autore delinea un "percorso insurrezionale" giocato sulla creazione istantanea di un "tempo nuovo", consapevolmente libero dai condizionamenti imperiali. E' il tempo dell'Orizzonte degli Eventi, nel quale la liberazione si materializza istantaneamente per chi in grado di "far insorgere consapevolmente il proprio amore".

Coedizione Punto Rosso/Carta, pp. 160, formato 11x16,5, 8 Euro, ISBN 88-8351-048-8 Raffaele K. Salinari nato a Zurigo nel 1954. Medico-chirurgo, ha lavorato per oltre venticinque anni nelle Nazioni Unite e in diverse Organizzazioni Umanitarie in Africa, Asia e America latina. Autore di numerosi saggi sulle tematiche della cooperazione internazionale allo sviluppo, docente di Diritto della cooperazione nelle Universit di Bologna, Parma e Urbino. Presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes e membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale. A cura di IMMA BARBAROSSA E SIMONA RICCIARDELLI

LA ROSA E LE SPINE
Atti del seminario internazionale su Rosa Luxemburg. Napoli, Bagnoli, Citt della Scienza, 4 dicembre 2004 Presentazione di Scipione Semeraro, intervento di Fausto Bertinotti. pp. 144, 10 Euro

Edizioni Punto Rosso Via G. Pepe 14, 20159 Milano Tel. e Fax 02/875045 02/874324 edizioni@puntorosso.it www.puntorosso.it

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